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PLATONE UN UOMO DAI MOLTEPLICI INTERESSI
SPECULATIVI
LA CRISI DI ATENE
Platone registra la crisi della sua epoca:
Atene è in decadenza e la vita politica è scaduta (399
ac morte di Socrate!), così come la vita culturale della
città dominata da una sofistica ormai esasperata.
La crisi investe l’uomo nella sua totalità, il malessere
della società ateniese è giunto al suo culmine.
La crisi è registrata e affrontata in modo filosofico:
occorre una riforma globale dell’esistenza umana, una
rinnovata filosofia che ridoni certezze e stabilità per una
rinnovata rivoluzione culturale
LA RINASCITA
Evidente è la connessione tra filosofia e passione
politica:
La “filosofia politica ideale” rigenera la politica intesa
come condizione preliminare di ogni politica concreta
che voglia migliorare lo stato.
La politica deve essere rifondata alla luce del sapere
per evitare che accada ancora che un uomo giusto
come Socrate venga ingiustamente accusato e ucciso.
LA VITA
427 aC – 347 aC (visse 80 anni)
Di famiglia aristocratica
Dai 20 anni fu discepolo di Socrate
Avrebbe voluto dedicarsi alla vita politica (Lettera VII)
ma la morte ingiusta di Socrate lo segnò profondamente:
la filosofia unicamente poteva riformare profondamente
la pratica politica!
Conobbe le comunità pitagoriche dell’Italia
meridionale.
Fondò l’Accademia (ginnasio fondato da Accademo)
sul modello delle comunità pitagoriche (Tiaso,
organizzazione religiosa).
LE OPERE
Apologia di Socrate
34 dialoghi, 13 lettere (tra cui la fondamentale Lettera
VII).
1. Giovanili: Apologia, Critone, Repubblica I,
Protagora.
2. Maturità: Menone, Fedone, Convito, Repubblica II-X,
Fedro.
3. Vecchiaia: Parmenide, Teeteto, Sofista Timeo,
Crizia, Leggi.
I Corsi intitolati “Intorno al Bene”: le Dottrine non scritte
(metafisica Uno-Diade)
DISCEPOLO DI SOCRATE
La fedeltà al maestro è cifra fondamentale del suo
filosofare: l’interpretazione costante dello spirito e
dell’eredità del maestro anima la filosofia platonica
anche quando questa si discosta espressamente dalle
dottrine professate da Socrate:
Il dialogo come forma letteraria è espressione fedele al
silenzio letterario di Socrate (filosofia sapere aperto):
riproduce l’andamento della ricerca che è lenta, faticosa,
sociale, comunitaria e solidale.
La vita filosofica di Platone fu un continuo sforzo
inesauribile di ricerca riflessiva della verità che, pur
assoluta, l’uomo non possiede mai totalmente e
definitivamente.
MITO E FILOSOFIA
Platone usa i miti (racconti fantastici) in uno stretto
legame con il discorso filosofico:
Sono strumento per comunicare in modo intuitivo e accessibile le dottrine all’interlocutore
• Modalità didattico - espositiva
Sono mezzi per poter parlare di realtà che vanno al di là dei limiti della semplice indagine razionale (ai confini della pensabilità)
• Modalità allusivo - metaforica
LA DIFESA DI SOCRATE
Apologia: esaltazione e difesa della vita consacrata alla
ricerca filosofica:
Una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta
dall’uomo (38).
L’esame di se stessi e degli altri per rintracciare la via
del sapere è compito divino.
Critone: Socrate accetta sereno il suo destino e ciò è
prova della serietà del suo insegnamento. La ricerca è
missione che non può essere tradita.
