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Infezioni perinatali

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Infezioniperinatali

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Infezioniprenatali-perinatali-postnatali• TORCH(Toxoplasmagondii,VirusdellaRosolia,Citomegalovirus

edHerpesSimplex)

• Infezionipostnatali– Earlyonset– Lateonset

PrincipalicausedimortalitànelperiodoneonataleNeonatopiùarischioperimmunodeficienzarelativa

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Infezioniatrasmissioneverticale

• Transplacentari• Vaginali• Liquidoamniotico

Infezioniatrasmissioneorizzontale

• Latte• Mamma/comunità• NICU

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CMVINGRAVIDANZA

• Infezione primaria (quando è acquisita per la prima volta)à impattoclinico globale molto più importante rispetto alle infezioni non primarie

• Infezione secondaria (per riattivazione del virus latente o reinfezione danuovo ceppo): più frequente.

La trasmissione verticale dalla madre al feto non avviene sempre: il rischio èdi 30%-40% nella forma primaria e 0,5%-2% nella forma secondaria

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CMV:DIAGNOSIINGRAVIDANZA

• La diagnosi di infezione materna primaria da CMV: comparsa di IgGvirus-specifiche nel siero di una donna in precedenza sieronegativa osulla rilevazione di anticorpi IgM specifici associati con IgG a bassaavidità.

• Amniocentesi, effettuata almeno 7 settimane dopo la data presuntadell’infezione materna: PCR per cercare genoma virale

• La diagnosi di infezione secondaria dovrebbe essere basata su unaumento significativo del titolo anticorpale IgG, con o senza lapresenza di IgM ed IgG ad alta avidità.

• In caso di dimostrata infezione secondaria, l’amniocentesi puòessere considerata, ma in questa condizione il rapporto rischio-beneficio è diverso a causa della minore frequenza di trasmissionematerno-fetale del virus.

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INFEZIONECONGENITADACMV

• L’infezione da CMV non è indicazione al parto cesareo e noncontroindica l’allattamento al seno (nato a termine).

• L’entità dei danni feto-neonatali appaiono correlabiliprevalentemente all’epoca gestazionale in cui si verifica latrasmissione verticale.

• Un rischio di prognosi feto-neonatale più grave è principalmentecorrelabile ad una infezione materna primaria contratta nel primotrimestre di gravidanza

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INFEZIONECONGENITADACMVNel nostro Paese è stata evidenziata una incidenza di poco meno di un infettosu cento nati vivi.(Considerando che ogni anno in Italia nascono più di 550.000 neonati, possiamo ipotizzare di avereoltre 5.000 neonati all’anno con infezione congenita da CMV).

• Asintomatici (85%-90%): circa il 10% dei quali presenterà sequele tardive,nella maggior parte dei casi un difetto uditivo neurosensoriale,eccezionalmente un ritardo mentale.

Prima causa di sordità neurosensoriale non genetica in etàpediatrica (si ritiene sia responsabile di circa 1/3 delle sordità infantili).

• Sintomatici (10-15%): circa il 90% dei quali svilupperà sequeleneurosensoriali: ritardo mentale, ritardo psicomotorio, disturbidell’apprendimento, autismo, ipotonia, paresi, epilessia, difetti di vista eudito.

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Il 10-15% dei neonati che contraggono l’infezione in utero è sintomaticoalla nascita.

Meno di un terzo dei bambini con malattia severa alla nascita muore nelperiodo perinatale per disfunzione multi-organo, conseguente a graveinsufficienza epatica, coagulazione intravasale disseminata, emorragie,importante coinvolgimento neurologico.

Lamicrocefalia(definitacomemisuradellacirconferenzacranicainferioreal3° percentilesecondol’età)èpresentenellametàdeicasisintomaticiedèilfattorepredittivopiùspecificodiritardomentale,soprattuttoseassociataaritardodicrescitaintrauterino.

Lacorioretiniteconlesioniretinicheasedecentrale,nonprogressive,riportatanel14%deipazienticoninfezionesintomatica;menofrequentimicroftalmia,cataratta,strabismo,atrofiaottica

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INFEZIONECONGENITADACMV• Esame clinico con valutazione dei parametri auxologici:

circonferenza cranica e correlare peso all’età gestazionale perevidenziare un eventuale ritardo di crescita intruterina.

• Esami di laboratorio e strumentali:ü emocromo con formula leucocitaria e piastrineü quadro epatobiliare (transaminasi, bilirubinemia totale e diretta, gamma

GT, fosfatasi alcalina, PT-PTT).ü valutazione del carico virale su sangue/urina mediante PCR quantitativa (

prognosi e monitoraggio in eventuale terapia)ü Visita oculistica, audiometrica, EEG, RMN, eco addome e cerebrale

• Follow up: a 3, 6, 12, 18, 24 mesi di vita e poi annualmentefino all’età scolare.

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Trattamento:dainiziarenelprimomesedivita• Ad oggi non vi è indicazione al trattamento terapeutico in caso di infezione

congenita da CMV asintomatica.

