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Oltre weekend 60 Articolo e foto di Arianna Zucco Alla scoperta di Torino in bicicletta Itinerario “Torino, Capitale del Regno” Difficoltà: bassa Durata: 2.5 ore 1. Piazza Castello Punto di partenza del percorso è la piazza centrale della città, quella che conserva in misura maggiore l’impronta del passato. Al centro della sua pianta quadrata, si erge infatti Palazzo Madama – dalla scenografica facciata settecentesca opera del Juvarra – alle cui spalle è ancora saldo il Castello Duecentesco costruito dai signori del Mon- ferrato, incorporando le torri di un’antica porta Romana. A chiudere il lato nord si trova invece Palaz- zo Reale, residenza dei re di Sardegna fino al 1859 e di Vittorio Emanuele II, re d’Italia, fino al 1865. 2. Piazza Carignano Muovendosi verso sud si incontra la piazza che ospita una delle più originali creazioni barocche di Guarino Guarini: Palazzo Cari- gnano, riconoscibile dalla caratteristica fac- ciata curvilinea in cotto. Al suo interno nac- quero Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II, fu sede primo del Parlamento italiano ed attualmente ospita il museo Nazionale del Risorgimento italiano. P archi e giardini, piazze e viali alberati, ponti e lungo fiume, palazzi storici e monumenti: una piacevole alternativa al bus turistico o alle visite guidate a piedi per andare alla scoperta della città è la bici- cletta. Grazie alle nuove piste ciclabili e alla chiusura al traffico automobilistico di molte delle vie del centro e soprattutto alla pen- denza delle strade quasi nulla, Torino è sem- pre più una città a misura di ciclista e in que- sto speciale Oltre WeekEnd suggeriamo due itinerari da percorrere sulle due ruote: Torino Capitale del Regno – un percorso che si snoda fra le vie storiche e gli antichi palazzi e monumenti del centro – e Acqua e Parchi – un percorso pensato per godere del fresco del verde e delle belle viste sul fiume. Itinerari in città Alla scoperta di Torino in bicicletta «La più bella e la più ampia delle vie di Torino è quella di Po, da ambo i lati ornata di portici, mettente in due piazze, e guardante da un lato il vecchio Castello, dall’altro l’amena collina» (DAVIDE BERTOLOTTI, Descrizione di Torino, 1840)

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Bimestrale di Cultura Arte e Società - Luglio agosto 2011

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Articolo e foto di Arianna Zucco

Alla scopertadi Torinoin bicicletta

Itinerario“Torino, Capitale del Regno”Difficoltà: bassaDurata: 2.5 ore

1. Piazza CastelloPunto di partenza del percorso è la piazzacentrale della città, quella che conserva inmisura maggiore l’impronta del passato. Al centro della sua pianta quadrata, si ergeinfatti Palazzo Madama – dalla scenograficafacciata settecentesca opera del Juvarra –alle cui spalle è ancora saldo il CastelloDuecentesco costruito dai signori del Mon -fer rato, incorporando le torri di un’anticapor ta Romana. A chiudere il lato nord si trova invece Pa laz -zo Reale, residenza dei re di Sardegna fi no al1859 e di Vittorio Emanuele II, re d’Ita lia,fino al 1865.

2. Piazza CarignanoMuovendosi verso sud si incontra la piazzache ospita una delle più originali creazionibarocche di Guarino Guarini: Palazzo Ca ri -gnano, riconoscibile dalla caratteristica fac-ciata curvilinea in cotto. Al suo interno nac-quero Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II,fu sede primo del Parlamento italiano edattualmente ospita il museo Nazionale delRisorgimento italiano.

