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32 LA PROVINCIA DOMENICA 25 MARZO 2018 Promuovere la cultura delle neuroscienze, la ricerca e la consapevolezza delle proprie fun- zioni cognitive fornendo indica- zioni per l’adozione di stili di vita e comportamenti consapevoli per prevenire stati di malattia menta- le e cognitiva: è questo l’appello lanciato in occasione della «Setti- mana Mondiale del Cervello» te- nutasidal12al18marzo.Neparlia- mo con il dottor Mario Guidotti, primario di Neurologia dell’ospe- dale Valduce di Como. Quali sono le malattie più diffu- se? «L’ictus cerebrale è la più frequen- te, nella sua forma ischemica, cioè la trombosi, e quella emorragica. Colpisce ogni anno 150 persone ogni 100.000 abitanti. Non dimen- tichiamo poi malattie come le de- menze, un’epidemia silente che affligge mezzo milione di italiani, il morbo di Parkinson, la sclerosi multipla, l’epilessia, le cefalee, la sclerosi laterale amiotrofica, le di- strofie muscolari». Come si prevengono? «Innanzitutto con l’alimentazione che deve essere moderata nelle quantità caloriche, ricca di vegeta- li e povera di carni rosse, insaccati e sale da cucina. Evitare poi il fumo di sigaretta, eccessi alcoolici e abu- si di sostanze, fin dall’età giovani- le. Non dimentichiamo che le cel- lule cerebrali non sono dotate di capacità auto-riproduttive certe e quelle che danneggiamo e per- diamo lo saranno per sempre. Inoltre, soprattutto in età avanza- ta, il cervello va usato: bisogna, infatti, leggere e ripetere, insom- ma studiare, essere curiosi, fre- quentare gente, fare conversazio- ni impegnative, curareattivamen- te la propria vita, i propri interessi, la propria amministrazione, gio- care a carte, e poi camminare tan- to, fare ginnastica, stare attivi». Quale ruolo hanno gli ospedali nella cura delle malattie del cer- vello? «Hannouncompitofondamen- tale nell’affrontare la fase acuta soprattutto dell’ictus cerebrale. Nei casi di trombosi la partita si gioca sui minuti: ogni secondo che passa muoiono intere famiglie di cellule cerebrali. Vale il detto “time is brain”, cioè “il tempo è cervello”. Ma non solo, in ospedale anche “team is brain” che significa “la squadraècervello”, perché solo un lavoro organizzativo di integra- zione tra servizi di emergenza ur- genza del territorio (il 118), opera- tori di Pronto Soccorso, specialisti delle immagini e neurologi, può portare a disostruire in tempi rapi- dissimi le arterie che portano san- gue al cervello, con farmaci ma anche con sofisticate procedure tramite le quali è possibile accede- re fino ai trombi che ostruiscono i vasi e rimuoverli o frantumarli». Le cellule cerebrali non hanno capacità auto-riproduttive Quali sono le sfide nella cura del- le malattie neurologiche? Prendersi cura della gente al proprio domicilio, nella propria realtà sociale, direttamente o do- po una prima fase acuta gestita in ospedale. La cronicità va infatti domiciliata, pur con il sostegno specialistico. L’ospedale Valduce di Como sta sperimentando un progetto di assistenza domiciliare con sostegno sia degli specialisti sia del personale infermieristico, con l’ausilio della telemedicina. Tramite questa è possibile svolge- re nei propri ambienti, domestici o di lavoro, visite di controllo e trattamenti riabilitativi. Non di- mentichiamo che a casa propria tutti sono maggiormente stimola- ti, sia dall’ambiente sia dalle per- sone che lo abitano. Sta pertanto cambiandoilparadigmadellacura della malattia neurologica». L’ospedale Valduce di Como sta sperimentando un progetto di as- sistenza domiciliare con sostegno sia degli specialisti sia del perso- nale infermieristico, con l’ausilio dellatelemedicina.Tramitequesta è possibile svolgere nei propri am- bienti, domestici o di lavoro, visite di controllo e trattamenti riabilita- tivi.Nondimentichiamocheacasa propria tutti sono maggiormente stimolati, sia dall’ambiente sia dal- le persone che lo abitano. Sta pertanto cambiando il para- digma della cura della malattia neurologica». Via il dolore con l’ozonoterapia Un rimedio, senza effet- ti collaterali e rischi di allergie, per i dolori di testa, schiena, cer- vicale ma anche per eliminare gli inestetismi della cellulite: è l’ozo- noterapia, pratica terapeutica che si basa sulla somministrazio- ne di una miscela di ossigeno e ozono con effetti benefici sul trattamento del dolore. A spiegarci i vantaggi è il dot- tor Paolo Bravosi, ortopedico e traumatologo di Smart Clinic, nuova struttura sanitaria del Gruppo San Donato, all’interno del centro commerciale Cantù 2000, dove è attivo un ambulato- rio dedicato proprio all’ozonote- rapia. In cosa consiste questo tratta- mento? «L’ozonoterapia consiste nella somministrazione di una miscela di ossigeno e ozono per scopi terapeutici, in genere tramite in- filtrazioni, per aumentare la per- meabilità dei tessuti e stimolare il microcircolo». Quali effetti ha sull’organismo? «Il trattamento ha un’azione an- tinfiammatoria, immunostimo- lante e antalgica (antidolorifica): diversamente dai farmaci anti- dolorifici non agisce solo soppri- mendo il dolore ma risolvendo l’infiammazione. La sommini- strazione dà anche effetti riequi- libranti e rigeneranti dei vari ap- parati e sistemi. Inoltre, ha un’azione