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www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIO Sport & Spettacolo mercoledì 6 gennaio 2016 anno 6 numero 1 Milan Bologna LA BEFANA NON ARRIVA SOLO DI NOTTE NEL SACCO 3 PUNTI PER IL MILAN?

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www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIOSport & Spettacolomercoledì 6 gennaio 2016 anno 6 numero 1

Milan

Bologna

La befana non arriva soLo di notteneL sacco 3 punti per iL miLan?

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mercoledì 6 gennaio 2016 www.stadio5.it2

MILAN Arbitro: Davide Massa di Imperia

M i l a n Bologna

Allenatore A

llena

tore

BOLOGNADonnarumma

Abate , Alex, Mexes, De Sciglio;Honda, Montolivo, Bertolacci, Bonaventura;

Bacca, Luiz Adriano

MiranteRossettini, Oikonomou, Gastaldello, Masina;

Donsah, Diawara, Taider;Mounier, Destro, Giaccherini

(4-4-2) (4-3-3)

riscatto con L’empoLi

Sandro Mazzola

STADIO MEAZZA ORE 15.00

SinisaMihajlovic

RobertoDonadoni

Il calciomercato di ripara-zione è appena cominciato e quello giocato gli fa eco. Si annunciano grandi col-pi per le prime della classe, che dopo il derby della Lan-terna si ritrovano a dare tutte la caccia all’Inter. Per la prima volta, forse, gli acquisti di gennaio potreb-bero fare la differenza. Non c’è più lo strapotere della Juventus, Napoli, Fiorenti-na e Inter sono migliorate in modo significativo, la Roma è sempre avvolta nei propri mali, ma è sempre lì, quindi il pelo potrebbe essere decisivo. Ricordate Stankovic (all’Inter), Ca-vani (al Palermo), Naing-golan (Roma) e perfino Ronaldo (al Milan)? Colpi che ora farebbero decolla-re qualsiasi squadra, vi-sto il grande equilibrio in cui imperversa la Serie A. Il Milan il suo grande ac-quisto potrebbe farlo col rientro di Balotelli, per il momento. In canna ci sono colpi importanti, da Witsel a Candreva, ma ci sono troppi in ballo e dei due uno solo può vedere la Madonnina. Il belga è il grande pallino della socie-tà, anche se 25 milioni di euro sono quasi la luna. I rossoneri, intanto, devono pensare al Bologna, che con Donadoni pare abbia fatto il triplo salto mortale in classifica. Una vittoria incentiverebbe ancor di più Galliani a dare la caccia al centrocampista dello Zenit per dare l’inseguimento al terzo posto. Un’idea più che una certezza, ma un’ulte-riore crescita in classifica darebbe maggiore entusia-smo all’ambiente. La vit-toria col Frosinone e i due pareggi con Carpi e Verona non hanno convinto mol-to, ma il successo contro la Sampdoria in Coppa Italia ha rincuorato Mihajlovic che è convinto di poter dire ancora la sua con questa squadra. Ad ogni modo, con i felsinei c’è poco da scherzare: Donadoni po-trebbe fare il Diavolo (col Napoli c’è riuscito) e gettare nuovamente i suoi vecchi colori nel dimenticatoio del campionato. Una ca-patina bisogna farla anche al “Castellani” di Empoli, dove gli uomini di mancini rischiano di perdere il pri-mato, se giocassero come contro la Lazio. L’undici di Giampaolo arriva da quat-tro vittorie consecutive e in casa non perde da quasi due mesi. Per batterlo serve quasi un’impresa.

Con la Lazio è an-data proprio male, anzi malissimo, perchè l’1-2 di San

Siro ci ha fatto trascorrere un Natale amaro. In classifi-ca siamo sempre primi, però con la Fiorentina ed il Napoli alle nostre immediate spalle, pronte a superarci provvi-soriamente in classifica. La Fiorentina, infatti, se batterà il Palermo, oggi pomeriggio, per un’oretta e mezza, sarà la nuova capolista, mentre il Napoli, che scende in campo dopo di noi, al San Paolo con-tro il Torino respirerà, pure lui, l’aria della vetta. L’Inter, però, pur affrontando un av-versario temibile come l’Em-

poli, credo possa far suoi i tre punti, soprattutto per cancel-lare la sconfitta della vigilia di Natale.Mi auguro che la sosta nata-lizia sia servita a ricaricare le batterie, in attesa del non faci-le impegno di domenica pros-sima con il Sassuolo a San

Siro. Per quanto riguarda i nostri cugini il brodino bevu-to a Marassi con la Sampdoria potrebbe essere stimolante in prospettiva futura. Attenzio-ne, però, che il Bologna che scende in campo a San Siro ha le carte in regola per fare uno sgambetto ai rossoneri.

Donadoni ha preso in mano una squadra alla deriva e l’ha rilanciata alla grande in cam-pionato, nel giro di un paio di mesi.Il Milan dovrà tenere le an-tenne alzate per evitare guai. Potrebbe essere un’Epifania targata Juve, perchè i bianco-

neri, ritornati in gran spolve-ro, a Torino non dovrebbero avere grossi problemi con il Verona, che a Delneri è stato chiesta una missione quasi impossibile.Vediamo, poi, cosa faranno le due romane, se avranno dige-rito l’abbacchio, i giallorossi con il Chievo, a Verona, ed i biancocelesti, all’Olimpico, con un Carpi che è ben deciso a vendere cara la pelle, partita dopo partita. Il Sassuolo, che affronterà l’Inter fra quattro giorni, se batterà il Frosinone, come è probabile, salirà mol-to in alto, dal momento che deve recuperare la partita con il Torino.Come già detto, sarà un pò dura la sfida del San Paolo per i granata di Ventura, perchè il Napoli vorrà confermare il momento positivo attraversa-to.

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3mercoledì 6 gennaio 2016 www.stadio5.it

VINCERE PER CONVINCEREla partita

*

* 1 partita in più

miLan, non è tempo di rimpiantic’è iL boLogna, ma anche tanto mercato

Luigi Rubino

Severa Bisceglia

*cla

ssif

ica

ma

rcatori

LA C

LASS

IFIC

A

35

19 14

33 23

21 8

Éder Citadin Martins

11

36

23

32

16

28 2435

1822

27

Gonzalo Higuain

16

22

Nikola Kalinic

10

Lorenzo Insigne

7

1 partita in meno

27

10

Carlos Bacca

8

*

*

Paulo Dybala

8

Impresa non facile per il Mi-lan. il Bologna, rimaneggia-to da Donadoni, non è più quella squadra rassegnata

alla retrocessione ed al Meazza farà vedere i sorci verdi al Dia-volo. Questo pomeriggio a San Siro i rossoneri, prima di bucare la rete di Mirante, devono veder-sela con il solido quartetto ros-soblu: Rossettini, Oikonomou, Gastaldello e Masina. Una difesa che non teme più nulla o quasi. A centrocampo il tecnico rossoblu, contro la sua ex squadra che l’ha lanciato nel calcio che conta, ha certezze su Diawara mentre per gli altri due posti sono in corsa Brighi, Donsah (recuperato al cento per cento) e Taider. Do-nadoni questa sera schiererà in attacco il tridente, fin qui affida-bilissimo, composto da Destro, Giaccherini (anche quest’ultimo pienamente recuperato) e Mou-nier. Il Bologna arriva a San Siro in ottima forma ed a gran com-

pleto, fuori solo Rizzo, Brienza e Crisetig. Roberto Donadoni, confortato dagli ottimi risul-tati ottenuti in poco più di due mesi di lavoro, arriva a Milano sereno e consapevole di giocarsi la partita per i tre punti: “Abbia-mo il dovere di andare a Milano per fare la nostra gara - spiega il tecnico dei felsinei-  cercando di mettere in difficoltà un avversario che ha forza e talento, ma voglia-mo assolutamente misurarci con loro. Chiedo ai ragazzi un atteg-giamento propositivo, dobbiamo osare di più dell’ultima gara gio-cata, questo  non significa anda-re allo sbaraglio ma con la testa giusta, consapevoli delle nostre qualità e col desiderio di mettersi in mostra. Dobbiamo ragionare molto da squadra, il nostro risul-

tato non passa tanto dai solisti quanto da un discorso di collet-tivo”. Il Milan, invece, ha ancora tutto da dimostrare. Deve con-vincere e cominciare bene que-sto 2016, prima contro la squa-dra emiliana, subito dopo se la deve giocare all’Olimpico contro la Roma. Vincere la sfida di oggi vorrebbe dire arrivare in Capita-le con il giusto morale. La zona Champions è alla portata dei rossoneri ed al tempo stesso di-stante anni luce se continua fare come il gambero. Sinisa Mihajlo-vic, nella sfida odierna, dovrebbe confermare la formazione vista contro il Frosinone ad eccezione dello squalificato Romagnoli so-stituito da Philippe Mexes, nella zona difensiva, in compagnia di Ignazio Abate, Alex e Mattia

