social media marketing aziendale per aziende b2b
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FONTE: http://dariovignali.net Social Media Marketing b2b: come applicare una strategia semplice ed efficace di social media marketing alla tua azienda b2b (business to business). In questa guida/presentazione PDF: - Saranno spiegate le finalità del social media marketing in ambito b2b ai meno esperti -Verranno approfonditi i migliori strumenti e le strategie d'azione di successo per chi fa già uso del social media marketing in azienda. Una guida piena di spunti di riflessione, sia pratica che teorica, capace di fornirti fin da subito nuove competenze e delucidazioni. Un linguaggio chiaro ed efficace, capace di spiegare un tema complesso nel modo più semplice possibile. Buona Lettura.TRANSCRIPT
The
Social Media Plan
Dario Vignali
Una guida di Dario Vignali
Questa guida è stata realizzata da
Dario Vignali
Autore di dariovignali.net,
Consulente, studioso e divulgatore di Marketing e Business Design.
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#1 Finalità Come, quando e perché utilizzare i Social Media in Azienda.
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1. Conversazione
• Controllo della Brand Reputation dell’azienda. • Sviluppo e diffusione della brand-‐iden9ty aziendale
• Ges9one delle connessioni emo9ve azienda/cliente
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2. Autorità
• Autorità come effeCo della condivisione di contenu9, informazioni e strumen9 u9li ai potenziali clien9.
• Autorità come capacità di influenzare il proprio mercato di riferimento.
• Autorità come fonte di fiducia per possibili clien9.
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3. Risultati
• Dimostrazione di consistenza: l’azienda “fa ciò che dice e dice ciò che fa”. • Crescita della brand reputa9on e maggiore traffico verso il sito aziendale.
• Conversione degli uten9 del mercato b2b in potenziali clien9.
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#2 Problematiche Perché si finisce per ignorare i Social Media.
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1. Chi.
• Delegare il lavoro ad una moltitudine di persone comporta uno scarso grado di efficienza.
• Destinare il lavoro ad un’unica persona implica un investimento in
termini di tempo e denaro.
• Pubblicare sui social significa prendersi carico della effettiva qualità dei contenuti.
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2. I Contenuti
• Content creation e/o content distribution? • La ricerca sul web dei contenuti da pubblicare richiede grande
attenzione verso i canali informativi e i flussi di notizie del mercato.
• L’effettiva qualità dei contenuti può richiedere un grosso lavoro di revisione a discapito delle tempistiche della micro-informazione.
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3. L’azione
• I Social media richiedono consistenza, continuità e tempestività nell’interazione per ottenere risultati significativi.
• Tempestività e continuità possono essere qualità difformi dalla
“burocrazia” aziendale.
• L’interazione con gli utenti del web presuppone un rapporto dotato di emotività ed umanità, diverso dallo standard cliente/azienda.
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4. Umanità
• Spesso dietro ad un account social vi è un’unica persona. E’ in grado di raccontare e perseguire la vision aziendale sul web?
• Chi raccoglie i contenu9 da pubblicare sui profili social aziendali è
influenzato dal proprio spirito cri9co e dalle proprie esperienze.
• L’azienda è quindi capace di riporre la propria fiducia su questa persona, in modo da non rallentarne il flusso di lavoro da svolgere?
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4. Un profilo per ogni progetto
• Vi è la tendenza a diversificare gli account aziendali per ogni ramo o per ogni progetto interno all’azienda
• Questo comporta la moltiplicazione dell’impegno e la divisione della brand popularity (followers e fan ripartiti nei diversi profili)
• Posso pubblicare lo stesso contenuto su due account diversi senza che sembri fuori luogo? Allora sto sbagliando qualcosa.
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5. Diversi i social, diversi gli obiettivi • Ogni strumento social media presuppone utilizzi ed obiettivi diversi
l’uno dall’altro. • Lo stesso impegno su tutti i fronti porta ad una scarsa efficienza.
Diviene essenziale specializzarsi sugli strumenti rivolti al proprio mercato, b2b o b2c.
• Altresì necessario è riuscire a misurare il ROI di ogni strumento per valutare le scelte effettuate.
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#3 I Social Media Tratti “somatici” fondamentali utili all’azienda b2b
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1. Twitter • Social Media b2b o b2c di interazione, condivisione e confronto.
Utile nel controllo del “sentiment” degli utenti nei confronti del brand.
