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 Giornale bimestrale Numero 4 Gennaio - Febbraio 2012  - LA BANDA DI  MARCETELLI - NUOVO SONDAGGIO - L'OROSCOPO IN DIALETTO  ALL'INTERNO:  ATTU ALIT A' Non vogliono che sia un Capodanno sottotono ma un momento di speranza e crescita. L'Anno del Drago sarà celebrato il 14 gennaio alle 14 in piazza del Popolo con uno... Page 15  AMBIENTE Il lago del Turano nasce intorno agli anni ’30, nel corso dell’intensa campagna che il fascismo avviò per condurre l’Italia  verso una certa autosufficienza energetica. Insieme al lago... Page 3 LA PASQUARELLA  A Marcetelli le tradizioni paesane non mancano di certo e, nonostante l’inverno inoltrato e la neve che talvolta ricopre con il suo manto il paese, le feste natalizie in questo... Page 7 Cari lettori, eccoci di nuovo qui. Dopo le lunghe vacanze natalizie siamo giunti alla quarta uscita del nostro giornalino "Ausulame pò". Il periodo appena trascorso ha  visto i nostri paesi di montagna imbiancarsi o quasi.. paesaggi e panorami impossibile da dimenticare. Ma dopo una breve pausa invernale, aspettiamo con ansia la primavera, per godere dei nuovi colori che i nostri luoghi ci regalano. Ma ora concentriamoci sul nostro giornalino... " Per l e vie del paese"

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Giornale bimestrale Numero 4 Gennaio - Febbraio 2012

 

- LA BANDA DI

MARCETELLI

- NUOVO SONDAGGIO

- L'OROSCOPO IN

DIALETTO

 ALL'INTERNO:

 ATTUALITA'

Non vogliono che sia un

Capodanno sottotono ma

un momento di speranza e

crescita. L'Anno del Drago

sarà celebrato il 14

gennaio alle 14 in piazza

del Popolo con uno...

Page 15

 AMBIENTE

Il lago del Turano nasceintorno agli anni ’30, nelcorso dell’intensacampagna che il fascismoavviò per condurre l’Italia verso una certaautosufficienza energetica.Insieme al lago...

Page 3

LA PASQUARELLA

 A Marcetelli le tradizioni

paesane non mancano di

certo e, nonostante

l’inverno inoltrato e la neve

che talvolta ricopre con il

suo manto il paese, le feste

natalizie in questo...

Page 7

Cari lettori,

eccoci di nuovo qui. Dopo le

lunghe vacanze natalizie siamo

giunti alla quarta uscita del

nostro giornalino "Ausulame pò".

Il periodo appena trascorso ha

  visto i nostri paesi di montagna

imbiancarsi o quasi.. paesaggi e

panorami impossibile da

dimenticare. Ma dopo una breve

pausa invernale, aspettiamo con

ansia la primavera, per godere

dei nuovi colori che i nostri luoghi

ci regalano. Ma ora

concentriamoci sul nostro

giornalino...

" Per le vie del paese" 

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Cari lettori,eccoci di nuovo qui. Dopo lelunghe vacanze natalizie siamogiunti alla quarta uscita delnostro giornalino "Ausulamepò". Il periodo appenatrascorso ha visto i nostri paesi

di montagna imbiancarsi oquasi.. paesaggi e panoramiimpossibile da dimenticare. Madopo una breve pausainvernale, aspettiamo con ansiala primavera, per godere deinuovi colori che i nostri luoghici regalano. Ma oraconcentriamoci sul nostrogiornalino!In questo numero c'è unanovità: abbiamo aggiunto unanuova rubrica "Spazio borghidel Lazio"al posto dello "Spaziostoria". Ci siamo resi conto chepur abitando in questabellissima regione, nonconosciamo affatto i stupendiborghi che ospita. Inoltreconosceremo meglio il lago delTurano e la neonata BandaMusicale di Marcetelli, conrelative foto del concertobandistico tenuto lo scorso 26dicembre. Abbiamo anche

riproposto il divertentissimooroscopo in dialetto...e...orabasta scoprire tutti "gli

alterini"!! Leggete le nostrerubriche e dopo aver letto,dateci dei consigli e diteci le vostre opinioni: preferite lo"Spazio storia", la nuova rubricao preferite averle entrambe sulgiornalino? Scrivetecelo sulla

nostra pagina facebook o sulnostro blog :http://marcetelliausulamepo.blogspot.com. Aspettiamo i vostri messaggi!!

Buona lettura!

LA REDAZIONE

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CARO SINDACO . . .

Questa volta parliamo di una

questione molto seria epurtroppo dobbiamo essere piùdiretti e più critici del solito. Sisa che spesso progetti di ognitipo rimangono solo tali senzaprendere forma: non vengonoiniziati, rimane solo l’idea, oancor peggio iniziano ma senzagiungere al termine, e il piùdelle volte non si capisce benela giusta causa. E tutto questoaccade ancor di più nei paesicome il nostro, data ladimensione, i pochi abitanti e ilpoco sviluppo. Sono tante leidee da partedell’amministrazione comunale,e molte vengono realizzate,basta pensare all’area barbequeterminata da poco; mapurtroppo ce ne sono moltealtre non (o non ancora)realizzate, in particolar modo mi vorrei soffermare sui lavori perla piscina comunale.

 Alcuni anni fa, la vecchiaamministrazione comunaleaveva ricevuto da parte dellaRegione Lazio alcuni fondi perrealizzare un impianto sportivoed è stato scelto un progettoper erigere una piscina …un’operazione abbastanzacomplicata penserete voi, vistala conformazione territoriale, ilclima e la morfologia del suolo.L’opera è iniziata, ma noi ancora

non abbiamo la piscina dopotanti anni: i lavori sono sospesi,senza che nessuno (o quasi)sappia bene il motivo; la piscinaè abbandonata a sé stessa erischia di logorarsi a causa degliagenti atmosferici. Non sipoteva almeno conservare eproteggere il lavoro fatto finoad oggi? Cosi si rischia di averperso molto tempo e molti soldi

senza arrivare a qualcosa di

buono. Cosa ne sarà dellapiscina?Noi contiamo molto sulla nuovaamministrazione, che si staapplicando molto permigliorare il nostro paese.

