cinemazeronotizie settembre 2011

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mensile di cultura cinematografica E 1,00 2011 numero 8 anno XXXI Tanto cinema italiano a Venezia La nuova stagione ricca di film parte dalla 68ma Mostra del cinema A scuola di/con/al cinema Riparte il 12 settembre l’anno scolastico e le attività didattiche dell’audiovisivo Detective Dee, di febbrile bellezza Tsui Hark sugli schermi italiani grazie a Tucker Film Il più grande film MAI realizzato! Stanley Kubrick sui vostri scaffali Il cinema brucia e illumina Un volume svela “le opere cinematografiche” di Zanzotto Illuminazioni: la luce del cinema sulla 54a Biennale veneziana Il leone d’oro Christian Marclay e il suo The clock, cine-collage di successo L’estate di Giacomo Il film del regista friulano (distribuito da Tucker) vince il Pardo d’oro a Locarno Emozioni a misura di tutti In arrivo i vincitori del concorso Scrivere di cinema-Premio Alberto Farassino I trent’anni delle Giornate La trentesima edizione si svolgerà dell’1 all’8 ottobre 2011 Settembre 11 spedizione in abbonamento postale L. 662/96 art. 2 comma 20/b filiale di pordenone - pubblicità inferiore al 45% contiene i.p. in caso di mancato recapito inviare al CMP/CPO di Pordenone per la restituzione al mittente previo pagamento resi

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mensile di cultura cinematografica

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Tanto cinema italiano a Venezia La nuova stagione ricca di film parte dalla 68ma Mostra del cinema

A scuola di/con/al cinemaRiparte il 12 settembre l’anno scolastico e le attività didattiche dell’audiovisivo

Detective Dee, di febbrile bellezzaTsui Hark sugli schermi italiani grazie a Tucker Film

Il più grande film MAI realizzato!Stanley Kubrick sui vostri scaffali

Il cinema brucia e illuminaUn volume svela “le opere cinematografiche” di Zanzotto

Illuminazioni: la luce del cinemasulla 54a Biennale venezianaIl leone d’oro Christian Marclay e il suo The clock, cine-collage di successo

L’estate di GiacomoIl film del regista friulano (distribuito da Tucker) vince il Pardo d’oro a Locarno

Emozioni a misura di tuttiIn arrivo i vincitori del concorso Scrivere di cinema-Premio Alberto Farassino

I trent’anni delle GiornateLa trentesima edizione si svolgerà dell’1 all’8 ottobre 2011

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spedizione in abbonamento postale L. 662/96 art. 2 comma 20/b filiale di pordenone - pubblicità inferiore al45% contiene i.p. in caso di mancato recapito inviare al CMP/CPO di Pordenone per la restituzione al mittenteprevio pagamento resi

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In copertina: Tsui Hark sul set del suo film Detective Dee e il misterodella fiamma fantasma

cinemazeronotiziemensile di informazione cinematograficaSettembre 2011, n. 08anno XXXI

Direttore Responsabile Andrea CrozzoliComitato di redazione Piero ColussiRiccardo Costantini Sabatino LandiTommaso LessioSilvia MorasMaurizio SolidoroSegretaria di redazione Sabrina Delle FaveCollaboratori Lorenzo CodelliLuciano De GiustiElisabetta PierettoDirezione, redazione, amministrazioneP.zza della Motta, 233170 Pordenone,Tel. 0434.520404Fax 0434.522603e-mail: [email protected]//www.cinemazero.itProgetto graficoPatrizio A. De Mattio[DM+B&Associati] - PnImpaginazioneTommaso LessioComposizione e FotolitiCinemazero - PnPellicole e Stampa Grafiche Risma - Roveredo in PianoAbbonamenti Italia E. 10,00Estero E. 14,00Registrazione Tribunale di Pordenone N. 168 del 3/6/1981Questo periodico è iscritto alla

Unione Italiana Stampa Periodica

La nuova stagione ricca di film parte dalla 68ma Mostra del Cinema

Tanto cinema italianoa Venezia

Dopo una primavera/estate scarsa di proposte interessantila seconda metà del 2011 si preannuncia ricca e stimolantedi opere. La parte del leone, in questo inizio stagione, vienesvolta dalla Mostra del Cinema di Venezia, e uno dei filmevento sarà l’attesissimo lavoro su Vasco Rossi Questa sto-ria qua di Alessandro Paris e della pordenonese SibylleRighetti affiancata, nella produzione, dalla sacileseFrancesca Cima della Indigo Film. Chiaramente la regista ela produttrice non mancheranno all’appuntamento col pub-blico pordenonese per raccontare tutti i retroscena del filmsulla star musicale più amata. Un appuntamento ora ancorpiù significativo visto l’assoluto riposo per due mesi che imedici hanno imposto alla rock star. Attesa anche per il film Missione di pace di Francesco Lagiche sarà presentato all’interno de La Settimana della Critica.Commedia picaresca, interpretata da Silvio Orlando, AlbaRohrwacher e Filippo Timi e girata la scorsa estate fraGemona e altre zone del Friuli. L’auspicio è che La Settimanadella Critica riesca, con quest’opera prima di Lagi, a bissareil successo di qualche anno fa con La ragazza del lago diAndrea Molaioli, anch’esso girato in Friuli. È diretto dal torinese Daniele Gaglianone Ruggine, inclusonelle proiezioni della sezione Giornate degli autori, un filmche allinea un cast di prim’ordine con Filippo Timi, StefanoAccorsi, Valerio Mastrandrea e Valeria Solarino per una sto-ria, non solo, di pedofilia. Tratto dal romanzo di StefanoMassaron, il film ha già suscitato polemiche prima ancoradell’uscita. Polemiche che del resto hanno subito investito anche Cosedell’altro mondo di Francesco Patierno con DiegoAbatantuono, presente in Controcampo italiano. Sul web siinvita a boicottare questo film diffamatorio e razzista doveAbatantuono è un imprenditore di una tv locale del Nord Estche dagli schermi televisivi della sua emittente tuona:«Conviviamo con i fondamentalisti islamici, coi fancazzistialbanesi, coi 'singari': prendete il cammello e tornate a casa.Apocaliss now». Queste battute, anticipate nel trailer delfilm, hanno scatenato un vero putiferio in Veneto dove sonoscesi sul piede di guerra, leghisti compresi. Ironia e cinismosono le caratteristiche di questa commedia 'cattiva' dovespariscono improvvisamente tutti gli immigrati da un paesi-no del Nordest creando, da subito, non poche difficoltà. Tra i film selezionati per la 68ma Mostra del Cinema, il piùantico festival cinematografico del mondo, c'è ancheL'ultimo terrestre di Gianni Pacinotti (in arte Gipi), fumetti-sta pisano, alla sua opera prima tratta dai racconti a fumettiNessuno mi farà del male di Giacomo Monti dove ritrovia-mo un'Italia in cui l'arrivo degli extraterrestri non suscitaalcuna emozione: è solo la seconda notizia del Tg1. Un’Italia dove la disillusione della società è tale che perfinoun evento così sopra le righe la lascia indifferente. Ma aVenezia, in concorso, ci saranno anche Terraferma diEmanuele Crialese a 5 anni di distanza da Nuovomondo,storia di una donna che arriva dall’Africa insieme al figlio dinove anni alla ricerca dell’agognata “terraferma” e infine dinuovo l’onnipresente Filippo Timi protagonista anche diQuando la notte di Cristina Comencini tratto dall'omonimoromanzo della regista.

