numero 6 e 7 - giugno 2014 - comunitasantacrocegarbagnate.it · che della cultura e dell'arte....

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“ VENITE IN DISPARTE E “ VENITE IN DISPARTE E RIPOSATEVI UN PO’ ” RIPOSATEVI UN PO’ ” Numero 6 - 7 Giugno - Luglio 2014 Dialogo tra noi Mensile di informazione della Comunità Pastorale "SANTA CROCE" in Garbagnate Milanese Numero 6 e 7 - Giugno 2014.qxd 30/06/2014 07.56 Pagina 1

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“ VENITE IN DISPARTE E“ VENITE IN DISPARTE ERIPOSATEVI UN PO’ ”RIPOSATEVI UN PO’ ”

Numero 6 - 7

Giugno - Luglio 2014Dialogotra noi

Mensile di informazione della Comunità Pastorale "SANTA CROCE" in Garbagnate Milanese

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Dialogo tra noiMensile delle parrocchie “Santi Eusebioe Maccabei”, “Santa Maria Nascente”,“S. Giuseppe Artigiano” e “S. Giovanni Battista”in Garbagnate MilaneseAnno XLIV, n° 6 e 7 Giugno - Luglio 2014Proprietà della Parrocchia Santi Eusebioe Maccabei, via Gran Sasso, 12 - telefono02.9955607.www.comunitasantacrocegarbagnate.iteusebio.maccabei@tin.it

Direttore responsabile: don Claudio GalimbertiHanno collaborato: Lella Fierro Almiento,Giorgio Montrasi, Roberto Gianotti, Matteo Comie Diana Toresini.Registrato al Tribunale di Milano il 15.09.1969 aln.249MCAziendagrafica, Via A. De Gaperi, 4 - 22072CERMENATE (CO)Abbonamento annuale 18 euro

L’editoriale

Qui nella comunità

Racconti in foto

Qui in oratorio

Qui a scuola

Nel tempo libero

Qui sport

Storia locale

Qui associazioni

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"C'è un nostro diritto al riposo e al divertimento. Abbiamo, infatti, tutti sulle spal-le fatiche, tristezze, monotonie, inquietudini, noie e responsabilità. Queste ci spin-gono continuamente verso ideali spiagge di gioia, di quiete, di distrazioni, di com-pagnie e di novità. E ci intimano: "Lascia, di tanto in tanto, la solita fabbrica, l'uf-ficio monotono, l'officina pesante, la penna, il martello, la zappa, l'ago, la macchi-na; risparmia il corpo e il cervello! Ricreati in compagnia d'altri! Cristo stesso sen-tiva di tanto in tanto il bisogno di tirare il fiato e conduceva i suoi Apostoli in dispar-te sui laghi, sui monti, facendo loro gustare un po' di riposo" (Albino card. Luciani,lettera alla diocesi per il ferragosto, 15 agosto 1969).

osì il futuro Papa Giovanni Paolo I esortava i fedeli della sua Diocesi avivere il tempo della vacanza. L'estate non è appena una stagione: è untempo particolare che ci fa gustare un po' più di libertà, delle giornate piùlunghe, la gioia di incontri nuovi e la bellezza della conferma di tanteamicizie. È questo il bello dell'estate. Paradossalmente un tempo in cui

si lavora di più… in libertà. Non che durante l'anno ci si giri i pollici, per carità (al-meno, non sempre e non tutti...). Ma è tra luglio e agosto, quando gli obblighi di-minuiscono, gli impegni si diradano e le circostanze si fanno (apparentemente) me-no pressanti, che la sfida diventa ancora più serrata. Perché va a parare dritta dritta

sul peso che diamo al"tempo della libertà",ovvero a quel momentoin cui uno si impegnacome vuole col valoreche riconosce prevalen-te nella sua vita.Ecco, è in questo impe-

gno che sta il bello delle vacanze. Tutto il bello, perché è un impegno che tocca ogniaspetto: mangiare e divertirsi, cantare con gli amici o ammirare un tramonto in mon-tagna. Non c'è istante del tempo libero che non si porti dentro questa esperienza pos-sibile di un gusto pieno, profondo, che faccia respirare a pieni polmoni. Non c'è cir-costanza che non sia parte del dialogo di ciascuno di noi con il Mistero presente, apatto di leggerla fino in fon-do. Anche le proposte che inostri oratori hanno messoin campo sia per i ragazziche per gli adulti (ringrazia-mo Don William e il grup-po culturale La Piazza)vanno in questa linea di "ri-creazione".Per questo le vacanze sonoun lavoro. E per questo, co-

l’editoriale

"VENITE IN DISPARTE

E RIPOSATEVI UN PO' "

...Cristo stesso sentiva

di tanto in tanto il bisogno di

tirare il fiato e conduceva i

suoi Apostoli in disparte sui

laghi, sui monti, facendo loro

gustare un po' di riposo...

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me ogni lavoro che si rispetti, ha bisogno di strumenti. Anzitutto per creare qualche mo-mento di vera spiritualità abbiamo bisogno di silenzio e di preghiera. Qualche lettura con-sigliata potrà aiutarci a crescere non solo in cultura, ma anche in umanità. Non cavalchia-mo la moda delle nottate in bianco: solo stress da aggiungere a quello dell'anno lavorativo.Regoliamo piuttosto l'orologio sulla vita della nostra famiglia, dei figli, degli hobby o an-che della cultura e dell'arte. Tutto ciò ricrea, dà respiro all'anima.Auguro a tutti voi carissimi fratelli e sorelle della Comunità pastorale di trarre frutto daquesto bel tempo che il Signore ogni anno fa ritornare, non solo per un ristoro corporale,ma anche per dare respiro allo spirito.

Il vostro aff.mo ParrocoDon Claudio

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LA MADONNA DI FATIMAA GARBAGNATE

qui nella Comunità

"Beata colei che ha creduto"Presenza dell'effige della

Madonna di Fatimanelle parrocchie di Garbagnate

dal 4 al 19 ottobre 2014PROGRAMMA

ore 16,00 Arrivo della statua in elicottero pres-so la piazza del Mercato e trasferimento nellachiesa di S. Giuseppe Artigianoore 18,00 a Bariana S. Messa di apertura conce-lebrata da tutti i sacerdoti della città

4 ottobre

5 ottobre Processione per le vie della parrocchia di Baria-na con il Vicario Episcopale Mons. Gian PaoloCitterio

6 ottobre ore 21,00 S. Messa solenne a Bariana con il nuovo Vescovo Ausiliare S. Ecc.Mons. Pierantonio Tremolada

7 ottobre Processione con la statua della Madonna per le vie di S. Maria Rossa

8 ottobre ore 20,30 S. Messa solenne con il Cardinale Angelo Scola Arcivescovo di Milano

9 e 10 ottobre l'effigie della Madonna è presente nella nuova chiesa di S. Maria Rossa

11 ottobre trasferimento della statua nella chiesa di S. Giovanni Battista

12 ottobre ore 21,00 S. Messa solenne con il Vicario Generale della Diocesi S. Ecc.Mons. Mario Delpini

13 ottobre ore 20,30 S. Messa celebrata da S. Ecc. Mons. Renato Corti quindi Proces-sione per le vie del Quadrifoglio/Serenella.Al termine consacrazione della città al Cuore Immacolato di Maria

14 ottobre trasferimento della statua alle Case Pertini - ONPI

15 ottobre l'effigie della Madonna viene venerata presso la chiesa dell' Ospedale Salvini

16 ottobre trasferimento della statua in Basilica

17 ottobre durante la giornata S. Messe per i malati e per le scuole della città

18 ottobre ore 18,00 S. Messa solenne con gli ottantenni della città presieduta da S.Ecc. Mons. Carlo Ghidelli Arcivescovo Emerito di Lancianoore 20,30 Vespri solenni e processione per le vie del centro

19 ottobre ore 15,00 S. Messa solenne presieduta da S. Ecc. Mons. Carlo GhidelliArcivescovo Emerito di Lanciano quindi partenza della statua con l'elicot-tero dal campo di calcio dell'OSL.