antibatterica, antivira- le e antifungina» Per quali patologie può essere utile? «È impiegata per il trattamento non chirurgico dell’ernia del di- sco lombare e cervicale, delle pa- tologie infiammatorie di tendini e fasce (epicondilite, fascite plan- tare, sindrome del tunnel carpa- le), per cefalee, artrite, reumati- smi e per la cura di Herpes Zoster ed eczemi. Buoni risultati si ot- tengono anche in medicina este- tica, in particolare per contrasta- re i problemi circolatori e gli ine- stetismi della cellulite». E non ha effetti collaterali? «No, purché venga somministra- ta da medici qualificati, nel ri- spetto di definiti protocolli ope- rativi e con macchinari certificati. Inoltre, essendo un derivato dal- l’ossigeno, non provoca allergie». Quante sedute servono per avere risultati? «Variano a seconda della patolo- gia: da una media di 6-8 sedute per le forme infiammatorie ten- dinee e per la patologia di colon- na vertebrale fino alle 15-20 per il trattamento della cellulite». L’associazione Erone onlus ha dedicato il convegno on- cologico lariano di quest’anno al tema dei tumori al polmone. Pa- drino dell’evento il campione di motorally Jacopo Cerutti: un esempio per educare i giovani a stili di vita corretti e rispetto delle regole. «In Italia ne abbiamo biso- gno perché ci sono 43 mila nuovi casi e 30 mila morti ogni anno; solo nella nostra provincia, sono oltre 200, i nuovi casi - spiega il presi- dente di Erone onlus, Alberto Van- nelli, medico dell’Istituto Naziona- le dei Tumori di Milano e respon- sabile dell’unità di chirurgia onco- logica al Valduce -. Numeri che ob- bligano ad alcune riflessioni: il fu- mo di sigarette coinvolge 12 milio- ni di italiani e aumenta di 14 volte il rischio di tumore del polmone; diminuiscono gli uomini, ma au- mentano donne e adolescenti. L’esposizione al radon, gas pro- dotto soprattutto dai materiali da costruzione, provoca 1.600 vitti- me l’anno. L’esposizione cronica alle polveri sottili PM10 e PM2,5 aumenta la mortalità per tumore del polmone, soprattutto nelle donne. Per la prima volta a un con- vegno oncologico ha partecipato la Philips Morris Italia. Al principa- le imputato si è contrapposto il parere autorevole del Dott. Ro- berto Boffi dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano: un confronto che ha permesso di ampliare il di- battito sul tema delle sigarette elettroniche». S. Anna, Valduce e Villa Aprica, per la prima volta insieme, hanno quindi acceso i fari su innovazione tecnologica e offerta sanitaria del territorio dove chirurgia, radiote- rapia e oncologia sono ottima- mente rappresentate. «Sanitari, associazioni, volontari e istituzio- ni si sforzano di creare sinergie per migliorare la sanità - conclude Vannelli -. Da qui parte la sfida di Erone onlus: costruire un’idea per istrui- re una coscienza oncologica». Nella lotta e nella cura dei tumori sono fondamentali la prevenzione e la diagnosi precoce. «Le nuove strategie terapeutiche, la terapia chirurgica, medica e ra- dioterapia unitamente all’immu- nologia e alla biologia molecolare sono gli strumenti che ci permet- tono di arginare una neoplasia con maggiore positività dei risultati che possiamo ottenere - spiega la dottoressa Doris Mascheroni, pri- mario di Medicina e Oncologiadel- l’Istituto Clinico Villa Aprica di Co- mo -. La prevenzione, ovvero l’eli- minazione dei fattori di rischio che incidono sui tessuti del corpo umano creando alterazioni cellu- lari e tumori, oltre ad essere spie- gata e consigliata dal medico spe- cialista deve diventare uno stile di vita: ridurre o ancor meglio elimi- nare fumo, alcol, smog, onde elet- tromagnetiche e una dieta povera di grassi sono un ottimo punto di partenza. Esistono però fattori di rischio comel’ereditarietàchenon sono eliminabili: in questi casi gio- ca un ruolo fondamentale la dia- gnosi precoce». La prevenzione entra quindi in gioco nel momento in cui ci rendia- mo consapevoli che siamo re- sponsabili del nostro benessere correggendo stile di vita e abitudi- ni. «Il “prendersi cura di noi stessi” presuppone la consapevolezza delle nostre azioni: sappiamo che non fumare, ad esempio, riduce il rischio potenziale di un cancro al polmone, mentre fare la lampada tutte le settimane aumenta il ri- schio di melanoma: scegliere è un nostro diritto ma è anche una no- stra responsabilità - prosegue Ma- scheroni -. Sempre più spesso i pazienti si affidano a giornali on line, blog o post sui social per tro- vare risposte alle loro domande: se da un lato la creazione e la con- divisione di contenuti su internet permette un’ampia accessibilità al dato ricercato, dall’altro, come ro- vescio della medaglia, le fonti non vengano verificate e certificate». L’ictus colpisce ogni anno 150 persone ogni 100mila abitanti Il dottor Mario Guidotti Associazione Erone. Il convegno Oncologia e territorio I tumori del polmone Abitudini. Eliminare i fattori di rischio Il ruolo della prevenzione e della diagnosi precoce La dott.ssa Doris Mascheroni Il Dr. Vannelli e il pilota Cerutti Il trattamento. Una cura naturale L’ozonoterapia aiuta a curare i dolori di testa, schiena e cervicale Ictus cerebrale. Le strategie terapeutiche dell’ospedale Valduce Il cervello e l’importanza del fattore tempo