• trattamento ev con ganciclovir per 6 settimane delle infezioni congenitesintomatiche con coinvolgimento del SNC (microcefalia, calcificazioniintracraniche, anomalie del liquido cefalo-rachidiano, corioretinite e/odeficit uditivi) previene il deterioramento della funzione uditiva e psico-motoria dei bambini infettià valganciclovir per 6 settimane, fino a 6 mesi(effetti collaterali!!)

IN GRAVIDANZA• Non sono disponibili farmaci di provata efficacia e sicurezza per la

prevenzione della trasmissione o il trattamento dell’infezione da CMV.• studi sull’utilizzo di gammaglobuline anti-CMV specifiche nelle donne che

contraggono l’infezione in gravidanza per ridurre la frequenza di infezionecongenitaà non effficaci

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Il cytomegalovirus può essere trasmesso dalla madre al neonatoanche durante il parto oppure attraverso l’allattamento. In genere, latrasmissione perinatale o postnatale del CMV non è associata allacomparsa, nel neonato, di un’infezione di tipo sintomatico o di sequeleneurologiche, se non in rare eccezioni, come ad esempio nei bambininati prematuramente

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ToxoplasmosiInfezione protozoaria ubiquitaria; asintomatica nell’ospite immunocompetenteRischio di infezione fetale se PRIMA INFEZIONE in gravidanza (raro: riattivazione in immunocompromesse):

• lngestionedicarnecrudaopococottacontenentecistitissutali;acqua,frutta,verdura,molluschioilcontattoconterracontaminatadaoocisti(fecigatto)

• Circail58%didonneinetàfertileinEuropasonopositiveperanticorpiantitoxoplasma.

• Inquestiultimiannidiminuzionedellasieroprevalenza:mutateabitudinialimentari.

• Latrasmissionedauomoauomo(trannechenelcasodiinfezioneverticaleoditrapiantod’organo)nonèmaistatadocumentata.

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Infezionematernadurantelagravidanzaò FORMA SEVERA

Più precoce

FORMA SUBCLINICAPiù tardiva

• Laprimainfezioneingravidanza:90%deicasiasintomaticaedautolimitante.

• Ilperiododiincubazionedura4-21giorni.

• Incasodiinfezionesintomatica:sintomilievieaspecifici.Piùraramentesindromesimil-mononucleosica.

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Toxoplasmosicongenitanelneonato

• L’infezionedellaplacentadurantelaparassitemiamaternaèunprerequisitoperlatrasmissionealprodottodelconcepimentoeilfattorepiùinfluenteèlosviluppodelcircoloplacentare,questaèlaragionepercuilapercentualeditrasmissioneaumentaconilprogrediredellagravidanza.

• Nelmondol’incidenzadell’infezionecongenitaèdi2-3casiogni1000nati.

• L’infezionedaToxoplasmagondiivienetrasmessadallamadrealfetoapprossimativamentenel30%deicasi.

• Circal’85%delleinfezionicongenitesonoasintomaticheallanascita,masenontrattatepossonocomportaresequeletardive(corioretinitieritardodisviluppopsicomotorio).

• Neicasipiùgraviisegnieisintomipossonoessereaspecificiecomuniadaltreinfezionicongenite,comequelledaCMV,herpessimplex,rosoliaesifilide.

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Screeningingravidanza

• InItalialoscreeningsierologicoperlatoxoplasmosièraccomandatodallelineeguidasullagravidanzafisiologica.

• Consisteinunasierologia alprimocontrollo,ripetutoogni4-6settimane,seilprimoesamerisultanegativo,finoalterminedellagravidanza.

• Ledonnedevonoessereinformatedellemisureigienichechepossonoevitarel’infezione

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Normeigienicoalimentariperlagestanterecettivaallatoxoplasmosi:

PREVENZIONEPRIMARIA• cuoceresempremoltobenelecarniprimadelconsumo;• evitareilconsumodicarnicrudeopococotte,salumicrudi,fruttimare

crudi,lattenonpastorizzato,uovacrude;• lavareaccuratamentefruttaeverdureprimadelconsumo;• lavaresemprelemaniprimadimangiareedopoavertoccatocarnicrude,

fruttaeverdure• nonlavorareterraoaltrimaterialipotenzialmentecontaminaticonlefeci

delgatto;• pulireaccuratamentelesuperficidellacucinaegliutensilivenutia

contattoconcarnicrude,fruttaeverdurenonlavate;• usaresempreguantidigommaintutteleattivitàchepossonocomportare

ilcontattoconmaterialipotenzialmentecontaminaticonlefecidelgatto(giardinaggio,orticoltura,pulizialettieradelgatto,ecc.);

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• evitareilcontattoconilgattoesoprattuttoconlesuefeci;incasodipresenzadiungattoincasaadottareleseguentiprecauzioni:– alimentarel’animaleconcibicottioinscatola– evitarecheescadicasa– affidareadaltrilapuliziadellasuacassetta,facendosostituire

frequentemente(megliosequotidianamente)lalettieraeigienizzandoilcontenitoreperalmeno5’conacquabollente;

• evitareviaggialdifuoridell’EuropaedelNordAmerica• eliminaredallapropriaabitazioneveicolianimali(mosche,scarafaggi,ecc.)

