il centro luglio 2012

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Aut.ne del Tribunale di Livorno n° 683 del 05/03/2001 - Spediz. in abb. postale: D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB LIVORNO Anno XII - n° 124 Luglio-Agosto 2012 L’Editoriale di Enrico Dello Sbarba Elogio a Mario Monti impegnato a salvare il Paese segue a pag. 2 Gli apostoli senza Pentecoste Un articolo dell’On. Ivo Butini Fu nel giorno della Pentecoste ebraica. Tra gli apostoli, sconcertati per la crocifissio- ne di Gesù, per la tomba vuota, per le Sue apparizioni, intimiditi e nascosti per paura dei giudei, irruppe lo Spirito e li trasformò in testimoni intrepidi della Risurrezione (Mathieu – Rosay). L’espressione apostoli senza Pentecoste è usata da Giuseppe De Rita, presidente del Censis, che la riferisce agli “ambiziosi colonnelli senza strategia, impegnati nel- la gestione di piccole competizioni all’in- terno dei gruppi intermedi” (Corriere della Sera). Penso che questi gruppi intermedi si possano riferire alle formazioni sociali, di cui all’art. 2 della Costituzione, nelle quali si svolge la personalità umana, inte- grandone l’individualità. Il tema dei gruppi intermedi è caro a De Rita e alla visione cattolica della democrazia. Il popolo resta formalmente sovrano. Vota. Secondo De Rita, però, oggi i cittadini verificano più uno stato di sudditanza che di sovranità perché la loro vita dipende da poteri sovra di loro lontani. Sono i poteri forti dei quali non è semplice l’individuazione parlamentare? Sono i burocrati europei? Sono le decisioni di organismi europei, inquadrati in un siste- ma di incertezze istituzionali? E’ stato Angelo Panebianco a definire “in- sostenibile” la distanza tra la élite euro- peista e la gente comune. Una distanza culturale. Questo indebolisce la democrazia. La de- mocrazia è rappresentanza e partecipazio- ne. I livelli di rappresentanza hanno co- nosciuto in Italia una crescita esasperata ri- spetto alla pertinente funzione democratica. Pensiamo alla miriade di associazioni di in- teresse. C’è un processo di burocratizzazione della rappresentanza che sfianca la partecipa segue a pag. 2 Lunedì 16 Luglio, h. 18 Caffè Ginori Piazza dellaVittoria - Castiglioncello Presentazione del libro Suor Lucia De Gasperi Disarmata di sè di Francesco Giovannini Relatore: dott. Angelo Montonati giornalista e vaticanista per le testate del gruppo San Paolo Moderatore: dott. Enrico Dello Sbarba direttore de IL CENTRO Sarà presente l’autore. Mercoledì 1 Agosto, h. 18 Presentazione del libro Amici Miei di Fabrizio Borghini (dal film di Mario Monicelli). Relatori: dott.ssa Silvia Menicagli giornalista - pubblicista dott. Matteo Pieracci critico cinematografico Moderatore: dott. Enrico Dello Sbarba L’editoriale de IL CENTRO del mag- gio scorso aveva come titolo - chia- ramente provocatorio - “Se fossi Monti me ne andrei”. In effetti, di fronte agli “urlatori” di varie provenienze politiche e sinda- cali che accusavano duramente il governo Monti di essere stato ca- pace solo di tassare gli italiani ma di restare immobile sulle problema- tiche dello sviluppo, oltre ad una palese dimostrazione di insufficien- za di leaderschip, non restava altro che “la rinuncia”: l’alternativa ad un evento così traumatico sarebbe sta- ta lo scioglimento anticipato dei due rami del Parlamento ed il salto nel buio delle elezioni anticipate. A distanza di poco più di due mesi l’indubbio successo che Mario Monti ha ottenuto al Consiglio Eu- ropeo del 28 e 29 giugno, dovrebbe almeno far riflettere questi superfi- ciali accusatori. Il Centro, come di consueto, riprenderà le pubblicazioni il prossimo mese di Settembre. Ai lettori e agli inserzionisti auguriamo Nel corso della serata il dott. Borghini racconterà le esperienze vissute nel mondo del cinema. Buone Vacanze

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Il Centro Luglio-Agosto 2012

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Page 1: Il Centro Luglio 2012

Aut.ne del Tribunale di Livorno n° 683 del 05/03/2001 - Spediz. in abb. postale: D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB LIVORNOAnno XII - n° 124 Luglio-Agosto 2012

L’Editorialedi Enrico Dello Sbarba

Elogioa

Mario Montiimpegnatoa salvareil Paese

segue a pag. 2

Gli apostoli senza PentecosteUn articolo dell’On. Ivo Butini

Fu nel giorno della Pentecoste ebraica. Tragli apostoli, sconcertati per la crocifissio-ne di Gesù, per la tomba vuota, per le Sueapparizioni, intimiditi e nascosti per pauradei giudei, irruppe lo Spirito e li trasformòin testimoni intrepidi della Risurrezione(Mathieu – Rosay).L’espressione apostoli senza Pentecosteè usata da Giuseppe De Rita, presidentedel Censis, che la riferisce agli “ambiziosicolonnelli senza strategia, impegnati nel-la gestione di piccole competizioni all’in-terno dei gruppi intermedi” (Corriere dellaSera). Penso che questi gruppi intermedisi possano riferire alle formazioni sociali,di cui all’art. 2 della Costituzione, nellequali si svolge la personalità umana, inte-grandone l’individualità.Il tema dei gruppi intermedi è caro a De Ritae alla visione cattolica della democrazia. Ilpopolo resta formalmente sovrano. Vota.Secondo De Rita, però, oggi i cittadiniverificano più uno stato di sudditanza chedi sovranità perché la loro vita dipendeda poteri sovra di loro lontani.Sono i poteri forti dei quali non è semplicel’individuazione parlamentare? Sono iburocrati europei? Sono le decisioni diorganismi europei, inquadrati in un siste-ma di incertezze istituzionali?E’ stato Angelo Panebianco a definire “in-sostenibile” la distanza tra la élite euro-peista e la gente comune. Una distanzaculturale.Questo indebolisce la democrazia. La de-mocrazia è rappresentanza e partecipazio-ne. I livelli di rappresentanza hanno co-nosciuto in Italia una crescita esasperata ri-spetto alla pertinente funzione democratica.

Pensiamo alla miriade di associazioni di in-teresse.C’è un processo di burocratizzazione dellarappresentanza che sfianca la partecipa

segue a pag. 2

Lunedì 16 Luglio, h. 18

Caffè GinoriPiazza della Vittoria - Castiglioncello

Presentazione del libroSuor Lucia De Gasperi

Disarmata di sèdi Francesco Giovannini

Relatore:dott. Angelo Montonatigiornalista e vaticanista

per le testate del gruppo San PaoloModeratore:

dott. Enrico Dello Sbarbadirettore de IL CENTROSarà presente l’autore.

Mercoledì 1 Agosto, h. 18Presentazione del libro

Amici Mieidi Fabrizio Borghini

(dal film di Mario Monicelli).Relatori:

dott.ssa Silvia Menicagligiornalista - pubblicistadott. Matteo Pieraccicritico cinematografico

Moderatore:dott. Enrico Dello Sbarba

L’editoriale de IL CENTRO del mag-gio scorso aveva come titolo - chia-ramente provocatorio - “Se fossiMonti me ne andrei”.In effetti, di fronte agli “urlatori” divarie provenienze politiche e sinda-cali che accusavano duramente ilgoverno Monti di essere stato ca-pace solo di tassare gli italiani madi restare immobile sulle problema-tiche dello sviluppo, oltre ad unapalese dimostrazione di insufficien-za di leaderschip, non restava altroche “la rinuncia”: l’alternativa ad unevento così traumatico sarebbe sta-ta lo scioglimento anticipato dei duerami del Parlamento ed il salto nelbuio delle elezioni anticipate.A distanza di poco più di due mesil’indubbio successo che MarioMonti ha ottenuto al Consiglio Eu-ropeo del 28 e 29 giugno, dovrebbealmeno far riflettere questi superfi-ciali accusatori.

Il Centro, come di consueto, riprenderà lepubblicazioni il prossimo mese di Settembre.

Ai lettori e agli inserzionisti auguriamo

○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○

Nel corso della serata il dott. Borghiniracconterà le esperienze vissute

nel mondo del cinema.Buone Vacanze

Page 2: Il Centro Luglio 2012

2 Politica

Elogioa Mario Monti

dalla prima pagina Gli apostolisenza Pentecostezione. Che fare? L’eliminazione della pri-ma repubblica per via giudiziaria sboccònella strana democrazia plebiscitaria an-tagonista che va sotto il nome di berlu-sconismo. Nel berlusconismo e nell’anti-berlusconismo si manifestarono i limiti deipartiti storici che non seppero interpreta-re gli eventi del 1989 e del 1991. De Ritaricorda la capacità della DC e del PCI digestire le loro appartenenze planetarie(USA e URSS), passando attraverso i cir-cuiti intermedi e innervando circoli par-rocchiali e sezioni di partito. Nella secon-da repubblica un permanente conflitto giu-diziario sostituì la competizione e, perchéno?, la conflittualità sociale e politica. Enacque l’orizzonte della sudditanza.I “pochi apicali regolatori delle costella-zioni” preparano, secondo De Rita, que-sto futuro di sudditanza. De Rita ritieneche si cominci ad avvertire l’esigenza delritorno del padre, del prete, del maestro, afronte di bisogni antropologici insoddi-sfatti. Sull’orizzonte delle classi dirigentinon si coglie però alcun segnale.Che fare? Chi non si adatta a questa pro-spettiva “cominci ad esplorare” invita DeRita “gli spazi di recupero di un lavoroverticale, anche politico”. Io dico, soprat-tutto politico. A cominciare dai cattoliciche dovrebbero essere i primi interessatia ritrovare lo Spirito.

Periodico mensiledel Circolo Culturale

Autorizzazione del Tribunale di LivornoRedazione ed Amministrazione:Via Trieste 7, tel. 0586/427137 - Livorno

e.mail: [email protected]

DIRETTORE RESPONSABILE:Enrico Dello SbarbaEnrico Dello SbarbaEnrico Dello SbarbaEnrico Dello SbarbaEnrico Dello Sbarba

Giornale chiuso in tipografia il Giornale chiuso in tipografia il Giornale chiuso in tipografia il Giornale chiuso in tipografia il Giornale chiuso in tipografia il 5/7/20125/7/20125/7/20125/7/20125/7/2012

Hanno collaborato a questo numero:Cristina Battagliani, Laura ConfortiCristina Battagliani, Laura ConfortiCristina Battagliani, Laura ConfortiCristina Battagliani, Laura ConfortiCristina Battagliani, Laura ConfortiBenvenuti, Ivo Butini, Massimo Cap-Benvenuti, Ivo Butini, Massimo Cap-Benvenuti, Ivo Butini, Massimo Cap-Benvenuti, Ivo Butini, Massimo Cap-Benvenuti, Ivo Butini, Massimo Cap-pelli, Bartolo Ciccardini, Beniaminopelli, Bartolo Ciccardini, Beniaminopelli, Bartolo Ciccardini, Beniaminopelli, Bartolo Ciccardini, Beniaminopelli, Bartolo Ciccardini, BeniaminoFranceschini, Nicola Graziani, LucaFranceschini, Nicola Graziani, LucaFranceschini, Nicola Graziani, LucaFranceschini, Nicola Graziani, LucaFranceschini, Nicola Graziani, LucaLischi, Massimo Masiero, GiuseppeLischi, Massimo Masiero, GiuseppeLischi, Massimo Masiero, GiuseppeLischi, Massimo Masiero, GiuseppeLischi, Massimo Masiero, GiuseppeMele, Maurizio Piccirillo, Matteo Pie-Mele, Maurizio Piccirillo, Matteo Pie-Mele, Maurizio Piccirillo, Matteo Pie-Mele, Maurizio Piccirillo, Matteo Pie-Mele, Maurizio Piccirillo, Matteo Pie-racci, Franco Spugnesi, Letizia Vil-racci, Franco Spugnesi, Letizia Vil-racci, Franco Spugnesi, Letizia Vil-racci, Franco Spugnesi, Letizia Vil-racci, Franco Spugnesi, Letizia Vil-lani.lani.lani.lani.lani.

COMITATO DI REDAZIONE:Daniela Armani, Fabrizio Burchianti,Daniela Armani, Fabrizio Burchianti,Daniela Armani, Fabrizio Burchianti,Daniela Armani, Fabrizio Burchianti,Daniela Armani, Fabrizio Burchianti,

Massimo Cappelli,Massimo Cappelli,Massimo Cappelli,Massimo Cappelli,Massimo Cappelli,Laura Conforti BenvenutiLaura Conforti BenvenutiLaura Conforti BenvenutiLaura Conforti BenvenutiLaura Conforti Benvenuti

Alberto Conti, Salvatore D’Angelo,Alberto Conti, Salvatore D’Angelo,Alberto Conti, Salvatore D’Angelo,Alberto Conti, Salvatore D’Angelo,Alberto Conti, Salvatore D’Angelo,Francescalberto De Bari,Francescalberto De Bari,Francescalberto De Bari,Francescalberto De Bari,Francescalberto De Bari,

Davide Livocci, Mauro Paoletti,Davide Livocci, Mauro Paoletti,Davide Livocci, Mauro Paoletti,Davide Livocci, Mauro Paoletti,Davide Livocci, Mauro Paoletti,Marisa Speranza, Franco Spugnesi.Marisa Speranza, Franco Spugnesi.Marisa Speranza, Franco Spugnesi.Marisa Speranza, Franco Spugnesi.Marisa Speranza, Franco Spugnesi.

STAMPA: Editrice «Il Quadrifoglio»,Via Pisacane 7, tel. 0586/814033 - Livorno

Il Centro è in distribuizione an-che presso le seguenti punti:

a LIVORNO:Libreria Nino Belforte, Via della Ma-donna; Libreria Edizioni Paoline, ViaIndipendenza; Libreria Gaia Scienza,Via di Franco; Edicola Nelli (piazza Ca-vour 39); Edicola P.zza Grande (latoFarmacia Ospedale), Edicola Bianchi(via del Porticciolo, di fronte CameraCommercio); Edicola Attias (corsoAmedeo); Edicola piazza Matteotti;Edicola Fabbricotti (piazza A. Moro);Edicola Paolini (Baracchina Bianca)(piazza S. Jacopo); Edicola c/o BarOasi (Ardenza Mare); Tintoria Rossi(corso Mazzini).a CASTIGLIONCELLO:Edicola Rossi (Piazza della Vittoria);Edicola Tognotti, Stazione Ferroviaria.a ROSIGNANO SOLVAY:Edicola Giovannoni (via Allende);Edicola Vallini (via O. Chiesa);a ROSIGNANO MARITTIMO:Edicola “Il Punto” (via A. Gramsci).

