rivista n° 4 2013

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MADRE MARIA CONSIGLIA ADDATIS UN ROVETO DI CARITÀ Anno XIV numero 4 Ottobre-Dicembre 2013 4 Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1, Comma 2 - DCB Roma Tassa riscossa

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Un roveto di carità

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Page 1: Rivista n° 4 2013

MADRE MARIA CONSIGLIA ADDATISUN ROVETO DI CARITÀ Anno XIV • numero 4 • Ottobre-Dicembre 2013

4Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1, Comma 2 - DCB Roma • Tassa riscossa

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SOMMARIOAnno XIV n. 4 Ottobre - Dicembre 2013

Cari amici 3Scuola dell’Infanzia di Isernia… 4È partito da Chieti… 5 Panorama ecclesiale 6Casatori (SA): dove l’Addolorata… 8Psicologia per tutti i giorni 10In vetrina 11Sotto il suo materno sguardo 12L’angolo della salute: medicina generale 13Spazio amico 14Nel solco della continuità 16Nella luce del Risorto 17In Breve 18Gli amici che ci hanno lasciato 21Grazie… e grazie ancora 22

Inserto: Eventi nell’Ordine dei Servi di Mariae nella nostra Famiglia

MADRE MARIA CONSIGLIA ADDATISUN ROVETO DI CARITÀ Anno XIV • numero 4 • Ottobre-Dicembre 2013

4Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1, Comma 2 - DCB Roma • Tassa riscossa

Madre Maria Consiglia Addatis

un roveto di carità…

Rivista trimestrale dellaCongregazione delle

Suore Serve di Maria Addolorata

Via Portaromana, 5184015 Nocera Superiore (SA)Tel. e Fax 081.933184C.C.P. N. 21312848Sito: http://www.smanocera.org

Direttore responsabileAnna Agnese Pignataro

Hanno collaboratoNatalino GentileSuor M. Agnese PignataroSuor Dina Scognamiglio, fspRosanna LauroSuor Marita FleitasSuor M. Emirensiana BikoloAntonia SorienteMargherita NappiDino De Simone

Pubblicazione registrata: Trib. di Roma, n. 610/99 del 14.12.99

Poste Italiane S.p.A.Spedizione in abbonamento postaleD.L. 353/2003(Conv. in L. 27/02/2004 n. 46)Art. 1, Comma 2 - DCB Roma

In 4a di copertina, chiostro di CasaMadre - Portaromana (Nocera Sup.)

StampaIstituto Arti Grafiche MengarelliVia Cicerone, 28 - 00193 Roma

Tel. 06.32111054 - Fax. [email protected]

Finito di stampare nel mese di dicembre 2013

Per informazioni, offerte, relazioni di grazie ricevute,richiesta di immagini e biografie della Serva di Dio, rivolgersi a:

CASA GENERALIZIA - POSTULAZIONE “Serve di Maria Addolorata”Via Giacomo Corradi, 15 - 00151 Roma - Tel. e Fax 06.536428

E-mail: [email protected]

BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO!

La Redazione

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Dopo l’Enciclica Lumen Fidei, checi ha accompagnato nell’Annodella Fede, appena conclusosi

(24 novembre 2013), Papa Francesco, ci haregalato, come dono natalizio, l’EsortazioneApostolica Evangelii Gaudium. Un docu-mento, frutto della XIII Assemblea GeneraleOrdinaria del Sinodo dei Vescovi su “La nuo-va evangelizzazione per la trasmissione dellafede cristiana” (2012).

Caratterizza questa Esortazione Apostoli-ca, la missionarietà e la gioia. Tutti fuori, adannunciare con allegria il Vangelo!

Occorre “uscire dalla propria comodità eavere il coraggio di raggiungere tutte le peri-ferie che hanno bisogno della luce del Van-gelo” (n. 20). In altre parole è quell’invito cheGesù rivolse un giorno agli undici: “Andatedunque e ammaestrate tutte le nazioni, bat-tezzandole nel nome del Padre e del Figlio edello Spirito santo...” (Mt. 28,19). Quellostesso mandato Gesù consegna oggi adognuno di noi, se ci riconosciamo suoi disce-poli con la promessa da parte sua che ci ac-compagnerà e non ci lascerà mai soli.

La Chiesa, dunque, per sua natura è mis-sionaria, perciò deve essere in cammino edavere le “porte sempre aperte”, per accoglie-re, consolare, perdonare. È una madre che saaspettare e che si rivolge al suo popolo pro-prio come fa una mamma “che parla a suo fi-glio, sapendo che il figlio ha fiducia che tuttoquanto gli viene insegnato sarà per il suo be-ne perché sa di essere amato” (n. 139).

Nessuno si deve sentire escluso dal suoamore e dal suo abbraccio misericordioso.

Un’attenzione particolare, poi, si deveavere verso i fratelli meno fortunati, perchénon ci può essere una vera evangelizzazione

se non si hanno a cuore i poveri, gli emargi-nati, i deboli, che in una società ingiusta co-me la nostra, sono diventati “scarti”, “rifiuti”(n. 53), mentre invece essi rappresentano laparte più preziosa, perché sono le membradoloranti di Cristo, verso le quali dobbiamoavere più cura e amore.

Su questa falsariga ha impostato il suoservizio petrino, Papa Francesco, che nellasua semplicità e profondità ci riporta alle sor-genti della nostra fede. E chiudendo l’Esorta-zione, ci invita a rivolgerci a Maria, Madredel Vangelo vivente, Stella della nuova evan-gelizzazione, perché “con la sua preghieramaterna ci aiuti affinché la Chiesa diventiuna casa per molti, una madre per tutti i po-poli e renda possibile la nascita di un mondonuovo” (n. 288).

Cari Amici Collaboratori e Lettori, ringra-ziandovi per l’aiuto e il sostegno, la Redazio-ne vi augura un gioioso Natale e sereno Annonuovo 2014. �

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Anna Agnese PignataroAnna Agnese PignataroEDITORIALE

Cari amici

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Ibambini della scuola del-l’Infanzia Paritaria “SanPietro Celestino” di Iser-

nia, hanno condiviso alcune fasidell’antico processo della ven-demmia, grazie alle viti del giar-dino della nostra scuola e allacollaborazione generosa dei ge-nitori degli alunni, nel portaregrappoli d’uva.

Abbiamo vissuto questa espe -rienza ludica in modo entusia-smante attraverso una stimola-zione sensoriale completa: guar-dare, toccare, odorare, assaggia-re, sentire.

Dopo che i bambini sono stati pre-parati con l’“abbigliamento adatto”,abbiamo proceduto con il taglio del-l’uva. I grappoli sono stati messi inuna cassetta e portati in sezione perprepararci alla fase più divertente “lapigiatura dell’uva con i piedi”.

Infine, tutti insieme, abbiamo de-gustato e commentato il sapore delmosto, poi è stato spiegato loro il pro-cedimento per ottenere il vino.

La lezione si è conclusa con unariproduzione grafica di tutte le fasidella vendemmia. Il messaggio è statopositivo per i bambini che hanno en-tusiasmato anche i loro genitori.

L’insegnante e le educatrici

Lauro Rosanna, Suor Marita Fleitas,Suor M. Emirensiana Bikolo

(Isernia)

SCUOLA DELL’INFANZIA PARITARIA “SAN PIETRO CELESTINO” ISERNIA

La pigiatura dell’uva con i piedi...

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Arriverà a Isernia il primo settem-bre il rosario più grande del mon-do. L’oggetto, entrato nel Guinnes

dei primati con la lunghezza record di 82metri e 90 centimetri e un perimetro di 146metri e 18 centimetri è stato realizzato dallasezione abruzzese dell’Unitalsi. Dalla cittàin cui è stato creato, ovvero Chieti, il manu-fatto religioso sta effettuando il pellegrinag-gio in tutte le città d’Italia. Seguendo il temapastorale dell’anno 2012, ovvero ‘pregare ilRosario con Bernadette’, l’Unitalsi ha affida-to alla sezione abruzzese la realizzazionedel rosario più grande del mondo che è statoallestito a Lourdes durante il pellegrinaggionazionale di fine settembre. L’evento avràluogo dalle 16.30 alle 21.00.

Si inizierà con un raduno in piazza Giu-stino d’Uva per l’accoglienza delle autoritàcivili e religiose. Alle ore 17.00 ci sarà, inve-ce, la partenza del corteo. Il percorso toc-cherà via Iorio, corso Risorgimento, via Pon-zio, via Lorusso, corso Marcelli, via Sant’Ip-

polito, largo Cappuccini e l’ospedale Vene-ziale, per poi risalire lungo corso Marcelli fi-no a giungere in Piazza Andrea d’Isernia.

A chiusura della manifestazione sarannoascoltate alcune testimonianze, sarannoproiettati dei video e saranno liberati in ariaalcuni palloncini. Poi il rosario sarà espostopresso la parrocchia di San Giuseppe Lavora-tore in San Lazzaro. Il due settembre, dalle17.00 alle 20.00, sul piazzale antistante lachiesa di San Giuseppe ci sarà un momentodi condivisione e di preghiera animata perbambini e adulti. Alle 19.00, infine, si cele-brerà la Messa di Ringraziamento. L’iniziativavoluta dall’Unitalsi rientra nei molteplici pro-getti che l’associazione realizza nel portareavanti la propria missione di carità, e checonsente a ciascuno di aiutare il prossimoscegliendo l’ambito più vicino alla propriasensibilità e alle proprie attitudini.

Pubblicato da: Dionisio Di MarzioData: agosto 24, 2013. In: Dalle città

IL ROSARIO PIÙ GRANDE DEL MONDO FA TAPPA NEL CAPOLUOGO PENTRO

È partito da Chieti...

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Il documento Evangelii Gaudium (EG)del Santo Padre Francesco nasce dallaXIII Assemblea Generale Ordinaria del

Sinodo dei Vescovi su “La nuova evangelizza-zione per la trasmissione della fede cristiana”(2012), come annuncio di gioia ai cristiani di-scepoli e missionari e a tutta l’umanità.

