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www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIO Sport & Spettacolo domenica 4 ottobre 2015 anno 5 numero 34 Milan Napoli Ve facimme ò mazzo tanto! A criticà, in bun tucc’

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www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIOSport & Spettacolodomenica 4 ottobre 2015 anno 5 numero 34

MilanNapoli

Ve facimme ò mazzo tanto!A criticà, in bun tucc’

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domenica 4 ottobre 2015 Stadio5.it2

MILAN Arbitro: Nicola Rizzoli di Bologna

M i l a n Napoli

Allenatore A

llena

tore

NAPOLIDiego Lopez

Calabria, Zapata, Ely, Antonelli;Bertolacci, Montolivo, Kucka, Bonaventura;

Bacca, Luiz Adriano

ReinaGhoulam, Koulibaly, Albiol, Hysaj;

Allan, Jorginho, Hamsik;Callejon, Higuain, Insigne

(4-4-2) (4-3-3)

LA DELUSIONE è SEMPRE DIETRO L’ANGOLO

Sandro Mazzola

Guai ad uscire sconfitti oggi da Marassi. Milan, la vedo dura col Napoli

STADIO MEAZZA ORE 20.45

SinisaMihajlovic

MaurizioSarri

Il Meazza, per la seconda domenica consecutiva, pre-

senta un big-match. E’ la volta di Milan-Napoli, per una delle classiche del nostro campiona-to. Partita che dovrà dare delle risposte a Sinisa Mihajlovic e a Maurizio Sarri. Il serbo deve allontanare i primi mal di testa dei tifosi, che non han-no capito bene se lui è meglio di Inzaghi. Il secondo, invece, vuol dare una continuità al gioco frizzante a tre tocchi che ha messo in mostra con la Ju-ventus. Sinisa ha diversi grat-tacapi; primo dei quali è Balo-telli. Con Supermario giocano male tutti. El Shaarawy stava disputando un campionato travolgente, quando è arrivato proprio l’attaccante d’ebano. Nella prima parte del 2012-2013 l’attaccante di Savona realizza ben 14 gol, poi l’arri-vo di Balotelli dal Manchester City nel mese di gennaio lo cri-stallizza: un paio di gol (uno dei quali al derby) e nulla di più. Tornando ai giorni nostri, la coppia Luiz Adriano-Bacca sembrava ben assortita, ma il ritorno del figliol prodigo da Liverpool ha scompaginato di nuovo i piani di Mihajlovic. Ora “Mister 30 milioni” Bacca è messo in discussione (oltre che in panchina), mentre Luiz Adriano, in coppia con Balo, sembra un pesce fuor d’acqua. Come secondo grattacapo (e qui mi fermo) c’è il ruolo del trequartista mai risolto. Wit-sel era un’ottima soluzione, ma 25 milioni di ragioni hanno congelato l’affare, che alla fine è sfumato. Domenica sera ne sapremo di più. Quando cadi da così in alto, ti schianti, cor-rendo il rischio di non rialzarti più. Il poker calato dalla Fio-rentina, assomiglia tanto alla figuraccia della scorsa stagione subita contro il Cagliari, che di fatto sancì il tracollo dell’Inter di Mazzarri. Classifica diver-sa, tempi diversi, ma qualche analogia c’è. Intanto il mese: settembre. Un anno fa era 28, adesso la debacle recita 27. Poi il risultato: in entrambe le oc-casioni si è chiuso sul 4-1 per gli avversari. Come allora, il gioco latita e i mugugni, no-nostante la classifica (molto diversa da allora), cominciano ad arrivare. Ma il Mancio lo sa bene e già contro la Sampdoria (squadra in cui ha vinto lo scudetto in coppia con Vialli), allenata dalla bandiera neraz-zurra Walter Zenga, non deve fallire, se non vuole essere mes-so sulla graticola in un amen. La riconoscenza è una virtù che nel calcio non esiste; essere primi non basta più. Una scon-fitta vale una carriera, una vittoria un contratto. Da noi funziona così.

Lo sentivo. Le cinque vit-torie consecutive avevano

un po’ illuso tutti i bauscia e invece dopo la sconfitta (pe-santissima) con la Fiorentina siamo un po’ tutti ritornati sulla Terra leccandoci le ferite. Handanovic, è vero, l’ha com-binata grossa ma l’Inter, al di là dell’episodio incriminato, mi è sembrata priva di mordente ed incapace di qualsiasi rea-zione. Oggi a Marassi con la Sampdoria non dovremo stec-care, altrimenti sai che mazzo ci faranno i cugini rossoneri, anche se loro questa sera col

Napoli non avranno sicura-mente vita facile. Il Milan in questo avvio di stagione, per quanto concerne il gioco, mi sembra un po’ la fotocopia

dell’Inter. Un bel 10 e lode lo devo dare alla Fiorentina, non tanto per la prestazione del Meazza quanto per il bel suc-cesso, promosso dai suoi gio-

vani, a Lisbona col Belenenses. Stasera in linea con la partita di San Siro i viola affronte-ranno l’Atalanta e potrebbero spiccare il volo se l’Inter non

farà risultato pieno a Marassi con i blucerchiati. Bene anche la Juventus rilanciata dal suc-cesso in Champions con il Sivi-glia, in campo dopo di noi allo Stadium col Bologna. Compli-menti al Frosinone per l’ago-gnata prima vittoria in Serie A chiamato al non facile im-pegno dell’Olimpico con la La-zio. Seguirò con attenzione la partita del Sassuolo ad Empoli e quella della Roma col Paler-mo, dove ci sarà da divertirsi in quanto i giallorossi dovran-no immediatamente riscattare la sconfitta di Champions col Bate Borisov.

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3domenica 4 ottobre 2015 Stadio5.it

Malumore rossonero VENDESIla partita

cla

ssif

ica

ma

rcatori

LA CLASSIFICA

15

3 24 45

12

6 3

Éder Citadin Martins

6

Stevan Jovetic

15 1011

69

11 9

3

Fabio Quagliarella

4

Antonio Floro Flores

3

7

1112

Gonzalo Higuain

5

13

Nikola Kalinic

4

Il Milan al Marassi, domenica scorsa contro il Genoa di Ga-

sperini, ha compiuto un mezzo disastro, altro che mezzo passo falso…. Dopo due vittorie è an-cora una volta tutto da rifare. Mario Balotelli non riesce anco-ra a fare la differenza correndo il rischio, sempre più concreto, di fare ritorno al Liverpool. Ma Mario non ci sta e ce la metterà tutta per dare una mano a Miha e compagni. Nell’anticipo delle 12.30 a Genova si sono spenti gli entusiasmi rossoneri, dopo dieci minuti subito sotto di un gol e, come se non bastasse, giocarsi la partita in inferiorità numeri-ca. Dzemaili sulle prime pagine

dei giornali sportivi scalzando il faccione di Mario Balotelli. Un decimo posto in classifica e solo nove punti in sei gare devono far riflettere. Compito assai arduo quello di Sinisa Mihajlovic. Lo scudetto è ancora tutto da con-quistare, siamo solo alla setti-ma giornata ed il campionato è veramente lungo, ma in questo modo più che ardua l’impresa parrebbe un miracolo. Questa sera al Meazza arriva un Napoli galvanizzato dalla vittoria con-tro la Juventus e da quella al-trettanto convincente in Europa League, anche i partenopei sono lontani dal cosiddetto stato di

grazia. La curiosità di tutti noi è comprendere quale formazio-ne riterrà opportuno mandare in campo il tecnico serbo. Fuori Romagnoli che ha contribuito domenica scorsa alla sconfitta ri-mediando due gialli e lasciando i suoi in dieci per tutto il secondo tempo. L’ex difensore gialloros-so non sembrerebbe all’altezza delle aspettative del suo tecnico che ha fatto di tutto per averlo in squadra. Mario Balotelli, seppur in crescita, crea azioni, semina panico nell’area avversaria e fa a spallate per avanzare palla a pie-de, è distante anni luce dal fare la differenza ed in coppia con Luiz

Adriano riesce ad impensierì poco anche la difesa del buon Gasperini, con tutto il rispetto per il Genoa. E’ veramente una buona idea lasciare fuori Bacca fin qui capocannoniere rossone-ro? Questo Milan è brutto e poco incisivo, SuperMario da solo non basta. E allora il Diavolo correrà ai ripari rispedendo in panchina Balotelli, solo se avrà recuperato l’affaticamento muscolare, ria-bilitando la coppia Bacca-Luiz Adriano. Fuori anche Honda

che non ha potuto allenarsi con i compagni a causa della febbre dei giorni sorsi, a nostro avviso il giapponese sarebbe restato fuo-ri comunque per scelta tecnica. Rivedremo in campo Antonelli, che partirà titolare con De Sci-glio spostato a destra e Calabria escluso dalla rosa, rivedremo anche, seppur in partenza dal-la panchina, il ritorno di Alex. Come coppia centrale si pun-ta su Zapata-Ely. Mister Sarri non resterà certo con le mani in

mano in attesa del gioco rosso-nero, sa di giocarsi una buona fetta di credibilità. La vittoria contro la Juventus e quella in Europa League di giovedì scorso ha caricato molto gli azzurri che punteranno tutto sull’attacco. Dentro Insigne dal 1’ minuto ac-canto a Higuain e Callejon, salvo decisione dell’ultima ora a favore di Mertens. Ghoulam risultereb-be favorito su Maggio e al cen-trocampo vedremo sicuramente Hamsik, Jorginho e Allan.