Parchi e giardini, piazze e viali alberati,ponti e lungo fiume, palazzi storici emonumenti: una piacevole alternativa

al bus turistico o alle visite guidate a piediper andare alla scoperta della città è la bici-cletta. Grazie alle nuove piste ciclabili e allachiusura al traffico automobilistico di moltedelle vie del centro e soprattutto alla pen-denza delle strade quasi nulla, Torino è sem-pre più una città a misura di ciclista e in que-sto speciale Oltre WeekEnd suggeriamo dueitinerari da percorrere sulle due ruote: TorinoCapitale del Regno – un percorso che si snodafra le vie storiche e gli antichi palazzi emonumenti del centro – e Acqua e Parchi – unpercorso pensato per godere del fresco delverde e delle belle viste sul fiume.

Itinerari in città

Alla scoperta di Torino in bicicletta

«La più bella e la più ampia delle vie di Torino è quella di Po, da ambo i lati ornatadi portici, mettente in due piazze, e guardante da un lato il vecchio Castello,

dall’altro l’amena collina»(DAVIDE BERTOLOTTI, Descrizione di Torino, 1840)

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3. Piazza Carlo AlbertoAlle spalle di piazza Carignano e caratteriz-zata dal monumento equestre a CarloAlberto che brandisce una spada – inaugu-rato proprio nell’anno della proclamazionedel Regno d’Italia – piazza Carlo Albertoospita l’edificio della Biblioteca Nazionale.

4. Via LagrangeRecentemente pedonalizzata, Via Lagrangeè una delle vie dello shopping cittadino.Percorrendola tutta, si raggiunge la zona diPorta Nuova, con Piazza Carlo Felice.

5. Piazza Carlo FeliceInsieme alle due piazze minori Paleocapa eLagrange, poste simmetricamente ai lati delporticato che la cinge, Piazza Carlo Felicerap presenta il punto di accesso da meridio-ne al centro storico della Città. Inclusa nelPiano di ingrandimento della Capitale del1850 è caratterizzata dagli edifici dalle fac-ciate a bugnato in leggero rilievo e da un pic-colo giardino centrale.

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Piazza Castello. Il Castello Duecentescoalle spalle di Palazzo Madama.

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ndPiazza Castello.

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Palazzo Carignano.

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Piazza San Carlo con al centro il monumentoequestre dedicato ad Emanuele Filiberto.

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Magno dopo la vittoria sui Longobardi alleChiuse e numerosi altri re nel periodomedievale. Oggi la struttura è protagonistadel nuovo Parco Archeologico delle PortePalatine.

9. Piazza del Corpus Dominie Piazza Palazzo di CittàSpostandosi verso il comune, si attraversa lapiccola Piazza Corpus Domini, dalla quale èpossibile osservare un piercing giganteapplicato al fianco di uno dei palazzi storicidel lato sinistro. Si tratta dell’opera UrbanPiercing di Corrado Levi, installata nel 1995.Passando sotto le luci d’artista lasciate inoccasione del Centocinquantenario d’Italiaanche dopo le festività natalizie, si giungenell’antica Piazza delle Erbe, ora PiazzaPalazzo di Città, che nei fine settimana spes-so ospita mercati di generi alimentari.

6. Piazza San CarloRisalendo in via Roma si giunge in PiazzaSan Carlo, la piazza più elegante e armonio-sa della città. Realizzata nel ’600 su disegnodi Juvarra, è delimitata da edifici barocchicon profondi portici, che – insieme ai tettispioventi con lunghe file di abbaini – costi-tuiscono il tratto distintivo del paesaggiourbano torinese. Palcoscenico di eventi pub-blici e mostre fotografiche a cielo aperto,Piazza San Carlo ospita anche il monumen-to equestre dedicato ad Emanuele Filiberto ele due chiese simmetricamente poste ai latidi Via Roma di Santa Cristina e di San Carlo.

