rivista appc n.1 - 2012

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SOMMARIO pag. 3 I problemi di oggi, le speranze di domani pag. 4 E ora a pagare sono i piccoli proprietari di case! pag. 5 Sacrifici straordinari per i cittadini pag. 6 La braga, questa sconosciuta Mediazione e condominio: i primi problemi pratici pag. 8 Aggiornamenti nel regime sanzionatorio in materia edilizia e catastale pag. 9-11 • Dalle sedi: • Firenze Napoli Bari La Spezia Brescia Verona Parma pag. 12 Nessun diritto al rimborso se manca l’approvazione dell'assemblea pag. 13 La funzione sociale dell’amministratore condominiale Anno 2012 - N. 1 16128 GENOVA - Salita S.Viale, 1/6-7 A - Tel. 010 589672 - Fax 010 584268 16128 Genova Salita S. Viale, 1/6-7 A

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Page 1: Rivista APPC n.1 - 2012

S O M M A R I O

pag. 3 • I problemi di oggi, le speranze di domani

pag. 4 • E ora a pagare sono i piccoli proprietari di case!

pag. 5 • Sacrifici straordinari per i cittadini

pag. 6 • La braga, questa sconosciuta

• Mediazione e condominio: i primi problemi pratici

pag. 8 • Aggiornamenti nel regime sanzionatorio in materiaedilizia e catastale

pag. 9-11 • Dalle sedi: • Firenze • Napoli • Bari• La Spezia • Brescia • Verona • Parma

pag. 12 • Nessun diritto al rimborso se manca l’approvazionedell'assemblea

pag. 13 • La funzione sociale dell’amministratorecondominiale

Anno 2012 - N. 1

16128 GENOVA - Salita S.Viale, 1/6-7 A - Tel. 010 589672 - Fax 010 584268

16128 GenovaSalita S. Viale, 1/6-7 A

Page 2: Rivista APPC n.1 - 2012

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Page 3: Rivista APPC n.1 - 2012

3PICCOLA PROPRIETÀ

Nonostante le vibrate proteste del-l’APPC, espresse in molteplicicomunicati a mezzo stampa e fi-

nanche in comunicazioni alle istituzionidemocratiche compresa una lettera aper-ta al Presidente del Consiglio non è statopossibile evitare l’entrata in vigore si-multanea della rivalutazione delle rendi-te catastali e dell’IMU.Ancora una volta la tassazione del beneimmobile è stata la leva principale di unamanovra finanziaria finalizzata a rime-diare in extremis al dissesto provocato daanni di sprechi, di disordine finanziario,di sottovalutazione degli effetti della cri-si economica.Ad oggi non è ancora possibile determi-nare con precisione l’entità del prelievocomplessivo tra quota statale e quota co-munale in quanto molte amministrazionicomunali non hanno ancora assunto ledelibere relative alla determinazione del-le varie aliquote.È stato però da subito chiaro che si tratteràdi un prelievo forte che renderà ancora piùsquilibrato il rapporto tra il gettito fisca-le derivante dai beni immobili e quelloderivante da redditi di altra natura.Gli obbiettivi che in questa situazione lacategoria dei piccoli proprietari può dar-si sul versante fiscale sono di tre ordini:- evitare che l’IMU diventi stabilmentelo strumento generale di finanziamentodegli enti locali e ottenere invece la at-tribuzione alla stessa del carattere distraordinarietà legato alla presente con-giuntura economica per poi venire adessere sostituita da una imposta suiservizi comunali avente come baseimponibile tutti i redditi prodotti nelterritorio comunale ed una aliquotanon superiore al 2 per mille.

- promuovere la adozione da parte delleistituzioni di politiche di contenimen-to della spesa pubblica.

- chiedere una più efficace azione di con-trasto della evasione fiscale riferita airedditi da capitale e da impresa.

Gli altri ambiti di prioritario interesse perla categoria sono la disciplina delle loca-zioni la politica residenziale pubblica, lariforma della disciplina legale del condo-minio.In relazione alle locazioni le esperienze de-

gli ultimi 10 anni hanno evidenziato lanecessità di una maggiore tutela dei lo-catori rispetto al rischio di morosità pro-lungata.Il termine di grazia, la facoltà che la leg-ge riconosce al conduttore moroso di ot-tenere dal Giudice un tempo di tre mesi persanare la morosità, è in molti casi unapresa in giro ed un espediente per pro-lungare in mala fede l’occupazione gra-tuita dell’immobile.Dobbiamo quindi chiedere sia la introdu-zione di garanzie economiche da partedelle pubbliche istituzioni (amministra-zioni comunali o prefetture ) nei casi in cuila richiesta di tempo per pagare risulti in-fruttuosa ma fosse sincera, sia le opportunesanzioni (esecuzione immediata con for-za pubblica al primo accesso) per i casi dimala fede.Nessuno può mettere poi in dubbio che loStato Italiano sia il grande assente, ri-spetto agli altri stati europei, sul fronte del-la edilizia pubblica per le famiglie giova-ni e meno abbienti.Da decenni manca una politica ediliziapubblica e l’intero peso del disagio socialelegato alla casa si scarica sui proprietariprivati cui viene riservato talvolta un in-giusto rimprovero morale per non esseredisposti a farsi essi carico in luogo delloStato, del welfare abitativo.Occorre che lo Stato torni a investire inprogrammi abitativi liberando i piccoliproprietari da questa supplenza.Infine la riforma del condominio.È necessaria e nella speranza che non siproducano pasticci, và auspicato che ilParlamento la vari rapidamente.Le principali criticità sono rappresentateoggi dalle scorrettezze gestionali e con-tabili di alcuni amministratori, per cui sirende indifferibile l’introduzione di ga-ranzie fidejussorie obbligatorie per chi

gestisce centinaia di migliaia di euro altruima anche dalla viscosità di alcuni mec-canismi decisionali previsti dalla attuale re-golamentazione legale che ostacolano ilfunzionamento e favoriscono il conten-zioso.Il lavoro da fare, quanto qui accennato emolto altro, non manca. Sta a noi impe-gnarci nel farlo.Ma soprattutto dobbiamo sperare che lecondizioni della economia nazionale sirisollevino rapidamente e si creino i pre-supposti economici e finanziari per unanostra proficua azione

