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162 - Avventure nel mondo 1 | 2017 RACCONTI DI VIAGGIO | Ecuador Peru’ Bolivia Cile S crivendo questa cronaca spero di poter far vivere a chi la legge le mie impressioni frutto di un viaggio che si è trasformato in un’esperienza culturale e naturalistica, un’avventura attraverso quattro paesi del Sud America: Ecuador, Perù, Bolivia e Cile. Si tratta di un viaggio di quattro settimane, che spazia dalle coste dell’Oceano Pacifico alla Cordillera Blanca, dal Lago Titicaca fino all’ombelico del mondo antico, la citta del Cuzco, dal sito oramai leggendario di Machu Picchu alle desolate distese di sale del Salar de Uyuni per arrivare fino al deserto di Atacama nel Cile. Il viaggio richiede grande spirito di adattamento, una certa preparazione sia fisica che psicologica e una buona conoscenza delle problematiche poste dalla natura dei luoghi, soprattutto per quel che riguarda la permanenza per periodi anche lunghi a quote superiori ai 3000 metri. Ci siamo confrontati con il calore e la polvere delle zone costiere desertiche del Perù, con l’altitudine delle lagune della cordillera Blanca, con il freddo ed il vento dei salares boliviani. Il nostro gruppo, con provenienza geografica che spaziava da Treviso a Napoli e con alle spalle esperienze di viaggio molto varie, ha affrontato l’esperienza con attitudine molto positiva riuscendo a godere al meglio di tutto quello che queste zone possono offrire al viaggiatore veramente appassionato. Particolarmente piacevole l’entusiasmo di Claudio, il giovane del gruppo, alla sua prima esperienza in un viaggio cosi lungo ed impegnativo che si rivelerà un valore aggiunto importantissimo. Il risuonare del suo grido di battaglia “abbiamo vinto” accompagnerà le continue scoperte delle bellezze di questa parte del Sud America. Una vittoria già sancita all’atto della partenza, il programma del viaggio comprende infatti alcune delle maggiori attrazioni del continente dando modo di poter conoscere lo svilupparsi delle civiltà nel nord del Perù e di seguirne l’evoluzione Testo e foto del coordinatore Marco Giuseppe Carminati IL SUD AMERICA ORAMAI CI È RIMASTO NEL CUORE DA TRANSANDINA 2014 Salar de Uyuni Condor, Canyon Colca

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RACCONTI DI VIAGGIO | IndonesiaRACCONTI DI VIAGGIO | IranRACCONTI DI VIAGGIO | Ecuador Peru’ Bolivia Cile

Scrivendo questa cronaca spero di poter far vivere a chi la legge le mie impressioni frutto di un viaggio che si è trasformato

in un’esperienza culturale e naturalistica, un’avventura attraverso quattro paesi del Sud America: Ecuador, Perù, Bolivia e Cile.Si tratta di un viaggio di quattro settimane, che spazia dalle coste dell’Oceano Pacifico alla Cordillera Blanca, dal Lago Titicaca fino all’ombelico del mondo antico, la citta del Cuzco, dal sito oramai leggendario di Machu Picchu alle desolate distese di sale del Salar de Uyuni per arrivare fino al deserto di Atacama nel Cile. Il viaggio richiede grande spirito di adattamento,

una certa preparazione sia fisica che psicologica e una buona conoscenza delle problematiche poste dalla natura dei luoghi, soprattutto per quel che riguarda la permanenza per periodi anche lunghi a quote superiori ai 3000 metri. Ci siamo confrontati con il calore e la polvere delle zone costiere desertiche del Perù, con l’altitudine delle lagune della cordillera Blanca, con il freddo ed il vento dei salares boliviani. Il nostro gruppo, con provenienza geografica che spaziava da Treviso a Napoli e con alle spalle esperienze di viaggio molto varie, ha affrontato l’esperienza con attitudine molto positiva riuscendo a godere al meglio di tutto quello

che queste zone possono offrire al viaggiatore veramente appassionato.Particolarmente piacevole l’entusiasmo di Claudio, il giovane del gruppo, alla sua prima esperienza in un viaggio cosi lungo ed impegnativo che si rivelerà un valore aggiunto importantissimo. Il risuonare del suo grido di battaglia “abbiamo vinto” accompagnerà le continue scoperte delle bellezze di questa parte del Sud America. Una vittoria già sancita all’atto della partenza, il programma del viaggio comprende infatti alcune delle maggiori attrazioni del continente dando modo di poter conoscere lo svilupparsi delle civiltà nel nord del Perù e di seguirne l’evoluzione