7. Duomo di San GiovanniIl Duomo di Torino si trova nell’omonimaPiazza alle spalle di Piazza Castello. NelXVII alla costruzione originaria quattrocen-tesca, fu aggiunta la Cappella della SacraSindone – ad opera di Guarino Guarini –nella quale è stata custodita la preziosa reli-quia fino al 1997, anno in cui a causa di unincendio, la struttura ha subito notevolidanni che hanno portato al trasferimento delSacro Lenzuolo in una nuova teca in atmo-sfera controllata.

8. Porte PalatineDa Piazza San Giovanni è immediatamenteraggiungibile la zona romana della città, incui è tutt’oggi visibile la porta di accesso al“castrum” romano risalente al I secolo d.C.Realizzata in laterizio, presenta una sola fac-ciata con quattro fornici – due maggiori peril transito dei carri e due minori per il pas-saggio dei pedoni – chiusa ai lati da due torripoligonali altre trenta metri. Si dice che fra lesue mura abbia soggiornato anche Carlo

Il piercing gigante “Urban Piercing” in PiazzaCorpus Domini opera di Corrado Levi.

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Palazzo di Città.

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nd Piazza Statuto.Monumento commemorativoal Traforo del Frejus.

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10. Quadrilatero Romano(Via Sant’Agostino ‐ Piazza EmanueleFiliberto ‐ Via delle Orfane)Uno dei tratti più piacevoli di questo itine-rario si snoda fra le viuzze e i vicoli delQuadrilatero, quartiere che ricalca tutt’oggil’antica pianta romana della città e che èstato negli ultimi anni oggetto di una pro-fonda opera di riqualificazione. Uno deiprincipali poli di attrazione della movida, èun continuo susseguirsi di locali per aperiti-vo e con musica dal vivo, birrerie, pub, risto-ranti, pizzerie, tradizionali ed etnici, gelate-rie, focaccerie, yogurterie, cioccolaterie, maanche boutique di moda, negozi d’antiqua-riato, gallerie d’arte e musei.

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11. Piazza SavoiaProseguendo lungo via San Domenico versoovest, si incontra Piazza Savoia. Dominatadall’imponente obelisco in granito di Ba -veno, posto a memoria delle Leggi Siccardidel 1890 che abolivano il foro ecclesiastico, lapiazza a pianta circolare deve il suo nomealla omonima Regione francese, ragione percui lo ha tenuto anche dopo la caduta dellamonarchia nel 1946.

Un suggestivo trattodel Quadrilatero Romano.

Piazza Savoia con l’obeliscoposto in memoria delle Leggi Siccardi.

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Piazza Solferino.Fontana Angelica.

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12. Piazza StatutoL’elegante Piazza posta alla fine di Via Ga -ribaldi è stata realizzata nel 1863 da una so -cietà inglese su richiesta del Comune per farfronte all’incremento nella richiesta delleabitazioni. Il progetto prevedeva la costruzione di setteisolati abitativi “per formare una piazza daintitolare allo Statuto” (Al ber tino). Al centrodella piazza spicca, circondato dalle acque, ilmonumento commemorativo al traforo delFrejus, che simboleggia il trionfo del Geniodella Scienza – la ragione, l’intelligenza – suTitano – la forza bruta.

13. Via Cernaia e Piazza SolferinoPercorrendo via della Consolata verso sud siraggiunge Via Cernaia, dedicata alla vittoriadell’esercito franco-piemontese nella batta-glia della Tchernaia durante la guerra di Cri -mea. Da qui la distanza verso Piazza Sol -forino è breve. Anch’essa dedicata a una battaglia – controgli austriaci vinta dai francesi di Napoleone

Alla scoperta di Torino in bicicletta

III (allora alleati dei Savoia) – è caratterizza-ta dalla Fontana Angelica, anche conosciutacon il nome di Fontana delle Quattro Sta -gioni per i quattro gruppi statuari che ladecorano, due maschili – l’autunno e l’inver-no – e due femminili – la primavere e l’esta-te. Fra i settanta getti d’acqua sembranolibrarsi in volo rondini, uccellini e putti.

