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FASE 3 SCHEDE 4.31/6.21 CONCETTO DI RICERCA E MONITORAGGIO PER IL PIANO DI GESTIONE DEL PNL Gustav “Gusto” Gräser (1875 1920, Monte Verità Ascona)

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FASE 3

SCHEDE 4.31/6.21

CONCETTO DI RICERCA E

MONITORAGGIO PER IL

PIANO DI GESTIONE DEL PNL

Gustav “Gusto” Gräser (1875 – 1920, Monte Verità Ascona)

INDICE

1 Premessa 3

2 La ricerca dei parchi svizzeri 4

3 Concetto di ricerca nel PNL 6

3.1 Compiti principali nell’ambito del Piano di Gestione 6

3.2 Il contributo alla ricerca svizzera 7

3.3 Assi prevalenti d’interesse 8

3.4 Contesto transfrontaliero 14

3.5 Il PNL quale piattaforma per ricerca e collaborazione tra gli enti e istituti 15

3.6 Organizzazione e finanziamento 16

3.7 Garanzia di qualità 17

3.8 Divulgazione e pubblicazioni 17

4 Concetto di monitoraggio nel PNL 18

4.1 Obiettivi del monitoraggio nel PNL e organizzazione 18

4.2 Programmazione e altri monitoraggi 19

4.3 Indicatori per il monitoraggio 20

4.4 Gestione e garanzia di qualità 23

5 Conclusioni 24

PNL – Concetto di ricerca e monitoraggio

Pag. 3

1 Premessa

La ricerca scientifica rappresenta, assieme alla tutela del paesaggio, la salvaguardia della biodiversità ed il promovimento economico delle zone periferiche e l’educazione ambientale, una delle componenti principali degli obiettivi prefissati dalla Confederazione per l’istituzione dei Parchi d’importanza nazionale.

L’Ordinanza federale sui parchi (OPAr, art.28) prevede che le attività di ricerca riguardanti i parchi vengano coordinate a livello svizzero assieme agli enti responsabili dei parchi stessi, ai Cantoni coinvolti e alle istituzioni di promozione della ricerca (istituti, accademie, ecc.).

L’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) ha dato mandato l’Accademia Svizzera delle Scienze (ASS – www.scienzenaturali.ch/organisations/parkforschung) di coordinare la ricerca nei parchi in Svizzera.

Gli esiti delle attività della piattaforma ricerca sono confluiti in un primo programma globale “Ricerca dei parchi svizzeri” (ASS, 2012). Questo documento sintetizza gli obiettivi strategici per la ricerca scientifica legata ai parchi svizzeri e prevede che ogni parco nazionale elabori un proprio concetto di ricerca, integrando le impostazioni previste su scala nazionale implementandole con le finalità e peculiarità specifiche del parco.

Conformemente a tale principio il progetto di Parco Nazionale del Locarnese (PNL), fin dai suoi primi sviluppi, ha voluto evitare di sviluppare un proprio concetto senza una riflessione più approfondita e sinergica sul ruolo della ricerca nei parchi di nuova generazione e sul ruolo dei nuovi parchi di importanza nazionale per la ricerca in Svizzera.

In tal senso, il PNL ha promosso una prima riflessione coordinata sulla ricerca nei parchi attraverso una riunione congiunta al Monte Verità il 21-22 gennaio 2015 tra i Comitati scientifici dei Parchi in Svizzera, l’Accademia svizzera della scienza, l’Ufficio federale dell’ambiente e altri rappresentati della ricerca a livello federale e cantonale.

La riunione ha permesso di avviare una riflessione sul ruolo dei parchi di importanza nazionale per la ricerca, di ottimizzare il coordinamento con l’Accademia Svizzera delle Scienze, di identificare le particolarità per ogni parco e di programmare un percorso di sinergie tra i diversi attori.

Una successiva riunione avvenuta in Sihltal il 3 giugno 2015, ha permesso di stabile le modalità di coordinazione e collaborazione tra i diversi enti ed istituti, dove ognuno di esso contribuisce con le proprie conoscenze, competenze e specificità.

Il monitoraggio rappresenta dal canto suo una componente fondamentale per la ricerca scientifica in quanto garantisce la messa a disposizione di dati ed informazioni, legati prevalentemente all’evoluzione ed alle trasformazioni territoriali nel tempo, su cui la ricerca si basa per poter svolgere le proprie attività. Quest’interdipendenza presuppone che ricerca e monitoraggio nel parco nazionale vengano sviluppati in un unico concetto strategico.

In base alle riflessioni avvenute nei diversi ambiti, la Direzione di progetto del PNL con il sostegno del suo Comitato scientifico, ha sviluppato il concetto generale per la ricerca ed il monitoraggio nel PNL. Il presente documento sarà parte integrante del piano di gestione 2019 – 2028 e definisce le linee guida e gli indirizzi generali per l’organizzazione delle attività di ricerca e monitoraggio nel PNL per il primo decennio della sua istituzione. Si tratta di un documento programmatico generale che dovrà essere specificato e consolidato negli anni futuri, idealmente con scadenza quadriennale, sulla base degli sviluppi e delle esigenze specifiche che potranno emergere con l’istituzione del parco o nell’ambito dei lavori condotti in seno alla piattaforma ricerca svizzera.

PNL – Concetto di ricerca e monitoraggio

Pag. 4

2 La ricerca dei parchi svizzeri

Nell’ambito dei parchi nazionali, la ricerca scientifica assume un doppio ruolo: in primis quello di garantire l’analisi evolutiva a lungo termine del territorio e delle attività antropiche ad esso correlate, favorendo la concretizzazione di studi specifici tematici, ma pure interdisciplinari e transdisciplinari, ad elevato valore scientifico. Secondariamente quello di supportare la creazione, lo sviluppo e la gestione dei parchi, in un’ottica di sostenibilità. In questo senso la ricerca deve permettere di rafforzare il dialogo tra la scienza e la società, coniugando al meglio gli interessi accademici con quelli pratici, mettendo l’accento prioritariamente sulla transdisciplinarietà.

Gli ambiti tematici prioritari della ricerca sono stati identificati nel programma di ricerca dei parchi svizzeri (ASS, 2012). Questi toccano i diversi ambiti legati ai principi della sostenibilità, basata su società, ecologia ed economia.

Figura 1: Ambiti tematici prioritari della ricerca, 2012

Dal profilo ecologico i parchi assumono un ruolo determinante a livello nazionale nella conservazione e valorizzazione delle specie vegetali ed animali, degli ecosistemi e del paesaggio tradizionale; la ricerca deve pertanto favorire l’analisi sui trend evolutivi del territorio e sulla biodiversità in generale. Queste tematiche risultano particolarmente rilevanti per comprendere il contributo dei parchi nella politica di conservazione della natura e del paesaggio, della Strategia Biodiversità Svizzera e dei suoi paini di azione (p.es dell’infrastruttura ecologica).

PNL – Concetto di ricerca e monitoraggio

Pag. 5

In ambito socioculturale viene focalizzato l’aspetto legato allo sviluppo del carattere identitario dei parchi, in quanto fattore determinante per un loro sostegno a lungo termine da parte della popolazione e dell’economia locale. In questo contesto i parchi devono infatti fornire un valore aggiunto per le comunità locali, in particolare nella creazione di spazi di vita e di svago qualitativi.

