tecniche infermieristiche

417
DEttO STESSO EDITORE AA. W. - L'inglese medico essenziole Andreoni B. - Assistenzo domiciliore integroto Angelefii 1.R., Gozzonigo V. - Scienze umone. Storio, filosofio ed eticogenerole dello medicino Antonoci A., De Arcongelis A., PoggiA. - Medicinoclinicc Associozione Infermieri diAssistenzo Oncologico - Assistenzo infermieristico in oncologio Associozione Infermieri di UrologioOspedoliero - Linee guido sul coteterismo uretro-vescicole Associozione Infermieristico per lo Studiodelle lesioni Cutonee - Le ulceredell'orto inferiore Associozione Nozionole lnfermieri Neuroscienze - Procedure, protocolli e linee guido di ossi- stenzo infermieristico Berlozzoni G. - Medicino e chirurgio d'urgenzo e teropio intensivo Bistoni F., Nicoletti G., NicolosiV.M. - Microbiologio e microbiologio clinico BossiA., Conte [., CoÉinovis 1., MordocchiniV. - Fisico medico,stotistico, informotico coneshoriR.,Guerro[. - Antropologio, psicologio generole e pedogogio corinci P., GoudioE.,Morinozzi G. - Anotomioumonoe istolooio Cottrorini P. - Bioetico - ll edizione Di Orio F. - lgiene, epidemiologio e stotistico medico Eusebi F.,Gotti E. - Fisiologio e Scienzo dell'olimentozione FrotiP. - Diritto sonitorio, deontologio generole e bioetico opplicoto Goston A., Goston C.M. - Psichiotrio e igienementole Gioio A. - L'infermiere e il moloto cordioco Hess C.T. - Guido clinico ollo curo dellelesioni cutonee lunodeiM., Curtoni 5. - Biologio e genetico lusignoni M., Mongiocovolli B., Cosoti M. - Infermieristico generole e orgonizzozione dello pro- tessione MonzoniE. - Storio e filosofio dell'ossistenzo infermieristico MercuelA. e coll. - Colloquio e relozione d'oiuto NetterF.H. - Atlonte di onotomio umono Ortelli5. - Metodologio infermieristico opplicoto Poreros t.C. - Internet e medicino - lll edizione(conCD-Rom) Quevouvilliers J., Perlemuier [. e coll. - Dizionorio medicodell'infermiere Sontoni A., GirelliG., Gondolfo G.M. - lmmunologio, immunoemotologio e potologio diognosti- co cilntco Per uno consultozione dell'intero cotologo, visitoteil sito Internet \,v\Mtv.mqsson.it

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Page 1: tecniche infermieristiche

DEttO STESSO EDITORE

AA. W. - L' inglese medico essenzioleAndreoni B. - Assistenzo domici l iore integrotoAngelef i i 1.R., Gozzonigo V. - Scienze umone. Storio, f i losofio ed et ico generole del lo medicinoAntonoci A., De Arcongelis A., PoggiA. - Medicino cl iniccAssociozione Infermieri diAssistenzo Oncologico - Assistenzo infermieristico in oncologioAssociozione Infermieri di Urologio Ospedoliero - Linee guido sul coteterismo uretro-vescicoleAssociozione Infermieristico per lo Studio delle lesioni Cutonee - Le ulcere dell'orto inferioreAssociozione Nozionole lnfermieri Neuroscienze - Procedure, protocolli e linee guido di ossi-

stenzo infermierist icoBerlozzoni G. - Medicino e chirurgio d'urgenzo e teropio intensivoBistoni F., Nicolett i G., NicolosiV.M. - Microbiologio e microbiologio cl inicoBossiA., Conte [. , CoÉinovis 1., MordocchiniV. - Fisico medico, stot ist ico, informoticoconeshori R., Guerro [. - Antropologio, psicologio generole e pedogogiocorinci P., Goudio E., Morinozzi G. - Anotomio umono e istolooioCottrorini P. - Bioetico - l l edizioneDi Orio F. - lgiene, epidemiologio e stot ist ico medicoEusebi F., Gott i E. - Fisiologio e Scienzo del l 'ol imentozioneFroti P. - Dir i t to sonitorio, deontologio generole e bioetico oppl icotoGoston A., Goston C.M. - Psichiotr io e igiene mentoleGioio A. - L' infermiere e i l moloto cordiocoHess C.T. - Guido c l in ico o l lo curo de l le les ion i cutoneelunodeiM., Curtoni 5. - Biologio e geneticolusignoni M., Mongiocovol l i B., Cosoti M. - Infermierist ico generole e orgonizzozione del lo pro-

tess ioneMonzoni E. - Storio e f i losofio del l 'ossistenzo infermierist icoMercuelA. e co l l . - Col loqu io e re loz ione d 'o iu toNetter F.H. - Atlonte di onotomio umonoOrtel l i 5. - Metodologio infermierist ico oppl icotoPoreros t.C. - Internet e medicino - l l l edizione (con CD-Rom)Quevouvi l l iers J., Perlemuier [ . e col l . - Dizionorio medico del l ' infermiereSontoni A., Girel l i G., Gondolfo G.M. - lmmunologio, immunoemotologio e potologio diognosti-

c o c i l n t c o

Per uno consul tozione del l ' intero cotologo,

visitote i l sito Internet \,v\Mtv.mqsson.it

Page 2: tecniche infermieristiche

A curo di Moriso Cqntorelli e Luigi Froti

-.role del lo medicino

o in oncolog iono uretrovescicoleJel l 'orto inferiorer l inee gu ido d i oss i -

nformotico

tizzozione dello oro-

poto log io d iognost i -

TecnicheinferrnieristicheCecilia SironiStefania Di MauroEnrico MalinvernoAntonella ColomboAntonio GalantinoMonica BianchiAnna Giudici

MASSON

Page 3: tecniche infermieristiche

Ttttte lc coltit, t l<'vttn() l)()t 'tdr( i l L ortlnt.s.st'gnrt tlallu .SIAE

O Massc' rn S p.A - Mi lano1998 - P r ima ed iz ionc1999 - Ristarnpa corrct tu2000 - Ristantpa2001 - Ristanrpa2003 - RistarnpaPrinted in I ta ly

Fotografie : Antonio Galanti nc'rDisegni : Claudio Pert i le . Margher i ta Sir t tn i

I d i r i t t i d i t raduzionc. c l i memorizzazione elet t ronica.z ia le. cor-r quals iasi l Ì lezzo (cornpresi i rn icrol ' i lnr e lePaesi .

d i r iproduzionc e adat tantento tota le o p i ì r -c r tp i c l ì r l os tu t i chc ) . s ( )no I ' i se rv l r t i pc t ' t u t t i i

Cecilia Sirttare del DipF. Macchi"tico e DocedegLi Studi t

Stefania D" Ospedalesede di Mo'Srudi di Mil

Enrico Mana l í in serDipctrtimerMacchi" diMedicina e

Antonio GprofessionaDipartimerMacchi" dFacoltà di t

Tut tav ia i l l e t to rc po t rà e f fè t tua re fb tocop ie pc r us ( ) pe rsona le ne i l i n t i t i c le l l 5%,de l p rcsen tevolume dictro p i ìsamento al la SIAE dcl crrnrpenso previsto dal l 'ar t . 6t ì . comma 4. dcl la lc-ege 22apr i l e l 94 l n .633 ovvc ro da l l ' ucco rc lo s t i pu la to t ra S IAE. A IE . SNS e CNA. CONFARTIGIA-NATO, CASA. CLAAI . CONFCOMMI IRCIO. CONFESERCENTI i l l 8 d i cc rnb re 2000 .

Le nproduzioni ad uso di l ' lèrentc da c lLrel lo pclsonale potrann() avvenire. pcr un nulnel 'o d i paginenon supcr icrrc 'a l l5%' dcl prescnte volunre. solo a scgr, r i to d i speci f - ica autor izztut ionc r i lasciata daAIDRO. v ia de l l c t s rbe 2 .20121 M i lano . te le f ' ux 02 809-506 . c - rna i l : a id ro@) io l . i t

tl l M AS S O N A McctiMeclia co,npanyMasson S.p.A - V ia MLrz io At tcndokr dct to Sfbrza 119.20141 N, l i lano - TeI .02. .57. ;19. -52.1Fax 02. -57. -19.52.311 - E- rna i l : l ib r i .conrm@rrnasson. i t - S i to In ternct : www.masson. i t

starnparc r. tcl rncsc cl i rnarzo 2(X). j prcssct a r . l . - Borghet to L r id ig iano (Lo)

Page 4: tecniche infermieristiche

Cecilia Sironi, I.I.D. - Resportsabiletare del Dipartimento inf'e rmie ristic'o,F. Macchi" di Vare,re, con t'un7.ioni ditico e Docente del Corso DUI delladepli Studi dell' Insubria.

del Settore Formazione di base e complemen-Az.ienda o.spedaliera "Ospedale di Circolo eC o rt rd i nctt o re de I I' I n s e gname nto t e c nic o - p ra -Facoltit di Medic'ina e Chirurgicr, Università

Stefania Di Mauro, I.I.D. - Caposula in serviz.io presso l'Az,ienda ospedaliera"Ospedale S. Gerardo" di Monza, con.funzioni di Docente e Tutor del Corso DIJI,sede di Monza, della Facoltà di Medicina e Chirurgia di Milano, íJniversità degtiStudi di Milano.

Enrico Malinverno, I.I.D. - Antonella Colombo, D.D.S.l. - Infermieri professio-na l i in serv iz . io p resso i l Se t to re Formaz ione d i base e complementare de lDipartimento infermieristico, Az,ienda ospedaliera "Ospedale di Circolo e F.Macchi" di Varese, con funzioni di Doc'enti e Tutor del Cor,so DUI della Facoltà diMedicina e Chirurgia, Università degli Studi dell'ln,subria.

Antonio Galantino, I.P. - Monica Bianchi, I.P. - Anna Giudici, I.P. - InfermieriproJ'essionali in servi<.io presso il Settore Formazione di base e complementare delDipartimento infermieristic'o, Az.ienda o.spedaliera "O,spedale di Circokt e F.Macchi" di Varese, con funz.ioni di Assi.stenti di t iroc'irt io del Corso DUI dellaFocoltà di Medicina e Chirurgia, Università degli Stucli clell'lnsubria.

tamento totale o par-no r isen'at i per tutt i i

Jel l5?i del presenterma J. del la legge 22;A. CONFARTIGIA_:embre 2000.

un numero di paginezzaztone r i lasciata dao l . i t

0 t . 57 .+9 .52 . lrasson. i t

het to Lod i -c iano (Lo)

V

Page 5: tecniche infermieristiche

In un documento dell'Organiz:azione Moncliale della Sanità sulla ricerca infermie-ristica viene prospettato un cambictntento, Lu1 passaggio ad una assistenza comples-sa, che richiede, da parte dell'infermiere, giudizio autonomo, decisione ponderatabasata sulla conoscenza del proprio lavoro e sulle informazioni che possiede e,inoltre, doti di creatività ed iniziativa.Nello stesso documento, tra l'altrut, si legge: "Nella prrfessione infermieristica,come in altre richieste di prestazione di sen,i:i, le a:,ioni da compiere sono dettateda un certo numero di principi. In altri termini, l'assistenza infermieristica det,eavere il suo fondamento su principi scientiJici. Per c:ui anche la formazione degliinfermieri comprende l'insegnantento di cliscipline quali I'anatomia, la psicologict,lafisiologia, la sociologia ecc., cosi conte Ia scienza infermieristica.Le conoscenze che esige la professione irferntieristica si bttsano su una moltitudinedi fatti, concetti, principi e teorie. Lct scien:a inJermieristica è ntolto improntata allescienze mediche, biologiche e sociali; ma principalmente desc'rit'e e spiega i prohle-mi e I' as sistenza infe rmie ristica ".In ltalia l'opportunità di un passaggio dall'assisten:a semplice all'assistenzo com-plessa puit essere data dall'avvenuto c'ambiantento legislativo della forntazione.Infatti, il passaggio clella Jòrmazione infermieristica in Universitìi, ove sono pret,istii Corsi di Laurea e di Laurea Specialistic'a, può essere l'occasione per formulareobiettivi pe rseguibili, quali :

' la capacità di elaborare propri modelli, non mutuati da altre pnfessiurti, in graclodi elevare lo quctlità dell'assistenza infermieristica;

' il ricorutscimento dell'inJèrntiere quale professionista che risponde ad una neces-sità dello società e, di cortseguen:a, ucqui.sist'e una diversa imntogine sociole.

Atalfine i l "nlontentoJormativo" viene ricortosciuto come il più ricettit,o per l 'ac'-quisizione e l 'arricchintento delle conoscen:e, nonché per ipotizzare un cambia-mento, essendo quello il periodo nel qttale viene furmato il prcftssionista.Infatti il professionista inferntiere, risultato del nuot,o curric'ulum universitario,verrà posto srtccessit,amente nell'eserci:io prufessionale quale portatore di alcune

WI

Page 6: tecniche infermieristiche

Presentazione della Collana

Saranzie da oJfrire ulla cctmurtità che riceve assistenza infermieristit'o e fra questericono s c e p río ritn ri e :

' che l'assisten:ct infermieristica risponcla ai bisogrtí detle persone e non cti t,incolidelle istituzioni o di altre proJessiorti;

' che i singoli prrtfessionisti infermieri e la professione non abbiarut sc.opi etic'a-mente in contrasto tra loro ma integrati attrav,ersrt regole predefinite;

' che t''i sia quindi un sistenta frtrntativo c:he prepari prrfe,ssiortisti ultanrcnte quali-Jicati e pertanto capaci e competenti;

' che vi sia un modello di regolamenta:ione e di sviluppo della professione r:he per-metta cli garantire il ntanteninlento della ('ompeten:a a fronte tlei camhiamentiche intenengono nelle scien:e.

Que'sta è la filosofia c'he ha guidato gli autrtri nella stesura clí questa Collema, chesegue l'imposta:.ione dell'ordinemtento didattico clel Corso tli Laurea per la prepa-rctzione dell'inferniere e che, perfac'ilitare gli studenti, ha pret,isto ic'rntenuti rteitesti in rela:,ione ai contenuti dei crtrsi e agli esani da sostenere; ogtti testo, infatti,corrisponde acl utt corso irtteerato e lu scansione dei progratnmi (e clei testi) è coor-dinata in senso verticole, sicché i conc'etti teorici e le loro applica:ioni sono.finali:.-zati a raggiungere gli obiettit'i contplessit,i proftssionali::ctnti del Cor,so.La Collana può essere altresì utile per agevolare i crtrsi di.frtrnur:.ione permonetlte,sempre pii.r richiesti per yenire incontro alle esigen:,e cli aggiomanrcnto culturale etecnico degli infermieri ,qiù introtlotti nel mondo del lat,oro.

MaRrsa CnNTRRET-LI - Lutcr Fnnrr

Questo testDirettori dteducativi dcostante ri1che orientatecniche acdal primoquesta pubI " anno ac<Avendo detecniche da

significafilosofiaimportarStudentigrado crri discent:

ln ogni carapprendereutthzzatt ctutte le finrI contenutiapprofondiplici a quesono ritenumente allamier ist icoguída.I criteri solsvo l te in a

Page 7: tecniche infermieristiche

tristicct e fra que,ste

)tte e nqn ai vincoli

bbicuto scopi etica-efinite;sti altantente quali-

trofes.sione che per-re dei cambiomenti

Urcsta Collana, cheTurea per la prepa-'isto i cctntenuti dei: ogrri testz, inJatti,(e dei testi) è clor-' ct :i orti s on o .fina I i : -'l Corso.s:ione permanente,runrcntl culturale e

.RELLI - LUICI FNNTI

Questo testo di tecniche infermieristiche si colloca, in l inea con quanto espresso daiDirettori della presente Collana, come contributo al raggiungimento degli obiettivieducativi del triennio per Infermiere espressi da Cantarelli nei primo volume ( ). Ilcostante riferimento per la sua stesura è stato infatti lo stesso Modello concettualeche orienta anche gli altri l ibri di Scienze infermieristiche. L'apprendimento delletecniche accompagna lo studente Infermiere sin dall'inizio del suo iter formativo,dal primo semestre del lo anno di corso. Ciò fa assumere particolare ri levanza aquesta pubblicazione che potrà essere suggerita per I 'adozione dai primi mesi dello anno accademico e accompagnare lo studente per tutto il triennio.Avendo degli ovvi vincoli editoriali, è stata operata una selezione delle proceduretecniche da trattare in riferimento agli Atti infermieristici secondo i seguenti criteri:

' significatività all ' interno del Modello concettuale adottato e congruenza con lafilosofia ad esso sottesa:

. importanza per l 'apprendimento delle attività clinicheStudenti di un Corso di Laurea:

. grado crescente di complessità delle procedure tecnichei d iscent i .

svolte nel triennio dagli

sia per i docenti che per

In ogni caso, la maggior propensione ed i l più vivo interesse degli Studenti adapprendere le abil ità manuali proprie del professionista Infermiere possono essereutll izzati come rinforzo motivazionale per stimolarli a rif lettere sulle Azioni ditutte le finalità del continuum.I contenuti sono stati proposti in modo da consentire agli Studenti un successivoapprofondimento delle conoscenze necessarie per attuare dalle procedure più sem-plici a quelle più complesse. Nell 'approccio infermieristico più corrente, inf-atti,sono ritenute generalmente più diffìci l i le procedure in cui ci si sostituisce total-mente alla persona. Si invita, invece, a rif lettere sulla complessità del ruolo infer-mier ist ico in s i tuazioni dove sono r ichiest i intervent i d i preval ente indir iz,z,o eguida.I criteri sopra esposti hanno portato all 'esclusione delle tecniche infèrmieristichesvo l te in a ree c l in iche ad a l ta c r i t i c i tà per la v i ta de l la persona, tecn iche che

u

( ) V e d i C a n t a r e l l i M . , / /M o d e l l o c l e l l e P r e s t a z i o n ii n l ' e r m i e r i s t i c h e , M a s s o n ,M i l a n o , 1 9 9 6 , p . V l l .

Page 8: tecniche infermieristiche

( t C a n t a r e l l i1 1 4 .

M. , o1 t . c i t . , 1 t .

stati sceltiproceduretiene cont(delle attivi

. Assicurr

. Assicurr

. Assicurr

. Assicurr

. Assicur

. Assicur

. Assicur

. Assicur

. Assicur

. Applica

. Eseguir

Più precisspunti pergrafo cheseguita dasono int i tDefiniziorinfine, PrrPer quant,raggiungirdi insistersempre inrnieristichtiva che catteggiamlogic i , è sL'intento,tantente pNe l le Cocogni t iv ipubblicazsempre lzapprendirNegli Atteseguire Idiverse restiche delspiegaziomaterialeper le sueAl termirautovalustudenti c

Prefazione

dovranno essere trattate in testi per la formazione continua e I 'aggiornamento delpersonale operante in settori specialistici e in manuali per i futuri studenti dei corsid i form azione complementare dell' As s i s tenza infermieri stica.La scelta è stata "sofferta": ci è spiaciuto, infatti, escludere alcune tecniche di base,quali ad esempio quelle messe in atto dall'Infermiere per Monitorare lo steúo dellac'ute e delle ntucose o per Fornire ausil i Tter l 'el iminazione, in quanto siamo bencoscienti che la complessità di qualsiasi Atto infermieristico è legata all'unicità ealle peculiari caratteristiche anche cliniche della persona assistita. Si è cercato di for-nire allo studente alcune sintetiche conoscenze fondamentali con delle Schede tec-niche al termine del libro che precisano le modalità di svolgimento di alcune tecni-che di base fornendo anche elementi teorici su mezzi e metodi sottintesi nelle proce-dure descritte nel testo (detergenti, disinfezione e disinfettanti, sterrlizzazione, ecc.).

Gli Atti trattati non sono esposti sempre intendendoli rivolti a persone che richiedo-no interventi dall ' indiri::,o alla sosritu:,ione ('). Ogni capitolo, corrispondente adogni singola Prestazione inf'ermieristica, rnizia con una breve Premessa sulla suastrutturazione e sulle procedure tecniche trattate. La fìnalità di ogni Atto e procedu-ra compare sempre sia nei vari paragrafi che nell ' indice del l ibro.Ovviamente non deve essere mai dimenticato che lo scopo di tali schematizzazioniè meramente didattico: la filosofia sottesa al Modello delle Prestazioni infermieri-stiche e a tutte le Azioni e Atti è quella della più completa valorizzazione dell 'uni-cità di ogni singola persona. È infatti praticamente impossibile prevedere o standar-drzzare in modo rigido e prescritt ivo ciò che I 'Infermiere decide di volta in voltanelle diverse situazioni.

Prima di delineare più precisamente i contenuti e I'articolazione del testo è oppor-tuno ribadire a chi è rivolto. Si è già detto, innanzitutto, che è un testo per gliStudenti del Corso di Laurea per Infermiere, ma non solo. Essendo un risultato dellavoro svolto in questi anni a partire dall 'adozione del Modello delle Prestazioniinfermieristiche sia per la programmazione teorica del triennio che per quella delleattività cliniche, è i l frutto dell ' insegnamento, delle esercitazioni e delle attività pra-tiche condotte dagli Assistenti di tirocinio e dai Tutor del corso di Varese. Si sug-gerisce quindi a tutti quegli Infermieri che, presso le sedi universitarie e presso leUnità operat ive ospedal iere e terr i tor ia l i , seguono più diret tamente gl i student iinfermieri. Ma non solo. Vista la sempre maggiore diffusione del Modello dellePrestazioni infermieristiche in diverse Regioni e Aziende sanitarie italiane, specielegata all 'elaborazione di strumenti infermieristici di raccolta dati (schede e cartellei n f e r m i e r i s t i c h e ) . c i p a r e c h e q u e s t o t e s t o p o s s a e s s e r e u t i l e a t u t t i q u e g l iInfermieri che stanno da tempo impiegando con entusiasmo le loro energie permigliorare la propria professionalità.

Il primo capitolo connette alcuni contenuti teorici disciplinari fondamentali con i lmetodo, gli strumenti e le tecniche infermieristiche, accennando al loro insegna-mento nel corso per Infermiere alla luce dell 'esperienza maturata in questi anni diinsegnamento.

Dal secondo al dodicesimo capitolo si entra nel vivo dell 'assistenza di base. Ognicapitolo si occupa di una Prestazione infermieristica partendo da alcuni spunti perraccogliere i dati sul bisogno corrispondente. Della Prestazione infermieristica sono

X

Page 9: tecniche infermieristiche

aggiornamento delri studenti dei corsi

te tecniche di base,rrlre lo stato dellaquanto siamo benlegata all 'unicità eSi è cercato di for-

r delle Schede tec-nto di a lcune tecni-t t intesi nel le proce-nlizzaztone, ecc.).

rsone che richiedo-conispondente ad

'remessa sulla suatni Atto e procedu-

li schematrzzazioni; tazioni infermier i -' izzazione del l 'uni-revedere o standar-le di volta in volta

: del testo è oppor-è un testo per gl i

rdo un risultato delo delle Prestazioni:he per quella dellee del le at t iv i tà pra-r di Varese. Si sug-,rsitarie e presso lemente gl i student idel Modello dellerrie italiane, specie:i (schede e cartellet i l e a t u t t i q u e g l ile loro energie per

bndamentali con i llo al loro insegna-ta in questi anni di

enza di base. Ognia alcuni spunti pernfermieristica son<r

Prefazione

stati scelti le Azioni e gli Atti da spiegerre con la logica del Modello concettuale. Leprocedure sono trattate, all ' interno di ogni Prestazione, nell 'ordine seguente, chetiene conto della successione seguita prevalentemente nell ' insegnamento teorico edel le at t iv i tà svol te dagl i student i nel le sedi d i t i rocinio dal l " a l 3 ' anno di corso:

. Assicurare I ' interazione nel la comunicazione cap.2

. Assicurare un ambiente sicuro cap. 3

. Assicurare I ' ig iene cap. 4

. Assicurare i l movintento cap. 5

. Assicurare I 'e l iminazione ur inar ia e intest inale cap. 6

. Assicurare I 'a l imentazione e I ' idratazione cap.7

. Assicurare i l r iposo e i l sonno cap. 8

. Assicurare la respirazione cap. 9

. Assicurare la funzione cardiocircolatoria cap. l0

. Applicare le procedure terapeutiche cap. I I

. Eseguire le procedure diagnostiche cap. 12

Più precisamente, ogni capitolo è strutturato come segue. Dopo la Premessa e glispunti per effèttuare la Raccolta dati sul bisogno compare il titolo di ogni para-grafo che corr isponde al l 'At to preceduto dal la dic i tura Procedimento tecnicoseguita dalla finalitù. Le parti successive, comuni ad ogni Procedimento tecnico,sono int i to late: Obiet t iv i d idat t ic i ( in aggiunta a quel l i general i del capi to lo) .Definizione e scopo/i, Conoscenze frnalizzate alla tecnica. Atti di supporto e,infine. Procedura.Per quanto riguarda gli obiettivi didattici, si è scelto di avere presente non solo i lraggiungimento delle petJornrunc'e tecniche e manuali da parte dello Studente, madi insistere sulla verif ica delle conoscenze necessarie al profèssionista per esseresempre in grado di decidere sul "quando, dove, quale e come" delle tecniche infèr-mieristiche. Negli obiettivi da raggiungere sono sempre implicate sia la sf-era cogni-tiva che quella motoria e, se non emergono particolarmente la valutazione degliatteggiamenti, della qualità della relazione con la persona e i princìpi etici e deonto-logici, è solo perché pareva una forzatura la loro valutazione in situazioni simulate.L'intento, comunque, è stato quello di fbrmulare obiettivi anche raggiungibll i t l iret-tamente presso le sedi del tiroc'inio clinico.Nelle Conoscenze finalizzate alla tecnica si è inteso selezionare gli elementicogni t iv i minimi di r i fèr imento che sono più approfondi tamente t rat tat i in al t repubblicazioni e più specifìcamente negli altri testi di questa Collana. I l fìne è srarosempre la spiegazione del le tecniche e I ' impiego del testo per I ' insegnamento eapprendimento tecnico-pratico (sala esercitazione, unità operative).Negli Atti di supporto è prevista anche I'elencazione del materiale occorrente pereseguire I 'Atto infermieristico. Viste le dif lèrenze esistenti nell 'uso di materiale tradiverse realtà operative, si è tralasciato di specifìcare dettagliatamente le caratteri-stiche del materiale lasciando ai Docenti di declinare le indicazioni e integrare lespiegazioni. Ad esempio, ove non specifìcato, i guanti sono sempre monouso; 1lmateriale è l l polieti lene (meno costoso) o rl lutt ice, a volte specifìcamente richiestoper le sue caratteristiche.Al termine di ogni capitolo compaiono la bibliografîa di riferimento, schede diautovalutazione utrhzzate per valutare l'apprendimento delle abilità da parte deglistudenti o dei brevi test di autovalutazione. La definizione accurata desli obiettivi

XI

Page 10: tecniche infermieristiche

Prefazione

specifici consente infatti agli Studenti e ai Docenti di costruire agilmente più di 500domande di valutazione dell ' apprendimento teorico-pratico.Al termine del testo si è deciso di allegare le Schede tecniche sui seguenti argo-menti: I) {giene e sicurezza dell ' infèrmiere; II) Detergenti, disinf-ettanti e antisetti-c i ; I I I ) S t e r i l i z z a z i o n e ; I V ) L a v a g g i o d e l l e m a n i ; V ) U s o d e i g u a n t i ; V I )Rifacimento del letto l ibero; VII) Rifacimento del letto occupato; VIII) Strumentichirurgici comunemente impiegati nell ' assistenza infermieristica.Infine, sono state riportate le pagine comprensive di tutte le Azioni e gli Atti perogni Prestazione infèrmieristica dal testo di Marisa Cantarell i .

Un testo come questo non può che risentire, oltre che dello stato attuale delle cono-scenze, delle diverse esperienze cliniche degli Autori all ' interno di diffèrenti ambitisanitari. Per renderlo uno strumento sempre più uti le e adeguato alla realtà italianaconfidiamo nei suggerimenti e pareri da parte di tutti i Colleghi. In ogni caso sivuole concludere questa prefazione sottol ineando calorosamente I ' inel iminabi leruolo dell ' Infermiere docente che solo può insegnare I 'Assistenza infermieristica,disciplina e arte, alle nuove generazioni di professionisti.

Questa pubblicazione non avrebbe mai visto la luce senza il collegiale lavoro degliAutori, fra i quali Antonio Galantino ha anche dovuto trasferire in ambito profès-sionale i l suo interesse per la fotografìa. Si ringraziano in particolare i colleghiDiego Brambi l la (Autore del le schede), Gi l io la Baccin e Nadia Bosio e i d isponibi-l iss imi e bravissimi disesnator i : Claudio Pert i le e Marsher i ta Sironi .

CEcr l rn SrnoNr

AutoriPresentaziorPrefazione..

Capitolo 1 -

l . I I nsegn1.2 i l nessr1.3 Le tecrBiblktgraJiaTest rli autlvt

Capitolo 2 -

2 .1 Forn i r r2 .2 Ut t l izz

e gestu2.3 Fornirr

orale e2.4 Intrapr2.5 lntrapr

signif ì<2.6 Incoral

la pers,BibliograJia.Test tli uLtÍot:t

Capitolo 3 -

3 .1 I nd i ca re le ca<IndicaravveletIndicarsul rnicPredistrInsegni

- ) . 2

a a-).-)

3 .43 . 5

i lI

Page 11: tecniche infermieristiche

ri lmente più di 500

sui seguent i argo-r fet tant i e ant iset t i -r d e r g u a n t i ; V I )o: \ - I I I ) Strument i

zioni e gli Atti per

at tuale del le cono-di differenti ambitialla realtà italiana

hi . In ogni caso sirte l ' ineliminabilerza infermieristica,

egiale lavoro degl i: in ambito profes-ticolare i colleghilos io e i d ispon ib i -rn i .

Cgcrr-re SrRoNl

AutoriPresentazione della Collana

. . . . . . . . . . . . P u g VV I II XPrefazione

Cap i t o l o 1 - D ISCIPL INA E TECNICA INFERMIERIST ICAl . I Insegnamento c l in ico e qual i tà de l l 'ass is tenza in fènnier is t ica1.2 I l nesso t ra d isc ip l ina e tecn ica in fèr rn ier is t ica. . . . . . . . .I .3 Le tecn iche in fèrnr ier is t ichc ne l la fbrmuzione de l l ' in f 'c r rn iere . . . . . . . . .B ib l iogra l i0 . . . . . . . . . . . . . .Te.st di uutovu I ut u:.io n e

capi to lo 2 - ASSTCURARE L ' � tNTERAZ|ONENELLA COMUNICAZIONE

2 .1 Fo rn i re s t imo l i senso r i a l i (So . s t i t u i r e ) . . . . . . . . . . . . . . . .2.2 Utrlizzare e/o far r-rtilizzare la contunicr-rzittne ntirnica

e ges tua le (Sos t i t u i r e ) . . . . . . . . . . . . . .2.3 Fornire/ut i l izzare mezzi e tecniche che cclnsentono lat comunicaz-ione

ora le e scr i t ta (Compensure) . . . . . . . . . . .2 .4 In t raprendere e/o mantenere l ' in teraz ione con la persona (Sost t ,nere) . . . . . . . . . .2.5 Intraprendere e/o mantencre l ' interazione con le persone

s ign i f ica t iv e (Sostene rc) . . . . . . . . . . . .2 .6 Incoraggiare I 'espress ione ora le d i event i e s i tuaz ion i che preoccLrpano

la persona ass is t i ta e /o le pcrsone s ign i l . ica t i r , 'e ( . !o , r fant ' r ( ) . . . . . . . . . . .BihliograliuTest t l i uutovul utu:. iorte

cap i t o l o 3 - ASSTCURARE UN AMBTENTE STCURO3.1 Indicare i comportamenti e le modali tà per cvitare i traLrmi

e le cadute (Guidure)3.2 lndicare i comportamenti e lc rnodali t i ì pcr evitare

avve lenamen t i / i n t oss i caz ion i (Gu i t l u re ) . . . . . . . . . . . . . . . : . . . . . . .- l . l Ind icarc i cornpor tanìcn l i c lc r r roc lu l i t ì r pcr i l r lc rven i rc

su l microc l i rna (Gr i r lure) . . . . . . . . .Pred isporre i loca l i pcr I ' i so la înento ( So.s t i t u i rc ) . . . . . . . . . . . . . . .Insegnare corìe predisporre i local i pcr l ' isolanlento (Guit lure).

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Page 12: tecniche infermieristiche

Indice

B i b l i o g ra f i a . . . . . . . . . . . . . . .Te s t d i aut tv c t l u ta ; l ; r ' ; . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . : . . .

Capi to lo 4 - ASSICURARE L ' lGlENE4.1 Aiutare la persona a farsi i l bagno o la doccia (Compensrtre).. . . . . . . . . . .4 .2 Esegui re i l bagno o la docc ia (Sost i tu i re) . . . . . . . . . . . . . . . .4 .3 Lavare i capel l i - Pet t inare (Sost i tu i re) . . . . . . . . . . . . . . .4.4 Eseguire i l pedi luvio (Sosti tuire)4 .5 A iu tare la persona a lavars i i l v iso e le mani (Compenst t re) . . . . . . . . . . . .4 .6 Lavare i l v iso e le mani (Sost i tu i re) . . . . . . . . . . . . . . .

Ig iene degl i occh i (58) . Ig iene de l naso (60) . Ig iene de l le orecch ie (61) .4.1 Eseguire I ' igiene perineale (Sosti tuire) .4.8 Aiutare la persona nel l ' igiene orale (Compensare)4.9 Eseguire I'igiene orale (Sr.r.rrituire)

Togliere, pul ire e mettere le protesi dentarie (68).4 . l0 Radere (Sost i tu i re) . . . . . . . . . . . . . . . .4 . l l Tag l iare le unghie ( .Sost i tu i re) . . . . . . . . . . . . . . .4.12 Togliere/mettere gl i indumenti (Sosriraire) . . . . . . . . . . .

Togl iere/mettere gl i indumenti (parte superiore) (73). Togl iere/mettere gl iindumenti (parte infèriore) (77).

4.13 Insegnare i princìpi con cui eflèttuare I'igiene e la cura del corpo (Guidare)....4.14 Fornire i l consueto materiale per I ' igiene o rnaterial i

e prodotti particolari (Sostenere) .B ib l io g ra f ia . . . . . . . . . . . . . .Schedct di valutaz.ione del prutcedintento tecnic'o: e.seguire I'igiene perineale.........Scheda di vulutuzione tlel proc'etlimento te('nico: eseguire l'igiene rtrule

Capi to lo 5 - ASSICURARE lL MOVIMENTO.. . . . .5 .1 A iu tare la persona ne l la deambulaz ione (Compensare) . . . . . . . . . . . .5.2 Posizionare e/o mantenere la persona supina (Sostituire) . .5.3 Posizionare e/o mantenere la persona in decubito laterale (Sosti tuire).. . . . . . . . .5.4 Posizionare e/o mantenere la persona in decubito prono (Sosti tuire) . . .5.5 Posizionare e/o rnantenere la persona semiseduta (Sostituire) .5.6 Trasf 'er ire la persona dal letto al la poltrona/carrozzina(Sosti tuire).. . . . . . . . . . . . . .5.1 Trasf-erire la persona dal letto al la barel la e/o viceversa (Sosriruire).. . . . . . . . . . . .B ib l io g rc$ ' ia . . . . . . . . . . . . . .Scheda tli vaLutaz,ione del procedintento tet:nic'o: po.siT.ionare e/o mantenere

la personu/traslerire Iu persortu t lul letto u\\a.. . . . . . . . .

Cap i t o l o 6 - ASSICURARE L 'EL IM INAZ IONE URINARIA E INTESTINALE. . . .6.1 Rilevare i caratteri del le f 'eci e del l 'evacuazione (extraJinal i tà) . . . . . . . . . .6 .2 Ri levare icarat ter i de l la d iures i e de l la minz ione (ext ra f ina l i tà) . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Ri levazione del la diuresi ( 123). Misurazione del la diuresi oraria (124).6 .3 Esegui re lo svuotamento manuale de l l 'ampol la re t ta le (Sost i tu i re) . . . . . . . . . . . . . . .6 .4 Esegui re i l c l is tere evacuat ivo (Sost i tu i re) . . . . . . . . . . . . . .6 .5 Esegui re i l ca te ter ismo vesc ica le (Sost i tu i re) . . . . . . . . . . . .

Rimozione del catetere vescicale ( 136).6.6 Applicare ausili per la raccolta/drenaggio dei residui organici (Compensare)...6.1 Indicare i comportamenti che fàvoriscono una el iminazione

regolare (Guidare)B ib l io g rc$ ' ia . . . . . . . . . . . . . .Scheda di valutuz,ione tlel proc:edimenÍo îec'nico: eseguire il c'listere evacuativo....Scheda cli valutaz.ione del pntcedirnento Íec'nico: eseguire il c:oteteri,smo vesc'ic'ale ....

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Capitolo 7 - All. l Rilevare 17.2 Introdurrt

Rimozion7.3 Somminir7.4 Imboccar7.5 Fornire i r

alla bocczbere senzr

7.6 Insegnareequilibrat

7,1 MonitorarBibliografia......Scheda di valutc

introdurrr

Capitolo B - AS8.1 Indicare iBibliografia......Test di autovalu

Capitolo 9 - AS9.1 Insegnare9.2 Pulire la c9.3 Aspirare I9.4 Far assun:9.5 Eseguire I9.6 Rilevare i9.7 Insegnare

della resp:Bibliografia......Test dí autovalu,

Capitolo 10 - A10.1 Applicare10.2 Applicare10.3 Applicare10.4 Insegnare10.5 Effettuare10.6 Rilevare lrl0.l Insegnare10.8 Rilevare lr10.9 Insegnare10.10 Rilevare l:l0.l I InsegnareBibliografia.......Scheda di valuta

rilevare la

Capitolo 11 - AI l. l Far assumll.2 Far assum

nasogastrir

Page 13: tecniche infermieristiche

. roii.

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ìu idure) . . . .

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1.6

Capitolo 7 - ASSICURARE L'ALIMENTAZIONE E L' IDRATAZIONE )>1 . 1 R i l e v a r e p e s o e / o a | t e z z a ( e r t r a f i n a I i t à . ) ' ' . . . ' . . . . > >1 . 2 I n t r o d u r r e i l s o n d i n o n a s o g a s t r i c o ( S o s t i t u i r ò . . . . . . . . . . . . . . . . ' . . . . ' . . . . . . . . > >

Rimozione del sondino nasogastr ico ( 156).Sommin is t rare a l iment i e /o l iqu id i t rami te sondino (Sost i tu i re) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Imboccare (Compensare) . . . . . . . . . . . .Fornire i normali mezzi che consentono di portare il cibo e le bevandealla bocca e/o quelli che consentono di mangiare ebere senza sbavare (Sostene re) . . . . . . . . . . . . . . .Insegnare i comportamenti per favorire una alimentazione e idratazioneequilibrata (Guidare)

1.1 Monitorare il bilancio idrico (extrn finalità)BihliografiaScheda di valutazione del procedimenÍo tec'nico:

introdurre i l sondino nasoRastr ico... . . . . . . . . . .

Cap i t o l o B - ASSICURARE lL R IPOSO E l L SONNO. . . . . . . . . . . . .8.1 Indicare i comportamenti che favoriscono i l r iposo e i l sonno (Guidare).. . . .BibliografiaTest di autovalutazione

Capi to lo 9 - ASSICURARE LA RESPIRAZIONE9.1 Insegnare la pu l iz ia de l la cannula t racheale (Guidare) . . . . . . . . . . . . .9.2 Pulire la cannula tracheale (Compensctre).. . . . . . . . . . .9.3 Aspirare le secrezioni delle prime vie aeree (Sostituire)9.4 Far assumere una posizione di sicurezz a (Sosti tuire) . . . . . . . . . . . . . .9.5 Eseguire la ventilazione manuale con Ambu (Sostituire) . . .9.6 Rilevare i caratteri del la respirazione (extra f inal i tà).. . . . . . . . .9.1 Insegnare alla persona come rilevare le caratteristiche

della respi r azione ( G u i do r e )BibliografiaTest di autovalutaz.ione

Capi to lo 10 - ASSICURARE LA FUNZIONE CARDIOCIRCOLATORTAl0.l Applicare la borsa del l 'acqua calda (Sosti tuire)10.2 Applicare la borsa del ghiaccio o ghiaccio sintetico (Sostituire) .10.3 Appl icare impacchi ca ldo-umid i (Sost i tu i re) . . . . . . . . . . . . .10.4 Insegnare come utlhzzare le applicazioni di caldo e freddo (Guidare).10.5 Effettuare massaggio cardiaco esterno (Sostituire) . .10.6 Rilevare la temperatura corporea (extra.finalità)10.7 Insegnare come ri levare la temperatura corporea (Guidare).. . . . . . . . . . .10.8 Rilevare la frequenza cardiaca (extra f inal i tà) . . . . . . . . . .10.9 Insegnare come rilevare la frequenza cardiaca (Guidare).10.10 Rilevare la pressione arteriosa (extra.f inol i t i t ) . . . . . . . . . .l0. l l Insegnare come ri levare la pressione arteriosa (Guidare)BibliografiaScheda di valutaz.ione del procedimento tecnico;

rilevare la pressione arteriosa

Capi to lo 11 - APPLICARE LE PROCEDURE TERAPEUTICHEll.l Far assumere sostanze terapeutiche per via orale (So.rf ituire')ll.2 Far assumere sostanze terapeutiche attraverso sondino

nasogastr ic o (Sosti tuire) . . . . . . . . . . . .

Indice

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245

XV

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Page 14: tecniche infermieristiche

lndice

I 1.3 Far assurnere sostanze terapeutiche attreìverscl le mucose (Sosti tuire).. . . . . . . . . . > 241l 1 .3 . l - Sommin is t raz- ione subl inguale (248) . 11.3 .2 - Ins t i l laz ion i ocu lar i t :app l icaz ione d i pomate (249) . | 1 .3 .3 - Ins t i l laz ion i nasa l i e appl icaz- ionedi pornate (2-51 ) . I 1 .3 .4 - Ins t i l laz ion i aur ico lar i e appl icaz ione

. d i pomate (253) . 11.3 .5 - Appl icaz ione d i ovu l i e candele t te vag ina l i (254) .l 1 .3 .ó - Appl icaz ionc d i supposte (2-5ó; .Far assumere sost i ìnze terapcut iche per v ia t ranscutan ea ( So s Í i t u i re) . . . . . . . . . . . .Far assumere sostanze terapeut iche per v ia sot tocutane a ( So,s Í i tu i re ) . . . . . . . . . . . .Sommin is t raz ione sot tocutanca ( 260) .Sommin is t raz ione in t raderrn ica (263) .Far assumere sostanze terapeutiche per via intramuscolare (Sr.r.sr i t ui re) . . . . . . . .I i t t rc rdurre sostanz-e terapeut iche per v ia endovenosa (k ts t i tu i re) . . . . . . . . . . . . . . . . . .ln t roc lur rc c cont ro l lare icate ter i venos i per i fèr ic i (So,s t i tu i re) . . . . . . . . . . . . . . . . . .Cont ro l la re i cate ter i vcnos i cent ra l i ( So s t i t u i re) . . . . . . . . . . . . . . . .Effèttuare ossi genoterapia ( So.rl i t u i re )Con t ro l l a re i d renagg i ( So s t i t u i r c ) . . . . . . . . . . . . . .Ef fe t tuare fasc i a ture (S t t .s t i t u i re) . . . . . . . . . . . . . . . .Med i ca re f è r i t e (So .s t i t u i r e ) . . . . . . . . . . . . . . . .Preparare fe sostanze teraper-rt iche per l 'autosomministrazione (Sostenere)..Insegnare ad ottenere i l dosaggio del le sostanzc tcrapeutiche (Guidure) . . . . . .Insegnare le rnodali tà di ut i l izzo dei rnaterial ie dei presìdi sanitari (Guir lure)

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363364366314380384388392

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Cap i t o l o 12 - ESEGUIRE LE PROCEDURE D IAGNOSTICHE. . . .12. l Esegui re ECG (So. i r i tu i re)12 .2 Raccog l i e re l e u r i ne (So .s t i t u i r e ) . . . . . . . . . . . . . . . .12.3 Raccogl iere le fèc i (Sost i tu i re) . . . . . . . . . . . . . . .12.4 Insegnare le rnodali tzì per prelevare un curnpione

di fèci e/o urine (Guidare)12.5 Raccogliere le secrezioni (escreato) (So^rr i Íuire)12.6 Esegui re tarnponi per esami co l tura l i (Sost i tu i re) . . . . . . . . . . . . . . .12.1 Escgui re pre l ievo d i sangr- re venoso (So,s t i tu i re) . . . . . . . . . . . . . . .1 2 .8 Esegui rc pre l icvo er .nat ico cap i l la re ( So.s t i tu i re) . . . . . . . . . . . . . . . .R i b l b g r a f ' i u . . . . . . . . . . . . . .Schedu di vuluÍu,.ione tlel procedirrtertto teotico:

e.scguirc prel ievtt di .surtguc veno.\()

SCHEDE TECNICHEI Ig iene e s icurezza dc l l ' in f -ernt iereII Detergenti . disinf-cttanti ed antisett iciI I I Sfer t l izz, t tz ionc . . . . . . . . .lV Lavagg io de l l e man iV Uso de i gLrant iVI R i fac imcnto de l le t to l iberoV I I R i f ac i r nen to de l l e t t o occupa to . . . . . . . . . . . .V I l l S tn rn ren t i ch r ru rg i c i con lu t ì cn ì cn te i r np i cgu t i ne l l ' a ss i s tenza

Rispnste ai test . . . . . . .Indice analitico

XVI

" 3 3 1" 333> 339" 345

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Page 15: tecniche infermieristiche

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Alle Persone che in questi anni abbiamo assistitoe che ci hanno guidato a comprendere ogni giorno

ciò di cui avevano bisogno.

Agli Studenti di ieri, di oggi e di domani,perché sappiano.fidarsi ancora dei " Maestri" appassionati

che incontreranno nel loro cammino professionale.

Ai nostri Cari che hanno collaborato,nei più svariati modi, alla realizzazione

di quest'opera.

Page 16: tecniche infermieristiche

Def in i re i l s ign i f i ca to d i tecn ica ne l l i nguagg io comune.

Def in i re , i n un 'o t t i ca d isc ip l i na re , i l s ign i f i ca to d i tecn icainfermier is t ica.

Indicare i l legame esis tente t ra d isc ip l ina e tecnica in fer-m ie r i s t i ca .

Con r i fer imento a l model lo del le prestaz ioni in fermier is t i -che, sp iegare i l nesso es is tente t ra tecnica in fermier is t ica,at to speci f ico del l 'az ione e procedimento tecnico.

Page 17: tecniche infermieristiche

Disciplina e tecnica ínfermieristica

Diversi sono gli elementi che pongono I' insegnamento delle tecniche infèr-mieristiche al centro dell ' interesse dei professionisti infèrmieri ed in parti-colare di chi si occupa della loro formazione.Se il processo di insegnamento-apprendimento si rivolge a persone (-qli stu-dent i ) nel la loro interezza, coinvolgcndone carat ter ist iche biologiche ecognitive, affettive ed emozionali, motorie e comportamentali ( '), è anchevero che la verif ica di tale apprendimento non si può che attuare nelle sedicliniche. Solo di fronte a problematiche reali da risolvere, a situazioni cherichiedono I' intervento diretto e magari immediato del professionista in fasedi formazione si può valutare 1 'esi to di tut to quanto è stato insegnato indiversi ambiti e discipline. Sottintesi ad ogni intervento infermieristico cisono complessi processi di analisi e sintesi, logica e ragionamento, intuizio-ne e creatività, selezione e decisione dei quali, specie in fase di forrnazione,è bene rendere consapevole lo studente.L a p r i n c i p a l e n e r n i c r r e r p r e p r e s e n t e n e l l e s e d i d i t i r o c i n i o c l i n i c o . v i n -colo oggett ivo o retaggio di abi tudini e usi passat i , è quel la che possiamochiamare "cul tura del fare". Ogni professionista utrhzza strument i , seguenorme, appl ìca prat icamente quanto appreso nel propr io ambito scient i f i -c o e d i s c i p l i n a r e , s e n z a d i m e n t i c a r e c h e l a t e o r i a è l e g a t a a l l ' a r t e .Purtroppo, le degenerazioni in tecnic ismo, fenomeno r iscontrabi le nel-I 'ambito di d iverse scienze e discipl ine, hanno nuociuto anche agl i infer-mier i . I l termine " tecnico" v iene ormai gener icamente contrapposto. insenso l imi tat ivo, a c iò che è più teor ico, p iù "scient i f ico". Si tende a def i -n i re i l tecnico come una persona che sa fare, ma che possiede un t ipo dipreparazione che esclude la formazione teorica. Oppure, al contrario, siconnota positivamente i l tecnico contrapponendolo ai teorici e ai profes-sionist i ( ' ) . Nel la real tà lavorat iva quot id iana, quindi , importa c iò che sisa fare, s i è considerat i per quanto s i fa, è incent ivata la rapidi tà del fare.Lo studente respira questo c l ima e tende a sal tare subi to i fondamental ipassi che portano al come fare per fare subi to, fare presto, fare tanto.Propr io su ques t i passagg i che por tano a l la dec is ione d i come fa re s idovrebbe qu ind i ins is te re par t i co la rmente ne l la p rogrammaz ione de l leat t iv i tà didatt iche.Scopo di questo testo non è quel lo di sof fermarsi sugl i aspett i p iù teor ic idel l ' insegnamento c l in ico, per i qual i s i r imanda al la bibl iograf ia esisten-te ( t ) , ma di essere un concreto supporto nel la programmazione e at tua-zione di a lcune at t iv i tà più tecniche important i per I 'acquis iz ione di capa-cità di coordinamento motorio e di abil ità manuali fondamentali per otte-nere un'assistenza infermier ist ica di qual i tà. L 'obiet t ivo s intet ico del l ' in-segnamento del le tecniche infermier ist iche è garant i re la qual i tà del l 'assi-stenza infermier ist ica anche mediante 1 'e laborazione di l inee guida e pro-tocol l i .Ovviamente, i l nesso del le tecniche con i l " fare" del l ' infermiere è inevi-tab i le . Qua l i a l lo ra le d i f fe renze r i spe t to a quanto s i insegnava ne l leScuole per Infermieri di qualche anno fa?

2

Nel l ingudi un <ccun'arte, c<serie dio intelletPer meglopporturapprofoncetto di pGreenwccontinui

.gompie I-informali

funzionesocietà s'risponderSecondotenza tecsta, e daldella perfico di o1In tal seafferma rsuo concproprio rnon è abl[ . . . ] E c c ,schema <innalzi aldi indipeinfermietIl Modelto, con Idel la prcricerca.L'attivitòla qualepresentaI 'appl icanale. E psionista rmersi, quL'assisterda un pucampo m

( ' ) Le t re sfere "c lassiche" per le qual is i e laborano obiet t iv i educat iv i cogni-t i v i , g e s t u a l i o p s i c o - m o t o r i , p s i c o -af feniv i o re lazional i .

( ' ) V e d i D e v o t o G . , O l i C . C . , / /Diz ionar io del la I ingua i ta l iana, leMonn ie r , F i renze , 1990 , p .1949 .

( ' ) l l r i f e r imen to è i n pa r t i co la re a l l ' i n -segnamento che u t i l i zza e sv i l uppa lecapac i tà c r i t i che , d i rag ionamento elog ica imp l i c i t e i n qua ls ias i p rocessod iagnos t i co (Exper ien t ia l Learn ing ,Cr i t ical Thinking). Si segnala qualcheesemp io b ib l i og ra f i co su l l ' a rgomentoa l te rm ine d i ques to cap i to lo .

Page 18: tecniche infermieristiche

lel le tecniche infer-'ermier i ed in part i -

l a persone (gl i stu-; t i che b io log iche enental i ( ' ) . è anchere attuare nelle sedire. a situazioni cherofessionista in fase

stato insegnato inc infermier ist ico c ienamento. intuiz io-fase di formazione

rc in io c l in ico , v in -ue l la che poss iamo.a strument i , segueLo ambito scient i f i -è l e g a t a a l l ' a r t e .

r r iscontrabi le nel-:o anche agli infer-te contrapposto, ino' ' . Si tende a def i -rossiede un t ipo dirre. a l contrar io, s iteorici e ai profes-importa c iò che sita rapidità del fare.r i to i fondamental ipresto, fare tanto.re di come fare s i: rammaz ione de l le

i aspet t i p iu teor ic iib l iograf ia esisten-mmazione e attua-quis iz ione di capa-damentali per otte-o s in te t i co de l l ' i n -la qua l i tà de l l ' ass i -i l inee guida e pro-

infermiere è inevi-; i i n s e g n a v a n e l l e

1

)

Disciplina e tecnica infermieristica

Nel l inguaggio comune, i l significato attribuito al termine "tecnica" è quellodi un <complesso di norme che regolano I 'esercizio pratico e strumentale diun'arte, di una scienza, di una attività profession?le" (*); ancora, è quello di(serie di norme che regolano il concreto svolginiento di un'attività manualeo intellettuale, sfiuttando ie conoscenze e le acquisizioni della scienza> (').Per meglio capire i l nesso esistente tra disciplina e tecnica infermieristica èoppor tuno r i ch iamare l 'a t tenz ione su a lcun i e lement i s ign i f i ca t i v i , g iàapprofonditi nel lo e nel 2o volume della Collana, proprio a partire dal con-cetto di professione e quindi di professione infermieristica.Greenwood definisce una professione come ..gruppo orgatrzzato aventecontinui interscambi con la società che forma la sua matrice, un gruppo checompie la sua funzione sociale attraverso una rete di relazioni formali ed'informalio

('). Ogni professione trova la propria ragione d'essere, la propriafunzione sociale, i problemi ai quali applica la propria conoscenza nellasocietà stessa; proprio per questo motivo deve esistere sempre una precisarispondenza tra necessità sociali e servizio offerto dai professionisti.Secondo l'approccio classico, ogni professione è caratterlzzata dalla compe-tenza tecnica esclusivtt ( '), che delimita i l campo di azione del professioni-sta, e dall ' ideale di servizio, che orienta e guida i l suo agire verso I ' interessedella persona. La competenza tecnica esclusiva rappresenta quindi lo speci-fico di ogni profèssione, i l margine di operatività del professionista.In ta l senso, con r i fer imento al la professione infermier ist ica, Cantarel l iafferma che ,.ogni infermiere ha uno schema di riferimento, ognuno ha unsuo concetto della professione, ogni persona ha un suo modo di capire i lproprio ruolo. Tuttavia, se I ' ideazione che si fa della propria professionenon è abbastanza chiara, precisa, diff ici lmente si può giungere a descriverla.

[ . . . ] Ecco I ' importanza dr appl icare al la professione infermier ist ica unoschema concettuale che definisca I 'ambito specifico della profèssione, cheinnalzi al massimo il suo ruolo di supporto per i l raggiungimento dello statodi indipendenza dell ' individuo, e ne costituisca un riferimento al quale ogniinfermiere attinga per un possibile confronto> (').I l Modello delle prestazioni infermieristiche (u) si inserisce in questo ambi-to, con I 'obiettivo di rappresentare un quadro concettuale di riferimentodel la professione infermier ist ica nel la formazione, nel l 'eserciz io e nel laricerca.L'attività professionale svolta dall'infermiere è l'assistenza infermieristica,la quale si esplica con l'erogaz.ione di prestaz.ioni infermieristiche; essa rap-presenta i l comportamento professionale, la manifestazione tangibile del-I 'applicazione della conoscenza disciplinare e della deontologia professio-nale. E proprio I ' insieme delle conoscenze disciplinari che guida i l profes-sionista nel suo agire quotidiano. Una disciplina in quanto tale non può esi-mersi, quindi, da una rif- lessione di t ipo teorico-fi losofico.Uassistenza infermieristica può configurarsi come una disciplina in quanto,da un punto di vista epistemologico, ne possiede tutte le caratteristiche: i lcampo materiale di studio, la compattezza del corpo di conoscenze, il meto-

t -

3

( ' ) Devo to C . , O l i C .C . , Op . c i t . , p .1949 .

( ' ) Z ing,arel l i N. , Vocabolar io del la l in-g u a i t a l i a n a , Z a n i c h e l l i , B o l o g n a ,1 9 8 4 , p . 1 9 6 9 .

(") Prandstra l ler C.P. , Socio logia del leprofessioni , Ci t tà Nuova, Roma, I980,p . 1 04 .

( ) Tousijn W., Sot'iolo14ia delle proies-s i o n i , l l M u l i n o , B o l o g n a , 1 9 7 9 , y t .I 3 3 .

(") Cantarelli M., Un nrcdello Strofessio-nale per l'assistenza infermieristica: ilpassag;4i<,t d.t urt',tssisfenzà per mansio-ni ad un'assistenza per prestazioni, Attid e l C o n v e g n o d e l l a S c u o l a U n i v e r -s i t a r i a d i D i s c i p l i n e l n f e r m i e r i s t i c h e ,U n i v e r s i t à d e g l i S t u d i d i M i l a n o ,Mi lano, 2-3 ot lobre 1987, Quaderno n.2 de l l a S .U .D . l . , T ipog , ra f i a l l F io r ino ,M i l a n o , 1 9 8 8 , p . 2 1 .

( ' ) Vedi Cantarel l i M., l l Model lo del leprestazioni inferntieristiche, Masson,M i l a n o , 1 9 9 7 .

Page 19: tecniche infermieristiche

( ") Manzoni E., Storia e ii losofia del-I 'assistenza i nfermier ist ica, Masson,M i l a n o , 1 9 9 7 , p . 1 6 5 .

( " ) l b idem, pp . 168 e 185 .

( ' ' ) Can ta re l l i M . , op . c i r . , p . 109 .

tDisciplina e tecnica infermierística

do (processo di assistenza infèrmieristica), lo scopo, i l campo cli applicabi-l i tà e una ragione storica di esisten za (,,,).Dalla diversa interpretazione e coniugazione dei quattro conceîti.fonclamen-tali della disciplina inf'ermieristica (uomo, ambiente, salute/malattia e assi-stenza infermieristica) nascono diverse elaborazioni disciplinari, sino a giun-gere, nell 'ambito delle diverse Scuole di pensiero, ai diversi modell i teoricidi interpretazione del significato di assistenza inf.ermieristica e di infèrmiere.Il Modello delle prestazioni infèrmieristiche focalizza la sua attenzione suldestinatario dell 'assistenza infermieristica (la persona) e chiarisce in modoinequivocabi le la competenza tecnica esclusiva del l ' infèrmiere nel l 'eserci-zio professionale. La competenz,a tecnica esclusivtt ,si tratluce quindi nellarispctstct cti bisogni di assistenT.a infèrmieristica che la persono rnanifesta;bisogni intesi nelle loro componenti bio-fisiologica, psicologica e socio-cul-turale ( ' r ) .L' individuazione dei bisogni di assistenza infermieristica nel Modello non ècasuale; deriva dall 'osservazione del "fare infermieristico", rappresentatodalle numerose attività effettivamente svolte dall ' infermiere. La prestazioneinfermier ist ica <r isolve un bisogno speci f icoo e v iene def in i ta come <i lrisultato conseguito mediante lo svolgimento di un complesso di azioni fraloro coordinate, per risolvere un bisogno specifìco manifestatosi in un citta-dino/malatoo ('t).L' infermiere sceglie e finalizzala prestazione infermieristica alla risposta diun bisogno di assistenza infermieristica, utrhzzand,o azioni e atti individuatiin base al la valutazione del s ingolo caso, mediante un processo mentalesistematico.

L'atto infermieristico, per i l suo significato intrinseco all ' interno delModello, non coincide con la semplice tecnica, ma può essere espressoattraverso un procedimento tecnico che la include. Solo se esiste taleesplicitazione è plausibile asserire che la tecnica infermieristica diventaun mezzo con cui rispondere ai bisogni di assistenza infermieristicadella persona rispetto al continuum autonomia-dipen d,enza.

Al la luce di quanto detto, è possibi le rappresentare graf icamente (Fig. l . l ) i lnesso esistente t ra discipl ina e tecnica infermier ist ica. Nel la f igura 1.2 sonoschematizzat i a lcuni dei sot tosistemi del la discipl ina inf .errnier ist ica.

D i s c i p l i n a \infermier ist ica

Mode l loconcettuale '\

Tecnicain fermier is t ica

L obiettivosiasi l ivellcqualità dellmiere erogLa formazila responsinella prati<lità di defirca esclusiv

, ,,, , Compito dchiara idercompetenzfessionalit ipiù adatte r

Il paragrafquesti annmente a qrzioni sia nrre assistensintetico cche hannodo scambirisultati diquindi corrisultano osente da semolto v ic isanitaria. ldel mercatmolto diveriuscita de

4

Page 20: tecniche infermieristiche

infermieristica

Model l i e teor ie

FoR

L

I

oNE

campo di applicabi-

concetti .fondamen-lute/malat t ia e assi-iplinari, sino a giun-iers i model l i teor ic it ica e di infermiere.a sua attenzione sul: chiarisce in modo'ermiere

nel l 'eserci-raduc'e quindi nellaperslnú manifesta;ologica e socio-cul-

r nel Modello non èico". rappresentatoiere. La prestazione: def in i ta come <i lplesso di azioni frafestatosi in un citta-

;t ica alla risposta dirni e atti individuatil processo mentale

;o al l ' interno delLò essere espressoolo se esiste talemieristica diventa:a infermieristica1ZA.

a m e n t e ( F i g . l . l ) i le l la f igura 1.? sonormieristica.

Tecnicar fermier is t ica

Disciplina e tecnica infermieristica

Discip l ina

L'obiettivo della professione infermieristica attraverso la formazione a qual-siasi l ivello (di base, permanente o complementare) è quello di migliorare laqualità dell 'assistenza infermieristica, migliorare cioè i l modo in cui I ' infer-miere eroga prestazioni di assistenza infermieristica.La formazione infermieristica deve assumersi, infatti, nella propria finalità,la responsabil ità sociale di creare un professionista in grado di esercitarenella pratica un'assistenza infermieristica di qualità. Essa ha la responsabi-lità di definire e trasmettere lo specifico professionale: la competenza tecni-ca esclusiva del professionista infermrere.Compito della formazione di base è quello di far acquisire allo studente unachiara identità professionale affinché possa espletare la propria attività concompetenza, autonomia e responsabil ità, ossia con professionalità. E la pro-fessionalità che rende le persone capaci di ricercare e scegliere le modalitàpiù adatte a conseguire specifici risultati.

Il paragrafo precedente ha sintetizzato lo sviluppo concettuale avvenuto inquesti anni all ' interno della disciplina infermieristica che ha portato, unita-mente a quello di altre discipline e scienze ('t), a delle vere e proprie rivolu-zioni sia nel significato di "tecnica" che nell 'utihzzo della stessa nell 'eroga-re assistenza infermieristica. Si pensi ad esempio al materiale monouso esintetico che ha sostituito quello in vetro, metallo e fibre naturali; ai fattoriche hanno mutato i quadri infettivi, specie nosocomiali; al sempre più rapi-do scambio di informazioni e dati che rende immediatamente applicabili ir isultati di ricerche svolte all 'altro capo del mondo. Se, da un lato, si devonoquindi continuamente aggiornare i contenuti eliminando quell i che via viarisultano obsoleti, dall 'altro non si deve però scordare la disomogeneità pre-sente da sempre nel nostro Paese proprio in ambito sanitario tra realtà anchemolto vicine, magari addirittura tra unità operative della stessa Aziendasanitaria. Ad esempio, le forniture di materiale, influenzate dalla variabilitàdel mercato, dei costi e degli appalti, portano alla presenza di presìdi anchemolto diversi nelle varie sedi lavorative. Indubbiamente si potrà valutare lariuscita della formazione del futuro professionista anche dalla sua capacità

5

(") La tecnologia è proprio lo studiodel le sc ienze appl icate (con part ico-lare r i fer imento ai d ivers i procedimen-t i oer la t rasformazione del la mater iapr ima in prodot t i d i impiego o di con-sumo ' (Devo to C . , O l i C .C . , op . c i t . ,o . 1 9 4 9 ) .

Page 21: tecniche infermieristiche

( ' ' ) Ques t i t e rm in i f anno r i f e r imen toa l l a rea l tà l ombarda , ne l l a qua le , adoggi , sono stat i indiv iduate due f igurep e r s e g u i r e l e e s p e r i e n z e c l i n i c h edegl i s tudenl i : i l tutor e l 'assistente dit i r oc in io (Reg ione Lombard ia , l i neeS4uida per la stesura del protocollod'intesa tra la regione Lombardia e IeUniversità lombarde per l'attivazionedel corso di cliploma universitario inS c i e n z e i n f e r m i e r i s t i c h e , m a t z o1 9 9 s ) .

( ' ' ) Manzc rn i E . , op . c i t . , p . 169 .

r - ' -

Disciplina e tecnica infermieristica

di rispondere ai bisogni di assistenza infermieristica delle persone salvandoi princìpi scientif ici fondamentali nel suo agire quotidiano, nonostante lelimitazioni nella disponibil i tà di materiale sanitario e, più in generale, dellerisorse che gli verranno messe a disposizione. Dopo tutto, non si cerca ditrasmettere da diversi anni i l metodo scientif ico di soluzione dei problemi?

Se è importante insegnare e aggiornare continuamente le tecniche infer-mieristiche per I 'evidente positiva ricaduta sulla qualità dell 'assistenza,il "salto" di qualità da operare nel loro insegnamento riguarda la collo-cazione, la modalítà di insegnamento e quindi il loro ruolo all'ínternodel curricolo frtrmativo dell' infe rmie re.

Il principale elemento caratterrzzante la formazione infermieristica in uni-versità è la scelta, da parte dei docenti infermieri, dei tutor e degli assistentid i t i rocinio ( ' * ) o al t re f igure previste nei protocol l i d ' intesa, di un unicoModello concettuale infermieristico per orientare tutta la programmazionedidattica teorico-pratica. L'ideale è poi che gli studenti possano lavorare equindi fare diretta esperienza dell ' impiego dello stesso Modello, con meto-do e strumenti ad esso coerenti, nelle sedi operative che frequenterannodurante i l corso. L 'acquis iz ione del le tecniche infermier ist iche r ientra inquesto percorso formativo e ne condivide totalmente le caratteristiche: comeil metodo disciplinare utl l izza propri strumenti e tecniche ('5), così i l metodo(mA, mB, mC, ...) orientato da un Modello concettuale ben preciso determi-na gl i strument i (sA, sB, sC, . . . ) e col loca le tecniche in un modo pecul iare eun ico (F ig . 1 .3 ) .L 'apprendimento del le tecniche infermier ist iche r isul ta in questo modocontestualizzato e facilitato perché collocato nello stesso ambito teorico delprofessionista anche grazie all ' impiego di un l inguaggio chiaro e univoco.L'infermiere scegliele azioni, gli atti, le loro modalità e i tempi di esecu-zione in base al cont inuum A*D e al le carat ter ist iche pecul iar i d i ognipersona.

Disciplina infermieristica

\Model lo

concettuale C

IIV

mC

Questa rdocenti tricerca ila chiaresfazionesenz'altrMa in qtLe attuaServiziogerire dipratici dcon gli sI vantagl- chiare

della IASSiSt(

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para, Ile atti,cifichr

- auton(insegnintegri

- i l qualevitarrtaria: t

- miglicteoriciVETSO

questodei cofrontiza chrconser

Non è qune deglisugli obirL'elaboriadottatodamentalsa agli olvedere qdelle tecr

Mode l loconcettuale A

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6

Page 22: tecniche infermieristiche

le persone salvandoiano, nonostante le,u in generale, delletto. non si cerca dione dei problemi?

le tecniche infer-tà dell 'assistenza,riguarda la collo-ruolo all'interno

ermieristica in uni-or e degli assistentiintesa, di un unicola programmazionepossano lavorare e

Modello, con meto-:he frequenterannoier is t rche r ien t ra inaratteristiche: come: (r5), così i l metodoren preciso determi-rn modo peculiare e

ta in questo modor ambito teorico delo chiaro e univoco.e i tempi di esecu-e peculiari di ogni

Disciplina e tecnica infermieristica

Questa congruenza presuppone una omogenea ed elevata preparazione didocenti e infermieri a diversi l ivell i e una diffusa sensibil izzazione verso laricerca infermicristica. Ottenere questi risultati r ichiede numerosi anni, mala chiarezza di f inalità e obiettivi porta a dei risultati positivi per la soddi-sfazione del le persone assist i te e dei professionist i ( 'o) che giust i f icanosenz'altro le risorse professionali e motivazionali impiegate.Ma in questa cornice come insegnare le tecniche infermieristiche?Le attuali variabil i di contesto dell 'ambito formativo infermieristico e delServizio sanitario in cui si svolgono prevalentemente i t irocini porta a sug-gerire di scorporare completamente l ' insegnamento degli aspetti tecnico-pratici da quello degli aspetti teorici. pur garantendo una complementaritàcon gl i stessi .I vantaggi di tale opzione risultano essere:* chtarczza per lo studente della collocazione delle tecniche alf interno

della Disciplina infermieristica come mezzo per rispondere ai bisogni diassistenza infermieristica rispetto al continuum autonomia-dipendenzadella persona;

- consapevolezza di quali aspetti della tecnica è possibile delegare a chi(persona, persone significative, altri operatori) e in quali situazioni;

- e last ic i tà nel l ' impiego del monte ore a disposiz ione per i l t i rocinio e leattività programmate al suo interno;

- chiarezza sul ruolo dello studente quale futuro professionista che si pre-para, prima di "fare", per espletare con consapevolezza e al meglio quel-le attività tecniche che richiedono una buona padronanza gestuale e spe-cif iche abil ità psico-motorie ;

- autonomia ma integrazione e complementar i tà con i contenut i v ia v iainsegnati e appresi nei corsi teorici delle discipline afferenti ai vari corsiintegrati;

- i l qualif icato insegnamento delle tecniche in tutto i l tr iennio consente dievi tare i l possibi le r ischio insi to nel passaggio al la formazione universi-taria: eccesso di teoria a scapito della pratica;

- migliorare nello studente la capacità di comprendere o fissare i contenutiteorici e di verif icare le motivaziom dell ' i ter di studio intrapreso attra-verso un approccio con gli aspetti applicativi della professione scelta. Aquesto proposito è ineliminabile i l rapporto tra docenti infermieri t i tolaridei corsi e gl i a l t r i infermier i che svolgono at t iv i tà format ive nei con-front i degl i student i . Risul ta impagabi le i l mirato impiego del l 'esper ien-za cl in ica degl i infèrmier i (docentr . tutor e assistent i d i t i rocinio) perconsent i re I 'acquis iz ione di una chiara ident i tà professionale.

Non è questa la sede per entrare nel merito delle varie fasi della progettazio-ne degl i intervent i d idat t ic i . Seguiranno solo alcune brevi considerazionisugli obiettivi, I 'uso di audiovisivi e la valutazione dell 'apprendimento.L 'e laborazione di obiet t iv i d i t i rocinio, congruent i con i l Model lo teor icoadottato e quindi con I ' insegnamento dei corsi infèrmieristici teorici, è fon-damentale per avere garanzie sulla qualità della formazione. La logica sotte-sa agli obiettivi deve essere triennale, rispondente alla finalità del corso. pre-vedere quindi obiet t iv i general i , intermedi e speci f ic i per l ' insegnamentodelle tecniche previste. Proprio per I 'elaborazione di questi ult imi, i l docente

\Mode l l o

:oncet tua le D

IIV

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/ t \r v rsD sD sD

( " ' ) C i s i r i f e r i sce a i r i su l ta t i d i r i ce rcheinfermier ist iche: s i veda ad esempio lar i c e r c a f i n a l i z z a t a d e l l a r e g i o n eL o m b a r d i a n . 7 . J 7 c o n d o t t a p r e s s ol 'Ospedale di Circolo c l i Varese dal laS c u o l a p e r i n f e r m i e r i p r o f e s s i o n a l icon la co l l abo raz ione d i co l l egh i de lServ i z i c - r i n fe rm ie r i s t i co e de l l 'Un i tào p e r r a t i v a d i G a s t r o e n t e r o l o g , i a(Migliorantentct della qualità della for-n taz i one i n fe rn t i e r i s t i ca n ted ian tel'intpiego di un ntodello proiessionalept : r l 'assistenza infermier ist ica) negl iann i I994195 , l ' es t ra t to de l l a r i ce rcalnclividu;tzione di un modello profes-s ion, t le per la valor izz, tz ione del laiig,ura inferntieristica e la giornata diConveg,r.rcr su la soddisfazione dellapersona nell'assistenza iniermieristicap r o m o s s o c l a l l a S c u o l a U n i v e r s i t a r i ad i D i s c i p l i n e I n f e r m i e r i s t i c h e ,U n i v e r s i t i ì c l e r g l i S t L r d i d i M i l a n o ,Mi lano, 27 giugno 1997.

7

Page 23: tecniche infermieristiche

(' ') Baldacci M. , Inseg,nare per obietti-v i cogni t iv i , ElT, Teramo, 1990, pp.B5-95 .

F

Disciplina e tecnica infermieristica

Mezziaudiovisivi

dovrebbe effettuare una sorta di "mediazione pedagogica" che permetta diintegrare I 'aspetto formale (l ivell i di apprendimento) con quello materiale(contenut i d iscipl inar i ) ( ' ' ) . La revis ione degl i obiet t iv i dovrebbe essereannuale, anche se la loro verif ica risulta di fatto continua.Un insost i tu ib i le mezzo per l ' insegnamento e I 'apprendimento del le tecni-che è I 'uso mirato di strument i audiovis iv i . Per lo studente inesperto l 'ut i -hzzo di questi mezzi didattici che mostrano la realtà o situazioni realisti-che è col locabi le t ra i l momento teor ico del la spiegazione del la tecnicafrnalizzata all 'esecuzione degli atti e 1'effettuazione di simulazioni/eserci-tazioni che ant ic ipano I 'appl icazione diret ta nel le sedi d i t i rocinio (Fig.t . 4 ) .I l primo passo, per chi programma le attività didattiche, è conoscere l 'esi-stente; se non si può disporre di materiale adeguato, l ' ideale è costruirlo.In ogni caso resta l ' indicazione di impiegar lo ad hoc e non perché sempl i -cemente è a disposiz ione o può sost i tu i re I ' intervento del l ' infermiere nel lasp iegaz ione de l la tecn ica .La valutazione dei risultati in termini di pe(ormance raggiunte dagli stu-denti (raggiungimento degli obiettivi specifici) è un momento particolar-mente s igni f icat ivo. L 'uso dei r inforzi e I 'apprendimento dal l 'errore, l ' im-piego di schede di osservazione delle tecniche e frequenti prove pratichein it inere, aiutano lo studente ad essere consapevole della qualità dei pro-pr i intervent i assistenzial i . Anche i cont inui r ichiami ai contenut i teor ic i d itut te le discipl ine t rovano i l campo ideale per l ' integrazione nel le sedi d it irocinio e durante le attività tecnico-pratiche.L' impiego di d iverse modal i tà di valutazione, la costruzione di strument i ,la var ietà e I 'accordo dei valutator i , forniscono garanzie del raggiungi-mento di un importante obiettivo di chi forma un professionista che operasul l 'uomo: far comprendere agl i student i durante i l corso gl i aspett i damigliorare.

Nel concludere questo capi to lo s i vuole sot to l ineare la necessi tà di sol leci-tare continuamente gli studenti a uti l izzare le conoscenze etiche e deonto-logiche e rif letterle nelle situazioni reali incontrate. Competenza, autono-mia e responsabi l i tà possono restare parole vuote senza un'adeguata ecostante r i f lessione sul "saper essere", che impl ica I 'assunzione di model l iposi t iv i s ia professional i che umani. La sf ida e i l r ischio impt ic i t i nel l 'e-ducazione riguardano proprio i l come far acquisire i l senso di responsabi-l ità che porta i l professionista ad operare sempre al meglio.Per chi insegna, come per chi svolge una professione di responsabi l i tà e acontatto diretto con persone di ogni età, etnia, cultura ed estrazione socia-le come quel la infermier ist ica, una buona regola da perseguire è quel la dinon accontentarsi mai: non è mai troppo ciò che si fa per gli altri perchéporta a incommensurabil i benefici per sé.

8

Spiegazionedella tecnica

--> Simulazione Tirocinio--> esercitazione -> clinico

l:ì,i ., ,

BurnarcCantare

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CantareCastelh

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Page 24: tecniche infermieristiche

Tirocinio-> clinico

la" che permetta dirn quello materialevi dovrebbe essereu .

, imento del le tecni-:nte inesperto I 'ut i -s i tuaz ion i rea l i s t i -

z ione del la tecnicasimulazioni /eserc i -l i d i t i rocinio (Fig.

. è conoscere I 'esi-ideale è costruirlo.non perché sempl i -e l l ' infermiere nel la

:aggiunte dagli stu-romento particolar-to dal l 'errore, l ' im-enti prove pratiche:l la qualità dei pro-contenuti teorici dirz ione nel le sedi d i

rz ione d i s t rument i ,nzie del raggiungi-:ssionista che operarorso gl i aspett i da

necessi tà di sol leci-rze etiche e deonto-Ompetenza, autono-)nza un'adeguata esunzione di model l ih i o i m p l i c i t i n e l l ' e -enso di responsabi-s l io.l i responsabi l i tà e aed estrazione socia-:rseguire è quella diper gli altri perché

Dísciplina e tecnica infermieristica

Burnard P., Learning H uman,Sftl//s, Butterworth-Heinemann, Oxford, I 990.Cantarelli M., Un modello prrfessionale per l'assistenz,u infermieristicct: il pctssag-

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Revisited); vol. 36, n. l , January 1997 (Special Issue: Crit icalThinking).Prandstraller G.P., Sociologict clelle pro.fessioni, Città Nuova, Roma, 1980.Scuola Universitaria di Discipl ine Inf-ermierist iche, Università degl i Studi di Milano,

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Sironi C.. Malinverno E., Colombo A.. Quale percor.to tlisciplinar"e infennieristicoull'interno tlellu tabella XVIIl/ter-04?, L'lnfermiere dirigente, n. I, 1998.

Sironi C., Grippaldi G. et al., I Tutor e gli Assistenfi di tiroc'inio degli studenti delcorso di diploma universitario in Scienze infermieristic:he, Professioni infermie-r ist iche, anno 49, n. 3, 1996, pp. 22-40.

Tousijn W., Sociologia delle professioni, Il Mulino, Bologna, 1919.Vita A.M., Ortelli S., Fiamminghi M., Il Modello delle presta:ioni infermieristiche.

Un r i . f ' e r imen îo co t t ce t Í ua le ne l l a . f ' o rmaz ione un i ve rs i t a r i a d i base .Pianificcrz.ione dell'insegnamerzlo, Quaderno n. 6 della Scuola Universitaria diDiscipl ine Infermierist iche del l 'Università degl i Studi di Milano, apri le 1993.

9

Page 25: tecniche infermieristiche

Disciplina e tecnica infermieristica

'1 . Scr ivere cosa si intende pertecnica nel l inguag,gio comune.

2. Dopo aver definito i seguentitermini, spiegare i l nesso che lilega:a . Tecn ica in fe rmier is t i cab . A t to spec i f i co de l l ' az ionec . Proced imento tecn ico

3. Completare i l seguente branofondamenta le de l cap i to lo (adogni linea di puntini corrispondo-no una o due parole):

L ' a t t o i n f e r m i e r i s t i c o , p e r i l s u os i g n i f i c a t o i n t r i n s e c o a l l ' i n t e r n od e l . . . . . , n o nco inc ide con la sempl ice tecn ica ,ma può essere espresso attraversou n . . . . . . . . . c h el a i n c l u d e . S o l o s e e s i s t e t a l e

esp l i c i taz ione è p laus ib i le asser i rec h e l ad iventa un . .c o n c u i r i s p o n d e r e a i b i s o g n i d ia s s i s t e n z a i n f e r m i e r i s t i c a d e l l ap e r s o n a r i s p e t t o a l c o n t i n u u mautonom i a/d i pendenza.

4. Spiegare il nesso tra Disciplinai nfermieristica, Model I i concet-tual i e tecniche i nferm ieristiche.

5. Fornire una def in iz ione pro-pria di professional ità.

6. A quali conoscenze imprescin-dibili il professionista deve ricor-rere per rispondere con compe-tenza, autonomia e responsabilitàal mandato della società?

I n d i c a rconce tu t i l i p eC O M U N

Elencarl ' i n t e r zcontint

Rispon,n e d e l lquesto

ru

Page 26: tecniche infermieristiche

p laus ib i l e asser i re

dere a i b i sogn i d i: r m i e r i s t i c a d e l l at t o a l c o n t i n u u mndenza.

esso tra Disciplina, Modell i concet-' infermieristiche.

definizione pro-nalità.

,scenze imprescin-ionista deve ricor-tdere con compe-ria e responsabilitàla società?

l n d i c a r e l e p r i n c i p a l i v a r i a b i l i r i c o n d u c i b r i l i a i q u a t t r oc o n c e t t i f o n d a m e n t a l i d e l l a D i s c i p l i n a i n f e r m i e r i s t i c au t i l i pe r raccog l ie re i da t i su l b i sogno d i i n te raz ione ne l lacomun i caz ione .

Elencare g l i At t i t ra t ta t i in questo capi to lo per ass icurarel ' i n t e r a z i o n e n e l l a c o m u n i c a z i o n e c o n r i f e r i m e n t o a lcont i n u um autonom i a-d i pendenza.

Rispondere a l b isogno d i in teraz ione nel la comunicazio-ne de l la pe rsona con i p roced iment i tecn ic i desc r i t t i i nquesto capi to lo.

Page 27: tecniche infermieristiche

Assicurare l'interazione nella comunicazione

Premessa

Nel presente capitolo viene trattata la prestazione infermieristica Assicurarel'interazione nella comunicazione. All'interno di tale trattazione si è sceltodi non considerare l'azione Raccogliere dati finalizzati all'assistenza ínfer-mieristica (mediante colloquio e/o registrazione), in quanto approfondita innumerosi testi come prima fase del processo di assistenza infermieristica ein scritt i di altre discipline per quanto riguarda l 'ascolto, i l colloquio e I ' in-tervista al f ine dell 'uti l izzo nei loro contesti specifici.Dell'azione lllustrare alla persona i fattori che possono influenz,are l'inte-razione e la comunicazione (indirizzare), si forniscono i contenuti nella rac-colta dati sul bisogno di interazione nella comunicazione.L'ordine con cui sono state esposte le tre azioni che costituiscono questocapitolo è i l seguente:

Sostituire: Usare mez.zi e metodi in sostituzione della comunicaz.ione verbaleCompensare'. Aiutare la persona nel trasmettere e comprendere i messaggiSostenere'. Fctvorire la comunicaz.ione verbale

Vista la somiglianza della situazione relazionale agli atti Intraprendere e/omantenere l'interaz.ione con la persona e Intraprendere e/o mantenere l'in-terazione con le persone signifícatiye, corrisponde un unico procedimentotecnico.

Raccolta dati sul bisogno di interazione nella comunicazione

La capacità comunicativa costituisce uno degli strumenti fondamentali cheI'infermiere deve possedere per entrare in relazione con la persona, racco-gliere i dati riguardo ai suoi bisogni e proseguire nell'applicazione del meto-do disciplinare. Per questo è opportuno che il professionista rifletta sulle suecaratteristiche personali e su quelle che dovrebbe acquisire e sviluppare, spe-cie in merito alle abilità relazionali, a partire dalla formazione di base.La comunicazione costituisce, all ' interno del Modello concettuale delle pre-stazioni infermieristiche, uno degli elementi trasversali ( '). Si ricorda, inol-tre, che per mettere a proprio agio la persona durante I ' interazione e percondurre un colloquio mirato ad evidenziare la presenza dei bisogni di assi-stenza infermieristica, non è mai irri levante I 'ambiente fisico nel quale siinstaura la relazione, specie se nella sua fase iniziale.Per identif icare i l bisogno di assistenza infermieristica di interazione nellacomunicazione, l ' infermiere effettua una raccolta dei dati riconducibil i allevariabil i bio-fisiologiche, psicologiche e socioculturali della persona.L'approccio analit ico-riduzionista/bio-medico, prevalente nelle realtà assi-stenziali, influenza la raccolta dati inerente a questo bisogno. La conseguen-za inevitabile è la non individuazione delle richieste di aiuto che la persona,in modo più o meno manifesto, esprime nelle diverse situazioni. Tali r ichie-ste riguardano non solo i l bisogno di interazione nella comunicazione, matutti i bisogni di assistenza infermieristica e possono essere misconosciutese il professionista non instaura una relazione di aiuto efficace basata. oltreche sulla competenza professionale, su quella umana (r).

della persodissipare I'eNel corsomuscolarelinguaggiodi senso ccpresenza dìnicazione.intubaziontcoltà respirpatologie tr(o). Anchecenti) puòprensione.Le caratte(depressiore la volontiquesti divezioni non \tono della.Anche le r(numero dadozione asi condivissportive, e<ta dati, inofamiliare,conoscenziri con carerta essenziaL insiememente la ri

L'elaborire I 'evenrazione rdipenden

Procedin

Obiettivi

l. Definire2. Elencarr

stimoli s

(') Cantarell i M., l l Modello delle pre-s taz ion i i n fe rm ie r i s t i che , Masson ,M i l a n o , 1 9 9 7 , p . 1 1 7 .

(') Sironi C., II Counsellin54 infermieri-s t i co , i n C .C . Be l l o t t i , M .L . Be l l an i , / /CounsellinT4 nell ' infezione da HIV en e l l ' A l D S , M c C r a w - H i l l , M i l a n o ,1997 , p . 546 . Fra le variabili bio-fisiologiche, è evidente la rilevanza dello stadio evolutivo

Page 28: tecniche infermieristiche

eristica Assicurarettazione si è sceltoll'assistenza infer-nto approfondita inra infermieristica ei l co l loqu io e l ' i n -

, influen:ure l ' inte-contenut i nel la rac-

rstituiscono questo

uúcaz.ione verbalezndere i messaggi

.t Intraprendere e/oe/o mantenere L'in-rnico procedimento

runicazione

ti fondamentali cher la persona, racco-rl icazione del meto-ista rifletta sulle suere e sviluppare, spe-rione di base.)ncettuale delle pre-( ' ) . Si r icorda, inol-I ' interazione e per

, dei bisogni di assi-: f is ico nel quale s i

di interazione nellalti riconducibili alleella persona.rte nelle realtà assi-lgno. La conseguen-liuto che la persona,tuazioni. Tali r ichie-comunicazione, massere misconosciute:fficace basata, oltre

lello stadio evolutivo

Assicurare l'ínterazione nella comunlcazlone

della persona. Il generale miglioramento delle conoscenze ha contribuito adissipare I'erronea convinzione che il neonato non sia in grado di comunicare (r).

Nel corso del la v i ta s i passa dal l ' in iz ia le ut i l izzo del p ianto e del tonomuscolare del neonato (rigidità, rilassamento), alla graduale acquisizione dellinguaggio del bambino fino alla diminuzione della funzionalità degli organidi senso con evidenti influssi sulla capacità di comunicare dell'anziano. Lapresenza di alterazioni organiche è un ulteriore fattore influenzante la comu-nicazione. Esempi significativi sono rappresentati dalle persone con dolore,intubazione tracheale (con diversi possibili livelli di coscienza), grave diffi-coltà respiratoria, patologie a carico degli organi di senso, demenze e afasie,patologie psichiatriche, interventi chirurgici mutilanti (laringectomia totale)('). Anche I'assunzione di farmaci e di sostanze psicotrope (alcol, stupefa-centi) può influenzare la comunicazione sia nell'espressione che nella com-prensione.Le caratteristiche della personalità, così come la situazione emozionale(depression eleccitazione, ansia, paura, felicità, ecc.), differenziano le modalitàe la volontà di entrare in relazione. Il primo passo è quello di rendersi conto diquesti diversi stati grazie all'ascolto e all'attenta osservazione delle manifesta-zioni non verbali della persona (gestualità, distanza, mimica facciale, sguardo,tono della voce). Solo così sarà possibile effettuare una raccolta dati completa.Anche le abitudini personali rispetto al soddisfacimento di questo bisogno(numero di persone con le quali la persona entra normalmente in relazione;adozione abituale di comportamenti favorenti la comunicazione, quali interes-si condivisi con altre persone o gruppi o adesione ad associazioni culturali osportive, ecc.) forniscono indicazioni utili per rilevarne la presenza. La raccol-ta dati, inoltre, deve comprendere un'indagine sulla composizione del nucleofamiliare, sull 'att ività lavorativa, sulla rete amicale, sul tempo libero. Laconoscenza di precedenti esperienze in ambito sanitario o assistenziale, maga-ricon caÍenze di informazione e comunicazione da parte degli operatori, risul-ta essenziale per comprendere il comportamento attuale della persona.L'insieme di tutti questi aspetti può condizionare positivamente o negativa-mente la risposta autonoma al bisogno.

L'elaborazione di tutti i dati raccolti consente all'infermiere di individua-re I'eventuale presenza del bisogno di assistenza infermieristica di inte-razione nella comunicazione e a che livello del continuum autonomia-dipendenza la persona si colloca in quel momento.

Procedimento tecnico (finalità: Sostituire)

obiettivi didattici

1. Definire cosa si intende per fnrnire stimoli sensoriali a una persona.2. Elencare almeno 4 situazioni assistenziali nelle quali è opportuno fornire

stimoli sensoriali.

(') Ortell i 5., Metodologia iniermieri-s t i c a a p p l i c ; r f a , M a s s o n , M i l a n o ,1997 , pp . 93 -96 e 126-130 .

( ' ) R e d i g o l o D . , K a l d o r K . , l l l i c aMagr in i R. , l l processt t comuni< ' , t t ivon e l l a r e l a z i o n e d i a i u t o , R o s i n i ,F i renze , 1 994 , pp . 227 -265 .

Page 29: tecniche infermieristiche

Assicurare l'interazione nella comunicazione

3. Esemplif icare ognuno dei seguenti t ipi di stimoli che è possibile fornirealla persona:

uditivi;olfattivi;tatti l i ;termici.

4. Spiegare attraverso quali strumenti è possibile fornire stimoli sensorialialla persona.

5. Fornire stimoli sensoriali ad una persona in una situazione reale.

Defînizione e scopo

Per fornire stimoli sensoriali si intende sottoporre la persona a delle solleci-t a z i o n i d i d i v e r s a n a t u r a ( v e r b a l i e n o n v e r b a l i ) p e r m a n t e n e r e l ar elazione lco m u n i c az i one.

Conoscenze finalizzate alla tecnica

L ' in fe rmiere , ne l corso de l la sua a t t i v i tà , può imbat te rs i in s i tuaz ion inel le qual i la persona presenta al terazroni del l ivel lo di coscienza checondiz ionano le sue possibi l i tà espressive e di comprensione (al terazio-ne del la v i ta di re lazione). Alcune si tuazioni nel le qual i è opportuno fbr-nire st imol i sensor ia l i r iguardano I 'assistenza a persone in stato comato-so , s ia in un i tà opera t ive ad a l ta in tens iv i tà (un i tà coronar ica , te rap iaintensiva), s ia di medicina, neurologia, ger iatr ia, post-operator ie neuro-chirurgiche.E possibile fornire stimoli uditivi utrhzzando diversi toni di voce anchedi fami l iar i e persone signi f icat ive; nastr i magnet ic i con voci , rumori ,suoni , musiche conosciute dal la persona. Nessuna di queste font i sonore,tut tavia, può sost i tu i re i l cont inuo st imolo cost i tu i to dal le parole che gl iin fe rmier i r i vo lgono cos tan temente a l la persona durante I 'esecuz ionedel le at t iv i tà assistenzial i quot id iane.Per comunicare ut i l izzando I 'o l fat to s i possono impiegare aromi, profu-mi, essenze part icolarmente intense, senza tralasciare quel le prefer i tedal la persona o connesse al suo ambiente di v i ta (ad es. , c ibo prefer i to,profumo o dopobarba). Tal i st imolazioni possono evocare la presenza dipersone care o s i tuazioni p iacevol i g ià v issute che, in quanto ta l i , agi-scono in senso posi t ivo sul la persona.Gl i st imol i tat t i l i sono cost i tu i t i essenzialmente dal le modal i tà di mani-polazione del corpo del la persona durante le normal i at t iv i tà quot id iane(ad es., igiene, moblhzzazione). Fra ivari effetti dell 'uso finalizzato deltocco si t rova quel lo di contrastare la monotonia percett iva t ip ica degl iambien t i ad a l ta tecno log ia e d i comunicare a l la persona a t tenz ione,accettazione, empat ia, t ranqui l l i tà (o f ret ta!) .Si può faci lmente ut l l izzare i l momento del l ' ig iene personale per pro-dur re de l le s t imo laz ion i te rmiche med ian te oppor tune var iaz ion i de l latemperatura del l ' acqua.Un'ul t ima considerazione r iguarda I ' importanza dr al ternare i var i st i -mol i forni t i a l la persona nel l 'arco del la giornata.

14

Proced

Procet

Spiegalla pChiecrumoRecarApplitore cChiecsue rlche lr

Obiett

1. Defirmimi

2. Elenrelo fi

3. Fornche è

4. Utili;pers(

Defîni

Per utilinstaureatteggiu

Conos

In presrere a IgiamenS e l a pad util:alfabetrti le letcato dizione (i l "sì",

funzior

Page 30: tecniche infermieristiche

e è possibile fornire

Lre stimoli sensoriali

r ione reale.

rsona a de l le so l lec i -p e r m a n t e n e r e l a

ì t te rs l ln s l tuaz lon lo d i cosc ienza cherensione (al terazio-ali è opportuno for-,ne in stato comato-coronar ica, terapia;t-operatorie neuro-

toni d i voce anchei con voc i , rumor i ,queste font i sonore,dal le parole che gl il ran te l 'esecuz ione

e_sare aromi. prol-u-i re quel le prefer i tees. . c ibo prefer i to,

lcare la presenza diin quanto ta l i , ag i -

: moda l i ta d i man i -at t iv i tà quot id iane

'uso finalizzato del

:cet t iva t ip ica degl i)e rsona a t tenz ione,

personale per pro-ne var iaz ion i de l la

a l te rnare i var i s t i -

Assicurare l'interazione nella comunicazione

Procedura per fornire stimoli uditivi. Spiegare ai familiari I ' importanza di fornire degli stimoli uditivi mirati

alla persona incosciente e chiedere la loro collaborazione.' Chiedere ai familiari di portare un registratore e delle cassette contenenti

rumori, suoni familiari e musiche preferite dalla persona.. Recarsi dalla persona con registratore e cassette.. Applicare cuffia o auricolari alla persona e mettere in funzione il registra-

tore con un volume medio.. Chiedere al familiare presente di osservare

sue reazioni e, se possibi le, d i indiv iduareche le ha provocate.

Procedimento tecnico (finalità; Sostituire)

Obiettivi didattici

l.Definire cosa si intende per utili:.z.are e/o.t'ar utili:.:,are la c'omunic'ct:,iortemimica e gestuale.

2. Elencare almeno 4 situazioni assistenziali nelle quali è indicato utrhzzaree/o far utihzzare la comunicazione mimica e gestuale.

3. Fornire almeno 3 esempi di modalità di comunicazione mimica e gestualeche è possibile impiegare in sostituzione della comunicazione verbale.

4.Utllizzare e/o far utllizzare la comunicazione rnimica e sestuale ad unapersona in una situazione reale.

Definizione e scopo

Per utilizz,are e/o .far utiliz.z.are la comwticazione mimica e gestuale si intendeinstaurare e mantenerelarelazione con la persona mediante I'impiego di gesti eatteggiamenti espressivi e significativi del messaggio che si intende comunicare.

Conoscen ze finalizzate alla tecnica

In presenza di una persona che non è in grado di parlare, è necessario ricor-rere a modalità alternative caratterizzate dall ' impiego di gestualità e atteg-giament i d i cui s i segnalano quel l i d i p iù comune impiego.Se la persona è in grado di eseguire semplici movimenti, può essere invitataad utrlizzare, rievocandolo dai tempi della sua fanciullezza, una sorta dialfabeto muto, anche aiutandosi inizialmente con delle tabelle rappresentan-ti le lettere dell 'alfabeto. È possibile anche stabil ire con la persona il signifi-cato di alcuni semplici gesti da utl l izzare reciprocamente nella comunica-zione (ad es., ad una sola apertura e chiusura degli occhi può corrispondereil "sì", a due il "no"). I gesti verranno ovviamente scelti in base alle capacitàfunzional i residue del la persona e al la sua faci l i tà ad eseguir l i .

15

la persona, di comunicare leil particolare stimolo uditivo

Page 31: tecniche infermieristiche

( ) Vec l i cen t r i spec . ia l i zza t i ne l fo rn i rei n f o r m a z i o n i s u i p i ù r r e c e n t i i m p i e g h i

t e c n o l o g i c i , c o m e a c l c . s c m p i o i l

S . l . V . A . ( r i f e r i m e n t o d e t t a g l i a t o i n

b i b l i o g r a f i a ) .

Assicurare I'interazione nella comuntcazrcne

All ' impiego di mimica e gestualità possono essere inoltre associati tabellonicon parole ed espressioni di uso corrente o disegni rappresentanti oggetti diuso comune. La persona potrà così indicare di volta in volta ciò che vuolecomunicare o I 'aiuto richiesto per la soddisfazione di altri bisogni.

Procedura

. Recarsi dalla persona dopo aver acquisito tutti i dati cl inici e infermieri-stici necessari per valutare le sue capacità comunicative.

. Scegl iere la modal i tà comunicat iva mimica/gestuale più adeguata al lecapacità residue della persona.

. lJtrl izzare la comllnicazione mimica e gestuale scelta rispettando i tempidi comprensione e di risposta della persona.

P roced i mento tecn i co (fi nal ità: Com pensare)

Obiettivi didattici

l. Definire cosa si intende per .fomire/utili:.z.are nte:,:,i e tecnic'he che c'on'sentono la c'onturtica:ione orale e scritta.

2. Elencare almeno 4 situazioni assistenziali nelle quali è indicato fbrnire/uti-hzzare mezzi e tecniche che consentono la comunicazione orale e scritta.

3. Fornire almeno 3 esempi di mezzi e tecniche che consentono la comuni-cazione orale e scritta che è possibile impiegare per aiutare la persona atrasmettere e comprendere i messaggi.

4 . Forn i re lu t lhzzare mezz i e tecn iche che consentono la comunicaz ioneorale e scritta alla persona in situazione reale.

Defînizione e scopo

Per J'ornire/uti l i :.:ure me:.:. i e tecnic'lte che c'onsentono lu comunictt*ittneorale e scrittcr si intende mettere a disposizione della persona strumenti esussidi e farle apprendere tecniche al f ine di trasmettere e cornprendere imessaggi che intende comunicare.

Conoscenze finalizzate alla tecnica

Le moderne acquisizioni tecnologiche hanno portato alla produzione di stru-ment i e sussidi che ut i l izzano ipr incìpi del l ' informat ica per aiutare la perso-na con handicap o l imi tazioni funzional i a comunicare in forma sia oraleche scritta ( '). Oltre agli strumenti tecnici già in uso da anni (ad es.. contro-cannula occlusiva per persone lar ingectomizzate. uso di arnpl i f icator i einterfono), è importante r icordare che i mezzi p iù sempl ic i , economici efaci lmente reper ib i l i sono sempre val id i . Si r icordano i var i model l i d i lava-gne in commercio (in carta. magnetiche, t ipo "lavagna magica"), sernpliciblocchi di carta in vari formati. pennarell i. penne biro e matite.

16

Procedu. Recars

stici ntscritta.

. Fornirrperson

. Valutadocurr

Proced

Obietti

l . D e f i reventn e s i 5

2. Def inne co

3 . S p e c i4 . Enun

e mat5 . E l e n c

comu6. Forni

a l l a p7 . E l e n c

a iu ta8 . F a v o

reale

Definiz

Per intrsone siggiamenlPer inctItt perst

Page 32: tecniche infermieristiche

re associati tabellonilresentanti oggetti dir vol ta c iò che vuoletri bisogni.

c l in ic i e infermier i -Ve.le più adeguata al le

a r ispettando i tempi

e tec'nic'he che con-

: indicato fornire/uti-ione orale e scritta.nsentono la comuni-aiutare la persona a

o la comunicaz ione

o l0 cotnunrcaT.tOnepersona strument i e

ere e comprendere i

a produzione di stru-. per aiutare la perso-e in forma sia oraleanni (ad es., contro-o di ampl i f icator i empl ic i . economic i evari modell i di lava-l magica") , sempl ic imatite.

Assicurare I'interazione nella comunicazione

Procedura

' Recarsi dal la persona dopo aver acquis i to tut t i i dat i c l in ic i e infermier i -stici necessari per valutare le sue capacitiì di comunicazione sia orale chescritta.

' Fornire/utihzzare i mezzi e le tecniche più adeguate alle capacità dellapersona di par lare e scr ivere.

' Valutare I'efficacia dei mezzl e delle tecniche ufilizzate e registrarle sulladocumentazione i nfermieri stica.

Procedimento tecnico (finalità; Sostenere)

Obiettivi didattici

l . D e f i n i r e c o s a s i i n t e n d e p e r i n c o r a g g i a r e l ' e s p r e s s i o n e o r n l e d ievent i e s i tunz, i r tn i c 'he preoccupuno lu persono as.Eist i tct e/o le perso-ne signi f icat ive.

2. Def in i re cosa si intende per inÍraprenclere e/o muntenere I ' intera: . io-ne con la persona e con le persone signi . f icot i t ,e.

3 . Spec i f i care cosa s i in tende per persone s ign i f i ca t i ve .4 . Enunc ia re lo scopo fondamenta le de l l ' i n fe rmiere ne l l ' i n t raprendere

e mantenere qua ls ias i t ipo d i in te raz ione con la persona.5 .E lencare a lmeno 5 e lement i u t i l i per in iz ia re . mantenere e favor i re la

comunicaz ione verba le con la persona.6 . Forn i re a lmeno 3 esempi d i a t tegg ia rnent i e tecn iche che confermano

a l la persona la comprens ione d i quanto c i ha comunica to .7 . E lencare a lmeno 6 moda l i tà d i in te raz ione da ev i ta re in quanto non

a iu tano la persona a sent i rs i compres i ì e accet ta ta .8 . F a v o r i r e l a c o m u n i c a z i o n e v e r b a l e d i u n a p e r s o n a i n s i t u a z i o n e

real e.

Definizioni e scopi

Per intraprendere e/o montenere I'interu:.ione con lu persono e ('otl le per-sone signific:ulive si intende mettere in attcl comportamenti e iìssumere atteg-giamenti mirati a favorire la comunicazione verbale.Per incorctggiare I'espressione orole di et,enti e situct:irni che preoc('upunolo personu assistitct e/o le persone significutiuc si intende mettere in atto

1 7

Page 33: tecniche infermieristiche

( ' ) S i i n t e n ( l e c o n i l t e r n r i n e p e r s o n , t

a n c , h e l c p e r s o n e r s i g n i f i c a t i v e ( c o m -

p o n e n t i c l e l n u c . l e o f a m i l i a r e , p a r e n t i ,

a m i c i o c h i a l t r i a b b i a . r s s u n t o u n

r u o l o r i l e v a n t e n e l l . i v i t a d e l l a p e r s o -

n a ) . l l t e r m i n e [ ) e r s o n i l s . r r à c 1 r - r i n d i

u s a t o c r o n q u e s t o c l u p l i c e s i g , r r i f i c a t o :

v a r i e r : ì o v v i a m e n t c i l c o n t e n u t o c l e i

m e s s a g g i ì n b a s e . t i c l i v c ' r s i i n t e r l o c u -

t r i r i .

( ) P e z z o t l a t ' . , B e l l a n i M . 1 . , I I c : o t t n -

s e l l i n g , i n C . C ì . B e l l o t t i , M . L . B e l l a n i ,

o1 t . c - i t . , pp . . ì -30 .

comportamenti e assumere atteggiamenti che facil i t ino la comunicazione dic iò che in quel momento causa ansia e apprensione.Lo scopo fondamentale dell ' infermiere nell ' intraprendere e mantenere qual-

siasi t ipo di interazione con la persona (o). per qualsiasi motivo questa abbiainizio, è quello di instaurare una relazione di aiuto effìcace. La relazione diaiuto viene così a connotarsi come orientata all ' individuazione e alla rispo-

sta ai bisogni di assistenza infermieristica della persona. Solo in presenza diuna relazione di a iuto ef f icace la persona espr imerà eventual i mot iv i d iapprensione o preoccupazione a chi I 'assiste.

Conoscenze finalizzate alla tecnica

Un primo scopo dell ' interazione può essere quello di ottenere dati e infor-mazioni dalla persona anche al fìne di renderla partecipe degli interventiassistenziali e ottenere la sua collaborazione (c'omplian('e). L' intèrmiere uti-hzzala comunicazione anche per informare la persona di interventi diagno-stici o terapeutici prescritt i e di comportamenti da adottare o evitare per pro-

muovere la salute.Ogni atto assistenziale è un'occasione di comunicazione non solo per spie-gare ciò che si intende effettuare e ottenere la collaborazione della persona,

ma anche per ver i f ìcare I 'esi to del l ' intervento creando un'ul ter iore occasio-ne di d ia logo.Gli elementi sintetici da ricordare per iniziare e mantenere un'interazionesono: la mot ivazione; I ' interesse per I 'a l t ro; I 'osservazione, I 'at tenzione eI 'ascol to; 1 'uso consapevole del l 'asimmetr ia o del la complementar i tà nel larelazione; I 'autent ic i tà e la s incer i tà: I 'accettazione non giudicante o incon-diz ionata; I 'empat ia; I 'uso opportuno di moment i d i s i lenzio ( ' ) .

Alcuni esempi di modalità da utrhzzare per instaurare e mantenere la rela-zione in quanto dimostrano al l 'a l t ro che si è compreso ciò che vuole comu-nicare sono riportati qui di seguito.

Esempi di modalitù di dialogo

Ripete re o riafJ'e rmare

Personu'. oMi sono agitato quando ho capito che mi avrebbero portato inospedale. . .>Infermiere: <l l fat to di venire qui in ospedale le ha messo agi tazione.. . ,

Riprendere

P: "Mi sono agitato quando ho capito che mi avrebbero portato in ospeda-le . . . r ,1. : <Diceva che si è asi tato 'J. . .>

Rictssunte re

P : < < . . . . . . . r ,

1.:<Quindi la pr imapoi di non sapere sele avrebbe imped i to

18

causa di agitazione è stata i l fatto di venire in ospedale,i s intomi che provava erano gravi e inf ine se la diagnosidi recarsi al lavoro.o

Riflettere ,

P: <<Mi sc1e.. .>>L: "È i l dr

Se si desizioni, spefrasi o m<presa e ac

- negaredifficol

- interprt- sdramn- paragor- general- fornire

esito o

Infine, èconclusivi comporna, a presignificat

Procedupersona

. Avere

. Incontcedent

. Attuatconos(

. Concltsua pr(nità.

. Effetttvo prez ione.

Procedrzioni chtive

' Ipotiz:n a i n <

. Inconlcedenr

Page 34: tecniche infermieristiche

la comunicazione di

re e mantenere qual-motivo questa abbialace. La relazione diuazione e alla rispo-. Solo in presenza dieventual i mot iv i d i

)ttenere dati e infor-l ipe degli interventi:e). L' infermiere uti-di interventi diagno-are o evitare per pro-

re non solo per spie-zione della persona,un'ulteriore occasio-

enere un'interazionezione, l 'attenzione ermplementarità nellar giudicante o incon-nzro (').e mantenere la rela-ciò che vuole comu-

avrebbero portato in

;o agi taz ione. . .>

ro portato in ospeda-

li venire in ospedaìe,r infine se la diagnosi

Assicurare l'ínterazione nella comunicazione

Riflettere o rispecchiare

P: <Mi sono agitato quando ho capito che mi avrebbero portato in ospeda-1e. . .>L: nÈ il doversi ricoverare che le ha messo agitazione...,

Se si desidera favorire e incoraggiare I'espressione orale di eventi e situa-zioni, specie se questi preoccupano la persona, è utile ricordare che certefrasi o modi di dire sono da evitare. In particolare, la persona si sente com-presa e accettata se si evita di:

- negare la sua situazione attuale (di disagio, sofferenza, problematicità,difficoltà), ad esempio cambiando argomento;

- interpretare affrettatamente i messaggi e fornire consigli non richiesti;- sdrammatizzare I'evento o la situazione che sta vivendo;- paragonare la sua attuale esperienza con la propria o quella di altri;- generalizzare la sua situazione contingente;- fornire false rassicurazioni se la situazione reàlisticamente suggerisce un

esito o una prognosi infausta o il perdurare di eventi negativi.

Infine, è importante evidenziare che, come per la fase iniziale, anche quellaconclusiva di ogni momento di interazione è significativa per la persona. Sei comportamenti e gli atteggiamenti avranno comunicato empatia la perso-na, a prescindere dall 'atto tecnico subìto, potrà aver fatto un'esperienzasignificativa.

Procedura per intraprendere e/o mantenere I'interazione con lapersona e le persone signifÎcative

. Avere chiarczza sullo scopo o I'obiettivo dell'interazione.

. Incontrare la persona e, se non ci si è già conosciuti in una situazione pre-cedente, presentarsi.

. Attuare I ' interazione uti l izzando, in base alla situazione specifica, leconoscenze teoriche apprese.

. Concludere I'interazione salutando la persona e/o accordandosi per unasua prosecuzione a un momento successivo se se ne è valutata I'opportu-nità.

. Effettuare una valutazione dell'interazione in relazione allo scopo/obietti-vo prefissato e annotare le considerazioni ritenute utili sulla documenta-zione infermieristica.

Procedura per incoraggiare I'espressione orale di eventi e situa-zioni che preoccupano la persona assistita e/o le persone significa-tive

, lpotizzarc I'evento o la situazione che maggiormente preoccupa la perso-na in quel momento.

. Incontrare la persona e, se non ci si è già conosciuti in una situazione pre-cedente, presentarsi.

I9

Page 35: tecniche infermieristiche

Assícurare I'interazione nella comunicazione

. At tuare I ' in teraz ione ut i l izzando, in base a l la s i tuazione speci f ica, leconoscenze teoriche apprese.Concludere I ' interazione salutando la persona e accordandosi per una suaprosecuzione a un momento successivo o propofre un incontro con un'al-tra figura professionale.EfTettuare una valutazione dell ' interazione anche in funzione dell ' iootesiiniziale e annotare le considerazioni ritenute uti l i sulla documentazioneinfermieristica.

Bel lo t t i G.G. , Be l lan i M.L . , I l Counse l l ing ne l l ' i n fez . ione da HIV e ne l l 'A IDS.McGraw-Hil l . Milano. I 997.

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20

1. lndicazioni petzione comenti fadall'infert

2 . L a c os c e , a l lConcettrI n f e r m i t

Page 36: tecniche infermieristiche

.az ione speci f ica, Ie

rdandosi per una suan incontro con un'al-

funzione dell ' ipotesiulla documentazione

da HIV e nel l 'AlDS.

1994.t l ' ans ia , I l Pens ie ro

.rova l tal ia Scienti f ica,

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:. I 'autonomia e I ' inte-r Juventute Don Carlo

London. 1991.'a della comunicazione

1. Indicare almeno due motiva-zioni per le qual i la comunica-zione costituisce uno degli stru-ment i fondamenta l i imp iegat idall'infermiere.

2 . La comunicaz ione cos t i tu i -s c e , a l l ' i n t e r n o d e l M o d e l l oConcettuale del le Prestazionil n f e r m i e r i s t i c h e , u n o d e g l i

Assicurare l'interazione nella comunicazione

3. Esplicitare il fattore presentenelle realtà assistenziali che ridu-ce la capacità di raccogliere datiinerenti al bisogno di interazionenella comunicazione.

4. Quali, fra le variabili elencatenel paragrafo sulla raccolta dati,sono riferite alla dimensione/com-ponente psicologica del bisogno diass i sten z à i n fe rm i eri sti c a.

21

Page 37: tecniche infermieristiche

Ind icare le p r inc ipa l i var iab i l i r i conduc ib i l i a i quat -tro concett i fondamental i del la Discipl ina infermie-r i s t i c a u t i l i p e r r a c c o g l i e r e i d a t i s u l b i s o g n o d iambien te s icuro .

Elencare gl i Att i t rat tat i in questo capitolo per assi-curare un ambiente sicuro con r i fer imento al cont i-nuu m aulonom ia-d i pendenza.

R i s p o n d e r e a l b i s o g n o d i a m b i e n t e s i c u r o d e l l apersona con i procedimenti tecnici descr i t t i in que-sto capitolo.

Page 38: tecniche infermieristiche

( ' ) Pasquot L. , Zappa P., Assistenzainfermieristica in medicina interna,pediatr ia e specíal i tà mediche conselezione r / l casl , Masson, Mi lano,1998, p. 29.

Assicurare un ambiente sicuro

Premessa"Un ambiente sicuro è tale se fa sentire la persona che ci vive priva di preoc-cupazioni per la presenza di eventuali pericoli o di sensazioni di disagio" ( ').Per tale motivo si è ritenuto opportuno trattare nella prestazione infermieri-siica Assicurare un omhiente sic'uro, i procedimenti tecnici dell'azione aven-te finalità di guida Istruire la persona a pret,enire rischi anthientali e in par-ticolare:- indicare i comportamenti e le modalità per evitare i traumi e le cadute;- indicare i contportamenti e le modalità per evitare et'velenementilintossi-

c'azioni:- indicare i comportamenti e le modalità per intervenire sul micror:lima:- insegnare come predisporre i locali per l'isolamenÍo.

Si è deciso di affrontare in modo completo I'azione con finalità di guida siaperché essa è orientata esclusivamente alla persona, a differenza di quelle disostituzione in cui I'oggetto di intervento è prevalentemente I'ambiente, siaperché buona parte dei contenuti relativi ai procedimenti tecnici di sosrilu-z ionc è prev is ta nel la guida.Per quanto riguarda I'azione di sostituzione Prevenire te infezioni, per sempli-cità di esposizione i contenuti necessari per Predisporre i lot:ali per l'isola-mento precedono quelli di Insegnare come predisporre i locali per I'isolamen-ro (guidare) in quanto I'infermiere che istruisce un familiare o una personaaffetta da malattia contagiosa deve necessariamente possedere tutte le cono-scenze per preparare lui stesso gli ambienti sia in ospedale che a domicilio.Infine, conoscenze uti l i per ManÍenere una hqssa carica mit.robica nesliambienti confinati ad alto rischio sono sintetizzati nelle Schede II "Detergenti,

disinfettanti e antisettici" e III "Sterilizzazione" poste al termine del testo.

Raccolta dati sul bisogno di ambiente sicuroL'identificazione di questo bisogno di assistenza infermieristica presupponeda parte dell'infermiere una raccolta dati riguardante gli aspetti biofisiologi-ci, psicologici e socioculturali che ne caratterizzano la manifestazione.Per la dimensione biofisiologica, la variabile più significativa è quella ricon-ducibile allo stadio evolutivo dell ' individuo. Esso influenza, ad esempio, lacapacità da parte della persona (neonato, bambino, adulto e anziano) di muo-versi nelÌ 'ambiente circostante, la funzionalità di organi e sistemi relativiall 'att ività sensoriale (udito, vista, tatto, gusto, odorato) e I 'equil ibrio. L'etàinfluisce anche sulla capacità di percepire una data situazione come poten-zialmente pericolosa; valga come esempio uno dei più frequenti incidenti neibambini in età prescolare, che consiste nell 'ustione dovuta a l iquidi bollentirovesciati prevalentemente in cucina.Le variabili della dimensione psicologica riguardano, in particolare, la capa-cità di apprendimento delle comuni norrne di sicurezza, la loro appricazionenelle diverse situazioni e le condizioni emotive. Lo stress, I 'agitazione e I 'ec-citazione possono indurre, ad esempio, un calo di attenzione nei confrontidell'ambiente circostante e conseguentemente determinare un aumento dellaprobabil ità di incorrere in traumatismi di varia natura (cadute, contusioni,fratture).

24

La raccolall'ambierluogo di lidelle caratdi diversorature e rimpianti ecativa rilenegli ultircolarmentprioritariadetersivi,e vernici ssi di incidLa zona tpuò rendrfra zone rtuose di cindustrialte estemcdomicil ic(si pensicute deglgiomenteme/compmente evLe soprar(famigliaprie altermalattiafronti dimente vi

L'elab<re I ' evambierperson

Proced

Obietti

l . Def in iper er

Page 39: tecniche infermieristiche

i vive priva di preoc-u ionid i d isagio" ( ' ) .estazione infermieri-t ici dell 'azione aven-i. amhientali e in par-

"aumi e le cadute;vv e I e name nt i I intct s s i -

e sLrl microclima;

rfinalità di guida siaifferenza di quelle dinente I 'ambiente, siarti tecnici di sostitu-

infe:ioni, per sempli-t i locali per l'isola-'ocali per l'isolamen-riliare o una personasedere tutte le cono-: che a domicilio.'ica microhica neglichede II "Detergenti,

:rmine del testo.

.lerlstlca presupponeaspetti biofisiologi-

anifestazione.:ativa è quella ricon-:nza, ad esempio, lao e anziano) di muo-ni e sistemi relativie I 'equil ibrio. L'età

Lazlone come poten-equenti incidenti neiuta a liquidi bollenti

particolare, la capa-la loro applicazionei, I 'agitazione e I 'ec-rzione nei confrontiLre un aumento della(cadute, contusioni,

Assicurare un ambiente sicuro

La raccolta dati deve prevedere un'analisi esaustiva delle variabil i relativeall'ambiente fisico, comprensiva sia del clima e microclima dell'abitazione, delluogo di lavoro e degli ambienti maggiormente fiequentati nel tempo libero, siadelle caratteristiche strutturali. La presenza di barriere architettoniche, di scaledi diverso tipo, di finestre a diverse altezze e con vari sistemi di apertura, di ser-rature e maniglie, di sistemi di riscaldamento e gas ad uso domestico, diimpianti elettrici e apparecchiature/elettrodomestici può acquistare una signifi-cativa rilevanza in particolari stati sia fisiologici che patologici. Ad esempio,negli ultimr mesi di gravidanza, alcune normali attività possono risultare parti-colarmente dilîcoltose, e così anche per una persona anziana o disabile. E diprioritaria imporlanza controllare che, nell'ambiente domestico, sostanze qualidetersivi, materiale per la pulizia degli ambienti, famaci e disinfettanti, solventie vemici siano ubicate fuori della portata dei bambini, per prevenire il verificar-si di incidenti dovuti alla loro ingestione.Lazona abituale di residenza della persona influisce sul suo adattamento e lapuò rendere più sensibile alle variazioni ambientali: si pensi alle differenzefra zone marittime e lacustri (specie per la percentuale di umidità), zone mon-tuose di diverse altitudini (bassa temperatura o percentuale di ossigeno), zoneindustriali o ad inquinamento cittadino particolarmente elevato. Sia l'ambien-te estemo che quello nel quale si passa la maggior parte del tempo, il propriodomicilio, sono causa di fènomeni allergici sempre più frequenti e importanti(si pensi alle polveri raccolte in tappeti e moquettes o agli acari presenti sullacute degli animali domestici). Sono le condizioni ambientali dei luoghi mag-giomente f'requentati, sommate alle abitudini alimentari, igieniche e di costu-me/comportamento, a determinare il manif'estarsi di malattie infettive facil-mente evitabili con semplici inteventi preventivi.Le sopraccitate variabili sono inf-luenzate anche dall'ambiente socioculturale(famiglia, l ivello economico, gruppo etnico) e dalla presenza di vere e pro-prie alterazioni organiche. In particolare, durante precedenti esperienze dimalattia o ricovero, potrebbero essersi manifestati episodi allergici nei con-fronti di farmaci o disinfettanti o altro materiale sanitario che risulta letteral-mente vitale conoscere per prevenire episodi di anafilassi.

L'elaborazione di tutti i dati raccolti consente all'infermiere di individua-re l 'eventuale presenza del bisogno di assistenza infermieristica diambiente sicuro e a che livello del c'ontinuuiqr autonomia-dipendenza lapersona si colloca in quel momento.

Procedimento tecnico ffinalità: Guidare)

Obiettivi didattici

l. Definire il significato e lo scopo di Indicare i ('omportanlenti e le modalitàper evitare i tratrnti e le cadLrte.

25

Page 40: tecniche infermieristiche

Assicurare un ambiente sicuro

2. Indicare le categorie di persone da considerare "a rischio" per possibil itraumi e cadute.

3. Elencare le variabili la cui presenza può essere causa di traumi e cadute.4. Fomire almeno un esempio per ciascuna variabile elencata.5. Indicare alla persona i comportamenti e le modalità per evitare i traumi e

le cadute.

Definizione e scopo

Per Indicare i comportamenti e le modalità per evitare i traumi e le cadute siintende fomire alla persona le nozioni e le conoscenze necessarie al fine diprevenire, nel massimo grado possibile per i l suo l ivello di autonomia e i lsuo ambiente di vita, i traumi e le cadute.

Conoscenz e frnalizzate alla tecnica

Dall'esperienza si è rilevato che le persone che più frequentemente incorro-no in lesioni provocate da traumi di varia natura e cadute sono i bambini egli anziani. Nel primo caso ciò può essere essenzialmente dovuto ad unaimmaturità dello sviluppo fisiologico dell'apparato locomotore e dalla nonconoscenza d i quel le modal i tà d i compor lamento at te a prevenire s i tuazionidi rischio (ad es., I'arrampicarsi, il saltare da superlìci poste ad altezze nonadeguate al le capacità ).Negli anziani, invece, si assiste ad un deterioramento fisiologico degli organideputati al movimento, dell'apparato tegumentario, degli organi sensoriali edel sistema nervoso (ad esempio, cadute accidentali per perdita momentaneadell 'equil ibrio, lesioni cutanee con ecchimosi ed ematomi anche per piccolecontusioni).Oltre a queste situazioni, che rientrano nella normalità della vita quotidia-na, è possibile che, in alcuni momenti particolari della vita, alcuni soggettipossano trovarsi in condizioni di non completa autonomia (più o menolimitata nel tempo) nel soddisfacimento di questo bisogno. Ciò può avveni-re nelle persone che assumono terapie farmacologiche che alterano comeeffetto desiderato o collaterale i l l ivello di coscienza o I 'equil ibrio (ad es., isedativi, gli antistaminici, gli antipertensivi); nelle persone con deficit sen-soriali e/o del movimento (ad esempio, riduzione della vista, cecità, handi-cap fisici e/o mentali); nelle persone con disorientamento spazio-tempora-le. Si pensi, a questo proposito, al continuo aumento dei casi di demenzanella popolazione anziana, dovuto al progressivo allungarsi della vitamedia.

mezzldeguatAnchecometacchiÈ inoldeamtcon p(sianodi disalle c;

Perfavoziondi gt

Procr

. Indcol:to;

. Ind(puz--)

. Inf,eccdin

' Inf,queafT(

. Indmo

L e rbagrsedrpuòfontorieAnche I'ambiente fisico in quanto tale può essere fonte di pericolo per I'inco-

lumità fisica delle persone. Basti pensare alle barriere architettoniche presentisia negli ambienti domestici (assenza di ascensori, porte e locali che nonrispondono a requisiti di legge, arredamenti con angoli a spigolo vivo, presen-za di cavi elettrici esposti) sia in quelli pubblici. Può capitare a chiunque dicadere camminando per la strada o correndo per salire su un mezzo pubblico; .

esempi di elementi favorenti tale evento sono: scale e marciapiedi senza sci-volo, assenza di corrimano, gradini con alzate non regolamentari di alcuni

26

IstrlogIstrfarA S S

Page 41: tecniche infermieristiche

ischio" per possibil i

li traumi e cadute.ìcata.ler evitare i traumi e

traumi e le cadute sinecessarie al fine dilo di autonomia e i l

.uentemente incorro-lte sono i bambini erente dovuto ad unalmotore e dalla nonprevenire situazioniposte ad aliezze non

iologico degli organili organi sensoriali eperdita momentaneani anche per piccole

della vita quotidia-vita, alcuni soggettiromia (più o menono. Ciò può avveni-che alterano come

'equil ibrio (ad es., ione con deficit sen-vista, cecità, handi-lto spazio-tempora-lei casi di demenzalungars i del la v i ta

L pericolo per I'inco-hitettoniche presentite e locali che nonipigolo vivo, presen-pitare a chiunque diun mezzo pubblico;uciapiedi senza sci-rlamentari di alcuni

Assicurare un ambiente sicuro

mezzi pubblici, assenza di zone antiscivolo su superlìci l isce, impiego di ina-deguato materiale per la pulizia dei pavimenti o presenza di aree scivolose.Anche la scarsa o inadeguata illuminazione può essere causa di cadute, cosìcome la scelta di calzature non adatte per tipologia e/o materiale (suole lisce,tacchi alti).È inoltre possibile che le persone che si servono di ausil i per aiutarsi nelladeambulazione (come bastoni, stampelle, deambulatori) non li abbiano scelticon personale specializzato e che, quindi, questi non siano omologati o nonsiano impiegati correttamente. Tali presìdi/ausili devono, infatti, essere dotatidi dispositivi antisdrucciolo (puntali di gomma) e adeguati rigorosamentealle caratteristiche fisiche della persona a cui sono destinati ( ').

Per svolgere questo procedimento tecnico è opportuno che I'infermierefavorisca la presenza delle condizioni maggiormente facilitanti la rela-zione con la persona e quindi la comprensione dei contenuti dell 'azionedi guida.

Procedura

. Indicare alla persona i criteri di scelta dell 'abbigliamento: deve esserecomodo, confortevole, non limitante le capacità sensoriali e di movimen-to; verifìcare se porta gli occhiali o le lenti da vista.

. Indicare a l la persona i cr i ter i d i scel ta del le calzature: scarpe chiuse(punte e talloni coperti), suola antisdrucciolo, tacchi di spessore massimo2-3 cm o a base allargata.

. Informare la persona che la presenza sul pavimento di acqua, cera (adeccezione di quella antisdrucciolo), sostanze oleose, oggetti di piccoledimensioni può far scivolare.

. Informare la persona sulla necessità di liberare i percorsi da effettuare oquelli maggiormente ufrlizzafi da ostacoli quali sedie, vasi, suppellettili oanediinstabil i.

. Indicare alla persona come attrezzare I'ambiente domestico per favorire ilmovimento.

Le scale e i corridoi possono essere dotati di corrimano; nei locali dabagno si possono applicare delle maniglie di sostegno o altri ausili persedersi e avere a portata di mano I'occomente per I'igiene; I'arredamentopuò essere scelto in base alle caratteristiche e/o ai deficit personali; lefonti luminose possono essere integrate, ad esempio con luci a braccioorientabile o luci notturne (r).

. Istruire la persona nella scelta di presìdi/ausil i per la deambulazione omo-logati.

. Istruire la persona sui possibil i effètti secondari e/o collaterali di alcunifarmaci , con par t ico lare r i fer imento a quel l i che essa abi tualmenteassume.

27

( ' ) Vedi anche i l paragrafo 5.1

( ' ) Vedi a quL.sto proposi to la r icca eagg io rn . r t a banca da t i de l g i à c : i t a t oS . l . V . A . r 5 e r v i z i o I n f o r m r z i o n r eVa lu taz ìon i Aus i l ì ) , Fondaz ione P roJuventute Don Car lo Cnocchi IRCCS,via Capecelatro 66, Mi lano. Non è d:rt r ascu ra re I ' i n i z i a l c va l u taz i one de l l as i tuazione economica del la persona edel la sua iamigl ia per evi tare di sug-ger i re l 'acquisto c l i complement i del-l 'arredamento costosi quando esiste laposs ib i l i t à d r ada t t a re , con mod i caspesa, quel l i g, ià present i .

