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domenica 18 gennaio 2015 Anno 5 n. 4 www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIO OCCHIO ALLA DEA NON È BENDATA MILAN ATALANTA

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domenica 18 gennaio 2015 Anno 5 n. 4 www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIO

OCCHIO ALLA DEANON È BENDATA

MILAN

ATALANTA

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domenica 18 gennaio 20152

MILAN (4-3-3)

Arbitro: Antonio Damato di Barletta

ATALANTA (4-4-2)

Diego LopezAbate, Rami, Mexes, Armero;

Montolivo, De Jong, Bonaventura;Cerci, Menez, El Shaarawy

SportielloBenalouane, Stendardo, Biava, Dramé;

Zappacosta, Baselli, Carmona, Moralez;Pinilla, Denis

STADIO MEAZZA ORE 15.00Milan

SandroMazzola

AtalantaAllenatore

Filippo InzaghiAllenatore Stefano

Colantuono

Il Milan passa ai quarti di Coppa Italia e l’incubo è

finito. Carlo Ancelotti sulla coppetta nostrana diceva che contava qualcosa solo dalla semifinale in poi. Il conven-to passa questo ed è cotica da mangiare con allegria. Riccar-do Montolivo proprio giovedì ha frustato la squadra: “Voglio il terzo posto”. Ora tocca l’In-ter che il 21 gennaio ospiterà la Sampdoria che potrebbe schierare Samuel Eto’o, prota-gonista della più bella stagione nerazzurra da mezzo secolo a questa parte. Non sarà una passeggiata per i Mancini-boys che cercheranno di passare il turno per poi giocarsi un tuf-fo verso la semifinale proba-bilmente contro il Napoli, che giovedì prossimo incontrerà l’Udinese. Andiamo con or-dine. L’ultima giornata del gi-rone d’andata vede la squadra di Pippo Inzaghi affrontare in casa l’Atalanta. Proverbial-mente gli orobici non sono avversari teneri per i rossoneri che si sono dovuti piegare pro-prio due anni fa per 1-0 con un gol di Cigarini. I rossoneri sono riusciti a vincere addirit-tura per 9-3, ma in un’epoca in cui l’850 e la 600 andavano per la maggiore: si parla della stagione 1972-73. Altri tempi, altro calcio. La Dea è in debi-to di punti, mentre i rossoneri sono obbligati a vincere se vo-gliono approfittare dello scon-tro Lazio-Napoli, in cui una delle due perderà sicuramente qualche punto. L’a.d. Adriano Galliani, in ottica mercato, ha praticamente chiuso la trat-tativa con Suso, trequartista del Liverpool che in Premier League non ha mai giocato. Lui la faccia la mette sempre, nonostante sia uno dei diri-genti più criticati del paineta-calcio. Il dirigente rossonero non vorrebbe fermarsi davanti all’orizzonte, ma i soldi sono quelli che sono e quindi per Siqueira (esterno dell’Atletico Madrid) ha nicchiato: “Se c’è l’opportunità si porta a casa, altrimenti facciamo con quello che abbiamo”. Il club rosso-nero non vuol spendere soldi, ma spera sempre di entrare nel calcio che conta, poiché dietro Juventus e Roma, tutte sem-brano raggiungibili. Sognare non costa nulla e illudersi non è il peccato peggiore. Giacomo Leopardi la vedeva così: “Il più solido piacere di questa vita, è il piacere vano delle illusioni”.

Giacomo Leopardi

La Juventus non la ferma più nessuno. Da interista non

dovrei dire queste cose ma la ve-rità è sotto gli occhi di tutti. Ho seguito con interesse la partita di Coppa Italia della formazio-ne di Allegri contro il Verona e sinceramente devo ammettere che i bianconeri sono una forza dirompente del nostro calcio. Stasera ci sarà il bis del match col Verona e per gli scaligeri, se la Juventus giocherà agli stessi livelli di giovedì, non ce ne sarà per nessuno. Tra l’altro rien-trando Tevez e Pirlo la forza del-la Vecchia Signora aumenterà ulteriormente. Ho visto l’Inter ieri sera con l’Empoli, nell’an-ticipo di questa ultima giornata del girone di andata, e la delu-sione è stata tanta. Perdere punti preziosi su campi in cui bisogna solo vincere, allontanata ulte-riormente qualsiasi obiettivo stagionale. Visto che il duello per lo scudetto è un affare pri-vato tra Roma e Juventus, la lot-ta sarà apertissima per la terza piazza che vuol dire prelimina-re di Champions. Se la giocano oggi Lazio e Napoli. La squa-dra di Pioli mi sembra in forma smagliante, non tanto perché ha battuto nettamente la Sampdo-

ria la scorsa settimana, quanto al fatto di giocare un ottimo cal-cio anche con le seconde linee com’è successo mercoledì sera a Torino contro i granata. Se poi Klose fa il serpente velenoso in area avversaria le cose migliora-no ulteriormente. Il Napoli non ha tante alternative: deve uscire con un risultato positivo da que-sta sfida che potremmo conside-rarla in qualche modo anche un derby del sud. Vogliamo parlare di Milan? L’obiettivo dei rosso-neri, ha predicato Berlusconi, deve essere il terzo posto. Ma

per quanto si è visto in questa prima metà del campionato le cose sono molto più complica-te per i cugini guidati da Pippo Inzaghi. A proposito ho sentito voci su un possibile affianca-mento di Arrigo Sacchi al Pip-po nazionale. Ma sinceramente sono cose che vanno discusse tra i diretti interessati. Oggi con l’Atalanta per i rossoneri è si-curamente un esame difficile, anche perché la squadra di Co-lantuono scenderà in campo col dente avvelenato per il pareggio incassato a tempo scaduto col

