musicoterapia 24 musicoterapia 18 · pag 1 editoriale pag 2 la ricerca in musicoterapia: dati...

64
musica & terapia numero 24 direttore editoriale Gerardo Manarolo comitato di redazione Claudio Bonanomi Massimo Borghesi Ferruccio Demaestri Bruno Foti Alfredo Raglio Andrea Ricciotti segreteria di redazione Ferruccio Demaestri comitato scientifico Rolando O. Benenzon Università San Salvador, Buenos Aires, Argentina Michele Biasutti Università di Padova Leslie Bunt Università di Bristol, Gran Bretagna Giovanni Del Puente Sezione di Musicoterapia, Università di Genova Denis Gaita Psichiatra, Psicoanalista, Milano Franco Giberti Psichiatra, Psicoanalista, Università di Genova Edith Lecourt Università Parigi V, Sorbonne, Francia Luisa Lopez Fondazione Mariani, Milano Giandomenico Montinari Psichiatra, Psicoterapeuta, Genova Pier Luigi Postacchini Psichiatra, Neuropsichiatra Infantile, Psicoterapeuta, Bologna Oskar Schindler Ordinario di Foniatria, Università di Torino Frauke Schwaiblmair Istituto di Pediatria Sociale e Medicina Infantile, Università di Monaco, Germania Segreteria di redazione: Ferruccio Demaestri • C.so Don Orione 7, 15052 Casalnoceto (AL) tel. 347/8423620

Upload: lenhu

Post on 26-Sep-2018

228 views

Category:

Documents


3 download

TRANSCRIPT

Page 1: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

musica & terapianumero

24direttore editoriale

Gerardo Manarolo

comitato di redazioneClaudio BonanomiMassimo Borghesi

Ferruccio DemaestriBruno Foti

Alfredo Raglio Andrea Ricciotti

segreteria di redazioneFerruccio Demaestri

comitato scientificoRolando O. Benenzon

Università San Salvador, Buenos Aires, Argentina

Michele BiasuttiUniversità di Padova

Leslie Bunt Università di Bristol, Gran Bretagna

Giovanni Del PuenteSezione di Musicoterapia,

Università di Genova

Denis GaitaPsichiatra, Psicoanalista, Milano

Franco GibertiPsichiatra, Psicoanalista,

Università di Genova

Edith Lecourt Università Parigi V, Sorbonne, Francia

Luisa LopezFondazione Mariani, Milano

Giandomenico MontinariPsichiatra, Psicoterapeuta, Genova

Pier Luigi Postacchini Psichiatra, Neuropsichiatra

Infantile, Psicoterapeuta, Bologna

Oskar SchindlerOrdinario di Foniatria,

Università di Torino

Frauke SchwaiblmairIstituto di Pediatria Sociale

e Medicina Infantile, Università di Monaco, Germania

Seg

rete

ria

di

red

azio

ne:

Fer

rucc

io D

emae

stri

• C

.so

Do

n O

rio

ne

7,

15

05

2 C

asal

no

ceto

(A

L) t

el.

34

7/8

42

36

20

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 63

Page 2: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

pag 1Editoriale

pag 2La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina,

La ricerca in musicoterapia: lineamenti, tematiche e prospettiveMichele Biasutti

pag 22Musicoterapia e Danzaterapia nel trattamento dei disturbi dell’equilibrio in pazienti con sclerosi multipla: studiosu due pazientiConcetta Laurentaci, Maria Rosaria Lisanti,

Angela Dasco, Giuseppe Guida

pag 33Sviluppo di una sequenza sonoro/musicale da impiegare come strumento d’indagine nella fase di valutazione musicoterapicaGerardo Manarolo, Sara Piattino, Claudia Lorenzi,

Flavia Pirillo & Giovanni Del Puente

pag 54Recensioni

pag 56Notiziario

pag 58Articoli pubblicati sui numeri precedenti

som

mar

io

24numero

Cosmopolis s.n.c.Corso Peschiera 320

10139 Torino011 710209

L’abbonamento a Musica & Terapia è di

Euro 18,00 (2 numeri).L’importo può essere

versato sul c.c.p. 47371257intestato a

Cosmopolis s.n.c.,specificando la causale

di versamento el’anno di riferimento

progetto grafico

Harta Design, Genova

Paola Grassi

Roberto Rossini

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 64

Page 3: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

edit

oria

le

1

mus

ica

& te

rapi

a

Il secondo numero del 2011 è dedicato al temadella ricerca, argomento centrale per il pienoriconoscimento scientifico della nostra disci-plina. In esso sono contenuti alcuni dei contri-buti presentati in occasione del Congresso “Laricerca in musicoterapia” (tenutosi il 17 Apriledel 2010 presso il Dipartimento di Scienze del-l’Educazione dell’ Università degli studi di Pa-dova). L'insieme dei lavori discussi in quel con-testo, arricchito da ulteriori contributi, saràoggetto di una pubblicazione curata dalle edi-zioni Cosmopolis.Musica et Terapia si apre con il saggio di Ro-berto Caterina che ci offre una disamina ap-profondita sul tema della ricerca in musicote-rapia individuando e trattando le tre principa-li direzioni di studio presenti in essa (valutazio-ne dell'intervento in determinate patologie;studi di tipo longitudinale; analisi nel tempodelle dinamiche relazionali).Michele Biasutti, a seguire, si propone di ana-lizzare le varie direzioni di ricerca nel campoclinico della musicoterapia prendendo in con-siderazione gli articoli apparsi sul Journal ofMusic Therapy dal 1998 al 2008 (per un totaledi 190 articoli). Questo studio ha permesso didedurre diverse categorie al cui interno suddi-videre il materiale; le categorie a loro volta so-no state raggruppate in aree tematiche (veditab. 1 pag 16).I contributi successivi offrono al lettore la de-clinazione pratica ed esperienziale della ricercain musicoterapia.Concetta Laurentaci presenta uno studio speri-mentale, rivolto a due pazienti affette da scle-rosi multipla, teso a dimostrare l'efficacia tera-peutico-riabilitativa dell'approccio musicote-rapico e danzaterapico.Il gruppo studi di musicoterapia dell'Universitàdi Genova descrive uno studio pilota volto asviluppare una sequenza sonoro/musicale daimpiegare nella fase di presa in carico per son-dare e analizzare l'identità sonoro/musicale(l'Iso) del paziente.

Ger

ardo

Man

arol

o

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 1

Page 4: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

Scientific research in music therapy may concernboth quantitative and qualitative data. Observa-tional data coming from patients' and thera-pists' behaviors such as body movements, facialexpressions, the amount of time spent in thera-peutic activities and so on can be measuredalong single sessions using some classicalpsychological research instruments such as ob-servational grids and scales. Quantitative dataare extremely useful to test patients' involve-ment in therapy. Furthermore referring to quan-titative data one can make some experimentalhypotheses concerning different groups of pa-tients and their reaction to therapy. However it isnot always easy to use quantitative data in mu-sic therapy realm and it may be somehow pro-blematic to organize valid control groups. Quali-tative data concerning self report observations(in questionnaires or in supervisions) may betherefore necessary to test how the patient-the-rapist relationship and its emotional regulationprocesses can become deeper during therapy.

IntroduzioneIl tema della ricerca scientifica in musicoterapiaha conosciuto nel corso di questi ultimi anni unaserie di articolazioni che sostanzialmente hannodelineato 3 diverse direzioni di studio: 1) ungruppo consistente di lavori riguarda l’utilizzodella musica e dei suoni all’interno di precisi pro-tocolli terapeutici per il trattamento di determi-nate patologie (ad esempio le cure palliative nelcaso del cancro) o anche solo per migliorare de-terminate prestazioni cognitive; 2) un altro grup-po di ricerche riguarda gli effetti di un protocol-lo di musicoterapia con specifiche caratteristichedi setting su un determinato gruppo di pazientiper determinare, in senso longitudinale (prima,durante e dopo la cura), i benefici conseguiti e lemodifiche comportamentali indotte; 3) un ultimogruppo di studi riguarda, infine, l’analisi della re-

2

mus

ica

& te

rapi

a

In queste

pagine

si cercherà

di individuare

il contributo

specifico della

musicoterapia

al di là

dei semplici

effetti

relativi

all’esposizione

sonora

La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi

Robe

rto

Cate

rina

, Dip

arti

men

to d

i Psi

colo

gia,

Uni

vers

ità

degl

i Stu

di d

i Bol

ogna

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 2

Page 5: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

la ricerca, d’altra parte,nei suoi aspetti più ap-plicativi può essere vi-sta in funzione di unobiettivo da conseguirecon il concorso e l’aiutodi molteplici fattori.

Ricerca e verifica della validitàQuando si parla di ricerca in musicoterapia si fariferimento al fatto che il setting musicoterapeu-tico o la semplice esposizione sonora possano es-sere oggetto di indagine per verificare alcuneipotesi relative all’efficacia della musica in deter-minati contesti. Il problema della ricerca in musi-coterapia coesiste, quindi, di fatto con la possibi-lità di verificare con specifici strumenti la validi-tà e l’efficacia di un protocollo di musicoterapia. Bisogna definire con precisione qual è l’ambitospecifico della ricerca in una situazione terapeuti-ca e distinguere il piano dell’ascolto musicale daquello della musicoterapia. Dire che ascoltare lamusica può fare bene, attivare certe risposte daparte dell’organismo e stimolare varie abilità co-gnitive o comportamentali è cosa diversa dal direche la musica utilizzata all’interno di un protocol-lo musicoterapeutico può essere efficace nei casiin cui si presenti questo o quel disturbo. Natural-mente nell’ascolto musicale l’intento terapeuticonon è necessariamente cercato; il più delle volte siascolta la musica per il piacere di farlo, anche sequesto ascolto può avere poi degli effetti benefi-ci; nella musicoterapia, invece, il fare o ascoltaremusica ha sia una precisa finalità terapeutica tesaal miglioramento di alcuni sintomi o al recupero dialcune abilità, sia lo scopo di costituire un canaledi comunicazione tra paziente e terapeuta.Non è sufficiente, quindi, chiedersi se e quanto lamusica possa avere risvolti positivi come adesempio hanno fatto Rausher, Shaw and Ky(1993) autori di un tanto famoso quanto conte-stato lavoro sull’effetto Mozart, per inquadrare

lazione, nel tempo, delrapporto tra musicote-rapeuta e paziente.In queste pagine si cer-cherà di individuare ilcontributo specifico del-la musicoterapia al di làdei semplici effetti relativi all’esposizione sonora everranno esaminati gli strumenti di verifica impie-gati nei 3 diversi contesti prima indicati. In partico-lare si farà riferimento alle metodiche di osserva-zione impiegate, agli strumenti costruiti per la rile-vazione e la successiva analisi dei dati e alla com-parazioni tra gruppi sperimentali e di controllo. Idati rilevati, laddove oggetto di una misurazioneeffettiva, come alcuni aspetti comportamentaliosservati, possono far parte di una verifica di tipoquantitativo: le modifiche comportamentali rile-vate, come ad esempio una maggiore espressivitàcorporea, possono essere messe in relazione conl’esposizione sonora o con l’applicazione di unprotocollo di musicoterapia; si può valutare se sitratta di modifiche temporanee, transitorie o se sipuò sperare che tali mutamenti possano protrarsinel tempo. La verifica di un modello o di un trat-tamento di musicoterapia non può, però, solo ba-sarsi su aspetti quantitativi: analogamente aquanto avviene nella psicoterapia è l’analisi dellaqualità del rapporto terapeuta-paziente a doveressere oggetto di una particolare attenzione e ve-rifica. Questa analisi si basa sostanzialmente sustrumenti di auto-osservazione e di osservazionedel vissuto emotivo (come nella pratica della su-pervisione) che consentono di dare un’effettivadirezionalità all’intervento in termini di prospet-tare alcune ipotesi di modifiche intervenute nelrapporto terapeuta-paziente e del successivo im-pegno terapeutico. Proprio questo ultimo aspettoci porta a scoprire il legame profondo che esistetra musicoterapia e ricerca. Ogni intervento dimusicoterapia va infatti visto come un’ipotesi daverificare, come un progetto da realizzare e anche

Ogni intervento di musicoterapia

va infatti visto come un’ipotesi

da verificare

3

mus

ica

& te

rapi

a

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 3

Page 6: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

riche relativamente a dei cambiamenti percepitinel corso della seduta o di più sedute. Questi stru-menti di osservazione possono essere apposita-mente costruiti per differenti contesti o possonoriferirsi a delle condotte generali e, quindi, valereper numerosi quadri terapeutici. Gli strumenti diosservazione servono alla notazione di ciò cheappare chiaramente visibile sia nel comporta-mento espressivo del paziente, sia nel rapporto,nell’interazione terapeuta-paziente. Nella costru-zione di queste griglie bisogna prestare particola-re attenzione oltre alla validità dello strumento ealla sua appropriatezza in relazione all’ipotesi datestare, anche che i criteri individuati per inclu-dere o meno un dato siano sufficientemente uni-voci e che gli osservatori (giudici) siano più diuno, a volte con diversi gradi di esperienza, e chepossano valutare indipendentemente l’uno dal-l’altro il materiale osservato. Questi criteri servo-no a rendere il contesto osservativo il più omoge-neo e oggettivo possibile. Accanto a questo tipo di osservazione che si rive-la estremamente utile per raccogliere dei dati chesiano in qualche modo quantificabili e riconduci-bili a numeri (ad esempio quante volte il pazien-te fa questo o quell’altro movimento), esistonoanche degli altri criteri di osservazione più sog-gettivi che riguardano l’autovalutazione, la de-scrizione dei vissuti emotivi che il terapeuta sen-te nei confronti del paziente e del setting. Un po’tutti i protocolli che vengono compilati dal tera-peuta dopo la seduta di musicoterapia (come delresto in tutte le situazioni di psicoterapia) (Be-nenzon,1981) rispecchiano questi criteri di autos-servazione e si rivelano estremamente utili per in-quadrare e descrivere la qualità del rapporto pa-ziente-terapeuta, i loro scambi emotivi e comuni-cativi. Questo tipo di osservazione detta anche“partecipante” nata in contesto psicoanalitico edi psicoterapia infantile (Bick, 1964) rappresentasenza dubbio uno strumento qualitativo che puòessere utilizzato anche in sede di una ricerca em-

correttamente quale possa essere l’ambito dellaricerca in musicoterapia. Bisogna, inoltre, esclu-dere da questo ultimo ambito di ricerca anchequegli studi sulla musica funzionale o sulle diffi-coltà di ascolto musicale (come le amusie, Sachs,2007) che riguardano altri settori del rapportouomo-musica che solo marginalmente possonoriguardare la musicoterapia.Per parlare propriamente di ricerca in musicotera-pia occorre, pertanto, riferirsi ad un progetto te-rapeutico all’interno del quale la musica può esse-re utilizzata per curare diversi disturbi o, anche adun migliore uso della musicoterapia all’interno diuna istituzione. Ipotesi teoriche, possibili risultatisono da valutare in funzione di una applicazioneconcreta. Ad esempio in un ospedale pediatrico laricerca può essere finalizzata ad un utilizzazionemirata della musicoterapia in alcuni reparti.Parlare di musicoterapia e ricerca vuol dire evi-denziare la collaborazione fra più figure profes-sionali in vista della realizzazione di un progettocomune e portare avanti delle concrete ipotesioperative in aggiunta al valore terapeutico dellamusica e dei suoni.

Gli strumenti della ricerca e della verificaLe diverse situazioni di musicoterapia per esserestudiate ed in parte misurate implicano l’impiegodi un certo numero di strumenti di osservazione.Si può fare ricorso all’osservazione diretta, utiliz-zando differenti metodologie e tecnologie. È diuso comune, all’interno di sedute di musicotera-pia, naturalmente con il consenso degli interessa-ti, la videoregistrazione di alcuni momenti salien-ti, così come ci può essere la presenza di osserva-tori diversi dal terapeuta che prendono nota re-golarmente di alcuni accadimenti. L’osservazionepuò essere guidata da alcune griglie che gli os-servatori possono compilare durante la sedutaoppure ex post osservando le videoregistrazioni.Queste griglie sono dei veri e propri strumenti diricerca che mirano a verificare alcune ipotesi teo-

4

mus

ica

& te

rapi

a

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 4

Page 7: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

tare un gruppo di tali soggetti, a cui è offerto untrattamento di musicoterapia (gruppo sperimen-tale), con un gruppo di soggetti analoghi a cui èofferto un trattamento diverso dalla musicotera-pia (gruppo di controllo). La presenza di un grup-po di controllo è indispensabile per verificare chesia proprio la presenza della musicoterapia quel-l’elemento, tra due gruppi affini di soggetti, a de-terminare una differenza statisticamente signifi-cativa in termini di effetti terapeutici che possonoessere valutati in base a diversi parametri come sidirà più precisamente nel prossimo paragrafo.Non è sempre facile tuttavia organizzare un pro-tocollo di ricerca in musicoterapia che si avvalgadi un gruppo di controllo e di strumenti standar-dizzati sia per la rilevazione dei dati osservati, siaper la definizione della popolazione da sottopor-re a trattamento. L’ottica clinica che costituisce ilpunto di riferimento essenziale per chi si occupadi musicoterapia può determinare degli obiettividi ricerca in qualche modo particolari. Gli stru-menti di osservazione in musicoterapia non con-sistono, infatti, in una mera raccolta di dati pro-venienti dal paziente, così come l’osservazionenon è una mera registrazione di avvenimentiesterni, ma rappresentano per il terapeuta la ca-pacità di saper costruire i presupposti per un dia-logo con il paziente fondato nell’individuazionedi alcuni elementi sonori che fanno parte di unospazio di comunicazione comune. Questo obietti-vo terapeutico è anche un obiettivo empirico diricerca per la maggior parte degli operatori impe-gnati nel campo della musicoterapia. In partico-lare quando è il musicoterapeuta ad essere lostrumento-chiave della ricerca, ad essere coinvol-to in prima persona nell’analisi, nella comprensio-ne dell’esperienza terapeutica, la ricerca deve av-valersi di criteri qualitativi piuttosto che quanti-tativi e rappresentare in sostanza un mezzo perscoprire il significato della relazione terapeuta-paziente e per renderla più efficace e suscettibiledi migliorare il benessere psicofisico del paziente.

pirica e clinica per valutare, ad esempio, comevenga ad attuarsi la regolazione delle emozioninel corso della terapia. Gran parte del lavoro disupervisione, in musicoterapia come in tutte lepsicoterapie, è direttamente collegabile a queglistrumenti di autoosservazione con cui il terapeu-ta cerca di descrivere il suo rapporto con il pa-ziente, le emozioni che questo ultimo suscita inlui e il significato che possono avere nel prosie-guo della terapia.Sia nella situazione di osservazione, sia in quelladi autosservazione, sia ancora nel caso di datiquantitativi oppure qualitativi, le griglie di osser-vazione costruite in base ai criteri di cui si è pri-ma detto possono essere affiancate da altri stru-menti psicologici di misurazione: si tratta di sca-le standardizzate che servono ad individuare di-stinte popolazioni di soggetti (depressi, ansiosi,ecc…) da confrontare o esaminare isolatamente inrelazione all’intervento (prima, durante e dopo).In altri termini queste scale ci consentono di faredelle precise ipotesi di ricerca. Se ad esempio vo-gliamo ipotizzare che la musicoterapia possa es-sere efficace in un determinato disturbo d’ansia,la somministrazione di una scala d’ansia primadell’intervento di musicoterapia può essere utile adefinire il campione dei soggetti in trattamentorelativamente al disturbo che presentano, mentrela somministrazione di una scala d’ansia duranteo dopo il trattamento di musicoterapia può esse-re importante per determinare l’efficacia del trat-tamento in relazione al disturbo d’ansia. Si posso-no così fare delle ipotesi di ricerca precise in ba-se all’utilità della musicoterapia in questa o inquella popolazione di soggetti.Affinché il protocollo di ricerca possa essere defi-nito con precisione è necessaria la presenza di ungruppo di controllo del tutto simile al gruppo spe-rimentale tranne che per il trattamento proposto.Così nell’esempio ipotetico fatto prima se si vuolestudiare l’effetto della musicoterapia su dei sog-getti portatori di disturbi d’ansia bisogna confron-

5

mus

ica

& te

rapi

a

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 5

Page 8: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

I risultati sono contradditori per quanto riguardai cambiamenti nel parametro fisiologico osserva-to. Ad es. nello studio di Davis-Rollans & Cunnin-gham (1987) non si è notata una differenza nelbattito cardiaco fra i soggetti esposti a suoni e ilgruppo di controllo, non così nello studio di Guz-zetta (1989) dove, invece, in soggetti infartuati, siè assistito ad una significativa decelerazione delbattito cardiaco rispetto ai controlliLa contradditorietà dei risultati non ha influenza-to i miglioramenti comunque indotti dall’esposi-zione sonora che possono essere spiegati con unariduzione dell’ansia.

- Ritmo respiratorioAnche qui si è ipotizzata una forte influenza del-l’esposizione sonora. I risultati ancora una voltasono contradditori: in uno studio su ammalati disclerosi multipla (Wiens, Reimer e Guyn, 1999) si èvisto che l’esposizione sonora poteva aiutare nelrafforzamento dei muscoli respiratori, ma non v’e-rano differenze significative con i controlli. In unaltro studio (Grossman et Al., 2001) si è potuto os-servare un miglioramento del ritmo respiratorio inpazienti ipertesi in seguito ad esposizione sonora.

- Pressione sanguignaVi è qualche evidenza di un abbassamento dei va-lori massimi della pressione del sangue in sogget-ti ipertesi (Grossman et Al., 2001) in seguito adesposizione sonora.

- Conduttanza cutaneaAlcune ricerche della Alvin (1975) avevano dimo-strato una certa differenza nella risposta psicogal-vanica tra chi ascoltava la musica e chi non l’a-scoltava. Si tratta comunque di indicazioni piutto-sto vaghe e non legate a patologie specifiche.

- Risposte ormonaliStudi sull’incremento di melatonina in pazientiaffetti da Alzheimer (Kumar et al., 1999) rispetto

Ricerca e prospettive terapeuticheL’utilità della musicoterapia può essere valutatain funzione dei cambiamenti registrabili e osser-vabili nei pazienti in seguito all’applicazione del-la musicoterapia. Non è facile, però, dare una ri-sposta univoca, dal momento che i modelli di mu-sicoterapia sono vari e prevedono ora una sempli-ce esposizione sonora, ora la costruzione di unrapporto terapeutico. Si può tentare di classificare i “cambiamenti” in-dotti nei pazienti dall’uso della musicoterapia se-condo alcuni livelli che prendono in considerazio-ne i diversi aspetti dell’esposizione sonora e/o del-la musicoterapia come nella tabella qui sotto. Al-cune ricerche applicative circa il rapporto traesposizione sonora e risposte fisiologiche si sonoavvalse dell’induzione attraverso vibrazioni disuoni a bassa frequenza (tecnica che viene defi-nita del massaggio sonoro).

Tabella 1. I principali cambiamenti indotti dalla e.s. (esposi-zione sonora) e/o dalla m.t. (musicoterapia)1. Cambiamenti nelle risposte fisiologiche e cor-

poree (e.s.+m.t)2. Cambiamenti nella sintomatologia di deter-

minate malattie (e.s.+m.t)3. Cambiamenti nell’espressività corporea (m.t)4. Cambiamenti nell’attenzione e nell’interesse

(m.t.)5. Cambiamenti nell’interazione sociale (m.t.)6. Cambiamenti nel rapporto con il terapeuta (m.t.)7. Cambiamenti nei vissuti soggettivi (m.t.)

1. Cambiamenti nelle risposte fisiologiche e corporee

- Accellerazione-decelerazione del battito cardiacoLa musica per le sue componenti ritmiche sembrainfluire su tali risposte.Alcuni studi sono stati fatti nelle unità coronari-che in pazienti affetti da infarto miocardico e al-tri scompensi cardiaci

6

mus

ica

& te

rapi

a

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 6

Page 9: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

a controlli (senza esposizione sonora) con conse-guente stabilizzazione del ciclo del sonno.Studi sulla riduzione della produzione degli or-moni dello stress (cortisolo e ACTH, ormone adre-nocorticotropico) in seguito ad esposizione sono-ra o a musicoterapia in pazienti affetti da cancro(Bunt, 1994) o in situazioni preoperatorie (Escheret Al., 1993).

- Risposte del sistema immunitarioRicerche effettuate hanno dimostrato che l’espo-sizione sonora stimola significativamente le dife-se immunitarie. Alcuni studi sono stati fatti sul-l’immunoglobulina A (Burns et Al., 2001; Knight,Rickard, 2001). Altri sui cosiddetti natural killers(NK) (Hasegawa, et Al., 2001). Altri ancora sui lin-fociti T4 (Bittman et Al., 2001).

2. Cambiamenti nella sintomatologia di determi-nate malattie Questo ambito di ricerca ha riguardato sia l’espo-sizione sonora, sia l’applicazione di modelli dimusicoterapia ricettiva e attiva.Le principali ricerche sono state condotte nel-l’ambito degli studi sul cancro (Frank, 1985; Zim-merman et Al., 1989; Bailey, 1983) e tra i princi-pali risultati bisogna annoverare:- Riduzione degli episodi di vomito, non associa-

ta a riduzione di nausee- Riduzione della sintomatologia dolorosa croni-

ca, minore incidenza sulla sintomatologia dolo-rosa acuta

- Cambiamenti di umore in positivo.

3. Cambiamenti nell’espressività corporeaQuesto ambito ha riguardato le osservazioni nelcorso delle sedute di musicoterapia. Una maggioreattività corporea, movimenti del corpo, della po-stura e cambiamenti della mimica facciale sonostati rilevati in pazienti normalmente impediti nel-la loro espressività (tra i molti lavori si possono ri-cordare Suzuki, 1998; Wager, 2000). I cambiamen-

7

mus

ica

& te

rapi

a

Alvin J. (1975). Music Therapy,London: John Clare Books,(tr.it. La musica come terapia,Roma: Armando, 1979).

Bailey L.M.(1983). The effects of livemusic versus tape recordedmusic on hospitalized cancerpatients. Music Therapy, 3(l), 17-28.

Benenzon R.O. (1981). Manual demusicoterapia, Barcelona:Paidos, (tr. it. Manuale di musicoterapia, Borla, Roma 1994).

Bick E. (1964). Notes on infantobservation in psychoanalytictraining. InternationalJournal of Psychoanalysis,45: 558-566.

Bion W.R. (1962). Learning fromExperience, Londra:Heinemann (tr. it. Apprenderedall'esperienza), Roma:Armando, 1972.

Bittman B., Berk L.,Felten D., Westengard J.,Simonton O., Pappas J.,Ninehouser M.(2001). Composite Effects ofGroup Drumming MusicTherapy on Modulation ofNeuroendocrine-ImmuneParameters in NormalSubjects, AlternativeTherapies, 7, 55-57.

Bunt L. (1994). Music Therapy: an Art Beyond Words,London: Routledge, (tr. it.Musicoterapia. Un’arte oltrele parole, Roma: Kappa, s.d.).

bibl

iogr

afia

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 7

Page 10: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

ti sono stati notati in relazione all’ascolto musica-le e all’impegno nell’improvvisazione musicale, inaltri termini in presenza della musica. Si tratta dicambiamenti spesso transitori che non sempre sitraducono in modifiche comportamentali durevoli.

4. Cambiamenti nell’attenzione e nell’interesseDai dati dei protocolli clinici emerge una maggio-re attenzione ed interesse per la produzione e ilmateriale musicale da parte dei pazienti nel cor-so della terapia.Questi aspetti sono più stabili e meno transitori diquelli espressivi e rivelano una crescita motiva-zionale per la terapia seguita, appaiono cioè piùconvinti e motivati sull’utilità della terapia.

5. Cambiamenti nell’interazione socialeNel corso di terapie di gruppo private e in conte-sti istituzionali si è potuto vedere come l’inter-vento musicoterapeutico è riuscito a migliorare (oa creare) delle interazioni di gruppo.Nelle ricerche di Courtright et. Al (1990) si è vistoche comportamenti distruttivi e asociali in pa-zienti psichiatrici cronici diminuiscono significa-tivamente in seguito a musicoterapia. Tale muta-menti spesso, però, sono provvisori.In uno studio di Schmuttmayer (1983) si è vistoche in pazienti schizofrenici cronici la musicote-rapia favorisce la comunicazione; il suonare favo-risce l’attività, il cantare riduce l’ansia. Progetti di musicoterapia e di arti-terapie vengonosviluppati con successo in comunità di tossicodi-pendenti, o in altre situazioni di disagio sociale: lefinalità di tali progetti, come in altri ambiti, sono ri-volte alla regolazione delle emozioni e allo sviluppodi adeguate competenze sociali ed interattive.

