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NEWSLETTER 49-2016 Iscriviti QUI alla Newsletter del Biologico…e non solo! ...siamo anche in Facebook!! NOTIZIE DAL MONDO, DALL’EUROPA E… DAL TAMISO Questa settimana parliamo di: Mele: gustiamoci le antiche varietà, o A tavola con il tesoro dell’Appennino: i legumi, Agricoltura biodinamica: ne hanno parlato…, Ricorso al TAR del Movimento CSS Cambiamo Aria contro la Cementeria di Monselice, o La marea nera: il pesce che mangiamo è pescato da schiavi, COP22: ennesima occasione persa?. o Luigi Gregoletto, vignaiolo dell’anno, Proteggere il Pianeta Terra!!, Garanzie ed integrità per il Biologico italiano, o Land Grabbing, fenomeno che distrugge la Terra, Le mense scolastiche in Francia passano al biologico 100%, o La nuova legge a tutela del vino, patrimonio nazionale, Gli italiani a favore di un futuro 100% rinnovabile, Aiutiamo le api a sopravvivere in inverno, o I Boliviani senz’acqua: dramma della siccità più grave degli ultimi 25 anni, La vera Epidemia…, o Togliamo la terra ai contadini: mangeremo più veleni, Riforma Renzi-Boschi: uguale al “Piano di Rinascita Democratica” di Licio Gelli…, Quello che i maiali canadesi non mangiano, lo mangiano gli italiani, o I rifiuti dell’ILVA vanno in Sicilia…, TTIP: il trattato che potrebbe cambiarci la vita…, o Una domanda per l’Italia, Come smaltire le scorte di glifosato, in Veneto, Italia: prima nel consumo di acque minerali, ma inquinamento e costi??, o Troppi zuccheri nell’alimentazione infantile, Corte di Giustizia UE: il diritto all’informazione prevale sui segreti industriali, o Quanto inquina davvero l’olio di palma?, Terra Nova, vino della rinascita, La Cena d’autunno all’Osteria di Fuori Porta del 24 novembre, o L’Agenda della Salute di dicembre. Buona lettura!!!

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NEWSLETTER 49-2016

Iscriviti QUI alla Newsletter del Biologico…e non solo!

...siamo anche in Facebook!!

NOTIZIE DAL MONDO, DALL’EUROPA E… DAL TAMISO

Questa settimana parliamo di:

Mele: gustiamoci le antiche varietà,

o A tavola con il tesoro dell’Appennino: i legumi, Agricoltura biodinamica: ne hanno parlato…,

Ricorso al TAR del Movimento CSS Cambiamo Aria contro la Cementeria di Monselice,

o La marea nera: il pesce che mangiamo è pescato da schiavi,

COP22: ennesima occasione persa?. o Luigi Gregoletto, vignaiolo dell’anno,

Proteggere il Pianeta Terra!!, Garanzie ed integrità per il Biologico italiano,

o Land Grabbing, fenomeno che distrugge la Terra,

Le mense scolastiche in Francia passano al biologico 100%, o La nuova legge a tutela del vino, patrimonio nazionale,

Gli italiani a favore di un futuro 100% rinnovabile,

Aiutiamo le api a sopravvivere in inverno, o I Boliviani senz’acqua: dramma della siccità

più grave degli ultimi 25 anni, La vera Epidemia…,

o Togliamo la terra ai contadini: mangeremo più veleni, Riforma Renzi-Boschi: uguale al “Piano di Rinascita

Democratica” di Licio Gelli…, Quello che i maiali canadesi non mangiano, lo

mangiano gli italiani, o I rifiuti dell’ILVA vanno in Sicilia…,

TTIP: il trattato che potrebbe cambiarci la vita…, o Una domanda per l’Italia,

Come smaltire le scorte di glifosato, in Veneto, Italia: prima nel consumo di acque minerali, ma

inquinamento e costi??,

o Troppi zuccheri nell’alimentazione infantile, Corte di Giustizia UE: il diritto all’informazione prevale sui segreti

industriali, o Quanto inquina davvero l’olio di palma?,

Terra Nova, vino della rinascita, La Cena d’autunno all’Osteria di Fuori Porta del

24 novembre, o L’Agenda della Salute di dicembre.

Buona lettura!!!