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PREVENZIONESECONDARIA.• screeningsierologico:tempestivaidentificazionedell’infezione

maternaà follow-upecograficoeverificaconamniocentesiàpossibiliopzioniterapeutiche(trattamentoinuterodell’infezionefetale,interruzioneterapeuticadellagravidanza).

PREVENZIONETERZIARIA.• Consistenelladiagnosi,terapia,follow-upclinicoesierologicodel

neonato.Un’accurataetempestivadiagnosinelneonatoinfettoèfondamentaleperchéancheneonatiasintomaticipossonosvilupparenelcorsodegliannisequeletardivesoprattuttocorioretiniche.

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Diagnosidiinfezioneingravidanza:

• 2settimanedopol’infezioneèpossibilerilevareanticorpiIgG,IgM,IgAmaesisteunagrandevariabilitàindividuale.

Screening:testdiprimolivellodelleIgGedelleIgMspecifiche:

• IgGnegativeIgMnegative:assenzadiimmunitàà profilassiigienicoalimentareecontrollosierologicomensile,possibilmentefinoadunmesedopoilpartoperevidenziareancheleinfezionipiùtardive.

• IgGpositiveIgMnegative:immunitàdapregressainfezione.Lapazientenondevepiùeffettuarecontrollinénell’attualegravidanzanéinquellesuccessive,amenodiun’eventualeimmunocompromissione(HIV:rischioriattivazioni).

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• IgGnegativeIgMpositive:sieroconversioneinfaseinizialeoppurefalsapositivitàperIgM.

àripetereilcontrollosierologiconellostessolaboratorioadistanzadi15-20giornipervalutareunaeventualesieroconversionedelleIgGcheinsiemeallaconfermadelleIgMèsufficientealladiagnosidiinfezioneprimariainatto.

• IgGpositiveIgMpositive:poichéleIgMpossonopersistereperdiversimesi,bisognacercaredidatarel’infezionecontestdisecondolivelloperquantificareilrischiofetale

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Testdisecondolivello:

•dosaggiodiIgA,chesieffettuadisolitoconmetodiimmunoenzimatici,puòessereconsideratountestdiconfermadell’infezioneinfaseacuta,mapresentaanch’essodeilimiti,perchéanchequestianticorpipossonopersistereperdiversimesieinoltrenonsemprevengonoprodotti.ItestperIgAtrovanoilloromigliorimpiegonelleriattivazionienelladiagnosidiinfezionenelneonato.

•testdiimmunoblotperlaloroelevatasensibilitàpermettonodirilevareanticorpiIgGspecificiprimadeitesttradizionaliedievidenziarelaspecificitàantigenicadeglianticorpiIgM.Sonomoltoutiliquindiperevidenziaresieroconversioniinfaseiniziale.

•testdiaviditàdelleIgG:ilgradodiaviditàdeglianticorpiaumentaprogressivamenteelentamenteneltempoedèsinonimodimaturazionedellarispostaimmune.Occorronoinmediacirca16-20settimanedall’iniziodell’infezioneprimariaaffinchéilsistemaimmunitarioproducaanticorpiIgGcompletamentematuriequindiadaltaavidità

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Terapiaingravidanza

• INCASODIINFEZIONEMATERNACERTAOSOSPETTAènormalmenteindicatountrattamentoconspiramicina,alloscopodiprevenirelatrasmissionematerno-fetaledell’infezione;dainiziareilpiùprecocementepossibile.

• INCASODIINFEZIONEFETALEACCERTATAèindicatomodificareiltrattamento,sostituendolaspiramicinaconl’associazionepirimetamina-sulfadiazina.

Adifferenzadellaspiramicina,questifarmacisonoinfatticapacidisuperareinmodosignificativolabarrieraplacentare,potendoquindicuraregiàinuterol’infezionefetale.

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Diagnosiditoxoplasmosicongenitanelneonato• Ladiagnosidefinitiva:positivitàperanticorpiantitoxoplasmaall’annodietà.

• Siconsigliaquindipertuttiineonatiincuiladiagnosinonèdefinitailfollow-upsierologicomensile periprimi3mesiepoiogni2mesifinoallacompletanegativizzazione euncontrollodefinitivoall’annodietà.

• Itestvannoeseguitinellostessolaboratorioeconlastessametodicaperverificareilcorrettodecrementodeititolianticorpali.