Page 42: tecniche infermieristiche

Assicurare un ambìente sicuro

Procedimento tecnico (finalità: Guidare)

Obiettivi didattici

1. Definire i l significato e lo scopo del procedimento tecnico Indit.are i tom-portame nti e le modal ità per evitare at'yelename nti I intossit'a:ioni.

2. Indicare le categorie di persone che sono da considerare "a rischio" perpossibil i avvelenamenti e/o intossicazioni.

3. Elencare le variabil i la cui presenza può essere causa di avvelenamenti edintossicazioni.

4. Fomire almeno un esempio per ciascuna variabile elencata.5. Indicare alla persona i comportamenti e le modalità per evitare avvelena-

ment i e /o in toss icazioni .

Defînizione e scopo

Per Indicare i contportantenti e le modalità per et,iÍare att'elenantentilintos-sic:azioni si intende fornire alla persona le nozioni e le conoscenze necessarieal f ine di prevenire nel massimo grado possibile per i l suo l ivello cli autono-mia e i l suo ambiente di vita gli avvelenamenti e/o le intossicazioni.

Conoscenz e finalizzate alla tecnica

Numerose sono le situazioni che a domicilio possono essere fonte di incidentida intossicazione e/o avvelenamenti provocati da un uso scorretto di sostanzechimiche quali detersivi, materiale di pulizia ambientale, solventi e vernici, far-maci, disinfèttanti e antisettici. Le intossicazioni e gli avvelenamenti possonoessere conseguenti ad inalazione. ingestione o contatto con cute e mucose. Trale manif'estazioni più comuni, si segnalano i disturbi dell'apparato respiratoriocome tosse, polmonite chimica, difficoltà respiratoria più o meno grave sino adiurivare all'arresto respiratorio. I disturbi gastrointestinali possono manifèstarsicon vomito ed epigastralgie; il contatto con cute e mucose può causare altera-zioni quali dermatiti da contatto, ustioni, congiuntiviti; nei casi più gravi si pos-sono verifìcare perdita dello stato di coscienza e shock.La popolazione a rischio è numerosa, in quanto la causa principale del verifì-carsi di avvelenamenti e intossicazioni è rappresentata dalla scarsa conoscen-za degli effetti di queste sostanze di uso comune e delle loro modalità di uti-lizzo; le casalinghe, i bambini e gli anziani risultano maggiormente a rischio.L'uso frequente da parte delle donne di detersivi e prodotti specifici per rapulizia ambientale (candeggina, ammoniaca, composti a base di acido muria-tico, l isoformio, alcol) e la facil i tà con la quale i bambini e le persone anzianepossono farne uso erroneamente, aumenta la possibil i tà del verifìcarsi diavvelenament i e in toss icazioni .Per prevenire questo tipo di incidenti risulta fbndamentale l'opera di educa-zione circa le modalità di conservazione ed uttlizzo di tali sostanze. In rif'eri-mento alla conservazione, esistono metodi che si diff 'erenziano a seconda

28

della cate(l ' ideale tzione deicalore e r"anche neiSia i farressere miarbitrariediversi drecipienttInoltre, I 'Per quanconsegueI'integritÌaltri prodsuggeriteparticolarscelta delzione per

Per sv<favorisrcon la 1

Procedr. Infom

maci e. Istruir

quant(

In presche daterapia

. Mostrto sencontat

. IstruirCOnOST

cie ne. Educa

zioni r. Spieg

intosspresef

Page 43: tecniche infermieristiche

tico Indicare i t'om-ossica:ioni.rare "a rischio" per

di avvelenamenti ed

cata.er evitare avvelena-

n'velenamentilintos-noscenze necessariero l ivello di autono-ssicazioni.

:re fonte di incidenti;corretto di sostanzelÌventi e vemici, far-'elenamenti possonor cute e mucose. Trarpparato respiratoriomeno grave sino ad

)ossono manifestarsi: può causare altera-:asi piir gravi si pos-

rnncipale del verifì-lla scarsa conoscen-oro modalità di uti-giormente a rischio.iotti specifici per lalase di acido muria-: le persone anzianeà del verif icarsi di

le I'opera di educa-i sostanze. In riferi-:enzlano a seconda

Assicurare un ambiente sicuro

della categoria dei materiali. Nelle abitazioni deve essere individuato un luogo(l'ideale è un armadietto con serratura) esclusivamente deputato alla conserva-zione dei farmaci. Questi devono comunque essere posti al riparo da luce,calore e umidità e lontano dalla portata dei bambini. Le stesse misure valgonoanche nei confronti dei prodotti per Ia pulizia dell'ambiente domestico.Sia i farmaci e disinfettanti che le sostanze impiegate per le pulizie devonoessere mantenuti nella loro confezione originale senza apportarvi modifichearbitrarie, quali ad esempio sigil lare i contenitori con sistemi di chiusuradiversi da quell i di cui sono dotati al momento dell 'acquisto; cambiare i lrecipiente o miscelare sostanze simili, ma provenienti da contenitori diversi.Inoltre, l 'etichetta va sempre mantenuta adesa al contenitore e ben visibile.Per quanto riguarda le modalità d'uso, I'assunzione dei farmaci deve essereconseguente alla prescrizione medica, alla verifica della data di scadenza e del-I'integrità della confezione e delle caratteristiche del contenuto. Per tutti glialtri prodotti l'uso deve essere preceduto da un'attenta lettura delle indicazionisuggerite dalla casa produttrice, specie se sono necessarie deÌle diluizioni. Inparticolare, in base alla specifica situazione, si sottolinea I'importanza dellascelta del giusto prodotto, della giusta dose e dell'utllizzo di sistemi di prote-zione personale adeguati (ad esempio, i guanti, le mascherine e/o gli occhiali).

Per svolgere questo procedimento tecnico è opportuno che I'infermierefavorisca la presenza delle condizioni maggiormente facilitanti la relazionecon la persona e quindi la comprensione dei contenuti dell'azione di guida.

Procedura. Informare la persona circa le corrette modalità di conservazione dei far-

maci e dei prodotti per la pulizia domestica.. Istruire la persona ad assumere i farmaci attenendosi esclusivamente a

quanto indicato nella prescrizione del medico.

In presenza di reazione allergica o di altre manifestazioni sintomatologi-che da farmaco, contattare prontamente il medico che ha prescritto laterapia.

. Mostrare alla persona come prelevare una deteminata quantità di prodot-to senza alterare la leggibilità dell'etichetta della confezione ed evitando ilcontatto accidentale con cute, mucose e indumenti.

. Istruire la persona ad utllizzare per la pulizia domestica solo i prodotticonosciuti e a verificare sempre le indicazioni della ditta produttrice, spe-cie nel caso di sostanze messe recentemente sul mercato.

. Educare la persona a riconoscere i principali segni e sintomi di intossica-z ioni e/o avvelenament i .

. Spiegare alla persona cfti interpellaÍe e con quale modalità rn caso diintossicazioni e/o avvelenamenti in base alla gravità delle manifestazioniDresentate.

29

Page 44: tecniche infermieristiche

( ' ) Pon te l l o M . ( a cu ra r l i ) , l g , i ene eMed i c i na p reven t i va , So roona ,M i l ano , 1990 , p . 284 .

O LO psicrometro è cost i tu i to da duetermometr i af f iancat i , uno dei qual i hai l bulbo avvol to da stof fa inumidi ta.

Assicurare un ambiente sicuro

N.B. Su tutte le guide telefoniche e su alfr\ mezziinformativi è facilmente k;l,f;tjreperibile il numero telefonico del Centro antiveleni più vicino alla pro- condi,pria residenza. 11 contatto telefonico immediato evita di intervenire in zionemodo scorretto aggravando la situazione nel tentativo di limitare il danno. zione

nose (

Procedimento tecnico (finatità:Guidare) [tl];na adminazinfern

obiettivi didattici lufl'itE imPl. Definire il significato e lo scopo del procedimento tecnico Indicare i com- 9-o gu

portamenti e le moclalità per interveiire sul mit:roc'lima. Il risp

2. Enunciare la definizione di microclima, temperatura, umidità, ventilazione persol

e i l luminazione. se e r

3. Indicare i valori standard delle variabili che costituiscono il microclima 1t"^' uj

4. Indicare alla persona i comportamenti e le modalità per intervenire sul mlezl

microclima. Il conottenr

Definizione e scopo naturÍne ra

Per Indicqre i comportamenti e le modalità per inten,enire sul mi<:rctclima si con vintende fomire alla persona le nozioni e le conoscenze necessarie al fine di tivi uagire autonomamente nel mantenere il microclima ideale per la sua situazione. riscal

Conoscenz e finalizzate alla tecnica assrstper le

Per microclima si intende "i l complesso delle caratteristiche fisiche, chimi- blemiche e microbiologiche dell 'aria degli ambienti confinati" ( '). Gli elementi I l sistche caratterizzano il microclima sono la temperatura, l'umidità, la ventila- micrczione (detta anche velocità dell 'aria) e I ' i l luminazione. dell 'aLa temperatura è I ' indice dello stato termico di un corpo e, in questo caso di l0specifico, può essere definita come il grado di calore dell 'atmosfera. Essa si zionimisura prevalentemente con il termometro a mercurio e i valori di riferimen- aeraftto sono compresi tra 18 "C (ad es., nelle camere da letto) e 25'C (ad es., nei pomelocali da bagno). re colL'umidità esprime il vapore acqueo contenuto nell'atmosfera. Generalmente I'u- senzamidità assoluta viene distinta da quella relativa. L'umidità assoluta è la quantitàdi vapore presente nell'unità di volume dell'aria; quella relativa è il rappono fra D^-la quantità di vapore presente nell'aria e la quantità che I'aria, alla medesimu :::temperatura, ne conterrebbe se fosse satura. La percentuale di umidità (assoluta 1i]'o relativa) dell'aria si misura con I'igrometro. L'umidità relativa viene invece 1t.otrilevata con lo psicrometro (') e i suoi valori ottimali variano dat 5OVo al 600/o. dl €

La ventilazione è i l movimento d'aria prodotto dallo spirare del vento; in

:f::1'�:,XÎ::ili"iry.,i'llffÌffii3:i:".1'trij:.l;,H3:j il:T:,:'ff procche deve essere compreso tra 0,5 m/sec e 0, 15 m/sec, ci si avvale del catater- . Inlmometro a bulbo argentato. ve

30

Page 45: tecniche infermieristiche

nativi è facilmenteiù vicino alla pro-di intervenire inlimitare il danno.

tico Indicare i com-

midità, venti lazione

no il microclima.per intervenire sul

,e sul microclima sitecessarie al fine dier la sua situazione.

iche fisiche, chimi-i" ( '). Gli elementiumidità, la venti la-

o e, in questo casol'atmosfera. Essa sivalori di riferimen-e 25 "C (ad es., nei

a. Generalmente I'u-ssoluta è la quantitàLtiva è il rapporto fraana, alla medesimadi umidità (assolutaelativa viene invecedal50c/o al607o.lirare del vento; inIurale o meccanicoione del suo valore,i avvale del catater-

Assicurare un ambiente srcuro

L'illuminazione può essere distinta in naturale e afificiale. Quella naturale èdata dall'ingresso della luce solare da porte e finestre ed è influenzata dallecondizioni metereologiche, dalla composizione atmosferica e dall ' inclina-zione del sole rispetto all'orizzonte. L'illuminazione artificiale è una integra-zione indispensabile di quella naturale e può essere garantita da fonti lumi-nose di diversa natura. In ambito ospedaliero è possibile distinguere un'illu-minazione centrale dei corridoi e delle stanze, un'i l luminazione personaleper ogni posto letto e un'illuminazione notturna. Quest'ultima aiuta la perso-na ad orientarsi in un ambiente sconosciuto. In alcune unità operative I'illu-minazione è unicamente artif iciale: è necessario, quindi, che i l personaleinfermieristico riproduca il più possibile il ciclo giorno-notte intervenendosull'intensità delle luci al fine di mantenere il ritmo circadiano della persona.È importante utrlizzare I'illuminazione artificiale più opportunu " ,oìu quon-do questa sia realmente necessaria.Il rispetto dei valori del microclima permette di mantenere il benessere dellapersona che, in tali condizioni, non manifesta disidratazione di cute e muco-se e non avverte sensazioni di brivido e sudorazione. In questo modo, inol-tre, aspetto rilevante in ambito ospedaliero, si riduce il rischio di contrarreinfezioni.Il controllo e il mantenimento del microclima degli ambienti confinati sonoottenibil i mediante i l meccanismo del ricambio dell 'aria, che si realtzzanaturalmente, grazie al passaggio di aria attraverso le porte di comunicazio-ne tra i locali e gli infissi, oppure mediante sistemi particolari quali frnestrecon vasistas, ventilatori, impianti di condizionamento dell'aria. Altri disposi-tivi uti l i per i l controllo del microclima sono rappresentati dai sistemi diriscaldamento e di umidificazione, sia centralizzafi (ad es., nelle struttureassistenziali, nelle sale di rianimazione) sia mobili per uso domestico (specieper le camere dei bambini o di persone con broncopneumopatie o con pro-blemi otorinolaringoiatrici).Il sistema più semplice e alla portata di tuni per controllare e mantenere ilmicroclima è comunque rappresentato dall'effettuazione di periodici cambidell'aria: l'intervallo di tempo ottimale tra un cambio dell'aria e il successivo èdi l0 minuti circa ogni 2 ore. Nelle abitazioni, quando non sussistono condi-zioni particolari (presenza di persone malate o convalescenti), è sufficienteaerare i locali la mattina dopo aver effettuato le pulizie ambientali e nel primopomeriggio. In ogni caso il cambio dell'aria deve essere fatto senza determina-re conenti d'aria, per evitare la dispersione di pulviscolo e microrganismi, esenza abbassare la temperatura ambientale al di sotto dei 18 oC.

Per svolgere questo procedimento tecnico è opportuno che I'infermierefavorisca la presenza delle condizioni maggiormente facilitanti la rela-zione con la persona e quindi la comprensione dei contenuti dell'azionedi guida.

Procedura

. Informare la persona sui valori standard di temperatura, umidità relativa eventilazione.

3t

Page 46: tecniche infermieristiche

(" ) Centr i per i l contro l lo e la preven-z i o n e d e l l e m a l a t t i e ( S t a r i U n i t id 'America).

( ' ) Si fa r i fer imento in part icolare al lenuove l i nee -gu ida de l l ' Hosp i t a llnfection Control Practices AdvisoryCommit tee (HICPAC) dei CDC, pub-bl icate nel 1994 negl i Stat i Uni t i e nel1997 i n l t a l i a . Come pe r a l t n t e rm in ic h e a r r i v a n o d a o l t r e o c e a n o , l ' i n -f luenza di una diversa cul tura e di c iòche essa ritiene politically correct cipare evidente.

Assicurare un ambiente sicuro

. Informare la persona sugli strumenti per la misurazione di temperatura,umidità relativa e ventilazione.

. Spiegare il rapporto esistente tra valori standard di temperatura, umiditàrelativa, venti lazione e i l luminazione e lo stato di benessere individuale.

. Insegnare alla persona la modalità di effettuazione del ricambio dell'ariadegl i ambient i conf i nat i .

. Indicare alla persona i dispositivr che possono essere uti l izzati per i l con-trollo e il mantenimento del microclima.

Per I'uso corretto di tali dispositivi è comunque necessario attenersi alleistruzioni fornite dalle ditte produttrici.

Procedimento tecnico ffinalità: Sostituire)

Obiettivi didattici

1. Definire che cosa si intende per isolamenro in questo testo e secondo lepiù recenti e autorevoli fonti sull'argomento.

2. Spiegare il significato e lo scopo del procedimento tecnico Predisporre ilocali per l' isolamento.

3. Elencare i t ipi di precauzioni da adottare per prevenire le infezioni inambito ospedaliero secondo i Cenfers .for Disease Control ancl Prevention(cDC) (.).

4. Indicare gli elementi che caratterizzano ogni tipo di precauzione da adot-tare per prevenire le infezioni.

5. Predisporre i locali per I'isolamento di una persona con malattia infettivacontagiosa in base a ciò di cui necessita.

Definizione e scopo

Per Predisporre i locali per I'isolamento si intende preparare I'ambiente peraccogliere una persona che richiede una particolare assistenza al fine di noncontrane infezioni e/o necessita precauzioni specihche per non diffondere lamalattia di cui è affetta. Tutto ciò comporta i l possesso di conoscenze einformazioni circa i compoftamenti e le misure da adottare in base alle moti-vazioni dell ' isolamento.

Conoscenz e finalizzate alla tecnica

Negli scritt i più recenti si tende a non tt l l izzare più i l termine isolamentoper fe persone ricoverate in ospedale, ma si parla di misLrre per prevenire latrasmissione nosocomiale delle infezioni ('). Nelle realtà italiane è un termi-ne ancora molto diffuso, anche per la storica presenza nel nostro Paese diospedal i e d iv is ioni per sole malat t ie in fet t ive; s i impiegherà quindi nel

32

testodiscr:Si intr e i l cbile lrridott(è lacaùziadott,(geneinfenaffettmalalAnctdiffurisolafornisceltirisorrmentsone,comtrmenle I 'arlirà dmas(cate€ques(da radotlla flc

ls<(r

C Isoli n c

8r.t me a0e

Page 47: tecniche infermieristiche

Ine di temperatura,

mperatura, umiditàisere individuale.I ricambio dell 'aria

ttilizzati per il con-

ario attenersi alle

testo e secondo le

:nico Predisporre i

rire le infezioni inn'ol and Preyention

ecauzione da adot-

n malattia infettiva

rare i'ambiente perenza al fine di non:r non diffondere lao di conoscenze ee in base alle moti-

ermine isolamentore per prevenire laitaliane è un termi-tel nostro Paese diiegherà quindi nel

Assicurare un ambiente sicuro

testo che segue, esc ludendone le accezioni negat ive d i segregazione ediscriminazione.Si intende per isolamento I'insieme di quelle misure attuate allo scopo di ridur-re il contatto tra una persona e I'ambiente circostante in quei casi in cui è possi-bile la trasmissione di microrganismi alla persona stessa (ad esempio, in caso diridotte difese immunitarie) o da questa alle persone con cui verrebbe in contatto(è la situazione di una persona con malattia infettiva in fase attiva). Alcune pre-cauzioni particolari attuate per prevenire le infezioni vengono normalmenteadottate nei reparti ad elevato rischio per la persona, quali le terapie intensive(generali e postoperatorie) e i centri specializzati in trapianti d'organo (,). Uninfermiere, invece, si può trovare a predisporre i locali per isolare una personaaffetta da patologia infettiva sia in una unità operativa specialistica (ad es., drmalattie infettive) sia in una qualsiasi divisione medica o chirurgica.Anche se in questi anni I'attenzione è stata prevalentemente volta a prevenire ladiffusione di infezioni in ambito ospedaliero e la vecchia categoria chiamataisolamento protettivo è stata fbrmalmente soppressa, si è ritenuto ancora utilefomire qualche ampia indicazione assistenziale in merito (Tab. 3.1). Questascelta è dovuta sia alle consuetudini italiane e alle caratteristiche logistiche e dirisorse dei nostri ospedali, sia all'opportunità che l'infermiere conosca gli ele-menti da poter eventualmente suggerire per I'assistenza al domicilio delle per-sone. Nonostante queste misure per prevenire le infèzioni alle persone immuno-compromesse siano molto controverse, l'isolamento protettivo viene general-mente distinto in due tipi di sistemi: I'isolamento protettivo propriamente dettoe I'ambiente protetto totale. Mentre non esistono molti studi a supporto dell'uti-lità del primo (camera singola, utrlizzo di misure di barriera - camice, guanri,maschera per personale di assistenza e visitatori), altre fonti evidenzianocategorie di persone che possono beneficiare dell'ambiente protetto totale (r). Inquesti casi specifici la camera è dotata di un sistema particolare di ventilazione(da periodici ricambi dell'aria con fìltri ad alta efficienza al flusso laminare), siadottano strette misure di isolamento e si somministrano antibiotici oer ridurrela flora batterica endosena (intestino. cute).

lsolamento protettivo(più o meno stretto)

Cli elementi da teneresotto controllo sonoindividuati in base algrado diimmu nodepressionee a l le cond iz ion idel la persona

Indicazioni

. Personaimmunodepressaper chemioterapia,preparazione eperiodo post-trapianto,ap las ia mido l la re

. Persona sieroposit ivae/o con AIDS

. Persona con defici timmuni ta r i d i d iversaor ig ine

. Persona con ustioniestese

. Neonati prematuri

( " ) V i s t a l a f i na l i t à de l t es to , non s iapprofondisce l 'argomento in questasede.

(") Vedi font i b ib l iograf iche al terminedel capi to lo, in part icolare Moro M.1 . , r 993 .

( " ' ) P e r q u a n t o r i g u a r d a l ' u s o d e l l amaschera, recent i r icerche mettono ind i scuss ione l a sua u t i l i t à , i n quan toq u e l l e c o m u n u m e n t e u s a t e , d o p ocirca l5 minut i , perdono i l loro ef fetto-barr iera. Per g l i e lement i d ist int iv ip i i r important i s i veda la Tab. 3.7.

Pr inc ipa l i in te rvent iassistenzial i da adottarein caso di isolamento protett ivoquando ind ica to .

, Precauzioni da adottare

. Cercare di non assistere la persona se si accusano sintomidi raffreddore o altre malatt ie respiratorie

. Curare part icolarmente la propria igiene personale

. lndossare cuff ia e mascherina (" ')r Etfettuare i l lavaggio antisett ico del le mani al l ' ingresso

e a l l ' usc i ta da l la camera. Completare l 'abbigl iamento con camice, guanti , calzari

e/o tappetino adesivo al l ' ing,resso. Introdurre nel la camera solo oggett i disinfettat i o steri l izzati. Al imentare la persona con cibi a bassa carica

microbica o steri l i. Uti l izzare specif ici protocol l i per l ' igiene personale

e la pu l i z ia ambien ta le. Uti l izzare biancheria steri le

33

Page 48: tecniche infermieristiche

Sin tes i de i p r inc ipa l icambiament i ne l l ' approcc ioa l l ' i s o l a m e n l o e a l l e i n f e z i o n iin ospeda le (a cura d i C . S i ron i ) .

Assicurare un ambiente sicuro

Anno

1 983

Classificazioni di isolamento o precauzioni dei CDC.l

. lsolamento stretto2. lsolamento da contatto3. lso lamento respi rator io4. lso lamento oer la tubercolos i5. Precauzioni oer le in fez ioni a t rasmiss ione enter ica6. Precauzioni per drenaggi e secrezioni7 . P recauz ion i pe r i l sangue e a l t r i l i qu id i b i o l og i c iViene soppresso l ' iso lamento protet t ivoVengono mantenute le precauzioni d i iso lamento speci f icheoer malat t ia

Precauzioni universali (UP, U niversal Precautions)

Nuovo s is tema di iso lamento chiamato iso lamento da l iqu id ibiologici (BSl, Body Substance lsolation)

. UP + BSI = SP, Standard Precautions (Precauzionis tandard)

. Accorpamento del le categor ie precauzional i d i iso lamento(vedi punt i da 1 a 7 del 1983) e del le precauzioni per malat -t ia in 3 pr inc ipal i ins iemi d i precauzioni basate sul le v ie d it rasmiss ione in aggiunta a l le SP

. App rop r i a te p recauz ion i basa te su l l a t r asm iss ione pe r unelenco d i s indromi speci f iche, anche queste in aggiuntaa l l e SP

1 985

1987

1 9BB.1 995

m e Irestagoccinfetaereiquel(conL e uSOStÍ

appaaltrisanilA q tm e (develavotaben o finfer

lgi

Per quanto riguarda l 'ampio capitolo delle malattie infèttive, la diffusionedel virus dell 'AIDS (HIV), ma anche di altri virus (HBV HCV), ha portato aradicali mutamenti nell 'approccio alla prevenzione, anche a causa dell 'eleva-ta proporzione di casi asintomatici. In questi ult imi decenni si è passati dallavecchia classificazione dell ' isolamento in sette categorie che tendevano asuper-isolare alcuni pazienti, all'introduzione di quelle che sono note comeprecauzioni universali (UP, Universal Precautions), che non indicano più lanecessità di distinguere specifiche precauzioni nei confionti del contatto conil sangue e gli altri l iquidi biologici (Tab. 3.2).Secondo le u l t ime l inee-guida e considerando I 'ambiente ospedal iero, imicrorganismi vengono trasmessi attraverso c'inque principali vie di tra-smiss ione. La pr ima è i l contat to, in teso s ia come contat to d i ret to dasuperf ic ie corporea a superf ic ie corporea con t rasfer imento f is ico deimicrorganismi da una persona infetta o colonizzata ad un altra (ospite),s i a m e d i a n t e l a t r a s m i s s i o n e p e r c o n t a t t o t r a o s p i î e s u s c c t t i b i l e eogget t i /s t rument i contaminat i . La seconda v ia d i t rasmiss ione, da nonconfondere con quella aerea, è tramite goccioline (droplet) emesse dallapersona fonte d i in fez ione at t raverso la tosse, g l i s tarnut i , par lando odurante I 'esecuzione di procedure assistenziali quali ad esempio I 'aspira-zione. Se le goccioline vengono espulse nell 'aria e i l familiare o la perso-na che ass i s l e è v i c i na . ques te s i possono depos i t a re su l l a cong iun t i va .sulle mucose nasali o nella bocca dell 'ospite. Lal.erza modalità è chiama-ta t rasmiss ione per v ia aerea ed avviene per d isseminazione d i p iccol iss i -

34

G

MoOl

C

Page 49: tecniche infermieristiche

oni dei CDC

enfenca

logic i

rmento speci f iche

tttons)

rmento da l iquidi

auz ion ì

ra l i d i iso lamentoruzioni per malat -rasate sul le v ie d i

sm iss ione pe r unreste in aggiunta

:tt ive. la diffusioneHCV). ha portato a) a causa dell 'eleva-ini si è passati dallaie che tendevano ahe sono note comenon indicano più lanti del contatto con

:nte ospedal iero, iincipali r ie di tra-)ontatîo diretto dar imento f is ico deiJ un altra (ospite),i t e s u s c e t t i b i l e esmiss ione, da nonrplet) emesse dallaarnut i . par lando oI esempio I 'aspi ra-miliare o la perso-sul la congiunt iva,

modalità è chiama-z ione d i p iccol iss i -

Mascherina cono senza visiera,occhiali protettivi

Camice

Assicurare un ambíente sÍcuro

me pa r t i ce l l e d i gocc io l i ne evapo ra te che con tengono m ic ro rgan i sm i erestano sospese nell 'aria per un lungo periodo (droplet nuclei, nuclei digoccioline.) oppure attraverso polveri molto fini che contengono I'agenteinfettivo. E quindi evidente i l nesso, specie per le malattie a trasmissioneaerea (ad es. , i l micobat ter io del la tubercolos i , i l v i rus del morbi l lo equello della varicella), tra ventilazione dell 'aria ed altri fattori ambientali(correnti d'aria) e la loro diffusione.Le u l t ime due v ie d i t rasmiss ione, at t raverso veicol i comuni (ogget t i ,sostanze contaminate quali acqua, alimenti, o materiali quali strumenti eapparecchiature) e attraverso vettori (ad esempio topi, zanzare. mosche edaltri insetti) evidenziano ancora una volta I ' importanza dell ' igiene e dellasanificazione degli ambienti, specie in ambito ospedaliero.A questo punto è utile ripofare le precauzioni universali arricchite dalle ulti-me conoscenze sulla trasmissione delle infezioni. Ogni infermiere, infatti,deve conoscerle e attuarle in base alle situazioni che si trova a gestire nel suolavoro quotidiano in qualsiasi realtà, sia ospedaliera sia domiciliare. Nellatabella 3.3 sono riportati tutti gli elementi da tenere sotto controllo, e vengo-no forniti maggiori dettagli per quell i più significativi dal punto di vistainfermieristico.

lgiene delle mani Le mani vanno lavate se vengono a contat to cons a n g u e , f l u i d i c o r p o r e i , s e c r e z i o n i , e s c r e z i o n i ,ogge t t i con tam ina t i , immed ia tamen te dopo ave rto l to iguant i , pr ima d i passare a un a l t ro paziente equando è presente un 'a l t ra indicazione per preveni-re i l passaggio dei microrganismi ad a l t r i pazient i oal l 'ambiente. Può essere necessar io lavare le manianche pr ima d i passare a procedure in un 'a l t ra par tedel corpo della stessa persona per prevenire infezio-n i croc iate (vedi anche Schede lV e V)

Vengono indossati quando si può venire a contattocon sanBue, f lu id i corporei , secrezioni , escrezioni ,cu te non i n teg ra , mucose o ogge t t i con tam ina t i .Devono essere cambiat i t ra un paziente e l 'a l t ro,sul la s tessa persona se s i passa da zone p iù contami-nate a meno contaminate, se s i romoono. Devonoesse re r imoss i p ron tamen te dopo l ' uso pe r noninquinare a l t re superf ic i e , pr ima d i indossarne una l t r o pa io , s i devono l ava re l e man i ( ved i ancheSchede lV e V)

Se l e p rocedu re ass i s tenz ia l i a l paz ien te possonocausare spruzzi o nebulizzazioni di sangue o fluidicorporei vengono indossate mascher ine (d isponib i l icon o senza v is iera) ( " ) , occhia l i (anche r iu t i l izzabi l idopo adeguato trattamento), protezioni per tutto i lvolto (coprifaccia)

Si indossa un camice protettivo se si pensa di poterspo rca re l a d i v i sa d i sangue o f l u i d i co rpo re i . Lemani s i devono lavare dopo aver to l to i l camice

Guanti

segue

35

Precauz ion i un iversa l i (UP) chetengono conto de l l ' i so lamentod a l i q u i d i b i o l o g i c i ( B S l ) e d e l l eprecauz ion i s tandard (SP) daut i l i zzare ne l l ' ass is tenza d i tu t tele persone, indipendentementedal loro stato infett ivo (ElkinKeene M. et al. , p. 27; Ciornalei ta l iano de l le in fez ion iospeda l ie re , pp . 153- i 56 ; MoroM. 1 . , pp . 413-415) (a cura d iC . S i r o n i ) .

(" ) vedi label la 3.5

Page 50: tecniche infermieristiche

Assicurare un ambiente sícuro

seguito

Manovrerianimatorie

Manipolazione distrumenti/oggettitaglienti

Smaltimentodei rif iuti

Attrezzaturaper l'assistenzaal paziente

Biancheria

Campionibiologici

Puliziae disinfezioneambientale

Collocazionedel paziente

Educazione sanitariaal pazientee ai visitatori

36

Si deve cercare d i impiegare pal loni ambu, boccagl i ,cannule e a l t r i d isposi t iv i come al ternat iva a l la resnr-razione bocca a bocca

Tut t i g l i ogget t i tag l ient i e g l i aghi vanno e l iminat i inapposi t i conteni tor i per r i f iu t i sani tar i specia l i res i -s tent i a l le punture. Quest i conteni tor i devono esseretenut i v ic ino a l luogo dove devono essere ut i l izzat i(posiz ione comoda). Si raccomanda d i non r incap-pucc ia re o man ipo la re o p iega re g l i agh i e d i nontog l i e r l i manua lmen te da l l e s i r i nghe

Vedi normat iva v igente sul la raccol ta d i f ferenziata elo smal t imento dei r i f iu t i sani tar i . In par t ico lare, losmal t imento dei r i f iu t i sani tar i soecia l i non assimi la-b i l i a i r i f iu t i urbani deve avvenire mediante doppioconteni tore (d i cu i quel lo esterno, r ig ido e res is tente,deve avere le d ic i ture prev is te per legge e la chiusu-ra ermetica)

Tutto i l materiale, i presìdi e gli oggetti necessari perl 'ass is tenza a l la oersona devono essere deconramr-nat i , lavat i e r is ter i l izzat i o r id is infet tat i (vedi Schedel l e l l l ) . È oppo r tuno imp iega re i l magg io r numeropossib i le d i mater ia le monouso che verrà poi scar ta-to negl i apposi t i conteni tor i per r i f iu t i specia l i

La b iancher ia contaminata deve essere r iposta negl iapposi t i sacchi e maneggiata in modo ta le da impe-di re i l contat to con cute e mucose. In caso d i sacchiidrosolubi l i è necessar io ut i l izzare un secondo saccoimoermeabi le

Devono essere inser i t i in conteni tor i idonei ad imoe-di re perd i te (con tappi a chiusura ermet ica e s icura)e t r aspo r ta t i i n appos i t e va l i ge t t e e rme t i camen techiuse che possono essere steri l izzate. Tutti i mate-r ia l i b io logic i sono da t rat tare come potenzia lmentei nfetti

Non è opportuno d is infet tare d i rout ine le superf ic iambientali, mentre sono raccomandate un'attenta puli-zia e rimozione dello soorco differenziate in base alled iverse aree ospedal iere, a l t ipo d i superf ic ie e a l lecaratteristiche del lo sporco

La col locazione del la persona in una stanza s ingolaè g iust i f icata solo dal la sua incapaci tà a mantenereun' ig iene appropr iata e quindi dal la potenzia le con-taminazione del l 'ambiente o da par t ico lar i pato logieo i nd i caz ion i

Devono essere informati ed educati sulla necessità diuti l izzare tufle le precauzioni opportune per prevenirela d i f fus ione dei microrganismi ad a l t r i o a l l 'ambiente

Infinindirn o cutilinellele inÈ o rnecepossimpiIl lorle esdell'bianregisconsra dif,roriI n aesclltatan i epuli:I 'usr

St( i rcc

D( i ra loeI

Page 51: tecniche infermieristiche

i ambu, boccagl i ,, rnat iva a l la respi -

, anno e l im ina t i i ntar i specia l i res i -cri devono esserer essere ut i l izzat ila d i non r incap-g l i agh i e d i nonl

Ita differenziata eIn par t ico lare, loi a l i non ass im i l a -mediante doppioig ido e res is tente,egge e la chiusu-

;etti necessari perssere decontami-ttati (vedi Schedemaggior numeroI verra por scarta-r t i specia l i

sere r iposta negl irdo ta le da impe-In caso d i sacchirn secondo sacco

i idonei ad impe-rrmet ica e s icura)l e rme t i camen teate. Tutti i mate-e potenzia lmente

ut ine le superf ic irte un'attenta puli-tz ia te in base a l lesuperf ic ie e a l le

na stanza s ingolacità a mantenerel potenzia le con-t ico lar i pato log, ie

sulla necessità diune per preventrer i o a l l 'ambiente

Categoriedi isolamento

Strefto

Esempi di patologie

r Var ice l la

Precauzioniraccomandate

. Stanza singola

. Lava8gio antisetticodelle mani al l ' ingressoe all 'uscita dalla camera

. Abbigliamentoconsigliato:camice, maschera,guanti e cuffia ( ' ')

Assicurare un ambiente sicuro

Infine, possono essere utili le classificazioni approntate dai CDC che hannoindividuato sette tipi diversi di isolamento in riferimento all'agente patoge-no causa dell'infezione. Nella tabella 3.4 sono riportate alcune conoscenzeutili all'infermiere sia per orientarsi sulle modalità di isolamento da sceglierenelle diverse situazioni, sia per fornire alla persona malata e ai suoi familiarile indicazioni necessarie.È opportuno che la camera di isolamento sia dotata di tutto i l materialenecessario, utllizzato esclusivamente per la persona assistita e, per quantopossibile, monouso per ridurre i rischi di contaminazione ambientale (ad es.,impiegare guanti, camice, maschere, stoviglie a perdere).Il locale per I'isolamento dovrebbe essere arredato in modo tale da soddisfarele esigenze della persona durante tutto I'arco della giomata e per tutta la duratadell'isolamento. In particolare, dovrebbe essere garantita Ia presenza di letto ebiancheria, comodino, fonte luminosa, scrivania, poltrona, telefono, radio e/oregistratore e/o lettore per CD, televisore, giochi, rivisteflibri. Inoltre, si deveconsigliare alla persona e ai suoi familiari di evitare I'introduzione nella came-ra di oggetti che trattengono polvere e sporco come peluches, tappeti, piante ehori, e di oggetti con superfici scabre e diffrcili da pulire.In ambito ospedaliero, alla camera è generalmente annesso il bagno ad usoesclusivo della persona in isolamento. Qualora la persona fosse impossibili-tata a recarsi in bagno, è indicato I'uso di comoda, padella, pappagallo, cati-ni e brocche per I'igiene. È comunque necessario procedere ad un'accuratapulizia e/o disinfezione dei sanitari e dei materiali utilizzati prima e dopoI'uso o periodicamente.

(infezioni altamente . Difterite laringeacontagiose o virulente) . Febbre di Lassa

o altre febbriemorragiche

. Peste polmonare

. lnfezioni daHerpes zoster

Da contatto . Pediculosi, scabbia . Stanza singola(infezioni/infestazioni . Infezioni acute delle . Lavaggio antisetticoaltamente trasmissibil i vie respiratorie nei delle mani all ' ingressoo di importanza neonati e nei bambini e all 'uscitaepidemiologica) . Infezioni maggiori dalla camera

cutanee secernenti . Abbigliamento. Congiuntivite consigliato:

gonococcica, maschera e cuffiainfezioni da Herpes solo per contattisimplex, infezioni stretti; camice estafi lococciche guanti se si prevedecutanee nei neonati di soorcarsi

se8ue

37

Categorie di isolamentosecondo i CDCcon precauzioni raccomandate(a cura d i C . S i ron i ) .

(' ') Per tutte le categ,orie di isolamentovalgono le precauzioni in mer i to a l laraccol ta e a l lo smal t imento di f feren-z i a to de i r ì f i u t i e a l l a r acco l t a , pu l i -z i a / d i s i n f ez i one d i f f e renz ia ta de i l abiancherìa.

Page 52: tecniche infermieristiche

Assicurare un ambiente sicuro

segu rto

Per drenaggi/secrezioni . Lesioni da pressione . Lavaggio antisetticodel le mani a l l ' ingressoe a l l 'usc i ta dal la camera

. AbbiBliamentoconsigliato: camicese si prevede disporcarsi; guantisolo per contatti conmateriale infetto

o Camera singola solose i l l ive l lo ig ienicodella persona è scarso

. Lavaggio antisetticodel le mani a l l ' ingressoe all 'uscita dalla camera

. Abbigliamentoconsigliato: camicese si prevede disporcarsi; guantisolo per contatti conmateriale infetto

. Camera singola solose i l l ive l lo ig ienicodella persona è scarso

. Lavaggio antisetticodel le mani a l l ' ingressoe all 'uscita dalla camera

. AbbiBliamentoconsig l ia to: camicese si prevede disporcarsi; guantisolo per contatti conmateriale infetto

. Stanza singola

. Lava8Sio antisetticodel le mani a l l ' ingressoe all 'uscita dalla camera

. Abbigliamentoconsigliato:maschera solo percontatti stretti

. Stanza singola

. Lavaggio antisetticodel le mani a l l ' ingressoe all 'uscita dalla camera

. Abbig l iamentoconsigliato: mascherasolo se la persona ha latosse; camice solo perprocedure checomportano una estesacontaminazione

(trasmissione percontatto diretto oindiretto con materialepurulentoo provenienteda ferite infette)

Sangue eliquidi biologici(trasmissione percontatto diretto oindiretto con il sangueo a l t r i l iqu id icorporei infetti)

Enterico(trasmissione percontatto diretto oindiretto con feci)

Respiratorio(infezioni trasmesseper via aerea)

Tubercolare(persone contubercolosi polmonarein fase attiva)

38

. Ferite infette

. Ascessi

. Congiuntivite

. Epatit ir AIDS. Si f i l ide. Leptospirosi. Malar ia. Febbre ricorrente

. Epatite A

. Diarree d i or ig ineinfettiva e infezionida enterovirus

. Castroenterit i diorigine infettiva

. Colera

. Salmonel le

. Tifo

. Morbi l lo

. Pertosse

. Parotite

. Malattiameningococcicagrave (polmonite,meningite, sepsi)

. Tubercolosi

Pa

(

I

I

Iarr

Page 53: tecniche infermieristiche

Assicurare un ambiente sicuro

ggro antrsettrco'mani a l l ' ingressouscita dalla cameragliamentoig l ia to: camiceprevede di:arsi; guantiper contattr conriale infetto

era singola solol ive l lo ig ienicol persona è scarsoggio antisetticormani a l l ' ingressouscita dalla cameragliamentoigliato: camiceprevede di:arsi; guantiper contatti conrriale infetto

era singola solol ive l lo ig ienicoL persona è scarsoggio antisetticol mani all ' ingressouscita dalla cameragliamentoigliato: camiceprevede di:arsi; guantiper contatti conlriale infetto

za singolaggio antisetticol mani a l l ' ingressouscita dalla cameragl iamento,igliato::nera soro peratti stretti

za s ingolaLggio antisetticol mani a l l ' ingressouscita dalla cameraigliamento;igliato: mascherase la persona ha lal; camice solo peredure cheportano una estesaaminazione

Mascherina protettiva

r Mascher ina specia le ad a l taeff icienza anti batterica(da usare per l ' isolamento stretto,da contatto e respiratorio)Disponib i le con e senza v is iera

. Respiratore classe FFP2e c lasse FFP3;normat iva europea EN 149;marchio CE (da usareper isolamento tubercolare)

Caratteristiche

* BFE (ef f ic ienza f i l t raz ionebatterica): 95oó

- Traspi raz ione: c i rca 2 A P- Resistenza a i f lu id i- Buona aderenza

- BFE: 92"/"- Cranulometr ia compresa

f r a O , 0 2 p e 2 p- Traspi raz ione: c i rca 2 A P- Buona aderenza

Procedura. Informarsi sul tipo di isolamento da attuare i1 riferimento allo specifico

caso e/o alle motivazioni per cui viene ricoverata/assistita la persona.. Predisporre tutto il materiale nel luogo scelto per I'isolamento specifico in

base alla situazione logistica e alla disponibilità di materiale monouso.

Procedímento tecníco (finalità: Guidare)

Obiettivi didattici

1. Definire i l significato e lo scopo del procedimento tecnico Insegnarecome predísporre i locali per I'isolamento.

2. Indicare le precauzioni da adottare per I'isolamento richiesto e le modalitàper insegnarle alla persona.

3. Insegnare alla persona come predisporre i locali per l'isolamento di cuinecesslta.

Definizione e scopo

Per Insegnare come predisporre i locali per I'isolamento si intende fornirealla persona le conoscenze e le informazioni circa i comportamenti e 1emodalità di intervento da mettere in atto sugli ambienti domestici, al fine direnderli adatti per I'isolamento richiesto dalla patologia o dalla motivazioneche lo rende necessario.

Conoscenze fl'nalizzate alla tecnica

Nelle tabelle del paragrafo precedente sono riportate alcune conoscenze utilial l ' infermiere sia per orientarsi sulle modalità di isolamento da sceglierenelle diverse situazioni, sia per fornire alla persona malata e ai suoi familiarile indicazioni necessarie in base al singolo caso specifico.

39

Tip i p r inc ipa l i d i mascher ineprotett ive e loro caratterist iche(a cura d i M.E. Lago) .Per l ' isolamento è correttoparlare sempre di maschertneprotett ive. Queste hannocaratterist iche diverse dal lemaschere ch i ru rg iche e daque l le monouso u t i l i zza tedurante a lcune a t t i v i tài nfermierist iche, qual i adesempio l 'esecuz ione d itecn iche in aseps i .

Page 54: tecniche infermieristiche

Assicurare un ambiente sicuro

E opportuno che ogni camera di isolamento sia dotata di tutto il materialenecessario, utllizzato esclusivamente per la persona assistita e, per quant0possibile, monouso per ridurre i rischi di contaminazione ambientale (àd es.,impiegare guanti, camice, maschere, stoviglie a perdere).Il locale per I ' isolamento dovrebbe essere arredato in modo tale da soddi-sfare le esigenze della persona durante tutto I 'arco della eiornara e Dertut ta la dura l .a del l ' iso lamento. In par l ico lare. dovrebbe "r r . i . garanl i ta lapresenza di letto e biancheria, comodino, fonte luminosa, scrivania, pol-trona, telefono, radio e/o registratore e/o lettore per CD, televisore, gio-chi, riviste/l ibri. Inoltre, si deve consigliare alla persona e ai suoi familiaridi evitare I ' introduzione nella camera di oggetti che trattengono polvere esporco come peluches, tappeti, piante e fiori, e di oggetti con superficiscabre e diff ici l i da pulire.Se nell 'abitazione sono presenti due o più locali da bagno, è opportunoadibirne uno ad uso esclusivo della persona in isolamentó; in casò contra-r io , è consig l iab i le I 'uso d i copr iwater monouso, asc iugamani , spugne,sapone e dentifricio personali. Qualora la persona fosse impossibil i tata arecarsi nei locali da bagno è indicato I 'uso di comoda, padella, pappagal-lo , .cat in i e brocche per I ' ig iene. È comunque necessar io procedere adun'accurata pulizia e/o disinfezione dei sanitari e dei mateiiali uti l izzatiprima e dopo I'uso o periodicamente.

Procedura

' Informare la persona sul tipo di isolamento da attuare in riferimento alcaso specifico.

' Aiutare la persona a scegliere illi locale/i per l'isolamento e a predisporretutto il materiale necessario fornendo le conoscenze più opportune in rela-zione alla sua situazione logistica ed economica.

' Istruire la persona sulle precauzioni da adottare nel tipo di isolamento chele è stato prescritto.

' Informare la persona sulle seguenti norme generali di comportamento:- il pavimento è da considerare sempre contaminato, quindi è necessario

che la persona assistita non raccolga mai un oggetto caduto a terra (deveessere sostituito);

- I'ambiente deve essere aerato almeno due volte al giorno;- la polvere è da considerare sempre contaminata, per cui deve essere

rimossa con panni umidi; non devono essere create correnti d'aria né sideve scuotere energicamente la biancheria;

-durante I 'assistenza alla persona in isolamento è opportuno evitare ditoccarsi i l naso, la bocca gli occhi e i capell i;

- in caso di contatto accidentale di cute e mucose con materiale contami-nato, procedere immediatamente al lavaggio.

N.B. Per quanto riguarda il lavaggio antisettico delle mani e I'uso deiguanti si rimanda alle Schede lV e V.

40

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Page 55: tecniche infermieristiche

tutto il materialetlta e, per quantombientale (ad es.,

rdo tale da soddi-la giornata e per:ssere garantita Iaia, scrivania, pol-), televisore, gio-e ai suoi familiariengono polvere eetti con superfici

gno, è opportunoo: ln caso contra-rgamani , spugne,impossibil i tata a

radella, pappagal-Lrio procedere adnateriali utilizzati

: in riferimento al

rto e a predisporreopportune in rela-

di isolamento che

)mponamento:

luindi è necessarioaduto a terra (deve

rno:er cui deve essereonenti d'aria né si

rportuno evitare di

materiale contami-

mi e I'uso dei

Assicurare un ambiente sicuro

Bonazzi C., Caimi A., Pontello M., Igiene e tecnica ospedaliera, Sorbona, Milano,1989.

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Sonentino S. A., Assistenza infermieristica di hase: princ'ipi e procedure,3o ed.,McGraw-Hil l , Milano, 1994.

41

Page 56: tecniche infermieristiche

Assicurare un ambíente sicuro

1. Quali categorie di persone sonopiù "a rischio" per possibili trau-mi/cadute? (elencarne almeno 3)

2. lndicare almeno 3 variabili Iacui presenza nell'ambiente dome-stico è causa di traumi/cadute.

3. Dovendo istruire la persona"a r ischio" per traumi/cadutesulla scelta delle calzature, suquali criteri focalizzeresti l 'at-tenzione?

4. Qual i categorie di personesono magg,iormente "a rischio" diavvelenamenti e/o i ntossicazion i ?(e lencarne a lmeno 3)

5 . Enunc ia re le t re p r inc ipa l imodalità con cui può avvenire unavve I e n a m e nto/i ntoss i c az i o n e.

6. Fornire almeno un esempio diman ifestaz ione d i avvelenamento/intossicazione per ciascuna delle 3modalità sopraddette.

7. Quali sono i criteri da rispetta-re nella conservazione dei farma-ci a domicilio?

B. Elencare le variabili che carat-terizzano il microclima, fornendoper ognuna di esse i valori stan-dard di riferimento.

9. Per quali motivi è fondamenta-le, nel controllare e nel mantene-re il microclima, il rispetto deivalori standard delle variabili chelo costituiscono?

1O. Distinguere i due scopi prin-ci pal i del l ' i sol amento.

11. Enunciare i pr incipal i com-portamenti da insegnare ai fami-liari di una persona che necessitadi isolamento protettivo a domi-cilio.

12 . E lencare g l i e lement i checaratter izzano l ' isolamento ditipo enterico. D(

Ele

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42

Page 57: tecniche infermieristiche

iteri da rispetta-:ione dei farma-

iabili che carat-clima, fornendose i valori stan-).

'i è fondamenta-e nel mantene-il rispetto dei

lle variabili che

due scopi prin'?nto.

principali com-segnare ai fami-na che necessitaÍettivo a domi'

i e lement i chet ' i so lamento d i

Def inire i l s igni f icato di assicurare I ' ig iene.

Elencare almeno sette scopi del l ' ig iene al la persona.

Enunciare i dieci cr i ter i general i da r ispettare nel-l ' esecuz ione de l l ' i g iene a l la persona.

Esegu i re le tecn iche descr i t te in ques to cap i to lodescrivendone ogni at to.

Elencare i sette atti di supporto da attuare prima edopo l 'esecuz ione d i ogn i tecn ica .

Page 58: tecniche infermieristiche

( ) Per la raccol ta dat i e la soddisfazio-ne del b isogno di ig iene nel neonaro,si veda Ortelli 5., Metodologia infer-mieristica applicata, Masson, Milano,1997 , pp . 1 48 -1 58 .

Assicurare l'ígiene

Premessa

Nel presente capitolo viene trattata la prestazione infermierisiica AssicurureI' igiene. I principali contenuti uti l i per compiere I 'azione ll lustrare alla per-sona i.fattrtri che possono influenzare l'igiene e l'abbigliamento (indirizza-re) sono stati citati nella raccolta dati sul bisogno di igiene.Tutti gli atti previsti nell'azione Eseguire I'igiene (sostituire) sono stati spiegatiin modo esaustivo in quanto I'argomento viene trattato durante il primo annodi corso prima di iniziare le esperienze cliniche. Gli studenti devono quindiessere guidati ad apprendere i procedimenti tecnici unitamente alle motivazioniscientifiche di ogni azione alla luce di un preciso riferimento concettuale.Per i seguenti atti sono stati previsti anche gli interventi aventi la f inalità dicompensare'.

- ctiutare la persona aJar,si il bagno e la doccru;- aiutare la personet a lavarsi il viso e le mani;* aiutare la persona nell'igiene orale.

Lo studente, infatti, potrà dedurre gli altri procedimenti tecnici appartenenria questa finalità dai paragrafi relativi alla finalità sostituire.Infine, per quanto riguarda 1l guidare e sostenere, sono stati rispettivamentescelti i seguenti atti ad esemplif icazione del ruolo educativo dell ' infermierenel favorire il recupero dell'autonomia della persona:

- insegnare i princìpi con cui effettuare I'igiene e la cura del corpo;- fttmire il consueto materiale per I'igiene o maÍeriali e prodotti particolari.

Raccolta dati sul bisogno di igiene

Per identificare il bisogno di assistenza infermieristica di igiene manifestatoda una persona è opportuno che I ' infermiere effettui un'accurata raccoltadei dati riconducibil i a variabil i biofisiologiche, psicologiche e socioculrura-li della persona stessa.Può accadere per diversi motivi che una persona, in particolari momentidella vita, abbia bisogno di un aiuto anche temporaneo per poter soddisfarequesto bisogno fondamentale. Alcune persone mancano dell 'energia fìsicanecessaria per lavarsi o accudirsi autonomamente e hanno bisogno di essereper un certo tempo dipendenti. Altre trascurano I'aspetto e I ' igiene a causadel loro alterato stato psichico, anche per attirare I'attenzione di familiari epersonale di assistenza per superare momenti di diff icoltà.Uetà (') e i l sesso della persona, senz'altro determinanti, non bastano quindia suggerire gli interventi da attuare né tanto meno la loro frequenza. Deveessere preventivamente valutato i l l ivello di autonomia e mobil ità della per-sona (in particolare degli arti) o, laddove questo fosse impossibile, si devesfruttare I'occasione di effettuare un bagno completo per valutare lo statodella cute e I 'effettiva potenzialità motoria, evidenziando problemi che pos-sono richiedere specifici interventi. L' identif icazione del bisogno di igiene,così come la successiva pianificazione della frequenza nell 'esecuzione dellepratiche igieniche, è influenzata sia dalle caratteristiche di cute e annessi

44

cutaneestremEsempla fuorI'assured esc:zioni c

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Page 59: tecniche infermieristiche

islica Assicurarellustrare alla per-mento (indirizza-

sono stati spiegatimte il primo annonti devono quindi[e alle motivazioniconcettuale.venti la f inalità di

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ìtr nspettlvamentevo dell ' infermiere

del corpo;'odotti particolari.

igiene manifestato'accurata

raccolta:he e sociocultura-

.rt icolari momentilr poter soddisfaredell 'energia fisicar bisogno di esseree l ' ig iene a causaione di familiari e

ron bastano quindio frequenza. Devemobilità della per-npossibile, si dever r,alutare lo statoproblemi che pos-bisogno di igiene,ll 'esecuzione delledi cute e annessi

Assicurare I'igiene

cutanei (ad es., pelle grassa o molto secca, presenza di forfora, callosità alleestremità, ispessimenti ungueali) sia da alterazioni dovute a stati patologici.Esempi di alterazioni biofisiologiche dovute a malattia sono I'incontinenza,la fuoriuscita di secrezioni da ferite o cavità, la sudorazione profusa. Anchel'assunzione di determinate terapie può mutare le caratteristiche di secretied escreti (ad es., odore del sudore o delle urine), modificando le manifesta-zioni di questo bisogno.

Quasi in tutte le culture la pulizia, la cura dell 'aspetto esteriore, I 'esecuzionedi bagni e abluzioni e il cambio degli indumenti sono ritenute pratiche pia-cevoli, indispensabili, utili oltre che spesso anche simbolicamente significa-tive. Tutti questi elementi vanno discretamente indagati, così come le abitu-dini personali o le prefèrenze, generalmente condizionate anche dalla tipolo-gia dei servizi igienici che la persona ha a disposizione al suo domicil io.Esempi di abitudini facilmente connesse con le diverse tipologie di rispostaa questo bisogno sono I'attività fisica svolta (sia dovuta al tipo di lavoro cheall 'uso del tempo libero) e, per le donne, I 'uso regolare del trucco.Fra le variabili psicologiche e socioculturali non sono da sottovalutare la perso-nalità, la cultura, le convinzioni e la religione, che influenzano in modo parti-colare le modalità di contatto corporeo, la sfera intima della persona e il pudo-re. Nel raccogliere i dati è da tenere presente che questo bisogno può essereparticolarmente sentito dalla persona se questa viene ricoverata in ospedale,magari improvvisamente, o se deve essere accolta in un'altra struttura sanita-rio-assistenziale o anche essere semplicemente sottoposta a visita medica. Ilmantenimento dell'igiene personale garantisce, infatti, la sensazione di "sentir-

si aposto" e a proprio agio con gli altri, favorendo il benessere generale.Nel corso degli interventi con chi richiede il supporto delf infermiere per ilsoddisfacimento di questo bisogno, i l professionista può aver modo diinstaurare, mantenere o approfondire la relazione d'aiuto, in quanto le cureigieniche mettono a stretto contatto I ' infermiere e la persona fornendoun'insostituibile occasione di rapporto che consente di integrare continua-mente la raccolta dati anche in merito agli altri bisogni. Ciò favorisce lacomunicazione e I 'esposizione di possibil i preoccupazioni legate alla sferaemozionale, sociaìe e sanitaria della persona.

L'elaborazione di tutti i dati raccolti consente all'infermiere di individua-re I'eventuale presenza del bisogno di assistenza infermieristica di igienee a che livello del continuui?x autonomia-dipendenza la persona si collo-ca in quel momento.

Definizione e scopi della prestazione

Per assicurare I'igiene si intende mettere in atto tutti quegli interventi chequotidianamente garantiscono la pulizia e i l benessere della persona nelrispetto della sua alterità.

I pr inc ipal i scopi del l ' ig iene sono:

- pulire le mucose, la cute e gli annessi cutanei;

45

Page 60: tecniche infermieristiche

Assicurare I'igiene

( ' ) Si fa r i fer imento al rapporto che s iinstaura t ra la persona assist i ta ( re la-z i o n e d ' a i u t o ) e d i l p r o f e s s i o n i s t aj n t e r m i e r e . P e r a p p r o f o n d i m e n t ib i b l i og ra f i c i , s i veda a l t e rm ine de lcapi to lo 2.

- eliminare gli odori sgradevoli;- contribuire a mantenere il trofismo di mucose, cute e annessi cutanei:- prevenire le inlezioni;- prevenire I'insorgere di lesioni da pressione;- osservare lo stato di mucose, cute e annessi cutanei:- favorire il movimento;- r ia t t ivare la c i rco laz ione;- migliorare I ' immagine di sé della persona;- applicare prodotti terapeutici su mucose, cute e annessi cutanei.

Conoscenz e frnalizzate alla tecnicaL igiene personale è essenziale per mantenere I'integrità cutanea, in quanropromuove un'adeguata circolazione e idratazione. L'integrità della cute leconsente di svolgere le sue tre fondamentali funzioni: dif'esa contro le infe-zioni; sensibilità al tatto, al dolore, alla pressione, ar caldo e al freddo; con-trollo della temperatura corporea.Letà incide sulle condizioni della cute: se normarmente la pelle si presenraelastica, ben idratata, soda e liscia, con f'avanzare degli anni tende a diven-tare più sottile, secca, meno vascolarizzata e quindi più fiagile e facilmentesoggetta a rottura o escoriazione.La f requenza del l 'esecuzione del le prat iche ig ieniche è in f luenzata dadiversi fattori, alcuni già menzionati nel paragrafo relativo alla raccoltadati. Se i l criterio generale è che deve essere lavata qualsiasi parte quandosi sporca, è la raccolta dati continua che consente al protèssionista, unita-mente alle sue conoscenze, di scegliere gli interventi più adeguati al t ipodi bisogno manifestato in un dato momento da una particolare persona.Per quanto esposto è evidente che non esistono canoni fìssi: ad esempio i lbagno - se non in presenza di motivazioni particolari - deve essere ese-guito con modalità e scadenze il più possibile vicine alle preferenze dellapersona. Si dovrebbe comunque evitare di eseguire troppo spesso il bagnoo le cure igieniche totali a persone anziane, perché ciò può contribuire afar diventare la cute ancora più secca. Indicativamente, per le personeanziane, tre volte la settimana può essere un numero giusto. La frequenzaottimale dipende comunque dai bisogni individuali.A lcuni r ich iedono una costante st imolaz ione e incoraggiamento per r igua-dagnare I ' indipendenza, per mantenere I 'autonomia utirizzando ie proprierisorse personali o semplicemente per iniziare queste pratiche. Se una per-sona malata non r iesce a col laborare è necessar io chieders i se non s iaopportuno coinvolgere i parenti o le persone significative, che magari nonattendono altro che assistere a queste pratiche per stare con il loro caro.Se è vero che I 'aiuto nell 'effettuazione delle cure igieniche favorisce I ' in-staurarsi di un rapporto di stima e fiducia, è altrettanto vero I'esatto conrra-rio. Per instaurare un rapporto di f iducia (r), specie durante I 'esecuzione diqueste tecniche, è indispensabile che I ' infermiere comunichi sensibil i tà erispetto per le convinzioni e le abitudini dell 'altro e una costante attenzionea garantire la sua intimità. Mai come nel corso della relazione con chirichiede il supporto dell ' infermiere per i l soddisf'acimento di questo biso-gno i l professionisra può aver modo d i espr imere p ienamente lu propr ia

46

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Page 61: tecniche infermieristiche

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cutanel.

cutanea, in quanto:grità della cute le'esa contro le infe-o e al freddol con-

la pelle si presentarnni tende a diven-ragile e facilmente

: è influenzata daativo alla raccoìtasiasi parte quandorfessionista, unita-iù adeguati al t ipo:olare persona.issi: ad esempio i l- deve essere ese-ie preferenze dellapo spesso il bagnopuò contribuire a

te. per le personeusto. La frequenza

iamento per rigua-izzando le proprieatiche. Se una per-ieders i se non s iaie. che magari nonon il loro caro.iche favorisce I ' in-ero I 'esatto contra-nte Ì 'esecuzione dirnichi sensibil i tà ecostante attenzionerelazione con chi

nto di questo biso-lamente la propria

Assicurare l'igiene

autonomia e competenza intervenendo sulle abitudini e convinzioni dellapersona e attuando interventi di vera e propria educazione sanitaria.Icriteri generali da rispettare quando si esegue I'igiene ad una persona sono iseguenti.. Garantire una temperatura ambientale compresa frai 24 e i 26 C... Evitare correnti d'aria.. Regolare la temperatura dell'acqua in modo da:

- non procurare danni alla cute;- essere gradita alla persona;- mantenerla sui 37-38 C".

. Garantire il rispetto dell'intimità della persona.

. Prima di iniziare ogni procedimento tecnico, preparare il materiale neces-sario disponendolo in modo da facilitarne I'esecuzione.

. Inumidire le superfici da lavare prima di applicare il detergente.

. Eseguire I'igiene procedendo:- dalla zona più "pulita" a quella più "sporca";

- dall 'alto verso i l basso;- dalf intemo verso I'esterno.

. Detergere accuratamente facendo particolare attenzione a:- pieghe cutanee;- zone interdigitali;- prominenze ossee.

. Rimuovere qualsiasi residuo di sapone sciacquando ripetutamente.

. Asciugare:- utilizzando materiale morbido e assorbente;- tamponando la cute senza frizionare;- facendo particolare attenzione a pieghe cutanee, zone interdigitali e

prominenze ossee.

Atti di supportoLavaggio sociale delle maniPreparare il materiale occorrente per I'esecuzione di ogni singola tecnicaIdentificare I' assistitoPredispone I'ambiente nel modo più idoneo per I'esecuzione della tecnica (r)Fomire alla persona alcune informazioni generali relative alla tecnica daesegulrePosizionare la persona per poter agevolmente assicurare I'igiene rispet-tando la sua intimità

r Riordinare la camera e il materiale utilizzato

Procedímento tecnico (finalità: Compensare)

f f i " 'Obiettivi didattici

l.Definire cosa si intende per aiutare la persona afarsi il bagno o la doccia.2.Elencare almeno quattro scopi dell'esecuzione del bagno.

47

( ' ) Ne l l a p repa raz ione de l l ' amb ien tecomprendiamo l 'at tenzione al r ispet todel l ' in t imi tà del la persona e di chi les t a v i c i n o ( d a i p a r e n t i a i v i c i n i d ilet to) tenendo conto del le d iverse aortudin i e carat ter is t iche indiv idual i . Cl iin tervent i possono r iguardare: i l posi-z ionamento di un paravento, l ' invr toad al t re persone present i ad al lonta-nars i dal la stanza, i l chiudere la porta,l o s r o p r i r e l l p e r s o n a i l m i n i m onecessar io, i l r inv iare se r ichiestol ' e secuz ione de l l a t ecn i ca ad a l t r omomen to . Ques t i aspe t t i ve r rannoquindi sot t intesi nel la descr iz ione deiprurcediment i tecnic i che segurranno.

Page 62: tecniche infermieristiche

Cr\ f r l l { l t . r . i " . l

Vasca spec ia le per l ' esecuz ionede l l ' i g iene d i personecon de f ic i t motor i .

T ip i d i spazzo le e spugnamontata su supporto snodato,per consent i re l ' i g iene anche apersone con di i f icoltà motorie.

Assicurare l'igiene

3. lndicare le due indicazioni4. Preparare con la persona

doccia.5. Aiutare la persona a fare il

specifìche per I 'esecuzione della doccia.i l materiale occorrente per farc i l bagno o la

bagno o la doccia.

Definizione e scopi

Per aiutare la persona a.farsi il bagno o lo dctcciu si intende lbrnire I'aiutonecessario alla persona per provvedere alf igiene e pulizia completa delcorpo mediante immersione in vasca o uti l izzo della doccia.Gli scopi principali dell 'esecuzione del bagno e della doccia sono igienici eteraoeutici.

Alcune indicazioni per l 'esecuzione del bagno sono:- favorire i l benessere producendo un effetto ri lassante (acqua tiepida,

calda);- s t imolare la c i rco luz ione:- ridurre la temperatura corporea (acqua fredda, t iepida);

appl icare sostanze terapeutiche ;- eseguire una disinfezione della cute.

Le indicazioni specifìche per l 'esecuzione della doccia sono:- favorire un effètto tonifìcante (acqua fiedda, tiepida):- cseguire la disinfezione preoperatoria della cute.

Conoscenz e finalizzate alla tecnica

Per quanto riguarda I 'ambiente, oltre a garantire un'adeguata ternperatura, ènecessario predisporre tutti gli accorgimenti atti a garantire la sicurezzadella persona (posizionare tappeti antiscivolo per vasca o doccia, telo pro-tettivo sul pavimento, vicinanza di un campanello di chiamata l 'unzionante,presenza dell ' infèrmiere). Sono attualmente in commercio diversi ausil i i perconsentire I 'esecuzione di questi atti anche a persone con deficit rnotori 0g ruv i pa to log ie t ad es . . pe rsona con us t i ( ) n i es lese . pu ru o t e t rap leg i c i t .Questi ausil i i vanno da vasche particolari alla possibil i tà di attrezzare comu-ni vasche e docce con seggio l in i , sedi l i , rnanig l ie , ecc. (F ig.4. l ) f ino a l l 'u t i

48

Page 63: tecniche infermieristiche

: l la doccia.are i l bagno o la

rde fornire I 'aiutozia completa delt .

: ia sono igienici e

e (acquu t i ep ida ,

lata temperatura, èrntire la sicurezzao tloccia, telo Pro-rmata funzionante,r diversi ausil i i perrn detìcit motori oLra o tetraplegici).Ji atirezzare comu-i -u. -1.11 f ino a l l 'u t i -

Assicurare I'igjene

lizzo di oggetti con semplici modifiche (ad es., spazzole con manico lungo oangolato) (Fig. 4.2).L'esecuzione del bagno può avvenire anche al letto della persona, evitando-ne l ' immersione completa in acqua (vedi paragrafb successivo).

Atti di supporto

Preparare i l seguente materiale portandolo nella stanza da bagno:- te lo per pr( ) teggere i l pavimento:- telo da bagno personale o traversa:- detergente;- shampoo e phon;- occorrente per la cura delle unghie;- I o più spugne/manopole monouso;- guantl monouso;

I sacchet to per r i l ' iu t i :- biancheria personale pulita;- altro materiale abitualmente usato dalla persona per I ' igiene;

(ad es., crema per viso e corpo, deodorante, occorrente per pettinarsi);- termometro per i l controllo della tempcratura dell 'acqua;- una sedia (se occorre).

Aiutare la persona ad entrare/uscire dalla vasca,/doccia facendoleassumere la posizione piùr comoda durante la procedura e uti l izzandogli ausil i necessari

r Riordinare i l materiale riponendo quello della personaI Assicurarsi che al terrnine venga effèttuata la pulizia della stanza

da bagno

Procedura

a

Proteggere i l pavimento con il telo.Aiutare la persona a togliere gli indumenti.Verificare la temperatura dell' acqua.Far entrare la persona nella vasca./doccia.Assistere la persona durante il bagno/doccia intervenendo quando occorre.Aiutare la persona a uscire dalla vasca./doccia e ad asciugarsi.Aiutare eventualmente per i l taglio delle unghie, la cura dei capell i e avestirsi (vedi pagg. 52, 1l c 12 e paragrafi 4.3. 4.9 e 4. I l).

Obiettivi didattici

l .Definire cosa si intende per eseguire i l bogno o la tloc<'iu a una personanon autosufficiente ("bagno a letto").

2. Elencare almeno quattro scopi dell 'esecuzione del bagno a letto.

49

Page 64: tecniche infermieristiche

Assicurare l'igiene

3. Indicare il materiale che deve essere cambiato nel passare dall'igiene del'

I 'emisoma super iore a quel la del l 'emisoma infer iore.

4. Evidenziare i l comportamento da adottare durante i l bagno a letto pet

avvicinarne i l più possibile 1a tecnica al bagno ad immersione'

5. Preparare i l materiale occorrente per eseguire i l bagno o la doccia'

6. Eseguire i l bagno a letto ad uua persona totalmente dipendente'

Conoscenz e finalizzate alla tecnica

Per eseguire i l bagno a una persona totalmente dipendente, in assenza di

oarticolari vasche o docce, si deve ricorrere al bagno a letto, che costi-

iuisce la somma dell ' igiene eseguita nei diversi distretti corporei trattata

ne i pa rag ra f i 4 .4 ,4 .5 ,4 .6 ,4 .8 ,4 .9 e 4 .10 d i ques to cap i t o l o ' - .Durantelo svolgimento di questa procedura, nel passare dall ' igiene del-

I 'emisoma super iore (dal capo a l la v i ta) a quel la del l 'emisoma infer iore

lda l l a v i t a a i p i ed i ) s i r accomanda i l camb io d i : ca t i no . spugna /manopo la

monouso e aiciugamano. Le parti inferiori del corpo, infatti, si conside-

rano contaminate dalla flora batterica intestinale.

Questa tecnica è sostitutiva del bagno nella vasca; si sottolinea pertant0

li importanza di ricorrere all ' immersione delle mani e dei piedi della per-

soni nel l 'eseguirne I ' ig iene. o l t re a garant i re una mig l iore pul iz ia d i

queste zone, questa rappresenta una pratica molto gradita alle persone

costrette a letto (Figg. 4.3 e 4.4).

50

Page 65: tecniche infermieristiche

: dall ' igiene del-

agno a letto per:rsione.o la doccia.endente.

te. in assenza diletto. che costi-corporei trattatalo.dal l ' ig iene del -risoma inferiorelugna/manopola,atti. si conside-

tolinea pertantopiedi della per-

l l iore pul iz ia d iita alle persone

l = .

, 7q1,-v

Assicurare l'igiene

Atti di supporto

Preparare i l seguente materiale disponendolo su un carrello:- 2 ca t i n i ;- 1 brocca con acqua se i l lavandino è lontano dalla camera;- 2 o p i ù a s c i u g a m a n i ;- lraversa e cerata:- detergente;- spugne/manopole monouso;- garze pulite e falde di cotone;- guanti monouso;- occorrente per la rasatura della barba ('), per la cura delle unghie e dei

capel l i ;- padella;- altro materiale abitualmente usato dalla persona per I ' igiene

(ad es. , crema per v iso e corpo, deodorante. occorrente per pet t inars i ) ;- biancheria personale pulita;- biancheria pulita per i l letto;- I sacche l t o pe r r i f i u t i :- ca r re l l o pe r l a b ianche r i a spo rca .

Far assumere le d iverse posiz ioni r ich ieste durante lo svolgers i del laproceduraRiordinare i l materiale riponendo quello della personaTogliere i guanti ed effettuare i l lavaggio sociale delle mani.

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( ' ) La ras;r îura del la b.r rb.r cJeve prccc-dcrc l ' ig iene del v iso.

Page 66: tecniche infermieristiche

Esempl i i icazione g,raf icac l e l l ' o r d i n e c o n i l q u a l es i p roc ,ede a l l ' i g iene c le l corpcrc lu ran tc l ' esecuz ione de l bagno.

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Assicurare I'igiene

Procedura

Viene eseguita da due infermieri.. Proteggere il letto con cerata e traversa.

Scalzare la biancheria del letto togliendo solo copriletto e coperta.Rimuovere progressivamente gli indumenti della persona mantenendolaeoperta con i l lenzuolo super iore.Mettere la persona in posizione semiseduta o supina e procedere nellapulizia con il seguente ordine: viso e collo, arti superiori (ponendo parti-colare attenzione alla regione ascellare), torace e dorso (numeri da I a 7sul la F ig. 4. -5 a e b) .Dopo aver sciacquato e asciugato le zone sopraindicate, far indossare allapersona la biancheria pulita.Sostituire i l catino e proseguire con l ' igiene dell 'addome e degli arti infe-r i o r i ( nn . 8 ,9 . 10 , I I e l 2 ) .Asciugare tamponando tutte le zone lavate.Dopo aver applicato la padella, eseguire I ' igiene perinealc (n. l3).Posizionare la persona in decubito laterale e completare la pulizia dellazona lombo-sacrale e del dorso qualora non ancora eseguita (n. l4).Procedere, se occorre, al taglio delle unghie di mani e piedi e alla cura deicapel l i .

. Cambiare la biancheria del letto facendo indossare alla oersona i restantiindumenti pulit i .

Procedimento tecnico (finalità: Sostituire)j

Obiettivi didattici

f . Def inire cosa si intende per lavare i capelli.2. Elencare almeno quattro variabil i che influenzano in modo particolare

I'efTettuazione degli aÍti lavare i capelli e pettirutre.3. Enunciare i comportamenti da adottare in caso di pediculosi del capo.4. Spiegare come si procede in caso di ferite del cuoio capelluto.5. Preparare il materiale occorrente per lavare i capelli e pettinare uniì persona.6. Lavare i capell i ad una persona al lavandino o a letto.7. Pettinare una persona.

Definizione

Per lavare i c:apelli si intende effettuare la pulizia del cuoio capelluto e deicapell i della persona. Dopo averli lavati, si ravviano e acconciano uti l izzan-do pettine o spazzola secondo le abitudini.

Conoscenz e finalizzate alla tecnica

Prima di questi due atti è necessario valutare accuratamente I 'autonomradella persona nell 'esecuzione dei movimenti richiesti per evitare interruzionio dolore. Esiste, inoltre, la possibil i tà di lavare i capell i al lavandino o a letto.

52

L e lquete. lI 'etrl o sI n <rictgiorPOrtSeOSS

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Page 67: tecniche infermieristiche

copena.ìa mantenendoìa

procedere neìlai (ponendo parti-(numer i da 1 a" /

far indossare alla

e degli arti infe-

e ( n . l 3 ) .e la pul iz ia del ìai r a (n . l 4 ) .:di e alla cura dei

persona i restanti

modo particolare

losi del capo.:l1uto.nare una persona.

rio capelluto e deionciano utllizzan-

rente I 'autonomia:vitare interruzioniavandino o a letto.

Assicurare I'igiene

Le persone possono avere abitudini e/o necessità molto diverse in merito aquesti atti rispetto alla frequenza, ai prodotti utllizzati e alle modalità adotta-te. Le variabil i che le influenzano in modo particolare sono il sesso, I 'età,I 'etnia e cultura, la presenza di alterazioni del cuoio capelluto e dei capell i,lo s tato f is ico e ps ichico.In caso di presenza di pediculosi (infestazione da Pediculus capitis) èrichiesto un trattamento locale con prodotti specifici da ripetere per alcunigiorni come da indicazioni mediche. Si raccomanda l 'uti l izzo di materiale aperdere o strettamenle personale.Se sono presenti ferite del cuoio capelluto è indicato I ' impiego di acquaossigenata per asportare sangue e croste, il risciacquo deve essere efÍèttuatocon soluzione fisiologica.

Atti di supporto per lavare i capelli

Preparare il seguente materiale:brocca con acqua;o 2 asciugamani della persona;traversa o asciugamano per proteggere la persona;

- snampoo;- phon;- altro materiale abitualmente usato dalla persona per l ' igiene dei capell i

(ad es., balsamo, lozioni, schiuma, gel, lacca);- pettine elo spazzo]la;- guanti;- sacchetto per rifiuti.

Per lavare i capelli al luvandino occorre posizionare la persona o su una sedia,con lo schienale appoggiato al lavandino, o su una barella accostata ad esso.Per lavare i capelli a letto oltre al materiale già elencato si devono aggiungere:cerata e traversa; apposito lavatesta con sistema di scarico dell'acqua o ceratapreparata come da Fig. 4.6; secchio per raccogliere l'acqua dopo I'utilizzo.

Aiutare la persona ad assumere la posiz ione seduta o supina (se sul labarella o a letto)

r Riordinare i l materiale riponendo quello della persona

Procedura

AI lavandino:. Proteggere gli indumenti della persona con un asciugamano o una traver-

sa, se si utilizza la barella, proteggerla con cerata e traversa.. Far reclinare la testa alla persona sul lavandino o far sporgere la testa

dalla barella (in questo caso è preferibile la presenza di due infermieri).. Versare acqua tiepida sino a bagnare completamente i capell i.. Applicare lo shampoo e procedere con il lavaggio.. Sciacquare abbondantemente e ripetere lo shampoo se necessario.. Eliminare I 'eccesso d'acqua e avvolgere la testa in un usciugumano.. Pettinare i capell i e procedere con I 'asciugatura.. Cambiare eventuali indumenti bagnati nel corso della procedura.. Acconciare i capell i come la persona desidera.

53

Page 68: tecniche infermieristiche

Assicurare I'igiene

A letto:. Rimuovere icuscin i e pro leggere i l le t to con cerata e t raversa posiz ionan-

do il lavatesta (Fig. 4.1) ola cerata.. Proteggere gli indumenti della persona con un asciugamano o una tra-

versa.. Dopo aver posizionato la persona, proseguire come descritto sopra.

Atti di supporto per pettinare

Preparare il seguente materiale:- asciugamano o telinol- pettine elo spazzolq,- occorrente per raccogliere e acconciare i capelli;- altro materiale abitualmente usato dalla persona per acconciare i capelli

(ad es., lozioni, schiuma, gel, lacca);- sacchetto per rifiuti.

Aiutare la persona ad assumere la posizione seduta o semisedutaRiordinare il materiale riponendo quello della personaLavaggio sociale delle mani

Procedura. Proteggere gli indumenti della persona e i l letto con I 'asciugamano o i l

te ì ino.

54

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Page 69: tecniche infermieristiche

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4

Assicurare l'igiene

Pettinare elo spazzolare i capelli procedendo dalla radice alla punta (perfacil i tare questa operazione, nel caso di capell i lunghi, suddividerli in piùciocche e pettinarne una per volta).Acconciare i capelli come la persona desidera.Togliere I 'asciugamano o i l telino ed eliminare i capell i nel sacchetto per irifiuti.

JuSSertmenltPuò essere utile applicare sul pettinecedura. Al termine basterà toslierlapers i (F ig.4.8) .

una garzina prima di iniziare la pro-per eliminare la forfora e i capelli

Procedimento tecnico (finalità: Sostituire)a4yj

T;

Obiettivi didattici

1. Definire cosa si intende per eseguire il pediluvio.2. Elencare almeno quattro indicazioni specifiche all 'esecuzione di un pedi-

luvio.3. Spiegare come si può procedere per asportare callosità presenti sui piecli.4. Preparare il materiale occorrente per eseguire un pediluvio.5. Eseguire un pediluvio.

Definizione e scopi

Per eseguire i l pediluvio si intende I' immersione dei piedi nell 'acqua colprincipale scopo di eseguirne I ' igiene.Oltre al già citato principale scopo di pulizia, altre indicazioni per I'esecuzio-ne del pediluvio sono: ammorbidire la cute, le unghie ed eventuali callosità;produrre un effetto rilassante; eliminare i cattivi odori, specie in caso di iperi-drosi; provocare una vasodilatazione venosa o arteriosa; eseguire terapie.

Conoscenze finalizzate alla tecnica

se si è già valutata I 'opportunità di asportare callosità cutanee, è necessa-r i o app l i ca re p reven t i vamen te un impacco con c rema emo l l i en te ounguento (vaselina fi lante) da lasciare in sede dalle sei alle dodici ore.

Atti di supporto

Preparare i l seguente materiale disponendolo su un carrello:- I catino (preferibilmente alto almeno 20 cm);- I brocca con acqua se i l lavandino è lontano dalla camera;- | asciugamano;- I traversa:

JJ

ersa posizionan-

Tìano o una tra-

tto sopra.

onciare i capell i

iseduta

rsciugamano o i l

Page 70: tecniche infermieristiche

Assicurare I'igiene

- I cerata:- detergente;- guanti monouso,- I spugna monouso o garze pulite se occoffe;- | sacchet lo per r i f iu t i :- altro materiale abitualmente usato dalla persona per I ' igiene dei piedi (ad

es., crema specifica, pietra pomice, altro materiale per la cura di callosità

del piede);- occorrente per i l taglio delle unghie;- crema emolliente.

In relazione alle condizioni della persona, farle assumere la posizione

seduta o supinaRiordinare i l materiale riponendo quello della persona

Lavaggio sociale delle mani

Procedura

. Scoprire le zone da lavare (piede e gamba) mantenendo coperte le restanti

parti del corpo:- se la persona è in posizione supina, posizionare cerata e traversa ln

modo da proteggere il letto e appoggiare il catino sulla parte inferiore

del letto:- se la persona può mantenere la posizione seduta, posizionare cerata e

traversa sotto il catino appoggiato per terra.. Immergere un piede nel catino e procedere alla detersione di dorso, pian-

ta, spazi interdigitali, regione ungueale; lavare anche la gamba.. Valutare la necessità di procedere al taglio delle unghie o alla rimozlone

di callosità e decidere, in questo caso, di prolungare I ' immersione delpiede per circa dieci minuti controllando la temperatura dell 'acqua.

. Rimuovere gli eventuali residui di sapone con I 'acqua della brocca.

. Asciugare tamponando con particolare attenzione agli spazi interdigitali.

. Sost i tu i re I 'acqua nel cat ino e procedere a l lo s tesso modo con l 'a l t ropiede e l 'altra gamba.

. Concludere, se necessar io, con i l tag l io del le unghie (vedi pag.71 ' par .

4. I l) e applicare una crema emolliente.

P roced i mento tec n i co (fi n al ità : Com pensare)uÍ

Obiettivi didattici

l . Definire cosa si intende per aiutare la2. Preparare il materiale occorrente per

igienica.3. Aiutare la persona a lavarsi i l viso e le

56

persona a lavarsi il viso e le mani.a iutare la persona in questa prat tca

mani.

DePerpof

ore

AtI

- l

Pr

C

I2

TPp

P,

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Page 71: tecniche infermieristiche

iene dei piedi (ad

r cura di callosità

rere la posiz ione

coperte le restanti

rata e traversa inrlla parte inferiore

rsizionare cerata e

lne di dorso, pian-gamba.e o alla rimozionel' immersione deldell 'acqua.

lella brocca.pazi interdigitali.modo con I 'a l t ro

(redi pag. 11, par .

;i il vi.so e Le mani.ra in questa pratica

Assícurare l'igiene

Definizione

Per aiutare Ltt persona a lavarsi il viso e le mani si intende fbrnirle il sup-porto necessario per assicurare l ' igiene del volto, degli occhi, del naso, delleorecchie e del collo.

Atti di supporto

Preparare i l seguente materiale disponendolo su un carrello:- 2 catini:- I brocca con acqua se i l lavandino è lontano dalla camera;- | o2 asciugamani a seconda delle abitudini della persona;- I traversa:- detergente;- I spugna monouso o garze pulite se occorre;- I sacchetto per rifìuti;- altro materiale abitualmente usato dalla persona per I ' igiene di queste

part i (ad es. , crema per v iso e mani , spazzol ino per unghie, specchio,rasoio).Aiutare la persona ad assumere la posizione seduta

r Riordinare i l materiale riponendo quello della persona

Procedura. Proteggere gli indumenti della persona con un asciugamano o una traversa.. Dispone tutto il materiale sul tavolino e metterlo alla portata della persona.. Farle immergere le mani nel catino e porgerle i l sapone.. Sostituire i l catino o cambiare I 'acqua mentre la persona si asciuga le

mani.. Assistere la persona durante i l lavaggio del volto, degli occhi, delle orec-

chie e del collo.. Aiutarla, se necessario, nel cambio degli indumenti e nella cura dei capel-

l i (vedi pagg. 52 e72).

o tecnico (finalità: Sostituire)

Obiettivi didattici

l .Definire cosa si intende per lavare i l viso e le maní.2. Preparare il materiale occoffente per sostituirsi alla persona in questa pra-

tica igienica.3. Lavare i l v iso e le mani a una Dersona.

Definizione

Per lnvare il viso e le mnni si intende fomire alla persona il supporto necessarioperassicurare I'igiene del volto, degli occhi, del naso, delle orecchie e del collo (5).

57

Procediment

reF?

Fr'l

( ' ) Per l ' iS iene e pu l i z ia de . l nconato ,si veda Ortell i 5., Mt:k;dologia inít 'r-nlerisllca ;tppl k.tt.t, Masson, Milano,1 9 9 7 , p p . 1 5 3 - 1 5 B .

Page 72: tecniche infermieristiche

( " ) Ved i no ta { ' )

Assicurare l'igiene

L esecuzione dell'igiene delle mani prevede I'accurata pulizia di dorso, palmo,polso, spazi interdigitali e unghie.

Atti di supporto

Preparare il seguente materiale disponendolo su un carrello:- 2 catini:

brocca con acqua se i l lavandino è lontano dalla camera;o 2 asciugamani a seconda delle abitudini della persona;traversal

detergente;- I spugna monouso o garze pulite;- guanti monouso;- occorrente per la rasatura della barba ('), per la cura delle unghie e dei

capell i;I sacchet to per r i f iu t i .Far assumere, in re laz ione a l le condiz ioni del la persona, la posiz ionesemiseduta o supinaRiordinare i l materiale riponendo quello della persona

Togliere i guanti ed effettuare il lavaggio sociale delle mani

Procedura. Proteggere gli indumenti e i l letto della persona con un asciugamano o

una traversa.. Disporre tutto il materiale sul tavolino e metterlo alla propria portata.. Immergere una mano della persona nel catino e procedere insaponando

dorso, palmo, spazi interdigitali, regione ungueale servendosi della spu-gna o delle garze.

. Sciacquare accuratamente, asciugare tamponando e procedere nello stes-so modo per I 'altra mano dopo aver cambiato I 'acqua.

. Procedere, se necessario, al taglio delle unghie.

. Sostituire i l catino o cambiare I 'acqua.

. lnumidire, insaponare e sciacquare il viso procedendo nel seguente ordine:fionte, guance, naso, mento, padiglioni auricolari e collo.

. Evitare di passare col sapone sugli occhi e sulle labbra.

. Asciugare tamponando tutte le zone lavate.

. Proseguire, se occorre, con i l cambio degli indumenti ed eseguire la curadei capell i (vedi pagg. 52 e 72).

Obiettivi didattici

l. Motivare la scelta della direzione da seguire durante I'effèttuazione dell'igie-ne degli occhi.

2. Spiegare i comportamenti da attuare in caso di secrezioni secche, infezio-ni o traumi oculari.

58

Page 73: tecniche infermieristiche

lo :

di dorso, palmo,

elle unghie e dei

rna. la posiz ione

ani

n asclugamano o

rpria portata.dere insaponandoendosi della spu-

cedere nello stes-

seguente ordine:) .

:d eseguire la cura

rttuazione dell'igie-

rni secche, infezio-

Assicurare I'igiene

3. Preparare il materiale occorrente per sostituirsi alla persona in questa pra-tica igienica.

4. Eseguire I ' igiene degli occhi alla persona.

Conoscenze frnalizzate alla tecnica

Considerate I 'anatomia dell 'occhio e la presenza dello sbocco del canalelacrimale nell'angolo interno, si raccomanda di procedere sempre, durantela pulizia, con movimenti dal fornice interno verso quello esterno (verso l'o-recchio omolaterale) al fine di evitare una possibile ostruzione del dotto eprevenire infezioni.Per la persona in coma è richiesta un'attenzione particolare, vista la possibi-le assenza del rif lesso di ammiccamento.Se la persona presenta secrezioni secche, applicare precedentemente dellegarze umide sugli occhi lasciandole in sede qualche minuto prima di esegui-re I ' igiene.Se la persona presenta secrezioni potenzialmente infette, traumi oculari,segni di infiammazione, utllizzare tutto il materiale elencato sterile e unapinza per ciascun occhio.

Atti di supporto

Preparare il seguente materiale:- garze pulite;- acqua o soluzione fisiologica;- collirio o lubrificante se prescritto dal medico;- guanti monouso;- contenitore pulito per la soluzione (bicchiere monouso, capsula in acciaio

o altro);- 2pinze di Klemmer o Coker (vedi Scheda VIII);- I sacchet to per r i f iu t i .

Far assumere, in relazione alle condizioni della persona, la posizionesemiseduta o supina

Procedura. Predispone il materiale occorrente e versare la soluzione nel contenitore.. Indossare i guanti.. Avvolgere la garza sul dito indice o sulla pinza di Klemmer ed immerger-

la nella soluzione.. Eliminare I'eccesso di liquido e passare \a garza sulle palpebre proceden-

do dall 'angolo interno verso I 'esterno.. Sostituire la garza dopo ogni passaggit, e, se utilizzata, sostituire la pinza

prima di passare all'altro occhio.. Asciugare l 'occhio con garze asciutte procedendo sempre dall ' interno

verso l'esterno.. Applicare quanto prescritto al termine della pulizia (vedi cap. 11).

59

Page 74: tecniche infermieristiche

{--..t t'lt q)t c

vr'

Assicurare I'igiene

Obiettivi didattici

l . Spiegare i l comportamento da at tuare in caso d i incrostaz ioni nasal iprima di eseguire l ' igiene del naso.

3. Preparare i l materiale ()ccorrente per strstituirsi alla persona in questa pra-t ica ig ienica.

4. Eseguire I ' igiene del naso a una persona.

Conoscenz e finalizzate alla tecnica

Se la persona presenta incrostazioni, applicare precedentcmente dell 'ol iogomenolato e lasc iar lo agi re per qualchc minuto pr ima d i escguire I ' ie iene.

Atti di supporto

Preparare i l seguente materiale:- garze pulite;- acqua o soluzione f isiologica;- olio gomenolato o altro lr.rbrif icante;- guanti monouso;

contenitore pulito per la soluzione (bicchiere nlonouso. capsula in :.reciuioo altro):

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Procedura. Predisporre i l materiale occorrente veril ' icando la presenza di r-rn'adc-uuata

fbnte luminosa.. Proteggere gli indurnenti della persona con la traversa.. Versare la soluzione nel contenitore.. Inclossare i guanti.. Arrotolare una garza fonnando un piccolo cono o avvcllgerla sulla pinza

di Pean o uti l izzare un colÍon.fior:@ e immergerli nella soluzione.. Eliminare I 'eccesso di l iquido e, sollevando verso I 'alto la punta del naso

per v isual izzarne le cavi tà, in t rodurre del icatamente la garza con unmovimento rotator io ( la r imozione del le secrezioni avv ienc grazie a lmovimento dall ' interno verso I 'esterno).

. Ripetere I 'operazione sostituendo ogni volta la garza sino alla cornpletapu l i z i u t l i en l rambe l e na r i c i .

. Asciugare le narici c()n garze asciutte procedendo nello stesso modo.

60

Page 75: tecniche infermieristiche

l r0staz ioni nasal i

;ona ln questa pra-

ì temente del l 'o l io:seguire I ' ig iene.

capsula in acciaio

,ona. la posiz ione

rza di un'adeguata

rlgerla sulla pinzacluzione.) la punta del nasor la garza con unavviene grazie a l

s ino a l ìa completa

stesso modo.

Assicurare I'igiene

ln presenza di sonda endonasale (vedi cap. 7, pag. 153):

- rimuovere i l cerotto uti l izzando, se necessario, l iquido solvente;- sfi lare la sonda per circa 2 cm mantenendone la presa fino al successivo

fissaggio;- procedere con I ' igiene della narice come sopra esposto detergendo anche

il tratto visibile della sonda:- al termine della procedura riposizionare la sonda e fissarla con il cerotto

precedentemente preparato.

IG IE \

0biettivi didattici

l .Motivare la scelta della direzione verso la qualc tendere i l padiglione auri-colare per procedere all ' igiene dell 'orecchio nell 'adulto e nel bambino.

2. Spregare i comportamenti da attuare in caso di incrostazioni o abbondantecerume prima di eseguire I ' igiene auricolare.

3.Preparare i l materiale occorentc per sostituirsi alla persona in questa pra-tica igienica.

4. Eseguire I ' igiene delle orecchie alla persona.

Conoscenze finalizzate alla tecnica

Se la persona presentiì incrostazioni o abbondante cerume, applicare prece-dentemente dell 'ol io di vaselina, di mandorla o altro prodotto specifico elasciar agire per qualche minuto prima di eseguire I ' igiene.Per I ' igiene delle orecchie nel neonato e altri r iferimenti uti l i anche per I 'e-secuzione delf igiene delle orecchie. vedi i l già citato testo di S. Ortcll i .(pag. 156) e i l cap. I I (terapia: gocce auricolari).

Attidi supporto

Preparare il seguente materiale:- occorrente per I ' igiene del padighone auricolarel- garze pulite;- acqua;- olio di vaselina o di mandorla:- guantl monouso;- contenitore pulito per I 'acqua (bicchiere monouso, capsula in acciaio o

altro);- I traversa:- I sacchetto per rifiuti.r Far assumere, in re laz ione a l le condiz ioni del la persona, la posiz ionc

semiseduta o supina

Procedura. Predisporre i l materiale occorrente verifìcando la presenza di r-rn'adeguata

fonte luminosa.

61

Page 76: tecniche infermieristiche

.r&{ffù

Assicurare I'igiene

a

Proteggere gli indumenti della persona con la traversa.Versare l 'acqua nel conteni tore.Indossare i guanti.Eseguire I ' ig iene del padig l ione aur ico lare.Arrotolare una garza formando un piccolo cono e immergerla nellasoluz ione.El iminare I 'eccesso d i l iqu ido e, af ferrando super iormente i l padi -glione auricolare e facendo una lieve trazione verso I 'alto e indietro,in t rodurre del icatamente la garza con un movimento rotator io ( lar imozione del le secrezioni avv iene grazie a l movimento dal l ' in ternoverso I 'esterno) (F ig. 4.9) .Ripetere I 'operazione sostituendo ogni volta la garza sino alla com-pleta pulizia di entrambe le orecchie.Asciugare i condot t i ud i t iv i estern i con garze asciut te procedendonel lo s tesso modo.

Procedimento tecnico (finaliúà: Sostituire)

AIapcupe

Obiettivi didattici

1. Definire cosa si intende per eseguire I ' igiene perineale.2. Spiegare come procedere nelf igiene in caso di presenza di

vescicale a permanenza.3. Preparare i l materiale occorrente per sostituirsi alla persona

catetere

in questa

P- l- 1- l- 1- l- d* s l- g Ò- p- b- b- s l

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pratlca lglenlca.4.Eseguire I ' ig iene per ineale a un uomo, a una donna e ad una persona

(uomo o donna) portatrice di catetere vescicale.

Definizione

Per eseguire I ' igiene perinectle si intende effettuare la detersione dellacute e del le mucose del la zona compresa t ra i l pube e I 'ano.

Conoscenz e finalizzate alla tecnica

Se la persona è portatrice di catetere vescicale a permanenza, è necessanoasportare eventuali secrezioni presenti sul catetere in prossimità del meatouretrale con garze pulite procedendo con movimento rotatorio dal meatoverso I'esterno. Si deve porre attenzione a non effettuare trazione sul catete-re durante la pulizia per evitare che il palloncino di fissaggio causi dolore olesioni. E indicato I'impiego di un detergente antisettico solo in presenza disegni di infiammazione o infezione delle vie urinarie.Se ci sono indicazioni che suggeriscono di evitare di bagnare la persona e/oil letto con acqua corrente durante I'igiene, posizionare delle falde di cotonearrotolate sopra il pube e nelle zone inguinali (Fig. a. l0).

62

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Page 77: tecniche infermieristiche

mmergerla nella

rrmente i l padi-I 'a l to e indiet ro,1to rotator io ( laento dal l ' in terno

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utte procedendo

ie.senza di catetere

persona in questa

e ad una persona

r deters ione del la'ano.

enza, è necessariorssìmità del meato)tatorio dal meatotrazione sul catete-rgio causi dolore osolo in presenza di

nare la persona e/o:ile falde di cotone

Assicurare I'Ígiene

Alcune delle sopraccitate indicazioni possono essere: la presenza di unapparecchio gessato, di medicazioni addominali o inguinali, di lesionicutanee da mantenere asciutte, di eccessiva secchezza della cute (ancheper frequente detersione).

Atti di supporto

Preparare il seguente materiale disponendolo su un carrello:catino:brocca con acqua;asciugamano per I'igiene perineale;

- I traversa;- I cerata;- detergente- spugnette monouso o falde di cotone o garze;- guanti monouso;- padella;- biancheria personale pulita;- biancheria pulita per il letto;- sacchetto per rifiuti;- canello per la biancheria sporca.

Mettere la persona in posizione dorsale (vedi pag. 95, cap. 5) con legambe divaricate;Scoprire lazona da lavare

r Riordinare il materiale riponendo quello della persona

Procedura

Viene eseguita da due infermieri.. Proteggere il letto con cerata e traversa qualora non fossero già presenti.. Posizionare la padella.. Iniziare la detersione partendo dal pube e comprendendo la cute della

regione inguinale.. Procedere con la detersione dei eenitali cambiando il materiale utllizzato

63

Page 78: tecniche infermieristiche

4

Anatomia del lo apparatogen i ta le femmin i le es te rno

Puhe .' ,( i Í . ìnd i l r l )b r . ì +

Assicurare l'igiene

ad ogni passaggio, eliminandolo nel sacchetto porta-rif iuti e con i l se-guente ordine:

Uomo: - scoprire il glande retraendo il prepuzio;far scorrere l 'acqua uti l izzando la brocca;

- detergere i l g lande con movimento rotator io par tcndo dalmeato uretra le (n. I nel la F ig. 4. I l ) ;

- pulire i l pene (n. 2), lo scroto (n. 3) e la regione perianale (n. 4);- sciacquare con acqua corrente e asciugare accuratamente:

ricoprire i l glande col prepuzio.

Donna:- divaricare le piccole e le grandi labbra uti l izzando la rnano nondominante (Fig. 4.12 a);far scorrere I 'acqua uti l izzando la brocca;detergere dal meato uretrale verso I 'ano e dall ' interno versoI'estemo (meato uretrale, piccole labbra e grandi labbra) conmovimenti unidirezionali (Fig. 4.12 b);

- sclacquare con acqua coffente e asclugare accuratamente.

In presenza di catetere vescicale a perrnanenza, dopo la sua dctcrsioncprocedere al f issaggio (Fig. 4. I 3).Rimuovere la padella.Posizionare la persona in decubito laterale e pulire la regione sacro-glutea.Procedere al cambio della traversa e degli indumenti.

Procedimento tecnico (finalità: Compensare)

Obiettivi didattici

l. Definire cosa si intende per aiuÍare la persona nell'igiene orale.2.Evidenziare i suggerimenti di educazione sanitaria che si possono fàcil-

mente dare durante questo atto in base alle caratteristiche e condizioni delcavo orale della persona.

64

3. Prepaigieni

4. Aiuta

Defînir

Per aiusupportgono la

Atti di

Prept- traver- spazT- prod<- guanl- bicch- arcel

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Page 79: tecniche infermieristiche

ut i e con i l se-

o par tendo dal

perianale (n. 4);-atamente;

rdo la mano non

l l ' in temo versoLndi labbra) con

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sua detersione,

ne sacro-glutea.

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e orale.si possono facil-: e condizioni del

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Assicurare I'igiene

3. Preparare i l materiale occorrente per aiutare la persona in questa praticaig ienica.

4. Aiutare la persona ad eseguire I ' igiene orale.

Definizione

Per aiuture la persona nell ' igiene orale si intende fbrnire aila persona ilsupporto necessario per ottenere la pulizia di tuni gli elementi che corrrpon-gono la bocca favorendo il benessere.

Atti di supporto

Preparare i l seguente materiale:- traversa o asciugamano personale;- spazzolino, dentifricio e fi lo interdentale;- prodotto emolliente per le labbra (ad es., burro di cacao, vaselina);- guanti;- bicchiere personale o monouso con acqua;- arcella.

Far assumere, in relazione alle conclizioni della persona, la posizione se-duta o semiseduta

r Riordinare i l ntateriale riponendo quello della personar Lavaglr io socia le del le mani .

Procedura. Proteggere gli indumenti della persona con la traversa o l 'asciugamano.. Disporre tutto i l materiale sul tavolino e avvicinarlo alla persona.. Utrlizzare il filo interdentale secondo le abituclini della persona.. Inumidire lo spazzolino e applicare i l dentif i icio.' Assistere la persona nella spazzolatura dei denti procedendo con i se-

guenti criteri:- dapprima I'arcata superiore, poi quella infèrrore;- dalla zona posteriore a quella anteriore;-prima la superficie esterna, poi quella intema ed infine quella mastica-

toria:- dalla gengiva alle estremità dei denti.

' Far sciacquare bene la bocca al termine della pulizia uti l izzando |arcella.. Applicare sulle labbra i l prodotto emolliente.

Procedimento tecnico (finalità: Sostituire,)

!E:0biettivi didattici

1. Definire cosa si intende per eseguire l ' i ,qiene orale.2. Evidenziare i suggerimenti di educazione sanitaria che è facilmente possi-

bile inserire durante questo atto in base alle caratteristiche e condizionidel cavo orale e al l ivello di coscienza della persona.

65

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Page 80: tecniche infermieristiche

Assicurare l'igiene

3. Fomire informazioni dettagliate sui tipi e sulle modalità d'uso del filointerdentale.

4. Preparare il materiale occorrente per sostituirsi alla persona in questa pra.tica igienica.

5. Motivare la scelta di un certo prodotto piuttosto che di un altro nell'ese-cuzione dell'igiene orale a una persona.

6. Eseguire I'igiene orale a una persona totalmente dipendente.

Definizione e scopi

Per eseguire I'igiene orale si intende effettuare la detersione di tutti gli ele-menti che compongono la cavità orale della persona: denti, gengive, fomicigengivali, palato, lingua e pavimento della bocca. Gli scopi sono: mantenere ilcavo orale in buone condizioni, migliorarne lo stato e favorire il benesseregenerale della persona.

Conoscenz e finalizzate alla tecnica

Se la persona presenta secrezioni secche o croste, applicare precedentemen-te delle sostanze emollienti o garze umide sulle mucose lasciandole in sedequalche minuto prima di eseguire I'igiene.Se la persona presenta lacerazioni, erosioni, afte, infezioni, segni di infiam-mazione delle mucose , utilizzare i prodotti terapeutici prescritti.

Si è scelto di spiegare I'esecuzione dell'igiene del cavo orale nel caso incui la persona non sia in grado di collaborare in alcun modo con I'infer-miere. Il paziente in stato di coma richiede l'utihzzo dell'aspiratore perprevenire I'inalazione durante I'esecuzione dell'igiene del cavo orale(vedi cap.9,par .9.3) .

Atti di supporto

Preparare il seguente materiale:- traversa;- garzepulite;- garze 10 x l0 cm piegate a batuffolo;- acqua o soluzione fisiologica;- collutorio, bicarbonato di sodio o altra soluzione prescritta dal medico;- prodotto emolliente per le labbra e per le mucose (ad es., burro di cacao,

vaselina, miele rosato);- guanti monouso;- contenitore pulito per la soluzione (bicchiere monouso, capsula in acciaio

o altro);- | pinza autostatica (vedi Scheda VIII);- abbassalingua monouso;- adeguata fonte luminosa (eventualmente pila);- arcella;- I sacchetto per rifìuti.

66

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Page 81: tecniche infermieristiche

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un altro nell'ese-

nte.

re di tutti gli ele-i. gengive, fomici;ono: mantenere il

orire il benessere

'e precedentemen-rsciandole in sede

i, segni di infiam-;critti.

orale nel caso innodo con I'infer-3ll'aspiratore Pere del cavo orale

nna dal medico;es.. burro di cacao,

l, capsula in acciaio

Assicurare I'igiene

Se possibile, far assumere allaleggermente sollevato

Procedura

persona il decubito laterale con il tronco

. Posizionare la traversa in modo da proteggere gli indumenti e la bianche-ria del letto.

. Appoggiare I'arcella sotto il mento della persona.

. Predisporre il materiale occorrente e preparare la soluzione più idonea nelcontenitore.

. Indossare i guanti.

. Applicare un prodotto emolliente sulle labbra per prevenire lesioni.

. Aprire la bocca della persona con I'ausilio dell'abbassalingua inserendolofra le arcate dentali e ruotandolo per separarle (se necessario utilizzare unapribocca).

. Avvolgere la garza sulla pinza autostatica (o fissare il batuffolo) ed im-mergerla nella soluzione.

. Eliminare I'eccesso di liquido e iniziare la detersione procedendo col se-guente ordine:- dapprima l'arcafa superiore, poi quella inferiore;- prima la superficie estema, poi quella intema ed infine quella mastica-

tona;- proseguire con i fornici gengivali, i l palato, la l ingua, i l pavimento

della bocca e le labbra (') (Fig. 4.14).. Sostituire la garza dopo ogni passaggio.. Applicare i prodotti più adeguati o quelli prescritti utilizzando un batuffo-

lo pulito procedendo sempre dall'intemo verso I'estemo.. Riapplicare sostanze emollienti sulle labbra al termine della pulizia.

67

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Page 82: tecniche infermieristiche

Assicurare l'igiene

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A proposito di f i lo interdentale...

In l ta l ia non è mol to d i f fuso l 'uso del f i lo in terdenta le, e per questo mot ivovale la pena d i at tuare in tervent i d i educazione sani tar ia quando possib i le .L 'uso è consig l ia to quot id ianamente a l lo scopo d i r imuovere res idui a l i -mentari e placca batterica dagli spazi interdentali.Es is tono in commercio due t ip i d i f i lo in terdenta le: cerato e non cerato. Siconsig l ia I 'uso d i quel lo cerato se i dent i sono fa ls i , d i quel lo non cerato sei denti sono naturali.

Sugger iment i (F ig. 4. .15 a-c) :

. i l f i lo va introdotto delicatamente per evitare lesioni delle gengive;

. dopo l ' in t roduzione deve essere fat to scorrere dal la papi l la gengivaleal l 'est remi tà dei dent i ;

. è prefer ib i le procedere a par t i re dai molar i verso g l i inc is iv i .

Obiettivi didattici

l . Spiegare come procedere per togliere, pulire e rimettere le protesi denta-rie anche in caso di diÍ lìcoltà nella loro mobil izzazione.

2. Preparare il materiale occorrente per sostituirsi alla persona in questa pra-tica igienica.

4. Togliere, pulire e mettere lale protesi dentaria/e a una persona.

Atti di supporto

Preparare il seguente materiale:- materiale per I 'esecuzione dell ' igiene del cavo orale;

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Page 83: tecniche infermieristiche

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Assicurare I'igiene

- garze pulite;- spazzolino e dentifricio;- altro materiale ufllizzafo dalla persona per la cura della protesi (ad es.,

pastiglie, polveri o pomate adesive);- porta-dentiera personale o altro contenitore pulito;- guanti monouso;- abbassal ingua monouso (se occorre) :- arcella;- I sacchet to per r i f iu t i .

Se possibile, far assumere alla persona la posizione seduta o semiseduta

Procedura

. Indossare i guanti e, aiutandosi con una garza, affenare con il pollice e

I' indice la protesi superiore a l ivello degli incisivi centrali.. Rimuovere la protesi esercitando inizialmente dei piccoli movimenti

dall 'alto verso i l basso.Suggerimenti:- se la protesi non dovesse staccarsi, afferrarne saldamente tra pollice e

indice di entrambe le mani le parti posteriori facendo trazione dall'al-

to verso i l bassol- se la persona è cosciente, invitarla a soffiare energicamente a bocca

chiusa per consentire all 'aria di infi larsi tra dentiera e palato.. Appoggiare la protesi nell 'arcella, dove sono state messe precedente-

mente delle garze.. Afferrare la protesi inferiore come già descritto per quella superiore e

ruotarla leggermente per estrarla.. Mettere anche questa protesi nell 'arcella e recarsi al lavandino più

v ic ino.. Posizionare delle garze sul fondo del lavandino e pulire le protesi con

spazzolino e dentifricio sotto I'acqua corrente.. Procedere nella pulizia senza tralasciare alcuna superficie.. Appoggiare le dentiere nel porta-protesi o altro contenitore pulito.. Prima di rimettere le protesi alla persona procedere con I'igiene del cavo

orale (vedi pag. 6-5).. Applicare le dentiere senza asciugarle (devono essere bagnate) e dopo

aver ufl\\zzato eventuali prodotti adesivi se abitualmente impiegati'

Procedímento tecnico (finalità: Sostituire)781E

Obiettivi didattici

l. Definire cosa si intende per radere.2. Elencare almeno quattro scopi della rasatura di una parte del corpo'

3. Enunciare i più recenti \ndirizzi in merito alla tricotomia preoperatoria.

4. Motivare I ' importanza di uti l izzare materiale monouso per radere.

69

er questo motivouando possib i le .rvere res idui a l i -

r e non cerato. Sil l lo non cerato se

le gengive;rap i l l a geng i va le

: i s i v i .

'e le protesi denta-

sona in questa pra-

Page 84: tecniche infermieristiche

Assicurare l'igiene

5. Preparare il materiale occolrente per sostituirsi alla persona nella rasaturadi una parte del corpo o nel taglio della barba.

6. Radere la persona.

Definizione e scopi

Per radere si intende tagliare la barba, i capelli (completamente) e i peli pre-senti su varie parti del corpo della persona.Il motivo più comune per il quale si rade un uomo è quello di tagliare labarba. Altri scopi per i quali si può radere una persona in ambito sanirariosono:

- preparare una zona corporea che ha subìto una lesione per la valutazionee il trattamento adeguati:

- preparare per un intervento chirurgico;- preparare per indagini diagnostiche;- prima di applicare procedure terapeutiche (ad es., in caso di malattie der-

matologiche, inserzione di presìdi per terapia infusionale);- prevenire inestetiche conseguenze (alopecia) dovute a particolari tratta-

menti terapeutici;- altre indicazioni assistenziali specifiche (ad es., tricotomia precedente

I'applicazione di un catetere estemo, in alcune unità operative prima delparto).

Conoscenz e finalizzate alla tecnicaIl termine generalmente usato in ambito sanitario per definire il taglio deipeli è tricotomia. Qtando vengono impiegati una crema, un sapone o unaltro prodotto specif,rco si parla di depilazione. La rasatura si può ottenerecon il rasoio elettrico, i l rasoio monouso (mono o bilama). i l rasoio conlama intercambiabile.L'opportunità di eseguire la tricotomia prima di un intervento chirurgico èancora molto discussa, e non è stato defrnito il momento migliore per ese-guirla. Gli studi più recenti fanno dubitare della reale efficacia nella riduzio-ne delle infezioni ospedaliere postoperatorie della rasatura della zona inte-ressata dall'incisione chirurgica.Per effettuare la rasatura o tricotomia viene comunque sempre wilizzaîomateriale personale o monouso.Si ricorda che la cura della barba, che per molti uomini rappresenta una pra-tica giornaliera, contribuisce allo stato di benessere, mieliorando I'immasi-ne di sé.

Atti di supporto

Preparare il seguente materiale disponendolo su un vassoio:catino;brocca con acqua se il lavandino è lontano dalla camera;asciugamano;traversa;

detergente;

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Page 85: tecniche infermieristiche

ona nella rasatura

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ello di tagliare lar ambito sanitario

per la valutazione

;o di malattie der-r ) ;particolari tratta-

tomia precedente:erative prima del

finire il taglio deir, un sapone o unra si può ottenerena), i l rasoio con

vento chirurgico èmigliore per ese-

acia nella riduzio-:a della zona inte-

sempre utilizzato

ppresenta una pra-iorando I'immagi-

Assicurare l'igiene

- schiuma da barba;- rasoio;- garze pulite;- guanti monouso;- I sacchetto per rifiuti e un contenitore rigido per oggetti taglienti;- altro materiale abitualmente usato dalla persona per la rasatura della

barba (ad es., sapone da barba, pennello, rasoio elettrico, dopobarba,specchio).Aiutare la persona ad assumere la posizione seduta o semiseduta per larasatura della barba. Per la rasatura di altre zone del corpo la posizione èdeterminata dalla sede.

r Riordinare il materiale riponendo quello della personar Lavaggio sociale delle mani

Procedura. Proteggere gli indumenti della persona con un asciugamano o una traversa.. Disporre il materiale sul tavolino e avvicinarlo alla persona.. Bagnare il volto (o la zona da depilare) e procedere insaponando.. Passare il rasoio nella direzione di crescita dei peli (evitando cioè il con-

tropelo) tendendo bene la cute ed eseguendo movimenti decisi e regolari.. Procedere dall'alto verso il basso sciacquando frequentemente il rasoio.

Per la barba:- guance, zona compresa tra il naso e il labbro superiore, zona tra il lab-

bro inferiore e il mento, mento e collo.. Lavare la zona dopo I'effettuazione della rasatura o tricotomia.. Asciugare tamponando e provvedere alla disinfezione di eventuali lesioni

provocate durante la rasatura o tricotomia.. In caso di rasatura della barba, applicare il prodotto abitualmente usato

dalla persona.

Procedimento tecnico (finalità: Sostituire)

Effi' .:.

Obiettivi didattici

L Definire cosa si intende per tagliare le unghie.2. Spiegare come procedere nel taglio delle unghie dei piedi per prevenire

che si incamiscano (8).3. Preparare il materiale occorrente per sostituirsi alla persona nel tagliare le

unghie delle mani e dei piedi.4, Tagliare le unghie alla persona.

Definizione

Per tagliare le unghie si intende I'atto di accorciare le unghie delle mani edei piedi senza provocare alcun trauma alla cute circostante, prevenendocosì deformità, infezioni e anomalie di accrescimento (unghie incarnite).

7I

olo

ra:

(" ) Anomal ia d i accrescimento del l 'un-ghia, che penetra nei tessuti circostanti.

Page 86: tecniche infermieristiche

Assicurare I'igiene

Atti di supporto

Preparare il seguente materiale disponendolo su un vassoio:catlno;brocca con acqua se il lavandino è lontano dalla camera;asciugamano;traversa;cerata;paio di forbici;lima in cartone;

4. Spiegare come si procede per i l cambio degliemiplegia o d i in fus ione venosa cont inua.

5. Preparare il materiale occorrente per sostituirsi

Defir

Per /per vindur

Con

È a isonaadatlL a vla vtsionbiolI n pindulatoconlsion

Att

P- a

(- S

- c

I

Ir ì

' altro materiale abitualmente usato dalla persona per i l taglio e la curadelle unghie (ad es., crema per la rimozione di cuticole, spazzolino perunghie, tronchesina, set da manicure).Riordinare il materiale riponendo quello della persona

Procedura

' Proteggere gli indumenti della persona e la biancheria del letto con la tra-versa e ìa cerata.

. P r o c e d e r e c o n I ' i m m e r s i o n e d e l l e m a n i e / o < t e i p i e d i p e r c i r c acinque/dieci minuti.

' Asciugare una mano/piede e tagliare le unghie lasciando almeno l-2 mmdi crescita.

' I l taglio deve avvenire in modo retti l ineo evitando cli intervenire sugliangol i (F ig.4. l6) .

. Rifinire arrotondando le unghie con la l ima (solo per le mani).

Procedimento tecnico (finalità: Sostituire)

flObiettivi didattici

l. Definire cosa si intende per toglierelmettere ,qli incluntenti.2. Elencare i due scopi principali per i quali si tolgono e mettono gli indu-

menti.3. Fomire almeno cinque esempi di presìdi presenti suila persona per i quali

è r i ch ies ta magg io re a t t enz ione o una pa r t i co la re p rocedu ra pe rtogliere/mettere gli indumenti.

T(

Pr

SeinlPeSE

mettere degli indumenti.6. Togliere e fàr indossare degli

parte inferiore).

72

indumenti in presenza di

alla persona nel togliere e

indumenti alla persona (parte superiore e

Page 87: tecniche infermieristiche

lo

Assicurare I'igiene

Definizione e scopo

Per toglierelmettere gli indumenti si intende I'atto compiuto dalla personaper vestirsi e svestirsi quando si corica e si alza dal letto o per cambiare gliindumenti in modo finalizzato al mantenimento delf isiene e del benessere.

Conoscenze finalizzate alla tecnica

E di particolare importanza conoscere il grado di capacità motoria della per-sona per poterne valutare la collaborazione e scegliere gli indumenti piùadatti.La valutazione della persona, prima di eseguire questo atto, prevede anchela verifica della presenza di sondino nasogastrico, catetere vescicale, infu-sione venosa centrale o periferica, drenaggi, sacchetti collettori di l iquidibiologici, medicazioni e/o ferite chirurgiche, apparecchi gessati.In presenza di emiplegia o di infusione venosa continua, per i l cambio degltindumenti si procede come segue: per togliere gli indumenti sfilare prima illato l ibero e successivamente quello plegico o con infusione in corso; alcontrario, per mettere gli indumenti, infi lare prima I'arto plegico o con infu-sione e in seguito quello controlaterale (Fig. 4.17 a-d).

Attidi supporto

Preparare gli indumenti da far indossare, e il seguente materiale:- ausili abitualmente usati dalla persona per facilitare I'esecuzione dell'atto

(ad es., infi lacalze, calzascarpe);- sacchetto per raccogliere la biancheria sporca;- cerotto e forbici per fissare eventuali presìdi.

Aiutare la persona ad assumere le posizioni richieste nelle varie fasi dellaprocedura

r Riordinare i l materiale riponendo quello della persona

TO'

ProceduraSe la persona non è in grado di collaborare, è richiesta la presenza di dueinfermieri.Per togliere/mettere magliette, camicie, maglioni, giacche, camicie da nottesenza alcuna apertura o con bottoni anteriori, procedere come segue.

. Mettere la persona in posizione semi-seduta o seduta sostenendo il troncoe i l capo (Fig. 4.18 a) .

. Raccogliere nella mano la parte posteriore dell ' indumento facendolo pas-sare al di sopra del capo (Figg. 4.18 b e c).

. Riadagiare la persona e rimuovere I ' indumento daglr arti superiori (Figg.4 . 1 8 d e 4 . 1 9 a ) .

. Raccogliere le maniche dell ' indumento pulito nella propria mano.

. Farpassare le mani della persona attraverso le maniche e far scorrere I'in-dumento lungo gli arti superiori (Fig. a.19 b).

73

taglio e la cura:, spazzolino per

I letto con la tra-

: i e d i p e r c i r c a

almeno I -2 mm

intervenire sugli

rani ) .

F, .€

rettono gli indu-

rsona per i qualip rocedu ra pe r

i in presenza di

na nel togliere e

rarte superiore e

Page 88: tecniche infermieristiche

Assicurare I'igíene

ffiffi

Page 89: tecniche infermieristiche

Assicurare l'igiene

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pu l i to

Page 90: tecniche infermieristiche

Assicurare l'igiene

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Proct

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. Aiuscor

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I l rr : lI , ; I-!-< ,

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Per fÌmani

Obie

l . Dete l c

2. Spi3 . Evr

dutper

4. Inspeftua

Defir

Per i,inten,cofTecorpcdi cut

76

Page 91: tecniche infermieristiche

Assicurare I'igÍene

Sollevare la persona e infi lare i l capo nell ' indumento pulito (Fig.4.l9 c);Sistemare I'indumento nel modo più confbrtevole per la persona (Fig. a.l9 d).

1 ;

Procedura

Per togl iere/met tere mutande, panta loni , gonne, calze procedere comesegue.

. Met lere la persona in posiz ione supina.

. Aiutare la persona a sollevare il bacino e sfilare I'indumento facendoloscorrere lungo gli arti inferiori (Fig. 4.20 a e b);

. Infi lare I ' indumento pulito attraverso i piedi (Fig. 4.20 c). Nel caso dipantaloni lunghi raccoglierne la gamba nella mano facendola poi scorrerelungo I'arto (Fig. 4.20 d).

. Aiutare nuovamente la persona a sollevare i l bacino sistemando I' indu-mento nel modo più confortevole.

Per far indossare le calze è necessario raccoglierle completamente tra lemani infi landole a partire dalla punta.

Procedimento tecnico (finalítà: Guidare)

0biettivi didattici

l.Definire cosa si intende per insegnure i princìpi con cui elfettuare I'igience la cura del corpo.

2. Spiegare i tre gruppi di princìpi da insegnare alla persona esemplificandoli.3.Evidenziare i suggerimenti di educazione sanitaria che è più facile dare

durante I 'eflèttuazione di questo atto in base alle caratteristiche dellapersona.

4.lnsegnare i princìpi con cui effettuare I ' igiene e la cura del corpo a unapersona adulta con scarse conoscenze sull 'argomento, uti l izzando even-tuali prodotti di uso comune e facile reperibil i tà.

Definizione

Per insegnare i print'ipi r:on cui eJJ'ettuure I'igiene e la cura del cttrpo siintende fbrnire alla persona alcune conoscenze di base sulle modalità piùconette ed efficaci da impiegare per effettuare I'igiene e la cura del propriocorpo garantendo il benessere e prevenendo infèzioni, abrasioni o irritazionid i cute e annessi cutanei .

77

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Page 92: tecniche infermieristiche

Assicurare I'igiene

Raccdini( " ) .E,spcdiveranneElengrup- q r- q r- q l

d iVeriu l teranctChi tchetudi

Proct

Obiel

l . D e fnrut

2 .F , v i ,dur latto

3. Forlar i

Defîn

Con cmateraltri nCutan(f issat ,lacca

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78

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Page 93: tecniche infermieristiche

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Assicurare I'igiene

Procedura

. Raccogl iere dat i e in fbrmazioni su l la persona e sul le sue at tual i ab i tu-d in i ig ieniche pr ima d i recars i da ler pcr at tuare I ' in tervento educat ivo( ' ) .

. Esporre a l la persona i pr inc ipal i scopi per i qual i s i e f fèt tua con unadiversa f requenza la cura e ig iene del le d iverse par t i de l corpo e degl iannessi cutanei (dent i , capel l i , barba, unghie) .

. E lencare i pr incìp i general i da r ispet tat re quanclo s i csegue I ' ig iene rag-g ruppando l i i n t r e g rupp i :- quel l i legat i a l la preparazione del l 'ambiente;- quel l i r iguardant i i l mater ia le da impiegare prefèr ib i lmente;- quel l i su i metodi e modi d i esecuzione del l ' ig iene in base a i d ivers i

distretti corporei.. Verif icare la comprensione di quanto insegnato chiedendo e fornendo

ul ter ior i esempi sul le d iverse abi tudin i r iguardo a l l ' ig iene, ut i l izzandoanche luoghi comuni e messaggi pubbl ic i tar i nor i .

. Chiedere a l la persona, in base a l le sue at t iv i tà quot id iane (s ia socia l iche lavorat ive) , se, quando e come pcnsa d i modi f icare a lcune sue abi -tudin i su l l ' ig iene e cura del corpo.

Procedimento tecnico (finalità: Sostenere.)t?14

G0biettivi didattici

l .Definire cosa si intende per f 'ornire i l t 'ortsueto mafcriale per l ' igit ' ttc ttmaterioli e prodotti portit 'olari .

2 .Evidenziare i sugger iment i d i educazione sani tar ia che è possib i le daredurante I ' in teraz ione per sostenere la persona nel l 'esecuzione d i questoatto.

3.Forni re i l consueto mater ia le per I ' ig ienc o mater ia l i e prodot t i par t ico-lar i a una persona in s i tuazione reale.

Definizione

Con questo at to s i in tende mettere a d isposiz ione del la persona tut to i lmater ia le che ut i l izza normalmente per eseguire la sua ig iene, compresialtri materiali e prodotti specifici di cui fa uso per la presenza di problerricutanei o altri motivi. Alcuni esempi sono: crenìe idratanti, detergenti of issator i per dent iere, f i lo in terdenta le, shampoo ant i for fora o loz ioni ,lacca per capell i, crema da barba e dopobarba, occorrente per truccarsi.

Attidi supporto

Fomire i l materiale alla persona dopo che questa avriì scelto i l luo-eo pereffettuare I ' igiene

( I Per ir lr.Ulray)tlttt, t, nt,tntene'rt I ' int c t , t / i t ) n t t t ' n l , t l \ ' t \ t t n , l I i i ì { r r i . Ì t l ! i lrt ' ! ' tspn'ssione or,r/r ' r/ i i ,yt 'rrl i t, sltu.r-zioni t l tt., la ltrttx t i ip,uro, r,r.cl i t rpi-to lo 2 , p . r . ì9 , r . ì l ( ) l . -1 .

79

Page 94: tecniche infermieristiche

Assicurare I'igiene

Preparare I 'ambienteAiutare la persona acl assumere la posizionc desiclerata per eflèttuateautonomamente I ' igieneRiordinare i l materiale in uso nell 'unità opcrativaLavaggio sociale delle manr

Procedura. Raccogliere dati e infbrmazioni sulla personiì, sulle modalità con le quali

è solita effettuare I ' igiene e sul materiale che abitualmente uti l izza.. Recarsi dalla persona per consentirle di eseguire la sua igiene fbrncndo

tutto ciò che le occorre per rispondcre a questo bisogno.. Allontanarsi dalla pcrsona per rispettare la sua intimità durante I 'esecu-

z ione del l ' ig ienc, ind icanclo le l 'ub icazione del campancl lo d i ch iarnatadel personale di assistcnza e dicendole fra quanto tempo si sariì di ritomo,

. Tornare dalla persona e, dopo aver verif icato se necessita di altro trateria-le per u l t imare I ' ig icne, a iutar la a r iporre i l suo mater ia le pcrsonale equanto ut i l izzato.

Borletto R., Cauda 4., ct al. , ' l 'cori t l t t '

i t t lcrnricr ist icl te di hust ' t ' sl t t ' t iul i . EdizionìMinerva Meclica. Tol ino. 1992.

Disabted Living Foundation, ,l// r/r'r,.r'.rr,.r' up... A guidc to t ltoo.sitrg clotlrts utrd ust.fitldressirtg t((huiLlu(s. lor cl t l t ' r lv 1tt 'o1tlc untl pcoplt,vi th l isuhi l i t ic.s. Lonclon.I 994.

E, lk in M.K. , Per ry A .G. . Pot te f P .A. . Nr l ' . i l l g i r t f t rven t io t t . s und C ' l i t r i tu l Sk i l l s .Mosby. S t . Lou is , 1996.

Maslow A.H.. Moti t 'u: iottc e pcrsottul i tr i . Annando Ecl i tore. Rolna, 1973.Ortel l i S.. Mattxlologiu i tr t 'crnricr isÍ iLu ultpl icuta. Masson. Milano, 1997.Sasso L.. Bonvento C.M.. Gagliano C.. Scicri--r ' iufcrnt ict ' i .st i t l t r : gt,rrt ' t t t l i c cl i t t i t lu,

McGraw-Hi l l L ib r i l l a l ia . M i lano. 1997.Sweeney M.P., Shaw A.. et al. . Orul l tculth in clt ler l t l tuf i t 'uts. Bl i t ish Journal of

Nurs ing . vo l . .1 . n . 20 . 199.5 . pp . 120,1- l20 l t .

