mercatomotori aprile 2011

MENSILE DI INFORMAZIONE AUTO MOTO NAUTICA TECNOLOGIA FREE TIME SPORT

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CopiaOmaggio

Mercedes-Benz C 63 AMG Il “piatto forte” è la Coupè

Aprilia RSV4 R APRC Dal mondiale SBK al track day domenicale

Nikon D5100Creatività senza limiti, da ogni angolazione

Novità Auto Lamborghini Aventador LP700-4

Arrivano le MINI One per i neopatentati

Prova Su StradaNuova Citroen C3 1,6 VTI

Delfini sorrentiniUn incontro frequente lungo la Penisola, la Costiera e Capri

VelaLa costanza premia Mascalzone Latino

Primo Raduno Dufour YachtsGrande successo a Piano di Sorrento

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io Novità Auto > Mercedes-Benz C 63 AMG Il “piatto forte” è la Coupè 6Novità Auto > Lamborghini Aventador LP700-4 La Toro più veloce di sempre 13Novità Auto Arrivano le MINI One per i neopatentati 18Auto d’Epoca > 14° Raduno di PrimaveraA Bacoli sboccia la stagione 2011 del Classic Car 21Prova Su Strada > Nuova Citroen C3 1,6 VTI Più sobria…di un astemio 27Viaggio Kenya 35AlimentazionePer dimagrire si torna alla dieta preistorica 39Nikon D5100Creatività senza limiti, da ogni angolazione 45Aprilia RSV4 R APRC Dal mondiale SBK al track day domenicale 51Si prospetta una seconda edizione nel 2012Grande successo per il primo Raduno Dufour Yachts a Piano di Sorrento 59Un incontro frequente lungo la Penisola, la Costiera e Capri Delfini sorrentini 67VELA - a Napoli la prima tappa del Campionato europeo Melges 32 La costanza premia Mascalzone Latino 73

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Mercedes-Benz C 63 AMG

Il “piatto forte” è la Coupè

Aprilia RSV4 R APRC

Dal mondiale SBK al

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Novità Auto Lamborghini Aventador LP700-4


Prova Su Strada

Nuova Citroen C3 1,6 VTI

Delfini sorrentini

Un incontro frequente lungo

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VelaLa costanza premia Mascalzone Latino

Primo Raduno Dufour Yachts

Grande successo a Piano di Sorrento

Anno XI - numero 4 • aprile 20114

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na perfetta sintesi fra design distinti-vo, prestazioni e dinamica di guida superiore: nasce la nuova Mercedes-Benz C 63 AMG Coupè, affascinante

modello, sviluppato autonomamente, che va a completare al meglio la gamma Classe C AMG, affiancando la berlina e la station-wagon.

I cambiamenti rispetto al modello precedente sono gli stessi presentati sulla C 63 AMG: una capote costruita in alluminio, mascherina con una sola barra orizzontale cromata e la nuova illuminazione diurna a LED, i cui diodi lumi-nosi sono stati posizionati sulla parte inferiore del paraurti. Sul retro, dove i designer hanno

Il “piatto forte” è la Coupè

Il nuovo modello della Casa di Stoccarda giunge a completare la gamma comprendente già berlina e station-wagon, nella definizione di uno stile sempre più affascinante a cui si affiancano straordinarie prestazioni ed eccellenti doti dinamiche

U


Il “piatto forte” è la Coupèvoluto richiamare un look somigliante alla SL 63 AMG, è stato mantenuto il diffusore infe-riore che serve per ospitare i possenti doppi terminali di scarico su ciascuno dei lati. I cerchi sono da 18” a cinque doppie razze di colore grigio opaco.

I miglioramenti apportati nell’abitacolo han-no riguardato invece soprattutto gli equipag-giamenti aggiunti, come il volante a tre razze sportivo, i pedali in alluminio o lo schermo TFT di grandi dimensioni. Tutti i sistemi di sicurez-za inseriti nell’ultima Classe C e sulla Classe S sono stati, di conseguenza, introdotti sulla C 63 AMG Coupè.

Novità Auto > Mercedes-BeNz c 63 AMG

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Anno XI - numero 4 • aprile 2011 7

Il V8 6.3 AMG che muove la C 63 AMG Coupè sviluppa 457 CV di potenza e 600 Nm di cop-pia massima. Le prestazioni sono straordinarie: la Coupè passa da o a 100 km/H in 4,5 secon-di, raggiungendo una velocità massima di 250 km/h, limitata elettronicamente.

Il cambio, come già sulla C 63 AMG, è l’inedito Speedshift MCT a 7 rapporti, derivante da altri modelli di livello superiore, come la SLS AMG, e che sostituisce il precedente 7-G Tronic con convertitore di coppia. Il dato più importante prodotto da questo cambio è quello dei consu-mi, che sono stati notevolmente ridotti, passan-do sa 13,4 a 12 litri ogni 100 km.

Stessi consumi anche per la versione Perfor-mance, che sviluppa 487 CV di potenza. C63

AMG Coupè Performance regala un’accelera-zione da 0 a 100 km/H in soli 4,4 secondi, il miglior dato di accelerazione della gamma, con un incremento di potenza di 30 CV ottenuto grazie all’adozione di soluzioni tecniche già presenti sulla SLS AMG. Pistoni forgiati, bielle ed albero motore a struttura leggera derivano, infatti, dalla catena cinematica high-tech della nuova “Ali di Gabbiano”.

La versione Performance della nuova C 63 AMG si riconosce dal collettore di aspirazione a geometria variabile in grigio titanio, all’interno del cofano motore, dall’impianto frenante ad elevate prestazioni AMG con dischi anteriori in materiale composito e pinze verniciate di rosso su tutte le ruote, dal piccolo spoiler in carbonio sul bagagliaio (soltanto per la versione berlina)

e dal volante Performance AMG in pelle Nap-pa con impugnatura in Alcantara.

La nuova Mercedes-Benz C 63 AMG Coupè può inoltre essere personalizzata grazie al pac-chetto “Edition 1”, che comprende sedili in pelle con cuciture in tinta, dettagli identificativi dell’abitacolo, cerchi neri a cinque razze, e vo-lante sportivo rifinito in nappa. Il debutto sul mercato italiano è previsto nel prossimo mese di luglio. In Germania i prezzi partiranno da 72.590 euro.

Marina Federico


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Novità Auto > LAMBorGhiNi AveNtAdor LP700-4

La Toro più veloce di sempre

Il nuovo gioiello della prestigiosa Casa di Sant’Agata Bolognese è tutto in fibra di carbonio ed

ha uno stile da mozzare il fiato. Settecento cavalli, prestazioni straordinarie ma, rispetto alla

Murciélago, ha ridotto le emissioni nocive del venti per cento

la nuova sportiva con motore V12 di Lamborghini, si chiama Aventador LP700-4 ed è la prima automobile in fibra di carbonio costruita a Sant’Aga-

ta Bolognese. L’attesa per il suo arrivo è stata centellinata ad arte dal prestigioso Marchio costruttore ed infine, al recente Salone di Ginevra, è stata svelata, togliendo il fiato a tutti, alla presenza di Stephan Winkelmann, presidente e amministratore delegato di Lamborghini Automobili Italia.