Avv. Marco EvangelistiPresidente Nazionale APPC

PICCOLAPROPRIETÀ

Organo Nazionale dell’AssociazionePiccoli Proprietari case

Anno XXI - N° 1 - 2012

Autorizzazione TribunaleReg. Stamp. 71/90del 27/11/1990

Direttore ResponsabileGIULIANO MACCIÒ

Proprietario: A.P.P.C.Salita S. Viale, 1/6-7 A

16128 GenovaTel. 010 589672 - Fax 010 584268

Stampa: BRUZZONE ARTI GRAFICHE - GENOVA

Finito di stampare nel mese di giugno 2012

I PROBLEMI DI OGGI,LE SPERANZE DI DOMANI

Page 4: Rivista APPC n.1 - 2012

4 PICCOLA PROPRIETÀ

“VERAANOMALIA ITALIANA” ÈAVERECONSENTITOALLA “CASTA POLITICA”DI DEPAUPERARE LE RISORSE DEL PAESE

E ORA A PAGARE SONOI PICCOLI PROPRIETARI DI CASE!Enoi che avevamo sperato di non

dover più udire e di non dover piùusare espressioni come “proprie-

tario vessato, tartassato, spremuto”, oggidobbiamo considerare queste espressionipuri eufemismi, visti i minacciosi nembiche incombono sul capo del piccolo pro-prietario, dopo che la manovra Monti hacolpito, con un accanimento senza prece-denti, la casa. L’effetto dirompente della ri-valutazione degli estimi catastali del 60%,le maxi-aliquote sulle abitazioni conces-se in locazione, la reintroduzione dellatassa sull’abitazione principale, hannosfornato la nuova IMU per cui, in nome di“salviamo il paese”, chi ha un tetto si ap-presta a sborsare imposte con rincari pa-ri anche al triplo dell’ICI. E se l’ICI èstata la tassa più odiata dagli Italiani contutti i suoi squilibri, l’IMU è il nuovo“horror nazionale”, che, portando con sévalori squilibrati, accentua, in mancanzadi una revisione seria delle rendite cata-stali, le notevoli sperequazioni ed incon-gruenze. Non c’è bisogno di essere profetiper conoscere che così si attua una nuovaemergenza abitativa, che così si arriva al-la paralisi dell’edilizia, al crollo del mer-cato immobiliare, e nessuno acquisteràpiù una casa per darla in locazione.Si era sbandierato ai quattro venti che i sa-crifici sarebbero stati equamente distri-buiti, ma “con tristezza” dobbiamo pren-dere atto che i risultati producono ampiasmentita di ogni più seria dichiarazione.È con smarrimento, che constatiamo dinon poter smettere di vedere il fisco che,come pronto “rapace”, punta le tasche dei“soliti noti”, ovvero i proprietari di case,proprio loro che si erano sentiti garantitidall’articolo 47 della Costituzione e che,pertanto, avevano ritenuto giusto perse-guire l’obiettivo del tetto anche a costo dipesanti sacrifici e rinunce per dare sicu-rezza a se stessi, alla famiglia ed ai ri-sparmi.Forse i politici di oggi sono troppo lonta-ni dal pensiero dei Padri costituzionali ela nuova generazione è riuscita a dotare lamacchina statale di idrovore pazze cheprosciugano ogni risorsa: è vero che ser-vono introiti per non dichiarare “default”,ma non è possibile cercarli soprattutto sui

beni al sole. La casa contribuisce già, inmodo consistente, al bilancio delle im-poste, sarebbe ben più opportuno, oltre chealla lotta, senza quartiere, all’evasione, alsistema politico della corruzione che, tral’altro, frena gli investimenti stranieri inItalia, operare sulla riduzione delle spese,bene inteso che occorre salvaguardare ciòche ha effetti benefici sulla crescita. La ve-ra “anomalia” italiana, comunque, è ave-re consentito alla macchina statale ed al-la casta politica di depauperare le risorsedel paese, ed ora anziché provvedere da su-bito a “professionali potature” sulla spe-sa pubblica, sui costi della politica e suiprivilegi si tassano i sacrifici dei piccoliproprietari che, nel concretizzare il so-gno di un tetto, non hanno gravato sullostato “sociale”.L’Appc, che, da sempre, ha il ruolo pri-mario di difesa della piccola proprietà,ha promosso una petizione popolare, suscala nazionale, contro la manovra Mon-ti sulla casa, perché chi ha investito i ri-

sparmi di una vita per l’acquisto di unbene primario come la casa non meritavessazioni, ma riconoscimento del valoresociale dei suoi sforzi e solidarietà nelmomento di crisi. Non si salva l’Italia“espropriando” le case degli Italiani. Nelraccogliere l’adesione di migliaia di pic-coli proprietari, decisi a fare sentire la lo-ro voce ed il loro peso, l’Appc ha recepi-to che il dissenso ed il malumore sonosempre più serpeggianti e palpabili, pron-ti a sfociare in forme di protesta che suo-neranno come punizione di tutta una clas-se politica che non ha compreso e noncomprende che colpire con tasse (la pres-sione fiscale è già al 45%, tra le più alteal mondo!) senza puntare sullo sviluppoe sulla crescita è finire in completa re-cessione ed il settore immobiliare, che hasofferto e soffre di un complesso di infe-riorità rispetto a tutti gli altri settori pro-duttivi, è alla paralisi e con esso tutto il vo-lano immobiliare.Ricordino i nostri politici che la proprie-tà non e “un furto” da punire, ma per i pic-coli proprietari è frutto del loro grande im-pegno, e, se non si cambia registro, si ap-prestino a ricevere lo schiaffo più pesan-te della storia repubblicana, in quanto cen-tinaia di migliaia di piccoli proprietari,come si è registrato, già alle elezioni po-litiche del 2013, sono determinati a di-sertare le urne: se ciò accadesse l’attualeclasse dirigente dovrebbe molto riflettere!Ma l’Appc auspica che ciò non vengamesso in atto e che, in tempi brevi, si ab-bia un serio ed accurato ripensamentodell’intera manovra.Nella sedeAppc spezzina, che è stata let-teralmente presa d’assalto, sono state rac-colte seimilacentocinquantadue firme con-tro questa manovra che mette in ginocchiochi il tetto, a grande fatica, se lo è con-quistato, ed ora se lo vede “usurpato” dauno stato miope e patrigno, che non ha sa-puto apprezzare il valore di tanto sforzo e,se non si pretendeva un “riconoscimento”,almeno che non si “sparacchiasse” nelmucchio colpendo con tasse e solo tassedi nuovo anche “l’abitazione principale”.

Flavio MaccioneSegretario nazionale Appc

o si cambia,o ci si appresti

a ricevere“lo schiaffo”più pesantedella storia

repubblicana!

