infezioni nosocomiali

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nfezioni nosocomial Traditi F.

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Page 1: Infezioni Nosocomiali

Infezioni nosocomiali Infezioni nosocomiali

Traditi F.Traditi F.

Page 2: Infezioni Nosocomiali

La storia delle infezioni ospedaliere I.O.

possiamo farla iniziare con l’antisepsi applicata

da Pasteur e da Lister alle strutture ospedaliere e

con l’osservazione di Sommelweiss che le donne

che partorivano in strada correvano minore

rischio di contrarre la sepsi puerperale rispetto

alle ricoverate.

La storia delle infezioni ospedaliere I.O.

possiamo farla iniziare con l’antisepsi applicata

da Pasteur e da Lister alle strutture ospedaliere e

con l’osservazione di Sommelweiss che le donne

che partorivano in strada correvano minore

rischio di contrarre la sepsi puerperale rispetto

alle ricoverate.

Page 3: Infezioni Nosocomiali
Page 4: Infezioni Nosocomiali
Page 5: Infezioni Nosocomiali

PasteurPasteurListerLister

Page 6: Infezioni Nosocomiali

Incidenza % ricoverati di infezioni ospedaliere per reparto NNIS 1986/1998Incidenza % ricoverati di infezioni ospedaliere per reparto NNIS 1986/1998

Page 7: Infezioni Nosocomiali
Page 8: Infezioni Nosocomiali

Definizione

Infezione contratta durante il ricovero in ospedale,

i cui sintomi si manifestano oltre le 48 h dopo il

ricovero e il cui periodo di incubazione o piu’ breve

della durata dell’ospedalizzazione o non è noto

Definizione

Infezione contratta durante il ricovero in ospedale,

i cui sintomi si manifestano oltre le 48 h dopo il

ricovero e il cui periodo di incubazione o piu’ breve

della durata dell’ospedalizzazione o non è noto

Page 9: Infezioni Nosocomiali

• INFLUISCONO

- Stato salute del paziente

- Qualita dell’assistenza

- Costi ospedalieri

• SI POSSONO SVULUPPARE PER :

- Partcolari caratteristiche dell’agente patogeno

- Condizioni dell’ospite

- Modalita’ di trasmissione

• INFLUISCONO

- Stato salute del paziente

- Qualita dell’assistenza

- Costi ospedalieri

• SI POSSONO SVULUPPARE PER :

- Partcolari caratteristiche dell’agente patogeno

- Condizioni dell’ospite

- Modalita’ di trasmissione

Infezioni nosocomiali Infezioni nosocomiali

Page 10: Infezioni Nosocomiali

Circolare del ministero della Sanita’ 52/1985

• Delineare i principi generali di lotte alle IO mediante comitato multidisciplinare a livello ospedaliero

• Definire i compiti

• Definire la strategia di lotta

• Verificare i programmi di sorveglianza, contollo e loro efficacia

• Verificare la formazione culturale e tecnica del personale

• Illustrare le figure professionali che dovrebbero comporre il comitato considerato in Italia un organo di consulenza della direzione Sanitaria ( un igienista, un microbiologo, uno specialista in malattie infettive, una caposala, tre infiermieri professionali, un farmacologo)

La normativa italiana non definisce in modo specifico le tecniche di sorveglianza e prevenzione

lascia al Cio un ampia discrezionalita’

“La scelta dell’approccio piu’ consono alla sorveglianza delle IO in ciascun ospedale dovra’ essere effettuata dal CIO”

• Delineare i principi generali di lotte alle IO mediante comitato multidisciplinare a livello ospedaliero

• Definire i compiti

• Definire la strategia di lotta

• Verificare i programmi di sorveglianza, contollo e loro efficacia

• Verificare la formazione culturale e tecnica del personale

• Illustrare le figure professionali che dovrebbero comporre il comitato considerato in Italia un organo di consulenza della direzione Sanitaria ( un igienista, un microbiologo, uno specialista in malattie infettive, una caposala, tre infiermieri professionali, un farmacologo)

La normativa italiana non definisce in modo specifico le tecniche di sorveglianza e prevenzione

lascia al Cio un ampia discrezionalita’

