rivestimenti in laterizio

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F ACCIA TE M&T se tt embr e· di c embr e 2006 17 ● ● ● RECUPERO E MANUTENZIONE I R IVE S TI M E NTI I N L A TE R IZI O UTI LIZZA T O NELLE PIÙ ANTICHE TECNICHE COSTRUTTIVE, I L MA TT ONE OGGI VI ENE SCEL T O I N F ACCIA T A SOPRA TTUTT O PER SOL UZIONI ESTETICHE, SENZA I L RIVESTI MENT O DELLO STRA T O PROTETTIVO DELL I NT ONACO, OSSIA F ACCIA A VIST A

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Page 1: Rivestimenti in laterizio

FACCIATE M&T settembre·dicembre 2006 17 ! ! !

RECUPERO E MANUTENZIONE

I RIVESTIMENTIIN LATERIZIOUTILIZZATO NELLE PIÙ ANTICHE TECNICHE COSTRUTTIVE,

IL MATTONE OGGI VIENE SCELTO IN FACCIATA SOPRATTUTTO

PER SOLUZIONI ESTETICHE, SENZA IL RIVESTIMENTO DELLO

STRATO PROTETTIVO DELL’INTONACO, OSSIA “FACCIA A VISTA”

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! ! ! 18 FACCIATE M&T settembre·dicembre 2006

nche i laterizi sono stati coinvolti dal-l’evoluzione tecnolog ica che ha inve-stito il settore de i rivestimenti d i fac-ciata, d imostrando una particolarecapacità d’adattamento alle nuove

tecniche costruttive e generando pro-dotti p iù affidab ili sotto l’aspetto de llaresistenza meccanica, antige lività e mini-me tolleranze d imensionali al fuoco edag li agenti atmosferici, con in p iù una for-te caratterizzazione estetica. Dag li anni’80 la produzione s’industrializza a van-tagg io de lla qualità, che si esprime contutta la sua forza neg li anni ’90 “sfornan-do” nuovi prodotti sempre p iù finiti especifici per i d iversi tip i d i ed ificio.

O gni manufatto è sempre p iù specializ-zato perché progettato a “sistema” , nelsenso che comprende una intera gammadi elementi in grado di risolvere tutti i det-tagli di una costruzione. Sono infatti pre-visti elementi standard o d’angolo, il tra-vetto, il davanzale, elementi di rivesti-mento sottili come piastrelle, listelli, pia-stre, angolari, quadri il cui nome derivadalla morfologia degli elementi posati aumido per garantire l’omogeneità del co-lore e della tessitura muraria e quando sidebbano rivestire le parti strutturali (pila-stri e solette) di facciate in mattoni facciaa vista. In questo caso l’attenzione dellaproduzione è più rivolta a presentare ele-menti per le facciate a vista con finiturespeciali ed in numerose variabili colorime-triche, assolutamente calibrati, tanto daridurre lo spessore dei giunti di malta, fi-no alla quasi totale scomparsa, perchénon è più necessario per compensare leimperfezioni dei mattoni. Ma ci sono anche elementi tradizionaliche, grazie soprattutto allo sviluppo deisistemi di assemblaggio a secco, vengonoutilizzati in modo nuovo, ottenendo solu-zioni diverse e innovative. Nel nostro panorama edilizio iniziano adiffondersi strutture prefabbricate rifinitein laterizio come, ad esempio, i pannelliprefabbricati in cls rinforzato con fibre divetro di basso spessore (cm 3), provvistodi elementi di aggrappaggio per le mat-tonelle in laterizio maschiate tra loro, checostituiscono anche il tamponamento del-l’edificio. C i sono poi pannelli costituiti da telai in al-luminio dove vengono montati a seccodei mattoni alleggeriti con fori longitudi-nali su cui passano delle aste fissate sultelaio. In ogni caso, nuovi manufatti in la-terizio pensati per questo scopo vengonoprodotti per estrusione con forme, di-mensioni e spessore che permettonoun’assoluta precisione in segue a pag . 23

