26 agosto 2014

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L'Oscar del giorno lo assegniamo a Dario Fran- ceschini. Che il ministro ai Beni Culturali abbia deciso di sposare una donna di Bonefro è mo- tivo di gioia. Speriamo, però, che qualche poli- tico molisano abbia fatto presente all'esponente di governo in quale stato penoso stiano i mo- numenti molisani e di quali attenzioni essi ab- biano necessità. Speriamo che i corifei e i palafrenieri che si sono visti a Bonefro abbiano rappresentato le giuste aspettative dei molisani in modo che possano plaudire all'evento e non al gossip. E che i confetti siano per i risultati. Il Tapiro del giorno a Michele Petraroia Il Tapiro del giorno lo diamo a Michele Petra- roia. L'assessore regionale sembra essere di- ventato, per davvero uno e trino. Il cerchio messo in piedi dal vice presidente della giunta regionale Michele Petraroia e la sua segreteria con gli Eco.Dem e con i Cristiano sociali, è come il gioco delle tre carte, in cui è difficile, se non impossibile, indovinare quale dei tre pen- sieri che vengono di solito espressi e manifestati è quello giusto. E così è possibile parlare in prima persona oppure esprimere concetti di- versi attraverso la lettura che ne fanno le due associazioni. GIORNALE SATIRICO 30.000 copie in omaggio Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: [email protected] E-mail: Amministrazione - Pubblicità: [email protected] Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita Responsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero ANNO X - N° 171 - MARTEDÌ 26 AGOSTO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA www.lagazzettadelmolise.it | [email protected] RESTA AGGIORNATO, SEGUICI ANCHE SU FACEBOOK TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO L’Oscar del giorno a Dario Franceschini

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Il terrore degli inquilini delle Case Popolari

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Page 1: 26 agosto 2014

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Dario Fran-

ceschini. Che il ministro ai Beni Culturali abbia

deciso di sposare una donna di Bonefro è mo-

tivo di gioia. Speriamo, però, che qualche poli-

tico molisano abbia fatto presente all'esponente

di governo in quale stato penoso stiano i mo-

numenti molisani e di quali attenzioni essi ab-

biano necessità. Speriamo che i corifei e i

palafrenieri che si sono visti a Bonefro abbiano

rappresentato le giuste aspettative dei molisani

in modo che possano plaudire all'evento e non

al gossip. E che i confetti siano per i risultati.

Il Tapiro del giorno

a Michele Petraroia

Il Tapiro del giorno lo diamo a Michele Petra-

roia. L'assessore regionale sembra essere di-

ventato, per davvero uno e trino. Il cerchio

messo in piedi dal vice presidente della giunta

regionale Michele Petraroia e la sua segreteria

con gli Eco.Dem e con i Cristiano sociali, è

come il gioco delle tre carte, in cui è difficile, se

non impossibile, indovinare quale dei tre pen-

sieri che vengono di solito espressi e manifestati

è quello giusto. E così è possibile parlare in

prima persona oppure esprimere concetti di-

versi attraverso la lettura che ne fanno le due

associazioni.

GIORNALE SATIRICO

30.000 copie in omaggio

Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo SantagostinoRotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale)Tel.: 0874.698012Fax: 0874.494461E-mail Redazione Campobasso: [email protected]

E-mail: Amministrazione - Pubblicità: [email protected]

Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606

Stampa:Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.)

Il lunedì non siamo in distribuzioneLa collaborazione è gratuita

Responsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero

ANNO X - N° 171 - MARTEDÌ 26 AGOSTO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA

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TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO

L’Oscar del giorno

a Dario Franceschini

Page 2: 26 agosto 2014

Fanno il gioco delle tre carte, quello delle fiere paesane,

in cui era difficile per i giocatori indovinare la carta giusta

manipolata dal prestigiatore. Il cerchio messo in piedi dal

vice presidente della giunta regionale Michele Petraroia e

la sua segreteria con gli Eco.Dem e con i Cristiano sociali,

è come il gioco delle tre carte, in cui è difficile, se non impos-

sibile, indovinare quale dei tre pensieri che vengono di solito

espressi e manifestati è quello giusto.

Lo andiamo scrivendo da tempo, sperando che il gioco

scoperchiato inducesse i protagonisti ad essere più cauti e,

soprattutto, più coerenti. Invece continuano, imperterriti, a

dire Petraroia una cosa, gli Eco.Dem delle volte a dargli so-

stegno, altre a cambiare i contenuti, e i Cristiano sociali fare

altrettanto con gli Eco.Dem e con Petraroia. Per cui diventa

difficile, se non impossibile, indovinare il reale pensiero del

vice presidente dell’esecutivo regionale.

Ultimamente gli Eco.Dem si sono lanciati in una denuncia

a tutto campo delle carenze regionali, mettendo a nudo un

Molise privo strumenti di programmazione.

Una denuncia che dopo un anno e passa di governo di

centrosinistra, con Petraroia costantemente in prima pagina,

certo non gli fa gioco né onore, offrendo il fianco alla critica

giornalistica di rilevare, appunto, quanto sia in ritardo, lenta

e complicata l’azione politica e amministrativa del governo

Frattura. Difatti è così.

La Regione Molise non dispone di un Piano energetico, di

un Piano paesistico (da oltre tre anni è in fase di allesti-

mento da parte dell’università del Molise, ma non vede la

luce – ndr) , di norme di salvaguardia ambientale, di una

legge Quadro in materia di urbanistica, di un Piano per la

viabilità e i trasporti, di un Piano per il dissesto idrogeologico

e di misure che valorizzino le aree protette esistenti o che

promuovano le aree molisane inserite nel Parco nazionale

d’Abruzzo e sostengano l’istituzione del Parco regionale del

Matese.

Lo dicono gli Eco.Dem, ma per essere collegati politica-

mente, culturalmente e ideologicamente al vice presidente

Petraroia, per la legge dei vasi comunicanti applicata alle

idee, è come se lo dicesse Petraroia.

Il che diventa paradossale, essendo egli il vice presidente

della giunta regionale nonché personaggio di spicco di ciò

che resta della nomenclatura ex comunista, eletto per tro-

vare, con il suo rigore ideologico, una soluzione ai problemi

del lavoro e dell’occupazione. Ma la Regione Molise è in re-

gime anarchico - autarchico, in mani inadatte a sostenere il

peso della gestione amministrativa del territorio e dei valori

culturali (architettonici, storici e ambientali) che esso con-

tiene.

D’altronde, le cave a cielo aperto, l’inquinamento dei ter-

reni (non solo per mano della camorra), dell’acqua e del-

l’aria, l’avanzata delle pale eoliche e dei pannelli solari in

siti di pregio paesaggistico e ambientale, l’avanzata del ce-

mento, nelle forme peggiori di distruzione del territorio, sono

lì a testimoniare l’anarchia delle attività umane, e l’autarchia

degli strumenti di contenimento.

Inoltre gli Eco.Dem (quindi Petraroia) si dicono preoccu-

pati e, quindi, contrari alla Termoli – San Vittore che però, a

differenza di Petraroia, è sostenuta a spada tratta dall’as-

sessore regionale ai Lavori pubblici Pierpaolo Nagni, e dal

gruppo dell’Italia dei Valori.

Al pari degli Eco.Dem, peraltro, Nagni è sostenitore del

miglioramento della viabilità interna (modernizzazione della

linea ferroviaria Roma-Campobasso e della messa in sicu-

rezza delle Fondovalli del Trigno, del Biferno e degli assi di

collegamento con Benevento, con Foggia, con Napoli), con-

siderati elementi base della mobilità e dello sviluppo territo-

riale. Perdurando però questa evidente disarmonia, questa

aperta dissonanza politica e amministrativa dentro e fuori la

giunta regionale, non possiamo che prevedere il lungo per-

manere di un Molise privo di strumenti di programmazione e

di coerenza. Privo di futuro.

Dardo

226 agosto 2014

Il Molise non programma, va avanti a tentoni:

lo dicono in tanti, anche nella maggioranza a Palazzo Moffa

TAagliolto

di Massimo Dalla Torre

Una volta erano i motivi dei Righeira, di Giuni Russo, delle Les

Ketckups o i ritmi latino americani ad impazzare sulle spiagge

come tormentoni estivi, ora tocca alle docce gelate che, hanno

dato l’avvio a una serie di performance a prova di fisico. Prove

stile campi militari estremi che, a quanto si apprende dalla stampa

locale, hanno contagiato finanche i politici molisani che, non

hanno perso tempo a farsi immortalare, mentre una “secchiata”

li investe con tanto di facce ed espressioni che lasciano il tempo

che trovano. Una moda che, nella sua accezione più pura, invita su-

bito dopo, ma solo pochi lo fanno seriamente, scusate se dubi-

tiamo i nostri big non crediamo lo facciano, dopo essere stati

“gelati sotto tutti i punti di vista” a donare somme di danaro con

cifre anche a sei zeri a favore della ricerca sulla SLA.

La malattia genetica che in questi ultimi anni è sempre più pres-

sante e soprattutto invalidante con una prognosi infausta dato

che ancora è lontana la soluzione, nonostante la medicina faccia

passi da gigante ogni giorno.

Sulla simpatica, si fa per dire simpatica, moda di farsi “secchiare”

avremo molto da scrivere, anche perché, a nostro modesto giudi-

zio, troviamo la trovata, di cattivissimo gusto perché denota una

goliardia non concepibile specialmente nei riguardi di chi è co-

stretto ad affrontare questa terribile patologia. Una patologia che

mostra dati allarmanti tant’è che gli sforzi dei ricercatori si sono

decuplicati al massimo.

Una patologia che lascia letteralmente gelati, non a causa del

ghiaccio contenuto nel secchio, ma per le conseguenze che deva-

stano la vita a chi ne è colpito.

Una patologia che invece dovrebbe far pensare seriamente

come nel nostro Paese, Molise compreso, si dileggia e si penalizza

pesantemente la sanità, leggasi chiusura dei centri di ricerca, can-

cellazione di reparti importanti, dimezzamento di posti letto. Tutte

cose che invece servono a dare lo stimolo giusto e soprattutto ri-

solutivo a quello che è la ricerca, accantonata per favorire altre

cose che potrebbero attendere perché di poca importanza.