MELE: GUSTIAMOCI LE ANTICHE

VARIETÀ

Un amico commerciante di frutta e verdura un paio di

settimane fa mi manda la foto di un cesto di belle mele

rosse. La foto successiva le ritrae tagliate: sono rosse

anche dentro! Mele a polpa rossa, che l’amico mi dice

essere croccante, acidula, profumata di frutti rossi.

Non la troverete oggi al mercato: la foto proveniva da

una convention di retailer a cui hanno presentato la

grande novità del prossimo anno.

Una mela a polpa rossa di cui non sappiamo ancora il nome commerciale, perché come ormai

tante altre – Ambrosia, Jazz, Modì, Evelina, Kanzi, Rubens, Pink Lady… – farà parte della schiera

delle mele “club”, sempre più diffuse. Sono mele brevettate e di esclusiva proprietà di aziende

che poi vendono un pacchetto completo agli agricoltori: piante, fertilizzanti, fitofarmaci. Tutto

è controllato e il margine di scelta di chi coltiva è quasi nullo: anche il prodotto finale viene

ritirato da chi possiede il brevetto, a un prezzo che non si può discutere, e immesso sul mercato

quando conviene. Le mele club, infine, sono anche più care per il consumatore.

Dicono che siano meglio selezionate, di maggiore qualità, e può anche darsi che in parte sia

vero, ma chi le coltiva non è più libero di fare altre scelte, mentre il giorno che s’imporranno

prezzi svantaggiosi per tutti nessuno potrà impedirlo. È un meccanismo commerciale ancora

più raffinato di quello che a partire dagli anni Settanta ha fatto sì che si imponessero le precoci

neozelandesi Gala, le americane Stark, Red Delicious e Golden Delicious, oppure le Fuji. Lo

sviluppo della melicoltura industriale ha fatto una crudele selezione. Nel solo Piemonte c’erano

più di 400 varietà, mentre oggi negli Stati Uniti delle 15.000 varietà conosciute solo undici di

queste coprono il 90% del mercato.

Noi però vi consigliamo di scegliere locale e di difendere le varietà tradizionali. Soltanto tra i

Presìdi Slow Food troviamo l’elenco delle antiche varietà di mele piemontesi, quasi dieci, o

quelle dell’Etna, quattro, più il melo decio di Belfiore in Veneto o la deliziosa mela rosa del

monti Sibillini. E su quest’ultima, come promesso, vi rimandiamo on line alla pagina dove

troverete i contatti di tutte le aziende colpite dal terremoto che hanno bisogno di sostegno. Tra

queste, proprio i produttori delle mele rosa. **torna al sommario**

§§§

A TAVOLA TORNANO I LEGUMI, TESORO

DELL’APPENNINO

Fra tante brutte notizie sul fronte dei consumi

alimentari, vogliamo evidenziarne almeno una che ci

rincuora: arriva dall’ultimo rapporto Ismea-Nilsen

sui legumi, dove si testimonia una crescita sia nella

produzione (+11%) e quindi nella superficie agricola

dedicata (+9%) che nei consumi (+1,4%).

Dominano negli acquisti i piselli (42%), seguiti da

fagioli (31%), lenticchie (11%), ceci (9%) e fave (2%).

Insomma quella che un tempo si definiva «carne dei poveri» riguadagna terreno, proprio

nell’anno che la FAO ha dedicato ai legumi.

Certo, siamo lontani dai livelli del secondo dopoguerra, quando nel nostro Paese la quantità di

legumi pro capite consumati ogni anno si aggirava sui 15 kg, contro i poco più di 3 kg odierni.

Colpa degli eccessivi consumi di carne e cibi pronti. Un’inversione di tendenza rispetto al trend

di questi anni è comunque auspicabile anche dal punto di vista agronomico.

Le coltivazioni di legumi hanno scarse esigenze idriche e di fertilizzazione chimica, in particolare

quella azotata che è la più inquinante: le leguminose infatti sono piante azotofissatrici, cioè

sono in grado di apportare azoto ai terreni in cui vengono coltivate.

Queste peculiarità fanno sì che sia possibile coltivarle anche

in condizioni difficili. Non è un caso se il 63% della produzione

italiana si concentra in Sicilia e in regioni appenniniche come

Abruzzo, Toscana, Marche e Umbria.

