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Ganbare
● Name: Ganbare
● Rig : Sloop
● Year: 1973
● Designer: Doug Peterson
● Builder: Carl Eichenlaub-S.Diego California USA
● Location: ITALY
● LOA: 10.44
● LOD: 10.44
● LWL: 8.70
● BMax: 3.10
● Depth: 1.90
● Displacement: 5.4 T
● Engine: Lombardini 1003LDW 18.5 KW 2007
● Equipments: ENGINE Lombardini 1003 LDW 3 cilinders diesel kW 18,5
Year 2007-120 hours PROPELLER Max Prop, 2 blades FUEL TANK
Stainless steel 60 liters BATTERIES Gel type 1 for the engine 300 Amp; 2 x 160 Amp for
services WATER TANKS 140 liters with electric waterpressure system ELECTRICS
12 / 220 c Volt automatic battery charger ELECTRONICS Raymarine tridata; Raymarine ST 60 ; Autopilot
Raytheon ST4000 plus; GPS Cartographic navigator Geonav 6 ; VHF Icom ; StereoRadio AM+MF+CD SAILS: 1
Mainsail in Kevlar, 1 Mainsail in Mylar, 1 Genoa in Kevlar, 2 olimpic jibs in Mylar, 1 jib in Kevlar, 2 Spinnaker, 1 storm
jib Simson e Lawrence windlass 20 mt chain + 50 mt rope 1 Bruce anchor 10 Kg 1 Lewmar 40 anchor Vang Rigid
alluminum Hydraulic back stay Navtec Winches 2 Lewmar 48, 2 Harken 40 Tender4 pax ,year 2010 with outboard
engine Jhonson 4 HP Owning and sail cover SAFETY EQUIPMENT: Fire extinguishers 3 x 1 Kg, year 2010 Bilge
pumps 2 automatic, 2 manual Lifer raft Eurovinil 6 pax RINA 2012
● Costruction and Accomodations: CONSTRUCTION PLANKING Red Ceder strip planking
PLANKING THICKNESS mm 25 DECK THICKNESS mm 16 FRAMES laminated Ash
BULWORKS Mahogany plywood DECK AND CABIN Mahogany plywood
RIGGING Nitronic 5 mm rods BALLAST Led ,Kg 2.800 AIR HEIGHT OF
MAST mt 13,40 MAST LENGHT mt 15,20 SAIL SURFACE m2 70
ACCOMODATIONS 4 single berths ; 1 double bed in the forward cabin .Foldable salon table ;electric WC toilet; 3
burner and oven cooker;
● Description: Ganbare, the famous one tonner of Doug Peterson is an unforgettable milestone of the yachting history :
Like America and Dorade ,Ganbare of 1973 changed the yacht design, and since then the racing yachts (but also the
cruisers) took inspiration from her hull. It is a very simple and small boat built on budget, but her easy lines, and her light
and strong construction marked the step. Winning the One Ton Cup of 1973 against the S&S and Carter’s masterpieces,
she was admired by every yachtsman and designer. Since that race, Ganbare won in Mediterranean sea an extraordinary
number of races both in her level class and in handicap races. Perfectly , I should say maniacally restored, she is more
perfect than ever in her life ,and she is for sale for half the cost of her refit.