6. Cambiamenti nel rapporto con il terapeutaNell’esame complessivo di una serie di sedute dimusicoterapia si può valutare il grado di contat-to e di interazione tra terapeuta e paziente. Sonostate predisposte diverse griglie che partono da

8

mus

ica

& te

rapi

a

Burns S.J., Harbuz M,S.,Hucklebridge R., & Bunt L.(2001). A pilot study into thetherapeutic effects of musictherapy at a cancer helpcenter. Alternative Therapiesin Health and Medicine, 7(1), 48-56.

Courtright P., Johnson S.,Baumgartner M.A, Jordan M.and Webster J.C.(1990). Dinner music: does itaffect the behavior ofpsychiatric inpatients?Journal of PsychosocialNursing and Mental HealthSevices 28, 3, 37-40.

Davis-Rollans C.,Cunningham S.G. (1987). Physiologic responsesof coronary care patients toselected music. Heart andLung, 16(4), 370-378.

Escher J., Hohmann U.,Anthenien L., Dayer E.,Bosshard C., Gaillard R.C. (1993). Music duringgastroscopy. Journal of SwissMedicine 123, 1354–1358.

Fogel A. (2008). Relationships thatsupport human development.In A. Fogel, B. J. King, &S.Shanker (Eds.). Humandevelopment in the 21stcentury: Visionary policyideas from systems scientists.Cambridge, UK: CambridgeUniversity Press.

Frank J.M. (1985). The effects of musictherapy and guided visualimagery on chemotherapyinduced nausea and vomiting.Oncological Nursing Forum,12(5), 47-52.

bibl

iogr

afia

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 8

Page 11: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

situazioni di non contatto e non interazione amomenti di contatto simmetrico.Questi strumenti (come in Fogel, 2008 e Ricci Bit-ti e Bonfiglioli, 2009) permettono, pur in un’otti-ca quantitativa, di valutare l’evoluzione e il suc-cesso del rapporto terapeutico.

7. Cambiamenti dei vissuti soggettiviSoprattutto con pazienti in grado di verbalizzareè possibile esaminare nel corso della terapia leprincipali modificazioni degli stati affettivi.In uno studio di Reinhardt e Ficker (1983) su pa-zienti depressi in un modello di musicoterapiaparticolarmente centrato sulla regolazione delleemozioni si è potuto osservare che i pazienti so-no stati in grado di vivere coscientemente le pro-prie emozioni e di instaurare un confronto razio-nale con il proprio sé.

In sostanza l’interesse per la ricerca scientifica nelsettore della musicoterapia è in costante evoluzio-ne: alcuni risultati, concreti, sono stati verificati,ma un cammino lungo e spesso non facile deveessere ancora percorso. La collaborazione con altrediscipline come la psicologia, la psicologia dell’ar-te o della musica, e con altre figure professionali,tipo psicoterapeuti, medici, può rilevarsi preziosa eproporre dei modelli di ricerca e di terapia interdi-sciplinari. Lentamente si sta facendo avanti l’ideache la musicoterapia possa rappresentare qualco-sa di più di una delle tante terapie non tradizio-nali, non meglio differenziate, ma che esiste, inve-ce, uno spazio specifico di intervento, fondatonon su aspettative magiche o esoteriche, ma su unlinguaggio, quello artistico e musicale, che rispon-de alle richieste di aiuto sia al livello privato, sia allivello istituzionale e che privilegia la comunica-zione e la regolazione delle emozioni.

Elementi quantitativi e qualitativiSi può dire, al livello generale, che la musicoterapiasi basi sulla capacità di ascoltare se stessi, a partire

9

mus

ica

& te

rapi

a

Guzzetta C.E. (1989). Effects of relaxationand music therapy onpatients in a coronary careunit with presumptive acutemyocardial infarction. Heartand Lung, 18, 609-616.

Grossman E., Grossman A., Schein M.H.,Zimlichman R., Gavish B. (2001). Breathing-controllowers blood pressure, Journalof Human Hypertension,15:263-269.

Hasegawa Y., Kubota N.,Inagaki T., Shinagawa N. (2001). Music therapy-inducednatural killer cell count andfunction, Japonese Journal ofGeriatrics, 38 part 2.

Knight W.E.J., Rickard N.S.(2001). Relaxing musicprevents stress-inducedincreases in subjective anxiety,systolic blood pressure andheart rate in healthy malesand females. Journal of MusicTherapy, 38(4).

Kumar A.M., Tims F.,Cruess D.G., et al. (1999) Music therapyincreases serum melatoninlevels in patients withAlzheimer's disease.Alternative Therapies inHealth and Medicine, 5:49-57.

Rauscher F.H., Shaw G.L., Ky K.N. (1993) Music and spatial taskperformance. Nature, 365, 611.

Reinhardt A., Ficker F. (1983). Erste Erfahrungen mitRegulativer Musiktherapie beipsychiatrischen Patienten.Psychiatr Neurol MedPsychol., 35:604-610.

bibl

iogr

afia

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 9

Page 12: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

dall'esperienza sonora del proprio corpo (si pensi adesempio al ritmo cardiaco, o a quello respiratorio),di sapere ascoltare gli altri e di acquisire nuovecompetenze - imparando a modulare la propria vo-ce (Streito, 1995) o a suonare uno strumento - checonsentono in definitiva di scoprire, o meglio os-servare, nuovi spazi percettivi ed affettivi. In musicoterapia non è sempre corretto applicareparametri di verifica quantitativi e applicare inmaniera meccanica delle procedure di verifica chesono proprie delle leggi fisiche e matematiche.È difficile in musicoterapia, come si è già detto,creare dei gruppi di controllo.Spesso alcuni casi singoli possono essere molto si-gnificativi per perseguire un’ipotesi di lavoro.Ancora non tutto è osservabile e non tutto ciòche è osservabile ha lo stesso valore in contesti ein momenti temporali diversi.La verifica qualitativa si basa allora sul progredi-re della qualità dell’interazione terapeuta-pazien-te, sulle emozioni che sia il terapeuta, sia il pa-ziente sanno provare.Una valutazione soggettiva del terapeuta e delpaziente è pertanto indispensabile per capire se ilrapporto funziona e se può avere un qualchesbocco futuro.Elementi qualitativi, piuttosto che quantitativi,devono essere tenuti presenti anche all’inizio del-la terapia, nell’assessment, nella presa in caricodel paziente e nella valutazione di una possibilerisposta positiva alla terapia. La valutazione qualitativa trova, come si è primavisto, un riscontro affidabile nella supervisione,intesa tanto come supervisione individuale, tantocome supervisione di gruppo.La supervisione consente, infatti, al terapeuta disviluppare il rapporto empatico con il paziente, diosservare meglio il proprio mondo interno e dielaborare delle strategie terapeutiche efficaci.La ricerca qualitativa, quindi, consiste nel formu-lare, insieme al supervisore, delle strategie tera-peutiche efficaci che possono essere verificate

10

mus

ica

& te

rapi

a

Ricci Bitti P.E., Bonfiglioli L. (2009). I contesti dellamusicoterapia. In R. Caterina,G. Magherini e S. NirensteinKatz (a cura di), Crescere conla musica. Dal corpo alpensiero musicale. Firenze:Nicomp Laboratorio Editoriale.

Sachs O. (2007). Musicophilia /Tales ofMusic and the Brain. NewYork: Alfred A. Knopf; London:Picador (Trad. It. Musicofilia:Racconti sulla musica e ilcervello, Adelphi, Milano 2008).

Schmuttermayer R.(1983). Possibilities forinclusion of group musictherapeutic methods in thetreatment of psychoticpatients [Moeglichkeit derEinbeziehunggruppentherapeutischerMethoden in die Behandungvon Psychotikern].Psychiatrie, Neurologie undmedizinische Psychologie35(1):49-53.

Steele K.M., Bass K.E.,Crook M.D. (1999). The mystery of theMozart Effect: Failure toreplicate. PsychologicalScience, 10 (4), 366-369.

Streito B. (1995). "Il laboratorio coralecome luogo di relazioni umanee di esperienze estetiche" inL.M. Lorenzetti (a cura di). Ladimensione esteticadell'esperienza, Milano: Angeli.

Suzuki A. (1998). The effects of musictherapy on mood andcongruent memory of elderlyadults with depressivesymptoms. Music TherapyPerspectives, 16(2), 75-80.

bibl

iogr

afia

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 10

Page 13: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

passo passo e nel tempo, man mano che aumen-tano i momenti di comunicazione tra paziente eterapeuta e l’interesse che il paziente dimostra. L’elemento che media il rapporto tra musica e te-rapia è l’ascolto, inteso come capacità di entrarein sintonia con il mondo sonoro del paziente.Ascoltare il paziente è la strada che il terapeutasegue per far capire a chi ha in cura qualcosa dipiù del suo mondo emotivo e per aiutarlo a te-nerlo sotto controllo. Il paziente può così diven-tare soggetto attivo che vive creativamente leproprie emozioni senza lasciarsi travolgere da es-se. La regolazione delle emozioni segue i principiterapeutici dell’osservazione, del setting e dellasupervisione (individuale o di gruppo) – dal mo-mento che il terapeuta stesso ha bisogno di rego-lare le proprie emozioni, di “sentire” il paziente edi essere aiutato a farlo - e si esprime in musicaattraverso l'improvvisazione o l’esercizio all’ascol-to con l’obiettivo di poter comunicare delle emo-zioni intense e di poterle tenere dentro di sé. In sostanza nella musicoterapia la relazione tera-peutica mira a cogliere la forma, la struttura musi-cale come elemento che permette di regolare le pro-prie emozioni e che consente la trasformazione del-le emozioni in elementi cognitivi, ovvero in pensieriche permettono di condividere con gli altri alcuneesperienze particolarmente significative e di teneredentro di sé importanti elementi di autoriflessione.Questo percorso, che è stato descritto in psicoa-nalisi soprattutto da Bion (1962), sta trovando unriscontro effettivo nei moderni studi di neuro-scienze. La prospettiva della ricerca in musicote-rapia può, pertanto, essere, anche nei suoi aspet-ti più qualitativi, un obiettivo assai più concretodi quanto fosse immaginabile fino a pochi anni fa(Sachs, 2007). Puntualmente i processi di trasfor-mazione che le esperienze emotive ingeneranonegli individui e che la musica può indurre edamplificare trovano nelle aree del nostro cervellodelle registrazioni fedeli e degli stimoli per ulte-riori ipotesi scientifiche.

11

mus

ica

& te

rapi

a

Wager K. (2000). The effects of musictherapy upon an adult malewith autism and mentalretardation: A four year casestudy. Music Therapy, 18(2), 131-140.

Wiens M.E., Reimer M.A.,Guyn H.L. (1999) Music therapy as atreatment method forimproving respiratory musclestrength in patients withadvanced multiple sclerosis: apilot study. Rehabil. Nurs. 24, 2, 74-80.

Zimmerman L., Pozehl B.,Duncan K., Schmitz R. (1989). Effects of music inpatients who had chroniccancer pain. Western Journalof Nursing Research, 11, 296-307.

bibl

iogr

afia

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 11

Page 14: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

This paper reports an analysis of the articles pu-blished between 1998 and 2008 in the Journal ofmusic therapy, an international, peer reviewed,impact factor journal. The aim of this analysis isto reveal the main research tendencies in thefield of music therapy. The analysis process em-ployed an inductive method based on “groundedtheory” where categories emerged from the datarather than data being categorised according topre-determined categories. The analysis soughtto reveal as ‘themes’ the areas of research in mu-sic therapy that were reported by this prestigiousjournal during the period under investigation. The ‘themes’ of research revealed were: prena-tal/new-born/infant sound experiences, the ef-fects of music, music therapy or music at school,music therapy or music in the social context,theoretical aspects of music therapy, meta-analysis, experimental research with music the-rapy, education and professional development ofmusic therapists. The ‘themes’ are described andtheir importance for the development of researchin music therapy is discussed.

IntroduzioneLa ricerca nel campo della musicoterapia puòcontare su alcuni decenni di esperienza. Si trattadi un settore di studi che si è sviluppato notevol-mente in relazione alle sollecitazioni del campomedico e psicologico di avere un maggiore con-trollo a livello metodologico e di valutazione deirisultati. In passato l’attenzione si era soffermatamaggiormente su elementi quali rendere noti glieffetti della musica sugli esseri umani e lo studiodei principi percettivi e discriminativi della musi-ca e dei suoni, più recentemente è emersa la ne-cessità di ampliare lo studio verso elementi piùmarcatamente di verifica delle metodologie edelle tecniche impiegate. La scarsa tradizione diricerca in musicoterapia non è sinonimo di limita-to interesse da parte dei ricercatori, ma è in rela-

12

mus

ica

& te

rapi

a

La ricerca

nel campo della

musicoterapia

può contare

su alcuni decenni

di esperienza.

Si tratta di un

settore di studi

che si è

sviluppato

notevolmente

in relazione

alle sollecitazioni

del campo medico

e psicologico

La ricerca in musicoterapia: lineamenti,tematiche e prospettive

Mic

hele

Bia

sutt

i, Ph

. D P

rof.

Asso

ciat

o Fa

colt

à di

Psi

colo

gia,

Uni

vers

ità

di P

adov

a

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 12

Page 15: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

poiché devono esserereplicabili in ogni mo-mento (Biasutti, 1999).Vi può essere il riferi-mento a paradigmi di ti-po quantitativo o quali-tativo, ma con il richia-

mo a precise metodologie. Non ci sono delle ricet-te precostituite nella scelta delle metodologie edegli approcci da adottare nella ricerca: moltospesso lo sperimentatore fa riferimento a ciò checonosce e pratica meglio piuttosto che vagliare lascelta del disegno sperimentale più adeguato inbase a tutte le metodologie esistenti. Si tratta di unproblema generalizzato e difficile da risolvere, poi-ché spesso può essere indispensabile fare dellescelte metodologiche anche diversificate in rela-zione al contesto e a ciò che si intende dimostrarecon la ricerca. Occorre una dinamicità e una capa-cità di comprendere le varie situazioni al fine di in-dividuare gli approcci più opportuni.Il presente saggio intende analizzare le varie dire-zioni di ricerca nel campo clinico della musicote-rapia di questi ultimi anni, con lo scopo di riflet-tere sui contenuti e sulle tendenze. Si tratta di unapproccio seguito anche da altri studiosi: adesempio Brooks (2003) ha condotto uno studiocon lo scopo di individuare gli indirizzi e le tipolo-gie di articoli pubblicati nelle maggiori riviste inlingua inglese rilevando gli orientamenti di singo-le riviste e facendo delle comparazioni. Gli indica-tori utilizzati per classificare gli articoli sono stati:quantitativo, qualitativo, storico, filosofico/teori-co, clinico, professionale. Nella presente analisil’intento è di classificare gli articoli anche in baseai contenuti, piuttosto che solo in base alle meto-dologie, al fine di individuarne le direzioni princi-pali e i possibili sviluppi futuri della ricerca.

MetodoIl presente studio ha analizzato preliminarmentele principali riviste nel campo della musicoterapia

zione alla necessità diadottare pratiche me-todologiche accettate econdivise e alle diffi-coltà di sviluppare delleidonee tecniche di va-lutazione. Il campo del-la musicoterapia è un settore multidisciplinare nelquale operano professionisti provenienti da diver-si ambiti come quello medico, psicologico, musi-cale ed educativo. Questa caratteristica è moltostimolante e arricchisce le persone che vi opera-no, ma sottende il limite che la preparazione de-gli operatori è molto difforme nel campo dellemetodologie e tecniche di ricerca sperimentale. Il problema dello sviluppo di adeguate metodolo-gie di ricerca è molto sentito all’interno della co-munità scientifica. Aldridge (1994) ha evidenzia-to che esiste una notevole letteratura sull’appli-cazione della musicoterapia, ma vi è una genera-le scarsità di materiale con validità clinica, dalquale elaborare delle conclusioni fondate. La que-stione di sviluppare metodologie coinvolge la ri-cerca nel campo della musicoterapia per propor-re forme di valutazione condivise e replicabili, alfine di sviluppare dei collegamenti con altre for-me di pratica clinica. Si rileva una differenza sostanziale tra quella chepuò essere considerata la pratica quotidiana dellamusicoterapia e l’attività di ricerca. La pratica quo-tidiana non segue strettamente i principi scientifi-ci e utilizza principalmente paradigmi di tipo qua-litativo. Lo scopo è di risolvere dei problemi praticisenza porsi il problema della rilevanza scientifica edella replicabilità dei risultati. Nello svolgimentodelle ricerche, sono messe in gioco dallo studiosouna serie di abilità complesse e articolate quali l'a-nalisi dell’ambiente, la contestualizzazione dell’a-zione, la formulazione di ipotesi, l'individuazionedelle metodologie più idonee da applicare, l'inter-pretazione dei dati e lo stilare un rapporto di ricer-ca. I principi da seguire sono di tipo scientifico,

Il presente saggio intendeanalizzare le varie direzioni di ricerca

nel campo clinico dellamusicoterapia di questi

ultimi anni

13

mus

ica

& te

rapi

a

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 13

Page 16: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

music therapy si interessano in maniera specificadi musicoterapia. Nel presente studio si è ritenu-to di considerare il Journal of music therapy, poi-ché si tratta di una delle riviste più rappresenta-tive e autorevoli di questo settore di studi, carat-terizzata dall'impact factor più elevato.

La rivistaIl Journal of music therapy è una rivista con refe-ree (peer reviewed) in lingua inglese attiva dal1963. È inserita nella categoria ISI relativa alla ri-abilitazione che riguarda gli approcci terapeuticiper i trattamenti di disabilità mentali, del lin-guaggio, dell’udito, visive e fisiche. Questa cate-goria include anche gli studi sulla musica, arte,danza e terapia occupazionale. Gli studi raccoltiin questa rivista riguardano ricerche nel campodella musicoterapia e sull’uso della musica in am-biti di trattamento e di riabilitazione. L’attenzio-ne è posta sia sulla comprensione delle dinamichesottostanti il rapporto musica-paziente e pazien-te-musicoterapista, sia sulla possibilità di poten-ziare e ottenere miglioramenti all’interno di ciclidi cura sfruttando gli effetti positivi della musica.È pubblicata dall’American music therapy asso-ciation, la cui “mission” è di sviluppare la consa-pevolezza pubblica dei benefici della musicotera-pia e di aumentare l’accesso a servizi di musico-terapia di qualità in un mondo in continua evolu-zione. La rivista esce con quattro numeri all’annoe attualmente ha pubblicato quasi una cinquan-tina di volumi.

ObiettiviGli scopi del presente studio sono di analizzare gliargomenti e i temi delle ricerche pubblicate sulJournal of music therapy al fine di evidenziaredelle categorie in base alle quali classificare ilmateriale e di individuare infine le tendenze distudio più significative di questi ultimi anni. Conquesto fine sono stati considerati tutti gli artico-li pubblicati dalla rivista negli ultimi undici anni

sia estere, sia italiane. In particolare, sono stateconsiderate le seguenti riviste estere: Arts inpsychotherapy, Journal of music therapy, Journalof the association for music & imagery, Musictherapy: journal of the American association formusic therapy, Music therapy perspectives, TheAustralian journal of music therapy, The Britishjournal of music therapy, The Nordic journal ofmusic therapy, The New Zealand society for mu-sic therapy journal.Inoltre, si rileva che articoli contenenti ricerchesperimentali sulla musicoterapia sono stati pub-blicati in altre riviste quali Acta psychiatricascandinavica, British journal of clinical psycho-logy, British journal of learning disabilities, Britishjournal of psychiatry, child: care health and deve-lopment, clinical rehabilitation, Journal of childpsychology and psychiatry, Psychiatry and clini-cal neurosciences, Psychotherapy research, Re-search in autism spectrum disorders, Schizophre-nia research. In questo caso la rivista non ha co-me obiettivo principale la pubblicazione di artico-li scientifici sulla musicoterapia, ma ospita saltua-riamente anche contributi su questi argomenti.In campo nazionale esistono principalmente dueriviste: Musica et terapia e la Rivista di musicote-rapia edita da Minerva Medica, che attualmenteha cessato la pubblicazione.Considerando questo scenario, una prima selezio-ne è stata fatta focalizzando l’attenzione sulle ri-viste internazionali. Come scelta finale si è prefe-rito prendere in esame le riviste principali nel set-tore della musicoterapia con impact factor (rela-tivamente al 2009) che attualmente sono: ilJournal of music therapy con impact factor pari a0.632, Arts in psychotherapy con impact factoruguale a 0.417, Nordic journal of music therapyche è stato accreditato recentemente e ha avutoun impact factor pari a 0.381. Arts in psychothe-rapy è una rivista che considera vari approcci ar-tistici ed espressivi in psicoterapia, mentre ilJournal of music therapy e il Nordic journal of

14

mus

ica

& te

rapi

a

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 14

Page 17: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

• Riduzione fenomenologica: in tale fase, esami-nando la natura e la sequenza dei dati raccolti,si cerca di delineare dei temi emergenti.

• Triangolazione: questo stadio comprende la di-visione dei temi più rilevanti e ricorrenti daquelli meno significanti.

• Interpretazione: in questa fase il ricercatore de-ve dare un senso ai dati da una prospettiva piùampia, costruire un modello o usare una teoriaprecedente per spiegare i risultati della sua ri-cerca.

Risultati Dall’analisi dei contenuti, svolta sui singoli artico-li con il Constant Comparative Method, sono sta-te dedotte delle categorie in base alle quali sud-dividere il materiale e in seguito le categorie so-no state raggruppate in aree tematiche. In questoprocesso si sono dovuti risolvere diversi problemitra cui il fornire delle definizioni articolate chedifferenziassero le categorie. È risultato che le ri-cerche potevano essere classificate in base a piùprincipi: ad esempio un articolo che tratta i pro-blemi dei curricula formativi dei musicoterapisti,secondo una prospettiva storica, può essere inclu-so sia nella categoria Storia della musicoterapia,sia in quella Curriculum e percorso professionaledei musicoterapisti. Queste due categorie a suavolta fanno riferimento a due aree tematiche dif-ferenti: aspetti teorici della musicoterapia per lacategoria storia della musicoterapia e caratteri-stiche e sviluppo professionale dei musicoterapi-sti per la categoria curriculum e percorso profes-sionale dei musicoterapisti. Un altro problema ri-scontrato è stato che alcuni studi trattavano piùquestioni contemporaneamente: si è cercato difare riferimento agli aspetti più significativi per lacollocazione dell’articolo in una determinata ca-tegoria. Le aree tematiche di ricerca sono state leseguenti: • Esperienze sonore prenatali, neonatali

e infantili

in particolare dal 1998 (volume 35, numero 1) al2008 (volume 45, numero 3). Complessivamentesono stati presi in esame 190 articoli.

Tecnica di analisi La tecnica per analizzare le ricerche è stata di tipoqualitativo, utilizzando un metodo induttivo dianalisi dei dati nel quale la modalità operativaconsiste nel procedere in base ai dati che progres-sivamente si ottengono, piuttosto che codificare idati partendo da categorie pre-determinate (May-cut & Morehouse, 1994). Questo metodo è basato sulla nozione di groundedtheory (Glaser & Strauss, 1967). Si tratta di unateoria “induttivamente derivata dallo studio delfenomeno che rappresenta” (Strauss & Corbin,1990) e si differenzia dai metodi scientifici classicinei quali le ipotesi sono generate a priori e poi ve-rificate mediante analisi matematiche dei dati(Goertz e LeCompte, 1981). La grounded theory sifonda invece su un’induzione derivata dal fenome-no stesso, individuando delle unità di analisi chesono successivamente raggruppate in categorie disignificato.Per l’analisi degli articoli si è fatto riferimento aduna versione semplificata del Constant Compara-tive Method (Glaser & Strauss, 1967; Lincoln &Guba, 1985) che nella versione integrale si artico-la secondo cinque livelli di analisi: immersione, ca-tegorizzazione, riduzione fenomenologica, trian-golazione e interpretazione (McLeod, 1994). Eccoin estrema sintesi un elenco dei principali passag-gi relativi al Constant Comparative Method.• Immersione: durante questa fase il ricercatore

studia intensamente il materiale al fine di iden-tificare le “unità di significato” emergenti daidati raccolti.

• Categorizzazione: in questo stadio le “unità dianalisi” sono raggruppate in categorie di codi-fica, tale processo è verificato attraverso unprocesso di validazione che coinvolge un osser-vatore indipendente.

15

mus

ica

& te

rapi

a

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 15

Page 18: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

• Effetti della musica• Musicoterapia o musica in ambito scolastico• Musicoterapia o musica in ambito sociale • Aspetti teorici della musicoterapia• Metanalisi• Ricerche sperimentali con la musicoterapia• Caratteristiche e sviluppo professionale dei mu-

sicoterapisti

I risultati sono stati schematizzati nella tabella 1.

16

mus

ica

& te

rapi

a

Aree Tematiche

Esperienze sonore prenatali,neonatali e infantili

Effetti dellamusica

Musicoterapia omusica in ambitoscolastico

Musicoterapia omusica in ambitosociale

Categorie

Interazioni con gli adulti

Risposte al suono e alla musica

Risposte fisiologiche

Risposte emozionali

Effetti sul corpo e sui movimenti

Effetti sul comportamento

Effetti su compiti cognitivi

Sviluppo delle abilità degli studenti

Credenze, interessi ecompetenze degli insegnanti di musica, caratteristiche del curriculum dei docenti di musica

Diffusione della musicoterapiain ambito scolastico

Esperienze musicaliintergenerazionali

Percezione dell’altro

Preferenze musicali

Aspetti teorici dellamusicoterapia

Metanalisi

Ricerchesperimentali conla musicoterapia

Formazione e sviluppoprofessionale deimusicoterapisti

Fondamenti della musicoterapia

Storia della musicoterapia

Rassegne su argomenti specifici

Metodologie di ricerca e problemimetodologici in musicoterapia

Strumenti testistici e strumentioperativi

Efficacia dei metodi di musicoterapia

Disegni di ricerca, approcci delle ricerche

Ricerche con varie patologie

Interventi con partecipanti con disagi psicologici

Interventi con partecipantiospedalizzati o ricoverati in centri clinici

Interventi con partecipanti con deficit

Interventi con partecipantidisabili

Verifica di specifiche tecnichein musicoterapia

Influenze dei musicoterapisti

Esperienze emotive dei musicoterapisti

Percezioni dei musicoterapisti

Capacità e competenze dei musicoterapisti

Curriculum e percorsoprofessionale dei musicoterapisti

Training professionali per imusicoterapisti

Tabella 1. Risultati dell’analisi induttiva degli articolipubblicati sul Journal of music therapy.

Aree Tematiche Categorie

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 16

Page 19: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

attitudini degli studenti nei confronti di bambiniportatori di varie tipologie di handicap. Alcune ri-cerche hanno considerato gli interessi e le com-petenze degli insegnanti di musica, le caratteristi-che del curriculum dei docenti di musica e la pre-senza di corsi sulla disabilità nella formazione deidocenti di musica. Altri articoli hanno presentatoinvece dei dati statistici, ad esempio sulla diffu-sione delle attività di musicoterapia nelle scuole,sul tipo di pazienti, sulle caratteristiche della va-lutazione effettuata.• L’area tematica “musicoterapia e musica nel so-ciale” comprende articoli sulle esperienze musica-li intergenerazionali e sulle percezioni dell’altro,analizzando gli atteggiamenti dei singoli sogget-ti rispetto a determinati eventi musicali, soprat-tutto in riferimento alla sfera comportamentale.Rappresentano un focus di interesse anche le di-namiche di socializzazione e di partecipazione disoggetti ad esperienze musicali di gruppo, consi-derando anche i repertori di canzoni. Sono presiin esame anche altri elementi quali l’influenza deitratti di personalità sulle preferenze musicali con-siderando singoli aspetti della musica o verifican-do la familiarità e la complessità di apprezzamen-to di canzoni in soggetti con problemi uditivi esoggetti normodotati. • L’area tematica “aspetti teorici della musicotera-pia” comprende le categorie fondamenti della mu-sicoterapia, storia della musicoterapia, rassegne suargomenti specifici e metodologie di ricerca e pro-blemi metodologici in musicoterapia. Riguardo aifondamenti della musicoterapia, sono discussi ele-menti quali le modalità di comunicazione sonoranelle attività di improvvisazione. Riguardo alla sto-ria della musicoterapia, sono considerati argomen-ti quali l’evoluzione storica e le attività svolte adesempio dall’associazione americana di musicote-rapia (American music therapy association), sonopresentate le attività e il contributo di eminentipersonalità nel mondo della musicoterapia, deli-neandone l’importanza e il contributo più signifi-

Di seguito sono riportate le descrizioni delle areetematiche evidenziate.