Socrate ha insegnato:
1) La virtù è una sola (scienza)
2) Essa è insegnabile in quanto è scienza
3) In essa consiste la felicità dell’uomo
PLATONE: APOLOGIA 37-38 XXVII - SOCRATE NON HA FATTO TORTO A NESSUNO E PERCIÒ
NON PUÒ PROPORSI ALCUNA PENA
Forse penserete che queste mie parole siano dettate da quello stesso
sentimento di orgoglio cui feci cenno parlandovi delle lacrime e delle
suppliche. No, o Ateniesi, non è così! Piuttosto è che io sono persuaso di non
avere mai fatto torto a nessuno volontariamente; ma di questo non riesco a
persuadere voi, giacché è poco tempo che conversiamo insieme. Se presso di
voi fosse una legge, come è presso altri popoli, che imponesse di non
terminare in un sol giorno un processo di condanna a morte ma in più
giorni, sarei certo riuscito a persuadervi. Invece in così poco tempo non è
facile dissipare così grandi calunnie. Convinto quindi di non avere fatto
torto a nessuno, tanto meno voglio fare torto a me stesso col riconoscermi
degno di patire la pena e assegnarmela da me stesso. E per quale timore
dovrei fare ciò? Per timore forse della pena che Melèto ha proposto per me, e
che io non so se sia un bene o un male? Per scegliermi in cambio una pena
che so essere sicuramente un male? Dovrei propormi forse la pena del
carcere? E perché mai dovrei vivere in prigione, schiavo della magistratura
degli Undici21?
PLATONE: APOLOGIA 37-38
Fissarmi allora un'ammenda e stare in carcere, perché denari
non ne ho? Propormi l'esilio? Forse voi l'accettereste. Ma dovrei
essere davvero preso da una cieca brama di vivere, o Ateniesi,
se fossi così irragionevole da non comprendere che se voi,
nonostante concittadini miei, non siete riusciti a tollerare la
mia compagnia e i miei discorsi, divenuti tanto gravi ed odiosi
da liberarvene, non riusciranno certo a tollerarli gli altri. E
quale vita menerei io a quest’età, passando da una città
all'altra, sempre d'ogni parte cacciato via? Perché so bene che
dovunque andrò io terrò gli stessi discorsi e i giovani, come
succede qui, mi ascolteranno. E se provassi ad allontanarli da
me, loro stessi mi farebbero bandire dalla città, intercedendo
presso gli anziani; se invece li richiamassi a me, mi
caccerebbero via i loro padri e parenti preoccupati per i loro
figli.
PLATONE: APOLOGIA 37-38 XXVIII - SOCRATE PUÒ PROPORRE PER SÉ TUTT'AL PIÙ L'AMMENDA DI UNA MINA D'ARGENTO
A questo punto qualcuno potrebbe dirmi: -Ma non sei capace, Socrate, andato che sei in esilio, di vivere tranquillo tacendo? - Ecco ciò di cui mi pare veramente difficile persuadere alcuno di voi. Se vi dico che ciò per me è disubbidire a Dio e che, di conseguenza, io non posso astenermene, voi non mi credete e pensate che parli con ironia. Tanto meno mi crederete se vi dico che il più gran bene per un uomo è fare ogni dì ragionamenti intorno alla virtù e ad altri argomenti su cui mi avete udito parlare ed esaminare me e gli altri; e se aggiungo ancora che una vita senza esame non merita di essere vissuta, voi mi crederete ancora meno. Tuttavia, o Ateniesi, questa è la verità: solamente non è facile persuadervene. D'altro canto io non sono capace d'assuefarmi all'idea di assegnarmi una qualsiasi pena. Ciononostante, se avessi del denaro, mi multerei per un'ammenda tale da poterla pagare: perché non me ne verrebbe danno. Ma non ne ho. A meno che non vi contentiate di quel tanto che posso pagare: una mina d'argento. Ebbene propongo per me dunque come ammenda una mina. Platone qui presente, o Ateniesi, e con lui Critone, Critòbulo e Apollodoro insistono perché io proponga un'ammenda di trenta mine di cui si rendono garanti. Ebbene, io mi multo di tanto. Voi avete in loro garanti degni di ogni fiducia.