De Sciglio (eventualmente so-stituito da Luca Antonelli). Tra i pali confermatissimo Gianluigi Donnarumma. A tirare le fila a centrocampo toccherà sempre a Riccardo Montolivo sostenuto da Andrea Bertolacci. Sulle fasce confermati Giacomo Bonaven-tura a sinistra e Keisuke Honda a destra, quest’ultimo, poco con-vincente in questo scorcio di sta-gione, potrebbe lasciare il posto a Kevin Prince Boateng. Anche l’attacco è certo, la coppia Carlos Bacca-Luiz Adriano, pronto ad entrare anche M’Baye Niang, ha fatto vedere ottime cose. Le ulti-me dieci sfide hanno detto bene al Milan, uscito imbattuto ed a testa alta, ma oggi bisogna fare i conti con un Donadoni che arri-va al Meazza motivat

Mattia De Sciglio

Non c’è tempo per i rimpianti, nè tantomeno pensare ai punti che potevano essere facilmente conquistati emapersi nell’an-no vecchio che ci ha da poco lasciati. Già dalla gara di oggi, contro il Bologna, il Milan deve pensare a vincere. Occasioni

per inserirsi nell’alta classifica, ce ne sono. Il campionato è com-battutissimo. C’è molto equili-brio tra le protagoniste. Basta poco per andare in alto, o per-dere colpi e posizioni e ritrovar-si indietro, in una classifica che riserva continui cambiamenti. Dietro i rossoneri, ricordiamo-ci che c’è il Sassuolo, che deve ancora recuperare la gara ca-salinga del 13 dicembre con il Torino ed una ipotetica vittoria

degli emiliani complicherebbe ancora di più le ambizioni della troupe di Mihajlovic, che asso-lutamente non può stare un al-tro anno fuori dall’Europa. C’è da onorare non solo il blasone, ma far gioire soprattutto i tifosi sempre più indiavolati o meglio incazzati con la propria squadra, che dall’inizio del campionato va avanti tra alti e bassi, con molti dubbi ed incertezze societarie sul futuro del suo allenatore e

di una dirigenza, dalla quale la piazza attende rinforzi in que-sta sessione invernale di calcio mercato. Kevin Prince Boateng non può certo entusiasmare la platea. Il 28enne centrocampista tedesco, naturalizzato ghanese, è in effetti solo un grande ritorno. Occorre ben altro e soprattutto un buon difensore centrale e un centrocampista di qualità. Per acquistare, però, la società deve assolutamente sfoltire la rosa.

Non è facile, anche perché nella lista cessioni di Mihajlovic figu-rano molti giocatori. Tra questi ci sono: Cerci, Mexes, Noceri-no, Josè Mauri, Zapata ed Ely. Mihajlovic spera comunque che dal mercato arrivino buoni ele-menti e che Balotelli possa fi-nalmente scendere in campo già con l’inizio del girone di ritorno, quando la sua squadra sarà su-bito impegnata nelle difficili sfi-de casalinghe contro Fiorentina

prima ed Inter, quindici giorni dopo, nel sempre atteso derby cittadino.

*

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MattiaDestro

Mattia Destro, centravan-ti puro, prima di appro-

dare a Bologna ha fatto espe-rienze interessanti. Parte dalla società Calcio Lama, provincia di Ascoli, ed arriva diretto all’In-ter nel 2005 giusto in tempo per vincere due scudetti con Gio-vanissimi e Allievi nerazzurri. Dopo una parentesi al Genoa e al Siena, si fa notare nelle tre stagioni passate alla Roma. Il 30 gennaio 2015 si trasferisce a Milano, spinda rossonera, in

prestito oneroso (500.000 euro) con diritto di riscatto fissato a 16 milioni più 2 di bonus. In maglia rossonera debutta il 1° febbraio nella gara casalinga e vincente contro il Parma (3-1). Il primo gol con i Diavoli arriva 15 feb-braio seguente che fissa il risulta-to sulla’1-1 contro l’Empoli. Il 20 agosto dello scorso anno il Bolo-gna lo acquista, con un contratto quinquennale, a titolo definitivo per 6,5 milioni di euro più bonus fino ad un massimo di 5 milioni.

RobertoDonadoni

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I Cugini

Severa Bisceglia

a empoLi tre punti per scacciare i fantasmi LaziaLiDifendere il primo posto in classifica

Luigi Rubino

Questa 18° giornata di Serie A potrebbe dire bene all’Inter che alle ore 18.00 di oggi in-

crocerà le armi con un Empoli che non è più neppure una sor-presa e che naviga in acque ab-bastanza tranquille in classifica. Sul campo del Castellani vedre-mo l’inamovibile Samir Handa-novic a serrare la porta protetto dalla coppia centrale Miranda e Murillo, chiuderanno il repar-to i terzini D’Ambrosio, a de-stra, e Telles a sinistra. L’assente giustificato, solo dall’ennesima espulsione rimediata per l’en-nesimo fallo questa volta nella gara casalinga, e persa, contro la Lazio, Felipe Melo mentre a cen-trocampo, a dettare i tempi, ci sarà Medel con Brozovic e Kon-

dogbia sui due esterni. In attacco la coppia Perisic-Icardi, Jovetic dovrebbe partire dalla panchina. L’Empoli, che nelle ultime sei sfi-de contro l’Inter ha raccolto solo un punto, ma che ha portato a quattro le vittorie consecutive, dovrebbe schierare il modulo 4-3-1-2 con Skorupski tra i pali, Laurini, Barba e Costa a fargli da angeli custodi. In attacco vedre-mo Pucciarelli e Maccarone. An-cora dubbi per Roberto Mancini che, nella delicata sfida esterna

contro l’Empoli, si divertirà a schierare la diciottesima diversa formazione. Attenzione a sot-tovalutare i toscani che sono in grande spolvero, mentre l’Inter arriva all’anno nuovo con la paz-zesca sconfitta casalinga contro la Lazio. La speranza dei tifosi è che la squadra abbia smaltito la stanchezza della trasferta di Doha che ha visto i nerazzurri impegnati nell’amichevole con-tro il PSG. Il dubbio più grande per il tecnico iesino sta ancora a

centrocampo: Brozovic e Kon-dogbia con Biabiany, Ljajic e Persic dietro Icardi, oppure Bro-zovic, Medel e Kondogbia, con Ljajic e Persic a dare man forte a Mauro Icardi in attacco? Al Ca-stellani, vista la gara giocata alle 15.00 dalla Fiorentina a Palermo, potrebbe arrivare non più da pri-ma in classifica e addirittura rag-giunta dalla Juventus che ha fatto un recupero da vera prima della classe. L’Inter non può permet-tersi altri passi falsi, ha limato all’osso il vantaggio, già risica-to, accumulato nelle precedenti gare. La Fiorentina, ad un solo punto, non spera altro per pro-iettarsi in testa, forse raggiunta anche dal Napoli questa sera. La brutta sconfitta subita a San Siro dalla Lazio nell’ultima partita del 2015 potrebbe aver lasciato il segno, ma una squadra di rango deve sapere rialzarsi immediata-mente lasciando alle statiche le gare già disputate. La squadra di Giampaolo, invece, arriva a que-sta sfida con una gratificante vit-toria in trasferta contro il Bolo-

gna rinato di Roberto Donadoni. Brienza e Maccarone sono due ostacoli difficili ma non impos-sibili da neutralizzare per una difesa come quella nerazzurra. Guai a distrarsi o a commettere errori in difesa. Il Mancio, con ogni probabilità, punterà al mo-dulo 4-3-3 schierando il tridente Perisic-Icardi-Ljajic e con Jovetic

pronto ad entrare in azione dalla panchina. Parola d’ordine: difen-dere la prima posizione in classi-fica e portare a dodici le vittorie in questo campionato. La squa-dra toscana, invece, galvanizzata dall’ottava posizione conquistata in classifica, e ad un passo dalla settima, ce la metterà tutta e pu-terà tutto sul contropiede.