Page 5: Rivista APPC n.1 - 2012

5PICCOLA PROPRIETÀ

SACRIFICISTRAORDINARIPER I CITTADINI

Raggiunto un livello di tassazionesui beni immobili che non ha pre-cedenti e che si abbatterà con la

forza di un maglio sul settore economicopiù colpito dalla crisi e che quindi provo-cherà effetti devastanti e di gravità taleche pare irreale e assurda la sostanziale in-differenza delle forze politiche nazionalie locali, la prima domanda che ci si do-vrebbe porre è se un intervento del gene-re, certamente iniquo e vessatorio, rispet-ta almeno formalmente i principi di lega-lità. E la risposta è no perché l’aumento del60% delle rendite catastali, e quindi ilvertiginoso innalzamento della base im-ponibile su cui andranno ad incidere le fan-tasmagoriche aliquote dell’IMU – opera-to in via di urgenza senza alcuna giustifi-cazione con atto di imperio degno di unostato totalitario –, è una misura priva di cri-teri razionali e concreti e quindi mancanoquegli elementi minimi che una legge isti-tutiva di una prestazione patrimoniale de-ve contenere secondo l’art. 23 della co-stituzione.

Ma al di là dell’arbitrio del governo e delparlamento è dai comuni, a cui spetta lamodulazione delle aliquote IMU, che sa-rebbe necessaria una presa di coscienzadella gravità della situazione, della straor-dinarietà del momento e quindi l’assun-zione di provvedimenti straordinari al fi-ne di potere applicare le aliquote minime.È il tempo delle scelte coraggiose e quin-di dello smantellamento di tutte le sovra-

strutture create dalla politica a esclusivobeneficio delle clientele partitiche e noncertamente dell’interesse pubblico. Que-sta è l’unica vera spending review cheporterebbe un immediato beneficio eco-nomico nelle casse comunali e quindi unsollievo fiscale ai cittadini esangui. Fac-ciamola finita subito con le società par-tecipate, con i relativi consigli di ammi-nistrazione, con gli enti che servono soloa pagare gli stipendi dei loro dipendenti egli affitti dei locali dove sono ubicati, simettano finalmente a gara i servizi loca-li togliendoli dal controllo dei partiti che,come le cronache quotidiane attestano,fanno strame dei nostri soldi.Vedremo nelle prossime settimane comei nuovi sindaci si confronteranno con que-sta richiesta ineludibile dei loro elettori.Perché sarebbe grave se, invece di aiuta-re i cittadini a contenere la terribile maz-zata, affondassero i canini nella giugula-re dei proprietari di case.

Avv. Mario FiamigiConsigliere Nazionale APPC

dai comunisarebbe necessaria

una presa di coscienza,quindi provvedimentistraordinari al finedi potere applicarele aliquote minime

Page 6: Rivista APPC n.1 - 2012

6 PICCOLA PROPRIETÀ

LA BRAGA, QUESTA SCONOSCIUTAPer gli addetti ai lavori, ammini-

stratori, artigiani, assicuratori e pe-riti, la “braga” rappresenta un ter-

mine corrente, data la frequenza di inter-venti sugli scarichi verticali, mentre nel-l’empireo del diritto il termine appare,per lo più, sconosciuto. Gli scarichi delleacque reflue condominiali si dividono inorizzontali (reti di scarico poste, normal-mente, presso le fondamenta dell’edificioe, sicuramente, condominiali) e verticali(colonne di scarico che, dall’ultimo piano,raccolgono le acque reflue dalle singoleunità immobiliari, fino a confluire nella re-te orizzontale).La colonna verticale, di fatto, è costituitada tratti di tubo, denominati “collettore”collegati da innesti, denominati “braghe”,che collegano altresì la colonna alle sin-gole proprietà attraverso le loro dirama-zioni; alcuni tecnici, a loro volta, distin-guono, nella composizione del manufat-to, tra il “bicchiere” ove si inserisce iltratto di colonna e la “braga” vera e pro-pria, che è costituita dalla sola diramazioneverso i sanitari privati.In caso di rottura e di conseguenti infil-trazioni negli appartamenti, è necessarioverificare se l’inconveniente si sia verifi-cato in una parte privata, per cui respon-sabile sarà il condomino verso il quale ladiramazione è diretta, ovvero in una par-te condominiale, nel qual caso risponde-ranno, secondo le loro quote, tutti coloroche sono collegati alla colonna comune.

Il fatto è che, normalmente, il guasto si ve-rifica nella braga ma, esattamente, proprionel punto di collegamento tra il “bicchie-re” e la diramazione.Secondo un’interpretazione la responsa-bilità sarà da addebitarsi al privato inquanto il raccordo è stato previsto, dalcostruttore, al fine di consentire la dira-mazione verso l’appartamento; secondoun’altra interpretazione, al contrario, ilcorpo di raccordo è necessario per con-sentire la continuazione della colonna co-mune ed è, pertanto, condominiale.È questa seconda interpretazione quellaprescelta dalla Cassazione che, con sen-tenza n. 778 del 19/01/2012, ha stabilitola responsabilità del condominio per undanno da infiltrazione cagionato ad unimmobile dalla braga di raccordo tra la co-lonna ed il lavello privato.La questione, anche se appare di poco

conto dal punto di vista giuridico, di fat-to si presenta quotidianamente; la stra-grande maggioranza delle colonne verti-cali, infatti, non è costruita con modernimateriali plastici, ma con composti con-tenenti amianto che, almeno in teoria, ne-cessiterebbe di discreti costi di interven-to e smaltimento; detti materiali, inoltre,si usurano necessariamente nel corso de-gli anni e, pertanto, le conseguenze, anchegiudiziarie, sono molto frequenti.Le polizze globali fabbricato, infatti, purcoprendo i danni imputabili sia a partiprivate che comuni, non indennizzano perintero il danno, in ragione della presenzadi franchigia o in ragione dell’insuffi-cienza del valore assicurato; invero, esseintervengono per indennizzare la ricercae la riparazione del guasto, presso il tito-lare della diramazione, e per indennizza-re gli immobili sottostanti che sono statidanneggiati; per la differenza non coper-ta, naturalmente, si pongono i problemi.Se la rottura si trova in parte privata ilproprietario non avrà alcun diritto a vedersirimborsare, dal condominio, tutti i costi dirottura nella propria abitazione ma, anzi,sarà tenuto a risarcire i danneggiati, men-tre se la rottura è imputabile a parte co-mune, il condominio dovrà risarcire sia idanneggiati che colui presso il quale si siaintervenuti per porre rimedio al problema.

