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PERCORSI PSICONCOLOGICI PERCORSI PSICONCOLOGICI Dott.ssa Antonella VARETTO Dott.ssa Antonella VARETTO

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PERCORSI

PSICONCOLOGICI

PERCORSI

PSICONCOLOGICI

Dott.ssa Antonella VARETTODott.ssa Antonella VARETTO

CONTINUITA’ E IDENTITA’

IDENTITA’

CONTINUITA’ NEL TEMPO

ORGANIZZAZIONE NELLA FORMA

RIFLESSIONE OSSERVAZIONE

I processi grazie ai quali l’esistenza diviene

e rimane continua nel tempo e organizzata nella forma sono:

il processo biologico;Il processo sociale;

il processo organizzativo dell’io che ricerca la coerenza e la continuità nella propria esperienza e nel suo

rapportarsi agli altri

Reazioni alla malattia

Le risposte del paziente a:

1) Significato di minaccia esistenziale della malattia

2) Conseguenze psicosociali (perdita del lavoro…)

3) Conseguenze della malattia (dolore, debolezza…)

4) Trattamenti e loro conseguenze

gravità gravità della della

malattiamalattia

++

--realizzazione realizzazione

di sédi sé

stima e stima e

riconoscimentoriconoscimento

appartenenza, affetto,amoreappartenenza, affetto,amore

sicurezza, benessere materiale, stabilitàsicurezza, benessere materiale, stabilità

bisogni fondamentali:bisogni fondamentali:

aria, acqua, cibo, sonno, sesso, assenza di dolorearia, acqua, cibo, sonno, sesso, assenza di dolore

IDENTIFICAZIONE IDENTIFICAZIONE DEI BISOGNIDEI BISOGNI

Maslow,1986Maslow,1986

SICUREZZA, BENESSERE MATERIALE, STABILITA’SICUREZZA, BENESSERE MATERIALE, STABILITA’

IMPATTO ECONOMICO DELLA MALATTIA:IMPATTO ECONOMICO DELLA MALATTIA:

RUOLO LAVORATIVO MANTENUTO, BASSA DISCRIMINAZIONERUOLO LAVORATIVO MANTENUTO, BASSA DISCRIMINAZIONE

(Mansell et Al. J Nation C Inst 96:1813-22, 2004;(Mansell et Al. J Nation C Inst 96:1813-22, 2004;

Bloom et Al. Psychooncology 13:147-60, 2004)Bloom et Al. Psychooncology 13:147-60, 2004)

CAMBIAMENTI NEL TEMPO : CONSAPEVOLEZZA, CAMBIAMENTI NEL TEMPO : CONSAPEVOLEZZA,

ACCETTAZIONE DEI LIMITIACCETTAZIONE DEI LIMITI

(Barez et Al. J Psychosoc Oncol 25(1):21-43, 2007;(Barez et Al. J Psychosoc Oncol 25(1):21-43, 2007;

Wing Tak Lam and Fielding. Psycho-Oncology 16:651-59, 2007;Wing Tak Lam and Fielding. Psycho-Oncology 16:651-59, 2007;

Holtgrave et Al. Pflege 20(2).72-81, 2007;Holtgrave et Al. Pflege 20(2).72-81, 2007;

Rabin et Al. Eur J Oncol Nurs doi:10.1016/j.ejon.2007.06.003 in press)Rabin et Al. Eur J Oncol Nurs doi:10.1016/j.ejon.2007.06.003 in press)

APPARTENENZA, AFFETTO, AMOREAPPARTENENZA, AFFETTO, AMORE

QoLQoL

““the individual’s perception of his position in life within his the individual’s perception of his position in life within his cultural context value system, related to his objectives, cultural context value system, related to his objectives,

expectations, standards and social relationships”expectations, standards and social relationships”

WHOQOL Group 1998WHOQOL Group 1998

STIMA E RICONOSCIMENTOSTIMA E RICONOSCIMENTO

ISOLAMENTO AFFETTIVO E SOCIALEISOLAMENTO AFFETTIVO E SOCIALE

((Rabin et Al. Eur J Oncol Nurs doi:10.1016/j.ejon.2007.06.003 in press;Rabin et Al. Eur J Oncol Nurs doi:10.1016/j.ejon.2007.06.003 in press;

