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ECONOMIA, NORMATIVE, OPPORTUNITÀ E OBIETTIVI ALL’ESTERO PER LE IMPRESE ITALIANE Realizzata dal Sole 24 Ore in collaborazione con la Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese - Ufficio I - Coordinamento delle iniziative di internazionalizzazione del Sistema Paese - [email protected] "Un incremento eccezionale", è in questi termini che Paolo Buzzetti, Presidente e responsabile per l'attività internazionale dell' ANCE, l' Associazione nazionale dei costruttori edili, definisce i risultati otte- nuti all'estero nel 2010. E specifica: "Per vocazione siamo dei costruttori e in quan- to tali possiamo guardare al nostro futuro nel mondo con ottimismo. Aggiungo che in termini di incidenza diretta dell'attività estera sul fatturato globale, che ormai nel nostro caso ha raggiunto il 56%, siamo l'in- Industria delle costruzioni: il "made in Italy" cresce all'estero dustria delle costruzioni più internazionaliz- zata nel mondo". La presentazione dei dati sull'attività all'estero delle imprese associate ad ANCE, come or- mai è tradizione, è avvenuta nella Sala delle Conferenze Internazionali della Farnesina, al- la presenza di un nutrito gruppo di Ambascia- tori stranieri in Italia. Si tratta anche di un rico- noscimento dell'incisiva azione a supporto del settore effettuata dalla rete Diplomatica italia- na in tutti i 126 Paesi in cui è presente. continua a pagina 2 Dal rapporto annuale dell'Associazione Nazionale Costruttori emerge un forte boom di nuove commesse acquisite nel 2010. Sono 88 i Paesi in cui le imprese italiane lavorano e ormai da due anni il fatturato estero supera quello in Italia Dossier ANCE Ministero degli Affari Esteri Novembre 2011

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Page 1: Dossier Ance

E C O N O M I A , N O R M A T I V E , O P P O R T U N I T À E O B I E T T I V I A L L ’ E S T E R O P E R L E I M P R E S E I T A L I A N E

Realizzata dal Sole 24 Ore in collaborazione con la Direzione Generale per la Promozionedel Sistema Paese - Ufficio I - Coordinamento delle iniziative di internazionalizzazione

del Sistema Paese - [email protected]

"Un incremento eccezionale", è in questitermini che Paolo Buzzetti, Presidente eresponsabile per l'attività internazionaledell'ANCE, l'Associazione nazionale deicostruttori edili, definisce i risultati otte-nuti all'estero nel 2010. E specifica: "Pervocazione siamo dei costruttori e in quan-to tali possiamo guardare al nostro futuronel mondo con ottimismo. Aggiungo che intermini di incidenza diretta dell'attivitàestera sul fatturato globale, che ormai nelnostro caso ha raggiunto il 56%, siamo l'in-

Industria delle costruzioni: il "made in Italy" cresce all'estero

dustria delle costruzioni più internazionaliz-zata nel mondo".La presentazione dei dati sull'attività all'esterodelle imprese associate ad ANCE, come or-mai è tradizione, è avvenuta nella Sala delleConferenze Internazionali della Farnesina, al-la presenza di un nutrito gruppo di Ambascia-tori stranieri in Italia. Si tratta anche di un rico-noscimento dell'incisiva azione a supporto delsettore effettuata dalla rete Diplomatica italia-na in tutti i 126 Paesi in cui è presente.

continua a pagina 2

Dal rapporto annuale dell'Associazione Nazionale Costruttori emerge un forte boom

di nuove commesse acquisite nel 2010. Sono 88 i Paesi in cui le imprese italiane

lavorano e ormai da due anni il fatturato estero supera quello in Italia

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Ministero degli Affari Esteri