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Il lago del Turano

SPAZIO AMBIENTE

"Il lago del Turano" 

Il lago del Turano nasce intornoagli anni ’30, nel corso

dell’intensa campagna che ilfascismo avviò per condurrel’Italia verso una certaautosufficienza energetica.Insieme al lago del Salto, formauno spettacolo naturale veramente imperdibile che èpossibile ammirare dai paesinicircostanti. La bellezza diquesto luogo è statariconosciuta anche dallaRegione Lazio che ha premiatopiù volte il lago in questione,dando luogo a molte iniziativeche l’hanno fatto conoscere unpo’ in tutta l’Italia. Inoltre, neipressi del lago, sono stati giratinumerosi film: il più famoso,come forse ricorderete, èproprio “La ragazza al di là delLago” .Le sorgenti del fiume Turano sitrovano in Abruzzo, per laprecisione in Marsica, e la suacorsa termina con la confluenza

nel Velino. Nel tratto iniziale, ilTurano è alimentato dalleacque dei numerosi torrentelliche scendono lungo le falde delMonte Autore e prima di“giocare in casa”, cioè discorrere nella valle che porta ilsuo nome, attraversa la pianadi Carsoli e quella di Cavaliere.Numerose sorgenti carsichecontribuiscono a ingrossare laportata delle sue acque. Il

Turano, un invaso con unacapacità di circa 150 milioni dimetri cubi d’acqua e unasuperficie superiore ai 5chilometri quadrati con unperimetro di 36 chilometri,oltre ad essere un lagoartificiale, è un’ enorme fontedi energia che ha permesso,soprattutto in passato, chequest’ultima raggiungesseanche luoghi montani lontani.

Tra il 1936 e il 1940 furono erettidue sbarramenti sui fiumi Salto e

Turano, fra loro collegati con unagalleria di 9 chilometri. La diga,costruita in una gola nei pressidella località di Posticciola,ricorrendo a qualcosa come 286milioni di metri cubi dicalcestruzzo, presenta unalunghezza di 256 metri eun’altezza di 79 metri. L’acquacosì convogliata alimenta lacentrale di Cotilia, raggiunge illago di Piediluco, per esseresfruttata nelle centrali di Galleto

e di monte Argento e quindiconosce un ulteriore utilizzonella centrale di Narni. Almomento della progettazione ecostruzione di tutto il sistema,principale beneficiaria dell’operaera la “Terni”, una delle piùimportanti acciaierie nazionali.

Il lago del Turano si trova a 536metri sul livello del mare. E’caratterizzato dalla presenza,sulle sue rive, di antichi paesi ecastelli che danno un tocco difascino magico a questi luoghi.Nelle sue vicinanze si estende lariserva naturale del monteNavegna e del Cervia più vicineal territorio marcetellano. Le sueacque, inoltre, sono ricche dipesci come l’anguilla, il carassio,il luccio, il persico reale, ilpersico sole, la trota, la carpa ela tinca.

L’ambiente circostante è moltosimile a quello del lago del Salto.Inoltre qui sorgono borghi daicaratteri medievali come Colle diTora e Castel di Tora, cherappresenta il centro abitato piùimportante del lago. In origine ilsuo nome era Castelvecchio e nel1864 assunse il nome attuale.Tale nome deriverebbe da unpaese antico della Sabina,chiamata Thiora, ma tutt’oggi è

incerta la sua collocazione.

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Durante i secoli passò sotto il

dominio di molte famiglie nobili:all’inizio fu sotto il controllo dell’ Abazia di Farfa. Nel XIII secolo passòai Brancaleoni per diventare, inseguito, dei Barberini. Ma due eventistorici segnarono le sorti, non solo diCastel di Tora, ma di tutti i paesi chesi affacciano sul lago: l’epidemia ditifo alla metà del XIX secolo e lacostruzione della diga che causò laformazione del Lago e anchel’esproprio dei terreni vicini

all’invaso attuale.Davanti al paese sorge, su uncucuzzolo proteso verso il lago ecollegato ad un istmo, il borgoabbandonato di Antuni. Numerosefurono le vicende storiche che lo videro protagonista anche senessuna di particolare interesse. Ilsuo abbandono fu dovuto ad unerrore di un pilota che invece diabbattere il ponte sul lago lanciò unabomba sul piccolo centro abitatodistruggendolo in buona parte. Leopere di ristrutturazione avvenutenegli ultimi anni hanno ridato uncerto interesse storico al luogo e valecomunque la pena una visita cheregalerà scorci davvero suggestiviper chi s’incamminerà tra le rovine volgendo lo sguardo verso il lago e ilpanorama circostante.Come sul lago del Salto anche sulTurano è possibile svolgere varieattività, soprattutto sportive, come lacanoa, il windsurf, lo sci nautico e la

pesca. E’ possibile, comunque, perchi lo desiderasse, abbinare una gitaal lago del Turano ad una visita allago del Salto o viceversa.Indubbiamente si tratta di una dellezone lacustri più importanti eaffascinanti del Lazio che merita una visita accurata per le sue ricchezzeambientali, storiche e culturali.