Chievo. I veneti questo pome-riggio ospiteranno la Fiorenti-na. I viola mi sono sembrati in ripresa non tanto per i quattro gol segnati a Palermo quanto per l’ottimo gioco espresso dal collettivo. Interessante anche la sfida di Marassi dove il Genoa dovrà vedersela col Sassuolo. La formazione di Di Francesco gioca il miglior calcio, in questo momento, e sicuramente non smetterà di stupire anche in questa circostanza. Tornando alla lotta per il terzo posto ve-dremo come se la caverà la Sam-

pdoria col Parma che mi è sem-brato in leggera ripresa in Coppa Italia nell’impegno casalingo vinto col Cagliari. I sardi questo pomeriggio saranno impegnati a Udine contro i bianconeri di Stramaccioni e per Zola sarà an-cora una giornata di sofferenza.

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3domenica 18 gennaio 2015

Severa Bisceglia

EnzoOcchiuto

bioritmipartita

MILAN CON IL RITMO GIUSTOMilan con qualche chance

in più per la gara di oggi contro l’Atalanta. La squadra di Pippo Inzaghi, reduce dalla rocambolesca vittoria in Coppa

Italia con il Sassuolo, non è si-curamente guarita, però i segni, seppur deboli di ripresa, sem-brano regalare un leggero otti-mismo in prospettiva dei pros-simi impegni. Dopo i venti di guerra emersi ultimamente per via di una serie di risultati scon-fortanti, il convalescente Diavo-lo contro i nerazzurri di Stefano

Colantuono, si metterà in tasca i tre punti che vorrebbero dire rilancio in grande stile verso i piani alti della classifica. Infatti l’analisi della biosituazione dei singoli giocatori mette in risalto uno stato di benessere psicofisi-co del Milan 6,05 contro un va-

lore medio di 5,95 dell’Atalanta. Secondo questa lettura biorit-mica, i rossoneri risultano avan-taggiati sulla carta, ed avere più possibilità di vittoria rispetto alla formazione nerazzurra. At-tenzione Milan, però, a non sot-tovalutare troppo gli avversari, in quanto la capacità intellettiva dei loro attaccanti risulta supe-riore alla media. Comunque, nello specifico delle potenzialità

di rendimento dei singoli atle-ti, i padroni di casa risultano, dal punto di vista emozionale, maggiormente stimolati agoni-sticamente con 6,16 della com-pagine bergamasca con 5,80 di valore assoluto. Inoltre i rosso-neri, dal punto di vista intuitivo, saranno dotati di molta fantasia e spiccata creatività. I giocatori

che si metteranno in vista come condizione psicofisica saranno: Diego Lopez, Montolivo, Bona-ventura, Zapata, Pazzini e Essien per quanto riguarda il Milan. Dalla parte atalantina invece: Sportiello, Stendardo, Dramè, Carmona, Denis e Gomez.

Tre punti ai rossoneri

Diego Lopez

Marco Sportiello

Nell’ultima giornata del girone d’andata il

Milan è chiamato a dimo-strare che non si tratta di crisi, vista anche la presen-za di Arrigo Sacchi nella fortezza rossonera. Inzaghi continua a sostenere che la sua squadra va bene così, ma i risultati, quelli utili a risalire la classifica, fanno fatica ad arrivare. Intanto il flop in terra lombarda Fernando Torres, appena ha respirato l’aria di casa si è dimostrato decisi-vo al passaggio del turno dell’Atletico Madrid rifi-lando una doppietta al Real Madrid, e non stiamo par-

QUESTA DEA NON È BENDATAlando dell’ultima squadra spagnola. Dopo i pareggi contro Torino e Chievo Verona i rossoneri devono puntare dritti ai tre punti, non è ammesso altro risul-tato. La cabala da il Milan vincente, anche per allun-gare il passo sugli scontri diretti. Fin qui 53 le partite disputate a San Siro con-tro l’Atalanta, 28 le vittorie rossonere contro le 8 degli avversari, i pareggi sono 17. I tifosi del Diavolo si aspet-tano una partita come l’ul-timo scontro diretto: gra-zie alla doppietta di Kakà e la rete di Cristante il Milan ha battuto la squadra ber-gamasca per 3-0. Pippo

Inzaghi ha ancora diversi problemi da risolvere, so-prattutto in difesa dopo il forfeit di Mattia De Sciglio e Zapata. Meglio nei re-parti più avanzati dopo il recupero di Muntari, Bo-nera ed il rinato Pazzini andato a segno in Coppa Italia, quest’ultimo ha sal-tato, però, le ultime sedute di allenamento per febbre. Vedremo un Milan a tra-zione anteriore con il trio Menez, unico uomo deci-sivo nella prima frazione di stagione, El Shaarawy e Cerci. Al posto di De Sci-glio sono in ballottaggio Armero e Bonera mentre Abate parte titolare. L’A-

talanta è alla portata del Milan, ma da non sottova-lutare, Colantuono ha più problemi del collega rosso-nero, rischia la retrocessio-ne, ne sente già l’odore. Su-per Pippo punterà ancora sul 4-3-3 con l’inamovibile Diego Lopez a difendere la rete, in difesa Rami, Mexes e Armero. La regia è affi-data al trio Montolivo, De Jong e Bonaventura per servire il tridente d’attac-co. Colantuono, costretto a rinunciare a Bellini (squa-lificato), Cherubin, Estigar-ribia e Raimondi per infor-tunio, proverà a contenere la furia rossonera con un 4-4-2 puntando tutto sul-la coppia Pinilla-Dennis.