Avv. Paolo GattoConsulente Legale APPC

gli scarichidelle acque reflue

condominialisi dividono

in orizzontalie verticali

MEDIAZIONE E CONDOMINIO:I PRIMI PROBLEMI PRATICI

Dal 20 marzo 2012 la procedura dimediazione obbligatoria riguardaanche la materia condominiale e

la responsabilità civile per i danni derivantida circolazione di autoveicoli. Pertanto, an-che per le liti tra vicini o per le controversiecon l’amministratore condominiale sarànecessario rivolgersi ad un soggetto terzoed imparziale, il mediatore appunto, perprovare ad individuare una soluzione ami-chevole prima di rivolgersi eventualmen-te ad un giudice.L’impatto di questa novità in ambito con-dominiale è stato notevole, dato che nel-le nostre città, la maggior parte dei citta-dini vive in edificio condominiale e le ra-

gioni per le quali si litiga in un condomi-nio sono numerose, dal condomino cheviola il regolamento condominiale alleproblematiche tipiche della ripartizionedelle spese stabilite dall’amministratore oil calcolo delle stesse in base alle tabellemillesimali e così via.In relazione quindi al procedimento dimediazione, il problema preliminare èquello di stabilire se l’amministratore sialegittimato, senza il preventivo consensodell’assemblea, a decidere se partecipareo meno al procedimento di mediazionee, in caso ritenga di dovervi partecipare,se debba essere assistito.Tale nuova normativa pone all’ammini-

stratore poche possibilità di scelta e lasua posizione risulta assolutamente “sco-moda”e non altrettanto chiara e concordeè la dottrina sulla possibilità dello stesso,di essere parte del procedimento di me-diazione senza il preventivo assenso del-l’assemblea condominiale.Per quel che concerne la procedura di me-diazione obbligatoria, pertanto, qualsiasiscelta operata dall’amministratore, seb-bene in buona fede e nell’esclusivo inte-resse del condominio, potrebbe essere og-getto di critica dal condominio (o da alcunicondomini).

SEGUE �

Page 7: Rivista APPC n.1 - 2012

7PICCOLA PROPRIETÀ

Pertanto, se vi è una comunicazione diun invito in mediazione l’amministratorepuò: non aderire; aderire ed andare da so-lo in mediazione; aderire ed andare ac-compagnato da un legale; aderire ed an-dare accompagnato da un legale e conl’ausilio di un perito (es. ingegnere, ar-chitetto etc.).Spesso i tempi tecnici tra la ricezione del-l’invito alla mediazione e l’incontro pres-so l’Organismo di Mediazione sono ri-stretti e, pertanto, l’amministratore, in ca-so di ricevimento di atto di un invito al pro-cedimento in mediazione, potrebbe tro-varsi costretto ad inviare una comunica-zione all’ente di conciliazione per richie-dere di posticipare il primo incontro inmodo da avere il tempo di convocare l’as-semblea.Come se non bastasse l’art. 66 disp. att. c.c.testé recita. “l’avviso di convocazione de-ve essere comunicato almeno cinque gior-ni prima della data fissata per l’adunanza”.

In pratica, l’amministratore deve avere iltempo utile per l’inoltro della convoca-zione con l’indicazione all’ordine del gior-no della materia del contendere, oggettodel tentativo di mediazione obbligatorio,nonché della decisione di aderire o meno,ovvero quella di mediare.Onde evitare vari inconvenienti, e co-munque prima che giungano gli “inviti”per le procedure di mediazione, l’ammi-nistratore potrà convocare una assembleadi Condominio con uno specifico punto al-l’o.d.g. che metta l’assemblea stessa nel-le condizioni di scegliere, preventiva-mente, come indirizzare l’operato dell’amministratore.La delibera dovrebbe poi dare istruzionianche in riferimento alle varie possibiliipotesi di argomenti oggetto della media-zione e dovrà essere chiarito se l’ammi-nistratore deve aderire alla mediazione ese deve essere assistito da un legale e daun perito.

Se poi, chiaramente, in sede di mediazio-ne, si prospetti una concreta ipotesi diconciliazione, l’amministratore dovrà co-munque convocare nuovamente l’assem-blea ponendo all’o.d.g. i termini precisidella eventuale proposta; in questo caso,se l’assemblea deliberasse di accettare laproposta, tale proposta dovrà essere inte-gralmente recepita, ossia negli stessi ter-mini della delibera condominiale, nel ver-bale di conciliazione.In conclusione, alla luce di quanto sopraesposto, si evidenzia quindi, come le fu-ture pronunzie della giurisprudenza do-vranno colmare gli attuali vuoti legislati-vi in una materia, come questa condomi-niale, basata sulla oramai superata nor-mativa codicistica e che verrà ulterior-mente stravolta dall’attesissima riformadel diritto condominiale.

Avv. Giuliana BartiromoPresidente APPC sede di Lecce

Page 8: Rivista APPC n.1 - 2012

8 PICCOLA PROPRIETÀ

AGGIORNAMENTI NEL REGIMESANZIONATORIO IN MATERIA

EDILIZIA E CATASTALELa situazione economica degli ulti-

mi tempi comporta ripercussionisulla tassazione fiscale con ina-

sprimento delle imposte dirette ma, anchein maniera più latente, con un aumento delregime sanzionatorio per le violazioniconnesse al patrimonio edilizio.A partire dal 2010 diverse norme ediliziee tributarie hanno introdotto modifichealle norme precedenti con l’obbiettivo di“semplificare” le pratiche relative agliimmobili, per esempio la Legge n.73/2010che ha introdotto la cosiddetta “attivitàedilizia libera” e la Legge n. 122 del 30 lu-glio 2010 che ha fondato le basi per laprossima riforma catastale.Dette norme hanno però inevitabilmenteprovocato una generale rimodulazione dialtre norme che alla luce della crisi eco-nomica del nostro paese hanno generatoun inasprimento del regime sanzionatorio.A livello catastale tale ripercussione si èconcretizzata con D.L. n.23 del 14 marzo2011 in cui le sanzioni per ritardata odomessa presentazione di aggiornamento ovariazione sono state quadruplicate infat-ti i minimi e massimi sono passati rispet-tivamente da Euro 258,00 ad Euro1.032,00 e da Euro 2.066,00 ad Euro8.264,00.In campo edilizio tale ripercussione è dif-ficilmente quantificabile poiché le Re-gioni conservano una potestà legislativache permette, nel rispetto della norma ba-