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Page 1: Il trattamento. Il cervello e l’importanza del fattore tempo · dale Valduce di Como. ... del centro commerciale Cantù ... per cefalee, artrite, reumati-smi e per la cura di Herpes

32 LA PROVINCIADOMENICA 25 MARZO 2018

Promuovere la cultura delle neuroscienze, la ricerca e laconsapevolezza delle proprie fun-zioni cognitive fornendo indica-zioni per l’adozione di stili di vitae comportamenti consapevoli perprevenire stati di malattia menta-le e cognitiva: è questo l’appello lanciato in occasione della «Setti-mana Mondiale del Cervello» te-nutasi dal 12 al 18 marzo. Ne parlia-mo con il dottor Mario Guidotti, primario di Neurologia dell’ospe-dale Valduce di Como.

Quali sono le malattie più diffu-se? «L’ictus cerebrale è la più frequen-te, nella sua forma ischemica, cioèla trombosi, e quella emorragica.Colpisce ogni anno 150 persone ogni 100.000 abitanti. Non dimen-tichiamo poi malattie come le de-menze, un’epidemia silente che affligge mezzo milione di italiani,il morbo di Parkinson, la sclerosimultipla, l’epilessia, le cefalee, lasclerosi laterale amiotrofica, le di-strofie muscolari».

Come si prevengono? «Innanzitutto con l’alimentazioneche deve essere moderata nelle quantità caloriche, ricca di vegeta-li e povera di carni rosse, insaccatie sale da cucina. Evitare poi il fumodi sigaretta, eccessi alcoolici e abu-si di sostanze, fin dall’età giovani-le. Non dimentichiamo che le cel-lule cerebrali non sono dotate dicapacità auto-riproduttive certee quelle che danneggiamo e per-diamo lo saranno per sempre. Inoltre, soprattutto in età avanza-ta, il cervello va usato: bisogna, infatti, leggere e ripetere, insom-ma studiare, essere curiosi, fre-quentare gente, fare conversazio-ni impegnative, curare attivamen-te la propria vita, i propri interessi,la propria amministrazione, gio-care a carte, e poi camminare tan-to, fare ginnastica, stare attivi».

Quale ruolo hanno gli ospedalinella cura delle malattie del cer-vello?

«Hanno un compito fondamen-tale nell’affrontare la fase acuta soprattutto dell’ictus cerebrale.