Questi signori, e l’elenco sarebbe lungo,dovrebbero oggi riconoscere che “chiun-que al suo posto non avrebbe ottenuto dipiù della loro personale cortesia”. Quella,tanto per capire, che accolse Alcide DeGasperi, al Palazzo del Lussemburgo aParigi nel corso della conferenza sulla pacenel 1946.Adesso, in Europa, abbiamo un’Italia piùascoltata, anche se ancora convalescen-te e questo per la prima volta, dopo tanti“summit” falliti, anche per la discutibilesuperba supremazia di Angela Merkel edello sconfitto Nicolas Sarkozy.Un insolito asse mediterraneo tra Italia,Francia e Spagna, ha costretto la Germa-nia a guardare le realtà statistiche ed eco-nomiche da una prospettiva diversa: que-st’alleanza, questa nuova prospettiva,naturalmente ancora non priva di incogni-te e difficoltà, ha certamente trovato unpartner eccellente in Mario Monti, il no-stro tanto discusso, da parte degli ultras

di casa nostra, Presidente del Consiglio.E’ stata confermata la “ineluttabilità” del-la moneta unica, essenziale per garantireun auspicabile superamento della gravis-sima crisi che stiamo attraversando, sonostati messi “in un cantuccio” tutti quei“cantastorie italioti” (esponenti di partiti,dei sindacati, dei rappresentanti delle ca-tegorie economiche con in testa il neopre-sidente della Confindustria, alcuni deiquali suggerivano impunemente il mise-rando ritorno alla “liretta” senza minima-mente valutare le tragiche conseguenzeche ne deriverebbero specialmente per lecategorie ed i ceti più disagiati.Insomma, cari lettori, il passo compiuto aBruxelles, nelle infuocate giornate del 28 e29 giugno, ha rappresentato, da qualun-que parte si legga, un mutamento impor-tante per il nostro Paese ma anche per laComunità Europea.Anche gli analisti più “disincantati” e “cri-tici” hanno riconosciuto in Monti (accu-sato di essere uno “sbiadito” tecnocrate,difensore delle banche, come veniva defi-nito da alcuni “parvenus” della politica,un autentico “statista”: una risposta esau-riente per tutti coloro che volevano “tor-gliegli la spina”.Monti ha trattato, con pari dignità, con ilPresidente della Repubblica francese econ la Cancelliera tedesca!Non vogliamo apparire come “gli esalta-tori” di Monti ma con questo editorialeabbiamo solamente voluto rendere testi-monianza ad “un italiano vero”che sta fa-ticosamente tentando, con grande impe-gno, determinazione e senso dello statodi salvare il nostro Paese dal più pericolo-so baratro finanziario, economico e socia-le della storia repubblicana.Una situazione provocata, in gran parte,da una delle più gravi crisi globali ma, nelcaso nostro, resa più acuta anche dall’in-sipienza, dalla incapacità, dal pressapo-chismo con cui l’Italia è stata “governa-ta” in questo fallimentare ventennio ca-ratterizzato da un bipolarismo estremista,litigioso ed inconcludente che la medio-cre classe politica ha preteso ed imposto,con l’avallo di falsi demiurghi, con i risul-tati che sono drammaticamente di frontea noi.I lettori, a cui rivolgiamo l’augurio di buo-ne vacanze (malgrado le difficoltà presen-ti), ci scuseranno per questa “orazione”che però abbiamo ritenuto necessaria,giusta e salutare nei confronti di tutticoloro che continuano ad “inveire” ed autilizzare questo difficile momento per tu-telare i loro discutibili interessi politici enon solo!

e-mail: [email protected]

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1923periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 3Politica

Alla ricerca di un futuro perdutoIL DIBATTITO SUI CATTOLICI

di Bartolo Ciccardini

1. Europa, primo amoreDonato Palarchi, giovane che va verso ilsuo centesimo compleanno, mi invita acommemorare una sua antica assembleagiovanile, che io fui condannato a presie-dere, del lontano 1952. Vado a ricercare lecarte del discorso che vi tenne Alcide DeGasperi, che non ero in grado di ricordare,e mi trovo di fronte ad un documento es-senziale, senza fronzoli e senza retorica,che ha più la forma di un ordine di servizioche di un’esortazione. De Gasperi cheaveva in quegli anni la forza di dire ai gio-vani “Andate all’estero!”, espresse unsolo concetto: l’unica idea da coltivare,l’unico programma da realizzare, l’unicoentusiasmo da spendere, l’unica cosa incui credere era l’Europa, senza alternati-ve, senza ambiguità e senza ripensamenti.Rimango stupito della forza e della univo-cità di questo monito: l’anno dopo sareb-be fallita la CED per colpa dei soliti fran-cesi; non sarebbe scattata la legge eletto-rale maggioritaria per colpa dei soliti co-munisti; De Gasperi sarebbe stato boc-ciato in Parlamento per colpa dei soliti so-cialdemocratici; sarebbe stato rimosso daSegretario del Partito per colpa dei solitidemocristiani e sarebbe morto, come ognibuon cristiano, con l’apparente fallimen-to delle sue imprese. Ma l’alta moralitàinflessibile del suo insegnamento ai gio-vani mi colpisce ancora.

2. Non è vero che sia Monti,il peggior di tutti i mali…Che Monti debba salvare l’Italia è un as-sioma messo in archivio. Nella vita quoti-diana Monti è il vampiro assatanato chesucchia il sangue della povera gente. Im-magine predicata a destra e a sinistra daquanti si esercitano contro Monti per ac-quistare voti scontenti. La televisione ac-

cresce questo fenomeno di protesta enfa-tizzando le cattive notizie, evocando di-sastri, con crescente compiacimento. Leg-go con apprensione l’analisi degli anda-menti elettorali di Mannheimer. Sono dacapogiro: la propensione all’astensioni-smo supera la maggioranza assoluta. Soloil PD resiste attorno a un 25% lontano daogni maggioranza; crolla il PDL; piccoliaumenti ai partiti minori, che non riusci-ranno a formare nessuna maggioranza.Grillo non viene ritenuto una soluzione,tuttavia rappresenta meglio di ogni altrola disaffezione degli elettori dai vecchipartiti e la loro volontà di punirli. Sembraquasi che l’impaginatura dello “sciocchi-no” Giovanni Floris di Ballarò, che affida-va il suo editoriale principale a Crozza e glipermetteva di schernire impunemente gliindegni rappresentanti del popolo, abbiaraggiunto il suo risultato: Crozza au pou-voir. Mannheimer conclude melanconica-mente che il panorama è da incubo: mancaun soggetto politico completamente nuo-vo, con valori positivi, che possa racco-gliere, più che lo scontento, la speranzadei cittadini. Che nome dareste voi a que-sto movimento completamente nuovo chenon c’è? A noi un nome ci viene in mente.

matica caduta di Don Giovanni: presente,ma silenzioso, incombente, ma immobile,indifferente, ma catastrofico.Attraverso una breve sintesi riassumia-mo gli interventi pubblicati dal Corrieredella Sera che aveva aperto un dibattitoavente per tema “ la nascita di un partitoin grado di raccogliere il consenso dei cat-tolici in vista delle prossime elezioni poli-tiche ed al quale hanno partecipato DarioAntiseri, Vittorio Possenti, Andrea Riccar-di e Roberto Mazzotta.Antiseri si chiede ma “che ci stanno a farei cattolici?”A che servono i loro valori senon diventano civili, utili per la comunità?Riccardi sembra contrastare le dichiarazio-ni rilasciate all’indomani della sua nomia aministro allorchè affermò che non sareb-be rinata la DC ma che non sarebbe maimorta la tradizione della politica democra-tica cristiana. Ora sembra preoccupato difar convivere quella sua posizione teoricacon queste esperienza di governo.Posenti denuncia l’assenza di una leader-ship ed auspica un leader a livello di donLuigi Sturzo.Ed infine Mazzotta chiede una maggioran-za per dare continuità a Monti. RiproponeTodi, vale a dire un movimento prepoliti-co di associazioni cattoliche, unite se pos-sibile ad altre associazioni laiche, che nonfacciano un partito ma presentino liste elet-torali risolute e risolutive.Una proposta che potrebbe favorire Mon-ti. Un Monti che scende in campo per rea-lizzare il suo programma ed il movimentofederativo fornisce una classe dirigentenuova per dare una maggioranza di ungoverno che non è più tecnico. Todi sa-rebbe il cannone e Monti il proiettile.Mi sembra, questa soluzione, molto ela-borata e complessa nel testo scritto, siauna risposta abbastanza chiarificatrice alleimpazienze di Antiseri, alle perplessità diRiccardi, alle richieste di leadrship di Pos-senti ed alla titubanze dei federatori.

3. Un dibattito che si pone il problemain modo chiaro e diretto.Il Corriere della Sera, guarda caso, apreun dibattito che ha per tema (cito letteral-mente la dizione del più autorevole quoti-diano italiano): “La nascita di un partitoin grado di raccogliere il consenso deicattolici in vista delle prossime elezionipolitiche”. Una ricerca delle Acli ci haavvertito che la delusione dei cattolici haportato al 60% di loro la propensione al-l’astensionismo, Mannheimer scoprescientificamente che manca un soggettopolitico alternativo ai partiti in crisi ed, indefinitiva, l’assenza dei cattolici svolge ilruolo del Convitato di Pietra nella dram-

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e-mail: [email protected] Politica

Lo sostengono tutti i sondaggi: è il ter-zo partito d’Italia, se non addirittura ilsecondo. Una volta il terzo partito d’Ita-lia era il Psi di Pietro Nenni, che avevafatto la Resistenza e subito il confino.Oggi è un movimento che ha – guardacaso – il nome che ricorda quello di unatelevisione locale e che parla ad un elet-torato che fa della tecnologizzazione lapropria cifra.Il Movimento Cinque Stelle di BeppeGrillo sgorga dal comprensibile males-sere per l’esaurimento della Seconda Re-pubblica: nata malaticcia, cresciuta ra-chitica, agonizzante per consunzione.Mai stata entusiasmante per i palati finidella politica, contro di essa ora si sca-glia lo stesso spezzone di elettorato chesarebbe facile immaginare sulle barrica-te già nel 1992, nel nome della lotta con-tro una classe dirigente accusata di nonsaper più immaginare il futuro del Pae-se, di essere avulsa dalla realtà. Di es-sere, infine, corrotta. Bene, non è uncaso che una buona parte dell’opinionepubblica che ora si rivolge a Grillo sia

Forconi e computer: pericoli del grillismoUn movimento che prima o poi (più prima che poi) sarà costretto a fare i conti con il proprio vuoto concettuale

di Nicola Graziani solti e gestiti senza mediazione, attra-verso le nuove tecnologie.A Parma il sindaco Pizzarotti ha vintonon solo sull’onda del disastro del cen-trodestra e per i voti di chi non volevala vittoria del centrosinistra, ma sullapretesa che tra governanti e governatipossa stabilirsi un rapporto diretto, li-bero da ogni intermediazione basata sulconfronto.Il programma politico si fa a colpi di twit-ter e face book, o sul blog, il candidatoviene scelto in maniera assembleare, perla squadra di governo basta inviare uncurriculum (pratica, questa, che il Pd nonha esitato a fare propria in occasionedella nomina del Cda della Rai, a dimo-strazione che la sinistra impara sempredai propri errori a commetterne di altri).Insomma, la politica e la democraziasono processi lenti, quindi di per sé ne-gativi. I corpi intermedi sono strumentidella lentezza, quindi sono negativi. Lamediazione è il momento del rallentamen-to del processo decisionale, quindi è dasaltare.Ora, non è il caso di mettersi a ricordarela lentezza con cui Federico Pizzarotti hafaticato a cercare di mettere insieme unasquadra di assessori per una città cheha la popolazione di un quartiere di Mi-lano. È il caso, semmai, di riflettere sucome ogni volta che ha pensato di ave-re finalmente trovato un nome, andassea strombazzarlo su Youtube. Così facen-do ha cercato di coprire con un appelloal popolo un momento di oggettiva dif-ficoltà. E questo, dai tempi dei Cesari, èl’anticamera dell’antidemocrazia.Come antidemocratico è il processo, giàin corso all’interno del movimento, discomuniche reciproche sulla base delmaggiore o minore gradimento da partedel Capo. Un movimento a sfondo cari-smatico e tecnocratico, in cui il sapere èsostituito dalla tastiera del computer eche prima o poi (più prima che poi) saràcostretto a fare i conti con il propriovuoto concettuale. A quel punto potre-mo aspettarci qualsiasi tipo di risposta.C’è solo da sperare che ci sia stato il tem-po, intanto, per elaborare una nuova pro-posta da parte delle culture forti che, tramille stenti, sono riuscite a sopravvivereal medioevo del berlusconismo.

