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CopiaOmaggio

Nuove BMW M3 ed M4DNA sportivo per berlina e coupè

Gilera Fuoco 500 I.E. LTIl tre ruote più potente e sportivo

Dacia Sandero Stepway 1.5 dCiL’ex low cost pensa in grande

Nuova Mercedes-Benz Classe CArriva la “leggiadra” signora

Moto Guzzi Stelvio 1200 8V – NTXIn vetta al piacere di guida

53.ma edizione del Salone nautico di ParigiBilancio positivo, nonostante la crisi

Grande evento al Circolo Canottieri Napoliè Vela in Campania 2013

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Novità Auto > Nuove BMW M3 ed M4DNA sportivo per berlina e coupè 7Motorsport > Da Montecarlo a MacaoCitroen Racing su tutti i fronti! 12Prova su strada > Dacia Sandero Stepway 1.5 dCiL’ex low cost pensa in grande 16Novità Auto> Nuova Mercedes-Benz Classe CArriva la “leggiadra” signora 20Trofeo Abarth SeleniaAlex Campani vince in Italia ed Europa 26ViaggiareFuoristrada per l’Italia 33Sony Action Cam HDR-AS100VRMettiti alla prova 37AlimentazioneUn amore di zucca 44TecnologiaLa musica taglia i fili 48

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Nuova Mercedes-Benz Classe C

Arriva la “leggiadra” signora

Moto Guzzi Stelvio 1200 8V – NTX

In vetta al piacere di guida

53.ma edizione del Salone

nautico di Parigi

Bilancio positivo, nonostante la crisi

Grande evento al Circolo

Canottieri Napoli

è Vela in Campania 2013

Anno XIX - numero 1 • gennaio 20144

Galaxy Note ProUn “classico” top gamma 51Gilera Fuoco 500 I.E. LTIl tre ruote più potente e sportivo 55Moto Guzzi Stelvio 1200 8V – NTXIn vetta al piacere di guida 5921.ma edizione del Trofeo Marcello CampobassoGiovanissimi campioni in regata 6453.ma edizione del Salone nautico di ParigiBilancio positivo, nonostante la crisi 71Grande evento al Circolo Canottieri Napoliè Vela in Campania 2013 78

Napoli:Via Dell’Epomeo, 280081.241.23.25

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Novità Auto > Nuove BMW M3 ed M4

DNA sportivo per berlina e coupè

Le neonate creature del Marchio bavarese si distinguono per l’innovativa tecnologia motoristica e l’applicazione coerente del

lightweight design, risultando in perfetto equilibrio fra la matrice “corsaiola” e la possibilità di guida giornaliera senza limiti

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Con la nuova BMW M3 berlina e la nuova BMW M4 Coupé, la BMW M GmbH presenta una nuova interpre-tazione dell’automobile sportiva ad

alte prestazioni, seguendo con coerenza la fi-losofia di BMW M nella quinta generazione di vetture M3. Dopo la produzione del modello precedente, la BMW M3 Coupé della quarta generazione, la BMW M4 Coupé inaugura un capitolo nuovo, creando con il nome “M4” un legame con la Serie che funge da base per il nuovo modello. Per la prima volta, insieme al modello Coupé debutta anche la variante a quattro porte che logicamente è denominata BMW M3 berlina. “Nell’ambito di un concetto dalla forte carica emotiva, la BMW M3 unisce il dna del motorsport con la possibilità di guida giornaliera senza limiti”, illustra il dr. Friedrich Nitschke, Presidente dell’Amministrazione del-la BMW M GmbH. “La BMW M3 berlina e la BMW M4 Coupé danno un seguito coerente a questo concetto.

Il motore è il cuore di ogni modello BMW M: il nuovo propulsore turbo a sei cilindri combina i pregi del motore aspirato a regimi elevati con i vantaggi della tecnologia turbo. Un concetto coerente di lightweight design ha consentito di ridurre il peso fino a 80 chilogrammi rispetto al modello precedente. La BMW M3 e la BMW M4 scaricano sulla strada la tecnologia delle corse. La prova di maturità del concetto sono migliaia di giri sul Nürburgring Nordschleife, il circuito più impegnativo del mondo. Uno scrupoloso lavoro di sviluppo ha trasformato i due modelli in automobili sportive high-per-formance che definiranno i nuovi parametri di riferimento a livello di concetto, precisione e agilità.” Il motore sei cilindri in linea sviluppa-to completamente ex novo per la nuova BMW


M3 berlina e la nuova BMW M4 Coupé è equi-paggiato con la tecnologia BMW M TwinPower Turbo; offre una potenza di picco di 431 CV e una coppia massima di 550 Nm, disponibile in un ampio arco di regime, che supera così di quasi il 40 per cento il valore massimo del modello precedente BMW M3 berlina. Il con-sumo di carburante e le emissioni sono stati ridotti del 25 per cento circa. Sia la berlina che la Coupé accelerano da 0 a 100 km/h in 4,1 se-condi (con l’optional cambio a doppia frizione M a sette rapporti).

