milanonera - febbraio 2010

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Numero 4 | gennaio/febbraio 2010 - anno III Rivista mensile dedicata alla letteratura gialla e noir. Edizione gratuita L'ipnotista Serge Quadruppani NebbiaGialla Suzzara Noir Festival a pagina 6 LA RECENSIONE a pagina 13 L'INTERVISTA a pagina 8-9 L'EVENTO Adele Marini Sarah Sajetti a cura di Francesca Colletti Il non riposo del Guerrieri L’ESCLUSIVA LO SCRITTORE E SENATORE Gianrico Carofiglio legge MilanoNera ®

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MilanoNera web il primo mensile gratuito dedicata al giallo e al noir

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Page 1: MilanoNera - febbraio 2010

Numero 4 | gennaio/febbraio 2010 - anno IIIRivista mensile dedicata alla letteratura gialla e noir. Edizione gratuita

L'ipnotista SergeQuadruppani

NebbiaGiallaSuzzara NoirFestival

a pagina 6 La receNSioNe

a pagina 13 L'iNterviSta

a pagina 8-9 L'eveNto

AdeleMarini

SarahSajettia cura di Francesca Colletti

il non riposo del Guerrieri

L’eScLUSiva

Lo Scrittore e SeNatore Gianrico Carofiglio legge MilanoNera

®

Page 2: MilanoNera - febbraio 2010

Si riparte. Alla grande, col vento in poppa. Il 2010 per MilanoNera sarà un anno intenso come non mai: dal 23 gennaio siamo sbar-cati anche nell'etere grazie a Ra-

dio24 con cui abbiamo iniziato una pro-ficua collaborazione. L'idea è semplice quanto intrigante per noi che amiamo la letteratura di genere: dar voce agli scritto-ri di noir per raccontare fatti di cronaca, storie magari minori, anzi Storiacce come s'intitola il programma condotto da Raffa-ella Calandra.

All'interno di ogni puntata potrete ascoltare, letto dalla viva voce di noti scrit-tori nostrani, un racconto inedito, ispira-to ad un fatto di nera realmente avvenuto nella rubrica chiamata Storiacce d'auto-re che va in onda di domenica sera alle ore 15.00 e in replica alle 22.00. E se per caso perdete la versione on air non preoccu-

patevi: troverete l'mp3 con la registrazio-ne sia sul sito di Radio24 sia su quello di MilanoNera. In più, i racconti degli autori saranno pubblicati, a partire dal prossimo numero, anche qui sul Mag. Quelli di Pie-ro Colaprico e Valerio Varesi in primis.

L'anno, però, comincia anche con un appuntamento importantissimo, per me ma anche per molti appassionati in Ita-lia, che in questi anni hanno partecipato e creduto nel progetto: il NebbiaGialla Suz-zara Noir Festival, giunto alla sua quar-ta edizione. Una tre giorni in giallo e nero di cui trovate tutti i dettagli nelle pagine di questo numero. Un'occasione per parla-re, confrontarsi e conoscersi: tutto il crew di MilanoNera sarà infatti presente nel-la Bassa padana per quello che Massimo Carlotto ha definito l'appuntamento “de-stinato a diventare il più importante festi-

val di genere in Italia”. Sempre più attivo anche il nostro

Spazio MilanoNera, ospitato dalla Libreria Mursia di Milano, dove il calendario degli appuntamenti è sempre fitto e dove, con grande piacere, abbiamo attivato la prima edizione de I maestri del giallo un labora-torio di scrittura noir e poliziesca da cui speriamo possano uscire gli autori che leg-geremo (e recensiremo) domani su queste pagine. Insomma anche il nuovo anno si preannuncia più noir che mai. Del resto, mi piace ribadirlo, leggiamo noir perché siamo ottimisti!

M I L A N O • 2 • N E R A |

Fra la nebbia e l'etere

MILANONERAPeriodico mensile, n. 4 anno III

Redazione: Via Galvani 24, 20124 Milano - Tel. +39 0200616886

www.milanonera.com

EDITOREMilanoNera Eventi S.R .L.

www.mne20.com

DIRETTORE RESPONSABILE:Paolo Roversi

[email protected]

CAPOREDATTORE:Francesca Colletti

[email protected]

REDATTORI:Adele Marini

[email protected] Spaterna

[email protected]

Hanno collaborato a questo numero:

Arianna Cameli, Patrizia Debicke, Cristina Marra, Giampietro Marfisi,

Stefano di Marino, Corrado Ori Tanzi. Ambretta Sampietro, Sarah Sajetti,

Giovanni Zucca

IMPAGINAZIONE E PROGETTO GRAFICO

BloodyGraphX

PUBBLICITà[email protected]

SERVICE E PUBBLICITàTESPI s.r.l., C.so V. Emanuele II 154

00186 RomaTel. 06/5551390 - mail: [email protected]

STAMPASIEM, Via delle Industrie, 5

Fisciano (Sa)

Registrazione presso il Tribunale di Milano n° 253 del 17/4/08

editoriaLe

Paolo Roversi

MilanoNera E20 appUNtameNti ~ In Redazione ~

| Numero 4 - anno III

GIO. 21 GENNAIOORE 11,00I maestri del GialloLaboratorio di scritturaAlan D. AltieriLa struttura della storia

SAB. 23 GENNAIOORE 11,00I maestri del GialloLaboratorio di scritturaMargherita OggeroPrima della scrittura

GIO 28 GENNAIOORE 19,00Archetipi (Edizioni XII)Danilo AronaRelatore: Stefano di Marino

SAB 30 GENNAIOORE 11,OORepetita (Perdisa)Marilù OlivaRelatore: Stefano di Marino

GIO 4 FEBBRAIOORE 18,00La donna nella vasca(Laurum)Patrizia LicataPerformance teatrale

GIO 11 FEBBRAIOORE 19,00Rue de la Cloche(Marsilio) Serge Quadruppani

Relatore: Paolo Roversi

SAB 13 FEBBRAIOORE 11,00I maestri del GialloLaboratorio di scritturaAdele MariniIl giallo di inchiesta

GIO 18 FEBBRAIOORE 19,OOI gatti lo sapranno(Fazi)Giovanni RicciardiRelatore: Luca Crovi

SAB 20 FEBBRAIOORE 11,OOI maestri del Giallo

Laboratorio di scritturaPatrizia DebickeIl giallo storico

GIO 25 FEBBRAIOORE 11,OOI maestri del GialloLaboratorio di scritturaStefano di MarinoIl romanzo come un film

SAB 27 FEBBRAIOORE 11,OOTanato Party(Meridiano Zero)Laura LiberaleRelatore: Alessandra Anzivino

particoLare deLLo Spazio in via Galvani 24 a Milano

Page 3: MilanoNera - febbraio 2010

M I L A N O • 4 • N E R A | | Numero 4 - anno III

Come avevi anticipato in primavera, ecco puntuale Guido Guerrieri in libreria il 14 gennaio. E’ stato faci-le conciliare i tuoi impegni politici con la scrittura per

onorare questa scadenza?Diciamo che non è stato particolar-

mente difficile. E poi a me piace fare più cose contemporaneamente. Avrei proble-mi se dovessi concentrarmi esclusivamen-te su un’ attività.

Oltre all’aver ambientato una par-te della storia a Roma, c’è qualcosa in particolare del tuo nuovo inca-rico di senatore che ha inciso sulla trama di questo libro, fatti o perso-naggi?

Direi proprio di no.

Ti trovi a tuo agio sullo scranno n. 96 del Senato?