Il campionato riparte con l’Inter capolista. I tifosi ne-razzurri aspettano che nel giorno dell’Epifania arrivi

qualcosa di buono e non carbo-ne che tenterà di confezionare l’Empoli, squadra di piccole am-bizioni che, nonostante le poche vittorie conquistate (solo 3 su 8 gare casalinghe) e sconfitte con-tro Roma, Juventus e Milan in questo campionato, ha sempre giocato buone gare. La classi-fica dei toscani, a quasi metà campionato, è buonissima per una squadra che ha come obiet-

inter, ad empoLi per non faLLiretivo la salvezza. La squadra di Giampaolo occupa l’ottavo po-sto. Quindi, possiamo dire che l’Empoli, insieme al Sassuolo, è veramente la squadra che negli ultimi anni ha fatto un grande salto di qualità. Le partenze di giocatori importanti non hanno per nulla indebolito l’organico, tanto è vero che i toscani in que-sto campionato, con Gianpaolo allenatore, stanno facendo me-glio dello scorso anno, quando sulla panchina sedeva Sarri. La squadra in effetti sta collezio-nando non solo punti impor-

tanti per la salvezza anticipata, ma anche posizioni d’elite per una provinciale che addirittura ora fa sognare l’Europa ai propri tifosi. L’Inter quindi deve stare attenta. L’Empoli è in serie posi-tiva da cinque giornate. L’ultima sconfitta casalinga della squadra toscana è quella contro la Juve a novembre. Poi sono arrivate ben 13 punti con quattro vittorie e un pari. Lo scorso anno al Castella-ni la sfida tra empolesi e neraz-zurri fini in parità (0-0), dopo le due precedenti affermazioni nel 2006(0-3) e nel 2007.(0-2) con Ibrahimovic autore di ben tre reti. L’unica sconfitta dell’Inter in campionato ad Empoli risale alla stagione 86/87 (1-0). Rete di Osio, con il Trap in panchi-na. Particolare curioso: Empoli ed Inter finora hanno realizzato

gli stessi gol in campionato (23). Per evitare un’ulteriore caduta e riscattarsi dopo lo stop contro la Lazio, i nerazzurri dovranno quindi affrontare l’Empoli come se fosse una grande, con concen-trazione e spirito combattivo, perché si sa che anche nel calcio non bisogna mai vendere la pelle dell’orso prima di averlo ucciso.

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mercoledì 6 gennaio 2016 www.stadio5.it6

Jeremy Menez

Continuano i problemi per Je-remy Menez legati alla schiena.

Non è bastato un periodo di riposo e recupero di due mesi dopo l’ultimo intervento. L’incontro in Coppa Ita-lia disputato dai rossoneri contro il Perugia ha risvegliato i vecchi do-lori costringendo ancora una volta il francese al riposo forzato. La spe-ranza di Sinisa Mihajlovic è di ri-averlo a Milanello almeno fra una decina di giorni. L’attaccante, an-cora a Montecarlo, sta terminando il periodo di riabilitazione. Presto per ipotizzare quando Menez potrà scendere in campo ad allenarsi con i compagni ma allenamenti indivi-duali sono ipotizzabili già fra dieci giorni come anzidetto.

Diego LopezDiego Lopez dovrebbe essere prossimo al

rientro. La sua tendinopatia rotulea ha dato al giovanissimo collega Gianluigi Don-narumma l’occasione di mettere in mostra le proprie capacità. Il portierone dovrà riconqui-starsi la maglia titolare.

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7mercoledì 6 gennaio 2016 www.stadio5.it

Giovanni Labanca

Vita di CLUB miLan cLub marina di camerota

Lo scenario è quello che ti fa rimanere a bocca aperta, per la sua bel-lezza. In questo mera-

viglioso contesto, il Milan Club “Franco Baresi” ha festeggiato i primi 25 anni della sua gloriosa storia, cominciata quasi per gio-co ed ora segnata da attività di massimo livello, tanto da porre il sodalizio campano su un piedi-

stallo di assoluto valore e rispet-to. E’ stata una vera e propria festa di paese che ha coinvolto tutta la cittadinanza ed ottenuto anche il patrocinio dell’Ammini-strazione comunale, considerata anche la valenza sociale dell’e-vento. Il presidente, nel suo di-scorso di saluto, ha avuto parole di elogio e di ringraziamento per tutti i soci che, anno dopo anno, sono sempre più numerosi, a di-mostrazione del grande affetto per i colori sociali: “Sono orgo-gliosamente commosso di questa grande manifestazione cittadina che accrescere il già alto valore della nostra bella Camerota. Gli auguri che faccio a tutti i soci e familiari sono quelli di un otti-mo anno, con la speranza di ve-

dere la squadra tornare ai mas-simi livelli, con azioni decise ed, al t empo stesso, aspettarci una società che torni come ai vec-chi tempi”. In conclusione della magnifica giornata, sono stati distribuiti ricordi per tutti ed una apposita targa commemo-rativa è stata consegnata al tifoso rossonero piu’ anziano, il signor Luigi ALAGIA, che   ha sempre rappresentato il punto di riferi-mento per la tifoseria milanista di Camerota. Stadio5 si associa agli auguri con il convincimen-to che sarà ancora tanto lunga e gloriosa la strada che il Milan Club dovrà percorrere, con tan-ta, tanta passione per i colori del Diavolo.

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mercoledì 6 gennaio 2016 www.stadio5.it8

Ospiti

Giovanni Labanca

Ci voleva proprio un bel dottore che sapes-se curare ben bene le ferite che, da trop-

po tempo, lo dilaniavano in un campionato che, avviatosi in modo dignitoso, è calato, via via verso il dirupo. La piazza rosso-

iL dottor baLanzone cura se stessoblu cominciava a temere il peg-gio ed il peggio avrebbe avuto l’acre sapore della serie cadetta, quella che la città degli Asinelli non avrebbe mai gradito, dopo la pronta risalita tra le squadre che contano. Un medico, ci voleva assolutamente un medico ed an-che bravo che predisponesse una cura da cavallo, anche se un me-dico in casa c’era già. Balanzone, evidentemente non bastava più e bisognava ricorrere ad un altro specialista esterno, di quelli che sulla piazza si trovano anche a buon prezzo. Fortuna ha voluto che un certo sempre apprezzato Donadoni fosse libero e, senza perdere tempo, eccolo al capez-zale del Bologna. Con sè ha por-tato cure nuove, fatte di orgoglio, tecnica e grande personalità,

vanotto che da ala faceva im-pazzire mille difese. Il miracolo, semmai, lo hanno fatto i ragazzi che si sono dapprima guardati in faccia e poi hanno tirato fuori quelli che chiamiamo attributi ed hanno ripreso la lena che avevano smarrito. L’aria che tira a Bologna non soffoca l’ambiente ed il pub-blico rappresenta l’altra medici-na che completa la cura. Stasera con il Diavolo convalescente, ma sempre vincente, sarà una bella battaglia e sicuramente lo impe-gneremo per vincere”.Accipicchia, come è deciso sto dottorino dalle idee chiare, tanto chiare che ha ringalluzzito anche l’ex presidente Giannino Mo-randi che a vincere, San Remo e Canzonissima, ci è abituato e sprizza di gioia, che manda a dire

dal suo buon ritiro campagnolo: “Con Donadoni abbiamo ritrova-to fiducia e continuità, proprio le giuste mosse che ci mancavano. La classifica con 19 punti ci met-te al riparo da brutte sorprese, ma non bisogna mollare, proprio adesso che viene il bello. Se fosse necessario, intonerei mille canzo-ni per portare i ragazzi del Dall’A-ra sempre alla conquista dei tre punti. Intanto, la vedo bene con il Milan, che soffre la velocità, pro-prio quella che è la nostra arma migliore, con giudizio sempre”.Il quadro è completo ed il cam-mino può riprendere verso l’alto,su per la torre più lunga di Piazza Maggiore. Balanzone “secondo” sta facen-do un buon lavoro.Vedremo se avrà avuto fortuna.

proprio le iniezioni che ci vole-vano per far guarire una squadra che, se non proprio a far tremare il mondo, tornasse a galleggiare più tranquilla tra i morosi della bassa classifica. La cura sembra aver dato i suoi frutti, se sono ar-

rivate belle vittorie consecutive, escluso l’inaspettato scivolone casalingo con il Torino. La clas-sifica si è alzata,mentre la febbre è scesa di colpo. Miracolo?“No, niente miracolo, ci dice il brizzolato mister, lo stesso gio-

Potrebbe essere una gior-nata pro-Juventus quel-la di oggi, nel giorno dell’Epifania, che regala

la diciottesima giornata , dopo la sosta di Natale. I bianconeri di Allegri ospiteranno,infatti, il Verona che in questo momento non viaggia sicuramente a vele spiegate,in campionato. La squa-

miLan, attento aLL’ex

Donadoni pronto a fare uno scherzetto a Mihajlovic

dra di Delneri, cifre alla mano, ha già un piede in serie B e per la Vecchia Signora l’impegno di questo pomeriggio non dovrà far perdere ilo sonno ai suoi tifosi.Un gradino sopra alla Juventus, ci sono le tre big del torneo, con un’Inter circondata dalle pole-miche dopo la sconfitta casalin-ga con la Lazio. Il passo falso dei

nerazzurri ha fatto subito alzare le antenne a Fiorentina e Napoli, che non hanno perso tempo per recuperare da quattro ad uno i punti di distacco dalla formazio-ne di Mancini.La capolista Inter, oggi alle di-ciotto, sarà in campo al Castel-lani contro l’Empoli delle me-raviglie, che contende il sesto

posto in classifica al Sassuolo. Non sarà una gara facile per la Beneamata, perchè i ragazzi di Giampaolo hanno già messo alle corde quasi tutte le big del cam-pionato, meno la Juve, trascinata da Dybala, in pieno recupero , in merito al ritardo accumulato all’inizio di campionato.Trasferta non facile a Palermo per la Fiorentina, altra antago-nista dell’Inter, mentre il Napoli riceverà al San Paolo un Torino pungolato da Ventura, dopo i re-centi risultati negativi, durante il

pronto a giocare alla morte tutte le partite per restare in serie A. Il Sassuolo, dal canto suo, ospi-terà il Frosinone, mentre a mez-zogiorno apriranno le ostilità ( dopo Genoa -Sampdoria) l’anno nuovo Udinese ed Atalanta, con i friulani pronti ad applaudire nuovamente Di Natale.

