spoleto acoi 06

51
Roberto Bacchetta 1 Evoluzione delle procedure chirurgiche e processo di nursing: quale sintesi tra standardizzazione e personalizzazione? Roberto Bacchetta – R.I.D. di Chirurgia Presidio ospedaliero Alto Tevere – ASL N.1 - Umbria Congresso NAZIONALE ACOI - MEETING INFERMIERISTICO “Arte e storia nel cambiamento del Nursing chirurgico” Spoleto, 27 maggio 2006 UMBRIA

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Roberto Bacchetta

1

Evoluzione delle procedure chirurgiche e processo di nursing: quale sintesi tra

standardizzazione e personalizzazione? Roberto Bacchetta – R.I.D. di Chirurgia

Presidio ospedaliero Alto Tevere – ASL N.1 - Umbria Congresso NAZIONALE ACOI - MEETING INFERMIERISTICO

“Arte e storia nel cambiamento del Nursing chirurgico”

Spoleto, 27 maggio 2006

UMBRIA

Roberto Bacchetta

2

E VOLUZ I ON E

Suore infermiere in S.O., 1960

Strumentario chirurgico

Laparocele in VL, 2004

Chirurgo e infermiere in S.O., 2003

Roberto Bacchetta

3

STANDARDIZZAZIONE■ L’etimologia richiama il termine francese

‘etendard’ (stendardo, bandiera) ■ Nel nostro caso, reso pubblico e garantito

all’utente ■ Standardizzare non significa ridurre la prassi ad

una routine indifferenziata che non tenga in giusta considerazione la soggettività della persona che si assiste

■ Gli strumenti che si utilizzano servono ad assicurare a tutti coloro che beneficiano di un servizio circa il livello di qualità della prestazione resa

Roberto Bacchetta

4

SCOPI: IL MIGLIORAMENTO CONTINUO DELLA QUALITA’

■ Implementazione del processo di cambiamento incrementale (Business Process Improvement)

■ L’utilizzo dell’Evidence-based Nursing al fine di promuovere la diffusione di strumenti finalizzati a migliorare la congruenza tra pratica clinica (ciò che si fa) e ricerca clinica (ciò che si dovrebbe fare).

Roberto Bacchetta

5

SCOPI: IL MIGLIORAMENTO CONTINUO DELLA QUALITA’

■ Eliminare o modificare prassi consolidate ■ Introdurre nuove prassi ■ Aumentare l’appropriatezza

dell’assistenza infermieristica ■ Aumentare l’efficacia dell’assistenza

infermieristica

Roberto Bacchetta

6

SCOPI: RIDUZIONE DELLA VARIABILITA’

■ LEG ULCER CARE IN THE U.K.: AN AUDIT OF COST-EFFECTIVENESS (L. Freak et Al., Health Trends, 27, 1996, pagg. 133-136)

■ 31 diversi tipi di medicazione ■ 28 diversi tipi di bendaggio ■ 59 diverse preparazioni topiche

Roberto Bacchetta

7

SCOPI: RIDUZIONE DELLA VARIABILITA’

■ Applicazione della “best practice” ■ Eliminare il più possibile i ritardi e gli sprechi ■ Contenere le variazioni non necessarie nei

trattamenti ■ Assicurare la continuità e il coordinamento

dell’assistenza ■ Ridurre al minimo i rischi per i pazienti e

migliorare gli esiti ■ Aumentare l’efficienza dell’assistenza

infermieristica

Roberto Bacchetta

8

STRUMENTI: I PRODOTTI DELL’EbN LINEE GUIDA CLINICHE

■ Un insieme di raccomandazioni sviluppate in modo sistematico per assistere professionisti e pazienti nelle decisioni sulla gestione appropriata di specifiche condizioni cliniche

■ Standardizzano le conoscenze ■ Su argomenti specifici ■ A valenza universale ■ Elaborate da gruppi multidisciplinari ■ Orientate all’appropriatezza e all’efficacia

Roberto Bacchetta

9

STRUMENTI: I PRODOTTI DELL’EbN LINEE GUIDA CLINICHE

■ Strumenti di razionalizzazione del comportamento clinico-organizzativo (Enrico Garaci, Presidente Ist. Sup. Sanità, 2002)

■ Raccomandazioni, sulla base delle migliori conoscenze disponibili, individuate mediante un processo di revisione sistematica della letteratura e delle opinioni di esperti, circa il comportamento clinico più appropriato per un paziente medio

■ lasciano alla competenza e all’esperienza del singolo professionista la scelta delle decisioni inerenti alla gestione del singolo caso.