A

" NEL PALAZZO DELL’ARCIVESCOVADO A MILANORIAFFIORANO DALL’INTONACO TRACCE DELLASTRUTTURA RINASCIMENTALE, PROGETTATAINTERAMENTE IN COTTO

RECUPERO E MANUTENZ IONE

Page 3: Rivestimenti in laterizio

Le murature in laterizio a fac-cia a vista risu ltavano larga-mente impiegate nel passato

ed a tutt’oggi esistono molti edificiche testimon iano la durab ilità el’affidabilità di questo tipo di rive-stimento.Negli ultim i anni, sia per le nuovemetodologie adottate nella costru-zione sia per la mancanza d i unaidonea specializzazione, questo ti-po d i rivestimento risu lta scarsa-mente impiegato.Per questo motivo si possono ri-scontrare d iverse pato logie d i de-grado nell’affrontare un interventodi recupero conservativo di questotipo di materiale, le quali possonoessere così riassunte:

LESIONI STRUTTURALI

Nel caso in cui la muratura non siastata adeguatamente strutturata, sipossono provocare fessurazioni, le-sioni e spanciamenti del paramen-to murario.

In questo caso occorre individuareesattamente le origini del fenome-no che provocano il degrado, effet-tuando delle diagnosi molto appro-fondite.

INFILTRAZIONI

Le infiltrazion i d’acqua, agevo latedal fatto che questo tipo di mura-tura risu lta priva d i intonaco, de-term inano d iverse cause d i dete-rioramento.O ltre alle prob lematiche corre lateall’umidità, la formazione di ghiac-cio provocato dalle basse tempera-ture genera delle tensioni tra i mat-toni che portano alla formazione dicrepe oltre che a rotture dei matto-ni stessi.

formazione di m icrorgani-sm i e de lle muffe, deter-m inando inizialmente de iso li effetti estetici che siaggravano successivamen-te po iché questi agentiprovocano una azione dis-gregante.Ino ltre ne i giunti d i acco-sto de i d iversi e lementipuò verificarsi la crescita divegetazione; le radici dellep iante penetrano in pro-fond ità de lla muratura

creando rotture, fessurazioni, ecc…

EFFLORESCENZE

Risulta essere una delle problema-tiche più ricorrenti negli interventid i risanamento conservativo d iqueste superfici.I I I I I

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SCHEDA DA STACCAREE DA CONSERVARE N. 6

MATTONI FACCIA A VISTA

Complesso residenziale di V.lo Santa Marta in Vailate (CR)

Anche il vento provoca delle azioniabrasive su i supporti, innescandofenomeni di corrosione.

AGENTI BIOLOGICI

Le zone della muratura che risulta-no spesso in ombra, facilitano la

Page 4: Rivestimenti in laterizio

Questo fenomeno è conseguenteai sali presenti nel materiale di co-struzione; infatti il mattone è unmateriale poroso e tende ad assor-b ire l’acqua presente ne lla ma ltadelle fughe di accosto facendoli af-fiorare.Normalmente questi sali risultanocostituiti da solfati alcalini, oppureda carbonato di calcio. Questi ulti-m i sono più consistenti ed insolu-bili.Entramb i si man ifestano con for-mazioni di colore bianco sulla su-perficie del mattone.Ci sono infine anche fattori di de-grado correlati alla non corretta po-sa in opera del materiale.Le operazioni da adottare in un in-tervento di recupero conservativo,sono le seguenti:

A. PuliziaL’intervento di pulizia dovrà essereesegu ito in izia lmente med iantespazzolatura con spazzole di nyloned utensili che con la forza app li-cata permettono d i interven ire susuperfici adeguate in modo da con-sentire all’operatore il controllo delprocesso di pulitura.

