giornalino 5 dicembre2008 classe 4

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E’ NATALE, UN ABETE SPECIALE SPETTACOLO TEATRALE ECOLOGICO “FINO ALL’ULTIMO RESPIRO” Giornalino di classe! Children! GIORNALINO DELLE CLASSI 4A-4B SCUOLA PRIMARIA DI PEGOGNAGA “E. DE AMICIS” DICEMBRE 2008 Anno 3 Numero 5 SOMMARIO: PROGETTO ACCOGLIENZA 2 CANI, GATTI ED ALTRI ANIMALI 3 VIAGGIO IN MOTONAVE 3 AVVENTURE... 4 AVVENTURE... 5 L’INTERVALLO CHE DIVERTI- MENTO! 6 L’INTERVALLO CHE DIVERTI- MENTO! 7 CRUCIVERBA 8 perché non è giusto che si festeggi il Nata- le anche se molti bambini non possono ricevere doni perché sono poveri. Il nostro Natale porta un mes- saggio di pace e di solidarietà. In classe abbiamo let- to e commentato la poesia “Un abete spe- ciale” di Gianni Roda- ri. Anche noi vogliamo fare come ha fatto il poeta e costruire nella nostra mente, cioè nei nostri desideri un al- bero di tipo speciale: alto e dritto con cen- tomila rami, un miliar- do di lampadine e tutti i doni che non stanno nelle vetrine. Questo albero porta un raggio di sole, la soluzione del problema, un au- mento di pensione, lo stipendio raddoppiato, l’olio a buon mercato e tanti giochi e dolciu- mi per i bambini che non hanno mai rice- vuto dei doni. Se un bambino rima- ne senza niente e per questo piange, allora il Natale è tutto sba- gliato e c’è da rifare, piaciuto molto vederlo e abbia- mo pensato che sarebbe stato molto più interessante rappre- sentarlo. Questo mese e mezzo il lavo- ro è stato molto impegnativo per tutti: noi bambini abbiamo dovuto imparare a memoria la nostra parte, ricercare le musi- che adatte ed inventare i bal- letti, le mamme hanno dovuto preparare i costumi e le mae- stre ci hanno aiutato durante le prove. Classi 4^A - 4^B Noi bambini delle classi 4^A e 4^B, durante le ore di labora- torio, nei mesi di Novembre e Dicembre, abbiamo realizzato, con l’aiuto delle insegnanti, uno spettacolo teatrale, per riflettere sulle conseguenze del crescente inquinamento dell’aria e dell’ambiente in ge- nerale. L’idea di realizzare questo spettacolo è nata lo scorso anno dopo che alcuni di noi avevano visto un musical simi- le a Scienza Under 18 realiz- zato dai ragazzi del liceo scientifico di Ostiglia; a noi era “Nella foresta di Licher Wood si è insediato da qualche tempo un assassino impalpabile e sfuggevole; tra innocenti sospettati e intuizioni folgoranti, si snoda l’indagine di un vario- pinto gruppo di lichective alle prese con il caso più difficile della loro carriera”

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E’ NATALE, UN ABETE SPECIALE

SPETTACOLO TEATRALE ECOLOGICO “FINO ALL’ULTIMO RESPIRO”

Giornalino di classe!

Children! GIORNAL INO DELLE CLASS I 4A-4B

SCUOLA PR IMARIA D I PEGOGNAGA “E . DE AMIC IS”

DICEMBRE 2008 Anno 3

Numero 5

SOMMARIO:

PROGETTO ACCOGLIENZA

2

CANI, GATTI ED

ALTRI ANIMALI

3

VIAGGIO

IN MOTONAVE

3

AVVENTURE... 4

AVVENTURE... 5

L’INTERVALLO CHE DIVERTI-MENTO!

6

L’INTERVALLO CHE DIVERTI-MENTO!

7

CRUCIVERBA 8

perché non è giusto

che si festeggi il Nata-

le anche se molti

bambini non possono

ricevere doni perché

sono poveri. Il nostro

Natale porta un mes-

saggio di pace e di

solidarietà.