FRATELLI NERI S.P.A.LIVORNO - ITALY

stato in passato tra i più accaniti soste-nitori di Umberto Bossi.È questo essere “antisistema” il primoelemento preoccupante del grillismo:non una rivoluzione morale contro lacaduta di elementi etici comuni, tradi-zionale cemento di ogni convivenza, manegazione della politica nel nome di untecnicismo (un tecnicismo molto spic-ciolo) che ricorda da vicino quello di unaltro italiano trascinatore di folle, queltal Guglielmo Giannini che infiammava lepiazze agli albori della Repubblica soste-nendo che per reggere lo Stato sarebbebastato un ragioniere incaricato di redi-gere una volta un bilancio preventivo, edun’altra un bilancio consuntivo.Se però il Movimento Cinque Stelle fos-se solo questo, lo si potrebbe liquidarecome un altro di quegli sbocchi poujai-disti che appartengono alla fisiologia diogni democrazia come l’acne a quelladell’adolescenza. E che, come l’acne,rende sì infelice qualsiasi ragazza tra i13 e i 20 anni, ma poi passa.Purtroppo il grillismo contiene qualcheelemento di novità. Nasce, infatti, daun’antipolitica che si nutre di insoffe-renza per i tempi della politica, per la pre-tesa che i problemi possano essere ri-

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 5Politica

La Nigeria è un Paese drammaticamen-te complesso: con una superficie trevolte superiore a quella italiana e 160milioni di abitanti, la sua storia è costel-lata di violenze e conflitti. Dall’indipen-denza dal Regno Unito nel 1960, il ten-tativo di compensare le istanze delle cir-ca 250 etnie che vivono nei suoi confi-ni ha condotto a una costante balcaniz-zazione dell’assetto federale, che, ades-so, conta trentasei Stati. In questo con-testo è da inserirsi la scia di sangue che,a cadenza ormai settimanale, sta afflig-gendo la Nigeria da molto prima che imedia occidentali se ne accorgessero.Il Paese, infatti, è storicamente divisoin due grandi regioni religiose: il nord, aprevalenza musulmana, e il sud, a mag-

gioranza cristiana. Sebbene non esista-no dati precisi in merito - dal 1963, lafede non può essere oggetto di statisti-che - è probabile che il rapporto tra idue culti sia pressoché identico. Un al-tro grande baratro, inoltre, è la diffe-renza tra il meridione, uno dei motoridell’economia africana, e il settentrio-ne, prossimo al sottosviluppo - ed ènoto che la povertà sia ottimale per gliestremisti.L’incremento delle stragi di cristiani alnord è collegato all’ascesa di Boko Ha-ram, formazione islamista attiva dal2002 e responsabile, sin qui, di oltremille morti. L’obiettivo dei terroristi èl’imposizione della shari’a, ma, nel bre-ve periodo, è fondamentale destabiliz-zare il Paese: il metodo più immediato ècolpire i cristiani, affinché da un latoessi abbandonino la regione, dall’altro

Nigeria, rischio Somalia col sangue dei cristianiAumentano gli attentati contro le comunità cristiane nigeriane: l’obiettivo è frammentare il Paese

di Beniamino Franceschini

si scatenino rappresaglie che acuiscanoil conflitto interetnico. Il piano dei grup-pi islamisti prevede la completa anar-chia violenta, condizione preliminareperché ogni parte in causa possa perse-guire il proprio interesse, col beneplaci-to della classe dirigente locale. Tutta-via, Boko Haram e i suoi complici pos-sono contare su tre straordinari aiuti. Ilprimo è la perenne inazione tendenzialedella comunità internazionale. Il secon-do è l’ideologizzazione del dibattito sul-la sicurezza dei cristiani nel mondo,quasi essi rappresentassero la perma-nenza della mano coloniale occidentale,potendo così sempre contare, cattolicio protestanti, sulle “divisioni del Papa”di staliniana memoria. Infine, le sempli-ficazioni di alcuni addetti all’informa-zione, i quali tendono a ricondurre il ter-rorismo islamico a manifestazione uni-taria, senza entrare nel merito specifi-co.Intanto, però, il rischio che la Nigeriadivenga una nuova Somalia passa dalsangue dei cristiani.

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e-mail: [email protected] Cinquettare

Sono in voga i social network, ovvero iluoghi su internet che mettono in rela-zione gli utenti. Ci si connette e si cin-guetta, si buttano lì delle opinioni, quel-lo che passa per la mente e quello che sivuole o si deve dire per stare al passocoi tempi. Anche noi vogliamo cinguet-tare, mettendo su carta alcune riflessio-ni prese dai tanti fatti quotidiani perriflettere e pensare un po’ di più a quelloche ci accade e possibilmente non rima-nere inermi a cinguettare e basta.

✖ La Provincia di Livorno con i Co-muni del territorio, la Diocesi e la Co-munità di Sant’Egidio alla presenza delMinistro per la Cooperazione interna-zionale e l’Integrazione, Andrea Ric-cardi, ha conferito la cittadinanza sim-bolica a 18 ragazzi nati in Italia e figlidi immigrati. Un gesto importante perfavorire il convivere con gli altri, percomprendere la ricchezza del dialogoe delle differenze. E’ dall’incontro diuna miriade di popoli, di razze, di lin-gue e di religioni che Livorno ha avutoil suo sviluppo, la sua crescita, la suaidentità. Una piccola città anticipatri-ce dell’importanza dell’accoglienza,elemento indispensabile ancora di piùoggi in una società sempre più mul-tietnica.

✖ Giuseppe de Rita ha strigliato, conun’analisi dettagliata sull’economia li-vornese, le Istituzioni e tutti i soggetticoinvolti nel tessuto socio economicodel territorio a superare l’orizzontalitàin cui viviamo. Essere orizzontali si-gnifica appiattimento, controllo dell’al-tro, significa timore e mancanza di pro-spettiva. L’orizzontalità frena lo svi-luppo, mantiene l’esistente, è apatia,insulto alla prospettiva, offesa alla cre-scita, alla proiezione nel futuro. E’ laverticalità che porta nuova linfa vitaleche indirizza versi orizzonti nuovi. Mauna classe dirigente che tende a man-tenere le proprie posizioni, i propri in-teressi consolidati che interesse ha adabbandonare l’orizzontalità “sicura” ea rischiare la verticalità e magari fare

anche un capitombolo? E’ preferibile“galleggiare in orizzontale”.

✖ Don Luigi Ciotti, un profeta dell’in-contro, accolto a Livorno per ricorda-re Don Quilici, ha richiamato tutti adessere profeti, ad abitare il tempo, que-sto tempo e a non tacere di fronte aisilenzi, alle marginalità, agli sprechi ma-teriali e immateriali, di cibo e di tempolibero. Bisogna avere fame e sete di giu-stizia e una guida certa possono esse-re il Vangelo e la Costituzione: essereinstancabili cercatori di Dio per cer-care gli uomini e cercare gli uomini percercare Dio. Con la speranza, nella fa-tica, di trovarlo.

✖ Padre Bartolomeo Sorge ha incon-trato in Diocesi i giornalisti e gli ope-ratori della comunicazione. “Questacrisi non è la via verso l’agonia, è lavia invece verso un dolorosissimo partoche ha necessità continue di cura, mala cura darà una nuova vita”. Ecco unavisione positiva dei momenti difficili

che viviamo. Parole di “un giornalistalibero” che ha sottolineato la febbre altache ha la politica ma la febbre si puòcurare con il cambio di una classe di-rigente che sia proiettata a ridareun’anima etica alla vita e ad essere “glo-cali”, a pensare e ad avere come riferi-mento il planetario e quindi ad agire lo-calmente. “L’importante non è esseretanti ma essere accesi. 1000 candelespente non possono accendere alcunacandela. Ma una sola candela può ac-cenderne molte!”

✖ “Avevo vent’anni. Non permetteròa nessuno di dire che questa è la piùbella età della vita”. Questa frase diPaul Nizan è stata la proposta per iltema generale di maturità. Certo la cri-si e il pessimismo colpiscono tutto,anche i giovani. Ma non sarebbe statopiù utile e più costruttivo avere daigiovani indicazioni per qualche spira-glio di speranza e di avvenire per il lorofuturo? E magari le tante cose che scri-vono metterle a servizio della politicache straparla dei giovani ma che scar-samente opera per loro e per il loroavvenire?

Cinguettaredi Luca Lischi

CONFINDUSTRIALIVORNO

SezioneCostruttori Edili

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7periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 7Spigolature 7

Una volta venivanousate “per tirarsi su”Questo “evento”, chiamiamolo così, èsfuggito anche alla fervida fantasia diDavide Guadagni nelle sue “cento paro-le” giornaliere che dedica tutti giorni a ILTIRRENO.I nostri bravi ragazzi, al termine dell’annoscolastico, anzichè scambiarsi strette dimano, abbracci ed un arrivederci a settem-bre, si sono divertiti, normalmente lungole vie di accesso agli istituti scolastici, a“uovate condite di farina (naturalmentedopo avere rotto il guscio) creando disa-gio, proteste da parte dei poveri cittadiniche, per caso, si trovavano nei paraggi.Vi lasciamo immaginare i gradevoli residuilasciati nella zona con l’AMPS costrettaservizi straordinari.In altri tempi, le nostre mamme ci davanole uova per crescere bene e tenersi sù:tutto è cambiato in peggio.

La sfascia partitiLa nostra Rosy Bindi - nota “pasionaria”-rimasta famosa per avere distrutto la De-mocrazia Cristiana del Veneto, durante lafallimentare segreteria di Nino Martinaz-zoli che provocò lo scioglimento di quelgrande partito, continua a “far danni” at-traverso i suoi “adepti”in periferia e nel-l’occasione esattamente a Livorno.“Pochi ma buoni”. Le truppe bindiane fan-no tremare il PD livornese pubblica il Tir-reno di venerdì 22 giugno.Guidati da un prodiano Doc -il consigliereprovinciale Antonio Ceccantini, la picco-la pattuglia bindiana del PD livornese staletteralmente devastando i consigli di cir-coscrizione del capoluogo, tutti a maggio-ranza assoluta. Una maggioranza che ri-schia di essere messa in minoranza, comeè già avvenuto in alcune circoscrizione inoccasione della votazione sul bilanciocomunale.Si esaltano, sono tutti professionisti i con-siglieri bindiani e si rifiutano di obbedireagli ordini dei quello che fu “il partitone

della sinistra livornese”.Incuranti della delicata situazione che staattraversando la giunta comunale del ca-poluogo, con gli ex alleati dell’IdV passatiall’opposizione, con quelli del SEL costan-temente con “il mal di pancia” e con il cre-scere imponente delle proteste dei lavo-ratori del porto, con quelli della ex Delfhidopo il patatrac della De Tomaso-Rossi-gnol, hanno deciso di “uscire allora sco-perto” preoccupati, dicono, dell’avventodei grillini:Ed allora, suona la Rosy, avanti all’attac-co!

L’ex Ministronenostalgicodel Ponte di MessinaOgni tanto l’ex ministrone torna o tenta ditornare alla ribalta.Intanto assumndo le parti del duro neiconfronti del governo Monti di cui preco-nizza ed augura una fine il più possibilevicina:Vuole votare con “ la legge vergogna,possibilmente ad ottobre” l’ex ministro-ne” preoccupato della caduta verticialedei consensi del PdL.Ultimamente si è lamentato della rinunciaal progetto per la costruzione del pontesullo “Stretto di Messina” che non sareb-be costato una euro al contribiente italia-no.Se lo dice, lui, sarà sicuramente vero!Ma perchè non hanno provveduto a rea-lizzarlo od almeno iniziarlo nei lunghi annidi governo berlusconiano?Nel frattempo,l’ex ministrone ci ha regala-to, nientepopodimenochè” i primi quattrochilometri di autostrada tirrenica che han-no fatto la gioia di tanti automobilisti,deiresidenti ed anche dei dieci dipendentidell’Impianto ENI del Malandrone costret-to a chiudere: l’unica operazione realmen-te compiuta! Complimenti!!

Spigol

ature

Via Aurelia 7 - Tel. 0586/940134Stagno - Livorno

Un suggerimentoa don Reno PisaneschiOrmai a Cecina sta divenendo quasi “unareliquia”. Guida la protesta contro il ridi-mensionamento dell’Ospedale di Cecina,organizza sit-in, marce,corteri, inalberacartelloni coprivita, veste, naturalmente inabiti borghesi molto stravaganti.E’ contro la costruzione del nuovo ospe-dale a Livorno, ora sta trionfalmente en-trando nel comitato No-SAT contro la co-struzione della Tirrenica.Non si stanca mai ma forse firrà con lo stan-care la gente visti i risultati che ottiene.

Pubblichiamo con piacere questa“nota rapida” di Andrea Jardella.Voglio augurarmi che sia di monitoanche per qualche autorevole diri-gente dell’ex PCI che abbiamovisto”spavaldo” all’assemblea co-stitutiva del Movimento 5 Stelle delmiliardario Beppe Grillo.

Lassùqualcunoci ama

Qualche Santo, in Paradiso,ama l’Italia. Perché ha fatto direa Grillo quanto ha dichiarato algiornale israeliano “YediathgAhronat”.E’ stato un grande dono l’aver-gli fatto dire che, in Siria, “nonsi sa quanto pesano gli agenti in-filtrati” e che in Iran, (paese diorigine della moglie), “la crisinon c’è”.Mentre, a suo dire, “Bin Ladenveniva tradotto male”.Quei santi anonimi che lo han-no ispirato meritano, a mio pa-rere, tante preghiere di ringra-ziamento perchè questa para-dossale ed ennesima “Grillata”farà un gran bene ai tanti citta-dini (infervorati dai lazzi e da-gli sberleffi del comico), facen-doli ravvedere.

Andrea Jardella(Livorno)

Page 8: Il Centro Luglio 2012

e-mail: [email protected] Livorno

Gentilissimo Senatore,

voglio esprimerLe il mio apprezzamen-to per quanto da Lei evidenziato nel-l’articolo intitolato “Troppi dubbi sul-l’autostrada: e se cambiassimo tutto?”su Il Tirreno di Mercoledì 6 giugno.Sono l’Ing. Giuseppe Mele e sono sta-to per 23 anni l’Agente dell’Agip, AgipPetroli ed infine Eni spa per le provincedi Livorno - Pisa.Ho realizzato per la mia Azienda diver-se Stazioni di Servizio lungo la varianteSS 1Aurelia ed ho seguito, fino a Di-cembre scorso, la penosa ed incredibi-le vicenda della chiusura da parte dellaSAT dell’impianto AGIP in località Ma-landrone di Rosignano Marittimo, og-getto dell’ultima trasmissione Report suRai Tre.La mia viva preoccupazione per il pro-getto del Corridoio Autostradale Tirre-nico è sostanzialmente basata sulla giàannunciata chiusura di tutti e 36 Servi-zi esistenti (di ogni marchio da Rosi-gnano fino a Civitavecchia) che sonostati già condannati dal suddetto pro-getto SAT.