"Il lago del Turano" 

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Marcetelli e la suaBanda  Andrea, Angelo, Antonella, Armando, Chiara, Delfina,Eleonora, Fabiana, Francesco,Gianluca V., Gianluca T., Giovanni,Giulia, Jessica, Ludovica eSimone. Questi non sono di certodei nomi a caso... Se frugate concura nella memoria delle vostreultime vacanze di Natale

marcetellane, non potete di certonon capire che tutti questi nominon sono altro che quelli deicomponenti della Banda Musicaledi Marcetelli. Il 26 Dicembre,dopo due anni di sacrifici, tralezioni di solfeggio, lezioniindividuali, lezioni collettive, c’èstata infatti la prima uscitaufficiale. Tanta l’emozione deicomponenti del gruppo, alla pariforse con quella dei tanti genitori,parenti e dei tanti marcetellani,che attendevano da tempo questomomento. Tanta l’emozione dellamaestra, Cristina, inizialmentecommossa e allo stesso tempoentusiasta, alla finedell’esibizione, per averfinalmente raccolto i frutti delduro lavoro.Erano anni che la chiesaparrocchiale di San Venanzio nonera stata così gremita. Appenasotto l’altare si sono sistemati, a

forma di semicerchio, i bandisti:tra il nero delle loro divisespiccavano i cappelli di Nataleluminosi, le cravatte dei ragazzi eovviamente il luccichio deglistrumenti: ai clarinetti Antonella,Chiara ed Eleonora; al saxsoprano Ludovica; ai flautitraversi Francesco, Giovanni eGiulia; ai sax contralti Delfina,Fabiana, Jessica e Simone; alletrombe Andrea e Gianluca T.;

SPAZIO ATTUALITA' LOCALE

al baritono Armando; alla cassa eai piatti, rispettivamente Gianluca V. e Angelo. Il concerto è iniziatodopo il breve discorsointroduttivo della maestra. Nelpresentare i cinque brani inscaletta, si sono alternateBeatrice e Rosita, che ciauguriamo di vedere prestoinsieme ai loro colleghi. Tra unacomposizione di Schumann el’immancabile “Tu scendi dallestelle”, tra “Dolce sentire” ,“Adeste fideles” e il “Symbolum”,non sono mancati gli applausi,numerosi e certamente meritati.Chi lo avrebbe detto, anche solotre anni fa, di vedere suonarequesti ragazzi e di vedere laBanda di Marcetelli esibirsi nelproprio paese? Siamo convintiche inizialmente, coloro che simostravano scettici a riguardo,

o che magari non credevano cheil progetto potesse andare inporto, debbano ricredersi. Unplauso va in primis a Cristina,che ha creduto in tutti loro, e ainostri bandisti che non si sonomai persi d’animo, anche quandomagari le cose sembravanoandare male. I tanti sacrifici econcedetecelo, il tanto fiatoimpiegato, sono sicuramente valsi a qualcosa, visto il risultato.Ci auguriamo che questoconcerto sia solo il punto dipartenza di una lunga serie diuscite, che Marcetelli aspettacon ansia!!

In bocca al lupo, ragazzi econtinuate così!

I ragazzi della banda di Marcetelli 

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SPAZIO SONDAGGI

Quale specialità culinaria marcitellana si associa meglio al vostro gusto?

Ecco i risultati:

 Vince il "Pizzullu rentortu", tipica pasta arrotolata condita con pepe, con 17 voti. Alsecondo posto troviamo i pizzicotti (11 voti), seguiti dalle tagliatelle ai funghi porcini (7

 voti). Alcune ricette di queste pietanze potete trovarle nei numeri precedenti del nostrogiornalino! Qualche idea per il prossimo sondaggio? Fateci sapere, e per ilmomento...BUON APPETITO!

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IL SANTO NATALE E LA PASQUARELLA 

 A Marcetelli le tradizioni paesanenon mancano di certo e,nonostante l’inverno inoltrato e laneve che talvolta ricopre con ilsuo manto il paese, le festenatalizie in questo periodo

riaffiorano e tante persone siritrovano per festeggiarle insieme.La più bella tradizione paesana èla festa del Santo Natale, che untempo era preceduto da unperiodo di funzioni religiose vespertine dette “Novene”.Questa pratica iniziava novegiorni prima della natività: ognisera, nella Chiesa Parrocchiale diSan Venanzio Martire e SanMartino, le persone si riunivano

pregando, preparandosi così allefestività natalizie.La sera di Natale ha semprerichiamato i familiari lontaniintorno alla pietra del focolare,simbolo della pace domestica,alimentato dal ceppo o “cioccu”,accantonato per tempo nellalegnaia. Ogni famigliamarcitellana, nei mesi estivi,quando al bosco si preparava lalegna per affrontare l’inverno,cercava di mettere da parte “u

cioccu” migliore. Tutto ciò erafonte di gioia e allegria per iragazzi, i quali la notte di Natalesi preoccupavano di farlo andarebene, allo scopo di riscaldare ilbambinello Gesù che stava pernascere. “U cioccu” si appoggiavaal focolare, già bene avviato dalfuoco, prima del tradizionalecenone, allo scopo di rafforzare ilcalore familiare, già effuso dallacircostanza solenne del giorno

natalizio.

"LA PASQUARELLA"

In quel tempo, presso moltefamiglie di Marcetelli, i giovanie i ragazzi, dopo la cena, siriunivano intorno al tavolodella cucina per divertirsi agiocare a tombola, mentre gliuomini anziani giocavano acarte, e ogni tanto gustavanoqualche bicchiere di vino

novello, oppure bevande caldea base di liquore fortementealcolico. Tutto questo avvenivadopo aver mangiatoabbondantemente, dato ilnumero delle portate che venivano servite nel corso dellacena. Secondo la tradizione sidoveva mangiare di magro, percui si ricorreva ai “maccheroni”fatti in casa col sugo di tonno oalici. Seguivano le pietanze con

baccalà preparati in diversimodi: pesce vario, capitone,fritti, insalata ecc dolci paesani(terzetti, tisichelle,ciammellitti…), panettone,torrone, fichi secchi, noci, uva,mele, pere, ecc... caffè, punch,liquori vari e vino a volontàcompletavano il cenone delSanto Natale.