Novembre 2011

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raddoppio rispetto alla media degli ulti-mi anni che pone le premesse per unfuturo tranquillizzante delle impresecoinvolte. È anche un dato in decisivacontrotendenza rispetto alla fase eco-nomica che sta affrontando il sistemaeconomico italiano. "E soprattutto", ha ribadito Ghella, di-mostra la nostra capacità competitiva.Non possiamo essere sempre presentiin tutti i Paesi ma laddove ci presentia-mo, ci collochiamo sempre nelle primeposizioni. Riusciamo immancabilmentea qualificarci nelle gare, soprattutto neicomparti come le opere idrauliche, lestrade, le ferrovie e le infrastrutture ingenere, dove nostre grandi capacità so-no riconosciute in tutto il mondo. Ag-giungo che le qualifiche, all'estero, so-no molto più rigorose di quanto purtrop-po avvenga in Italia e questo è un ulte-riore indice della grande qualità dellenostre imprese. Un altro punto di forza,non trascurabile, è anche la capacitàdelle nostre aziende di collaborare conle realtà locali creando lavoro e trasfe-rendo capacità tecniche”.

dalla prima pagina

"I nostri rapporti con la Farnesina non so-no buoni e neanche ottimi: sono eccel-lenti", ha sottolineato GiandomenicoGhella, Vicepresidente della stessa As-sociazione e responsabile per l'attività in-ternazionale, enumerando il lungo elencodi missioni organizzate nel corso dell'ulti-mo anno, che hanno toccato numerosiPaesi (Croazia, Romania, Egitto, Iraq, In-dia, Turkmenistan, Kazakhstan Tunisia eMarocco) e che hanno sempre trovato ilsupporto delle Ambasciate italiane, conl'obiettivo di fornire ai partecipanti le in-formazioni e i contatti necessari con glioperatori e le istituzioni locali. I dati innanzitutto: nel 2010 il fatturatoestero delle aziende di costruzione ita-liane è stato di 7,452 miliardi di euro,con una crescita pari al 2,5 per centosu base annua. Ma il risultato veramen-te eccezionale è rappresentato dainuovi ordini acquisiti, che ammontanoa 18,5 miliardi di euro di cui 2,3 miliar-di di diretta competenza delle impreseitaliane. Si tratta, in sostanza, di un

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Nel corso degli ultimi sette anni, il fattu-rato estero delle aziende di costruzioneitaliane, pari a oltre 7,4 miliardi di euro, èaumentato di due volte e mezzo ( 150%)e ormai da due anni supera il fatturatoitaliano che invece, nello stesso periodo,è sceso in valore assoluto di 260 milionidi euro. Il fatturato italiano ha subito anche fortioscillazioni dovute, principalmente, al-l'andamento del mercato delle infrastrut-ture nel nostro Paese oltre che alla crisieconomica. Il rallentamento della crescita all'esteronel 2010, rispetto agli anni precedenti,è probabilmente dovuto alla crisi inter-nazionale.

Molti Paesi, infatti, dopo aver varato pro-grammi ambiziosi di investimento, han-no dovuto fare i conti con un indebita-mento che ha superato la soglia di tol-leranza e la conseguenza è stata unarevisione sostanziale nei piani. Ma l'andamento dei nuovi ordini acquisitiindica anche che si dovrebbe trattare di unfenomeno congiunturale e che i mercatidove operano le nostre imprese continua-no a essere caratterizzati da un trend po-sitivo di medio-lungo termine. In questocontesto è possibile ipotizzare che neiprossimi anni la forbice tra la componenteestera e quella italiana dell'industria dellecostruzioni del nostro Paese si allarghi avantaggio dell'estero.

Il mercato cresce, ma solo fuori dall'Italia

Negli ultimi sette anni il fatturato estero delle aziende di costruzione italiane,

pari a oltre 7,4 miliardi di euro, è aumentato di due volte e mezzo

EVOLUZIONE DEL FATTURATO NAZIONALE ED ESTERO - Periodo 2004-2010

Fonte: Ance - Indagine 2011

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La decisione di andare all'estero è sta-ta anche la risposta delle imprese ita-liane alle difficoltà del mercato interno.Dove, alla stagnazione economica siaggiungono: gli effetti di un sistema di

gare ai massimi ribassi, che non pre-mia la qualità, i continui ricorsi che ri-tardano l'avvio delle opere e i frequen-ti ripensamenti della Pubblica Ammini-strazione.