Una patologia di cui ci si ricorda soltanto in alcuni periodi del-

l’anno, quando si da l’avvio a maratone televisive per la raccolta

dei fondi e ora con questo “giochino” che, se ci è permesso, de-

finiremo “innocente e sotto certi aspetti demenziale, affrontato da

persone che pur di essere alla ribalta” si fanno immortalare con

la speranza di trovare emuli, senza sapere che la semplice doccia

gelata non risolve assolutamente la questione che è seria anzi se-

rissima. Questione che specialmente in questa non estate è stata

barattata sotto forma di “gavettone” senza alcun nesso logico, anzi

illogico, tant’è che scorrendo le pagine del social network oppure

guardando i servizi televisivi, l’amarezza si palesa in modo dirom-

pente perché più passano i giorni e più ci si rende conto che la

“pochezza” aumenta e lascia spazio a una cosa che lascia poco

spazio al razionale e cede molto all’irrazionale trasformato in un

azione “stupida”.

La quale, questo il lato deleterio della questione, nella maggior

parte delle volte purtroppo è seguita da fatti non concreti dove

i flash o le telecamere anche amatoriali fanno da padrone. Mezzi

che invece se utilizzati nel modo giusto supportati, non ci stanche-

remo mai di scriverlo, ecco il perché della ripetizione, da fondi o

donazioni potrebbero essere il mezzo risolutivo a favore di chi

una mattina credendo in un affaticamento o a un torpore musco-

lare scopre di essere stato aggredito da un qualcosa che attra-

verso due consonanti la S e la L e una vocale, la A è agghiacciante

e non una moda che ha contagiato ignominiosamente chi non si

rende conto che la realtà è diversa e soprattutto non svanisce in

pochi attimi.

Meno “gavettoni ghiacciati” piu’ fondi per la ricerca

A chi bisogna credere, a Petraroia, agli Eco.Demo ai Cristiano sociali?Perdurando la disarmonia, la dissonanza politica e amministrativa dentro e fuori la giunta

regionale, non possiamo altro che prevedere un Molise privo di coerenza e di futuro

Page 3: 26 agosto 2014

CAMPOBASSO. Non sono riu-sciti a stare dietro le pressioni delrecupero credito per gli alloggi po-polari dello Iacp di Campobasso ese non si sistemeranno con gli ar-retrati entro poche settimane ri-schieranno di finire sotto sfratto. È una "bomba ad orologeria" per

le famiglie che a Campobasso, manon solo, che abitano nelle casepopolari, le quali pur avendo unreddito molto basso, e quindi i re-quisiti per conoscere una dilazionenel tempo degli arretrati (visto chela Regione non prevede il contri-buto sociale anti-morosità) e cherischiano di andare in mezzo allastrada. qualcuno allo Iacp di Cam-pobasso se ne sta rendendoconto? E' pur vero che bisogna mettere

con le spalle al muro i "furbetti",che come sempre non mancano,ma bisognerebbe cercare di tro-vare una soluzione per chi non è ingrado di pagare l'affitto intero. Per-chè non cercare di individuare i"morosi incolpevoli" perchè si èperso il lavoro, o si è malati gravi oin carcere. Nessuno non vuole pa-gare, a parte i soliti furbetti, ma bi-sogna metterli nelle condizioni dipotere pagare il minimo. Il rischioè lo sfratto così come sta acca-dendo per tante, troppe famiglie. E poi? C'è la necessità di tro-

vare un metodo per stabilire se uninquilino è moroso colpevolmenteoppure no, senza basarsi solo sulreddito dichiarato, ma anche sultenore di vita, sulla sua situazionesociale, magari incrociando i dati

in possesso dei Servizi sociali. Altrimenti il rischio è che al-

l'emergenza sfratti si sommi unanuova emergenza, questa voltatutta dentro le case popolari. Ed al-lora potrebbe scoppiare una verae propria rivolta sociale. Non èpossibile, dunque, continuare cosìcome è stato fatto fino a questomomento nell'insensibilità piena eassoluta dei vertici dello Iacp diCampobasso. Mandare ufficiali giudiziari un

giorno sì e uno no a casa di inqui-lini che non hanno più capacitàeconomiche per potere fare fronteall'affitto è disdicevole in assenzadi una qualsiasi programmazionecapace di fare il punto della situa-zione e cercare possibili strade al-ternative al solo sfratto.

326 agosto 2014

TAagliolto

Iacp, sfratti dirompenti

CAMPOBASSO. Nella città dei colletti bian-chi, dei fuoristrada, delle ville in campagna, c’ègente della media borghesia che non paga(perché non può) l’affitto, e per questo sfrat-tata. E’ un dato di fatto preoccupante che si ac-compagna alla situazione che riguarda gliinquilini delle Case Popolari e delle case co-munali (Cer) atavicamente, ormai, nella condi-zione di difficoltà e sempre con la spada diDamocle sul collo, da un momento all’altro, ditrovarsi in mezzo alla strada. Non capita ancora perché c’ha messo un

pezza la Caritas e, per altra parte, la politicadel soccorso ultimamente ha licenziato lalegge regionale numero 12 del 25 luglio 2013che di fatto regala le case agli inquilini che lavogliono comprare (a metà prezzo) e a quelliche non vogliono o non possono, il fitto è statougualmente ridotto a metà. La teoria che ha portato a questa conclu-

sione s’avvale del fatto che sia lo Iacp che ilComune non sono stati e non sono nella con-

dizione di assicurare la manutenzione straor-dinaria dei fabbricati e dei singoli appartamenti.Il degrado che n’è disceso è palese e non am-mette repliche. Ammette, però, che lo Iacp e ilComune vengano ritenuti responsabili delladissennatezza con cui hanno amministrato egestito il loro ingente patrimonio abitativo. Nondiversamente dissennata e colpevole è statala politica abitativa della Regione Molise cheha fatto mancare le risorse allo Iacp, senza maiporsi il problema delle conseguenze. Né ha mai impostato un piano edilizio in fa-

vore delle categorie sociali più deboli. Ha lu-crato, non solo politicamente, come hannolucrato gli amministratori delle case popolari,sui favori che si sono potuti fare centellinandoqua e là i finanziamenti, dando in appalto i la-vori, consentendo favoritismi finanche - perfare un esempio - sul cambio delle caldaie ter-miche negli appartamenti. Negli Anni ’50 e ’60 ha lucrato la Dc, co-

struendo milioni di appartamenti popolari as-

segnandoli anche a chi non aveva diritto; poilo sfacelo. E nello sfacelo c’è ancora gente chelucra mantenendo il beneficio di un apparta-mento non avendone più diritto a norma dilegge (sentite come s’è espressa la Caritas aproposito del sistema di assegnazione degli al-loggi in base al quale “Spesso gli inquilini sonostati indotti in errore da atteggiamenti lassisti estrizzatine d’occhio degli amministratori succe-dutisi da molti anni a questa parte”). Anche la legge numero 12 del 25 luglio

scorso che ha dimezzato il valore patrimonialedello Iacp, ha l’obiettivo di creare centinaia diproprietari di appartamenti a metà prezzo delvalore calcolato con una formula a sua volta difavore attraverso le revisione delle rendite ca-tastali. La verità è che sull’edilizia popolare e so-

ciale è stata fatta sistematicamente razzia di ri-sorse, di guadagni indebiti, e una politicasporca. Compresa la legge ultima, come diciamo,

per la quale da parte dei tecnici dello Iacp èstata proposta una serie di correttivi che do-vrebbe attutirne gli effetti disastranti. Che ci sia in quella legge un sottofondo po-

litico è confermato dalla campagna avviata congli inquilini da parte del consigliere regionaleSalvatore Ciocca e dall’ex sindaco di Campo-basso, Augusto Massa, che ha cavalcato latigre da amministratore e da oppositore il chesta a dire quanto la faccenda delle case popo-lari si presti alla demagogia. L’intero discorsoconferma storicamente la verità secondo cuil’edilizia popolare e quella residenziale pub-blica sono state e sono considerate un osso daspolpare. E ci sono riusciti se, com’è nell’amara realtà

di oggi, sono stati costretti a svendere e mai apoter costruire nuove case. Al punto che nellacittà dei colletti bianchi, dei fuoristrada, delleville in campagna, c’è gente della media bor-ghesia che non paga (perché non può) l’affitto,e per questo sfrattata. La legge regionale numero 12 del 25 luglio

scorso non fa altro che coprire le gravi respon-sabilità accumulate nel corso degli anni dallagestione degli Iacp e dai governi regionali, evi-tando di porsi il problema di una seria, valida,concreta possibilità di varare un piano ad hocin grado di affrontare il degrado delle vecchiecase e di costruirne di nuove.

La politica abitativa della Regione Molise ha fallito

Ora la strana spremitura di quanti assegnatari che non sono in grado di pagare l'affitto

Crescono i casi di famiglie rimaste senza reddito che non possono

più fare fronte all'affitto e rischiano di essere sfrattate. E la Regione?

Page 4: 26 agosto 2014

CAMPOBASSO. “In questi ultimi giorni abbiamo assistito

a un risveglio collettivo, negli ambienti politici e istituzionali,

dell’interesse verso le sorti dell’autonomia giudiziaria del Mo-

lise. Ad ogni livello sono intervenuti consiglieri, segretari e

assessori, ma teniamo a precisare quello che è stato il lavoro

sin dalla vigilia di Ferragosto, quando si è avuto sentore della

proposta di revisione della geografia giudiziaria nel Paese”.

A fare il punto della situazione è l’onorevole molisana del

Pd, Laura Venittelli, che ribadisce in modo fermo la necessità

ineludibile di conservare il criterio dei tre tribunali per salva-

guardare non solo la Corte d’Appello, ma l’autonomia e l’ac-

cesso alla giustizia da parte dei cittadini sul territorio, non

dismettendo uno dei cardini costituzionalmente garantiti più

significativi per l’ordinamento repubblicano.

“L’opera certosina di sollecitazione parlamentare che ab-

biamo promosso è stata rivolta nei riguardi di colleghi con

funzioni e competenze, non verso chicchessia e soprattutto

sensibili al problema delle paventate soppressioni di Corti

d’appello e tribunali minori. Tra i primi, il capogruppo Roberto

Speranza, in considerazione del rischio corso dalla sua

stessa regione, la Basilicata”.

