la storia di pinu - l'arte bianca

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  • 8/7/2019 La storia di Pinu - L'Arte Bianca

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    Arte Bianca dal Salone MiArt 2007

    Fonte: milanodabere.it

    LLLaaassstttooorrriiiaaa

    dddiiiPPPiiinnnuuu

    di Giuseppe

    Albanese

    222... LLLAAArrrttteee BBBiiiaaannncccaaa

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    La storia di Pinu LArte Bianca

    Ricerca del mestiere, nellambito dei servizi di ristorazione, daparte di Pinu, immigrato dal profondo sud al profondo nord.

    Dopo una breve sperimentazione viene accantonata la possibilitdi diventare un bravo barman. Quindi Pinu si appassiona e siconcentra sui servizi di cucina con lobiettivo di diventare unbravo chef.

    Dopo varie esperienze come cuoco realizza che il cucinare puessere un dirty work e sceglie definitivamente la pasticceria.

    Per emergere nel mondo del lavoro, Pinu deve affrontare lacompetizione dei colleghi, ma anche dispetti e scorrettezzegenerate dal razzismo verso il terrone.

    Immagine di Copertina: Arte Bianca dal Salone MiArt 2007 Fonte: milanodabere.it

    Tag: arte bianca, storia di pinu, pinu, saint vincent, riviera dellealpi, primo pasticciere, terrone, italo mus, FIAT,

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    La ricerca di un mestiere 1959 1

    Fons Salutis e a puta du zzupeppi 1

    Tornare a Polizzi, o ricominciare 1959 3

    Si sentiva inferiore 4Dolce vita a Saint Vincent 4

    La Brigata dellArte Bianca 7

    Men Gal FIAT 8

    La cena di gala FIAT 10

    Se non avessi visto con i miei occhi 12

    Perch terroni 12

    I Maestri virtuali di Pinu 14Galateo, Cucina, Pasticceria e Francese 1960 15

    Cucina: dirty work 16

    Arte dolciaria e auto licenziamento 1960 18

    La lettera dellAvvocato 19

    Pasticciere da Gulus 20

    La gavetta 22

    I folletti 22Cleptomane 24

    Migliorare le competenze dolciarie 25

    La Nevicata 26

    Primo pasticcere 1961 28

    Pasticcini al terrone 30

    Ladruncoli di uova 31

    Riviera delle Alpi - 1961 32La pittura 33

    Caminito tango 37

    La fabbrica - 1962 41

    Siciliano per giunta 40

    Enzimi saccaro micetici 44

    Chiamata al servizio militare 46

    Note sullAutore 47

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    La ricerca di un mestiere 1959

    Lui era convinto di essere un bravo barman, ma messo allaprova non sapeva fare niente, appena il caff con la macchina

    caff espresso. Non parliamo poi dei Coktail e altro.Visto che non era per lui il mestiere del Barman abbandon lideae disse allo zio della direttrice, che sapeva fare i dolci ma non idolci che si facevano in Valle dAosta, ma solamente quelli diPolizzi a base di formaggio. Prov a realizzare qualche dolcesiciliano, ma tutti storcevano il naso in segno di disapprovazionedando fine alla realizzazione dei suoi dolci siciliani ...

    Lavor in cucina per qualche settimana a sbucciare patate e fare

    il garzone tuttofare: si appassion al cuoco; chiamato chef dicucina. Alcuni giorni dopo, gli chiese se poteva fare daapprendista e che era disposto a imparare la professione come lasua e che la trovava molto interessante. Lo chef gli disse: Io nonti dico nulla, ruba con gli occhi tutto quello che io faccio. E cosfece. Nel tempo di qualche mese e trascorse le festivit NataliziePinu si impadron di tutte le tecniche e trucchi della cucina.Sandro era il suo nome ed era venuto anche lui dalla Toscana.

    Fons Salutis e a puta du zzupeppi

    I giovani non tardarono a fare amicizia, quasi sempre e dopo ilservizio uscivano assieme, Sandro e Gianni il cameriere le feceroconoscere la cittadina delle Terme chiamata: Fons Salutis,(fonte della salute) e le dissero anche; che il nome gli fuattribuito grazie ad una sorgente di acqua naturale ricca di

    propriet organolettiche e curative che nasce proprio sopralabitato del paese e alle pendici del Monte Zerbion.

    Lacqua ha il potere disintossicante delle vie epatiche e biliari.Ancora una volta fu conoscitore di notizie e nomi nuovi cheimmagazzin volentieri nel suo cervello.

    Era in quel mondo nuovo assai diverso da quello conosciutoprecedentemente. Tocc con le mani anzi con gli occhi; la

    diversit dei nomi: il negozio di alimentari si chiamava:

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    i nomi degli Alberghi deiristoranti < Restaurant > ecc ecc. Gli sembr di ritornare bambinoe frequentare la prima classe elementare, con la differenza per,della lingua francese in pi.

    Fons Salutis Saint Vincent

    Fonte: Foto Agnello terme-1.jpg, bijouhotel.it

    Abituato al suo paese dove la definizione di un negozio era cos:a puta du zzupeppi o: a puta disarivaturi perdiliscarpi

    oppure: di moffu pedi Tutta la diversit caduta sopra le sue spalle, lo fece riflettere dicontinuo pensando sempre esclamando. < Ce la far ad abituarmialle parole in Italiano e Francese?- Resister alla innovazionegrammaticale? < Si! Mi far forte pensando solamente al vecchiodetto che diceva cos: Volere Potere.> Dopo tutte le peripezie,pensieri, sconforti e indecisioni che si mescolarono nel suocervello,continu a chiedersi < Che ne sar di me e di tutto

    quello che ho imparato a casa mia?>

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    Tornare a Polizzi, o ricominciare Novembre 1959

    Si trov a dovere scegliere una delle due vie, O tornare aPolizzi, oppure ricominciare tutto dallinizio.

    Scelse la seconda, quella dellArte dolciaria; le era la pi vicinaartisticamente e che apparteneva allalimentazione umana. Tuttoquesto le cost anni di sacrifici e umiliazioni, peregrinando da unlaboratorio a laltro della valle dAosta. Nei giorni a seguire eper diversi mesi, lavor in cucina e, fare ogni cosa necessitasse alpersonale. La sera si metteva a letto, pensando a tante cose:scoraggiato affranto e con mille pensieri che le giravano in testa;faceva fatica ad addormentarsi.

    Si trovava in un paese nuovo; ma nuovo davvro! Tutto eradiverso! Persino le insegne stradali poste allinizio del paese, cheinformavano i turisti o i viaggiatori in entrata: dove era scrittoSaint Vincent - Altitudine 575 s.l.m. Riviera delle Alpi. Unpomeriggio invernale e con laria tersa, usc per una passeggiata edare uno sguardo alle svariate vetrine commerciali.

    Fonte: valledaosta_mappa.jpg, fnovi.it

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    Si sentiva inferiore

    La prima che guard, fu quella della pasticceria ZUCCO che sitrovava vicino al ristorante Alj Bab. Tutto quello che era

    esposto, come torte, strudel, biscotti e paste alla crema; eranopalesemente diverse: del tutto diverse. Li guard e riguard alungo, non moll lo sguardo per diversi minuti, le veniva la vogliadi assaggiarli tutti. Non si osava ad entrare dentro per comprarnequalcuna perch non si sentiva allaltezza di un clientesettentrionale e perch quando apriva bocca per parlare, lapronuncia del siculo era troppo evidente. < Si sentiva inferiorealle altre persone.>

    Pass in rassegna le vetrine che incontrava finch giunse in unaseconda pasticceria. Era nella strada principale e nel centro delpaese. Nella insegna sopra la porta dentrata cera scritto:Pasticceria Maggi - ex fornitore della casa Reale dei Savoia.Specialit torcettini al burro. In vetrina erano esposte pochecose, nel centro un cesto di vimini pieno di torcettini, ai lati deibei plum cake di varia grandezza. Guardando verso linterno, videun arredamento tutto in legno di noce e vetri. Le vetrine erano

    piene di pasticcini assortiti. Pinu, guard attentamente ememorizz ogni cosa! Voleva essere allaltezza di queipasticceri! Ahim non era proprio, allaltezza. Si promise cheun giorno non tanto lontano: anche lui,poteva fare quellespecialit nuove.

    Dolce vita a Saint Vincent

    Passavano i giorni e le settimane, e Pinu, veniva a conoscenza ditante cose; seppe che a Saint Vincent soggiornarono: personaggipolitici, nobili,di spettacolo e famosi industriali. Quasi tutti glialberghi e ristoranti erano sempre completi; soprattutto nelperiodo invernale per il suo clima sempre mite. Molti clientivenivano per le sale da gioco del Casin de la Valle, e lacquadella Fonte della Salute. Sempre secondo i suggerimenti deicompagni di lavoro; Pinu seppe che, nel sottostante locale del

    Casin, era attiva una tavernetta in cui i clienti pi audaci e

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    facoltosi; potevano trascorrere le serate pasteggiando, succulentie deliziose pietanze,al lume di candela e in dolce compagnia. Adallietare la notte, nella pista centrale della tavernetta: sisusseguivano dei numeri di spettacoli vari; anche con delle belle

    spogliarelliste.Un giorno di primavera inoltrata, chiese allo chef di cucina, seera possibile conoscere il capo brigata della cucina e, il capopasticcere; e, nei limiti del possibile, trascorrere un giorno acontatto con i mostri sacri dellarte culinaria e dolciaria di SaintVincent.

    Speranzoso che accettando un messaggio del genere e con

    lauspicio di un si. Loro i Grandi Chef del prestigioso locale,coronavano un desiderio e una certezza, che la nobile arte,sprigiona tutta la magia e la fantasia che sognava un ragazzovenuto dal profondo Sud in cerca di una professione a lui tantoamata! Gli anni cinquanta e sessanta, il turismo in valle dAostae Saint Vincent era frequentato soltanto da personaggi facoltosi edi alto prestigio.