Il Santo Padre ha avuto nelle mani le Pro-positiones dei Padri sinodali, le ha fatte pro-prie, rielaborandole in modo personale, ed hascritto un documento programmatico e esor-tativo, utilizzando la forma di “EsortazioneApostolica”, la cui centralità è la missiona-rietà, a tutto campo. Ciò che colpisce fin dalleprime pagine è la presentazione gioiosa delVangelo - perciò Evangelii Gaudium -, che siesprime addirittura con la ripetizione, in tuttoil testo, della parola “gioia” per ben 59 volte.“La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vitaintera di coloro che si incontrano con Gesù.Coloro che si lasciano salvare da Lui sono li-berati dal peccato, dalla tristezza, dal vuotointeriore, dall’isolamento. Con Gesù Cristosempre nasce e rinasce la gioia.

In questa Esortazione desidero indirizzar-mi ai fedeli cristiani, per invitarli a una nuovatappa evangelizzatrice marcata da questagioia e indicare vie per il cammino della Chie-sa nei prossimi anni” (1). Così inizia l’Esorta-zione apostolica Evangelii Gaudium di PapaFrancesco. Si tratta di un accorato appello atutti i battezzati perché con nuovo fervore edinamismo portino agli altri l’amore di Gesùin uno “stato permanente di missione” (25),vincendo “il grande rischio del mondo attua-

le”: quello di cadere in “una tristezza indivi-dualista” (2). “Anche i credenti corrono que-sto rischio” (2), perché “ci sono cristiani chesembrano avere uno stile di Quaresima senzaPasqua” (6): un evangelizzatore non dovrebbeavere “una faccia da funerale” (10). È necessa-rio passare “da una pastorale di semplice con-servazione a una pastorale decisamente mis-sionaria” (15).

Riforma delle strutture ecclesiali

Il Papa invita a “recuperare la freschezzaoriginale del Vangelo”, trovando “nuove stra-de” e “metodi creativi” (11). L’appello rivoltoa tutti i cristiani è quello di “uscire dalla pro-pria comodità e avere il coraggio di raggiun-gere tutte le periferie che hanno bisogno dellaluce del Vangelo”: “tutti siamo chiamati aquesta nuova ‘uscita’ missionaria” (20). Si trat-ta “di una conversione pastorale e missiona-ria, che non può lasciare le cose come stan-no” e che spinge a porsi in un “permanentestato di missione” (25).

È necessaria una “riforma delle strutture”ecclesiali perché “diventino tutte più missio-narie” (27). Partendo dalle parrocchie, il Pa-pa nota che l’appello al loro rinnovamento“non ha ancora dato sufficienti frutti perchésiano ancora più vicine alla gente” (28). Le al-tre realtà ecclesiali “sono una ricchezza dellaChiesa”, ma devono integrarsi “con piacerenella pastorale organica della Chiesa partico-lare” (29).

PANORAMA ECCLESIALE

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Evangelii Gaudiumdi Papa Francesco

Nuova tappa evangelizzatrice caratterizzata dalla gioia

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Concentrarsi sull’essenziale

Riguardo all’annuncio, afferma che è ne-cessario concentrarsi sull’essenziale, evitandouna pastorale “ossessionata dalla trasmissionedisarticolata di una moltitudine di dottrineche si tenta di imporre a forza di insistere”(35): “in questo nucleo fondamentale ciò cherisplende è la bellezza dell’amore salvifico diDio manifestato in Gesù Cristo morto e risor-to” (36). Succede che si parli “più della leggeche della grazia, più della Chiesa che di GesùCristo, più del Papa che della Parola di Dio”(38). “A quanti sognano una dottrina monoliti-ca difesa da tutti senza sfumature” dice: “inseno alla Chiesa... le diverse linee di pensierofilosofico, teologico e pastorale, se si lascianoarmonizzare dallo Spirito nel rispetto e nell’a-more, possono far crescere la Chiesa, in quan-to aiutano ad esplicitare meglio il ricchissimotesoro della Parola” (40).

Circa il rinnovamento, afferma che occor-re riconoscere consuetudini della Chiesa “nondirettamente legate al nucleo del Vangelo, al-cune molto radicate nel corso della storia”:“non abbiamo paura di rivederle”. (43).

Una Chiesa con le porte aperte

“La Chiesa – scrive il Papa – è chiamata adessere sempre la casa aperta del padre. Uno deisegni concreti di questa apertura è avere dap-pertutto chiese con le porte aperte”. “Nemme-no le porte dei Sacramenti si dovrebbero chiu-dere per una ragione qualsiasi”. Così “l’Eucari-stia, sebbene costituisca la pienezza della vitasacramentale, non è un premio per i perfetti maun generoso rimedio e un alimento per i deboli.Queste convinzioni hanno anche conseguenzepastorali che siamo chiamati a considerare conprudenza e audacia. Di frequente ci compor-tiamo come controllori della grazia e non co-me facilitatori. Ma la Chiesa non è una dogana,è la casa paterna dove c’è posto per ciascunocon la sua vita faticosa” (47). Quindi ribadisce

quanto diceva a Buenos Aires: “preferisco unaChiesa accidentata, ferita e sporca per essereuscita per le strade, piuttosto che una Chiesamalata per la chiusura e la comodità di ag-grapparsi alle proprie sicurezze. Non vogliouna Chiesa preoccupata di essere il centro eche finisce rinchiusa in un groviglio di osses-sioni e procedimenti. Se qualcosa deve santa-mente inquietarci e preoccupare la nostra co-scienza è che tanti nostri fratelli vivono senzala forza, la luce e la consolazione dell’amici-zia di Gesù Cristo” (49).

Sistema economico attuale ingiusto alla radice

Parlando di alcune sfide del mondo attua-le, denuncia l’attuale sistema economico: “èingiusto alla radice” (59). “Questa economiauccide”, fa prevalere la “legge del più forte,dove il potente mangia il più debole”.

L’attuale cultura dello “scarto” ha creato“qualcosa di nuovo”: “gli esclusi non sono‘sfruttati’ ma rifiuti, ‘avanzi’“ (53).

C’è la “nuova tirannia invisibile, a volte vir-tuale”, di un “mercato divinizzato” dove regna-no “speculazione finanziaria”, “corruzione ra-mificata”, “evasione fiscale egoista” (56).

Il documento affronta poi gli “attacchi allalibertà religiosa” e le “nuove situazioni di per-secuzione dei cristiani, le quali, in alcuni Pae-si, hanno raggiunto livelli allarmanti di odio edi violenza. In molti luoghi si tratta piuttostodi una diffusa indifferenza relativista” (61).

Individualismo postmoderno snatura vin-coli familiari. La famiglia, “cellula fondamen-tale della società” – prosegue il Papa – “attra-versa una crisi culturale profonda”. Ribaden-do, quindi, “il contributo indispensabile delmatrimonio alla società” (66), il Papa sottoli-nea che “l’individualismo postmoderno e glo-balizzato favorisce uno stile di vita … che sna-tura i vincoli familiari”(67).

(continua nel prossimo numero)

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a cura di Dina Scognamiglio, fsp

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Casatori (SA):dove l’Addoloratapasseggia sui fioriDon Natalino GentileResponsabile Ufficio Beni Culturali EcclesiasticiDirettore Museo Diocesano San PriscoCell. 380-3526890 - e.mail [email protected]

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L’Addolorata a Casatori

Chi si porta a Casatori, alla periferia di Sar-no (SA), vi trova la piacevole sorpresa di tro-varsi di fronte a due chiese, quella ufficiale e dinuova costruzione e quella antica restaurata efunzionante.

La parrocchia è dedicata a S. Maria delleGrazie ma la devozione popolare ha volutoonorare la Vergine sotto il titolo di Addolorata.E, stranamente, mentre la nuova chiesa con lasua struttura, è adibita ad incontri e convegni,quella antica è diventata il cuore pulsante del-la comunità.

Sorse, infatti, verso la fine del XIV secoloper volontà dei Capece Minutolo, nobili allacorte aragonese di Napoli; l’impianto originaleaveva due navate disuguali, con cupole affian-cate e solo nel 1628 fu costruita la terza nava-ta, con gli ambienti di servizio.

La facciata ottocentesca presenta decorineoclassici. Colpita dal sisma del 1980 e crol-lata in parte nel 1996, ebbe interventi urgentinel 1999, fino alla totale ricostruzione, tenace-mente voluta e seguita dal parroco don Gaeta-no Ferraioli. Ma dobbiamo tornare al 1854,l’anno della proclamazione del dogma del-l’Immacolata.

Secondo un’antica tradizione, un ragazzorimase quasi schiacciato tra le macine di unmulino. Parroco e fedeli pregarono la VergineAddolorata. Il ragazzo fu estratto vivo e sigridò al miracolo. Ma leggiamo la cronaca deltempo, stilata dal parroco don Rocco D’Am-brosi: “La statua dell’Addolorata fu fatta a Na-

poli dai fratelli Salzano scultori nell’anno 1854per un voto fatto da una divota Maria Sianoche sborsò per tale oggetto ducati 50: il restopoi fu tutto del parroco.”

Da quel giorno inizia la devozione alla Ma-donna dei dolori, come evidenzia la spada nelpetto della Vergine ed il vestito nero, trapuntodi decori e risvolti dorati. E nel 1996 la feliceintuizione di omaggiare la Vergine non solocon il solito lancio di fiori, nella processionetradizionale, ma con un vero e proprio tappe-to, anzi di tanti tappeti, formati da milioni dipetali di fiori. Era la classica Infiorata.

Nata con l’intento di riportare il piccolocentro dell’Agro all’attenzione degli addetti ai

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LA VERGINE ADDOLORATA NELLA DIOCESI DI NO CE

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Natalino GentileO CERA INFERIORE - SARNO

lavori nel campo dell’agricoltura e del com-mercio, nonché per inserirlo artisticamente eculturalmente negli itinerari turistici.

La realizzazione dei tappeti è il risultato diun complesso lavoro, che richiede mesi di pa-ziente e sapiente opera di molte persone, nellaricerca e raccolta di fiori e foglie, nella cura enel mantenimento di essi, nella capatura e se-lezione dei petali, nonché nello studio delbozzetto nella loro finale disposizione.