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A scuoladi/con/al cinema

Riparte il 12 settembre l’anno scolastico e le attività didattiche dell’audiovisivo

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Dopo i risultati positivi ottenuti negli ultimi anni, la pubblicazione del volume Il cocco-drillo luminoso – teoria e pratica dell’audiovisivo a scuola di Manlio Piva e del catalo-go tematico degli audiovisivi di Sabato Landi, la partecipazione a diversi progetti euro-pei e ad iniziative a livello nazionale, l’intenzione per l’anno scolastico 2011/2012 èquella di incrementare soprattutto la realizzazione di progetti didattici straordinaricapaci di consolidare, da un lato l’aspetto sperimentale che rende la Mediateca unpunto di riferimento in Regione per la didattica degli audiovisivi, dall’altro lo strettolegame con il territorio. Cinemazero, forte dell'accredito del Ministero dell'Istruzione,propone da molti anni una serie di laboratori mirati a soddisfare le diverse fasce d’età. Grazie alla delibera regionale annualmente vengono stanziati dei fondi per l'educazio-ne al linguaggio cinematografico e audiovisivo: il bando, chiuso il 1 luglio 2011, per-mette alle scuole di ogni ordine e grado della regione di attivare anche durante le orecurriculari dei progetti inerenti agli audiovisivi ma strettamente correlati al percorsodidattico o a questioni di interesse scolastico.In modo da favorire un'adeguata programmazione degli interventi didattici e per illu-strare l’ampia offerta formativa sempre più incentrata sull’utilizzo dei nuovi media, si èritenuto opportuno organizzare una presentazione del nuovo piano di offerta formati-va nell’ambito degli audiovisivi della Mediateca Pordenone di Cinemazero: mercoledì7 settembre 2011, alle ore 17.00, presso la Saletta Incontri dell'ex Convento di SanFrancesco. Oltre all’illustrazione della guida, verranno proiettati i lavori svolti negli isti-tuti di ogni ordine e grado durante le attività laboratoriali dell’ A.Sc. 2010/2011 permostrare i significativi risultati raggiunti e dare magari qualche spunto a chi vuole spe-rimentare per il nuovo scolastico questo linguaggio.Inoltre, per chi ancora non lo avesse ritirato, potràavere una copia gratuita del Catalogo tematico deifilm: un utile e prezioso strumento - pensato proprioper gli insegnanti e per agevolare la loro attività di pro-grammazione didattica. Inoltre ci sarà la presentazione dei volumi (edizioniETS) Lanterne magiche di Elodie Imbeau e C’era unavolta...la televisione di Silvia Moretti per avvicinareanche i più piccoli all’audiovisivo.Verrà illustrato il calendario degli eventi riservati allescuole previsti per il prossimo anno scolastico tra iquali spiccano: i matinèe speciali (calendario dellericorrenze e incontri dedicati), proiezioni “interattive”con in palio laboratori gratuiti di comunicazioneambientale in collaborazione con l’Arpa/LaRea FriuliVenezia Giulia, i dettagli relativi al laboratorio A colpi dinote e l’esibizione ad ottobre al Teatro Verdi in occa-sione de Le Giornate del Cinema Muto, modalità di par-tecipazione al concorso Scrivere di cinema - Premioalberto Farassino il concorso di critica cinematograficapromosso da pordenonelegge.it, Cinemazero, SNCCI,in collaborazione con MYmovies.it e al nuovo concor-so Legality Coop, campagna di comunicazione e sensi-bilizzazione sul tema della Legalità rivolta agli studentidelle scuole secondarie di I e II grado e delle universitàprogettata e realizzata da COOP Consumatori Nordestin collaborazione con Cinemazero, Le Vocidell’Inchiesta, Pordenonelegge, Università di Udine eLibera Portogruaro.Infine verranno consegnati ai presenti dei “giochinididattici” di precinema da utilizzare in classe e a segui-re un piacevole rinfresco.Per info chiamare 0434.520945 - Mediateca Pordenonedi Cinemazero

Mercoledì 7 settembre, alle ore 17.00,

presso la Saletta Incontri dell'ex Convento di San Francesco

si terrà la presentazione del nuovo piano

di offerta formativa nell’ambito degli audiovisivi della Mediateca Pordenone

di Cinemazero per l’A.Sc. 2011/2012

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Produzione cinese diretta dal maestro di Hong Kong Tsui Hark, Detective Dee e ilmistero della Fiamma Fantasma è un magnifico wuxiapian (film storico con duel-li e arti marziali) dove, con l'estremismo che lo caratterizza, Tsui Hark inscrive unariflessione appassionata in forme di vera esaltazione narrativa e visuale. Mentre sista completando la costruzione di una ciclopica statua del Buddha che svetteràsulla capitale, due dignitari governativi muoiono per autocombustione. Per scio-gliere l'enigma l'imperatrice vedova Wu - che sta per essere incoronata comeprimo Imperatore donna della storia cinese - fa uscire di prigione il magistratoDee, grande investigatore, condannato otto anni prima perché suo avversariopolitico. Il divo hongkonghese Andy Lau porta al personaggio di Dee la suagamma interpretativa: ora la furia fredda del combattente, ora il dolore intimo difronte all'onnipresenza del male, ora uno sguardo ironico da gatto. Tsui Hark cerca la forma perfetta in una messa in scena di febbrile bellezza, che siesprime nei superbi tableaux di massa, composizioni coloristiche attorno a uncolore guida; nei combattimenti, orchestrati da Sammo Hung, qui action director,con la sua usuale freschezza, eleganza, uso funambolico di spazi e oggetti; nellepossenti concezioni scenografiche in CGI, che si trasformano in unità narrative chescandiscono in capitoli il film. E' un viaggio in sequenze di pura follia: basta cita-re l'apertura fantasy/horror all'interno della gigantesca statua cava o quell'alluci-nato mondo sotterraneo sull'acqua, popolato di mostri e reietti, che è il BazarFantasma. Il film alterna momenti solenni a fratture convulse; delirio e pazzia inseguono ilprotagonista Dee nella sua ricerca. L'albergo, oasi di pace dopo la prigione, conl'eleganza sognante del corteo di donne che portano grandi lanterne nel parco,esiste solo per essere violato da una pioggia di frecce di ferro irrealmente fitta.Oppure il luogo della compostezza rituale che è la corte imperiale – anch'essadestinata al disastro. Un plot complesso ma non difficile da seguire intreccia il dramma storico, il cine-ma di arti marziali, la detective story, il fantasy magico, nonché il mélo di una sto-ria d'amore solo sussurrata. Né mancano accenni di commedia, come il litigio, unmix di erotismo e kung fu, fra Dee e l'eroina combattente Jing'er all'albergo.Sviluppandosi Detective Dee si allarga a una riflessione allegorica sugli arcanaimperii: veste di sontuose immagini avventurose una meditazione sul potere.Vibrazioni shakespeariane puntualmente registrate nella potente interpretazione