    Immagine da: mastersofmagic.it

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    Il Top dei locali pi famosi erano: La tavernetta del Casin e ilristorante dellHotel Billia. Tutti gli altri alberghi risentivano elavoravano grazie alle presenze e afflussi di persone provenienteda tutta Italia.

    La scuola Alberghiera di Chatillon, diplomava un numero ristrettodi allievi, che venivano inseriti immediatamente nei vari alberghie ristoranti qualificati: grazie allinsegnamento dei bravi Docentiche la scuola aveva.

    Un pensierino lha fatto anche Pinu. --- E! Se potessi andareanche io a quella scuola?? Prov a chiedere al suo chef, come sipoteva fare per essere ammesso alla prestigiosa scuola. Sandro le

    rispose. --- Intanto si deve essere residente in Valle; e poi: quasi riservata ai figli o parenti di certe persone mi hai capito?Pinu le rispose. --- Mica tanto?.

    Abbandonata lidea molto ambiziosa, si rassegn al suo destino;quello di imparare larte: chiedendo e rubando con gli occhi aimaestri dellarte culinaria e pasticcera. Rimaneva affascinato,quando vedeva i suoi colleghi in servizio e, servire i clienti conquel modo ospitale e cortese. Loro! Sempre con labbigliamento

    in perfetto ordine. I barman con giacca a doppio petto colorpanna, e limmancabile farfallina nera al collo, le ragazze addettiai piani: indossavano tutte il grembiule nero e camicetta biancacon un piccolo sopra grembiule bianco che copriva il petto e lapancia e con in testa un ferma capelli a forma di mezza lunabianco.

    I ragazzi della sala da pranzo, indossavano sempre, giacca biancae calzoni neri con una stretta fettuccia di seta ,lungo i lati: lescarpe rigorosamente nere e lucide. Insomma; tutto il personaleera sempre con limpeccabile divisa da servizio, in perfettoordine. Tutte queste cose che Pinu, notava, non faceva altroche incuriosirlo e stupirlo. In fondo!! Era anche questo che luicercava, e immaginava. Alessandro si chiamava il cuoco dello Ziodella Direttrice; quando un giorno non molto lontano; le diede lanotizia, che; Pinu poteva assistere alla preparazione dei svariatipiatti, per un Gal dedicato ai dirigenti della casa

    automobilistica, FIAT di Torino.

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    La Brigata dellArte Bianca

    Era un gioved di fine marzo 1960, che si dovette presentare allesette del mattino e in tenuta da apprendista cuoco, nella grande

    cucina del ristorante pi importante di Saint Vincent; dove adaspettarlo cerano il capo brigata e il capo pasticcere. Anche loroerano incuriositi di conoscere lapprendista venuto dal Sud efortemente interessato alla nobile Arte Bianca.

    Al povero allievo le tremarono le gambe, quando entr dalla portadella cucina e salutare quei grandi operatori in divisa bianca congrandi cappelli a forma tubolare e stirati a cento pieghe soprala testa per coprire i capelli: dettero limpressione a Pinu di una

    immagine, quasi extraterrestre.Colleg in un baleno anche la figura assai caratteristica esomigliante agli Ufficiali dellesercito Ungherese o Prussiano, vistie studiati sui libri di storia, di alcuni anni fa.

    Laboratorio Arte Bianca

    Immagine da: dallagiovanna.it

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    Li guard molto bene; con le giacche bianche a doppio pettochiuse fino al collo con dei bottoni a forma di pallina, un fullar alcollo anche esso rigorosamente bianco e annodato. Not anche: icalzoni di tela leggera ed a quadrettino con la striscia di seta nera

    ai lati esterni lungo le gambe; e per concludere; ai piedi, deizoccoli da lavoro con legno e cuoio bianco. Insomma: ancora unavolta, gli occhi di Pinu, videro cose dellaltro mondo. Se ce neun secondo!!

    Le fecero conoscere gli altri componenti della cucina;spiegandole, che questa che vede , la brigata del primo turno dilavoro. Brigata? --- Si brigata!! Cos si chiamano le squadre chefanno i turni nelle grandi cucine o, laboratori alimentari. (Tuttecose nuove da imparare e immagazzinare nel cervello.) E sichiedeva. --- Ma solo linizio questo che sto vedendo vero Pinu?

    Un intero giorno lha trascorso ammirando tutto il lavoro delleMaestranze e degli aiutanti dei capi partita. Tutto il lavoro sisvolse nel silenzio pi assoluto. Rotto soltanto dagli ordiniimpartiti dal capo cuoco e dai rumori delle pentole e mestoli chesi toccavano ripetutamente. Era un lavoro ordinato e minuzioso,

    tutti svolsero il loro compito mestamente e con professionalit.

    Men Gal FIAT

    Dalle mani dei lavoranti, nascevano dei succulenti e fantasiosepietanze che facevano venire lacqualina in bocca su piatti diportata di acciaio e argentati vennero sistemate insalate russe oallItaliana, a forma di timballo e decorata con maionese;

    volauvent ripieni di salsa alla finanziera; crostini con fonduta allavaldostana con rondelle di pregiato Tartufo delle Langhe: ecc.ecc.

    Per i primi; Lasagne alla bolognese, e lasagne verdi conspinagi, gnocchi alla parigina e alla romana. Per i secondi;brasati al vino Barolo, arrosti di vitello e pesci in bella vista congelatina acidulata.

    Contorni con: pomme alla parissien ( patate alla parigina); allamaitre dhotel; asparagi alla piemontese e spinaci al burro e

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    parmigiano. Per i dolci: Pinu faceva la spola tra la cucina e illaboratorio di pasticceria. E poich, il laboratorio era isolato dallacucina, per motivi igienici; ma Nello stesso ambiente! Le venivacomodo controllare ogni cosa veniva preparata.

    Vide nascere per la prima volta, la pasticceria dalbergo moltodiversa dalla normale: pi piccola e fantasiosa. Anche i famosicroissanti brioscine arrotolati a forma di cornetto, servivano perla prima colazione e, per il bar del Casin. In oltre: la pasticceriamignon, secca e fresca con crema, in francese, chiamata;petit chou. (una vera prelibatezza.) Le creme: creme disvariate qualit e gusti, panne montate e aromatizzate alla fruttao al cioccolato che servivano per ripieni o per farcire delle torte.(Un mondo davvro nuovo!) Ha visto lavorare la pasta dimandorla, lo zucchero al caramello e la ghiaccia reale cheservivano per decorazioni e costruzioni di soggetti vari. Insomma:un vero pasticcere doveva essere, un mezzo Artista. Dovevasapere disegnare. E quando a visto preparare le torte per il Galal capo pasticcere e laiutante, Pinu ebbe una scossa al cuore.Era proprio; quello che desiderava fare ed affrontare; prima opoi. Pinu per la prima volta si sentiva il cervello stracolmo di

    tutto quello che aveva visto fare.

    Vittorio Giuseppe Valletta

    "il Professore"

    Conosciuto come "il Professore", nasce nel 1883 aSampierdarena GE. Nel 1890 si trasferisce con la famiglia aTorino. Nel 1901, ottiene il diploma di perito commerciale eragioniere e inizia l'attivit professionale. Nel 1909 si laurea inEconomia e Commercio. Partecipa alla prima guerra mondialecome Tenente del genio aeronautico. Riprende lattivitprofessionale diventando, nel 1919, amministratore della societChiribiri.

    Nel 1921 viene assunto come direttore contabile alla Fiat da

    Giovanni Agnelli.

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    Ma non era finita la giornata di apprendimento nel TempiodellArte Bianca. Verso sera vide preparare le torte per il dolcedel Gal della FIAT. Sul lungo tavolo da lavoro i pasticcerifarcivano i due strati di pan di Spagna dopo averli inumiditi di un

    sciroppo liquoroso al profumo di vaniglia. Con una cremaChantilly al gusto di nocciola, noisette in francese.

    Ricoperte di uno strato di pasta di mandorle, decorati con disegnidi stile Barocco Piemontese con al centro: il profilo dellemacchine della fiat; della Balilla, della Cinquecento, Seicento eMille e quattro FIAT. Anche la mitica Seicento Multipla. Ognidisegno di macchina, aveva i colori in gelatina, come le vereautomobili.

    Pazzo dalla gioia, stanco della giornata di apprendimento,ed inuna confusione totale nella mente: Pinu, si domand e si promise.--- Un giorno forse far anche io queste torte cos belle e buone, emetter alla prova le mie future capacit!!! (Ce la far???) Infondo, era proprio quello che desiderava di pi.

    La cena di gala FIATAlle ore Ventuno di quel gioved di fine marzo con la sala piena dicommensali, ebbe inizio la Processione dei camerieri che siavviarono dalla cucina alla sala reggendo i piatti di portata degliantipasti, con lavambraccio sinistro retto e allaltezza dellaspalla tenendo in equilibrio con la mano, i piatti colmi di pietanzelasciando una scia di gradevoli profumi.

    Il dolce venne servito verso le ventitr. Le torte vennero portate

    in sala, sopra dei carrelli di ottone con tovaglia bianca e due torteal centro: un trenino di quattro carrelli con in prima linea, unpiatto di portata argentato e, dentro una vettura raffigurante laBianchina Giardinetta in zucchero caramello e ghiaccia reale; conai lati, dei fiori di margherite e tulipani realizzate in zuccherocaramello.

    Pinu, dal posto di osservazione consigliato dal capo chef, ammirtutto il servizio del Gal. Il primo carrello con la macchina

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    spinta dal (com) e il capo pasticcere al lato, si present al centrodel tavolo dove era seduto il Presidente Dott. Valletta: che nonresistette ad alzarsi dalla sedia e applaudire gli artefici dellArteBianca.

    Vittorio Giuseppe Valletta,

    Presidente FIAT

    Nel gennaio 1928 viene nominatodirettore generale e nel 1939 diventaamministratore delegato.

    Al termine del difficile e confusoperiodo bellico, il 18 luglio 1946 vienenominato presidente in sostituzionedello scomparso Giovanni Agnelli.