Dopo la cena, i ragazzi cheavevano ricostruito col Presepiola scena della Natività edell’adorazione dei Re Magi,leggevano la “Letterina diNatale”, preparata a scuola, sottola guida del Maestro, che facevacommuovere i genitori, i nonni etutti i famigliari, i quali

corrispondevano con offertegenerose. In seguito la famigliatornava a riunirsi presso la“gioconda fiamma” alimentatadalla legna che si appoggiava“allu cioccu”, mentre i ragazziutilizzavano le mance ricevuteaccantonandole, in parte nelsalvadanaio o “cuccumellu diterracotta” per giocare a tombola.Nell’attesa della Santa Messa dimezzanotte le ore trascorrevano veloci in lieta compagnia, siconversava con i parenti, gliamici, e ogni tanto si assaporavaun buon bicchiere di vino. Alprimo richiamo argentino dellecampane festose, le donne sipreparavano per andare inChiesa, indossando il costume chepiù soddisfava la loro ambizionefemminile. Lungo le strade buie,

LA FESTA DEL MESE

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spesso ricoperte di neve,

passavano a frotte i giovanirecando “l’entorse” accese, issatesui bastoni, e illuminavano ilpassaggio dei fedeli che sirecavano in Chiesa. Nell’altaremaggiore della ChiesaParrocchiale, che con numerosicandelieri sfavillava di luci, ilParroco sistemava ogni anno,sopra l’artistico ciborio, la culladel bambino Gesù, coperta con un velo bianco ricamato a mano.

 Appena il Sacerdote iniziava ilcanto corale del “Gloria ExcelsiDeo”, veniva tolto il velo chericopriva il Bambino di Betlemme,e tutti i fedeli intonavano il canto:“Tu scendi dalle stelle!”Nella notte di Natale è questo ilcoro che va in alto all’infinito. E’un coro preghiera che tocca ilcuore e ogni animo commuove,rivive solenne nell’animo dellepersone anziane, che partecipanoal canto con lo stesso spirito deglianni giovanili. Alcune tradizionirestano, mentre altre vengonosostituite. Oggi solo alcune diquelle che abbiamo citato sonoancora “vive” ma le raccontiamocon la speranza che un giornopossano essere di nuovo portatealla luce.

Un'altra tradizione Marcitellanadel periodo delle festività natalizieè sicuramente quella della

Pasquarella: alcuni parlano di unanotte, quella prima dell’Epifania,molto suggestiva e ricca di canti.Ogni Marcitellano apre le portedella propria casa per accoglierela benedizione che i compaesaniportano con canti di gioia. Inpassato, prima dell’Epifania, unatradizione paesana, mantenutasempre viva dalla presenza delParroco, era la cerimonia religiosache si svolgeva l'ultimo giorno dell'

anno. Infatti, la sera del 31

Dicembre la maggior parte deifedeli, al primo invito dellecampane, accorreva in Chiesa perascoltare la Santa Messa eringraziare il Signore cantando incoro l’inno liturgico del “TeDeum”, per i benefici ricevutidurante l’anno. Nell’omelia ilSacerdote leggeva al popolo lasua relazione riguardantel’andamento dell’anno trascorso,avvalorata dai dati statistici

demografici sulle nascite, lamortalità e il numero deimatrimoni celebrati. Ai giorni nostri si può dire chequesta tradizione a caratterereligioso e informativo, è ormaispenta. La nascita a Betlemme diGesù, nel tempo in cui Erode eraRe della Giudea, è collegata allatradizionale della festa dellaBefana. L’Epifania, giornocommemorativo della visita deiTre Magi al Bambinello Gesù,tutte le feste scaccia via, quindi èl’ultima festività natalizia e laprima Pasqua dell’anno nuovo: daquesta deriva il nome della“Pasquarella”, scelto non a caso!Questa festa popolare ècaratterizzata da regali chericevono i bambini buoni nellanotte precedente al sei gennaio,quando la vecchia Befanabenefica premurosa scende, congli omaggi, nella cappa del

camino di ogni casa. Tutto questoavviene in armonia con i doniofferti dai Magi, allorchépreceduti dal sorgere della stella,annunziatrice della nascita del Redei Giudei, giunsero da Oriente aGerusalemme, per adorarlo. Latradizione popolare di Marcetelliha sempre dipinto la Befana sottol’aspetto di una donna vecchia,con la gonna lunga, ampia, icapelli sciolti sulle spalle,

munita di una gerla piena di

regali che reca con impegnointenso dietro la schiena a cavallodella sua scopa. Nessuno sa dadove viene e da dove ritorna, dopoaver lasciato durante la notte inogni camino e di buonora il 6Gennaio, tutti i numerosi esvariati doni di cui era carica.Dunque svanisce, non vista, nelle vie misteriose della volta celeste,e ogni bambino, ascoltandoimbambolato il racconto

fantasioso della Mamma intornoalla Befana, vorrebbe vederla. Perquesto, la sera del 5 Gennaio, aitempi di una volta, i bambiniaccorrevano ad appendere, sottola cappa del camino del propriofocolare domestico, ed in quelledei parenti, le lunghe calze dicotone o di lana, e poi pieni disperanza se ne tornano contentialle loro case per andare subito adormire. Insieme alla mammapregavano, con l’animo rattristatodal pensiero per i fanciulli poveri,senza regali, ed erano ansiosi disognarla durante il sonno, per poidestarsi di buon mattino ed essereallietati dalla gioia di trovare lecalze piene di doni.In occasione della prima Pasquadell’anno, il 5 Gennaio, vigiliadell’Epifania, un gruppo formatodi uomini, quindi, in particolare, vanno di casa in casa per fare gliauguri. Nelle prime ore della sera,

dopo cena, rendono omaggio adogni famiglia, e come notaaugurale di gioia e cordialitàpaesana, intonano a più voci ed insintonia perfetta, il cantotradizionale della Pasquarella,accompagnati dal suonodell’organetto.

