il risicoltore (marzo 2015)

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MENSILE D’INFORMAZIONI AGRICOLE - INDUSTRIALI - COMMERCIALI www.enterisi.it - @EnteRisi Anno LVII - n. 3 Marzo 2015 . Paolo Carrà Il 1° maggio, che ai più ricorda la festa dei lavoratori, segna quest'anno l'inizio di un evento mondiale, “Expo 2015” . Gli Expo scettici sostengono che sarà un evento di una portata inferiore alle aspettative. Io penso, in- vece, che man mano che ci avvicineremo al fatidico giorno, la curiosità sarà sempre più crescente e, come spesso è avvenuto per altre manifestazioni di portata interna- zionale, l'Italia farà bella figura. E un pezzo di questa Italia sarà rappresentata dall’Ente Nazionale Risi per tutti i sei mesi dell'evento nel Padiglione "Cibus è Italia", con l'intento di mostrare al mondo la salubrità e la versatilità del Riso italiano, frutto di una continua ricerca scientifica e innovazione dei processi produttivi, coltivato in zone dai paesaggi unici dove coltura e cultura risicola si in- contrano e che nel risotto vede la sua massima esal- tazione. Per arrivare preparati siamo partiti nel 2012, abbiamo dovuto superare diversi ostacoli, guardare oltre le difficoltà e giocare d'anticipo; e soprattutto crederci fin dall'inizio. Per creare sinergie e ottimizzare tutti gli sforzi in campo, abbiamo chiesto a tutte le Camere di Com- mercio e Province risicole di aderire alla nostra iniziativa e con chi ha accettato (Camere di Commercio di Ales- sandria, Biella, Novara, Oristano, Pavia, Vercelli, Verona e Province di Alessandria, Mantova, Pavia e Vercelli) ci apprestiamo a condividere l'avventura. L'orgoglio maggiore che provo, però, è per la presenza dei privati; 51 riserie, dai marchi noti alle riserie artigiane alle pilerie aziendali, che hanno creduto al progetto e che credono sia fondamentale per il settore creare uno spirito di squadra che lasci l’individualismo fuori dalle logiche della ripresa e dello sviluppo dell’impresa. Par- tecipare a Expo non significa fare vetrina, ma con- siderare l’evento un trampolino di lancio per far co- noscere il Riso italiano. Per far questo serve com- petenza. Crederci, ma soprattutto cominciare. Le parole lasciamole agli altri. M M e e r r c c a a t t o o i i n n t t e e r r n n o o , , l l a a l l e e g g g g e e è è f f a a t t t t a a S Se er rv vi i z zi i o o a a p pa ag g. . 7 7 NUOVA SPERIMENTAZIONE I primi risultati di una ricerca a Castello d’Agogna che durerà tre anni Lotta al brusone nei campi del CRR Avviso di vendita L’Ente Nazionale Risi intende pro- cedere alla vendita a mezzo trattativa privata dei seguenti immobili: • lotto1 – magazzino di Palestro (PV), v. per Robbio n. 25, valore periziato € 254.830,00 • lotto 2 – magazzino di Desana (VC), c.so Garibaldi n. 54, valore periziato € 480.000,00 • lotto 3 – magazzino di Casalvolone (NO), v. Roma n. 128, valore periziato € 740.000,00 Le offerte dovranno pervenire entro le ore 12,30 del giorno 05/05/2015. Il Disciplinare di vendita è scaricabile dal sito web dell’Ente www.enterisi.it, sezione bandi e avvisi, oppure può essere richiesto, come pure la do- cumentazione riguardante gli immobili in vendita, alla sede centrale dell’Ente Nazionale Risi (v. San Vittore n. 40 – 20123 Milano o entenazionaleri- [email protected] o fax 02 86 55 03). Per ulteriori informazioni: Ufficio Af- fari Generali dell’Ente (legale@ente- risi.it o tel. 02 88 55 111). . PMA, allarmano i dati del Myanmar Se prima a preoccupare era soprattutto la Cambogia, adesso gli ultimi dati sulle importazioni dai Paesi Meno Avanzati evidenziano un’allarmante ascesa del Myanmar. L’ultimo aggiornamento for- nito dalla Commissione europea eviden- zia che da settembre 2014 a gennaio 2015 le importazioni di riso semilavorato e lavorato dai PMA ammontano a 106.649 tonnellate, in linea con il livello di un anno fa (106.157 t). Ma entrando nel dettaglio, si rileva che le importazioni dalla Cam- bogia si attestano a 85.280 tonnellate, in calo del 14% rispetto all’anno scorso, mentre l’import dal Myanmar risulta qua- si quadruplicato (+288%), essendo pas- sato dalle 4.968 tonnellate della scorsa campagna alle 19.284 tonnellate attuali. Alla luce di questi dati, risulta piuttosto evidente la necessità di un’azione di con- trasto all’aumento delle importazioni di riso dal Myanmar, considerato che tale Paese è in grado di produrre circa 28 milioni di tonnellate di risone, tre volte il potenziale produttivo della Cambogia. A pag. 8 IL SONDAGGIO ENR Ecco le intenzioni delle aziende agricole: circa 500 ettari in più a riso Prevista una super semina per i lunghi A 500 ettari in più. Sono quelli che si prevede saranno destinati alla semina di riso in questa campagna. E in merito alle varietà? Le ultime elaborazioni confermano un incremento del 17% per le varietà del gruppo lungo A. A “dirlo” sono le risposte arrivate al- l’Ente Nazionale Risi al sondaggio sul- le intenzioni di semina delle aziende agricole per il 2015. Partiamo da un dato importante: le risposte degli imprenditori agricoli hanno toccato ormai il 70% delle schede inviate, con oltre 400 indi- cazioni per le quali l’Ente Nazionale Risi ringrazia le aziende agricole che hanno aderito. La superficie sondata ha superato i 32.000 ettari, il 15% circa del totale investito a risaia nella primavera 2014, con qualche varia- zione nelle province e in particolare nel Pavese dove non si è superato il 10% delle superfici. Le indicazioni generali indicano una situazione sostanzial- mente stabile rispetto alla superficie investita a riso nel 2014, con un et- tarato che aumenterebbe di circa 500 ettari. Per quanto riguarda i gruppi varietali, le ultime elaborazioni con- fermano quanto previsto: un incre- mento del 17% per le varietà del gruppo lungo A. A pag. 6 . Può essere utile e vataggioso l’utilizzo del biochar nella coltivazione del riso? E’ questa la domanda a cui stanno cercando di dare uan risposta i ricercatori del CRR di Castello d’Agogna. Per ora i risultati non sono incoraggianti: a livello produttivo, non si sono ve- rificate particolari differenze statistiche tra la tesi con biochar portata avanti nella sperimentazione e quella con testimone non ammendato. Non sono state rilevate particolari differenze tra le tesi nemmeno per quel che riguarda il miglioramento dell’efficienza di utilizzo dell’azoto. A pag. 5 Ma il biochar dà qualche vantaggio? La lotta al brusone continua ad essere una delle preoccupazioni maggiori per i risicoltori. Ecco, quindi, i primi risultati di una sperimenta- zione in corso nei terreni del Centro Ricerche sul Riso di Castello d’A- gogna denominata “Brusone varie- tale”: iniziata nella campagna 2014, avrà durata almeno triennale, duran- te i quali si arricchirà delle nuove varietà che verranno iscritte. Nel cor- so della scorsa campagna, sono sta- te esaminate le 102 varietà certificate in Italia nel 2013 (catalogo CRA-SCS 2013). Scopo della ricerca è studiare le modalità d’infezione e la diversa incidenza alla Piriculariosi delle va- rietà coltivate in Italia. Ciò ha per- messo di categorizzare queste ul- time per tipologia di granello nei con- fronti della epidemiologia della ma- lattia, rilevata attraverso l’utilizzo del captaspore posizionato nelle vicinan- ze del campo sperimentale dove si è svolta la prova. A pag. 3 Expo, un’occasione per il Riso italiano

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Anno LVIII n. 3 Mensile di informazioni agricole industriali e commerciali sul RISO dell'Ente Nazionale Risi

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Page 1: Il Risicoltore (Marzo 2015)

MENSILE D’INFORMAZIONI AGRICOLE - INDUSTRIALI - COMMERCIALI

www.enterisi.it - @EnteRisi

Anno LVII - n. 3 Marzo 2015

.

Paolo Carrà

Il 1°maggio, che ai più ricordala festa dei lavoratori, segnaquest'anno l'inizio di un eventomondiale, “Expo2015”.Gli Exposcettici sostengono che sarà unevento di una portata inferiorealle aspettative. Io penso, in-vece, che man mano che ciavvicineremo al fatidico giorno,

la curiosità sarà sempre più crescente e, come spesso èavvenuto per altre manifestazioni di portata interna-zionale, l'Italia farà bella figura. E un pezzo di questa Italiasarà rappresentata dall’Ente Nazionale Risi per tutti i seimesi dell'evento nel Padiglione "Cibus è Italia", conl'intento di mostrare al mondo la salubrità e la versatilitàdel Riso italiano, frutto di una continua ricerca scientificae innovazionedei processi produttivi, coltivato in zonedaipaesaggi unici dove coltura e cultura risicola si in-contrano e che nel risotto vede la sua massima esal-tazione. Per arrivare preparati siamo partiti nel 2012,abbiamodovuto superare diversi ostacoli, guardare oltrele difficoltà e giocare d'anticipo; e soprattutto crederci findall'inizio. Per creare sinergie e ottimizzare tutti gli sforziin campo, abbiamo chiesto a tutte le Camere di Com-mercio e Province risicole di aderire alla nostra iniziativae con chi ha accettato (Camere di Commercio di Ales-sandria, Biella,Novara,Oristano, Pavia, Vercelli, VeronaeProvince di Alessandria, Mantova, Pavia e Vercelli) ciapprestiamo a condividere l'avventura.

L'orgogliomaggiore cheprovo, però, èper la presenzadei privati; 51 riserie, dai marchi noti alle riserie artigianealle pilerie aziendali, che hanno creduto al progetto e checredono sia fondamentale per il settore creare unospirito di squadra che lasci l’individualismo fuori dallelogiche della ripresa e dello sviluppo dell’impresa. Par-tecipare a Expo non significa fare vetrina, ma con-siderare l’evento un trampolino di lancio per far co-noscere il Riso italiano. Per far questo serve com-petenza. Crederci, ma soprattutto cominciare. Le parolelasciamole agli altri.

MMMMeeeerrrrccccaaaattttoooo iiiinnnntttteeeerrrrnnnnoooo,,,,llllaaaa lllleeeeggggggggeeee èèèè ffffaaaattttttttaaaa

SSSSeeeerrrrvvvviiiizzzziiiioooo aaaa ppppaaaagggg.... 7777

NUOVA SPERIMENTAZIONE I primi risultati di una ricerca a Castello d’Agogna che durerà tre anni

Lotta al brusone nei campi del CRR

Avviso di venditaL’Ente Nazionale Risi intende pro-

cedere alla vendita a mezzo trattativaprivata dei seguenti immobili:

• lotto1 – magazzino di Palestro (PV),v. per Robbio n. 25, valore periziato €254.830,00

• lotto 2 – magazzino di Desana (VC),c.so Garibaldi n. 54, valore periziato €480.000,00

• lotto 3 – magazzino di Casalvolone(NO), v. Roma n. 128, valore periziato €740.000,00

Le offerte dovranno pervenire entro

le ore 12,30 del giorno 05/05/2015.Il Disciplinare di vendita è scaricabile

dal sito web dell’Ente www.enterisi.it,sezione bandi e avvisi, oppure puòessere richiesto, come pure la do-cumentazione riguardante gli immobiliin vendita, alla sede centrale dell’EnteNazionale Risi (v. San Vittore n. 40 –20123 Milano o [email protected] o fax 02 86 55 03).

Per ulteriori informazioni: Ufficio Af-fari Generali dell’Ente ([email protected] o tel. 02 88 55 111).

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PMA, allarmano i dati del MyanmarSeprimaapreoccupareera soprattutto

la Cambogia, adesso gli ultimi dati sulleimportazioni dai Paesi Meno Avanzatievidenziano un’allarmante ascesa delMyanmar. L’ultimo aggiornamento for-nito dalla Commissione europea eviden-zia cheda settembre2014agennaio 2015le importazioni di riso semilavorato elavorato dai PMA ammontano a 106.649tonnellate, in linea con il livello di un annofa (106.157 t). Ma entrando nel dettaglio,si rileva che le importazioni dalla Cam-bogia si attestano a 85.280 tonnellate, in

calo del 14% rispetto all’anno scorso,mentre l’import dalMyanmar risulta qua-si quadruplicato (+288%), essendo pas-sato dalle 4.968 tonnellate della scorsacampagna alle 19.284 tonnellate attuali.Alla luce di questi dati, risulta piuttostoevidente la necessità di un’azione di con-trasto all’aumento delle importazioni diriso dal Myanmar, considerato che talePaese è in grado di produrre circa 28milioni di tonnellate di risone, tre volte ilpotenziale produttivo della Cambogia.

A pag. 8

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IL SONDAGGIO ENR Ecco le intenzioni delle aziende agricole: circa 500 ettari in più a riso

Prevista una super semina per i lunghi A500 ettari in più. Sono quelli che si

prevede saranno destinati alla seminadi riso inquestacampagna.E inmeritoalle varietà? Le ultime elaborazioniconfermano un incremento del 17%per le varietà del gruppo lungo A. A“dirlo” sono le risposte arrivate al-l’Ente Nazionale Risi al sondaggio sul-le intenzioni di semina delle aziendeagricole per il 2015.

Partiamo da un dato importante: le

risposte degli imprenditori agricolihanno toccato ormai il 70% delleschede inviate, con oltre 400 indi-cazioni per le quali l’Ente NazionaleRisi ringrazia le aziende agricole chehanno aderito. La superficie sondataha superato i 32.000 ettari, il 15%circa del totale investito a risaia nellaprimavera 2014, con qualche varia-zionenelleprovincee inparticolarenelPavese dove non si è superato il 10%

delle superfici. Le indicazioni generaliindicano una situazione sostanzial-mente stabile rispetto alla superficieinvestita a riso nel 2014, con un et-tarato che aumenterebbe di circa 500ettari. Per quanto riguarda i gruppivarietali, le ultime elaborazioni con-fermano quanto previsto: un incre-mento del 17% per le varietà delgruppo lungo A.

A pag. 6

.

Può essere utile e vataggioso l’utilizzo del biocharnella coltivazione del riso? E’ questa la domanda a cuistanno cercando di dare uan risposta i ricercatori delCRR di Castello d’Agogna. Per ora i risultati non sonoincoraggianti: a livello produttivo, non si sono ve-rificate particolari differenze statistiche tra la tesi conbiochar portata avanti nella sperimentazione e quellacon testimone non ammendato. Non sono staterilevate particolari differenze tra le tesi nemmeno perquel che riguarda il miglioramento dell’efficienza diutilizzo dell’azoto.

A pag. 5

Ma il biochar dàqualche vantaggio?