Roberto Bacchetta

10

STRUMENTI: il Percorso Assistenziale del Paziente

■ GESTIONE PER PROCESSI ■ Approccio strutturale: riprogettazione

della struttura e delle responsabilità ■ Approccio clinico: linee guida,

procedure, protocolli, istruzioni operative ■ Approccio amministrativo: certificazione ■ Approccio processuale: percorso

assistenziale

Roberto Bacchetta

11

STRUMENTI: il Percorso Assistenziale del Paziente

■ GESTIONE PER PROCESSI - ANALISI ■ Che benefici riceve il cliente finale dall’intero

processo? ■ Qual è il valore aggiunto per il paziente?

(cosa si “porta a casa” il paziente in termini di salute)

■ Tutte le attività che facciamo sono veramente indispensabili?

■ Ci sono disomogeneità nell’applicazione del processo?

Roberto Bacchetta

12

STRUMENTI: il Percorso Assistenziale del Paziente

■ STANDARDIZZAZIONE DEL PROCESSO

Dieta senza scorie; Antibiotico profilassi per os; Lassativo per os

Dieta senza scorie a pranzo, cena liquida, digiuno totale dalle ore 24; Antibiotico profilassi per os; Clistere evacuativo; Tricotomia estesa e doccia con antisettico

Digiuno totale; Antibiotico profilassi per os; Clistere evacuativo; Doccia con antisettico

Nessuna preparazione: il paziente non viene ancora ricoverato

Dieta libera fino alle ore 24; Liquidi fino a 6 ore prima Dell’intervento; Lassativo per os; Nessuna tricotomia, igiene personale (detersione)

Digiuno; Doccia con antisettico

Giornata -2 Giornata -1 Giornata 0

ESEMPIO: studio della variabilità clinica - appropriatezza nella preparazione alla prostatectomia radicale

Ospedale

A

B

Roberto Bacchetta

13

STRUMENTI

PROTOCOLLO

PROCEDURA

ISTRUZIONI OPERATIVE

CARATTERISTICHE COMUNI:

• Parte della procedura • Dettagliano le azioni per la singola attività • Determinano i comportamenti• Forniscono uno schema guida dettagliato secondo un procedimento razionale • Di applicazione generale

E’ un modello formalizzato di comportamento che, strutturando linee guida di riferimento, orienta, facilita, controlla e valuta l’insieme delle azioni poste in essere, per soddisfare/compensare un bisogno (assistenziale, organizzativo)

• Fornisce un aiuto nella gestione di cure ed interventi • Di applicazione locale rispetto a problemi e situazioni ben identificabili

Una successione logica di azioni espressa in forma scritta che permetta la riproducibilità del metodo di lavoro indipendentemente dalla persona che lo sta svolgendo. Sono regole scritte che orientano gli operatori a comportamenti comuni al fine di valutare i risultati.

• Fornisce una sequenza teorica di azioni ritenute necessarie per raggiungere un determinato risultato • Di applicazione generale, si estende oltre le organizzazioni locali

Basate sull’evidenza scientifica Poca flessibilitàSviluppati e approvati da

un gruppo di esperti

Roberto Bacchetta

14

ATTIVITA’ CHIRURGICA ANNO 2004PRESIDIO ALTO TEVERETOTALE

Oculistica

ORL

Urologia

Ostetricia Ginecologia

Ortopedia Traumatologia

Chirurgia generale

0 2500 5000 7500 10000

2399

1215

1415

2475

1297

716

9517

Roberto Bacchetta

15

ETICA■ L’ASSISTENZA INFERMIERISTICA:

■ Anche in presenza strumenti di standardizzazione è necessario un agire ispirato alla situazione particolare, nel rispetto delle singole individualità