Dovrà seguire una pulitura della su-perficie con un sistema che preve-de l'impiego dosato di acqua, abra-sivo ed aria a variazione equilibra-ta, a bassissima e media pressione,che permette una completa aspor-tazione delle sedimentazioni e chegarantisca una asso luta neutralitàchimica delle superfici.L’intervento di pulizia dovrà esserecomp letato con un trattamentoneutralizzante di tutta la superficie.

B. Consolidamento liminarePer consolidamento lim inare si in-

tende l’impregnazione del materia-le con un prodotto che, penetran-do in profondità, migliori la coesio-ne de l materia le a lterato e l’ade-sione fra questo ed il substrato sa-no.In questo caso si può prevederel’applicazione, bagnato su bagnato,di fissatore a base di esteri di silice.

C. IniezioniL'intervento dovrà essere effettuatone lle zone in cui sarà rilevata unamancanza di coesione e di alletta-mento ne lla profond ità de l para-

In alto, CascinaRoma, in SanDonato Milanese.A sinistra,Condominio divia Mascheroni14 in Milano

Page 5: Rivestimenti in laterizio

mento e dovrà essere rea lizzatomediante iniezioni di specifica mal-ta fluida consolidante.

D. Operazioni di cuci-scuciL'intervento d i ricucitura de lle le-sion i ne lle parti d i muratura dan-neggiate, dovrà essere effettuatomed iante operazione "cuci-scuci "

così articolate:! Scarificazione de lla malta d i al-

lettamento perimetra le a ll'e le-mento danneggiato, operando inmodo da evitare lesioni agli ele-menti ad iacenti, con successivarimozione dello stesso.

! Pu lizia de lla sede d i a lloggia-mento dell'elemento per la rimo-zione di tutti gli incoerenti.

! Inserimento d i nuovo e lementoopportunamente fissato.

E. Ricomposizione della continuità del rivestimentoTale operazione dovrà essere effet-tuata ne lle zone d i paramento

rimozione delle parti non sufficien-temente affidabili e successiva ri-composizione delle stesse con im-piego di malte appropriate di com-posizione e co lore sim ile alle esi-stenti.

G. ProtezioneIl trattamento di idrofobizzazione aprotezione di tutta la superficie do-vrà essere realizzato mediante ap-plicazione di idrorepe llente silico-n ico costitu ito da metilsiliconatopotassico in so luzione acquosa,con elevate caratteristiche di pene-trazione e resistenza agli alcali, ap-plicato in doppio strato, bagnato subagnato.L'intervento non dovrà portare al-terazioni e / o vetrificazioni alla su-perficie.

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A sinistra,campanile di Gessate (MI).Sotto, via Santa Marta,a Vailate (CR).In basso, via Pergolesi,24 / via MauroMacchi, 55a Milano.

mancante e /o da sostituire e dovràessere rea lizzato con la tecn icadella "tassellatura".

F. Ricomposizione delle fughe di accostoL’intervento di revisione delle fughedi accosto fra gli elementi in cottodovrà essere realizzato mediante la

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FACCIATE M&T settembre·dicembre 2006 23 ! ! !

fase di posa in opera, co-me piastre o tavelle dalla superficie ester-na scanalata, sabbiata, modanata, ecc.