80

SCI-STUD

i 1 . -I to,

\r,lt i :i_r1I1ILtl

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IlrF I F

F I F

Page 95: tecniche infermieristiche

per ef-fettuare

tà con le qualirt i l i t-2,a.iene fornendo

lrante l 'esecu-o d i ch iamata,arà di ritomo.altro materia-

le personale e

petiul i . Edizioni

lotltcs und usefulbi l i t ics. London,

t C l i n i t a l S k i l l s ,

t91 3.991.neruLi a cl iniche,

lr i t ish Journal of

Assicurare l'igiene

SCHEDA DI VALUTAZIONE DEGLI ATTI DI SUPPORTO PER I PROCEDIMENTI TECNICISTUDENTE ANNO DI CORSO

TSOCIALE1. apre i l rubinetkr PRIMA di iniziarc i l lavaggio2. bagna le mani PRIMA di inrziare h proceclLrra3. prenrlc i l DETERTìENTE

lar t SISTTMATICAMENTE DALLA mano ALL'avambrac.c iomant ione i l contat to con i l detergente PER ALMENO 1 MiNUTOasc. iuga TAMPONAN DO DALLA mano ALL' , rv. rmbr.rcc icrchiudc i l rubìnet to SENZA CONIAMINARE lc mani

ESECUE IL LAVACGIO DELLE MANI

ANTISETTICOO 1. apre i l rubìnetb PRIMA di ìniziare i l lav;rggio eO 2. bag,na le mani PRIMA di iniziare la procetlun eO 3. prende I 'ANTISETTICO e6 '1. lava SISTEMATICAMENIE DALLA nrano AlL'avambraccio ee 5. nunticnc i l contatto con i l dctcrgcnte PER ALMENO 1 N,I lNUTO eA 6. asciuga TAN.IPONANDO DALLA mano All . ' . rvrmbr.rccio 6O 7. chiude i l rubinetto SENZA CON'|A,\1INARE le mani O

SPECIFICO PER JL PROCEDIMENTOvedì scheda dcl la procedura

C

TECNICOa

D

L VALUTAZTONE e-

2. PREPARA IL MATERIALE OCCORRENTE

P E R D I S I N F E Z I O N E'1 . t.rnrpone',/g,arza ADECUAT()

A 2. anl isett icoea

o

PER IL PROCEDIMENTO TECNICO

PER I)ROTECCERE LA I)ERSONA EA)L 'OPERATORE

B 1 . guant i A I )ECUATI2. copricapol. tel ino ADECUATO

I ' ER SMALT IMENTO R IF I UT I| . ( un l en i l o ro pc ' r i i i u l i r , ,mun i2. contcnibre per: matcr ia le acuminato

mater ia le contaminak)matcrialc in velro

MANTIENE L ' INTIMITA

eee

e666

i vnrurAzroNEtt

LF-L-

VALUTAZIONE O

RIORDINA IL MATERIALE UTIL IZZATO

VALUTAZIONT (f oVAIUTAZIONE:

ooee= OTTTMO ooo9= BUONO ooo€= DTSCRETO ee89= p tu CHE SUFF.OOOO= SUFFICIENTE egeS= QUASISUFF. O€Oe= tNSUFF. eOeO= GRAVEMENTE INSUFF.

FIRIVIA DII I , (J55LRVAJ

ORL

I IRMA DELLO STUDENTE DATA

81

e(NESSUN O)

e o(F |NO A 2 @ NEr PUNI A , B , D ) (SE CO OppURE p tu D l 2 e NEr pUNT t A , B , D )

PREPARA tA PERSONA

e INFORMA LA PERSONA SULLA SE( ìUENZA €)DECLI ATTI RICUARDANTI LA PROC,EDURA

A IDFNTIFICA LA PERSONA

^ FA ASSUMERE LA I)OSIZIONE CORRETTA CIL E PROTTCLTE LA pERSoNA (s.o )

- D e

o

Page 96: tecniche infermieristiche

Assicurare I'ígiene

SCHEDA DI VATUTAZIONE DEL PROCEDIMENTO TECNICO:eseguire l ' igiene perineale

ANNO DJ CORSO A.A. /

PREPARA It MATERIALE SPECIFICO PER IL PROCIDIMENTO TECNICO

s(ST

STUDENTE

1 .

1 . c . r t r no2. broc c. ; r ( on : ì ( .qLra. ì . l s c i ug ,an rano pc r l ' i g i cne pe r r i nea le4. cerata e t r . ìvers i ì.5. clctergente-6. s l )ugnct tc nronousofaldc di r .otono/g.rrzc7 . p a d e l l aB . b i anche r i a pe rsona le pu l r t . r9 . b i anche r i a pL i l i t a de l l e t t o

VALUTAZIONE O E

,

1 . protcg,gc il letto t.on ( erat.l c travcTsiì2 . pos i z i ona l a pac le l l a. ì . inckrssa i guant i4. c letergc i l pube e la cLrte r ie l la regir . rnc inguinale-5 . c l e ' l e r r ge i gen i t . ì l i con i l seguen te o rd i ne :

UC)MC)- scopre i l g lande e retrae i l prepuzio- fa scorrere l 'acqua ut i l izzando la brocca- r le lerge i l g, l . rnr le con mo\ in lenlo ro l , ì lor io

paf tendo dal meato uretra lepul isce i l pene, lo scroto e la regione per ianale

- sc iac.qui l cor ì a( t l r - r i ì cor fcntc- asc i uga t amponando

6 . r imuove la pade l laposiziona l .r pcrsona in dcr-ubito lateralc c pul isr.cproc'ecle al c,rnrbio del l .r l rarversa e degl i indumenti

3 .

Conosr.enza c le l l . r procedu raS ìcu rezza ne l l ' e secuz ioneAb i I i t à ne l l ' e r sec .uz i oneAtteggiamento verso la person. ì

PROCEDI.,,RA

DONNA6 - cl ivaric.rre le grancl i e pic.c.ole labbra6 - fa scorrere l 'acqua uti l izzando la broccir

deterg,e clal meato uretrale verso l 'ano e dal l ' internovcrso l 'csternosci.rcclu;r con acqLriì corrente

- asc' iuga trmponanclcr

l;r rcgionc sat.ro-g,l utcade l la persona

e o

oeooeooG)o

II6oo

66

ooo

oo6

oeoo

VATUTAZIONE GLOBALE DELLA PERFORMANCE

oooI

oooe

VALUTAZIONE

VALUTAZIONE DEt PROCEDIMENTO TECNICO:eOO = oTT IMo ege = BUoNo OOO = D ISCRETO O Oe = SUFFIC IENTE

OO6 = QUASI SUFFIC IENTE EO€/96O = INSUFFIC IENTE EO6 = GRAVEMENTE INSUFFIC IENTI

o eI N E S S U N E O F I N O A I O ) ( F I N O A 2 E )

82

6(UN E OPPURE P IU D I 2 E )

FI RMA DELL 'OSSERVATORE

F I R M A D E L L O S T U D E N T E I)ATA

VALUTAZIONE CTOBALE (ATTI D l SUPPORTO + PROCEDIMENTO TECNICO) :

F I RMA DELL 'OSSFRVATORF

FJRMA DELLO STUDENTE DATA

Page 97: tecniche infermieristiche

Assicurare I'igiene

SCHEDA DI VALUTAZIONE DEGTI ATTI DI SUPPORTO PER I

STUt)ENTE

' t .

SOCIALE

ANNO DI C-C)RSC)

ESEGUE IL LAVACCIO DELLE MANI

PROCEDIMENTI TECNICI

A.A. /__

ANTISETTICO1. rpre i l rLrhinetto PRIMA di inizirrc i l l . rvaggio O2. bag,na lc nranì l 'RlN,lA di iniziarc la proceclLtr. t Oì. prende I 'ANTISEI' I l ( .O 6-1. lava SlSl.ENlATlC.AN,IENTE DALLA nrarro ALL'av.tnrlrr.tccio O5. mantiene i l cr int.rt to cun i l detergente PER ALMENO I N' l lNUlO e6. , rs< iugaTAN1PONANDODALLAnranoALL 'ar , . tn tb r . rcc io 6l. chiude i l rubinetkr SENZA CONTANIINARE le nrani e

o

PROCEDIMENTO TECNICO

PER PRC)TECCERE LA PERSONA E/()L'OPERA'IORE

g 1 . guant i A l )ECUAf l2. copricalxrJ. tcl ino ADECìUATO

INFORMA LA PERS()NA St ]LLA SFCIUENZA ODECI--I ATTI RICT]ARDANTI LA PROCEI)URA

D MANTIENE L ' lNT lMl rA

o

e

apre i l rubinetkr Í 'RIMA di iniziare i l lavaggio ebagna le mani PRIMA di iniziare la pnx.t 'c1Ltr.r eprendc i l DETERCENTE Olava SISTEMATICAMENTE DALLA nr,rno ALL'av.rnrbracc io emantiene i l contatto con i l clctcrgcnte PER ALMENO I N' l lNUTO €)asciuga TAMPONANDO DALLA nrano ALL'avanrbr,rccio 6chiude i l rubinetto SENZA CONTAMINARI ]e mani A

VALUTAZIONT

PREPARA IL MATERIALE OCCORRENTT PER IT

P E R D I S I N F E Z I O N E1 . tanrpone/garz,r ADE(ìUATo2. antisett ic o

SPECIFICO PER IL PROCEDIMENTO TECNICOvecli scheda clella proceclur,r e

VALUTAZIONE

A TDENTtFtCA LA PERSONA

e

o

FA ASSUMERE LA POSIZIONE CORRE'ITAE PROTECCE LA PERSONA (s.o.)

VALUTAZIONE

o

e)6€

o€6€)

oG)

ae6ao(àe6e(à

e6e

PER SMALTIMENTO RIFIUTIL r r r 1 l oq i l 6 ' p pe Í i l r . t l ' r om t t t t i

D 2. conteni lore pcr : mnler i , ì le acLtnr in. tktmater ia lc cont . rnr inakrnraler ia lc in vc l rcr

e e o( N E S S U N O ) ( F I N O A 2 O N E I P U N T I A , B , D ) ( S E C 6 O P P U R E P I U D I 2 E N E I P U N T I A , B , D )

PREPARA LA PERSONA

TENSUFFICIENTE

RIORDINA IL MATERIALE UTILIZZATO

eVALUTAZIONE:

O O O E = B U O N O E E E E = D I S C R E T O E E O O = P I U C H E S U F F .OeOe= QUASISUFF. O66O= INSUFF. eO6O= CRAVEMENTE lNSUFF.

DA]-A

83

e

eVALUTAZIONE

OeOg= oTTlMoO O O O = S U F F I C I E N T E

FIRMA DiLL 'OSsLRVA I ORT

FIRMA DELLO STUDENTE

Page 98: tecniche infermieristiche

SCHEDA DI

Assicurare I'ig;iene

VALUTAZIONE DEt PROCEDIMENTO TECNICO:eseguire l ' igiene orale

ANNO DI CORSO _ A.A. / - -

e e

VALUTAZIONE CLOBALE DETLA PERFORMANCE

P

Ai lS T U D E N T E

1 . PRTPARA IL MATERIALE SPECIFICO PER IL PROCEDIMENTO TECNICO

1 . a c q u a o s o l u z i o n c í i s i o l o g i c a2 . r - o l l u t o r i o , b ì< .a rbon . t t o d i sod io o a l t r a so l uz i one3. pror l r f to enrol l icntc per I , rbbra c mLl(-ose4 . b i< ch ie re monoL rso5 . 1 p i nza au tos ta t i c . ì6 . abb , r ssa l i ngu . l monouso o l t pu re l ' ap r i bocca7 . í on te l u rn i nosa (p i l a )B . a r r . e l l . r

VALUTAZIONE O

PROCEDURA

1 . appogg, i . t l 'arc 'c l la sot to i l ntcnto c le l l ; r pcrsona2 . p r cpa ra l a so l uz i one p i i r i donca ne l b i cch i c r c. ì . i n c l oss . t i guan t i. 1 . app l i ca I ' c . n l r l I i cn te r su I l e l abb ra pe r p revcn i r< ' I es i on r5. . rpre la bor:<.a del la persona con l 'ausi l io cìe l l 'abb.rss.r l ingua6. avvolgr : la garza sul la p inza autostat ica o f issa i l l tatu i lokr7. imrne rgc la g,arza o i l batuf lb lo nel la solr - rz ione{ì . c l t : terge i lc-avo orale (orr l inc noto) sost i tucnclo la g.r rz. r dolxr ogni l t . rssaggicr9. appl i r .a con un batuí fo lo pr-r l ikr iproclof l i ac lcguat i , /prescr i t t i10 . r i app l i ca l ' cn ro l l i en te su l l c l abb r . r

eooeoooe

')

VALUTAZIONE

3.

Conosccnza clel la proc cdur.rS ic -urezz . r ne l l ' csecuzroneAbi l i tà nc l l ' esecuz ioncAtteggiamenkr verso la persona

VATUTAZIONT e( N E S S U N 6 o F I N O A I O )

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6(uN e OPPURE PrU Dr 2 9 )

eee = oTTlMooeo = QUAS|SUFFTC|ENTT

VALUTAZIONE DELe O e = B U o N o

ooe/eeo =

PROCEDIMENTO TECNICO:E O 6 = D I S C R E T O O O E = S U F F I C I E N T E

I N S U F F I C I E N T E O E O = G R A V E M E N T E I N S U F F T C I E N T E

FI RMA DELL 'OSSERVATORE

F I R M A D I I I ( ) S I U D L N I L I ) A I A

VALUTAZIONE GLOBALE (ATTI D l SUPPORTO + PROCEDTMENTO TECNTCO):

FJ RMA DELL 'OSSERVATORE

T I R M A D I I I O S T L I J L N I L DA IA

84

Page 99: tecniche infermieristiche

t \r. wIF

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OBI iI I n d i c a r e l e p r i n c i p a l i v a r i a b i l i r i c o n c l u c i b i l i a i q u a t -

t ro concet t i fondanrenta l i de l la D isc ip l ina in fe r rn ie -r i s t i c a u t i l i p e r r a c c o g l i e r e i d a t i s u l b i s o g n o d imovtmento.

r Elencare gl i Att i t rat tat i in questo capitolo per assi-curare i l mov imento con r i fe r in ten to a l ron t inuuntautonom ia-d i pendenza.

. R ispondere a l b isogno d i mov imento de l la perso-na con i p roced iment i tecn ic i descr i t t i in ques tocap i to lo .

.ITEI N S U F F I C I E N T E

Page 100: tecniche infermieristiche

( ) Pcr Ia ra r : r :o l ta t la t i e la soc lc i i s f . rz ic rn r : r le l b is r . rgno c l i n rov imcnto nc l noo-n . r t o , v e c l i ( ) r t e l l i S . , M t ' t o d o l o g , i , ti n f t - r n t í t , r i s t í t . t a p 1 t I i c a t a , M. rsson,M i l a n o , 1 9 9 7 , p p . f ì 9 9 2 ; 1 1 7 1 1 8 e1 5 9 1 b 6 .

Assicurare il movimento

Premessa

In qucslo capitolo vengono trattati alcuni procedirnenti tecnici relativi allaprestazionc inl 'cnr-rieristica Assit 'urare i l moyinrcnÍo, privilegiando l 'azioneMuovere e posi:iotlot'c lu pcrsond (sostituire) in quanto comprensiva dinumerosc conoscenze e abil ità che i l professionista infèrmiere impiega perintervenire sulla persona anche con azioni di guida e sosîcgno.I contcnuti relativi all 'azione Il lu.strure allo personu í.futtori (hc possonlin.f ' luen:ttre i l ntt.tvintento e I 'att ività.l i .rrca (indirizzare) sono espressi nellaraccolta dati sul bisogno di movimento. Dell 'azione Fot'nit '( un diuÍo por-:iule per lu tleambLtlu:iortc c la ntohil i::uzronc (cornpensarc) ò stata descrit-ta la procedura pcr aiutare la persona nella deambulazione. comprenclendoanche f.// 'uti l i ::ure gli ausil i necessuri yter la tleunthrrla:iona e lu ntobil i:-:a:ionc bastone (.\ostenere). Lo studente, conosccndo I'ttf lo Muot'ere eposi:ionurc la persotra (trattato nella fìnalità sostituirc), potrà agcvolmentedeclurre e aclattare alle diverse modalità di prcscntazionc clcl bisogno il suointervento t ontpe nsuÍitT r personalizzato.Si ricorda. inf-ine, che in merito ai contenuti dell 'azione Istruire la parsonusulla nrotlulitù per nturttcttcr( i l ntorintcnÍo (guidure)e delle azioni FuvorireI'csecu:iorta di csct't i : i ntust'oluri uf t it ' i (sostcttcre). Ell 'cttuurt, csct't ' i : i thntobíl i--tt: iotte ltussit 'u (sostituire) e Mortitorura lu t tt l tut' i Ít i ntotot' iu (extra-f inalità). è già una consuetudine prcscnle in rnolte realtiì operative la consul-taz ionc con i f is io terapist i , a l f ìne d i agi re basandosi su l lc conosccnzc p iùreccnti c a-egiornate.

Raccolta dati sul bisogno di movimento

Per idcnt i f icare i l b isogno d i ass is tenza infèrrn ie r is t ica d i r r rov imcnto èopportuno chc I ' inlèrmiere effettui un'accurata raccolta dati riconducibile avar iabi l i b iot ìs io logichc, ps icologiche e sociocul tura l i de l la persona.Le abituclini e la quotidiana c quasi inconsapevole attività fisica che ognunocli noi esegue, ciìusallo le reazioni più diversifìcate di fronte a temporanee 0pemanent i l imi taz ioni nel movimento. In fat t i , anche se è ins i to nel la naturadell 'uomo il tenclere a riguadagnarc al più presto l iì propria autonomia, i lt ipo d i at t iv i tà lavorat iva e/o d i occupazione. I 'ambiente c l i v i ta e I 'e tà ( ' )sono fra gli elcrncnli maggiorrnente determinanti la volontà e la capacitàdella persona di rcagire a l irnitazioni nel movimento anche temporanee. Nonè da sottovalutare, inoltrc, che i l l ivello di íìutonomia della persona riguardoal soddisf ì tc imento del b iso-qno d i movimento può inf luenzare anche inmoclo drastico la capacità di soddislare tutti gli altri bisogni. Raccogliere idati in modo accurato, quincli, significa valutare attentamente quanto questobisogno inter f 'er isce con la r isposta a-e l i a l t r i ne l la par t ico lare s i tuazronenella quale si trova la persona. La preventiva valutazionc dcl ltvcllo di auto-nornia nel movime nto è ir-rdispensabile per decidere quali azioni assistenzialiscegl iere e con qual i modal i tà è p iùr opportuno at tuar le o se la personarichiecle specifici intervcnti di supporto anche da parte di altre figure profès-s ional i (ad esempio, i l terapis ta del la r iab i l i taz ione) .In alcuni individui i l clesiclerio cli muoversi può contribuire a lar loro riguada-gnare velocemcntc I 'autonomia nell 'assicurare I ' isiene o nel comunicare con

86

Page 101: tecniche infermieristiche

: lativi allao I 'az ionerensiva d inpiega per

te possonorressi nellaatuto par-lta descrit-prendendoIa mohíliz-Muovere etevolmentergno il suo

la personam Favorireeseruizi di)rta \exfra-: la consul -rscenze più

rv imento è,nducibile ana.che ognunomporanee onella naturartonomia, i la e l ' e tà ( ' )la capacità

lranee. Non,na riguardore anche inaccogliere iLanto questor situazione:llo di auto-assistenzialila persona

gure profes-

oro riguada-tunicare con

I]t

Assicurare il movimento

gli altri; in altri, la mancanza cli energia o lo statg psichico portano a l imitare

sempre più I 'att ività fisica, con ovvie conseguenze sulla qualità di vittr.

La manifestazione clel bisogno di movimento è determinata da alterazioni

causate da stati patologici. Esenrpi di alterazioni dovute alla malattia sono la

presenza di paralisi, artrosi, osteoporosi. ferite chirurgiche, apparecchi gcs-

sati, stati infiammatori in vari distretti corporei. La presenza di dolore può

modificare in modo determinante la manifestazione di questo bisogno di

assistenza inf'ermieristica, riducendo I'autonomia della pcrsona; anche I'as-

sunzione di determinate terapic può influenzare la tonicità muscolare c lo

$ato generale dell 'apparato osteoarticolare.Il movimento e, più in generale. le cliverse attività fìsiche sono associati,

inoltre, a eventi piacevoli. svaghi, vacanze c sport. L' irnpatto sulla pcrsona

di una limitazione nel movimento necessita. quindi, di un'accurata inclagine

anche in merito a queste abitudini per comprendere la multiforme possibil i tà

di reazione e agire sul rinforzc'r più appropriato per favorire la ripresa dcl-

I 'autonomia.

L'elaborazione di tutti i dati raccolti consente all'infermiere di individua-

re I 'eventuale presenza del bisogno di assistenza infermieristica di movi-

mento e a che livello del c'ontinuurl autonomia-dipendenza la persona si

colloca in quel momento.

0biettivi didattici

l .Definire i l significato di Assit 'urarc i l nrrtvintcnto.2.Elencare almeno quattro scopi del movimcnto.3. Indicare le regole che I ' infermierc deve rispettare pcr sollevare e rluovere

le persone garantendo sicurezza ed efficienza.4.Enunciare almeno dodici criteri generali da rispettare ncl ntuovcre e posl-

zionare le persone.5,Elencare i sette allr t l i sultltrtt ' Ítt cla attuare prima e dopo l 'esecuzione di

ogni atto.6.Mostrare i t re pr inc ipal i t ip i c l i "prcsa" ut i l rzzabi l i dagl i in f 'cr rn ier i duran-

te gli spostamenti.T.Descr ivere le se-euent i p t ts iz ioni fondamental i : eret ta. supina ' prona'

l a te ra le , d i s i cu rezza , sem iscdu ta (Fow le r ) , sec lu te l ' p roc l i vc (an t i -

Trendelenburg). declive (Trendelenburg). genr.r-pettorale. clorsale. git. lc-

cologica.S.Eseguire gli atti contenuti in questo capitolo rispettnndo i principi ad essi

sottesl.

Definizione e scopi della prestazione infermieristica

Per Assit 'urare i l nrot' intento si intencle garantire alla persona la cornpleta

soddisfazione del biso-eno di movimento attraverso gli interventi infèrmieri-

$ici opportuni in relazione all 'età e trl la collocazione della persona sul corr-

,inililn autonom ia-dipendenza.

87

Page 102: tecniche infermieristiche

Assicurare il movimento

I pr inc ipat i scopi del movimento sono:

- garant i re I 'autonomia dc l la persona;- f 'avorire i l contpleto bcnessere fisico e psichict'r;- prevenire le cornplicanzc causate dall ' immobilit i ì, in particolarc le lesioni

da pressionc, la r ig id i tà ar l ico lare e I ' ipotonia/ ipotrof ìa muscolare:- riattivare la circolazionc c la funzionc resniratoria:- consent i re e mantenclL- una normale v i td c l i rc laz ione a l l ' in terno c le l l 'am-

biente socia lc del la persona.

Conoscenz e finalizzate al la tecnica

I l movimento cost i tu isce una c le l le at t iv i tà t ip iche dc l l 'uor"no chc. in concl i -zioni di benesserc e autonomia completa. è in grado di recarsi in qualsiasiluogo, quando lo desiclera, scrtrplicemenle coorclinando i sucti mt'rvirnenti.Questo permette all 'uomo di compiere tutte le attivi l i ì quoticlianc. garanten-clogli inoltre una nomrale vita di relazionc. La possibil i tà cli soddislàre r pro-pri bisogni, infattr. deriva dalla capacità di muoversi nello spazio, di rnani-polare gli oggetti. di interagire con il mondo csterno. I l controllo e i l movi-mento volontario di ogni clistrctto corporeo si sviluppano e apprcndono apartire dai primi mesi di vita. f ino a raggiun_eere la piena completezza nel-I 'e tà ac lu l ta . momento nel quale I ' inc l iv ic luo raggiunge la matur i tà c le l lecapacità moturic e di coordinamento. Questa serie di azioni f inalizzate risul-ta, una volta appresa. quasi automatica e inconsapevole. Ognuno. infìrtt i. èin grado di far assumere, in assenza di dolore o impedintenti I 'unzionali. laposizione (o decubito o postura) che dcsidera ai diversi segrncnti corporei.Le conoscenze di cui si avvale la Discrplina infermieristica per A.r.r 'rclrrzrc i/ntovinteuto sono numerose e attingono prcvalentemente alla biorncccanica.Tut tc quc\ tc c() t ì ( )scet ì / t sono impicgalc per ot tcr ìcre i l nr ig l ior l is r r l t l r to in termini di movimento o spostamentcl clclla persona assistita con i l rninirrro sfolzopossibile cla partc di chi agisce su di cssa. La prevcnzione. quincli. r iguarcla siaimovimenti e/o lc posizioni rischiose pcr la persclna rnobil izzata. sia gli intbrru-ni nei quali può incorrere i l pcrsonale chc ellèttua lc manovre di spostar.nento.I cr i ter i general i c la r ispct tare quando s i eseguc la rnobi l izzazione d i unapersona (o i l so l levanrcnto d i un ogget to pcsante) sono:

- verifìcare la presenza di eventuali contloindicazioni o prescrizioni relativeal la rnobi I izzazione c lc l la persona;

- ef ' lè t tuare un 'at tenta valutaz ione del le capaci t i r rnotor ic e del grac lo d iiìutonomliì:stabil ire le caratteristiche c i l nuulero cli operatori cla coinvolgere nel sol-Ievamento/sposliullentcl;assicurarsi chc la propria base cli appo-e-uio sia sufl icientclncllte antpir peLgarantirc la massima stabil ittì clurante lo spostar.nento;

- impiegarc i rnuscol i n taggiornre- l t re estc-s i c potent i (spal la . braccio, baci -no. coscia) :tcnere la pcrsona o la parte rlel corpo da sollcvare/muovcrc i l più possibilevicina al propricr corptl;

- evitarc di piegarsi e cli spor-qersi inuti lrnente. ad csentpio prcparanclo, scpossib i le , i l p iano dcl le t fo a l l 'a l lezza p iù idonea;

88

ì5 .1

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I 1e !

r )2)3 l

Penl'SCtet i .brpr( t

Page 103: tecniche infermieristiche

re le les ioniare:

ro c le l l 'am-

re. in condi-in quals ias imoviment i .

re. laranten-lisfare i pro-io. d i mani-lo e i l movi -rprendono arletezza nel-l tur i tà del lelizzate risul-no. infatti, èunzional i , lai corporei.Assicurare i lmeccanica.;ultato in ter-rinimo sforzoriguarda sia iia gli infonu-lostamento.z ione d i una

zioni relative

del grado di

lgere nel sol-

rte ampia per

rraccio, baci-

piir possibile

reparando, se

I

Ii

Assicurare il movimento

;.1 !r '2

- evitare movimenti di torsione e flessitlnc clella colonna;- prima di iniziare lo spostamento, parlare cor] i l o i collc-ehi e decidere chi

dà i comandi:- mantenere sempre sottg controllo la posiziclne clegli arti dclla persona per

evitare traumi o lesioni durante le manovre ;- salvaguarclare con rnezzi idonei (cuscini di divcrse dimensiclni, sostegnl

morbicli. tr iangoli e rotoli) le curvaturc fìsiologichc clelle zone articolari

nel posizionamento della Persona;- garantire i l r ispetto clell ' intimittì clella pcrsona.

Piìr precisamente, duronta l 'esc(u:ione degli atti relativi al tnovimento;

- affenare la persona con le mani nlantenendo le dita unite e moderatanren-

te piegate (àvitanclo cioè cli causare eccessive pressioni con i polpastrell i

delle dita o lesioni con le unghie);- posizionare le proprie mani e/o braccia nei punti previsti dai singoli atti;

- èvitare di provòcare dolore, stiramenti. cadute e lesioni da fi izione:- effettuare gli spostamenti in modo gracluale evitando alla persona mtlvi-

ment i bruschi o a l ' l rc t ta l i :- sincronizzare i propri movimenti con quell i clel o dei colleghi'

Iprincipali t ipi t l i "presa" (') uti l izzati tra operatot' i clurante isollevanlentt

e spostamenti sono:

1)mano-mano (Fig. 5. 1 );2)polso-polso t F ig. 5.2) :3) avambraccitt-avambraccitl (Fig. 5.3 ).

Per quanto riguarcla i materiali e gli ausil i da uti l izzare per Assiturura i l

movimento, s i r icorc la la possib i l i tà d i i r rp iegare cuscin i c l i d iverso spes-

sore e misure. archetti solleva-coperte. trapezi0 o staffa (da fissare alla

testata del le f to) , c inghia (da f issare a l la pediera) (F ig. 5.4) . le t t i ar t ico la-

t i , materassi e cuscin i par t ico lar i (ad acqua, ad ar ia, a l s i l icone, ecc ' )

bastone, bastone.nn t . " p iedi , deambulator i (F ig. -5. -5) , carrozzine e a l t r i

presìd i e sussic l i p iù sof i i t icat i che ut i l izzano le p iù rnoderne tecnolo-e ie

(Fig. 5.6) .

89

( lues to t ìpo c1 i p resa è L r t i l i zza tocluando ò necessarìo sosteneretemporaneiìnìente i l tronco cl iuna persona (ac l es . , duran tc ì l

canrb io c leg , l i in r lunren t ì ) c nonè p o s s ì b i l e u t i l i z z a r t r e u n ; ì l l r oÈ ìniani la pre--sa che offremeno g . t ranz ie c l i s icure lzza .

L . t p r t ' . . t po l :o -po l : r , g , t r , l t t l i s t e

nr.rg,giorc sicurezza clurante g, l i

spostantenlì e clcve cssere:u l i l i z z a t . t n e i t , t s i i t t t u i t t o t t i 'possibi le .rdottare la Pres;lavanrbracc i t t -avambracc : to .

( ) I ) r ' r i c l t ' r c d i u l i l i zz . rn ' L r r ì .1 "p rcs . ì "

e c l i s tcg l i c rc l ra l c t l i v t ' r sc n loc l . l l i t : i

l ross ib i l i s ign i f i ca . tver t ' c l i i ro r ì tc t r r ì r

1 , , . r . , ) r ì . ì r l , r t ì t , ) l , i l l / / , t r P , l r , . i l r " r . r

s r r l r o t t l l r ;u t tn t . t t l l o l lo r ì ì i l c l i pcnc l t ' r l

z . r , c lec is l t r r t ' t r le v t ' rso l . t c l i P t ' t l c l t ' t l z . r .

Page 104: tecniche infermieristiche

Assicurare il movimento

Pos i :i on i f o ntluntt, nta I i

Le posizioni fondamentali vengono di seguito descrittc con tutti gli accorgi-menti richiesti per garantire i l massimo benesscre e la sicurezza della perso-na. L'altro scopo principale pcr cui è necessaria la loro assunzione nella pra-t ica quot id iana è I 'esecuziorre d i numcrosi procediment i tecnic i in fèrnr ier i -s t i c i . Pe r qucs l ( ) l t t o t i vo c i s i l i l è r i r i . i n u l t r c pu r l i dc l t es l . r . u qucs l c p t r s i z i u -n i fbndamcnfal i .

l . Po.si., iona crctru. È. Ia posizione verticale (o ortostatica) assunta dal corpoquando non è in tnovintcnto. Gli arti superiori sono clistesi e all incati lunso

i l cosuffi

2. P,distecervrioricavipost

3 . Fdistru n lallitgiatu n (È pr e l

Presa avambracr: ir>avambraccio.S i u t i l i z z a c - o m c p r i m a s c . e l t aq u a n d o s i c l e v e c s e g u i r e l o\ l ) ( ) \ l , r m e n l ( ) r l e l l , r p o r t , r n , r . L l , rpresa pi ir sic-ura.

Esen'rpio cl i r . inghia da f issare al lalrecl icra clel letkr pcr c.onsentirea l l a p e r s o n a c l i s o l l e v a r e i ltron( o.

Esenrpio cl i ciei lmbulatore.

Soi levatore mecc.an ico.

5 .5i : ! : i i:ì.1'ì.:rliìll

4 . Ìè a li n rspamePerl a rre,giaz \cp izl inanr

90

Page 105: tecniche infermieristiche

accorgl-Lla perso-rella pra-rfermieri-: posiz io-

1al corpoat i lungo

Assicurare il movimento

i l corpo, quell i infèriori hanno i piedi leggemente divaricati per garantiresufficiente stabil ità (Fig. 5.7).

2. Posizione supina. È la posizione orizzontale assunta clal corpo quando èdisteso su di un piano con il volto rivolto verso I 'alto. La testa e i l rachidecervicale sono sostenuti da un cuscino (escludendo le spalle); gli arti supe-riori e inferiori sono all ineati, un sostesno morbido è posizionato sotto lecaviglie per evitare che i talloni poggino sul piano e un secondo sostegno èposto sotto i l cavo popliteo (Fig. -5.8).

3. Posizione prono. È la posizione clrizzontale assunta clal corpo quando èdisteso su un piano con I 'addome appo-egiato su di esso. I l capo è girato daun lato (può essere appoggiato su un cuscino basso); gli arti superiori sono oall ineati lungo il corpo o flessi con le zone volari degli avanrbracci appog-giate sul piano o uno all ineato e I 'altro f-lesso. Gli arti infèriori sono clistesi cun cuscino basso sostiene i piedi c le caviglie.Epossibile posizionare un sostegno rnorbiclo scttto I 'addome per compensa-re l ' iperkrrdosi lombare (Fig. 5.9).

4.Posi : ionc la tera le. La persona g iace sul f ianco destro o s in is t ro. I l capoèappoggiato ad un cuscino i l cu i spessore deve garant i re i l rnantenimentoin asse del capo e c le l rachide cerv ica le. ev i tanclo la compressione del laspal la sul p iano d i appoggio. La colonna ver tebra le r isu l ta così a l l incata,mentre la spal la appoggrata a l p iano v iene por tata leggermente in avant i .Permantenere ta le posiz ione per p iù tempo s i posiz iona un cuscino lungola schiena facendovela appo-egiare in rnodo confortevole. L'arto superio-re,appo-egiato a l p iano. è f - lesso a l ive l lo del gomito; I 'a l t ro ar to è appog-giato su un cuscino con la mano aperta e l 'ar t ico laz ione del polso in pt ls i -z ione d i r iposo (posiz ione funzionale) . L 'ar to in fèr iorc appoggiato sulp iano è f lesso, I 'a l t ro ar to in fèr iore è anch'esso f lesso e a l lontanato dal lal inea mediana o d is teso. scmpre appoggiato su un cuscino che sost icneanche i l p i ede (F ig . 5 .10 ) .

91

Page 106: tecniche infermieristiche

Assicurare il movimento

5. Posi:, ione di sit 'urezza. La persona giace sul fìanco destro o sinistro con il

capo ruotato dal lo s tesso lato e non sostenuto da a lcun cusci l . to ' Gl i ar t i

superiori rimangono gcneralmente all ineati al corpo: I 'arto inf'eriore appog-giato sul piano è disteso, l 'altro è flesso e allontanato dalla l inca rnedianaper garantire la stabil ità della posizione. I l corpo risulta quindi r-nolto prote-

so dal lato verso i l quale è girato (Fig. -5.1 I ).A vol te s i par la d i "posiz ione d i s icurezza" (ad es. , nel postoperator io)intendendo semplicemente quella supina con il capo girato per thvorire la

fuoriuscita di secrezioni dalla bocca.

6. Pgsizione semiseduta (dí Rn'ler). La persona è seduta cqn un'inclinazio-ne del dorso dai 30" ai 60o. Per ottenere I ' inclinazionc si può uli l izzare o unlet to ar t ico lato o a lcuni cuscin i . Gl i ar t i super ior i son() sostenut i da due

cuscini, la mano è aperta e I 'articolazione del polso in posizione funzionale.

Gli arti inf 'eriori sono distesi e due sostegni morbidi sono posizionati: uno

sotto i l cavo popliteo e uno sotto la cavi-elia (Fig. 5.12).

7. Poclina:lettoSe laman(rioripoplrSe l tappcsupesent(

8. Pts u urisptPer

92

Page 107: tecniche infermieristiche

inistro con ilino. Gl i ar t irnore appog-nea medianamolto prote-

; toperator io):r favorire la

rn ' inc l inazio-ti l izzare o unenuti da duere funzionale.sizionati: uno

Assicurare ìl movimento

7. Posizione secluta. La persona ha i l bacino appoggiato sul piano con un'in-

clinazione del dorso di 90". Per ottenere I ' inclinazione si può uti l izzare o un

letto articolato o alcuni cuscini o un sedile con schienale.Se la persona è a letto gli arti superiori sono sostenuti da due cuscini, la

mano è aperta e I 'articolazione del polso in posizione di riposq. Gli arti inf 'e-

riori sono distesi e due sostegni morbidi sono posizionati: uno sotto i l cavo

popl i teo e uno sot to la cavig l ia (F ig. 5.13 a) .Se la persona è seduta sul borclo del letto o su una sedia. i piedi devono

appoggiare completamente su un piano (pavimento o sgabello) e gli arti

superiori essere appoggiati su un tavolino. I diversi segmenti corporei pre-

senteranno così una f-lessione di 90" (Fig. -5.l3 b).

8. Posi:ione prot' l i t 'c (anti-Trcntlelenhurg). La persona ò in posizione supina

su un piano inclinato di 20-30' in modo che il capo sia ad un l ivello più altrr

nspetto al bacino e agli arti infèriori.Per mantenere in modo confbrtevolc tale posizione è necessario aggiungere

93

Page 108: tecniche infermieristiche

Assicurare il movimento

un sostegno morbido sotto i l cavo popliteo e due cuscini per sostenere gliarti superiori.Per ottenerc l ' inclinazionc desiderata si uti l izza un particolare letto articola-to o g l i apposi t i a lza let to (F ig. -5.14) .

9. Posizione cleclit 'e (di Trendelenburg). La persona è in posizione supina suun piano inclinato di 20-30" in moclo che il capo sia ad un l ivello più bassorispetto al bacino e agli arti inferiori.Nel caso la posizione debba essere mantenuta per diverso tempo, è necessanosostenere le spalle per evitare che la persona scivoli verso la testata del letto.Per ottenere I ' inclinazione desiderata si deve urtl izzare pref'eribilmcnte unlet to ar t ico lato (F i -e. -5. l5) .

10. Posi:ione genu-pettoralc. La persona è in ginocchio e piegata in avanti;appoggia la testa (ruotata di lato) ed entrambi gli avambrtrcci sul piano. I ldorso e i l bacino restano così so l levat i (F ig. -5.16) . Per mantenere questaposiz ione s i appl ica un cuscino basso a sosle-qno d i cavig l ie e p iedi .

l s n

I l . Po:neate, l

12 . Poflessequestas . l 8 ) .

Atti d

Proct

Obiel

3 .

DefPrel a pA iu

LaviPretrIderPrecFond a ePrelsporRiorLav

4.

Page 109: tecniche infermieristiche

ostenere gli

rtto articola-

re supina sulo più basso

è necessariodel letto.ri lmente un

la in avanti;rul piano. I lnere questad i .

Assicurare il movimento

ll.Posizione dctrsalc. La persona è in posizione supina con le braccia all i-

neate, le gambe flesse e l ievemente divaricate (Fig. -5.17).

12. Posiz ione g ineto logi r :a. Par tendo dal la posiz ione supina le gambe,

flesse e divaricate, vengono appoggiate su appositi sostegni. Per ottenerequesta posiz ione è necessar io I 'u t i l izzo del le t t ino g inecologico (F ig.

5 . 1 8 ) .

Attidisupporto

Lavaggio socia le del le maniPreparare i l materiale occorrente per I 'esecuzione di ogni singolo atto

Identifi care I' assistitoPredispone I'ambiente nel modo più idoneo per I 'esecuzione della tecnica

Fomire alla persona alcune informazioni generali relative alla procedura

da eseguirePreparare la persona per poter agevolmente effettuare il sollevamento o lo

spostamento rispettando la sua intimità

r Riordinare la camera e i l materiale uti l izzato

r Lavaggio socia le del le mani

tecn í co (fi n al ítà : Com pensare)

0biettivi didattici

1. Definire che cosa si intende per aiutare la persona nella deamhulazione.2. Preparare la persona, I 'ambiente ed eventualmente i l materiale per aiutare

la persona ad eseguire I 'atto.3. Aiutare la persona nella deambulazione fàvorendo il più possibile la sua

autonomia.4. Aiutare la persona nella deambulazione con I 'ausil io del bastone.

95

Procedimento

ffi'

Page 110: tecniche infermieristiche

Cnptroro .5 Assicurare il movimento

Defînizione

Per aiuÍare la pe rsona nella deambulaz.ione si intende fbrnire supporb allapersona durante questo atto.

Conoscenz e finalizzate alla tecnica

Questcr atto può richiedere l'utilizzo di ausili quali il bastone (con diversit ipi di impugnatura), i l tr ipode e i l deambulatore. ln caso di deficit dell 'artosuperiore e inferiore omolaterale, I 'ausil io scelto verrà impugnato con l 'artosuperiore controlaterale. Si dovrà anche valutare la posizione da assumereper aiutare la persona in base all 'ausil io uf-l l izzato e al t ipo di percorso(lineare, con scalini, pendenza del suolo).I bastoni sono ausili leggeri e maneggevoli che raggiungono l'altezz.a dellav i ta e possono essere in legno o in metal lo . Quel l i in metal lo sono p iùpesanti ed è possibile, generalmente, regolarne 1'altezza; quell i in legnosono piÌr leggeri ma devono essere scelti accuratamente in base all'altezzadella persona. Sono indicati per aiutare a camminare le persone con lieveinstabil ità, con l ievi problemi al ginocchio o all 'anca oppure per alleggerireil carico sulle articolazioni in presenza di dolore. Non è opportuno I 'uso dialcun tipo di bastone in caso di deficit di forza di entrambi gli arti inferiori:in questi casi è appropriato scegliere stampelle o deambulatori.I l t ipo più comune di bastone, di seguito denominato "bastone standard",fornisce un minimo supporto ed è uti l izzato dalle persone che soffrono di unlieve deficit. Questo tipo di bastone presenta la classica impugnatura a semi-cerchio, che permette di ancorarlo alla spall iera delle sedie o ad altri punti diappoggio normalmente presenti negli ambienti.Un secondo tipo di bastone presenta un'impugnatura a T la cui fbrma, adat-tandosi all 'anatomia del palmo della mano, ne migliora la presa. Esso fbrni-sce una stabil ità maggiore del bastone standard ed è uti le speciahnente allepersone con deficit di forza della mano.I1 bastone che fornisce la base di supporto piir nmpia e quindi la mag-eiorestabil ità è quello a tre (tripode) o quattro gambe; questo modello è uti le perle persone con paralisi unilaterale o parziale ed ha I 'enonne vantaggio dinon dover essere tenuto dall'inferrniere rrrentre aiuta la persor.uì ad alzarsidalla sedia o dalla poltrona.Per tutti questi t ipi di bastone si raccomanda di veritrcare la presenza delpuntale di gomma all 'estremità opposta all ' impugnatura per migliorare I 'at-t r i to . specie su super l ìc i l isce.L'uso del bastone è da suggerire quando I'aumento della base di appoggiopuò migliorare i l senso di sicurezza e I 'equil ibrio della persona in tempora-nee s i tuazioni nel le qual i serve d iminui re i l car ico su un ar to durante ladeambulazione.La deambulazione con o senza I 'uso del bastone richiede, inoltre, un pas-saggio graduale dalla posizione seduta a quella eretta e dal percclrrere brevil ratL i a l perc( ì r rere d is tanze sempre maggior i .Prima di procedere con 1'atto, valutare i seguenti aspetti:

attività fisica abitualmente svolta dalla persona;- ufi l izz<t di eventuali ausil i;

96

- p- i r- p- c

Atl

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I

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Page 111: tecniche infermieristiche

to a l la

liversirl l 'artor I 'artoumerercorso

r dellaro piÌrlegno

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Ldard",: d i u nI Semi-,unti di

L adat-r forni-tte alle

rggiorelile per

;gio dialzarsi

va delre l 'at-

poggiompora-ante la

m pas-e brevi

AssÍcurare íl movimento CRptlolrl

- parametn vltall;- integrità del sensorio;- presenza di dolore e/o presìdi mcdico-chirurgici:- comprensione delle infbrmazioni fbrnite sull 'atto da cscguire.

Atti di supporto

Preparare gli eventuali ausil i r ichiesti per eseguire I 'attoPreparare I 'ambiente:

- eliminare gli ostacoli presenti lungo il percorso;- assicurarsi che il pavimento sia asciutto e I'area da percorere ben illuminata.

Veril icare che l 'abbigliamento e le calzature della pcrsona siano adeguutiAiutare la persona ad assumere la stazionc cretta per iniziare la procedura

I Assicurarsi che la persona resti in unu ptlsizione confbrtevole e riporre i lmateriale uti l izzato

r Riordinare la camera

Procedura

. Verifrcare le conoscenze della persona in merito alla sequenza di movi-menti da eseguire e alla modalità di cammino più adeguata alla sua condi-zione (o quella abitualmente impiegata o prefèrita).

. Fissare un percorso o un obictl ivo da raggiungere con la persona.

. Aiutare la persona nella deambulazione scegliendo, in base al suo l ivellodi autonomia-dipendenza. una delle seguenti modalità.

Il livello di autonomia e le condizioni della persona porteranno a sceglie-re una particolare modalità per aiutarla nella deambulazione e/o indur-ranno ad assisterla con un altro infermiere.

l.Porsi al fìanco della persona (scegliere i l lato che eventualmente presentaun deficit) fornendo un appoggio in caso di bisogno.

2. Porsi di fionte alla persona e invitarla ad appoggiare gli avambracci sul pro-prio palmo aperlo delle mani: afferrare gli avambracci della persona; invitarela persona a iniziare il cammino guardancftr sempre di fronte a sé (Fig. ,5. l9).

3. Porsi dietro la persona e sostenerla con le proprie mani sotto le ascellecoordinando il movimento degli arti inlèriori (Fig. -5.20), oppure guidareil cammino della persona appoggiando le mani sul bacino e assecondandosempre i movimenti degli arti infèriori.

Procedura con I 'uti l izzo del bastone

. Porgere i l bastone alla persona, facendoglielo impugnare dal lato senzadeficit.

Indicativamente, il bastone deve trovarsi lateralmente al piede a unadistanza di 10-15 cm e, quando viene impugnato, deve permettere unaflessione di circa 15-30" del gomito in modo che I ' impugnatura possatrovarsi all'altezza del grande trocantere.

97i,

. t

Page 112: tecniche infermieristiche

Assicurare il movimento

Invitare la persona a spostare i l bastone sollevandolo cli circa l5-20 cmdavanti a sé e mantenendo il peso del corpo su entrambe le gambe.Util izzando il bastone come punto d'appoggio, dire alla personiì di porta-re in avanti I 'arto più debole fìno a raggiungere i l bastone.Far avanzare l'altro arto facendogli superare il bastonc.Spostare nuovamente in avanti l 'arto più debole fìno a raggiungere I 'altro.Ripetere questi passi fino a raggiungcre la meta concordata con la persona.

Procedimento tecnico ffinalità: Sostituire)

Obiettivi didattici

1. Deftnire cosa si intende per posizionare elo mantenere lu pcrsonu sLtputu.2. Preparare la persona, I 'ambiente e i l materiale per eseguire l 'atto.3. Posizionare e/o mantenere la persona supina.

Definizione e scopi

Per posizionare elo mantenere la persona supinu si intende l'atto cornpiub dadue infermieri per porre la persona in tale posizione (vcdi questo capitolo.posizione n. 2) e mantenerla in modo conforlevole e sicuro pcr un certo tempo.Tale postura è la più frequentemenfe ufilizzata e mantenuta dalle personedurante i l sonno, per fàvorire i l r iposo, in presenza di stati di rnalattia. Vienefatta assumere per fàvorire i l r i lassamento, indurre i l sonno, eseguire proce-dure diagnostiche e terapeutiche. La posizione supina costituisce la posturafbndamentale dul la quale procedcre per eseguire \postunìcnt i t ' succcssiv iposizionamenti.

Atti di supporto

Preparare il materiale:- l o 3 c u s c i n i :

98

P

Page 113: tecniche infermieristiche

: a 15 -20 cmmbe.lna di porta-

ere I 'altro.la persona.

ona supina..tto.

compiuto dasto capitolo,)eno tempo.ll le personeIattia. VieneEuire proce-e la posturae successivi

Assicurare il movimento

- 2 sostegni morbidi (piccoli cuscini o rotoli o lenzuola arrotolate);- un archetto solleva-coperte (se occorre);- guanti monouso (se occome).

Lavaggio socia le c le l le maniPreparare I'ambienteIsolare la persona

r Riordinare I 'ambiente e sistemare la personar Lavaggio sociu le del le mani

Procedura. Scoprire la persona.. Porre la persona in posizione orizzontale con il volto rivolto verso l 'alto.. Sistemare un cuscino sotto i l capo in modo da comprendere la regione

cervicale mantenendone la fi siologica lordosi.. Garantire I 'all ineamento del corpo posizionando eventualmente gli avam-

bracci e le mani su due cuscini (vedi Fig. 5.8).. Posizionare un sostegno morbido sotto i l cavo popliteo e le caviglie.. Posizionare un archetto solleva-coperte nella parte inferiore del letto, se

0ccofTe.. Coprire la persona.

Procedimento tecnico (fínalità: Sostituire)Fr,Elh.G

0biettivi didattici

l .Definire cosa si intende per posizionare elo nrunÍenere la persona indecuhito luterole.

2. Preparare la persona, I 'ambiente e i l materiale per eseguire l 'atto.3. Posizionare e/o mantenere la persona in decubito laterale.

Definizione e scopi

Per posizionare elo mantenere la persona in decubito laterale si intendeI'atto compiuto da due infèrmieri per porre la persona sul fianco destro osinistro (vedi Fig. 5.10) e mantenerla in tale posizione in modo confortevolee sicuro per un certo tempo.

Questa posizione è impiegata per eseguire un cambio di postura al f ine divariare le zone corporee di appoggio; eseguire procedure diagnostiche eterapeutiche (ad es., posizionare una sonda rettale, eseguire un clistere eva-cuativo, ri levare la temperatura rettale, applicare una supposta, eseguireun' in iez ione int ramuscolare) ; prevenire l ' ina laz ione d i l iqu id i in caso d iincoscienza (vedi anche la posizione di sicurezza spiegata a pag. I 87 nelcap.9 e la Fig. 5.1 1); fàvorire la respirazione in caso di patologie polmonario traumi a un emitorace.

99

Page 114: tecniche infermieristiche

Cnpllorrr 5 Assicurare il movimento

Atti di supporto

Preparare i l materialc:4 cuscin i :

- guanti monouso (se occorre).Lavaggio sociale delle maniPreparare l 'amhienleIsolare la persona e farle assumere la posizione supina senzar alculr soste.gno ad eccezione del cuscino sotto i l capo

;,, Riordinare I 'ambiente e sislemare la persona':r Lavaggio sociale delle mani

Procedura

. Scoprire la persona.

. I due inf'ermieri, dopo aver deciso i l fìanco sul quale girare Ia persona, sipongono al lato opposto clel letto.

. Per avvicinare la persona al bordo del letto si procecle nel modo seguente:- un infermiere (l ') infi la le mani e gli avambracci sotto gli arti infèriori

e , so l levandol i , l i avv ic ina a sé;- lo stesso infèrmiere (l ') si occupa della zona centrale dcl corpo rnet-

tendo mani e avarnbracci (ed eventualmente braccia) sotto i l bacino; i l2" infèrmiere si occupa del tronco e del capo infi lando un avarnbracciosot to le spal le e sostenendo con I 'a l t ro i l capo (Fig. -5.21) ;

- i due infermieri, con movimento sincrono. sollevano ecl avvicinano lapersona al bordo del letto (vedi Fig. 9.8, pag. l l tt l).

Durante questa manovra dovrà essere mantenuto il controllo deglisuperiori della persona, ad esempio incrociandoli sul torace prima diziare qualsiasi spostamento.

100

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Page 115: tecniche infermieristiche

Assicurare íl movìmento (',a,gt rrlt.o 5

nza a lcun soste-

Lre la persona, si

modo seguente:gli arti inferiori

: del corpo met-ot to i l bacino; i lun avambraccioI ) ::d avv ic inano la

rollo degli arti:e prima di ini-

e,r'..11:

,égJl\--

. Per posiz ionare la persona in decubi to l i ì tera le s i procede nel rnodoseguente:- i l l" infermiere si porta all 'altro lato del letto;- per fac i l i tarc la rotaz ione i l 2" in fèrmiere sovrappone i l p iede del la

persona a lu i p iù v ic ino sul l 'a l t ro (F ig. -5.22) oppure fà f le t tere sempl i -cemente I 'anca alla persona;

- i l l ' in fermiere por ta i l braccio del la persona a lu i p iù v ic ino verso i lbordo del letto:

- posiziona quincli una mano a l ivello della spalla clella persona e I 'altrasull 'articolazione sacro-il iaca:

- infìnc. ruota la persona posizionandola sul f ianco (Fig. -5.23).. Assicurars i chc la tcsta. i l rachide e la spal la s iano d isposl i comc indicato

nel la f igura -5. l0 , pag. 92.. Per mantenere la posiz ione, ut i l izzare i l rnater ia le inc l icato ( .1 cuscin i )

secondo le inclicazioni fornite alla pa-uina citata sopra.

Obiettivi didattici

l . Definire che cosa si intendc pcr ltosi:íonure elo ntentcn(rc lu pcrsLtrtu rttdecuhito pron0.

2. Preparare la persona. l 'ambiente e i l mateliale per eseguire l 'atto.3. Posizionare e/o mantenere la persona in decubito prono.

Definizione e scopi

Per posi:ionare elo nrantenere la persono in decubito prono si intende l 'attocompiuto da due infèrmieri per pone la persona in tale posizione (vedi que-

101

Procedimento tecnico (finalità: Sostituire)

Page 116: tecniche infermieristiche

Assicurare il movimento

sto capitolo, posizione n. 3) e mantenerla in modo confortevole e sicuro perun certo tempo.Il principale scopo è quello di eseguire un cambio di postura per variare lezone di appoggio se questo decubito è tollerato. Viene uti l izzato, inoltre,per eseguire procedure diagnostiche e terapeutiche quali, ad esempio, ri le-vare la temperatura rettale, eseguire un'iniezione intramuscolare, eseguiremassaggi al dorso.

Atti di supporto

Preparare il materiale:- | o2 cuscin i (bassi ) ;- guanti monouso (se occorre).

Lavaggio sociale delle maniPreparare I'ambienteIsolare la persona e farle assumere la posizione supina senza alcun soste-gno ad eccezione del cuscino sotto il capoRiordinare I 'ambiente e sistemare la personaLavaggio sociale delle mani

Procedura. Scoprire la persona.. I due infermieri si pongono inizialmente lungo lo stesso lato del letto e

avvicinano la persona il più possibile al bordo, procedendo neI modoseguente (vedi par. 5.3):- un infermiere (l ') infi la le mani e gli avambracci sotro gli arti infèriori

della persona e, sollevandoli, l i avvicina a sé;- lo stesso infermiere (1') si occupa della zona centrale del corpo met-

tendo le mani e gli avambracci (ed eventualmente le braccia) sotto ilbacino; i l 2' infèrmiere si occupa del tronco e del capo infi lando unavambraccio sotto Ie spalle e sostenendo con I 'altro i l capo;

- i due infermieri, con movimento sincrono, sollevano ed avvicinano lapersona al bordo del letto.

. Proseguono poi posiz ionando la persona in decubi to prono nel modoseguente:- i l l" infermiere si porta all 'altro lato del Ìetto;- per facil i tare la rotazione, i l 2o infermiere sovrappone il piede a lui più

vicino sull 'altro (vedi Fig. -5.22);i l l ' infermiere all inea i l braccio più vicino a lui lungo il corpo dellapersona;

- posiziona quindi una mano a l ivello della spalla della persona e I 'altraa l ivello dell 'articolazione sacro-il iaca (vedi Fig. -5.23);

- in f ine, ruota completamente la persona posiz ionandola in dccubi toprono.

. Assicurarsi che la testa, i l rachide e gli arti superiori siano disposti comeda f igura 5.3, posiz ione n. 3.

. Per mantenere la posizione, utilizzare i cuscini secondo le indicazioni for-n i te dal r i fer imento sopracci tat ( ì .

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2.3 .

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Page 117: tecniche infermieristiche

'ole e sicuro per

ra per variare lerl izzato, inoltre,d esempio, r i le-colare, eseguire

nza alcun soste-

lato del letto eendo nel modo

gli arti inferiori

r del corpo met-braccia) sotto i lLpo infilando unapo;:d avvicinano la

rrono nel modo

. l p i ede a l u i p i ù

ro i l corpo della

)ersona e I 'altra

ola in decubi to

o disposti come

indicazioni for-

Assicurare il movimento

Procedimento tecnico ffinalità: Sostituire),igE

Obiettivi didattici

1. Definire cosa si intende per posizionare elo mantenere la persona semíse-

duta.2. Preparare la persona, I'ambiente e il materiale per eseguire I'atto.

3. Posizionare e/o mantenere una persona semiseduta (sia con il metodo tra-

dizionale che con quello australiano).

Definizione e scopi

Per posizionare elo mantenere la persona sentiseduta si intende I'atto

compiuto da due infermieri per porre la persona in tale posizione (vedi

posizione n. 6, pag. 92) e mantenerla in modo confortevole e sicuro per

un periodo di tempo.La posizione semiseduta, assieme a quella supina, è la più frequentemente

tenúta clalla persona in stato di malattia. Viene fatta assumere per fàvorire la

respirazione, I'alimentazione, I'esecuzione di procedure diagnostiche e tera-

peutiche (a<1 es., la somministrazione della terapia orale, I'introduzione di un

sondino nasogastrico, I 'ossigenoterapia, la nutrizione enterale), consentire

attività manuali e di svago (ad es., guardare programmi televisivi, leggere).

Conoscenze finalizzate alla tecn ica

Per far assumere questa posiz ione possono essere adot tat i due d ivers i

metodi, quello cosiddetto "australiano", o quello tradizionale, da scegliere

in base ad alcune caratteristiche della persona. È prefèribile I 'uti l izzo del

metodo australiano nel caso in cui la persona sia in grado di collaborare

durante I 'esecuzione dell 'atto, mantenendo un certo grado di controllo sui

diversi segmenti corporei. I l metodo tradizionale, invece, consente di met-

tere la persona in posizione semiseduta anche senza alcun tipo di collabo-

razione. Prima di iniziare 1o spostamento bisogna sempre valuÎare accura-

tamente quale modalità risulti essere più conveniente. Ad esempio, con i l

metodo tradizionale può risultare meno faticoso spostare la persona verso

la testiera del letto facendole mantenere la posizione supina e successiva-

mente farle assumere quella seduta, invece di sollevarla dopo averla messa

seduta.Alla provata efficacia del metodo australiano e alla sua descrizione in

numerosi testi assistenziali ormai da diversi anni, non fa ancora riscontro

un suo diffuso impiego nelle realtà lavorative italiane. L'assunzione e i l

mantenimento di questa posizione richiedono la preparazione del letto.

Con il letto articolato si procede sollevando la testata di 30-40'; i cuscini

possono essere posiz ionat i a "scala" (F ig.5.24) o a "spina d i pesce" (F ig.

5.25). ln entrambi i casi è importante che il piano creato garantisca un

appoggio uniforme per i l dorso e i l capo della persona e un all ineamento

del rachide.

103

Page 118: tecniche infermieristiche

C,qsrrolo 5 Assicurare il movimento

In presenza di letto a rete f-issa dovrà essere uti l izzato un nunlel.o rnaggioredi cuscin i , che dovranno essere posiz ionat i a "scala" .

Atti di supporto

Preparare i l materiale:- z l o -5 cuscin i :- 2 sostegni morbid i (p iccol i cusci r . r i . ro to l i o lenzuola arro lo latc) :- guanti monouso (se occorrc).

Lavag-eio sociale clelle maniPreparare I 'ambiente e isolare la persona

*N Riordinare I 'arnbiente e sistemare la persona;i Lavaggio sociale delle mani

Procedura con metodo australiano

. Scoprire la persona.' I c lue in fèrmier i a iutano la persona a passare dal la posiz ione supinu i r

quella seduta ponenclosi ciascur.ro a un lato del leltcl.' Invitare la persona a flcttere le gambe appog-eiando bene la pianta dei

p iedi su l p iano del Ie t to.. Ciascun inf'ermiere si posiziona nel se-euentc rnoclo:

all'altezza clcl bacino della persona:r ivo l lo verso la tcs l i l la t lc l le t to :

- con i l piede esterno spostalo in avanti (verso la dirczionc clello sposta-mento) per aumentare la base di appoggio (Fig. -5.26).

' ciascun infèrmiere si prepara ad eseguire lo spostanlento proceclenclo nel-I 'ordinc seguente:- f lette le gambe c posiziona la spalla irel cavo ascellare cleila pe'sona

fàcendole sollevare i l braccict:- infl la i l proprio braccio sotto le gambe della persona aflcrranclo quello

c le l l 'a l t ro in fèrmiere con una prcsa s icura e spostanclokr i l p iù possib i lcverso la radice del le cosce (Fig. 5.27) :

104

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Page 119: tecniche infermieristiche

maggiore

) suplna a

pianta dei

llo sposta-

dendo nel-

la persona

ndo quelloir possibile

Assicurare i l movimento Captrr l to 5

- appoggia I 'altra mano sul piano del letto (verso la direzione dello spcl-

stamento) mantenenclo i l braccio teso (Fig. -5.28).. Rassicurare la persona invitanclola acl appoggiarsi alle spalle degli infermieri.. Sollevare c posizionare in modo sincrono la pcrsona verso la testata del

letto spostando il proprio corpo in avanti.. Sistemare i l letto e i cuscini in rnodo da mantcnere l iì persona in una posi-

zione sicura e comodir.

Procedura con metodo tradizionale

. Scoprire la persona.

. Aiutare la persona a passare dalla posizit lne supina a quella seduta ponen-

dosi ciascuno a un lato del letto e proceclendo r.rel scguente nlodo:- entrambi gli infèrmieri. r ivolti verso la lsstata dcl letto, infl lano i l brac-

cio sotto I 'ascella clella persona:- un infcrmiere. con la man6 libcra, sclstiene i l capo mentre I 'altro, con i l

braccio l ibero, le spalle;- con movimento sincrono sollevano la persona in posizione sedutit:

H C . ; . 2 8 : ' ,

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Page 120: tecniche infermieristiche

Assicurare il movimento

- mentre un infermiere mantiene la persona in questa posizione, I 'altroprepara i l letto e i cuscini prima dello spostamento.

. Ciascun infermiere si posiziona nel seguente modo:- all'altezza del bacino della persona;- rivolto verso la pediera del letto;- con i l piede interno spostato indietro (verso la direzione dello sposta-

mento) per aumentare la base di appoggio;. Ciascun infermiere si prepara ad eseguire lo spostamento procedendo nel-

I 'ordine seguente:- infìla un avambraccio sotto I 'ascella della persona;- posiziona I 'altro braccio sotto le gambe della persona dopo averle pie-

gate leggermente;- afferra i l braccio dell 'altro infermiere con una presa sicura spostandolo

il più possibile verso la radice delle cosce (Fig. 5.29).. Rassicurare la persona prima di iniziare lo spostamento invitanclola a chi"

nare i l capo in avant i .. Sollevare e posizionare in modo sincrono la persona verso la testata del

letto indietreggiando.. Completare la sistemazione del letto e dei cuscini in modo da mantenere

la persona in una posizione sicura e comoda (vedi Fig. -5. l2).

P ro ced i me nto tec n i co (fi nal ità : Sostitu i re)

Obiettivi didattici

1 . De f i n i r e cosa s i i n tende pe r Í r asJe r i r e l a pe rsona da l l e t t o o l l apoltronaI carrozzina.

2. Preparare la persona, I 'ambiente e i l materiale per eseguire I 'atto.3. Trasferire una persona dal letto alla poltrona o carroz.zina (sia con il

metodo australiano che con quello tradizionale).

Il procedimento qui proposto deve essere eseguito da due infermieri. Nelcaso in cui la persona possa mantenere, anche per poco tempo, la posi-zione eretta, il trasferimento può essere effettuato da un solo infermiere,posizionando la poltrona/canozzinalsedia vicino al letto (Aiutare la per-s()nq a spostarsi dal letto alla poltronalcarrozzina elo viceyersa'. com-pensare).

Definizione e scopi

Per trasferire la persona dal letfo alla poltronalt'arfttzzina si intende I'attocompiuto da due infermieri per far sedere la persona sulla poltrona o sullacanozzina partendo dalla posizione supina nel letto.

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Page 121: tecniche infermieristiche

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Assicurare il movimento

Questo atto dovrebbe essere eseguito i l più precocemente possibile dopoeventi acuti invalidanti e più volte nel corso della giornata. Oltre all 'eviden-te beneficio per la persona dal punto di vista psicosociale, esso consente diprevenire le complicanze da ridotta mobil ità. Per quanto riguarda 1'ambitopsicosociale, ad esempio, la possibil i tà di mangiare a tavola con altre perso-ne costituisce una variabile che incide in modo particolare sulla qualità dellavita. Inoltre, sedersi più volte nella giornata sulla poltrona può costituire unatappa significativa del cammino di recupero verso la massima autonomiapossibile.

Conoscenze frnalizzate alla tecnica

Come nel procedimento tecnico impiegato per lar assumere la posiz ionesemiseduta nel le t to. per eseguire i l t rasfer imento è possib i le ut i l izzarealmeno due metodi: quello australiano e quello tradizionale.Lascelta dell 'ausil io sul quale fàr sedere la persona è motivata dall 'obietti-vo assistenziale da raggiungcre. Per posizionare la persona in modo sicuro econfortevole si ricorrc all ' impiego di poltrone, carrozzine, sedie con brac-c io l i . cuscin i , pog-uiapiedi , tavol in i .

Attidi supporto

Preparare il materiale:- sedia con braccioli o poltrona o carrozzina;- cuscini in numero adeguato.

Lavaggio socia le del le maniPreparare I 'ambiente e isolare la persona

r Riordinare I 'ambiente sistemando la personar Lavaggio sociale delle manr

Procedura con metodo australiano

. Scoprire la persona.

. Aiutare la persona a passare dalla posizione supina a quella seduta sulbordo del letto nel modo seguente:- aiutare la persona ad avvicinarsi i l più possibile al bordo del letto;- farle piegare le gambe in modo da avvicinare i talloni ai glutei;- infi lare un braccio sotto le spalle della persona sostenendole con fer-

mezzal- far passare I'altro braccio da sopra le ginocchia fino a raggiungere con

la mano il malleolo laterale del piede più vicino al bordo del letto (Fig.5.30) e affènarlo;

- portare gli arti inferiori verso il pavimento e contemporaneamente sol-levare le spalle facendo ruotare il tronco fino a raggiungere la posizio-ne seduta sul bordo del letto (Fig. -5.3l ).

Prima di iniziare lo spostamento posizionare la sedia/poltrona con loschienale vicino a una Darete o la carrozzina con le ruote bloccate.

107

Page 122: tecniche infermieristiche

Cnprroro .5 Assicurare il movimento

Ciascun infèn-nierc si posiziona nel rnodo sc-quente:- al f ianco della persona rivolto verso i l letto;- con i l p iet le cs lem() spost i t lo in uvanl i pet 'aut ì tc t ì tu le l l r husc t l i lppoqgio,Ciascun inf'crmiere si prepara acl eseguire lo spostantcnto proceclenclo neÌ-l 'orcline seguente:- appoggia la mano più lontana clalla persona sul piano clel letto mante-

nendo il braccio teso:- f lette le gambe e posiziona la spalla nel cavo ascellare della persona

faccnclole sollevare i l braccio:- infi la i l proprio braccio sotto le gambe della persor.ra al 'f 'crrando quello

dell 'altro infcrrniere con una prcsa sicura e spostandolo i l più possibi-lc verso la rac l ice dc l le cosce (Fig. -5.32) ;sposta la mano precedcntemente appo-sgiata al letto per aflèrrarc l 'a-vambraccio del l 'a l t ro in f ì rmiere garantendo un s icuro sostegno a lclorso dclla persona clurantc lo spostamento (Fig. -5.33).

108

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Page 123: tecniche infermieristiche

Assicurare il movimento Cnptroro 5

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)poggro.ndo nel-

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persona

lo quellopossibi-

nare I 'a-tegno a l

. Rass i cu ra re l a pe rsona i nv i t anc lo la ad appogg ia rs i a l l e spa l l e deg l iinfermieri.

. So l l eva re l a pe rsona e p rocec le re i n modo s inc rono r i vo l t i ve rso l asedia/poltronaf carrt:zzina (Fig. 5.34 a, b).

. Far sedere la persona flettcndo le proprie -earnbe.

. S is temar la con I 'eventuale impiego d i cuscin i o a l t r i sussid i in modo damantenerla in una posizione sicura e comodit

Procedura con metodo tradizionale

. Scoprire la persona.

. Aiutare la persona a passare dal la posiz ior tc supina a qucl la seduta sulbordo del letto come descritto ncl rnetodo australiano.

. Ciascun infèrmiere si posiziona nel rrodo seguente:- al fìanco della persona e di f ionte all 'altro infèrmierc;- con i p i ed i su f f i c i en temen te d i va r i ca t i pe r aun len ta re l a base d i

appoggro.. Ciascun inf'ermiere si prepara ad escguire lo spostamel"rto proccdendo nel-

I 'ordine seguente:- circonda il dorso della persona fino acl itf ' f 'crrare con la mano I'avant-

braccio dell 'altro infèrmiere:- posiziona I 'altro braccio sotto le garnbe della persona dopo avcrle leg-

germente sollevate;- afferra i l braccio dell 'altro infèrmiere con uniì presa sicura spostandolo

il più possibile verso la radice c'lelle cosce.. Rassicurare la persona prima cli iniziarc lo spostamcnto invitandola a chi-

nare il capo in avanti.. Sollevare la persona in rnodo sincrono nvanzirndo verso la sedia/poltrcl-

nalcanozzina.. Far sedere la persona flettendo le propric -9ambe.. Sistemarla con l 'eventuale impiegc'r di cuscini o altri sussicli in n"rodtl cla

mantenerla in una posizione sicura e ctlrnoclit.

109

Page 124: tecniche infermieristiche

Assicurare íl movimento

Procedimento tecnico (finalità: Sostituire)

Obiettivi didattici

1. Definire cosa si intende per trasf'erire la persona dal letto alla barello elovlceversa.

2. Preparare la persona, I 'ambiente e i l materiale per eseguire I 'atto.3. Trasferire una persona dal letto alla barella o viceversa con altri due infer-

mieri.

Definizione e scopi

Per trasJ'erire la persona dal letto alla barella elo yic'eyersa si intende I'attocompiuto da tre infermieri per spostare la persona, partendo dalla posizionesupina, dal suo letto alla barella e viceversa senza causare alcun trauma 0disagio.

Questo atto può essere eseguito per i l trasporto della persona alla/dalla salaoperatoria; al momento del ricovero di una persona totalmente dipendenteche provenga in barella dal pronto soccorso o dall 'accettazione; ogniqual-volta una persona debba recarsi per indagini diagnostiche presso serviziinterni o estemi alla struttura di degenza.

Conoscenz e finalizzate al la tecnica

È di particolare importanza conoscere la persona, i l motivo clel trasporto e i ll ivello di coscienza per infbrmarla e tranquil l izzarla prima di eseguire I 'atto.La valutazione della persona prevede anche la verifìca della presenza di son-dino nasogastrico, catetere vescicale, infusione venosa centrale o perif 'erica.drenaggi, sacchetti collettori di l iquidi biologici, nredicazioni e/o fèrite chi-rurg iche. apparecchi gessat i .In ogni caso si suggerisce di adottare la seguente tecnica, chiamata anche "a

cucchiaio", in quanto risulta la più sicura sia per la persona che per gli operato-ri. E opportuno che gli infermieri valutino anche la loro corporatura e altezzaper posizionarsi nel modo più effìcace: generalmente il bacino è il più pesanteda sollevare e spostare, segue il tronco con il capo, inllne le gambe.Nel caso di trasferimento di una persona di cui si è accertata o si sospetta lapresenza di un trauma vertebrale è necessario eseguire questa procedura conestrema cautela per mantenere la colonna in asse.

Atti di supporto

Preparare il materiale:- barella.

Lavaggio sociale delle maniPreparare I'ambiente, infbrmare eRiord inare l 'ambiente e s is temareLavaggio sociale delle mani

I IO

isolare la personala persona e gli eventuali presìdi

Procr

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Page 125: tecniche infermieristiche

l #t i A

Assicurare il movimento

Procedura

Viene esegui tu t lu t re in lerrn ie l i .. Dopo aver b loccato le ruote del la hare l la (c ic t del le t to) . preparar la

togliendo il lenzuolo, la coperta, ecc. per accogliere la persona.. Porsi dallo stesso lato clel letto a l ivello delle tre z.one che verranno aflèr-

rate in scguito nel trasporto: all 'altezza dcl citpo e dttrso. del bactno cdelle cosce, dellc garnbe e clei picdi.

. Scoprire la persona e farle incrociare le braccia sul petto.

. ln f i lare le mani e g l i avantbracci , u t i l izzando le curvatLt rc anatonl ichc.nelle tre zone sopra citate:- i l pr imo infèrmiere sot to i l co l lo /capo c i l dorso.- i l secondo sot to la v i ta e la radicc del le cosce:- i l terzo sot to i l cavo popl i teo e lc c i tv ig l ie ( t r ig . 5.3-5t .

. Divaricare i picdi ponendone uno arranti e l 'altro indietro per i lLlt l lentare labase di appoggio c accordarsi (sc non lo si è già lìtto precedentcnrente)su chi dei tre dà i cornancii.

. Af fenare la pcrsona. 1 ' le t tere lc g inoccl r ia (mantcncndo la schicna d i r i t ta)e spostare la persona vct'so i l bordo dcl lctto.

. Sol levare la pcrsona in nrodo s incrono nrdcl r ' izzando le g inocchia e avvie i -narla a s,-i pieglrntjo lc hrlrue iu.

. Compiere Ltn passo indietro e rttotlÌrc vcrs<t la barclla l ' ino a quanclo ci siviene a trovare ad ansolo retto con il ìctto.

! tl . . t ' l\' r.1)-"'

I t l

barella elo

,o.i due infer-

ende I'attot posizionen trauma o

Vdalla saladipendente; ogniqual-sso servizi

asporto e il

;uire I 'atto.nza di son-, periferica,r ferite chi-

ta anche "a

gli operato-ra e altezzapiù pesante

sospetta lacedura con

'sìdi

f,\\,1.1'j"')oi'ìl' '

f,'3ffi/eA

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Page 126: tecniche infermieristiche

Assicurare il movimento

Bare l la

Se la barella è posta ad angolo retto con la pediera del letto, si deveretrocedere e ruotare a destra; se è ad angolo retto con la testiera delletto, si retrocede e si gira in senso opposto (Fig. 5.36).

. Avvicinarsi alla barella, posizionare i piedi come indicato in precedenza e,flettendo le ginocchia, adagiare la persona allontanandola dal propriocorpo e allentando la presa.

. Ritirare le braccia delicatamente e verificare la posizione della persona eilfunzionamento degli eventuali presìdi.

. Coprire la persona e procedere al trasporto (due infermieri).

112

AA.V\Borlett

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StuderTaber

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Page 127: tecniche infermieristiche

1II

I1 l.l

Assicurare il movimento

B I E .

M.VV., Nursing Procedures,2u ed., Springhouse, Pennsylvania, 1996.Borletto R., Cauda A., Manconi F., Ragaccio A.,Tecniche infermieristiche di base e

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McGraw-Hil l . Milano. 1997.S.I.V.A. - Banca dati degli ausili tecnici per la riabilitazione, I'autonomia e l'integra-

zione sociale del le persone disabi l i , Fondazione Pro Juventute Don CarloGnocchi IRCCS, via Capecelatro 66, Milano.

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StuderA., ZoncaG., Elementi di psicologia, Sansoni, Milano, 1994.Tahr C.W., Dizionario enciclopedico di Sr:ienze infermieristicfte, McGraw-Hill,

Milano. 1994.

113

îndenza e,al proprio

ersona e il

Page 128: tecniche infermieristiche

Assicurare il movimento

SCHEDA DI VALUTAZIONE DEGLI ATTI DI SUPPORTO PER I PROCEDIMENTI TECNICI

s fuDENTt ANNO r ) r C . ( )RSa) A .A l D!

STI1 .

SOCIALE1. aprr: i l rubinerl to I 'RlN'1A di inizi ,rre i l lar,.r .r : ,gio

ESECUE IL LAVACGIO DELLE MANI

2. bag,na lc nrani PRIN1A cl i iniziare l ,r grrrxeclur,r ( ll . prencle i l DETERCìFNTF e.1. lrr ' ; t SISTE\1Al ICAN1ENTE DALLA nr,rno ALL'rvanrbr,rt i ro Ai. mantiene, i l .ont,ì t to con i l r lc.tergenle PER AL,\1tNO I N,l lNUlO (16. rsc iug,a TA,\1PONi\NDO D'\LLi\ nr.rno i\LL',t,rnrlrrac< io O/ r hiude i l rLrlr inetlo SFNZA ()N IANIINARE lc nranÌ aì

VALUTAZIONE o

)

I )FR DISINFEZIONT1 . lanrlxrnr,. /1irrz,r AIl t( lL , \ Iol . . l n l r \ e f l r ( r )

SPECIFI ( ,C) PER IL PROCEI) IN, ,1FN I ( ) T I - (r cr l i sr hrci,r cl t ' l la prr i t t lur.r

VALUTAZIONE

IDENI- IF ICA LA PERSONA

FA ASSUMERE LA POSIZIONE CORRETTAE PROTECìCE LA J)ERSONA (s.o.)

VATUTAZIONE

VALUTAZIONE

OOgO= or r lMoO O r g i l = S U F F I C I E N T E

I IRMA DFL I 'OSSFRVATORE

FIRN, IA DTLLO S ' IUI )EN] E

AN.r'rsEl t.ra.oL .rprr: iJ rrl)inotl() i '�lìl\1A rli ini,, i.rrr il l.ri,agg o S2. b.rgna le nr .u i [ )R|N4A di in iz i . r re l . r prr , r t t lLrr , r O. i . l . r rcndc l " \NTlSETi l ( .O 6-1. l . rv . r SlSl [N1ATI( Ar\1FNTf: f )Al LA nr. rno Al [ ' , t ' . t r t t l r r . tcc io O5. rn,rnt icnc i l r onl . r t to r on i l r l t ' lurgcnle I ' �FI ì i \Lr \1ENO I MlNt lTO O(r . , rs t iLrga TAr\11)ONANDO f)AL[ . \ nrarro ALL'avanr l r r .u c io ei . c h iLrrkr i l ru l r rncf to 5ENZA ( ( INTI\NI |NARE k,nrani C

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I ) t R I ' R ( ) t [ ( ì ( ì t R I L A l ] t R S ( ) N A t ^ )| ' ( )PFt l r \ I ( ) f Ì [ :

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I ' f R SN1AL I IN , lEN IO R IF I I . ] I Il . con l t ' n i l o r r , p t ' r t l i u l i r o r l un i2. r ontcni torc 1x ' r : nrakrr i , i le , rc t rnr in,r lo

nìJt( ' r iJ l ( , ( ont , ìnr in.r tor ì r r l t ' r ia l f l l \o l r l )

PREPARA IL MATERIALT OCCORRENTE PER IL PROCEDIMENTO TECNICO

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PREPARA TA PERSONA

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RIORDINA IL MATERIALE UTIL IZZATO

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Page 129: tecniche infermieristiche

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Assicurare il movimento

SCHEDA DI VALUTAZIONE DEt PROCEDIMENTO TECNICO:posizionare e/o mantene_re la p-ersonatrasferire la persona dal letto àlla

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ANNO DI CORSO A.A. /

PREPARA IL MATERIATE SPECIFICO PER IL PROCEDIMENTO TECNICO

cusc. inì r :J i t i iverse c i inrcnsiot . r i /sostegni rnorbic l i / roto l i /archet t i sol levacopertc/ t rapezio/c inghiapol t rona/ca rrozz i na/barel Ia

VALUTAZIONE E O

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CRITERI PER TA PROCEDURA

si . rss icura c he. la propr i . r basc di . rppoggio s i . r sui i i r . i t : r ' r tementc ampiapcr garant i rc la massinta stabi l i t i ì c lurante kr s l tostanrentr>inrpcga i nrr :scol i maggiormente est€:s i e potent ic v i t a mov imcn t i c l i t o r s i one e í l c ss i one c l e l l a co l onnasincronizza i l t ropr i nrovimcnt i cor . r c lucl l i c le i col leghit icne la l rersona o la parte c le l cor lxr d. t r . r ruoverre i l p iù lxrssib i le v ic inaal propr io cor l to

lxrsìz iona le propr ic nt . rn i c ' f r braccia ncr l tunt i previst iat tcrra l . r l )erson. ì con lc propr ie ntani nr . rntcncnclo le c l i ta uni le emocleratanrente piegate oppure con la g iusta "presa"

evi ta cJi provocare dolore, st i rament i e caìduteeí íet tua i l posiz ionamento/ t rasfer imento del la persona evi tando nroviment ibruschi o affrettati

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VATUTAZIONE O

3.

Conoscenz. , r cJel Ia procecluraS i cu rczza ne l l ' e scc .uz i one -Ab i l i t à ne l l ' e secuz ioneAtteggia;-nento verso la pe rsona

VALUTAZIONE GLOBALE DELLA PERFORMANCE

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VALUTAZIONE E( N E S S U N O o F I N O A I E )

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VALUTAZIONE DEL PROCEDIMENTO TECNICO:EEO = OTTTMO OE 9 = BUONO EE6 = DISCRETO O 9E = SUFFICIENTE

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FIRMA DELL 'OSSERVATORE

FIRMA DELLC) STUt ]ENTE

VATUTAZIONE CLOBALE (ATTI

FIRMA DELL 'OSSERVATORE

FIRMA DELLO STUDENTE

Page 130: tecniche infermieristiche

(

. Ind icare le p r inc ipa l i var iab i l i r i conduc ib i l i a i quat -t ro concet t i fondamenta l i de l la D isc ip l ina in fe rmie-r i s t i ca u t i l i per raccog l ie re i da t i su l b isogno d i e l i -m inaz ione ur inar ia e in tes t ina le .

" Elencare gl i Att i t rat tat i in questo capitolo per assi-curare i l movimento con r i fer imento al cont inuumautonom ia-d i oendenza.

. R ispondere a l b isogno d i e l im inaz ione ur inar ia ein tes t ina le de l la persona con i p roced iment i tecn ic idescr i t t i in questo capitolo.

Page 131: tecniche infermieristiche

Assicurare I'eliminazione urinaria e intestinale

Premessa

In questo capitolo, partendo dall 'azione Monitorare l 'elimina:ìone (extrafìnalità), si è passati alla descrizione dei procedimenti tecnici relativi alleazioni Olfenere I'evacuazione di urine e feci metlianfe .strumenÍi (sostituire)e Montenere i l deflu,sso di urine,.feci e gus (compensare). In particolare, conrifèrimento a quest'ult ima azione, nell 'atto specifico A1t1tlícure ausil i per luraccolta/drenoggio dei resídui org,ttnit:i, sono state spiegate le procedure perapplicare i l raccoglitore esterno delle urine (condom), i l sacchetto di raccol-ta per stomie e quello di raccolta per urine.Proseguendo sul c'uttirtnu,?? verso I 'autonomia si è passati direttamente allafinalità guídure con l 'analisi della sola azione lrulic.ore conqxtrtumenîi thefavrtri,scono unu eliminoTione regolure. Infatti, i contenuti salienti riconduci-bil i agli altri procedimenti tecnici di questa azione vengono affronrlt i irra l t re par t i d i questo o d i a l t r i capi to l i . Ad esempio. iconrenut i re lat iv i a lprocedimento tecnico In.segnure r:ome monifrtrare qLtuntità, .f'requett:,o, t.olo-re delle minziotri e delle stariche è stato affiontato in Monitorure I'elimina-z. ione. Lo studente potrà in f ine ot tenere indicazioni per at tuare I 'az ioneFavrtrire I 'eliminozíone volontaria (sostenere) da quanto scritto nelle fìna-lità .sostituire e conTpensere, mentre in quella di guitlu individuerà i contenu-ti per lllustrare allu persona í .fattori t'he possorto influen:.ure I'elimintt:jttnturinariu e intestirutle.

Raccolta dati sul bisogno di eliminazione urinaria e intestinale

Numerosi sono i fattori biofisiologici. psicologici e socioculturali che pos-sono condizionare la manifèstazione del bisogno di assistenza infèrmieristi-ca di eliminazione urinaria e intestinale in una persona. L'infèrmiere. nel-I ' intento di identifrcare tale bisogno, deve necessariamente svolgere una rac-colta dati che tenga conto di una serie di elernenti.Fra le variabili biofisiologiche può essere innanzitutto citato lo stadio evoluti-vo, in quanto I'età assume una signifìcativa rilevanza nel determinare sia le abi-tudini che gli schemi di elirninazione intestinale e urinaria. L infèrmiere o lapersona stessa - se questa è in possesso delle conoscenze necessurie e suffì-cientemente autonoma dovrà poi osservare i caratteri detle feci e delle urine.Delì'evacuazione si osserveranno la frequenza, la quantità. il colore. la fbrma,la consistenza, la presenza di sostanze anomale (sangue, uova e parassiti, cibonon digerito) e I'odore. Per quanto riguarda le urine, oltre alla fiequenza delleminzioni, si rileveranno Ia quantità, la trasparenza, il colore, l'odore e. in pre-senza di particolari indicazioni, il peso specifico, il pH. sostanze anornale qualisangue, proteine, glucosio, nitriti e chetoni (vedi il cap. 12, par. 12.2).L'assunzione di cibi e bevande inf-luenza direttamente l 'elirninazione urinu-ria e intestinale, sia per quanto riguarda la fiequenza che la quantita e qua-lità delle rninzioni/eliminazioni. Le variazioni presenti posson() essere cau-sate da alterazioni organiche degli apparati gastrointestinale e urinario e daalcune procedure diagnostiche e terapeutiche. Anche il l ivcllo di autonomiadella persona e la sua capacitiì di muoversi negli ambienti e spostarsi da unluogo all 'altro influenzano la risposta a questo bisogno.Le var iabi l i ps ico logiche e sociocul tura l i r iguardano innanzi tut to lo s tato

1 1 8

pslclrallela p iguertudi rtuar(sità,

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Page 132: tecniche infermieristiche

rne ( extralativi allesostituire)olare, consil i per la:edure perdi raccol-

nente alla,.menti chericonduci-frontati inrelativi altrt:.ct, colo-l 'e l imina 'e l ' az ionenelle fina-1 Contenu-i n t i t r u : i one

itinale

li che pos-[ermieristi-miere, nel-)re una rac-

dio evoluti-:e sia le abi-rrmiere o laarie e suffi-delle urine.e. la forma,rassiti, cibopenza delle,re e, in pre-nmale quali) \

zione urina-mtità e qua-essere cau-

rinario e dai autonomialstarsi da un

[tto lo stato

1

Assicurare l'eliminazione urinaria e intestinale

psicoemotivo della persona. Ad esempio, la depressione può determinare unrallentamento dell 'att ività intestinale con conseguente stit ichezza; I 'ansia ela paura, al contrario, possono aumentare la motil i tà intestinale con conse-guente diarrea o provocare la minzione. Limpossibil i tà di mantenere le abi-tudini personali rispetto a orari di eliminazione, luogo e possibil i tà di effet-tuare l ' igiene possono influenzare in senso negativo la risposta a tale neces-sità, così come il grado e i l t ipo di attività fisica e lavorativa.

Questo bisogno, anche se strettamente connesso alla sf'era intima della per-sona. risente fbrtemente delle abitudini familiari e delle tradizioni sociocul-turali del gruppo d'appartenenza. Esso viene soddisfatto, in genere, in unosoecifico ambiente che risponde ad alcune caratteristiche sia strutturali checlimatiche. È esperienza comune che spesso si rinvia la risposta a tale biso-gno in presenza di servizi igienici sporchi o freddi.

L'elaborazione di tutti i dati raccolti consente all'infermiere di individua-re l'eventuale presenza del bisogno di assistenza infermieristica di elimi-nazione urinaria e intestinale e a che livello del continuurr autonomia-dipendenza la persona si colloca in quel momento.

Procedimento tecníco (extra finalità)

Obiettivi didattici

1.Definrre che cosa si intende per ri levare i caratteri delle.feci e dell 'evo-cuailqne.

2. Enunciare la definizione di feci e di evacuazione intestinale.3. Enumerare le principali sostanze che compongono le feci.4. Definire i caratteri delle feci.5. Definire le alterazioni dei caratteri delle f'eci e dell'evacuazione.6. Descrivere la procedura per rilevare i caratteri delle feci e dell'evacuazione.

Definizione

Per rilevare i caruÍteri delle feci e dell'evucuazione si intende I'osservazio-ne e la successiva registrazione scritta di forma. colore, odore, quantità econsistenza delle fèci e tlella freouenza delle evacuazioni.

Conoscenze frnalizzate alla tecnica

Le feci sono sostanze di rifìuto derivanti dal metabolismo ed eliminate dal-I'intestino attraverso I'ano mediante la defecazione.Ladefecazione è i l meccanismo di espulsione attraverso I 'ano delle fèci rac-colte nel retto; avviene per eflètto del rilasciamento degli sfinteri anali.La composizione delle feci è strettamente legata al t ipo di alimentazione

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GB

Page 133: tecniche infermieristiche

( ' ) N c i t e s t ì t r a d o t t i d a l l ' i n g l e s c s il r r , \ J an r he i l t e rm ine t o . t i p . t t ì r t na(da cons t i pa t i on ) che i n i t a l i ano ès e m p r e s t a t o r i f c r a t o a l l ' a p p a r a t oresprratono.

Assicurare I'eliminazione ufinaria e intestinale

seguita. ll 65Vo della quantità fisiologica giornaliera di feci eliminate (circa

100-200 g) è costituito da acqua e il rimanente da sostanze solide. Questeultime comprendono principalmente: residui alimentari, secrezioni ghiando-

lari intestinali, epatiche e gastriche; muco; cellule epiteliali; microrganismi:

sali biliari e talvolta sostanze estranee.

Carstteri delle feci

. Frequenz.a. Varia da individuo ad individuo, in quanto dipende da nume-

rosi fattori tra i quali I'educazione, lo stato emotivo, la dieta, I'attività fisica

e I 'assunzione di l iquidi. Proprio per questo motivo non è possibile dare un

criterio unico che possa definire tale parametro. Dalla letteratura e in virtù

di quanto detto, si può affermare che i valori fisiologici della frequenza delle

eliminazioni intestinali variano da I a 2 volte al giorno e comunque almeno

3 volte alla settimana.. Colore. La normale colorazione delle feci, fisiologicamente marrone' è

dovuta prevalentemente alla stercobilina, pigmento che deriva dalla bilirubi-

na per azione dei batteri intestinali sulla bilirubina stessa. In certe condizio-

ni morbose il colore e I'aspetto delle feci diventano abbastanza tipici e costi-

tuiscono un elemento utile alla diagnosi. Le principali variazioni cromatiche

riscontrabil i sono: feci nere o picee (indicano sanguinamento o emonagla

del tratto alto dell'apparato digerente), feci ematiche o striate di sangue (per

la presenza di emorroidi, ragadi, patologia infiammatoria-degenerativa del

retto), feci color argilla o acoliche (per alterata secrezione della bile), stea-

torrea (feci grasse), feci verdi (per alimentazione ricca di verdure oppure,

nel caso dei neonati, per la mancata trasformazione della bilirubina in ster-

cobilina), feci giallo-oro (normali feci del neonato allattato al seno).. Forma e consistenzc Normalmente le feci sono morbide e dotate di una

forma propria simile a quella del retto. Diventano dure, nodulari o costituite

da scibale (feci caprine) in caso di stipsi; l iquide o molli nella diamea.. Odore. E dato dai gas presenti nelle feci; può dipendere dal tipo di ali-

menti assunti e da eventuali patologie in atto. Normalmente sui g,eneris,pvò

risultare maleodorante (melena, ittero, enterite, tifo), putrido (sangue occul-

to, dissenteria gangrenosa), acido (nel neonato e nella dieta vegetariana)'

P rinc ip ali alt e razio n i d e lI' e v ac uazio n e int e s tinale

. Stipsi. Si definisce stipsi (r) una ritenzione di materiale fècale nel tubo

digerente per cause anatomiche e/o funzionali che provocano un rallenta-mento del transito colico. La frequenza delle evacuazioni in genere è infe-riore a 3 volte la settimana e si associa spesso a diff icoltà nell 'espulsione delmateriale fecale a causa della sua maggior consistenza.. Diarrea. E un'alterazione dell'alvo caratterizzata da una emissione fre-quente e in quantità aumentata di feci di consistenza liquida o semiliquida.Tale termine viene talvolta usato impropriamente per indicare una iperdefe-cazione (evacuazione frequente con feci formate).. Tenesmo rettale. Consiste nella contrazione spastica involontaria dellosf,rntere anale che causa dolore, risulta inefficace da un punto di vista fun-zionale e determina i l bisogno impellente di evacuare le fèci.

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Page 134: tecniche infermieristiche

)ircarestendo-smi;

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II

Assicurare I'eliminazione urinaria e intestinale

Atti di supporto

Preparare il materiale:- guantl monouso;- padella, comoda, apposito contenitore (vaso) per la raccolta delle f'eci.

Fornire alla persona alcune informazioni generali relative all 'atto inf'er-mieristicoLavaggio sociale delle maniRiordinare i l materiale

Procedura

. Spiegare alla persona come scaricarsi con la padella, con la comoda oaltro contenitore.

. Fornirle il materiale scelto per evacuare.

. Aiutarla ad assumere la posizione più idonea e invitarla ad uti l izzare i ldispositivo di chiamata al termine dell 'evacuazione.

Dopo l'evacuuzione

. Rìlevare i caratteri delle feci: forma, colore, odore, quantità, consistenza.

. Registrare i dati rilevati sulla documentazione infermieristica.

Procedimento tecnico (extra finalità)

Obiettivi didattici

1. Definire che cosa si intende per rilevare i caratterí della diuresi e dellaminzione.

2. Enumerare le principali sostanza organiche e inorganiche che compongo-no I 'urina.

3. Defìnire i caratteri della diuresi.4. Definire le alterazioni della diuresi e della minzione.5. Descrivere la procedura di esecuzione della raccolta di urine delle 24 ore.6. Descrivere la procedura di misurazione della diuresi oraria.

Definizione

Per rilevare i caratteri delLa diuresi e della minzione si intende I'osservazio-ne e successiva registrazione scritta di colore, odore, quantità, trasparenza,presenza di sedimento nelle urine e della frequenza delle minzioni.

Conoscenze finalizzate alla tecnica

Uurina è un liquido biologico prodotto dai reni mediante filtrazione glome-rulare del plasma e successivo riassorbimento tubulare del filtrato al qualesegue I'eliminazione attraverso gli ureteri, Ia vescica e l 'uretra con la min-zione. Essa costituisce, quindi, i l prodotto finale di una serie di processi

121

Page 135: tecniche infermieristiche

Sostanze sol ide presentin e l l ' u r i n a .

( ' ) Pigmento der ivato prevalentementecla l la b i l i rubina e presente nel la b i le.

Assicurare I'eliminazione urinaria e intestinale

Sostanze organiche

. Urea (20-a0 g/die)o Acido ur ico (20-40 g/d ie). Creat in ina (15-25 mg/kg)o Ammon iaca (0 ,5 -1 ,3 g /d ie )

Sostanze inorganiche

. C lo ru r i ( 1 10 -250 nmo l / l )r Ca l c i o (0 ,1 -0 ,2 / d i e ). Magnesio (3-5 nmol / l /d ie)o Fosforo (0,a-1,.1 g/die)

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Per cE,ssaad ereffètt

mediante i quali I 'organismo regola I 'omeostasi idroelettrolit ica e I 'equil i-br io ac ido-basc.L'urina è composta per circa r\957c da acqua e per i l 5a/c da sostanze solidedistinte in organiche e inorganiche (Tab. 6.l).oltre a quelle sopraccitate, I 'urina può contenere altre sostanze a secondadella composizione della dieta e dello stato di salute clella persona. Tra lesostanze la cui presenza è patologica cit iamo: l 'alburnina, i l glucosio, i corpichetonici, i l sangue, i l pus, i ci l indri e i barteri.

Carntteri dell'urina

. Quant i tà . Nel le 24 ore la persona adul ta e l imina c i rca l0O0-1500 ml d iur ina (d iures i ) . La quant i tà e l iminata è in f luenzata dal l 'assunzione t l il iqu id i (bevande e a l iment i ) e dal l 'emiss ione d i f lu id i da a l r re v ie qual i lacute (sudorazione) , i po lmoni e I ' in test ino; s i r iduce durante i l sonno el 'a t t iv i tà muscolare.. Peso specffico. I l peso specifico dell 'urina in una persona adulta sanavar ia da l0 l5 a 1025 a seconda del la d i lu iz ione ( in f inz ione del la quant i tàdi l iquidi assorbiti) o della concentrazione (a seguito di fbrte sudorazione).. Trasparenza. L'urina iresca della persona sana è generalmente l impida etrasparente. Dopo il rafl ieddamento anche I'urina normale può diventaretorbida a causa di piccole quantità di muco. Le urine possono intorbi<Jirsipato logicamente in presenza d i sostanze che non s i possono sc iogl iere(a lbumina, pus e muco).. pH. l l valore normale è compreso tra 4,5 e 7,5. Essct dipencle essenzial-mente dal t ipo di alimentazione: risulta tendenzialmente acido in una dietaricca di carne ed alcalino in seguito ad una aumentata introduzione di verdu-ra. Patologicamente l 'acidità urinaria aumenta in presenza di acidosi diabe-tica, diarrea, iperpiressia e tubercolosi dell 'apparato urinario. L alcalinità èprovocata da infèzioni delle vie urinarie, diuretici e morbo di Cushing.. Colore. Normalmente I 'urina è di colore "giallo paglierino", dovuto allapresenza d i urobi l ina ( r ) . Tale carat tere può var iare f ìs io logicamente aseguito dell 'assunzione di alcuni alimenti (ad es., rosse dopc'r I ' ingestionedi barbabietole o more) e farmaci (ad es., blu/verdastre dopo la sommini-strazione di blu di metilene e rosse/arancioni dopo la somministrazione dirifampicina). Si possono avere variazioni del colore clelle urine con signi-ficato patologico, quali ad esempio rosso vivo in caso di ematuria macro-scopica; a "lavatura di carne", se è presente una modica quantità cli san-gue; color marsala in presenza di bil irubina (le urine, inoltre, divenranoschiumose in presenza di sali bil iari).. Odore. L'odore dell 'urina fresca è di norma sui peneris. Se I 'urina vrene

122

Page 136: tecniche infermieristiche

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00 ml diz i one d iqual i lasonno e

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ina viene

II

Assicurare I'eliminazione urìnaria e intestinale

lasc iata a contat to del l 'ar ia per un cer to per iodo d i tempo, l 'urea va inct ln-t ro a f 'ermentazione e l 'odure d iventa ammoniacale. Si ha odore d i acetonein presenza d i chetonur ia. n lentre I 'ur ina maleoclorante è inc l ice d i in f 'ez io-n i t l e l l e v i e u r i nu r i e o d i i n toss i caz ion i .

Alterezio ni de lla minzio ne

, Disuriu. E una diflìcoltà -eenerica alla minzione. Si osserva in caso di ste-nosi uret ra le. iper t rof ia prostat ica. atoniu e a l teraz ione del la funzional i tàdella muscolatura vescicale e processi infìarnrnaturi a carico delle basse vieurinarie., Strungur iu. È la rn inz ione c lo lorosa e spasmodica. Le pr inc ipal i causesono riconducibil i a processi infian'rrnatori acuti uretl()-pr()stutici. ciLlcolosivescicale. tubercolosi. infèzioni delle vie urinarie., Tenesmo. Consiste nella sensazione di spasnlo vescicale che si accompa-gna alla strangr"rria e si presenta al terrnine della nrinzione. È i l r isultato cJiun ' in i taz ione dei tessut i vescical i che condiz iona un 'a l teraz ione del la fun-zione sensitiva e motoria della vescica stessa., Nic:turia. È una minzione che avviene con naggior f iequenza durante lanot te. Se f ìs io logica. pur) essere secondar ia a l l 'eccessiva in t roduzione d il iqu id i ., Pollachiurirr. Emissione ravvicinata di piccole quantità di urina causataprincipalmente da infèzioni acute cielle basse vie urinarie; è tipica nella -ura-vidanza., Enuresi. Atto rninzionale involontario ed inconscicl che avviene durante i lsonno; fiequente nei ban-rbini fìno a 5-8 anni.

Esistono, inoltre, altri disturbi che vengono usualmente ricondotti ad altera-z ioni del la minzione, ma che sono st ret ta lnente legat i a l la produzione d iur ina. Essi s( )no i seguenl i ., Anuria. E I 'assenzi/ridotta (infèriore a 100 rnl/die) produzione di ulinenelle 24 ore; ha sempre un'origine patologica., Oliguria. Emissione di una quantit iì di urine nelle 2z[ ore infèriore ai valo-r i min imi f rs io logic i ( in fèr iorc a i -5(X) rn l ) . Puìr essere f is io logicn o pato logi -ca., Pol iur iu . Ern iss ione d i una quant i t i ì d i ur ine nel le 2- l ore super ic l re a i va lo-r i massimi f is io logic i rapportat i a l l 'e tà del la persona (d i so l i to super iore a1500-2000 nr l ) . Pur ì essere f ìs io los ica o pato louic i r .

-l'

Deflrnizione e scopo

Per diuresi si intende generalmente la quantità di r"rrine emesse nelle 2rl ore.Essa viene rilevata quando è necessario conoscere questo.datcl con esattezza.ad esempio per detenninare i l bilancio idroelettrolit ico. E possibile. inoltre.effettuare alcuni esami su un campione di urine prelevato dalla diuresi.

123

Page 137: tecniche infermieristiche

I

iAssicurare I'eliminazione urinaria e intestinale

Atti di supporto

Lavaggio sociale delle maniPreparare il materiale:

- guanti in lattice monouso;- contenitore graduato per la raccolta delle urine.

Identifi care I' assistitoFornire alla persona alcune informazioni generali relative all'atto infer-mieristicoRiordinare il materiale

Procedura' chiedere alla persona di urinare e di gettare I'urina annotando I'orario,

che indica I ' inizio della raccolta.

Nella realtà operativa tale raccolta può essere segnalata con un cartellinoo apposite sigle (ad es., Q.U.) posto o ai piedi del letto o nel locale dismaltimento degli escreti (smaltitoio, vuotatoio).

' Indicare alla persona il contenitore contrassegnato dal suo nome, cogno-me e numero di letto e il luogo ove è conservato.

' chiedere alla persona di versare le urine nel contenitore spiegandole cheI'ult ima minzione da conservare corrisponderà a quella deli 'ora in cui si èiniziata la raccolta il giorno precedente. Se la persona non è autonomasarà I'infermiere a farsi carico della conservazione delle urine.

' Al termine, rilevare la quantità totale ed eventualmente gli altri caratteridelle urine emesse nelle 24 ore.

. Gettare I'urina ed iniziare, se necessario, un'altra raccolta.

N.B.: per quanto concerne la ri levazione degli altri caratteri delle urinesopra menzionati, si rimanda il lettore al capitolo 12.

Definizione e scopo

IdF(mR

Pro

A

c(MACR

Pro

a

T-o scopo di questa procedura è quello di misurare la quantità di urine pro-dotte in un'ora (fisiologicamente 50-60 ml) da una persona in situazioni chelo richiedano (ad es., nel post-operatorio, in terapia intensiva, in particolaricicli di chemioterapia). Tale misurazione può essere effettuata solo in pre-senza di un catetere vescicale e richiede all'infermiere il rispetto scrunolosodel l 'ora d i misurazione.

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Atti di supporto

Lavaggio sociale delle maniPreparare il materiale:

- guanti in lattice monouso;- urometro.

124

Page 138: tecniche infermieristiche

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urine

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Assicurare l'eliminazione urinaria e intestinale

Identificare I' assistitoFornire alla persona alcune informazioni generali relative all'atto infer-mieristicoRiordinare il materiale

Procedura. Ad ogni ora stabilita verificare che il tubo di raccordo tra catetere vescl-

cale ed urometro sia completamente svuotato dell'urina prodotta. In casocontrario, convogliarla muovendo il tubo.

. Misurare sull'urometro la quantità di urina.

. Aprire la valvola e svuotare I'urometro.

. Chiudere la valvola.

. Registrare il valore misurato.

Procedímento tecnico ffinalità: Sostituire)7LET

Obiettivi didattici

1.Definire che cosa si intende per eseguire Io svuotamento manuale del-I'ampolla rettale.

2. Indicare tutti gli scopi di tale atto infermieristico.3. Predispone tutto il materiale necessario per effettuare tale manovra.4. Descrivere le fasi che caratterizzano la procedura di esecuzione dello

svuotamento manuale dell'ampolla rettale.5. Effettuare lo svuotamento manuale dell'amoolla rettale.

Definizione e scopo

Per eseguire lo svuotamento manuale dell'ampolla rettale si intende I'intro-duzione di un dito in questa sede per rimuovere i l materiale fecale alloscopo di garantire I'evacuazione di feci e gas. Esso è indicato esclusivamen-te in quelle situazioni dove, in presenza di fecalomi non altrimenti rimovibi-li, vi è un ostacolo al normale transito intestinale.

Conoscenze finalizzate alla tecnica

Per fecaloma si intende una massa di feci disidratate e indurite presenti nel-I'ampolla rettale, provocata da una loro prolungata ritenzione con conse-guente disidratazione e progressivo accumulo di materiale fecale. Questo èin genere il risultato di una stipsi non opportunamente risolta. La personacon fecaloma tenta a più riprese di evacuare, riferendo senso di disagioall'addome e dolore rettale.Prima di effettuare tale manovra può essere indicata I'esecuzione di una ret-toclisi con I'intento di ammorbidire la massa fecale. È importante ricordare

r25

--.1

Page 139: tecniche infermieristiche

Assicurare I'eliminazione urinaria e intestinale

che tale rtiìnovrtt può essere riscl.t iosa (stirnolazione dei ri l ' lessi viìsonlot()riva-rral i ) nelle persone cardiopatiche.

Atti di supporto

I -avageio socia le dc l le rnaniPrepararc i l matcliale:

- guanti in lattice ulonoLlso e sarzc:- c ( )n te r ì i t ( ) r e pc r r i f i u t i :- Iubr i t ìcante:

paclella o cornocla:cerala e tri l \ 'cl 'sit;

- occorrente per I ' ig ienc pel inealc.Ident i f icare I ' ass is t i tuF<lrn i re a l la persona a lcune inf ì l rnraz ic ln i general i re lat ivc a l l 'a t to in fèr-micr is t icoIsolare e sisternare ìa personirRiorc'l inare la cantera e i l rrratcriale

Procedura

. Sisternarc la cerata e la traversa sotto la perrsona.' Posiz i t tnarc la persc lna in dccubi to la tera le s in is t ro con I 'ar to in f 'er iore

destro f-lesso.. Indossare 2 paia di gLuinri e lr-rbrifìcare i l dito indice.' Ev idenziarc lo s f in tere analc ed in t rodurre lentamcnte i l d i to nel ret to

seguendo la l inea ano-clrnbelico.. Rimuovere lentamente la ntassa fècale.. Esesui re I ' ig iene per inealc (vedi i l cap. : l ) .

Procedimento tecnico (finalità: Sostituire)

Obiettivi didattici

l . Del ' in i re che cosu s i in tende pcr e.saguire i l c l is tcre cYut 'uuÍ i t ,o .2. Elencare tut t i -s l i scopi c l i ta le at to in f 'cr rn ie l is t ier i .3. Individuare tr"rtto i l n'rateriale neccssario pcl eseguire i l cl istere erracuatiro.:1. Descrivcre tr.rttc le flsi rclatir"e alla proccclura cli questo attcl infèrrnicristico.5. Indicare lc pr inc ipal i compl icanzc legate a l l 'esecuzione d i un c l is tcrc eva-

cuat ivo.( r . Escgu i l ' e i l t ' l i s l e r c e r ; . r c t | l r t i r o .

Definizione e scopo

Per eseguire i l t ' l isÍcre evu< uctl it 'o si intende I' introduzione ncll 'ult inro rrarrodel l ' in tcst ino c l i una dcterrn inata quant i tà c ' l i l iqu ido: è s inoninrc l c l i entcroc l i -snra (dal greco: cn l ( , ron = in test ino e k l t .s t t tu = lavanda).

126

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L ' i n td i s teL'eff,m icoL'az iprov(micasoluzOSITIC

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Page 140: tecniche infermieristiche

Assicurare l'eliminazione urinaría e intestinale

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la t lVo.

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o trattoterocli-

Gl i scopi del c l is tere evacuat lvo sono:

- svuotare I 'u l t imo t rat to del l ' in test ino nel caso d i s t i t ichezza o nel la ore-parazione per esame endoscopico, radiologico o per interventi chirurgici:

- s t imolare I 'a t t iv i tà in test inale in caso d i atonia.

Conoscenz e finalizzate alla tecnica

L ' i n t roduz ionc d i sos tanze es t ranee ne l l ume i n tes t i na le p rovoca , pe rd i s tens ionc o i r r i t az ione de l l a mucosa , l a s t imo laz ione de i l a ne r i s ta l s i .L 'e f fèt to s i o t t iene at t raverso un 'az ione combinata d i t ipo meccl in ico. ch i -t n i eo od ( ) sm( ì t i co c t e r rn i co .L 'az ione meccanica è determinata dal vo lume del l iqu ido in t rodot to, cheprovoca d is tensione del le paret i in test inal i e c la l la sonda stessa: quel la chi -mica od osmot ica è determinata dal la sostanza ut i l izzata per preparare lasoluzione, che può essere irritante per la mucosa o può, per i i suo effèttoosmot ico. r ich iamare i l l iqu ido dagl i spazi ext racel lu lar i nel lume intest i -nale. In f inc, I 'az ionc termica è determinata dal la temperatura del l iqu ido,chc a tcmperature basse (al di sotto clei 34-3-5 'C) può provocare doloricrarnpifbrmi e a temperature intorno o superiori ai 39 'c aumenta la peri-s ta l s i .La pressione idrostat ica del l iqu ido in t rodot to. o l t re che dal d iametro del lasonda, è influenzata dall 'altezza della colonna. I l cl istere evacuativo, quin-di. può essere eseguito ad altezze diverse in base all 'effetto che si desicleraottenere. Si suole classificare tale procedura in:

- clistere cvacuativo ad, ulta pre.s.sione: quando l 'altezz.a <iell ' irr igatore clalpiano del letro è di circa 80-90 cm:

- clistere evacuativo a pressione media: quando l 'altez.za dell ' irr igatoredal p iano del le t to è d i c i rca 50 crr :

- clistere evacuativo a ba.ssa pressione'. quando l 'altezz.a i lell ' irr igatoredal p iano del le t to è d i c i rca 30 cm;

La sostanza uti l izzabile dipende, come già detto, dal t ipo di effètto che sivuoÌe ot tenere. È possib i le , per tanto, pr"puror . una soluz ione isotonicacon f is io logica oppurc iper tonica con g l icero lo. Si possono aggiungere,inol t re. o l io d i vasel ina, o l io d i manclor le, o l io d i r ic ino. la t te. saoone c l iMurs ig l i a . ecc .La d is tensione del ret to può determinare L lna st imolaz ione c le i r i f less ivasomotori vagali, causando gravi disturbi cardiaci; i l cl istere evacuativo.quindi, dovrebbc essere evitato o eseguito con cautela alle persone anzianee/o cardiopatiche. Frequenti enteroclismi possono coura.è cleplezione dipotassio o irritazione della mucosa, particolarmente in presenza cli patolo-g ie in f iamntatc l r ie qLra l i co l i te o d iver t ico l i te .Possono verifìcarsi abrasioni e perfbrazioni della parete anteriore rettale:- se la punta della sonda viene introdotta troppo profondamente;- se la punta dclla sonda viene introdottrì mentre la persona è in posiziclne

seduta:- se i l l iqu ido è in t rodot to ad una pressione eccessiva.

127

Page 141: tecniche infermieristiche

Assicurare I'elimínazione urinaria e intestinale

Possono verificarsi traumi quando edema, emorroidi o infiammazioni ren-dono difficile la visualizzazione dell'ano.Gli enteroclismi sono generalmente controindicati nelle seguenti circo-stanze:

- ileo paralitico e occlusione del colon;- dopo alcuni interventi chirurgici intestinali o ginecologici, a causa della

possibile rottura dei punti di sutura.

Atti di supporto

Lavaggio sociale delle maniPreparare il materiale:

- guanti monouso;- contenitore per rif iuti:- sostegno per irrigatore;- irrigatore con tubo di raccordo;- sondaret ta le (da22a32per g l i adul t i ) ;- soluzione prescritta;- lubrificante;- padella o comoda;- cerata e traversa;- occorrente per I'igiene perineale.

Identificare I'assistitoFomire alla persona alcune informazioni generali relative all'atto infer-mieristicolsolare e sistemare la personaRiordinare la camera e il materiale

Procedura. Riempire I'irrigatore con circa 750-1000 ml di soluzione ad una tempe-

ratura compresa tra i 31 e i 39 "C.

. Eliminare I'aria dal tubo di raccordo facendo defluire il liquido.

. Porre I'irrigatore all'altezza desiderata.

. Sistemare la cerata e la traversa sotto la persona.

. Posizionare la persona sul lato sinistro con I'arto inferiore destro flesso(decubito laterale).

L intestino, a livello del sigma, effettua una lieve curvatura verso sini-stra. Di conseguenza, se la persona assume il decubito laterale sinistro, ilsigma si trova ad essere ad un livello più basso rispetto all'ano.

. Lubrificare I'estremità della sonda.

. Visualizzare I'orifizio anale.

. Introdurre delicatamente e con movimento rotatorio la sonda nel rettoper circa l0 cm seguendo la l inea ano-ombelico (Fig. 6.1 a, b).

. Raccordare la sonda al tubo di raccordo e aprire il rubinetto per lasciardefluire lentamente la soluzione.

r28

Srsp

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oll .2.a- ' t .

4.

Page 142: tecniche infermieristiche

Assicurare I'eliminazione urinaria e intestinale

Se il flusso è lento, la persona avvertirà meno crampi e riuscirà a tollera-

re e trattenere una quantità maggiore di soluzione.

se la persona avesse difficoltà a ritenere la soluzione, usare la sonda a

palloncino.

, Mantenere la sonda in sede durante I'esecuzione.. Quando nell'irrigatore rimane presente un residuo minimo di soluzione,

chiudere il rubinetto per evitare un possibile reflusso del liquido.. Rimuovere delicatamente la sonda e chiedere alla persona di ritenere la

soluzione per almeno l0-15 minuti per ottimizzarne I'effetto.. posizionaie la persona sulla padella, sulla comoda o accompagnarla in

bagno.. Eseguire I ' igiene perineale (vedi i l cap.4).

Procedimento tecnico ffinalità: Sostituire)rÈObiettivi didattici

1. Defrnire che cosa si intende per eseguire il cateterismo vescicale.

2. Elencare tutti gli scopi e le indicazioni di tale atto infermieristico.

3. Riconoscere i diversi tipi di catetere vescicale.4. Predisporre tutto i l materiale per posizionare e rimuovere un catetere

vescicale.

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a) In t roduz ione de l la sondane l l 'ampo l la re t ta le .b) Regolazione in altezzadell ' i rr igatore e correttoposizionamento del la Personaper l 'esecuzionedel cl istere evacuativo.

Page 143: tecniche infermieristiche

Assicurare I'eliminazíone urinaria e Íntestinale

5. Descrivere tutte le l 'asi relative alla procedura di inserzione e rinttrzittnedel catetere vescicale nell 'uomo e nella donna.

6. Elencare le precauzioni da adot tare per la prevenzictnc del le in fèz ionidelle vie urinarie in persone con catetere vescicale.

7. lndividuare i rischi relativi all ' inserzione del catetere vescicale.8. Eseguire i l cateterismo vescicale all 'uomo e alla donna.

Definizione e scopo

Per esegttire il c'uteferisnn vesc'icctle si intende I'introduziorre di un cateterein vescica. Questo procedimento è indicato per i seguenli scopi.. Evacuativo:

- ritenzione urinaria:- decompressione della vescica prima di un intervento chirr.rr-{ico e/o un

esame:- come ultima scelta nell ' incontinenza urinaria.

. Diagnostico:- raccolta di campioni di urine per esami:- monitoraggio della diuresi;- verif ica della causa di un'anuria:- determinazione del ristagno post-minzionale;- esami delle basse vie urinarie (ad es., cistografìa).

. Terapeutico:- introduzione di sostanze làrmacologiche;- irrigazioni vescicali.

Conoscenz e finalizzate alla tecnica

Típo di cateterismo

In base al tempo di permanenza del catetere in vescica, si suole distineuercla tipologia del cateterismo vescicale in esfenrporutrett o intt 'nrtittcnte e upermanenza. I l primo viene eseguito per ottenere prelievi steri l i di urina,ef'fettuare insti l lazioni vescicali o drenare l 'urina in presenza di globo vesci-cale; i l catetere in segui to v iene r imosso. Nel secondo (a pernranenza) i lcatetere viene posizionato e lasciato in sede per piÌr tempo.

Tipi di c&teteri

I cateteri possono essere classifìcati in base al materiale di cui sono collpo-sti. E,sistono cateteri semirigidi (in gomma. mareriale plastico e PVC) chevengono posizionati dal medico e devono rimanere in sede per un breveperiodo di tempo per ridurre i l r ischio di traumatismi e decubiti uretrali. ecateteri moll i ( in gomma, para e sil icone) più adatti per i l cateterismo a per-manenza. Tra questi ult imi, quell i in sil icone sono più indicati per l 'assisten-za infèrmieristica domicil iare e possono restare in sede da uno fino a tremesi circa; quell i in gomma, para e PVC devono essere rimossi dopo crrcaI 5 giorni dall ' inserzione.A seconda dell ' indicazione, è possibile scegliere tra diversi ntodell i di cate-tere vescicale che per fbrma, per dimensioni o artif izi di cui sono dotati.meglio si adattano al caso (Tab. 6.2 e Figg. 6.2-6.5).

r30

Page 144: tecniche infermieristiche

Assicurare I'eliminazione urinaria e intestinale

r imozione

in lèz ion i

un eJtetcre

l rco e/o un

distinguere\ttteilte e arl i di urina,rlobo vesci-nanenza) i l

)no compo-: PVC) chelr un breve:i uretrali, eismo a per-r I 'ass is ten-o fino a trei dopo circa

lelli di cate-sono dotati,

Model lo

Ne/atr.rn

Tiemann

Philips

Bctut Coupé

Malecot-Petzer

Foley a 2 vie

Foley a 3 vie

lnd icaz ion i

( - . r l e l c r i s m o e s l e m p o -raneo

C , t l e l c r i . n r o e s t e m l ) ( ) r . ì -neo o , ì l ) ( ' rm( tnenz . ì Inp ( ' r s ( ) n e c o n i p t ' r l r o i i . tprostat ica

C, t l t , le ' r i smo es lempor , r -n e ( ) ( ) p ( ' r m J n e n l e i np e r s o n e ( ( ) n s l e n u s iu re t ra l i ser ra te

( , r l e l e r i s m r ) J p e r m J -n c n z a t n p e r s o n e c 0 nematu r ia macroscc tp ic : l

C , r l c t e r i s n t o , l p ( ' r m ( ì -nenza

C a t e t e r i s m o a p e r m i l -nenzaì

Moc ie l l i c l i ca lc ' t c rcCaratteristiche

C a t e t e r e m o l l c a d e s t r e m i t àv e s c i c a l e r e t t i l i n c a , s e n z as i s l e n r r d i , r n c o r l g g i o i nV C S C I C A

C a t e t e r e s e m i r i g i d o a p u n t aa r r o t o n d a t . i c o n l ' e s r r e m ovesc i ca le , pe r g l i u l t im i I 0 mmcirca, angolato d i ,15 ' ; pr ivo d is ì s l em, t d i , r n t o r , r gg io i r t v t ' s t ìciì

C . r l e l c r t ' sem i r i g i do ron . rp ì t ec o n i c o f ! l c t t a t o p e r l ' a v v r t a -men to d i una m inug ia ( sondaf i l i f o rme) ; p r i vo d i s i s tema d i.rncoraggio i n vescic:r

Ca te te re sem i r i g i do re t t i l i ncodo ta to d i 4 o 5 f o r i a l l ' es t re -mi tà prossimale; I 'ap ice è for-g i r lu . r bet r o d i f l . . ru to; pr ivod i s i s l e m . r d r . r n t o r . . r g g i o i nvescica

Ca te te r i sen r i r i g i d i au tos ta t i c i, ì pun l J l r r o l ond . r l . - t ; i l s i s l t 'm . td Ì a n c o r a g g i o i n v e s c i c a èrapp resen ta to da 2 -4 . i l e ' t t c ts i t ua te immed ia tamen te p r imade l l ' ap i cc

C l l c l t ' r t ' m o l l e l u t o s l , t l i t o . rpunta arrotondata, con 2 v ie:una (que l l a d i magg io r ca l i b ro )u t i l i z z a t a p e r l ' e v a c u a z i o n cde l l ' u r i na , l ' a l t r a u t i l i z za ta pe ri l s i s l e m . r d i a n t o r l g g i o i nvescrca

C . l l e l e r ( ' m o l l e l u l o s l . r l i t o . rpunta arrotondata, con 3 v ie:una ut i l izzata per l 'ev. rcu. tz io-ne de l l ' u r i na , l ' a l t r a pe r l ' i n t ro -duz ione d ì l i qu id i , l a t e r za pe ri l s ì s t e m , r d i a n r o r . r g g i o i nvescica

e6

Cate ter ismo a perma- re" * i r ' i ' ré

n e n z a c o n l a v a g g i r , - ' '

vesc ica le cont inuo

131

\

Page 145: tecniche infermieristiche

Assicurare I'eliminazione urinaria e intestinale

Indipendentemente dal modello, il calibro dei cateteri è indicato secondo lascala francese charrière. ogni unità charrière corrispontle a l/3 di millime-tro (ad es., 18 Ch = 6 mm).Nella scelta del calibro è bene tenere presente che se il catetere è troppo sot-ti le può piegarsi su se stesso a l ivello dell 'uretra e ostruirsi più f 'acilmente inpresenza di coaguli o tappi di muco; se i l caterere è di calibio rroppo grosso,può esercitare una pressione eccessiva sul meato urinario e sull 'urètra con ilr ischio di traumatismi tissutali.

Precauzioni per evitare infezioni qlle vie urinarie (IVU)

In letteratura i l tema delle infezioni alle vie urinarie in persone con carererevescicale è for temente d ibat tuto. Dal le r icerche condot te r isu l ta che imicrorganismi più frequentemente responsabili sono pseutlotnonos tterup.i-nosa, Serratia marcescens e Citrobacter f'reundii.I possibil i punti di accesso dei microrganismi nel sistema di clrenaggio uri-nario, nel caso non vengano rispettate le misure di asepsi, sono:

- il rubinetto della sacca di drenaggio al momento in cui questa viene svuotata;- l 'anello di gomma per i l prelievo di campioni urinari;- i l punto di connessione tra sacca di drénaggio e catetere quando questo

viene aperto per il cambio della sacca;- lo spazio tra catetere e uretra.

I .microrganismi, quindi, possono entrare ail ' interno del sistema cli drenag-gio urinario e risalire per via intraluminare oppure ascendere all 'esternodella superficie del catetere nello spazio esistente tra uretra e catetere.Molti studi hanno dimostrato che una quota consistente clelle IVU (i l 401ccirca) è prevenibile migliorando I'aderenza a standard professionali perquanto concerne sia i l r icorso a cateterismo urinario, sia l 'assistenza infèr-mieristica prestata al la persona cateterizzata.E perciò importante tenere presenti alcuni criteri generali:

- eseguire i l cateter ismo vescicale solo in caso d i ef ret t iva necessi tà erimuovere i l catetere i l più presto possibile;

- utllizzare il catetere delle dimensioni più adatte alla persona, che permettaperò un buon drenaggio:

- esegulre un corretto lavaggio delle mani (antisettico);- inserire i l catetere con tecniche asettiche e presìdi steri l i ;- disinfettare il meato uretrale con soluzione antisettica appropriata in con-

fezione monodose al momento dell ' inserzione del cateterè:- utilizzare il lubrificante in confezione monodose;- usare sacche di drenaggio a circuito chiuso che verranno sostituite osni 5

g io rn i ;- non sraccordare mai la sacca di drenaggio dal catetere;- svuotare la sacca di drenaggio adottando misure di asepsi;- ef'fettuare prelievi di campioni cli urine secondo le tecnlche asettiche:- assicurare i l l ibero deflusso delle urine;- evitare le piegature del catetere e del tubo di raccolta:- mantenere la sacca di raccolta sotto i l I ivello della vescica:

r32

Cita

S

Page 146: tecniche infermieristiche

)condo lamill ime-

Oppo sot-Lmente ino grosso,tra con il

ì catetereI t a che is aerugi-

.ggio uri-

svuotata;

Io questo

.i drenag-l l 'esternore.J (i l 4OVoonal i pernza infer-

:cessi tà e

) perrnetta

la rn con-

ite ogni 5

iche;

Assicurare l'eliminazione urinaria e intestinale

- sostituire il catetere piuttosto che ricorrere ad irrigazioni frequenti in pre-

senza di ostruzione.

Rischi e problemi legati all'inserzione del catetere vescicale

. Se non si riesce ad inserire il catetere nella donna:- verificare l'adegtatezza del calibro del catetere;- lasciare una garzina in vagina per escludere I'introduzione nella stessa;- nel caso in cui i l catetere sia stato inserito in vagina, uti l izzare un

nuovo catetere nel ripetere la procedura, anche lasciando in situ quello

in vagina per ovviare ad altri errori.. Senon si riesce ad inserire il catetere nell'uomo perché si incontrano resi-

stenze:- ruotare il catetere e cambiare la posizione del pene da verticale a leg-

germente obliqua.

Qualora tale manovra sia nuovamente difficoltosa, sospenderla ed avvisareil medico.. Se il catetere è stato contaminato prima dell'inserzione:

- ufilizzare un nuovo catetere.Se è stato contaminato anche il campo sterile, ripetere la procedura.. Se viene rilevata la presenza di globo vescicale:

- privilegiare I'uso di un catetere Foley;- drenare quantità di urine non superiori a 200-500 ml per volta ad inter-

valli di 3 minuti per evitare il collasso vescicale.

Tra i rischi che si possono verificare, ricordiamo:

- in fez ioni del le v ie ur inar ie l- traumi tissutali a livello uretrale con formazione di "false vie" o traumi a

livello vescicale;- collasso vescicale: collabimento delle pareti della vescica conseguente ad

uno svuotamento rapido di un globo vescicale, con dolore e talora sangui-namento.

Atti di supporto

Lavaggio antisettico delle mani

Preparare il materiale:- materiale per igiene perineale;- piano di lavoro;- cateteri sterili di vario diametro;- set per cateterismo vescicale, composto da:

-2paradi guanti monouso in lattice sterili;- un telino in TNT sterile con foro centrale;- un telino in TNT sterile;- antisettico monodose (soluzione iodata);- lubrificante sterile monodose;- soluzione di acqua bidistillata (10 ml);- 2 siringhe sterili da 10 ml;- garze e batuffoli sterili ;- 2 pinze anatomiche sterili;

r33

Page 147: tecniche infermieristiche

Assicurare I'eliminazione urinaria e intestinale

guanti in lattice monouso non steri l i ;sacca di raccolta con valvola antireflusso e di scarico sterile:supporto metall ico per sacca di raccolta;contenitore per rifruti;cerotto anallergico.Identif i care l ' assistitoFornire alla persona alcune informazioni generali relative all 'atto infer-mieristicoIsolare e sistemare la personaRiordinare la camera e il materiale

Anatomia de l l ' appara to gen i ta lefemmin i le es te rno .