di Carina Lau: l'Imperatrice Wu, figura dram-matica che intesse i suoi dolorosi giochi dipotere sacrificando tutto alla sua determina-zione. “Per raggiungere la grandezza, chiun-que è sacrificabile”: le paroledell'Imperatrice ritornano ossessivamentenel film. Non meno drammatica è la figuradella sua favorita Jing'er (Li Bingbing), ladonna guerriero, l'arma che non vuole con-tinuare ad essere un'arma. Di qui, il film si allarga ad avvolgere i granditemi tragici. Qual è il prezzo del potere?Come si può rapportare la giustizia allenecessità dello Stato? E' possibile l'amore inquesta prigione di costrizioni che è la vita?Fino a dilatarsi nella grande angosciatadomanda che le comprende tutte: esiste perl'uomo puro la possibilità di muoversi nelmondo? Questo è il dramma del magistratoDee, anticipato in un dialogo fra prigionieri,ma sempre presente in filigrana. “Il Cielo ela Terra non hanno posto per me, ma il miocuore è in pace” sono le parole finali.

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ilmTsui Hark sugli schermi italiani grazie a Tucker Film

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“Gli archivi del Napoleon di Kubrick esercitano un fascino senza limiti. Abbiamo la for-tuna di possedere questa vasta collezione di materiali che rappresenta l’esatto statodel progetto, iniziato nel 1967, nel momento in cui venne completamente abbandona-to - letteralmente arenato su un binario morto, congelato nel tempo (attorno al 1971,più o meno)”. Così scrive Alison Castle nella prefazione al tomo Stanley Kubrick’sNapoleon: The Greatest Movie Never Made, originariamente edito nel 2008 dallabenemerita casa editrice tedesca Taschen - la stessa che aveva dato alle stampe l’im-pressionante The Stanley Kubrick Archives - in un box costosissimo e intrasportabile,1.000 copie numerate a 1.000 euro l’una. Quella col numero 0735 schiaccia un’interatavola della Biblioteca Mario Quargnolo alla Cineteca del Friuli, e per aprire la confe-zione extralusso bisogna usare guanti di velluto e chiedere aiuto a Schwarzenegger. Ora finalmente quel mammuth è stato ripubblicato integralmente dallo stesso editorein un unico big book trilingue (inglese, francese, tedesco), rilegato sì in pelle imperia-le verde bordata d’oro, però alla portata di quasi tutte le borse di noi soldati semplici(50 euro), e esposto in bella evidenza nelle migliori librerie italiane. Chi ha visitato a Francoforte, Roma, Parigi o altrove la grande mostra itinerante suKubrick - mai approdata sinora né a New York né a Londra, le due “home” del regista -,tra gli infiniti tesori provenienti dalla sua collezione privata - e ora conservati e schedatipresso la University of the Arts di Londra: http://www.arts.ac.uk/about/departments/kubrick-archive/ - ha potuto letteralmenteinfilare le mani dentro quegli armadi colmi di incunaboli del 1700/1800/1900 e in que-gli schedari bio-biblio-iconografici compilati amorosamente a mano dal regista assie-me ai suoi assistenti durante i cinque anni di ricerche sul grande N, alter ego di SK.Erano i fervidi anni a cavallo tra il completamento di 2001 Odissea nello spazio e l’av-vio di Arancia meccanica e Barry Lyndon; due super-capolavori, due imprese titanicheparagonabili appunto a due spedizioni napoleoniche.Impossibile descrivervi tutto quanto offre questa Bibbia di ben 1.112 pagine, illustra-tissime, filologicamente accuratissime, debordanti di note redatte a mano da SK,reprint in fac simile, script, lettere, saggi storici, foto e schizzi d’ogni genere. Nel retrodi copertina il cadeau più kubrickiano: il filo d’Arianna per il labirinto di Shining? il pul-sante per rimettere in funzione Hal 2001? o quello per far esplodere il Congegno Finedi Mondo del Dottor Stranamore ? Yes & molto di più. Una tesserina di plastica benimbustata nel cartone, di modo che nessuno possa rubarla, con sopra stampato uncodice d’accesso segreto che vi permette di accedere a questo sito quadrilingue (spa-gnolo in più): http://www.taschen.com/napoleonQui potete comodamente studiare, copiare, stampare, incrociare, respirare DICIAS-SETTEMILA immagini napoleoniche, talmente ben sistemate - seguendo la strutturadel 1967-1971 beninteso - che pare davvero di penetrare dentro al cervello stesso diStanley Kubrick, di cavalcare a perdifiato con lui tra Genio e Follia, tra Austerlitz eWaterloo. Jan Harlan, cognato del regista e suo fedele producer, spiega sulla rivista Positif(marzo 2011): “Stanley era diventato un vero esperto di Napoleone! Questo tema sisarebbe collocato perfettamente nell’ambito della sua filmografia in quanto, una voltadi più, si trattava di fondere in un unico personaggio genio e idiozia. All’apice del pote-re infatti Napoleone non si è reso conto che le sue scelte lo portavano alla catastrofe[...] La MGM bloccò il progetto a causa del Waterloo di Bondarchuk con Rod Steiger,un film poco riuscito. Stanley dovette rinunciare a malincuore”.Sullo stesso Positif il kubrickologo Michel Ciment - che lo scorsomaggio a Cannes aveva presentato un suo nuovo documentariosulla genesi di Arancia meccanica e aveva duellato “live” conl’incorreggibile “droog” Alex, alias Malcolm McDowell - para-gona il Napoleon ad altri mitici film MAI realizzati: Les aventures deHarry Dickson di Resnais, il Mastorna di Fellini, il Gesù di Dreyer,la Recherche di Losey e Pinter, e quella di Visconti e Suso, laGenesi di Bresson e il Monaco di Buñuel. Ad alcuni di essisono stati dedicati volumi più o meno esaustivi. SolamenteKubrick però s’è meritato il più gigantesco libro della Storiadel Cinema Chenonfù.

Il più grande film MAI realizzato!

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Stanley Kubrick sui vostri scaffali