King et Al Quality of Life Research 9:789-800, 2000King et Al Quality of Life Research 9:789-800, 2000

Fallowfield Acta Oncologica 34:689-694,1995;Fallowfield Acta Oncologica 34:689-694,1995;

REALIZZAZIONE DI SE’REALIZZAZIONE DI SE’

Identità in relazione ai Identità in relazione ai cambiamenti cambiamenti

prodotti dalla malattiaprodotti dalla malattia

La malattia: il concetto e il vissuto

Malattia

Traiettoria di vita

La malattia: il concetto e il vissuto

Malattia

1) Evento traumatico2) Attacco all’integrità personale3) Frustrazione

Traiettoria di vita

Reazioni alla malattia

1) Ansia (reazione al vissuto di minaccia)

2) Depressione (reazione al vissuto di perdita)

3) Meccanismi di difesa

Ansia (reazione al vissuto di minaccia)

• Particolarmente evidente nella fase iniziale della malattia

• Legata all’incertezza diagnosi, alla bassa percezione di controllo, all’adattamento alla malattia ancora inesistente

• Minaccia alla vita, al proprio equilibrio, alla propria esistenza così come la si conosce

Depressione (reazione al vissuto di perdita)

• Legata al senso di perdita dell’integrità e dell’identità psicofisica individuale

• Caratteristico atteggiamento passivo del paziente, isolamento, senso di inaiutabilità, disperazione

• Abbassamento del tono dell’umore e stato di sofferenza

Meccanismi di difesa

• Utilizzati prevalentemente per fronteggiare gli impulsi e le angosce interneangosce interne dell’individuo (coping utilizzato per fronteggiare la realtà esternarealtà esterna)

• L’insieme di processi psicologici inconsci utilizzati dall’Io per ridurre le tensioni interne (angosce, conflitti) attutendo o allontanando dalla consapevolezza le emozioni intollerabili per l’individuo

17/10/17

“ I meccanismi di difesa sono meccanismi diretti a preservare un senso di autostima di fronte a vergogna e vulnerabilità, a garantire un senso di sicurezza quando l’individuo si sente gravemente minacciato da abbandono o alti rischi e a proteggerlo nei confronti dei pericoli esterni”

Gabbard, 2005

17/10/17

La valutazione dei meccanismi di difesa è fondamentale nella valutazione della personalità.

Quando si valuta la personalità di un paziente le difese sono quasi sempre inscritte nei suoi modi di porsi in relazione

Difese specifiche sono legate a tipi di personalità o, in alcuni casi, a disturbi di personalità specifici.

I meccanismi di difesa possono essere considerati secondo un’organizzazione gerarchica, dai più primitivi ai più maturi.

Meccanismi di difesa

1) Regressione2) Negazione3) Proiezione4) Isolamento 5) Somatizzazione

6) Spostamento7) Formazione reattiva8) Rimozione9) Razionalizzazione10) Scissione

Reazione come crisi

Il processo reattivo della crisi si evolve attraverso 4 fasi (Culberg, 1975):

Fase di shock Fase di reazione Fase di elaborazioneFase del riorientamento

I PERCORSI DELLA MALATTIA

Fasi della reazione psicologicaFasi della reazione psicologica

• fase del dubbio• fase diagnostica

• fase ospedalizzazione/terapeutica• fase della ripresa della malattia

• fase terminale

COSA AVRO’?Ansia

NegazioneRazionalizzazione

Fase del dubbioFase del dubbio

Fase diagnosticaFase diagnostica

Presa di coscienzaAngosciaSperanza

I PERCORSI DELLA MALATTIA

Fase di shock

La fase immediatamente successiva alla diagnosi

Vissuti catastrofici, frattura nel senso di continuità dell’esperienza di sé

Il paziente, per proteggersi da una realtà troppo dolorosa, reagisce mettendo in atto meccanismi di difesa quali la negazionenegazione o la proiezioneproiezione.