:-z

Procedura

Viene eseguita da due infermieri.

. Eseguire I ' ig iene per ineale (vedi i l cap.4) .

l" infermíere. Pulire e disinfettare il piano di lavoro.. Preparare il materiale occoffente sul piano di lavoro.. Indossare la cuffia monouso.

2" infermiere. Posizionare la persona in posizione dorsale con le gambe divarícate.

I" infèrmiere. Aprire il set.. I ndossa re s te r i lmen te i guan t i .. Prelevare dal set il primo telino sterile e posizionarlo sul piano di lavoro.. Appoggiare sul campo steri le tutto i l materiale contenuto nel set.

- C l i k ) r ide

MeatO ure t ra le

V a g i n a

i.

| 1s4

Page 148: tecniche infermieristiche

atto infer-

li lavoro.t .

Assicurare l'eliminazione urinaria e intestinale

. Prendere i l disinfèttante dalla confèzione e imbibire i batuffbli e le garze.

. Prendere con una pinza i batufToli e disinfèttare i genitali esterni partendodalle parti più pulite a quelle più sporche e dall 'alto verso i l basso:- nella donna: meato uretrale, piccole labbra, grandi labbra (Fig. 6.6 a, b);- nel l 'uomo: g lande ct ln movirnent i c i rco lar i . pene e scroto dal l 'a l tcr

verso i l basso (Fig. 6.7).. Lasciare nella donna I'ult imo batuffolo sul meato uretrale e nell 'uomo la

garza sul glande.. Sfi lare i guanti monouso e buttarl i nel contenitore porta-rifìuti.. Indossare steri lmente i l secondo paio di guanti.. Prendere i l telino fènestrato e posizionarlo con I 'apertura verso l 'addome

attorno ai genitali della persona.

2" infèrmiere. Aprire steri lmente I ' involucro del catetere scelto e porgerlo al primo ope-

ratore.. Aprire steri ln-rente la sacca di raccolta e porgerla al primo operatorc.

lo infenniere. Raccorclare i l catetere con la sacca delle urine.. Prendere la siringa con soluzione di acqua biclisti l lata e gonfiare i l pallon-

cino per valutarne la tenuta, indi sgonfiarlo.Prendere una garza steri le e posizionarla sotto la punta del catetere.Prendere la siringa con il lubrilìcante e versarlo sul catetere.Prendere la seconda p inza e passar la a l 2 ' in fenniere che r i rnuove i lbatuflblo o la garza lasciata in sede e l i -eetta nel sacchetto porta-rifìutr.lntrodurre i l catetere:- nel la donna: d ivar icare grandi e p iccole labbra. ind iv iduare i l rneato

uretrale, inserire i l catetere delicatamente con rnclvimento rotatorio pera lmeno l5 cm, f ìno a quando def lu isce I 'ur ina (F ig. 6.8) ;nell 'uomo: posizionare verticalmente i l pene. introdure i l catetere frnoa quando si avverte una leggera resistenza, abbassare orizzontalmenteil pene e continuare I ' introduzione per tutta la lunghezza dcl cateteref ìno a quando def- lu isce I 'ur ina (F ig. 6.9 a-c) .

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&

135

Page 149: tecniche infermieristiche

( ' ) Se s i i n con t rano res i s t enze , nonr imuovere.

Assicurare I'eliminazione urinaria e intestinale

a

Atti di supporto

Lavaggio sociale delle maniPreparare il materiaìe:

- siringa steri le da l0 ml;- guanti monouso;- pinza autostatica;- garze',- conteni tore per r i f iu t i :- materiale per I ' igiene perineale;- pinza, forbici, guanti e contenitore sterili.

Prendere dal set la siringa con soluzione fisiologica e gonfiare ir pailon-cino di ancoraggio con 8-10 ml.Retrarre delicatamente i l catetere fino a quando si avverte una cerraresistenza che conferma I'ancoraggio in vesòica.Sfilare i guanti e gettarli nel contenitore porta_rifiuti.Agganciare la sacca al supporto e questo al letto.Fissare il catetere con cerotto analrergico come riportato in figura 6. 14.Registrare in cartella i dati rilevati.

(

l

se prescntto esame colturaledella punta del catetere.Identif icare I ' assistitoFornire alla persona alcune informazionimieristicoIsolare e sistemare lacateRiordinare la camera

Procedura

a Indossare i guanti.Chiudere il catetere con la pinza.Raccordare la s i r inga a l la v ia delcontenuto (10 ml).Muovere lentamente il catetere oerpletamente sgonfio (r).

generali relative

persona in posizione dorsale con le

e il materiale

all 'atto infèr-

gambe divari-

sistema di ancoraggio e aspirarne i l

verif icare che il palloncino sia com-

a

a

a

Posizionare le garze a livello del meato uretrale.Estrarre lentamente il catetere.Staccare la sacca di raccolta.Eliminare il materiale nel contenitore porta_rifiuti.Eseguire l ' ig iene per ineale.Registrare in cartella i dati ri levati.

r36

Page 150: tecniche infermieristiche

i l pa l lon-

rna certa

ra 6 .14 .

colturale

:to infer-

,e divari-

rirarne il

sia com-

Assicurare I'eliminazione urinaria e intestinale

Proced i m ento tecn i c o (fi nal ità: Compensare)

Obiettivi didattici

1. Definire che cosa si intende per applicare ausili per la raccoha"/drenaggiodei residui organici.

2. Enunciare scopo e indicazioni dell 'applicazione dei seguenti ausil i:- raccoglitore esterno per urine tipo condom;- sacchetti di raccolta per stomie intestinali e urinarie;- sacchet t i d i raccol la per ur ine.

3. Preparare tutto il materiale necessario per I'applicazione/sostituzione di:- raccoglitore esterno per urina tipo condom;- sacchetti di raccolta per stomie intestinali e urinarie,- sacchet t i d i raccol ta per ur ine.

4. Descrivere tutte le fasi relative la procedura per I 'applicazione/sostituzio-ne d i :- raccoglitore esterno per urina tipo condom;- sacchetti di raccolta per stomie intestinali e urinarie;- sacchetti di raccolta per urine.

5. Applicare:- raccoglitore esterno per urina tipo condom;- sacchetti di raccolta per stomie intestinali e urinarie;- sacchetti di raccolta oer urine.

Definizione e scopo

Per applicare ausili per la raccolta/drenaggio dei residui organici si intendeil posizionamento di ausili (raccoglitore esterno per urina tipo condom, sac-chetto di raccolta per stomie e sacchetto di raccolta per urine) a livello dellevie escretrici (urinarie e intestinali) con I ' intento di raccogliere/drenare ires idui organic i .Il raccoglitore esterno tipo condom è indicato specificamente per I'inconti-nenza urinaria nell 'uomo e nella donnal i sacchetti di raccolta oer stomievengono applicati in presenza di stomie urinarie o intestinali. I sacchetti diraccolta per urine vengono scelti in base alle condizioni della persona perfavorire i l più possibile la sua autonomia.

Conosce nze finalizzate alla tecnica

Il raccogLitore esterno per urine tipo condom è una guaina che, come già detto,viene applicata al pene in caso di incontinenza; ne esistono di vari tipi e misure(Fig. 6. l0). I l loro impiego può provocare complicanze quali macerazionecutanea e fimosi. Proprio per questi motivi è opportuno limitarne l'uso ai casidi effettiva necessità, controllare fiequentemente il punto di inserzione, esegui-re un'igiene perineale quotidiana e sostituirlo ogni 24 ore.Le sacche di raccolta per stomie possono differenziarsi sia per la forma cheper i l mater ia le impiegato (F ig.6. l l ) . Sono monouso, s i adat tano a l la forma

137

Page 151: tecniche infermieristiche

Raccog l i to r i es lc rn i pc r u r rnet ipo conc lom.

P lacche c sacchet t i c l i racco l tapcr unne e sk)mlc .

Assicurare I'eliminazione urinaria e intestinale

del corpo e non danno fastidio poiché acleriscono perfèttamente alla cute. Leaperture devono avere le dimensioni dello stoma per irr-rpcclire che il matc-r ia le f i ror iusc i to entr i in contat lo con la cute. È.omunque possib i le appl ica-rc sostanze protettlvc cutanee, quali placche adesive. pasta protettiva. polve-rc e anello di karaya.A seconda del t ipo d i s torna s i u t i l izzano:

- sacche a fondo aperto con anello protettivo indicate nelle i leostomie;- sacche a fondo chiuso con o senza anello protettivo inclicate nelle colosto-

mie trasverse e discendenti.

Per ovviare al problema dei cattivi odori legati all 'emissione cli gas sonodisponibil i sacche con compresse di carbone vegetale e lì l tr i coll sosranzedeodorunt i .oltre ai normali collettori per urine da raccorcjare al cateterc vescicale a oer-manenza, esistono in commercio sacchetti di raccolta con clispositivo di f is-saggio alla garnba impiegati per non ostacolare i l rnovir-nento clella persclna.

Atti di supporto

Lavaggio sociale/antisettico dellc maniPrepararc i l materiale

. Per applicazione del raccoglitore esterno pcr urine tipo conclorn:- guantl monouso;- conleni torc per r i l ' iu t i :- condom con apposita striscia biadesiva:' suechet to d i nrccol tu per ur ine:- occorrente per l ' igiene perineale;- ( )ccorrente pcr lu t r ico lomiu.. Per applicazione della sacca per stomia:

guant i monouso;- contenitore per rifìutr,- forbici ricurve:

ceriìla e traversa:

138

Pp

Pp

Page 152: tecniche infermieristiche

Leate-ica-lve-

sto-

ononze

ler-fis-14.

Assicurare I'eliminazione urinaría e intestinale

- sacca di raccolta;- sostanze protettive;- occorrcntc per I ' ig iene del la cLr te.. Per applicazione del sacchetto racco-elitore per urinr--:* guant l monouso:- conleni torc pcr r i l ' iu t i :

p inza autostat ica in p last ica;- garzc steri l i e non steri l i ;- antisettico:- sacca ster i le a c i rcu i to chiuso.

Identif icare l ' assistitoFornire alla persona alcunc infbrmazioni generali relative all 'atto infèrmier is t icoIsolare e sistemare la personaRiordinare la camera e i l rnatcrialc

Procedura per I'applicazione/sostituzione del raccoglitore esternoper urine tipo condom

. Posiz ionare la pcrsona in decuhi to c lorsale (vedi i l cap. -5) .

. Eseguire l ' i - r r ienc pcr incalc (vedi i l cap. . l ) .

. Rimuovere la pelur ia eccessiva a l la basc del pene (vedi i l cap.4) .

. Applicarc a spirale sulla base del pene I'apposita striscia biadesiva.

. Srotolarc la guaina di lattice sopra I 'asta del pene fìno a coprire completa-mente la s t r isc ia adesiva (F ig.6. l2 a, b) . In assenza d i s t r isc ia b iadesiva,dopo I'applicazione il condorn viene fissato alla base del pene n.rediantccerotti anallergici in seta.

. Collegare i l condom al sistema di drenag-eio.

Procedura per I'applicazione/sostituzione della sacca per stomia

. Posizionare la persona in decubito supino.

. Sistemare la cerata e la traversa sotto la persona.

. Rimuorere lu saccu du sost i tu i rc .

. Lavare la cutc circostante e pulire la stomia.

. Asciugarc perfèttamente.

. Appl icare la nuova sacca sul la s tomia.

Procedura per I'applicazione/sostituzione della sacca di raccoltaper urine

. Chiudere con pinza autostatica i l catetere vescicale in prossimità del suoraccordo con la sacca di raccolti i .

. Indossare i guanti.

. Aprire steri lmente la sacca a circuito chiuso.

. Disinfettare i l punto di raccordo.

. Prendere i l tLrbo di drenaggio della nuova sacca al di sotto del raccordo edinf i lar lo con at tenz. ionc nel l 'anel lo del supporto (F ig. 6. l3) .

. Sraccordare i l catetere dalla sacca da sostituire.

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Appl icaz ione de l la s t r i sc iaadcsiva (a) scguita d.ì lpos iz ionamento der l r ondom (b)

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Page 153: tecniche infermieristiche

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Assicurare l'eliminazìone urinaria e intestinale

collegare il raccordo della sacca nuova con il catetere vescicale.Rimuovere la pinza autostatica.Ancorare la sacca al supporto.Fissare i l catetere vescicale con cerotto anallergico come riportatof ieura 6.14.

Procedimento tecnico (finalità: Guidare)

Obiettivi didattici

1. Definire che cosa si intende per indicare i comportamenti che favorisconouna eliminazione regolare ed enunciarne gli scopi.

2. Elencare le variabil i che condizionano l;eliminazione urinaria e intesti-nale.

3. Fornire almeno un esempio per ciascuna variabile.4. Indicare alla persona i comportamenti che favoriscono una eliminazione

regolare.

Definizione e scopoPer indicare i comporÍamenti che favoriscono una eliminazione regolare siintende I'atto di fomire tutte quelle conoscenze, informazioni e suggerimen-ti che permettono alla persona di soddisfare in modo autonomo e iJgolare ilbisogno di assistenza infermieristica di eliminazione urinaria e intestinale.

Conoscenz e frnalizzate alla tecnica

Lo scopo dell'eliminazione urinaria e intestinale è quello di espellere i resi-dui di scarto non assorbiti prodotti dal metabolismo. ogni indivìduo manife-sta e.soddisfa questo bisogno in base ad una serie di aspetti strettamentelegati alle proprie conoscenze. esperienze, abitudini. traàizioni e, in granparte, all'educazione ricevuta.come già detto, un ruolo determinante a garantire I'eliminazione sia urina-ria che intestinale è rappresentato dal tipó ai alimentazione che la personaassume. Ad esempio, una diminuita peristalsi intestinale può essere dbvuta auna dieta a basso contenuto di scorie ed elevato uppó.to di carboidrati,oppure ad un ridotto apporto di alimenti in toto. È nóto, inoltre, come I'as-sunzione di alcuni alimenti possa agire, in modo diverso, sul tratto sastroin-testinale di ciascun individuo. Ad esempio, mentre la cioccolata

"può non

avere.effetto su molte persone, in altre può causare stipsi o diarrea. i soste-gno di quanto comunemente noto, esistono studi cÀe hanno dimosrratocome il latte e i suoi derivati (lattosio) favoriscano I'eliminazione intestinalesino ad essere fonte, in.alcuni soggetti particolarmente sensibili, di gravidiarree. Anche alcuni cibi piccanti possono irritare la mucosa intestinaleprovocando un aumento della peristalsi.Per una buona funzionalità intestinale ed urinaria, oltre al

140

tipo di alimenta-

l n

Page 154: tecniche infermieristiche

Ito rn

scono

Itesti-

lzione

'are siimen-,lare ilale.

i resi-ranife-menteI gran

urina-ersona)vuta a,idrati,e l 'as-stroin-ò nonsoste-

)stratostinalei gravistinale

menta-

l

Assicurare l'eliminazione urinaria e intestinale

zione, è fondamentale un'adeguata introduzione di liquidi (bevande e ali-mentl).Il tono della muscolatura addominale e pelvica assume un'elevata importan-za per quanto concerne sia 1'eliminazione intestinale che urinaria. Infatti, unindebolimento/atrofia di questa muscolatura rende inefficace I 'aumentodella pressione intra-addominale nel controllo volontario della defecazione.Tale indebolimento è spesso causato dalla scarsa attività fisica.Vi sono farmaci che possono essere somministrati per prevenire o trattare lastipsi o la diarrea. Se il farmaco viene assunto in dose eccessiva, può causa-re I'effetto opposto. Inoltre, esistono farmaci che, pur somministrati per altrimotivi, possono indirettamente interferire con la normale funzione intestina-le/urinaria. Ad esempio, i narcotici possono provocare stipsi, gli antibioticidianea, gli anestetici generali rallentano la peristalsi intestinale mentre alcu-n i farmaci ut i l izzat i per i l contro l lo del l ' iper tensione determinano unaumento della diuresi.

Per svolgere questo procedimento tecnico è opportuno che I'infermierefavorisca la presenza delle condizioni maggiormente facilitanti la relazionecon la persona e quindi la comprensione dei contenuti dell'azione di guida.

Procedura

. Spiegare alla persona lo scopo dell'eliminazione intestinale e urinaria.

. Indicare le variabili che possono influenzare questo bisogno: alimentazio-ne/idratazione, attività fisica, uso di farmaci (o).

. Informare la persona degli effetti che alcuni alimenti possono avere sullafunzione intestinale/urinaria (cibi ricchi di scorie, latte e derivati, ciocco-lata, sostanza piccanti).

. Informare sugli effetti che I'attività fisica ha sull'eliminazione.

. Spiegare alla persona quali esercizi può eseguire per favorire I'elimina-zione.

. Indicare quali farmaci possono condizionare la funzionalità intestinale eurinaria.

I4T

( ' ) Vedi anche Ie a l t re var iabi l i descr i tte nel la raccol ta sul b isogno.

Page 155: tecniche infermieristiche

Assicurare I'eliminazione urinaria e intestinale

AA'VV.. A multit'entre (omparatir)e errtlualion of t'utheîer la1r.,r,.r. British Journal ofN u r s i n g . n . l . 1 9 9 1 .

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Milano. 199.1.

142

SCS T U I

' t .

SC1 .2 .3 .4 .5 .6 .7 .

3.

4.

F IRMI

FIRMI

Page 156: tecniche infermieristiche

SCHEDA DISTUDENTE

Assicurare l'eliminazione urinaria e intestinale

VATUTAZIONE DEGTI ATTI DI SUPPORTO PER I PROCEDIMENTI TECNICI

ESECUE

ANNO DI CORSO A.A. /

I t LAVAGGIO DETLE MANIurnal of

: e ( Q r e .

\ f i l ano .

\, l i lano.

F i renze.

. L o u i s .

M i l a n o .

ecl i tr ice.

'e ri:.-.ttli :t . r 9 9 6 .. Br i t ì sh

' a * -H i l l .

cl i t t i t he.

nursing,

r . 3 ' e d . ,

raw-Hi l l .

2.

1 .

SOCIALEapre il rubinetto PRIMA di iniziare il lavaggio ebagna le mani PRIMA di iniziare la procedura Oprende i l DETERCENTE elava SISTEMATICAMENTE DALLA mano ALL'avambraccio Omantiene ìl contatto con il detergente PER ALMENO 1 MINUTO O

6. asciuga TAMPONANDO DALLA mano All'avambraccio €7. chiude il rubinetto SENZA CONTAMINARE le mani (l

vAruTAzroNE e €)

PREPARA IL MATERIATE OCCORRENTE PER IL

PER DISINFEZIONE1. tampone/garza ADECUATO e

A 2. antiÀetticd e B

SPECIFICO PER IL PROCEDIMENTO TECNICOvedi srheda delìa prot edura @

VATUTAZIONE O(NESSUN O)

IDENTIFICA LA PERSONA

FA ASSUMERE LA POSIZIONE CORRETTAE PROTECCE LA PERSONA (s.o.)

VATUTAZIONE

ANTISETTICO1. apre i l rubinefto PRIMA di iniziare i l lavaggio O2. bagna le mani PRIMA di ìniziare la procedura e3. prende I 'ANTISETTICO O4. lava SISTEMATICAMENTE DALLA mano ALl'avambraccio O5. mantiene il contatto con il detergente PFR ALMENO 1 MINUTO O6. asciuga TAMPONANDO DALLA mano All 'avambraccio O7. chiude i l rubinetto SENZA CONTAMINARE le mani e

PROCEDIMENTO TECNICO

PER PROTECCERE LA PERSONA VOL'OPERATORE1. guanti ADECUATI2. copricapo3. tel ino ADECUATO

PER SMALTIMENTO RIFIUTI1. contenitore per r i f iut i comur2. contenitore per: materiale acuminato

materiale contaminatomateriale in vefo

e o(FINO A 2 6 NEI PUNTI A, B, D) (SE C €) OPPURE PIU DI 2 O NEI PUNTI A, B, D)

PREPARA LA PERSONA

INFORMA LA PERSONA SULLA SEQUFNZADECLI ATTI RICUARDANTI LA PROCEDURA

e

D MANTTFNE L ' � tNTIMtTA

@

RIORDINA IL MATERIAIE UTILIZZATO

ooe

e6o€

o

oA

A

VALUTAZIONE

€)oeo= oTTtMOO O O O = S U F F I C I E N T E

VALUTAZIONE:BUONO geOO= DISCRETOQUASI SUFF. eOOO= INSUFF.

Oe@e= PrÙ cHE suFF.OOO6= CRAVEMENTE

A A A Av v ! - / v =

FIRMA DELL'OSSERVATORE

FIRMA DELLO STUDENTE DATA

14s I

Page 157: tecniche infermieristiche

SCHEDA DI

Assicurare I'eliminazione urinaria e intestinale

VALUTAZIONE DEL PROCEDIMENTO TECN ICO:eseguire il clistere evacuativo

ANNO DICORSO A.A. /

VATUTAZIONE CtOBAIE DELTA PTRFORMANCE

STUDENTE

' t .PREPARA It MATERIATE SPECIFICO PER It PROCEDTMINTO TECNICO

1. sostegno per irr igatore2. irr igatore con tubo di raccordo3. sonda rettale4. soluzione prescri t ta5. lubri f icante6. padella o comoda7. cerata e traversa

vAruTAztoNE o

2. PROCEDURA

1. r ie'mpie I ' i rr igatore con la soluzione prescri t ta2 . e l im ina l 'a r ia da l tubo d i raccordo3. pone l'irrigatore all'altezza desiderata4. sistema cerata e traversa sotto la Dersona5. indossa i guanti monouso6. lubri f ica l 'estremità del la sonda rettale7. visual izza l 'or i f iz io analeB. introduce con movimento rotatorio la sonda nel retto oer circa l0 cm9. raccorda la sonda al tubo di raccordo e aore i l rubinetto10. mantiene la sonda in sede durante la somministrazione del la soluzione11. a l te rmine de l la sommin is t raz ione ch iude i l rub ine t to12. r imuove del icatamente la sonda e invita la persona a r i tenere la soluzione13. posiziona la persona sul la padella, sul la comoda oppure la accompagna in bagno

VATUTAZIONE O

rì€

oo

fllg

ooo

oooA

o@

3.

Conoscenza del la proceduraSicurezza nel l 'esecuzioneAbil i tà nel l 'esecuzioneAtteggiamento verso la persona

ov

o/.l

A

g

o@

VALUTAZIONE O( N E S S U N @ o F | N O A l 9 )

A

( F l N o A 2 O ) (uN o OPPURE PrU Dr 2 9 )

VATUTAZIONE DEt PROCEDIMENTO TICNICO:OEO = OTTIMO OO O _ BUONO OO€ = DISCRETO O OO = SUFFTCIENTE

OOO = QUASI suFFlc lENrt eO6/O@6 = INSUFFTCIENTE OO€ = GRAVEMENTE lNsUFFtctENtE

FIRMA DELL'OSSERVATORE

F I R M A D E L I O S I U D I N T T DATA

vALUTAZIONE CLOBALE (ATTI Dl SUPPORTO + PROCEDTMENTO TECNTCO):

FIRMA DELL'OSSERVATORE

I IRMA DI I LO STUDI-N I I DATA

| 144

Page 158: tecniche infermieristiche

SCHEDA DI VALUTAZIONE DEGIISTUDENTF

I . ESECUE

SOCIALE1. apre i ì rubinetto PRIMA di inrziare i l lavaggio2. bagna le mani PRIMA di iniziarc la procedura3. prende i ì DETERCENTEL lava SISTEMATICAMENTE DALLA mano ALL'avambraccio5. mantiene il contatto con il detersente PER ALMENO 1 MINUTOb. a:r iuqa TAMPONANDO DAI lA mano A[L'arambractio7. chiude i l rubinefto SENZA CONTAMINARE le mani

VALUTAZIONE

PREPARA IL MATERIALE OCCORRENTE PER

PER DISINFEZIONE1. tampone/garza ADECUATO2. antisettico

SPECIFICO PER IL PROCEDIMENTO TECNICOvedi scheda della procedura e

VALUTAZIONE

A IDENTIFICA LA PERSONA

FA ASSUMERE LA POSIZIONE CORRETTAE PROTECCE LA PERSONA (s.o.)

VALUTAZIONE

Assicurare l'eliminazione urinaria e intestinale

ATTI DI SUPPORTO PER I PROCEDIMENTI TECNICIANNO DI CORSO A.A. /

IL TAVAGGIO DELLE MANI

€@€oeeo

ANTISETTICOapre iì rubinetto PRIMA di iniziare il lavaggio ebagna le mani PRIMA di iniziare la procedura eprende I'ANTISETTICO 6Iava SISTEMATICAMENTE DALLA mano ALL'avambraccio 6mantiene il contatto con il detergente PER ALMENO I MINUTO easciuga TAMPONANDO DALLA mano All'avambraccio echiude ì l rubinetto SENZA CONTAMINARE le mani O

I

IL PROCEDIMENTO TECNICO

PER PROTECCFRF LA PERSONA UOL'OPERATORE

B 1. guanti ADECUATI2. copricapo.1. telino ADECUATO

o

6o e

o

oo@6

PER SMALTIMENTO RIFIUTIL conlenitore per r i l iut i comuni2. contenitore per: materiale acuminato

mateflale contamtnatomateriale ìn velro

o e o( N E S S U N O ) ( F I N O A 2 € N E I P U N T I A , B , D ) ( S E C @ O P P U R E P I Ù D I 2 O N E I P U N T I A , B , D )

PREPARA LA PERSONA

INFORMA LA PERSONA SULLA SEQUENZA EDECLI ATTI RICUARDANTI LA PROCEDURA

o

o

D MANTTENE L'� tNTtMTTA

oIENTE

o

A

RIORDINA IL MATERIALE UTILIZZATO

VALUTAZIONE

VALUTAZIONE:oeoe= oTTTMO eoeo= BUONO oeoo= DTSCRETO eeoo= p lÙ CHE SUFF.

Og€6= SUFFICIENTE OeOe= QUASISUFF. OOOO= INSUFF. 6OOO= GRAVEMENTE INSUFF.FIRMA DELL'OSSIRVATORL

FIRMA DELLO STUDENTE DATA

14s I

Page 159: tecniche infermieristiche

1 .

t .2 .

Assicurare l'eliminazione urinaria e intestinale

SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL PROCEDIMENTO TECNICO:eseguire il cateterismo vescicale

STUDENTE ANNO DI CORSO

PREPARA II MATERIALE SPECIFICO PER IL PROCEDIMENTO TECNICO

3/5

catc te r i vesc ica l i s te r i l i d i var io d iamet roset pcr catetef lsmo vescicalein assenza del set:Iubri f icante sterì Ie monodoseso luz ionc d i acqua b id ìs t i l l a ta (10 ml )2 s i r i n g h e s t e r i l i d a l 0 m l) Stìnze anatomichc steri l isacca d i racco l tasupporto metal l ico per sacca di raccoltacero t to ana l le rg ìco

VALUTAZIONE O

)

I " infermicrc1 . pu l i sc .e e d is in fe t ta i l p iano d i lavoro2 . p repara i l mater ia le su l p iano d i Iavoro3. ìndossa la cuíf ia monousc)

6

PROCEDURA

4. apre i l se t5 . indossa s te r i lmente i l

. l ' pa io d i guant i6 . p re leva s te r i lmente da l se t i l p r imo te l ino e lo pos iz iona su l p iano d i lavoro7. appoggia sul campo steri le tutto i l materiale contenuto nel settì . prende i l disinfettante dal la confezione e imbibisce i batuffol i e le garze9. p rende con una p inza iba tu f fo l ie d is in f -c t ta igen i ta l ies te rn i10 . copre s te r i lmente i l meato ure t ra le1 1. sfì la i guanti monouso c l i getta nel contenitore porta-r i f iut i12 . indossa s te r i lmente i l 2 'pa io d i guant i13. prende i l tel ino fenestrato e lo posiziona, con l 'apertura verso l 'addome, attorno ai genital i del la persona

2' infermiere' l 4. apre steri lmente l ' involucro del catete're scelto e lo porge al

. l " infermiere15. apre s te r i lmentc la sacca d i racco l ta e la porge a l l . in fe rmiere

f infermiere16. raccorda i l ca te te re a l la sacca d i racco l ta17. gonf ia i l pa l lonc ino per va lu ta rne ia tenuta , ind i lo sgonf ia' I B. Iubri f ica la punta dcl c.atetcre. l 9. prendc la 2' ' pinza del set e Ia passa al 2' infermiere

2" inÍermiere20. r imuove i l batuffolo o la garza lasciata sul mcato uretrale

l ' in[ermiere2 .1 . ìn t roduce i l ca te te re f ino a quando de f lu isce l 'u r ina22. p rende. la s i r inga con so luz ioned i acqua b id is t i l l a ta e gonf ia i l pa l lonc ino d i . tncoragg io23. retrac derl icatamente i l catetere f ino a quando avverte una certa resistenza24. sf i la i guanti e l i getta nel contenitore porta-r i f iut i2-5. aggancia la sacca al supporto e questo al letto26. f iss.t i l catetcre con cerotto anal lergico nel la parte interna del la coscia

VALUTAZIONE E A

146

ee

€eee6ee

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Page 160: tecniche infermieristiche

seSu rk)

3.

Conoscenza del la proc.eduraSicurezza ne l l ' esecuz ioneAbì l ì tà ne l l ' esccuz ioneAtteggiamento verso la persona

VALUTAZIONE

Assicurare I'eliminazione urinaria e intestinale

VALUTAZIONE GLOBATE DELTA PERFORMANCT

ooeo

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o{ F r N O A 2 o l

o(UN o OPPURE Pr i l D t 2 o )(NESSU N

OOO = OTTIMOOEO = QUASISUFFIC IENTE

e6 o F l N o A l e )

VALUTAZIONE DELO O e = B U O N O

e 9 6 / 9 6 O =

PROCEDIMENTO TECNICO:eOO = D ISCRETO e ee = SUFFIC IENTE

INSUFFIC IENTE eOO = CRAVEMENTE INSUFFIC IENTI

FIRMA DELL 'OSSERVATORE

FIRN4A DELLO STUDENTE DATA

VATUTAZIONE GLOBALE (ATTI Dl SUPPORTO + PROCEDIMENTO TECNTCO):

F IRMA DELL 'OSSERVATORE

FIRMA DELLO STUDENTE DATA

147

Page 161: tecniche infermieristiche

-f' |

(

. Ind icare le p r inc ipa l i var iab i l i r i conduc ib i l i a i quat_tro concett i fondamental i del la Discipl ina infermie-r ist ica ut i l i per raccogl iere i dat i sul bisogno di al i_mentazione e idratazione.

. Elencare gl i Att i t rat tat i in questo capitolo per assi-curare l 'a l imentazione e l ' idratazione.

. R ispondere a l b isogno d i a l imentaz ione e id ra ta -z i o n e d e l l a p e r s o n a c o n i p r o c e d i m e n t i t e c n i c idescr i t t i in questo capìtolo.

Page 162: tecniche infermieristiche

( ) ()Íelli 5., Mttrxkfuryia inierntieristi-ca aqtlic,tt.t, Masson, Mil.rno, I ()()/.

Assicurare I'alimentazione e I'idratazione

Premessa

ln questo capitolo, delle procedure previste dal Modello nelle extra t'ínalirà,èstato innanzitutto trattato l'atto Rilevare peso elo alfezza, sia perché questidue dati risultano essere fia quell i che I ' infèrmiere ri leva all ' inizio della rela-zione con la persona, sia perché -eli altri procedimenti tecnici compresi inquesto gruppo (ertra .f inalitd) sono stati oggetto di trattazione nell 'ult imoparagrafo del capitolo, sotto la voce Monitorare il hilancio idrico. Non si leg-gerà qui di nronitoraggio dell 'apporto alime ntdre. in quanto i contenuti adesso attinenti sono contemplati fra quell i dei procedimenti tecnici relativi allea l t rc f rnal i tà d i questa prestaz i ( )ne.I tre atti dell'azione AlimenÍare e idratare per t'ia cnterala e artifi(iale (slsti-111l") sono stati descritt i in modo completo, vista la loro sempre maggiorediffusione nelle realtà operative. Dell 'azione Alimentare c idraÍare pcr t iaenterule noturule (t'ompensare) è stato spiegato il solo atfo Imhot'r'ure, sraperché Alinrentare il neonaÍo ton il hiheroil viene afîrontato in un altro testodella Collana ('), sia perché è stato descritto insieme al procedimento tecnicoOffrire da bere.Detla l lnalitìt sostenere, in particolare dell 'azione Fayorire I 'assun:ione dialinrenÍi elo bevandc (tlieta liheru), è stalo trattato solo I'atto infèrmieristicoFornire i nornruli nte::i che consentono tli porture il cibo e le bet,unde ullobocca elo qualli che (onsenÍono di nangiare e het'e sanza shayare, in quantogli altri vengono enunciati nel testo già citato o in altri capitoli di questo stes-so volume (ad es., vedi i l cap. 4 per quanto riguarda la rimozione e i l ptlsizio-namento delle protesi dentarie). Dell 'azione IsÍruire la persona sullc moda-lità per montenere l 'alimentazione e l ' iclratazione (.quidtLre) si è scelto dispicgare la procedura dell'atto Insegnure i t'omportantenti per.fctvorire un'ali-ntetrttt:ione e idrafazione etluilihrala, riconducendo ad esso icontenuti deglialtri atti di questa finalità. Sempre a questi concetti si puìt ricorrere, unita-l 'nente a qucll i esposti nella raccolta clati sul bisogno, per eseguire tutte le pro-ccdure previste nella fìnalità indiri;:ure.

Raccolta dati sul bisogno di alimentazione e idratazione

E possibile identifìcare la presenza del bisogno di assistenza inf'ermieristicadi alirnentazione e idratazione attraverso una precisa raccolta dati che fac-cia riferimento alle sue dimensioni biofisiologica, psicologica e sociocultu-rale. A tal f ine è necessario considerare in quale stadio evolutivo si trova lapersona: nel neonato, e in grado minore nel bambino, una parte importantedel tempo è dedicata alla soddisfazione di questo bisogno, poiché i pasti, rnqueste fàsce d'età, si ripetono più volte nel corso della giornata. Nella per-sor.ra adulta, in cui si è concluso i l periodo della crescita, i l fabbisogno ali-mentare diminuisce ed è più strettamente connesso con variabil i quali i lsesso e le situazioni f isiologiche connesse (gravidanza e allattamento); lacorporatura (altezza, massa muscolare); I 'att ività lavorativa e quella sporti-va. La ridotta attività fìsica generalmente connessa con I 'avanzare dell 'età ascguito del carnbiamento dello sti le di vita (pensionamento) e delle più fre-quenti l imitazioni nel movimento, può incidere sul cambiamento del regi-me alimentare e sulla possibil i tà dell 'anziano di procurarsi e prepararsi ipast i : eg l i r ischia d i assumere una d ieta carente dei pr inc ip i nutr i t iv i essen-

r50

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Page 163: tecniche infermieristiche

ò , èestiela-i i nimoleg-i a dalle

tsti-iorevia

, Siaestonico

'e di;ticoallaantoSTCS-'z,io-

oda-:o diI ali-leglinita-pro-

Assicurare I'alimentazione e l'idratazione

ziali. Altre variabil i da non sottovalutare sono rappresentate dalla situazio-ne del cavo orale (compresa la presenza di protesi) e da problemi comc laperdita del gusto.La raccol ta dat i prosegue su var iabi l i r iconducib i l i a l le d imensioni ps ico-logica e socioculturale della persona. Esse sono rappresentate dalla cclncli-z ione psicoemot iva (ecci taz ione, depressione e ansia possono inc idere sull ivello dell 'appetito). Le abitudini personali (numero dei pasti quoricliani,orario di assunzione, preferenze alimentari, ivi comprese le bevande) sonoabi tualmente connesse s ia con idet tami del la re l ig ione pro lèssata, s ia conI'ambiente fisico e socioculturale. I momenti, le modalità e lc persone conle qual i v iene assunto i l c ibo, i l modo in cui v ienc preparato e presentatosono mani festaz ioni del la d ivers i tà che queste var iabi l i assumono nci var iambienti e culture.La raccolta dati, infrne, deve prevedere un'indagine sulla presenza di altera-zioni organiche dell'apparato digerente anche connesse a intolleranze alimen-tari. I dati raccolti su questo bisogno possono guidare I'inf-ermiere nella pre-parazione personalizzata ad eventuali trattamenti diagnostico-terapeutici eaiutare la persona nel l 'adat tamento a r i tmi c modal i t i d i assunzione dei pasr ispesso diversi da quell i abituali. come frequentemente avviene durantc i l r ico-vero ospedaliero.

L elaborazione di tutti i dati raccolti consente all'infermiere di individua-re l 'eventuale presenza del bisogno di assistenza infermieristica di ali-mentazione e idratazione e a che livello del c'ontinum autonomia-dipen-denzala persona si colloca in quel momento.

tecnico (extra finalità)

0biettivi didattici

l .Definire che cosa si intende per ri levare peso elo olta::u.2. Elencare gli scopi e le indicazioni di questo proceclimento.3. Indicare tutto i l materiale necessario per ri levare i l peso el'ah,ez.za di una

persona.4.Descrivere la sequenza delle lasi di ri levazione del peso e dell 'altezza.5.Rilevare i l peso e l 'alfezza di una persona in riferimento al l ivello cli auto-

nomia/dipendenza.

Definizione e scopo

Perrilevare peso elo alÍezza si intende misurare i l peso e l 'altezza di unapersona. La ri levazione di questi e altri parametri antropometrici trova lasua indicazione pr inc ipale nel la valutaz ione del lo s tato nutr iz ionale del lapersona. L'accertamento del peso, inoltre, è indicato per i l monitoraggirr

1 5 1

Procedimento

W.sticafac-dtu-ya lalanteti, inper-r ali-ali ilr); lanrti-età aI fre-regi-rsi igsen-

Page 164: tecniche infermieristiche

Tip i d i b i lance.

(') Ceneralmente viene chiesto alla per-sona di togliere le scarpe.

Assi cu rare I' al i mentaz ione e I, i d rataz io ne

del bilancio idrico in alcune situazioni f isiologiche quali la gravidanza ein presenza d i pato logie del l 'apparato ur inar io, card iovasóolare e delmetabolismo.

Conoscenz e finalizzate alla tecnica

Per la ri levazione di questi parametri esistono in commercio diversr t ipidi strumenti sia meccanici che elettronici. per quanto riguarda il peso, aseconda della situazione, possono essere utrlizzaf.e le comuni bilance tra-dizionali per la posizione eretta, bilance con sedile. letti-bilancia e bilan-cia con sollevatore (Fig. 7.1). Nelle bilance meccaniche (tradizionali) ènecessario verif icare sempre la coincidenza della lancetta indicatrice delpeso con lo zero prima di ogni pesata per evitare di ottenere dati scorretti.A garanzia di una precisa rilevazione del peso è opportuno tenere presentii seguenti accorgimenti: utrl izzare sempre la steisa bilancia, pèsare lapersona sempre alla stessa ora e con gli stessi indumenti, far urinare lapersona pr ima d i pesar la ( la vescica p iena modi f ica la r i levazione delpeso).Per rilevare I'altezza si utilizzano metri a parete predisposti con pedaned'appoggio ed asta ad angolo retto.

Atti di supporto

Lavaggio sociale delle maniPreparare il materiale: bilancia/metro a pareteIdentifi care I'assistitoFornire alla persona alcune informazioni generali relative all'atto infer-mieristicoIsolare e sistemare la personaRiordinare la camera e il materiale

Procedura per Ia rilevazione del peso' Sbloccare la bilancia (bilancia tradizionale) o accenderla (bilancia elettro-

nica).' Controllare l'azzeramento della bilancia se provvista del dispositivo che lo

perrnette.. Posizionare la persona sulla bilancia (r).. Leggere il peso rilevato.. Registrare il dato sulla documentazione infermieristica.

Procedura per la rilevazione dell,altezza' Posizionare la persona senza scarpe sulla base di appoggio con la schiena

contro la parete.. Appoggiare I'asta sulla sommità del capo.. Leggere I'altezza.. Registrare il dato sulla documentazione infermieristica.

152

Page 165: tecniche infermieristiche

tnza ee del

'sl t lprreso, ace tra-bilan-nali) èce delrrretti.resenti;are larare lane del

pedane

l infer-

elettro-

r che lo

schiena

Assicurare l'alimentazione e I'idratazione

Procedimento tecnico 6inalità: Sostituire)

Obiettivi didattici

l. Definire che cosa si intende per introdurre il sondino nasogastricct.2. Elencare tutti gli scopi di tale atto infermieristico.3. Riconoscere i 4 tipi di sondino nasogastrico (SNG).4. Predisporre tutto i l materiale occorrente per posizionare/rimuovere un

SNG.5. Descrivere tutte le fasi relative alla procedura di inserzione/rimozione del

SNG.6. Introdurre i l sondino nasogastrico a una persona coscienle.

Definizione e scopo

Per introdurre i l sondinu nasueastrico si intende inserire una sonda nellostomaco attraverso la via orofaringea, nasofaringea, oppure mediante inci-sione chirurgica (gastrostomia) della parete addominale. Gli scopi princi-pali sono:

- decomprimere lo stomaco rimuovendo liquidi o gas;- comprimere l 'esofago e lo slomaco in caso di emorragie conseguenti a rot-

tura di varici esofagee e/o gastriche;- somministrare cibo e l iquidi quando la loro introduzione per via orale

risulta insuffi ciente o impossibile;- eseguire esami sul contenuto gastrico a scopo diagnostico;- rimuovere dallo stomaco sostanze dannose o letali mediante sastrolusi.

Conoscenze finalizzate alla tecnica

La scelta del tipo di sondino usato dipende dallo scopo della sua introduzionenel canale digerente. Essi si differenziano per composizione (gomma, poliu-retano o silicone), lunghezza (da 90 cm a 3 m), diametro (6-18 Fr) e modalitàd'impiego. I più comunemente usati sono: il sondino di Levin, il sondino diSalem, if sondino NutriJle.r@ e quello di Sengstaken-Blakemore.Ilsondino di Levin (Fie.1.2) ha un lume (') singolo (da 14 a l8 Fr), esisre incommercio in plastica o in gomma e viene utllizzafo negli adulti a scopodecompressivo, alimentare e diagnostico.Il sondino di Salem (Fig. 7.3) è in plastica, radiopaco, e presenta un doppiolume. Il più grande serve per drenare il materiale gastrico; il più piccolo puòessere utilizzato per mantenere una pressione non superiore ai 25 mmHg (')se il sondino è in aspirazione o. se prescritto. per introdune un liquido di ini-gazlone.Il sondino Nutrif lex@ (Fig. 7.a), indicato esclusivamente per la nutrizioneenterale, è fomito di un puntale in mercurio utile per favorire il suo posizio-namento.Il sondino di Sengstaken-Blakemore (Fig. 7.5), impiegato in caso di emorra-gie per rottura di varici esofagee, presenta tre lumi o vie, due dei quali muniti

153

(') Con il termine /ume o yra si intendcqui l' interno cavo di un tubo, catelere osonda.

( ' ) Superando ta le vakrre s i possonoprodurre microlesioni capi l lar i .

Page 166: tecniche infermieristiche

Sonc i ino d i Lev in n ronov i i r

S o n d i n o c l i S a l e m .

Soncfino Nutr i f lcx@.

Sond i nocl i Scngstaken-B lakenrore

7.4

Assicurare I'alimentazione e I'idratazione

7.3

di palloncino. Un lume raggiunge lo stomaco e ha lo scopo di drename il con-tcnuto; i l seconclo serve per introdurre aria allo scopo di -qonliare i l palloncinoa livcllo del carclias e di ottenere i l suo ancoraggio a l ivcllo gastrico; i l terzoserve per gonlìare i l palloncino esofageo.

Atti di supporto

Lavaggio sociale delle rnaniPreparare i l materiale:

- guanti in lattice monouso;- sondino nasogastrico;

154

7.5

Page 167: tecniche infermieristiche

I con-,ncinoteÍzo

Assicurare I'alimentazione e I'idratazione

- cerotto ipoallergenico;- pinza autostatica;- telino, garze, arcella;- abbassalingua e fonte luminosa (pila);- bicchiere con acqua;- schizzettone;- sacchetto di raccolta;- fonendoscopio;- cartina tornasole;- lubrificante;- conteni tore per r i f iu t i :- occorrente per I ' igiene del naso.

Identif lcare I 'assistitoFornire alla persona alcune infbrmazioni generali relative all 'atto infèr-mieristicoIsolare e sistemare la personaRiordinare la camera e i l materiale

Procedura. Posizionare la persona in decubito semiseduto con testa iperestesa.. Controllare la pervietà delle narici.. Eventualmente eseguire I ' igiene del naso (vedi i l cap. 4).. Indossare i guanti.. Misurare la lunghezza del sondino dal lobo dell 'orecchio alla punta del

naso e dalla punta del naso sino al processo xifoideo dello stemo.

Ciò consente di determinare con esatfezza la pafe di sondino da intro-dune nello stomaco.

Segnare sul sondino il punto con un cerotto.Lubrif lcare per circa l0 cm il sondino.Inserire i l sondino attraverso la narice scelta verso(F ig .7 .6 ) .

Quando il sondino raggiunge l 'orofaringe, invitare lasorso d'acqua.

il fondo della gola

persona a bere un

La deglutizione favorisce la progressione del sondino oltre I'orofaringe.

Proseguire nell ' introduzione del sondino nell 'esofàgo.Far avanzare nell'esofago il sondino mentre la persona deglutisce.Controllare I 'esatta posizione del sondino in uno dei modi seguenti:- aspirare con lo schizzettone del succo gastrico;- ver i f icare con la car t ina tomasole i l pH del succo gastr ico aspi rato:- iniettare rapidamente con lo schizzettone circa 40-50 ml di aria ed

appîezzare contemporaneamente i l rumore che essa produce arrivan-do nello stomaco, ponendo il fonendoscopio o la mano in regioneepigastrica.

155

Tecn ica d i inser in rcn tode l sond ino nasogast r i r :o

Page 168: tecniche infermieristiche

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6Il

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Modal i tà con cu i v iene f i ssa toi I sondino nasogastr ico.

(') E un tratto del sondino esîerno (puntadel nasospallal fissato in modo tale dapcrmetterc alla persona movimenti delcapo, evitandone lo spostamento.

Assicurare l'alimentazione e l'idratazione

Fissare il sondino al naso o alla fronte con il cerotto ipoallergenico (Fig. 7.7).collegare i l sondino al sacchetto di raccolta ed eseguire I 'ansa di sicurez-za (s\.

Atti di supporto

Lavaggio sociale delle maniPreparare il materiale:

- guanti in lattice monouso;- pinza autostatica;- telino, garze, arcella;- schizzettone:- etere;- conteni tore per r i f ìu t i :- occorrente per I ' igiene del naso.

Identif i care I ' assistitoFornire alla persona alcune informazioni generali relative al|atto infer-mieristicoIsolare e sistemare la personaRiordinare la camera e i l materiale

Procedura. Far assumere alla persona la posizione semiseduta.. Pinzare i l sondino.. Indossare i guanti.. Sraccordare il sondino dal sacchetto di raccolta.. Invitare la persona a fàre una profonda inspirazione.. Mentre la persona espira, estrarre i l sondino con movimento continuo.. Rimuovere i residui di colla con etere o esano.. Eseguire I ' igiene del naso (vedi i l cap.4).

Procedimento tecnico (finalità: Sostituire)

Obiettivi didattici

l. Definire che cosa si intende per somministrare alimenti e/o liquidi trumitesondino.

2. Indicare tutti gli scopi della nutrizione enterale.3. Elencare tutte le vie attraverso le quali è possibile alimentare e idratare

una persona tramite sondino.4. Descrivere almeno due modalità di somministrazione clella nutrizione

enterale.

156

Page 169: tecniche infermieristiche

).ez-

fer-

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xI

T Assicurare I'alimentazione e I'idratazione

5. Predisporre tutto il materiale per effettuare I'alimentazione e I'idratazionetramite sondino.

6. Descrivere le fasi che caratterizzano la proceduradella nutrizione enterale mediante sondino.

7. Eseguire la somministrazione di alimenti e/o liquidi

di somministrazione

tramite sondino.

Definizione e scopo

Per somministrare alimenti e/o liquidi tramite sondino o nutrizione ente-rale o alimentazione artificiale si intende I'atto di provvedere all'introdu-zione nell 'apparato gastrointestinale di tutti i princìpi nutrit ivi tramiresonda.Lo scopo è quello di garantire, in relazione al fabbisogno calorico giornalie-ro individuale, I'introduzione di substrati glucidici, proteici, lipidici, vitami-nici e minerali, alle persone che non possono alimentarsi per disturbi dellamasticazione, della deglutizione o del transito gastrointestinale. Altre indi-cazioni sono la preparazione ad interventi chirurgici e il tentativo di com-p€nsare le carenze nutritive delle persone con disturbi alimentari (anoressianervosa).

Conoscenze frnalizzate alla tecnica

Questo tipo di nutrizione artif iciale è considerato comunque fisiologico,poiché utilizza il tratto gastroenterico; è controindicata nelle persone conocclusione intestinale o nelle persone con un tratto di intestino tenue funzio-nante inferiore ad un metro.k sonde più utilizzate sono quelle in silicone e in eritroteno, in quanto piùtollerate anche per lunghi periodi di tempo. Sono di piccolo diametro, tra i 6e gli 8 Fr, e di varia lunghezza, tra gli 80 e i 120 cm (vedi 1l par. 7 .2).La nutrizione enterale può essere effettuata attraverso la via nasogastrica/digiunale, la via gastrostomica e la via digiunostomica.La via nasogastrica/digiunale consiste nel posizionamento per via nasale diun sondino nello stomaco o nel digiuno ed è indicata nei casi in cui il trattogastroenterico è integro da un punto di vista anatomo-funzionale (ad esem-pio, nelle patologie tumorali del cavo orofaringeo). In alcuni casi particolari,è possibile intervenire creando una faringostomia dalla quale inserire lasonda.La via gastrostomica e la via digiunostomica utllizzano le funzioni di tuttoI'intestino tenue e del colon e sono indicate per le patologie delle prime viedigerenti. Viene generalmente scelta la gastrostomia in caso di stenosi serra-te dell'esofago; la digiunostomia viene applicata nelle patologie che impe-gnano lo stomaco, il duodeno e gli organi annessi all'apparato digestivo (viebiliari e pancreas).Uno degli aspetti fondamentali nella nutrizione enterale è rappresentatodalla scelta del tipo di dieta da somministrare. La vasta gamma delle formu-le oggi disponibili permette di modulare il trattamento nutrizionale alle esi-genze quali-quantitative della persona e della sua patologia.A seconda degli elementi che le compongono, le diete si suddividono innaturali, parzialmente idrolizzate, semi-elementari ed elementari.

157

Page 170: tecniche infermieristiche

Sacca da nu t r i z ione

Assicurare I'alimentazione e l'idratazione

Le diete naturali, preparate artigianalmente, derivano dalla miscelazionedi alimenti in commercio quali biscotti, formaggini, omogeneizzati e/oaltri alimenti normalmente assunti dalla persona, opportunamente frullatie d i l u i t i .Le diete parzialmente idrolizzate hanno come caratteristica principale lapredigestione della parte proteica, che viene convertita in oligopeptidi;sono consigliate soprattutto in assenza della funzione digestiva a l ivellogastrico e duodenale, dove ha luogo la scissione di circa 11 507o delle pro-teine.Le diete semi-elementari, la cui composizione è calcolata chimicamente,impiegano acidi grassi selezionati, glucidi a bassa attività osmotica e protei-ne specifiche.Le diete elementari contengono i princìpi nutritivi nello stesso stato in cuivengono assorbiti da parte dell ' intestino: aminoacidi, oligopeptidi e zucche-ri semplici (fruttosio e destrosio), acidi grassi essenziali; ad eccezione diquesti ult imi, i l ipidi possono anche mancare. In base ai componenti delladieta, I'infermiere effettuerà le diluizioni con acqua bidistillata o con acquanatura le in bot t ig l ia .La somminist raz ione del le miscele nutr i t ive può avvenire secondo duemodalità: nutrizione ciclica o intermittente e continua.La nutriz.ione ciclica o intermittente è carattertzzaLa daÌla somministra-zione di una piccola quantità di nutrienti (da 200 a 500 ml) nell 'arco diun periodo di tempo limitato (circa 30 min) usando uno schizzettone o unserbatoio erogatore. Tale procedimento viene ripetuto in tempi diversinel l 'arco del la g iornata s ino a quando non s i è somminist rata I ' in teraquantità prevista.La nutriz.ione continua ha una durata che varia dalle l6 alle 24 ore e vieneeffettuata mediante l'utilizzo di pompe peristaltiche, in quanto la sommini-strazione del nutriente è molto più lenta rispetto alla nutrizione intermitten-te. La nutrizione continua è spesso il procedimento di elezione per la nutri-zione digiunostomica.

Atti di supporto

Lavaggio sociale delle maniPreparare il materiale:

- guanti monouso;- prnza autostatica;- dispositivo per la chiusura del sondino;- telino, garze, arcella;- schizzettone:- miscela nutrit iva,- sacca da nutrizione (Fig. 7.8);- acqua.

Identifi care I' assistitoFornire alla persona alcune informazioni generali relative all'atto infer-mieristicoIsolare e sistemare la personaRiordinare la camera e il materiale

158

Page 171: tecniche infermieristiche

: lazione:zati elor frullati

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amente,: protei-

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o infer-

Assicurare I'alimentazione e l'idratazione

Procedura. Far assumere alla persona la posizione semiseduta.. Posizionare il contenitore con il preparato per la nutrizione ad un'altezza di

circa 50 cm dal piano del letto.. Aspirare il contenuto gastrico per valutare la quantità dell'eventuale ristagno.

Se il ristagno è superiore a 100 ml non si effettua la somministrazione,che viene generalmente ripresa quando il residuo è almeno inferiore a 50ml.

. Rimettere i l residuo aspirato nello stomaco per evitare uno squil ibrioidrolettrolitico.

. Raccordare al sondino la camicia dello schizzettone.

. Riempire lo schizzettone con la preparazione (se si usa la sacca da nutri-zione, regolare la velocità di gocciolamento in modo da infondere la solu-zione in 30 minuti).

. Somministrare lentamente il preparato alimentare. Per evitare I'ingressodi aria, chiudere con la pinza autostatica il sondino prima che lo schizzet-tone si svuoti completamente.

. Terminata la somministrazione del preparato, introdurre dell'acqua (circa50 ml) per lavare i l sondino.

. Chiudere il sondino.

. Mantenere la persona in posizione semiseduta per almeno 30 minuti perfavorire lo svuotamento sastrico.

Procedimento tecnico (finalità: Compensare)

Obiettivi didattici

1. Definire che cosa si intende per imboccare.2.Elencare gli scopi e le indicazioni di questo procedimento.3. Indicare tutto il materiale necessario per imboccare Ia persona.4. Descrivere la sequenza delle fasi della procedura.5. Imboccare la persona senza provocare inalazione.

Defînizione e scopi

Per imboccare si intende aiutare le persone con diffrcoltà motorie e/o visivead introdurre cibo e bevande nella bocca.

Conoscenze finalizzate alla tecnica

Nella pratica quotidiana esistono situazioni assistenziali in cui la personanon è in grado di alimentarsi autonomamente e necessita di un aiuto peressere imboccata, ad esempio in presenza di astenia o di limitazioni sia fisi-che che visive. È buona norma rispettare le preferenze e I'ordine del cibo

159

Page 172: tecniche infermieristiche

(") Vedi paragrafo successivo.

(') N.B. Per la traftazione dei seguentiprocediment i tecnic i , vedi Orte l l i S. ,Op. cit.: alimentare il neonato con ìlbiberon (compensare), preparare unbiberon di latte artificiale (sostenere),insegnare Ie modalità per lo svezza-mento del hambino e insegnare lemodalità di allattamento al seno e/ocon il biberon (guidare).

Assicurare l'alimentazione e I'idratazione

che la persona richiede altemando alimenti e bevande e avendo cura di man-tenere il cibo caldo per tutta la durata della somministrazione. In alcuni casi(persone con problemi di deglutizione) è preferibile I'uso di un cucchiaioriempito per circa un terzo, al fine di ridune al minimo le probabilità di ina-lazione. Per aiutare i non vedenti alocalizzare gli alimenti sul vassoio e sulpiatto si può fare riferimento alla disposizione delle ore sul quadrante del-I 'orologio.In base alle caratteristiche della stanza di degenza, alla presenza di sala dapranzo e alle condizioni della persona è possibile scegliere fra diverso mate-riale a disposizione. Ad esempio, se la persona non si alza per il pasto puòessere fornito un vassoio con supporto appoggiabile al letto. Esistono, inol-tre, tavolini con fusto e piano regolabili muniti di rotelle e comodini con ilpiano superiore ruotabile e regolabile in altezza.

Atti di supporto

Lavaggio sociale delle maniPreparare il materiale:

- vassoio con il cibo;- posate;- bicchiere, cannuccia;- tovagliolo.

In base al livello di autonomia./dipendenza della persona possono essereforniti accessori quali bicchieri, posate e piatti particolari per facilitareI'assunzione di alimenti (u).

Identificare I' assistitoFornire alla persona alcune informazioni generali relative all'atto infer-mieristicoPreparare la persona e I'ambienteRiordinare la camera e il materiale

Procedura (')

. Far assumere alla persona la posizione seduta.

. Porre il vassoio sul tavolino e posizionarlo in modo che la persona possavedere il cibo.

. Imboccare la persona tenendo presenti i criteri seguenti:- lasciare il tempo necessario per masticare bene;- porgere il boccone successivo dopo aver verificato I'avvenuta degluti-

zione;- alternare solidi e liquidi;- chiedere alla persona quali alimenti preferisce assumere di volta in

volta.. Registrare qualità e quantità degli alimenti assunti dalla persona sulla

documentazione infermieristica.

r60

Page 173: tecniche infermieristiche

essererilitare

di man-:uni casitcchiaioi di ina-rio e sulnte del-

sala daio mate-sto puòto, inol-ù con il

o infer-

n possa

degluti-

volta in

ra sulla

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Assicurare l'alimentazione e I'idratazione

Procedimento tecnico ffi nalità: Sostenere)

Obiettivi didattici

1. Elencare gli ausili più frequentemente utllízzati da persone non completa-mente autonome per portare il cibo alla bocca.

2. Descrivere sommariamente gli ausili che queste persone possono uÍllizza-re per portare il cibo alla bocca.

3. U tilizzare correttamente questi ausili.4. Istruire la persona all 'uso di questi ausil i.5. Fornire i mezzi più idonei per mangiare e bere a una persona in base al

suo livello di autonomia-dioendenza.

Definizione e scopo

Questo procedimento tecnico ha lo scopo di individuare ausili/presìdi/stru-menti che consentono alla persona di alimentarsi in modo autonomo.

Conoscenze finalizzate alla tecnica

In presenza di persone con difficoltà anche temporanee ad alimentarsi con lestoviglie e ìe posate di uso comune è possibile ricorrere a particolari oggettiprogettati allo scopo di ovviare a tali limitazioni. E possibile classihcare que-sti ausili necessari per I'alimentazione (posate, piatti e bicchieri) in base allaforma, al materiale e alle modalità d'impiego.L impugnatura di questi ausili può essere anatomica, modellabile o universa-le. Le impugnature anatomiche, costruite con materiale plastico non deforma-bile, presentano già un profilo preformato basato sull'anatomia della mano;quelle modellabili danno la possibilità, grazie alle caratteristiche del materia-le, di essere modificate rispetto alle esigenze della persona. Le impugnatureuniversali, invece, permettono di fissare non solo le posate ma anche altriausili, quali ad esempio pennelli e spazzolini, senza richiedere la capacità diprensione da parte della persona (ad es., utilizzando cinturini con bottoni ovelcro). Le posate, inoltre, possono essere curve per facilitare I'avvicinamen-to di queste alla bocca o per raccogliere e tagliare meglio i cibi. Oltre ai bic-chieri tradizionali esistono bicchieri "antirovesciamento" muniti di coperchio,normafmente tllizzati per i bambini.

Atti di supporto

Lavaggio sociale delle maniPreparare il materiale:

- posate e stoviglie adatte a sopperire al deficit della persona;- tovagliolo.

161

Page 174: tecniche infermieristiche

Assicurare l'alimentazione e I'idratazione

Identifi care I'assistitr_rFornire alla persona alcune infbrmazioni generali relative all 'atto infer-mieristicoRiordinare la camera e il materiale

Procedura

. Aiutare la persona ad assumere la posizione secluta.

. Fornire le stoviglie e le posate precedentemente scelte.

. Spiegare le modalità diutl l izzo diquesti ausil i.

. Istruire la persona all 'uso degli ausil i.' Rimanere accanto alla persona o osservarla frequentemente per verifìcare

I'avvenuta comprensione di quanto comunicato.

Procedimento tecnico (finalità: Guidare)

Obiettivi

f . Definire che cosa si intende per insegnare i comportamenti per.fttvorireuna alimentazictne e id rataz.ione e (t ui lib rata.

2. Spiegare i l significato di alimentazione e idratazione equil ibrata.3. Elencare tutte le variabil i che condizionano il fabbisogno nutrizionale i lel-

I' individuo secondo quanto trattato.4. Per ciascuna variabile individuata, formulare almeno un esempio.5.Indicare le funzioni proprie di ciascun principio nutrit ivo tproteine, l ipidi

e glucidi).6. Insegnare a una persona i comportamenti per favorire un'alimentazione e

un' idratazione equilibrate.7. Dopo aver fornito alla persona un elenco di alimenti, chiederle di indivi-

duare quell i a più ricco contenuto di protidi, l ipidi e glucidi.

Definizione

Per insegnare i comportamenti per Javorire una alimentazione e iclrtttazkneequilibrata si intende fornire alla persona le conoscenze utili per sceglieregli alimenti costitutivi di una dieta completa in relazione allo sti le di vitadella persona e all 'ambiente in cui vive.

Conoscenz e finalizzate alla tecnica

L'alimentazione e l ' idratazione consentono all ' individuo I ' introduzrone clitutti i princìpi nutrit ivi (protidi, glucidi, l ipidi, vitamine e sali minerali) edell 'acqua necessari sia alla crescita e allo sviluppo dell 'organismo sia perottenere l 'energia utl l izzata nei processi metabolici. L'aiimentazionè èequil ibrata quando l 'assunzione di questi princìpi in termini quali-quantita-

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Page 175: tecniche infermieristiche

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Assicurare l'alimenlazione e l'idratazione

t iv i è equamente d is t r ibu i ta dal punto d i v is ta calor ico in re laz ione a ldispendio energetico. I bisogni nutrizionali differiscono da individuo aindividuo e si modificano in relazione all'età. Nelle primissime fasi dellavita, quando la crescita è più rapida, I'attività metabolica dell'organismo èmaggiore; ad eccezione di un temporaneo aumento nella pubertà, diminuiscesensibilmente nell'età adulta.A parità di dimensioni corporee, in soggetti adulti della stessa età e del mede-simo sesso, l'attività fisica lavorativa ed extralavorativa è il principio determi-nante delle diffèrenze del dispendio energetico globale giomaliero; anche seesso dipende dal grado di impegno fisico richiesto, va tuttavia sottolineatoche molte attività che risultano "stancanti" non sono in realtà energeticamentedispendiose.I lipidi e i glucidi sono le principali fonti energetiche. I primi fomiscono 9Kcal/g, contribuendo per ll 20-30o/o al fabbisogno calorico totale; i secondiproducono 4 Kcallg fbmendone 1l 60-100/o. Solo il l2o/o circa delle calorietotali proviene dalle proteine, che apportano circa 4 Kcallg; I'alcol fomisceall'organismo 7 Kcallg.La funzione dei glucidi è quella di lbmire energia; essi sono contenuti quasiesclusivamente negli alimenti di origine vegetale (cereali, legumi, verdure,frutta, ortaggi, zucchero e dolciumi). Il latte, che contiene lattosio, è I'unicafonte di glucidi di origine animale.I lipidi, oltre a rappresentare, come già detto, un'importante fonte energetica(trigliceridi), sono fondamentali per garantire I'assorbimento delle vitamineliposolubili (A, D, E, K) e per favorire i processi di formazione delle mem-brane cellulari e delle guaine mieliniche (colesterolo). Le fonti alimentari delcolesterolo sono rappresentate dagli alimenti di origine animale e principal-mente dalle frattaglie (cervello, fegato e rognone), oltre che dal tuorlo d'uovo,dai prodotti lattiero-caseari e dalle cami in genere. Per quanto conceme i tri-gliceridi, essi sono contenuti anche nell'olio di oliva e di mais.La funzione primaria delle proteine è quella plastica: infatti, sono impiegatecome elementi strutturali per la formazione di nuove cellule. In misura mino-re rispetto ai lipidi e ai glucidi, vengono scomposte dall'organismo a scopoenergetico. Le fbnti alimentari delle proteine sono rappresentate dai prodottilattiero-caseari, dalle cami, dal pesce, dalle uova e dai legumi.

Per svolgere questo procedimento tecnico è opportuno che l'infermierefavorisca la presenza delle condizioni maggiormente facilitanti la rela-zione con la persona e quindi la comprensione dei contenuti dell'azionedi guida.

Procedura. Informare la persona su quali sono le variabili che possono influenzare il

dispendio energetico.. Spiegare alla persona il significato di una dieta equilibrata in relazione al

suo dispendio energet ico.. Indicare quali sono i princìpi nutritivi che caratterizzano un'alimentazio-

ne equilibrata e la loro distribuzione percentuale.

163

TOnelierevita

3

Page 176: tecniche infermieristiche

Assi c u rare I'ali mentazi on e e I, id ratazi on e

Dire alla persona quali sono le principali funzioni dei glucidi,lipidi, nonché il relativo apporto energetico.Indicare gli alimenti con più ricco conrenuto di glucidi, protidi eIstruire la persona ad elaborare, con I'aiuto di schede diètetiche,equilibrata rispetto al suo fabbisogno energetico.

protidi e

l ip id i .una dieta

Procedimento tecnico (extra fi nalità)

Il monitoraggio del bilancio idrico si attua mediante i seguenti procedimenti:. misurqre le entraÍe per via enterale;. misurere le entruîe per viu parenlerale:. misurare le urine;. pesare lefeci;. quantirtcure il vomiÍo.. cctlcolare /a perspiratio insensibilis.

Obiettivi

l. Definire cosa si intende per monitctrare il bilancio idrico.2. Spiegare i termini "entrate" e "uscite"

e indicare le voci classificabili sottotali termini.

3. Indicare i dati da uttlizzare a compremento del calcolo del bilancio idrico.4. Descrivere uno strumento (scheda) per monitorare il bilancio idrico.5. Descrivere la procedura di calcolo del bilancio idrico.6. Date le entrate e le uscite di una persona nelle 24 ore, calcolarne il bilancio

idrico e valutare se sono presenti alterazioni.

Definizione e scopo

Per monitorare il bilancio idrico si intende controllare a scadenze prefissateche in una persona I'assunzione di l iquidi (entrate) non sia maggiore clellaloro eliminazione (uscite) e viceversa. Con il termine bilancio, iniatti. si indi-ca la ricerca e i l controllo costante di una situazione di equil ibrio clell 'organi-smo fra entrate e uscite.I,o scopo di questo procedimento è queilo di prevenire I'instaurarsi di situa-zioni di squilibrio quali la disidratazione, il sovraccarico circolatorio e I'ede-ma. Esso può essere effettuato dall'infermiere o dalla persona stessa. diDen-dentemente dalle sue condizioni e dal t ipo di bitancio iarico, che è necessariocontrollare.

C onoscenz e finalizzate alla tecnica

L'acqua rappresenta il principale elemento costituente I'organismo umano edè il più importante per la sopravvivenza. Nel nostro corpo-i liquidi sono pre-senti all ' interno delle cellule (l iquidi intracellulari), nei vaii sanguigni enegli spazi f ia le cellule, detti spazi interstiziali ( l iquidi extracellulari). siparfa di disidratazione quando il bilancio idrico è negativo per eccessive per-

164

Page 177: tecniche infermieristiche

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Assicurare I'alimentazione e I'idratazione

Entrate

Liquid i endovenaLiquidi assunti per bocca

Uscite

Ur ineFeciSudorazionePersp i rati o i nsens i b i I i sVomitoEmorragieLiquid i da drenaggi e sonde

dite di liquidi o ridotta introduzione: la persona presenta in questo caso cutesecca, anelastica, mucose aride, sensazione di sete intensa e, nei casi piùgravi, alterazioni del livello di coscienza.Il bilancio è invece positivo quando I' introduzione di l iquidi è maggioredella loro eliminazione. In questo secondo caso si può assistere alla forma-zione di edema (*) e/o a fenomeni di sovraccarico circolatorio (ad es., innal-zamento della pressione arteriosa).Al fine di prevenire I'instaurarsi di tali situazioni, I'infermiere deve effettua-re una accurata misurazione delle entrate e delle uscite dei liquidi.Con if termine entrate si indica la quantità complessiva di liquidi che nell'u-nità di tempo - in genere nelle 24 ore - la persona assume per via enterale eparenterale (per la definizione di tali termini, vedi il cap. ll, pag. 238).Lavia parenterale comprende i liquidi introdotti per via endovenosa a seguito diterapie o i liquidi prescritti per I'idratazione o ancora per la nutrizione paren-terale. La via enterale comprende le bevande (ad es., acqua, tè, camomilla,latte, succhi di frutta, bibite) e la quota di liquidi presente in alcuni cibi (ades., minestre, pastine, semolino) (Tab. 7.1).E utile, al fine di ottenere un dato il più preciso possibile, conoscere la capa-cità dei recipienti di uso comune, come indicato nella tabella 7.2 (').Con il termine uscite si indica la quantità complessiva di liquidi che nell'u-nità di tempo - in genere nelle 24 ore - vengono eliminati. La persona puòeliminare tali liquidi attraverso le urine, le feci (soprattutto se diarroiche), lasudorazione, la perspiratio insensibilis ('o), il vomito, emorragie di diversaorigine, liquidi da drenaggi, liquidi da sondino nasogastrico (Tab. 7.1)Quando occorre monitorare il bilancio idrico di una.persona devono essereregistrati tutti i liquidi che essa assume ed elimina. E consigliabile che taleregistrazione sia contemporanea al momento in cui questi vengono introdottio eliminati, al fine di ridurre al minimo la possibilità di errori. A tale scopopossono essere utilizzate delle schede di diverso tipo (di cui sono riportati dueesempi) a seconda delle esigenze della persona e del tipo di bilancio (minoreo maggiore analiticità e precisione) che si vuole ottenere.Il bilancio idrico può essere valutato ogni 24 ore (Scheda 7.1) o, se necessa-rio, più frequentemente (Scheda 7.2), come avviene in alcune unità operativequali terapie intensive, unità coronariche, centri trapianti.Un dato frequentemente utllizzafo a conferma dell'esattezza della rilevazionedel bilancio è il peso. Nelle situazioni in cui si evidenziano importanti squili-bri fra entrate ed uscite, è indicato pesare la persona per accertare eventualiincrementi o decrementi.

165

La tabe l la i l l us t ra oua l i e lement idevono essere considerati nelcomputo totale del le entratee de l le usc i te .

Recipiente Capacità

Bicchiere 100-125 mlScodella 200 ml

Recipienti di uso comune eloro approssimativa capacità.

(n) Condizione locale o generalizzata incui i tessuti corporei contengono unaquantità eccessiva di liquido.

(') | recipienti utilizzati per l'idratazionesono ormai di diversa grandezza, formae capacità. Se la situazione della perso-na assistita richiede un bilancio idricodi e levata precis ione, è consig l iabi lemunirsi di un contenitore graduato concui verificare la capacità del bicchiereo della tazza. Essa verrà annotata su unnaslro adesivo da applicare al recipien-te che si utilizza.

("r) Si intende per perspiratio insensibilisla quota di acqua che incessantementee insensib i lmente el iminiamo con lal r a s p i r a z i o n e e l a r e s p i r a z i o n e .Aftraverso la perspiratio insensibilis sie l iminano nel le 24 ore c i rca 500 ml d iacqua per m'di supelicie corporea.

Page 178: tecniche infermieristiche

Assicurare l'alimentazione e I,idratazione

Alla rilevazione di un bilancio positivo dovrebbe corrispondere un aumentoproporzionale del peso, alla rilevazione di un bilancio negativo dovrebbe cor-rispondere un suo proporzionale decremento. In alcune situazioni tale risulta-to non si verifica, ad esempio quando la positività o negatività del bilancio èminima o quando la registrazione delle entrate e delle uscite non è stata preci-sa. Anche la pressione arteriosa aumenta o diminuisce in presenza di marcatisqui l ibr i de l b i lancio idr ico.

Atti di supporto

Lavaggio sociale delle maniPreparare il materiale:guanti monouso;contenitori graduati;bilancia;biro:calcolatrice;scheda in uso per il calcolo del bilancio idrico.Identifi care I' assistitoFornire alla persona alcune informazioni generali relative all'atto infer-mieristico

SCHEDE PER tA RILEVAZIONE DEt BILANCIO IDRICO

Ri levaz ione de l b i lanc io id r ico una vo l ta ne l le 24 ore .

Cognome e nome

tntrate (ml)

Fis io logica

Acqua

Pasti na

Clucosata

Totale: 1700

Data Peso

Ora Uscite (ml)

U r i ne 300

Vomito 100

Ora Osservazioni

500

300

200

200

500

l 3

1 6

i B

l 1

1 3

1 B

2 0

Ur ine

Feci

U r i ne

300

200

300

Totale:1200

+ 17O0 -12OO = + 500: i l b i lancio è posi t ivo per 500 ml

166

Page 179: tecniche infermieristiche

rto)r-tA-r èei-ati

Assicurare l'alimentazione e l'idratazione

Ri levaz ione de l b i lanc io id r ico t re vo l te ne l le 24 ore

Cognome e nome Data Peso

7-14 Endovena

h 9: 500

h 12:700

Entrate (ml)

Via orale

h 8 : 3 0 0

h 1 1 : 2 5 0

Ur ine

h 8: 350

h 12 :200

Totale

550

200

300

Totalemaftino:

1050

Totale

900

200

s00

Totalepomeriggio:

1 600

Totale

500

600

200

Totalenofte:1 300

Totale 24 ore:3950 + 500

= 445O

500

Totale

800

950

Uscite (ml)

Feci Vomito Altro

h 1 0 : 2 0 0

h 9: 300

14-21 Endovena

h 1 6 : 3 0 0

h 20: 500

21-7 Endovena

h 2 2 : 3 O 0

h 24: 150

h 6: 350

Totalemattino:

1750

Totale Urine

3 0 0 h 1 5 : 5 0 0

300

500 h 20 :500

Totalepomeriggio:

't 100

Totale Urine

400 h 22 :500

3 0 0 h 3 : 3 5 0

350 h 6 :200

Totalenotte:1050

Totale 24 ore:3900

Vomito Altro

h 1 8 : 4 0 0

Vomito Altro

Via orale

h 1 7 : 3 0 0

Via orale

h 22: 1OO

h 2 : 1 5 0

Feci

h 1 6 : 2 0 0

Feci

h 2 3 : 2 5 0

Perspi ratio i nsensi bi I is 500 m l/m'500 ml

Bif ancio idrico delle 24 ore: + 3900 - 4450 = - 550

167

Page 180: tecniche infermieristiche

('Ì) ln assenza di indicazioni specifiche,le feci vengono calcolate nel bilancioidrico solo se diarroiche.

Assicurare I'alimentazione e I'idratazione

Occorre ricordare che in alcune situazioni la persona può collaborare amonitorare il proprio bilancio idrico; sarà quindi necessario istruirla sullemodalità di attuazione di tale procedimento, verificando che siano stateben comprese.

Lavaggio sociale delle maniRiordinare il materiale utllizzato. Posizionare sull'apposito sostegno aipiedi del letto o in altra sede concordata la scheda di bilancio per le suc-cessive 24 ore

Procedura

Misurare le entrate per via enteraleMisurare le entrate per via parenterale. Misurare o far misurare alla persona, ogni volta che beve o assume un

liquido con I'alimentazione,la sua quantità e registrarla sull'apposita sche-da indicando I'ora di registrazione (via enterale).

. Registrare al termine di ogni infusione la quantità di liquido infuso sull'ap-posita scheda indicando l'ora di registrazione (via parenterale).

Misurare le urine

Vedi cap. 6, par. 6.5

Pe.sare le feci (")

. Se la persona è autosufficiente, chiederle di non eliminare nel water, met-tendole a disposizione un contenitore (padella o vaso) dove raccogliere lefeci.

. Se la persona non è autosufficiente, posizionare la padella sotto il bacinodella persona stessa.

. Al termine della defecazione, recarsi in bagno o in apposito locale e quan-tificare il peso delle feci utilizzando una delle seguenti modalità:l) versare le feci in un contenitore graduato e rilevare la quantità delle feci;eliminare nel water o nello svuotatoio le feci e procedere alla pulizia delcontenitore;2) pesare la padella prima dell'uso per determinarne la tara:- pesare la padella contenente le feci;- sottrarre al peso rilevato la tara, ottenendo così il peso delle sole feci.

' Registrare il dato ottenuto sull'apposita scheda, indicando I'ora di registra-zione e, se opportuno, i caratteri delle feci.

Quantificare il vomito. Fornire alla persona un'arcella o, meglio, un contenitore graduato dove

raccogliere il materiale emesso durante l'episodio di vomito.. Rilevare sul contenitore graduato la quantità del vomito.' Registrare il dato ottenuto sull'apposita scheda indicando I'ora cli registra-

zione e, se opportuno, il tipo di vomito.

168

Page 181: tecniche infermieristiche

are asullestate

gno alte suc-

me unI sche-

rl l 'ap-

; met-iere le

lacino

luan-

e feci;:ia del

Assicurare l'alimentazione e l'idratazione

Calcolare /a perspiratio insensibilis

Questa procedura viene effettuata una sola volta nelle 24 ore.

. Moltiplicando il valore standard per la superficie corporea della persona siottiene il quantitativo di acqua eliminata nelle 24 ore attraverso la perspi-ratio insensibilis.

Esempio: superficie corporea = 1,4 m'; valore standard = 500 mU24 ore

1,4 m' X 500 ml = 700 ml di perspiratio insensibilis nelle 24 ore

. Registrare il dato ottenuto sull'apposita scheda.

. Al termine delle 24 ore o delf intervallo di tempo predeterminato, effettua-re la valutazione del bilancio idrico nel modo seguente:- sommare tutte Ie voci classificabili sotto il termine entrate. Si ottiene

così il quantitativo totale dei liquidi assunti dalla persona nelle 24 ore onell'intervallo di tempo predeterminato;

- sommare tutte le voci classificabili sotto il termine uscite. Si ottiene cosìil quantitativo totale dei liquidi eliminati dalla persona nelle 24 ore onell'intervallo di tempo predeterminato;

- effettuare la somma algebrica dei due totali; il risultato ottenuto rappre-senta il bilancio idrico di quella persona nelle 24 ore.

Esempio: entrate totali = 2500 ml; uscite totali = 1500 ml

+ 2500 ml - 1500 ml = + 1000 ml

I l bilancio è positivo di 1000 ml. In questo caso la quantità di l iquidi eli-minata non è pari a quella introdotta; si dice perciò che la persona ha rite-nuto 1000 ml .

169

Page 182: tecniche infermieristiche

Assicurare I'alimentazione e I'ídratazione

AA.VV., Elementi di base del l 'Assistenza Infermierist ica, vol. I , CEA, Milano.t994.

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170

Page 183: tecniche infermieristiche

ro.

di

:e,

ts ,

SCHEDA DI VALUTAZIONE DEGLISTUDENTE

1. ESEGUE

SOCIALE1. apre i l rubinetto PRIMA di iniziare i l lavaggio2. bagna le mani PRIMA di iniziare la procedura3. prende i l DETERCENTE4. lava SISTEMATICAMENTE DALLA mano ALL'avambraccio e5. mantiene il contafto con il detergente PER ALMENO 1 MINUTO O6. asciuga TAMPONANDO DALLA mano All'avambraccio e7. chiude ì l rubinetto SENZA CONTAMINARE le mani 6

VALUTAZIONE

PREPARA It MATERIATE OCCORRENTE PER II.

PER DISINFEZIONE1. tampone/garza ADECUATO2. antisettico

SPECIFICO PFR IL PROCEDIMENTO TECNICOvedi scheda della procedura

VATUTAZIONE

IDENTIFICA LA PERSONA

FA ASSUMERE LA POSIZIONE CORRETTAE PROTECCE LA PERSONA (s.o.)

VALUTAZIONE

Assicurare l'alimentazione e l'idratazione

ATTI DI SUPPORTO PER I PROCEDIMENTI TECNICIANNO DI CORSO A.A. /

IL TAVACGIO DELLE MANI

ANTISETTICO1. apre i l rubinefto PRIMA di iniziare i l lavaggio 62. bagna le mani PRIMA di ìniziare la procedura O3. prende ì'ANTISETTICO e4. Iava SISTEMATICAMENTE DALLA mano ALL'avambraccio O5. mantiene il contatto con il detergente PER ALMENO 1 MINUTO O6. asciuga TAMPONANDO DALLA mano All'avambraccio e7. chìude i l rubinetto SENZA CONTAMINARE le mani O

e

oe

/.ì

PROCEDIMENTO TECNICO

PER PROTECCERE LA PERSONA VOL'OPERATORE

B 1. guanti ADECUATI2. copricapo3. tel ino ADEGUATO

PER SMALTIMENTO RIFIUTI1. contenitore per rifiuti comuni2. contenitore per: materiale acuminato

matenale contamrnatomateriale in vetro

v 9

(F INOA2 ONEI PUNTI A , B , D) (SEC€ OPPURE PIU DI 26 NEI PUNTI A , B , D)

PREPARA TA PERSONA

INFORMA LA PERSONA SULLA SEQUENZADECLI ATTI RICUARDANTI LA PROCEDURA

9

o6 o

6

u,

e,

@ól

@

Do

o

@

A

{ N E S S U N O )

3.

MANTIENI L ' INTIMI IA1)

RIORDINA IT MATTRIALE UTILIZZATO

VATUTAZIONE I

VALUTAZIONE:OOee= oTTIMo OgeO= BUONo OOoO= DlscRETo gO@O= P lÙ cHE SUFF.

Oee€= SUFFICIENTE eOO@= QUASI SUFF. O€66= INSUFF. @€66= CRAVEMENTE INSUFF.FIRMA DELL 'OSSERVATORE

FIRMA DELLO STUDENTE DATA

171

Page 184: tecniche infermieristiche

STUDENTE

Assicurare l'alimentazione e l'idratazione

SCHEDA DI VATUTAZIONE DEt PROCEDIMENTO TECN ICO:introdurre il sondino nasogastrico

A N N O D I C O R S O A . A . /

PREPARA IL MATERIALE SPECIFICO PER IL PROCEDIMENTO TECNICO

cerotto anal lergico cm 2,5sacchezzo raccolta con supportocontenitore graduatogarze non s te r i l iabbassal inguafonte luminosa

e @(FrNo A 3 O) (uN O oppuRE pru or : O)

PROCTDURA

1 .

sondi noprnza autostattcalubri f icantebicchiere con acquasch izzettonecartrna reagentefonendoscopio

3 .

Conoscenza del la proceduraSicurezza nel l 'esecuzioneAbil i tà nel l 'esecuzioneAfteggiamento verso la persona

VATUTAZIONE O( N E S S U N 6 o F | N O A t O )

A

oI

e6og

eeoee!-/

e

oo6@e69

oeoo

' l . control la Ia pervietà del le narici

2. indossa i guanti monouso3. misura la lunghezza del sondino4. segna sul sondino i l punto5. lubri f ica i l sondino per circa 10 cm6. inserisce i l sondino attraverso la narice scelta ed indir izzandolo verso i l fondo del la sola7. controlla l'arrivo del sondino in retrofaringeB. invita la persona a bere un sorso d'acqua-9. fa prog.redire il sondino mentre la persona deglutisce10. controlla l'esatta oosizione1 1. fissa il sondino ed eseque l'ansa di sicurezza'12.

collega l'eventuale sistema di raccolta

vAt_uTAztoNE O @

VATUTAZIONE CLOBALE DETLA PERFORMANCE

VATUTAZIONE O E( N E S S U N @ o F t N o A 1 o ) ( F | N O A 2 O )

Av

eÀe

6ee€

VATUTAZIONE DEL PROCEDlMENTO TECNICO:OOO = OTTIMO OO O = BUONO OOO = DTSCRETO e eO = SUFFICTENTE

O@€ = QUASI SUFFICIENTE eg€/9eO = INSUFFICIENTE OO@ = GRAVEMENTE tNsuFFtcrENTE

ÀI

(uN 6 OPPURE PtU Dt 2 o )

DATA

FIRMA DELL'OSSERVATORE

FIRMA DELLO STUDENTE

vALUTAzIoNE cLoBAtE (ATTI Dt suppoRTo + pRoctD|MENTO rECNlco):

FIRMA DELL'OSSERVATORF

FIRMA DELLO STUDENTE DATA

I rzz

Page 185: tecniche infermieristiche

Ind icare le pr inc ipa l i var iab i l i r iconducib i l i a i quat-tro concett i fondamental i del la Discipl ina infermie-r is t ica ut i l i per raccogl iere i dat i su l b isogno d inposo e sonno.Elencare gl i Att i trattat i in questo capitolo per assi-curare i l r iposo e i l sonno.Rispondere al bisogno di r iposo e sonno della per-sona con i l procedimento tecnico descrit to in que-sto capitolo.

Page 186: tecniche infermieristiche

( ' ) C i s i r i f e r i s ce a l l ' a l t e rnanza de iper iodi d i sonno-vegl ia st ret tamentel ega t i ag l i aspe l t i b i o f i s i o l og iL i con -nessi a l lo stadio evoiut ivo del la perso-na (chiamata anche orologio b io logi-c o o r i t m o c i r c a d i a n o d e l s o n n o ) .Vedi b ib l iograf ia del capi to lo.

Assicurare il riposo e il sonno

Premessa

In questo capitolo è stata affrontata esclusivamente la procedura tecnicaIndicare i comportamenti che favoriscono il riposo e il sonno all'interno del-I'azione Istruire la persona sulle mctdalità per mantenere il riposo e il sonno(guidare). I contenuti riguardanti I'unica azione lllustrqre alla persona i fatto-ri che possono influenzare il riposo e il sonno (indirizzare) sono stati trattatiall'intemo della raccolta dati sul bisogno. I contenuti necessari per eseguiregli atti della finalità sosfenere vengono esposti nella procedura tecnica trattata.

Raccolta dati sul bisogno di riposo e sonno

Per identif icare i l bisogno di assistenza infermieristica di riposo e sonnomanifestato da una persona, I'infermiere necessita di effettuare una raccoltadei dati riconducibil i a variabil i biofisiologiche, psicologiche e sociocultura-li della stessa. Queste comprendono innanzitutto lo stadio evolutivo (neona-to, bambino, adolescente, adulto, anziano), che è strettamente correlato alritmo fisiologico del sonno ('): i bambini dormono un numero maggiore diore rispetto agli adulti, mentre le persone anziane anche molte meno. Lafacilità a prendere sonno è anche determinata dalle condizioni mentali edemozional i (depressione. ecc i taz ione. ansia. pauru. ie l ic i tà1. È esper ienzrcomune I ' inquietudine che precede un esame o event i par t ico larmenteimportanti per la vita sia personale che sociale (matrimonio, viaggi di lavoroo di piacere). La cultura, lazona geografica nella quale abitualmente si viveo la stagione rendono necessario concedersi una pausa di riposo nel pome-riggio (area del Mediterraneo e Paesi caldi) o andare a letto presto la sera(inverno). Un'altra variabile connessa al sonno e al riposo è I 'att ività fìsicasvolta (tipo e intensità./frequenza) che influenza, con le altre già citate, leabitudini personali rispetto al soddisfacimento di questo bisogno. Il numero"normale" di ore di sonno è diverso per ognuno, così come I'abituale ado-zione di comportamenti favorenti quali leggere, guardare la TY ascoltarecerta musica, fare uso di certe bevande o alimenti, fare il bagno: tutto ciòpuò assumere, a volte, la forma di un vero e proprio rito. Queste abitudininon sono da sot tovalutare nel caso d i un improvviso cambiamento d iambiente, quale un ricovero ospedaliero.La raccolta dati prosegue annotando informazioni sulla famiglia (composizionedel nucleo famili:re); sugli amici e il tempo libero; sull'ambiente fisico abitua-le (condizioni dell'abitazione, microclima, presenza di rumore, tipo di letto,materasso, cuscini e biancheria). Il lavoro può fortemente influenzare i ritmidel sonno, specie se viene svolto in particolari fasce orarie (lavoro con turnianche durante la notte) o con modalità che interferiscono con I'adattamentodell'organismo (ad esempio, frequenti viaggi con cambio di fisi orari).Il riposo e il sonno possono variare le loro caratteristiche anche a causa dialterazioni organiche che provocano dolore o altri disturbi; di trattamentidiagnostico-terapeutici (esistono particolari categorie di farmaci che induco-no o inibiscono il sonno); di esperienze in ambito sanitario e più specifica-mente di tipo assistenziale infermieristico.L ' ins ieme di tu t t i quest i aspet t i può condiz ionare posi t ivamenre o negat iva-mente la risposta autonoma al bisogno.

174

Page 187: tecniche infermieristiche

cnicao del-,onno

fatto-rattati:guireftata.

ionno:coltaItura-30na-úo allre dic. Laúi edienzarentetvorovive

ome-sera

Esicale, lemeroado-rltarer ciòudiniro di

doneitua-letto,ritmiturnilento

n d itentiuco-fica-

tiva-

If

t

Assicurare il riposo e il sonno

L'elaborazione di tutti i dati raccolti consente all ' infermiere di individua-re I 'eventuale presenza del bisogno di assistenza infermieristica di riposoe sonno e a che livello del continuura autonomia-dipendenza la personasi colloca in quel momento.

Obiettivi didattici

l . Definire i l concetto di riposo e sonno.2.Spiegare come i l r iposo e i l sonno possono var iare r ispet to a l ro s tadio

evolutivo della persona.3. Elencare le variabil i che interferiscono con il soddisfìrcimento clel bisosno

di riposo e sonno.4. Fornire almeno due esempi per ciascuna variabile inclivicluata.5. Elencare i comportamenti che favoriscono il r iposo e i l sonno.6. Istruire la persona sui comportamenti che favoriscono il r iposo e i l sonno.

Per soddisfare adeguatamente i l bisogno di riposo e sonno di una personasecondo la finalità guidare è necessario integrare le azioni specifìche conprocedimenti tecnici impiegati in altre prestazioni. Ad eserrrpio: Mantenereil microcLima all ' interno della prestazione A.r.r ' ic' lrare un ambiente siL'Lttr.):Istruire la persona sulle modalitt\ per mutÍenere I'igiene e L'ubbiglimnenroappropriato all' interno della prestazione As.riclozre I' i giene ; I llustrare etllctpersona i .feúÍori che pos.sono influen:ure l 'ulinrento:,ione e I ' idratua.itnenella prestazio ne As.s i t: u ra re l' al i me nt o:.i ot rc e I' i tl ru f ttlì t ne.

Procedimento tecnico (finalità: Cuidare)'{

f

I

Definizione e scopo

Con questa tecnica si intende istruire la persona su conle scxlclisfàre in mocloautonomo i l h isogno d i r ipr rso e sonn() .

Conoscenze finalizzate alla tecnica

Il sonno può essere definito come uno stato di coscienza che si verifìcaciclicamente; è composto da stadi distinti e può essere c.àratferizz.àto comeuno stato d i re lat iva non r isposta a l l 'ambiente c i rcostante. Per r iposo stintende, invece, una condizione psicof' isica dell 'organismo con ri lassamentodegl i ar t i e raggiungimento d i uno stato d i ca lma mentale. euestct nonimplica un totale isolamento dall 'arnbiente circostante.Il sonno occupa circa un terzo della giornata ed è costituito cla cicli cl i circa90 minut i ; ogni c ic lo è d iv iso in 5 fas i e quindi , normalmente, ogni norre s isuccedono dai 4 ai 6 cicli (6-8 ore) ( '). Esistono alcune situazioni che posso-no influenzare sia I ' induzione che la qualità del sonno.È stato r iscontrato che I 'u t t iv i t i r f is ic 'u pro lunga a lcune fas i del c ic lc l c le l

175

( r ) Per l c cara t le r is t i che de l sonno nc lneonato, vedi S. Ortell i , Mensdrlogi.ti n ie r n t i e r i s t i ca . t pp I i c ; t t a , Masson,Mi lano, 1 997, 1 : tp . 66-71 .

Page 188: tecniche infermieristiche

1 I L ' L - t r i l l t o l a n o , . r m i n o . ì c i d o e s s e nr i . l l e c o n l o n u l o n e l l r t l o e , i n d o s ii t r t , r i , , r i . n , l l , , . r r r r i , r ì r ' i l ' . g u n ì i . {

un i l l no t i co n r lu r . ì l c .

r l f ' � o r q u e s t . ) . ì s l ) e t l o e . l l t r i s l ) u n l i, r . r i . t , ' r r u i . r l i ' u l l r i ' , ' 3 r r , , , l i r i 1 , , , . ' , r .

sonno c l l su , ì so( ld is iaz ion0 n( ì l n ( r ) -na lo , ve( l ì 5 . Or le l l i , op . c i l . , pp . l . \ )1 \ 7 r : 1 7 O - 1 7 1 .

1 ) Ve( l i ì cor ì tenu l i de i cors i d i ps icol ' , g i . r l . r r i ' r r l r i l r l i r r g r . r t i . r l s i s l l n l ls u l l ' J r g o m o n t o ( ' i l c a l ) . 2 r j i q L r ( ì s t ot0s lo .

Assicurare il riposo e il sonno

sonno, specie nei bambini e negli adulti, in quanto durante i l sonno avven-gono i processi riparatori c di accrescimento. I l sonno è. infatti, una partico-lare attività che consente all 'organisnro di reintegrare energie c- ripristinare i lr icambio cel lu lare e t issuta le.In l lcunc bcvlndc sono eontenute sostunze che espl icano e l ' l i ' t t i cec i tunt i ori lassanti per la persona. condizionando I'attivit iì del sonno. Ad esempio, trule sostanze eccitanti la più nota è la caflèina, che pr.rò ridurre la durata delsonno soprattutto nella seconda metà della notte. Ecco perché se ne sconsr-g l ia I 'assunzione a lmeno 3-4 ore pr ima d i cor icars i . L 'a lco l , in basc a l laquant i tà inger i ta , può avere un dupl ice e opposto ef le t to: in p iccole dosif avo r i sce i l r i l assamen to , i n g rand i quan t i t à a l t e ra i l c i c l o dc l sonno .L'abitudine di bere del latte caldo prirna di coricarsi è giustifìcata dal fattoche in esso è presente in a l ta concentraz ione I 'L- t r ip to lano ( ' ) che espl ica lasrur az i t lne se i l lu t te è l - resco c in ler( ) .Anche alcune abituclini di vita possono interfèrire con il r iposo e i l sonno. lnsoggetti che svolgono un'attività lavorativa in turni con fiequenti variuzioni,si assiste ad un cambiarnento del normale ritmo sonno-veglia, chc si rnanifè-sta con difîcoltà di addormentamento. sensazione di stanchezza. ecc. Per'favorire i l r i lassamento necessaricl per prendere sonno può essere uti le attua-re alcune pratiche della vita quotidiana (cure igieniche e abbiglianrento ade-guato) o sr.rggerire tecniche di ri lassamento (ascoltarc mLrsica, leggere. mas-saggiare) prima di andare a dormire. nonché ricorrcrc all ' irnpiego di ausil iqual i tappi aur ico lar i e mascher inc oscurant i . Ol t re a quest i sugger i rnent i ,per i l bambino può csscrc russ icurrnte n l rntenere una cer ta luminosi tà nel -I 'arnbiente, così corne porre og-qet t i per lu i s igni f ìcat iv i nel le t to. narraref'avole e cullare (').L ' access ib i l i t à a i f i r n ruc i , co r r una e ( )nseguen te supe r f i c i a l i t à ne l l a l o roassunzione. ha determinato I 'aumento del l 'autopreser iz ione. s t ' rprat tut to d itranquil lanti e sonnif 'eri. I l costante uso di queste sostanze può deterrninureassuefazione e dipendenza, che portano la persona ad assumcrne dosi sempren-raggiori con ridotto benefìcio e aumento degli cl lètt i collaterali. Anche altrecategorie di f 'arrnaci possono provocare qualc cfÍètto secondario alterazionidel sonno. Ad esernpio. i larmaci antistaminici inducono sonnolenza, l l lentregli integratori minerali e dietetici possono dare cccitaz.ione se i.rssunti la sera.Risul ta a tut t i ev idente I ' importanza del l 'ambiente per favor i re i l r iposo c i lsonno, a pitrt ire dalle caratteristiche del letto e degli eflètti letterecci. Ci sirifèrisce più specifìcamente al t ipo di rete e di rìaterasso, al numero c allatipologia dei cuscini e delle coperte nonché alla biancheria dcl lctto. Anchegli aspetti relativi al microclirna (r-rmidità. temperatura, luce e ventilazii lne),compresi nel concetto di ambiente. possono interl 'erirc con la risposta a que-sto bisogno. Non va inflne sottovalutato i l rumore, collegato al numero dipersone che condividono la camera da letto e/o i l lctto, qualc clen.rento chein l lu isce sul r iposo e i l sonno.

Per svolgere questo procedimento tecnico è opportuno che I'infèrmicrefàvorisca la presenza delle condizioni maggiormente facil i tanti la rela-zione con la persona e quindi Ia comprensione dei contenuti dell 'azionedi guida (').

176

Page 189: tecniche infermieristiche

avven-rartico-inare il

tanti orio, traata delrconsi-se allale dosilonno.il fattorl ica la

nno. Inazioni,nanife-:c. Per) attua-to ade-), mas-i ausi l iimenti,,tà nel-lafTare

la loroutto diminareremprere altrerazionimentret sera.lso e i li . Ci s ir e alìaAnchezione),a que-tero diìto che

Assicurare il riposo e il sonno

Procedura

. Infbrmare la persona che il r iposo pomeridiano pr-rr) deterrninare una ridu-zionc del numero di ore di sonno ltotturno o Llnit cl if1icoltà di addormenta-mento.

. Informare Ia persona sull 'opportunità cli evitarc la visione di programrnitelevisivi particolarrnente eccitanti prima di andare a letto

. Spicgare alla pcrsona che cenc abbondanti potrebbero disturbare la qr.ra-ì i tà del sonno.

. Spiegare a l la persona che l 'assunzione d i bevande ecci tant i (ad es. . tè ,caffe. alcol) puìr rendcre difîcoltoso i l r i lassarncnto precedentc i l sonno.

. Dire alla pcrsona che lc seguenti abitudini di vita possono interf 'crire coni l r iposo e i l sonno:- f 'umo:- at t iv i tà f ìs ica:- t ipo di lavoro:- uso abituale di alcr-rni fhrrnaci:- s t i le d i v i ta .

. ln f ì r rmare la persona dei possib i l i c f lè t t i de l l 'ambiente sul r iposo e sulsonno.

. In formarc la persona dei possib i l i c l ' fè t t i benef ìc i del le segucnt i a t r iv i t i ìr u l r i poso c su l sonno :- cure ig ieniche;- t ipo d i abbig l iamento;- impiego c l i speci f ic i ausi l i (ad es. , tappì aur ico lar i . mascher ine oscuran-

t i . g iocat to l i ) :- tecniche d i r i lassamento (ad cs. . massi tggiare a lcune zone corporee.

cullare, leggere);- assunzione d i par t ico lar i posiz ioni :- assunzione di farrnaci orescritt i .

BIBL I { ; i , " ' , ;

AA.VV.. Rttpporf o infernúcre-1tu:. icnte nel r isl teuct t lel t i t l t t vegl iu-.tonno (CVS) neirepur t i d i u rea c r i t i t ' u . Scenar io . n .3 . 1990. pp . l8 -22 .

Basendalc S., Clancy J.. McVicar A.. Cl ini<al impli tut i tn,s of ' t i rcut l iutt rht. thnit ' i t t ' . f i t rnurs t ' . s ru t t l 1 tu Í ia r ts , Br i t i sh . lourna l o f 'Nurs in -1 . vo l .6 . n .6 . pp . 303-309.

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Wong Moses. Cotne r incera I ' insonniu san:.t t prendt 're . furmut i , Franco Angeli .M i lano. 1993.

177

iT.lu-Fone

Page 190: tecniche infermieristiche

Assicurare il riposo e il sonno

1. Quale, fra le seguenti affernta-zioni, è quella vera?

a. l l sonno occupa c i rca metà d iogni giornata ed è cost i tui to dac i c l i d i c i r c a 9 0 m i n u t i .

b . l l sonno occupa c i rca duc tc rz idi ogni giornata ed è cost i tui tcrd a c i c l i d i c i r c a B 0 m i n u t i .

c . l l sonno occupa c i rca un te rzod i ogn i g io rna ta ed è cos t i tu i tod a c i c l i d i c i r c a 9 0 m i n u t i .

d . l l sonno occupa c i rca due tc rz id i ogn i g io rna ta ed ò cos t i tu i t r id a c i c l i c l i c i r c a 6 0 m i n u t i .

2. Veriiicare la correttczza deidue elenchi seg,uenti:

Sostanze Sostanzeri lassant i ecci tant i

Lattc TirCaffc lungo Caffè espressoCanromi l la A lco l lp icco lc dos ì )

3. Qtr.r/i ,tlti luctini cti vil.t possonointerferire con il riposo e il sonnol

4. Fornire almenct 2 esempi diausi l i sptci f i r - i che e possibi leimpiegrtre per favorire il sonno.

178

Page 191: tecniche infermieristiche

zza dei

SSO

r le dosi)

:mpi ditssìbi le)nno.

)ossonosonno?

I n d i c a r e l e p r i n c i p a l i v a r i a b i l i r i c o n d u c i b i l i a i q u a t -t ro concet t i fondamenta l i de l la D isc io l ina in fe rmie-r i s t i c a u t i l i p e r r a c c o g l i e r e i d a t i s u l b i s o g n o d iresoirare.

Elencare gl i Att i t rat tat i in questo capitolo per .rssi-curare la reso i raz ione.

Rispondere al bisogno di respirare del la persona coni procedimenti tecnici descr i t t i in questo capitolo.

Page 192: tecniche infermieristiche

(') Vcdi Ortclli 5., Metodologia inier'mieristica applícata, Masson, Milano,1 9 9 7 , p p . 1 6 7 1 6 9 .

Assicurare Ia respirazione

Premessa

In questo capi to lo v iene t rat tata la prestaz ione infermier is t ica Assrr :urnrelo respiraz.ione. I principali contenuti relativi all 'azione Il lu.strare allapersona i.fattori amhientctli che possono infTuenz.arc la respiru:ìor?e sonotrat tat i ne l la par te dedicata a l la raccol ta dat i su l b isogno. Nel la f lna l i tàguidare sono descritte le procedLrre Insegnare lct pulizia della t 'arutuluÍracheale e Insegnare alla personct come rilevare le cartttteristiche dellarespiraz,ione. Per gli evidenti nessi di contenuti. la prima viene espostaprima dello stesso atto nella finalità compensare (Pulire lu cannula tra-cheale) , la seconda subi to dopo l 'un ico at to del l 'az ione Moni torure lurespirazione: Rilevare i caratteri della respiraz.ione (extra.l inalirrì). Nullatogliendo al fondamentale ruolo dell ' infermiere nel sostenere la personanell 'esecuzionc di esercizi respiratori (.Favorire I 'esecu?ìone di t 'st 'rci:. irespircttori), è stata privilegiata la descrizione di altre procedure in quan-to, nel la prat ica quot id iana, lo s tudente ha maggion possib i l i tà d i appren-dere queste tecniche dai terapist i de l la r iab i l i taz ione.Nel la f ina l i t ;a .sost í lu i re sono statc in f ine descr i t te le t rc important i Drr rcc-du re:

- aspirare le secrez.ioni delle prime vie tteree;- .far ossumere una posiz.íone di sicure:,2.n (quale complemento anche al

capitolo 5);- eseguire la ventilazione manuale con Ambu.

Si suggerisce, per mostrare realisticamente una modalità di esecuzione dellamanovra di Heimlich (sostituíre),la visione di uno spezzone de I fìhn Mrs.Doubtfire con Robin Will iams, in quanto molto più efl icace di qualsiasidescrizione scritta.

Raccolta dati sul bisogno di respirare

Per ident i f icare i l b isogno d i ass is tenza infermier is t ica d i mantenere lafunzione respiratoria, I ' infermiere deve effettuare una raccolta dati ricon-ducib i le a var iabi l i b iof is io logiche, ps icologiche e sociocul tura l i de l lapersona. Fra queste variabil i bisogna tenere presente lo stadio evolutivodel la persona; ad esempio, i l neonato e i l bambino hanno una f requenzarespi rator ia maggiore del l 'adul to ( ' ) . Anche lo s tato emot ivo e la s i tuazio-ne nel la quale s i t rova la persona inf luenzano i l mani festars i d i questobisogno: I 'ecc i taz ione, I 'ansia, la paura, un r icovero improvviso, I 'esseresottoposti ad una indagine diagnostica ne possono modifìcare la frequen-za. Altri aspetti da indagare nella raccolta dati su questo bisogno sono ilt ipo di attività fisica svolta anche in funzione del lavoro, in quanto que-st 'u l t imo può esporre a par t ico lar i condiz ioni c l imat iche o ambienta l i(presenza d i polver i , fumi) che inter fer iscono con la respi raz ione. Nonsono da d iment icare le abi tudin i personal i qual i i l fumo (s ia at t ivo chepass i vo ) e l e ca ra t t e r i s t i che de l l ' amb ien te ne l qua le v i ve l a pe rsona(c l ima, microc l ima). Un'at tenta valutaz ione deve r iguardare la presenzadi a l teraz ioni organiche s ia congeni te che acquis i te e/o l 'assunzione d ifarmaci . sostanze a lcol iche ed ecci tant i . Le var iabi l i soc iocul tura l i . in

180

Page 193: tecniche infermieristiche

curQre,e alla€ sonoinalitàznnulas della)spostala tra-'are la. Nul ìaersonasercizil quan-ppren-

proce-

rche al

re dellam Mrs.ralsiasi

nere laL ricon-l i de l laolutivoquenzatuazio-questo'essere'equen-

sono i lto que-rientalie . Nonivo cheref SOnafesenzaione dira l i , in

II

Assicurare Ia respirazione

particolare i l l ivello di istruzione e la situazione economica e familiare,possono influire sulla manifestazione del bisogno e sulla sua variazionein funzione dell 'uso/abuso di sostanze alcoliche. droshe e farmaci.

L elaborazione di tutti i dati raccolti consente all'infermiere di individua-re l'eventuale presenza del bisogno di assistenza infermieristica di respi-rare e a che livello del continuun autonomia-dipendenza la persona sicolloca in quel momento.

Procedimento tecnico (finalità: Guidare)>};;EÍ a .

Obiettivi didattici

1 . Definire che cosa si intende per insegnare la pulizia della cannula Íracheale.2. I l lustrare alla persona e ai suoi familiari gli elementi che compongono la

cannula tracheale.3. Spiegare i motivi principali per cui si esegue la pulizia della cannula tra-

cheale e della relativa controcannula.4. Indicare i l materiale occorrente per l 'effettuazione della pulizia della con-

trocannula tracheale.5. Spiegare come è possibile ottenere la disinfezione della cannula tracheale

al proprio domicil io.6. Far pulire la controcannula tracheale alla persona (e ai suoi familiari)

verifìcando la comprensione delle principali conoscenze trasmesse.

Definizione e scopo

Per insegnare la puliz,ia della cannulct tracheale si intende far apprenderealla persona le modalità di pulizia della controcannula tracheale affinché siain grado di eseguirla autonomamente.

Conoscenze finalizzate alla tecnica

Le cannule tracheali (i l t ipo più comunemente usato) sono costituite datre par t i . La pr ima è una cannula in mater ia le p last ico ( r ) d i d iametrovariabile provvista di due "ali" con fessure laterali nelle quali si infì la i lsistema di ancoraggio della cannula stessa al collo della persona. In que-sta si inserisce la relativa controcannula (seconda parte) che viene rimos-sa più frequentemente per eseguirne la pulizia. La terza ed ultima parte ècostituita dall ' introduttore o mandrino, necessario per inserire la cannula,sia alla prima introduzione che alle successive. Si suggerisce alle personecon tracheotomia permanente di cambiare quotidianamente la cannula perpulirla a fbndo sostituendola con una seconda cannula di ricambio.In ambito ospedaliero - specie nei primi giorni dopo I' intervento chirurgico

181

( ' ) Insegnare questo . ì t to ; r l la pcrsonatracheostomizz: ì ta pr inra del la d imìssione impl ica la spiegazione del la prcrcedura da eseguire pcr i l canrbio dcl l , rc a n n u l a ( p c r p u l i r l a ) u t i l i z z a n d o i ln t r nd r i no t nn : u t t e : : i \ u i ns r r imcn l t rdel la controc:rnnula. Poichó questo i run at to che s i esegue nel le uni tà o l r r : -r a l i r e r pc t i , r l i ' l i , h r . . n ( , n \ ( ' r r : r \ l ) i eg , lt o i n qucs ta scde , v ì s t o l o scopo d iquesto testo di t rat t . r rc le proccciurctecnìche e I 'assistenza in icrmicr is t i r :agcncrale.

( ' ) Es i s t ono i n con rn re r c i o cannu le d id i ve r s i ma tc r i a l i ; l c p i ù c l i í f use sonor l u c l l e i n m . r t e r i a l e p l a s t r c o c r nmet. ì l lo .

Page 194: tecniche infermieristiche

Cannu la ìn p las t i ca : in ques tomode l lo la cont rocannu las i sb locca ruo tando la .

l ' t Ac l csempio , un c le r iva lo dc l c lo ro :Mi l lon ' , Ar r ruc ] r i r r . r " , ccc .

Assicurare Ia respirazione

di creazione del la t racheostomia - g l i ind i r izz i in mer i to a l la r imozionecompleta della cannula e alla sua sostituzione (frequenza, scelta del materia-le def la cannula, sostituzione o disinfezione o steri l izz'àzione) variano inbase alle indicazioni t lel medico specialista ed al t ipo di risorse presenti.È importante spiegare a l la persona la pr inc ipale mot ivazione d i questaprat ica (prevenzione del le in fez ioni ospedal iere) e le d iverse necessi tàche v i sono a domic i l io . In ogni caso. s i deve raccomandare a l la personae ai suoi familiari di pulire accuratamente almeno la controcannula unavol ta a l g iorno. Senza r icorrere a l la s ter i l izzazione, può essere lavataquot id ianamente sot to i l get to del l 'acqua, ut i l izzando ogni 3-4 g iorn ioer iodicamente un b lando d is inf 'e t tante ( t ) .

Atti di supporto

Identif icare la personaFornire alla persona le conoscenze relative all 'atto inlèrmieristicolsolare la persona e posizionarla davanti a un lavandino con spccchioPrepararc con la persona il seguente materiale:spazzol ino del g iusto d iametro (chiamato anchc scovol ino) :

- guant i monouso,- garze;�

f i l tro monouso per tracheostomia.- I asciugarnano pulito;- I sacchet to per r i f iu l i .

Lavaggio sociale clelle rnani e invitare la persona ad eseguire a sua voltatale attoRiordinare i l materialeLavaggio sociale delle mani e invitare la persona ad eseguire a sua voltrtale atto

Procedura

Prima di invitare la persona a procedere alla pulizia vera e propria della cannu-la, mostrarle una cannula e i suoi vari cornponenti utilizzando anche un disegnoo altro materialc i l lustrativo fbrnito dall 'Associazione stomizzati più vicina.

Far mettere I 'asciugamano sul toracc alla persona.Mostrare alla persona corne sbloccare la controcannula ruotandola legger-mente in senso ant iorar io (F ig. 9.1) .Farle estrarre la controcannula tenendo la cannula in posizione.Mostrarle come pulire i l fbro e la superfìcie esterna della controcannulasotto I 'acqua corrente uti l izzando lo spazzolino per rimuovere le secrezio-n i in tcrne.Farle asciugare la controcannula con delle garze.Insegnarle a tenere la cannula fèrma mentre riposiziona al suo interno lacontrocannula e a fìssarla con un movimento orario.

. Invitarla a pulire la zona circclstante la storrria con garze umide.

. Mostrarle come applicare una medicazione pulita e sostituire i l rnaterialedi ancoraggio.

182

Page 195: tecniche infermieristiche

)z loneaterla-rno in: i .

luestaress i t àt rsonara unalavatag io rn i

r volta

l volta

cannu-lisegnota.

regger-

annula;rezio-

:rno la

úeriale

Assicurare Ia respirazione

Procedimento tecnico (finalità: Compensare)

Obiettivi didatticil. Definire che cosa si intende per pulire la cannula trttcheale.2. Identif icare gli elementi che compongono la cannula tracheale.3. Spiegare i principali motivi per cui si esegue la pulizia della cannula e

della controcannula tracheale.4. Individuare i criteri generali sottesi all 'esecuzione della tecnica.5. Dire quali sono gli atti di supporto specifìci che precedono e seguono I'e-

secuzione della tecnica.6. Pulire la controcannula tracheale a una persona uti l izzando i princìpi

scientif ici appresi e nel rispetto della sua dignità.

Definizione e scopi

Per pulire la cannula tracheale si intende la rimozione della controcannu-la al f ine di eliminarne le secrezioni, assicurando così la respirazione dellapersona.Gli scopi principali di questo atto sono:

- assicurare la respirazione;- prevenire le in fez ioni :- favorire i l benessere della persona;- preparare la persona all 'autogestione della cannula (specie nel caso in cui

la tracheostomia sia permanente).

Conoscenze finalizzate alla tecnica

Esistono in commercio vari t ipi di cannule ufl\ izzate nelle diverse situazioni(standard, fenestrate, cuffiate) reperibil i in quattro principali misure (Tab.9.1) e diversi materiali. Quella maggiormente usata per I 'adulto è la sei (6CFN), quella per i l bambino la quattro.Il t ipo maggiormente impiegato, non fenestrato e senza cuffìa, è costituitoda tre parti: una cannula in materiale plastico provvista di due "ali" con tès-sure laterali, la relativa controcannula e I ' introduttore o mandrino (Fie. 9.2a, b; F ig. 9.3) .

4 CFN6 CFNB CFN

I O C F N

Diametroesterno

8 ,5 mm (26 tÒ10 ,0 mm (30 F r )12 ,0 mm (36 F r )13 ,0 mm (39 F r )

Diametrointerno

5 ,0 mm7,0 mm8,5 mm9,0 mm

Lunghezza

67 mm78 mm84 mm84 mm

Nota : la lunghezza è misura ta da l punto d i con ta t to de l la p ias t r ina or ien tab i lec o n l a g o l a d e l p a z i e n t e a l l ' e s t r c m i t à d i s t a l e d c l t u b o , l u n g o l a m c d i a n a c i e lmedesìmo.

Sigla delprodotto (')

C a n n u l a c c o n t r o c a n n u l a r nmeta l lo : s i no t i la leve t ta ch iusa(cannu la b locca ta) (a ) e aper taper consent i rc l ' es t raz ione e lap u l i z i a d e l l a c o n t r o c a n n u l a ( b ) .

( ' ) Vcd i no ta ( ' ) . S i i n l cndc I a pu l i z i . rc i e l l a con t rocannu la .

(") Si ia r i f t : r i rncnto al fogl io i l lus l rat ivodcl tubo l l€rr l r . ìchcostomia .Shik 'v" ,P f i ze r C o .

Page 196: tecniche infermieristiche

Assicurare Ia respirazione

Dìamet (c a n n u l a

Rar:cordo a st:ziont: ridotta ------>

Cannu la in te rna

\

Fenest raz ione

\

Pias t r i naoricntabilc ---)p e r i l c o l l o

Tappo d i o t tu rnz ione

îR a c c o r d o d i 1 5 m m

í,,Ir

Diamct ro dc l lacannu ia cs tc rna

Atti di supportoPreparare i l seguente materiale disponendolo su un vassoio:

- I arcella pulita;- spazzolini di diverso diametro;- gaîze o compresse in tessuto non tessuto (TNT) 10 X l0 cm;- guantl monouso,- eventualmente, I 'occorrente per la medicazione;- forbici:- mater ia le per l 'ancoraggio;- filtro monouso per tracheostomia;- I traversa:

184

y-.-__\

r d e l l ai n te rna

\ I

\,/

Page 197: tecniche infermieristiche

Assicurare la respirazione

- I sacchetto per rifìuti.Identif icare la personaFornire alla persona alcune informazioni relative all 'atto infèrmieristieoIsolare la persona e farle assumere la posizione sedutaLavaggio socia le del le mani

I Sistemare la personar Riordinare la camera e i l materialer Lavaggio sociale delle manr

Procedura. Proteggere gli indumenti della persona con la traversa.. Sbloccare la controcannula ruotandola leggermenle in senso unt iorur io

(vedi Fig. 9. | ).. Estrarre la controcannula tenendo la cannula in posizione.. Pulire i l foro e la superficie esterna della controcannula sotto I 'acqua cor-

rente e impiegare lo spazzolino per rimuovere le secrezic,lni interne.. Asciugare la controcannula con delle garze.. Tenere la cannula f-erma mentre si riposiziona al suo interno la controcannula.. Fissare la controcannula con un movimento orario.. Pulire la zona circostante la stomia con garze umide.. Applicare, se occorre, una medicazione pulita e sostituire i l materiale di

ancoraggio della cannula (Fig. 9.a).

Procedimento tecnico (finalità: Sostituire)

WiObiettivi didattici

1. Definire che cosa si intende per aspirare le secrez.ioni delLe prime vie aeree.2.Spiegare i motivi principali per cui si esegue I'aspirazione delle secrezio-

ni delle prime vie aeree.3. Individuare i criteri generali sottesi all 'esecuzione della tecnica.4. Dire quali sono gli atti di supporto specifici che precedono e seguono I'e-

secuzione della tecnica.5. Aspirare le secrezioni delle prime vie aeree di una persona cosciente uti-

l izzand<t i princìpi scientifìci appresi e nel rispetto della sua dignità.

Definizione e scopi

Per aspirure le secrez.ioni delle prime vie oeree si intende rimuovere lesecrezioni localizzate a l ivello del cavo orofaringeo e delle cavità nasalimediante una sonda raccordata ad un aspiratrlre.Gli scopi principali di tale atto infèrmieristico sono:

- assicurare la pervietà delle vie aeree;- assicurare la respirazione;- orevenire le infèzioni.

185

Page 198: tecniche infermieristiche

Assicurare Ia respirazione

Conoscenz e ft.nalizzate alla tecnica

I l d isposi t ivo d i aspi raz ione è fbrmato da una fbnte d i vuoto por tat i le ocentralizzafa (quest'ult ima comunemente detta "a parete" o "a muro"), untubo a Y con valvola d i contro l lo , un conteni tore in f rangib i lc per la rac-col ta del mater ia le aspi rato, un tubo d i co l legarnento d i ampio cal ibro econ paret i non col lassabi l i , un raccordo e un sondino da aspi raz i i tne ster i -le scel to valutando la corporatura del la persona. I l tubo a Y ha la funzio-ne d i agevolare I ' in terruz ione e la r ipresa del l 'aspi raz ione agl i in terval l id i tempo decis i dal l ' in f 'crmiere, met tendo e togl iendo i l d i to su uno deiduc segment i del la Y. Se non fbsse a d isposiz ione i l tubo a Y basta p iega-re t ra le d i ta i l sondino da aspi raz ione per ot tenere lo s tcssr t r isu l tato.È necessar io var iare la pressione c l i aspi raz ione a seconcla c ie l la zona:rnaggiore a l ive l lo del cavo ora le per permettere I 'aspor taz ione d i rnate-r i a l e se rn i so l i do , i n fe r i o re ne l l e cav i t à nasa l i pe r ev i t a r c t r au rn i a l l emuc()se.L ' asp i raz ionc de l l e p r i r ne v i e i r e rec pu i r esse rc esegu i l u s i l r su p : . r z i en t icosc ien t i che su pe rsone i n coma . I n ques t ' u l t imo caso . pe r ap r i r e l abocca può essere necessar io iperestendere i l capo (Fig.9. -5) e sol levare larnandibola. Ogni s ingola aspi raz ione deve durare non p iù d i 5-10 sccondie la durata tota le del la manovra non p iù d i 5-10 minut i , per ev i tare d i sot-t rarre t roppo ossigeno a l la persona.In caso d i deviaz ione del set to nasale. una nar ice potrà esserc ostru i ta . Siprocederà aspi rando dal l 'a l t ra o dal la cavi tà orofar ingea.

Atti di supporto

Preparare i l seguente materiale:- aspiratore portati le o "a rnuro";- sondino Neloton@ ster i le monouso:

guant i in la t t ice monouso;soluz ione f is io logica;

- lubr i f icante ster i le (gel o spray) ;I traversa:

- nrateriale occorrente per Eseguire I ' igiene orale (vedi i l cap. 4);- I sacche t to pc r r i f - i u t i :

Ident i f ìcare la personaForni re a l la persona a lcune informazioni re lat ive a l l 'a t to in f 'ernt ier is t icoIsolare la persona e far le assumere, in base a l le sue condiz ioni , la posi -z ione seduta o d i s icurezza (vedi pag. I 88)Lavaggio socia le del le maniSistemare la personaRiord inare la camera e i l mater ia leLavaggio socia le del le mani

Procedura

. Proteggere g l i indument i del la persona con la t raversa.

. Indossare i guant i .

186

Page 199: tecniche infermieristiche

l e or , unrac-r o eteri-z io-i 'all ide i

3ga-

)na:ate-a l l e

entie l a'e lalndisot-

r . S i

Assicurare Ia respirazione

. Apr i re la confèzione del soncl ino tenenclo lo a l l ' in terno del la s tessa.

. Raccordar lo a l tubo del l 'aspi ratore.

. Lubr i f icarc o bagnare i l sondino con la soluz ione f ìs io logica.

. Accendere l 'aspi ratorc.

. St imolare la persona a toss i re per favor i re la r i rnozione del le secrezio-n i .

. Chiudere i l c i rcu i to d i aspi raz ionc ut i l izzando i l raccordo a Y (o, in suumancanza, p iegando i l Nr ' l t t r t t r " l s ino ur . l occ luderne i l lume.

. I nse r i r e i l sond ino pe r ,5 -10 c rn i n una na r i ce o ne l l a cav i t à o ra le (F ig .9 .1 ) .

. Appoggiare i l po l l ice sopra i l raccordo a Y del sondino (o raddr izzarei l sondino) c in iz iare I 'aspi raz ione r i t i rando i l sondino con movimentcrrotat0no.Risc iacquare i l sondino nc l la soluz ione l is io logica ster i le e r ipetere lamanovra nel l 'a l t ra nar icc o nel la cavi tà ora le l ìno ad ot tenere quantodesiderato.Spegnere l 'aspi ratore a l terrn ine del la manovra.E,seguire I ' ig iene del cavo ora le del la personu.

Procedímento tecnico (finalitài Sostituire)

Obiettivi didattici

l. Defìnire che cosa si intende per.far asswnere wru posizione di sicure:.z.tt.2. Conoscere i due scopi per cui è indicato far assumere tale posizione alla

persona.3. Met tere in posiz ione d i s icurezza una persona.

Definizione e scopi

Per far assutnere unu posi:.ione di sicure:.:.a si intende posizionare la perso-na su un fìanco con il capo ruotato per permettere I 'eventuale fuoriuscita di

icoosi -

187

I!HI

Esempìo d i due sond in ìNe/aton'!) di diverso cal ibnr

Page 200: tecniche infermieristiche

l t ,\ \ )

\ \(r

\

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I

Assicurare Ia respirazione

secrezioni o vomito dalla bocca ed evitare la caduta dclla l ingLra sul lelrofa-ringe con conseguente intpedimento al passaggio dell 'aria.In s intes i , g l i scopi pr ior i tar i del l 'esecuzione d i ta le at to sono assicurare laperv ietà del le v ie aeree ed ev i tare I ' ina laz ione d i secrcz ioni c ìa l l 'apparatorespi rator io c d i mater ia le proveniente dal canale d igerentc.

C onoscenz e finalizzate alla tecnica

La posiz ione d i s icurezza v iene fat ta assumerc in var ie s i tu : - rz i t rnr e condiverse indicazioni , da qui I ' importanza d i un 'accurur ta valu laz ione del lecondiz ioni del la persona. Se, ad esempio, in segui to ad inc identc, cs is te i lsospet to d i un t raurna midol lare, s i dovrà ev i tare ogni sposturr rc-nto del l 'as-se dc l la colonna. Per ev i tare I ' ina laz ione s i procederì r , in c luesto caso.inc l inanclo i l capo del la personi ì scnza spostar lo dal suo assc.

Atti di supporto

Non serve alcun tipo di rrateriale. Se la posizione dovcsse esserc nlitntenutaper d iversc l tempo, s i sugger isce l 'u t i l izzct d i r . rno o due cuscin i .

Identifìcare, se possibile, la personaForni re, se possib i le , a l la persona o a fàrn i l ianzioni relativc all ' atto infèrntieristicoMettere la persona in posiz ionc supina. Sc è amente deccntrata rispetto alla l inea ntediana delLav l t s i o soe i a l e de l l c mun i

p lesent i a lcune infb lnta-

le t to. posiz ionrr la l ieve-l e t t o (F ig . 9 .8 ) .

Procedura

. Al l ineare le braccia dc l la persona lungo i l corpo.

. Accavallare la garnba controlatcrale al fìanco sul qualc si vuole girare lapersona (vedi i l cap. -5) .

188

Page 201: tecniche infermieristiche

etrofa-

ruare la)parato

e cone del les is te i ll e l l ' as -) caso ,

l tenuta

forma-

t l ieve-

rare la

Assicurare Ia respirazione

Afferrare con le mani (dita unite) la spalla e i l bacino della persona facen-dola ruotare verso di sé (vedi Fig. -5.23 a pag. l0l).Controllare che il braccio appoggiato sul piano del letto non sia compres-so dal peso del corpo. Eventualmente spostiìre leggermentc la spalla.Flettere la garnba superiore appoggiandola al letto o al piano d'appttggtoper garant i re la s tabi l i tà del la pcrsona (Fig. 9.9) .

Procedimento tecnico (finalità: Sostituire)

Obiettivi didattici

l. Definire chc cosa si intende per eseguire lu ventilu:.iorrc muttnle con Ambtr.2. Enunciare I ' indicazione principale per intervenirc irnmediatamente con la

ventilazionc con Ambu su una pcrsona.3. Eseguire un 'ef f ìcace vent i laz ione manuale con Ambu sul manichino in

sala di esercitazione e. se si presenta I 'occasionc, sll una persona.

Deflrnizione e scopo

Per eseguire lu ventiluzione munuule con Ambu si intende praticare I ' irnmis-sione forzala di aria nelle vie aerec di una persona qualora questa non siir ingrado di respirare autonomamentc.

Conoscenze finalizzate alla tecnica

Il sistema Ambu è costituito da un pallone autoespansibile collegato ad unamasche ra da una va l vo la un id i rez iona l c . I pa l l on i au toespans ib i l t sonodisponib i l i in var ic misure s ia s ter i l izzabi l i che monouso. Lc maschere pos-sono essere di varie misure. devono aderire bene al volto ed hanno raccordistandard di l5-22 mm. Si possono trovare mascherc in plastica trasparente(monouso) o in gomma nera (F ig. 9. l0) .

189

Esenrpì di nr.rscherrc pcr Ambu.

