pet ology magazine #8

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1 Pet - OLOGY Magazine 08 LA RIVISTA CHE STA DALLA PARTE DEI PET, SEMPRE! MARZO 2014 PREVENIRE I PARASSITI PET IN TEMPI DI CRISI COME EVITARE DELUSIONI DAI PET c o p i a g r a t u i t a , s e m p r e ! COME SCEGLIERE UN CONIGLIO

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La rivista che sta dalla parte dei pet, sempre.

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Pet-OLOGYMagazine

08 LA RIVISTA CHE STA DALLA PARTE DEI PET, SEMPRE!

MA

RZO 2014

PREVENIREI PARASSITI

PET IN TEMPI DI CRISI

COME EVITARE DELUSIONI DAI PET

copia gratuita, semp

re!

COME SCEGLIEREUN CONIGLIO

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Da poche settimane è uscito anche nelle sale italiane Belle e Sébastien, tra-sposizione cinematografica della famosa serie televisiva giapponese creata dalla MK Company nel 1981 e trasmessa in Italia per la prima volta a partire dall’aprile dello stesso anno.Confesso che mi fa una certa emozione, perché proprio questo cartone ani-mato ha contribuito moltissimo a consolidare una passione cinofila scop-piata nel lontano 1978, con l’arrivo del mio primo cane. E non fatico a pen-sare a quanti cuori spezzerà ancora quel grosso cane pastore, icona a un tempo di un amore forte, concreto e solido, e di valori che nell’animo di un teenager sicuramente possono fare ancora colpo. La storia di amicizia tra un cane e un ragazzo, d’altra parte, ha in sé tutti i connotati per fare breccia. L’arte di identificarsi nel personaggio principale assume in questi casi potenzialità enormi, rese ancora più forti dal fatto che Sébastien non è un supereroe, e il suo stile di vita potrebbe benissimo essere metafora di tante vite dei nostri adolescenti. In un’età in cui la fama di modelli, ma anche di orecchie che sappiano ascoltare senza giudicare, è così forte da spingere ad esempio lo psichiatra Crepet a domandarsi “Ma è tanto difficile chiedere ad un ragazzo… Come stai?”, un film come questo può dunque offrire una soluzione facile, e forse per questo ancora più insidiosa: solo il cane ti può ascoltare; lui sì che può capirti. Il rischio è insomma quello di trasformare una sana e assolutamente benefica passione cinofila, in un luogo segreto dove il ragazzo può arrivare a chiudersi, convinto che una “caldaia d’affetto” così pronta e concreta come può essere il cane, possa diventare la soluzione per i suoi disagi interiori e familiari. Il passo successivo è il trasformare il rapporto uomo-cane in un qualcosa di simbiotico, esclusivo, asociale e dunque controproducente sia per l’animale che per l’uomo. Ben venga, dunque questo Belle e Sébastien. Ma ogni tanto non dimentichiamo di chiedere ai nostri figli: “Come stai?”.

Stefano Nicelli

L’editoriale

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SOMMARIO08 - marzo 2014

Pet-OLOGY Magazine

EditoreGruppo Editoriale Castel Negrino 20886 Aicurzio (MB)www.pet-ology.itredazione: [email protected]

Pubblicazione on-line Rivista periodica d’informazione a diffusione gratuitaIscritta nel registro operatori comunicazione AGCOM n. ROC 38567

Direttore responsabileStefano Nicelli

Coordinamento editorialee supervisione scientificaLOGOGEST di Stefano [email protected]. 347-6692528

ImpaginazioneVirtuosa-Mentewww.virtuosa-mente.com

Foto: Fotolia

Hanno collaboratoSamuele Venturini

Autori citatiMarta Avanzi, Maurizio Cazzaniga

Pet-ology® è un marchio registrato La riproduzione anche parziale di testo, foto e illustrazioni, anche parziale, è vietata.L’editore non si assume alcuna responsabilità per l’uso di marchi, immagini e slogan da parte degli inserzionisti.L’editore ringazia tutti coloro che direttamente o indirettamente hanno contribuito alla realiz-zazione di questa rivista. Inoltre l’editore resta a disposizione di tutti gli eventuali proprietari dei diritti sulle immagini riprodotte nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere detta au-torizzazione. In caso di cortese segnalazione si, provvederà tempestivamente a porre rimedio a eventuali omissioni e/o errori di riferimenti relativi e, in caso di conclamata violazione dei diritti si provvederà alla pronta rimozione di suddette immagini.

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NOTIZIE DAL MONDOL’eco dalla nostra pagina Facebook

COVER STORYPet e crisi economica

PET FOR DUMMIESCome scegliere un coniglio

ANGOLO TECNICOGuinzagli per cani: quale scegliere?

V.I.P. - VERY IMPORTANT PETSocks

I CONSIGLI DI...Furetti: cosa dice la legge?

CONSIGLI DEL VETERINARIOSalute del coniglio: no al “fai da te”

ETOLOGYLeggere fa bene!

BIOLOGYPet e fauna selvatica

I LIBRI DA LEGGEREAcquario segreto

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I LUPI SONO BRAVI... A COPIARE - Lupi e cani sono strettamente corre-lati ma presentano alcune differenze sorprendenti. Un nuovo studio del Messerli Research Institute della University of Veterinary Medicine di Vienna ha effettuato una serie di esperimenti che hanno permes-so di scoprire che i lupi si osserva-no molto più da vicino dei cani, un

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comportamento che permette loro di apprendere molti più insegna-menti ed informazioni dall’esterno. I lupi sono stati addomesticati più di quindicimila anni fa ed è ampia-mente accettato che l’abilità dei cani domestici a stringere rapporti stretti con l’uomo derivi da alcune varia-zioni avvenute durante il processo di domesticazione.(…) La capacità di problem-sol-ving dei lupi sembra essere basa-

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News dal m

ondo

ta sull’osservazione e l’emulazione delle soluzioni adottate da un altro animale. Una abilità a “copiare” che risale probabilmente alla maggior dipendenza dai conspecifici che ca-ratterizza i lupi, propensione alla cooperazione che, secondo i ricerca-tori viennesi, sarebbe alla base della successiva cooperazione cane-uomo (Fonte: AGI. Foto: Vive Les Loups)

