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Storia del settore tessile -abbigliamento Dalla materia prima al prodotto Dalla fibra al tessuto

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Storia del settore

tessile -abbigliamento

Dalla materia prima al prodotto

Dalla fibra al tessuto

Dalla fibra al filato

La filatura

La filatura consiste in una serie di trattamenti meccanici che trasformano le fibre tessili in filati,

cioè in fili continui e uniformi.

Vengono sottoposte alla filatura le fibre che sono troppo corte per essere tessute direttamente,

come il cotone, la lana, la canapa, il lino, mentre la seta, le fibre artificiali e quelle sintetiche sono

già sotto forma di filo continuo.Le modalità di filatura variano in base alle caratteristiche delle fibre da lavorare e dei filati da

ottenere, ma le operazioni fondamentali sono comuni a tutti i filati:

sfioccamento e pulitura: le fibre vengono pulite ottenendo un nastro omogeneo detto ovatta;

cardatura: le fibre si separano bene l’una dall’altra e formano uno strato sottile;

pettinatura: le fibre al di sotto di una data lunghezza vengono rimosse mentre le altre sono

disposte in modo parallelo per formare un nastro;

accoppiamento e stiratura: si uniscono i diversi nastri in modo da ottenere un solo nastro di

spessore uniforme e molto sottile che alimenta il filatoio;

torsione definitiva o filatura propriamente detta: le fibre del filato vengono avvolte su se stesse

per renderle più resistenti ed elastiche.

Dal filato al tessuto

La tessitura

Il tessuto è il prodotto ottenuto mediante la tessitura, ossia l’intreccio di

una serie di fili disposti nel senso della lunghezza del tessuto (ordito), con

una seconda serie di fili (trama) perpendicolari ai primi.

Il sistema con cui i fili di ordito e di trama si intrecciano a costituire il

tessuto è detto armatura.

L’operazione di tessitura si esegue con i telai.

2018 103 milioni ton

Il sistema moda è fondamentale per

l’economia del ns paese ma ultimamente sta

attraversando una fase di transizione che

richiede una riflessione.

Importanti fenomeni di cambiamento

(materiali)si stanno verificando e le regole del

business si stanno modificando (modalità)

FENOMENI DEL CAMBIAMENTO

• Competizione con partner internazionali

• Conquista di nuovi mercati

• Avvento di nuove tecnologie

• Necessità di migliorare le performance

• Ridurre i tempi di risposta al mercato

• Crescente attenzione verso tematiche ambientali

• Cambiamenti a livello normativo per il Made in Italy

• L’industria della moda italiana, così come la manifattura nel suo complesso, è stata

protagonista negli ultimi anni di un profondo mutamento strutturale.

In particolare si è ridotto significativamente il numero di aziende e di occupati, con un

conseguente aumento del valore aggiunto per dipendente e della produttività del settore

• Sul fronte delle esportazioni, l’industria della moda italiana mostra una crescita del valore

esportato nell’orizzonte temporale 2011-2015.

I principali paesi di sbocco dell’industria della moda sono Francia, Germania e Stati Uniti,

ma è la Cina a registrare il maggior incremento in termini di valore esportato (+206% tra il

2006 e il 2016) •

Con riferimento al solo abbigliamento, le stime prevedono un sensibile aumento delle

vendite al dettaglio nel mercato globale (a 2.600 miliardi di dollari nel 2025 dai 1.685

miliardi di dollari nel 2015). Le proiezioni confermano che i paesi a maggior potenziale di

crescita sono Cina e India, seguiti da Brasile e Russia

L’economia circolare

Le materie prime :

dalle fibre naturali…

La storia della moda è strettamente correlata alla storia

dell’umanità; è stata condizionata da miti, leggende, folclore ,

scoperte scientifiche e commerci internazionali.