La lotta al brusone continua adessere una delle preoccupazionimaggiori per i risicoltori. Ecco, quindi,i primi risultati di una sperimenta-zione in corso nei terreni del CentroRicerche sul Riso di Castello d’A-gogna denominata “Brusone varie-tale”: iniziata nella campagna 2014,avrà durata almeno triennale, duran-te i quali si arricchirà delle nuovevarietà che verranno iscritte. Nel cor-so della scorsa campagna, sono sta-teesaminate le102varietà certificate

in Italia nel 2013 (catalogo CRA-SCS2013). Scopo della ricerca è studiarele modalità d’infezione e la diversaincidenza alla Piriculariosi delle va-rietà coltivate in Italia. Ciò ha per-messo di categorizzare queste ul-time per tipologia di granello nei con-fronti della epidemiologia della ma-lattia, rilevata attraverso l’utilizzo delcaptaspore posizionato nelle vicinan-ze del campo sperimentale dove si èsvolta la prova.

A pag. 3

Expo, un’occasioneper il Riso italiano

Page 2: Il Risicoltore (Marzo 2015)

2 MARZO 2015

Concimi con azoto stabilizzatodall’inibitore della nitrificazione3,4 DMPP

Concimi composti NKcon azoto Entec®e potassio da cloruro

Flexammon®

Entec® 26

Entec® 46

Entec® 13-10-20

Flexammon® 19-0-35

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Page 3: Il Risicoltore (Marzo 2015)

TECNICA MARZO 2015 3

Simone Silvestri

Il brusone è consideratodamolti la malattia del riso dipiù antica diffusione: le pri-me annotazioni risalgono inOriente alla prima metà delXVII secolo. In Italia, questapatologia fu citata per la pri-ma volta da Astolfi nel 1828con il nome di brusone datol’aspetto bruciato delle pian-te colpite. In tutto il mondo ilbrusone è soprannominatoRice Blast, termine coniatoper la prima volta da Metcalf(Usa, 1907) per indicare i fortidanni provocati.

Per gravità risulta la pa-tologia principale del riso dif-fusa in tutto il mondo dove,nonostante l’ampio ausiliodella lotta chimica, causa an-cora severi danni. Le ultimestime a livello mondiale il-lustrano come il riso persoper il brusone potrebbe sfa-mare per un anno intero 60milioni di persone (PennisiE., 2010).

A ciò si collega l’enormediffusionemondialecheèse-gnalata in 85 Paesi, pratica-mente ovunque venga col-tivato il riso ( Xueyan W.,2014).

An che i nItalia il bruso-ne rimane lapatologia dimaggior im-portanza per ilriso: la suagra-v i t à r i su l t amaggiore neiterreni sciolti,carenti di so-stanza organica, bibuli, malconcimati e comunque inpresenza di varietà sensibili.La presenza nel nostro Pae-se di varietà tradizionali dal-l’alto valore commerciale al-tamente sensibili, quali Car-naroli, Arborio, ecc. sul 25%della superficie risicola rendequestamalattiadegenerativadi continua e attuale impor-tanza, data anche la difficoltàche si riscontra in alcuni area-li nel prevenirla e nell’effet-tuare una efficace lotta.

L’introduzione di fungicidispecifici ha permesso in pas-sato di recuperare alcune va-rietà che stavano per scom-parire e oggi di ridurre l’in-cidenza della malattia anchenei terreni e negli areali più arischio. Ne consegue che, inun ambito di riduzione deicosti di produzione e limi-tazioni sempre più stringentidi carattere ambientale sul-l’utilizzo di prodotti fungicidi,risulti di strategica importan-za avere informazioni in me-rito al comportamento dellevarietà coltivate nei confrontidell’incidenza al brusone.Ciòpermette di poter decidere,conoscendo le caratteristi-che dei terreni, quale varietàcoltivare, oppure, a secondadell’andamento epidemiolo-gico della malattia, se ese-guire o meno il trattamentofungicida o ancora il posi-zionamento più appropriato.

La sperimentazioneÈ con questa finalità che si

è voluto iniziare una speri-mentazione specifica nei ter-reni del Centro Ricerche sulRiso di Castello d’Agogna:studiare le modalità d’infe-zione e la diversa incidenzaalla Piriculariosi delle varietàcoltivate in Italia. Ciò ha per-messo di categorizzare que-ste ultime per tipologia digranello nei confronti dellaepidemiologia della malattia,rilevata attraverso l’utilizzodel captaspore messo a di-sposizione dall’Universitàdegli Studi di Pavia e posi-zionato nelle vicinanze del

campo speri-mentale dovesi è svolta laprova. Questasperimenta-zione, deno-minata “Bru-sone varieta-le”, iniziata nel-la campagna2014, avrà du-

rata almeno triennale, duran-te i quali si arricchirà dellenuove varietà che verrannoiscritte. Nel corso della scor-sa campagna, sono stateesaminate le 102 varietà cer-tificate in Italia nel 2013 (ca-talogo CRA-SCS 2013): sonostate seminate seguendo loschema dei blocchi rando-mizzati in un’unica cameratramite la tecnica della se-mina interrata a file. Ogni 10varietà del catalogo, è stataseminata una parcella dellestesse dimensioni con va-rietà resistente al brusoneaventeduegeni di resistenza(progetto RISOVAL 2010).Inoltre, le file seminatecon levarietà da valutare sono sta-te alternate a file totalmenteseminate con una varietà al-tamente suscettibile alla Pi-riculariosi. Sia le parcelle convarietà resistente sia le file divarietà altamente suscettibi-le hanno lo scopo di facilitarei successivi rilievi di inciden-za della malattia e per quest’ultime anche l’importantefunzione di inoculo.

Sulle diverse varietà sonostati eseguiti rilievi atti a va-lutare l’incidenza della ma-lattia sia sulle foglie sia sulcolletto; il primo rilievo è sta-to svolto al manifestarsi deiprimi segni conclamati delledue sintomatologie (fo-glia-collo) tipiche della Piri-culariosi sulla varietà alta-

mente suscettibile. I rilievisono stati svolti utilizzando lascala IRRI (International RiceResearch Institute) che per-mette di convertire il dannoda brusone in valori numericiottenendo per ogni varietàl’andamentodi incidenzadel-la malattia nell’annata di col-tivazione. Importante ribadi-re che la camera in cui si èsvoltaquesta sperimentazio-ne è stata soggetta alle nor-mali pratiche di coltivazione,trattasi di trattamenti erbici-di, gestionedell’acqua e con-cimazione (130 kg N ha-1) adesclusione dei trattamentifungicidi che non sono statieffettuati.

Essendo una sperimenta-zione di durata triennale econsiderando che ogni an-nata l’epidemiologia da bru-sone ha un comportamentoparticolare, non è scientifi-camente corretto illustrare irisultati per ogni singola va-rietà. Dal primo anno di spe-rimentazione, considerandola sintomatologia al collo(quella che dà maggiormen-te l’idea di perdita di pro-dotto), emerge che il 45%del panorama varietale ita-liano ha evidenziato lesioni alcollo inferiori al 5%, il 23 %ha fatto registrare danni dal 5al 10 % mentre il 22% dellevarietà ha evidenziato lesionial collo superiori all’11%,danni che in pieno campoavrebbero causato consi-stenti perdite di risone. Altrodato che emerge da questoprimo anno di sperimenta-zione è la considerevole dif-ferenza di 2,5 punti (scalaIRRI) di lesioni al collo re-gistrati tra le varietà a gra-nello Lungo A da interno (lepiù suscettibi-li) e le varietàLungoB, lepiùresistenti. Ot-tengono valorisimili di inci-denza di lesio-ni al collo, in-vece, gli altrit r e g r u p p imerceologici(Medio, Lun-go A da par-boiled e Co-mune). Valu-tando l’anda-mento dellelesioni fogliarie al collo nelcorso de l las t a g i o n e ,

emerge in manierapiuttosto costante intutte le varietà comeil periodo in cui si èregistrato il maggioraumento delle lesio-ni sia stato quello dal25 agosto al 1 set-tembre, ciò dovuto

dalle condizioni meteoreolo-giche favorevoli allo sviluppodel fungo.

Per quanto riguarda la lottaa questa patologia, occorresottolineare come molti so-no i fattori che risultano fa-vorirne la comparsa. Fra lecause principali sono l’ec-cesso di azoto o i suoi squi-libri, valori di umidità relativadell'aria superiori all'85-89%ed elevati valori medi di tem-peratura. Poiché il processodi infezione, cioè la germi-nazione delle spore e la loropenetrazione, avviene in unanotte, il manifestarsi di talicondizioni insieme alla pre-senza di organi bagnati per10-12 ore sono più che suf-ficienti per la comparsa dellamalattia.

Prevenzione e buonepratiche

Detto questo, per preve-nire il manifestarsi di questapatologia occorre innanzitut-to conoscere bene i propriterreni e la zona di coltiva-zione perché è noto come lecondizioni ottimali per l'infe-zione sono i terreni sabbiosio limosi e la presenza di so-stanze tossiche nel terreno(acidi grassi, acidosolfidrico):quindi, nel caso di terreni conqueste caratteristiche, è op-portuno optare per varietàmeno suscettibili, in quantola metodologia più sempliceper il controllo della malattiaè la scelta varietale. Occorreinoltre, prestare molta atten-zione nella distribuzione deiconcimi, soprattutto degliazotati, distribuendoli frazio-nati e in maniera omogenea,evitando il più possibile so-vrapposizioni chepotrebbero

essere la causa di focolaid’infezione. Una maggioredisponibilità di azoto, soprat-tutto in fase vegetativa, si-gnifica un maggior rigogliovegetativo, unamaggior pre-senza di foglie portando auna scarsa ventilazione al-l’interno della coltura. Oltre aquesto, c’è da dire che ec-cessive concimazioni azota-te rendono i tessuti dellepiante più suscettibili all’in-fezione: la cuticola, infatti, èmeno spessa, c’è una ridottasilicizzazione delle celluleepidermiche, minor conte-nuto di emicellulosa e ligninache predispongono le stesseall’attacco del patogeno ri-ducendo i fattori di resisten-za.

Altro fattore importante èprovvedere a semine accu-rate in modo da evitare unadensità eccessiva; questaporta in primoluogo a piantetroppo fitte eall’instaurarsidi condizionifavorevoli alladiffusione del-le crittogameriducendo laventilazione.Inoltre, l’ec-cessiva fittezzaporta aun’ec-cessiva competizione tra lepiante, le quali ricevendoquantità minori di luce e dielementi nutritivi risulteran-no più deboli e, quindi, piùsuscettibili alle infezioni.

Per ciò che concerne lalotta chimica, per ottenere imigliori risultati occorre ese-guirla con un approccio in-tegrato: cioè, oltre a prestaremolta attenzione alle opera-zioni di semina e concima-zione come indicato poc’an-zi, occorrerà eseguire i trat-tamenti fungicidi supportatidalle informazioni che emer-geranno dagli studi varietalicome quello appena descrit-to e dalle future campagne dimonitoraggio brusone. Infat-ti, per quanto riguarda i trat-tamenti fungicidi occorremodularli secondo la varietàcoltivata e agire tempestiva-mente. Ciò è possibile esclu-sivamente con costanti so-pralluoghi in campo nel mo-mento di maggior rischiod’infezione, magari suppor-

tati dal servizio di assistenzatecnica di Ente Nazionale Ri-si. Infatti, altre sperimenta-zioni condotte in questi annial Centro Ricerche di Castel-lo d’Agogna hanno eviden-ziato come il corretto posi-zionamento del trattamentorispetto allo sviluppo dellacoltura e rispetto all’epide-miologia del fungo sia di cru-ciale importanza per l’effica-cia dello stesso e il conte-nimento della malattia. Altrofattoredanonsottovalutareèl’utilizzo di un adeguato vo-lume d’irrorazione (400 l/ha)atto a garantire un’omoge-nea bagnatura della vegeta-zione, fattore imprescindibileper la buona riuscita del trat-tamento.

Autorizzazionedel triciclazolo

In merito alla lotta chimicaal brusone, sarà pubblicatonei prossimi giorni sulla Gaz-zetta Ufficiale il Decreto Di-rigenziale del 9 febbraio 2015di autorizzazioneeccezionaledella durata di 120 giorni al-l’uso di emergenza dell’agro-farmaco a base di triciclazoloche avrà denominazionecommerc i a l e BEAM®

SYSTEM.L a c o m-

mercia l izza-zione e l’im-piego dell’a-g ro fa rmacosono consen-titi dal 1° mag-gio al 29 ago-sto 2015, cosìcome specifi-

catonell’etichettadel prodot-to. Non ci sono novità perquanto riguarda il tipo di for-mulazione e le dosi impie-gabili, rispetto all’etichettadello scorso anno. Per com-pletezza è opportuno ricor-dare che questo prodotto sipuò utilizzare alla dose di 300grammi per ettaro dalla finedell’accestimento all’iniziodella levata, eventualmenteripetendo il trattamento do-po 15-20 giorni a secondadelle condizioni ambientali,della sensibilità della varietàe dalla concimazione, masempre prima della emissio-ne della pannocchia. Il dop-pio intervento è consigliatosoprattutto quando si verifi-cano condizioni ambientalipredisponenti all’attacco(umidità elevata e persisten-te, alte temperature e forticoncimazioni azotate) in con-comitanza della fase feno-logica compresa tra accesti-mento e emissione dellepannocchie. In alternativa èpossibile intervenire conun’applicazione di soccorsoalla dose di 600 grammi perettaro in un unico intervento,quando il riso si trova in fasedi botticella o al momentodella comparsa della sinto-matologia tipica delBrusone.Non va dimenticato, infine,l’intervallo di sicurezza da ri-spettare tra la distribuzionedel prodotto e la raccolta chenel caso di questo principioattivo è di 54 giorni. Si fanotare, infine, che in data 29agosto 2015, allo scadere dei120 giorni di validità dell’au-torizzazione eccezionale diBEAM® SYSTEM, cesseràogni possibilità di commer-cializzare e utilizzare l’agro-farmaco.

LE PROVEDue immagini del-la sperimentazioneper combattere ilbrusone in corso alCentro Ricerchesul Riso di Castellod’Agogna

LA SPERIMENTAZIONE Al Centro Ricerche sul Riso si sta studiando questa rovinosa malattia

Il brusone si combatte anche con unacorretta prevenzione e buone pratiche

tIl riso perso ogni annonel mondo per questa

malattia potrebbesfamare 60 milioni

di persone

tDal primo anno di

indagine, emerge cheil 22% delle varietà

ha evidenziato lesionial collo superiori all’11%

Page 4: Il Risicoltore (Marzo 2015)

TECNICA4 MARZO 2015

y = -0,06x + 3,47R² = 0,79

0

0,5

1

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20 25 30 35 40 45 50 55 60 65

pg[

ind ic e d i b ianc o (Kett)chiaroscuro

Lipidi

grezzi(%

)

Il contenuto di grassi del risoI lipidi sono presenti in quantità modeste. Ma la loro conoscenza è fondamentale perché la maggiore o minorepresenza può influire sulla qualità, in particolare in cottura, modificando le caratteristiche di texture e sensorialiC. Simonelli* - M. Cormegna*

Dopo aver illustrato le pe-culiarità delle proteine delriso (Risicoltore numero 1del 2015), è interessante af-frontare la valutazione di unaltro dei macro costituentidei granello: i grassi o lipidi.

In cosa consistono?I lipidi nel riso sono pre-

senti in quantità modeste(paragonabili al frumento) esono costituiti principalmen-te da acido oleico, linoleico ein minor misura, palmitico,ovvero una maggioranza diacidi grassi insaturi utili per laformazione del cosiddettocolesterolo buono, noto conla sigla HDL, la cui presenzanell’organismo è un indicepositivo per valutare lo statocardiovascolare. È soprattut-to il riso integrale che necontiene dosi considerateinteressanti.