Page 202: tecniche infermieristiche

Assicurare la respirazione

Se l 'esecutore della tecnica èmano la testa e a manteneremandibola (F ig. 9.1 l ) .La bocca, infatti, tende a chiuclersi sotto la maschera. per evitare che ciòaccada, nelle persone in conra si inserisce una cannula orofaringea (cannulad i Mayo ) (F ig . 9 .12 ) . Du ran te l ' i n t roduz ione de l ra cannu la à i n rayo , i nsegui to a l la s t imolaz ione che s i eserc i ta a l ive l lo far ingco, è possib i le che lapersona abbia conat i d i vomito.Per mantenere la maschera ben aclerente al viso della persona si può uti l iz-zare questa manovra: qfgmere con il poll ice sulla parte superiore (nasale)del la maschera e con l ' ind ice ru qu. ì lu in fer iore iu" . ro i i mento) : usaremedio, anulare e mignolo per t i rare i l mento in a l to e a l l ' ind ic t ro.

Atti di supporto

Preparare i l seguente materiale:- s is tema Ambu:- guanti monouso:- cannula d i Mayo.

Identif icare, se possibile. la personaMettere la persona in posizione supina con il capo ipcrestesoSistemare la personaRiordinare i l materialeLavaggio sociale delle manr

Cannule oroi;rr ingced i Mayod i t re d iverse misure

I re|

inesperto avrà diff icoltà a tenere con una solacontemporaneamente la sublussazione del la

Page 203: tecniche infermieristiche

Assicurare Ia respirazione

solale l la

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Procedura. Mettersi dietro i l capo della persona e posizionare la cannula di Mayo

come segue: aprire la bocca della persona, assicurarsi che non ci sianosecrezioni ed inserire la cannula con la punta rivolta verso la cupola dellacavità orale. Quando la punta della cannula ha oltrepassato I 'uvula, ruo-tarla di 180' e farla progredire con delicatezza sino al suo completo inse-r imento (F ig. 9.13) .

. Afferrare il sistema Ambu con una mano ed appoggiare la maschera sulviso della persona in modo da contenere sia la bocca che il naso. E impor-tante tenere la maschera in modo che sia ben aderente al viso onde evitaresfiatamenti quando si insuffla I'aria.Estendere la testa della persona e comprimere il pallone con I'altra manofacendo espandere la gabbia toracica (l'osservazione di tale espansione per-mette di verificare che sia avvenuta una effìcace insufflazione) (Fig. 9.1a).

. Rilasciare i l pallone per permettere un'espirazione passiva completa; altermine di questa comprimere nuovamente il pallone, rilasciarlo e ripetere.

Procedimento tecnico (extra final ità)úk

Obiettivi didattici1. Definire che cosa si intende per rilevare i caratîeri della respirnzione.2. Elencare i caratteri del respiro.3. Conoscere i fattori che condizionano i caratteri del respiro.4. Enunciare almeno tre motivi per cui è opportuno rilevare i caratteri del

resDlro.

191

Page 204: tecniche infermieristiche

( - ) Vec l i i n pa r t i co l a r c O r to i l ic i t . , p. 169.

S . , r y r .

Assicurare Ia respirazione

5. Rilevare i caratteri del respiro di una persona con un margine di errore diun atto al minuto.

Definizione e scopiPer riLevare caratterí della respiraz.ione si intende apprezzarne la frequenza,il r itmo e la profbndità allo scopo di conoscere le caratteristiche della respi-razione della persona, monitorare la respirazione. valutare la presenza dieventuali alterazioni del resoiro.

Conoscenz e finalizzate alla tecnica

Per respirazione o respiro si intende l 'atto respiratorio comprendente I ' in-spirazione (ingresso di aria nei polmoni) e I 'espirazione (passaggio di ariadai polmoni all 'esterno). E possibile apprezz'rre I 'atto respiraturio osservan-do il r itmico sollevarsi e abbassarsi del torace della persona; questi duemoviment i torac ic i corr ispondono a un at t ( ) respi rator io .Per frequenza respiratoria si intende il numero di atti respiratori che siver i f icano in un minuto. L 'adul to sano ha una f requenza respi rator ia d il4-20 at t i a l minuto, i l neonato 26-34 e i l bambino 20-40 ( ' ) . La respi ra-zione normale viene anche chiamala eupneo. Con rl termine fachipnt,tt stindica un aumento della frequenza del respiro: si parla di ytl ipnea quan-do aumentano frequenza e profondità, di bradipnca quando diminuisce lafrequenza e di apnea in assenza di atti respiratori. La frequenza respirato-r ia è condiz ionata da mol t i de i fa t tor i che in f lu iscono anchc sul la tempe-ratura e sul polso (vedi i l cap. l0) . S ia le malat t ie card iachc chc quel lerespi rator ie possono causare una var iaz ione nel la f rcqucnza degl i a t t irespiratori.L'osservazione della profondità del respiro permette di valutare in modoindicativo la quantità di aria inspirata (respiro profondo o superficiale). l lr i tmo descrive I ' intervallo di tempo che intercore tra un atto respiratorio e i lsuccessivo; in condiz ioni f is io logiche ta le in terval lo ò costante. Esis tonoalcuni t ipi di respiro considerati patologici in riferimcnto al ritmo: tra questr.ricordiamo il respiro di Biot, di Cheyne-Stokes e di Kussmaul.La resp i raz ione è un a t t o i nvo lon ta r i o , ma a l cun i de i suo i ca ra t t e r i(profondi tà e f requenza) possono essere modi f icat i vo lontar iamente. Sisuggerisce, pertanto, di valutare tale parametro in concomitanza con altreri levazioni o procedure in modo che la persona non se ne accorga.

Atti di supportoPreparare i l seguente materiale:

- orologio con lancetta contasecondi o cronometro.Identificare la personaFarle assumere una posizione che permetta di osservirre bene il torace

Procedura

Osservare e contare gli atti respiratori della persona per un minuto. E possi-bile ri levarli anche per 30 secondi e moltiplicare i l numero per dr,re. Al ter-mine, registrare i l dato sulla documentazione clinica e inferrnieristica.

r92

Page 205: tecniche infermieristiche

rore di

luenza,I respi -)nza d i

Assicurare Ia respirazione

Procedimento tecnico ffinalità: Guidare)

fil$,ffiifw**.,tf-iffir*.t**fiv1;r" 1'

l . Defìnire che cosa si intende per insegnare ollu persona cctme ri levare l.e( Lt r(tl t( ri.\t i (hc tlel I u rc.\pi rd:.i( )n (.

2. Spiegare alla persona cosa si intende per respiraz.ione o respiro.3. I l lustrarlc i caratteri del respiro.4. Forni r le a lcune conoscenze sui la t tor i che condiz ionano i carat ter i del

resplro.5. Insegnarle a ri levare i caratteri del respiro con

atto al minuto.

Definizione e scopi

Per insegnare ulLa per.sona come riLevare Le caratteristiche della respiru-io-ne si intende firr apprendere alla persona come ri levare i caratteri della respi-razione allo scopo di monitorarla e come ri levare la presenza di eventualiaìterazion i.

Conoscenze finalizzate alla tecnica

Vedi paragraf o precedente.

Atti di supporto

Invitare la persona a procurarsi un orologio con lancetta contasecondi ocr()nometroSpiegare a l la persona qual è la posiz ione che permette d i osservaremeglio i l toracc

Procedura

Spiegure u l la personu eomc contare g l i a t t i respi ru lor i esegui t i per un minu-to. precisandole che è anche possibile dimezzare i l tempo di ri levazione emoltiplicarc i l r isultato finale per duc.

193

e l ' i n -di ariaervan-; t i due

che s ir r ia d i:sp i ra-neu s iquan-

i sce l arirato-empe-que l l el l i a t t i

modoi le) . I lr io e i lis tonoquest i ,

:a t ter ir te . Sin altre

)e

possi-\ì ter-

Itt

un mur[inc t. l i errtlre di un

.9,X"P.fff:i

Obiettivi didattici

Page 206: tecniche infermieristiche

Assicurare Ia respirazione

Grant H.D., Murray R.H., Bergeron J.D., Interventi d'emergenz.tt. Manuole per glioperaîori di autoambulanza e pronto soccorso, McGraw-Hil l , Milano, 1992.

Menon C., Rupolo G., Prcnto soccorso per Infermiet'i professionalr. Casa EditriceAmbrosiana, Milano, 1995.

Safar P., Bircher N.G., Rianinai, ione cardiopolmon(tre e t:erebrule. Raffael loCort ina Editore, Milano, 1990.

Sasso L., Bonvento C.M., Gagliano C., Sciarle infermierist i t 'he gerterul i e <l iniLlrc.McGraw-Hil l , Milano, I 997.

Smith A., Duell D., L'assistenza inJennierist i ta. Principi e te(ni(he,3" cd.. EdizioniSorbona, Milano, 1994.

Sorrentino S.A., , ssi.r'tenza infennieri.sîit'u di brtse: principi e procetlure, McGraw-Hi l l , M i lano, 1994.

Spada P.A., Rianintazione respirutori t t , in "Scenario". n. 3, 1990, pp. 23-27

r94

Page 207: tecniche infermieristiche

per gl it92.

lditrice

Lffae I I <r

linic'he.

idizioni

cGraw-

1. ln questo testo per pul iz ia del lacannula tracheale si intende:a . L a p u l i z i a d e l l a c a n n u l a .b . La pu l i z ia de l la cont rocannu la .c . l l cambio de l la cannu la con

I ' ul i l i zzo del ma ndri no.d . L a p u l i z i a d e l l a c a n n u l a e

de l la cont rocannu la .(La r isposta corretta è una sola).

2. Quale delle seguenti afferma-zioni è corretta?a. l l s is tema d i ancoragg io de l la

cannula tracheale serve perf i ssare le due "a l i " d i mater ia lep las t ico a l la cannu la .

b . l l s is tema d i ancoragg io de l lacannu la t rachea le serve pertener la fe rma a l l ' i n te rno de l lacont rocannu la .

c . l l s is tema d i ancoragg io de l lacannula tracheale serve perf i ssar la a l co l lo de l la persona.

d . l l s is tema d i ancoragg io de l lacannula tracheale serve perev i ta re d i u t i l i zzare ogn i vo l tai l mandr ino .

3. La seguente affermazione èvera o falsa?È ind ispensab i le che la personaportatr ice di cannula trachealea l p ropr io domic i l io eseguaquot id ianamente la pu l i z ia de l lacannu la e de l la cont rocannu la ,sost i tuendole con al tredebitamente d isi nfettate.

4. Perché deve essere impiegatouno scovolino del giusto diame-tro per pulire la controcannula?

5. Spiegare come è possibile otte-nere l' interruzione e la ripresadell'aspirazione delle set rezioni

Assicurare Ia respirazione

mediante sondino senza avere adisposizione il tubo a Y.

6. Quale delle seguenti afferma-zioni è corretta?a. Ogn i s ingo la asp i raz ione

t rami te sond ino de l le p r ime v ieaeree non deve durare piu di2-4 secondi e tut ta la manovran o n p i ù d i 2 - 4 m i n u t i .

b . Ogn i s ingo la asp i raz ionet rami te sond ino de l le p r imevie aeree non deve durare piùdi 2-4 secondi e tut ta lam a n o v r a n o n p i ù d i 5 - 1 0m i n u t i .

c . Ogn i s ingo la l sp i raz ionet rami te sond ino de l le p r ime v ieaeree non deve durare più di5 -10 second i e tu t ta lamanovra non p iù d i 5 -10m i n u t i .

d . Ogn i s ingo la asp i raz ionet rami te sond ino de l le p r imevie aeree non deve durare piùd i 5 -10 second i e tu t ta lamanovra non p iù d i 2 -4m i n u t i .

7 . Comple tare l 'a f fe rmaz ioneseEluente:Cl i scopi prioritari del l' esecuzionede l l 'a t to F l r assumere una pos i -zione di sicurezz.t sono: assicura-re la perviet) delle vie aeree e

B. La seguente affermazione èvera o falsa?Non è sempre possibi le apprezza-re l'atto respiratorio osservando ilr i tmico sol levarsi e abbassarsi delt o r J c e d e l l a p e r s o n a i n q u a n t oalcuni caratteri del respiro possonoessere mod i ficati volontariamente.

195

Page 208: tecniche infermieristiche

Ind icare le p r inc ipa l i var iab i l i r i conduc ib i l i a i quat -tro concett i fondamental i del la Discipl ina infermie-r i s t i c a u t i l i p e r r a c c o g l i e r e i d a t i s u l b i s o g n o d imantenere la fu nzione card ioci rcolator ia.

Elencare gl i Att i t rat tat i in questo capitolo per assi-curare la funz ione card ioc i rco la to r ia .

R ispondere a l b isogno d i mantenere la funz ionecardiocircolator ia del la persona con i procedimentitecnici descr i t t i in questo capitolo.

Page 209: tecniche infermieristiche

( ' ) Si sot to l inea a ta le r iguardo comequesla pror edura s ia ormai insqUn21, ; tvar ie s i tuazioni , ad esempio nei cors ipe r vo l on ta r i e ne l l e scuo le med ieSUpenon.

Assicurare Ia funzione cardiocircolatoria

Premessa

In questo capitolo viene trattata la prestazione infèrmieristica Assicurare lofunzione c'ardiocircolatorio. Dell'azione ManÍenere lo tentperaîura (.orpo-rea (sostituit?), vengono spiegati i seguenti procedimenti tecnici: Applit'arela borsa dell'acqua calda, Applicare la horsa del ghiaccio o ghiac<'io sinte-tic:o e Applicare impar:chi caldo-umidi. Al fine di completare I'argomento,si è di seguito descritto il procedimento tecnico Insegnare tonte utili::are leapplicazioni di caldo e.freddo della finalità guidarc.La scelta di trattare l'atto EJJettuare massaggio cardiacct esterno è evidente-mente dettata dalla necessità che tutti i profèssionisti infermieri sappianoeffettuare tale manovra ('). Si sonolinea che in caso di arresto cardiocircola-torio tale procedura è associata a EsegLtire yenÍil(tzione nrunuale <on Anthu(cap. 9, par. 9.,5).La trattazione di come ri levare i parametri vitali (pressione arteriosa, fre-quenza cardiaca centrale e periferica, temperatura corporea) facenti partedell'azione Monitorare la funzionaliÍà t'ardiot'írt'olatoria viene descritta inmodo esaustivo, viste la frequenza e I ' importanza della ri levazione dei sud-detti parametri in tutte le situazioni assistenziali. Le tre procedure per ri le-varli, infatti, sono state descritte separatamente con la finalità guidare nel-I'azione Istruire la persona sulle modaliÍà per mantenare la.fun:ione t.ar-diocircolatot'ra, in quanto sono ormai molto frequenti le situazioni in cui ènecessario ri levare tali parametri da parte di f igure non profèssionali.Alcune posizioni utllizzate per Favorire la c'irtolazione (sostcnere) si trova-no nel capitolo 5.Numerosi contenuti utilizzabili per Illustrore alla persona i.faÍtori t'he pos-sono influenzare la.funzione cardioc'ircolaÍoria (indirizzare) si trovano nelleconoscenze .finalizzctÍe alla tecnica di ogni procedimento tecnico descrittonel capitolo.

Raccolta dati sul bisogno di mantenere la funzione cardiocircola-toria

I dati più significativi che devono essere ri levati in rif-erimento al suddettobisogno sono riconducibil i a variabil i biofisiologiche, psicologiche c socio-culturali della persona, come, ad esempio, i l suo stadio evolutivo. I l neonatopresenta un'immaturità fisiologica del centro termoregolatore ed è notocome i valori pressori e cardiaci nel neonato, nel bambino, nell 'adolescentee nell 'adulto presentino delle notevoli differenze tra loro. Nel corso delle 24ore i valori di pressione arteriosa, frequenza cardiaca e temperatura corporeasubiscono variazioni in funzione dei processi biochimici connessi con i lmetabolismo (ritmi circadiani). I l soddisfacimento di questo bisogno variaanche in funzione dell 'anività fisica svolta (tipologia e frequenza) e delleabitudini personali (composizione quali/quanritariva degli alimenti, t ipo diabbigliamento, fumo).Le frequenze cardiaca e respiratoria possono essere alterate da particolaristati emotivi con valenza sia negativa che positiva (eccitamento o depressio-ne, situazioni stressanti, emozioni improvvise e intense, presenza di ansia).L'ambiente fisico che circonda abitualmente la persona (clima, microclima,

198

Page 210: tecniche infermieristiche

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Assicurare la funzíone cardiocircolatoria

abitazione, luogo di lavoro) e i l suo ambiente sociale e culturale (famiglia,l ivello economico, gruppo etnico), sono variabil i dalle quali I ' infermierepuò trarre dati signifìcativi per conoscere la persona e per identificare questobisogno di assistenza infèrmieristica. Unitamente ad altre abitudini persona-li già citate, infbrmazioni accurate sul t ipo di lavoro svolto dalla personapossono fbrnire infbrmazioni interessanti, che possono spiegare alterazioniorganiche dell'apparato cardiovascolare.Alcuni farmaci, quali gli stimolatori dell 'att ività tiroidea e terapie ormonalisostitutive possono determinare I ' innalzamento della temperatura corporea.Altri farmaci ne determinano la diminuzione; fra questi, troviamo gli antipi-ret ic i , g l i ant ib iot ic i e g l i in ib i tor i del l 'a t t iv i tà t i ro idea.

L'elaborazione di tutti i dati raccolti consente all'infermiere di individua-re I'eventuale presenza del bisogno di assistenza infermieristica di man-tenere la funzione cardiocircolatoria e a che livello del continuum auto-nomia-dipendenzala persona si colloca in quel momento.

Obiettivi didattici

l. Definire cosa si intende per upplicare la horsa dell'acqua calda, appli-care la borsa clel ghiaccio o ghiot't ' io sintetit 'o, applicare impac't:hiculdo-umidi.

2. Spiegare gli scopi dei seguenti procedimenti: applicare la borsa dell 'ac-qua calda, applicare la borsa del ghiaccio o ghiaccio sintetico, applicareimpacchi caldo-umidi.

3.4.5 .6.

7 ,

Individuare gli effètti f isiologici delle applicazioni di caldo e di freddo.Conoscere I ' impiego terapeutico delle applicazioni di caldo e di f ieddo.Individuare le complicanze delle applicazioni di caldo e di freddo.Elencare i f'attori che influenzano gli eflètti delle applicazioni di caldo edi fieddo.Individuare le controindicazioni all 'ef1èttuazione delle seguenti proce-dure: applicare la borsa dell 'acqua calda, applicare la borsa del ghiaccioo ghiaccio sintetico, applicare impacchi caldo-umidi.Indicare i criteri generali relativi all 'effettuazione delle seguenti proce-dure: applicare la borsa dell 'acqua calda, applicare la borsa del ghiaccioo ghiaccio sintetico, applicare impacchi caldo-umidi.Individuare i dati principali da considerare prima, durante e dopo leapplicazioni locali di caldo e di f ieddo.

9.

10. Elencare gli atti di supporto da attuare prima e dopo I'applicazione dellaborsa del l 'acqua calda, del la borsa del ghiaccio o ghiaccio s intet ico,degl i impacchi ca ldo-umidi .

l l . Preparare i l materiale occorrente per I 'applicazione della borsa dell 'ac-qua calda, della borsa del ghiaccio o ghiaccio sintetico, degli impacchicaldo-umidi .

12. Applicare la borsa dell 'acqua calda, la borsa del ghiaccio o ghiaccio sin-tet ico e g l i impacchi ca ldo-umidi .

199

Page 211: tecniche infermieristiche

( ' ) Vedi i l paragrafo 10.4.

Assicurare Ia îunzione cardiocircolatoria

Procedimento tecnico (finalità: Sostituire)

Defînizione e scopo

Per applicare la borsa dell'acqua calda st intende posizionare una fbnte dicalore secco, sotto forma di una borsa contenente acqua riscaldata ad unadeterminata temperatura, per un periodo di tempo prestabilito su un panicola-re distretto corporeo al fine di ottenere gli effeni terapeutici desiderati (,).

Conoscenz e frnalizzate alla tecnica

La borsa dell'acqua calda è costituita da un contenitore impermeabile dotatodi una chiusura ermetica per evitare la fuoriuscita dell'acqua.L'applicazione di una fonte di calore raggiunge il suo massimo effetto loca-le dopo un periodo di tempo compreso tra20 e 45 minuti: questo è I ' inter-vallo di tempo in cui si raggiunge il l imite massimo di vasodilatazione(aumento della perfusione periferica e della temperatura) nel distretto cor-poreo interessato. E in questo lasso di tempo, infatti, che si ottengono glieffetti terapeutici voluti.Se vengono superati i 45 minuti, I'effetto terapeutico può essere contrastatodall ' instaurarsi di una vasocostrizione secondaria (effetto secondario clelcaldo).Per ovviare a tale inconveniente, qualora si dovesse continuare la procedura,è sufficiente interporre un intervallo di tempo di circa un'ora tra un'applica-zione e I 'altra.Esistono delle particolari condizioni patologiche che determinano rispostealterate dell'organismo al calore, sconsigliando di conseguenzal'utrlizzo diborse dell 'acqua calda. Alcuni esempi sono la presenza di alterazioni dellasensibilità, processi infiammatori in atto, aree edematose.

Atti di supporto

Identificare e preparare la persona facendole assumere o aiutandola acl assu-mere la posizione più adatta e confortevole in base alla sede di applicazioneFornire alla persona alcune informazioni relative all'atto infèrmieristicgPreparare il materiale:

- borsa dell 'acqua calda (Fig. I 0. I );- acqua calda (temperatura di circa 50 oC; in caso di bambini e anziani, si

consiglia una temperatura di 40 'C);- tefTnometro:- imbuto;- "copr iborsa"

o te l in i ;- orologio.

Lavaggio sociale delle maniSistemare la personaRiordinare il materiale e I'ambienteLavaggio sociale delle mani

200

Page 212: tecniche infermieristiche

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L ad assu-cazionerristico

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Assicurare Ia funzìone cardiocircolatoria

Una corretta conservazione della borsa dell'acqua calda prevede il suoaccurato lavaggio con detergente seguito da un'attenta asciugatura (perl'interno non utilizzare fonti di calore, ma far asciugare all'aria). Primadi riporla in luogo asciutto, intalcare le superfici interne per evitame ilcollabimento. In caso di necessità la borsa dell'acqua calda può esseresottoposta a slerllizzaztone con ossido di etilene.

Procedura. Controllare la tenuta della borsa dell 'acqua calda verif icando che il tappo

sia fomito di guarnizione. Per accertame ulteriormente la tenuta introdur-re dell 'acqua fredda nella borsa e capovolgerla per evidenziare eventualiperdite dal tappo.

. Dopo aver controllato con il termometro la temperatura dell'acqua, riem-pire la borsa per i2l3 della sua capienza uti l izzando l ' imbuto.

Se la si riempie completamente, la borsa può risultare troppo pesante perla persona e/o poco adattabile allazona di applicazione.

. Espellere tutta l'aria appoggiando la borsa a un piano rigido verticale ecomprimendola lentamente sino a che I'acqua raggiunge I'imboccatura.

. Avvitare il tappo e verificare nuovamente la tenuta della borsa capovol-gendola.

. Asciugare estemamente la borsa e infilarla nel "copriborsa".

Per "copriborsa" si intende una fodera della stessa misura della borsa,generalmente in flanella di cotone, che evita il contatto diretto della cutecon la fonte di calore. L'uso di un involucro in stoffa è assolutamenteindispensabile al fine di minimizzare il rischio di ustione. In mancanzadi copriborsa, si suggerisce di utilizzare un telino o una federa.

. Posizionare la borsa sulla zona e verificare che la persona non avvertasensazioni quale dolore o bruciore; in tal caso rimuovere la borsa.

. Mantenerla in sede per un tempo massimo di 45-60 minuti, interponendo,se necessario, un intervallo di circa un'ora tra un'applicazione e I'altra.

. Togliere la borsa dell 'acqua calda e controllare la comparsa di possibil icomplicanze (vedi Tab. 10.3).

. Registrare sulla documentazione infermieristica I 'esecuzione dell 'atto e,in particolare, la durata dell 'applicazione, indicando:- le eventuali sospensioni e/o i l r innovo dell 'applicazione della fonte ter-

mlca:- le eventuali complicanze o variazioni significative dello stato della

cute:- i l grado di el1ìcacia dell 'applicazione.

201

Page 213: tecniche infermieristiche

( ) V e d i i l p a r . r g r a f o 1 0 . 4

Assicurare Ia funzione cardiocircolatoria

Procedimento tecnico (finalità: Sostituire)

Definizione e scopo

Per applicare la horsa del ghíact'io o ghiactio .\inteti(o si intende posizio-nare una fonte di freddo, sotto forma di una borsa contenente ghiaccio o dighiaccio sintetico (fieddo chimico istantaneo). per un perioclo cli tempo pre-stabil ito su un particolare distretto corporco al f ine di ottenerc gli ellèttiterapeutici desiderati ( ').

Conoscenz e finalizzate alla tecnica

La borsa del ghiaccio è costituita da un contenitore irnpermeabile, cli fbrmediverse a seconda della sede di applicazione, dotato di una chiusura ermcticaper ev i tare la fuor iusc i ta del l 'acqua (Fig. 10.2) .I l ghiaccio sintetico si trova sotto forma di una borsa in materiale plasticosuddivisa in due compartimenti separati contenenti due sostanzc chimicheche, quando vengono a contatto, sviluppano freddo (Fig. I 0.2).L'applicazione di una fbnte di freddo raggiunge il suo rnassimo effètto loca-le dopo un periodo di tempo compreso tra 30 e 60 minuti: questo è r' inter-val lo d i tempo in cui s i raggiunge i l l imi te massimo di vasocostr iz ione(diminuzione della perfusione periferica e della temperatura) nel distrettocorporeo interessato. E in questo lasso di tempo, infatti. chc si ottengono gliefTetti terapeutici volutr.Se vengono superati i60 minuti, I 'effetto terapeutico può esscre contrastatodall ' instaurarsi di una vasodilatazione secondaria (efÍètto seconclario clelfreddo). Per ovviare a tale inconveniente, qualora si clovesse continuare laprocedura, è sufficiente interporre un intervallo di tempo di circa un'ora traun'applicazione e I 'altra.

202

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r @ &r lsfîI

Page 214: tecniche infermieristiche

lE

Assicurare la funzione cardiocircolatoria

Generalmente, I 'applicazione di freddo è indicata in caso di:

- febbre elevata; in tal caso la fonte di freddo deve essere posizionata all'in-guine e al collo in corrispondenza dei grossi vasi arteriosi e sul capo;

- presenza di emorragie o loro prevenzione;- traumatismi.

Esistono delle particolari condizioni patologiche che determinano rispo-ste alterate dell 'organismo al freddo, sconsigliando di conseguenza I'uti-l izzo di borse del ghiaccio e ghiaccio sintetico. Alcuni esempi sono: lapresenza di edema, la presenza di alterazioni della sensibil i tà o disturbidel la c i rco laz ione.

Atti di supporto

Identif icare e preparare la persona facendole assumere o aiutandola adassumere la posizione più adatta e confortevole in base alla sede di appli-cazloneFornire alla persona alcune infbrmazioni relative all 'atto infermieristicoPreparare i l mater ia le:

- borsa del ghiaccio o ghiaccio sintetico;- ghiaccio tritato o in cubetti;- palet ta per i l gh iacc io:- "copriborsa" o telini;- orologio.

Lavaggio socia le del le manir. Sistemare la persona e riordinare il materialei Lavaggio socia le del le mani

Una corretta conservazione della borsa del ghiaccio prevede il suo accu-rato lavaggio con detergente seguito da un'attenta asciugatura (per I'in-temo non utllizzare fonti di calore, ma far asciugare all'aria). Prima diriporla in luogo asciutto, intalcare le superfici inteme per evitame il col-labimento. In caso di necessità, la borsa del ghiaccio può essere sottopo-sta a sterilizzazione con ossido di etilene.

Procedura

. Controllare la tenuta della borsa del ghiaccio verificando che il tappo siafomito di guarnizione. Per accertarne ulteriormente la tenuta introdurredell 'acqua fredda nella borsa e capovolgerla per evidenziare eventualiperdite dal tappo.

. Riempire la borsa per i 213 della sua capienza con il ghiaccio, meglio setritato, uti l izzando l 'apposita paletta.

Se la si riempie completamente, la borsa può risultare troppo pesante perla persona e/o poco adanabile alla zona di applicazione.

203

posizio-:cìo o dinpo pre-li effetti

li forme:rmetica

plasticohimiche

Ito loca-r I ' inter-trizionelistrettogono gli

ìtrastatoario delruare laI'ora tra

Page 215: tecniche infermieristiche

( ' ) Ver i i i l paragrafo 10.4

Assicurare la funzione cardiocircolatoria

. Espellere tutta I 'aria appoggiando la borsa sopra un piano rigido e torcen-done la parte superiore

' Avvitare i l tappo e verif icare nuovamente la tenuta della borsa capovol-gendola.

Non effettuare la cosiddetta "cacciata dell'aria" dalla borsa del ghiacciodetermina un'alterazione degli effetti desiderati, in quanto I'aria si com-porta da isolante.

. Asciugare estemamente la borsa e infi larla nel "copriborsa".' Posizionare la borsa sulla zona e verif icare che la persona non iìvvcrta

sensazioni quale dolore o freddo intenso; in tal caso rimuoverc la borsa.. Mantenerla in sede per un tempo massimo di 60 minuti, interponenclo. sc

necessario, un intervallo di circa un'ora tra un'applicazione e l 'altra.' Togliere la borsa del ghiaccio e controllare la comparsa c'l i possibil i com-

plicanzc (vedi Tab. 10.3).' Registrare sulla documentazione infermieristica I 'esecuzione dell 'atto e.

in particolare, la durata dell 'applicazione, indicando:- le eventuali sospensioni e/o i l r innovo dell 'applicazionc clella fbnte ter-

mica:- le eventuali complicanze o variazioni significative dello stato delra

cute;- i l grado di efficacia dell 'applicazione.

Bttr.tu dt'I rhiut < iu .sitt!t ' t i t ' t .t

La procedura differisce da quanto descritto in precedenza circa la borsa delghiaccio solo in relazione alla preparazione del ghiaccio sintetico. Infatti.affinché si sviluppi i l freddo, è necessario che le sostanze chimiche, conte-nute nei due diversi scomparti della borsa, vengano a contatto; per questo èsufficiente esercitare una leggera pressione a l ivello dell ' involucro di sepa-razione, determinandone la rottura.Al temine dell 'applicazione, la borsa del ghiaccio sintetico va eriminata, inquanto monouso.

Procedimento tecnico (finalità: Sostituire)

Definizione e scopo

Per applicare impacchi caldo-umidi si intende posizionare una fonte di calo-re umido, sotto forma di compresse imbevute di acqua riscaldata ad unadeterminata temperatura. L'impacco viene lasciato sul distretto corporcointeressato per un periodo di tempo prestabil ito al fìne di ottenere gli effèttiterapeutici desiderati (o). In particolare, lo scopo principale per cui vengonouttlizzafi tali impacchi è il trattamento della flebite.

204

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Page 216: tecniche infermieristiche

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Assicurare la funzione cardiocírcolatoria

Conoscenze finalizzate alla tecn ica

L 'appl icaz ione d i una fonte d i ca lore umido, a d i f ferenza del ca loresecco, raggiunge il suo massimo efTetto locale dopo un periodo di tempodi 20 minuti. La maggiore rapidità nel conseguimenro degli effètti è datadall 'associazione del calore con I 'umidità, che causa una termodispersio-ne inferiore nella zona di applicazione, in quanto riduce la traspirazionecutanea.In caso di permanenza protratta dell ' impacco sulla sede può manifestarsiI'effetto secondario del caldo descritto nel paragrafo 10. l.Per ovviare a tale inconveniente, qualora si dovesse continuare la procedura,è sufficiente interporre un intervallo di tempo di circa un'ora tra un'applica-zione e I 'altra.Per le eventuali controindicazioni si rimanda al paragrafb relativo all 'appli-cazione della borsa dell 'acqua calda (par. 10. l).

Attidisupporto-

Identif icare e preparare Ia persona fàcendole assumere o aiutandola adassumere la posizione più adatta e confbrtevole in base alla sede di appli-cazioneFomire alla persona alcune infbrmazioni relative all 'atto infermieristicoPreparare i l materiale:

- acqua calda (temperatura di circa -5-5oC; in caso di bambini e anziani siconsiglia una temperatura infèriore);

- termometro:- garze grandi;- cerotto:- catino:- arcella grande;- telo impermeabile;- "copriborsa" o telino;- borse del l 'acqua calda:- imbuto;- guantl monouso;- orologio;- eventuali pomate o unguenti su prescrizione medica.

Nel caso in cui siano presenti delle lesioni cutanee, I'acqua , le compres-se di garza e i guanti dovranno essere sterili.

Preparare I 'ambienteLavaggio socia le t le l le mani

r Sistemare la personaI Riordinare i l materiale (5)I S is temare I 'ambienter Lavaggio sociale delle manr

205

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3

( ' ) f 'er la conservazior . rc r le l l . r bors.rd e l l ' a c q u a c a l c l a , v e d i i l p a r a g r a f o| 0 . t .

Page 217: tecniche infermieristiche

(u) Veda quanto det to a proposi to del loscopo pr incipale del la procedura.

Assicurare la funzione cardiocircolatoria

Procedura. Indossare i guanti.. Se prescritto, applicare uno strato uniforme di pomata o unguento sulla cute.. Versare I'acqua nel catino e, dopo averne controllato con il termometro la

temperatura. immergervi le garze.. Strizzare le compresse per eliminare I 'acqua in eccesso.. Posizionare le compresse sulla zona verificando che la persona non avverta

sensazioni quali dolore o bruciore; in tal caso sospendere I'applicazione.. Avvolgere I'arto (o) con il telo impermeabile.

Tale accorgimento, oltre ad impedire la rapida evaporazione delle com-presse mantenendo I'umidità necessaria, evita che la biancheria del lettosi bagni.

. Coprire il telo impermeabile con il telino, fissandolo con del cerotto.

. Se possibile, posizionare lale borsa/e dell 'acqua calda sopra I ' impaccoper mantenere costante la temperatura.

. AI termine del periodo indicato, rimuovere I ' impacco e controllare lacomparsa di complicanze.

. Registrare sulla documentazione infermieristica I 'esecuzione dell 'atto e,in particolare, la durata dell'applicazione, indicando:- le eventuali sospensioni e/o il rinnovo dell'applicazione della fbnte termrca;- le eventuali complicanze o variazioni significative dello stato della cute;- i l grado di efficacia dell 'applicazione.

Procedimento tecnico ffinalità: Guidare)

Definizione e scopoPer insegnare come utilizzare le applicazioni di caldo e fi-eddo si intende fbr-nire alla persona le informazioni e le conoscenze necessarie al fìne di renderlaautonoma nell'uso di tali applicazioni. Queste consistono nell'esposizione diun distretto corporeo al calore o al fieddo, prodotti da fonti fisiche o chimiche.Gli scopi di tali applicazioni sono riconducibil i agli effetri f isiologici e tera-peutici che esse determinano sia a l ivello locale che generale (Tabb. 10. 1 e10.2). I motivi principali per cui si esegue questo atto sono favorire la guari-gione e alleviare il dolore.

C onoscenz e finalizzate alla tecnica

Il freddo e il caldo sono percepiti dall'organismo attraverso la stimolazionedei recettori sensoriali, che a loro volta trasmettono I ' impulso ricevuto alsistema nervoso centrale e periferico. Tali recettori sono dislocati a l ivellodella cute in modo disomogeneo e vengono suddivisi, in base alla finzioneesplicata, in recettori del freddo, del caldo e del dolore.Sia i recettori del caldo che quelli del freddo sono in grado di adattarsi alla

206

Page 218: tecniche infermieristiche

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olazioneevuto ala livellohrnzione

larsi alla

Assicurare la funzione cardìocircolatoria

temperatura in seguito a forti stimoli termici; nel caso in cui i l caldo o i lfreddo siano troppo intensi, I ' individuo ha unicamente la percezione dellostimolo doloroso. Anche la circolazione cutanea è influenzata dalle applica-zioni di caldo e fieddo.Gli effeni delle applicazioni di caldo e freddo sono influenzati da diversi fattori:

- intensità della temperatura dell 'applicazione;- contemporanea applicazione di impacchi umidi,- temperatura cutanea precedente l'applicazione;- durata dell 'esposizione;- temperatura ambientale;- in tegr i tà del la cute e dei lessut i sot tos lant i :- dimensioni dell 'area interessata;- disturbi neurologici e della sensibil i tà (incapacità di percepire gli stimoli

termici e dolorif ici, impossibil i tà di reagire allo stimolo doloroso, possibi-l i tà di compiere movimenti involontari che deteminano una variazionedella distanza tra la persona e la fonte termica);

- età (sia i giovani che gli anziani hanno la cute più sotti le; inoltre, le perso-ne anziane hanno una diminuita sensibil i tà al dolore, mentre i bambini siadattano con più difficoltà alle variazioni di temperatura);

- caratteristiche di cute e annessi cutanei (le persone bionde e rosse sonop iù sens ib i l i a l ca lo re ) .

Caldo

1) Vasodi la taz ione2) Î Permeabi l i tà capi l lare3) î Metabol ismo locale4) î Consumo di oss igeno5) J Viscosi tà del sangue6) î F lusso emat icoZ) î F lusso l in fat ico8) î Mot i l i tà dei leucoci t i

î = AumentoJ = Diminuzione

Caldo

1) J Dolore2) J Tono muscolare3t î Veloc i tà dei pro i ess i r iparat iv i4) St imolaz ione del la suppurazione5) Vasodilatazione6) J Congestione profonda

î = AumentoJ = D im inuz ione

Freddo

1) Vasocostr iz ione2 ) J Pe rmeab i l Ì t à cap i l l a re3) J Metabol ismo locare4) J Consumo di oss igencrF . ^ r ,) ) | v r S c o s r t a 0 e t s a n g u e6) J F lusso emat ico7) t F lusso l in fat icoB ) J M o t i l i t a d e i l e u t o i i t i

Freddo

I ) J Dolore2) J Tono muscolare3) ! Ossigenazione del la zona4) J Circolaz ione locale5) J Metabol ismo6) Prevenzione della

formazione di edema7) J Crescita batterica

207

Effett i f is iolog,ic ide l le app l i caz io r r i c i i ca lc loe d i f reddo.

Effett i terapeuticid e l l e a p p l i c a z i o n i d i c a l c l oe di freclclo.

Page 219: tecniche infermieristiche

Compl i canze de l le app l i caz ion ìc l i ca ldo e d i f reddo.

Assicurare Ia funzione cardiocircolatoría

Caldo

1 ) Do lo re2 ) Us t i on i3) Formazione d i edema4) Vasocostr iz ione5) Macerazione del la cute

( i n c a s o d i a p p l i r a z i o n icaldo-umide)

Freddo

1 ) Do lo re2) Formazione d i vescicole

e/o d i so luz ioned i con t i nu i t à de l l a cu re

3 ) l schemia4) Vasodi la taz ione5) Macerazione del la cute

( i n ( a s o d i a p p l i r , r z i o n if reddo-umide)

sono gli eflètti secondari delle applicazioni

possibil i controinclicazioni all 'applicazione

Pn,i;rì

(

I23À

(

Nel caso in cui uno o più dei fattori sopraccitati venga sottovalutato si pos-

sono determinare, invece degli effètti terapeutici desiderati, alcune compli-canze (Tab. 10.3).

Per svolgere questo procedimento tecnico è opporluno che I'infermierefavorisca la presenza delle condizioni maggiormente facilitanti la rela-zione con la persona e quindi la comprensione dei contenuti dell'azionedi guida.

Procedura. Informare la persona sugli effètti f isiologici e terapeutici delle applica-

z ioni d i ca ldo e f reddo selez ionando i contenut i p iù adeguat i a l la suasi tuazione.

. Insegnare alla persona qualidi caldo e freddo.

. lnformare la persona circa ledi caldo e freddo.

. Educare la persona ad eseguire le applicazioni di caldo e fieddo.

. Mostrarle i l materiale necessario per I 'applicazione di:- borsa dell 'acqua calda;- borsa del ghiaccio o ghiaccio sintetico;- impacchi caldo-un-ridi;spiegando la modalità per una corretta conservazione dei presìdi inrpie-gat l .

. Far vedere alla persona la procedura relativa all 'applicazione di:- borsa dell 'acqua calda;- borsa del ghiaccio o ghiaccio sintetico;- impacchi ca ldo-umidi ;

. Far eseguire alla persona la procedura descritta. al fìne di verif icarne I 'ap-prendimento.

Per la descrizione del materiale e delle singole proceclure. si rinranda aipa rag ra f ì 10 .1 . 10 .2 e 10 .3 .

208

Page 220: tecniche infermieristiche

) sl pos-compli-

rrnierea rela-azione

applica-alla sua

licazioni

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li impie-

me I 'ap-

randa ai

i

Assicurare la funzione cardiocircolatoria

Obiettivi didattici

l. Definire che cosa si intende per eft'ettuure nrussaggio cardiuco esterno.2. Defìnirne lo sct'rpo e le relative indicazioni.3. Indicare i criteri generali relativi al massaggio cardiaco esterno.4. Individuare la sede di effettuazione del massaggio cardiaco estemo.5. Elencare gli atti di supporto da attuare in relazione a tale procedura.6. Effettuare un efficacc massaggio cardiaco estemo sul manichino in sala

esercitazione e. se si presenta I 'occasione, su una persona.

Definizione e scopo

Per eftettuarc ntassaggio cardíu<'o esterno si intende eseguire una sequenzadi compressioni ritmiche del torace a l ivello sternale tali da produrre unaci rcolaz ione ar t i f ic ia le a l ternat iva a l la spontanea grazic a l lo svuotamentodelle cavità cardiache.

Conoscenze finalizzate alla tecnica

Il massaggio cardiaco estemo consente il mantenimento di una sufficiente per-fusione degli organi vitali (cuore, cervello e reni) in caso di situazioni di emer-genzalurgenza. Tale intervento. spesso associato alla rianimazione polmonare,ha lo scopo di evitare la sofferenza e/o la morte dei tessuti di questi organi.In genere le situazioni di emergenza/urgenza che richiedono I' impiego ditale tecnica sono rappresentate da tutte quelle condizioni che evolvono in unarresto cardiaco, quali ad esempio la fibri l lazione ventricolare, i l bloccodella conduzione cardiaca. lo shock elettrico.Per valutare la presenza di anesto cardiaco si deve ricercare la perdita dellacoscienza, I 'apnea, I 'aspetto cadaverico (presenza contemporanea di cianosilocalizzafa e pallore) e I 'assenza di polso a l ivello carotideo e/o fèmorale(segno più attendibile e significativo).Per le sue peculiarità (minima pertisione, elevato rischio di complicanze,alto dispendio energetico da parte dell ' infermiere), tale tecnica è da conside-rars i come un intervento sost i tu t ivo d i breve durata de l l 'a t t iv i tà card iacaspontanea. La sua efîcacia, comunque, è determinata non solo dalla coret-tezza dell 'esecuzione (modalità e tempi adeguati), ma anche dalla precocitàdell ' intervento (inizio immediato dopo la scomparsa del polso).Lamodalità coretta per I 'esecuzione di questa tecnica prevede che la perso-na sia adagiata su un piano ligido per ottimizzare l 'ef 'fetto delle compressio-ni. A seconda delle situazioni, questo può essere rappresentato dal suolo stra-dale, dal pavimento, da un'asse rigida.

N.B. è molto importante verificare che la persona sia adagiata a diretto con-tatto con la superhcie rigida per evitare I'inefficacia delle compressioni. Ciòserve, inoltre, ad elevare le scapole per mantenere iperestesa la testa.

209

Page 221: tecniche infermieristiche

f

tI

lAssicurare Ia funzione cardiocircolatoria

La compressione eff 'ettuata sullo sterno deve essere tale da cleterminare unpolso carotideo e f-emorale apprezzabile atla palpazione; per tale motivo,durante il massaggio cardiaco esterno, è utile rilevare tale clato costantemente.La sequenza delle compressioni deve essere regolare, ritmica (uguagrianzatra i l tempo di compressione e di ri lasciamento) e senza interruzioni: duran-te i l per iodo c l i r i lasc iamento le mani devono essere manrenute in oosiz ionesenza eserc i lare a lcuna pressione. per non inter lèr i re con i l r i lorno venoso.Per evitare lesioni o traumi, la tecnica del massaggio carcliaco esterno preve-de I 'u t i l izzo del palmo del le mani .Le principali lesioni sono rappresentate da fratture costali, fraftura clellostemo, rottura del fègato, qualora la pressione sia esercilata al cji sotto delprocesso xifoideo.

Atti di supporto

P o i c h é I ' e f f e t t u a z i o n e d i q u e s t a t e c n i c a a v v i c n e i n s i t u a z i o n id'ernergenza/urgenza, gli atti di supporto sono ridotti r ispetto alle altre tec-n lcne.

Identifìcare la persona e, dopo aver valutato la presenza clell 'arresto car-diorespiratorio, prepararla comc segue :posizione supina;dorso appoggiato su di un piano rigido;gambe sollevate, nel caso in cui sia necessario f 'avorire ulteriormente i lr itorno venoso.Preparare i l materiale:

- asse rigido;- guanti (se vi è la necessità);- contemporaneamente è necessario reperire i l materiale per la rianimazio-

ne cardio-polmonare (defibri l latore, materiale per intubazione e per infu-sione venosa con i relativi fannaci o i l carrello dell 'urgenza).Sistemare la persona (nella maggior parte dei casi ciò consiste nel tra-sportare la persona presso il più vicino pronto soccorso e/o centro cli tera-pia intensiva)Riordinare i l materialeLavaggio sociale delle mani

Quando la s i tuazione s i è s tabi l izzata, è possib i le forn i re a l la persona leinfbrmazion i relaf ive al I ' atto in fèmtieristico effettuato.

Procedura

Massaggitt t urdiat'o esterno nell' adulto

. Mettersi di f ianco alla persona.' Localizzare la sede di esecuzione del massaggio posizionando due clita in

direzione craniale dalla base del processo xifoideo clelro sterno (Fi-q. 10.3 a).. Appoggiare i l palmo dell 'altra mano sul punro così inclividuaro (Fig 10.3 b).' Sovrapporre alla mano già posizionata i l palmo dell 'altra mano mante-

nendo le dita iperesrese (Fig. 10.4).

210

Page 222: tecniche infermieristiche

Assicurare la funzione cardiocírcolatoria

) u nivo,:lte.tnzaran-one)so.

e l l odel

o n l

:ar-

Iniziare ad effettuare compressioni ritmiche sullo sterno, in modo che lasua metà inferiore si abbassi ogni volta di 4--5 cm (Fig. 10.4), mantenendole braccia tese (Fig. 10.5).

Mantenere le braccia tese è fondamentale per evitare I'affaticamento del-l ' infermiere, in quanto la compressione è ottenuta usando il peso delcorpo e non solo laforza delle braccia.Questa procedura si effettua spesso per un periodo di tempo prolungato.P.er questo motivo e per garantire l 'eff icacia del massàggio, in iaseall'altezzadi chi lo effettua si dovrà ricorrere, se possibile,iìno sgabel-lo o addirittura salire sul letto.

Praticare un numero di 80-100 compressioni al minuto (circa due com-pressioni al secondo) con un rapporto di tempo uguale tra compressione erilasciamento.

211

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Page 223: tecniche infermieristiche

Assicurare Ia funzione cardiocircolatoria

r'-r-;:ta ' . i ' )

Se in contemporanea è eseguita anche la rianimazione polmonare, si deveprocedere nel modo seguente:

I

un infermiere: 1-5 compressioni sternalipolmonari;due infermieri: 5 compressioni sternalipolmonare.

alternate a 2 rapide insufflazioni

altemate a I rapida insufflazione

Massaggio cardiaco nel bantbino

ln base a quanto descritto precedentemente, è necessario sottolineare che:. la compressione viene effettuata con I 'uso di una ntano sola in modo da

produrre uno schiacciamento toracico di 2,5-4 cm circa;. la frequenza delle compressioni è di 80, 1OO/minuto, come nell 'adulto.

Massctggio c'ardiaco nel neonato

In base a quanto descritto precedentemente, è necessario sottolineare che:. i l punto di compressione è situato sullo sterno un dito sotto la l inea inter-

mammaria (Fig. 10.6 a);. fa compressione viene effèttuata utlltzzando due dita della stessa mano

sostenendo i l dorso del neonato con I 'a l t ra mano posiz ionata a l ive l loretroscapolare o circondando il torace con le mani in modo tale da com-primere lo sterno con i poll ici (Fig. 10.6 b e c);

. lo schiacciamento toracico deve essere di l-2 cm circa;

. la frequenza delle compressioni è di 1OO/minuto.

212

'ù\ , È*'

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Page 224: tecniche infermieristiche

Assicurare la funzione cardíocircolatoria

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Procedimento tecnico (extra finalità)

Obiettivi didattici

l. Definire cosa si intende per rilevare la temperatura (orporea.2. Definire lo scopo e le indicazioni relativi della ri levazione della tempera-

tura corporea.3. Indicare i valori normali e le alterazioni della temperatura corporea.4. Individuare le sedi di rilevazione della temperatura corporea.5. Indicare i criteri generali per la rilevazione della temperatura corporea.6. Elencare gli atti di supporto da attuare prima e dopo la rilevazione della

temperatura corporea.7. Preparare il materiale occorrente per la rilevazione della temperatura cor-

porea.8. Rilevare la temperatura corporea orale, ascellare/inguinale, rettale e auri-

colare.

Definizione e scopo

Per rileyure la tentperatura corporea si intende misurare il grado di caloredel corpo in un dato momento mediante l'úllizzo di appositi strumenti inse-riti in una cavità corporea o tra due superfìci cutanee.La rilevazione di tale parametro vitale consente di valutare le alterazioni dellatemperatura corporea e le sue eventuali modificazioni nel tempo.

Conoscenze finalizzate alla tecnica

La temperatura corporea è la risultante dell'equilibrio tra i processi di produ-zione e di dispersione del calore (termogenesi e termodispersione). Tali proces-si sono controllati dal centro termoregolatore che si trova nell'ipotalamo.L'uomo è in grado di mantenere una temperatura corporea relativamentecostante indipendentemente dalle variazioni della temperatura dell'ambien-te, poiché fa parte delle specie omeotermiche.

213

'e, si deve

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Page 225: tecniche infermieristiche

Tempera tura in g rad i Ce ls ius .

Assicurare Ia funzione cardiocircolatoria

I principali meccanismi di termogenesi sono costituit i dal metabolismobasale, dall 'att ività fisica, dall 'azione del sistema simpatico e dall 'att ivitàtiroidea. Quelli di termodispersione, invece, sono I'irraggiamento, la condu-zione, la convezione e I'evaporazione.I valori normali della temperatura corporea e i limiti di sopravvivenza sonoriportati nella tabella 10.4.

Il rialzo della temperatura corporeaJebhre e può essere classificato, inmodo:

- febbricola 37 -31 ,5 "C- fèbbre leggera 37,5-38 "C- fèbbre moderata 38-38,5 'C- f'ebbre elevata > 38.5 'C- iperpiressia > 40'C

al di sopra dei valori normali è definitobase al valore raggiunto, nel seguente

Un'ulteriore classificazione della febbre si basa sull 'osservazione delle suevariazioni sia nell 'arco della giornata che in periodi di tempo più lunghi.La diminuzione della temperatura corporea al di sotto dei valori normali èdefinita ipoterntia e può essere classificata, in base al valore raggiunto, nelseguente modo:

- ipotermia l ieve 30-35 "C- ipotermia moderata 24-30 "C- ipotermia marcata <24 "C

Limi te massimo per Ia sopravvivenza

Febbre/Piressia

Valor i normal i

lpotermia

Limi te min imo per la sopravvivenza

2r4

4 4 14314 ,

4 1 l70]l_ell B l3 7 13 6 1-;;1J f l

Ax-l1llr-ltoliql2 8 1, r l26-t-;-]

2 4 1

Page 226: tecniche infermieristiche

l ismottivitàcndu-

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Assicurare la funzione cardiocircolatoria

Strumenti di rilevazione

Lo strumento utllizzato comunemente per la rilevazione della temperatura cor-porea è il termometro a mercurio, detto anche clinico o a massima. Gli altri tioidi termometro esistenti sono i termometri elettronici e i termometri chimici.I termometri a mercurio sono costituit i da un involucro esterno in vetrotrasparente che presenta a una delle due estremità un bulbo conrenentemercurio. Il bulbo comunica internamente mediante una strozzatura conun capil lare sottovuoto. Sempre all ' interno dell ' involucro in vetro si trovauna scala in gradi centigradi o celsius, ottantigrada o Reamur e Fahrenheit(Tab. 10.5) .A seconda della sede di ri levazione e dell 'età del soggemo è possibile distin-guere differenti t ipi di termomerro (Fig. 10.7):

- termometro pediarrico (Fig. 10.7 a);- termometro per la rilevazione ascellare/inguinate (Fig. 10.7 b);- termometro per la rilevazione orale;- termometro per la rilevazione rettale;- termometro per la rilevazione vaginale.

Il meccanismo di funzionamento del termometro clinico sfrutta il princiniodella dilatazione dei corpi a contatto con il calore: il mercurio risalé lunso ilcapillare fino a raggiungere il livello di dilatazione conispondente alla iem_peratura corporea della persona. È possibile leggere la temperatura in quan-to la strozzatura del capillare impedisce il ritomo del mercurio nel bulbo.Tra una misurazione e I'altra è indispensabile far ritornare il mercurio nelbulbo scuotendo il termometro verso il basso.

SSra

nal i

I principali vantaggi dei termometro a mercurio sono:

- basso costo e facile reperibil i tà;- semplicità d'impiego;- possibilità di sterllizzazione chimica.

I principali svantaggi, invece, sono:

- fragilità;- tempi Iunghi d i r i levazione;- maggior facilità di errori nella lettura rispetto ad altri tipi di termometro.

I termometri elettronici (Fig. 10.7 c) sono generalmente costituit i da:

- una unità rilevante:- una batteria:- sonde monouso diverse a seconda della sede di ri l ievo (orale, rettale, auri-

colare) da applicare sul porta-sonda.

Il principio di funzionamento si basa sulla misurazione delle modificazionidi calore della sede di rilevazione attraverso la sonda.

I principali vantaggi sono:

- tempi brevi di rilevazione;

215

mra

Alcun i t ip i d i te rmonre t r i

Page 227: tecniche infermieristiche

Assicurare Ia funzione cardíocircolatoría

- possibil i tà di uti l izzare sonde monouso;- maggior precisione nella lettura del valore;- maggiore precisione nella ri levazione.

Al contrario, tra gli svantaggi sono da citare:

- necessità di mantenere sempre carica la batteria;- costo elevato.

Il termometro chimico è generalmente costituito da una barra in materialeplastico sulla cui superficie sono disposti dei cnstall i l iquidi in grado dimodificare il proprio colore in rapporto al calore del corpo con cui entranoin contatto.La peculiarità di questo strumento consiste nel fatto di essere monouso e dipermettere una veloce rilevazione (45 secondi).

Gradi Cels ius ( "C)

0

J

35 ,036 ,037 ,03 7 , 237 ,43 7 , 637 ,838 ,038,238,438,63B ,B39 ,039,239,439,639,840,o40,240,440,640 ,841 ,O

216

Gradi Fahrenheit ("F)

3 2 . 0

J

25 ,O96,898,699,O99,399,71 00 ,1100,41 0 0 , 8101 ,21 0 1 , 5102,0102,2102,6102,81 0 3 , 3103 ,7104,0104,4104 ,71 0 5 , 1105 ,41 0 5 , 8

Gradi Reamur ( 'R)

0

28,O28 ,B29,6

29,76) q q )

30 ,0830,2430,4030 ,5630,7 23O,BB31 ,O43 1 , 2

3 1 , 3 63 1 , 5 231 ,6631 ,8432,O

3 2 , 1 63 2 , 3 232 ,4832,643 2 , 8

J

BO

v

2 1 21 0 0

Page 228: tecniche infermieristiche

ialer d iano

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Sedi di rileyazione

Le sedi di ri levazione della temperatura corporea si dividono in interne edesteme. Quando la temperatura viene rirevatà tra due pliche cutanee si parladi ri levuzitne esterna; quando ir termometro viene poito in ,nu.-ità 1.on-tatto con mucose) si parra di rirevazione interna. La temperatura interna èsempre superiore di 0,5 oC rispetto a quella estema.La temperatura intema può essere rirevata per via orare, rettale e vaginale.Per la rilevazione orale il termometro viene posto nell'area anteriòre sotto_linguale compresa tra

.i l frenulo l inguale, la base ringuale e i l pavimentoorale di destra o di sinistra. Tale sede è sconsigliatu nir" personi agitate oin coma, nei bambini e negri anziani per re possìbil i conseguenr" dunnor. ,ncaso di rottura del termometro. L'attendibirità der dato riccolto può esserediminuita dalla prececlente ingesrione di l iquidi o cibi molto calài o mottofreddi, dalla presenza di processi f logistici lòcali o dalla presenza di abitudi-ni particolari (uso di chewing-gum, fumo).Per la ri let 'azione rettale i l termometro viene introclotto nello sfintereanale. L'abbandono graduale dell 'uso di tale sede - specialmente nell ,a-dulto - è determinaro dal disagio e dall ' imbarazzo cÀe può creare nelrapersona. Le contro indicazioni a l l 'uso d i ta le sede vannt da a l teraz ionidella mucosa (emorroidi, ragadi, processi fìogistici, esit i di interventi chi-rurgici rettali o perineali) alla presenza cli fècatomi e diarrea. La ri leva-z ione. in questa sede può essere incr icatu per conf 'ermare un ' ipotes i d ia-gnost ica, come ner caso d i appendic i te ; è da ev i tare nel le pérsone chehanno subito infarto der miocardio, in quanto potrebbe produrre una sti-molazione vagale.La ri levazione ,aginale è esclusivamente uti l izzata per la misurazione dellatemperatura basale al fìne di monitorare re fasi del ciclo riprocruttivo.

La temperatura estema può essere ri levata per via asceilare o inguinare.La s.ede

.asc'ellare (la punta del termometró viene posta ner cavo ascelare) èquella più comunemente utilizzata nella realtà italiana a causa della sua f.aci_le accessibil i tà; inoltre, questa secre, consentendo il r ispetto delra piivacy, èin genere la più gradita daila persona. prima di appliòare i l te#ometro èbene accertarsi che non vi siano ostacoli al suo nrantenimento in sede. lnpresenza di abbondante sudorazione è necessario asciugare la zona prima dieffettuare la ri levazione.La sede inguinale (') è utilizzata raramente in quanto. ciata la vicinanza ailazona genitale, provoca imbarazzo alla persona.

Pershé la misurazione sia affidabire l ' infermiere creve conoscere:- la procedura d i r i levazione corret ta:- i l motivo della ri levazrone:- i dati necessari alla scelta della sede più opponuna;- i valori di eventuali precedenti ri levaiioni;

'

- la concomrtante assunzione di farmaci:- lo strumento di rileveuione e le modalità di utilizzo.

0ccone ricordare, inoltre, che la temperatura corporea deve essere rirevatain condizioni di riposo. La scelta del termometro tra uti l izzare cleve essere

Assicurare la funzione cardiocircolatorÍa

217

( - ) l l termonletro è nrantenuto in secJec l . r l l a p i ega cu t . t nea na îu ra l e cne s rt rovà . ì l la r . tc l ice del la r .ost : ia.

Page 229: tecniche infermieristiche

Assicurare Ia funzione cardiocircolatoria

effettuata in relazione alla sede, all 'età della persona, alle risorse disponibil i ,ai protocoll i in vigore presso I 'unità operativa. I termometri a mercurtodovrebbero essere personali e sottoposti a disinfèzione/sterilizzazione alladimissione della persona.

Atti di supporto

Preparare il materiale:termometro:

- orologio;- gaîze..- guanti.

Identificare la personaFornire alla persona alcune informazioni generali relative all 'atto infer-mieristicoIsolare e posizionare la persona in relazione alla sede di ri levazione (tem-peratura rettale: posizione laterale; temperatura vaginale: posizione dorsa-le; temperatura inguinale: posizione supina)Lavaggio sociale delle maniSistemare la personaRiordinare la camera e il materialeLavaggio sociale delle mani

Procedura

Rilevazione della temperatura orale con il termumetr,,t u merc'urio

. Chiedere alla persona se negli ult imi l5 minuti ha ingerito l iquidi o cibimolto caldi o molto freddi, masticato chewing-gum o fumato.

. Verificare che il livello del mercurio nella colonnina sia sotto i 3-5.-5 oC.

. Inumidire il termometro con acqua fredda o chiedere alla persona di inu-midirsi le labbra.

In presenza di mucose e labbra secche, questo accorgimento evita i lrischio che il termometro aderisca alle mucose creando lesioni all'attodella rimozione.

Posizionare i l termometro sotto la l ingua della persona.Chiedere aìla persona di chiudere le labbra senza serrare i denti.Lasciar lo in sede per 3-5 minut i r imanendo accanto o nel lo s tessoambiente del la persona.Rimuovere il termometro facendo aprire la bocca alla persona.Asciugarlo tamponando con una garza.Portare davanti agli occhi il termometro ruotandolo fino a rendere agevolela lettura del valore.Resistrare i l dato sulla documentazione clinica ed infermieristica.

218

Page 230: tecniche infermieristiche

nibili,rcuriore alla

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Assicurare la funzíone cardiocircolatoria

Riley'azir.tne della tenperaturo rettale <'on il ferntontrcnu u ntcr('Lu'io

. Verif icare che il l ivello del mercurio nella colonnina sia sotto i 3-5.5 "C.

. Indossare i guanti.

. Inumidire i l temometro con acqua fredda.

L'ufi l izzo di sostanze lubrif icanti potrebbe alferare la ri levazione delvalore (*).

. Divaricare le natiche e visualizzare lo sfìntere anale.

. Introdurre i l termometro per l-2 cm con movimentcl rotatorio in direzionedel l 'ombel ico.

. Lasciarlo in sede per 3--5 minuti o mantenerlo in sede nei casi in cui i lsoggetto tenda ad espellerlo, sia irrequieto, sia un bambino (,).

. Rimuoverlo con le stesse precauzioni utllizzate per il posizionamento.

. Asportare eventuali tracce di feci tamponando.

. Portare davanti agli occhi il termornetro ruotanclokr fino a renclere agevolela lettura del valore.

. Registrare i l dato sulla documentazione clinica ed infèrmieristica.

La tecnica di ri levazione della temperatura vaginale con termometro a mer-curio è sovrapponibile a quanto descritto per la sede di ri levazione prece-dente.Vista la specificità di tale ri levazione, I ' infermiere mette in atto prevalente-mente azioni aventi f inalità di indirizzo e euida nei confronti della donna.

Tet'nica cli rileyazione dellu te mperatura ascellare (on termometro o nrcnut'io

. Verif lcare che il l ivello del mercurio nella colonnina sia sotto i 35.5 oC.

. Visualizzare i l cavo ascellare della persona spostando eventuali indumenti.

. Asciugare I 'eventuale sudore presente tamponando con una garza.

. Collocare il bulbo del termometro al centro del cavo ascellare.

. Far abbassare i l braccio chiedendo alla persona di ripiegare l 'avambracciosul torace.

. Chiedere alla persona di mantenere questa posizione per l'intera durata dellarilevazione (nel caso in cui la persona non sia in grado di farlo o qualora sitratti di un bambino, sarà l'operatore ad assicurarne il mantenimento).

. Lasciare in sede il termometro per 7-10 minuti.

. Rimuovere i l termometro dopo aver sollevato i l braccio della persona.

. Asciugarlo tamponanilo con una garza.

. Portare davanti agli occhi il termometro ruotandolo fìno a rendere agevolela lettura del valore.

. Registrare i l dato sulla documentazione clinica ed infèrmieristica.

Ter:nica di rileyazione della temperutura inguinule ('on fcrnomeÍrc a nten.ut'itt

. Verif icare che il l ivello del mercurio nella colonnina sia sotto i 35.-5 oC.

. Visualizzare la piega inguinale.

. Asciugare I 'eventuale sudore tamponando con una garza.

( " ) l n l c t t c r a t u r . r è p o s s i l t i l c t r o v a r el ' i n d i < : a z i o n e l l l ' u s o t l i s o s t a n z e l u l t r i -f i can t i . Se s i r jovcsse r i lenere r rc t rss , r -r io ta le accorg ìnrc r . r to , t x cor re ver i i i -c . r re chc i l lubr i f i c : . rn te non a l t t : r i l , rconc luz ione de l c . r lo r t ; sono senz ' , r lt r o d a e v i ( . r r e . l . t v . r s c l i n . t e . r l t r iLngLrent i .

' ' [ ' e r q u , t n l o r i g t t . r t , l . r l , r r i l e r , r z i , ' r r lr iell.r lemperatura (1)rlx)re.l ncl nconakrs i r jmanr ia a : Or te l l i 5 . , [ ,1 t ' tux to log i , ti n i a r n t i e r i s t i c , t a p p l i r a t a , M . t s s o n ,M i l a n o , l 9 ( ì 2 , p . 1 2 . 1 .

Page 231: tecniche infermieristiche

Assicurare la funzione cardiocircolatorìa

Posizionare i l temometro tra le pliche inguinali.Accavallare l 'arto omolaterale alla piega inguinale in cui è posizionato i ltetmometro su quello controlaterale, aiutando la persona a mantenere taleposizione se non è in grado di larlo da sola.

. Lasciare in sede per 7- l0 minut i .

. Rimuovere i l termometro dopo aver riportato nella posizione di partenzaI'arto della persona.Asciugarlo tamponando con una garza.Portare davanti agli occhi i l termometro ruotandolo fino a renclere agevolela lettura del valore.Registrare i l dato sulla documentazione clinica ed inl 'ermicristica.

Le tecniche di ri levazione della temperatura orale, rettale, ascellare ed ingui-nale con termontetri elt ' Ítt ' t ,tt i t ' i sono sovrapponibil i a quelle con il termome-tro a mercurio.Le diflerenze evidenziabil i sono esclusivamente a carico clel funzionamentodello strumento.

Procedura

Inserire una sonda monouso sul portasonda senza toccare la porzione ter-minale (per evitame la contaminazione).Posizionare la sonda nella sede di ri levazione uli l izzala.Mantenerla in posizione sino a quando lo strumento non segnala i l termi-ne delltr ri levazione (segnale sonoro, segnale visivo con lucc fissa o lam-peggiante, ecc.).Rimuovere la sonda c leggerc i l valore sul display.Rcgistrare i l dato sulla documentazione clinica ecl infèrrrrieristica.

tecni co (fi nalità : Gu idare )' ; {

- l j i : ! :1 ; ' i : i i . ì i i l

t-tx*f ";,'f S,"ii3*$fllìn

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Definizione e scopo

Per insegnare (ome rilevare la temperatura (orporeo si intende fbrnire allapersona inlbrmazioni e conoscenze al fìne di renderla autonoma nella nrisu-razione della temperatura. L'acquisizione di tale competenza consente allapersona di richiedere in modo mirato I ' intervento di profèssionisti.

C onoscenz e frnalizzate al la tecnica

In base al motivo per culsarà indicato i l momentorilevazione.Se la temperatura ri levata

220

la persona deve ri levare lao i rnomenti della giomata

è superiore ai 3[ì "C, è uti le

tenlperatura cOrporea!nei quali efl 'ettuare la

suggerire alla persona

Page 232: tecniche infermieristiche

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partenza

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r corporea,ffettuare la

lla persona

Ìt

II

Assicurare la funzione cardiocircolatoria

in attesa di indicazioni mediche alcune semplici misure da adottare permigliorare i l suo benessere. Fra queste si ricorda I 'assunzione di bevandecalde, I 'apporto di coperte, I 'applicazione di borse dell 'acqua calda nellafase del brivido; l ' introduzione abbondante di l iquidi, un abbigliamento checonsenta la traspirazione, I 'effettuazione di spugnature fredde e I 'applica-zione di fonti di freddo nella tase dell 'acme febbrile.Per quanto conceme le conoscenze relative alla febbre, alle scale di misura-zione, agli strumenti di ri levazione e alle sedi, si rimanda alle conoscenzefinalizzate alla tecnica del paragrafo 10.6, relativo all'azione di sostituzioner il ey are I a t e mp e ra t uro (.- orp ore a.Per i contenuti delle informazioni che è possibile fornire alla persona sirimanda anche alla raccolta dati sul bisogno in apertura del capitolo.

Per svolgere questo procedimento tecnico è opportuno che I'infermierefavorisca la presenza delle condizioni maggiormente facilitanti la relazionecon la persona e quindi la comprensione dei contenuti dell'azione di guida.

Procedura. Insegnare alla persona a riconoscere alcuni segni e sintomi che indicano

la necessità di ri levare la temperatura (ad esempio: brivido, pallore o ros-sore, sudorazione profusa, tachicardia, cefalea, fotofobia).

In presenza di brivido, spiegare di rilevare la temperatura al termine deltremore.

Far vedere alla persona il materiale necessario per la ri levazione dellatemperatura corporea intema ed esterna (termometro a mercurio, temo-metro elettronico) unitamente al suo utilizzo.Scegliere con la persona la sede corporea di ri levazione più idonea al caso(orale, rettale, ascellare o inguinale).Spiegare alla persona la procedura relativa alla ri levazione.

Procedimento tecnico (extra final ità)

0biettivi didattici

l. Definire cosa si intende per rilet'are la.fi'equenza cardiata o polso arterioso.2. Definire lo scopo e le indicazioni della ri levazione del polso arterioso.3. Identif icare le sedi di ri levazione del polso arterioso.4. Descrivere i caratteri del polso afterioso e le sue principali alterazioni.5. Individuare i criteri generali per ri levare i l polso arterioso.6. Elencare gli atti di supporto da attuare prima e dopo la ri levazione del

polso arterioso.

221

Page 233: tecniche infermieristiche

Neonatcr

Bamb ino

Adul to

1001120batt i t i /min

B0/1 00batt i t i /min

60-80battiti/min

Assicurare Ia funzione cardiocircolatoria

7. Preparare i l materiale occorrente per I 'esecuzione del procedimento tecni-co di ri levazione del polso.

8. Rilevare i l polso arterioso centrale e periferico.

Definizione e scopo

Per rilet'are la .fi'equenza cardiaca si intende effèttuare il riscontro del nume-ro dei battiti cardiaci in una sede centrale o perif'erica in un minuto. La rileva-zione di tale parametro vitale - chiamato comunemente polso arterioso -

pemette di valutare I'attività cardiocircolatoria della persona evidenziandonepossibil i variazioni rispetto ai valori considerati normali (Tab. 10.6).

C onoscenz e finalizzate alla tecnica

Il polso arterioso è determinato dalla dilatazione elastica delle arterie causa-ta dal passaggio dell 'onda sfigmica o pressoria nelle stesse, corrispondentealla sistole cardiaca.Per la ri levazione del polso arterioso può essere uti l izzato i l metodo palpato-rio (percezione delle pulsazioni a l ivello delle arterie periferiche) e/o quelloascoltatorio (percezione attraverso i l fonendoscopio delle pulsazioni cardia-che a l ivello del cuore)Affinché la misurazione sia afTìdabile, oltre all ' impiego di una tecnica diri levazione corretta, è necessario considerare alcune condizioni nelle quali sipotrebbe trovare la persona (stati emotivi particolari, digestione in corso,riooso).È opportuno, inoltre, conoscere la motivazione della ri levazione, i dati delleri levazioni precedenti, eventuali farmaci assunti (digitale, antiaritmici).I caratteri del polso sono la frequenza, il ritmo, l'ampiezza, la tensione e lacelerità.La.fi 'equenza è i l numero dei battit i percepiti nell 'unità di tempo (l minuto).I l r itmo è la modalità con la quale si succedono le pulsazioni; si valuta con-frontando il tempo che intercorre tra un battito e I'altro.L'ampiezza indica l 'entità dell 'espansione delle pareti dell 'arteria e dipendedalla gettata cardiaca (polso ampio o grande, piccolo, fì l i fbrme).La tensione è rappresentata dalla forza che l ' infermiere deve esercitare sul-I 'arteria per apprezzare i l battito ed è influenzata dalle caratteristiche dellepareti dell 'arteria e dalla pressione arteriosa (polso teso, polso molle).La celerità, infine, è rappresentata dalla velocità di espansione dell 'arteria(polso celere, polso tardo).Le principali alterazioni della frequenza sono: la tachicardia (numero di bat-tit i superiore a 80 al minuto) e la bradicardia (numero di battit i inf errore a60 al minuto).Le principali alterazioni del ritmo cardiaco sono: I 'aritmia sinusale, che siconsidera una condizione fisiologica (più frequente nei bambini e nei giova-ni) e che è connessa con gli atti respiratori; la f ibri l lazione atriale, che è unasituazione nella quale partono numerosi stimoli elettrici dal tessuto atrialeche determinano un'irregolare contrazione dei ventricoli; I 'extrasistolia, cheè la comparsa di un battito prematuro di origine atriale o ventricolare segui-lo da una p l ìusa compensalor ia.

222

Valor i normal i de l la f requenzacard iaca .

Page 234: tecniche infermieristiche

La rilevazione del polso in persone con aritmia o che assumono farmaci perI'apparato cardiocircolatorio deve durare un intero minuto.k aritmie, così come altre anomalie del polso (porso bigemino, polso trigemi-no), possono essere rilevate con precisione solo mediante elettrocardiogramma.

Sedi di rilet'azione

Per la rilevazione del polso periferico sono utilizzate le sedi corporee in cuile arterie decorrono superficialmente su un piano osseo (Fig. 10.à).A partire dal capo le sedi di rilevazione sono:

. testa e collo:-arteria temporale, palpabile nella zona compresa tra I 'orecchio e I 'at-

taccatura dei capelli al di sopra dello zigomo;- arteria carotide interna, palpabile nella zona compresa tra la trachea

ed il margine superiore del muscolo sternocleidomastoideo. È la seded'elezione nelle situazioni d'urgenza, in quanto è facilmente accessibilee ri levabile anche nei casi in cui la gettata cardiaca è bassat una eccessi_va compressione con conseguente stimolazione dei glomi carotidei puòdeterminare un'alterazione del ritmo cardiaco (dalla bradicardia all''ar-resto cardiocircolatorio);

. arti superiori:- arteria omerale o brachiale, palpabile a livello della faccia interna del

bicipite. Non sempre è facilmente reperibile;-arteria radiale, palpabile lungo il radio nella parre inrema del polso, alla

base del pollice (processo stiloideo) è la sede più comunem ente utllizzata:. arti inferiori:

-ar ter ia femorale, d i grosso cal ibro, palpabi le a l ive l lo inguinale.Talvolta la ri levazione in questa sede è resa diff icoltosa dalla pres.nraeccessiva di adioe:

-arteria poplitea, palpabile nel cavo popliteo a ginocchio l ievementeflesso:

- arteria tibiale posteriore, palpabile dietro i l malleolo mediano.- arteria pedidia, palpabile sul dorso del piede nella zona compresa tra i l

primo e i l secondo metatarso. Essendo un'arteria di piccolo calibro. ènecessar io palpar la con del icatezza per ev i tarne l 'ob l i teraz ione; ino l t re,non è sempre apprezzabile.

Per la ri levazione del polso centrale (polso apicale) è necessario I 'uso delfonendoscopio (Fig. 10.9 a) da posizionare sulla l inea emiclaveare di sini-$ra a l ivello del quinto spazio intercostale. Mediante I 'auscultazione. oltrealla ri levazione della frequenza e del ritmo cardiaco, è possibile anche senti_re i ton i card iac i .È da citare, infine, anche l'arteria aorta, apprezzabrle, in diversi soggetti, aIivello addominale.Per la ri levazione della frequenza cardiaca occorre tenere presenti alcunicriteri generali, il primo dei quali è che la persona deve trovaisi in condizio-ne di riposo. L'infermiere deve sapere che durante la procedura la sua pre-senza può determinare un'alterazione della frequenza cardiaca. È essenziale.

Assicurare Ia funzione cardiocircolatoria

223

1) Tempora le ;2) carotide interna;3) omera le ;4 ) rad ia le ;5 ) femora le ;6 ) pop l i tea ;7) t ib ia le pos ter io re ;B) ped id ia .

Page 235: tecniche infermieristiche

: l

a) Fonendoscop io ;b) sf igmomanometro.

Assicurare Ia funzione cardiocircolatoria

quindi, non manifèstare fretta, preoccupazione e usare in modo appropriatoil l inguaggio non verbale.Per la ri levazione del polso periferico vengono uti l izzati i polpastrell i diindice, medio e anulare (non è uti l izzato i l poll ice in quanto Ia presenza diun'arteriola potrebbe confondere I ' infermiere).

L'unità di tempo normalmente considerata per I 'espressione della frequenzacardiaca è i l minuto. Se il polso non presenta alterazioni, la ri levazione puòdurare 30 secondi, moltiplicando poi per due il valore della frequenzacar-diaca ottenuto. Si procede alla ri levazione del polso centrale in caso di ri le-vazione periferica diff icoltosa (ad es.. aritmie, polso fi l i fonne).

Atti di supporto

Preparare il materiale:- orologio con lancetta dei secondi;- fbnendoscopio.

Identificare la personaFornire alla persona alcune informazioni generali relative all 'atto infer-mieristicoIsolare e sistemare la persona in posizione di riposo (supina o seduta)Lavaggio sociale delle maniSistemare la persona

, Riordinare la camera e i l materialeLavaggio sociale delle mani

Procedura

Rileyazione del polso periferico

. Palpare I 'arteria periferica scelta per la ri levazione con i polpastrell i diindice. medio e anulare.

. Localizzata con sicurezza I 'ar1eria, iniziare a valutare icaratteri clel rrolsoper un minuto o una sua frazione (30 secondi).

224

Page 236: tecniche infermieristiche

)riato

) l l ilza

ùenzae puòI Car-i rile-

infer-

)

polso

didi

Assicurare Ia funzione cardiocircolatoria

, Iniziarc contando le pulsazioni (l iequenza). La prima pulsazione dall ' ini-zio del conteggio corrisponde al numero zero per evitare che la prima pul-sazione al termine del minuto venga contata due volte.

, Apprezzare poi la regolarità (ritmo); nel caso di extrasistoli, r i levarne i lnumero:- ri levare se ampio o fì l i forme (ampiezza);- ri levare se teso o molle (tensione);- ri levare se celere o tardo (celerità).

. In caso di dubbio, ripetere la ri levazione.

. Registrare i l dato sulla documentazione clinica ed infermieristica.

Rilevu:ione dcl polso centrole (o apit 'ule) ("')

. Riscaldare la membrana del fbnendoscopio nel palmo della mano.

. Appoggiare i l fbnendoscopio a l ivello del quinto spazicr intercostale sul-l 'emic laveare s in is t ra.

. Valutare la fiequenza e i l r itmo per almeno un minuto.

. Registrare i l dato sulla documentazione clinica ed infermieristica.

Definizione e scopo

Per insegnare conte rilevut'e la .fi'equenza <'ardiat'a si intende fornire allapersona le informazioni e le conoscenze atte a renderla autonoma nella ri le-vazione di questo parametro. L'acquisizione di tale competenza consente dirichiedere in modo mirato I ' intervento di profèssionisti, specie in caso diassunzione di terapie specifìche o altre indicazioni (ad es., nella personaportatrice di pace-maker).

Conosce nze finalizzate alla tecnica

Per quanto concerne le conoscenze relative alle sedi di ri levazione, ai meto-di di ri levazione e ai criteri generali si rimanda al paragrafo relativone di sostituzione rilevare lu fi'equen:a carcliaca.L'infèrmiere, in ogni caso, sceglierà in base alla persona alla quale dovràinsegnare la procedura quali conoscenze trasmettere. Fra le situazioni piùfrequenti si ricordano quelle in cui la presenza di fèbbre con sudorazioneprofusa o un abbondante diarrea o ripetuti episodi di vomito possono deter-minare alterazioni del ritmo e della fiequenza cardiaca a causa dello squil i-brio idroelettrolit ico che si viene ad instaurare.

Per svolgere questo procedimento tecnico è opportuno che I'infermierefavorisca la presenza delle condizioni maggiormente facilitanti la relazionecon la persona e quindi la comprensione dei contenuti dell'azione di guida.

di

Procedimento tecnico (finalità: Guidare)

( " ' ) Ne l neona to s i e f f L ' t t u ; ì ques tamodal i tà d i r i levazione del la f requenza c.r rd ia<:a. Vcdi ( ) r te i l i 5. , op. c i t . ,p . I 2 5 .

Page 237: tecniche infermieristiche

Assicurare la funzione cardìocircolatoria

Procedura. Informare la persona sugli effeni dei famaci che sta assumendo sulla atti-

vità cardiaca.. Insegnare alla persona a riconoscere la alterazioni del ritmo e della fie-

quenza cardiaca per essere in grado di valutare la necessità della rilevazio-ne (ad es., palpitazioni o lievi alterazioni dello stato di coscienza).

. Scegliere con la persona la sede corporea di rilevazione più adatta al suocaso.

. Spiegare alla persona la procedura relativa alla ri levazione del polso peri-ferico o centrale.

Procedimento tecníco (extra finalità)

Obiettivi didattici

l . Definire che cosa si intende per ri levare la ltre.ssitntc (tt ' t(t ' i()sLt.2. Spiegare lo scopo e le indicazioni per cui si ri leva la pressione arteriosa.3. Definire cosa si intende per pressione sistolica, diastolica o differenziale.4. Enunciare i valori normali della pressione arteriosa nelle diverse età.5. Individuare i criteri generali per ri levare la pressione arteriosa.6. Elencare i metodi di ri levazione della pressione arteriosa.7 . Individuare i possibil i enori di ri levazione della pressione arteriosa.8. Elencare gli ani di supporto da attuare prima e dopo la ri levazione della

pressione arteriosa.9. Preparare il materiale occorrente per la rilevazione della pressione arte-

riosa.10. Rilevare la pressione arteriosa a una persona sia con metodo ascoltatorio

che palpatorio.

Definizione e scopo

Per rileyare la pressione arleriosa si intende effettuare la misurazione deivalori pressori corrispondenti alla sistole e alla diastole cardiaca. L'unità dim isu ra i n cu i v i ene esp resso ta le da to sono i m i l l ime t r i d i mercu r ro(mmHg). Lo scopo della ri levazione è quello di evidenziare eventuali varia-z ioni in r i fer imento a i parametr i normal i .

Conoscenz e frnalizzate alla tecnica

La pressione arteriosa (P.A.) è la misura della forza esercitata dal sangue con-tro la parete arteriosa. Essa è deteminata dalla gettata cardiaca e dalle resi-stenze periferiche vascolari e subisce I'influsso di altri fattori, quali il volumedi sangue circolante, la viscosità del sangue, I'elasticità delle pareti arteriose.La P.A. si distingue in pressir,tne sistolica o massimo e pressione diastolicao ntinima. La prima corrisponde alla pressione con cui i l ventricolo sinistrospinge il sangue nell'arteria aorta durante la sistole. La seconda corrispondealla pressione presente durante la diastole cardiaca ed è espressione delle

226

Page 238: tecniche infermieristiche

Assicurare la funzione cardiocircolatoria

t t l -Pressione sistolica

(mmHg)

70BO9 59 51 0 s1 1 01 1 5

Pressione diastolica(mmHg)

re-io-

Neonato0-6 mesi1 -3 ann i4-7 anniB-9 anni1 0 a n n iI t - 1 4 a n n l

454t r .

6565657070:ri-

;4.

le.

,rio

:lla

resistenze vascolari periferiche. La pressione differenziale è la differenza trala pressione sistolica e la pressione diastolica e fomisce informazioni sul-I 'anività di pompa del muscolo cardiaco.Convenzionalmente i valori pressori ritenuti normali in un adulto corispon-dono a:

- 100-140 mmHg pressione sistolica o massima;- 70-90 mmHg pressione diastolica o minima.

Nell'adulto, per ipertensione si intende un valore pressorio superiore a 150mmHg per la massima e a 100 mmHg, per la minima; per ipotensione, inve-ce, si intende un valore pressorio inferiore a 100 mmHg per la massima.Nel passaggio dalla posizrone supina alla posizione ortostatica si può verifi-care una diminuzione transitoria della pressione. denominata ipotensittne)rtostattca.

Metodi e strumenli di rilevazione

Una prima distinzione per quanto riguarda i metodi di ri levazione è trametodo cruento e metodo incruento o indiretto.Il metodo cruento consente di visualizzare direttamente su un monitor ivalori pressori della persona rilevati attraverso I'inserzione in un'arteria diuna cannula collegata ad un trasduttore di pressione. L'uso di tale metodo èquasi esclusivamente l imitato ai centri di terapia intensiva e quindi nonviene trattato in questo testo.Il metodo incruento o indiretto è ampiamenfe utllizzato nella pratica quoti-diana, sia nelle strutture ospedaliere che a domicil io, poiché non invasivo edi semplice attuazione.Lo strumento utllizzato per tale rilevazione è lo sfigmomanometro (vedi Fig.10.9 b). I due tipi più conosciuti sono quello ad aria (anaeroide o a orologio odi Recklinghausen), composto da un bracciale regolabile, collegato a un mano-metro. Ad un tubo inserito nel bracciale è collegata una pompetta munita divalvola che consente di regolare il gonfiaggio della cuffia intema al manicotto.Lo sfigmomanometro a mercurio o di Rivq Rocci è anch'esso costituito daun bracciale o manicotto regolabile in materiale inestensibile. Esso contieneuna cuffia gonfiabile ed è collegato a un dispositivo su cui è fissata unacolonnina graduata in cui si trova del mercurio. Il Riva Rocci è disponibilenel modello a muro o portati le (Fig. 10.10).

227

deiL d irioia-

cn-:si-mea.icatrode:lle

lValor i p ressor i med i inr i fe r imento a l l ' e tà .

Page 239: tecniche infermieristiche

Assicurare Ia funzione cardiocircolatoria

Per una ri levazione corretta della pressione arteriosa è importante che ildispositivo a orologio sia ben visibile e la colonnina di mercurio sia all 'al-tezzadegli occhi di chi rileva il dato. Se i manometri anaeroidi sono prefèri-t i perché più comodi e maneggevoli e si possono usare in qualsiasi posizio-ne della persona, dalle ricerche condotte gli apparecchi Riva Rocci, fbrni-scono r i levazioni p iù prec ise.Come si vede nella fìgura 10.9 a, l'altro strumento ufrlizzato per la rileva-zione della P.A. è i l fonendoscopio. Esso è costituito da un tubo in gommaconnesso ad un raccordo ad Y in metallo. Alle due estremità della Y sonopresenti due olivette in plastica da inserire nel condotto uditivo estemo delr i levatore; a l l 'a l t ro capo s i t rova un d isposi t ivo generalmente metal l icomunito di membrana.Il principio su cui si basa la ri levazione dei valori pressori si riferisce allacompressione dell'arteria di un arto - mediante la cuffia gonfìabile internaal bracciale con aria.I valori pressori sono evidenziabili principalmente attraverso il metodo pal-patorio e il metodo ascoltatorio. Il primo consente di rilevare solo la presslo-ne massima e non uti l izza i l fonendoscopio ma la palpazione dell 'arteriaradiale; il secondo consente di rilevare sia la pressione massima che quellaminima, graz ie a l l 'auscul taz ione t rami te i l fonendoscopio dei toni d iKorotkoff a livello dell'arteria compressa, in genere quella omerale.Affinché la misurazione sia affidabile è necessario che alcuni criteri venga-no salvaguardati:

- le dimensioni del manicotto gonfiabile dello sfigmomanometro devonoessere adeguate al braccio della persona; per un adulto I 'altezza mediadeve essere d i 12-14 cm. Manicot t i p iù p iccol i vengono usar i per bam-bini e neonati, manicotti più grandi per persone obese o per la ri leva-

228

Page 240: tecniche infermieristiche

te che i li la a l l 'a l -r preferi-posizio-

ci. fomi-

la ri leva-ì gommal Y sonoterno delneta l l ico

risce allale lntema

todo pal-r pressio-:l l 'arteriahe quella, i ton i d i

rn venga-

o devonoza mediaper bam-la ri leva-

Assicurare Ia funzione cardiocircolatoria

zione della P.A. agli arti inferiori.Lalarghezza del manicotto dovrebbeessere del 207o maggiore rispetto al diametro dell 'estremità su cui siusa;

- la ri levazione della P.A. deve essere effettuata in condizioni di riposo;la persona deve essere cor icata o seduta con i l braccio d is teso edappoggiato su di un piano a l ivello del cuore, salvo diversa prescrizionedel medico;

- non è sufficiente liberare il braccio dagli indumenti ma è necessario veri-hcare che la manica del pigiama o della camicia, quando viene arrotolataper la rilevazione, non stringa il braccio (effetto laccio). E utile conoscereivalori pressori precedenti, eventuali terapie specifiche in corso e il moti-vo della ri levazione.

Atti di supporto

Preparare il materiale:- sfigmomanometro;- fonendoscopio.

Identificare la personaFomire alla persona alcune informazioni generali relative all'atto infer-mieristicoPosizionare o far assumere alla persona la posizione più idonea e comodain base a l le sue condiz ioniLavaggio socia le del le mani

I Sistemare la personar Riordinare il materialer Lavaggio socia le del le mani

Risultatierroneamente alti

. Manicottodi d imensioni nonadeguate (stretto)

. Rilevazione dopo:il pasto, aver fumato,uno sforzofisico, ecc.

. Persona agitata

. Sgonfiamentotroppo lentodel manicotto

. Colonnina d imercurio (RivaRocci) nonposizionata al ive l lo del lo sguardodell 'osservatore

Risultatierroneamente bassi

. Manicottodi d imensioninon adeguate (largo)

. Braccio del lapersona soprai l l ive l lo del cuore

. Toni di Korotkoffnon percepibil i

. Fonendoscopiomal posizionatosul l 'arteria brachiale

. Colonninadi mercur io(Riva Rocci)non posizionata al ive l lo del lo sguardodell 'osservatore

a

a

Risultati erroneamentealti o bassi

Calibratura non correttadel l 'apparecchioMateriale difettosoTecnica d i r i levazionenon corretta

229

I p r inc ipa l i e r ro r iche s i possono ver i f i carene l la misuraz ionede l la p ress ione ar te r iosa .

Page 241: tecniche infermieristiche

Assicurare Ia funzione cardiocircolatoria

Procedura

Metodo ascolÍatorio

. Scoprire il braccio della persona, avendo cura che gli indumenti non crer-no "l'effetto laccio".

. Posizionare il manicotto sul braccio della persona circa 3 cm al di sopradella regione cubitale del gomito, con i l centro della cuffia gonfiabilesopra I'arteria brachiale.

. Palpare I 'arteria brachiale a l ivello della fossa cubitale del gomito eappoggiarvi la membrana del fonendoscopio (tale membrana non risultaquindi inserita sotto il bracciale).

' chiudere la valvola dello sfigmomanometro e gonfiare il bracciale sino aquando la pressione di quest'ultimo ò superiore a quella del sangue nel-I'arteria.

La pressione di gonfiaggio del manicotto deve essere superiore di circa30 mmHg rispetto al valore consueto della pressione sistolica della per-sona. La pressione, quindi, deve essere tale da non rendere più apprezza-bile il polso arterioso.

Ap r i r e l a va l vo la e sgon f i a re l en tamen te i l b racc ia le ( c i r ca 2mmHg/secondo).

Quando compare il primo battito (primo tono di Korotkoff), leggere ilcorrispondente valore sul manometro: tale valore corrisponde alla pres-sione sistolica o massima. continuare a sgonfiare gradatamente il braccia-le fino a quando i battiti non scompaiono: il valore corrispondente all'urti-mo battito percepito rappresenta la pressione diastolica o minima.

Prima di scomparire del tutto, i toni di Korotkoff diminuiscono di inten-sità. In letteratura generalmente si ritiene che il valore della pressionediastolica corrisponda all'ultimo tono precedente il cambio di intensità.

' Sgonfiare completamente il manicotto prima di rimuoverlo o, se necessa-rio, effettuare di nuovo la rilevazione.

' In tal caso non ripompare aria senza avere sgonfiato completamente i lmanicotto.

' In caso di errore o dubbio nel corso della rilevazione è bene non ripeterela procedura sullo stesso braccio più di due volte.

. Registrare il dato sulla documentazione clinica ed infermieristica.

Metodo palpatorio

' Scoprire il braccio della persona, avendo cura che gli indumenti non crer-no "l'effetto laccio".

' Posizionare il manicotto sul braccio della persona circa 3 cm ar di sopradella regione cubitale del gomito, con i l centro della cuffia gonfiabilesopra I' arteria brachiale.

230

Page 242: tecniche infermieristiche

ìon crel-

di soprarnfiabile

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le sino ague nel-

i circala per-tezza-

: i r ca 2

ggere illa pres-braccia-all 'ult i-

rnten-;sionesità.

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rente il

ipetere

rn crei-

i soprarfiabile

Assi cu ra re I a fu n zi on e ca rd i oci r colato ri a

Palpare I'arteria radiale a livello dell'articolazione del polso.Chiudere la valvola dello sfigmomanometro e gonfiare il bracciale sino aquando la pressione di quest'ultimo è superiore a quella del sangue nel-I'arteria.

La pressione di gonfiaggio del manicotto deve essere superiore di circa30 mmHg rispetto al valore consueto della pressione sistolica della per-sona. La pressione deve quindi essere tale da non rendere più apprezza-bile il polso aferioso.

. Ap r i r e l a va l vo la e sgon f i a re l en tamen te i l b racc ia le ( c i r ca 2mmHg/secondo).

. Quando si percepisce alla palpazione il primo battito leggere il corrispon-dente valore sul manometro: tale valore corrisponde alla pressione sistoli-ca o massima.

. Sgonfiare completamente il manicotto prima di rimuoverlo o, se necessa-rio, effettuare di nuovo la rilevazione.

. In tal caso non ripompare aria senza avere sgonfiato completamente i lmanicotto.

. In caso di errore o dubbio nel corso della rilevazione è bene non ripeterela procedura sullo stesso braccio più di due volte.

. Registrare il dato sulla documentazione clinica ed infermieristica.

Procedimento tecnico ffinalità: Guidare)

Definizione e scopoPer insegnare come rilevqre la pressionepersona le informazioni e conoscenze atterazione di questo parametro vitale.L'acquisizione di tale competenza consente di richiedere in modo miratoI'intervento di professionisti, specie in caso di rilevazioni frequenti nell'arcodella giomata e protratte nel tempo (persone ipertese).

Conoscenze finalizzate alla tecnica

È utile che la persona sia informata delle caratteristiche dei farmaci che staassumendo e su alcuni loro effetti collaterali (ad es., farmaci antipertensivi,diuretici e vasodilatatori). La persona, inoltre, deve sapere che la disidrata-zione può provocare una diminuzione dei valori pressori, che una dieta iper-sodica può causare un'aumento di tali valori e che alcune situazioni di squi-librio ormonale possono provocare variazioni dei valori normali della P.A.Per quanto conceme le conoscenze circa i metodi di ri levazione e i criterigenerali, si rimanda al paragrafo relativo all'azione di sostituzione rilevarela Dressione arteriosa.

231

arteriosa si intende fornire allaa renderla autonoma nella misu-

Page 243: tecniche infermieristiche

Assicurare Ia funzione cardiocírcolatoria

Per svolgere questo procedimento tecnico è oppofuno che I'infermierefavorisca la presenza delle condizioni maggiormente facilitanti la relazionecon la persona e quindi la comprensione dei contenuti dell'azione di guida.

Procedura. Insegnare alla persona a riconoscere i segni e i sintomi rivelatori di episo-

di ipotensivi e/o ipertensivi per essere in grado di valutare la necessitàdella rilevazione (ad es., acufeni, fosfeni, vertigine, sudorazione profisa,obnubilamento del sensorio, cefalea, epistassi).

. Spiegare alla persona I'utlhzzo dello sfìgmomanometro e del fbnendo-scopio.

Suggerire alla persona di acquistare sfigmomanometro e fonendoscopioseparati, che garantiscono una maggior accurafezza nella rilevazione.

. Far rilevare alla persona la P.A. in nostra presenza! verificando la corret-tezza delle manovre effettuate e del dato ottenuto.

Bertazzoni G., Medicina e Chirurgia d'Urgenza e Terupia lntensit ,a, Masson,Milano. 1997.

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232

Page 244: tecniche infermieristiche

ere)nela.

SCHEDA DI VALUTAZIONE DEGLISTU DE NTE

1 .

SOCIALE

Assícurare Ia funzione cardiocírcolatoria

ATTI DI SUPPORTO PERANNO DI CORSO

ESECUE II LAVACGIO DETLE MANI

ANTISETTICO

I PROCEDIMENTI TECNICIA.A. /

o

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piso-rssitàfusa,

:ndo-

Pio

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1990.lilano,

le per' -H i l l ,

t della83.,u ed . ,

niche,

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67 .

a;

apre i l rubinetto PRIMA di iniziare i l lavaggio Obagna le mani PRIMA di iniziare la procedura Oprende i l DE IERCENTE elava SISTEMATICAMENTE DALLA mano ALL'avambraccio emantiene il contatto con il detergente PER ALMENO 1 MINUTO 6asciuga TAMPONANDO DALLA mano ALl 'avambraccio Ochiude i l rubinetto SENZA CONTAMINARE le mani e

vAtuTAzloNt e

PREPARA It MATERIALE OCCORRTNTE PTR

PER DISINFEZIONE1. tampone/garza ADECUATO

A 2. antisett ico

SPECIFICO PER IL PROCEDIMENTO TECNICOvecli scheda clella procedura O

1. apre i l rubinetto PRIMA di iniziare i l lavaggio 62. bagna le mani PRIMA di inizìare la procedura O3. prende I'ANTISETTICO e4. lava SISTEMATICAMENTE DALLA mano All 'avambraccio e5. mantiene il contatto con il detergente PER ALMENO 1 MINUTO €)6. asciuga TAMPONANDO DALLA mano All 'avambraccio O7. chiude i l rubinetto SENZA CONTAMINARE le mani e

o

IL PROCEDIMENTO TECNICO

PtR PROTECCTRE LA PTRSONA IA )L'OPERATORE

B 1. guanti ADEGUATI2. copricapo3. telìno ADECUATO

PER SMALTIMENTO RIFIUTI1. contenitore per r i f iut i comunr

D 2. contenitore per: materiale acuminatomateriale contaminatomateriale in vetro

6@ e

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L

VALUTAZIONE ó l \ / lv 9

(NESSUN 6) (FINO A 2 @ NEI PUNTI A, B, D)

PREPARA LA PERSONA

(SE C E OPPURE PIU DI 2 O NEI PUNTI A, B, D)

O . INFORMA LA PERSONA SULLA SEQUENZA" DECLI ATTI RICUARDANTI LA PROCEDURA

MANTIT\T L ' INTIMITA1)

A

A IDENTIFICA LA PERSONA

. FA ASSUMERE LA POSIZIONE CORRETTA OL I PROTICCt LA PERSONA rs.o.t

VALUTAZIONT E

RIORDINA IL MATERIALE UTII-IZZATO

VALUTAZIONE E

VALUTAZIONE:eoee= oTTtMO eeeo= BUONO eooe= DTSCRETO eoog= prÙ CHE SUFF.

O O E 6 = S U F F ] C I E N T E O E 6 E = Q U A S I S U F F . E 6 O € = I N S U F F . E E E @ = G R A V E M E N T E I N S U F F .

FIRMA DELL 'OSSERVATORT

FIRMA DELLO STUDENTE DATA

233

Page 245: tecniche infermieristiche

SCHEDA DI

Assicurare Ia funzione cardiocircolatorÍa

VATUTAZION E DEL PROCEDIMENTO TECN ICO:rilevare la pressione arteriosa

A N N O D I C O R S O A , A . /

VATUTAZIONE GTOBALE DETLA PERFORMANCE

( N E S S U N o o F T N O A I e )

eooe

/.lv

{FrNo A 2e )

STUDENTE

1 .. l

. sf igmomanometro2. fonendoscopio

3 .

Conoscenza del la proceduraSicurezza nel l 'esecuzioneAb i l i tà ne l l ' esecuz ioneAtteggiamento verso la persona

VALUTAZIONE

PREPARA IL MATERIATE SPECIFICO PER It PROCEDIMENTO TECNICO

o6eVALUTAZIONE

2. PROCEDURA

1 . scopre i l braccio del la persona2. posiziona i l manicotto circa 3 cm al di sopra del la regione cubitale del gomito3. palpa l 'arteria brachiale a l ivel lo del la fossa cubitale del gomito e vi appoggia la membrana del fonendoscopio4. chiude la valvola del lo sf iemomanometro5. gonfia i l bracciale sino a quando non sente pulsare l 'arteria6. apre la valvola e sgonfia lentamente i l bracciale7. legge i l valore del la pressione sistol ica in corr ispondenza del

. l " batt i to percepitoB. legge i l valore del la pressione diastol ica in corr ispondenza del l 'ul t imo batt i to percepito9. sgonfia completamente i l manicotto prima di r imuoverlo

VALUTAZIONE O

o6oeoeeeo

Aw

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AI

(uN o OPPURE PrÙ Dr 2 e )

ooo = oTTtMOoo@ = QUAS|SUFF |C IENTE

VATUTAZIONE DELeeO = BUoNo

eoo/eoo =PROCEDIMENTO TECNICO:

OEO= D ISCRETO EEE =SUFFIC IENTEINSUFFICIENTE OeO = CRAVEMENTE INSUFFICIENTE

FI RMA DELL 'OSSERVATORE

I IRMA DELLO STUDENTT DATA

VATUTAZIONE GtOBAtE (ATTI Dl SUPPORTO + PROCEDIMENTO TECNICO):

F I RMA DELL 'OSSERVATORE

I I R M A D T L L O S T U D E N T T DATA

I zst

Page 246: tecniche infermieristiche

l

Ind icare le p r inc ipa l i var iab i l i r i conduc ib i l i a i quat -t ro concet t i fondamenta l i de l la D isc io l ina in fe rmie-r i s t i ca u t i l i per raccog l ie re i da t i su l b isogno d i p ro-cedure teraoeut iche.

E l e n c a r e g l i A t t i t r a t t a t i i n q u e s t o c a p i t o l o p e rappl icare le procedure terapeut iche con r i fer imen-to al cont i n uum autonom ia-dipendenza.

R ispondere a l b isogno d i p rocedure te rapeut ichede l la persona con i p roced iment i tecn ic i descr i t t iin questo capitolo.

Page 247: tecniche infermieristiche

( ' ) Ci s i r i fer isce al lc azioni EseSiui re ladi , t l i< i , M,:ntrnere e u r intuot ar t ipresidí ortopedici, Eseguire pressoterapla e agli atti Rirnuoyere i punti dísutura, lntrodLrrre e controllare sond.tt , :g int le ed Lseg,ui re i l larag;4i r t te: t icale continuo.

Applicare Ie procedure terapeutiche

Premessa

In questo capitolo viene trattata la prestazione infermierisficl Applit 'ore IeprocedLtre terupeutiche. La complessità degli argomenti trattati, legata allavarietà di metodiche e di materiali che è possibile irnpiegare e alla loro con-tinua evoluzione, ha richiesto una particolare organizzazione dei contenutisia delle Conoscenze frnalizzate alla tecnica che delle Procedure.Non era possibile spiegare l 'esecuzione della terapiu senza inscrile nell 'espitsi-zione delle procedure la descrizione del materiale via via impiegato e delle suemodalità di uti l izzo. Così si è inserita la descrizione delle parti di una siringlnel paragrafo ll.5 dal titolo iFdr ússumere le .utstunTr ÍeropeuÍiche pcr viu sot-tocutanea, prima procedura relativa alla terapia parcnterale. Le modalità diaspirazione di farmaci da fiale e flaconi sono state invece inscritc nel paragrafo11.6 Far a,\sumere sostenT.e ferapeutiche per via inÍnunu.s<'rlura.Per garantire una maggior completezza e chiarezza si è a volte scclto di spie-ga re p iù d i una p rocedu ra i i l l ' i n t e rno de l l o s tesso a t t o . Ad csc t ì t p i o , i nControllore i cateferi venosi cenÍruli si sono distinte le segucnti procedure:modalità di infusione di soluzioni con i diversi t ipi di catetere venoso centra-ìe, modalità di esecuzione delle medicazioni. modalit iì di esecuzione dei pre-lievi ematici. Nelle Conoscenze finalizzate alla tecnica. inoltre. sono statespiegate le modalità di controllo della pervietà dci catcteri venosi centrali e i lmonitoraggio dei segni di infèzione.All ' interno della finalità sostituire si è effèttuata una scelta di quali procedi-menti tecnici spiegare in un testo di tecniche di base, rimandando ad altratrattazione quell i r iferit i ad ani legati a situazioni specialistiche o applicatipoco f requentemente (1) . Sempre nel la f ìnal i t i ì sosf i fu i re sono stat i t ra t tat itu t t i g l i a t t i appartenent i a l l 'az ione Sommít t i , \ t rdr( s( t . r tdn: .1 ' rL ' rdpaut iche.Dell'azione lntrodurre e/o mantenere la fun1ionulitìt di srmtle, caîeteri, clre-naggi sono stati trattati gli atti: ConÍrollare i tlrenuggi, InÍnttlurre e conÍrol-lare i cateleri venosi peri.fericí, ConÍrol. lore it:aÍ€tt 'r i i 'c,lr.r.si tt 'uÍroli. Glialtri procedimenti tecnici o conoscenze riferite a Inf rodurre e <ontrolluresonda rettale, Introtlurre e controllure.sondo slontale e Iurrodurrc c contntl-lure cnÍetere vescícule sono r ipor tate nei c i tp i to l i 6 e 7 d i questo testo.Dell 'azione Eseguíre fusr:iaÍure e medicuziotti (cort irrtpiego tl i .fànruu'i)sonostati trattati gli atti: Effettuure .fasciature, Metlicure .fcrifa .sert..rt rlrettrtguit,.M ed i ctt rc .[e ri I c t ' t trt d rcnttg,gi,,.Insieme all 'azione Favorire I 'ussurtzione di sosturt:.e ferupcttf iclte (,so.Ef ene-re) composta dall'atto Preporure le sosÍana.e Íerupeutiche per I'uutttsorruni-nistra?.ione, è stato trattato - per affinità di argomento - il prccedimentotecnico relativo a Insegrutre ad oÍÍenere il dosog,gio delle so.stan:.( tt'rupctrti-che appartenente all 'azione Lstruire lo personu nellu gestione tlellu Íeru1ti4(finafità guidare). Di quest'ult ima azione è stato trattato l 'affr> [nsegnure lemodalità di uti l iz,z,o dei muterioli e dei presidi sunituri ' . non essendo possibi-le per ovv i mot iv i esaur i re la descr iz ione del l ' r " r t i l izzo d i tu t t i i rnater ia l i epresìdi sanitari esistenti, ci si è rifèrit i a titolo esemplifìcativo a procedimentitecnici già trattati nel medesimo capitolo e di più frequente r.rt i l izzo. Perquanto riguarda I'atto Indicare Le modulità tli conservaT,iorte della .sosfem:eterapeutiche, si rimanda alle Conoscenze generali finalizzate alla tecnicaall ' inizio di questo capitolo.

236

Page 248: tecniche infermieristiche

Ire le.a aì ìa) con-Itenutl

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sÍene-tmmi-nentopeuti-:rapiaare lerssibi-riali ementir. PerItAnzecnica

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Applicare le procedure terapeutiche

Raccolta dati sul bisogno di procedure terapeutiche

Il bisogno di procedure terapeutiche, così come quello di procedure diagno-stiche (cap. 12), nasce quando la persona va incontro a delle modificazioniorganiche causate da variabil i quali I ' insorgere di una malattia, i l manifestar-si di eventi f isiologici in situazioni particolari (ad es., i l parto in ospedale,I 'ult ima fase della vita in istituzioni), I 'accadere di situazioni di emersenzae/o d i fu t t i t raumal ic i .ln Applicare le procedure terupeutiche ritroviamo la peculiarità delle presta-zioni infermieristiche denominate "ad autonomia l imitata" ove <il r isultatodella prestazione è garantito da decisioni prese da diversi professionisti ' ;I ' interdipendenza è quindi media o medio-alta. La responsabil ità delf infer-miere sul risultato è quindi parziale, mentre vi è responsabil ità totale sullaspecifica azione infermieristica che ha portato al risultato (r).Premesso che qualsiasi procedura terapeutica presuppone una prescrizionemedica, l ' inf 'ermiere, oltre ad avere la totale responsabil ità sull 'attuazionedelle azioni, deve essere in grado di affiontarne I 'elevato grado di comples-sità. Tale complessità non è data unicamente dal l ivello di abil ità manuale,che potrebbe evidenziare solo I 'aspetto esecutivo, ma comprende approfon-dite e integrate conoscenze teoriche che coinvolgono anche la sfera psicomo-toria (coordinamento, osservazione, comunicazione).Una corretta valutazione della persona prima della somministrazione di unaterapia orale, nella gestione di un catetere venoso perif 'erico o centrale, nellascelta di sedi di iniezione, sono solo alcuni fattori esemplif icativi che inter-vengono nell ' influenzare i l r isultato di una terapia e nell 'evitare la comparsadi alcuni fastidiosi quanto evitabil i problerrri collaterali.Inoltre, anche nella risposta a questo bisogno di assistenza inf-ermieristica ènecessario tenere presenti le sue tre dimensioni.Fra ìe variabil i biofìsiologiche si ricorda ancora una volta I 'età della persona.Si possono incontrare le stesse diff icoltà nel fàr assumere un cucchiaio disciroppo ad una persona anziana con problemi di deglutizione o a un bambi-n0 spaventato dall ' improvvisa ospedalizzazione. I l dilÍèrente metabolismo,acgelerato nel bambino e rallentato nell 'anziano. inf' luenza direttamente I 'as-sorbimento e I 'eliminazione dei farmaci e conseguentemente l ' importanzadel la prec is ione dei loro dosaggi . Ol t re a l l 'e tà, a vol te è necessar io, perdeterminare in modo rigoroso il dosaggio dei fàrmaci, calcolare la superficiecorporea o determinare i l peso della persona (ad es., per chemioterapie, neibambini.;. Deve essere valutata, inoltre, la capacità della persona di eseguiremovimenti f ini e di apprendere le modalità per preparare ed assumere laterapia. Ad esempio, per dosare o aspirare delle soluzioni fàrmaceutiche.La capacità di apprendere ci introduce nelle variabili psicologiche che com-prendono anche la volontà di assumere le terapie prescritte e la fiducia nellapossibilità cli ottenerne un benefìcio, strettamente legata alle persone che pre-scr ivono o gesl iseono i l programrnu terupeut ico e che somminist r tno i larmaci .E doveroso, infine, ricordare che alcune credenze, valori, convinzioni, sti l i divita anche connessi all 'appartenenza etnica, determinano la scelta del curan-te e quindi le terapie. Precedent i esper ienze in ambi to sani tar io possononotevolmente influenzare sia la prosecuzione di una terapia in corso chel'accettazione di un nuovo làrmaco o trattamento medico-chirurgico.

237

( ' ) C . rn ta re l l i M . , l l Moda l l o dc . l l eP re sta z i o r't i I n ft' r m i t: r i st í c h e, M.rsso rr,M i l ano ,

' l 996 , p . I l . Ì .

Page 249: tecniche infermieristiche

Applicare Ie procedure terapeutiche

Le variabili sopra citate saranno comunque riprese in modo mirato in ogniprocedimento tecnico dipendentemente dall 'argomento specifìco trattato.

L'elaborazione di tutti i dati raccolti consente all'infermiere di individua-re I'eventuale presenza del bisogno di assistenza infermieristica di proce-dure terapeutiche e a che livello del continuum autonomia-dipendenza lapersona si colloca in quel momento.

Obiettivi didatticil . Esplicitare la peculiarità della prestazione infermieristica Applicare le

procedure terapeutiche in termini di autonomia e responsabilità.2. Evidenziare i l t ipo di responsabil ità infermieristica nelle azioni di questa

prestaz ione i n fermier is t ica.3. Definire il termine "terapia" e lo scopo delle procedure terapeutiche.4. Indicare alcune norme generali riguardanti la conservazione dei farmaci.5. Descrivere alcune tipologie di modulistica uti l izzabil i per la trasmissione

scritta delle informazioni riguardanti la terapia.6. Calcolare senza margine di errore i l dosaggio desiderato di un farmaco

per le d iverse v ie d i somminist raz ione.7. Enunciare i criteri generali che garantiscono la corretta sonrministrazione

della terapia: prima, durante e dopo I'attuaziclne della procedura.

Definizione e scopoLa terapia è I'introduzione di farmaci nell'organismo attraverso la via enterale eparenterale. Per convenzione si intende con "via enterale", la somministrazionedi farmaci attraverso il tratto gastrointestinale, con "via parenterale" la sommi-nistrazione di farmaci attraverso una via diversa da quella gastrointestinale.Lo scopo di una procedura terapeutica è quello di portare all ' interno dell 'or-ganismo una sostanza curativa attraverso le diverse vie uti l izzabil i affinchépossa agire e dare il risultato terapeutico desiderato.La terapia farmacologica si basa sulla somministrazione di princìpi attivi cheagiscono con diversi meccanismi sul sintomo e/o sulla causa della malattia;tali principi attivi sono in genere addizionati a eccipienti che ne modifìcanole caratteristiche organolettiche, rendendoli i l più gradevoli possibile allapersona e favorendone I'assorbimento e la distribuzione nell 'organismo.Perché sia efficace, il farmaco viene somministrato in dosi adeguate e idoneea raggiungere determinate concentrazioni nel sangue e nei tessuti. Tali con-centrazioni devono essere mantenute costanti nelle 24 ore ricorrendo. senecessario, a più somministrazioni nel corso della giornata.

Conoscenze generali finalizzate alla tecnica

Norme generali di conservaz.ione dei Jarmaci

Un luogo dove riporre e conservare i fàrmaci può trovarsi in diversi ambientiqual i i l domic i l io del la persona, I 'ambulator io, i l repar to d i degenza. Lenorme di conservazione dei farmaci che verranno descritte sono valide oer

238

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Page 250: tecniche infermieristiche

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lttivi chemalattia;ilificanoLbile allamo.e idoneeTali con-'endo. se

ambientienza. Lealide per

Applicare le procedure terapeutiche

qualunque situazione. In questa sede verrà riservata particolare attenzionealla gestione di un armadio làrmaci in arnbiente sanitario.L'armadio uti l izzato deve essere riservtrto esclusivamente ai farmaci, preve-dendo una sede separata per la conservazione di prcsicli, materiale cliagnosti-co, disinf-ettanti e altre sostanzc; deve inoltre trovarsi in r.rn luogo acccssibilesolo aeli ooeratori.I farmaci devono essere mantenuti nclle loro confezioni originali, sudclivisiper via di somministrazione in ordine alfabctico' è possibile anche conserva-re i farmaci ordinati per gruppi terapeutici. anche se tale sisterna è ritenutomeno funzionale.È opportuno evitare giacenze di materiali prevcciendo una periodica puliziadegli armadi, durante la quale venga efl-ettuato i l controllo clelle scaclenze cleif 'armaci. Se la scadenza non è indicata. si dcve consiclerare un oerioclo cli vali-dità di cinque anni a partire clalla data cli preparuzione impreisu sulla conl-c-zione. Per i farntaci galenici ( ') i l periodo di validità ò ridotto a tre anni.Alcuni fàrmaci come l ' insul ina. is ier i e a lcuni chemioterapic i vanno conser-vati in frigorifero a una temperatura compresa tra 0o e 4o C.Le s( ls t i ln le s tupel i rcent i e ps icotr ( )pe v i inno c() r ìscr \utc i . r p lutc . in urro spazioo con ten i t o re mun i to d i se r ra tu ra . Su un appos i t o reg i s t ro ( reg i s t ro c l icarico/scarico stupefÌrcenti) vicne annotata e lìrmata la loro fbrnitura al repar-to. Al momento dclla somministrazione si trascrivono: i l nome clel farmacocon il suo dosaggio. la persona a cui viene sornministrato. l ' indicazione di chilo ha prescritto. la firma dell ' infèrrniere che ha eflèttuato la terapia.I farmaci possono subire delle alterazioni dovute u luce. alia. ternperatura e uml-dità. Per questo alcuni vengontr eonservati in recipienti di vetro scuro, mentrealtri in contenitori dotati di una chiusura ermetioa per impcclire che I'ossi_eenodell'aria nc ossidi i composti chimici. L umidità agisce soprattutto sui fa-nraci informa solida, mcntre alcuni firmaci vanno conservati in frigorif'ero come giàsopra specifìcato.

Curtrolli generuli du e.fJetuare prima dellu somministnt:ione tlel .fànnat'ovengono qui indicati alcuni controll i generali da eflèttuare al f ine di elirr-rina-re o r idurre a l min imo la possib i l i tà d i insorgenza d i error i nel la sornrn in i -$razione della terapia. Qr-resti comprendono:- lu regis t ruz ione dcl la prcscr iz ionc:- la regola delle 6 G.

Per regisÍru2.íone dellu presc'ri:.iute si intende la necessità di avere una pre-scr iz ione medica scr i t ta reper ib i le nel la car te l la c l in ica e/o nel la car te l lainfermieristica (t). Nella prescrizione cli un farrnaco devono comparire setteelementi che garantiscono un'adeguata completez.za di infbrmazioni rispettoaciò che s i s ta somminist randct e a l la persona a cr . r i lo s i somrnin is t ra:I t i l nome t le l la personu:2) la data di prescrizione:3.1 i l nome del farntaco;4) i l dosaggio;5) la via di sornministrazrone:6t Ia I ' requenzu d i lssunzione:7) la lrrma di chi ha ordinato la teraoia.

239

i ) I l a r n r ù c i g a l c n i c i s o r t o r l L r c l l i l t r c -para l i da l i . r rm l r : i : t . r sL l r i ( r : l t . t n ì ( ' ( l t ,c . r . In . rn r l r i lo os l t t : r la l ie ro l , t l r r t ,par . rz i o n e d i a l c u n i l t r o r l o t t i ( p ( ) r ì t . ì 1 ( . ,

u r ì q t l r ' r ì l i r , i n r l r l r r . , ' , l l u l i l i l , ( ' r ( ' \ l r ( ) t )s . rb i I i t ì c l i r c ' t t . r c l t : l ia rn rac is l , t .

l ' t È in t l to r lan tc ' r i cc rv , r rc L rn . r l t . r r l i c o l . rrc .l l tcnzionÉ' . l ( lLt(.sk) .tsl)ctk), sol)r.ìtl u t t o r i g u a r c k r , t : c l i t l ì c o l t i , r l e g g c r c g l it ' l enrcn t i r1 i un . r p rcsr r i z ionc , r iu l rb iosu ur r rk rsagg io ; ; r t , s r r i l to o su l l . t v i . t r l isonrn r i n i s l raz i i tn ( , , t ì l . t r )c . ì to rgg i r l rn r -n r r .n to c lc l l , r p rcscr iz ionr , . In c . rs i s in t i l iè L r tn t ' r , c r i t i c . r rc 1 t t ' r son . t ln tcn t r . l , r l t roscr iz ionc con í l n r t ' c l i co .

Page 251: tecniche infermieristiche

Applicare Ie procedure terapeutiche

La "regola delle 6 G" consiste in una serie di passi che I ' inf 'ermiere devepercorrere ad ogni somministrazione di una terapia a tutela della sua conet-tezza. Essi consistono nel verif icare che siano indicati:

1)I\ giusto farmaco'. confrontare la prescrizione medica con la scheda dellaterapia, conoscere I'azione del farmaco, il dosaggio e la via di sommini-strazione, gli effètti collaterali, eventuali incompatibil i tà con altri farmaci.

2)La giusta persona: controllare i l nome della persona e i l numero del lettocon quello scritto sulla scheda di terapia; se è possibile, chiedere alla per-sona il proprio nome e cognome.

3)11 giusto orario'. questo fattore è controllabile nel momento in cui si deci-de la ripartizione della dose terapeutica giornaliera. Spesso il medico pre-scrive quante volte al giorno somministrare il farmaco, I'inf-ermiere dovràpoi stabil ire gli orari corretti al fìne di mantenere un suo costante l ivelloematico nelle 24 ore.

4) La gíusta via di somministrazione: ogni farmaco può avere più vie di som-ministrazione che occorre conoscere. Alouni preparati possono essere som-ministrati per una sola via, ad esempio quella endovenosa, per altri occorrecambiare i l t ipo di solvente a seconda della via di sornministrazione.

5) La giusta dose: è sempre bene verificare la correttezza del dosaggio calco-lato con un altro collega (sistema del doppio controllo) soprattutto se sitratta di farmaci particolarmente attivi come possono essere I 'eparina,l ' insul ina, g l i ant ib last ic i . Durante i l ca lcolo del dosaggio del farmacooccorre mantenere la concentrazione evitando di conversare o di distrarsi.Esistono alcuni accorgimenti allo scopo di evitare errori nel dosaggio:- usare i l misurino proprio di ciascun fàrmaco nel caso di soluzioni e cal-

colare i l dosaggio tenendolo all 'alfezza degli occhi (Fig. I l. I );- usare la siringa specifica per i l preparato da iniettare (ad es., insulina);

usare un contenitore piccolo o un cucchiaio per la somministrazione dipiccole quantità di farmaco (ad es., gocce, anche in questo caso tenere i lcontagocce all' altezza degli occhi).

6) La g iusta regis t raz. ione: regis t rare I 'avvenuta sot t r tn in is t raz ione sul lascheda della terapia con la fìrma dell ' inferrniere.

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240

Page 252: tecniche infermieristiche

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a) ;,ne direre il

su l la

Applicare le procedure terapeutiche Cnptrolo

Esempi di calcolo del dosaggio di un farmaco

. Devo prat icare 150 mg di vancomic ina a un b imbo; nel f laconcino ho adisposiz ione 1000 mg in

. l 0 ml d i so lvente. Quant i ml devo aspi rare?

È necessar io impostare la seguente proporz ione:

1 0 0 0 m g : 1 0 m l = l 5 0 m g : x

1 5 0 x 1 0 " _* = i O O O

: = ' 1 , 5 m l

Devo qu ind i p re leva re 1 ,5 m l d i so luz ione .

. Una f ia la d i c loruro d i potassio (KCl) cont iene 10 mEq di questo sale perm i l l i l i t r o . Quan t i mEq d i KC I con t i enc una f i a l a d i m l 10?

. È necessar io impostare la scguente proporz ione:

l 0 m F q : 1 m l = x : 1 0 m |

. La soruzione,,. ;.J:; J,-"1. .;i:;ttA) Quant i grammi d i c loruro d i sodio sono contenut i in 100

zione?B) Quant i grammi d i c loruro d i sodio sono contenut i in 250

m l d i s o l u -

m l d i so lu -ztone(

A) 0,9 I d i c loruro d i sodio in 100 ml d i acqua b id is t i l la ta per prepara-z ion i i n i e t t ab i l i .

B ) È necessa r i o impos ta re l a seguen te p ropo rz ione : 0 ,9 : 100 = x :250 .

2 5 0 0 . qx = 1 0 0

= z , z \ R

Al lo s tesso r isu l tato è possib i le arr ivare ut i l izzando a l t re formule, ad esem-pio impostando Ia seguente mol t ip l icaz ione: 0,9 x 2,5 = 2,25ln 250 m l d i so luz ione f i s ìo log i ca sono qu ind i con tenu t i 2 ,25 g d i c l o ru rodi sodio.

Trasmissione ,scritta delle informttzioni riguardanti la terapia

I moduli o schede di trascrizione della terapia possono variare dipendente-mente dalle esigenze dell 'ambito operativo, dal t ipo di terapia somministra-ta, dai controll i r ichiesti, dalla quantità e qualità della terapia stessa, dallaf requenza d i somminist raz ione.Indipendentemente da questi fattori, ogni modulo o scheda deve riportarealmeno i seguenti dati:

- i l nome e i l cognome della persona;- i l numero del letto:- l a da ta e l ' o ra d i sommin i s t raz ione :

241

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Page 253: tecniche infermieristiche

PRESCRIZ IONI

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LUNEDI MARTEDI MERCOLEDì CIOVEDì VENERDI SABATO DOMENICA

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RFPARTO LTTTO N . . . . . . . . . .

- la v ia d i sornrn in is t r i ìz lone:- i l tcmpo di sonrminis t ruz ione se ( rccorre speci f ìcar lo:- lo spazio per la regis t raz ione del l 'avvenuta sornrn in i \ t raz ionc:- la fìrma/sigla di chi ha somministrato i l fbrnraco.

Nel la f ìgura | 1 .2 v iene r ipor tato a t i to lo esempl i f ìcat ivo un mocle l lo d i sche-da dcl la tcrapia.Senza voler in terveni re i r . r qr" resta sede nel d ibat t i to at tualmente ln corsosul la soppressione del D.P.R. n.225 del l4 r ìarzo 1974 (noto conlc "man-

s iona r i o " de l l ' i n fe rm ie re ) , c i pa re che i l m ig l i o r c r i t e r i o pc r d i r i r ne reeventual i problemat iche in mer i to a l la somrnin is t raz ione del la terapia o i rdecis ioni su quando somminist rare quel la prescr i t ta "a l b isogno' o "se

occorre" . s ia par t i re dal la real tà. Alcune var iabi l i da considerare per que-sta valutaz ione sono: la presenza d i protocol l i terapeut ic i . I 'approvaz- ionedi c i rco lar i in terne a l l 'organizzazione. la conoscenza del la norrnat iva pcrambi t i operat iv i par t ico lar i (ad es. . r iguardante g l i in tervent i d 'urgcnz.acon persone in per ico lo d i v i ta) , le competenze speci f iche d i ch i prescr ivee d i ch i somminist ra la terapia. la corret tezza professionale dei s ingol i()peraton.

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Page 254: tecniche infermieristiche

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Applicare le procedure terapeutiche

Procedimento tecnico (finalità: Sostituire)

Obiettivi didattici

l. Definire che cosa si intende per far assumere sostanze terapeutiche pervia orale fornendone le principali indicazioni.

2. Elencare le variabil i da osservare nel momento precedente la sommini-strazione della terapia.

3. Elencare i l materiale necessario alla somministrazione per via orale.4. Somministrare una sostanza terapeutica per via orale a una persona.

Definizione

Per far assumere sostanze terapeutiche per via orale si intende I'introduzio_ne nell'organismo di sostanze terapeutiche, attraverso il cavo orale. nel trattogastro in lest inale (v ia entera le) . Tal i sostanze possono essere somminist rateattraverso diverse forme farmaceutiche: compresse, capsule, perle, gocce,sciroppi, sospensioni, emulsioni.

Conoscenze finalizzate alla tecnica

Atti di supporto

Lavaggio sociale delle maniPreparare i I materiale:

- apposito carrello;- schede di terapia;- farmaci prescritti nelle confezioni originalil

243

La via orale è la via di somministrazione meno invasiva e quindi la meglioaccettata dalla persona; si utl l izza per la somministrazionsdi farmaci ihenon vengono danneggiati dall 'acidità e/o dagli enzimi prodotti dallo stomacoe che non sono particolarmente irritanti per la mucosa gastrica.Il farmaco viene assorbito a livello dello stomaco o dell'intestino tenue e laconcentrazione ematica desiderata viene quindi raggiunta lentamente. per que-sto motivo tale via di somministrezione è indicata quando non sia necessario uneffetto terapeutico immediato. Prima di procedere alla somministrazione per viaorale occorre considerare le seguenti variabili: età, presenza del riflesso delladegìutizione, stato di coscienza, presenza di nausea e/o vomito, alterazioni del-I'assorbimento gastrointestinale, lesioni orali o esofagee, presenza di sondinonasogastrico, eventuali allergie riferite dalla persona e/o segnalate nella cartellamedica e/o infermieristica, rilevazione di parametri vitali se necessario.Per quanto riguarda gli atti di supporto piecedenti I'esecuzione della proceduraè utile precisare che in base alle unità operative, ai farmaci prevalentemente uti-hzzatie alle risorse presenti (n. di carrelli, canelli con potribilità di chiusura achiave), il carnello potrà essere preparato con più sostànze terapeutiche. nellediverse forme farmaceutiche e per le diverse vie di somministrazione.