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Benché la figura di Andrea Zanzotto sia coincidente fino all’identificazione con lasua opera in versi, il poeta non si è mai reclusivamente innicchiato nella piccolapatria della poesia e ha sempre manifestato un’attenzione onnivora verso gli altrilinguaggi, spingendo il proprio sguardo su tutto l’ampio spettro delle forme incui avviene la conoscenza del mondo. Non desta dunque meraviglia che i suoiocchi sempre bene aperti su tutto lo siano stati anche sul linguaggio audiovisi-vo, in particolare quello del cinema. Tale attenzione assume sempre maggiorerilievo a partire dal 1976, quando Federico Fellini chiede la sua collaborazione peril Casanova, apporto che si ripeterà in molti dei successivi film del grande mae-stro, anche per quelli nei quali il suo contributo non è registrato dai credits.Questa partecipazione fattiva costituirà per il poeta occasione di riflessione sul-l’universo luccicante delle immagini in movimento, meditazione svolta sia inversi, sia in forma di articoli e saggi che per la prima volta ora sono stati raccol-ti e riuniti. L’idea sorse e si impose nella sua necessità culturale allorché dedicammo l’edi-zione de “Lo sguardo dei maestri” del 2005 proprio a Fellini. Ricordavo che alfilm E la nave va, per il quale egli scrisse i testi dei cori, Andrea Zanzotto a suotempo aveva scritto anche un ampio articolo di analisi interpretativa. D’accordocon i curatori del volumetto che come consuetudine accompagna la retrospetti-va, lo cercammo a lungo per riportarne almeno un passo, ma si presentò ina-spettata la difficoltà a ritrovarlo. Né Zanzotto né io fummo capaci sul momentodi scovarlo tra le rispettive carte accumulate nel tempo. Non ci soccorsero nep-pure le più accurate bibliografie felliniane, nelle quali quel testo non era indica-to. Eppure, per la sua pregnanza, questo breve saggio era stato anche tradotto epubblicato da due prestigiose riviste francesi. Fu sulla base di questo episodio che fin da allora proposi al poeta di raccoglierei suoi scritti sul cinema, sparsi in diverse pubblicazioni: oltre a quelli già pubbli-cati in volume - e dunque messi al sicuro - ce n’erano altri ancora disseminati inriviste, quotidiani e settimanali. Mi sembrava singolare che in Francia qualcunodi essi venisse tradotto e perfino ripreso a distanza di anni, mentre in Italia risul-tava irrintracciabile, sperduto insieme a qualche altro in varie fonti. Accanto a testi conosciuti, come il mirabile Ipotesi intorno alla “Città delledonne”, il volume raccoglie molti articoli sul cinema dispersi e dimenticati, ma

presenta anche un cospicuo gruppo ditesti inediti, brani di grande interesse esuggestione scritti dal poeta per e sulcinema. Tutti insieme danno l’idea chele incursioni di Zanzotto nell’universodel cinema, pur costituendo una dira-mazione collaterale rispetto all’alveosovrano della poesia, rappresentinocomunque un tratto significante dellasua opera. Oltre a un saggio introduttivo che con-testualizza i contributi cinematograficidi Zanzotto e ai versi da lui dedicati adalcuni film, il volume contiene inoltreuna lunga conversazione sul tema con ilpoeta che parte dai suoi ricordi del cine-ma muto per arrivare fino alla svoltadigitale. Infine, a suggello della raccolta,il volume riporta una preziosa letterainedita a lui indirizzata dall’amico Fellinisul leggendario progetto mai realizzatodel Viaggio di G. Mastorna, a confermache la loro collaborazione fu più assiduadi quanto si potesse supporre.

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Il cinemabrucia e illumina

Un volume svela “l’opera cinematografica” di Zanzotto

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Chi parteciperà alla prossima, imminente, Mostra del Cinema di Venezia, ritagliandosiil giusto tempo fra le proiezioni, avrà anche la possibilità di poter apprezzare quanto cisia di buono in quest'ultima edizione della concomitante (aperta fino al 27 novembre)54a Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia. Fra l'Arsenale e i cano-nici spazi dei Giardini, nonché disseminate davvero in tutto il territorio veneziano, sonomoltissime le installazioni degne di nota per chi ama l'audiovisivo. Dovendo scegliere non si può che partire dall'Arsenale e in particolare dall'opera cheha riscosso il maggior successo, meritandosi il premio “Leone d’oro per il miglior arti-sta”: all'interno della selezione, intitolata ILLUMInazioni, ha trionfato Christian Marclayper il suo lavoro ampiamente acclamato, The Clock, 24 ore di installazione con innu-merevoli spezzoni tratti da tutta la storia del cinema. Un lavoro di selezione davverosorprendente (immaginiamo in barba al diritto d'autore) e guidato da un criterio basi-lare: gli orologi sullo schermo, nella finzione filmica, sono sincronizzati con il temporeale. Così, guardando l'orologio al proprio polso e girando lo sguardo alla proiezioneci si accorgerà che la finzione segue con puntualità il tempo dello spettatore, causandola curiosa sensazione di straniamento (che è anche riflessione sulla società attuale) diun mondo – il nostro di spettatori - che a livello di tempo si è fatto sempre più virtualee fittizio, e che, nella bellezza degli spezzoni selezionati, si è fatto ironicamente inarre-stabile... Dice Marclay, artista che negli ultimi trent'anni ha scardinato i confini tra gene-ri e forme artistiche: “è un'opera che riguarda tutti, perché ciascuno di noi non ha maiabbastanza tempo. […] In particolare a Venezia, dove per vedere tutto ciò che c'è di arti-stico non c'è tempo. [...] Gli spettatori guardano al passato, ma hanno anche il senso diabitare il presente”. Ironico, ma concreto, con un'idea che ci appare di sicuro originaleproprio per la sua semplicità (detta brevemente: gli orologi nei film che hanno fatto lastoria del cinema). Anche se qualcuno ha obbiettato, forse con un po' di ragione, chel'idea sia davvero “troppo” semplice, bisogna ammettere che poche opere esprimonocosì sinteticamente la possibilità di riflettere sul tempo passato/attuale e contempora-neamente sulle potenzialità del racconto per collage: si tratta infatti di un vasto mosai-co di storie accidentali che producono e rimodellano il significato di secondo in secon-do. Così, passando dagli orologi di Chaplin e in Hitchcock, dalla Stangata all’UomoRagno, il pubblico sosta per mezz'ore buone (e qualcuno anche ore) sulle poltronedavanti all'opera di Marclay, complice del gioco e affascinato dall'eterno potere sedut-tivo dell'immagine cinematografica.Al di là del Leone d'oro, molti i lavori che citano il cinema direttamente, in particolareritornando alle origini, ai veri materiali, come fa ad esempio l'irlandese Gerard Byrne,uno dei fotografi e filmaker più influenti di questi anni, che, per la reinterpretazione delsuo pensiero in epoca attuale, pratica anche il recupero del film in Super 8, formato chesta prepotentemente tornando a far parlare di sé in ambito artistico e in cui ci s'imbat-te spesso nel lungo cammino attraverso le opere diquesta Biennale.Da ricordare anche l'opera della notissima videoar-tista Pipilotti Rist. La “Pippi Calzelunghe” svizzeraha elaborato una serie di diorami di paesaggi urba-ni veneziani, colorandoli in salsa “lanterna magi-ca”, omaggio al pre-cinema, ai vedutisti e in parti-colare a Canaletto. Lavoro lontano da molte suevalide storiche provocazioni, ma comunque affa-scinante. Di altra natura e di particolare impatto emotivo l'o-pera video dell'egiziano Ahmed Basiony: il giovaneartista è stato ucciso nei giorni di Piazza Tahrir dallapolizia mentre stava riprendendo le proteste. LaBiennale ha deciso di celebrarlo con la documenta-zione di una performance live chiamata “30 days ofRunning in the Place”, in cui le sue ultime immagi-ni si sovrappongono a quelle della sua ultimaopera conclusa.