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domenica 18 gennaio 20154

Dopo la pausa per la Na-zionale e il fiato tirato,

per Denis in programma c’è l’impegnativo duello odier-no. L’argentino ha dalla sua parte Colantuono, che lo ha confermato come punto di riferimento avanzato, certo, ma il banco di prova è uno dei peggiori. Il Milan dell’era Pazzini è una brutta bestia. La formazione atalantina va modificata il meno pos-sibile, nonostante il passo

Denis che segna non si cambiaL’argentino lo sa bene

Inoltre, è abile nel gioco ae-reo come tiri al volo e colpi di testa. Nel suo Paese è stato soprannominato… El Tanque, in italiano il… car-roarmato, per via della sua forza fisica. Denis la sfrutta per avere la meglio sulle di-fese avversarie. E pensare che il suo esordio nel calcio professionistico nel 1997 nel Talleres de Remedios de Escalada è passato quasi in sordina. “Era la squadra

Argentina, il 10 settembre dell’81, Germán Denis è sposato con Natalia, una bella ragazza di origini ita-liane e da cui ha avuto tre figli. Nell’estate di due anni fa è diventato cittadino comunitario e infatti ora

Andes, in Primera División, poi retrocesso in Primera B Nacional. Ha così realizzato col Lomas de Zamora com-plessivamente 18 gol in 28 partite, nel gennaio 2002 si trasferisce al Cesena, non prima di aver disputato la prima parte della stagione 2001-2002 nella seconda divisione argentina. Così, in seguito a due stagioni con la maglia della squadra ro-magnola, chiude con un at-

falso nell’esordio interno di campionato con la Lazio e il pareggio esterno col Caglia-ri. L’argentino lo sa bene e resta il punto di riferimento avanzato. Lui è capace di fare reparto da solo: sa di-fendere il pallone, aiutare la squadra ad avanzare e fornire assist ai compagni.

di cui sono sempre stato ti-foso”, ha rivelato. Denis ha militato nella Primera B Me-tropolitana, divisione regio-nale della terza serie argen-tina. Dopo due stagioni si è trasferito al Quilmes, dove ha realizzato quattro pre-senze e due gol. Nel 2000 è passato al Club Atlético Los

tivo di 29 presenze e 3 gol. Denis è tornato in Argentina nel 2003, poi ha fatto di nuovo le valigie per l’Italia per trasferirsi prima a Napo-li nel 2008 e poi all’Udinese nel 2010. Il 25 agosto 2011 è passato in prestito all’Ata-lanta con diritto di riscatto.Nato a Lomas de Zamora, in

Chi èGermán Denis

circola con un passapor-to italiano. Grande amico di Javier Zanetti, capitano dell’Inter e suo connazio-nale, Denis è il classico centravanti di peso che viene impiegato spesso come prima punta.

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5domenica 18 gennaio 2015

LuigiRubino

Al Blond Cafè tutto è.... Speciale

Via Biondi 1 Milanotel. 02.33107473

Milan, occhio a Dea non bendataArchiviata con succes-

so la qualificazione ai quarti di Coppa Italia, con la vittoria sul Sassuolo (2-1) il Milan contro l’Atalanta non intende assolutamente lasciare punti per strada. L’occasione per i rossoneri di scalare posizioni in clas-sifica è propizia, ma biso-gna fare molta attenzione alla Dea, vogliosa di tirarsi fuori dalla zone minate e pericolose della classifica. I bergamaschi sono quart’ul-timi e il pareggio (1-1), ma-turato domenica scorsa nel finale su punizione contro il Chievo in casa, ha lascia-to tanta amarezza tra i tifo-si, che non vedono vincere la propria squadra dal 7 dicembre 2014 (Atalanta-Cesena 3-2). Soltanto 3 fi-nora sono le vittorie degli orobici in campionato, 7 le sconfitte; una media che va sicuramente migliorata se non si vuole precipitare ne-gli inferi della serie cadetta. L’unica vittoria in trasferta gli atalantini l’hanno con-

quistata contro il Cagliari (1-2). Nei 55 incontri dispu-tati al Meazza, i rossoneri hanno vinto per ben 30 vol-te, 17 i pareggi, 8 le vittorie atalantine. Particolare cu-rioso: la prima sfida storica tra le due squadre che risa-le alla stagione 1937/1938, si concluse 3-0 per i padro-ni di casa. Lo stesso risul-tato tra le due squadre si è verificato anche lo scorso anno sempre a Milano. La vittoria più vistosa del Mi-lan contro i nerazzurri di Colantuono (9-3) è datata, invece, 15 ottobre 1972. Tra i marcatori di allora spiccano i nomi di Pierino

Prati soprannominato la “peste” Gianni Rivera, Bi-gon, Chiarugi e Benetti tra i rossoneri, Ghio e Carelli per la squadra ospite. La gara assumerà un fascino particolare soprattutto per Giacomo Bonaventura che per la prima volta quest’an-no, dopo tre stagioni con il club bergamasco, giocherà da avversario. Tra i rosso-neri, oltre a Bonaventura, anche Pazzini, Montolivo, Cerci, Agazzi e il tecnico Filippo Inzaghi hanno in-dossato in passato la ma-glia atalantina. Ben 25 il bottino dei gol realizzati dall’allenatore del Mi-lan con la società orobica.