E siamo arrivati alla XVI edizione. Culturae spettacolo, folclore e devozione popolare,arte e fede: tutto questo è alla base dell’inten-so lavoro che allerta centinaia di persone,

grandi e piccoli, nella terza domenica di set-tembre. Solo al termine del passaggio del-l’Addolorata si può dare l’assalto ai tappeti inuna variopinta e profumata battaglia floreale.Ma il bel romanzo mariano continua: il 10 di-cembre 2004, per ricordare i 150 anni del-l’immagine, viene solennemente incoronatadal vescovo Gioacchino Illiano. Il 10 dicem-bre 2009 viene collocata sul campanile dellavecchia chiesa una bella statua dell’Addolo-rata, in marmo, dono della città e soprattuttodegli autotrasportatori, come benedizionedella madre per tutti i loro viaggi.

È un amore davvero infinito!

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Abituiamoci ad essere tolleranti

PSICOLOGIA PER TUTTI I GIORNI

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Fai tutto il bene possibilecon tutti i mezzi possibiliin tutti i modi possibiliin tutti i luoghi possibiliin tutte le occasioni possibilia tutte le persone possibiliper tutto il tempo possibile.

John Wesley

Apriamoci nei confronti delle persone. Amiamo e accettiamo gli altri come sono invece didesiderare o pretendere che siano come vogliamo noi. Cerchiamo il bello che c’è in ognuno e impariamo ad accoglierci reciprocamente. L’amore e l’affetto creano il clima fisico e mentale adatto per migliorare il pensiero positivo.Compiere ogni giorno una buona azione è un consiglio buono e salutare. Questa è una storia vera e racconta di un liceale del New England che era un bravissimo gin-nasta. Un giorno, mentre si recava a una gara di campionato, passando con l’automobile suun ponte notò che in un certo tratto il parapetto era crollato. Si fermò e vide un camion cadutonel fiume sottostante. L’incidente era appena avvenuto, l’automezzo stava affondando e ilconducente cercava disperatamente di uscire dall’abitacolo. Lo studente si tolse subito le scarpe e si tuffò nell’acqua che turbinava vorticosamente. Il camionista, preso dal panico, non riusciva ad aprire la portiera, allora il giovane gli fece se-gno di abbassare il finestrino perché il veicolo era ormai quasi del tutto sommerso e poi, gra-zie ai lunghi anni di allenamento ed esercizio fisico, usò tutti i suoi muscoli e tutta la forza cheaveva per estrarne l’uomo dal camion. Lo riportò in superficie e poi nuotò a riva, salvandoglila vita. Quella sera il giovane ginnasta non si presentò alla gara nazionale, ma nel frattemposeppe che era stato sospeso dalla direzione della scuola perché portava i capelli lunghi.La morale che se ne può trarre è che non si deve giudicare il carattere di una persona in base allalunghezza dei capelli. Un gesto che dimostra attenzione agli altri può influire sullo sviluppo del-l’atteggiamento mentale positivo.

Liberamente tratto da: Napoleon Hill, Le chiavi del pensiero positivo

La gentilezza è sempre vincente. È il meno dispendioso dei piaceri, non costa nulla e frutta molto.Dà gioia a chi la dona e a chi la riceve, perciò, come la misericordia, è doppiamente benedetta.

Erastus Wiman

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IN VETRINA

MELO FRENI

RISCATTO

euro 13,00

Si racconta di Genni, un giovane siciliano, coinvolto, involontaria-

mente, in una storia di violenza e di morte e che si ritrova a dove-

re scontare la pena dell’ergastolo.

Durante i trenta anni della sua permanenza in carcere, prima di

ottenere la grazia dal Presidente della Repubblica, Genni, aiutato

dalla benevolenza di vari personaggi (il superiore e sua moglie, il

cappellano, l’assistente sociale), matura il desiderio di riscattare

la sua vita e di «risalire la china» da sponde di male e di vendetta, verso

orizzonti di bene e di speranza.

Libero dal carcere, si reca come volontario in Kenia e qui si dedica agli altri con un amore

che lo porterà a donare la sua vita fino al martirio: infatti morirà durante un agguato...

Genni, come lui stesso si definì: visse nell’ombra dei giorni e fu testimone della fecondità

della colpa.

FELICE ACCROCCA

SCHIAVO IN EGITTO

La storia di Giuseppe

euro 10,00

Il testo ripercorre le tappe principali della storia di Giuseppe (37,1

ss.), che fu venduto come schiavo dai fratelli a motivo della gelo-

sia che costoro covavano verso di lui.

Attraverso la pagina biblica si rivivono le vicende drammatiche di

un’esistenza gravata da una serie di ostacoli di non poco conto,

che tuttavia non perde mai il contatto con Dio e la fiducia in lui.

Quello che rende grande Giuseppe, però, è soprattutto il fatto

che egli ha saputo riconciliarsi con la sua storia di sofferenza e di dolore: ac-

cettando ciò che Dio gli dà da vivere e imparando ad amarsi per quello che è e non per ciò

vorrebbe che fosse.

L’uomo sarà sempre inquieto, insoddisfatto, pronto a esplodere; solo dopo aver compiuto

questo percorso di riconciliazione egli potrà fare esperienza di pace e trasmettere pace, ren-

dendo così più bella la propria vita e quella di chi gli sta intorno.

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Sotto il suo materno sguardo

Sotto il suo materno sguardo

Maria Buono (a destra) con i suoi familiari (S. Marzano sul Sarno - SA)Pina Spinelli (Nocera Sup. - SA)

Anna e Concetta Villani con i loro cari (Nocera Sup. - SA) Immacolata e suor M. Paolina Rega (Nocera Inf. e Sup. - SA)

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MESSAGGIO DAL CAPITOLOGENERALE DEI SERVI DI MARIA

ALLA FAMIGLIA SERVITANA

13 settembre • 02 ottobre 2013

(Pietralba-BZ)

L’Ordine dei Servi di Maria, riunito nelCCXIII Capitolo generale a Pietralba(BZ), si rivolge a voi, sorelle e fratelli

della Famiglia Servitana, con le stesse paroleche hanno accompagnato la nostra preghierae illuminato il lavoro di riflessione e di verificasvolto in questi giorni. Quelle parole, chehanno cambiato il corso della storia e aperto ilvarco in cui il Dio della vita si è fatto presentecome uno di noi, ora vogliamo proclamarlecon voi: “Ecco la serva del Signore, avvengadi me secondo la tua parola” (Lc 1, 38). Con voce viva e decisa, questa risposta di Ma-ria all’annuncio dell’angelo, raffigurata nell’i-cona della Ss. Annunziata, vi giunga come au-gurio di fedeltà e di pienezza, affinché siate incomunione con noi e la nostra gioia sia piena(1 Gv 1, 3-4).

Provenienti da diverse parti del mondo, por-tando le nostre esperienze, le nostre fatiche,sogni e inquietudini, abbiamo sostato su que-sto monte di Pietralba in atteggiamento diascolto, di accoglienza reciproca e di condivi-sione dei doni, per rinnovare la nostra adesio-ne a Gesù, maestro e modello di vita, ed esse-re, come Maria, uomini e donne di comunio-ne, secondo la nostra vocazione di Servi.Consapevoli che viviamo in un mondo incontinuo cambiamento, restiamo vigili ai se-gni dei tempi, per saper rispondere coraggio-samente alle nuove sfide ed esigenze che lastoria ci presenta, dando ascolto ai nuovi bi-sogni delle donne e degli uomini di oggi. Dinanzi a un’umanità in cammino che pro-gredisce e avanza, ma ancora divisa da barrie-re e pregiudizi, vogliamo guardare ogni realtàin cui siamo immersi con gli stessi occhi dellaVergine di Nazareth, assumendo in noi il suostesso sguardo di tenerezza, versando l’oliodella compassione su ogni ferita causata dal-l’ingiustizia, dall’intolleranza, dalla violenzaumana; collaborando con il Figlio a rovescia-re i potenti dai troni per innalzare gli umili, a

EVENTI NELL’ORDINE DEI SERVI DI MARIAE NELLA NOSTRA FAMIGLIA

a cura di Anna Agnese Pignataro

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rimandare i ricchi a mani vuote per ricolmaredi beni gli affamati (Lc 1, 52-53). In questo modo, siamo certi di fare nostro ildono dell’amore ineffabile di Dio, che Ella haaccolto con docilità e passione, e di unire lenostre voci in un nuovo cantico di lode:• Al Padre, che cerca adoratori con un amoresincero e leale (Gv 4, 23), diciamo il nostrograzie, prolungando con la nostra vita la suastessa qualità di amore. In ascolto dell’invito diGesù: “Se tu conoscessi il dono di Dio!” (Gv 4,10), anche noi avvertiamo il bisogno di appa-gare la nostra sete, per uscire da situazioni dirigidità e di immobilismo e poter essere cosìdimora di quel Dio che ha voluto mettere lasua tenda in mezzo a noi. Certi di questa pre-senza, dobbiamo vivere nella dignità di figli,sentendoci forti di fronte ad ogni avversità chesi interponga nel nostro cammino. E quandotocchiamo con le nostre mani la miseria uma-na, non dobbiamo rinunciare a cogliere la bel-lezza con la quale Dio tutto ha plasmato, fa-cendo risuonare in noi le note armoniche delsuo primordiale compiacimento, quando vide“che tutto era molto bello!” (Gn 1, 31). È que-sta la profezia che vogliamo annunciare, que-sto il progetto da costruire: “cieli nuovi e terranuova” (Ap 21, 1), perché Colui che fa nuovetutte le cose non smette mai di porgere la suamano per asciugare ogni lacrima. Con Marianoi, Servi e Serve nel Regno, ci impegniamo acompiere uguali gesti che rechino sollievo econforto in tutte le situazioni di sofferenza. Nelnome del Padre, nel quale professiamo la no-stra fede, nessuno sia causa del dolore che faversare lacrime all’altro, ma soltanto motivo digioia e di speranza che allontani ogni tristezza.• Al Figlio, che è venuto tra noi per renderepiena la nostra gioia (Gv 15, 11), rinnoviamol’adesione e l’impegno di porre al centro dellanostra vita il bene dell’altro. Chiamati ad esse-re sale della terra e luce del mondo (Mt 5, 13.14), vogliamo vivere unanimi la sua Parola, in-carnando i suoi stessi sentimenti, le sue scelte,le sue azioni. Pur consapevoli dei nostri limitie delle nostre fragilità, coscienti di avere un te-soro inestimabile in vasi di argilla (2 Cor 4, 7),rispondiamo ogni giorno alla chiamata del Si-