In classe abbiamo let-

to e commentato la

poesia “Un abete spe-

ciale” di Gianni Roda-

ri. Anche noi vogliamo

fare come ha fatto il

poeta e costruire nella

nostra mente, cioè nei

nostri desideri un al-

bero di tipo speciale:

alto e dritto con cen-

tomila rami, un miliar-

do di lampadine e tutti

i doni che non stanno

nelle vetrine. Questo

albero porta un raggio

di sole, la soluzione

del problema, un au-

mento di pensione, lo

stipendio raddoppiato,

l’olio a buon mercato

e tanti giochi e dolciu-

mi per i bambini che

non hanno mai rice-

vuto dei doni.

Se un bambino rima-

ne senza niente e per

questo piange, allora

il Natale è tutto sba-

gliato e c’è da rifare,

piaciuto molto vederlo e abbia-mo pensato che sarebbe stato molto più interessante rappre-sentarlo. Questo mese e mezzo il lavo-ro è stato molto impegnativo per tutti: noi bambini abbiamo dovuto imparare a memoria la nostra parte, ricercare le musi-che adatte ed inventare i bal-letti, le mamme hanno dovuto preparare i costumi e le mae-stre ci hanno aiutato durante le prove.

Classi 4^A - 4^B

Noi bambini delle classi 4^A e 4^B, durante le ore di labora-

torio, nei mesi di Novembre e Dicembre, abbiamo realizzato, con l’aiuto delle insegnanti, uno spettacolo teatrale, per riflettere sulle conseguenze del crescente inquinamento dell’aria e dell’ambiente in ge-nerale. L’idea di realizzare questo spettacolo è nata lo scorso anno dopo che alcuni di noi avevano visto un musical simi-le a Scienza Under 18 realiz-zato dai ragazzi del liceo scientifico di Ostiglia; a noi era

“Nella foresta di Licher Wood si è insediato da qualche tempo un assassino impalpabile e sfuggevole; tra innocenti sospettati e intuizioni folgoranti, si snoda l’indagine di un vario-pinto gruppo di lichective alle prese con il caso più difficile della loro carriera”

Pagina 2 Giornalino di classe!

PROGETTO ACCOGLIENZA “CONOSCIAMOCI IN VIAGGIO” VIAGGIO IN ETIOPIA

La cosa che ha colpito di più è stata osservare che i bambini non volevano le scarpe, ma le caramelle. Grazie a questo viaggio hanno capito che ba-sta avere poco per essere contenti e quanto sono impor-tanti le risorse naturali come l’acqua e il cibo.

Classi 4^A - 4^B

Ilaria e Silvia sono due ragaz-ze che due anni fa sono parti-te insieme ad un gruppo di giovani della diocesi di Manto-va. Sono andate in una Mis-sione in Etiopia; sono partite in Agosto, durante la “stagione delle piogge” e sono rimaste per quindici giorni. Hanno viaggiato con l’aereo, mentre sul posto utilizzavano un fur-goncino per spostarsi. Ilaria e

Silvia erano ospiti in un centro di servizi, dove c’era una scuola, una mensa, una chie-sa e un piccolo ospedale. Hanno visto i bambini sempre scalzi e con un solo vestito; hanno visto le capanne fatte di terra e foglie dove vivevano le numerose famiglie con gli ani-mali. Un giorno un ragazzo voleva sposare Silvia e ha of-ferto cinque mucche!

liberi, inventavano giochi con poche cose come foglie di pannocchie e lattine. Gli è piaciuto molto questo vi-aggio e se un giorno tornerà verrà rimanerci per sempre!

Classi 4^A - 4^B

Adriano è un ragazzo di ventu-no anni che l’anno scorso è partito da solo per il Brasile, all’interno dell’Associazione

dei lavoratori senza terra, per sei mesi. Ha viaggiato in aere-o ed era l’unico italiano. Ha abitato in una famiglia di contadini formata dai genitori, molti figli e tre nipoti. Adriano giocava con i bambini ed aiu-tava nei lavori domestici. Ci ha raccontato che un giorno ha cucinato gli spaghetti alla car-bonara, ma poi tutti l’hanno mescolata con riso e fagioli; infatti i brasiliani mangiano sempre riso e fagioli. Lo ha colpito molto vedere i bambini che correvano e giocavano

VIAGGIO IN BRASILE

Pagina 3 DICEMBRE 2008

Anno 3

PROGETTO “CANI, GATTI ED ALTRI ANIMALI”

IN MOTONAVE A MANTOVA

va in motonave immersi nella natura e nella tranquillità. Le cose che ci sono piaciute di più sono state: vedere gli ani-mali che non possiamo vedere sempre, come l’airone bianco e le tartarughe, le foglie dei fiori di loto, il paesaggio della città di Mantova, le chiuse e…. la compagnia dei miei amici.