Non c’è verso. Molti di coloro che amano i cani, in fondo in fondo, covano dentro di sé il desiderio di avere per casa un “pezzetto” di lupo. Fosse anche solo nell’aspetto, se non proprio nel carattere o nel comportamento. Desiderio tipico di chi, negli anni ’80, sceglieva ad esempio un cane nordico (soprat-tutto Siberian Husky e Alaskan Ma-lamute) perché tanto simili al sel-vatico quanto poco facili da gestire quotidianamente; cosa di cui molti si sono accorti in breve tempo.Questa nuova ricerca riaccende

quella scintilla di passione. Ma, a ben guardare, ci dimostra anco-ra una volta come tra Canis lupus lupus e Canis lupus familiaris per-mangano differenze abissali, tan-to che oggi molti parlano del cane come di una specie a sé. Furbi, in-telligenti a tal punto da sopravvi-vere ancora nonostante secoli di sterminio, i lupi sono la quintes-senza dell’adattamento fenomena-le a un mondo che cambia. Anzi, si può dire che tutto cambia, ma non il lupo che resiste tale e quale da millenni. E nonostante tutto au-menta (per fortuna) la sua presenza discreta a fianco dell’uomo, dando un valore aggiunto imprescindibile anche alle nostre più impervie zone boschive di Liguria e dell’Appenni-no tosco-emiliano.Senza di lui la nostra fauna selvati-ca perderebbe quello che è “il re” del bosco. E, allo stesso tempo, an-che il nostro immaginario collettivo verrebbe depauperato, con buona pace dei nostri amatissimi cani, che continuano nel miracolo quotidia-no di amarci, nonostante tutto.

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CALATO DEL 16%IL NUMERO DI FAMIGLIE CON PET

Pet e crisi economica: nuove difficoltà per le famiglie

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el 2013 il 39,4% della fa-miglie italiane possedeva almeno un animale. L’anno

precedente questa quota si asse-stava al 55,3%. Quindi, in un solo anno si è verificato un calo di quasi il 16%. Sono dati dell’ultimo rapporto Euri-spes che fotografano la situazione sociale ed economica del nostro Paese. E fanno riflettere. Un calo così vistoso non si era infatti mai registrato. Ma, soprattutto, lascia sgomenti il fatto che ben il 16% di famiglie nel giro di un solo anno non possieda più alcun animale do-mestico. Certo, molti di questi sa-ranno giunti a “fine vita” per cause naturali e semplicemente non sono stati “rimpiazzati”. Ma per molti altri l’idea che siano stati forzata-mente ceduti ad altri, poiché non si è più in grado di sostenerli, è molto di più di un sospetto. È purtroppo una realtà confermata anche dalla direttrice di un canile importante come quello di Segrate (vedi box nelle pagine seguenti).La crisi dunque morde a fondo - an-

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Pet e crisi economica: nuove difficoltà per le famiglie

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che sul piano umano, relazionale e affettivo – tracciando i contorni di uno scenario ancora tutto da valu-tare in tutta la sua gravità. LA ROTTURA DI UN EQUILIBRIO – Che gli animali domestici siano diventati ormai parte integrante,

a tutti gli effetti, della famiglia, lo abbiamo detto più volte in queste pagine. Quello che però è da sot-tolineare, ora, è il fatto che nella maggior parte dei casi siano consi-derati quasi alla pari di un figlio, sia sul piano affettivo che d’importan-za nell’equilibro spesso fragile della

Relegare il canile affinché si occu-pi del proprio animale, in quanto non si riesce più a sostenerne le spese: è questa l’ultimo, tragico effetto che la crisi economica sta determinando. A questo proposi-to riproponiamo quanto ci disse Laura Rossi, presidente della se-zione di Milano della Lega Nazio-nale per la Difesa del Cane, nell’in-tervista pubblicata sul numero 7 (febbraio 2014) della nostra rivi-sta: «Ci arrivano appelli continui: quando una famiglia stenta ad arrivare a fine mese o un anziano a mala pena riesce a combinare il pranzo con la cena; se un animale si ammala, spese ulteriori sareb-bero intollerabili e così cibo, sup-porto veterinario, medicinali, di-vengono un necessario sostegno per queste persone che mai lasce-

rebbero per strada i loro animali. Vi sono poi purtroppo casi senza lieto fine: pignoramento della casa, malattie gravi dei proprie-tari, ricoveri in ospizi e tante altre miserie ancora. A ciò si è aggiun-to un nuovo drammatico fenome-no: sempre più stranieri, stabiliti-si in Italia con il miraggio di una vita di benessere, avendo perso il lavoro, decidono di far ritorno al loro paese natio e così l’animale domestico diviene il primo impic-cio di cui liberarsi. Tristemente ed inevitabilmente, allora il cancello del rifugio si apre, ma per queste sfortunate bestiole non è mai la fine, bensì l’inizio di un paziente cammino da ripercorrersi insieme, perché il nostro compito è donare loro dignità e una speranza per un futuro sereno».

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famiglia. Rinunciare a un cane, un gatto o un piccolo mammifero per-ché non si è più in grado di pagar-ne le spese che comporta, equivale allora a cedere un figlio ad un’altra famiglia, evocando così scenari tra-gici che rimandano ai periodi più bui della storia o a casi sciagurati anche della cronaca attuale. In ogni caso si tratta di un trauma, capace di generare sensi di colpa, frustra-zione, se non proprio crisi personali profondissime. Certo, sarà crudele dirlo, ma do-vendo scegliere tra l’allontanare un bambino o un cane, è evidente che sia quest’ultimo a varcare per

sempre l’uscio di casa. Ciò non to-glie che questo rappresenti dav-vero l’ultima spiaggia, l’estremo, disperato tentativo di far quadrare bilanci che non tornano mai. E ri-cordare espressioni come “bocca in più da sfamare” che speravamo di aver lasciato ad epoche ormai pas-sate, purtroppo torna tragicamente d’attualità.