se contenuta nel Testo unico per l’edilizia(D.P.R. 380/01), di allargare o restringerel’ambito applicativo e le relative conse-guenze.Inoltre le diverse irregolarità basate suimolteplici titoli edilizi comportano san-zioni più o meno gravose.Non potendo quindi analizzare le diversecasistiche regionali e le molteplici irre-golarità edilizie, per esemplificare, mi ri-ferirò al caso più diffuso ovvero alle ope-re interne (su immobile non vincolato)consistenti nella demolizione o sposta-mento di tramezza eseguite in assenza diautorizzazione, considerando la normati-va della Regione Liguria.La L.R. 16/2008 prevedeva all’art.43,comma 1, una “....sanzione amministrati-va pari al doppio dell’aumento del valo-

re venale degli immobili conseguente al-la realizzazione degli interventi stessi e co-munque in misura non inferiore a euro516,00”.La recente L.R. 9/2012 ha modificato edintegrato la L.R. 16/2008 e nel caso spe-cifico il citato art. 43 è stato integral-mente modificato. Il considerato comma1 ora recita: “.... Agli interventi, di cuiall’articolo 21 bis, comma 1, lettera b), rea-lizzati in assenza o difformità dalla SCIA,si applica una sanzione pecuniaria di eu-ro 1.033,00, senza ricorrere alla valuta-zione dell’Agenzia del territorio”.Per il caso considerato (opere interne) ri-entranti negli interventi assentibili conSCIA (art. 21 bis comma 1, lett. b) si pas-sa da una sanzione commisurata al doppiodell’aumento del valore venale dell’im-mobile o minima di euro 516,00 ad unasanzione fissa di euro 1.033,00 con con-seguente inasprimento poiché nelle ope-re interne, come prima indicate, gli inter-venti edilizi difficilmente comportano au-mento del valore venale degli immobili.Considerando quindi la situazione socia-le attuale sarà opportuno che tutti ponga-no particolare attenzione alle procedureedilizie e catastali al fine di non incorre-re in violazioni con conseguente applica-zione delle relative sanzioni.

Arch. Luca SperaConsulente APPC

le diverse irregolaritàbasate sui molteplici

titoli edilizicomportano

sanzioni più o menogravose

Page 9: Rivista APPC n.1 - 2012

9PICCOLA PROPRIETÀ

FIRENZE

Che gli sfratti, soprattutto quelli per morosità siano divenuti unapiaga sociale è sotto gli occhi di tutti.Facile fare demagogia e ancor più facile mistificare la realtà.Recentemente a Firenze è stato diffuso un volantinaggio (vede-re allegato) in cui, a chiare lettere si profondono “consigli” su co-me resistere all’esecuzione di uno sfratto:• non lasciare la tua casa al primo “avviso di sfratto”;• alla prima visita dell’ufficiale giudiziario il rinvio è garanti-to;

• alla visita successiva è importante non essere soli.Valutare la portata di tali consigli è sin troppo facile, poiché ri-specchiano e diffondono una prassi ormai consolidata a Firenzee nel resto d’Italia; quello che è inaccettabile è il terzo punto: oscu-ro nella dizione e con una velata minaccia e molti sottintesi, cuifa da corollario l’immagine di un gruppo di massaie, in abiti di-messi, con in prima fila la più intraprendente che, in modo im-perioso e militaresco, ordina ad un rassegnato e spaesato poliziottodi tornarsene indietro.Diciamo pure che non vi è nulla di nuovo, o meglio, la strategiaè stata mutuata dai vari centri sociali, disseminati qua e là sul ter-ritorio, che in un loro “manuale per resistere agli sfratti” giàqualche tempo fa dettavano alcune regole quali:• non aprire la porta e dì che stai chiamando l’avvocato;• chiama subito il numero del comitato (alias centro sociale);• Non firmare nessun documento;• chiedi i dati di chi procede per poterlo identificare”.Il problema non è di poco conto.In un paese sempre più in crisi la diffusione di tali opuscoli e vo-lantini non fanno altro che alimentare incomprensioni, recrimi-nazioni e antagonismo.Ma quello che preoccupa è soprattutto l’incitamento alla disob-bedienza, a non tener in alcun conto, se non a sbeffeggiare ed ir-ridere provvedimenti giurisdizionali ammantando il tutto condefinizioni politiche di antifascismo.La tipologia del piccolo proprietario di case: quasi sempre pen-sionato, che come garanzia per la vacchiaia ha deciso l’acquistodi un’unità immobiliare per trarne un’integrazione alla propria pen-sione, non è certo quella di un fascista sfruttatore ed oppressoredi popolo.Siamo alle solite: le istituzioni sono presenti, eccome, quando trat-tasi di imporre e poi incassare tasse e balzelli; totalmente assen-

ti quando trattasi di difendere i diritti di coloro che tartassano emungono.Già la pressione fiscale sul patrimonio immobiliare è giunta a li-velli insostenibili e, per di più, la politica riferita agli sfratti in ge-nere ed in particolare a quelli per morosità, rimandandone l’e-secuzione a due anni ed oltre (tempo di prassi a Firenze, ma an-che in altre piazze d’Italia) pone a carico dei privati ulterioriperdite “secche” sol che si pensi non solo al mancato introito deicanoni di locazione, delle spese condominiali ed al consumodell’acqua, per poi arrivare alle condizioni in cui il “povero” (èproprio il caso di dirlo) proprietario troverà la mobilia di corre-do del quartiere, se locato arredato.È indubbio che la denunciata situazione porta alla paralisi del giàpenalizzatissimo mercato immobiliare e poi non si venga a stig-matizzare se i proprietari, prima di stipulare un contratto di lo-cazione, soprattutto nei confronti degli extracomunitari, richie-dono precise garanzie, informazioni etc. etc.Concludendo: quello che è intollerabile ed inaccettabile è l’inerziadelle Istituzioni che da una parte non tutelano i sacrosanti dirit-ti dei proprietari e dall’altra tollerano e giustificano o peggio fa-voriscono comportamenti che in futuro sfoceranno senz’altro intensioni sociali.È auspicabile che i Sindacati della proprietà congiuntamentediano un segnale forte ed univoco contro questo malcostumeche invece è diventato uso.È al vaglio diAPPC Firenze, Confedilizia, Uppi eApsi di depo-sitare un esposto denuncia alla Procura della Repubblica su quan-to sopra illustrato.