Per quanto concerne l’economia, il tema principale verte nel sostegno, nella promozione e nella messa in rete delle attività economiche regionali, con particolare interesse al campo del turismo estensivo ed alle attività legate alla gestione del territorio (agricoltura, selvicoltura, ecc.). La ricerca scientifica dovrà pertanto sostenere strategie e soluzioni innovative in grado di fornire un valore aggiunto nelle zone rurali periferiche, per uno sviluppo lungo termine dell’economia locale, nel rispetto di uno sfruttamento sostenibile delle risorse naturali e del paesaggio in chiave di economia verde capace di innovazione e produzione di valore aggiunto anche per le aree urbane adiacenti alle zone periferiche dei parchi. In tale ambito vi è inoltre da considerare che la ricerca stessa può generare ricadute economiche importanti per l’economia locale (formazione di posti di lavoro, sviluppo progetti di economica verde, incarichi ad aziende locali legati a progetti specifici, vitto e alloggio ricercatori, ecc.).

Questi temi non hanno la pretesa di coprire in maniera esaustiva tutti gli ambiti della ricerca nazionale. I diversi parchi, secondo le proprie specificità, devono adoperarsi al fine di completare ed approfondire queste tematiche, favorendo in tal modo la complementarietà e la multidisciplinarietà dei contributi alla ricerca svizzera.

Il monitoraggio ha dal canto suo la missione di garantire l’osservazione sistematica dell’evoluzione a lungo termine dei parchi nel contesto territoriale e sociale nel quale si inseriscono. In questo senso questa disciplina rappresenta un’importante tassello per la ricerca scientifica e per lo sviluppo dei parchi in generale.

Analogamente alla ricerca, anche le attività di monitoraggio devono godere di un coordinamento nazionale, in particolare per quanto concerne le metodologie d’attuazione (fonti, modalità di acquisizione, elaborazione e restituzione dati, periodicità, ecc.). Questa impostazione garantisce l’interoperabilità tra i diversi parchi, come pure la predisposizione di dati e informazioni per analisi di scala superiore, nazionale ed internazionale. La piattaforma ricerca svizzera mette in questo senso l’accento sull’importanza di predisporre da subito una fotografia della situazione iniziale (“stato 0”) ed un concetto concreto per il monitoraggio dell’evoluzione territoriale a lungo termine su scala nazionale.

PNL – Concetto di ricerca e monitoraggio

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3 Concetto di ricerca nel PNL

3.1 Compiti principali nell’ambito del Piano di Gestione

La ricerca rappresenta una delle 5 aree tematiche su cui è strutturato il Piano di gestione del PNL ed assume pertanto un ruolo fondamentale per lo sviluppo del Parco, in particolare nei suoi primi 10 anni di vita nell’ambito dei quali verranno consolidate l’anima e la struttura gestionale del parco.

Figura 2: Piano di gestione del PNL: concetto generale

Nella concezione del piano di gestione PNL, la ricerca ed il monitoraggio vengono intesi quali assi trasversali tra i molteplici temi che lo compongono, in quanto garanti dei fondamenti scientifici e delle informazioni di base per la gestione ed il management sul lungo termine.

Gli obiettivi principali della ricerca scientifica nel PNL sono:

l’osservazione a lungo termine delle componenti naturali e territoriali e delle attività socioeconomiche nel contesto sovraregionale e transfrontaliero

la predisposizione di basi scientifiche per la gestione e lo sviluppo del parco

la gestione e messa in rete di dati e informazioni a favore della comunicazione e della formazione

lo sviluppo di progetti di ricerca fondamentale e applicata, della collaborazione e l’interazione con gli enti e istituti di ricerca scientifica su scala nazionale ed internazionale

lo sviluppo di opportunità formative e occupazionali nel contesto del territorio del parco

la promozione e valorizzazione delle peculiarità territoriali e paesaggistiche nel parco

la valorizzazione e messa in rete delle realtà locali (centri seminariali, istituti, enti, ecc..).

PNL – Concetto di ricerca e monitoraggio

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3.2 Il contributo alla ricerca svizzera

La ricerca del PNL dovrà svilupparsi in sinergia con altri enti ed istituti di ricerca svizzeri (parchi nazionali svizzeri, Accademia svizzera delle scienze, Istituti federali, Università, Scuole universitarie professionali, ecc.) nell’ambito di una piattaforma di cooperazione tra le parti (piattaforma ricerca CH). Come previsto nella strategia nazionale, una collaborazione in tal senso permetterà ad ogni singolo ente di fornire il proprio contributo sulla base delle proprie specificità, al fine di valorizzare su scala nazionale e internazionale e rendere maggiormente efficienti gli studi e le ricerche promossi.

In quest’ambito il contributo del PNL alla ricerca svizzera dovrà indirizzarsi sia verso la partecipazione a tematiche di studio comuni con altri parchi/enti, sia nella promozione di peculiarità specifiche che maggiormente lo caratterizzano e distinguono in rapporto alle altre realtà nazionali. Queste ultime si identificano prevalentemente nei seguenti temi:

presenza di grandi ecosistemi forestali transfrontalieri a bassa quota ed a forte evoluzione naturale da almeno 50 anni

marcate eterogeneità climatiche (temperatura, precipitazioni, esposizione, altitudine, ecc.) in un areale ristretto, con presenza di climi subtropicali, insubrici, prealpini ed alpini

aspetti paesaggistici e naturalistici con forti dinamiche di cambiamento legate all’abbandono del paesaggio rurale di montagna ed al recupero del paesaggio naturale

grande dinamismo ecosistemico legato al carattere insubrico ed alla presenza di neobiota influenzati dai cambiamenti climatici in corso

continuità territoriale su un'area vasta a forte connotazione naturale e bassa influenza antropica che travalica i confini del parco per diverse decine di chilometri

presenza di un ricco patrimonio storico-culturale, quali insediamenti tradizionali (ISOS), paesaggi terrazzati, collegamenti storici (IVS), monti ed alpeggi

presenza di numerose testimonianze archeologiche (Balladrüm, Castelliere di Tegna, ecc.)

peculiarità geomorfologiche e geologiche, legate anche alla presenza della linea insubrica che divide la placca africana e quella europea (grande metamorfismo, anomalia gravimetrica, presenza di minerali rari ..)

aspetti transfrontalieri ecosistemici, ma anche antropologici legati alla vita sociale, culturale ed economica

forte vicinanza tra parte urbana e parco con relazioni permanenti e dinamiche sociali molto attive

forte vicinanza con un polo turistico con ricadute economiche dirette e indirette

un parco di nuova generazione frutto di un processo sociale e politico che apre a nuove idee e prospettive.

In sintesi, è possibile identificare il posizionamento del PNL attraverso questi elementi di Unique Selling Proposition (USP), che fanno di questo progetto un elemento di grande interesse a livello europeo:

il PNL è un parco nazionale forestale

il PNL come transetto dal clima submediterraneo a quello nivale

il PNL rappresentativo dell’ecoregione dell’Insubria

il PNL dove la Natura supera le frontiere (Parchi della Pace/Peace Parks)

il PNL come parco a cavallo dei continenti, con valori geologici unici

La presenza di un territorio ricco di attività antropiche sostenibili, di un patrimonio culturale di grande valore e di una rete di parchi ai margini permetterà nel tempo di avviare nuovi processi di sviluppo nella pianificazione e gestione delle aree protette e della Biosfera.

PNL – Concetto di ricerca e monitoraggio

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3.3 Assi prevalenti d’interesse

In forma preliminare sono stati identificati alcuni assi d’interesse sui quali focalizzare le attività di ricerca nel Parco. Tra questi ve ne sono diversi di carattere generale, condivisi tra i diversi parchi/enti, ed alcuni specifici del PNL.