La parte del chicco più ric-ca di lipidi, infatti, è il germe,insiemedegli strati piùester-ni del granello (pericarpo),mentre l’endosperma (costi-tuito da amido) ne è sostan-zialmente privo. Proprio dalgerme, che contiene dosiabbondanti di trigliceridi, confunzione di riserva per il se-me che deve crescere, siricava l’olio di riso, un oliovegetale ricco di gamma ori-

zanolo, ottenuto tramite unprocedimento di spremiturameccanica e raffinazione.

Perché si determinano?La conoscenza del con-

tenuto in lipidi, nonostantenon siano componenti cosìabbondanti come i carboi-drati e le proteine, è fon-damentale, in quanto la loromaggioreominorepresenzapuò influire sulla qualità delriso, in particolare in cottura,modificando le caratteristi-che di texture (come con-sistenza e collosità) e sen-

soriali.I lipidi sono collocati nella

parte superficiale del granel-lo e in seguito al processo dilavorazione industriale il lorocontenuto si riduce. Un risosemigreggio o integrale ha,infatti, un contenuto più ele-vato di lipidi (2-4%) rispetto aun riso lavorato (0.3-0.6%).Si evidenziaunacorrelazionesignificativa con il grado dilavorazione, e quindi cono-scere il conte-nuto dei lipidipermette diavere un’ideasu quanto il ri-so è stato la-vorato.

Come sideterminano?

La determi-nazione viene effettuatame-diante metodo estrattivocon specifico solvente e perquestomotivo l’analisi vienedenominata “lipidi grezzi” olipidi estraibili. Il Laboratorioha optato per lametodologiadescritta dalla American As-sociation of Cereal Chemi-stry, AACC 30-25.01 1999,che prevede, dopo oppor-tunamacinazione, l’estrazio-ne mediante sistema So-xhlet utilizzando come sol-vente l’etere di petrolio. L’e-stratto viene raccolto in ap-positi becher in vetro e de-

terminato quantitativamen-te tramite analisi ponderale.

Il Laboratorio è dotato diduesistemidi estrazioneSo-xhlet, di cui uno completa-mente automatizzato e di re-cente acquisizione (Figure 1e 2) che permettono un’a-nalisi in sicurezza e con ele-vata ripetibilità.

Per garantire elevati stan-dardqualitativi ai propri clien-ti, il laboratorio ha accredi-

tato (con Ac-credia) talemetodica ana-litica sul riso(semigreggio,lavorato par-boiled e non esuoi sottopro-dott i ) e nemette periodi-camente in at-

to tutti i processi di controlloqualità (utilizzo di materiali diriferimentonella routineana-litica, mantenimento dellaqualifica del personale, par-tecipazione a test collabo-rativi e validazione con ca-denza periodica).

Grado di bianco Kett e lipidiIl contenuto lipidico è, co-

me detto, un’importanteaspetto nutrizionale, ma puòanche fornire un’indicazionedel grado di lavorazione delgranello. Nel nostro labora-torio è possibile effettuareun’analisi indiretta del gradodi lavorazione tramite un’a-

nalisi che prende il nome dideterminazione del grado dibiancoKett. Esso consiste inuna misura con un colori-metro Kett (Figura 3) chesfrutta il principio della rifles-sione della luce sulla super-ficie del campione. Più ilcampione di riso è bianco,maggiore sarà la quantità diluce riflessa e, di conse-guenza, maggiore la corren-te elettrica fornita dal fotorivelatore dello strumento.Questo valore, indicizzato, è

chiamato “grado di biancoKett” ed è espresso su unascala da 0 (nero) a 100 (bian-co).

…alcuni risultatiPrendendo in considera-

zione alcune varietà di riso

.

Accreditamento nuova analisiSi rende noto che in data 17/02/2015 Accredia ha

approvato l’estensione dell’accreditamento per lanuova analisi “Micro-Viscoamilografia (Brabender)”effettuata secondo un metodo, validato presso ilnostro laboratorio, che, già dallo scorso anno, eradisponibile a listino per i clienti.

Questa analisi è significativa per valutare le va-riazioni della viscosità (reologia) della farina di riso, insospensione acquosa, al variare della temperatura; iltest consente di determinare i seguenti parametrispecifici: temperatura di inizio gelatinizzazione, piccodi viscosità, temperatura al picco, breakdown, set-back.

Una trattazione più approfondita di questa me-todologia è in programma su di un prossimo numerode Il Risicoltore nello “Speciale Analisi”.

GRAFICO 1. CONTENUTO DI LIPIDI GREZZI

GRAFICO2 –RAPPORTOTRALIPIDIGREZZI EGRADODIBIANCOKETT

FIGURA 1Apparecchiomanuale perestrazione deilipidi secondoSoxhlet

FIGURA 2Nuovo sistemaautomatizzatoper estrazionedei lipidi se-condo Soxhlet

FIGURA 3ColorimetroKett, dettagliodel portacam-pione

tIl contenuto lipidicopuò anche fornire

un’indicazionedel grado di lavorazione

del granello

semigreggio e lavorato, èpossibile evidenziare il dif-ferente contenuto di lipidigrezzi, come mostrato nelGrafico 1. Risulta particolar-mente evidente che, con lalavorazione, si ha una dra-stica diminuzione della loropercentuale. Per Venere edErmessi riportanosolo i con-tenuti nel semigreggio, es-sendo queste varietà com-mercializzate solo in questaforma.

Nel corso dell’anno2013, i

campioni sottoposti a deter-minazione dei lipidi grezzi,sono stati preventivamenteanalizzati al colorimetro Kett;i risultati sono stati elaboratie si è ottenuta la significativacorrelazione riportata nelGrafico 2.

…per approfondirel’argomento

• AA.VV. (2008) “Il Riso”.Collana Coltura & Cultura,Bayer CropScience. Ed.Script, Bologna.

• C. Simonelli, M. Cor-megna, A. Zone, A. Abbiati(2013) “Grado di lavorazionedel riso – Studio preliminaredi confronto: Resa, Lipidigrezzi e Gradi di bianco Kett”.Poster scientifico, OpenDayCRR 2013.

• G. Sicheri. M. Martinotti(2009) “Il Riso è salute pertutti”, Litocopy (VC).

* Ente Nazionale Risi -Laboratorio Chimico Mer-

ceologico (CentroRicerche sul Riso)

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 110

0,5

1

1,5

2

2,5

3

3,5

Colonna B Colonna Cvarietà

Lipidi

grezzi(%

)

Page 5: Il Risicoltore (Marzo 2015)

TECNICA MARZO 2015 5

CENTRO RICERCHE I risultati della sperimentazione come ammendante nella coltivazione del riso

Biochar, per ora nessun vantaggioLe osservazioni non permettono di supportare un impiego economicamente sostenibile

Daniele Tenni, Eleonora Miniotti,Gianluca Beltarre e Marco Ro-mani

Il biochar (o carbone ve-getale) è un sottoprodottoderivante da processi di pi-ro-gassificazione di materialidi origine vegetale. Tali pro-cessi consistono nell’appli-cazione di calore in totaleassenza dell’agente ossi-dante (pirolisi) o in sua pre-senza limitata (gassificazio-ne), provocando la carboniz-zazione della biomassa, os-sia la perdita di idrogeno,ossigeno e azoto. I prodot-ti/sottoprodotti che ne deri-vano sono syngas, catramee biochar, un materiale riccodi carbonio e chimicamentestabile, che per le sue ca-ratteristiche chimico-fisichepuòessere impiegato inagri-coltura come ammendante.

CaratteristicheGrazie alla struttura chimi-

ca altamente aromatica, ilbiochar permane nel terrenoper centinaia di anni (Hameret al., 2004; Kuzyakov et al.,2009) prima di essere mi-neralizzato completamente.Questa caratteristica lo ren-de interessante in un’otticaambientale, in quanto è ingrado di aumentare il seque-stro di carbonio nel suoloriducendo, di conseguenza,le emissioni di CO2 in at-mosfera (Brodowski et al.,2007; Forbes et al., 2006;Preston et al., 2006).

Nonostante in Italia nonsia ancora stato emanato undecreto che consenta l’usodel biochar come ammen-dante e attualmente sia con-siderato un rifiuto, il suo uti-lizzo in agricoltura sta riscuo-tendo un crescente interes-se nella comunità scientificain merito alle potenziali pro-prietà ammendanti e di mi-glioramento delle caratteri-stiche del suolo. Alcuni studihanno dimostrato i suoi po-sitivi effetti sulla struttura(Chan et al., 2007) e sulleproprietà idrauliche del suo-lo, con conseguente incre-mento della capacità di cam-po e della ritenzione idrica(Gaskin et al., 2007). Inoltre,grazie alla porosità e alla ca-pacità di scambio cationicomolto elevate, sarebbe ingrado di migliorare l’efficien-za d’uso di numerosi ele-menti nutritivi (Lehmann etal., 2007; Liang et al., 2006)riducendone le perdite perlisciviazione (Lehmann et al.,2003).

Il biochar presenta ancheun’influenza positiva sullacomunità microbica, gene-

rando un miglioramento del-l’habitat (Warnock et al.,2007) e un notevole effettodi correzione del pH in suoliacidi o subacidi (Chan et al.,2007).

Si è visto, inoltre, che l’u-tilizzo di biochar come am-mendante nei suoli di risaiaconsente di ridurre le emis-sioni di N2O, uno dei prin-cipali gas serra (Wang et al.,2011; Yanai et al., 2007),mentre ancora poco chiarorimane il suo effetto sulleemissioni di metano (Liu etal., 2011; Zhang et al.,2010).

Per quantor igua rda leperformancep rodu tt i ve ,nonost antesiano stati ri-scontrati ef-fetti positivi sunumerosecol-ture agrarie, lesperimenta-zioni condotte in ambito ri-sicolo hanno portato spessoa risultati contrastanti. In al-cuni casi, infatti, sono statiosservati importanti miglio-ramenti derivati dall’applica-zione del biochar che, spe-cialmente in ambienti tropi-cali, ha generato incrementiproduttivi anche del 15-30%.In altri casi, invece, non hadeterminato alcun effetto,comportando talvolta decre-menti produttivi (Asai et al.,2009; Haefele et al., 2011;Sokchea et al., 2013; Zhanget al., 2010). I dati oggi adisposizione su riso, tuttavia,sono per lo più derivati daesperienze condotte in areetropicali, nelle quali vengono

utilizzati biochar molto dif-ferenti da quelli disponibilisul mercato europeo. Perquesti motivi l’utilizzo delbiochar in agricoltura neces-sita di un’adeguata fase spe-rimentale nelle condizioni ri-sicole italiane, al fine di ve-rificare i dosaggi d’impiegoe, soprattutto, valutare l’ef-ficacia e le caratteristiche dibiocharmoltodiversi per tipodi processo e biomassa ve-getale utilizzata.

La sperimentazioneTali premesse hanno in-

dotto l’Ente Nazionale Risiad allestire,presso il Cen-tro Ricerchesul Riso di Ca-stello d’Ago-gna (PV), unsito sperimen-tale specificoper la valuta-zione di que-sto ammen-

dante.Il piano sperimentale ha

previsto un confronto tra iltrattamento con biochar euno non ammendato, incombinazione con sette di-versi programmi di concima-zione azotata, al fine di va-lutare anche la potenzialeazione sinergica del biocharcon il concime azotato.

Il biochar utilizzato è de-rivato da un impianto indu-striale alimentato a pellet dilegno di conifera ed è statodistribuito in presemina alladose di 40 t ha-1 solamentenel primo anno di sperimen-tazione, operando su terre-no arato e livellato e pro-cedendo a interrare l’am-

mendante con una doppiaerpicatura a 15 cm. Nel se-condo anno, è stata poi ese-guita nuovamente l’araturache ha rimescolato il suoloper circa 25 cm.

Per quanto riguarda laconcimazione azotata, ese-guita sempre in forma urei-ca, il programma sperimen-tale ha previsto quattro trat-tamenti con azoto distribuitounicamente in presemina (0,60, 100, 140 kg N ha-1) e duetrattamenti con fraziona-mento secondo due diffe-renti schemi (60-20-20 e60-40-40 rispettivamente inpresemina-accestimen-to-differenziazione della pan-nocchia).

Risultati e conclusioniI risultati della sperimen-

tazione relativi alla produzio-ne di granella nonhannomo-strato differenze statistichetra la tesi con biochar e iltestimone non ammendato,che peraltro hanno ottenutovalori molto simili tra loro.Questa tendenza si è ma-nifestata in entrambi gli anni:nel 2013, infatti, le produzionisono state di 9,07 e 9,04 tha-1 rispettivamente per trat-tamento con biochar e nobiochar, mentre nel 2014 di9,14 e 9,17 t ha-1 (si veda lafigura). Si nota, inoltre, chel’annata agraria non ha in-fluito sulla produzione di gra-

nella, rimasta pressoché co-stante in entrambi gli anni.

Passando, poi, a valutare irisultati produttivi ottenutiesclusivamente dall’effettodella concimazione azotata,sono emerse, come atteso,differenze tra i trattamenti(dati non riportati). Nel 2013 illivello più alto di N ha ot-tenuto la maggior produtti-vità, sia quando frazionato(60-40-40 kg N ha-1) sia di-stribuito in un unico inter-vento (140 kg N ha-1 in pre-semina), mentre l’aggiuntadi 100 kg ha-1 di N in un solointervento è risultata inferio-re al frazionamento. Nel2014, i risultati emersi daidiversi schemi di fertilizza-zione a confronto hanno ri-confermato l’efficacia agro-nomica della tesi 60-40-40che però ha fatto registrareproduzioni si-mili ai tratta-menti con 100e 60 kg ha-1 diNdati in unso-lo intervento.In questo ca-so, risultati in-feriori sonostati ottenutidall’apporto di 140 kg N ha-1

in presemina e dalla tesi confrazionamento 60-20-20 kgN ha-1.

Una successiva valutazio-ne è stata rivolta a verificarese la distribuzione di biocharpotessemigliorare l’efficien-za di utilizzo dell’N da partedella coltura. È stata, quindi,considerata l’interazione tra idue fattori, confrontando leproduttività delle parcelleammendate e dei testimoninell’ambito del medesimoprogramma di concimazio-ne.Tuttavia, poichénonsonoemerse differenze significa-tive tra le tesi, è daescludereun effetto sinergico del car-bone vegetale quando as-sociato alla concimazioneazotata, in quanto non fa-vorirebbe un aumento del-l’efficienza d’uso dell’azoto.

Sebbene un gran numero

di studi effettuati su variecolture abbiano provato l’ef-ficacia del biochar sulla ri-sposta produttiva della pian-ta e sull’efficienza d’uso del-la concimazione azotata, i ri-sultati ottenuti dalla speri-mentazione effettuata alCentro Ricerche non hannomostrato chiari vantaggiagronomici dell’utilizzo diquesto prodotto in risaia. Inlinea generale l’estrema len-tezza dei processi di mine-ralizzazione del carbone ve-getale fa sì che tale prodottonon possa essere conside-rato una fonte di carbonioimmediatamente disponibi-leper ladegradazionedapar-te della comunità microbi-ca.

Non sembra, infine, mi-gliorare l’efficienza di utilizzodell’azoto, non consenten-

do, quindi, unrisparmio deimezzi produt-tivi se associa-to alla conci-mazione azo-tata.