Per assicurare la massima dinamica di guida e, contemporaneamente, un’efficienza eccellen-te, rispetto al modello precedente il peso della vettura è stato ridotto di circa 80 chilogrammi (senza equipaggiamenti). La BMW M4 Coupé raggiunge così un peso a vuoto DIN di 1.497 chilogrammi. Questo risultato è stato possibile grazie ad una serie d’interventi di lightweight design intelligente, come l’uso ancora più dif-fuso di leghe leggere, di materiale sintetico rin-forzato con la fibra di carbonio e di alluminio in numerosi componenti dell’assetto e della scocca. Entrambi i modelli sono infatti dotati di un tetto in carbonio. Uno degli obiettivi priori-

tari di sviluppo della BMW M3 berlina e della BMW M4 Coupé era la robustezza sul circuito. Entrambi i modelli dispongono di un sistema di raffreddamento concepito per la guida in pista che garantisce in qualsiasi momento la temperatura ottimale del motore, del turbo-compressore e del cambio. Per sottolineare il carattere da competizione non solo a livello di dotazione tecnica, ma anche nella taratura della vettura, gli ingegneri hanno collaborato con i piloti professionisti di BMW Motorsport. Il debutto delle due nuove bavaresi “cattive” è al Salone di Detroit, di scena dal 18 al 26 gen-naio, e al momento la Casa non ha precisato i prezzi di listino.

Marina Federico


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Citroen Racing su tutti i fronti!


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Citroen Racing su tutti i fronti! Impegnato quest’anno sia nel WRC che nel WTCC, il Double Chevron ha presentato i suoi ambiziosi programmi sportivi 2014. Due sfide mondiali molto avvincenti a cui si aggiungono i Trophy nazionali che facilitano l’accesso alla competizione e la scoperta di giovani talenti

Citroën Racing ha presentato, nel centro tecnico di Versailles, il dettaglio dei suoi programmi sportivi per il 2014. Per la prima volta, CITROEN sarà impegnata contemporaneamente in due Campionati del Mondo FIA, con i Rally (WRC) e le Vetture Turismo (WTCC). Un impegno sportivo che si tradurrà anche nei prodotti della Marca, che svela oggi un’edizione limitata di DS3 CABRIO RACING.

Dal segnale d’inizio del WRC, il 14 gennaio a Montecarlo, alla bandiera a scacchi della chiusura del WRCC, il 16 novembre a Macao, Citroën Racing si prepara a vivere 306 giornate intense con due Campionati del Mondo e un totale di 25gare!

«Ci siamo lanciati in una sfida sportiva, tecnica e logistica. Tutti i componenti del team hanno dato prova di entusiasmo e creatività per preparare al meglio la stagione», conferma Yves Matton, Direttore di Citroën Racing. «Per noi questo doppio programma è una grande opportunità. Nonostante un contesto economico complesso per l’industria automobilistica, la fiducia dei dirigenti di PSA e il sostegno dei nostri partner hanno permesso di concretizzare i nostri progetti. ➠➠


Toccheremo più Paesi, in tutti i continenti: sarà l’occasione di presentare al meglio Citroën e la Créative Technologie. »

«In entrambi i casi non partiamo da zero. La nostra esperienza nel rally e la continuità del regolamento voluto dalla FIA ci permette di affrontare il WRC con una certa serenità. Per rappresentarci nel Citroën Total Abu Dhabi World Rally Team abbiamo scelto gli equipaggi Kris Meeke / Paul Nagle e Mads Østberg / Jo-nas Andersson. Il nostro obiettivo è aiutarli a crescere e farne dei candidati alla vittoria in al-cune prove. Khalid Al Qassimi/Chris Patterson disputeranno anche qualche manche del WRC ma il loro traguardo principale sarà il Campio-nato del Medio Oriente»

«Una sfida molto avvincente anche nel WTCC, dove abbiamo ancora tutto da imparare. Ci sembra di aver fatto un buon lavoro con la Ci-troën C-Elysée WTCC, anche se non abbiamo alcun termine di paragone, dal momento che il regolamento è nuovo per tutti i concorrenti. Yvan Muller la ritiene una buona auto, e que-sto ci fa pensare che siamo sulla strada giusta. Non vediamo l’ora di scendere in pista e af-frontare gli avversari per averne la conferma! Siamo felici di confermare che il terzo pilota che affiancherà Yvan e Sébastien Loeb sarà José-Maria López»

Giorno dopo giorno, settimana dopo settima-na, Citroën Racing continua il conto alla ro-vescia al segnale d’inizio del Campionato del Mondo delle Vetture Turismo, in programma il 6 aprile 2014 a Marrakech.