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domenica 18 gennaio 20156amarcordMarjlja Bisceglia

Alessio Cerci

Riccardo Montolivo

Filippo Inzaghi

Gianpaolo Pazzini

Riccardo Montolivo

Giacomo Bonaventura

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7domenica 18 gennaio 2015

Prima e dopo la partita... Vino, birra e il gusto di un panino espresso

GiovanniLabanca

vita di club

Il Milan Club Isola di Capri, alla pari dell’incantevole pa-

esaggio mozzafiato che lo ospi-ta, è uno dei più apprezzati nel firmamento del tifo rossonero. Nato negli anni ottanta per vo-lontà di alcuni amici, oggi van-ta una sequenza di attività che i 120 soci mettono in atto ogni anno per fare dell’Isola incanta-ta un continuo palcoscenico che coinvolge tutta la cittadinanza ed i turisti che, sempre più nu-merosi, vi convergono durante tutto l’anno. Principali anima-tori del sodalizio sono il presi-dente Massimo Coppola ed il segretario tuttofare Maurizio Salzano, senza dimenticare, tut-tavia, il prezioso apporto degli altri attivi soci. Le trasferte, tra l’altro, costituiscono una par-te importante del programma, soprattutto verso Milano, città che poi diventa, dopo la partita, una bella occasione culturale che i soci sembrano apprezzare molto. “Noi a Milano - dice il segretario Salzano - si può dire

Milan Club Isola di Capriche siamo di casa. Ci piace la città e per i nostri ragazzi, so-prattutto, è una ghiotta occasio-ne di arricchimento culturale e di vita. Questo, in fin dei conti, ha importanza alla pari del tifo

che, a San Siro, facciamo senti-re molto forte ed appassionato. Le famiglie ci danno una mano nelle spese e sono ben disposte ad affidarci i propri ragazzi, an-che se il viaggio è molto lungo”.

Quest’anno, il Milan Club ha scelto una partita Milan Sassuo-lo, che sulla carta sembrava faci-le, ma che il verdetto del campo ha reso bruttissima. “Ci dispia-ce per i nostri tifosi che, dopo tanti sacrifici, hanno dovuto subire una cocente delusione, confessa il presidente Coppola, ma dobbiamo essere abituati a tutto, come è nel DNA di ogni milanista che si rispetti. Il Mi-lan, tuttavia, non può e non deve essere questa brutta squadra che scompagina la storia stessa del-la Società”. L’amarezza è stata in parte mitigata dalla visita a Casa Milan di cui tutti sono rimasti entusiasti e di piazza Duomo, ancora scintillante del-le luminarie di Natale. In con-clusione, una bella esperienza finita, tanto per stare in tema, con un bel pareggio, accettato da tutti, per amore del Diavolo e della bella desiderata Capri.

Milan Club Podenzano, Ra-

OSPITI TRIBUNA MILAN-SASSUOLO

venna e Forza Milan Argenta.

Le Valli bergamasche rie-cheggiano ancora più forte

dell’Inno del Milan, da quando nella graziosa cittadina di Moz-zanica è stato fondato un nuovo Milan Club, che va ad aggiun-

MILAN CLUB MOZZANICA

gersi ai tanti già esistenti nella provincia. E’ l’otto dicembre la data storica che segna una uova vita, dunque, grazie ai magnifi-ci ragazzi che ,guidati dal presi-dente Gabriele Brigatti, hanno magnificamente organizzato un torneo di calcio per inaugura-re il loro club e la loro sede, si-tuata nella palestra comunale. Un’organizzazione perfetta, che ha coinvolto tantissimi bambini e ragazzi , che si sono affrontati in mini tornei, all’insegna dello sport e dell’amicizia. Gioca Gol, Pulcini, Esordienti, Giovanissi-mi e Allievi si sono affrontati nel

corso di tutta la giornata dalle nove, proseguendo nel pomerig-gio con gli esordienti, i giovanis-simi e gli allievi. Sul Torneo ha vegliato, si fa per dire, la maesto-sa Coppa dei Campioni, giunta

appositamente da Milano con la “vestale” Nuccia Malvestiti, ospite d’onore della manifesta-zione. E’ stata, in conclusione, una splendida giornata di sport che ha mostrato tutto il bello del calcio e dei ragazzi che animano il club di Mozzanica, ragazzi che hanno ricevuto i complimenti anche dal sindaco della città e dal rappresentante dell’Associazio-ne, Roberto Buongiorno. Ultima piacevole nota da segnalare, ad impreziosire ulteriormente il loro impegno, la decisione di devol-vere quanto ricavato durante la manifestazione alla Croce Rossa.