Io sono sempre leggermente a disa-gio e considero la cosa una fortuna. Evi-ta di anestetizzare il senso critico e di dare troppe cose per scontate.

Nella tua scrittura c’è sempre una scelta accurata dell’uso delle paro-le, anche del titolo che è stato cam-biato poco prima dell’uscita. Vuoi dirci qualcosa in merito?

Considero l’attenzione nel maneggio delle parole il connotato etico più impor-tante del lavoro di uno scrittore.

Nelle Perfezioni provvisorie Gui-do Guerrieri si dedica all’investiga-zione più che alla preparazione di un processo. Forse perché ti manca questa attività che amavi molto del tuo lavoro passato?

(Ride) Sì, mi sembra una buona inter-pretazione.

Come nei tuoi precedenti roman-zi moltissime citazioni di libri, film e canzoni. Rispecchiano i tuoi gusti personali?

In gran parte sì.

Guido Guerrieri è più maturo e si-curo di sé, meno malinconico. Fre-quenta un locale gay il Chelsea Ho-tel n. 2 perché ne apprezza il buon cibo, l’atmosfera e la compagnia della proprietaria. E’ un tuo perso-nale modo per prendere le distanze dall’omofobia che recentemente di-laga in Italia?

Non ci avevo pensato consapevol-mente, ma direi che anche questa è una interpretazione plasuibile.

Anche tu parli con il tuo sacco da pu-gilato quando lo prendi a pugni?

Sì, a volte capita.

Tra alcuni mesi dovrebbe uscire un tuo libro di racconti. Ci sarà anche Guerrieri?

No, e in generale escludo di scriverne. Per Guerrieri solo romanzi.

Puoi farci un identikit del tuo letto-re standard, più donne o uomini? Ti contattano frequentemente?

Non sono capace di fare questo iden-tikit. Tutti i giorni ricevo molte mail di let-tori e lettrici, con una leggera prevalenza di queste ultime.

Ti fa piacere essere contattato?Rispondo a tutti e mi fa piacere farlo.

Ambretta Sampietro L'iNterviSta

il non riposo del GuerrieriMilanoNera incontra Gianrico Carofiglio, il magistrato, scrittore e senatore, creatore dell'avvocato Guido Guerrieri, giunto ormai alla sua quarta avventura, dopo la prima, raccontata nel premiatissimo Testimone Inconsapevole (Sellerio)

T orna Guido Guerrieri, più maturo e sicuro di sé, meno incline alla tristezza. Un nuovo studio, che gli è un po’ estraneo perché “chimi-camente odorante di plastica, legno e pelle”. Maria Teresa si è lau-

reata in giurisprudenza e ora è praticante, al suo posto si occupa della segreteria Pasquale Macina un signore sulla sessantina. Altro nuovo ac-quisto è Consuelo, giovane avvocato di origine peruviana “con guance che a prima vista le danno un’aria un po’ buffa, da criceto”. Sempre ap-passionato di libri, cinema e musica delle cui citazioni è profuso il libro. A causa dell’altra sua grande passione, la buona cucina, si ritrova a fre-quentare un locale gay, il Chelsea Hotel n. 2 dove vengono cucinati piat-ti della cucina tradizionale barese, gestito da Nadia, processata per sfrut-tamento della prostituzione in Ad occhi chiusi. Donna colta e raffinata, non è lei la femme con la quale Guerrieri vivrà una fugace avventura, con buona pace della lettrici. Meno legal thriller dei precedenti, Guer-rieri svolge in prima persona un’investigazione sulla scomparsa di una studentessa della buona borghesia barese sparita sei mesi prima che gli venga affidato il caso. Da centellinare, per gustarne l’accurato uso delle parole e l’ironia oltre alla trama perfetta.

La receNSioNe

LE PERFEZIONI PROVVISORIE

Gianrico CarofiglioSellerio, p.352, € 14,00

Considero l’attenzione nel maneggio delle parole il connotato etico più importante del lavoro di uno scrittore

Lo Scrittore al teatro IED durante il festival Eccellenti letture

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receNSioNi

| Numero 4 - anno IIIM I L A N O • 6 • N E R A |

F rancia, 6 Giugno 1944. Lo sbarco in Normandia è ini-

ziato da poche ore. Nel-la vicina Parigi gli agenti della Gestapo si godono gli ultimi giorni da pa-droni della città, portan-do avanti la strategia

della repressione e della violenza, valutan-do al contempo la possibilità di un cambio di campo in corsa. Lo sbarco Alleato rende consapevoli i Tedeschi che occupano Pari-gi di come la guerra stia drammaticamente cambiando “inerzia” e che la sconfitta sia distante solo qualche settimana. A fare da sfondo alle vicende poliziesco-militari una Parigi triste e grigia, dove i protagonisti si accontentano di vivere storie d’amore mi-sere e di puro sesso mercenario.

Dominique Manotti pubblica un romanzo di guerra che si distingue per il paziente e accurato lavoro di ricerca storiografica, nel quale le vicende nar-rate assumono un significato che oscilla tra il vero e il verosimile storico. Le intri-cate relazioni tra occupanti e occupati e la delicatissima fase di transizione tra la guerra e la pace, descritte con chiarezza e buon esito dalla scrittrice e storica fran-cese rivelano il privilegiato ma, al con-tempo, torbido e ingrato compito che hanno gli storici nel descrivere il corso e l’esito di una guerra. Un romanzo imper-dibile per gli appassionati di storia mili-tare e prezioso cimelio per gli studiosi del “D-Day”.

Giampietro Marfisi

Dopo Stieg Larsson l’editoria svedese ha sfornato un

nuovo fenomeno. Ma è proprio vero che Lars Kepler, chiunque si na-sconda dietro questo pseudonimo che sa tan-to di anagramma, in

quanto fenomeno è nuovo? Nel mondo editoriale circola una storiella secondo la quale Larsson, l’autore del maxi bestseller Millennium, non sarebbe morto. Soprav-vissuto all’infarto e spaventato dagli effetti collaterali del successo, avrebbe messo in scena il proprio decesso per ritirarsi in pa-ce su qualche gelida isola fra il lago Malä-ren e il Baltico. Ma siccome è più difficile smettere di scrivere che smettere di fuma-re, rieccolo in libreria sotto il nome de plu-me Lars Kepler. Naturalmente è solo una leggenda, ma di sicuro L’Ipnotista non è opera di un esordiente, come invece so-stengono gli editori. Anzitutto è scritto con uno stile molto simile a quello di Larsson, poi la location è la stessa e anche la struttu-ra è molto vicina. Infine i personaggi, forte-

mente caratterizzati, sembrano pennellati dalla stessa mano che ha prodotto la trilo-gia. Queste analogie saranno un caso, co-me forse è un caso il fatto che l’autore si na-sconda sotto una pseudonimo. Però se a tutto ciò si aggiunge una base d’asta a mol-ti zeri per la cessione dei diritti all’estero di un “esordiente”, si capisce come la genesi di questo super bestseller, ben più miste-riosa della trama, sia frutto di una precisa strategia. La storia, veramente intrigante, parte da una strage familiare alla quale è sopravvissuto a stento l’adolescente Josef, rinvenuto in stato di shock e con ferite gra-vissime su tutto il corpo. Chiaramente non è in grado di testimoniare e poiché si sup-pone che gli assassini cerchino sua sorella per completare l’opera, è necessario capire in fretta cosa sia successo. Viene interpel-lato lo psichiatra Erik Maria Bark, noto per le sue sperimentazioni con l’ipnosi e la po-lizia lo convince a interrogare Josef dopo averlo ipnotizzato. Quello che il ragazzo ri-vela in stato di trance e quello che segue al-le rivelazioni sono, per l’ipnotista e per la sua famiglia, l’inizio di un incubo terrifi-cante.