Sébastien Loeb, parte integrante del progetto sin dall’inizio, è stato il primo pilota del team a essere confermato. A 39 anni, il nove volte Campione del Mondo Rally raccoglie la sfida più difficile della sua carriera. Con l’umiltà di un debuttante è ripartito da capo per imparare come funziona una disciplina che è totalmente diversa da quella che lo vedeva eccellere!

Yvan Muller, maestro ma anche avversario di Sebastien Loeb, è una delle carte vincenti di Citroën Racing in questa nuova avventura. Formato alla scuola della monoposto, irresisti-bile sul ghiaccio, “l’altro alsaziano” è uno dei piloti di turismo più esperti del mondo, con 20 stagioni all’attivo. Dopo aver ottenuto il quar-to titolo mondiale nel 2013, Yvan è diventato l’uomo più premiato della storia del WTCC.

Assieme ai due francesi, il terzo pilota titolare di Citroën Racing sarà José-Maria López. Ar-rivato quasi in Formula 1, dopo una brillante carriera in monovolume, l’argentino si è presto abituato alle corse GT e Turismo.

Nel WRC, invece, con 93 vittorie e 8 titoli di Campione del Mondo Costruttori, Citroën Ra-cing vanta il miglior palmarès. Un’eredità ecce-

zionale che viene portata avanti nel 2014 dal Citroën Total Abu Dhabi World Rally Team.

Ed infine, sul piano nazionale, i Citroën Ra-cing Trophy (DS3 R3) e Citroën Racing Trophy Junior (DS3 R1) che facilitano l’accesso alla competizione e la scoperta di giovani talenti. Nel 2014, sette Paesi porteranno dei Trophy in Europa.

In particolare, saranno due piloti a poter ap-profittare delle opportunità di Citroën Racing nel 2014. Frédéric Hauswald, vincitore del Citroën Racing Trophy Junior, disputerà il Ci-troën Racing Trophy su una DS3 R3. Sébastien Chardonnet, dopo essersi aggiudicato il Ci-troën Top Driver, guiderà invece una DS3 R5 per sei manche del Campionato WRC2.

Marina Federico


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L’ex low costpensa in grande

La Dacia è arrivata sul mercato euro-peo con una nomea di vettura affi-dabile anche se certamente non al passo con i tempi. L’evoluzione che

Renault ha saputo dare al suo Marchio “low cost” la dice lunga sulle intenzioni che i francesi hanno per la storica Casa rumena. Dalle prime Logan che altro non erano che un rifacimento della R12 degli anni ’70 siamo arrivati ai nuo-vi modelli che si avvalgono delle recentissime esperienze della Regié. Oggetto della nostra prova su strada è la Sandero Stepway, serie limitata che si differenzia dalla vettura di base per l’altezza da terra ed alcuni fregi che la ren-dono simile ad un mini-crossover. Abbiamo ri-scontrato che le linee semplici dell’Urban SUV non dispiacciono al cliente medio attratti anche dallo spazio che la Sandero può offrire ai suoi occupanti: cinque posti ed un bagagliaio da ben 320 dmc espandibile con l’abbattimento dei sedili posteriori. Ci siamo messi alla guida per il nostro long run e le sensazioni non sono state affatto malvagie. Certo si nota l’uso di materiali non eccelsi, ma gli assemblaggi alme-no sono precisi e le finiture accettabili, anche

L’Urban Suv della Casa rumena, da noi testato nella configurazione al top di gamma, beneficia delle recenti esperienze Renault e cresce sotto ogni aspetto, rivelandosi decisamente interessante soprattutto per quel che riguarda comfort, tenuta di strada e consumi

➠➠


se con qualche peccatuccio veniale. Il posto di guida si adatta discretamente ad ogni statura ed il quadro strumenti è completo e ben leg-gibile.

Sull’esemplare della nostra prova, in allesti-mento 1,5 dCi Prestige troviamo anche il Me-dia Nav, lo stesso montato sulle nuove Clio da cui la Sandero eredita anche il nuovo motore Diesel da 90 cv.