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Illuminazioni: la luce del cinemasulla 54a Biennale veneziana

Il leone d'oro Christian Marclay e il suo The clock, cine-collage di successo

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L’estate di Giacomo è forse il primo “film” a cui ho pensato in assoluto. All’epoca nonera un film di cinema, era una storia, probabilmente un’allucinazione. Sulle rive delfiume Tagliamento ho trascorso la mia infanzia e la mia adolescenza: ne conoscoogni più piccola sensazione, suono e odore. Fanno parte di me quel senso di noia eabbandono, e allo stesso tempo di avventura possibile, quasi da favola, che con-traddistinguono quel paesaggio naturale. Ho conosciuto Giacomo quando era unbambino, era il fratellino del mio migliore amico. Giacomo era sordo. Dieci anni dopoGiacomo aveva la stessa età di quando io scelsi di partire dall’Italia e stava per com-piere un passo molto importante: voleva operarsi per sentire per la prima volta in vitasua. Nella sua decisione c’era qualcosa di fantastico. La sua storia mi è apparsa comeuna fiaba moderna in cui il protagonista diventa quell’eroe che, attraverso un’ope-razione chirurgica, si trasforma in ciò che aveva sempre sognato di essere. Ciò nono-stante volevo lavorare con la realtà, con immagini concrete, grezze, ruvide, comesono quelle del documentario. Immaginavo un film che avrebbe seguito Giacomodurante tutta la sua metamorfosi. Sentivo profondamente che, se avessi persevera-to a cercare la fiaba nella realtà, a un certo punto la realtà si sarebbe trasfigurata,come in un sogno a occhi aperti. Ho accompagnato Giacomo nei primi due anni dellasua metamorfosi durante i quali ho cercato assieme a lui il modo migliore per rac-contarla. L’intento era di rendere la realtà il più astratta possibile, così da rarefarla efarla diventare una sensazione, un sentimento. Ho filmato frammenti di vita quoti-diana, provocando situazioni o aspettando che le cose succedessero. Istintivamenteho messo Giacomo in luoghi e situazioni dove non si sarebbe mai trovato altrimen-ti. I luoghi erano quelli dove mi rifugiavo quando avevo la sua età, quelli in cui misentivo bene: i luoghi della mia memoria, dei miei ricordi. Oggi, di fronte a me,Giacomo, le sue reazioni e il suo sguardo quasi vergine. Sono arrivato a L’estate diGiacomo per attesa e decantazione. Le immagini mostravano da sole la loro ragioned’essere e raccontavano la misteriosa sensazione che mi aveva rimandato indietronel tempo. Il miracolo che Giacomo aspettava per sé e quello che io con lui speravoper il film si è rivelato, ma non come ce l’aspettavamo. La metamorfosi di Giacomo,

questa storia straordinaria, si è manifestata, semplice-mente, nelle piccole cose, nei piccoli gesti, le piccoleconquiste che si fanno a quell’età, le sensazioni che cifanno diventare grandi e che ci spingono verso l’altro.Ecco qui il vero miracolo. Non so ancora quanto di meavevo sentito in Giacomo per decidere di farne un film,né quanto Giacomo mi abbia fatto rivivere delle sensa-zioni che credevo di aver scordato per sempre. So disicuro però, di aver condiviso assieme a lui ricordo epresente, allucinazioni e realtà, finzione e documenta-rio, in un’esperienza comune, fugace quanto l’estate,intensa quanto una timida carezza.

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iaIl film del regista friulano (distribuito da Tucker) vince il Pardo d'Oro a Locarno

L'estate di Giacomo

La giuria della sezione Cineasti del presente del 64° festival del film di Locarno,composta da Christoph Hochhäusler (Ger), Athina Rachel Tsangari (Grecia),Michelangelo Frammartino (Ita), Raya Martin (Filippine), Zhu Rikun (Cina)ha premiato con il Pardo d’oro Cineasti del presente – Premio George FoundationL'estate di Giacomo di Alessandro Comodin“Per l'abilità sorprendente di catturare l'intensità di momenti selvaggi, melancolicie sensuali della gioventù, attraverso uno stile registico che crea un'intimità con larealtà e che ci permette di riscoprire, come raramente accade, la semplice bellezzadell'essere vivi”.

Alla consegna del premio Comodin ha espresso così la sua felicità: "Sono molto onorato e felice del premio perché mi rassicura rispetto a un cinemaindipendente e d'autore, che può essere apprezzato sia da una platea cinefila, cheda un pubblico più vasto. A questo punto... sono obbligato a farne un altro!”

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Emozioni a misura di tutti

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In arrivo i vincitori del concorso Scrivere di cinema-Premio Alberto Farassino

Milleottocento è il numero fortunato di Scrivere di cinema: tante sono le recensionigiunte per la nona edizione del concorso di critica cinematografica per i giovani aspi-ranti critici, intitolato ad Alberto Farassino. Anche quest’anno, dunque, un importan-te risultato di partecipazione: oltre alla quantità di recensioni pervenute – sei voltesuperiore alla media di quattro anni fa quando il concorso non aveva ancora una riso-nanza nel web grazie al principale sito di cinema, MYmovies, ora partner del concor-so – è la qualità a far ben sperare. Di fronte a un elenco di film capace di rappresen-tare in modo esaustivo quanto uscito nelle sale italiane nell’anno cinematografico2011-2012, la preselezione da cui i giurati dovranno decidere i finalisti è stata piutto-sto ardua. A voler fornire qualche dato statistico, in pole position ci sono le recensionide Il cigno nero di D. Aronowsky, Il discorso del re di T.Hopper e Inception di C. Nolan;seguono le commedie italiane, come Che bella giornata di C.Zalone e Benvenuti alsud di L.Miniero. Non mancano gli avventurieri capaci di imbattersi in film di più dif-ficile distribuzione, come My Son My Son, What Have You Done di W. Herzog e Postmortem di P. Larrain. È, tuttavia, sui film più inaspettati che ci si imbatte su critichepiù brillanti, come Source Code di D.Jones, Fantastic Mr Fox di W.Anderson, Ladri dicadaveri di J.Landis. Non spetta, però, a chi scrive decidere chi si giocherà il podio.Saranno i giurati Viola Farassino, Mauro Gervasini, Steve della Casa, RobertoPugliese, Giorgio Placereani e Giancarlo Zappoli a determinare i nomi dei finalisti cheda inizio settembre verranno pubblicati sul sito ufficiale del concorso http://scrivere-dicinema.mymovies.it. Come ogni anno, soltanto nel corso della riunione di giuriafissata nella sera precedente la giornata delle premiazioni, si conoscerà la classificadefinitiva.I premi in palio fanno gola, a partire dai contratti di collaborazione con MYmovies(primi classificati) e gli accrediti per partecipare a importanti festival cinematograficiitaliani. Da sempre, l’intento del concorso è quello da un lato di scoprire nuovi talen-ti della critica, dall’altro di avvicinare i giovani al cinema.Nella giornata delle premiazioni si assegneranno anche i premi collaterali. Il premioLa Classe viene assegnato alla classe che ha scritto la migliore recensione di uno deifilm presentati nel corso delle matinée “Question&Answer” riservati agli istituti supe-riori della provincia di Pordenone e vede concorrere in finale la 2Ap del Liceo leo-pardi-Majoarana, la 4ATAM dell’Isis Zanussi, la 4B meccanici dell’Itis J.F.Kennedy e la4BTSO dell’Istituto Flora. La targa del Sindacato Nazionale Critici CinematograficiItaliani viene consegnata alla scuola che mostra unamaggiore partecipazione al concorso come gruppo.La novità di quest’anno riguarda il cortometraggio scel-to per il consueto “sms_contest”, la gara live in cui ifinalisti del biennio si contendono il primo premiorecensendo con un sms un film breve presentato nelcorso delle premiazioni. Si tratta di Tiro a vuoto diRoberto Gazzarra, vincitore della menzione specialeScrivere di cinema assegnata all’interno di Filmakers alchiostro.L’appuntamento è fissato per sabato 17 settembreall’interno di pordenonelegge.it, in SalaGrande aCinemazero; ci saranno i finalisti, le classi che hannopartecipato, i giurati e come sempre sarà una festa tuttadedicata al cinema. Chi non ne avesse mai fatto espe-rienza è caldamente invitato a partecipare: l’emozioneche si respira vale la levataccia di un sabato mattino dimetà settembre.Info e prenotazioni: Mediateca Pordenone, tel. 0434 520945