In conclu-sione, nono-stante tutti gli

aspetti riguardanti i processibiogeochimici del suolo ne-cessitino di ulteriori e piùspecifiche attività sperimen-tali per essere adeguata-mente valutati nella loro por-tata, le osservazioni sin quieffettuatenonpermettonodisupportare un impiego eco-nomicamente sostenibiledel biochar in risicoltura, per-lomeno con la tipologia dibiochar utilizzata. Una più at-tenta valutazionedegli effettidell’aggiunta di biochar concaratteristiche più specifichealle esigenze della risaia eunavalutazionenel lungope-riodo dei risvolti ambientalilegati alla possibile mitiga-zione delle emissioni di gasserra potrebbero, però, apri-re nuovi orizzonti per l’uti-lizzo di questo nuovo am-mendante anche in risicol-tura.

Il confronto

Produzione di risone al 14% U.R. per le tesi ammendate con biochar e per il testimone, nei due anni disperimentazione

LE PROVEA fianco e inalto, alcune fa-si della speri-mentazioneportata avantiper due anni alCentro Ricer-che sul Riso diCastello d’Ago-gna per la va-lutazione diquesto am-mendante

tIl biochar permane

nel terreno per centinaiadi anni prima di essere

mineralizzatocompletamente

tL’utilizzo di biochar

non sembra nemmenomigliorare l’efficienzadi utilizzo dell’azoto

Page 6: Il Risicoltore (Marzo 2015)

ECONOMIA6 MARZO 2015

IL SONDAGGIO Le risposte arrivate all’Ente Nazionale Risi sulle intenzioni delle aziende agricole per il 2015

Semina riso, previsti 500 ettari in piùVarietà, le ultime elaborazioni confermano un incremento del 17% per le varietà del gruppo lungo A

TOTALE 220.000 219.532 468 0,21%

di cui TONDO 59.000 52.667 6.333 12,02%

di cui MEDIO 10.000 7.060 2.940 41,64%

di cui LUNGO A 122.000 104.507 17.493 16,74%

di cui LUNGO B 29.000 55.298 -26.298 -47,56%

Tipologie PrevisioneSuperfici 2015

Superfici2014 (ha)

Differenza

Ettari Percentuale

Anna Callegarin

Le risposte al nostro son-daggio invernale sulle in-tenzioni di semina hannotoccato ormai il 70% delleschede inviate, con oltre400 risposte per le qualiringraziamo le aziende agri-cole che hanno aderito alnostro invito a collaborare.

La superficie sondata hasuperato i 32.000 ettari, il15% circa del totale inve-stito a risaia nella primavera2014, con qualche variazio-ne nelle province e in par-ticolare nel Pavese dovenon si è superato il 10%delle superfici.

Le indicazioni generali in-dicano una situazione so-stanzialmente stabile ri-

spetto alla superficie inve-stita a riso nel 2014, con unettarato che aumenterebbe

di circa 500 ettari.Questi dati sembrereb-

bero non recepire ancora levoci di merca-to che indi-cherebberoun ritorno piùsignificativoalla coltivazio-ne del riso,sopra ttu ttonell’area delPavese e Mi-lanese, graziea un insieme di fattori fa-vorevoli: quotazioni impor-tanti delle varietà da mer-cato interno (tipiche dell’a-rea in questione), quotazio-

ni poco interessanti per ilmais, necessità di rispet-tare gli obblighi del gree-

ning previstinella nuovaPAC, ecc.

Per quantor i g u a r d a igruppi varie-tali, le ultimeelaborazioniconfermanoquanto g iàampiamente

previsto: un incremento del17% per le varietà del grup-po lungo A e un drasticocalo delle superfici di va-rietà lungo B, per le quali si

arriverebbe a un totale di29.000 ettari contro i55.000 della scorsa cam-pagna.

È opportuno ricordare, in

questa occasione, il sensodi questo sondaggio: uni-camente di prevedere dellelinee di tendenza per in-durre tutta la filiera alla ri-flessione e, se del caso,operare, ciascuna compo-nente per la sua parte, percorreggere i dati tenden-ziali, orientando le sceltedei produttori verso realtàpiù vicine al mercato.

Rinnoviamo il nostro gra-zie a tutte le aziende chehanno partecipato alla co-struzione di queste linee ditendenza che, senza il loroapporto, non avrebbero po-tuto essere tracciate.

.

Registriamo, da ultimo, che sul mercato risultaesaurita la disponibilità di semente certificata peralcune varietà su cui si stanno orientando le scelte disemina dei risicoltori.

Ricordiamo ancora una volta che vige il divieto alloscambio tra aziende agricole di risone da destinare allasemina e che l’Ente Nazionale Risi è tenuto a se-gnalare alle competenti autorità gli eventuali illecitiriscontrati.

ATTENZIONE!

SUPERFICI COLTIVATE ARISONEL 2015*

*418 schede inserite pari al 70% del totale

LA SEMINAUn’immagine della semina su so-do. E’ prevista una situazione sta-bile rispetto alla superficie inve-stita a riso nel 2014, con un in-cremento di circa 500 ettari

tLe risposte al sondaggiodell’ENR hanno toccato

ormai il 70%delle schede inviate,con oltre 400 risposte

Si sa. Se ne continua a parlare e a scrivere. Questo avallatodal fatto che da qualche anno assistiamo ad una continuariduzione dei prodotti erbicidi autorizzati in risicoltura.Ma ci sono più soluzioni possibili: Bayer CropScience èsempre attenta a tutte le problematiche aziendali, partendodalla ricerca per arrivare ai prodotti, nonché alle soluzionitecniche applicabili in azienda.La tecnica cambia e si evolve, la semina interrata a fileaumenta, la flora infestante per la forte pressione deglierbicidi ha delle evidenti variazioni di specie e densità.Si richiede quindi una stretta integrazione tra tecnica ederbicidi.Con importanti attori della risicoltura, quali i tecnici E.N.R.ed il Dott. Maurizio Tabacchi di ValOryza, abbiamosviluppato una soluzione efficace da inserire nella strategiaClearfield per migliorare il controllo dei giavoni difficili edaumentare l’attività sulle ciperacee, ed alcune soluzioninella tecnica tradizionale.Nominee non è una solfonilurea, pur avendo lo stessomeccanismo d’azione, appartiene alla famiglia chimicadelle pirimidinil-carbossili, e proprio per questa suapeculiare caratteristica si lega a proteine differenti delle piùcomuni ALS.Per questo risulta efficace l’inserimento di Nominee nelprogramma Clearfield:• Completa lo spettro d’azione• Aumenta l’efficacia e la velocità d’azione del trattamento• È attivo su infestanti difficili quali Murdannia keysak,Commelina spp. e Lindernia dubia

• È attivo su infestanti ciperacee e graminacee (sui giavoniattività migliorata mediamente del 66%, sulle ciperaceemiglioramento del 23% )

• È più selettiva rispetto alle miscele più diffuse e nonrallenta il ciclo della coltura.

Il problema della tolleranza e/odelle resistenze della flora infestantedelle nostre risaie non è una novità

Notizie dalle AZIENDE A cura di Bayer CropScience

spettro d’azione ampio. Il principio attivo di Cadou Risoè Flufenacet: il suo meccanismo d’azione è unico negliimpieghi in risicoltura a differenza di altri prodotti sia dipre-semina sia di post-emergenza che hanno gli stessimeccanismi d’azione, il cui ripetuto utilizzo aumenta ilrischio di resistenze.Ronstar FL èla base dellarisicoltura con unospettro d’azioneunico, impiegabilein pre-seminanella semina insommersione oin pre-emergenzanella seminainterrata a file.Il suo spettrod’azione è ampio:controlla infestantida seme tipichedelle risaie insommersione equelle tipiche dellesemine in asciutta(ad esempioesercita una buona attività su Portulaca ol.). Nonostantetanti anni d’impiego, non ha mai generato alcunproblema di resistenze, anzi è un aiuto fondamentalenel controllo delle stesse.Bayer CropScience offre ai risicoltori soluzionidiversificate, in base alle differenti necessità aziendali,per una gestione integrata delle infestanti resistenti edella flora infestante di sostituzione.

Nella coltivazione tradizionale, Nominee, oltre aessere attivo su giavoni spp e ciperacee quali cipollinoecc., è efficace per il controllo di sorghetta e diinfestanti nuove o in diffusione quali Cyperus microiria,Murdannia keisak, Bidens spp.Proton DF è una giusta miscela di solfoniluree per ilcontrollo in post emergenza che, pur con le eventualidifficoltà su resistenze conclamate al meccanismod’azione di questo ampio gruppo di prodotti, offre unvalido aiuto su infestanti difficili quali Leersia o., Thypa,Sparganium e., Heterantera spp e molte altre.Cadou Riso è il prodotto di presemina più attivo nelcontrollo delle alisme da seme, infestante in pienaespansione a causa del diffondersi delle resistenze edella sua difficoltà di controllo in post-emergenza.Il prodotto ha un’ottima elasticità d’impiego esalvaguarda la risaia dal problema delle resistenze,avendo un meccanismo d’azione completamentedifferente da quelli impiegati in risicoltura ed uno

Page 7: Il Risicoltore (Marzo 2015)

ECONOMIA MARZO 2015 7

LA NORMA L’obiettivo è rispondere alle esigenze di innovazione, trasparenza e tutela del consumatore

E’ stata definita la nuova disciplinadel commercio interno del riso

Anna Callegarin

Dopo un anno e mezzo diserrate discussioni nell’am-bito del comitato tecnico difiliera, lo scorso 3 febbraio siè finalmente arrivati alla ste-sura di un testo approvato inlinea di massima da tutti ipartecipanti al tavolo (orga-nizzazioni agricole e indu-striali, rappresentanti delleditte sementiere) e patroci-nato daiMinisteri competen-ti (Politiche agricole e Svi-luppo economico) nonchédalle Regioni risicole. Restaancora aperta la discussionesulle caratteristiche merceo-logiche (tenore massimo dirotture consentite per i risi“fuori griglia”) che deve pre-sentare il riso confezionato ecommercializzato in Italia,ma si è concordato che iltesto approva-to potrà esse-re oggetto diun decreto le-gislativo nelcaso non siraggiunga inbreve tempoun diverso ac-cordo.

L’ a t t u a l estesura rias-sumee aggiorna le varie boz-ze predisposte nel corso de-gli anni, aventi tutte l’obiet-tivo di rispondere alle esi-genze di innovazione, traspa-renza e tutela del consuma-tore, lasciandosi alle spalleuna legge (la n. 325 del 1958)che, pur essendo stata unvalido strumento di regola-zione del commercio del risoin Italia, risente da tempodella necessità di una pro-fonda revisione.

In sintesi, due sono i prin-cipali caratteri distintivi del-l’attuale proposta.

Il primo concerne i gruppivarietali: la denominazionedell’alimento riso viene ade-guata in primo luogo alla nor-mativa comunitaria. Il risopotrà, quindi, essere vendu-to seguendo la classificazio-ne europea che distingue ilriso tondo, quello medio,quello lungo A e quello lungoB, abbandonando la prece-dente indicazione, facoltati-va ma ancora molto utiliz-zata, di comune, semifino,fino e superfino, che non ri-

sulta definita da alcuna nor-ma o standard internaziona-le.

Il secondo punto prevededi consolidare in vere e pro-prie denominazioni i nomidelle varietà tradizionali, chesono un patrimonio della fi-liera risicola italiana: Arborio,Baldo, Carnaroli, Ribe, Ro-ma, S. Andrea e Vialone na-no.

I rapidi cambiamenti chestanno intervenendo negliscenari commerciali e la ne-

cessità di an-d a r e ve r souna sempremaggiore tra-sparenza e ga-ranzia del con-s um a t o r e ,rendono, in-fatti, indispen-sabile da un la-to tutelare inostri prodotti

di eccellenza, e dall’altro for-nire all’industria di trasforma-zione strumenti che l’aiutinoa essere competitiva sulmercato globale, in entrambii casi con vantaggio per l’in-tera filiera.

La tutela delle varietàtradizionali

Per garantire l’eccellenzadei nostri risi, le sette de-nominazioni citate potrannoessere utilizzate solo per ilprodotto ottenuto da risonedell’omonima varietà o diuna varietà similare che ri-spetta caratteri biometricipredeterminati che garanti-scono uniformità di compor-tamento alla cottura. Tali ca-ratteri sono descritti nella co-siddetta “griglia”, già presen-te attualmente nel decretoannuale. Non sono ammes-semiscele di varietà diverse,come avviene già attualmen-te. Nel caso si utilizzi risonedella varietà omonima (riso-ne di Carnaroli per produrreriso lavorato etichettato co-me Carnaroli), sarà possibile

aggiungere alla denomina-zione varietale anche l’agget-tivo “classico”,masolo a con-dizione che la coltivazione ela lavorazione industriale av-vengano seguendo un pro-tocollo che garantisce la trac-ciabilità varietale.

La classificazione genericaUn obiettivo che si vuole

realizzare con la nuova leggeè anche l’adozione di norme

più chiare e semplici, inqua-drate nella normativa comu-nitaria vigente. Sarà, infatti,possibile etichettare il riso,non appartenente alle grigliedi cui abbiamo parlato pre-cedentemente, anche solocon la semplice indicazionedel gruppo merceologico(tondo,medio, lungo A o lun-go B). In pratica si tratta prin-cipalmente delle varietà ton-de e delle varietà di tipo in-

dica (gruppo lungoB), chegiàoggi non hanno una loro ri-conoscibilità varietale da par-te del consumatore. In sededi controllo del prodotto, saràverificata solo la rispondenzadei granelli alle misure (lun-ghezza e larghezza) previsteper ciascun gruppo, senzanecessità di identificare lavarietà utilizzata che potràessere anche più di una. Re-sta tuttavia la possibilità, fa-coltativa, di indicare in eti-chetta accanto al gruppo, ilnome della/e varietà di riso-ne utilizzata/e.

Le altre novitàSono state codificate una

serie di definizioni che ten-gono conto della sempre piùampia diffusione di tipologiedi risi che subiscono lavo-razioni particolari (semilavo-rato) o hanno pericarpo co-lorato (riso rosso, riso nero) oriuniscono in un’unica con-fezione risi bianchi e colorati,

parboiled e integrali (misceledi risi colorati).

E’ stata prevista inoltre l’i-stituzione di un registro, re-datto e gestito dall’Ente Na-zionale Risi, dove sarannoelencate le caratteristichemerceologiche utilizzate perla classificazione delle varie-tà (misure del granello, con-sistenza) e verranno descrit-te le caratteristiche visive delgranello (forma del dente,della perla, ecc.).

Il testo prevede, infine,una tutela specifica per imar-chi collettivi che identificanoil prodotto di qualità e checomunicano al consumatoreuna certa “reputazione”. Visono quindi i presupposti pervalorizzare il ruolo del mar-chio collettivo “Riso italiano”,registrato dall’Ente Naziona-le Risi, che fornisce un’in-dicazione certa circa l’originenazionale del riso contenutonelle confezioni che presen-tano tale marchio.

.

ABC DELLA FILIERA

Cosa fare se si cambia magazzino

Certificato di trasferimento per cambio di magazzinoCOS’È è il documento che deve accompagnare il trasferimento di risone da una

località ad un’altra, senza cambio di proprietà

CHI l’emissione del documento è richiesta dal detentore del risone

PERCHÉ è un obbligo previsto dalla legge istitutiva dell’Ente Risi.

