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ECONOMIA, NORMATIVE, OPPORTUNITÀ E OBIETTIVI ALL’ESTERO PER LE IMPRESE ITALIANE Sommario Anno 2° - 13 novembre 2008 n. 15 MESSICO SETTORI E AZIENDE DOSSIER L’Italia torna a costruire nel mondo pag 18 Costruzioni e infrastrutture Energia Telecomunicazioni Tessile e Moda pag 9 Austria Croazia Cile Giappone Sri Lanka Ucraina pag 15 PAESI E MERCATI Asmara rilancia il settore minerario RISORSE La prova del fuoco sarà il completamento del progetto avviato da Nevsun Resources. Se l'esito sarà positivo nuovi investitori sono già in coda. Il Paese dispone di importanti giaci- menti di oro, argento, rame e zinco. Oro, ma anche rame, zinco, argento: in Eri- trea dopo anni di instabilità dovuti alle con- seguenze del conflitto con l'Etiopia, riprende la corsa allo sfruttamento delle risorse mine- rarie del Paese guidata, per il momento, da una serie di 'junior companies' canadesi e australiane. In prima posizione al momento figura Nev- sun Resources, quotata alla Borsa di To- ronto: in ottobre la società ha dichiarato che il progetto per lo sfruttamento del giacimen- to minerario di Bisha (oro, rame e zinco) sa- rebbe ormai alla fase conclusiva. a pag. 7 Realizzata dal Sole 24Ore in collaborazione con l'Ufficio sostegno imprese della Farnesina (DGCE) - [email protected] Cosa si intende esattamente con l'espres- sione 'fare sistema' nel caso dell'indu- stria delle costruzioni italiane all'estero? Sui mercati esteri, fino a tempi recenti, le no- stre imprese si presentavano, prevalentemen- te, da sole. Oggi esistono componenti finan- ziarie, ma anche di tipo diverso, che risultano determinanti. Un numero crescente di Paesi infatti, sceglie per la realizzazione di grandi opere di coinvolgere il costruttore non solo nella realizzazione ma anche nel finanzia- mento e nella gestione, con formule di project financing. Possono avere differenti denomina- zioni: contratti BOT (build operate and tran- sfer), partnership pubblico privato e via dicen- do. Ma il principio di fondo è sostanzialmente lo stesso: il costruttore diventa titolare di una concessione i cui flussi di cassa contribuisco- no a ripagare l'investimento effettuato. In ge- nere queste offrono il vantaggio di margini di guadagno migliori rispetto alla pura attività di costruzione, contribuiscono anche a stabiliz- Ghella (ANCE): bravi all'estero, ma in Italia dobbiamo ripartire zare i redditi delle imprese, ma è evidente che la componente finanziaria richiede il supporto di partner specializzati. E sotto questo profilo l'Italia è posizionata meglio che in passato soprattutto su alcuni mercati che a noi interessano molto e dove stiamo crescendo. Mi riferisco in particolare all' Europa dell'Est dove le nostre banche hanno acquisito importanti partecipazioni. Possono quindi affiancarci efficacemente nella valutazione e costruzione delle archi- tetture finanziarie di queste operazioni. segue a pag. 2 Punta Coronet, un megaporto che guarda al mercato Usa pag 6 L'Italia, all'estero, sta cominciando a 'fare sistema', spiega il Vicepresidente dell'ANCE, Giandomenico Ghella. Importante il supporto dalle banche in Europa dell'Est e dalle Amba- sciate in tutto il mondo. Siamo ben posizionati in Nordafrica e America Latina. Ora le imprese guar- dano anche all'Africa e ai Paesi del Golfo. I nostri maggiori competitor però hanno le spalle più larghe perché possono contare su un forte mercato interno. ERITREA Asmara rilancia il settore minerario pag 7 L’INTERVISTA Ghella (ANCE): bravi all’estero, ma in Italia dobbiamo ripartire pag 1

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E C O N O M I A , N O R M A T I V E , O P P O R T U N I T À E O B I E T T I V I A L L ’ E S T E R O P E R L E I M P R E S E I T A L I A N E

Sommario

Anno 2° - 13 novembre 2008

n. 15

MESSICO

SETTORI E AZIENDE

DOSSIERL’Italia torna a costruire nel mondo

pag 18

Costruzioni e infrastruttureEnergiaTelecomunicazioniTessile e Moda

pag 9

AustriaCroaziaCileGiapponeSri Lanka Ucraina

pag 15

PAESI E MERCATI

Asmara rilancia il settore minerario

RISORSE

La prova del fuoco sarà il completamento delprogetto avviato da Nevsun Resources. Sel'esito sarà positivo nuovi investitori sono giàin coda. Il Paese dispone di importanti giaci-menti di oro, argento, rame e zinco.

Oro, ma anche rame, zinco, argento: in Eri-trea dopo anni di instabilità dovuti alle con-seguenze del conflitto con l'Etiopia, riprendela corsa allo sfruttamento delle risorse mine-rarie del Paese guidata, per il momento, dauna serie di 'junior companies' canadesi eaustraliane.In prima posizione al momento figura Nev-sun Resources, quotata alla Borsa di To-ronto: in ottobre la società ha dichiarato cheil progetto per lo sfruttamento del giacimen-to minerario di Bisha (oro, rame e zinco) sa-rebbe ormai alla fase conclusiva.

a pag. 7

Realizzata dal Sole 24Ore in collaborazione con l'Ufficio sostegno impresedella Farnesina (DGCE) - [email protected]

Cosa si intende esattamente con l'espres-sione 'fare sistema' nel caso dell'indu-stria delle costruzioni italiane all'estero?

Sui mercati esteri, fino a tempi recenti, le no-stre imprese si presentavano, prevalentemen-te, da sole. Oggi esistono componenti finan-ziarie, ma anche di tipo diverso, che risultanodeterminanti. Un numero crescente di Paesiinfatti, sceglie per la realizzazione di grandiopere di coinvolgere il costruttore non solonella realizzazione ma anche nel finanzia-mento e nella gestione, con formule di projectfinancing. Possono avere differenti denomina-zioni: contratti BOT (build operate and tran-sfer), partnership pubblico privato e via dicen-do. Ma il principio di fondo è sostanzialmentelo stesso: il costruttore diventa titolare di unaconcessione i cui flussi di cassa contribuisco-no a ripagare l'investimento effettuato. In ge-nere queste offrono il vantaggio di margini diguadagno migliori rispetto alla pura attività dicostruzione, contribuiscono anche a stabiliz-

Ghella (ANCE): bravi all'estero, ma in Italia dobbiamo ripartire

zare i redditi delle imprese, ma è evidente chela componente finanziaria richiede il supportodi partner specializzati. E sotto questo profilo l'Italia è posizionatameglio che in passato soprattutto su alcunimercati che a noi interessano molto e dovestiamo crescendo. Mi riferisco in particolareall'Europa dell'Est dove le nostre banchehanno acquisito importanti partecipazioni.Possono quindi affiancarci efficacementenella valutazione e costruzione delle archi-tetture finanziarie di queste operazioni.

segue a pag. 2

Punta Coronet, un megaporto che guardaal mercato Usa

pag 6

L'Italia, all'estero, sta cominciando a 'fare sistema', spiega il Vicepresidente dell'ANCE,Giandomenico Ghella. Importante il supporto dalle banche in Europa dell'Est e dalle Amba-sciate in tutto il mondo. Siamo ben posizionati in Nordafrica e America Latina. Ora le imprese guar-dano anche all'Africa e ai Paesi del Golfo. I nostri maggiori competitor però hanno le spalle piùlarghe perché possono contare su un forte mercato interno.

ERITREA

Asmara rilancia il settore minerario

pag 7

L’INTERVISTAGhella (ANCE): bravi all’estero, ma in Italia dobbiamo ripartire

pag 1

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I maggiori competitor europei peròhanno le spalle più larghe, rispetto alleimprese italiane?