Scopo: dilazionare il confronto diretto e crudo con una realtà che non è preparato ad affrontare

Fase di shock

Importante rispettare i tempi del paziente, non forzarlo ad affrontare e ad esprimere i propri stati d’animo

Più indicato a questo livello un buon “contenimento”, ascolto, rassicurazione, informazioni

I PERCORSI DELLA MALATTIA

Fase terapeutica/Fase terapeutica/ospedalizzazioneospedalizzazione

Ruolo di “malato”Intervento chirurgico

TerapieEffetti collaterali

Fase di reazione

La fase in cui la realtà “si impone”(procedure mediche, trattamenti, ricoveri, esiti di esami, colloqui con i medici…)L’impatto con la realtà suscita angoscia, rabbia, disperazione, amarezza

E’ possibile che il paziente, per contenere questa “tempesta emozionale”, metta in atto transitoriamente meccanismi di difesa che possono permettergli di gestire la realtà e non essere sopraffatto dalle emozioni

Fase di reazione

RegressioneRegressione a comportamenti infantili

Espressione di rabbia verso qualcuno cui attribuisce la causa della malattia, diventare aggressivo verso i medici o i propri cari (proiezioneproiezione)

Parlare della propria malattia con indifferenza, come se non lo riguardasse (isolamento d’affettoisolamento d’affetto)

Importante in questa fase non colpevolizzare il paziente ma comprendere e accettare le sue modalità difensive

Fase di elaborazione

La fase che segue al periodo attivo dei trattamenti, dopo la fine del pericolo corso

Il paziente cerca un sensosenso a ciò che gli è successo ed una risposta al perché sia successo proprio a lui

Avendo sperimentato la propria vulnerabilitàvulnerabilità e anche il senso del limitelimite della propria vita e del proprio corpo è possibile che si chieda come vivere il proprio futuro

Fase di elaborazione

Importante in questa fase “accompagnare” il paziente in modo che egli possa trovare le sue risposte a questi interrogativi

E’ il tempo della riflessione sulle proprie scelte passate, sui propositi per il futuro o sui desideri

Fase della ripresa della Fase della ripresa della malattiamalattia

Crollo delle speranzeRitorno al confronto con

la morte e la malattiaVissuti di abbandono

Fase di riorientamento

La fase in cui si riprende la propria esistenza includendo in essa l’esperienza di malattia, i mutamenti identitari o nello stile di vita che si sono resi necessari, gli apprendimenti su di sé che si sono realizzatiIn occasione della comparsa di sintomi anche di lieve entità o delle visite di controllo si ripropongono e riacutizzano nel paziente le problematiche esistenziali vissute nel corso della malattia

Fase terminaleFase terminale

DoloreSeparazione

Morte

Determinanti della reazione alla diagnosi

L’abilità del paziente nell’affrontare la crisi dipende da una serie di fattori (Lesko e Holland, 1988)

• La malattia • Livello precedente di adattamento

• Il significato di minaccia della malattia• Fattori culturali e religiosi

• Grado di supporto disponibile• Potenzialità del paziente per una riabilitazione psicologica (motivazione, capacità introspettive…)

• Caratteristiche di personalità• Stile di coping

Significato di malattia

Nel determinare la reazione alla malattia ha particolare rilievo il significatosignificato che il paziente attribuisce alla sua malattia (Lipowski, 1970)

Sfida Nemico Punizione Debolezza

Sollievo Strategia Perdita Valore

In uno studio Weisman e Worden (1984) effettuarono uno screening su pazienti oncologici: individuate 15 differenti modalità di coping:

Ricercare un’informazione maggiore (razionalizzare)

Cercare di condividere e parlare con altri delle proprie preoccupazioni

Sottovalutare la gravità della diagnosi (minimizzare)Cercare di non pensarci (repressione)

Impegnarsi in altre attività per distrarsi (spostamento)

Accettare la diagnosi ma trovarne aspetti favorevoli (ridefinizione)

Fare qualunque cosa (acting out)Subire passivamente l’inevitabile (fatalismo, rassegnazione)

Cercare di ridurre la tensione bevendo o con eccessi alimentari (riduzione della tensione)

Ritirarsi dalle situazioni sociali ed isolarsi (riduzione degli stimoli)

Prendersela con qualcuno o con qualcosa (proiezione)

Seguire le indicazioni di una persona cui potersi affidare (compliance)

Prendersela con se stesso (internalizzare)

Valutare eventuali alternative (riflessione razionale)

Confrontarsi con il problema (confronto)