Tali chiusure creeranno ulteriori disap-porti economici ai territori, perdita dicentinaia di posti di lavoro, mancateentrate erariali locali, etc…L’esempio della Stazione di Servizio delMalandrone è il faro che dovrebbe farluce ed orientare la politica verso sceltepositive e prevenire affarismi e lobbing.Negli incontri che ebbi a suo tempo coni vertici della SAT veniva da essi sem-pre invocata la disposizione normativadel Codice della Strada e dell’U.E. chevieta gli accessi privati dagli assi auto-stradali.Così sono classificati anche gli accessirilasciati, negli anni, lungo la SS 1 Au-relia dall’ANAS agli operatori della di-stribuzione di carburanti e dei servizi diristoro.Alcuni sindaci (vedere Campiglia) han-no tentato di difendere gli esercizi di di-stribuzione e di ristorazione esistenti nelloro territori lungo l’ Aurelia; l’esito fi-nale è stato l’inesorabile preavviso dichiusura da parte della SAT alla sca-denze dei vari disciplinari di concessio-ne ANAS.Solo in pochissimi casi (per l’esattezza8 da Livorno a Civitavecchia) sono sta-te previste dalla SAT parziali proceduredi esproprio degli attuali servizi di di-stribuzione.I danni sono enormi e vanno a som-marsi a quelli da Lei evidenziati nell’ar-ticolo. Ci sono esercenti che hanno ac-ceso pesanti mutui e che non verrannoin alcun modo indennizzati dalla SAT.Esistono veramente i requisiti della pub-blica utilità per tale opera e il CIPE puòavallare ciò che danneggia così tanto ilterritorio?Per risolvere i problemi delle stazioni diservizio e risparmiare costi ingenti si do-vrebbe derogare dal principio che le sta-zioni di servizio (almeno quelle compa-tibili con le caratteristiche autostradali)siano considerate accessi privati, inquanto, come ricorderà, svolgono fun-zioni di interesse e utilità pubblica. Op-

pure permettere almeno all’attuale ope-ratore titolare di partecipare, con prio-rità stabilita, alla assegnazione in con-cessione degli accessi espropriati.Non è tollerabile l’approccio della SATa questi problemi quando l’asse dellanuova autostrada occupa il sedime diuna preesistente Strada di Grande Co-municazione .Con stima e simpatia

Giuseppe Mele

Lettera apertaal Sen. Marco Filippi

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su quello che appare sempre più lo “scandalo” della falsa autostrada tirrenica

Page 9: Il Centro Luglio 2012

periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 9Livorno

BILANCIO APPROVATO MA POCHE IDEE PER RIVITALIZZARE LA CITTÀ

Come ha scritto argutamente il quo-tidiano cittadino è stato approvato ilbilancio del comune di Livorno ma èstata bocciata la maggioranza politi-ca uscita dalle ultime elezioni.L’approvazione insomma sembra l’ul-timo atto di una pesante eredita sto-rica: da onorare per alcuni e da di-sconoscere per molti … e ciò nonvale solo per Lamberto Giannini, teo-ricamente di Sinistra e Libertà, e perAndrea Romano sedicente leader cit-tadino dell’IDV ma anche per tanti delpartito democratico: sia quelli chehanno negato l’approvazione del bi-lancio nelle circoscrizioni dove era-no presenti (ed appartengono tutti allacorrente della Bindi) che tanti altri,di varia origine ed attuale appartenen-za, che non nascondono la loro in-soddisfazione nei confronti dell’am-ministrazione in carica.In ogni modo, malgrado i mal di pan-cia, il sindaco Cosimi ha incassato i22 voti del PD più quello compiacen-te di Lamberti e l’altro, a malincuore,di Giannini e può continuare ad as-sicurare che in questo scorcio di le-gislatura, (mica tanto scorcio vistoche di parla di quasi 2 anni) cerche-rà di attuare la versione ridotta delprogramma elettorale (i 10 punti), macon quali forze?Appurato che soldi ce ne sono sem-pre meno, che, a sentir lui, la spesacorrente è incomprimibile, che le ta-riffe, l’IMU, e le addizionali comunalihanno raggiunto livelli da record, conchi concorderà i prossimi sacrificiimposti dalle minori risorse?Con il suo partito, l’unico che lo so-stiene, sembrerebbe l’ovvia risposta,se solo non accadesse che in quelpartito è gia iniziata la corsa dei pre-tendenti al suo posto, ed è difficilepensare che qualcuno, che ha serieaspirazioni, possa prendersi sullespalle: aumento di tasse, rigore nel-la spesa e altre cose così senza nep-pure un bel risultato, che so, uno sta-dio nuovo o una nuova fabbrica.Il sindaco Cosimi si trova a fare unpo’ il Monti della situazione, figurarsiche c’è stata anche una manifesta-zione anti PD (in effetti contro l’am-

di Franco Spugnesi

te prospettive occupazionali per leposizioni spesso conservatrici suPiano regolatore del porto. Inoltre iprossimi dirigenti della Compagniapotrebbero non essere così organicial partito com’è stato fino ad ora.Si è incrinato il rapporto con la di-rettrice dell’Asl, particolarmente caraal governatore Rossi, ma ormai sop-portata a malapena nella sede delPD livornese e meno ancora da quel-lo in provincia.Anche Confesercenti e Confartigia-nato non esitano non risparmiano pa-role dure per l’immobilismo che at-tanaglia la città.Può tutto questo significare la finedi un’esperienza di governo della si-nistra che ha una durata di oltre 65anni? Andiamoci piano! Una cosasono impressioni e sondaggi, altroaccade quando si vota davvero, maè certo che il PD se vuole restareegemone nella politica livornese nonpuò più solo fidare nella fedeltà allafalce e martello e nella cronica insi-pienza della destra livornese, dovràpensare ed argomentare nuove ideee valorizzare nuovi personaggi a dif-ferenza di quanto ha fatto nella tan-to strombazzata conferenza pro-grammatica di fine giugno.Se continua così c’è il rischio che iltitolo della manifestazione “Livornoche guarda oltre” si avveri mostran-do una città che realmente guardaoltre il PD liberandosi dal conformi-smo e dall’abitudine.

Una panoramica aerea del porto di Livorno.

ministrazione) che scandendo – viail PD da Livorno- come una volta sifaceva contro i fascisti voleva inter-rompere i lavori della conferenza pro-grammatica, tentativo a dire il vero pa-tetico sia per l’esiguo numero dei par-tecipanti, una cinquantina, che perl’imponente schieramento di polizia.In altri tempi il muscoloso serviziod’ordine del PCI avrebbe reso super-flua la presenza delle forze dell’ordi-ne se non per salvare i malcapitatidimostranti da una “grandinata di stor-cioni e cazzotti.”.Purtroppo i due anni futuri sarannouna sofferenza per Livorno e per il sin-daco, non solo per l’appesantirsi del-le condizioni generali della città maanche per i sempre più numerosi di-stinguo provenienti da settori razio-nalmente vicini o addirittura organicial partito che sostiene (ormai l’uni-co) l’amministrazione Cosimi.Non vorrei annoiare i lettori con unelenco ma è utile mettere in fila lecose. Con la CGIL è esemplare ilconfronto legato alla possibile acco-glienza della nave Costa Concordiaa Livorno, le posizioni sono addirit-tura opposte come lo sono quotidia-namente sulla politica di risanamen-to delle partecipate Aamps, Asa eAtl.La compagnia lavoratori portuali pas-sa da un ruolo di sostegno, non solonel consenso ma spesso anche diclientela e finanziamento, ad essereun problema per i debiti, per le ristret-

Cosimi = Monti

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e-mail: [email protected] Livorno

Caro Dello Sbarba,

sono nel PDL... come molti demo-cristiani non pentiti e mi ci son ritro-vato dopo aver tentao con Rotondi dir imettere in piedi qualcosa didemocristiano.....anche dalle nostreparti qui in Toscana.Quel che aveva scritto qualcuno suiprogrammi elettorali dl PDL mi inte-ressa assai poco (o punto) e chiun-que l’avesse scritto fosse anche Ber-lusconi aveva scritto delle gran “fre-gnacce”.Oggi vediamo di misurarci su quellache è la realtà. C’è un governo di lorsignori tecnici che saranno sicura-mente bravi in teoria e tecnica del-l’economia (anche se i risultati misembrano davvero poca roba) ma chedimostrano di aver studiato o com-preso ben poco in quanto a DirittoCostituzionale.Basta rammentare le stupidagginiche qualcuno di loro si era inventatonel diecember scorso per trovare la“motivazioni” con le quali abolire leProvince.Sono sempre stato, con molti dei mieamici, contro la abolizione delle Pro-vince.Non a caso quando con Rotondi ab-biamo messo su quella “parvenza” dipiccola Nuova DC la chiamammo “De-mocrazia Cristiana per le autonomie”,proprio perchè noi dc nel ruolo delle au-tonomie ci abbiamo sempre creduto.

Molto prima che nascessero leghistie federalisti di convenienza, ancheperchè ad essere autonomisti e fe-derelisti ce lo avevano insegnato inostri padri fondatori e i leaders sto-rici della DC che fecero consolidaree difendere le “autonomie” e costrui-rono l’Europa.Invece di cancellarti dagli indirizzisono quindi a chiederti di voler “ospi-tare” questo mio articolo (che ti alle-go) scritto oggi da Roma dopo l’as-semblea delle Province. Grazie e ca-rissimi saluti

Alessandro Corsinovi

Il tentativo, per alcuni in buona fede,di sostegno al “sistema berlusconi” cheha concorso in maniera indiscutibile adaffossare ulteriormente il nostro pae-se anche sul piano del prestigio inter-nazionale, è miseramente fallito.I vari Rotondi, Giovanardi ed ancheCorsinovi vi hanno messo “ lafaccia”ma hanno ricevuto,in cambio,delle solenne ciaffate.Quella compagnia con gli ex colon-nelli del MSI prima e di A.N poi, coni vari transfughi dal PSI ed altre pro-venienze “ occulte” ha rappresentatoil più clamoroso fallimento nelle vi-cende, anche tragicomiche comequesta, del degrado politico del no-stro paese.No, caro Corsinovi, non siamo d’ac-cordo su nulla tantomeno sul tentati-

vo di modificare, in qualche modo, lavetusta struttura amministrativa .Non è pensabile non poter cambiarenulla in questo povera Italia. Debbo-no necessariamente sopravvivere la104 province (le ultime venti voluteed imposte dal clientelismo berlusco-niano rafforzato dai ricatti della Lega),non possono essere nemmeno con-sorziati i piccoli comuni, debbono so-pravvivere Prefetture, Questure ed al-tri organi dello stato anche in ogni re-altà secondarie.Non è possibile costruire infrastrut-ture di nessuna natura o realizzareimportanti alternative nel settoreenergetico o costruire termovaloriz-zatori o insediare discariche attrez-zate: i movimenti del “no” a tutto loimpediscono.Ci sono naturalmente responsabilitàanche dei sindacati che non intendo-no “mollare su nulla” per cautelarsi eproteggersi di fronte a possibili mo-difiche dello “stato quo” che può in-debolire il loro potere.Ed allora, caro Corsinovi, ti ricordoquello che ci disse Aldo Moro qual-che tempo prima di essere assassi-nato: “Questo paese non potrà esse-re salvato se continuerà a prevalerela dittatura dei diritti contro la logicadei doveri”.Lo scrivente è rimasto legato a queivalori di autentica significanza cristia-na. Penso proprio che tra noi non cisiano possibilità di incontro.

Querelle Corsinovi-Dello SbarbaTRA IL CONSIGLIERE PROVINCIALE DEL PDL E IL NOSTRO DIRETTORE

La scomparsadell’avv. Gabba

(e.d.s.) - Nei giorni scorsi è venuto menol’avv. Gianfranco Gabba, di cui fui grandeamico. Era stato uno dei più qualificati di-rigenti della D.C. negli anni Cinquanta eSessanta, ricoprendo l’incarico di Segre-tario provinciale.Per molti anni è stato presidente dell’EnteProvinciale per il Turismo contribuendo asviluppare quell’importante comparto eco-nomico. Fu anche membro del Consiglio diamministrazione dell’Enit.E’ stata indubbiamente una figura di rilie-vo per la città.

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 11Livorno

ALMA PACE SOC. COOP. SOC. ONLUSViale A. Vespucci, 50 - L I V O R N O

La relazione del Presidente uscente -An-drea Gemignani è stata, naturalmente adampio raggio, mettendo in rilievo le mol-te cose buone realizzate ma anche la cri-ticità che l’economia nazionale e quindianche quella livornese sta attraversan-do.Ha fatto una analisi approfondita met-tendo anche il dito sulla piaga dei ritar-di, delle inefficienze, della mancate rea-lizzazioni, specialmente di carattere in-frastruttuale che rendono ancora più dif-ficile il superamento di una crisi che stadevastando l’economia del paese: ritar-di ed inefficienze che non hanno certa-mente favorito ma anzi aggravato le di-mensioni di questo momento così den-so di preoccupazioni.Comunque ha giustamente rivendicatodi avere portato avanti la proposta di la-vorare “insieme” per lo sviluppo “con-diviso” del territorio,proponendo ed at-tuando slogan “condividere per compe-tere”, per favorire il consolidamento e losviluppo del patrimonio industriale e dif-fondere la “cultura industriale”, supera-re gli atteggiamenti pregiudizialmenteostili e favorire la creazione di un am-biente più favorevole all’attività d’impre-sa e agli investimenti.Importanti progetti e iniziative sono sta-te realizzate, alcuni obiettivi sono statiraggiunti e rappresentano voci rilevantidell’attivo del nostro bilancio di manda-to.

La relazione conclusivadel presidente uscente Gemignani

I freni allo sviluppoo ci sono stati e chedebbono essere inseriti nella voce “pas-sivo”.Questa la sintesi dell’importante relazio-ne conclusiva del Presidente uscente che

ALL’ASSEMBLEA DEGLI INDUSTRIALI LIVORNESI

Confindustria LivornoAlberto Ricci neo presidente

L’Assemblea Generale di Confindustria Livor-no ha rinnovato i vertici per i prossimi quattroanni, 2012/2016.

Presidente: Alberto Ricci.Vicepresidenti: Maurizio Bozzi, Leandro Nan-nipieri, Piero Neri.Componenti eletti dall’Assembleain Consiglio Direttivo:Alfredo Barbaro, Alberto Breschi, Anna Ma-ria Francesca Lucchesi, Renzo Lunardi, Stefa-no Mansani, Michele Zucchetti.Tesoriere: Silvio Sardelli. Collegio dei Revi-sori dei Conti Effettivi: Ilio Tramonti. Ragio-niere Revisore dei Conti: Giuseppina Paolet-ti, Patrizia Politi. Supplenti: Renato Galletta,Lorenzo Tamburini. Probiviri:Maria YasmineCipriani, Amerigo Danti. Past President: Gior-gio Franceschi, Giovanni Giannone, Silvio Va-gnozzi.

di Massimo Masiero ha rivolto anche un vivo ringraziamen-to all’intero management della Confin-dustria livornese con in testa il diretto-re, il nostro antico amico dott. Umber-to Paoletti.