UN PO’ DI STORIA

Il mattone p ieno costituito da un b loccod i creta essiccata e cotta in fornace (o“crudo” ne lle murature antiche e rurali)rappresenta l’e lemento prefabbricato p iùantico e p iù utilizzato per la co-struzione de i paramenti esterni,da sempre posato in opera ac-costato ag li altri pezzi con maltad i allettamento, perché conser-va ne l tempo le sue prestazionifondamentali senza ind ispensa-b ili interventi d i manutenzione .In ed ifici antichi si trovano mat-toni d i d iversi formati, dal Me-d ioevo è prevalso l’uso de l mat-tone rettangolare utilizzato ne l-le costruzioni re lig iose e civili,romanico-gotiche , e poi in que l-le rinascimentali. Si è così venuta forman-do una vera e propria architettura de lmattone , posato in opera secondo d iffe-renti modalità, per ottenere effetti d i par-ticolare valore decorativo. Dal Se icento inpoi, invece , il mattone viene utilizzatoprincipalmente con scop i strutturali esempre meno decorativi, fino al Nove-cento in cui sono stati introdotti i mattoniforati. Un tempo la confezione de i mattoni av-veniva a mano. Si inseriva l’arg illa impa-stata con acqua (“mota”) ne lle varie “for-me a mattoni” pred isposte , asportandocon una rasiera l’eccedenza d i materialee , dopo averle fatte asciugare al sole . sifacevano cuocere in fornace . La colora-zione naturale d i questi prodotti, d ipen-dente dall’impasto imp iegato e dalle mo-dalità d i cottura, spazia dal rosso, al pa-g lierino, al marrone , ambra rosato, bru-stolino g iallo e brustolino rosso.Con la produzione moderna, per pressa-tura o trafilatura, questi prodotti hannoperso gran parte del fascino conferito dal-la trama approssimativa della lavorazionemanuale, per cui vengono immessi sul

mercato sempre nuovi mattoni apposita-mente studiati per lavorazioni a vista peresterni dalla finitura superficiale liscia, sab-biata, rugosa, graffiata o rifinita a mano.

IL DEGRADO

Va innanzitutto d istinto il processo d i de-grado che riguarda il laterizio da que llo

segue da pag . 18

" IL TEATRO STREHLER A MILANO,PROGETTATO DA MARCO ZANUSO TRA GLIANNI ’80 E ’90. È UN ESEMPIO DI UTILIZZOMODERNO DEL LATERIZIO FACCIA A VISTA,CHE CARATTERIZZA L’OPERA DI ALCUNICELEBRI ARCHITETTI CONTEMPORANEI.IN QUESTO CASO SI TRATTA DI MATTONIPRODOTTI INDUSTRIALMENTE (VEDI FOTO A SINISTRA), CHE VENGONO CALIBRATI INMODO DA RIDURRE, FINO ALLA QUASITOTALE SCOMPARSA, LO SPESSORE DEIGIUNTI DI MALTA

Page 7: Rivestimenti in laterizio

! ! ! 24 FACCIATE M&T settembre·dicembre 2006

de lla malta. Per quanto riguarda il lateri-zio sicuramente le trasformazioni chimi-che che avvengono durante le fasi d i cot-tura de lle arg ille possono influenzare laresistenza ag li agenti atmosferici e al ge-lo de l mattone e quind i determinare unaminore o magg iore durab ilità. Pertanto i mattoni attualmente prodottisono sempre accuratamente controllati erispondenti alle caratteristiche d i compo-sizione e d i idrorepe llenza ind ispensab iliper l’amb iente aggressivo in cui ogg i vi-viamo. I laterizi vengono confezionati con arg illesilicee o calcaree che possono includerecome impurità calcite e solfati alcalini. Inpresenza d i d ifettosità costruttive , comemicropori o e levati contenuti d i carbona-