mese di dicembre.Un occhio di riguardo pere ilo Milan, chiamato alla riconferma con il Bologna, dopo il bel suc-cesso di Marassi con la Samp. La squadra di Donadoni, in questi tempi, è , però, all’altezza di respingere qualsiasi attacco delle grandi del campionato ed i rossoneri la sanno. Prova del nove, infine, per la Roma di Gar-cia ,impegnata a Verona con il Chievo e per la Lazio, reduce dal colpaccio esterno con l’Inter, in campo all’Olimpico con il Carpi,

Le Altre

Marjlja Bisceglia

Un super Cassano porta i co-lori doriani in giro per la città di Genova. il calciatore barese non segna ma dispensa lezioni di calcio, torna Fantantonio e si rende protagonista di tutte e tre le reti blucerchiate. Ieri ha detto male ancora una volta al Genoa e ancor peggio al tec-nico Giampiero Gasperini che starà già preparando le valige. La Sampdoria vince per 3-2 il derby della Lanterna. Come già detto, Antonio Cassano non ha segnato ma manda in rete due volte Soriano e una volta Eder che porta 11 le marcature in classifica cannonieri. L’aeropla-nino vola sui cieli della Liguria e non solo, mentre Gasperini, alla quinta sconfitta consecuti-va, sente finita la sua avventura alla guida del Grifone. Gran-de reazione del Genoa nella frazione finale dei giochi che porta Pavoletti a segnare una doppietta, ma non basta e la classifica piange sempre di più. Nonostante un inizio scoppiet-tante, la squadra rossoblù si perde nella nebbia prodotta dai fumogeni lanciati dai suoi stessi sostenitori. Neppure in occa-sione dell’inferiorità numerica della Samp per l’infortunio di De Silvestri, stiramento al fles-sore, il Genoa ha saputo appro-fittare della seconda occasione avuta per segnare. Ci pensa

Montella rischia nel finale ma fa suo il derby della LanternaGasperini con la valigia pronta

ancora Cassano a dare lezione di calcio ai cugini, dopo lo 0-1 che ha portato in gol Soriano grazie al suo lancio di prima intenzio-ne, mandando in gol anche Eder al 39’. Il resto è tutto un Cassa-no Show. La scelta di Montella, preferire Cassano a Muriel, si rivela vincente. E’ ancora lui, la perla delle perle della serata, con un assist chirurgico manda in rete Soriano ed in estasi i tifosi doriani. C’è tempo, però, anche per gli errori. Vincenzo Montel-la, pensando già vinta la partita e per salvaguardare i gioiellini di casa, sostituisce sia Eder che Cassano, se la vede brutta ma la magia porterà definitivamente il nome di Cassano e la vittoria alla Samp. Gasperini può poco visti

gli infortuni e le squalifiche che hanno snaturato il suo Genoa. Le assenze di Tino Costa e Perotti si sentono e l’incapacità di creare gioco di Dzemaili e Ntcham, en-trambi sostituiti, affossano defi-nitivamente il Genoa che reagirà comunque nell’ultima mezzora ma invano per il risultato.

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9mercoledì 6 gennaio 2016 www.stadio5.it

buon 2016 a tutti , che s ia un soLare azzurro napoL iSarà un anno importante per il Napoli, comunque vada il 2016 consacrerà la stella di Maurizio Sarri, tecnico venuto su da solo, senza protezioni e senza l’appog-gio dei soliti procuratori, talvolta vero cancro del calcio. Un gran-de bravo a lui. Un fatto che mi preme comincia a essere quello di chiedermi quanti altri Sarri abbiamo lasciato boccheggiare nei campionati minori per dare spazio a gente come Rudi Garcia e simili, quanti peccati del gene-re abbiamo inconsapevolmente concepito? Sarà un anno impor-tante perché appena finiti i tor-nei per club, ci sarà la competi-zione europea e gli azzurri di De La avranno in loro rappresen-tanza una bella fetta di tesserati, come è accaduto con l’ultimo mondiale, quando c’erano ben 13 calciatori del Ciuccio, una cosa mai accaduta nella storia del cal-cio Napoli. Ma prima di arrivare al torneo finale degli Europei c’è da affrontare la realtà di inizio anno, e la prima delle finali che ci accompagnerà da qui alla fine sarà Napoli – Torino, partita di mille storie, di tanti momenti

importanti, che ha avuto scon-tri fra tanti giganti del passato. Napoli contro Torino rievoca nomi altisonanti come quelli di Claudio Sala, Luciano Castellini, Eraldo Pecci, Giovanni Francini, Giancarlo Corradini, Fabio Qua-gliarella, Giampiero Ventura...  storie di uomini e di un calcio di una volta, storia di vendette e di errori di mercato, ma comunque rimane una gara impressa nel-la storia del calcio italiota, una classica, di quelle che  Gianni Brera riteneva tale. A Napoli si sta in attesa con trepidante ten-sione per l’annuncio del nome  del nuovo centrocampista che deve riempire la casella vuota, del quarto centrale difensivo e aggiungo io, di una torre d’area di rigore, un ariete che funga da frangiflutti quando gli avversari giocano in 11 dietro la linea della palla, risultando una Maginot di trapattoniana memoria. Forse è chiedere troppo, ma per potere arrivare fino alla fine serve tut-to ciò a mio sommesso avviso. Anche se la stagione 2015- 2016 sarà ricordata come quella della rivalutazione del parco giocatori del presidente Aurelio de Lau-rentis, un miracolo tutto merito

di Maurizio Sarri. Tanto è vero che la stagione che volge alle spalle ha comunque dato la de-finitiva consacrazione al Napoli, quella che riconosce ai parteno-pei di essere una squadra d’élite, questo continuum  di risultati, ci ha proiettati nel giro alto del mondo della pedata, mai, dicia-molo tranquillamente, erava-mo arrivati a tanto, nonostante avessimo avuto in squadra l’asso del football per antonomasia, il grande, inestimabile, inarrivabi-le  Diego Armando Maradona.Per scaramanzia non vado oltre certe analisi di campionato, pro-prio perché come si dice dalle mie parti: meglio non vedere la

pelle dell’orso prima di averlo catturato. Tornando alla partita di questo inizio stagione, dicia-mo che gli azzurri avevano bi-sogno di sicuro di staccare un poco la spina, erano partiti con il piede dolce, con un incedere molle, anche per via di uno sche-ma indigesto, facendoci perdere troppi punti in avvio di stagione e così subito dopo, per raggiun-gere chi era al vertice del cam-pionato,  i ragazzi di Sarri hanno dovuto per mesi tenere come si dice: il piede a tavoletta, vincen-do, tranne che con la Roma, tutti gli scontri diretti; tutto questo ha avuto un costo, consistito in un eccedente sforzo fisco  che

a fine dicembre e nonostante la bella vittoria di Bergamo contro l’Atalanta, una volta nostra be-stia nera, mostrava a tutti, senza tema di smentita, una squadra in debito di ossigeno, stremata.  Ora è tempo di riprendere la corsa senza tregua. Abbiamo bi-sogno di giocare e correre a mil-le perché non siamo di certo la squadra più forte, basti pensare che come tetto ingaggi siamo so-lamente quinti. Napoli – Torino si gioca il giorno della befana e sinceramente non poteva cadere nel giorno migliore, per noi tifo-si, che aspettiamo il primo regalo dell’anno da parte della Signora con la Scopa. Rivolgo il mio au-

gurio di buon 2016 a tutti i miei compagni di viaggio, quelli della scuola calcio Stella Biancoceleste dove alleno,  poi ai miei collabo-ratori del sodalizio culturale dei Comitati Due Sicilie (grazie an-cora per avermi scelto ed eletto presidente) e anche a questa  “fa-miglia” allargata e condotta con maestria da Severa Bisceglia; ma un forte in bocca al lupo ai lettori di Stadio5, sempre più numerosi e sempre più competenti, che sia l’anno questo 2016, della realiz-zazione dei nostri e vostri sogni, la consacrazione dei nostri e vo-stri desideri, io? Beh aspettiamo a maggio e poi vi dirò se il desi-derio si è realizzato

Higuain e Sarri, gli uomini che stanno scrivendo la storia contempo-ranea del Calcio Napoli