Nel corso dell’assemblea dei soci tenu-tasi lunedì 18 giugno, il dott. AlbertoRicci è stato eletto alla presidenza dellaConfindustria livornese per il quadrien-nio 2012.2016.Alberto Ricci (nel riquadro) ha 53 anni,è laureato in Economia Aziendale, coniu-

gato con due fi-gli.E’ titolare dellaEdilsab SrL,P r o g r a m m aC o s t r u z i o n isrl, Anticorro-siva Industrialesrl e Program-ma SrL che oc-cupano circa 30dipendenti.

E’ Presidente Regionale dell’ANCEToscana,è stato Vicepresidente di Con-findustria Livorno oltre ad essere com-ponente del Consiglio della Camera di

Commercio, della Scuole Edile, della Cas-sa Edile ed altri incarichi in altre realàoperative della nostra Provincia.Il Direttore de IL CENTRO e l’intera re-dazione rivolge al neopresidente le piùvive congratulazioni e gli auguri di unproficuo lavoro nell’interesse dell’econo-mia di Livorno e provincia in un momentocosì delicato e difficile, ripromettendosidi incontrarlo per l’ormai tradizionale in-tervista.

I nuovi vertici2012/14

Page 12: Il Centro Luglio 2012

e-mail: [email protected] Livorno

La risorsa delle crociereper Livorno e la Toscana

SE NE È PARLATO AL CONVEGNO SEATOLAND AUTORITA’ PORTUALE

DISTRIBUTORI STRADALI Benzina, Gasolio, Gpl e Metano

Primo Semestre 2012Primo Semestre 2012Primo Semestre 2012Primo Semestre 2012Primo Semestre 2012da record per il Galileida record per il Galileida record per il Galileida record per il Galileida record per il GalileiLa Società Aeroporto Toscano GalileoGalilei informa che i dati relativi aiprimi sei mesi del 2012 segnano unnuovo importante risultato di trafficoper l’aeroporto Galilei: per la primavolta lo scalo pisano supera i 2 milio-ni di passeggeri transitati nei primisei mesi dell’anno, con un incremen-to del +3,8% rispetto allo stesso perio-do del 2011.Tali risultati consolidano il trend dicrescita del Galilei, che nel 2011 havisto transitare oltre 4,5 milioni di pas-seggeri, registrando una crescitadell’11,3% rispetto al 2010.Il mese di giugno si chiude con 470.383passeggeri transitati, registrando dun-que 19.640 passeggeri in più rispettoallo stesso mese del 201, pari a un in-cremento del 4,4%.I dati del primo semestre 2012 confer-mano il trend positivo del traffico pas-seggeri del Galilei.I dati Assaeroporti – al momento di-sponibili fino al 31 maggio 2012 – re-gistrano una flessione del sistema ae-roportuale italiano del -0,02% e unacrescita dell’aeroporto Galilei di Pisanei primi cinque mesi dell’anno parial 3,6%.“Continuare a crescere nonostante il dif-ficile contesto economico attuale e su-perare per la prima volta i 2 milioni dipasseggeri nel primo semestre dell’an-no è motivo di grande soddisfazione –ha dichiarato Gina Giani, Ammini-stratore Delegato e Direttore Gene-rale di SAT –. Questo nuovo record ditraffico e i dati di crescita superiori aquelli della media degli aeroporti ita-liani confermano ancora una volta lavalidità e la resilienza del modello dibusiness di SAT”.

Si è svolto all’Autorità Portuale ilconvegno sul tema “Seatoland. La ri-sorsa delle crociere per Livorno e laToscana” al quale hanno presenziatotra gli altri il presidente dell’AutoritàPortuale Giuliano Gallanti, il sindacoAlessandro Cosimi e il presidentedella Camera di Commercio RobertoNardi.Da tempo i porti delle medie città ten-dono a riposizionarsi nella scena in-ternazionale attraverso processi di ri-conversione funzionale e riconfigu-razione spaziale delle loro infrastrut-ture e dei waterfront urbani, svilup-pando politiche di riorganizzazionedella rete di trasporto marittimo pas-seggeri integrate con quelle di svi-luppo regionale del settore turistico.L’obiettivo generale del progetto Se-aToLand è sviluppare strategie di raf-forzamento e miglioramento econo-mico dei sistemi territoriali costieribasati sulla migliore strutturazionedelle interconnessioni fisiche ed im-materiali tra l’ambito portuale, la cittàe il territorio interno, condividendoesperienze consolidate e promuoven-do il trasferimento delle tecniche neicontesti locali.

Gli obiettivi specifici del partner lo-cale (L’Autorità Portuale di Livorno)consistono nella produzione di unmasterplan concernente lo studiodegli effetti indotti sulle infrastruttu-re urbane dell’ultimo miglio, prodot-ti dalla riconversione dell’attuale por-to passeggeri in terminal crocieristi-co specializzato e l’elaborazione diconcrete azioni pilota che permetta-no di valorizzare le risorse ambien-tali e storico-culturali della città la-bronica, includendo, nella rete di con-nessioni a scala vasta, i territori ed iluoghi geograficamente prossimi, so-litamente esclusi dalle dinamiche dipianificazione locale.Il piano d’azione prevede il coinvol-gimento istituzionale delle Città dellacosta e dell’interno, dell’AutoritàPortuale, degli Organismi di gestio-ne delle infrastrutture pubbliche e pri-vate e degli attori economici impli-cati.

di Cristina BattagliniTutti questi saranno chiamati a svi-luppare accordi e produrre intese dipianificazione congiunte, per interve-nire nelle infrastrutture o nella loro ge-stione e per dialogare intorno agli stru-menti della pianificazione settoriale.

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Lo scorso mese di giugno abbiamo in-contrato presso lo storico ‘Hotel Bam-bolo “collocato nel cuore della CostaEtrusca , un perfetto punto di partenzaper esplorare la bellezza, la cultura e lastoria di questo “pezzo di Paradiso” del-la Costa Toscana, Sauro Scalzini - uncastagnetano doc - anche se non rinun-cia a precisare di essere nato a Vecchia-no, il paese che ha dato i natali al notis-simo scrittore Tabucchi scomparso po-chi mesi fa.E’ la musica che caratterizza la vicenda

(l.l.) - Bolgheri Melody, “non c’è duesenza tre”: un grande evento cheoffre uno spiraglio verso il futuro:non possiamo rinunciare agli eventiculturali, patrimonio della nostraItalia. Proprio nella crisi occorronoproposte serie e di elevato spessoreculturale e Bolgheri Melody è all’al-tezza della situazione. La location èin uno dei luoghi più apprezzati almondo. Il vino di queste terre è sem-pre al top dell’eccellenza e fa sicu-ramente da traino ad un contestoambientale che inebria per la pace ele bellezze, semplici ed autenticheche ciascuno può liberamente co-gliere ed ascoltare. Complimenti achi continua a scommettere, concompetenza e coraggio su Bolgheri,vera perla della provincia di Livor-no. E complimenti a chi trascorreràil suo tempo a godersi le melodie aipiedi del viale di San Guido.

IL CENTRO, un periodico conosciu-to anche fuori dalla nostra provincia,con questo servizio, ha voluto ren-dere testimonianza a Sauro Scalzini -un vecchianese già amico del com-pianto scrittore, nonché compaesa-no, Antonio Tabucchi - da anni ca-stagnetano doc, l’autentico invento-re ed il costruttore di questa affasci-nante avventura divenuta, quasi perscommessa, “una grande realtà”.Per il secondo anno consecutivo, purnelle difficoltà finanziarie in cui tutti,più o meno, ci troviamo, abbiamovoluto offrire “uno speciale” per la3° Edizione di Bolgheri Melody, perdare nobile significanza a questogrande evento che vede il maestroSauro Scalzini (unitamente a Guanti-ni e Giorgerini) in cima, ma proprio incima alla graduatoria dei meriti.

Enrico Dello Sbarba

umana del maestro Sauro Scalzini che,fin dalla tenera età di 8 anni, inizia il per-corso musicale presso la Filarmonica“G.Puccini” di Vecchiano. Poi pressol’Istituto Mascagni di Livorno studia cla-rinetto e dal 1965 al 1969 continua glistudi al Conservatorio “L:Cherubini” diFirenze.Durante gli studi dirige la Corale di Fi-lettole (Pi), la Filarmonica “G. Puccini”di Vecchiano e la “G. Rossini” di Pon-tasserchio.Nel 1967 inizia l’attività di compositore,arrangiatore e direttore d’orchestra tra-lasciando, per un breve periodo, la mu-sica classica per quella leggera.Organizza diversi Festival ed entra inrapporti professionali con il noto pre-sentatore Daniele Piombi organizzando,insieme importanti eventi musicali.Nel 1969 ritorna allo stile classico ed in-sieme ad un quintetto di celebri musici-sti esegue (con il clarinetto) numerosiconcerti.Finalmente, dopo avere svolto il servi-zio militare presso la Banda Esercito diRoma, si diploma al Conservatorio di S,Cecilia.Dal 1973 viene assunto dal Comune diCastagneto C. come organista e Mae-stro della Filarmonica Comunale.Da qui, perchè il curriculum di Sauro nonfinisce mai, ha inizio la sua avventuracastagnetana densa di progetti ed ini-ziative che ne esaltano la preparazionema anche una capacità organizzativa dirilievo eccezionale.Oltre alla direzione del Centro di Forma-zione e Diffusione Musicale, (1982-2009)progetta la “Settimana Castagnetana”,il Festival della “Canzone CarnevalescaDonotaticense”, “Paese in musica”, “Iconcerti estivi di musica: Medioevale-Rinascimentale-Barocca”, “Festival Mu-sicale della Gioventù Europea” (Calei-doscopio), scrive e produce spettacolipopolari e di socializzazione come “Ca-

stagneto sei tu”, “Siamo fatti ‘osì e ‘unci si po’ fa’ nulla”, “Il ritorno dell’avan-spettacolo” e molti altri.Dal 2005 forma e dirige L’Ensemble“G.M. Rossi - Nuova Musica Sacra”.Ecco, questa è una sintesi del glorioso“curriculum” di Sauro Scalzini che, aigiorni nostri, parlo dell’estate 2010, haideato, insieme a pochi altri, il BolgheriMelody, giunto, quest’anno, alla terzaedizione ed ormai incoronato come unodegli eventi più “in” della nostra zona.Abbiamo chiesto a Sauro come nacquel’“idea”.E’ stata l’antica amicizia con MassimoGuantini (siamo nel 1969), musicista li-

Non c’è duesenza tre Onore e meriti

a Sauro Scalzini

Bolgheri Melodygran belle serate!

AL VIA LA TERZA EDIZIONE IN PROGRAMMA DAL 18 LUGLIO AL 16 AGOSTO

segue a pag. IV

Ispeciale Bolgheri Melody

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II speciale Bolgheri Melody

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IIIspeciale Bolgheri Melody

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vornese, amante della musica leggera edel jazz con il quale organizza i “Festi-val della Canzone Inedita” con la gran-de orchestra.Poi i due si dividono perchè Guantiniparte per l’Inghilterra e Scalzini prendeservizio a Castagneto Carducci.Occasionalmente, racconta Sauro, cisiamo incontrati proprio davanti allaScala e dopo un simpatico “revival” ab-biamo pensato di riprendere l’antica col-laborazione “nel sorriso ritrovato” pen-sando di organizzare qualcosa di “gros-so” per Castagneto.Il primo problema che si è posto è stato“da dove partire” ma se “partenza dove-va essere” doveva essere “da schioppo”.L’evento è sorto come naturale conse-guenza di quello che ormai rappresenta“l’oro di Bolgheri” e cioé “i grandi vinibolgheresi, di questa terra toccata dalSignore:Abbiamo allora convocato “i cinquegrandi” che hanno concorso, in manie-ra determinante, a valorizzare questosplendido lembo di terra ed eccoli, inordine sparso:- il Sindaco Fabio Tinti - il Marchese Ni-colò Incisa della Rocchetta, l’ing: Pier-francesco Guarguaglini, già Presidente

di Finmeccanica, il rag.Fabio Mannari -mitico direttore della storica Banca diCredito Cooperativo di Castagneto C. el’ arch.Massimo Piccin del “Podere Sa-paio”.A questo “ghota” racconda ancora Scal-zini, abbiamo esposto il nostro progettoaccolto subito con grande entusiasmo.Emerse subito l’esigenza di dare al Co-mitato una veste legale attraverso la co-stituzione di una S.r.L. presieduta da Lu-ciano Giorgerini personaggio noto edapprezzato nella zona.L’entusiasmo fu subito “trascinante” efin dalla prima edizione, quella del 2010,questa incredibile avventura si trasfor-mò in un eccezionale successo superio-re a tutte le più rosee aspettative, un suc-cesso impreziosito dallo strabiliante spet-tacolo di esordio con la Filarmonica del-la Scala diretta da Daniel Harding, unodei più famosi direttori di orchestra vi-venti.La serata dell’esordio non ebbe però al-leato il tempo perchè “un ventaccio” co-strinse i tecnici della BM a prepararequella che in linguaggio tecnico si chia-ma “portatura d’orchestra con I-PAD: ilprimo esperimento di tal genere che ven-ne riportato sui più importanti organi diinformazione mondiali.Seguirono le esaltanti serate di Roberto

Bolle e di Massimo Ranieri e quella “de-vastante” di Benigni.Quella prima edizione rappresentò unsegnale, Bolgheri Melody era divenutauna realtà, un’autentica eccellenza perun territorio, quello della fascia meridio-nale della Toscana Costiera (quella aNord è naturalmente la Versilia) che datempo era alla ricerca di un “evening”che ne determinasse il definitivo decol-lo, la cui “porta d’ingresso” era rappre-sentata dall’esaltante prodigio dei vinidi Bolgheri, conosciuti, ormai, in tutto ilmondo.La seconda edizione, quella del 2011,confermò il successo con l’esibizione delBalletto della Scala con “Sogno di unanotte di mezza estate” arricchita dallapartecipazione straordinaria della Scuo-la di Danza del Teatro Goldoni di Livor-no, oltre alla performance della Nanninied altri spettacoli di prima qualità.La terza si aprirà mercoledì 18 luglio conl’attesissimo ritorno di Roberto Bolle; aseguire il 27, 28 e 29 luglio la Triologiaverdiana (Rigoletto, Trovatore e Travia-ta ). In chiusura, il 18 agosto, un eventoeccezionale, una serata riservata allaFondazione ARPA (www.arpafund.org)ente senza fini di lucro creato per pro-muovere le attività di ricerca e aggior-namento in campo medico chirurgico.