L’onorevole Venittelli ha lavorato di concerto con i presi-

denti degli ordini forensi di Larino e Campobasso Antonio De

Michele e Demetrio Rivellino, avviando contatti con altri par-

lamentari di territori a rischio come Marche e Abruzzo, tra

questi il sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Fi-

nanze Giovanni Legnini, avvocato che esercita nel foro di

Chieti.Coinvolto nel ragionamento anche il capogruppo Pd

alla Commissione Giustizia Walter Verini, umbro e per questo

altrettanto interessato al tema.

“Per raggiungere una posizione univoca insieme al presi-

dente De Michele abbiamo promosso una corrispondenza

fitta, con cui sono stati messi a fuoco i punti deboli della ri-

forma, spingendo il capogruppo Verini a discuterne col Mini-

stro Andrea Orlando, al quale è stato ribadito che tutte le

regioni, sia della cosiddetta fascia adriatica che altre, da-

ranno battaglia senza tregua per conservare l’autonomia giu-

diziaria, esattamente come faremo per il Molise. Siamo

agguerriti e non cederemo le armi”.

Un lavoro di raccordo importante che vedrà i suoi frutti a

partire dalla ripresa dell'attività parlamentare, ma il monito

del deputato molisano è lo stesso di quello raccolto a mar-

gine dell'assemblea di giovedì scorso a Termoli: coesione per

salvare il Molise, non solo sull'ordinamento giudiziario.

426 agosto 2014

TAagliolto

L'onorevole Venittelli fa il punto della situazione

sulla proposta di soppressione della Corte d'Appello

"Coesione per salvare il Molise"

di Vincenzo Musacchio*

La riforma della giustizia a cui sta la-

vorando il ministro Orlando farà un im-

portante passo in avanti il 29 agosto

prossimo, quando dovrebbe esser pre-

sentata al Consiglio dei ministri. Lì si ca-

pirà qual è il clima.

Si vedrà anche se c’è la possibilità di

un accordo più ampio o se c’è da atten-

dersi una frenata. Importante, inoltre, è

capire quale sarà la reazione di Forza

Italia, visto che il tema giustizia inte-

ressa e non poco al leader del partito.

L’opportunità della riforma a mio giudi-

zio è condivisibile e non dovrebbe af-

fatto essere in discussione, ma il

metodo proposto e la precipitazione con

la quale è stata disegnata rischiano di

condurre a soluzioni inappropriate e pe-

ricolose.

L’esperienza sul campo ci dimostra

chiaramente che una riforma organica

non può prescindere da una seria valu-

tazione d’impatto della nuova regola-

mentazione sotto il profilo politico,

economico, sociale e territoriale.

Ciò richiede la raccolta e l’analisi ap-

profondita dei dati di efficienza e di

spesa relativi alla funzionalità dell’at-

tuale assetto della geografia giudiziaria,

esercizio che presuppone la ricogni-

zione dei costi e della redditività del ser-

vizio di giustizia, l’indagine sulla

specificità della geografia reale e della

situazione infrastrutturale del bacino di

utenza (morfologia territoriale, tessuto

industriale e produttivo, livelli di crimina-

lità ordinaria ed organizzata), nonché

l’individuazione dei fabbisogni reali di un

sistema funzionale ed efficiente, al fine

di disegnare delle strutture che rappre-

sentino una sintesi ottimale tra effi-

cienza e costi del sevizio. Su queste

premesse, che a mio giudizio prescin-

dono da prese di posizione aprioristiche

e ideologiche, dovrebbe ragionevol-

mente fondarsi un’iniziativa progettuale

idonea alla definizione di un rinnovato

sistema giustizia, superando l’attuale

assenza di visione prospettica che in-

duce a ridurre l’esistente senza creare

nulla di nuovo.

Le riforme devono nascere da progetti

e non da soppressioni più o meno

estese. Con questa visione progettuale

si può aspirare a sviluppare e mante-

nere un sistema pubblico della giustizia

efficiente, eliminando gli sprechi, massi-

mizzando gli investimenti, razionaliz-

zando e monitorando il servizio, nel

rispetto della superiore esigenza di ga-

rantire a tutti il pieno ed effettivo eserci-

zio del diritto di accesso alla giustizia.

Sempre a mio giudizio, è assolutamente

indispensabile coinvolgere il Parla-

mento nella definizione di future scelte

correttive del sistema giudiziario nonché

l’opportunità di riflettere ad una riforma

globale dell’organizzazione giudiziaria,

nell’ottica di assicurare ai cittadini la tu-

tela effettiva dei propri diritti.

Al Parlamento spetta in maniera

esclusiva la definizione dei principi e dei

criteri che devono fondare interventi di

questa natura, nonché l’individuazione

degli obiettivi da raggiungere. Allonta-

nandosi dalla sua sede naturale, quella

parlamentare, il processo di riforma

della giustizia perderà di potenzialità ed

efficacia, e il sentimento che la riforma

si lascia alle spalle è quello della solita

occasione perduta.

* già Docente di diritto penale

presso l’Alta Scuola di Formazione

presso la Presidenza

del Consiglio in Roma

Le riforme devono nascere daprogetti e non da soppressioni

L'intervento

"Un colpomortale perla regione"Anche l'Udc si schiera

a favore della permanenza

in vita della struttura

giudiziaria in MoliseCAMPOBASSO. "Il Molise è sotto attacco non

solo mediatico, ora vogliono privarci anche della

possibilità di avere giustizia allontanando ancora

di più il cittadino dalle aule, tutto questo solo per-

ché siamo piccoli e vogliono farci sparire. Noi non

ci stiamo e ci difenderemo con le unghie e con i

denti perché il Molise possa continuare a vivere».

Ad affermarlo è il segretario regionale dell’Udc del

Molise, Teresio Di Pietro, che interviene per com-

mentare la decisione di sopprimere in Italia quat-

tro Corti d’Appello tra cui quella di Campobasso.

«Sarebbe un colpo mortale non solo per la giusti-

zia ma per la soppressione della Regione Molise

dopo aver perduto già tanti enti.

Così – aggiunge Di Pietro – si ritornerebbe in-

dietro di oltre 30 anni quando prima eravamo co-

stretti ad andare a Napoli o Roma». Il segretario

regionale dell’Udc ribadisce come così si allontani

ancor di più il cittadino dalla giustizia e riferisce

che stamane ha avuto un colloquio con il segreta-

rio nazionale Lorenzo Cesa il quale avrebbe rive-

lato come il prossimo 29 agosto il governo

chiederebbe solo una delega generica per affron-

tare il tema della riorganizzazione del sistema giu-

stizia e Corti d’Appello ma «si tratta solo di

rinviare il discorso allungando il collo per altri

mesi senza risolvere ed eliminare il pericolo per

Campobasso».

Di Pietro annuncia che sia a livello di partito che

in Regione con il capogruppo Pippo Sabusco si

metteranno in campo iniziative per evitare una ca-

tastrofe i cui costi ricadranno sulle spalle dei cit-

tadini che dovendo pagare di più per far valere i

loro diritti in appello si sono visti aumentare anche

i contributi unificati dopo l’illusoria concessione di

80 euro in busta paga e solo per alcune categorie

di cittadini. «Lancio un appello – conclude Teresio

Di Pietro – affinché tutte le forze politiche della

nostra regione facciano quadrato su una que-

stione che potrebbe avere effetti devastanti per il

futuro del nostro bistrattato Molise».

Page 5: 26 agosto 2014

Il contrasto è netto. Chi ha voglia di fare, di lavorare, di

innovare, di razionalizzare il lavoro alla Regione Molise

spesso si trova nell’impossibilità di agire e, quindi, chiede di

lasciare, di cambiare aria, di trovare dimensioni organizza-

tive, amministrative e politiche adeguate alle personali capa-

cità e aspirazioni.

E’ la storia in sintesi del dirigente dell’Area quarta, Rodolfo

Cocozza che, vistosi tarpato le ali in ogni tentativo di cam-

biamento di metodo e mentalità, ha chiesto di rescindere in

maniera consensuale il rapporto che dal 15 gennaio 2014

lo lega alla Regione.

Ma alla Regione di gente che abbia voglia di fare, inno-

vare, razionalizzare ce n’è estremo bisogno per tentare,

come è stato detto e ridetto, di riorganizzare i servizi e gli uf-

fici dell’ente per sottrarlo al progressivo deperimento umano

e funzionale. Di questa necessità s’è reso di nuovo inter-

prete l’assessore ai lavori pubblici Pierpolo Nagni e con lui

la presidenza della giunta e l’intero esecutivo.

Da qui, l’invito all’ingegnere Cocozza di restare dov’è, di

continuare il percorso di rinnovamento avviato e già contras-

segnato dalla presentazione di tre proposte di leggi regio-

nali: una sui Lavori pubblici, un’altra sulla gestione del

territorio (legge urbanistica), e una terza sulla tutela sismica

del territorio.

Tre leggi per dare sostanza all’Area quarta, lavoro ai ser-

vizi e agli uffici in termini di contenuto e di funzionalità, con

un chiaro riverbero di effetti benefici sulla collettività.

Fin qui la faccenda nella sua macrodimensione, il cui svi-

luppo è nella decisione di Cocozza di accogliere o meno l’in-

vito a restare dov’è e di continuare il lavoro avviato. Se il

moto di rinuncia è realmente motivato dalla difficoltà di su-

perare gli ostacoli che in misura notevole e ingiustificata gli

sono stati frapposti, e non già nella presunta superficialità di

un atteggiamento che a qualcuno è apparso troppo facil-

mente rinunciatario, c’è da credere che resti dov’è e che cer-

chi di continuare il lavoro avviato. Il vero nodo da sciogliere

pertanto è la possibilità o meno che gli vengano dati gli stru-

menti, i mezzi, e le facoltà di agire e d’incidere concreta-

mente e a fondo nella messa a punto del progetto di

riorganizzazione dell’intera Area quarta, dei servizi e degli

uffici che la compongono.