“La scelta dell’approccio piu’ consono alla sorveglianza delle IO in ciascun ospedale dovra’ essere effettuata dal CIO”

Page 11: Infezioni Nosocomiali

1. Avvio di sistema di sorveglianza

2. Monitoragio del fenomeno

3. Identificazione di aree prioritarie di intervento

4. Misure di controllo adottate

5. Distinzione tra infezione e colonizzazione

6. Definizione tra infezioni comunitarie e infezioni ospedaliere basata sui dati clinici o meno dei dati di laboratorio ad eccezione delle infezioni unirinarie e delle batteriemie

Circolare del ministero della Sanita’ 8/1988

Page 12: Infezioni Nosocomiali

L’isolamento di un germe nell’ambiente ospedaliero o nel personale sanitario non indica necessariamente che quella sia la sorgente di ‘infezione

Alcune IO hanno una origine endogena ma studi rcenti suggeriscono che sono sempre dovute a colonizzazione esogena

La durata del ricovero e l’assunzione di antibiotici a largo spettro facilita la colonizzazione intestinale da parte di ceppi antibiotico-resistenti

La colonizzazione intestinale puo’ avvenire anche con alimenti ospedaliere

Le IO possono evolvere verso la disibilita’ permanente o temporanea (infezioni della ferita chirurgica 22%) o la morte per sepsi 14/38%, per polmonite 7% in reparto comune, 15% in terapia intensiva

I costi stimati negli Stati Uniti (1992) 4,5 miliardi di dollari, in gran Bretagna 111 milioni di sterline

Il costo per setticemie ospedaliere al Policlinico Umberto I° e’ superiore al 15.000 ¤/paziente

Page 13: Infezioni Nosocomiali

Normali barriere protettive contro le infezioni

Tipo di difesa Lesionespecifica

Cellule preposte Microrganismi Malattia

BARRIERA

FISICA

Soluzione di

Continuita’

Cellule epiteliali Stafilococchi

Streptococchi

Cellulite,

infezionicutanee estese

FAGOCITOSI Splenectomia CelluleReticolo-endoteliali

S. pneumoniae.H. influenzae,

N. meningitidis

Setticemiarapidamente

fataleFAGOCITOSI Assenza di

Granulociti

Granulociti

neutrofili

Stafilococchi

StreptococchiBatteri enterici

Setticemia

IMMUNITA’

UMORALE

Assenza di

anticorpi

Cellule B S.pneumoniae

H. influenzae,N. meningitidis

Inf. Da

microrganismicapsulati,

sinusite,polmonite

IMMUNITA’CELLULARE

Assenza dicellule T

Cellule T emacrofagi

M. tuberculosis,listeria, Virus

erpetici, Miceti,Parassiti

intracellulari

Infezioni dabatteri

intracellulari,funghi e

parassiti

Page 14: Infezioni Nosocomiali

Prevenibilita’ delle I.O.

• Infezioni delle vie urinarie 30-40%

• Infezioni delle basse vie aeree 13-27%

• Infezioni delle vie chirugiche 20-35%

• Batteriemie ed infezioni sistemiche15-35%

Page 15: Infezioni Nosocomiali

Sistema di sorveglianzaBasata sul laboratorio Identifica precocemente un aumento improvviso degli

isolamenti

Sottostima la frequenza di infezioni;

Considera come infetti pazienti colonizzati

Con studi di prevalenza ripetuti

E’ possibile monitorare l’andamento delle infezioni nel tempo, i fattori di rischio e l’efficacia degli interventi

Richiede meno tempo, minore risorse e figure professionali

Continuativa di reparti ad alto rischio

Mirata ai soli pazienti infetti che vengono raffrontati ai pazienti ricoverati nello stesso periodo (ed un mese)

Estesa a tutti i pazienti ricoverati mediante una scheda annessa alla cartella, va effettuata dal personale del reparto, rappresenta una priorita’ negli ospedali di grandi dimensioni

Orientata per problemi Quando siano stati identificati i problemi prioritari e’ utile avviare tale sistema, utile per identificare le aree di intervento