Abbiamo ancora negli occhi la straordinaria bellezza del borgo

di Castelluccio di Norcia, famoso per la sua lenticchia e

devastato dal terremoto del 30 ottobre. Quei campi di

lenticchie sono un tesoro di biodiversità affidato alla cura di

chi lo coltiva, ma anche alle nostre scelte quotidiane. **torna al sommario**

(da Slow Food – novembre 2016)

Bella questa storia (infinita??): leggiamola insieme…

L’agricoltura biodinamica è una cosa seria? **torna al sommario**

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L’agricoltura biodinamica – da “L’Amaca” di Michele Serra su Repubblica.it **torna al sommario**

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Una risposta a Michele Serra sull’agricoltura

biodinamica **torna al sommario**

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Paolo Carnemolla – Presidente di Federbio – scrive al Corriere della Sera sull’Agricoltura Biodinamica, **torna al sommario**

contestualmente emette un Comunicato Stampa con una chiara – ed esauriente - presa

di posizione **torna al sommario**

e scrive sull’ Huffington Post: “Quanto accanimento contro il

Biodinamico. E se invece si facesse più ricerca?

**torna al sommario**

ora sulla Cementeria di Monselice, gli ultimi aggiornamenti:

CSS, entro venerdì ricorso al Tar di “Cambiamo aria” **torna al sommario**

(da NOCSS Movimento civico “Cambiamo Aria” – novembre 2016)

La marea nera. Se il pesce che mangiamo è pescato dagli schiavi **torna al sommario**

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COP22, l’ennesima occasione persa? **torna al sommario**

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Luigi Gregoletto, vignaiolo

dell’anno per FIVI **torna al sommario**

(da Slow Food – novembre 2016)

PROTEGGERE IL PIANETA TERRA

Cari amici e care amiche di Avaaz,

Entro il 2020, due terzi degli animali selvaggi non ci

saranno più: la vita sulla Terra si sta estinguendo alla

velocità di quando sparirono i dinosauri, ma questa volta è l’umanità che sta

abbattendo l’albero della vita.

Se non fermiamo questa tragedia, il delicato equilibrio della biodiversità del pianeta potrebbe completamente collassare trasformando la Terra in un deserto. Ma c’è una

speranza: alcuni tra i più importanti scienziati stanno sostenendo un piano ambizioso per proteggere metà del pianeta, che può ristabilire l’equilibrio tra uomo e natura.

Tra pochi giorni i governi mondiali si riuniranno per decidere come affrontare la crisi. Solo un enorme sostegno per il piano per il 50%, può spingerli a fermare la prossima

estinzione di massa. La vita sulla Terra si sta estinguendo con una rapidità spaventosa, eppure l’emergenza biodiversità non è ancora una priorità per la politica.

Ma noi possiamo fare in modo che non sia più così tra pochi giorni: i governi si riuniranno per il primo di 3 grandi vertici sulla salvaguardia degli ecosistemi, e

possiamo fargli sapere che il mondo vuole un obiettivo ambizioso per fermare questa nuova grande estinzione di massa. Dobbiamo urgentemente far conoscere a tutti la

crisi della nostra biodiversità.

L’accordo sul clima di Parigi ha stabilito l’obiettivo del 100% di energia pulita. Ora

scienziati ed esperti propongono un’idea simile per la natura: arrivare nel 2050 a proteggere il 50% del pianeta da deforestazione, combustibili fossili, pesca e agricoltura intensive. Il modo migliore per far prosperare gli ecosistemi è quello di

lasciare alla natura lo spazio per rigenerarli. Se lo faremo, potremo salvare tra l’80 e il 90% delle specie.

Per far partire questo piano ambizioso, dobbiamo dimostrare ai governi che i loro

cittadini lo sostengono in tutto il mondo. Iniziamo oggi con una campagna globale per proteggere il 50% del Pianeta, e continueremo a combattere fino alla vittoria!

F I R M I A M O Q U I, O R A !!!!!

La disconnessione che viviamo tra uomo e natura è uno dei più grandi errori

dell’umanità. Ma non è troppo tardi per cambiare rotta: la nostra speranza nel cambiamento ha creato questo enorme movimento, lo stesso che ha ottenuto l’accordo

sul clima di Parigi. Questo nuovo obiettivo del 50% è a portata di mano: ancora una volta, tutti assieme,

guidiamo il cambiamento e riportiamo l’armonia tra l’uomo e il pianeta. Con speranza,

Iain, Danny, Lisa, Bert, Nell, Camille, Ana Sofia, Francesco, Alice e tutto il team di Avaaz

MAGGIORI INFORMAZIONI SUL TEMA: Allarme del Wwf: due terzi della fauna selvatica decimata entro 2020