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Come tipico esempio di questo

genere artistico di canzonepopolare, trascriviamo le strofeche lo accompagnano:

1-Felice notte amici,felice Epifania!

La pace e l’allegria Veniamo ad augurar.

2-La stella ci conducecoi raggi suoi celesti,

ai casolari onesti

ripieni di bontà..3-Noi pur cantiamo invasi

Da spirito divino,ed il Divin Bambino

lieti vi possa far.

4-Apriteci le porteche è un pezzo che

cantiamo,e tutti insiem beviamo

al la vostra carità.

5-Se paste o confettureor dar non ci potete

almeno ci faretele labbra rinfrescar.

6-Se ce date lo vinu bonu,canteremo con gran

decoro.Se vien da’ la cannella

 viva viva la Pasquarella!!

7-Benedetta quella manoChe ci ha fatto la cortesia,

benedetta sempre sia, viva Pasqua Epifania!

Quando il gruppo coraleincomincia a cantare la quartastrofa, si aprono le porte dellacasa e l’allegria della comitivacoinvolge tutti. Anche se perpochi minuti, terminato il cantoaugurale, i famigliari offrono dolcie vino in quantità. Anticamente le

famiglie erano più propense alasciare cibo come salsicce,prosciutto, formaggio ecc poiché idolci erano più difficili daeseguire e inoltre alcuni, comeper esempio il panettone, nonesistevano affatto! Ognunocomunque ricompensava comepoteva il gesto di buon augurio ealla fine della serata i partecipantio si dividevano i doni o sirincontrava l’indomani pergustarli tutti insieme! Tradizioni

antiche che lasciano il segno inuna civiltà ultramoderna checontinua a volersi arricchireculturalmente riproponendotalvolta parole, gesti, canti cherimangono impresse nel cuore ditutti i compaesani e di chi vieneda fuori per assistere allosvolgimento di quest’ultime.

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Rocca Canteranonelle sue bellezze etradizioni.

Cari lettori, nella nostra quartaedizione si concretizza l’idea dimettere su carta bianca unarubrica tutta nuova che mettein luce, oltre a Marcetelli, altrepiccole bellezze che si trovanonella nostra Regione.Oggi parleremo di un paesinodella provincia di Roma: Rocca

Canterano. Rocca Canterano èun comune di 218 abitanti. Ilpaese è situato a 750 metrid'altitudine sulla propagginedei monti Ruffi cheraggiungono i 1253 m con lacima del Costasole, estremoconfine del territorio. Fin dal1581 si contavano in RoccaCanterano 950 abitanti che poiil censimento ordinato nel 1708dalla Congregazione

Economica, fece ascendere alnumero di 1134, mentre oggisono 1800. L'aumento dipopolazione così forte esproporzionata alle risorseterritoriali, ne costringe orauna buona metà a emigrarenell'Agro romano. Oggi il paesefa parte del sistema comunaledi Subiaco. Situata a sei migliada quest’ultima RoccaCanterano ha una formaoblunga. Dalla parte dimezzogiorno si presenta oratutto il fabbricato che vagradatamente succedendosicon piacevole effetto alla vista;non è così dalla parte dilevante, dove per l'altezza dellaroccia tagliata a picco, sitrovano solamente le estremeabitazioni rettamente allineate.Due vie parallele con altri vicoliadiacenti si aprono in mezzo alpaese, quasi tutto in declivio a

causa della pendenza dei massi

freschezza del salubre clima, un

po' rigido nell' inverno: nonesistono monti e acquestagnanti che gli rechino ombreed umidità. Ma RoccaCanterano è molto famosa peruna bizzarra quanto divertentecelebrazione: la festa “deicornuti” che si svolge l’11Novembre proprio all’internodel borgo, e ha come suosimbolo San Martino. In realtàla festa di S. Martino, vescovo di

Tours, nasce in Francia, quandoquesta era ancora sottol’influsso pagano dei Celti, checelebravano l’inizio del nuovoanno a novembre.San Martino è poi finita perdiventare la festa dei marititraditi, forse perché nel giornodedicato al Santo si svolgevano,in più località, fiere di bestiame,per lo più “munito di corna”.Secondo un’altra ipotesi,anticamente, si celebravano,proprio a novembre, 12 giorni disfrenata festa pagana, di tipo

"I Cornuti"

SPAZIO BORGHI DEL LAZIO

di pietra calcarea, su cui

poggiano i fabbricati abbastanzasolidi, belli e regolari. Il paese ècircondato intorno da unacatena di monti che, a lunghiintervalli, aprono il seno asbocchi e a valli più o menolarghe e profonde. Non è minorelo spettacolo che giunge agliocchi se ci volgiamo verso latramontana; ai verdi poggisegue un' immensa pianura,solcata in un lato dalla strada

 Valeria Sublacense e nell'altrodal fiume Aniene. Fanno coronain alto i Monasteri di S.Scolastica e del Sagro Speco,Subiaco con la sua maestosarocca abbaziale, e i castelli di Jenne, Cervara, Agosta, Marano,Roviano, Arsoli e Oricola. Ilpanorama di questi luoghideliziosi ed insieme solitari edalpestri solleva nobilmente lospirito e lo eccita adesclamazioni di meraviglia e distupore. La forza del sole diestate è temperata dalla