• Itestdiimmunoblotpermettonodievidenziarenelpooldianticorpispecificiantitoxoplasmadelneonatoquellidineosintesi

• Nellagrandemaggioranzadeicasineiprimi3mesidivitaedèconfermatadalfollow-upsierologicoIgGeIgM

• Allavalutazionesierologicavaaffiancatalavalutazioneclinico-strumentaleedialtriparametridilaboratorio(esamiematochimici,ecografiatransfontanellare,esameaudiometrico,visitaoculistica,EEG,TC)

• Ilneonatoconunadiagnosinondefinita,nonvatrattato,mamonitorato

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Toxoplasmosicongenita:clinica

• Lasintomatologiaclassicacaratterizzatadallatriade:idrocefalia,calcificazioniintracranicheecorioretinite,èdivenutamoltorara.

• Incircal’85%deicasil’infezionecongenitaèasintomaticaallanascita,marischiosequeletardive.

• Quandonelneonatol’infezioneèclinicamentemanifesta,ègeneralmentesevera.Neicasipiùgraviilemanifestazioniclinichepossonoesserequellediunainfezionegeneralizzata:anemia,trombocitopenia,ittero,epatosplenomegalia,linfoadenopatia,eosinofilia,rushcutaneo,prematurità,ritardodicrescitaintrauterina;sitrattadisegniesintomideltuttoaspecifici,assimilabiliaquelledialtreinfezionicongenite.

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•LelesioniocularisonoalprimopostotralemanifestazionidiunaToxoplasmosicongenita;lacorioretiniteattivaoquiescente,conlesionisingoleomultiple,unilateraliobilaterali,èunprocessoinfiammatoriochecomincianeglistratipiùprofondidellaretinaesecondariamenteinteressalacoroide.Lareazioneinfiammatoriaesitaindistruzioneedisorganizzazionedeglistratiretinici.Lapatogenesièlarotturadicistineitessutiocularigiàinfettaticonliberazioneditrofozoiticheinvadonolecelluleadiacenti.• Altremanifestazioniocularichepossonoessereassociateallacorioretinitesono:strabismo,microftalmia,cataratta,distaccodiretina,atrofiadelnervoottico.

Manifestazionioculari

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Sequeleadistanza

• possibilitàchenuovelesionicorioretinichepossanocomparirenelfollow-upalungotermineinetàpediatrica,ochenelcorsodegliannisiabbialariattivazionediprecedentifocolai,riguardacircail25%degliinfetti.

• Recentidatibibliograficievidenzianochel’associazionetral’infezionecongenitadaT.gondiieilsuccessivorischiodiperditadell’uditoècorrelataallaprecocitàedall’adeguatezzadeltrattamento;

• Dalpuntodivistaneurologico,ilfollow-upsiprosegueneiprimiannidivitafinoalraggiungimentodelletappedellosvilupponeuro-comportamentale:rischioepilessia,ritardopsicomotorio

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TerapiadellaToxoplasmosicongenita

• Ineonatiche,inbasealladiagnosiprenataleopostnatalerisultanoinfetti,vengonopostiinterapiaconl’associazionepirimetaminaesulfamidico.Loschematerapeuticoperlapirimetaminasidifferenziaasecondachesitrattidiinfezionecongenitasubclinicaoclinica.Circa12mesi

• Traglieffetticollateralidellaterapia,temibileèlatossicitàmidollareconneutropeniareversibile(30%),anemia(20%)oltreanauseae/ovomito.

• Incorsoditerapiasipuòverificarelanegativizzazionetransitoriadeititolianticorpali,chenonautorizzacomunquel’interruzionedeltrattamento.

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Rosoliacongenita

• VASCULITE MULTIORGANOàcoinvolgimento sistemico. Possono essere coinvolti tutti gli organi.

• Ampio spettro di sintomatologia. Abortoànato sano.

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Quadro clinico tipico SRC: Triade di Gregg:1) cardiopatia congenita (pervietà del dotto arterioso di Botallo con o senza stenosi della polmonare)2) cataratta3) sordità, microcefalia; ritardo psicomotorio

Alla nascita può essere presente un quadro settico: ittero, porpora trombocitopenica, epatosplenomegalia.

Virus eliminato per anche 1 anno

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EpatiteB (HBV)

• Trasmissione per via verticale da madre a figlio.

• Il rischio di trasmissione perinatale da madre a figlio, che è la modalitàprincipale di trasmissione dell’infezione nei paesi ad elevata endemia,arriva fino al 90% nei neonati di madre HBsAg e HBeAg positiva,mentre è di circa 10-20% nei neonati di madri solo HBsAg positive.

• Praticamente tutti i neonati che acquisiscono l’infezione in epocaperinatale sviluppano poi un’infezione cronica.

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Monitoraggioingravidanzaeprofilassinelneonato

• Piu del 90% delle infezioni perinatali da HBV può essere prevenutaattraverso l’identificazione delle madri positive, effettuando lo screeningprenatale per HBsAg delle donne in gravidanza e la somministrazione aifigli delle madri positive di immunoglobuline (HBIG) e del vaccino anti-epatite B alla nascita.