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pagine 284 - ill. - prezzo € 16,00isbn 978-88-6218-242-3

Nell’ottobre del 1908, cu-riosamente a Chiasso, si

disputava il primo Inter-Milan, la sfida che sarebbe diventata il derby italiano per eccellenza, il più giocato, il più prestigioso. Il derby della Madonnina ne ce-lebra la storia ripercorrendo in sessantuno storie la sua gloriosa epopea attraverso partite famose e incontri che pochi conoscono. Un lungo, intenso e vivace rac-conto, ricchissimo di aneddoti, interviste, personaggi: dai fratelli Cevenini all’immenso Meazza che segnò con entrambe le ma-glie, dai fuoriclasse come Nyers e il Gre-No-Li, Rivera e Mazzola, Matthaeus e van Basten, Ibra e Kaká, a giocatori magari meno celebri ma che un’impronta, nel-la stracittadina, l’hanno lasciata: Smerzi, Bonizzoni, Cappellini, Belli, De Vecchi, Minaudo e tan-ti altri. Calcio, dunque, ma non solo. Poesia, musica, fatti di cro-naca si inseriscono spesso e vo-lentieri nei racconti, al pari delle vicende di una città fortunata a possedere il derby. Perché la stracittadina, oltre a essere emo-zione allo stato puro, è anche de-mocrazia: una sorta di bipolari-

Alberto Figliolia, Davide Grassi, Mauro RaimondiIL DERBY DELLA MADONNINA

smo calcistico, l’esaltazione della dialettica, della libertà. Questo libro rappresenta un sincero, ap-passionato atto d’amore nei suoi confronti.Alberto Figliolia è giornali-sta pubblicista. Collabora con il «Gazetin», periodico indi-pendente di cronaca civile, e «tellusfolio», rivista telematica “glocal”. Allenatore di basket, ha provato a coniugare la passione dell’insegnamento con i concetti di agonismo, democrazia e soli-darietà. Collabora con Silvana Ceruti alla conduzione del Labo-ratorio di Scrittura creativa nella Casa di Reclusione di Milano-Opera. Ha scritto numerosi libri navigando fra poesia e sport. Condivide con Çlirim Muça la vocazione alla divulgazione del-lo haiku e crede con fermezza nel martello libertario e gandhiano della poesia.Davide Grassi, giornalista pub-blicista, ha collaborato con diver-si quotidiani nazionali – tra cui il «Corriere della Sera» – prima di approdare agli uffici stampa. Ha pubblicato Inter? No, grazie! (Li-mina, 2002), Rossoneri comun-que (Limina, 2003) – antologia curata con Andrea Scanzi –, La palla è rotonda? (Limina, 2003), Rossoneri. Il manuale del perfet-

to casciavit (Fratelli Frilli Editori, 2008). Nel 2013, ha curato il Dia-rio della mia guerra (Segni e Pa-role), scritto da suo padre Paolo, e nel 2014 ha partecipato all’an-tologia 33 Racconti rock (QuiE-dit). Il suo sito è www.davideg.it, il blog www.fuorigiocoblog.com. Mauro Raimondi, milanese, ha esordito nel 2003 con Invasione di campo. Una vita in rossonero (Limina), partecipando all’an-tologia Rossoneri comunque (Limina, 2003). Insegnante di Storia di Milano, ha curato la biografia del poeta Franco Loi in Da bambino il cielo (Garzanti, 2010). Della sua città ha raccon-tato il cinema in Milano Films 1896/2009 (Frilli, 2009, coautore M. Palazzini), le testimonianze dei viaggiatori stranieri in Dal tetto del Duomo (Touring Club, 2007) e i libri in CentoMilano (Frilli, 2006). I tre autori hanno pubblicato insieme Centonovan-tesimi (Sep, 2005), Eravamo in centomila (Frilli, 2008) e Portieri d’Italia (A.Car, 2010). Nel 2010, Figliolia e Grassi hanno inol-tre scritto La sua Africa. Storia di Samuel Eto’o (Limina), e nel 2012 Grassi e Raimondi hanno pubblicato Milano è rossonera (Bradipolibri).

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Ottimo anno il 2015 per i plo-ti di parapendio e deltapla-

no, a partire dal recente record del mondo femminile di distan-za che Nicole Fedele ha fissato in 401 chilometri. Quello pregres-so, 381 km, le apparteneva dal 2013. Teatro dell’impresa il nord est del Brasile dove il parapendio della trentenne pilota di Gemo-na del Friuli (Udine) si è librato in cielo per nove ore e 21 minu-ti. A gennaio in Colombia aveva vinto la sua seconda medaglia di bronzo durante i campionati del mondo. La nazionale di deltapla-no, a marzo, ritorna dal Messico con l’ottavo oro mondiale, quar-to consecutivo. Christian Ciech, trentino trapiantato nel varesot-to, è campione del mondo per la terza volta. La formazione com-prendeva oltre Ciech, Valentino Baù, Tullio Gervasoni, Davide Guiducci, Filippo Oppici, Suan

Parapendio e deltaplano, successi del 2015 e sfide nel 2016Selenati, il CT Flavio Tebaldi e gli assistenti Andrea Bozzato ed Elia Piccinini. Ancora i piloti di del-taplano protagonisti ai pre-euro-pei a Krushevo in Macedonia nel mese di agosto: Elio Cataldi di Vittorio Veneto (Treviso) vince la medaglia d’oro e Suan Selena-ti di Arta Terme (Udine) quella d’argento. Unica l’impresa di Pierandrea Patrucco di Loranzè d’Ivrea (Torino) che sorvola in parapendio l’intera penisola. De-collato il 27 maggio da Bielmon-te, frazione di Veglio, comune a nord di Biella, atterra a Torre Faro nei pressi di Messina dopo aver percorso una rotta di 1650 km in 47 giorni. Il volo libero, cioè senza motore, è fatto anche di questo. Marco Littamé di Gas-sino Torinese ha vinto la prima tappa della Coppa del Mondo di parapendio a Baixo Guandu in Brasile. Lo vedremo impegnato a gennaio 2016 nell’atto finale della coppa a Valle de Bravo in Messico. Aaron Durogati di Me-

rano ha rappresentato l’Italia alla X-Alps, la maratona hike and fly da Salisbugo a Montecarlo, 1038 km da percorrere in volo o a pie-di. Ce l’ha fatta in meno di 10 giorni, un po’ troppi rispetto agli otto e quattro ore dello svizzero Christian Maurer che l’ha vinta per la quarta volta. Per il 2016 il calendario degli appuntamenti vede in testa i campionati euro-pei che si terranno a Krushevo in Macedonia. Dal 16 al 30 luglio si sfideranno i piloti di deltaplano, seguiti dai cugini in parapendio dal 6 al 20 agosto. Di particola-re importanza la trentatreesima edizione del Trofeo Guarnieri, dal 16 al 23 luglio a Pedavena (Belluno), organizzato dal Para & Delta Club Feltre, teatro il Monte Avena. Si tratta di una gara internazionale che ha il va-lore di pre-mondiale in quanto la FAI (Federazione Aeronautica Internazionale) ha assegnato al feltrino i campionati del mondo di parapendio nel 2017.

Proprio nel giorno del 53° com-pleanno di Francesco Panetta, il

più grande interprete italiano della corsa campestre (sei volte Campio-ne nazionale), domenica 10 gennaio 2016 prende il via da Cinisello Bal-samo (Mi) la 5° edizione del Cross per Tutti. La nuova stagione del cir-

Cinisello Balsamo dà il via al Cross per Tutti 2016 domenica 10 gennaiocuito riparte proprio dai prati del record, da quel  Parco del Grugno-torto che l’anno scorso vide giungere al traguardo ben 1500 atleti, cifra che ha pochi eguali nel mondo del-la corsa campestre, non solo a Mi-lano. Si torna quindi nel bel parco adiacente allo stadio Gaetano Scirea

(Via Francesco Cilea, 50), facile da raggiungere, ricco di posti auto e do-tato di ottimi servizi di accoglienza, il tutto gestito da una società esperta e operosa come l’Atletica Cinisello di Gianni Perini e dei suo infaticabili collaboratori. Il percorso è di quelli adatti a tutti, ampio e scorrevole con

l’unica insidia di un fondo piuttosto variabile. La neve e la pioggia di ini-zio settimana potrebbero appesanti-re il terreno ma le previsioni meteo danno un costante miglioramento fino a domenica. A fine gara, perché no, un buon defaticamento lungo la ciclabile che attraversa il parco e che

regala paesaggi fuori dall’ordinario dell’hinterland milanese.  Un tuffo nella natura dopo una sana dose di adrenalina agonistica. Prima delle 19 gare in programma sarà quella dei 6 km riservati ai Master M50 e oltre: tutti pronti, alle 9.00 si alza il sipario sul Cross per Tutti 2016. Le

prossime gare di gennaio del Cross per Tutti saranno a Cesano Mader-no (domenica 17) e a Lissone (do-menica 24). Poi tre appuntamenti a Febbraio: Paderno Dugnano (7) - Seveso (14) - Milano Vimodrone (21).