Su strada notiamo un assetto piuttosto mor-bido, ma la tenuta rimane buona anche se tendente al sottosterzo. Va molto meglio sulle strade bianche con le sospensioni che assor-bono bene le asperità, regalando sicurezza al pilota. Rispetto alla Renault Clio è stata scelta una diversa rapportatura del cambio, con una quinta decisamente di riposo: in città è prati-camente impossibile da usare perché si scende sotto i mille giri, ma nei percorsi extraurbani permette di viaggiare ad un regime decisamen-te basso. Le prestazioni riscontrate sono simili alla Clio con un’accelerazione da 0 a 100 che i nostri strumenti hanno stimato intorno ai 12,4

secondi mentre la velocità massima dichiara-ta è vicino ai 170 Km/h. il consumo medio ri-scontrato è stato di 4,7 litri ogni 100 chilometri, buon risultato aiutato anche dalla presenza del cruise control.

Certo è che in questa configurazione al top di gamma il prezzo di listino non è tanto low cost, ma alcuni accessori si pagano cari. Infatti la Dacia Sandero Stepway 1,5 dCi 90 CV Pre-stige è posta a listino a 13.300 euro cui vanno aggiunti 410 euro per la vernice rossa, 50 euro per il kit fumatori e 120 euro per la ruota di scorta. Ma basta accontentarsi già della versio-ne di ingresso per spendere solo 9.750 euro.

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Novità Auto> NuovA Mercedes-BeNz clAsse c

Arrivala “leggiadra” signora Leggerezza, spaziosità ed eleganza non

ostentata: la berlina sportiva della Casa della Stella esprime elevata dinamicità ed una “high quality” ai vertici della categoria


Mercedes-Benz si appresta a lanciare la nuova Classe C, concentrando in essa tutto il know-how di cui è ca-pace la Casa tedesca. La berlina più

venduta della stella a tre punte è ora molto più leggera, spaziosa e con un’aerodinamica ai vertici della categoria. Esteticamente la nuova Classe C si distacca con coraggio dal modello precedente. Il suo design incisivo e dinamico incarna una chiarezza sensoriale capace di su-scitare emozioni. Per il frontale sono disponibili due diverse configurazioni: una linea sportiva con Stella centrale oppure – per la sola versio-ne EXCLUSIVE – la classica mascherina delle berline con Stella Mercedes sul cofano motore. Di serie la nuova Classe C è equipaggiata con fari alogeni H7 con luci diurne a LED integrate.

Negli interni i designer Mercedes si sono espressi al massimo del livello. La scelta accu-rata di materiali di alta classe e la loro piace-vole morbidezza al tatto, la precisione e finezza dei dettagli coniugano sensualità e chiarezza con una sportività all’insegna del dinamismo in un’atmosfera di eccezionale prestigio.

Guidatore e passeggero anteriore godono a bordo della nuova Classe C di una sensa-zione di generosa spaziosità e di un’eleganza moderna non ostentata. I designer hanno sa-puto abilmente combinare l’architettura delle sportive Mercedes-Benz con una consolle com-pletamente reinterpretata, che si presenta con una linea filante e sportiva. Sopra la consolle cattura lo sguardo il display centrale sospeso sulla plancia. Un altro scatto evolutivo è se-gnato dall’innovativo touchpad, sviluppato da Mercedes-Benz e collocato nel poggiamano sopra il Controller sul tunnel centrale. Peso ri-

dotto e un’eccellente rigidità torsionale, inclusa la rigidità iniziale, per uno straordinario com-portamento su strada cui si accompagnano un ottimo comfort acustico e vibrazionale e un’e-levata sicurezza in caso di collisione: questo grazie alla carrozzeria ibrida in alluminio. La cura dimagrante si traduce in minori consumi, maggiori prestazioni e grande agilità su strada.

Potenti ed efficienti motori diesel e a benzina, tutti equipaggiati con la funzione ECO start/stop e già conformi alla norma sui gas di scarico Euro 6, assicurano prestazioni brillanti ed un elevato pia-cere di guida. Parallelamente riducono i consumi anche del 20% rispetto al modello precedente.

Tre le motorizzazioni disponibili al lancio della vettura: il diesel C 220 BlueTEC e i due ben-zina C 180 e C 200. Subito dopo il lancio si aggiungerà un nuovo motore Diesel da 1,6 litri. Capace di 115 o 136 CV.