Testo e foto del coordinatore Marco Giuseppe Carminati

IL SUD AMERICA ORAMAI CI È RIMASTO NEL CUORE

(DA TRANSANDINA 2014Salar de Uyuni

Condor, Canyon Colca

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IL SUD AMERICA ORAMAI CI È RIMASTO NEL CUORE

RACCONTI DI VIAGGIO | Ecuador Peru’ Bolivia Cile

fino al periodo precolombiano. Le bellezze naturali, dall’Oceano Pacifico alle Ande, dai deserti salati boliviani fino al luogo più arido del mondo, il deserto di Atacama cileno, saranno una continua positiva sorpresa.Dall’Italia voliamo in Ecuador, a Guayaquil, la seconda città per importanza dopo la capitale Quito, che si sviluppa sulle rive dell’Oceano Pacifico.Dopo il lungo viaggio dall’Italia e dopo esserci riposati, al risveglio ci accolgono le iguane che popolano il parco della piazza davanti alla cattedrale di Guayaquil, segno tangibilissimo che abbiamo cambiato continente. Le ammiriamo stando ben attenti al “bombardamento” dei loro escrementi quando si arrampicano agilissime sugli alberi. Ci godiamo una lunga passeggiata sulle rive dell’oceano lungo uno splendido percorso pedonale che ci conduce ai piedi di una scalinata, 444 gradini numerati, che sale al nucleo piu antico della città ed al belvedere sul golfo. Siamo nel quartiere di Las Penas, quartiere storico e antico di Guayaquil. Da qui si gode una vista grandiosa, la prima delle sensazioni forti di questo viaggio che di sensazioni ne elargirà veramente un numero impressionante.In serata abbiamo il nostro primo contatto con i mezzi locali infatti ci imbarchiamo sull’autobus notturno diretto in Perù In piena notte affrontiamo le lungaggini delle burocrazie ecuadoriana e peruviana e, con una buona dose di pazienza, riusciamo finalmente ad entrare in territorio peruviano. Una babele di lingue nel cuore della notte, viaggiatori di ogni dove accomunati nell’affrontare le assurdità dei controlli di frontiera, ecco quello che appare ai nostri occhi.Ci accoglie la stazione degli autobus di Chiclayo dove ci attende il minibus dell’efficiente agenzia Velarde. Come prima tappa del nostro viaggio in Perù visitiamo il sito archeologico di Sipan, primo contatto con le vestigia degli antichi civilizzatori di questa parte del continente sudamericano. Nel pomeriggio visitiamo la spiaggia di Pimentel, piccolo paese sul Pacifico, da qui ancora partono i pescatori nelle tradizionali imbarcazioni costruite con le canne, l’ora del tramonto incendia l’oceano e salutiamo nel

migliore dei modi la nostra prima giornata peruviana.

A pochi chilometri da Chiclayo, a Lambayeque, imperdibile è la visita del museo che custodisce i ritrovamenti del sito di Sipan. Splendida la struttura, molto ben esposti i meravigliosi reperti, scintillanti esempi delle passate civilizzazioni. Passiamo praticamente l’intera mattinata ad ammirare i frutti degli scavi del sito che abbiamo visitato il giorno precedente. Troviamo anche il tempo per dare la caccia al “king kong”, niente a che vedere coi grandi primati, semplicemente il leggendario dolce tipico di queste zone.Lungo trasferimento verso sud lungo la Panamericana che costeggia l’Oceano Pacifico, sosta per cena a Trujillo, bella cittadina coloniale, arrivo a Casma in tarda serata. Partiamo la mattina dopo e sostiamo per visitare il sito di Sechin, interessante