• Offre la possibilità di aggregare più voci sotto forma di “stream” di
notizie durante gli eventi aziendali.
• Permette di partecipare alla conversazione degli utenti riguardo a particolari key-words (#hashtag): occasione di connessione, confronto e di promozione della propria attività.
• Gli Hashtag possono essere utilizzati come aggregatori di tweets riguardo a particolari argomenti, eventi o progetti aziendali.
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2. Linkedin
• Social media collocabile nel mercato b2b. La pagina aziendale è un utile strumento di diffusione di news, informazioni e contenuti.
• Gli utenti della piattaforma sono attenti al mondo professionale e
interessati ai contenuti riguardanti il loro mercato di riferimento.
• La pagina aziendale permette all’utente di seguire gli aggiornamenti dell'azienda, ricercare prodotti e servizi, scoprire opportunità lavorative.
• Linkedin è anche una buona piattaforma di interazione, dove potersi confrontare con il resto degli utenti, partecipare alle diverse community e trovare nuovi potenziali clienti in ambito b2b.
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3. Slideshare • Slideshare è un ottimo strumento di divulgazione con forte impatto sul
mercato b2b. • Si raggiungono eleva9 numeri di visualizzazioni delle proprie slide in tempi
piuCosto brevi. Per questo Slideshare è una buona soluzione per generare traffico sul sito aziendale.
• Slideshare in sé, unito ad alcuni accorgimen9, è in grado di indicizzare piuCosto bene le slide nei motori di ricerca.
• Pubblicare contenu9 dota9 di DHV (demonstra9on of high value) aumenta la competenza percepita dal visitatore nei confron9 dell’azienda nel suo mercato di riferimento.
• Gli uten9 del web sono spesso interessa9 a pubblicare le slide sui propri blog, e questo è fonte di pubblicità per l’azienda.
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4. Facebook
• Facebook è il Social Network per eccellenza, con il più alto numero di iscritti al mondo rispetto ai suoi simili. La pagina aziendale può essere utilizzata per condividere news, foto, informazioni e per interagire con il proprio pubblico.
• La realtà dei fatti ha evidenziato però come questo strumento prediliga le realtà del mercato b2c: il suo utilizzo da parte gli utenti è rivolto allo svago e all’intrattenimento piuttosto che all’ambito professionale.
• In un mercato b2b può essere utilizzato per il controllo del sentiment del proprio pubblico e implementato nel processo di brand engagement.
• In caso di scelta obbligata, non rappresenta sicuramente la soluzione ideale per lo sviluppo di una strategia web aziendale b2b.
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5. Vimeo & Youtube • Entrambi sono strumenti destinati alla ricerca e alla condivisione di video.
• Valgono tuCe le osservazioni faCe nella slide precedente riguardo a Slideshare.
• Youtube vince per il grande numero di uten9 che ogni giorno visualizzano, commentano e condividono i video della piaCaforma.
• Vimeo sovrasta Youtube nel grado di personalizzazione dei profili degli uten9 e per la maggiore qualità dei video. Probabilmente rappresenta la soluzione più professionale in ambito aziendale se abbinato al suo piano a pagamento.
• Secondo una visione strategica Vimeo può essere considerato una vetrina web dei video aziendali, mentre youtube un sistema di diffusione e condivisione di contenu9 video.
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6. Flickr & Instagram • Sono entrambe piattaforme destinate alla ricerca e alla condivisione di foto
ed immagini. Instagram, prettamente Mobile, Flickr, sviluppata su entrambi i fronti.
• Tue e due i social rappresentano una buona soluzione nella costruzione del brand engagement e nella presentazioni di materiale fotografico riguardo ad even9 e momen9 di vita aziendale.
• Instagram ha un pubblico per lo più giovane e poco interessato all’ambito professionale e richiede l’u9lizzo obbligato di un solo telefono per caricare le foto, che sono organizzate in un unico stream e non raggruppabili in album.
• Per questa serie di ragioni, nel mercato b2b, in un oeca di scelta, è preferibile optare per Flickr.
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7. Pinterest • Pinterest rappresenta una vera e propria rivoluzione nell’ambito social
media. La piattaforma ha messo in evidenza un chiaro interesse degli utenti del web verso i contenuti di tipo multimediale.
• Con pinterest è possibile pubblicare foto e video sul proprio profilo e suddividerli in diverse boards. Una board non è altro che una sorta di categoria o album virtuale creata dall’utente.