• L’area tematica “esperienze sonore prenatali,neonatali e infantili” comprende due categorieprincipali: interazioni con adulti e risposte al suo-no e alla musica. Nella prima categoria sono ri-portate le ricerche nelle quali l’attenzione è postasulle interazioni tra infanti e adulti, ad esempio aseguito di un corso musicale rivolto ai genitorisono verificate le eventuali differenze nei com-portamenti parentali, mentre la seconda si soffer-ma sulle reazioni fisiologiche registrate nei neo-nati o nelle madri in stato di gravidanza, eviden-ziando anche differenze di genere o tra gruppicon soggetti con caratteristiche diverse. Il fine èdi comprendere le risposte fisiologiche del bam-bino e del feto a specifici stimoli sonori, analiz-zando ad esempio l’effetto rasserenante delleninne nanne sui neonati prematuri. • L’area tematica “effetti della musica”, compren-dente sia ricerche sperimentali, sia rassegne, con-sidera gli studi sulle influenze e sulle alterazioniindotte dalle esperienze sonore e musicali, conparticolare interesse ai cambiamenti prodotti sulcervello, sui livelli di tensione muscolare e sull’u-more. Altre ricerche hanno sondato gli effetti del-la musica sul corpo e sui movimenti, sul compor-tamento, ad esempio quello criminale o su com-portamenti antisociali, sulle risposte fisiologicheed emozionali. Sono considerati anche gli effettisu consegne cognitive, ad esempio come la musi-ca di sottofondo può influenzare l’impegno dipersone anziane nello svolgimento di un compito.• L’area tematica “musicoterapia e musica in am-bito scolastico” comprende articoli che fanno ri-ferimento ad attività musicali oltre che di musi-coterapia, con l’intento di studiare l’acquisizionedi abilità pratiche e cognitive mediante attivitàsonore. Sono affrontati argomenti quali la perce-zione dell’altro, le credenze sull’inclusione di disa-bili nelle attività musicali e la promozione delle

17

mus

ica

& te

rapi

a

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 17

Page 20: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

cosi, autismo, pazienti oncologici; l’efficacia diparticolari metodi di musicoterapia ad esempioquelli che utilizzano la voce, i disegni di ricerca adesempio con l’uso di gruppi di controllo, gli ap-procci delle ricerche quali quelli quantitativi, qua-litativi o storici e vari tipi di sintomi. • L’area tematica “ricerche sperimentali con lamusicoterapia” comprende le categorie interven-ti indirizzati a partecipanti con disagi psicologiciquali la depressione, interventi indirizzati a parte-cipanti ospedalizzati o ricoverati in centri clinici,quali bambini abbandonati, soggetti con patolo-gie oncologiche, osteoartrite, amnesia, morbo diParkinson, o casi neurologici; interventi indirizza-ti a partecipanti con deficit e a partecipanti disa-bili. Si tratta di ricerche che si rifanno all’impiegodi trattamenti specifici per il miglioramento dellecondizioni fisiche e psico-fisiche dei pazienti conlo scopo di determinarne l’efficacia e di verificar-ne gli effetti pratici, sia durante il momento tera-peutico, sia nei periodi successivi al trattamento.Sono verificate sperimentalmente anche specifi-che tecniche di musicoterapia, ad esempio quellapassiva e quella attiva o altre che fanno riferi-mento all’immaginazione guidata. Riguardo allesintomatologie più ricorrenti, si rileva il riferi-mento alla riduzione dello stress, della paura, del-l’ansia, del dolore cronico, all’aumento dell’umo-re positivo, allo sviluppo di funzioni cognitive, diabilità comunicative e relazionali. In molti casi viè il riferimento allo sviluppo di abilità esterne al-la musicoterapia, presupponendo un transfer diabilità e di apprendimenti. Riguardo alle metodo-logie, vi è un notevole riferimento ad approcciquantitativi anche se approcci misti sono piutto-sto diffusi. Approcci esclusivamente qualitativisono comunque presenti così come studi di caso.Riguardo agli strumenti, vi è l’uso di scale stan-dardizzate quali quelle per l’osservazione di pa-zienti anziani, per delineare una valutazione ge-nerale del loro comportamento in un contestoospedaliero; test cognitivi per la valutazione di

cativo. Riguardo alle rassegne su argomenti speci-fici, sono considerati elementi quali l’uso della mu-sicoterapia in casi oncologici. Riguardo alle meto-dologie di ricerca e ai problemi metodologici inmusicoterapia, sono discussi elementi quali la crea-tività nella ricerca qualitativa in musicoterapia e lacreazione di una cultura estesa per la diffusionedella ricerca in musicoterapia.• L’area tematica “metanalisi” comprende gli arti-coli che hanno utilizzato i principi della metanali-si. Si tratta di una tecnica clinico-statistica che ri-assume e confronta i risultati di diverse ricerchecondotte precedentemente sullo stesso argomen-to, con lo scopo di operare una sintesi quantitati-va dei risultati. L'elaborazione dei dati è effettua-ta solitamente con metodologie statistiche riana-lizzando i dati di precedenti ricerche, al fine difornire un quadro generale riassuntivo rispetto al-l’argomento preso in analisi, valutandone la vali-dità e apportandone ulteriori interpretazioni. So-no studi che non si limitano ad una rassegna del-la letteratura ma che fanno delle statistiche ag-giuntive del materiale analizzato. Sono utili poi-ché possono confrontare dati discordanti e ag-giungere potenza statistica a sostegno dei risulta-ti di singole ricerche (i soggetti considerati com-plessivamente sono più numerosi) e consentono difare una sintesi dei risultati raggiunti in un deter-minato ambito. Dal punto di vista metodologico vipossono essere alcuni problemi nella conduzionedelle metanalisi, quando nelle ricerche precedentii principi di selezione dei soggetti non sono speci-ficati o sono avvenuti con criteri diversi. Vi è an-che la questione che le ricerche presentano spes-so un’eterogeneità nelle metodologie impiegate,nei contesti di applicazione e nelle caratteristichedei pazienti che a volte rende problematico rap-portarle a denominatore comune. Gli articoli dimetanalisi considerati hanno riguardato gli stru-menti testistici e gli strumenti di misura, l’effica-cia dei metodi di musicoterapia con varie tipolo-gie di soggetti quali quelli affetti da demenza, psi-

18

mus

ica

& te

rapi

a

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 18

Page 21: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

del team professionale, nonché esperienze perl’accrescimento personale del musicoterapista.

Discussione Dall’analisi dei contenuti delle ricerche emerge lagrande varietà tematica del settore di studi, evi-denziabile anche nella manualistica esistente(Manarolo, 2006). In particolare, si rileva che gliarticoli pubblicati riguardano anche elementi chepotrebbero essere considerati di cornice rispettoalla musicoterapia, con aree tematiche quali leesperienze sonore prenatali, neonatali e infantili egli effetti della musica. Si tratta di aree tematicheche in ogni caso hanno un’attinenza con la musi-coterapia, poiché danno conto di una serie di pro-cessi che risultano fondamentali per l’applicazio-ne di trattamenti con i suoni e con la musica. Sipuò considerare che la musicoterapia faccia rife-rimento ad un quadro sperimentale molto artico-lato e variegato, nel quale convergono moltepliciargomenti e tecniche. Nella definizione degli ap-procci metodologici vi dovrebbe essere la presen-za di un’ottica anti-riduzionistica, superando laseparazione tra ricerca quantitativa e qualitativae valorizzando cosa può essere quantificato e co-me, e cosa deve essere osservato nel contesto na-turale di svolgimento e colto in maniera descrit-tiva e globale. È opportuno riflettere anche sulle modalità di va-lutazione individuando strategie e tecniche globa-li da applicare ad ogni setting clinico. La valuta-zione deve essere in relazione ad un processo me-todologico che prevede collegamento agli obietti-vi, alla misurazione delle variabili, alla raccolta deidati, agli strumenti utilizzati e all’interpretazione.Un altro elemento da discutere è la pratica dellatriangolazione dei risultati che risulta ancora pocodiffusa e può essere un metodo per verificare e so-stenere maggiormente gli esiti ottenuti nelle sedu-te sperimentali. Oltre a test standardizzati si rileval’uso di schede di osservazione e di materiale di mi-surazione sviluppato ad hoc in rapporto con quan-

aspetti clinicamente rilevanti della memoria e del-l’apprendimento, con stimoli visivi e uditivi, stru-menti per la misurazione e la descrizione dello svi-luppo del bambino, test sull’ansia, scale sulla qua-lità della vita dei soggetti, con la misura del gradodi performance, misura del funzionamento e delgrado di disabilità di pazienti con malattie menta-li, valutazione delle disabilità cognitive, strumentiper la misurazione dei progressi di pazienti che se-guono terapie mediche o psicologiche. Riguardo airisultati, la maggior parte degli studi riporta deglieffetti positivi e significativi della musicoterapia esolo in minima parte non sono stati riscontrati da-ti significativi. Riguardo al confronto tra tecnichedi musicoterapia, non sono state riscontrate enor-mi differenze tra le varie tipologie di musicotera-pia, mentre le differenze più significative si sonoavute tra musicoterapia e altre tipologie di tratta-menti. I risultati ottenuti sono stati di stimolo perlo sviluppo di nuove ricerche e in generale è statoevidenziato il limite dello scarso numero di sog-getti partecipanti e degli approcci metodologici.• L’area tematica “caratteristiche e sviluppo pro-fessionale dei musicoterapisti” comprende ricer-che che sondano vari aspetti dello sviluppo pro-fessionale del musicoterapista, da quelli legati al-la dimensione emotiva affettiva, poiché spessol’impatto e la relazione con i pazienti è comples-sa, a quelli formativi ed educativi. Lo scopo diquesti articoli è di delineare le competenze deimusicoterapisti e di rapportarle alle richieste delservizio che offrono. I temi trattati riguardano leinfluenze dei musicoterapisti ad esempio sull’an-damento dell’intervento e sulle percezioni dei pa-zienti, le esperienze emotive dei musicoterapisti,le percezioni dei musicoterapisti, le capacità e lecompetenze ad esempio di riconoscere brani direpertorio folclorico. Un ultimo ambito di artico-li si sofferma sul curriculum e sul percorso di stu-dio dei musicoterapisti, analizzando i trainingprofessionali dei musicoterapisti, specificando lecaratteristiche di quelli mirati alla preparazione

19

mus

ica

& te

rapi

a

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 19

Page 22: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

Aldridge D.

(1994). An overview of music

therapy research,

Complementary therapies in

medicine, 15(2), 204-216.

Biasutti M.

(1999). Autonomia scolastica

e ricerca educativa,

Padova, Cleup.

Brooks D.

(2003). A history of music

therapy journal articles

published in the English

language, Journal of Music

Therapy, 40 (2), 151–168.

Bruscia K.

(1987). Improvisational

models of music therapy.

Springfield, IL: Charles C

Thomas Publishers.

Bruscia K.

(1988). A survey of treatment

procedures in improvisational

music therapy, Psychology of

music, 16, 1-24.

Glaser B.G., Strauss A.L.

(1967). The discovery of

grounded theory,

Chicago, Il, Aldine.

Goertz J.P.,

LaCompte M.D.

(1981). Ethnographic research

and the problem of data

reduction. Anthropology and

education quarterly.

12, pg. 51-70.

Gregory D.

(2000). Test Instruments Used

by Journal of Music Therapy

Authors from 1984-1997,

Journal of music therapy, 37

(2), 79–94.

bibl

iogr

afia

to proposto da Gregory (2000), ma si rileva inveceuna scarsità di strumenti per analizzare gli eventi ei comportamenti musicali espressi dai soggetti incollegamento con questioni terapeutiche. È impor-tante avviare anche delle riflessioni e delle speri-mentazioni su metodologie di valutazione più glo-bali da applicare ad ogni setting clinico. Alcuni autori propongono l’uso di scale per la valu-tazione della comunicazione e della relazione che siinstaura tra cliente e terapeuta (Nordoff, Robbins1983), mentre Bruscia (1987, 1988) nell’improvisa-tion assessment profile ha proposto un’analisi com-plessa e dettagliata degli elementi musicali comebase per analizzare i cambiamenti con i seguenti seiprofili di analisi: autonomia, variabilità, integrazio-ne, rilevanza, tensione e congruenza, con cinquecriteri per valutare l’improvvisazione.Un altro problema è la distinzione tra attività dieducazione musicale e di musicoterapia, poiché ta-li attività a volte si sovrappongono ed è difficilestabilire quando finisce una e inizia l’altra. Si trat-ta forse di un continuum che contraddistingue leattività con i suoni e con la musica nel quale la dif-ferenziazione è data oltre dalle particolarità musi-cali dell’approccio anche dalle caratteristiche deisoggetti, dagli obiettivi e dal contesto di applica-zione, elementi che contribuiscono a connotarel’intervento. I soggetti solitamente coinvolti nelcampo della musicoterapia presentano un quadroclinico rilevante e gli obiettivi prevedono lo svilup-po di abilità parallele rispetto a quelle prettamen-te musicali. Si tratta di elementi che definiscono inmaniera distinta le varie situazioni e per tale moti-vo risultano complesse da generalizzare.

ConclusioniCome note conclusive una prima riflessione ri-guarda lo sviluppo della ricerca in musicoterapia.Si rileva che oggi vi è un momento maturo dellericerche e si è superata la fase nella quale il pro-blema più rilevante era di verificare l’efficaciadella musicoterapia. Oggi le tematiche più rile-

20

mus

ica

& te

rapi

a

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 20

Page 23: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

vanti di ricerca riguardano il confronto per l'affi-namento delle tecniche della musicoterapia perverificarne quelle più funzionali. Vi è anche un’e-spansione verso aree quali lo sviluppo professio-nale dei musicoterapisti che ha avuto una cre-scente attenzione negli ultimi anni. Si tratta di unriconoscimento del livello professionale e dell’im-portanza delle modalità formative con l’avvio diconfronti e di riflessioni su elementi quali i vissu-ti e la dimensione emotiva-affettiva del musico-terapista oltre ai temi “classici” relativi alle tecni-che e alle metodologie di lavoro. Questo rendeconto della complessità della professione e dellediverse sfaccettature che la compongono. Un ultimo elemento può riguardare la necessità dirispondere al crescente bisogno di scientificità, ri-spettando le caratteristiche della prassi della musi-coterapia nei vari contesti di applicazione. Si trattadi una questione complessa che dovrebbe portaread una ridiscussione del ruolo e della dimensioneformativa del musicoterapista, che dovrebbe adot-tare modalità di pensiero scientifico. In generale,sarebbe opportuno collegare la pratica quotidianadella musicoterapia con il lavoro di ricerca al fine dicontrollare maggiormente le varie attività svolte. Ilrapporto deve essere reciproco, poiché anche il mu-sicoterapista dovrebbe adottare un comportamen-to “scientifico” e di controllo dell’attività svolta, conuna mentalità positivistica che consente di metterein discussione le scelte effettuate, esaminandone lavalidità e la rilevanza. La valutazione dovrebbe es-sere considerata un processo metodologico presen-te ad ogni livello del lavoro, che consente di colle-gare gli obiettivi del trattamento alla misurazionedelle variabili, alla raccolta dei dati, agli strumentiutilizzati e all’interpretazione. In sintesi, il musico-terapista dovrebbe fare della sua professione un’at-tività di ricerca utilizzando dei principi di verifica edi controllo delle metodologie utilizzate ed essereanimato da uno spirito di sperimentazione, adot-tando delle scelte innovative nel rapporto con iclienti e nelle tecniche operative utilizzate.

21

mus

ica

& te

rapi

a

Lincoln Y., Guba E.

(1985). Naturalistic enquiry.

Beverly Hills, CA, Sage.

Manarolo G.

(2006). Manuale di

musicoterapia, Cosmopolis,

Torino.

Maykut P., Morehouse R.

(1994). Beginning qualitative

research: A philosophic and

practical guide. London: The

Falmer Press.

McLeod J.

(1994). Doing counselling

research. London, Sage.

Nordoff P., Robbins C.

(1983). Music therapy in

special education. MMB

Music Inc.

Strauss A., Corbin J.

(1990). Basics of qualitative

research: Grounded theory

procedures and techniques.

Newbury Park, CA: Sage.

bibl

iogr

afia

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 21

Page 24: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

Demyelinating syndromes, including multiplesclerosis (MS), represent for health professionals(physicians, rehabilitation therapists, nurses,etc..) daily comparison field, in order to realize amultidisciplinary approach, with the aim to pre-vent, treat and rehabilitate several disorders wel-ded to the primary neurological distress, addres-sing the psychological problems resulting fromthe disease and improving the social accommo-dation for patients, both at the level of healthinfrastructure, as in the workplace. Our discus-sion aims to follow the stages of the diagnostic,prognostic and therapeutic efficacy for MultipleSclerosis, with particular regard to the evalua-tion of the impairment and the adoption of mo-re appropriate rehabilitative interventions, inclu-ding the musical / dance therapy treatment.

IntroduzioneLe sindromi demielinizzanti, ivi compresa la Scle-rosi Multipla (S.M.), rappresentano ormai per glioperatori sanitari (medici, terapisti della riabilita-zione, infermieri, ecc.) terreno quotidiano di con-fronto, affinché si realizzi una multidisciplinaritàd’intervento, volta a prevenire, curare e riabilitarele diverse turbe saldate al primario disagio neuro-logico, oltre che ad affrontare le problematichepsicologiche derivate dalla patologia e migliorarel’accoglienza sociale per i pazienti, tanto a livellodelle infrastrutture sanitarie, quanto in ambito la-vorativo; ciò al fine di consentire rispettivamentel’adeguatezza delle fasi di diagnosi, cura e riabili-tazione della patologia e, quindi, il reintegro piùrapido ed efficace del soggetto polisclerotico nelproprio ambito sociale e professionale.La nostra trattazione si propone di percorrere letappe dell’iter diagnostico, prognostico e terapeu-tico della Sclerosi Multipla, con particolare riguar-do per la valutazione del grado di disabilità e l’a-dozione degli interventi riabilitativi più opportuni,ivi compreso il trattamento musico/danza terapico.Quest’ultimo si è rivelato uno strumento irrinun-

22

mus

ica

& te

rapi

a

La nostra

trattazione si

propone di

percorrere le

tappe dell’iter

diagnostico,

prognostico e

terapeutico della

Sclerosi Multipla

Musicoterapia e Danzaterapia neltrattamento dei disturbi dell’equilibrio in pazienti con sclerosi multipla: studio su due pazienti

Conc

etta

Lau

rent

aci,

Mar

ia R

osar

ia L

isan

ti, A

ngel

a D

asco

, Giu

sepp

e G

uida

, U.O

. Med

. Fis

ica

e Ri

abili

tazi

one

– P.

O. M

ater

a

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 22

Page 25: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

zate, la cui esecuzione siavvantaggia della musi-ca quale elemento rit-mizzante e, quindi, otti-mizzante la performan-ce motoria, risultantedall’azione di meccani-

smi nervosi deputati al controllo del tono musco-lare, dell’equilibrio e della coordinazione.Le favorevoli ricadute terapeutiche della Musico-terapia e della Danzaterapia trovano una rationella cosiddetta “teoria dei tre cervelli” dello psi-chiatra inglese Sivadon (Humeau, 1990), secondocui il cervello umano opererebbe a tre diversi li-velli, il primo costituito dal cervello “rettileo”, rap-presentato dal tronco encefalo e deputato al con-trollo nervoso delle funzioni organiche, il secondodato dal cervello “limbico” o emozionale, rappre-sentato dal sistema ipotalamo-ipofisario, che pre-siede al controllo degli aspetti affettivo-emozio-nali, ed il terzo noto come il cervello “razionale”,rappresentato dalla corteccia cerebrale, che rap-presenta l’aspetto più evoluto ma anche più espo-sto alle aggressioni destrutturanti. Secondo la so-pradetta teoria un intervento musicale, operante alivello del cervello “emozionale”, potrebbe rappre-sentare la chiave d’accesso per regolarizzare il li-vello inferiore e/o quello superiore.A suffragio della “teoria dei tre cervelli” giungonole numerose osservazioni scientifiche sulla benefi-ca azione esercitata su pazienti cardiopatici dalcanto gregoriano il cui ascolto favorirebbe unasorta di ginnastica cardio-vascolare in grado di fa-vorire la regolarizzazione del ritmo circadiano. Ul-teriori studi hanno evidenziato importanti modifi-cazioni a carico della funzione digestiva (Dooren,1985), dei ritmi respiratorio e cardiaco (Dooren,1985; Bence, Mereaux, 1993), del tracciato elet-trocardiografico (Laurentaci et al., 1997). Le acquisizioni maturate durante le sedute di Mu-sicoterapia e Danzaterapia risultano utili a fini ri-educativi posturali, anche in associazione con al-

ciabile per il trattamen-to dei disturbi dell’e-quilibrio e della coordi-nazione motoria, oltreche per il percorso re-cuperativo generale delpaziente; inoltre si è di-mostrato essere un’utile marcia in più quale trai-ning psicofisico pre-lesionale che educhi ed alle-ni il soggetto colpito da S.M. ad attivare ed uti-lizzare prassie alternative che, sebbene non ne-cessarie in situazioni di completa autonomia,possono diventarlo successivamente per il so-pravvenire di disagi motori più importanti.Quanto detto è realizzato soprattutto grazie all’e-laborazione superiore degli stimoli musicali chepromuove l’affinamento di prassie già esistenti ola creazione di nuovi schemi motori, al fine di ri-pristinare le abilità compromesse o, laddove ciònon sia possibile, di attivare nuove abilità psichi-che e/o fisiche che consentano al paziente una vi-ta più autonoma e gratificante, rispettosa del be-nessere bio-psico-sociale della persona.

Obiettivi dello studio ed elaborazione corticaledello stimolo sonoro Il nostro studio, sulla base degli effetti beneficiscientificamente provati esercitati dalla Musicote-rapia (MT) e Danzaterapia (DT), si propone di veri-ficare se tali trattamenti, associati al convenziona-le trattamento riabilitativo, concorrano a ottimiz-zare le performance globali dei pazienti affetti daS.M., migliorando quelli che sono i disturbi dell’e-quilibrio e della coordinazione motoria, entrambielementi critici e disabilitanti della patologia.Le evidenze scientifiche hanno infatti dimostratoche, nell’ambito di deficit motori correlati a patieneurologiche, la musicoterapia ed in particolare ladanzaterapia giocano un ruolo importante; in par-ticolare è stata evidenziata un’efficace attivazionedell’emisfero minore che, com’è noto, presiede allaattivazione e alla regolazione di prassie specializ-

Le favorevoli ricaduteterapeutiche della

Musicoterapia e dellaDanzaterapia trovano una

ratio nella cosiddetta“teoria dei tre cervelli”

23

mus

ica

& te

rapi

a

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 23

Page 26: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

zioni, in caso di performance psicomotorie alta-mente stressanti.Successivamente questi studi sono stati ulterior-mente ampliati dall’apporto della branca psico-biologica che ha accorpato nel termine omni-comprensivo di Neuropsicoimmunologia (PIN) ilcampo scientifico deputato alla comprensione espiegazione delle correlazioni tra psiche e sistemaneuro-endocrino-immunitario. In tale ambito è stato scoperto che stimoli sono-ri fastidiosi, reiterati nel tempo, sono in grado disopprimere nei conigli la produzione anticorpaleantigene-specifica mediante continua produzio-ne di adrenalina, la cui azione provoca diminuzio-ne dei linfociti Th, responsabili dell’avvio della ri-sposta immunitaria. Al contrario l’induzione dellacosiddetta “risposta di rilassamento” (Borysenko,1996), in presenza di musica o mediante il soloascolto dei propri ritmi corporei, può agire favo-rendo la lisi dell’ansia, un migliore dialogo estero-propriocettivo con il corpo e, quindi, una mag-giore gratificazione fisica e mentale, tanto per lepersone sane quanto per quello già colpite da pa-tologia.In sintesi possiamo affermare che la musica, ana-logamente a quanto avviene per il linguaggio,prevede una “strutturazione triangolare” con trevertici uniti fra loro, dati da:1. un vertice periferico sensoriale-percettivo, da-

to dalle capacità uditive, tattili e visive;2. un vertice periferico esecutivo-prassico, che

interessa ogni segmento corporeo;3. un vertice centrale fonologico-concettuale

che prevede una parte congenitamente strut-turata (LAD – Language acquisition device se-condo N. Chomsky) (Chomsky, 2010) ed un’al-tra che s’innesca in base alla realtà culturale(MAD – Music acquisition device).

Giova, inoltre, sottolineare che il training musico-danzaterapico sarà utile ed efficace solo se, ri-spettando gli obiettivi del trattamento, ne valu-terà anche eventuali controindicazioni, foriere

tri metodi di posturizzazione, sulla scorta dei ri-lievi neurofisiologici operati da Tomatis (1963), ilquale ha dimostrato che lo stimolo acustico, per-cepito oltre che per via aerea anche per via ossea,è in grado di stimolare il vestibolo che, tramite illabirinto membranoso, sollecita i recettori ampol-lari dei canali semicircolari e le macule dell’ utri-colo e del sacculo, provocando azioni riflesse deimuscoli posturali e della fonazione (riflessi audio-muscolare e audio-fonatorio), con inevitabili ri-cadute anche a carico del Sistema Nervoso Vege-tativo, regolate dai cervelli “rettileo” e “limbico”già ricordati. Ciò comporta, in ultima analisi, l’at-tivazione del riflesso vestibolo-spinale per il con-trollo posturale di tutto il corpo. Nel trattamento musicoterapico, sia esso passivoo attivo, la musica assurge al ruolo di “oggettotransazionale” su cui il paziente riversa angosce econflitti interiori che, se soffocati, inficerebberol’efficacia del trattamento, mentre esteriorizzatinel transfert sarebbero risolti o, almeno, superatialla luce di un controtransfert che, guidato dalterapeuta in un lavoro continuo e paziente di iso-sintonizzazione, favorisce la realizzazione di unaespressione corporea psicofisicamente vantaggio-sa per il singolo paziente e per il gruppo.Al proposito è, poi, corretto rimarcare l’importan-za degli studi di Selye (1966) che, sin dal 1936,teorizzò l’esistenza della Sindrome Generale diAdattamento quale risposta del sistema neuro-endocrino-immunitario agli eventi stressanti, in-terni (saldati alla costituzione individuale) edesterni (provenienti dall’ambiente), con ricadutevariabili da individuo a individuo, sia della possi-bilità di ammalare, sia della capacità di superarela patologia contratta. Studi successivi hanno da-to ragione al ricercatore dimostrando l’utilità diun blando esercizio fisico, che agisce favorendoed ottimizzando quei processi immunitari indi-spensabili per la prevenzione e/o cura della pato-logia, rimarcandone altresì le ricadute sfavorevo-li, in termini di eccessiva suscettibilità alle infe-

24

mus

ica

& te

rapi

a

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 24

Page 27: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

Anamnesi patologica prossima: ultima pousseèsdi malattia nel maggio 2008 con peggioramentofunzionale ed evidente atassia della marcia, di-sprassia arto superiore sinistro, con maggiore in-teressamento della mano, adiadococinesia manosinistra; urge-incontinence (ulteriore poussèes dimalattia a giugno 2009, con peggioramentodeambulatorio tale da richiedere tutorizzazionearto inferiore sx per stabilizzare genu recurvatumin valgo).In particolare in seguito a valutazione funzionalesono emersi:• deficit della deambulazione, caratterizzata da

andatura di tipo precauzionale a base allarga-ta, con difficoltà nei cambi di direzione;

• discreto deficit di forza tetrartuale, specie a sini-stra, con difficoltà nella stabilizzazione deglischemi di movimento in modalità contro-resi-stenza; con frequenti episodi di fatica muscolare;

• ipertono muscolare;• note di adiadococinesia a sinistra, con incoor-

dinazione motoria evidente alla prova indice –naso, caratterizzata da frenàge a sinistra;

• difficoltà nel controllo dell’equilibrio statico edinamico.