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A ottore Pordenone diventa per la 30° volta la capitale del cinema muto. Accanto ai grandi eventi celebrativi, il programma propone molte rarità e nuove sco-perte. Prima fra tutte, The White Shadow (1924) di cui Alfred Hitchcock fu assistentealla regia, sceneggiatore, scenografo e montatore. Di questo film considerato perdu-to sono stati da poco ritrovati i primi tre rulli, che saranno presentati dal New ZealandFilm Archive e dall’americana National Film Preservation Foundation in prima inter-nazionale alle Giornate. Ci saranno anche tre cartoni animati della serie Laugh-O-grams (1922) di Walt Disney, Goldie Locks and the Three Bears, Jack and theBeanstalk e Jack the Giant Killer, che mancavano ai tempi della pionieristica rasse-gna pordenonese “Walt in Wonderland” del 1992 e che sono stati da poco identifi-cati al MoMA e alla Library of Congress. E la pietra miliare della storia del cinema TheSoldier’s Courtship (Il corteggiamento del soldato) di Robert William Paul, del 1896,il primo film a soggetto realizzato in Inghilterra e uno dei primi al mondo. Ritenutoperduto per oltre un secolo, è stato rinvenuto alla Cineteca Nazionale di Roma.L’evento con l’orchestra che inaugura il festival il 1° ottobre è Novy Vavilon (La nuovaBabilonia, 1929) di Kozincev e Trauberg con la musica di Dmitrij Šostakovi�. Cadutanell’oblio dopo la débâcle delle prime esecuzioni e ritrovata nel 1975, la partitura saràeseguita nella versione curata da Mark Fitz-Gerald, la cui perfetta sincronizzazione,risultato di un ventennale lavoro sulle parti orchestrali e il manoscritto originale, con-sentirà di apprezzare appieno il genio del compositore russo. La collaborazione iniziata con La nuova Babilonia tra Šostakovič e i registi d’avan-guardia della “Fabbrica dell’Attore Eccentrico”, realtà unica nel cinema sovietico pervitalità, originalità e audacia, ha ispirato la retrospettiva “Šostakovi� & FEKS”, cheoffre la rara opportunità di vedere tutti i muti FEKS sopravvissuti. Tra questi Shinel(Il cappotto, da Gogol), per il quale Maud Nelissen ha composto una nuova partituraper quartetto.Altri tesori dal forziere del muto sovietico sono proposti nella rassegna sul cinemageorgiano, che porta a Pordenone ancora due titoli di Lev Push, regista di talento vit-tima della censura di regime e riscoperto nella scorsa edizione delle Giornate.Nei 150 anni dell’unità d’Italia, il festival rende omaggio al cinema nazionale propo-nendo una serie di film riscoperti e restaurati negli ultimi tre decenni e interpretati o

diretti da personalità quali Francesca Bertini,Pina Menichelli, Febo Mari, oltre alla galassiadei comici degli anni Dieci.Nello spettacolare programma del trentennaleanche i “classici” della serie del Canone rivisi-tato, tra cui film di Chaplin e Marcel l’Herbier;"Kertész prima di Curtiz", sulla misconosciutaproduzione europea di uno dei grandi diHollywood, il regista di Casablanca MichaelCurtiz. E ancora, l’animazione giapponese, ilcentenario delle grandi spedizioni polari del1911-12 e i primi western americani.A chiudere la kermesse, sabato 8 ottobre, saràil ritorno dopo 25 anni di uno degli eventi piùmemorabili della storia del festival, il capola-voro di Victor Sjöström The Wind (Il vento),con Lillian Gish, accompagnato con la partitu-ra orchestrale composta e diretta da CarlDavis.Altri due eventi musicali rendono omaggioalla grandezza di Charlie Chaplin: The Circuspresentato con la musica originale del registaeseguita dall’orchestra diretta da GünterBuchwald, e le due comiche The Adventurer eEasy Street accompagnate dal quintetto diottoni Spilimbrass.

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La trentesima edizione si svolgerà dall’1 all’8 ottobre 2011

I trent’annidelle Giornate

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IL FOTOGRAFO FOTOGRAFATO Pordenone, spazi espositivi di via Bertossi - fino al 18 settembre 2011La mostra esplora un capitolo ancora inedito della Storia della Fotografia: come lafigura del Fotografo (professionista e dilettante) sia stata raffigurata (disegnata,dipinta, fotografata, stampata, immaginata) dal 1839 ad oggi.In particolare il percorso espositivo si concentra sulla rappresentazione dell'atto delfotografare e quindi del Fotografo in azione con i suoi strumenti, con un'attenzioneparticolare all'atteggiamento, alla postura, ai gesti, al rituale, all'abbigliamento, alleattrezzature e altro ancora, e a come tutto ciò si ripeta o cambi nel corso di questiultimi 170 anni. Info: www.artemodernapordenone.it

TEATRO GIUSEPPE VERDI, STAGIONE SINFONICA 2011-2012Concerti al via il 22 settembre, abbonamenti dal 3 settembre 2011Novità della programmazione, alta qualità degli interpreti e aumento della quantitàdei concerti. Così il direttore artistico della sezione Musica e Danza del Teatro Verdidi Pordenone, Franco Calabretto, sintetizza i cardini della nuova stagione sinfonica2011-2012 che prenderá il via il 22 settembre e cambia radicalmente l’impostazionedegli anni scorsi. Infatti dal consueto pacchetto autunnale si passa ad una pro-grammazione annuale distribuita da autunno a primavera (i concerti si chiuderan-no il 12 maggio), undici appuntamenti che propongono un ventaglio articolato estimolante. Alla consolidata e pluriennale presenza dell’Orchestra e Coro del TeatroVerdi di Trieste, alla presentazione della rifondata orchestra regionale sotto il nomedi FVG Mitteleuropa Orchestra, che sará in cartellone il 1° marzo 2012 con i“Carmina Burana” di Carl Orff, si aggiungono prestigiose orchestre: dagli straordi-nari Berliner Symphoniker alla Filarmonica Toscanini di Parma in concerto con una

partecipazione davvero straordinaria, il grande piani-sta jazz americano Uri Caine; dall’OrchestraSinfonica Nazionale Cinese diretta da Michel Plassonall’Accademia per la Musica Antica di Berlino.La campagna abbonamenti – con tutte le sue formu-lazioni e le tante agevolazioni riservate soprattutto aigiovani e agli studenti – avrá inizio il 3 settembre.Info: www.comunalegiuseppeverdi.it