(La Repubblica) La biodiversità sta morendo, a rischio anche la sopravvivenza dell’uomo

(La Stampa)

Come raggiungere l’obiettivo? (Nature Needs Half -- IN INGLESE) Possiamo mettere da parte metà della Terra per la natura? (The

Guardian -- IN INGLESE) Perché la biodiversità è a rischio, anche in Italia (Lifegate)

(da Avaaz – novembre 2016) **torna al sommario**

GARANZIE E INTEGRITÀ DEL MERCATO DEL BIOLOGICO IN ITALIA

Federdistribuzione e FederBio firmano un protocollo d’intesa per rafforzare le garanzie e l’integrità del mercato del biologico

nel nostro Paese.

Federdistribuzione e FederBio hanno firmato un protocollo d’intesa

che stabilisce gli ambiti e le modalità organizzative di una stretta e

fattiva collaborazione fra le due organizzazioni relativamente al

mercato dei prodotti biologici in Italia, che vede la Grande

Distribuzione Organizzata sempre più protagonista in un settore il cui valore è riconosciuto dal

consumatore e che ha registrato una crescita del 20,6% in valore nel primo semestre del 2016.

Le due organizzazioni con questo accordo attiveranno un coordinamento operativo permanente

allo scopo di condividere informazioni e iniziative nei rispettivi ambiti di competenza. Ciò si

concretizzerà con un’attività di prevenzione delle situazioni di rischio per garantire l’integrità

del mercato, un miglioramento dei sistemi di gestione della conformità dei prodotti biologici di

competenza delle imprese, l’adozione di sistemi di tracciabilità di filiera e sistemi di qualifica

dei fornitori sulla base di standard condivisi.

“Si tratta di un accordo importante che mira a prevenire le frodi in cui possono incorrere

inconsapevolmente anche gli operatori commerciali. Attraverso la collaborazione con FederBio

e quindi un costante flusso informativo sul mercato dei prodotti biologici, siamo convinti che si

possa fare molto per tutelare i consumatori e salvaguardare la garanzia di prodotti che

costituiscono un valore aggiunto negli assortimenti della GDO” dichiara il Presidente di

Federdistribuzione Giovanni Cobolli Gigli.

“La firma del protocollo d’intesa è un passaggio importante di un percorso di collaborazione già

avviato da tempo e testimonia la volontà comune di lavorare per contribuire a rendere sempre

più reali e stringenti le garanzie per i consumatori che acquistano prodotti biologici certificati

anche sugli scaffali della Grande Distribuzione Organizzata. Dobbiamo lavorare sempre più e

meglio per la prevenzione delle frodi con tutti gli attori della filiera e del mercato” dichiara

il Presidente di FederBio Paolo Carnemolla.

FEDERDISTRIBUZIONE

Federdistribuzione è espressione della Distribuzione Moderna Organizzata e riunisce e

rappresenta, nelle sedi istituzionali, locali, nazionali e comunitarie le imprese distributive

operanti nei settori alimentare e non alimentare che svolgono la propria attività attraverso le

più innovative formule del commercio moderno. Federdistribuzione si compone di cinque

associazioni nazionali che rappresentano un universo articolato di imprese e di multicanalità

che si differenziano per dimensioni, forme distributive e merceologie trattate.

Le imprese associate a Federdistribuzione nel 2016, hanno realizzato, in base ai dati 2015, un

giro d’affari di 63,3 miliardi di euro (di cui 8,4 miliardi di euro in franchising), con una quota

pari al 48,9% del totale fatturato della Distribuzione Moderna Organizzata; hanno una rete

distributiva di 15.150 punti vendita (di cui 7.450 in franchising) e danno occupazione a 222.500

addetti. Rappresentano, infine, il 29,3% del valore dei consumi commercializzabili.

FEDERBIO

FederBio è l'unico operatore inteprofessionale nazionale per il settore del bio e rappresenta la

quasi totalità del settore biologico, dalla produzione alla trasformazione e distribuzione. La

Federazione è riconosciuta come interlocutore di riferimento per il Biologico italiano presso i

Ministeri italiani e presso le principali sedi istituzionali estere.