E L’UOMO, CHE FINE FA? – In que-sto scenario dalle tinte fosche, c’è un altro aspetto da considerare. Negli ultimi decenni molti animali domestici (in primis il cane) hanno acquisito ruoli sociali e affettivi che

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ora vanno necessariamente riconsi-derati. I casi sempre più frequenti di rapporti morbosi, squilibrati, di vera e propria dipendenza psicologica nei confronti dell’animale, fa ritenere che molti di noi umani si siano tra-sformati da padroni a bamboccioni, riprendendo il titolo di una tavola rotonda organizzata nel marzo 2013 da un’associazione cinofila lombar-da. Sembra insomma che sul cane – ma anche sul gatto, o persino su un piccolo roditore – si siano col tempo riversate tutte le nostre debolezze, le insicurezze e quel bisogno d’amo-re che l’animale è in grado di restitu-

ire in maniera certo più genuina, ma anche pronta ed efficace, rispetto a quello che potrebbe fare un nostro consimile. Ricordiamo a questo pro-posito che in un college degli Stati Uniti vengono addirittura affittati cani a ore per aiutare gli studenti a superare lo stress da esami.Che succederà allora da oggi in poi? Quale crisi profonda si aggiungerà all’ansia di arrivare a fine mese o di come affrontare tutte le spese, se proprio viene a mancare que-sto “bastone di supporto emotivo” rappresentato dall’animale dome-stico? Quale senso di smarrimento

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potrà perversare in una genera-zione di umani che sembra in tanti casi incapace di allacciare rapporti sociali soddisfacenti e considera-re finalmente l’animale domestico per quello che è e dovrebbe restare realmente? L’abbandono di un pet, ma anche il fatto che un animale di casa giunto a “fine vita” non venga sostituito da un altro cucciolo, rappresenta dun-que un qualcosa di più grave e pro-fondamente sconvolgente rispetto al dramma che di per sé già rappre-senta. Pensare allora che il 16% di famiglie italiane non abbia più un pet in casa, non è dunque solo no-tizia statistica, o buona per costru-irci sopra un pezzo giornalistico. È un campanello d’allarme che neces-sariamente ci spinge a riflettere su noi stessi, su quanto siamo cresciuti come uomini o donne maturi, e su come possiamo tornare indietro a cercare proprio tra noi umani, e non in altri esseri di specie diversa, quell’appoggio che dovrebbe rien-trare in una “normale” solidarietà. SCENARI DA 3° MILLENNIO – In questi anni molti di noi si sono chie-sti “quale sarà l’animale del terzo millennio”, pensando alla trasfor-mazione che il loro ruolo ha avuto ad esempio quando era considera-to una “bestia” da lavoro, relegata

magari in un cortile con un pezzo di pane raffermo come pasto. E spes-so si sono fatte illazioni ad esempio sull’appiattimento generalizzato ver-so razze canine non più in grado di svolgere i compiti di caccia, guardia, conduzione delle greggi tipici dei loro avi, ma buone solo a non divo-rare bambini e a vivere civilmente in un ambiente urbanizzato. Nessuno, però, ha mai fatto i conti con que-sta crisi ormai radicata nel tessuto sociale; nessuno ha mai pensato al fatto che i pet non solo cambiasse-ro, ma addirittura sparissero dall’o-rizzonte familiare.Restiamo pertanto spiazzati, scon-certati, smarriti. Incapaci di tracciare scenari che non vadano oltre un’au-spicata ripresa, a cui però nessuno ora crede realmente. E sinceramen-te pochi di noi credono che l’uomo da bamboccione possa tornare a es-sere padrone; o meglio, fuor di pa-rafrasi, che possa tornare a contare solo sulle proprie forze. Più facile è immaginare che il “pet-bocca da sfa-mare” venga sostituito da qualcosa d’altro: magari – e ce lo auguriamo – da una rinnovata solidarietà tra uomini comunemente in difficoltà; o magari – e qui le cose diventano più ardue – da nuovi stili di vita che affondino in un fatalismo di cui sin-ceramente non si possono ancora valutare le conseguenze.

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Scegliere un coniglio: cosa c’è da sapere

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I conigli non sono gatti con le orecchie lunghe!”. Questa battuta, tratta dal sito dell’O-

spedale Veterinario Cuneese (ai loro consigli dedichiamo un box a parte) riassume in maniera esemplare e umoristica l’essenza vera di questo che non è un roditore, bensì un lago-morfo come la lepre. Chi pensa infat-ti che sia molto socievole e facile da gestire, e magari lo compra perché attirato solo dalla tenerezza che ispi-ra, dovrà presto fare i conti con una realtà ben diversa. Quella ad esem-pio descritta da Marta Avanzi nel suo volume Voglio un coniglio (Ed. Castel Negrino): “ Non è un animale per tut-ti. Non è un animale da tenere chiuso in gabbia e contemplare da dietro le sbarre, né è desideroso di soddisfare i nostri bisogni a comando e gratifica-re il nostro ego obbedendo ai nostri ordini, e spesso non è neppure un animale da tenere in braccio e cocco-lare secondo i nostri desideri perché di solito non ama essere sollevato da terra. Non è adatto ai bambini piccoli a causa della sua fragilità e della faci-lità con cui si ferisce se viene lascia-

Scegliere un coniglio: pet f

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“ISPIRA

TENEREZZA MA NON AMA

TROPPE COCCOLE!

cosa c’è da sapere

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to cadere (…), e nemmeno è adatto a chi non può rinunciare a una casa perfetta (…)”. QUALE SCEGLIERE: Poste queste pre-messe, vediamo dove lo si può acqui-stare. In un negozio, perlopiù, dove il più delle volte troviamo incroci. C’è da dire, a questo proposito, che un buon coniglio è indipendente dal-la purezza della razza, per cui non ci sono problemi ad avere un meticcio in casa.Un’altra questione riguarda i cosid-detti conigli “da compagnia” e “da carne”. Di fatto, sottolinea la Avanzi, “si tratta sempre dello stesso anima-le: i conigli allevati per la carne, quan-do vengono salvati dal loro destino e tenuti come pet, si rivelano sempre adorabili compagni.Per ciò che infine riguarda l’età, è bene prenderne uno di almeno 6 settimane, perché così avrà avuto un buon imprinting con il resto della cucciolata e la madre. Un coniglio già adulto, poi, è in grado ugualmente di affezionarsi alla nuova famiglia e, ol-tremodo, manifesta già chiaramente il carattere che ha.

TAGLIA E SESSO: Il sesso influisce poco sul carattere. Riguardo alla ta-glia, invece, i soggetti “nani (di peso fino a 1 kg) sono troppo fragili se in casa ci sono bambini piccoli. Meglio

un soggetto più grande, anche se re-sta la sua fragilità soprattutto in occa-sione di una caduta accidentale.