gnore che ci invita a gettare le reti là dove l’es-sere umano è ancora privo della sua libertà, idiritti umani sono calpestati, la logica dell’in-teresse inquina e distrugge la vita sociale e irapporti tra di noi. La nostra povertà di forze ela piccolezza di fronte al mondo non devonoessere subite come un peso o un ostacolo sullanostra strada; ma, fidandoci di Colui che sce-glie sempre ciò che il mondo ritiene privo divalore, per confondere i piani dei forti e dei sa-pienti (1 Cor 1, 27), vogliamo viverle quale sti-molo ad andare avanti. Mettendoci in cammi-no verso le periferie della storia, vogliamo es-sere portatori di quel dono di amore che gra-tuitamente abbiamo ricevuto e con generosadedizione poterlo offrire agli altri. Nel nomedel Figlio, nel quale professiamo la nostra fe-de, nessuno sia spogliato della sua dignità, néprivato di quella libertà che gli permetta di vi-vere la vita in modo appagante e sereno.• Allo Spirito, fonte di ogni dono e di ogniconsolazione, apriamo le nostre menti e i no-stri cuori per essere espressione di quella no-vità, che ci permetta di realizzare in noi il suodisegno di pienezza. Come Famiglia dei Servi,sentiamo le nostre diversità di etnie, culture,mentalità ed esperienze, come la vera ric-chezza da testimoniare nel mondo, creandovincoli di fraternità e di pace con tutte le crea-ture. Consapevoli che il peccato è ciò checrea divisione, viviamo ogni giorno la conver-sione, evitando di dire: “io sono nella verità etu nell’errore”; vogliamo allontanare da noitutto ciò che divide e che ci impedisce di ac-cogliere l’altro nella sua singolarità. Scopren-do in questa diversità la manifestazione dellafantasia dello Spirito, lavoriamo a favore del-l’unità e della concordia nelle nostre case, neinostri paesi e nazioni. Nel nome dello SpiritoSanto, nel quale professiamo la nostra fede,nessuno si senta escluso o emarginato, eognuno di noi, cogliendo nelle piccole veritàdel quotidiano la sua voce come brezza leg-gera, si senta frammento di quella Verità che,solo nel rispetto dell’altro, si ricompone e simanifesta con tutta la sua forza e grandezza.La nostra lode si prolunghi nel canto della vita,dove la Parola si fa carne e ci apre ad una fe-

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condità sempre nuova. Come Servi della Ver-gine piena di grazia, siamo pronti anche noi adannunciare il dono che ci è stato dato, ponen-doci a fianco dei crocifissi e non di chi croci-figge, dei condannati e non di chi condanna,degli emarginati e non di chi emargina.Santa Maria aiuti tutti noi, suoi Servi e Serve,ad accogliere con gioia e disponibilità piena ildisegno d’amore del Padre, perché sappiamoessere, nella Chiesa e nel mondo, espressionedi fraternità solidale, manifestazione visibiledella carezza compassionevole di Dio, lievitonella costruzione del suo Regno.

XIX SIMPOSIO INTERNAZIONALE MARIOLOGICO

Liturgia e pietà mariana:a cinquant’anni dalla

Sacrosanctum Concilium

Pontificia Facoltà Teologica “Marianum”1-4 ottobre 2013

Percorsi

Un po’ di storia sui Simposi

Fin dal 1976 la nostra Facoltà Teologica Ma-rianum organizza ogni due anni un convegnodi studio e ricerca su argomenti afferenti alladottrina e alla devozione alla Madre di Gesù.A questi incontri, più volte ripetuti nei decennipassati, che hanno largamente interessato i di-versi cultori delle tematiche annunciate, è sta-to dato il nome risonante di Simposio. Non perun vezzo di novità e di distinzione dalle moltealtre manifestazioni di alto livello, ma sempli-cemente per indicare uno stare insieme a di-scutere di cose impegnative con serenità comese si fosse attorno ad una tavola rotonda.Merita di essere ricordato il primo Simposiodedicato agli sviluppi teologici che hanno ca-ratterizzato il dopo-concilio e, come era daaspettarselo, hanno investito anche la funzio-ne e il ruolo della Madonna nella storia dellasalvezza. Particolare attenzione venne dedi-cata al noto capitolo ottavo della Costituzione

sulla Chiesa, intitolata con riferimento a Cri-sto, “Lumen Gentium” (Luce delle genti), chereca il titolo, ricco di contenuto, “La BeataMaria, Vergine Madre di Dio nel mistero diCristo e della Chiesa”. È tutto un programmadi riflessione e di studio offerto dai padri con-ciliari ai cultori della Mariologia.Questo primo Simposio, dedicato alla Ma-donna, è stato vissuto come una felice espe-rienza per gli incontri degli studiosi nello spe-cifico settore, per i risultati raggiunti e per lamaturata convinzione che altri Simposi anco-ra avrebbero dovuto essere organizzati conscadenze biennali per approfondire semprepiù e sempre meglio il ruolo di Maria - beneespresso nella felice locuzione -“nel misterodi Cristo e della Chiesa”.

Selezione degli argomenti

Sollecitati da questa convinzione i docentidella Facoltà Marianum hanno presentatoper i diciotto Simposi svolti fino all’anno2011 argomenti e titoli che fossero il riflessoculturale dell’attenzione in crescendo versola Vergine Maria.Tra questi meritano una segnalazione i se-guenti: Maria nell’Ebraismo e nell’Islam oggi(1986); L’immagine teologica di Maria, oggi.Fede e cultura (1994); Maria nel dialogo ecu-menico in Occidente (2007). E come preludioalla preparazione del diciannovesimo Simpo-sio, del quale daremo alcune linee, l’organiz-zazione del diciottesimo Simposio dal catti-vante titolo La figura di Maria tra fede, ragio-ne, sentimento. Aspetti teologico-culturalidella modernità (2011).

La Costituzione conciliareSacrosanctum Concilium

nel cinquantesimo anniversariodella pubblicazione (1963-2013)

Il diciannovesimo Simposio, tenutosi nei gior-ni 1-4 ottobre 2013, nonostante persegua lefinalità che furono alla nascita e alla afferma-zione dell’Istituto dei “Simposi” della nostraFacoltà, è stato provocato da una ricorrenza

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quant’altro mai significativa ed incisiva nellastoria della Chiesa del secolo ventesimo, ossiadalla ricorrenza del cinquantesimo anniversa-rio della pubblicazione della CostituzioneConciliare Sacrosanctum Concilium (4 di-cembre 1963) sulla Sacra Liturgia. Il primo do-cumento conciliare uscito dall’Aula del Vati-cano II per la firma del Papa Paolo VI.L’argomento che conferisce una spiccata coe-sione al documento conciliare è la sacra Litur-gia come vertice verso cui tende l’azione del-la Chiesa e contestualmente come sorgentealla quale la Chiesa attinge la sua forza perrealizzare la missione che Gesù Signore le haaffidato in questo mondo. La SacrosanctumConcilium è il documento che per la primavolta nella storia dei Concili è dedicato nellasua interezza alla sacra Liturgia ed è anche laprima volta che alla sacra Liturgia viene asse-gnato il posto che le compete nella teologia enella prassi pastorale.

Liturgia e pietà marianaal XIX Simposio

Il cinquantesimo anniversario di un docu-mento così importante per la sacra Liturgianon poteva non captare l’attenzione dei Li-

turgisti per non procedere ad un suo ap-profondimento nel contesto della Chiesa cheaveva vissuto e viveva l’immediato dopoConcilio. Parte integrante di tale approfondi-mento sono state, e lo sono tuttora, alcune te-matiche mariologico-liturgiche emergentidalla sua ricezione e dal contributo notevolevenuto dal celebrato capitolo ottavo della Lu-men Gentium (anno di pubblicazione 1964).Nel diciannovesimo Simposio sono emersinuovi itinerari di ricerca mirata ad una ulterio-re comprensione della correlazione tra litur-gia e pietà mariana.

Le giornate di studio del Simposio

Con una non molto impegnativa incursionenelle quattro giornate di studio occupate dalXIX Simposio si colgono le rispettive coordi-nate distribuite due al mattino e due al pome-riggio non necessariamente vertenti su argo-menti affini. Gli enunciati dei temi che i rela-tori avrebbero svolto, nel loro insieme, lascia-vano intuire che il percorso fatto dai PadriConciliari per realizzare l’incontro tra la teo-logia mariana e la teologia liturgica è stato unpercorso alquanto faticoso, ma che alla fine èriuscito di comune gradimento.

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OPrima giornata

L’uditorio della prima giornata ha ascoltatol’efficace panoramica del Prof. Gilles Routhiersul movimento liturgico e il movimento ma-riano al Vaticano II: due movimenti convo-gliati rispettivamente al momento della rice-zione del concilio nell’incontro tra la teologiamariana e la teologia della liturgia. Il rapporto dialettico tra liturgia e pietà maria-na è stato ripreso e riproposto dal Prof. Fabri-zio Bosin sulla scorta dei diari e delle memo-rie di padri e periti conciliari, tra i quali ricor-da Ratzinger (futuro Papa), teologo del Card.Frings, Romano Guardini, K. Rahner e il notomariologo R. Laurentin. Il Prof. Silvano Maggiani e il Prof. CorradoMaggioni hanno volto la loro attenzione allosviluppo della pietà mariana inserita nell’al-veo dell’unico culto cristiano. Guida della ri-spettiva ricerca sono state le quattro costituzio-ni conciliari (Sacrosanctum Concilium; LumenGentium; Dei Verbum e Gaudium et Spes), el’Esortazione Pastorale Marialis Cultus diPaolo VI (anno 1974). Comune la sottolinea-tura dell’efficacia pastorale e della forza rin-novatrice della pietà mariana nella promozio-ne del costume cristiano.