14. Via Pietro Micca e Via PoPer tornare verso il centro, bisogna dirigerele ruote verso la centrale via Pietro Miccache porta in Piazza Castello, da qui imboc-care Via Po per godersi lo spettacolo dellavia porticata lunga 700 metri fino in PiazzaVittorio Veneto. Agli osservatori più attenti non sfuggirà lapresenza di coperture sui passaggi pedonalinel solo lato sinistro. La ragione? Quello erail lato percorso dal Re e dal suo seguitoquando si recava da Palazzo Reale allaChiesa della Gran Madre nelle giornate dipioggia.

15. Piazza Vittorio e i MurazziVia Po termina in Piazza Vittorio Veneto,piazza d’armi fino per secoli e oggi spazioper l’allestimento dei grandi eventi all’aper-to e punto di ritrovo grazie ai numerosi loca-li. Circondata da portici, la piazza presentaun dislivello di più di 7 metri – in salitaverso il fiume – abilmente camuffato dall’ar-chitetto Giuseppe Frizzi che l’ha progettata.Al fondo della Piazza, scendendo al fiume,si raggiungono i Murazzi, un tempo zona dimagazzini merci e ricoveri per barche, oggiuno dei principali centri della vita notturnacittadina.

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Particolaredella FontanaAngelicadi PiazzaSolferino.

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Piazza Solferino.

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La “Fetta di polenta”in Corso San Maurizioall’incrocio con Via Giulia di Barolo.

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cio più alto della città. Sede del Museo delRisorgimento, dal 2000 ospita invece il Museodel Cinema. Dal tempietto posto a metà altez-za e raggiungibile con l’ascensore in vetrointerno alla cupola, si gode di uno splendidopanorama su tutta la città. Proseguendo invia Verdi si raggiunge infine la CavallerizzaReale, imponente complesso dedicato a fun-zioni burocratiche, rappresentative e di servi-zio del potere e sede dell’Ac ca demia per l’e-ducazione dei giovani nobili italiani estranieri ed i paggi di corte fin dal Seicento,oggi è stato in parto recuperato come areaespositiva, ma sono tutt’ora in corso i lavoridi restauro. L’iti nerario si chiude circolarmen-te con il ritorno in Piazza Castello. ■

16. Gran Madre di DioAttraversando il ponte sul fiume, si raggiun-ge il tempio neoclassico della Gran Madredi Dio, una delle più importanti chiese diTorino, eretta tra il 1827 ed il 1831. Celebreanche come uno dei luoghi simbolo dellaTorino magica, accoglie, ai lati della scalina-ta di ingresso, due statue rappresentanti laReligione e la Fede. Secondo le interpreta-zioni esoteriche, il calice che ha in mano lastatua della Fede, rappresenta la presenza, aTorino, del Santo Graal. Lo sguardo stessodella Statua della Fede, indicherebbe la dire-zione in cui è nascosta la sacra coppa.

17. Via Sant’Ottavio e la Fetta di PolentaRitornando su Via Po si incontra sulla destravia Sant’Ottavio che porta al Palazzo delleFacoltà Umanistiche, conosciuto comePalazzo Nuovo. Da qui, si può raggiungereCorso San Maurizio, per osservare – all’in-crocio con Via Giulia di Barolo – Casa Scac -cabarozzi, opera dell’Antonelli del 1881-84,meglio conosciuta in città come la Fetta dipolenta. Si tratta infatti di una singolare abi-tazione dal colore inconfondibile, di settepiani, costruita su un’area triangolare dalledimensioni ridottissime. Il Palazzo infattimisura circa 16 metri su Via Giulia di Barolo,4,35 metri su Corso San Maurizio e appena54 cm nella parte opposta a quella del corso.