IL CARATTERE: Generalmente timi-do (in fondo, in natura è una preda), si affeziona a chi lo accudisce, senza tuttavia instaurare un rapporto com-plesso come può essere quello con un gatto o un cane. Anche se soffre molto la solitudine. Mal sopporta i maneggiamenti e, se non steriliz-zato, tende a marcare il territorio. Adora poi rosicchiare un po’ di tutto. Per questo la casa, se non ben gesti-ta (oppure se questo animale non è confinato in un ambiente ad hoc) diventa un campo minato di insidie. Per contro può essere abituato ab-bastanza facilmente ad usare la cas-settina igienica, anche se facilmente può incorrere in qualche “errore”.

L’ALIMENTAZIONE: Essendo erbivo-ro, la dieta ideale consiste in fieno ed erba a volontà. Il fieno è preferibile composto di un mix di erbe. L’erba, invece, può essere facilmente sosti-tuita da verdure come la lattuga, i ra-dicchi, le carote, il sedano, le coste, i peperoni e i ravanelli.L’uso di mangime in pellet, facilmen-te acquistabile nei negozi, dovrà es-sere invece limitato, dal momento che limitano una corretta mastica-zione, inducendo a problemi a carico

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Proponiamo qui di seguito alcu-ne indicazioni sulla gestione del coniglio, tratte dal sito dell’Ospe-dale Veterinario Cuneese (http://www.ospedaleveterinario.it):

- I conigli non amano farsi mani-polare. Possono reagire con mor-si e graffi, scalciando in modo energico.- I conigli hanno un grado di adat-tamento all’uomo inferiore a quello del cane e del gatto, che in millenni di convivenza hanno adattato il proprio comportamen-to al nostro.- I conigli rosicchiano tutto quel-lo che trovano, e se si è intenzio-nati a lasciarli liberi per casa, bisogna creare un ambiente idoneo e privo di pericoli.- I conigli non sterilizzati assumono un comporta-mento territoriale e pos-sono marcare il territorio,

con conseguenze facilmente im-maginabili. Pertanto si consiglia la sterilizzazione sia dei maschi che delle femmine tra i 3 mesi e mez-zo e i 6 mesi di vita.- Il coniglio richiede attenzioni quotidiane, e benché più difficile nel socializzare rispetto al cane e il gatto, non ama la solitudine e trae vantaggio dall’interazione con l’uomo.- Non è certo l’animale adatto per bambini piccoli o non abituati agli animali. L’abitudine di trattare come un peluche o un giocattolo il coniglio porterebbe a proble-mi sia per il bambino che per il coniglio.

dell’apparato boccale e dentario. COSA NON DARGLI DA MANGIARE: Evita le miscele di semi, fioccati e pel-let di cereali, ma anche i carboidrati (pane, biscotti e dolci), poiché pos-sono causare alterazioni dei denti,

disturbi intestinali e obesità. Atten-zione poi agli zuccheri: in quanto non digeribili dall’intestino del coniglio, possono provocare l’insorgenza di batteri dannosi, con possibili infezio-ni intestinali anche gravi.

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Guinzagli per cani: quale è meglio scegliere?

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os’è un guinzaglio? La do-manda è solo all’apparenza banale, perché in realtà è

molto di più di uno strumento, da attaccare al collare, per poter far passeggiare, gestire o addestrare un cane. Di fatto, insegnano gli ad-destratori, è la longa manus del pa-drone. È dunque la prosecuzione ideale del braccio del conduttore e come tale trasmette al cane una serie innumerevole di informazioni, ad esempio sullo stato di tranquil-lità o meno e sulla sicurezza di chi lo tiene in mano. Da ciò si capisce bene l’importanza di scegliere quel-lo giusto a seconda dell’età, della taglia e del grado di addestramento del cane. Vediamo allora i principali. TIPOLOGIA PER LUNGHEZZA – Per semplificare possiamo dividere tra guinzagli corti (detti anche mani-glioni), normali (in genere fino a 1,50 metri di lunghezza) e da adde-stramento (in genere lunghi fino a 2 metri, regolabili nella lunghezza). A questi si aggiungono i guinzagli estensibili (comunemente chiamati

Angolo te

cnico

CSONO

LA NATURALEESTENSIONE

DEL BRACCIO

Guinzagli per cani: quale è meglio scegliere?

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Flexi, per via della marca produttrice più nota).I guinzagli corti sono adatti solo per cani di taglia grande e gigante (di-versamente saremmo costretti a passeggiare costantemente china-ti). Hanno certamente il vantaggio di una buon gestione dell’animale, ma proprio la loro cortezza fa sì che il collo del cane stia quasi sempre in tensione, inducendo il cane stesso – per reazione – a tirare. Quelli nor-mali rispecchiano le nuove norma-tive entrate in vigore nel 2013 (vedi box a parte) e sono genericamente adatti per ogni tipo di cane. Quelli da addestramento, solo in teoria sono adatti allo scopo indicato da questa definizione. In realtà la lunghezza che hanno favorisce una buona ge-stione dell’animale, ad esempio ac-corciando a allungando a piacere la lunghezza, in modo tale che il cane

possa godere anche di una certa li-bertà di movimento.Un discorso a parte riguarda quelli estensibili: usati perlopiù per cani piccoli e medi, hanno il vantaggio di poter far muovere liberamente il cane ma dall’altro, in caso di bisogno, risultano poco efficaci soprattutto in caso di scatto repentino dell’animale o quando lo si voglia allontanare di peso ad esempio da un pericolo.Da sottolineare, poi, il malcostume di lasciare i cani con troppa corda: in questo modo il controllo dello stesso diventa alquanto difficoltoso, senza contare l’impiccio della corda che finisce tra le gambe ad esempio di padroni che vogliano separare due cani in atteggiamento rissoso.

TIPOLOGIA PER MATERIALI – Di guin-zagli ne troviamo di ogni specie: di nylon, di corda, di cuoio, in vera pel-

A partire dall’autunno 2013 non è più consentito l’uso di guinzagli più lunghi di un metro e mezzo. Lo prevede l’Ordinanza contingibile ed urgente concernente la tutela dell’incolumità pubblica dall’ag-gressione dei cani”, emanata dal ministero della Salute in data 6

agosto 2013: all’articolo 1 impone di “utilizzare sempre il guinzaglio a una misura non superiore a mt 1,50 durante la conduzione dell’a-nimale nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico, fatte sal-ve le aree per cani individuate dai comuni”.