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domenica 18 gennaio 20158

GiovanniLabanca

ospiti

Tira una brutta aria dalle parti delle valli bergama-

sche. Il venticello piacevole che le ha sempre accompa-gnate, per il sollievo delle sue laboriose genti si sta tra-mutando in tempesta, a ben guardare la situazione di classifica che, contrariamente agli altri anni, pone la squa-dra di Colantuono ad uno schioppo di tiro dal baratro infernale della serie cadetta, per non dire serie B. I punti sono pochi, a dispetto delle aspettative di quanti fremo-no per i colori nerazzurri ed anche per gli irrequieti supporter delle curve che ne combinano ogni domenica di tutti i colori. Va bene pure il dissenso, ma sarebbe ora che la smettessero di finire, pra-ticamente dopo ogni partita, tra le colonne della cronaca quasi nera e poco azzurra. Ci hanno fatto talmente l’a-

La Dea sbendata

bitudine, che anche le forze dell’ordine sembrano quasi di aver voglia di sorvolare sulle indecenti intemperanze di quelli che ancora vengo-no ostinatamente chiamati tifosi. Lasciamo stare e pun-

tiamo i riflettori su San Siro, dove due squadre in pena si disputeranno una posta che servirebbe ad entrambe inte-ra se vogliono trarne vigore al

miglioramento delle rispetti-ve posizioni. Colantuono ha le sue brave gatte da pelare in questo periodo e si affida ai suoi nella speranza che, come ai vecchi tempi, ritrovino verve e grinta per affrontare

un Diavoletto dimesso, ma non rassegnato. “Questa è una partita decisiva, soprat-tutto per il morale dell’am-biente. Abbiamo la fortuna

di affrontare il Milan in crisi e facilmente abbordabile nel suo complesso. Non dobbia-mo dimenticare, tuttavia, che è pur sempre una bella squadra che non può ancora balbettare e prendersi i sono-

ri fischi dei suoi tifosi proprio a Milano. Noi le proveremo tutte per tornare a Bergamo con qualcosina nel sacco, se poi fosse pieno del tutto sarei contento come una Pasqua”. La nobile Dea non può non tener conto della sua storia, figlia di liceali, studenti e professori, amanti dell’An-tica Grecia e del classicismo più bello dell’epoca d’oro di

Atene. Con garbo saprà rac-cogliere le forze, non ancora residue, ma non al massimo della condizione, per oppor-re una degna resistenza ad avversari che hanno sempre spaventato senza remore. La storia si ripeterà, assicura-no Denis e compagni, perhè considerano quella di san Siro una partita derby, a par-te per i colori, perché saran-no di fronte due formazioni che se la sono sempre date di santa ragione, in senso cal-cistico, ovviamente e non si capisce perché non dovreb-bero farlo ancora. San Siro attende fiducioso, anche nella speranza che i boys bergama-schi se ne stiano buoni buoni sui loro seggiolini, a godersi la loro Atalanta che, prima o poi, dovrà risorgere dall’E-geo mare, come quell’altra Dea più provocante e famo-sa. Tanto per fare spettacolo.

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9domenica 18 gennaio 2015

giù al nord

Fiore Marro

Se dal Napoli si aspettavano riscontri su cosa volesse fare

da “grande” al San Paolo, con-tro la Juventus, ha chiaramente fatto intendere che per le Grandi Imprese non è ancora pronto. Peccato. La differenza in campo oltre a Tagliavento, si è vista: da una parte la rabbia concreta dei piemontesi e dall’altra, almeno nel primo tempo, un gruppo di ragazzini timorosi e senza palle; poi naturalmente ci si è messo l’arbitro che, paradossalmen-te, ha dato l’alibi ai partenopei per nascondere le proprie pec-che. De Laurentiis su Twitter ha sbottato : “Ci siamo stancati! La

Come dice Don Rafè: Con la Juve? ...Ci può stare!Juve è una squadra forte, se è an-che aiutata dagli arbitri diventa imbattibile. E’ inammissibile che con 6 arbitri non si vedano 2 giocatori in fuorigioco. O è ma-lafede o è incompetenza. Questi 6 arbitri devono restare fermi a lungo”. Chi può dargli torto? Nessuno, ma tutto questo ha fatto sì che si sia distolto l’inte-resse dal vero problema di que-sta stagione: la sua fallimentare campagna acquisti. Quando si tratta di Juventus poi l’aiutino è la regola, come d’abitudine. Ha ragione il DS bianconero Giuseppe  Marotta: Non si vin-ce il campionato con la lotteria dei rigori; servono i fuorigioco a favore non fischiati dagli ar-bitri, servono i direttori di gara che non ammoniscono quando si fanno proteste plateali e falli da killer, ci vogliono giacchette nere che fischiano rigori a favore fuori dall’aria di rigore o peggio ancora inesistenti! Tutto questo con la Juventus è prassi. Come dice Don Rafè : “Con la Juve ? Ci può stare!”. Ai tifosi della Juve che hanno intonato “Napul’ è mille tumure!” ( Napoli è mille tumori) , mentre scorrevano le immagini e la musica di Pino Daniele allo stadio di Fuorigrot-ta, auguro di non dovere mai

fronteremo è una della migliori compagini di questo campio-nato e sta tra l’altro vivendo un periodo psico–fisico ottimale, il peggiore degli avversari nel mo-mento meno opportuno della stagione. come diceva Marcello D’Orta, Io speriamo che me la cavo. Non ho memoria, a Roma, di una partita “amarcord”; tra l’altro il club biancoceleste ca-pitolino, sarà per i colori, sarà perché da lì arrivò Bruno Gior-dano, sarà per mister Edy Reja che dopo di noi andò proprio a Roma sponda laziale ad alle-nare, sarà per i doppi ex come Goran Pandev, Valon Berhami, Ciccio Colonnese, rimane una squadra da annoverare tra quel-le per cui vale la pena tifare, la Lazio che diede voce ai napo-letani del glorioso Internapoli, con i famosi Ciccio Cordova, Peppe Massa, Pino Wilson, Giorgio Chinaglia. L’ultima vittoria azzurra è avvenuta la stagione scorsa. Anche allora si arrivava da un periodo negativo, gli azzurri ritrovarono la luce addirittura dopo tre sconfitte di fila. Ci fu la doppietta del Pipita, segnarono anche Pandev e Cal-lejon. I biancocelesti realizzaro-no grazie a un autogol di Behra-mi e una bella rete di Keita.