In data 10 settembre 2008 la paziente viene pre-sa in carico dall’U.O di Fisiatria dell’Ospedale Ma-donna Delle Grazie di Matera, in regime di DayHospital riabilitativo.In sede valutativa sono state somministrate le se-guenti scale, con i relativi punteggi:• FIM: con punteggio di 91;• OXFORD HANDICAP SCALE: con punteggio di 3/6;• MOTRICITY INDEX: con punteggio per l’arto

superiore destro di 76/100; per l’arto inferioredestro di 60/100; per l’arto superiore sinistro di66/100 e per l’arto inferiore sinistro di 55/100.

La paziente è stata avviata a trattamento riabili-tativo convenzionale fino al 17 dicembre 2008.Alla dimissione la paziente presentava:• discreto miglioramento della deambulazione

eseguita con restringimento della base di ap-

non solo di insuccesso terapeutico, ma di poten-ziale danno per il paziente (Tabella 1).

Tabella 1 – Obiettivi del trattamento con MT/DT econtroindicazioni

Casistica- Caso clinico n°1 (Paziente: C.M.R.; Sesso: femmina; Età: 45 anni).Diagnosi clinica e funzionale: paziente affetta da S.M.dal 2000; la patologia insorge con un senso di males-sere ed astenia, associato a parestesie tetrartuali.Anamnesi patologica remota: patologia cardiacavalvolare che porta la paziente, nel 2005, ad ef-fettuare una valvuloplastica mitralica. Portatricedi meningioma cervicale. Frattura caviglia sinistranel 2006. Scoliosi.

Obiettivi del trattamento

Ottimizzazione delle abilità motorieresidue e/o creazione di schemimotori vicarianti

Accesso al vissutosonoro-corporeo.(stati regressivi - concetto di ISO)

Apertura di canalicomunicazionali

Costruire relazioniaffettive nel gruppo

Integrazione psico-sociale

Controindicazioni

Intolleranza allamusica (per deterio-ramento sensoriale opatologie corticali) ocattivo rapporto coni suoni e/o con ilgruppo e/o con ilterapeuta

Turbe emotive (iper-eccitabilità, intolle-ranza al gruppo,ecc.) o recenti eventiluttuosi (< 3 mesi)

Depressione grave e fase maniacale

Aritmie cardiache o recente Infarto del miocardio (< 1 mese)

Epilessie musicogene

25

mus

ica

& te

rapi

a

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 25

Page 28: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

• cammino con base di appoggio allargata ca-ratterizzata da movimento laterale appenapercettibile di capo e tronco;

• improvvisa ed inaspettata perdita dell’equili-brio con almeno 3 ondeggiamenti laterali;

• fase di appoggio nettamente prolungata macon qualche chiara oscillazione residua;

• contatto del tallone prima dell’avampiede ap-pena visibile;

• coscia allineata rispetto alla verticale;• flessione del ginocchio più evidente nella tar-

da fase d’appoggio che durante il contatto deltallone, poca distanza tra alluce e terreno du-rante l’oscillazione.

Per oggettivare i risultati attesi, all’inizio del trat-tamento musico/danza terapico, sono state som-ministrate le seguenti scale valutative, con i rela-tivi punteggi:• STANDING BALANCE BY BOHANNON: assegna-

to il punteggio di 2/4; la paziente è infatti ca-pace di mantenere la stazione eretta per 30 se-condi, ma con base d’appoggio allargata e noncon piedi uniti;

• INDICE SECONDO HAUSER: assegnato il pun-teggio di 4/9; in quanto la paziente necessitadi sostegno monolaterale per la deambulazio-ne ed è capace di percorrere 8 metri in 20 se-condi o meno;

• BERG BALANCE SCALE: assegnato un punteg-gio di 36/56.

• MFIS: con punteggio alla sottoscala fisica di29/36, alla sottoscala cognitiva di 8/40, e allasottoscala psicosociale di 8/8; con punteggiototale di 45/84.

Sono state nuovamente somministrate:• FIM: con punteggio di 102;• OXFORD HANDICAP SCALE: con punteggio di 3/6;• MOTRICITY INDEX: con punteggio per l’arto

superiore destro di 76/100; per l’arto inferioredestro di 76/100; per l’arto superiore sinistro di76/100 e per l’arto inferiore sinistro di 60/100.

poggio, necessitante la supervisione con lieveaiuto nei percorsi accidentati;

• netto miglioramento della performance attivadell’emisoma sinistro, pur persistendo deficitdella destrezza gestuale, specie per quanto at-tiene la velocità di esecuzione dei movimenti;

• discreto miglioramento dell’equilibrio in mo-dalità statica e dinamica.

Alla somministrazione delle scale valutative si so-no evidenziati i seguenti risultati:• FIM: con punteggio di 102;• OXFORD HANDICAP SCALE: con punteggio di 3/6;• MOTRICITY INDEX: con punteggio per l’arto

superiore destro di 76/100; per l’arto inferioredestro di 76/100; per l’arto superiore sinistro di76/100 e per l’arto inferiore sinistro di 60/100.

Durante il ricovero la paziente ha eseguito sedu-te di EMG – biofeedback con supporto musicote-rapico finalizzato a controllare la spasticità mu-scolare agli AAII, con discreto giovamento.Al fine di ottimizzare i risultati ottenuti, ed es-sendo necessario perseguire un costante lavororiabilitativo finalizzato alla prevenzione del de-grado funzionale, nel maggio 2009 si propone al-la paziente il trattamento musico/danza terapico,finalizzato, in particolare, all’ottimizzazione deidisturbi dell’equilibrio e della coordinazione mo-toria. La paziente è stata pertanto sottoposta avalutazione.Durante la valutazione della deambulazione, cisiamo serviti, con il solo scopo di guida, della sca-la GARS – Gait Assessment Rating Scale.Si è chiesto alla paziente di camminare per unpercorso di circa 8 metri, durante il quale la pa-ziente presentava:• imprevedibilità del ritmo, approssimativamen-

te per il 25-75% del tempo;• centro di gravità di capo, braccia e tronco, so-

pra il profilo anteriore del piede, con riduzionedei movimenti coordinati passo – movimentipendolari delle braccia;

• due o tre deviazioni dalla linea di progressione;26

mus

ica

& te

rapi

a

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 26

Page 29: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

• MOTRICITY INDEX: con punteggio per l’artosuperiore destro di 76/100; per l’arto inferioredestro di 64/100; per l’arto superiore sinistro di60/100 e per l’arto inferiore sinistro di 64/100.

La paziente è stata avviata a trattamento riabili-tativo convenzionale fino al 27 novembre 2008.Alla dimissione la paziente presentava:• miglioramento della deambulazione eseguita

con restringimento della base di appoggio, conandatura più sicura;

• discreto miglioramento dell’equilibrio in mo-dalità statica e dinamica.

Alla somministrazione delle scale valutative si so-no evidenziati i seguenti risultati:• OXFORD HANDICAP SCALE: con punteggio di 2/6;• MOTRICITY INDEX: con punteggio per l’arto

superiore destro di 99/100; per l’arto inferioredestro di 83/100; per l’arto superiore sinistro di76/100 e per l’arto inferiore sinistro di 83/100.

Al fine di mantenere e ottimizzare i risultati otte-nuti, nel maggio 2009 si propone alla paziente iltrattamento musico/danzaterapico finalizzato, inparticolare, all’ ottimizzazione dei disturbi dell’e-quilibrio e della coordinazione motoria. La pa-ziente è stata pertanto sottoposta a valutazione.Durante la valutazione della deambulazione, cisiamo serviti, anche in questo caso, con il soloscopo di guida, della scala GARS – Gait Asses-sment Rating Scale.Si è chiesto alla paziente di camminare per unpercorso di circa 8 metri, durante il quale la pa-ziente presentava:• interruzioni occasionali (cambi di velocità), ap-

prossimativamente inferiori al 25% del tempo;presenti sincinesie pendolari scarse all’ arto su-periore destro, buon equilibrio in rotazione,ma con peso spostato indietro;

• centro di gravità di capo, braccia e tronco, proiet-tata solo lievemente davanti al punto di stacco,ma coordinazione braccia – gambe ancora buona;

• una sola deviazione dalla linea retta di pro-gressione;

- Caso clinico n° 2(Paziente: R.M.; Sesso: femmina; Età: 27 anni).Diagnosi clinica e funzionale: Paziente affetta daS.M dal 2002; la malattia insorge con deficit diforza di entità lieve-moderata agli AAII (> a sx),facile stancabilità ed episodica incontinenza uri-naria (urge incontinence)Anamnesi patologica remota: nel 2000 incidentestradale con distorsione cervicale e schiacciamen-to dei dischi intervertebrali. Frattura clavicola si-nistra (due volte in età scolare);Anamnesi patologica prossima: La paziente pre-senta un peggioramento della deambulazione, ri-spetto all’esordio della patologia con deficit dell’e-quilibrio soprattutto nei cambi di direzione. Buonala forza tetrartuale, seppur con ipostenia contromodesta resistenza specie all’emisoma sinistro.Presenti turbe della minzione con episodi di fugheurinarie con senso di incompleto svuotamento (at-tualmente non nuove riacutizzazioni di malattia).In particolare in seguito a valutazione funzionalesono emersi:• deficit della deambulazione, eseguita autono-

mamente, ma caratterizzata da andatura di ti-po precauzionale a base allargata, con difficol-tà nei cambi di direzione;

• lieve deficit di forza tetrartuale, specie a sini-stra, con difficoltà nella stabilizzazione deglischemi di movimento in modalità contro-resi-stenza, con comparsa episodica di fenomeni difatica muscolare;

• ipertono muscolare;• difficoltà nel controllo dell’equilibrio sia stati-

co, che dinamico.

In data 27 agosto 2008 la paziente viene presa incarico dall’U.O di Fisiatria dell’Ospedale MadonnaDelle Grazie di Matera, in regime di Day Hospitalriabilitativo.Alla somministrazione delle scale valutative si so-no evidenziati i seguenti risultati:• OXFORD HANDICAP SCALE: con punteggio di 3/6;

27

mus

ica

& te

rapi

a

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 27

Page 30: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

Le scale somministrate in sede valutativa sonostate le seguenti:• FIM;• OXFORD HANDICAP SCALE;• MOTRICITY INDEX;• STANDING BALANCE BY BOHANNON – Equili-

brio in stazione eretta secondo Bohannon;• INDICE SECONDO HAUSER;• BERG BALANCE SCALE;• MFIS.

Il protocollo terapeutico prevedeva sedute di MTe DT a cadenza trisettimanale, della durata di 60’,per 4 mesi (maggio, giugno, settembre, ottobre) ecomprendeva una parte di allenamento tecnico,con esercizi posturali, per l’equilibrio e la coordi-nazione motoria, ed una parte di espressione cor-porea, finalizzata al rilassamento ed al migliora-mento degli aspetti relazionali con il gruppo ed ilterapeuta (Tabella 3). Giova, al proposito, ricorda-re che dal punto di vista psicodinamico la musicagioca un ruolo determinante come “oggettotransazionale” e, rappresenta, insieme alla danza,un utile supporto terapeutico durante la fase ini-ziale di accettazione della malattia, vissuta come“limitante” ancor prima che il deficit motorio siacomparso, condizionando così ogni aspetto (so-cio-professionale, relazionale, ecc.) della vita delpaziente.

Quanto fin qui detto giustifica il dispiegarsi neltempo delle varie tappe del trattamento musi-co/danza terapico, che si compone di una primafase, dedicata alla valutazione musicoterapica(Tabella 2), utile alla conoscenza del paziente edal raggiungimento dell’ISO sintonia tra i parteci-panti all’incontro e di una seconda fase (Tabella3), di natura più squisitamente riabilitativa chemira al recupero, da parte del paziente, della pro-pria autonomia psico-fisica con ricadute favore-voli tanto sul tono fondamentale dell’umorequanto in ambito relazionale.

• stretta base d’appoggio con tronco tenutoquasi verticale sopra i piedi;

• perdita parziale dell’equilibrio con un solo, malieve, ondeggiamento laterale;

• rapporto 1:1 o leggermente inferiore del tem-po di appoggio e oscillazione;

• chiara angolazione posteriore delle cosce du-rante l’appoggio bi podalico;

• il ginocchio compie un movimento di pienaestensione nella fase di contatto del tallone (enella tarda fase di appoggio) fino a quasi 90°(70°) durante la fase di oscillazione.

Per oggettivare i risultati attesi, all’inizio del trat-tamento musico/danza terapico, sono state som-ministrate le seguenti scale valutative, con i rela-tivi punteggi:• STANDING BALANCE BY BOHANNON: assegna-

to il punteggio di 4/4; la paziente è infatti ca-pace di mantenere la stazione eretta per 30 se-condi o più, a piedi uniti (la base di appoggioera leggermente allargata a causa di un valgi-smo delle ginocchia)

• INDICE SECONDO HAUSER: assegnato il pun-teggio di 2/9; in quanto sono presenti episodidi disequilibrio, l’anomalia viene notata da fa-miliari ed amici; ma è capace di percorrere 8metri in 10 secondi

• BERG BALANCE SCALE: assegnato un punteg-gio di 49/56

• MFIS: con punteggio alla sottoscala fisica di16/36, alla sottoscala cognitiva di 9/40, e alla sot-toscala psicosociale di 3/8; con punteggio totaledi 28/84.

Materiali e metodiLe pazienti arruolate per lo studio sono state sot-toposte a Valutazione funzionale. Sono state rac-colte informazioni circa la deambulazione me-diante l’osservazione e mediante l’utilizzo di sca-le che evidenziassero la presenza di turbe dell’e-quilibrio e della coordinazione motoria in staticae in dinamica.

28

mus

ica

& te

rapi

a

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 28

Page 31: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

Espressione corporea:• Induzione del rilassamento ad occhi chiusi

mediante esercizi di immaginazione attiva• Uso rappresentazione immaginifica • Stimolazione del linguaggio corporeo• Vissuto del silenzio• Coscientizzazione e regolazione

dei ritmi corporei (FC e RR)• Contatto corporeo (in coppia)• Apertura canali comunicazionali mediante

musica e danza• Verbalizzazione delle emozioni• Gratificazione

RisultatiI dati desunti dal nostro studio depongono per unmiglioramento clinico, ma soprattutto funzionale,generale del paziente, nonché per ricadute favo-revoli sul grado di disabilità saldato alla malattia.Il trattamento presupponeva, come già illustrato,una parte ritmica, finalizzata alla rieducazionepsicomotoria e, quindi, al recupero della coordi-nazione statica e dinamica delle prassie, ed unaparte più squisitamente “espressiva” che, oltre afacilitare il gesto in ogni sua componente, favori-sce il rilassamento, l’attenzione, l’interiorizzazio-ne dei processi cognitivi e, quindi, una maggioreconsapevolezza del proprio corpo con ridefinizio-ne dello schema corporeo: ciò con innegabili fa-vorevoli ricadute anche sulla socializzazione e sulrecupero della stabilità affettivo-emozionale. Inparticolare, si realizzano, tanto durante le sedutedi musicoterapia, quanto nel corso di quelle didanzaterapia, i seguenti effetti favorevoli:• correzione delle posture viziate;• innalzamento della “soglia di fatica muscolare”;• migliore reclutamento motorio temporo-spaziale;• ottimizzazione gestuale mediante ritmizzazio-

ne degli esercizi;• miglioramenti a carico del mantenimento del-

l’equilibrio e della coordinazione motoria;• ottimizzazione della dinamica respiratoria;• aumento della capacità di attenzione e con-

centrazione;

Tabella 2 – Valutazione musicoterapica

Indagine anamnestica generale (compresa valutazione clinica generale)

Indagine anamnestica della patologia (esordio, durata e gravità della malattia)

Bilancio fisiatrico degli esiti (motori e cognitivo-comportamentali)

Valutazione psicologica pre-trattamento

Identificazione dell’ISO mediante sedute recettive individuali e/o di gruppo

Rilevazione dei parametri durante le sedute recettive(PA, FC, RR, PP)

Indagine psico-sonora (remota ed attuale)

Rapporto con gli strumenti (preferenzialità di ascolto e/o manipolazione)

Rapporto con il gruppo e con il terapeuta (apertura e/o chiusura)

Test di esplorazione dell’ambiente (per l’età evolutiva)

Tabella 3 – Protocollo di trattamento

Protocollo per pazienti con S.M.• Valutazione clinica (sulla base di EOG ed EON)

periodica (ogni 2-4 settimane)• Valutazioni Fisiatrica /Musicoterapica

(inizio e fine trattamento)• Valutazione funzionale (inizio e fine trattamento)• Somministrazione di scale di valutazione• Sedute di Musicoterapia recettiva (MTr)• Sedute di Musicoterapica attiva / Danzaterapia

Allenamento tecnico:• Esercizi segmentari

(in posizione assisa ed in posizione eretta)• Esercizi posturali

(rilassamento + coscientizzazione del gesto)• Esercizi per la coordinazione motoria• Rieducazione alla stazione eretta

ed alla deambulazione• Esercizi per la respirazione• Esercizi di difficoltà crescente

per ripristino delle ADL29

mus

ica

& te

rapi

a

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 29

Page 32: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

• stato di rilassamento psicofisico (anche a di-stanza dalla seduta di terapia);

• assenza di “stanchezza muscolare” dopo la se-duta di trattamento (riferita, invece, dai pa-zienti dopo sedute di terapia recuperativa“classica”, anche quando vengano rispettate lefasi di riposo tra un esercizio e l’altro);

• favorevoli ricadute sul piano relazionale (perapertura dei canali comunicazionali, sia con ilgruppo che con il terapeuta);

• innalzamento del livello di autostima e stimo-lo alla creatività.

I risultati ottenuti sono stati testimoniati dal mi-glioramento dei punteggi delle scale funzionalisomministrate, già ricordate nel precedente para-grafo (vedi grafici).Sulla scorta di tali rilievi la danzaterapia e la mu-sicoterapia si impongono all’attenzione deglioperatori di ambito riabilitativo come possibiletraining psicomotorio pre-lesionale, utile soprat-tutto nelle fasi più precoci della malattia per al-lenare il paziente, ancora pienamente abile edautosufficiente, a potenziare, ampliare ed affina-re le proprie abilità psicomotorie: ciò gli garanti-sce, infatti, la possibilità di essere pronto ad atti-vare differenti prassie nel caso di un sopravvenu-to deficit motorio, transitivo o permanente, evi-tando di rinunciare alla propria autonomia.

A seguire le tabelle relative ai dati di inizio e finetrattamento osservati nelle pazienti (CMR RM).

30

mus

ica

& te

rapi

a

Arcieri F. et al.Metodo Tomatis e postura. InRiabilitazione oggi, anno XIII,n°4, pp. 34-40, SpecialeRiabilitazione, Milano, 1996.

Aristosseno e AristoteleL’enciclopedia della musica,De Agostani, Novara, 1995.

Bence L., Mereaux M. Esperienze e osservazioni, inMusicoterapia, ritmi, armoniee salute, Xenia, 1993.

Berger T., Rubner P.,Schautzer F., Et Al.Antimyelin antibodies as apredictor of clinically definitemultiple sclerosis after a firstdemyelinating event. N Engl JMed 349:139, 2003.

Borysenko J.Il potere della musica supsichismo e affettività, InGuarire con la mente, Sperlinge Kupfer, Milano, 1996.

Chomsky N.Il linguaggio e la mente,Bollati Boringhieri, Torino, 2010.

Doreen A. L’utilizzazione della ritmicanello sviluppo motorio deisoggetti affetti da Morbo diParkinson. In Musicoterapicarealtà e futuro, Atti del VCongresso Mondiale diMusicoterapica. Omega,Genova, 9-14 dicembre 1985.

Hader W.J., Yee I.M.Incidence and prevalence ofmultiple sclerosis inSaskatoon, SaskatchewanNeurology. 2007; 69: 1224 -1229.

Humeau S. Gli effetti neurofisiologicidella musica – I tre cervelli:riepilogo della teoria. In Le musiche che guariscono,IPSA, 1990.

Kurtzke J.F., Hillestend K. Multiple Sclerosis in the FaroeIsland:II. Clinical update,transmission, and the natureof MS. Neurology 36: 307, 1986.

bibl

iogr

afia

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 30

Page 33: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

ConclusioniQuanto fin qui detto e i risultati mostrati in pre-cedenza, rendono ragione della disponibilità deipazienti al trattamento, che prescinde dalla gra-vità del deficit presente, in base al presuppostoche ogni paziente può recuperare a partire dalproprio residuo funzionale, operando una rico-struzione di quanto è inficiato dalla patologia o,laddove ciò non sia pienamente attuabile, atti-vando altre abilità in funzione vicariante.In questo modo è possibile garantire all’individuola più ampia autonomia possibile: facendo atten-zione non solo agli obiettivi che ci prefiggiamonel trattamento, ma anche a quegli aspetti che, seignorati, potrebbero vanificarne l’efficacia o,peggio, provocare effetti dannosi al paziente.Sulla scorta di quanto già detto, non sorprendo-no i brillanti risultati ottenuti da numerosi ricer-catori nell’ambito delle più diverse patologie, ivi

31

mus

ica

& te

rapi

a

Laurentaci C., Megna G. “La Musicoterapia e laDanzaterapia nel trattamentorecuperativo di alcunepatologie neurologiche, inMusica e Terapia, Vol. 5 N.2,Ugo Boccassi, giugno 1997.

Laurentaci C., Loverre A.,Ranieri M., Megna M., Giorgio C., Ianieri G., Megna G. Musicoterapia e danzaterapianel trattamento recuperatividella S.M.: studio su 11 pa-zienti, in atti del V CongressoNazionale di Neuroriabilita-zione, St. Vincent, 1996.

Laurentaci C., Megna M., Megna G.Aspetti neurovegetativi deltrattamento musicoterapico,In Abstracts del X CongressoEuropeo di Medicina Fisica eRiabilitazione, Roma, 1997.

Laurentaci C., Ranieri M.,Ianieri G., Giorgio C., Megna G.“Validità del trattamento conMusico-Danzaterapia perpazienti affetti da SclerosiMultipla: studio su 14 casi InAtti III Congresso NazionaleM usicoterapia, pp.28-30,Torino, 10-11 ottobre 1997.

Laurentaci G., Laurentaci C.Immunogenetica e patogenesiimmunitaria delle sindromidemielinizzanti. The Medit. J. of Surg. And Med. N°1, Vol 1, 1993.

Laurentaci G.,Occhiogrosso M., Laurentaci C., Merlicco G.Immunological mechanismsand therapeutic perspectivesin demyelinating sindrome.The Mediterranean J. of Surg.And Med., vol. 2 n°4, 1994.

Megna G., Laurentaci C.,Loverre A., Blocca P., MegnaM., Fiore P.Terapia occupazionale in Italia:il punto di vista del fisiatra.Europa Medicophysica, vol 31,suppl. 1 al n° 2. MinervaMedica, giugno 1995.

bibl

iogr

afia

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 31

Page 34: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

comprese quelle neurologiche, in cui la musicaespleta un’azione non tanto sulla malattia, quan-to sul malato globalmente inteso, di cui riesce adattivare meccanismi di fisiologica reazione all’e-vento lesivo, con ricadute spesso sorprendenti co-me guarigioni e/o lunghe remissioni, un tempo ri-tenute “inspiegabili”, ma attualmente assai piùcomprensibili scientificamente, secondo quantoipotizzato già nel 1936 da Hans Selye con la Sin-drome Generale di Adattamento (Humeau, 1990;Bence, Mereaux, 1993).Giova, inoltre, ricordare l’importante ruolo gioca-to dal trattamento musico/danzaterapico nel-l’ambito di deficit motori saldati a patie neurolo-giche; infatti, come già illustrato, la musicotera-pia ed in particolar modo la danzaterapia sonometodiche recuperative in grado di migliorare edottimizzare la performance motoria, risultantedall’azione di meccanismi nervosi deputati alcontrollo del tono muscolare, dell’equilibrio edella coordinazione motoria. In tal senso è opportuno richiamare l’attenzione,ancora una volta, sul trattamento musico/danzate-rapico che presuppone una parte ritmica, finalizza-ta alla rieducazione psicomotoria, capace di garan-tire un’efficace attivazione dell’emisfero minoreche, presiedendo all’attivazione ed alla regolazionedi prassie specializzate, determina l’affinamento diprassie già esistenti o educa il paziente all’utilizzodi prassie alternative (al fine di ripristinare le abili-tà compromesse); ed una parte “espressiva” che fa-vorisce il gesto in ogni sua componente, oltre, cheil rilassamento, l’attenzione ed l’ interiorizzazionedei processi cognitivi, che determinano una mag-giore consapevolezza del proprio corpo oltre ov-viamente, ad un miglioramento degli aspetti rela-zionali con il gruppo e il terapeuta. Alla luce di quanto detto, tutto ciò, determina si-curamente per il paziente un’esistenza migliore,piena e gratificante, anche e soprattutto in ambi-to sociale, permettendo al paziente affetto daS.M di continuare a vivere e non a sopravvivere.

32

mus

ica

& te

rapi

a

Ottonello M., Ferriero G.,Benevolo E., Sessarego P.,Dughi D.Psychometric evaluation of the Italian version of theBerg Balance Scale inrehabilitation patients. EurMed Phys 2003; 39:181-9.

PlatoneTutte le opere, Sansoni,Milano, 1993.

Postacchini P.L.Armonizzare sintonizzandosi.In Musica e Terapia, vol. 4n°1 pp 4-6. Ugo Boccassi,Genova, gennaio 1996.

Rodriguez M., Siva A.,Ward J. Et Al. Impairment disability andhandicap in multiple sclerosis.Neurology 44: 28-33, 1994.

Selye H. Inflammation et maladiespluricasuales, Masson, 1966.

Tartaglia M.C.,Narayanan S., Francis S.J. The relationship betweendiffuse axonal damage andfatigue in multiple sclerosis.Arch Neurol 61, 2004.

Tomatis A. L’oreille et le langage, Seuil,Parigi, 1963.

Vanage S.M., GilbertsonK.K., Mathiowetz V. Effects of an energyconservation course onfatigue impact for personswith progressive multiplesclerosis. Am J Occup Ther.2003 May Jun; 57(3):315-323.

Wolfson L., Whipple R.,Amerman P., Tobin J.N.Gait assessment in theelderly: a gait abnormalityrating scale and its relation to falls. J Gerontol, 1990;45:M 12-19.

bibl

iogr

afia

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 32

Page 35: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

The scientific literature shows no research inqui-ring into the relationship between the way ofmusic listening and individual differences.Wecreated an experimental sequence to be used asa preliminary tool before the music therapytreatment, in order to analyze possible correla-tions between person-related aspects, psychopa-thological aspects and listening ways.The enquiry aimed at following goals:1. Planning and experimentation of a sono-rous/musical tool, verification of the correlationsbetween the response ways to 9 sonorous/musi-cal excerpts and personal data’s, that includemusical know-how.2. Testing of the correlations between the re-sponse ways to 9 sonorous/musical excerpts andstate anxiety/personality features.3. Subject division into clusters to define the per-son-related and/or diagnostic categories thatare most correlated to the evocative potentiali-ties of the S-S.

IntroduzioneLa letteratura scientifica presenta poche ricercheche indaghino la relazione tra la modalità d’a-scolto sonoro/musicale e le differenze individuali.È stata quindi elaborata una proposta d’ascoltodenominata sequenza sonoro-musicale (S-Sm) daimpiegare come strumento preliminare al tratta-mento musicoterapico per studiare l’identità so-noro/musicale del soggetto e analizzare le possi-bili correlazioni tra aspetti personologici e moda-lità d’ascolto.La presente ricerca costituisce un primo studio pi-lota e fa riferimento alle seguenti teorie e studi.