A questo si aggiungono le lentezze neipagamenti e nella risoluzione dei con-tenziosi. I mercati esteri hanno invececaratteristiche diverse. Il livello di com-petizione è ugualmente elevato ma ingenere il quadro normativo tende a va-lutare (e premiare) anche la qualità, e

questo va a vantaggio delle impresemigliori. Sotto questo profilo il SistemaItalia si colloca nelle primissime posi-zioni. Dal grafico seguente emerge,quindi, il crescente livello di internazio-nalizzazione dell'industria delle costru-zioni italiane.

FLUSSO DI NUOVE COMMESSE NEL PERIODO 2006-2010(

Fonte: Ance - Indagine 2011

EVOLUZIONE DEL FATTURATO ESTERO SUL FATTURATO GLOBALE - In percentualePeriodo 2004-2010

Fonte: Ance - Indagine 2011

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Nel 2004 il fatturato estero copriva menodi un terzo di quello globale, oggi superaampiamente il 50%; e tutto questo è avve-nuto nonostante la rivalutazione dell'eurosul dollaro che nel periodo ha progressiva-mente ridimensionato di almeno il 20% leattività estere denominate in dollari rispet-to a quelle nazionali in euro.L'aspetto più rilevante nel 2010 è stato ilvero e proprio boom di commesse acqui-site. Sono stati acquisiti infatti 250 nuovi

lavori per un controvalore di 18,5 miliardidi euro, di cui 12,3 miliardi di diretta com-petenza delle imprese italiane). La rapidi-tà con cui mediamente si avviano i lavoriall'estero fa ben sperare per i fatturatiesteri delle aziende italiane nel 2011 e2012. Complessivamente, sono attual-mente impegnate in 629 lavori per un con-trovalore di circa 60 miliardi di euro, di cui43,3 miliardi rappresentano la quota spet-tante alle imprese italiane.

DATI RIASSUNTIVI DELLA PRESENZA ITALIANA ALL'ESTERO

Fonte: Ance - Indagine 2011

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- acquisire margini di profitto general-mente superiori in fase di realizzazionedelle opere;- acquisire una quota di cash flow eredditi stabili nel tempo;- acquisire esperienza e know how an-che nella gestione delle ore realizzate.

I settori in cui le imprese italiane si sonospecializzate sono diversi: le autostradea pedaggio, i complessi ospedalieri, lagenerazione e la distribuzione di energiaelettrica, le reti idriche. Nel 2010 sonostati acquisiti 5 nuovi contratti stipulati perun corrispettivo di circa 7 miliardi di euro.Analizzando la serie storica emerge che ilportafoglio complessivo di concessioni èaumentato di circa tre volte tra il 2006 e il2010 (da 13,6 a 39,2 miliardi di euro)mentre le nuove acquisizioni sono quasiraddoppiate (da 9 a 18 miliardi).

Un aspetto rilevante del quadro com-plessivo è rappresentato anche dal nu-mero di concessioni acquisite general-mente in partecipazione con altri par-tner, pubblici o privati, che ormai rap-presentano una quota importante delbusiness svolto fuori dall'Italia: a fine2010, il valore nominale dei contratti diconcessione in portafoglio ammontavaa complessivi 25 miliardi di euro di cuioltre 9 miliardi di pertinenza delle im-prese italiane.Si tratta di un aspetto importante, inquanto da un lato la disponibilità a parte-cipare al "rischio" economico relativo alleopere realizzate (generalmente con ope-razioni di project financing) consente allenostre imprese di:

- partecipare a un numero maggioredi operazioni;

Le concessioni danno stabilità al reddito

A fine 2010 il valore nominale dei contratti di concessione in portafoglio ammontava

a complessivi 25 miliardi di euro di cui oltre 9 miliardi di pertinenza delle imprese

italiane. I settori in cui le imprese italiane si sono specializzate vanno dalle

autostrade agli ospedali, dalle infrastrutture per la generazione e la distribuzione di

energia elettrica alle reti idriche

I CONTRATTI DI CONCESSIONE DELLE IMPRESE ITALIANE ALL'ESTERODistribuzione geografica e settori d'investimento

Fonte: Ance - Indagine 2011

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Tra i Paesi in cui sono state acquisite nuo-ve commesse nel 2010, spiccano l'Etiopiaper quelli in via di Sviluppo, e Danimarca,Arabia Saudita, Australia e Malaysia, traquelli in cui le imprese italiane si sono im-poste in un contesto particolarmente com-petitivo, affrontando la concorrenza deiprincipali gruppi europei e mondiali.