Page 16: Infezioni Nosocomiali

La scelta del sistema di sorveglianza dipendera’ da

• Funzionalita’ del laboratorio di microbiologia

• Dimensioni dell’ospedale e tipo di reparti rappresentati

• Risorse disponibili

• Grado di interazione raggiunto tra le diverse figure

professionali

Page 17: Infezioni Nosocomiali

Principali funzioni di un programma di controlloPrincipali funzioni di un programma di controllo

• Sorveglianza delle infezioni prioritamente nei reparti ad alto rischio

• Indagine degli eventi epidemici• Educazione del personale• Prevenzione delle infezioni occupazionali• Politica degli uso degli antibiotici• Messa a punto di politiche e procedure per ridurre il rischio

di i.o.• Valutazione di nuovi prodotti e presidi medici• Valutazione della qualita’ dell’assistenza

Page 18: Infezioni Nosocomiali

• L’incidenza delle infezioni ospedaliere e’ divenuta un indicatore della qualita’ dell’assistenza fornita nelle strutture sanitarie (Larson 1988)

• Valutazioni di costo/efficacia hanno rivolto gli sforzi preventivi soprattutto sui reparti ad alto rischio quali i reparti di terapia intensiva, i centri per i trapianti, alcune chirurgie (Shaheen 1992)

• Nella strategia di rpevenzione delle I.O. e’ indispensabile evidenziare i punti di maggior rischio e quindi di piu’ frequente ed attento intervento da parte dei singoli medici del CIO

Questa potrebbe basarsi sui seguenti punti:

1. Asepsi nelle procedure a rischio, specie se invasive

2. Scelta di una politica per il controllo dell’antibiotico resistenza

3. Adozione di pratiche di disinfezione e sterilizzazione efficaci

4. Interventi sulle strutture dei reparti

Page 19: Infezioni Nosocomiali

Distribuzione % dei microrganismi isolati - NNIS 1995-96

Patogeno totale I.V.U. F.C. BAT. POLM.

S. aureus 13 2 20 16 19E. coli 12 24 8 5 4S. coagul. Neg 11 4 14 31 2Enterococcus 10 16 12 9 2P. aeruginosa 9 11 8 3 17Enterobacter 6 5 7 4 11C. albicans 5 8 3 5 5K. Pneumoniae 5 8 3 5 8Anaerobi Gram+ 4 0 1 1 0P. mirabilis 3 5 3 1 2Altri Streptococchi 2 1 3 3 1Altre candida 2 3 1 3 1Altre funghi 2 3 0 1 1

Page 20: Infezioni Nosocomiali

• Quasi tutti gli agenti infettivi posso provocare I.O.• Gli streptococchi sono storicamente i primi• Negli anni ‘50 lo stafilococco aureo era il piu’ frequente• Dagli anni 70 ha prevalso lo streptococco gruppo B• Frequenti e pericolose le infezioni da Proteus,

Pseudomonas, Enterobacter, Klebsiella, Serratia

Questi agenti patogeni sopravvivono in ambiente ospedaliero per

• Minime esigenze nutrizionali• Resistenza ai piu’ comuni antibiotici• Incapacita’ di colpire ospite immunocompetente

Page 21: Infezioni Nosocomiali

Studi italiani multicentrici di infezioni ospedaliere in reparti ad alto rischio ed in pazienti esposti a procedure invsive

Autore Anno Reparti partecipanti N. pazienti Incidenza%

Ippolito 1985 TERAPIE INTENSIVE

(71)

4000 30,4

Bisicchia 1989 PATOLOGIA

NEONATALE (66)

8756 18,3

Moro 1993/1994 PATOLOGIANEONATALE (23)

2733 24,9

Greco 1987/1989 CHIRURGIA

GENERALE (20)

7641 13,6

Greco 1987/1989 SOLO INTERVENTIPULITI

2285 4,8

Greco 1988 PAZIENTI CONCATETERIVESCICALI

333 25,0

Moro 1990 PAZIENTI CONCATETERE VENOSO

CENTRALE (9)

607 9,3

Moro 1995 TERAPIE INTENSIVE(52)

672 9,4

Autore Anno Reparti partecipanti N. pazienti Incidenza%

Ippolito 1985 TERAPIE INTENSIVE

(71)