• Il concetto di IsoAl centro dell’approccio musicoterapico di Rolan-do Benenzon (1984) troviamo il concetto di Iso.Tale principio rappresenta il vissuto sonoro diogni individuo, sintetizza la nozione dell’esisten-

33

mus

ica

& te

rapi

a

È stata elaborata

una proposta

d’ascolto

denominata

sequenza sonoro-

musicale (S-Sm)

da impiegare

come strumento

preliminare al

trattamento

musicoterapico

Sviluppo di una sequenza sonoro/musicaleda impiegare come strumentod’indagine nella fase di valutazione musico-terapica

Ger

ardo

Man

arol

o, S

ara

Piat

tino

, Cla

udia

Lor

enzi

, Fla

via

Piri

llo &

Gio

vann

i D

el P

uent

e, G

rupp

o St

udi d

i Mus

icot

erap

ia,

Dip

arti

men

to d

i Neu

rosc

ienz

e O

ftal

mol

ogia

e G

enet

ica,

Sez

ione

di P

sich

iatr

ia, U

nive

rsit

à di

Gen

ova

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 33

Page 36: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

- altri elementi che pos-sono indirizzare gli aspet-ti parasemantici sono lequalità onomatopeiche,fonosimboliche, gli aspet-ti analogici e le associa-zioni musicali.

Per Nattiez (2002) la musica rappresenterebbeuna forma simbolica, vale a dire sarebbe in gradodi evocare nel fruitore, come nell’interprete e nelcompositore la realtà del mondo (sia quella este-riore, mondana, che quella interiore, psichica).Tali concettualizzazioni ci consentono di formu-lare un’ipotesi di percorso della S-Sm, sulla basedelle qualità parasemantiche espresse dai diversibrani, che dovrà poi essere validata statistica-mente.

• Le tecniche proiettive inerenti i test di personalitàLa musica avrebbe la potenzialità di “stimolare in-terpretazioni sulla base degli indizi che contiene,cioè di invitare a ricostruire schemi affettivi siagenerici e universali …sia specifici di una detemi-nata cultura “ (Baroni, 2002), sia specifici in ter-mini strettamente soggettivi e individuali (sullabase degli aspetti biografici e dell’Iso individuale).L’elemento sonoro/musicale si presterebbe così aconfigurarsi come uno stimolo proiettivo, in ana-logia a quanto avviene nelle tecniche detteproiettive dove ”…nelle prove standardizzate co-stituite dai test proiettivi propriamente detti (Ro-schach, T.A.T., per esempio) il soggetto è messo difronte a situazioni poco strutturate e a stimoliambigui, il che consente di leggere, secondo re-gole di decodificazione proprie del tipo di mate-riale e di attività creativa proposta, alcuni tratti delsuo carattere e alcuni sistemi di organizzazionedella sua condotta e delle sue emozioni” (Laplan-che, Pontalis, 1987). La S-Sm potrebbe così per-mettere di registrare, attraverso i giudizi espressitramite il Differenziale semantico, differenze indi-viduali nella valutazione dei diversi brani.

za di un suono o di un in-sieme di fenomeni sonoriche ci caratterizzano eche ci individualizzano.La conoscenza dell’Iso delpaziente consente al mu-sicoterapista di avviareun rapporto interpersonale con finalità connesseal benessere e all’ evoluzione del paziente. La risposta fornita all’ascolto della S-Sm (una vol-ta che la stessa sia stata validata statisticamente)potrebbe fornire indicazioni sull’Iso del pazienteutili al trattamento.

• Le potenzialità parasemantiche dell’elementosonoro/musicaleLa potenzialità evocativa dell’elemento sonoro/musicale è suggerita da diversi indizi (variamentearticolati e interconnessi fra di loro): - i significati naturali. Nattiez (2002) ricorda co-

me gli stati psichici fondamentali (calma-ecci-tazione, tensione-distensione, esaltazione-de-pressione) si traducano in analoghe forme ge-stuali caratterizzate da precisi profili temporalied energetici; la trasposizione di questi profilisul piano sonoro costituisce il fondamento dellinguaggio espressivo della musica; l’associazio-ne simbolica è dunque radicata nel funziona-mento del corpo;

- il semantismo per convenzione. Sempre Nattiez(2002) precisa come esistano associazioni fraparametri musicali e significati da essi evocatiche hanno un fondamento convenzionale, va-riabile in rapporto alla cultura di provenienza;

- i fattori propriamente musicali. Nella musicaoccidentale gli intervalli melodici in rapportocon la tonica del brano analizzato possono ac-quisire una valenza parasemantica. La spiega-zione del parasemantismo, per Nattiez (2002),risiederebbe soprattutto nella combinazionedei parametri dove il fattore tempo giochereb-be un ruolo decisivo;

34

mus

ica

& te

rapi

a

La musica avrebbe la potenzialità di stimolare

interpretazioni sulla base degli indizi

che contiene

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 34

Page 37: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

La percezione della musica è basata sulla perce-zione degli elementi musicali e ha luogo sulla ba-se di regole stabilite (similarmente a quanto av-viene per la percezione del linguaggio sulla basedella teoria psicolinguistica). L’ascolto di un bra-no musicale richiede la sua implicita decodificastrutturale su di un piano cognitivo. Di conse-guenza in questa ricerca ciascun brano musicale(scelto dai partecipanti) è stato analizzato conl'obiettivo di classificare i suoi elementi musicaliprimari e determinarne quindi le principali carat-teristiche.Hanno partecipato alla ricerca 145 studenti, ma-schi e femmine, scelti in maniera randomizzata indiversi poli universitari. Essi dovevano compilare ilquestionario di Cattel 16 PF (1970-1980). Le pre-ferenze musicali venivano raccolte grazie ad unsecondo questionario in cui si richiedeva di indi-care il titolo, l’esecutore, il compositore del branopreferito. Ogni musica “preferita” veniva raccoltain cd ed analizzata in base a nove elementi musi-cali (tempo, cambiamenti del tempo, ritmo, nu-mero di temi melodici, varietà degli strumenti,aspetti dinamici del brano, timbro, registro deglistrumenti, tipologia del ritmo). I tratti di persona-lità considerati sono stati: il fattore F (livello diapertura, contrapposto alla riservatezza); il fatto-re H (audacia sociale contrapposta alla prudenza);il fattore L (sospettosità, contrapposta alla fidu-cia); il fattore Q1 (disponibilità al cambiamento,contrapposta alla resistenza al cambiamento); ilfattore generale di Estroversione (legato al tempoe al numero di temi melodici). L’analisi statistica indica che alcune caratteristi-che di personalità hanno influenza sulle preferen-ze musicali, in particolare:- le persone con più alto valore F (apertura) scel-

gono brani con un maggior numero di temimelodici;

- il fattore H è legato ai seguenti elementi musi-cali: tempo, numero di temi melodici e tipolo-gia del ritmo.

• Il rapporto intercorrente tra tratti di personali-tà e preferenze musicaliTra i tanti fattori che hanno un impatto conside-revole sulle preferenze musicali vi sono i tratti dipersonalità (Daoussis & McKelvie, 1986; Klimas-Kuchtowa, 2000; Mc Cown, Kaiser, Mulhearn, &Williamson, 1997; Rawlings, Hodge, Sherr, &Dempsey, 1995).La ricerca nell’ambito della correlazione tra prefe-renze musicali e personalità risale ad alcuni annior sono. La maggior parte degli studi sono asso-ciati alle dimensioni di personalità di Eysenck:estroversione, nevroticismo e psicoticismo (Ey-senck, 1958, 1992). Gli estroversi preferisconouna musica omogenea, vivace, emotivamente vi-gorosa, sensuale, mentre gli introversi preferisco-no una musica intellettuale, mistica, profonda,introspettiva, calma (Klimas-Kuchtowa, 2000). Lopsicoticismo è invece significativamente correla-to alle preferenze per la complessità musicale: al-l’aumento del livello di psicoticismo corrispondeun aumento della complessità dei pezzi musicali(Rawlings ed altri, 1995).Mc Cown ed altri (1997) affermano che tratti co-me l’estroversione e lo psicoticismo sono positi-vamente correlati con le preferenze per brani mu-sicali suonati con i bassi amplificati.Altre ricerche mostrano che la musica, intesa co-me mezzo di stimolazione, può aiutare l’attivitàcognitiva negli estroversi e sopprimerla negli in-troversi (Furnham, Trew, Sneade, 1999).La relazione intercorrente fra tratti di personalità(Eysenck,1992) e preferenze musicali è stata inda-gata da Kopacz (2005). Tale studio ha evidenziatodifferenze associate ai profili personologici, in ri-ferimento alla classificazione di Cattell, che de-scrive la struttura della personalità in modo det-tagliato, separando 16 fattori. Questo ha permes-so di effettuare descrizioni più precise sulle rela-zioni esistenti tra i tratti della personalità e glispecifici elementi musicali che definiscono i bra-ni scelti dai partecipanti.

35

mus

ica

& te

rapi

a

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 35

Page 38: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

re. Lo studio è stato condotto col metodo deldoppio cieco1; i dati raccolti sono stati analizzatida una psicologa esperta in statistica (dott.ssa Sa-ra Piattino).Lo studio pilota si è articolato in due diversi fasi.- Studio 1a: è stato sviluppato un percorso d’a-

scolto sonoro/musicale da impiegare come stru-mento preliminare al trattamento musicoterapi-co per indagare l’identità sonoro/musicale delsoggetto; è stata effettuata una verifica dellecorrelazioni tra le modalità di risposta ai noveestratti, costituenti la S-Sm, e dati anagrafico-anamnestici, includenti le competenze musicali.

- Studio 1b: È stata effettuata una verifica dellecorrelazioni tra le modalità di risposta ai noveestratti, costituenti la S-Sm, e ansia di stato/trat-ti di personalità. Sulla base dei risultati emersidal campione è stata svolta, successivamente,una clusterizzazione dei soggetti per la defini-zione di categorie personologiche e/o clinichecorrelate alle potenzialità evocative della S-Sm.

Strumenti impiegati per la raccolta dati - Scheda anagrafico-anamnestica Si tratta di una breve scheda anagrafico-anam-nestica, costruita “ad hoc” per gli scopi di ricerca.La scheda, oltre alle anagrafiche di base, raccoglieinformazioni inerenti il titolo di studio, la profes-sione, la formazione musicale, la pratica strumen-tale e/o vocale; si indagano inoltre le modalità diascolto musicale, i gusti musicali (musiche prefe-rite, musiche disturbanti); l’ultima parte dellascheda esplora una dimensione con maggiori im-plicazioni psichiche richiedendo di definire lapropria voce, la propria andatura, di precisare ilrapporto col silenzio, di indicare brani musicalisoggettivamente evocatori di diversi stati d’ani-mo (tristezza, allegria, paura).

- Questionari auto-somministrati Prima dell’ ascolto musicale dei nove brani, è sta-to chiesto ai soggetti di compilare due semplici

Un basso valore di H (timidezza, sensibilità) ri-manda a soggetti che preferiscono temi lenti epoche melodie;- le persone con più alti valore L (sospettosità)

preferiscono brani musicali con un basso nu-mero di temi melodici;

- le persone con più alto valore Q1 (disponibilitàal cambiamento) preferiscono brani musicaliconnotati da un gran numero di temi melodici:

- il fattore estroversione è legato al tempo e alnumero dei temi melodici

Lo studio di Kopacz (2005) ha preso in considera-zione i soggettivi gusti musicali individuando si-gnificative correlazioni con i rispettivi tratti per-sonologici. La nostra ricerca, sulla base di tali ri-sultati, si propone di studiare le modalità di ri-sposta all’ascolto di una sequenza sonoro/musi-cale (predefinita dal musicoterapista) per rilevarepossibili rapporti con profili di personalità e di-mensioni cliniche

MetodoCampione utilizzato e studi previstiLo studio pilota ha coinvolto 200 studenti delcorso di musicoterapia Apim di Genova e Torino.Nell’ambito di diverse annualità (2005-2010), al-l’interno del modulo didattico dedicato alla mu-sicoterapia recettiva, è stato proposto ai diversigruppi classe l’ascolto della S-Sm; l’ascolto erapreceduto dalla compilazione di alcune schede(scheda anagrafico-anamnestica; questionari au-tosomministrati).Durante l’ascolto i singoli partecipanti dovevanoesprimere le loro impressioni per ognuno dei 9brani, utilizzando la tecnica di valutazione psico-logica del differenziale semantico. Prima di taleesperienza gli studenti sono stati informati che idati, raccolti in maniere anonima, sarebbero statitrattati in modo aggregato e nel pieno rispettodella privacy per una ricerca sull’ascolto in musi-coterapia. Le schede e la sequenza di ascolto èstata somministrata sempre dallo stesso operato-

36

mus

ica

& te

rapi

a

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 36

Page 39: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

Il fattore "Attività" indica le qualità cinetiche delconcetto. Per la musica misura la sensazione sog-gettiva del tempo e del ritmo.Per ogni brano è stata fornita agli ascoltatori unascheda contenente le dodici coppie di aggettiviopposti, con l'indicazione di effettuarne una va-lutazione quantitativa tramite una scala di settepunteggi numerici, denominati analogicamente,e per ciascun aggettivo, "molto", "abbastanza","un poco", "né l'uno né l'altro" (quest’ ultimo in-dica una posizione neutrale nel caso in cui il sog-getto non abbia chiaro o non esponga il suo giu-dizio rispetto a quanto richiesto).

Criteri di compilazione della sequenza sonda La sequenza sonda è stata compilata a partire dalrepertorio del musicoterapista (Dott. Gerardo Ma-narolo) che ha cercato di costruire un percorsod’ascolto diversificato e articolato tale da offrireall’utente la possibilità di ritrovarvi elementi so-noro/musicali significativi ed emotigeni.La S-Sm presenta qualità soggettive e qualità og-gettivabili.- Le qualità soggettive: i brani proposti esprimo-no l’identità sonoro/musicale del musicoterapistache li ha selezionati, attingendo alla propria disco-grafia, e ne ha articolato la successione presen-tando, con modalità alternate, alcune tematichefondanti le proprie peculiarità personali e pro-fessionali. La S-Sm rappresenta quindi una modalità attra-verso cui il musicoterapista si presenta al pazien-te col fine di articolare un dialogo fra due diver-se identità sonoro/musicali (quella del paziente equella del musicoterapista)- Le qualità oggettivabili: i brani proposti, perse-guendo un criterio di accessibilità e di massimadiversificazione, sono caratterizzati da specifichepotenzialità parasemantiche espresse da diversiindizi variamente articolati e interconnessi fra diloro (Nattiez, 2002); tali qualità simboliche e se-gniche (Cano, 1985) consentono di individuare le

questionari self report: lo STAI-S Anxiety Scale(Spielberger, 1983) e il EPQ-R (Eysenck Persona-lity Questionnaire – Riveduto, validazione italianaa cura di Dazzi, Pedrabissi, & Santinello, 2004).Lo State Trait Anxiety Inventory (STAI, Spielber-ger, op. cit.) è stato somministrato al fine di ave-re una misura del livello di ansia di stato percepi-ta subito prima dell'ascolto. L’Eysenck Personality Questionnaire (EPQ-R, for-ma breve, validazione italiana di Dazzi, Pedrabis-si, & Santinello, op. cit.) corrisponde alla versioneridotta del questionario di personalità di Eysenck;è costituito da quarantotto items che saturanouna composizione fattoriale a quattro scale de-nominate "Psicoticismo" (P), "Nevroticismo" (N),"Introversione/estroversione” (E), "Lie" (L) che in-daga la veridicità delle risposte date dal soggetto.Specificatamente, l'EPQ-R consente di ottenereuna misura delle tre fondamentali dimensionidella personalità: tendenze antisociali e contattoemotivo (P), stabilità-instabilità emotiva (N) e so-cievolezza e vivacità su un continuum che va daestroversione a introversione (E).

- Differenziale SemanticoQuesto strumento ha permesso la registrazionedella risposta soggettiva all'ascolto della sequenzasonoro-musicale: ogni brano ha ottenuto una va-lutazione tramite dodici coppie di aggettivi stan-dardizzate e quantificabili, al fine di rilevare il si-gnificato connotativo attribuito dal soggetto adun determinato concetto (Camozza, 1978). Lecoppie di aggettivi sono state scelte fra quelle chemaggiormente saturano i fattori di "Valutazione","Potenza" ed "Attività" (Osgood. et al., 1957).II fattore "Valutazione" esprime un giudizio di va-lore: indica se il concetto è caricato di un atteg-giamento positivo o di rifiuto e se produce sensa-zioni gratificanti o meno; esprime anche un giu-dizio sulle qualità estetiche del brano.Il fattore "Potenza" esprime la forza del concetto, lacapacità di suscitare con forza emozioni profonde.

37

mus

ica

& te

rapi

a

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 37

Page 40: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

lità materne, qualcosa di domestico, conosciu-to, sono presenti anche rimandi ad una festareligiosa (ebraica).

6) M. Ravel, ‘Trio Pour Piano, Violon et Violoncel-le’, Premier Mouvement (estratto, primi 3’),Kantorow/Muller/Rouvier, Erato, 1973-1974.Potenzialità parasemantiche: il fluire, la tra-sformazione, tensione-distensione, il climax, lecoordinate spazio-temporali (inizio-conclusio-ne del brano) sono ambigue.

7) Risacca di un mare non agitato, Sound Effectsvol. 8, 1997.Potenzialità parasemantiche: qualità primarieconnesse alla vita, alla trasformazione (immer-gersi e riemergere), al contenimento (il cullaredel mare), le coordinate spazio-temporali evo-cano una dimensione ciclica.

8) J. Cage, ‘She is Asleep’ (estratto, primi 3’), JayClayton, voice, Joshua Pierce, piano, Wergo,1986-1988.Potenzialità parasemantiche: elementi arcaici,qualità femminili-materne, ma altresì un suo-no secco che dialoga-disturba i vocalizzi; lavoce, morbida e pastosa, si alterna e si sovrap-pone a tali suoni con una modalità espressivaa tratti interrotta e sospesa (qualcosa di caldoe di freddo nello stesso tempo), le coordinatespazio-temporali (inizio-conclusione del bra-no) sono ambigue.

9) E. Satie, ‘Gymnopédie I’, versione originale perpianoforte, Laurence Allix, piano, Ensayo.Potenzialità parasemantiche: ritrovare qualco-sa di già incontrato ma trasformato (ritornoma altresì disorientamento); sono presenti lequalità individuate nel primo brano, ma la ver-sione originale per pianoforte solo può evoca-re una dimensione più intima rispetto a quellaorchestrale che è descrittiva perché ricca dicolori orchestrali; inoltre, questa interpretazio-ne può svolgere una funzione attivante inquanto è più veloce della versione orchestralee la modalità esecutiva appare meno morbida.

prevalenti evocazioni suggerite dai diversi branie conseguentemente di formulare un’ipotesi re-lativa al percorso d’ascolto. La S-Sm è stata proposta a due esperti indipen-denti (Prof. Stefano Leoni, Conservatorio G. Verdi,Torino; Prof. Gianni Nuti, Università della ValleD’Aosta), che hanno sostanzialmente confermatole diverse valenze parasemantiche (i pareri degliesperti sono disponibili all’indirizzo web:musica-terapia.it). La S-Sm offre quindi un percorso predefinito checonsente la raccolta di dati oggettivabili attinen-ti le modalità d’ascolto del paziente.Di seguito viene presentata la successione degliestratti, con le relative potenzialità parasemanti-che e la relativa ipotesi di percorso.

- I brani1) E. Satie, ‘Gymnopédie I’, versione orchestrale di

C. Debussy, The New London Orchestra, Diret-tore Ronald Corp, Hyperion, 1989.Potenzialità parasemantiche: accogliente, cul-lante, ambivalente (serenità-note dolenti).

2) A. Piazzolla, ‘Tres Piezas Para Orquesta De Ca-mara’, Preludio (estratto, primi 6’), KremerataBaltica, Teldec, 1999.Potenzialità parasemantiche: il brano inizia inmodo misterioso, se non minaccioso, ed evolvecon qualità affettive-romantiche-passionali,permane però in sottofondo la pulsazione ini-ziale che può connotare il brano in senso per-secutorio.

3) S. Micus, ‘The Horses Of Nizam’, Desert Poems,ECM, 2001.Potenzialità parasemantiche: elementi arcaici,tribali, esotici, gruppali e maschili congiunta-mente ad evocazioni rituali.

4) Battito cardiaco, Sound Effects vol.6, 1997.Potenzialità parasemantiche: qualità primarieconnesse alla vita e alla morte.

5) M. Meghnagi, ‘Oy El Dia De Purim’, Fonè 1990.Potenzialità parasemantiche: accogliente, qua-

38

mus

ica

& te

rapi

a

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 38

Page 41: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

permesso di estrapolare alcune informazioni sullacomposizione campionaria. Di questi solo il 17%circa ha dichiarato di effettuare una professionenel settore musicale, ma tutti i soggetti erano ac-comunati da un interesse per la musica, pur pos-sedendo competenze tecniche eterogenee e qua-litativamente diverse.

Figura 1

Del campione di ricerca il 90% circa suona alme-no uno strumento musicale e il 70% riferisce l’a-scolto della musica come attività principale (lepreferenze sono state accorpate in macrocatego-rie presentate in Tabella 1); su 200 soggetti 26 ri-sultano Professionisti del settore musicale e 154appartengono, invece, al gruppo dei non Profes-sionisti, pur avendo una competenza musicale.

Tabella 1

Le analisi statistiche sono state realizzate permezzo del pacchetto software SPSS (vers. 13). Inparticolare è stata effettuata:

Generi musicali Frequenza Percentuale valida

classica 26 13,90

jazz/blues 7 3,74

rock 12 6,42

commerciale 3 1,60

sudamericana etnica

12 6,42

altro 55 29,41

nessuna preferenza 72 38,50

Totale 187 100

- L’ipotesi di percorsoIl percorso proposto dalla sequenza in oggetto ri-sulta articolato in due parti fra di loro speculari. L’ascolto propone dal 1° brano al 4° un iter re-gressogeno, centrato sul progressivo emergere diuna dimensione sonora e pulsante; si passa, infat-ti, da aspetti strettamente musicali (1°, 2°), adaspetti sonoro-musicali (3°), ad aspetti sonori (4°). Il 5° brano ha una funzione duplice: ricolloca l'a-scoltatore in una dimensione accogliente ed è al-tresì il brano da cui si parte nuovamente per unnuovo percorso regressogeno (brani 6, 7, 8), cen-trato però sulla proposta di brani caratterizzati daaspetti formali e strutturali progressivamentesempre meno prevedibili.Il 6° brano, pur conservando alcuni elementi diprevedibilità, si caratterizza per la dimensione ci-netica, per il suo fluire, per il suo articolarsi tratensione e distensione in un divenire che non pro-spetta un punto d'arrivo ma un continuo ripartire.Il 7° brano, la risacca di una mare non agitato,propone un movimento sempre uguale ma altresìsempre diverso, non vi è come nel precedente unadirezione ma il tempo è sospeso.Nell’8° brano il divenire musicale non appare pre-vedibile, il dialogo fra la voce ed il pianoforte pre-parato potrebbe proseguire all'infinito.Infine, il 9° brano svolge una funzione struttu-rante (rispetto ai brani precedenti) e rappresen-ta la conclusione ciclica del percorso (è lo stessobrano di apertura); la versione per pianofortetestimonia però un cambiamento e può metafo-rizzare un percorso dall'esterno (1° brano, ver-sione orchestrale) all'interno (9° brano, versionepianistica).

RisultatiHanno partecipato 200 soggetti, studenti di mu-sicoterapia (F = 129, 66,5%; Età media =31.6±8.07) caratterizzati, in maggioranza, da unlivello di istruzione superiore (64,2%) o laurea(34,1%). Le domande socio-anagrafiche hanno

39

mus

ica

& te

rapi

a

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 39

Page 42: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

al test di Mauchly (W35 = .514, p <.001), per cui èstata effettuata la correzione di Greenhouse-Geis-ser dei gradi di libertà (F6,90; 1367,30 = 7,23, p <.001, η2 = .40). In Tabella 2 e Figura 2 sono ripor-tate le statistiche descrittive e l’andamento deibrani per i punteggi medi alla scala Valutazione.

Tabella 2

Differenziale semantico: scala Valutazione

Figura 2

Non sono emersi effetti significativi per le varia-bili di stratificazione Età, Genere. Non sono stateevidenziate differenze significative tra Professio-nisti della musica e Non Professionisti alla dimen-sione Valutazione del D-S.Come evidenziato in Tabella 3 e Figura 3.

Brano sequenza-sonda

Media Errore std.

1 22,14 0,39

2 15,58 0,49

3 19,57 0,54

4 17,29 0,60

5 22,03 0,48

6 17,03 0,48

7 20,50 0,57

8 17,82 0,63

9 21,46 0,47

• una analisi della varianza e covarianza per con-frontare l’andamento della sequenza sonda ri-spetto a quello supposto, attraverso le medie deipunteggi delle scale del D-S;• una indagine esplorativa preliminare sulle cor-relazioni bivariate di Pearson tra i punteggi deitest, le variabili anagrafico-anamnestiche e lescale del D-S per ogni brano della sequenza;• un confronto tra gruppi estratti dal campionein base alle variabili anagrafico-anamnestiche(e.g.2, genere, livelli di expertise musicale) per lavalutazione delle differenze individuali;- una analisi dei Cluster (utilizzando il metododella distanza euclidea) per verificare i profili per-sonologici emergenti in relazione alle risposte aiquestionari confrontati successivamente al D-S.

Studio 1aIn questa sede non verranno riportati i risultatisulle differenze anagrafico-anamnestiche (e.g.,Genere) e che, pur non evidenziando risultati sta-tisticamente significativi, conducono a riflessionidegne di nota, per gli obiettivi futuri della ricer-ca. Tali aspetti verranno approfonditi nella sezio-ne dedicata alla discussione dei risultati.

È stata applicata una Ancova fattoriale mista 9(Scala del D-S per la S-Sm) x 2 (Genere), x 2 (Pro-fessionisti del settore musicale), con l’età comecovariata. L’Ancova fattoriale3 è stata condottaper ciascuna delle tre dimensioni del D-S suognuno dei nove brani della sequenza (variabilewithin su 9 livelli). I dati sono stati analizzati con-trollando gli effetti di Genere, Professione (Pro-fessionisti della musica vs Non Professionisti) edEtà, posta come covariata all’interno del modellolineare generale.

• Fattore Valutazione Per quanto concerne i risultati della Ancova allascala Valutazione (variabile within del modello, su9 livelli), le varianze non sono risultate omogenee

40

mus

ica

& te

rapi

a

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 40

Page 43: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

ni per la scala Valutazione del D-S.

Basato sulle medie marginali stimate* La differenza fra medie è significativa al livello .05a) Correzione per confronti multipli: Bonferroni.(Tabella 4)

• Fattore Potenza Anche per la scala Potenza è stata applicata unaAncova. Le varianze non sono risultate omogenee5

al test di Mauchly (W35 = .530, p <.001), per cui èstata effettuata la correzione di Greenhouse-Geis-ser dei gradi di libertà (F6,90 ;1208,16 = 14.32, p

(I) val

(J) val

t Sig.(a)

1 2 11,94 p < .001

3 4,83 p < .001

4 7,76 p < .001

5 0,20 n.s.

6 9,62 p < .001

7 2,93 p < .01

8 6,63 p < .001

9 1,39 n.s.

2 3 -6,92 p < .001

4 -2,62 p < .05

5 -11,86 p < .001

6 -2,87 p < .05

7 -7,83 p < .001

8 -3,26 p < .05

9 -9,83 p < .001

3 4 3,51 p < .01

5 -5,08 p < .001

6 4,65 p < .001

7 -1,50 n.s.

8 3,28 p < .05

9 -3,10 p < .05

(I) val

(J) val

t Sig.(a)

4 5 -8,10 p < .001

6 0,39 n.s.

7 -5,19 p < .001

8 -0,75 n.s.

9 -6,27 p < .001

5 6 9,36 p < .001

7 2,60 p < .05

8 6,68 p < .001

9 1,00 n.s.

6 7 -5,55 p < .001

8 -1,39 n.s.