4000 a.C. Lana

Società di tipo agricolo-pastorale

– 2600 a.C. seta in Cina

– Fine 1700 Rivoluzione industriale ,diffusione del

cotone Nel XX secolo il cotone rappresentava i ¾ della

produzione tessile

Storia della scoperta delle fibre

• Lino 7.000 a.C. oggi 100 mila ton

• Cotone 5.000 a.C. oggi 25 milioni ton

• Lana 4.000 a.C. oggi 1,7 milioni ton

• Seta 2.600 a.C. oggi 135 mila ton

• Fibre Man made: oggi 75% della produzione

– Fibre artificiali : 1895 oggi 12% della produzione

– Fibre sintetiche :1950 oggi 63%della produzione

Leggi suntuarie

Le leggi suntuarie, dalla parola latina “Sumptus” ossia spesa, sono note in Italia fin dall‘Epoca romana e costituiscono un prezioso documento per conoscere la moda e la morale antica: si tratta di dispositivi legislativi che

• limitavano il lusso nella moda maschile e femminile,

• o obbligavano determinati gruppi sociali a indossare segni distintivi.

Riguardano le spese, nell’espressione leggi s. (più raram. norme s.), in storia del diritto, le leggi intese a limitare le spese voluttuarie e di lusso (dette anche queste, talora, spese s.), emanate dall’epoca dell’antichità classica fino a tempi recenti: le leggi s. greche, romane

Già nel 215 a.C. la Lex Oppia cercava di limitare la ricchezza degli abiti femminili.

In seguito lo stesso Giulio Cesare (100 a.C.)e poi altri imperatori, intervennero contro le vesti di uomini e donne stabilendone anche il prezzo.

Con l'avvento del Cristianesimo i documenti a nostra

disposizione citano, per i primi secoli, esclusivamente

prediche di monaci o ecclesiastici contro costumi considerati

troppo audaci. Nonostante la loro severità le leggi suntuarie si

dimostrarono di scarsa efficacia e alla fine del Settecento

erano quasi totalmente disattese.

Nel 1789 in Francia, alla vigilia della rivoluzione, i borghesi si presentarono all'apertura degli Stati generali in abito nero e cravatta bianca, indumenti che erano stati loro imposti per umiliarli; a confronto l'aristocrazia era addobbata con estremo sfarzo.

Il drammatico contrasto provocò invece l'effetto opposto, e i semplici abiti dei borghesi diventarono simbolo di pulizia morale e di nuovi ideali; l'iniqua proibizione inoltre causò l'attuazione, come primo provvedimento dell'Assemblea, dell'abolizione - almeno per il vestiario - di ogni differenza di classe.

In piena Rivoluzione francese un decreto del l’8 brumaio

anno II, ossia del 29 ottobre 1793, ruppe in modo radicale le

convenzioni sul vestire che erano vigenti in Europa fin dai

tempi degli antichi romani: “Nessuna persona, dell’uno o

dell’altro sesso, potrà costringere alcun cittadino o cittadina a

vestirsi in modo particolare, sotto pena di essere considerata o

trattata come sospetta o perturbatrice della pubblica quiete;

ognuno è libero di portare gli abiti o gli accessori del suo

sesso che preferisce”. In altre parole si vietava qualsiasi

intervento legislativo che limitasse o

proibisse l’abbigliamento a qualsivoglia classe sociale

…alle man-made

• 1895-1940 fibre artificiali

• 1950 fibre sintetiche

– 1970 specialità per prestazioni d’uso

– 1980 microfibre ( affinamento del titolo),flame

retardant

– 1990 fibre con proprietà elastiche

• XIX secolo : meccanizzazione

• XX secolo : fibre chimiche

• XXI secolo : smart fibres : tessili autopulenti, autostiranti

… utili per migliorare la ns qualità della vita

Coscienza ecologica

– Marchi , manufatti riciclabili e/o riciclati

– Coloranti vegetali

– Cotone biologico

– Fibre sostenibili

Mercati delle fibre

• New York cotton trade

• Lana a Londra e in Australia

• Seta a Jaixing

• Le Nazioni Unite hanno proclamato il 2009 l’anno

delle fibre tessili naturali con l’obiettivo di

sensibilizzare e stimolare la domanda di fibre

naturali incoraggiando risposte politiche ed

economiche adeguate da parte dei governi

produttori di materie prime tessili

Dal …Costume

La moda, detta storicamente costume, nasce solo in parte

dalla necessità di coprirsi ma in realtà l’abito assume precise

funzioni sociali atte a distinguere le varie classi sociali:

sacerdoti, militari..