LE IDEE
Il giovane Platone difese le teorie del maestro
Socrate (conosci te stesso, la virtù è scienza,
l’ironia, la maieutica, l’arte del dialogo),
filtrandole alla luce dei suoi interessi (metodo
socratico delle definizioni) e nell’ottica della
battaglia antisofistica.
Il Platone maturo formula la Teoria delle idee che è
il cuore pulsante della sua ricerca filosofica: dopo
averla abbracciata pensò di aver risolto i massimi
problemi filosofici (Fedone).
LA GENESI DELLA DOTTRINA DELLE IDEE
Quale sarà l’oggetto proprio della scienza
La mente avrà allora: Un suo contenuto specifico
Il pensiero riflette l’essere
“Realismo gnoseologico” la mente riproduce l’essere
La scienza è epistéme, sophia: sapienza
Sue caratteristiche sono: Stabilità, immutabilità,
perfezione
IN UN LUOGO DIVERSO
Sensi
• Le cose del mondo sono mutevoli e imperfette: DOXA
Scienza
• Le idee che sono immutabili e perfette
Ousia
• Una “zona” diversa dell’essere, chiamata Iperuranio, luogo di perfezione
I RAPPORTI TRA IDEE E COSE
Le idee son il modello unico e
perfetto
delle cose molteplici e imperfette
(sono imitazioni, copie)
RIASSUNTO D
ua
lism
o
Gnoseologico
Due tipi di sapere:
1- Scienza
2- Opinione
Du
ali
smo
Ontologico
Due tipi di realtà
1- Idee
2- Cose del mondo
UNA SINTESI
•L’esser platonico è immutabile, eterno e perfetto, anche se le idee sono molteplici. Permane il dualismo ontologico tra cose ed essere e gnoseologico tra sensibilità e ragione.
Parmenide
•Il mondo possiede però in Platone una specifica anche se imperfetta realtà e conoscibilità , dunque non è pura apparenza illusoria e irrazionale
Eraclito
QUALI IDEE?
Nel pensiero della maturità ha una concezione
matematico-etica delle idee:
matematiche
•Entità aritmetiche e geometriche. Principi matematici (uguaglianza, quadrato, circolo…)
valori
•Supremi principi etici, estetici e politici (bene, giustizio, bellezza…)
oggetti naturali o artificiali
•Umanità, letto …
QUALI IDEE?
In seguito Platone propenderà per una concezione
logico-ontologica delle idee:
l‟idea platonica diviene forma unica e perfetta di
qualsiasi gruppo o classe di cose che vengono
designate con uno stesso nome e che possono
essere fatte oggetto di scienza.
Umanità
Uomo 1 Uomo 2 Uomo 3
L’ESSERE IN ORDINE GERARCHICO
Bene
Idee Valori
Cose del mondo
Materia primordiale
Ambito
del divino Ambito del
DEMIURGO
I RAPPORTI IDEE -COSE
Le idee sono:
Criteri di giudizio
delle cose
Giudichiamo in base ad
esse che sono modelli
Condizioni delle
pensabilità delle cose
Causa delle cose
Le cose imitano le
essenze archetipe
Ragion d’essere
dell’esistenza delle cose
QUALI RAPPORTI TRA IDEE E MONDO?
Un problema quello del rapporto mai interamente
risolto …..
parusia
metessi
mimesi
• La presenza delle idee nelle cose
• le cose partecipano delle idee
• Le cose imitano le idee
QUALI RAPPORTI TRA IDEE E MONDO?
Presenza
Imitazione
COME E DOVE LE IDEE?
Esse sono Trascendenti: oltre la mente e oltre le cose
(Iperuranio).
Esistono indipendentemente dalla nostra mente
Hanno una realtà oggettiva a sé stante
Non sono super-cose in un cielo metafisico
Sono un ordine eterno di forme, fuori dallo spazio e dal
tempo.
Una “zona” d’essere diversa dalle cose, mentre
risulta più problematico definire come esistano le
idee
LA GNOSEOLOGIA
Come possiamo conoscere le idee (eterne e
immutabili) con l’intelletto se viviamo in un
mondo diveniente e molteplice?