9 -8,67 p < .001

7 8 3,88 0,01

9 -1,59 p > .05

8 9 -5,58 p < .001

a) Basato sulle medie marginali stimateb) Correzione per confronti multipli: Bonferroni.(Tabella 3)

Confronto tra i gruppi alla scala Valutazione

Figura 3

Il confronto tra i punteggi medi alla scala di Valu-tazione ha evidenziato alcune differenze interes-santi e in linea con i criteri descrittivi dei brani.L’andamento della scala Valutazione sembra se-guire un profilo a “dente di sega” (vedere Figura2). La sequenza inizia con una valutazione positi-va e si alterna con valutazione negativa (con i pic-chi dei brani 1, 5, 9, (↑) e la gola, soprattutto, perla valutazione al brano 2 (↓). Invece, la valutazio-ne positiva dei brani 3 e 7, e quella negativa deibrani 4, 6, 8, sono in una posizione intermedia.Di conseguenza, i brani 1, 5 e 9 che costituisconoi brani di apertura, ripristino e chiusura della se-quenza sonda, hanno ottenuto punteggi medi si-gnificativamente superiori rispetto ad altri branidella sequenza. Non sono emerse differenze si-gnificative nel confronto tra questi.Il brano 2, invece, è quello valutato più negativa-mente dal campione della ricerca e risulta, al con-tempo, il più potente. In Tabella 4 vengono ripor-tati tutti i Post hoc4 tra i punteggi medi dei bra-

(I) Gruppo (J) Gruppo t Sig.(a)

Professionisti settore musicale

Popolazione generale

1,15 p > .05

41

mus

ica

& te

rapi

a

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 41

Page 44: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

a) Basato sulle medie marginali stimateb) Correzione per confronti multipli: Bonferroni.Tabella 6

Confronto tra i gruppi alla scala Potenza

Figura 5

L’andamento della scala Potenza è a dente di se-ga fino al brano 6 con maggior discontinuità fra1(↓) e 2(↑) e fra 4(↑), 5(↓), 6(↑). Dal brano 6 al bra-no 8 la potenza decresce e risale di poco al 9. Ilbrano 2 viene percepito come il più potente (dif-ferenze statisticamente significative tra questo etutti gli altri brani della sequenza). I brani 1, 5, 9sono stati giudicati meno potenti dai partecipan-ti allo studio, anche se sussiste una differenza si-gnificativa tra la potenza al brano 1 e 9 (con il 9che risulta più potente). Le specifiche dei con-fronti multipli vengono presentate nella Tabella 7dei Post hoc.

(I) Gruppo (J) Gruppo t Sig.(a)

Professionisti settore musicale

Popolazione generale

1,34 p > .05

< .001, η2 = .076). In Tabella 5 e Figura 4 sono ri-portate le statistiche descrittive e l’andamento deibrani per i punteggi medi alla scala Potenza.

a) Le covariate presenti nel modello verranno valutatein base ai seguenti valori: Età = 31,60.Tabella 5

Differenziale semantico: scala Potenza

Figura 4

Dai risultati non si evincono effetti significativiper le variabili di stratificazione Età, Genere eProfessionisti (Professionisti della musica vs NonProfessionisti).

Brano sequenza-sonda

Media Errore std.

1 12,93 0,39

2 22,75 0,51

3 17,98 0,49

4 19,35 0,61

5 12,87 0,41

6 18,12 0,51

7 16,66 0,58

8 15,32 0,58

9 15,17 0,45

42

mus

ica

& te

rapi

a

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 42

Page 45: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

Figura 6 sono riportate le statistiche descrittive el’andamento dei brani per i punteggi medi allascala Attività.

a) Le covariate presenti nel modello verranno valutatein base ai seguenti valori: Età = 31,60.Tabella 8

Differenziale semantico: scala Attività

Figura 6

Le variabili di stratificazione Età, Genere non sonorisultate significative. Inoltre, per la scala Attività,emerge una differenza ma non significativa traProfessionisti della musica e Non Professionisti,come evidenziato in Tabella 9 e Figura 7.

Brano sequenza-sonda

Media Errore std.

1 14,82 0,45

2 18,24 0,64

3 17,89 0,54

4 19,01 0,67

5 18,28 0,55

6 17,38 0,59

7 17,22 0,56

8 16,07 0,67

9 15,71 0,48

Basato sulle medie marginali stimate* La differenza fra medie è significativa al livello .05a) Correzione per confronti multipli: Bonferroni.Tabella 7

• Fattore Attività Infine, è stata applicata una Ancova anche per lascala Attività del D-S. Le varianze non sono risul-tate omogenee al test di Mauchly (W35 = .470, p<.001), per cui è stata effettuata la correzione diGreenhouse-Geisser dei gradi di libertà (F6,76;1183,83 = 4.83, p < .001, η2 = .27). In Tabella 8 e

(I)pot

(J) t Sig.(a)

1 2 -18,42 p < .001

3 -9,59 p < .001

4 -9,55 p < .001

5 0,14 n.s.

6 -9,20 p < .001

7 -6,44 p < .001

8 -4,02 p < .001

9 -4,55 p < .001

2 3 9,39 p < .001

4 5,76 p < .001

5 18,67 p < .001

6 8,37 p < .001

7 9,47 p < .001

8 11,62 p < .001

9 13,63 p < .001

3 4 -2,45 p < .05

5 10,57 p < .001

6 -0,24 n.s.

7 2,42 p < .05

8 4,14 p < .001

9 5,30 p < .001

(I) val

(J) val

t Sig.(a)

4 5 10,07 p < .001

6 1,80 n.s.

7 4,30 p < .001

8 5,83 p < .001

9 6,53 p < .001

5 6 -9,27 p < .001

7 -6,51 p < .001

8 -4,36 p < .001

9 -4,81 p < .001

6 7 2,32 p < .05

8 4,60 p < .001

9 5,42 p < .001

7 8 2,10 p < .05

9 2,37 p < .05

8 9 0,26 n.s.

43

mus

ica

& te

rapi

a

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 43

Page 46: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

Basato sulle medie marginali stimate* La differenza fra medie è significativa al livello .05a) Correzione per confronti multipli: Bonferroni.Tabella 10

Sono state effettuate le correlazioni di Pearsontra le tre scale del D-S dei brani della S-Sm. In Ta-bella 11, si evince che Valutazione, Potenza ed At-tività dei brani 1, 5 e 9 evidenziano correlazionisostanziali6, replicando l’andamento dei punteggimedi al D-S.

(I) attiv.

(J) attiv.

t Sig.(a)

1 2 -6,21 p < .001

3 -5,83 p < .001

4 -6,44 p < .001

5 -6,19 p < .001

6 -4,21 p < .001

7 -4,72 p < .001

8 -1,84 n.s.

9 -2,00 n.s.

2 3 0,60 n.s.

4 -1,11 n.s.

5 -0,06 n.s.

6 1,28 n.s.

7 1,62 n.s.

8 2,85 p < .05

9 4,28 p < .001

3 4 -1,75 n.s.

5 -0,77 n.s.

6 0,82 n.s.

7 1,25 n.s.

8 3,22 p < .01

9 4,22 p < .001

(I) val

(J) val

t Sig.(a)

4 5 1,06 n.s.

6 2,17 p < .05

7 2,61 p < .05

8 3,81 p < .01

9 4,86 p < .001

5 6 1,40 n.s.

7 1,96 n.s.

8 3,42 p < .01

9 5,18 p < .001

6 7 0,26 n.s.

8 1,96 n.s.

9 2,96 p < .01

7 8 1,66 n.s.

9 2,96 n.s.

8 9 0,56 n.s.

a) Basato sulle medie marginali stimateb) Correzione per confronti multipli: Bonferroni.Tabella 9

Confronto tra gruppi alla scala Attività

Figura 7

L’andamento dell’attività segue, fino al brano 4,un percorso a “dente di sega”. Dal quarto brano inavanti l’attività decresce fino al brano 8, mante-nendosi stabile al 9°. I brani 1, 8 e 9 sono statigiudicati meno attivi, soprattutto per il brano 1 alconfronto con i brani 2, 3, 4, 5, 6, 7.Perciò, sia per Attività (dal brano 4), sia per Po-tenza (dal brano 6) vi è un decremento lineareche segue un’alternanza. Anche per la scala Atti-vità, in Tabella 10, vengono riportati i Post hoc.

(I) Gruppo (J) Gruppo t Sig.(a)

Professionisti settore musicale

Popolazione generale

0,78 p > .05

44

mus

ica

& te

rapi

a

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 44

Page 47: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

Lo Studio 1b ha previsto, in primis, l’analisi dellecaratteristiche del campione, descritto in prece-denza, in termini di Ansia di stato e Tratti di per-sonalità. Si riportano in tabella 13 le statistichedescrittive dei punteggi medi ottenuti dal cam-pione di osservazioni in base alle risposte dichia-rate dai soggetti ai self report STAI-S e EPQ-R.

Tabella 13

Il punteggio medio allo STAI-S è risultato inferioreal valore di cut off (punteggi < 40, per la versioneadulti) come indicato dal manuale. Per cui il cam-pione è costituito da soggetti caratterizzati da livel-li di Ansia di stato contenuta (range entro ± 1 d.s.).Per quanto riguarda i punteggi delle scale dell’EPQ-R, il fattore P ottiene punteggi medi significativa-mente superiori al cut off (posto a 3,5). Le statisti-che del T di student per un campione confrontatocon il parametro della popolazione evidenziano unadifferenza elevata, con un t (199) = 35,8, p <.001(dimensione dell’effetto grande, d > .80).

Successivamente, sono state verificate le correla-zioni di Pearson tra le scale dei questionari som-ministrati. Il punteggio medio allo STAI-S correla,in modo sostanziale, con la scala dell’Estroversio-ne dell’EPQ-R e, come atteso, con quella del Ne-vroticismo. In Tabella 14 vengono presentati inte-gralmente i risultati delle correlazioni di Pearson(le correlazioni sostanziali sono state evidenziatein grassetto all’interno della tabella).

Scale dei questionari

Minimo Massimo Media Deviaz. Std.

Ansia di stato (STAI-X1)

20 68 37,34 8,25

Scala Psicoticismo (EPQ-R_P)

2 10 6,56 1,21

Scala Nevroticismo (EPQ-R_N)

0 12 5,22 3,28

Scala Estroversione/ introversione

(EPQ-R_E)

2 11 7,71 2,07

Scal Lie (EPQ-R_L) 1 12 5,64 1,87

(*) in grassetto vengono riportate le correlazioni │.25│Tabella 11

Diversamente, gli stessi brani (soprattutto per 1 e5) correlano negativamente con il livello di gradi-mento medio, espresso dai partecipanti, al brano2 che ottiene punteggi più bassi per Valutazionee, al contrario, più alti per Potenza ed Attività.

(*) in grassetto vengono riportate le correlazioni │.25│Tabella 12

Studio 1b

In questa sede non verranno riportati i risultatisulla dicotomizzazione empirica7 (tramite media-na dei punteggi ottenuti dal campione di osser-vazione) riferiti ai gruppi di soggetti più o menoansiosi, che sono state approfondite separata-mente e che, pur non evidenziando risultati stati-sticamente significativi, conducono a riflessionidegne di nota per gli obiettivi futuri della ricerca.Tali aspetti verranno approfonditi nella sezionededicata alla discussione dei risultati.

Valutazione_2

Valutazione_1 -0,26

Valutazione_5 -0,34

Valutazione_9 -0,20

Valutazione_4 0,25

Val_5 Val_9 Pot_1 Pot_5 Pot_9 Att_1 Att_5 Att_9

Val_1 0,36 0,36 0,28 0,22 0,32 0,49 0,33 0,34

Val_5 1,00 0,31 0,24 0,37 0,31 0,36 0,62 0,37

Val_9 1,00 0,13 0,27 0,28 0,24 0,35 0,51

Pot_1 1,00 0,40 0,32 0,43 0,31 0,31

Pot_5 1,00 0,40 0,37 0,56 0,41

Pot_9 1,00 0,50 0,47 0,55

Att_1 1,00 0,36 0,52

Att_5 1,00 0,51

Att_9 1,00

45

mus

ica

& te

rapi

a

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 45

Page 48: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

Tabella 15

Ogni cluster è caratterizzato da un punteggio(trasformato in punti Z) di almeno una delle sca-le dei questionari di ricerca significativamentesuperiore agli altri due. I risultati dell’analisi ven-gono riportati di seguito.

Tabella 16

Tabella 17

Scale Cluster1 2 3

punti Z: Ansia di stato(STAI-X1)

-0,37 0,41 1,30

punti Z: Scala Psicoticismo (EPQ-R_P)

0,56 -0,74 0,30

punti Z: Scala Nevroticismo (EPQ-R_N)

0,19 -0,77 0,99

punti Z: Scala Estroversione/introversione

(EPQ-R_E)0,66 -0,25 -0,68

Scale Errore F Sig.

Media Quadrata

gdl Media Quadrata

gdl

punti Z: Ansia di stato

(STAI-X1)50,19 2 0,50 196 100,04 p < .001

punti Z: Scala Psicoticismo(EPQ-R_P)

35,27 2 0,654 196 53,87 p < .001

punti Z: Scala Nevroticismo(EPQ-R_N)

47,05 2 0,53 196 88,32 p < .001

punti Z: Scala Estroversione/introversione

(EPQ-R_E)

29,85 2 0,70 196 42,31 p < .001

Cluster

Cluster 1 76Cluster 2 77Cluster 3 46

Casi validi 199

Missing 1

(*) Correlazione di Pearson con correzione di BonferroniTabella 14

Al contrario, non sono state individuate correla-zioni sostanziali tra le scale del D-S (per ognunodei nove brani della sequenza) rispetto sia ai trat-ti di personalità misurati con l’EPQ-R, sia ai pun-teggi medi dei questionari relativi alla valutazio-ne dell’Ansia di stato, eccetto per la Valutazioneal brano 7 (r = - .36). Tuttavia, alcuni risultatisembrano essere degni di nota, come verrà speci-ficato nella discussione dei risultati.

Successivamente, è stata effettuata un’analisi deicluster sui soggetti del campione di ricerca alloscopo di individuare profili prototipici di rispostaassociati all’ascolto musicale della sequenza sonda.I cluster sono stati identificati in base all’anda-mento dei punteggi alle scale (dimensioni deiquestionari della ricerca STAI-S e EPQ-R). Trattan-dosi di due self report diversi è stato necessariostandardizzare i punteggi convertendoli in puntiZ (M = 0, d.s. = ±1).L’analisi è stata effettuata con SPSS vers. 13, at-traverso la tecnica Two steps. Per garantirne la re-plicabilità, il numero di cluster è stato determina-to mediante simulazione bootstrap su 1000 cam-pioni casuali. La soluzione ottimale dei casi è ri-sultata uguale a tre, con un unico soggetto esclu-so dalle analisi.

Scale dei questionari

1 2 3 4 5

1 Ansia di stato (STAI-X1)

1,00 ,17 ,52 -,25 -,01

2 Scala Psicoticismo (EPQ-R_P)

1,00 0,27 ,03 ,00

3 Scala Nevroticismo (EPQ-R_N)

1,00 -,07 ,09

4 Scala Estroversione/ introversione

(EPQ-R_E)

1,00 ,04

5 Scal Lie (EPQ-R_L) 1,00

46

mus

ica

& te

rapi

a

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 46

Page 49: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

Infine, è stata effettuata una Ancova 3 (Cluster),x 2 (Genere), con l’Età come covariata, separata-mente su alcuni punteggi riferiti alle tre scale deldifferenziale semantico per poter verificare lapresenza di eventuali differenze nella modalità diascolto secondo le variabili del differenziale se-mantico. L’Ancova non ha evidenziato effettiprincipali significativi per le variabili di stratifica-zione (Età; Genere). In tutti i confronti multipli altest F di Fisher dell' analisi della varianza non sirilevano differenze significative per i punteggiattribuiti, dai soggetti, alle scale del differenzialesemantico (Valutazione; Potenza; Attività) suibrani posti in analisi (1, 2, 4, 5, 9); tali brani sonostati selezionati in base ai risultati emersi al D-S(1, 5, 9, brani percepiti come più positivi; 2 branopercepito come più potente; 4 brano percepitocome più attivo). L'unico Post hoc che evidenzia differenze margi-nalmente significative (se pur con una dimensio-ne dell'effetto, d, piccola .20 < d < .50) risulta ilconfronto multiplo per la Valutazione al brano 4(battito cardiaco) con F (2,196) = 2,5, p =.08, d=.03. I post hoc specificano la differenza tra i clu-ster responsabili della significatività. Precisamen-te, il cluster 1 valuta meglio il brano 4 (cluster 1:M = 17,7 ± 5,3 e cluster 2 M =15,8 ± 5,6, con t =2,21, p = .07). Inoltre, dalle analisi si rileva unadifferenza significativa per la variabile dipenden-te “Potenza” al brano 2. Emerge, infatti, una dif-ferenza tra i punteggi medi del cluster 1 e 2 e traquelli del cluster 3 e 2 per potenza al brano 2. Ilcluster 2 (dei controllati/passivi) dichiara il brano2 come meno potente rispetto ai punteggi deicluster 1 e 3 che sono, rispettivamente, più estro-versi da una parte ed ansiosi dall'altra.

DiscussioneStudio 1a - Sviluppo della S-Sm• Fattore Valutazione: il fattore valutazione se-gue un profilo a dente di sega per tutto il percor-

Successivamente, i risultati hanno permesso didefinire i tre cluster in base ai punteggi medi pre-valenti, per scala. In Figura 8, viene presentata larappresentazione grafica dei cluster sui punteggi(standardizzati) delle scale EPQ-R e STAI –S.

Figura 8

- Cluster 1: il gruppo dei “socievoli-estroversi” (n = 76 soggetti)In base ai risultati ottenuti e secondo le specifi-che del manuale EPQ-R questo profilo si caratte-rizza in termini di socievolezza e personalità atti-va con un buon controllo emotivo8 (indotto, inquesto caso, anche da bassa ansia di stato e bas-so nevroticismo), da cui il cluster dei socievoli-estroversi.

- Cluster 2: il gruppo dei “controllati (emotiva-mente)” (n = 77 soggetti)Questo profilo si caratterizza, in particolar modo,per bassa ansia di stato e bassa instabilità emoti-va. Per questo è stato definito come il gruppo dei“controllati (emotivamente)”.

- Cluster 3: il gruppo degli “ansiosi-introversi“ (n = 46 soggetti)Questo profilo è caratterizzato da soggetti piùchiusi e poco controllati in termini di ansia di sta-to e stabilità umorale. Per questo sono stati clas-sificati come il gruppo degli “ansiosi-introversi”.

-0,6

-0,3

0,0

0,3

0,6

0,9

1,2

1,5 Cluster 1

Cluster 2

Cluster 3

47

mus

ica

& te

rapi

a

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 47

Page 50: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

pare essere suggerita dalla dinamica (crescendo),dal ritmo, dall’agogica (accelerando).Il fattore Attività evidenzia brani di minore atti-vità alternati ad altri di maggiore attività fino albrano 4 per poi decrescere fino al brano 8 e ri-manere stabile fino al brano 9.Probabilmente l’agogica e la dinamica del brano6 vengono valutati come Potenza e non come At-tività, fattore che pare più in rapporto con aspet-ti ritmici (brani 2 e 4), prevedibili e ricorrenti.

- Verifica delle correlazioni esistenti tra la moda-lità di risposta ai nove estratti costituenti la S-Sme i dati anagrafici e anamnestici, fra cui la com-petenza musicale posseduta.• Professionisti e non Professionisti della musica:non sono emerse differenze significative perquanto attiene i fattori Valutazione e Potenza;emerge, invece, una differenza, pur non statisti-camente significativa, per quanto attiene il fatto-re Attività ( i brani 4, 5, 7, 8 sono percepiti comepiù attivi dai Professionisti). Il campione utilizza-to, pur differenziato al suo interno fra Professio-nisti e non Professionisti, appare comunque com-posto nel suo insieme da soggetti che, in quantoiscritti ad un Corso di Musicoterapia, intrattengo-no con il musicale un rapporto intenso e partico-lare, inficiando in parte la distinzione fra questedue categorie.• Differenza di genere: il brano 5 è valutato piùpositivo dalla popolazione femminile; emerge undato opposto per il brano 8 nel quale, pur essen-do anch’esso caratterizzato da una vocalità fem-minile, prevale forse la sua struttura insolita e im-prevedibile come tratto caratterizzante. Tali datipur non avendo una significatività statistica sem-brerebbero essere degni di nota.• Descrizione della propria voce: i soggetti chedescrivono la propria voce utilizzando categorieemotive positive valutano meno positivamentel’8° brano rispetto a coloro che descrivono la pro-pria voce impiegando altre categorie: forse la

so della S-Sm. Emerge con chiarezza la valutazio-ne positiva conferita ai brani 1, 5, 9 che confer-ma il ruolo contenitivo e rassicurante ipotizzatonella S-Sm, in virtù della loro potenzialità parase-mantica e della loro posizione all’interno dellastessa.Il primo brano è valutato maggiormente positivorispetto al 5° e al 9°, probabilmente per due ordi-ni di motivi:- la posizione iniziale del brano favorisce l’aspet-

tativa di incontrare una proposta gratificante;- le qualità sonoro/musicali del brano lo conno-

tano come più accogliente e seducente del 5° edel 9°.

Il brano 3 (con connotazioni etniche e tribali) e ilbrano 7 (la risacca di un mare non agitato), sonostati valutati positivamente anche se con mode-razione (in ordine decrescente: 7°, 3°).I brani 2, 4, 6, 8 hanno ottenuto una valutazionenegativa (in ordine decrescente: 2°, 6°, 4°, 8°);questi estratti sono connotati da strutture forma-li non consuete, per quanto attiene i brani 6 e 8,da una sonorità corporea fortemente ambivalen-te (vita/morte) per quanto riguarda il brano 4(Battito Cardiaco).Il secondo brano (quello valutato anche come ilpiù potente) appare connotato da un’ elevata va-lutazione negativa (evoca paura, mistero, nostal-gia, pericolo, tensione) probabilmente per due or-dini di motivi:- la potenzialità parasemantica del brano (la

quota di mistero o minacciosità che l’incipit delbrano evoca);

- la sua collocazione nella S-Sm subito dopo l’a-pertura positiva del 1° brano, che ne esalta lavalenza negativa.

• Fattori Potenza e Attività: il fattore Potenza e ilfattore Attività suggeriscono profili diversi.La Potenza mantiene un profilo alternante fino albrano 6, con maggiore discontinuità fra brano 1e brano 2 e fra i brani 4, 5, 6, per poi descrescerefino al brano 8 e risalire al brano 9. La Potenza

48

mus

ica

& te

rapi

a

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 48

Page 51: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

sente oltre una certa soglia, ne sollecita una con-notazione negativa. I soggetti più ansiosi valutanomolto bene i brani 1 e 9 che per le loro caratteri-stiche formali e per il ruolo che occupano all’inter-no della S-Sm svolgono una funzione contenitiva. • Tratti di PersonalitàDai dati osservati non emergono correlazioni so-stanziali tra i tratti di personalità (misurati con lescale dell’EPQ-R) e la valutazione dei brani dellaS-Sm (misurata con la tecnica di Osgood).

- Clusterizzazione dei soggetti per la definizionedi categorie personologiche e/o cliniche correlatealle potenzialità evocative della S-Sm.• Analisi dei cluster L’individuazione di tre cluster estratti dal campio-ne di ricerca della popolazione generale ha per-messo di sottolineare che il gruppo dei “socievoli- estroversi” valuta meglio il brano 4 rispetto algruppo dei “controllati emotivamente”; quest’ul-timo cluster, inoltre, avverte il secondo brano co-me meno potente rispetto a quanto espresso dal1° cluster e dal 3° cluster degli “ansiosi-introver-si”. Questi dati connotano il gruppo dei pazienti“controllati emotivamente” come meno suscetti-bile alle sollecitazioni emotigene del secondobrano (ascoltato forse dal cluster 2 con maggioredistacco rispetto al 1° e il 3° gruppo), e il gruppodei “socievoli - estroversi” (cluster 1) come piùsensibile agli aspetti positivi presenti all’internodell’ambivalente evocazione sollecitata dal batti-to cardiaco.

Conclusioni

Studio 1a Non emerge un andamento lineare e specularecorrispondente allo sviluppo progressivo di unacomponente regressogena dal brano 1 al brano 4 edal brano 5 al brano 8; si riscontra, invece, un an-damento “a dente di sega” dato che le potenzialitàparasemantiche e le qualità formali dei diversi bra-

connotazione emotiva positiva data alla propriavoce evidenzia per contrasto le qualità irregolaridella vocalità dell’8° brano. Tali dati pur nonavendo una significatività statistica sembrereb-bero degni di nota.

Studio 1b- Verifica delle correlazioni esistenti tra la moda-lità di risposta ai nove estratti costituenti la S-Sme ansia di stato/tratti di personalità.• Ansia di statoPer quanto riguarda la registrazione del livellod’ansia di stato, il campione è stato diviso secon-do il valore della mediana della distribuzionecampionaria in due sottogruppi, rispettivamente“più ansioso” e “meno ansioso”, anche se entram-bi risultano essere caratterizzati da punteggi sot-to il cut off indicato dalla validazione italiana delquestionario. Sul fattore Valutazione l’ansia di stato incide so-lo parzialmente. Il gruppo degli “ansiosi” dichiarapunteggi medi inferiori per la valutazione ai bra-ni 2, 4, 8 che, nel complesso, risultano poco ap-prezzati da tutto il campione, non evidenziandoquindi una differenza statisticamente significati-va tra i due gruppi, anche se degna di nota. Di-versamente, emerge una correlazione negativa (r= - .25) nel gruppo degli “ansiosi” rispetto al bra-no 7. Non esiste contraddizione rispetto alla pre-valente valutazione positiva registrata dal cam-pione nel suo insieme nei confronti del brano 7perchè questo risultato si osserva solo nel sotto-gruppo specifico dei più ansiosi. Tale dato sugge-risce una opportunità di indagine per verificare sesu pazienti affetti da disturbi d'ansia, rispetto al-la popolazione generale, questa correlazione vie-ne replicata.Questi dati inoltre suggeriscono un rapporto fraspecifiche caratteristiche del materiale sonoro/mu-sicale (aspetti informali nel brano 8, atmosfera in-combente nel brano 2, sonorità naturali e corporeenel brano 4 e 7) e l’ansia di stato che, quando pre-

49

mus

ica

& te

rapi

a

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 49

Page 52: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

bili, agogica e dinamica uniformi e tonalità emo-tivo-affettive caratterizzate prevalentemente daqualità positive, per costruire una struttura tri-partita (brani 1, 5, 9). Verrebbero altresì mante-nuti i brani che sembrano maggiormente correla-ti con i dati clinici e personologici (brani 2, 4, 7)con caratteristiche formali meno prevedibili e ri-mandi a sonorità naturali.La nuova sequenza potrebbe quindi proporre ilseguente percorso: 1, 2, 4, 5, 7, 9, dove i brani 1,5, 9 svolgerebbero una funzione contenitiva,mentre gli estratti 2, 4, 7 potrebbero avere una ri-levanza clinica. Tale sequenza, presentando inparte la successione della precedente, vuole tene-re conto nella valutazione delle potenzialità para-semantiche dei diversi brani dell’effetto contagioda un brano all’altro.

Note1 Il "doppio cieco" (double-blind control procedure) èuna procedura metodologica di ricerca. Viene chiama-ta così poiché sia i soggetti esaminati che gli speri-mentatori ignorano informazioni importanti che po-trebbero influenzare pesantemente i risultati. Di conse-guenza, viene applicata per rendere pulita e corretta lalettura e interpretazione dei dati, a differenza del “cie-co semplice” (simplex-blind control procedure) dovesolo il soggetto compilatore è all’oscuro degli obiettividello studio e/o del trattamento e dei criteri di scelta(nel caso della ricerca: i criteri di scelta dei brani dellaS-Sm o delle loro caratteristiche parasemantiche estrutturali).

2 e.g. (e.g. = example giving, usato negli articoli scien-tifici, è l'analogo di “per esempio”).

3 L’Ancova (analisi della covarianza) è un test statistico,appartenente alla famiglia dei modelli lineari generali,che è stato applicato al fine di misurare l’andamentodella S-Sm (per i punteggi ai tre fattori del D-S) elimi-nando l’eventuale componente spuria delle variabilisocio anagrafiche della ricerca (covariate. Genere; Pro-fessione; Età). L’ancova è un’estensione dell’anova(analisi della varianza).

4 I test post-hoc sono test statistici che vengono appli-cati per la comparazione tra i livelli (gruppi di osserva-zioni) delle variabili oggetto di studio, inserite in un

ni vanno prevalentemente a sollecitare valutazionipositive alternate a valutazioni negative, dal brano1 al brano 9. In questo percorso il ruolo dei brani 1,5, 9 risulta avere una valutazione positiva, diversa-mente da altri brani, tra cui il brano 2, caratteriz-zati da una valutazione negativa.