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domenica 4 ottobre 2015 Stadio5.it4

Ignazio Abate è figlio d’arte, suo padre è l’ex portiere Beniamino Abate. Parte subito in

quarta, dopo le giovanili nel Rescaldina vine subito acquistato dal Milan con cui ha vinto il Campionato Allievi Nazionali. L’esordio in prima squadra porta la data del 3 dicembre 2003, a soli 17 anni, sostituendo Dario Simic nel secondo tempo al Marassi contro la Sam-pdoria, gara degli ottavi di finale della Coppa Italia. Pochi giorni dopo, al Meazza, gioca nella compezione europea contro il Celta Vigo nell’ultima giornata della fase a gironi della Champions League, gara persa per 1-2 ma da lui festeggiata per essere il più giovane esordiente nella storia del Milan in una com-petizione europea. L’anno successivo passa in

Gabriel Vasconcelos Ferreira, per tutti semplice Gabriel, tra i

professionisti esordisce proprio con la maglia rossonera. Nel maggio del 2012 viene acquistato dal Milan di-rettamente dalle giovanili del Cruzei-ro per 700 mila euro. Per la stagione 2012-2013 sceglie la maglia nume-ro 59 ma non gioca nemmeno una partita preferendo impiegarlo nella formazione Primavera. L’esordio in rossonero è in occasione della partita

vinta per 1-0 contro l’Udinese. Il cam-pionato 2014-2015 lo gioca in Serie B con il Carpi contribuendo al salto di categoria degli emiliani. Il 1° luglio 2015 Gabriel rinnova il contratto con il Milan fino al 2018 e parte alla volta di Napoli, luglio 2016, in prestito an-nuale. Con la squadra partenopea non è ancora sceso in campo.

prestito al Napoli che militava in C1 collezionando 32 presenze e due reti all’attivo. Ignazio Abate, attuale difese-ro rossonero, è dotato di grande velo-cità e, pur nascendo come ala destra, impara nel corso della sua carriera a ricoprire sia il ruolo di esterno di cen-trocampo che quello di terzino desteo.

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5domenica 4 ottobre 2015 Stadio5.it

I Cugini

Luigi Rubino

Severa Bisceglia

l’Inter di Walter Zenga

Ci ha ha pensato la Fioren-tina a rimarcare quanto

già noto. I gigliati hanno ri-portato, in modo doloroso, con i piedi per terra l’intero popolo nerazzurro unitamen-te agli 11 ‘inebetiti’ che si sono presentati in campo contro la viola, Handanovic in primis, contribuendo solo a rende-re ancora più evidente tutti i limiti di questa banda che sul campo risulta sempre più cozzaglia. Un ex Interista ha aperto la porta battendo ben quattro colpi e l’uomo ragno, uomo simbolo di quella Inter, proverà a sbattere quella stes-sa porta in modo deflagrante col rischio di aprire un vero e proprio caso Inter. Prima del-la sfida di San Siro di questa sera, alle 15.00, Walter Zen-

ga ospiterà al Marassi la sua squadra del cuore. Trattando-si di un professionista, però, farà in modo che il cuore la-sci campo libero alla ragione. Walterone dovrà rinunciare ancora una volta a Coda, Cas-

sani, Silvestre, De Silvestri e Christodoulopoulos. In difesa deciderà all’ultimo minuto se mandare Moisander o Regi-ni mentre non ha dubbi sulla coppia avanzata Muriel-Eder (coppia che vince non si cam-

bia) mentre Antonio Cassano fa di tutto per recuperare la forma migliore, una compar-sata non dispiacerebbe affatto al buon attaccante barese, al-tro interista di cuore. Rober-to Mancini, da canto suo, ha molti più problemi del collega doriano. Jovetic fuori anche contro la Sampdoria, in cam-po Ljajic. A centrocampo il tecnico jesino potrebbe schie-rare la coppia Medel-Felipe Melo. Dietro la punta Icardi dovrebbero trovare posto Pe-

risic, Ljajic e Kondogbia, in alternativa quest’ultimo po-trebbe arretrare a centrocam-po a sostegno di Melo e Medel e portare in terzultima linea Ljajic con Persisic a sostegno della punta argentina. In dife-sa Ranocchia con Murillo e a sinistra ballottaggio tra Juan Jesus e Telles. La vera sfida della giornata sarà per cer-ti versi Sampdoria-Inter. Da una parte il nerazzurro Ro-berto Mancini autore in cop-pia con Gianluca Vialli dello

scudetto doriano e dall’altra Walter Zenga che dell’Inter ne ha fatto una vera e propria fede anche quando ha giocato sotto la Lanterna. In mezzo i Cassano che hanno giocato in entrambe le squadre ma di fede apertamente dichiara-te. Per l’Inter sarà la seconda prova del 9, tornare sconfit-ti da Genova renderà la vita difficile, soprattutto quella del tecnico, e segnerà l’inizio dell’allontanamento dalla vet-ta della classifica.

Milan-Napoli, è già tem-po di esami. Appunta-

mento questa sera alla scala del calcio. In palio al Meazza non ci sono solo i tre punti, an-che tanta credibilità intorno a due squadre che vogliono tor-nare presto in alto. Alla sfida di S. Siro si presenta meglio il Napoli che, dopo il successo

GIÀ TEMPO DI ESAMIsulla Juve e la seconda vittoria conseguita in Europa League giovedì in trasferta contro il Legia (0-2), sembra che spruz-zi salute da tutti i pori. Dopo lo scetticismo iniziale, all’om-bra del Vesuvio, i tifosi parte-nopei hanno ritrovato entusia-smo. Il Napoli corre, Higuain è tornato a segnare e il modulo

“Sarri” sembra quello giusto per incominciare a sognare, a partire dalla gara di questa sera con i rossoneri di Sini-sa Mihajlovic. Per il Milan, quella quello di questa sera, è il primo scontro casalingo di una certa consistenza, dopo i successi interni contro Empoli (2-1) e Palermo (3-2) e cer-

tamente ci dirà molte cose su una squadra che non ha anco-ra una precisa identità, nono-stante Mihajlovic, nelle sei gare finora disputate, pur schieran-do in alcune situazioni uomini diversi, è rimasto fedele al suo 4-3-1-2; modulo che però, vi-sti i risultati altalenanti, non ha dato finora grandi soddi-

sfazione ai tifosi, che con pa-zienza aspettano prestazioni convincenti dalla squadra. La novità nella formazione rosso-nera potrebbe essere il rientro di Antonelli in fase difensiva dopo un lungo infortunio, che ha costretto il giocatore a sal-tare il derby e le successive tre gare contro Palermo, Udinese e Genoa. Mihajlovic, in fin dei conti, dopo la squalifica di Ro-magnoli, non ha molte alter-native e solo Luca con la sua esperienza e dinamicità può rappresentare una soluzione ideale anche in fase offensi-va, unita all’imprevedibilità e velocità di Bacca; giocatore di razza capace non soltanto di fare gol in ogni momento, ma anche in grado di creare scompiglio in area avversaria ed offrire assist ai compagni, sfruttando le eventuali e mi-cidiali ripartenze con l’inseri-mento di un centrocampista o di un’altra punta. Contro il Napoli, comunque, sarà fon-damentale per i rossoneri spez-zare prima di tutto le fonti del gioco napoletano che partono dal suo interprete numero uno Jorginho, reduce da un cam-pionato disputato in penom-

bra lo scorso anno con Benitez ed ora autentico playmaker nel nuovo modulo di Sarri, e prestare anche molta attenzio-ne sulle situazioni derivanti da palle inattive, dolente nota delle distrazioni milaniste nelle ultime gare disputate in campionato e punto di forza delle strategie di Sarri, che per fortuna hanno colpito finora solo lo scorso anno quando il tecnico napoletano sedeva sul-la panchina dell’Empoli e che potrebbero tornare ad essere, quando meno te lo aspetti, arma in più anche per Higuain e compagni.

Milan-Napoliparliamone

La Samp di Roberto Mancini contro

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domenica 4 ottobre 2015 Stadio5.it6

Mario Balotelli

Mbaye Niang

Difficile ipotizzare oggi il ri-torno in campo di Niang. I

tempi di recupero per lui sono purtroppo lunghi. I più ottimi-sti lo vedrebbero in campo per fine novembre

Jeremy Menez

Continuano i problemi per Jeremy Me-nez legati alla schiena. Non è bastato

un periodo di riposo e recupero di due mesi dopo l’ultimo intervento. L’incontro in Coppa Italia disputato dai rossoneri contro il Perugia ha risvegliato i vecchi dolori costringendo ancora una volta il francese al riposo forzato. La speranza di Sinisa Mihajlovic è di riaverlo a Milanello almeno fra una decina di giorni. L’attac-cante, ancora a Montecarlo, sta terminan-do il periodo di riabilitazione. Presto per ipotizzare quando Menez potrà scendere in campo ad allenarsi con i compagni ma allenamenti individuali sono ipotizzabili già fra dieci giorni come anzidetto.