4000 30,4

Bisicchia 1989 PATOLOGIA

NEONATALE (66)

8756 18,3

Moro 1993/1994 PATOLOGIANEONATALE (23)

2733 24,9

Greco 1987/1989 CHIRURGIA

GENERALE (20)

7641 13,6

Greco 1987/1989 SOLO INTERVENTIPULITI

2285 4,8

Greco 1988 PAZIENTI CONCATETERIVESCICALI

333 25,0

Moro 1990 PAZIENTI CONCATETERE VENOSO

CENTRALE (9)

607 9,3

Moro 1995 TERAPIE INTENSIVE(52)

672 9,4

Page 22: Infezioni Nosocomiali

Criteri per la diagnosi delle I.O.

• Infezioni urinarie: urinocoltura positiva con conta batterica > 100.000 batteri/ml oppure sintomi clinici associati a piuria o presenza di batteri nel sedimento urinario

• Infezioni basse vie respiratorie: rx torace + espettorato purulento o segni clinici; diagnosi clinica + espettorato

• Infezioni delle ferite: presenza di essutato purulento; febbre e segni locali di flogosi o febbre e coltura positiva del materiale

• Batteriemie/infezioni sistemiche: una emocoltura per un patogeno noto o due emocolture per un agente contaminante

Secondo la circolare n° 8/1988 Min. Sanita

Page 23: Infezioni Nosocomiali

Principali meccanismi di

trasmissione delle infezioni in ospedale

Contatto diretto Un soggetto sano viene a contatto diretto con un soggetto colonizzato infezione(ad esempio trasmissione attraverso le mani)

Contatto tramite “droplet” Goccioline emesse nell’atto del tossire o starnutire da un soggetto infetto ad uno suscettibile collocato ad almeno 50 cm

Contatto indiretto Attraverso un veicolo contaminato (ad esempi endoscopi, strumenti chirurgici contaminati

Veicoli comune Un veicolo contaminato (cibo, sangue, liquidi di infuasione, disinfettanti, ecc.)trasmette l’infezione a piu’ persone contemporaneamente

Via area Trasmissione attraverso microrganismi che sopravvivono nell’aria e vengono trasmessi a distanza

Page 24: Infezioni Nosocomiali

Principali serbatoi delle infezioni in ospedale

Personale ospedaliero soprattutto le maniPazienti colonizzati o infetti narici, feci, urine ecc.

Acqua apparecchiature piscine per fisioterapie, acqua per la contenenti liquidi dialisi, pompe per palloni intraortici

Apparecchi per respirazione umidifidificatori, nebulizzatori, assistita circuiti respitori, ecc.

Liquidi intravenosi fluidi per nutrizione parenterale, o infusione endovenosa

Superfici ambientali in letti, comodini, ecc (solo per prossimita’ di pazienti infetti pochissimi specifici microrganismi)

Disinfettanti contaminati soprattutto composti dell’ammonioquaternario

Page 25: Infezioni Nosocomiali

I fattori dell’ospite associati al maggior rischio d’infezione

Stato morbosoNeoplasie (linfomi), Agranulocitosi, Immunodeficienza umorale e cellulo-mediata, ustioni gravi, malattie della pelle, malnutrizione grave, Coma, Diabete mellito, Affezioni broncopolmonari, Urermia, Cirrosi

Tecniche diagnostiche e terapeuticheprocedure chirurgiche, incisioni di tessuti con inserimento di corpi estraneo, cateteri endovenosi e vescicali, tracheotomia ed intubazione tracheale, respirazione controllata ed anestesia, dialisi, trasfusioni, immunosoppressori, chemioterapia antineoplastica, corticosteroidi, antimicrobici, strumenti diagnostici contaminati

Page 26: Infezioni Nosocomiali

Caso paragdimatico di responsabilita’ professionalein ambito di infezioni nosocomiali

Caso paragdimatico di responsabilita’ professionalein ambito di infezioni nosocomiali