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le ecc. Oggi un buon guinzaglio, al di là del materiale con cui è prodotto, è comunque in grado di sopportare la forza del cane, anche di grossa ta-glia. La scelta dipende allora da fat-tori personali di estetica, praticità, e comodità. Il guinzaglio di nylon, ad esempio, offre innumerevoli colora-zioni e disegni ma può ferire le mani

in caso di strappo violento. Quello di cuoio può costare di più, ma of-fre una morbidezza (col passare del tempo) che lo rende piacevole e co-modo. Quello di corda è consiglia-bile usarlo solo per un breve lasso di tempo: ideale è ad esempio per i cani da caccia o da Agility Dog, che solitamente vengono lasciati liberi.

La tecnologia può essere applicata anche a uno strumento tutto som-mato semplice com’è il guinzaglio.

L’azienda tedesca Flexi, vincitrice dell’International Forum Design 2014, propone ora il guinzaglio Vario, dotato di un sistema di luci anteriori e posteriori per illumina-re la strada, e una cinghia led per segnalare la presenza del cane agli automobilisti anche a lunga

distanza.

“Condurre il proprio amico a quat-tro zampe con pettorina e guinza-glio per fargli esplorare il mondo in totale sicurezza è fondamen-tale”, spiega Silvana Bonelli, me-dico veterinario al sito web de La Stampa, “dato che la maggior cau-sa di traumi da investimento nel traffico sono riconducibili a cani senza guinzaglio”.

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V.I

.P.

l più fotografato degli ani-mali domestici presidenzia-li”. Così la stampa ha defi-

nito Socks, il gatto di razza tuxedo, della famiglia Clinton. Socks (“calzini”, in in-glese, per via dei pie-di bianchi) era stato presentato agli ame-ricani come il gatto di Chelsea, la figlia di Bill e Hillary. Quan-do la ragazza andò al college a studiare, fu portato da Little Rock nell’Arkansas alla Casa Bianca, in occa-sione del primo anno di mandato nel 1993. Fu una sorta di choc, dato che era il primo felino a varcare la White House (assieme al Labrador Buddy, già di proprietà di Bill) dopo secoli di presidenti cinofili.Socks divenne ben presto oggetto delle cronache mondiali, nonché ispiratore del volume Dear Socks, Dear Buddy: Kids’ Letters to the First Pets (Caro Socks, Caro Buddy: lette-

re di bambini ai first Pets), scritto da Hillary Clinton con Linda Kulman. Nel 2000, poco prima della con-clusione del secondo mandato, il

gatto traslocò nel Maryland, a casa di Betty Currie, segretaria perso-nale di Bill Clin-ton, non senza polemiche di chi accusò Hillary di essersene disfat-ta: “In fatto di amore per gli ani-mali – scrissero i media - Hillary ha predicato bene e razzolato male”. Nel 2009 Socks,

ventenne e ammalato di tumore, morì. La notizia fu ripresa da tutti i giornali, compresi quelli italiani. In un comunicato stampa i Clinton scrissero: “Socks ci ha offerto molta felicità negli anni, a Chelsea, a noi, e gioia ai bimbi e agli amanti dei gatti ovunque. Gli siamo grati per questi ricordi”.

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Socks il gatto della famiglia Clinton

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I c

onsigli di...

l ricorrere alle cure “fai da te” non è mai consigliabile. Ma nel caso del coniglio è

una pratica che può risultare addi-rittura letale. Vediamo perché con i consigli di Marta Avanzi, medico vete-rinario e autrice del volume Voglio un co-niglio (Gruppo Edito-riale Castel Negrino, pp. 128, 2007) da cui è tratto il testo che segue.

“Le medicine comune-mente impiegate nei carnivori, nel coniglio possono risultare mortali: per questo è importantissimo non improvvisare mai terapie fai da te e affidarsi solo a veterinari esperti nella cura di questi animali. Non cer-cate consigli navigando su internet o consultando mailing list, perché non esistono scorciatoie: la visita clinica, l’osservazione dei sintomi e spesso l’esecuzione di esami collate-rali sono passi indispensabili per una diagnosi corretta e una terapia effi-

cace e tempestiva.Tra i farmaci più pericolosi per il co-niglio, spesso mortali, ci sono diversi tipi di antibiotici: penicillina (nociva solo se data per bocca), amossicilli-

na, ampicillina, spira-micina, eritromicina, tilosina, bacitracina e vancomicina (…). I cortisonici sono altret-tanto deleteri e vanno somministrati soltan-to in casi di effettiva necessità, perché il sistema immunitario del coniglio è sensibi-

lissimo ai loro effetti: può indebolirsi a tal punto da permettere a infezioni latenti, come la pasteurellosi, di sca-tenarsi. Molto pericolosi sono pure i farmaci da applicare sulla pelle, se contengono antibiotici tossici o cor-tisonici, perché il coniglio può lec-carli e ingerirli (…). Un altro prodot-to assolutamente controindicato è l’antiparassitario Frontline®: (…) nei conigli può causare la morte entro pochi giorni dall’applicazione, senza possibilità di cura”.

I

Salute del coniglio: no al “fai da te” di Marta Avanzi

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Il vet. d

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ulci e zecche: parassiti ben noti a molti proprie-tari di animali domestici,

ma tuttavia ancora in parte da sco-prire. Sapevate ad esempio che già nei mesi freddi (gennaio-febbraio) un cane su sette è già infestato da pulci, senza aspettare l’arrivo del caldo? Vediamole allora più da vicino. PULCI – Sono parassiti esterni ema-tofagi: si nutrono cioè del sangue di mammiferi e uccelli. La femmina depone fino a 2mila uova nel cor-so della vita, e fino a 50 in un solo giorno. Le uova non si attaccano però subito all’animale, ma cado-no in ogni parte della casa. Dopo la schiusa, le larve cercano le zone più buie della casa e lì si nutrono delle feci delle pulci adulte, formate dal sangue parzialmente digerito de-gli animali che nel frattempo sono stati infestati. Una volta cresciute, le larve formano un bozzolo all’in-terno del quale di trasformano in pupe. Queste, considerate delle pulci immature, trascorrono ancora

8-9 giorni nel bozzolo, per poi usci-re come pulci adulte.All’interno del bozzolo, le pulci per-cepiscono comunque la presenza dell’animale attraverso il calore, le vibrazioni e il diossido di carbonio. Una volta uscite da esso, salgono sull’animale, trovano un compagno e riprende così il ciclo vitale.È importante sottolineare che in media solo il 5% delle pulci si tro-va sull’animale. Il rimanente 95% resta nell’ambiente sotto forma di: 5% pulci adulte (vita media: 50 gg.); 10% pupe (vita media: 4-5 mesi); 35% larve (vita media: 12 gg.); 50% uova (vita media: 10 gg).Le pulci possono essere potatrici di patologie gravi quali: dermatite al-lergica da pulci; anemia; rickettsio-si; peste; tenie; malattia da graffio del gatto.