    Utilizzando gli aiuti economici del piano Marshall a partire dal1948 ricostruisce gli stabilimenti e riassesta i bilanci aziendali.Gli anni 1950-1960 sono caratterizzati dal miracolo economico e

    della motorizzazione di massa, che si identifica con le duevetture, "600" del 1955, e "500" del 1957, progettate da DanteGiacosa.

    La FIAT passa dai 93 mila dipendenti del 1960 ai 160 mila del1965. Nel 1965 dalle linee del Lingotto e di Mirafiori escono perla prima volta un milione di vetture. Negli anni Sessanta la FIATcostruisce impianti in Jugoslavia, Argentina e Spagna. La carrieradi Valletta. si conclude con l'accordo Fiat - URSS per la

    realizzazione dello stabilimento di Togliattigrad. Nell'aprile 1966passa il testimone al nipote ed omonimo del fondatore GiovanniAgnelli. Nell'ottobre dello stesso anno nominato senatore avita. Muore a Pietrasanta LU in Versilia il 10 agosto 1967.

    [Foto: autoglobal.com]

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    Se non avessi visto con i miei occhi

    Alle 23 e 30, Pinu, dovette salutare tutti per fare rientro inalbergo. Commosso, soddisfatto, incuriosito, estasiato e, con le

    lacrime agli occhi: chiese il permesso ai capi: se potevaabbracciarli e baciarli; in segno di grande rispetto eprofessionalit. Stringendo le mani a tutti; li ringrazi perlospitalit; insolita.

    E se ne torn in albergo, dove ad attenderlo, cera tutto lo staf eil proprietario, curiosi di sapere come era andata la visita alTempio.

    Si limit a dire soltanto che. --- Se non avessi visto con i miei

    occhi; non avrei creduto davvro a tanto. --- Mi sembra disognare!! - Grazie a voi che mi avete concesso un giorno dipermesso, facendomi un regalo magnifico e indimenticabile.

    Dorm appena tocc il letto, stanco si; ma contento!! Sognqualcuno che bussando alla porta entr dicendole. --- Guarda chetu condividi questa Arte. Aspetta e vedrai. Un giornorealizzerai anche tu quelle cose! E sempre sognando: Pinu, le

    rispose. ---- Far del mio meglio. In seguito Chiss!!!

    Perch terroni

    Passarono giorni settimane e mesi di intenso lavoro; pensavasempre: a volte si avviliva, le sembrava un muro alto da scalare eun punto lontano da raggiungere. Da solo doveva decidere, sitrovava a lottare nel suo inconscio con un mondo diverso: dove

    tutto diverso! Dal vestire, al mangiare, al parlare e nel capiregli altri: anche nel farsi capire! --- Perch tutto questo?? Ementre lavorava si diceva: - Perch i meridionali, li chiamanoterroni? La odiosa parola la sentiva dire sovente. E soventerifletteva: - ma!! Forse, perch nella bassa Italia si produce e simangia troppo torrone?

    Invece voleva dire, uomini della terra; paragonati a dei vermi cheabitano nella terra sporca. Per, quando ha capito il significato e

    la sentiva dire anche sfacciatamente! Si sentiva molto umiliato e

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    scoraggiato. In fondo anche i meridionali hanno una Anima,lavorano e vivono come i settentrionali. A volte, si vedeva sopraquel treno diretto a Sud e assieme i suoi amici.

    Un giorno terminato il servizio, Chiese al suo cuoco Sandro ilperch di quel accanimento, anche dispregiativo, verso imeridionali tutti! Caro Sandro, cosa che abbiamo di diverso noidai settentrionali? Per fortuna non tutti la pensavano cos.

    Terrone un termine della lingua italiana, utilizzato dagliabitanti dell'Italia settentrionale e centrale come espressionedispregiativa per designare un abitante dell'Italia meridionale,talvolta anche in senso semplicemente scherzoso.

    Ha diverse varianti di origine dialettale e regionale piuttostodiffuse e riconoscibili come tern, ter, teron (Lombardia),tern (Liguria), ter, tern, tarn (Piemonte), tarn, taroch,tern (Veneto, Friuli-Venezia Giulia), terch, tarn (Emilia-Romagna), tern, terr (Marche) o terne, tarne in altridialetti dell'Italia settentrionale, mentre rimane terrone intoscano.

    Nel XVII secolo con il termine "terrone" (da terne, derivazionedi terra) si indicava un proprietario terriero, o meglio unlatifondista.

    Solo nel corso degli anni 1960-70 la voce si diffuse dai grandicentri urbani dell'Italia settentrionale con connotazione spessofortemente spregiativa e ingiuriosa e, come altri termini dellalingua italiana e dei suoi dialetti (villano, contadino, burino ecafone) stava per indicare "servo della gleba" e "braccianteagricolo" ed era riferita agli immigrati del meridione. Gliimmigrati venivano quindi considerati, sia pure a livello difolklore, quasi dei contadini sottosviluppati.

    [Fonte: it.wikipedia]

    Sandro rispose. Intanto sono persone con poco cultura, gelosi

    perch secondo loro; le se porta via il lavoro, si sentono

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    importanti e indispensabili, ma soprattutto si sentono moltointelligenti e superiori. Vedrai: quando ti conoscono bene, e nonhai reagito alle loro provocazioni, dimostrando comprensione edaltruismo; non ti trattano pi in quel modo. Sandro aggiunse

    ancora. Probabilmente, usano un peso o una misura per saggiareil tuo comportamento; se sei violento o ti ribelli ad ogni cosa!Gi!! Comprensione! Altruismo! Violenza e ribellione: che cosasono? Pinu, non ne aveva mai sentito parlare di queste cose. Leparvero parole grosse cadute dal Cielo. Lui; sconoscevasolamente: amicizia, rispetto, musica, pittura e, paesaggi bellidella natura. Mai pi; nella sua mente transitassero parole come:violenza o ribellione.

    Le parole dette dal cuoco toscano, dettero aiuto eincoraggiamento; dettero anche quella spinta forte e combattiva.Quasi di sfida aperta, con tutti e tutto quello che lo circondava.Decise; decise veramente!

    I Maestri virtuali di Pinu

    Il giorno dopo, nella pausa pomeridiana usc e si diresse subitonella unica libreria e giornali della cittadina, chiedendo ivolumi di: storia della Valle dAosta, Pasticceria Moderna diGiuseppe Ciocca edizione Hoepli Milano e, il cucchiaio dargentoper la cucina italiana e regionale.

    Con i tre volumi sotto le braccia, se ne torn in camera e, subitovision i contenuti letterari , le fotografie e i disegni dellesvariate decorazioni. I libri furono, i compagni pi fidati e

    inseparabili. Per tre mesi furono i Maestri di Pinu; veri suggeritorivirtuali di quella teoria grammaticale: dellArte del buon gusto.

    Le letture furono intense: costruttive e affascinanti. Memorizzquante pi ricette poteva di pietanze e dolci. Capire il segreto delbuon gusto; e desiderare che un giorno le mettesse in pratica,chiss in quale cucina o laboratorio.

    Leggendo, cap che la ristorazione, tutta! E fatta di presenza ebuon gusto; due virt che camminano di pari passi.

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    Durante le ore di lavoro e nei momenti opportuni, chiedeva alcuoco ogni cosa; cercava riscontro alle ricette che aveva letto lasera prima, oppure un consiglio, oppure quel segreto carpitodurante gli errori che si fanno lavorando. In fondo: sono le regole

    di ogni vero professionista. A volte le sembrava di essere noiosoo rompiscatole. Ma nel modo in cui Pinu chiedeva, difficilmentele veniva detto di no, anzi!! Alla fine il cuoco era contento di fareil Maestro.

    Nei mesi che lavor in cucina del ristorante qualificato come, LHALY BABA, si accorse che, era molto impegnativo e faticoso,particolarmente: durante le feste pi importanti o di ricorrenza.Al personale addetto, era richiesto puntualit, sicurezza eprofessionalit.

    Galateo, Cucina, Pasticceria e Francese 1960

    Per arricchire ancora di pi il bagaglio della professione; ungiorno del maggio 1960 si trov a conoscere un docente della

    scuola alberghiera di Chatillon, amico di Sandro e, originario della

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    Sicilia. A brucia pelo le chiese se era disposto ad impartirelezioni di Galateo, Cucina, Pasticceria e Francese, nei limiti delpossibile. Una parte dello stipendio era riservato a Lui, e seaccettava, colmava un grande desiderio ad un futuro

    professionista del settore che cercava di dedicarsi anima ecorpo; allarte.

    Evidentemente al Docente, la proposta di un suo concittadinosiculo, le parsa fattibile venirle incontro: e le disse di SI!!Lorario stabilito era dalle ventuno alle ventitr. Nella primalezione, le prime parole furono: - Questa nobile arte va svolta conamore e passione. In assenza di questo meglio dedicarsi adaltro. Ma. Lallievo era propenso ad assecondare le parole delDocente, e tuffarsi: per amore e per passione; dal pi altotrampolino di una qualsiasi piscina.

    Il corso privato dur circa quattro mesi, Pinu, impar molte cose,tanti esempi, tantissimi argomenti interessanti, impar partedella lingua francese e, come bisogna stare in Societ; conrispetto e rispettando gli altri. TuTTi ( Bravo il Docente di Pinu.E lo ringrazia immensamente!!!).

    Cucina: dirty work

    Gli amici che lavoravano nelle altrecucine, le dicevano: guarda cheesistono cucine al limite della legalit.Si trovano in ambienti angusti e con ipavimenti ancora in terra battuta e

    privi di piastrelle. La ventilazione alminimo necessario, il caldo nel periodoestivo insopportabile. Le stufe dicottura, per lo pi, sono alimentate acarbone o, a nafta.

    Pinu, costat e a sue spese, lescottature e i tagli alle dita e allemani: i coltelli della carne e per i

    battuti, erano affilatissimi.