La Aventador LP700-4 è lunga 4,78 metri, larga 2,26 ed è alta 1,14 metri. Come da tradi-zione, le portiere si aprono sollevandole verso l’alto e lo stile lascia stupefatti. Al debutto ha sfoggiato un nuovo colore arancio denominato Argos, dotato di un particolare effetto perla. Al-tra tinta nuova è il grigio Estoque, disponibile insieme a tre verniciature opache ed altre me-tallizzate. In tutto i colori sono tredici. L’inter-no è in pelle, con ampia scelta di tinte, anche bicolore.

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Grande cura è stata riservata all’aerodinamica, come rilevato dal fondo piatto, dall’estrattore posteriore e dallo spoiler a regolazione auto-matica che fuoriesce e si inclina a 4 oppure a 11 gradi per assicurare la necessaria deportan-za in ogni condizione di guida.

Le prese e gli sfoghi d’arria provvedono alla dis-sipazione del calore e, come sulla Murcielago, ce ne sono un paio sui passaruota posteriori che si aprono solo quando servono. L’Aventador LP700-4 è tutta in fibra di carbonio, eccetto i

sottotelai in alluminio che sorreggono le sospen-sioni push-rod e il motore con i gruppi ammor-tizzatori-molla incernierati al centro, come si può vedere attraverso il pannello in plexiglass.

Il corpo centrale in sola fibra di carbonio è stato realizzato con tre tecniche diverse, tra le quali una brevettata proprio da Lamborghini, deno-minata “RTM Lambo” che fa a meno sia dello stampo in metallo sia della cottura in autocla-ve, velocizzando i processi e abbattendo i costi in modo radicale. ➠➠







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La resistenza torsionale è di ben 35.000 Nm per grado. E’ quanto la Lamborghini ha impa-rato e messo a punto in quattro anni di lavoro congiunto con la Boeing e l’Università di Wa-shington, a Seattle. Tutta la vettura è assem-blata in casa.

Il motore della Lamborghini Aventador LP700-4 è un nuovo V12 6,5 litri che eroga 700 CV a 8.250 giri/min e 690 Nm a 5.500 giri/min. Sor-prendente, fra l’altro, anche la leggerezza (solo 79 Kg) del nuovo cambio ISR a 7 rapporti e sicuramente meno pesante è anche la nuova trazione integrale. Tutta la nuova meccanica è montata più in basso avvicinando al suolo il baricentro della nuova Lamborghini di oltre 60 mm.

E infine, le prestazioni, straordinarie. La Lam-borghini Aventador LP/00-4 accelera da o a 100 km/h in 2,9 secondi e raggiunge 350 km/h, con emissioni di CO2 pari a 398 gr/km, quasi il 20% in meno rispetto alla Murcielago. Per avere accesso a questo gioiello, la Lambo più veloce di tutti i tempi, occorrono 255.000 euro, tasse escluse.

Marina Federico


Novità Auto


ambia il codice della strada che porta ulteriori limitazioni per i neopatentati ma la MINI si adegua a tempo di record. Ap-

pena entrato in vigore, la Casa inglese ha provveduto ad immettere sul merca-to versioni adatte ai nuovi limiti imposti dalla legge, offrendo così ai più giovani soluzioni alquanto interessanti. Arriva-no le MINI One, MINI One D Clubman e MINI One D Countryman, tutte depoten-ziate ed adatte alle nuove normative in vigore dallo scorso febbraio.

La One è disponibile ora con un motore benzina da 75 CV, mentre l’omologa station (più pesante) si attesta sui 90 CV. Anche la

One D Countryman ha 90 CV ma con una coppia particolarmente interessante, tanto da renderla una delle vetture con i consu-mi più ridotti nel panorama dell’automo-tive. Le prestazioni dichiarate della One D Clubman sono da 0 a 100 all’ora in 11,8 secondi e velocità massima di quasi 190 km/h. I consumi, nella media UE, si atte-stano sui 3,9 litri ogni 100 km (oltre 25 al litro) con un’emissione di CO2 di soli 103 gr/km. Leggermente più alte quelle della One D Countryman che ha consumi medi di 4,4 litri ogni 100 chilometri.

La One si accontenta di un consumo me-dio di 5,1 litri di benzina ogni 100 km, con un’emissione di 119 gr/km.

“Minimalist” la concezione di questa gamma, ma pur sempre MINI nello spi-rito. Ogni modello MINI viene equipag-giato di serie con una combinazione su misura d’interventi di ottimizzazione, come la Brake Energy Regeneration, la funzione Automatic Start Stop, l’indica-tore del punto di cambiata, il servosterzo elettromeccanico EPS e il controllo dei gruppi secondari in base al fabbisogno. La trasmissione di potenza avviene di serie attraverso il cambio manuale a 6 rapporti.

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La Casa inglese si adegua prontamente al nuovo codice della strada, entrato in vigore lo scorso febbraio, proponendo a tempo di record versioni depotenziate per gli automobilisti più giovani

Grande attenzione è stata posta alla sicu-rezza attiva e passiva che il concetto “MI-NImalist” non scalfisce: sulle MINI One c’è tutto quello che serve per permettere ai neopatentati di viaggiare tranquilli.

Piccole modifiche anche nel design: do-minano l’eleganza e la sportività. Il ca-rattere ancora più sportivo si esprime con autenticità attraverso le modifiche apportate al design degli ultimi model-

li. Una nuova geometria abbellisce i pa-raurti anteriori, creando contemporanea-mente le premesse per soddisfare le nor-me di protezione dei pedoni. Le zone di deformazione allargate servono a ridurre il rischio di lesione in caso di collisione con un pedone o un ciclista.

Queste innovazioni si integrano alla per-fezione nel look dei nuovi modelli. Gra-zie ad un sofisticato lavoro di modella-

tura tridimensionale degli elementi della scocca, sono state conservate le tipiche proporzioni di una MINI con gli sbalzi corti.

I nuovi sistemi audio e di navigazione e gli optional per l’integrazione di fonti musicali esterne e di telefoni cellulari of-frono il massimo livello di entertainment e di comunicazione.

Ilio Ascione


A Bacolisboccia la stagione 2011

del Classic CarIntensa partecipazione al tradizionale appuntamento in terra flegrea che da il via, ogni anno, alle attività sportivo-mondane del prestigioso club napoletano d’auto epoca. Oltre 60 le vetture in mostra, a comporre un parterre “d’antan” di assoluto rilievo

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Auto d’ePocA > 14° rAduNo di PriMAverA


randi numeri ed atmosfera entusiasmante alla prima stagionale del Classic Car Club Napoli che ha dato la stura al calendario 2011 con il tradizionale “Raduno di Prima-

vera – Città di Bacoli”, giunto alla sua 14esima edi-zione. Il prestigioso sodalizio partenopeo di auto d’e-poca, affiliato ASI (Automotocbub Storico Italiano), leader in Italia per numero di iscritti, con quest’an-nuale appuntamento in terra flegrea, ha tolto via la ruggine dell’inverno, risvegliando le meravigliose cre-ature a quattro ruote amorevolmente curate dagli in-numerevoli soci, pronte a rimettersi in moto nel circus delle attività sportivo-mondane targate Classic Car.