Page 27: Infezioni Nosocomiali

6 Aprile 1998 - vengono operati 11 pazienti, 8 dei quali per cataratta

7 Aprile 1998 - 4 di questi presentano un quadro di endoftalmite

Vengono immediatamente effettuati tamponicongiuntivali per esame batteriologico ripetuti il giorno

successivo

8 Aprile 1998 - non si svolge sala operatoria

9 Aprile 1998 - 2 donne vengono sottoposte ad exeresioculare

Dal materiale oculare, inviato a due diversi laboratori viene isolato il B. cereus, dai tamponi congiuntivali degli

stessi pazienti era stato isolato sempre il B. cereus

Page 28: Infezioni Nosocomiali

Bacillus cereus

Page 29: Infezioni Nosocomiali

9 aprile 1988 il Servizio di igiene e tecnica Ospedaliera

inzia l’indagine epidemiolgica 4 giorni dopo l’accaduto caratterizzato da:

Controllo del blocco operatorio

- le sale operatorie erano state lavate e disinfettate- il materiale chirurgico era stato piu’ volte sterilizzato- era stato usato un solo facoemulsificatore- la sala disponeva di tre soli ricambi chirurgici; quindi il

materiale veniva continuamente risterilizzato- le lenti venivano disigillate solo al momento dell’intervento

Page 30: Infezioni Nosocomiali

INDAGINE EPIDEMIOOLOGICA

INDAGINE EPIDEMIOOLOGICA

- sale e i lettini utilizzati

- composizione dell’equipe

- indagini ambientali per la ricerca della carica microbica --> con

modesto inquinamento microbiologico

- ricerca dell’agente patogeno nella POLVERE del locale di

sterilizzazione dove e’ stato isolato un ceppo di B. cereus

- ricerca batteriologica sul personale sanitario

- ricerca batteriologica sul materiale oftalmoterapuetico

- sale e i lettini utilizzati

- composizione dell’equipe

- indagini ambientali per la ricerca della carica microbica --> con

modesto inquinamento microbiologico

- ricerca dell’agente patogeno nella POLVERE del locale di

sterilizzazione dove e’ stato isolato un ceppo di B. cereus

- ricerca batteriologica sul personale sanitario

- ricerca batteriologica sul materiale oftalmoterapuetico

Page 31: Infezioni Nosocomiali

INFORMAZIONIOTTENUTE

INFORMAZIONIOTTENUTE

- 4 Casi su 6 con irrigazione endooculare si sono infettati

- tutti e quattro i casi operati dal chirurgo n.°2 come 1° e 2° operatori

sono esitati in endoftalmite

- un solo caso di endoftalmite e’ stato operato dal chirurgo n° 1

- la ricerca dell’agente patogeno nella polvere del locale di sterilizzazione

ha rilevato un ceppo di B. cereus

- la ricerca batteriologica sul personale sanitario negativo

- il materiale oftalmoterapeutico e’ risultato negativo

- 4 Casi su 6 con irrigazione endooculare si sono infettati

- tutti e quattro i casi operati dal chirurgo n.°2 come 1° e 2° operatori

sono esitati in endoftalmite

- un solo caso di endoftalmite e’ stato operato dal chirurgo n° 1

- la ricerca dell’agente patogeno nella polvere del locale di sterilizzazione

ha rilevato un ceppo di B. cereus

- la ricerca batteriologica sul personale sanitario negativo

- il materiale oftalmoterapeutico e’ risultato negativo

Page 32: Infezioni Nosocomiali

Campionamenti ambientali eseguiti nel blocco operatorio

Campionamenti ambientali eseguiti nel blocco operatorio

- lettino sn Assente

- lettino centrale Assente

- lettino sinistro Assente

- cannula impianto elettrico Assente

- stanza lavamani armadio Assente

- stanza lavamani davanzale Assente

- finestra ghigliottina Assente

- finestra davanzale Assente

- sala sterilizzazione Assente

- armadio in metallo (1) Assente

- armadio in metallo (2) Bacillus

cereus

- maioliche sotto-finestra Assente

Page 33: Infezioni Nosocomiali

Sequenza operatoriaSequenza operatoria

Paziente per ordine di intervento Tipo intervento FACO Endoftalmite 1° opertore 2° operatore1 CATARATTA OS SI SI 2 32 CATARATTA OD SI NO 4 33 CATARATTA OS NO SI 3 24 CATARATTA OD SI NO 4 95 CATARATTA OD NO NO 5 66 CATARATTA OS SI SI 2 3