Page 255: tecniche infermieristiche

Applicare Ie procedure terapeutiche

cucchiai e cucchiaini (preferibilmente monouso);conteni tor i por tapast ig l ie o garz ine:bicchieri monouso e cannucceldispositivo per sbriciolare le compresse o mortaio con pestello;contagocce e misurini (preferibilmente monouso):s i r inghe monouso;guanti monouso;bacinella reniforme;sacchetto per rif iuti assimilabil i agli urbani;sacchetto per rif iuti speciali;fonendoscopio e sfìgmomanometro.Identifìcare I 'assistito. Si rimanda per questa voce alla regola delle 6 G, alpunto relativo all ' identif icazione della personaFornire alla persona alcune informazioni generali relative all 'atto infer-mieristicoInvitare la persona e/o aiutarla ad assumere la posizione secluta o semise-duta e se necessario proteggere i l torace con un tovagliolo o un telino.

La posizione seduta o semiseduta riduce il r ischio di inalazione dellasostanza somministrata in caso di difficoltà alla deslutizione.

Lavaggio sociale delle maniAl termine della somministrazione, riordinare il carrello e rimpiazzare ifarmaci e il materiale utilizzato.

Procedura

Somministraz.ione di compresse e capsule

. Pore nell'apposito contenitore le compresse e/o capsule da somministrare.

. Appoggiare, se necessario, le compresse e/o le capsule sulla l ingua dellapersona.

. Porgere un bicchiere con acqua, tè o succo di frutta per facil i tare I 'assun-zione della terapia.

Laddove esistano diff icoltà di deglutizione è possibile somministrarealcuni tipi di compresse dopo averle polverizzate; alcuni tipi di capsulepossono essere aperte e vuotate del loro contenuto (Fig. I 1.3).

. Registrare I 'avvenuta somministrazione sulla scheda della terapia e osser-vare la persona per identif icare eventuali reazioni allergiche o episodi divomito che devono essere segnalati al medico.

Somministrazione di sciroppi, emulsioni, sospensitttti

Questo tipo di somministrazione può essere effettuato uti l izzando gli apposi-ti misurini graduati presenti nelle confezioni originali o con un cucchiaio.

244

Page 256: tecniche infermieristiche

6 G , a l

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semise-no.

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I'assun-

strarepsule

e osser-isodi di

apposi-iaio.

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Applicare le procedure terapeutiche

Se indicato, agitare la soluzione prima della somministrazione.Versare nel contenitore la soluzione portandolo all 'altezza degli occhi.Ciò permette di visualizzare con facil i tà la scala di misurazione e di leg-gerla correttamente.Somministrare alla persona la soluzione aiutandola per quanto necessario.Registrare I'avvenuta somministrazione sulla scheda della terapia e osser-vare la persona per identificare eventuali reazioni allergiche o episodi divomito che devono essere sesnalati al medico.

Somministrazione di gocce

. Versare dell'acqua o altra bevanda gradita alla persona (verificando even-tuali problemi di compatibil i tà con i l farmaco prescritto) in un bicchiereper circa un quarto della sua capacità.

. Versare i l numero di gocce prescritto mantenendo il bicchiere al l ivellodegli occhi.

. Somministrare la soluzione alla persona aiutandola per quanto necessario.

. Registrare I'avvenuta somministrazione sulla scheda della terapia e osser-vare la persona per identihcare eventuali reazioni allergiche o episodi divomito che devono essere segnalati al medico.

Procedimento tecnico

.$i#:iblH;'iF

Obiettivi didattici

l. Definire che cosa si intende per.fur assumere sostonz.e terapeutiche attra-very t y tnd ino n u sog,(tsl ri(( ).

2. Enunciare le due principali indicazioni per cui si devono far assumeresostanze terapeutiche attraverso sondino nasogastrico.

24s

Modal i tà per t r i tu ra reuna compressa.

Page 257: tecniche infermieristiche

( ' ) Vcdi i l ca,p.7, Assicurare l 'a l imentazione e l' idratazíone: proccdimcntcrtecnico /nfrodurre il sondino nasoga-str lc . ) ( f i nal i tà: sost i tu i re) .

Applicare le procedure terapeutiche

3. Elencare le variabil i da osservare nella persona prima della sommrnr-st raz ione del la terapia.

4. Elencare il materiale necessario per tale tipo di somministrazione.5. Sonrministrare una soslanza leraoeutica attraverso i l sondino nilsogastrico

a una persona.

Definizione

Per far assumere sostanze terapeutiche attraverso sttndino nasogastrico siintende effettuare I'introduzione di un farmaco, opportunamente preparato,in una sonda nasogastrica precedentemente introdotta attraverso la via orotà-ringea o nasofaringea.

Conoscenz e finalizzate alla tecnica

In alcune situazioni assistenziali, ad esempio dopo alcuni interventi chirurgi-ci o quando non è possibile I'alimentazione per via orale, la persona è porta-trice di sondino nasogastrico ('). In questi casi la terapia può essere somml-nistrata attraverso il sondino.

Atti di supporto

Lavaggio sociale delle maniPreparare il materiale:

- scheda della terapia;- guanti monouso;- telino. garze. pinza autostaticu:- schizzettone:- bicchiere,- sostanza terapeutica da somministrare;- dispositivi monouso per la chiusura del sondino;- acqua tiepida.

Identifìcare l 'assistito. Si rimanda per questa voce alla regola delle 6 G, alpunto relativo all ' identif icazione della personaFornire alla persona alcune informazioni generali relative all 'atto infèr-mieristicoInvitare la persona e/o aiutarla ad assumere la posizione seduta o semi-sedutaLavaggio sociale delle maniAl termine della procedura riordinare la camera e il materiale

Procedura

Indossare i guanti monouso.Posizionare i l telino di protezione sul torace della persona.Chiudere i l sondino con la pinza autostatica a 5 cm dall 'estremità.Disinserire i l sistema di drenaggio dall 'estremità del sondino a cui è rac-cordato o togliere I 'apposito dispositivo di chiusura.Raccordare lo schizzettone al sondino.Aprire i l sondino.Aspirare per valutare la presenza di eventuale ristagno gastrico.

246

Page 258: tecniche infermieristiche

0mln l -

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rrco slparato,orofa-

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6 G , a l

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I e rac-

Applicare le procedure terapeutiche

In presenza di ristagno, valutarne le caratteristiche e la quantità e rimet-terlo lentamente nello stomaco. Consultare il medico in caso di ristagnoabbondante e/o anomalo prima di somministrare il farmaco.

Chiudere i l sondino con la pinza autostatica.Aspirare con lo schizzettone il farmaco opportunamente preparato e dilui-to in un bicchiere e raccordare lo schizzettone al sondino.Aprire il sondino e somministrare il farmaco lentamente o lasciarlo deflui-re per gravità.Chiudere i l sondino con la pinza autostatica.Sraccordare lo schizzettone e aspirare 50-60 ml di acqua.Aprire il sondino e somministrare lentamente I'acqua per garantire che ilfarmaco raggiunga lo stomaco.

Per evitare I'ostruzione del sondino è necessario introdurre circa 50 mldi acqua dopo ogni somministrazione di farmaci o di alimenti.E importante non sraccordare mai lo schizzettone prima di aver chiuso ilsondino con una pinza autostatica al fine di evitare l'introduzione di quan-tità eccessive di aria nello stomaco e il reflusso del liquido introdotto.L'uso frequente e prolungato della pinza autostatica può provocare larottura della parete del sondino; per non incorrere in questa eventualità èpossibile chiudere il il sondino tra le dita invece di applicare la pinzaautostatica.

Chiudere i l sondino con la pinza autostatica.Chiudere i l sondino con I 'apposito dispositivo.Rimuovere la pinza autostatica dopo circa 20' dalla somministrazione delfarmaco.Registrare I'avvenuta somministrazione sulla scheda di terapia e osservarela persona per identif icare eventuali reazioni allergiche o reflussi dellasoluzione nel sondino.

Procedimento tecnico (finalità: Sostituire)

E*,é,'

11.3.1 Somministrazione sublingualell.3.2Instillazioni oculari e applicazione di pomate11.3.3Instillazioni nasali e applicazione di pomatell.3.4Instillazioni auricolari e applicazione di pomate11.3.5 Applicazione di ovuli e candelette vaginali11.3.6 Applicazione di supposte

247

Page 259: tecniche infermieristiche

Applicare Ie procedure terapeutiche

Obiettivi didattici

1. Definire che cosa si intende per sctmministrctz,ione sublinguale fornendonealmeno due indicazioni .

2. Evidenziare le variabil i da osservare nella persona prima della sommini-s t raz ione del la terapia at t raverso questa v ia.

3. Elencare i l materiale necessario alla somministrazione sublinguale.4. Somministrare una sostanza terapeutica per via sublinguale a una persona.

Definizione

Per somministrctzione sublingunLe si intende I'assunzione di una sostanzaterapeutica attraverso la mucosa del pavimento del cavo orale al fine di otte-nere un assorbimento rapido.

C onoscenz e finalizzate alla tecnica

Il pavimento del cavo orale è riccamente vascolarizzato e tributario dellavena cava superiore; ciò permette I 'assorbimento diretto del farmaco nelsistema circolatorio evitando la sua inattivazione da parte del fegato.Le forme farmaceutiche solitamente utlltzzate per questo tipo di sommini-strazione sono le compresse e le capsuÌe.

Qualora nel cavo orale fossero presenti processi infiammatori potrebbe veri-ficarsi un assorbimento troppo rapido del farmaco con conseguenti effettiindesiderati; quindi, prima di procedere alla somministrazione sublinguale,occorre considerare le condizioni del cavo orale e la capacità della personadi comprendere le indicazioni fornite.

Atti di supporto

Lavaggio sociale delle maniPreparare il materiale:

- scheda del la terapia:- compresse o capsule;- vassoiol- guanti;- garze,- bacinella reniforme.

Identif icare I 'assistito. Si rimanda per questa voce alla regola delle 6 G, alpunto relativo all ' identif icazione della personaFornire alla persona alcune informazioni generali relative all'atto infèr-mieristicoNel la somminist raz ione subl inguale non sono indicate par t ico lar i posi -z ioniLavaggio sociale delle maniRiordinare i l materiale uti l izzato

248

Page 260: tecniche infermieristiche

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Applicare Ie procedure terapeutiche

Procedura. Spiegare alla persona che la compressa./capsula non deve essere inghiotti-

ta, ma mantenuta sotto la l ingua fino al suo completo scioglimento.. Se la persona è autosufficiente, fbrnirle la compressa./capsula che posizio-

nerà autonomamente.

Se la persona non è autosufficiente:

. Chiederle di sollevare la l ingua.

. Appoggiare la compressa nella zona sublinguale.

. Invitare la persona a chiudere la bocca.

. Ribadirle l ' importanza che la compressa non venga inghiottita, ma lascia-tn sc iogl iere sot to la l inguu.

. Registrare l 'avvenuta somministrazione sulla scheda di terapia.

. Verificare che compaia l'effetto desiderato ed eff'ettuare eventuali specifìcicontroll i legati al t ipo di f 'armaco somministrato.

I

Obiettivi didattici

l . Definire che cosa si intende per insti l lazioni oculari e applicazione dipomate.

2. Elencare le variabil i da osservare nella persona prima e dopo la sommini-s t rar ione del la terapiu.

3. Elencare i l materiale necessario all ' insti l lazione oculare e all 'applicazionedi pomate.

4. Identil icare i r ischi connessi a una scorretta somministrazione di ouestaterapia.

5. Insti l lare una sostanza terapeutica in gocce o applicare una pomata ocula-re a una persona.

Definizione

Per in.stilla:.ioni oculari e applicazione di pomafe si intende I'introduzione diuna sostanza terapeutica nel sacco congiuntivale.

Conoscenze finalizzate alla tecnica

Tale tecnica viene usata per somministrare farmaci sotto forma di gocce o dipomate nelle patologie di pertinenza oculistica. Prima di tali applicazioni ènecessario l iberare l 'occhio da eventuali secrezioni; la sensibil i tà dell 'organoe le sue condizioni possono richiedere I ' impiego di materiale semplicementepulito o steri le (6).Prima di procedere all ' insti l lazione di gocce o all 'applicazione di pomate,occore considerare la capacità della persona di collaborare mantenendo laposizione adeguata durante la somministrazione e valutare le condizioni del-l 'occhio e del le zone c i rcostant i .

249

( " ) Ved i i lp a r . , 1 . 5 .

t . r l ; . 4 , Ars i t Ur . r r t ' / iq ' l t v t t '

Page 261: tecniche infermieristiche

Applicare Ie procedure terapeutiche

Atti di supporto

Lavaggio sociale delle maniPreparare il materiale:

- scheda della terapia;- vassoio:- guanti;- soluzione fìsiologica steri le;- gocce oculari, coll ir i, pomate oculari;- gaîze o compresse oculari sterili;- bacinella reniforme.

Identif icare I 'assistito. Si rimanda per questa voce alla regola delle 6 G. alpunto relativo all ' identi f r cazione del la personaFornire alla persona alcune informazioni generali relative all 'atto inf'er-mieristicoChiedere alla persona di assumere e/o aiutarla ad assumere la posizionesupina o seduta con la testa leggermente flessa all ' indietro e lo sguardorivolto verso I 'altoLavaggio sociale delle maniRiordinare il materiale utllizzato

Procedura

. Rimuovere eventual i secrezioni con una garza inumidi ta d i so luz ionefisiologica, procedendo dall 'angolo interno dell 'occhio a quello esterno ecambiando la garza ad ogni passaggio.

. Appoggiare una garza alla base della palpebra inferiore.

. Appoggiare i l palmo della mano dominante sulla fronte della personatenendo il contagocce o i l tubetto della pomata ad una distanza di circa 2cm dall 'occhio.

In questo modo si evita di ledere I'occhio se la persona dovesse muoverebruscamente il capo. In ogni caso il farmaco non deve essere mai appìi-cato direttamente sulla cornea.

Con I'altra mano abbassare la palpebra inferiore e l'ar cadere le gocce o lapomata nel centro del sacco congiuntivale inferiore (Fig. I l.a).

Ripetere la procedura se le gocce cadono sulla palpebra.Invitare la persona a chiudere I 'occhio per facil i tare la distribuzione omo-genea del farmaco.

Allo scopo di prevenire I'insorgenza di infezioni crociate è bene cambia-rela garza nel passaggio da un'occhio all'altro.È preferibile ltilizzare le confezioni monodose o almeno lo stesso flaco-ne di gocce o tubo di pomata per la stessa persona.

. Registrare l 'avvenuta somministrazione sulla scheda di terapia.

250

Page 262: tecniche infermieristiche

i , al

Applicare Ie procedure terapeutiche il:.7ryq1.;; Ji

1 1 .

Obiettivi didattici

l . Def in i re che cosa s i in tende per i t ts t i l lu : ior t i nusul i e uppl ic . t t : . io t re t l iponlQte.

2. Elencare le variabil i da osservarc nella persclna prirna e dopo la solntnini-s t raz iune d i questu ter i rp i l r .

3 . Elencare i ì mater ia le ncccssar io per ì ' inst i l laz ione nasale e l 'appl ic lz ionedi ponate.

4. Somminist rare una so\ tanza ter i ipeut ica l t t r i ìve l 'so l ' inst i l laz ione nasalc eI'applicazione di pontate i.ì una persoll it.

Definizione

Per instilla:ione nusule e upplit'tt:.iorte tli ponuile si intendc I'introduzione diuna sostanza terapcutica sotto fbrnla di gocce. polnate e spray nclle fbsse nasali.

Conoscenze finalizzate al I a tecnica

Tale tecnica v icne impiegut i r pL ' r sornrn in i r t r " r re f ì i rmaci nc l le pato logie d i pcr-tinenza otorinolaringoiatrica o in altre sitr.razioni specialistiche. conle nel casodell 'applicazione di pomate antibiotiche allo scopo cli elirninare u riclurre igermi presenti nelle fbsse nasali c dell 'uso di alcuni spray contcncnti olntttniqual i la ca lc i tonina. Pr i rna del l 'appl ic i rz ione le f ì rsse nasal i devono essereliberate da secrezioni attraverso l 'esecuzione dell ' igicne delle fbsse nasali.che può essere ef'Íettuata con ntateriale pulito o, in presenza di lesioni. steri lc.Prima di procedere all ' insti l lazione nasale occorre vcri l icare la capacità dellapersona di collaborare. ntantenendo la posizione acleguata durante la sornll i-n is t raz ione. e le condiz ioni del lc muc()se (ad es. , la presenza d i les iorr i .infiammazioni. escoriazioni ).

Atti di supporto

Lavaggio sociale delle manr

251

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Page 263: tecniche infermieristiche

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Applicare Ie procedure terapeutiche

Preparare il materiale:scheda della terapia;vassoio:guanti;farmaco;îazzoletti di carta:contagocce prefèribilmente monouso;bacinella renifbrme.Identifìcare l 'assistito. Si rimanda per questa voce alla regola delle 6 C, alpunto relativo all ' identif icazione della personaFornire alla persona alcune infbrmazioni generali relative all 'atto inf'er-mieristico comunicandole anche che potrebbe avvertire i l gusto del far-maco nel retroboccaChiedere alla persona di assumere e/o aiutarla ad assumere la posizionesupina, seduta o semiseduta con la testa leggermente flessa all ' indietroLuvuggio socia le del le maniRiordinare il materiale utilizzafo

Procedura

. Invitare la persona a soffiare i l naso e, se non è in grado di provvederviautonomamente, eseguire I ' igiene del naso.

. Prelevare i l fàrmaco con il contagocce tenendolo con la mano dominante.

. Appoggiare I 'altra mano sulla fronte della persona.

. Insti l lare i l farmaccl nella/e narice/i.

. Invitare la persona a compiere una delicata inspirazione allo scopo di fhrrisalire nelle fosse nasali i l fàrmaco introdotto.

. Spiegare la necessità di mantenere la posizione assunta in precedenza per.qualche minuto evitando di soffìarsi i l naso.

. Verificare che 1a persona abbia a portata di mano fazzoletfi di carta.

. Registrare I 'avvenuta somministrazione sulla scheda di terapia.

252

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Page 264: tecniche infermieristiche

Applicare Ie procedure terapeutiche

1 ,

Obiettivi didattici

l. Definire che cosa si intende per instillaz.ioni auricolari e applicazione dipomate.

2. Elencare le variabil i da osservare nella persona prima e dopo la sommini-strazione della terapia.

3. Elencare i l materiale necessario per I ' insti l lazione auricolare e l 'applica-zione di pomate.

4. Somministrare una sostanza terapeutica attraverso I ' insti l lazione auricola-re o I 'applicazione di pomate a una persona.

Definizione

Per instillaz,ioni auricolari e applicazione di pomate si intende la sommini-

strazione di una sostanza terapeutica sotto fbrma di gocce o di pomata trami-

te I ' introduzione nel condotto uditivo esterno.

Conoscenze finalizzate alla tecnica

Tale tecnica viene impiegata per somministrare fàrmaci, sotto forma di gocce o

di pomate, nelle patologie di pertinenza otorinolaringoiatrica. Occorre fare una

distinzione riguardo alla modalità di applicazione in un bambino o in un adul-

to. Il bambino ha un condotto uditivo esterno diritto e cartilagineo, quindi nel-

l'applicazione del farmaco occofre effettuare una trazione del lobo auricolarein basso e indietro. Il condotto uditivo esterno dell'adulto, invece, è composto

in prevalenza da tessuto osseo. Nell'applicazione del farmaco la trazione deve

essere effettuata sulla pinna auricolare, all'indietro e verso I'alto. In entrambi i

casi è opportuno far inclinare la testa su un lato alla persona.Pnma di procedere all ' insti l lazione auricolare o all 'applicazione di pomate

occorre verificare la capacità della persona di collaborare e di mantenere la

posizione idonea e le condizioni delle mucose per I 'eventuale presenza di

les ioni . in f iammazioni , escr l r iaz ioni . secrezioni .

Atti di supporto

Lavaggio socia le del le maniPreparare i I materiale:

- scheda della terapia;- vassoio:- guanti;- farmaco:- batuffolini di cotone;- contagocce preferibilmente monouso se la confezione ne è sprovvista;- arcelìa:- fazzolettini di carta.

Identif icare I 'assistito. Si rimanda per questa voce alla regola delle 6 G, alpunto relativo all ' identifìcazione della persona

253

Page 265: tecniche infermieristiche

l ns t i l laz ione . ru r ico la re .

Applicare Ie procedure terapeutiche

Fornire alla persona alcune infìrrmazioni generali relative all 'atto inf'er-mieristicoChieclere alla persona di assunere e/o aiutarla ad assLlmcrc Ia posizionelaterale. seduta o supina. con la tcsta rivolta di lato

r: Lavaggio sociale delle mani' Riord inare i l mater ia le ut i l izzato

Procedura. Prelevare i l farmaco con il contagocce tenendolo con la mano dominante.. Effettuare clelicatamente la trnzione del padiglione auricolarc con I 'altra

mano. secondo le modal i tà ind icatc nel l 'adul to e nel bambino.. Insti l lare i l làrmaco o applicare la pomata.. Inserire un batufTolo di cotone nella parte più esterna del canale auricolare

per proteggere gli indumenti e la biancheria da eventuali perdite di goccc.. Spiegare alla persona la necessità di mantenere la posizior.ìc assunta per

qualche nrinuto.. Regist rare I 'avvenuta somminist r i rz ionc sul la scheda del la terapia.

Obiettivi didattici

l. Delinire che cosa si intende per applí<-uziotrc di ov'uli a curtdeleÍre wrgirutli.?. E,lencare le variabil i da osservare nella persona prirna e dopo la sornmini-

s t r i rz ione del lu terupiu.3. E, lencare i l mater ia le necessar io per I 'appl icaz ione d i ovul i e candelet te

vaginal i .4. Inserire un ovulo o una candeletta vaginale a una persona.

Definizione

Per applit 'u:. ione di ovuli e candelette vaginuli si intendc l ' introduzione nelcanarle vaginale di una specifrca preparazionc fìrmaceutica solida.

254

Page 266: tecniche infermieristiche

'atto infer-

L posiz ione

omlnante.con I 'a l t ra

: auricolare. u r É v L l L ,

rssunta per

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: l \ ' 1 r l

z t'oginali.r sommini -

candelette

luzione nel

i

Applicare le procedure terapeutiche

C onoscenze frnalizzate alla tecnica

Tale tecnica viene impiegata per I 'applicazione locale di farmaci (ovuli ocandelette) in situazioni assistenziali di pertinenza ostetrico-ginecologicao specialistiche. Dato che questa procedura riguarda la sfera intima delladonna è opportuno, se appena possibile, insegnarla alla persona favorendoI 'autonomia; questo vale anche per I 'esecuzione del l ' ig iene int ima r ich ie-sta prima dell 'applicazione. E necessario suggerire alla donna di uti l izza-re un piccolo assorbente esterno per proteggere la biancheria intima dallesecrezioni successive a l le appl icaz ioni ; ino l t re, le s i consig l ierà d i mante-ne re l a pos i z i one sup ina pe r c i r ca 30 m inu t i dopo I ' app l i caz ione ( i lmomento ideale per un 'unica appl icaz ione, quindi , è la sera pr ima d i cor i -carsi ).Pr ima d i procedere a l l 'appl icaz ione occorre considerare la presenza d iinflammazioni e/o secrezioni vaginali e la capacità della persona di eseguireautonomamente I ' igiene.

Atti di supporto

Lavaggio sociale delle maniPreparare i l materiale:

- scheda della terapia;- paravento;- vassolo:- candelette od ovuli vacinali:- gafze;- guanti;- ma te r i a l e pe r l ' i g i ene i n r ima :- assorbenti igienici;- arcella.

Identif icare I 'assistito. Si rimanda per questa voce alla regola delle 6 G, alpunto relativo all ' identif icazione della personaFornire alla persona alcune informazioni generali relative all 'atto infer-mieristicoChiedere alla persona di assumere e/o aiutarla ad assumere la posizionedorsale (')

r Lavaggio socia le del le manir Riordinare il materiale utrlizzato

Procedura. Posizionare un paravento o chiudere la porta o fare in modo di rispettare

I' intimrtà della persona.. Eseguire I ' igiene intima o chiedere alla persona di eseguirla.. Se è stata effettuata I ' igiene intima cambiare i guanti, oppure indossare i

guanti.. Togliere dalla sua confezione l 'ovulo/candeletta, appoggiandolo/a su una

garza.' Divaricare con delicatezza le grandi labbra al f ine di visualizzare I 'orif izio

vaginaìe.

255

( ' ) Vedi i l cap. 5, Assictr r . t r t ' í l movimento.

Page 267: tecniche infermieristiche

Applicare le procedure terapeutiche

Introdurre l'ovulo/candeletta tenendolo/a fra le dita della mano e spingen-dolo verso l 'a l to per a lcuni cent imetr i .Applicare un assorbente igienico aiutando se necessario la persona arivestirsi.Registrare I'avvenuta somministrazione sulla scheda di terapia.

Obiettivi didattici

l. Defrnire che cosa si intende per eryplicazíone di supposte.2. Elencare le variabil i da osservare nella persona prima e dopo I'applicazio-

ne di supposte.3. Elencare il materiale necessario per I'applicazione di supposte.4. Applicare una supposta a una persona.

Definizione

Per applicazione di supposte si intende I'introduzione nell'ultima porzionedel retto di una specifica preparazione farmaceutica solida.

C onoscenz e fi.nalizzate alla tecnica

Questa somministrazione è utilizzata in alternativa a quella orale se il farmacopuò avere un effetto irritante sulla mucosa gastrica. se sono presenti nausea e/ovomito o in alternativa alla via intramuscolare nei bambini. L'assorbimentoattraverso la mucosa rettale è più rapido rispetto a quello per via orale e menorapido di quello per via parenterale. Può essere ostacolato dalla presenza diabbondante materiale fecale, da alterazione del f'armaco da parte della floramicrobica intestinale e dall'incapacità della persona a trattenere la supposta.Dato che questa procedura riguarda la sfera intima della persona è opportuno,se appena possibile, insegnarle la modalità di applicazione al fine di fàvorire lasua autonomia. Questa via di somministrazione è in genere controindicata inpersone con problemi cardiaci, in quanto può stimolare i riflessi vagali conse-guenti alla defecazione o dopo interventi chirurgici sul retto o sulla prostata,interventi per fistole o altri di chirurgia specialistica. Prima di procedere all'ap-plicazione di supposte occoffe verificare la presenza di infiammazioni anali, diragadi, di emorroidi e il tono dello sfintere anale esterno. Se la persona ha diflr-coltà a trattenere la supposta, occorre chiederle di rimanere a letto per circa 30minuti dopo I'applicazione per evitarne la fuoriuscita.

Atti di supporto

Lavaggio sociale delle maniPreparare il materiale:

- scheda della terapia:- paravento;- . vassoio;

supposte prescritte;

256

Page 268: tecniche infermieristiche

)n-

Applicare le procedure terapeutiche

- forbici:- guantl;- garze;- bacinella reniforme.

Identif icare I 'assistito. S_i rimanda per questa voce alla regola crelle 6 G, alpunto relativo all ' identif icazione clella personaFornire alla persona arcune infbrmazioni generari rerative all 'atto inf-er-mieristicochiedere alla persona cri assumere e/o aiutarla acr assumere ra posiziclnelatera le destra o s in is t ra. Ner neonato/rat tante s i u t i l izza la ios iz ionePr!!a o suprna; in quest'urtimo caso è consigliabire arzare enirambi griarti inferiori per facil i tare I ' introcluzione della iupposta (,)

r Lavaggio socia le del le manir Riordinare il materiale utllizzato

Procedura' chiedere alla persona quanto tempo è trascorso dall,ultima evacuazio'e cl se

avverte lo stimolo; in quest'ultimo caso attendere I'avvenuta evacuazione.' Tagl iare dal la confèzione una supposta. apr i rne I involucro e rppoggiarela supposta sulla garza.

. Indossare i guanti.' Prendere la supposta fra Ie dita di una mano e divaricare i grutei ar f ine di

visualizzare I 'ano.

Linfermiere può, in base alla situazione (ad es., in un bambino), lubrifi-care con gel o vaselina o bagnare la punta della supposta.

' In t rodurre del icutamente la supposta con un movimento rotat r l r io spingen-dola per alcuni centimetri in modo da superare Io sfintere anale interno einvitando la persona a compiere una inspiiazione profbnda

' Rilasciare i glutei o, se si tratta di bambini, tenerrl per quarche minuto perprevenire I 'espulsione della supposta.

. Togliere i guanti.' Registrare I 'avvenuta somministrazione sulla scheda di teraoia.

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Procedimento

m,G.

tecnico (finalità: Sostituire)

Obiettivi didattici

l. Definire che cosa si intende per.fttr assumere sostan.e terapeurir:he pervia trttn.scuÍanett.

257

(").Vedi Ortcll i 5., Mekxlologt.t tntt,rn t re r ts t ! ( : , t àpp I ic , t tà , M. tsson, Mi l lnO,1rl()7.

Page 269: tecniche infermieristiche

( ' ) S i è sce l t a ques ta de f i n i z i one pe rspicgare in modo cr-rmplekr lc d iverseprccedurc c l i somministrazione di far-maci at t raverso qucsta v ia.( i ( ' nono \ l dn le . ne l l i ngu rgg io l e , n i t usi intende f lcncralmente per v ia t ran-scutanea sr-r lo I 'appl ic ; rz ione di cerot t imcd i ca t i .

' V * r i i i l r r p . J . p , r r . 4 . 1 l : A5 \ l ( u r , Ì r ( 'I' igíene.

Applicare le procedure terapeutiche

2. Elencare le variabil i da osservare nella persona prima e dopo la solnnìini-

strazione della terapia.3. Elencare i l materiale necessario per I 'assunzione di f 'artnaci per via tran-

scutanea.4. Somministrale una sostanzu terapeutica per via triÌnscutuncl i l unlt personil.

Definizione

Per far assumere sostanzl terapeutiche per via transcLrtdneu (") si intendeI'applicazione sulla cute di pomate, unguenti, creme, lozioni o cerotti adesivicontenenti sostanze terapeutiche.

Conoscenz e finalizzate alla tecnica

Uapplicazione di pomate, unguenti, creme e lozioni consente i l lenttl assor-bimento del principio attivo in essi contenuto a l ivello locale. Per accelerareI'assorbimento, in alcuni casi è indicato massaggiare o I 'r izionare la cutedopo I'applicazione.L uso dei cerotti adesivi è indicato al fine di ottenere un costante ef'Íètto tera-peutico nel tempo: essi permettono una cessione controllata e continua delprincipio attivo nel torrente ematico. E uti le alternare le zone di applicazionedel cerot to per prevenire reazioni cutanee o escor iaz ioni .Prima di procedere all'applicazione transcutanea occorre verillcare lo stiìto

della cute per I 'eventuale presenza di esantemi, eritemi. lesioni ed eventualiallergie riferite dalla persona e/o segnalate in cartella.

Atti di supporto

Lavaggio sociale delle maniPreparare il materiale:

- scheda del la terapia;- farmaco prescr i t to sot to forma di pomata. ungucnto. crema, loz ione.

cerotto adesivo:- vassoiol- spatola mOnouso,- esano o etere:- guanti;- garze;- arcella:- cerottil- rete elastica della misura adeguata;* forbici:- materiale occorrente per tricotomia (ì").

Identif icare I 'assistito. Si rimanda per questa voce alla regola delle 6 G. alpunto relativo all ' identifrcazione della persona

2s8

Page 270: tecniche infermieristiche

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Applicare le procedure terapeutiche

Fornire alla persona alcune infbrmazioni generali relative all 'atto infer-mieristicoFar assumere alla persona e/o aiutarla ad assumere una posizione comodain relazione alla parte del corpo su cui deve essere eflèttuata I'applicazione

r Lavaggio socia le del le manir Riordinare il materiale utilizzato

Procedura

Applicaz,ione di pomate, ung,uenti, creme, loz.ioni

. Scoprire la parte su cui deve essere effettuata I'applicazione.

. Indossare i guanti.

. Detergere se necessario la cute con acqua tiepida e detergente.

. Prelevare il quantitativo occorrente della pomata/unguento/crema./lozionedalla confezione con una spatola o spremendola dal tubo in cui è contenuta.

. Applicare sulla cute la pomata/unguento/crema/lozione distribuendolauniformemente in un sotti le strato e seguendo le indicazioni specifichecontenute nel foglietto i l lustrativo.

. La z,ona va lasciata scoperta o coperta con una medicazione semplicesecondo I' indicazione medica o per proteggere gli indumenti.

Applicazione di cerotti adesivi

. Scoprire la parte su cui deve essere effettuata I 'applicazione.

Se la zona dovesse presentare una folta peluria, effettuare la tricotomiaper consentire la tenuta del cerotto.

. Rimuovere delicatamente il cerotto precedente se la persona sta già effet-tuando la terapia.

. Rimuovere eventuali residui di colla o sgrassare la cute con esano o etere.

. Applicare i l cerotto scrivendo sulla sua superfìcie la data e I 'ora di appli-cazlone.

Dipendemente dalla sostanza terapeutica somministrata, ò opportuna larilevazione di alcuni parametri vitali (pressione arteriosa, frequenza car-diaca periferica o centrale) prima dell'applicazione del nuovo cerotto e20-30 minuti dopo.

. Registrare I 'avvenuta somministrazione sulla scheda di terapia e osservarela persona al fine di identificare eventuali reazioni allergiche o altra sinto-matologia.

259

Page 271: tecniche infermieristiche

( ' ) In questo f raragrato v iene t rat t : ì tala somministrazionc di sost i ìnzc tcra-peut iche per v ia sot tocutanea e intradermic.r .

l " ) ht i t 'z iona: int roduzione con oppotrt u n o s t r u m e n t o d i î a r m a c i n e l l ccavi tà, tcssut i o vasi dcl corpo.

Applicare Ie procedure terapeutiche

Procedimento tecnico (finalità: Sostituire)

Obiettivi didattici

l. Definire che cosa si intende per Jar (rssumere sostana,e terttpeutiche pervn sottocutanea.

2. Elencare le variabil i da osservare nella persona prirna e dopo la somlnini-s t raz ione del lu lerapia.

3. Indicare le sedi d i in iez ione sot tocutaneu.4. Elencare i l materiale necessario per l ' iniezione sottocutanea.5. Effettuare un'iniezione sottocutanea a una persona.

Definizione

Per far assumere sostanze terapeutiche per viu sott()curuneu si intende I' inie-zione ('t) di un farmaco nel tessuto sottocutaneo, situato nella zona immedia-tamente sottostante i l derma e costituito principalmente da adipc.

Conoscenz e finalizzate alla tecnica

L iniezione di un farmaco nel tessuto sottocutaneo è indicata quando vi è lanecessità di un assorbimento lento e costante, garantito dalla sua scarsavascolarizzazione. L iniezione sottocutanea è uti l izzata prevalentemente perla somministrazione di eoarina calcica e insulina.

Le sedi utilizzafe sono le seguenti (Fig. I 1.7):

- la zona addominale dal marsine costale alla cresta i l iaca ad eccezlonedella zona periombelicale;la zona deltoidea:la fàccia anteriore e laterale della coscia:la zona retroscapolare.

Le sedi di somministrazione sottocutanea devono variare sistematicarnente alfìne di prevenire alterazioni del trofismo tissutale (lipodistrofia), causate daripetute iniezioni nella stessa sede. Queste ultime, oltre ad essere fastidioseper la persona, possono pregiudicare I 'assorbimento del tarmaco e quindi laprosecuzione del la terapia stessa.

Prima di eseguire un'iniezione sottocutanea occorre valutare la presenza dilesioni, eritemi, infìammazioni, l ipodistrofia o ecchimosi nella sede di inie-zione, verif icare i l grado di coscienza della persona, I 'eventuale allergia afarmaci e lo spessore del tessuto adiposo sottocutaneo.

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Page 272: tecniche infermieristiche

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Applicare le procedure terapeutiche

Camic ìa Beccucc io Punta a "becco

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Are . r da mantenere s te r i le

Al fine di valutare lo spessore del tessuto adiposo sottocutaneo è possibi-

le sollevarne una plica e considerame la consistenza. Nei soggetti magri.per tali iniezioni è preferibile utllizzare la zona addominale.

Per quanto riguarda il materiale per eseguire le iniezioni, questo consisteessenzialmente in siringhe di diversa capacità ed aghi di diverso calibro. Lacapacità delle siringhe può variare da I a 60 ml. La siringa è costituita dauna camicia o cilindro con un beccuccio centrale o eccentrico al quale vieneraccordato I'ago. Nella camicia è inserito lo stantuffo che consente I'aspira-zione del farmaco e la successiva somministrazione (Fig. I 1.8).Sono disponibil i siringhe graduate con due scale di misura: quella in mill i l i-tr i, da 2,5 ml a 60 ml, quella in unità intemazionali per dosaggi molto bassidi farmaci, sieri e vaccini che devono essere somministrati in dosi inferiori almi l l i l i t ro (F ig. I 1 .9) .Le siringhe da I millilitro riportano generalmente la doppia scala: ad I milli-lrtro di soluzione corrispondono 40 unità internazionali. Cli aghi possono

avere diverso calibro: la scala di misurazione utilizzafa a livello intemazto-nale è i l Gauge (G), una misura convenzionale che indica i l loro diametro: aG bassi corrispondono aghi di lume maggiore, a G alti corrispondono gli

261

Sedi d i in iez ione so t tocu tanea.

Page 273: tecniche infermieristiche

( ' ) l l luer lock ò un s istema di conncs-s i one t r a due es t rem i t à ( f r equcn te -men te t r a un ca te te re venoso e undeflussore) caratterizzato da una fileltatura a v i te che garant isce la tenutadel la connessione anche in presenzadi t razioni accidental i .

l " ) l l lavaggio socia le del le mani puòessere sost i tu i to dal lavaggio ant iset t i -co del lc mani ìn presenza dr s i tuazio-ni assistenzia l i ad al to r ischio infet t ivo(ad es . , pe r sone immunodep resse or icoverate in uni tà ad al to r ischio l .

( " ) Per le conoscenze sul le confezionie l e d i l u i z i on i de i f a rmac i s i veda i lparagrafo 1 1.6 (Conoscenze finalizza-te alla tecnica).

Applicare le procedure terapeutiche

aghi più sotti l i (ad es., un ago di 25 G ha un diametro minore di un ago di l9G). Una delle variabil i che influenzano la scelra del calibro dell 'ago è i l t ipodi farmaco da aspirare. Per iniettare soluzioni oleose, viscose, dense è indi-spensabile impiegare un ago di calibro elevato (almeno l9 G).

àd iame t ro magg io re 14 , 16 , 19 ,20 ,21 ,23 ,25 ,27 d iame t ro m ino re

Gli aghi possono avere diverse lunghezze: è fbndamentale scegliere I 'agodella giusta lunghezza per raggiungere, durante I ' iniezione, i l tessuto chedeve ricevere e assorbire i l farmaco (Tab. I l. l).

Le siringhe che si trovano normalmente in commercio sono in conf'ezionisingole monouso e contengono la siringa già raccordata all 'ago; questo risul-ta connesso alla siringa mediante una semplice pressione. Esiste un altrosistema di raccordo denominato luer-lock (,,\.È anche possibile, in base aìla lunghezza e al calibro necessari, scegliere frala vasta gamma di aghi monouso confezionati singolarmente.

Atti di supporto

Lavaggio sociale delle mani ( ' ')Preparare il materiale:

- scheda della terapia;- vassoio;- siringhe da I o 3 ml con ago corto (se possibile con doppia scala: misura-

zione in unità internazionali e in frazioni di mil l i l i tro):- siringhe preconfezionate se in dotazione;- farmaco prescritto ( ' ');- batuf io l i d i cotone e ant iset t ico l- arcella:- contenitore rigido per aghi e oggerti taglienti;- contenitore per rif iuti speciali;

Identif icare I 'assistito. Si rimanda per questa voce alla regola delle 6 G, alpunto relativo all ' identif icazione della personaFornire alla persona alcune informazioni generali relative all 'atto infèr-mieristico

Lunghezza ago Tessuto da raggiungere Via di somministrazione(mm) (Abbreviazione)

B -1 01 3 - 1 535-4030 -35

262

DermaSottocutaneoMuscolareSangue

Intradermica ( id)Sottocutanea (sc)Int ramuscolare ( im)Endovcnosa (ev)

Page 274: tecniche infermieristiche

d i 1 9il tipoindi-

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Applicare le procedure terapeutiche

Far assumere alla persona e/o aiutarla ad assumere una posizione comodain relazione alla sede di iniezione prescelta.Lavaggio socia le del le maniRiordinare i l materiale riuti l izzabile

Procedura. Scopr i re la sede d i in iez ione.. Disinfettare la cute ('o).. Valutare quantità e consistenza del tessuto sottocutaneo.. Introdure I 'ago con un'angolazione di 45" rispetto al piano cutaneo (Fig.

l l. l0). Per accertarsi di iniettare i l farmaco nel sottocute è possibile opungere la plica cutanea, ottenuta sollevando la cute tra due dita, o sposta-re la cute dopo I' introduzione dell 'ago come specificato in seguito.

Se la persona è obesa o presenta abbondante tessuto sottocutaneo,l 'angolazione dell 'ago può essere di 90". In questi casi è ancora piùimportante verificare che la sostanza terapeutica non sia iniettata neltessuto muscolare con possibil i conseguenze indesiderate, quali adesempio la formazione di un ematoma nel muscolo a seguito dellain iez ione d i epar ina calc ica. Per accer tars i d i essere nel sot tocutebasta spostare la cute verificando lo spostamento contemporaneo del-I 'ago.

Effettuare la manovra di Lesser (' ').Iniettare la soluzione lentamente e rilasciare la plica se è stato ufilizzatotale metodo.Estrane I 'ago.Appoggiare sul punto di iniezione un batuffolo di cotone asciutto senzamassaggiare per non interfèrire con I'assorbimento del farmaco.Eliminare I 'ago direttamente nell 'apposito contenitore rigido e i l resto delmateriale utllizzato nel contenitore dei rifiuti speciali.Aiutare, se necessario, la persona ad assumere una posizione comoda.Registrare I'avvenuta somministrazione sulla scheda della terapia e osser-vare la persona al fine di identificare eventuali reazioni allergiche o altremanifestazioni.

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Obiettivi didattici

L Definire che cosa si intende per sctmministrazione intradermicct.2. Elencare le variabiÌi da osservare nella persona prima e dopo la sommini-

strazione della terapia.3. Indicare le sedi di iniezione intradermica.4. Elencare il materiale necessario per la somministrazione intradermica5. Effèttuare un'iniezione intradermica a una persona.

263

I n c l i n a z i o n e d e l l ' a g one l l ' i n iez ione so t tocu tanea

( ' " ) Pe r l a n roda l i t à d i d i s i n f cz i onc ,vedi paragraio I '1 .6 (v i . r int ramuscola-re) , pag. 266.

( ' - ) La manovra di Lesser consrste nelr e t r a r r e d e l i c a t a m e n t e I o s t a n t u f f odel la s i r inga con uni ì m.ì r ' ìo, mantc-nendo f e rma l a cam ic i a con l ' a l t r a ,dopo aver int rodot to l 'ago nel tessutoe p r ima d i i n i e t t a re l a so l uz i one . Scd u r a n t e t a l e m . r n o v r a l a s o l u z i o n econtenuta nel la s i r ing:r s i t ingcssc dir osso , s i gn i f i che rcbbc che I ' ago haì e s o u n v a s o s a n g u i g n o . l n b a s eal l 'ent i tà del sangue aspir i ì to, valut ; r rese spostare solamcnte l 'a13o o prcpar.r -re nuo\ Jmcnle I ' in iezione ed eseguirIa in un punto diverso. Questa manov ra se rve pe r cv i t ; r r c d i i n i c t t a r c l asoluzione in un vaso sanguigno rnve-ce che nel tessuto prescel to.

Page 275: tecniche infermieristiche

Sedi d i in iez ione in t radermica .

Applicare le procedure terapeutiche

Definizione

Per somministrazione intrctdermica si intende I'introduzione di piccole quan-tità (0, 1-0,3 ml) di una sostanza terapeutica o di un allergene nel derma. iltessuto connettivo immediatamente sottostante I 'eoidermide.

Conoscenz e finalizzate alla tecnica

L'iniezione intradermica viene uti l izzata a scopo diagnostico - effettua-z ione d i test d i sensib i l i tà a d iverse sostanze. test a l la tubercol ina - op ro f i l a t t i co - vacc ino an t i t ube rco la re (BCG) . L ' asso rb imen to de l l asostanza è particolarmente lento a causa della scarsa irrorazione del tes-suto.Le sedi utllizzate per I'iniezione intradermica sono le seguenti (Fig. I I . I l):

- faccia interna o volare dell'avambraccio:- zona latero-posteriore del braccio;- zonaretroscapolare;- zonapettorale.

Prima di procedere alla somministrazione intradermica occorre verificare lapresenza di lesioni, eritemi, infiammazioni, ecchimosi nella sede di iniezio-ne, ìo stato di coscienza della persona e I 'eventuale allergia a farmaci. Nelcaso di prove allergiche è opportuno tenere a portata di mano alcuni farmaciusati per le emergenze come cortisonici e adrenalina.

264

Page 276: tecniche infermieristiche

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Applicare Ie procedure terapeutiche

Atti di supporto

Lavaggio sociale delle mani [vedi nota (' ') pag. 262]Preparare i l maler ia le:

- scheda della teraoia:VASSOIO;

siringhe da I ml con agofarmaco prescritto;siringhe preconfezionatebatuf lo l i e d is i n let tante 'arcella:

ti.

matita dermografica o biro;contenitore rigido per aghi e oggetti taglienti;contenitore per rifiuti speciali.Identi l icare I 'assistito. Si rimanda per questa voce alla regola delle 6 G. alpunto relativo all ' identifìcazione della personaFornire alla persona alcune infbrmazioni generali relative all 'atto infer-mieristicoFar assumere alla persona e/o aiutarla ad assumere una posizione comodain relazione alla sede di somministrazione presceltaLaraggio socia le del le maniRiordinare i l materiale riuti l izzabile

Procedura

. Disinfettare la cute e lasciare asciugare.

. Tendere la cute della zona prescelta.

. Introdurre I 'ago per circa 3-5 mill imetri,r ispetto al piano cutaneo e con il becco diverso I 'a l to (F ig. I l . l2) .

con un 'angolaz ione d i 10-15'flauto (taglio obliquo) rivolto

corto di diametro 25-21 G;

se in dotazione;

lao-elci

Tale piccolo accorgimento, oltre a dare la garanzia di iniettare la sostan-za nel derma. rende meno dolorosa I'introduzione dell'ago.

. Iniettare lentamente la soluzione. Se I'ago è stato introdotto correttamen-te, si osserva la comparsa di un piccolo rigonfiamento (pomfo), causatodalla pressione del l iquido sull 'epidermide sovrastante.

. Estrarre I'ago e appoggiare un batuffolo di cotone asciutto sulla sede diin iez ione senza massaggiare né premere.

. Eliminare I 'ago direttamente nell 'apposito contenitore rigido e i l resto delmateriale uttlizz,ato nel contenitore dei ritìuti speciali.

. Circoscrivere la sede di iniezione con la matita dermografica invitando lapersona a non lavare la zona fino al momento della lettura del test.

. Aiutare, se necessario. la persona ad assumere una posizione comoda.

. Registrare l 'avvenuta somministrazione sulla scheda di terapia e, in basealla situazione, eseguire i controll i opportuni.

265

I n c l i n a z i o n e d e l l ' a g oper l ' i n iez ione in t radermrca.

Page 277: tecniche infermieristiche

ii.-a-i'r lorr: I ì Applicare Ie procedure terapeutiche

Procedimento tecnico (finalità: Sostituire,). : . : '

. ' . ; i i ' : ; i r . . ; j . . : . , . i . . , , ; . ' : . : : , , : , .I ' . ' ; . " : J ; . ; : . . - + ; . - 4 . ; 1 . . i . ' ì ; - , : r ; i , . : : , i i . r _ . i . ' , , . ' . . i . . . : , - : . . . i . . . . . : . . . . .r . ' . i : ì r ; 1 . ; . i ' t : l r i ' r . l i , r ' : f : r i r : ; , r r , ì - ; ' . i : : r r . . , . ' i - ' I . ' ' ' :

Obiettivi didattici

l. Definire che cosa si intende per far assumere sostanze ferapeuÍiche pervia íntramuscolare.

2. Elencare le variabil i da osservare nella persona prima e dopo la sommini-s t raz ione del la terapia.

3. Indicare le sedi di iniezione intramuscolare,4. Elencare i l materiale necessario per I ' iniezione intramuscolare.5. Spiegare i l procedimento uti l izzato per la corretta determinazione della

sede di iniezione.7. Definire cosa si intende per iniezione con tecnica a zeta (Z).6. Praticare un'iniezione intramuscolare secondo la procedura standard.8. Praticare un'iniezione intramuscolare mediante la tecnica a Z.

Definizione

Per Jctr essumere sostan?,e terapeufiche per via intramuscolarc si intendeeffettuare I ' introduzione nel tessuto muscolare di una sostanza teraoeuticaattraverso un' iniezione.

Conoscenz e finalizzate all a tecnica

La via di somministrazione intramuscolare è preferita quando è richiesta unavelocità di assorbimento discretamente elevata, in quanto i l tessuto muscola-re è abbondantemente vascolanzzato. La velocità di assorbimento è ancheinfluenzata dal t ipo di solvente e dalla quantità di l iquido iniettato.Questa modalità di somministrazione è utllizzata nei seguenti casi: per fàr-maci che vengono inattivati da sostanze presenti nello stomaco e nell ' intesti-no tenue o che sono iritanti per la mucosa gastro-intestinale; in persone instato di incoscienza e/o non collaboranti; in persone con patologie del cavoorale e/o problemi di deglutizione.

Le sedi utllizzate per le iniezioni intramuscolari sono le seguenti (v. ancheTab. I 1 .2) :

. i l muscolo deltoide (Fig. I l. l3 a), localizzabile 4-5 cm al di sotto delmargine inferiore del processo dell 'acromion in direzione del braccio(Fig. l l . l3 b). E una sede facilmente accessibile ma non sempre utl l izz,a-bile, dato che in alcuni soggetti i l muscolo è poco sviluppato. Viene uti l iz-zataper I ' iniezione di piccole quantità di farmaco ( l-2 ml) e non è indica-ta nei bambini o per terapie prolungate.

. i l muscofo dorso-gluteo, localizzabile tracciando una linea immaginariadiagonale tra i l grande trocantere e Ia cresta i l iaca postero-superiore.Dal la metà d i questa ret ta s i t racc ia una l inea ver t ica le lungo tut to i lmuscolo gluteo ottenendo così la sua suddivisione in quattro quadranti: i l

266

Page 278: tecniche infermieristiche

Applicare le procedure terapeutiche ilnpllr:lc' t 1r

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quadrante superiore esterno corrisponde all 'area del muscolo dorso-gluteo(Figg. l l . l4) . I l muscolo, in genere d iscretamente sv i luppato nel l 'adul to,permette di iniettare fino a 5-6 ml di soluzione (Fig. 11.15). Non è unasede indicata per i bambini al di sotto dei tre anni e nelle persone moltomagre e debil itate. E importante delimitare precisamente I 'area di iniezio-ne al fìne di non ledere i l nervo sciatico che decorre inferiormente all 'areaindicata. a l ivello del erande cluteo.

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Loca l izzaz ione de l musco lode l to ide .

Localizzazione del muscolodorso-gluteo.

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Page 279: tecniche infermieristiche

In iez ione ne l musco lodorso-gluteo.

Loca l i zzaz ione de l musco lovasto laterale.

Applicare le procedure terapeutiche

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i l muscolo vasto laterale, localizzabile in corispondenza del terzo medio

della parte antero-laterale della coscia (Fig. I 1' l6). Anche questo musco-

lo è discretamente sviluppato nell 'adulto e non vi decorrono grandi vasi o

nervi, vi possono essere iniettati f ino a 5-6 ml di soluzione. Util izzabile

nei bambini anche piccoli, è la sede ideale per I 'autosomministrazione.il muscolo ventro-gluteo, localizzabile a 3-4 cm dal grande trocantere ln

di rez ione crania le (F ig. l l . l7) . E una zona povera d i nerv i , ch iamata

anche regione di von Hochstetter; I ' iniezione risulta quindi molto poco

dolorosa per la persona. Facilmente accessibile, è molto uiilizzata in per-

sone debil itate, magre e/o con problemi di movimento.

268

fu.r,iIt

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Page 280: tecniche infermieristiche

Applicare le procedure terapeutiche

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I farmaci e le soluzioni per la terapia parenterale sono disponibil i in f iale,flaconcini, flaconi di vetro per fleboclisi, sacche di diversa capacità. Il prin-cipio attivo può essere contenuto liofilizzato in fìale o flaconcini o diretta-mente allo stato l iquido. Per ricostituire la soluzione alla concentrazionedesiderata si aggiunge un solvente (acqua bidistillata o soluzione fisiologi-ca). Nelle fìale di solvente è a volte associato un anestetico nel caso la solu-z ione s ia par t ico larmente i r r i tan l .e.

Prima di procedere alla somministrazione intramuscolare occorre valutareattentamente \azona per la possibile presenza di lesioni: eritema, infiamma-zioni, ecchimosi, edema, atrofia muscolare, zone di maggiore consistenzache possono essere indice di mancato assorbimento o di ascessi. Altre varia-bili da considerare sono I'eccessiva magîezza della persona, il suo stato dicoscienza e I 'eventuale allersia a f-armaci.

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I Sede di iniezioneintramuscolare

. Del to ide

. Dorso-glutea

. Vasto laterale

Quantitàiniettabi le consigliata

1 -2 m l5 - 6 m l

5 - 6 m l

5 -6 m l

Note

Poco ut i l izzata nei bambin iNon consig l ia ta neibambin i sot to i t re anni enel le persone mol to magree debi l i ta teUlil izzala nei bambinianche p iccol i . Sede idealeper l 'autosomm i n istrazionePoco dolorosa, fac i lmenteaccessib i le

269

. Ventro-glutea

Loca l izzaz ìone de l muscorcrventro-gl uteo.

Page 281: tecniche infermieristiche

Applicare Ie procedure terapeutiche

Atti di supporto

Lavaggio sociale delle mani lvedi nota (''') pag.262lPreparare il materiale:

- schedu del la terapia:- vassoio,- flaconi e/o fiale dei f'armaci prescritti;- s i r inghe d i d iversa misura:- aghi di diversa misura;- batuffoli di cotone elo s.arz-e'.- antisettico:- arcella:- contenitore rigido per aghi e oggetti taglienti;- contenitore per rifìuti speciali.

Identif icare I 'assistito. Si rimanda per questa voce alla regola clelle 6 G, alpunto relativo all ' identif icazione della personaFornire alla persona alcune informazioni generali relative all 'atto inf'er-mieristicoFar assumere alla persona e/o aiutarla ad assumere una posizirrnc cornodain relazione alla sede di somministrazione prescelta:- iniezione nel muscolo deltoide: posizione seduta o supina con il brac-

cio completamente scoperto,- iniezione nel muscolo dorso-gluteo: posizione prona o posizione latera-

ìe destra o sinistra con I 'arto non appoggiato sul piano del letto f-lessoin modo da fàvorire i l r i lassamento del muscolo:

- iniezione nel muscolo vasto laterale; posizione seduta o supina;- iniezione nel muscolo ventro-gluteo: posizione supina o laterale destra

o sinistra.Lavaggio sociale delle maniRiordinare i l materiale riuti l izzabile

Procedura

. Aspi rare i l furmuco prescr i t to .

Per aspirare un.fttrmaco o il solvente da una fialu e ricostiÍuirlo in urt'ulÍntfictla:

' Scegliere la siringa della capacità adatta in base alla quantità di solventeda aspirare e toglierla dalla confèzione.

' Accertarsi che la soluzione si trovi nel corpo della fiala ed eventualmentepicchiettarne i l collo con le dita per f-ar scendere i l l iquido. Se la fiala nonè predisposta per I 'apertura, passare I 'apposita l imetta sul collo della fralastessa.

. Tenendo la fiala in una mano, romperne i1 collo esercitando una leggerapressione con l ' indice e i l poll ice dell 'altra mano, protetti da un batuffblodi cotone o da una garza imbevuti di antisettico.

. Appoggiare la f ia la aper ta su un vussoio.

. Prendere la siringa e togliere i l cappuccio dell 'ago.

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Page 282: tecniche infermieristiche

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Applicare le procedure terapeutiche

' Alzare la siringa e la fiala all'altezza degli occhi in modo da favorire unabuona visibil i tà.

. Tenendo la fiala leggermente inclinata tra poll ice, indice e medio, intro-dune l'ago facendo attenzione a non toccare le sue parti esterne.

' Aspirare tutto i l solvente tenendo I'ago nella convessità che si trova nellaparte superiore del corpo della fiala (Fig. I L I 8).

A questo punto della procedura, se il liquido aspirato è solo il solventedel farmaco, inserire I'ago nella fiala contenente il liofilizzato e introdur-re il solvente per ricostituire la soluzione.

. Aspirare la soluzione nella siringa.' Far risalire lentamente lo stantuffo della siringa per eliminare I'aria finché

una goccia di soluzione non fuoriesce dall'ago. Eventualmente picchiettarela camicia della siringa per favorire la fuoriuscita di piccole bolle d'aria.

Per aspirare il farmaco o il solvente da un flacone e ricostifuirlo in un'altroflacone:

' Scegliere la siringa della capacità adatta in base alla quantità di solventeda aspirare e toglierla dalla confèzione.

' verif icare i l calibro dell 'ago e, se sotti le, sostituirlo con uno di calibromaggiore.

' Rimuovere la protezione esterna in alluminio o plastica del f laconcino edisinfettare i l diaframma in gomma

' Introdune l'ago nel flacone, capovolgerlo e aspirare la quantità desiderata(Fig. 1 l . l9) .

Se l'aspirazione è difficoltosa a causa della pressione interna al flacone,è possibile introdurre nel flacone una quantità di aria corrispondente allaquantità di farmaco da prelevare.

271

I

Asp i ra re da una i ia la .

Page 283: tecniche infermieristiche

Aspirare da un f lacone.

Inc l inaz ione de l l ' agone l l ' i n iez ione in t ramusco lare .

Appli c are Ie p roced u re terapeuti ch e

. Sostituire I'ago di calibro maggiore con un ago sottile.

. Individuare la zona prescelta per I ' iniezione.

In molti testi tradotti dall'americano è previsto I'impiego dei guanti per

tutte le terapie iniettive. Tenendo conto delle precauzioni universali perla prevenzione delle infezioni, tale indicazione deve essere seguita soloin presenza di lesioni/alterazioni cutanee e non in modo routinario.

. Disinfettare la cute.

In letteratura sono indicate diverse modalità di disinfezione cutaneaprima dell'inserzione di aghi e/o cateteri venosi. Sono ritenuti validi siaI'uti l izzo del movimento circolare dalf interno verso I 'esterno, sia i lmantenimento per 2-3 minuti del batuffolo imbevuto di antisettico sulpunto di iniezione. Al fine di non riportare microrganismi sul punto diiniezione è necessario non ripassare con lo stesso batuffolo (o la stessazona del batuffolo) in aree già disinfettate.Indipendentemente dall'utilizzo di un movimento circolare o verticaleper la disinfezione, occorre quindi avere a disposizione del materiale suf-ficiente per non ripassare con lo stesso batuffolo (o la stessa zona delbatuffolo) imbevuto di antisettico ove già passato.

. Tendere la cute e introdurre I'ago con un'angolazione di 90" rispetto alpiano cutaneo con un movimento leggero ma deciso (Fig. | 1.20). Neibambini e nelle persone molto magre è bene afferrare il muscolo sede diiniezione, sollevandolo leggermente per evitare di colpire I'osso.

. Eseguire la manovra di Lesser.

. Iniettare lentamente la soluzione tenendo con le dita di una mano il conodell'ago per evitarne lo sposizionamento o la rottura in caso di movimentiincontrollati della persona.

. Estrarre rapidamente I'ago con la stessa angolazione con la quale lo si èintrodotto per evitare lacerazione dei tessuti e/o dolore.

272

Ariprriir

a

(

I

Page 284: tecniche infermieristiche

mtisaliita).

perper

solo

Applicare Ie procedure terapeutiche

' Appoggiare un batuffolo di cotone sulla sede di iniezione effettuando unmassaggio in senso circolare, senza staccarlo dalla cute, per fàvorire I'as-sorbimento del farmaco.

. Eliminare l 'ago e i l resto del materiale nei rispettivi contenitori.' Aiutare, se necessario, la persona ad assumere una posizione comoda.' Registrare I'avvenuta somministrazione sulla scheda di terapia e osservare

la persona al fine di identificare eventuali reazioni allerqiche o il subentra-re di complicanze.

Procedura di iniezione con "tecnica a Z"

Alcuni farmaci hanno un effetto parîicolarmente irritante per i tessuti sovrastan-ti il muscolo. Per "tecnica aZ" si intende una modalità di .somministrazione chepermette di iniettare i firrmaci evitando che vengano a contatto con questi tessu-ti. In alcune fonti è suggerito I'impiego di questa tecnica per tufte je iniezionitntramuscolari, anche per prevenire l'insorgenza di infezioni.. Dopo aver aspirato il farmaco, sostituire I'ago.. Individuare la zona prescelta per I ' iniezione scegliendo tra

e la ventro-glutea.. Disinfettare la cute come indicato sopra.

la dorso-glutea

' Effettuare una trazione delicata ma decisa della cute in modo da spostare ipiani cutanei (Fig. I l.2l ).

' Introdune I'ago con un'angolazione di 90" rispetto al piano cutaneo conun movimento leggero ma deciso mantenendo sempre la trazione dellacute con I 'altra mano.

. Eseguire la manovra di Lesser.

. Iniettare lentamente la soluzione.

. Estrarre l'ago e rilasciare la cute (Fig. 11.22)' Proseguire con gli ult imi quattro punti della procedura standard sopra

descritta.

Procedimentotec ni co (fi nal ità: Sostitui re): ' ' : . ' ' .

cutaneaalidi siar, sia iltico sulunto diA STCSSA

rerticaleiale suf-:ona del

rispetto al1.20). Nei,lo sede di

no il cononovimenti

ale lo si è

ÌI

Obiettivi didattici

I' Definire che cosa si intende per intrutdurre sostanz.e terapeuticlte pervia endovenosa.

2. Dopo aver definito il termine "accesso venoso periferico", spiegare checosa si intende per introdurre e controllare i cateteri venosi periferici.

273

r iÀlr l

*-,,

Traz ione de l la cu te durantel ' inser imento de l l ' ago .

Lo spostamento dei tessutip r ima de l l ' i n t roduz ionede l l 'ago e i l lo ro r i lasc iamentodopo la sua estrazione evita i lr i l o rno de l fa rmaco ne i tessu t isovrastanti i l muscolo.

Page 285: tecniche infermieristiche

Applicare le procedure terapeutiche

3. Dopo aver definito i l termine "accesso venoso centrale", spiegare checosa si intende per controllare i cateteri venosi centrali.

4. Indicare le sedi preferenziali per la somministrazione di farmaci per viaendovenosa.

5. Descrivere i due dispositivi principalmente utl l izzati per I ' infusioneendovenosa periferica e i quattro dispositivi uti\ izzati per I ' infusioneendovenosa centrale spiegati in questo paragrafo.

6. Riferire le caratteristiche dei cateteri venosi citati.1. Spiegare le due modalità mediante le quali è possibile introtlurre sostan-

ze terapeutíche per via endovenosa.8. Indicare i tre sistemi di regolazione della velocità di infusione cituti,

descriverne le caratteristiche e il coffetto ltrlizzo.9. Spiegare le osservazioni e le misure da attuare nella gestione dell ' infu-

sione riguardanti:- i l cambio dei rubinet t i :- la sostituzione dei deflussori e delle vie di somministrazione aggiuntive;- i l r innovo della medicazione.

10. Descrivere la procedura di preparazione di f ' leboclisi e sacche per la som-ministrazione endovenosa.

1 1. Elencare i l materiale necessario per I ' inserzione di cateteri venosi perife-rici, centrali e per la somministrazione endovenosa attraverso tali presìdi.

12. Descrivere la procedura di inserzione dei cateteri venosi periferici.13. Spiegare le variabil i da osservare nella persona prima, durante e dopo la

somministrazione della terapia endovenosa attraverso i diversi presìdiuti l izzabil i.

14. Descrivere la procedura di somministrazione di farmaci per via endove-nosa at t raverso caleter i venosi per i lèr ic i e cenl ra l i .

15. Introdurre un catetere venoso periferico in una persona secondo la proce-dura descritta.

I 6. Preparare un flacone e/o una sacca per I ' infusione endovenosa.17. Controllare un catetere venoso perifèrico e un catetere venoso centrale

r ispet tando i cr i ter i enunciat i .

Definizione

Per intrcdurre sostanze terapeutiche per via endovenosa si intende effettuareI' introduzione di soluzioni contenenti farmaci, sostanze nutrit ive, emoderiva-t i ne l l 'organismo per v ia venosa a scopo terapeut ico. La somminist raz ionepuò avvenire attraverso una vena periferica (accesso venoso periferico) oattraverso una vena centrale (accesso venoso centraìe).I l termine "accesso venoso periferico" indica I ' introduzione e i l manteni-mento per alcuni giorni di un catetere in una vena superficiale degli artisuperiori o inferiori, al f ine di infondere soluzioni e/o effettuare prelieviematici. La possibil i tà di uti l izzare un catetere venoso periferico (CVP) evitadi dover sottopoffe la persona a ripetute punture della vena.Il termine "accesso venoso centrale" indica I ' inserimento e i l mantenimentoanche per diversi mesi di un catetere in una vena profbnda (vena cava supe-riore). I l catetere venoso centrale (CVC) può essere introdotto nella venacava superiore attraverso le vene cefalica o basil ica del braccio - da cui

274

Page 286: tecniche infermieristiche

3 che

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imentoa supe-a venada cui

El

Applicare Ie procedure terapeutiche

viene fatto risalire tramite una guida - o attraverso le vene giugulare inter-na, succlavia o fèmorale. I cvc vengono inserit i in tutte quelle situazioniassistenziaìi in cui si prevedono terapie endovenose prolungate, ripetuti efrequenti prelievi ematici e altre situazioni particolari.Per introdurre e controllare i cateteri venosi periferic.i si intende effèttuareI' introduzione in una vena superficiale degli arti superiori o infèriori di cvp.controllare i cateteri venosi periferici significa verificarne periodicamente lapervietà ('') e/o la presenza di segni di infiammazione/inîezione nel punto diinserzione e lungo il decorso della vena in cui sono stati introdotti.Per controLLare i caleÍeri venosi cerúra1i si intende effettuare la verifica in temDiprefissati di questi presìdi per quanto riguarda la loro pervietà e/o la presenza àisegni di infezione. Nel caso dei cvc, I'infezione o altri problemi relativi alcatetere non sono facilmente visualizzabil i così come avviene oer i cvp.0ccone, quindi, tenere presente che in una persona portatrice di cv-c un innal-zamento della temperatura corporea, la comparsa di dolore o bruciore a livellodell'arto o dell'area toracica dove decorre il catetere, possono essere un segnoindiretto di infezione o di altre complicanze. Il loro monitoraggio e la tempesti-va segnalazione delle complicanze insorte sono molto importanti per I'indivi-duazione precoce e il trattamento dei problemi connessi.

Conoscenze finalizzate alla tecnica

Lintroduzione di sostanze terapeutiche per via enclovenosa è indicata quan-do occorre ottenere un effetto terapeutico rapido, conseguente all'introduzio-ne diretta del farmaco nel torrente circolatorio: è quindi la via di elezionenel le s i tuazioni d i emergenta. E ut i l izzrra in d iverse s i tuazioni . t ra le qual i :persona con stato di coscienza alterato, deficit della coagulazione, necessitàdi somministrare farmaci per i quali r isulta essere I 'unica via di sommini-strazione possibile, somministrare ingenti quantitativi di l iquidi, necessità clitempi rapidi di somministrazione e di azione del farmaco.La terapia endovenosa può essere continua (24 ore) o intermittente. In que-$o secondo caso vi sono dei momenti in cui i l catetere venoso non è uti l iz-zato; per mantenerne la pervietà viene introdotta nel catetere una adeguataquantità di soluzione fisiologica o eparinata (Ì ' ,).Linfusione endovenosa può avvenire attraverso CVp e cvc; la scelta dellasede e del tipo di catetere dipende da una serie di fattori quali la concentrazio-ne del l iquido da infondere, la quantità e la velocità di somministrazlonenchieste, la durata della terapia, le condizioni delle vene superficiali della per-sona. I rischi connessi al loro uti l izzo sono riconducibil i alla possibil i tà di infe-zioni per il mancato rispetto delle norme di asepsi, ad embolie gassose causatedall'accidentale introduzione di aria, all'occlusione del catetere per reflusso disangue nel lume o per la f t r rmazione c l i una p iegu. a l la t rombosi del la vena incui è posizionato.

Questo procedimento tecnico richiede, più di altri, conoscenze, competenzeeabil ità al f ine di prevenire o ridurre al minimo i rischi sopra descritt i .

Sedi di s omminí s t roz.i one endoy e n o s a

La somministrazione endovenosa può avvenire attraverso vene perifèrichee/o attraverso vene central i.

275

( " ' ) C ì o è c h e n o n s i o ( c l u d a r ì o ( v e d iC r ; n os c t- r't ze f i n a I i z z ;t t<' .r//.r tcc nir',r cl iqUeSlo s lesSo p i ì ragra lo ) .

' L u l i l i z z r r d i r o l u z i l n r o p r , r r i n . r l r 'per mantencrc la perv ic tà de t c . ì l c tc r lr c n ' r . i è r o R r l j , ì l i ) | r ì t ì l ) r { ' ( i r i o n r . l ' ( ' rq u . r n l o r i 8 i l . r r d , t i r , t l r ' l | r i \ o n ( ) \ i ( ( ' t ìl r , r l i . I l . u o u \ r , l r e r i ( . ì l ' . l " r i \ o n { r . ip r . r i l e r r , i ò i n r " r p 1 j i . , x s r o o I r 1 i 'c s s e r e m o l t o d i v c r s o d a u n a n r b i l oo p e r a t i v o a l l ' a l t r o . L ' c s p e r i e n z a s u gg t ' r ì r r c r l t r ' l ' u r o r l i . r r l l r T i r r r r l r ' p . r r in a l a ( l m l d i e p a r i n a 5 . 0 ( X ) L l t i n1 0 0 m l d i s o l u z i o n e i i s i o l o g i c . t ) 1 ; e r -n le t te d i mantenere p t , rv i i ( ,VP ev itando conrp l i canzc l te r l . r p t : rson . r . f ) ino tevo le in tc resse sarcb l re su qucs to ,c o m e s u n u m e r o s i a l t r i . l s p c . t t i a s s i. l e n z i , r l i . l r r r l e r d i s l x r r r e d i r l . r t i p r l r r . .n i o n l i d . ì ' l r r d i l r i r l r , l r o i r r t ì ' r n r i c r i s t r -c h c .

Page 287: tecniche infermieristiche

{ -qpr ;o r n | 1

l " ) Numcrosi tcst i consig l iano di canr-biarc Ia scdc di inscrz ionc dei cateter ivenosi per i fer ic i ogni 24-48 ore al f inet l i r i du r r c i l r i : t h i o d i con t . rm inaz ioncda parte d i microrganismi con conse-guente possib i l i tà dí ìnfezioneCons ìde rando che spesso l a t c rap iai n i u . i o n r l e . i p r , r l r t e n e l l e m p u . r ir i t i ene p i u e f i i r r t e c meno l r , r uma l i ( oper la persona non considcrare r ig ida-mente questo interval lo d i tempo, maossc rva rc cos t : ì n t cmcn te l a sede d iint roduzione del catetere e i l decorsode l l a vena pe r ev i denz ia re p recocemente segni d i f logosi . L 'e laborazionc,la ver i f ica e la revis ione per iodica diprotocol l ì sul l ' in t roduzione e la gest io-n e d i q u e s t i p r c s ì d i p u ò m i g l i o r a r cn0 l cvo lmcn lo l . r qua l i t . r de l l ' . r s ' i r l t ' n z . lin fermier ist ica anche per quanto concerne quest i aspet t i .

Applicare Ie procedure terapeutiche

Per quanto riguarda I'individuazione delle vene perifèriche, si la rif'erimento alcap. 12, par. l2.l dove sono descritte le vene supedìciali degli arti superiori einferiori. Si sottolinea che non è opporluno introdure un CVP in un tratto divena prossimo a un'afticolazione, in quanto i movimenti dell 'arfo possono faci-litarne la tìoriuscita e, in casi particolari, causare la rottura della vena; per que-sto motivo fia le sedi indicate si escludono le vene della fbssa antecubitale delbraccio (faccia interna del gomito). lnoltre il posizionamento di un CVP nellevene superfìciali degli arti inferiori è una metodica orrnai superata dalla dispo-nibilità di una vasta gamma di cateteri adatti alle diverse esigenze della persona.A prescindere dai diversi modell i esistenti, un CVC può essere introdotto inuna vena centrale da una vena perif 'erica (cefalica o basil ica del braccio) o davene di calibro maggiore corne la vena giugulare interna. la vena succlavia ela vena f'emorale.A l cun i mode l l i , qua l i i l ca te te re d i H i ckman-Brov iac e i l ca te te re d iGroshong vengono generalmente introdotti attraverso la vena succlavia o lavena giugulare interna e da lì sospinti in vena cava superiore.I cateteri venosi sono realizzati in materiale sintetico compatibile con l 'orga-nismo umano come poliuretano, polisolfone, sil icone e sono contenuti inapposite confezioni che mantengono la steri l i tà del catetere, se rimangonointegre, per i l periodo di tempo indicato sulla confezione (vedi Scheda III).Sulla confèzione sono anche indicati la lunghezza del catetere, i l t ipo dimateriale, i l metodo con cui è stato steri l izzato, se i l catetere è radio-opaco(cioè visualizzabile durante una radiografia), se è munito di luer-lock.

Cuteteri venlsi periferici (CVP)

I cateteri venosi periferici sono disponibili in diverse misure indicate in Gauge(G). Nella persona adulta con vene periferiche in buone condizioni è consiglia-bile uti l izzare cateteri di discreto diametro (16-19 G) per I ' infusione di solu-zioni molto concentrate o emoderivati e cateteri di diametro inferiore (20-21G) per soluzioni meno concentrate. Nei bambini i l diametro consigliato è di2l-25 G, nei neonati e nei lattanti di 25-21 G. Qualora le vene superficialisiano scarsamente accessibil i , sia necessario infondere ingenti quantitativi diliquidi o protrarre per lungo tempo la terapia infusionale, dovrà essere valutatacon il medico I'opporrunità di reperire una vena centrale.Fra i cateteri venosi perif 'erici troviamo (Fig. I 1.23):- aghi a farfalla o butterfly'. Sono dispositivi costituit i da un ago corto alla

cui base si trovano due alette che ne migliorano la presa f-acil i tando ancheil f issaggio alla cute, e da un tubo di piccolo diametro alla cui estremità sitrova i l raccordo per la siringa o per i l deflussore.Possono essere uti l izztrti per prelievi venosi e/o per la somrninistrazioneendovenosa in bolo o per l ' infusione venosa continui.r:

- cateteri o cannule venose perifèriche di diverso tipo. Sono lunghi 30-32mm e adatti ad essere inserit i nelle vene superfìciali sopra citate per untempo variabile e comunque limitato a pochi giorni (r"). I l r iconoscimentodel loro calibro è facil i tato dal fatto che le ditte produttrici abbinano uncolore ad ogni diametro. Se è uti le ai f ini pratici conoscere e ricordareI'abbinamento diametro-colore per ogni marca, si sottolinea comunqueI' importanza di una attenta lettura delle caratteristiche sulle confezioni.

276

Page 288: tecniche infermieristiche

rimento al;uperiori en tratto di;sono faci-1: per que-ubitale delCVP nellealla dispo-a persona.:rodotto inrccio) o daucclavia e

atetere d i: lav ia o la

:on I 'orga-Intenuti inimangonocheda III).

i l t ipo dirdio-opaco,ck.

e in Gauge: consiglia-ne di solu-ore (20-21igliato è disuperhcialimtitativi di:re valutata

r corto allamdo anche:stremità si

nistrazione

nghi 30-32tate per unroscimentorbinano une ricordarecomunquefezioni.

rII

Applicare le procedure terapeutiche

Cateteri venosi centralí (CVC)

I cateteri venosi centrali sono più lunghi rispetto ai CVp (misurano dai 50 ai70 cm) e adatti ad essere inseriti in vene profbnde e cli calibro maggiore.I cateteri tradizionali, in genere piuttosto rigidi e di piccolo diametro, posso-no rimanere in sede per l0-15 giorni circa; i cateteri realizzati con materialirecenti come il poliuretano, i l polisolfbne e i l si l icone sono più resistenri eflessibil i e possono rimanere in sede per un tempo prolungato (mesi o anni).Questi ult imi, avendo più lumi, permettono di somministrare contempora-neamente soluz ioni f ia loro incompat ib i l i . I l loro d iametro è misurato inCharrière o secondo la terminologia inglese in Frenc'h: I Charrière (l ch) èugualea l French ( l F) . Quindi I Ch = I F= l /3 d imi l l imerro (0,33 mm).ormai tutti i tipi di catetere venoso centrale possono essere introdotti da unavenaperiferica (basil ica o cefalica del braccio) e da lì fatti r isalire nelra venasucclavia e/o in una vena più prclfonda, oppure possono essere inserit i diret-tamente dal la vena succlav ia.I cateteri Hickman-Broviac e Groshong vengono ancora prevalentementeintrodotti attraverso la vena giugulare interna od esterna per via percutanea omediante tecnica chirurgica da eseguire in sala operatoria o altro ambienteappositamente preparato. L'inserimento avviene clalla vena succlavia o dallevene giugulari, da cui vengono sospinti mediante guide ed introduttori alpunto prescelto (vena cava superiore o atrio destro). I l chirurgo procederà inseguito a tunnellizzare un tratto del tessuto sottocutaneo del torace in moclodafarfuoriuscire l 'estremità del catetere che servirà da punto di prelievo e diinfusione di soluzioni in sede sovramammaria (Fig. 11.24).Il tunnel sottocutaneo, distanziando il punto di inserzione del cVC dal puntodi prelievo/infusione, riduce la possibil i tà di infezioni causate dalla cornuni-cazione fra ambiente esterno e torrente circolatorio. Intorno al catetere. in unpunto che rimane nel tunnel sottocutaneo, è inoltre presente un rivestimentodi alcuni centimetri in dacron o in materiale plastico (cufîa) che fàvorisceuna reazione fibrosa del tessuto circostante, costituendo un ulteriore ostacoloal passaggio di microrganismi e fàvorendo il f issaggio del catetere stesso.Il catetere di Hickman-Broviac è un catetere in sil icone a due rumi. tunnel-

277

Cannu le venose per i fe r ichee ago butterfly.

Page 289: tecniche infermieristiche

Tu n ne l l i zzaz ione.

Cate tere d i H ickman-Brovrac

Applicare Ie procedure terapeutiche

lizzabile e provvisto di cufTia. Ciascun lume può avere un diametro variabile;i l lume più piccolo (Broviac) può misurare 2,J o 4,2 o 6,6 F; i l lume piùgrande (Hickman) può var iare da1,9 a 9,6 f ino a 12e l6 F. Quest i model l ipossono avere anche un lume unico, in questo caso si parlerà di catetere diHickman o di catetere di Broviac (Fig. I 1.25).Il catetere di Groshong è una variante del catetere di Hickman-Broviac, rea-lizzattl in silicone trasparente. Si differenzia dal precedente per la particolarepunta smussa forn i ta d i una valvola che impedisce i l re f lusso d i sanguealf interno del lume, dando la possibil i tà di uti l izzare soluzione fisiologica alposto della soluzione eparinirta per mantenerne la pervietà.La valvola di Groshong è una piccola incisione laterale nei pressi della puntadel catetere i cui lembi si affrontano perfèttamente impedendo il rel'lusso delsangue (Fig. I 1 .26) .

Quando viene iniettato un l iquido o aspirato del sangue, la valvola si aprepermettendo lo svolgersi dell 'operazione desiderata. Questa caratteristicatecnica presenta anche il vantaggio di ridurre i l r ischio di aspirazione di ariaall ' interno del catetere.

278

Page 290: tecniche infermieristiche

t

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riabile;me piùrodell i:tere di

ac, rea-licolaresanguergica al

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si apreeristica: di aria

Applicare le procedure terapeutiche

Quando non sono utllizzati, questi cateteri (Hickman-Broviac e Groshong)possono rimanere chiusi. Dopo esser stati irrigati con soluzione eparinata ofisiologica, secondo il catetere utthzzato, vengono chiusi con delle appositeclamps atraumatiche e alle estremità vengono applicati dei cappucci muniti digommino perforabile tramite i quali è possibile effettuare iniezioni endovena"in bolo". Tali cappucci devono essere muniti di luer-lock così come i deflus-sori e in generale tutte le vie uti l izzate in presenza di CVC.

Per clamps atraumatiche si intendono dei dispositivi annessi al catetere estudiati appositamente per chiuderlo tutte le volte che occorre, senzadanneggiarlo. Questi particolari sistemi sono quindi meno traumaticidelle pinze autostatiche descritte nella Scheda VIII.

Durante I'inserzione di questi cateteri possono verificarsi alcune complicanze;per evitare o riconoscere precocemente le più gravi (pneurnotorace ed emoto-race) la loro inserzione viene effettuata in scopia (,,). Dopo I' introduzione delcatetere viene sempre effettuata una radiografia del torace per controllame ilconetto posizionamento. La persona deve essere osservata al fine di rilevaresintomi quali dolore intenso e/o dispnea improvvisa; I'infermiere rileverà fie-quentemente i parametri vitali per almeno l2 ore dopo I'inserzione.I cateteri descritt i sopra possono essere raccordati con diversi modell i di"porte sottocutanee", più conosciute con il termine port (t l più noto è i lPort-a-Cath@). Questi sistemi sono costituit i da piccoli serbatoi (capacità0,5-0,7 ml circa), chiusi superiormente da un setto (rr) autosigil lante perfo-rabile, impiantabil i a l ivello toracico nel tessuto sottocLrtaneo. Non presen-tando l i nee d i i n fus ione es te rne . i p ( , r f sono p re fe r i t i ad u l t r i s i s tem i . i nquanto possono essere uti lr izzati per più tempo e con minor rischio di intè-zione. Quando si rende necessario effettuare un'iniezione endovenosa oiniziare una terapia infusionale, basta perforare la cute sovrastante i l porte i l setto autosigil lante con un apposito ago (ago di Huber), introducendola soluzione desiderata all ' interno del serbatoio. L'ago cli Huber è disponi-

, / Asp i r , rz ione

fi#{-': _)

C h i u s a

\/

Valvo la d i Croshong.

Port-a-C ath(F con gu i dee in t rodut to r i .

( ' ' ) Vis ione t ramite raggi X o in f luorr>scopia del le c l ìversc fasi del la procedu r l d i i n se rz i ono dP l ( J t c t c r r .

( " ) Nel l inguaggio tecni(o: e lemcr.r to t rstruttLr r:ì con f u nz ior.rt, d i cl iaír.rnrnta.

Page 291: tecniche infermieristiche

Fleboc l i s i con de f lussore

Applicare Ie procedure terapeutiche

bile sia diritto che ad angolo rettoi i l primo viene uti l izzato quando devonoessere praticate iniezioni endovenose in bolo; i l secondo quando devonoessere praticate infusioni continue. Quest'ult imo, infatti, può essere fissatoagevolmente sopra delle compresse di garza con una medicazione adesivatrasparente.I materiali con cui sono realizzati questi sistemi (acciaio e titanio variamentecombinati con materie plastiche come polisulfbnati) sono altamente biocom-patibil i e consentono il loro uti l izzo per tempi prolungati (Fig. I 1.27).

È possibile trovare in commercio diversi modelli di port che si modificanoman mano che la tecnologia in questo settore diventa più sofisticata.Un esempio sono i nuovi sistemi port centrali inseribil i da una vena peri-ferica o i sistemi port impiafiabili in vene periferiche (ad es., vena cefa-lica e sistema port per la dialisi peritoneale).

Modalità di somntinistrazione dellct te rapict endoyerutsu

L'introduzione di sostanze terapeutiche per via endovenosa può avvenireattraverso due modalità. La prima, cosiddetta "in bolo", consiste nell ' inie-zione in una vena della sostanza terapeutica prescritta in 3-5 minuti circa. Laseconda modalità prevede la sua infusione tramite I 'uti l izzo di f lacont invetro o sacche di diversa capacità.I f laconi in vetro possono contenere 100,250 o -500 ml di soluzione; le sac-che sono disponibil i anche da L000, 2.000 o 3.000 ml. In situazioni partico-lari alcune ditte specializzate sono in grado di fornire sacche preparate inbase al fabbisogno idrico e calorico della persona e uti l izzate per la nutrizio-ne parenterale totale.Fra le soluzioni più comuni troviamo la soluzione fìsiologica, la soluzione diglucosio (glucosata) a diverse concentrazioni, le soluzioni elettrolit iche, leso luz ion i d i am inoac id i e d i l i p i d i . A ques te so luz ion i possono esse reaggiunti farmaci o sali previa verif ica della loro compatibil i tà.Al f lacone o a l la sacca contenente la soluz ione v lene connesso un def lus-sore che collega i l f lacone/sacca con il catetere venoso periferico o centra-le. Esso è costituito da un puntale con il quale si perfora i l diafiamma digomma del f lacone/sacca, una camera di gocciolamento, un tubo di lun-ghezza variabile, un morsetto per regolarne l 'apertura/chiusura e un dispo-sit ivo in materiale plastico per connettere i l deflussore al catetere venoso(F ig . I 1 .28 ) .La durata e le modalità delle infusioni venose possono variare notevolmente:si può trattare di una terapia della durata di 20-30 minuti in un'unica o in piùsomministrazioni, o di schemi terapeutici di un giorno (o fiazioni delr\e 24ore) o diversi giorni.Sorge così la necessità di adottare un sistema di regolazione della velocitàcon cui la soluzione viene immessa nella vena attraverso i l catetere venosoperiferico o centrale (velocità infusionale). La regolazione di tale velocitàpuò avvenire attraverso l 'uti l izzo di deflussori con morsetto che consentonodi calcolarla in gocce al minuto; di regolatori di f lusso - un modello molto

280

Page 292: tecniche infermieristiche

)eri-refa-

tvonolvonoissatoles iva

mente)com-

venlret l ' in ie-:ca. Laroni in

le sac-artico-rate inrtrizio-

ione diche, leessere

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venoso

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relocitàvenosorelocitàtentonor molto

rt

Applicare Ie procedure terapeutiche 'l ii'i.i{ )t r ) ì

diffuso è 1l Dial-Flo@ (Fig. 11.29) - che consenrono cli calcolarne la velo-c i tà in mi l l i l i t r i a l l 'ora e at t raverso I 'u t i l izzo d i pompe infus ional i (F igg.11.30 - I l.3l). Anche queste ult ime regolano il f- lusso in mill i l i tr i all 'ora.Con i primi due metodi i l mantenimento del f lusso è assicurato dalla fbrza digravità; non viene applicata alcuna pressione al sisterna e pertanto fattoriquali i l diametro della vena, la viscosità del l iquido da somministrare, I 'al-lezza del f lacone/sacca rispetto alla sede di inserzione dell 'ago nella venaincidono direttamente sulla regolarità del f-lusso. Tr.rtti questi firttori devonoquindi essere controllati frequentemente.Con I 'u t i l izzo del le pompe volumetr iche i l mantenimento del f - lusso nondipende dalla forza di gravità, ma è garantito dal sistema elettronico difunzionamento. Quest'ult imo è in grado di aumentare la velocità infusio-nale, quando ciò sia necessario, uttraverso meccanismi di diverso tipo che,comprimendo alternativamente i deflussori, regolano la progressione dell iquido. L'utl l izzo di queste pompe, oltre a dare la possibil i tà di regolare laveloc i tà d i in fus ione, permette anche d i s tabi l i re la quant i tà massima disoluzione da infbndere nell 'arco di tempo desiderato. E,sse sono dotate diallarmi acustici che entrano in finzione quando tale quantità è stata infusao quando un ostacolo impedisce o ra l lenta i l passaggio del la soluz ione neldeflussore. Altri motivi per cui può entrare in funzione I 'allarme sono: lapresenza di bolle d'aria nelle l inee, lo sportello della pompa aperto, la bat-teria scarica nel caso in cui la pompa non sia collegata alla rete elettrica, laposizione dei sensori errata, I 'eccessivo riempimento della camera di goc-c io lamento del def lussore. Quando entra in funzione I 'a l larme acust icooccorre controllare questi fattori; in particolare, iprincipali motivi per cuila progressione del l iquido nelle l inee può essere ostacolato sono: la pre-senza di infi l trato nel punto di inserzione del catetere. posizioni errate delbraccio, piegature del catetere e/o del deflussore, morsetto del defluss<trechiuso.Per effettuare ll cnlcolo della velocitcì infusionale in gocce al minuto occorreconoscere il numero di gocce che cadono dal gocciolatore per I ml di soluzio-ne. Nei deflussori comunemente utilizzati è di 20-30 gtlml, mentre nei deflus-sori pediatrici (con microgocciolatore) è di 60 gtVml; si suggerisce di verifìca-

281

t { .

Dial_FIo(!i:,

Page 293: tecniche infermieristiche

Pompa in fus iona le per is ta l t i ca .

Pompa a s ì r i nga .

t ' ' ) Si fa r i fer imento a set c l i estcnsionedel dcf lussore ut i l izzat i per aumentar-n e l a I u n g h e z z a , s p e s s o m u n i t i d igommino at t raverso i l quale è possib i -l e i n i e t t a r e u n f a r m . r c o i n b o l o ; a"dopp i c v i e " ( a Y ) che consen tonoI ' i n f u s ì o n e c o n t e m p o r a n e a d i d u csos tanzc t e rapeu t i che ; a l l e cos ide t t e"rampe", presìdi in mater ia le p last icomun i t i d i r ub inc t t i che consen lo t t o o taveror a c l isposiz ionc contemporanea-mo t t l e p i u r i e r l t ' ummin i s l r , r z i unc .

Applicare Ie procedure terapeutiche

re questo clato sulla confèzione del deflussore. Il numero di gocce per ml, la

quantità di liquidi da infbndere e il tempo in cui devono essere infisi sono i

dati necessati per calcolare la velocità infusionale. Fra le formule utilizzabili si

sceglie di indicare la seguente: soluzione totale in ml moltiplicata per il

numero di gocce per ml diviso per il tempo totale dell'infusione in minuti.

Ad esempio, se è pfescritta la somministrazione in 12 ore di 1.500 ml di una

soluzione con un deflussore standard, occorrerà trasformare le ore in minuti(12 X 60 = 720 minuti) e procedere al seguente calcolo: 1.500 X 20 I 120 = 42.

La soluzione per essere infìsa nel tempo stabil ito dovrtì scendere a unl velo-

cità di 42 gocce/minuto.un secondo esempio può essere la prescrizione di 500 ml di una soluzione

da infbnclere in 8 ore con un deflussore in cui scendono 60 gtt/ml. I l calcolo

si svolgerà nel seguente modo: 500 X 60 / 480 = 63. La soluzione dovrà

quindi essere infusa a una velocità di 63 gocce/minuto.Per effettuare il calc'olo della velocità inJùsionale con regoluîori di .flusso o

con pompe volLonetriche in mitl i l i tr i alltora occorre conoscere i l volume

totale della soluzione in millilitri e il tempo in cui deve essere sommini'

strata. Dividendo fra di loro questi due parametri, si ottiene la velocità

di infusione.Ail esempio, se ò prescritta la somministrazione in 24 ore di 2.000 ml di una

soluzione si procede al seguente calcolo: 2.000 : 21 = 84. La soluzione dovrà

essere infusa a una velocità di 84 mill i l i tr i/ora.

Gest ione dei rubinet t i e c le l le t t ie d i somminist ruZ. ione e combio del le

medicaT.ioni

Durante una terapia infusionale è necessario effèttuare periodicamente alcu-

ne osservazioni e attuare misure quali: i l cambio dei rubinetti, dei deflussori

e delle vie di somministrazione aggiuntive ("), I 'osservazione del punto d'in-

serzione clel catetere e i l cambio della medicazione in sede d'infusione. Tali

procedure sono diverse in relazione al t ipo di catetere venoso uti l izzato. che

richiederà diverso materiale e tipo di medicazione.

282

Page 294: tecniche infermieristiche

ml, lasono iabil i siper i l

rinuti.di unaminuti) = 4 2 .a velo-

uzione:alcolodovrà

usso oolumermini-elocità

di una: dovrà

, delle

e alcu-lussorio d ' in-Le. Talito. che

Applicare le procedure terapeutiche

I l cambio dei rubinet t i . de i def lussor i e del le v ie d i somminist raz ioneaggiuntive è necessario per Ia presenza nell 'ambiente di microrganismi pato-geni e non patogeni che possono contaminare questi presìdi e causare infè-zioni alla persona. Tale cambio dovrebbe avvenire ogm 24 ore, anche sealcuni dati recenti della letteratura riportano che il cambio di questi presìdianche ogni 48-12 ore non è associato ad un incremento di infezioni. Si sotto-l inea comunque la necessità che I ' infermiere valuti i seguenti elementi perdecidere la fiequenza della loro sostituzione: lo stato immunitario della per-sona; il numero di volte in cui il sistema viene aperto nelle 24 ore per inie-zioni, infusioni, prelievi; la concentrazione e le caratteristiche delle soluzioniinfuse; i l luogo dove avviene I ' infusione (ospedale o domicil io). Anche aquesto riguardo è auspicabile l 'uti l izzo di protocoll i, da revisionare periodi-camente in base ai risultati ottenuti.I disinfettanti più efficaci per la disinfezione della cute prima e dopo I' inser-zione di CVC e CVP e per la disinfezione delle sue parti sono la clorexidinain soluzione acquosa al 27o o in soluzione alcolica a\lo 0,5Vo; iodofori comei l Povidone iodio lBetudi re@;. a lcool a l10% .Anche se la medicazione dei cateteri venosi centrali si diff 'erenzia in baseal t ipo di catetere inserito, vengono qui di seguito indicati alcuni criterigenerali. Una prima distinzione sui materiali da impiegare per la medica-zione, riguarda la necessità di visualizzare direttamente i l punto di inser-zione o di assorbire eventuali essudati, sierosità o piccole perdite ematiche.Nei primi giorni dopo I' inserzione di un catetere è indicato applicare unquadratino di garza per assorbire i materiali che possono fuoriuscire; neigiorni successivi, se non si evidenziano controindicazioni, I ' ideale è copri-re i l punto di inserzione con una medicazione trasparente steri le che puòrimanere in sito anche per più giorni. La decisione di rinnovare una medi-cazione deve essere presa considerando lo stato immunitario della persona,la sua segnalazione di bruciore e/o dolore, le condizioni della medicazione,eventuali segni di f logosi sul punto di inserzione del catetere e sulla zonaimmediatamente c i rcostante. E importante. ino l t re. che la medicazione e icerotti applicati assicurino un ottimale fissaggio del presidio alla cute e lapossibil i tà di attutire eventuali trazioni accidentali causate dai movimentidella persona.

1

Prima di descrivere le procedure per iniettare farmaci endovena, viene spie-gata la modalità per aggiungere sostanze terapeutiche a flaconi o saccheper infusioni.

Atti di supporto

Lavaggio antisettico delle maniPreparare il seguente materiale su un piano di lavoro:

- scheda della teraoia:

283

Page 295: tecniche infermieristiche

( . ) Vedi proccdure di aspirazione daf i a l e / f l a c o n i i n q u e s t o c a p i t o l o a lparagrafo 1

.l .6.

(" ) Questo avviene prevalentementenel la preparazione di terapie ant ib la-. l i the. r rgom<.nto rhe non può essereapprofondi to in questo testo di tecni-chc di base.

Applicare le procedure terapeutiche

- flacone/sacca in cui introdure la soluzione;- portaflacone;- sostanze terapeutiche da introdurre nel flacone/sacca in fiale o flaconcini;- siringhe di adeguata capacità;- deflussore:- batuffbli di cotone;- antisettico:- arcella:- contenitori per taglienti e rif iuti speciali.

Procedura per I ' in t roduzione d i sostanze terapeut iche inflaconi/sacche. Rimuovere la protezione esterna in alluminio o plastica del f lacone e

disinfettare il diaframma in gomma lasciando appoggiato il batuffolo dicotone imbevuto d i ant iset t ico.

. Aspirare la sostanza terapeutica dalle fiale o dai flaconcini (,') e iniettarlanel f-lacone/sacca appoggiato sul piano di lavoro.

Se si devono introdurre elevati quantitativi di farmaco, da diluire con unospecifico solvente, può essere necessario togliere i corrispondenti millili-tri dal flacone prima di introdurre il farmaco (r').Per non inquinare la soluzione in caso di ripetute perforazioni dei dia-frammi di flaconcini e flaconi può essere opportuno cambiare I'ago. Èanche possibile valutare I'opportunità di lasciare inserito durante le ope-razioni lo stesso ago (preferibilmente di grosso calibro) nel flacone con-tenente la soluzione da infondere.

Se richiesto, applicare il portaflacone ("cestello") al flacone.Disinfettare nuovamente il diafiamma di gomma.Estrarre il deflussore dalla sua confezione. chiudere il morsetto e inserireil puntale, dopo aver tolto la protezione in plastica, nel f lacone/sacca.Capovolgere i l f lacone/sacca o appenderlo sull 'asta per fleboclisi (se pre-sente nella sala di preparazione della terapia) e riempire per circa l/3 lacamera di gocciolamento comprimendola.

. Aprire i l morsetto e far defluire la soluzione eliminando I'aria presentenel deflussore ("cacciata dell 'aria").

Segue ora la descrizione della procedura per iniettare farmaci endovena apersone con infusione in corso. Non si dovrebbero infatti più verificaresituazioni in cui, per frequenti somministrazioni nell 'arco delle 24 ore eloper più giorni, si debba ripetutamente pungere una vena.

Atti di supporto

Lavaggio antisettico delle maniPreparare il seguente materiale:

284

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Page 296: tecniche infermieristiche

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Applicare le procedure terapeutiche

- scheda della terapia;- siringa contenente il farmaco da iniettare;- batuffoli di cotone;- antisettico;- guanti se occorre;- arcella.

Identificare I'assistito. Si rimanda per questa voce alla regola delle 6 G, alpunto relativo all'identifi cazione della personaFornire alla persona alcune informazioni generali relative all'atto infer-mieristicoSe necessario, invitare la persona e/o aiutarla ad assumere la posizionepiù idonea in base alla procedura da attuare

I Se sono stati indossati i guanti, smaltire in modo corretto i rifiuti raccoltinell 'arcella prima di toglierl i

r Togliere i guanti e riordinare il materiale riutilizzabiler Lavaggio sociale delle mani

Procedura

L'iniezione endovenosa a una persona con infusione in corso può avveniredal tubicino del butterfly, dal gommino presente sul deflussore (a Y) o dalrubinetto a tre vie. Per tutte e tre le modalità la procedura inizia dai due puntiseguenti.

. Disinfettare accuratamente la zona di raccordo butterfly/deflussore o laIerzavia del rubinetto o il gommino presente sul deflussore.

. Sospendere I'infusione chiudendo il morsetto del deflussore o intervenen-do sulla pompa.

Iniezione dal butte rfly

. Piegare tra pollice e indice il tubicino del butterfly.

. Sraccordare il deflussore dal butterfly e proteggerne I'estremità con unago incappucciato.

. Inserire il beccuccio della siringa nella parte terminale (raccordo) del tubi-cino.

. Verificare il posizionamento dell'ago in vena osservando il reflusso emati-co nel tubicino o aspirando delicatamente.Iniettare lentamente il farmaco chiedendo alla persona se avverte brucioreo fastidio a l ivello locale o altri sintomi.Piegare nuovamente il tubicino, sraccordare la siringa e inserire nuova-mente il deflussore dopo aver tolto I'ago protettivo per rimettere in corsoI'infusione.

In base al tipo di farmaco iniettato e/o alla infusione in corso puòessere indicato lavare con soluzione fisiologica prima di proseguire lafleboclisi.

285

Page 297: tecniche infermieristiche

( 'u) Tale precauzione è superf lua se vrè una buona d i spon ib i l i t à d i t app in imonouso ster i l i .

( " ) Se non è inser i to un def lussore conl 'apposi to gommino sul raccordo a Yè anche possib i le forare (sempre pre-v ia d is infezione) la gomma col locataverso l'estremità del deflussore dotatadi una zona apposi ta.

Applicare Ie procedure terapeutiche

Iniezione dal rubinetto a tre vie

. Rimuovere il tappino dellaterza via appoggiandolo su una garza con I'in-terno rivolto verso I 'alto (16).

. Disinfettare il raccordo esterno e raccordare la siringa con il farmaco.

. Girare i l rubinetto in modo da consentire la comunicazione tra la terza viae la vena.

. Iniettare lentamente il farmaco chiedendo alla persona se avverte brucioreo fastidio a livello locale o altri sintomi.

. Girare nuovamente il rubinetto in modo da interrompere il passaggio tra laterza via e la vena.

. Riposizionare i l tappino per chiudere I 'accesso alla terza via.

Iníezione dal gommino del deflussore

. Bucare il gommino (") con un ago sottile e iniettare il farmaco lentamentechiedendo alla persona se avverte bruciore o fastidio a l ivello locale o altrisintomi.

. Estrarre l 'ago.

Per tutte e tre le modalità sopra descritte, la procedura si conclude con i duepunti seguenti.

. Regolare la velocità infusionale o rimettere in funzione la pompa.

. Registrare I 'avvenuta somministrazione sulla scheda della terapia e osser-vare la persona per identificare eventuali reazioni o complicanze.

Atti di supporto

Lavaggio antisettico delle maniPreparare il seguente materiale su un carrello:

- sostegno per flacone/sacca;* flacone o sacca contenente la soluzione da infondere:- deflussore:- rubinetti a tre vie:- tubi estensori o "vie aggiuntive";- soluzione fisiologica;- soluzione eparinata;- ago butterfly o catetere venoso periferico;- laccio emostatico:- antisettico:- batuf lo l i d i cotone asciut to:- cerotto anallergico;- guanti;- siringhe di varia misura;- bacinelle reniformi:- contenitori per taglienti e rifiuti speciali;

286

Page 298: tecniche infermieristiche

la

la

Applicare Ie procedure terapeutiche

- occorrente per tricotomia;- ferula, doccia, palmare o altro presidio per immobilízzare l'arto o la mano

se necessario:- telini o cuscinetti reggibraccio.

Identificare I'assistito. Si rimanda per questa voce alla regola delle 6 G, alpunto relativo alf identificazione della personaFornire alla persona alcune informazioni generali relative all'atto infer-mieristico.Far assumere alla persona e/o aiutarla ad assumere una posizione comodain relazione alla sede di inserzione del catetere venoso periferico o butterfly

r Lavaggio socia le del le maniI Riordinare il materiale riutilizzabileI Registrare I'inserzione del catetere sulla documentazione infermieristica e

la somministrazione della terapia o I ' inizio dell ' infusione sull 'appositascheda

Procedura

Prima di procedere all'introduzione di un CVP occorre valutare la presenza alivello locale di eruzioni, f lebiti, ematomi, gonfiori; 1o stato di coscienzadella persona; l 'arto dominante e, se I ' infusione deve restare in sede, sceglie-re possibilmente quello controlaterale.Per entrambe le procedure di seguito descritte, iniziare con i seguenti punti.

. Visualizzare la sede scelta (") per f inserzione del catetere l iberandoladagli indumenti.

. Posizionare I'arto su un cuscinetto reggibraccio.

. Applicare il laccio emostatico a monte della sede di inserzione.

. Indossare i guanti.

. Palpare la vena.

La palpazione deve essere svolta uti l izzando i polpastrell i di indice,medio e anulare in modo sistematico, al fine di valutare il decorso, laprofondità e il turgore della vena prescelta.

. Scegliere, in base alle caratteristiche della vena, il calibro della cannula./but-terfly da inserire.

Inserzione di una cannula

. Disinfettare la sede di inserzione.

. Estrarre la cannula dalla sua confezione.

. Afferrare la cannula e introdurla nella vena con un'angolazione di circa30o, tendendo la cute sottostante nel senso opposto alla direzione dell'in-troduzione e con il becco di flauto del mandrino rivolto verso I'alto (").Lacertezza di trovarsi all'interno della vena è data dal reflusso di sansueverso la parte distale della cannula.

. Tosl iere i l lacc io emostat ico.

287

teri

( ' �3) Vedi Sedi d i somministrazioneendovenosa in Conoscenze fi nalizza-te alla tecnica di questo paragrafo.

(") Per a l t r i accorgiment i tecnic i , vediProcedura per eseguire prelievo ema-tico con siringa nel cap. 12, par. 12.7.

Page 299: tecniche infermieristiche

' ' . ; , . ; i - i r t r , í : . Ì , iModali tà di f issaggio di un agobutterfly.

Applicare le procedure terapeutiche

Inserire delicatamente la cannula sfilando contemporaneamente il mandri-

no e verificando il progressivo riempimento di sangue della cannula stes-

sa. Queste operazioni devono essere effettuate avendo cura di limitare il

più possibile i l r ischio di contaminazione.Ossè.ua.e la zona circostante I'inserzione per evidenziare prontamente

I'eventuale rottura della vena. In questo caso comparirà una tumefazione

locale in genere di colorito bluastro.Applicare un primo cerotto per evitare Ia fuoriuscita della cannula nelle

successive manovre.

Per raccogliere eventuali piccole fuoriuscite di sangue nelle operazioni

successive, si suggerisce di tenere a portata di mano cotone asciutto o

gaîze o altro materiale assorbente. In questo modo si evita di sporcare la

cute circostante.

. Raccordare la cannula al rubinetto a tre vie già connesso al deflussore, o

direttamente ad esso, e iniziare l'infusione.. Completare il fissaggio in base al tipo di cannula, alla sede di inserzione e

al grado di collaborazione della persona.

Inserzione di un butterflY

. Disinfettare la sede di inserzione.

. Estrarre il butterfly dalla sua confezione.

. Avvicinare le due alette del butterfly afferrandole tra pollice e indice e

tenendo I'ago a un'angolazione di circa 30o; inserirlo per tutta la sua lun-

ghezza seguendo gli accorgimenti indicati sopra e verificando il refluire

del sangue nel tubic ino.. Per eviiare di immettere nella vena I'aria ancora presente nel tubicino del

| 288

Page 300: tecniche infermieristiche

1-

S-

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I

Il

Applicare le procedure terapeutiche CRptrorrl

butterfly, prima della messa in corso dell'infusione è possibile o attendereche il sangue riempia gran parte del tubicino e raccordare successivamen-te o riempire precedentemente il tubicino con la soluzione da infondere.

. Osservare la zona circostante I ' inserzione per evidenziare prontamenteI'eventuale rottura della vena. In questo caso comparirà una tumefazionelocale in genere di colorito bluastro.

. Applicare un cerotto sulle alette del butterfly.

. Raccordare il tubicino al deflussore.

. Completare i l f issaggio secondo la modalità indicata nelle figure 11.32 e11.33 o secondo altre che ne evitino comunque la fuoriuscita.

Concludere entrambe le procedure con i seguenti punti.. Regolare la velocità infusionale come prescritto.. Aiutare la persona ad assumere una posizione comoda e, se necessario,

applicare uno dei presìdi indicati per l imitare i movimenti dell 'arto.

1 1 . ( j , : ' , : . r . ' : i , : \ ! . . ' , , i r , . , t :

Per controllare i cateteri venosi centrali si intende quanto espresso nelladefinizione all'inizio di questo paragrafo riguardo al controllo della loro per-vietà e alla presenza di segni di infezione. Verranno inoltre spiegate, percompletezza,le modalità di infusione di soluzioni con i diversi tipi di CVCutil izzabil i, le modalità di esecuzione delle medicazioni, in quanto conside-rate uno dei punti cruciali nella prevenzione delle infezioni da CVC, e lemodalità di esecuzione di prelievi ematici (r(').

I n Íuy

Atti di supporto

Lavaggio antisettico delle maniPreparare il seguente materiale:

- scheda della terapia;- asta portaflebo;- flacone/sacca contenente la soluzione da infondere;- pompa infusionale con deflussore apposito munito di sistema luer-lock;- clamps atraumatiche;- guanti steri l i ;- compresse di garza sterili;- telini steri l i :- antisetticol- sinnghe di diverse capacità;- siringhe da l0 ml;- f iale con soluzione fisiologica;- contenitori per taglienti e rifiuti speciali.

Identif icare I 'assistito. Si rimanda per questa voce alla regola delle 6 G, alpunto relativo all'identificazione della personaFomire alla persona alcune informazioni generali relative all'atto infer-mieristico

289

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del

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(" ' ) Ci s i r i fer isce qui solo a i prel iev i d isangue venoso da CVC: per tut te leal t rc modal i tà, vedì i l cap. 12.

Page 301: tecniche infermieristiche

( , , ) V e d i l a d e f i n i z i o n e d i c l a m p satraumat iche a Pag. 279.

( ' ' ) S i f a r i f e r imen to ag l i an t i se t t i c iindicat i a l la voce Cest ione dei rubi-nelti e delle vie dì <omministrazione ecamb ío de l l e med i caz ion l ne l l eConoscenze fínalizzate alla tecnica diquesto stesso paragrafo.

Applicare le procedure terapeutiche

Far assumere alla persona e/o aiutarla ad assumere la posizione suplna o

semisedutaLavaggio socia le del le maniRiordinare il materiale riutilizzabileRegistrare I 'ora di inizio dell ' infusione e la velocità di infusione della

solizione (se non è già specificato) sulla documentazione infermieristica.

Per eseguire le procedure di seguito descritte sui CVC viene indicata

come nècessaria la creazione di un campo sterile. Questa scelta è moti-

vata dalla frequenza di infezioni ospedaliere nei nostri nosocomi, dal

tipo di cultura medica e infermieristica talvolta carente in merito aì man-

tenimento dell'asepsi e all'uso di risorse adeguate, conseguente a una

malintesa concezione di economia sanitaria.

L'esperienza di chi scrive e alcuni dati italiani ed esteri riportati in lette-

ratura suggeriscono che l'équipe può variare le procedure (ad es', utiliz-

zando uriiccurato lavaggió àntisettico delle mani in sostituzione dei

guanti sterili) in base alio standard qualitativo assistenziale, alle condi-

iioni ambientali in cui viene eseguita la procedura e alla specifica situa-

zione della persona assistita.

Procedura. Rimuovere eventuali garze o cerotti applicati sui raccordi del catetere.. Posizionare il telino sterile sul torace della persona.

In questo modo i raccordi tra catetere e deflussore poggeranno sul

telino steri le.

Posizionare le compresse di gatza sul telino e appoggiarvi le estremità del

catetere.Chiudere le vie con le apposite clamps atraumatiche ('')'posizionare un telino stèri le su una superficie creando così un piccolo

campo sterile.Aprire le confezioni di siringhe, cappucci di protezione e garze steri l i

facendole cadere sul campo sterile senza toccarle.

Indossare guant i s ter i l i .

Da questo momento in poi ogni procedura che implichi il contatto con

un oggetto non sterile nècessita dell'aiuto di un collega che non indossi

guanti sterili.

Aspirare 1O ml di soluzione fisiologica da una fiala con I 'aiuto di un altro

infermiere.. Disinfettare con garze imbevute di antisettico i cappucci che chiudono Ìe

estremità del catetere e le estremità stesse per 3-4 cm (")'. Rimuovere i cappucci .

290

a

a

Page 302: tecniche infermieristiche

Applicare le procedure terapeutiche

Durante queste operazioni è necessario manipolare i cateteri a 3-4 cmdal punto di raccordo con siringhe e deflussori, al fine di ridurre ulterior-mente i l r ischio di contaminazione.

, Raccordare una siringa con l0 ml di soluzione fisiologica., Aprire le apposite clamps atraumatiche.. Eseguire I'irrigazione del catetere iniettando lentamente (") e chiedendo

alla persona se avverte bruciore o fastidio o altri sintomi.. Chiudere le vie con le apposite clamps e sraccordare la siringa dall'estre-

mità del catetere.. Raccordare I 'apposito deflussore.. Aprire le clamps.. Aprire il morsetto del deflussore e far partire la pompa precedentemente

lmpostata.. Proteggere - se previsto dal protocollo - le connessioni tra deflussore e

raccordo del catetere con cerotti o con garze imbevute di antisettico.. Smaltire il materiale ufrlizzafo negli appositi contenitori.

) 0Jnà, ,

Attidisupporto

Lavaggio antisettico delle maniPreparare il seguente materiale:

- scheda della terapia;- cappucci appositi possibilmente muniti di gommino perforabile;- guanti steri l i ;- compresse di garza sterili;- telini steri l i ;- antisettico;- siringhe di diverse capacità;- siringhe da l0 ml con soluzione fisiologica;- siringhe da 5 e l0 ml con soluzione eparinata;- contenitori per taglienti e rifiuti speciali.

Identif icare I 'assistito. Si rimanda per questa voce alla regola delle 6 G, alpunto relativo all ' identif icazione della personaFornire alla persona alcune informazioni generali relative all'atto infer-mieristicoFar assumere alla persona e/o aiutarla ad assumere la posizione supina osemiseduta

r Lavaggio socia le del le maniI Riordinare il materiale riutilizzabileI Registrare l 'ora di sospensione dell ' infisione e di chiusura del catetere

sulla documentazione infermieristica

291

(" ) Se durante I ' i r r igazione s i avverto-no resistenze, non esercìtare una fortep ress ione d i i n i ez i one ma ve r i f i ca reche c iò non s ia dovuto a cause qual ila mancata apertura del le c/amps ouna piegatura del catetere. Se la resi -stenza non è dovuta a ta l i cause, l ' i -potesi p iù probabi le è l 'occlusione delcatetere; occorre quindi consul tare edeseguire le procedure contenute negl iapposi t i manual i e/o protocol l i .

Page 303: tecniche infermieristiche

( ' ' ) l l catetere deve essere i r r igato alt e rm ine d ì ogn i i n f us i one , a l f i ne d ievi tare i l deposi to a l l ' in terno del lumed ì sos tanze p resen t i ne l l e so l uz i on iinfusional i . Ciò è specia lmente impor-t a n t e a l t e r m ì n e d e l l a n u t r i z i o n eparenîerale, soprattutto se sono stateinfuse soluzioni d i l ip id i , emoder ivat ie dopo prel ìevi emat ic i .

( ' ' ) Ques t i cappucc i devono esse resos t i t u i t i pe r i od i camen te , come dap ro to ro l l u i n uso , a l f ì ne d i m in im i z -zare i r ischi d i infezioni e i l logor io d it a l e d i s p o s i t i v o . C e n e r a l m e n t e i lperìodo indicato è di 7 g iorni .

( " ) l l set d i estensione è generalmentecost i tu i to da un tubo a cui può essereraccordato un rubinet to e che ha laf u n z i o n e d i r e n d e r e p i ù a g e v o l i esicure fe manovre sul port.

C^Ftfi)r.{Ì I -!

Applicare le procedure terapeutiche

Procedura. Rimuovere - se presenti - cerotti o garze imbevute di antisettico dalle

connessioni tra deflussore e raccordi del catetere.. Posizionare il telino sterile sul torace della persona.. Posizionare le compresse di garza sul telino e appoggiarvi le estremità del

catetere.. Sospendere I'infusione spegnendo la pompa e chiudendo il morsetto del

deflussore.. Chiudere le apposite clamps.. Posizionare un telino steri le su una superficie creando così un piccolo

campo sterile.. Aprire le confezioni di siringhe, cappucci di protezione e garze steri l i

facendole cadere sul campo sterile senza toccarle.. Indossare guanti sterili.. Aspirare 10-15 ml di soluzione fisiologica da una fiala con I 'aiuto di un

altro infermiere.. Aspirare 10 ml di soluzione eparinata da un flacone con l'aiuto di un altro

infermiere.. Disinfettare con garze imbevute dell'antisettico utilizzato il punto di rac-

cordo tra catetere e deflussore.. Staccare il raccordo del catetere dal deflussore.. Raccordare una siringa con l0-15 ml di soluzione fisiologica.. Aprire le clamps.. Eseguire I'irrigazione del catetere iniettando lentamente (r') e chiedendo

alla persona se avverte bruciore o fastidio o altri sintomi.. Chiudere le clamps.. Sraccordare la siringa e applicare gli appositi cappucci (") in dotazione,

possibilmente muniti di gommino perforabile.

Se il catetere utllizzato è un Hickman/Broviac, dopo aver irrigato consoluzione fisiologica occorre introdurre una quantità adeguata (5-10 ml)di soluzione eparinata alla diluizione in uso.

Quando il catetere non viene uillizzato deve essere comunque irrigatoolmeno una volta alla settim(tna, con soluzione fisiologica per il cateteredi Groshong e con soluzione fisiologica e soluzione eparinata per il cate-tere di Hickman/Broviac.

Atti di supportoLavaggio antisettico delle maniPreparare il seguente materiale:

- scheda della terapia;- asta portaflebo;- flacone/sacca contenente la soluzione da infondere:- pompa infusionale con deflussore apposito quando richiesto;- set di estensione (36) appositi con clamps o rubinetto;- ago di Huber ad angolo retto;

292

Page 304: tecniche infermieristiche

Applicare Ie procedure terapeutiche

- telini sterili;- compresse di garza sterili;- medicazione trasparente adesiva:- guanti sterili;- antisettico:- siringhe;- siringhe da 20 ml contenenti 10 ml di soluzione fisiologica (ri).

Identificare I'assistito. Si rimanda per questa voce alla regola delle 6 G, alpunto relativo all'identificazione della personaFomire alla persona alcune informazioni generali relative all'atto infer-mieristicoFar assumere alla persona e/o aiutarla ad assumere la posizione supina osemiseduta

I Lavaggio sociale delle maniI Riordinare il materiale riutilizzabiler Registrare I 'ora di inizio dell ' infusione e la velocità di infusione della

soluzione (se non è già specificato) sulla documentazione infermieristica

Procedura. Creare un piccolo campo sterile.. Aprire le confezioni di set da estensione, rubinetto, siringhe e garze sterili

facendole cadere sul telino senza toccarle.. Indossare i guanti sterili.. Aspirare con due siringhe da 20 ml la soluzione fisiologica con I'aiuto di

un altro infermiere.. Posizionare un telino sterile sul torace della Dersona.. Collegare la siringa al set di estensione . quérto all'ago di Huber.. Eliminare I'aria riempiendo il set di soluzione fisiologica (cacciata dell'aria).. Chiudere il rubinetto o clampare il set.. Raccordare una nuova siringa da 20 ml con soluzione frsiologica.. Disinfettare I'area con ùna gaîza imbevuta di antisettico e con movimenti

circolari dall'interno verso I'esterno.. Lasciare asciugare l-2 minuti e ripetere l'operazione precedente.. Individuare 1l port attraverso la palpazione.

Utilizzando il pollice e I'indice è possibile localizzarell port e I'area dapungere corrispondente alla membrana al di sotto della cute (Fig. I 1.34).

. Introdurre I'ago - precedentemente collegato al set di estensione - alcentro del I' are a loc alizzar.a e perpendicolarmente al pi ano cutaneo.

Se I'ago è stato introdotto correttamente si dovrebbero avvertire, da partedi chi esegue I'iniezione, nell'ordine indicato, le seguenti "sensazioni":

resistenza durante il passaggio attraverso la membrana, diminuzionedella resistenza quando la membrana è stata oltrepassata, contatto dell'a-go con il fondo del porl.

293

Palpazione del port.

( ' ' ) Si sugger isce I ' impiego di una s i r in-ga della capacità di 20 ml per iniettaresolo 10 ml d i soluzione f is io logica al loscopo di eserc i tare una minor pressio-ne al l ' in terno del d isposi t ivo.

Page 305: tecniche infermieristiche

( ' ' ) Vedi nota (") .

Applicare le procedure terapeutiche

Aprire il rubinetto o la clamp ed aspirare per verificare la pervietà delcatetere ed i l suo corretto posizionamento.Iniettare lentamente (") chiedendo alla persona se avverte bruciore o fasti-dio o altri sintomi e osservando se nella zona adiacenie al port compaionogonfiori e/o piccoli ematomi. Nel caso in cui, con I 'aspirazione, i l sanguenon refluisse procedere iniettando molto lentamente, arrestandosi se siavverte un ostacolo al flusso.Chiudere il rubinetto o la clamp.Sraccordare la siringa e collegare il set di estensione al deflussore.Aprire il rubinetto o la clamp, il morsetto del deflussore e far partire lapompa precedentemente impostata.Posizionare delle compresse di garza sotto l'ago.Fissare con una medicazione trasparente.

Atti di supportoLavaggio antisettico delle maniPreparare il seguente materiale:

- scheda della terapia;- compresse di garza sterili;

telini steri l i lguanti sterili;antisettico;siringhe;siringhe da 20 ml con soluzione fisiologica;siringhe da 20 ml con 5- 10 ml di soluzione eparinata.Identificare I'assistito (si rimanda per questa voce alla regola delle 6G, alpunto relativo all'identificazione della persona)Fornire alla persona alcune informazioni generali relative all'atto infer-mieristicoFar assumere alla persona e/o aiutarla ad assumere la posizione supina osemisedutaLavaggio sociale delle maniRiordinare il materiale riutilizzabileRegistrare I 'ora di sospensione dell ' infìsione e di chiusura del port suìladocumentazione i nfermieristica

ProceduraCreare un piccolo campo sterile.Aprire le confezioni delle siringhe e delle garze fàcendole cadere sul teli-no senza toccane.

. Interrompere I'infusione spegnendo la pompa e chiudendo il morsetto deldeflussore.

. Chiudere il rubinetto o clampare il set di estensione.

. Indossare suanti sterili.Disinfettare con garze imbevute di antisettico il punto di raccordo tra setdi estensione e deflussore.Aspirare 10 ml di soluzione fisiologica da una fiala con l 'aiuto di un altroinfermiere.

294

Page 306: tecniche infermieristiche

Applicare le procedure terapeutiche

. Aspirare 10 ml di soluzione eparinata da un flacone con I'aiuto di un altroinfermiere.

. Sraccordare il deflussore dal set e raccordare quest'ultimo a una siringacontenente 10 ml di soluzione fisiologica.

. Aprire il rubinetto o togliere la clamp e irrigare ll port secondo le moda-lità spiegate in precedenza.

. Chiudere nuovamente il rubinetto o clampare il set di estensione.

. Raccordare una siringa contenente soluzione eparinata.

. Aprire il rubinetto o togliere la clamp e iniettare lentamente nel pctrt 10ml di soluzione eparinata.

. Rimuovere la medicazione e le compresse sottostanti ed estrarre I 'agotenendo tesa la cute al di sopra del port.

. Disinfettare nuovamente l'area con una garza imbevuta di antisettico conmovimenti circolari daÌl ' interno verso I 'esterno.

. Coprire i l punto di iniezione con una garzina e fissarla con un cerotto.

Durante i periodi in cui non vengono utilizzati, i port venosi devonoesseie lavati con soluzione fisiologica e successivamente con soluzioneeparinata (10 ml o altra quantità secondo indicazioni specifiche) almenoogni 4 settimane ('n).

Mc;::C r : ,

Atti di supportoLavaggio antisettico delle maniPreparare il seguente materiale:

- scheda della terapia;- compresse di garza sterili quadrate;- medicazioni s ter i l i t rasoarent i :- cerotto anallergico;- telini steri l i :- guanti steri l i ;- forbici sterili;- capsule steri l i di piccola dimensione;- soluzione fisiologica e/o acqua ossigenata;- antisettico;- iodio-povidone in pomata;- contenitore per taglienti e rifiuti speciali.

Identificare I'assistito. Si rimanda per questa voce alla regola delle 6 G, alpunto relativo all ' identif icazione della personaFornire alla persona alcune informazioni generali relative all'atto infer-mieristicoFar assumere alla persona e/o aiutarla ad assumere la posizione supina osemiseduta

r Lavaggio socia le del le manir Riordinare i l materiale riuti l izzabiler Registrare I'ora in cui è stata effettuata la medicazione ed eventuali osser-

29s

( r" ) ln tut ta la b ib l iograf ia consul tata èstato reperito questo dato come Inter-v a l l o d ì t e m p o m a s s i m o ; s a r e b b eopportuno, anche in mer i to a questoargomento, poter ut i l izzare conoscen-ze provenient i da r icerche infermier i -st iche.

Page 307: tecniche infermieristiche

( ' " ) La r i levazione di questo sìntomo,associato ad al t r i g ià c i tat i , può indi-carc l ' insorgenza di un' inf iammazio-ne/i nfezione.

Applicare Ie procedure terapeutiche

vazioni sullo stato della cute nella zona interessata quali edema, erirema,presenza di essudato e/o gemizio ematico, tumefazione, senso di doloree/o di prurito riferito dalla persona

Procedura

. Creare un piccolo campo sterile.

. Aprire le confezioni delle garze, delle capsule e delle fbrbici facendolecadere sul telino senza toccarle.

. Rimuovere la vecchia medicazione evitando di esercitare trazione sulcatetere e di usare strumenti affilati o forbici.

. Osservare la cute per individuare eventuali alterazioni.

. Lavare nuovamente le mani.

. Indossare i guanti sterili.

. Chiedere a un collega di riempire le capsule con una modica quantitàdegli antisettici da utilizzare.

. Pulire il punto d'uscita del catetere con soluzione fisiologica o acqua ossi-genata se sono presenti tracce di sangue, utilizzando movimenti circolaridall'interno verso I'esterno per circa 5 centimetri di diametro. Per questamanovra è importante utllizzare più garze e/o tamponcini cambiandoli adogni passaggio.

. Ripetere questo punto più volte se necessario.

Questa azione può essere effettuata uti l izzando piccoli quadratini digarza sterile o meglio tamponi sterili (ad es., o quelli comunemente uti-lizzati per i diversi tipi di indagini colturali); la piccola dimensione dellapunta rende più facile i l movimento circolare e favorisce I 'accuratadisinfezione di tutta I'area.

Dopo aver deterso la zona e asciugato accuratamente (soprattutto se èstata uti l izzata acqua ossigenata), disinfettare nello stesso modo con I 'an-tisettico scelto.Successivamente disinfettare convicina al punto di uscita per circatare trazioni.Lasciare asciugare.Chiedere alla persona se sente prurito o dolore; in quest'ultimo caso, chia-rire se il dolore è spontaneo o insorge alla palpazione della zona circo-stante il punto d'uscita del catetere (0").Applicare - se lo si ritiene necessario - una piccola quantità di pomataantisettica (generalmente di iodio-povidone).Tagliare una garza per metà della sua htnghezza, divaricare i lembi eapplicarla al catetere in modo che questo resti tra i due lembi. Fissare lagarzacon del cerotto anallergico.

. Formare un piccolo cerchio con il catetere e fermarlo con del cerotto sullacute. Fissare il tratto restante con dell'altro cerotto.