Classi 4^A - 4^B Mercoledì, 8 Ottobre, siamo andati con i bambini di quarta A, B e le maestre, a Mantova in motonave. Siamo partiti con lo scuolabus e ci siamo imbar-cati a San Benedetto Po. Ab-biamo percorso il fiume Po per alcuni chilometri, poi abbiamo risalito il fiume Mincio, un af-fluente del Po. Il Mincio era piccolo rispetto al Po, aveva l’acqua color verde palude, ai lati c’era una fitta vegetazione e qua e là c’erano alcuni ani-mali: pecore che pascolavano, aironi e cormorani che vola-

vano, tartarughe anatre e cigni che nuotavano indisturbate. A un certo punto siamo entrati nelle chiuse di Governalo; li abbiamo aspettato che il fiume si alzasse di quattro metri, grazie ad un meccanismo di vasi comunicanti. Infine siamo giunti nel lago inferiore di Mantova: sullo sfondo si vede-va la città circondata dall’ ac-qua. Siamo scesi sul lungola-go di Mantova e abbiamo rag-giunto il parco della scienza, dove abbiamo pranzato e gio-cato. Siamo ritornati a Pegognaga con lo scuolabus; è stata una bella esperienza per-ché non capita tutti i giorni di andare a Manto-

Lunedì 3 novembre e 10 no-vembre è venuta a farci 2 le-zioni in classe la dott.ssa Claudia Capua, veterinaria dell’ASL di Mantova e ci ha parlato soprattutto dei cani e dei gatti. In particolare ci ha spiegato come scegliere un animale per amico: è meglio adottare un cane randagio ospite di un canile che ha tan-to bisogno di affetto, piuttosto che comprarlo. Poi ha distri-buito un opuscolo informativo e ci ha mostrato per farci capi-re meglio come trattare e ri-spettare i nostri amici a quat-

tro zampe dicendo che non sono dei giocattoli e che non hanno bisogna abbandonarli. Inoltre lei ci ha spiegato che se vogliamo tenere un cane è obbligatorio mettergli il microchip ed iscriverlo all’anagrafe canina regionale. Mi sono piaciuti molto i suoi 2 interventi perché è stata mol-to chiara e perché ci ha coin-volto con molte domande. Spero che, quando andremo in aprile a visitare il canile, an-che il mio papà sia altrettanto bravo e coinvolgente.

Pierfrancesco Cugini

Pagina 4 Giornalino di classe!

disse a mia madre che se doveva andare dentro quella via, non si sarebbe mai dovuta fermare. E così mia madre infatti fece… la macchina entrò nella via e da entrambe le parti si alzarono due enormi ali d’acqua. Dal mio fine-strino vedevo solo acqua e con-fesso che avevo un po’ di paura. Alla fine siamo arrivate sane e salve. E per festeggiare siamo andate a mangiare al MC DONALD’S.

Vittoria Ascari

AVVENTURA IN AUTO

Un anno fa, in estate, io e la mia famiglia, stavamo andando a tro-vare un nostro amico e avevamo sbagliato strada. Era una strada ghiacciata con vicino un fosso, improvvisamente la macchina è scivolata all’indietro andando con due ruote nel fosso e le altre due sulla strada. Per fortuna, mio pa-dre ha telefonato subito ad un suo amico che è venuto a soc-correrci; intanto io, mio fratello e la mamma siamo scesi subito dall’auto molto spaventati. Io ave-vo paura perché in macchina era rimasto mio padre. Lui non si muoveva altrimenti, diceva che la macchina sarebbe potuta muo-versi e peggiorare la situazione. Fortunatamente il suo amico arri-vò subito con il camioncino e la corda per trainare la macchina. Una volta annodata la corda l’amico iniziò ad accelerare per tirare su la macchina, ma anche le sue ruote slittavano e a noi aumentava la paura. Con qual-che manovra finalmente l’amico del papà riuscì a tirare su la mac-china. Eravamo tutti felici e per fortuna è rimasto solo un brutto ricordo e tanta paura.