to d i calcio, si possono verificare patolo-g ie d i degrado analoghe a que lle de i ma-teriali lap ide i, con fenomeni d i efflore-scenze , d isgregazioni dovute ai cicli d ige lo e d isge lo e comunque fenomeni de-generativi riconducib ili in larga magg io-ranza all’e lemento acqua. O ltre alla presenza d i una certa porositàd i massa, possono essere presenti anchede lle d iscontinuità all’interno de l laterizioa causa d i strati non saldati, specie in e le-menti prodotti con un proced imento d itrafilatura. Quind i un laterizio ben confe-zionato non sub isce gravi alterazioni d i ti-po chimico, ma soltanto que lle d i tipo fi-sico con il manifestarsi d i fratture , esfolia-zioni, sgretolamenti. A ltra causa d i degrado può essere rap-presentata dalla reazione de i solfati pre-senti ne l laterizio con l’alluminato tricalci-co presente ne lle malte idrauliche conformazione d i zolfo alluminato d i calcio.Tale reazione , naturalmente anch’essa fa-vorita da cond izioni particolarmente umi-de , potrebbe comportare l’aumento d ivolume d isgregando la malta. In questicasi si possono verificare fenomeni ac-compagnati d i degrado de lle malte d ig iunzione e d i allettamento al supporto. Le lavorazioni in cotto sulle facciate sonopresenti esclusivamente neg li ed ifici sto-rici ed affascinano per la loro resistenzache li ha portati fino ai g iorni nostri. Que-sti manufatti, appartenenti alla gammade lle terrecotte , sono ottenuti dalla lavo-razione de ll’arg illa a mano in stamp i edhanno una struttura normalmente a granaruvida, d i aspetto opaco, facilmente lavo-rab ile con una lima ed in grado d i assor-b ire acqua per cap illarità. Grazie alla p la-sticità de l materiale d i orig ine sono staterealizzate numerose decorazioni e freg i incotto anche molto comp lesse , come or-nato a rilievo de lle facciate storiche , qua-si sempre ricoperte da scialb i e tinte allacalce . Anche in questo caso tra le manife-stazioni degradative p iù frequenti si se-gnalano g li effetti de ll’erosione alveolare ,fratturazioni, squamature e sgretolamen-to dovute alla ge lività e alla cristallizza-zione salina.

" EFFETTO DELLAPULITURA DELRIVESTIMENTO DI UNA FACCIATAIN MATTONI

RECUPERO E MANUTENZ IONE

Page 8: Rivestimenti in laterizio

FACCIATE M&T settembre·dicembre 2006 25 ! ! !

I RIVESTIMENTI IN LATERIZIO “FACCIA A VISTA”

N e l caso de i rivestimenti in mattoni facciaa vista che presentano corrosioni superfi-ciali o sfarinament i, cond izionando lasce lta de lla metodolog ia d i pulitura al li-ve llo d i degrado de l materiale , occorrepulire i materiali con spazzolatura mecca-nica e leggera idrosabb iatura. Quando vi sia la presenza d i agenti b io-deteriogeni la pulitura prevederà l’aspor-tazione manuale deg li infestanti, con stru-menti d i legno o d i p lastica per non dan-negg iare i mattoni e il trattamento de llesuperfici ripulite con prodotti d iserbanti ob iocid i (per muschi e licheni), oppure salid i ammonio o composti de l rame (perfunghi o muffe).

Eventuali sostituzioni, ricostruzioni e in-tegrazioni d i porzioni mancanti dovrannoessere eseguite sceg liendo mattoni d iforma e colore uguali a que lli esistenti, fa-cendo attenzione in special modo all’ind i-viduazione de lla malta ideale per l’inte-grazione de i g iunti. Le fughe devono es-sere ripulite e ricostruite accuratamente ,per assicurare l’omogene ità cromat icade l nuovo intervento. Le malte che solita-mente vengono utilizzate sono que lle d icalce o bastarde per le loro doti d i facilelavorab ilità e d i mig liore aderenza al mat-tone . Mentre devono essere evitate que l-le a base cementizia che , per la ricca pre-senza d i sali, possono dare orig ine a mac-chiature ed efflorescenze .A causa de ll’interazione tra i sali de l mat-tone con i prodotti de ll’idratazione de lle