Il PresidenteAvv. Gianfranco Rosati

NAPOLI

Si presentano sempre più attive e impegnate le sedi di Napoli, Tor-re del Greco e Portici dell’Associazione Piccoli Proprietari Ca-se, le quali hanno stretto un rapporto di collaborazione nell’e-spletamento delle proprie attività. Tale sinergia ha come finel’ottimizzazione del raggiungimento di obiettivi comuni attraversola promozione di alcune iniziativemirate sul territorio. Non è esclu-

DALLE SEDI

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10 PICCOLA PROPRIETÀ

so che la collaborazione possa essere estesa anche ad altre sediAPPC della regione. È in procinto la pubblicazione di un gior-nalino informativo, per i soci e non, con ampia diffusione nellezone interessate, nel quale sono trattati i temi di maggiore attua-lità riguardo gli immobili, con particolare attenzione all’argomentopiù scottante: 1’IMU. Siamo in un periodo in cui è difficile ri-sparmiare e ancor di più investire, tuttavia la casa rimane pur sem-pre un obiettivo primario. La crisi non molla la presa, diffuso èil senso di insicurezza sociale e individuale che porta le famigliead avere difficoltà di orientamento, pertanto con profuso impe-gno e sforzo organizzativo la SedeAPPC di Napoli (Presidente:Rocco Mastrangelo), la Sede di Torre del Greco (Presidente:Chiara Mastropietro, Segretario Patrizia Mennella) e la Sede diPortici ( Presidente: Domenico Vincenzi) si stanno attivando sudiversi fronti progettuali di ampia portata per supportare e co-adiuvare gli associati e non solo. Si sta lavorando, infatti, per pro-muovere convegni, corsi specifici, incontri in cui i consulenti del-l’associazione sono a disposizione del pubblico per rispondere aiquesiti sulle problematiche attinenti la casa, necessario è taleimpegno ora che i piccoli proprietari sono allo stremo delle for-ze, poiché gravati dall’ingente pressione fiscale. Impegno che ri-sulta quanto mai oneroso in unmomento particolarmente delicatoquale quello che ci troviamo ad attraversare, tuttavia l’associazionecontinuerà con perseveranza, attivismo a far sentire costante-mente la sua presenza sul territorio.

BARI

Nell’ambito della manifestazione fieristica di Edil Levante di Ba-ri, ECO-NETWORK ha organizzato il 3 marzo 2012 il convegnosul tema "La riqualificazione sostenibile del Condominio", allaquale è stata invitata anche la nostra associazione. In rappresen-tanza dell’ALAC ha preso la parola il presidente Mauro Simo-ne condividendo la finalità del convegno volta alla divulgazionee all’accrescimento della cultura del risparmio energetico e del-la sostenibilità ambientale degli edifici. L’APPC e l’ALAC so-no attente all’evolversi della società e ai problemi riguardanti lavivibilità degli immobili in condominio, e auspicano che tutti do-vrebbero conoscere e mettere in pratica un Galateo Ecologico du-rante il vivere quotidiano. Il dott. Simone ha detto anche altro. Lacategoria degli amministratori da tempo è in ansia nell’attesa cheil Parlamento, con colpevole ritardo, si decida ad attribuire agliamministratori il riconoscimento giuridico della professione, checonsenta un’esistenza dignitosa, un equo compenso del propriolavoro come prescrive il precetto costituzionale.Allo stesso tem-po è una necessità sentita rispondere in modo adeguato al rico-noscimento del ruolo delleAssociazioni di categoria, che però nonsembra che la discussione alla Camera sulla riforma del Condo-

minio abbia preso in seria considerazione. Come APPC è statopredisposto per gli associati un nuovo servizio a seguito del-l’entrata in vigore della Media Conciliazione. È stato sottoscrit-to infatti un accordo con l’organismo diMediazioneANPAR.Al-l’ALAC sono giunte diverse richieste da altri Organismi di Me-diazione riconosciuti per allacciare un rapporto di collaborazio-ne.Contro la manovra Monti abbiamo bombardato di comunicati igiornali e le televisioni che come si sa purtroppo sono più attentee offrono spazio (anche troppo) alle vicende politiche nazionalie locali e meno alle iniziative delle organizzazioni sociali e allevoci di protesta e alle proposte che salgono dal basso, dalla gen-te comune. L’APPC comunque ha sensibilizzato i soci e i citta-dini contro la manovra fiscale raccogliendo le firme per la peti-zione con dedizione quotidiana, avendo sempre come obiettivola salvaguardia dei diritti dei piccoli proprietari. Con questa clas-se politica la battaglia per far sentire il peso della voce dei pic-coli proprietari, potrebbe avere uno sviluppo formidabile pro-muovendo un Movimento dei "ceti medi".

Il SegretarioGiuseppe Simone

LA SPEZIA6152 SONO LE FIRME RACCOLTECONTRO LA MANOVRA MONTI!

La sedeAppc spezzina, insieme alle consorelle distribuite sul ter-ritorio nazionale, è stata impegnata nel raccogliere, con la sotto-scrizione della petizione popolare contro la manovraMonti, il dis-senso e lo stato di disagio della popolazione stanca di essere nelmirino delle tasse. Per l’intera durata dell’iniziativa è stata dataampia divulgazione della raccolta delle firme a mezzo stampa,con l’affissione di cinquecento manifesti nei punti strategici del-la città ed il supporto di spot sull’emittente televisiva locale.

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11PICCOLA PROPRIETÀ

Tanti sono stati gli spezzini venuti a dare rilevanza alla protestae significativamente, a conclusione dell’operazione sono state rac-colte ben 6152 firme! numero davvero ragguardevole per una cit-tà come La Spezia e, con sorpresa gli operatori hanno riscontra-to che in tanti, oltre alla firma, hanno voluto aderire all’associa-zione nella consapevolezza di riuscire col numero a darle più pe-so e ad avere così più voce. Il consistente faldone che andrà adunirsi agli altri sarà consegnato al governo Monti perché possameditare sugli umori della gente comune e possa riflettere che noncon solo tasse si risolvono gli elefantiaci problemi del paese e,soprattutto, non sarà l’abitazione principale salvarlo!

Ramona GrisSegretaria provinciale APPC

BRESCIA

Si è tenuto il 22 marzo scorso, nella sede bresciana, un incontrodei legali che collaborano con laAPPC sul tema della mediazione.Relatori il dott. Vincenzo Vecchio, responsabile del Centro Stu-di Nazionale, che ha illustrato le linee generali della nuova nor-mativa con particolare riferimento ai diritti reali e al condominio,l’avv.to GiangiacomoAlborghetti che ha analizzato le questionirelative alle locazione, l’arch. MassimoVecchio ha trattato il te-ma della consulenza tecnica a supporto dell’attività del mediatoreprofessionista, la dott.ssaAngela Baldi che ha analizzato le que-stioni legate al settore assicurativo e l’avv.to Guzzi che ha trat-tato il tema della organizzazione procedurale dell’ente di me-diazione..La mediazione delegata obbligatoria (D.Lgs 28/2010) ha, dal22/03/12, superato la fase transitoria ed è entrata in pieno regi-me comprendendo anche sinistri stradali e liti condominiali.Dal 20 marzo 2012 qualsiasi vertenza prima di essere portata in-nanzi al giudice ordinario deve essere preceduta dalla fase di me-diazione: restano regolati dalle norme procedurali esistenti iprovvedimenti di urgenza e le liti relative a diritti non disponibi-li. Si dice tecnicamente che la fase della mediazione è condizio-ne di procedibilità dell’azione giudiziaria.