Complici anche le perfette condizioni meteorologiche e lo spirito sempre conviviale delle manifestazioni organizzate dal dinamico club napoletano diretto da Giuseppe Cannella, il “Raduno di Primavera 2011” ha attirato oltre 60 equipaggi, tutti intenzionati a tra-scorrere una bella domenica di svago e di agonismo, ritrovando vecchi amici e facendo nuove conoscenze. Punto d’incontro, Bacoli, via Lido Miliscola, sull’am-pio piazzale panoramico prospiciente il lago Misero, al centro di uno dei paesaggi più affascinanti del Gol-fo di Napoli.

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Di buon mattino, un nutrito stuolo di magnifici esempla-ri della migliore produzione automobilistica mondiale del ‘900 ha invaso e colorato il piazzale, regalando al pubblico, in passeggiata lungo il lago, uno spettacolo d’eccezione, esaltato dal rombo delle Ferrari, alle quali il Classic Car riserva la speciale sezione Ferrasi sempre più curata, folta e rappresentativa dell’universo di Ma-ranello, dalle prime creazioni del Drake ai modelli più recenti. A rendere onore all’eccelso genio motoristico italiano del secolo scorso anche le Maserati, accanto a capolavori Lancia, Alfa Romeo, Fiat e Autobianchi. Una carrellata ragguardevole che ha omaggiato anche lo sti-le tedesco, in particolare Porsche ma anche Volkswa-gen e Opel, oltre all’orgoglio americano, ben descritto da una splendida Vintage, la Ford A Roadster, del ’29, l’auto più antica presente alla riuscita kermesse. Ma non

poteva mancare il patrimonio estetico e mecca-nico “made in England”, con Triumph, Austin Healey, MG e naturalmente Jaguar, come testi-moniato, fra le altre, dalla bellezza superlativa della XK 150, livrea Sherwood Green, portata in gara dal gentleman driver napoletano Livio Criscuolo.

Di assoluto rilievo anche l’Alfa Romeo Giulia SS del giovane Enrico Di Taranto, assolutamente rapito dal suo recente acquisto.

Nell’ammirare il parterre del “Raduno di Pri-mavera 2011”, c’era davvero di che lustrarsi gli occhi, anche sezione Modern. Un esempio? La Maserati Spider I di Pierluigi Santoro, appassio-nato “tridentista”.

Prese di mira dagli scatti fotografici dei passanti, le regine del Classic Car Club Napoli hanno so-stato a lungo in mostra mentre i soci, ritrovatisi dopo alcuni mesi di pausa agonistica, si sono immediatamente ripromessi di darsi nuovamen-te battaglia nel corso del Campionato Sociale di quest’anno, inaugurato proprio dal “Raduno di Primavera – Città di Bacoli”.

In gran forma i vincitori della scorsa edizio-ne: per le Ferrari, sul podio 2010 sono saliti il combattivo Francesco Galletta, primo, Genny Di Tommaso, secondo e Achille Coppola, terzo

mentre, per le auto storiche, la vittoria è andata al “new entry” Cosimo Corrado Casilli, davanti a Francesco Foglia e a Giovanni Castelli. Con grande agonismo, ma sempre stemperato da un gran senso di pura sportività, i drivers del Classic Car si sono dunque cimentati nella prova d’a-pertura di Bacoli che ha visto primeggiare, fra le Classic, proprio la Ford A Roadster di Mariano Piccolo. Alle sue spalle, la pepatissima Fiat 500 C di Luciano Desio e la vettura gemella di Er-nesto Sollo. Fra le Rosse, invece, si è imposta la 599 Fiorano di Genny Tortora che ha preceduto la 348 TS di Pasquale Simeone e la 360 Spider di Genny Di Tommaso. Successo nella categoria Modern per Francesco Foglia, su Alfa Romeo Al-fetta GT, risultato anche vincitore della classifica assoluta. Secondo, Luigi Iervolino, su Maserati Quattroporte e terzo Cosimo Corrado Casilli, al volante della Porsche 911 Carrera Roadster.

Ed infine, nella Post-Classic, vittoria per Patrizio Acciarino, su Lancia Fulvia Coupè Rally. Piazza d’onore per la Bianchina di Nicola Riccardi e ter-zo posto per la Lancia Fulvia Coupè di Giuseppe Morena. Fra applausi, dopo aver guastato le spe-cialità gastronomiche del ristorante “Al Badejo”, si è svolta la premiazione, momento conclusivo del 14° Raduno di Primavera. All’ingresso del lo-cale flegreo, un tocco di magico Rosso…Ferrasi, da far girare la testa.

Particolarmente soddisfatto il presidente del C.C.C.N., Giuseppe Cannella, la cui instancabile determinazione, unita alla simpatia e alla com-petenza, è il vero grande motore che muove la contagiosa passione insita in tutti gli eventi Clas-sic Car. Il prossimo appuntamento in program-ma è fissato al 1° Maggio, per il più “classico” dei raduni del club napoletano: la “Rievocazione Storica del Gran Premio di Posillipo” sulle strade della mitica gara di Formula Uno che, negli anni ’50 e ’60, rese Napoli protagonista di uno spet-tacolo sportivo ai massimi livelli, oggi paragona-bile solo al Grand Prix di Montecarlo.

Per informazioni e aggiornamenti: www.classic-carclubnapoli.it.

Marina Federico









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Consumi davvero irrisori ma grande piacere di guida: la piccola del Double Chevron è davvero sorprendente, con doti di comfort e spaziosità, fra l’altro, degne di una “premium”


una vettura che conosciamo bene ma che non finisce mai di stupirci: la Nuova Citroen C3 non smette davvero di sor-prenderci. La spaziosità ed il comfort di

viaggio sono due peculiarità della piccola del Double Chevron che, però, ha insite alcune caratteristiche, più propriamente tecniche, che ci sono decisamente piaciute. Un long run alla guida della C3 1.6 VTI ci ha permesso di rac-cogliere dati quanto mai interessanti per una vettura con questa motorizzazione.

Il modello testato era al top di gamma, con una ricchezza di dotazioni da fare invidia al segmen-to Premium: navigatore, computer di bordo ed altri accessori hanno reso i 5.000 km percorsi di un confortevole inimmaginabile per un’auto che è considerata poco più che una City-Car.

A differenza della 1,4 litri, ottima ma non ec-cellente, la 1,6 litri a benzina è riuscita a me-ravigliarci con consumi irrisori e prestazioni esaltanti. La nostra strumentazione ci da acce-lerazioni da 0 a 100 in 9,2 secondi ma ancor meglio riprese, con marce alte, degne dei mi-gliori turbodiesel. Abbiamo provato a guidarla in ogni modo, allegramente o con l’uovo…sot-to all’acceleratore. Il risultato non cambia gran-ché per la 1,6 benzina: piacere di guida all’en-nesima potenza. Il motore risulta molto elastico tanto da permetterci di inserire il cruise control anche in città, appena superati i 40 all’ora.