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carnevalesco, durante i quali

avvenivano spesso gli adulteri.I mariti traditi venivano fattioggetto di scherno e di una vera caccia, sia pur simulata,nella quale essi dovevanointerpretare il ruolo del cervo,animale dalle ricche eramificate corna. In questocaso, quello del cervo, perrichiamare il cantautoreBranduardi, per gli interessati,non era da considerarsi

propriamente un “dono”. A Rocca Canterano questasingolare manifestazione acarattere prevalentementegoliardico e pagano, insiemealla degustazione di sofisticatiprodotti locali, offre al visitatore la possibilità diironizzare e sdrammatizzare unevento così... spiacevole!Il momento principale dellafesta è, oltre alla corsa conrelativo trofeo e la corsa incostume, il Corteo Burlescoformato dal "cornuto dell'anno"portato in trono per il paese daportatori in camice bianco concopricapi muniti di corna e ilpoeta-cantore, che a cavallo diuna somarella ormai avvezza alfrastuono declama stornelli erime rivolti ai personaggi delpaese che più hanno meritatola sua attenzione. Intanto igiovani passano per le

abitazioni dei più"chiacchierati" adornandone leentrate con nastri colorati ecorna di diversa fattezza.Durante i giorni dellamanifestazione, inoltre, vengono aperte le cantineall’interno del centro storico esono esposti utensili antichi opiccoli riquadri fotografici,dove si spiega come avviene lalavorazione del formaggio o

dell'olio e di altri prodotti tipici

del luogo. Rocca Canterano è

famosa anche per altrecelebrazioni come la fiaccolatadell’amore e della pace dell’ 11settembre, o come quelle che sisvolgono nel periodo estivo tra il7 e il 16 agosto in cui sicelebrano eventi religiosi maanche sportivi e culturali.Interessante è la celebrazionedell’8 settembre: la festività èpreceduta all'alba dalla Diana,un tamburino gira nel paese

rompendo il silenzio con unsaltellante motivo del tamburoalternato con battute sul cerchiodi legno, con effetto armonicocaratteristico. La Processionediurna è caratterizzata daicolori delle Confraternitereligiose: azzurro per quelladella Madonna, rosso per quelladel Sacramento, giallo quella diSan Michele e un tempo quella verde di San Gaetano, oggiscomparsa. Il 9 settembre siricorda la giornata dei caduti inguerra per salvare la patria.

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Ed ecco un'altra ricetta tipica per voi. Questa volta parliamo di dolci: itozzetti, biscotti secchi con nocinocchie, e volendo anche mandorle,buoni se accompagnati anche da unbel bicchiere di vino.

Ingredienti:

6 ettogrammi di zucchero6 uova2 bustine3 ettogrammi di burro1 vanillina6 ettogrammi di noci, nocchie emandorle1 limone grattuggiatofarina (quanta ne raccoglie)1 tuorlo

Procedimento:

Impastare il tutto in una ciotolaabbastanzza grande, una voltaessersi amalgamato bene, dare unaforma all'impasto simila ad unpolpettone. Spennellare con il tuorlodell'uovo, sbattutoprecedentemente, e infornare per20 minuti.Passati i 20 minuti,togliere dal forno e tagliare nel

senso più corto dell'impasto einfornare di nuovo a 180°.

"I TOZZETTI"

SPAZIO RICETTE

"I tozzetti" 

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"L'uomo, non tutt i per

carità, guarda pochi

metr i accanto a sé. E si

scorda presto. La

stor ia è maestr a di

pochi. Insegna poco

davvero, a noi italiani.

Siamo part it i con le

pezze al culo, e adesso

ci dim ent ichiamo chechi viene qui ha la

stessa faccia di noi

cento anni fa. "

Nato il 14 giugno 1940 aModena, città con cui non hamai legato fino in fondo, il vatedei cantautori italiani hatrascorso i primi anni di vita aPavana, sull'Appenninopistoiese. La madre, EsterPrandi, è costretta a rifugiarsinella casa dei nonni paterni

causa l'inizio del secondoconflitto mondiale e laconseguente partenza, comesoldato, del padre Ferruccio.Dopo la guerra FrancescoGuccini torna a Modena insiemealla famiglia e finite le scuolelavora come giornalista per laGazzetta di Modena. Nel 1961 sitrasferisce a Bologna e si iscriveall'università, dove nasce il mitodell'eterno studente: completa

gli esami, ma non si laurea(nella canzone "Addio" Guccinicanta, parafrasando Socrate, "io,Francesco Guccini, eternostudente / perché la materia distudio sarebbe infinita / esoprattutto perché so di nonsapere niente"). La carrieramusicale di Guccini cominciaalla fine degli anni '50, quandoentra a far parte di gruppi rock.Nel 1961 scrive la sua primacanzone ("L'antisociale") el'anno dopo scopre Bob Dylan.Negli anni '60 si fa conosceresoprattutto come autore("Auschwitz" per l'Equipe 84 e"Dio è morto" per i Nomadi, di Augusto Daolio) ed è vittima diuna censura all'italiana: "Dio èmorto", canzone di profondaspiritualità - trasmessa persinoda Radio Vaticana - vienecensurata dalla RAI, perchè

FRANCESCO GUCCINI

"E' meglio un giorno solo da ricordare, che ricadere in una nuovarealtà sempre identica"

considerata blasfema. Nel 1967pubblica il suo primo disco,"Folk Beat n. 1", con brani oggi

considerati grandi classici come"Noi non ci saremo", "Statale17" e "In morte di S.F. (Canzoneper un'amica)". Come FabrizioDe André, anche FrancescoGuccini non si è mai lasciatoimporre i ritmi dall'industriadiscografica ma ha sempreinciso se ne aveva voglia equando sentiva di avererealmente qualcosa da dire.Tappe fondamentali della suamusica possono essereconsiderati "Radici" del 1972(con quello che è un po' il suoinno: "La locomotiva", ballataanarchica ispirata a una storia vera del 1893), "Via PaoloFabbri 43" del 1976 (il cui titoloaltro non è che l'indirizzobolognese di Guccini e con"Piccola storia ignobile", unbrano dedicato alle polemichesull'aborto), "Fra la Via Emilia e

SPAZIO MUSICA

"Guccini"