La mediazione è un istituto tipico dei paesi anglosassoni e vie-ne brevemente chiamata ADR (Alternative Dispute Resolution)ed ha la funzione di tentare di risolvere, in via preliminare, concosti bassi le vertenze in cui i rapporti tra le parti litiganti sonodestinati a durare.Sono demandate al preventivo ricorso alla mediazione le vertenzerelative a: locazioni, condominio, diritti reali (servitù, distanzeecc.), contratti assicurativi, bancari e finanziari, sinistri stradali,divisioni immobiliari e successioni ereditarie, affitto di azienda,responsabilità medica, diffamazione, patti di famiglia, comoda-to.Chi vuole iniziare quindi una azione giudiziaria in una delle pre-dette materie dovrà ricorrere ad un istituto di mediazione, con-vocare l’altra parte davanti al mediatore (un professionista che èstato formato con un apposito corso) e seguire la procedura in-dicata dalla legge.La procedura, che ha un termine di massimo 4 mesi, si può con-cludere con un accordo che omologato dal giudice e registrato di-viene titolo esecutivo ed opponibile ai terzi.La mancata partecipazione alla fase della mediazione può avereconseguenze pesanti nella fase processuale e non solo in ordinealle spese di causa, il comportamento nella fase di mediazione equindi la mancata partecipazione può costituire elemento di va-lutazione nel merito della vertenza da parte del giudice ordina-rio. Se si rifiuta la proposta fatta dal mediatore e poi, nel successivoprocesso, il giudice la fa propria nella sostanza anche chi doves-se vincere la causa, ma non ha accettato la mediazione, subirà pe-santi sanzioni in termini di spese processuali. In tal caso gli ver-ranno addebitati i costi sostenuti dalla parte soccombente e nonavrà diritto a ottenere il rimborso delle proprie.Altro vantaggio della mediazione oltre ai costi ridotti e ai tempidefiniti è la detraibilità dalle imposte delle spese sostenute sinoa 500,00 euro e la gratuità della registrazione per gli atti di va-lore sino a 50.000,00 euro. L’Associazione Piccoli Proprietari diCase di Brescia e Bergamo ha stipulato un protocollo operativocon un ente abilitato dal Ministero alla mediazione delegata.Abbiamo iscritto a tale ente mediatori professionisti che hannoda sempre un rapporto organico con la nostra associazione.Ai nostri associati si offre quindi l’opportunità di accedere per lemediazioni ad un ente convenzionato che garantisce obbiettivi-tà, trasparenza, mediatori formati all’interno delle problemati-che proprie dei piccoli proprietari di case.La nostra associazione dispone di un gruppo di consulenti che so-no in grado di offrire, a prezzi competitivi, tutta l’assistenza giu-ridica tecnica e specialistica di cui hanno bisogno.

VincenzoVecchioPresidente Provinciale

VERONA

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12 PICCOLA PROPRIETÀ12

Il 3 maggio 2012A.P.P.C. Verona ha stipulato una convenzionecon BRIDGEMEDIATION ITALIA per il servizio di mediazionedelle controversie civili e commerciali dei propri iscritti.La convenzione prevede tariffe agevolate agli associati diAPPCche facciano istanza di mediazione presso la sede di Veronadell’Ente di conciliazione.Le agevolazioni possono così riassumersi:- riduzione del 30% su tutti gli importi delle indennità di me-diazione;- nessun aumento di indennità nei previsti casi di particolare dif-ficoltà, complessità o importanza della controversia;- aumento simbolico di euro 1 nel caso di successo della me-diazione in luogo del previsto incremento fino al 25% delcompenso stabilito per il mediatore.Bridge Mediation Italia è primario Ente di conciliazione a dif-fusione nazionale, iscritto al n. 57 del Registro degli organismideputati e al n. 1 del Registro degli Enti Formatori.

avv.Vincenzo PeritorePresidente provinciale A.P.P.C. Verona

PARMALa città di Parma è stata scossa da una vera e propria rivoluzio-ne politica, con la vittoria del candidato grillino Federico Piz-zarotti, che ha vinto con il 60,23% dei voti contro il 39,77% delPD.L’Associazione Piccoli Proprietari Case richiede un confronto im-mediato con la nuova amministrazione, pur comprendendo le dif-ficoltà di “fare i conti” con enormi buchi di bilancio, ritiene pe-rò necessario insistere nuovamente per la riduzione degli effet-ti devastanti della nuova tassa sugli immobili che, così come strut-turata, penalizza soprattutto la piccola proprietà ed il mercato im-mobiliare, provocando nel contempo un aumento del disagio so-ciale e del numero delle famiglie a rischio di povertà.La sede di Parma si propone pertanto di organizzare in tempi bre-vi presso la sede Comunale incontri al fine di discutere sul pe-so e sulle modalità della tassazione e restituire senso e dignità

ai contratti a regime agevolato, con lo sopo di prevedere nuo-vamente aliquote ridotte per i proprietari che abbiano utilizza-to questa forma contrattuale in base agli accordi sottiscritti a Par-ma il 29 ottobre 2003, con il ripristino della differenza fra le duetipologie di contratto a canone libero e concordato, questo orafuori mercato.La nostra Associazione intende anche manifestare la propriacondivisione alla immediata cessazione da parte di Equitalia del-l’attività di riscossione per conto dei comuni, obiettivo quantomai urgente, che potrà comportare un risparmio di spesa oltre cheimpedire moti di terrorismo e rivolta fiscale.

Avv. Rosa Maria Ghirardini

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13PICCOLA PROPRIETÀ

Nessun diritto al rimborso se mancal’approvazione dell'assemblea

L’ordinanza n 5984 del 16/04/2012ha riaffermato il principio, giàespresso dalla sentenza n.