Bruno GiordanoStella delle due squadre

affrontare con nessuno dei loro familiari questa piaga; in fondo siamo napoletani, e la vita ci ha insegnato che la regola prima deve essere il perdono e anche se l’offesa è grave e desolante: au-guriamo loro tutto il bene pos-sibile, famiglie comprese. Che campionato dovremo aspettarci

dal Napoli d’ora in avanti? Beni-tez dice che bisogna lottare per il terzo posto; in verità, alme-no per noi tifosi, appare stretto come risultato finale, ma tant’è, questo passa il convento. Speria-mo che questo risultato nega-tivo conseguito contro la Juve, associato alla vittoria della Su-

percoppa italiana, non inneschi una spirale involutiva: di solito capita così quando si fallisce un obiettivo primario e si raggiun-ge contemporaneamente un ri-sultato stagionale positivo, con-fidiamo nelle qualità del trainer iberico per tenere alta la tensio-ne e l’interesse. La Lazio che af-

L’armata Mancini stecca al Castellani e la delusione

del mister a fine gara è la stes-sa dei tifosi. Ancora un passo indietro per i nerazzurri. Il tecnico jesino le ha provate tutte, ma invano, buttando nella mischia anche Shaqiri al suo esordio in nerazzurro. Il girone d’andata l’Inter lo chiude con un fallimentare 0-0 contro un Empoli che in difesa ha costruito un vero e proprio fortino. Nulla hanno potuto Kovacic e compagni, timorosi sin dall’inizio, che non sono riusciti a creare gioco degno di questo nome. Contro l’Empoli è arrivata anche la tegola Ranocchia,

PASSEGGIATA IN TOSCANA

sospetta distorsione al ginoc-chio per lui. Bravissimo Sarri a disporre il giusto schiera-mento inculcando ai suoi uo-mini la giusta mentalità per fermare i nerazzurri, alme-no per i toscani questo è un punto d’oro. L’Inter è scesa in campo timorosa, Kovacic parte dalla panchina e per lo svizzero venti minuti di gioco per fare le presentazioni uffi-ciali. Palacio avrebbe potuto essere l’uomo decisivo se non si fosse letteralmente man-

giato un gol già fatto. Man-cini ha mandato in campo la formazione che ha battuto il Genoa, unico cambio Ranoc-chia, rientrato dopo la squa-lifica, al posto di Andreolli. Forse l’errore sta qui. Poco gioco macinato anche dal trio Hernanes, Palacio, Po-dolski che hanno foraggiato poco la punta Icardi. L’Em-poli ha dato una lezione di calcio ai nerazzurri giocando a testa bassa e creando tante occasioni da gol, ha fatto gi-rare la palla lasciando pochi spazi alla banda Mancini. La Champions resta un mi-raggio per il patron Thohir, almeno per questa stagione.

SeveraBisceglia

cugini

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domenica 18 gennaio 201510

Luigi Sada

estero

Laura Tangari

campionato

Questa Juve è proprio forte. Giovedì sera,

con le cosiddette secon-de linee in Coppa Italia ha liquidato col punteggio tennistico l’Hellas di Man-dorlini, scesa in campo a Torino non sicuramente come vittima predestinata. La Vecchia Signora non ha avuto pietà e probabilmen-

LA JUVE VUOL GIOCARE A TENNIS COL VERONAd’inverno e vorranno legit-timare il titolo indipenden-temente dal risultato della Roma impegnata ieri sera a Palermo contro i rosanero di Iachini. Anche l’Inter, targata Podolski-Shaqiri ha dovuto fare i conti con l’Empoli ma il futuro di Mancini è abbastanza sere-no. Oggi ad aprire le ostili-tà alle 12.30 la super Lazio di Pioli proverà a distacca-re il Napoli, attualmente sotto di un punto. L’arbi-traggio è affidato a Rizzoli: ci sarà da divertirsi. Attesa

Torino. I piani di battaglia di Inzaghi per conquista-re il terzo posto che vale i preliminari di Champions sono per il momento ac-cantonati, anche perché Lazio e Sampdoria hanno dato una forte accelerata nelle alte sfere della classi-fica. Occhio pure al Genoa chiamato a Marassi contro il Sassuolo, pronto a rega-lare altre soddisfazioni ai propri tifosi malgrado l’eli-minazione dalla Coppa Ita-lia per opera del Milan. La risorta Fiorentina, reduce

te non ne avrà neanche sta-sera nel posticipo che chiu-derà il girone d’andata del campionato. I bianconeri di Allegri sono già campioni

questo pomeriggio a San Siro per Milan-Atalanta con i rossoneri non molto tranquilli dopo il risicato pareggio dell’Olimpico col

dal poker a Palermo, sarà a Verona con il Chievo, bra-vo ad acchiappare al volo il pareggio a tempo scaduto con l’Atalanta a Bergamo.