Hanno il vantaggio di poter contare suun mercato interno molto più dinami-co e strutturato del nostro. In Italia laspesa per infrastrutture non superail due per cento del Pil. In Paesi comeFrancia, Germania questa percentualeè almeno doppia. In Spagna poi, inquesti anni, c'è stato un vero e proprioboom nelle infrastrutture e delle ope-re civili che ha consentito alle impresedel Paese di crescere rapidamente. Insostanza i costruttori degli altri grandiStati europei possono contare su unabase stabile e consistente di fatturatoda cui noi siamo esclusi anche perché,nonostante l'attivismo della Commis-sione di Bruxelles, i giochi sui loromercati raramente sono aperti alla con-correnza straniera. Aggiungo che i livelli di qualifica per par-tecipare alle gare pubbliche sono moltoseveri ma in cambio, a differenza diquanto avviene in Italia, lasciano alle im-prese più serie anche margini adeguati.

Questo ci dà certezze maggiori. Noisiamo perfettamente in grado di re-sponsabilizzarci nella valutazione deicosti e dei tempi di realizzazione delleopere, ma per valutare i ricavi e i flussidi cassa ci servono dei partner che co-noscano il contesto locale.Un esempio recente di cosa significhi'presentarsi come sistema' è la missioneche ANCE ha realizzato in Polonia, con ilsupporto dell'Ambasciata d'Italia e del-l'ICE a Varsavia, a cui hanno partecipatoanche l'ABI (Associazione Bancaria Ita-liana) e i nostri maggiori istituti di credito.Questa presenza qualificata ha agevola-to anche l'apertura di un canale di comu-nicazione con le massime istanze politi-che del Paese ed è un aspetto importan-te per valutare il contesto in cui si opera.In particolare il Governo di Varsavia haavviato un massiccio programma nel set-tore delle infrastrutture, cogliendo anchel'opportunità dei Mondiali di calcio del2012 e dei fondi europei. Questo è unoscenario di sicuro interesse anche per lenostre imprese.

Ghella (ANCE): bravi all'estero, ma in Italia dobbiamo ripartire

L’INTERVISTA

segue dalla prima pagina

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Alle nostre gare può partecipare chiun-que ma gli stranieri neanche si presenta-no perché rischiano di perdere dei soldi. Con le loro 'spalle' più solide, in cam-bio, sono in grado di acquisire impre-se all'estero: ad esempio in Europadell'Est o su mercati consolidati comel'Australia o gli Stati Uniti. E' un'oppor-tunità che a noi è in parte preclusa.Questo ci obbliga a operare in Paesicon maggiori profili di rischio, almenoin apparenza.

Sono in prevalenza grandi produttoridi petrolio: non c'è il pericolo che i ri-spettivi mercati risentano di un bru-sco calo dei prezzi?

È molto improbabile. Esiste un vastoconsenso sul fatto che le quotazioni delpetrolio potranno anche scendere macerto non sui livelli a cui erano quattroo cinque anni fa. I Paesi produttorimantengono quindi ampi margini perproseguire i massicci programmi di in-vestimento in cui sono impegnati e acui non intendono rinunciare ancheperché le iniziative avviate hanno unaimportante valenza sociale. Anzi esi-stono Stati, come la Libia, in cui c'è an-cora un vasto spazio per lanciare gran-di iniziative nel campo delle infrastrut-ture e delle opere civili. In questo mo-mento mi sembra che i maggiori rischisiano legati alla solidità degli operatorifinanziari che operano sui mercati più

maturi. Sotto questo profilo lo scenarioè molto incerto e potrebbe avere riper-cussioni negative, nei prossimi mesi,sulle opere programmate con formuledi project financing. La percezione delrischio, insomma, sta cambiando, esotto questo profilo i Paesi produttori dimaterie prime potrebbero rivelarsi, tut-to sommato, più stabili.

Si riferisce anche ai Paesi dell'Africasub sahariana?

In alcuni di questi le nostre impresesono presenti ma è indubbio che in tut-ta l'Africa, inclusa quella mediterraneadove invece siamo presenti, occorrefare i conti con la crescente presenzacinese. Non solo le imprese di questoPaese hanno costi inferiori e quindi sipresentano alle gare con prezzi bas-sissimi, ma sono spalleggiate dall'inte-ro Sistema Cina. In particolare posso-no offrire ai diversi Stati africani di ri-pagare le opere realizzate con la ven-dita di materie prime di cui la Cinastessa ha bisogno. Spesso i due temisono legati. Molte infrastrutture infattisono mirate proprio alla valorizzazionedi giacimenti e risorse poche sfruttatein quanto mancano i canali di accesso:strade, ferrovie e via dicendo. In Italianon abbiamo grandi multinazionali mi-nerarie, ma anche quando ci sono, co-me nel caso del petrolio, operano se-condo criteri autonomi: non sono cioè

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investite di una missione nazionale co-me invece avviene con le imprese diStato cinesi, guidate dal loro Governo.

I costi inferiori dei cinesi sono dovutialla manodopera?

Indubbiamente è una componente im-portante: ci sono Paesi e cantieri dovele imprese cinesi sbarcano con mi-gliaia e migliaia di operai che vengonoalloggiati e vivono in condizioni per noiinimmaginabili. Sembra che ora stianoin parte migliorando, anche sotto il pro-filo della sicurezza dei cantieri. Indub-biamente però la strada da percorrereper arrivare ai nostri livelli è ancoralunga. Noi abbiamo conoscenze e mo-dalità operative che ci consentono difornire performance tecniche e stan-dard di qualità molto elevati. Ma evi-dentemente comportano maggiori costidi struttura con l'impiego di tecnici e in-gegneri qualificati che sono pagati si-curamente meglio di quelli cinesi.

Questa differenza di costi spiega an-che la presenza molto ridotta dei co-struttori italiani in Asia?

Tranne casi particolari che riguardanosegmenti molto specializzati, parteci-pare alle grandi commesse in questi

Paesi equivarrebbe al tentativo di ven-dere frigoriferi agli esquimesi. Aggiun-go che nella classifica delle prime dieciaziende mondiali di costruzioni, quattrosono grandi imprese di Stato cinesi. Enon mancano certo di capacità edesperienza.

Quali sono le strategie di risposta?

Non esiste una formula standard bensìuna gamma di strategie e risposte arti-colate. Per quanto riguarda la mano-dopera ormai anche noi ci avvaliamo dirisorse locali o di altri Paesi, a cui pe-raltro garantiamo condizioni economi-che, servizi e condizioni di sicurezzacertamente superiori a quelle dei co-struttori asiatici. Ma non ci accade più,come negli anni '70, di aprire cantieriin Paesi lontani con centinaia di operaiitaliani. Ci sono aziende del nostro set-tore che stanno anche valutando lapossibilità di acquisire imprese all'e-stero, con particolare riguardo al Me-dio Oriente. E' un'area in cui abbiamoiniziato ad operare e che offre grandis-sime prospettive, dove però, accantoai competitor asiatici, predominano an-cora le società anglosassoni che han-no una lunga tradizione di colleganzacon le Autorità politiche e con gli im-prenditori di questi Paesi.

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In apparenza le imprese italiane sonoben radicate in America Latina. Di fat-to però sono poco presenti su mercatistrategici come il Messico e soprattut-to il Brasile?

Il problema è rappresentato dal fattoche non sono mercati particolarmenteaperti. Sono saldamente in mano aigrandi costruttori locali, che difendonola loro posizione a denti stretti. Con leimprese brasiliane, in cambio, collabo-riamo in diverse parti del mondo.

A differenza di quanto avviene in altrisettori, nelle costruzioni non esisto-no, oggi, gruppi transnazionali checonsentirebbero di aggregare puntidi eccellenza settoriali o geografici.Come mai?

Alla prova dei fatti, le formule che uti-lizziamo per affrontare i diversi proget-ti all'estero, come i raggruppamenti diimprese, le partnership con costruttorie operatori locali si stanno rivelandosufficientemente efficaci. Hanno ancheil vantaggio di consentire una riparti-zione dei rischi. Molto più difficile pen-sare a fusioni o ad alleanze stabili conuna valenza strategica: probabilmente

le variabili e gli interessi in gioco nelnostro settore sono troppo numerosi ediversificati.

Come valuta il supporto fornito al vo-stro settore dalla rete diplomatica ita-liana?