COME SI FA l’operatore che vuole ottenere il rilascio del documento deve:

1. inoltrare apposita richiesta ad Ente Risi

2. ritirare il documento stampato presso gli uffici dell’Ente

Continuiamo ad illustrare le principali caratteristichedei certificati di trasferimento risone/buoni di consegnadi uso più comune.

Poiché ogni trasporto e trasferimento di riso greggio,anche non in conseguenza di vendita, deve essereaccompagnato da apposito certificato rilasciato dal-

l’Ente, un documento deve essere emesso anche pereffettuare uno spostamento di prodotto da unmagazzinoad un altro, senza che avvenga un cambio di proprietà,ma avvenga invece un trasporto su strada. Per l’e-missione di questo certificato di trasferimento non èdovuto il pagamento del diritto di contratto.

tSi discute sullecaratteristiche

merceologiche che devepresentare il risoconfezionato e

commercializzato

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Page 8: Il Risicoltore (Marzo 2015)

ECONOMIA8 MARZO 2015

IL PUNTO Il riso in arrivo dal Myanmar risulta quasi quadruplicato (+288%) in un anno, da 4.968 a 19.284 tonnellate

Pma, l’UE cerca di disincentivare l’importRimane in stand-by il dossier con il quale l’Italia ha richiesto l’adozione di misure di salvaguardia

106.649 106.157

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Set.2014 - Gen.2015 Set.2013 - Gen.2014

Import Ue di riso semilavorato e lavoratodai PMA

(dati espressi in tonnellate)

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NOVITÀ Il progetto di Bourbon realizzato dalla scuola media Avogadro di Vercelli

Dalle rotture di riso nasce un mandala

L’ultimo aggiornamento fornito dallaCommissione europea evidenzia che dasettembre 2014 a gennaio 2015 le im-portazioni di riso semilavorato e lavoratodai PMA ammontano a 106.649 ton-nellate, in linea con il livello di un anno fa(106.157 t).

Entrando nel dettaglio, si rileva che leimportazioni dalla Cambogia si attestanoa 85.280 tonnellate, in calo del 14%rispetto all’anno scorso, mentre l’importdal Myanmar risulta quasi quadruplicato(+288%), essendo passato dalle 4.968tonnellate della scorsa campagna alle19.284 tonnellate attuali.

Alla luce di questi dati, risulta piut-tosto evidente la necessità di un’azionedi contrasto all’aumento delle impor-tazioni di riso dal Myanmar, considerato

che tale Paese è in grado di produrrecirca 28milioni di tonnellate di risone, trevolte il potenziale produttivo della Cam-bogia.

Nel frattempo sono giunte notizieincoraggianti da Bruxelles. Infatti, i ser-vizi della Commissione europea hannoinformato le delegazioni di voler pren-dere contatto sia con le autorità cam-bogiane sia con le autorità birmane percercare di disincentivare l’export di risoverso l’Unione europea.

In attesa dell’esito di queste con-sultazioni, rimane in stand-by il dossiercon il quale l’Italia ha richiesto l’adozionedi misure di salvaguardia nei confrontidell’import di riso dalla Cambogia equesto rappresenta già un piccolo suc-cesso del lavoro portato avanti.

.

Expo 2015,le adesioniSono più di una cin-

quantina le aziendeche hanno deciso dipartecipare insiemeall’Ente Nazionale Risiall’Expo 2015. Nei pa-diglione di Federali-mentare, “Cibus è Ita-lia”, durante i sei mesidella manifestazionemilanese proporrannoi loro prodotti impreseprovenienti da quasitutte le zone di col-tivazione del riso, dalPiemonte alla Lom-bardia, dal Veneto al-l’Emilia Romagna finoalla Sardegna (l’elencocompleto si può tro-vare sul sito dell’EnteRisi, www.enterisi.it).

Saranno affiancatedalle Camere di Com-mercio di Biella, Ve-rona, Alessandria, No-vara, Oristano, Pavia eVercelli e dalle Provin-ce di Mantova, Pavia,Alessandria e Vercel-li.

Con le rotture di riso hanno creato unmandala, un diagramma circolare costi-tuito dall'associazione di diverse figuregeometriche simbolo sacro delle religionibuddhista e induista, che rappresenta ilrosone della basilica di Sant’andrea diVercelli. E’ quello nato dall’idea del fo-tografo Livio Bourbon, realizzato dai ra-gazzi della scuola media Avogadro di Ver-celli diretti dalla professoressa Maria RitaNovella e presentato alla Fiera in Campodi

Caresanablot. Il mandala è stato pro-mosso dalla Strada del Riso Vercellese diQualità.

Per crearlo sono state impiegate dif-ferenti qualità di rottura di riso (bianco,nero, rosso) fornite dalle Cascine Bel-vedere di Bianzè e Valdemino di Desana.

Si tratta del primo di una trilogia dimandala che saranno realizzati in tre di-stinte occasioni da qui a settembre cheraffigureranno diverse opere d’arte.

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Page 9: Il Risicoltore (Marzo 2015)

SPECIALE FIERA MARZO 2015 9

LA RASSEGNA I Giovani dell’Anga protagonisti con una serie di richieste per migliorare il settore

Fiera in campo a quota 23.000Interessanti i convegni proposti sul progetto RicEnergy e sulle tecniche innovative in campo

La vitalità del comparto del risosta nei numeri della 38ª edizionedi Fiera in Campo. La kermesse diCaresanablot ha visto, infatti, ilnumero record di 23 mila vi-sitatori che tra il 27 febbraio e il 1°marzo hanno riempito i padiglioniper vedere le novità proposte dalmercato o per partecipare a qual-cuno degli importanti e interes-santi convegni svoltisi tra venerdìe domenica.

«In questa Fiera vogliamo por-tare la nostra voce perché siamoil presente dell’agricoltura - avevadetto Alice Cerutti, presidenteAnga, Vercelli Biella, tagliando ilnastro di ini-zio insieme alsindaco di Ca-r e s a n ab l o tItalo Grosso -E dobbiamodire quali so-no le condi-zioni per unarisicoltura mi-gliore».

E cos ì èstato, perchésabato i Gio-vani dell’Angahanno pre-sentato undocumento,(sottoscritto anche dalle sezionidi altre aree del Paese), il co-siddetto “pacchetto riso”, che pre-senta una serie di richieste alle

istituzioni e alla Comunità eu-ropea. «Chiediamo una correttaetichettatura del riso, per daremaggiori garanzie al consuma-

tore - ha continuato- un puntuale mo-nitoraggio del Ttip,il trattato in discus-sione con gli StatiUniti, e regole piùsevere per garanti-re la coltivazionedel riso biologico incondizioni di traspa-renza». Tra le altrerichieste dei Giova-ni Anga, c’è quellarivolta ai nostri par-lamentari per una

maggiore attenzione al problemadelle importazioni a dazio zero daPaesi quali la Cambogia o il Myan-mar perché si impegnino a con-

vincere l’Unione Europea adadottare la clausola di salvaguar-dia.

Il giorno precedente, invece, siè parlato, in mattinata, del “Pro-getto RicEnergy: sviluppo di fi-liere innovative per la valorizza-zione energetica delle paglie diriso”, che ha visto l’interventoanche dei tecnicidell’Ente NazionaleRisi che hanno par-tecipato ad alcunedelle ricerche pre-sentate. Come quel-la su “La gestionedelle paglie condi-ziona la produzionedel riso” che ha evi-denziato, tra le altrecose, come la gestione delle pa-glie e in particolare il momento diinterramento è molto importanteai fini della efficienza azotata eche l’eliminazione delle paglierisulta essere una buona tecnicadi gestione che favorisce buoneproduzioni. O come quella sulla

“Gestione alternativa dell'acquain risaia e implicazioni agro-am-bientali“ dove si è evidenziato,partendo da tre diversi tipi disemina (in acqua e sommersionecontinua del campo; interrata esommersione posticipata in 3ª-4ªfoglia; interrata e irrigazioni tur-nate), come i primi due sistemi

garantiscano un’e-levata produttivitàrispetto al terzo,ma, nello stessotempo, siano mag-giormente inqui-nanti vista la quan-tità di metano pro-dotto.

L’Ente Risi è sta-to protagonista an-

che di alcune ricerche presentatenel pomeriggio del venerdì sulletecniche innovative, come quellasull’“Esperienze di semina su so-do in ambiente di risaia” e quellasulle “Tecniche di agricoltura con-servativa nella gestione della se-mina interrata del riso”.

LA FIERA IN CAMPO 2015A sinistra, il taglio del nastroda parte del sindaco di Care-sanablot, Italo Grosso, affian-cato dai giovani dell’Anga Ver-celli-Biella guidati dalla presi-dente Alice Cerutti. Sotto e adestra, due immagini dei pa-diglioni di Caresanablot subitodopo l’apertura della kermesse

tNel “pacchetto riso”,

richieste sulla correttaetichettatura del riso, sulTtip con gli Usa e sulla

coltivazione del biologico

1 Aumenta la quota di azoto utile per le piante inlinea con le pratiche di agricoltura sostenibile.

2 Semplifica tutte le operazioni di distribuzione,svincolandosi dall’epoca di intervento.

3 Vantaggiosa nella “precision farming”.

4 Agisce con costanza e certezza circostanziandol’azione nei primi 10 giorni dopo lo spargimento.

5 Aumenta la tollerabilità radicale delle giovanipiante all’azoto.

6 Tutela le caratteristiche microbiologichedel terreno, in quanto non agisce sui microrganismi.

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7 Inserita nella Sperimentazione 2014 di ENTE RISI

Page 10: Il Risicoltore (Marzo 2015)

RISO IN CUCINA10 MARZO 2015

L’INTERVISTA Lo chef stellato è alla guida del ristorante resort Ca’ Vittoria di Tigliole d’Asti dal 2012

La cucina di Musso è legata al territorioIl suo risotto alla coda di bue, piatto rivisitato da una ricetta della nonna, richiama avventori da ogni dove

Chi

è

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Si è diplomato nel 2000 alliceo scientifico di Vercelli. Haottima predisposizione al lavoroin team; è appassionato di golf enautica; è entusiasta, compe-tente, buon pianificatore e or-ganizzatore, ma anche creativo.Lo dimostra con l’ideazione e larealizzazione dei dessert e dellapasticceria (famose ed apprez-zate le sue sculture di cioccolatoe zucchero). Stiamo parlando diMassimiliano Musso, chef stel-lato alla guida del ristorante re-sort Ca’ Vittoria di Tigliole d’Asti.Arrivato in cucina al Ca’ Vittorianel 2012 (è la terza generazionealla guida dell’azienda di fami-glia), Massimiliano ha affinato

capacità ed esperienza in situa-zioni importanti: nel 2006 ha la-vorato per il Torino Olimpic ga-me; nel 2007 a New York perl’Onu; nel 2008 ha prestato con-sulenza al ristorante La Grotta aMosca; dal 2009 al 2011 ha in-segnato all’ICIF di Costiglioled’Asti. Poi il salto di qualità comeexecutive e pastry chef al Ca’Vittoria (la cui cucina si era con-quistata già una stella nel 2007).Altre consulenze lo vedono la-vorare anche per la Saclà nellefiliali in Germania eFrancia, partecipareal World Summit ofCousineaHongKonge per Eataly a Roma

in occasione delle cene stellatea quattro mani. Importante poi ilruolo comemembrodell’ equipeeccellenza italiana per la Fede-razione Italiana Pasticceria eCioccolateria e Gelateria. Manon è tutto: ha affiancato in cu-cina anche Enrico Crippa e la suabrigata al ristorante Duomo diAlba (tre stelle Michelin) e loscorso novembre ha rappresen-tato le Terre Alfieri e la cucinapiemontese stellata all’Orange-rie Darmstadt in Germania.

Nonna Gemma, poimamma Alessandra e in-fine lui, Massimiliano, po-co più che trentenne. Cheeffetto fa ricevere il testi-mone di un’azienda che haottantacinque anni di vi-ta?

«Davvero un bell’effetto»,risponde di getto Massimi-liano Musso, dalle cui paroleemerge prepotente l’orgo-glio per l’attività di famiglia,per la cucina diventata primapassione poi lavoro, per lasua terra di origine, quelMonferrato che lo scorso an-no (era il giugno2014) in chiu-sura alla XXXVIII giornatamondiale dell’Unesco, è sta-to riconosciuto patrimoniodell’Umanità.

«Tigliole – precisa il gio-vane chef – non rientra pro-priamente nell’area Unesco.Insiste sull’area contigua.Tuttavia proprio dall’estate2014 il turismo straniero (inparticolare quello nordico fat-to di svedesi, danesi, nor-vegesi, olandesi, meno fran-cesi) – si è di molto incre-mentato e quindi inevitabil-mente ha toccato anche Ti-gliole e il ristorante Ca’ Vit-toria.

In realtà i paesaggi Viti-vinicoli del Piemonte: Lan-

ghe-Roero e Monferrato so-no diventati “due volte” pa-trimonio Unesco perché l’ul-timo riconoscimento è an-dato infatti ad aggiungersi al-l'identificazione del SacroMonte di Crea sito Unescogià inserito nei Sacri Montidel Piemonte e della Lom-bardia. Un fortissimo valoreaggiunto in grado – come haanticipato MassimilianoMusso – di incrementare ilfatturato del settore turistico.L’area monferrina tutelatadall’Unesco (il 50° sito Une-sco iscritto in Italia e il primointeramente basato sul bi-nomio vite-vino che ha bat-tuto sul filo di lana le can-didature di Borgogna eChampagne) ha un’estensio-ne di oltre diecimila ettari ecoinvolge 29 comuni nelletre province di Cuneo, Asti eAlessandria. Le sei zoneprin-cipali sono: Langa del Barolo,Castello di Grinzane Cavour,Colline del Barbaresco, NizzaMonferrato e il Barbera, Ca-nelli e l’Asti Spumante, Mon-ferrato degli “infernot”, men-tre il Roero resiste nel titolograzie al “trattino” che lo legaalle Langhe. E’ un vero eproprio paesaggio culturaleinteso come prodotto neltempo frutto dell’azione

combinata dell’uomo e dellanatura, forgiato da antichetradizioni che fondano la loroeccellenza nella produzionevinicola. Qui si viene per ri-posarsi nei resort, mangiareebene l’eccellenza, rilassarsiguardano i paesaggi morbididelle colline. Insomma, fareesperienza di quel turismosostenibile e slow le cui ri-cadute positive possono es-sere molto ampie.

Lo sa bene Massimilanoche, in realtà, è da tempopronto e ferrato nell’acco-glienza degli avventori italianie stranieri che siano.

La cucina di Ca’ Vittoriaè famosa per il risotto allacoda di bue: pare che sivenga apposta anche dalontano per assaggiarlo.

«E’ vero – conferma – quelrisotto è in realtà l’unico cheabbiamo in carta perché è unpiatto storico, praticamenteè la connotazione della no-stra cucina, quella che, an-cora guidata da mia nonnaGemma, ha conquistato lastella Michelin. Il piatto, inrealtà, è una vecchia ricettadella bisnonna, poi rivisitata,forse alleggerita, e reinter-pretata in fase di manteca-tura (con il ragù) e presentatacon un tocco creativo».

Ecco, emerge prepoten-

te dai suoi piatti la crea-tività, quella che lo coin-volge forse ancora di più inpasticceria (le sue torte e ilsandwich al gianduja sonoil mito di chi, oltre che acena, al Ca’ Vittoria si fer-ma in una delle dieci ca-mere del resort e fa co-lazione l’indomani). Ma intema di riso e di risottodove affonda la sua me-moria?