seppur in condizioni molto degradate. Purtroppo la

conservazione dei siti in queste zone non è buona.Dalla zona oceanica ci inoltriamo verso l’interno e cominciamo la scalata delle Ande. Il panorama offre squarci di pura bellezza mentre saliamo verso Huaraz, punto di partenza per la visita della zona che si estende al di sotto delle pendici della vetta più alta del Perù. Veramente particolare e toccante la visita al memoriale che ricorda l’immensa frana che ha seppellito gli abitanti di Yungay negli anni ‘70. La giornata prosegue con la salita fino alla spettacolare laguna di Llanguanuco a circa 4000 metri di altitudine. Sotto i maestosi ghiacciai dell’Huascaràn, passeggiamo immersi nella bellezza della natura attorno alla prima laguna, raggiungiamo poi la seconda risalendo la valle. Veramente difficile spiegare la sensazione del passaggio, dall’oceano alle vette, un contrasto fortissimo di panorami senza uguali. La vita di questi popoli che si svolge nella piena normalità ad oltre 3000 metri di altezza ha veramente dell’incredibile.Lasciamo l’aria leggera e cristallina delle altezze andine e riprendiamo la strada costiera. Sulla strada per Lima ci immergiamo di nuovo nella storia tra le rovine di Caral, sito tra i piu antichi del Sud America, molto esteso e veramente esplicativo del grado di civiltà raggiunto in questa zona già migliaia di anni fa. La serata nella capitale Lima, al quartiere di Miraflores, ci consente di immergerci al meglio nel clima della città. Ceniamo in un localino nella piazza e poi passeggiamo tra la folla che anima le strade. Passiamo la mattinata successiva nei dintorni della bellissima piazza principale di Lima, Plaza de armas, e ci spostiamo, dopo la visita al museo nazionale rimodernato molto bene e di recente, a Barranco, quartiere sul mare, storico luogo di villeggiatura per la ricca borghesia della capitale. Lasciamo Lima in serata per raggiungere Paracas, siamo di nuovo sulle rive del Pacifico. La sveglia suonerà di buon’ora in tempo per consentirci di arrivare puntuali all’appuntamento con l’escursione in barca alle isole Ballestas. Leoni marini, cormorani, pinguini si presenteranno davanti ai nostri occhi offrendoci uno spettacolo unico in natura.

Le Ballestas, dette isole del guano per la quantita

Machu Picchu

(DA TRANSANDINA 2014Salar de Uyuni

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di escrementi depositate dagli uccelli acquatici, rappresentano una miniera di fertilizzante per le popolazioni del luogo. Imbocchiamo la Panamericana ancora verso sud. Sostiamo nell’oasi di Huacachina, specchio d’acqua nel mezzo del deserto, per una corsa in buggy sulle impressionanti dune sabbiose e alcuni di noi si cimentano con le discese con la sandboard. Puro divertimento. Muovendoci sempre in direzione sud, l’esperienza del nostro autista Hugo Velarde ci consente di godere della deviazione su un tratto della Panamericana oramai quasi in disuso ma che ci fa comprendere quali fossero le condizioni di viaggio di qualche anno fa. Rientrati sul tracciato “moderno” sostiamo al mirador ad ammirare le linee di Nazca visibili da là anche senza dover volare. Piacevole cittadina, Nazca, dove ceniamo e, il mattino dopo, ci imbarchiamo sul nostro volo per godere dello spettacolo delle linee che non possono che impressionare profondamente. Mistero ancora ben custodito queste figure nel deserto sono visibili nella loro interezza solo dall’alto. Da Nazca alla volta di Arequipa ci affidiamo agli efficienti e puntuali autobus notturni che ci trasportano attraverso il buio dalla costa verso le superbe altezze delle Ande. Torniamo ad oltre 2000 metri in una città coloniale tra le piu belle. Ad Arequipa la fortuna ci assiste e riusciamo a visitare oltre che la bellissima città anche lo splendido monastero di Santa Catalina in una visita serale, consentita solo due sere la settimana, che ci permetterà di godere di un’atmosfera magica creata dalle luci e dalle musiche che illuminano e rendono suggestive le stanze di questa vera e propria città nella città. Il monastero è un vero e proprio capolavoro architettonico, creato per le religiose di clausura e che ora si disvela ai viaggiatori di ogni