■ Responsabilità dell’assistenza significa avere la consapevolezza di essere liberi e di rispondere delle proprie scelte

Roberto Bacchetta

16

CLIMA ORGANIZZATIVO■ RISORSE UMANE: fattore di crescita

decisivo per ogni realtà organizzativa

CLIMA ORGANIZZATIVO (caratteristiche

situazionali)

SELF-EFFICACY/OCB (caratteristiche

Individuali)

STRESS (comportamento

di lavoro)

PRESTAZIONE QUALITA’

JOB-SATISFACTION BURNOUT

(effetti individuali)PERSONA

AMBIENTE

Modello X (Zijlstra, 2004;, Roe, 1998; Roe, Zijlstra, 1991)

Roberto Bacchetta

17

VALORIZZAZIONE DEL POTENZIALE PERSONALE E PROFESSIONALE

■ Il VALORE è il MOTIVO per cui una certa cosa è importante per una specifica persona

■ Il VALORE fornisce un MOTIVO all’AZIONE (concetto di MOTIVAZIONE)

■ Per riconoscere come tale un obiettivo deve essere giustificato da un VALORE

■ Senza un MOTIVO all’AZIONE non sarà riconosciuto come proprio un obiettivo

■ Più alto sarà il VALORE più alta sarà la MOTIVAZIONE ■ In un gruppo ricercare i VALORI CONDIVISI per avere

OBIETTIVI CONDIVISI

Prof. Claudio Cavalieri d’Oro, Seminario Università di Firenze, Laurea Magistrale, Dicembre 2005 - virtHuman International srl

Roberto Bacchetta

18

■ Se vuoi costruire una nave non richiamare prima di tutto gente che procuri legna, che prepari gli attrezzi necessari, non distribuire compiti, non organizzare lavoro.

Prima sveglia invece negli uomini la nostalgia del mare lontano e sconfinato. Appena si sarà svegliata in loro questa sete, gli uomini si metteranno subito al lavoro per costruire la nave.

(Antoine de Saint Exupéry)

Roberto Bacchetta

19

PROCEDURA GESTIONALE DEL BLOCCO OPERATORIO

Pagina 1 di 12

Data PROCEDURA GESTIONALE GESTIONE DEL BLOCCO OPERATORIO E

SICUREZZA DEL PAZIENTE

Rev.0 DIREZIONE SANITARIA PRESIDIO CITTA' DI CASTELLO - UMBERTIDE

PG BLO-01 MANUALE DELLA QUALITA’

GRUPPO DI REDAZIONE Dr.ssa Alessandra Antonucci Dr.ssa Francesca Gori CPSE-AFD Roberto Bacchetta

Pagina 1 di 12

Data PROCEDURA GESTIONALE Controllo delle Non Conformità

Piano delle azioni correttive e preventive

Rev.0 DIREZIONE SANITARIA PRESIDIO CITTA' DI CASTELLO - UMBERTIDE

PG BLO-01 MANUALE DELLA QUALITA’

Roberto Bacchetta

20

1. PREMESSA

2. SCOPO

3. CAMPO DI APPLICAZIONE

4. TERMINI E ABBREVIAZIONI

5. RESPONSABILITÀ

6. NORMATIVA DI RIFERIMENTO

7. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO

8. IL BLOCCO OPERATORIO 8.1 REQUISITI MINIMI STRUTTURALI 8.2 REQUISITI MINIMI IMPIANTISTICI 8.3 REQUISITI TECNOLOGICI 8.4 REQUISITI ORGANIZZATIVI DEL BLOCCO OPERATORIO 8.5 IL CONTROLLO DEGLI INTERVENTI TECNICI SULLE APPARECCHIATURE

9. LA DOCUMENTAZIONE SANITARIA 9.1 LISTA OPERATORIA 9.2 REGISTRO OPERATORIO 9.3 LA DOCUMENTAZIONE SANITARIA CHE ACCOMPAGNA IL PAZIENTE PRIMA DELL‘ INTERVENTO CHIRURGICO