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concessionaria Daihatsu




Solo da SchianoFino a 5.000 € in meno.

Nei percorsi cittadini viaggiamo in quarta e quinta ad un regime bassissimo e nell’assoluto silenzio. Il parabrezza Visiodrive ci regala una visuale eccellente ed illumina l’abitacolo in modo piacevole. D’inverno è una bella sensa-zione…

L’uso costante del cruise control, appena è con-sentito, ci ha permesso medie di consumi da Guinness: guidando in questo modo ed alter-nando equamente l’uso in autostrada e l’uso in città, siamo riusciti a percorrere 17,5 km con un litro di benzina. In autostrada a 130 km/h la

media oscilla fra i 5,7 ed i 6 litri ogni 100 km, a seconda della conformazione. Attestando il cruise control a 120, la soglia dei 20 km al litro è facilmen-te raggiungibile. In città, non richiedendo accelerazioni bru-cianti ai semafori, e guidando con attenzione, oscilliamo fra i 17 ed i 18 al litro.

Uno dei punti di forza della C3 è dato dall’assetto: rigido quanto basta e sensibile, ci permette di entrare in curva tenendo il gas costante e sen-za accusare sovrasterzo o sot-tosterzo. I cerchi da 17 pollici con pneumatici ultraribassati aiutano moltissimo queste pe-culiarità anche se bisogna fare i conti con pavé e asfalti non proprio perfetti. Infatti la C3 “copia” ogni minima asperità risultando, a volte, un po’ trop-po sensibile. Ma divertente, e l’aspetto ludico non è di secon-daria importanza.

Spazio a volontà per passeggeri e bagagli, e consumi, con la versione 1,6 litri, veramente contenuti, fanno della Citroen C3 1,6 VTI la vettura ideale per chi non ama il Diesel o il Gpl. La versione della nostra prova, al top di gamma, ha prezzi a partire dai 16.000 euro cui possono essere aggiunte numerose personaliz-zazioni.

Ilio Ascione


Modello Colore Km. Anno Prezzo

AUDI TT 2.0 T FSI 147 kW / 200 CV Grigio met. 89.000 12/2006 € 20.000,00

AUDI Q7 3.0 TDI DPF TIPTRONIC 171 kW / 233 CV Argento met. 98.000 07/2007 € 35.900,00

FERRARI 612 SCAGLIETTI 397 kW / 540 CV Beige met. 0 06/2006 € 209.000,00

HONDA Jazz 1.2 DS57 kW / 78 CV Blu met. 66.000 11/2003 € 4.500,00

LAND ROVER Defender 110 2.4 td 4 SW SE90 kW / 122 CV Verde met. 800 04/2010 € 31.900,00

PORSCHE Boxster CABRIO 176 kW / 239 CV Grigio met. 20.000 06/2005 € 39.000,00

PORSCHE 996 CARRERA 4 235 kW / 320 CV Blu met. 89.000 10/2002 € 39.500,00

PORSCHE 997 Jubileum 239 kW / 325 CV Grigio met. 30.000 05/2005 € 47.000,00

RENAULT Grand Scenic DE LUXE 96 kW / 131 CV Grigio met. 87.000 11/2006 € 11.500,00

SKODA Octavia 2.0 tdi RS 170cv125 kW / 170 CV Grigio met. 69.000 02/2008 € 15.900,00

SKODA Roomster STYLE 63 kW / 86 CV Antracite met. 31.000 02/2007 € 9.500,00

SKODA Fabia TDI STYLE 59 kW / 80 CV Argento met. 9.000 09/2008 € 9.500,00

Ignifugheprefabbricate

Kenya si trova a cavallo dell’Equatore africano e si affaccia sulle bianche sab-bie coralline dell’Oceano Indiano. Le coste, interamente protette dalla bar-

riera corallina sono piuttosto frastagliate e argina-te da profonde spiagge di sabbia bianca prodotta dalla frantumazione del corallo. Oltre la barriera vi è l’arcipelago di Lamu, sulla costa settentriona-le Kenyota, poco sotto il confine con la Somalia. Verso l’interno in genere si incontrano mangrovie e palme da cocco, poi una ristretta fascia di fo-resta lussureggiante scandagliata da ruscelli. Ad-dentrandosi, la foresta si dirada guadagnando in altitudine e, oltre i 1.600 metri la savana arborea viene sostituita da quella arbustiva.

Kenya

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Il Kenya ha generosamente esteso le zone riservate alla conservazione della natura fino a comprendere il 10,6% dell’intero territorio nazionale, suddiviso in 56 aree protette con statuto di Parco Nazionale e di Riserva Naturale e 210 aree come Riserva Fore-stale. Nei Parchi Nazionali che sono gestiti a livello nazionale, l’obiettivo è quello di conservare l’am-biente naturale senza nessuna interferenza da par-te dell’uomo; alcune aree si possono visitare, altre sono off limits se non per ricercatori e naturalisti. Bisogna muoversi in auto e sulle piste, dalle quali è consentito allontanarsi solo entro limiti ben stabi-liti che differiscono da parco a parco. Nelle Riser-ve Naturali, che sono amministrate dalle autorità locali, è consentito l’utilizzo limitato dell’ambiente per ragioni diverse da quelle della conservazione; ad esempio possono viverci quelle popolazioni che da secoli le hanno abitate Per quanto riguarda la popolazione ci sono circa una sessantina di tribu’, alcune delle quali molto numerose. La popola-zione cittadina è per la stragrande maggioranza maschile: gli uomini lavorano in città arrangian-dosi alla meglio, mentre bambini e mogli restano in campagna a lavorare la terra. Le lingue ufficiali sono Inglese e KiSwahili. Quest’ultima trae il suo nome da “sabel” che vuol dire “fascia costiera”. A detta dei linguisti è la dodicesima lingua al mon-do parlata da 1/44 della popolazione mondiale. E’ costituita da circa il 50% di radice bantu, il 30% di arabo e un buon 20% di inglese africanizzato.

Il Kenya è diventato indipendente il 12 dicembre 1963 e si è costituito in Repubblica nell’ambito del Commonwealth esattamente un anno dopo. E’ membro delle Nazioni Unite, dell’Organizza-zione per l’Unità Africana ed è associato alla UE.

Per quanto riguarda il turismo c’è da dire che ri-esce a portare nel paese circa 1,3 milioni di visi-tatori, ospitati in moderne e funzionali strutture ricettive. Circa il 70% dei turisti sceglie di visitare i parchi nazionali, non disdegnando chiaramen-te le bianche spiagge, visto che una destinazione non esclude l’altra.

Per quanto riguarda le zone costiere va ricordato che Malindi è il luogo piu’ “italianizzato” della co-sta Kenyota visto che i nostri connazionali si sono sbizzarriti a fondere le semplici tradizioni africane con divertenti innovazioni di gusto mediterraneo. Per quanto riguarda le spiagge non va dimenti-cata la bianca spiaggia di Watamu, così come , a circa 40 Km da Mombasa la lunga spiaggia di Diani Beach, orlata di palmizi e ricca di banchi di corallo. Questa faccia bal-neare fa chiaramen-te da complemento al Kenya piu’ natu-ralistico e selvaggio

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C’è chi viaggia in Kenya tutto l’anno, anche se va detto che dal punto di vista dei prezzi, il picco della stagione la troviamo nel periodo che va dal Natale all’Epifania, mentre la bassa stagione com-prende sicuramente maggio e giugno.