parte del mondo. Lasciata Arequipa che si prepara alla sfilata di gruppi folcloristici per l’anniversario della sua fondazione, ci arrampichiamo sulle Ande fino a 5000 metri di altezza, tra ghiaccio e nevischio, e raggiungiamo Chivay, un piccolo paese nel mezzo delle montagne che offre bagni termali oltremodo graditi soprattutto dopo il lungo percorso e un’ottima cucina. Passiamo la notte nel nostro alberghetto in un freddo pungente

in attesa del mattino seguente, quando riusciremo ad ammirare lo svolgersi delle catena andina sulla strada che ci condurrà al Canyon del Colca, fino alla Cruz del Condor. La fortuna ci assiste e i maestosi uccelli si librano davanti ai nostri occhi, veleggiando in modo da sfruttare le correnti ascensionali del canyon.

Tra panorami montani e brevi soste in alcuni pittoreschi paesini incontrati lungo la strada, arriviamo col buio al lago Titicaca. Pernottiamo a Puno, cittadina molto turistica ma che non ha perso la propria peculiarità andina. Tra ristorantini e piccoli locali passiamo la serata piacevolmente. La mattina ci attende l’imbarco per le isole del lago. Sostiamo circa un’ora per far visita alle isole formate da canne galleggianti , le isole di Uros, luogo e popolazione votate completamente al turismo ma nonostante la vocazione turistica pur sempre un luogo molto particolare. Da qui una piacevole navigazione fino all’isola di Amantani dove siamo attesi dalle famiglie del luogo che ci ospiteranno per la notte in caratteristiche abitazioni semplici e spartane. Abbiamo il tempo per salire il ripido sentiero fino al tempio della Pachamama ad oltre 4200 metri con una vista sull’isola e sul lago che ci ripaga dello sforzo compiuto. Dopo la cena, frugale ma molto gustosa, i locali ci chiedono se desideriamo vestirci alla maniera tradizionale con

i vestiti che loro stessi ci hanno portato nei nostri alloggi; così vestiti ci riuniamo in un locale nella piazza del piccolo paese.per far festa. Canti e balli con la presenza di un altro gruppo di viaggiatori di Avventure nel Mondo e con le famiglie che ci ospitano saranno il divertimento della serata. Da Amantani ci spostiamo il giorno dopo sull’isola di Taquile per una bella passeggiata, con vista sul lago, tra case pittoresche e giardini. Rientriamo a Puno in tempo per una visita della cittadina. Partiremo il giorno dopo di buon’ora su di un autobus turistico, con la compagnia di altri due gruppi di Avventure nel Mondo, alla volta di Cuzco. Lungo il percorso sostiamo per visitare alcune rovine, una bella chiesa affrescata e per consumare il pranzo.Giunti a Cuzco, dopo dieci ore di viaggio, alloggiamo molto vicino alla bellissima piazza principale. Passiamo la serata tra le luci del centro e le piccole strade nei dintorni della piazza. Cuzco è una città suggestiva e con molte attrazioni. Da qui partiamo per visitare i siti archeologici di Ollantaytambo e Pisac, entrambi molto interessanti. Nel pomeriggio ci attende il viaggio in treno alla volta di Aguas Calientes, un percorso nella giungla lungo il corso del fiume Urubamba. Aguas Calientes, punto di partenza per la visita del Machu Picchu, non offre molto a parte ristoranti e rivendite di souvenirs. Si cena e ci si corica molto presto, la sveglia per la visita al sito di Machu Picchu suonerà alle 4. Quando si odono racconti o si vedono foto di questo luogo oramai entrato nell’immaginario collettivo si potrebbe pensare che siano esagerazioni, non è così. Alle 5 ci attende l’autobus che si arrampica lungo i tornanti fino all’entrata del sito. All’alba si aprono gli ingressi e la folla di visitatori “occupa” il sito archeologico. Non ci sono sufficienti parole per descrivere la bellezza di Machu Picchu. Le rovine appaiono all’occhio del visitatore sparse sulla montagna, sopra ogni cosa svetta il profilo maestoso del Wayna Picchu. Salendo verso la Porta do Sol, dalla quale arrivano al sito coloro che si cimentano nel trekking del Camino Inca, si riesce a capire veramente quanto maestoso