Figura 3: Schema generale della ricerca

I temi di ricerca specifici del PNL si rifanno alle peculiarità territoriali e paesaggistiche proprie del parco e sono stati focalizzati nei seguenti punti:

1. Grandi diversità di ambienti e di gradiente climatico in un territorio ristretto

2. Il bosco come elemento primario, con la presenza di grandi complessi forestali di bassa quota in evoluzione naturale

3. Grande dinamismo ecosistemico grazie al carattere insubrico e a una forte reattività ai cambiamenti climatici

4. Trasformazione del paesaggio – importante tensione tra abbandono del paesaggio rurale e recupero del paesaggio naturale

5. Una geologia particolare che permette un viaggio al centro della Terra

6. Presenza di un ricco patrimonio archeologico, edilizio e culturale

7. Uno spazio socioeconomico regionale, submediterraneo-alpino, transfrontaliero, integrato e sostenibile

Temi di ricerca specifici del PNL Possibili enti partner

Un transetto unico dal clima mediterraneo a quello nivale .

Il territorio del PNL è caratterizzato da una grande eterogeneità di ambienti naturali a causa dei diversi gradienti climatici presenti che spaziano da quello subtropicale a quello nivale in una distanza di pochi chilometri. Questa grande diversità di ecosistemi è ulteriormente rafforzata da altre componenti locali che influenzano il territorio, quali la geomorfologia, la geologia, gli eventi naturali, le utilizzazioni antropiche del territorio, ecc.

Il PNL potrà rappresentare in questo senso un'interessante area per studi ed analisi riguardo la conservazione, le relazioni e le trasformazioni di questi ambienti. Sarà inoltre interessante comprendere quale potrà essere il contributo del parco nella salvaguardia a lungo termine degli

SNAT

MeteoSvizzera

WSL

Università, SUP

Museo cantonale di storia naturale

Parco Nazionale Valgrande e aree protette transfrontaliere

CIPRA

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ambienti maggiormente vulnerabili.

Il territorio del PNL sarà soggetto a forti cambiamenti legati agli scenari di evoluzione climatica e potrà rappresentare un territorio di studio privilegiato per comprendere i trend evolutivi che potranno in seguito interessare l’insieme dei territori svizzeri.

OASI

Ricercatori e esperti locali

….

Un parco nazionale forestale

Il PNL è caratterizzato da vaste superfici boschive a bassa influenza antropica recente, in parte per le peculiarità territoriali che le rendono inaccessibili ed in parte in quanto tutelate quali riserve forestali. Le particolarità climatiche e geomorfologiche che contraddistinguono il territorio del PNL, sono inoltre all’origine di una grande moltitudine di tipologie forestali diversificate, che spaziano dalle formazioni caratteristiche della fascia planiziale - collinare fino a quella subalpina.

La presenza di estesi ecosistemi forestali diversificati e ad evoluzione naturale è una peculiarità quasi esclusiva in rapporto agli altri parchi svizzeri, concentrati maggiormente in ambienti alpini d’alta quota. Il PNL potrà pertanto fungere da piattaforma territoriale per studi ed analisi a lungo termine sui trend naturali delle formazioni forestali nelle diverse fasce altitudinali e di riflesso sulla biodiversità in bosco. Le previste zone centrali potranno fornire importanti spunti d'approfondimento in tal senso, in particolare se messe a confronto con altri territori dalle caratteristiche geografiche analoghe ma con incidenze antropiche maggiori.

Un progetto di biodiversità in bosco è già in atto in collaborazione con il Museo cantonale di Storia Naturale di Lugano e i primi risultati sono previsti per il 2018 (vedi allegato).

Ulteriori possibili assi di ricerca sul bosco possono essere identificati nell’ambito della Strategia Biodiversità Svizzera e per esempio del ruolo dei grandi ecosistemi forestali nel contesto dell’infrastruttura ecologica nazionale e transfrontaliera.

Va ricordata la possibilità di avviare in tal senso dei programmi di ricerca coordinati con gli altri parchi di importanza nazionale svizzeri (Parco Nazionale, Entlebuch, ..) considerata la gande diversità del PNL rispetto ai due parchi nazionali con caratteri montani e alpini più marcati. L’integrazione tra i tre parchi su programmi specifici potrebbe permettere notevoli sinergie sia a livello di organizzazione che di risultati. Inoltre potrebbe permettere ai ricercatori di lavorare durante tutto l’arco dell’anno.

SNAT

WSL

Università, SUP

Cantone

Museo cantonale di storia naturale

Rete dei Parchi Svizzeri

Parchi Svizzeri

Parco Nazionale Valgrande e aree protette

Pro Natura, WWF

Ricercatori e esperti locali

….

Grande dinamismo ecosistemico grazie al carattere insubrico e a una forte reattività ai cambiamenti climatici

I cambiamenti climatici sono un tema di grande attualità nel campo della biologia, in particolare per le loro influenze sull’equilibrio ecologico e sulla biodiversità in generale. Negli ultimi decenni è infatti stato appurato come l’aumento della temperatura sia concausa di una lenta trasformazione degli ecosistemi locali, sia nelle fasce altitudinali inferiori – con la diffusione di neobiota di origine mediterranea e subtropicali – sia nelle fasce superiori con la migrazione verso l’alto dei limiti vegetazionali.

Il PNL, grazie alla sua particolare posizione geografica e le sue caratteristiche climatiche differenziate, che vanno da quella insubrica a quella alpina, può giocare un ruolo determinante nello lo studio di questi cambiamenti e della loro influenza sugli ecosistemi forestali e non

SNAT

Università, SUP

Rete dei Parchi Svizzeri

Parchi Svizzeri

Cantone

WSL

MeteoSvizzera

CERN

Museo cantonale di storia naturale

Pro Natura, WWF

PNL – Concetto di ricerca e monitoraggio

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forestali. Su scala nazionale ed internazionale potrà fornire il suo contributo quale stazione di riferimento per il Sud delle alpi e la fascia insubrica in generale, in cui i fenomeni possono essere studiati con anticipo rispetto ad altri territori.

Cipra

Ricercatori e esperti locali

…..

Trasformazione del paesaggio - importante tensione tra abbandono del paesaggio rurale e recupero del paesaggio naturale

Il paesaggio rappresenta l’insieme delle molteplici componenti fisiche, naturali, antropiche e socioeconomiche che caratterizzano un determinato territorio e delle relazioni ed azioni che lo animano. Quale risultato di un lento processo evolutivo, può essere considerato l’espressione visibile del territorio e della società che lo vive in prima persona. L’analisi delle trasformazioni del paesaggio può pertanto fornire delle importanti risposte alla comprensione dei trend e degli scenari di sviluppo di una determinata regione, con particolare focalizzazione sulle relazioni sociali e gli aspetti percettivi ed identitari legati alla comunità locale che la governa.

In un contesto periferico e d’origine rurale come quella che caratterizza il territorio del PNL, questo ambito di ricerca si giustifica alla luce dei trend socioeconomici già in atto da diverso tempo (spopolamento, abbandono attività tradizionali, pendolarismo verso le zone urbane, ecc.) che si riflettono in maniera marcata sul paesaggio con l’abbandono di attività, superfici e infrastrutture rurali a favore di ambienti naturali non gestiti. In questo senso, sarà particolarmente interessante comprendere quale potrà essere il contributo del parco sulla trasformazione del paesaggio a lungo termine e sui processi evolutivi in corso.

In questi anni il tema del paesaggio culturale e del paesaggio naturale è già stato oggetto di diversi spunti di ricerca sia nel perimetro del PNL che transfrontaliero.

SNAT

Università, SUP

Rete dei Parchi Svizzeri

Parchi Svizzeri

Cantone

WSL

Museo cantonale di storia naturale

Fondazione svizzera per la protezione del paesaggio (sl-fp)

Fondo svizzero per il paesaggio (FSP)

Pro Natura, WWF

Fondazioni

Ricercatori e esperti locali

….