da pag. I

IV speciale Bolgheri Melody

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 13Livorno

o (foto R. Onorati)

Il sen. Marco Filippi a Il CentroNell’ambito del programma di periodiche conferenze organizzate dal nostro Circolo

di Massimo Cappelli

È giunto ormai alla quarta edizio-ne la cerimonia per l’assegnazio-ne delle borse di studio “TitoNeri”svoltasi sabato 23 giugnopresso l’Istituto Nautico “Alfre-do Cappellini”nel corso della qua-le si è proceduto alla premiazionedi sei diplomati particolarmentemeritevoli. Si tratta dei capitaniStefano Oro, Mirko Oresti e Simo-ne Pattume, dei macchinisti Simone

Nell’ambito del programma di periodicheconferenze organizzate del nostro Circo-lo con esponenti della politica e della so-cietà a fine Giugno si è tenuto, presso laChiesa degli Armeni,un incontro con ilsenatore del Partito Democratico MarcoFilippi sulla attuale situazione politica esui futuri scenari.Dopo il saluto di benvenuto del prof.Panessa,console onorario degli Armeni edi Grecia,che sempre sostiene le iniziativedel Circolo mettendo a disposizione laChiesa sconsacrata degli Armeni ed alquale va il ringraziamento di noi tutti, han-no introdotto il sen. Filippi il nostro diret-tore Enrico dello Sbarba e il prof. France-scalberto De Bari che hanno anche postouna serie di quesiti sulla situazione attua-le. L’intervento del sen. Filippi ha riguar-dato il giudizio sull’operato fino ad oggidel governo Monti,la recente prospettivadi un asse politico tra il Partito Democra-tico e l’Unione di Centro per dare stabilitàe credibilità al Paese, il ruolo dei partiti inquesto periodo di crescente antipoliticaqualunquista,un giudizio sul Movimento5 Stelle che sta interpretando questo mal-contento.Dal dibattito che ne è scaturito ne è deri-vato che a giudizio del sen. Filippi ma an-che di gran parte dei presenti, non è im-maginabile una vera democrazia senzapartiti che svolgano il ruolo di cerniera trale istanze della popolazione ed il lavorodelle istituzioni,questo almeno in Europa.Il momento non è certamente il piùfavorevole,dietro le urgenze della crisieconomica le persone pretendono solu-zioni “sbrigative” verso le quali gli appa-rati di partito mostrano una storicalentezza,a ciò si aggiunga la perdita diautorevolezza a seguito dei numerosiscandali che hanno visto coinvolti sin-goli esponenti politici e che portano glielettori a fare di ogni erba un fascio senzaapprofondire e distinguere. Ecco allorache nuovi movimenti populisti e qualun-quisti hanno buon gioco nel proporsi eraccogliere consensi. Questa non è la stra-da giusta, occorre che le persone di buonsenso non si stanchino di svolgere il lororuolo, oggi più necessario di sempre ,percontrastare una sorta di “tanto peggio tan-

pratica che conferma la serietà, di“un’azienda eccellente” iscritta a caratterecubitali nella storia della imprenditoria por-tuale livornese: un’eccellenza spledidamen-te confermata nella recente vicenda dellaCosta Concordia allorchè ha partecipatoalle operazioni di bonifica che hanno rac-colto un unanime consenso mondiale.La redazione de IL CENTRO invia le piùvive felicitaziomi al dott.Piero Neri ed al-l’intero management che offrono un’im-magine, finalmente positiva, della città diLivorno.

to meglio” che sta coinvolgendo parti si-gnificative di elettorato.Al di là di aspetti di dettaglio la visione

politica che è scaturita dall’incontro è sta-ta quella della necessità di sostenere il go-verno Monti che ha ridato credibilità alPaese in ambito internazionale ed oggi èascoltato come propositore autorevole disoluzioni in un contesto fortemente pro-blematico.Per il futuro viene seguita con estrema at-tenzione la possibilità di giungere ad ungoverno che veda alleati il Partito Demo-cratico e l’Unione di Centro,forze politi-che che stanno dimostrando maggiore re-sponsabilità ed hanno a cuore le sorti delPaese.Questa ipotesi appare ancora più realisti-ca alla luce delle recenti esternazioni delCavaliere che mira a proporsi futuro mini-stro dell’Economia in un fantomatico go-verno di destra. Invito il lettore ad imma-ginare le reazioni dei partners europei ed’oltre oceano. Tutto questo la dice lun-ga sulla necessità di una unione delle for-ze del buon senso davanti al “grillismo”nascente e al berlusconismo non ancoradel tutto morto.

Il sen. Marco Filippi

La borsa di studio “Tito Neri”

Genchi, Giorgio Martinelli ed AlessandroSalvi.Alla cerimonia, oltre naturalmente, il dott.Piero Neri, erano presenti tutte le più im-portanti autorità delle istituzioni livornesicon il Vescovo Mons. Simone Giusti.La borsa di studio ha una sua particolari-tà regala “una importante opportunità”ecioè quella di “staccare”il libretto di navi-gazione” attraverso l’imbarco per un peri-odo di tre mesi sui rimorchiatori della flot-ta Neri, regolarmente retribuiti.Si tratta di una scelta intelligente e molto

Premiati sei diplomati particolarmente meritevoli dell’Istituto Nautico

Il Dott. Piero Neri e i sei diplomati-modello

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14 e-mail: [email protected] Rosignano

In merito all’area cosidetta H5

ROSIGNANO FA CENTRO?(e.d.s.) - Era il 1982 quando un imprendi-tore livornese acquistò dalle proprietarie- le sorelle Foraboschi - una vasta porzio-ne di terreno compresa tra Via della Cavae la variante Aurelia tra Rosignano Sol-vay e Caletta. All’epoca, il costo dell’ope-razione fu di circa 180 milioni (si, proprioquella cifra per coloro intendessero sgra-nare gli occhi!)., copre 19 ettari pari a circa195.000 mq.Sono perciò trascorsi esattamente 20 anni,a parte un insediamento di edilizia resi-denziale su terreno con diritto di superfi-ce, e quell’area su cui doveva sorgere il“nuovo e moderno centro di Rosignano2, è rimasta, fino ad oggi, un deserto.Alcuni anni fa quei terreni furono acqui-stati da Unicoop Tirreno che recentemen-te ha presentato un progetto definitivo acui l’Amministrazione guidata dal Sinda-co Alessandro Franchi ha espresso pare-re favorevole.Vogliamo veramente augurarci che questalunga “historia” che è emblematica deiguasti di un Paese - l’Italia - che ha fattodei ritardi biblici “una autentica tragediamoderna”, sia arrivata finalmente alla faseconclusiva.Dopo questo necessario “cappello” en-triamo in cronaca diretta.Il Comune di Rosignano ha pubblicato unpieghevole intitolato “Rosignano fa cen-tro” giù utilizzato, senza troppo successo(ma facciamo subito gli scongiuri) dal-l’UDC, allora guidata da Marco Follini, nelquale viene indicato “un percorso di par-tecipazione” discusso prima in ConsiglioComunale e poi distribuito alla stampa edai cittadini e nel quale sono contenute leprevisioni di sviluppo per l’area 3t2, co-nosciuta meglio come H5.L’ipotesi progettuale prevede la costru-zione di nuovi edifici che ospiteranno fun-zioni pubbliche, la realizzazione di un gran-de parco pubblico, lo spostamento in que-st’area dell’attuale grande struttura divendita Coop, la costruzione di nuoveabitazioni, uffici e negozi, la realizzazionedi un nuovo accesso viabilistico a Rosi-gnano dalla Variante Aurelia e delle operedi urbanizzazione necessarie a renderefunzionale e vivibile l’area.La metà circa della superfice verrà trasfor-mata in parco urbano che costituirà il cuoredel nuovo complesso.

“L’area H5 sotto - ha dichiarato il Sinda-co Alessandro Franchi - è l’ultima gran-de zona libera rimasta, l’ultimo “vuotourbano”, che potrebbe costituire unacerniera tra Rosignano Solvay e Casti-glioncello, da utilizzare per sviluppareuna porzione importante di territorio inun’ottica di riqualificazione complessi-va di Rosignano Solvay con la creazio-ne di un vero centro urbano.Proprio perché si tratta di un’area stra-tegica, vogliamo che vi sia la massimatrasparenza. Abbiamo così avviato unpercorso di partecipazione che, tengo asottolineare, è un atto non dovuto, mavoluto dall’Amministrazione Comunalenell’ambito della strumentazione urba-nistica. D’altra parte noi, Giunta e Con-siglio Comunale insieme, abbiamo la re-sponsabilità di non sbagliare”.

Per quest’areail regolamentourbanistico vi-gente prevedele seguenti de-stinazioni equantità:-31.500 mq. diedilizia resi-denziale (il 20%destinata a so-ciale e conven-zionata).- 8.000 di spazicommerciali edirezionali perospitare nego-

Questa tappa può costituire una “pietramiliare” per lo sviluppo di un territorio ingrave crisi. Cerca di non farti “imbriglia-re” dalle solite manovre ritardatricinon possiamo rischiare di perdere l’ulti-mo treno, l’ultima occasione per garanti-re lo sviluppo-Un augurio ed un saluto da un rosigna-nese doc che, aldilà, delle differenze ide-ologiche (roba di altri tempi però decisa-mente migliori di quelli di oggi) si è sem-pre battuto per lo sviluppo ed il benesse-re del nostro Comune.

zi di vicinato, uffici e centro congressi.- 7.000 di grande struttura di vendita.- 5.000 destinati alla realizzazione di un poloturistico ricettivo (hotel e/o residence).Nella discussione, che coinvolgerà enti ecittadini, e che riguarderà oltre al parcourbano sarà discussa anche l’ipotesi di unnuovo Polo Scolastico, di una piscina e diuna torre civica nel quale riunire gli ufficicomunali. Superfluo aggiungere che tuttii nuovi edifici saranno progettati e realiz-zati all’insegna della qualità secondo iprincipi dell’architettura bioclimatica conl’utilizzo di materiali eco-compatibili.L’iter urbanistico sarà attuata per parti ein lotti funzionali: in una prima fase si daràla precedenza a quello che sarà il cuorepulsante di tutto il comparto che potreb-be essere costituito dalla Piazza ed il Par-co Urbano, il Polo Scolastico (se confer-mato nelle priorità dai cittadini), la nuovastruttura commerciale ed i due principaliassi viari (quello tra la Variante Aurelia e lacittà ed il nuovo collegamento tra Rosi-gnano e Castiglioncello.Ecco, noi ci fermiamo qua anche per noncostringere i lettori “a tagliarci”.Vogliamo limitarci ad una raccomandazio-ne rivolta al Sindaco:Caro Alessandro se vuoi veramente la-sciare ai posteri una buona immagine:- 1°: devi “tagliare i tempi” comincian-do dalla consultazione con i cittadini chedeve avere un percorso rapido e sicuro.2°: Non farti condizionare dai comitati(quelli del contro a tutto),3°: Stabilire tempi tecnici precisi circale varie fasi dell’approvazione.

Una notadel Sindaco Franchi

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 15Isola d’Elba

ISOLA D’ELBA: Oltre a Barbetti, Alessi e Peria hanno relazionato anche gli altri sindaci dell’isola

Buon successo dell’iniziativa del Comita-to per il Comune Unico che ha convocatovenerdì 22 giugno gli stati generali per pre-sentare il programma e ricevere propostee indicazioni per la prossima campagna re-ferendaria.Presenti i tre sindaci storici che da semprehanno appoggiato il Comitato, pur nelleloro specifiche impostazioni, Barbetti,Alessi e Peria che saranno sentiti in audi-zione alla 1ª Commissione del Consiglioregionale il prossimo 29 giugno insiemeovviamente agli altri sindaci dell’Elba, aisindacati e alle forze sociali.Dopo l’ampia relazione di Orsini sulle pro-spettive per la campagna referendaria e larelazione economico finanziaria della Ros-so, i sindaci hanno riaffermato la necessi-tà di salvaguardare le identità locali conl’istituzione dei Municipi pur senza lasciar-si condizionare dai vecchi stereotipi dellerivalità e tradizioni locali che, come ha ri-badito Di Pirro, non fanno più parte delsentire comune soprattutto dei giovani enon costituiscono certo la vera tradizioneculturale dell’isola d’Elba.Alessi ha rimarcato la necessità di parlarealla gente dato che per il referendum saràpiù facile avvicinarla da parte di tutti imembri del Comitato senza bisogno deipubblici ufficiali come per le firme eviden-ziando anche la necessità della presa diposizione anche dei partiti mentre Periaha raccomandato di insistere non solo enon tanto sui risparmi della spesa publicae sui pericoli dei tagli ai bilanci, quantoalla riqualificazione e potenziamento deiservizi su tutta l’isola con il sostegno de-gli incentivi della Regione.Barbetti ha voluto sottolineare che il Co-

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mune Unico non è di destra né di sinistrama è un’operazione di buon senso che tuttigli Elbani dovrebbero apprezzare senzaaver paura di perdere i piccoli privilegi chele piccole corti comunali offrivano agli elet-tori amici migliorando i servizi e dandomaggiore efficienza e snellimento alla mac-china burocratica.“Libertà è partecipazione”, hanno ribadi-to gli esperti convocati per l’occasione, ildr. Iossa del comitato Figline/Incisa Val-darno e il dr. Vangi esperto di fusioni deipiccoli comuni del Piemonte che hannoappunto raccomandato il coinvolgimentoe la partecipazione dei cittadini al proces-so di fusione e ricordato come sia possi-bile ottenere incentivi economici molto in-teressanti con le leggi regionali che ap-punto stimolano queste fusioni.Ha poi concluso i lavori , dopo gli interes-santi interventi di Mazzei , che ha parlatodi battaglia storica per l’Elba, Berti e Vuo-so il consigliere regionale Gianfranco Ven-turi che ha coniato per l’occasione lo slo-gan “Se non all’Elba, dove?”.In effetti , dopo aver sentito la relazione diOrsini e apprezzato le slides con i dati si-gnificativi socio economici dell’Elba non-ché gli appassionati interventi succeduti-si , ha rimarcato che l’Elba è proprio il luo-go ideale e il tempo più adatto all’opera-zione Comune Unico, anche come model-lo per altre analoghe iniziative perchè lacreazione di un Comune di 30 000 abitantida otto piccoli comuni su un territorio na-turalmente delimitato, costituerebbe unimportante esempio di buona amministra-zione in analogia a quanto si richiede inEuropa ma non solo per gli enti locali maanche per le piccole aziende e per le stes-

se società di servizi e di volontariato, perfare sistema e per creare una “governan-ce” al passo coi tempi.Venturi ha poi garantito tutto il sostegnopossibile della Regione, pur nel rispettodelle volontà popolari che si esprimeran-no col referendum previsto nella primave-ra dell’anno prossimo e che dovrà garan-tire comunque una larga partecipazionepopolare.