Inoltre Mercedes-Benz offrirà un motore Die-sel combinato con un modulo ibrido. La C 300 BlueTEC HYBRID con motore a gasolio quattro cilindri e motore elettrico compatto fa registrare un consumo di appena 3,9 l nel ciclo combinato. Seguirà successivamente un altro modello ibrido particolarmente parsimonioso, equipaggiato con la modernissima tecnologia HYBRID PLUS.

I motori saranno accoppiati a nuovi cambi ma-nuali a 6 rapporti oppure al cambio automa-tico 7G-TRONIC PLUS, perfezionato ancora una volta da Mercedes-Benz sotto il profilo del rispetto ambientale e del piacere di guida. An-che nel caso della Classe C la trazione integrale permanente 4MATIC migliora trazione e stabi-lità di marcia, oltre a sottolineare la raffinata sportività della vettura.

Ilio Ascione


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Alex Campani vincein Italia ed Europa


Giovani e suspense sono stati gli ingre-dienti principali della stagione 2013 dei trofei Abarth Selenia Europa e Italia, che hanno decretato un vincitore per i

due campionati solo nell’ultima gara, disputata a Monza. Un poker di giovani si è infatti con-teso i due titoli fino all’ultimo, esaltando le doti delle Abarth 695 Assetto Corse sui circuiti più impegnativi del Continente.

Alex Campani, Luca Anselmi, Jonathan Gia-con ed Eric Scalvini hanno in media solo 20 anni, ma hanno saputo sfruttare a fondo la loro automobile, dando grande spettacolo in circu-ito. La lotta è stata molto serrata. Dopo un ini-zio di stagione favorevole a Luca Anselmi, che aveva vinto le prime due gare dell’Europeo a Digione, ripetendosi poi al Nurburgring e al Red Bull Ring in Austria, con la parentesi di un successo a Franciarcorta, apertura dell’Italiano.

La seconda parte della stagione ha visto in-vece la rimonta di Alex Campani, iniziata a Spa Francorchamps, dove si è visto un duello corretto e appassionante tra i due, che si sono spartiti le vittorie nelle due gare. Poi Campa-ni ha ottenuto un’importantissima doppietta a Varano de’ Melegari, appuntamento valido per i 2 campionati, avvicinandosi così ad Anselmi. Quest’ultimo ha commesso un errore nella prima gara di Monza, pagato molto caro. L’e-sperienza di Campani, che aveva al suo attivo già due titoli Europei e un Italiano, ha fatto la differenza nell’ultimo atto.

Alex Campani vincein Italia ed Europa

trofeo ABArth seleNiA

Doppio successo per il giovane emiliano, su Abarth 695 Assetto Corse, ma sono tutti Under 22 i primi quattro classificati. Più di 150 i piloti impegnati in 50 gare e in 5 campionati

Tra i due si è sovente inserita una coppia di giovanissimi, Jonathan Giacon ed Eric Scalvi-ni, che sono riusciti a salire sul gradino più alto del podio in diverse occasioni, mantenendosi in lizza fino all’ultimo.

Oltre ai giovani, i trofei Abarth vedono sfidarsi anche alcuni gentleman: la speciale classifi-ca ha visto il dominio di Maurizio Campani, fratello di Alex, che non ha disputato tutte le gare in calendario, ma è riuscito ugualmente ad imporsi in ambito europeo vincendo tutte le 8 gare disputate. Nell’Italiano ha invece vinto Michele Monetti, che è riuscito a portare a ter-mine tutte le gare.

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Altro dominatore di categoria è stato Emanue-le Moncini tra le Abarth 500 Assetto Corse, pri-mo in entrambi i campionati, con 11 successi.

Le Abarth 500 Assetto Corse e Abarth 695 Assetto Corse sono state protagoniste anche del Trofeo Abarth Selenia Sweden, del Trofeo Abarth Selenia Benelux e del Trofeo Abarth Selenia Portogallo. Sono stati in tutto oltre 150 i piloti che hanno preso parte alle 50 gare valide per i 5 campionati. Una dimostrazione di quanto la filosofia di Carlo Abarth che pro-muoveva la ‘democratizzazione’ delle corse, sia valida anche nel terzo millennio.

‘Democratizzazione’ dimostrata dal ‘Trofeo Make it your race’, una competizione all’inter-no del Trofeo Abarth Selenia Benelux, che ha visto la partecipazione di 6 giovani piloti - pro-venienti da Regno Unito, Germania, Francia, Svizzera, Benelux e Italia – che si erano con-traddistinti per capacità e abilità nel gestire la pista e le emozioni durante l’edizione 2012 del talent show.