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buco NERO

Luigi Sada

finestra sul mondo e dintorni

Giovanni Labanca

Attualità aLmanacchi signori, aLmanacchi?

iran e arabia: venti di guerraE’ alta tensione tra Iran

ed Arabia Saudita dopo la decapitazione di 47 persone effettuate dal

governo di Riad, nei giorni scor-si. L’Arabia Saudita sostiene che si è trattato di una esecuzione di terroristi dell’Isis e di conse-guenza l’Iran dovrebbe farsi gli affari suoi. Il guaio è che tra i giustiziati c’era anche l’iman sci-ita Nimr-al Nimr, fatto fuori per aver predicato l’odio verso i sun-

niti. I grandi capi della nazione sunnita si sono ribellati alle ac-cuse di Theeran ed hanno rotto le relazioni diplomatiche. Tutti e due i Paesi hanno richiamato in patria i rispettivi rappresentanti, precludendo, così, ogni possibi-lità di ripresa del dialogo.Alla decisione di Riad, ha fatto seguito anche quella del Bharein, accompagnata,poi, da alcuni sta-ti africani fra i quali il Sudan, a maggioranza sunnita, come il re-

gno saudita. Riad, ha, tra l’altro, sospeso tutti i voli verso Thee-ran, in risposta alle accuse ira-niane. La tensione, come detto, è altissima. L’ambasciata saudita di Theeran è stata assaltata da una folla in-ferocita che l’ha, poi, incendia-ta. A gettare acqua sul fuoco ci hanno provato Londra e Parigi, oltre agli Stati Uniti. A queste potenze si è aggiunta anche la Russia, che si è detta disponibile

ad entrare come parte attiva nel-la mediazione tra l’Iran e l’Arabia Saudita. Intanto, si fa incande-scente la situazione ai confini di Israele, dove da Gaza sono stati lanciati alcuni missili verso lo stato ebraico, mentre alla demar-cazione con il Libano una pattu-glia ebraica è stata presa di mira da hezbollah, che hanno lanciato alcune bombe. Pronta la risposta dell’esercito con la stella di Davi-de, che ha mitragliato postazioni

di Hamas a Gaza e fatto saltare per aria alcuni automezzi degli hezbollah. Non è tutto, purtrop-po: a Gerusalemme si è verifica-to un altro accoltellamento. L’ag-gressore è stato neutralizzato, mentre ad Hebron è stata ferita gravemente una soldatessa, ad una fermata di autobus. L’aggres-sore è finito al cimitero insieme agli altri sedici accoltellatori eli-minati dall’esercito israeliano, quale risposta alle aggressioni.

Era il chiaro invito, usci-to dalla magica penna del nostro Giacomo Le-opardi, descrivendo un

colloquio tra un venditore di almanacchi ed un viaggiatore. E’ la scena che si ripeteva fino a non molti anni fa, soprattut-to nelle stazioni. La gente aveva bisogno di sapere come sarebbe stato l’anno nuovo, cosa avreb-bero riservato le stelle nei mesi a venire. Nè più nè meno come avviene oggi, con gli oroscopi che riempiono giornali e televi-sioni, anche se tanti fingono in-differenza, salvo poi sentirseli e leggerli tutti, magari di nascosto.Dite la verità, cari lettori, non ri-entrate anche voi in questa cate-goria? Ebbene, pur non essendo astrologhi, ci vien voglia di ten-tare delle previsioni per l’anno cominciato appena. Lo vogliamo sicuramente migliore, questo è poco, ma sicuro. Vogliamo, in-nanzitutto buona salute e poi, per non farci mancare niente, pure qualche buona riserva di soldini che fanno un bel paio con la sa-lute. Dipendesse solo da noi, non avremmo difficoltà. Dipende, per la salute dal buon Dio, quello di tutti si intende, se no qua co-minciano a fioccare i distinguo e non dobbiamo offendere la su-scettibilità proprio di nessuno. Il resto, quello che può venire, dipende dagli umani, a comin-ciare proprio da ciascuno di noi in primis, dalla nostra volontà,

speranze per un anno migLioredal nostro giudizio, dalla nostra capacità di valorizzare al mas-simo le nostre doti, altrimenti addio mio bene, se demandiamo ad altri questo compito, che è il principale. Dipende, l’andamen-to dell’anno nuovo, anche dalla politica del nostro governo, che con le sue leggi ci condiziona l’e-conomia e quindi la vita stessa, giorno per giorno. A giudicare di come stanno le cose, quello in carica si arrabatta alla meglio per fare qualcosa e, secondo i per-sonali punti di vista, sta facen-do bene o sta facendo male. Lo vedremo più avanti, nel tempo. Quello che ci vuole, comunque, è maggiore coesione politica, maggiore coraggio, anche nelle sfide con l’Europa tedesca che ci tiene a guinzaglio come cagnoli-ni addomesticati. Dobbiamo fare la voce grossa, contro l’Europa che, secondo il nostro persona-le giudizio e per quello che può contare, è stato un “maledetto imbroglio”, come il vecchio film di Pietro Germi, di quando era-vamo ancora alle scuole medie a Lagonegro. Renzi, ragazzotto deciso, anche se illegittimo, poli-ticamente, dovrà sforzarsi e por-tare a termine qualcosa di du-raturo. Lo speriamo tutti. Tutti speriamo anche in una giustizia con la G , più veloce, più giusta e meno istrionica, senza tutta-via dimenticare che i giudici, osannati o vituperati a secondo del caso, applicano le leggi che il Parlamento vota ed approva e guai se non lo facessero. Taluni giudici, comunque, danno l’im-pressione, alcune volte, di essere partigiani, troppo di gomma, a secondo dei casi. E’ un desiderio legittimo avere una giustizia che sia degna di un popolo maturo. E il popolo, i politici, sono ma-turi? Come lo vorremmo. Sicu-

ramente, non come sono adesso. La maggior parte, sono i fatti che

parlano, godono della scontata nomea di “ladri” nel senso lato

della parola, perchè, forse anche inconsapevolmente, intingono

troppo il pane nel sugo, proprio come facevamo da bambini la domenica , quando la mamma preparava il ragù con lo spez-zatino. Non è giusto, però, che, intingi oggi, intingi domani, non si finisca di ritrovarsi dietro alle sbarre delle patrie galere, dove sono passati in tantissimi. E’ un grande desiderio che si scontra, ahi noi, con la triste realtà. Vor-remmo, altro bel desiderio, che si varassero anche grandi opere e che si portassero, una buona volta, a termine, presto e non alle calende greche. Saremo accon-tentati? Vorremmo anche tanta pace nel mondo, ma lo sappiamo già che è un pio desiderio, per-chè da quando l’uomo ha messo piede sulla terra, ha combattuto sempre il suo rivale per il cibo o per la donna. Oggi gli obiettivi sono altri e si chiamano petro-lio e ricchezze minerarie, che si contendono anche in nome di tanti Dio che, se andate a vede-re, è sempre lo stesso e, siamo convinti, che solo se lo volesse veramente, potrebbe porre fine a tutte le schermaglie planetarie. Altri desideri, li lasciamo formu-lare ad ognuno di voi, secondo il vostro cuore. Noi pure ne abbia-mo alcuni e tra questi, cari letto-ri, emerge quello che voi possiate stare sempre bene e continuare a leggere sempre più Stadio5, il fedele amico di ogni domenica, sabato o mercoledì e, perchè no, anche del giovedì. Questa è una certezza ed è già qualcosa, al mondo di oggi. “..Almanacchi signori, almanacchi signori, vuole comperare un almanacco?” Ma sì, diamo retta allo sventurato Giacomino da Recanati , cantore dell’Infinito, di Silvia o del Pa-store errante dell’Asia e compria-moci sto benedetto almanacco. Per vedere l’effetto che fa.