• In Italia, la legge n. 165 del 1991 ha introdotto lo screening in gravidanza.

• se lo screening non è effettuato nel corso del terzo trimestre deve essereeseguito in regime d’urgenza durante il ricovero per il parto e comunquenon oltre le 48 ore dalla nascita (DM 20/11/2000 e DM 10/12/2000).

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Protocollonido

• MadreHBsAgposà vaccino,Igentro12-24oreprevioconsensoeprelievopoinormalecalendario

• MadreHBsAgnegà normalecalendariovaccinale

• MadreHBsAgnonnotoà senondisponibileneitempiadeguatiindicazionealvaccino

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EpatiteC(HCV)

• Trasmissione per via verticale da madre a figlio.

• In Italia, la prevalenza di positività per anti-HCV nellegravide senza HIV è del 2,4%. (sieroprevalenza nettamenteaumentata in categorie a rischio: droghe ev, dialisi, trasfusi..)

ConteD, Hepatology,2000

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Esami in gravidanza:

• Ricerca di anticorpi anti-HCV nel siero tramite test ELISA. (se risultatopositivo, viene eseguito un secondo test ELISA di conferma o un test RIBAsullo stesso campione)

• Gold standard: rilevamento dell’HCV-RNA tramite PCR

Trasmissione feto-materna:

• Il rischio di trasmissione materno fetale è di 3%-5% e sembra correlato allaviremia materna.

• Sebbene ci siano prove di una correlazione tra incremento della caricavirale e rischio di trasmissione madre-figlio non è ancora stato possibileindividuare il livello soglia di trasmissione verticale.

• Il rischio di trasmissione verticale aumenta notevolmente (fino a 40%-60%) se la madre ha contemporaneamente una infezione da HIV.

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• Nonevidenzadiaumentatorischiodicomplicanzeostetricheoperinatali

• Il decorso clinico dell’HCV nei bambini che hanno acquisito il virusdalla madre non è chiaro:

– Unostudiosegnala,inunacoortedi104neonatiinfetti,duebambinichehannosviluppatoepatomegalia,senzaaltrisintomicorrelatiall’infezione.

– E’ stato anche rilevato che una proporzione di neonati infetti può diveniresuccessivamente HCVRNA sieronegativa.

• Followup:andrannodeterminatiALTeHCV-RNAa3mesi,percui:– positivitàall’HCV-RNA:vaconfermataconunasecondadeterminazione.

Seancorapositivitàilbambinoèconsideratoaffetto.– negativitàdell’HCV-RNA

• ALTanormali:ripeterel’HCV-RNAa6-12mesieglianticorpiantiHCVa18mesi.LapresenzadiALTanormalicostituisceindicazioneperlaricercadiCMV.

• ALTnormalibisognaripetereALTeanticorpiantiHCVa18-24mesi(setuttonormalesipuòsospendereilfollowup).

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• Non sono attualmente disponibili strategie comportamentali oterapeutiche in grado di ridurre la trasmissione verticale (dalla madre alfeto) di HCV.

• possibilità di rischio di infezione con l’allattamento al seno (peraltro nondefinito con certezza), pari al 5%. La madre sottoscrive nella cartellal’avvenuto colloquio e la sua decisione riguardo le modalità diallattamento

• Loscreeningperilvirusdell’epatiteCnondovrebbeessereobbligatoriopertutteledonne,poichènoncisonoprovedellasuaefficacianellapratica.

• Laricercadeglianticorpianti-HCVdeveesserecircoscrittaalledonneappartenentiallecategoriearischioperinfezionedaHCV.(lineeguidaministeriali)

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HIV

L’identificazioneprecocedurantelagravidanzadelledonnesieropositiveperHIVèfinalizzataaridurreilrischioditrasmissionematerno-fetaledelvirus (mother-to-childtransmission,MTCT).

•Inassenzadiqualunqueinterventopreventivo,laMTCTèelevata(15%-30%).

•MettendoinattointerventipreventiviilrischiodiMTCTsiriduceamenodell’1%.

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Oltre l’80% degli episodi di trasmissione del virus avviene nel terzo trimestre di gravidanza, durante il parto (la trasmissione durante la gravidanza o l’allattamento è più rara), correlata alla durata del tempo di rottura delle membrane.

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• >92%casidiAIDSpediatricosonodovutiaesposizionealsanguematernodurantelagravidanza,alpartoonelperiodopostnataleconl’allattamento.

• Loscreeningperl’HIVdeveessereoffertoatutteledonneall’iniziodellagravidanzaealterzotrimestre(periodofinestra 3 mesi),perconsentirediprogrammare- perledonnerisultatepositive- gliinterventichesisonomostratiefficacinelridurreilrischioditrasmissionedell’infezionedamadreafiglio.

• La donna che risulti infetta da HIV in gravidanza deve essere testata per le altre infezioni a trasmissione sessuale (gonorrea, herpes, chlamydia, HCV, HBV, lue), per CMV, toxoplasmosi e TBC.