Problemi muscolari per Ma-rio Balotelli, si pensava ad

un normale affaticamento ma i tempi di recupero sono ancora da valutare.

Ignazio abate dovrebbe rien-trare per metà ottobre. Come

per Balotelli, anche Abate ha problemi muscolari.

Ignazio Abate

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7domenica 4 ottobre 2015 Stadio5.it

Giovanni Labanca

Vita di CLUB MILAN CLUB LIVORNO

Nuova sede per il Milan Club Livorno. L’ atteso even-

to, considerata l’importanza di una sede propria e ben ade-guata alle esigenze dei tifosi, è stato preparato con ogni cura dal Presidente, l’instancabile e vulcanico Maurizio Palomba,

ben coadiuvato dalla sua vice Franca Congiu e con l’apporto di tutti i soci che non vedevano l’ora di mettere piede nella loro “tana” del tifo. Per l’occasione ci sono stati due graditi ospiti d’onore: la Champions, con la “vestale” Nuccia Malvestiti, e Chicco Evani, giunti da Milano appositamente per gli affeziona-ti amici rossoneri livornesi, ac-compagnati dal rappresentante dell’AIMC Roberto Buongiorno. Chicco Evani, accolto da applau-si da stadio e mai dimenticato, ha tagliato formalmente il nastro e dichiarata ufficialmente aperta

la nuova sede. Molta attrazione ha destato ovviamente la Cop-pa dalle grandi orecchie, trofeo con cui tantissimi si sono fatti immortalare in foto ricordo che saranno conservate per tutta la vita. Alla fine di una giornata vissuta molto intensamente una

grande cena con predominanza di Caciucco livornese cucinato dalle splendide cuoche socie del Club, ha permesso anche di di-scutere della squadra con espres-se speranze di risalire la china e tornare ad essere protagonista, come nei tempi migliori.

Il tifo per il Milan valica mon-ti e mari ed alimenta sempre

nuove iniziative intraprese dai Milan Club affiliati all’AIMC che ne coordina le attività e fornisce loro anche supporto tecnico e materiale. In località Zarnovica (Slovacchia), bella città immersa nel verde delle foreste slovacche, si è tenuto il 1° Torneo di calcio dei Milan Club d’Europa con la partecipazione di oltre 100 scate-nati rossoneri doc e precisamen-te: M.C. Polonia, M.C. Rossone-

MILAN CLUB EUROPA cialmente, sempre in nome del Diavolo Rossonero. Grande festa sugli spalti, con gran tifo per tut-ti i valorosi alfieri che non han-no lesinato forza e coraggio per aggiudicarsi il prestigioso Primo Premio. La vittoria, dopo partire giocate con vigore e correttezza, è andata al Milan Club Polonia. I festeggiamenti finali hanno coinvolto in egual misura tutti i soci che non hanno mancato di brindare, anche troppo, alla sa-lute della squadra oltre che alla loro con ottima birra slovacca che, non è esagerazione dire, è corsa a fiumi. Giustificati tutti, per questa volta.

ri Cechi/Slovacchi, Bielorussia, M.C. Fiavè Alto Garda, Suppor-tes Barcellona, Supporters Real Madrid. L’avvincente Torneo, svoltosi sotto l’imponenza della Coppa dei Campioni 2007 por-tata appositamente da Milano dalla custode Nuccia Malvestita, ha richiamato un gran pubblico e soprattutto le famiglie dei cal-ciatori che, comunque, per que-sto evento sportivo durato ben tre giorni, hanno avuto modo di conoscersi ed integrarsi so-

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domenica 4 ottobre 2015 Stadio5.it8

Giovanni Labanca

OspitiO CIUCC CON IL VENTO IN…COPPA

Vita di CLUB

Giovanni Labanca

Il Milan Club Stevenà , in pro-vincia di Pordenone, ha festeg-

giato i “primi” 35 anni della sua fondazione , con una festa ben organizzata, che ha richiamato soci vecchi e nuovi, inneggian-ti ai colori rossoneri, verso cui non hanno mai smesso di avere fiducia. E’ stata l’occasione tanto attesa , a cui STADIO 5 dedica molto volentieri questo servizio fotografico, sapendo di fare cosa gradita a tutti i componenti del Milan Club. Auguri vivissimi.

MILAN CLUB GOLDEN BOy

Ciuccio e Diavolo viaggiano appaiati in classifica, pari

nove, in una via di mezzo, che non sarebbe male, solo se non si trattasse di una squadra in eter-na attesa di spiccare il volo e di un’altra che lì in mezzo non ci dovrebbe proprio stare. Sotto il Vesuvio, per quanto attesissimo, il botto, quello grosso e finale, lo aspettano ancora, se non altro per i grandi investimenti fatti, negli anni scorsi, il produtto-re di pellicole, molto bravo, ma non sempre fortunato. Si è cir-condato di bravi allenatori ed ottimi giocatori, come fa con le attrice più belle che fan girare la testa, non ha badato a spese, perché, dice il giovanottone De Laurentis, “quanno ci vole , ci vole”, inteso che quando si vuo-le avere il meglio, non si deve badare a spese. Forte di questo dettato, giusto per la verità, ha portato sotto il Vesuvio nu ba-stimente di campioni che, spera-va, lo avrebbero ricambiato con

ti sulle ali dell’entusiasmo dal Golfo, che si sciogliesse, come la neve del Pollino al sole di giu-gno, per ripiombare nel baratro delle maledizioni a San Ginnar’, che, secondo loro, non avrebbe fatto ‘u tif ’ abbastanza, forse per paura del collega Ambrogio, tipo assai tosto nella schiera dei beati di San Pietro. Fatto sta che il Na-poli, oggi, sembra a corrente al-ternato, nu juorn va e nat’ juor si ferma. Per fortuna che in Coppa le cose vanno diversamente me-glio, almeno in questa fase ini-ziale, con la fresca vittoria di gio-vedì, che ovviamente, dà morale, quello che costa poco. “Stasera, dicono in coro i gran signori del Maschio Angioino con il mister Sarri, napoletano verace, siamo qui per non perdere e per non ripetere gli errori del passato. Ci giochiamo la faccia e cerchiamo la vittoria come trampolino di lancio per risalire la classifica, perché siamo solo all’inizio del campionato e tutto può e deve

succedere, Il Napoli farà molto bene la sua parte, come contro la Juve e non deluderemo i nostri tifosi che, come sempre, saranno in tanti a darci una mano. Dob-biamo affrontare il Milan con la stessa determinazione con cui abbiamo sconfitto la Juve e vin-to in Coppa, altrimenti si vani-ficherebbe tutto il lavoro fin qui fatto e sarebbe un vero peccato. Contiamo molto sul momento positivo della squadra e, soprat-tutto, sulle magie di Higuain”. Proprio quella che ci vuole per acciuffare ‘sta dannata speranza’ e farla diventare realtà, quella bella realtà chiamata scudetto, da troppo tempo atteso come dono e riconoscenza alla intra-montabile fede degli appassiona-ti seguaci di San Ginnar’, che sta volta, farebbe bene a dare un’oc-chiata, anche fugace, dalla parte di via del Maio di Porto.

lo scudetto numero tre, quello della perfezione, come fece per Ferlaino uno scugnizzo venuto dall’Argentina. La speranza non poteva rimanere sempre tale, ma avrebbe dovuto concretizzarsi,

farsi materia, allo stesso modo con cui il Santo del paese, quel tale campione di San Ginnar’, fa con il suo sangue, sempre pun-tuale, per la gioia dei fedeli che lo pregano notte e giorno, senza

tregua, in qualunque posto essi si trovino. Questi fedeli, nella quasi totalità, sono gli stessi che poi chiedono, tra le cose più im-portanti della vita, visto i bisogni enormi che ci sono a Partenope, anche il miracolo dello scudetto. Questo, però, lo possono fare solo quei ragazzi che scendo-no in campo al San Paolo, altro Santo che non risparmia il suoi aiuto domenicale. Sono sempre i bravi ragazzi del campo verde che però, arrivati molto vicini alla meta, stranamente, la falli-scono, proprio quando sembra a portata di mano. “Mò è fatta, mò è fatta”, gridavano a squarcia gola per i vicoli di Spaccanapoli e Margellina, ma il gran colpo ve-niva maledettamente mancato, per mancanza di più coraggio, più spregiudicatezza nell’azzan-nare il Diavoletto che stava da-vanti di pochi punti. Si è verifica-to più volte ai tempi di Mazzarri, proprio in casa del Milan, al co-spetto di migliaia di tifosi giun-

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9domenica 4 ottobre 2015 Stadio5.it

l’Ospite

Mar

jlja

Bisc

egliaGabriel Vasconcelos Ferreira

Quando si dice: Il caso! Gabriel Vasconcelos Ferreira, portiere di nazionalità brasiliana, ha un contratto con

il Milan, rinnovato il primo luglio scorso fino al 30 giugno 2018, ma gioca in prestito con i colori del Napoli. E se fosse proprio lui, in sostituzione del titolare Reina, a decidere il match di oggi? Il caso giocherebbe un brutto scherzo se proprio Gabriel negasse la vittoria ai rossoneri… caso bef-fardo, è proprio il caso di dirlo, perdonate il gioco di parole. Gabriel, estremo difensore dei partenopei, è cresciuto nelle giovanili del Cruziero dove ha giocato per tre anni per pas-sare poi in prima squadra in sostituzione di Fàbio prima e Rafael dopo. La società rossonera l’acquistò nel maggio del 2010 per 700 mila euro, oggi merita tutti gli zeri in più che gli affibbiano, ma non gioca nessuna partita ufficiale con la prima squadra. Viene, quindi, impiegato nella formazione Primavera con cui esordisce della partita vinta di misura

contro l’Udinese a San Siro. Nel settembre del 2014 viene mandato in prestito al Carpi contribuendo alla sua promozione in Serie A, Come anzidetto, nel luglio scorso ha rinnovato per tre anni il suo contratto con il Milan e appena lo scorso 15 luglio parte per indossare i colori del Napoli con cui esordisce giovedì scorso in Europa League a Var-savia contro il Legia Varsavia in occasione della seconda giornata del girone. Complimenti al portiere brasiliano che terminerà la partita senza subire reti e gli azzurri tornano a Napoli con un rotondo 0.2. Anche l’esordio con la Nazionale brasiliana nell’agosto del 2010 lo fe-steggia con una vittoria senza subire gol, Brasile-Svezia 3-0.