Chiara Copelli

VIALE SAN LORENZO ALLAGATO

Io abito nel Viale San Lorenzo, la mia casa è su tre livelli, la mia sala e la mia cucina sono in una taverna. Tre anni fa un giovedì pomeriggio cominciò a piovere molto forte, la pioggia non si fer-mava e abbiamo notato che nei tombini non andava più giù l’acqua. Io ero sul divano che guardavo la televisione e tutto ad un tratto abbiamo sentito un ton-fo. Mia nonna andò a vedere cos’era successo e cominciò ad urlare. Si era staccato il sifone dello scarico del lavello. L’acqua ha cominciato ad entrare. Non riuscivamo a fermarla. Io sono salita sul tavolo. Poi ho visto il mio cane che nuotava. Allora so-no scesa e ho preso in braccio il mio cane e sono andata nella cucina di mia cugina. Dopo un po’ è arrivato mio papà e contem-poraneamente è arrivata mia cu-gina. Insieme a mia nonna e mia zia con secchi, bottiglie e conte-nitori sono riusciti a svuotare la casa dall’acqua. Io mi ricordo che quando era entrata l’acqua erano trenta centimetri. Questa è l’avventura che io ho vissuto.

Eleonora Ceretta

UN’AVVENTURA AD “ADVENTURE PARK”

Ero a Colfosco in Val Badia, e con i miei genitori abbiamo pro-vato una avventura. Siamo andati in un posto chiamato ADVENTU-RE PARK. All’ingresso il signore ci ha messo l’imbragatura e il ca-sco. Poi mi ha spiegato che per non cadere dovevo usare dei ganci chiamati moschettoni, ne dovevo attaccare uno alla volta. Da lì abbiamo iniziato l’avventura salendo su una scala ripida e passando da un albero all’altro

appese le mani a delle funi e appoggiando i piedi su delle tavo-lette di legno che si muovevano. Il tutto eravamo in alto 3 metri e io non avevo paura. Si vedeva un panorama bellissimo. Ad un certo punto vedo delle frecce una per finire l’avventura e l’altra per con-tinuare, ma mia mamma voleva finirla perché era stanca , invece io volevo continuare, allora ab-biamo proseguito. Su di un albe-ro c’era una piccola piattaforma all’altezza di 5 metri dalla quale si vedeva un panorama ancora più entusiasmante. Per attraversare un passaggio difficile abbiamo usato una specie di ascensore piccolo. Successivamente abbia-mo visto due frecce una nera e una rossa, quella nera portava alla fine e quella rossa era quella più pericolosa che non abbiamo fatto. Per finire ci siamo aggan-ciati a una veloce teleferica che ci ha portato al traguardo in mo-do emozionante. Sospesi nel vuoto, siamo scesi fino a terra, dove un materasso ha attutito la nostra discesa.

Chiara Muti

UN’AVVENTURA AL MARE

Un sabato mattina, io e mia ma-dre dovevamo andare a prendere mia nonna al mare a Lido degli Estensi. Eravamo quasi arrivate, ma tutte le strade erano allagate perché pioveva a dirotto da diver-se ore. Mia nonna aveva ansia di vedermi perché non mi vedeva da due settimane. Se fossimo andate dentro la via dove mia nonna abitava, avremmo dovuto chiamare un carro attrezzi perché l’acqua era troppo alta. Ci si po-teva andare solo con delle jeep, altrimenti l’acqua entrava nelle macchine. Io facevo coraggio a mia mamma. Un signore lì vicino

AVVENTURE….

Pagina 5 DICEMBRE 2008

seduti per riposarci ed erano con noi due catechiste. Un gruppo era già andato avanti. Le catechi-ste ci dicevano di alzarci e anda-re avanti; allora ci siamo alzati ed incamminati, ma abbiamo preso il sentiero sbagliato e stavamo an-dando verso le cascate Nardis. Le catechiste hanno chiamato Veronica, anche lei una catechi-sta e ci hanno detto di tornare indietro. Siamo arrivati ed abbia-mo fatto merenda dopo una lun-ga camminata.