Sulla griglia di partenza Alberto Fontana, vinci-tore del ‘Make It Your Race 2012’, Luca Flac-cadori, Fabio Keller, Darren De Mattia, Arne Krummelberger, Jerome Glesener e Fabien Jeanblanc si sono sfidati vivendo l’esperienza di una stagione da piloti professionisti.

Ilio Ascione


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Fuoristrada per l’Italia

I migliori corsi di guida 4x4. Lezioni su sterrato, sabbia, ghiaccio, dal neofita all’aspirante rallista. Ecco come imparare divertendosi.Conoscere bene i mezzi da guidare. Provarli sulla neve o per attraversare un cors d’acqua. Magari al fianco di un ex rallista vero. E per iniziare bastano cento euro.


Guidare un 4x4 è semplice, forse più che un ‘automobile “normale”, ma condur-lo nel suo elemento (l’off road) e cono-scere i suoi segreti non è cosa da tutti.

Per farlo si devono sperimentare i tracciati per cui è nato. Su sterrati, fango o neve, stare al volante di fuoristrada ha poco in comune con la guida di tutti i giorni.

Diversa è la posizione sul sedile, e diverse sono le tecniche necessarie per sfruttare la trazione integrale e gli altri dispositivi di cui il mezzo è dotato, come le marce ridotte. In Italia ci sono migliaia di tracciati dedicati alle 4x4 che ne fanno uno dei Paesi più attivi e meglio orga-nizzati del settore.

I numeri ufficiali parlano di 250 club di appas-sionati e decine di scuole di guida. Per appren-dere i trucchi di questo tipo di guida sono ne-cessarie dedizione e pazienza, oltre ai consigli di istruttori esperti capaci di spiegare concetti quali aderenza e motricità, i limiti di ogni mez-zo e di far apprendere la capacità di valutare in tutte le occasioni le insidie di un tracciato. Imparare a “navigare” sulla sabbia, ad avere trazione sulla neve o a uscire indenni da un guado non è solo utile per ampliare il proprio carnet di esperienze domenicali ma anche per prevenire e reagire in ogni situazione di emer-genza.

In genere, i corsi si dividono in base e avanzati. Nei primi, cono accesso aperto a tutti i posses-sori di patente B e un costo tra € 100 e 500, si insegnano le tecniche di guida basilari e le regole di sicurezza da osservare su ogni terre-no, senza dimenticare quelle etiche e di rispet-to della natura. Il tutto affrontando prove con grandi difficoltà sempre maggiori, dalle salite a forte pendenza ai passaggi laterali fino al quasi ribaltamento, dai guadi al superamento di pie-traie, dall’esercizio del twist a quello del dos-so. In genere questi corsi durano da uno a tre giorni, con ottime formule weekend in luoghi di grande interesse enogastronomico.

I corsi avanzati, con prezzi intorno a € 700, sono invece orientati verso chi ha già una di-screta esperienza e buone nozioni tecniche e meccaniche. A tavolino vengono studiati i pas-saggi più impegnativi off road e il modo per superarli. La guida su ghiaccio, i guadi di pro-fondi torrenti e i passaggi con fango alto oltre le ruote sono alcuni degli ostacoli più temibili che si possono imparare a dominare seduti ac-canto, ad esempio, a grandi rallisti del passato come Miki Biasion e Bruno Saby. Per chi desi-dera conoscere i segreti dell’off road in modo ulteriormente specifico, ci sono i corsi mono-tematici come quelli per la guida in ambiente alpino o nel deserto.


Alcune scuole organizzano anche specifici sta-ge di preparazione ad avventure nelle zone più inospitali e divertenti – così si dice – che esista-no e ai più famosi raid off road. In questo caso si parte dalle lezioni teoriche e pratiche per conoscere a fondo gli strumenti del fuoristrada quali winch, trifor e binde, e si passa a quel-li per orientarsi imparando la lettura dei road book e delle carte geografiche più complesse.

Poi ci sono anche la navigazione con Gps e il tracciamento delle rotte con sistemi satellitari. Si chiude con sezione pratica nella costruzio-ne, per esempio, di ponti con legni e corse per salvare il veicolo nelle condizioni più estreme.


Dalle piste da sci, ai dirt track fino ai sen-tieri fangosi affrontati sulle due ruote: la nuova Action Cam HDR-AS100VR soddisfa al meglio gli appassionati delle

avventure estreme. L’ultima videocamera Full HD indossabile di Sony è pensata per tutti gli amanti degli sport adrenalinici, su strada o neve, in montagna come sott’acqua. Il design compatto offre meno resistenza all’aria e all’ac-qua, mentre il corpo, resistente agli schizzi, evita di dover ricorrere a una custodia imper-meabile quando si pedala su sentieri partico-larmente bagnati e pieni di pozzanghere. E con la nuova accattivante finitura bianca, la Action Cam riflette i raggi del sole durante le imprese di sandboarding affrontate lungo aride dune e sotto il sole cocente.