Il contesto geografico in cui opera, al-l'estero, il sistema delle costruzioni ita-liano è estremamente vasto, consta in-fatti di 88 Paesi, di cui sette sono lenew entry in portafoglio del 2010; sitratta di Danimarca, Lussemburgo,Montenegro, Lesotho, Malaysia, Au-stralia e Bahrain.

Presenti in tutto il mondo

PRINCIPALI PAESI IN CUI SONO STATE ACQUISITE COMMESSE

Fonte: Ance - Indagine 2011

RIPARTIZIONE PER AREE GEOGRAFICHE DEI LAVORI IN CORSOCantieri Importo medio

Fonte: Ance - Indagine 2011

Leggi gli aggiornamenti suwww.notiziariofarnesina.ilsole24ore.com

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Per quanto riguarda la ripartizione delportafoglio commesse globale, il SudAmerica, continua a essere il principalemercato di riferimento.Rilevante anche il peso dell'AfricaSub-Sahariana, che rappresenta dasola il 17% del totale, dove la quota

italiana è aumentata grazie a importan-ti commesse acquisite proprio nel2010. Il peso del Nord Africa, dell'Unio-ne Europea, dell'Europa Extra UE edel Medio Oriente è molto simile (tra il10 ed il 13%). In crescita la presenzain Asia e in Oceania.

IL PORTAFOGLIO COMMESSE DELLE IMPRESE ITALIANE ALL'ESTEROIn % su importo totale

Fonte: Ance - Indagine 2011

LA PRESENZA DELLE IMPRESE ITALIANE PER AREA GEOGRAFICA (classi di fatturato)

Fonte: Ance - Indagine 2011

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Un aspetto positivo è anche la diversifi-cazione del portafoglio: complessiva-mente la ripartizione geografica apparemolto più equilibrata rispetto ad alcunianni fa e questo anche per le imprese didimensione limitata. L'unica classe d'im-

presa che ha un raggio d'azione più con-tenuto è quella delle aziende medio-pic-cole (fatturato compreso tra i 51 ed i 100milioni). Le imprese di dimensioni piùgrandi sono presenti in tutte le zone delmondo.

IL PORTAFOGLIO GLOBALE PER TIPOLOGIA DI OPERE

Fonte: Ance - Indagine 2011

LE COMMESSE ALL'ESTERO PER TIPOLOGIA DI OPERE

Fonte: Ance - Indagine 2011

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Per quanto riguarda la ripartizione per ti-pologia di opere, le infrastrutture (retiferroviarie e stradali, opere idrauliche,impianti idroelettrici, aeroporti, metropo-litane) rimangono il core business delleimprese che lavorano all'estero. L'edili-zia, nelle sue componenti residenziali enon, pur essendo un settore attraentemantiene un peso quasi marginale chenel 2010 è ulteriormente diminuito. La realizzazione di reti ferroviarie ri-mane la tipologia di lavoro più comune

ma, rispetto al 2009, il suo peso è indiminuzione. Cresce invece l'importocomplessivo relativo alla costruzionedi impianti idroelettrici e di reti stradali. Considerando non il valore, bensì ilnumero delle commesse, gli interventinel campo energetico (power, oil, gas)costituiscono circa un quarto del totale(149 su 629 interventi). Le commessenel campo delle infrastrutture stradalisono 126, ovvero il 20%, quelli nei pa-li e nelle fondazioni 69 (11%).