Adele Marini

Ray Lennox, poli-ziotto di Edimbur-go, è in vacanza a

Miami con la sua fidan-zata Trudi. Non va un granché bene tra loro, anche se le nozze sono vicine. Mente e spirito di Lennox non sono an-

cora usciti da un terribile caso di pedofilia che ha impegnato la polizia scozzese sen-za successo. Il sole americano non solo non gli dà requie, ma lo spinge progressi-vamente dentro una storia altrettanto orri-bile che ha per vittima designata Tianna, una bambina dal passato già adulto e dal presente terribile per un futuro impossibi-le. Questa volta però Lennox vede margini per non dichiarare di nuovo fallimento. A costo di rivelare, forse soprattutto prima a se stesso, la vera luce che fino a quel mo-mento non è mai riuscita a illuminare un altro caso di violenza infantile.

Irvine Welsh pesca da suo stesso re-pertorio letterario per entrare, con Cri-me, nell’ambiente più squallido che il genere umano sia mai riuscito a cucirsi addosso. È la storia più nera che gli sia mai capitato di affrontare. Ray Lennox è lo stesso agente, alcolista, tossico e pre-potente che ne Il lercio dava biada al ser-gente Bruce Robertson. E in Crime la tra-sformazione sorprende non solo per la virata consapevole che egli dà alla sua vi-ta, ma per la credibilità con cui arriva a far meno della maschera dietro la quale fino a quel momento ha anestetizzato i suoi più intimi segreti.

Lennox è la scheggia non impazzi-ta di un romanzo che passa sulla pelle come la carta vetrata, spietato per la de-generazione che mette in scena, bestiale

per l’abominio preso dalla vita extralette-raria (per scrivere questo romanzo l’au-tore ha frequentato gruppi di sostegno per le vittime di abusi sessuali). C’è tutto Welsh qua dentro. La sua scrittura asciut-ta e la tecnica di spegnere il sole pagina dopo pagina, la ripugnanza ambientale per niente strumentale a lezioni morali calate dall’alto. Anche se questa volta an-che il più pallido sfogo etico non sarebbe suonato dissonante. Welsh invece resiste nel mettere le mani nello schifo. E nel te-nercele ben salde. Come a volerne stroz-zare ogni refolo. E guardare in faccia la tragedia di un tempo che non ha più di-rezioni mentre gli strappa il respiro.

Corrado Ori Tanzi

La storia che state per leggere è frutto della fantasia dell’autore.

Ma per una volta, qual-siasi analogia con fatti, luoghi e persone, vive o scomparse, non è asso-lutamente casuale”. E non a caso Italian Sha-

ria è dedicato a Hina Saleem e Sanaa Da-fani, uccise dai familiari in provincia di Brescia e di Pordenone, con l’accusa di non aver rispettato le leggi dell’Islam. L’analogia tra la tragedia delle due giovani donne con quella di Amina, uccisa dal pa-dre perché non era una buona musulma-na, e Zahra, condannata allo stesso desti-no della sorella e per questo ricondotta a Marrakesch, raccontata nel romanzo è vo-lutamente mal celata. Solo che questa vol-ta siamo nella provincia toscana, tra Sesto Fiorentino e Prato, a giugno, durante i gior-ni che succedono al decesso di Michael Jackson e un uomo scopre una terribile ve-rità: altre ragazze sono state ricondotte nei loro paesi d’origine per subire la stessa condanna sotto silenzio. Sarà inevitabile per lui, addetto stampa di mezza età al co-mune e insegnante d’italiano in un corso per immigrati, tentare di salvare Zahra. Un viaggio tra le contraddizioni dell’Italia, un paese paradossalmente molto meno laico di quanto vuol apparire e il Marocco, per scoprire che, citando Zeitgeist , il film di-retto da Peter Joseph , “le istituzioni reli-giose di questo mondo sono alla base del-la sporcizia”. Italian Sharia è tutto questo: la storia di un eroe borghese, un’indagine letteraria, magistralmente documentata, su uno scottante tema d’attualità, una pa-noramica sui fatti di ordinaria e ottusa in-tolleranza culturale e cattiva convivenza interraziale, una critica al fanatismo e a ogni estremismo religioso, politico o ideo-logico. Con Italian Sharia, Paolo Grugni, come il suo protagonista, scrittore anche lui, compie un vero e proprio atto di “mili-tanza linguistica”, avviato già con Aiutami, il j’accuse contro l’insensibilità nei con-fronti della violenza sugli animali, perché “la letteratura conserva la vita come la vita non riesce a conservarla”. Da leggere. Asso-lutamente.

Francesca Colletti

S travagante favola surreale scritta a elogio della libertà

e a condanna della omo-logazione umana.

Il ritorno dall’Ar-gentina di Gustavo Ra-miro, un emigrante con un bambino da cre-

scere, Cornelio Persico. Una tormentata adolescenza colma di stimoli e desideri incontra il cinema, il miraggio di Via col vento.

L’allontanamento di Padre Don Gnocco, voluta dai notabili di una citta-dina umbra, Villa Tiferno (Citta di Castel-lo, patria di Ciarabelli), dove si mischiano passato, presente e futuro, con l’abolizio-ne dei suoi Misteri liturgici che segnava-no la serena convivenza degli ospiti del manicomio locale, ospitato nell’Alber-go Palazzo dei Pescidoro (Vitelli, massi-ma famiglia tifernate), prelude all’arri-vo di Padre Francesco severo inquisitore, ma schiavo della carne. L’amicizia, il so-gno teatrale porteranno Cornelio a pec-care con Placida, che il religioso consi-dera suo appannaggio, espondendolo all’ignominia e la furfantesca mungitu-ra delle slot machine, lo condannerà al manicomio. Ma il sogno continua, dan-do inizio all’avventura, fatta di bizzarrie, fughe, l’amore, un dono impossibile. Il salto temporale offrirà una conclusione sorprendente ma retta che porta premio, punizione e giustizia.

Patrizia Debicke

Thilliez è un autore esigente con il let-tore. S’avventura

nel territorio, massiccia-mente praticato da ma-estri ma anche da me-diocri imitatori, del ro-manzo sui serial killer. Un sentiero irto di osta-

coli e trabocchetti che prendono la forma del luogo comune, dell’ingenuità, del già visto e rivisto sino alla saturazione. Un filo-ne dove, in mancanza di colpi di genio si richiede al lettore di accettare molte (trop-pe a volte) soluzioni ormai improponibili in nome del brivido. Il commissario Shar-ko si ritrova in un momento difficile legato alla sparizione misteriosa, e ossessionan-te, della giovane moglie, ad affrontare un maniaco che opera sui corpi come fossero opere d’arte. Un essere apparentemente onnipresente e onnisciente che sfida la polizia, si confonde nei vicoli scuri dei club del vizio sadomaso, confonde le tracce evocando antichi castigatori, dilaga nella rete. E forse gli è molto vicino... Per chi da anni si vede proporre questo tipo di thriller ci sono molte ingenuità da ignorare e la co-

ITALIAN SHARIAPaolo GrugniPerdisa , p. 208, € 14,00

IL PAESE DEI PESCIDOROLuca CiarabelliIl Maestrale, p. 192, € 16,00

IL CORPO NERODominique ManottiTropea, p. 287, € 16,90Traduttore E. Borghese

L'IPNOTISTALars KeplerLonganesi, p.594, € 18,60Traduttore A. Bassini

CRIMEIrvine WelshGuanda, p. 384, € 17,50Traduttore M. Bocchiola

LA MACCHIA DEL PECCATOFranck ThilliezNord, p. 380, € 18,60Traduttore M. Ferrari, R. Tappa

Continua a pagina 10 ▶

Page 5: MilanoNera - febbraio 2010

Pugliese, classe 1973. Laureato in Giurisprudenza con una tesi sul mostro di Foligno, ha studiato criminologia. Sce-neggiatore per cinema e televisione. Il suo primo libro è Il suggeritore (Longanesi), con il quale ha vinto numerosi premi tra cui il Bancarella, il Camaiore di letteratu-ra gialla e il Mediterraneo Noir.