• Il visitatore del profilo aziendale può decidere se seguire una board in par9colare o tuCe quante. Come negli altri social media è possibile condividere (repinnare), commentare o meCere un apprezzamento ai contenu9.
• Come Flickr, Pinterest non si è mai schierato in nessuno dei due merca9 b2b o b2c, e si è rivelato una buona soluzione per presentare i contenu9 grafici aziendali.
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8. Google Plus • Il Social Media di Google è attualmente lo strumento meno utilizzato dalle
aziende.
• Data l’insistenza con la quale google fonde G+ nei propri servizi, mol9 esper9 hanno ragione di credere in un futuro successo della piaCaforma.
• L’incidenza dei profili Google plus nella SEO dei si9 web aziendali è sempre maggiore.
• L’introduzione della Google Authorship ha incrementato a dismisura gli accessi ai si9 web che nei risulta9 di ricerca di Google mostrano l’immagine degli autori dei propri contenu9.
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7. Medium
• Medium è l’ultima trovata del developer team di twitter: una piattaforma di content creation destinata a contenuti professionali e di tipo testuale.
• Come su pinterest le immagini vengono divise in boards, i contenu9, su medium, sono raccol9 in “collec9ons” tema9che, che possono essere proprie dell’utente, ma anche pubbliche e aperte a chiunque.
• Questo “sistema aperto” di condivisione, e l’intera struCura del social,
permeCono ai contenu9 di diffondersi velocemente su larga scala, generando traffico verso il sito aziendale in caso di backlink.
• Medium è un social media innova9vo, capace di sos9tuirsi al blog d’azienda in modo semplice, leggero e dinamico.
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#3 Strumenti di lavoro Facilitare la strategia aziendale sui social media è possibile.
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1. IFTTT
• Un oemo strumento adaCo ad automa9zzare il flusso di lavoro e creare una conversazione tra i diversi canali social media aziendali.
• Esempio: pubblico un immagine su instagram e questa viene condivisa
anche su flickr automa9camente.
• PermeCe anche l’integrazione strategica del proprio sito web nelle “riceCe” di automazione: esempio, pubblico una news su sito aziendale e questa viene automa9camente pubblicata su tue i profili social.
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2. Bit.ly
• U9le strumento per accorciare gli url che si condividono sui social media. Tiene conto delle sta9s9che e delle visualizzazioni dei link pubblica9 nel tempo, in modo da poter riconoscere le preferenze del proprio pubblico.
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3. Buffer
• Buffer consente di pianificare uno stream di posts, links e contenu9 mul9mediali che vengano automa9camente pubblica9 sui diversi canali.
• Si possono programmare orari e date seemanali nelle quali vengano automa9camente pubblicate le no9zie.
• Buffer è in grado di interfacciarsi con IFTTT in modo da estendere le sue funzioni.
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4. SocialBro
• SocialBro è il più potente tool di analisi e improvement per TwiCer.
• Con SocialBro è possibile analizzare l’intera community di followers, osservare come varia l’audience nel tempo, studiare i competitors
con strategie di bench marking, mandare direct message a più
utenti, identificare il segmento di mercato dei tuoi followers ecc…
• Social Bro è in grado di comunicare con Buffer per determinare quale siano i giorni della seemana e gli orari con più uten9 online. In questo modo è possibile pubblicare nei momen9 di maggior aevità.
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5. Mention
• Men9on è uno strumento di Community Management che permeCe di controllare la brand reputa9on della propria azienda.
• Men9on no9fica all’utente le menzioni sul web e sui social media riguardo a specifiche key-‐words. Le Key-‐words possono essere il nome di un brand, di un’azienda, di un progeCo o anche solo di una singola persona.
• Ogni qualvolta la key-‐word viene menzionata su si9 web o profili social media l’utente viene avvisato in modo da poter controllare ed interagire alla conversazione.
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6. Clicktotweet • Clicktotweet è un oemo tool per incen9vare la condivisione dei propri
contenu9 su TwiCer.
• Con clicktotweets è possibile inserire un link testuale sulle proprie pagine web o nei propri documen9 pdf aCraverso cui il leCore possa tweeCare velocemente un conceCo o una citazione riportata nel testo. Un esempio: clicktotweet
• I Clicktotweets sono in grado di rendere più interaeva la leCura di un documento o creare un effeCo “virale” nella diffusione dei contenu9: Il vantaggio consiste in un evidente ritorno di iscrie e visitatori sul sito web o sul profilo twiCer.