Un parco a cavallo tra i continenti

La presenza della linea insubrica, segnale di una complessità geologica estrema con presenza di strati con rocce sottoposte a fortissimo metamorfismo, con affioramenti di rocce molto profonde, con presenza di minerali rari e a volte molto particolari (zirconi, ..), è un elemento di grandissimo interesse per la ricerca e, in generale per la divulgazione scientifica. A tale proposito si può notare come la regione del PNL, in particolare l’area delle Centovalli fino a Losone, rappresentino il tassello più a est di un’area con anomalie gravimetriche e di un contesto di interesse geologico oggi già interessato dal Geoparco Sesia Val Grande.

Anche dal profilo geomorfologico si trovano in poco spazio diverse particolarità di forte interesse che danno un carattere unico alla regione del Parco.

La geologia dunque come elemento di base per la ricerca e la conoscenza della piattaforma su cui si svolge la nostra vita e su cui si sviluppa il progetto di PNL.

Dal punto di vista geologico, il comprensorio del Parco rappresenta il naturale complemento delle 2 realtà "geologiche" istituzionalmente riconosciute già presenti nel Cantone: il geoparco delle Gole della Breggia e il sito UNESCO Monte San Giorgio. Un "viaggio geologico" nel nostro Cantone, e quindi nella sezione di Alpi geologicamente più rappresentativa in assoluto in rapporto alla distanza ridotta, potrà trovare

SNAT

Università, SUP

Rete dei Parchi Svizzeri

Parchi Svizzeri

Cantone

WSL

Museo cantonale di storia naturale

Geoparco Sesia Val Grande

Musei etnografici

Ricercatori e esperti locali

PNL – Concetto di ricerca e monitoraggio

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così una dimensione totale e rappresentativa, contribuendo al posizionamento del PNL nel panorama delle zone protette sulle Alpi.

Presenza di un ricco patrimonio archeologico, edilizio e culturale

L'occupazione dell'arco alpino da parte della civiltà lepontina e dei romani ha lasciato numerose testimonianze anche nella parte alta del Lago Maggiore in cui si ritrovano alcuni insediamenti già di origine celtica: le Rovine del Castelliere di Tegna, i ruderi del Castello di San Michele e il Castello preistorico del Balladrum ad Ascona,…, testimonianze uniche nel Cantone Ticino e organizzate secondo un ordine spaziale ben preciso per il controllo del Lago e delle sue rive.

La conoscenza e messa in rete dei principali siti archeologici di interesse cantonale e locale rappresenta una prerogativa importante in quanto per molti di questi non si dispongono di adeguate informazioni nonostante la loro rilevanza culturale e storica.

In questi anni sono stati sviluppati numerosi studi su singoli aspetti legati alla presenza dell’uomo nel nostro territorio. Alcuni di essi hanno cercato di spiegare in modo sinergico il rapporto tra la presenza dell’uomo e lo sviluppo della vegetazione attraverso le analisi polliniche delle torbiere.

A questi si aggiungono i tanti villaggi ISOS, le vie storiche e tutto il patrimonio di costruzioni rurali che caratterizza il nostro territorio.

Una maggiore coordinazione e integrazione tra gli studi permetterà di migliorare le conoscenze a tutti i livelli e di sviluppare sinergie tra i diversi settori a favore di un visione più sistemica dell’evoluzione del territorio.

SNAT

Università, SUP

Cantone

WSL

Musei etnografici

Fondazioni

Ricercatori e esperti locali

….

Uno spazio socioeconomico regionale, submediterraneo-alpino, transfrontaliero, integrato e sostenibile L’area del progetto di PNL si trova a cavallo di una frontiera e interessa uno spazio di confine in cui già oggi esistono delle relazioni dal profilo socio-economico e naturalistico, che subiscono l’effetto di fattori esterni e pertanto sono sempre piuttosto fragili e discontinue. La presenza di un progetto di Parco ha già permesso di sviluppare un Masterplan transfrontaliero tra l’Ente regionale di Sviluppo del Locarnese e Vallemaggia e le Unioni dei Comuni della Cannobina e della Valle Vigezzo a favore di una programmazione di azioni di valorizzazione del territorio, quale base per progetti transfrontalieri concreti da attuare in forme diverse (Interreg,..). La creazione di un’area protetta transfrontaliera permetterà di avviare riflessioni di larga scala verso progetti MAB Unesco o altre forme di messa in rete del patrimonio naturale e culturale legato al Lago Maggiore e alle sue acque.

I nuovi parchi nazionali si prefiggono di sostenere e stimolare lo sviluppo turistico e socioeconomico delle zone periferiche tramite azioni di marketing territoriale. La ricerca deve pure contribuire in tal senso predisponendo delle basi scientifiche solide su cui fondare le strategie per la gestione e lo sviluppo territoriale dei parchi.

Il PNL si caratterizza per la presenza di zone periferiche a basso potenziale economico, situate al margine di un agglomerato urbano (Locarnese, Città Ticino, Lombardia) relativamente forte ed a elevato potenziale di sviluppo. In questo contesto si auspica che il Parco possa assumere un ruolo determinante nello sviluppo turistico-estensivo e

SNAT

Università, SUP

Università e Istituti italiani

Cantone

Regione Piemonte

ERS – LVM

Unione Comuni

Ricercatori e esperti locali

PNL – Concetto di ricerca e monitoraggio

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socioeconomico dell’intera regione.

Le ricadute economiche di un Parco, come già dimostrato dagli studi promossi nella regione dell’Engadina, sono fortemente legate al turismo. In tal senso, la presenza di un polo turistico con oltre 1 mio di pernottamenti annui rappresenta un forte potenziale economico con ricadute importanti per il Parco.

La ricerca dovrà pertanto analizzare e fornire delle risposte sui possibili scenari di sviluppo delle zone periferiche nel contesto regionale, considerando aspetti di carattere turistico, economico e sociale. L’analisi dovrà estendersi su diverse scale, da quella locale (promozione locale e relazioni valli-agglomerato) a quella d’area vasta (ruolo del Parco nelle politiche di sviluppo cantonale e nazionale), dove pure l’imminente apertura della nuova galleria di base AlpTransit ed il conseguente incremento dell’accessibilità dal nord delle alpi potrà giocare un ruolo determinante.

La presenza di una rete di istituti e di enti che fanno già ricerca a margine e nel territorio del Parco è un potenziale che va sviluppato e promosso in modo attivo attraverso progetti di collaborazione. Il Parco deve assumere un ruolo crescente di punto di riferimento per la ricerca nel territorio e promuoversi come piattaforma di ricerca in collaborazione con gli altri enti. In tal senso, la recente candidatura della Caserma di Losone a Polo cultura e ricreativo in cui accogliere il Museo di Storia Naturale e la Casa del parco rappresenta un primo tassello di questa strategia.

I temi condivisi con gli altri parchi/enti sono molteplici e si rifanno in generale allo studio dell'evoluzione territoriale e delle componenti naturalistiche, paesaggistiche, storico-culturali e socioeconomiche in rapporto alle aree di tutela. Di seguito vengono riportati alcuni possibili esempi:

Temi comuni con altri parchi (Parco Nazionale Svizzero, Unesco, ev. Parchi naturali regionali)

Possibili enti partner

Governance, comunicazione e gestione del progetto

La gestione del progetto, la comunicazione, divulgazione e formazione sono alcuni dei temi sui quali i parchi possono confrontarsi e condividere esperienze, ev. problematiche e questioni. A partire dalla struttura direzionale, dai responsabili scientifici e dalle varie commissioni è possibile che ogni Parco fornisca la propria esperienza e si raffronti con gli altri casi al fine di suggerire modelli gestionali ed esempi utili.