18. Mole Antonellianae Cavallerizza RealeNelle immediate vicinanze è possibile ammi-rare una delle principali attrazioni della città:la Mole Antonelliana. Progettata come sinago-ga dall’Antonelli, è stata edificata nel 1863 edè attualmente – con i suoi 167 metri – l’edifi-

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La Cavallerizza Reale in Via Verdi.

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La Mole vista dal Po.

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Itinerario“Acqua e Parchi”Difficoltà: bassaDurata: 1.5 ore

1. Piazza Vittorio VenetoL’itinerario prende avvio dalla Piazza affac-ciata sul fiume Po. Da qui è possibile imboccare il PonteUmberto I dal quale osservare la zona deiMurazzi, per proseguire lungo la pista cicla-bile che costeggia il fiume a lato di CorsoMoncalieri. Da questa prospettiva si può godere di unasplendida vista sul Parco del Valentino e isuoi gioielli architettonici per poi addentrar-si nel Parco riattraversando il fiume sull’ele-gante Ponte Isabella. In alternativa si puòpercorrere Corso Mas simo D’Azeglio per

entrare direttamente all’interno del Parcodel Valentino.

2. Parco del ValentinoIl Parco del Valentino è il più famoso e anti-co parco pubblico della città. Con i suoi 1800alberi ad alto fusto costituisce un polmoneverde nel pieno centro della città, sulla spon-da sinistra del Po. Le sue origini risalgono al Seicento, comeparco annesso alla residenza sabauda nell’o-monimo castello, ma dopo l’abbattimentodel le mura in epoca napoleonica, la sua de -stinazione cambia e viene riprogettato comearea verde per il passeggio pubblico. Cor -nice ideale per le esposizioni universali, oggiè un intreccio di viali, boschetti e prati, inte-ramente percorribile in bicicletta. Al suo interno sono ospitate alcune delleattrazioni più interessanti della città.

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Veduta della Mole, a sinistra Piazza Vittorio Veneto.

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Il ponte levatoioall’ingressodel Borgo Medievale.

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4. L’Orto BotanicoAdiacente al Castello, è aperto al pubblicouno dei principali centri di studio della bota-nica italiana: l’Orto Botanico. L’inizio degli studi botanici a Torino si farisalire alla sua fondazione, intorno al 1729.Attualmente il suo erbario conserva circa700.000 esemplari, collocandosi al secondoposto in Italia, dopo quello di Firenze. Le aiuole, le serre e il boschetto sono visita-bili con percorso guidato da metà aprile afine settembre nei fine settimana e nelle festeinfrasettimanali.

3. Il Castello del ValentinoEntrando da nord, il primo punto di interes-se architettonico è la zona del Castello. L’edi -ficio dal quale l’intero parco prende il nome,era una delle residenza di casa Sa voia, lapreferita della Madama Reale Maria Cristinadi Francia. Dalla caratteristica forma a ferro di cavallo,presenta i caratteri dei castelli francesi delsecolo XVII e del barocco italiano e ancoraoggi conserva al suo interno stucchi ed affre-schi originali, mentre l’acciottolato del corti-le mantiene il suo disegno originario. Alcune delle sale, soprattutto al piano terra,ospitano oggi le aule e la biblioteca della Fa -coltà di Architettura.

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Il Castello del Valentino.

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Scorciodel Borgo Medievale.

Viale Baiardo, la Fontanamonumentale dei Dodici Mesi.

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6. La fontana dei Dodici mesiAll’altezza del Ponte Isabella, in viale Ba -iardo, si incontra invece la Fontana monu-mentale dei Dodici Mesi, anch’essa realizzatain occasione di un’Esposizione Uni versale,quella del 1898. Leggermente in pendenza, è disposta asemicerchio e delimitata da una balaustrasulla quale si ergono le statue che rappre-sentano appunto i mesi. La parte centrale èdominata da quattro gruppi statuari dalsignificato misterioso a circondare la casca-ta. Secondo la leggenda, la fontana sarebbestata costruita nel luogo in cui cadde nel Poil principe egizio Fetonte, figlio del Sole e diIside.