Giornalista nato a Napoli, dove vive. E’ Direttore editoriale della casa editrice Ad est dell’equatore e membro dell’asso-ciazione letteraria I Vesuviani.

Autore del romanzo La fabbrica dei suicidi e la raccolta di racconti Le solite cose e di sceneggiature teatrali, televisive e cinematografiche. Il rasoio di Occam (Fanucci) è il suo secondo romanzo.

Giornalista siciliano, vive a Musso-meli (la Villabosco dei suoi libri). Ha pub-blicato Non crescere troppo (2002), Il can-to dell’upupa (2008) e Il diadema di pietra (Cairo), i tre romanzi con protagonista il maresciallo dei carabinieri Saverio Bo-nanno.

Autore di racconti, romanzi e canzo-ni per ragazzi. Alla sua Mussomeli-Villa-bosco ha dedicato due volumi fotografici.

Biologo palermitano prestato alla scrittura. Collabora con numerose rivi-ste italiane e straniere. Nel 2000 ha scritto un radio documentario dedicato ad alcu-ni siti della Sicilia antica.

L’esordio letterario con I delitti di via Medina-Sidonia risale al 1996. I suoi noir metropolitani sono ambientati a Palermo, l’ultimo è Il soffio della valanga (Selle-rio).

Nato a Milano nel 1964. A dodici anni torna, con la famiglia, in Sicilia, a Racal-muto.

Qui nel 1980 fonda il periodico Mal-grado tutto, piccola testata giornalistica che nel primo numero presentava un ar-ticolo di Sciascia.

Prima cronista al Giornale di Sicilia, ora è giornalista al Tg5. Uno per tutti (Sel-lerio) è il suo ultimo romanzo.

Giornalista milanese, è inviato di Li-bero. Dal 1994 segue le più rilevanti in-chieste giudiziarie. I suoi scoop hanno determinato nuove indagini come nel-la guerra tra l’ex ministro Visco e l’ex nu-mero uno della Guardia di finanza Spe-ciale, le intercettazioni di Fiorani e Fazio nell’inchiesta sulle scalate a Bnl e Anton-veneta. Vaticano Spa (Chiarelettere) ha venduto 200mila copie.

Giornalista bolognese. Per otto anni è stato corrispondente da Mosca di Repub-blica, per cui ha ricoperto le sedi di New York, Washington, e attualmente Londra. Nel 1994 ha ricevuto il Premio Europa per il suo reportage sulla rivolta armata nel-le strade di Mosca. Il suo ultimo romanzo, edito da Feltrinelli, è Voglio L’America.

Giornalista bolognese, vive a Londra, ed è corrispondente Rai per il Regno Unito. Cronista per Il Resto del Carlino, dal 1989 in Rai dove si è occupato prima di crona-ca e poi inviato di guerra in Kosovo e Af-ganistan. Arriveranno i fiori del sangue (Mondadori) è un noir ambientato in Ko-sovo, nel martoriato dopoguerra della re-gione balcanica.

Giornalista, è nato a Verona nel 1974. Critico cinematografico, collabora con i quotidiani L'Arena, Bresciaoggi e Il Gior-nale di Vicenza. La felicità dei cani (Mur-sia), è il suo romanzo d’esordio.

Classe '78, scrive storie nere per la narrativa, i fumetti, il cinema e la TV. Vive a Novara, e nel tempo libero fa l’educato-re in una scuola elementare. Ha pubblica-to racconti in diverse antologie e collabo-ra con alcune riviste. Settanta è il secondo capitolo di una trilogia noir sui misteri e le trame della Storia d’Italia dal dopoguerra a Tangentopoli. Il primo volume, Confine di Stato, è edito da Marsilio.

Vive a Milano, dov’è nato nel 1962. Ha pubblicato i romanzi Let it be (Mondado-ri), Mondoserpente (Alacran, 2006) Aiuta-mi (2008). Un suo racconto, 12/9, è appar-so in "Anime nere reloaded" (Mondadori, 2008). Italian Sharia (Perdisa) è il suo ul-timo romanzo.

Nato a Suzzara, vive a Milano. Ha pub-blicato cinque romanzi con protagonista il giornalista hacker Enrico Radeschi: Blue Tango-noir metropolitano e con Mursia, La mano sinistra del diavolo (Premio Ca-maiore 2007), Niente baci alla francese, Gli agenti segreti non piangono (per ragazzi) e L’uomo della pianura. Dal suo Taccui-no di una sbronza (Kowalski) è stato tratto uno spettacolo teatrale. Ideatore e diretto-re del NebbiaGialla, è direttore di Milano-nera e au di MilanoNera Eventi.

Nato a Padova nel 1956, è uno dei maggiori autori europei di noir. Ha esordi-to nel 1994 con il romanzo Il fuggiasco, che ripercorre la sua vicenda umana. E' tradot-to in inglese, francese, tedesco e spagnolo. Autore teatrale, sceneggiatore e collabo-

Assistente capo della polizia di sta-to, ha collaborato come quadro sindaca-le del Siulp di Bologna curando dal 1997 il premio Franco Fedeli. Ha pubblicato nel 2007 il racconto Diaz.

Scrive per la pagina dei libri di Re-pubblica Bologna, Polizia e Democrazia, Thriller Magazine e Delitti di carta. E’au-trice, insieme alla Beccaria di Attentato Imminente (Stampa Alternativa), sulla vi-cenda di Pasquale Juliano.

È giornalista e scrittrice. Per Stampa Alternativa/Nuovi Equilibri, per la quale cura la collana Senza finzione, ha pubbli-cato NoSCOpyright – Storie di malaffare nella società dell’informazione, Permesso d’autore, Bambini di Satana, Uno bianca e trame nere, Pentiti di niente e Attenta-to imminente. Appassionata di fotogra-fia, politica, internet, letteratura horror ed Europa orientale, scrive per il mensile La voce delle voci e dal 2004 ha un blog, Xa-araan.

Lussemburghese dal 1985, risiede dal 1996 a Clervaux, ma trascorre lunghi pe-riodi in Italia per la sua attività.

L’esordio letterario risale al 1999. Con Corbaccio ha pubblicato i romanzi stori-ci L'oro dei Medici e La Gemma del Car-dinale e a marzo uscirà L'uomo dagli oc-chi glauchi.

Cronista e free lance per diversi quo-tidiani, è attualmente redattrice di un set-timanale nazionale. Nel 1995 esordisce con Il Consulente, financial-thriller.

Nel 2005 pubblica Milano solo anda-ta, vincitore del Premio Azzeccagarbugli, cui segue nel 2008 Naviglio Blues, entram-bi i tradotti in Germania. Il suo quarto ro-manzo dossier uscirà nel 2010.

Sceneggiatore e story-editor. È uno dei creatori di Story First, società che si occupa di storie per il cinema, la televisio-ne e l’editoria.