9.4 LA DOCUMENTAZIONE SANITARIA CHE ACCOMPAGNA IL PAZIENTE DOPO L'INTERVENTO CHIRURGICO 10. LA SEDUTA OPERATORIA 11. ACCESSO AL BLOCCO IN SITUAZIONI DI EMERGENZA/URGENZA

Pagina 1 di 12

Data PROCEDURA GESTIONALE GESTIONE DEL BLOCCO OPERATORIO E SICUREZZA DEL PAZIENTE

Rev.0 DIREZIONE SANITARIA PRESIDIO CITTA' DI CASTELLO - UMBERTIDE

PG BLO-01 MANUALE DELLA QUALITA’

Roberto Bacchetta

21

L’obiettivo generale è quello di uniformare, all'interno dei reparti operatori del Presidio Ospedaliero di Città di Castello-Umbertide, modalità gestionali e comportamentali, perseguendo specifici standard di appropriatezza, efficienza ed efficacia attesa, al fine di: • migliorare le condizioni organizzative esistenti; • fo rn i re l i ve l l i d i a s s i s tenza un i fo rm i e qualitativamente accettabili; • garantire un adeguato livello di sicurezza per il paziente e gli operatori sanitari.

SCOPO

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IST 01 BLO / PG BLO 01 Pulizia, disinfezione, sanificazione ambientale del blocco operatorio

IST 02 BLO / PG BLO 01 Vestizione asettica dell’equipe chirurgica prima di un intervento chirurgico

IST 03 BLO / PG BLO 01 Lavaggio chirurgico delle mani all’inizio della seduta operatoria

IST 04 BLO/ PG BLO 01 Lavaggio chirurgico delle mani tra un intervento chirurgico e il successivo

IST 05 BLO / PG BLO 01 Preparazione preoperatoria della cute del paziente

IST 06 BLO/ PG BLO 01 Mantenimento Campo sterile

IST 07 BLO / PG BLO 01 Utilizzo e conta strumenti aghi e lame

IST 08 BLO / PG BLO 01 Conta garze

LG 01 BLO / PG BLO 01 Norme comportamentali degli operatori nel reparto operatorio

LG 02 BLO / PG BLO 01 Posizionamento del paziente sul tavolo operatorio

PO 01 BLO/PG BLO 01 Gestione delle scorte (in fase di stesura)

LINEE GUIDA, ISTRUZIONI OPERATIVE

Roberto Bacchetta

23

Pagina 1 di 12

Data PROCEDURA GESTIONALE Controllo delle Non Conformità

Piano delle azioni correttive e preventive

Rev.0 DIREZIONE SANITARIA PRESIDIO CITTA' DI CASTELLO - UMBERTIDE

PG BLO-01 MANUALE DELLA QUALITA’

Assicurare, attraverso l’adozione di opportune azioni correttive e preventive, una adeguata gestione delle Non Conformità (NC) che possono verificarsi durante le diverse fasi del processo assistenziale chirurgico

COD. FASE DEL PROCESSO TIPO/ ERRORE MONITORAGGIO

RESP. RILEV. (1) E

REGISTRAZ. (2)

AZIONE CORRETT.

RESP. AZ. CORRETT.

AZIONE PREVENT.

RESP. AZ. PREVENT.

R 8 Trattamento chirurgico

Dimenticanza della garza laparotomica o ferro chirurgico nel sito operato

Controllo durante l’intervento dell’utilizzo dei presidi medico-chirurgici e conteggio finale garze e ferri a fine intervento

Infermiere strumentista (1) (2)

Riconteggio finale garze e ferri chirurgici e/o Esplorazione sito chirurgico e/o Controllo radiologico

Infer. Strument. Primo operatore chirurgo

Conta iniziale e finale strumentario chirurgico secondo check list Conteggio iniziale e finale garze laparotomiche Rispetto della Istr. Operativa

Primo operatore chirurgo

Roberto Bacchetta

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Induzione/mantenimento anestesia