5. Il Borgo Medievale Avvicinandosi al fiume e proseguendoverso sud, si può fare un tuffo nel passato erivivere l’ atmosfera di un piccolo borgo dicirca ottocento anni fa. Dal 1884, il Parcoospita infatti il Borgo Medievale, un’attentariproduzione storica di uno scorcio comple-to dei principali caratteri stilistici ed archi-tettonici piemontesi e valdostani dell’epoca.Il ponte levatoio, le botteghe degli artigiani,due fontane, i porticati, le piazzette e ancheuna rocca visitabile, sono stati progettati erealizzati dall’italo-portoghese AlfredoD’An drade in occasione della grande Espo -sizione Uni versale del 1884 e costituisconoora uno dei simboli della città.

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Nei pressi di Ponte Isabella,L’Andrea Piovana, sommergibile

della Prima Guerra Mondiale.

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7. Il Giardino Roccioso44 mila metri quadrati del Parco del Va -lentino sono dedicati al Giardino Roc cio so.Qui stradine lastricate, ruscelli, giochi d’ac-qua, ponticelli, panchine e terrazzi vanno acomporre – insieme alle aiuole fiorite – unatavolozza di colori, cangiante con il passaredelle stagioni.

8. Il Sommergibile Andrea PiovanaProseguendo nell’itinerario ci si imbatte inun qualcosa che non ci si aspetterebbe di tro-vare in una città ai piedi delle Alpi. Semprenei pressi del Ponte Isabella fa infatti bellamostra di sé, l’Andrea Piovana, un sommergi-bile entrato in servizio nell’ultimo annodella Prima Guerra Mondiale e portato aTorino nel 1928, in occasione del decimoanniversario della vittoria nella Grande

Guerra e per il quarto Centenario dellanascita di Emanuele Filiberto di Savoia.

9. Il Museo dell’automobileUscendo dal Parco del Valentino e proce-dendo lungo Corso Unità d’Italia, si trovainvece il Museo dell’Automobile, completa-mente rinnovato e inaugurato nel marzo2011. Una realtà dinamica, interattiva, avve-niristica che fa di questo spazio cittadinoaperto a tutti, un importante polo di attra-zione. Con le sue duecento vetture originalidi ottanta marche diverse, a partire dalleprime vettura a vapore risalenti al XVI seco-lo, il Museo racconta l’evoluzione dell’autocome mezzo di trasporto di massa conmodalità nuove in grado di coinvolgere nonsolo gli appassionati, ma un pubblico etero-geneo.

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Altra prospettivadell’Andrea Piovana.

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Il Palavela.

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Posto alla confluenza fra il torrente Sangoneed il fiume Po, nei territori comunali diTorino e Moncalieri, dal 1990 fa parte dellearee protette della fascia fluviale del Po. Nel cuore del parco è presente un’Areaattrezzata di 130 ettari con un’area gioco perbambini, due recinti in cui lasciare i cani inlibertà, punti di sosta nel verde, un giardinoed un attracco per la navigazione fluviale dilinea sul Po. Vi sorge inoltre la cascina settecentesca LeVallere, sede dell’Ente di Gestione del ParcoFluviale del Po Torinese. ■

10. PalavelaPiù avanti, all’interno del Parco Millefonti, sipuò osservare il nuovo Palavela, la reinter-pretazione, ad opera di Gae Aulenti, delPalazzo delle Mostre, chiamato Palazzo a Ve -la o PalaVela proprio per la sua forma parti-colare. Inaugurato in occasione dei festeg-giamenti di Italia ’61, oggi è utilizzatosoprattutto per ospitare i grandi eventi spor-tivi del ghiaccio.

11. Parco delle VallereL’itinerario si conclude con un tratto sterratolungo il Po nel Parco delle Vallere.

Il Palavela.