Studio 1bSi evidenziano due risultati interessanti. Primo, dai dati sembrerebbe emergere una corre-lazione negativa tra la valutazione al brano 7 e ipunteggi all’ansia di stato.Secondo, i risultati dell’analisi dei cluster sul cam-pione considerato hanno evidenziato tre profilidifferenti. È interessante notare che la risposta albrano 2 del secondo cluster, ovvero il gruppo dei“controllati emotivamente”, percepisce e dichiaratale estratto meno potente, rispetto a quanto di-chiarato dagli altri due cluster. Lo stesso clusterinoltre conferisce al 4° estratto una connotazionemeno positiva di quanto espresso dal cluster 1.Da ciò si può supporre che questa differenza di per-cezione indotta dall’ascolto dei brani della S-Smpossa essere associata al tipo e alla qualità di con-trollo emotivo che ne modula la percezione stessa.

ProspettiveCome già detto, aver sottoposto la S-Sm ad uncongruo numero di persone ha permesso di con-fermare, o disconfermare, le ipotesi relative allepossibili sollecitazioni associative indotte dai bra-ni, al loro ruolo all’interno della sequenza e al-l’opportunità di mantenere o meno determinatibrani. Questo è utile alla riformulazione di unanuova S-Sm ed ad un’ipotesi di percorso mag-giormente congruente con la stessa, da sottopor-re ad una nuova indagine statistica.La nuova S-Sm potrebbe, quindi, partire dai bra-ni maggiormente connotati rispetto ai fattori Va-lutazione e Potenza. Verrebbero mantenuti i trebrani che svolgono una funzione contenitiva erassicurante con caratteristiche formali prevedi-

50

mus

ica

& te

rapi

a

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 50

Page 53: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

modello di ANOVA. Sono, quindi, necessari per l’indivi-duazione delle differenze in presenza di un effetto ge-nerale significativo dell’ANOVA.

5 Una delle ipotesi alla base del modello ANOVA è che levarianze all’interno degli strati siano uguali tra loro. Èquindi necessario verificare l’ipotesi nulla di omogeneitàdelle varianze: se tale ipotesi viene rifiutata, la procedu-ra standard è inadeguata e bisogna applicare altri test oeffettuare procedure che utilizzino fattori di correzione.

6 Un indice di correlazione (o covarianza tra due o piùvariabili) oscilla tra r = -1 (CORRELAZIONE NEGATIVAPERFETTA) ed r= +1 (CORRELAZIONE POSITIVA PERFET-TA) dove, per la dimensione dell’effetto, solo se r ≥ .30,la correlazione risulta sostanziale (non si parla di signi-ficatività perché l’indice di correlazione dovrebbe esse-re testato tramite il test t su r). Sostanziale significache la variabilità condivisa dalle due variabili correlateè almeno discreta (se non moderata; forte; molto for-te; perfetta). È trascurabile se r < .30.

7 Indica il calcolo della mediana, data una distribuzio-ne di dati osservati su un punteggio o variabile. La me-diana è l’indice di tendenza centrale che divide a metà(da cui dicotomizzazione) la distribuzione. Questa divi-sione si basa sui dati raccolti, quindi: per questo si diceche è empirica (ovvero, basata sui dati raccolti).

8 Bassa ansia di stato e basso nevroticismo sono carat-teristiche di persone poco disforiche e, solitamente, ca-paci di un buon controllo emotivo. Queste due dimen-sioni psicologiche, infatti, correlano anche in altri stu-di, come specificato anche nel manuale del test EPQ-R.

Nota esplicativa e commenti alle tabelleTabella 1Statistiche descrittive della distribuzione percentualedei generi musicali indicati dal campione.

Tabella 2Statistiche descrittive (indici di media e deviazione stan-dard) dei punteggi alla scala della Valutazione dei branidella S-Sm, ovvero medie di valutazione-gradimento deibrani ascoltati. Si ricorda che i punteggi derivano da uncalcolo medio rispetto alle risposte dei soggetti che han-no valutato ciascun brano su una scala a 7 punti di ag-gettivi opposti (es. bello-brutto) chiamata DifferenzialeSemantico. L’indice di risposta è in rapporto con il valo-re numerico; ovvero, più il valore numerico è alto più ilbrano è stato percepito positivamente.

Tabella 3:Confronto al test t tra i punteggi medi della scala Va-lutazione dei due sottogruppi del campione generale:

51

mus

ica

& te

rapi

a

Professionisti della musica e non Professionisti. La dif-ferenza nei punteggi medi di risposta dei soggetti es-sendo minima (p > .05 ) non risulta significativa maimputabile al caso. Di conseguenza, dai dati osservati illivello di expertise musicale sembrerebbe non incideresulla Valutazione dei brani della S-Sm.La correzione di Bonferroni è una soluzione d'emer-genza al problema dei confronti multipli a posteriori(detti anche Post hoc). Questa viene effettuata per evi-tare di cadere nell'errore di I Tipo (dire che c'è una dif-ferenza statistica quando questa in realtà non c'è) equindi nei casi in cui ci sono diversi confronti a coppieda effettuare e si desidera ottenere un valore realisticodel confronto evitando di sovrastimarne la differenza.

Tabella 4:Confronti di approfondimento (tecnicamente definiti:post hoc) alla scala Valutazione per ogni coppia di bra-ni musicali. Per confronti ampi (ovvero, che oltrepassa-no un valore convenzionale) la differenza risulta stati-sticamente significativa (per p < .05). Il segno del t,(test statistico applicato per il confronto tra i brani) in-dica quale brano a confronto con l'altro viene valutatomeglio (es. se confronto A con B e in valore t risulta "+"significa che nella differenza il brano A viene valutatosignificativamente meglio del brano B; viceversa inpresenza del segno "-"). L’assenza di segno nella tabel-la sottointende il segno +

Tabella 5:Statistiche descrittive (indici di media e deviazionestandard) dei punteggi alla scala della Potenza dei bra-ni della S-Sm, ovvero medie di percezione della poten-za dei brani ascoltati. L’indice di risposta è in rapportocon il valore numerico; ovvero, più il valore numerico èalto più il brano è stato percepito potente.

Tabella 6:Confronto al test t tra i punteggi medi della scala Po-tenza dei due sottogruppi del campione generale: Pro-fessionisti della musica e non Professionisti. La diffe-renza nei punteggi medi di risposta dei soggetti essen-do minima (p > .05) non risulta significativa ma impu-tabile al caso. Di conseguenza, dai dati osservati il li-vello di expertise musicale sembrerebbe non incideresulla valutazione dei brani della S-Sm per quanto con-cerne la scala della Potenza.

Tabella 7:Confronti post hoc alla scala Potenza per ogni coppiadi brani musicali. Confronti che ottengono p < .05 ri-sultano significativi. Il segno del t, invece, indica qualebrano a confronto con l'altro risulta essere più potente(es. se confronto A con B e in valore t risulta "+" signi-fica che nella differenza il brano A viene percepito si-

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 51

Page 54: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

gnificativamente più potente del brano B; viceversa inpresenza del segno "-"). L’assenza di segno nella tabel-la sottointende il segno +

Tabella 8:Statistiche descrittive (indici di media e deviazionestandard) dei punteggi alla scala dell’Attività dei branidella S-Sm, ovvero medie di percezione dell’attività deibrani ascoltati. L’indice di risposta è in rapporto con ilvalore numerico; ovvero, più il valore numerico è altopiù il brano è stato percepito attivo.

Tabella 9:Confronto al test t tra i punteggi medi della scala Atti-vità dei due sottogruppi del campione generale: Pro-fessionisti della musica e non Professionisti. La diffe-renza nei punteggi medi di risposta dei soggetti pur ri-scontrabile ma essendo minima (p > .05) non risulta si-gnificativa ma imputabile al caso. Di conseguenza, daidati osservati il livello di expertise musicale sembrereb-be non incidere sulla valutazione dei brani della S-Smper quanto concerne la scala dell’Attività.

Tabella 10:Confronti post hoc alla scala Attività per ogni coppia dibrani musicali. Confronti che ottengono p < .05 risul-tano significativi. Il segno del t, invece, indica qualebrano a confronto con l'altro viene percepito più atti-vo (es. se confronto A con B e in valore t risulta "+" si-gnifica che nella differenza il brano A viene percepitosignificativamente più potente del brano B; viceversain presenza del segno "-"). L’assenza di segno nella ta-bella sottointende il segno +

Tabella 11:Verifica dell'associazione (correlazione bivariata diPearson) tra i punteggi medi delle tre scale del D-S (Va-lutazione, Potenza ed Attività) al brano 1,5,9. I valori ingrassetto indicano una dimensione dell'effetto modera-ta, ovvero un buon livello di correlazione. Infatti, se-condo i criteri scientifici, vengono considerate sostan-ziali le correlazioni con valore superiore a .25. Il segno(l’assenza di segno nella tabella sottointende il segno +),invece, indica la direzione dell'associazione tra la valu-tazione dei brani. Dalla tabella sembrerebbe risultareun’associazione tra una valutazione positiva del brano ebuone qualità di potenza ed attività dei brani 1, 5, 9.

Tabella 12: Verifica dell'associazione (correlazione bivariata diPearson) tra i punteggi medi della scala di Valutazionedei brani 1, 5, 9, 4 vs 2. I valori in grassetto indicanouna dimensione dell'effetto moderata, ovvero un buonlivello di correlazione. Infatti, secondo i criteri scienti-52

mus

ica

& te

rapi

a

Baroni M.L'ermeneutica musicale inEnciclopedia della musica II,Einaudi, Torino, 2002

Benenzon R. Manuale di musicoterapia,Borla, Roma, 1984.

Camozza D. Il differenziale semantico.Problemi teorici e metrici,Patron, Bologna, 1978.

Cano C.Simboli Sonori, F. Angeli,Milano, 1985

Cattell R.B., Eber H.W.,Tatsuoka M.M.(1970 or 1980 Edition).Handbook for the SixteenPersonality FactorQuestionnaire (16 PF).Champaign IL: Institute forPersonality and AbilityTesting.

Daoussis L., McKelvie S.JMusical preferences andeffects of music on readingcomprehension test forextraverts and introverts,Perceptual and Motor Skills,62, 283-543; 1986.

Dazzi C., Pedrabissi C.L.,Santinello M.EPQ-R, Eysenck PersonalityQuestionnaire - Riveduto. La nuova versione per adultidel test di Eysenck H.J.Eysenck e S.B.G. Eysenck. Ed. Giunti OS., 2004.

Eysenck H.J. (1958). A short questionnairefor the measurement of twodimensions of personality.Journal of AppliedPsychology, 42, 14-17.

Eysenck H.J.1992. The definition andmeasurement of psychoticism.Personality and IndividualDifferences 13, pp. 757-785.

bibl

iogr

afia

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 52

Page 55: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

fici, vengono considerate sostanziali le correlazioni convalore superiore a .25. Il segno, invece, indica la dire-zione dell'associazione tra la valutazione dei brani. Pre-cisamente, il brano 2, valutato negativamente dal cam-pione mostra correlazioni inverse con la valutazione aibrani 1,5,9 che ottengono un giudizio positivo. Il brano4 (l’assenza di segno nella tabella sottointende il segno+, quindi una correlazione non inversa), diversamente,viene valutato un pò meno negativamente del brano 2ma, comunque, rientra fra i brani a valenza negativa(poco graditi).

Tabella 13:Statistiche descrittive delle scale dei questionari del-l’Ansia di stato (STAI-X1) e dei tratti di Personalità(EPQ-R) (valore minimo e massimo di risposta data daisoggetti del campione; media e deviazione standard dipunteggio del campione per ogni test).

Tabella 14:Verifica dell'associazione (correlazione bivariata diPearson) tra i punteggi medi delle scale dei questiona-ri dell’Ansia di stato (STAI-X1) e dei tratti di Personali-tà (EPQ-R). Valori > a .25 (in valore assoluto) rappre-sentano correlazioni sostanziali (dimensione dell’effet-to almeno moderata) tra le variabili in relazione. Comesi può notare dalla tabella l’Ansia di stato correla posi-tivamente (l’assenza di segno nella tabella sottointen-de il segno +) con la scala del Nevroticismo e negativa-mente con quella dell’estroversione. Ciò significa chesoggetti caratterizzati da ansia elevata tendono adavere tratti di instabilità dell’umore e chiusura del Sè ointroversione; viceversa persone con bassa ansia tendo-no ad avere tratti di personalità caratterizzati da stabi-lità dell’umore e estroversione/apertura alla relazione.Questi dati confermano quanto riscontrato in lettera-tura.

Tabella 15:Composizione numerica dei cluster emersi dalle analisi.

Tabella 16:Scale di composizione dei cluster (differenza per p >.001).

Tabella 17:Statistiche descrittive dei punti z delle scale di compo-sizione dei cluster.

53

mus

ica

& te

rapi

a

Klimas-Kuchtowa E. Music preferences and musicprevention. Publication of theAcademy of Music inWroclaw, 76, 2000.

Kopacz M.Personality and musicpreference: the influence ofpersonality traits on preferencesregarding musical elements.Journal of music theory, vol 42, no.3, 216-239, 2005.

Laplanche J., Pontalis J.B.Enciclopedia dellaPsicoanalisi, Laterza, Roma-Bari 1987

McCown W., Keiser R.,Mulhearn S., Williamson D.The role of personalità andgender in preference forexaggerated bass in music.Personality and IndividualDifferences, 4,543-547, 1997.

Nattiez J.J.Musica e significato inEnciclopedia della musica II,Einaudi, Torino 2002

Osgood C.E., Suci G.L,Tannenbaum PA.The measurement ofmeaning, University of IllinoisPress, Urbana, 1957.

Rawlings D., Hodge M.,Sherr D., Dempsey A. Toughmindedness andpreference for musicalexcerpts, categories andtrialds. Psychology of Music,23, 63-80, 1995.

Spielberger C.D. Manual for the State-TraitAnxiety Inventory (Form Y).Menlo Park, CA: Mind Garden, 1983.

bibl

iogr

afia

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 53

Page 56: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

54

mus

ica

& te

rapi

a

ospedalizzata, sia nell’utenza dei servizi territo-riali, quindi sia in fase acuta che post-acuta.Le finalità terapeutiche di interesse, secondo lo stu-dio, dovrebbero essere: mettere in condizione i ma-lati di schizofrenia di sviluppare nuovi modi di rela-zionarsi con gli altri; aiutarli ad esprimersi e orga-nizzare la loro esperienza personale in forma este-tica; favorire l’espressione e la regolazione delleemozioni, durante il processo creativo, rendendolecompatibili con la qualità di vita. Ciò che risultaevidente, in questo studio ufficiale, è la funzionecomplementare e di affiancamento che viene rico-nosciuta agli interventi artiterapici, che vengonoinseriti a pieno titolo nel progetto di cura.Si sottolinea altresì il valore relazionale ed esteti-co-espressivo della terapeutica artistica, chespesso interviene laddove i trattamenti “classici”sono poco efficaci. Questo approccio integratoalla malattia mentale colma un “gap” culturale escientifico, nel quale il dialogo fra le due realtà,ora considerate paritarie, sembrava avere scarsepossibilità di successo.

Music therapy for depression: it seems towork, but how?Anna Maratos, Mike J. Crawford, Simon Procter,The British Journal of Psychiatry, The Royal Colle-ge of Psychiatrists, 2010.

Individual music therapy for depression: ran-domised controlled trial.Jaakko Erkkila, Marko Punkanen, Jorg Fachner, EsaAla-Ruona, Inga Pontio, Mary Tervaniemi, MauroVanhala, Christian Gold, The British Journal ofPsichiatry, The Royal College of Psychiatrists, 2010.I due articoli vengono recensiti assieme perchéfanno riferimento ad una comune esperienza dimusicoterapia, con pazienti affetti da depressio-ne. Inoltre nel primo, a firma di Maratos, Craw-ford e Procter, si rimanda alla sperimentazionerandomizzata del secondo contributo. Da un pun-to di vista empirico emerge il dato che la musico-terapia possa incrementare la salute mentale delsoggetto con diagnosi di depressione. Il meccani-

Schizophrenia. The nice guideline on coreinterventions in the treatment and manage-ment of schizophrenia in adults in primary andsecondary care.National Collaborating Centre for Mental Health,The British Psychological Society.The Royal colle-ge of Psychiatrists

La Società Britannica di Psicologia e il Royal Col-lege degli Psichiatri hanno recentemente pubbli-cato (2010) le linee guida generali per il tratta-mento e la gestione della schizofrenia, commis-sionato dall’Istituto Nazionale per la Salute e l’Ec-cellenza Clinica Inglese.All’interno del corposo e denso contributo, unasezione è dedicata alle artiterapie, che vengonoconsiderate un approccio terapeutico e clinico ef-ficace, affiancandole ai trattamenti tradizionali.Le professioni artiterapiche si sono strutturate apartire dal 1800 e in Europa si sono diffuse nel1900 negli ospedali e hanno sempre interessato ilmondo clinico, come potenziali aiuti alla guari-gione. Con l’arrivo dei veterani di guerra gli inter-venti sono stati maggiormente organizzati neisettori delle arti figurative, della musica, del tea-tro e della danza-movimento terapia.Sposando un approccio psicodinamico, le artite-rapie si sono evolute, con la finalità di instaurarerelazioni terapeutiche efficaci, per agevolare l’e-spressione emozionale, nel canale non-verbale.Nel Regno Unito, il percorso della terapeutica ar-tistica è controllato dallo stato e regolato e nor-mato dal Consiglio delle Professioni Sanitarie.Nelle linee guida, viene precisato che le artitera-pie costituiscono un intervento complesso, checombina le tecniche psicoterapiche con attivitàmiranti alla promozione dell’espressione creativa.La forma estetica ha la funzione di contenere l’e-sperienza del soggetto e darle significato.Il mezzo artistico si configura come un ponte ver-so la verbalizzazione e apre nuovi canali di comu-nicazione, precedentemente non esperiti. Ci sonoprove evidenti che le artiterapie siano efficaci nelridurre i sintomi negativi, sia nella popolazione

recensionia cura di Luca Zoccolan

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 54

Page 57: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

55

mus

ica

& te

rapi

a

smo di azione positiva sembra risiedere, in modospecifico, nel “fare musica” all’interno della corni-ce terapeutica. Al paziente, infatti, viene propostala terapia musicale, in affiancamento al percorsoche prevede un approccio integrato di tipo far-macologico/psicoterapico.La ricerca si svolge in Finlandia ed è stata sugge-rita dal Centro Internazionale di ricerca in artite-rapie (ICRA), sulla base dell’evidenza clinica diproblematiche depressive in età lavorativa del5/6% della popolazione.L’azione condivisa della produzione musicale, inun contesto relazionalmente efficace, secondo glistudiosi, permette ai soggetti di esprimere emo-zioni e sentimenti a volte non ottenibili in ambi-to psicoterapico e la musicoterapia può costiuireun intervento complementare, propedeutico allasuccessiva verbalizzazione dei propri stati d’ani-mo della persona.La produzione sonora in musicoterapia esplicita lasua azione concreta in tre ambiti specifici. Esteti-co: la restituzione musicale mette in condizione ilpaziente di essere gratificato e trovare significa-zione, all’interno di una patologia che tende adappiattire la creatività. Fisico-motorio: il movi-mento fisico diventa intenzionale e indirizzato al-l’espressione fisica di sé all’interno del gruppo dilavoro, riscoprendo la dimensione di “essere inmovimento”. Relazionale: l’aspetto della relazio-ne, con la musica, permette fenomeni di tipo re-gressivo e ricostruttivo dei legami primari di at-taccamento, in una cornice di condivisione. Ciòfacilita percorsi di riconfigurazione e riscopertadel sé. Risulta evidente la matrice sociale dell’at-tività e i risultati abilitano a sostenere che si ot-tiene il coinvolgimento di utenti, che di norma èdifficile coinvolgere.Nella ricerca si analizza un percorso musicotera-peutico individuale con soggetti che già sono se-guiti dai servizi psichiatrici e che sono sottopostia terapie. Proprio la combinazione di un doppiocanale verbale/non-verbale, unito ai trattamentisanitari standard, ha dato i risultati migliori, ri-spetto al gruppo di controllo. Sembra quindi che

l’integrazione degli approcci terapeutici possa da-re un plus-valore a tutto il trattamento di utenti,con problemi di depressione. La terapeutica musi-cale viene vista come una modalità espressiva al-ternativa e un modo per entrare in contatto conil mondo emotivo della persona e sviluppare rela-zioni costruttive.Il metodo di riferimento è definito: musicoterapiaimprovvisativa psicodinamica, all’interno del qua-le il dato musicale, attivo, produttivo e improvvi-sativo, viene letto in un’ambito psicodinamico.La terapia usa l’esperienza musicale, con l’obietti-vo di una trasformazione e di una modificazione.Il ruolo del terapista è quello di agevolare e sup-portare il processo terapeutico del paziente, me-diante l’uso degli elementi musicali e della sua“musicalità”.Nelle conclusioni risulta evidente, in modo empi-rico e con dati precisi, che la musicoterapia è ingrado di agire sul grado di depressione di utenticon lievi, moderati o severi sindromi depressive.Il valore di questo studio è l’avere messo in con-nessione la ricerca in musicoterapia e i metodi cli-nici, in vista di una sua più ampia applicabilità. Imetodi tradizionali di approccio alla depressionericonoscono il suo significato terapeutico e riabi-litativo, in ambito non-verbale, come supporto eintegrazione dei metodi clinici “classici”.Si può dire che la musica offra la possibilità di en-trare in contatto con un mondo “pre-verbale” cheanticipa e precede la verbalizzazione psicoterapica.Lo studio si presenta rigoroso e ampio e affrontale tematiche del disagio da un doppio ordine me-todologico-clinico: la terapeutica artistica e laclinica attuale. Si aprono in questo modo le por-te ad un dialogo sicuramente fruttuoso, che po-tenzia gli effetti della cura e reifica l’interventomusicoterapico, nella sua validità relazionale etrasformativa.

Egidio Freddi

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 55

Page 58: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

56

mus

ica

& te

rapi

a

notiziario

Il lavoro della Confiam in questo primo semestre

2011 si è focalizzato sui bisogni inerenti la ricer-

ca in musicoterapia partendo dal presupposto

che la visibilità dei lavori nella comunità scienti-

fica possa immettere l’Italia in un sistema di visi-

bilità più largo di quello attuale e per prevenire

quella che definirei come la sindrome da autore-

ferezialità di cui spesso soffrono i nostri setting.

È con grande piacere che annuncio il primo

corso di aggiornamento professionale dal titolo

“Ricerca e Valutazione in Musicoterapia” grazie

al lavoro del coordinatore scientifico della com-

missione ricerca della Confiam prof. Biasutti. Il

corso, promosso dalla Facoltà di Psicologia e in

collaborazione con il Dipartimento di Scienze

della Formazione e della Confiam, prevede una

parte di didattica on line e quindi va incontro

alle esigenze di molti professionisti anche resi-

denti in luoghi distanti da Padova.

Gli obiettivi del corso di aggiornamento sono di

fornire una preparazione nel campo della ricer-

ca e della valutazione in musicoterapia. Il corso

si rivolge a tutti gli operatori e ricercatori nel

campo della musicoterapia e per l'accesso non è

necessario avere un diploma di laurea.

Il corso prevede lo sviluppo di competenze spe-

cifiche coinvolte nell'elaborazione di un piano

di ricerca e di valutazione in musicoterapia.

I contenuti del corso prevedono l'analisi delle

principali tecniche di ricerca sia qualitative sia

quantitative.

Il servizio aggiornamento perfezionamento e

master dell’Università di Padova pubblicherà il

bando entro novembre 2011 per l’attivazione del

corso prevista nel 2012 e di cui daremo notizia

tramite il sito confiam. Si tratta di un lungo lavo-

ro nato da un dialogo continuo con l’Università

di Padova attraverso la condivisione di un conve-

gno dedicato alla ricerca (Aprile 2010, Padova) di

cui sono on line gli abstract nella sezione ricerca

del nostro sito e attraverso altre iniziative che

hanno definito il bisogno formativo in tema di

ricerca.

Continuando sul tema è da segnalare lo sforzo del

gruppo di Padova, coordinato da Mario degli Ste-

fani coordinatore confiam della commissione

ricerca, per una iniziativa rivolta alla applicazione

clinica della musicoterapia nella salute mentale.

Si tratta di un gruppo di studio e ricerca sul

tema “suono, musica, musicoterapia nella salu-

te Mentale”, che intende avviare un lavoro ini-

ziale di ricerca focalizzato sugli strumenti valu-

tativi in gruppi di musicoterapia in psichiatria. Il

focus si intende a partire dall’ esperienza prati-

ca di gruppi di musicoterapia già attivi presso

servizi di salute mentale, ma ovviamente rivol-

ge l’invito a tutti gli operatori interessati a tale

tematica.

Si è appena svolto nel mese di ottobre una gior-

nata promossa dalla Struttura Interaziendale di

Formazione e Progetti Internazionali del 2° Ser-

vizio Psichiatrico DISM di Padova dal titolo

Suono, Ritmo, Parola, Comunicazione e lin-

guaggio nella relazione di cura.

Queste iniziative testimoniano l’estrema vitalità

di alcune realtà territoriali in un clima di fram-

mentazione dello sviluppo della musicoterapia

in Italia.

La riflessione e la provocazione che intendo

lanciare a tutte le scuole e realtà italiane e

Confiam (Confederazione Italiana Associazioni e Scuole di Musicoterapia)

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 56

Page 59: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

57

mus

ica

& te

rapi

a

57

mus

ica

& te

rapi

a

quella di rendersi più visibili. Non credo che la

musicoterapia sia polarizzata intorno a una

specifica città o regione e non intendiamo dare

voce solamente ad alcune realtà che osano farsi

sentire, invito pertanto i promotori e i referenti

delle scuole a utilizzare i canali comunicativi e

questo stesso notiziario per rendere maggior-

mente visibile il loro operato.

In questo senso la rivista Italiana Musica et Tera-

pia costituisce un ground solido di visibilità della

musicoterapia italiana. Mi auspico personalmente

che la stessa possa prima o poi ricevere l’accredi-

tamento quale rivista scientifica. In tal senso in

occasione dell’annuale congresso del progetto

Neuromusic, tenutosi a Edimburgo, La Fondazio-

ne Mariani, promoter italiano per il tramite di

Luisa Lopez et al., ha richiesto alla Confiam di

prendere parte alla tavola rotonda della sezione

Musicoterapia e di essere partner della Fondazio-

ne. Questo onora il nostro operato e restituisce

un’immagine positiva al di là dei pregiudizi o del-

l’assenza di informazioni che spesso hanno deter-

minato un’immagine distorta della Confiam.

Nel 2013 si terrà l’VIII° Congresso Confiam grazie

alla candidatura della Scuola “Giovanni Ferrari”.

Per quanto attiene la formazione la commissio-

ne deputata, dopo l’esame Aim-Confiam 2011,

intende raccogliere le sollecitazioni dell’Aim

volte a rendere sempre più chiari i criteri e la

valutazione dei requisiti formativi volti alla pro-

fessionalità anche in accordo con le linee Euro-

pee dell’Emtc.

Il Presidente Confiam

Bruno Foti

Per info e contattiGruppo ricercaDott. Mario degli Stefani [email protected] Manuela [email protected]

Per corso Aggiornamento Professionale: “Ricerca e valutazione in Musicoterapia”www.educazione.unipd.it/perfezionamento/mt

• CONVEGNO DI M USICOTERAPIA

“Dialogo interdisciplinare e possibili

contributi delle neuroscienze”

9-11 Marzo 2012,

Cittadella di Assisi.

La Scuola quadriennale di Musicoterapia di

Assisi – la prima sorta in Italia –, al suo 30° anno

di fondazione, può definirsi senz’altro una isti-

tuzione “storica” nello specifico settore della

formazione musicoterapeutica. In questi tre

decenni, molti studenti si sono formati e sono

diventati noti operatori specializzati.

In tale occasione, la Scuola e i suoi docenti sen-

tono il bisogno di soffermarsi e dialogare sui

possibili contributi che negli ultimi anni sono

emersi da studi e da prassi condotte attraverso

discipline specifiche o affini alla Musicoterapia.