Grazie alla sua posizione, il PNL potrà fornire utili spunti per quanto concerne le relazioni transfrontaliere e altre esperienze transnazionali, gli strumenti di governance adottati e relative tecniche di comunicazione.

Certamente la presenza di un ampio dibattito sulla creazione delle zone centrali può essere un elemento di analisi comparativa tra i diversi parchi che hanno delle zonizzazioni interne e sono soggetti a processi bottom-up.

SNAT

Università, SUP

Rete dei Parchi

Cantone

Confederazione

Agenzie di comunicazione

Organizzazioni turistiche

Alparc

EUSALP

Aree protette (IT)

Fondazioni

….

PNL – Concetto di ricerca e monitoraggio

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Trend e evoluzioni del territorio a lungo termine

Quale grande area di tutela il PNL potrà fornire il suo contributo negli studi sulle evoluzioni territoriali sul lungo termine, nell'ambito di analisi su scala nazionale o internazionale. Grazie alle sue caratteristiche geografiche e climatiche il PNL potrà assumersi quale stazione di riferimento per il Sud delle alpi o in generale per il contesto insubrico.

Questi studi potranno interessare tematiche differenti, quali:

- utilizzazione del territorio / copertura del suolo

- trasformazione/ salvaguardia del costruito (insediamenti tradizionali, rustici, beni culturali, ecc.)

- demografia ed attività antropiche

- sviluppo socio-economico

SNAT

Università, SUP

Rete dei Parchi

Cantone

Confederazione

Organizzazioni turistiche

Comunità di lavoro Regio Insubrica

Commissioni internazionali

Fauna selvatica, selvaggina e grandi predatori

L'evoluzione delle popolazioni della fauna selvatica, cacciabile e non cacciabile, così come quella dei grandi predatori osservata nel corso dell'ultimo secolo nell’arco alpino in generale è fortemente dinamica. I cambiamenti degli effettivi delle varie specie si ripercuotono nell'interazione tra le specie e l'ambiente in cui vivono come anche nelle interazioni interspecifiche. In questo contesto che permane mutevole, in cui non si può parlare di uno stato d'equilibrio, la gestione della selvaggina e l'approccio adottato nei confronti dei grandi predatori è complesso e costantemente sott'esame.

Per poter reagire in modo adeguato all'evoluzione futura, legata anche al cambiamento climatico e sociale in corso, occorre avere una solida base conoscitiva per una lettura chiara dello stato attuale e dei possibili sviluppi.

In tale contesto il PNL può offrire un valido supporto alla raccolta di elementi utili per affrontare le sfide future. Non vuole sostituirsi agli organi cantonali competenti bensì essere da supporto e fungere da area chiave in cui intensificare le attività di ricerca e monitoraggio utili alla gestione della selvaggina e dei grandi predatori su scala cantonale e nazionale. Una base di conoscenze più solida permette infatti di meglio interpretare la situazione attuale ed individuare scenari futuri così da prevenire sviluppi problematici con misure adeguate. Il monitoraggio e la ricerca nel PNL costituiscono per cui un tassello importante per una corretta gestione della fauna a livello locale, cantonale e transfrontaliero.

SNAT

Università, SUP

Rete dei Parchi

Cantone

Confederazione

Istituti di ricerca sulla fauna selvatica (Vogelwarte,…)

Commissioni internazionali

Ricercatori e esperti locali

Il PNL dovrà inoltre favorire lo sviluppo e lo svolgimento di ricerche scientifiche riguardanti tematiche specifiche promosse nell'ambito della gestione del Parco o su richiesta di accademie o istituti di ricerca. Queste potranno concentrarsi in porzioni di territorio ridotte oppure estendersi su comparti a scala maggiore che possono pure travalicare i confini del Parco. A dipendenza degli obiettivi e delle esigenze specifiche, potranno variare pure sotto un profilo temporale, spaziando da analisi “istantanee” fino a studi evolutivi protratti per più anni.

PNL – Concetto di ricerca e monitoraggio

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3.4 Contesto transfrontaliero

Il PNL si situa in un territorio naturale d'area vasta che si estende idealmente tra l'asse del Sempione e quello del Gottardo, comprendendo pertanto diverse vallate alpine e prealpine del Piemonte (Valle Vigezzo, Val Cannobina, Val Formazza) e dell'alto Ticino. Si tratta di una regione biogeografica unitaria, suddivisa da un confine politico-amministrativo fisicamente difficilmente percepibile sul territorio. La presenza di assi di attraversamento N-S solo ai margini e di valli in direzione E-O fa di questo territorio tra Sempione e Gottardo un contesto unico nelle Alpi, in cui si comprende bene la presenza di aspetti particolari come l’unico villaggio Walzer a sud delle Alpi a Bosco Gurin.

Figura 4: Il PNL nel contesto naturale transfrontaliero d’area vasta

Il rafforzamento e riconoscimento dei caratteri transfrontalieri rappresentano quindi una delle peculiarità del PNL. Il suo territorio di riferimento travalica infatti il confine nazionale, sia in chiave naturalistica che socioeconomica.

Nell'ambito dei propri compiti la ricerca scientifica dovrà fornire il suo contributo nel rafforzamento dei legami transfrontalieri, al fine di consolidare il ruolo del parco nello sviluppo territoriale d’area vasta. In questo contesto sarà importante il coinvolgimento degli altri Parchi situati nel comprensorio, nella fattispecie il Parco Nazionale della Valgrande, il Parco naturale Veglia-Devero ed il Parco della Binntal nella regione del Sempione, il Geoparco Sesia - Valgrande

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oppure i parchi lungo le acque del Ticino e del Po.

Sui temi della ricerca e del monitoraggio in ambito transfrontaliero già alcuni progetti si sono sviluppati negli anni precedenti; gli stessi potranno confluire all'interno del programma di ricerca per la nuova fase e rappresenteranno pertanto una prima base di partenza da approfondire ed implementare.

In particolare vale la pena citare il progetto "Econnect. Restoring the web of life" (2009-2011) finanziato dall'Unione Europea con l'obiettivo - mediante un approccio integrato e multidisciplinare - di incoraggiare la creazione di un continuum ecologico nelle Alpi.

Alla base del progetto hanno rappresentato un'attività importante la raccolta dei dati, la loro armonizzazione e la definizione di un approccio metodologico1.

Il progetto di PNL in questi anni ha già promosso diversi progetti Interreg con i parchi e territori limitrofi che hanno favorito la ricerca e divulgazione scientifica nel territorio (vedi p.es Frontiere di acque e di pace, analisi fisico-chimiche acque sorgenti, ..).

3.5 Il PNL quale piattaforma per ricerca e collaborazione tra gli enti e istituti

In generale il ruolo del PNL non sarà tanto quello di produrre internamente attività di ricerca, ma piuttosto quello di fungere da palestra permanente in grado di favorire lo sviluppo di studi e ricerche da parte di accademici, ricercatori o specialisti. In questo senso, sarà importante poter predisporre sinergie con altri partner (enti parco, scuole universitarie, politecnici, accademie, istituti, ecc.) in un contesto nazionale e transfrontaliero.

Il PNL potrà garantire assistenza tecnica e mettere a disposizione informazioni, banche dati, infrastrutture, competenze e, dove possibile, risorse economiche di avvio (seed money, ..).

Su scala locale sarà importante confermare la collaborazione con le varie antenne federali posizionate al sud elle Alpi quali per esempio il centro di Meteosvizzera di Locarno Monti, in particolare per i temi relativi ai cambiamenti climatici, e sviluppare fin da subito delle sinergie con gli istituti universitari (USI, SUPSI, ..) , istituti di ricerca (WSL, Agroscope, ..) attivi al sud delle Alpi come pure con il Museo Cantonale di Storia Naturale.