R5

semestraleResponsabile infermieristico del Blocco operatorio

N° manutenzioni correttive delle apparecchiature/N° manutenzioni effettuate

N° di interventi chirurgici rinviati/ N° pazienti operati

Preparazione atto anestesiologico e chirurgico

R4

semestrale Responsabile infermieristico del Blocco operatorio

N° cadute del paziente dal tavolo operatorio/ N° pazienti operati

Posizionamento sul tavolo operatorio

R3

semestrale Responsabile infermieristico del Blocco operatorio

N° schede perioperatorie non correttamente compilate /N° cartelle cliniche esaminate

Presa in carico del paziente

R2

semestrale Responsabile infermieristico del Blocco operatorio

N° di cartelle cliniche non complete e non correttamente compilate/ N° cartelle cliniche esaminate

Identificazione paziente in pre-sala

R1

FREQUENZARESPONSABILE DELLA MISURAZIONE

INDICATOREFASE DEL PROCESSOCOD.

INDICATORI DI PROCESSO IN SALA OPERATORIA

Roberto Bacchetta

25

INDICATORI DI PROCESSO IN SALA OPERATORIA

semestraleResponsabile infermieristico del Blocco operatorio

N° pazienti che ritornano in sala operatoria dopo essere stati inviati in terapia intensiva a causa di assenza di letto / N° pazienti operati

Trasporto dalla sala operatoria all’U.O. di destinazione

R 10

semestraleResponsabile infermieristico del Blocco operatorio

N° cadute del paziente durante il trasferimento dal tavolo operatorio al letto e/o dal letto/ N° pazienti operati

Risveglio- Sala risveglio

R9

semestraleResponsabile infermieristico del Blocco operatorio

N° di riconteggi garze laparotomiche e ferri chirurgici post intervento/N° pazienti operati N° di esplorazioni sito operato post intervento/N°pazienti operati N° di controlli radiologici post intervento/ N° pazienti operati

Trattamento chirurgico

R8

Responsabile infermieristico del Blocco operatorio

Preparazione campo operatorio

R7

semestraleN° di volte in cui è stato risistemato il tavolo espositore dello strumentario chirurgico e presidi/N° pazienti operati

Preparazione campo sterile

R6

FREQUENZARESPONSABILE DELLA MISURAZIONE

INDICATOREFASE DEL PROCESSOCOD.

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METODOLOGIA DELL’ASSISTENZA INFERMIERISTICA

■ PERCHE’ ACQUISIRE UN METODO ? ■ Per seguire delle regole in vista di uno scopo

■ Per economizzare le forze e stabilizzare l’azione

■ Per preservare dall’errore

■ Per produrre nuove conoscenze se il suo oggetto è il sapere

■ Per risolvere problemi pratici se il suo scopo è il saper fare

APPROPRIATEZZA EFFICACIA SICUREZZA

EFFICIENZA

RISK MANAGEMENT

METODOLOGIA DELLA RICERCA

METODOLOGIA CLINICA

Roberto Bacchetta

27

METODOLOGIA DELL’ASSISTENZA INFERMIERISTICA

E’ LA CARATTERISTICA DI UN INTERVENTO CHE SI

DIMOSTRA ADATTO, PERTINENTE E COERENTE PER LO SCOPO PER CUI

VIENE ASSICURATO

■ APPROPRIATEZZA RISPONDE ALLE DOMANDE:

■ Cosa bisogna fare ? ■ Cosa serve ?

Roberto Bacchetta

28

METODOLOGIA DELL’ASSISTENZA INFERMIERISTICA

CONFRONTO FRA GLI OBIETTIVI PRESTABILITI E

RISULTATI RAGGIUNTI

■ EFFICACIA RISPONDE ALLE DOMANDE:

■ Ciò che ho ottenuto corrisponde a ciò che volevo ?

■ La persona assistita è soddisfatta ?

Roberto Bacchetta

29

METODOLOGIA DELL’ASSISTENZA INFERMIERISTICA

LA PROBABILITA’ DI PROVOCARE UN DANNO AL PAZIENTE, A SE STESSI O A

TERZI IN RELAZIONE ALL’ESECUZIONE DI UNA

DETERMINATA ATTIVITA’ O DECISIONE

■ SICUREZZA RISPONDE ALLE DOMANDE:

■ Come devo fare ?

