seminario spoleto - slides avv. pierdanilo melandro
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Appalti pubblici: i nuovi adempimenti operativi per le verifiche antimafia e per l’anticorruzione. Seminario operativo
martedì 7 luglio 2015, h. 15.00
Sala Conferenze Palazzo Mauri - Spoleto
Pierdanilo Melandro - Itaca
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LE “WHITE LISTS” – LAVORI
L’iscrizione viene richiesta dalle imprese che esercitano attività: di trasporto di materiali a discarica per conto di terzi; trasporto, anche transfrontaliero, e smaltimento di rifiuti per conto di terzi; estrazione, fornitura e trasporto di terra e materiali inerti; confezionamento, fornitura e trasporto di calcestruzzo e di bitume; noli a freddo di macchinari; fornitura di ferro
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lavorato; noli a caldo; autotrasporto per conto di terzi; ed infine, guardiania dei cantieri.
È stato precisato che l'iscrizione può essere utilizzata in via ulteriore dalle stazioni appaltanti per la stipula di contratti o per l'autorizzazione di subcontratti relativi ad attività diverse da quelle per le quali è stata disposta
Il 24 giugno, si è concluso il periodo transitorio fissato dalla l. n. 114/2014, che ha consentito alle stazioni appaltanti, a seguito
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dell'introduzione dell'obbligo di consultazione delle white list posto dalla legge n. 190/2012, di stipulare contratti o autorizzare subappalti, anche sulla base della sola presentazione della domanda di iscrizione negli elenchi prefettizi da parte delle imprese.
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DUPLICE INTERPRETAZIONE CIRCA L’OBBLIGATORIETÀ DELL’ISCRIZIONE PER
LE IMPRESE
1) L'interpretazione in favore dell'obbligatorietà
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DUPLICE INTERPRETAZIONE CIRCA L’OBBLIGATORIETÀ DELL’ISCRIZIONE PER
LE IMPRESE
2) L'interpretazione in favore della facoltatività
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BANCA DATI NAZIONALE UNICA DELLA DOCUMENTAZIONE ANTIMAFIA
L’articolo 99 del Codice antimafia (Dlgs n. 159/2011) prevede che la Banca dati diventi operativa entro dodici mesi dalla pubblicazione del regolamento». Il provvedimento in questione è andato in Gazzetta il sette gennaio scorso: c'è tempo, allora, fino al 7 gennaio del 2016
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BANCA DATI NAZIONALE UNICA DELLA DOCUMENTAZIONE ANTIMAFIA
Il regolamento attuativo stabilisce la modalità di collegamento con il Centro elaborazione dati (CED), nonché con le altre banche dati detenute da soggetti pubblici contenenti informazioni necessarie per il rilascio della stessa documentazione antimafia.
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BANCA DATI NAZIONALE UNICA DELLA DOCUMENTAZIONE ANTIMAFIA
La Banca dati, detenuta presso il Ministero dell'Interno, confluiranno tutti i dati riguardanti le informazioni e le comunicazioni antimafia, sia liberatorie sia interdittive, rilasciate nei confronti dell'impresa
Nel dettaglio, sarà visualizzabile il numero di CF e di p. IVA, la ragione sociale e la sede legale (dati che dovranno essere aggiornati a
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cura delle Prefetture); la data di rilascio di ciascun provvedimento, unitamente all'indicazione della Prefettura competente o designata che ha provveduto alla sua emissione; la specificazione della tipologia e della natura della documentazione antimafia rilasciata.
Per le informazioni interdittive, dovrà essere specificato se il provvedimento è stato adottato ai sensi dell'articolo 67 (provvedimento definitivo di applicazione di misura di
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prevenzione) ovvero a seguito dell'accertamento di tentativi di infiltrazione mafiosa.
Nell'elencazione dei dati vi sono anche le informazioni antimafia (e non le comunicazioni, come impropriamente stabilisce il regolamento), adottate sulla base di quegli "elementi di fatto ed indicazioni utili" raccolti dal prefetto, che un tempo legittimavano il rilascio delle c.d. informative atipiche, vale a dire di quei provvedimenti che rimettevano nelle mani
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dell'Amministrazione la decisione dell'eventuale risoluzione contrattuale per presunta mafiosità dell'appaltatore: elementi ed indicazioni che oggi, invece, possono essere posti a fondamento delle sole informative tipiche, ossia dell'unica tipologia di informazione adottabile da parte delle prefetture, avente l'effetto di far cessare la prosecuzione del rapporto contrattuale con l'impresa appaltatrice o subappaltatrice.