Diversamente le sollecitazioni a restare, gli apprezzamenti

elargiti, il riconoscimento del profilo direttoriale espresso e

posto in essere rimarrebbero vuote espressioni di pramma-

tica se non, addirittura, un modo peloso a copertura di ciò

che sarebbe uno smacco e una precisa denuncia di ineffi-

cienza degli apparati amministrativi dell’ente, qualora ve-

nisse da Cocozza confermata la volontà di lasciare

l’incarico.

Allo stato delle cose, purtroppo, risultano invariate e irre-

movibili le situazioni che andrebbero riviste e modificate, il

personale e le competenze che le sostengono, cui aveva

messo mano. Cioè, invariate e irremovibili le incrostature di

anni di lassismo, di clientelismo, di strumentalismo, di un

modello comportamentale in cui gli egoismi (personali e di

categoria) sono statati gli unici comuni denominatori.

La scommessa che il direttore dell’Area quarta, la presi-

denza della giunta e la giunta regionali vogliono vincere è

racchiusa nella volontà di agire contro tutte le forme d’inter-

dizione che sono la specialità degli apparati regionali (in pri-

mis i sindacati interni) da cui, peraltro, gli apparati partitici e

politici hanno tratto non pochi vantaggi elettorali.

L’impresa è come scalare l’Everest senza bombola d’os-

sigeno.

Dardo

526 agosto 2014

TAagliolto

Il direttore dell’Area quarta della Regione Molise Rodolfo Cocozza, che voleva

gettare la spugna di fronte alla impossibilità di modificare lo stato di fatto,

è stato caldamente invitato a restare al suo posto

di Luigi Zappone*

La crisi economica che ancora investe il nostro Paese,tra recessione e

austerity, ha fatto in modo che i lavoratori autonomi in generale e quelli

del settore commerciale in particolare, risultino essere la fascia che, pro-

porzionalmente, ha pagato il conto più salato di questi c anni di crisi, per-

dendo man mano circa 420 mila posti di lavoro e bruciando circa 70

miliardi di reddito disponibile. E' da tempo che andiamo sostenendo che

occorre quantomeno un momento di riflessione sulla vicenda, almeno

dal punto di vista "del lavoro".

Avevamo lanciato l'allarme - almeno da un paio di anni addietro – fa-

cendo rilevare come per i lavoratori autonomi, composti in larga parte

da piccoli e micro imprenditori (in prevalenza del settore commerciale,

almeno nella nostra realtà territoriale) fosse diventato insostenibile il

"peso" che, tra fisco e recessione, stava finendo – come poi ha finito – di

"schiacciare" la categoria. In verità, in taluni proclami, anche del Governo

centrale viene riconosciuta l'esigenza di ridurre la pressione fiscale anche

attraverso un piano di tagli della spesa pubblica inefficiente e improduttiva:

ma ancora siamo in attesa di verificare come i tagli saranno portati avanti

in modo coraggioso. E' un dato certo e verificabile in qualsiasi momento

(.... basta fare un "giro" per le strade storicamente votate al commercio

della città capoluogo della Regione Molise: Via Mazzini, Viale Elena, il

corso......) per rendersi conto che gli effetti della crisi sul "lavoro auto-

nomo" (leggi commercio) si siano fatti sentire a partire dalle molte chiu-

sure di attività in proprio e dai conseguenti effetti sull'occupazione. Si è

trattato e si tratta di un "sacrificio" elevatissimo e, proporzionalmente,

molto più alto rispetto al lavoro dipendente,che non è sostenibile, soprat-

tutto in una realtà territoriale come il Molise che ha fin qui "vissuto" di

terziario.

Questo mix di crollo occupazionale (che, poi, equivale a dichiarazioni

di "fallimento" per molte attività commerciale), insieme alla pressione fi-

scale sul "patrimonio" e sui servizi, ha determinato una pesante diminu-

zione ( se non completo azzeramento!!!!) dei "redditi primari" della

famiglie che di attività commerciali hanno fin qui vissuto. L'ammontare

dei "redditi smarriti" e che la "politica" (anche locale) non prova a far ri-

trovare ci ha portato al convincimento che servono – ora più che mai –

interventi diretti a favorire la ripresa occupazionale e la crescita dei redditi

delle famiglie che rappresentano una priorità , non solo per la politica

economica del Paese, ma anche e soprattutto per le genti molisane.

Le risorse necessarie vanno trovate, sicuramente, nei tagli alla spesa

della "finanza pubblica" (....anche il Governo regionale!!!!!...) e, nell'intanto,

come provvedimento immediato, visto che si è "finanziato" (con soldi

pubblici) zuccherificio, "gallinificio", "abitificio", e......., si potrebbe, quanto

meno intervenire presso la Finanziaria dell'Ente Regione ( la FINMOLISE)

procedendo al "congelamento", "rimodulazione", "piano di rientro e o di

abbattimento" dei finanziamenti a suo tempo concessi agli operatori del

terziario che, allo stato, non sono in grado di "restituire" ed "onorare" in

quanto "caduti nel fallimento" e nella cessazione di attività: rimanendo

senza alcun reddito.

Anche questa – che può sembrare provocatoria – è una proposta pre-

cisa che facciamo alla Regione Molise, nell'ottica di "cambiare rotta" e di

andare ( prima volta nella storia) "incontro ai commercianti" e non solo

e sempre ad altre categorie: un intervento di tale portata sarebbe vera-

mente un segnale di vero cambiamento.

*Confimpresa

Il commercio dimenticato e sepoltoL'intervento

“Quel poco di buono che c’ècerchiamo di non perderlo”

Page 6: 26 agosto 2014

Sta per essere siglato un proto-

collo d’intesa tra il Comune di

Campobasso, l’istituto compren-

sivo “F. Iovine”, la Casa Circonda-

riale di Campobasso,

l’associazione “Il Nostro Quartiere

San Giovanni” per la promozione

del lavoro di pubblica utilità in fa-

vore della comunità locale da parte

di detenuti.

L’amministrazione comunale di

Campobasso, nell’ambito delle

linee programmatiche di governo,

intende proseguire, attraverso i

servizi sociali, la realizzazione di

tutte le azioni orientate a mettere

la persona al centro del proprio

agire, soprattutto quelle che si tro-

vano in difficoltà, migliorando al-

tresì la qualità dei servizi esistenti

e avviando anche la sperimenta-

zione di nuovi progetti che pos-

sano rispondere ai bisogni sempre

più articolati delle persone.

L’Anci e il Dipartimento per l’Am-

ministrazione penitenziaria, al fine

di implementare il flusso di oppor-

tunità occupazionali mediante la

promozione, ricerca ed organizza-

zione di attività lavorative in favore

della popolazione detenuta, hanno

ritenuto fondamentale promuovere

il valore della “cultura e del lavoro

e del sapere” attraverso la sotto-

scrizione di un protocollo d’intesa

finalizzato alla promozione di un

programma per lo svolgimento di

attività lavorative extramurarie da

parte di soggetti in stato di deten-

zione in favore delle comunità lo-

cali. Detto Protocollo, sottoscritto

in data 20 giugno 2012 è stato

nella sostanza recepito dalle varie

Amministrazioni comunali.

Occorre considerare, infatti,

come il lavoro riveste un ruolo di

assoluta centralità in ogni percorso

riabilitativo finalizzato al reinseri-

mento sociale del detenuto che,

attraverso l’impegno e la respon-

sabilità del lavoro possa indivi-

duare percorsi alternativi al cri-

mine.

In questo contesto, la program-

mazione di una serie di iniziative

che coinvolgono i detenuti in un

percorso di sensibilizzazione al-

l’educazione ambientale ed alla tu-

tela della sicurezza pubblica è

condizione imprescindibile per la

creazione sistematica rete occupa-

zionale per l’impiego di attività la-

vorativa, fuori dalle mura del

carcere, dei soggetti detenuti ri-

stretti nei penitenziari dislocati.

Proprio per questo il Comune di

Campobasso ha deciso di pro-

muovere un’iniziativa che punta

alla stipula di un Protocollo d’in-

tesa tra l’Istituto comprensivo “F.

Iovine”, la Casa Circondariale di

Campobasso, l’associazione “Il

Nostro Quartiere San Giovanni”per

l’utilizzo di detenuti presso la Casa

circondariale di Campobasso.

626 agosto 2014 Campobasso

Lavoro alla pari, incontro informativo a Palazzo Magno

Detenuti, l’amministrazione comunale promuove il valore del lavoro

Questa mattina alle 9,30 presso la Provincia di Campobasso, il

Centro di informazione Europe Direct e l'Agenzia Termoliaupair or-

ganizzano il secondo incontro informativo per conoscere da vicino le

opportunità offerte dal lavoro au pair.

Perchè scegliere una esperienza di lavoro au pair???

Per una serie di validi motivi: ti permette di vivere un anno al-

l'estero in un paese che puoi scegliere tra quelli disponibili senza il

problema di cercarti casa perchè hai vitto ed alloggio gratis; ti rendi

indipendente economicamente; ti consente di fare nuove amicizie; ti

permette di conoscere ancora meglio una lingua straniera e di cono-

scere molto da vicino la cultura del paese ospitante.

Page 7: 26 agosto 2014

Coinvolgimento, entusiasmo, par-

tecipazione numerica ed emotiva,

questi i risultati ottenuti dalla prima

riuscita edizione di CercemaJazz

svoltasi a Cercemaggiore dome-

nica scorsa. L’evento, ideato dalla

Pro Loco di Cercemaggiore “Gio-

vani Cercesi”, e dall’Assessore alle

politiche giovanili del Comune di

Cercemaggiore Daniele D’Aversa,

ha segnato di sicuro un punto di

svolta nell’organizzazione e nel-

l’ideazione di manifestazioni ca-

paci di unire cultura e socializza-

zione in un ambito non solo

strettamente locale, ma più aperto

al coinvolgimento e alla diffusione

esterna delle proprie peculiarità

produttive e storiche. La serata,

aperta e chiusa dal sound di Femix

Dj, ha regalato alla comunità cer-

cese e agli appassionati di jazz ar-

rivati anche da Campobasso e dal

circondario, il concerto jazz dei Ja

Moods, gruppo musicale molisano

nato nel 2012, combinato con la

sapiente maestria e professionalità

dell’Associazione Italiana Somme-

lier Molise, che ha condotto degu-

stazioni di vini di tutte le cantine

molisane ad un ampio pubblico di

consumatori abituali e non, infor-

mandoli sulle qualità delle produ-

zioni molisane in ambiente

vitivinicolo. Un connubio riuscito e

produttivo che non andrà disperso

in futuro. Il centro storico di Cerce-

maggiore, grazie anche all’inte-

resse della Pro Loco guidata da

Alfredo Pietraroia, ha brillato di

luce propria, valorizzato da un

evento musicale ed enogastrono-

mico di qualità che ha saputo col-

pire al cuore e donare nuova linfa

alle speranze di chi ritiene che la

qualità delle proposte culturali ripa-

ghi sempre e sia avvertita come

necessaria oramai dagli stessi cit-

tadini, che chiedono non solo di-

vertimento ma anche possibilità di

confronto culturale.Con questi ri-

sultati pensare ad uno sviluppo fu-

turo di CercemaJazz, con una

seconda edizione per il prossimo

anno, per il comune di Cercemag-

giore e per l’Associazione Italiana

Sommelier Molise diventa più che

un semplice augurio, ma quasi una

vera e propria felice manifesta-

zione d’intenti.