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7. Hootsuite
• Hootsuite è la più potente dashboard per l’ascolto e l’analisi dello stream di informazioni provenien9 da tue i canali social media aziendali.
• Con Hootsuite è possibile pubblicare ed interagire su ogni profilo social da un unico pannello di controllo, senza dover accedere ai diversi si9 web ufficiali dei social media.
• ACualmente Hootsuite supporta Google plus, linkedin, TwiCer, Facebook, Wordpress e Foursquare.
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#4 Soluzioni in azienda Rimedi da cui partire per pianificare una buona strategia d’azione.
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1. Allontanarsi da un’identità decentrata
• Riportare la brand identity in capo ai diversi profili aziendali ufficiali • Ragionare riguardo ad una possibile eliminazione di “rami secchi”. • Concentrare lo sforzo media9co sui social media adegua9
• Realizzare una strategia media9ca efficiente ed organizzata.
• Evidenziare la connessione progee/azienda nelle pagine web e sui diversi profili social media lega9 a progee terzi.
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2. Una “voce” organica.
• Un dipendente dedicato ai canali media o canali media accessibili a tutti i dipendenti?
• La miglior soluzione sta nel mezzo: una voce organica, proveniente dai componen9 dell’azienda, dotata di comune umanità, ma revisionata da una persona incaricata.
• Questa persona ha il ruolo di assicurare una voce d’azienda limitata alla sua area di competenza e conforme alla vision aziendale.
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2. Semplificare la strategia
• Regolare la pubblicazione e l’amministrazione dei contenuti secondo criteri di efficienza ed efficacia.
• Automa9zzare la pubblicazione dei contenu9 con Buffer.
• Migliorare l’interazione con il proprio pubblico tramite l’u9lizzo degli strumen9 indica9 precedentemente.
• EffeCuare un controllo a consun9vo per verificare l’effeeva efficacia della strategia.
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3. Un esempio di strategia efficace
1. Vengono impostati gli orari di maggiore attività online e le date in cui buffer dovrà pubblicare i contenuti in modo automatico .
2. Viene realizzata una lista di fonti di contenuti autorevoli esterne
all’azienda.
3. Una volta a settimana un incaricato si occupa della ricerca di contenuti da pubblicare sui diversi profili sociali.
4. I contenuti vengono attinti dalla lista di fonti esterne, dai progetti editoriali interni all’azienda, dalle comunicazioni aziendali e dalle piattaforme di sharing interno.
5. Nel mentre, l’incaricato copia i contenuti in un documento e li sistema in modo da essere pubblicati in 140 caratteri.
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3. Un esempio di strategia efficace
6. I contenuti vengono quindi inseriti in buffer in modo da essere pubblicati automaticamente durante la settimana.
7. Al termine di ogni giornata lavorativa l’incaricato dedica una o due
ore all’analisi dei contenuti pubblicati, rispondendo ad eventuali commenti e pubblicando notizie dell’ultima ora estranee alla pianificazione settimanale.
Vantaggi • In termini di tempo: questa strategia richiede solo un’ora di lavoro
giornaliero (nel caso ve ne sia la reale necessità) e una mezza giornata a settimana per la stesura della lista di contenuti da pubblicare.
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3. Un esempio di strategia efficace • In termini di automazione: la creazione di una lista di fonti e l’utilizzo di
strumenti quali buffer e hootsuite semplifica il lavoro dell’incaricato e rende costante la presenza dell’azienda sul web.
• In termini di contribuzione: con piattaforme di sharing interno, o con gruppi di discussione aziendale, qualunque dipendente d’azienda può contribuire presentando i propri contenuti preferiti all’incaricato.
Ma… c’è sempre un ma.
Questa non è la miglior soluzione per massimizzare il ritorno della presenza online dell’azienda. I social media richiederebbero un occhio vigile e sempre aCento alle conversazioni che avvengono in rete, ma questa strategia è senz’altro un oemo punto di partenza per oCenere il massimo risultato con il minimo sforzo.
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#3 La strategia fondamentale Nella prossima slide il principio 20/80 del
social media marketing aziendale.
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START! Dalla teoria all’azione per un cambiamento tangibile.
Thanks.
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