Autore di Questo è il mio sangue (Mondadori), ha partecipato a diverse an-tologie. Segretario dell’Associazione Scrit-tori di Bologna presieduta da Carlo Luca-relli, col quale ha lavorato alla serie TV L'ispettore Coliandro.

Nato a san Giovanni in Persiceto (BO) nel 1971, dove per cinque anni ha gestito una libreria.Ora scrive poesie, ro-manzi per ragazzi, romanzi non di gene-re, e noir.

Scrive anche per la radio, il cinema e la tv. È editor per la Mondadori, e per la Emme produzioni/Qualità cinema. Nel 2008 ha pubblicato Stupido (Mondadori).

ra con quotidiani, riviste. Nel 1995 inizia a La serie dell'Alligatore, l’ultimo capitolo è L’amore del bandito (E/O).

Nata a Bologna, dove vive. Insegna let-tere alle superiori, si occupa di storia con-temporanea e scrive per riviste letterarie, tra cui Thriller Magazine. Autrice di saggi, bio-grafie intellettuali (deledda e Garcia Mar-quez), oltre a racconti per antologie, tra le quali Pink in Noir. Repetita (Perdisa) è il suo romanzo.

Classe 1960, di Sassuolo, è autore di Impasto perfetto, Terre rosse e Nero Balsa-mico tutti editi da Todaro. Protagonista del-la sua trilogia del terrotorio è Carlo Castelli, il giornalista sommelier e detective inflessi-bile, all'opera tra Sassuolo, Maranello e Mo-dena. La sua passione per il giallo è esplo-sa all’università quando ha frequentato un corso sulla scuola hard boiled americana con Guido Fink. Nella città di cemento (To-daro) è il suo ultimo romanzo.

Scrittore e traduttore, soprattutto di thriller. Ha partecipato a varie antologie di racconti. Ha vissuto diversi anni in Messico, dove ha ambientato il suo primo roman-zo, Café Nopal (Alacràn). Autore del giallo storico Cuore di Ferro (Piemme) e del noir Verdenero Il candidato (Edizioni Ambien-te). I discepoli del fuoco esce a febbraio per Piemme.

Narratore e autore di testi poetici e cri-tici. Insegna Teoria e tecniche della scrittu-ra creativa presso la Sapienza di Roma. Tra gli autori italiani di genere più conosciu-ti all'estero, alla produzione maggiore af-fianca una serie di romanzi per ragazzi. Con lo pseudonimo di J.P. Rylan ha scritto alcu-ni romanzi fantasy. Il suo ultimo romanzo è La regola delle ombre (Mondadori).

Torinese di nascita, vive a Parma, gior-nalista de La repubblica. La su prima pub-blicazione è del 1998, un giallo, Ultime noti-zie di una fuga, tratto dalla vicenda Carretta. Il commissario Soneri, protagonista dei suoi romanzi, è approdato in Tv nella serie Neb-bie e Delitti. L’ultima avventura è Il com-missario Soneri e la mano di Dio (Frassi-nelli).

Parmigiano, è nato nel 1959. Ha viag-giato a lungo tra il Centro America e le isole caraibiche. Cronista alla Gazzetta di Parma, per cui si occupa della pagina culturale, ha vinto la prima edizione del Premio Giorna-listico Egisto Corradi. Ha pubblicato due ro-manzi, La fascia del turco e Musica per lo zar, e alcuni libri di racconti. Le ceneri di Bara-coa (Mursia) è il suo ultimo lavoro.

gennaio/febbraio 2010 || Numero 4 - anno IIIM I L A N O • 8 • N E R A | | M I L A N O • 9 • N E R A

NeBBiaGiaLLa L'eveNto

fEbbRAIO 2010ORE 21.00 - INAUGURAZIONE Biblioteca comunale

ORE 21.15 - ITALIAN THRILLERDonato CarrisiMassimo SmithBiblioteca comunale

fEbbRAIO 2010ORE 9.30 A SCUOLA CON L’AUTOREFondazione Scuola Di Arti E Mestieri "F. Bertazzoni" Istituto Tecnico Agrario Statale "P.A. Strozzi"

ORE 10.30 TUTTO IL NERO DELLA SICILIARoberto MistrettaSanto PiazzeseGaetano SavatteriTeatro Politeama

ORE 11.45 MISTERI ITALIANI E VATICANIAntonella BeccariaSimona MammanoGianluigi NuzziTeatro Politeama

ORE 12.45 DIRETTA TELEFONICA CON LA TRASMISSIONE “TUTTI I COLORI DEL GIALLO”Condotta Da Luca Crovi - Rai Radio Due

ORE 15.00 wORkSHOP DI SCRITTURA CREATIVA CON ADELE MARINI Biblioteca Comunale

ORE 15.00 POMERIGGIO COL DETECTIVELAbORATORIO PER RAGAZZI/E DAI 10 AI 12 ANNI a Cura Della Cooperativa Ianua Biblioteca Comunale, Sezione Ragazzi

ORE 16.30 INSIDE COLIANDROI Segreti Della Serie Tratta Dai Romanzi Di Carlo LucarelliMatteo BortolottiAndrea Cotti Biblioteca Comunale

ORE 17.15 DUE CHIACCHIERE E UNA FETTA DI TORTAMerenda A Cura Della Torteria Annapaola, In Compagnia Degli Autori Del Festival Biblioteca Comunale

ORE 17.45 LONDON CALLINGInviati Dalla CaPitale Britannica Alla BassaEnrico FranceschiniStefano TuraTeatro Politeama

ORE 19.00 ITALIA CRIMINALE, IERI E OGGIAdamo DagradiPaolo GrugniSimone SarassoAperitivo Musicale.Buffet Offerto Dalla Boutique Del LatteVilla Collini, Strada Zara Delle ChiavicheServizio Navetta Gratuito Per La Villa Dal Piazzale Delle Poste

ORE 21.00 INVESTIGATORI ATIPICIIL RITORNO DI RADESCHI E DELL’ALLIGATOREMassimo CarlottoPaolo RoversiTeatro Politeama

fEbbRAIO 2010ORE 10.00 L’EMILIA DI SANGUEColazione Con L'autoreMarilù OlivaRoberto ValentiniGran Café

ORE 11.00 IL GIALLO STORICOAlfredo ColittoGiulio LeoniTeatro Politeama

ORE 12.00 FRA LA bASSA E CUbADavide BarilliValerio Varesi Teatro Politeama

ORE 13.00 PRANZO CON GLI AUTORI Ristorante Cavallino Bianco

abbinamenti insoliti per (de)gustare al meglio il festivalNon solo noir al NG ma anche buon cibo e buon vino. i consigli di officina enoica (http://www.officinaenoica.org/)

N umerosi e di gran qualità sono i vini D.O.C. del territorio mantovano.Il più noto è senza dubbio il Lambrusco rosso frizzante. La coltivazione del vitigno nei territori mantova-

ni è documentata già da Virgilio, ma furono i monaci dell’abbazia del polirone a San Benedetto Po a dare l’impulso alla produzio-ne. Nelle zone moreniche verso il Lago di Garda invece si produ-cono i Garda, Colli Mantovani bianco, rosso e rosato ( chiaretto). si producono anche ottimi Barbera, Cabernet, Chardonnay, Merlot e Sauvignon. Che sia Lambrusco rosso e frizzante o bianco e rosato dei Colli Mantovani, l'importante che provenga da piccoli vignaio-li, i cui prodotti siano frutto di una vitivinicoltura e di uno stile di vita improntati al rispetto della natura, alla preservazione dell'am-biente e della biodiversità. Provare per credere "Il Casalone" e "La Fogarina"Azienda Agricola Alberici Amilcare, Via CASALONE, 10 42022- BORETTO - RE - tel. 0522/964658