Un nuovo interesse è inoltre scaturito nel

momento in cui le neuroscienze hanno fatto

emergere studi e risultati che possono interes-

sare gli apprendimenti in generale e musicali in

particolare, sino a far intravedere, in futuro,

possibili altre interpretazioni e applicazioni nel

contesto musicoterapeutico.

per info www.musicoterapiassisi.it

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 57

Page 60: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

58

mus

ica

& te

rapi

a

articoli pubblicatiVolume III, Numero 2, Luglio 1995

Il senso estetico e la sofferenza psichica: accostamentostridente o scommessa terapeutica? (E. Giordano) • L’in-ventiva del terapeuta come fattore di terapia (G. Monti-nari) • La formazione in ambito musicoterapico: linea-menti per un progetto di modello formativo (P.L. Postac-chini, M. Mancini, G. Manarolo, C. Bonanomi) • Il suono el’anima: la divina analogia (M. Jacoviello) • Considerazio-ni su: dialogo sonoro, espressione corporea ed esecuzionemusicale (R. Barbarino, A. Artuso, E. Pegoraro) • Aspettimetodologici, empatia e sintonizzazione nell’esperienzamusicoterapeutica (A. Raglio) • Esperienze di musicotera-pia: nascita e sviluppo di una comunicazione sonora consoggetti portatori di handicap (C. Bonanomi)

Volume IV, Numero 1, Gennaio 1996Armonizzare sintonizzandosi (P.L. Postacchini) • Dallapercezione uditiva al concetto musicale (O. Schindler, M.Gilardone, I. Vernero, A.C. Lautero, E. Banco) • La forma-zione musicale (C. Maltoni, P. Salza) • Gruppo sì, gruppono: riflessioni su due esperienze di musicoterapia (M.Mancini) • Musicoterapia e stati di coma: riflessioni edesperienze (G. Garofoli) • Il caso di Luca (L. Gamba) • Dis-turbi del linguaggio e Musicoterapia (P.C. Piat, M. Moro-ne)

Volume IV, Numero 2, Luglio 1996Il suono della voce in Psicopatologia (F. Giberti, G. Mana-rolo) • La voce umana: prospettive storiche e biologiche(M. Gilardone, I. Vernero, E. Banco, O. Schindler) • La sti-molazione sonoro-musicale di pazienti in coma (G. Scar-so, G. Emanuelli, P. Salza, C. De Bacco) • La creativitàmusicale (M. Romagnoli) • Musicoterapia e processi dipersonalizzazione nella Psicoterapia di un caso di auti-smo (L. Degasperi) • La recettività musicale nei pazientipsichiatrici: un’ipotesi di studio (G. Del Puente, G. Mana-rolo, S. Remotti) • Musica e Psicosi: un percorso Musico-terapico con un gruppo di pazienti (A. Campioto, R. Peco-nio).

Volume V, Numero 1, Gennaio 1997La riabilitazione nel ritardo mentale ed il contributo dellaMusicoterapia (G. Moretti) • Uomo Suono: un incontroche produce senso (M. Borghesi, P.L. Postacchini, A. Ric-ciotti) • La Musicoterapia non esiste (D. Gaita) • L’Anzia-no e la Musica. L’inizio di un approccio musicale (B. Capi-tanio) • Riflessioni su una esperienza di ascolto con unsoggetto insufficiente mentale psicotico (P. Ciampi) • Unpercorso musicoterapico: dal suono silente al suono riso-nante (E. De Rossi, G. Ba) • La comprensione dell’intona-zione del linguaggio in bambini Down (M. Paolini).

Volume V, Numero 2, Giugno 1997Gli effetti dell’ascoltare musica durante la gravidanza e iltravaglio di parto: descrizione di un’esperienza (P.L.Righetti) • Aspettar cantando: la voce nella scena degliaffetti prenatali (E. Benassi) • Studio sul potenziale tera-

Numero 0, Luglio 1992Terapie espressive e strutture intermedie (G. Montinari) •Musicoterapia preventiva: suono e musica nella prepara-zione al parto (M. Videsott) • Musicoterapia recettiva inambito psichiatrico (G. Del Puente, G. Manarolo, C. Vec-chiato) • L’improvvisazione musicale nella pratica clinica(M. Gilardone)

Volume I, Numero 1, Gennaio 1993Etnomusicologia e Musicoterapia (G. Lapassade) • Meto-dologie musicoterapiche in ambito psichiatrico (M. Vaggi)• Aspetti di un modello operativo musicoterapico (F.Moser, I. Toso) • La voce tra mente e corpo (M. Mancini) •Alcune indicazioni bibliografiche in ambito musicoterapi-co (G. Manarolo)

Volume I, Numero 2, Luglio 1993Musicoterapia e musicoterapeuta: alcune riflessioni (R.Benen zon) • La Musicoterapia in Germania (F. Schwaibl-mair) • La Musicoterapia: proposta per una sistemazionecategoriale e applicativa (O. Schindler) • Riflessioni sull’a-nalisi delle percezioni amodali e delle trasformazionitransmodali (P.L. Postacchini, C. Bonanomi) • Metodologiemusicoterapiche in ambito neurologico (M. Gilardo ne) • Ilinguaggi delle arti in terapia: lo spazio della danza (R. DeLeonibus) • La musicoterapia nella letteratura scientificainternazionale, 1ª parte (A. Osella, M. Gilardone)

Volume II, Numero 1, Gennaio 1994Introduzione (F. Giberti) • Ascolto musicale e ascolto inte-riore (W. Scategni) • Lo strumento sonoro musicale e laMusicoterapia (R. Benenzon) • Ascolto musicale e Musi-coterapia (G. Del Puente, G. Manarolo, P. Pistarino, C. Vec-chiato) • La voce come mezzo di comunicazione non ver-bale (G. Di Franco)

Volume II, Numero 2, Luglio 1994Il piacere musicale (M. Vaggi) • Il suono e l’anima (M.Jacoviello) • Dal suono al silenzio: vie sonore dell’interio-rità (D. Morando) • Gruppi di ascolto e formazione perso-nale (M. Scardovelli) • Esperienza estetica e controtran-sfert (M.E. Garcia) • Funzione polivalente dell’elementosonoro-musicale nella riabilitazione dell’insufficientementale grave (G. Manarolo, M. Gilardone, F. Demaestri)

Volume III, Numero 1, Gennaio 1995Musica e struttura psichica (E. Lecourt) • Nessi funziona-li e teleologici tra udire, vedere, parlare e cantare (Schind-ler, Vernero, Gilardone) • Il ritmo musicale nella rieduca-zione logopedica (L. Pagliero) • Differenze e similitudininell’applicazione della musicoterapia con pazienti autisti-ci e in coma (R. Benenzon) • La musica come strumentoriabilitativo (A. Campioto, R. Peconio) • Linee generali deltrattamento musicoterapico di un caso di “Sindrome delBambino Ipercinetico” (M. Borghesi) • Strumenti di infor-mazione e di analisi della prassi osservativa in musicote-rapia (G. Bonardi)

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 58

Page 61: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

59

mus

ica

& te

rapi

a

• La musicalità autistica: aspetti clinici e prospettive diricerca in musicoterapia (A. Raglio) • Il modello Benenzonnell’approccio al soggetto autistico (R. Benenzon) • Auti-smo e musicoterapia (S. Cangiotti) • Dalla periferia alcentro: spazio-suono di una relazione (C. Bonanomi)

Numero 3, Gennaio 2001Musica emozioni e teoria dell’attaccamento (P. L. Postac-chini) • La Musicoterapia Recettiva (G. Manarolo) • Mani-festazioni ossessive ed autismo: il loro intrecciarsi in untrattamento di musicoterapia (G. Del Puente) • Musica eadolescenza Dinamiche evolutive e regressive (I. Sirtori) •Il perimetro sonoro (A.M. Barbagallo, L. Giorgioni, L. Mat-tazzi, M. Moroni, S. Mutalipassi, L. Pozzi) • Musicoterapiae Patterns di interazione e comunicazione con bambinipluriminorati: un approccio possibile (M.M. Coppa, E.Orena, F. Santoni, M.C. Dolciotti, I. Giampieri, A. Schiavo-ni) • Musicoterapia post partum (A. Auditore, F. Pasini)

Numero 4, Luglio 2001Ascolto musicale, ascolto clinico (A. Schön) • Musicotera-pia e tossicodipendenza (P.L. Postacchini) • Il paziente incoma: stimolazione sonoro-musicale o musicoterapia? (G.Scarso, A. Visintin) • Osservazione del malato di Alzheimere terapia musicale (C. Bonanomi, M.C. Gerosa) • Due storiemusicoterapiche (L. Corno) • Il suono del silenzio (A. Gibel-li) • Il setting in Musicoterapia (M. Borghesi, A. Ricciotti)

Numero 5, Gennaio 2002Riabilitazione Psicosociale e Musicoterapia aspetti intro-duttivi (L. Croce) • Evoluzione del concetto di riabilitazio-ne in Musicoterapia (P.L. Postacchini) • Prospettive tera-peutiche nell’infanzia: “Dalla disarmonia evolutiva allaneuropsicopatologia (G. Boccardi) • Musicoterapia eritardo mentale (F. Demaestri, G. Manarolo, M. Picozzi, F.Puerari, A. Raglio) • Indicazioni al trattamento e criteri diinclusione (M. Picozzi) • L’assesment in Musicoterapia, ilbilancio psicomusicale e il possibile intervento (G. Mana-rolo, F. Demaestri) • L’assessment in musicoterapia, osser-vazione, relazione e il possibile intervento (F. Puerari, A.Raglio) • Tipologie di comportamento sonoro/musicale insoggetti affetti da ritardo mentale (A.M. Barbagallo, C.Bonanomi) • La musicoterapia per bambini con difficoltàemotive (C.S. Lutz Hochreutener)

Numero 6, Luglio 2002Relazione, disagio, musica (M. Spaccazocchi) • Musicote-rapia a scuola (M. Borghesi, E. Strobino) • Musicoterapiae integrazione scolastica (E. Albanesi) • Un interventoMusicoterapico in ambito scolastico (S. Melchiorri) • L’a-nimazione musicale (M. Sarcinella) • L'educazione musi-cale come momento di integrazione (S. Minella) • L’im-provvisazione vocale in musicoterapia (A. Grusovin) •L'approccio musicoterapico nel trattamento del ritardomentale grave: aspetti teorici e presentazione di un’espe-rienza (Karin Selva) • Musicoterapista e/o Musicotera-peuta? (M. Borghesi, A. Raglio, F. Suvini)

peutico dell’ascolto creativo (M. Borghesi) • Musicotera-pia e Danzaterapia: le controindicazioni al trattamentoriabilitativo di alcune patie neurologiche (C. Laurentaci, G.Megna) • L’ambiente sonoro della famiglia e dell’asilonido: una possibile utilizzazione di suoni e musichedurante l’inserimento (M. G. Farnedi) • La MusicoterapiaPrenatale e Perinatale: un’esperienza (A. Auditore, F. Pasi-ni).

Volume VI, Numero 1, Gennaio 1998Le spine del cactus (C. Lugo) • L’improvvisazione nellamusica, in psicoterapia, in musicoterapia (P.L. Postacchi-ni) • L’improvvisazione in psicoterapia (A. Ricciotti) • L’im-provvisazione nella pratica musicoterapica (M. Borghesi)• La tastiera elettrica fra educazione e riabilitazione: ana-lisi di un caso (Pier Giorgio Oriani) • Ritmo come formaautogenerata e fantasia di fusione (G. Del Puente, S.Remotti) • Aspetti teorici e applicativi della musicotera-pia in psichiatria (F. Moser, G. M. Rossi, I. Toso).

Volume VI, Numero 2, Luglio 1998Modelli musicali del funzionamento cerebrale (G. Porzio-nato) • La mente musicale/educare l’intelligenza musica-le (J. Tafuri) • Reversibilità del pensiero e pensiero musi-cale del bambino (F. Rota) • Musica, Elaboratore e Creati-vità (M. Benedetti) • Inchiostro, silicio e sonorità neuro-nali (A. Colla) • Le valenze del pensiero musicale nel trat-tamento dei deficit psico-intellettivi (F. De Maestri).

Volume VII, Numero 1, Gennaio 1999E se la musica fosse…(M. Spaccazocchi) • Una noce pocofa (D. Gaita) • L’ascolto in Musicoterapia (G. Manarolo) •La musica allunga la vita? (M. Maranto, G. Porzionato) •Musicoterapia e simbolismo: un’esperienza in ambito isti-tuzionale (A.M. Bagalà)

Volume VII, Numero 2, Luglio 1999Dalle pratiche musicali umane alla formazione professio-nale (M. Spaccazocchi) • Formarsi alla relazione in Musi-coterapia (G. Montinari) • Formarsi in Musicoterapia (P.L.Postacchini) • Prospettive formative e professionali inMusicoterapia (P.E. Ricci Bitti) • Un coordinamento nazio-nale per la formazione in Musicoterapia (G. Manarolo)

Numero 1, Gennaio 2000Malattia di Alzheimer e Terapia Musicale (G. Porzionato) •L’utilizzo della Musicoterapia nell’AIDS (A. Ricciotti) • L’in-tervento musicoterapico nella riabilitazione dei pazientipost-comatosi (R. Meschini) • Musicoterapia e demenzasenile (F. Delicato) • Musicoterapia e AIDS (R. Ghiozzi) •Musicoterapia in un Servizio Residenziale per soggettiAlzheimer (M. Picozzi, D. Gaita, L. Redaelli)

Numero 2, Luglio 2000Conoscenze attuali in tema di etiopatogenesi dell’autismoinfantile (G. Lanzi, C.A. Zambrino) • Il trattamento musi-coterapico di soggetti autistici (G. Manarolo, F. Demaestri)

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 59

Page 62: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

60

mus

ica

& te

rapi

a

articoli pubblicatiNumero 7, Gennaio 2003

La percezione sonoro/musicale (G. Del Puente, F. Fiscella,S. Valente) • L’ascolto Musicale (G. Manarolo) • La com-posizione musicale a significato universale. Considerazio-ni cliniche (G. Scarso, A. Ezzu) • Validità del training musi-coterapico in pazienti in stato vegetativo persistente:studio su tre casi clinici (C. Laurentaci, G. Megna) • L’ap-proccio musicoterapico con un bambino affetto da graveepilessia. Il caso di Leonardo (L. Torre) • Co-creare dina-miche e spazi di relazione e comunicazione attraverso lamusicoterapia (M.M. Coppa, F. Santoni, C.M. Vigo) • L’e-voluzione musicale in Musicoterapia (B. Foti, I. Ordiner, E.D'Agostini, D. Bertoni) • L’intervento musicoterapico nellefasi di recupero dopo il coma (R. Meschini)

Numero 8, Luglio 2003: Gli Istituti Superiori di StudiMusicali e la formazione in Musicoterapia… paradigma ecurriculum musicale… (Maurizio Spaccazocchi) • Dialogoriabilitativo fra la Musicoterapia e l’età evolutiva (P.L.Postacchini, A. Ricciotti) • Musicoterapia e riabilitazionein età evolutiva (R. Burchi, M.E. D’Ulisse) • Musicoterapiae psicomotricità: un’integrazione possibile (R. Meschini, P.Tombari) • L’intervento di musicoterapia nella psicosi (R.Messaglia) • Terapia sonoro-musicale nei pazienti incoma: esemplificazione tramite un caso clinico (G. Scarso,A. Ezzu) • Musicoterapia preventiva e profilassi della gra-vidanza e del puerperio (F. Pasini, A. Auditore) • Musico-terapia e disturbi comunicativo-relazionali in età evoluti-va (F. Demaestri)

Numero 9, Gennaio 2004Psicologia della musica e adolescenza (O. Oasi) • Formemusicali e vita mentale in adolescenza (A. Ricciotti) •Musica e Adolescenza (G. Manarolo, M. Peddis) • Unintervento di Musicoterapia con un gruppo di adolescen-ti (L. Metelli, A. Raglio) • L’approccio musicoterapico inambito istituzionale: il trattamento dei disturbi neuropsi-chici dell’adolescenza (F. Demaestri) • Dal rumore alsuono, dalla confusione all’integrazione (R. Busolini, A.Grusovin, M. Paci, F. Amione, G. Marin)

Numero 10, Luglio 2004: Espressione dello spazio e del tempo in musicoterapia:sintonizzazioni ed empatia (P. L. Postacchini) • Intratteni-mento, educazione, preghiera, cura… Quante funzioni puòsvolgere il linguaggio musicale? (L. Quattrini) • Musicote-rapia in fase preoperatoria (G. Canepa) • L’improvvisazio-ne sonoro-musicale come esperienza formativa di gruppo(A. Raglio, M. Santonocito) • Musicoterapia e anziani (A.Varagnolo, R. Melis, S. Di Pierro)

Numero 11, Gennaio 2005Aspetti timbrici in musica e in Musicoterapia (P. Ciampi)• Il problema del “significato” in musicoterapia. Alcune

riflessioni critiche sullo statuto epistemologico delladisciplina, sulle opzioni presenti nel panorama attuale esui modelli di formazione proposti (G. Gaggero) • Il signi-ficato dell’espressività vocale nel trattamento musicote-rapico di bambini con Disturbo Generalizzato dello Svi-luppo (DGS) (A. Guzzoni) • L'esportabilità spazio-tempo-rale del cambiamento nella pratica musicoterapica: unapre-ricerca (M. Placidi) • L’ascolto come luogo d’incontro:un trattamento di musicoterapia recettiva (G. Del Puente,G. Manarolo, S. Venuti) • Armonie e disarmonie nel dis-agio motorio: una rassegna di esperienze (B. Foti)

Numero 12, Luglio 2005La supervisione in Musicoterapia (P. L. Postacchini) • Lecompetenze musicali in ambito musicoterapico: una pro-posta (F. Demaestri) • L’armonia del sé: aspetti musicalidello sviluppo del sé (C. Tamagnone) • Interventi musico-terapici con bambini gravemente ipotonici (W. Fasser, G.V. Ruoso) • Emozioni e musica: percorsi di musicoterapiacontro la dispersione scolastica (M. Santonocito, P. Paren-tela) • “Il Serpente Arcobaleno” esperienze di musico-arte-terapia e tossicodipendenza (F. Prestia)

Numero 13, Gennaio 2006La Psicologia della musica: il punto, le prospettive (G.Nuti) • John Cage: caso vs. improvvisazione (C. Lugo) • Lacomposizione in musicoterapia (A. M. Gheltrito) • Musi-coterapia preventiva in ambito scolastico: un programmasperimentale per lo sviluppo dell’empatia (E. D’Agostino, I.Ordiner, G. Matricardi) • Musicoterapia e Riabilitazione:una esperienza gruppale integrata (Flora Inzerillo) • DalCaos all’armonia (R. Messaglia)

Numero 14, Luglio 2006Il cervello nell’esecuzione e nell’ascolto della Musica (M.Biasutti) • Interazione, relazione e storia: ragionamenti dimusicoterapia e supervisione (F. Albano) • Il suono e lamente: un’esperienza di conduzione di gruppo in psichia-tria (G. D’Erba, R. Quinzi) • La condivisione degli statidella mente: una possibile lettura dell’interazione musi-coterapica nella grave disabilità (S. Borlengo, G. Manaro-lo, G. Marconcini, L. Tamagnone) • Un’esperienza di musi-coterapia presso l’Hospice della azienda istituti ospitalie-ri di Cremona (L. Gamba) • La musica come strategiaterapeutica nel trattamento delle demenze (A. Raglio)

Numero 15, Gennaio 2007Implicazioni per l’educazione e la riabilitazione della ricer-ca psicologica sull’improvvisazione musicale (M. Biasutti) •Le componenti cerebrali dell’amusia (L. F. Bertolli) • Musi-coterapia e stati di coma: un’esperienza diretta, il caso diMarco (C. Ceroni) • Forme aperte, forme chiuse: una espe-rienza di musicoterapia di gruppo nel centro diurno psi-chiatrico di Oderzo (TV) (R. Bolelli) • L’intervento integrato

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 60

Page 63: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

61

mus

ica

& te

rapi

a

tra logopedista e musicoterapista nei bambini con impian-to cocleare (A. M. Beccafichi, G. Giambenedetti)

Numero 16, Luglio 2007Legato/staccato: la problematica della creazione e dellamorte nella musica occidentale del XX° secolo (MichelImberty) • Memorie di gruppo e musicoterapia (EgidioFreddi, Antonella Guzzoni) • Giocando con i suoni: unintervento sul bullismo (E. Prete, A. L. Palermiti, M. G. Bar-tolo, A. Costabile, R. Marcone) • Esserci, Esprimersi, Inte-ragire tra adolescenti attraverso la musica e gli altri lin-guaggi (Francesca Prestia) • Musicoterapia e demenza:un caso clinico (M. Gianotti, A. Raglio) • Musicoterapianelle strutture intermedie: un’esperienza in una comunitàdi riabilitazione (F. Inzerillo) • Le tecniche musicoterapi-che (G. Manarolo)

Numero 17, Gennaio 2008La musicoterapia nel contesto delle neuroscienze (P.Postacchini) • La voce delle emozioni: l’espressività voca-le tra svelamento e inganno (G. Manarolo) • AssociazioneCantascuola: un percorso espressivo musicale scuola -sanità - scuola (G. Guiot) • Musicoterapia e prevenzionein pediatria oncologica (M. Macorigh) • La stimolazionesonoro-musicale alla casa dei risvegli Luca de Nigris diBologna (R. Bolelli) •Gruppi di musicoterapia presso il servizio territoriale dineuropsichiatria dell’infanzia e della adolescenza (L.Gamba) • Attività di musicoterapia nella riabilitazionepsichiatrica (L. Gamba, A. Mainardi, E. Agrimi)

Numero 18, Luglio 2008Musica e terapia: alcune riflessioni storiche (S. A. E. Leoni)• Musicoterapia e riabilitazione cognitiva nella schizofre-nia: uno studio controllato (E. Ceccato, P. A. Caneva, D.Lamonaca) • Suonare e cantare, tra quotidianità e arte,dalla semiologia alla musicoterapia (R. Bolelli) • Qualemusicoterapia nella scuola primaria? (C. Massola, A.Capelli, K. Selva, F. Bottone, F. Demaestri) • A Volte i pescicantano… Musicoterapia e sordità: un esperienza di lavo-ro con bambini “diversamente” udenti (F. La Placa) • Alice:percorso sonoro tra improvvisazione e composizione (D.Bruna) • Musicoterapia per operatori sanitari (G. D’Erba,R. Quinzi) • Viaggio attraverso la memoria (R. Prencipe)

Numero 19, Gennaio 2009Psicologia della Musica e Musicoterapia: quale dialogo?(R. Caterina) • Neuroscienze e musica: dallo sviluppo delleabilità musicali alle attuali conoscenze su percezione,cognizione e fisiologia della musica (L. Lopez) • “L’abitoche fa il monaco”: il processo terapeutico riabilitativo diuna suora di clausura in Comunità Psichiatrica (G.Cassano, M. Carnovale) • Ambiguità e non ambiguitàdella musica: suggestioni in un trattamento di musicote-

rapia (G. Del Puente, G. Manarolo, S. Guida, F. Pannocchia)• La costruzione di un intervento clinico integrato:Psicofisiologia e Musicoterapia (A.R. Sabbatucci, M.Consonni) • Musicoterapia nelle Cure Palliative: l’espe-rienza dell’hospice di Cremona (L. Gamba) • Importanzadella ricerca sperimentale in musicoterapia (M. Biasutti).

Numero 20, Luglio 2009Il Canto Sociale della Corale Cavallini di Modena (F.Albano, P. Curci) • Il metodo STAM nella psicosi: il contri-buto della ricerca (E. Ceccato, D. Lamonaca, L. Gamba, R.Poli, P.A. Caneva) • La Composizione Facilitata di Canzoninella riabilitazione psichiatrica (P.A. Caneva) •L’organizzazione temporale in pazienti psichiatrici: dallaricerca alla riabilitazione con il modello di musicoterapiaintegrata MIM (G. Giordanella Perilli) • La misurazionedegli esiti nel trattamento musicoterapico (L. Gamba, R.Poli) • Anamnesi di una cover band a proprio (dis)agio (S.Bolchi, G. D'Erba, R. Quinzi) • Musicoterapia in SPDC (A.Sarcinella) • Quale ricerca in Musicoterapia? (A. Raglio)

Numero 21, Gennaio 2010Musicoterapia. Scientifica o Umana? (P.L. Postacchini, M.Spaccazocchi • Apprendimenti musicali e sistema specchio(M. Mazzieri, M. Spaccazocchi) • Musicoterapia e casiimpossibili: le opportunità create da una certa modalità diascolto musicale (P. Ciampi, A. Cavalieri) • Quando la veri-tà relazionale del vocalico canta intonata (R. Gigliotti) • Lacultura e la risposta all’ascolto musicale. Le immagini comegaranti metapsichici (G. DelPuente, G. Manarolo, S. Guida)

Numero 22, Luglio 2010Interpretazione psicoanalitica e interpretazione musicale.Osservazioni comparate (F. Petrella) • “Anche oggi cisiamo incontrati”. Musica, narrazione, realtà (P. Ciampi) •Riflessioni e possibili orientamenti metodologici per iltrattamento musicoterapico nei disturbi neuropsichicidella adolescenza (F. Demaestri) • La persona al centrodell'ascolto: esperienze di musicoterapia recettiva neltrattamento del paziente psicogeriatrico (M.C. Gerosa,M.A. Puggioni, C. Bonanomi) • L’intervento musicoterapi-co in ambito psichiatrico: invio al trattamento, sintoma-tologia e strategie riabilitative (S. Navone)

Numero 23, Gennaio 2011Intervista ad Augusto Romano • Acquisizione linguisticae musica (E. Freddi) • La balbuzie e la voce del padre (L.Pigozzi) • La musicoterapia presso la Fondazione Sospiro:evoluzione, sviluppi scientifici e riflessioni (A. Raglio) • Lacanzone come strumento terapeutico (P.L. Postacchini) •Musicoterapia: processo, descrizione e analisi del com-portamento non verbale (A. Pitrelli) • Schizoaffettività emusicoterapia l’esperienza della stabilità (S. Neri ) • Unconcerto di storie (S. Cornara)

Gli articoli pubblicati dal 1992 al 1998 sono ora raccolti in “Musica & Terapia, Quaderni italiani di Musicoterapia”edizioni Cosmopolis Corso Peschiera 320, 10139 - Torino - http://www.edizionicosmopolis.it

:

i

:l

i

i

i

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 61

Page 64: MUSICOTERAPIA 24 MUSICOTERAPIA 18 · pag 1 Editoriale pag 2 La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi Roberto Caterina, La ricerca in musicoterapia: lineamenti,

62

mus

ica

& te

rapi

a

1) I colleghi interessati a pubblicare articoli origina-li sulla presente pubblicazione sono pregati diinviare il file relativo, redatto con Word perWindows, in formato RTF, al seguente indirizzo diposta elettronica: [email protected]

2) L’accettazione dei lavori è subordinata alla revisio-ne critica del comitato di redazione.

3) Per la stesura della bibliografia ci si dovrà attene-re ai seguenti esempi:a) LIBRO: Cordero G.F., Etologia della comunica-zione, Omega edizioni, Torino, 1986.b) ARTICOLO DI RIVISTA: Cima E., Psicosi seconda-rie e psicosi reattive nel ritardo mentale,Abilitazione e Riabilitazio ne, II (1), 1993, pp. 51-64.c) CAPITOLO DI UN LIBRO: Moretti G., Cannao M.,Stati psicotici nell’infanzia. In M. Groppo, E.Confalonieri (a cura di), L’Autismo in età scolare,Marietti Scuola, Casale M. (Al), 1990, pp. 18-36.d) ATTI DI CONVEGNI: Neumayr A., Musica edhumanitas. In A. Willeit (a cura di), Atti delConvegno: Puer, Musica et Medici na, Merano,1991, pp. 197-205.

4) Gli articoli pubblicati impegnano esclusivamentela responsa bilità degli Autori. La proprietà lettera-ria spetta all’Editore, che può autorizzare la ripro-duzione parziale o totale dei lavori pubblicati.

norme redazionali

MUSICOTERAPIA 24_MUSICOTERAPIA 18.qxp 12/12/11 09:35 Pagina 62