Marco Polidoro

UNA DOLOROSA AVVENTURA Un giorno ero al mare con la mia famiglia. Stavo facendo il bagno, c’era un bel tempo, il mare era calmo e l’acqua di una azzurro come il cielo, limpida e trasparen-te. La mamma che stava pren-dendo il sole mi chiama e mi chiede se volevo andare a fare una passeggiata con lei. Dopo aver camminato per un po’, tor-nando indietro e arrivati al nostro ombrellone, ci siamo sedute a riva per cercare stelle marine, coralli, paguri e conchiglie. Man mano che cercavamo queste me-raviglie le mettevamo nel sec-chiello. Il mio papà, che era den-tro l’acqua, ci chiama per farci vedere un grosso granchio, ci alziamo e la mamma fa un urlo! Credeva di aver messo un piede sopra una conchiglia, invece ini-ziò a gonfiarsi come un pallone e gli faceva molto male. La gente che era in spiaggia andò a chia-mare aiuto. Arrivò il bagnino che disse di portare la mamma dalla guardia medica perché era stata punta da un pesce ragno che a-veva tre pungiglioni sulla schie-na. Io piangevo perché avevo molta paura per lei. Dalla guardia medica le fecero una puntura e il dolore dopo un po’ le passò. Tor-nammo a casa un po’ tristi con il ricordo di una brutta avventura da dimenticare!

FESTA DELLA FERRARI

Domenica 9 novembre io, mia mamma, mio papà ed altri amici siamo andati alla festa della Fer-rari all’autodromo del Mugello. Siamo partiti alle 7.00, abbiamo fatto colazione in un Autogrill e verso le 9.00 siamo arrivati. Avevamo dei PASS e così abbia-mo potuto visitare al paddok e i box dove ho visto i piloti e le co-loratissime macchine “Ferrari Challenge”. Dalle tribune abbiamo visto cor-rere le Ferrari d’epoca, la Formu-la 1 e, dopo circa un’ora c’è stato il campionato “Ferrari Challenge”. Dopo abbiamo fatto un salto al “Ferrari Store”: li si vendevano orologi, occhiali, felpe, modellini, cappellini, peluche e libri sulla storia della Ferrari. Abbiamo pranzato al buffet offer-to dalla Ferrari; c’erano un sacco di cose buone e io ho mangiato un bel po’, anche la torta Sacher e la cheesecake, ma non ho as-saggiato tutto!!! Poi ho visto Shu-macher, Montezzemolo, Todt, Massa, Raikonen: ho anche scat-tato molte foto!!!! Verso le 15.00 Shumacher e altri piloti si sono esibiti in pista con la nuova “Ferrari California”, con la “FXX nera” (un prototipo di mac-china da corsa) e con le Formula 1: testa coda e sgommate a non finire! E’ stata proprio una bella avventura passare una giornata in mezzo a tanti sportivi famosi che avevo solo visto in tv!!!

Diego Nogaretti

UNA GITA IN MONTAGNA

L’inverno scorso, un sabato, io, la mamma, il papà e i miei fratelli siamo andati in montagna a Fon-do Grande che si trova vicino a Folgaria. La mamma e mio fratel-lo Alberto, che non sanno sciare, erano andati a fare un pupazzo di neve. Io invece, mia sorella Ele-na e il papà avevamo deciso di passare per le piste da sci per

andare a Fondo Piccolo. Ma… quando siamo arrivati a prendere la seggiovia mia sorella non era pronta per salirci, il papà l’aspettò, ma io non la vidi. Appe-na arrivò la seggiovia ci saltai sopra. Mi accorsi che non c’erano il papà e mia sorella. Mantenni la calma. Abbassai la barra di sicurezza. No mi restava che aspettare di raggiungere la fine della seggiovia; una volta arrivato alzai la barra e scesi giù da solo, poi aspettai mia sorella e mio papà e percorrendo una pi-sta un po’ difficile arrivammo a Fondo Piccolo. Per tornare indietro prendemmo la seggiovia e ci trovammo su una pista rossa. Percorsa una breve distanza la pista si biforca-va in due strade, io, non sapendo quale direzione prendere, cercai di fermarmi, ma ero troppo velo-ce e mi dovetti buttare a terra. Però mi saltarono via gli sci e feci un tratto di pista rotolando giù, ma per fortuna dopo tre capriole consecutive mi fermai. Mia sorel-la invece cadde involontariamen-te; mio papà sapeva la strada, ma quando ci vide per terra, si dovette buttare giù anche lui. Fi-nalmente proseguimmo e sco-primmo che la pista era un po’ pericolosa perché c’era anche un burrone senza il parapetto, ma tutto andò bene. Quando arrivammo dalla mam-ma, le raccontammo tutte le no-stre avventure di quella mattina.