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qui nella ComunitàS. Maria Nascente

festeggia la sua chiesa:un concerto

per i 100 anni ...

Sabato 17 maggio la chiesa "vecchia" diS. Maria Nascente, che da 100 anni sitrova lungo la via Garibaldi, è stata tea-tro del concerto della Corale parrocchia-le. Il concerto è stata l'occasione perproseguire nei festeggiamenti del cente-nario della chiesa di S. Maria Nascente.La Corale ha eseguito l'inno della Par-rocchia "Maria Rossa", scritto e musica-to dal precedente parroco Don CarloStucchi. Successivamente è stato pre-sentato alla comunità di S. MariaNascente come inno e brano celebrativodella storia e della Parrocchia. I compo-nenti della Corale, diretta da MarcoForni, si sono poi esibiti in altri brani: dalsalmo "Su ali d'aquila" di Villani, a "Eccol'uomo" di Sequeri.Ad arricchire il concerto anche un branodedicato alla mamma "Grazie mamma",festa da poco celebrata.La serata di sabato è stata anche occa-sione, per il parroco Don Claudio, di pre-sentare alla Comunità il Comitato d'ono-re, fondato in occasione del Centenarioe di annunciare l'arrivo a Garbagnate, inottobre, della statua della Madonna diFatima.Un grande onore per la città: la statuaverrà portata nelle varie Parrocchie,rimarrà a S. Maria Nascente per quattrogiorni e sarà accompagnata nella solen-ne celebrazione, anche dalla presenzadell'Arcivescovo di Milano il CardinalAngelo Scola.

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qui nella Comunità...E domenica

il corteo di gioiacon i piccoli alunni

della scuolae tutti i parrocchiani

Sono partiti dalla loro scuola dell'In-fanzia ed erano tanti, vestiti di rossoe pronti a divertirsi.Sono i bambini della scuola dell'In-fanzia Cabella di S. Maria che dome-nica pomeriggio, con le loro mammee papà, rigorosamente vestit i dirosso, hanno dato vita al corteogioioso in onore del centenario della"chiesa vecchia" di via Garibaldi.Un momento di festa semplice: uncorteo colorato e festoso che haattraversato le vie della Parrocchia diS. Maria.Ad aprire il corteo il Corpo musicaleS. Cecilia, seguito dai membri dellaConfraternita del SS. Sacramento,dal parroco Don Claudio, DonAndrea e Don William, dal vicesinda-co Bonesi, molti parrocchiani e tutti iragazzi dell'oratorio, con il loro diret-tore Matteo.Il percorso si è concluso proprionella chiesa che celebra in questo2014 i suoi 100 anni.Dopo la camminata, un piccolomomento di preghiera dedicata aMaria, patrona della Parrocchia esuccessivamente in oratorio per unagustosa merenda per tutti.

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I PELLEGRINI GARBAGNATESINEL CAUCASO CRISITIANO

qui nella Comunità

28 maggio - ore 16,30.

Partiamo in 30, entusiasti, chi rimane cisaluta sventolando fazzoletti. Due pastori:don Claudio e don William, e 28 pecorel-

le, affrontano l'avventura verso il Caucaso cri-stiano.Il volo non è diretto, dobbiamo far sosta a Var-savia. Qui arriviamo con un'ora di ritardo e ri-schiamo di perdere la coincidenza. Corri, corri,in fretta, disbrigo veloce delle formalità per sali-re in tempo sull'aereo che ci porterà a Yerevan,la capitale dell'Armenia.Arriviamo a notte fonda, anzi è già quasi matti-na, in albergo per un paio d'ore di riposo primadi iniziare la nostra splendida avventura.Subito dal primo giorno ci rendiamo conto dellericchezze e delle povertà di questo paese.

Le ricchezze: la fertilità della terra, che permetteestese coltivazioni a vigneti (molte le varietàautoctone) e quindi una notevole produzione dibuon vino. Inoltre verdura e frutta, tipiche le no-ci, i gelsi con le loro more, ciliegie, albicocche eil melograno (arcaico simbolo armeno della ferti-lità, considerato ancor oggi un portafortuna).Posta sulla cosiddetta "via della seta" ebbe, neisecoli passati, anche fiorenti commerci traoriente ed occidente.La povertà: dignitosa e non ostentata, si intrave-de in ogni ambito di vita, basti pensare che ilreddito mensile di un lavoratore armeno si aggi-ra attorno ai 200 euro.La storia antica di questo popolo si fonde tramiti e leggende. Qui, sul biblico monte Ararat,Noè si posa con la sua arca, e da lui discende

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qui nella Comunitàuna nuova umanità. Gli armeni chiamano il loroPaese "la terra di Hayk", Hayk era discendentedi Noè, pronipote di Yafet.Alla fine del III secolo d.C., il re Tiridate perse-guitava i cristiani e dopo aver fatto torturarePadre Gregorio lo fece buttare nella fossa deicondannati a morte, dove rimase per 13 anni fraserpenti e scorpioni. Ma una vedova, avvisata insogno, gli portava da mangiare tutti i giorni, inquesto modo sopravvisse finché non fu liberatograzie ad un sogno della sorella del re.È nel 301 che il re Tiridate III si converte al cri-stianesimo e ne fa la religione di stato, così l'Ar-menia diventa, nella storia, la prima "nazionecristiana". Artefice di questa conversione fu pro-prio San Gregorioarmeno, detto "illu-minatore", fu il primo"catholicos" (il caposupremo della Chie-sa Apostolica Arme-na).Il popolo armeno hasubito vessazioni eatrocità da parte del-l'impero ottomano: iturchi all'inizio dellaprima guerra mon-diale perpetraronoquello che fu poidefinito "genocidio armeno", massacrando lapopolazione cristiana che era considerata osta-colo per l'espansione dell'impero turco oltre ilCaucaso. Migliaia di Armeni fuggirono: la cosid-detta "diaspora Armena", oggi gli armeni sparsiper il mondo aiutano economicamente i parentirimasti e buona parte dei restauri dei santuari edei monumenti viene finanziata grazie allerimesse che provengono dagli armeni all'estero.Al tempo dell'impero sovietico l'Armenia nedivenne una delle repubbliche, ma per la regoladel "dividi et impera" molti confini furono sposta-ti, popolazioni intere trasferite da una parteall'altra della regione, pertanto oggi l'Armenia sitrova con un territorio ridotto rispetto alle anticheorigini, e anche il monte Ararat è finito in Tur-chia. Dall'Armenia lo si può solo vedere oltre iconfini!Nei tre giorni che restiamo qui riusciamo a

vedere luoghi con nomi spesso per noi impro-nunciabili. Il primo giorno cominciamo con laCattedrale di Echmiazin, sede del patriarcasupremo (come fosse per noi il Vaticano) erettanel IV secolo da S. Gregorio l'Illuminatore sulluogo di un tempio pagano, oggi è dichiaratadall'UNESCO "patrimonio dell'umanità". La leg-genda narra che Gesù apparve in sogno a S.Gregorio e, battendo per terra con un martellodorato, gli indicò dove voleva che fosse eretta lacattedrale. Proseguiamo per la visita del Museoche custodisce oggetti di culto, d'oro e d'avorio,tra cui la punta della lancia che trafisse il costa-to di Gesù, ma noi non abbiamo potuto vederlaperché era in corso una importante celebrazio-

ne presieduta dal"catholicos". Vedia-mo poi la chiesa diSanta Hripsime: è illuogo dove la santae 32 sue consorellevennero martirizza-te. Anche questachiesa è patrimoniodell'umanità.Seguono le rovinedella cattedrale diZvartnoz, crollatanel X secolo per undisastroso terremo-

to. Solo agli inizi del XX secolo ne vennero sco-perti i resti: meraviglia d'ingegneria, la cattedra-le era circolare all'esterno e cruciforme all'inter-no, costruita per durare 1000 anni (il tempo allo-ra previsto per la seconda venuta di Cristo).Altro tempio appartenente al patrimonio dell'u-manità.Si prosegue per il tempio pagano di Garni, risa-lente ad epoca ellenistica e dedicato al DioSole.Arriviamo poi al Monastero Geghard (monasterodella Lancia) perché qui in passato era custo-dita la punta della lancia che trafisse il costato diGesù, che ora è nel museo della Cattedrale diEchmiadzin. Anche questo Monastero è patri-monio dell'umanità. In tutta la zona ci sononumerosi khachkar (croci di pietra) che trovere-mo poi in quasi tutti i luoghi visitati, innalzati infunzione votiva, celebrativa o funeraria, rappre-