Come costruttori dobbiamo riconoscereche le Ambasciate italiane all'estero fun-zionano bene e che ci danno un suppor-to veramente efficace nel contatto con leAutorità e le controparti locali. Importan-te è anche l'attività di early warning e diraccolta di informazioni svolta dalla retediplomatica. Le aziende maggiori, infat-ti, nei Paesi in cui operano, dispongonodi strutture commerciali che consentonodi conoscere in tempo i progetti più inte-ressanti che vengono lanciati, ma in Ita-lia abbiamo decine di medie e piccoleimprese di costruzione che hanno avvia-to una coraggiosa politica di presenzaall'estero. Per loro servizi della Farnesi-na come ExTender sono di grande aiu-to. Un ulteriore passo avanti è stato fat-to recentemente con l'organizzazione dimissioni di 'sistema' come quella cheho citato in Polonia: è una strada in cuicrediamo e su cui intendiamo procederecon decisione.

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A pagina 18 il Dossier Costruzioni

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ro di container movimentati che il vinci-tore sarà in grado di garantire. Il porto,con 25 metri di profondità, si estenderàlungo una fascia di 4,5 chilometri e avràuna capacità superiore al doppio diquella di Lázaro Cárdenas, Manzanillo,Veracruz, Altamira, Progreso, Mazatlán,Ensenada, Topolobampo, Salina Cruz eCoatzacoalcos che, presi tutti assieme,non superano i tre milioni di container.Mentre la capacità cumulata dei porticaliforniani lungo la costa non supera i15 milioni di tonnellate.

I lavori dovrebbero iniziare già nel 2009e potrebbero essere completati per il2012 con la creazione di 24mila posti dilavoro in fase di costruzione, a cui se neaggiungeranno 54mila in pianta stabile,una volta avviate le attività. Il polo logi-stico di Punta Coronet avrà una fortevocazione intermodale, in quanto è pre-vista anche la realizzazione di un aero-porto dedicato al traffico cargo e un col-legamento ferroviario con Yuma in Ari-zona o El Paso in Texas e le città diMexicali, Tecate, Nogales e CiudadJuárez in Messico.

La partenza del progetto, che prevedeinvestimenti superiori a 4,5 miliardi didollari, era già stata prevista sotto lapresidenza di Vicente Fox, predeces-sore di Calderon. Ma è stata a lungo ri-tardata dalle procedure amministrativedi esproprio di una serie di società chevantavano dei diritti sull'area prescelta. In particolare la gara per la costruzionedel terminale container, che avrà unacapacità annua di movimentazione pre-vista in 7 milioni di teu, e la annessaconcessione delle operazioni portualiper un periodo che dovrebbe andaredai 30 ai 45 anni, sta attirando l'atten-zione di tutti i maggiori operatori mon-diali del settore oltre che dei gruppi fi-nanziari locali. Tra questi ldeal , so-cietà di costruzione controllata dal fi-nanziere Carlos Slim che si presentain cordata con MTC Holdings, Mariti-me Terminal, Highstar Capital, Hut-chison Port, SSA Marine, DubaiPorts, China Shipping, Ports Ameri-ca, APM Terminals, China OceanShipping (Cosco), Pacer Stacktrain,Evergreen, Maersk, Grupo ICA, Mit-subishi, le Autorità portuali di Singa-pore, Kansas City, e altri ancora.

Il Ministero messicano dei Trasportiha già dichiarato che per posizionarsi ingraduatoria sarà determinante il nume-

Punta Coronet: un megaporto che guarda al mercato Usa Il presidente messicano Felipe Calderón ha dato il via al pro-cesso di licitazione del nuovo grande porto destinato a diven-tare uno dei mega hub sulla Costa del Pacifico e a servire siail territorio messicano, sia quello degli Stati Uniti in concorren-za con gli scali marittimi californiani

INFRASTRUTTURE

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si gli investimenti finora effettuati. L'investimento per avviare la produzio-ne del giacimento è valutata, a costi2008, in 250 milioni di dollari. A questise ne aggiungeranno altri 150 nelle fa-si successive. Enamco parteciperà inuna percentuale pari ad un terzo; talecifra è da considerarsi in aggiunta aquella anticipata per l'acquisizione del-le partecipazioni e sarà versata in con-comitanza con l'avvio della produzioneeffettiva. La supervisione dei lavori èstata affidata dal Governo eritreo allaSenet sudafricana.Si dovrebbe così concludere, in modopositivo, una vicenda che si trascinada quattro anni. Nel 2004, infatti, le Au-torità eritree bloccarono i lavori di son-daggio dei giacimenti per una serie dicontroversie con la stessa Nevsun sul-le procedure da seguire nell’operazio-ne. Il motivo: il Governo di Asmara sta-va mettendo a punto una nuova leggedi regolamentazione dei diritti minerariche ora è entrata in vigore.

Sono ormai definiti i termini economici efinanziari dell'accordo concluso con la so-cietà mineraria di Stato, la Eritrean Na-tional Mining Corporation (Enamco).Ora sono in corso trattative con diversebanche che dovrebbero finanziare l'ope-razione. Nevsun ed Enamco dovrannoinfine mettersi d'accordo nel nominareuna società di accounting indipendenteche dovrà stabilire, sulla base di parame-tri di mercato, il valore attuale (present va-lue) del progetto. La base di calcolo serve per stabilire ilvalore della quota del 30% che la stes-sa Enamco acquisirà da Nevsun. Setutto andrà bene, l'attività di estrazioneinizierà nel 2010. Il piano di sfrutta-mento prevede di iniziare dall'estrazio-ne di oro e argento (i minerali più vicinialla superficie) e dovrebbe consentire,secondo quanto dichiarato da JohnClarke, vicepresidente esecutivo diNevsun, di ammortizzare in soli 15 me-

Asmara rilancia il settore minerarioRISORSE

Enamco attualmente detiene una quotadel 10% nel progetto di sfruttamento deigiacimenti di Bisha. Acquisirà da Nevsunun ulteriore pacchetto pari al 30%, portan-do la sua quota al 40%, mediante un ver-samento cash. Ma di quanto? JohnClarke, vicepresidente esecutivo di Nev-sun dichiara che il valore del giacimentosi situa all'interno di una forchet-ta che prevede un limite daun massimo di 1,49 miliardidi dollari Usa a un mini-mo di 712 milioni. L'e-sborso per la nuovaquota Enamco si si-tuerà quindi all'internodi una forchetta tra447 e 214 milioni. A questiandranno sottratti 25 mi-

lioni già versati dalla stessa Enamco perfinanziare l'inizio dei lavori e per attrezza-re il giacimento. La differenza tra le due ci-fre è comunque consistente e si spiegacosì: la prima cifra calcola il valore attualesulla base di un tasso del 10%, la secon-da su un tasso zero. Il risultato finale di-pende evidentemente da come il mondobancario valuterà l'affidabilità dell'Eritrea.

In entrambi i casi, il calcolo è stato fat-to su una base di 800 dollari/on-cia per il prezzo dell'oro, 3,4 dol-

lari per il rame e di 0,6 dolla-ri e 10 dollari libbra ri-spettivamente per zin-

co e argento.