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    Quante volte vide sanguinare le dita perch aveva sfiorato einavvertitamente i coltelli. Tutti i cuochi avevano di loropropriet, tutti i coltelli che necessitavano nel lavoro di cucina.Quando finivano la stagione o il periodo determinato, se le

    portavano con loro.Una Domenica mattina e per la precisione. La Domenica dellePalme il cuoco e il secondo cuoco non vennero al lavoro permotivi gravi. Furono sostituiti da altri provenienti da altre cucinedella valle. Un omone grande e grosso con baffi neri e folti, erail primo scef; il secondo meno grande, ma con uno sguardoautoritario; taciturni e per nulla confidenziali.

    Il lavapiatti che aveva il compito di fare rifornimento di nafta nelrecipiente attaccato alla stufa ,la sera prima! Non la fatto. Lacapienza era di circa trenta litri di combustibile nero e che sidoveva portare dal grande fusto di centosessanta litri, dalmagazzino alla cucina. Il compito tocc a Pinu.

    Arrivato in cucina tutto vestito di bianco dovette andare aprendere il contenitore, riempirlo, togliendo il tappo a vite conuna mano e con laltra reggere il contenitore. Mentre svitava

    lultimo giro del tappo la pressione ha spinto la mano e il tappo,con forte uscita della nafta.

    Non sapendo a quale Santo rivolgersi; tent di rimettere il tappo,ma uno spruzzo a ventaglio si diresse verso lignaro e inespertolavorante, sporcandolo tutto dalla testa ai piedi. Riusc adavvitare il tappo ma diversi litri di nafta allagarono il pavimento.

    (Un disastro penoso) Grid aiuto aiuto e non vedendo arrivare

    il combustibile in cucina accorsero tutti e vedere cosa erasuccesso. Videro Pinu che piangeva a dirotto, sporco di nero eimpantanato nella melma. Fu aiutato incoraggiato e sottoposto adoppio bagno; tutto il vestiario venne buttato via.

    E, alle ore dieci si ripresent in cucina a sopportare le umiliazionie gli insulti dei due cuochi dallo sguardo freddo beffardo eodioso. Il resto; lo lascio alla immaginazione di chi legge questerighe. Nei giorni a seguire, meditando sullepisodio e senza

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    esitazione, decide di lasciare larte culinaria: sia pure amalincuore, per quella dolciaria.

    Arte dolciaria e auto licenziamento fine 1960

    Ancora una volta, il siciliano in Valle dAosta, appesantito delnuovo bagaglio culturale, sulle spalle ! Si trov ad un bivio condue vie da percorrere e sceglierne una. O; larte culinaria, o;dolciaria. Scelse, quella dolciaria. Le era pi consona e meglio

    desiderata,artisticamente. Anche perch: da ragazzo partecip al

    Dirty Jobs / Lavori Sporchi sono attivit svolte in ambientiinospitali - in quanto pericolosi e/o rischiosi per la salute, ofetidi, o maleodoranti, o in condizioni di oscurit totale, oin acque luride, etc - da persone che superano paureancestrali e hanno il coraggio per affrontare condizioni dilavoro impensabili e al limite.

    Metodi, strumenti, materiali e tecnologie moderne hannoreso pi gestibili questi lavori che una vecchia massima

    giustificava con " un lavoro sporco, ma qualcuno deve purfarlo".

    I lavori sporchi sono diventati famosi anche per la serietelevisiva Dirty Jobs di Mike Rowe (Discovery Channel).

    Secondo Jane McGrath (10 High-paying Dirty Jobs) i diecilavori sporchi pi pagati in USA, sono: 1: Addetto allapulizia delle scene di un crimine (US$ 75K), 2: Idraulico (US$

    47K), 3: Imbalsamatore (US$ 41K), 4: Minatore in miniere dicarbone (US$ 64K), 5: Ispettore fognario (US$ 60K), 6:Pescatore di granchi (US$ 60K), 7: Pulitore WC portatili (US$50K), 8: Addetto impianto estrazione petrolio supiattaforma marina (oltre US$ 40K), 9: Gastroenterologo(US$ 250-400K), 10: Addetto alla raccolta e trattamento deirifiuti (US$ 43-60K).

    Fonte: austinchronicle.com

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    suo paese,a dei corsi di Alimentazione e Merceologia organizzatedalla Regione Sicilia e dal Comune di Polizzi Generosa. Scelsequella dolciaria anche perch era meno pesante della culinaria.

    Educatamente chiese al titolare del ristorante, Signor Spinelli, seaccettava lauto licenziamento, avendo deciso di continuare lapasticceria. Gentilmente le fu detto. Sei sicuro di fare questocambio; sappi che i cuochi bravi sono molto richiesti e moltoremunerati; pensa bene a quello che fai! La risposta di Pinu, fu:Ringrazio Lei per il consiglio ma oramai ho deciso e una decisione decisione. Terminati i dieci giorni di preavviso allicenziamento, salut tutto il personale e i proprietaridellalbergo che, presi i suoi bagagli usc e raggiunse la nuovadestinazione e il nuovo datore di lavoro Signor Pennito.

    La lettera dellAvvocato

    Questo episodio devo proprio raccontarlo. Alcuni giorni prima dellicenziamento, si present il postino per consegnare le consuetecorrispondenze per lalbergo e una lettera era indirizzata a Pinu,

    scritta a macchina con il mittente: Avvocato Lore Giuseppe,piazza Umberto 1, Polizzi Generosa Palermo. Era il cognato delprecedente datore di lavoro laureatosi qualche mese prima dellapartenza di Pinu.

    I due, hanno avuto molta stima e rispetto reciproco. Il neoAvvocato volle fargli: scrivendogli una lettera con paroleincoraggianti e di stima; e come sa scrivere chi ha studiato moltola lingua italiana!! Un segno di benevolenza e ricordare le sue

    qualit di un bravo e buono ragazzo catapultatosi da un estremopunto a laltro della penisola italiana per impossessarsi di tuttoquello che cera di straordinariamente bello in quella parte diItalia. (In questo caso la Valle dAosta!).

    Una missiva spedita da un Avvocato ad un siciliano emigrato! Miselo scompiglio a tutti i presenti. Mentre Pinu leggeva la letteraregn un silenzio da tomba; e quando arriv a met lettura glisi riempirono gli occhi di grosse lacrime. Perch? Hanno pensato i

    presenti.

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    Forse il nostro aiutante cucina stato un elemento che ha da farei conti con la legge, o con la giustizia? Oppure! ... un poco dibuono? Tranquilli! ... Nulla di tutto questo! Porse la lettera allasignora pregandola di continuare lei la lettura.

    Pinu, not gli sguardi dei presenti che si incrociavano; quasi adirsi, virtualmente! Chiss chi costui? ... La Signora fececontinuare la lettera a suo marito e successivamente al cuoco;che ripiegandola con rispetto, la diedero al suo lavorante chesfoci in un pianto liberatorio. Quella lettera lasciimpressionati tutti. La vollero leggerla tutti! Si sono scusati erammaricati dellingiusto sospetto, chiedendole molte scuse.

    Quella lettera saputa scrivere da un laureato in Giurisprudenzacon tante parole toccante lanima buona di un ragazzo; dovevaessere una giusta ricompensa di affetto e amicizia suggellandouna immensa stima. E cos stato! Il prezioso documentodellAvvocato tanto gentile: non lasci mai le tasche degliindumenti di Pinu. Era come avesse vicinissimo un vero amico eun compagno inseparabile. Vi pare poco? ...

    Ancora oggi, quella lettera la custodisce gelosamente. Mamma

    Mom (Gandolfa.) Lui, non l letta pi per non continuare apiangere di gioia.

    Pasticciere da Gulus

    Era, la settimana Santa che precede la Pasqua di Resurrezione.Occasione migliore per essere assunto nel laboratorio dipasticceria. In essa, operavano quattro persone: un capo

    pasticcere, due di grado inferiore e uno tuttofare. Pinu nonsapeva cosa le facessero fare. Lo misero alla prova dicendole didecorare delle torte con un disegno che si riferisse alla festivit incorso.

    Hanno pensato di mettere a disaggio il nuovo arrivato; e pergiunta: siculo: come lo chiamarono subito. Non sapendo diavere toccato il tasto giusto della fisarmonica, cio, di averdato un compito delicato e impossibile a chi non sa disegnare.

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    Pinu, si prepar il cornetto di carta (un imbuto improvvisato) cheriempito di cioccolato fuso: tracci con sicurezza dei ramoscelli difiori primaverili e relative fogliette di ghiaccia reale color verdechiaro, ed un piccolo nido di uccellini in crema, e tre uovetti di

    zucchero dentro.I quattro assistenti con lo sguardo freddo e fisso convinti dicantare vittoria Si dileguarono nel grande laboratorio comefossero stati bastonati da qualcuno. Ma, senza dire niente alsiculo, e niente soddisfazione. Peccato!!!

    Quando le torte incartate e portate lindomani mattina neinegozi di vendita: tutti i venditori fecero i complimenti al

    padrone della pasticceria. GULUS: cos si chiamava in dialettopiemontese, la pasticceria di Saint Vincnt. Insomma: tutto daricominciare, lavoro nuovo, ambiente nuovo, persone nuove ecose nuove.

    Torte decorate da Pinu

    Per dal giorno dopo, il nuovo arrivato in laboratorio concompagni di lavoro piemontesi e Valdostani, fu trattato un pocoda cristiano; e non pi come un terrone venuto dal sud. Inquegli anni: la odiosa parola era sulla bocca di una buona parte disettentrionali. Chiss perch!

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    La gavetta

    Le era stato detto, tanto tempo fa, che per una buonaprofessione, a volte bisognava scendere a compromessi: e fare la

    gavetta (apprendimento, su tutti i fronti.) Nei primi anni e agliinizi di nuove attivit si deve accettare quello che ti dicono e tidanno come salario mensile. E lo scotto che si deve pagare,forzatamente: stipendio ridotto, qualche ora in pi di lavoro nonretribuito, accettare umiliazioni e dispetti. (Come quellosuccesso a Pinu.)