Seconda giornata

La seconda giornata è stata aperta dall’inter-vento del Prof. Salvatore Perrella, che ha fat-to una panoramica degli apporti dell’attualemagistero pontificio allo sviluppo e all’ap-profondimento del culto cristiano a Maria.Nel ventaglio di anni che va dalla Sacrosanc-tum Concilium alla celebrazione dell’attualeSimposio ha trovato il giusto posto la LetteraEnciclica del Papa Francesco Lumen Fidei(29/VI/2013), che termina con una preghiera aMaria, Madre della Chiese Madre della nostraFede. Il Prof. Aurelio Garcías Macías dellaPontificia Università San Damaso (Madrid) haanalizzato con acribia le modalità con le qua-li il dato comune del culto cristiano a Maria èstato recepito nel Concilio e nel dopo Conci-lio nella sua collocazione tra le istanze della

Liturgia e la spontaneità che caratterizza lapietà popolare mariana.Sono emerse le caratteristiche di questo incon-tro riconducibile a singolarità, reciprocità esviluppo. Il Prof. Giorgio Bonaccorso dell’Isti-tuto di Liturgia Pastorale Santa Giustina (Pado-va) è partito da due formule occorrenti nel lin-guaggio moderno: “dire il nome”, “ vedere ilvolto” con le prima delle quali si indica unapersona nella unicità del suo essere e con laseconda invece si indica la sua irriducibile tra-scendenza. Riporta i due concetti in liturgia:dire il nome (Maria) fa di Gesù la presenza diCristo nella doppia appartenenza alla dimen-sione biologica (genealogia) e alla dimensionestorica (eccezionalità della sua figura); vedereil volto (Cristo) è la presenza di Cristo secondoquell’intenzione che voleva esprimere l’imma-gine. Nel fatto liturgico, grazie alle rispettivecaratteristiche, nome e volto si traducono nellaesperienza della presenza di Cristo e di Mariasegnata però da una dissomiglianza. La Prof.ssa Cettina Militello dell’Istituto Litur-gico di S. Anselmo - Roma – P.F.T. Marianum,ha fatto una articolata rassegna delle celebra-zioni mariane nella liturgia. Considerate comeantefatto della riforma liturgica le due Costitu-zioni conciliari Sacrosanctum Concilium e Lu-men gentium, si sofferma dapprima sulle festi-vità mariane riportate nel Messale prima dellariforma, per passare poi a quelle del Messale diPaolo VI. Segnalati i tratti comuni e permanen-ti della liturgia cristiana, sottolinea l’importan-za che hanno assunto alcune celebrazioni,delle quali ha segnalato una doppia dicitura,che potrebbe dire “un prima e un poi”. La quarta domenica d’Avvento diviene La Do-menica quarta Adventus; la Solennità dell’Im-macolata Concezione viene detta prima InConceptione Immaculata Mariae Virginis e poiIn Conceptione Beatae Mariae Virginis. La so-lennità dell’Assunzione è un tipico esempio diritocco: prima della riforma si legge: Nella vigi-lia dell’Assunzione della B. Maria Vergine e perdue volte nel giorno della festività Nell’Assun-zione della B. Maria Vergine. Nel Messale rifor-mato: Messa nella vigilia e nella festa Messa delgiorno. Sotto il titolo di Maria nel mistero della M

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chiesa trova la sua collocazione la raccolta diMesse in onore della Beata Vergine Maria editain occasione dell’Anno Mariano, indetto dalPapa Giovanni Paolo II nella prospettiva del bi-millenario della nascita del Signore.

Terza giornata

La terza giornata presenta una nota distintiva,quantunque non mutino le sorgenti cui si ispi-rano i relatori. Il Prof. Klaus Peter Dannecker,del Deutsches Liturgisches Institut - Trier, rile-va la nuova prospettiva della pietà mariana re-sa più visibile nella raccolta delle messe ma-riane, che presentano una immagine moltepli-ce e ricca di Maria: oltre ad essere un esempiodello sviluppo liturgico testimoniano come lapietà mariana abbia un ambito espressivo no-tevole e vario. Il Prof. Daniele Sabaino, del-l’Università di Pavia, Dipartimento di Musico-logia e Beni Culturali (Cremona) ha esaminatocanti mariani contenuti nelle diverse edizioni

di Nella casa del Padre e nel Repertorio Na-zionale di Canti per la Liturgia. Puntualizzatal’attuale situazione dell’innografia mariana,dai canti emergono elementi un po’ inattesi,come canti che parlano di Maria o a Maria,canti in voce di Maria, gesti di intercessione ti-pici della Vergine, attributi e sue prerogative.Mentre rinnovamento e continuità nella pro-duzione mariana post-conciliare si notanopresenti, l’afflato poetico e il valore letterarioè un dato variabile. Il Prof. Vincenzo Francia, della P.F.T. Maria-num, ha inteso “interpretare il tempo in cui vi-viamo”, ossia riflettere sull’arte mariana post-conciliare, non comunque, ma nel clima cul-turale determinatosi nella Chiesa dopo il Vati-cano II, nel quale sono confluiti movimenti divario genere, da quello liturgico, a quello bi-blico, a quello patristico, ecc. dando origine anuovi progetti educativi e pastorali. Intanto siprofilavano all’orizzonte nuove sfide che lamodernità stava per rivolgere alla chiesa. An-

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che l’arte ha respirato questo movimentatoclima; non poteva estraniarsi. Pretendere dipercorrere sentieri già battuti e non tentare difarsi interprete del moderno che avanzava sa-rebbe stata una illusione. Il Prof. Carmelo Dotolo, della Pontificia Uni-versità Urbaniana, chiudeva la terza giornatacon una relazione dal titolo pungente Liturgiae pietà mariana alla prova della modernità,dove mette a fuoco alcuni fattori che impre-gnano l’attuale società postmoderna come lacaduta del significato della liturgia per un ver-so e la vitalità della pietà in genere e marianain particolare per un altro verso. Due processiaffiorano: quello della sottovalutazione del re-ligioso operata dalla modernità e quello dellasocietà post-secolare che perde la sua qualifi-ca, perdita che si traduce in positivo nella ri-scoperta delle credenze e delle pratiche reli-giose, anche se distorte e contaminate. Lapietà popolare e mariana corrisponde all’esi-genza di una spiritualità che non disattivi ilrapporto col sacro. All’azione liturgica è datodi esprimere il valore simbolico del messaggiocristiano che disegna una trama di relazioniparticolari segnate dalla novità dell’eventomessianico di Gesù Cristo. Ma appartiene allapietà popolare e mariana di correlare il pro-prio universo, fatto di gesti di culto, di lin-guaggi tradizionali e di simboli, con la memo-ria cristologica ed ecclesiastica.

Quarta giornata

Con l’indirizzo del priore della Comunità diBose (Magnano, Biella), Fr. Enzo Bianchi, e laconsegna del premio «René Laurentin – ProAncilla Domini» al Prof. Giancarlo M. Bruni,OSM, si è chiusa la quarta giornata del XIXSimposio.

La Redazione

INCONTRO A SAN VITALIANO (NA)PRESSO LA COMUNITÀ TUTELARE

(ISTITUTO “MADRE MARIACONSIGLIA ADDATIS”)

22 novembre 2013

Oggi la nostra comunità è in festa e questa fe-sta la vogliamo condividere insieme a tuttivoi. Non poteva esserci occasione miglioreper riflettere e dirci alcune cose che ci riguar-dano, che fanno parte della nostra quotidia-nità, che ci danno la possibilità di vivere, checi permettono di essere uomini e donne vere.Questa è la nostra casa, è il luogo in cui con-dividiamo ogni momento, in cui la gioia e ildolore sono alla portata del giorno, si mesco-lano e si intrecciano, tanto da diventare vissu-to quotidiano. È il luogo in cui è bello esseredisponibili, è bello stringere una mano, è bel-lo poter abbracciare, accarezzare, consolare,incondizionatamente. È bello esserci a tutti icosti. Doveroso è dunque ricordare gli arteficie i sostenitori di questa immensa Opera. Colo-ro che hanno creduto e hanno avuto la forzadi tramandare e demandare alle persone giu-ste, per far sì che il disegno si realizzasse nei

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migliori dei modi. Oggi vo-gliamo innanzitutto, ringrazia-re le suore, per la loro presen-za, la loro disponibilità, in par-ticolare vogliamo ringraziaresuor Fortunatina Di Maio, fau-trice e fervente sostenitrice diquesta realtà.La sua opera e quella delle al-tre Sorelle, è impressa nellemura di questo Istituto, la lorovoce riecheggia ancora neicorridoi, nelle scale, nei refet-tori, in tutti gli spazi oggi occu-pati dai nostri ospiti.È doveroso ringraziare il sin-daco, dottor Antonio Falconee l’Amministrazione comuna-le tutta di San Vitaliano (NA),perché sempre presenti, apertiad ogni iniziativa, sostenitoridelle nostre attività e del no-stro fare. Il parroco don Salva-tore Candela, per essere no-stro padre spirituale, guidacerta e possente per tutti colo-ro che lo cercano e aspettanoun conforto, una benedizione,una mano sulla fronte che tan-to giova. Il Personale tutto,che pazientemente si dedicacon amore ed umanità ai nostrinonni, bisognosi di cura e diaffetto. Ed infine, pemettetemi,è doveroso ringraziare il signorGiuseppe Candela e l’avvoca-to Aniello Candela, perché ègrazie a loro, se oggi possiamoritrovarci, possiamo condivi-dere momenti speciali, in cuila generosità, la dedizione, l’a-micizia, il rispetto per il lavoro,la fanno da padrone.

Margherita NappiSociologa del “Centro Anziani” di

S. Vitaliano (NA)

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Molte delle manovre di primosoccorso richiedono un oppor-tuno addestramento o sono ef-

fettuabili solo da personale sanitario specia-lizzato.

È opportuno invece tenere a portata dimano alcuni numeri di telefono: il 118, il nu-mero del Centro antiveleni, del Pronto soc-corso, della guardia medica e dei vigili delfuoco più vicini. È bene poter fornire al cen-tro di emergenza il maggior numero di infor-mazioni sull’incidente.