Nei casi di trombosi la partita si gioca sui minuti: ogni secondo chepassa muoiono intere famiglie dicellule cerebrali. Vale il detto “timeis brain”, cioè “il tempo è cervello”.Ma non solo, in ospedale anche “team is brain” che significa “la squadra è cervello”, perché solo unlavoro organizzativo di integra-zione tra servizi di emergenza ur-genza del territorio (il 118), opera-tori di Pronto Soccorso, specialistidelle immagini e neurologi, può portare a disostruire in tempi rapi-dissimi le arterie che portano san-gue al cervello, con farmaci ma anche con sofisticate procedure tramite le quali è possibile accede-re fino ai trombi che ostruisconoi vasi e rimuoverli o frantumarli».

Le cellule cerebrali non hanno capacità auto-riproduttive

Quali sono le sfide nella cura del-le malattie neurologiche?

Prendersi cura della gente alproprio domicilio, nella propria realtà sociale, direttamente o do-po una prima fase acuta gestita inospedale. La cronicità va infatti domiciliata, pur con il sostegno specialistico. L’ospedale Valducedi Como sta sperimentando un progetto di assistenza domiciliarecon sostegno sia degli specialistisia del personale infermieristico,con l’ausilio della telemedicina. Tramite questa è possibile svolge-re nei propri ambienti, domesticio di lavoro, visite di controllo e trattamenti riabilitativi. Non di-mentichiamo che a casa propria tutti sono maggiormente stimola-

ti, sia dall’ambiente sia dalle per-sone che lo abitano. Sta pertantocambiando il paradigma della curadella malattia neurologica». L’ospedale Valduce di Como sta sperimentando un progetto di as-sistenza domiciliare con sostegnosia degli specialisti sia del perso-nale infermieristico, con l’ausiliodella telemedicina. Tramite questaè possibile svolgere nei propri am-bienti, domestici o di lavoro, visitedi controllo e trattamenti riabilita-tivi. Non dimentichiamo che a casapropria tutti sono maggiormentestimolati, sia dall’ambiente sia dal-le persone che lo abitano.

Sta pertanto cambiando il para-digma della cura della malattia neurologica».

Via il dolore con l’ozonoterapia

Un rimedio, senza effet-ti collaterali e rischi di allergie,per i dolori di testa, schiena, cer-vicale ma anche per eliminare gliinestetismi della cellulite: è l’ozo-noterapia, pratica terapeuticache si basa sulla somministrazio-ne di una miscela di ossigeno eozono con effetti benefici sultrattamento del dolore.

A spiegarci i vantaggi è il dot-tor Paolo Bravosi, ortopedico etraumatologo di Smart Clinic,nuova struttura sanitaria delGruppo San Donato, all’internodel centro commerciale Cantù2000, dove è attivo un ambulato-rio dedicato proprio all’ozonote-rapia.

In cosa consiste questo tratta-mento? «L’ozonoterapia consiste nellasomministrazione di una misceladi ossigeno e ozono per scopiterapeutici, in genere tramite in-filtrazioni, per aumentare la per-meabilità dei tessuti e stimolareil microcircolo».

Quali effetti ha sull’organismo?«Il trattamento ha un’azione an-tinfiammatoria, immunostimo-lante e antalgica (antidolorifica):diversamente dai farmaci anti-dolorifici non agisce solo soppri-mendo il dolore ma risolvendol’infiammazione. La sommini-

strazione dà anche effetti riequi-libranti e rigeneranti dei vari ap-parati e sistemi. Inoltre, haun’azione antibatterica, antivira-le e antifungina»

Per quali patologie può essereutile? «È impiegata per il trattamentonon chirurgico dell’ernia del di-sco lombare e cervicale, delle pa-tologie infiammatorie di tendinie fasce (epicondilite, fascite plan-tare, sindrome del tunnel carpa-le), per cefalee, artrite, reumati-smi e per la cura di Herpes Zostered eczemi. Buoni risultati si ot-tengono anche in medicina este-tica, in particolare per contrasta-re i problemi circolatori e gli ine-stetismi della cellulite».

E non ha effetti collaterali? «No, purché venga somministra-ta da medici qualificati, nel ri-spetto di definiti protocolli ope-rativi e con macchinari certificati.Inoltre, essendo un derivato dal-l’ossigeno, non provoca allergie».

Quante sedute servono peravere risultati? «Variano a seconda della patolo-gia: da una media di 6-8 seduteper le forme infiammatorie ten-dinee e per la patologia di colon-na vertebrale fino alle 15-20 peril trattamento della cellulite».