    Trascorsa la settimana festiva, il titolare le disse. Pino! Intantola sera dormi in quella stanzetta; poi vedr di sistemarti

    altrove. La stanzetta era un ripostiglio con una brandina damilitare, un materasso vecchio riempito di crine un tipo dipaglia di canapa che, annusandola aveva uno strano odore, quasiammuffita; anche il cuscino era sgradevole. Per poggiare il viso lofasciava con un suo asciugamano.

    Non cera finestra, solo una diecina di scatole di cartone vuote eduna sedia sgangherata (zoppa di un piede) con il fondo di paglia.Dal soffitto pendeva un filo elettrico a treccia con allestremit

    inferiore un misero porta lampada, e la stessa dava, una fievoleluce al limite della visione. Su una parete un buco nel muro dicirca,centimetri 20x20 tappato con una tela di juta e un setaccioa maglie larghe appeso con un chiodo facendo da grata.

    Pinu, si domand una sera! Che diavolo sta a fare quel setaccio li?Quando serviva per setacciare le nocciole tostate? Ma, chiss, avolte le vie del Signore sono tante! Pens. Comunque lavorandocon farina zucchero e altri ingredienti, la sera sopra le scarperimaneva una crosta di farina umida. Stanco come era la sera nonsi preoccupava di pulirle. Da giovane certe cose non si pensano.E nemmeno si immaginano.

    I folletti

    Al terzo giorno; anzi, mattina presto! Vide che le croste sopra lescarpe non cerano pi, la mattina dopo lo stesso. Quando, tutte

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    le sere erano sporche di poltiglia e al mattino erano pulite. Sidisse: Ci saranno dei folletti che lavorano la notte? Come nellefavole? Da domani sera e al mattino controller con piattenzione. La notte successiva i folletti vennero di nuovo. Per

    erano dei topi da fogna lunghi con la coda, circa 30 centimetri.Svegliato in piena notte da rumori e stridii strani; gli intrusinotturni erano, quattro topi che banchettavano con la crosta dellesue scarpe, accanto al giaciglio.

    Pinu, li guard ed esclam in silenzio dopo avere acceso lalucina guardando lo spettacolino inconsueto! Porca miseria checompagni strani e brutti che ho! E se mi mordono? Da dove diavolosono entrati!!

    Folletti

    Immagine:wallpaperdojo.com

    Intanto che pensava il da farsi con ifolletti a quattro zampe una codalunga e dal colore grigio scuro: sidileguarono veloci e tutti in filaindiana sfrecciarono come missili,arrampicandosi nel muro e passandoda una fessura del setaccio. Si

    infilarono dentro quel buco tappatocon la tela di juta, sparendo dalla lorosala da pranzo e, dal vicino giacigliodello sventurato e spaventatopasticcere.

    Nel lontano 1959-60, in Valle dAosta e a Saint Vincnt esistevanoancora in alcune case abitate; dei servizi igienici alla turca;

    uno di questi, era per il pasticcere. Una cella di un metro ecinquanta di lato con una porta di legno vecchia, con una miserafinestrella senza vetro, e un mini lavello a forma di mezza lunamurato nel muro con un misero rubinetto di rame dove un miserofilo di acqua scendeva a stento.

    A malincuore, cerc di resistere per alcune settimane, con lapromessa di una sistemazione migliore. E cos stato.

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    Per finire lepisodio dei topi: la stessa mattina e dopo la nottetrascorsa senza dormire, raccont al titolare e ai colleghilaccaduto. Scoppi, una grande risata e si scus dicendole che,anche loro sapevano dei topi e che non si sono ricordati di

    riferirlo. (Ma! ... Ce da crederlo? ... O, si sono voluti divertire?)

    Cleptomane

    Alcune settimane dopo Pasqua e prima del trasferimento in unastanza pi decente e umana, a Pinu, le stata preparata unaltrascena a dir poco spiacevole dai colleghi di lavoro per screditarloe farlo passare come un ladruncolo da strapazzo.

    Giovanni e Paolo si chiamavano; sicuramente hanno agito o pergelosia o per dispetto. Provenivano dal vicino Canavese,(territorio tra la valle dAosta e il Piemonte.) Una sera miserodue colombe pasquali sotto il giaciglio dove riposava il nuovoarrivato. Per poi dire al titolare che il terun si nascondeva iprodotti della pasticceria sotto il letto (rubacchiandoli).

    Il tentativo non le riusc, perch Pinu, raccolte le lenzuola e

    piegando il materassino di crine si accorse dello strano fagottoavvolgendo due colombe pasquali messo li sicuramente diproposito e far credere che il nuovo arrivato si nascondeva lepaste sotto il letto. (Di certo non sono mai stato un cleptomane).

    Pinu avvis immediatamente il titolare del laboratorio che liinvit ad ammettere il misfatto ai danni morali del ragazzosiciliano. Che chiamati a rapporto ammisero di avere attuato ilgesto malsano. Si scusarono dicendo che volevano fare uno

    scherzo. (E che scherzo!!!) Da quel giorno Pinu incominci adubitare e non fidarsi pi di nessuno. Le vennero in mente lefamose parole dei vecchi che dicevano: fidarsi bene, nonfidarsi meglio.

    Nellambiente di lavoro, non regnava affatto amicizia e socialit.Pinu, si sentiva come un pesce fuori dallacqua, doveva semprestare molto attento perch era preso di mira dai colleghi chenon aspettavano altro! Che facesse un minimo errore e

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    rinfacciarglielo con modo poco ortodosso. Si sentiva come unsoldato che girovagava in un campo minato.

    E si chiedeva: Perch, tutto questo? Non siamo forse tutti uomini

    della stessa materia! Era evidente! Che in quel periodo regnava lacattiveria, la diversit, e molta ma molta ignoranza. Non da tuttiper!

    Migliorare le competenze dolciarie

    Limpegno di Pinu, si fece sempre pi accanito e forte nelmigliorarsi professionalmente. La sera e anche alcune notti

    leggeva molto e memorizzava alcune ricette per lindomanimetterle in prova daccordo con il titolare. Aveva il permesso dipoter fare gli esperimenti dolciarie, che quasi sempre riuscivaallintento. Lui, il titolare era contento di portare ai suoirivenditori delle novit dolciarie con nuove paste o nuove torte.Pinu, leggeva studiava e metteva in prova: i volumi che avevacomperato le sono stati di grande aiuto; erano come due Angelicustodi!

    Port miglioramento e creativit, le creme erano la suaspecialit, si divertiva un mondo: nel dare ad ogni crema il suogusto saporito e marcato; e non sciablo cio (slavato) come quelliche facevano gli altri. Si impadron successivamente, delsegreto della produzione delle svariate paste al lievito naturale.Esse sono state panettoni e colombe, pandoro di Verona, pan delnonno e le famose Veneziane ecc.

    Il lievito naturale, cio la fermentazione di farina e acqua con un

    minimo di pasta acida ricca di Saccaromiceti, ha la suapeculiarit.

    Eun processo fisico chimico e ambientale per la quale, bisognaconoscere il meccani-smo della: vita crescita e morte deiSaccaromiceti enzimi naturali indispensabili per lamoltiplicazione del lievito naturale.

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    Pinu si divertiva tanto nel decorare le torte. Port innovazione nelcreare un disegno e una decorazione alle torte; in base alla festao ricorrenza familiare.

    Torta alla crema con cigniPer circa due anni, lavor e siimpegn con fermezza e passionecercando di percorrere le diversevie della pasticceria e gastronomia.

    Le Domeniche pomeridiane che nonsi lavorava, prendeva il treno e sirecava ad Aosta oppure a Torino in

    cerca delle vetrine di pasticceria;per vedere e memorizzare ogni

    prodotto esposto; in quei luoghi cittadini cera sempre daimparare cose nuove e belle! Successivamente metteva in prova.Alcune volte sbagliava anche! E che ci vuoi fare? Nellapasticceria GULUS [in Piemunteis: goloso] di Saint Vincent, Pinu,fece passi da gigante.

    La nevicata

    Era il mese di gennaio del 1961 e Pinu alloggiava nella nuovastanza di una casa vicino la pasticceria. In pieno invernovaldostano laria era tersa e molto fredda: verso sera apparverodelle nuvole che coprirono tutto il territorio, alle 21 inizi anevicare; lesse alcune pagine di storia e ricette di dolciaddormentandosi subito dopo.

    La neve cadde per tutta la notte, alle 5 e30 si alz dal letto e videattraverso i vetri appannati da un sottile strato di gelo cherendeva poco chiara limmagine notturna; un paesaggio stupendo.Il chiarore stesso della neve rese visibile quella pittoresca scenainvernale. Le sembr di sognare: invece! Era tutto vero!Terribilmente vero!

    Di fronte ai suoi occhi aveva: una catena di monti innevati e il

    pittoresco villaggio di Ussel semisommerso dalla neve. La parte

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    bassa della cappella non si intravedeva, il suo campanile, eralunica costruzione che imperava. A poca distanza; svettava versoil cielo, soltanto il vecchio castello di Ussel (immagine da:Courmayeur-montblanc.com) ubicato sopra un roccione dai muri

    perimetrali in pietra, e di un grigio sconsolante. Tutto era copertodi candida neve.

    Castello di Ussel

    A Pinu, le ritornarono in mente i bozzetti che faceva dagiovincello, copiate dalle cartoline illustrate o dai calendari.

    Risvegli e mise in fermento: la voglia di vedere i colori, i pennellie il cavalletto con sopra una tela fermata dai ganci di legno e conun disegno appena abbozzato con la matita.

    Quella mattina ritard di 15 minuti lentrata in laboratorio. Al suoarrivo raccont ai suoi ragazzi limpressione avuta di quelloscenario pittoresco e veritiero.

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    Lincantato paesaggio invernale visto dal vero!

    Immagine da: aostasera.comMai pi avrebbe visto nella sua Sicilia; un fenomeno naturale diquella portata. In laboratorio si sfog con i suoi lavoranti:descrivendo e spiegando: come un pittore o un artista delpennello; coglie! quei momenti di emozione artistica;trasferendo su tela la magica visione di un paesaggio alpino omarino che sia.