A settembre ed ottobre il Parco Nazionale dal Ma-sai Mara offre uno spettacolo impressionante visto che a settembre si concentra la grande migrazione di erbivori provenienti dalla Tanzania come gnu, gazzelle e zebre. Tra febbraio ed aprile nascono zebre e gnu, mentre durante tutto l’anno è pos-sibile vedere un elefante o una giraffa appena nati. Meglio evitare soggiorni balneari in prossi-mità delle foci dei fiumi durante il periodo delle piogge, visto che una gran quantità di fango viene riversata nell’oceano intorbidendo il mare dove sorgono i giardini di corallo. D’altra parte per chi è interessato alla pesca d’altura, la stagione mi-gliore riprende a metà luglio, dopo la migrazione dei marlin, dei pesci-vela e dei tonni che si assen-tano dalle coste appunto da marzo a giugno e che intensificano la loro presenza sulle coste Kenyote in ottobre-novembre. Gli scalatori invece avranno maggiori probabilità di affrontare il Monte Kenya in ottime condizioni di visibilità da metà gennaio a metà febbraio, mentre le cime saranno quasi certamente coperte a luglio – agosto.

Per quanto riguarda il clima, va detto che la costa oceanica e l’arcipelago di Lamu hanno clima tro-picale con monsoni e alisei che mitigano la calura (medie fra 22-30°). Da ottobre a marzo il vento kaskazi arriva sulla costa da nord-est, caldo e umi-do; da aprile a settembre è il turno del kuzi che arriva da sud-est, più asciutto e temperato. Da dicembre a marzo il tempo è più umido, il caldo è maggiore a settembre-ottobre e da dicembre ad aprile. C’è però da fare i conti con le piogge, por-tate dai monsoni, che praticamente sostituiscono le stagioni. Le grandi piogge vanno da marzo a maggio, le piccole piogge da novembre a metà dicembre. Fenomeno da non dimenticare per chi soggiorna sulle coste è quello della bassa marea, che può allontanare il mare anche di qualche de-cina di metri.

sorge un problema (tutti gli alberghi di un certo livello sono in contatto con un medico che parla quasi sempre Inglese). Se una qualsiasi sintoma-tologia non abituale dovesse insorggere entro un intervallo anche di tre mesi dal proprio ritorno in Italia, va informato il proprio medico curante di aver effettuato il viaggio in questo paese. E’ bene munirsi delle medicine di uso personale, di un di-sinfettante intestinale e di un repellente per insetti. Ovunque ci si trovi è meglio considerare l’acqua del rubinetto non potabile. Gli alberghi usano ac-qua potabilizzate per lavare frutta e verdura così come per produrre ghiaccio. Per quanto riguarda le vaccinazioni non è prevista nessuna vaccina-zione obbligatoria ma, in misura precauzionale, è consigliabile la profilassi antimalarica (consultare sempre il proprio medico di fiducia).

Una descrizione a parte vale per i Parchi per cui varrà la pena soffermarci in seguito su questo ar-gomentoPer andare in Kenya occorre essere in possesso di

un passaporto valido per almeno 6 mesi dall’in-gresso nel paese. Occorre anche un visto di in-gresso rilasciato dall’Ambasciata del Kenya anche se, per i turisti Italiani che prenotano un viaggio attraverso un operatore, il vi sto può’ essere rila-sciato in loco (va comunque pagato).

Relativamente agli indumenti consigliati da por-tare con sé, l’abbigliamento deve contenere indu-menti in cotone, pratici e leggeri, scarpe comode, anche chiuse e un copricapo. E’ indispensabile un indumento pesante per la sera o per le giornate senza sole. Chi si reca al mare non dimentichi oc-chiali da sole e creme protettive. Gli apparecchi elettrici dovranno essere a voltaggio universale. In alcuni piccoli lodge, si spegne il generatore quasi sempre tra le 23 e le 10 per cui, meglio portarsi una pila. Per quanto riguarda fotografi e videoa-matori, si consiglia portare con sé pellicole foto-grafiche, nastri elettronici ed un buon numero di pile di ricambio essendo abbastanza difficile tro-varle in loco. I prezzi inoltre sono più elevati. Per quanto riguarda i soggetti valgono le solite regole: evitare di fotografare postazioni militari e gover-native e, volendo fotografare le persone, valgono anche in questo caso le regole della buona educa-zione per cui è meglio chiedere il permesso prima di scattare. Maasai, Turkana ed altre popolazioni sono gelosi della propria immagine che è tutelata peraltro da leggi specifiche.

In rispetto all’etica musulmana è vietato il topless ed il nudismo sulle spiagge e negli hotels.

Per quanto riguarda le regole sanitarie è sempre saggio interpellare i medici locali non appena


ALiMeNtAzioNe

Per dimagrire si torna alla dieta preistorica

quella che si rifà all’ alimentazione che seguiva l’uomo prima che fosse inventata l’agricoltura. Cosi gli studiosi dell’ Univer-sità di Lund, in Svezia, hanno definito la

nuova paleodieta o dieta delle caverne. I loro studi hanno dimostrato che essa è utile per chi ha ma-lattie di cuore o soffre di diabete e che, a parità di contenuto calorico, è molto più saziante della die-ta mediterranea e che consente di dimagrire assai più rapidamente.

Ovviamente il tipo di alimentazione da seguire è mol-to particolare : esclusi cereali (frumento, riso, mais,…) e

i derivati (pane, dolci, biscotti,… ma anche patate, latte e latticini), la dieta delle caverne si basa soprattutto su pesce,

carni magre, uova, frutta e verdura. Questi ultimi sono gli elementi che forniscono i carboidrati necessari e che allo stesso tempo non fanno innalzare nel sangue la glicemia e l’

insulina, con tanti vantaggi per la salute; ancora, altri vantaggi si riscontrano in una maggiore quantità di vitamine, minerali.

antinfiammatori e antiossidanti.

Di sicuro i carboidrati che si assimilano con questa dieta non possono bastare per i ciclisti, i maratoneti e

gli sportivi in generale per i quali è am-messa una piccola eccezione:

infatti, per i “faticatori”, la dieta comprende l’ uso di

patate e anche di riso, meglio il basmati. Nella paleodieta è data prefe-

renza assoluta alle carni di animali selvatici o allevati all’ aperto, senza mangimi, ma è difficle procurarseli; in questo caso si puo non essere rigorosi.

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ikon aggiunge alla propria gamma di fotocamere reflex digitali la D5100, un prodotto ricco di funzionalità e capace di rendere la realizzazione di fotografie

e la registrazione di filmati Full HD un’esperien-za senza precedenti. La D5100 concede nuovo spazio alla creatività grazie allo schermo ad angolazione variabile, alla straordinaria moda-lità effetti speciali e alla funzione D-movie per riprese di filmati Full HD (1080p).