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domenica 4 ottobre 2015 Stadio5.it10

Così ci ritroviamo di fronte l’allenatore che doveva di-

ventare il nuovo trainer del cal-cio Napoli, di sicuro si sa che tra lui, Siniša Mihajlović e il presi-dente del club partenopeo Au-relio De Laurentiis ci furono due incontri preliminari; al patron del sodalizio azzurro pare che il tecnico serbo non riuscì a entu-siasmarlo e che prima di mette-re nero su bianco chiese ancora qualche periodo di riflessione. Nel frattempo Adriano Galliani,  amministratore delegato con de-lega all’area sportiva del Milan, si fece avanti e quindi il connubio con la società napoletana non si fece, con buona pace di Mauri-zio Sarri che così si è ritrovato allenatore del Napoli. Sincera-mente a me Siniša Mihajlović è sempre garbato come tecnico, un coach duro, a tratti forse troppo spigoloso ma molto capace e so-prattutto in grado di tirare fuo-ri come si dice “il sangue dalle rape”; dovunque ha allenato, i risultati sono stati sempre supe-riori alle aspettative della piazza e del parco giocatori; lo vedevo bene a Napoli perché la squadra e l’ambiente, dopo la disastrosa finale di stagione scorsa, aveva bisogno a mio parere, di una

ESORCIzzARE IL DIAVOLOPER DARE LA SVOLTA AL NOSTRO CAMPIONATO

no, memori della debacle contro quello squallore che era il Mi-lan di Pippo Inzaghi, presero il coraggio a piene mani e affron-tarono la compagine di Rafa Be-nitez in maniera sfrontata, senza timori reverenziali, così che alla fine della stagione siamo finiti quinti in classifica e ci è andata pure bene. Passiamo alla partita. A parità di condizione, forma-zione  e di medesima condizio-ne psicofisica, non c’è partita, assolutamente; il Milan non ha un centrocampo diciamo alla Mihajlović, anzi, è una sorta di cantiere aperto e senza sorta di discontinuità; la questione nasce però da altri fattori, la partita del Napoli di giovedì contro il Legia Varsavia con relativi spostamen-ti da Napoli in Polonia e poi da Varsavia a Milano nel giro di due giorni, potrebbe incidere fisica-mente sugli azzurri, altro motivo importante, la voglia di riscatto dei rossoneri dopo la debacle a Marassi contro il Genoa, dove non ha solo  perso i tre punti in palio ma perduto anche diciamo, come gioco, come squadra con-tro squadra. Il Grifone è apparso un gigante al cospetto del Diavo-lo che davvero è parso poca cosa e con tutti i milioni spesi, non è che a Berlusconi sia andata mol-to a genio vedere il modo di sta-re in campo della sua “creatura”, non dico che l’allenatore milani-

sta sia già sotto esame, ma i jolly a disposizione penso stiamo per finire; altro fattore da non sotto-valutare è quello che gli azzurri fuori dalle mura amiche, lontani dal San Paolo non hanno certo prodotto le stesse partite fatte in casa, a parte Carpi, sia a Reggio Emilia col Sassuolo sia a Empoli hanno sofferto e non poco, per-dendo addirittura la prima di campionato. C’è da sottolineare che le ultime gare hanno dato modo di intendere che possiamo giocarcela, fino alla fine, con un Josè Callejon che è tornato ai li-velli del primo anno, con Gonza-lo Higuain super e con il resto in gran forma, il problema rimane che tolti gli undici titolari non c’è granché a parte Manolo Gabbia-dini e a tratti Dries Mertens, per giocarcela fino alla fine servireb-be un difensore centrale capace, qualche mediano che possa far respirare i tre di centrocampo e un “ariete” alla Duvan Zapata, che serve come i pane quando gli avversari si arroccano alla maniera del Carpi di Castori. Bi-sogna essere speranzosi, perché a gennaio il Napoli da qualche anno, nel mercato di gennaio ha spesso “ingarrato”  le pedine, come accadde con Faouzi Ghou-lam e Jorginho due anni orsono e come successo con Manolo Gabbiadini e Ivan Strinić  l’anno scorso. Sognare è un dovere.

Due parole ancora in merito allo scontro vittorioso con i sabau-di piemontesi ”non colorati”: a mente fredda, bisogna ammet-tere che la Juve comunque se avesse pareggiato, non avrebbe

rubato nulla, ma ora il Napoli è alla pari, cosa che negli ultimi quattro anni non era. Tutto ciò ha l’odore del buon auspicio, per il momento hush- hush ( zit-

ti – zitti). Ma passiamo appres-so, la sfida di domenica a San Siro rievoca brutti momenti per chi tifa Napoli, solo nell’ultimo match per dire, i nostri furono messi sotto, dal peggior Milan

degli ultimi 30 anni, quella gara tra l’altro fu lo spartiacque del-la disastrosa stagione dell’anno scorso, dopo quella partita, le altre squadre che ci affrontaro-

svolta e soprattutto di una sterzata forte che a mio sommesso avviso il tecnico serbo era in grado di dare.

Era scritto e si è avverato. L’Inter è affondata con la

Fiorentina confermando tutti i limiti che parecchi tecnici ave-vano ipotizzato dopo le cinque partite vinte di misura e con fa-tica. Il poker calato dai viola ha frastornato Handanovic e com-

LA FIORENTINA QUESTA SERA PROVA L’ALLUNGO

L ’ I N T E R A G E N O VA C O N L A S A M P D O R I A P R O VA A R I A L z A R S I

pagni rilanciando l’apertura del campionato dopo gli squilli di tromba del popolo nerazzurro per il filotto. I nerazzurri oggi al Marassi tenteranno di mantene-re la testa della classifica con la Sampdoria in attesa del risultato del Franchi dove i gigliati ospi-teranno la slanciatissima Ata-lanta che comincia a sognare in

grande dopo l’ultimo successo con la Sampdoria. Ma attenzione perché la Fiorentina non vuole regalare niente a nessuno, vedi l’altro poker rifilato giovedì sera in Europa League a Lisbona al malcapitato Belenenses. Per i piani alti della classifica il sem-pre più sorprendente Sassuolo sarà impegnato oggi a Empo-

li mentre la Roma, sottoschok ancora per la sconfitta col Bate Borisov, sarà al Barbera contro un Palermo dal dente avvelenato per la sconfitta col Torino. Prima di Milan-Napoli, con i parteno-pei che puntano ai tre punti a San Siro, ci sarà un buon aperi-tivo alle 18.00 con la lanciata Ju-ventus di Champions impegnata

con un Bologna già alla canna del gas dopo sei partite. Da se-guire anche il Frosinone, reduce dalla prima vittoria storica in Se-rie A con l’Empoli, a far visita ad una Lazio col singhiozzo dopo la risicata vittoria col Saint Etienne, con un avversario con nove uo-mini per oltre la metà del secon-do tempo.