La recente candidatura della Caserma di Losone a “Polo cultura e ricreativo” in cui accogliere il Museo di Storia Naturale e la Casa del parco rappresenta un primo tassello di questa strategia, che mira a rendere a lungo termine sempre più importate la presenza del Parco quale punto di riferimento per la ricerca a livello cantonale, svizzero e internazionale.

A livello nazionale il PNL deve sviluppare dei programmi di collaborazione di medio e lungo termine con Università e istituti di ricerca al fine di avviare possibili progetti di ricerca su più anni. In tal senso, la Direzione di progetto ha già avviato rapporti con alcuni istituti svizzeri e già nel corso del 2017-18 saranno definiti i primi accordi.

In particolare potranno essere definiti con i diversi enti ed istituti di ricerca dei programma di medio-lungo termine basati sulle modalità e gli obiettivi delle ricerche e della collaborazione. Sarà possibile definire una serie di temi di ricerca e studi utili alla gestione del processo di parco (management) che potranno essere svolti in forma di lavori di bachlor, master o collaborazioni specifiche e/o ricerche di base che potranno essere svolte attraverso dottorati o programmi di ricerca specifica.

Nel contesto internazionale, il PNL potrà inoltre assumere un ruolo prioritario per le attività di ricerca legate alla bioregione sudalpina ed insubrica. In questo ambito si potrà prevedere una collaborazione “trasversale” con gli altri parchi di questa area. Questo permetterà anche di partecipare a progetti di ricerca europei.

1 Per maggiori dettagli si rimanda a: http://www.econnectproject.eu/cms/?q=homepage/it.

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3.6 Organizzazione e finanziamento

Al fine di favorire la ricerca nel Parco si prevede di istituire all’interno della direzione del Parco un collaboratore scientifico con funzione di responsabile della ricerca (scheda 6.12, Accordi quadriennali 2015-19, piano di gestione 2019-28).

Questa persona potrà assumere, se del caso, anche il ruolo di responsabile scientifico del PNL e fungerà da contatto tra la Commissione scientifica, gli istituti di ricerca coinvolti, i ricercatori e la direzione del parco. In quest’ambito dovrà inoltre coordinare le attività di monitoraggio e la gestione della piattaforma geografica informatica (GIS), in quanto elementi indispensabili per la garanzia di qualità nella attività di ricerca.

Il responsabile della ricerca dovrebbe essere una persona con visioni e competenze ampie e non solo di stretta competenza scientifico-naturalistiche, in modo tale da favorire uno sviluppo della ricerca nel parco a tutti i livelli.

A sostegno, controllo e garanzia di qualità delle attività di ricerca, il Consiglio del Parco istituisce una Commissione scientifica che opera in maniera indipendente nei confronti della Direzione del Parco. I compiti principali della Commissione scientifica consistono nella validazione degli obiettivi generali e dei programmi di ricerca del Parco proposti dalla Direzione del parco, nel garantire un sostegno scientifico alla Direzione, al Consiglio del Parco ed ai ricercatori, nel favorire delle relazioni privilegiate con il mondo della ricerca a livello svizzero e europeo.

Gli accordi con gli Istituti di ricerca saranno stipulati attraverso contratti di collaborazione in cui vengono definiti ruoli, compiti, competenze, costi e finanziamenti, modalità di divulgazione.

Figura 5: Ruolo e posizione del responsabile della ricerca del PNL

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Per il quadriennio 2016-2020, nell'ambito della scheda 6.12 "La ricerca nel PNL", si prevede il consolidamento di questo primo concetto di ricerca quale tassello essenziale della Carta; mentre a partire dal 2019, una volta definite le collaborazioni con Istituti ed altri enti, prenderanno avvio i primi progetti di ricerca.

Per la fase di gestione di progetto bisogna prevedere la creazione di un posto di lavoro per il responsabile della ricerca e una disponibilità finanziaria annua in forma di “seed money” per sostenere e attivare progetti di ricerca e istituti di ricerca nelle fasi in cui non sono ancora stati approvati e godono di altri tipi di sostegno.

3.7 Garanzia di qualità

La qualità delle attività di ricerca svolte e promosse nel PNL viene garantita in primis grazie al coordinamento con i vari enti e istituti svolto dal responsabile della ricerca ed al sostegno garantito dalla Commissione scientifica.

A garanzia della qualità, le proposte di ricerca avanzate da istituti o ricercatori esterni, dovranno essere preliminarmente valutate da parte del responsabile scientifico e approvate dalla Commissione scientifica. Quest’ultima dovrà inoltre valutare e validare i risultati delle stesse prima che vengano pubblicati. In questo modo potrà essere mantenuta nel tempo una supervisione generale di tutte le attività di ricerca svolte sotto il patrocinio del PNL.

La partecipazione agli incontri e discussioni promosse dal Coordinamento Ricerca nei Parchi Svizzeri dell’Accademia svizzera delle scienze garantirà parallelamente la qualità del lavoro.

3.8 Divulgazione e pubblicazioni

La pubblicazione dei risultati e degli esiti delle attività di ricerca rappresenta una componente fondamentale per la promozione del Parco, sia verso il mondo accademico che l’opinione pubblica in generale. Le modalità di presentazione e divulgazione degli studi dovranno avvenire secondo accordi stipulati con i vari Istituti e Enti di ricerca con cui il PNL collabora e in particolare attraverso:

Pubblicazione di studi e ricerche da parte del PNL (in forma cartacea o tramite sistemi divulgativi innovativi) in coordinamento con gli enti di ricerca

Pubblicazione di studi e ricerche in collaborazione con altri parchi o enti, o nell’ambito della piattaforma ricerca svizzera

Contributi all’interno di pubblicazioni scientifiche e/o specialistiche esistenti

Organizzazione di convegni, seminari, escursioni, conferenze, ecc.

Divulgazione tramite piattaforme informatiche esistenti

Messa in rete delle informazione nell’ambito dei programmi di educazione ambientale

Il PNL dovrà favorire la divulgazione dei risultati della ricerca per la popolazione attraverso forme di divulgazione coerenti con il concetto di comunicazione del parco.

In caso di collaborazione tra più enti, le modalità e le forme di pubblicazione andranno concordate tra le parti già in sede di pianificazione e impostazione degli studi.

A tale proposto va ricordata la presenza nel territorio del PNL del Centro del Monte Verità che potrà fungere da vero e proprio punto di riferimento di valenza internazionale per gli aspetti congressuali e seminariali del parco.

Sul medio periodo bisognerà riflettere sull’opportunità di rendere maggiormente esplicita la particolarità del PNL attraverso attività mirate a livello scientifico internazionale (global networking). In tal senso è possibile pensare all’organizzazione di conferenze scientifiche specializzate in cui il PNL può fungere da esempio per altri parchi a livello internazionale oppure alla creazione di pubblicazioni mirate.

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4 Concetto di monitoraggio nel PNL

4.1 Obiettivi del monitoraggio nel PNL e organizzazione

Il monitoraggio è uno strumento che fornisce la reale misura dell'evoluzione dello stato dell'ambiente nel tempo e ha lo scopo di osservare le trasformazioni a lungo termine del PNL, sotto le sue molteplici sfaccettature in ambito naturalistico, paesaggistico, sociale ed economico. Si tratta quindi di un'azione costante di osservazione, controllo e verifica al fine di raccogliere dati e informazioni utili per eventualmente correggere (o confermare) i processi in atto e per migliorarne, se opportuno, gli esiti.