I termini dell'accordo Enamco-Nevsun

segue dalla prima pagina

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Le nuove regole, impostate su quelleesistenti in Canada, prevedono il dirit-to dello Stato eritreo di acquisire unapartecipazione gratuita del 10% nellesocietà minerarie che effettuano ope-razioni di esplorazione e produzionenel Paese con l'opzione per acquisireun ulteriore 30% a prezzi di mercato.È stabilito anche che lo Stato percepi-sca un diritto di royalties, pari al 5%,sul valore del metallo estratto. Se la vicenda Nevsun/giacimenti di Bi-shan si concluderà positivamente siapre la strada ad un forte rilancio dellavocazione mineraria Eritrea, nota datempo, ma che in passato non era maistata valorizzata. In particolare esisto-no vaste aree, sfruttabili a cielo aperto,di rocce fosfatiche di origine vulcanicacon un alto tenore di minerali sovrap-posti a strati. A partire dal 2000 hannoiniziato ad interessarsi al Paese alcunigruppi canadesi ed australiani che han-no effettuato le prime perforazioni conesiti generalmente molto positivi. At-

tualmente hanno operazioni in corso,oltre a Nevsun, le canadesi SunridgeGold e Sanu Corporation e l'australia-na Sub-Sahara Resources, anch'essaquotata sul listino di Toronto. Sono tut-te cosiddette 'junior companies' cioèsocietà minerarie ad alto rischio (maanche con possibilità di rendimentielevati) che operano su nuove aree. Siaggiunge l'australiana Sub-Sahara injoint venture con Dragon Mining. Ilgruppo canadese MDN, che gestiscediverse licenze minerarie (oro e rame)in Tanzania, si è invece ritirato. In cam-bio, secondo quanto ha dichiarato il mi-nistro delle Risorse Minerarie, TesfaiGhebreselassie, ci sarebbe la coda diaziende provenienti da Sudafrica, Ca-nada, Australia e anche Cina per ac-quisire diritti minerari.

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Eritrea Gli altopiani rocciosi

www.ambasmara.esteri.it

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Leixoes, primo porto del Nord del Porto-gallo già dispone di 5 km di banchine e diuna buona accessibilità marittima, strada-le e ferroviaria. Copre il 25% del commer-cio portoghese, movimentando 15 milionidi tonnellate di merce all'anno. Ha un traf-fico annuo di 3mila navi con differenti tipidi carico tra cui si distaccano, per volumi, iprodotti tessili, granito, vino, legname eautomobili. Nel corso del 2007 sono statimovimentati 282.389 container per un to-tale di 433.437 teu, con un incremento del15% rispetto all'anno precedente.

Croazia: Bombardier e SITE acquisiscono commessa

La filiale italiana del gruppo canadeseBombardier in collaborazione con la SITEdi Bologna, si é aggiudicata la gara inter-nazionale per lo svolgimento dei lavori diriassetto sul tratto ferroviario Vinkovci-To-varnik che fa parte del Corridoio Paneuro-peo X al confine con la Serbia. Il valorecomplessivo del contratto ammonta a 16,4milioni di euro. Il tratto ferroviario é lungo33,5 km e i lavori prevedono la ricostruzio-ne di nove stazioni, delle rotaie e del se-gnalamento ferroviario. Si tratta del piùgrande progetto in Croazia finanziato con ifondi di pre-adesione comunitari ed il pri-mo investimento di questo tipo delle Fer-rovie croate.

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COSTRUZIONI E INFRASTRUTTURE

Il Portogallo investe nel potenziamento dei porti

I principali porti commerciali portoghesi,Lisbona, Setubal, Sines e Leixoes, han-no annunciato investimenti complessiviper diverse centinaia di milioni di euro alfine di adeguare le strutture all'evoluzio-ne del traffico marittimo internazionale.L'afflusso di capitali pubblici e privati in-teresserà sia l'ampliamento della capa-cità delle strutture (dragaggio e amplia-mento delle banchine), sia l'acquisto diequipaggiamenti tecnologicamente piùavanzati e di maggiori dimensioni.In tal modo sarà possibile accoglierenavi portacontainer di ultima generazio-ne, le cosiddette 'post-panamax', e lefuture ULCS (ultra large container shi-ps), dotate di una capacità di caricocompresa tra 8.000 e 14.000 teu. L'al-largamento dell'area di influenza deiporti lusitani, attraverso l'aumento dellacapacità di gestione dei traffici commer-ciali, e il loro inserimento nelle maggiorirotte marittime internazionali sono i duemaggiori obiettivi della Segretaria diStato dei Trasporti.Sines ha registrato un incremento del36% nella movimentazione containerche, nel 2007, ha superato i 150.000 teuannuali. Nel primo semestre di que-st'anno l'incremento su base annua re-gistrato è stato del 40%

www.amblisbona.esteri.it

www.ambzagabria.esteri.it

Lisbona il porto

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Albania: Zumax progetta nuovo porto a Valona

Il consorzio britannico-elvetico Zumax AGha presentato al primo ministro Berisha ilprogetto per la costruzione di un grandeterminal per le merci nel porto di Valonache verrà completato nelle prossime setti-mane da uno studio completo di fattibilità.L'investimento previsto è di oltre 1 miliar-do di euro. Dopodichè sarà sottoposto al-l'approvazione da parte del Consiglio deiMinistri. Per la realizzazione dell'opera do-vrebbe essere lanciata entro la fine del-l'anno una gara internazionale, secondoquanto riferito dal Ministero dei Trasporti edelle Infrastrutture.Il nuovo terminal dovrebbe avere una ca-pacità di oltre 3 milioni di container all'annoe servire come snodo intermodale estesoall'area balcanica. Valona dispone di fon-dali naturali molto profondi ed è situata a16 ore di navigazione dalla rotta Gibilterra-Canale di Suez, nonché a 12 ore di navi-gazione dalla rotta Sicilia, Grecia, Bosforo.Accanto al terminal è prevista la costruzio-ne di una zona franca per attività logistichee industriali.

L'Egitto modernizza Dakhleia e potenzia altri porti

In Egitto è stata completata la prima fase diestensione e ammodernamento del portodi Dakhleia che è stato dotato di un centrooperativo con torre di controllo, nuove viedi accesso, banchine per la movimentazio-

ne del carbone e dei prodotti petroliferi,un'area per lo stoccaggio dei cereali eun'area di movimentazione containers,che si estende per 50mila m2 e che saràulteriormente ampliata per raggiungereuna capacità annuale di movimentazionepari a circa 420mila container. Il piano diinvestimenti prevede un collegamentodel porto con le principali vie di comuni-cazione verso l'estero, la Desert Roaddiretta al Cairo e l'Agricultural Road ver-so l'Alto Egitto. Nel Paese sono attualmente operativi unaquarantina di porti che si affacciano sulMar Rosso, il Mediterraneo e il Golfo diAkaba. Il Governo ha avviato una politicadi investimenti in quelli più rilevanti:Alessandria è stata attrezzata per permet-tere l'ingresso della nuova generazione dinavi portacontainer; a Port Said è in attoun programma di potenziamento con uninvestimento di 1.750 milioni di lire egizia-ne (circa 235 milioni di euro). L'obiettivo èdi raddoppiare il numero di containermovimentati. Investimenti per 2.950 milio-ni di lire egiziane (388 milioni di euro) so-no previsti per il porto di Damietta, e 2.135milioni di lire egiziane (230 milioni di euro)saranno destinati a Ain Soukhna. Il pianodi modernizzazione copre anche i porti diSafaga, Hourgada e Noue'ba per facilita-re i collegamenti con Arabia Saudita eGiordania, con particolare riguardo al traf-fico passeggeri. Recentemente il ministrodei Trasporti ha dichiarato che sui portiegiziani sono confluiti investimenti dall'e-stero per un ammontare di 4 miliardi e 160milioni di dollari e che nuovi investimentisono attesi in futuro.

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Operazioni di carico nel porto di Dakhleia

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Marocco: entro il 2009 avvio lavori per l’alta velocità

Il Governo di Rabat prevede di avviareentro il 2009 i lavori per la linea ad altavelocità Tangeri-Casablanca e Settat-Marrakech. Le opere, che fanno partedel piano infrastrutturale 2008-2012 do-vrebbero concludersi nel 2015. Entroquest'anno dovrebbero concludersi inve-ce i lavori per i collegamenti ferroviari traTaourirt e Nador e quelli tra Tangeri cittàe il nuovo porto, Tangeri Med dove, entrola fine dell'anno, dovrebbe essere ultima-to il primo terminale container. Nel 2009 dovrebbe essere attivato ancheil terminal destinato ai passeggeri e alservizio traghetti. Infine, entro il 2012 do-vrebbe essere portato a termine il secon-do porto per container (Tangeri 2).