Venditore. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi. Bisognano, signore, almanacchi? Passeggere. Almanacchi per l’anno nuovo? Venditore. Si signore. Passeggere. Credete che sarà felice quest’anno nuovo? Venditore. Oh illustrissimo si, certo. Passeggere. Come quest’anno passato? Venditore. Più più assai. Passeggere. Come quello di là? Venditore. Più più, illustrissimo. Passeggere. Ma come qual altro? Non vi piacerebb’egli che l’anno nuovo fosse come qualcuno di questi anni ultimi? Venditore. Signor no, non mi piacerebbe. Passeggere. Quanti anni nuovi sono passati da che voi vendete almanacchi? Venditore. Saranno vent’anni, illustrissimo. Passeggere. A quale di cotesti vent’anni vorreste che somigliasse l’anno venturo? Venditore. Io? non saprei. Passeggere. Non vi ricordate di nessun anno in particolare, che vi paresse felice? Venditore. No in verità, illustrissimo. Passeggere. E pure la vita è una cosa bella. Non è vero? Venditore. Cotesto si sa. Passeggere. Non tornereste voi a vivere cotesti vent’anni, e anche tutto il tempo passato, cominciando da che nasceste? Venditore. Eh, caro signore, piacesse a Dio che si potesse. Passeggere. Ma se aveste a rifare la vita che avete fatta né più né meno, con tutti i piaceri e i dispiaceri che avete passati? Venditore. Cotesto non vorrei. Passeggere. Oh che altra vita vorreste rifare? la vita ch’ho fatta io, o quella del principe, o di chi altro? O non credete che io, e che il principe, e che chiunque altro, risponderebbe come voi per l’appunto; e che avendo a rifare la stessa vita che avesse fatta, nessuno vorrebbe tornare indietro? Venditore. Lo credo cotesto. Passeggere. Né anche voi tornereste indietro con questo patto, non potendo in altro modo? Venditore. Signor no davvero, non tornerei. Passeggere. Oh che vita vorreste voi dunque? Venditore. Vorrei una vita così, come Dio me la mandasse, senz’altri patti. Passeggere. Una vita a caso, e non saperne altro avanti, come non si sa dell’anno nuovo? Venditore. Appunto. Passeggere. Così vorrei ancor io se avessi a rivivere, e così tutti. Ma questo è segno che il caso, fino a tutto quest’anno, ha trattato tutti male. E si vede chiaro che ciascuno è d’opinione che sia stato più o di più peso il male che gli e toccato, che il bene; se a patto di riavere la vita di prima, con tutto il suo bene e il suo male, nessuno vorrebbe rinascere. Quella vita ch’è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura. Coll’anno nuovo, il caso incomincerà a trattar bene voi e me e tutti gli altri, e si principierà la vita felice. Non è vero? Venditore. Speriamo. Passeggere. Dunque mostratemi l’almanacco più bello che avete. Venditore. Ecco, illustrissimo. Cotesto vale trenta soldi. Passeggere. Ecco trenta soldi. Venditore. Grazie, illustrissimo: a rivederla. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi.

DIALOGO DI UN VENDITORE D’ALMANACCHI E DI UN PASSEGGERE

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Anastasia Mazzia

Cinema

checco zaLone

Tradizione culinaria abruzzese n o n s o l o c a l c i o Suoni eSapori

Il noto comico pugliese Checco Zalone con il suo ultimo film “Quo Vado?” ha letteralmente sbanca-

to il botteghino italiano. In-fatti la pellicola in sole 48 ore di programmazione aveva già raggiunto i 14 milioni d’incas-so, arrivando in soli 4 giorni a ben 26 milioni. Le cifre sono da capogiro: più di 3.060.698 di biglietti staccati. Zalone ha già superato “Star Wars” e si ap-presta a raggiungere i risultati

Quo vado da recordstellari di “Avatar”  (65 milioni d’incassi) di James Cameron.Diretto da Gennaro Nunzian-te, il film è presto diventato un “case studies”, un fenomeno nazional-popolare: i principali quotidiani, ma anche politici ed esperti del settore cinema-tografico hanno subito espres-so i loro pareri favorevoli e le loro critiche. La pellicola è stata principalmente attacca-ta per i suoi contenuti: Zalone deride la grave crisi economi-ca e sociale dell’Italia di oggi, spaziando tra lavoro, pubblico impiego, mala-politica e tutela ambientale. I pareri favorevo-li, invece, si sono concentrati sui dati oggettivi che hanno visto le sale cinematografiche riempirsi dopo anni di crisi e di grande assenteismo. Così il ministro Dario Franceschini ha twittato: «Grazie a #Chec-coZalone. Il successo di #Quo-Vado fa bene a tutto il cinema italiano e avvia alla grande un 2016 di ritorno nelle sale». Lo stesso Adriano Celentano ha elogiato Zalone dichiaran-do: “Il cinema di Checco Za-

lone è un efficace toccasana di cui le farmacie non possono essere sprovviste. Una medi-cina la sua che ci difende e ci rende immuni dalle gravi infe-zioni che ci procurano le cla-morose cazzate di un certo tipo di cinema internazionale i cui ingredienti non sono altro che la solita violenza e…dove tutto è solo morte che uccide”. Maurizio Gasparri invece ha preferito strumentalizzare la pellicola per criticare Renzi: “ha appreso di essere un im-broglione truffatore anche da questa pellicola, che evidenzia come la presunta abolizione delle province sia stato un in-ganno del governo Renzi”. Al di là di qualsiasi giudizio estetico proprio della pellicola o di bieche strumentalizzazio-ni politiche, “Quo Vado?” é un successo sotto molti aspetti, soprattutto riguardo gli incassi stellari che sta raggiungendo. Come ha dichiarato  il produt-tore Valsecchi: “Dovrebbe usci-re un nuovo Zalone ogni anno per dare una spinta all’intero sistema del cinema italiano!”.

Il ciabotto

E’ uno dei pochi piatti vegeta-riani della tradizione abruz-

zese, ottimo come contorno, ma anche come condimento: si tratta del cosiddetto “ciabotto”, una serie di ortaggi cotti in pa-della con olio e sale, facile da realizzare e davvero gustoso. Per farlo servono 2 patate, una me-lanzana, un peperone rosso, una

zucchina, mezza cipolla, un bic-chiere di passata di pomodoro o pomodori freschi, olio extraver-gine di oliva, sale e basilico. Pri-ma si fa rosolare la cipolla tritata finemente, poi si aggiungono le patate tagliate non molto grandi e si fa cuocere per circa 5 minu-ti. Poi si aggiunge la melanzana tagliata a pezzetti facendo cuo-

cere per qualche minuto, e dopo ancora il peperone. Dopodiché si aggiungono il pomodoro e le foglie di basilico e infine le zucchine tagliate sottili. Solo a questo punto si aggiunge il sale, quanto basta, lasciando cuocere a fiamma medio-bassa con il co-perchio, fino a quando gli ortag-gi si sfaldano.

La ‘NnujeIngedienti: un metro e mezzo di bu-della di maiale della parte dell’ultima sezione d’intestino, 250 g di carne magra e pancetta di maiale, 1,5 kg di trippa di maiale, rosmarino, buccia di arancia, qualche spicchio d’aglio, allo-ro, peperoncino.Preparazione: lessare la trippa a parte e fare altrettanto con il resto della carne; tagliare tutto a listellini. Tagliuzzare la buccia d’arancia, il ro-smarino, l’aglio, l’alloro e il peperon-cino. Fare di tutto un impasto molto ben amalgamato. Tagliare a parte le budella in pezzi di circa 12 cm. Lega-re con spago sottile ogni pezzo a una estremità, riempirlo con l’impasto e legarlo all’altra estremità ottenendo così le gustosissime ‘nnuje, che saran-no appese in luogo arieggiato a mò di salamini per tre o quattro giorni. Si prestano a essere conservate per qual-che tempo. Possono essere cotte sulla brace, al forno o in padella.Tra gli insaccati, non possiamo non ricordare la salamella di fegato al vino cotto. Produzione di questo in-saccato di maiale è tipica del vastese, dove la cultura del vino cotto trova un’antica e diffusa consuetudine. Per la sua preparazione si usano fegato, cuore, polmone, pleura, diaframma e le rifilature rosse del guanciale in pro-porzione di 30% e 70% tra corata e ri-filature. Tutto viene macinato e amal-gamato con aromi, buccia di arancia e aglio; si aggiunge poi del peperone dolce e infine vino cotto invecchia-to. L’aggiunta di vino cotto serve sia per una migliore conservazione sia per aromatizzare, smorzando il gusto particolarmente intenso della corata. L’impasto infine viene insaccato in budello e fatto stagionare. Con parti miste, rimasugli della macellazione del maiale (orecchie, muso, piedini, lingua, coda), lessate e disossate e poi mescolate a sedano, polpa di olive nere e sottaceti, prosciutto macinato, brodo di cottura, quindi insaccate in un budello naturale di grossa dimen-sione, il  ”trombone” e fatte raffred-dare; l’estro culinario degli avi, acuito

dalla necessità e dalla parsimonia, ha dato vita alla coppa all’abruzzese, ap-pena descritta nella variante terama-na. Per poterla raffreddare e tagliare soda e compatta, nella zona del Gran Sasso, veniva chiusa in sacchetti di panno, cuciti appositamente e appe-sa fuori dalle abitazioni, al vento e al freddo della notte che la gelava con i rigori naturali. Una variante è la cop-pa di testa alla maniera di Rojo del Sangro, dove si lessa la testa del maia-le, la si disossa, si mescola con il seda-no, timo e peperoncino, si aggiunge il brodo di cottura filtrato e dopo aver completato la cottura, si versa in reci-pienti di terracotta che si raffreddano in frigo. Con zampetti, coda, costo-line, orecchie e lingua cotta in acqua per circa quattro ore con alloro, pepe, peperoncino e scorza di arancia, ag-giungendo poi il sangue lessato a par-te (esiste anche la variante che non ne prevede l’utilizzo), si ottiene la ‘ndoc-ca ‘ndocca, un’altra preparazione ti-pica del teramano. Il piatto va servito preferibilmente caldo ma risulta gu-stoso anche freddo nella sua gelatina. La pietanza è testimonianza tipica di quella cultura contadina che del ma-iale non butta niente, sfruttandone il formidabile potenziale energetico fino all’ultima risorsa. Il suo nome dialettale si richiama probabilmente al metodo di preparazione che pre-vede piccoli tocchetti delle parti ani-