Se non può disporre di un addetto

stampa o di un portavoce, l’amministratore

comunale eviti di firmare i comunicati, spe-

cie se elogiativi della propria attività poli-

tica. E’ di cattivo gusto. Racconta di

un’amministrazione naif, che tarda a darsi

strutture funzionali, peraltro necessarie per

una corretta comunicazione all’esterno. In-

fatti, sarebbe stato del tutto coerente che

dando notizia dell’inizio dei lavori di rifaci-

mento del manto stradale in Contrada

Colle delle Api, in Via Sant’Antonio dei Laz-

zari, e nella zona industriale per l’importo

di mezzo milione di euro, l’addetto stampa

o il portavoce (se ci fossero stati) aggiun-

gessero anche una breve dichiarazione di

compiacimento dall’assessore ai Lavori

pubblici. Che l’abbia fatto invece l’asses-

sore direttamente, cambia radicalmente

l’aspetto della questione, rendendola molto

antipatica. Anche perché, ad esempio,

l’assessore Maio ha omesso di dire che

quei soldi, quei progetti e quegli appalti non

sono farina del suo sacco ma risalgono alla

gestione amministrativa di Gino Di Bartolo-

meo. Se a stendere e a firmare il comuni-

cato fosse stato un professionista della

comunicazione avrebbe certamente e cor-

rettamente dettagliato la notizia in tutte le

sue componenti (politiche, tecniche e am-

ministrative), confermando così il valore

deontologico della professione. L’asses-

sore Maio non l’ha fatto e lo si può capire

(Cicero pro domo sua), ma non vorremmo

che prendesse gusto a dare informazioni

che lo gratificano anche quando non ha

meriti da vantare e/o da far valere. A strin-

gere il brodo, una deontologia deve esserci

anche per gli assessori.

726 agosto 2014Campobasso

In merito ai lavori pubblici per 500 milioni di euro di recente appaltati

CercemaJazz colpisce al cuore

Asilo Bianconiglio, da lunedì bimbi al nido Riapre lunedì l’asilo comunale Bianconiglio.

La struttura di via Vega può ospitare settanta

bambini divisi in gruppi in base all’età: C’è la

sezione dei piccoli o lattanti con un educatrice a

disposizione per ogni sei lattanti cioè bimbi dai

tre mesi ai dodici mesi, e poi c’è la sezione dei

medi con un educatrice a disposizione ogni dieci

bambini di età compresa dai tredici ai ventitre

mesi. Infine c’è la sezione dei grandi con un

educatrice a disposizione per dieci bambini di

età compresa dai ventiquattro ai trentasei mesi.

Il menù è scelto dal pediatra con collaborazione

di un nutrizionista e si divide tra la colazione e il

pranzo principale che oltre al primo e secondo

prevede sempre frutta e verdura di stagione. In

casi di allergie il pediatra provvederà ad una

dieta specifica seguendo la certificazione del

medico curante. L’orario previsto è dal lunedì al

venerdì dalle 7,45 alle 14,30 e il sabato dalle 8

alle 13,30 ma, qualora ce ne fosse bisogno in

base alle richieste dei genitori, si attiverà un

orario prolungato per andare incontro alle esi-

genze delle famiglie. Le iscrizioni possono es-

sere effettuate all’ufficio scuola di via Cavour dal

lunedì al venerdì dalle 10 alle 12,30 e il martedì

e il giovedì dalle 16 alle 17,30.

Pietro Maio, i comunicatistampa, e la deontologiaprofessionale

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GIORNALE SATIRICO

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Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 -Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale)Tel.: 0874.698012

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ISERNIA. Sulla ventilata

soppressione del Tribunale

di Isernia, una lettera aperta

è stata scritta dal Tiziano Di

Clemente al Ministro.

Egregio sig. Ministro,

essendo in forza presso

l’INPS di Isernia ho svolto e

continuo a svolgere, tra l’al-

tro, la funzione di supporto

tecnico in numerose

udienze presso il Tribunale

di Isernia (oltre 100 l’anno) ,

afferenti a risvolti penali con-

nessi ad omissioni contribu-

tive nel settore

previdenziale, che si consu-

mano in danno ai lavoratori

ed allo stato sociale.

Nella nostra realtà (come

nelle altre) tale funzione di

accertamento tecnico ha

concorso e concorre, per di-

versi milioni di euro, al recu-

pero di crediti previdenziali,

necessari al finanziamento

delle prestazioni previdenziali

e sociali (tanto più nella situazione di acuta

crisi attuale). Le ho fatto questa premessa af-

ferente alla mia attività lavorativa quotidiana,

per porre l’attenzione su uno dei tantissimi

esempi, che dimostrano come la Sua “riforma

della giustizia” , laddove paventa la soppres-

sione del Tribunale di Isernia (come di altri),

non solo è antisociale, ma appare irrazionale

ed in palese contraddizione anche con la

enunciata finalità del “risparmio”.

Infatti Le chiedo: se essa dovesse essere

attuata, quanta spesa pubblica in più vi sa-

rebbe ad esempio per l’INPS di Isernia, lad-

dove la predetta funzione di servizio dovesse

essere svolta presso tribunali di Roma o di

Napoli o comunque altrove a centinaia di chi-

lometri? Quanto costerebbero in termini di

energie e tempi lavorativi, rischi di infortunio,

e spese materiali, all’INPS di Isernia, 100

viaggi-missione l’anno per udienze che peral-

tro impegnano tutta la giornata date le note at-

tese ? E se moltiplichiamo per tutte le sedi

d’Italia dell’INPS tale misfatto, quanto coste-

rebbe in più la sua “riforma” già solo per que-

sto “dettaglio” ?

Certo, questo è solo un banalissimo esem-

pio e neanche il più importante; però già è

emblematico per disvelare come le Vs deci-

sioni siano totalmente scevre dalle esigenze

sociali cui dovrebbero essere finalizzati i ser-

vizi pubblici. E per dimostrare che in realtà i

Vostri provvedimenti, dietro le astratte enun-

ciazioni di miglioramento, rispondano a ben

altri interessi: risparmiare sulla pelle delle

classi meno agiate, per garantire miliardi di in-

teressi annui sui titoli pubblici, passati, come

frutto di anni di rapine sociali, nella titolarità di

capitalisti e banchieri, cioè di coloro che

hanno in mano il governo reale del paese.

Tralascio altre e superiori argomentazioni,

data la qualità in cui mi esprimo in questa

sede; esse saranno poste sul piano politico ed

in altra veste, di fronte alle masse popolari

molisane.

Tuttavia vorrei chiosare accennando ad un

problema di fondo: a parte le diffuse ed impu-

nite ingiustizie giudiziarie contro le parti de-

boli, che annullano il buon operato dei pochi

magistrati seri non avvezzi a coprire i soprusi,

la questione di fondo di cui mai si parla nelle

vostre (contro)riforme reazionarie è il carat-

tere di classe della giustizia, sempre meno ac-

cessibile ai ceti popolari e sempre più

appannaggio dei ceti benestanti e potenti.

1126 agosto 2014Isernia

ISERNIA. È stato pubblicato sul sito web del Comunedi Isernia l’Avviso Pubblico finalizzato alla formazioned’un elenco di operatori economici per l’affidamentodei servizi tecnici dell’urbanistica (varianti al Prg, ri-clas-sifi¬cazioni, piani di lottizzazione, atti di pianificazione,ecc.), da affi¬dare in economia, nel rispetto dei principidi rotazione, parità di tratta¬mento e trasparenza delleprocedure di affidamento. L’elenco non pone in esserealcuna procedimento selettivo, né prevede gra¬duatoriedi merito delle figure professionali, ma semplicementeindivi¬dua gli operatori economici da invitare per l’affi-damento dei servizi tecnici in questione. Resta ferma, inogni caso, la facoltà del Comune di invitare o interpel-lare anche operatori economici ritenuti idonei ma noninseriti nell’elenco. Possono concorrere alla formazionedell’elenco i soggetti, ingegneri e ar¬chitetti, aventi lespecifiche competenze di carattere tecnico, economico-finanziario, amministrativo e organizzativo. I soggettimedesimi devono essere in possesso, a pena di esclu-sione, dei requisiti indicati nel bando e far pervenire ledomande entro le ore 14 del giorno 8 settembre. Perulteriori informazioni è opportuno consultare attenta-mente l’Avviso Pubblico, disponibile sulla homepage delsito internet comunale.