(da FederBio – novembre 2016) **torna al sommario**

Cos’è il Land Grabbing, il fenomeno di

accaparramento delle terre che sta distruggendo il pianeta **torna al sommario**

§§§

Francia, tutte le mense

scolastiche e aziendali passeranno al biologico **torna al sommario**

§§§

Il vino è patrimonio nazionale e va tutelato, cosa dice la nuova legge **torna al sommario**

§§§

Gli italiani favorevoli ad un futuro 100% rinnovabile

**torna al sommario**

(da Lifegate – novembre 2016)

Come aiutare le api a sopravvivere in autunno e in

inverno **torna al sommario**

§§§

I boliviani non hanno

più acqua: il dramma della più grave siccità degli

ultimi 25 anni **torna al sommario**

(da Greenme.it – novembre 2016)

L'EPIDEMIA VERA C'È E NON È QUELLA PER CUI VENDONO I VACCINI! Quasi 500mila morti all'anno in Europa a causa dello smog. Il dato, sconcertante, è

stato divulgato dall'Agenzia Europea per l'Ambiente ed è stato rilanciato senza

convinzione dai media mainstream. Molto più redditizio puntare sulle vaccinazioni di massa, dalla culla alla tomba...

Pochi giorni fa l’Agenzia Europea per

l’Ambiente ha presentato il suo rapporto e

lanciato l’allarme. Il lancio non è stato

fatto con molta forza, a dire il vero, e

neanche con profonda convinzione.

Tant’è che l’allarme, invece di venire

raccolto e rilanciato dai cosiddetti “organi

d’informazione” (ah ah ah!), è stato

lasciato miseramente cadere, mentre chi

doveva raccoglierlo si girava dall’altra

parte.

Ma, comunque, l’allarme “lanciato” noi lo

raccogliamo e lo rilanciamo: 467.000

morti l’anno in Europa a causa dello smog,

cioè dell’inquinamento atmosferico, cioè di quello che respiriamo. A causa del traffico

automobilistico, del trasporto di merci, di quelle poche industrie rimaste, degli impianti di

riscaldamento ecc.

Cosa hanno fatto, di fronte a questa ecatombe, i nostri politici?

Si sono affrettati a chiudere al traffico privato tutte le città; stanno progettando e attuando

piste ciclabili che le percorrano in lungo e in largo; hanno aumentato i trasporti pubblici e

triplicato le ferrovie per i pendolari e per le merci; offrono incentivi e sgravi fiscali e consulenza

gratuita a chi attrezza la propria casa in modo da ridurre il consumo di combustibili o di

annullarlo (dato che oggi è possibile pure questo con le case passive); stanno facendo piantare

interi boschi intorno alle scuole e agli asili per ossigenare l’aria almeno vicino ai bambini?

No, politici e media si sgolano frenetici nella campagna terroristica per convincere il popolo a

vaccinarsi e a vaccinare le proprie fragili e innocenti creature, magari ancora prima che

nascano. Fantomatici morti per meningite o influenza o difterite appaiono abbagliandoci da

giornali e televisioni, come fiaccole brandite ad accendere i roghi delle streghe di turno: genitori

e medici malfidati che hanno più paura dell’autismo e della colite ulcerosa che dei fantasmi.

I quattrocentosettantamila morti per smog sono ignorati, spazzati sotto il tappeto,

mentre ogni morto da malattia infettiva, anche se aveva più di ottant’anni e il cancro, ci viene

sventolato sotto il muso come la mantiglia al toro. E con lo stesso scopo. Il fatto è che i vaccini

fanno guadagnare alla grande industria (non chiamiamola più “farmaceutica”, gli stessi padroni

fanno le medicine, i pesticidi, i semi OGM, il poliuretano espanso ecc. ecc.) decine di miliardi

ogni anno. Sono ben disposti a farci morire per questo.

Mentre tutto quello che si potrebbe e dovrebbe fare contro l’inquinamento dell’aria, che uccide

467.000 persone ogni anno, farebbe perdere alla grande industria centinaia di miliardi. Sono

ben disposti anche ad ucciderci per non rinunciarvi. E governanti e media non sono altro che i

loro lacchè, dal che possiamo tranquillamente dedurre che chi ci governa e chi ci (dis)informa

sono sempre loro: i padroni della grande industria sovranazionale.

Negli USA nel 1975 c’era un bambino autistico ogni 5.000, nel 2010 erano ormai uno

su 68, e questi sono i dati ufficiali delle istituzioni statunitensi. Il numero, oltretutto,

continua a crescere. Al 2014 negli Stati Uniti i bambini a cui era stato diagnosticato

l’autismo erano 1.082.353. Più di un milione di famiglie a combattere con una

malattia terribile, a condividere una sofferenza inimmaginabile.