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Articolo e foto di Arianna Zucco

Le vie di Torinosi tingonodi giallo

Rispetto per l’ambiente, rapidità edefficienza negli spostamenti cittadiniper lavoro o per svago e voglia di

mantenersi in forma: queste sono alcunedelle motivazioni che spingono sempre piùpersone ad inforcare la bicicletta per le viedel capoluogo piemontese. E così le strade sicolorano del giallo delle biciclette di

Pedalandocon il Bikesharing

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STORIA DEL BIKE SHARINGLʼidea della condivisione delle biciclette per il trasporto urbano nasce in Olanda, in pieno boomautomobilistico, quando un gruppo di anarchici diede vita al Piano delle biciclette bianche nellacittà di Amsterdam. Lʼiniziativa voleva essere sia una contestazione della proprietà privata, siauna forma di protesta costruttiva contro lʼinquinamento ambientale prodotto dalle automobili. Soltanto un quarto di secolo dopo, lʼidea viene ripresa – e non in chiave dimostrativa – inDanimarca: la città di Copenhagen attiva infatti il servizio Bycyklen che consente di noleggiarele biciclette con la stessa logica con la quale si prendono i carrelli al supermercato. Negli anniseguenti, il bikesharing si è diffuso via via negli altri paesi europei fino a contagiare il nostropaese. Oggi sono più di 130 i sistemi di bikesharing evoluti attivi nelle città italiane, con unanetta prevalenze delle regioni del Centro-Nord, in particolare Lombardia, Piemonte, Veneto edEmilia Romagna.

Una stazione ToBikenelle vicinanzedelle Porte Palatine.

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Porte Palatine.

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In Via della Consolata.

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l’annuale è di 25 euro comprensivi di ricari-ca da 5 – per ottenere la tesserina con cuiprelevare la bicicletta da una qualsiasi dellestazioni e depositarla in quella più comoda.La prima mezz’ora del servizio è gratuita,perciò è consigliabile utilizzare la bici soloper il tempo necessario allo spostamento epoi prelevarne un’altra per lo spostamentosuccessivo.

Le pagelle di [TO]BikeIl servizio [TO]Bike può essere valutato

da chi ne usufruisce. Tramite il sito ufficiale www.tobike.it,

nella sezione dedicata alla Mappa delle sta-zioni, ogni utente può dare un voto in stelli-ne da uno a cinque alla qualità delle stazio-ni. Un modo semplice e diretto permigliorare continuamente il servizio allacittà. ■

[TO]Bike, il servizio di BikeSharing inaugu-rato dalla città di Torino il 6 giugno delloscorso anno in occasione della GiornataMondiale dall’Ambiente e della manifesta-zione a sostegno della mobilità sostenibile eciclabile Bike Pride.

Manager in giacca e cravatta, studenti,madamin, famiglie e turisti: la voglia di bici-cletta ha contagiato un po’ tutti, grazie allasemplicità del meccanismo. Sempre disponi-bile – grazie alle 1116 stazioni aperte in varipunti della città – la bicicletta non ha proble-mi di orario né di parcheggio, rivelandosi unottimo sostituto sia dei mezzi pubblici siadell’automobile.

Come funziona il BikeSharingIl servizio è disponibile 24 ore su 24 e non

comporta vincoli di tragitto. È sufficienteabbonarsi al servizio [TO]Bike – il costo del-

In Via della Consolata.

Nelle vicinanzedi Piazza Statuto.

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Articolo e foto di Arianna Zucco

La mia guidaè un’AppScopri RisorgimenTO,l’ultima novitàdel turismo mobile

Il Risorgimento è qui. 150 luoghi dove si èfatta l’Italia a Torino. Questo il payoff del-l’applicazione per smartphone Risor gi -

menTo lanciata il 2 giugno scorso e dedicataalla scoperta degli itinerari turistici torinesilegati alla genesi del nostro paese. Un modonuovo e interattivo per visitare la città, attra-verso cinque percorsi a piedi che ripercorro-no l’evoluzione storica della città risorgi-mentale, creando connessioni tra glielementi architettonici, artistici e paesaggi-stici.