«Sicuramente al riso bol-lito condito con un sol filod’olio e Parmigiano che cu-cinavanoperme la nonnae lamamma. Ma penso anche alrisotto ai funghi porcini. Que-st’ultimo è stato anche il pri-mo che ho cucinato in primapersona. Del resto è il risottoil piatto in cui il prodotto-riso,del resto comune a moltecucine nel mondo, si con-nota come piatto tipico ita-liano. E come tale non è fa-

ci lmentereplicabi-le».

I n t e-m a d ip r o m o-z i o n equanto èfacilepro-muovereil risotto?

«Non èfacile. E’ infatti molto difficilefare entrare nelle cucine nonitalianema neppure in quelledell’Italia centro-sud, l’ideadel risotto come piatto com-pleto. Credo che la stradaverso la promozione del ri-sotto non sia davvero sem-plice, soprattutto perché èdifficile far capire cosa si in-tenda per cottura al dente (adesempio io cuocio il Carnarolisolo 13 minuti più 2 di man-tecatura) e ancor di più cosasi intenda per mantecatura.All’estero troppo spesso siconfonde il risotto con il risobollito che vien poi variamen-te condito».

Cosa si potrebbe fare al-lora per promuovere la cul-tura del risotto?

«Credo si debba lavoraresull’educazione, sulla cultu-ra, sulla storia di un piatto chenell’Italia del nord unisce latradizione e la memoria di un

prodotto coltivato da secoli ela cucina del territorio. Ma sideve cominciare ad educareil gusto sin dalla più teneraetà. A breve, ad esempio,attuerò con l’azienda vinicolaChiarlo un progetto specificodi educazione ai prodotti delterritorio rivolto proprio aibambini».

Cucina, tradizione e ter-ritorio. Elementi che difen-de prioritariamente e sucui punta in modo asso-luto.

«E’ vero. Io non credo aisogni e ai progetti che ti por-tano all’estero, lontano dallafamiglia e dalla terra di ori-gine. Questo, a parte fugheveloci e comunque neces-sarie alla crescita professio-nale. Credo piuttosto che siaimportante rimanere ancora-ti e legati alle proprie radici».

Ma se le chiedessimo diesprimere un desiderio?

«Risponderei che deside-ro rimanere nella cucina delCa’ Vittoria, conservare lastellaMichelin e continuare afar crescere l’azienda di fa-miglia».

Pavese, che di Monferratoe Langhe se ne intendeva,scriveva ne “La Luna e i Fa-lò”: «… Un paese ci vuole,non fosse che per il gusto diandarsene via. Un paesevuol dire non essere soli, sa-pere che nella gente, nellepiante, nella terra c’è qual-cosa di tuo, che anche quan-do non ci sei resta ad aspet-tarti…». Massimiliano nonpensa neppure ad abbando-nare Tigliole se non per ve-loci e premianti fughe all’e-stero dove ribadisce l’eccel-lenza di Ca’ Vittoria.

La ricetta

Riso e coda di vitello

Ingredienti per 6 persone2 code di vitello; 1 pomodoro maturo; 30 g

di funghi porcini freschi oppure secchi; 1cipolla; 1 carota; 2 coste di sedano; 300 g diriso Carnaroli; burro; parmigiano grattugiato;1 bicchiere 1/2 di vino rosso; prezzemolo;brodo di carne sgrassato.

ProcedimentoFatevi tagliare dal macellaio le code a

rocchetti. Mettetele a rosolare in un tegamecol sedano, la carota, la cipolla, il pomodoro,per 10 minuti; aggiungete prima il vino rossoe fatelo evaporare, quindi i porcini freschi (sesecchi devono essere precedentementeben lavati e ammollati in acqua tiepida.Bagnate con un po’ di brodo, chiudete e

cuocete per un’ora e mezza o piùfinché la carne possa staccarsi dal-l’osso.

Togliete e tenete in caldo i 6 pezzipiù grossi di coda. passate al mixertutto il fondo di cottura della coda conle sue verdure. Spolpate i pezi piùpiccoli di coda e mettete la carnerivatane insieme al passato. Stufateora il riso con il brodo di carne; a metàcottura aggiungete la metà del pas-sato e continuate finché il riso sia apuntino. Mantecatelo con burro, par-migiano e prezzemolo tritato, distri-buitelo nelle fondine ben calde met-tendo al centro di ogni piatto un pezzogrosso di coda e una cucchiaiata del sugo dicottura precedentemente passato.

E’ chiaramente un antico piatto derivato da

due prodotti dell’agricoltura del posto, estre-mo Piemonte di Sud-Est, quali il riso ed ivitelli.

MassimilianoMusso, chefstellato allaguida del risto-rante resortCa’ Vittoria diTigliole d’Asti.Nel 2006 ha la-vorato per ilTorino Olimpicgame; nel 2007a New Yorkper l’Onu; nel2008 ha pre-stato consu-lenza al risto-rante La Grottaa Mosca; dal2009 al 2011 hainsegnato all’I-CIF di Costi-gliole d’Asti

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I preferitiQuali varietà prefe-

risce usare Massimi-liano Musso? Il Car-naroli classico, bianco,il migliore per il risottoalla coda di bue. Nonusa, invece, i risi co-lorati.

Page 11: Il Risicoltore (Marzo 2015)

RUBRICHE MARZO 2015 11

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A cura della Confagricoltura Vercelli Biella

di Paolo Guttardi

Bloc notes

Macchine agricole - patentinoViene prorogato al 31 dicembre 2015 il

termine per l'entrata in vigore dell'obbligodell'abilitazione all'uso delle macchineagricole, in attuazione di quanto dispostodall'accordo 22 febbraio 2012, n. 53. Siricorda che il precedente termine era fis-sato al 22 marzo 2015 ai sensi della legge98/13.

Nuova legge regionale sull’agriturismoIl Consiglio regionale Piemontese nella

seduta del 17 febbraio, ha approvato al-l’unanimità la PDL n.36/2015 “Disciplinadell’agriturismo” che semplifica la nor-mativa e attribuisce competenza ammi-nistrativa agli enti locali.

Tra le principali novità introdotte dallalegge, si segnala la norma che impone aglioperatori piemontesi di acquistare alme-no l’85% dei prodotti alimentari som-ministrati alla clientela presso altre azien-de subalpine e di questa quota, almeno il25% deve essere di produzione propria.Inoltre la commercializzazione, la valo-rizzazione e la fornitura di beni e servizi –ovvero la ricezione e l’ospitalità – sonodiventate parte dell’attività agrituristica enonpiù inquadratecomeattività industrialio commerciali.

MilleprorogheSono in dirittura di arrivo i lavori par-

lamentari relativi al disegno di legge diconversione in legge del decreto legge192/2014 – Milleproroghe. Il provvedi-mento contiene diverse novità per il set-tore agricolo in materia di sicurezza sullavoro, prevenzione incendi eSistri (rifiuti).

Il provvedimento, oltre a confermare al-cune positive disposizioni di proroga dialcuni termini in materia di prevenzioneincendi (proroga al 31 dicembre 2015 iltermine per completare l’adeguamentoalle disposizioni di prevenzione incendiper le strutture ricettive turistico-alber-ghiere che superino i 25 posti letto), re-visione macchine agricole (proroga al 30giugno 2015 del Dm attuativo e al 31dicembre 2015 dell’avvio della revisione),Sistri (proroga parziale delle sanzioni), tas-sazione agro energie (proroga del regimefiscale relativo alle energie da fonti rin-novabili agro forestali e fotovoltaiche, non-ché di carburanti ottenuti da produzionivegetali previsto esclusivamente per il2014), riporta le seguenti ulteriori novità.

- Prevenzione incendi. Viene differito al7 ottobre 2016, il termine per l’assol-vimentodegli adempimenti prescritti dagliartt. 3-4 delD.P.R. n. 151/2011, da parte deisoggetti (enti e privati) responsabili dellec.d. nuoveattività (vale adirequelle attivitàche non erano assoggettate alle disciplinadi prevenzione incendi prima del nuovoregolamento dettato dal D.P.R. 151/2011)che risultavano già esistenti alla data dipubblicazione del citato decreto. Tale pro-rogavieneoperatamedianteunamodificadel termine fissato dal comma 2 dell’art.38 del D.L. 69/2013, che ha prorogato finoal 7 ottobre 2014 il termine in questione.

- Sistri (art. 9 comma 1 lett. c)Le sanzioni relative alla mancata iscri-

zione e al mancato pagamento del con-tributo, la cui entrata in vigore è stataprevista al 1 febbraio 2015, sono ulte-riormente prorogate al 1 aprile 2015.

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Il clima del mese

L’andamento delle temperature per alcune stazioni di riferimento

Marzo segna l’ingresso della primavera meteorologica.Da unpunto di vista delle “dinamiche atmosferiche” il 1° dimarzo, convenzionalmente, segna l’inizio della fase piùcalda dell’anno (1° marzo-1°settembre). La progressivariattivazione della circolazione atmosferica, tipico effettodell’aumentata durata del giorno, porta come conse-guenza più evidente la ricomparsa di nubi convettive(cumuli e cumulonembi) che sono tipiche del periodoprimaverile-estivo e a cui sono, di norma, associati i primitemporali dell’annata. In pianura le temperature minime,che nella prima decade hanno valori intorno agli 0°C siportano gradualmente verso i 4/5°C della terza decade, ilche implica una conseguente diminuzione nella frequenzadi gelate e brinate nelle campagne. Da ricordare in annirecenti, comunque, alcune situazioni ancora pienamente

invernali, nella prima parte del mese. In questi “eventi” sisono avute nevicate localmente fino alla pianura: nel 2005(3 marzo), nel 2010 (9-10 marzo) e nel 2013 (nella notte trail 17 e il 18 marzo). Anche i valori massimi subiscono ungraduale aumento portandosi dagli 11/12 °C della primadecade del mese ai 14/16° della terza. Da ricordare, in“opposizione” agli eventi segnalati in precedenza, alcunesituazioni quasi-estive (con massime localmente fino a24/27°C), in anni recenti, e in genere nella parte finale delmese: nel 2002 (tra il 20 e il 22), nel 2012 (tra il 28 e il 30) enel 2014 (tra il 17 e il 19). Caratteristica del mese di marzoè anche il leggero incremento delle precipitazioni rispettoai mesi che lo hanno preceduto: la piovosità totale per lapianura è mediamente compresa fra 50 e 100 mm,distribuiti su 5-8 giorni di precipitazioni.

Il confronto trale piogge digennaio 2015 equellemedie (mm)

BILANCIO Le temperature sono state generalmente superiori alle medie

Gennaio stabile e pocopiovoso

Tabella dati meteorologici dal 1 al 31 gennaio 2015

Gennaio 2015 è stato caratterizzato dacondizioni meteorologiche nel complessostabili, con pochi giorni perturbati e contemperature, nell’insieme, leggermentesuperiori alle medie recenti. Complice diquesta situazione è stato il perdurare, perla prima parte del mese, di una strutturaanticiclonica atlantica che solo tempo-raneamente ha permesso il transito dinuvolosità sulle nostre regioni. Fino al 16gennaio, precipitazioni sostanzialmenteassenti sulle zone di pianura di Piemonte,Veneto e Lombardia. Tra il 16 e il 17precipitazioni diffuse, manel complesso deboli al pia-no, per il primo transito per-turbato del mese sull’Italia:solo sui settori più occiden-tali si sono registrate pre-cipitazioni superiori ai 20/25mm complessivi. Nella se-conda parte del mese lecorrenti si sono fatte piùvivaci, e generalmente danord o nordovest, con due passaggidebolmente perturbati: un primo tra il 21e il 22, e un secondo, a interessaremaggiormente i settori orientali, tra il 29 eil 31. Tra il 21 e il 22, sui settori occidentali,le precipitazioni sono risultate nevosefino a quote collinari, o di alta pianura,mentre il 30 le precipitazioni sono ri-sultate a carattere nevoso o di pioggiamista a neve, sempre sulle aree di pia-nura occidentali. Nel suo insieme il mesedi gennaio ha registrato, negli areali diproduzione analizzati, precipitazioni in-feriori alla norma, e al più comprese tra i20/30 mm e 50/60 mm, in 4-5 giorni dipioggia. Queste caratteristiche differen-ziano in modo significativo gennaio 2015da gennaio 2014 quando le precipitazionifurono molto abbondanti, e localmente

anche 3-4 volte superiori alle medie. Learee relativamente più piovose si ritro-vano nelle province di Milano, Pavia eNovara (63.4 mm a Corsico-MI, 55.6 mma Vigevano-PV). Le zone meno interes-sate da fenomeni si ritrovano sulla Pia-nura centrale e orientale (23.8 mm aS.Angelo Lodigiano-LO, 18.4 mm a Ro-solina Po-RO, 17.8 mm a Sermide-MN).Come accennato, le temperature sonorisultate leggermente superiori alle me-die climatologiche recenti, in particolarenelle massime. Le medie delle massime

mensili si sono attestate,infatti, tra gli 8° e i 10°Ccontro una media attesa tra i5° e gli 8°C; le minime me-die si sono posizionate at-torno a -2°/+1°C quindi so-stanzialmente in linea con lanorma. Le massime più ele-vate del mese si sono re-gistrate, sui settori occiden-tali, il 4 o il 10 gennaio

quando l’aumento delle temperature èstato favorito da diffusi effetti di foehn(21.2°C a Voghera-PV il 10, 18.1°C aCorsico-MI il 4, 17.4°C a Cameri-NO il 4).Sui settori orientali le massime più ele-vate si sono invece registrate general-mente il 17 (14.4°C a Mantova, 14°C aCastelnovo-RO, 13.7°C a Salizzole-VR).Le temperature minime più contenute sisono in genere verificate il 1° giorno delmese quando sulle regioni settentrionaliera ancora in azione un flusso freddo daiquadranti nord-orientali (-6.5°C ad Ar-conate-MI e Cameri-NO, -5.5°C ad Aso-la-MN, -3.9°C a Legnago-VR); minimemolto miti invece il 16 e il 17 a causa delladiffusa copertura nuvolosa (6.7°C a Ser-mide-MN il 17, 5.6°C a Salizzole-VR il 17,5°C a Milano il 16).

tSituazione favorevole

grazie al perdurare, perla prima parte del mese,

di una strutturaanticiclonica atlantica

Page 12: Il Risicoltore (Marzo 2015)

STATO DEL RISO12 MARZO 2015

RICE OUTLOOK/1 La produzione globale scende a quota 474,6 milioni di tonnellate, quasi un milione in meno dello scorso mese

Calo rilevante del raccolto a febbraioLe diminuzioni più significative si sono registrate in Thailandia (-1 milioni di tonnelate) e in Cambogia

Il livello globale della pro-duzione di riso per il2014/15 è di nuovo in di-minuzione: secondo leproiezioni del rapporto RiceOutlook, se il calo di gen-naio era stato minimo,quello di febbraio è ben piùsignificativo. Si stima, in-fatti, che scenda a quota474,6 milioni di tonnellate,0,9 milioni di tonnellate inmeno rispetto alle proie-zioni dello scorso mese e2,5 milioni di tonnellate inmeno rispetto al recordtoccato nel 2013/14.