Nei dialoghi: Menone, Fedone e Fedro.
Noi conosciamo poiché
il conoscere umano è ricordare
(reminiscenza).
PLATONE: LA GNOSEOLOGIA
Metempsicosi orfico pitagorica:
L’anima, prima di essere nel corpo, era disincarnata nell’Iperuranio, dove ha contemplato le idee perfette
Nel corpo l’anima conserva un ricordo sopito che a contatto con le cose dell’esperienza riemerge e permette la conoscenza
LA GNOSEOLOGIA
La teoria platonica è una forma di (vedi il celebre
esempio dello schiavo del Menone):
•Dall’idea, già presente nella mente come ricordo sopito, alle cose conosciute
Innatismo
•Dalle cose, attraverso l’esperienza della loro molteplice diversità, all’idea
Empirismo
LA VERITÀ ….
Apprendere non significa partire da zero bensì ricordare ciò che si era obliato:
L‟uomo parte da una condizione di pre-conoscenza, ignoranza gravida di sapere, da cui deve tirar fuori la conoscenza vera …
L’uomo non possiede già tutta interla la verità
(altrimenti non la cercherebbe)
L’uomo non ignora la verità completamente (non
inizierebbe neppure a cercala
REMINESCENZA E IMMORTALITÀ DELL'ANIMA SOCRATE - Capisco ciò che vuoi dire, Menone. vedi come ci riduci a quel ragionamento eristico, secondo il quale ad un uomo non è possibile cercare né ciò che sa né ciò che non sa? Non cerca ciò che sa, perché lo sa e non ha affatto bisogno di cercarlo, né cerca ciò che non sa; perché non sa neppure cosa cercare. [...] Poiché tutta la natura è congenere e l'anima ha appreso tutto, nulla impedisce che chi si ricordi di una sola cosa - che è poi quello che si chiama apprendimento -, trovi da sé tutto il resto se è coraggioso e instancabile nella ricerca, perché il ricercare e l'apprendere, nella loro interezza, non sono che reminiscenza. Non bisogna, dunque, prestar fede a quel ragionamento eristico: esso ci renderebbe pigri ed ascoltarlo è un piacere che fiacchi; mentre questo rende alacri alla ricerca. (Platone, Menone, 80d5-81c)
CONOSCERE È RICORDARE L’anima, dunque, poiché immortale e più volte rinata, avendo veduto il mondo di qua e quello dell’Ade, in una parola tutte quante le cose, non c’è nulla che non abbia appreso. Non v’è, dunque, da stupirsi se può fare riemergere alla mente ciò che prima conosceva della virtù e di tutto il resto. Poiché, d’altra parte, la natura tutta è imparentata con se stessa e l’anima ha tutto appreso, nulla impedisce che l’anima, ricordando (ricordo che gli uomini chiamano apprendimento) una sola cosa, trovi da sé tutte le altre, quando uno sia coraggioso e infaticabile nella ricerca. Sì, cercare ed apprendere sono, nel loro complesso, reminiscenza [anamnesi]! Non dobbiamo dunque affidarci al ragionamento eristico: ci renderebbe pigri ed esso suona dolce solo alle orecchie della gente senza vigore; il nostro, invece, rende operosi e tutti dediti alla ricerca; convinto d’essere nel vero, desidero cercare con te cosa sia virtù. (Platone, Menone, 79e-82b)
LE PROVE DELL’IMMORTALITÀ DELL’ANIMA
Fedone: le prove dell‟immortalità …
contrari
• In natura ogni cosa si genera dal suo contrari
• L’anima rivive dopo la morte del corpo
somiglianza
• L’anima è simile alle idee che sono eterne
• Dunque essendo semplice come quelle non può venir né creata né distrutta
vitalità
• Essa è soffio vitale che partecipa dell’Idea di Vita.