http://www.zacboats.it/classic-yachts-for-sale/ganbare
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● Asking Price: NOT FOR SALE
● History: Ganbare, questo nome dalla fonetica familiare ma dal significato oscuro esprime, in giapponese, il concetto di
forza-coraggio. Ed è proprio vero che solo un'intuizione rivoluzionaria può dare la forza ed il coraggio di costruire in sole
cinque settimane uno scafo il cui progetto lanciava la sfida ai maggiori architetti del momento in quella che, all'epoca del
regolamento IOR, era considerata il circuito della Formula 1 del mare, la One Ton Cup. Nasce così dalla mente, ancor
prima che dalla matita, di Doug Peterson la forma di uno scafo leggero - solo 5400 Kg - dalle forme equilibrate con una
sezione maestra tendente al tondo, con pinna applicata, estremità fini ma con il dislocamento distribuito sulla lunghezza e
non concentrato attorno alla sezione maestra, malgrado la finezza al galleggiamento. Prora fonda e rotonda ma soprattutto
poppa fonda e troncata al dritto del timone che molto grosso e molto interno continua con il suo volume quello della
carena. La forma è quella di una barca più grande, ma nel punto in cui la si misura a poppa, lo scafo è scavato e le
misurazioni attorno alla zona della catena poppiera risultano favorevolissime.n Questa la genesi di una forma moderna
che, a 34 anni dal suo varo, ancora oggi è attuale.n A quei tempi il dislocamento leggero non era ben visto da nessuno: i
regatanti gli attribuivano la difficoltà nel risalire il vento ed i diportisti non amavano gli spazi angusti che questi progetti
offrivano alla crociera.n Peterson voleva però una barca che, senza essere un gigante, fosse molto veloce. Alla One Ton
Cup del 1973 impressionò tutti per la velocità ed anche perché non continuava la logica dei grandi progettisti che si erano
affermati nelle ultime regate; Carter e Stephens progettavano barche molto grandi, Ganbare vicino a loro sembrava
neanche della stessa classe.
n Anche la costruzione era avveniristica, a "strip planking". Fini corsi di cedro erano incollati gli uni agli altri e
prendevano forma con l'aiuto di quattro paratie strutturali e sole dieci ordinate in lamellare di frassino. Il tutto era chiuso
con un ponte ed una piccola tuga in lamellare di mogano. Il suo lungo albero di alluminio sporgeva ben 14 metri sul ponte
ed una spartana attrezzatura di coperta con solo quattro verricelli formava il suo armamento completato dalla barra del
timone anch'essa in legno lamellare.n n Le selezioni americane furono vinte con relativa facilità e l'avventura alla One
Ton Cup finì con un secondo posto, frutto di una pesante penalizzazione dovuta ad un passaggio contrario dell'Asinara che
fingeva da boa di ritorno nella regata più lunga. Tutte le altre quattro prove condotte nelle condizioni meteo più varie, con
vento fino a 40 nodi, la videro prevalere.n Il vincitore di quell'anno, l'ammiraglio Straulino, riconobbe la superiorità di
Ganbare e ne ha rinnovato il tributo in una delle ultime interviste prima della sua scomparsa.n
Per molti anni il suo disegno ha fornito spunti a progettisti di chiara fama e, dopo quel secondo posto, si è sempre battuto
nelle prime posizioni vincendo anche una Giraglia in tempo compensato.n n E' stata lunga anche la sua carriera e la
cronaca lo vede vincitore per l'ultima volta alla Settimana delle Bocche del 1994. Non sfigura neanche dopo con la nuova
stazzatura IMS vincendo nel 1998 a San Remo, a Portofino nel Trofeo Zegna ed alla Nioulargue a Saint Tropez. In quelle
occasioni barche ben più moderne finirono di poppa al Ganbare classe 1973!n n Nel 2007, dopo un attento restauro presso
il Cantiere Pezzini di Viareggio, è tornato al suo spartano splendore. Sono stati sostituiti il trave di chiglia, i due corsi di
fasciame adiacenti e lo specchio di poppa. E' stato revisionato il timone, controllati il ponte e la tuga. Niente è stato
concesso ad ammodernamenti e anche l'attrezzatura è stata solo revisionata. Gli interni, come si conviene ad uno scafo
nato per la regata, sono rimasti essenziali. La sola concessione alla modernità è un nuovo motore più leggero di quello
esistente, sempre mantenendo la medesima linea d'asse e l'elica originale a pale ripiegabili.n
© Enrico Zaccagni www.zaboats.it