Nikon dichiara che “la D5100 è una fotoca-mera meravigliosa che permette di esprimere il proprio lato artistico grazie a immagini e filmati unici. Consente di utilizzare angolazioni ed ef-fetti nuovi, il tutto con una qualità dell’immagi-ne superiore ad ogni aspettativa”.

Punti di vista innovativi La Nikon D5100, che prende il posto della fa-mosa D5000, presenta un nuovo schermo LCD ad angolazione variabile. Lo schermo si apre anche orizzontalmente, per consentirne una ge-stione più agevole anche quando si utilizza un treppiedi. Questa libertà di movimento consente di essere più creativi che mai anche utilizzando il Live View, permettendo di scattare da qualun-

que angolazione. Inoltre, su questo monitor da 3 pollici (7,5 cm) ad alta risoluzione (circa 921 k punti) con ampio angolo di visione, immagini e filmati possono essere visualizzati con grande qualità e ricchezza di dettagli.

La funzione Live View della Nikon D5100 è un modo semplice e intuitivo per scattare foto-grafie. Quando si utilizza il modo automatico, ci si dovrà solo preoccupare dell’inquadratura e della composizione, poiché sarà la selezione automatica scene a scegliere le impostazio-ni più adatte per ottenere il migliore scatto possibile.

Creatività senza limiti, da ogni angolazione

NikoN d5100

Ispirazione per la vostra creatività La Nikon D5100 presenta la nuovissima mo-dalità effetti speciali che consente di realizzare fotografie e riprendere filmati Full HD (1080p) in un modo decisamente originale. Sono addi-rittura sette gli effetti disponibili, tra cui Colore selettivo, che consente di selezionare fino a tre colori da visualizzare su un’immagine o in un filmato lasciando le altre aree in bianco e nero, e l’Effetto miniatura, che trasforma la fotogra-fia in una miniatura. Si può scegliere l’effetto speciale preferito direttamente tramite la ghiera di selezione modo presente sulla parte superio-re della fotocamera.

Filmati HD mozzafiatoCon la Nikon D5100 è semplicissimo passare dalla realizzazione di foto alla registrazione di filmati, poiché il pulsante D-Movie si trova pro-prio accanto a quello di scatto. Grazie a que-sta posizione, l’impugnatura della fotocamera risulta più stabile quando si avvia o si arresta una ripresa o quando vi è alternanza tra scatti e registrazioni video.

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È possibile filmare ogni azione in Full HD (1080p) alla ragguardevole velocità di 30 fps, scegliendo tra una fantastica gamma di effetti speciali; il modo AF-F, inoltre, assi-cura sempre la messa a fuoco del soggetto. Dopo aver utilizzato le funzioni di editing dei filmati direttamente “on camera”, è poi possibile rivederli su un televisore HD grazie alla connetti-vità HDMI.

Con la Nikon D5100 viene intro-dotto anche il micro-fono stereo opzionale ME-1, creato appositamente per le fotocamere reflex digitali, che consente di registrare filmati con audio stereo di alta qualità eliminando al tempo stesso il disturbo provocato dalla vibra-zione dell’obiettivo durante l’autofocus.

Qualità dell’immagine superiore Con la Nikon D5100 è facile ottenere una qua-lità dell’immagine superiore anche in condizioni di luce scarsa, grazie alle caratteristiche ereditate dalla D7000. Il sensore di immagine CMOS da 16,2 megapixel in formato DX, per esempio, offre colori brillanti e un ottimo livello di det-taglio per immagini e filmati, mentre il potente motore di elaborazione EXPEED 2 ottimizza le prestazioni del sensore per offrire una qualità eccezionale. In più, la D5100 offre una gam-

La nuova funzione HDR (High Dynamic Ran-ge) di Nikon e la funzione D-Lighting attivo consentono, inoltre, di mantenere i dettagli an-che in presenza di contrasti di luce estremizzati. La funzione HDR, in particolare, acquisisce due immagini della stessa situazione con espo-sizione diversa per produrre una sola immagi-ne con gamma dinamica più ampia.

Sistema di autofocus a 11 punti di eccezionale precisioneIl sistema AF a 11 punti offre una copertura dell’autofocus rapida e precisa in tutta l’inqua-dratura. I quattro modi area AF, che includono l’AF tracking 3D, consentono di mantenere a fuoco il soggetto principale anche se la com-posizione cambia rapidamente nelle scene d’a-zione. Ciò, unito alla velocità di scatto (fino a 4 fps), consente di catturare i soggetti in rapido movimento.

Creatività da qualunque punto di vistaLa Nikon D5100 è una potente reflex digitale progettata per incentivare i fotografi ad esplo-rare il loro lato creativo e che consente di re-alizzare, con la massima semplicità e qualità, immagini e video straordinari. Il monitor LCD ad angolazione variabile si combina magnifica-mente con la funzione D-movie per consentire scatti unici da qualsiasi angolazione. Le foto-grafie ed i video, infine, realizzati con la mo-dalità effetti speciali, posseggono un senso di magia che li rende ancor di più unici.

ma di sensibilità alla luce decisamente ampia per immagini eccellenti anche in condizioni di illuminazione non ottimali. In particolare, offre una gamma ISO estendibile da 100 a 6.400

che può raggiungere il valore di ISO 25.600 (Hi 2), per immagini con distur-

bo minimo e, al con-tempo, ricchissime di dettagli. Inoltre, l’ampia offerta di obiettivi NIKKOR contribuisce alla s o r p re n d e n t e qualità dell’im-magine della D5100.


APriLiA rsv4 r APrc

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Dalla regina della sbk Aprilia distilla la moto perfetta per il gentleman rider appasionato di track days.L’unica supersportiva che permette all’appassionato di affinare in sicurezza le sue capacità di guida grazie al pacchetto di controlli dinamici APrC.

ata con l’obiettivo di essere la migliore in pi-sta e sulla strada, fin dal suo arrivo Aprilia RSV4 ha stupito il mondo per le linee, la tec-nologia, le prestazioni. Un motore 4 cilindri

V di 65° mai visto prima su una sportiva di serie, un telaio degno di una 250 GP, Ride By Wire, sistema multimappa di gestione del motore: tutti traguardi che Aprilia RSV4 ha già raggiunto, unendo a un’architet-tura e a caratteristiche tecniche uniche la straordinaria guidabilità tipica del marchio Aprilia, portata a livelli del tutto eccezionali.

Un progetto che punta sulle massime prestazioni ma anche sulla capacità della moto di mettere il pilota in grado di sfruttarne fino all’ultima stilla di competiti-vità.

Non sono casuali gli eccellenti risultati ottenuti da tutti i campioni che l’hanno guidata in gara, tuttavia la vera rivoluzione che accompagna la nuova Aprilia RSV4 R APRC è che per esplorarne il potenziale e divertirsi non è affatto indispensabile essere dei fuori-classe grazie all’esemplare equilibrio dinamico ottenu-to dall’APRC (Aprilia Performance Ride Control), l’e-sclusivo controllo di trazione regolabile su otto livelli e in grado di auto-calibrarsi in base al diverso tipo di pneumatici, il controllo dell’impennata, l’asservimen-to alla partenza e il cambio elettronico.