EQUINOZIO D’AUTUNNOCastello della Mantova di Fagnigola (Azzano Decimo), 17 e 18 settembre Sotto le stelle del cielo di fine estate, nella pace della campagna azzanese, il pub-blico, dalle 9 di sabato 17 fino a domenica sera, non stop, potrá assistere e parteci-pare a quel grande laboratorio artistico a cielo aperto che e`l’Equinozio al quale par-teciperano dieci magnifici interpreti dell’arte contemporanea del Nord Est: CescoMagnolato, Giulio Belluz, Vico Calabró, Franco Dugo, Paolo Del Giudice, MarioPauletto, Luigi Del Sal, Matteo Massagrande e Giorgio Igne, mentre GiorgioBordini, scomparso, sará rappresentato dalla sua famiglia. Lo scultore Giorgio Igne,in particolare, sará sotto i riflettori di questa edizione.Tutte le opere dei Maestri esposte in occasione delle precedenti edizioni darannovita a una grande mostra, un’occasione da non perdere, dunque, per gli appassio-nati e per quanti vorranno cogliere, contemporaneamente, l’occasione per trascor-rere due giornate tra la bellezza dell’arte unita a quella del luogo. Info: Daniela Gambolo, 346 3010609

L'ARLECCHINO ERRANTE Pordenone, spazi espositivi di via Bertossi - fino al 18 settembre 2011Stage internazionale sulla Commedia dell'Arte rivolto a persone aperte alle piùattuali "filosofie" del corpo e della voce. Lo stage testimonia la sua vocazione"Errante" andando a confrontare ogni anno la sua Commedia dell'Arte con una tra-dizione, una disciplina o una poetica di particolare importanza. Quest'anno, inonore del trentesimo anniversario della scomparsa di Etienne Decroux, verrà ospi-tata una sua importante allieva, Claire Heggen, con il Théâtre du Mouvement da leifondato. Al centro del suo workshop (Il Corpo tra Oggetto e Soggetto (d'arte)) siritroveranno alcuni tra i fondamenti più precisi e utili del famoso "mimo corporeo"di Etienne Decroux. Info: [email protected]

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TRATTO DALL’OMONIMO ROMANZO DI STEFANO MASSARON

RUGGINE DI DANIELE GAGLIANONESiamo in una città del nord Italia alla fine degli anni settanta.Durante una calda estate in un quartiere di periferia abitato daimmigrati meridionali e del nord est, in una piccola babele lin-guistica, la banda capitanata dal siciliano Carmine passa iltempo tra giochi e scontri con altre piccole bande. Giocano afare gli adulti per sentirsi grandi, soprattutto nel loro luogomitico, il loro regno, il Castello, due vecchi silos arrugginiti suiquali col tempo si sono accatastati rottami e ferraglia.Quell’estate, un nuovo medico arriva nel quartiere; il dottorBoldrini, un elegante e aristocratico signore. La gente dellazona, socialmente assai più modesta, prova soggezione eammirazione per il medico. Solo Carmine e i suoi piccoliamici, Sandro, Cinzia, Betta, Andrea e Tonio, si renderannodrammaticamente conto della reale natura di quest’uomo.Quando il dottore rapirà la sorellina di Carmine, Rosalia, per“mangiarsela”, lo scontro con il Male sarà inevitabile. Tredecenni più tardi, lontano da quell’estate, tre adulti alle presecon il quotidiano delle loro vite. Sono Carmine, Sandro eCinzia. Il primo passa la sua giornata al bar a bere, a perderetempo, ad inveire contro il mondo tutto il suo rancore. Ilsecondo è nel suo piccolo e disordinato appartamento insie-me al figlio di 5 anni e, invece di lavorare, si lascia trascinarein un gioco infantile, la caccia al “Drago Nero”. La terza èimpegnata in un consiglio di classe di scuola media, unappuntamento caratterizzato dal torpore della routine. Pertutti e tre, improvvisamente e in modi diversi, l’eco di quell’e-state violenta entrerà inesorabile nelle loro vite apparente-mente normalizzate. (www.mymovies.it)

VASCO COME NON LO SI ERA MAI VISTO

QUESTA STORIA QUA DI ALESSANDRO PARIS, SIBYLLE RIGHETTI La vita e la musica di Vasco Rossi approdano al cinema.Attraverso il racconto e le canzoni di Vasco e un ricco mate-riale di repertorio, il film ci regala un intimo e inedito ritrattodell'unica vera rockstar italiana. "In anni in cui tutto stavaandando verso la normalizzazione, il carrierismo, il perbeni-smo, Vasco, con la sua faccia da contadino, la sua andatura damontanaro, la sua voce sguaiata da fumatore, il suo sguardosempre un po' perso, diventava l’idolo di una diversità, di unfarsi i fatti propri, di un non volersi irreggimentare che trova-rono pronta e osannante una moltitudine di ragazzini". (Pier Vittorio Tondelli)

UNA COMMEDIA PIÙ CHE IRONICA SUL TEMA DELL’IMMIGRAZIONE

COSE DELL'ALTRO MONDO DI FRANCESCO PATIERNOMettiamo una bella, civile e laboriosa città del Nord Est.Mettiamo che questa città abbia una percentuale alta di lavo-ratori immigrati, tutti in regola e ben inseriti. E mettiamo, peresempio, che un buontempone d’industriale si diverta a met-tere quotidianamente in scena un teatrino razzista: iperbole,giochi di parole, battute sarcastiche, tutte, ma proprio tutte,così politicamente scorrette da risultare esilaranti. Mettiamoche un giorno il teatrino si faccia realtà, che gli immigrati, invi-tati a sloggiare, tolgano il disturbo. Per sempre.Cose dell'altro mondo esplora questo paradosso, con lo stes-so linguaggio politicamente scorretto del suo protagonista:ironia in luogo della drammaticità, imbarazzo al posto dell’i-deologia, tenerezza dove si vorrebbe conforto sociologico.Capita così che il buontempone nordico e con lui un cinicopoliziotto romano e una “buona” e bella maestra elementare,vadano a gambe all’aria e continuino a rotolare in un mondoche ha perso il suo buon senso per trovarsi in bilico sull’orlodel precipizio e lì lanciare un’occhiatina nell’abisso dei loro

Un film di Alessandro Paris,Sibylle Righetti. Biografico, -Italia 2011.

Un film di Daniele Gaglianone. Con Stefano Accorsi, ValerioMastandrea, Filippo Timi,Valeria Solarino - Italia 2011.

Un film di FrancescoPatierno. Con DiegoAbatantuono, ValerioMastandrea, ValentinaLodovini, Renato Nuvoletti,Sandra Collodel.Durata 90 min. - Italia 2011.