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GLi oSpiti dELL'EdIzIONE 2009 in alto A. Marini, P. Fogli, S.Mammano e A. Beccaria. Al centro gli autori al ristorante Il Cavallino

Bianco. In basso A. Colitto, R. Valentini, B. Baraldi e P. Roversi.

a cura di Francesca Colletti

DONATO CARRISI ENRICO FRANCESCHINI

MARILU' OLIVA

ROBERTO VALENTINI

ALFREDO COLITTO

GIULIO LEONI

VALERIO VARESI

DAVIDE BARILLI

STEFANO TURA

ADAMO DAGRADI

SIMONE SARASSO

PAOLO GRUGNI

PAOLO ROVERSI

MASSIMO CARLOTTO

MASSIMO SMITH

ANTONELLA BECCARIA

ROBERTO MISTRETTA

PATRIZIA DEBICkE

ADELE MARINI

SANTO PIAZZESE

GAETANO SAVATTERI

MATTEO BORTOLOTTI

GIANLUIGI NUZZI

ANDREA COTTI

SIMONA MAMMANO ®

alla Scoperta del NEbbIAgIALLA 2010Per il quarto anno consecutivo la nebbia della Bassa assume il colore della letteratura. Ritorna il NebbiaGialla Suzzara Noir Festival (WWW.nebbiagialla.it), la rassegna, ideata e diretta dallo scrittore Paolo Roversi, dedicata alla letteratura gialla e noir.Una breve guida per conoscere i protagonisti.

Page 6: MilanoNera - febbraio 2010

receNSioNi

piosa paginazione non aiuta. A merito dell’autore sicuramente si può ascrivere una certa fluidità narrativa (a volte ingrip-pata da lievi imprecisioni di traduzione) e un discreto senso del ritmo. Insomma per gli appassionati, e ancora ce ne sono, del genere una lettura forse prevedibile nel suo svolgimento ma passabilmente avvin-cente. Non piace uno stile e alcune trovate troppo simili a Grangè (lui sì grande affa-bulatore e sempre innovativo) che nascon-dono in quest’opera con qualche anno di età - è del 2003 - , una notevole ingenuità e la volontà di seguire un format di successo. Insomma forse un recupero motivato dal successo (?) dei romanzi precedenti ma forse non una scelta oculata per promuo-vere un autore che, almeno in Italia, non si è dimostrato il ‘caso’ che volva essere. Una lettura di routine, da passatempo, forse più adatta da gustarsi in edizione economica che in cartonato. Il brivido vero sta altrove.

Stefano Di Marino

Un colpo ben stu-diato. Un traffico di armi con una

banana republic del Centroamerica. Ma qualcosa va male, per-ché c’è chi è pronto a eliminare i complici,

pur di intascarsi un mucchio di dollari... New York. Un uomo attraversa a piedi un ponte, in mezzo al traffico. Si muove. Agi-sce. Lo vediamo in faccia a pag. 20. Parla a pag. 28. Il suo nome è Parker, rapinatore free-lance. Qualcuno ha creduto di averlo ucciso. Grave errore... Nata nel 1962 con The Hunter (noto anche, grazie ai film, co-me Point Blank e poi Payback), la serie di romanzi con protagonista Parker, firmata da Donald Westlake come Richard Stark, si fermò nel 1974 a Butcher’s moon, per ri-prendere molti anni dopo da Comeback (1997). A fine 2008 si è di nuovo interrotta, perché Nobody runs forever. Il grande Don non ha avuto il tempo di vedere la splendi-da graphic novel della prima avventura di Parker, alle prese con il suo ex-socio Mal e con l’Organizzazione. Disegni in bianco e nero, puro American dream su un grigio-verde da incubo urbano e chiaroscuri espressionisti da film noir. Un’occasione imperdibile per celebrare il talento di Ri-chard Stark, esaltato dallo stile avvolgente e cupo di Darwyn Cooke.

Giovanni Zucca

G li anni di “piombo” rivisti e riletti dal prof. Alessandro

Orsini, studioso dei fe-nomeni politici e in par-ticolar modo di quelli violenti che hanno ca-ratterizzato il nostro pa-

ese, sono un periodo che suscita ancora un intenso dibattito.

I brigatisti, descritti con accuratez-za di fonti documentali non sono dei pazzi, ma solo degli uomini trasforma-ti in assassini grazie all'ideologia, alla di-sintegrazione del loro stato sociale e in particolar modo alla profonda vocazio-ne mistico-religiosa presente nelle radici del terrorismo rivoluzionario. La chiave di lettura è il fanatismo religioso, da puri-ficatori del mondo i brigatisti intendono instaurare una nuova società in terra. Le storie di Raffaele Fiore, Prospero Gallina-ri, Patrizio Peci, Mario Moretti e tanti altri sono racconti di vita vissute tra clandesti-nità, solitudine e ossessione per la causa ideologica.

La nascita delle Brigate Rosse, se-guendo il percorso dell'autore fu una con-seguenza del processo di mobilitazione sociale che investì l'Italia del dopoguerra. La rapida modernizzazione e l'alienazio-ne della vita moderna non avvenne infat-ti senza traumi, i brigatisti vissero sulla loro pelle la grande trasformazione ed è proprio da questo disagio sociale che sfo-ciò la ribellione al capitalismo attraver-so la lotta armata. Di estrema importan-za il ruolo del Pci che nella fase iniziale appoggiò le manifestazioni di ribellione e di lotta a scopo elettorale, e che nel li-bro viene presentato quasi come man-dante morale della lotta rivoluzionaria. A completare il quadro in appendice anche l'analisi del terrorismo nero neofascista, ma nessuna differenza sostanziale esiste tra brigatista rosso e nero, le motivazio-ni che muovono entrambi sono sempre quelle del rifiuto dell'ordine costituito e della borghesia. L'autore ammette che al-cuni neofascisti eversivi abbiano lavorato come spie per i servizi segreti ma rifiuta la tesi del progetto di golpe anticomuni-sta, in controtendenza con numerosi stu-di storici sul periodo.

Arianna Cameli

Amalia, figlia di un deputato di centro-destra viene trova-

ta cadavere. Sotto accu-sa Manlio, il suo fidan-zato. Nonché figlio di un esponente del cen-trosinistra. La notizia arriva alla sede Rai di

Palermo, il cui direttore, Michele Caruso, decide di darla solo nel tg della notte. Il nuovo noir di Andrea Camilleri parte. Orfano del commissario Montalbano, questa volta. S’intitola La rizzagliata. Che nell’idioma siciliano è una larga rete a forma di campana con maglie strette che si apre in aria e penetra sott’acqua anche grazie al peso di piombini legati alle estremità. I”pisci cchiù stùpiti o cc-chiù lenti” ne restano vittime. Ma solo quelli. Perché “quelli cchiù sperti, viden-no la riti calare, si scansano ‘n tempo”.

Pur in assenza del suo celebre epo-nimo, siamo dinnanzi a un Cammille-

ri d’annata. E se l’organizzazione strut-turale del romanzo rientra nell’alveo del suo filone storico (salvo inserirlo in un contesto attuale), l’humus distillato non cambia di una goccia il tradizionale sa-pore dello scrivere del magnifico autore di Porto Empedocle quando racconta di un delitto e dell’azione del suo commis-sario. Una storia ispirata al caso di Wil-ma Montesi, il cui omicidio nel 1953 die-de vita a uno dei primi esempi di prurito di massa del nostro paese legato a un fat-to di cronaca nera, anche (o soprattutto) a causa il coinvolgimento di Attilio Pic-cioni, rampollo di uno dei notabili de-mocristiani più in vista del tempo.