Aiuti concreti alla guidabilità del veicolo che restitui-scono al pilota maggior fiducia e controllo nella con-duzione al limite agevolandolo nell’individuazione delle traiettorie più efficaci e rendendo la guida meno dispendiosa sotto il profilo psicofisico.

L’introduzione nella produzione di grande serie di una così avanzata tecnologia è la dimostrazione dell’enor-me capacità progettuale di Aprilia che ha sviluppato “in casa” tutta l’elettronica di gestione della RSV4 Factory SBK iridata di Max Biaggi e dalla quale si è ricavata la piattaforma di controlli dinamici applicati alla nuova RSV4 R APRC.

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Dal mondiale SBK al track day domenicale


Con questa nuova versione gli uomini Aprilia hanno così reso possibile la realizzazione della moto più veloce in pista ma allo stesso tempo anche la “più comunicativa” nei con-fronti dei più diversi livelli di esperienza e capacità di guida mettendo a punto quella che si può considerare la caposti-pite di una nuova generazione di moto supersportive.

Questa nuova tecnologia è racchiusa nel pacchetto APRC (Aprilia Performance Ride Control) in pratica lo stato dell’arte nei controlli dinamici performanti di una moto, un sistema coperto da più brevetti, e capace di mettere a disposizione del pilota come del semplice appassionato la tecnologia vincente in Superbike. Il tutto con una gestione assolutamente semplice e intuitiva.

Ma i miglioramenti di Aprilia RSV4 R APRC non si limitano alla gestione elettronica. Il V4 65° miglio-ra la lubrificazione e riceve rapporti più ravvicinati che ottimizzano l’accelerazione. Il nuovo scarico più leggero e con un avanzato sistema di gestio-ne della valvola parzializzatrice, in accordo con le mappature del Ride By Wire, migliora la respirazione e l’efficienza a tutti i regimi.

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Tre innovativi sistemi brevettati da Aprilia che monitorano costantemente le condizioni dinamiche

della moto e intervengono sul controllo motore per sostenere il pilota nel raggiungimento

della massima velocità di percorrenza.Aprilia RSV4 R rappresenta al contempo la nuova e la futura generazione di supersportive: a partire dal concept essenziale, il suo design abbandona la so-vrabbondanza di carrozzerie riducendole allo stretto necessario per l’effica-cia aerodinamica. La bellezza mozzafiato delle parti tecniche svela una moto di una compattezza pensabile fino a ieri solo per cilin-drate inferiori o per i pro-totipi da Gran Premio. La tecnologia allo stato dell’arte per motore e ciclistica insieme alla straordina-ria fruibilità la rendono la compagna ideale per ogni pilota che voglia avvicinare e mi-gliorare i propri limiti di guida con un feeling e una facilità unici.

Sono le stesse caratteristiche progettuali a renderla così performante e al tempo stesso facile da sfruttare fino all’ultimo cavallo. La banalità, anche tecnica, è bandita da que-sta moto che può vantare il primo 4 cilin-dri a V stretto ad alte prestazioni di grande serie al mondo, il motore più rivoluzionario e potente mai costruito da Aprilia. Motore che, unitamente all’impiego di un’elettro-nica “totale”, alla leggerezza da primato e alla compattezza estrema, la rende unica e inconfondibile.

La componentistica è ai massimi livelli: la forcella Upside Down e l’ammortizzatore Sachs, entrambi pluriregolabili, sono re-alizzati su specifiche Aprilia, assicurano il massimo delle prestazioni e trasferiscono un perfetto feedback al pilota che ha sot-to controllo ogni situazione. I freni sono Brembo con pinze radiali monoblocco, i cerchi in lega ultraleggeri hanno un nuovo design, l’ammortizzatore di sterzo garanti-sce una sicurezza ottimale in ogni condizio-ne di guida.


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Esci dalla mischia...


Grande successo per il primo Raduno Dufour Yachts

a Piano di Sorrento

si ProsPettA uNA secoNdA edizioNe NeL 2012

Suggestiva parata di barche a vela lungola Penisola Sorrentina

rande successo per il primo Raduno Dufour Yachts, una grande festa della vela che ha animato per tre giorni, dal 1 al 3 aprile, il nuovo porto turistico di Marina di Cassano a Piano di Sorrento. Il sindaco di Piano di Sorrento, Giovanni Ruggiero, e il presidente

del cantiere Dufour Yachts, Salvatore Serio, hanno già manifestato, nel corso dell’inaugurazione, la volontà di riproporre questa manifestazione anche il prossimi anno.

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Le imbarcazioni del cantiere Dufour Yachts sono state le protagoniste di questo importante evento organizzato da Cataboat, concessio-nario Dufour per la Campania, con il patro-cinio del Comune di Piano di Sorrento e la collaborazione della Sezione di Sorrento della Lega Navale, lo Yacht Club Marina di Cassa-no e Oceanomare Delphis Onlus. In banchina, un’ampia panoramica di imbarcazioni Dufour che spaziava da modelli degli anni ‘70, come il Safari, fino alle ultime novità 2011 e in parti-colare gli ammiratissimi 375 e 445 Grand Lar-ge, presentati per la prima volta nell’Italia meri-

dionale. Ad accogliere i numerosi partecipanti c’erano i titolari di Cataboat, Mario Ucchiello, dalla lunga esperienza nel campo delle regate, Gennaro Errico, Ernesto Cocozza di Montana-ra e il presidente della Sezione di Sorrento del-la Lega Navale Italiana, Guido Gargiulo.

Tra gli eventi collaterali del Raduno Dufour, uno stage di primo soccorso in mare, organiz-zato dalla Lega Navale di Sorrento, e una con-ferenza con la partecipazione del presidente Dufour, Salvatore Serio, del progettista Umber-to Felci e del campione di vela Jules Mazars. ➠➠


I ricercatori scientifici dell’associazione Ocea-nomare Delphis Onlus hanno poi presentato a Villa Fondi un’interessante relazione sui ce-tacei del nostro mare. Nel porto di Marina di Cassano era ormeggiato, accanto ai Dufour, il cutter Jean Gab varato a Marsiglia nel 1930; questo spledido veliero d’epoca viene attual-mente impiegato da Oceanomare Delphis per gli studiare le balene e i delfini del Mar Tirreno.

Nella giornata di sabato 2 aprile si è svolta la regata costiera da Marina di Cassano allo scoglio del Vervece e ritorno. La gara, inizia-ta con lo spettacolare avvistamento di decine di delfini tursiopi che hanno nuotato a lungo tra le barche, si è svolta con vento debole che è poi aumentato dopo la virata di boa. Primo

al traguardo “Bolina”, un veloce Dufour 44 Performance, secondo posto per “Takuna”, un Dufour 45 Classic, terzo classificato il nuovissi-mo Dufour 445 Grand Large, con a bordo Sal-vatore Serio, Umberto Felci e Jules Mazars. La cerimonia di premiazione si è svolta nella se-rata di sabato dopo una cena animata da uno spettacolo con musiche e danze tradizionali. Vari omaggi sono stati offerti ai partecipanti, tra cui un’apprezzatissima confezione di pro-dotti tipici sorrentini della cooperativa Solagri, guidata dal presidente Mariano Vinaccia che vuole far conoscere i sapori e i profumi delle specialità locali. Nella mattinata di domenica, il primo Raduno Dufour Yachts si è concluso con una gita in barca a vela lungo la Penisola Sorrentina, con sosta in rada e brindisi di salu-to a Puolo.