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VALIDITÀ DEI DATI
- 5 anni per i dati relativi alla documentazione antimafia liberatoria
- 15 anni per i dati relativi alla documentazione interdittiva
- 5 anni per le informazioni di archivio (dubbi)
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MA nel regolamento non è specificato se tali archi temporali coincidano con la validità della documentazione interdittiva, e quindi se, ad esempio, un'informazione antimafia emessa dieci anni prima della consultazione della banca dati debba essere considerata comunque preclusiva della stipula di un contratto d'appalto o dell'autorizzazione di un subappalto, nonostante il fatto che sia datata.
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PROTOCOLLI DI LEGALITÀ
Sono strumenti pattizi per contrastare il fenomeno delle infiltrazioni mafiose nelle attività economiche. Si tratta di disposizioni volontarie tra i soggetti coinvolti nella gestione dell’opera pubblica (normalmente la Prefettura UTG, il Contraente Generale, la Stazione appaltante e gli operatori della filiera dell’opera pubblica).
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PROTOCOLLI DI LEGALITÀ
Servono al rafforzamento dei vincoli previsti dalle norme della legislazione antimafia, con forme di controllo volontario, anche con riferimento ai subcontratti, non previste dalla predetta normativa.
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PROTOCOLLI DI LEGALITÀ
Art. 1, comma 17, legge anticorruzione (190/2012): Le stazioni appaltanti possono prevedere negli avvisi, bandi di gara o lettere di invito che il mancato rispetto delle clausole contenute nei protocolli di legalità o nei patti di integrità costituisce causa di esclusione dalla gara.
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PROTOCOLLI DI LEGALITÀ
Determinazione (ex) AVCP n. 2 del 10 ottobre 2012
Si ritiene legittimo prescrivere, a pena di esclusione dalla gara, l’accettazione degli obblighi in materia di Contrasto delle infiltrazioni criminali negli appalti previsti nell’ambito di protocolli di legalità/patti di integrità. I c.d. protocolli di legalità/patti di integrità sanciscono un comune impegno ad assicurare la legalità e
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la trasparenza nell’esecuzione di un contratto pubblico, in particolar modo per la prevenzione, il controllo ed il contrasto dei tentativi di infiltrazione mafiosa. Nei protocolli le amministrazioni! assumono, di regola, l’obbligo di inserire nei bandi di gara, quale condizione per la partecipazione, l’accettazione preventiva, da parte degli operatori economici, di determinate clausole che rispecchiano le finalità di prevenzione indicate.
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LE MISURE DI STRAORDINARIA E TEMPORANEA GESTIONE DELL’IMPRESA PER FATTI CORRUTTIVI (art. 32 l. 114/2014)
È riservato un ruolo centrale alla stretta interlocuzione tra Presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione e prefetto.
Il comma 1 riconosce al predetto presidente l'esercizio di poteri propositivi nei confronti del prefetto in presenza di indagini per delitti di particolare gravità ai danni delle pubbliche
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amministrazioni, ovvero in presenza di situazioni anomale, sintomatiche di condotte illecite o di eventi criminali attribuibili a imprese aggiudicatarie di un appalto per la realizzazione di opere pubbliche, servizi o forniture.
Tali poteri propositivi, graduabili in relazione alla gravità dei fatti, consistono nell'ordine di rinnovazione degli organi sociali e, in caso di inottemperanza allo stesso, nella straordinaria e temporanea gestione dell'impresa appaltatrice,
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ovvero, direttamente e immediatamente nella straordinaria e temporanea gestione dell'impresa appaltatrice.
Il prefetto, una volta concluse le valutazioni istruttorie sulla particolare gravità dei fatti oggetto dell'indagine, intima all'impresa di provvedere al rinnovo degli organi sociali sostituendo il soggetto coinvolto e, ove l'impresa non si adegui nel termine di 30 giorni, ovvero, nei casi più gravi, provvede nei dieci
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giorni successivi a nominare con decreto uno o più amministratori.