Sala grande, lettino sinistroSala grande, lettino sinistro

Paziente per ordine di intervento Tipo intervento FACO Endoftalmite 1° opertore 2° operatore1 CATARATTA OD NO NO 6 52 VITRECTOMIA OS NO 7 103 CATARATTA OS SI SI 1 2

Sala grande, lettino centraleSala grande, lettino centrale

Paziente per ordine di intervento Tipo intervento FACO Endoftalmite 1° opertore 2° operatore1 CICLOCRIO OS NO 8

Paziente per ordine di intervento Tipo intervento FACO Endoftalmite 1° opertore 2° operatore1 NEVO CONGIUNTIVALE NO 4

Sala grande, lettino destroSala grande, lettino destro

Sala piccolaSala piccola

Page 34: Infezioni Nosocomiali

CONSIDERAZIONICONSIDERAZIONI

- per il ritardo dell’indagine epidemiologica non si e’ potuto individuare la sorgente

dell’epidemiologia

- e’ dimostrato il ruolo del B. cereus patogeno opportunista isolato da 2 pazienti e da

un locale del blocco operatorio

- il numero di interventi era notevolmente elevato

- la sala operatoria era inadeguata

- la dotazione strumentale assolutamente insufficiente

- i cicli di sterilizzazione presentavano una combinazione tempo/temperatura

troppo bassa

- la mancata sterilizzazione dei tubicini del facoemulsificatore con permanenza negli

stessi del liquido di lavaggio avrebbe potuto trasformarli in un veicolo di

contaminazione

- malgrado la pulizia quotidiana il locale di sterilizzazione e’ stato trovato con

evidenti depositi di polvere contaminata dal B. cereus

- per il ritardo dell’indagine epidemiologica non si e’ potuto individuare la sorgente

dell’epidemiologia

- e’ dimostrato il ruolo del B. cereus patogeno opportunista isolato da 2 pazienti e da

un locale del blocco operatorio

- il numero di interventi era notevolmente elevato

- la sala operatoria era inadeguata

- la dotazione strumentale assolutamente insufficiente

- i cicli di sterilizzazione presentavano una combinazione tempo/temperatura

troppo bassa

- la mancata sterilizzazione dei tubicini del facoemulsificatore con permanenza negli

stessi del liquido di lavaggio avrebbe potuto trasformarli in un veicolo di

contaminazione

- malgrado la pulizia quotidiana il locale di sterilizzazione e’ stato trovato con

evidenti depositi di polvere contaminata dal B. cereus

Page 35: Infezioni Nosocomiali

Effetti dei sistemi di sorveglianza in USA delle I.O. (NNIS)

Tipi di I.O. 1980 1990

Infezioni urinarie 40% 35%

Infezioni ferita chirurgica

20% 18%

Polmoniti 16% 16%

Batteriemie 6% 11%

Page 36: Infezioni Nosocomiali

Incidenza e caratteristiche eziologiche in Italia e nel Mondo

Regione geografica Dato statistico

Stati Uniti 1975-1976 6.6%

Paesi europei prevalenza 7,6 - 10, 3%

Italia (1983) prevalenza in 131 ospedali

7.6%

Roma 6.3%

Page 37: Infezioni Nosocomiali

L’incidenza e’ in aumento

• Sorveglianza piu’ attenta• Impegno diagnostico• Miglioramento tecniche di laboratorio• Sopravvivenza dei pazienti, ridotte difese

dell’ospite• Crescente eta’ dei pazienti colpiti• Maggiore rischio nei neonati e negli

anziani

Page 38: Infezioni Nosocomiali

Barriera anatomo funzionale

• Cute e mucose• Epitelio ciliato • Lacrimazione salivazione e flusso

urinario• Defecazione• Lisozima• Alfa1-antitripsina• Acidita’ gastrica

Page 39: Infezioni Nosocomiali
Page 40: Infezioni Nosocomiali
Page 41: Infezioni Nosocomiali
Page 42: Infezioni Nosocomiali

Le infezioni ospedaliere sono per definizione un im-

portante problema di sanità pubblica non solo per le

gravi ripercussioni sull’utente/paziente (aumento di 5

giorni della degenza media) e la comunità sociale, che

vede impiegare risorse aggiuntive per la salvaguardia,

cura e ripristino dello stato di salute, ma anche e

soprattutto per quanto attiene il controllo della qualità

delle prestazioni erogate dai professionisti sanitari.