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11domenica 4 ottobre 2015 Stadio5.it

campionato USA

Christopher Nasso

MLS: GIOVINCO NELLA STORIA

UN wEEkEND IMPORTANTISSIMO E RICCO DI EMOzIONI QUELLO APPENA TRASCORSO VALIDO PER IL 32°TURNO DELLA MAjOR LEAGUE SOCCER

Nella Eastern Conference grande vittoria dei Mon-

treal Impact sui Dc United, ora scesi al 4° posto. I Canadesi, gui-dati da un grande Drogba, auto-re della doppietta valsa il 2-1 fi-nale, consolidano sempre di più il loro piazzamento nella zona playoff (6°posto), 4 punti in più e 2 partite in meno della prima inseguitrice, gli Orlando City. La squadra dell’ex pallone d’oro Ri-cardo Kakà è però in ottima for-ma, grande vittoria esterna sul campo dei capolisti New York Redbulls, un 5-2, impreziosito dalla tripletta del giovane attac-cante canadese Cyle Larin, che regala il 3° successo consecutivo. Sempre nella Eastern Conferen-ce vittoria sofferta dei Toronto contro i Chicago Fire, ultimi in classifica. Un 3-2 che ha visto ancora protagonista Sebastian

Giovinco, autore di un goal e un assist (per il goal di Bradley) che lo hanno fatto entrare nella sto-ria, primo giocatore a siglare 20 reti condite da almeno 10 assist. I New England Revolution ot-tengono un solo punto nella sfi-da interna contro i Philadelphia,

attualmente al penultimo posto. Un 1-1 che consente comunque ai padroni di casa di mantenere la seconda posizione davanti ai Columbus Crew, sconfitti 2-1 davanti ai propri tifosi nel match contro i Portland Timbers (We-stern). Nell’altra sfida tra squa-

dre delle due Conference i New York City(Eastern) si impongo-no per 2-1 sul campo dei White-caps, un rigore di David Villa al ’95 mantiene vive le residue spe-ranze playoff. I Vancouver, nella Western Conference, vengono invece scavalcati in testa dai

Los Angeles Galaxy, vittoriosi 3-2 nello scontro diretto contro i Dallas, ora in 3°posizione. Pa-reggio per 1-1 nel match tra 4° e 5° della classe, non basta il solito Martins ai Seattle Saunders per avere la meglio e staccare così in classifica lo Sporting Kansas

City. Gli Houston Dynamo con-tinuano a lottare per un posto nei playoff, importantissima in questo senso la vittoria casalinga contro i Colorado, 3-2 il risultato finale che taglia fuori quasi defi-nitivamente gli ospiti, ultimi in classifica. Penultimi e con qual-che speranza in più i Real Salt Lake, sconfitti 1-0 nell’ultimo turno dai San Jose, attualmente al 7°posto. Dopo gli anticipi DC United-New York City e Toron-to-Philadelphia, scesi in campo nella notte, il 33° turno vedrà affrontarsi New York Redbulls e Columbus Crew, scontro valido per le primissime posizioni nella Eastern Conference. Gli Orlan-do City si giocheranno le ultime speranza playoff in casa contro i Montreal, I New England Re-volution hanno l’occasione di riprendere la striscia vincente contro i Chicago Fire. Nella We-stern Conference i Los Angeles Galaxy se la vedranno sul cam-po dei Seattle Sounders, distanti solo 4 punti, i Whitecaps, dopo 2 sconfitte consecutive, cercano punti in casa contro i San Jose Earthquakes. Dallas-Houston Dynamo, Portland Timbers-Sporti

calcioestero

In Liga, dopo la sfida Siviglia-Barcellona, tocca al capolista

a sorpresa Villareal respingere l’assalto delle big del campiona-to. La squadra del sottomarino giallo sarà impegnata questo pomeriggio a Valencia contro il Levante mentre al Calderom il Real Madrid di Benitez proverà ad accelerare i tempi contro i pa-

Altro appuntamento di prestigio in Ligue1 tra il capolista PSG e MarsigliaDERBy DI MADRID OGGI TRA ATLETICO E REAL

droni di casa dell’Atletico, reduci dalla faticaccia in Champions con il Porto. In Premier Ligue il capolista Manchester United reduce dalla vittoria di misura col Wolfsburg, sarà a Londra nel pomeriggio per affrontare l’Arsenal, l’altra squadra frastor-nata dal 2-3 incassato dai greci dell’Olympiakos in Champions.

Derby fra Everton e Liverpool per tastare il polso dei reds dopo l’altalenante inizio di campiona-to. In Ligue1 riflettori puntati al Parco dei Principi per la sfida fra il PSG e il Marsiglia, quest’ulti-mo in piena crisi dopo la sconfit-ta in Europa League col modesto Slovan Liberec. Per la squadra della Costa Azzurra veramente

un brutto avvio di stagione dopo le belle premesse di precampio-nato. Proverà a rialzare la testa il Saint Etienne col Caen dopo essere stato bastonato davanti al proprio pubblico dal sorpren-dente Nizza che non finisce mai di stupire. In campo oggi anche un’altra delusa, il Monaco di Jar-din contro il Rennes. In Bunde-

sliga il Bayern Monaco alla ricer-ca dell’ottava vittoria consecutiva col Borussia Dortmund secondo in classifica. Se la squadra di Guardiola batterà i gialloneri probabilmente calerà il sipario sul campionato tedesco con lar-

go anticipo, dal momento che il distacco salirebbe già a sette punti.

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domenica 4 ottobre 2015 Stadio5.it12

Serie BSERIE B, CESENA-LIVORNO

Christopher Nasso

Dopo 4 vittorie in altrettan-te giornate di campionato,

il Livorno si è arreso lo scorso weekend difronte all’ottimo Spe-zia di Bjelica, vittorioso nei mi-nuti finali grazie al goal di Ema-nuele Calaiò. Questo pomeriggio la squadra di Cristian Panucci tenterà di riprendere la striscia vincente sul campo del Cesena, attualmente al 3° posto e a soli 2 punti dai Toscani. Il tecnico degli emiliani, Massimo Drago, dovrà fare a meno di Cascione e Ciano, entrambi espulsi nello 0-0 di Pe-rugia. Ad approfittare del passo falso del Livorno è stato il favo-ritissimo Cagliari di Rastelli, un goal di Giannetti al minuto 81 ha regalato la vittoria per 3-2 sul

Latina e la testa della classifica. I Sardi, alle 15.00, faranno visi-ta al Pescara di Massimo Oddo, reduce da 3 pareggi consecutivi, l’ultimo il 2-2 contro il Vicenza. La squadra di Marino sarà inve-ce impegnata al Partenio; sfida interessante, con entrambe le squadre protagoniste di un ini-zio campionato al disotto delle aspettative, in particolare l’Avel-lino di Attilio Tesser, 4 punti in 5 partite. Il Modena di Hernan Crespo, reduce dall’ 1-0 casalin-go contro il Lanciano, seconda vittoria nelle ultime 3 partite, farà visita al Brescia, alla ricerca del terzo risultato utile consecu-tivo. In crescita il Como, un goal di Ebagua e l’autorete di Faraoni

hanno permesso alla squadra di Sabatini di espugnare il campo del Novara e ottenere la prima vittoria stagionale. Quest’oggi sfida delicata davanti ai propri ti-fosi, difronte ci sarà l’Ascoli gui-dato da Petrone, un punto nelle ultime 3 partite, quello casalin-go contro il Brescia nell’ultimo turno di campionato. L’Entella, ferma alla vittoria nella 1° gior-nata, cerca punti in casa contro la Pro Vercelli, il Lanciano ospita lo Spezia, chiude il quadro delle partite del pomeriggio Ternana-Novara, entrambe in crisi di risultati, i padroni di casa alla prima con Roberto Breda in panchina. L’ex allenatore del La-tina succede a Mimmo Toscano,

dimessosi dopo la 4°giornata e protagonista lo scorso anno del-la promozione proprio alla guida della squadra Piemontese. Nel posticipo di lunedì sera, il Trapa-ni, ancora imbattuto, ospiterà il Perugia di Bisoli, protagonista di un deludente inizio di stagione. Nell’anticipo di ieri sera, il Cro-tone ha ospitato la Salernitana.

E.League

AL PEPSI ARENA DI VARSAVIA ABBIAMO ASSISTITO AL LANCIO DI UN MISSILE TERRA-ARIA DEVASTANTE: IL G.C. H 9

Ho viste cose che voi umani non potreste immaginare:

centrocampisti da combattimen-to che hanno demolito i loro colleghi al largo dello stadio di Varsavia, il bagliore di un GC H 9 come un lampo a cielo aperto, scagliato nella porta del Legia, infilarsi nella rete del incolpe-vole Dušan Kuciak. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo, come lacrime nella piog-gia, perché in fondo era solo una squadra polacca … “È tempo di morire…” per voi sapientoni e rosiconi antinapoletani.  Il letto-re perdonerà questa mia licenza poetica, avere preso in prestito e trasformato uno dei momenti più belli della storia del cinema (monologo di Roy Batty al secolo Rutger Hauer, in Blade Runner, grandissima opera cinematogra-fica griffata da Ridley Scott), ma quando abbiamo visto partire la “cagliosa” terra-aria dell’immen-so Gonzalo, io e mio cognato Pasquale, che seguivamo quasi annoiati la partita del Napoli contro il Legia Varsavia, siamo saltati dalle rispettive poltrone

urlando come fanno i bambini a Natale men-tre scartocciano i regali sotto l’albero; antologia del calcio, gesto da far vedere e rivedere alle nuove generazioni, per insegnare che il calcio non è il Carpi di Casto-

ri o il catenaccio di Mancini ma quello che invece deve tassativa-mente esaltare il gesto tecnico, il coraggio di tirare un calcio di rigore, l’esigenza di fare gol per il gusto di farlo e non per rubare un risultato. Dunque, è finita la seconda giornata di Coppa Uefa che ci vede al comando nel gi-rone D, con sei punti, sette reti fatte e nessuna subita, sembra strano ma è così: nessun gol nel-lo score del nostro portiere, ieri per l’occasione, il gigantesco Ga-briel, che nei match precampio-nato non ha dato certo prova di essere meglio di Rafael … e ho detto tutto.  I fattori positivi da sottolineare della partita con i polacchi sono molteplici, uno su tutti: al Pepsi Arena di Warszawa hanno giocato ben sette calcia-tori diversi da quelli che hanno affrontato la Juventus il sabato prima. Si è vinto su un campo che è stato violato una sola volta da squadre italiane, l’attacco po-lacco nelle prime 10 partite del campionato nazionale ha sem-pre realizzato almeno un gol,