• Non può dunque partecipare dell’idea opposta: la Morte
PLATONE: BIFRONTE Fedone…
La filosofia è preparazione alla
morte: il filosofo prepara l’anima al distacco dal corpo per potersi unire direttamente alle
Idee
Fortissimo è l’interesse per
l’ambito politico e mondano che
non viene escluso dallo slancio
religioso della dottrina
dell’immortalità
IL DESTINO DI CIASCUNO
Repubblica: il mito di Er …
La nostra sorte attuale dipende da una scelta
precedentemente compiuta nel mondo delle idee:
“… ognuno è responsabile del proprio destino, la divinità nen ne è responsabile”
L’uomo sceglie il modello di vita che incarnerà
Ma non deve lasciarsi
abbagliare dall’apparenza di
certe vite …
La scelta è guidata dalle
esperienze fatte precedentemente
PLATONE: CONTRO IL RELATIVISMO
Protagora: l’uomo è misura di tutte le
cose, ma il criterio è l’utilità comune
Socrate:il criterio è la virtù come
scienza cercata nel dialogo
Entrambe non cercavano però realtà extraumane o eternità già date. Era negata qualsiasi filosofia che cercasse punti di
vista assoluti e stabili.
CRITERI ASSOLUTI!
Egli cerca criteri e punti di vista assoluti, indipendenti dall’arbitrio dell’individuo: strutture oggettive e universali
È di nuovo qualcosa di extra umano a regolare l’uomo: le idee sono la misura della verità. Esse forniscono le regole del pensare e del vivere
Il relativismo conoscitivo e morale dei sofisti crolla totalmente: nel conoscere, nell’agire e nel linguaggio ritornano criteri assolti di riferimento
LE IDEE E LA POLITICA
Teorie sofistiche vs Teoria platonica
Relativismo conoscitivo e morale
Anarchia sociale e politica
Lotta e violenza tra i diversi punti di vista: legge del più forte
Conoscenza delle idee
Fondazione di una scienza
politica universale
Pace e giustizia tra gli uomini
L’AMORE E L’ANIMA
L„il sapere stabilisce un rapporto molto particolare
tra l‟uomo e le idee…
Uomo
Un rapporto che impegna la totalità dell’uomo, anche la sua volontà !
Idee
SIMPOSIO
Aristofane
L’essere primitivo diviso a metà per punizione
L’insufficienza dell’uomo
Erissimaco
Amore è forza cosmica Determina le proporzioni
di tutto
Pausania
Éros volgare che si rivolge ai corpi
Éros celeste che si rivolge alle anime
SIMPOSIO
L’amore è desiderio di ciò che non si ha, ma di cui
si ha bisogno
È un demone (figlio di Penia e
Poros): è filosofo poiché
desidera sapienza e
bellezza
La bellezza è il fine dell’amore:
La bellezza e l’amore hanno vari gradi:
Corpo
Anima
Leggi
Scienze
Bellezza in sè
FEDRO
Come l‟anima
percorre i gradi
della bellezza ?
Cavallo nero
(pessimo)
Cavallo
bianco
(eccellente) Auriga
FEDRO
Iperuranio: sede dell‟essere vero, vera sostanza,
contemplabile solo con la ragione, ma per poco
tempo …
L‟anima cade in un corpo
che sarà in base a ciò che
essa ha visto.