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qui nella Comunitàsentano con le loro iscrizioni una fonte storica diprimaria importanza, alcuni sono molto raffinatie finemente ricamati, riflettendo l'ordito del mer-letto armeno.Il 2° giorno visitiamo il Monastero di Khor Virap,situato proprio ai piedi del monte Ararat, circon-dato dalle mura di una fortezza al cui interno, alcentro, si trova la chiesa principale dedicata allaSanta Madre di Dio. Qui San Gregorio l'Illumina-tore fu imprigionato nel pozzo. È uno dei san-tuari più importanti del popolo armeno. Si prose-gue per il Monastero di Noravank, la cui chiesapiù antica è dedicata a S. Giovanni Battista,mentre la chiesa principale è dedicata a S. Ste-fano Protomartire, sull'architrave dell'ingressoprincipale troviamo il bassorilievo della Madon-na col bambino Gesù, mentre nella parte supe-riore c'è il bassorilievo di Dio Padre con unalacrima che scende sulla guancia e simboleggiala fecondazione della terra.3° giorno. Partiamo con le valige, oggi passere-

mo in Georgia. Strada facendo ci fermiamo allago Sevan (a 2000 m slm), dove si trova l'omo-nimo Monastero, anche questo costruito da S.Gregorio Illuminatore sul luogo di un tempiopagano. Anticamente fare 3 pellegrinaggi a que-sto monastero era considerato equivalente alpellegrinaggio fatto a Gerusalemme.Vediamo poi il Monastero di Haghpat, il piùmaestoso complesso monastico medievale, ilprimo sito armeno ad essere incluso dall'Une-sco nel Patrimonio dell'Umanità.Percorrendo la gola di Alaverdi, l'unica via checonduce dall'Armenia alla Georgia, arriviamo alconfine. Lasciamo la guida armena Cristina e,trainando le nostre valige, percorriamo il ponteche sovrasta il fiume che fa da frontiera, passia-mo la dogana e ci incontriamo con Nino, la gui-da georgiana, nonostante il nome è una donna:scopriremo poi che Santa Nino (parente di S.Giorgio) è una dei santi georgiani più venerati,fu lei ad evangelizzare e convertire dapprima la

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qui nella Comunitàregina, dopo averla guarita da una grave malat-tia, e poi il re, dopo che questi perdutosi in unaforesta fu salvato in seguito ad una preghierache elevò al "Dio di Nino". Da quel momento ilCristianesimo fu proclamato religione di stato,facendo della Georgia il secondo stato cristianodopo l'Armenia. La cristianizzazione della Geor-gia avrà profonda importanza nel suo orienta-mento all'Occidente e all'Europa.Anche per la Georgia mitie leggende si fondono conla storia. Territorio di pas-saggio tra oriente e occi-dente, attraversato dalla"via della seta", di volta involta ha dovuto confrontar-si con imperi molto piùgrandi e potenti e difende-re la sua identità. Ebbe lestesse vicissitudini dellavicina Armenia nel periodosovietico, nonostante ildubbio privilegio di averdato i natali a Josef Vissa-rionovich Djugashvili (Sta-l in). Oggi la nazione èmeno povera dell'Armenia,il reddito medio è un po'più elevato. Ricca di minie-re di ferro, già sfruttate edora definitivamente abban-donate.4° giorno. Siamo a Tbilisi,la capitale georgiana. Visi-tiamo la chiesa di Metekhi,che sorge su di un promontorio sul fiume Mtkva-ri, ove anticamente era il palazzo del re Vakh-tank (XII secolo); la fortezza di Narikala, costrui-ta nel IV secolo, che domina la città; la Basilicadi Anchiskhati, che è la più antica chiesa dellacapitale, fondata nel VI secolo; la Cattedraledella Dormizione, detta chiesa di Sioni, è l'anticacattedrale di Tbilisi e contiene la croce forgiatada Santa Nino; la nuova Cattedrale della Trinità,costruita tra il 1985 e il 2004, è la terza chiesaortodossa più grande al mondo ed è la sede delCatholicos. Passiamo poi al Museo Nazionale ealla Cattedrale Cattolica dedicata all'Assunzionedella beata Vergine.

5° giorno. É programmata la visita a DavitGareja, è un complesso di 19 monasteri fondatonel VI secolo, il più notevole della Georgia,vediamo la chiesa di S. Nicola e la chiesa dellaTrasfigurazione. In serata, al rientro, cena in untipico ristorante georgiano, dove gustiamo squi-site leccornie locali.6° giorno. Partiamo alla volta di Mtskheta, anticacapitale, visitiamo la cattedrale di Svetiskhoveli,

dove è sepolta la tunica diGesù ed il Monastero diJvari, entrambi dichiaratipatrimonio dell'Umanità.Nel pomeriggio giungiamoa Gori, città natale di Stalin,e visitiamo il museo a luidedicato. Continuiamo ilviaggio per arrivare a Upli-stsikhe: la città del VI seco-lo scavata nella roccia.Con questa visita panora-mica termina il nostro viag-gio-pellegrinaggio. Abbia-mo visto tante cose belle eluoghi interessanti. Anchese qui il turismo è iniziatoda poco e non è ancoramesso in risalto, c 'ècomunque tanto da vedere,le vestigia di questi antichipopoli stanno interessandosempre più chi vuole cono-scere gli albori del cristia-nesimo. Questa notte ripar-tiamo, torniamo a casa,

stanchi ma contenti. Abbiamo fatto molta stradae abbiamo visto tante cose, che sono solo laminima parte di quel che c'è da vedere qui. Neinostri ricordi resteranno le cose belle e le tantefotografie scattate, ma non dimenticheremo lapovertà di questa gente dignitosa. Sappiamo giàche l'anno venturo si andrà a Fatima, per resti-tuire alla Madonna la visita che lei farà a noi nelprossimo mese di ottobre. La proposta è appe-na abbozzata e potrebbe essere anche articola-ta in modi diversi, vedremo. L'appuntamento è,comunque, per tutti in Portogallo!

Francescacon tutti i pellegrini

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confini" della nostra cultura e tradizione, e,particolare interessante, la serata a tema di"Don Camillo e Peppone", che, invece, ciporta "oltre i confini del Tempo, per appro-dare nel clima "caldo"(ma genuino, sempli-ce, umano) degli anni '50. Senza poi dimen-ticare gli eventi di vita della nostra Parroc-chia e del nostro Oratorio più religiosi, comela Messa di ringraziamento per la Canoniz-zazione di Karol Wojtyla, con la partecipa-zione dei bambini della scuola elementare alui dedicata, e la processione del "nostro"San Luigi per la festa dell'Oratorio. Questoper tenervi informati, e lanciarvi un messag-gio: la nostra Comunità vive la nostra Gar-bagnate!