    I suoi colleghi lo guardarono in viso credendo ciecamente alle

    parole cos inebrianti e veritieri che rimasero imbambolati peralcuni minuti fermi davanti al loro predicatore artistico. (Magari,fosse stato un vero predicatore dellArte!)

    Primo pasticcere 1961

    Era il mese di maggio 1961, quando un giorno il titolare e lamoglie invitarono a pranzo il loro operaio. Durante il pasto;

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    preparato come Dio comanda le proposero se voleva assumerelincarico della direzione del laboratorio: visto che lavorava conimpegno serio e responsabile. Le rispose che durante la notte cipensava e le faceva sapere: anche perch; un detto popolare

    recita: la notte portatrice di buoni consigli!

    Pinu con il titolare della pasticceria

    Veramente Pinu, non dorm affatto, pensando alla notizia didiventare primo pasticcere con una forte responsabilit. (Anche digioia, perch no!!)

    Dette una condizione al titolare; quella di allontanare i duepasticceri piemontesi e cercarne altri. In quel periodo lemaestranze non mancavano, ed erano tutti italiani. Anchemeridionali perch no! Due settimane dopo, vennero licenziati esostituiti da due giovani apprendisti del centro Italia. Assunto ildelicato impegno, si dette corpo e anima al lavoro e allacollaborazione, per costruire un rapporto lavorativo: sereno e nondi guerra fredda, come prima.

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    Scrisse un cartello attaccandolo al muro del laboratorio: con leparole di: consapevolezza, intelligenza, umilt e professionalit.Strapp un bravo al datore di lavoro che condivise lidea.

    Pasticcini al terrone

    Un marted della prima settimana di giugno 1961 con cielocoperto e temperatura un poco rigida; alle cinque del mattino,Pinu era appena entrato nel laboratorio, quando sent aprire laporta con violenza e vide entrare i due pasticceri piemontesi:Giovanni e Paolo, che con aria minacciosa, lo assalironoverbalmente accusandolo di essere stato il responsabile del loro

    licenziamento.Parole offensive e vessatorie scagliate con violenza, contro ilterun fu aggredito fisicamente spingendolo verso limpastatriceappena messa in marcia.

    Ricordati ... che in due ti mettiamo dentro limpastatrice e fareun pastone ricavando dei pasticcini al terrone! (detto indialetto piemontese.)

    Fu assalito da uno spavento indescrivibile. Si sent vittima di unatragedia imminente. La fortuna volle che si trovasse vicino altavolo di lavoro con sopra un matterello lungo e di legno di faggio,che in un baleno lo afferr stringendolo saldamente alle mani,affrontandoli, deciso a colpirli.

    Pinu, si sent, in quel momento una cintura nera del karat,dicendogli ad alta voce: Appena fate una mossa, una testa di voi

    due, sar in due pezzi! I muscoli erano tesi al massimo e il coloredel viso era rosso come un peperone di Fossano. (Luogo agricolopiemontese dove coltivano tanti peperoni.) Vedendo leintenzioni del meridionale, i due si guardarono in faccia e,girandole il culo uscirono borbottando e sbattendo la portadileguandosi a grandi passi.

    Subito dopo arrivarono gli aiutanti, e dopo ancora, il titolare.Not sul viso di Pinu, che qualche cosa era successo. Spiego a tutti

    i presenti quello che era successo e malgrado la giovane et,

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    scoppi in un pianto liberatorio chiedendosi: Cosa ho fatto ditanto male? Perch se la prendono sempre con gli individui armatisolamente di buona volont e in cerca di miglioramentiesistenziali? E lo scotto che bisogna pagare: diceva, qualcuno e

    perch?Gli aiutanti e il titolare promisero al suo amico che mai pi enessuno avrebbero molestato lonesto e coraggioso lavoratore.

    Ladruncoli di uova

    Agli albori degli anni sessanta nella Italia tutta: il ceto a basso

    reddito e coloro che non avevano una pur minima professione,soffrivano veramente la fame e povert. Essi erano in perennericerca di qualcuno le potesse dare un lavoro anche a giornata,infatti: nei magri periodi tanta povera gente, era spintamalgrado loro! alla refurtiva pur di sfamarsi.

    Il topo gradisce luovo Anche Pinu, assistette alla refurtivacommessa non da poveri uomini mada animaletti che aveva conosciutoprecedentemente; ovvro, da grossitopi. Sempre nella pasticceria a SaintVincent, la mattina mandava il ragazzoa prendere le uova nel magazzino oripostiglio attiguo al laboratorio.

    (Fonte immagine:iloveeverythingmouse. blogspot.com)

    Il luogo era fresco e uova latte e burro erano sistemati li in attesadi essere adoperati. Le uova erano in plateau (contenitore da 30uova). Pinu, not che nei contenitori a contatto con il pavimento,alcune mattine ne mancavano uno o due di uova, si chiese, edisse al garzone. Come mai mancano le uova dal plateau? Nonle so dire nulla Signor Pino! Per vederci chiaro, Pinu, sistem luiil contenitore con trenta uova la sera. Trascorsa la notte, il

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    mattino dopo alle ore 5e30 aprirono la porta del ripostiglio e conla luce della torcia a pile illuminarono le uova e che cosa videro?

    Videro un grosso topo disteso supino sul pavimento con un uovo

    sopra la pancia stretto con le quattro zampine; un altro topo lotrascinava tirandolo per la coda; ma, alla vista della luce si sonodileguati velocemente con luovo che rotolava per i fatti suoi.

    Guarda un p - disse Pinu al ragazzo - Ecco chi sono i ladruncoli.Non si credeva a quella scena. Quando alle sei arrivarono gli altrilavoranti e si raccont il fatto ci fu una lunga risata collettiva chedurante la giornata venne ricordata diverse volte alleggerendoanche la fatica del lavoro.

    Riviera delle Alpi - 1961

    Nella cittadina termale e del casin de la valle; il pasticcere sitrov bene con tutti, dimentic gli spiacevoli episodi e continu ilsuo itinerario lavorativo e di ricerca. Ogni cosa per lui era sempreun motivo da riflettere e trarre un suo ragionamento. Intantoimmagazzinava notizie nuove nel cervello o magazzino mentale.

    (Chiamalo come vuoi!). Nelle prime giornate che si potpermettere di fare qualche passo a piedi nel vicino VialePiemonte vide, proprio allinizio, un cartello stradale con il nomedel paese termale con sotto la scritta Riviera delle Alpi. Rimaseincuriosito del perch era scritto riviera quando il mare dellaLiguria si trova a 350 chilometri di distanza.

    Non si os a chiedere ai conoscenti il perch di quelle parole,immaginava che le rispondessero con una risata beffarda. Lui, non

    si dette per vinto e and a cercare sul libro Storia della ValledAosta il perch di quel nome attribuito.

    Leggendo, seppe che riviera delle Alpi si riferiva al clima sempremite e in particolar modo nel periodo invernale. Questo dovutoanche grazie alla posizione soleggiata e riparata dal maestosomonte Zerbion e dai venti freddi del nord che passano sopra levarie cime dei monti vicini.

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    La pittura

    Nei giorni avvenire e alleggeritosi dal peso del lavoro e, sicurodella totale sicurezza nel laboratorio assieme allarmonia che

    regnava tra i colleghi, non tard a comperarsi una modestissimaattrezzatura da pittore con un cavalletto, delle tele 30 x 20 e unacassetta completa di tutto loccorrente per dipingere. Quandoaveva la mezza giornata di riposo partiva a piedi per i dintorni diSaint Vincent alla ricerca di angoli pittoreschi. I bozzetti cheriuscivano bene, li regalava volentieri, ai conoscenti e amici.Successivamente acquist anche i volumi di storia dellarte etecnica di pittura e disegno. Questi le dettero le basi e leconoscenze necessarie per potere affrontare con maggiore affinitla desiderata e fantastica arte.

    In seguito il neo pittore, veniva aconoscenza di persone e amici che nesapevano di tutto e di pi di lui. Egli,rimaneva attento ad ogni cosadicessero e parlassero di quelle coseche le interessavano.

    La cittadina termale ospitava quasitutti i mesi dellanno famosipersonaggi del pennello, artisticonosciuti e dilettanti. Loro,soggiornavano negli alberghi e

    pensioni per due settimane circa; di giorno uscivano con la loroattrezzatura e verso sera rientravano con delle tele abbozzate;per poi completarle in seconda seduta.

    Tutto il territorio si prestava molto bene ad essere oggetto dipittura, ma la zona preferita era quella della collina che sovrastaSaint Vincnt fino al Colle di Joux.

    I villaggi adatti erano quelli di Moron, Valmignanaz, Salirod eAmay animati dai loro personaggi di campagna compresi alcunianimali tanto utili ai valligiani Valdostani. Questi erano i soggettipreferiti degli artisti.

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    In seguito: anche Pinu, approd nella riserva privata dei pittoriveri, provenienti da Torino, Ivrea, Milano e Genova.

    In una delle sue uscite con la sua striminzita attrezzatura da

    dilettante e mentre era intento a disegnare uno scorcio delvillaggio di Moron e in compagnia di un suo vero amicoproprietario della pensione Ferrr che vedendolo disegnare consicurezza e immediatezza le disse: Sai Pino, io ritengo che opportuno farti conoscere il grande pittore valdostano cheabitava proprio qui nella cittadina del Casin.

    Due giorni dopo lo port nel suo modesto studio e abitazione nelcuore del paese. Era un vicolo che collegava la strada centrale

    con la sovrastante piazza Zerbion.

    Fonte: http://www.italomus.com/

    A met vicolo e alla sua sinistra uno scalino e un pianerottolo conringhiera in legno colorata di verde dove una portafinestra davaallinterno di una modestissima stanza adibita ad atelir con uncavalletto da studio vicino alla portafinestra.

    In genere i pittori si servono di quella postazione per sfruttare laluce naturale molto indicata per illuminare le tele da lavoro.

    In quella occasione il Maestro Italo Mus stava lavorando su una

    tela grande circa 60 x 50 dando le ultime pennellate al dipinto.