La Coppa del Re ha regalato una delusione a Carletto An-

celotti, finito al tappeto ed eli-minato dall’Atletico Madrid col 2-2 del Bernabeu dopo lo 0-2 del Calderom. Oggi le merengues

IL BARCA ATTESO ALLA CORUNIA DAL DEPORTIVO

affronteranno un altro derby, quello di Liga, contro il Getafe, che viaggia nei bassifondi della classifica. Un po’ come il De-portivo chiamato, come detto, allo scontro con la Corunia con Messi e compagni, con la Pulce ancora imbufalita per aver vi-sto soffiarsi il Pallone d’Oro d Cristiano Ronaldo. Facile sulla carta, il match casalingo dell’At-letico Madrid col fanalino di coda Granada. Torres è tornato grande ed ha segnato due reti in Coppa del Re al Real, vedremo se regalerà ai chocioneros al-tre prodezze, col Milan pronto a mangiarsi le mani per averlo lasciato partire troppo fretto-losamente. Scontro per la zona UEFA questa sera tra Siviglia e Malaga. Nell’anticipo di venerdì pareggio fra Cordoba e Eibar. In Francia atteso alla prova questo pomeriggio il PSG contro l’E-vian. Hibra e compagni hanno superato il turno di coppa ma in campionato vanno sempre malissimo, dal momento che

non sono riusciti a recuperare il terreno al vertice della classifica dopo la sconfitta del Marsiglia, chiamato oggi al Velodrome contro il Guingamp. Sant Etien-ne, attuale terzo in classifica

davanti al PSG andrà a Rennes mentre il Bordeaux sesta forza della Ligue 1 l’altra sera è stato infilzato davanti ai propri tifosi dal Nizza. I Girondini sono pas-sati in vantaggio con un rigore messo a segno da Rolan, poi Amavie e Pleia hanno ribaltato la partita. In Premier League il Chelsea, ieri in campo in Galles contro lo Swansea sono in at-tesa del risultato odierno fra il Manchester City e l’Arsenal, co-munque, quest’ultimo staccato

di dieci lunghezze da Aguero e compagni. Il Southampton, at-tualmente sorprendentemente terzo in classifica ha sfidato 24 ore fa il New Castel, mentre il Manchester United alle sue spal-le ha incrociato le armi a Londra col QPR. Attesa fra meni o di due settimane la ripresa delle ostilità in Bundesliga col capo-lista Bayern Monaco in trasferta a Wolfsburg, secondo in classi-fica con sei punti di vantaggio sulla terza Bayer Leverkusen.

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Marco Papetti

teatro

Al teatro Nuovo di Milano dal prossimo 3 febbraio

è di scena Alessandro Pre-

Alessandro Preziosi al Nuovoziosi con lo spettacolo Il don Giovanni di Moliere. L’attore napoletano cura anche la re-gia e riesce a regalare al per-

sonaggio la complessità che lo avvolge anche grazie ad un allestimento tecnologico e multimediale. Il Don Gio-

vanni di Molière è un testo eccezionale che suona anco-ra oggi come attuale senza aver accumulato nel tempo

un grammo di polvere, ma è anche un’opera misteriosa e sublime, dal genere “unico” sotto molti punti di vista, soprattutto dal punto di vi-sta stilistico: una commedia irresistibilmente atipica ri-spetto alla vasta produzione del commediografo france-se, una tragedia quasi Sha-kespeariana con una trama apparentemente poco line-are, e personaggi e caratteri in apparenza incredibilmen-te distanti fra loro. In questo nuovo adattamento il copio-

ne assume un carattere spic-catamente “postmoderno” e cinematografico, che confer-ma il piacere agli affezionati della prosa, ma capace di in-trodurre degli elementi che attivano il pensiero, come ad esempio l’episodio introdut-tivo del duello con il Com-mendatore, matrice di tutta la vicenda narrata. Questa ver-sione di Alessandro Preziosi ha l’obiettivo di portare a te-atro anche il pubblico giova-ne facendo attenzione però al confezionamento editoriale.

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RiccardoSada

musica

Il 19 e 20 dicembre scorsi Dimitri Vegas

& Like Mike hanno pre-sentato il nuovo concetto del loro tour mondiale, “Bringing The World The Madness”. Salendo sul fa-moso palco del Sportpa-leis di Antwerp per una doppia sessione di spetta-coli, il duo ha regalato ai fan in delirio l’assaggio di quella che sarà la tournée 2015, visibile anche via streaming. Oltre 40mila appassionati dell’EDM e della coppia belga musi-ca si sono trovati ad es-sere parte integrante di un incredibile show. Lo spettacolo è caratteriz-zato da un gran nume-ro di nuove tracce, edit e

“I MEI Vent’anni - Il Meeting delle Etichette Indipen-

denti 1994-2014” (VoloiLibero, Collana FS - Fuori Sacco; For-mato 14 X 21 cm; 208 pagine b/n; Prezzo: 16,50 Euro), a cura di Daniele Paletta e Giordano Sangiorgi, è il libro che raccoglie contributi e testimonianze di chi il MEI lo ha vissuto da den-tro, da protagonista. 16 firme tra giornalisti, operatori ed addetti ai lavori hanno scritto un loro “pezzo” su questa esperienza di-segnando così il percorso della manifestazione. Si aggiungono poi le foto di Roberto Tassinari che completano il volume. Un volume che non è la semplice storia di un appuntamento sem-pre più grande ed importante ma che va oltre: è il racconto per emozioni e sensazioni di un incontro unico atteso da molti