Oasi di Huacachina

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Oasi di Huacachina

sia questo particolare insediamento nel cuore delle montagne. Camminando immersi nella storia non possiamo evitare di condividere con tutti gli altri visitatori le curiose abitudini dei lama che popolano il luogo. Ripartiremo con il treno del mattino dopo che ci condurrà di nuovo fino ad Ollantaytambo e da qui proseguiremo in pulmino per la visita delle 4 ruinas. Sono siti archeologici dalle ridotte dimensioni tranne Saqsayhuamán dal quale si può ammirare un panorama completo di Cuzco. Nel pomeriggio terminiamo la visita della bella Cuzco. La piazza con la cattedrale e altre tre chiese, uno stupendo monastero e l’architettura coloniale renderanno memorabile la giornata. In serata raggiungiamo la fermata dell’autobus notturno che ci riporta a Puno. Arriviamo prima dell’alba e ci imbarchiamo sul nostro pulmino col quale subito ripartiamo per la frontiera con la Bolivia. Bellissima la strada che costeggia il lago Titicaca fino a Desaguadero. L’attraversamento della frontiera richiede ore e molta pazienza sia in uscita che in entrata. Ci accoglie il pulmino dell’agenzia boliviana che ci consente di visitare il sito di Tiwanaco, tra i piu belli del paese, e la valle della Luna, vera attrazione coi suoi pinnacoli ed i tortuosi sentieri che la percorrono, prima del nostro arrivo a La Paz. Posta in una conca, circondata da rilievi innevati, all’altitudine di 3700 metri la città ha il tipico disordine dei grandi agglomerati cresciuti in maniera frenetica. Jeisson e Beppe, i piu coraggiosi del gruppo, appena arrivati si preoccupano di organizzare la loro impresa: percorrere in bicicletta la strada piu pericolosa del mondo, la Carrettera de la muerte. Il giorno dopo, mentre i due temerari compiono la tanto attesa impresa, noi altri meno coraggiosi e sportivi, avremo modo di visitare La Paz e salire con la teleferica di recente inaugurazione fino a El Alto, quartiere a 4100 metri slm. La modernissima teleferica, appare in contrasto stridente con il resto della città, caotico ammasso di case abbarbicate sulle pareti delle montagne che fanno da corona al centro. Attraversiamo sospesi una porzione della città, sotto di noi l’esteso cimitero, per arrivare nella parte più disordinata, il quartiere, non proprio raccomandabile, di El Alto dove si trova anche l’aeroporto della città. La vista che si gode durante il percorso è incomparabile.Ridiscesi ci immergiamo nei quartieri del centro dove tutt’ora numerose botteghe commerciano in amuleti, animali mummificati, pozioni, tisane e misteriosi medicamenti a cui ricorrono gli abitanti del luogo. Verso sera, recuperati incolumi i coraggiosi ciclisti, ci prepariamo a partire per Uyuni. Ci accomodiamo su di un autobus molto spartano, ma adatto ad affrontare le strade in parte sterrate del percorso di circa dodici ore che ci attende. Vestiti molto pesantemente ed imbacuccati nelle coperte fornite dall’equipaggio dell’autobus, verremo

tormentati dal freddo durante tutto il viaggio notturno e sballottati dalle asperità del percorso che all’alba terminerà ad Uyuni, la porta d’ingresso per la visita dei salares boliviani. Ci consoliamo dei disagi concedendoci una ricca colazione in un ristorantino sulla via principale. Facciamo la conoscenza dei nostri autisti e della cuoca e con le jeep cariche di bagagli e viveri partiamo per la nostra avventura nel deserto di sale. Gli equipaggi si riveleranno ottimi, compresa la cuoca che riuscirà a sorprenderci preparando colazione, pranzo ,merenda e cena in questi luoghi scarsamente attrezzati . Sostiamo nel luogo definito il cimitero dei treni a vapore. Scattiamo un numero infinito di fotografie arrampicandoci su carrozze e locomotive rugginose, dondolandoci