Egidio PetrinirielettoSindacodi Zeri

Il nostro amico - on. Egidio Petri-ni - nell’ultima tornata elettorale- è stato riletto Sindaco di Zeri, laridente località toscana in provin-cia di Massa Carrara dove prevaleil turismo montano.Si tratta di un felice “ritorno”perchè fu già primo cittadino diZeri negli anni 2004-2006.All’amico Egidio le congratula-zioni e gli auguri di buon lavoroda tutto IL CENTRO che ripetuta-mente ha usufruito della sua di-sponibilità per lo svoglimento diimportanti manifestazioni cultura-li/politiche.

Il Comitato per il Comune Unicosi prepara al Referendum

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e-mail: [email protected] Cultura

E’ USCITO UN BEL VOLUME PUBBLICATO DAGLI AMICI DEI MUSEI

“Un tributo ad uno dei più significativiesponenti dell’ottocentesca imprendito-ria locale”. Così Roberto Nardi, presiden-te della Camera di Commercio livornese,ha introdotto la presentazione, pressol’Hotel Palazzo, del bel volume di PaolaBosio Bua su “I Fabbricotti a Livorno”(Edizione ETS).Del giovane Ente camerale, ha ricordatoNardi, fu infatti presidente (1880-82) quelBernardo Fabbricotti di cui il libro rac-conta la straordinaria ascesa imprendito-riale. Gli Amici dei Musei e dei Monumentilivornesi, così sensibili all’arte nelle suevarie espressioni, hanno voluto dare allestampe una ricerca importante sotto ilprofilo socio-economico e culturale, checi restituisce uno spaccato della societàlivornese nella seconda metà dell’Otto-cento di cui i più non hanno memoria.Il saluto della presidente degli Amici, An-namaria Pecchioli Tomassi, ha dato il viaad un incontro affollatissimo, segno diun forte interesse conoscitivo per un ar-gomento finora poco esplorato. “Una let-tura da raccomandare”, ha osservato Lu-cia Frattarelli Fischer, che ha definito illibro “bello, elegante, piacevole, da po-tersi leggere a più livelli”.Intanto, ci sono loro: i Fabbricotti. Il temadella grande famiglia, prolifica e intrapren-dente, si dipana a partire dalla fine delSettecento a Carrara dove il mercato delmarmo è egemonizzato dallo strapotere dipochi. Presto scavalcati, con un’abilestrategia, dai vari componenti della fami-glia Fabbricotti che “da cavatori divente-ranno imprenditori”.Una vera saga familiare con al centro duegeniali mercanti: Domenico Andrea e il fi-glio Carlo che porteranno il marmo dalleloro cave in Italia nelle capitali europee enegli Stati Uniti, aprendo case commer-ciali di altissimo livello.Alla fine del ‘700 i Fabbricotti mettonopiede a Livorno, considerata piazza idea-le dove aprire una “Casa di Commercioper il “negozio” di marmi.La città, primo porto del Mediterraneo,esprimeva all’epoca un eccezionale dina-mismo, ben in linea con quello irrefrena-

I Fabbricotti a Livornodi Marisa Speranza

bile degli imprenditori carra-resi che detenevano la produ-zione, la spedizione (commi-sta alle balle di stracci) e lavendita dei blocchi di marmoil cui utilizzo avrà così tantafortuna nel gusto del tempo.Che Bernardo, uno dei figli diDomenico Andrea, saprà benesprimere a Villa Fabbricotti ,acquistata nel 1881.“La dimora è anche la storiadi un’architettura, di uno sti-le, di una presenza”, ha spie-gato la Fischer, soffermando-si sull’aspetto di elegante ac-coglienza e modernità cheessa esprimeva: “Le belle fo-tografie inserite nel testo nonci possono restituire nella suainterezza lo splendore dellavilla”. Quello che è rimasto ciparla del modo di vivere diBernardo e Healen Murray, lamoglie scozzese conosciutanei lunghi anni di permanen-za in Inghilterra.Generosi mecenati, i Fabbri- to forte dell’ascesa dei Fabbricotti è stata

la famiglia stessa” : tutti autonomi, ma fortiinsieme.L’integrazione livornese trova un puntodi appoggio in Giuseppe (fratello di Ber-nardo) che sposa Giulia Micali, figlia diGiacinto (discendente del fondatore delnegozio “detto del Veneziano”) e dellanobildonna Rosa Bastogi. Giuseppe stes-so fu insignito del titolo di Conte per lasua munificenza (sono in parte suoi i mar-mi che ornano la facciata del Duomo diFirenze).A dare ulteriore lustro alla famiglia due im-portanti committenze : il marmo per il monu-mento alla regina Vittoria e al marito Albert.Del resto, in casa Fabbricotti “si respiravainglese”: “dalle tate alla bandiera”, il gustobritannico imponeva le sue regole.Da ultimo, il saluto di Paola Bosio Bua,l’autrice di questa appassionante ricercache si legge tutto d’un fiato. “Livorno vavista con occhio straniero nella sua di-versità”, ha commentato in chiusura. Poil’applauso: per la socia degli Amici deiMusei che ha mostrato intraprendenza ebella scrittura.

cotti regalano i loro marmi per realizzare ope-re importanti (vedi “la madre educatrice”) eistituiscono premi per giovani scultori.Nel 1884 Bernardo assiste all’inaugurazio-ne dell’Hotel Palazzo, da lui commissiona-to e ideato come struttura ricettiva moder-na destinata ad un target di lusso ( vi fu-rono ospitati regnanti e personalità illu-stri). Fu il suo contributo allo sviluppoturistico della città, all’epoca prima sta-zione balneare d’Italia.Una storia complessa, quella dei Fabbri-cotti, che si possono considerare “unmodello di imprenditorialità ottocentesca”connotata non solo dalle fortune econo-miche.La Villa e il Palazzo esprimono infatti raffi-natezza e cultura. Così come gli impegnisociali e le frequentazioni (la regina Vitto-ria fu ospite dei Frabbricotti a Firenze) cirestituiscono l’immagine di un uomo conuna visione della realtà aperta e interna-zionale che ha contratto gusti e abitudinidalla familiarità con una committenza col-ta e sensibile all’arte.Per la scrittrice Sandra Berresford, “il pun-

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 17Cultura

La Fidapa, presieduta da Margheri-ta Mazzelli, quest’anno, per la se-conda volta dopo “Le Amanti Impe-riali”, ha offerto alla cittadinanza unaperformance teatrale di notevolespessore. Si è parlato di Luigi Pi-randello e sono stati recitati branitratti da sue novelle e commedie.Interpreti sono state le socie attrici,tutte, in tempi diversi, ex allieve del-la regista e insegnante di dizione erecitazione Enzina Conte, past pre-sidente della sezione.La manifestazione si è tenuta il 13giugno scorso in una delle acco-glienti sale dell’Hotel Palazzo gre-mita di pubblico plaudente.Liafranca Pardelli, che ha propostol’evento e l’ha organizzato insiemea Laura Conforti, ha riunito le in-terviste che le hanno concesso al-cuni abitanti di Castiglioncello suisoggiorni del “Maestro”, che scen-deva sempre nella camera 24 all’Ho-tel Miramare (recentemente ha fe-steggiato i 100 fortunati anni di at-

FIDAPA - UNA PERFORMACE TEATRALE DI NOTEVOLE SPESSORE CON I BRANI DEL GRANDE POETA SICILIANO PREMIO NOBEL

Pirandello a Castiglioncello e… oltre!

tività).Ne è scaturita una visione inedita del-le abitudini pratiche di Pirandellocome uomo, padre e nonno.Liafranca ha saputo descrivere congarbo le risultanze delle sue “inda-gini” ed ha messo in luce anche laCastiglioncello dell’epoca con i suoiospiti illustri, e il due pezzi leopar-dato di Marta Abba, musa ispiratri-ce del Maestro (sbalorditivo per queitempi! era il 1932…).Dopo la lettura a cinque voci del-l’“indagine”, le attrici hanno inter-

di Laura Benvenuti

pretato i brani scelti:Gabriella Guastalla si è cimentatasulle riflessioni di Micuccio e ziaMarta in “Lumie di Sicilia”, attra-verso le quali si arguisce come crol-lino le illusioni al cospetto della re-altà della vita che cambia inesora-bilmente.Silvana Urru con “Ciaula scopre laluna” ha trasmesso i momenti di pa-thos del povero minatore che, allavisione della luna ne rimane strabi-liato, si commuove e scoppia a pian-gere.Laura Conforti con “La signora Mor-li uno e due” ha fatto conoscere iprofondi contrasti dell’io ed i senti-menti che possono albergare in unastessa persona fino al punto di farlasentire due persone diverse.Dora Finis ha commosso interpre-tando “Felicità”, una novella cheschernisce la nobiltà e mette in ri-salto l’appagamento di tutti i desi-deri col raggiungimento dell’agogna-ta maternità.Liafranca Pardelli si è calata nel per-sonaggio di Donata Genzi in “Tro-varsi”, un dramma dedicato a MartaAbba. Donata, attrice di successo,costretta ad assumere l’identità divari personaggi, quando cala il si-pario “non si trova più”, si sentepersa e non sa come vivere la vitaquotidiana. Preferisce però rinuncia-re alla propria vita per vivere quellapiù reale dei suoi personaggi.Un bel pomeriggio da ricordare.

LuigiPirandello(Agrigento 1867- Roma 1936):Premio Nobelper la letteraturanel 1934.

Nei giorni scorsi, ha riaperto lo storicolocale costiero grazie a Marco Neri,noto ristoratore già gestore da anni delRistorante Senza Nome all’interno delCircolo Canottieri di Rosignano Solvay.L’intento suggestivo è quello di ripor-tare la location allo splendore di untempo dove tra gli ospiti si potevanoscorgere i grandi nomi del cinema enon solo che l’hanno reso celebre.Ebbene, un primo riscontro lo abbia-mo avuto con l’arrivo del mondo delcalcio, e precisamente con la manife-stazione che si è tenuta in concomi-

Nuova vitaal Tennis Clubdi Castiglioncello

tanza a Villa Celestina riguardante ilcalciomercato.Nomi come Claudio Pasqualin e An-drea d’Amico, procuratori importanti,ma anche direttori sportivi, calciatori egiornalisti sportivi e allenatori.Come spiegava Neri, nella rinnovatastruttura ha voluto ricordare i grandiattori e registi del passato, fungendocosì da preziosa memoria storica, at-traverso gigantografie ed altro materia-le che faranno sicuramente piacere allacomunità e non solo.L’auspicio è quello che, grazie a que-sta nuova gestione, si possa renderemerito ad un luogo che a tutti noi ecaro e che deve essere di stimolo perun nuovo sviluppo economico e turisti-co del nostro bel territorio.Un plauso, dunque a Marco Neri ed ilsuo staff.

Maurizio Piccirillo

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e-mail: [email protected] Cultura

L’Accademia LiberaNatura e Cultura diQuerceto – Monteca-tini Val di Cecina, or-ganizza la sesta edi-zione 2012 del “Quer-ceto InternationalPiano Festival &Masterclasses” pres-so la bellissima loca-tion del Castello Gi-nori di Querceto.Abbiamo incontratoElena Capone addet-ta dell’ufficio stampadella Associazione

In occasione della sesta edizione del Querceto International Piano Festival & Masterclasses

chesi Ginori Lisci, la musica classica im-mortale e quella contemporanea si inter-facciano nell’appuntamento annuo con iconcerti-evento della rassegna, dotata an-che di prestigiose Masterclasses internein pianoforte, chitarra, flauto e violino,diretta da Paolo Francese ed organizzatada Accademia Libera Natura e Cultura(Associazione Marco Polo), in collabora-zione con l’Azienda Vinicola MarchesiGinori Lisci.Di seguito, la Dottoressa Capone ci illu-stra gli appuntamenti:Domenica 15 luglio, ore 21, il concerto diapertura con il pianista italiano Alessan-dro Gagliardi in un concerto che esordi-sce con le “Polacche” di Fryderyk Cho-pin: “Polacca in Do diesis minore op. 26n° 1”; Polacca in La maggiore op. 40 n° 1;“Militare”e Andante spianato e grandepolacca brillante op. 22.A seguire “Inno del fanciullo al suo risve-glio” (da “Armonie poetiche e religiose”)e la Rapsodia ungherese n° 12 del rivolu-zionario genio ungherese Franz Liszt. Con-clusione con i timbri spagnoli di Tre dan-ze fantastiche - Exaltacion, Ensueno, Or-gìa - di Joaquín Turina.Giovedì 19 luglio sarà la volta dell’ensem-ble strumentale dei docenti: il pianofortedi Paolo Francese, insieme alla chitarra diAlberto delle Piane, al flauto di Luigi Bi-santi ed al violino di Andrea Bertino.Domenica 22 luglio gli archi incontrano ilpianoforte nello spettacolo del Trio sta-tunitense “The InterHarmony Trio” che

conta la presenza di Misha Quint al vio-loncello, di Andrzej Grabiec al violino econ il pianoforte di Svetlana Gorokhovi-ch.In programma: Trio élégiaque No.1 in GMinor di Sergei Rachmaninoff; ProlitheusSuite for Piano, Violin and Cello di TommyFortmann; Piano Trio in A Minor, Op. 50di P.I. Tchaikovsky. Seguiranno i concertiPremio dei migliori allievi delle Master (26-27 luglio) e domenica 29, l’arpa e piano-forte del “Duo Sinestesia”, rispettivamen-te con Alessandra Ziveri e Raffaella Za-gni.Formazione inedita che richiede grandeabilità per armonizzare “i suoni di piano-forte ed arpa” che si rincorrono “vicende-volmente tra corde e tasti, tra accordi edarpeggi, tra scale e glissati”, attraverso unrepertorio che si muove dalla seconda metàdel ‘700 fino ai primi del ‘900.In esecuzione al castello, opere di: F.J. Na-derman, “Duo op 25”; P. Bazelaire, Fan-tasiestuck Op. 87; M. Ravel, Introduction etAllegro; C. Debussy, Danse Sacrée et Dan-se Profane e J. Thomas, Carmen Fantasy.Con la performance che ritorna al piano solosovrano con il carismatico performer messi-cano Rodolfo Ritter Arenas, giovedì 2 ago-sto, il Querceto Festival saluta il pubblico.Un concerto conclusivo dal programmavasto, con contrappunti di musiche anti-che: il Prelude and Fugue on theme byHaendel di M. M. Ponce; - Concerto foroboe in D minor BWV.974 di A. Marcello -J.S Bach; Prelude and Fugue in C Major diG. Enescu; D.Buxtehude - S. Prokofiev Pre-lude and Fugue for organ in d minor; M.M. Ponce Introduction, Prelude and Fu-gue on a theme by Bach; Fantasie andFugue on B.A.C.H di F. Liszt; J.S. Bach-F.Busoni., Prelude and Fugue in D major fororgan BWV.532.Non c’è che dire, un appuntamento im-perdibile.Inizio spettacoli Querceto InternationalPiano Festival: ore 21. Ingresso: 15 E. –prenotazione richiesta ai concerti, contat-tando i recapiti: +39 333 6405250, +39 3298826391, [email protected],www.association-marcopolo.org.