cosa che si è inceppata con noi; finalmente si sono viste le verti-calizzazioni di Mirko Valdifiori e i tempi perfetti di intervento in difesa del “Principe” Vlad, al secolo Vlad Iulian Chiricheș, che assieme a Josè Callejon e Faouzi Ghoulam indico come i tre mi-gliori in campo per quel che ri-guarda la partita in terra polacca. C’è da gioire ma bisogna rimane-re con i piedi ben piantati per terra. Il Milan ci dirà chi siamo ma più che il Diavolo penso che sia la gara contro i viola di Paulo Sousa il vero riscontro, il banco di prova definitivo per dire cosa

sarà di noi in questa stagione iniziata malissimo. Solo qualche parola, dovuta, per Gonzalo che in Polonia ha segnato il suo gol numero 59 con la maglia del Na-poli. Semplicemente è di un altro pianeta, finalmente dopo la disa-strosa esperienza di fine stagione passata, con quei rigori sbagliati dove sembrava la cattiva copia del campione ex madridista, con il capolavoro contro il Legia pen-so gli si possa perdonare tutto il passato recente grazie al suo gol fantasmagorico finalmente è ri-tornato il nostro Pipita, il cam-pione, il leone azzurro, l’unico

a mio avviso vero Top Player del campionato nostrano. Ulti-ma nota per la Robe di Kappa, azienda piemontese operativa nel settore dell’abbigliamento sportivo che ha lanciato sul mer-cato le nuove maglie da passeg-gio del Napoli. Nella collezione di t-shirt dedicate alla squadra azzurra spicca la maglia Wubas, già disponibile sul mercato per adulti, juniores e bambini che è possibile trovare in vari colo-ri: bluemarine, bianco-azzurro e grigio. Si tratta di una maglia molto particolare che reca, nella parte anteriore, lo stemma bor-bonico, simbolo del Regno delle Due Sicilie e blasone della fami-glia reale dei Borbone di Napoli. La questione ha scatenato i duri

e puri del mondo duosiciliano, per via che a fare la maglietta è stata un’azienda torinese. Perso-nalmente credo che questa dia-triba sia una questione di lana caprina, quello che conta è arri-vare sotto gli occhi dei tantissimi Compatrioti ancora inconsape-voli;, un simbolo che costringe-rà tanti di noi a riscoprire quali sono le nostre radici, inutile perciò “alluccare” alla luna an-che perché purtroppo, per ora, le aziende leader nel settore sono tutte di stanza al nord. Per il mo-mento l’importante è veicolare il vessillo in luoghi digiuni di sapere borbonico. Come diceva mio nonno: a pilo a pilo se fa ò penniello.

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13domenica 4 ottobre 2015 Stadio5.it

buco NERO

Luigi Sada

CACCIA FRANCESI BOMBARDANO L’ISISReplicano i russi con i loro Mig insieme all’Iran e Siria

finestra sul mondo e dintorni

Finalmente l’Europa si muove. I francesi con sei caccia Rafa-

le hanno bombardato alcune basi terroristiche dell’ISIS mettendo sotto pressione i taglia gola. La Russia in settimana ha replicato prendendo di mira la roccaforte del Califfato spingendo a fondo l’acceleratore. In un primo tem-po Putin aveva protestato con i francesi per la violazione di ter-

la Francia - già attiva con i suoi caccia in Irak sempre contro l’I-SIS - è avvenuta, come detto, gio-vedì scorso contro Raqqa, consi-derata la roccaforte dell’ISIS nel centro della Siria. “La Francia - ha dichiarato Holande da New York - ha colpito un campo di addestramento del gruppo ter-rorista Daesh che minacciava la sicurezza del nostro Paese”. Per il capo dell’Eliseo l’operazione è stata condotta a Deir Ezzor, in Siria orientale a scopo difensivo, cioè in legittima difesa. La solu-zione politica diplomatica non esclude nessuno dalla ricerca di una via d’uscita per il futuro

della Siria, che secondo l’occi-dente (testone) non può passare dal presidente Bashar al Assad. Renzi si è sfilato dall’iniziativa francese come aveva fatto all’i-nizio dei voli di ricognizione tre settimane fa “Non dobbiamo fare gli stessi errori compiuti in Libia - ha fatto rimarcare il Presidente del Consiglio - dove l’intervento armato ha pagato e stiamo inve-ce pagando i costi di una grave destabilizzazione”. Contrario sul commento di Matteo Renzi il se-natore Damiano che dice: “Renzi per essere coerente con la realtà deve prendere atto che Putin ha ragione”.

Giovanni Labanca

Ha vinto lui, Luigi Sala. L’ha vinta quest’uomo esile di

aspetto, ma ardito e tenace, la battaglia dell’EXPO quella che tanti si auguravano fosse come Waterloo per Napoleone. Nessu-no un anno fa avrebbe scommes-so un soldo bucato su quella che poi sarebbe stata la manifesta-zione universale meglio riuscita, più bella e, soprattutto, con il più alto numero di adesioni di Nazio-ni del pianeta Terra. La navicella di Sala ha solcato mari procello-si, affrontato tempeste perfette, quelle burocratiche, politiche e giudiziarie, che un destino av-verso ed uomini senza scrupoli gli avevano parato davanti con la costernante consapevolezza di vedere, da un momento all’altro, spezzarsi l’albero maestro e quel-le esili vele sparire negli ingorghi dell’invidia più becera. Ci hanno provato in tanti, quasi tutti, con ostinazione e spudorati calcoli politici a non farlo salpare quel legno che portava nella stiva la scommessa stessa ed il nome della bella Italia che, con impa-reggiabile ostinazione e maestria del governo Prodi e del sindaco di Milano Letizia Moratti, in azione ben combinata aveva-no strappato alla favorita turca Smirne la designazione di EXPO 2015. Ci avevano provato anche i signorini di certa stampa preve-nuta a più non posso, con in te-sta, tanto per essere più chiari, i due fogli più venduti. Dovevano, a tutti i costi, eseguire precisi or-dini di scuderia e ci hanno pro-

IL TRIONFO DI SALA E DELLA CARTA MILANOno loro. Ora, ad una manciata di giorni dalla chiusura, mal di pancia a parte, tutti gridano al miracolo dell’EXPO, per le chi-lometriche file giornaliere di visitatori che hanno affollato e continuano a farlo, a ritmo so-stenuto, il decumano, per ammi-rare lo splendore dei padiglioni, complimenti a tutte le Nazioni, e chiudere la giornata con lo spet-tacolo offerto dal magico Albero della Vita messo in dubbio sem-pre dai soliti “esperti”, dono degli industriali bresciani a Milano ed al Mondo e costruito in solo due mesi contro i sei previsti. Ora, superbo ed ammaliante, rappre-senta a ben guardarlo, il simbolo del nuovo Rinascimento per l’I-talia, perché, bisogna pur dirlo con insistenza, l’EXPO è stato un evento di tutto il Paese e non di Milano soltanto. L’esito finale di questa magnifica ed irripeti-bile avventura cosmopolita non sarà, comunque valutato solo dai milioni di affaticati visitatori che avranno varcato i cancelli del-la bella isola verde di Rho e dai contratti siglati dalla nostra Ca-mera di Commercio con le emu-le straniere (gli affari sono sem-pre affari), ma in egual misura, anche per un documento, da un semplice documento cartaceo di cui si è parlato colpevolmen-te poco, molto poco: la Carta Milano.Questa è stata elaborata dagli scienziati nutrizionisti di tutto il mondo, coordinati nelle molteplici riunioni dal profes-

sore Umberto Veronesi e surro-gata in quattro punti principali che rispecchiano il tema-guida centrale dell’EXPO; è stata tra-dotta in 19 lingue e, in formato ridotto, donata ai bambini di tut-te le scuole del mondo e firmata, oltre che dai visitatori, dai Capi di Stato delle Nazioni presenti a Milano. Questi, il prossimo 16 ottobre, in una grande cerimo-nia trasmessa in mondo visione dalla RAI, la consegneranno al Segretario Generale dell’ONU, Ban Ki-moon, come segno di esplicito invito ad adoperarsi af-finché essa venga tradotta in re-altà con gesti quotidiani di tutti ed efficaci provvedimenti politi-ci, se veramente si dovrà realiz-zare il nobile spirito dell’EXPO che invita perentorio a “Nutrire il Pianeta”. E’ solo allora, sopite le polemiche, che potremo dire di aver dato risposta e riconoscen-za a tutti gli uomini di tantissima buona volontà, che si sono impe-gnati in una impareggiabile gara di solidarietà umana.