L’associazione Erone onlus ha dedicato il convegno on-cologico lariano di quest’anno altema dei tumori al polmone. Pa-drino dell’evento il campione di motorally Jacopo Cerutti: un esempio per educare i giovani a stili di vita corretti e rispetto delleregole. «In Italia ne abbiamo biso-gno perché ci sono 43 mila nuovicasi e 30 mila morti ogni anno; solonella nostra provincia, sono oltre200, i nuovi casi - spiega il presi-dente di Erone onlus, Alberto Van-nelli, medico dell’Istituto Naziona-le dei Tumori di Milano e respon-sabile dell’unità di chirurgia onco-logica al Valduce -. Numeri che ob-bligano ad alcune riflessioni: il fu-mo di sigarette coinvolge 12 milio-ni di italiani e aumenta di 14 volte

il rischio di tumore del polmone;diminuiscono gli uomini, ma au-mentano donne e adolescenti. L’esposizione al radon, gas pro-dotto soprattutto dai materiali dacostruzione, provoca 1.600 vitti-me l’anno. L’esposizione cronicaalle polveri sottili PM10 e PM2,5aumenta la mortalità per tumoredel polmone, soprattutto nelle donne. Per la prima volta a un con-vegno oncologico ha partecipatola Philips Morris Italia. Al principa-le imputato si è contrapposto il parere autorevole del Dott. Ro-berto Boffi dell’Istituto Nazionaledei Tumori di Milano: un confrontoche ha permesso di ampliare il di-battito sul tema delle sigarette elettroniche».

S. Anna, Valduce e Villa Aprica,

per la prima volta insieme, hannoquindi acceso i fari su innovazionetecnologica e offerta sanitaria delterritorio dove chirurgia, radiote-rapia e oncologia sono ottima-mente rappresentate. «Sanitari, associazioni, volontari e istituzio-ni si sforzano di creare sinergie per migliorare la sanità - concludeVannelli -.

Da qui parte la sfida di Eroneonlus: costruire un’idea per istrui-re una coscienza oncologica».

Nella lotta e nella cura dei tumori sono fondamentali laprevenzione e la diagnosi precoce.«Le nuove strategie terapeutiche,la terapia chirurgica, medica e ra-dioterapia unitamente all’immu-nologia e alla biologia molecolaresono gli strumenti che ci permet-tono di arginare una neoplasia conmaggiore positività dei risultati che possiamo ottenere - spiega ladottoressa Doris Mascheroni, pri-mario di Medicina e Oncologia del-l’Istituto Clinico Villa Aprica di Co-mo -. La prevenzione, ovvero l’eli-minazione dei fattori di rischio cheincidono sui tessuti del corpo umano creando alterazioni cellu-lari e tumori, oltre ad essere spie-gata e consigliata dal medico spe-cialista deve diventare uno stile di

vita: ridurre o ancor meglio elimi-nare fumo, alcol, smog, onde elet-tromagnetiche e una dieta poveradi grassi sono un ottimo punto dipartenza. Esistono però fattori dirischio come l’ereditarietà che nonsono eliminabili: in questi casi gio-ca un ruolo fondamentale la dia-gnosi precoce».

La prevenzione entra quindi ingioco nel momento in cui ci rendia-mo consapevoli che siamo re-sponsabili del nostro benessere correggendo stile di vita e abitudi-ni. «Il “prendersi cura di noi stessi”presuppone la consapevolezza delle nostre azioni: sappiamo chenon fumare, ad esempio, riduce ilrischio potenziale di un cancro alpolmone, mentre fare la lampadatutte le settimane aumenta il ri-

schio di melanoma: scegliere è unnostro diritto ma è anche una no-stra responsabilità - prosegue Ma-scheroni -. Sempre più spesso i pazienti si affidano a giornali online, blog o post sui social per tro-vare risposte alle loro domande:se da un lato la creazione e la con-divisione di contenuti su internetpermette un’ampia accessibilità aldato ricercato, dall’altro, come ro-vescio della medaglia, le fonti nonvengano verificate e certificate».

L’ictus colpisce ogni anno 150 persone ogni 100mila abitanti Il dottor Mario Guidotti

Associazione Erone. Il convegno

Oncologia e territorio I tumori del polmone

Abitudini. Eliminare i fattori di rischio

Il ruolo della prevenzione e della diagnosi precoce

La dott.ssa Doris Mascheroni Il Dr. Vannelli e il pilota Cerutti

Il trattamento. Una cura naturale

L’ozonoterapia aiuta a curare i dolori di testa, schiena e cervicale

Ictus cerebrale. Le strategie terapeutiche dell’ospedale Valduce

Il cervello e l’importanza del fattore tempo