" NELLA FOTO A DESTRA, DUE PALAZZIMILANESI IN CUI SI PUÒ OSSERVARE L’USO DELMATTONE FACCIA A VISTA DECLINATO IN DUEMODALITÀ DIFFERENTI. A VARIARE, OLTRE ALLETONALITÀ CROMATICHE, È LA COLLOCAZIONEDEGLI ELEMENTI IN LATERIZIO SULLA FACCIATA:NELLA CASA A SINISTRA UNA ZOCCOLATURA IN CEMENTO PRELUDE AL COLORE ROSSO DEIMATTONI E LO EVIDENZIA; NELLA SOLUZIONEDI DESTRA INVECE - DI GUSTO NEO-RINASCIMENTALE (si noti il dettaglio dellafinestra nella foto qui sopra) - IL MATTONEPREVALE IN BASSO E FA POSTO ALL’INTONACOA LIVELLO DEI PIANI SUPERIORI,PROBABILMENTE AGGIUNTI IN EPOCASUCCESSIVA

Page 9: Rivestimenti in laterizio

! ! ! 26 FACCIATE M&T settembre·dicembre 2006

malte d i cemento si possono verificareseveri degrad i quando sono presenti sol-fati ne i laterizi. Infatti, le arg ille possonocontenere notevoli quantità d i sali solfati-ci (solfati d i sod io e d i potassio). O ppurei sali possono prodursi durante la fase d icottura (le arg ille possono contenere de l-la p irite che durante la cottura libera ani-dride solforosa che si comb ina successi-vamente formando i sali solfatici). O gg i ilcontenuto d i sali è fortemente aumentato

ne lle nuove produzioni d i laterizi, per ra-g ioni d ipendenti in primo luogo dallaquasi impossib ilità d i reperire materie pri-me non inquinate da sali solfatici o da p i-rite , ed in secondo luogo per la costrizio-ne de l riciclo de i fumi prodotti dalla com-bustione ne i forni d i cottura, che arricchi-sce l’amb iente d i impurità d i zolfo.Grande attenzione deve essere posta sul-la stilatura de i g iunti d i malta per evitareristagni ed infiltrazioni d’acqua meteori-ca. La stilatura deve essere eseguita me-d iante malte con impasto appositamentecostituito con grasse llo d i calce , inerti si-mili a que lli contenuti ne lle malte esisten-ti e add itivi polimerici in d ispersione . Do-po l’app licazione con spatoline metalli-che , previa protezione de i bord i con car-te adesive , la stilatura de i g iunti deve es-sere immed iata schiacciando la malta perfarne uscire l’acqua e ripetendo l’opera-zione p iù volte . Una volta indurito lo stra-to finale si laveranno accuratamente lesuperfici limitrofe laterizie con spugne eacqua de ionizzata.Il trattamento consolidante consiste ne llavagg io chimico seguito da imb ib izionede lle superfici con prodotto a penetrazio-ne . La protezione de i laterizi può essereottenuta app licando prodotti a base d i si-liconi incolori e trasp iranti tali da non mo-d ificare la permeab ilità e l’aspetto este-riore de lla muratura. !

" UN’IMMAGINEDELLA LOGGIADEI MERCANTI AMILANO, UNACOMPOSIZIONEDI MATTONI AVISTA RISALENTEALL’ETÀCOMUNALE(1233). UN TEMPOLA CONFEZIONEDEI MATTONIAVVENIVA AMANO. CON LAPRODUZIONEMODERNA QUESTIPRODOTTI HANNOPERSO IL FASCINOCONFERITO DALLA TRAMAAPPROSSIMATIVADELLALAVORAZIONEMANUALE

La reg ione Umbria vanta una lunga trad izione ne lla produzione d i laterizi e terre-cotte . Per questo a Marsciano, vicino a Perug ia, è stato istituito il Museo Dinamicodel Laterizio e delle Terrecotte. L’allestimento comprende panne lli d idattici che illustrano la storia d i questi manu-fatti, i macchinari che hanno determinato il passagg io verso la produzione indu-striale de l mattone , e una sezione tutta rivolta al futuro, che p iacerà a chi si interessiag li avanzamenti de l mercato in fatto d i nuovi materiali. Il professore e ricercatore A . Borri ha infatti sce lto d i ded icare un’area de l museo al-la d iffusione d i un proprio brevetto: si tratta d i laterizi rinforzati con tessuti FRP (po-limeri fibro-rinforzati, F iber Re inforced Polymers) in “multistrato” e in “ lame llare” .Per chi non può recarsi a Marsciano, sul sito www.supermuseolaterizio.it è possi-b ile comp iere un’esaustiva visita virtuale de l museo.