In caso di intossicazione, non provochia-mo il vomito, potremmo causare più danni;inoltre non facciamo ingerire latte, perchépotrebbe aumentare l’assorbimento di alcu-ne sostanze.

In caso di soffocamento per ingestione dicorpo estraneo, non tentiamo di rimuoverel’oggetto, perché si rischia di spingerlo nellevie respiratorie. Si può invece invitare la per-sona a tossire ed eventualmente possiamopraticare, per chi sia addestrato, la manovradi Heimlich (vedi sito www.ospedalebambi-nogesu.it - manovre di emergenza).

Ovviamente la cosa più importante da fa-re, come per ogni altro tipo di incidente gra-ve, é quella di avvertire immediatamente il118 o portare subito il soggetto al ProntoSoccorso più vicino.

In caso di ustione lieve, poniamo subitola parte ustionata per alcuni minuti sotto ac-qua fresca. Non va applicato nessun unguen-to (olio, pomata, ecc.). Soprattutto per i bam-bini, ustioni lievi ma estese possono esserecomunque pericolose! Non esitiamo quindia contattare il centro di emergenza o il pedia-tra. In caso il fuoco avvolga interamente lapersona, si può tentare di soffocare le fiammecon una coperta, lavare abbondantementecon acqua fresca e pulita (non ghiaccio) leparti ustionate e coprire con un telo pulito.

Non togliamo mai gli indumenti rimastiattaccati allla pelle!

In caso di ferita grave, per arrestare l’even-tuale emorragia, si può esercitare una pressio-ne prolungata della ferita con un tampone.

In caso di inalazione di fumi, entriamo nel-la stanza con un fazzoletto umido sul naso esulla bocca e portiamo subito il soggetto all’a-ria aperta o, quando, è impossibile, apriamo lefinestre per favorire il ricambio d’aria.

In caso si tratti di gas domestico (metano)non accendiamo le luci, non utilizziamo cel-lulari e non suoniamo il campanello, perchéil metano è molto infiammabile!

Dopo una brutta caduta, non spostiamo ilsoggetto, non diamogli da bere nè facciamo-lo alzare senza che si sia accertato che non visiano fratture o traumi. �

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L’ANGOLO DELLA SALUTE

Norme di primo soccorso...Liberamente tratto da: “Calendario della Salute”, 2012

dott.ssa Anna Maria SperaVia R. Vitolo n. 36 - 84014 Nocera Inferiore (SA)

tel: 0815175052 cell: 3336587040 - email: [email protected]

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UN VIAGGIONELL’ARTE INDONESIANA

10 Novembre 2013

Spettacolo di danze e musica tradizionaleMostra di artigianato indonesiano

Seminario e Laboratorio

Basilica di San Giovanni MaggioreRampe San Giovanni Maggiore

(Via Mezzocannone)

in collaborazione con

UNAS Associazione artististica UniversitasNasional - (Jakarta)

ATL Associazione per lo studio delletradizioni orali - (Jakarta)

ICRA Project (Centro Internazionaledi Ricerca sull’Attore) - Napoli

Teatro nel Baule - NapoliTeatri di Seta - Napoli

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La Redazione è lieta offrire uno spazio amicoa quanti desiderano comunicare i loro senti-menti e pensieri attraverso lettere, poesie, di-segni o altro. In questo numero diamo la pa-rola alla Prof.ssa Antonia Soriente, docentedi Lingua e Letteratura Indonesiana pressol’Università degli Studi di Napoli “L’Orienta-le”, ideatrice di questa iniziativa: “Un viaggionell’arte Indonesiana”. Con questo evento, at-traverso il linguaggio della danza, si sonouniti due mondi: l’Oriente e l’Occidente.Hanno partecipato allo spettacolo il consolegenerale della Repubblica di Indonesia in Ita-lia Giuseppe Testa, il vice Ambasciatore PrioIswanto, il Pro-Rettore dell’Orientale EldaMorlicchio e il Rettore dell’Università UNASEl Amry Bernawi.Uno spettacolo che ha nutrito l’anima e lamente. Abbiamo partecipato anche noi, conle due consorelle indonesiane: Suor Meli Tatie suor Selvi Balok. Così per una serata si so-no ritrovate a casa loro. Grazie, alla caraprof.ssa Antonia, per l’invito!

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Nell’ambito delle convenzioni conl’Università indonesiana Universi-tas Nasional (UNAS) e con il con-

sorzio universitario indonesiano per lo studiodelle tradizioni orali (ATL), l’Università deglistudi di Napoli l’Orientale organizza una duegiorni di attività artistiche e culturali sull’In-donesia.

Il programma denominato TOPENG (ma-schera in indonesiano) prevede una serie di at-tività quali una mostra di articoli di artigianatoindonesiano, uno spettacolo di danze e musi-che tradizionali e un seminario nella cornicedella Basilica di San Giovanni Maggiore. Lanutrita delegazione indonesiana costituita daartisti, musicisti e docenti, accompagnata dafunzionari del Ministero dell’istruzione e cul-tura indonesiana visiterà la città di Napoli conl’intento di rafforzare i legami già istituiti conl’Orientale. Caratterizza il passaggio napoleta-no un aspetto di relazioni tra paesi con intentidi cooperazione scientifica e cooperazione traistituzioni. Oltre allo spettacolo infatti è previ-sto un seminario di studi sulla musica e danzeindonesiane con la partecipazione di studentie ricercatori e studiosi che ben si inserisce nel-le attività previste dalla convenzione in atto.

La tappa napoletana è fissata al giorno 10novembre 2013 nella Basilica di San GiovanniMaggiore per lo spettacolo che si terrà alle19,00. Gli spettatori avranno anche la possibi-lità di visitare una piccola mostra di articoli diartigianato locale provenienti da varie zonedell’Indonesia dal momento che gran parte

delle danze indonesiane presentate allo spet-tacolo coinvolgeranno l’uso delle maschere, siè ritenuto interessante avere un seminario edelle dimostrazioni delle danze con le ma-schere operando un confronto con la tradizio-ne delle maschere della commedia dell’arte.Per questo motivo, la Basilica di San Giovanni,grazie alla sua posizione strategica nel centrostorico di Napoli rappresenta un luogo idealeper questo momento di confronto artistico in-ternazionale e di incontro interculturale chevede impegnati tre gruppi di teatro napoletaniche contribuiranno con la propria arte a trac-ciare un confronto diretto tra le tradizioni tea-trali dell’Indonesia e della commedia dell’arte.

La maschera (topeng) è il filo conduttore diquesto viaggio di conoscenza e scambio cultu-rale. La maschera, che nella tradizione indone-siana ha tipologie, funzioni, usi e forme moltovariegate investe il campo del sacro, del profa-no, del teatrale, contraddistingue i personaggi,diventa ricettacolo di forze sovrannaturali, ser-ve a scacciare le forze malefiche o nasconderel’identità dei personaggi, utilizzata in molti deinumeri dello spettacolo diventerà l’elemento didiscussione del laboratorio dove gli artisti indo-nesiani e italiani si confronteranno e farannodimostrazione delle varie tradizioni artistiche.

Prof. ssa Antonia SorienteLingua e letteratura indonesiana

Dipartimento Asia, Africa e Mediterraneo

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Suor M. Giustina(Brigida Esposito) 1886 - 1968

N’anno del Signore 1968, il gior-no 19 dicembre moriva Brigi-da Esposito, figlia dei furono

Santolo e Maria Napolitano, nata a Scisciano(NA) il 19 gennaio 1886. All’età di otto anni,perché orfana fu accolta nel nostro orfanotro-fio di San Vitaliano (NA). Aveva quattordicianni quando la Madre Fondatrice morì.

All’età di 23 anni diventò suora di questaCongregazione, come le aveva predetto laMadre Fondatrice.

Per tre anni esplicò il compito di suoraeducatrice delle bambine dell’orfanotrofio diIsernia (1919-1921), continuò la stessa mis-sione per 12 anni nell’orfanotrofio di Napoli;fu poi suora questuante.

Nel 1946 fu eletta superiora della stessacasa e durò in carica 13 anni. Nel 1957, di-messa da superiora perché anziana, congrande umiltà ritornò al compito di suoraquestuante.

In febbraio del 1968 una caduta la co-strinse a letto ove vi restò per 10 mesi, fino algiorno della morte. Fu a tutte di esempio digrande umiltà, mortificazione e sacrificio, achi l’avvicinava insegnava ad essere ubbi-diente. Era capace di celare a tutti le sue penesotto un sorriso ed una parola buona. Dopo ifunerali, la salma venne trasportata nel cimite-ro del Pianto in Napoli nella Cappella delleSuore di codesta Congregazione, accompa-gnata da un corteo di suore e orfanelle.

(Cfr II Registro delle Religiose defunte della Congre-gazione, 1935-1985, p. 35)

NEL SOLCO DELLA CONTINUITÀ NELLA LUCE DEL R

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Vogliamo ricordare le Consorelle “che cihanno preceduto nella fede e nella speranzae ci hanno indicato il cammino”

(I Macc. 2,51).

IN MEMORIA di

SUOR M. DOLORES (Anna) MARI 23 settembre 1916 - 16 settembre 2013

“…Ogni giorno di vita può farci acquistare il Paradiso”.

Madre Maria Consiglia Addatis

In questa monumentale Chiesa di sanPietro a Maiella, sotto lo sguardo ma-terno della Vergine Addolorata siamo

chiamati e convocati a vivere con la conso-rella Suor M. DOLORES MARI il compi-mento della sua Ora con il Signore e Mae-stro; a lei che ha risposto all’invito seguen-do con dedizione e gioia il Signore Gesùnella sequela del Cristo tra le Serve di Ma-ria Addolorata, e ha donato le migliorienergie alla formazione umana, cristiana eprofessionale delle fanciulle orfane, ora siaprono le porte del convito nuziale del cie-lo e le è data l’eredità dei beni promessi dalSignore ai suoi servi fedeli.

Con la celebrazione eucaristica, memo-riale della Pasqua di Cristo che stiamo periniziare, desideriamo rendere grazie al Si-gnore per il dono della vita di suor M. Do-lores, per i suoi cari, in particolare per la ni-pote Maria che l’ha seguita con particolareaffetto, per la vocazione servitano-mariana,e per tutto il bene che ha compiuto conpassione e disponibilità. Ti accolga, suorM. Dolores, il Signore, nella luce e nellapace del suo regno.