Giuseppe Farace


JEANNEAU Cap Camarat 6.0 WA

JEANNEAU Cap Camarat 8.5 WA

JEANNEAU Merry Fisher Marlin 6

CARNEVALILAZIO CAMPANIA CALABRIA

AIRON MARINELAZIO CAMPANIA

urante la prima fase della regata, che si è svolta sabato 2 aprile nel tratto di mare compreso tra Marina di Cassano e lo scoglio del Vervece, i delfini hanno

infatti accompagnato le barche a vela. Almeno 40-50 esemplari, suddivisi in tre gruppi, hanno offerto uno spettacolo indimenticabile.

uN iNcoNtro frequeNte LuNGo LA PeNisoLA, LA costierA e cAPri

Delfini sorrentini

Una delle attrazioni offerte ai velisti del primo Raduno Dufour è stata la presenza di un grande gruppo di delfini.

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Questo non è un caso raro, poichè questi del-fini sono praticamente stanziali e si spostano tra Castellammare, la Penisola Sorrentina, La Costiera Amalfitana e Capri. Mi è capitato in-fatti molto spesso di incontrarli in questo tratto di mare, anche vicino al litorale; talvolta è ad-dirittura possibile osservare i delfini da terra. Questi animali hanno infatti abitudine costiere; si tratta di tursiopi (Tursiops truncatus), molto più grandi delle stenelle (Stenella Coeruleoal-ba) che si incontrano di solito in mare aperto.

Nell’ambito del Raduno Dufour, erano presen-ti i ricercatori dell’associazione Oceanomare Delphis Onlus con la propria barca, il cutter

d’epoca Jean Gab. Sono stati loro a individua-re subito la presenza dei cetacei e a indicarla agli altri velisti. Per almeno mezz’ora i tursiopi, che erano a caccia di pesci, hanno affiancato le barche a vela impegnate nella regata. Un vero e proprio show che ha entusiasmato i mem-bri degli equipaggi. Questi animali dalla forma idrodinamica sono dei cetacei odontoceti; han-no dai 20 ai 28 denti conici su ogni mascella con cui afferrano i pesci e i molluschi di cui si nutrono. Sono abbastanza curiosi e si avvicina-no alle barche; non sono pericolosi per l’uomo, nonostante la robusta dentatura. Sono presenti in ogni mare del mondo; i maschi possono rag-giungere una lunghezza di 3 metri e un peso di oltre 500 kg.


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entidue imbarcazioni si sono confrontate nel Golfo di Napoli nell’ambito della prima tappa del Campionato mediterraneo Melges 32 una classe velica che sta trovando sempre maggio-

ri consensi tra gli appassionati di regate ad alto livello. Il Melges 32 ( http://www.melges32.com/ ) è una barca velocissima, semplice, divertente e ad altissime presta-zioni. La lunghezza è di 9,70m, la larghezza di 3 m. Pesa 1770 kg ed ha un piano velico molto potente con un gennaker di 120mq. Albero, crocette, bompresso, timo-ne e la lama di deriva sono in carbonio. La lama di deriva è retrattile e ciò permette di trasportare la barca su strada con un carrello basculante, progettato con la collaborazione di Balbi rimorchi.

veLA - A NAPoLi LA PriMA tAPPA deL cAMPioNAto euroPeo MeLGes 32

La costanza premia Mascalzone Latino

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ce Vittoria del team italiano senza Vincenzo Onorato

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➠➠


La manifestazione sportiva, sponsorizzata da Audi e ospitata a Molosiglio dal Circolo Ca-nottieri Napoli, si è svolta dal 17 al 20 mar-zo. A Napoli erano presenti team provenienti dall’Europa e anche dagli Usa. Tutte le regate si sono svolte davanti al lungomare partenopeo, offrendo un grande spettacolo al pubblico. La prima prova del 17 marzo (non valida per la classifica dell’Europeo) è stata organizzata per celebrare il 150° anno dell’Unità d’Italia. Nella seconda giornata il vento è stato praticamente assente e le regate in programma sono state annullate. Nella terza e quarta giornata (sabato 19 e domenica 20 marzo) si sono quindi con-centrate tutte le prove. Si sono disputate quat-tro regate nella giornata di sabato e tre in quel-la di domenica. Il duello tra i ventidue team è stato duro e si è concluso con una meritata vittoria di Mascalzone Latino. Al timone sta-volta non c’era l’armatore Vincenzo Onorato, assente per motivi di lavoro. Il suo posto è stato preso da Paolo Masserdotti, assistito dal tattico Francesco Bruni.

Lettera di Vincenzo Onorato agli armatori della classe Melges 32

Napoli, 23 Marzo 2011Cari Amici, mi dispiace molto non averVi visto a Napoli e vi ho molto invidiato per le bellissime regate fatte nella mia città. Vi chiedo personalmente scusa se non abbiamo partecipato alla premiazione. Non è una mancanza di stima né di considerazione nei vostri confronti, con cui condivido la passione per questo magnifico sport, ma è un’aperta contestazione in particolare nei confronti del circolo organizzatore e più in generale nei confronti di Audi. Il circolo organizzatore ha osteggiato l’apertura della nostra scuola vela per i bambini disagiati dei quartieri di Napoli. Audi non ha ancora onorato i suoi impegni contrattuali liquidandoci la sponsorizzazione per il Louis Vuitton Trophy a noi dovuta. Non parteciperemo ad alcuna premiazione del circuito finché Audi non assolverà il suo debito. Ci conserviamo comunque la parte migliore che è la sfida in acqua con Voi. Buon Vento!

Vincenzo Onorato

➠➠

Classifica finale dopo sette regate

1. Mascalzone Latino, pt. 20

2. Samba Pa Ti, pt. 25

3. B-Lin Sailing, pt. 30.50

4. Highlife, pt. 55

5. Rush Diletta, pt. 57


Nelle quattro regate della prima giornata, con vento di media inten-sità che è girato da grecale a po-nente, Mascalzone aveva ottenuto solo due quarti posti e due quinti posti.

Le cose sono andate molto me-glio nella seconda giornata con un quarto posto e due nette vittorie. La media finale di 20 punti ha così consentito a Mascalzone di vincere questa prima tappa dell’Europeo, davanti all’imbarcazione statuni-tense Samba Pa Ti.

Terzo un altro team italiano, B-Lin Sailing, quarto Highlife e quinto Rush Diletta. Il team Mascalzo-ne Latino non si è presentato alla premiazione; in una lettera agli ar-matori (vedi Box) Onorato ne ha spiegato i motivi.


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