Riccardo Lobascio

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qui nella Comunità

"E…STATE CON NOI"

Il t itolo di questo articolo è lo slogan(molto azzeccato, direi), delle tante edinteressanti attività proposte dal gruppo

culturale La Piazza in collaborazione conl'Oratorio San Luigi per animare i fine setti-mana di Giugno della nostra città, oltre chedella nostra Parrocchia, portando avanti l'in-tento di vera "Comunione" che si realizzanon soltanto attraverso iniziative "canonica-mente" considerate ecclesiali, ma interes-sandosi di ogni ambito sociale, ivi incluso ildivertimento, lo svago, momenti che rendo-no davvero viva una comunità. Gli eventi diquesto grande e strutturato progetto sonopartiti dalla Festa della Scuola San Luigi,giovedì 5 Giugno, e sono proseguiti pertutto il mese, ogni Venerdì, Sabato e Dome-nica sera, con la partecipazione di famosipersonaggi dello spettacolo e del varietà,come Edoardo Mirabella "Eddy" e MassyBibi Pipitone di Colorado Cafè, oppureancora Bruce Ketta di Zelig, esibitisi in sera-te dal tono decisamente comico e spasso-so, ma non sono mancati momenti di eleva-ta intensità artistica, come il concerto “Sal-vati…nella Storia", tenutosi sul sagrato dellaBasilica, dell'orchestra sinfonica "Ars Can-tus", con l'esecuzioni di celebri passi di varicompositori. C'è stato spazio anche per le"novità", ossia un vero e proprio debutto,quello della nostra nuova compagnia orato-riana, con la messa in scena di "Sogno diuna notte di mezza estate", di WilliawShakespeare; e ancora, le nostre famigliesono state animate in più serate danzanti,con gruppi di ballo e scuole PER matte,come la A.D.S Pegaso 88. Da segnalare,inoltre, altri concerti, come lo "Spirit Soul"degli Uxmal, od ancora il "tributo ai Bea-tles", l'animazione per i nostri bambini, delMago Daniel, "Stom in a teapot", un concer-to di musica irlandese che ci porta "oltre i

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Racconti In Foto

Speciale S. Comunioni e Cresime

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Racconti In Foto

Foto 1 e 2 - 18 maggio: Prime Comunioni in Basilica (foto 1 Paolo Barbera, foto 2 Itaphoto)Foto 3 e 4 - 25 maggio: le S. Cresime amministrate da Mons. Giampaolo Citterio (foto PaoloBarbera)

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Racconti In Foto

Speciale S. Comunioni e Cresime

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Racconti In FotoFoto 5 e 6 - 25 maggio: le S. Cresime amministrate da Mons. Giampaolo Citterio ai ragazzi diS. Giovanni Battista e S. Maria (foto Itaphoto)Foto 7 - 25 maggio: Prime Comunioni a S. Giuseppe Artigiano (foto Ciak Foto di Claudio)Foto 8 - 8 giugno: le S. Cresime amministrate da Mons. Angelo Cairati (foto Ciak Foto di Claudio)

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spazio è ciò che significa abitare: noi lo pro-porremo ai ragazzi come stile di vita, perchénessuno "si lasci vivere", ma ciascuno siaprotagonista della sua vita, per cresceresecondo la forma propria del Vangelo. Hafatto così Gesù: è entrato in punta di piedi nelmondo ma poi, con la sua impronta e il suopassaggio, lo ha trasformato, e ora questomondo non è più lo stesso! Anche i luoghi incui abitiamo, a partire dalle nostre case, pos-sono diventare più belli e più buoni se ciascu-no fa la sua parte e usa la sua intelligenza, lasua energia e la sua creatività, secondo unpiano che è quello di Dio.L'immagine della casaLa casa sarà l'immagine di un cammino chedurerà tutta l'estate. Entreremo in una casa -che faremo sempre più nostra - e ogni setti-mana ci impegneremo a vivere uno dei suoiambienti o tutti gli ambienti insieme. Que-

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qui In Oratorio

ORATORIO ESTIVO 2014Piano terra

"E venne ad abitare in mezzo a noi"

Ancora una volta il Signore Gesù è alcentro dell'Oratorio estivo, determinan-do il cuore di una proposta che invita i

ragazzi ad appropriarsi dei loro spazi e delloro tempo, per abitarli come forse non hannomai fatto!"E venne ad abitare in mezzo a noi" è lafrase evangelica che darà il tenore a tuttaun'estate in oratorio, in continuità con il per-corso dell'Oratorio estivo degli ultimi dueanni, in cui il confronto diretto fra la Parola diDio e l'esperienza umana ha messo al centroprima le parole umane (PassParTu), poi ilcorpo (Every-body) e tutte le sue connessionie ora l'abitare come immagine di una trasfor-mazione che è possibile dentro e fuori di noi.Lo slogan "Piano terra"C'è un piano che è quello di Dio, in cui laterra non è vuota, ma abitata dall'uomo, cioèda chi sa riconoscerne il valore, da chi sadare senso alle cose e nomi a situazioni eincontri. Dio ha voluto nel mondo l'umanità,perché lo abitasse e quindi lo trasformasse,potendo dire "sono a casa"!È così che, negli occhi e nel cuore degli uomi-ni, Dio può rispecchiarsi e trovare una rispo-sta creativa e libera al suo amore. Questo"Piano terra" diventa la missione dei ragazzidell'Oratorio estivo a cui si chiederà di scopri-re il valore delle loro azioni, delle loro scelte,dei loro gusti e dei loro comportamenti equanto essi siano decisivi per determinare illoro presente e il loro futuro e per dare formaai loro spazi e alle loro relazioni. "Piano terra- e venne ad abitare in mezzo a noi" è dun-que lo slogan dell'Oratorio estivo 2014.Abitare con stileLasciare un segno stabile, insostituibile e deltutto personale in uno spazio che è il proprio

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qui In Oratoriost'anno i verbi quotidiani dell'abitare (pro-posti in riferimento a cinque ambienti di unacasa) ci chiederanno ogni giorno di prenderecoscienza di come siano da abitare i nostrispazi e i nostri tempi - e in essi le nostre rela-zioni - in riferimento al Vangelo e al modo incui Gesù ha abitato in mezzo a noi. È lui l'uo-mo nuovo che ha ristabilito il piano di Diosulla terrà, lasciando segni indelebili del suoamore per l'umanità.I passaggi di "Piano terra"Ci sono una serie di passaggi che ci chie-derà di compiere il tema del prossimo Orato-rio estivo.Il primo è il passaggio dall' “avere unacasa” all' “abitare una casa”: cioè dal vive-re dentro uno spazio in modo anonimo, senzaincidere sulle situazioni e sulle relazioni, rima-nendo in una forma di passività di chi si"lascia vivere", al prendere in mano la propriavita, nel senso del trasformarla secondo leproprie inclinazioni, in relazione stretta e fami-liare con gli altri, dando il proprio insostituibilecontributo anzi apportando quel senso dinovità che solo chi vive con gioia e creativitàpuò donare.E poi c'è un secondo passaggio, anch'essoimportante: il confronto con l'abitare una casaci spingerà a uscire fuori e a scoprire il modoevangelico per abitare ogni spazio dellavita, dal proprio ambiente alle terre lontane,fino ad abbracciare tutti gli uomini che abitanoil pianeta Terra. Proprio come in una casa,

dove siamo chiamati ad abitare non da solima insieme, siamo chiamati a metterci ingioco nelle relazioni sul modello della vitafamiliare, anche nell'ambito dell'amicizia epersino nella convivenza civile e sociale, finoa sentire un forte senso di fraternità che ci fasentire a casa con tutti.Sperimentando l'abitare, nel senso della con-divisione semplice e familiare, comprendiamodi essere tutti sullo stesso "piano", unpiano che, estendendo lo sguardo e abbrac-ciando tutti, non ha limiti di spazio e di tempo,se non quelli del luogo in cui ora abita tuttal'umanità, senza distinzioni. Questo è il piano"universale" che nella Chiesa comprendia-mo bene e che proporremo ai ragazzi.In questi passaggi fondamentali diremo loro:"Piano terra"!Il modello in GesùGesù è venuto "ad abitare in mezzo a noi"non per pochi ma per tutti, proponendo unostile di condivisione che coinvolge ogni uomoe ogni donna, di ogni età, popolo, lingua onazione. "Piano terra" è il disegno di Dio, ilsuo "progetto" per un'umanità che assomi-glia a quella pensata da Lui al principio. Lasobrietà, la semplicità, la povertà di spiritosono atteggiamenti del cuore che imparia-mo dal cammino di Gesù sulla terra e che,nel piano di Dio, sono indispensabili all'uma-nità per rintracciare il sentiero della sua feli-cità.Dal basso verso l'alto