Roberto Bacchetta

30

METODOLOGIA DELL’ASSISTENZA INFERMIERISTICA

CONFRONTO FRA RISULTATI RAGGIUNTI E RISORSE

IMPIEGATE

(COSTO-BENEFICIO)

■ EFFICIENZA RISPONDE ALLE DOMANDE:

■ Che cosa ho ottenuto a partire dalle risorse che avevo a disposizione ?

■ Le ho impiegate nel modo più conveniente ?

Roberto Bacchetta

31

IL PROCESSO DI NURSING

■ Approccio sistematico di problem solving utilizzato nell’assistenza infermieristica individualizzata

■ Il processo è una serie di fasi, metodi ed operazioni pianificate, organizzate in modo tale da produrre dei risultati finali

■ Risultati: soddisfacimento dei bisogni e risoluzione dei problemi degli individui

Roberto Bacchetta

32

IL PROCESSO DI NURSING ■ Problem solving: stile di indagine e scoperta, complesso delle

attività umane finalizzate alla soluzione di problemi nell’ambito delle discipline scientifiche

Problem Solving

Definizione del problema

Diagnosi delle cause e l’entità

del problema

Decidere le strategie appropriate

Formulare strategie o piani alternativi

per risolverlo

Valutare il risultato

MOMENTO

PROBL EM

MOMENTO SOLVING

Roberto Bacchetta

33

IL PROCESSO DI NURSING:VARIABILI

OBIETTIVI

PRESTAZIONI

RISORSE

RISULTATI

BISOGNI

CAUSE

SEGNI E SINTOMI

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34

IL PROCESSO DI NURSING:■ METODO CLINICO ■ SI APPLICANO LE CONOSCENZE STRUTTURATE ■ SI PRODUCONO IPOTESI DIAGNOSTICHE

■ METODO DIALOGICO: PROCESSO TRA DUE PERSONE CHE HANNO UNA COMPETENZA DIVERSA E COMPLEMENTARE. Riconosce una relazione tra due soggetti e necessita della comunicazione, del consenso e della partecipazione alle scelte da parte della persona assistita.

■ METODO STRATEGICO: Priorità e non mera sequenzialità di azioni; veduta sistemica dei fenomeni, non frammentaria e deliberatamente particolaristica

Roberto Bacchetta

35

IL PROCESSO DI NURSING:ricadute operative

MODELLO TECNICO PER COMPITI: focus rappresentato dalla specializzazione funzionale, cioè dalla divisione del lavoro mediante attribuzione di compiti. Nel modello tecnico, la pianificazione è una funzione del vertice gerarchico (piano di lavoro), il coordinamento orizzontale e la discrezionalità degli operatori non sono necessari. L’utente non è al centro dell’assistenza

MODELLO PROFESSIONALE PER EQUIPE: focus rappresentato dalla gestione per processi, cioè dall’integrazione multiprofessionale. Nel modello professionale, la pianificazione è una “funzione” della base professionale (piani di assistenza), il coordinamento orizzontale e la discrezionalità degli operatori sono indispensabili. L’utente è al centro dell’assistenza.

Roberto Bacchetta

36

IL PROCESSO DI NURSING:legittimazione giuridica

D.M. 14.09.1994 N. 739: PROFILO PROFESSIONALE DELL’ INFERMIERE

■ ART. 1, c.3, a. Partecipa all’identificazione dei bisogni di salute della persona e della collettività

■ ART. 1, c.3, b. Identifica i bisogni di assistenza infermieristica della persona e della collettività e formula I relativi obiettivi

■ ART. 1, c.3, c. Pianifica, gestisce e valuta l’intervento assistenziale infermieristico

Roberto Bacchetta

37

IL PROCESSO DI NURSING:legittimazione giuridica

LEGGE 10 AGOSTO 2000 N. 251 – DISCIPLINA DELLE PROFESSIONI SANITARIE

■ ART. 1 - Gli operatori delle professioni sanitarie dell’area infermieristica… svolgono con autonomia professionale attività dirette alla… (omissis)… ed utilizzando metodologie di pianificazione per obiettivi dell’assistenza