PREVENZIONE – Usare un insettici-da/acaricida contenente un regola-tore di crescita degli insetti; passare spesso l’aspirapolvere; lavare di fre-quente gli oggetti e le coperte usate dall’animale; falciare il prato e rac-

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Pulci e zecche:pericolose tutto l’anno

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cogliere erba e rami tagliati. ZECCHE – Sono anch’essi parassiti esterni ematofagi. Quella del cane è la Rhipicephalus sanguineus. Il loro ciclo vitale può variare da alcuni mesi fino a qualche anno.La femmina, a seconda della specie, può de-porre da circa 100 fino a 6mila uova alla volta, in aree con ve-getazione folta e alta diversi centimetri. Dopo la schiu-sa le larve vanno alla ricerca del loro primo pasto di sangue. Se incontrano una persona o un cane o gatto, vi sal-gono in ricerca di una zona cutanea in cui nutrirsi. Successivamente pos-sono anche abbandonare l’ospite e tornare nell’ambiente. Dopo questo primo pasto le zecche si trasformano in ninfee: zecche di piccole dimensioni e difficili da indivi-duare. Il passaggio successivo è quel-lo a zecca adulta. Le femmine adulte si nutrono sull’ospite per 812 giorni. In alcuni casi, durante i pa-sti aumentano fino a 100 volte il loro peso originale. Sempre sull’ospite,la femmina si accoppia, poi cade a

terra e depone le uova in un posto appartato, dando vita a un nuovo ci-clo vitale. Le pulci possono essere potatrici di

patologie gravi quali: malattia di Lyme; babe-siosi; ehrlichiosi; febbre bottono-sa delle Monta-gne Rocciose; cytauzoonisi.PREVENZIONE – Solo una cor-retta e mensile applicazione di un acaricida di rapido effetto e

di lunga durata consente la migliore protezione antiparassitaria. Inoltre si possono: eliminare dal proprio giar-dino l’habitat delle zecche tagliando regolarmente l’erba, rimuovendo la lettiera di terriccio e foglie e potando i cespugli.È utile poi evitare l’erba alta e il sot-tobosco, tenendo il proprio animale lontano da questi “vivai” di zecche.Verificare quotidianamente la pre-senza di zecche sul cane e sul gatto. Benché le zecche preferiscano la te-sta, il collo e le zampe dell’animale, è consigliabile esaminarne tutto il corpo.(Fonte: http://www.frontlinecombo.it)

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Eto

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erché quando è in arrivo un bambino, la casa si riempie di libri tipo Da 0 a 3 anni o

Come diventare un genitore felice, mentre invece quando si decide di adottare un pet molte volte non ci si prende la briga di cercare anche solo su Internet una qualche informazio-ne su chi è veramente e se può es-

sere o meno adatto a noi? Mi pongo questa domanda da sempre e ogni volta che incontro proprietari delu-si, stressati da un animale che risul-ta proprio ingestibile, nonostante la buona volontà da parte dell’uomo. Il problema, purtroppo, è che il più delle volte non è colpa del pet (lui, in fondo, si comporta in base alla sua in-

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Leggere fa bene! come evitare delusioni dai pet

Uno dei casi più emblematici di come la scarsa informazione porti a degli acquisti sbagliati, è quello dei cani nordici (Siberian Husky e Ala-skan Malamute in primis). Secondo i dati Enci, nel 1992 in Italia erano registrati 5.888 Siberian Husky con regolare pedigree (senza contare tutti quelli che ne erano privi); nel 2012, vent’anni dopo, questa quota è crollata a soli 595. Cos’è successo?La spiegazione è semplice. Già ne-gli anni ’80 questa razza aveva co-nosciuto un boom, dettato da vari fattori: l’indubbia bellezza del cane, il fatto che richiamasse da vicino

l’aspetto del lupo e l’effetto-moda derivante da personaggi Vip che ne facevano sfoggio, tra cui la famiglia Agnelli (nella foto). Peccato però che molti proprietari, dopo un en-tusiasmo iniziale, si siano accorti che questo cane non è per nulla fa-cile da gestire. Indipendente e scar-samente votato a ubbidire a un pa-drone che non dimostri sufficiente carisma, questi poveri neo-cinofili sprovveduti in taluni casi li hanno ceduti a terzi; in altri hanno sem-plicemente condotto una vita di grosse difficoltà, salvo poi cambiare razza una volta giunto a miglior vita.

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dole), ma proprio di chi non ha avuto un briciolo di saggezza nell’informar-si prima di acquistare.In queste pagine scriviamo spes-so che ad esempio il coniglio non è adatto a tutti, nonostante l’immedia-ta simpatia che ispira; che il furetto ha bisogno di attenzioni, pazienza e preparazione ancora maggiori; o anche che un piccolo cane come il Deutscher Jagterrier (tanto di moda ora), a parte la taglia è un peperi-no che può creare problemi a chi è sprovveduto. Un tempo, quando la diffusione di Internet era ancora agli albori, l’uni-co modo per informarsi era quello di

comprare un libro o una rivista che non fosse troppo compiacente con lo scopo di far vendere il più possibile. Quindi si doveva incorrere comunque in una spesa più o meno sostenuta. Certo, si poteva fare una visita da un allevatore, ma questo comporta an-cora oggi un dispendio di tempo e di energia maggiore. Ma oggi che basta digitare su un qualsiasi motore di ri-cerca una frase del tipo Come gestire un cane” o “una cavia”, francamente non ci sono più scuse. Si tratta solo di aver voglia e testa di fare un acquisto consapevole, in grado di preservarci da delusioni e anni di vita familiare problematica.