Giordania lancia nuovi progetticollegati al canale Red Dead

Le Autorità giordane stanno valutandouna serie di progetti che potrebbero es-sere sviluppati in concomitanza con la co-struzione del canale di collegamento dalMar Rosso al Mar Morto chiamato anche"Red-Dead". Il Mar Morto nelle sue pre-senti caratteristiche, è considerato comefondamentale per l'industria turistica gior-dana. Ma il progetto ha una valenza an-che sotto il profilo idrico ed energetico.Grazie al dislivello in termini di altitudinesarà possibile produrre ingenti quantitati-vi di energia, utilizzabile anche per l'ali-mentazione di impianti di desalinizzazio-ne dell'acqua. La Giordania è uno dei die-ci Paesi al mondo più poveri di risorseidriche. Si sta valutando anche la possibi-lità di insediare nelle valli desertiche delWadi Araba attività diverse. Una possibi-lità sotto esame è quella di insediare unpolo del gioco d'azzardo, sul modello diLas Vegas, completando l'offerta turisticadel Regno in aggiunta alle componenti ar-cheologiche e culturali.

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Diplomazia EconomicaItaliana

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Marrakech La stazione ferroviaria

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Vietnam: ADB finanzierà un’autostrada verso la Cina

La Asian Development Bank (ADB) hadeliberato un finanziamento pari a 1,1 mi-liardi di dollari al Governo del Vietnamper la costruzione dell'autostrada cheunirà Noi Bai (aeroporto di Hanoi) conLao Cai. Il pacchetto è composto da 896milioni di dollari in forma ordinaria (OCR)e 200 milioni di prestiti dall'Asian Deve-lopment Fund. La nuova autostradaavrà una lunghezza pari a 244 km e saràparte integrante del più ampio corridoioche collegherà Kunming, capitale dellaProvincia cinese dello Yunnan con Hanoie i porti di Hai Phong e Cai Lan. Nel det-taglio, i tempi di percorrenza tra Noi Bai eLao Cai si dovrebbero ridurre dalle attua-li 8-10 a sole 3 ore, consentendo il suc-cessivo collegamento con Kunming in Ci-na in meno di un giorno. Inoltre, l'auto-strada dovrebbe permettere di migliorarel'accesso ai servizi sociali per la popola-zione delle aree montane attraversate enel contempo eviterebbe il transito per lestrade dei villaggi, con una relativa dimi-nuzione degli incidenti stradali. Sarà ge-stita dalla Vietnam Expressway Corpo-ration (VEC) e se ne prevede il comple-tamento entro la metà del 2012. Il pro-getto prevede anche 10 barriere con ca-selli a pedaggio e 5 aree di servizio. La nuova autostrada si collegherà conquella che connetterà Hanoi conHaiphong (106 km) per la quale i lavori

sono stati avviati nel mese di maggio. Ta-le progetto, per un valore superiore a unmiliardo di dollari, è una delle prime gran-di opere realizzate con un contratto dibuild-operate-tranfer (BOT), affidato allaVietnam Infrastructure Developmentand Finance Investment Corporation(VIDIFI) costituita dalla Vietnam Deve-lopment Bank, dalla Vietcombank edalla società di costruzioni Vinaconex. Ilcontratto prevede la concessione alla VI-DIFI del diritto di utilizzare vasti appezza-menti di terreno adiacenti all'autostradaper la realizzazione di progetti immobilia-ri e la costruzione di zone industriali.

Australia: sbloccati 20 miliardi per investimenti in infrastrutture

Dopo l'ultima riunione del gruppo deileader di Governo degli Stati e Territoriaustraliani (COAG) è stato annunciatolo sblocco anticipato di fondi a favoredegli investimenti nel settore delle in-frastrutture per venti miliardi di dollariaustraliani. Saranno attinti dal 'FutureFund', il fondo sovrano destinato aprogrammi di rilevanza nazionale neicampi della salute, dell'istruzione edelle infrastrutture con una disponibi-lità totale di oltre 100 miliardi di dollari.Nei piani originariamente annunciatidal Governo con la legge finanziaria dimaggio, l'utilizzo di questo fondo sa-rebbe dovuto partire soltanto alla finedel 2009 per evitare effetti inflazionisti-ci. L'anticipo della sua attivazione si èreso necessario a soli cinque mesi didistanza a causa delle crescenti diffi-coltà di accesso al credito per progettidi investimento. Contestualmente In-frastructure Australia, un'istituzioneappositamente costituita, dovrà pre-sentare un rapporto sulle necessità in-frastrutturali del Paese entro la finedell'anno. Il COAG sarà chiamato adesaminarlo per adottare le necessariemisure durante la sessione del marzo2009. Nel frattempo saranno varatenuove linee guida per partenariati pub-blico-privati per favorire gli investimen-ti nelle infrastrutture.

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Hanoi I vecchi quartieri

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ENERGIA

In Corea nasce KCFspecializzata in meccanismi CDM

Korean Investment and Securities,Foosung, KT&G e Huchems FineChemicals hanno annunciato la costi-tuzione di una nuova società, KoreanCarbon Finance (KCF), che sarà spe-cializzata in operazioni che consentonol'acquisizione di crediti di emissione diCO2 sulla base dei meccanismi delProtocollo di Tokyo (CDM). Il capitaleiniziale è di 4 milioni di dollari.La Corea é attualmente il decimo Paesequanto a livello di emissioni al mondo. E'anche il quarto mercato CDM dopo Ci-na, India e Brasile. La Corea non fa par-te dell'Annesso I del Protocollo di Kyotoma ha messo in atto dei programmi di ri-duzione su base volontaria, inclusa lacreazione di un sistema nazionale diCertificati di Riduzione delle Emissio-ni. La KCF tratterà essenzialmente Certi-ficati prodotti da compagnie coreane egestirà investimenti nel settore della ri-cerca e dello sviluppo di progetti mirantialla riduzione delle emissioni.

Malta: BEI finanzia 150 milioniper la rete elettrica

BEI (Banca Europea degli Investimenti)ha deliberato di accordare un prestito di150 milioni di euro a Enemalta, la com-pagnia pubblica maltese di produzione edistribuzione di energia elettrica, da utiliz-zare per migliorare le capacità di produ-zione energetica dell'ente e la rete di di-stribuzione nazionale. Si tratta del più in-gente finanziamento mai concesso dallaBEI a Malta. L'obiettivo é rendere Ene-malta in grado di soddisfare la crescentedomanda di energia, innalzare i livelli diefficienza e la qualità dei servizi, ridurre leemissioni di gas serra. Parte del finanzia-mento sarà destinata alla costruzionedella nuova centrale elettrica di Deli-mara, che dovrà gradualmente sostituirela centrale di Marsa, ormai obsoleta e fuo-ri norma in tema di emissioni. Il prestitoverrà inoltre impiegato per modernizzaree completare la rete di distribuzione elet-trica maltese, compresi i cavi sotterranei,per nuove sotto-stazioni e per l'installazio-ne di contatori digitali. Si tratta di adegua-menti utili anche in vista della realizzazio-ne del collegamento sottomarino con ca-vo ad alta tensione tra Malta e Sicilia.

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Malta una veduta di Senglea

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TELECOMUNICAZIONI

Malta Melitaposerà un quarto cavo tlc

Melita, gruppo maltese che opera nelcampo della tv via cavo e satellitare,telefonia e internet, ha annunciato l'av-vio dei lavori preparatori per la posa diun cavo a fibra ottica da Malta a Poz-zallo in Sicilia. Il collegamento, lungo100 km, comporterà un investimento di10 milioni di euro. L'obiettivo è di assi-curare l'accesso in banda larga alle re-ti internazionali. Si tratterà, una voltacompletato, del quarto cavo sottomari-no per telecomunicazioni che collegaMalta alla Sicilia. La posa del terzo ca-vo dovrebbe essere completata entrobreve e sarà effettuata per conto dellacompagnia telefonica "GO" (ex Malta-com, acquisita nel 2006 da Tecom diDubai a seguito di privatizzazione). Lalinea, lunga 290 km, aumenterà di ottovolte la velocità di connessione a inter-net. L'opera è interamente finanziatadalla GO ed è realizzata da un consor-zio formato da Alcatel e da Elettra(gruppo Telecom Italia). Gli altri duecavi, rispettivamente di GO e Vodafo-ne Malta, sono attivi da alcuni anni esono stati oggetto recentemente di"upgrading".