Maurizio Piccirillo

che ci ha ribadito “Una manifestazioneoramai stabile, ma che si rinnova ognianno, attraverso importanti sinergie in-ternazionali, come conferma il direttoreartistico Paolo Francese, sottolineandol’importanza della componente formati-va delle Masterclasses in una manifesta-zione improntata alla valorizzazione deigiovani anche, e soprattutto, attraversol’incontro con i grandi artisti, maestriconsolidati sulla scena internazionale”.L’iniziativa è patrocinata dalla Provincia diPisa, dal Comune di Montecatini VC e dal-la Camera di Commercio di Pisa, la rasse-gna, che coniuga spettacolo, degustazionied alta formazione, prevede come di con-sueto, l’introduzione di ogni concerto conun banchetto di degustazione dei pregiativini della Cantina Marchesi Ginori Lisci.Quest’anno, il palcoscenico internaziona-le dei concerti-evento e dell’alta forma-zione composizioni immortali e contempo-ranee è dedicato al pianoforte ed alla gran-de classica. Nelle “stanze” riscoperte diun antichissimo castello, saranno prota-gonisti paesi come l’America Latina, StatiUniti, Italia.Gli artisti musicisti di fama mondiale ed igiovanissimi talenti dalle più prestigiosescuole europee, saliranno sul palco dellasesta edizione 2012 del Festival Pianisticointernazionale, dal 15 luglio al 2 agosto.Fra la natura sovrana e l’eco potente del-la storia, attraverso lo spazio acustico del-l’antica sala “Il Granaione”, dalla gentilemessa a disposizione dei proprietari Mar-

Musicisti di fama internazionaleal Castello Ginori di Querceto

Il magnifico Castello Ginori a Querceto

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7periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 7Cultura 19

Se ci chiedessero poche parole per defini-re Charles Chaplin, potremmo descriverlocosì: “riusciva a parlare, pur restando insilenzio..”. Saranno state forse quelle gran-di scarpe un po’ bucate, lo sguardo pe-rennemente malinconico dell’eterno inna-morato, o le farse ai danni dei potenti inuna sorta di lotta infinita contro le ingiu-stizie sociali.Un artista talmente poliedrico e camaleon-tico da riuscire a passare dal cinema muto alsonoro senza veder diminuire la proprianotorietà. Certo, gli inizi furono in quel cine-

ma muto che lo ricorda ancora nei panni deltimido e disadatto Charlot. Nel 1915 Chaplininterpretò e dette vita al personaggio del“vagabondo” Charlot, un omino, quasi unamacchietta, dai pantaloni larghi, la bombet-ta, il bastone e le grandi scarpe che amavaprendersi gioco della società, smascheran-done le ipocrisie e le ingiustizie.Si contano poco più di cinquanta inter-pretazioni nelle vesti di Charlot, da gior-nalista spiantato a boxeur fifone, fino afinto dentista senza niente togliere alle al-tre apparizioni cinematografiche. Se inparte la bravura mimica era innata, altresìaver lavorato in ambiente circense fu perChaplin un incentivo al perfezionamentodella propria arte attoriale. I film di Chaplinche rimangono nell’immaginario colletti-vo sono molti, al punto che non bastereb-be una rivista intera per raccontarli tutti.“La febbre dell’oro” (1925) è fra i capola-vori del cinema (disponibile in versionemuta o sonoro), un cenno storico alla duracorsa all’oro legata al mito americano del-la frontiera.Mito americano che in tal caso è raccon-tato attraverso le bizzarre avventure delvagabondo cercatore interpretato daChaplin.La pellicola più apprezzata dalla critica saràperò “Luci della città” del 1931, di cui èimpossibile non ricordare l’incontro diboxe del protagonista Charlot e le costan-ti disavventure sentimentali e non del per-sonaggio dalle grosse scarpe. Nel 36’ in“Tempi moderni” vi è il rimando ad unasocietà civile che attraverso l’industrializ-zazione ha sostituito il pensiero umano conl’alienazione indotta dai meccanicismi dellafabbrica. Parte della critica vide (e vede..)

Quel gran geniodi CharlesChaplin…

nel film accenni al marxismo. Marxismo ono, è comunque un film da amare per ilcoraggio con cui racconta la società sen-za mai perdere il giusto humour.Solo Chaplin nel 1940 poteva interpretareHitler ne “Il grande dittatore”, riuscendoproprio negli anni del conflitto più atrocedella storia mondiale ad imprimere una va-lenza caricaturale al dittatore tedesco. Lasatira sociale viene ripresentata nel 1947in “Monsieur Verdoux”, di cui ricordo unadelle più belle frasi del cinema: “Un omici-dio è delinquenza, un milione è eroismo. Ilnumero legalizza, mio caro amico”. Unastoccata contro gli eserciti e gli Stati inguerra, contro i bigotti e i colpevolisti. Unodegli ultimi capolavori fu “Luci della ribal-ta” (1952), un inno romantico ma disin-cantato, di cui si ricorda uno strepitosoduetto Chaplin-Keaton.Successivamente ci fu l’avvento del mac-cartismo e la conseguente dipartita perl’Europa dello “scomodo” genio Chaplin.Ma questa è un’altra storia che il cinema ela vita in generale non avrebbero mai vo-luto raccontare.

di Matteo Pieracci

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 21Attualità

IL MUSEO DELLE MINIERE DI MONTECATINI VAL DI CECINA

Montecatini Val di Cecina è conosciu-to in particolar modo per la sua mi-niera di rame sfruttata sino alla se-conda metà dell’800.Oggi il sito minerario di Caporciano

è stato ristruttura-to, messo in sicu-rezza ed aperto alpubblico: al pianoterra della miniera èpossibile visitareuna sezione esposi-tiva dedicata all’at-tività estrattiva edalle gallerie, al pia-no superiore inve-ce, è possibile ve-dere i vecchi ufficitecnici ed ammini-strativi del com-plesso industriale.All’interno dellostesso edificio sitrova, inoltre, l’ac-cesso alle galleriecon le diverse tipo-logie di sostegnoancora intatte edpossibile visitarneun tratto. Pozzo Alfredo,pozzo di estrazione

Il sitominerariodiCaporciano

di Letizia Villani

del minerale rame, è ugualmente vi-sitabile è situato l’interno di una tor-re dove è conservato il materiale dieduzione, la caratteristica più singo-lare di questa struttura è rappresen-tata oltre che dagli enormi ingranaggimetallici anche dal meccanismo delsollevamento originale, prevalente-mente in legno e quindi sarà interes-sante capire come funzionava.Esiste presso questa struttura anchela possibilità di prenotare un labora-torio didattico nato per i bambini chefa conoscere le dinamiche della mi-niera giocando.

alla Galleria“In Villa”

di Castiglioncello (LI)dal 28 luglio

al 12 agosto 2012

“In dispArte”Nel centro storico del paese, nel tre-centesco Palazzo Pretorio, è stato al-lestito il Museo delle Miniere dove sipossono vedere una ricchissima gam-ma di risorse del sottosuolo che sindall’antichità sono state estratte in valdi Cecina come il rame, salgemma,alabastro, la lignite, il calcedonio emolte altre, vi è anche un laborato-rio multimediale situato al piano ter-ra dove è possibile consultare mate-riale storico e documentario..Vengono inoltre svolte visite guidatedell’intero sito dal mercoledì alla do-menica dalle ore 15 alle ore 18.

Personaledi

VincenzoGreco

Page 26: Il Centro Luglio 2012

11 e-mail: [email protected] Attualità

Le due tenute di Petra e Tua Rita nellaVal di Cornia, vicine a Suvereto, costi-tuiscono, pur nella differenza di dimen-sioni, due esempi di grande capacità im-prenditoriale.La bellissima cantina di Petra è unica.Al visitatore appare in lontananza comeun ultramoderno castello che si erge conla sua torre centrale sulla collina diS.Lorenzo Alto, circondato dalle vigneche arrivano a coprire parzialmente lastruttura, in una scenografia da toglie-re il fiato.Opera del celebre architetto elveticoMario Botta non è solo bella avedersi,ma costituisce un esempio diorganizzazione e razionalizzazione dellalavorazione del vino dove tutto è sapien-temente curato, dalla raccolta delle di-verse uve,alla loro lavorazione sino al-l’affinamento ed invecchiamento nellegallerie scavate nella roccia sotto la vi-gna. Vino di punta il Petra ,altri vini ec-cellenti l’Alto, il Potenti, il Quercegob-be, sino all’ultimo nato destinato al gran-de consumo, ma comunque di buonaqualità, lo Zingari.Proprietari della tenuta la famiglia Mo-retti giunta in Toscana dal bresciano.Vittorio Moretti,titolare delle industrie

Moretti, specializzate nella costruzionedi prefabbricati industriali e componentiin legno lamellare, già si era cimentatocon successo nella produzione di vino,sua la famosa tenuta Bellavista in Fran-ciacorta con una produzione tra le piùimportanti e rinomate della zona.Il gruppo Moretti riunisce nella holdingTerra Moretti bel 11 aziende che com-prendono le Costruzioni Industriali,lecantine di Petra e Bellavista, altre duetenute: Contadi Castaldi anche questain Franciacorta e La Badiola nella ma-

Le aziende Petra e Tua RitaDue dinamiche realtà della nostra Provincia

di Massimo Cappelli

remma toscana,i cantieri nautici MaxiDolphin e i resort de l’Albereta in Fran-ciacorta e l’Andana in maremma. Comesi vede una presenza importante nellanostra Provincia e in Toscana dove sonostati effettuati rilevanti investimentiesempio della imprenditorialità che hareso importante il nostro Paese nelmondo.Se parliamo di Tua Rita ci troviamo inun contesto dimensionale diverso. Unatenuta familiare,una delle prime della Valdi Cornia,nata nel 1984 per iniziativa diRita Tua e Virgilio Bisti che inizia la com-mercializzazione dei propri vini tra lafine degli anni ’80 e i primi anni ’90.Caratteristica di questa azienda la ricer-ca continua della qualità favorita da uneccezionale terroir. Ecco allora che i viniprodotti da questa azienda raggiungo-no le vette della eccellenza italiana edinternazionale. Il Redigaffi è conside-rato un merlot tra i migliori del mondo,il Syrah un vino eccezionale. Vini citaticon punteggi altissimi dalla prestigiosarivista Wine Spectator, in competizio-ne nelle aste internazionali con i più ri-nomati vini francesi.Due esempi diversi di imprenditorialità,due diverse dimensioni, due positive sto-rie di aziende presenti nella nostra Pro-vincia da conoscere e valorizzare.

La tenuta di Petra

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191923Attualità

CENTRO PER L’ARTE DIEGO MARTELLI | GALLERIA LA VIRGOLA14 LUGLIO 2012 | 12 AGOSTO 2012

Castiglioncello ospita la mostra personale di Guido Scarabottolo dedicataalle immagini realizzate per le copertine dei libri.Guido Scarabottolo, classe 1947, è attivo da tempo come illustratore egrafico. Oggi è un artista assai noto non solo agli addetti ai lavori, maanche al grande pubblico grazie alle copertine delle edizioni Guanda.La mostra, curata dall’associazione Tapirulan e composta da circa 70opere, sarà inaugurata - alla presenza dell’artista - venerdì 13 Luglio alleore 18:00 presso la Limonaia nel parco del castello Pasquini.

ORARI DI APERTURA:Centro per l’arte Diego Martelli - piazza della Vittoria, 1 Castiglioncello(LI) da martedì a domenica dalle 17 alle 24. Chiusa lunedì. Ingresso libero.

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Giorgio Niccolai, uno tra gli assi-stenti più bravi del nostro campio-nato, ha avuto la deroga. Il collabo-ratore di linea potrà scendere incampo anche il prossimo anno no-nostante il raggiungimento dei li-miti di età. Su proposta del designa-tore di Serie A Stefano Braschi, laredoga è stata accolta e ratificata dalpresidente dell’AIA Marcello Nicchi.Per Niccolai, che rappresenta unagaranzia non solo in campo nazio-nale ma anche in quello interna-zione, si tratta dell’11° anno di atti-vità, festeggiati quest’anno con ilraggiungimento del traguardo del-le 150 gare nella massima serieA Giorgio - che tiene alto il nomedella Livorno sportiva - i complimen-ti di tutta la redazione.

GiorgioNiccolaiancora

in campo

periodico online www.circoloilcentro-livorno.it

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