vato fino all’ultimo con l’esplicito invito di cedere l’assegnazione addirittura alla sconfitta Smirne. L’Expo, insomma, “non si dove-va da fare”, come minacciavano, più o meno, don Abbondio quei Bravi picciotti di manzoniana memoria tanto che, ad un cer-to punto, l’obiettivo sembrava centrato, colpito, ma, purtroppo per loro, mai affondato. Il primo maggio, trionfale giorno per i colori azzurri, finalmente il si-pario si è alzato per mostrare a

tutto il mondo un miracolo, che solo gli italiani, quelli onesti e la-boriosi, potevano fare, frutto del sudore della fronte di migliaia di operai che, lavorando notte e giorno, hanno trasformato in bella realtà il fine e prestigioso lavoro di architetti, ingegneri e funzionari di ogni tipo, di tut-ti gli attori che avevano dato in misura assegnata il loro appor-to. E’ stata una giornata storica, con tutte le personalità politiche mondiali presenti all’inaugura-

zione che un beffardo destino aveva affidato a Giuliano Pisapia, proprio il sindaco dichiaratosi, con il suo ed altri consimili par-titi, decisamente contrario, salvo poi, via via, sentirlo “quasi” suo, tanto che, beffardamente ma non troppo, gli artefici veri dell’EX-PO, Moratti e Prodi, in forse fino all’ultimo il loro invito, sono sta-ti relegati, come si dice in gergo sportivo, in fondo al gruppone, ben lontani dalle posizioni di testa e di onore che competeva-

ritorio della Siria ma poi il leader russo e Holande hanno chiarito ogni cosa col sostegno, meno male, di Obama dopo alcune perplessità e accuse di quest’ul-timo sulla coalizione guidata da Putin, estremo difensore di As-sad, che per quanto se ne dica non sembra quel sanguinario dittatore descritto dall’occidente. Dunque, ok Francia. Putin era a New York per incontrare Obama insieme al presidente iraniano Rohami per risolvere la situazio-ne in Siria dove la guerra fomen-tata dai ribelli provoca l’esodo in massa della popolazione civile. L’apertura del fronte siriano per

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Suoni e sapori del Mediterraneo

non solo calcio

Nel 1950 Pietro Germi si reca in Sicilia per iniziare

le riprese del film “Il cammino della speranza” (Terroni, nell’i-potesi iniziale). Ad Agrigento incontra il Maestro Franco Li Causi al quale chiede di com-porre “ un motivo allegro-tra-gico-sentimentale “ da inserire nel film. Nessuna delle proposte del Maestro soddisfa il regista, sin quando a Favara (mentre si svolgevano le riprese) un mina-tore, GiuseppeCibardo Bisaccia, recita a Germi una poesia po-polare, che comincia così: “Vitti ‘na crozzasupra nu cannoni / fui curiusu e ci vosi spiari / idda m’arrispunniu cu gran duluri / muriri senza toccu di campa-ni”. Germi, affascinato dai versi, chiede a Li Causi di musicarli. “La canzone entra di diritto nella colonna sonora del film così da essere conosciuta in breve tempo in tutta Italia. Verrà conosciu-ta la canzone, non l’autore della musica, non citato né sulla lo-candina del film, né nei titoli di testa o di coda: autore delle mu-siche, di tutte le musiche, risulta Carlo Rustichelli, famoso autore di colonne sonore”. Grazie al film e a un disco fatto incidere da Li Causi al tenore Michelangelo Verso questo “pezzetto sonoro” di Sicilia otterrà una diffusione

Vitti ‘na crozza: storia di una canzoneinternazionale. Paradossalmen-te, il successo crescente del bra-no (molti altri incideranno la canzone, che sarà cantata anche da Domenico Modugno) non si accompagna al riconoscimen-to per l’autore della musica. Al contrario, la canzone, anche in pubblicazioni importanti, passa, erroneamente, per tradiziona-le, viene, addirittura, segnalata come “ un vecchio canto di guer-ra siciliano: lo cantarono gli in-sorti di Garibaldi nella spedizio-ne dei Mille, lo cantarono i fanti siciliani, sul Carso, sul Pasubio, sul Piave”. Francesco Giuffrida ci fornisce queste informazio-ni nell’articolo pubblicato sulla Rivista del Galilei del maggio 2009 (n.15). “Ma, scrive ancora Giuffrida, altre questioni ha fatto sorgere la nostra canzone: cosa vuol dire esattamente? Di cosa parla?” Vitti ‘na crozza potrebbe essere una ballataformata da tre o più canzuni di cui si sono per-se varie componenti. Ma forse si deve proprio a questa possibilità di interpretazioni varie, a questo mistero, a questa serie di allu-sioni proprie di ‘Vitti ‘na crozza’ se il canto ha subito affascinato. Riporto qui qualche possibilità di interpretazione, che chi na-viga in internet già conosce: il cannuni non è un cannone, ma

niere, nelle cave – è un concio di tufo, di arenaria, ed anche il luogo di lavoro dei minatori; ricordiamo qui che il Cibardo Bisaccia era proprio minatore, madell’agrigentino. È possibile che, imparata la poesia nella pro-vincia di Trapani o da qualcuno proveniente dal trapanese, abbia poi sostituito, in maniera del tut-to automatica, il termine per lui senza significato con un termi-ne più familiare. Ipotesi affasci-nante – sposta l’attenzione dalla guerra a un disastro in miniera, frequente fino a qualche decen-nio fa in Sicilia – ma, proprio per l’assenza di raccolte di compo-nimenti poetici, ormai difficil-mente verificabile. In ogni caso, sia che la poesia alluda a fatti di guerra o a disastri minerari o a condannati a morte, stona pa-recchio quell’assurdo ritornello, il famigerato tirollalleru che nei primi anni ’60 qualcuno infilò tra una strofa e l’altra, consegnando il canto alfilone più ‘turistico’ del folklore siciliano. Ritornello che male si accorda con l’impianto generale del canto, e che induce ad un accompagnamento che si discosta nettamente dalle prime esecuzioni, quelle per intenderci presenti nel film o registrate dal tenore Michelangelo Verso, più vicine agli intendimenti del Ma-estro Li Causi”. Per concludere, ricordiamo che solo nel 1979 la SIAE riconobbe al Maestro Li Causi la paternità della musica.

una torre a cui venivano appese le gabbie coi condannati, fino alla loro riduzione in ossa con-sunte dalle intemperie e dal sole, perchè servissero da monito ed esempio. Main nessun dialetto

della nostra Isola cannuni ha il significato di torre, torrione o simili; certo, possiamo trovare – per esempio a Mazzarino – l’uso di chiamare la torre del castello ‘u cannuni (il cannone); ma è

quella torre a essere ‘u cannuni’ , non tutte le torri e, in ogni caso, la ‘crozza’ sarebbe ‘mpisa e non supra. Il cannuni non è cannuni, bensì cantuni, che, nelle pirrere del trapanese – cioè nelle mi-

Il 15 maggio 2007 quattro ex-tracomunitari ubriachi dan-

neggiarono la fontana monu-mentale con un grosso cacciavite infliggendole una profonda scal-

ROMA CITTA’ PERDUTALa Barcaccia fontana monumento opera di Pietro Bernini 1610

fittura, con il conseguente di-stacco di una parte rilevante del-lo stemma papale. I Carabinieri accorsi sul luogo furono aggredi-ti dai quattro vandali, ma riusci-

rono comunque a trarli in arre-sto e scongiurare ulteriori danni. Il 19 febbraio 2015 è danneggiata nuovamente da alcuni hooligans olandesi, tifosi del Feyernoord di

Rotterdam, accorsi nella capitale per assistere al match di Europa League e tra la loro squadra e la Roma. Diversi i danni riscontrati in aggiunta a quelli già accertati in un primo momento (un fram-mento di travertino di dieci cen-timetri appartenente all’orlo del candelabro centrale della vasca). Sono, infatti, presenti scalfitture e scheggiature provocate dalle bottiglie di vetro lanciate contro il monumento in diversi punti che, a detta dei tecnici della So-vrintendenza ai beni culturali, sono da considerarsi «un dan-no grave anche perché perma-nente». Tutti i giorni migliaia di mani si aggrappano a entrambe le estremità della Barcaccia, orde di turisti incontrollati salgono sul monumento per “dissetarsi” per

farsi “selfie” incuranti del dan-neggiamento dovuto all’usura e incoscientemente esposti al peri-colo di scivolare rovinosamente all’interno del monumento. Utile sarebbe un’opera di presidio per scoraggiare l’arrembaggio di una preziosa testimonianza storica, esposta al rischio quotidiano di danneggiamento. L’intera città di Roma Capitale Mondiale soffre d’incuria e disinteresse persino da parte di coloro che ne sono i custodi: i romani, ovunque sporcizia, dissesto dell’impianto urbano disservizi a tutti i livelli. La statua di Marco Aurelio sem-bra guardarsi attorno sbigottita: il primo cittadino è a spasso per il mondo, Roma indifesa ricorda il suo passato ma non riesce a ve-dere il suo futuro.