Piazza Castello.

Come funzionaL’applicazione RisorgimenTo sfrutta la

tecnica del GPS per la geolocalizzazione del-l’utente: in base alla sua posizione vengonosuggeriti luoghi di interesse nelle vicinanze,corredati da descrizione testuale, galleriafotografica, pillole di storia e schede sui per-sonaggi.

Insomma una vera e propria guida perso-nale, da reinventare continuamente, seguen-do i propri interessi e le proprie curiosità.Ogni utente può infatti inserire tappe di pro-prio interesse creando il proprio diario diviaggio.

L’esperienza dal vero si arricchisce inol-tre di una nuova modalità visiva: la RealtàAumentata che consente di intraprendere unviaggio virtuale, tra gli edifici storici, monu-menti ed elementi architettonici.

I cinque itinerariRirsorigimenTo consente di fruire di una

mostra a cielo aperto, organizzata in cinqueitinerari tematici, tutti corredati da infor-mazioni pratiche, mappe dettagliate, calco-lo del percorso, curiosità, aneddoti e foto-grafie.

I luoghi di comando Percorso che si snoda nel cuore storico

della città, tra Piazza Castello e Piazza Ca -rignano, che raccoglie i palazzi di governo –Palazzo Reale, Palazzo Madama con l’auladel Senato e Palazzo Carignano con il Par -lamento – le statue e i monumenti dei perso-naggi chiave dell’epoca sabauda e dei primianni di vita del Regno.

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Piazza Carignano.

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Palazzo Reale.

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Porta Nuova.

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Moti e cospirazioniItinerario che prende avvio dalla centra-

lissima Piazza Castello, passando per laMo le Antonelliana per concludersi allaChiesa della Gran Madre, toccando i luoghisimbolo delle cospirazioni rivoluzionarierisorgimentali, dal Palazzo del Rettoratodell’Uni versità legato ai moti del 1821 alcaffé Florio nelle cui sale riecheggiavano leaccese di scussioni degli uomini che hannofatto l’U nità.

La modernizzazioneTragitto che congiunge il centro città con

il Parco del Valentino a rappresentare lo spi-rito di modernizzazione del nuovo StatoUnitario. Dai monumenti a Garibaldi eD’Azeglio, all’obelisco in memoria della spe-dizione di Crimea del 1855 ai luoghi chiavedell’emancipazione religiosa carloalbertinacome il Tempio Valdese, fino alla Stazione diPorta Nuova – simbolo di quel Piemonteregno preunitario con la maggior estensioneferroviaria e infine il Parco Italia ’61 realizza-to per il centenario dell’Italia unita.

I Padri della Patria Un percorso circolare che tocca i Palazzi e

i monumenti legati alle figure dei grandi sta-tisti – Gioberti, Cavour, Mazzini – degliintellettuali, degli eroi e della gente sempliceche ha dedicato la propria vita alla creazionedell’Unità d’Italia.

Vittorio Emanuele IIUn itinerario dedicato al primo Re

d’Italia, che prende avvio da Piazza Palazzodi Città – sede dell’attuale municipio – per

passare alla Piazza che ricorda la concessio-ne dello Statuto Albertino nel 1848 – corpusliberale del diritto del futuro Regno – alMastio della cittadella, fino al monumentodedicato al Re, posto sulle imponenti colon-ne doriche a svettare sopra i tetti dei palazzidell’omonimo corso.

La guida multimediale e interattiva idea-ta dal Comune di Torino in collaborazionecon Reply è un progetto che mette la tecno-logia al servizio della cultura e può esserescaricata gratuitamente sia per telefoniniiPhone che Android. ■

Piazza Palazzo di Città.

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