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Laprevenzionedellatrasmissionematerno-fetaledelvirusHIVèbasatasu:

• Terapiaantiretroviraleingravidanza

• TagliocesareoelettivoPRIMADELLAROTTURADELLEMEMBRANE(38sett)coninfusionediZidovudina(AZT)durantel’espletamentodelparto

• Trattamentodelneonatosecondolacategoriaincuièinclusoilneonato

• Nutrizioneconlatteformulato

NB:l’infezionematernadaHIVèunacontroindicazioneall’allattamentoalseno:aumentailrischioditrasmissionedel14%àdeveesseresconsigliatosedisponibilelatteformulato.

AlmomentodelladimissioneandràprescrittolatteformulatoconricettaspecificandoilDecretoMinisterialeacuisifariferimento(articolo1comma2delDecreto8Giugno2001)

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DiagnosidiinfezionedaHIVnelneonato:

• Acausadelpassaggiotransplacentaredeglianticorpimaterni,peridentificarel’infezionenelneonatosiutilizzanotestcherilevanolapresenzadell’acidonucleico(polymerasechainreaction- PCR)odell’antigenevirale.

• Iltestanticorpalesiriservaaibambinidietàsuperioreai18mesi.

Lostatodiinfezionenelneonatoèdefinitoda:

• PositivitàperHIV-RNAquantitativocon PCR(+HIVqualitativosedisponibile)in2controllisuccessivi

• PersistenzadeglianticorpiHIVoltrei18mesidivita• SintomatologiariferibileainfezionedaHIV

• Negatività degli anticorpi HIV oltre i 18 mesi di vita• Negatività degli anticorpi HIV prima dei 18 mesi di vita (2 determinazioni tra 6 e 18 mesi)• Nessuna sintomatologia riferibile a infezione da HIV

Lo stato di non infezione nel neonato è definito da:

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TerapiadelneonatodamadreHIVpositiva:

Vengonoidentificate3categoriedineonati,perEGeinbaseallecondizionimaterne(tp 6 settimane):

1. NeonatidamadreHIVpositiva,trattataNessunaterapia,senatidatagliocesareoelettivo,atermine,caricaazzerata;Zidovudina,senonazzerata,pretermine (os oev,dosaggioperEG)

2.NeonatidamadreHIVpositiva,nontrattataZidovudina,entro8 ore;1 dosedinevirapina;secaricaviraleelevata,partospontaneo,coinfezione conHCV:schemadeltrattamentopost-esposizionecontripliceterapia(Zidovudina,Lamivudina,Nevirapina)

3.Neonatidamadrecontestnoneseguitofinoalmomentodelparto

Atutteledonnechenonhannoeseguitoiltestingravidanzadeveessereeseguitalaricercaperanticorpianti-HIV previaacquisizionedelconsensoinformato

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Indaginiefollow-up:Dopolanascita,entro48ore:- Esameclinicoeraccoltaanamnestica(caricavirale,terapiamaterna..)- Counseling,consensoinformatoall’eventualetrattamento- Emocromo,ALT,profilorenale,CD4+,HIV-Elisa(oWesternBlot),PCRperHIV

quantitativo(+PCRperHIVqualitativosedisponibile)- Valutareeventualiinfezioniconcomitanti(HBV;HCV;CMV..)- EventualeiniziodellaterapiaconZidovudina

Controlloa2-6settimane:

- Controllodellacrescitaedellosvilupponeuromotorio- Valutarelapresenzadiinfezionicomuni(dermatitedapannolino,candidosi

mucocutanea,diarrea,otite…)- Emocromo,ALT(ognisettimana)- HIV-quantitativoconPCR,LinfocitiCD4+(4°settimana)- Valutaredietaefarmacovigilanza- SospensionedellaZidovudina(6°settimana)

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Controllia3,6,12,18mesi:

-Controllodellacrescitaedellosvilupponeuromotorio

-Valutarelapresenzadiinfezionicomuni

-AnticorpiHIVconElisa(oWestenblot)

-HIV-quantitativoconPCR

-LinfocitiCD4+(4°settimana)

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InfezionedaHIVinetàneonatale

• IlneonatoconinfezionedaHIVègeneralmenteasintomatico;puòpresentarelinfoadenopatieoepato-splenomegalia.

• Lemanifestazionicompaionodopoalmeno2settimanedivitaepossonoincludere:scarsoaccrescimento,linfoadenopatie,anomalieneuromotorieoencefalopatie,infezioniopportunistiche(polmonitedaP.jirovecii),infezionibatterichericorrenti(focaliodisseminate)eproblemicardiaci.

• LapneumopatialinfoideinterstizialeèunamalattiainterstizialecronicadelpolmonetipicadeibambiniconinfezionedaHIV.