La bellezza di ciò che un uomo
vede risveglia in lui il ricordo
delle sostanze ideali
FEDRO
FEDRO
PSICAGOGIA
•Risvegliato dalla bellezza che evoca il ricordo delle Idee
eros
•Partendo dalla bellezza dei corpi e non fermandosi ad essa
con la vista
• Si fa guida e ricerca lucida e rigorosa dell’essere in sé. Guida l’anima verso il suo vero destino. Essa è anche la vera Retorica: scienza dell’idea e dell’anima
dialettica
SULLA BELLEZZA
L'anima se ne sta smarrita per la stranezza della sua condizione e, non sapendo che fare, smania e fuor di se non trova sonno di notte né riposo di giorno, ma corre, anela là dove spera di poter rimirare colui che possiede la bellezza. E appena l'ha riguardato, invasa dall'onda del desiderio amoroso, le si sciolgono i canali ostruiti: essa prende respiro, si riposa delle trafitture e degli affanni, e di nuovo gode, per il momento almeno, questo soavissimo piacere. [...] Perché, oltre a venerare colui che possiede la bellezza, ha scoperto in lui l'unico medico dei suoi dolorosi affanni. Questo patimento dell'anima, mio bell'amico a cui sto parlando, è ciò che gli uomini chiamano amore. (Platone, Fedro)
LA CONTEMPLAZIONE DELLA VERITÀ Poiché dunque il pensiero di un dio si nutre di intelletto e di scienza pura, anche quello di ogni anima che abbia a cuore di accogliere quanto le si addice, quando col tempo abbia scorto l'essere, ne gioisce e, contemplando la verità, se ne nutre e si trova in buona condizione, finché la rotazione circolare non riconduca allo stesso punto. Durante l'evoluzione esso vede la giustizia in sé, vede la saggezza, vede la scienza, non quella alla quale è connesso il divenire, né quella che è diversa perché è nei diversi oggetti che noi ora chiamiamo enti, ma quella che è realmente scienza nell'oggetto che è realmente essere. E dopo aver contemplato allo stesso modo le altre entità reali ed essersene saziata, si immerge nuovamente nell'interno del cielo e torna a casa. E una volta arrivata, l'auriga, arrestati i cavalli davanti alla mangiatoia, li foraggia di ambrosia e dopo questa li abbevera di nettare. (Platone, Fedro, 247 c-e)
LA REPUBBLICA: LA GIUSTIZIA
La comunità perfetta in cui il singolo trova la
sua perfetta formazione:
“Se i filosofi non governano la città o
se i re e governanti non coltiveranno seriamente la filosofia …”
Il fondamento di una tale comunità è la
Giustizia: essa è condizione della nascita e
della vita dello Stato.
LA REPUBBLICA
Tipi di
anima
Concupiscibile Irascibile Razionale
Tipologia di
virtù
Temperanza Coraggio Saggezza
Tipologia di
classi
Produttori Guerrieri Governanti
Simboli
Cavallo nero Cavallo
bianco
Auriga
DIVERSITÀ DI CLASSI …
In uno stato vi sono compiti
diversi
Devono essere
esercitati da individui diversi
L’anima dell’uomo è tripartita
Vi saranno individui diversi a
seconda della prevalenza
del tipo di anima in loro
LA CITTÀ IDEALE
Nella città ideale di Platone gli uomini si distinguono
per differenze e attitudini naturali, non per i loro
diritti di nascita.
La società non è divisa in un sistema di caste chiuse
e immobili, ma gli uomini occuperanno il posto che
gli spetta in base alla loro natura (aurea, argentea,
ferrea/bronzea) .
Occorre ricordare che Platone evidenzia però che i
figli assomigliano ai propri genitori e dunque quasi
sempre rimangono nella classe di appartenenza.
COMUNISMO PLATONICO ?
Eliminazione della
proprietà privata per le classi superiori
Comunanza dei beni e
superamento degli
interessi personali
Lo stato funziona bene e la
giustizia è realizzata
Sia la ricchezza che la povertà
sono nocive alla città: non
dovranno esistere entrambe.
La classe al potere non avrà famiglia.
Le donne godranno di totale uguaglianza
I figli saranno allevati come figli della
comunità.
UN MONASTERO SENZA CELIBATO ?
I guardiani sono felici, visto il tipo di vita che
dovrebbero condurre?
La felicità per loro risiede nella giustizia, cioè
l‟adempimento del loro compito per l‟armonia
complessiva dello stato.
I filosofi godono già della beatitudine più alta:
la conoscenza dell‟essere vero
e non hanno bisogno di ricchezze terrene.
Essi assumono un volto e un ruolo ascetico
che avrà tanta fortuna nei secoli successivi.