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Biology

a fauna selvatica è spesso minacciata dalle attività umane. Tra le cause del declino della biodiversità

si possono citare l’inquinamento, la frammentazione degli habitat, l’introduzione di specie esotiche, l’eccessiva cementificazione e urbanizzazione, una scarsa gestione del territorio e l’eccessivo sfruttamento delle risorse naturali. Non tutti però sono a conoscenza di un altro fattore che, se non gestito bene, rischia di trasformarsi in un nuovo pericolo per la fauna selvatica. Si tratta dei cani e dei gatti, ovvero i pet per antonomasia.Il gatto domestico è un predatore che ha potuto diffondersi grazie all’uomo e al reciproco rapporto che si è consolidato nei secoli sia da un punto di vista affettivo che culturale. Recenti studi però hanno rilevato che l’attività di predazione del gatto può causare notevoli impatti sulle specie viventi di rettili, uccelli e piccoli mammiferi che vivono al di fuori delle mura domestiche. È importante ribadire che tale situazione risulta essere la conseguenza di una causa antropogenica, cioè di origine umana. Il gatto quindi compie un’azione di aggravamento nei riguardi di una situazione ecologica già compromessa.

Non solo il gatto, ma anche il cane può creare degli impatti verso la fauna selvatica. Il fenomeno risulta accentuato soprattutto a causa dei cani vaganti. È possibile suddividere le popolazioni di cani presenti su di un territorio in tre categorie: i cani con proprietario sempre sotto controllo, i cani con proprietario ma liberi di vagare; i cani senza proprietario definiti “vaganti” comprendenti i cani randagi (che dipendono in parte ancora dalla presenza umana); i cani inselvatichiti (che sono completamente indipendenti dall’uomo).Paradossalmente proprio i cani possono diventare un pericolo per il lupo, il loro antenato per eccellenza. Spesso infatti i cani vaganti sono responsabili degli attacchi al bestiame che vengono successivamente ed erroneamente imputati al lupo. Inoltre i cani possono incrociarsi con il lupo creando ibridi che possono portare all’impoverimento genetico e all’estinzione dello stesso predatore selvatico.Randagismo e abbandoni possono causare anche impatti diretti sulle persone e purtroppo ogni anno le cronache riportano casi di incidenti automobilistici che vedono coinvolti proprio gli animali domestici (cani

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Pet e fauna selvatica

a cura del dottor Samuele Venturini

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e gatti) abbandonati dai rispettivi “padroni”. Infine, cani e gatti liberamente vaganti sul territorio possono diventare dei potenziali vettori di patologie.Cosa si può fare per far fronte a questo problema? Risulta indispensabile, alla base, informare, educare e sensibilizzare adulti e bambini su come gestire correttamente il proprio animale domestico sia in ambito urbano che rurale. In questo ultimo caso infatti non è raro trovare per esempio cani da guardia – per le greggi o per la propria cascina – senza un’adeguata alimentazione, con carenti controlli sanitari e privi della registrazione all’anagrafe canina. Occorre quindi una maggior

coordinazione e collaborazione tra singoli cittadini proprietari di pet e Pubblica Amministrazione. Alcuni punti chiave da tenere in considerazione per poter arginare in maniera ecologica questo fenomeno sono da ricercarsi nell’applicazione della legge 281/91 “Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo”. Nella fattispecie risulta indispensabile implementare l’impiego dell’anagrafe canina; promuovere e attuare programmi di vaccinazione e sterilizzazione dei suddetti animali; avviare indagini conoscitive sulla consistenza delle popolazioni di cani e gatti vaganti per poter cosi procedere a una miglior attuazione dei programmi sopra citati.

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Age

nda

pet

Esposizioni canine

5 aprile 2014Esposizione Nazionale - Ferrara (FE)Tel. 0514170068

6 aprile 2014Esposizione Nazionale - SienaTel. 057747442

Esposizione Interazionale - FerraraTel. 0532909543

12-13 aprile 2014Esposizione Internazionale - MontichiariTel. 0303542540; 0303542620

13 aprile 2014Esposizione Nazionale - CampobassoTel. 0874311373

19-20 aprile 2014Esposizione Internazionale - RiminiTel. 054229041

Esposizione Nazionale - VercelliTel. 032135183

21 aprile 2014Esposizione Internazionale - Ostiglia (MN)Tel. 038631734

25 aprile 2014Esposizione Nazionale - RavennaTel. 0544400130

Esposizione Regionale - Castellammare di Stabia (NA) Tel. 0813445089

Esposizione Internazionale - TarantoTel. 099375277

26 aprile 2014Esposizione Internazionale - RietiTel. 0746271750

27 aprile 2014Esposizione Nazionale - GrossetoTel. 0564450440

Esposizione Nazionale - Olbia (OT)Tel. 078968013

Esposizioni feline

8-9 marzo 2014Expo Internazionale Felina - Pesaro

22-23 marzo 2014Esposizione Internazionale Felina Salsomaggiore Terme

Gli eventi top dove e quando

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I libr

i da legge

re

n acquario è molto di più di un semplice contenitore per qualche pianta e pesce;

è un “ecosistema artificiale”, dotato di una vita che per la maggior par-te prospera in maniera invisibile. Lo ricorda Maurizio Gazzaniga, biolo-go, fondatore del Gruppo italiano di microscopia naturalistica, nonché autore del volume Acquario segre-to. “Purtroppo”, scrive l’au-tore nell’introduzione, “sono davvero molto pochi coloro che i avvicinano all’acquario consapevoli, anche solo un po’, di quale incredibile com-plessità si celi all’interno di qualunque vasca, di quanto la vita ‘microscopica’ in realtà poggi le proprie fondamenta su una moltitudine di vita microscopica”. Ecco allora il perché di questo libro: “col-mare tale lacuna, per guidare in quello che si potrebbe sen-za ombra di dubbio definire un sorprendente viaggio alla scoperta del mondo invisibile nascosto all’interno di un ac-

quario d’acqua dolce”.Un testo dunque affascinante e af-fascinato, di facile lettura, ma anche il punto di partenza per un possesso più informato dell’acquario, nonché ottima fonte di stimolo per i lettori più curiosi. “Acquario segreto” – Gr. Ed. Castel Negrino – Euro 32,00

“U

Acquario segretodi Maurizio Cazzaniga

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La

vetr

ina

Casetta in legno per gatti – Per uso interno ed esterno, in pino verniciato, a 3 piani. Fine-stra al secondo piano. Porta laterale con ten-da in plastica per proteggere dalle correnti d’aria. Tetto rivestito in carta catramata per coperture. Con piedini antiscivolo per pro-teggere dall’umidità e dal freddo del suolo e per permettere un buon ricircolo d’aria. Pu-lizia facile e veloce grazie alla grande porta sul retro. Misure: 56 × 94 × 59 cm. La trovi sul sito di Pet-Ology Store (www.pet-ology.it) all’incredibile prezzo di 129,00 euro.