E' stato un successo inaspettato l'evento che Le Rotaie Molise, l’unica associazione dimodellismo ferroviario presente in Molise, ha organizzato in occasione del settembre iser-nino. La risposta della popolazione è andata oltre ogni più rosea aspettativa per una realtàculturale così “di nicchia”. Da anni tuttavia Le Rotaie portano avanti con grandi soddisfa-zioni diversi progetti per rivalutare la ferrovia in Molise e la memoria storica intorno allestrade ferrate. Sono stati circa una quarantina i ragazzi ed i bambini che si sono cimentatinella realizzazione di modellini di treni: in cartoncino per i più piccoli, fino ai dieci anni d'età;modelli in scala assemblati da kit di montaggio per i più grandi. Le Rotaie hanno così, nellapratica, fatto conoscere le attività che l'associazione da diversi anni a questa parte svolgecon grande consenso di pubblico. Gli avventori hanno così sperimentato il modellismo fer-roviario, venendo a conoscenza della maestria che si cela dietro questo hobby, “elitario” aigiorni nostri. La manualità in generale è stata spodestata dall'informatica che ha presopiede anche tra i cultori di questa passione. Ad arricchire la giornata infatti è stato messoa disposizione un diorama ferroviario e anche un simulatore multimediale di condotta deitreni: il “vecchio” e il “nuovo” insieme per far conoscere la passione per il mondo delle fer-rovie. Il plauso dell'organizzazione del Settembre Isernino non si è fatto attendere. In par-ticolare l'assessore Bice Antonelli, referente dell'organizzazione che cura il programmadegli eventi, ha proposto, con grande disponibilità, la possibilità di riproporre l'evento nelmese di settembre. Si spera così di far conoscere ad un pubblico maggiore non solo l'artemodellistica, ma anche altri ambiti dell'attività associativa: collezionismo, fotografia, docu-menti storici e cimeli ferroviari...Per tutti coloro che vogliono entrare nel mondo de LeRotaie Molise è possibile visitare il sabato, la domenica ed i festivi, durante tutto l'anno, dalleore 17.00 alle ore 20.00, il Museo di Cultura Ferroviaria, presso l'Officina della Cultura edel Tempo Libero, ex rimessa della stazione ferroviaria di Isernia.

“Che succede se chiude il Tribunale?”

E' stato pubblicato sul

sito web del Comune

di Isernia per un

elenco di operatori

Urbanistica, bando per l’affidamento dei servizi

Turismo, qualcosa si muove

ISERNI. A Isernia vi sono molteplici attrazioni di tipo turistico-culturale: il Paleolitico, il Museo Civico dedicato al bombarda-mento alleato che subì la città nel 1943, dedicato anche allafigura mistica e misteriosa di Celestino V e al tombolo di Isernia;gli scavi archeologici dell’ambiente ipogeo della Cattedrale diIsernia che mettono in luce un tratto della Isernia latina nell’areadel foro del III sec. a.C. A tutto questo, poi, vanno aggiunti i servizidi accoglienza e di organizzazione del tempo libero dei turistiofferti dall’Ufficio turistico comunale di piazza Celestino V, gestitodai volontari del locale Centro Turistico Acli. Le precisazioni sulleattività della struttura da una operatrice del Cta, Stefania Bu-stelli: “Dalla sede dell’Uit, aperta al pubblico tutti i giorni dalle10 alle 13 e dalle 16 alle 19, viene distribuito materiale infor-mativo e di promozione gratuito (dépliant, guide, cartine emappe), messo a disposizione da privati ed enti pubblici. Sono,inoltre, dispensate informazioni sui monumenti, sui luoghi di in-teresse naturalistico ed artistico, sulle strutture ricettive, sui risto-ranti, sui trasporti, sulle manifestazioni, sulle iniziative culturalie sportive. Viene offerta gratuitamente la Carta del Turista che,se esibita nei locali di Isernia convenzionati, riserva sconti e van-taggi ai visitatori. Vengono effettuate operazioni di prenotazionenelle strutture ricettive o nei ristoranti di Isernia in particolare edel Molise in generale. I servizi più richiesti, inoltre, e che rap-presentano il fiore all’occhiello del nostro ufficio turistico sono igiri turistici nel centro storico della città che si svolgono alle 11

e alle 16 ogni giorno e le visite guidate in sella alle bici elettrichedi Isinbici, un prodotto turistico destinato soprattutto ai visitatoripiù dinamici e che include anche la visita guidata al sito Paleo-litico di Isernia la Pineta”. Sui numeri dell’Uit, il commento delpresidente del Cta di Isernia Barbara Avicolli: “Dal mese di giu-gno, secondo i report che redigiamo dalla nostra struttura suiflussi turistici di incoming della città è possibile rilevare che inmedia trenta visitatori al giorno hanno usufruito dei nostri ser-vizi. Si registrano presenze da ogni parte d’Italia, oltre a nume-rosi turisti provenienti dall’estero, di area soprattutto anglofonae francofona. Il dato, però, che ci motiva fortemente a proseguirelungo il percorso intrapreso a Isernia con forte senso di respon-sabilità e abnegazione, è che quotidianamente circa dieci visita-tori partecipano ai nostri tour guidati, a piedi o in bici elettrica.Il grado di soddisfazione e di apprezzamento sia per il serviziodi guida espletato, sia per le bellezze che la città storicamentee artisticamente offre ci conforta, aprendoci ad una prospettivafutura rosea e ottimistica”.Nello staff del Centro Turistico Acli vi è la presenza di profes-

sionisti di spiccata preparazione nell’ambito dei Beni Culturali,del Turismo e dell’Archeologia, abilitati nell’esercizio di professionilegate alla promozione e alla valorizzazione dei Beni Culturalie conoscitori di lingue straniere. Infine, i servizi di accoglienza edi informazione turistica vengono espletati senza alcun onere dispesa per l’ente comunale.

Primo bilancio dell'attività dell'ufficio istituito al Comune di Isernia

Lettera aperta la ministro di Grazia e Giustizia sui danni economici allo stesso Stato

Grande soddisfazione per l'evento del 24agosto in occasione del Settembre Isernino

“Incontro con il modellismo”

Page 12: 26 agosto 2014

TERMOLI. Cinque esibizioni in 4

giorni. Archiviate le tradizionali e

partecipate feste agostane, pren-

derà corpo da domani sera a ve-

nerdì prossimo 29 agosto la

rassegna ‘Musica in Borgo – note

ed emozioni tra i vicoli’. La manife-

stazione di fine estate con cui l’am-

ministrazione comunale vuole

valorizzare la sua perla medievale,

riproponendo nello scenario caro

ad altri prestigiosi festival del pas-

sato, nomi di spicco. Il cartellone è

stato illustrato stamani in confe-

renza stampa. Sul palco di piazza

Duomo saliranno Adam Ben Erza,

Antonio Forcione e Sarah J. Morris

Duo, Rosalia De Souza Maurizio Di

Fulvio Trio, l’orchestra giovanile

Punto di valore e il clou di sabato

sera con ‘The Manhattan Transfer’.

Alla conferenza in sala consiliare

oltre al sindaco Angelo Sbrocca,

c’erano il presidente del consiglio

Manuela Vigilante, l’assessore

Pino Gallo e il consulente in pec-

tore del Turismo Michele Macchia-

godena, curatore dell’estate

termolese, insieme allo staff del-

l’assessorato. Un impegno di

spesa di 23mila euro complessivo

e la capacità di portare nel cuore

del centro storico un gruppo che in

Italia si esibirà solo a Termoli e a

Narni, come ‘The Manhattan Tran-

sfer’, per la non iperbolica cifra di

15mila euro. Il primo cittadino ha

colto l’occasione per ringraziare chi

abbia organizzato l’estate termo-

lese, dichiarandosi pienamente

soddisfatto, peraltro sottolineando

come per l’evento principale sa-

ranno accreditati anche dei media

internazionali. Un altro messaggio

di ringraziamento ha raggiunto la

categoria dei ristoratori e degli ope-

ratori turistici, capaci di cogliere

con sensibilità l’occasione, spo-

sando un progetto che punta a va-

lorizzare la località e fornendo

massima collaborazione.

Proprio la nuova sinergia in dive-

nire tra l’amministrazione comu-

nale e il tessuto economico sociale

devono rappresentare valore ag-

giunto e canovaccio dei futuri im-

pegni comuni per rendere più

appetibile Termoli.

1226 agosto 2014 Termoli

Rotary e Rotaract,la solidarietà

TERMOLI. Solidarizzando di-

vertendosi. Questa la formula

ormai collaudata con cui il Ro-

tary club e il Rotaract stanno

promuovendo delle serate per

raccogliere fondi destinati a ini-

ziative benefiche.

Dopo l’acquisto dello stru-

mento musicale in favore di

una scuola media del territorio,

avvenuto col ricavato del-

l’evento del 25 luglio scorso al

lido Gabbiano, sul litorale nord

di Termoli, stavolta a Sud, alla

Cala dei Longobardi, bis con lo

staff del Dr. Why Molise-

Abruzzo e una manifestazione

che ha sancito il primo evento

dopo il passaggio del martel-

letto da Rossella Travaglini a

Martina Gonnella al vertice del

Rotaract, la componente giova-

nile rotaryana, supportata dal

presidente del club seniores

Michele Di Tomasso.

Decine di ospiti e amici

hanno aderito all’invito per tra-

scorrere alcune ore in competi-

zione e allegria, disputandosi i

premi in palio e soprattutto con-

sentendo di centrare l’obiettivo

prefissato: raccogliere alcune

centinaia di euro da distribuire

sotto forma di buoni spesa per

le famiglie bisognose della

città.

Un modo per combinare ag-

gregazione e utilità sociale,

servire al di sopra di ogni inte-

resse personale, che è il motto

di questa associazione radicata

in tutto il mondo.

TERMOLI. Una vera e propria doccia gelata per il Termoli Calcio che a pochi

giorni dal match di coppa contro il Campobasso perde il proprio allenatore.

La notizia, appena trapelata, vede Nicola Cesare, presidente della società,

particolarmente tranquillo: “Abbiamo convenuto per questa scelta in quanto

sussistevano troppe divergenze con il nostro direttore sportivo. Inoltre, non

essendo in discussione la sua posizione, abbiamo deciso di andare avanti so-

stituendo l’allenatore”.

Top secrete il nome del futuro sostituto, sta di fatto che domani è program-

mato un confronto societario per decidere il da farsi.

E così, Sergio La Cava ha lasciato la società giallorossa insieme al suo se-

condo Eduardo Gargiulo. Per la precisione, non si tratta né di un esonero, né

di dimissioni, in quanto il tecnico che ha svolto tutto il ritiro precampionato non

aveva ancora sottoscritto alcun contratto con la società di Nicola Cesare.