Un museo interamente dedicato a un materiale

RECUPERO E MANUTENZ IONE

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FACCIATE M&T settembre·dicembre 2006 27 ! ! !

PROPRIETÀ Sgaria, Pisoni

D.L. Geom. Primo Sgaria

IMPRESA SIME SPA

Santa Marta, primi anni ‘80

COMPLESSO RESIDENZIALE A VAILATE (CR)

L’intervento ha comportato la ricomposizione de ll’immob i-le compreso la realizzazione de i comp letamenti esterni e ilrifacimento comp leto deg li interni. O ltre al recupero de imattoni faccia a vista sulla base de i cicli ind icati ne lla sche-da a pag ina 19, l’intervento ha compreso il recupero deg liintonaci con finitura ai silicati. Per il trattamento protettivo de i mattoni è stato usato unprodotto de lla Waker, mentre per la finitura deg li intonaciun prodotto Ke im.

" ALCUNE IMMAGINI DELCOMPLESSO RESIDENZIALE,CHE COMPRENDE ANCHEUNA TORRE DEL XIV SECOLO(FOTO A SINISTRA)

Page 11: Rivestimenti in laterizio

alle odierne esigenze d’uso. Tutti i sistemidi collegamento verticale erano “fuori leg-ge” e risultavano praticamente inesistentitutti gli impianti tecnologici. O biettivo delprogetto è stato quello di verificare la pos-sibilità di inserimento della nuova destina-zione d’uso museale all’interno della fab-brica esistente mediante l’integrazionedelle superifici attuali, nell’ambito di unaorganizzazione funzionale rispondente al-le odierne necessità. Per un corretto recupero del complesso inun progetto che evitasse sia reintegrazio-ni stilistiche che anacronistici ritorni ad un“primitivo splendore” , si è reso indispen-sabile aggiungere all’esistente due nuovicorpi di fabbrica. Uno sul prospetto Nordsu piazza Marconi, che recuperasse la fun-zione di “pronao” – cioè d’invito all’in-gresso – e l’altro sul prospetto Sud, perrealizzare là dov’era il campanile la nuova“torre” di collegamento verticale. I duenuovi corpi sono stati ideati nel presuppo-sto irrinunciabile dell’autonomia sia strut-turale che “stilistica” dei nuovi interventi,che pertanto risultano, senza alcuna ambi-guità, nuovi. Essi costituiscono un’ulterio-re stratificazione, che tende ad accrescereil valore dell’insieme. Proprio per questo motivo sono progetta-ti in autonomia strutturale, ovvero sonocostruiti, si reggono e si comportano in

! ! ! 28 FACCIATE M&T settembre·dicembre 2006

i tratta di un edificio del Seicento, lacui storia è stata segnata dagli utilizzipiù disparati e impropri, da aggiunte dicorpi edilizi “senza qualità” e da insen-sati abbattimenti, che ne hanno rispar-

miato soltanto la struttura principale. Conla definitiva acquisizione da parte del Co-mune nel 1980, si è giunti finalmente alladecisione di arrestare l’avanzante degrado

per destinare il complesso a Cen-tro Arti Popolari. Spiega Gabriella Guarisco*, con-sulente tecnica del progetto: “G liinterventi realizzati riguardano laconservazione dell’esistente e l’a-deguamento alla nuova destina-zione d’uso museale. Infatti, non-ostante l’apparenza e l’elevata vo-lumetria, l’antica chiesa mancavadi parametri funzionali adeguati