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il West" del 1984(registrazione del concerto del21 Giugno 1984 in PiazzaMaggiore a Bologna, la migliorantologia possibile dei primi vent'anni musicali di Guccini),"Signora Bovary" del 1987 (concanzoni dedicate al padre –"Van Loon" - e alla figlia Teresa– "Culodritto" - forse l'album diGuccini in cui c'è più attenzioneper la musica, per una volta

non solo sfondo per i testi) el'amaro e malinconico "Quelloche non..." del 1990 (con unasplendida canzone d'amore –"Canzone delle domandeconsuete" - e la bellissima etriste "Cencio", dedicata a unamico della Bocciofila diModena). Guccini amaconsiderarsi un appartenentealla famiglia dei cantastorie daiquali ha ereditato una tecnicaraffinata nella costruzione dei

 versi delle sue canzoni, unicanel suo genere. Politico è il suomodo di raccontare le cose e dipoetare, strettamente legato aduna forma dubitativa espressaattraverso una velata ironia,che è una delle suecaratteristiche più interessanti.Non è un caso che Guccini venga studiato nelle scuolecome esempio di "poeta"contemporaneo e che gli sia

stato conferito nel 1992 ilPremio Librex-GuggenheimEugenio Montale per la sezione"Versi in Musica". FrancescoGuccini è anche scrittore: haesordito nel 1989 con"Croniche Epafaniche",racconto dell'infanziapavanese, seguito nel 1993 da"Vacca d'un cane",sull'adolescenza a Modena e gliinizi musicali. Nel 1997 poi,

insieme a LorianoMacchiavelli, si è cimentato nelgiallo, con il romanzo"Macaronì", seguito nel 1998da un altro giallo scritto ancoracon Macchiavelli: "Un disco deiPlatters". In mezzo a tuttoquesto, si trovano anche uncurioso dizionario Italiano-Pavanese e la biografia "Unaltro giorno è andato". Del2003 è il libro "Cittanòvablues". Guccini ha inoltrerecitato nel film "RadioFreccia", di Luciano Ligabue(1998, con Stefano Accorsi).Il suo ultimo album è "Ritratti",uscito nel 2004.

«Avevo vent icinque

anni e stavo

studiando

all’univer sità di

Bologna, i pr im i sit -in

e il Sessantotto erano

alle porte, era mia

intenzione scrivere

qualcosa di

generazionale. Il

“dio” di cui par lavo

era un “ dio” con la

minuscola, un “ dio”

laico sim bolo

dell’autenticità»

Francesco guccini su“dio è mor to”.

"Guccini"

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SPAZIO ATTUALITA'

Il Capodanno cinesededicato a Zhou e Joy

"Sarà un momento di speranzae crescita".

Non vogliono che sia unCapodanno sottotono ma unmomento di speranza ecrescita. L'Anno del Drago saràcelebrato il 14 gennaio alle 14in piazza del Popolo con unospettacolo di acrobati,

danzatori, giocolieri, maghi,cantanti e atleti. La festa cineseconclude l'anno della cultura inItalia con l'evento piùimportante della sua tradizione:il Capodanno Lunare,conosciuto come "la festa dellaprimavera", "Chun Jie" nellaloro lingua. L'ambasciata cineseci tiene a sottolineare anche inquesto momento drammatico,come il brutale omicidio di un

papà e una bimba, e infatti lacerimonia sarà dedicata a ZhouZeng e alla figlia Joy, uccisi aTorpignattara, che il giornodell'arrivo dell'Anno del Drago èun momento importante pertutta la comunità cinese aRoma, una comunità impegnatae che lavora da tre generazioniper integrarsi. Lamanifestazione, patrocinatadall'assessorato alle politicheculturali del Comune si apriràlungo via del Corso con unacoloratissima parata di draghi volanti, leoni, panda, maestri diarti marziali, danzatori erappresentanze della comunitàcinese con indosso i costumidelle diverse minoranze etnichedel paese. Su due megaschermisi potranno vedere gli spettacoliche si terranno sul palco dipiazza del Popolo. Lamanifestazione sarà presenziata

dall'ambasciatore della

Repubblica Popolare CineseDing Wei insieme o alsindaco Gianni Alemanno, chedaranno il via allo spettacolocon il rituale della pitturadell'occhio del drago, che,secondo la tradizione cinese, sitrova in tutti gli animali presentialla festa. Principali protagonistidegli spettacoli in piazza quattrocompagnie in arrivo dalla Cina:la Compagnia popolare diacrobazia del Zhejiang; la

Compagnia di danzatradizionale Yangge di Jiaozhou,in rappresentanza delle danzecontadine del nord della Cina; laCompagnia dei giovani amici diShanghai e, infine, il gruppo distudenti universitari cheprovengono dalle più importantiaccademie artistiche cinesi(moda, danza e arti marziali). Lafesta per il Capodanno Lunare siconcluderà alle 18,30 quando

dalla terrazza del Pincio, si terràun grande spettacolo di fuochid'artificio. 'astrologia cinese èdivisa in 12 segni zodiacali cheriportano il nome di un animale.

A differenza dell'oroscopo

adottato in occidente, chederiva dalla storia greca, adogni segno zodiacale vieneattribuito un anno.La legenda racconta che ilBuddha, sentendo la morteavvicinarsi, chiamò a raccoltatutti gli animali della terra, masolo 12 di loro andarono asalutarlo. Come premio per laloro fedeltà decise di chiamarecon i loro nomi le fasi lunari e

renderli così immortali.Il primo ad arrivare fu il topo, veloce e furbo, il secondo fu ildiligente bue, seguitodall'intrepida tigre e il pacificoconiglio. Il drago fu il quinto,seguito da suo fratello minore,il serpente. Il settimo ful'atletico cavallo, seguitodall'elegante pecora. Subitodopo arrivò l'astuta scimmia,seguita dal colorato gallo, ilfedele cane e infine il fortunatomaiale, che fece appena intempo a salutare il Buddha.Nel prossimo numero viscriveremo tutti i segnizodiacali di questo affascinantepopolo! Fateci sapere poi aquale segno appartenete.