Segno meno, in parti-colare per la Thailandia, lacui produzione per i l2014/15 si calcola sia incalo di 1 milione di ton-nellate, per un totale di19,5 milioni di tonnellate.L’area totale della Thailan-dia si valuta sia in dimi-nuzione di 0,4 milioni diettari: scende così a quota10,5 milioni di ettari. Laproduzione 2014/15 dellaCambogia si stima, invece,in calo di 0,2 milioni ditonnellate per un totale di4,7 milioni di tonnellate.Succederà lo stesso in Ar-gentina, dove il calo do-vrebbe essere di 39milatonnellate, arrivando a quo-ta 975mila tonnellate.

Per quanto riguarda l’u-tilizzo globale domestico eresiduo per il 2014/15 sicalcola tocchi il volume di483,1 milioni di tonnellate,0,2 milioni di tonnellate inmeno rispetto alle stimedello scorso mese ma an-cora 2,6 milioni in più ri-spetto all’anno scorso. Sitratta del più basso quan-titativo di scorte globali fi-nali dal 2009/10.

Secondo il rapporto deldipartimento dell’Agricoltu-

ra statunitense, le espor-tazioni della Thailandia peril 2015 si stima siano in calodi 0,3 milioni di tonnellateper un totale di 11 milioni.Segno meno anche per leimportazioni dell’Iraq cheper il 2015 si calcola scen-dano di 200mila tonnellateper un totale di 1,25 t. Leimportazioni del Banglade-sh per il 2015, invece, sivaluta siano in aumento di0,1 milioni di tonnellate eraggiungano quota 600mi-

la tonnellate.Per quanto riguarda il

2014, si stima che le espor-tazioni della Thailandia sia-no in aumento di 0,67 mi-lioni di tonnellate, per untotale di 10,97milioni, quel-le dell’India siano in rialzo di0,3 milioni di tonnellate eraggiungano quota 10,8 mi-lioni e quelle della Cinasiano in aumento di 63milatonnellate e arrivino a quo-ta 393mila tonnellate;trend negativo, invece, perle esportazioni del Pakistanche si calcola siano in calo

di 0,5 milioni di tonnellate earrivino a quota 3,4 milioni(il 18 per cen-to in meno ri-spetto al re-cord toccatol’anno prece-dente), cosìcome quelledel Vietnam,in diminuzio-ne di 175milat o n n e l l a t e(6,33 milioni di tonnellateglobali). Per quanto riguar-da le importazioni, sempreper il 2014, quelle della

Cina si stimano in rialzo di0,2 milioni di tonnellate e

dovrebberoa r r i v a r e aquota 4,1 mi-lioni di ton-nellate, il 18per cento inpiù rispettoal lo scorsoanno; in au-mento anchequelle del Ne-

pal per 0,1 milioni di ton-nellate, arrivando così aldato record di 0,45 milionidi tonnellate.

.

.

Vietnam, scorte in aumentoIl Vietnam vuole immagazzinare circa

1 milione di tonnellate di riso entro lametà di aprile, per mantenere i prezzistabili e assicurare profitti sicuri per gliagricoltori. Grazie a una nuova propostadel ministero dell'Agricoltura, riporta ilsito thanhniennews.com, le società diriso locali saranno autorizzate a chiedereprestiti a tassi agevolati per comprareriso dagli agricoltori del delta del Me-kong, l’area in cui si produce la piùgrande quantità di riso del Paese. Gliacquisti dovrebbero essere effettuatidall’1 marzo al 15 aprile. I prezzi po-trebbero però subire un calo. Un rap-porto pubblicato dal ministero ha di-

mostrato che l'offerta di riso del Vietnamrischia di superare presto la domanda, equesto potrebbe causare un crollo no-tevole dei prezzi. Secondo le proiezionidel ministero dell’Agricoltura, il volumedi riso raccolto nel delta del Mekong perfebbraio e marzo raggiunge in totalecirca 3,65 milioni di tonnellate. L'im-porto deciso per la vendita, come ri-ferisce ancora il sito thanhnienne-ws.com, è molto ridotto rispetto allostesso periodo dello scorso anno. Ilministero ha anche calcolato una ten-denza al ribasso dei prezzi del riso locale,a causa del divario tra offerta e do-manda.

RICE OUTLOOK/1 Le coltivazioni dovrebbero garantire 221 milioni di cwt di riso

Usa, confermate le stime di gennaio

Cuba, crescita produttiva del 4%La Fao (Food and Agricultural Organization) delle Nazioni Unite

stima che la produzione di risone di Cuba per il 2014 tocchi circa le700mila tonnellate (circa 455mila tonnellate il riso lavorato), inrialzo del 4 per cento circa rispetto alle circa 673 mila tonnellate(circa 437mila di riso lavorato) prodotte nel 2013. Lo riporta il sitooryza.com. Il raccolto della stagione principale per il 2014 si èconcluso nel mese di dicembre. L’organizzazione delle NazioniUnite calcola inoltre che le importazioni di cereali di Cuba, tra cuiquelle di riso, nel 2014-15 siano in calo di circa 1,5 per cento, per untotale di 2,03 milioni di tonnellate, rispetto a 2,061 milioni ditonnellate esportate nel 2013-14.

tLe importazioni della

Cina si stimano in rialzodi 0,2 milioni di t

e dovrebbero arrivarea quota 4,1 milioni

Il Rapporto Rice Outlook di feb-braio conferma il trend positivo perla produzione di riso statunitenseche aveva evidenziato il rapportodel primo mese dell’anno. Si cal-cola, infatti, che nel 2014/15 tocchi i221milioni di cwt, il 16 per cento inpiù rispetto all’anno precedente.L’aumento della produzione è statopossibile grazie a un incrementodel 18per centodell’area coltivata ariso, per un totale di 2,92 milioni diacri.

In particolare, secondo le proie-zioni del rapporto del dipartimentodell’Agricoltura statunitense, la pro-

duzione di riso a grana lunga sicalcola tocchi nel 2014/15 i 162,4milioni di cwt, il 23 per cento in piùrispetto all’anno scorso. La produ-zione a grana medio piccola si ri-conferma invece a quota 58,7 mi-lione di cwt, l’1 per cento in piùrispetto all’anno precedente. Perquanto riguarda le scorte iniziali, sistima che per il 2014/15 si attestinoancora a quota 31,8milioni di cwt, il13 per cento in meno rispetto al-l’anno passato.

Andamentostabile ancheper l’u-tilizzo totale di riso: per il 2014/15 sicalcola tocchi ancora quota 234mi-

lioni di cwt, il 7,5 per cento in piùrispetto all’anno scorso. Sia l’uti-lizzo totale domestico sia le espor-tazioni del 2014/15 si valuta sianopiù voluminosi rispetto all’annoscorso. In particolare, l’utilizzo to-taledi risoagrana lunganel 2014/15si stima tocchi i 170milioni di cwt, 1milione di cwt in più rispetto alleproiezioni dello scorso mese e l’8per cento in più rispetto all’annopassato. L’utilizzo di riso a granapiccola e media si valuta, invece,che toccherà i 64 milioni di cwt, 1milione di cwt in meno rispetto alleproiezioni dello scorso mese, maancora il 6 per cento in più rispettoall’anno passato. L’u-tilizzo domestico eresiduo nel 2014/15si calcola si riconfer-mi a quota 131 mi-lioni di cwt, il 5 percento in più rispettoallo scorso anno e ilsecondo volume piùalto in assoluto. L’u-tilizzo domestico eresiduo a grana lun-ga si calcola raggiunga quota 99milioni di cwt, il 4 per cento in piùrispetto allo scorso anno.

Segno positivo per le esporta-

zioni totali: nel 2014/15 si stimatocchino i 103milioni di cwt, l’11percento in più rispetto allo scorsoanno. In particolare, le esportazioni

di riso statunitensidel 2014/15 a granalunga si calcola toc-chino i 71 milioni dicwt, 1 milione in piùrispetto alle stimedello scorso mese eil 15 per cento in piùrispetto allo scorsoanno. Le esportazio-ni di risostatunitensea grana medio pic-

cola nel 2014/15 si calcola tocchinoi 32 milioni di cwt, 1 milione di cwtin meno rispetto alle stime delloscorso mese, ma ancora il 7 per

cento in più rispetto all‘o scorsoanno’anno prima.

Le scorte finali nel 2014/15 do-vrebbero toccare i 41,9 milioni dicwt, 1 milione di cwt in più rispettoalle proiezioni precedenti e il 32 percento in più rispetto allo scorsoanno. Segno positivo anche per leforniture statunitensi: nel 2014/15si stima tocchino i 275,9 milioni dicwt, 1 milione di cwt in più rispettoalle proiezioni dello scorso mese el’11 per cento in più rispetto alloscorso anno. Si tratta del più ele-vato quantitativo di riso statuniten-se dal 2010/11. Per quanto riguardapoi le importazioni, si stima un au-mento di 1 milione di cwt per untotale di 23 milioni di cwt. datoinvariato rispetto allo scorso anno.

tSegno positivo per leesportazioni totali: nel

2014/15 si stimatocchino i 103 milioni dicwt, l’11 per cento in piùrispetto allo scorso anno

Page 13: Il Risicoltore (Marzo 2015)

STATO DEL RISO MARZO 2015 13

ASIA Domanda in crescita di alcune varietà come il “riso unoy” di Kalinga, richiesto negli Stati Uniti e in Canada

Filippine orientate verso l’autosufficienza

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Cambogia, si fa strada il riso biologico Sri Lanka, andamento positivoIl Cedac (Cambodian Centre for Study

and Development in Agriculture), unadelle due società esportatori di risobiologico della Cambogia, nel 2014 havenduto 540 tonnellate di riso biologicofragrante, il 20 per cento in più rispettoal 2013. Lo riporta il sito fareaster-nagriculture.com. «Quest’anno puntia-mo a esportare 1.000 tonnellate persoddisfare la domanda del mercato in-ternazionale», ha fatto sapere Sou Sa-rorn, del Cedac. I principali acquirenti diriso cambogiano sono Europa, StatiUniti e Hong Kong. Sarorn ha, però,sottolineato che i Paesi del Medio Orien-te potrebbero essere i nuovi Paesiinteressati. Amru Rice, la seconda so-

cietà esportatrice di riso biologico, gui-data da Song Saran, ha fatto sapere diaver fissato come obiettivo l’esporta-zione per quest’anno di 1.500 tonnellatedi riso e 2.500 tonnellate per l'annoprossimo. La Cambogia l’anno scorsoaveva esportato 380mila tonnellate diriso, per lo più non biologico. Le de-stinazioni principali del riso cambogianosono stati i Paesi europei, la Cina e laMalesia.

David Van, della Cambodia Rice Fe-deration (Crf), ha recentemente dichia-rato che il lavoro necessario per iden-tificare i terreni che soddisfino i requisitinecessari per la coltura limitano la pro-duzione di riso biologica su larga scala.

Secondo le stime della Fao (UnitedNations Food and Agriculture organi-zation) quest’anno per la stagione Mahala produzione di riso dello Sri Lankapotrebbe essere migliore rispetto al vo-lume raccolto l’anno scorso, ridotto acausa della siccità. Per il 2015, riporta ilsito colombopage.com, la Fao stima unrialzo del 19 per cento rispetto al livelloraggiunto nello stesso periodo delloscorso anno. La produzione di riso per lastagioneMaha del 2015 è iniziata a metàgennaio, ma il volume maggiore lo siraccoglie tra febbraio e marzo. L'au-mento delle colture Maha, che rappre-sentano circa il 65 per cento della pro-duzione annua, è dovuto alle piogge

abbondanti da ottobre a gennaio chehanno favorito la coltivazione di riso.Tuttavia, le forti piogge a fine novembre edicembre hanno causato inondazioni lo-calizzate nelle aree chiave per la pro-duzione di riso nelle province setten-trionali e orientali del Paese. Secondostime ufficiali le perdite toccherebbero410.246 tonnellate metriche di risone, inparticolare nei distretti di Batticaloa, Trin-comalee e Polonnaruwa. Considerando idanni causati dalle inondazioni, la Faocalcola che il raccolto di risone per lastagione Maha 2015 raggiunga 2,7 mi-lioni di tonnellate, in rialzo del 19 percento rispetto alla campagna dello stes-so periodo dell’anno scorso.

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LaMalesia costretta a ricorrere ancora al riso degli altri PaesiLa Malesia è costretta a ricorrere

ancora al riso degli altri Paesi persoddisfare la domanda interna. Se-condo le stime del dipartimentodell’Agricoltura statunitense, comeriporta il sito oryza.com, le im-portazioni di riso lavorato sono inaumento e nel 2015-16 toccanocirca un milione di tonnellate, inrialzo di circa l'1 per cento rispetto acirca 989mila tonnellate dell’annoprecedente. Il dipartimento statu-nitense stima, inoltre, che la pro-

duzione di riso lavorato aumentifino a toccare circa 1,81 milioni ditonnellate rispetto ai circa 1,80 mi-lioni di tonnellate nell’anno pre-cedente, grazie ad un aumentodelle aree coltivate a riso, ad unmigliore sistema di irrigazione eall'uso di varietà ad alto rendimen-to.

Per incoraggiare l’incrementodella produzione di riso, il governoprevede vari incentivi, come peresempio sovvenzioni per sementi,

fertilizzanti e pesticidi. Intorno allafine del mese scorso, il prezzo disostegno del governo per il risoneera pari a circa 1.200 ringgit malese(pari a circa 331 dollari) per ton-nellata.

Il dipartimento dell’Agricolturastatunitense calcola ancora un lieveaumento per i consumi interni chenel 2015-16 dovrebbero toccarequota 2,82 milioni di tonnellate,rispetto ai circa 2,8 milioni di ton-nellate del 2014-15.

Area coltivata 690 688Scorte iniziali 588 668Produzione lavorato 1,755 1,800Produzione grezzo 2,700 2,769Importazioni 1,100 1,100Forniture totali 3,443 3,568Esportazioni 0 0Consumo e residuo 2,775 2,800Scorte finali 668 768Distribuzione totale 3,443 3,568

Unità di misura: 1000 HA, 1000 MT, MT/HA - Fonte: UFAS

2013/14 2014/15

2014/15, PRODUZIONE IN AUMENTO

Le Filippine dovrebberoraggiungere l’autosufficien-za per quanto riguarda il risoentro i prossimi due anni,considerato che la sua pro-duzione negli ultimi due anniha raggiunto livelli record indiverse aree dell'arcipelago.Lo riporta il sito manilastan-dardtoday.com. Il segretarioall’Agricoltura Proceso Alcalaha fatto sapere che il settoreagricolo del Paese potrebbeottenere un grande impulsoanche grazie al clima favo-revole che, stando alle pre-visioni degli esperti meteo,dovrebbe perdurare per tuttol’anno. Nel 2013, il Paese haprodotto 18,44milioni di ton-nellate di riso, pari al 96 percento del quantitativo totaledi riso previsto, e nel 2014 ilPaese ha prodotto circa18,96 milioni di tonnellate diriso, quindi soltanto l'1 per

cento in meno rispetto allestime della produzione tota-le, che si calcola raggiunga19,05 milioni di tonnellate.Alcala ha dichiarato che il di-partimento dell’Agricolturaha calcolato per quest’announa produzione totale di risodi oltre 20 milioni di tonnel-late. Il volume di riso pro-dotto nelle colture record de-gli ultimi due anni potrebbepermettere di raggiungerel'autosufficienza probabil-mente entro i prossimi dueanni. Secondo Alcala uno deiprincipali obiettivi sarà quellodi promuovere l'aumentodella produzione e l'espor-tazione di varietà di riso au-

toctone ai Paesi interessatiad acquistare il riso. Il fun-zionario del Dipartimentodell’Agricoltura ha anchespiegato che il riso “heir-

loom” prodotto in Cordillera,come la varietà “tinawon” diIfugao e la varietà “unoy” diKalinga, è richiestonegli StatiUniti e inCanada,masembra

che l'offerta non sia ancorasufficiente per soddisfare lacrescente domanda di que-sta varietà. Ifugao produceannualmente almeno 10 ton-

nellate di “tinawon” mentreKalingaproduce lo stessovo-lume di “runoy”, ma la do-manda è quasi raddoppiatanel corso degli ultimi anni.