Canada: TRE (Poli Milano) apre una filiale

Tele-Rilevamento Europeo (TRE) unasocietà nata come spin off del Politecni-co di Milano, specializzata nel softwareper l'elaborazione di immagini riprese dasatellite, ha aperto una filiale in Canada.La tecnologia, brevettata, di TRE è ba-sata su un complesso sistema di algorit-mi che consente di individuare i movi-menti del terreno, con una precisionedell'ordine del millimetro, rimuovendo i

'disturbi' che possono compromettere lemisure di spostamento. E' utilizzata nel-l'ambito del monitoraggio del territorio edelle zone a rischio: vulcani, faglie sismi-che, frane, subsidenza e compattazionegenerati da cause naturali o antropiche(prelievo o stoccaggio di acqua, gas oidrocarburi) oltre che per l'analisi di sta-bilità dei beni architettonici e di singoliedifici e gli studi preliminari alla realizza-zione di grandi opere infrastrutturali. InItalia ha come clienti società come Eni,Hera, ma opera per società minerarie epetrolifere anche in Oman, Olanda, Indo-nesia e CanadaLe forniture cinesi algruppo europeo dovrebbero raggiunge-re i 200 milioni annui nel 2010 e salirea 450 milioni nel 2015. Prosegue con-testualmente il programma nazionaleper la costruzione del primo jet cinese,il modello ARJ-21 da 90 posti. Sarà as-semblato nel nuovo polo aeronauticoche sta sorgendo a Shanghai e che sisuddividerà i carichi di lavoro con l'at-tuale polo di Xi'An. Nei prossimi 10 an-ni si calcola che il mercato cinese avràbisogno di 1.800 nuovi jet.

TESSILE E MODA

Sri Lanka: Calzedonia apre una nuova fabbrica

Il Gruppo Calzedonia ha inaugurato ilsuo quinto stabilimento nello Sri Lanka.Calzedonia opera nel Paese dal 1998,con complessivamente più di settemiladipendenti. La nuova fabbrica, che harichiesto un investimento di circa 18milioni di dollari, occuperà duemila di-pendenti e sarà dedicata alla produzio-ne delle linee di abbigliamento intimodistribuite in Europa e Nord Americacon il marchio Intimissimi, Calzedo-nia e Tezenis.

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AUSTRIA

Sul mercato del lavoro è piena occupazione

In base ai dati forniti a fine settembredal Ministero austriaco dell'Econo-mia e Lavoro, il mercato del lavoro inAustria si è attestato in agosto e set-tembre su tassi vicini alla piena occu-pazione. Il tasso di disoccupazione èsceso al 3,3% superiore, in Europa,solo a Paesi Bassi e Danimarca.

CROAZIA

Raccoglie 3,6 miliardi di eurodi investimenti esteri diretti

Secondo i dati forniti dalla Banca Na-zionale croata gli investimenti esteridiretti affluiti nel Paese hanno raggiun-to i 3,6 miliardi di euro.

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Contestualmente le imprese croate in-vestono sempre di più nei Paesi vicini:Bosnia-Erzegovina e Serbia in partico-lare. Diminuiscono invece gli investi-menti nei Paesi UE, rivolti prevalente-mente al settore di intermediazione fi-nanziaria e in misura minore a quellomanfatturiero.

Il PIL cresce del 4,3% nel I semestre

Secondo i dati forniti dal ministro delleFinanze croato, Suker, nel primo se-mestre del 2008 la crescita reale delPIL del Paese è stata del 4,3%, la pro-duzione industriale ha registrato unacrescita del 3,8% e il settore turisticodel 5%. Il tasso di disoccupazione a fi-ne giugno 2008 era dell'11 per cento.

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Zagabria La città vecchia

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CILE

Gli investimenti crescono del 73 per cento

Da un rapporto elaborato dall'UfficioStudi della SOFOFA (la maggiore as-sociazione imprenditoriale cilena) cheprende in esame l'attività di 100 impre-se leader nel Paese, emerge che in Ci-le gli investimenti già in fase di realiz-zazione, quelli approvati dalle compe-tenti autorità ambientali o quelli ancorain fase di valutazione dell'impatto am-bientale ammontano a 52.000 milioni didollari, con un aumento superiore al73% rispetto a quanto totalizzato nel-l'intero 2007. Gli investimenti sono cre-sciuti non solo in valore ma anche innumero, passando da 246 di fine 2007a 310 ad agosto del 2008. Il dato noninclude gli investimenti finanziari. I pro-getti concernenti il settore energeticoe quello minerario rappresentano il71,8% del totale. Il settore energeticoin particolare copre quasi la metà.

GIAPPONE

Aziende investono all'estero 43 miliardi di dollari in 8 mesi

Nel corso dei primi 8 mesi di quest'an-no gli investimenti all'estero delle so-cietà giapponesi ammontano a 4.560miliardi di yen (43 miliardi di dollari)con una crescita del 2,8% su base an-nua. I principali settori di destinazionesono stati il medicale e farmaceutico. Il principale Paese di destinazioneresta gli Usa (13,4 miliardi di dollarinei primi sei mesi). In Italia sono afflui-ti 110 milioni di dollari. In calo del29,5% gli investimenti complessivi inEuropa.

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Cile Lo skyline di Santiago al crepuscolo

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SRI LANKA

L'economia tiene e l'inflazione rallenta

In occasione dell'annuale assembleagenerale della Camera di CommercioInternazionale dello Sri Lanka (ICC-SL), il Governatore della Banca Cen-trale, Nivard Cabraal, ha fornito alcu-ni dati aggiornati sulla situazione eco-nomica del Paese. Nonostante le diffi-coltà derivanti dalla corsa del prezzointernazionale del petrolio e dei pro-dotti alimentari, ha detto Cabraal, lacrescita economica si è mantenuta suilivelli dei precedenti anni, facendo re-gistrare un aumento del 6,5%, traina-to soprattutto dal settore privato, conun aumento delle esportazioni del24%. Continua comunque a crescerelo squilibrio della bilancia commercialeche, durante il mese di luglio, ha fattosegnare un deficit di 414 milioni di dol-lari, rispetto ai 146 milioni di dollari diluglio 2007. La disoccupazione ha se-gnato un leggero calo rispetto alloscorso anno, attestandosi al 5,1%.L'inflazione resta alta, attorno al 26%,ma sta rallentando la sua corsa. In ba-se ai dati forniti dalla Banca Centraleil reddito pro capite dello Sri Lanka èpari a 1.615 dollari, ma Cabraal è fidu-cioso che presto raggiunga la sogliasimbolica di 2000 dollari. Il basso indi-ce di disoccupazione deriva dal fattoche più di un milione e mezzo di abi-tanti del Paese, su una forza lavoro to-tale di poco più di sette milioni, è oc-cupata all'estero.

UCRAINA

Cresce l'interscambio con l'Italia

L'interscambio Italia-Ucraina ha registra-to nei primi 7 mesi del 2008, una crescitadel 19%, rispetto ad analogo periodo del-lo scorso anno, per un totale di 3,16 mi-liardi di dollari Usa (nell'intero 2007 erastato di 4,4 miliardi). L'Italia è il primoPaese importatore ed il terzo esporta-tore (dopo Germania e Polonia). I motivi della forte progressione delleesportazioni italiane in Ucraina sono: a) l'espansione della domanda interna dibeni, alimentata dagli incrementi del red-dito disponibile (+13,7% nei primi 7 mesidel 2008, rispetto ad analogo periododello scorso anno) e dall'aumento deicrediti concessi alle famiglie (+70% neiprimi 7 mesi del 2008, rispetto ad analo-go periodo dello scorso anno);b) l'incremento degli investimenti delleimprese in capitale fisso (+8,2% nelprimo semestre), con il conseguenteaumento delle importazioni dall'esterodi macchinari;c) la crescita nel settore del commercio(+26,6% nei primi 7 mesi del 2008, rispet-to al periodo gennaio-luglio del 2007).Sul piano merceologico campi di elezio-ne per le esportazioni italiane rimangonoi prodotti del sistema moda/persona, ar-redo, apparecchi per uso domestico,macchinari e materiali per costruzioni (ri-vestimenti, dotazioni per abitazioni e perspazi commerciali), per l'industria (carta-ria, della lavorazione del legno e dellepietre naturali, agro-alimentare), veicolicommerciali, automobili, prodotti chimicidi base e farmaceutici (sono presenti leitaliane Menarini e Recordati, che ope-rano tramite controllate estere). Le im-portazioni italiane sono costituite princi-palmente da materie prime (prodotti chi-mici, petroliferi, argilla, carbon fossile,cuoio, pelli) e semilavorati (metalli di ba-se non ferrosi, tubi, legno tagliato) perl'industria, olii e grassi vegetali ed anima-li, prodotti agricoli, conserve e carne: sitratta, in prevalenza, di input di produzio-ne che le nostre aziende acquistano inUcraina, per successiva lavorazione.