La fine del rapporto tra le parti è giunto “di comune accordo” e forse a se-

guito delle incomprensioni culminate sull’acquisto di alcuni giocatori. Il toto-al-

lenatori è così partito con Paolo Di Lena, ex guida tecnica dei giallorossi nel

2012, che appare il pole position; urge comunque decidere in fretta, dopo la

coppa Italia ci saranno appena una manciata di giorni prima del debutto in

campionato di domenica 7 settembre contro il Chieti tra le mura amiche del

Cannarsa.

MONTECILFONE. Un divieto di sosta crea

scompiglio a Montecilfone, tanto da indurre i resi-

denti alla resa dei conti. Il sindaco Franco Pallotta

lo scorso 21 agosto ha disciplinato la viabilità nel-

l’ex via Vicenza, ora denominata via Venezia.

Numerose sarebbero state le segnalazioni giunte

in municipio, sui problemi di interesse locale, con i

veicoli a sostare ai lati della carreggiata, creando

intralcio alla circolazione, proprio dove insistono

più palazzi. Per questa ragione il primo cittadino ha

ordinato (provvedimento sindacale n. 13 del 2014)

di istituire il divieto permanente di sosta con rimo-

zione forzata in entrambe le direzioni. Una deci-

sione vista come fumo negli occhi dai consiglieri di

opposizione del movimento civico ‘Il Girasole’.

“Siamo stufi di questo modo scadente di gestire

la cosa pubblica. Vogliamo fare sapere alla cittadi-

nanza come il sindaco di Montecilfone dopo anni

di gestione si ricorda di porre divieto davanti ad

abitazioni di gente che per scelta e democrazia ha

votata presumibilmente l’altro candidato in lizza il

25 maggio 2014 – accusano Di Lisio, Manes e

Gissi – noi non vogliamo cadere in basso ma ci

sentiamo in dovere di difendere la popolazione

tutta da abusi di potere e soprusi. Segnaliamo da

subito alle autorità competenti che in questo paese

ci sono strade primarie e secondarie bloccate da

auto e da altri abusi oramai da anni. Se bisogna ri-

spettare le regole vale per tutti.

Oltretutto, tra i primi risultati della delibera fatta

ad personam dal sindaco Pallotta, due residenti

della via incriminata ieri mattina si sono picchiati

con successivi ricoveri ospedalieri e intervento dei

carabinieri della locale stazione. La minoranza

chiede a gran voce alle istituzioni, Prefetto in prima

fila, le dimissioni di sindaco e giunta per incapacità

di gestione di questo piccolo e tranquillo comune.

Dal giorno dopo le elezioni di maggio 2014

hanno avuto la capacità di rialzare il muro di Ber-

lino dentro un paese che vive di poche cose, con

tradizioni e storia di tutto rispetto”.

A Termoli le due associazionihanno raccolto fondi per iniziative benefiche

Musica in Borgo

Schiaffi e spintoni per un parcheggio

La società giallorossa

è ora alla ricerca del nuovo tecnico

La Cava lascia la guida del Termoli

A Montecilfone non poche polemiche

per il divieto di sosta in via Venezia

A Termoli quattro serate per la rassegna musicale tra i vicoli

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TERMOLI. Dal 24 luglio scorso il

69enne imprenditore termolese

Pietro Raffaele Valente è in scio-

pero della fame. Una decisione as-

sunta a dieci giorni dall’arresto

subito ad opera del Ros e del Noe,

per l’inchiesta portata avanti dalla

Procura di Roma, che lo accusa di

aver tentato di riciclare soldi per la

famiglia Ciancimino.

Una vicenda seguita dal legale

penalista termolese Joe Mileti, che

è intenzionato a farne un caso ‘na-

zionale’ e ora dopo che l’eclatante

protesta del suo assistito ha rag-

giunto un mese e non ha prodotto

effetti sperati, col rigetto del-

l’istanza di scarcerazione anche

del Riesame, è deciso ad agire a

tutto tondo. Valente lo scorso 19

agosto ha fatto partire un dossier

circostanziato di tredici pagine, in-

dirizzo al Capo dello Stato, al

Guardasigilli, al premier Renzi, alla

Corte dei Conti Antimafia e al tribu-

nale di Roma.

“Raffaele Valente è in carcere

dal 14 luglio 2014 e sta cercando

ormai da oltre 6 anni di far com-

prendere anche alla Procura di

Roma che la sua posizione nel-

l’ambito del procedimento che lo

vede coimputato nel tentativo di ri-

ciclaggio del tesoro di Ciancimino

presso la discarica di Bucarest, è

totalmente infondata – riafferma

Mileti – dopo esposti, denunce,

memorie, sommarie informazioni

innanzi alla Dia di Palermo che lo

vedeva co-indagato per riciclaggio

sempre del tesoro di Ciancimino

presso la discarica di Bucarest, la

Dia di Palermo ha proposto ben 4

richieste di archiviazione ed al-

l’esito della quarta richiesta il gip di

Palermo il 26.11.2013, nel dichia-

rarsi incompetente per territorio,

comunque teneva ad evidenziare

l’estraneità del Valente nel detto

procedimento penale per i fatti an-

teriori al 17 aprile 2008.

Il procedimento penale di Pa-

lermo quindi approda presso la

procura di Roma che viene riunito

ad altro procedimento avente ad

oggetto la medesima indagine con

la differenza che il Valente Raf-

faele a Roma risponde di tentativo

di riciclaggio e solo dopo anni di in-

dagine viene emessa dal gip di

Roma Massimo Battistini l’ordi-

nanza di custodia cautelare rite-

nendo che il Valente, nonostante i

sequestri italiani e rumeni interve-

nuti sulla discarica di Bucarest che

di fatto impediscono da parte di

soci ed amministratori qualsivoglia

interferenza nella vicenda societa-

ria, possa reiterare il reato o co-

munque portarlo a compimento.

Se a questo si aggiungono

anche provvedimenti giudiziari ru-

meni emanati dalle competenti au-

torità sia civili che penali e che

sanciscono la regolarità dell’ope-

rato del Valente, ben si può com-

prendere la forzatura della tesi

accusatoria romana. Una carcera-

zione profondamente ingiusta, che

dovrebbe scuotere tutti, e per cer-

care di farsi ascoltare il Valente ha

iniziato lo scorso 24 luglio lo scio-

pero della fame perché sono anni

che Raffaele Valente dichiara che

la questione della discarica di Bu-

carest riveste interessi che vanno

ben oltre i procedimenti penali.

Emblematico è l’articolo apparso il

3 aprile 2014 su Affaritaliani.it inti-

tolato ‘Dal Procuratore capo Pi-

gnatone: tra qualche giorno non

saprò dove mettere i rifiuti’ e dove

il Sindaco di Roma lamenta che

‘Tra qualche giorno non saprò

dove mettere i rifiuti.

Due sono le soluzioni: o Roma

coperta di rifiuti o conferire a Co-

lari. E’ uno scacco matto perfetto

di giurisprudenza. Il 26 maggio

scade l’ordinanza che ho firmato e

non saprò dove conferire i rifiuti’.

Così il sindaco di Roma, Ignazio

Marino, al termine dell’incontro con

il procuratore Giuseppe Pignatone

al Tribunale sulla questione rifiuti’.

Il Procuratore capo Giuseppe Pi-

gnatone che era a Palermo

quando si indagava sulla Agenda

21 Spa per la questione discarica

di Bucarest, e che oggi è a Roma

titolare della stessa indagine dopo

che la Dia di Palermo si è vista co-

stretta, per ben quattro volte, a ri-

chiederne l’archiviazione! Raffaele

Valente ha anche inviato alle mas-

sime autorità una denuncia di

quanto è accaduto e sta acca-

dendo nei suoi confronti, con l’au-

spicio che la verità venga al più

presto riconosciuta e che non ar-

rivi, come a volte è accaduto,

troppo tardi!”

LARINO. I carabinieri del nu-

cleo operativo e radiomobile

della compagnia di Larino, nelle

prime ore del 24 agosto, hanno

tratto in arresto in flagranza di

reato F.B. 34enne, già noto alle

forze dell’ordine perché sor-

preso all’interno di un’abitazione

del luogo, ove poco prima aveva

asportato vari monili in oro per

un valore complessivo di 2mila

euro circa.

L’attività scaturisce dalla ri-

chiesta d’intervento da parte del

proprietario dell’abitazione ai

Carabinieri di Larino, ai quali

l’uomo segnalava la presenza

all’interno della stessa di un

sconosciuto. L’immediato inter-

vento da parte dei militari con-

sentiva l’individuazione del

soggetto che veniva pronta-

mente bloccato ed a seguito di

perquisizione personale ese-

guita sul posto, venivano rinve-

nuti vari oggetti in oro

precedentemente asportati.

Tuttavia la refurtiva rinvenuta,

non corrispondeva a quella di-

chiarata dalla vittima, essendo

la stessa solo una parte di

quella asportata.

Per tale ragione i militari in-

tuendo e ritenendo che lo stesso

potesse occultare la restante re-

furtiva solo sulla sua persona e

con modalità più note nel settore

degli stupefacenti, accompagna-

vano F.B. presso il locale Ospe-

dale Civile, ove veniva fatto

sottoporre ad esami radiografici.

Il “fiuto” dei militari dava loro

ragione, poiché gli esami ese-

guiti consentivano di individuare

che lo stesso aveva occultato

nel retto la rimanente refurtiva.

La stessa interamente recupe-

rata veniva restituita al legittimo

proprietario.

L’uomo veniva tratto in arresto

e trattenuto presso le camere di

sicurezza di quel Comando a di-

sposizione dell’Autorità Giudi-

ziaria.

1326 agosto 2014Termoli

Ruba oro e li nasconde nell’anoDroga, l’attività della Finanza

Valente attua lo sciopero della fameL'uomo in carcere con l'accusa di riciclaggio mafioso ha scritto a Napolitano

TERMOLI. Ambienti cittadini

hanno registrato nuovo impulso

sull’attività delle Fiamme gialle e

specie negli angoli più sensibili del

territorio, vedi la zona del Pozzo

dolce, ricettacolo di comitive e gio-

vinastri (intendiamo l’area, non

l’omonima attività di somministra-

zione) e insieme alle bottiglie

spesso si smercia anche fumo.