296

I'antisettico la porzione di catetere piùl0 cm facendo attenzione a non esercl-

Page 308: tecniche infermieristiche

Applicare le procedure terapeutiche {,ri'iiiilrr

Lagwza e il cerotto anallergico possono essere sostituiti da una medlca-zione sterile adesiva trasparente. Si consiglia, tuttavia, di non utilizzarequest'ult ima nei giorni immediatamente successivi all ' inserzione delcatetere, quando la medicazione deve essere frequentemente rinnovataper la presenza di essudato, gemizio ematico o per altri motivi. La suacontinua sostituzione, data la forte adesività, può facilmente irritare lacute o addirittura provocare delle escoriazioni.

Est

Atti di supporto

Lavaggio antisettico delle maniPreparare il seguente materiale:

- vassolol- guanti sterili;- compresse di garza sterili;- telini steri l i :- antisettico;- s i r inghe monouso d i var ie misure:- provette con portaprovette;- cerotto anallergico;- arcella:- contenitori per taglienti e rifiuti speciali;- siringhe da l0 ml con soluzione fisiologica;- siringhe da 5 e l0 ml con soluzione eparinata;- cappucci appositi (per Hickman/Broviac o Groshong) possibilmente

muniti di gommino perforabile;- ago di Huber diritto;- set di estensione.

Identificare I'assistito. Si rimanda per questa voce alla regola delle 6 G, alpunto relativo all'identificazione della personaFornire alla persona alcune informazioni generali relative all'atto infer-mieristicoFar assumere alla persona e/o aiutarla ad assumere la posizione supina osemiseduta

r Lavaggio socia le del le manir Riordinare il materiale riutilizzabiler Inviare le provette in laboratorio corredate dell'apposita richiesta compi-

lata in ogni sua parter Registrare sulla documentazione infermieristica I 'avvenuta esecuzione

della raccolta

Procedura per il prelievo venoso attraverso catetereHickman/Broviac o Groshong

. Creare un piccolo campo sterile.

297

x 7 .

Page 309: tecniche infermieristiche

( ' ' ) Questo sanSue non v iene ut ì l izzatoper indagini d i laborator io, in quantodi lu i to con soiuzione epar inata.

Applicare le procedure terapeutiche

a

Aprire le confezioni delle garze, delle siringhe e dei cappucci appositi(per Hickman/Broviac o Groshong) facendoli cadere sul telino senzatoccarli.Posizionare un telino sterile sul torace della persona.Indossare i guanti sterili.Aspirare con I 'aiuto di un collega i quantitativi necessari di soluzionefi siologica ed eparinata.Dis infet tare i cappucci che chiudono i l catetere Hickman/Broviac oGroshong.Chiudere con le apposite clamps il catetere (Hickman/Broviac o Groshong),rimuovere i cappucci, raccordare una siringa da 5-10 ml vuota.Aprire \e clamps, aspirare per riempire la siringa di sangue (' ') e richiu-derle.Dopo aver eliminato questa siringa, raccordarne una della capacità suffi-ciente per prelevare il quantitativo richiesto, aprire le clamps e aspirare ilsangue. Richiudere il catetere.A questo punto, mentre un collega introduce il sangue nelle provette,raccordare la siringa da l0 ml con soluzione fìsiologica e iniettare len-tamente.Lava re qu ind i con so luz ione epa r i na ta ( so lo pe r i l ca te te re H i ck -man/Broviac) come da protocollo. Chiudere per I'ultima volta le clamlts eapplicare i cappucci sterili appositi.

Procedura per il prelievo venoso attraverso port. Creare un piccolo campo sterile.. Aprire le confezioni delle garze, delle siringhe e dell'ago di Huber facen-

doli cadere sul telino senza toccarli.. Localizzare con la palpazione 11 port e disinfettare I'area cutanea sovra-

stante.. Indossare i guanti steri l i .. Aspi rare con I 'a iuto d i un col lega iquant i ta t iv i necessar i d i so luz ione

fi siologica ed eparinata.. Raccordare un'estremità del set di estensione all 'ago di Huber diritto e

l 'a l t ra est remità a una s i r inga vuota.. Introdune I'ago di Huber nel port attraverso la membrana e aspirare 5-10

ml di sangue.. Clampare i l set e, dopo aver eliminato la siringa con il sangue aspirato.

raccordarne una della capacità sufficiente per prelevare i l quantitativor ich iesto, apr i re i l set e. aspi rare nuovamente i l sangue. Richiudere i lset.

. A questo punto mentre un collega introduce il sangue nelle provette,raccordare la siringa da 10 ml con soluzione fisiologica e iniettare len-tamente.

. Lavare quindi con soluzione eparinata come da protocollo. E,strarre l'agodi Huber e applicare una garzina fissandola con un cerotto.

298

Page 310: tecniche infermieristiche

itiZA

Applicare le procedure terapeutiche

Procedímento tecnico (finalità: Sostituire)

G]i, ''

0biettivi didattici

1. Definire cosa si intende per effettuare ossigenoÍerapia.2. Elencare lo scopo e le indicazioni dell 'ossigenoterapia.3. Spiegare la funzione dell 'ossigeno per i l mantenimento delle funzioni

v i ta l i de l l 'organismo.4. Elencare i rischi connessi alla somministrazione di ossigeno.5. Spiegare le osservazioni da effettuare sulla persona durante la sommini-

strazione di ossigeno.6. Descrivere le fonti comunemente utilizzate per I'erogazione di ossigeno.7. Spiegare le norme di sicurezza da osservare durante la somministrazione

di ossigeno a una persona.8. Elencare i presìdi utilizzabili per la somministrazione di questo gas a una

persona.9. Spiegare i criteri per la scelta del presidio con cui somministrare ossigeno.10. Somministrare ossigeno a una persona con il presidio e alle dosi indicate

dalla prescrizione medica.

Definizione

Per effeftuare ossigenoterapia si intende somministrare ossigeno (Or) a unapersona, ad una concentrazione superiore a quella normalmente presente nel-I'atmosfera, tramite inalazione. Per somministrare questo gas aÌle concentra-zioni richieste vengono utllizzati presìdi di diverso tipo, alcuni dei quali ver-ranno d i segui to descr i t t i .

Scopi e indicazioni

L ossigeno viene somministrato in situazioni di ipossiemia (") allo scopo difavorirne I'adeguata concentrazione ematica, il suo trasporto nel sangue edal sangue ai tessuti.Le principali indicazioni alla somministrazione di O, sono: I ' insufficienzarespiratoria acuta, lo scompenso cardiaco, lo shock, l'anemia grave e alcunitipi di avvelenamento.

Conoscenze finalizzate alla tecnica

L ossigeno è un gas inodore e incolore, facilmente combustibile, leggermen-te più pesante dell 'aria, essenziale per la sopravvivenza delle cellule e deitessuti dell 'organismo e quindi per i l mantenimento delle funzioni vitali. Perquesti motivi in alcune situazioni particolari viene utilizzato come un vero eproprio farmaco.L ossigeno presente nell 'aria ambientale viene introdotto nell 'organismo conla respirazione tramite la quale sono garantiti gli scambi di ossigeno e anidri-de carbonica a livello degli alveoli polmonari. Esso viene trasportato nel san-

299

) ,

t-

i-il

l -

t ,

)I

( ' r ) Diminui ta concentrazione di ossi-g e n o n e l s a n g u e r i s p e t t o a ì v a l o r if i s i o l og i c i .

Page 311: tecniche infermieristiche

CnptrOro 1 1 Applicare Ie procedure terapeutiche

gue legato all 'emoglobina, una molecola di natura proteica presente all ' in-terno dei globuli rossi. Alcuni fattori che influenzano il legame dell 'emoglo-bina con I 'ossigeno sono: la temperatura co{porea, i l pH ematico, la pressio-ne parziale di ossigeno (Po2), la pressione parziale di anidride carbonica(PCO2) (o') e la gittata cardiaca. I valori normali di PO" vanno da 80 a 100mmHg, i valori normali di PCO, vanno da 30 a 40 mmHe.L'anidride carbonica è la sostan'za che influenza direttaÀente i l meccanismocic l ico del la respi raz ione; quando i l va lore d i PCO? sale sopra i 30-40mmHg i recettori presenti a l ivello cerebrale vengono siimolati, clando origi-ne a l l 'a t to inspi rator io .Il fisiologico consumo di o, in un soggetto a riposo è di circa 200/250 ml alminuto; alcune situazioni quali febbre, sepsi, irrequietezza, aumento delmetabolismo ne incrementano il consumo.I potenziali rischi, legati alla somministrazione di ossigeno, sono relativi allatossicità polmonare causata dall'ossigenoterapia ad alte percentuali, la qualepuò provocare una diminuita elasticità del tessuto polmonare con conseguentefibrosi. un altro rischio consiste nella fibroplasia retrolenticolare, malattiache si manifesta nei neonati prematuri a cui siano state somministrate alteconcentrazioni di ossigeno. A l ivello dell 'occhio I 'ossigeno induce nei vasisanguigni una serie di processi patologici che possono condurre a cecità.Alcune patologie polmonari croniche possono indurre una sorta di adatta-mento ad alti l ivell i di PCo, nel sangue. In tali soggetti I 'atto inspiratorionon è stimolato dall 'aumento della PCo", come avviene fisioloeicamentenella persona sana, ma dalla diminuzioné della po, (stimoro ipóssico). Èimportante in quest i cas i contro l lare scrupolosamente che la somminist raz io-ne di o, non superi la dose prescritta e osservare spesso la persona per rile-vare precocemente segni di depressione respiratoria quali sonnolenza, dimi-nuzione della frequenza respiratoria, cianosi.Anche al di fuori di queste situazioni particolari, una persona che ha in corsoossigenoterapia va osservata frequentemente, in particolare per quantoriguarda la frequenza respiratoria e cardiaca, lo stato di coscienza, la sudora-z ione , even tua l i d i s tu rb i v i s i v i , i l co lo r i t o de l l a cu te e de l l e mucose .variazioni importanti di uno o più di questi dati vanno immediatamentesegnalati al medico. Durante questa terapia viene spesso richiesta I'effettua-zione di un prelievo ematico per i l controllo della concentrazione di ossigenoe anidride carbonica nel sangue (emogasanalisi); questo può essere eseguitosu sangue venoso o arlerioso.L'ossigeno deve sempre essere somministrato umidificato (a fredclo o acaldo) al fine di evitare irritazioni e/o danni alla mucosa orale e nasofàrin-gea; in presenza di secrezioni polmonari, inoltre, la somministrazione di o"non umidificato ostacola la Ioro eliminazione attraverso I'esoettorazione. peiumidificare I'ossigeno si possono utllizzare umidificatori cilindrici con ser-batoio asportabile nel quale viene versata acqua bidisti l lata. sul serbatoio,generalmente in plastica trasparente, sono indicati i l l ivello minimo e massi-mo entro i quali mantenere l 'acqua. L'impiego dell 'acqua bidisti l lata previe-ne la formazione di depositi calcarei. Gli umidificatori devono essere perio-dicamente lavati, asciugati con cura e disinf'ettati o sterilizzati; se non è pos-sibife la sterllizzazione, devono essere almeno lavati e disinfettati con unprodotto idoneo al termine del loro uttlizzo. Esistono in commercio anche

304

umstilUnqu€s i cmatorrcofr e l

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U cneloplLecoch'm(pounnoIntrcriediO1dadiva

( ' ' ) La prcssione parz ia le ò la pressioneeserci tata da un gas contenuto in unamiscela d i gas o in un l iquido. Per PO,c PCO, s i intende la prossiune parz ia-le r ispet t ìvamente di ossigeno e anidr i -de tarbonira nel sangue; ta le pressio-ne corr isponde al la concentrazione diquest i due gas nel sangue.

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L'crdest(prdtdr

Page 312: tecniche infermieristiche

Appl i care le p r oced u re terapeuti che

umidificatori monouso in plastica (Aquapak@), già preparati con acqua bidi-stillata, che vengono sostituiti quando il serbatoio si svuota.Un ultimo importante fattore da considerare è la facile infiammabilità diquesto gas; durante il suo utilizzo non devono essere avvicinate fiamme, nonsi deve fumare, occorre usare con cautela alcool, etere ed altri liquidi infiam-mabili, le apparecchiature elettriche devono essere tenute lontane dall'eroga-tore. I raccordi dei tubi erogatori contenenli O, non devono essere passaticon olio o grasso. Negli ambienti dove viene somministrato O, devono esse-re facilmente reperibili degli estintori, così come occolre evitare cadute acci-dentali o urti delle bombole contenenti il gas.

Fonti di erogazione dell'ossigeno

L ossigeno viene generalmente conservato in bombole o in grandi serbatoi,nel caso di ospedali o istituzioni sanitarie. Da queste due fonti, attraversoopportuni adattamenti, viene erogato alla persona a cui necessita.Le bombole, d isponib i l i d i var ie capaci tà, sono conformi a un codicecolore standardizzato (bianco) ed etichettate con una scritta che indicachiaramente i l loro contenuto. Devono essere conservate ed uti l izzate inmodo sicuro, f issate ai supporti o posizionate in modo da evitare cadute eposte lontano da fonti di calore o fiamme. Se è necessario conservarle perun periodo di tempo in cui non se ne prevede I'uso, tutte le valvole devo-no essere bloccate.In ambiente ospedaliero I'ossigeno viene conservato in grandi serbatoi con-trollati dal servizio tecnico: da essi. attraverso una rete di tubature intramura-rie terminanti in prese a muro, I'ossigeno viene reso disponibile nelle stanzedi degenza, nelle sale operatorie e in ogni altro luogo ove sia necessario.Ogni sistema di erogazione di ossigeno comprende alcuni componenti fon-damentali quali: la fonte di ossigeno, il riduttore, il flussometro che permettedi erogare I'ossigeno in litri al minuto, un tubo di diametro e lunghezzavariabili, un umidificatore, un presidio per la somministrazione.

Presìdi per la somministrazione di O,

Lossigeno può essere somministrato attraverso l'utilizzo di diversi presìdi. Icriteri per la loro scelta dipendono da fattori quali: Ia concentrazione di O,desiderata, le condizioni cliniche della persona, la tolleranza del presidiostesso (spesso i bambini non tollerano le maschere). In ogni caso il tipo dipresidio da utilizzare, la dose da somministrare espressa in litri/minuto, ladurata della somministrazione - a intermittenza o continua - fanno partedella prescrizione medica e devono comparire nella cartella clinica insiemeagli eventuali aggiornamenti elo variazioni. In caso di urgenza, in attesa diindicazioni, l'infermiere può erogare O, fino a un massimo di 3 litri/minuto.I principali presìdi per la somministrazione di O, sono:

- la cannula nasale o "occhialini":

- i l sondino nasale:- la maschera semplice;- la maschera con sacca di riserva;- la maschera d i Ventur i .

301

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I1

Page 313: tecniche infermieristiche

Concentrazioni di ossigenoottenibi l i con diversi presìdi(modif icata da Smith S., DuellD., L'assislenza infermierislica -

principi e tecniche,3" ed., Sorbona, Milano,1994, p .554) .

Applicare le procedure terapeutiche

Presidio

Cannu la nasa le(occh i a l i n i )

Sondino nasale

Maschera sempl ice

Maschera consacca di riserva

Maschera d i Ventur i

Flusso(litr i/minuto)

1 1

3-45 -6

4-8

8-12

67

8 -1 0

2-44-66-B

Concentrazione O,(%)

24-3830-353B-44

3 0

3 5-6s

50-6060-7070- '100

2 42 B3 5

La cannula nasale ("occhialini"), i l sondino nasale e la maschera semplice

necessitano di flussi elevati per ottenere alte concentrazioni di Orl essi non

garantiscono una concentrazione costante di O' che è fortemente influenzata

éalla frequenza e dalla profondità del respiro della persona; le maschere con

sacca di riserva assicurano concentrazioni maggiori anche con un flusso

medio; la maschera di Venturi, grazie alla particolare valvola di cui è dotata.permette di ottenere una concentrazione di O, costante. Quest'ultima è uti-

hzzata per I 'ossigenoterapia in persone con patologie polmonari croniche,per le quali è necessaria un'accurata concentrazione di O,.Nella tabella 11.3 è indicato i l t ipo di presidio, la quantità di ossigeno da

erogare e la corrispondente percentuale di ossigeno ottenibile.Nei bambini è spesso utrlizzaia la tenda ad ossigeno montata sopra il lettino

o la culla. L'O, umidificato viene fatto entrare nella tenda attraverso passag-

gi appositamenle predisposti. Il bambino non deve mantenere nessuna appa-

recchiatura sul viso ed è possibile raggiungere alti l ivell i di umidificazione.

Lo svantaggio di tale sistema consiste nel fatto che la concentrazione di O,

non rimane facilmente costante.

Atti di supportoLavaggio sociale delle maniPreparare il seguente materiale:

- cannula nasale ("occhialini") o sondino o maschera;- umidificatore;- tubo di collegamento,- gel idrosolubile;- cerotto anallergico;- garzepulite;- occorrente per I'igiene del naso.

Identif icare I 'assistito. Si rimanda per questa voce alla regola delle 6 G, alpunto relativo all ' identif icazione della personaFornire alla persona alcune infbrmazioni generali relative all 'atto infer-

mieristico

302

T

Page 314: tecniche infermieristiche

,

,

Applicare Ie procedure terapeutiche

Far assumere alla persona e/o aiutarla ad assumere la posizione seduta osemiseduta o quella preferita

r Lavaggio soe ia le del lc muniI Riordinare i l materiale riuti l izzabilerRegist rare I 'ora d i in iz io e d i ternt inc (O. a in termi t tenza) del l 'oss igeno-

terapra

Procedura con cannula nasale ("occhialini")

. Senecessario, eff 'ettuare I ' igiene del naso.

. Collegare I 'umidificatore alla presa i lell 'ossigeno.

. Raccordare i l tubo di collegamento all 'ugello dell 'umiditìcatore.

. Connettere la cannula nasale ("occhialini") al tubo e posizionarla intomo alcapo della persona. In comrnercio esistono cannule nasali con astine in pla-yica simili a quelle clegli occhiali, da posizionare dictro i l padiglione aurico-lare della persona e cannule senza astine da adattare al capo della persona.

. Appoggiare del icatamente idue nasel l i de l la cannr-r la nel le nar ic i del lapersona.

. Assicurare una relativa stabil ità della stessa.

.lniziare I 'erogazione come da prescrizione, clopct aver verif icato che lacannula non procuri fastidio alla persona.

Si consiglia di cambiare periodicamente posizione alle astine della cannu-la, alle parti del tubo e/o della maschera che aderiscono alla cute della per-sona al fìne di evitare arossamenti o lesioni della cute. Uinfèrmiere devevalutare la frequenza di questi cambi in base alle condizioni della persona.Eanche possibile, allo stesso scopo, posizionare delle garzine o del coto-ne fra i bordi della maschera e/o dell 'elastico e la cute del viso.

hocedura con sondino nasale

. Se necessario, efl 'ettuare I ' igiene del naso.

. Determinare la porz ione d i sondino da inser i re tendendolo t ra la p innuauricolare e la punta del naso.

. Lubrif icare la punta del sondino con acqua o gel idrosctlubile f 'acencloattenzione a non occluderne i fbri.

. Dopo averne verifìcato la pervietà. inserire i l sondino per la lunghezzaprimadeterminata in una delle due narici; chiedere alla persona se avvertcfastidio o prurito. In questo caso retrarre delicatan'rente parte del sondinoo muoverlo.

. Fissare la parte esterna del sonclino sLrlla pinna nasale con cerotto "a cra-vatta" (").

. Iniziare l 'erclgazione conte da prescrizione.

hocedura con maschera

. Raccordare i l tubo di collegamento alla maschera.

. Applicare la maschera al viso della persona verilìcandone I'aderenza al I iso.

303

l " ) V e d i a n c h c l a f i g u r a 7 . 2 , t . r p . 7

Page 315: tecniche infermieristiche

Applicare Ie procedure terapeutiche

Stringere la f 'ascetta metall ica a l ivello del naso della persona per miglio-rarne I 'aderenza.Sistemare I 'elastico dietro la testa della persona regolandone la lunghezza.Iniziare I 'erogazione come da prescrizione dopo aver verif icato che nonprocuri tastidio alla persona.

Procedimento tecnico ffinalità: Sostituire)

Obiettivi didattici

l. Definire che cosa si intende per controllctre i drenoggi.2. Elencare i drenaggi comunemente uti l izzati.- J . Enunc ia re g l i scop i pe r cu i possono esse re pos i z i ona l i i d r cnagg i ne i

d ivers i d is t ret t i corporei .4. Descrivere almeno tre caratteristiche che possono presentare le secrezioni

raceol te dui drenaggi .5. Elencare i l materiale nesessario per i l controllo dei drenaggi.6. E,videnziare almeno due cause di malfunzionamento dei drenaggi.7. Controllare in una situazione reale la funziclnalità di un drcnaccio.

Definizione e scopo

I drenaggi sono generalmente costituit i da tubi steri l i in materiale plastico,inserit i in una cavità corporea attraverso una soluzione di continuo clella cutee dei tessuti sottostanti, allo scopo di facil i tare la l 'uoriuscita di materialiqual i sangue, pus, essudat i , l iqu id i b io logic i , ar ia . La cavi tà può essere natu-rale, come quella addominale, o neoformata, come nel caso di una I 'erita chi-rurgica.Per controllare i t lrerutggi si intende I'osservazione periodica che I ' infèrmie-re attua al fìne di accertare le caratteristiche del materiale drenato e l 'assenzadi impedimenti alla sua fioriuscita.Questa procedura permette di valutare i l normale funzionamento e l 'anco-raggio dei drenaggi nella sede in cui sono stati posizionati. allo scopo di pre-venire o correggere problemi quali la loro pervietà (presenza di pieghe odostruzioni), la possibile fuoriuscita o i l manifèstarsi di un'inlèzione: questocontrollo viene ef'fettuato dopo numerosi t ipi di interventi chirr-rrgici. In casodi pneumotorace questo presidio viene posizionato per drenare I 'aria dallacavità pleurica; si parla in questo caso di drenaggio torucieo.

Conoscenz e finalizzate alla tecnica

Esistono vari drenaggi diversi tra loro per forma, dirnensioni e rnateriale.Essi possono essere in sil icone, tef-lon, para, PVC (ben tollerati dall 'organi-smo) e rnuniti di diverse vie che consentono di effèttuarc lavaggi, sornmini-strare fàrmaci. prelevare del materiale per eventuali indagini diagnostiche.La loro elasticità consente I 'adattamento alla cavitìr in cui vengono inserit iF i g . | 1 . 3 5 ) .

304

Page 316: tecniche infermieristiche

r miglio-

tghezza.che non

aggr net

:crezioni

plastico,ella cutenateriali3re natu-:rita chi-

nfermie-'assenza

: I 'anco-o di pre-.eghe od); questo, In casoria dalla

ateriale.'organi-

rmmini-rostiche., inserit i

Applicare Ie procedure terapeutiche

In base alla sede in cui sono posizionati c alla natura clella raccolta cla eva-cuare, è possibile sutlclividere i drenaggi in tlrenaggi tubuluri semplit:i, clre-naggi purietull, posizionati nei tessuti superfìciali, t lrenuggi erulocLtt, intri,posti in cavità naturali o neoformafe e drenuggi endolunti l lal l collocati, adesempio, a l l ' in terno del le v ie ur inar ie o b i l iar i .Spesso il materiale drenato viene raccolto per caduta in contenitori steri l i(drenaggi "a caduta"). In alcune situazioni cliniche particolari i l drenaggropuò avvenire per aspirazione (drenaggio "in aspirazione") mediante conteni-tori a soffietto in plastica che, se compressi, proclucono una pressione negati-va in grado di convogliare all 'esterno i l materiale. un'altra modalità per dre-nare secrezioni è quel la che ut i l izza i l pr inc ip io c le l la capi l lar i tà : essa consi -ste nell ' introdurre una benda in garza normale o iodoformica (larghezza 1,5cm) lasciandone sporgere un'estremità sulla quale si applica una meclicazio-ne ad alta assorbenza (tt).E fondamentale che I ' in fèrmiere osserv i i carat ter i qual i /quant i rat iv i delmateriale drenato: la quantità, i l colore, l 'odore, la consistenzà e le caratteri-stiche. Fra qlreste ult ime è da verif icare la presenza di pus, sangue e/o coagu-l i . s iero. l in ta, b i le . muco o a l t ro.

Atti di supporto

Lavaggio sociale o antisettico delle mani (t,,)Preparare i l muter ia le:

- bacinelle reniformi e capsule in acciaio;- garze steri l i ;- garze iodoformiche;- guanti steri l i e in lattice monouso;- t e l i n i s te r i l i mono t r so :- pinza "mungitubo";

- tamponi e contenitori steri l i per eventuali indagini di laboratorio;set contenente fèrri chirurgici sterili (pinze chirurgiche e/o anatomiche. fbr-bici, porra-aghi con fllo di sutura per eventuale ancoraggio crel crrenaggio);s i r i nghe d i va r i e rn i su re :contenitori per taglienti e rifìuti speciali;

Alcunì t ip i d i d renagg io .Da l l 'a l to verso i l basso:

drenagg io to rac ico (Trocar ) ;- drenaggio in PVC;

Pe n rose;- drenaggi a soff ietto.

{ ' ) I n n l c u n i t ( , s l i ( j U o s t . ì n t o r l . r l i l iv ione ch ian ta l . t c l rcnrug io i r . r e . r rz . r .

1 ' ' ) I n b . ì s c a l l e ' c o r r c J i z i o n i c l i n i c h t 'r l c l l a p c r s o n a e l l t i p o c i i i n l r ' r v e n l od a e i i c ' t t u . t r c l ' i n f e r m i t : r c s c c g l i c r ìq u , r l r . l i p i l r l i L N , r g g i , , r l , ' l l c n r . r n r . , r r , rp iù oppor tuno.

Page 317: tecniche infermieristiche

P i n z . r " m u n g i t u h , , "

Applicare Ie procedure terapeutiche

ant iset t ico;esano:cerot t i ;soluzione fìsiologica;raccordi a c0no.Identit icare I ' assistitoFornire alla persona alcune infbrmazioni relative all 'atto inf'errnicristicoChiedere alla persona di assumere c/o aiutarla ad assumere la pttsiztoneidonea, in relazione al distretto corporeo in cui è posto i l drcnaggio dacontrollareRiordinare i l rnaterialeLavag r i o s t l c i u l e de l l c mun i

Procedura

Viene qLri cl i seguito dcscritta la procedr-rra senziì corÌlprendere l 'eventualer imozione e appl icaz ione c l i medicazione. per le qual i s i r i rnanda a l para-g ra lo I l . 13 .

. Indossare i -euanti.

. Rimuoverc l 'eveutuale medicazi t lne.

. Osscrvare le principali caratteristiche del rnateriale drcnato: quantità. con-sistenza, colore, odore.

. Vc r i f i ca re l a pe rv ie tà c l e l d renagg io : i n eas , r con t ra r i o , c t ' r t np r imeremanualmente o con I 'a iuto d i p inze (F ig. | 1 .36) in d i rez ione centr i fuga.

. Aceerturs i chc i l t l rcn lggio non prcsent i p ieghc c e l tc s iu het t posiz ionut t rmisurandone la lunghezza e verifìcando eventuali variazioni rispetto allern isurazioni prcr 'edent i .

. Contro l lure che i l drenlggio s i r aneor i . r to s l r ldamentc aì l ìnc d i ev i lare unas r ru poss ih i l e d i s l ocuz ione .

. Ridurre i l dlenaggio se prescritto tagliandone Llna sua pclrzione.

. Registrare sulla documenlazione inferrnieristica l 'avvenuto cttntrolltt deldrenag-rio e le osservazioni ef-fettuate.

Procedimento tecnico (finalità: Sostituire)

Obiettivi didattici

Defìnire che cosa si intende per e.ffettuure.fitsciuture.Elencare almeno quattro scopi per cui eflèttuare le diverse tasciatr"rre.Spiegare i criteri generali per eseguire le lasciature con bcnde.Descrivere i t ipi di f 'asciature. qui di seguito spiegati. e la loro rnoclalità diesecuzione.Indicare i l materiale necessario per I 'effettuazione delle fìrsciature.Effèttuare in una situazionc reale almeno una fasciatura fia quclle descritte.

306

L2 .3 .4.

-5.b .

Page 318: tecniche infermieristiche

t -

tole

Applicare le procedure terapeutiche

Definizione e scopi

Per ffittuare .f'ascíature si intende l'applicazione di fasce/bencle su diverseparti del corpo a scopo protettivo, compressivo o contenitivo.

Conoscenze finalizzate alla tecnica

Le fàsciature possono essere effettuate con i materiali e procedimenti tecni-ci più svariati in rapporto allo scopo per cui vengono realizzate. proprio inbase a questo - protettivo, occlusivo, compressivo o per la contenzionedinamica di strutture muscolo tendinee o di distretti articolari - vengonoscelti diversi t ipi di materiale. Esistono in commercio bende in cotone (tela egarza), elastiche, gessate, adesive e bendaggi speciali già predisposti per idiversi distretti corporei (tipo Tricodur@).Le fasciature per la contenzione di articolazioni sono dette dl Í ipo funz.io-nrrle; servono a stabil izzarle senza limitarne la normale meccanica, come èspesso necessar io in ambi to spor t ivo; t rovano appl icazione anche comemezzo di contenzione di strutture muscolari divenute ipotrofìche o atrofi-che. Inol t re, nel la r iab i l i taz ione post- t raumat ica o post-operator ia. i l ben-daggio funzionale viene effettuato anche dopo lussazioni o sub-lussazioni.rl hendaggio di tipo occlusivo viene realizzato a protezione di lesioni cuta-nee secernenti e nelle dermatosi o dermatit i da contatto.11 bendaggio compressivo si uf.i l izza per prevenire o l imitare, se già pre-senti, ematomi e versamenti in diversi distretti corporei, per i l drenaggiodegli edemi, in particolare di quell i degli arti infèriori, e in generale perfavorire i l r itorno venoso (ad es., a scopo preventivo prima di interventisul bacino o dopo interventi di chirurgia vascolare). Questo tipo di fascia-tura può anche essere uti l izzato in situazioni di emergenza per tamponareeventuali emorragie.Nell 'effettuazione delle fasciature prese in considerazione è opportuno valu-tare il grado di immobilizzazione da fbrnire, che dipende dal materiale utiliz-zato, dal tipo di fasciatura e dal grado di tensione dato alla benda duranteI'avvolgimento. In caso di fasciature eflèttuate a scopo contenitivo o funzio-nale (si pensi alla frequenza delle contusioni per incidenti stradali) o in quel-le utilizzate per proteggere ferite, il grado di immobilizzazione fornito deve

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307

Presa corretta del la bendaper fasc ia tu ra .

Page 319: tecniche infermieristiche

Modal i tà cor re t ta per in iz ia reuna f . rsc ia tu ra .

a -b) Benc lagg io c i i con tenzronet ' i n t m , r l r i l i z z , r z i r r n e ;c) bcnclaggio sccondo f)csaulte:p ron to da app l ic . l re .

Applicare le procedure terapeutiche

essere leggero. Esso aumenterà quando si efTettueranno fasciature in caso diclistorsioni o lussazioni. oppure in situazioni ancora più gravi conle strappimuscolari o stiramenti, dove è richiesto un grado di immobilizzazione prati-camente totale.Alcune indicazioni general i per I 'appl icaz ione del le bende prevedonoche l i r benda debba essere impugnata come mostrato nel la l ' igura 11.37. inrnodo chc i l ro to lo r imanga per tut ta la proccdura nc l cavo del la mano d ichi fasc ia; essa deve scorrere sul la superf ic ie del l 'ar to e non essere sol le-vata. in modo da ot tenere una t raz ione uni forme. Per in iz iare la fasc iuturav iene appoggiato i l lembo del la fasc ia obl iquamente r ispet to a l l 'asse del laparte da bendare; dopo aver effettuato i l primo giro perpendicolarmenteal l 'asse, s i p iega i l lembo sporgente sul pr i rno g i r t ' r : s i cont inua con due

-ei r i semprc perpendicolar i per dare stabi l i tà e s i prose-euc con la f ìsc iutu-ra che s i desidera ot tenere (F ig. I 1 .38) .Se si deve bendare un arto, questo deve trovarsi in posizione di riposo; se laparte da fasciare comprende un'articolazione, I 'arto deve essere bendato inflessione al f ine di consentire i movirnenti e di prevenire corrplicanze qualidolore ed edema da stasi. I l bendaggio deve sempre seguire i l senso della cir-colazione venosa. soprattutto nella fasciatura degli arti inf-eriori.Le modalità di esecuzione dclle fasciature possono variarc a scconda del

Page 320: tecniche infermieristiche

r d ippiati-

rno, 1 nr d it le-ura: l lantelueItu-

: l ar i nlalicir-

del

*t

vI

Applicare le procedure terapeutiche

distretto corporeo preso in considerazionei questo può essere uno dei criteriper la loro classificazione. Si potrà quindi avere la fasciatura circolare se l 'o-biettivo è quello di coprire una parte cil indric'n del c'orpo, come ad esempioil collo, i l pols<-r e la mano, i l torace. Sul torace può essere ef-fettuato un ben-daggio semplice o un bendaggio di contenzione e immobilizzazione (Fig.11.39 a-c), utl l izzafo in presenza di lesioni articolari della spalla o dell 'ome-ro (bendaggio secondo Desaulte/Gilchrist) e in situazioni di emergenza perfratture della clavicola (Fig. I 1.40). La fàsciatura a spirale è indicata perdistretti corporei convenzionalmente chiamati a tronco di cono, come lagamba, I 'avambraccio e i l braccio. La fàsciatura a spiga viene uti l izzata perfàsciare articolazioni anche di piccole dimensioni come quella del polso e latibio-astragalica (Fig. l l .4 l). La fasciatura c'on avvolgímento crocictÍo o a"c(ra oîto " è indicata per l imitare o impedire la normale meccanica artico-lare di un piede, di un ginocchio o di un gomito.Per quanto riguarda la misura, le bende non devono essere più alte del diame-tro della parte da fasciare, ad eccezione delle dita delle mani e dei piedi.Nella tabella I 1.4 sono riportate le misure consigliate per le diverse parti delcorDo.

Fasc ia tu ra per c lav ico la .

Moda l i tà d i esecuz ionc d i r - rnafasc ia tu ra a sp iga .

II

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309

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Page 321: tecniche infermieristiche

Applicare Ie procedure terapeutiche

Altezza della benda (cm)

4_66 -1 0B-1 0B - 1 2

1 0 - 1 510-1212 -151 5 - 2 0

Zona da fasciare

Di ta del la mano e del p iedeAvambraccio e gomitoBraccio e testaSpa l l aPiedeCamba e g inocchicrCosciaTronco

Atti di supporto

Lavaggio sociale delle maniPreparare il materiale:

- fasce di varie dimensioni (5, l0 o 20 cm) a seconda del segmento corpo-reo interessato:

- cerotti o fermagli;- fbrbici di Lister;- bacinella reniformel- contenitore per rif iuti speciali e/o assimilabil i agli urbani;- cotone di Germania:- farmaco prescritto per eventuali applicazioni (creme, unguenti, pomate,

ecc. ) ;- antisetticol- guanti monouso;- tubolare e last ico d i var ie misure ut i l izzato per sostenere a lcuni t ip i d i

f-asciature:- cuscinet t i d i sostegno in cotone:- materiale per effettuare la tricotomia (prima di bendaggi adesivi).

Identif i care I ' assistitoFornire alla persona alcune informazioni generali relative all 'atto infer-mieristicoFarle assumere e/o aiutarla ad assumere una posizione comoda in relazio-ne alla f 'asciatura che si deve eseguire

E opportuno, quando si effettua una fasciatura, che I'infermiere si posi-zioni sempre di fronte alla persona per poterne valutare costantemente lecondizioni.

Lavaggio sociale delle maniRiordinare i l materiale riuti l izzabile

Procedura per fasciare il capo. Effettuare uno o due giri circolari al disopra delle orecchie.. Continuare con dei giri di benda dalla zona fiontale a quella occipitale e

viceversa, coprendo così I ' intera volta cranica.

310

Page 322: tecniche infermieristiche

te

o corpo-

pomate,

ri tipi di

lo infer-

relazio-

:ipitale e

l posr-ente le

Applicare le procedure terapeutiche

Terminare con altri due giri circolari sopra le orecchie fìssando con uncerotto la parte terminale della benda.Proteggere la fasciatura con tubolare elastico della misura opportuna.

Questa fasciatura può essere eseguita anche con due bende: la prima uti-lizzata come base, la seconda che viene disposta in senso sagittale dallazona frontale a quella occipitale e viceversa fino alla copertura completadel capo.

Questo bendaggio è detto "berretto di Ippocrate".

Procedura per effettuare fasciatura semplice del torace. Utilizzando bende di l5-20 cm di\arghezza, iniziare ad avvolgere il torace

partendo dalla regione sternale e proseguendo verso l'alto per alcuni giri.

Ad ogni passaggio la benda deve coprire metà della benda precedentenel senso della larghezza.

Posizionare la benda obliquamente e farla passare sopra una spalla e sottoI 'ascel la .Effettuare nuovamente l-2 passaggi su tutto il torace.

Se si ritiene necessario migliorare ulteriormente la stabilità della fascia-tura, prima di effettuare i successivi giri, far passare la benda anchesopra l'altra spalla.

. Fissare la parte terminale della benda con un cerotto o con gli appositi fer-magl i .

Procedura per effettuare fasciatura del torace secondo Desaul-telGilchrist. Posizionare sotto I 'ascella del braccio leso un cuscinetto di cotone.. Invitare la persona ad assumere la posizione ortostatica o farla sedere con

il torace eretto.. Chiedere alla persona di addurre il braccio leso e di appoggiarlo sul torace

in modo che formi un angolo di 90".. Allontanare I 'altro braccio dal corpo.. Utilizzando bende di l5-20 cm dilarghezza effettuare dei giri circolari dal

basso verso I 'alto avvolgendo il tronco della persona a partire dalla partesuperiore dell ' addome.

. Iniziare la fasciatura con una benda di cotone efTettuando dei siri circolariascendenti che avvolgano il tronco.

311

Page 323: tecniche infermieristiche

Bcndag,g io .c t onr lo ( ì i l , h r ì : l

F a s c i a t u r a d e l g i n o c c h ì o .

Applicare Ie procedure terapeutiche

Proseguire l 'avvolgimento con una benda in garza seguendo lo stesso per-c() rs( ) fu t to con la benda in cotone.Pore un cuscinetto di cotone sulla clavicola del lato leso e coinvolgere i lbraccio, passando alcuni giri di benda dalla parte posteriore a quella ante-riore del torace.Continuando in senso obliquo portarsi nuovamente nella zona dorsale e,passando sotto l 'ascella controlaterale, ritornare all 'alfezza della spallainteressata.

. Ripetere più volte tali passaggi f ino ad ottenere una fasciatura consistente.

Il bendaggio secondo Gilchrist (Fig. 11.42) è utlhzzafo anch'esso alloscopo di immobilizzare un braccio o I'articolazione scapolo-omerale col-pita da lesione di tipo traumatico o infiammatorio. Si trova in commerciopreconfezionato e in varie misure. è una valida alternativa al bendaggiosecondo Desaulte per la facil i tà con cui si applica.

Procedura per fasciare il gomito. Chiedere alla persona di f lettere I 'avambraccio in modo che tra questo e i l

braccio si formi un angolo di 90'.. Partendo dal polso verso i l gomito, eseguire alcuni giri circolerri per dare

stabil ità al bendaggio.. Tenendo il rotolo di garza obliquo rispetto all 'arto proseguire coprendo

con il giro successivo quello precedente.. Ripiegare a metà di ogni giro la benda su se stessa invertendo la direzione

per ot tenere la spi ra le rovesciata o spiga.. Proseguire fìno a coprire completamente I 'articolazione omero-radiale.. Terminare con due giri circolari e fissare i l capo terminale della benda con

del cerotto o con gli appositi fermagli.

Durante I'esecuzione della fasciatura occorre procedere in modo da assi-curare una buona immobilizzazione ma non una eccessiva compressione(effetto laccio).

Procedura per fasciare il ginocchio

Il materiale utllizzafo e le modalità di esecuzione di questo tipo di ben-daggio possono variare. In caso di distorsioni o lussazioni i l bendaggiosarà di tipo contenitivo e saranno vtllizzate bende elastiche, mentre perproteggere ferite chirurgiche/traumatiche sono sufficienti delle semplicibende in garza e la fasciatura avrà uno scopo protettivo.

. Chiedere alla persona di f lettere leggermente i l ginocchio.

. Effettuare alcuni avvolgimenti circolari sopra I 'articolazione del ginoc-chio dall ' interno verso I 'esterno.

312

Page 324: tecniche infermieristiche

) per-

tere ilante-

ale e,;pal la

lente.

allo:ol-rcio

igio

t o e i l

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le..a con

ssl-one

€n-lgioperrlici

rnoc-

Applicare Ie procedure terapeutiche

' Passando posteriormente, scendere sottcl l 'articolazione praticanclo alcuniavvolg iment i c i rco larr .

' Alternare gli avvolgimenti sopra e sotto I 'articolazionc a spirale rcvcscia-ta o splga.

' Proseguire la fasciatura avvicinandosi graclualmente all 'articolazione finoad inglobarla.

' Terminare fìssando la porzione terminare della benda con cerotto o con sliapposi t i fermagl i (F ig. I 1 .43) .

Procedura per fasciare il piede

' chjedere alla persona di mantenere i l pieire in flcssione dorsale (angolo di90" rispetto alla gamba).

' Ef'Íettuare alcuni avvolgimenti circolari iniziando dalla zona dorsale tlelpiede, dall ' interno verso I 'esterno ed impieganclo una bencla larga l0 cm.

' Passando alternativamente sopra e sotto i l piecie, praticare dei giri a cif iaotto proseguendo verso la garnba (ascendenti).

' completare la fasciatura con alcuni giri circolari al cl i sopra dell 'articola-zione tibio-tarsica.

' Terminare fissando il capo terminale tlella bencla con csrotto o con sliapposi t i fèrmagl i (F ig. I 1 .44) .

Procedura per fasciare I'avambraccio

. Iniziare con due o tre giri circolari sul polso.' Proseguire verso i l gomito avvolgendo la bencla con giri a spirale. vista la

confbrmazione tronco-conica dell 'arto, questi cl iventano successivamentea spirale inversa.

. Eseguire dei giri circolari per garantire i l fìssaggio.' Terminare frssando il capo terminale della benda con cerotto o con gli

apposi t i fèrmagl i (F igg. I 1 .45, I 1 .46) .

Procedura per fasciare la mano' chiedere alla persona di tenere la rnano in estcnsione con il poll ice divari-

cato e iniziare con due o tre giri circolari intorno al polso.' Proseguire con avvolgimenti ad otto dal dorso della mano verso i l oolso e

v iceversu.' Ripetere più volte tale percorso fino a dare una buona stabilità alla fàsciatura.' Terminare f ìssando i l capo terminale del la benda con cerot to o con g l i

apposi t i fèrmagl i (F ig. I 1 .47) .

Per quanto riguarda la fasciatura delle dita della mano, sono utilizzatebende in garza elastica tubolare di varie misure che, applicate su di unaapposita struttura metall ica (Tubiton@), vanno a coprire ogni singolo ditoda fasciare. Per ottenere una fasciatura stabile è comunquè utileìermina-re i l bendaggio efîettuando uno o due giri intorno al polso fissando ilcapo terminale della benda come già descritto.

X{*dr-rl: yi*', :: : jà $,-.î:'.i

Fasc ia tu r . r c lc l p icc lc .

Fasc ia tu ra de l l ' avambr . r t c io

Page 325: tecniche infermieristiche

Fasc ia tu ra de l gomi to (v is ioneposteriore).

Fasc ia tu ra de l la mano

Applicare le procedure terapeutiche

Procedura per fasciare la coscia. Iniziare con due o tre giri circolari al di sopra del ginocchio (benda larga

l0 o 15 cm) .. Proseguire verso la radice della coscia avvolgendo la benda con giri a spiraìe.. Eseguire dei giri circolari per garantire i l f issaggio'. Terminare fissando il capo terminale della benda con cerotto o con gli

appositi fermagli.

Procedura per fasciare il moncone

Per effettuare questa fasciatura, oltre alle bende in garza utili a sostenere

I'eventuale medicazione presente, vengono ttllizzafe bende elastiche a

scopo emoslatico e/o compressivo.

. lniziare coprendo I'estremità distale del moncone con un giro di benda

fino a raggiungere la radice della coscia (larghezza l0 o 15 cm).. Proseguire tenendo con una mano I'estremità iniziale della benda e con I'al-

tra praticare dei giri che si sovrappongono per metà a quelli precedenti.. Dopo aver coperto I'intero moncone completare con due giri di ancorag-

g io a l l ' a l t ezza de l l a v i t a .. Fissare il capo terminale della benda con cerotto o con gli appositi fèrma-

gli e coprire I'intero moncone con rete elastica di adeguata misura.

Procedimento tecnico 6inalità: Sostituire)

Obiettivi didattici

1. Definire cosa si intende per medicare ferite.2. Ri fer i re tut t i g l i scopi c i ta t i per cu i vengono ef le t tuate le medicazioni .

314

Page 326: tecniche infermieristiche

3I

Applicare le procedure terapeutiche

Spiegare i l signifìcato di medicazione semplice e complessa.Elencare le tlsservazioni da effettuare durante i l r if icinrento clella rleclica-z ione.

5. Elencare i l n tater ia le necessar io per ef l 'e t tuare rnedicazionicomplesse.

6. Effettuare, in una situazione reale, una nteclicazione semolicecazione complessa.

semp l i c i e

e una rnedi -

Definizione e scopi

Per metlir:are.fèrite si intende I' insieme dei provveclimenti messi in atto perfavorire la guarigione di fèrite chirurgiche ("), quali la clisinfèzione. I 'appli-cazione di sostanze terapeutiche (se prescfitte) e la loro protezione con garzeo materiale già predisposto.La medicazione viene effèttuata e sostituita perioclicamente al fìne cli osser-vare Ie condizioni della ferita. proteggerla da traumi e/o inf'ezioni. assorbiresierosità o modeste perdite cmatiche, f 'avorirne la guarigione.

Conoscenze finalizzate alla tecnica

Le ferite conseguenti a un intervento chirurgico possono guarire scctrnikr duemodalità: per primu intenr.ione, se i lembi della fèrita sono lineari e bcnt lccosta l i ì 'uno u l l 'a l t r ( ) . non s()n() prescnt i sccrezioni ( \pes\( ) conseguent i l tinf 'ezione della f-erital c u()n \on() stati posiz.ionati clrenaggi: qr-restc fèriteguariscono rapidamente lasciando una cicatricc l inearc spesso pocil visibile.La guarigione per .set'ontla inten:.ione avvienc quanclcl i lembi clella fèritanOn sono ben accostati tra loro a causa di una perdita di sostanza. spessodovuta ad in fcz ione (" ) . La guar i -e ione ò lenta e lasc ia r - rna c icatr ice c l idimensioni variabil i; per f 'avorirla vengono spcsso posizionati clei drenaggi.Le medicu:.iorti .semplici sono qr-relle che si praticano sLl fèrite che guarisco-no per prima intenzione; lc rnetl icu:.ioni t 'omplesse vengono eilèttuatc perf'erite che guariscono per seconda intenzione. Lc plir.nc vensono rinnovateuna volta al giorno o ad intervall i più lun-ehi in relazione alla seclc clella l 'eri-ta e alla velocità del processt' l di gLrarigione; le scconcle possono esselc rin-novate anche piùr volte nclle 24 ore.ln ospedalc le rnedicazioni vengono generalrncnte eflèttuate al ntattincl cluran-te la visita rnedica. anche se può essere nc'cessario rinnovarle nel corscl clellagiornata. Al f rne cli prevenire inf'ezioni ospedalicre è buona norrìa program-mare questa attivit iì prevedendo di iniziare con la medicazione cli l 'crite usctti-che, per proseguire poi con fèrite producenti secrezioni non purulente e termi-nare con la rnedicazione di fèrite infètte o sospette tali. I l materiale per lamedicazione deve essere steri le, possibilrnente preparato in set predisposti perogni t ipo di medicazii lne. Le f 'erite chirurgiche possono essere norevolmentcdiverse tra loro data la numerositiì e la diversità degli interventi chirurgici pra-ticabil i. L inf'ermierc che si appresta a mcdicure una f 'erita clevc conoscere.a lmeno nel le l inee general i . I ' in tervento chi rurg ico ef Ìèt tuato, la t ipo logiadel la fer i ta , i l t ipo e i l nurnero dei drenassi posiz ionat i ed eventual i a l t reinformazioni specilìche. Durante I 'esecuzione clella nteclicazione, l ' in1èrnrrerevaluta con attenzione le condizioni locali della zona per la presenza di even-

3r5

nda larga

a spirale.

r con gì i

stenereitiche a

di benda

: con I 'al-nti.ancorag-

iti ferma-a.

I I P c r i r . r i t . r r : h i r u r e i r ' . r s i i n l c n r l t , l , rs o l u z i o n c c l i c o n t i n L r o r k ' l l , r t u t t ' e c l e il c s s L r l r s o l l o s l r n l i l ) r . l l i ( t 1 , t r i a l c l t r r u r -g o . r l f i n t , c l i r . t u g i u n r : l r ' r e i l r l i s t r e l t ocor l )o r ( ,o su t r r i iD l t r r ,en i rC.

r " ) | c n t 0 c l i c . t z i o r r i r l i f e r i l t ' i n l e l l c\ ( ) t ì i l \ l ì c \ \ ( r i n r l t r , t l r . , , , n t l l , r r I i t t , '" n r t ' t l i r . r z i o r r t ' s t ' l l i c . t " .

Page 327: tecniche infermieristiche

Applicare Ie procedure terapeutiche

tuali segni di inhammazione (tunnr, rubor, caktr) e raccoglie evcntuali sinto-mi riferit i dalla persclna (dolor), osservando anche il suo stato gencrale.

Atti di supporto

Lavaggio antisettico delle maniPreparare i l seguente materiale sul carrello dellc medicazioni:

- antisettici uttl izz.ati (ad es., iodio-povidone. alcol iodatc'1, acqua ossl{ena-ta) ;

- etere () esano:- so luz ione f is io logica;- compresse cli garza steri l i di diverse misurc;- garze iodofbrmiche;

garze grasse (tipo F-itrtstirno| inen):garze non steri l i ;forb ic i non srer i l i :cerot t i anal lerg ic i ;

- cerotti tipo Mefìr@, Mepore@l- set steri l i rìonouso:- fèrr i ch i rurg ic i s ter i l i in confez ioni s ingole (p inzc anatonr iche e chi rurc i -

che, pinze kocher e klemmer, fbrbici rette e curve):- materiale steri le eventualmente necessario quale porta-aghi. aghi da sutu-

ra, b is tur i e por tabis tur i , sonde scanalate. speci l l i :anestetico locale:

- tamponi s ter i l i per eventual i esami col tura l i :- provette steri l i ;- arcel le e capsule metal l iche stcr i l i ;- guant i s ter i l i e non ster i l i ;- te l in i s ter i l i :- schizzettoni:- siringhe di diverse capacità,- disinfèttante per lèrri chirurgici;

conteni tore c i l indr ico:- contenitore con disinf'ettante per f-crri chirurgie i:- ant ib iot ic i local i :- pomate ant ib iot iche;- lubr i f ìcant i (o l io d i vasel ina o vasel ina f i lante. Luur t ' ! ' , \ .- drenaggi;- bende di diversa alfezra:- materiale di tìssaggio clelle f 'asciature (ad es.. RetelusÍ{'). Sio,qil i .rf ')):

contenitori per taglienti e rifìuti speciali;- contenitore per rif iuti assimilabil i agli r-rrbanr.

Identif icare I ' assisiitoFornire alla personii alcune infbrmazioni gencrali relative all 'atto infèr-mier is t icoFarle assumere e/tl aiutarla ad assumerc una posizic-lne conrocla in rclazio-ne alla medicazione che si deve eseguireRiordinare i l rnateriale riuti l izzabi leLavaggio sociale delle mani

316

Page 328: tecniche infermieristiche

úi slnto-

ìsrgena-

hirurgi-

la sutu-

infer-

:lazio-

Applicare Ie procedure terapeutiche

In base alle condizioni della ferita, allo stato di coscienza della persona, all'in-tensità del dolore eventualmente presente, alle manovre che occore attuare (ades., I'accorciamento o la rimozione di drenaggi), il cambio della medicazionepuò richiedere uno o più operatori (l'infermiere e il medico o due infèmieri).

Procedura per effettuare una medicazione semplice' Inumidire con soluzione sgrassante i cerotti e rimuoverli con delicatezza,

evitando di toccare la cute troppo vicino alla fèrita.

Tali precauzioni sono importanti al fine di limitare il dolore alla personae di diminuire I ' irr itazione della cute spesso conseguente al continuo fis-saggio e r imozione dei cerot t i .

. Indossare guanti non steri l i .' Rimuovere la vecchia medicazione elirninandola nel contenitore per rifìuti

special i.. Togliere i guanti non steri l i .. Osservare la lèrita per la presenza di eventuali segni di infiammazione.. Aprire i l set contenente i l materiale per la medicazione.Se non sono d i spon ih i l i ques t i se t :. Posizionare un telino steri le su un piano d'appoggio e aprire le confezioni

del materiale necessario fàcendolo cadere sul telino senza toccarlo. al f inedi mantenere la steri l i tà.

. Aprire la confèzione con il contenitore cil indri co (fazza) e riempirlo per r/.deìla sua capacità di disintèttante per fèni.

. Immergervi due pinze (tipo klemmer) da uti l izzare esclusivamente per i lmateriale steri le (ad es., per afferrare delle garze da montare su un'altrapinza utilizzata per d i si nfettare I a f-eri ta).

. Prendere una garza con la pinza e bagnarla con esano o etere.

. Passare la zona circostante la fèrita per rimuovere eventuali residui dico l la .

. Prendere un'altra garza, bagnarla con sclluzione fìsiologica o acqua ossi-genata.

La soluzione fìsiologica e/o I 'acqua ossigenata aiutano a rimuovere, sepresenti, residui di sangue.

. Passare la garz.a sulla ferita iniziando dalla sutura e proseguendo versol 'esterno. senza mui tornare verso la sutura stessa per non r ipor ture suibordi della ferita micrrlrganismi allontanati in precedenza o presenti sullacute clrcostante.Prendere, scmpre uti l izzando la pinza, una nuova garzal' anti setti co uf.llizzato.Disinfèttare la ferita, partendo dalla sutura, verso I 'esternonare verso la sutura stessa.Se necessario, eliminare la garza ed eflèttuare nuovamentecon un 'a l t ra.

e bagnarla con

senza mal tor-

la disinfezione

317

Page 329: tecniche infermieristiche

Medicaz ione sempl ìcc

Applicare Ie procedure terapeutiche

Posizionare garze steri l i della misura adeguata a coprire intcramente lafèr i ta (F ig. I 1 .48) .Fissare con cerotti ibordi clella garza in rnodo da lasciare l ibera la partecentrale della mcdicazione, per lasciar traspirare la tèrita stessa e la cutecircostante; a tale scopo è possibile anche uti l izzare cerotti già prontr ocerotti in TNT (tessuto non tessuto) t ip<t [email protected] i ferri chirurgici uti l izzati nel contenitore apposito.Registrare la procedura sulla documentazione inf'errnieristica segnalandoeventuali osservazioni ef'f ettuate.

Procedura per effettuare una medicazione complessa

Medicu:.ione .sctticu

. Indossare guanti non steri l i .' Inumidire con soluzione sgrassante i cerotti c rimuoverli con clelieatezza.

evitando di toccare la cute troppo vicino alla fèrita.' Rimuovere la vecchia medicazione eliminandola nel contenitorc oer rif iuti

specia l i .. Se necessario. sostituire i guanti.' osservare le condizioni della fèrita, ì 'eventuale presenza di sccrezioni e i l

loro carattere.' Se richiesto, eseguire un tampone colturale per identifìcare i microrgani-

smi presenti.. Prendere una garza con la pinzet e bagnarla con esano o etere.' Passtìre la zona circostante la f'erita per rimuovere eventuali resiclui di colla.' Prendere un'altra garza, bagnarla con soluzione fisiologica o acqua ossi-

genata.. Passarrc la zona circostante la ferita.. Prendere. sempre uti l izzando la pinza, Llna nuovit garza e bagnarla con

I ' ant iset t ico ut i l izzato.' Disinlèttare la fèrita dal rnargine esterno vcrso l ' interno con mor.,irnenti

c i rco lar i .

318

Page 330: tecniche infermieristiche

ia

rteuteì o

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: i l

Applicare Ie procedure terapeutiche

In presenza di ferite infette alcuni autori suggeriscono questa modalità didisinfezione al fine di ostacolare la diffusione dei microrganismi presentinella ferita sulla superfìcie corporea.

Se necessario, eliminare la garza ed effettuare nuovamente la disinfezionecon un'altra.Se prescritto, applicare garze particolari (ad es., iodoformiche) o altresostanze terapeutiche.

Una ferita infetta può presentare lembi di tessuto necrotico e/o cavità didiverse dimensioni. In questi casi i l chirurgo può ritenere necessarioeffettuare una toilette asportando le zone necrotiche. La garza iodoformi-ca può essere efficacemente utilizzaia per "zaffare" (or) le cavità presentinella ferita.

' Posizionare g'aîze sterili della misura adeguata a coprire interamente Ia ferita.' Fissare con cerotti i bordi della garza in modo da lasciare libera la parte

centra le del la medicazione.. Riporre i ferri chirurgici utilizzati nel contenitore apposito.' Registrare la procedura sulla documentazione infermieristica sesnalando

eventuali osservazioni effettuate e le sostanze terapeutiche utrlizzlte.

Procedura per effettuare una medicazione complessa

Medicaz.ione di una feritct con drenaggio

' Rimuovere la medicazione, seguendo i passaggi sopra descritti e ponendoattenzione a non effettuare trazioni che comportino la fuoriuscita del dre-nagglo.

. Osservare la ferita e la sede di inserzione delevenlual i segni d i in f iammazione.

drenaggio per la presenza di

' Passare con esano o etere e con acqua ossigenata o soluzione fisiologicacome sopra indicato.

' Disinfettare la ferita partendo dalla sutura verso I'esterno senza mai torna-re verso la sutura stessa.

' Disinfettare la cute circostante i l drenaggio con la stessa modalità.' Ripetere, se necessario, più volte questi passaggi avendo cura di utrlizzare

una nuova gurza ogni vo l ta.

Durante queste medicazioni i l chirurgo può accorciare, sostituire orimuovere il drenaggio.

. Tagliare a Y una garza e posizionarla attorno al drenaggio (Fig. I l. 9).' Posizionare garze sterili della misura adeguata a coprire la ferita e il dre-

naggio (F ig. I 1 .50) .' Fissare con cerotti i bordi della garza in modo da lasciare l ibera la parte

centra le del la medicazione.

319

('") Con questo termine si intende l'uti-l izzo dcl la garza iodoformita per r iempire la cavi tà. Al suo interno la garzaespl ica un'azione ant iset t ica, a iutandocosi i l processo di guar ig ione.

Page 331: tecniche infermieristiche

Pos iz ionamcnto de l la garzain to rno a l d renagg io .

Med icaz ione complessacon drenagg io .

Applicare Ie procedure terapeutiche

Se il drenaggio è stato rimosso, viene effettuata un'ulteriore disinfezionedella sede in cui era inserito; quest'ult ima viene poi coperta secondo lemodalità già spiegate.

Riporre i ferri chirurgici uti l izzati nel contenitore apposito.Registrare la procedura sulla documentazione infermieristica segnalandoeventuali osservazioni effettuate.

Procedimento tecnico ffinalità: Sostenere)

Procedimento tecnico ffinalità: Guidare)

Procedimento tecnico ffinalità: Guidare)

Obiettivi didattici

l. Definire cosa si intende per preparare le soslanz.e Íeropeufiche per I'auto-.somminisf rctz.ione, per insegnure ad ottenere il dosctggio delle so.stunz.eterapeuÍiche e per insegnare le modalità di utiliz.z,o dei materiali e deí pre-sìdi .sanitari.

2. Spiegare come questi procedimenti tecnici possono essere utilizzati per favo-rire fa progressione della persona sul continuum autonomia-dipendcnza.

3. Enunciare le tre procedure scelte per spiegare i tre procedirnenti tccnicidi questo paragrafo.

320

Page 332: tecniche infermieristiche

)z10nerdo le

nalando

r I 'auto-l0stanzedei pre-

rer favo-tza.i tecnici

Applicare Ie procedure terapeutiche

4. Elencare i l materiale neccssario per svolgerc itre procedimenti indicati.5. Spiegare come attuare la procedura per la preparazione di un'iniezione

di insulina (preparure le sostan7e Ie rapeuticlrc per l'auto.sonunini.;tru:.it.t-n ( ' ) i n una s i t uaz ione rea le .

6. Spiegare come attuare la procedura per insegnare ad assumere il cor-retto dosaggio di un farmaco in compresse nelle 24 ore (insegnare odotlenere i l tktsttggio delle .sosîunz.e ÍerapeLttiche) in una situazione reale.

7. Spiegare come attuare la procedura per insegnare ad una persona illavaggio del catetere di Groshong di cui è portatrice (insegnure Le modu-litit di utiliz,:,o tlei ntaferiuli e dei presìdi stuiruriT in una situazione reale.

Definizione e scopi

Per prepttrure le sostan:,e terttpeutic:he per I'uuto.somntinislraz.iont, (sostene-re) si intende predisporre la terapia chc la persona deve assumere, spiegandoe dimostrando come ottenere i l dosaggio delle sostanze tcrapeutiche e comeulil izzare i materiali c i presìcli sanitari necessari nella situaziitne data.Per insegrnre ud ottenere il dosuggio tlelle sostanze terupeuticlle (guidare) siintende spiegare alla persona e alle persone signifìcative ('") le modalità perottenere i l dosaggio del f 'armaco nella forma làrmaceutica prescritta e/o perripartire correttamente la dose giornaliera nel numero cli somntinistrazioniindicate. Al termine dell 'atto deve essere verifìcato I 'apprendimento conse-guente a questo intervento educativo.Per in.segnure le modulitit di utili:.:.o tlei mcueriuli e dei presidi sanituri (gui-darc) si intende. in una situazione reale, spiegare alla persona e alle personesignifìcative come uti l izzare i materiali e presìdi sanitari dei quali necessita,a l i ine d i e l iminare o r idurre i r ischi e g l i e f fet t i indesiderat i che possonodeterminarsi in seguito al loro scorretto uLrlizzt't. Al termine dell 'atto deveessere vcril icato I 'apprendimento conseguentc a questo intervento educativo.

L'inferrniere ull l izza questi atti integrati tra loro allo scopo di fbrnire allapersona conoscenze e abil ità che le permettano di raggiungere la massirnaautonomia nella risposta al bisogno di procedure terapeutiche.

Conoscenze finalizzate alla tecnica

Le s i tuazioni in cui una persona o isuoi fami l iar i possono t rovars i a gest i re( ' ' ) . anchc per tempi pro lungat i , r - rna terapia sono sempre p iù f requent i erichiedono qLrindi una risposta assistenziale adcgr.rata alle esigenze pcculiaridel lu s i tuuzionc. Tal i e i rcoslunzc posson() ver i I ' ieurs i a l termine t . l i un r icovc-ro ospeclaliero, quando la persona deve proseguire la terapia a casa o ancheper la prescrizione di una terapia che non necessita I 'ospedalizzazione, ntar t ch iec le comunque I ' acqu i s i z i one d i noz ion i pe r i l suo svo lg imen to . I nentrambi icasi la l 'unzione di guida e sosîegno dell ' inf 'ermiere è essenziale.sia pcr f 'ar acquisire alle persone la padronanza necessariu l.t superure la com-prensibile insicurezza iniziale, sia per affrontare eventuali piccoli problemiche pclssono verif icarsi.Tali guklu e sostegno possono esserc assicurati con diverse modalità fra lequali: lc veri.f icu y'seriodi<:tt in occctsione di c'ontroll i ambulatoriuli o ulùtn i t ' i l io del lu persona - anche con a l t r i professionis t i per ind iv iduare

321

( ' ) V c d i n o t , ì ( ) , r a p . 2 .

( ' ) Con r ìuesto vcr l l ; s i in l rnclc inr l ic . l rc tut tc lc opcraziOni re l . r l ive.r l prel ' , ì t , ì r { ' . ( r , i l \ p r \ . r r ( . , 5 ' ) n ì n t i t ì ì \ l t J r ' . ". ìu losomm I n Ist r . l rc sostnnz(, tcr . rpeLr l Ichc ; r cg i s t r a ru , su rnodu l i o . r nchc suscn rp l i c i i og l i l ' . r s sunz ione r l i u r . r i rterapia e l . r c . rp.rc i t i d i ut i l izz.r re corrcltil nìcnt(' nratoria I i e lrri'sì cJ i s.r n i t.r ri.

Page 333: tecniche infermieristiche

( ' r ) A t a l e r i gua rdo s i sugge r i sce d ir i p rende re i con t cnu t i de l cap ; 2 a iprragraf i ) . \ ln l r . tprenrtere e.o mJnlenere l'interazione con la pcrxtna, ).6lntraprendere e/o mantenere l' intera-zione con le persone significative, ).7lncoraggiare l 'espressione orale d ieventi e situazioni che preoccupanola persona assl-sflta e/o le personesignificative.

Applicare le procedure terapeutiche

eventuali comportamenti da correggere o per rinforzare comportamenticorretti; l 'uti l izzo di semplic'í moduli (anche elaborati con la persona e/o ifamiliari) su cui registrare la somministrazione della terapia alle ore stabi-l i te ed eventuali altre informazioni uti l i . Può essere anche indicafo I 'usoe/o la realizzozione di guide o monuoli da fornire aìla persona sulle moda-lità di utl l izzo dei materiali e presìdi sanitari (come nel caso di personeportatrici di catetere vescicale a permanenza, di sacchetti per stomia, dicateteri venosi centrali) o sui principali effetti collaterali dovuti alla tera-pia con alcuni farmaci e/o all 'assunzione di un dosaggio errato. Mentrenon si può tralasciare la comunicazione alla persona di un recapito tele.fb-nico attivo 24 ore su 24 per eventuali situazioni di emergenza, è uti lc indi-v iduare a l l ' in terno del gruppo fami l iare o del l 'ambiente in cui la personaassist i ta v ive, i l componente p iù adat to a col laborare nel la gest ione del laterapia.

Per svolgere questi procedimenti tecnici è opportuno che I ' infermierefavorisca la presenza delle condizioni maggiormente facilitanti la rela-zione con Ia persona (") e quindi la comprensione dei contenuti dell 'a-zione di guida.

Viene ora descritta a titolo esemplif icativo unn pro(edure per ogttuno detseguenti atti:

P reparare le so slanze Í e rape ut ic he p e r l' aul o s o n ú n i t t i s I rd -,i ( ) t r ('Insegnare ad ottenere íl doserygio delle sostanz.e teralteuticheInsegnare le modalità di utilizzo dei materiali e dei pre:;ìdi surtituri

Atti di supporto

Lavaggio sociale delÌe maniPreparare il materiale:

- scheda della terapia;mater ia le d idat t ico (ad es. , d isegni esempl i f icat iv i per I ' insegnamentodella tecnica, check-list, arti artif iciali o manichino per sirnulazioni);

- vassoio:- siringhe da I ml con ago corto (se possibile con doppia scala: misurazione

in unità internazionali e in frazioni di mil l i l i tro):- t lacone d i insul ina prescr i t ta :- batuf tb l i d i cotone e ant iset t ico o etere:- arcella:- contenitore rigido per aghi e oggetti taglienti;- contenitore per rifìuti speciali;

322

Page 334: tecniche infermieristiche

rrtamentlona e/o i)re stabi-afo l 'usoIe moda-persone

:omia, dialla tera-. Mentreîo telefo-t i le ind i -I personarne del la

)rmlerela rela-del l 'a-

t t uno de i

namentor i ) l

;urazione

Applicare le procedure terapeutiche

Identif icare I 'assistito. Si rimanda per questa voce alla regola delle 6 G, alpunto relativo all ' identif icazione della personaFornire alla persona alcune infbrmazioni generali relative all'atto infer-mieristicoAiutare la persona a individuare lale sede/i più comode per I'autosommi-nistrazioneLavaggio sociale delle maniRiordinare il materiale riutilizzabile

Procedura

Questa procedura prevede numerosi passaggi effettuati allo scopo di inse-gnare alla persona abilità e conoscenze che favoriscano la sua autonomia. Èpossibile attuare questo intervento educativo mentre si effettua un'iniezionedi insulina alla persona stessa o simulando l ' iniezione su un manichino o suun arto artificiale.

. Recarsi dalla persona comunicando lo scopo delf interazione.

. Indicare alla persona le sedi uti l izzabil i per I ' iniezione sottocutanea avva-lendosi, se necessario, delle figure (vedi par. 1 1.5).

. Spiegare perché è opportuno effettuare una rotazione delle diverse sedi.

. Suggerire alla persona di impiegare un semplice modulo su cui registrarele sedi di iniezione utilizzate, I'orario in cui devono essere effettuate leiniezioni, i l dosaggio di insulina, i l valore della glicemia del controlloimmediatamente precedente la somministrazione, eventuali effetti collate-rali r i levati.

. Elencare i fattori, di cui occorre valutare la presenza, prima di eseguirel ' in iez ione, qual i : les ioni , er i temi , in f iammazioni , l ipodist rof ia o ecchi -mosi .

. Insegnare i l controllo della glicemia (") spiegandone I' importanza primadella somministrazione di una dose di insulina,Mostrare alla persona la siringa da utilizzare spiegando la doppia scala inmillilitri e in unità internazionali e la proporzione tra le due scale di misu-razione ( I mil l i l i tro di soluzione = 40 unità internazionali).Indicare l'ago adatto per I'iniezione sottocutanea confrontandolo con altriaghi utilizzati per iniezioni, al fine di evidenziarne la differenza.Mostrare come aspirare dal flacone la dose di insulina prescritta.Spiegare alla persona le modalità di disinfezione della cute.Insegnare con l 'aiuto di f igure/disegni la tecnica dell ' iniezione sottocu-tanea.Mostrare alla persona i contenitori in cui deve essere eliminato il materia-le uti l izzato, spiegando la necessità di dividere i rif iuti taglienti e poten-zialmente infeni dai rifìuti comuni (assimilabili agli urbani).Eseguire I ' iniezione sottocutanea sulla persona o su un sussidio didattico,ripercorrendo i passaggi spiegati precedentemente.Fare eseguire alla persona un'iniezione sottocutanea su se stessa o su unsussidio didattico chiedendole di ripercorrere e motivare i passaggi sopradescritti ed eventualmente aiutandosi con una check-list.

323

(") Vedi Procerlur.r con slrisce reagentí e Prot edura < on 5/r l \ r r , rc . ì ! ry) l i ( 'Clucometer, cap. I 2, par. I 2.ó.

Page 335: tecniche infermieristiche

Applicare le procedure terapeutiche

Atti di supporto

Lavaggio sociale delle maniPreparare il materiale:

- modulo per annotare la terapia prescritta e verifìcarne I 'assunzione'- penna a sfèra;- materiale in commercio per suddividere le dosi nelle 2rl ore;- farmaco prescritto.

Identificare la personaFclrnire alla persona alcune informazioni generali relativc all 'atto inl 'er-mieristicoLavaggio sociale delle maniRiordinare i l materiale riuti l izzabile

Procedura

. Mostrare alla persona la confezione farmaceutica evidenziando il conte-nuto in mill igrammi contenuti in ogni compressa.

. Spiegare, se necessario, che lo stesso principio attivo è contenuto in far-maci con diversi nomi a seconda della casa fàrmaceutica produttrice.

. Annotare la terapia prescritta sul modulo predisposto per/con la persona.

. Segnalare sullo stesso modulo eventuali annotazioni di parametri da ri le-vare prima di assumere la terapia.

. Ripartire nelle 24 ore la dose giornaliera, se non giiì specilìcato dal mecli-co, segnando gli orari di assunzione.

Nella ripartizione della dose giornaliera occorre tener conto di una seriedi fanori, quali: le abitudini della persona (ad es., dell 'alternanza sonno-veglia), i l t ipo di farmaco (ad es., evitare la somministrazione di un diu-retico prima di coricarsi), I 'opportunità di assumerlo vicino o lontano daipasti, la contemporanea assunzione di principi attivi diversi.

Mostrare alla persona, se è i l caso, alcuni modell i o fbtografìc di dispositi-vi per suddividere le somministrazioni nelle 24 ore.Verif icare la cornprensione delle indicazioni fbrnite.

Atti di supporto

Lavaggio antisettico delle mani (infermiere e persona)Preparare i l materiale:

324

Page 336: tecniche infermieristiche

infer-

conte-

in far-

;ona.la ri le-

medi-

;erienno-diu-r dai

positi-

E

Applicare Ie procedure terapeutiche

cappucci appositi possibilmente muniti di gommino perforabile;guanti steri l i ;compresse di garza sterili;telini steri l i ;antisettico;etere;

- siringa da 10 ml con soluzione fisiologica;- s i r i nghe da 5 e l 0 m l :- contenitori per taglienti e rif iuti speciali;- calendario e penna a sfera.

Fornire alla persona alcune informazioni generali relative all 'atto infer-mieristicoFar assumere alla persona e/o aiutarla ad assumere la posizione sedutaLavaggio socia le del le maniRiordinare i l materiale riuti l izzabileRegistrare la data in cui è stato effettuato i l lavaggio sul calendario edeventuali sintomi ri levati. Se questi sintomi sono particolarmente fastidio-si andranno segnalati al Centro di riferimento

Procedura. Spiegare verbalmente e mostrando il materiale che verrà poi uti l izzato,

tutte le fasi della procedura alla persona (possibilmente anche in presenzadi un familiare).

. Ribadire gli aspetti più importanti della procedura e verificarne la com-prensione facendoli ripetere alla persona.Iniziare I 'esecuzione della procedura come segue, facendo eseguire i lmaggior numero possibile di passaggi già alla persona stessa.Mostrare alla persona come rimuovere - se presenti - i cerotti dalle con-nessioni tra catetere e cappuccio e come asportare, con una garzina imbe-vuta di etere. eventuali residui di colla.

Nonostante I'esecuzione di questa procedura al domicilio riduca notevol-mente la possibilità di contaminazione del catetere, si è scelto di descri-verla con I'impiego di un campo sterile. La scelta è motivata sia dal fattoche viene eseguita ogni 6-7 giorni, sia dalla diversità delle condizioniambientali e socio-culturali in cui la persona vive. Sarà I'infermiere adecidere come insegnare la procedura e quale spazio di discrezionalità(sterilità del materiale e della procedura) lasciare alla persona.

Posizionare i l telino steri le su un piano d'appoggio comodopersona.Posizionare le compresse di garza sul telino e appoggiarvi lecatetere.Chiudere le apposite clamps.Far aprire alla persona le confezioni di siringhe, cappucci di protezione egarze sterili come precedentemente spiegato.Far indossare i guanti steri l i alla persona.

325

e vicino alla

estremità del

Page 337: tecniche infermieristiche

a

Applicare le procedure terapeutiche

Da questo momento in poi, ogni procedura che implichi il contatto conun oggetto non sterile necessita dell'aiuto dell'infermiere (ed in sesuitodi un familiare) che non indossi suanti sterili.

Far aspirare l0 ml di soluzione fisiologica con I 'aiuto dell ' infermiere (poidi un familiare).Mostrare come disinfettare con garze imbevute di antisettico il punto diraccordo tra catetere e cappuccio protelt ivo.Far togliere alla persona il cappuccio protettivo del catetere.Raccordare una siringa vuota.Aprire le clamps.Far aspirare 4-5 ml di sangue per verificare la pervietà del catetereChiudere le clamps.Raccordare la siringa con Ia soluzione fisiologica precedentemente aspirata.Aprire le clamps.Eseguire I'irrigazione del catetere spiegando alla persona di iniettare len-tamente e chiedendole di porre attenzione a sensazioni di bruciore, fasti-dio o altri sintomi.Chiudere le clamps.sraccordare la siringa e applicare un nuovo cappuccio sterile preferibil-mente con gommino perforabile.

. Far riapplicare del cerotto sul cappuccio protettivo.

326

Page 338: tecniche infermieristiche

.tto conseguito

ilere (poi

punto di

e

aspirata.

ttare len-lre, fasti-

rreferibil-

Applicare Ie procedure terapeutiche

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Page 339: tecniche infermieristiche

Applicare Ie procedure terapeutiche

'1 . Definire il termine "terapia" eil suo scopo.

2. Spiegare in cosa consiste Ia"regola delle 6 G".

3. Elencare le "6 C" e dire qualicon t ro l l i p revede c iascuna d ie55e.

4. Quanti ml di soluzione devoaspirare per praticare mg 325 diun farmaco, avendo a disposizio-ne mg 500 in ml 10?

5. Elencare almeno cinque variabi-li da considerare prima di sommi-nistrare un farmaco per via orale.

6. Definire cosa si intende perFarassumere sos tanze te rapeut icheper via sottocutanea.

7. Elencare tutte le sedi utilizzateper I' i n iez i one sottocuta nea.

B. Elencare tutte le sedi utilizzateper l' i n iezione i ntramuscol are.

9. Dire almeno cinque variabilida considerare prima di una inie-zione intramuscolare

10. Definire cosa si intende perControl lare i cateter i venosi cen-t r a l i .

' l '1. Quali plssonl essere i segni

e i sintomi di un'infezione in un.tpersona portatrice CVC?

328

" 1 2 . Q u a l i s o n o i d i s p o s i t i v i

descritti per l ' infusione endove-nosa periferica e per l ' infusioneendovenosa centrale?

13. Quale vantaggio offre il tun-nel sottocutaneo previsto nel l' uti-l i zzo de i ca te te r i H ickman-Broviac, Groshong e per le "porte

sottocutanee"?

14. La letteratura suggerisce dieffettuare il cambio di rubinetti,deilussori e vie di sontministrazio-ne aggiunt ive ogni 4B-72 ore.Quali elementi l'infermiere devevalutare nel decidere Ia frequenzadi sostituzione di questi presìdi?

15. Con quali soluzioni devonoessere irrigati i cateteri Hickman-Broviac, Grctshong e le "porte

sottocutanee" pr ima del la lorochiusura?

16. Elencare tutti i presìdi descrit-t i per Ia somministrazione del-I'ossigeno.

17. Indicare il presidio che aparità di flusso erogato permet-te d i o t tenere una p iù e leva taconcent raz ione d i oss igeno equello che permette cli ottenereu n a co n centra z i on e costa nte.

18. Spiegare cosa si intende perCont ro l la re i d rcnagg i .

19 . D i re a lmeno c inque de l lecaratteristiche che può presentareil materiale fuoriuscito dai dre-na88t.

Page 340: tecniche infermieristiche

; i t i v ilove-; ione

[un-ll 'uti-n a n -aorte

:e dinetti,azio-ore .devetenzadi?

vonoman-)orteloro

>scrit-del-

rmet-?vata'no e?nerel .

e per

del lentarei dre-

20. Citare i criteri generali pereseguire le fasciature con bende.

21. Dipendentemente dal distretlo corporeo da iasc ia re , comepossono essere c lass i f i ca te lefasciature?

22. Spiegare cosa si intende perm e d i c a z i o n e s e m p l i c e e p e rm e d i c a z i o n e c o m p l e s s a e s uquali ferite si esep;uono.

Applicare Ie procedure terapeutiche

23. Quali sono le osservazioni daeffettuare durante il cambio dellamedicazione?

24. Con quali modalità è possibi-le fornire guida e sostegno a unapersonà che si autosomministraIa terapia?

25. Cosa si intende per InsegnareIe moda l i tà d i u t i l i zzo de i mate-r ia l i e de i p res ìd i san i ta r i?

329

Page 341: tecniche infermieristiche

Ind icare le p r inc ipa l i var iab i l i r i conduc ib i l i a i quat -t ro concet t i fondamenta l i de l la D isc io l ina in fe rmie-r i s t i ca u t i l i per raccog l ie re i da t i su l b isogno d i p ro-cedure diagnost iche.

Elencare gl i Att i t rat tat i in questo capitolo per ese-guire le procedure diagnost iche con r i fer imento alcont i n u u m autonom ia-di oendenza.

R ispondere a l b isogno d i p rocedure d iagnos t ichede l la persona con i p roced iment i tecn ic i descr i t t ii n ques to cap i to lo .

Page 342: tecniche infermieristiche

t') Vecli C,antarelli M., ll Modello dcllt:Prestazioni infermicristiche, Masson,M i l a n o , 1 9 9 6 , p . 1 1 2 .

( ) Vcd i quan to g i à sd to l i nea to a l l ' i n ìz io del cap. 1 1 sul la prestazione interm ie r i s t i ca App l i ca re l e p rocedu r< :terapeuti(he.

Eseguire Ie procedure diagnostiche

PremessaIn questo capitolo vienc trattata la prestazionc infènnieristica Eseguirc lepro(edLtre diugrtosÍiche con le modalità e I 'orcline qui di se-guito esposti.Dell 'azione E,seguire gli esctmi .struntentali (.utstituire). tencndo presenti lereaìtà operative c la fiequenza di esecuzione delle procedurc. si è scelto dispiegare I 'esecuzione dell 'elettrocardiogramma (E,seguire ECG). Dell 'azionePrelevare meferiale biologit 'o vengono esposti i principali procedimenti tec-nici relativi alla raccolta di urine. l-eci e sangue per esami di laboratorio. Inparticofare, nel Raccogliere le.secreT.ioni eht i Liepidi di tlrenuggio. si è opta-to di trattare la raccolta dell 'escreuto, anticipando al capitolo precedente laseconda parte dell 'atto. Infatti, nel paragralb I l.12. si ò descritto anche I'attoRctccogliere i liquidi di drenaggio unitamente alle altre conoscenzc c proce-dure previste in Controllare i drernggi .Della flnalità guidare, inlìne, è stato i l lustrato i l procedimcnto tecnico rclati-vo all 'azione Isf ruire la ltersono nelltt gesliorte tlal matcriolc biologico:Insegrture le moclu l i t i i per pre levore e ( ( )nscr t , (u ' ( ' t tn t . t t t l t1 t i1 t111; . fac i ehtunne.

Raccolta dati sul bisogno di procedure diagnosticheI l bisogno di procedure diagnostiche, così come quello di proccdure tera-peut iche, è un b isogno indot to ( ' ) ; per ta le mot ivo, a l f ine d i ident i f icarcquesto bisogno di assistenza infermieristica, I ' infermiere necessita di efl 'et-tuare una raccolta dati che prenda in considerazione, oltre ai concetti dellaDisciplina infèrmieristica, la prescrizione medica (,).I dati particolarmente significativi da indagare in riferimento al sudclettobisogno sono riconducibil i innanzitutto a variabil i biofisiologiche.Effettuare procedure diagnostiche a una persona adulta o a Lln bambino pre-senta notevoli differenze sia in merito all ' infbrmazione da darc per rendercautonoma la persona (ad es., insegnare a una persona come esL-gr.l ire prelie-vo capil lare), sia al materiale da uhil izzare (ad es., nella raccolta di un cant-pione urine di un adulto o di un neonato). Lo stadio evolutivo può incideresulla capacità di coordinare i movimenti e sul l ivello di autonomia della per-sona, fhcendo da ciò dipendere i l grado di collaborazione richiesto alla per-sona nell 'esecuzione della procedura diagnostica.Fra le variabil i psicologiche si ricordano I'orientamento della persona neltempo e nello spazio e lo stato emotivo, che possono condizionare la capa-cità di attenzione e apprendimento.Fra le var iabi l i soc iocul tura l i s i ev idenziano le abi tudin i personal i c i rca i lsoddisfacimento del bisogno di eliminazione urinaria ed intestinale. i l ruolocrr"rciale della famiglia e/o di altre persone che possono essere di supportodurante I 'effettuazione di determinate procedure. Infine, si sottolinea I ' in-f luenza che possono avere esper ienze in umbi to sani tar io e p iù speci f ìca-mente di t ipo assistenziale infèrmieristico.Le motivazioni per cui si effettuano determinate procedure diagnostichecomprendono il fatto che alla persona sia stata già diagnosticata una deter-minata patologia (esami di controllo) e/o che sia sottoposta a trattamentoterapeutico. Determinate terapie possono influenzare i l modo in cui la per-sona accetta la procedura diagnostica e la modalità di effettuazione che l ' in-

332

Page 343: tecniche infermieristiche

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Eseguire Ie procedure diagnostiche

fermiere sceglierà. Ovviamente, i l t ipo di procedura diagnostica, la modalitàdi preparazione della persona, la tecnica di esecuzione e i l motivo della pro-cedura stessa dipendono anche dalla prescrizione medica.L'insieme di questi aspetti può condizionare la scelta delle azioni infermie-ristiche in risposta al bisogno.

L elaborazione di tutti i dati raccolti consente all'infermiere di individua-re l'eventuale presenza del bisogno di assistenza infermieristica di proce-dure diagnostiche e a che livello del continuum autonomia-dipendenza lapersona si colloca in quel momento.

Procedimento tecnico (finalità: Sostituire)

Obiettivi didatticil .Defìnire che cosa si intende per e.seguire fCG, elencandone almeno tre

scopi.2. Indicare i criteri generali per I 'esecuzione di un ECG.3. Elencare le variabil i e i dati da considerare prirna dell 'esecuzione di un

ECG.4. E,lencare gli atti di supporto da attuare prima e dopo I'esecuzione di un

ECG.5. Preparare i l materiale occorrente per l 'esecuzione di un ECG.6. Eseguire un ECC a una persona adulta.

Definizione e scopo

Per eseguire ECG st intende effettuare elettrocardiogramma (ECG), un'in-dagine diagnostica non invasiva che consiste nella rappresentazione graficadell 'att ività elettrica del cuore, ri levata attraverso le variazioni di potenzialeelettrico che si registrano sulla superfìcie cutanea.Gli scopi principali di tale ri levazione consistono nel monitorare la normaleattività cardiaca come dato di base in molteplici situazioni (ad es., pre-ope-ratorio, idoneità ad attività sportive, controll i sanitari per donazioni), nell 'e-videnziare la presenza di anomalie cardiache congenite e/o acquisite e nelmonitorare gli effetti di particolari terapie (ad es., l ' individuazione precocedi squi l ibr i e let t ro l i t ic i ) .

Conoscenze finalizzate alla tecnica

L'elettrocardiografb (Fig. 12. l) è I 'apparecchio uti l izzato per I 'ef-fettuazionee la regis t raz ione del l 'ECG. Esso è cost i tu i to da un s is tema di v isual izzazio-ne/registrazii)ne computerizzato o fbrmato da pennino-rullo-carta mill ime-trata (') a cui sono collegati da cinque a dodici elettrodi che trasmettono levariazioni di potenziale elettrico.Il funzionamcnto dell 'elettrocardiografb è garantito da un sistema di ali-mentazione elettrico a rete e/o a pila ricaricabile.

l r ) L a c a r t a m i l l i m e t r a t a P e r E C C ì e \surJcl iv isa in:

r i quad r i da 1 mm co r r i sponden l i a0, ] mV in a l tczz;r c a 0,04 scc. inI a rSnezza;r iquadr i da 5 mnr corr ispondent i . r0 , 5 mV i n a l t c zza c a 0 ,20 scc . i nI a rEnezza;

qu ind ì c i ascun r i quad ro ò ' cos t i l u i t oda 5 r i quad r i p i c co l i .La veloci t : ì d i scorr inrento del la cartan r i l l ime t r . r t a su l r u l l o co r ì l unemer ì l eul i l izzata ò cI i 25 rnm/scc.

Page 344: tecniche infermieristiche

( ' ) ln a lcunì test i è possib i le t rovare i lt e rm ine dc r i vaz i one d i po la re comeequivalente di der ivazione bipolare.

Eseguire Ie procedure diagnostiche

Gli elettrodi vengono collegati ai fì l i delle derivazioni, che a loro voltasono connessi a un cavo collegato all 'elettrocardiografo. I l loro correttoposizionamento consente di registrare sia variazioni di potenziale fra duepunti diversi del corpo (derivazioni bipolari o standard degli arti) ( ') siavariazioni di potenziali fra un punto del corpo e un punto predeterminato iìpotenziale 0 (derivazioni unipolari degli arti e derivazioni unipolrri prc-cordiali).Vengono chiamate derivaz.ioni periJeriche quelle unipolari e quelle bipolari(o standard) degli arti. Esse sono denominate:

- aVR: ri levazione elettrica ottenuta a l ivello del braccio destro che dàinformazioni sulla zona atrioventricolare del cuore:

- aVL; ri levazione elettrica ottenuta a l ivello del braccio sinistro che unita-mente a D I dà informazioni sulla parete laterale del cuore;

- aVF: ri levazione elettrica ottenuta a l ivello della gamba sinistra, che, uni-tamente aD2,D3, dà informazioni sulla parete inf'eriore del cuore;

- Dl: rilevazione della differenza di potenziale fra braccio sinistro e brac-cio destro, che, unitamente ad aVL, dà informazioni sulla paretelaterale del cuore:

-D2:. rilevazione della difTerenza di potenziale fìa braccio destro e gambasinistra, che, unitamente ad aVF e D3, dà informazioni sulla pareteinferiore del cuore;

- D3: r i levazione del la d i f ferenza d i potenzia le f ra braccio s in is t ro egamba sinistra, che, unitamente ad aVF e D2, dà inlbrmazioni sullaparete inferiore del cuore.

Le derivazioni perifèriche si ottengono posizionando gli elettrodi in corri-spondenza dei due polsi e della caviglia sinistra; I 'elettrodo di rnassa è postosulla caviglia destra.

La ri levazione dell 'att ività elettrica cardiaca è possibile grazie al fattoche i tessuti e i fluidi comorei sono eccellenti conduttori di elettricità.

334

Page 345: tecniche infermieristiche

) l ta)ttoCues ia

L o a)re-

rlari

: d à

rita-

uni-relrac-rete

mbatrete

r o erulla

orri-rosto

Eseguire le procedure diagnostiche

Il corretto collegamento elettrodi-persona è facilitato dalla presenza di cavicon differenti colorazioni: cavo rosso per i l braccio destro; cavo giallo per i lbraccio sinistro; cavo nero per la gamba destra; cavo verde per la gambasinistra (Fig.12.2).

Per facilitare la memorizzazione dei colori dei cavi corrispondenti agliarti è utile ricordare I'acronimo GIRONEVE. In senso antiorario aiuta aricordare la sequenza corretta partendo dal braccio sinistro (cavo giallo),al braccio destro (cavo rosso), alla gamba destra (cavo nero) per finirecon la gamba sinistra (cavo verde).

Le derivazioni unipolari precordiali sono:

-Vl, V2 e V3 che danno informazioni sull 'att ività elettrica del ventricolodestro e del setto interventricolare:

- V4, che dà informazioni sull 'att ività elettrica dell 'apice del cuore;- v5 e v6, che danno informazioni sull 'att ività elettrica della parete laterale

del cuore.

Le derivazioni precordiali si ottengono posizionando gli elettrodi a l ivellodegli spazi intercostali toracici, in particolare:

- V1; quarto spazio intercostale sulla l inea parasternale destra;- V2: quarto spazio intercostale sulla l inea parasternale sinistra;

33s

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Page 346: tecniche infermieristiche

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Eseguire Ie procedure diagnostiche

v^u,

- V4: quinto spazio intercostale sulla l inea emiclaveare sinistra,- V3: punto di mezzo tra V2 e V4;- V5: quinto spazio intercostale lungo la l inea ascellare anteriore sinistra;- V6: quinto spazio intercostale lungo la l inea ascellare media sinistra.

Il coretto collegamento elettrodi-persona è facil i tato dalla presenza sui cavi

dell ' indicazione cli ciascuna derivazione precordiale (Fig. 12.3).

Con I 'esecuzione c le l l 'ECG si ot tengono una ser ie d i complessi (F ig. 12.4) .

costituit i da:

- onda P, che rappresenta la depolarizzazione atriale,- intervallo PR, che rappresenta I ' intervallo di tempo necessario aflìnché un

336

L * ' l/ . \

2(l socondi L2(X) nls(\ ' r

l Ì r lervnl lo ( l l

Page 347: tecniche infermieristiche

.istra;ra.

sui cavi

g. r2.4),

inché un

Eseguire Ie procedure diagnostiche

impulso proveniente dagli atri raggiunga le fibre dinodo atrioventricolare e i l fascio di His:

-complesso QRS, che rappresenta la ripolarizzazionezazione ventricolare:

- onda T, che riflette la ripolarizzazione dei ventricoli.

Purkinje, attraverso il

atriale e la depolariz-

Prima di procedere all 'esecuzione dell 'ECG è uti le integrare la raccolta datisul bisogno precedentemente descritta con altri dati, quali: la prescrizionemedica (quando eseguirlo, motivazione per cui viene eseguito); i l l ivello dicoì laborazione e le condiz ioni c l in iche del la persona; I 'eventuale terupiaspecifica in corso; elettrocardiograrnmi eseguiti in precedenza.

Atti di supporto

Identifìcare e preparare la personaFornire alla persona alcune infbrmazioni relative all 'atto infèrmieristicospiegandole la necessità di togliere oggetti metall ici (orolo-qio, bracciali.anell i) che possono interfèrire con la registrazioncPrepurare i l mutcr ia le:

- elettrocardiografb tarato e funzionantc;- elettrodi:- pasta conduttrice (gel) se gli elettrodi ne son() sprovvisti;- materiale per igiene e tricotomia;- Earze.

Far assumere a l la persona la posiz ione supina, possib i lmente senzacuscino (5)Lavaggio socia le del le mani

I Sistemare la personar Riordinare i l materialer Lavaggio socia le del le muni

Procedura. Scoprire le zone del corpo in cui posizionare gli elettrodi.. Individuare con precisione i punti in cui applicarli.. Se necessario, applicare la pasta conduttrice su ciascun elettrodo.. Posizionare gli elettrodi verif icandone I'aderenza alla cute.

Può essere uti le asportare I 'eccesso di sebo e/o effettuare una tricoto-mia circoscritta per far aderire completamente gli elettrodi alla cute:la non perfetta aderenza, infatti, può determinare alterazioni nellaresistrazione.

. Colìegare a ciascun elettrodo il cavo corrispondente.

. Accendere l 'elettrocardiografb e procedere alla taratura.

. Iniziare la registrazione del tracciato elettrocardiografìco.

. Durante la registrazione, selezionare in successione le derivazioni perife-riche e precordiali, se ciò non avviene automaticamente.

337

( ' ) Se la posiz ione non ò coni ì r r t r ,volel a p c r s o n a p u ò p r t s c n t a r e l r e . m o r imU. r r ì 1 , ì r t ( on U t ì . ì ( r ) t ì \ r .HUr . t ì l ' t r . t i -s t razione c l i ar tcfat to nel t racci l to.

Page 348: tecniche infermieristiche

Eseguire Ie procedure diagnostiche

È necessario registrare almeno 5-10 complessi QRS per ciascuna deri-vazione.

Al termine della registrazione, spegnere I'elettrocardiografo.Staccare gli elettrodi dalla cute e asportare con una garza gli eventualires idui d i pasta condut t r ice.Predisporre il tracciato elettrocardiografico per la refèrtazione.Registrare sulla documentazione infèrmieristica I ' avvenuta esecuzionedell 'ECG.

Procedimento tecnico ffinalità: Sostituire)

Obiettivi didattici

1. Definire cosa si intende per raccogliere le urine.2. Enunciare almeno tre scopi della raccolta delle urine.3. Elencare le variabil i e i dati da considerare prima e dopo la raccolta delle

1 .unne.Elencare gli atti di supporto da attuare prima e dopo la raccolta delleurine.Preparare i l materiale occorrente per I 'esecuzione della raccolta delleurine.

6. Raccogliere un campione di urine fresche di una persona con e senzacatetere vescicale a permanenza.

7. Eseguire un esame delle urine con strisce reagenti.8. Raccogliere un campione di urine delle24 ore di una persona con e senza

catetere vescicale a permanenza.9. Raccogliere un campione di urine per urinocoltura a una persona nelle

seguenti situazioni: minzione spontanea, da cateterismo vescicale estem-poraneo, da catetere vescicale a permanenza.

Definizione e scopi

Per raccogliere le uríne si intende prelevare un determinato quantitativo diurine (in riferimento al t ipo di esame da eseguire e alle metodiche di labora-torio in uso) da mitto spontaneo o da catetere vescicale.Gli scopi di tale raccolta sono: rilevare i caratteri quali-quantitativi delle urine(vedi cap. 6, par. 6.2), riscontrare la presenza di microrganismi o di sostanzeanomale, confermare ipotesi diagnostiche e monitorare I 'evoluzione dellapatologia.

Conoscenz e frnalizzate alla tecnica

Per quanto riguarda la definizione, la composizione ed i caratteri delle urine

si rimanda al già citato paragrafo 6.2.Prima di procedere alla raccolta del campione è utile verificare se la persona

è portatrice di catetere vescicale e se è in corso una terapia f'armacologicache può determinare alterazioni dei caratteri delle urine.

338

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Page 349: tecniche infermieristiche

Lali

Eseguire Ie procedure diagnostiche

La scel ta del la modal i tà d i raccol ta del campione così come del t ipo c l icontenitore dipende dalf indagine diagnostica prescritta, clalle metodichedi laborator io in uso e dal l 'evoluz ione del le conoscenze e del la tecnologiaimpiegata.L'infermiere può ri levare dei semplici dati sulle urine, oltre che con I 'ossenya-zione macroscopica, utilizzando delle strisce reagenti chiamati anche stick aclimmersione (uno dei più utilizzati è ll Muhistixo), i quari hanno la proprietà divirare (cioè di cambiare colore) in presenza di determinate sostanze.Le peculiarità di tale metodica consistono nella facil i tà di impiego e nellapossibil i tà di evidenziare immediatamente, senza attendere i l r isultato dellaboratorio, le alterazioni della composizione delle urine.Le suddette strisce reagenti sono ampiamente disponibil i in commercio; lepiù comunemente usate sono quelle costituite da uno stick recante almenosei differenti piccole aree reagenti (Fig. 12.5) che permettono di restare,oltre al grado di acidità o basicità delle urine, la presenza di:- n i t r i t i :- sangue;- chetoni:- g lucosio;- protelne.

Per garantire I 'attendibil i tà dell 'esame è indispensabile conservare le stnscereagenti al riparo dall 'umidità e dalla luce.

La procedura di raccolta di campiorti.frazionati di urine derte 24 ore ayvle-ne mediante raccolta di urine emesse in una determinata frazione di temoo.Ad esempio, per l 'esecuzione della glicosuria frazionata si può procederecome segue:

- lu frazione: urina emessa- 2o trazione: urina emessa- 3'frazione: urina emessa- 4u fraz,ione: urina emessa

dal le ore 7.30 al le ore I 1.30:da l le I 1 .30 a l le 17 .30 ;dal le 17.30 al le 24.00;dal le 24.00 al le 7.30.

339

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Page 350: tecniche infermieristiche

Eseguire le procedure díagnostiche

In base alla tecnica di esecuzione degli esami nei diversi laboratori ò possi-bile procedere nei seguenti modi:

l) raccolta ed invio di tutte le urine emesse nella fiazione considerata;2) raccolta di tutte le urine emesse nella frazione considerata ed invio di un

campione di esse (specificando sulla documentazione allegata i l quantita-tivo totale).

L 'ur inocol turc consente d i ev idenziare la presenza e la concentraz ione(carica batterica) di microrganismi nelle urine, che in condizioni fìsiologi-che sono steri l i . In base alle metodiche di laboratorio uti l izzate, i contenito-ri fornit i per tale esame possono già essere provvisti di terreni di coltura. Atale esame è possibile associare I 'antibiogramma, che consente I ' individua-zione dell 'antibiotico mirato per i l trattamento dell ' infezione delle vie uri-narie.La raccolta delle urine per l 'effèttuazione di questo esame deve avvenirecon metodiche steri l i al f ine di evitarne la contaminazione.La raccolta del campione può avvenire attraverso diverse modalità:

- da mitto spontaneo (mitto intermedio)l- da cateterismo vescicale estemporaneo;- da catetere vescicale a permanenza,- da catetere sovrapubico (non descritto in questo testo).

I l cateter ismo vescicale estemporaneo v iene ut i l izzato nel caso in cui non s iapossibile raccogliere steri lmente le urine tramite una minzione spontanea.

Vista I'alta incidenza delle infezioni delle vie urinarie in persone ricove-rate, si sottolinea f importanza di optare per tale metodica solo in caso direale necessità (ad es., incontinenza urinaria e fecale).

Atti di supporto

Identificare e preparare la persona in relazione al tipo di esameFornire alla persona alcnne informazioni relative all 'atto infèrmieristico:

- t ipo di esame;- modalità di raccolta:- tempo t.l i esecuzione.

Preparare il materiale in relazione al tipo di esame:- vari contenitori richiesti per gli esami (provette, bicchierini, contenitori

con tappi, bidoncini, pitali, contenitori steri l i , contenitori con terreni dicoltura - Fig. 12.6) con i dati di identif icazione della persona;

- richiesta debitamente compilata;- padella o pappagallo o comoda;- calice graduato;- siringhe;- arcella:

340

Page 351: tecniche infermieristiche

r e possl -

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r io d i unquantita-

ìtrazlonefisiologi-ontenito-oltura. Ardividua-: r"ie uri-

avvenire

ll non slalnea.

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:ristico

ontenitoriteneni di

Eseguire le procedure diagnostiche

plnza autostatlca;telino;materiale per igiene perineale;antisettico;cartine reagenti;orologio.Lavaggio socia le del le maniSistemare la personaRiordinare il materialeLavaggio socia le del le mani

Procedura per prelevare un campione di urina fresca (o)

Da mitto spontaneo

. Indossare i guanti.

. Recarsi dalla persona e fbrnirle la padella o i l pappagallo.

In presenza di diarrea o di incontinenza fecale, le urine raccolte nonsaranno utilizzabili per I'esame. Sarà quindi necessario valutare quandoe con quale modalità ripetere la raccolta.

. Dopo la minzione, togliere o prendere la padella o il pappagallo.

. Recarsi nello smaltitoio o nel locale apposito.

. Aprire il bicchierino o la provetta.

. Riempire i l bicchierino o la provetta con I 'adeguata quantità di urinarichiesta per lo specifìco esame.

Per versare le urine nel contenitore senza rovesciarle e senza sporcafnele pareti esterne, si può prevedere I'utilizzo di un recipiente che facilititale manovra. La scelta del recipiente avverrà in base all'abilità manualedello studente/infermiere.

341

(" ) Per raccol ta d i ur ina f resca s i inten-de i l p re l i c vo d i un camp ione d i u r i naa p p e n a e m e s s a d a l l a p e r s o n a .L ' esame su l l ' u r i na f r esca ga ran t i s ceuna magg io re a t t end ib i l i t à de i da t iot tenut i , in quanto essa non e ancoraanda ta i ncon t ro a mod i f i caz i on i ( ades. , sedimcntazione dei solut i , processi ossidat iv i ) .

Page 352: tecniche infermieristiche

Eseguire Ie procedure diagnostiche

Chiudere accuratamente con I'apposito tappo il contenitore in modo taìeda evi ture luor iusc i te d i ur ina.Inviare i l campione di urina in laboratorio corredato dall 'apposita richie-sta compilata in ogni sua parte.Registrare sulla documentazione infermieristica I 'avvenuta esecuzionedella raccoìta.

D a c' aÍ e t e re v e.s c icale

. Indossare i guanti.

. Chiudere con una pinza autostatica o con I 'apposito dispositivo in plasticail tubo del sacchetto collettore al disotto del dispositivo in gomma perfo-rabile posto tra la porzione del tubo che si raccorda al catetere e iì sac-chetto di raccolta (Fig. 12.7).

. Tornare dalla persona dopo circa un'ora e verif icare la presenza di urina amonte dell 'ostruzione.Disinfèttare i I gommino perfbrabile.Prelevare l0-15 ml di urina inserendo un ago sotti le nel gommino perfb-rabile.Togliere laprnza autostatica dal tubo connesso al sacchetto di raccolta.Recarsi nello smaltitoio o nel locale apposito.E l im ina re l ' ago ne l l ' appos i t o con ten i t o re e ve rsa re l ' u r i r t a da l l a s i r i ng lnella provetta o nel bicchierino apposito.Chiudere accuratamente con I 'apposito tappo il contenitore in modo taleda evitare fuoriuscite di urina.Inviare i l campione di urina in laboratorio corredato dall 'apposita richie-sta compilata in ogni sua parte.Regist rare sul la documentazione infermier is t ica I 'avvenuta esecuzionedella raccolta.

Esame tlelle urine con sf risce reagenli

. Raccogliere un campione di urina fiesca, secondo le modalitàmente indicate.

. Prelevare dalla confezione uno stick senza toccare le areeevitare di rendere inattendibile i l r isultato dell 'esame.

. Chiudere la confezione con I 'apposito tappo.

. Immergere la striscia reagente nel campione di urina in modo tale chetutte le aree reagenti si imbibiscano.

. Estrare la striscia reasente eliminando I'eccesso di urina.

La striscia non deve restare immersa a lungo né essere agitata nel cam-pione per non invalidare i l r isultato. Per lo stesso motivo, se duranteI'immersione dello stick non si sono bagnate tutte le aree reagenti, nonbisogna immergerlo di nuovo, ma cambiarlo.

. Contare i secondi indicati sulla confezione e confrontare ogni area. dopoil tempo indicato, con la scala cromatica presente sulla confèzione.

342

precedente-

reagenti per

Page 353: tecniche infermieristiche

do tale

richie-

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Eseguire le procedure diagnostiche

. Regist rare sul la documentazione infermier is t ica I 'avvenuta esecuzionedell 'esame e i l relativo risultato.

Procedura per prelevare un campione di urina delle 24 ore

Du mitto spontaneo

Per la ri levazione della diuresi si fa rifèrimento al Llaraqrafo 6.2.

. Indossare i guanti.

. Miscelare le urine contenute nel bidoncino per consentire i l prelievo di uncampione omogeneo.

. Versare un quantitativo di urina sufficiente nell 'apposita provetta o bic-chierino.

. Chiudere i l bicchierino/provetta con I 'apposito tappo.

. Scrivere sul bicchierino/provetta i l quantitativo totale delle urine delle 24ore e, se necessario, altri dati richiesti per I 'esame.

. Inviare i l campione di urina raccolto in laboratorio corredato dall 'appositar ich iesta compi lata in ogni sua par te.

. Regist rare sul la documentazione infermier is t ica I 'avvenuta esecuzionedella raccolta e i l quantitativo di urina delle 2,1 ore.

Da ccLtetere vescicale

Per prelevare un campione di urina delle 24 ore di una persona portatrice dicatetere vescicale è necessario verif icare che tutte le urine siano state con-\ervate in un unico ct ln teni tore.

. Indossare i guanti.

. All 'ora fissata per i l termine della raccolta, aprire i l rubinetto del sacchet-to di raccolta delle urine vuotandolo per I 'ult ima volta.

. Miscelare le urine contenute nel bidoncino per consentire i l prelievo di uncampione omogeneo.

. Travasare i l quantitativo di urina necessario nell 'apposito contenitore trprovetta.

. Chiudere i l contenitore o provetta con I 'apposito tappo.

. Scrivere sul bicchierino/provetta i l quantitativo totale delle urine delle 24ore e, se necessario, altri dati richiesti per I 'esame.

. Inviare i l campione di urina raccolto in laboratorio corredato dall 'appositar ich iesta compi lata in ogni sua par te.

. Regist rare sul la documentazione infermier is t ica l 'avvenuta esecuzionedella raccolta e i l quantitativo di urina delle 24 ore.

Procedura per eseguire urinocoltura

Da mitto sponÍaneo

Per effettuare la raccolta corretta del campione di urina per questo esame ènecessario che, per quanto possibile, la persona sia coinvolta.

. Eseguire I ' igiene perineale (vedi par. 4.7).

. Far sedere la persona sulla comoda o, qualora non fbsse possibile, posi-zionarla seduta su una padella pulita.

343

Page 354: tecniche infermieristiche

( ' ) l l passagg io de l p r imo ge t t o d iu r i na de te rm ina un a l l on tanamenrc rmeccanico dei microrganismi present inel l 'uretra.

Eseguire Ie procedure diagnostiche

Indossare guanti puliti.Invitare la persona ad urinare.Aprire il contenitore sterile rispettando le norme di asepsi.Dopo il primo getto di urina (7), raccoglierne un campione (10-20 mlcirca) nel contenitore sterile facendo attenzione a non toccare i bordi delcontenitore stesso con le mani o con la cute della persona.Chiudere il contenitore sterile rispettando le norme di asepsi.Inviare il campione di urina raccolto in laboratorio coredato dall'appositarichiesta compilata in ogni sua parte (compresa I'ora in cui è avvenuta laraccolta).

. Registrare sulla documentazione infermieristica l 'avvenuta esecuzionedella raccolta.

Da cateterismo vescicale e ste mporane o

. Invitare la persona a non urinare per almeno 2 ore circa.

. Procedere alla cateterizzazione come da paragrafo 6.5.

. Aprire il contenitore sterile rispettando le norme di asepsi.

. Dopo il primo geno di urina, raccoglierne un campione (10-20 ml circa)nel contenitore sterile facendo attenzione a non toccare i bordi del conte-nitore con le mani.

. A questo punto, dopo aver fatto defluire la rimanente urina nell'arcella,procedere alla rimozione del catetere vescicale.

. Inviare il campione di urina raccolto in laboratorio corredato dall'appositarichiesta compilata in ogni sua parte (compresa I 'ora in cui è avvenuta laraccolta).

Da catetere vescicale a permanenza

. Chiudere i l tubo di drenaggio al disotto del dispositivo di prelievo dell 'u-rina con una pinza autostatica per almeno 2 ore.

. Indossare i guanti.

. Disinfettare i l gommino del dispositivo.

. Aspirare con una siringa (ago sotti le) l0-20 ml di urina.

. Aprire, rispettando le norme di asepsi, i l contenitore steri le evitando ditoccarne i bordi.

. Introdurre il campione di urina prelevato con la siringa.

. Chiudere il contenitore sterile rispettando le norme di asepsi.

. Inviare il campione di urina raccolto in laboratorio corredato dall'appositarichiesta compilata in ogni sua parte (compresa I'ora in cui è avvenuta laraccolta).

. Registrare sulla documentazione clinica ed infermieristica I'avvenuta rac-colta per I' urinocoltura.

In presenza di sacchetto di raccolta delle urine senza alcun dispositivo diprelievo incorporato, si suggerisce di effettuare la raccolta delle urine almomento della sostituzione della sacca stessa (vedi par. 6.6), rispettandoi princìpi sopra descritt i .

344

Page 355: tecniche infermieristiche

(10 -20 m li bordi del

i l l 'appositalvvenuta la

esecuzione

0 ml circa)i del conte-

tell 'arcella,

rl l 'appositaavvenuta la

ievo del l 'u-

evitando di

all 'appositaavvenuta la

'venuta rac-

rositivo diLe urine alispettando

Eseguire le procedure diagnostiche

Procedimento tecnico (finalità: Sostituire)

Obiettivi didattici

l. Definire che cosa si intende per raccogliere le Jèci.2. Definire lo scopo della raccolta delle fèci.3. Elencare le variabil i e i dati da considerare prima e dopo la raccolta delle

f'eci.4. Elencare gli atti di supporto da attuare prima e dopo la raccolta delle feci.5. Preparare il materiale occorrente per I'esecuzione della raccolta delle fèci.6. Raccogliere un campione di fèci per una coprocoltura e per la ricerca di

elementi anomali (parassiti, sangue).

Definizione e scopo

Per rac'cogliere le Jèci si intende I'atto di prelevare del materiale f'ecale dainviare in laboratorio allo scopo di ricercare la presenza di elementi anomali(alcuni microrganismi, parassiti e loro uova, sangue).

Conoscenze finalizzate alla tecnica

Per quanto riguarda la defrnizione, la composizione ed i caratteri delle fèci,si rimanda al paragrafb 6. l.Prima di procedere alla racoolta del campione, verif icare le abitudini e/o lecondizioni della persona in merito all 'el iminazione intestinale (ad es., stit i-chezza, diarrea, incontinenza, presenza di emoroidi). E uti le, inoltre, cono-scere I 'eventuale terapia fàrmacologica in corso, in quanto alcuni farmacipossono determinare alterazioni dei caratteri delle f 'eci e condizionare I 'esitodell 'esame.Il materiale di raccolta delle fèci varia in funzione del t ipo di esame e dellemetodiche di laboratorio.Alcuni esami particolari, come la ricerca dell 'ameba, richiedono di mante-nere i l campione a una temperatura di circa 37 'C; la ricerca degli ossiurideve essere eflèttuata nelle prime ore della mattina, quando più facilmentesi possono trovare a l ivello dell 'ano.

Atti di supporto

ldentificare e preparare la persona in relazione al tipo di esameFornire alla persona alcune infbrmazioni relative all 'atto infermieristico:

- t ipo di esame;- modalità di raccolta;- tempo di esecuzione.

Preparare i l materiale in relazione al t ipo di esame:- contenitore (steri le se necessario) munito di spatola (Fig. 12.8), contenito-

re termoresistente (per la ricerca dell 'ameba), striscia adesiva di cellopha-

345

Page 356: tecniche infermieristiche

Eseguire Ie procedure diagnostiche

ne (scotch-test per la ricerca degli ossiuri) e apposito vetrino. Tuttctmateriale deve riportare i dati di identif icazione della persona;abbassalingua monouso (se i l contenitore non fosse munito di spatola);guanti.Lavaggio socia le del le maniSistemare la personaRiordinare i l materialeLavi rggio socia le del le mani

Procedura. Indossare i guanti.. Fornire la padella o la comoda invitando la persona a non urinare mentre

defèca.. Al termine della defecazione, applicare una padella pulita per cseguire I ' i-

giene perineale.. Recarsi nello smaltitoio o nel locale apposito dove era stata tenlporanea-

mente posta la padella con le lèci.. Apr i re i l conteni tore.. Immergere la spatola al centro della massa f'ecale e prelevarc un cilmplo-

ne di fèci con un movimento rotatorio.. Porre la quantità richiesta di feci nel contenitore.

Per la coprocol tura è necessar io impiegare un conteni tore ster i le . ev i tan-do di contaminarne la parte intema. In presenza di parassiti, tracce visi-bil i di essudato, muco o sangue, comprendere un campione di essi nellefeci da esaminare.

. Chiudere accuratamente con l 'apposito tappo il contenitore in mudo taleda evitare fioriuscite di materiale fècale.

' Inviare i l campione raccolto in laboratoricl corredato dall 'apposita richie-sla compilata in ogni sua parte.

. Regist rare sul la documentazione infèrmier is t ica l 'avvenuta esecuztonedella raccolta.

346

Page 357: tecniche infermieristiche

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campio-

evitan-:e visi-si nelle

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ta richie-

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Eseguire Ie procedure diagnostiche

Rire ft 'a d i o.s.t i u r i ( s<'t t t ch- test )

Indossare i guanti.Applicare alla persona la striscia di cellophane a l ivello anale.Lasciare adeso lo scotch per almeno l5 minuti, in modo da raccogliere gliossiuri che fuoriescono dall 'ano.Rimuovere la striscia adesiva ed applicarla sull 'apposito vetrino.Inviare i l campione raccolto in laboratorio corredato dall 'apposita richie-sta compilata in ogni sua parte.Registrare sulla documentazione inf'ermieristica l ' avvenuta esecuzionedella raccolta.

Procedimento tecnico 6inalità: Guidare)

Definizione e scopo

Per insegnare le modalità per prelevare e conservure un t'ampione di Jecie/o urine si intende fornire alla persona le informazioni e le conoscenzenecessarie al fine di renderla autonoma nel prelevare e conservare un cam-pione di fèci e urine per I 'esecuzione di esami diagnostici.

Per fe conoscenze finalizzate alla tecnica, si rimanda rispettivamente aiparagrafi 12.2 e 12.3.

Per svolgere questo procedimento tecnico è opportuno che I'infermierefavorisca la presenza delle condizioni maggiormente facilitanti la relazionecon la persona e quindi la comprensione dei contenuti dell'azione di guida.

Procedura. Spiegare alla persona le caratteristiche fisiologiche di urine e/o fèci.. In base all ' ipotesi diagnostica per cui la persona deve effettuare I 'esame,

fornire infbrmazioni sulle possibil i alterazioni che potrebbe riscontrarenelle urine e/o nelle fèci.

. In base all'esame da effettuare, fornire informazioni sul materiale neces-sario per la raccolta delle urine eio feci.

. Spiegare la modalità di prelevamento e conservazione del campione diurine e/o feci.

. Indicare alla persona l ' i ter da seguire daìla prescrizione medica alla con-segna del campione di urine e/o feci in un laboratorio analisi.

. Verifìcare la comprensione della modalità di raccolta di urine e/o fèci invi-tando la persona a contattare l'infèrmiere per eventuali dubbi o dilîcoltà.

347

Page 358: tecniche infermieristiche

( " ) L ' a t t o comp le to p revede rebbc l araccol ta d i sccrezioni eht l iquid i d iclrenag14io. Fra Ie secrezioni si è sceltocl i dcscr ivere la proccdura per racco-g l i e re l ' e sc r cak r ; pe r i l i qu i d i c l i d renagg ro . vc í r l ) J r i g rù ro t t . t t .

Eseguire Ie procedure diagnostiche

Procedimento tecnico (finalità: Sostituire)

Obiettivi didattici

l . Definire cosa si intende per raccogliere l 'escreato.2. Spiegare almeno tre scopi della raccolta di escreato.3. Elencare le variabil i e i dati da considerare prima e dopo la raccolta di

escreato.,1. Elencare gli atti di suppofio da attuare prima e dopo la raccolta di escreato.5. Preparare il materiale occorrente per I'esecuzione della raccolta di escrealo.6. Spiegare iprincipali t ipi di esami che si possono eseguire sull 'escreato.7. Raccogliere I 'escreato per l 'esame colturale. la ricerca del bacil lo di Koch

e ì 'esame c i t t l log ico.

Definizione e scopi

Per raccogLíere I 'escreuto si intende prelevare i l quantitativo di secrezioniprovenient i dal le v ie respi rator ie necessar io per eseguirne I 'esarne. Talemateriale si ottiene mediante espettorazione da parte della persona o uspirc-z ione (vedi par .9.2) .Gli scopi di tale raccolta sono quell i di identit icare icaratteri dell 'escrearo.ricercare la presenza di specifici agenti patogeni (ad es.. il rnicobatterio clellatubercolosi), di cellule neoplastiche, di altre componenti quali sangue e pus.

Conoscenz e finalizzate alla tecnica

L'escreato è la secrezione prodotta dalle cellule della mucosa bronchiale edel le u l te v ie respi rator ie emessa at t raverso i l meccanismo t le l la tosse. Èquindi prevalentemente costituito da muco e cellule provenienti dai processidi desquamazione della mucosa; in alcune situazioni patologiche possonoessere presenti sangue, batteri patogeni e pus.I caratteri dell 'escreato vanno dalla quantità, che in situazioni fìsiologiche èdi circa 100 ml/die. all 'odore, presente solo in caso di processi inframmatorie degenerativi. L'aspetto può essere sieroso in caso di ederna polmonareacuto; mucoso, mucopurulento o purulento, ad esernpio, in caso di bronchi-t i , t ube rco los i po lmonare ed en f i sema . I no l t r e , può ave re un co lo regiallo/verdastro/grigiastro nei processi infiammatori/ infèttivi/degenerat.ivi,ematico o essere trasparente.Prima di procedere alla raccolta del campione è necessario veril icare le con-dizioni della persona, la presenza di tosse efficace, la capacità di espettoraree la terapia farmacologica in corso, in quanto alcuni farmaci (f luidifìcanti.broncodilatatori, antibiotici) possono determinare alterazioni dei caratteridell 'escreato e condizionare I 'esito dell 'esame. Inoltre, i l materiale da irnpie-gare varierà in relazione al tipo di esame e alle metodiche di laboratorio.Alcune indagini diagnostiche eftèttuabil i sull 'escreato sono l 'esame chimico-morfologico (ad es., per la ricerca di albumina, immunoglobuline secretorieed enzimi), I'esame colturale (ad es., per la ricerca di pneurr-rococco, strepto-

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Page 359: tecniche infermieristiche

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Eseguire le procedure diagnostiche

cocco, KLebsielLa, Prcteus, Pseudomoncs). Con I'esame batteriologico si pos-sono r icercare i l baci l lo d i Koch e micet i qual i Candida a lb icans eAspergillus; I'esame citologico ricerca la presenza di cellule neoplastiche.Per una maggiore attendibil i tà dei risultati è opportuno, per gli esami coltu-rale, batteriologico e citologico, effettuare la raccolta del campione dell 'e-screato per a lmeno t re g iorn i consecut iv i .Per l'esame citologico bisogna verificare la presenza di una sufficiente quantitàdi fissatore nel contenitore. Questo liquido è generalmente attivo per un inter-vallo di tempo compreso tra le 24 e le 48 ore; deve essere manipolato con cau-tela (indossare i guanti) perché tossico e inoltre tinge la cute e gli abiti.

Atti di supporto

Identificare e preparare la persona infbrmandola di rimanere a digiuno edi astenersi dal fumo; talvolta può essere necessario un drenaggio dipostura, un intervento di f isioterapia o I 'esecuzione di un aerosolFornire alla persona alcune informazioni relative all 'atto infermieristico(tipo di esame. modalità di raccolta e tempi di esecuzione)Preparare il materiale:

- contenitore per escreato pulito ( ') o steri le per esame colturale;- l iquido fissativo per esame citologico;- garz,e o tovaglioli di carta;- guanti;- sacchet to por tar i f i u t i .

Chiedere alla persona di assumere e/o aiutarla ad assumere la posizioneseduta o lateraleLavaggio sociale delle mani

I Sistemare la personar Riordinare i l materialer Lavaggio sociale delle mani

Procedura. Ribadire alla persona la necessità di raccogliere materiale proveniente dai

bronchi e non dalla bocca (non sputare saliva).. Far sciacquare la bocca per diminuire la contaminazione dell 'espettorato

che verrà raccolto.. Indossare i guanti.. Invitare la persona ad eseguire alcuni respiri profondi.. Far eseguire dei colpi di tosse efficaci.. Aprire i l contenitore, rispettando le norme di asepsi in caso di esame

colturale.. Far espettorare la persona direttamente nel contenitore.. Chiudere i l contenitore, rispettando le norme di asepsi in caso di esame

colturale.. Inviare i l campione in laboratorio corredato dell 'apposita richiesta compi-

la ta in ogni suu par1e.. Registrare sulla documentazione infermieristica I 'avvenuta esecuzione

della raccolta.

349

(" ) Un tempo veniv.rno ut i l izzate spu-t acch i c r c r n mc ta l l o con cope rch ionel le qual i inser i re pt ia lofcr i in c; r r t : rcerata. Ora è di f fuso l ' impiego di spu-t acch i c r c con cope rch io i n c . r r t oneM O N O U S O .

Page 360: tecniche infermieristiche

( " ' ) Q u e s t o p r o c e d i m e n t o t e c n i c ocomprende i seguent i at t i : Eseguiretampone nasale, Eseguire tamponeaur icolare, Eseguire prel ievo del lesec rez íon i vag ina l i . V i ene t r a t t a t aanchc l 'esecuzione del tampone far in-gco e ret ta lc.

Eseguire Ie procedure diagnostiche

Procedimento tecnico (finalità: Sostituire)

Obiettivi didattici

l. Definire che cosa si intende per eseguire Íamponi per esami colturali.2. Spiegare lo scopo per cui si eseguono tamponi per esami colturali.3. Elencare le variabil i e i dati da considerare prima e dopo I'esecuzione di

un tampone per esami colturali.4. Elencare gli atti di supporto da attuare prima e dopo

tampone per esame colturale.5. Preparare i l materiale occorrente per I 'esecuzione

esame colturale.6. Eseguire un tampone col tura le far ingeo, nasale, aur ico lare, ret ta le e

vaginale.

Definizione e scopo

Per eseguire tamponi per esami colturali si intendesecrezioni mediante l'ut1lizzo di un tampone sterile.Lo scopo di questo esame è quello di evidenziare lasmi patogeni o anche solo potenzialmente patogenito corporeo.

I 'esecuzione d i un

di un tampone per

effettuare la raccolta di

presenza di microrganr-in un par t ico lare d is t rer-

Conoscenz e finalizzate alla tecnica

Il tampone per eseguire un esame colturale è costituito da un bastoncino inlegno o materiale plastico sterile inserito in un'impugnatura che consente la suapresa senza contaminarlo; I'altra estremità è rivestita di cotone idrofilo. In alcu-ni tipi di tampone I'impugnatura può sewire anche da tappo del contenitore sre-rile nel quale viene inserito il tampone stesso al termine del prelievo (Fig. 12.9).Affinché I'esame risulti attendibile, è indispensabile che venga preservata lasterilità del tampone durante I'esecuzione: se la procedura fosse inappropriatal'esame potrebbe risultare erroneamente positivo. Qualsiasi esame colturaleandrebbe eseguito, inoltre, prima di iniziare il trattamento fàrmacologico abase di antibiotici, chemioterapici e antisettici, in quanto questi agisconodirettamente sui microrganismi oggetto di analisi. Se ciò non fosse possibile, èimportante segnalare al laboratorio la tipologia del trattamento in atto (princi-pio attivo del farmaco, dosaggio, tempi di somministrazione).Prima di procedere all'esecuzione di un tampone colturale è necessario verifi-care il livello di autonomia e collaborazione della persona anche in relazionealla sua età e alla sede di prelievo. Inoltre, il materiale da impiegare potràvariare in relazione alla sede di prelievo e alle metodiche di laboratorio.

Atti di supporto

Identificare e preparare la personaFornire alla persona alcune informazioni relative all 'atto infèrmieristico(tipo di esame, modalità di raccolta e tempi di esecuzione)

3s0

Page 361: tecniche infermieristiche

Eseguire le procedure diagnostiche

Preparare il materiale:tampone colturale;garze o tovaglioli di carta;fonte luminosa (pila, lampada, ecc.);abbassalingua (per tampone faringeo);guanti;sacchetto portarifi uti.Far assumere alla persona la posizione seduta per il tampone faringeo,nasale e auricolare (verificare la stabilità del capo); quella laterale per iltampone rettale; quella dorsale per il tampone vaginale.Lavaggio socia le del le maniSistemare la personaRiordinare il materialeLavaggio socia le del le mani

Procedura per eseguire il tampone faringeo. Indossare i guanti.. Far aprire la bocca e, con I 'ausil io dell 'abbassalingua, identif icare i l farin-

ge (F ig. 12. l0) .. Visualizzare la sede del prelievo utilizzando un'adeguata fonte luminosa.. Aprire il contenitore con il tampone rispettando le norme di asepsi.. Introdurre i l tampone e passarlo sulla mucosa peritonsil lare e vicino

a l l ' uvu la .

Compatibilmente con la collaborazione della persona, i l contatto deltampone con la mucosa deve essere tale da consentire un adeguato assor-bimento del le secrezioni.

. Estrarre il tampone e riporlo nel contenitore chiudendolo accuratamente.

. Inviare il campione in laboratorio corredato dell'apposita richiesta compi-la ta in ogni sua par te.

. Registrare sulla documentazione infermieristica I 'avvenuta esecuzionedella raccolta.

Procedura per eseguire il tampone nasale. Indossare i guanti.. Spingere verso l 'a l to la punta del naso e v isual izzare la nar ice (F ig.