Roberto Bacchetta

38

STANDARDIZZAZIONE E PERSONALIZZAZIONE ASSISTENZIALE IN AREA CHIRURGICA

■ PERCHE’ ? ■ EFFICACIA, EFFICIENZA, APPROPRIATEZZA

DELLE PRESTAZIONI ASSISTENZIALI ■ MANDATO GIURIDICO

■ COME ? ■ EbN, LINEE GUIDA, PERCORSI ASSISTENZIALI,

PROCEDURE, PROTOCOLLI, ISTRUZIONI OPERATIVE

■ CERTIFICAZIONE DEI PROCESSI ■ ACCREDITAMENTO DELLA STRUTTURA

Roberto Bacchetta

39

STANDARDIZZAZIONE E PERSONALIZZAZIONE ASSISTENZIALE IN AREA CHIRURGICA

Metodologia progettuale di un Percorso Assistenziale

ANALISIFotografia dell’attuale routine in relazione

agli specifici problemi di salute

VALUTAZIONE

In base alle routine riscontrate, determinare quale di queste sia

la migliore risposta sanitaria ad un determinato problema di salute

CAMBIAMENTO

Identificata la migliore risposta, tutta l’offerta sanitaria deve orientarsi a questa,

in modo da garantire a tutti gli utenti la best practice

VERIFICATutte le strutture coinvolte devono monitorare

l’effettiva applicazione della best practice

Roberto Bacchetta

40

STANDARDIZZAZIONE E PERSONALIZZAZIONE ASSISTENZIALE IN AREA CHIRURGICA

IL PERCORSO ASSISTENZIALE

Scelta del P.P.S. (Problema Prioritario di Salute) ■ CRITERI

■ Il numero dei casi deve essere significativo ■ Deve essere determinato il valore economico

del percorso ■ Rilevazione della strategicità ■ Rilevazione concreta fattibilità ■ Standardizzabile e riproducibile

Roberto Bacchetta

41

STANDARDIZZAZIONE E PERSONALIZZAZIONE ASSISTENZIALE IN AREA CHIRURGICA

IL PERCORSO ASSISTENZIALE

Rappresentazione di un P. di M. (Percorso di Massima)

Roberto Bacchetta

42

STANDARDIZZAZIONE E PERSONALIZZAZIONE ASSISTENZIALE IN AREA CHIRURGICA

IL PERCORSO ASSISTENZIALE

La mappa degli episodi: carcinoma della mammella

Blocco Operatorio

-IORT-

UO Chirurgia

Ambulatorio chirurgico Senologia Anatomia

patologica M.M.G. Radioterapia Oncologia

Inizio

Valutazione e stadiazione

Terapia

Monitoraggio e valutazione successiva

Uscita

Percorso A

Percorso B Percorso

A 1

Roberto Bacchetta

43

■ Neoplasia limitata T1-T2 ■ Nodulo unico o adiacenti (<0,5

cm) ■ Non documentata

multicentricità e/o estesa multifocalità della lesione

■ Non carcinoma duttale o lobulare in situ, non Paget, non EIC

■ Non tumore in stretta prossimità della cute o sul prolungamento ascellare

INDICAZIONI

IORT nelle neoplasie mammarie

■ Eliminazione di geographic missing

■ Risparmio tessuti sani ■ Omogeneità di dose ■ Riduzione o annullamento

dell’intervallo CHIR-RT ■ Non interferenza con altre terapie

(CT, RTE,…)

VANTAGGI

Roberto Bacchetta

44

IORT con NOVAC 7 mobile dedicato

5.

2.1.

4.

3.

6.

7.