Sei sono stati i ragazzi segnalati

in Prefettura come assuntori di so-

stanze stupefacenti. In subbuglio

anche le stazioni di servizio, in

quattro sarebbero state pizzicate

con le colonnine taroccate, mentre

sequestri e denunce avrebbero ri-

guardato la vendita di merce con-

traffatta. Indiscrezioni provenienti

dal territorio, che ha registrato una

massiccia presenza di finanzieri,

anche per dar man forte sull’emer-

genza incendi di sabato pomerig-

gio

Sei i ragazzi segnalati in Prefettura come assuntori di sostanze stupefacenti

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Non c’è crisi economica che

possa giustificare il completo disin-

teresse verso la valorizzazione

delle aree archeologiche e il vasto

patrimonio artistico e architettonico

dei nostri territori, né tantomeno

l’impegno civile di denunciare i gra-

vissimi e preoccupanti fenomeni di-

scriminatori di inaccettabile inciviltà

che ne impediscono la fruizione, a

chiunque vive in condizione di disa-

bilità. Volevamo ricordare che esi-

stono anche loro, basta recarsi un

attimo nei luoghi più esemplari per

senso civico, amore, sollievo e

conforto presenti in regione, per

rendersi conto che “gli invisibili”

esistono e dovrebbero anche loro

usufruire del diritto di poter visitare

luoghi culturali di incantevole bel-

lezza.

Uno dei pochi casi di esemplare

rispetto e attenzione, per chi vive la

propria esistenza da disabile e che

rappresenta un “modello” da imi-

tare, è la riserva MAB di Montedi-

mezzo, in agro di Vastogirardi, in

provincia di Isernia, in cui il bellis-

simo patrimonio naturale della bio-

sfera, si concede, con i suoi ausili e

sussidi, ai tanti visitatori che vivono

difficoltà motorie e sensoriali, per-

manenti e temporanee, la propria

esistenza. Le problematiche non ri-

guardano solo l’accesso alle aree

archeologiche e agli spazi museali,

in cui insuperabili barriere architet-

toniche ostacolano l’accesso ai

possibili visitatori, ma continuano

spesso anche all’interno delle aree

espositive, per l’assenza di per-

corsi obbligatori e sicuri utilissimi

per guidare e aiutare chiunque sia

affetto da problemi motori. I pro-

blemi si complicano poi, per i visi-

tatori con difficoltà sensoriali, che

non trovano ausili e sussidi tiflolo-

gici inclusivi, ormai diffusi in molti

musei italiani. Nessuna audio

guida, nessun catalogo digitale e in

braille con disegni in rilievo dei beni

più significativi, nessun modello in

scala delle opere, nessuna applica-

zione per smartphone e ancor

peggio, nessun percorso tattile,

corredato con delle mappe in ri-

lievo degli spazi e delle descrizioni

in alfabeto Braille, che illustrano i

reperti e le opere dei vari musei.

Come spesso accade, a pagare le

conseguenze di tagli e razionaliz-

zazioni, dei finanziamenti ai beni e

alle attività culturali e alle conse-

guenti discriminanti barriere archi-

tettoniche, sensoriali e percettive,

sono sempre i più bisognosi di at-

tenzioni che, insieme ai giovani e

agli anziani sono di continuo privati

dei diritti economici, sociali e cultu-

rali, anche nella nostra piccola re-

gione che si ritiene impropriamente

civile.

L’attuale dilagante insensibilità

verso la “diversità”, potrebbe rile-

varsi un’opportunità da non per-

dere in futuro, per valorizzare

efficacemente il vasto e diversifi-

cato patrimonio culturale molisano,

nel renderlo, con appropriati ausili

e sussidi tecnici ed informatici, “ac-

cessibile e unico”. Ciò favorirebbe

l'integrazione sociale e culturale e il

pieno rispetto dei diritti costituzio-

nali, dei tanti visitatori affetti da di-

sabilità motorie e sensoriali,

attualmente privati del piacere di

“toccare con mano”, le tante bel-

lezze del vasto patrimonio cultu-

rale della nostra “piccola regione” .

prof. Elvio Petrecca

1526 agosto 2014Opinioni

Nicoletta Radatta*

Settembre è alle porte, ma quelle

della scuola di San Felice del Molise

resteranno chiuse. Qui a tre anni si

diventa già pendolari: zainetto in

spalla, invece di uscire cinque minuti

prima dell’inizio della lezione e an-

dare a scuola a piedi, si prende il

“taxi” per andare fuori. Brutta pagina

per il nostro comune quella della

chiusura della scuola; ennesima de-

cisione subita con passiva rassegna-

zione dal nostro sindaco che ha così

scaricato su altri le sue responsabi-

lità. Il decreto di chiusura non è arri-

vato come un fulmine a ciel sereno,

era nell’aria da molto tempo, ma il

primo cittadino cosa ha fatto? Invece

di prendere il toro per le corna e ri-

solvere la questione in modo tempe-

stivo- insieme ai genitori e sindaci

dei paesi limitrofi - ha aspettato che

la profezia si auto avverasse, ingan-

nando il tempo con inutili sotterfugi.

Dov’era il sindaco quando, pur es-

sendo aperta la scuola a San Felice,

alcuni genitori hanno preferito iscri-

vere i figli altrove? Nessuno ha av-

vertito il campanello d’allarme

mentre la scuola materna si andava

trasformando in un deserto. Non era

forse quello il preludio alla chiusura

della scuola? Chi per primo doveva

dare l’esempio, usufruendo di un

servizio essenziale che nel nostro

paese c’era, ha preferito accompa-

gnare il figlio fuori, un’altra ferita mor-

tale per la nostra scuola. Se è vero

che esisteva un problema, questo

andava affrontato apertamente in

maniera collettiva e non attraverso la

soluzione individuale: l’egoistico si

salvi chi può messo in pratica da al-

cuni genitori. La maggioranza aveva

fatto dell’unificazione delle tre scuole

dei paesi di minoranza linguistica il

suo fiore all’occhiello, che fine ha

fatto il progetto? Era così difficile tro-

vare un accordo con gli altri sindaci?

Era così difficile pensare ad una

scuola itinerante?

Ma per il sindaco, evidentemente,

questa non era una questione rile-

vante, c’erano altre cose a cui pen-

sare: i parcheggi, gli appuntamenti

enogastronomici, il calendario delle

feste estive, la promozione turistica

del nostro paese. Ma nell’elenco

delle priorità è assente il futuro del

nostro paese. Si, perché quando si

parla di scuola si parla del nostro fu-

turo, delle nuove generazioni e delle

famiglie che probabilmente con l’eli-

minazione di un servizio essenziale

–l’istruzione - avranno un motivo in

meno per restare a San Felice. La

chiusura della scuola avrà effetti a

catena anche sulle altre attività,

commerciali e non, esistenti nel no-

stro piccolo comune. Ma forse il sin-

daco ha trovato finalmente il modo

per attirare curiosi turisti: trasformare

il nostro in un paese fantasma! Altri-

menti non si spiega perché tante ri-

sorse per una fantomatica

promozione turistica. Promozione di

cosa? Persone che parlano la lingua

dei nostri antenati si contano ormai

sulle dita di una mano, gli artigiani

hanno chiuso bottega da un pezzo e

la sistemazione dell’area pic-nic del

Castello è rimasta sulla carta. Cosa

c’è da promuovere? Un edificio sco-

lastico nuovo di zecca ma privo di

vita?

Oggi ciò che resta è solo un’

amara constatazione: c’era una volta

il sindaco! Punto di riferimento per la

cittadinanza e per i suoi bisogni reali

e quotidiani, soprattutto nei piccoli

comuni. C’erano una volta i sindaci

con progetti lungimiranti, utili prima

di tutto agli abitanti e poi a chi veniva

da fuori. C’erano una volta i sindaci

che erano al servizio della comunità,

non a capo di essa; protagonisti attivi

del loro territorio, difensori dei diritti

di chi ha scelto di vivere nei piccoli

centri.

*Consigliera di opposizione

al comune di San Felice del Molise

Le meritorie iniziative promosse

da comuni, associazioni culturali e

Pro-Loco, per valorizzare le mille-

narie vie tratturali, si scontrano

con una cronica sottovalutazione

del valore ambientale, turistico, so-

ciale ed economico del tratturo. In

due decenni il tratturo è stato uti-

lizzato per far transitare strade, im-

piantare linee elettriche e

telefoniche, costruire opere pubbli-

che e campi sportivi, o per ogni

altro intervento impattante che non

si voleva sui terreni privati.

E’ mancata un’anagrafe del pa-

trimonio tratturale sia per i quattro

tratturi principali che per i tratturelli

di collegamento riportati sulle

mappe ma scomparsi nei fatti da

illo tempore. Chiunque si trovi in

difficoltà per scaricare materiali

inerti o occupare spazi con Rotoli

di balle, legnami e/o prodotti di

varia natura utilizza il suolo trattu-

rale. I timidi tentativi di costruire

una segnaletica e delle staccio-

nate non hanno avuto fortuna ed è

sempre più raro percorrere delle

strade asfaltate che scorrono sul

tratturo vedendo le antiche vie

verdi. Come Associazione degli

Ecologisti Democratici sollecitiamo

un intervento normativo teso a sal-

vaguardare con maggiore efficacia

le vie della transumanza, almeno

quelle principali, e costruendo

un’anagrafe aggiornata dei confini,

delle particelle date in fitto e della

parte occupata da strade e opere

pubbliche. Serve un progetto di va-

lorizzazione da finanziare anche

con il Piano di Sviluppo Rurale

Agro-Ambientale 2014-2020 da

condividere tra Stato e Regione,

tra Ministero dei Beni Culturali e

Assessorato all’Agricoltura e al-

l’Ambiente, ma prima di ipotizzare

un qualsiasi intervento di promo-

zione serve riappropriarsi concet-

tualmente di quella identità storica

della nostra comunità che per mil-

lenni hanno saputo preservare un

bene pubblico più unico che raro.

Se non si riparte da qui il tratturo

sparirà in silenzio nel giro di poco

tempo e nessuno saprà spiegarne

le ragioni.

Ecodem

Accessibilità e valorizzazionedei beni culturali molisani

Da subito un intervento normativo per la Tutela e la valorizzazione dei tratturi

Scuola chiusa per fuga di iscrizioni?

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