“I MEI Vent’anni” da festival a libroe per molti diventato occasione di scoperta, di lancio o di con-ferma. Un mondo variegato, in continuo movimento, ricco (non certo dal punto di vista economico) di spunti, di idee, di musica “diversa” da quella sovente plastificata che spesso si sente in circolazione. Il libro racconta di un mondo artistico che, pur frammentato in mille rivoli, ha una sua forza e valenza che il MEI ha sempre valorizza-to e mostrato. L’importanza de Il Meeting delle Etichette Indi-pendenti è documentato anche dalle cifre: nella sua storia ha registrato oltre 500.000 presen-ze, la partecipazione di oltre 10.000 tra artisti e band. 10.000 tra etichette discografiche indi-pendenti, siti, riviste, promoter, booking, festival e tanti altri operatori del settore e centinaia di personalità del mondo dello spettacolo e della cultura. Da non dimenticare anche la pre-cisa cronologia, edizione per edizione, curata da Daniele Paletta che racconta con pre-cisione la cronaca degli eventi.

Dimitri Vegas & Like Mike e il trionfo del tour “Bringing the World The Madness”

mash-up unici, e include a sorpresa anche la parte-cipazione dell’head hon-cho della Dim Mak, Steve Aoki, che ultimamente ama unirsi ai due fratelli finiti secondi nella classi-fica di DJ Mag (la famo-sa Top 100). Per questo tour quindi performance inaspettate e un progetta-to ideato dalle menti del team che sta dietro il più grande dance festival del mondo, il Tomorrowland. Il distintivo sapore della loro label, la Smash The House (in Italia via Just Entertainment), sbarche-rà il 31 gennaio a Città del Messico. Si apre un nuovo capitolo, per Di-mitri Vegas & Like Mike.

di Riccardo Sada

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arte

Marby

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Diego Arman-do Maradona,

dopo ben diciannove anni, riconosce ed abbraccia la figlia Jana, che fino ad al-lora non aveva voluto ne-anche incontrare. La figlia, avuta nel 1995 con l’Ar-gentina Valeria Sabalain, ha perdonato il padre da lungo atteso, descrive inol-

tre il momento come com-movente. L’ex calciatore del Napoli l’avrebbe incontrata e con le lacrime agli occhi le avrebbe chiesto perdo-no, Jana afferma si non avere nessun rancore,0”la cosa importante è solo po-ter dire di avere un padre”. La studentessa dicianno-venne avrebbe anche rifiu-tato un aiuto economico da parte del padre, affer-mando di non essere inte-ressata ai soldi ma solo al suo affetto. Questo evento può forse dare speranza al figlio Diego Armando Junior, che attende il ri-conoscimento da 29 anni.

Belén Rodríguez

e Stefano De Martino sono da poco tornati in Italia dalla me-ravigliosa e rilassante va-canza nella terra natale della showgirl, l’Argentina. Dopo questa pausa dai pa-parazzi , la coppia pubblica delle foto in bianco e Nero che li immortalano in ge-sti di tenerezza. Il famoso ballerino commenta le foto ironizzando: “questa è mia moglie, non è famosa quan-

to me, ma vi assicuro che è una bellissima donna e una bella persona, se dovesse avere un enorme successo come il mio, potrete vederla in televisione, avendo così modo di conoscerla meglio”. Molti infatti hanno so-prannominato De Martino “mantenuto” a causa della popolarità della bellissima argentina, lei però dichia-ra che suo marito ha una professionalità definita, af-fermata ed è normale che a volte lei gli rubi i riflettori.

Il sessantacinquesimo Festival della Canzone

Italiana di Sanremo sarà condotto da Carlo Conti e si svolgerà dal 10 al 14 di febbraio come di consueto al Teatro Ariston. Sul pal-co dell’Ariston a sostenere

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il conduttore, nel ruolo di vallette, ci saranno le can-tanti Emma Marrone, Ari-sa e l’attrice spagnola Rocco Munoz Morales, fidanzata di Raul Bova. Le due can-tanti italiane non disde-gnano il termine valletta, si considerano invece onorate del ruolo. Questa edizione del festival proporrà nume-rose novità, durante la con-ferenza stampa Conti ha sottolineato il suo legame

con Sanremo e ha afferma-to che quest’anno il festival sarà incentrato sulla musica pop, orecchiabile e cantabi-

le da tutti. Lo slogan dell’e-vento più importante della musica italiana è infatti “tutti cantano Sanremo”.

Cristiano Ronal-do non si ferma.

La carriera di calciatore è senz’altro spettacolare. Terzo Pallone d’Oro, se-condo consecutivo, una

sessantina di gol segnati nel 2014 e un incasso di decine di milioni di euro a stagione fanno di CR7 un super calciatore poco più che ragazzo. Il campione

portoghese, leader indiscusso del Real Madrid dell’italiano Carletto Ancelotti, starebbe però attraversando un momento difficile dal punto di vista sentimentale. È stata infatti notata l’as-senza della compagna, la top model Irina Shayk, alla cerimonia di premiazione del Pallone d’Oro. Lo stesso Ronaldo non l’avrebbe neppure citata nei ringraziamenti. Si ha quindi il sospetto che dopo ben 5 anni di relazione e un figlio, nato da una madre surrogata, la top model lo avrebbe la-sciato, l’ ultima foto pubblicata della coppia risale infatti a luglio dello scorso anno. Che il più desi-derato e celebre dei calciatori sia tornato single?

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