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significa che l'internazionalizzazione nonè più una caratteristica dei grandi gruppicon una grande tradizione, ma riguardatutti.", commenta il vicepresidente ANCEresponsabile per le attività internazionali,Giandomenico Ghella. Aggiunge il presi-dente, Paolo Bozzetti: "L'edilizia e le co-struzioni possono dare un importante con-tributo per superare i prossimi mesi cheper l'economia si preannunciano difficili".L'apertura verso i nuovi mercati com-pensa l'immobilismo del mercato nazio-nale, rimasto sostanzialmente fermo at-torno ai 6,3 miliardi. In altri termini: leimprese che vogliono crescere sono ob-bligate ad operare all'estero. Ciò che èvero per i fatturati, è ancora più vero perle nuove commesse. Il 2007, sotto que-sto profilo, è stata un'annata da ricorda-re con nuove commesse per oltre 11 mi-liardi di euro su cui si può calcolare che

L'Italia torna a costruire nel mondo

Un importante incontro si è tenuto allaFarnesina, aperto dal SottosegretarioOn. Vincenzo Scotti dedicato all'interna-zionalizzazione delle imprese italiane dicostruzione. L'occasione è stata fornitadalla presentazione del nuovo rapportodell'ANCE su questo tema.Buone notizie dal fronte: il dato riassunti-vo dice che nel corso degli ultimi cinqueanni il fatturato estero delle maggioriaziende del comparto (44 quelle prese inconsiderazione dal rapporto, tra cui tuttele maggiori) è cresciuto del 127%.In valore assoluto sono quasi 5,6 miliardi dieuro. Erano poco più di 2,4 miliardi nel2003. Ormai il fatturato estero copre in me-dia il 40% del giro d'affari del settore. Laquota era del 28% cinque anni fa. Il feno-meno riguarda tutte le categorie di impre-se, grandi medie e piccole, sia pure in per-centuali differenti. "È un dato importante:

San Francisco La nuova Accademia delle Scienze della California, progettata da Renzo Piano

In cinque anni il fatturato estero del settore costruzioni è cre-sciuto del 127% e ormai copre una quota pari al 40% dell'atti-vità delle imprese. Il dato emerge dal rapporto 2007 dell'ANCE(l'Associazione italiana delle imprese di settore) che è statopresentato in un incontro tenutosi alla Farnesina.

COSTRUZIONI

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Il rapporto pubblica in allegato anche unaclassifica di imprese con i rispettivi fattura-ti esteri, che è guidata da Impregilo, se-guita da Astaldi, Salini, Ghella, Rizzani,Trevi. Anche questi dati sono interessantiperché indicano che, allo stato attuale,non esiste un 'modello' predominante intermini di specializzazione geografica osettoriale. Tra le prime compaiono impre-se con una presenza relativamente diver-sificata sotto il profilo geografico e setto-riale (ma con alcuni punti di forza strategi-ci) come Astaldi e Impregilo, aziende for-temente specializzate come Trevi (inge-gneria del sottosuolo e geotecnica), So-cotherm (coibentazione e condotte) o co-me Ghella (ferrovie con forte concentra-zione sul Venezuela). Altre ancora, comela Salini, con una evidente focalizzazionegeografica (Africa) e infine un'impresa chesegue un business model molto flessibilesia sotto il profilo industriale che finanzia-rio e che gestisce un portafoglio di attivitàdiversificate come Rizzani.

Fatturato italiano

Le performance all'estero dei costruttoriitaliani non devono comunque relegarein secondo piano l'importanza di un'atti-vità di stimolo del settore sul mercato in-terno. "L'esperienza dimostra che peressere forti all'estero bisogna essere for-ti in casa sviluppando esperienze avan-zate e know-how", rileva Ghella. E aquesto proposito un dato significativoemerge dal rapporto: in assoluto, la'classe' di imprese che ha registrato lacrescita più elevata è quella tra i 250 e i500 milioni con un aumento che sfiora il68%. Ma in questo caso, ed è un'ecce-zione, la crescita è ripartita equamentetra estero (+ 67%) e Italia (+ 68%).

circa 8 miliardi si tradurranno in fattura-to diretto delle imprese coinvolte (gli al-tri 3 miliardi andranno a partner e sub-committenti).In particolare l'internazionalizzazione siconferma come una strada obbligatoriaper le imprese di maggiori dimensioni (ol-tre 500 milioni di giro d'affari annuo): negliultimi anni il fatturato italiano in questosegmento è diminuito di oltre il 21%, men-tre quello estero è cresciuto del 170%.Oggi i nomi di queste imprese coprono lafetta più grossa della torta, vale a dire il67% dell'attività estera del settore.Dal punto di vista geografico il fatturatoestero delle imprese di costruzioni italianeè fortemente concentrato sull'America La-tina, che copre il 29% del totale. In parti-colare il solo Venezuela contribuisce conoltre 8 miliardi sui lavori in corso e con al-tri 2,3 miliardi alle nuove commesse.Ci sono anche due aree emergenti : sonoil Nordafrica (Algeria e Libia) e i Paesi delGolfo, con nuove commesse acquisite nel2007 per oltre 4,6 miliardi. Complice evi-dentemente l'aumento dei prezzi del pe-trolio che ha consentito a questi Paesi difinanziare massicci programmi nel settoredell'edilizia e delle infrastrutture.Un dato di lettura più complessa èrappresentato dalla specializzazionesettoriale. La situazione delle com-messe in corso ed acquisite, fotogra-fata al 31 dicembre 2007, registra unaforte prevalenza del settore ferroviario(costruzione di nuove linee) motivatadalla forte incidenza dei lavori in attoin Svizzera e Venezuela. In totale so-no più di 11 miliardi. Seguono gli im-pianti e sistemi idroelettrici (dighe,condotte e opere complementari) per6,7 miliardi che beneficiano, in tutto ilmondo, di una ripresa di progetti do-vuta al rincaro del prezzo dell'energia.E via via gli altri segmenti.

Principali imprese e rispettivi fatturati

Impresa Fatturato estero Quota sul fatturato totale Nuovi contratti 2007

Ghella 455 88% 592Salini 554 84% 518Trevi 306 84% 443Rizzani 339 69% 53Astaldi 811 61% 1.231Impregilo 1.483 56% 4.743

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con imprese pronte a raccogliere le sfi-de dei mercati internazionali e a vincer-le confrontandosi con una concorrenzaa livello globale. Dall'analisi del fattura-to si nota come la componente esterasia più che raddoppiata (+127%) in so-li cinque anni con un tasso di crescitamedia annua pari al 23%. Nello stessoperiodo il fatturato nazionale ha cono-sciuto una "crescita" dello 0,4%, pariad un aumento medio annuo dello0,1%. A livello aggregato, il peso dellacomponente estera è passato dal27,9% del 2003 al 46,7% del 2007.