Nel nostro cammino parti-remo dal basso : eccoun'altra immagine delloslogan "piano terra". Nonsi può infatti vivere unavita piena in cui sentirsisempre a casa, in cuilavorare e agire per i lmeglio, se si continuano a"costruire castelli in aria".Non significa non alimen-tare la fantasia e la creati-vità di ciascuno, anzi ilcontrario. Occorrerà aiu-

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qui In Oratoriotarsi a convogliare le potenzialità dei ragazzidentro un piano che preveda un passo allavolta, una tappa dietro l'altra, un percorso chesi vede sulla distanza, giocandosi nell'impe-gno quotidiano, nella verifica, nella fatica diogni giorno. L'abitazione è il luogo in cui eser-citare ancora una volta le dimensioni dell'u-mano: gli affetti, il lavoro e il riposo, con unatteggiamento di umiltà e di povertà per cuiniente si può costruire da soli e tutto quelloche si condivide non fa che arricchire se stes-si e gli altri. Del resto Gesù è venuto ad abita-re in mezzo a noi in povertà, bisognoso ditutto. La logica dell'abitare secondo il Van-gelo significa anche educarci tutti dunque allasobrietà e quindi al risparmio delle risorsee alla loro condivisione, perché tutti abbianola possibilità di abitare un luogo dove sentirsibene, a proprio agio, potendo mangiare, dor-mire, lavarsi, vestirsi, giocare, dialogare, lavo-rare e riposarsi…Bisognerà aiutare i ragazzi a comprendereche tutto questo non è scontato per moltissi-me persone, anche bambini della loro età.Ancora diremo ai ragazzi di pensare a tuttisecondo il piano di Dio, quel piano terra che,trasformandoci e cambiando le nostre abitudi-ni, farà della nostra estate un'occasione digioia per tutti!

L'oratorio… una casa da abitarePer fare tutto questo offriremo ai ragazzi unacasa che è l'oratorio! Lo stile dell'abitare, adimitazione di Gesù, si può esercitare proprioin oratorio! È così che, in vista dell'estate, cer-cheremo di prepararci perché l'oratorio siasempre più e ancora meglio "casa che acco-glie". Nel concetto dell'abitare c'è la perce-zione di sentirsi custoditi, in un luogo sicuroche ciascuno riconosce come proprio. È l'im-pegno di educatori e animatori esercitarsi inprimo luogo per farsi "custodi" dei ragazzi epoi perché si generi un senso di appartenen-za all'oratorio - e quindi alla comunità cristia-na - che si può costruire solo con un cammi-no di "responsabilizzazione". Per prepararel'oratorio estivo ci chiederemo: come fare inmodo che i ragazzi possano abitare l'orato-rio? Come renderli protagonisti del loro spa-zio e del loro tempo durante il tempo dell'e-state? Come generare in loro l'interesse perun ambiente a tal punto da sentirlo come"proprio" e contribuire così a renderlo piùbello e più abitabile per tutti?I verbi quotidiani dell'abitare e gli ambientidella casa aiuteranno i ragazzi ogni giorno ariscoprire che tutte quelle azioni, rese piùconsapevoli, possono prendere vita anche inoratorio e non solo durante l'estate.

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qui A Scuola

ATTIVITA’ DI UN ANNOSCOLASTICO

Concorso Creativo

Incontro con lo scrittore Ballerini

Laboratorio Multisport

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qui A Scuola

Le olimpiadi Greche

Lezioni di Musica

Festa della scuola

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Gita premio

medie e saluto

ai ragazzi di

quinta

qui A Scuola

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qui Nel tempo libero

Prima ed importante anticipazione della prossima stagione teatrale delTeatro Italia. 6 i titoli che comporranno la stagione in abbonamento2014/2015, cui si affiancherà una sezione dedicata all'OPERA che verrà

presentata prossimamente e della quale, in questa sede, mi limiterò ad enun-ciarne solo i tre titoli e le date degli appuntamenti:16 ottobre 2014 IL BARBIERE DI SIVIGLIA4 dicembre 2014 NOTRE DAME DE PARIS14 maggio 2015 TURANDOT

La finalità di questo nuovo progetto è anche quella diavvicinare il nostro pubblico all'Opera Lirica, contribuendocosì alla diffusione del patrimonio della tradizione liricaitaliana ed internazionale. Questa nostra scelta è ora pos-sibile grazie anche alla digitalizzazione della nostra Salache si è così dotata di impianti, sistemi ed apparecchiatu-re per la ricezione del segnale digitale via terrestre e viasatellite.Entrando in un ginepraio di tagli, di cali delle entrate, frut-

to della crisi, di costi che aumentano, nonostante la "spending review" di politi-ca culturale che latita ad ogni livello, ho programmato una nuova stagione cheha come parola chiave la "leggerezza intelligente", senza dimenticare la tradi-zione ed i grandi nomi.Tornano, pertanto, gli attori che vivono la loro professione tra palcoscenico,cinema e televisione di qualità.Ad aprire la stagione teatrale sarà lo spettacolo NUDA PRO-PRIETÀ, dal romanzo di Lidia Ravera, con LELLA COSTA,PAOLO CALABRESE, CLAUDIA GUSMANO e MARCOPALVETTI. La pièce diretta da Emanuela Giordano, mescolacon naturalezza il dolore e la felicità, la paura e la scoperta diuna nuova capacità di amare.Chiuderanno il 2014 ANNA GALIENA, MARINA MASSIRONI,AMANDA SANDRELLI e SERGIO MUNIZ, guidati da CHIA-RA NOSCHESE con lo spettacolo TRES, brillante e diverten-te commedia spagnola di Juan Carlos Rubio che racconta una rimpatriata di

IL TEATRO ITALIA PRESENTALA STAGIONE 2014 - 2015

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vecchi compagni di liceo, un incontro dopo tanti anniche riapre vecchie ferite e consolida inaspettate amici-zie.Con l'inizio del 2015, VANESSA INCON-TRADA, GABRIELE PIGNOTTA, FABIOAVARO e SIDDHARTA PRESTINARIpresenteranno MI PIACI PERCHÉ SEI

COSÌ, di Gabriele Pignotta, che ci regala l'ennesima occasioneper ridere, divertirci, ma anche riflettere sulle condizioni attualidella coppia versione 2000.

A seguire, MASSIMO DAPPORTO, SUSANNAMARCOMENI e BLAS ROCA REY presenteranno LADRO DIRAZZA, di Gianni Clementi. Ladro di razza si ispira alla grandetradizione del cinema neorealista, indagando in chiave tragicom-media un momento della nostra storia. Momenti di trascinantecomicità si alternano a parentesi di riflessione e commozione,regalando allo spettatore tre personaggi da ricordare. È una sto-ria di ingenuità e di fame, di illusioni e inganni, di risate e lacrime,quando le parole onore, compassione e orgoglio avevano ancora

significato.Quindi, salvo variazioni dei prossimi giorni, avremo il ritornodi MAURIZIO COLOMBI in CAVEWOMAN (ONE WOMANSHOW) nello stile di Caveman al femminile.A chiudere la Stagione Teatrale, con il mese di aprile, sarà ilnuovo Show di JERRY CALÀ - NON SONO BELLO… PIAC-CIO - 40 anni di carriera in un unico show. Un mix tra battute,aneddoti e tante canzoni, con una big band da 10 elementiad accompagnare Jerry sul palco.La proposta artistica della nostra Sala rafforza e consolida il suo essere luogodi ospitalità, di idee e di confronto artistico costante.Voglio augurarmi che questa stagione, oltre al pubblico "storico", possa vedereseduti in platea nuovi spettatori.