.

Intanto continuano le importazioniLe Filippine hanno deciso di im-

portare quest’anno 500mila tonnel-late metriche per raggiungere il re-quisito minimo di stoccaggio ob-bligatorio per la stagione che inizianel mese di luglio. Secondo quantoha dichiarato il National Food Au-thority (Nfa), come riporta il sitophilstar.com, il volume importato do-

vrebbe essere della varietà bianco agrana lunga e dovrà essere acqui-stato direttamente dal governo con iPaesi che hanno accordi di approv-vigionamento con le Filippine, comeThailandia, Vietnam e Cambogia. Lametà del volume dell'importazionetotale dovrebbe essere consegnataalle Filippine entro il 31 di questo

mese, mentre l'altra metà dovràessere consegnata non oltre il 30aprile. Secondo i dati resi noti dalPhilippine Statistics Authority (Psa),le scorte di riso immagazzinate fino agennaio sono sufficienti per 78 gior-ni. A partire da gennaio, il volumetotale di riso immagazzinato era paria 2,66 milioni di tonnellate, in rialzodel 25,2 per cento rispetto ai 2,13milioni di tonnellate conservate nel-lo stesso periodo del 2014.

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ISO 9001:2008ISO 3834-4:2005

Page 14: Il Risicoltore (Marzo 2015)

STATO DEL RISO14 MARZO 2015

IMPORT & EXPORT UE

Paesi Import

Regno Unito 93.443

Francia 87.642

Paesi Bassi 67.141

Germania 38.273

Polonia 32.806

Spagna 29.792

Belgio 26.019

Italia 22.461

Portogallo 19.542

Svezia 13.853

Rep. Ceca 10.754

Altri Ue 27.262

TOTALE 468.988

Rotture di riso 192.472

Paesi Export

Italia 72.182

Spagna 18.919

Grecia 18.488

Bulgaria 8.633

Portogallo 4.929

Romania 3.429

Francia 2.773

Regno Unito 1.758

Rep. Ceca 884

Polonia 662

Paesi Bassi 576

Altri Ue 1.825

TOTALE 135.058

- -

IL CONFRONTO CON LE CAMPAGNE PRECEDENTI

CERTIFICATI RILASCIATI AL 24.2.2015(Dati espressi in tonnellate base di riso lavorato)

IL CONFRONTO CON LE CAMPAGNE PRECEDENTI

TOTALE TONDO 358.901 222.331 61,95% 136.570Lido-Alpe 4.210 2.399 56,98% 1.811Padano-Argo 2.608 1.641 62,92% 967Vialone nano 21.830 14.332 65,65% 7.498Varie Medio 4.118 2.120 51,48% 1.998TOTALE MEDIO 32.766 20.492 62,54% 12.274Loto-Ariete 265.858 133.938 50,38% 131.920S. Andrea 42.090 29.277 69,56% 12.813Roma-Elba 29.284 23.890 81,58% 5.394Baldo 69.602 55.985 80,44% 13.617Arborio-Volano 84.097 58.845 69,97% 25.252Carnaroli 65.214 46.433 71,20% 18.781Varie Lungo A 65.912 40.108 60,85% 25.804TOTALE LUNGO A 622.057 388.476 62,45% 233.581TOTALE LUNGO B 398.605 256.430 64,33% 142.175TOTALE GENERALE 1.412.329 887.729 62,86% 524.600

VENDITE E RIMANENZE DEI PRODUTTORI AL 24.2.2015Gruppi varietali Disponibilità

vendibileVenduto % rispetto

al disponibileRimanenze

Dati espressi in tonnellate di riso greggio

Tondo 395.220 192.855 48,80%

Medio 26.787 17.123 63,92%

Lungo A 555.678 348.639 62,74%

Lungo B 488.727 228.189 46,69%

TOTALE 1.466.412 786.806 53,66%

CAMPAGNE PRECEDENTI2013/2014 Disponibilità

vendibileVenduto % rispetto

al disponibile

Tondo 394.346 207.082 52,51%

Medio 42.644 21.742 50,98%

Lungo A 778.241 365.355 46,95%

Lungo B 437.874 245.869 56,15%

TOTALE 1.653.105 840.048 50,82%

Tondo 383.363 195.698 51,05%

Medio 53.359 25.807 48,36%

Lungo A 711.960 330.527 46,42%

Lungo B 447.006 241.096 53,94%

TOTALE 1.595.688 793.128 49,70%

2012/2013 Disponibilitàvendibile

Venduto % rispettoal disponibile

2011/2012 Disponibilitàvendibile

Venduto % rispettoal disponibile

VENDITE ATTUALI E CONFRONTO CON LA CAMPAGNA PRECEDENTE

Il ritmo delle vendite nonaccenna a diminuire, infatti,nelle ultime cinque setti-mane sono state collocatecirca 186.000 tonnellate dirisone, il che significa unvolume settimanale di circa37.000 tonnellate, ben al disopra del livello necessarioper collocare l’intera dispo-nibilità nell’arco di tutta lacampagna (27.000 t). Il col-locamento è già arrivato al63% della disponibilità conpicchi al di sopra dell’80%per i gruppi Roma e Baldo.Rispetto all’anno scorso iltotale delle transazioni ri-sulta in aumento di ben10 0 . 9 2 3 t o n n e l l a t e(+13%), di cui 29.476 siriferiscono alla tipologiatonda, 3.369 a quella me-dia, 39.837 a quella lunga Ae 28.241 a quella lunga B.

Le quotazioni dei risonicontinuano a crescere, inparticolare quelle relativealle varietà da mercato in-terno, ma si registrano mi-glioramenti significativi an-che per i risi tondi (dai 10 ai30 euro) e lunghi B (dai 20ai 35 euro); in controten-denza la varietà Vialone Na-no quotata a Pavia e aMortara (-30 euro) e il grup-po Padano-Argo quotato aPavia (-30 euro).

L’export si attesta a72.182 tonnellate, base la-vorato, in aumento di13.410 tonnellate (+23%)rispetto a un anno fa. Latipologia più esportata èquella dei lunghi A (78%)seguita dalla tipologia ton-da (13%), da quella lunga B(6%) e da quella media(3%).

Per quanto riguarda l’im-port, il volume comples-sivo di 22.461 tonnellate,base lavorato, risulta in calodel 15% (-4.116 t) rispettoall’anno scorso, dovutoprincipalmente alla riduzio-ne dell’import dalla Cam-bogia (-3.437 t).

Unione europeaNell’ultimo aggiorna-

mento l’import di riso del-l’Unione europea risultavain aumento dell’1% rispet-to a un anno fa, mentre,oggi, l’incremento si è por-tato al 4% con un volumecomplessivo di 468.988tonnellate, base lavorato.Si registra la crescita siadell’import di riso lavorato(+3,6%) sia dell’import diriso semigreggio (+5,3%).

Per quanto riguarda leimportazioni dai PMA, siveda l’articolo a pagina 8.

Per quanto concerne l’e-xport, il volume comples-sivo si attesta a 135.058

tonnellate, base lavorato,in aumento del 40% ri-spetto a un anno fa, tut-

tavia, si riscontra un ral-lentamento dell’attività di-pesa in larga misura dalla

minore richiesta di riso ita-liano da parte del mercatoturco.

BILANCIO Nelle ultime cinque settimane sono state collocate circa 186.000 tonnellate

Quotazioni dei risoni al rialzoE’ già stato venduto il 63 per cento del prodotto disponibile

Import UE

2014/15 2013/14 2012/13 2011/12

500.000

450.000

400.000

350.000

300.000

250.000

200.000

150.000

100.000

50.000

0

468.988

450.151

416.414

427.790

160.000

140.000

120.000

100.000

80.000

60.000

40.000

20.000

10.000

02014/15 2013/14 2012/13 2011/12

135.058

96.138

78.689 91.732

450

400

350

300

250

200

150

100

50

0

Tondo Medio Lungo A Lungo B

Vendite totali ('000 t)

Vendite totali annoprecedente

Rimanenza

Page 15: Il Risicoltore (Marzo 2015)

STATO DEL RISO MARZO 2015 15

Esportazioni Italia

Svizzera

Libano Usa

Serbia

3.150

Turchia

Giordania

Siria

Brasile

BosniaE.

Canada

Restodel

Mondo

2.429

35.000

30.000

25.000

20.000

15.000

10.000

5.000

0

1.457

33.850

7.553

5.297

5.260 2.202

Albania

5.773

Kosovo

1.321

1.879

1.007

1.004712

422

Restodel

Mondo

8.000

7.000

6.000

5.000

4.000

3.000

2.000

1.000

0

7.391

5.011

1.410

352

154

1.598

Importazioni Italia

Cambogia

India

Pakistan

Thailandia

Svizzera

Bangladesh

Argentina

6.726

Uruguay

283

BORSA DI MORTARA

2/2/2015Min Max

9/2/2015Min Max

16/2/2015Min Max

23/2/2015Min Max

BORSA DI NOVARA

BORSA DI PAVIARisoni 4/2/2015

Min Max

Balilla 315 335 320 340 340 360

Selenio 345 365 355 375 365 385

Flipper-Alpe-Lido 355 375 355 375 355 375

Padano-Argo N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.

Vialone Nano 835 880 815 860 805 850

S. Andrea 560 590 590 620 590 620

Loto 390 420 390 420 390 420

Dardo-Luna CL e sim. 355 375 355 375 355 375

Augusto 390 415 395 420 395 420

Roma 590 625 590 625 590 625

Baldo 590 625 590 625 590 625

Arborio-Volano 725 765 725 765 725 765

Carnaroli 725 765 725 765 725 765

Thaibonnet 280 300 300 320 300 320

Altre indica 280 300 300 320 300 320

Balilla, Centauro e similari 318 328 325 335 325 335 345 355

Selenio e similari 345 355 355 365 355 365 375 385

Tipo Ribe 370 380 370 380 370 380 370 380

Loto e similari 409 419 416 433 416 433 416 433

Augusto 404 414 414 424 414 424 414 424

S. Andrea e similari 555 575 580 600 605 625 605 625

Roma e similari 545 575 595 625 595 625 595 625

Baldo e similari 610 620 615 625 615 625 615 625

Arborio-Volano 696 721 744 769 744 769 744 769

Carnaroli e similari 691 721 739 769 739 769 739 769

Thaibonnet e similari 278 288 278 288 298 308 308 318

BORSA DI VERCELLI

Balilla (originario) 320 335 320 335 320 335 340 355

Selenio 340 360 345 365 350 370 355 375

Lido-Flipper e sim. 360 375 360 375 360 375 360 375

Padano-Argo 580 650 580 650 570 640 550 620

Vialone Nano 810 860 810 860 800 850 780 830

S. Andrea 535 575 535 575 570 610 585 625

Loto e Nembo 390 410 390 410 400 420 400 420

Dardo-Luna CL e sim. 365 380 365 380 365 380 365 380

Augusto 390 410 390 410 405 425 405 425

Roma 580 600 605 625 605 625 605 625

Baldo 590 625 590 625 590 625 590 625

Arborio-Volano 695 730 715 750 715 750 715 750

Carnaroli 700 730 720 750 720 750 720 750

Thai.-Gladio e sim. 275 285 278 288 298 308 308 318

BORSA DI MILANO11/2/2015Min Max

18/2/2015Min Max

25/2/2015Min Max Risoni 6/2/2015

Min Max13/2/2015Min Max

20/2/2015Min Max

27/2/2015Min Max Lavorati 10/2/2015

Min Max17/2/2015Min Max

24/2/2015Min Max

3/2/2015Min Max

10/2/2015Min Max

17/2/2015Min Max

PER TUTTE LE BORSE, PREZZI ESPRESSI IN EURO PER TONNELLATA

3/2/2015Min Max

Risoni Risoni

Balilla-Centauro 310 330 310 330 315 335 320 340Selenio 335 355 335 355 345 365 355 375Lido-Flipper 350 370 350 370 350 370 350 370Loto 370 400 390 420 390 420 390 420Augusto 370 400 390 420 390 420 390 420Dardo-Luna e similari 350 380 350 380 350 380 350 380S. Andrea 545 575 545 575 545 575 580 610Baldo 585 625 585 625 585 625 585 625Roma 540 580 560 600 585 625 585 625Arborio-Volano 670 710 700 740 710 750 710 750Carnaroli 670 710 700 740 710 750 710 750Thaibonnet-Gladio 270 280 278 288 290 300 305 315

Arborio-Volano 1595 1645 1655 1705 1655 1705 1655 1705

Roma 1335 1385 1405 1455 1405 1455 1405 1455

Baldo 1385 1435 1385 1435 1385 1435 1405 1455

Ribe/Loto e sim. 800 840 800 840 800 840 800 840

S. Andrea 1340 1380 1340 1380 1390 1430 1390 1430

Thaibonnet e sim. 540 590 580 630 600 650 610 660

Vialone Nano 1970 2020 1950 2000 1930 1980 1910 1960

Padano-Argo 1380 1530 1380 1530 1380 1530 1380 1530

Lido e similari 760 800 760 800 760 800 760 800

Originario e sim. 690 740 690 740 690 740 690 740

Carnaroli 1595 1645 1655 1705 1655 1705 1655 1705

Parboiled Ribe 900 940 900 940 900 940 900 940

Parboiled Thaib. 670 690 710 730 730 750 740 760

Parboiled Baldo 1505 1535 1505 1535 1505 1535 1525 1555

DATI ESPRESSI IN TONNELLATE BASE RISO LAVORATO

24/2/2015Min Max

In grassetto quotazioni nominali*Prezzo massimo riferito alla varietà Loto

Non si sonoeffettuatecontrat-tazioni

causa maltempo

Importazioni Italia Esportazioni Italia

Direzione - Redazione - Amministrazionec/o Dmedia Group SpA

Merate (LC) - via Campi 29/Ltel 039.99.89.1 - fax 039.99.08.028

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Questo numero è stato chiuso in tipografia il 6 marzo 2015.Ogni eventuale ritardo nella distribuzione è indipendente

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momento è possibile avere accesso ai propri dati chiedendonel’aggiornamento o la cancellazione.

I L TROVAUFF IC IO

Servizio di Assistenza Tecnica

Telefono Tecnico Sede di lavoro

320 43 25 357 Simone Boattin Codigoro

320 43 25 358 Alessandra Bogliolo Novara

320 43 25 359 Paola Castagna Pavia

320 43 25 360 Massimo Zini Pavia

320 43 25 361 Bruna Marcato Mortara

320 43 25 362 Cesare Rocca Vercelli

320 43 25 363 Carlotta Caresana Vercelli

320 43 25 364 Lucio Zerminiani Isola della Scala

320 43 25 365 Sandro Stara Oristano

320 43 25 367 Massimo Giubertoni Novara

320 43 25 368 Franco Sciorati Pavia

Page 16: Il Risicoltore (Marzo 2015)

16 MARZO 2015

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