Lorenzo Dall’Oca

UN’AVVENTURA A MASSIMENO Domenica 15 Giugno io e i miei amici siamo partiti per andare a Massimeno. Siamo arrivati circa all’una a mezza. Cinque giorni dopo a piedi siamo partiti per an-dare a San Giacomo dove vi era una chiesa. Quando eravamo quasi arrivati io, Francesco e Da-niel eravamo stanchi e ci siamo

Pagina 6 Giornalino di classe!

L’INTERVALLO CHE DIVERTIMENTO!

con le maestre e i miei amici, facciamo merenda, giochiamo e ci divertiamo. I miei compagni giocano sem-pre con i gormiti, ma a me non piacciono. Vorrei che l’intervallo fosse più lungo e che ci facessero gio-care di più; per l’intervallo pro-pongo di giocare tanto con i miei amici al sabato.

Martina Rodella

L’intervallo per me è molto piacevole perché ci si può ri-lassare e giocare insieme agli altri. Di solito giro per il cortile insieme alla mia migliore ami-ca che si chiama Giulia. Io e Giulia di solito non facciamo niente di particolare, ma ci di-vertiamo a stare insieme. Cer-te volte vedo alcuni miei com-pagni che giocano a lupo e altri che fanno la lotta. Mi pia-cerebbe che l’intervallo fosse un pochino più lungo e che aggiungessero altri giochi nel cotile.

Sofia Reggiani

Per me l’intervallo è divertente perché è un momento per gio-care tutti insieme, e divertirsi, ridere e scherzare. Può esse-re anche un momento per co-noscere meglio i miei compa-gni, giocando e parlando insie-me a loro. Quando c’è bel tempo andiamo in cortile e ci divertiamo tantissimo perché c’è più posto per correre men-tre quando piove dobbiamo restare nel corridoio, ci diver-tiamo lo stesso però un po’ di meno perché non si può corre-re. Di solito gioco con i miei amici. I giochi che ci piacciono di più sono: andare a ballare, scatenarsi e giocare a lupo. Alcuni miei compagni invece di solito giocano con i Gormiti o vengono anche loro a balla-re un po’. A me l’intervallo va bene così e spero che non lo cambino perché ascoltiamo i CD e ci scateniamo ballando tutti insieme.

Alessandra Giovannini

Per me il momento dell’intervallo è bellissimo; è un momento di pausa tra

una lezione e l’altra, un mo-mento per giocare insieme. A me piace perché gioco con i miei amici. Di solito sto o in cortile o in corridoio con Fabio, Lorenzo, Chiara e Alessandra; giochia-mo, scherziamo, parliamo e corriamo (solo in cortile). Per me l’intervallo va bene co-sì, non bisogna né allungarlo né accorciarlo.

Alessandro Truzzi

Per me l’intervallo è il mo-mento più bello dello stare a scuola perché posso giocare con i miei compagni. Di solito lo trascorro in corrido-io o in cortile con Alessandro, Lorenzo, Francesco, Chiara e Alessandra: i miei amici prefe-riti. Insieme facciamo mille giochi, tanti conosciuti e fatti un po’ da tutti e tanti invece inventati da noi, mentre gli altri compagni spesso giocano a calcio. Vorrei che l’intervallo durasse un po’ di più perché non aven-do né fratelli né cugini della mia età e né compagni che abitano nel mio quartiere, rie-sco solo in questo momento a stare insieme ad altri bambini quindi a giocare e a divertirmi.

Fabio Amura

L’intervallo che bello ! Per me il momento dell’intervallo è magnifico per-ché si può giocare con i propri compagni di classe. Io gioco di solito con i bambini di 4^B a “poliziotti e ladri” . Di solito in cortile o in corridoio

Pagina 7 DICEMBRE 2008

L’intervallo per me è il mo-mento più bello della mattinata perché si va in cortile e si fa merenda. Preferisco giocare a lupo-palla con Filippo, Daniel e altri suoi compagni, però a volte la maestra non vuole che giochiamo ai rigori con la palla di spugna perché crede che noi ci facciamo male. Mi di-spiace quando giochiamo den-tro perché non c’è la palla e perché non possiamo correre. Mi piacerebbe che l’intervallo fosse più lungo perché se gio-co non faccio in tempo a fare merenda.