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RINGRAZIAMENTO

Ringrazio, a nome delle Sorelle dell’Istitutoche rappresento, i confratelli che ci hanno ono-rato della loro partecipazione e hanno pregatocon noi: fra Antonio Cafaro, fra Antonio Pasco-li, nostri fratelli servi di santa Maria; il padre Sal-vatore Candela che sentiamo nella nostra Co-munità di Napoli presenza fraterna e discreta, etutti voi che con noi avete partecipato a questadivina liturgia e pregato per suor Dolores.

Un ringraziamento speciale desideroesprimerlo alle mie Sorelle della comunità inNapoli: nella prolungata sofferenza di suorDolores, a letto per oltre cinque anni, nonhanno fatto mancare il conforto dello spirito,la premurosa cura del corpo nel quale hannoravvisato i patimenti di Cristo; con una gara diattenzioni e di sollecitudini fraterne hannoconfortato fino all’ultimo respiro l’esistenzadella sorella ammalata che ora, nella visionebeata di Dio, invita tutti ad asciugare le lacri-

me, a pensarla nel grande abbraccio di DioPadre, condotta per mano da santa Maria, lamadre del Crocifisso Risorto, da lei costante-mente invocata con la preghiera del rosarioche stringeva costantemente tra le dita. Una particolare ammirazione e riconoscenzadesidero manifestarla anche alla signora Fran-cesca Neri, attenta custode di suor Doloresnell’ultimo tratto di vita.

Ora, suor Dolores, ti chiediamo di interce-dere per tutti noi ogni grazia necessaria per-ché possiamo sempre essere per il mondo eper la Chiesa luce di santità cristificata e cristi-ficante (cf San Paolo, 1), presenza di miseri-cordia e di amore compassionevole versoquanti vivono nel bisogno.

Arrivederci in Dio, suor Dolores!

Suor M. Teresa Pastorepriora generale

Napoli, 17 settembre 2013(Saluto di commiato nella S. messa esequiale delle

ore 10,00 nella Chiesa di san Pietro a Maiella).

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EL RISORTO

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1949. Portaromana - Nocera Sup. (SA) - Professione Perpetua.

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L’amico Dino De Simone a nome dei fra-telli scrive una lettera ai genitori nel giorno del50° anniversario di matrimonio, ricordato il12 ottobre 2013, nella Parrocchia di MariaImmacolata in Nocera Inferiore (SA), cele-brante Don Rosario Villani.

STO PENSANDO

Sto pensando a due persone.Sto pensando ad una coppia, a due anime, adue menti a due corpi.Sto pensando ad un matrimonio particolare, adue vite importanti.Ricordate come vi siete incontrati? Ricordatecome vi siete amati?

Sto pensando a quel momento del primo in-contro, del primo sguardo scambiato, del pri-mo incrociarsi per strada. Del primo tenersiper mano, della scintilla scoccata nel cuore,del sapore di quel primo bacio.Sto pensando a quel giorno dove è stato dettoil primo SI, la prima promessa per tutta la vita.Sto pensando al primo giorno di quando sieteandati ad abitare insieme nella vostra casa.Pensate che da quel giorno tutto è cambiato,un miracolo d’amore che si traduce in altriquattro miracoli di vita, i vostri figli. Tutto hainizio da quel giorno di mezzo secolo fa, tuttauna nuova vita iniziata da una promessa.Sto pensando a quattro giorni importanti dopoquel giorno, le sensazioni dopo aver dato lavita ad altre quattro persone.

Avete donato ognuno di voi l’uno all’al-tra tutto voi stessi per donare al mondouna nuova famiglia.Da quattro vite nascono ancora altre vi-te, altre famiglie, i nipoti, generi, nuora.Quanti avvenimenti vissuti nella vostravita, quante cose affrontate insieme nelbene e nel male.Quanti momenti belli e quanti tristi,quante gioie e quanti dolori, quanta fati-ca nel vivere e crescere i figli.Quante persone sono entrate nella vo-stra casa, nella vostra vita, quante perso-ne che non ci sono più.

IN BREVE

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Anche se con gli anni quel primo giorno visembra lontano e diverso, è stato lo stessoamore a guidarvi e a sostenervi.Lo stesso amore di 50 anni fa!Cosa vi sentite nel cuore? Come siete riusciti?Vorremmo entrare nei vostri cuori, nelle vo-stre menti per vedere tutta la vostra vita, il se-greto del vostro amore, imparare dalla vostravita per la nostra vita.Vorremmo essere là, 50 anni fa, tornare indie-tro con voi e vivere con voi quel giorno.Non ha misura l’amore dei genitori, non haporte il cuore di una mamma e di un padre.Cosa dire di più di voi, del vostro amore, delvostro “SÌ”, della vostra vita?Possiamo solo dirvi GRAZIE.Un GRAZIE che in questo giorno si traduce inun rendimento di Grazia a DIO che vi ha do-nato la vita, l’amore che vi scambiate ancora eche continua da più di 50 anni.Anche noi diciamo Grazie a DIO perché ab-biamo ricevuto la Vita grazie a voi due a quel“SÌ” del 12 Ottobre 1963.

Grazie papà!

Grazie per aver amato la Mamma e rispet-tata come un bene prezioso, come Cristo facon la Sua Chiesa, così in tutti questi anni tisei preso cura di Lei, di noi figli, dei nipoti, deituoi generi e di tua nuora.

Abbiamo sempre ammirato il tuo insegna-mento di Padre attento e amorevole verso tut-ta la nostra famiglia, un vero custode del benee dell’unità di tutti noi, ci è d’esempio la tuaonestà di vita e i tuoi valori di uomo, di mari-to, di padre, di nonno.

Hai lavorato sempre e solo per il bene del-la tua famiglia, per chi il Signore ti ha donato.

Quanta premura per ogni bisogno che haicolto in tutti questi 50 anni per tutti noi, sem-pre hai risposto con il tuo cuore generoso, latua vita ci è da esempio specie per noi figlimaschi e per i tuoi quattro nipoti.

Grazie papà ti vogliamo bene!

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Grazie mamma!

Questa parola Mamma risuona dolce neinostri cuori, come dice una canzone quandosi pronuncia la parola Mamma le labbra sibaciano due volte, a significare tutto l’amoree il bene che racchiude questa parola. Si puòdire che in te si compie profondamente il si-gnificato di questa parola.

Abbiamo apprezzato in te il senso dell’a-more e del rispetto verso la persona che Dio tiha messo accanto, perciò diciamo anche a te:Grazie Per aver amato Papà, grazie della tuafedeltà, della tua umiltà che hai mostrato in 50anni di matrimonio, per tutti i momenti chehai tenuto salde le redini della famiglia, la tuacostanza nell’andare avanti e della tua dispo-nibilità verso tutti. Abbiamo ammirato in te lacalma e la tranquillità della vita, mai ti sei per-sa nelle difficoltà e nelle sofferenze, nei di-spiaceri o nelle malattie, abbiamo imparatoda te come essere realisti nella vita, con il tuo

esempio ci hai trasmesso sempre quel giustoottimismo che ti fa sollevare da qualche cadu-ta che ti capita lungo il viaggiare della vita…

Grazie mamma ti vogliamo bene!

Con noi ci sono anche tutti quelli che cihanno preceduto nel cammino verso, la Vita,verso la Città Celeste, ci sono i nonni, i vostrigenitori, a loro la nostra preghiera e il nostrograzie perché vi hanno donato la vita, ci so-no tutti quelli che 50 anni fa hanno vissuto ilgiorno più importante del vostro Amore.

A tutti loro chiediamo una preghiera pervoi due, perché questo amore si rinnovi e virenda sempre più forti e ci sia da sostegno anoi figli, generi, nuora e nipoti.

I Vostri Figli:Dino, Anna Maria, Maria Rosaria

e Antonello De SimoneNocera Inferiore (SA), 12 ottobre 2013

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Carmela Granato1949-2013

Una lacrima per i defuntievapora.

Un fiore sulla loro tombaappassisce.

Una preghiera per la loro animala raccoglie Iddio.

S. Agostino

Maria Luisa Vitolo1949 - 2013

“Il ricordo di una persona caradeve essere custodito

nel cuore di chi le vuole benee non altrove”.

Non piangete la mia assenza, sentitemi vicino

e parlatemi ancora.Io vi amerò dal cielo

come vi ho amati sulla terra.S. Agostino

Salvatore Cavaliere1952-2013

Ogni uomo vorrebbe viverela propria vita a pieno.

In questo sei riuscito, con amoreper la tua famiglia, umiltànell’offrire consigli, lealtà

e rispetto in ogni relazione,forza e semplicità nell’affrontare

i problemi della vita.Con la stessa semplicità

ti abbiamo amato e ti amiamoe per sempre vivremo della forza

che ogni giorno ci haisaputo dare...

...And when the night is cloudy,there is still a light that shines on

me, shine until tomorrow, let it be...

Maria Spiniello1942-2013

Il tuo sorriso, Mamma,illuminerà i nostri cuori.Tu non sei andata via,sei viva in noi e sarai

la nostra guida, sempre.

Maria Muzzo1929-2013

Non piangete la mia assenza:sono beata in Dio e prego per voi.

Io vi amerò dal Cielocome vi ho amati sulla terra.

Anna Leo1957-2013 In ricordo di

una donna semplice.In ricordo di una donnagiusta e comprensiva,

sempre affettuosamente disposta verso il prossimo.

In ricordo di una vera, carissima Madre.

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Ogni mese in tutte leComunità della Congregazionesi celebra una S. Messa per le

Consorelle, familiari, amicie benefattori defunti.

(Cost. 34/b)

GLI AMICI CHE CI HANNO LASCIATO

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Grazie...Ai Soci e Collaboratori

delle nostre Opere MissionarieCasa del Fanciullo “Goccia d’amore

Emilia Pasqualina Addatis”,Ezpeleta (Argentina)

Casa Hogar “Maria Consiglia Addatis”,Guadalajara (Messico)

(ottobre-dicembre 2013)

* Concetta Villani (coordina-trice-Nocera Sup.)