L’editing dei filmati d’azione è facile e diver-tente con il software PlayMemories Home per Windows o Mac, scaricabile gratuitamente. Si possono persino creare mappe delle avventu-re intraprese grazie alla funzione Map Views, che provvede a tracciare il percorso compiuto, mentre PlayMemories Home permette di unire fino a quattro video e di editare immagini regi-strate ad alta velocità, per creare un video con effetto split e dati GPS sovrapposti, per risultati dall’impatto garantito.

Indossabile e resistente agli schizzi, registra immagini Full HD in formato XAVC S a 50 Mbps

soNy ActioN cAM hdr-As100vr

Mettiti alla prova

➠➠


Sugli sci così come in sella a una mountain bike, il sistema SteadyShot avanzato rende più stabili e nitide le riprese, con prestazioni di 2,5 volte superiori rispetto ai modelli precedenti.ii Più efficace che mai, lo stabilizzatore dà gran-de prova di sé soprattutto in caso di vibrazioni meccaniche causate da motociclette o quad bike.

Come se non bastasse, la Action Cam riprende eccellenti video all’elevata velocità di 120 fps o 240 fps con audio. Dopo la ripresa, i filmati possono essere rivisti a velocità normale per uno splendido effetto rallenty su acrobazie ed evoluzioni compiute in sella a una bici BMX o con lo skateboard.

Altra novità assoluta è la possibilità di control-lare in modalità wireless fino a cinque Action Cam AS100VR con il telecomando Live-View RM-LVR1[iv] fornito in dotazione, che è indos-sabile al polso come un orologio. Al semplice tocco di un pulsante, si avvia e si arresta la re-gistrazione, si visualizzano le riprese e si regola-no le impostazioni. Tutto è a portata di mano, anche se si indossano degli spessi guanti da sci.

Con la nuova Action Cam, la qualità d’imma-gine tocca nuovi livelli. I filmati sono più chiari e nitidi grazie all’obiettivo grandangolare da 170 gradi ZEISS Tessar®, ora ottimizzato, al sensore CMOS Exmor R da 18,9 megapixel e al nuovo potente processore d’immagine BIONZ X.

Per la prima volta, la videocamera Action Cam realizza filmati in Full HD con registrazione a bit rate elevato, fino a 50 Mbps, utilizzando il nuovo efficiente formato video XAVC S. La notevole differenza qualitativa appare evidente in ogni frame, persino nelle panoramiche velo-ci, che con altre videocamere risultano mosse o tremolanti.

Le opzioni creative si moltiplicano, grazie alla nuova funzione Interval Still Recording, che permette alla videocamera di realizzare, in automatico, una sequenza di scatti a intervalli selezionabili tra 1 e 60

secondi, per ottenere una sorta di documen-tario, in stile time-lapse, di un viaggio o altri eventi lunghi. C’è poi una pratica funzione ‘flip’ che inverte l’orientamento di ripresa nel caso in cui la videocamera venga posizionata di lato o a testa in giù su un casco o sulla mi-crolight della bici.

L’aggiunta di una seconda spia sul lato supe-riore della Action Cam consente di verificare all’istante se l’apparecchio è in registrazione oppure no, ovunque sia posizionato. Il nuovo adattatore per cavalletto, inoltre, semplifica il fissaggio della videocamera senza l’impiego di un telaio aggiuntivo, per rendere ancora più fa-cile e ampia la scelta dei punti di installazione possibili.

La nuova Action Cam offre molte più funzioni pensate per i video maker esigenti. Le varie im-postazioni cromatiche disponibili regalano una maggiore flessibilità creativa in fase di editing delle riprese, che possono essere girate con im-postazione “Neutral”, naturale, o “Vivid”, per ottenere un effetto di maggiore impatto, con colori ricchi e intensi. E, per la gioia degli aspi-ranti registi, le riprese possono essere corredate di time code[v], funzione che facilita la sincro-nizzazione delle immagini quando si montano scene girate con più videocamere.

Altra novità è il cosiddetto “user bit”, che regi-stra informazioni (numeri esadecimali a 8 cifre) quali data/ora/numero scena, funzione molto utile per l’editing di filmati realizzati con due o più videocamere.