La finalità principale nel PNL consiste nel verificare il perseguimento ed il raggiungimento degli obiettivi specifici del Piano di gestione.

Le attività di monitoraggio devono inoltre garantire la messa a disposizione di dati ed informazioni a favore degli operatori che operano nel campo della ricerca e della gestione del parco. In questo senso è oltremodo importante che il concetto di monitoraggio del PNL venga sviluppato in sinergia con la ricerca.

Da un lato quindi il monitoraggio fornisce le basi e le indicazioni utili per orientare e specificare i temi della ricerca; si tratta perlopiù di temi e dati di raccolta sul lungo periodo e condivisi con fondazioni e altri operatori.

Dall'altro permette la verifica e il controllo della gestione del progetto sia da un punto di vista strettamente direzionale che dei contenuti.

Inoltre il monitoraggio deve permettere di fornire indicazioni utili sull’evoluzione socio-economica dentro il parco, al fine di verificare al termine del primo periodo decennale di gestione, quale contributo ha potuto fornire il Parco e quali eventuali correttivi devono essere messi in atto per il prossimo periodo gestionale. Questo aspetto si rivela fondamentale in ottica di preparazione per la votazione sulla prossima fase decennale del Parco.

È fondamentale che per entrambe le funzioni ci sia sempre un coordinamento con i monitoraggi esistenti ed eseguiti da altri operatori o enti al fine di evitare inutili doppioni e garantire una buona integrazione dei dati raccolti e già a disposizione.

Figura 6: Schema di concetto del monitoraggio

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Parallelamente il monitoraggio deve permettere osservazioni sul medio-lungo periodo dei mutamenti del paesaggio, della società e dell’economia in chiave di monitoraggio territoriale.

Il monitoraggio si basa essenzialmente su indicatori e dati che vengono raccolti secondo determinati criteri, per una precisa estensione geografica e con una certa periodicità, al fine di permettere delle analisi su scala territoriale e temporale.

Per poter garantire un monitoraggio efficacie e razionale è indispensabile che sia:

- strutturato con indicatori ben definiti, quantificabili e paragonabili

- funzionale agli ambiti della ricerca ed alle esigenze specifiche del progetto

- coordinato con i progetti di monitoraggio già avviati su scala nazionale, regionale e transfrontaliero

- garantito nel tempo, quantomeno secondo gli orizzonti temporali di progetto.

La scala temporale riveste particolare importanza. Il monitoraggio dovrà infatti poter rispondere a più esigenze che vanno da risposte a corto/medio termine per alcuni temi specifici legati alla gestione del progetto come fino al garantire una lettura dell’evoluzione territoriale sul lungo termine.

4.2 Programmazione e altri monitoraggi

Le attività di monitoraggio saranno pianificate nei primi anni della fase di gestione del Parco in funzione delle necessità date dalla ricerca e dalle attività di gestione in generale. Nella sua programmazione sarà inoltre essenziale poter predisporre di una fotografia dello stato iniziale (stato 0), che rappresenta infatti la base di partenza e di riferimento per tutte le analisi evolutive legate al progetto ed alle sue implicazioni sul territorio. In questo senso sarà fondamentale consolidare fin da subito gli indicatori di riferimento e le modalità di gestione delle attività legate al monitoraggio (responsabili, estensione, periodicità, tipo di dati, ecc.).

Figura 7: Schema concettuale del ruolo del PNL quale piattaforma integrativa a scala nazionale.

Uno dei compiti principali del monitoraggio sarà quello di confrontarsi e relazionarsi con i monitoraggi esistenti i quali dovranno essere elencati e verificati, almeno i principali, e chiariti i loro enti o istituti di competenza; con questi sarà poi possibile stabilire, fin dalle prime fasi, collaborazioni e scambio dati.

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In altre parole, nei confronti dei monitoraggi esistenti o in corso, il Parco si pone quale piattaforma integrativa nella quale sarà possibile svolgere puntuali approfondimenti sul tema del monitoraggio mediante la valutazione di più o altri parametri o l'implementazione dei punti di osservazione e monitoraggio già previsti.

Le banche dati di ricerca e monitoraggio dovranno essere coordinate con i vari strumenti già presenti a livello nazionale e ai quali il PNL partecipa già in parte, come per esempio:

PARCS (Protected Areas Research Center for Spatial Information) – www.parcs.ch

Ricerca parchi svizzera - www. parkforschung.ch – www.scienzenaturali.ch

Centre suisse de carthografie de la faune – www. cscf.ch

Per quanto attiene il monitoraggio territoriale sarà necessario un coordinamento con gli enti che già a livello nazionale o cantonale operano in tal senso, quali per esempio:

Monitoraggio paesaggio LABES – WSL

Inventario forestale nazionale IFN – WSL

Osservatorio dello Sviluppo territoriale OST – Accademia Architettura Mendrisio

Monitoraggio flussi di visitatori – ERFA Gruppe des Netzwerks Monitoring Fuss-und Veloverkehr

4.3 Indicatori per il monitoraggio

L'indicatore è un parametro o valore derivato da parametri che descrive lo stato di un fenomeno/area mediante un valore il quale va compreso e chiarito all'interno di una scala di valori predefiniti. Si tratta quindi di strumenti di misurazione che forniscono dati utili per la gestione del progetto nonché per il monitoraggio e la valutazione dell’efficienza delle attività svolte. In tal modo permettono di migliorare il processo decisionale, promuovere una maggiore efficienza e produrre risultati più rilevanti.

Gli indicatori generalmente si suddividono tra indicatori di contesto o descrittivi i quali descrivono la realtà che risulta dalle analisi svolte in un dato momento - la cosiddetta "istantanea" - e indicatori di prestazione o di scopo o di attuazione i quali mettono in relazione le azioni (previste) con gli effetti che queste determinano nel territorio o nell'ambiente in cui intervengono.

I primi sono rappresentativi di una certa situazione ambientale in un determinato periodo di tempo e sono espressi come grandezze assolute o relative; mentre i secondi misurano il grado di raggiungimento degli obiettivi in termini assoluti (efficacia) e in rapporto alle risorse impiegate (efficienza).

Coerentemente con le finalità principali del progetto Parco sarà formulata una prima ipotesi di possibili indicatori coerenti con gli obiettivi specifici del piano di gestione, che dovranno essere ulteriormente valutati e implementati nelle successive fasi di lavoro.

Questi sono suddivisi per aree tematiche e meglio descritti nella tabella "Indicatori" in allegato.

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Figura 8: Schema di concetto del monitoraggio e il suo ruolo nel tema della gestione del progetto

Per ciascuno sarà importante specificare l'areale di applicazione (zona periferica / centrale) e se si tratta di un indicatore di scopo (perseguimento di un dato obiettivo) o di misura di specifiche eccezioni o deroghe consentite dall'Ordinanza all'articolo 17cpv.2 (Zona centrale).

Di particolare importanza è il monitoraggio relativo alle deroghe ed eccezioni per la zona centrale. Partendo dal presupposto che in generale la qualità attuale della zona centrale è ritenuta ottima e dal fatto che non vi sono dati attendibili dal profilo quantitativo sulle attività umane oggi presenti, appare essenziale definire un punto 0 che permetterà di verificare da un lato il trend delle attività presenti e dall’altro le modifiche, se del caso, della qualità ambientale della Zona centrale al fine di determinare il “limite di cambiamento accettabile” (Limits of Accettable Change LAC) quale momento in cui devono essere presi i provvedimenti per garantire il mantenimento della qualità della zona centrale. Questo metodo, basato sulle esperienze già in vigore in altri parchi, appare l’unico in grado di fornire dei risultati qualitativi relativi alla capacità di carico per una zona centrale.