Stili di coping nel brief cope

Self-distraction Active coping

DenialSubstance use

Use of emotional support Use of instrumental support Behavioral disengagement

VentingPositive reframing

Planning Humor

Acceptance Religion

Self-blame

Pazienti ad alto rischio alto rischio di sofferenza emozionale:

non numero maggiore di problemi rispetto ad altri

ma modalità più inadeguate di affrontarli (repressione, rassegnazione, sottomissione stoica)

e incapacità a produrre una serie alternativa di strategie di adattamento

Weisman e Worden (1984)

Pazienti a basso rischio basso rischio di sofferenza emozionale:

Stili di coping flessibili e differenziati

Modalità di confronto, ridefinizione dei problemi e aderenza alle proposte dei medici

Weisman e Worden (1984)

Strategie caratterizzate da una modalità più attivaattiva e differenziatadifferenziata nell’affrontare i problemi (in confronto a quelle più passive e caratterizzate da sentimenti di disperazione ed impotenza) sono più efficaci per un miglior adattamento (minore morbilità psicologica e decorso più favorevole della malattia)

Comprendere il tipo e l’efficacia degli stili individuali nell’affrontare la malattia è importante per individuare i pazienti che necessitano di maggiore sostegno e per calibrare il tipo di sostegno adatto

In un altro studio (Watson et al., 1984) analizzate risposte cognitive e comportamentali alla diagnosi di neoplasia:

Novelty seekingNovelty seeking

Reward Reward dependencedependence

TEMPERAMENTTEMPERAMENT

Harm avoidanceHarm avoidance

DISPERAZIONEDISPERAZIONE

• assenza di strategie che aiutino a accettare la diagnosi

• elevati livelli di ansia e depressione• numerose risposte comportamentali

(rabbia, agitazione, aggressività)• convinzione di controllo esterno sulla

malattia

Stili di adattamento alla malattia neoplasticaStili di adattamento alla malattia neoplastica

SPIRITO SPIRITO COMBATTIVOCOMBATTIVO

• tentativi di “pensare positivo”, di ridurre o minimizzare l’impatto

della diagnosi• moderati livelli di ansia e depressione• convinzione di controllo interno sulla

malattia

NEGAZIONE NEGAZIONE EVITAMENTOEVITAMENTO

• assenza di strategie • tendenza a minimizzare la malattia,

atteggiamento indifferente• scarsa propensione a ricercare

informazioni sulla malattia • assenza di ansia e depressione

• tendenza alla rassegnazione passiva

• bassi livelli di ansia e depressione

• convinzione di controllo esterno sulla malattia

ACCETTAZIONE FATALISTAACCETTAZIONE FATALISTA

La famiglia in oncologia

Vissuti ambivalenti

I mutamenti della famiglia con il cancro

Reazione della famiglia al cancro

Risposte psicologiche al fine vita e fase dello sviluppo

giovani adultigenitori adulti anziani

Specifici punti da valutare nell'assessement

Giovani adulti

Fasi di separazione dalla famiglia di origine

Ricerca dell'identità

Ambivalenza e dipendenza dalle figure adulte(comprese le figure sanitarie)

Dolore rispetto alle esperienze non fatte

Genitori con figli

Richiesta di terapie più aggressive

Rifiuto dell'ospedalizzazione in hospice

Ricerca della “normalità” in casa

Angoscia del non vedere i bambini crescere

AdultiAdulti

Soddisfazione o insoddisfazione per la Soddisfazione o insoddisfazione per la propria vita personale e professionale propria vita personale e professionale in relazione al distress della malattiain relazione al distress della malattia

Senso di essere stati derubati di Senso di essere stati derubati di opportunità e della possibilità di godere opportunità e della possibilità di godere dei frutti del proprio impegno dei frutti del proprio impegno

Anziani

Sollievo

Pena

Modalità di attaccamento alla vita

La comunicazione nei conflitti del lavoro

Comunicare sul lavoroPerché sto comunicando?Perché sto comunicando?(qua le obiettivo: informare, proporre, es primere opinioni, (qua le obiettivo: informare, proporre, es primere opinioni, formare, ec c .)formare, ec c .)