Trame di mattoninella città del merletto

IL MATTONE A VISTA È UNO DEI PROTAGONISTI DEL PROGETTO

DI RESTAURO DELL’EX CHIESA DI SANT’AMBROGIO A CANTÙ

COORDINATO DA MARCO DEZZI BARDESCHI. LA CHIESA

SI VESTE DI COTTO CON L’AGGIUNTA DI DUE NUOVI CORPI

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RECUPERO E MANUTENZ IONE

* docente di restauro architettonico alla facoltà di Architettura C ivile del Politecnico di M ilano

Page 12: Rivestimenti in laterizio

FACCIATE M&T settembre·dicembre 2006 29 ! ! !

maniera indipendente dalla fabbrica stori-ca. Inoltre i nuovi manufatti si differenzia-no per l’uso dei materiali in opera: l’edifi-cio esistente è in muratura intonacata, inuovi corpi, invece, sono in cemento ar-mato, rivestiti in mattoni faccia a vista. L’e-suberante (e forse inattesa) trama deglielementi in laterizio, associata all’anda-mento complesso delle cortine murarie èun vistoso omaggio alla tradizione delmerletto, la pregiata opera silenziosa dellavoro femminile delle monache di clausu-ra, che a Cantù ha le sue origini e ha mes-so le sue profonde radici” .

MATTONI A PASTA MOLLE E MALTA A NORMA DI LEGGE

La particolare e complessa trama policro-ma del rivestimento esterno è ottenuta at-traverso una sapiente posa di mattoni apasta molle “tipo a mano” . I mattoni nelletre differenti colorazioni (rosso, rosato egiallo) appartengono alla Linea Vivo di SanMarco. Sono ottenuti con un procedimen-to produttivo che affonda le sue origininella tradizione del laterizio, e più precisa-mente nel panorama lombardo tardo rina-scimentale, quando si producevano matto-ni impastando argilla e paglia. Come allo-ra, anche oggi questi mattoni sono “scas-serati” dallo stampo attraverso l’utilizzo diun elemento vegetale (limatura fine di le-gno) al posto della tradizionale sabbia. Imattoni così prodotti non presentano alte-razioni proprie dei mattoni sabbiati, e in-vece mostrano nella loro posa a vista colo-razioni intense e movimenti cromatici tipi-ci dell’argilla naturale. Infine, diremo che per quanto riguarda ilmattone faccia a vista la legge consenteun contenuto di solfati fino allo 0,05%. Perla posa di questi mattoni è stata perciò uti-lizzata una malta idrofugata a norma CE,certificata per un bassissimo contenuto disolfati alcalini (inferiore allo 0,01%): la Mal-ta a Vista Grigia di Gras Calce. Questa mal-ta ha una presenza di solfati alcalini in per-centuali così basse da renderla totalmenteininfluente ai fini dell’insorgere di eventua-li efflorescenze. !

PROGETTISTA E Prof. Ing. Arch. Marco Dezzi Bardeschi DIRETTORE DEI LAVORI

CONSULENZA Prof. Arch. Gabriella GuariscoTECNICO-SCIENTIFICA

STRUTTURE Ingg. Alessandro Melani e Giovanni Becattini

IMPIANTI Prof. Ing. Giancarlo Chiesa

COLLABORATORI Arch. Ferdinando Zaccheo, Arch. Alessandro Campeggi

IMPRESA Spazio Edile srl, Milano

Scheda tecnica

" QUI SOPRA, IL CORPOAGGIUNTO SUL LATO SUD. SI PUÒ NOTARE COME ESSONON GRAVI IN ALCUN MODOSULLA STRUTTURAPREESISTENTE. A FIANCO, PER DISPORRE INMANIERA PRECISA I MATTONI CONQUESTA SPECIALEINCLINAZIONE A 45°,SI SONO TRACCIATINUMEROSI SCHEMI(DEI QUALI VIMOSTRIAMO UN ESTRATTO QUI A LATO) E PER LA MESSA IN POSA È STATAREALIZZATA UNA FITTA TRAMA DI FILI DI RIFERIMENTO