Cat activity palla snack – In plastica, può essere ri-empita con leccornie che fuoriescono mentre il gioco rotola. Con apertura regolabile per rallentare il rila-scio delle leccornie. Stimola l’istinto del gatto. Dia-metro 7 cm. Colori assortiti. La trovi sul sito di Pet-Ology Store (www.pet-ology.it) all’incredibile prezzo di 3,35 euro.

Flasher per cani “safer life” - Osso luminoso con luce fissa o intermittente per la sicurezza del cane duran-te le ore buie. In plastica, con 2 LED a luce lampeg-giante o fissa e spazio per l’indirizzo. Riflettente. Du-rata: luce lampeggiante per circa 100 ore; luce fissa per circa 50 ore. Misure: 4,5 × 3 cm. Colore rosso. Lo trovi sul sito di Pet-Ology Store (www.pet-ology.it) all’incredibile prezzo di 2,60 euro.

Prodotti del mese consigli per gli acquisti

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Casetta natura per cani in legno - Realizzata in pino verniciato. Tetto rivesti-to in carta catramata per coperture. Una parte del tetto può essere aperta. L’apertura a finestra può es-sere chiusa ermeticamen-te. Piedini per proteggere dall’umidità e dal freddo del suolo e per permette-re un buon ricircolo d’aria, regolabili in altezza per una migliore stabilità. Misure: 107 × 93 × 90 cm (adatta per cani tipo Labrador). La trovi sul sito di Pet-Ology Store (www.pet-ology.it) all’incredibile prezzo di 217,15 euro.

Gioco strategico per cani “Game Bone” – Gioco di attivazio-ne mentale. Consi-ste in 2 giochi in 1: lato 1 - solitario: il cane deve sollevare i tap-pi a forma d’osso con il muso per raggiun-gere la ricompensa;

lato 2 - scacchi: il cane si guadagna le leccornie se impara a muovere i pia-ni scorrevoli. Le parti in movimento possono essere bloccate con i tappi, rendendo il gioco più complicato. Realizzato in MDF, resistente, in plastica mista. Incl. libretto con esercizi e consigli per un ottimo addestramento. Misure: 31 × 20 cm. Lo trovi sul sito di Pet-Ology Store (www.pet-ology.it) all’incredibile prezzo di 21,90 euro.

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Gioco da riporto galleggiante - Gioco da riporto, in poliestere, galleggia completamente sulla su-perficie dell’acqua ed è quindi semplice da affer-rare e facile da vedere. Adatto per essere lancia-to lontano. Ideato dal prof. Ekard Lind. Misure: 29 cm. Lo trovi sul sito di Pet-Ology Store (www.pet-ology.it) all’incredibile prezzo di 15,15 euro.

Legno da mordere con luffa per pappagalli - Della linea “Natural Living”, le-gno da mordere con luffa, (pianta della famiglia delle cucurbitacee), catena, pezzi di legno e campanella. Lo trovi sul sito di Pet-Ology Store (www.pet-ology.it) all’incredibile prezzo di 4,30 euro.

Distributore di cibo per esterno a lanterna - Realiz-zato in plastica, con superficie per posarsi. Mantie-ne il cibo pulito e asciutto. Con coperchio, facile da riempire e pulire. Misure disponibili: 300 ml/17 cm; 1.400 ml/22 cm. Lo trovi sul sito di Pet-Ology Sto-re (www.pet-ology.it) all’incredibile prezzo di 5,00 euro.

Tetra Algetten - Tetra Algetten è adatto per la pre-venzione e l’azione a lungo termine contro le alghe. Funziona con il principio di deposito: la concentrazio-ne dei principi attivi anti-alghe aumenta lentamente nell’acqua dell’acquario, generando un effetto blando e a lungo termine. Le alghe sono ridotte sensibilmen-te già entro 4-7 giorni - previene la formazione di nuo-ve alghe. Munito di dispenser per un utilizzo durevole e senza sprechi. Confezione da 12 compresse. Lo trovi sul sito di Pet-Ology Store (www.pet-ology.it) all’incre-dibile prezzo di 4,81 euro.

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Tetra Flora Pride – Grazie alla speciale formula, le sostanze nutritive contenute in Tetra FloraPride si depositano e rimangono disponibili per la pian-ta per un periodo di 4 settimane. Ferro, potassio, manganese e altri oligoelementi essenziali garan-tiscono alle vostre piante una crescita sana e ri-gogliosa. Rafforza le piante mediante un apporto costante ed efficace di sostanze nutritive fonda-mentali. Previene l’ingiallimento e l’indebolimen-to delle foglie. Foglie diventano di colore verde in-tenso grazie alla stimolazione della produzione di clorofilla. Previene le carenze di ferro e potassio. Favorisce una crescita sana e rigogliosa delle pian-te evita la proliferazione delle alghe. L’assorbimento delle sostanze nutritive avviene attraverso le foglie. Senza fosfati e nitrati per non inquinare l’acqua. Per acquari di acqua dolce e una colorazione verde e rossa intensa delle foglie. Lo trovi sul sito di Pet-Ology Store (www.pet-ology.it) all’incredibile prezzo di 3,60 euro.

Villa con snack e fibre grezze – Splendida casetta per topi e criceti in legno natura-le, a 3 piani. Tunnel con fieno, con scala, rivestita di carota. 2 snack extra sui ripiani. Apertura alla base, per una facile pulizia. Misure: 25×21×12 cm. La trovi sul sito di Pet-Ology Store (www.pet-ology.it) all’in-credibile prezzo di 15,15 euro.

Ciotola di fieno - Ciotola di fieno con pezzi di carota, per piccoli roditori e conigli. Misure: ø 10 cm, 200 gr. La trovi sul sito di Pet-Ology Store (www.pet-ology.it) a partire dall’incredibile prezzo di 5,70 euro.

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