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    Il soggetto era: un interno molto umile con un grande camino semiaffumicato,un trave di larice annerito dal fumo postotrasversalmente sopra il focolare acceso. Sopra, un paiolo moltoannerito dal fumo che penzolava sopra la tenue fiamma.

    La parte alta del trave fungeva da mensola, sopra: una vecchiaciotola di argilla smaltata di bianco paglierino e semirotta.

    Al lato destro, uno sgabello in legno con tre piedi e una altaspalliera che dava laspetto di una sedia monolitica. Una figurafemminile di vecchietta con in testa una cocolla (berretto di lanacontadinesco) intenta a sbucciare patate e posarle dentro unaltraciotola pi grande sopra larghe tavole che formavano il

    pavimento.Davanti al camino un vecchietto che indossava in testa uncappello tipo borsalino con una fascia al centro di colore nero,una camicia chiara e un gil grigio. Al centro vita, si intravedevauna cinta di cuoio invecchiata, appesa ad essa, una roncoletta(coltello da contadini per le potature) a forma di mezzaluna.

    Indossava un pantalone di velluto

    color marrone. Il vecchiettoaveva la gamba sinistra retta;mentre la destra era piegata insu con il piede poggiato sopra loscalino del camino.

    E ... mentre dava le ultimepennellate al pezzo di muroaccanto il camino; il Maestro

    Italo Mus, disse ai due visitatori:La scena che sto per finire; datempo che staziona nel miocervello, aspettavo il momentogiusto, per trasferirla su tela.

    Il Maestro parlava volentieri, e intanto passava il pennello da unpunto a laltro della tela.

    Italo Mus (1892-1967)Fonte: www.italomus.com/

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    Pinu, era estasiato: e, nel sentire parlare lartista, e, dal sentirelodore dei colori ad olio con lessenza di trementina cheevaporava da un bicchiere,quando puliva i pennelli. Pinu,immagin di essere il suo allievo: sognava, fantasticava; insomma

    era contento e non osava interrompere il Maestro. Lo guardava diprofilo e le sembrava di avere di fronte un grande pittore delneorealismo o impressionismo francese come: Boldini o Renoir.

    Ad un certo punto, il Maestro guard il giovane dilettante e ledisse: I soggetti che trovo nella mia Valle dAosta, non li trovoaltrove.

    Sovente trascorro delle ore a contatto con i contadini, allevatori e

    nel loro ambiente pastorale. Poi mi immergo nei paesaggi con gliumili personaggi degli alpeggi e delle frazioni di montagna.

    Quella visita al grande Maestro lasci un forte segno nella mente enellanimo di Pinu. Per alcune notti, pensava , gli occhi vedevanotante cose, tante tele abbozzate e si diceva. Come mi piacerebbeessere un giorno bravo come il Maestro che ho appena conosciuto!Non lo sar mai, come Lui!

    Mostra dellartista simbolo della Valle dAosta Italo Mus alCastello Gamba di Chtillon

    dipinto_italo_mus.jpg, visitchampoluc.it

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    Ancora una volta si trov di fronte alle due fatidiche vie ma nedoveva sceglierne una, e quale? O larte pittorica o quelladolciaria. Non stato facile! ...

    Nella prima si dovevano affrontare tante spese e incertezze. Nellaseconda aveva gi uno stipendio mensile e sicuro.

    A malincuore decise per larte dolciaria; ma non dimentic maila pittura.

    Caminito Tango

    Passavano i mesi lavorando nella pasticceria Gulus ubicata

    proprio allinizio della cittadina termale. Sopra il laboratoriocera il ristorante Hotel Ponte Romano che prendeva il nome dalvero ponte che costruirono i romani allepoca del loro impero epermanenza in Valle dAosta.

    Il ponte si trova a poche centinaia di metri dallalbergo. (Oggi sipossono vedere, soltanto poche pietre e marmo bianco diunarcata che sovrastava il torrente alpino.)

    Ponte Romano a Saint-Vincent

    Foto: 2005 Massimo Martini

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    Lalbergo fu rilevato pochi mesi prima che Pinu andasse a lavorarenella sottostante pasticceria. I gestori provenivano da un paesinodellalta Valle dAosta. Avise era il suo nome. Una famigliacomposta da padre,madre, e i due figli Emilio e Luciana.

    Unit familiare di spiccata origine valdostana, molto educata egentile; persone veramente adatte al mondo turistico. RicordaPinu, i sorrisi sempre pronti del pap la mamma i figli chesprigionavano anche bont e democraticit da tutti i pori dellapelle. Per il pasticcere stato facile trovare stima e veri amiciche dur per diversi mesi. Un bel giorno e prima della stagioneestiva nella pausa pomeridiana e serale, (dopo cena!) Pinu, sentsuonare cos bene una fisarmonica, che riconoscendo i motividelle musiche assai familiari alle sue orecchie come i brani delCarnevale di Venezia Valzer, La Miliavacca, Mazurca, e ilfamoso Tango, Caminito.

    Musiche e motivi a lui, assai conosciuti che suonava al suo paesecon il quintetto Polizzi. Non sapendo che il figlio dei gestori siesercitava alla fisarmonica: le venne in mente il suo amico TotChinese che suonava la fisa nel complessino, e pens: Stai a

    vedere che il mio amico di Polizzi venuto a farmi una bellasorpresa? ...

    Era di sera quando sent risuonare gli stessi motivi, si tolse ilgrembiule da lavoro si mise la giacca a vento e si precipit alpiano superiore e andare a vedere chi suonava cos bene lafisarmonica.

    Era, EZIO che seduto su una sedia di legno con davanti a se unleggio con sopra alcuni spartiti musicali che; abbracciando lafisarmonica a 120 bassi di color rosso bord, riemp la stanza diquelle note melodiche e ritmiche delle celebre musiche. Pinu,rimase cos sorpreso e allibito tanto che terminata lesercitazionemusicale; si compliment per la sua bravura. Il giovane musicistaValdostano le fece ascoltare alcuni brani del suo repertoriodicendogli che aveva da poco terminato i corsi di musica leggera epreso il diploma ad Aosta e al CRAL COGNE.

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    A sua volta Pinu, le disse che anche lui aveva fatto parte di uncomplessino musicale ed era a conoscenza e affezionato a quellemusiche appena sentite. --- Io per suonavo la chitarra classica;disse ed ero un discreto accompagnatore. Insomma; tra i due

    musicanti nacque una nuova e vera amicizia.

    La fabbrica - 1962

    Alcuni mesi dopo il proprietario della pasticceria GULUS disse aPinu che trasferiva il laboratorio da Saint Vincent e Hone Bard,perch aveva a disposizione un caseggiato di sua propriet. Pinu,era in attesa della chiamata alla leva militare e non si impegn a

    seguirlo in un altro luogo a lui sconosciuto.Intanto il pap del fisarmonicista conobbe il proprietariodellIndustria Dolciaria di Aosta fornitore di quasi tutti i negozi erivendite di alimentari e panifici della Valle.

    Pinu fece chiedere se potevano assumere un bravo pasticcere finoalla data di partenza per la naia. 15 mesi di ferma militaredovevano trascorrere. Lindustriale accolse la proposta e Pinu

    qualche settimana dopo, si trasfer ad Aosta per iniziare alavorare nella fabbrica di dolci e panettoni.

    Moderna Industria Dolciaria

    Fonte: gtresearchnews.gatech.edu

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    La chiamata per il militare di leva ritard di un Anno favorendo ilcontinuo lavoro nel grande laboratorio. Limpegno era al massimolivello, si fece conoscere per linteressamento alla produzione,alla puntualit, e alla capacit di vedere e sapere sempre di pi.

    Certo!!I primi mesi era attanagliato dal terrore di imbattersi con deicolleghi poco democratici e poco comprensivi. Infatti: nelleprime settimane di lavoro nulla accadde. Per egli notava uncerto distacco, sguardi poco amichevoli, e scetticismo; da parte ditutti i colleghi. Solo uno si dimostr favorevole ad accettare unsiciliano; comprenderlo e suscitarle amicizia.

    Il grande Amico era Gino Villn, figlio di genitori Veneti. Lui eraappena rientrato in fabbrica dopo avere terminato il serviziomilitare. Le prime parole e consigli senza cattiveria, furono dalgrande GINO. Successivamente dal capo pasticcere SignorFranco di Cuneo che dirigeva il laboratorio.

    Gino era sempre con un mezzo sorriso sulle labbra, pronto adaiutarti e consigliarti. Per il nuovo arrivato, stato di grandeaiuto, trovare un collega di lavoro bravo e gentile: un vero

    altruista un vero amico Sempre pronto alla battuta scherzosa.

    Siciliano per giunta

    Quasi tutti i lavoranti possedevano una bicicletta o un motorino:soltanto due persone avevano le macchine; il capo pasticcere cheaveva una Seicento FIAT, e un altro lavorante con la FiatCinquecento.

    Pinu si faceva a piedi quasi un chilometro di strada, per andare evenire dal lavoro a casa. Diverse volte vedeva passare i suoicolleghi a bordo di motorini o bici ma ... Mai nessuno si fermavaper dirgli di salire sul sellino posteriore e dargli un miseropassaggio ...

    Il percorso era lungo: dal centro di Aosta e dallAlbergo Alpino,fino sopra lOspedale Mauriziano dove cera la industria dolciaria.

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    Quando il tempo era bello e clemente il tragitto era piacevole:per a volte il tempo era brutto o pioveva o soffiava vento eallora le cose erano assai diverse. Ben due volte si scaten iltemporale a met tragitto facendolo arrivare a casa o al lavoro

    bagnato come un pulcino e anche stanco!... Ma la giovent,(dicevano i vecchi!) Supera ogni cosa. A volte per, non superavalo scoraggiamento e lindifferenza degli altri.