LE DEGENERAZIONI DELLO STATO
•Aristocrazia dei filosofi
Forma fisiologica
•Timocrazia: l’onore
•Oligarchia: il censo
•Democrazia: i cittadini liberi
•Tirannide: gli individui peggiori
Forme patologiche
LA DEMOCRAZIA
Platone riteneva che la vita pubblica ateniese fosse
degenerata in seguito all‟avvento della democrazia.
Il clima politico e sociale era sicuramente instabile e
tale situazione (lotta tra aristoi e demos) si
trascinava ormai da lungo tempo.
“Pericle, allora non era un buon politico”
(Gorgia, 516 c. ss.)
Nella concezione aristocratica devono governare i
migliori per nascita, ricchezza, conoscenza e virtù
personale. Platone è sicuramente più vicino a
questa visione e dunque la sua concezione è
antidemocratica.
IL CONTROLLORE DEI CUSTODI ? I
cu
sto
di
Essi sono in grado di custodire innanzitutto se stessi
Sis
tem
a e
du
ca
tiv
o Addestrati
fin dalla nascita a cercare il bene collettivo: essi hanno natura aurea
Le
cla
ssi
dir
ige
nti
Un’educazione che riguarda solo le classi dei migliori e non tutti
COSA È LA CONOSCENZA ?
I vari gradi della conoscenza: vi è corrispondenza
perfetta tra il grado d‟essere e i grado del
conoscere – il sapere fotografa l‟oggetto.
I GRADI DELLA CONOSCENZA Congettura
Immaginazione
(eikasia)
Ombre delle
cose:
impressioni
superficiali e
slegate
Credenza
(postis )la
percezione
chiara delle cose
degna di fede
Cose sensibili
nei loro rapporti
scambievoli
Ragione
matematica
(dianoia)
Idee
matematiche
Intelligenza
filosofica
(noesis)
Idee – valori
Conoscenza
sensibile
DOXA
Mondo
sensibile e
mutevole
Conoscenza
razionale
EPISTEME
Mondo
ideale e
immutabile
LA FILOSOFIA !
La matematica è inferiore
Ancora legata al mondo sensibile
Astratta dalle questioni politiche ed etiche
Essa è la scienza suprema
Suo oggetto sono le Idee e il Bene
Si occupa dei problemi dell’uomo e della città
IL CAMMINO PEDAGOGICO
Il governo dello stato
La dialettica
Propedeutica alla filosofia
• I migliori assumeranno tale compito
• La scienza delle idee
• Aritmetica
• Geometria
• Astronomia
• Musica
IL MITO DELLA CAVERNA SIGNIFICATI FILOSOFICI
Immagini
metaforiche
L’ULTIMO PLATONE
I dialoghi della vecchiaia:
Come pensare adeguatamente il mondo
delle idee?
Risponde soprattutto il Sofista
Come concepire il rapporto tra le Idee e il
mondo sensibile?
Risponde soprattutto il Timeo
PARMENIDE:
La critica alla teoria delle idee:
L’idea è UNO gli oggetti sono MOLTI: come può
parteciparsi a molti non distruggendosi e
moltiplicandosi?
Ma al centro vi è il confronto – scontro con l’ontologia
parmenidea: solo l’essere è mentre il non essere non è:
l’assenza di ogni forma di non essere pregiudica
radicalmente la teoria delle idee a cui Platone non
intende rinunciare (Teeteto) per superare il relativismo
gnoseologico dei sofisti.
Platone dovrà allora rinunciare al principio eleatico
attuando un vero e prorpio parmenicidio filosofico
(Sofista).
I GENERI DELL’ESSERE
Vi sono attributi fondamentali delle idee, generi sommi,
I. Essere - ogni idea è o esiste
II. Identico – è identica a se stessa
III. Diverso – è diversa dalle altre
L’errore di Parmenide è stato confondere il diverso
con il nulla: nella molteplicità delle cose la
molteplicità e diversità non coincide con il nulla,
ma è un niente relativo. Il non essere allora può
esistere come diverso, che è un modo d’essere.