Supplemento al numero 15/2011 della Newsletter quindicinale realizzatadal Sole 24 Ore in collaborazione con la Direzione Generale per laPromozione del Sistema Paese Ufficio I - Coordinamento delle iniziativedi internazionalizzazione del Sistema Paese – [email protected] www.esteri.it/MAE/IT/Ministero/Servizi/Imprese

Direttore Responsabile:Fabio TamburiniProprietario ed Editore:Il Sole 24 ORE S.p.A. Radiocor Agenzia d’informazione Redazione:Via Monte Rosa, 91 20149 Milano Tel: 02.30221 - Fax: 02.3022.481

Pubblicazione quindicinalein formato elettronicoRegistrazione Tribunale di Milano n. 266 del 2 Maggio 2007Sede Legale:Via Monte Rosa, 91 20149 Milano

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Il rapporto ANCE, oltre a esaminare ilquadro complessivo, cerca anche diindividuare l'incidenza dei problemi di-mensionali sull'andamento del settore.È noto infatti che il Sistema Italia, ri-spetto ad altri Paesi, è caratterizzato inquesto settore da imprese di dimensio-ni mediamente più contenute.In effetti il problema dimensionale esi-ste: dai dati del 2010 emerge che laclasse di imprese con un fatturato fino a50 milioni ha subito un netto calo di fat-turato all'estero (-38,5%) che si accom-pagna anche ad una diminuzione delfatturato italiano. Nelle altre classi difatturato, l'andamento dei lavori al-l'estero ha consentito di compensare, ingenere, il calo di fatturato in Italia. È da sottolineare che, su cinque classidi fatturato, ben quattro hanno accusa-to un calo nel fatturato prodotto in Italia.Hanno fatto eccezione solo le impresemedio grandi con un valore della produ-zione compreso tra 250 e 500 milioni.Complessivamente su 42 imprese cen-site dall'indagine ANCE, 18 hanno con-seguito una diminuzione del fatturatoall'estero nel 2010. Di queste ultime, però, 13 hanno acqui-sito nello stesso anno nuove commes-se all'estero per valori considerevoli.Segno questo, che il risultato negativoè stato prevalentemente un problemacongiunturale. Estendendo comunque il campo di os-servazione - come è giusto per un set-tore che opera su cicli lunghi, comequello delle costruzioni - agli anni com-presi tra il 2004 e il 2010, si evince chel'attività estera è stata per tutti il princi-pale driver di crescita.In aggregato, la classe 101-250 equella 250-500 sono quelle che sonoriuscite meglio di tutte ad abbinare unacrescita sostenuta del mercato internoe estero. Nella classe che racchiude lemaggiori imprese italiane (oltre 500

Anche le piccole imprese esconodai confini nazionali

DINAMICA DEL FATTURATO NEL 2010 - In percentuale

Fonte: Ance - Indagine 2011

CONFRONTO TRA LE DINAMICHE DI CRESCITA DEL FATTURATO NAZIONALE ED ESTERO

PER DIMENSIONE D'IMPRESA - Periodo 2004-2010

Fonte: Ance - Indagine 2011

milioni di fatturato) invece, un fortesviluppo del fatturato estero (+149%)è coinciso con una diminuzione del20% del fatturato prodotto in Italia.La presenza delle aziende italiane neglianni è diventata anche più strutturata.In base alle informazioni desunte dal-l'indagine Ance 2010, 18 imprese delcampione hanno costituito società este-re controllate direttamente dall'Italia.La decisione di creare una newco inun Paese straniero è una scelta stra-tegica importante perché testimonia ilradicamento nel mercato di riferimentoe la volontà di continuare ad investire.

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In taluni casi i Gruppi hanno scelto dicreare partnership con soci locali, in al-tri sono state sviluppate cordate con so-ci italiani. Infine, alcune aziende hannodeciso di compiere acquisizioni direttedi imprese locali, una strategia questa,tipica dei maggiori competitor stranieri,con particolare riguardo a quelle tede-sche. Da rilevare che questo fenomeno

è trasversale a quasi tutte le classi di-mensionali di impresa. Senza dubbio, igruppi più grandi hanno strutture mag-giormente complesse, con ramificazioniimportanti. Ci sono, però, già alcune pic-cole e medie imprese che hanno creato"teste di ponte" in alcuni mercati, segnodella volontà di rimanere ad investire alungo in queste realtà.

Classifica delle prime 30 imprese italiane all'estero

Fonte: Ance - Indagine 2011

Rank Impresa Produzione Produzione Valore nuovi2010 estero 2010 globale 2010 contratti 2010