Rita Daniela Veronese

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15domenica 4 ottobre 2015 Stadio5.it

Andrea Torelli

CiclismoOggi il Giro di Lombardia, classica di chiusura, chiu-

de la stagione agonistica su di un impegnativo percorso di 245 Km da Bergamo a Como con lo strappo della Madonna del Ghisallo a 64 Km dal traguardo. Favoriti di turno sono Joaquim Rodriguez, Alejandro Valverde e Vincenzo Nibali. L’appuntamen-to d’autunno con questa classica ha visto come prologo la Trevalli Varesine, la Milano-Torino ed il

OGGI IL LOMBARDIA CHIUDE LA STAGIONE CICLISTICAGiro del Piemonte, quest’ultimo con partenza da San France-sco al Campo ed arrivo a Ciriè, dopo 185 Km, ha visto taglia-re il traguardo solitario il belga Jan Bakelants. Il corridore della AG2R compagno di squadra di Pozzovivo ha preceduto di 6”

Matteo Trentin e l’azzurro Son-ny Colbrelli di 8”. La gara, svol-tasi sotto una pioggia battente, è stata caratterizzata dalla lunga fuga di Fabio Felline arresosi a pochi chilometri dall’epilogo. La Trevalli Varesine porta invece la firma di Vincenzo Nibali, re-

duce dal deludente mondiale di Richmond negli USA vinto da Peter Sagan, bravo nel riscattarsi tagliando solitario il traguardo a Verese con 8” di vantaggio sul russo Firsanov. In onda, come detto, il ritorno della calssicis-sima Milano-Torino, con arrivo

in salita alla Basilica di Super-ga. Ha fatto sua la classica con arrivo solitario il giovane Diego Rosa, compagno di squadra di Fabio Aru che ha festeggiato con lo stesso Rosa il successo dell’A-stana. Per Rosa si è trattato della prima vittoria da professionista.

Secondo si è piazzato il polacco Majka, terzo Aru, quarto Puls e quinto Cunego.

Team Giant Alpecin: Tom Dumoulin, Warren Barguil, Simon Ge-schke.Team Lotto Jumbo: Wilco Kelderman, Robert Gesink.Team Sky: Leopold Konig, Mikel Nieve, Wouter Poels.Tinkoff Saxo: Rafal Majka.Trek Factory Racing: Frank Schleck, Fabio Felline, Bauke Mollema.Unitedhealthcare: Janez Brajkovic.Team Katusha: Joaquim Rodriguez, Daniel Moreno.

Le squadre alla partenza di questo Giro di Lombardia sono 25. Ecco l’elenco delle squadre con i corridori più attesi

Cannondale Garmin: Daniel Martin, Moreno Moser.AG2R La Mondiale: Domenico Pozzovivo, Romain Bardet,Alexis Vuillermoz.Androni Giocattoli Sidermec: Franco Pellizotti, Gianfranco Zilioli.Astana: Vincenzo Nibali, Mikel Landa, Diego Rosa.Bardiani CSF: Stefano Pirazzi.BMC: Philippe Gilbert, Samuel Sanchez, Damiano Caruso.Bora Argon 18 : Cesare Benedetti.CCC Sprandi : Davide Rebellin.Colombia: Miguel Angel Rubiano, Rodolfo Torres.

Etixx Quickstep: Michal Kwiatkowski, Zdenek Stybar.FDJ: Thibaut Pinot.Iam Cycling: Jarlinson Pantano, Mathias Frank.Lampre Merida: Rui Alberto Costa, Diego Ulissi.Lotto Soudal: Tony Gallopin, Tim Wellens, Tiesj Benoot.Movistar: Alejandro Valverde, Giovanni Visconti.Nippo Fantini: Damiano Cunego.Orica GreenEdge: Simon Gerrans, Johan Chaves,Adam Yates, Simon Yates.Southeast: Simone Ponzi.

MATTEO GUALEMI CAMPIONE DEL MONDO DI BILIARDO CINQUE BIRILLI

I Campionati Mondiali di Biliardo si sono conclusi

con la vittoria del 27enne fio-rentino Matteo Gualemi. Il PalaCUS Idroscalo ha ospita-to la fase Open dell’evento dal

Successo dell’Italia: tre azzurri sul podio17 al 27 settembre quando cir-ca 1200 partecipanti si sono sfidati per approdare alle fasi finali svoltesi all’Auditorium Testori di Milano. Gualemi ha saputo sbaragliare la con-

correnza spietata di tutti gli altri giocatori, arrivando fino alla fase finale dove ha lette-ralmente ribaltato ogni tipo di pronostico. Il successo di Gualemi rappresenta anche la netta affermazione dell’Ita-lia nel panorama del biliardo internazionale. I giocatori az-zurri infatti hanno dominato la competizione occupan-do le prime tre posizioni del Mondiale. Oltre alla medaglia

d’oro di Matteo Gualemi e alla medaglia d’argento con-quistata da Sandro Giachetti sono arrivati anche i bronzi di Michelangelo Aniello e An-drea Quarta. Queste le parole del vincitore: “Sinceramente ancora non riesco a realizzare quello che è successo. Vince-re il Mondiale è davvero un sogno. Ho iniziato a giocare quando avevo 16 anni e mai mi sarei aspettato di raggiun-

gere questo successo. E’ qual-cosa di indescrivibile che por-terò dentro di me per sempre. Giocare così tante partite è sfibrante anche per dei pro-fessionisti abituati a fare questo ogni giorno. E’ stata davvero una settimana lun-ghissima, ma i sacrifici sono stati ripagati dalla medaglia che ho al collo”. Da sottoline-are il successo organizzativo della competizione che ha

riunito i migliori giocatori di biliardo del panorama mon-diale. Il PalaCUS Idroscalo è stato vestito ad hoc per la competizione con 24 tavoli e due ampie tribune. Il CUS Milano, è orgoglioso di aver ospitato, nella propria sede, un evento internazionale di tale rilevanza e il presidente del CUS Milano Alessandro Castelli, assieme a tutto lo staff, porge

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Musica

Ricc

ardo

Sad

a

Negli ultimi venti anni ADE è cresciuto di-

ventando una piattaforma di fama mondiale per la musica dance internazio-nale e l’intera scena della musica elettronica. Il festi-val olandese è il luogo idea-le per individuare le ultime tendenze musicali e talenti emergenti: dà l’opportunità in fondo a tutti di diven-tare pionieri della musica elettronica e addirittura incontrare personalmen-te le superstar del mixer. Oltre alla infinita line-up

TORNA L’ADE - AMSTERDAM DANCE EVENT

dell’ADE stesso, e dell’ADE Playground, l’evento offre agli appassionati anche un programma ampio e vario di giorno (tra cui mostre, promozioni in-store, nego-

zi di pop-up e proiezioni di film in tutto il centro della città) e di notte. L’aspetto commerciale della manife-stazione (ADE Conferen-ce) è riconosciuto invece

come il più importante del suo genere: presenta una vasta gamma di conferen-ze e le opportunità così si concentrano sulla musica e sulla tecnologia di rete, sui

vj e sui visual, sulla sosteni-bilità, sulla dance e i brand, sugli stili più underground a quelli più popolari, sino ad arrivare allo sviluppo delle iniziative, alla ricerca e alla formazione dei nuovi talenti e dei corsi avanzati degli studenti.Viiene rivela l’ennesima on-data di nomi di coloro che si esibiranno durante questa rovente cinque-giorni: An-

L’ADE, ovvero dell’Amsterdam Dance Event, che si svolgerà da mercoledì 14 a domenica 18 ottobre in Olanda, celebra il ventesimo compleanno

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17domenica 4 ottobre 2015 Stadio5.it

TORNA L’ADE - AMSTERDAM DANCE EVENT

L’ADE, ovvero dell’Amsterdam Dance Event, che si svolgerà da mercoledì 14 a domenica 18 ottobre in Olanda, celebra il ventesimo compleanno

drew Weatherall, Andy C, Derrick May, GoldenFish, Job Jobse, Kerri Chandler, Kölsch, Laidback Luke, Masters At Work, Maya Jane Coles, Mount Kimbie, Pete Tong, Recondite, San-drien, The Black Madon-na, Voices From The Lake, Young Marco e molti altri. Alla kermesse partecipe-ranno oltre 2200 artisti che suoneranno in 300 eventi in tutta la città di Amster-dam. Questo lo rende il più grande festival del mon-do dedicato al clubbing. L’organizzazione si aspetta circa un totale di 365mila visitatori da tutto il mon-do. ADE Global Session Aruba prende il via. Dal 3

al 6 settembre Aruba orga-nizza un interattivo Q&A con Loco Dice e Chuckie. Si discuterà con i rappre-sentanti di SFX, Aftercluv Dancelab, EDC Mexico, Bullitt Agency e tanti altri. Per quanto riguarda Ener-gy Panel all’ADE Green, gli organizzatori sono alla ri-cerca di modi per vivere in modo sostenibile. Martin Garrix poi all’ADE Dance & Brands terrà una con-ferenza in cui si parlerà di

marchi (e della sua campa-gna 7Up negli Stati Uniti) e ospiterà una tavola rotonda con alcuni dei migliori per-sonaggi della scena della musica elettronica.

Sabato 17, in particolare, l’Amsterdam Music Fe-stival conterrà la cerimo-nia di premiazione della Top100 Djs Poll della rivi-sta DjMag, che ogni anno

elegge i cento migliori deejay del pianeta, grazie ai voti raccolti attraverso il social network facebo-ok. Nel 2014, l’olandese Hardwell si è confermato il

numero uno al mondo per il secondo anno consecu-tivo, davanti ai re del To-morrowland, Dimitri Ve-gas & Like Mike e Armin Van Buuren, che detiene il

record assoluto di vittorie, ben 5, così come dal 2003 si piazza sempre nei primi tre.Info su www.amsterdam-dance-event.nl

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Registrazione del Tribunale di Milano: n° 446 del 3 agosto 2011