14197/11, in materia di diritto al rimbor-so all’amministratore sulle anticipazionioperate a favore dei condomini.Secondo la S.C. costituisce un principioconsolidato (tanto da doversi decidere conordinanza, secondo il nuovo sistema difunzionamento della Cassazione) chel’amministratore non possa erogare spesesenza il preventivo assenso dell’assem-blea.Nella specie, l’amministratore aveva prov-veduto a corrispondere, anticipando di ta-sca propria, il compenso di duemila eurooltre I.V.A. ad una società di tecnici inca-ricata alla direzione dei lavori nell’edifi-cio e tale anticipazione non era stata rim-borsata dal condominio.Secondo i magistrati della Corte l’ammi-nistratore non poteva pretendere il rim-borso di quanto anticipato atteso che l’as-semblea, in sede di approvazione dei lavoristraordinari, aveva conferito mandato dinominare un direttore dei lavori ma nonaveva provveduto altresì ad approvarne laspesa che, accessoria ai lavori straordi-nari, doveva necessariamente essere pre-ventivamente approvata o, almeno, ratifi-cata dall’organo collegiale condominiale;per la Corte, infatti, il principio contenu-to nell’art. 1720 c.c. in materia di mandato,secondo il quale il mandatario ha diritto alrimborso delle anticipazioni operate perconto del mandate, deve necessariamen-te essere coordinato con quelli in materiadi condominio, secondo i quali ogni spe-sa che non sia urgente deve essere appro-vata preventivamente dall’assemblea, percui il credito vantato dall’amministratore,nel caso esaminato, non poteva essereconsiderato né liquido né esigibile.Questo principio enunciato dalla Cassa-zione assume particolare rilevanza nel-l’ambito della piena liberalizzazione ope-

rata in materia di compensi professionali.Se, infatti, in precedenza il mandato con-ferito all’amministratore, ad esempio, nel-la difesa in un giudizio, poteva ritenersiimplicitamente contenere anche il poteredi corrispondere il compenso atteso chequesto era determinato in termini piutto-sto circoscritti nelle tariffe professionali,l’abrogazione integrale delle tariffe mini-steriali introduce un elemento di indeter-minatezza nel contenuto del rapporto pro-fessionale che impone un preventivo sin-dacato dell’assemblea sulla congruità delprezzo del professionista.A questo punto è chiaro che, nelle mate-rie di sua propria competenza (ad esempiorichiesta di decreti ingiuntivi, azioni cau-telari, perizie in caso di urgenze ecc.) l’am-ministratore sarà autorizzato a sottoscriverediscrezionalmente preventivi purché nonabnormi, mentre nella materie in cui è ne-cessario l’intervento dell’assemblea (ca-pitolati, direzioni lavori straordinari, con-troversie giudiziarie ecc.) l’amministrato-re sarà tenuto a sottoscrivere preventivisempre “previa ratifica dell’assemblea”,qualora questa non abbia, preventivamen-te, autorizzato un limite di prezzo.

Non è escluso che, nell’immediato futu-ro, prendano campo le cd. beauty contesttra professionisti (letteralmente concorsidi bellezza) tanto attese da governi liberali,antitrust e tanto decantate nei libri di mar-keting professionale, ma il se ed il comelasciano interrogativi sui quali è oltremo-do difficile azzardare previsioni.La maggior parte delle professioni, infat-ti, è connotata dall’obbligazione di mez-zi, anziché di risultato, assunta dal pro-fessionista; vertendosi, ad esempio, inmateria di controversie giudiziarie, appa-re evidente che, a prescindere dal prezzopresentato dai diversi professionisti, l’esitodel procedimento può determinare, in ca-so favorevole, l’azzeramento del costoma, in caso sfavorevole, anche il raddop-pio o la triplicazione del prezzo preventi-vamente deciso (a seguito dei costi di soc-combenza); è palese, pertanto, che il fat-tore “prezzo” assuma minore rilevanzanei confronti di altre qualità professiona-li; il futuro, pertanto, è aperto a positive in-novazioni, ma anche a grossi problemilegati alla transizione.

Avv. Paolo GattoPresidente Nazionale A.L.A.C.

PRESIDENZA NAZIONALE:16128 GENOVA - Salita S. Viale, 1/6-7 ATel. 010 589672 - Fax 010 584268

SEGRETERIA NAZIONALE:00199 ROMA - VIA TRIPOLI, 152Tel. 06 86201168 - Fax 06 86201662

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La funzione socialedell’Amministratore condominiale

Nel proprio lavoro gli ammini-stratori condominiali incontranopersone che hanno problemi e

manifestano disagi che spesso vannoben oltre le questioni che riguardanol’alloggio e le competenze giuridiche,amministrative e tecniche dell’ammini-stratore di condominio. Problemi più omeno seri di cui è costellata la vita del-le persone: dalla perdita del lavoro, a unlutto in famiglia, alla separazione in-combente o appena avvenuta, all’an-ziano truffato, alle liti con il vicino peri rumori o per gli animali domestici.Rispetto a questi problemi se un Am-ministratore cerca di fare qualcosa, lo faper sensibilità e per senso di responsa-bilità personale, senza alcun riconosci-mento da parte dei servizi e talvolta,senza le necessarie competenze.In altri casi, sono proprio i servizi socialie i servizi sanitari pubblici o, addirittu-

ra, le Forze dell’ordine, ad interpellarel’AC e a fare riferimento a lui, cercan-do informazioni e la sua collaborazioneper affrontare qualche problema. E ciòin genere avviene in modo estempora-neo, senza una strategia di continuità e,a volte,in modo strumentale.Noi siamo convinti che sia importantedare valore al “lavoro sociale” che alcuniamministratori di condominio più sen-sibili fanno di loro iniziativa e senza al-cun riconoscimento.Per questo stiamo lavorando ad una pro-posta rivolta a quegli amministratoricondominiali che sono consapevoli chenel loro lavoro sono coinvolti aspettisociali, che possono anche rappresentareun valore aggiunto per la loro profes-sionalità, e a quelli che ritengono che ilvalore sociale del loro lavoro potrebbeessere riconosciuto e apprezzato di piùdagli stessi condomini e dal resto della

comunità. Nominare e dare visibilità aquesta vocazione sociale, nella qualealcuni amministratori condominali si ri-conoscono, può permettere di fornireai propri clienti una proposta professio-nale più qualificata e articolata, di darea molte persone un punto di riferimen-to a loro prossimo e di mettere a dispo-sizione una risorsa preziosa per la con-vivenza.Per questo vogliamo farci raccontaredagli amministratori le loro storie, leloro esperienze più forti , riunirle e far-le conoscere a tutti.Invito pertanto amministratori condo-miniali e proprietari che hanno espe-rienze da raccontare, a scrivere a [email protected] a tutti per la collaborazione

Dr. Claudio MorettiALAC Perugia

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