Francesco Moretti

L’ intervallo per me è un vero divertimento perché si gioca, si può parlare con le amiche dei “Sonohra” e dei nostri se-greti, senza che i maschi ci prendano in giro. Se abbiamo tempo andiamo in cortile. Di solito io, Emma, Sara, Chiara Copelli, Eleonora, e Vittoria giochiamo ai poliziotti. Dopo facciamo le acrobazie con Michele, giochiamo anche a nascondino e ci divertiamo un mondo. Vorrei che l’intervallo durasse più di quei quindici minuti.

Marialuisa Scrivano

L’ intervallo per me è un vero divertimento perché gioco alla “polizia” ed io faccio sempre il ladro. Si gioca cosi: uno è il poliziotto e gli altri sono i ladri. Sto sempre sul castello in cor-tile che è la tana dei ladri. Quando scendo a volte vengo preso e vado in carcere sulle scale della mensa. Questo gioco lo faccio con i miei amici maschi e due fem-mine: Vittoria e Chiara. Faccio merenda e mi diverto insieme ai miei amici. Io vorrei che l’intervallo fosse più lungo perché è cortissimo: sembra che duri soltanto due minuti. Io propongono che sia lungo un’ora come quello del pome-riggio.

Mattia Benatti

Per me il momento dell’intervallo è bello perché gioco con le mie amiche, ci raccontiamo quello che è suc-cesso durante le vacanze ed Eleonora mi racconta sempre

come è andata al concerto dei “Sonohra”. Io sto sempre con Sara Selogna e con Chiara Muti, giochiamo sempre a fare le ruote, balliamo perché an-diamo a scuola di ballo alla palestra “Benessere”, tante volte ascoltiamo i CD dei No-madi, dei Sonohra, del Festi-val bar 2008, John Lennon e Compilation Estate 2007. Io non vorrei mai che l’ inter-vallo fosse cambiato perché è bello così; però è bello anche fare lezione.

Debora Bulgarelli

L’intervallo per me è diverten-te perché si può giocare, cor-rere, fare merenda, la lotta, scambiare i Gormiti, cioè pic-coli giocattoli, parlare di verifi-che, di compiti, delle interroga-zioni, fare le gare in cortile. Di solito faccio l’intervallo in cortile se c’è caldo e se piove gioco in corridoio con Alessan-dra, Alessandro, Fabio, Fran-cesco e gioco con la musica in 4^B o a lupo con i miei amici. Io vorrei che l’intervallo fosse diverso e propongo di allunga-re l’intervallo perché è solo di 15 minuti.

Chiara De Vincenzi

L’intervallo, che mitico! Per me il momento dell’intervallo è mitico perché mangio, gioco con i miei amici, corro, salto e parlo. Di solito sto in cotile con i miei amici e gioco a lupo scambia lupo. I miei compagni a volte giocano con me alle corse. Non propongo niente di nuovo da fare durante l’intervallo per-ché è già bello così.

Ciro Pascale

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CRUCIVERBA DI DIEGO NOGARETTI

ORIZZONTALI:

1. Potere in inglese

2. Serve al pescatore

3. Diversi si trovano nell’Appennino meridionale

4. Civiltà della Mesopotamia nel 4000 a.C.

5. Non li hanno gli uccelli

6. La nostra provincia

7. Due in inglese

8. Il migliore amico dell’uomo

9. Si festeggia a dicembre

10. Si beve caldo e freddo

11. Verbo che indica possesso

12. Il colore del sole

CRUCIVERBA DI LEONARDO TARANA

Nella prima colonna leggerai una parola che

ricorda il Natale

ORIZZONTALI:

1. Lo fa il fornaio

2. Lo è chi ha tanti soldi

3. Viene dopo la primavera

4. Le metti ai piedi

5. Il contrario di uscita

6. L’ha ogni attore in una recita

7. Lo fai quando sbagli

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CRUCIVERBA DI CHIARA MUTI

Scopri la parola della prima colonna

ORIZZONTALI:

1. Si vede dopo il temporale ed è di tanti colori

2. La capitale d’Italia

3. Popolazione preistorica che visse in

Valcamonica

4. Si scambiano durante i matrimonio

5. “Carino” in inglese

6. Si mangia in coppetta o cono

7. “11” in inglese

8. Vegetale che si trova sugli alberi e sulle

rocce a forma di incrostazione

9. Parte dura che forma lo scheletro