Roberto Sole

Per info e prenotazioni:- Telefono : 02 9956978;- E.-mail : [email protected];- Sito. www.infocinemagarbagnate.it

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qui Nel tempo libero

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scritta "GIOCO, VIVO E CRESCO CON PAPAFRANCESCO", sintetizzando, in poche sempliciparole, il valore dello sport di base, quello che sigioca negli Oratori. L'emozione e la gioia di coloroche hanno potuto partecipare in prima persona adun momento eccezionale ha veramente "bucato lo

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qui Sport

7 giugno 2014: la PoscarBariana a Roma da PapaFrancesco a festeggiarei 70 anni del CSI

E così l'attesissima data di cui si era già anticipatoin diverse occasioni sui notiziari e radio locali èarrivata! Sabato 7 giugno, zainetto sulle spalle,cappellino CSI giallo in testa e coloratissimo fou-lard al collo, una ventina di rappresentanti dellaPolisportiva Poscar, grandi e piccoli, sono partitialle 7.30 alla volta della Stazione Garibaldi e conItalo, viaggiando a 300 km orari, hanno raggiuntoRoma Tiburtina, poi metropolitana, Via Ottaviano efinalmente ai loro occhi lo spettacolo di Piazza SanPietro, tripudio di vessilli e striscioni per festeggia-re, insieme a Papa Francesco, i 70 anni del CSI.Tra i colori delle divise di più di 50.000 persone traatleti, allenatori, dirigenti sportivi, arbitri e familiariprovenienti da tutta Italia, anche la Poscar ha potu-to innalzare con orgoglio il proprio striscione con la

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qui Sport

schermo" dei televisori giungendo anche a coloroche da casa hanno dovuto "accontentarsi" delladiretta tv. Tanti i campioni dello sport professionisti-co a festeggiare il CSI insieme a tanti altri perso-naggi, alcuni di loro conosciuti in prima personadalla Comunità di Bariana come il presidentenazionale CSI Massimo Achini, Don Albertini (Con-sulente Spirituale Nazionale CSI), Bruno Pizzul(presente a Bariana il 1 marzo 2014 in occasionedell'incontro Fede e Sport) e Giusy Versace che haportato la sua testimonianza di velocista paralimpi-ca durante la Festa Patronale del 1° maggio. E

FOTO:1: Bariana Warriors2: Gardens Arduino3: Luisa Casillo (giocatrice di pallavolo in SERIE A)

autografa un tifoso4: Luisa Casillo dà inizio al Torneo "Summer Cup

Vivi Bariana" con la sua battuta5: Real Salento6: Tarallucci & Volley7: La Longobarda8: I Magnifici 79: I Caos10: I Nuovi Mostri

finalmente, alle 17 circa, eccolo: il nostro Capitano,Papa Francesco. Con una semplicità tutta sua hapartecipato al clima festoso della piazza e, condivi-dendo i valori del CSI, ha ricordato che lo sport èuna componente importante della nostra vita, mache è altrettanto importante che lo sport mantengala sua ricetta di base che è il gioco, il divertimentosano, lo stare insieme, e poi il mettersi sempre ingioco, in campo come nella vita, dare sempre ilmeglio di se stessi in qualsiasi cosa si stia facen-do. Grazie Capitano: GIOCO, VIVO E CRESCOCON PAPA FRANCESCO!!!

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S. GiovanniBattistastoria Locale

RICORDANDO PADREGIUSEPPE DAL LAGO

Sacerdote Dehoniano, Vicario parrocchialenella Parrocchia di S. Giovanni Battista

Il Giorno 11 giugno 2014, all'età di 94 anni,nella Casa di riposo dei Sacerdoti Dehonianidi Bolognano d'Arco (Trento) è deceduto

Padre Giuseppe dal Lago. I funerali si sonosvolti il 13 giugno alle ore 11,00 nella Chiesadel S. Cuore - Loc. Gazzi, 2 -, alla presenza diconfratelli e fedeli che lo hanno conosciuto, tracui un gruppo della Parrocchia S. Giovanni Bat-tista di Garbagnate, dove è stato Coadiutore eVicario parrocchiale per venti anni. I nostri fedelinon hanno voluto mancare ai funerali, per cuisono partiti per Bolognano di buon mattino perassistere alle esequie e per testimoniare la lorounione e la profonda stima per questo sacerdo-te che tanto ha dato in servizio e spiritualità allanostra Parrocchia e comunità.Nel pomeriggio dello stesso giorno la salma dipadre Giuseppe è stata sepolta a Pievebelvici-no nel Comune di Torrebelvicino (Vicenza), suoluogo di nascita.Padre Giuseppe Dal Lago, come viceparrocodella Parrocchia S. Giovanni Battista di Garba-gnate, è stata una figura di profonda spiritualità,di spiccata attività pastorale, di scrupolosoimpegno nel servizio liturgico, di zelo sacerdota-le che lo ha animato e profuso tra i parrocchia-ni, di sacerdote colto, che è stato di esempio estimolo per i parrocchiani in ogni momento.Era giunto a Garbagnate nel 1992 e da allora èstato solerte nel suo servizio spirituale e sacer-dotale, nell'animazione alle funzioni pastorali eparrocchiali, seguendo costantemente ogni atti-vità ed ogni associazione fin dai primi anni dellosviluppo della nuova Parrocchia. Di queste inparticolare l'Azione Cattolica, che lui stesso hafondato e di cui è stato assistente spirituale.Figura ieratica, di grande spiritualità, con spic-cata devozione al Sacro Cuore di Gesù, che

spesso indicava ad una viva devozione, di con-fessore instancabile nella nostra chiesa, di con-sigliere per tante persone che a lui ricorrevanoricevendo sempre esempio, incoraggiamento,sprone a vivere la vita della chiesa con fede,speranza e carità.Padre Giuseppe nacque a Enna di Torrebelvici-no, in provincia di Vicenza, il 3.6.1920: il papàera appena rientrato dalla guerra e speravatanto che suo figlio non vivesse la stessa trage-dia. A quel tempo la società era presa da unagrande povertà, ma nella sua famiglia tale con-dizione non impedì di vivere con gioia gli ideali.Seguendo la chiamata vocazionale, dopo glistudi elementari nel 1931, egli espresse il desi-derio di entrare in seminario: pur essendo l'uni-co figlio maschio, i genitori furono ben lieti dellasua decisione.Frequentò la scuola media, quindi entrò nellaCongregazione dei Sacerdoti del Sacro Cuore,(detti Dehoniani dal loro fondatore Padre LeoneDehon) alla quale desiderò appartenere e con-sacrarsi: qui continuò con molto entusiasmo glistudi ginnasiali alla Scuola Apostolica di Trentodal 1931 al 1936, durante questo itinerario sco-lastico fu attratto dallo studio del greco che inseguito gli fu di aiuto nello studio della Bibbia.Essendo poi, sopravvenuta la guerra, proseguìgli studi liceali in diverse località: a Spotorno, adOropa.Il corso teologico lo seguì a Bologna e a Casti-glion de' Pepoli. A conclusione di questi venneordinato sacerdote, il 14 luglio 1946 nella chie-sa di S. Maria dei Poveri a Bologna in ViaNosadella, 6.Successivamente approfondì e perfezionò isuoi studi biblici a Roma conseguendo la licen-za in Teologia dogmatica e la licenza in Sacra