su altalene costruite con vecchie catene per poi ci inoltriamo nel desolato paesaggio dei salares. Il salar è una distesa di sale abbacinante che i nostri autisti riescono a percorrere senza errori nonostante le tracce da seguire siano veramente labili. Visitiamo un piccolo museo di figure di animali costruite col sale e raggiungiamo il nostro alloggio a Jirira, l’hotel de

sal Dona Lupe, un comodo alberghetto con servizi in camera in pieno deserto, tanto da risultare quasi irreale. Sveglia ancora in piena notte per poter assistere all’alba sul salar, con il vulcano Tunupa che appare lentamente all’orizzonte. Dopo colazione è prevista l’escursione ad una grotta contenente delle mummie e ad una laguna con un bel numero di fenicotteri. L’alloggio per la notte risulta più spartano del precedente, docce in comune a pagamento e

temperatura sensibilmente inferiori. Visitiamo le lagune del salar di Uyuni popolate di fenicotteri, per finire con la Laguna Colorada e con l’isola dei cactus dove pranziamo, poi pernottamento in una struttura con camere per sei, acqua fredda e notevole freddo. L’ultima giornata nel salar comincerà con una prima tappa, la visita ad una zona di fumarole dove una compagna, impegnatissima nel fotografare l’affascinante spettacolo di vapori bollenti, infilerà un piede in un soffione incandescente creando un bel po’ di scompiglio e qualche inevitabile preoccupazione. In seguito visita alla laguna Verde ed a quella Bianca, bagno termale in una spartanissima piscina all’aperto, pranzo, e puntuali arriviamo alla frontiera col Cile in una giornata di vento fortissimo. Attendiamo nel nulla, accanto alla baracca del posto di frontiera, l’arrivo dei mezzi che ci accompagneranno in Cile. Raggiungiamo San Pedro de Atacama, affascinante piccola cittadina, con la strada principale sterrata e destinata a rimanere per sempre tale in base alla legge che protegge le condizioni storiche di questo luogo. Dopo aver prenotato l’escursione al Tatio andiamo a letto presto, la sveglia è puntata per le 4. All’alba, dopo un percorso molto tortuoso, arriviamo nella zona dei geyser. Grazie alle conoscenze della nostra simpatica guida facciamo colazione nel posto di soccorso del parco dove ci verrà incontro una piccolo cucciolo di volpe, quindi visitiamo con calma il luogo. I geyser danno spettacolo subito dopo il sorgere del sole e tutto è veramente suggestivo.Rientrando a San Pedro de Atacama ci rendiamo conto dello spettacolare panorama che abbiamo attraversato nel buio. Le montagne che dividono il Cile dalla Bolivia ed il deserto che da qui si estende fino alla costa, vengono accesi sotto i raggi del sole da colori che cambiano ad ogni curva.Nel pomeriggio è la volta di visitare San Pedro de Atacama, città piccola ma molto bella ed animata da turisti e abitanti del luogo, in serata i nostri autisti ci accompagneranno all’aeroporto di Calama dove prenderemo il volo per Santiago del Cile. Arrivati piuttosto tardi, raggiungiamo l’ostello prenotato.In Cile dedichiamo una giornata alla visita di Valparaiso che raggiungiamo in due ore con gli autobus pubblici. Valparaiso è una città portuale piuttosto decadente ma con scorci molto belli. La parte più interessante della città si arrampica in maniera sorprendente sulle colline a picco sulla zona costiera. Caratteristici sono i murales che rendono la città colorata unica nel suo genere. Gli elevador dell’epoca ottocentesca che uniscono la parte bassa della città con quella alta sono semplicemente imperdibili e la zona attorno al museo di arte moderna presenta segni di grande ripresa di una vita culturale e sociale estremamente dinamica. Poi si ritorna a Santiago dove effettuiamo una rilassante passeggiata serale. Ultimo giorno dedicato alla visita di Santiago, tra grandi viali e la piazza della Moneda che ancora porta i segni dell’attacco dell’11 settembre 1973.Il giorno dopo partenza per l’Italia, con grande nostalgia lasciamo un pezzo di Sudamerica che ormai ci è entrato nel cuore.

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