Da Cava de’ Tirreni: LambiaseLucio. Da Nocera Superiore:Buccino Anna, Canale Anto-nietta, Canale Rosanna, Canta-rella Anna Maria, Cioffi Maria,Fornaro Francesca, Fornaro Te-resa, Genco Michele e Laura,Iannone Maria, Liace Vito eMaria Rosaria, Petti Gabriele eLucia, Rubino Antonietta, Rug-giero Giuseppina, Stanzione Lui-sa, Stanzione Rosa ved. Battipa-glia, Stan zione Carolina, Stan-zione Clelia, Santoro Lucia, Trot-ta Giuseppe, Villani Anna Maria,Villani Pasquale e Anna. Da No-cera Inferiore: Capaldo Sabatinoe Teresa. Da Pagani: Rinaldo Pa-trizia, Rubino Teresa, StanzioneClelia. Da Castel San Giorgio:De Prisco Gennaro. Da S. Egidiodi Monte Albino: Rubino Anna,Manzo Anna, Manzo Stefania.Da Angri: Stanzione Rosetta.

* Concetta Villani (coordina-trice della chiesa cimiteriale,Nocera Sup.)

Da Nocera Superiore: Avino An-tonio e Maria, Battipaglia Feli-cetta, Di Mauro Rosanna, Espo-sito Roberto, Fiumara Mariaved. Ruggiero, Granato Annun-ziata, Mar rafino Lucia, PalumboClelia, Santucci Clementina,Villani Michela. Da Castel SanGiorgio: Amabile Michela, Aval-

lone Raffaela, Calabrese Luigia.Da Nocera Inferiore: CalifanoDon Pietro, De Prisco Lucia.

* Margherita Attanasio (coor-dinatrice-Nocera Sup.)

Da Cava de’ Tirreni: Bianco Giu-seppina, Rossi Paola. Da Ercola-no (NA): Limoncelli Carolina. DaNocera Superiore: Apicella Car-mine, Attanasio Carmela, Attana-sio Gerarda, Avagliano Carmela,Barbato Rosalba, Bevilacqua Ca-rolina, Bevilacqua Luisa, Calabre-se Ada, Califano Vitaliano Maria,Canale Anna, Canale Filomena,Canale Franca Petti, Caputo Leo-nilde, Caputo (Nunziatina) Maria,Carenzi Germana, Carrieri Enza,Carrieri Maria, Caruso Antonietta,Cicalese Antonella, Cicalese Ma-ria, Cuofano Regina, D’AcunziGiovanni, Famiglia D’Ambrosi-Attanasio (Andrea, Anna Maria,Aureliano, Francesco), DesiderioAlfonso e Marilena, Della PortaGiovanni, Di Lauro Vitaliano Ro-sa, Ferrentino Giulia, Foglia Iva,Guar naccia Tina, Guarnaccia Ve-ronica, Limoncelli Maria, Marina-ri Rosalba, Murante Giovanna,Nenna Cira, Nizza Angela, Pal-mieri Rosaria, Palumbo Felicetta,Palumbo Rosa, Petti GiuseppinaRuggiero, Petti Lucia, Petti (Ines)Teresa, Salzano Serafina, SavielloLanzetta Cecilia, Senatore Assun-ta, Scola Clelia, Tanagro Olga,Trocchia Gerardo, Trocchia Ma-ria, Vassalluzzo Domenico, VillaAnna Ruotolo. Da Nocera Infe-riore: De Maio Fortunata. DaRoccapiemonte: Esposito Ferraio-li Maria, Limoncelli Pina. Da Ca-stel San Giorgio: Petti Maria Ro-saria Delfino. Da Pagani: Amen-dola Assunta, Desiderio Gerar do.Da Angri: Famiglia Attanasio-Montella (Caterina, Raffaele, Va-leriano, Lucia), Iozzino Maria -elisa. Da Salerno: Gionardelli

Giovanna, Reale Maria Luigia,Santonicola Camilla, Santoro Ro-sa. Da Tivoli (RM): Rimaldi Bevi-lacqua Rita. Da Roma: AndreaBevilacqua.

* Madre M. Teresa Pastore(coor dinatrice-Roma)

Da Roma: Olivetti Piera ved. DiLauro, Rizzo Silvana, Bordo Pie-tro e Loredana, Piermattei Aldo eGiorgio. Da Bisceglie (BT): Fer-rante Carmela e Domenico. DaPesche (IS): Lalli Domenico e Ro-sa. Da Bottega Colbordolo (PU):Fontana Alfonso e Carmen. DaNocera Sup. (SA): Barba Assunta.Nocera Inf. (SA): MontalbanoGerardo e Conforti Livia, BrunoAssunta. Da Chiuduno (BG): Cle-mente Tiziana. Da Ortona (CH):Potena Enza. Da Salerno: IannelliMaria Antonietta.

* Suor M. Daniela Trotta(coordinatrice-Isernia)

Da Isernia: Cravelli Lidia, Di Tar-do Rosa, Trotta Serafina e Gian-carlo, Scuola dell’Infanzia “SanPier Celestino”. Da Pesche: Garo-falo Cosmo e Iunco Maria, San-tangelo Archenio e Anna. Da No-cera Inferiore: Di Maio Alessan-dro e Giovanna. Da Firenze: Par-tescano Raffaele e Donatella, Vi-cidomini Giulio e Sabina. Da Ca-sinina (PS): Pucci Maria Luisa eAntonella.

* Antonio Legname (coordi-natore-Tuttlin gen-Mov.,Ger mania)

Da Tuttlingen: Aldinucci Anna,Carai Pietro, Cravotta Giuseppa,Di Muro Alfonso e Maria, FerriLuigi e Maria, Gobelli Ciro, Man-caniello Antonio e Emilia, MazzaCaterina, Mistificato Michele eMarisa, Pesce Rosa, Ricci Ginoed Elisabetta. Da Fridingen: Ca-raggiu Mario. Da Rottweil: Ca-

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gnano Fabio e Anna Lisa, FeliceGiuseppe e Francesca, MericoAnna, Trove Rosanna. Da Müh-leim a D.: Sposetti Maria.

* Rita Cuofano (coordinatrice-Nocera Sup.)

Da Nocera Superiore: AttanasioMaria, Cuofano Rita, CuofanoMaria Rosaria, D’Acunzi Raf-faella, D’Acunzi Francesca,D’Acunzi Gabriella, La MuraRosa, Nastri Nicolina, GruppoA.V.C. di Pucciano, RuggieroGiuseppina. Da Nocera Inferio-re: Adinolfi Lucia, Granato An-na, Ruggiero Perrino Maria, Sel-litti Antonella, Spinelli Maria. DaCastel san Giorgio: Castiello Car-melo. Da Roc ca pie monte: Ca-pozzoli Viviano Rosetta. Da Mer-cato San Severino: Sarno Alfonso.

* P. Antonio M. Cafaro (coor -di natore-Napoli)

Da Napoli: Massarelli Giovanni,Pisani Andrea.

* P. Attilio M. Carrella (coor di -natore-Sieti/Carbonara, SA)

Da Curti di Giffoni Valle Piana(SA): Pergola Maria Rosa e Grup-po “Ancelle di Maria”.

* Suor M. Antonietta Marro(coor di natrice-Napoli)

Da Isernia: Paolo Maddalena. DaPetrella Tifernina: Prigioniero Car-lo e Maria. Dalla Svizzera: Di Pin-to Mario e Angela, Gruppo Don-ne di Azione Cattolica, Di PintoFilomena, Di Pinto Katia.

* Suor M. Renata Marucci(coor di natrice-Isernia)

Da Miranda: Ferrante Antonio eMariuccia, Ferrante Maria, Mai-tino Concetta, Maitino Filome-na, Narducci Maria Domenica,Pizzi Maria.

e grazieancora...

Per “le offerte” inviateper la Serva di Dio Madre Maria Consiglia Addatis

(ottobre-dicembre 2013)

Immacolata Rega (Nocera Inf.),

Luigi Tiso (Roma), Enza Potena

(Pescara), Vincenzo Tramontano

(Arnesano-LE), Offerte anonime,

Paolina Petti (Portaromana), Suor

M. Orsola Sottile (Comunità di

Roma), Famiglia Valentini-Biondi

(Turi-Bari), Liberata Marro (Calvi-

BN), Antonio e Antonietta La Fe-

mina (San Marzano sul Sarno-

SA), Giuseppe Menichelli (Ro-

ma), Loris Filossera (Pesche-IS),

Carmela De Falco (Nocera Sup.),

Vittorio Milite (Nocera Sup.), An-

tonietta Milite (Nocera Sup.), An-

gelina Ferrante (SA), Milvia Di

Domenico-Ferrante (Montoro In-

feriore-AV), Giovanna Zambrano

(Portaromana), Comunità di Ca-

sa Madre-Portaromana (Nocera

Sup.) Suor M. Paolina Rega (co-

munità di Portaromana).

In visita alla MadreMaria Consiglia

Da ottobre a dicembre 2013,hanno firmato il Registro deivisitatori, circa 30 Persone,

provenienti da: NoceraSuperiore e Inferiore (SA),Napoli, Salerno, Roma.

Signore, mirabilenei tuoi santi,

glorifica anche in terrala tua Serva

Maria Consigliadello Spirito Santo

Giovani Suorein Formazione

Ringraziamo gli amici che so-stengono le nostre giovani che sipreparano alla vita religiosa inGuadalajara (Messico), in Ezpe-leta (Argentina) e in Ruteng-Flo-res (Indonesia). Domenico Fran-co Lalli (Pesche-IS), Famiglia Vil-lani Concetta.

Esercizi Spirituali Brevi per i Laici

Casa Madre - Portaromana Nocera Superiore (SA)

3-4-5 marzo 2014ore 19.30 - 21.00

P. Giuseppe Galassi, OSM

Dies Natalisdella Serva di Dio

Madre Maria ConsigliaAddatis

12 gennaio 2014

Celebrazione Eucaristicaore 16.30

Casa Madre - Portaromana Nocera Superiore (SA)

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