    Natura morta con panettone

    Pino Albanese Olio su telaNegli spogliatoi tutti avevano un armadietto di metallo per teneredentro i grembiuli camiciotti e scarpe da lavoro. Pinu no! ... Lesue poche cose li metteva sopra il davanzale di marmo dellafinestra, quante volte al mattino presto non trovava le sue cose,doveva cercarsele o andarsele a prenderle fuori perch qualcunosi divertiva a buttarle fuori dalla finestra e farle degli ignobilidispetti al nuovo arrivato siciliano per giunta! Egli si

    domandava. -- Ma perch si divertono in quella maniera? Piavanti cap che era solo frutto di grande ignoranza e meschinit.

    La terza volta chiese al suo amico Gino, come potere reagire aidispetti. Le consigli di andare a parlarne con il titolare dellaindustria dolciaria. Cos stato, chiamati tutti a rapportofacendo presente il caso poco piacevole, ben presto venne fuorilautore del meschino gesto. Che si scus promettendo che non siripeteva pi il miserabile dispetto.

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    Pochi giorni dopo, fu aggiunto un armadietto con grembiuli nuovie poter mettere dentro le scarpe da lavoro. (Da quel giorno in poi,nessuno os fare dispetti a Pinu.)

    Il lavoro nella grande azienda continu armoniosamente, Pinu siimpegn sempre di pi; anche perch il lavoro le piaceva molto.Veramente era del tutto diverso e impostato diversamente.

    Composizione Fantasia di Pinu

    Il capo; dava il compito secondo la capacit. I pi bravipreparavano i dolci pi delicati con le creme e panna montata:mentre altri si dedicavano alla biscotteria varia.

    Altri ancora compreso il capo pasticcere; si dedicavano alle pasteal lievito naturale, cio; panettoni, colombe, pan del nonno ebrioche.

    Pinu, chiese se poteva fare da aiutante alle varie categorie dilavorazione. Perch voleva conoscere quasi tutti i meccanismi diproduzione. Fu accontentato! Non ebbe difficolt a memorizzareogni cosa: anche dei segreti.

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    Un sabato mattina vollero metterlo alla prova. Loro non sapevanoche Pinu, conoscesse il disegno, e le dissero se sapeva decoraredelle torte alla crema con qualche soggetto estivo. Pinu rispose:Cercher di accontentarvi, spero. Dodici torte in fila indiana

    erano sopra il lungo tavolo da lavoro.Egli not che cera un certo fermento di tutti gli operai vicino letorte. Credevano di ridere alle spalle del nuovo arrivato non ingrado di decorare le dodici torte, ovvro, di fare una striminzitadecorazione da vero apprendista.

    Dopo un momento di riflessione artistica. Pinu riemp un cornettodi cioccolato fuso e tracci senza esitazione il profilo di una

    paniere di vimini con manico, (o cesta di vimini porta fiori) pienadi steli con fiorellini da campo e relative foglie verdi. Disegnino,nel centro delle torte, con attorno un filo di decorazionerotondeggiante in crema al burro.

    Tutti gli occhi dei colleghi erano puntati sia pure discretamentenelle mani di chi dirigeva il cornetto di cioccolato (piccolo imbutodi carta per decorare) tracciando con disinvoltura il disegno.Tutta loperazione dur poco: grazie, alla destrezza del

    disegnatore siculo.Anche i Signori; Franco e Gino Villn ammirarono il lavoro finitoma, nessuno fiat! ... Increduli per la riuscita. (Non se laaspettavano!) I complimenti li fece soltanto il figlio del Titolaredella Industria Dolciaria e alcuni giorni dopo le ragazze addettiallincarto. Da quel momento in poi Pinu era sempre tra il capo eil vice pasticcere.

    Si sono abbassati gli sguardi malefici e i pregiudizi negativi neiriguardi di Pinu. Egli tir un profondo sospiro di contentezza egioia; perch, no! Gli si apr il cuore; quel povero cuore soloindifeso odiato e bistrattato da tutti i settentrionali, di quelperiodo. Le venuto in mente, il famoso detto. Bisogna primadare, e poi ricevere, non vero?

    Il primo pasticcere Signor Franco era un uomo della terza et eproveniva dalla Provincia di Cuneo. Professionalmente molto

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    bravo ma tanto taciturno e diffidente particolarmente con i nuoviarrivati.

    Ricco di esperienza dolciaria; in particolar modo nella lavorazione

    delle paste al lievito naturale,come panettoni e colombe;sapeva di tutto, dalle sue mani uscivano dei veri capolavori.Incuteva timore ed era poco democratico; gli ordini di lavoro lidava al secondo pasticcere che era allopposto di lui.

    Pinu, voleva dialogare e chiederle dei consigli, avendo visto cheera una persona molto preparata, ma! Non si osava tanto, avevapaura che lo trattasse male. Che fare? Aspettare ancora qualchegiorno e sperare in bene. E cos fu.

    Enzimi saccaromiceti

    La settimana successiva e con un poco di timore Pinu chiese:Signor Franco, perch non tutti i pasticceri conoscono il processodella lievitazione naturale? Dopo uno sguardo ad occhi fissi eminacciosi; ma con un mezzo sorriso sulle labbra rispose: Sai,questa domanda non me la fatta mai qualcuno. Per ti posso dire,

    che molto difficile ma anche molto facile in quanto bisognaconoscere bene la vita degli enzimi saccaromiceti, cio quellagrande famiglia di microscopici batteri buoni che nasconocrescono e muoiono in pochi secondi trovando favorevole:temperatura, umidit e farina adatta alla loro vita (ProcessoFisico Chimico).

    Da quel giorno, lapparente burbero piemontese, inizi a faredomande al neo pasticcere siciliano e, probabilmente si sar

    chiesto: in fondo anche le persone del sud hanno una intelligenza,un interessamento, unanima e un cuore. Successivamente siform un sodalizio amichevole di reciproco rispetto. Pinu, fuinvitato ai vari spuntini di fine settimana, nelle svariate trattoriedel circondario di Aosta. Assieme allamico Gino si recavano, leDomeniche mattina, nei boschi valdostani, in cerca di funghicommestibili e anche porcini, quando si trovavano!

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    Saccharomyces cerevisiae

    Il lievito da cucina (Saccha-romyces cerevisiae) deriva

    originariamente dal lievitodi birra della lievitazionesuperiore. Attraverso unprocesso di selezione siottengono diversi lieviti uti-lizzati in campo alimentare.

    (http://www2.biomed.cas.cz)

    Anni dopo il capo vendette a Pinu la sua macchina: una FiatSeicento prima serie di colore celestino e bianco allinterno connumero di targa AO - 6430.

    Si interess a farle trovare in affitto, un piccolo alloggio vicino ilposto di lavoro. Il secondo pasticcere Gino era molto simpaticoma sfott; divenne il migliore amico di Pinu. Impar molte cose

    da lui. Due o tre volte la settimana terminata la giornatalavorativa, si fermavano al Bar Pessin di fronte lOspedaleMauriziano per uno spuntino accompagnato da vino bianco seccodel Trevigiano. Nelloccasione si trascorreva unora di simpaticaamicizia dimenticando la fatica delle nove ore di duro lavoro.

    Nella industria dolciaria, il lavoro e le conoscenze proseguironoarmoniosamente; anche, nel pieno delle novit dolciarie. Laconoscenza della tecnica lavorativa e produzione delle paste al

    lievito fu per Pinu, come una manna caduta dal cielo. Egli, siimpadron del difficile processo fisico chimico della plurilievitazione e successione oraria degli impasti.

    Essere a conoscenza di tale tecnica, significa per un pasticceregiungere vicino al traguardo ed essere in grado di affrontare certilavori in scala industriale. Ti pare poco? Il siculo ci tenevatanto ad impadronirsi di quella tecnica perch per avere la

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    qualifica di 1 pasticcere stampato sul libretto di lavoro, sidoveva conoscere quella indispensabile caratteristica lavorativa.

    Chiamata al servizio militare - 1962

    Finalmente: un giorno di inizio marzo 1962 un postino di Aosta,consegn in ufficio della ditta una cartolina di colore rossointestata a Pino Albanese, con recapito (Industria Dolciaria Aosta)che le venne consegnata prima di uscire per la pausa pranzo.

    Leggendola immediatamente, vide la destinazione nella cittadinadi Fossno in Piemonte vicino a Torino e non lontano dalla Valle

    dAosta. E disse. --- Meno male!.. Mi hanno destinato vicino allavalle pi bella dItalia

    Trascorsero ancora due giorni. Pinu si apprest a preparare ibagagli e al terzo giorno, terminata la giornata lavorativa, salut isuoi colleghi e i titolari della industria dolciaria che le promiserola certezza del lavoro il giorno dopo il congedo dal serviziomilitare qualora lo desiderasse.

    Contento di tutto ci, nel tardo pomeriggio, Pinu sale sul trenodiretto a Torino e alle 21 e 30, parte per Palermo con il famosoconvoglio Freccia del Sud. Proprio quel treno che lo port in altaItalia nel 1958.

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    Giuseppe Pinu Albanese

    Giuseppe Albanese, Pinu, pasticcere,pittore, chitarrista e film maker,

    autodidatta, racconta se stesso senzapudori, in un italiano diretto, moltopersonale. Come nella scrittura tecnica iltesto si caratterizza per chiarezza,concisione, organizzazione/ comprensivit,

    lasciando allultimo posto la grammatica e le convenzioni del cosdetto italiano corretto.

    Lautobiografia copre gli ultimi quattro decenni del XX secolo: i

    favolosi anni 60 che si concludono con le rivolte del 1968 e ilprimo allunaggio; gli anni 70 del terrorismo; gli anni 80dellautunno delle nazioni con la caduta del muro di Berlino; glianni 90 - alba dell'era dell'Informazione - che si concludono conla nascita di Google e lintroduzione dellEuro.

    Pinu nel 2001 si ritira dal lavoro; diciannovenne, il 12 novembre1958, aveva lasciato la natia Polizzi Generosa nel parco delleMadonie, in provincia di Palermo, Sicilia, per realizzare un sogno

    professionale e di vita nel profondo nord, in Valle dAosta allependici del Monte Bianco.

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