A chi comunicherò?A chi comunicherò?(individuare c on prec is ione i des tinatari, i loro obiettivi, (individuare c on prec is ione i des tinatari, i loro obiettivi, ling uag g i, a s pettative, c onos c enze, … )ling uag g i, a s pettative, c onos c enze, … )

Cosa e come comunicherò?Cosa e come comunicherò? (c onfini del tema, s chema di mas s ima, tempi, mezzi us a ti, (c onfini del tema, s chema di mas s ima, tempi, mezzi us a ti, ec c .)ec c .)

Organizzare le ideeOrganizzare le idee((s chema delle idee c omprens ibile, ric ordabile, va lutabile, s chema delle idee c omprens ibile, ric ordabile, va lutabile, da ti di s upporto, es empi, … )dati di s upporto, es empi, … )

C OM U N IC AZ ION E E FFIC AC E :•C oinvolg e c hi a s c olta•R ag g iung e l’obiettivo

N E G OZ IAZ ION E E N E G OZ IAZ ION E E C ON FLITTOC ON FLITTO

Come gestire un processo negozialeCome gestire un processo negoziale

PROCESSO PER CUI UN INDIVIDUO PERCEPISCE CHE I PROPRI INTERESSI SONO OSTACOLATI O INFLUENZATI

NEGATIVAMENTE DALL’ALTRA PARTE

INTERAZIONE TRA INDIVIDUI (O PARTI) I CUI INTERESSI SONO INTERDIPENDENTI

PROCESSO IN CUI CIASCUNA PARTE PERCEPISCE LA SODDISFAZIONE DEGLI INTERESSI ALTRUI COME OSTACOLO

DELLA PROPRIA

STATO INTERNO ED ESTERNO IN CUI È PRESENTE UN FORTE COINVOLGIMENTO EMOTIVO

Qua lc he definizione di c onflitto

Metaforicamente parlando …

• C onflitto c ome opportunità : s i ric erc ano pos s ibilità per ris olvere s ituazioni di

antag onis mo

C onflitto c ome g uerra : s i tenta di annientare a tutti i c os ti il nemic o

C onflitto c ome viag g io: es plorando varie pos s ibilità s i c erc a un punto di inc ontro

Principi diversiProposte contrastanti

Sovrapposizione, assenza di ruoli

Materiale, informazioni potere, conoscenze contese

Tipi di c onflitto

DI IDEEDI IDEE

DI RUOLODI RUOLO

DI INTERESSEDI INTERESSE

Antecedenti del conflitto Pers ona lità o

va lori inc ompatibili

C onfini di ruolo poc o c hiari

C ompetizione per ris ors e lim ita te

C ompetizione tra divers i s ottos is tem i org anizzativi

C omunic azione inadeg uata

Attività interdipendenti

C omples s ità org anizza tiva

Politic he o reg ole irrag ionevoli o poc o c hiare

S c adenze irrag ionevoli o es ag era te

Proc es s i dec is iona li c ollettivi

As petta tive non rea lizza te

C onflitti rimas ti irris olti o s os pes i

Le tipologie del conflitto CONFLITTO FUNZIONALECONFLITTO FUNZIONALE CONFLITTO CONFLITTO

PATOLOGICOPATOLOGICO Promuove gli interessi

dell’organizzazione Può essere considerato

fisiologico, costruttivo, funzionale, cooperativo

Minaccia gli interessi dell’organizzazione

E’ da considerarsi distruttivo, poiché ostacola la performance organizzativa

• N on s i ac c etta la divers ità di opinioni, c redenze, prog etti, obiettivi, …• I l c ons ens o è un punto di partenza per ampliare i propri interes s i• I l c onflitto va s oppres s o, elus o, rimos s o

È un rapporto antag onis ta in c ui le parti c erc ano di s trappars i vic endevolmente il mas s imo pos s ibile

LOTTA

FE N OM E N OFE N OM E N OPATOLOG IC O IN C U I:PATOLOG IC O IN C U I:

Conflitto patologico

Come gestire il conflitto patologicoS TILE C OM POR TAM E N TO

Integ rante C onfrontare i c ontenuti e c ollaborare a ll’identific azione del problema. S oppes are le s oluzioni a lterna tive e a rriva re a lla s oluzione fina le di lung a durata .

Premuros o M ettere in s ec ondo piano le s ue preoc c upazioni, a favore di quelle dell’a ltra parte. Appianare. M inim izzare le differenze e va lorizza i punti in c omune.