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cuori e nel buio del loro futuro.Per la prima volta un film italiano affronta le tematiche del-l’immigrazione e del razzismo con una robusta vena comica,per la prima volta si racconta il “loro”, mettendo in scena il“noi” per la prima volta si cerca di fare un passo avanti spin-tonando la coscienza a colpi di risate. (www.mymovies.it)

RACCONTI DI MIGRANTI COME GRANDE RISORSA DI CRESCITA

TERRAFERMADI EMANUELE CRIALESEDopo 21 giorni alla deriva, approda a Lampedusa un barconecarico di più di settanta persone. Sepolte dai cadaveri deicompagni di viaggio, soltanto cinque sono sopravvissute.Tra questi c’è un’unica donna: Timnit T.La stampa parla di “esodo”, “tsunami umano”, “clandesti-nità”, “immigrazione”. Guardando Timnit mi sembrano paro-le vuote. Lei non porta quei nomi. Non corrisponde a quelleparole. Timnit ha lo sguardo di chi ha rischiato la vita per cam-biare la sua storia, ha attraversato il mare, un’altra odissea, unaltro viaggio verso l’evoluzione. Finché ci sarà vita sulla terragli uomini partiranno per migliorare loro stessi. Il movimentoè azione e l’azione è conoscenza. Come si può negare ad unuomo il diritto di andare, di cercare, di conoscere e quindi dievolversi? Come raccontare una storia ed uscire da parolecome “clandestino” o “ emigrato” o “extracomunitario”?Una mattina mi sveglio pensando ad una frase: “c’era unavolta”… Comincio a scrivere come se mi rivolgessi ad unbambino, come se potessi raggiungere il bambino che è den-tro di me. Ho cercato un linguaggio libero da pregiudizi e dapaure. Provo un senso di ribellione all’idea di essere trattatocome un bambino disubbidiente a cui si dice ancora “ attentoall’uomo nero che ti mangia tutto intero”.Ritorno da Timnit e le domando di imbarcarsi con me, su unabarca immaginaria, quella della rappresentazione. Le propon-go di reinterpretare alcuni momenti della sua storia vera conl’intesa e l’intento di poter cambiare, di poterla riscrivere,ricreare. Le propongo l’incontro con un'altra donna, un’isola-na, con la stessa voglia di andare, di ricostruire altrove, permigliorare se stessa per aiutare suo figlio a crescere senzapaura. (Emanuele Crialese)

L'ESORDIO ALIENO DEL FUMETTISTA/ILLUSTRATORE GIPI

L'ULTIMO TERRESTRE DI GIANNI PACINOTTIAttenti a Gipi. Subito dopo l’annuncio ufficiale dei film in con-corso alla Mostra di Venezia è partito il tam tam sotterraneo. Lasorpresa della rassegna, che s’apre il 31 agosto, è affidata a unodei tre italiani, L’ultimo terrestre di Gian Alfonso Pacinotti,debutto cinematografico di uno dei più interessanti fumettistiitaliani. Prodotto da Fandango (in sala dal 9 settembre), il filmracconta l’arrivo di una civiltà extraterrestre sulla terra.Nato a Pisa, classe 1963, Gipi, Gianni nella vita reale, ha decisodi firmarsi da regista con il nome di battesimo «in omaggio amio padre, che a cinque anni m’ha regalato una centralina dimontaggio, con la taglierina e lo scotch. Aveva un negozio dimacchine fotografiche. Portava a casa una Super8, me la facevausare per una settimana, poi la rivendeva come nuova. Girare fil-mini è stata la mia prima passione».Il film è tratto dal libro di fumetti Nessuno mi farà del male diGiacomo Monti.«È un autore geniale, il libro è bello. È andato un passo più avan-ti di quanto avevo fatto io. Ha avuto intuizioni sull’Italia contem-poranea perfette per essere messe in una storia. Io continuavo afinire sulle mie costanti autobiografiche. Il mio ultimo libro, Lamia vita disegnata male, è stata una sorta di harakiri, un’opera-zione estrema con cui mi sono fatto un po’ male. Ora avevovoglia di lavorare più di tecnica, di scrittura: ho preso la storia diGiacomo e l’ho trasformata. C’è molta roba mia comunque, mala chiave di racconto mi lascia il riparo dalla visione degli altri»

Regia di Emanuele Crialese.Con Donatella Finocchiaro,Beppe Fiorello, MimmoCuticchio, Martina Codecasa,Filippo Pucillo.Produzione Italia, Francia,2011.

Regia di Gianni Pacinotti. ConGabriele Spinelli, AnnaBellato, Roberto Herlitzka,Teco Celio, Stefano Scherini.Produzione Italia.

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OSPITA UN OSPITE DELLE GIORNATEPER LA XXX EDIZIONE DELLE GIORNATE DEL CINEMA MUTOLe Giornate del Cinema Muto si apprestano a festeggiaredal 1° all'8 ottobre prossimi la trentesima edizione, e piùnumerosi che mai arriveranno a Pordenone studiosi eappassionati da tutto il mondo. Agli uffici delle Giornate sono già pervenute le prime richie-ste di aiuto per trovare una sistemazione privata che, inquesti tempi di crisi, per molti è condizione essenziale perpoter seguire il festival. Al grido di Ospita un ospite! riparte dunque il consuetoappello degli organizzatori ai cittadini di Pordenone e din-torni che abbiano camere o appartamenti liberi. Il numero di telefono per comunicare la propria disponibilitào anche solo per chiedere ulteriori informazioni è il 3492995275. Si può anche mandare una email a: [email protected] che una bella opportunità di fare nuove conoscenze,ospitare un ospite delle Giornate è un modo per cementareil legame tra il festival e la sua città.

Spilimbergo Sabato 10 settembre, ore 21.00Cinema Teatro Miotto - ingresso libero

Nell’ambito della manifestazione “Musae.Percorsi culturali in Provincia”, promossadalla Provincia di Pordenone, torna ad esi-birsi la Zerorchestra: lo storico sodalizio diimportanti jazzisti pordenonesi, nato nel1995, per accompagnare le proiezioni deifilm muti suonerà dal vivo sulle immaginidei capolavori comici degli anni ’20 TheCameraman (1928) di Edward Sedgwick(pietra miliare della Settima Arte con unBuster Keaton in splendida forma), e BigBusiness (1929), una delle comiche piùdivertenti del duo Stan Laurel-Oliver Hardy(Stanlio e Ollio).

Gemona del Friuli Mercoledì 7 settembre, ore 21.00Teatro Cinema Sociale

Tinissima: il dogma e la passione, è un nuovodocumentario sulla vita di Tina Modotti realiz-zato dalla regista messicana Laura MartinezDiaz e prodotto da Cinemazero. Si tratta di unprogetto prestigioso condiviso con il FondoNacional Para la Cultura y las Artes’ (FONCA)del Messico e reso possibile grazie anche alsostegno dell'Associazione Fondo Regionaleper l'Audiovisivo, Regione Friuli Venezia Giulia,e con la partecipazione della RAI FVG.Il documentario ricostruisce il percorso crono-logico dell’artista e fotografa di origini friulane,partendo dall’infanzia e adolescenza di Tina aUdine, fino alla sua dipartita dall'Italia.