L'estero cresce, l'Italia no

Il Rapporto 2007 sulla presenza delleimprese di costruzioni italiane all'este-ro, basato su un campione di 44 im-prese, evidenzia come l'attività oltreconfine costituisca ormai uno dei fatto-ri determinanti per la crescita. In parti-colare nel periodo 2003-2007 l'attivitàoltreconfine è più che raddoppiata intermini di fatturato. Il sistema delle co-struzioni italiane ha dimostrato una for-te propensione ad investire all'estero,

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rispetto a quelle nazionali. Lo sviluppopiù rilevante del fatturato estero ha ri-guardato le imprese di dimensioni mag-giori: la classe più elevata, quella oltrei 500 milioni di euro, ha visto crescereil giro d'affari oltreconfine del 170% trail 2003 ed il 2007, mentre il fatturatonazionale è diminuito del 21,2%. Inquesta fascia si concentra oggi il 67%dell'attività estera italiana (3.736 milio-ni su 5.549). Per la fascia che va dai 250 ai 500 mi-lioni di euro, l'andamento del nazionalee dell'estero è stato parallelo, con untasso di crescita al di sopra del 66%.Per le altre tre classi l'aumento delle at-tività estere è stato più dinamico diquello ottenuto in Italia. In particolare,in più della metà dei casi aziendali ana-lizzati, l'attività svolta a livello interna-zionale ha dovuto controbilanciare unaumento più basso del fatturato nazio-nale o, addirittura, ha dovuto compen-sare una diminuzione del giro d'affarirealizzato in Italia.

Un portafoglio estero di tutto rispetto

Il crescente peso dell'attività estera èconfermato anche dai dati sulle com-messe acquisite che vanno a sommarsia un portafoglio già consistente.

L'internazionalizzazione riguarda grandi e piccoli

Questa crescita non ha riguardato solole aziende già presenti da tempo all'e-stero, che peraltro hanno consolidatola loro posizione, ma anche societàche si sono affacciate per la prima vol-ta sui mercati internazionali. Il datoemerge con chiarezza segmentando lerisposte delle imprese oggetto dell'in-dagine per dimensioni.

L'attività estera, oltre ad essere cre-sciuta sensibilmente, rappresenta perquattro classi di fatturato su cinque ol-tre il 40% del giro d'affari totale. Per tutte le classi di fatturato, le attività ol-treconfine crescono in maniera maggiore

Classi di fatturato

Val. Prod. Glob.

Val. Prod. Estero

Val. Prod. Glob.

Val. Prod. Estero

Val. Prod. Glob.

Val. Prod. Estero

Val. Prod. Glob.

Val. Prod. Estero

Val. ProGlob.

mil euro mil euro mil euro mil euro mil euro mil euro mil euro mil euro mil euro

fino a 25 72 9 67 7 60 7 52 8 57

26-100 299 12 335 14 372 21 385 61 436

101-250 665 235 727 265 804 289 915 362 1.007

251-500 1.864 797 2.224 942 2.450 1.108 2.740 1.196 3.125

oltre 500 5.836 1.383 6.260 1.868 6.013 2.276 6.594 3.148 7.245

8.735 2.437 9.613 3.096 9.699 3.702 10.686 4.776 11.871

20052003 20062004

ANDAMENTO VALORE DELLA PRODUZIONE GLOBALE ED ESTERA

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Quelli relativi alle nuove commesse ac-quisite nel 2007 ammontano a 185, perun importo globale di 11 miliardi di euro.Le imprese di costruzioni sono, inoltre, ti-tolari di contratti di concessioni per un im-porto pari a 13,2 miliardi di euro. La loca-lizzazione di questi investimenti è più con-centrata rispetto a quella dei lavori di co-struzioni: le aree in cui sono attive con-cessioni sono l'Europa, l'Asia, il Centro eil Sud America.

È da rilevare che il valore complessivo(nuove commesse e lavori in corso) di34.194 milioni di euro riportato nella ta-bella fa riferimento all'importo totale con-trattuale delle 502 commesse. Si devetenere presente però che alcuni lavorisono gestiti dalle imprese italiane in part-nership con altri soci, italiani e stranieri. Ilvalore contrattuale effettivo appannaggiodelle 44 imprese che hanno partecipatoall'inchiesta è indicato nella terza colon-na ("Quota impresa") ed è pari a 26.606milioni di euro, ovvero il 78% del totale.Di questo importo, 1.942 milioni di eurofanno riferimento a commesse per lequali le imprese non hanno fornito dati didettaglio. Per questa ragione, nelle tabel-le che seguono, si farà riferimento comeimporto complessivo a 32.251 milioni dieuro, ottenuto come somma di 11.015(nuove commesse 2007) e 21.236 (lavo-ri in corso preesistenti al 2007). Il totaledei cantieri attivi all'estero è pari a 502.

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delle nuove commesse acquisite negliEmirati Arabi Uniti (1.067 milioni di euro),nel Qatar (418 milioni di euro) e nelKuwait (393 milioni di euro).

Quest'ultima Regione è cresciuta ad unritmo molto sostenuto nel 2007, frutto del-le nuove commesse acquisite negli Emi-rati Arabi Uniti (1.067 milioni di euro), nelQatar (418 milioni di euro) e nel Kuwait(393 milioni di euro).La localizzazione dei nuovi lavori eviden-zia la crescita del Nord Africa, che da so-la rappresenta il 26% del totale.

Sudamerica al primo postoPer quanto riguarda la distribuzione geo-grafica dei lavori di costruzione, i merca-ti più importanti sono il Sud America (gra-zie soprattutto ai contratti infrastrutturalidel Venezuela, pari a circa 7 miliardi dieuro), il Nord Africa e l'Area Sub-Saha-riana, i Paesi europei (sia quelli Membridell'Unione che quelli extra U.E.), il Me-dio Oriente.

Quest'ultima Regione è cresciuta ad unritmo molto sostenuto nel 2007, frutto

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Le imprese italiane stanno dando un con-tributo determinante all'infrastrutturazio-ne di questi Paesi, sia nel campo ferro-viario, che nella realizzazione di impiantiidraulici e nelle opere stradali ed auto-stradali. Dall'analisi dell'importo medio delle com-messe, emerge che gli interventi di mag-giore dimensione sono localizzati in SudAmerica e nel Medio Oriente. Nel datosull'Europa extra U.E. influiscono in ma-niera determinante i lavori per il traforodel San Gottardo tra Svizzera ed Italia,su quelli del Sud America incidono leopere ferroviarie del Venezuela, mentresu quelli del Medio Oriente i lavori di ade-guamento infrastrutturale.

Nella tabella a fondo pagina sono riportatii 10 principali mercati in cui le imprese ita-liane sono attive ed i Paesi in cui si sonolocalizzate le maggiori commesse acquisi-te nel 2007. Emerge come in Venezuela,Algeria ed Emirati Arabi Uniti si concentri il60% dei contratti totali ed il 62% dellecommesse ottenute nel 2007 (nei tre Pae-si il valore delle nuove commesse am-monta a 5,5 miliardi di euro sugli 8.835complessivi). È da rilevare che il 45% delvalore complessivo delle opere, pari a cir-ca 14.475 milioni di euro, riguarda inter-venti di importo superiore ai 500 milioni dieuro. Il 32% è rappresentato, invece, daopere comprese tra i 100 ed i 500 milionidi euro, mentre i lavori di taglio più ridotto,vale a dire sotto i 100 milioni di euro, co-stituiscono il 23% circa del totale.

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IERFerrovie e idroelettrico

guidano la classifica

Le attività nelle quali le imprese sonomaggiormente impegnate sono la realiz-zazione di ferrovie (34% del totale), la co-struzione di impianti idroelettrici (20%) edi infrastrutture stradali e di ponti(13,5%).

Su questo risultato senza dubbio influisco-no le grandi commesse ferroviarie esistentinel Sud America ed in Svizzera. Per nume-rosità, si segnalano i 109 interventi di rea-lizzazione di infrastrutture stradali, nonché i98 di interventi relativi a fondazioni ed i 69nel campo energetico. Anche l'edilizia, resi-denziale e non, costituisce un settore dipunta delle imprese italiane. Da segnalare i16 interventi nella costruzione di metropoli-tane ed i 4 nella realizzazione di aeroporti.

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Classifica delle prime 30 imprese italiane all'estero

Nella tabella seguente è riportata laclassifica delle maggiori imprese italia-ne in ordine di fatturato per l'attivitàsvolta all'estero

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Tabella riepilogativa delle commesse per Paese (a)

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Tabella riepilogativa delle commesse per Paese (b)

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