Dominante o c oerc itivo S i preoc c upa molto di s é, poc o deg li a ltri. S i bas a s ull’autorità forma le c he c onduc e a ll’obbedienza

S TILE C OM POR TAM E N TO

Propens o ad evita re il c onflitto

N on adeg uato nel c as o di problemi diffic ili o c on tendenza a l peg g ioramento. Proc ura una s oluzione temporanea , c he non a ffronta il problema rea le.

Favorevole a l c ompromes s o

C aratterizza to da un modera to g rado di preoc c upazione per s é e g li a ltri. S i es trins ec a in un dare e ric evere. Appropria to nel c as o in c ui le parti m irino ad obiettivi oppos ti o dis pong ano dello s tes s o g rado di potere. S pes s o porta ad una s oluzione temporanea , c he può s offoc are un problem s olving di c arattere c rea tivo

Come gestire il conflitto patologico

• Ac c ettazione della divers ità di opinioni e c redenze• I l c ons ens o è un punto di arrivo• I l c onflitto è una fonte di energ ia

E ’ un proc es s o c he c ons ente a lle parti di ottenere c ong iuntamente ris ulta ti s uperiori a c iò c he s ing olarmente avrebbero potuto

N E G OZ IAZ ION E

FE N OM E N OFE N OM E N OFU N Z ION ALE IN C U IFU N Z ION ALE IN C U I

Conflitto funzionale

C ON FLITTO C ON FLITTO FU N Z ION ALE AL FU N Z ION ALE AL B ILA N C IAM E N TO TR A I D IV E R S I OB IE TTIV I B ILA N C IAM E N TO TR A I D IV E R S I OB IE TTIV I DA R AG G IU N G E R EDA R AG G IU N G E R E

S I S V ILU PPA LA C APAC ITÀ DE I S OG G E TTI D I N E G OZ IAR E(in pres enza di beni s c ars i: tempo, ris ors e, denaro, ....)

S I AB ITU AN O LE PE R S ON E A IN FLU E N Z AR S I R E C IPR OC AM E N TE PE R R AG G IU N G E R E

U N E QU ILIB R IO C ON S E N S U ALE

S I S OLLE C ITA E IN C E N TIV A LA C APAC ITA’ D I TOLLE R AR E , C ON FR ON TAR S I, C O IN V OLG E R E ,

C OM U N IC AR E IN S ITU AZ ION I D IVE R S E

Conflitto come opportunità se …

Stimolare i conflitti funzionali

C ON FLITTO PR OG R AM M ATO

C onflitto c he s us c ita e s ollec ita il s org ere di opinioni divers e o c ontrappos te, s ulla bas e di fa tti rilevanti e non, in difes a di interes s i politic i o pers ona li

AV V OC ATO DE L D IAV OLO

C onflitto orig inato da ll’a s s eg nare a qua lc uno un ruolo c ritic o per l’equilibrio del g ruppo

M E TODO D IALE TTIC O

C onflitto c he s i s os tanzia nell’es plorare le tes i e le antites i e pervenire a ll’ac c ordo. S viluppa un dibattito tra punti di vis ta oppos ti, per una m ig liore c omprens ione del problema

Fattispecie di conflitto

C onflitto C onflitto tra g ruppitra g ruppiC onflitto C onflitto

di pers ona litàdi pers ona lità

C onflitto C onflitto interc ultura leinterc ultura le

Contrasto interpersonale che si basa su antipatie personali, disaccordi su questioni varie, modi differenti di essere e comportarsi

I l c onflitto di pers ona lità C onflitto C onflitto di pers ona litàdi pers ona lità

C onflitto di pers ona lità a llavoro

S u più livelli s i dovrebbe promuovere una c ultura org anizzativa c he a ttribuis c a a lto va lore a l ris petto per le pers one.

I l manag ement tutto dovrebbe fung ere da modello di a ttenzione, ris petto e apertura .

In og ni a ttività lavora tiva andrà favorito lo s pirito c ollaborativo piuttos to c he quello ag g res s ivo o ec ces s ivamente c ompetitivo.

C onflitto C onflitto di pers ona litàdi pers ona lità

Il conflitto tra gruppi

• S ituazione c onflittua le orig inata da lla c hius ura dei membri del g ruppo. Tendenza a vedere g li elementi es terni a l g ruppo c ome una m inac c ia , c ons iderando pos itivi, c orretti e indis c utibili i princ ipi del g ruppo s tes s o. V is ione dis torta deg li a ltri g ruppi e dei loro elementi (“tutti uguali, tutti sbagliati, tutti opposti, ecc.”)