Il motore della storia non è l’inve-stigazione. Praticamente assente. Mol-to più sangue in quello che si muove at-torno al povero cadavere. I segreti che nascono nelle stanze che contano, le contromosse alle dicerie private subi-to in scena in arene pubbliche, le subli-mi strategie e tattiche di politici interpeti del più autentico bizantinismo del pen-siero, la corruzione come unica acqua capace di irrigare il proprio cammino, il linguaggio come mezzo per accumulare confusione e alimentare il senso del vago e non strumento di chiara comunicazio-ne per informare cosa sta accadendo. E poi letti stracolmi di corna vissute. Non ci sono redenti in queste pagine. Perché mancano gli innocenti. Continua ad ag-girarsi il gattopardo secolare. Più in for-ma che mai. Che governa il lancio della rizzagliata. E i pesci che ne restano impi-gliati sono proprio più fessi.

Corrado Ori Tanzi

In una notte di piog-gia, Francisco Bal-mes detto Paquito,

rappresentante di bi-giotteria, sposato sen-za figli, si imbatte in un invalido su una sedia a rotelle che ha bisogno di aiuto per attraversa-

re la strada. Paquito si offre di spingere la sedia fino all’altro marciapiedi poi, già che c’è, arriva fino a vicolo più in là... Da questo gesto gentile prende l’avvio un classico reato da strada che sfocia in tra-gedia. In un buio da bassifondi, Paquito si ritrova con un coltello puntato alla go-la e deve consegnare al falso invalido tut-to quello che ha addosso. Esegue senza battere ciglio, ma non vuol saperne di se-pararsi da un anello con un grosso rubi-no per difendere il quale viene accoltel-lato a morte. L’indagine finirebbe nel nulla se non ci inciampasse casualmente l’ispettore Méndez, vecchio poliziotto da marciapiede pieno di intuito, di ironia, di cinismo e di malinconia. Seguendo le tracce del gioiello, Méndez vaga per vi-coli di Barcellona che nessun agente di viaggi si sognerebbe di mostrare ai turi-sti, finendo per incontrare un rappresen-tante di biancheria di nome Abel Gime-

no, che porta al dito un anello identico a quello del morto.

Un romanzo pieno di mistero e di umanità, scritto da un grande maestro spagnolo del noir, ma con un fastidioso neo: quello di voler suddividere a tutti i costi l’universo femminile a colpi di ac-cetta: di qua le (poche) donne per bene, di là tutte tutte le altre, invariabilmente assatanate.

Adele Marini

U n killer, che si spac-ciava per cieco per evitare l’ergastolo,

terrorizza la Campania. Carabinieri e polizia gli danno la caccia, ma lui riesce a scappare la-sciando una scia di morti dietro di sé: 18 in

pochi mesi, tra pentiti, commercianti che si rifiutano di pagare il pizzo e spac-ciatori. Fugge in skateboard attraverso le fogne di Trentola, ruba auto e corre sui tetti. Un manager dei rifiuti che per sfug-girgli si consegna allo Stato e racconta come per trent’anni, con la complicità di politici e funzionari corrotti, la camorra ha devastato le terre, le acque e i cieli della Campania.

No, non è una storia nata dalla fan-tasia di un bravo giallista. È pura, atroce e violenta realtà, raccontata dalla croni-sta napoletana de Il Mattino, Daniela de Crescenzo. È la vera storia dello spietato killer del clan dei Casalesi, Giuseppe Se-tola: dal 14 marzo 2008, data in cui il di-fensore di Cicciotto ‘e mezzanotte, al se-colo Francesco Bidognetti, uno dei quat-tro capi del cartello casalese, e Antonio Iovine, legge nell’aula della Corte di assi-se di appello di Napoli il proclama-ricu-sazione che dà il via libera all’epopea di Setola, al 14 gennaio del 2009, data dell’arresto del killer. Il manager dei ri-fiuti è Gaetano Vassallo. Albergatore – suo il Vassallo Park Hotel sulla Domizia-na –sottoposto al salasso di tangenti co-spicue da parte dei clan, potenziale vitti-ma di Setola perché non riesce più a pa-gare, che inizia a raccontare ai giudici i traffici della spazzatura e i collegamenti camorra-politica. “Parla per sei mesi. Quando finisce di raccontare la Campa-nia non è più la stessa”. I politici e i fun-zionari corrotti sono Luigi Cesareo, l’at-tuale presidente della provincia di Napo-li, eletto con il 58 % dei voti nel giugno del 2009 e Nicola Cosentino, coordinato-re del Pdl campano e sottosegretario all’Economia, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa.

La cronistoria, serrata e incalzante, dei dieci terrificanti mesi e la ricostru-zione accurata della perversa trama del malaffare raccontati da una coraggiosa De Crescenzo.

Francesca Colletti

ANATOMIA DELLE BRAlessandro OrsiniRubbettino, p.456, € 24,00

LA RIZZAGLIATAAndrea CamilleriSellerio, p.224, € 13,00

O' CECATODaniela De CrescenzoPironti, p.147, € 12,00

PARkER – IL CACCIATORERichard StarkBD, p. 144, 15 €Traduttore M. Schiavone

LA DAMA DEL kASHMIRFrancisco González LedesmaGiano, p. 256, € 16,50Traduttore H. Lyria

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Ho incontrato Serge Quadrup-pani quest'anno al Marina café Noir, interessantissimo festival di letteratura, musica, teatro e arti varie organizzato dall'Asso-ciazione Culturale Chourmo e

realizzato nelle strade, nelle piazze e negli spazi informali del quartiere Marina e del Centro Storico di Cagliari. Scrittore france-se , classe 1952, è autore di oltre una ventina di libri, molti dei quali noir. In Italia sono stati tradotti solo sette titoli, tra cui L’assas-sina di Belleville, La breve estate dei colchi-ci, La notte di Babbo Natale, tutti pubblica-ti nei Gialli Mondadori. Nell'ottobre 2009 Ë uscito, per Le farfalleî di Marsilio, Rue de la cloche, secondo volume della trilogia com-posta da Y (Metailié 1991 - Marsilio, 2008), Rue de la cloche (Metailié 1992 - Marsilio, 2009) e La Forcenée (Metailié 1993). Quadruppani però non è solo un abilissi-mo narratore di storie, ma è anche tradut-tore (gli statunitensi Stephen King e Philip K. Dick, o gli italiani Valerio Evangelisti, Sandrone Dazieri, Massimo Carlotto, Mar-cello Fois, Giuseppe Montesano, Eraldo Bal-dini, Andrea Camilleri), giornalista (scrive sul quotidiano Libération e sulla rivista Le Monde diplomatique) ed editore letterario (direttore della collana “Biblothèque ita-lienne” pubblicata da Metailié e dedicata al noir italiano). Secondo lei Quadruppani dà il me-glio di sé come traduttore o come scrittore?

Sono due attività che si nutrono a vi-

cenda. Diciamo che vorrei tradurre di meno e scrivere di più. Diciamo che i miei roman-zi, ovviamente, sono ciò che è più vicino a me.Quali sono le tre qualità che deve ave-re uno scrittore?

Uno stile originale, un pensiero forte, la capacità di lasciare parlare la passione.Quali quelle che non possono man-care a un traduttore?