mali per facilitarne la cottura. Zam-pette, musetto, cotenne, orecchio, lardo, pancetta, osso di prosciutto si utilizzano per insaporire le verdure e la pasta di uno dei piatti più famosi della gastronomia teramana: le virtù del primo maggio. I piedi del maiale regalano gustose ricette come i piedi-ni del maiale ai ferri, lessati, tagliati in due, cosparsi di mollica, lardo e poi cotti ai ferri. Una ricetta leggermen-te brodosa è quella degli zampetti di maiale con le verze: i piedini di maia-le vengono cotti in acqua con cipolle, carote, sedano, aglio e grani di pepe; a metà cottura si aggiunge il cavolo verza e si cuoce per circa mezz’ora. Da non dimenticare i piedini di ma-iale con i fagioli. L’utilizzo del maiale si presenta quasi inesauribile e dob-biamo ricordare il brodo fatto con la testa e le zampe e altri ritagli; la testa di maiale cotta al forno, tradizione di Castiglione Messer Marino; i fricci-nelle di lu pette o osso della padrona, cioè un osso rosolato in padella e poi bollito per ricavarne un brodo ottimo per paste e verdure come nella tradi-zione dei Furci.

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Musica

Riccardo Sada

A gennaio i club sono soliti tirare il fiato sia in termini di programmazio-

amnesia miLano: un gennaio roventene sia di ospiti? Non l’Amne-sia Milano, che in poco più di tre settimane propone una se-rie di guest di altissimo livello con il raro pregio della qualità e della tempestività. Si inizia sabato 9 con due graditi ri-torni: Yaya e Just A Mood. Yaya è Amnesia Milano re-gular guest, e torna nel locale milanese pochi giorni prima di suonare al Bpm in Messico, uno dei festival dance più im-portanti al mondo; i torinesi

Just A Mood smentiscono sempre il detto “nemo pro-pheta in patria”, date le loro acclamate performance nei raduni sabaudi Movement e Kappa Future Festival. Saba-to 16 arriva Martin Buttrich, dj e producer tedesco capace in oltre vent’anni di attraver-sare a testa alta tutte le fasi più importanti della musica elet-tronica: tra le gemme di una carriera esemplare, la nomi-nation ai Grammy Awards, gli Oscar della Musica (nel 2003) e la creazione insieme a Loco Dice della label Desolat. Sa-

bato 23 ospite speciale un’au-tentica diva della consolle, Nina Kraviz, un concentrato di bellezza, esplosività e ta-lento musicale: tra le ultime notizie che la riguardano, una tournèe in Giappone, il suo album di debutto “Nina Kra-viz” del 2012 appena rieditato con nuovi remix e soprattutto la residenza a Bbc Radio One, dove una volta al mese pro-porrà la sua musica mixata. Il suo primo set è in program-ma sabato 14 gennaio. Vener-dì 29 primo appuntamento annuale con le serate al Fa-

brique, e che appuntamento! Ospite più che speciale Loco Dice, reduce da un 2015 as-solutamente pazzesco, basti pensare alla sua serata Hyte all’Amnesia di Ibiza, al suo album “Underground Sound Suicide” e dai suoi cinque set concentrati in 48 ore tra gio-vedì 31 dicembre e venerdì 1 gennaio, spalmati tra Italia e Spagna. Ritmi da vero e pro-prio superman. Al suo fianco,

come in tante altre sue sera-te speciali, Caleb Calloway. Sabato 30 gran finale con la prima maratona musicale Amnesia del 2016: protago-nista Leon, capace ormai di sostenere anche otto ore con-secutive di djset. Un gennaio senza tregua e senza sosta, il miglior modo per iniziare l’anno come lo si era conclu-so: potenza e merito dell’Am-nesia Milano.

Martin Buttrich

Nina Kraviz

Loco Dice

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Dalla notte di capodanno non si parla d’altro, il cantante Gianluca Gri-

gnani è ormai su ogni social, tra notizie e scherzi, avrebbe infatti deciso di difendersi dopo la pessima figura fatta durante l’esibizione avvenuta la sera del 31 nello show presentato da Gigi D’Alessio per inaugurare l’anno nuovo. Il cantante si è esibito visibilmente ubriaco tra lo scon-certo dello stesso presentatore e del pubblico, ma non si scorag-gia, scrivendo su facebook: “E c’è

Le feste sono finite, ma cosa più importante è iniziato un nuovo anno, i nostri vip saranno pieni di buoni propositi? Avranno fe-steggiato al meglio? Di una cosa siamo certi, sono ripartiti alla grande.

Ormai la separazione del-la coppia Belen Rodri-guez-Stefano Di Mar-

tino è sulla bocca di tutti, tra chi ne risulta dispiaciuto e chi invece è contento, non potevano man-care i miscredenti. In molti sem-brerebbero pensare che la rottu-ra sia una farsa, la prima è Lory Del Santo, che avrebbe sottoline-ato la bravura della showgirl nel farsi pubblicità, la Del Santo tro-va infatti che la coincidenza tra la separazione della coppia e l’i-nizio del programma su Canale 5 dove la Rodriguez sarà proprio

la conduttrice, sia molto conve-niente. Ma Lory non è la sola a pensarla in questo modo, Patri-zia De Blanck avrebbe definito infatti la Belen come un domma molto furba, dichiarando la sua convinzione che la rottura sia una montatura, scommettendo inoltre che entro tre mesi sareb-bero tornati insieme, dello stesso parere anche Samantha De Gre-net, che non manca di dichiarare i suoi sospetti riguardo all’acca-duto. Non ci resta che attendere, il tempo darà le sue risposte.

Evento della settimana è si-curamente l’uscita nelle sale

cinematografiche del nuovo film “Quo Vado?” del comico Chec-co Zalone, ormai sulla bocca di tutti. Il commento che più ha incuriosito il pubblico è stato però quello di Adriano Celenta-no, mito della musica italiana. Il cantante, che è stato omaggiato da Zalone nello stesso film, ha solo parole di lode per il comi-co dichiarando: “L’intellettuale Zalone, sfoderando l’arma della sua intatta purezza, ti fa scom-pisciare dalle risate”. È ormai

evidente che Checco comprenda pienamente il pubblico italiano, è infatti ormai detentore di tut-ti i record di incassi, grazie ai precedenti film come “che bella

giornata” e “cado dalle nubi”. Ce-lentano non è infatti l’unico am-miratore della star pugliese, ma è sicuramente tra i fan inaspettati. Ormai i suoi film sono stati di-

chiarati terapeutici, un vero toc-casana, siamo infatti sicuri che anche “Quo Vado?” sarà un suc-cessone, che dire, non possiamo perdercelo.

Claudio Lippi, che doveva presentare con Amadeus la se-rata di capodanno in onda sulla Rai, ha avuto un malore,

tuttora si trova infatti in ospedale. Il conduttore si è sentito male il 31, non potendo partecipare a “l’anno che verrà” e sa-rebbe ancora ricoverato, proprio dall’ospedale infatti avrebbe pubblicato un tweet molto curioso rivolto a Matteo Renzi. “Sono ricoverato a Matera. Avrei urgente necessità di comu-nicare con Matteo Renzi. Qualcuno glielo può comunicare? Grazie”, queste sono le parole del tweet al quale poi è seguito un altro in cui ringraziava i numerosi fan dell’affetto ricevu-to, ora sono in molti ad essere curiosi, soprattutto riguardo le sue condizioni di salute, si ricorda infatti che il conduttore era stato male nel 2001 per problemi di cuore, non è certamente il modo migliore per cominciare il 2016, ma siamo speranzosi che possa tornare in forze il più presto possibile.

chi non ha mai capito come sono io e chi l’ha capito troppo che ho paura anch’io, ma sa cos’è che c’è, c’è che son contento perché mi hanno amato e odiato allo stesso tempo”, le parole provengono da versi delle sue ultime canzoni, la dichiarazione era quasi d’obbli-go considerato che uscirà il suo nuovo album a breve. Lo stesso Gigi lo ha difeso dichiarando che il cantante fosse euforico più che ubriaco, su una cosa non c’è dub-bio, Gianluca sa come iniziare al meglio l’anno nuovo..

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Registrazione del Tribunale di Milano: n° 446 del 3 agosto 2011