Nei secoli passati l’abbigliamento alla moda era appannaggio delle sole classi abbienti a causa dell’alto costo dei tessuti, dei coloranti (dal mondo minerale, animale e vegetale).L’abito veniva addirittura lasciato in eredità

Le classi più povere avevano abiti:

-tagliati rozzamente

-colorati con colori di basso costo

…… alla MODA

Sino al XVIII secolo si parla di COSTUME

poi di MODA con l’ingresso dell’industria tessile

• MODA: modalità espressive che riguardano l’abbigliamento e non solo ,destinate a scomparire in tempi più o meno brevi

Il seguire la moda diventa un must poiché il consumatore non acquista più solo le caratteristiche oggettive e funzionali del prodotto ma anche i significati ad esso connessi

La scelta dell’abbigliamento cambia a seconda del contesto in cui si riferisce

Una stoffa particolare, un modello, un ornamento sono segni distintivi che possono caratterizzare una persona

Dal sarto…

Nel 1300 nasce la figura del sarto nel momento in cui i vestiti vengono fatti abiti aderenti al corpo.

Il sarto non era un mestiere indipendente ma bensì servitore delle grandi signorie dove viveva e lavorava

Non esistevano taglie ma ogni abito era un pezzo unico realizzato per il cliente

… allo stilista

La professione dello stilista nasce dopo la rivoluzione

francese(1789) quando, abolite le corporazioni e le regole

rigide applicate, il sarto fu completamente libero di esprimere

la propria creatività

La moda si avvicinò alla massa verso la metà dell’800 grazie

all’invenzione di macchine per tagliare le pezze di tessuto e

all’introduzione del telaio meccanico

Oggi si parla di fashion design

Storia della moda e del costume

Etruschi , Greci e Romani si vestivano allo stesso modo, usando nomi diversi:

Greci - chitone Le donne greche indossavano anche il peplo

Romani - tunica

Etruschi indossavano un mantello tebenna da cui deriva la toga romana ; essa era un mantello il lana o lino , portato solo dagli uomini,che dava un aspetto virile e statuario al cittadino romano

Toga orlata da una fascia porpora, per i senatori

Toga candida ,per chi concorreva alla carriera politica ( da cui candidato), quella scura per chi era in lutto

Le conquiste in Asia ed Europa influenzarono la moda:

• Brache – dalla Gallia

• Maniche- di provenienza orientale

Athena, Metopa del tempio

di Zeus di Olimpia, 460,

a.C.

Da una descrizione

di Omero leggiamo: “la veste nazionale, il peplo, è

una specie di scialle tenuto su con due spilloni, e

lascia scoperto un fianco scendendo in pieghe

ondulate che ripetono l’effetto delle colonne dei

templi. A volte la parte superiore è ripiegata e viene

lasciata ricadere formando quegli affascinanti

drappeggi che vediamo nel fregio del Partendone”

Dall’alto medioevo fino al XII

secolo

Dopo la definitiva affermazione del cristianesimo, proclamato

religione di stato nel 381 dopo Cristo, non vi furono

sostanziali mutamenti nella moda per parecchi secoli, e i

canoni dell'abbigliamento rimasero fissati a quelli dell'epoca

tardo romana. Una delle cause fu l'ondata di depressione

economica che attraversò l'Europa fino al Mille. La Chiesa

raccomandava la massima modestia nel vestire.

Il Duecento e il Trecento

Lo sviluppo delle città, iniziato già dal Mille, aveva portato alsorgere dei Comuni che lentamente ebbero il sopravvento suifeudi.

I Comuni cambiarono completamente il volto della società,perché l'organizzazione della vita cittadina era basata sullavoro e sulla mercatura, attività in mano alla borghesia.

Nacquero le prime corporazioni, che imposero statuti conrigide regole. Le attività e i commerci più importanti in Italiasi basavano sulla raffinazione dei tessuti, spesso provenientidall'estero, o sulla tessitura di drappi preziosi.

bottoni

Le decorazioni erano spesso prese da fonti orientali, poiché il commercio

si spingeva fino in India e in Cina, lungo la famosa Via della seta,

riportando in Europa nuovi stili ed immagini.