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SPAZIO OROSCOPO

 ARIETE: Vissi sò mesi pini ‘e fortuna, occasiuni bone e incontri interessanti:

dovete esse curiusi e non spreca tempu, socì da pijà ogni sorta ‘e iniziativa. Attenti aparlà bè, che va a feni che po’non ve capisciu. ‘E stelle raccommannanu de nonappesantivve troppu.. gliete alla fonte a piglià l’acqua arminu!! Pe lu lavuru doveteavè pazienza..presto ‘e còse glierrau mejo!

TORO: ‘Ssi mesi non ve innervosite,se que ota litighete co lu o la consorte!!Tuttoretornerà a postu seo! Non ve affatichete troppi e non facete troppi sforzi, che vepotterreste senti troppu stracchi po’! Dedicheteve a què bagnu callu e facete un po’‘e ginnastica. Se cerchete lavuru, potterreste trova quaccosa nellu settoreturistico..provetece..a costa,non costa niente!! Arminu vesso è gratisse!! Stete

attenti..magara un lontano parente ve avesse lassato ‘ncre sordi!!

GEMELLI: Se non sete ancora accoppiati, vissi potterrianu esse li mesi giusti petrovà quallecunu che ve ‘sse ‘ncolla! Se sete accoppiati, evitete i battibecchi!! A Gennaru stete ‘nforma come nu leone..è a Febbraru che dovete sta attenti..vepotterrianu calà le energie!! Chissà po’ come ce gliete all’ortu! Pe lu lavuru non vesbilancete troppi..meglio revede ‘e finanze,specialmente de sti tempi! Se tenete quecasalitto,vennetevellu..’e stelle so bone!!

CANCRO: L’amore non è bellu se non è litigarellu..Basta che non ve passanu pelu capu strane fantasie! Stete sicuri che chi ve ‘ssa ‘ncollatu ve ama sempre co tantapassiò!Non stete sempre a fa polemica! Anzi glieteve a fa ‘na corsetta su pel’Aringu..così ‘nzemmora a un corpo sano se spera pure che ve se reschiarisciu leidee.Pure quanno lavorete,evitete ‘e fa que casinu co que parola fori posto e nongliete sperperendo li sordi..stemo in tempu ‘e crisi!!

LEONE: Se sete riusciti a trova u modo giusto pe parla co villo o vella che cefacete l’amore, cerchete de non rerovina tuttu! Stete attento a come ce parlete..isforzi sarau premiati!! Pe evita problemi ‘e circolazione, gliete a cammina su pe laCrapareccia e ,pure se avete ammazzatu u porcu,jetece pianu a tavolino!! Per

fortuna ‘ellu lavuru non ve potete lamenta!

 VERGINE: Lassete perde tuttu e glieteve a fa na bella vacanza romantica;approfittetene pe esse più affettuosi e accontentà chi ve sete sposati!! Smettela ‘epensa sempre alli capilli,alli massaggi e alle cremette..se scappete ‘e casa na otascerruati, mica ve se ‘ncollanu!! Anzi facete pure meno riè! Lavuru e sordi non vemancano… rengraziete Dio…

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BILANCIA: Ma que ve gliete commattenno a fa li fanatici e a metteve a fa iDongiovanni..Stete attenti che non remanite soli piuttosto!! Per fortuna a salute non vefa preoccupà; certo se ve facesseste què picchiere ‘e vinu in meno,sarria meglio!! Siatecoscenziusi nellu lavuru, che non se po’ mai sape a vello che iete ‘ncuntru. Attenti chenon ve se roppe quaccosa a casa e ve lo tocca recomprà!!

SCORPIONE: ‘U proverbio ice “In amore vince chi fugge”, ma possibile che tutti vu li gliete retrovenno villi che fuggio?? Pe na ‘ota facete li preziusi,no?? Pò capità chenon ve nne va core ‘e gli a gioca a pallò allu campitto..per na ‘ota steteve a casa erepuseteve! Se tenete programmi pe lu lavuru, vissi so li mesi boni pe metteli in atto!!Stò periodo gliete sperperenno un po’ ‘e sordi..se però sta cosa ve fa sta bè, facetepure!!

SAGITTARIO: Sete avventurosi e sempre alla ricerca ‘e nove emozioni..ste cosenon fau atru che bè alle coppie e pure a chi va cerchenno quallecunu. Ve l’avea ittu umedicu ‘e non ‘ncollave troppe lena..repuseteve ‘ncriù sennò ssu mal de schina,non vesse passa più! Vissi so li mesi giusti pe mette in pratica vello che ve sete‘mparati..magara trovete que posto ‘e lavuru bonu!! Resparmiete e pensete bene a velloche dovete comprà!

CAPRICORNO: Pe ssi du mesi,potete rengrazia Venere; l’amore va a gonfie vele.Troveteve ‘ncre ‘e passatempi.. cucinete, passeggete... Nellu lavuru sapete bene cosa volete..e l’atri sau chi commanna e ve portanu rispetto! Sete diventati bravi a mette daparte i sordi..concedeteve pure nu sfizio! Quanno ce vò, ce vò!

 ACQUARIO: Potete ben ringrazià li pianeti o chi pe issi, prechè all’occhi ‘e tutti setebelli, bravi e interessanti. Stete sereni..che chi ve sta vicino vò a stessa cosa. Non veabbuffete troppu..le feste so passate da pocu..è arrivatu u momentu ‘e remetteve informa e pensa pure allu fisicu!! Non ve spazientite quanno lavorete..mica so tutti precisicome vu!!

PESCI: Evitete ‘e sta sempre a fa polemiche co lu consorte!! Mica ve pensete che lapazienza ‘ella gente è ‘nfenita!! Piuttosto pensete a tenevve un po’ più in forma... che nonguasta mai!! Stete calmi se vve se presenta que malinteso colli committenti ‘ellu lavuru!!Evidentemente pretendu troppu issi. I sordi non ve dau preoccupazioni.

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