La definizione puntuale degli obiettivi di qualità per le zone centrali e per la zona periferica si rimanda al Capitolo C del Piano di Gestione, a partire da tali obiettivi saranno poi stabiliti i relativi indicatori.

Altri campi di attributi per gli indicatori saranno meglio specificati e definiti nelle prossime fasi di lavoro. Si presume fin da ora che ciascun indicatore sarà accompagnato da una propria scheda descrittiva la quale dovrà sintetizzare le principali caratteristiche dell'indicatore stesso. Alcuni dei parametri che potranno rientrare nella scheda sono:

Descrizione

Scopo/obiettivo

Tipologia (descrittivo/prestazionale)

Fonte dei dati

Riferimenti normativi

Processo elaborativo (misurato/calcolato/derivato o proxy)

Unità di misura

Obiettivi ambientali – naturalistici

Obiettivi socio-economici

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Copertura geografica

Aggiornamento del dato

Frequenza

Serie disponibili

Note e varie

Autore e data di compilazione

La scheda dovrà essere strutturata in modo tale da garantire una facile consultazione e gestione per coloro i quali saranno interessati ad approfondire o ad avere accessibilità ai dati. Di seguito una prima lista di possibili indicatori o gruppi di indicatori:

Tipo di indicatore

N. Indicatore Indicatore Obiettivo

Ricerca - Protezione Natura e Paesaggio

R1 Quantità di collaborazioni e ricerche nel perimetro del PNL

Implementazione della ricerca e della collaborazione con enti e istituti

R2 Numero di interventi di valorizzazione paesaggistica in territorio agricolo (nr, ha, ..)

Mantenimento e valorizzazione della qualità del territorio

R3 Monitoraggio sulla selvaggina – fagiano di monte, beccaccia, ecc.

Mantenimento e valorizzazione della biodiversità

R4 Monitoraggio sulla fauna ittica

Mantenimento e valorizzazione della biodiversità

R5 Nuove riserve forestali Mantenimento e valorizzazione della biodiversità

R6 Interventi di gestione dei biotopi di importanza nazionale

Mantenimento e valorizzazione della biodiversità

R7 Monitoraggio mirato su specie bersaglio e habitat prioritari

Mantenimento e valorizzazione della biodiversità

Gestione progetto G1, Gxx Permessi per deroghe nelle Zone centrali in base alle prassi definite nel Regolamento – Indicatori LAC

Libero sviluppo nella ZC Applicazione del Regolamento Definizione soglie di qualità della ZC

G2 Numero conflitti nella Zona centrale

Libero sviluppo nella ZC

G3 Piani di gestione degli alpeggi

Libero sviluppo nella ZC Applicazione del Piano di gestione

G4 Monitoraggio sulle popolazioni di selvaggina – cinghiale e, cervo

Definizione delle necessità di intervento di regolazione delle specie

G5 Monitoraggio sui danni da selvaggina alle foreste a alle zone agricole

Definizione delle necessità di intervento di regolazione delle specie

G6 Monitoraggio flusso dei visitatori

Gestione flusso dei visitatori nella Zona centrale e nella Zona periferica

G7 Monitoraggio uso trasporti pubblici nel PNL

Gestione e miglioramento dei trasporti pubblici

G8 Presenza nei media Miglioramento della notorietà del PNL

Evoluzione socio-economica

E1 Tipologia dei visitatori numero e pernottamenti

Ricadute socio-economiche del PNL

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nel PNL

E2 Numero di prodotti con Marchio PNL

Ricadute socio-economiche del PNL

E3 Posti di vendita, vendite prodotti con Marchio PNL

Miglioramento del valore aggiunto e identità del PNL

E4 Numero abitanti nel perimetro del PNL e struttura della popolazione

Sostegno alla riduzione di spopolamento delle aree periferiche

E5 Numero visite guidate, gruppi, seminari

Ricadute socio-economiche del PNL

E6 Evoluzione progetti sostenuti da PNL

Ricadute socio-economiche del PNL

E7 Monitoraggio integrati con Masterplan regionali delle zone di basso potenziale

Miglioramento del valore aggiunto e identità del PNL

E8 Gradi di soddisfazione del parco presso la popolazione residente e turistica

Miglioramento del valore aggiunto e identità del PNL

E9 Posti di lavoro diretti e indiretti sostenuti dal PNL

Ricadute socio-economiche del PNL

E10 Grado di interesse delle strutture turistiche della Regione per il PNL

Ricadute socio-economiche del PNL

E11 Grado di interesse del PNL visto dall'esterno (vari attori e portatori d'interesse)

Ricadute socio-economiche del PNL

4.4 Gestione e garanzia di qualità

Le attività di monitoraggio saranno coordinate e gestite da parte del responsabile scientifico che siede nella direzione del parco. In questo ambito il responsabile potrà garantire la qualità dei lavori e dei dati restituiti dalle attività di monitoraggio alla sua funzione di:

- Coordinazione generale delle attività di monitoraggio

- Supporto tecnico e scientifico

- Controllo e strutturazione uniformata dei dati e dei risultati

- Gestione e messa a disposizione dei dati e dei risultati a favore dei ricercatori e degli amministratori del parco

- Messa in rete dei monitoraggi con gli altri parchi

- Coinvolgimento della commissione scientifica nelle decisioni strategiche riguardo la programmazione dei monitoraggi

Un aspetto determinante per garantire la sicurezza e la ripetitività nel tempo delle attività di monitoraggio concerne la gestione dei dati riguardanti gli indicatori. In questo ambito si farà capo alle più moderne tecnologie informatiche per la gestione ed implementazione di dati territoriali. A supporto degli operatori saranno pertanto messe a disposizione risorse, infrastrutture e conoscenze nel campo dei sistemi informatici geografici (GIS), facendo pure capo al centro di competenza GIS della Rete dei parchi svizzeri (NSP).

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5 Conclusioni

Il presente Concetto di ricerca e monitoraggio traccia le linee guida per questi due aspetti fondamentali negli obiettivi di un parco nazionale.

Le particolarità del progetto di PNL o Unic Selling Proposition (USP) permettono di garantire a questo progetto una caratterizzazione e un posizionamento molto chiaro nell’universo dei parchi nazionali e più in generale delle zone protette.

In tal senso, si ribadisce l’importanza di mantenere alto il livello di credibilità del progetto a favore di un riconoscimento nazionale e internazionale da parte di tutti gli utenti potenziali istituzionali e non del progetto.

La concretizzazione di queste riflessioni potrà avvenire solo dopo la votazione popolare e nei primi anni di fase di gestione del Parco sarà importante avviare il processo di definizione dello stato 0 del parco, punto di partenza per poi valutare i trend e i fattori dei cambiamenti sia a livello di natura che di paesaggio e di condizione socio-economiche.

Si ribadisce l’importanza culturale, innovativa e socioeconomica dell’aspetto legato alla Ricerca per il progetto di PNL e già sin d’ora va posta particolare attenzione allo sviluppo di questo tema a favore di un processo che nel medio termine possa posizionare il Locarnese come un Polo di ricerca di interesse innovativo a scala nazionale e internazionale.

Il processo di istituzione del PNL ha permesso già sin d’ora di promuovere nuove piste di ricerca sia a livello di gestione del progetto che a livello di comunicazione, che potranno, in caso di accettazione del parco da parte della popolazione, essere di estremo interesse e utilità in altri progetti di gestione sostenibile del territorio e di protezione della natura.

Locarno, maggio 2017 Pippo Gianoni

Responsabile scientifico PNL

Approvato Commissione scientifica PNL il 19 maggio 2017