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S. GiovanniBattistastoria Locale

Scrittura: per dieci anni fu insegnante di teolo-gia.Sacerdote di grande preparazione pastorale eculturale, gli vennero affidati diversi incarichi diinsegnamento in diverse comunità e localitàdella provincia italiana settentrionale della Con-gregazione del Sacro Cuore di Gesù.Insegnò a Foligno, come professore di greco efisica, allo scolaticato tra il 1946 ed il 1947. Poipassò allo studentato di Bologna, come profes-sore di S. Scrittura, professore di ebraico e pro-fessore di propedeutica dal1950 al 1960.Altri incarichi in seno allaCongregazione sonostati quelli di vicerettoree prefetto di disciplina aBologna, di maestro deiNovizi nel seminario diAlbisola Superiore inprovincia di Savona dal1967 al 1972 e poi aBolognano di Arco (Tren-to). In quest'ultima loca-lità e sede ricoprì la cari-ca di rettore della comu-nità dal 1967 al 1972,ritornandovi successiva-mente dal 1984 al 1990.Quanto agli incarichipastorali, fu parroco aCastiglion dei Pepoli, inprovincia di Bologna, dal1972 al 1981. Quindipassò ad esercitare ilministero sacerdotale a Saviore dell'Adamello inprovincia di Brescia dal 1981 al 1984.Ricco di esperienza, di fede, di amore e devo-zione per il Sacro Cuore e la Vergine Immacola-ta, arrivò poi a Garbagnate come Vicario par-rocchiale nel 1992 e qui rimase fino all'anno2012, quando passò a Castiglione delle Stiviere(Mantova), prestando servizio presso la Basili-ca-Santuario S. Luigi, dove rimase fino all'anno2013. Da quest'anno era presso la Casa di ripo-so della Congregazione a Bolognano d'Arco(Trento).In Padre Giuseppe si è sempre notata unaprofonda fede, un fedele ed instancabile impe-

gno nella vita religiosa e nell'osservanza deivoti, uno spiccato zelo apostolico, una profondapreparazione culturale.Negli anni di presenza a Garbagnate nella Par-rocchia S. Giovanni Battista, nonostante la suaetà avanzata, lo si è visto mantenere con spiritogiovanile ed entusiasmo apostolico ferventenello spendere la sua vita sacerdotale e la suaazione pastorale con tutte le sue energie per lagloria di Dio e la salvezza delle anime. Nellanostra Parrocchia ha sempre lavorato instanca-

bilmente per far vivere ecrescere la comunità par-rocchiale. È stato fonda-tore e assistente dell'A-zione Cattolica in Parroc-chia, guida spirituale neiviaggi di pellegrinaggionei santuari, sostenitore erealizzatore dei presepiche ogni anno nel perio-do natalizio si sono rea-lizzati, sostenitore dellaFesta patronale, ma moltialtri furono i meriti rag-giunti per il suo instanca-bile servizio per le con-fessioni.Nell'anno 2010 è statosolennemente festeggiatodalla nostra comunità inoccasione del suo 90°compleanno: ed egli,instancabile e costante

nella sua opera, ha ancoraespresso la volontà di stare in mezzo a noi peraiutare la Parrocchia e i fedeli nel cammino difede e di carità fraterna.I suoi confratelli hanno sempre confermato chePadre Giuseppe è rimasto una delle figure piùsignificative dei religiosi del Sacro Cuore dellaprovincia dell'Italia settentrionale.Padre Giuseppe, i fedeli e la comunità di S.Giovanni Battista ti ricorderanno sempre, pre-gheranno per te, sicuri di un tuo sguardo dalcielo, dove ora godi il premio per i tuoi fecondimeriti sacerdotali.

Salvatore Capodici

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ILCIRCOLOACLIINTITOLATOACARLO("Carletto")CASTIGLIONI

Un anno fa, nel mese di agosto, Garbagnateperdeva uno dei suoi cittadini di maggiorespicco, uno che è entrato a pieno diritto

nella sua storia per aver dedicato per decenniintelligenza, tempo ed energie sia alla comunitàcivile sia a quella parrocchiale. È Carlo Castiglioni,il cui ricordo è ancora vivo nella memoria di moltigarbagnatesi, lo è soprattutto in quelli che hannonei suoi confronti un debito di riconoscenza. Sono,in particolare, i responsabili e i volontari del Circolocittadino delle Acli e di Radio Panda, che si prepa-rano a tributargli un omaggio nella ricorrenza nondella sua morte, ma della sua nascita, il 13 settem-bre prossimo. Lo ricorderanno, e si raccoglierannoin preghiera per lui, alla celebrazione eucaristicadelle ore 18, nella chiesa dedicata ai santi Eusebioe Maccabei.I responsabili del Circolo Acli, inoltre, faranno qual-cosa di più, affinché il ricordo di lui si mantengavivo e non corra il rischio di affievolirsi o addiritturaperdersi con il trascorrere del tempo. Il Consigliodirettivo ha, infatti, deliberato di dare il suo nome alCircolo, che non si chiamerà più Circolo Acli Gar-

bagnate, bensì Circolo Acli "Carlo Castiglioni"."È il minimo che possiamo fare per esprimergli ilnostro affetto e lanostra gratitudine peril tempo e l'impegnoche ha dedicato alleAcli, come pure perl'esempio di disponibi-lità e dedizione che halasciato a tutti noi "affermò, pochi giornidopo la morte diCastiglioni, il presi-dente delle Acli Gar-bagnate Angela Mar-zorati, manifestandol'intenzione di intitola-re a lui il Circolo, purrendendosi conto chesicuramente avrebbeincontrato qualche difficoltà di natura burocratica.Quell'intenzione si è trasformata subito in impegnoconcreto ed ha potuto avere realizzazione. C'eraun debito di riconoscenza, dunque, da dover ono-rare. Carlo Castiglioni è stato, infatti, per alcunidecenni un punto di forza, di sicurezza e di riferi-mento per l'associazione. Al circolo, che negli ulti-mi anni del 1950 aveva contribuito a fondare e delquale è stato presidente a lungo, ha dedicato moltidecenni della sua vita, avviando pratiche pensioni-stiche e non solo, partecipando attivamente allavita delle Acli, ad incontri e iniziative varie sia alivello locale che provinciale e nazionale.A ricordare con particolare affetto, gratitudine ericonoscenza Carlo Castiglioni sono anche iresponsabili e gli operatori dell'emittente cittadinaRadio Panda della quale, tra l'altro, egli è statopresidente dal 1978 al 2000, oltre che una "voce"importante. Molti cittadini di Garbagnate e di paesivicino seguivano, e forse ricordano ancora, la suainteressante e divertente trasmissione domenicalein dialetto milanese "Quater ciacer in compagnia".