12. 1 l) rlilizzando un' adeguata fonte luminosa.. Aprire il contenitore con il tampone rispettando le norme di asepsi.. Introdurre il tampone e passarlo sulla mucosa nasale dalle coane verso le

narici (dall'alto verso il basso, con movimento rotatorio).. Ripone il tampone nel contenitore chiudendolo accuratamente.. Inviare il campione in laboratorio corredato dell'apposita richiesta compi-

lata in ogni sua parte.. Registrare sulla documentazione infermieristica l 'avvenuta esecuzione

della raccolta.

351

re di

l i un

l - " ^

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no ina suaalcu-e ste-,2.9) .lta larriatauraleico aiconorile, èrinci-

'erifi-zionepotrà

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t \ t

\ /\ i l /

\ /

1 ) Labbra;2) l ingua;3) ugo la e pa la to mol le ;4) sede del tampone faringeo.

Page 362: tecniche infermieristiche

. l ) Sede del tampone nasale;

2) sede del tampone perinasare;3) sede de l tampone aur ico la re .

(" ) Questa modal i tà vale nel l 'adul to;pe r i l bamb ino , ved i l e conoscenzef inal izzate al la tecnica del paragrafo1 ' l . 3 . 4 ( i ns t i l l a z i on i au r i co l a r i )

Eseguire Ie procedure diagnostiche

Procedura per eseguire il tampone auricolare. Indossare i guanti.. Afferrare il bordo superiore esterno del padiglione auricolare, tirare deli-

catamente indietro ed in alto (") e visualizzare 1l condotto uditivo esternoutil izzando un'adeguata fonte luminosa (vedi quanto descritto e i l lustratonel cap. 4,Igiene delle orecchie e nel cap. l l , Gocce auricolari).

. Aprire il contenitore con il tampone rispettando le norme di asepsi.

. Introdurre il tampone e passarlo nel condotto uditivo esterno con movi-mento rotatorio.

. Riporre il tampone nel contenitore chiudendolo accuratamente.

. Inviare i l campione in laboratorio corredato dell 'apposita richiesta compi-la ta in ogni sua par te

. Registrare sulla documentazione infermieristica I 'avvenuta esecuzionedella raccolta.

Procedura per eseguire il tampone rettale. Indossare i guanti.. Divaricare le natiche e visualizzare lo sfintere anale esterno.. Aprire i l contenitore con il tampone rispettando le norme di asepsi.. Introdurre il tampone per 1-2 cm con movimento rotatorio e quindt estrar-

lo nel lo s tesso modo.. Riporre il tampone nel contenitore chiudendolo accuratamente.. Inviare i l campione in laboratorio corredato dell 'apposita richiesta compi-

ìata in ogni sua par te.. Registrare sulla documentazione infermieristica I 'avvenuta esecuzione

della raccolta.

Procedura per eseguire il tampone vaginale. Indossare i guanti.. Valutare I'opportunità di effettuare l'igiene dei genitali esterni.. Divaricare le grandi e piccole labbra visualizzando il meato vaginale.. Aprire il contenitore con il tampone rispettando le norme di asepsi.

3s2

Page 363: tecniche infermieristiche

deli-ternoìtrato

novi-

rmpi-

z ione

strar-

rmpi-

rione

Eseguire Ie procedure diagnostiche

Introdurre i l tampone per l-2 cm con movimento rotatorio e quindi estrar-lo nello stesso modo.Riporre i l tampone nel contenitore chiudendolo accuratamente.Inviare i l campione in laboratorio corredato dell 'apposita richiesta compi-lata in ogni sua parte.Regist rare sul la documentazione infermier is t ica l 'avvenuta esecuzionedella raccolta.

Procedimento tecnico ffinalità: Sostituire)

Obiettivi didattici

1. Defìnire che cosa si intende per esegtrire prelievo di sangue veno,\o.2. Spiegare lo scopo dell 'esecuzione di prelievi di sangue venoso.3. Indicare le sedi più comunemente usate per eseguire un prelievo di san-

gue venoso.4. Elencare le variabil i e i dati da considerare prima e dopo I'esecuzione di

un prelievo di sangue venoso.5. Elencare gli atti di supporto da attuare prima e dopo l 'esecuzione di un

prelievo di sangue venoso.6. Preparare il materiale occorrente per l'esecuzione di un prelievo di san-

gue venoso uti l izzando le risorse presenti nelle sedi di t irocinio.7. Eseguire un pre l ievo d i sangue venoso ut i l izzando i l mater ia le in uso

nel le sedi d i t i roc in io.

Definizione e scopo

Per eseguire prelievo di sangue venoso si intende effettuare la puntura diuna vena per raccogliere un quantitativo di sangue variabile in riferimento altipo di esame da eseguire e alle metodiche di laboratorio.Un prelievo venoso può essere ef'fettuato per eseguire indagini chimiche,morfblogiche e batteriologiche del sangue.

Conoscenze finalizzate alla tecnica

Il prelievo di sangue può essere eflettuato da accessi venosi, capil lari edarteriosi; la regolamentazione dell 'assistenza infermieristica, attualmenteoggetto di revisione, prevede che l ' infèrmiere effettui prelievi venosi ecapil lari.Nell 'adulto le sedi più comunemente uti l izzate per i l prelievo venoso sonole vene basil ica e cefalica a l ivello della fossa antecubitale del braccio (fac-cia interna del gomito) (Fig. 12.12), le vene mediane del gomito e dell 'a-vambraccio, la vena cefalica accessoria, le vene mediano-cefalica. mediano-basil ica e le vene metacarpali del dorso della mano (Fig. 12.13). In casi par-ticolari è possibile ricorrere alle vene degli arti inferiori (grande e piccola

353

1) Vena ce fa l i ca ;2 ) v e n a b a s i l i c a ;3 ) vena med iana bas i l i ca ,4 ) vena med iana ce fa l i ca

. l ) Vene metacarp.r l i

Page 364: tecniche infermieristiche

1) Crande sa fena;2) vena femora le .

Eseguire Ie procedure diagnostiche

safena, arco venoso dorsale del piede e vene metatarsali dorsali del piede)(Fig. 12.14). È importante che la vena da pungere presenti un tratto di alme-no 1-2 cm di decorso retti l ineo e sia ben palpabile.Nel neonato e nel lattante si utilizzano generalmente vene di maggior cali-bro, quali la vena giugulare esterna e quella femorale. Nei neonati e neibambini risulta comunque particolarmente difîcoltoso reperire le vene chedecorrono superficialmente: la variabile determinante la riuscita del procedi-mento è I 'abil i tà manuale dell 'operatore (infermiere o medico).Per procedere all 'esecuzione di un prelievo ematico venoso è opportunorispettare alcuni criteri che orientano I'infermiere nella scelta della vena edel materiale da uf1\izzare. Anche se tutte le vene palpabili (non è detto chesiano anche visibil i) possono essere uti l izzate, in caso di particolari difÎ-coltà e/o in caso di necessità di frequenti prelievi e/o terapie endovenose,deve essere valutata con il medico l'opportunità di introdurre cateteri venosiperifèrici o centrali.Nel momento della scelta della vena non devono essere prese in considera-zione quelle che decorrono in distretti corporei interessati da alterazionipatologiche quali plegie/paresi, traumi/fiatture, edema/linfèdema, suturechirurgiche.I f mater ia le ts i r inga. ago. s is tema Vut 'u ta iner@l deve essere monouso e ster i -le al fine di evitare possibili contaminazioni del campione prelevato, dellapersona e dell ' infèrmiere. La siringa è costituita da una camicia graduata lacui capacità è compresa trai2,5 ml e i 60 ml, da uno stantuflb e da un bec-cuccio eccentrico, sul quale viene applicato un ago di 19-21 Gauge (aghi dicalibro inferiore possono causare l'emolisi del campione prelevato). Il siste-ma Vacutainer@ è costituito da una camicia porta-provetta e da un ago didiverse misure dotato ad una estremità di un sistema che consente l ' introdu-zione diretta del sangue nelle provette sottovuoto (Fig. 12.15).Le provette si differenziano in base alla quantità di sangue da aspirare, alt ipo di indagine diagnostica da effettuare, all 'eventuale contenuto. In alcuneprovette è presente una soluzione anticoagulante (sodio citrato, eparina.EDTA), in altre materiali che fàvoriscono la separazione della parte corpu-scolata del sangue dal plasma (ad es., sotto forma di granuli). Salvo partico-lari indicazioni, i l sangue viene raccolto in provette di plastica. Tutte le pro-vette sono chiuse da tappi in plastica di colore diverso a seconda del t ipo diesame (Fig. 12.16) .Prima di procedere all 'esecuzione di un prelievo di sangue venoso è neces-sar io conoscere i l t ipo d i esame. la mot ivazione per cui v iene esegui to eparticolari modalità di esecuzione in relazione alle metodiche di laboratorio(tempi, conservazione del campione).I rischi più comuni riconducibili a tale procedimento tecnico sono la punturaaccidentale di vasi arteriosi, di terminazioni nervose, la rottura della vena constravaso di sangue e conseguente formazione di ecchimosi, ematomi, flebiti.

Atti di supporto

Identif icare e preparare la persona facendole assumere o aiutandola adassumere una posizione confortevole in relazione alla sede dalla qualedeve essere eseguito il prelievo

354

Page 365: tecniche infermieristiche

piede)alme-

r ca l i -e nei

re cheocedi-

)rtuno/ena eto chediffi-

enose,venosi

lidera-azionisuture

) steri-, del larata lan bec-.ghi disiste-

rgo ditrodu-

ue, all lcunerarina,lorpu-rtico-e pro-ipo di

leces-uito e'atorio

lnturala coniri.

r la adquale

Eseguire le procedure diagnostiche

Fornire alla persona alcune informazioni relative all'atto infermieristico(tipo di esame, modalità di raccolta e tempi di esecuzione, necessità dimantenere i l digiuno)Preparare il materiale:

- carrello o vassoio;- s i r i nghe monouso d i va r i e m isu re con agh i o bu t te r l l y ( r : ) o s i s tema

Vacutainer@:- provette con porta-provette;- laccio emostatico;- antisettico:- batuffoli di cotone o garze;- cerotto anallergico;- forbici;- arcella:- telini o cuscinetti reggibraccio;- guanti;- contenitore per rifiuti speciali;- contenitore rigido per aghi.

Lavaggio sociale delle mani [vedi nota (") pag.262]Sistemare la personaRiordinare il materialeLavaggio sociu le del le mani

Procedura

Prelievtt emu!icrt cttn .siringa

. Visualizzare la sede del prelievo l iberandola dagli indumenti.

. Posizionare I 'arto su un piano rigido protetto da un telino o su un cusci-netto reggibraccio ('r).

. Aprire le provette e inserirle nel porta-provette.

. Calcolare il quantitativo di sangue da prelevare e scegliere la siringa dellagiusta capacità.

. Applicare i l laccio emostatico a monte della sede da pungere (circa 4 cm).

. Indossare i guanti.

. Palpare la vena.

La palpazione deve essere svolta uti l izzando i polpastrell i di indice,medio e anulare in modo sistematico al fine di valutare il decorso. laprofondità e il turgore della vena prescelta

. Disinfèttare la sede di puntura della vena.

. Impugnare la siringa dopo averne verif icato la tenuta e aver rimosso ilcappuocio di protezione dell 'ago.

. Tendere la cute nel senso opposto alla direzione della puntura e pungerela vena mantenendo I'ago, con i l bisello rivolto verso l 'alto, ad un'incli-nazione di circa 30'rispetto al piano cutaneo (Fig. 12.11).

355

( ' ' ) Vedi capi to lo 1 L

( " ) S i f a r i f e r i m e n t o a l l a s e d e p i i rcomune : g l i a r t i supe r i o r i . Pc r a l t r esedi non è evidentcmcntc possib i le i lposiz ionamento su dì un piano r ig idoe f isso.

Page 366: tecniche infermieristiche

( ' ' ) Se l a pe rsona non è cosc ien te ocol laborantc, appl icare subi to i l cerotkr e, dopo aver r icmpi to le provet tc,ver i f icare l 'avvcnuta emostasi .

Eseguire Ie procedure diagnostiche

Questa modalità consente di mantenere ferma la vena e di ridurre la sen-sazione dolorosa al momento dell ' introduzione dell 'ago. Anche la tra-zione esercitata sullo stantuffb, se moderata, non è dolorosa e limita I'e-molisi (aspirazione continua e a bassa pressione).

. Aspirare la quantità di sangue stabil ita in precedenz-a.

. Rimuovere i l lacc i t l cmostat ico.

. E,strarre I 'ago dal braccio mantenendo in aspirazione la siringa per evitareIa fuoriuscita di sangue e tamponare subito i l fbro cutaneo con cotone ogarza asciutti.

. Chiedere alla persona di mantenere una discreta pressione sul tamponeper favor i re I 'emostasi ( ' ' ) ed e l iminare I 'ago nel l 'apposi to conteni toreper taglienti.

. Riempire le provette dando la precedenza a quelle con anticoagulante.

Il sangue deve essere versato lentamente tenendo il beccuccio della sirin-ga contro la parete interna della provetta senza provocare schizzi, schiu-ma ed evitando quindi I 'emolisi. Per garantire I 'azione dell 'anticoagu-lante, ove presente, è necessario miscelarlo in modo uniforme con il san-gue capovolgendo la provetta, dopo averla chiusa con il tappino di plasti-ca, per almeno 3-4 volte senza agitarla.

. Controllare I 'effìcacia dell 'emostasi e fissare un piccolo batuffblo di coto-ne pulito con del cerotto al braccio della persona.

. Inviare le provette in laboratorio corredate dell 'apposita richiesta compi-la ta in ogni sua par te.

. Regist rare sul la documentazione infèrmier is t ica I 'avvenuta esecuzionedella raccolta.

Prelievo ematico con sistema Vacutainer@

. Visualizzare la sede del prelievo l iberandola dagli indumenti.

. Posizionare I 'arto su un piano rigido protetto da un telino o su un cuscl-netto reggibraccio.

356

Page 367: tecniche infermieristiche

a sen-la tra-t a l ' e -

' evltareotone o

rmponetenitore

nte.

sirin-schiu-oagu-il san-rlasti-

Ci coto-

compi-

:uz lone

I C U S C l -

Eseguire le procedure diagnostíche

. Inserire le provette nel porta-provette o tenerle a portata di mano sulpiano di lavoro senza aprirle.

. Scegliere e avvitare I 'ago sulla camicia facendo in modo che la zonaappiattita di quest'ult ima possa essere poi appoggiata sul braccio dellapersona. L ago deve essere montato con il bisello rivolto verso I'alto.

. Applicare il laccio emostatico a monte della sede da pungere (circa 4 cm).

. Indossare i guanti.

. Paloare la vena.

La palpazione deve essere svolta utilizzando i polpastrelli di indice,medio e anulare in modo sistematico al fine di valutare il decorso. laprofondità e il turgore della vena prescelta.

Disinfettare la sede di puntura della vena.Impugnare la camicia e rimuovere i l cappuccio di protezione dell 'ago.Tendere la cute nel senso opposto alla direzione della puntura e pungerela vena mantenendo l'ago e la camicia montati come indicato sopra aduna inclinazione di circa 30" rispetto al piano cutaneo.Inserire la provetta all ' interno della camicia avendo cura di mantenerlastabile. Forare il tappo della provetta esercitando una lieve pressione.Sciogliere il laccio emostatico dopo aver riempito la prima provetta perdiminuire la pressione di aspirazione e ridurre il traumatismo alla vena.Rimuovere la provetta piena dalla camicia e introdurre con la medesimamodalità le altre provette in successione lasciando per ultime quelle con-tenenti anticoagulante. Questo accorgimento evita che un eventuale con-tatto dell 'ago interno alla camicia con la soluzione anticoagulante la portiin altre provette alterando i risultati.

Durante queste manovre è fondamentale tenere saldamente la camiciaonde evitare lo sposizionamento dell'ago. Il riempimento delle provetteè determinato dalla pressione negativa presente al loro interno, in quantoqueste sono sottovuoto. Questo duplice traumatismo può far optare perI'impiego dell'ago a farfalla con dispositivo di raccordo al Vacutainer@invece dell'ago, in particolari situazioni.

Estrarre I'ago dal braccio e tamponare subito il foro cutaneo con cotone ogarza asciutti.Chiedere alla persona di mantenere una discreta pressione sul tampone perfavorire I'emostasi ed eliminare I'ago nell'apposito contenitore per taglienti.Capovolgere, senza agitare, le provette contenenti anticoagulante peralmeno 3-4 volte.Controllare I'efficacia dell'emostasi e fissare un piccolo batuffolo di coto-ne pulito con del cerotto al braccio della persona.Inviare le provette in laboratorio corredate dell'apposita richiesta compi-lata in ogni sua parte.Registrare sulla documentazione infermieristica 1'avvenuta esecuzionedella raccolta.

357

Page 368: tecniche infermieristiche

l") Vedi Ortelli 5., Metodologia infer-mieristica applicata, Masson, Milano,1 9 9 7 , p . 1 7 7 .

Esegu i re I e proc edu re di agnosti ch e

Procedimento tecnico (finalità: Sostituire)

Obiettivi didattici

l . Definire che cosa si intende per eseguire prelievo ematico capil lare.2. Spiegare gli scopi dell'esecuzione di un prelievo ematico capillare.3. lndicare le sedi più comunemente usate per eseguire un prelievo ematico

capil lare.4. Elencare le variabili e i dati da considerare prima e dopo I'esecuzione di

un prelievo di sangue venoso capillare.5. Elencare gli ani di supporto da attuare prima e dopo I'esecuzione di un

prelievo di sangue venoso capillare.6. Preparare il materiale occorrente per I'esecuzione di un prelievo di san-

gue venoso capil lare nell 'adulto.7. Eseguire un prelievo di sangue venoso capillare in un adulto.

Definizione e scopo

Per eseguire prelievo ematico capillare si intende effettuare la raccolta disangue proveniente dai capillari attraverso la puntura diretta della cute, spe-cie a l ivello dei polpastrell i delle dita e del lobo dell 'orecchio.Questo prelievo trova indicazioni principalmente per la determinazione deivalori glicemici e per il conteggio degli elementi corpuscolati del sangue,della percentuale di emoglobina e dell'ematocrito.

Conoscenz e finalizzate alla tecnica

Nell'adulto le sedi più comunemente utllizzate per il prelievo ematico capil-lare sono i polpastrelli delle dita (per questo a volte si parla di "glicemia dadito") ed i l lobo dell 'orecchio, anche se è possibilettlhzzare anche il bordointerno ed esterno del tallone e la faccia plantare dell'alluce. Nel neonato enel lattante vengono generalmente punti i bordi interno ed esterno del tallo-ne e la faccia plantare dell 'al luce ('s).Per procedere all 'esecuzione di un prelievo ematico capil lare è opportunorispettare alcuni criteri che orientano f infermiere nella scelta della secle edel material e da uti l izzare. Relativamente alla scelta della sede sono claconsiderare, oìtre all 'età della persona, le caratteristiche delle zone; sonoda evi tare, ad esempio, quel le con cal los i tà , in quanto scarsamente vasco-\arizzate.Per quanto concerne i l mater ia le, es is tono in commercio del le lancet temonouso e altri strumenti a scatto muniti di aghi.Può facilmente capitare di dover insegnare I 'esecuzione di un prelievo disangue capil lare ad una persona con diabete. Nel caso in cui questi pre-l iev i capi l lar i debbano essere r ipetut i per lunghi per iodi d i tempo, èopportuno var iare la sede d i puntura a l f ine d i l imi tare I ' ispessimentocutaneo e ìa dolenzia.

358

Page 369: tecniche infermieristiche

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i u n

san-

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, deigue,

Eseguire le procedure diagnostiche

Atti di supporto

Identificare e preparare Ìa personaFornire alla persona alcune informazioni relative all'atto infermieristico(tipo di esame, modalità di raccolta e tempi di esecuzione)Preparare il materiale;

* vassoiol- lancet te monouso (Fig. 12. l8) o s t rumento a scat to muni to d i aghi

(Autotet@);- contenitore con cartine reagenti per la determinazione della glicemia;- Glucometer@ 1Fig. 12.18) ;- cronometro:- etere;- batuffoli di cotone o sarze:- arcelìa;- guanti;- contenitore per rif iuti speciali;- contenitore rigido per aghi.

Lavaggio sociale delle mani [vedi nota (") pag.262]Sistemare la personaRiordinare il materialeLavaggio sociale delle mani

Procedura con strisce reagenti

. Chiedere alla persona su quale polpastrello desidera che venga effettuatoil prelievo.

. Sgrassare la sede.

. Premere il dito per favorire I'afflusso ematico.

. Pungere la cute con movimento deciso usando la lancetta o I'Autolet@.

. Estrarre dal contenitore una striscia senza toccare I'estremità con il rea-gente per non alterare il risultato dell'esame.

. Far cadere una goccia di sangue sulla zona con il reagente.

. Tamponare con il cotone o \a garza la cute per favorire l'emostasi.

. Lasciare il sangue a contatto con il reagente per il tempo indicato sullalegenda del contenitore.

. Allo scadere del tempo, asportare i l sangue dalla striscia (sciacquarecon acqua o tamponare con una garza) secondo la modalità indicatasulla confezione.

. Confrontare i l co lore del l 'area con la scala cromat ica presente sul lalegendu del la confez ione.

Ogni variazione di tonalità nella colorazione della zona con il reagentecorrisponde ad un diverso valore della glicemia.

. Registrare sulla documentazione infermieristica I 'avvenuta esecuzionedell 'esame e i l relativo risultato.

359

rpil-a d arrdoItO e

illo-

tunod e er d aionosco-

:ette

'o dipre-o , èento

Page 370: tecniche infermieristiche

Eseguire le procedure diagnostiche

Procedura con strisce reagenti e Glucometer@La procedura differisce da quella sopra descritta solo per quanto riguarda lalettura del valore, per cui si procede come segue.

. Accendere i l Glucometer@.' Far cadere una goccia di sangue sulla zona con il reagente e attivare il

cronometro del dispositivo elettronico.. Tamponare con il cotone o la garza la cute per favorire I'emostasi.' Lasciare il sangue a contatto con la zona con il reagente fino allo scadere

del tempo impostato automaticamente dal Glucometer@.' Asportare quindi i l sangue dalla striscia secondo la modalità indicata

sulle istruzioni.. Inserire la striscia a contatto col sito di lettura del GlucomeÍer@.. Leggere sul display i l valore della glicemia.

N.B. Poiché in commercio esistono diversi dispositivi elettronici per lalettura della glicemia si consiglia, oltre ad una preliminare attenta letturadelle istruzioni d'uso, la scelta delle strisce specifiche.

AA.VV., L'Assistenza Curdiologica, Collana "Photobook". piccin, padova, 1987.AA.VV., Problemi Cardiaci, Masson, Milano, 1992.Bozzi G., L'AssisÍenza ltfermieristica al Puziente Cardictpatic'o, cortina. Milano,

1 9 8 1 .chiesa I. , clementi L., D'Alessandri E., Pascol i M, Tecniche Infermierist ica t l i

Base,2'ed., Casa Editr ice Ambrosiana, Milano. 199 l .Fiocca S., Fondamenîi di Anatomia e Fisiologia (Jmana,2. ed., Sorbona, Milano.

1990.Pritchard A.P., Mallett J., Procedure Infermierist iche Cliniche,3,,ed., McGraw-Hil l .

Milano. 1994.Romanò M., Donatelli F., vitali 8., cardiologia e Cardiot'hirurgio per Infèrmieri

ProJessional i ,Sorbona, Milano, 1990.Sasso L., Bonvento C.M., Gagliano C., Scienze InJèrnrieristiche Generali e Cliniche,

McGraw-Hil l , Milano, 1997.Seeley R.R., Stephens T.D., Tate P., Anatomia e Fisiobgia, Sorbona, Milano, 1993.Smith S., Duell D., L'Assistenza Infermieristir:a Principi e Tetniche dal Nursíng

di Base alle Specittlitìt, 3" ed., Sorbona, Milano, 1994.Taber, Diz.ionario Enciclopedico di scienz.e Infèrntieristiche. li' ecl.. McGraw-Hill.

Milano. 1994.

360

Page 371: tecniche infermieristiche

SCHEDASTU DENTE

Eseguire le procedure diagnostiche

DI VALUTAZIONE DEGLI ATTI DI SUPPORTO PER I PROCEDIMENTITECNICI

ANNO DI CORSO A.A. / -

ESECUE ]L LAVACCIO DELTE MANI

apre i l rubinetto PRIMA di iniziare i l lavaggio ebagna le mani PRIMA di iniziare la procedura eprende i l DFTERCENTE elava SISTEMATICAMENTE DALLA mano ALL'avambraccio emantiene il contatto con il detergente PER ALMENO 1 MINUIO O

6. asciuca TAMPONANDO DALLA mano ALl 'avambraccio 67. chiude i l rubìnetto SENZA CONTAMINARE le mani O

ANTISETTICOi . apre i l rub ine t toPR|MAdi ìn iz ia re i l lavagg io 62. bagna le mani PRIMA di iniziare la procedura 63. prende I 'ANTISETTICO O'1. lava SISTEMATICAMENTE DALLA mano ALL'avambraccio e5. mantienc il contatto con il detergente PER ALMENO 1 MINUTO e6. asciuga TAMPONANDO DALLA mano All 'avambraccio e7. chiudc i l rubìnetto SENZA CONTAMINARE le mani 6

o

PER SMALTIMENTO RIFIUTII. conlcni lore per r i i iut i r omuni

D 2. contenitore per: materiale acuminatomateriale contaminatomateriale ìn vetro

t .

SOCIALE

FIRMA DELLO STUDENTE

VALUTAZIONE

SPECIFICO PER IL PROCEDIMENTO TECNICOvedi scheda della proccclura 6

VALUTAZIONE

IDENTIFICA LA PERSONA

FA ASSUMERE LA POSIZIONE CORRETTAE PROTECCE LA PERSONA (s.o.)

VATUTAZIONE

VALUTAZIONE

e

PREPARA IL MATERIATE OCCORRENTE PER IL PROCEDIMENTO TECNICO

PER PROTECCERE LA PERSONA E/OPIR DISINI -FZIONI1. tampone/garza ADECUATO ? L'OPERATORE2. antisett ico ( ' B 1. guantì ADECUATI

/. coDflcaDo

3. tel ino ADECUATO

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oee6

o e @( N E S S U N O ) ( F I N O A 2 @ N E I P U N T I A , B , D ) ( S E C O O P P U R E P I U D I 2 @ N E I P U N T I A , B , D )

PREPARA LA PERSONA

@ INFORMA LA PERSONA SULLA SEQUENZADECLI ATTI RICUARDANTI LA PROCEDURA

MANTIENE L ' INTIMITÀ

o

RIORDINA It MATERIATT UTITIZZATO

VALUTAZIONE:OgeO= BUoNo geOO= DISCRETO ee6O= P lÙ cHE SUFF.OeeO= QUASI SUFF. geOO= INSUFF. O6OO= GRAVEMENTE INSUFF.

DATA

36r

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o)

I,

OOOe= OTTIMOOeeO = SUFFIC IENTE

FIRMA DELL'OSSERVATORE

Page 372: tecniche infermieristiche

S T U D E N T E

1 .

Eseguire Ie procedure diagnostiche

SCHEDA DI VALUTAZIONE DEt PROCEDIMENTO TECNICO:Eseguire prelievo di sangue venoso

A N N O D I C O R S O A . A . /

PREPARA IL MATERIATE SPECIFICO PER IL PROCEDIMENTO TECNICO.1

. sir inghe monouso/sistema VacutaineP2. aghi/butterf ly3. provette con portaprovette4. laccio emostatico5 . cero t to ana l le rg ico

VALUTAZIONE E

2.

C O N S I R I N C A1. visual izza la sede del prel ievo2. posiziona I 'arto su un piano r igido3. apre le provette e le inserisce nel portaprovette4. calcola i l quanti tat ivo di sangue da prelevare5. app l i< a i l l l r r io emos la t i co6. lndossa ì guanti7. palpa la venaB. disinfetta la sede di punturaf . impugna Ia s i r inga10. tende la cute1 1 . punge la venaI2. aspira la quanti tà di sangue prevista13. r imuove i l laccio emostatico14. estrae in aspirazione l 'ago dal la vena15. tampona i l si to di punturai 6. riempie le provette dando la precedenza a

quelle con anticoagulante.l 7. capovolge le provette con anticoagulante

per almeno 3-4 volte1 B. control la l 'eff icacia del l 'emosrasr

vAruTAzloNE e)

3.

Conoscenza del la proceduraSicurezza ne l l ' esecuz ioneAb i l i tà ne l i ' esecuz ioneAtteggiamento verso la persona

I s62

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PROCEDURA

CON SISTEMA VACUTAINEP')I . visual izza la sede del prel ievo2. posiziona l 'arto su un piano r igido3. inserisce le provette nel portaprovette4. scegl ie e avvita l 'ago sul la camicia5. appl ica i l laccio emostatico6. indossa i guanti7. palpa la venaB. disinfetta la sede di punturaf . impugna la camic ia10. tende la cute1 1 . punge Ia vena12. inserisce la provetta al l ' interno del la camicia e íora i l tappo13. slaccia i l iaccio emostatico.l 4. r imuove dal la camicia la 1a provetta e inserisce lc altre

1 5. estrae l 'ago dal la vena.l 6. tampona i l si to di puntura

17. capovolge le provette con anticoagulante per almeno3-4 volte

1 B. control la l 'eff icacia del l 'emostasi

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VAI-UTAZIONE GLOBAI-E DETLA PERFORMANCE

e oe eo 6e o

o(uN 6 OPPURE Ptu Dt 2 o )

VALUTAZIONE O O( N E S S U N 6 o F T N O A 1 O ) ( F I N O A 2 O )

FI RMA DELL 'OSSERVATORE

F I R M A D t L I O S T U D E N T I DATAVALUTAZIONE GLOBALE (ATTI Dl SUPPORTO + pROCEDTMENTO TECNTCO):F I RMA DELL 'OSSERVATORE

FIRMA DELLO STUDENTE DATA

VALUTAZIONE DEL PROCEDIMENTO TECNICO:OeO = OTTIMO Oe I = BUONO OOO = DTSCRETO e ee = SUFFTCTENTE

eee - QUASI suFFlc lENTE eoe/e6o = TNSUFFTGTENTE 6eo = GRAVEMENTE tNsuFFtctENTE

Page 373: tecniche infermieristiche

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Page 374: tecniche infermieristiche

lgiene e sicurezza dell'infermiere

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Per ig iene e s icurezza del l ' in fermiere s i in tende i l r ispet to d i a lcune normefondamental i durante i l serv iz io che conscntono d i l imi tare I ' Ìnc idenza del leinfez ioni croc iate e d i of f r i re un ' immagine professionaler posi t iva a l le personeass is t i te .

' I capel l i devono essere pul i t i ed acconciat i in modo ord inato per ev i tarc chedel le c iocche possano provocare spostamento d i micrr t rganismi , potenzia l iagent i d j in fez ioni . E comunque obbl igator io indossare in modo appropnarouna cuf f ia monouso per l 'esecuzione d i tu t te le manovre aset t iche e per lad i s t r i buz ione de i pas t . .

. È opportuno che l ' ig iene del corpo s ia par t ico larmente curata; a l lo s tessomodo è consig l iab i le ev i tare l 'uso d i profumi e/o deodorant i in granoe quan-t i tà e con f ragranze mol to in tense.

. Le mani devono avere la cute integra e ben idratata e non devono essereornate da braccia l i , oro logi , c iondol i , anel l i od a l t ro; questo per ev i tare d ifer i re le persone assis t i te e per l imi tare i l t raspor to d i micrr t rganismi .

o E da proscr ivere l ' impiego d i quals ias i t ipo d i smal to per unghie, in quanrofavor isce i l deposi to d i germi . Inol t re le unghie devono csse-re cor tc e benpu l i t e .

Si consig l ia , per i l r ispet to del la condiz ione del la persona assis t i ta , d i ev i tarein serv iz io l 'uso d i t rucchi o d i ornament i poco consoni agl i ambient i ovc s isvolge l 'ass is tenza infermier is t ica e poco compat ib i l i con ' l ' immagine del laprofessione.

La divisa deve avere Ie sesuenti caratteristiche:- essere quel la forn i ta dal l 'Ente e de. l model lo in uso nel l 'un i tàopera t rva In

cui s i presta serv iz io;esse re camb ia ta , se poss ib i l e , quo t i d i anamen te edsporca;essere d i tagl ia adeguata;deve sempre recare i l car te l l ino d i ident i f icaz ionenome, cognome e qua l i f i ca ben v i s i b i l i .

364

ogn i vo l t a i n cu i s i

f o rn i t o da i l 'En te con

Page 375: tecniche infermieristiche

Igiene e sicurezza dell'infermiere

t Per quanto r iguarda le calzature, è necessar io che r ispondano a i seguent irequ is i t i :- devono essere ouel le forn i te dal l 'Ente e del model lo e colore in uso nel -

l 'un i tà operat iva in cui s i presta serv iz io;devono essere prefer ib i lmente chiuse sul ca lcagno per ass icurare a l p iedemaggìore stabi l i tà ev i tando lo sc ivo lamento la tera le; secondo recent i s tat i -s t iche, le calzature con punta e ta l lone protet t i prevenSono maggiormentele cadute;

- i l tacco deve essere basso e sufficientemente Iargo da garantire una certas tab i l i t a e s i cu rezza ;

- la suola deve essere in gomma o comunque con le seguent i propr ietà: iso-lante, ant isdruccio lo, ant is tat ica;

- i l p lantare deve essere anatomicc l , anal lerg ico e t raspi rante;- la- tomaia deve essere chiusa, morbida ed impermeabi le . Sono da ev i tare

mater ia l i qual i p last ica, Bomma, te la così come decorazioni (come ad es. ,f range, f ibb ie, r icami) in quanto r icet tacol i d i microrganismi .

. È opportuno indossare calze in tut te le s tagioni e prefer ib i lmente b ianche ern cotone.

. Ognì pro{essionis ta in fermiere deve essere un model lo posi t ivo d i comporta-ménto nel l 'ambi to del l 'educazione sani tar ia a l la popolaz ione, v is to i l ruoloimportant iss imo che r icopre in questo set tore.

365

Page 376: tecniche infermieristiche

Detergenti, disi nfettanti ed antisetti ci

l l detergente è una sostanza impiegata per a l lontanare lo sporco da unasuperf ic ie sol ida e, d i conseguenza, anche par te dei microrganismi .

ldetergent i agiscono facendo var iare la tensione superf ic ia le presente t ra i lcorpo da lavare e lo sporco presente su esso. ciò provoca il distacco della lor-dura e i l suo a l lontanamento; ta le az ione è anche favor i ta dal la forza nìecca-nica d i passaggio del l 'acqua.

Esistono d iverse c lass i f icaz ioni dei detergent i : ad esempio, t ra saponi e deter-gent i d i t ipo s intet ico; t ra quel l i s in tet ic i s i d is t inguono idetergent i ion ic i equel l i non ionic i . In questa sede interessa c lass i f ic l r l i in considérazione del -l 'uso in ambi to sani tar io ed assis tenzia le.I detergenti uti l izzati per l ' igiene della cute devono essere efficaci, ipoallerge-nic . i , idratant i (per-non causare essiccosi cutanea), non eccessivamente aggres-s iv i ne t roppo profumat i .Quelli utilizzati per la pulizia degli ambienti, dette superfici e clegli oggettisono ge_neralmente piùr aggressivi e, se usati su substrati viventi, possc,no pro-vocare fenomeni i r r i ta t iv i o a l lerg ic i .I no l t r e , i n commerc io es i s tono p rodo t t i che con tengono , i n agg iun ta a l l asostanza detergente, un d is infet tante o un ant iset t ico e sono ut i l izzat i r ispet t i -vamente per Ia sani f icaz ione e per l ' ig iene e l 'ant isepsi del la cute.

l l d is infet tante è una sostanza che r iduce i l r ischio d i in fez ione ooerancio unadist ruz ione dei microrganismi patogeni e potenzia lmente ta l i . l l termine vreneusato in r i fer imento a l l 'uso su ogget t i .L'antisettico è una sostanza con proprietà disinfettanti uti l izzala su substrativ ivent i qual i la cute e le mucose.

366

Page 377: tecniche infermieristiche

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- ampio spettro d'azione- sempl ice impiego- fac i le reper ib i l i tà- so lubi l i tà nei l iqu id i p iù comuni- s tabi l i tà chimica- l imitata tossicità- assenza di danno ai materiali con cui viene a contatto- raoid i tà nel l 'az ione- maneSgevotezza- costi contenuti

Detergenti, disinfettantí ed antisettici

367

r Concentrazione: ogni disinfettante esplica la propria azione a determinateconcentrazioni. Una diluizione maggiore può rendere inefficace la soluzio-ne ot tenuta e concentraz ioni super ior i possono r isu l tare toss iche senzaaumentarne l 'eff icacia.

. Tempo di contatto.: l'attività del disinfettante aumenta con l'aumentare deltempo di contatto. E però da tenere presente che alcuni oggetti possono dete-riorarsi se i l contatto con la sostanza è troppo prolungato e che alcuni disin-fettanti possono essere soggetti ad evaporazione del piincipio attivo o del sol-vente. Per un impiego corretto di qualsiasi preparato disinfettante, è beneattenersi al tempo di contatto specificato sulla confezione del prodotto.

. p H : o g n i d i s i n f e t t a n t e a g i s c e m e g l i o s e v i e n e r i s p e t t a t o i l l i v e l l o d iacidità./alcal in ità i ndicato.

o Temperatura: in l inea di massima l 'aumento della temperatura aumenta l,ef-f icacia della sostanza anche se l ivell i di calore eccessivi oossono inattrvaree/o far evaporare i l disinfettante.

. Tipo di solvente: alcuni princìpi attivi disinfettanti sono più efficaci se dilui-t i , ad esempio, con a lcol et i l ico.

o Carica batterica: quanto più è bassa la carica batterica presente sulla super-ficie da trattare, tanto maggiore sarà l 'eff icacia del disinfettante.

c Resistenze batteriche: l 'uso dello stesso disinfettante per lunghi periodi ditempo, favorisce lo sviluppo di ceppi batterici in grado di resistervi. Lo stes-so accade se si uti l izza un principio attivo di cui non è provata l 'eff icacia sult ipo o sui t ip i d i microrganismi contaminant i .

. Presenza di sostanze inattivanti: sangue, pus, altro materiale organico, alcu-ni detergenti ed altro ancora possono rendere meno efficace o inattivare i ld isinfettante.

o Conformazione e natura del materiale: la presenza di anfratti, fori e fessuresul la superf ic ie del l 'ogget to può l imi tare la penetraz ione del la sostanza.Inoltre alcuni t ipi di materiale possono essere danneggiati dal disinfettante oassorbire la sostanza stessa fino a provocare irritazioni se vengono a contat-to con la cute o le mucose.

Page 378: tecniche infermieristiche

Detergenti, disinfettanti ed antisettici

Contaminazione del disinfettante: è possibile se non si tengono presenti iseguent i pr incìp i :

- d i lu i re i d is infet tant i sempre con un solvente ster i le ;- tu t t i iconteni tor i u t i l izzat i oer conservare id is infet tant i devono essere

lavat i e s ter i l izzat i pr ima del l 'uso;- g l i s tess i conteni tor i devono essere i l p iù possib i le d i p iccole d imensioni ,

con dosatore, chiusi con tappi di materiale che non permetta i l passaggiodi microrganismi (vetro, p last ica) e muni t i d i e t ichet ta indicante i l conte-nuto e la data di scadenza e/o di preparazione;

- evitare di manipolare i l contenitore del disinfettante con le mani non lava-te precedentemente o di toccarlo con oggetti contaminati;

- chiudere sempre i l contenitore dopo l 'uso;- non versare i disinfettanti da un contenitore all 'altro.

. lmpiego della sostanza oltre la data di scadenza.

. Utilizzo del disinfettante per uno scopo diverso da quello per cui è indicato.

Alcoli

Ceneralità

. Di questo gruppo vengono uti l izzati come disinfettanti solo l 'alcol eti l ico el' isopropil ico.

. Agiscono rapidamente uccidendo bat ter i Cram +, Cram - e v i rus l ipof i l i ;sono scarsamente efficaci su miceti e su virus idrofi l i ed assolutamente inef-f icac i su l le spore.

. Sono poco irritanti (se non in seguito ad applicazioni prolungate) e scarsa-mente tossici.

. Viene diminuita la loro efficacia se sono messi a contatto con sostanze orsaniche.

lndicazioni

. Dis infez ione del la cute pr ima d i terapie in iet t ive e pre l iev i venosi .

. Dis infez ione del d iaf ramma dei f laconi d i farmaci a dose mul t io la.

r Dis infez ione dei termometr i c l in ic i .

Composti dell'argento

Ceneralità

r Ni t rato d 'argento: in soluz ione acquosa a l lo 0,57o è ampiamente usatonel la prevenzione del le in fez ioni nel le ust ioni grav i . A concentraz ioni mag-giori è caustico sulle mucose e, se ingerito, può causare diarrea, vomito eaddirittura i l coma. In forma solida può essere applicato per la cauterizza-z ione del le fer i te .

368

Page 379: tecniche infermieristiche

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Detergenti, disinfettanti ed antisettici

. Argento sul fadiaz ina: è i l sa le d 'argento del la sul fadiaz ina ( ' ) . Ha unabuona at t iv i tà ant ibat ter ica su bat ter i cram + e cram -e v iene ut i l izzatosot to forma di pomata per la prof i lass i del le in fez ioni nel le ust ioni d i 2 'e3 'g rado .

Clorexidina

Generalità

o Bat ter ic ida ad ampio spet t ro nei confront i d i bat ter i Cram + e Cram - .In ib isce ibaci l l i ac ido-res is tent i e , in a lcuni casi e in par t ico lar i condiz ioni ,risulta efficace anche su miceti e virus.

o Esercita un'azione rapida e persistente che può essere batteriostatica (ad unaconcentrazione di 1 mg/ml o inferiore) oppure battericida (a concentrazionid i c i rca 100 mglml) .

. Ha una d iscreta ef f icac ia anche in presenza d i res idui organic i .' l l p r i nc ip io a t t i vo è neu ro toss i co e ne è qu ind i p rosc r i t t o l ' u t i l i z zo pe r

I ' an t i seps i cu tanea neg l i i n te rven t i su l l ' ence fa lo , ' su l l e men ing i e su l i , o -recch io med io .

. È i r r i tante per la congiunt iva.

r Dà raramente fenomeni di sensibil izzazione ed è scarsamente assorbita al ive l lo d i cute e mucose.

r Non interferisce con la cicatrizzazione delle ferite.

lndicazioni

r Lavaggio antisettico e pre-operatorio delle mani.. Antisepsi per i l cateterismo vescicale.

o Ant isepsi del la cute pr ima degl i in tervent i ch i rurg ic i .. Antisepsi delle ferite (anche estese).

' Ant isepsi del le ust ioni d i ogni t ipo, anche con vasta esposiz ione t issuta le.o In campo odontostomatologico, per l 'antisepsi del cavo orale.. Pul iz ia e d is infez ione d i ambient i e suoerf ic i .

Composti del cloro

Ceneralità

r cli antisettici e i disinfettanti a base di cloro sono attivi in breve tempo sulleforme vegetative dei batteri, sui virus, i miceti e i protozoi; sono scarsamen-te attivi sulle spore.

' L ' az ione de l l e sos tanze a base d i c l o ro è i n f l uenza ta da a l cun i f a t t o r i :concen t raz ione , pH , t empera tu ra , p resenza d i ma te r i a l e o rgan i co edammon taca .

369

( ' ) La sul fadiazina è un sul famidico.

Page 380: tecniche infermieristiche

Detergenti, disinfettanti ed antisettici

o I composti a base di cloro si distinguono in: ipoclorito di sodio, cloro elet-trolit ico e cloramine.

lndicazioni

. lpoclorito di sodio: esiste in varie concentrazioni, espresse in g di cloro atti-vo / "/o.

È i l pr inc ip io at t ivo d i tu t te le candeggine (ut i l izzate per la d is infez ione d iambient i e supef ic i ) e del la soluz ione d i Mi l ton@, usata per la d is infez ionedi biberon e tettarelle. Essendo irritante per cure e mucose. non ouò essereuti I izzato per l 'antisepsi.

. Cloro elettrolitico: è impiegato per l'antisepsi di cute e ferite in quanto risultaessere il composto contenente cloro meno irritante. ll cloro elettrolitico vieneusato soprattutto sulle lesioni da pressione (o comunque su ferite con necrosi tis-sutale) in quanto è anche dmdorante e dissolvente sui tessuti devitalizzati. A con-centrazioni maggiori può essere usato come disinfettante (ad es., Amuchina9.

. Cloramine: hanno un'az ione lenta e pro lungata nel tempo e i l loro impiegopiù diffuso è per la potabil izzazione dell 'acqua; possono essere uti l izzaiecome antisettici su cute e mucose e per la medicazione di ferite infette. Nonsono irritanti se opportunamente diluite (ad es., Euclorina@\.

Fenoli

Generalità

. Sono attivi sui batteri Gram + e Cram -, sui miceti e su alcuni virus; nonsono efficaci sulle spore.

r Sono irritanti o addirittura tossici a concentrazioni anche basse, soprattuttosul la cute les ionata e su quel la dei neonat i .

Indicazioni

r Sono adat t i per la d is infez ione d i superf ic i e d i mater ia le sani tar io che nondebbano essere posti a stretto contatto con cute e mucose.

Formaldeide

Ceneralità

. È un disinfettante a largo spettro e, a concentrazioni e tempi di esposizioneopportuni, diventa sporicida.

. La presenza d i mater ia le organico ne d iminuisce l 'e f f icac ia.

. Non ha azione corrosiva sugli oggetti.

. L'uso in ambito ospedaliero è l imitato vista la tossicità per i tessuti, l 'azioneirritante dei vapori e la possiblle cancerogenicità (in passato la nebulizza-zione di formaldeide è stata un sistema di disinfezione ambientale molto dif-fuso, ma oggi risulta quasi completamente abbandonato).

370

Page 381: tecniche infermieristiche

I t -

Detergenti, disinfettanti ed antisettici

Indicazioni

. In soluz ione acquosa a l 37-4O' / " è ut i l izzata per i l f issaggio d i campioni is to-logic i ( formal ina) .

Glutaraldeide

Ceneralità

. Ha un'efficace azione antibatterica; è attiva su miceti, virus e micobatteriotubercolare ed è sporicida ad alto l ivello (steri l izzanle).

. La soluzione è molto irritante per le mucose, per le vie respiratorie e per lacongiunt iva; è p iù to l lerata dal la cute, anche se può dare i r r i taz ioni .

. Non ha az ione corros iva sul mater ia le.

. La presenza d i mater ia le organico non inat t iva la g lutara ldeide.

o Non è cancerogena né teratogena.

. La soluz ione at t ivata r imane ef f icace per 14 g iorn i e quindi deve essere ut i -l i z za ta o r ima d i t a l e t e rm ine .

lndicazioni

r Per la d is infez ione e la s ter i l izzazione (ad opportune concentraz ioni e tempid i esposiz ione) d i s t rument i endoscopic i a f ibre ot t lche, s t rumentar io chi rur-gico ed attrczzafurc in plastica e gomma.

Composti dello iodio

Generalità

. Agiscono nei confronti di batteri Gram +, Cram - e virus.

. La presenza di materiale organico diminuisce l 'att ività germicida dello iodio.

. Le soluz ioni contenent i iod io sono poco i r r i tant i e toss iche anche se, rara-mente. oossono causare fenomeni d i sensib i l izzazione.

r lpreparat i a base d i iod io non devono essere ut i l izzat i per l 'ant isepsi cuta-nea del neonato e per ustioni estese, in quanto l 'assorbimento può essereelevato e causare fenomeni d i toss ic i tà .

r Le soluz ioni sono fotosensib i l i .

. Lo iodio, in formulazioni d iverse, può serv i re s ia come dis infet tante checome antisettico.

. Le so luz ion i a base d i i od io s i d i s t i nguono i n : acquose , i d roa l co l i che ,iodofori.

lndicazioní

. Le soluz ioni acquose (come la soluz ione d i Lugol) vengono ut i l izzate perl 'ant isepsi d i p iccole fer i te o escor iaz ioni e sono poco i r r i tant i .

371

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Page 382: tecniche infermieristiche

Detergenti, disinfettanti ed antisettici

o Le soluzioni idroalcoliche (come la tintura di iodio, diffusissima in passato) sonoadatte per l'antisepsi della cute integra e possono essere estremamente irritanti.

. Cli iodofori sono attualmente i preparati d'elezione per l 'antisepsi della cuteintegra e lesionata. Appartiene a questa categoria i l Povidone iodio. Sonomol to poco i r r i tant i e , con l 'aggiunta d i tensioat t iv i , g l i iodofor i possonoanche essere ut i l izzat i per la d is infez ione d i presìd i medico-chi rurg ic i e perl ' igiene di ambienti e superfici (Betadine9.

Perossido di idrogeno (acqua ossigenata)

Ceneralità

. L'applicazione del perossido di idrogeno sui tessuti fa liberare ossigeno attivoche provoca l 'ossidazione nei confronti di diverse componenti cellulari deimicrorganismi. Questa azione è soprattutto efficace nei confronti degli anaerobi.

o La concentrazione può essere espressa in percentuale o in volumi.

. È uti l izzata al 3oó come antisettico e, a concentrazioni dal 3 al 6"/o, comedisinfettante.

. L'acqua ossigenata è fotosensibile e quindi deve essere conservata in conte-n i tor i non solo ben chius i . ma anche scur i .

Indicazioni

r Vivamente consigliato l ' impiego su ferite contaminate da materiale estraneo,per la potenziale presenza di batteri anaerobi, i l cui sviluppo viene ostacola-to dal l 'az ione del l 'oss igeno. Sul le fer i te ha anche un 'az ione emostat ica edeodorante.

r Disi nfettante per presìd i medico-ch i ru rgici.

Sali di ammonio quaternario

Ceneralità

o l l numero dei compost i del l 'ammonio quaternar io chimicamente s intet izza-b i l i è prat icamente i l l imi tato ed ognuno d i ess i eserc i ta le propr ietà d is infet -tant i in maniera d iversa.

. Sono at t iv i su i bat ter i Cram + ma scarsamente sui Cram - . Hanno unadebole az ione fungic ida, scarsa o quasi nul la sui v i rus e tota lmente assentesul le soore.

. Le soluz ioni d i ammonio quaternar io sono f requentemente contaminate daibatteri Gram -.

r La loro at t iv i tà d iminuisce per la presenza d i saponi , res idui organic i o f ibredi cotone.

o Sono i r r i tant i per cute e mucose solo a concentraz ioni maggior i del 10%

r I sa l i d i ammonio quaternar io sono solubi l i s ia in acqua che in a lco l , ma lesoluzioni alcoliche hanno un potere disinfettante maggiore.

372

Page 383: tecniche infermieristiche

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Detergenti, disinfettanti ed antisettici

Sono dei buoni tensioat t iv i .

L 'u t i l izzo dei sa l i d i ammonio quaternar io in ambiente sani tar io è abbasran-za l imi tato.

Indicazioni

. Ant isepsi del la cute pr ima d i terapie in iet t ive e pre l iev i venosi

. Pul iz ia d i ambient i e superf ic i .

373

afttvor i dei:robi.

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Page 384: tecniche infermieristiche

SterilizzazÍone

la steri l izzazione è un procedimento fisico o chimico che oermette di elimi-nare completamente ogni forma di v i ta da una superf ic ie , comprese le spore.

Deve essere steri l izzato tutto i l materiale che:- prevede il contatto con cavità corporee steri l i o alle quali non devono esse-

re apportat i u l ter ior i germi per i l r ischio d i in fez ione;- viene impiegato per manovre da effettuare su mucose, anche integre, o su

fer i te d i quals ias i t ipo;- v iene ut i l izzalo nel le manovre aset t iche.

. l )Lo sporco e i l mater ia le organico eventualmente present i sugl i ogg,et t i sono

un terreno d i co l tura per microrganismi e favor iscono la loro res is tenza a l laster i l izzazione.

2) Perché possano essere efficaci, tutti i metodi di steri l izzazione devono esse-re appl icat i a t tenendosi scrupolosamente a l le corret te modal i tà d i condu-z ione del processo.

3) Tutte le superfici dell 'oggetto devono essere messe a contatto con l 'agentester i l izzante ed è quindi cr i t ica e d i f f ic i le la s ler i l izzazione d i mater ia lest rut tura l mente comolesso.

4) La conservazione degl i ar t ico l i s ter i l izzat i deve r ispet tare a lcuni cr i ter i perevi tare conlaminazioni successive.

Mezzi ch imic i :1 ) Oss ido d i e t i l ene2) Clutara ldeide3) Acido peracetico

Mezzi f isici:1) Calore secco: a)

o.,c)

2) Calore umido: a)D)

3) Raggi u l t rav io let t i4) Raggi gamma5) Microonde

374

Incener imentoFlambaggioAr ia ca ldaBo l l i t u raVapore saturo sotto pressione

Page 385: tecniche infermieristiche

i m i -'e .

Sterilizzazione

' l ) Decontaminazione

2) Pulizia3) Asciugatura4) Manutenzione5) Confezionamento6) Ster i l izzazione7) Conservazione

3) Asciugatura

L'asciugatura degli oggetti lavati deve essere eseguita con estrema cura, Inquanto Ia presenza anche d i p iccole par t ice l le d 'acqua può s ia vani f icare laster i l izzazione (nel metodo a calore secco l 'evaporazione del l iqu ido res iduodiminuisce la temperatura del la camera del la s tufet ta) , s ia causare u l ter ior iproblemi (con i l metodo ad ossido di eti lene è elevata la possibil i tà di forma-z ione d i un composto toss ico quale i l g l ico le et i len ico) .

375

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1) Decontaminazione

In questa fase g l i ogget t i u t i l izzat i vengono deters i e d is infet tat i con metodiche permettono d i r idurre la car ica microbica presente e quindi d i render l ip iu s icur i per l 'operatore che s i occupa del le operazioni d i pul iz ia . I metodiper eseguire Ia decontaminazione sf rut tano i l ca lore ( t rami te macchine lava-ferr i ) o sostanze chimiche d is infet tant i che devono essere scel te t ra quel le lacui az ione v iene meno a l terata dal la presenza d i res idui e mater ia le organi-co. Cl i s t rument i contaminat i devono essere ovviamente manipolat i adot tan-do tut te le precauzioni necessar ie per ev i tare i l r ischio d i tagl io o punturaaccidenta le .

2) Pulizia

Cli oggetti decontaminati vengono successivamente sottoposti ad un tratta-mento che consente di allontanare lo sporco presente sulla loro superficie equindi anche buona parte dei microrganismi. A questo scopo possono essereimpiegate s ia del le metodiche d i lavaggio automat iche (con macchine lavatr i -c i o con apparecchiature ad u l t rasuoni) , s ia la deters ione meccanica esegui tamanualmente con l 'uti l izzo di un prodotto detergente (meglio se ad attivitàproteol i t ica) e d i spazzol ine o scovol in i apposi t i . Se s i u t i l izza una proceduraautomat ica è suf f ic iente inser i re lo s t rumentar io a l l ' in terno del la macchinascel ta ed avviare i l lavaggio. Per la metodica manuale s i immergono g l i ar t ico-l i ne l la soluz ione detergente lasc iandovel i per i l per iodo d i tempo consig l ia todal la casa produt t r ice del l iqu ido usato; a l termine s i r isc iacquano e s i f r iz io-nano con la spazzol ina, con maggiore at tenzione nei punt i d i p iù fac i le accu-mulo d i germi (ad es. , z igr inature, angol i , v i t i ) .

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Page 386: tecniche infermieristiche

Sterilizzazione

4) Manutenzione

La cern i ta del lo s t rumentar io consente d i determinare quel lo da e l iminare equel lo da r iu l i l izzare dopo eventual i messa a punto e lubr i f icaz ione. Quest iinterventi risultano fondamentali affinché gli oggetti possano essere reimpiega-t i a l megl io e senza r ischi . Le sostanze lubr i f icant i devono essere appl icateseguendó le indicazioni del la d i t ta produt t r ice e, in ogni caso, nel la s ter i l izza-z ione in autoc lave è megl io ev i tare i lubr i f icant i a base d i s i l icone in quantorendono impermeabi l i le superf ic i a l vapore e quindi vani f icano i l processo d is ter i l izzazione.

5) Confezionamento

Pr ima di orocedere a l la s ter i l izzazione è necessar io confezionare i l mate-r i a l e , con l o scopo d i ga ran t i r e i l man ten imen to de l l e cond i z i on i d i s te r i l i t àdopo i l processo.l l confez ionamento deve r ispet tare a lcuni cr i ter i r iguardant i :

1 ) le caratteristiche dell ' imballaggio;2) it ipi di imballaggio;3) le caratteristiche dei pacchetti.

1 ) Caratteristiche del l' i mba I I aggio

. Deve essere quello richiesto dal t ipo di agente steri l izzante.

. Deve permettere all 'agente steri l izzante di entrare in contatto con l 'oggettoconfezionato.

. Deve agi re da barr iera contro i microrganismi e quindi mantenere la s ter i l i tàdel contenuto f ino a l momento del l 'uso (o del la scadenza).

. Deve essere resistente e mantenersi integro.

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2) Tipi di imballaggio (Fig. l l l .1)

. Carta (tipo surgical grade o medical grade): può essere impiegata per is is temi ad ossido d i et i lene o a vapore. Possiede le carat ter is t iche d i res i -s tenza a l le lacerazioni e p iegature ed è permeabi le a l l 'agente ster i l izzan-te ma non a i m ic ro rgan i sm i . S i u t i l i z za pe r i l con fez ionamen to d i f e r r ich i ru rg i c i e b ianche r i a . I pacche t t i con fez iona t i con l a ca r ta venSonochius i con st r isce d i nastro adesivo v i ratore.

. Sacchetti in poliestere/polipropilene e carta: hanno le stesse indicazioni deltipo precedente ma sono particolarmente comodi perché è possibile identif i-carne i l contenuto.

. Ceste l l i : sono in a l luminio, acc ia io o a l t r i meta l l i . Sono adat t i per Ia s ter i l iz -zazione d i b iancher ia o ferr i ch i rurg ic i da usare un 'unica vol ta.

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Page 387: tecniche infermieristiche

Sterilizzazione Scxrnnlll

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3) Caratteristiche dei pacchetti

. Devono comprendere poco mater ia le o, comunque, da ut i l izzare un 'unicavolta.

o Devono adattarsi perfettamente alle dimensioni ed alla forma degli oggettiimba l l a t i .

. Cl i s t rument i in mater ia le p last ico devono esserv i inser i t i posiz ionandol i inmodo ta le da conservare la loro forma or ig inale.

. Non s i deve scr ivere sul la superf ic ie del l ' imbal laggio.

. Deve essere riportato il tipo di sterilizzazione utilizzato.

. Devono consent i re la ver i f ica del l 'avvenuta ster i l izzazione t rami te la pre-senza d i ind icator i ch imic i o s t r isce reat t ive che v i rano i l loro colore a pro-cesso u l t imato.

. Devono riportare in maniera visibile la data di scadenza e/o di steri l izzazione.

o Devono garantire l 'apertura senza causare la contaminazione del contenuto.o Non devono essere confezionati con carta o sacchetti già uti l izzati

6) Steril izzazione (metodi)

. Ossido di eti lene: è un gas che provoca la morte dei microrganismi e dellespore a basse temperature. Questa sua caratteristica lo rende uti l izzabile sutut t i quegl i ar t ico l i che non res is tono ad e levate temperature. l res idui d ioss ido d i et i lene sono mol to toss ic i e , oermanendo sui mater ia l i s ter i l izzat iper mol to tempo ol t re i l termine del processo, fanno sì che i l mater ia ledebba essere tassativamente aerato per almeno 48 ore orima dell 'uti l izzo. lnletteratura sono stati documentati effetti dannosi anche solo dopo un fugacecontatto cutaneo con oggetti sterilizzati con questa tecnica. Di conseguenza,

377

Materiale per imballaggio

Page 388: tecniche infermieristiche

Scsrr:n ilt Sterilizzazrcne

nonostante l 'ossido dì eti lene sia un eccellente germicida e sporicida, ne èconsigliato l 'uti l izzo solo per i l materiale che non può essere steri l izzatodiversamenter come ad esempio alcuni t ipi di plastica e gomma termosensi-bil i , f ibre ottiche, attrezzature rianimatorie.

. Glutaraldeide: vedi Scheda ll.

. Acido peracetico: è un efficace agente chemosteril izzante, attivo a basseconcentrazioni e temperature ed in poco tempo. Allo stato attuale delleconoscenze, si è stabil ito che i vantaggi che si possono trarre dall,uso dell,a-cido peracetico sono elevati. La presenza di materiale organico richiede unleggero aumento della concentrazione del composto, ma non ne altera leproprietà. Inoltre, è privo di prodotti tossici residui ed è chimicamente stabi-le a temperature ambientali non troppo elevate. Deve essere conservato neiconteni tor i or ig inal i o in rec ip ient i d i vet ro o d i a lcuni t ip i d i p last ica.Possono essere trattati con l 'acido peracetico gli strumenti termosensibil i edanche quel l i par t ico larmente del icat i , qual i ad esempio f ibroscopi r ig id i ef lessi bi I i , strumenti fotograf ici, strumentario per m icroch i ru rgia.

' Incenerimento: metodo utilizzato sul materiale contaminato o infetto desti-nato a l la d is t ruz ione. Richiede impiant i adeguat i che l imi t ino la l iberazionenel l 'ar ia d i sostanze inquinant i .

. Flambaggio: è un sistema ormai caduto in dlsuso e si basa sul principio delcalore trasmesso dal contatto diretto dell 'oggetto con una fiamma.

. Aria calda: questo metodo si basa sul passaggio di aria calda attorno agliogget t i , che provoca l 'ucc is ione dei germi e del le spore. L 'ar ia , però, pos-sedendo una scarsa conducib i l i tà termica, deve raggiungere temperatureestremamente elevate; questo metodo richiede, inoltrè, dei tempi piuttostolunghi d i esposiz ione. Le apparecchiature impiegate per ef fet tuare quesrotipo di steri l izzazione. sono particolari stufette ìn cui vengono poiti glioggetti .confezionati, che devono rimanervi almeno per 2 ore se la tempe-ra tu ra è pa r i a . l 60 " C o pe r 1 o ra a ] 80 " C , ca l co lando i l t empo da lmomento in cui è s tata raggiunta la temperatura voluta. È possib i le s ter i -l izzare con ar ia calda g l i ogget t i meta l i ic i e lo s t rumentar io chi rurg icotagl iente, i l . vet ro, le sostanze grasse ed o leose, le polver i , ma non g l iogget t i in p last ica, in gomma, i tess i l i e le soluz ioni a base acquosa. Unavolta molto diffusa, questa metodica si sta ora gradualmente abbandonan-do s ia per le minor i garanzie che of f re, s ia per la scarsa durata del la s ter i -l i tà del materiale così trattato.

. Boll itura: è un sistema uti l izzato a domicil io con i l quale, soprattutto in pas-sato, venivano preparate le siringhe di vetro per la terapia intramuscolare.lmmergere g l i ogget t i in acqua bol lente per un tempo di a lmeno 5,dal l , in iz iodel la bol l i tura assicura la d is t ruz ione dei microrganismi , ma non del le spore.Ciò fa classificare più correttamente la boll itura Come metodo disinfettante.

. Vapore saturo_sotto pressione: si applica al materiale tramite un,apparec-chiatura a perfetta tenuta chiamata autoclave. All ' interno di questa vieneprodotto del vapore che, portato a saturazione e compresso, fa aumentare i lpunto d i ebol l iz ione del l 'acqua f ino ad una temperatura che consente l ,uc-c i s i one de i m ic ro rgan i sm i e de l l e spo re che s i t r ovano sug l i ogge t t i .lmpiegando questo s is tema, che ha prat icamente sost i tu i to quel lo ad ar ia

378

Page 389: tecniche infermieristiche

Sterilizzazione

l eìlors r-

calda, si possono trattare articoli in stoffa, Eiarze, vctro, strumenti chirurgici nontag l i en t i , compos t i a base acquosa , ma te r i a l e i n gomma non te rm i r l ab ì l e .Ancht 'se è f requentr ' la t , r r rs ione dt ' i met l l l i , i cos l i ton lenul i d i esen iz io,uni tamente a l la brevÌ tà del c ic lo d i s ler i l iz -zazione e a l l 'assenza d i toss ic i tà ,fanno del s is tema ad autoc lave i l metodo mig l iore per la s ter i l izzazione delmateriale termoresistente.

. luggi u l t rav io let t i : sono radiaz ioni e let t romagnet iche con Lrna lunghezzad 'onda i n fe r i o re a que l l a dc i r agg i Roen tgen e supe r i o re a que l l a - cJe l l , e -st remo v io let tc l del lo spet t ro solare. Pur avendo scarsa capaci tà d i penetra-z ione e qu ind i c f f i cac ia l im i t a ta , vengono u t i l i z za t i pe r l a san i f i c raz roned e l l ' a r i a ( a p p a r e c c h i a t u r e a d u l t r a v i ò l e t t i s o n o i n s t a l l a t e , a d e s e m p i o ,ne l l e sa le ope ra to r i e , ne l l e sa lg pa r to , so t t o cappe pc r l a p rcpa raz ione d if a rmac i , d i l a t t e pe r neona t i ) . È f onc lamen ta le chc g l i ope ia to r i che u t i l ì z -zano questo t ipo d i procedura met tano in at to del le precauzionì per cvì ta-r e i l r o n l a l l o d i q u . s t i r r g g i t o n t u l t ' , m u c o s , . ' e d , t t l r i . ( r ( J u s ( ì d e l l . r l o r , ,az ìone ì r r i t an te .

'Raggi gamma: s i t rat ta d i radiaz ioni e let t rc lmagnel iche con fc l r te poterre c l ip e n c t r a z i o n c p r o d o t t e c l a i n u c l e o d i r a d i o i s o t o p i i n c l i s i n t c g r a z i o n < : .Risul tano essere un val ido agente ster i l izzante. v is t i g l i e levat i cost i d i escr-c iz . io , i raggi y vengono impiegat i quasi esc lus ivanrente a l ive l lo industr ia lepcr la s ter i l izzazione c l i m.r ter ia le a perdere ronre s i r inghe, gu.rnt i , aghi , f i l id ì sutura. ecc.

' Microonde: sono onde e let t romagnct iche che agiscono sul mater ia le pr( )vo-cando i l movimento del le molecole d i cu i è composto. c i t i genera caloreche può essere sfruttato per la sleri l izzazionc. Attualnrcnte, sono in c6rs9studi pcr va lutarc la possib i l i tà d i r - rna d i f fLrs ione dcl metodo su larga scala,in quanto scmbra essere e lT icace, s icuro ec l cct_rnonr ico.

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7) Conservazione

Caratteristiche clell'antbiente dove devono essere ripctsti i pac'chetti sterilizz,rti' I n l oca l i con basso g rado d i um id i t à e sca rsa i l l um inaz ione , a t en rpe ra tu r i l

non supe r i r r r e . t 20 ( .

. l n a rmad ì poss ib i lmen te ch ius i , ben pu l i t i e sudd i v ì s ì da r i p i an i ( sc sonod i spon ib i l i s ca f fa la tu re ape r te è i nd i ca to che i r i p i an i s i ano ben d ì s tanz ia t idai murì , dal sof f i t to e dal p: rv imento) .

lmmagazzinamento dei pacchetti steri Ii zzatir B isogna r ipor l i non pr ima d i avcre ver i f Ìca lo l 'eventuale presenzi l d i lacera-

z ioni , s t rappi , buchi o a l t ro. Non devono essere umidi , bagnat i c t spcl rchi .. Devono esserc maneggiat i i l meno possib i le .. Dcvono essere r ipost i nel l 'armadìo in ordìne cronologico d i scadcnza.' Le scor tc devonrt essere contro l la tc per ioc l ic i ìmente a l lo scopo dì re inrcgrar ,

le e d i va lutare le cJatc d i scadernza.

379

Page 390: tecniche infermieristiche

Lavaggio delle mani

L ' i g i ene de l l e man i cos t i t u i sce Ia p r ima fo rma d i p revenz ione de l l e i n fez ìo -n i c roc ia te . Le man i de l l ' i n fe rm ie re , cos ì come que l l e de l l ' a l t r o pe rsona lesan i t a r i o e d i ass i s tenza , osp i t ano i n fa t t i su l l a l o ro supe r f i c i e una popo la -z ione microbica s ia t ransi tor ia (acouis i ta durante i l lavoro nel contat to conle pe rsone e g l i ogge t t i ) che res iden te (no rma lmen te p resen te s i a su l l asupe r f i c i e ep ide rm ica che a l l ' i n te rno de i f o l l i co l i p i l i f e r i e de l l e gh iando leseDaceel .

1) Le unghie devono essere cor te e ben pul i te .

2) Non s i deve u l i l izzare smal to per unghie, neppure t rasparente.

3) Si devono togl iere moni l i (anel l i , braccia l i ) ed oro logi da polscr

Sociale

Antisettico

Preoperatorio

1) lavaggio sociale

Questo t ipo d i lavaggio permette d i a l lontanare la maggior par te dei bat ter ioccasional i present i su l la superf ic ie epidermica.

Uso

Pr ima di eseguire at t iv i tà ass is tenzia l i a basso r ischio in fet t ivo, come ad esem-p io l a d i s t r i buz ione e l a sommin i s t raz ione deg l i a l imen t i , i l r i f ac imen to de iIet t i , la d is t r ibuzione dei farmaci , la r i levazione dei parametr i v i ta l i ( tempera-tura, polso, pressione ar ter iosa, respi ro) , pr ima e dopo l 'uso dei serv iz i ig ieni -c i , a l l ' i n i z i o e a l t e rm ine de l t u rno d i se rv i z i o .

Materiale necessario

. Lavandino prefer ib i lmente con rubinet to ad apertura a gomito o a pedale.

. Detergente l iqu ido in f laconi oppure monodose.

. Asc iugaman i monouso i n ce l l u l osa .

380

1 )

2)

3)

Page 391: tecniche infermieristiche

In lez io-erso na I epopola-at to con; i a s u l l ar i ando le

:i batteri

ad esem-ento deitempera-z i i o i e n i -

l oare

Lavaggio delle mani

Procedura

. Apr i re i l rubinet to, regolare la temperatura del l 'acqua e bagnare le mani .o Prelevare dal l 'apposi to erogatore una dose adeguata d i detergente I iqu ido.

. Lavare con cura i l dorso, i l pa lmo, g l i spazi in terd ig i ta l i e la zona per iun-gueale, estendendo i l lavaggio a l polso e a par te del l 'avambraccio. l l tu t tope r a lmeno un m inu to .

r Sciacquare ogni res iduo d i saponeal ta r ispet to a i gomit i .

man tenendo l e man i i n pos i z i one p iù

o Asc iuga re ,a , , l ungo l t amponando) , pe r ev i t a re i l . pe rmanere d i zone um ide ,par tendo dal le manr e proseguenclo verso t l gomrto.

. E l iminare l 'asc iugamano nel l 'apposi to conteni tore dopo aver eventualmenteprovveduto con esso a chiudere i l rubinet to, per non contaminare nuova-men te l e man i .

2) lavaggio antisettico

Questo lavaggio consente d i r imuovere s ia la f lora microbica occasionale s ia,anche se in minor misura, quel la res idente. La sua ef f icac ia è garant i ta , o l t reche da una scel ta oculata del prodot to ant iset t ico-detergente da ut i l izzare,anche dal la durata del contat to d i questa sostanza con la cute, che deve esse-re di almeno 1 minuto.

Uso

. Pr ima d i qualunque procedura aset t ica (ad es. , i l cateter ismo vescicale e lamedicazione d i fer i te) .

. Dopo il contatto con materiale organico (secreti ed escreti) o materiale infetto.r Pr ima d i ef fet tuare terapie in iet t ive e pre l iev i d i sangue venoso a persone

immunodepresse o r icoverate in uni tà operat ive ad a l to r ischio o in a l t res i tuazioni ove I ' in fermiere ne valut i la necessi tà.

. Pr ima d i prestare assis tenza ad una persona immunodepressa.

. Pr ima e dopo aver svol to quals ias i at t iv i tà a l l ' in terno d i uni tà operat ive adal to r ischio, qual i ad esempio terapie in tensive e sub- intensive, sa le operato-r ie , sa le endoscopiche, centr i d i emodinamica, repar t i d i card iochi rurg ia.

Materiale necessario

o Lavandino prefer ib i lmente con rubinet to a gomito o a pedale.. Ant iset t ico-detergente l iqu ido in f laconi con dosatore oppure monodose.. Asc ìugaman i monouso Ìn ce l l u l osa .

Procedura

. Apr i re i l rubinet to, regolare la temperatura del l 'acqua e bagnare le mani .

. Pre levare dal l 'apposi to erogatore una dose adeguata d i ant iset t ico-detergen-te l i qu ido .

381

Page 392: tecniche infermieristiche

f i I s i s l o n ( ) i n c o n r n r c r t i o ; r n t h c c o t t

l c z i o n i n t o n o L t s t ) ( . o r Ì t ( ' r ì o n l t s l t a z z r t l in i g i a i n r l r e v u t ì c l i s o l u z i o n t ' . r n l i s t ' t l t

c . r - r i r l c rgcn t t ' .

Lavagg,io delle mani

. Lava re con cu ra i l do rso , i l pa lmo , g l i spaz i i n te rd ig i t a l ì c l a zona pc r i un -guealc, estendc 'ndo i l lavaggi t t : ì l po lso e a par tc dc l l 'avanrbraccio.

. Lasciare la soluz ione sLr l l . , ì cute pt : r a lnreno I minutr l .

o Scìacqu. l re ogni rcs iduo d i ant iset t ic t t -detergenter mantenendo le m. ln i i l p ìupossib i le in posiz ione p iù a l t . r r ìspet to ; ì i gomit i .

. Asciugare a lungo ( tamponando) per ev i tarc i l pern lanere d i z<lne umidc,par tenclo dal le manì e proseguendo verso i l gomìto.

o E l ìm ina re l ' asc iugan tano ne l l ' appos i t i t co r r t en i t o re dopo ave r evon t t t a l -n l en te p rovvcdu to cc tn csso a ch iude re ì l r ub ine t to senz i l con t i ì n t i t t a r t ru l t c r i o r m t ' n l r ' l e m . t r . .

3) lavaggio preoperatorio

( ] ues t< l l avagg io ò u t i l i z za to p r ìn ra r1 i q r ra l s i as i i n te rve rn to c -h ì ru rg i t : o a l l r lscol to dì r ìdur ie a l nr in imo la f lora bat terrca o(rc: ìs i ( )nalc c res idcnte e dì man-te.ner la a ta le l ive l lo perr dìvcrse r t re. L ' in tera o; l t ' r . rz ione c i t 've prr l t rars i l lera l n r e n o 7 - 1 0 m ì n u t i .

uso

r Pr i r ra d i un in tervernt t i ch i r r - t rg ic t t .

M ;tt e r i a I <: nece-ssa rir-r

. Lavandino con rubinet tc) a Somito o a pedale (d 'obbl igo) .

o Ant iset t icc. r -detergentc l iqu ido in f laconi con dosatore oppure monodosc.

. Spazzol ina ster i le monouso con seto le in ny l i tn , cc l r rcdata d i spugna ( ' ) c d il ance t ta pe r l a pu l i z i a de l l e ungh ie .

. Asc, iugamano/ te l ino ster i lc .

Pro<:ec!ur,t

N.B.: tc m.ìni devono ess€rrc mantenutt: .td un'altezza supariore ai g[tmitidtrranta tutta Ia procedura clí I;tvttggict.

. Ap r i r e i l r ub ine t to , r ego l . r r e l a t empera tu ra dc l l ' acqua c bagna r t ' n r . r n i ,avaml)racci et g<trn i t i f ino a c lualchc cent intc . l r t t a l d ì sr lpra del la p iega del lgonl r ro.

. Pre levarer daì l 'apposi t t t ero8atorc una dosc adeguata d i ant ise l t t ic t l .

. L . rvare st rof inando c:on cLrr ; ì i i par t i re c la l le mani (dr l rs t l , pa lmo, spazi i r r tcr -d igì ta l i , zona per iungueale, polso, arvanrbraccic l ) ; lcr gìungelrc t inr l a t : i rca - ] -4 cnr a l d i sopra del la p ieg.r c ler l gorr i to .

. [ - . tsc iaret . rg i re l 'ant isct t ico per a lmeno un minuto c nel f rat tcnt l to pul i rc concura lc unghìe cotr la lancc ' t ta .

o Sciacclua ret iìccu riìtatrente.

382

Page 393: tecniche infermieristiche

Lavaggio delle mani

a l -r f e

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Deposi tare un 'a l t ra dose d i ant iset t ico sul la spazzol ina; procedere spazzo-lando le unghie e, con la spugna, passare con cura le mani per un minuto,con par t ico lare at tenzione agl i spazi in terd ig i ta l i .

Proseguire i l lavaggio lungo g l i avambracci s ino a 3-4 cm al d i sopra del lapiega del gomit r l , u t i l izzando la spugna ed eseguendo moviment i c i rco lar i .

E l ìminarc Ia spazzol ina e sc iacquare abbondantemente s ino a completa e l i -m i nazione' del l 'ant iset t ico.

Prelevare un 'a l t ra dosc d i ant iset t ico-detergente e passare nuovamente lem a n i .

Risc iacquare.

Ascìugare pr ima un ar to e poi l 'a l t ro ( tamponando con due asciugamani s te-r i l i d is t in t i ) procedendo dal la mano verso i l gomito senza mai r ipàssare sul lepar t i g ià tamponate.

Chiudere i l rubinet to.

Se durantc o dopo la procedura sovradescr i t ta s i toccano par t i non ster i l i conle mani o g l i avambracci , i l lavaggio preoperator io va r ipetuto dal l ' in iz ic i .

383

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Page 394: tecniche infermieristiche

Tip i d i guant i , da s in is t ra :- in la t t ì ce ;

In Somma;- i n p o l i e t i l e n e .

Uso dei guanti

Quando es i s te i l r i s ch io d i con ta t t o con sangue , f l u i d i co rpo re i , sec re t iescret i , mucose.

Quando è a l terata la cont inui tà cutanea del la persona . ìss is t i t . ì .

Quando la cute del l 'operatore non è in tcgra.

Pe r l a pu l i z i a d i amb ien t i e supe r f i c i .

Per la manipolaz ionc d i r i f iu t i , mater ia le contaminato, b iancherr ia sporca oal t ro mater ia le sporco o contamin. ì to o potenzia lmentc in fetb.

Pc r p reven i re l ' i nso rgenza d i i n fez ion i a l l e pe rsone ass ì s t i t e , sop ra t t u t t odurante manovre invasive o cruente (guant i s tcr i l i ) .

L 'uso dei guant i non sost i tu isce i l lavaggio del le mani .

Quando sono deteriorati c/o rotti o si verif ica una puntura o una lacerazione.

Pr ima di ass is terc un 'a l t ra persona.

384

Page 395: tecniche infermieristiche

ec ret I

Ogni vol ta che se ne valuta l 'opportuni tà in base a l la speci f ica s i tuazione d ilavoro (ad es. , passando ad un 'at t iv i tà , anche sul la s tessa persona, con con-tat to d i superf ic i con minor concentraz ione d i microrganismi) .

Tipi di guanti - Caratteristiche e usi

Comma

Essendo p iut tosto spessi , s i possono ut i l izzare solo per la pul iz ia d i superf ic i ,ambient i e s t rumentar io, operazioni per le qual i è suf f ic iente poca sensib i l i tàtat t i le . Inol t re, vengono usat i per la manipolaz ione ed i l t rasporto d i b ianche-r ia sporca o contaminata e d i r i f iu t i d i ogni genere. I guant i d i questo t ipo nonsono steri l i e vengono chiamati guanti in gomma per uso domestico. Devonoessere personal i e , anche se s i possono decontaminare e r iu t i l izzare, devonoessere e l iminat i se les ionat i . desouamat i o deter ìorat i .

Polieti lene (abbr. politene) o vinile

Sono cost i tu i t i da due st rat i sot t i l i d i pol ie t i lene sovrappost i e saldat i . Sonoadat t i per manovre in cui non è r ich iesta una par t ico lare sensib i l i tà a l ta t to esono ut i l izzat i in sost i tuz ione dei guant i in la t t ice da chi ne è a l lerg ico (peripersensib i l i tà nei confront i del mater ia le o del la polvere contenuta per fac i l i -tare l ' inser imento del la mano). In commercio ne es is tono d i non ster i l i (confe-z ionat i in pacchet t i con p iù esemplar i ) e d i s ter i l i (confez ionat i s ingolarmenteo a coppia) . Sol i tamente sono ambidestr i .

r l l t ipo non ster i le s i usa, ad esempio, per l ' ig iene per ineale, la sost i tuz ione d ib iancher ia le t tereccia o personale con Ia presenza d i mater ia le organico, i lcamb io d i panno lon i , l a r imoz ione e i l pos i z i onamen to d i SNC, l a r imoz io -ne d i cateter i vescical i .

. l l t i po s te r i l e t r ova i nd i caz i c , rne pe r manov re ase t t i che semp l i c i che nonr ich iedono un'e levata sensib i l i tà tat t i le , come ad esempio la manipolaz ionedi sondin i s ter i l i per la broncoaspiraz ione o l 'esecuzione del cateter ismovescicale estemooraneo nel la donna.

Lattice

Consentono d i avere buona sensib i l i tà tat t i le e vengono ut i l izzat i , qu indi , perl 'esecuzione d i procedure che la r ich iedono.

o l l t ipo non ster i le è adat to, ad esempio, per eseguire venipunture e pre l iev icap i l t a f l .

. l l t i po s te r i l e v i ene u t i l i z za to , ad esemp io , pe r l a p repa raz iones te r i l i c pe r manov re i nvas i ve qua l i i l ca te te r i smo vesc i ca le e g l it ì c h i r u r g i c i .

Uso dei guanti

d i c a m p iInterven-

385

l r ca o

l t tu t to

tone

Page 396: tecniche infermieristiche

I ) Per la definizionc c)i l;tv.t11gio antisel l lco s i r imanda al la Scheda lV.

Uso dei guanti

1) Procedere a l lavaggio ant iset t ico ( ' ) del le mani .

2) Apr i re la busta esterna del la confezione dei guant i a l lontanandonc i Iembi(F ig . V .2 ) .

3) Togl iere la busta in terna ed appoggiar la sul p iano d i lavoro (F ig. V.3) .

4 ) Ap r i r e l e due tasche de l l a bus ta i n te rna ( che con tengono i guan t i e cher i po r tano su l l a f acc ia ta an te r i o re l e i nd i caz ion i d i s i n i s t ra e des t ra ) conun mov imen to dec i so . Du ran te l a manov ra , ev i t a re d i t occa re i guan t i(F igg . V .a , V .5 ) .

5) Prendere i l pr imo guanto con la mano opposta af ferrandctnc i l r isvol tcr( F i g . V . 6 ) .

6 ) Ca l za re i l guan to t i r ando lo ve rso ì l po l so . Non abbassa rne i l r l s vo l t c r(F igg . V .7 , V .B ) .

7) Prendere i l secondo guanto con la mano g ià guantata, inserendone le d i tanel r isvol to (F ig. V.9) .

B) Calzare i l guanto ed abbassare i l r isvol to, avendo cura d i non toccarc Iacu te (F ig . V .10 ) .

9) F in i re d i s is temare i l pr imo guanto indossato ev i tando d i toccare la cute ela par te esterna del r isvol to (F ig. V.1 1) .

10) Se è necessar io muovers i per l 'esecuzione dcl la procedura che ha r ìch ie-sto iguant i , s i devono tenere le mani ben d is tant i dal cc i rpo, p iù in a l tor ispet to a i gomit i e con lc d i ta incroc iate (F ig. V. . l 2) .

386

Page 397: tecniche infermieristiche

Uso dei guanti

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387 |

Page 398: tecniche infermieristiche

( ' ) Per operator i s i in tendono: Ausi l iar isocio sani tar i (A.S.S.) , Operator i tccni-c ì a d d c t t i a l l ' a s s i s t e n z a ( O . T . A . ) ,Aus i l i a r r soc i o ass i s t enz ia l ' (A .S .A . ) ,Operator i socio assistenzia l i (O.S.A.)e Infermier i Professional i .

' ' Per l r def in iz ione di hr , rgglo sor i . r -/e s i r imanda al la Scheda lV.

Rifacimento del letto libero

2 l enzuo la .I t raversa o un a l t ro lenzuolo per confezionare una1 cerata (potrebbe essere sufficiente la traversa semeabi l i r ivest i te in cotone).

o più coperte.copr i le t to.o p iù federe.

Sacco per la b iancher ia sporca.

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l raversa.s i t r r t t r d i q u e l l e i m p e r -

. l ) Eseguire i l lavaggio sociale (') delle mani.

2) Met tere in posiz ione or izzonta le i l p iano del le t to, co l locare una sedia dal lapar te del la pediera e r ivo l ta verso i l le t to s tesso.

3) Appoggiare i cuscin i su l la sedia precedentemente prcparata e scalzare len-zuola/ coperte e copr i le t to.

4) Togl iere dal le t to tut ta la b iancher ia: pr ima i l copr i le t to e poi le coperte, i llenzuolo super iore, la t raversa, la cerata (se present i ) e i l lenzuolo in fer iore.La b iancher ia sporca deve essere inser i ta negl i apposi t i raccogl i tor i e quel laancora r iu t i l izzabi le p iegata ord inatamente a mano a mano che v iene to l tadal letto.

5) Ver i f icare la pul iz ia d i materasso, copr imaterasso e le t to ed eventuatmcnteprovvedere.

6) Ci rare i l materasso o sost i tu i r lo se eccessivamente sporco, togl iere lc p ieghedel la sua fodera e spinger lo verso la test iera del le t to.

7 ) Appogg ia re un l enzuo lo pu l i t o su l ma te rasso (oppu re i l l enzuo lo supc -r i o re p receden temen te imp iega to , pu rché anco ra pu l i t o ) ; s i s temar lo r Ì n -ca l zando lo p r ima a l l a t es t i e ra ( con l a cu ra d i esegu i re g l i " ango l i " comeda F igg . V | . 1 , V l . 2 e V l . 3 ) , po i a l l a ped ie ra seguendo l e s tesse moda l i t à etendendo lo bene pe r e l im ina re even tua l i p i eghe . I n f i ne r imbocca re i ll enzuo lo l a te ra lmen te .

B) Posiz ionare la te la cerata nel la zona d i appoggio dei g lute i del la persona oin a l t ra sede in base a l mot ivo del la sua presenza. Sovrapporv i la t ravcrsaoppure un lenzuolo p iegato nel senso del la larghezza.

388

Page 399: tecniche infermieristiche

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) n a oVETSA

Rifacimento del letto Iibero

9) Prendere un a l t ro Ienzuolo, apr i r lo e s tender lo sul materasso a l rovescio( faccndo at tenzione agl i or l i ) .

. l 0 ) R inca l za re i l l enzuo lo so lo a l l a ped ìe ra ed csegu i re g l i " ango l i " .

11)Appoggiare la coperta con un capo a 20/25 cm dal la test iera, s tender la er imboccar la a l la pedicra con la s tessa modal i tà dc l le lenzuola ( facendo g l i" ango l i " ) oppu re "a bus ta " (F ig . V l . a ) .

12) Ripetere la s tessa operazione con i l copr i le t to cd eseguire g l i angol i , com-prendendo lenzuolo super iore, coperta e copr i le t to.

13) Piegare la par te superìore del secondo lenzuolo in d i rez ione del la pedierae sopra i l copr i le t to ( r ìsvol to) .

14) Preparare i l Ie t to in modo ta le da rcndere agevole a l la persona cor icars i ecopr i rs i .

15) Se necessar io, cambiare la federa a i cuscin i e s is temar l i con l ' ìmboccaturadal Ia to opposto r ispet to a l l 'ent rata del la s tanza. Se le federe hanno una

389

Page 400: tecniche infermieristiche

Rifacimento del letto libero

sola cuci tura longi tudinale, aver cura d isi trovi a contatto con la persona.

I 6) Eseguire i l lavaggio socia le del le mani cr

g i ra re i l cusc ino i n modo che non

r i o rd ina re l a s tanza .

Se i l le t to deve essere preparato per accogl iere una persona operata, lab iancher ia deve essere sost i tu i ta completamente con a l t ra pul i ta . Inol t re, i lposto le t to deve essere dotato d i tu t to quel mater ia le e d i quei prcsìd i che

E possib i le r incalzare i l Ie t to nel la zona del la pediera anche con i l"a busta" , dove i l lenzuolo super iore, la coperta ed i l copr i le t topiegat i come mostrato nel la f igura V1.4. Con questa stessa modal ì tàno preparare barel le e cul le per neonat i .

390

metodovenSonosr posso-

Se i l le t to v ienc preparato per un nuovo ingresso, sono tassat iv i la suapu l i z i a e d i s i n fez ione , l a sos t i t uz ione de l ma te rasso ed i l camb io comp le -t o d i t u t t a l a b i a n c h e r i a . I n o l t r e i p u n t i d a l 1 3 a l 1 5 s o n o g c n e r a l m e n t esos t i t u i t i da i seguen t i :

13) Piegare la par te super iore del secondo lenzuolo in d i rez ione del la pedie-ra e sot to i l copr i lc t to (o, comunque, tenendo conto del le abi tudin i o deiprotocol l i de l la s t rut tura/uni tà operat iva) .

14 ) Sos t i t u i r e i cusc in i ed i n f i l a r l i i n f cde re pu l i t e .

15) Sis temare icuscin i a l loro posto con la chiusura dal la to opposto r ispet toal l 'ent rata del la s tanza.

Page 401: tecniche infermieristiche

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netodo)n80noposso-

l a s u armp le -lmen te

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ata, lar l t r e , i ld i c h e

Rifacimento del letto lihero

possono essere r ich iest i in un decorso postopcrr tor io , qual i ; rd esenrpio. rs l t 'pcr f lebocl is i , sostcgni per drenaggi e cateter i vescical i , " t i re l la" o s taf fa e/crt r apez ìc - r pe r favo r i r e l ' au tonomia d i mov imen to de l l a pe rsona nc l l c t t o ( ' ) . Lapreparazione del Ie t to per accogl ierc la pcrsona pro l 'en iente dal la sala ope-ra to r i a pu r ) esse re esegu i t a p rocedendo con re mos t ra to ne l l e f Ì gu re V I .5 ,Vl .6 e Vl .7 e ot tenendo un "pacchet to" che; luò essere agevolmenteì spost : ì -to per permettere una rapida s is temazione c je l m;r la tc l che cv i t i ogni t ipo d it r auma . So t to l a b ianch ie r i a de r l l e t t o c :os ì p i c :ga ta è poss ib i l e pos i z i ona red e l l e b o r s e d e l l ' a c q u i l c a l d a p e r r e n d e r e i l r i s v e g l i o d e l l a p e r s o n r p i uconfor tevole.

391

r t l ) c r i s i r s s i c l i u l i l i z z . r t i p o r l . r v o r i r t ' l ar i s ; ' , ' r l , r . r l I r i s , r , : r r , , r l r ì ( , 1 ì l r l / , r / t , , r ì {

r . i l t r . r s p o r l o r l c l l . r p c r s o n ; r r l . r l r a r c l l a

. r l c l to c v i r t ' r , r , rs l v t ' t l l i l r , rp i lo lo 5 .

Page 402: tecniche infermieristiche

f r ) Pcr Ia c le f in iz ione d i lavagg io soc ia -/ r ' s i r imanc l . t a l la Scheda lV .

Rifacimento del letto occupato

Come per i l le t to l ibero.

. l ) Eseguire i l lavaggio socia le ( ' ) del le mani .

2 ) Sp iega re l a p rocedu ra d i r i f ac imen to de l l e t t o a l l a pe rsona , i so la r l a pe rr ispet tare la pr ivacy, ch ieder le d i co l laborare dove le è possib i le .

3) Ver i f icare se la persona può assumere e mantenere Ia posiz ione supinane l l e t t o o a iu ta r l a ad assumere l a pos i z i one p iù i donea a l l e sue es tgen -z e ; a v v i c i n a r e s u c c e s s i v a m e n t t : u n a s e d i a a l l a p e d i e r a , r i v o l g e n d o l . rverso i l le t to .

4) Togl iere i cuscin i ed appoggiar l i sd l la sedia precedentemt:nte preparata( lasc iandone eventualmente uno perché la persona possa appoggiarv i latesta) e scalzare lenzuola e coperte.

5) Al lontanare dal le t to i l copr i le t to e le coperte, Iasc iando i l lcnzuolo supeno-re per copr i re la persona. La b iancher ia sporca deve essere inser i ta negl iapposi t i raccogl i tor i e quel la ancora r iu t i l izzabi le p iegata ord inatamente amano a mano che v iene to l ta dal le t to.

6) Aiutare Ia persona ad assumere la posiz ione latera le (cercando d i non scc i -p r i r l l ed l vendo tu r r d i man tene re i l suo co rpo i n , r ssc du r . rn re i l p r r s i z i r -namento ed i l mantenimento del decubi to) .

7) Arroto lare le eventual i t raversa e cerata ed i l lenzuolo in fer iorer ner sensodel la lunghezza, f ino a toccare la schiena del malato.

B) Posiz ionare un lenzuci lo pul i to sul la par te d i matcrasso appcna scoperta es is temar lo con g l i s tess i pr incìp i del le t to l ibero, mantenendo arroto lata larestante pa.r te del lenzuolo pul i to d iet ro la persona; eseguire la s tessa oper: ì -z ione con eventual i cerata e t raversa. La b iancher ia deve essere stesa er f is-sata in modo ta le da consent i re a l l 'a l t ro in fermiere d i s is temar la poi agev<t l -mente anche dal l 'a l t ra par te del le t to.

9) Aiutare la persona a tornare nel la posiz ione supina e, successivamente, adassumere i l decubi to Iatera le opposto (occupando quindi la par te del le t tocon l a b ianche r i a pu l i t a ) .

10) Do.po essers i ass icurat i che la persona s ia posiz ionata stabi lmente, log l ierela b iancher ia sporca, inser i r la negl i apposi t i conteni tor i e completare las is temazione d i lenzuolo, cerata e t raversa pul i t i ne l la restantc par te delle t to, f issandol i con le sol i te modal i tà .

392

Page 403: tecniche infermieristiche

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Rifacimento del letto occupato

11) Posiz ionata la persona supina o in posiz ione seduta/semiseduta a secondadel le sue esigenze o necessi tà, appoggiare un lenzuolo pul i to sopra quel losuper iore da sost i tu i re e, mantenendolo fermo, s f i lare i l lenzuolo sot tostan-te procedendo dal torace verso i piedi.

. l 2) Proseguire poi come per i l le t to l ibero f issando lenzuolo super iore, coperta

e copr i le t to dal la par te del la pediera e tenendo conto del le necessi tà del lapersona. Aggiungere eventualmente dei cuscin i s is temandol i nel modo p iùrconfor tevole in base a l la posiz ione assunta dal la persona.

. l 3) Al lentare, in f ine, la tensione del la b iancher ia super iore sol levandola leg-

germente nel la zona dei p iedi af f inché le coperte tese non impediscano imoviment i o causino a l t r i d isagi .

. l 4) Eseguire i l lavaggio socia le del le mani e r iord inare la s tanza.

393

Page 404: tecniche infermieristiche

P i n z e a n a t o m i c h e ( a ) ; p i n z ec h i r u r g i c h c ( b ) . ( D a C - . r r c a n oC. , D ion ig i R . , Le i r : r i t c ,M a s s o n , 1 9 9 [ ] ) .

P i n z e e m o s t a t i c h c c l i K l e n r m e rl a , ; p i n z e e m o s l . t l i r h c d iK o c h e r ( b l . ( D a C a r c a n o C . ,D i o n i g i R . , o p . c ' i f . ) .

Vengono qui e lencat i g l i s t rument i ch i rurg ic i p iù conrunemente impiegat i dagl iin fermier i per esetgui re le procedure tecniche assis tenzia l i . In par t ico lare s i t rat tadeglì strumenti citati nelle procedure infe rmieristiche trattate in questo testo.

1) Pinze anatomiche e p inze chi rurg iche (Fìg. Vl l l . l )

2) Pinze emostat iche d i Klemmer e d i Kocher (F is . VI l l .2)

3) Pinze autostat iche (F igg. Vl l l .3 , Vl l l .4)

Si parla generalmente di pinzc autostatiche intendcndo quegli strumenti ad usochirurgico (vedi le pinze sopra descrittc di Klemmer e Kochcr) ed assistenzialechc-'offrono la possibil i tà di bloccare le due branche consentendo la presa stabiledi un oggetto (ad es., una garza o un batuffolo per medicazioni) o Ia chiusuratcmporanea di un lume (sondinct, catetere vescicale). Aglì infermieri è nota anchela p inza c l i Pean, impiegata ad esempio per escguìre l ' ig ìcne del cavo ora le.

4 ) F o r b i c i ( F i g g . V l l l . 5 , V l l l . 6 )

Strumenti chirurgici comunemente impiegati nell,assistenza infermieristica

vi l t .2

394

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Page 405: tecniche infermieristiche

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strumenti chirurgici comunemente impiegati nell'assistenza infermieristica

395

U S O

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Pinze autostat iche monouso,spesso già contenute in setsteri l i pronti per determinatip roced iment i tecn ic i .

P inza d i Pean.

Forb ic i ch i ru rg iche (da CarcanoC. , D ion ig i R . , op . c i t . ) .

Forbici bottonute.

Page 406: tecniche infermieristiche

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396

Page 407: tecniche infermieristiche

dar i e -

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i l t ,

t ie-

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CAPITOLO 1

1 . u C o m p l e s s o d i n o r m e c h eregolano l 'esercizio prat ico estrumentale di un'arte, di unascienza, di una att iv i tà profes-s i o n a l e r , o p p u r e u s e r i e d inorme che regolano i l concre-to svo lg imento d i un 'a t t i v i tàmanuale o intel let tuale, sfrut-t a n d o l e c o n o s c e n z e e t ea c q u i s i z i o n i d e l l a s c i e n z a . )

2 . a . E l a t e c n i c a ( l i n g u a g g i ocomune) dec l ina ta ne l l ' ambi -to d isc ip l inare in fe rmier is t i co .b . E l 'un i tà e lementare de l l ' a -z ione.c. È la sequenza formalizzatadegl i intervent i messi in attod a l l ' i n f e r m i e r e p e r e s e g u i r el 'a t to spec i f i co de l l ' az ione.

3 . L ' a t t ó i n f e r m i e r i s t i c o , p e r i ls u o s i g n i f i c a t o i n t r i n s e c oa l l ' i n te rno de l Mode l lo , nonco inc ide con la sempl ice tec-nica, ma può essere espressoat t raverso un proced imentotecn ico che la inc lude. So lose esiste tale espl ic i tazione èp laus ib i le asser i re che la tec-n ica in fe rmier is t i ca d iventaun mezzo con cui r ispondereai bisogni di assistenza infer-m i e r i s t i c a d e l l a p e r s o n arispetto al continuum autono-mia/dipendenza.

4 . l l s ign i f i ca to d i tecn ica in fe r -mier ist ica è determinato dal lascelta del Model lo concettua-l e d i r i f e r i m e n t o a l l , i n t e r n ode l la D isc ip l ina in fe rmier is t i -c a . I n f a t t i , c o m e i l m e t o d od i s c i p l i n a r e u t i l i z z a p r o p r is t rument i e tecn iche, cos ì i lm e t o d o o r i e n t a t o d a u nModel lo concettuale ben pre-

Risposte ai tesl

ciso determina gl i strumenti ec o l l o c a l e t e c n i c h e i n u nmodo pecu l ia re e un ico .

R ispos ta ind iv idua le .

Conoscenze et iche e deonto-logiche inter ior izzate.

CAPTTOIO 2

1 . E n t r a r e i n r e l a z i o n e c o n l ap e r s o n a / r a c c o g l i e r e d a t ir i g u a r d a n t i i s u o i b i s o g n i ,iden t i f i care i b isogn i d i ass i -s t e n z a i n f e r m i e r i s t i c a d e l l apersona.

2. Elementi t rasversal i .

3 . A p p r o c c i o a n a l i t i c o / r i d u z i o -nista o bio-medico.

4 . P e r s o n a l i l a , s i t u a z i o n e e m o -z i o n a l e d e l l a p e r s o n d , m a n i -festazioni non verbal i .

CAPITOLO 3

B a m b i n i , a n z i a n i , p e r s o n econ def ic i t sensorial i e/o delmovimento.

Pav iment i sc ivo los i , i l l umina-z ione non adeguata , a r reda-m e n t i c o n a n g o l i a s p i g o l oVIVO.

Suola ant isdrucciolo, al tezzae caratter ist iche dei tacchi.

Casa l inghe, bambin i e anz ian i .

I n a l a z i o n e , i n g e s t i o n e , c o n -tatto.

6. Tosse, vomito, dermati t i .

5 .

6.mer l l o

C . ,

r re,

LC E

lurp

he," t .

)

3 .

4.

FJ .

397

Page 408: tecniche infermieristiche

Risposfe ai fesf

7. Armad io con ser ra tu ra u t i l i z -za to un icamente per ques tos c o p o ; a l r i p a r o d a l l a l u c e ,d a l c a l o r e , d a l l ' u m i d i t à ed a l l a p o r t a t a d e i b a m b i n i ;con fez ion i o r ig ina l i .

B . Tempera tura : 1B-25 "C; umi -d i t à : 5 0 - 6 0 7 o ; v e n t i l a z i o n e :0,5-0, 1 5 m/sec.

9 . B e n e s s e r e d e l l ' i n d i v i d u o ( l apersona non man i fes ta d is i -dratazione di cute e mucose,s u d o r a z i o n e , b r i v i d o ) ; r i d u -z ione de l r i sch io d i in fez ione.

10 .a . Pro te t t i vo per la personaass i st i ta.b . Per ev i ta re i l con tag io d ial t re persone.

1 1 . R a c c o m a n d a r e u n ' a c c u r a t aig iene persona le d i ch i ass i -s te , indossare la mascher inain caso di raf freddore o al trepato log ie de l le v ie resp i ra to -r ie , e f fe t tuare lavagg io an t i -s e t t i c o d e l l e m a n i p r i m a edopo essere entrati in contat-t o c o n l a p e r s o n a , u s a r e iguant i per par t i co la r i p roce-dure; introdurre nel la cameraso lo ogge l l i pu l i t i e , se poss i -b i le , d is in fe t ta t i ; a l imentare lapersona con cibi a bassa cari-ca mic rob ica tad es . , co t t i inpentola a pressione o almenob o l l i t i ) ; u t i l i z z a r e I e i n d i c a -z ion i fo rn i te per l ' i g iene per -sona le e la pu l i z ia ambien ta-le; uî i l izzare biancheria Iava-ta separatamente ad alta tem-peratura (almeno 90 "C).

1 2 . C a m e r a s i n g o l a s e i l l i v e l l oigienico del la persona è scar-so ; lavagg io an t ise t t i co de l lem a n i a l l ' i n g r e s s o e a l l ' u s c i t a

398

da l la camera . Abb ig l iamentocons ig l ia lo : camice se s i p re-vede d i sporcars i , guant i percontatt i con mater iale infetto.Raccolta e smalt imento di f fe-renziato dei r i f iut i . Raccolta epu I i z ia ld i s i n fez ione d i f fe ren-z ia ta de l la b iancher ra .

CAPITOLO B

'1 . c.

2. Ri lassant i : i l caffè lungo nonè u n a s o s t a n z a r i l a s s a n t e .E c c i t a n t i : l ' a l c o l i n p i c c o l edosi non è una sostanza ecci-tante.

3 . F u m o , a t t i v i t à f i s i c a , t i p o d ilavoro , uso ab i tua le d i a lcun ifa rmac i , s t i le d i v i ta .

4 . Tapp i aur ico la r i , mascher ineo s c u r a n t i ( n e g l i a d u l t i ) , g i o -ca t to l i (ne i bambin i ) .

CAPTTOTO 9

1 . b .

) e

3. Fa lsa .

4. Per r imuovere le incrostazionidel le secrezioni che si posso-n o d e p o s i t a r e s u l l e p a r e t iin te rne de l la cont rocannu la ea v e r e l a g a r a n z i a d i a v e r n ec o m p l e t a m e n t e l i b e r a t o i lt u m e .

5 . P i e g a n d o i l s o n d i n o t r a l ed i ta .

6 . c .

Page 409: tecniche infermieristiche

) d i-uni

rntopre-per

l t to.;ii.,I t E -

+ r ^t d c

ren -

nonî t e .- o l eC C I _

n n eo i n -l "

i o n rSSO_

r e t it a e) r n eo i l

I t e

7 . ( . . . ) e v i t a r e l ' i n a l a z i o n e d isecrezioni del l 'apparato respi-rator io e di mater iale prove-niente dal canale digerente.

B. Fa lsa .

CAPITOLO 11

1 . È l ' i n t r o d u z i o n e d i f a r m a c ine l l ' o rgan ismo a t t raverso lev i e e n t e r a l e e p a r e n t e r a l e ,a l lo scopo d i o t tenere i l r i su l -tato terapeutico des iderato.

2 . La " rego la de l le 6 C" cons i -s te in una ser ie d i pass i chel ' i n f e r m i e r e r i p e r c o r r e a do g n i s o m m i n i s t r a z i o n e d e l l ate rap ia per tu te la rne la cor -r e l t e z z a e d e l i m i n a r e e / or i d u r r e a l m i n i m o l a p o s s i b i -l i tà d i e r ro r i .

3. ll giusto farmaco: controllarela cor r i spondenza de l la p re-scr iz ione med ica con la sche-d a d e l l a t e r a p i a , c o n o s c e r el ' a z i o n e d e l f a r m a c o , i ldosagg io e la v ia d i sommin i -s t r a z i o n e , i p o s s i b i l i e f f e t t ic o l l a t e r a l i , e v e n t u a l i i n c o m -pat ib i l i tà con a l t r i fa rmac i .L a g i u s t a p e r s o n à : p r i m ad e l l a s o m m i n i s l r a z i o n e c o n -t ro l la re i l nome de l la personae i l n u m e r o d e l l e t t o c o nque l lo p resente su l la schedad i t e r a p i a ; s e è p o s s i b i l e ,c h i e d e r e a l l a p e r s o n a i l s u onome e cognome.ll giusto orario: la ripartizioned e l l a d o s e g i o r n a l i e r a d e v ee s s e r e s t a b i l i t a i n m o d o d am a n t e n e r e c o s t a n t e i l s u ol i ve l lo emat ico ne l le 24 ore .La giusta via di somministra-z ione: a lcun i fa rmac i hanno

4.

FJ .

Risposte ai test

un 'un ica v ia d i sommin is t ra -z i o n e , a l t r i p o s s o n o e s s e r esommin istrati attraverso diver-se v ie . Ad esempio , occor reconoscere quando è necessa-r i o u t i l i z z a r e u n s o l v e n t ediverso per Ia via intramusco-lare e per la via endovenosa.L a g i u s t a d o s e : è b u o n an o r m a v e r i f i c a r e s e m p r e l acorrettezza del dosaggio cal-c o l a t o c o n u n a l t r o c o l l e g a(sistema del doppio control lo)soprattut to se si t rat ta di far-maci part icolarmente att iv i .La giusta registrazione.' unac o r r e t t a s o m m i n i s t r a z i o n edel la terapia prevede di regi-strare la somministrazione delf a r m a c o s u l l a s c h e d a d e l l ate rap ia con la f i rma de l l ' i n fe r -miere .

6 , 5 m l .

Età, presenza del r i f lesso del lad e g l u t i z i o n e , l e s i o n i o r a l i oesofagee, presenza di sondinonasogast r i co , eventua l i a l le r -gie, necessità del la r i levazio-ne di parametr i v i tal i .

l l in iezione di un farmaco neltessu to so t tocu taneo s i tua tos o t t o i l d e r m a e c o s t i t u i t opr inc ipa lmente d i ad ipe .

La zona addomina le da l mar -g ine cos ta le a l la c res ta i l i acaa d e c c e z i o n e d e l l a z o n aper iombe l ica le , la zona de l -to idea, la facc ia an ter io re ela te ra le de l la cosc ia , la zonaretroscapolare.

l l muscolo deltoide, i l musco-l o d o r s o - g l u t e o , i l m u s c o l ovasto laterale, i l muscolo ven-tro-gluteo.

399

6.

7

B.

Page 410: tecniche infermieristiche

Risposte ai test

9. Presenza d i les ion i , e r i temi ,ecch imos i , ascess i , un 'even-t u a l e e c c e s s i v a m a g r e z z ad e l l a p e r s o n a , l o s t a t o d icosc ienza, eventua l i a l le rg iea fa rmac i .

1 0 . P e r C o n t r o l l a r e i c a t e t e r iv e n o s i c e n t r a l i s i i n t e n d ev e r i f i c a r e i n t e m p i s t a b i l i t id a l l ' é q u i p e l a p e r v i e t à d iquest i presìdi e/o la presenzad i segn i d i in fez ione.

1 ' l . Inna lzamento de l la tempera-tura corporea, dolore e/o bru-c io re a l i ve l lo de l l ' a r to o de l -l 'area toracica.

12. lnfusione endovenosa periferi-ca; aghi a farfalla o butterfly,c a t e t e r i o c a n n u l e v e n o s eperiferiche. lnfusione endove-nosa centrale: cateteri "tradi-

z i o n a l i " , c a t e t e r e H i c k m a n -Broviac, catetere di Croshong,"porte sottocutanee" (Port-a-Cath).

l3 .D is tanz ia re i l pun to d i inser -zione del catetere dal puntod i in fus ione/pre l ievo r iducen-do la poss ib i l i tà d i in fez ion i ;ino l t re la cu f f ia in oacron oi n m a t e r i a l e p l a s t i c o , f a v o -rendo la reazione f ibrosa deltessu to c i rcos tan te , cos t i tu i -sce un u l te r io re os taco lo a lpassagg io d i m ic rorgan ismi efavorisce i l f issaggio del cate-Iere.

1 4 . L o s t a t o i m m u n i t a r i o d e l l apersona, i l numero di vol te inc u i i l s i s t e m a v i e n e a p e r t onel le 24 ore, la concentrazio-n e e l e c a r a t t e r i s t i c h e d e l l es o l u z i o n i i n f u s e , i l l u o g odove avv iene l ' i n fus ione.

400

15. Catetere di Hickman-Broviac:so luz ione epar ina ta 5 - .1 0 ml ;catetere di Croshong: soluzict-ne f is iologica 5-10 ml; "porte

sol locul a nee ": soluzione epJ-r inata o f is iologica dipenden-temente dal loro col legamen-to con un catetere Hickman-Broviac o Croshong.

l 6 . C a n n u l a n a s a l e o " o c c h i a l i -

n i " , sond ino nasa le , masche-r a s e m p l i c e , m a s c h e r a c o nsacca di r iserva, maschera diVentur i , tenda ad ossig,eno.

lT .Maschera con sacca d i r i ser -va, maschera di Ventur i .

1B.Per Controllare i drenaggi siintende l 'osservazione periodi-ca da parte del l ' infermiere al loscopo di accertarsi che non vis iano os taco l i a l la fuor iusc i tadei mater ial i da drenare.

19 .11 mater ia le può essere cos t i -tui to da pus, sangue e/o coa-gu l i , s ie ro , l in fa , b i le , muco.

20 . Durante la fasc ia tu ra l ' i n fe r -miere deve trovarsi di f rontealla persona in modo da poter-ne valutare costantemente Iec o n d i z i o n i ; l a b e n d a d e v eessere impugnata in modo chei l r o t o l o r i m a n g a n e l c a v odel la mano di chi fascia; ess.tdeve scorrere sul la superf ic iede l la par te da f l sc ia rc ( ' nonessere sol levata; i l bendaggiodi un arto deve essere effettua-to in posizione di r iposo del lcrstesso; i l bendaggio di un'art i -colazione deve essere effettua-to in posizione di f lessione; i lbendagg io deg l i a r t i in fe r io r ideve seguire i l senso del la cir-colazione venosa.

Page 411: tecniche infermieristiche

Risposte ai tesl

'ovtac:

0 m l ;r luz io -"porter p n ; -- - r *I n d e n -

amen-<man-

- h i a l i -lscne-a c o ne ra d ino .

fl ser-

tggi si: r rodi -' e a l l o-ìon vlU S C I T A

cost i -) coa-J C O .

i n fe r -i rontepoter-n te leo e v e

lo cheC A V O

L; eSSa

: r f ic iee nonlaggio'ettua-

de l lon'art i -ettua-lne ; i l' e r io r i

la c i r -

21. Le fasciature possono essere:. circolari per le parti cilin-

dr iche del corpo come i lco l lo , i l po lso , la mano e i ltorace;

. a spirale per le parti cosid-de t te a t ronco d i conoc o m e l a g a m b a , l ' a v a m -bracc io e i l b racc io ;

. a spiga per fasciare le arti-colazioni;

. con avvolgimento crociatoo a "cifra otto" per il piede,i l g inocch io e i l gomi to .

22.Le medicazioni semplici sonoq u e l l e c h e s i e s e g u o n o s uf e r i t e c h e g u a r i s c o n o p e rp r i m a i n t e n z i o n e , i n c u i ilembi de l la fe r i ta sono l inear ie b e n a c c o s t a t i , n o n s o n op r e s e n t i s e c r e z i o n i e n o nsono stat i posizionat i drenag-gi. Le medicazioni complessesi eseguono su fer i te che gua-r iscono per seconda intenzio-ne in cu i i lembi de l la fe r i tan o n s o n o b e n a c c o s t a t i t r aloro a causa di una perdi ta disostanza; queste fer i te guari-scono len tamente lasc iandoc ica t r i c i d i d imens ion i var ia -b i l i .

23 .Va lu ta re le cond iz ion i loca l idel la zona per la presenza disegn i d i in f iammaz ione, rac-cogl iere i s intomi r i fer i t i dal lapersona, osservare i l suo statoSenerare.

24 .La ver i f i ca per iod ica d i com-por tament i da cor reggere oda r inforzare in occasione dic o n t r o l l i a m b u l a t o r i a l i o a ld o m i c i l i o d e l l a p e r s o n a ; l ' u -t i l i z z o d i s e m p l i c i m o d u l ianche e labora t i con la oer -sona e /o le persone s ign i f i -ca t ive ; l ' uso e la rea l i zzaz io -n e d i g u i d e o m a n u a l i ; l ' i n -d i c a z i o n e d i u n r e c a o i t ote le fon ico d ispon ib i le 24 ores u 2 4 .

25.Per lnsegnare Ie modalità diut i l izzo dei mater ial i e deipresìdi sanitari si intende, inuna si tuazione reale, spiegarea l l a p e r s o n a e a l l e p e r s o n esignif icat ive come ut i l izzare imater ial i e presìdi sanitar i deiqua l i necess i ta a l f ine d i e l i -m inare o r idur re i r i sch i e e l ieffetti indesiderati che posó-no determinarsi in seguito alloro scorretto ut i l izzo.

401

Page 412: tecniche infermieristiche

Accessovenoso centrale 2J 4venoso periferico 274

Ago/aghi 261,262- d i Huber 279,292Alterazione/i- del l 'evacuazione intestinale I 20- del la minzione 123Ambu 189Antisett ico 366Applicazione- di cerotti adesivi 259- di ovul i , candelette vaginal i 254- di pomate auricolari 253

di pomate nasali 25 I- di pomate oculari 249- di pomate, unguenti , creme, lozioni 2-59- di supposte 25óAspirazione- disposit ivo di 186

del farmaco prescri t to 210,2' l I- del le secrezioni del le prime vie aeree 185Assicurare- i l movimento 86- i l r iposo e i l sonno 174- I 'al imentazione e I ' idratazione 150

I 'el iminazione urinaria e intest inale I l8I ' ig iene 44

- l'interazione nella comunicazione 12- la funzione cardiocircolatoria 198

la pervietà del le vie aeree 188

la respirazione I 80un ambiente sicuro 24

Assistenza infèrmieristica 3-5Ausil i per I 'alimentazione l6lAutosomministrazione 32 I- di insulina 322Avvelenamenfi 28,29Azioni/atti infermieristici 4

Bagno 48- a letto 49-52Bilancio idrico, monitorare il 164Bisogno- di al imentazione e idratazione 150- di ambiente sicuro 24- di assistenza infermierist ica 4,24- di el iminazione urinaria e intest inale l l8- di igiene 44- di interazione nella comunicazione 12, 13- di mantenere la funzione cardiocircolato-

r ia 198- di mantenere la funzione respiratoria 180- di movimento 8ó- di procedure diagnostiche 332- di procedure terapeutiche 238

di riposo e sonno I 74- specifico 4Borsa del l 'acqua calda 198,204- appl icare La200,221- conservazione del la 201

403

Page 413: tecniche infermieristiche

lndice analitico

Borsa del ghiaccio 202,206- appìicare la 202- conservazione della 203- sintetico 204,206

Cadute 25,26Calcolo del la velocità infusionale 282Caldo- complicanze del le appl icazioni di 208- eff'etti fisiologici del201

effètti terapeutici del 207Campioni biologici 36campo sterile 290, 292-294, 296-299, 325Cannu la d i Mayo 190, l9 lCannu la t rachea le l8 l . 183- pu l i z ia de l la l8 l - 183Capell i- lavare i 52-54- pettinare i 54Caratteri- del polso 222,225- del la respirazione l9l- del le feci I I 8- I 20- del le urine I I 8, I 22Catetere/i- Groshong 211, 289, 29 l , 295, 324

Hickman-Broviac 271 , 289, 291 , 295- r imozione del c. vescicale 136- t ip i d i c . vesc ica l i 130 , l3 l- venoso centrale 21 1, 216, 271- - peri ferico 274,216Caterismo vescicale 129- t ipo di 130Clistere evacuativo I 26Competenza tecnica esclusiva 3-5Comunicazione- mimica e gestuale 15- orale e scri t ta l6Concetti fondamentali della disciplina infer-

mierist ica 4C ont inuum autonomia-dipendenza 4, 6

Deambulazione 95, 96Def]ussore 280Detergente 366

404

- r ipi di 366Dialogo, modali tà di 18, l9Diete- e lemenrar i 157, 158

natural i 157. l-58parzialmente idrolizzate l -57. I 5t3

- semi elementari 157. l5i lDiscipl ina/e 2-5- infermierist ica 4. 5Disinfèzione del la cute 283Disinlèttante/i 366

fattori che inf luenzano I 'att ivi tà dei 367- princìpi att ivi e schede dei 368-373Diures i 123- oraria 124Drenaggi 304- controllare i 30ul

Elettrocardiografb 333Elettrocardiogramma 333

esecuzione del l ' 337Eliminazione- intest inale I 18, 140- urinaria I l8Escreato 348- caratteri del l ' 348

Farmaco/i 238,239armadio dei 238, 239

- calcolo del dosaggio dei 241- conservazione dei 23ti- galenici 239Fasciatura./e 306. 307

de l capo 310del ginocchio pag 3 I 2

- de l gomi to 312- de l moncone 314- de l p iede 313- de l l ' avambracc io 313- de l la cosc ia 3 I 4- de l la mano 313- effèttuare 307- modali tà di esecuzione del le 308. 309- secondo Desaulte/Gilchrist 3l I

Page 414: tecniche infermieristiche

-10 /

- semplicc del toracc .ì | l

Febbre 214- classif icazione del la 2 l '1

Ferite 3 l-5

Fonendoscopio 228

Freddo 206

complicanze del le appl icazioni di 20u

efÍètt i f is iologici del 207

effètti terapeutici del 207

Guanti

come si indossa un paio di g. steri l i 3tì6- t ip i d i 385

uso dci 384

Ideale di servizio 3

Ig iene

del naso 60.252- degl i occhi 5i3- de l le man i 35 , 380- del le orecchie 6l- e sicurezza del l ' infermiere 364- fbrnire materiale per l' 79- orale 6.1, 65, I 86- mantenere I ' 175- perineale 62

scop i de l l ' 45 , '16

I l luminaz ione- art i f ic iale 3 I- naturale 3 I

Imballaggio

caratterist iche del l ' 376

t ip i d i 376

Imboccare 159

Impacchi caldo-umidi 204, 206- applicare 204

Indumenti. togl iere/mettere gl i 7 2, 7 3, 17

Infusioni

con cateteri Hickman-Broviac e Groshong

289- con port sottocutanei 292- sospensione del l ' i . con cateteri Hickman-

Broviac e Groshong 29 I- sospensione dell'i. con port sottocutanei 294

lndice analitico

Iniezione- dal butterfly 285

dal gommino del deflussore 28ó- dal rubinetto a tre vie 286

endovenosa 285

Inserzione

di un butterfly 28tì- di una cannula 287

Insti l lazioni- auricolari 253- nasal i 25 I

oculari 249

Interazione- con la persona 17

con le persone signif icat ive I 7- procedure per intraprendere e/o mantene-

r e I ' 1 9- scopo del l ' I 8

Intossicazioni 28, 29

Introduzione- del catetere 135

- venoso periferico 215,286- del sondino nasogastr ico 153, 155- del la sonda rettale 128- di sostanze terapeutiche in f laconi o sac-

che 284

Isolamento 32, 33

da contatto 3zl, 37- enterico 34. 38- per drenaggi/secrezioni 34. 38

predisporre i locali per l' 39- protett ivo 33, 37

respiratorio 34,38- sangue e l iquidi biologici 34, 38- stretto 34.37- tubercolare 34. 38

Lavaggio del le mani 380- antisett ico 381- preoperatorio 382

sociale 380

Letto- r i facimento del l . l ibero 388- r i facimento del l . occupato 392

405

Page 415: tecniche infermieristiche

lndice analitico

Manovra./e- di Lesser 263- r ian imator ie 186-191, 2 lO-212Massaggio cardiaco esterno 209- effettuare il 209- nel bambino 212- nel neonato 212- nel l 'adul to 210Medicazione/i- complesse 3 l -5, 318- dei cateteri di Hickman-Broviac e Croshong

295- - venosi centrali 283

delle ferìte 3 l4- - con drenaggio 319- - semp l i c i 315 ,317

- set t iche 318Metodo- ascoltarorio 222, 228, 230- australiano 103, 104, 107- cruento22l- disciplinare 6- incruento 227- pafpatorio 222, 228, 230- tradizionale 103. 105, 109Microclima 30, l '74, l80, 198- mantenimento del 31, 175Mobilizzazione, criteri generali 88Modello- concettuale/teorico 4, 6- delle prestazioni infermieristiche 3Movimento 87, 88- scopi del 88

Nutrizione- ciclica,/intermittente I 58- continua 158- enterale 157

Obiettivo/i- del l ' insegnamento 2- della professione infèrmieristica 5

406

- di t i rocinio 7- generali 7- intermedi 7- specif ici 7. 8Ossigeno 299- fonti di erogazione del l ' 301- ossigenoterapia299- presìdi per somministrare l ' 301

Pediluvio -55Per.spiratio insensibilis I 6-5, I 69Pinze

anatomiche 394- autostatiche 394- chirurgiche 394

di Pean 394- emostatiche di Klemmer 39'1- - di Kocher 394Polso arterioso 222- caratteri de|222,225- rilevazione de]r 222, 223Pompe volumetriche 28 IPosizione/i- eretta 90- fbndamentali 90- decl ive (Trendelenburg) 94- di sicurezza 92. I t ì6, I 87- d o r s a l e 9 5 . 2 1 8- genu-pettorale 9zl- ginecologica 95

laterale 91, 99. 128. 218, 270. 392- procl ive (anti-Trendelenburg) 93

prona 91 , 101,2 '70- seduta93, 160, 186.244.270- semiseduta (di Fowler) 92. 103, 155, l-59.

244,392- s u p i n a 9 1 , 9 8 , 2 1 8 , 2 1 0 . 3 9 2Precauzioni universal i 34Prelievo- di sangue venoso 353- - attraverso cateteri Hickman-Broviac o

Groshong 297- - attraverso CYC297

- attraverso port 298- - con sir inga -355- con sistema Vacuîainer@ 356

Page 416: tecniche infermieristiche

t . r59 .

vlac o

- d i un campione d i u r ina de l le 24 h (da

catetere vescicale) 343- - (da mitto spontanco) 343- di un citmpione di urina l iesca (da catete-

re vescicale) 342- - (da mitto spontaneo) 341

ematico capi l lare 35tì

Presa- t ipi di 89Presìdi sanitari 321- insegnare le modali tà di ut i l izzo dei 324Pressione arteriosa 226- r i levazione del la 226

Prestazioni inf 'ermierist iche 3, 4

Procedimento tecnico 4

Prof-essione infermierist ica 3. 5Protesi dentarie 68

Raccolta

di carnpioni frazionati di urine del le 24 h

339delle feci 345

- del le secrezioni (escreato) 348delle urine 338

Raccogli tore esterno per urine I 37applicazione/sosti tuzione del 139

Radere 69Recettori sensorial i 206

R e g o l a d e l l e 6 G 2 4 0Regolatore di f lusso 28 I

Re laz ione l2- d 'a iu to 18 . 45 . 46

Rilevazione- de l peso l -5 I , 152

del polso carotideo 2 I 0- - ccntrale 225- - fèmorale 210- - periferico 224

d e l l ' a l t e z z a l 5 l , 1 5 2

della diuresi I 23della f iequenza cardiaca 221,224

- del la pressione arteriosa 22ó- de l la tempera tura asce l la re 211 .219

i n g u i n a l e 2 1 1 , 2 1 9o r a l e 2 1 7 . 2 l t l

- - r e t t a l c 2 1 1 , 2 1 9

Indice analitico

- - v a g i n a l e 2 1 7 , 2 1 9

dei caratteri del la respirazione 192

Riposo 175

Sacca di raccolta per urine 139- appl icazione/sosti tuzione del la 139

Sacche per stomie 137- appl icazione/sosti tuzione del la 139

Sedidi iniezione intradermica 264

- intramuscolare 266

sottocutanea 260

Sfignromanometro 22'7

S i r inghe 261.262

Somministrazione- di al imenti tramite sondino nasogastr ico

(sNG) 1s6. ts ' Ì .24sdi farmaci 239

- - compresse e capsule 2.f4di gocce 245,249

- - sciroppi, emulsioni, sospensioni 244- endovenosa 21 4, 27 5, 280

intradermica 263- intramuscol are 266, 269- sublinguale 248- sottocutanea 260Sondino nasogastrico (SNG) 153- rimozione del 156- t ip i d i 153Sonno 175Sterilizzazione 3J4- tasi della 315,3'76- lattori che influenzanola374- metodi di 377

tipi di 374Stimoli sensoriali l4

olfattivi l4- tatti l i l4- termici l4- udi t iv i 14, 15Strisce reagenti* per sangue 359

per urine 339, 340Strumenl i ch i rurg ic i comunemente impiega-

ri 394, 395Svuotamento manuale dell'ampolla rettale 125

407

Page 417: tecniche infermieristiche

Indice analitico

Tampone 350- auricolare 352- faringeo 35 I- nasale 35 I- per esame colturale 3-50- rettale 352- vaginale 352Tecnica,/tecniche- di iniezione a"2" 2'73- inlèrmieristiche 2-4, 6, 1Temperatura 30- corporea 213,220- - valori normali del la 214Terapia- fàrmacologica 238- moduli /schede 2zl lTermometro 215- funzionamento del 2l-5- t ip i d i 21 .5Trasfèrire

la persona dal letto alla barella I l0- la persona dal letto alla poltrona 106Traumi 25, 26

408

Umidità- assoluta 30- relativa 30Unghie, tagliare le 7lUrinocoltura 340- procedura per eseguire l ' 343- - da cateterismo vescicale a permanenza

344- - da cateterismo vescicale estemporíìneo

314

Venti lazione 30- m a n u a l e c o n A m b u 1 8 9Via- endovenosa 274- enterale 238- intramuscolare266- orale213- parenterale 238- sottocutanea 260- transcutanea 257