C onflitto C onflitto tra g ruppitra g ruppi

Gestire il conflitto nel gruppo

Favorire momenti di contatto fra il gruppo e l’esterno

Cercare di ridurre la tendenza alla s tereotipizzazione e all’in group thinking attraverso l’interazione continua

Avviare iniziative di formazione sul team building

S ostenere atteggiamenti pos itivi nei confronti dei membri di altri gruppi (empatia, curios ità, comprens ione)

Evitare o neutralizzare i pettegolezzi

C onflitto C onflitto tra g ruppitra g ruppi

Il conflitto interculturale

• A lc uni individui appartenenti ad una c erta c ultura s i reputano s uperiori ad

a ltri appartenenti ad una c ultura divers a

C onflitto C onflitto interc ultura leinterc ultura le

E s s ere buoni a s c oltatoriE s s ere s ens ibili a i bis og ni deg li a ltriE s s ere c ollabora tivi piuttos to c he iper c ompetitiviS os tenere una leaders hip inc lus ivaC erc are di ac c omodare piuttos to c he preva lereC os truire relazioni tram ite c onvers azioniE s s ere c omprens iviE vitare il c onflitto va lorizzando l’a rmoniaPrenders i c ura deg li a ltri, s volg endo funzionedi mentore

Favorire relazioni interc ultura li

C onflitto C onflitto interc ultura leinterc ultura le

Alcune considerazioni sul conflitto al lavoro

Alti e cos tanti livelli di conflitto tendono a minare la soddis fazione profess ionale e la motivazione intrinseca al lavoro

I conflitti diminuiscono con l’aumentare della difficoltà degli obiettivi e con la chiarezza attraverso la quale vengono trasmess i e condivis i

S e s i des idera raggiungere un miglioramento duraturo, è necessario risalire alle origini reali del conflitto

La gestione dei conflitti

IMPOS IZIONE: vince chi ha più potereCOMPROMES S O: “do ut des” che consente di superare l’impasse, mantenendo una buona relazione ma penalizzando in parte i risultatiACCORDO: le due parti ottengono il mass imo dei risultati poss ibili attraverso il processo di negoziazione

La neg oziazione

• E FFIC AC IA C OM U N IC ATIV A

• IL PR OB LE M S OLV IN G ,• IL PE N S IE R O POS ITIV O

OPE R ATIVO A PAR TIR E DA D IFFE R E N TI POS IZ ION I, B IS OG N I, OB IE TTIV I

PR OC E S S O AR TIC OLATO e C OM POS TO, IN C U I S ON O IN G IOC O:

TR AN S AZ ION I ATTR AVE R S O LE QU ALI DU E (O P IÙ ) ATTOR I PE R V E N G ON O AD U N A DE C IS ION E C ON G IU N TA,IN M E R ITO AD U N O (O P IÙ ) PR OB LE M I LA C U I S OLU Z ION ER APPR E S E N TA U N FIN E C OM U N E , M AR IS PE TTO AL QU ALE , E S S I POS S E G G ON O OB IE TTIV I(ALM E N O IN PAR TE ) D IV E R G E N TI

ES IS TONO DUE PARTI

“ACCORDO S ULL’

ACCORDARS I”C’È

DIS PONIB ILITA’ DELLE RIS ORS E

NECES S ARIE

C ’È C ’È N E G OZ IAZ ION E N E G OZ IAZ ION E

S E …S E …C’È UNA

S ITUAZIONE DI POTERE

DIS TRIBUITO

ES IS TEVOLONTA’

INTENZIONE DI S ODDIS FARLI

Pres uppos ti del rapporto neg ozia le

ES IS TONO B IS OGNI

ALTRIMENTI NON

APPAGABILI

ES IS TONO OB IETTIVI CONNES S I

TRA DI LORO

As c olto a ttivoAs c olto a ttivo

Domande di s pec ific azioneDomande di s pec ific azione

R iformulazioneR iformulazione

R ic apitolazioneR ic apitolazione

N eg oziare e c omunic are

Grazie per l'attenzione.