Vincenzo Quartu

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OLTRE LA SCUOLA

Un altro anno scolastico si è concluso e mitrovo ancora, dalle pagine del nostroinformatore parrocchiale, a fare un reso-

conto dell'attività di "Oltre la scuola", l'associa-zione che si occupa del recupero scolastico deiragazzi che frequentano le scuole medie di Gar-bagnate.È per noi educatori motivo di soddisfazione con-statare che le nostre ore di servizio sono aumen-tate e che gli alunni che frequentano sono diven-tati più numerosi, segno che il corpo docentedelle scuole medie Morante e Galilei ha avutofiducia in noi e ha apprezzato il nostro lavoro. Iragazzi che ci sono stati affidati avevano proble-mi di diverso tipo: c'era chi doveva recuperareuna materia in cui non andava bene, perchéaveva delle lacune accumulate negli anni prece-denti; chi invece aveva necessità di imparare unmetodo di studio; chi aveva solo bisogno diacquistare sicurezza; ma anche chi non avevanessun altro che si potesse occupare di lui o chiaveva semplicemente problemi di linguaggioperché era da poco arrivato da un paese lonta-no.Purtroppo, però, devo anche segnalare un datopreoccupante che, se manterrà un trend negati-vo, potrebbe portare, col tempo, alla chiusuradei battenti del progetto.Mi spiego: come ebbi già modo di chiarire l'annoscorso, tutta l'attività di "Oltre la scuola" si basanecessariamente sulla disponibilità di volontariche prestano la loro opera gratuitamente (cosaimplicita nel concetto del termine "volontario") esulla collaborazione dei giovani dell'associazione"IL-CUBO", che percepiscono un piccolo com-penso dalla Caritas cittadina attinto dai fondi rac-colti con l'iniziativa "Adotta una famiglia".Purtroppo quest'anno il numero dei volontari è

"IO STO IN MEZZO A VOI COMECOLUI CHE SERVE"

diminuito ed è quindi stato necessario aumenta-re la quantità di ore prestate dai giovani di "IL-CUBO": questo ha portato ad un superioreesborso da parte della Caritas che, per altro,aveva incassato meno denaro dello scorsoanno.Per queste ragioni, da queste pagine che entra-no nelle case dei nostri parrocchiani - che soattenti ai bisogni della nostra comunità - mi per-metto di lanciare un appello perché ci aiutino aportare avanti la nostra attività.E non mi riferisco solo al problema economico,ma anche alla scelta di prestare la propria operacome volontario di "Oltre la scuola": non è ungrosso impegno, si tratta di mettere a disposizio-ne un'ora e mezza del proprio tempo ogni setti-mana. Considerate questa opportunità ancheperché i ragazzi che si rivolgono a noi per unaiuto sono sempre una meraviglia e stare conloro ci arricchisce. Forse ci faranno arrabbiare eci spaventerà il compito che ci siamo assunti;forse li dovremo rincorrere, perché cercherannodi sfuggirci; forse ci sentiremo "seminatori inutili"perché ci sembrerà di non raccogliere né risultatiné gratificazioni, dal momento che, come ciricorda la parabola di Marco, il seme può "cade-re lungo la strada, sul terreno roccioso o tra lespine ed essere beccato dagli uccelli, riarso dalsole o soffocato dalle sterpaglie"; ma il Vangelodice anche che una buona parte "cadrà nel ter-reno buono e darà frutto". L'importante è che riu-sciamo a far sì che questi ragazzi stiano bene esiano sereni e, magari, imparino ad amare lascuola. Sono anche loro il "prossimo" che Diomette sulla nostra strada.Pensiamoci e mettiamoci in gioco!

Rita Bellini

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GRUPPO MISSIONARIO

Ho incontrato poche sere fa Don Mauri-zio Canclini (molti della nostra Comu-nità lo ricorderanno senz'altro).

È stato con noi forse tre anni, pochi in verità,ma ha lasciato un segno in tanti... Tornatoqualche anno fa dalla sua Missione in Zam-bia, è stato destinato ad una Parrocchia dellazona Barona a Milano, una realtà non facile…si è fatto amare come in tutte le Parrocchiedove è passato, per la sua generosità e il suoamore concreto. In questa Parrocchia ha fattonascere una comunità di accoglienza dovevige la legge dell'amore reciproco e dove ilcolore della pelle e la diversità delle linguenon costituiscono un problema.Recentemente abbiamo saputo che DonMaurizio ha dato la sua disponibilità a ripartirecome missionario… è stato preso in parola edopo aver imparato un po' di francese, partiràper il Congo. Dallo Zambia di lingua inglese,al Congo di lingua francese, una salute un po'instabile, gli anni che avanzano anche perlui…Da qui una domanda che continua a ripropor-si nella mia mente: "che cosa spinge unuomo o una donna a partire come missionarioo missionaria?"

Me lo sono domandato tante volte, ancheperché anch'io ho ricevuto più di una voltal'invito di Don Maurizio di andare in Zambia,ma non me la sono sentita: malattie, caldo,vaccinazioni, disagi… come il giovane riccodel Vangelo ho eluso la domanda, allontanan-domi a testa bassa.Tra me e me mi giustificavo un po' alla DonAbbondio di manzoniana memoria (uno ilcoraggio mica se lo fa venire) e un po' ante-ponendo tutti gli ostacoli lavorativi prima,familiari poi...Una cosa però la potevo fare anch'io: aiutarei missionari là dove operano, far conoscereciò che fanno anche a nome nostro con aiuticoncreti, certo, ma anche il desiderio di sensi-

bilizzare le nostre comunitàsulla realtà della "missione".Questo lo scopo e l'obbiettivodel Gruppo Missionario: cono-scere far conoscere, mantene-re i legami e i rapporti con chiha il coraggio di spendere lavita per tanti uomini, donne ebambini nei luoghi più sperdutidel pianeta.Chi volesse saperne di più e"lavorare" con noi sarà il ben-venuto!

Marina Rossiper il Gruppo Missionario

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RICORDATI, SIGNORE,DEL NOSTRO FRATELLO

Tino Rasetti (1926 - 2014)

Papà è andato in cielo lo scorso saba-to 3 maggio. La malattia si è affaccia-ta nella sua vita nel settembre del

2013, sovrapponendosi alle già pesanti limi-tazioni fisiche della vecchiaia, facendogliperdere memoria e lucidità. Il colpo di gra-zia è arrivato agli inizi di marzo, quando, ilcuore, già provato dagli esiti di un terribileinfarto, ha improvvisamente ridotto il suofunzionamento.Papà ha sempre dimostrato uno spiritoprofondamente laico, era un uomo in peren-ne ricerca del senso della vita e delle cose,mai appagato dalla banalità. Si ritrovavanello spirito indomito di Montanelli, che rite-neva un maestro.Amava la natura, l'arte, la musica: in essevedeva il riflesso di Dio, quel Dio che incontinuo cercava e di cui anche spessodubitava. Aveva conosciuto il Card. Martinied era affascinato dalla Sua capacità di"spezzare la parola" delvangelo, rendendolaviva e personale.È sempre stato di pocheparole, riservato, ancheburbero. La tenerezzache mi riservava quandoero bambina l'ho ritrova-ta negli ultimi mesi divita.La vita di papà è statacostellata di tanti impe-gni professionali . Haesordito giovane inge-gnere a Milano, poi,dopo una breve masignificativa esperienzain Venezuela, ha lavora-to tra il 1960 ed i primi

anni '90 per la Metropolitana Milanese, rico-prendo diversi incarichi. Si è provato sul ter-ritorio, anche a Garbagnate, seguendo lasua prima vocazione di ingegnere edile,progettando la costruzione di diverse villettee soprattutto di palazzi.Ha spesso messo a disposizione le suecapacità professionali gratuitamente, sicura-mente spinto ed anche sostenuto dallamamma. Nella nostra parrocchia ha colla-borato al progetto del campanile e ad unampliamento dell'asilo della Serenella, asiloche io e mia sorella abbiamo frequentato.Durante l'ultimo periodo in cui Don Gaianiera parroco ha accettato di seguire le vicen-de degli asili parrocchiali, sia dal punto divista tecnico che dal punto di vista economi-co, ed in seguito ha continuato con DonCaimi. Mi ricordo le sue preoccupazioni peri gravi problemi economici, a cui con faticae con l'aiuto di molti si è riusciti a fare fron-

te.In uno degli ultimi giornidi vita, inaspettatamen-te, si è risvegliato dallostato comatoso in cuiversava, per salutarci.Un saluto senza parole,fatto di sorrisi e diabbracci abbozzati. Inquel tempo, che sapevadi miracolo, ho coltocome non mai la soliditàe la profondità del suoamore per la sua fami-glia, amore che restacon noi.

M. Francescacon Felicita e Anna

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