Come si possono chiamare i 470.000 morti per smog, i milioni di bambini colpiti da

autismo e le loro famiglie? Un genocidio? Un olocausto?

Qual è la differenza tra un sistema che nasconde prove scientifiche, corrompe politici,

censura notizie e ne diffonde di false provocando tutto questo, e il nazismo? Non il

numero delle vittime, che è anche oggi enorme; non la differenza nelle sofferenze,

che sono anche oggi enormi. La differenza sta nella nostra libertà: ancora possiamo

reagire, parlare, lottare, contrastare questi poteri. E abbiamo il dovere di farlo.

Indigniamoci! Nessuno che abbia un briciolo di umanità può oggi fare a meno di indignarsi, e

l’indignazione deve essere la spinta per agire. Le Madri di Plaza de Majo hanno sfilato per anni

in Argentina con le foto dei loro figli scomparsi, rischiando anche la vita. Io mi auguro che in

un futuro prossimo le immagini dei bambini e dei giovani autistici possano far perdere il sonno

ai dirigenti delle multinazionali farmaceutiche e ai loro consapevoli e colpevoli lacchè.

Per cominciare possiamo fare una cosa semplice e alla portata di tutti: vedere Vaxxed (QUI

puoi guardare il trailer italiano)(QUI il film con sottotitoli), il documentario pacato e

incontrovertibile che Boldrini e Grasso hanno impedito di proiettare in Senato; comprare il DVD,

organizzare la visione pubblica dove possibile, quella privata con amici e parenti e vicini e

conoscenti a casa propria. Forse, vedendo insieme un film che informa davvero, ci verranno

altre idee per sfondare il muro di gomma degli interessi criminali che ci minacciano tutti.

“Il Ka-Be è il lager a meno del disagio fisico. Perciò, chi ha ancora un seme di coscienza, vi

riprende coscienza… In questo Ka-Be abbiamo imparato che la nostra personalità è fragile, è

molto più in pericolo che non la nostra vita… Se dall’interno del lager un messaggio avesse

potuto trapelare agli uomini liberi, sarebbe stato questo: fate di non subire nelle vostre case

ciò che a noi viene inflitto qui”. (Primo Levi -“Se questo è un uomo”)

(da Il Cambiamento – novembre 2016)

**torna al sommario**

A come Agricoltura: “Stanno togliendo la terra ai contadini, mangeremo sempre più veleni” **torna al sommario**

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La riforma costituzionale Renzi-Boschi è quasi uguale al “Piano di Rinascita democratica” di Licio Gelli

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“Quello che non possono mangiare i maiali canadesi lo fanno mangiare noi italiani” **torna al sommario**

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Petizione online contro i rifiuti Ilva in Sicilia **torna al sommario**

(da I Nuovi Vespri – novembre 2016)

IL TRATTATO CON GLI USA CHE POTREBBE CAMBIARCI LA VITA

GUARDA QUESTO VIDEO: CI SPIEGA BENISSIMO A

COSA POTREMMO ANDARE INCONTRO…

(da Video Mediaset.it – novembre 2016) **torna al sommario**

Referendum??... parliamone, con pacatezza…

Una domanda per l’Italia

(da Internazionale – novembre 2016) **torna al sommario**

PRESO OGGI DAL BOLLETTINO ARPV - SERVIZI FITOPATOLOGICI

REGIONALI: VISTO COME SI FA LO "SMALTIMENTO" DEI PRODOTTI A BASE DI GLYFOSATE REVOCATI?!?! SI USANO, COME SEMPRE.

Questo il testo pubblicato:

Bollettino Agrometeorologico Regionale N°76 del 30/11/2016 SETTORE ORTICOLO - AGGIORNAMENTO LEGISLATIVO

Revoca prodotti a base di Glifosate Con Decreto del 21 novembre 2016 sono stati prorogati di novanta giorni il

termine ultimo per lo smaltimento di tutti quei prodotti a base di Glifosate, revocati con i decreti del 9 agosto e 6 settembre 2016.

Pertanto, fino al 22 febbraio 2017 sarà possibile la commercializzazione da parte delle società di fitofarmaci e la vendita da parte di rivenditori, mentre

fino al 22 maggio ne è autorizzato l’impiego da parte degli utilizzatori finali. Nel sito del Ministero della Sanità – Banca dati fitofarmaci- si possono

visionare o scaricare le etichette aggiornate.