Si risolve anche il problema dell’errore: esso consiste
nel dire le cose in modo diversa da come esse
effettivamente stanno
I GENERI DELL’ESSERE
Essere, identico e diverso giustificano la pluralità delle
idee che possono:
Restarsene in sé – quiete
Entrare in comunicazione con le altre – movimento.
Cosa è allora l’essere per Platone?
Non semplice corporeità, non solo idea, ma
l’essere è possibilità.
È sottointeso il concetto di relazione: esiste tutto ciò che
è capace di entrare in un campo di relazione qualsiasi,
in una rete di connessioni possibili. Il nulla che non può
entrare in rapporto è inesistente per definizione.
Questa definizione di attua anche alle cose, alle idee e
all’uomo.
LA DIALETTICA
È la suprema scienza delle ide e consiste nello stabilire
la mappa delle loro relazioni.
Repubblica: scienza delle Idee – valori.
Fedro: la tecnica del discorso filosofico come
determinazione/definizione di una idea e sua divisione
nelle articolazioni interne.
Sofista:il presupposto della dialettica è la possibile
comunicazione tra le idee:
Se tutte comunicano con tutte (eristi) allora ogni
discorso sarebbe vero
Se nessuna non comunicano le altre (cinici) allora
nessun discorso sarà possibile se non il tautologico
(l’uomo è uomo)
LA DIALETTICA
Allora:
alcune idee sono combinabili tra loro altre no.
La dialettica è unificare o distinguere le idee tra
loro, cioè definire un’idea mediante successive
identificazioni o diversificazioni:
processo dicotomico
che avanza dividendo per due un’idea sino a
giungere a un’idea indivisibile.
Cosa è la filosofia?
COSA È LA FILOSOFIA
La filosofia è un’attività intellettuale che ha come
oggetto le idee valori.
attività
manuali
intellettuali
Come
oggetto le
cose fisiche
Come
oggetto le
idee
Idee
valori
Idee
matematiche
LA DIALETTICA
La definizione proposta non è univoca,
perché si possono costruire molte mappe
dicotomiche diverse.
La definizione di partenza è ipotetica cioè
scelta per vedere se essa è veramente in
grado di stringere ciò di cui si parla.
È una ricerca aperta, inesauribile e sempre
aperta a nuove acquisizioni.
IL TIMEO – IL PROBLEMA COSMOLOGICO
Si osserva il tentativo di ricondurre ad unità il rigido
dualismo tra le idee e il mondo delle cose sensibili.
Mondo delle idee: modello
ideale sul quale sono state
plasmate le cose
Mondo delle cose:
all’inizio è caos
informe, materia
primordiale (chora)
Demiurgo Intermediario,
plasmatore
Divino artefice,
intelligente e dotato
di volontà.buono e
amante del Bene
IL TIMEO – IL PROBLEMA COSMOLOGICO
Demiurgo
Mondo
Anima del mondo:
vivifica e ordina la
materia, dando forma
all’informe Il mondo è temporale poiché
così assomiglia al modello
ideale: immagine mobile
dell’eternità (riproduce nel
mutamento ordinato, l’ordine
immutabile dell’eterno
La materia è
resistente e ribelle
all’opera buona del
Demiurgo: a ciò si
devono attribuire i
mali e le
imperfezioni del
mondo
MONDO MATERIALE
TIMEO - LA VISIONE MATEMATICA DELLE COSE
Avvicinamento al pitagorismo: un cosmo di tipo
matematico
Le cose vengono
ridotte ai 4 elementi
empedoclei
I 4 elementi vengono ridotti a poche figure geometriche
Esse vengono ridotte a numeri
I numeri divengono gli schemi
strutturali, la sintassi del mondo,
il codice interpretativo: una
rielaborazione platonica del
pitagorismo
Platone combatte
contemporaneamente le
visioni meccaniciste e
naturaliste di
Democrito: dimenticano
la centralità delle cause
finali (Bene, scopo)