La modestia (deve essere al servizio dello scrittore e dimenticarsi), la creatività, la precisione.Quando si parla di letteratura gialla e noir c’è sempre una gran confusione. Quali sono per lei le differenze prin-cipali tra i due generi?

Il giallo è sapere chi ha ammazzato il piccolo gatto. Il noir perché è stato ammaz-zato. Il primo è soprattutto un gioco men-tale, letteratura di intrattenimento, l'altro è letteratura che insiste sull'atmosfera, sullo sfondo sociale.Si assiste sempre più spesso a feno-meni di contaminazione: il romanzo epico si mischia con il romanzo sen-timentale, la commedie con il dram-ma, il documentario con la fiction e così via. Cosa ne pensa?

Penso che sia una bella cosa, purché le opere siano belle. Gli scrittori che pubblico nella mia collana "Biblothèque italienne" sono tutti più o meno New Italian Epic.Qual è il motivo del sempre crescente interesse dei lettori per il noir?

Forse il noir sa raccontare meglio la re-altà di oggi perché la realtà di oggi assomi-glia sempre di più a un noir.Qual è stata e quale sarà l’evoluzione del noir?

Chi lo sa.Letteratura come intrattenimento o come forma di critica sociale e poli-tica?

Tutte due le cose sono possibili. I miei gusti mi portano più verso la letteratura dove c'è la critica, ma non voglio neanche leggere cose noiose, la critica è efficiente quando è anche divertente.Spesso anche autori di grande inte-resse e che hanno ricevuto importan-ti riconoscimenti, come per esempio Tonino benacquista, non vengono tradotti. Il suo Rue de la cloche, uscito in Francia nel 1992, è stato pubblica-to da Marsilio a ottobre, dopo 17 anni. Quali sono i criteri di scelta utilizzati dalle case editrici?

Lo devi chiedere alle case editrici. Per quello che so, buona parte degli addetti ai la-vori pensano che solo gli americani (e ades-so anche gli svedesi) sappiano scrivere.Tre consigli per un giovane autore.

Leggere, leggere, leggere per scoprire che tutto è già stato scritto. Scrivere, scrive-re, scrivere per scoprire che tutto è ancora da scrivere. Non ascoltare mai consigli ma lavo-rare molto per trovare la tua voce.

Sarah Sajetti

Nel nome di Quadruppani L'iNterviSta

Leggere, scrivere e non ascoltare mai consigli ma lavorare molto per trovare la tua voce. Ecco i consigli dello scrittore francese per i giovani autori. E per i traduttori, modestia, creatività e precisione.

L'aUtore e tradUttore Serge Quadruppani è nato a La Crau nel 1952. Attivista di si-nistra e libertario, traduttore, giornalista per Libération e Le Monde diplomatique.

gennaio/febbraio 2010 | | M I L A N O • 1 3 • N E R A

I miei gusti mi portano più verso la letteratura dove c'è la critica, ma non voglio neanche leggere cose noiose, la critica è efficiente quando è anche divertente.

Un romanzo che non tradisce chi ama gliomicidi sulla carta e allo stesso tempo è

un’autentica rivelazione per chi ha sempreconsiderato i gialli letteratura di serie B.

«la Repubblica»

Il noir arriva nello sfavillantemondo della pubblicità. Da leggere.

«Libero»

Un inatteso ritorno alle atmosfere ormaidi culto del noir cinematografico

italiano anni Settanta.«TTL La Stampa»

ALTA TENSIONE

www.mursia.com

BASSO PREZZO

I SUPERECONOMICIMURSIA

iL romaNzo

RUE DE LA CLOCHESerge QuadruppaniMarsilio, p. 320, 17,00 €Traduttore M. Loria

Page 8: MilanoNera - febbraio 2010

Direttore editoriale della Fandan-go, casa editrice romana nata nel 1999 dall’omonima società di produzione e distribuzione ci-nematografica e televisiva, Ma-rio Desiati è autore di romanzi

tra i quali Neppure quando è notte (Pe-quod) e Il paese delle spose infelici (Mon-dadori).

Com’è stato il tuo arrivo e la tua espe-rienza in Fandango?

Quando sono arrivato ormai un anno fa ero molto spaventato, ma alla luce dei primi 12 mesi abbiamo raggiunto un bel-lissimo risultato, ossia quello di triplica-re il fatturato e dimezzare i resi e abbiamo lanciato sei esordienti.

Come selezioni gli autori e le scelte editoriali spesso controcorrente?

Nella collana Galleria Fandango stia-mo esplorando generi narrativi meno convenzionali (reportage, racconti), nel-la collana di Baricco e Voltolini invece gli esordienti selezionati sono voci molto par-ticolari che magari il grande mercato edi-toriale ignora perché troppo alte e difficili.

Qualche anticipazione su novità e prossime uscite Fandango?

Un esordiente che si chiama Emma-nuele Bianco, il suo romanzo Tiratori scel-ti è un disturbante ritratto dell’Italia con-temporanea multietnica, consumistica, precaria e sostanzialmente sotto perenne effetto di stupefacenti.

Chi è Selenia Orzella? Partiamo con la do-manda più difficile del mondo. Ci pro-vo...Sono una ragaz-za pugliese, di Taran-

to per la precisione, che vive a Roma da ormai tredici anni e che ha una passione fortissima per la recitazione e per la dan-za.Sono una che raramente si tira indietro, che ama osser-vare gli altri e magari avere un confronto,che ha comunque le sue paranoie e che dai mo-menti no cerca di tirare fuori (o almeno ci prova) qualcosa di buono. Ah! Sarà scontato, ma mi piace andare al cinema al-meno due volte a settimana.

Come hai iniziato la tua car-riera?

Mio padre mi ha trasmesso la passione per l'arte (lui era un condutto-re televisivo di un'emittente pugliese) cre-do derivi tutto da li...Io, come tutte le bam-bine volevo fare la ballerina e una mia vecchia insegnante che mi consigliò l'Ac-cademia Nazionale di danza. Mi sono tra-sferita a Roma, mi sono diplomata li e ho avuto la fortuna di iniziare a lavorare subi-to. Ho fatto alcuni programmi televisivi in qualità di ballerina (C'è posta per te, Do-menica in), una fiction (Grandi domani) e alcuni videoclip tra cui Semplicemente-Zeroassoluto. Poi ho seguito dei seminari di recitazione e ho girato Marpiccolo che è stato presentato al Festival di Roma 2009. Un'esperienza incredibile. Attualmente frequento un corso di teatro perchè vorrei diventare una brava attrice.

Racconta il tuo ultimo lavoro in 30 parole

Marpiccolo è un film di Alessandro di Robilant ed è la storia di un ragazzo che vive in un quartiere della periferia di Ta-ranto, in una realtà che sembra inghiottir-lo ma dalla quale invece verrà fuori grazie all'aiuto di chi gli vuole bene.

illustra il tuo personaggio in 20 paroleInterpreto Stella, la sua fidanzata. E'

lei che,quando tutti gli hanno voltato le spalle, è li che lo aspetta e lo convince ad andar via da quella realtà.

Un'anteprima del tuo prossimo lavoro in 10 parole.

Al momento studio e aspetto delle ri-sposte. Incrocio le dita!

iL perSoNaGGio L'attrice

La Fandango di desiati La stella del sudParla Selenia Orzella, protagonista di Marpiccolo, il film di Alessandro Robilant, definito la Gomorra tarantina

Classe 1977, pugliese, è stato capo-redattore della rivista Nuovi Argomenti ed editor junior della Mondadori.

Cristina Marra Francesca Colletti

Page 9: MilanoNera - febbraio 2010