Roberto Bacchetta

45

STANDARDIZZAZIONE E PERSONALIZZAZIONE ASSISTENZIALE IN AREA CHIRURGICA

IL PERCORSO ASSISTENZIALE RISULTATI ATTESI

Risultato di Salute atteso

Prima del processo

Dopo il processo

Unità di misura

• Risoluzione del problema • Miglioramento • Mantenimento • Riduzione di effetti legati alla criticità • I risultati di salute attesi devono essere misurabili

Roberto Bacchetta

46

STANDARDIZZAZIONE E PERSONALIZZAZIONE ASSISTENZIALE IN AREA CHIRURGICA

IL PERCORSO ASSISTENZIALE DESCRIZIONE ANALITICA

• Serve per approfondire le varie articolazioni che il percorso sviluppa • È una sequenza logica delle azioni • Utilizza diagrammi di flusso • È una concatenazione logica degli eventi, interrelazioni e coordinamento tra gli attori, i luoghi dove avviene il processo e i vari rapporti

NO

NO

Roberto Bacchetta

47

STANDARDIZZAZIONE E PERSONALIZZAZIONE ASSISTENZIALE IN AREA CHIRURGICA

IL PERCORSO ASSISTENZIALE LE MATRICI

■ Sono griglie di lettura molto schematiche delle principali attività da assicurare a ciascun episodio

■ Permettono di individuare le figure sanitarie coinvolte, i tempi di esecuzione, i documenti di riferimento, di registrazione dati e i costi

Roberto Bacchetta

48

STANDARDIZZAZIONE E PERSONALIZZAZIONE ASSISTENZIALE IN AREA CHIRURGICA

IL PERCORSO ASSISTENZIALE – LE MATRICI: ESEMPIO MATRICE VALORIZZAZIONE

Matrice Generale di Rilevazione "Indagini secondo profilo breve"ACCESSO DIAGNOSTICO (primo accesso)

fattore produttivo costounitario

quantità/min.

costocomplessivo

provette 600 3 1.800siringhe con ago 600 1 600MATERIALE

SANITARIO guanti non sterili 66 1 66MATERIALE

ENDOPROTESICOelettrocardiogramma 22.500 1 22.500creatinina 3.000 1 3.000emocromo 9.000 1 9.000glucosio 3.000 1 3.000urea 3.000 1 3.000pt 5.000 1 5.000

INDAGINIDIAGNOSTICHE E

STRUMENTALI

ptt 4.900 1 4.900ALTRO

MATERIALEcolazione 3.000 1 3.000

FARMACIIP 535 35 18.725COSTO DEL

PERSONALE OTA 467 15 7.005

81.596

Roberto Bacchetta

49

STANDARDIZZAZIONE E PERSONALIZZAZIONE ASSISTENZIALE IN AREA CHIRURGICA

IL PERCORSO ASSISTENZIALE LE MATRICI: ESEMPIO MATRICE TEMPO – ATTIVITA’

Matrice Generale di Rilevazione "Indaginisecondo profilo breve"

ACCESSO DIAGNOSTICO (primoaccesso)

ATTIVITA' TEMPOMEDIO(min.)

IP accoglienzapaziente

2

accompagnamento incardiologia ed inreparto

30

prelievo ematico 3CHIRURGO

ANESTESISTACAPOSALA

OTA consegnaprovette

10

somministrazione colazione

5

AMMIN.

S3,G5

Roberto Bacchetta

50

LA SINTESI

Roberto Bacchetta

51

BIBLIOGRAFIA - DOCUMENTI■ Seminario CdL magistrale in scienze infermieristiche e ostetriche, Motta-

Manara, maggio 2006 – Università di Firenze ■ Introduzione alla metodologia del processo di nursing, Summa editrice,

1991 - Poletti, Vian, Zanotti ■ Il clima organizzativo, Carocci, 2003 – V. Majer, Marocci ■ Etica e bioetica per l’infermiere, Carocci-Faber, 2003 – R. Sala ■ Il vantaggio del clima, Raffaello Cortina editore, 2005 – D’Amato, V.

Majer ■ Il percorso assistenziale del paziente in ospedale, McGraw-Hill, 2002,

Casati, Vichi ■ Indicatori e standard per l’assistenza infermieristica, quaderni IPASVI,

2003 ■ Nursing medico-chirurgico, casa editrice Ambrosiana, 2001, Brunner ■ Seminario CdL magistrale in scienze infermieristiche e ostetriche, C.

Cavalieri d’Oro, dicembre 2005 – Università di Firenze ■ Procedura gestionale del Blocco operatorio, ASL N.1, 2005 - Bacchetta,

Gori, Antonucci