Page 43: Infezioni Nosocomiali

In termini di impatto sanitario, è significativo ricordare

come, ad esempio, delle oltre due milioni di I.O. che si

verificano annualmente negli ospedali degli Stati Uniti,

più di 25.000 (circa 1%) risultano letali ed oltre 70.000

(3,5%) rappresentano una importante concausa del

decesso.

Page 44: Infezioni Nosocomiali

Secondo i dati del NNIS System (National Nosocomial Infection Surveillance System U.S.A.) le I.O. sono così distribuite:

infezioni delle vie urinarie: 35-45%;

infezioni della ferita chirurgica: 20%;

infezioni dell’app. respiratorio: 15%;

batteriemie: 4-8%.

Queste ultime, per quanto a lungo trascurate, rappresentano senza dubbio le forme in assoluto più

gravi, in virtù di tassi di letalità fino al 50%.

Page 45: Infezioni Nosocomiali

Sulla base delle indicazioni della letteratura e degli studi effettuati in

questi anni, si puo’ stimare che in Italia dal 5 all’8% dei pazienti ricoverati

contragga una I.O.

Quindi, annualmente, si verificano, nel nostro Paese, dalle 450.000 alle

700.000 infezioni in pazienti ricoverati in ospedale.

Poiché le I.O. potenzialmente prevenibili rappresentano il 30% circa di

quelle insorte, si può stimare che ogni anno si verifichino dalle 135.000 alle 210.000

infezioni prevenibili e che queste siano direttamente causa del decesso nell’1% dei

casi (dai 1.350 ai 2.100 decessi circa prevenibili in 1 anno).

Page 46: Infezioni Nosocomiali

ETIOLOGIA

Sotto il profilo etiologico le I.O. hanno fatto riscontrare sensibili modificazioni nell’ultimodecennio.

Il sistema di sorveglianza statunitense ha registrato una sostanziale stabilità dell’incidenza di infezioni da agenti gram-negativi e consistenti incrementi per 4 gruppi di patogeni:

Stafilococchi coagulasi-negativi (da +424% a +754%);

Candida spp (da +219% a 487%);

Staphylococcus aureus;

Enterococchi.

Page 47: Infezioni Nosocomiali

In Italia gli isolamenti di gram-positivi (48,7%) hanno ormai

superato quelli di gram-negativi (46,6%), mentre in crescita

risultano quelli di miceti (4,7%).

Tra i gram-positivi i più frequenti sono: Staphylococcus aureus,

stafilococchi coagulasi-negativi, streptococchi di gruppo D come gli

enterococchi; mentre tra i gram-negativi: Escherichia Coli,

Pseudomonas aeruginosa, Klebsiella spp., Serratia spp., Proteus spp.

Tra i miceti il più frequente è la Candida albicans.

In Italia gli isolamenti di gram-positivi (48,7%) hanno ormai

superato quelli di gram-negativi (46,6%), mentre in crescita

risultano quelli di miceti (4,7%).

Tra i gram-positivi i più frequenti sono: Staphylococcus aureus,

stafilococchi coagulasi-negativi, streptococchi di gruppo D come gli

enterococchi; mentre tra i gram-negativi: Escherichia Coli,

Pseudomonas aeruginosa, Klebsiella spp., Serratia spp., Proteus spp.

Tra i miceti il più frequente è la Candida albicans.

Page 48: Infezioni Nosocomiali

Agenti maggiormente diffusi come causa di I.O.:

Staphylococcus spp. (35,4%)

Escherichia coli (15,7%)

Pseudomonas spp. (10,1%)

Streptococcus spp. (8,6%)

Candida spp. (4,1%)

Salmonella spp. (2,4%)

Corynebacterium spp. (1,6%)

Serratia spp. (1,6%)

Bacillus spp. (1,3%)

Proteus spp. (1,3%)