Anche la lavorazione delle pellicce, usate come fodere e ormai entrate

nell'uso comune, era soggetta a precisi regolamenti.

La moda maschile e femminile pur conservando ancora una certa fissità

nel Duecento, iniziò un processo di crescente restringimento degli abiti.

Novità di questo secolo fu l'introduzione dei bottoni, che permettevano di

far aderire vesti e maniche al corpo

Differenza tra abiti maschili e femminili

Dal Trecento in poi si verificò una vera e propria

rivoluzione vestiaria: per la prima volta dopo secoli

gli abiti maschili si differenziarono nettamente da

quelli femminili:

• mentre la donna continuava a portare vesti rese

sempre più lunghe dallo strascico,

• l'uomo indossò abiti cortissimi che mostravano

completamente le gambe.

Il Rinascimento: dal Costume

alla Moda

E’ con l’avvento del Rinascimento che il termine

moda inizia ad assumere il significato che oggi gli

attribuiamo.

Se presso la corte di un grande signore si adotta un

abito di nuova foggia, se si impiega un nuovo colore,

se appare una nuova decorazione, questa moda tende

a diffondersi ovunque.

Il Seicento

Occupata prima dalla Francia, poi dalla Spagna, l'Italia iniziò un periodo di decadenza che si rifletté anche sulla moda.

Infatti le nazioni vincenti imposero forme e colori, e il baricentro dell'eleganza si spostò soprattutto a Nord.

Da questo periodo fino a quasi i giorni nostri la Francia fu il paese da cui tutta l'Europa, e in particolare la nobiltà, copiò gli abiti.

Il centro di maggiore irradiazione diventò la corte del re. Si apriva il periodo Barocco e caratterizzato da un'esuberanza di

forme e da un accostamento, spesso eccentrico, di materiali.

1775

• 1795

• 1790-1820

• La moda che si delinea

durante l’impero

napoleonico si protrae

anche dopo la sua

caduta

Con l’avanzare del secolo il gusto si spostò verso lo stilerococò, molto amato da Eugenia de Montillo 1826-1920(moglie di Napoleone III) , il cui fornitore ufficiale per gli abitida sera e di rappresentanza era Charles Frederick Worth.

A lui si riconduce la nascita del Sistema Moda moderno, inquanto è il creatore di numerose innovazioni radicali, tra lequali l’utilizzo di indossatrici per mostrare i modelli al postodei tradizionali manichini. Il sistema di produzione,comunicazione e commercializzazione è decisamenteinnovativo e decreta la nascita dell’Haute Couture.

• 1837

• 1844

• 1855

• Abiti da sera

• 1858

• Crinoline

• Le gonne arrivano a

misurare anche 7 metri

di circonferenza

• 1868

• Abiti da ballo

• 1878

• 1879

• 1882

• 1890

• 1900

• 1914

• 1914

• 1916

• Durante la grande

guerra (1915-1918)

anche la moda cambia

radicalmente

• Il tessuto comincia a

scarseggiare e la moda

si adegua

• 1921

• Con la fine della

guerra anche la moda

si arricchisce

nuovamente

• 1927

• Le forme geometriche

prendono il

sopravvento anche

nella moda

• 1929

• I progressi tecnologici

portano alle prime

calze trasparenti

Moda per uomo

All’inizio dell ‘800 in fatto di abbigliamento gli uomini compiono quella che, alcuni storici ,definiscono la grande rinuncia: rinunciano al rapido susseguirsi delle mode, ai colori, ai decori sfarzosi e cristallizzano il loro abbigliamento in un completo di 3 pezzi di colore scuro che nelle linee fondamentali è arrivato invariato sino ai nostri giorni

Luoghi della moda

• Milano

• Parigi nell’immaginario globale rimane il

centro della moda

• Londra capitale mondiale delle mode

giovanili e da strada

• New York scarsamente votata sul piano

della moda di qualità