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VARICELLAcongenita

• trasmissione transplacentare:

Entro le prime 20 settimane, rischio infezione fino al 25%: sindrome da varicella congenita (CSV), embriopatia caratterizzata da lesioni della cute tipicamente associate a ipoplasia degli arti, anomalie cerebrali, corioretinite e cataratta, e dello scheletro, aborto, elevata mortalità postnatale, idrope

Dopo 20 sett: più basso rischio, né manifestazioni cliniche alla nascita(possibile comparsa di uno zosternei primissimi anni di vita).

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•trasmissione perinatale:

da 5 giorni prima a 2 giorni dopo il parto (varicella perinatale). rischio di contagio sia per via verticale che per via orizzontale, molto alto (fino al 50%).Il neonato rischia di sviluppare una varicella neonatale grave e con alto rischio mortale (fino al 30% dei casi non trattati). Il rischio maggiore si ha se il bambino nasce dopo la viremia materna e prima della comparsa degli anticorpi materni. Questi bambini appaiono sani alla nascita, ma sviluppano segni e sintomi di varicella 5-10 giorni dopo il partoà IG specifiche/ aciclovir

Trasmissione orizzontale: forme anche lievi se anticorpi materni.Senza profilassi e terapia, la malattia può avere una incubazione breve, un decorso simil-settico con poliviscerite, interessamento neurologico, coagulopatie ecc

Lo zoster materno risulta essere una minaccia trascurabile per il feto e il neonato, per la minima viremia materna e per il fatto che il feto e il neonato sono protetti dagli anticorpi materni: non vi è indicazione alla profilassi con le immunoglobuline specifiche.

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Infezionineonatali

Sepsiprecoci(earlyonset<3gg):sindromeclinicacaratterizzatadasegnisistemicidiinfezioneedallaconcomitantepresenzadiunmicroorganismopatogenonell’emocoltura

Elevatamortalità;inparticolarepretermine(VLBW)

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SEGNIDISEPSINEONATALE

Asintomaticooquasi,specieall’esordio:moltosubdolo,sospettaresempreinunneonatoche“nonstabene”(lamentoso,nonsiattaccavolentieri..)poievoluzioneanchefulminante

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Agentieziologicisepsiprecoci:

• StreptococcoGruppoBeGRAM– (E.coli):70%dellesepsiprecoci(ingenerale)

à tamponevaginorettale perSGB

• Listeria,enterococchi

• (Candidanelpretermine!)

àAmoxicillina +gentamicina(+cefalosporinadiIIIgenerazioneincasodimeningiteopeggioramento)

Inattesadell’esitodell’emocolturaedellarachicentesi

EmocromoePCR,(aumentaancheperaltrimotivi,aspecifica,tardiva)

(procalcitonina)

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Sepsitardive(Lateonset):>3giorni

microrganismi provenienti dall’ambiente (NOSOCOMIALI!!) , qualche volta microrganismi del tratto urogenitale materno che prima colonizzano il neonato poi causano infezione.

Ag eziologici:stafilococchi coagulasi negativi (CoNS), Staphylococcus aureus , Streptococcob emolitico di gruppo B, Enterococcus spp., Enterobacteriaceae (Escherichia coli, Klebsiella spp., Serratia spp., Enterobacter spp.), Pseudomonas spp., miceti (principalmente Candida spp.).

Esempio associazioni:Penicillina penicillinasi resistente (ofloxacina)+ aminoglicosideVancomicina+aminoglicoside

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Rispetto alle EONS, le LONS hanno esordio e decorso più lenti, e sono gravate da minor mortalità (10-20%); frequentemente coinvolgono il sistema nervoso centrale.

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Farmacieneonato• DosaggioproKg!!• Metabolismorallentato,differentecomposizionecorporea(>>acqua),

minoriproteineplasmatiche,assorbimentooralemoltovariabileàprontuarioneonataleconcineticaedosaggiperEG

• NoFANS:sdrdiReye,deficitcoagulazione(maibuprofeneperildotto;ketoprofene)

• Nochinolonici:depositocartilagini• Nocloramfenicolo:sindromedelbambinogrigio• Noceftriaxoneneiprimiduemesi:interferenzalegamealbuminaebili/

colestasi

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StreptococcodiGruppoB

Lo Streptococco di gruppo B, o Streptococcus agalactiae è un batteriogram-positivo che causa una malattia invasiva soprattutto neineonati, in donne in gravidanza o dopo il parto, e negli adulti piùanziani.

•Malattia ad esordio precoce: entro la prima settimana di vita

•Malattia ad esordio tardivo: nei bambini di età > 1 settimana, lamaggior parte delle infezioni riguarda i primi 3 mesi di vita.

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StreptococcodiGruppoB:oggi…

• RimanelaprincipalecausainfettivadimorbilitàemortalitàneonatalenegliStatiUniti

• Incidenzadrasticamenteridottainseguitoall’attivitàdiprevenzione:da1,7casiogni1000nativivi(anni‘90)a0,34-0,37casiper1000negliultimianni.

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Malattiaadesordioprecoce:trasmissione

Le infezioni ad esordio precoce sono acquisite verticalmente attraversol'esposizione allo SGB del neonato di una donna colonizzata.