… i Cittadini veneti ringraziano…

(da ARPA Veneto – novembre 2016) **torna al sommario**

L’Italia detiene il record europeo per il consumo di acqua minerale: costi esorbitanti e inquinamento. Si

ricicla solo il 25% degli imballaggi in plastica **torna al sommario**

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Troppi zuccheri aggiunti nella dieta dei bambini italiani. **torna al sommario**

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Corte di Giustizia Ue: sui pesticidi, il diritto all’informazione prevale sulla tutela del

segreto industriale **torna al sommario**

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Quanto inquina davvero l’olio di palma?

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(da Il Fatto Alimentare – novembre 2016)

I FRUTTI DEL SOLE

Quando parliamo di vino biologico noi non ci limitiamo a

parlare del metodo biologico, ma aggiungiamo contenuti importanti come il prezzo dell'uva degli agricoltori, il giusto

prezzo per i consumatori, la responsabilità sociale, e l’identità del prodotto.

E siccome i valori sono importanti tanto quanto il prodotto stesso, siamo contenti che i nostri amici della El Tamiso

Cooperativa agricola di Padova abbiano inserito i nostri vini nel loro listino, anche l'ultimo arrivato: TerraNova, il vino biologico da terre sequestrate alla mafia.

Cin Cin!

DESCRIZIONE

Il vino TerraNova è un vino bianco biologico ricavato da vitigno Grillo–Catarratto.

Si presenta di un colore giallo paglierino, più o meno intenso, a volte con dei riflessi

verdolini. Presenta un profumo tipico che ricorda la frutta secca ed un gusto: armonico,

persistente e vellutato.

MODALITÀ D'UTILIZZO

Si abbina con pietanze leggere e delicate, come ad esempio antipasti a base di mare o

verdure. Ottimo con formaggi freschi ed ideale come aperitivo!

I FRUTTI DEL SOLE

TerraNova è un vino prodotto da Società semplice A.C azienda agricola. Le uve

provengono dall’azienda agricola situata a Castelvetrano in contrada Seggio e l’idea di

vinificare è nata con l’intento di avere un prodotto utile, oltre che dal punto di vista

commerciale, per veicolare un messaggio di speranza.

E’ stato chiamato TerraNova sia per ricordare il giudice Cesare Terranova (assassinato dalla

mafia nel settembre del ’79) che per sottolineare come da dei vigneti sottratti al potere mafioso

è possibile creare un’economia nuova, pulita. Il vino sarà distribuito in tutta Europa nel canale

biologico da noi de I Frutti del Sole.

Un vino dedicato a tutti coloro che credono in una Sicilia diversa!

(da I Frutti del Sole – novembre 2016) **torna al sommario**

CENA D'AUTUNNO, CON ANDREA GIUBILATO

Giovedì scorso, 24 novembre, all'Osteria di Fuori Porta

abbiamo avuto un ospite molto gradito: Andrea Giubilato ha infatti lasciato a bocca aperta i nostri

commensali raccontando la storia di uno degli ortaggi più umili e più presenti nella cucina di tutto il mondo: La cipolla!

Anche le cipolle, come tutti ortaggi (e come i formaggi, il pesce, ecc.), ha le sue stagioni. Mentre in cucina fervevano gli ultimi

preparativi e la zucca in saor veniva impiattata, Andrea ci ha raccontato di come le diverse varietà di cipolla crescano e maturino in momenti diversi dell'anno. Alcune

sono destinate ad essere consumate subito, altre dureranno per molti mesi.

Antiche sono le radici di questa pianta, conosciuta ed apprezzata fin dall'antichità.

Mentre il pasticcio di zucca e champignon si preparava a deliziare i palati, anche le nostre menti sono state nutrite con passi di Boccaccio e Columella dedicati proprio alla

cipolla.

Abbiamo poi conosciuto le vicende delle cipolle di Sottomarina, per giungere ormai sazi

al dolce. Una serata davvero speciale! Andrea Giubilato grande e dotto narratore, pubblico attento e partecipe!

(da Osteria di Fuori Porta – novembre 2016) **torna al sommario**

… concludiamo con l’Agenda della Salute del mese di dicembre, gentilmente

propostaci da Terra Nuova **torna al sommario**

§§§

Buona lettura e buon fine settimana