• SGBsaledallavaginaversoilliquidoamniotico,dopol'iniziodeltravaglioolarotturadellemembrane,ancheseloSGBpuòattraversarelemembraneintatte.LoSGBpuòessereaspiratoneipolmonidelfetoà batteriemia

• IneonatipossonoancheessereinfettatidalloSGBduranteilpassaggionelcanaledelparto:colonizzazionedellemucosedeltrattogastrointestinaleodellevierespiratorie,maquestibambinicolonizzatidisolitorestanosani.

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• colonizzazione materna intrapartum da SGB.

In assenza di qualsiasi intervento, si stima che l'1% - 2% dei neonati damadri colonizzate possa sviluppare infezione da SGB ad esordioprecoce.

• età gestazionale <37 settimane complete.

• maggiore durata della rottura delle membrane.

• infezione intra-amniotica.

• giovane età materna.

• razza nera.

• bassi livelli materni di anticorpi specifici anticapsulari per lo SGB:predisposizione.

Malattiaadesordioprecoce:fattoridirischio

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MalattiadaSGBadesordioprecoce:clinica

• Difficoltàrespiratoria,apnea,oaltrisegnidisepsientroleprime24-48oredivita.

piùcomuni:sepsiepolmonite;

menofrequente:meningite.

• La mortalità della malattia ad esordio precoce è scesa dal 50% negli anni‘70 al 4% - 6% negli ultimi anni.

• La mortalità è più elevata tra i neonati pretermine, con tassi di mortalità dicirca il 20% e fino al 30% tra quelli di età gestazionale ≤ 33 settimane,rispetto al 2% - 3% tra i neonati a termine

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ProfilassiAntibioticaendovenosaIntrapartum

• Gli antibiotici beta-lattamici (penicillina ed ampicillina) per la profilassi contro loSGB somministrati per un periodo ≥ 4 ore prima del parto sono altamente efficacinel prevenire la trasmissione verticale dello SGB e la malattia da SGB ad esordioprecoce.

• Al momento non disponibili vaccini

Problemi:• anafilassi, antibiotico-resistenza…• Successivistudiosservazionalihannorilevatochelarealeefficaciatrainatida

madrecheharicevutoprofilassiintrapartumèintornoall’86-89%• Madriallergiche

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PARTO PRETERMINE E GBS

• il parto pretermine (a un’età gestazionale <37 settimane e 0 giorni) è unimportante fattore di rischio per la sepsi precoce da SGB

• spesso lo stato di colonizzazione è sconosciuto quando il travaglio o la rotturaavvengono prima della 35a-37a settimana.

PARTO CESAREO E GBS

• Il parto cesareo non previene la trasmissione materno-fetale dello SGB perchéesso può attraversare le membrane amniotiche intatte.

• quando il taglio cesareo è eseguito prima del travaglio su una donna con lemembrane integre, il rischio di infezione precoce da SGB in neonati a termine èestremamente basso.

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Profilassiperinataledell’infezionedaSGB

1) Neonato asintomatico figlio di madre con tampone vaginalepositivo SGB nato da parto cesareo senza inizio di travaglio e conmembrane integre

Osservazioneclinicanormalefinoadimissione

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2) Neonato asintomatico figlio di madre con tampone vaginale positivoper SGB o con tampone non noto, nato da parto spontaneo o da PartoCesareo con PROM e/o inizio di travaglio

Profilassi intrapartum eseguita(> o = a 4 ore) anche inpresenza di FDR eccetto febbreal parto.

Osservazioneclinicanormaleper48ore

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3) Neonato asintomatico figlio di madre con tampone vaginale positivo per SGB ocon tampone non eseguito o non noto, nato da parto spontaneo o da PartoCesareo con PROM e/o inizio di travaglio

Profilassiintrapartum noneseguitaoincompleta(<4oredalparto)

Emocromo,PCR,emocoltura.Osservazioneclinicafrequenteper48ore.

FDRASSENTI

FDR PRESENTI

Osservazioneclinicafrequenteper48ore

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Fattoridirischio

• Febbre materna in prossimità del parto (sospettacorionamnionite)

• Rottura prematura delle membrane > 12 ore• Batteriuria in gravidanza• Parto pretermine• Precedente figlio con sepsi da SGB

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4) Neonato prematuro con età < o = a 35 settimane con osenza TVB positivo, con o senza profilassi antibioticaeseguita

Emocromo,PCR,emocolturaOsservazioneclinicafrequenteper48ore

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Osservazioneclinicafrequente

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Malattiaadesordiotardivo

• Tra7° e89° giornodivita(piùspessotra4^e6^settimana);oltrelate-lateonset

• Storiaostetricaindifferente

• Piùfrequentesepsisenzalocalizzazione(65%)

• Rispettoalleformeprecocipiùfrequentemeningite(25-30%)

• Polmonite,cellulite,infezioneosteoarticolare