La tecnologia NFC permette la connessione One-touch con smartphone e tablet Xperia e altri dispositivi compatibili. I filmati possono es-sere trasferiti in modalità wireless su un dispo-sitivo mobile per condividerli in tutta facilità, senza bisogno di pensare a schede di memoria o cavi di collegamento. La connessione One-touch lancia inoltre la app PlayMemories Mo-bile eventualmente installata sullo smartphone, per controllare, in modo rapido, le angolazioni della videocamera direttamente dallo schermo del dispositivo.

Prevista come aggiornamento in arrivo nell’e-state 2014, la funzionalità video streaming live permetterà a chi usa la Action Cam di condi-videre le proprie esperienze in tempo reale. La videocamera trasferisce i video live in modalità wireless sullo smartphone, che a sua volta li in-via al web, così che tutti possano assistere alla scena “in diretta”.


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Un amore di zuccaP

er riconoscere una buona zucca bisogna bussare sulla superficie: il suono deve essere sordo, segno che la massa interna è compatta e quindi sana.

Halloween è passato, ma la zucca resta una protagonista di novembre. Nella sagre, nei ri-storanti, nella case racconta una lunga storia: non quella di umorismo macabro legato alla sua testa vuota, bensì una che parla di un raggio di sole nelle nebbie autunnali pieno di corposa dolcezza. Questo cibo dei poverina ci incanta con la semplicità degli eterni sapori contadini ma pure con i sontuosi elaborati della cucina rinascimentale, piacevolmente subdoli e intriganti.

La zucca si è diffusa dall’Asia meridionale in tutto il pianetta già 80 milioni di anni fa, con quasi 800 specie conosciute. In Europa ci sono sempre state quelle del genere Lagenaria, i cui frutti erano detti anche zucche da vino per-ché con la spesa e dura crosta facevano otti-mi “otri”. Dal 1500 in poi, invece, vi arriva il genere Cucurbita , che dà frutti più dolci e si diffonde ben presto negli orti di popolo e no-biltà. Le zucche, alimentano beneaugurante per antonomasia, sono state per secoli fonte di sostentamento per la famiglia agricola e pure protagoniste di fiabe, racconti, quadri, miti, leggende.

Agli occhi di grandi e bambini hanno qualcosa di magico perché la natura ha donato a questo ortaggio le forme più bizzarre e combinazioni di colori che neanche il miglior pittore saprebbe inventare. Alla varietà di colorazioni corrispon-de anche un’estrema diversità in fatto di consi-stenza e sapore. Se ciò vale per tutta Italia dal mare alle più sperdute valli di montagna, Man-tova ne è considerata la capitale, un po’ per il successo della cucina dei Gonzaga, che chi ha tramandato i famosi tortelli (ravioli) ripieni di

zucca e mostarda, un po’ per la vocazione dei terreni sabbiosi lungo il Po’. Qui regna la zucca detta Cappello del prete (varietà di Cucurbita maxima), con buccia grigio-verde e costoluta. La polpa è arancione, soda e poco fibrosa, mentre il sapore è dolce.

La zucca mantovana si avvicina, per le sue pe-culiarità, a una cultivar tra le più antiche d’Ita-lia, la Marina di Chioggia, e alla Berrettina pia-centina, ma ci sono eccellenti zucche molto di-verse, come la Cucuzza zuccarina napoletana, lunga come un serpente, o la Zucchina trom-betta ligure, buonissima anche quando cresce e si colora di giallo cannella diventando zucca. E possiamo continuare con la Zucca pergola (o serpente), precolombiana, che pende lunga anche più di un metro ed è usatissima in Cam-pania, oppure ancora la zucca di Misilmeri e altre zucche siciliane con cui si fa la Cucuzzata, candito indispensabile della pasticceria isolana.

Purtroppo, però, queste varietà tradizionali rischiano di scomparire a favore di ibridi più resistenti e precoci, cancellando per sempre il gusto di alcuni piatti tipici, il cui sapore incon-fondibile è dovuto proprio alle caratteristiche uniche della polpa delle zucche “antiche”.

Al momento dell’acquisto dobbiamo assicurar-ci che la zucca sia soda e matura, con il picciolo integro e la buccia senza macchie o ammac-cature. Un metodo infallibile è “bussare” leg-germente sulla superficie: il suono deve essere sordo, segno che la massa interna è compatta e quindi sana. La polpa deve essere lucida, giallo-arancio, quella mantovana di un aran-cione acceso. Le zucche intere si conservano in luoghi bui, asciutti e ventilati, ma attenzio-ne al freddo: temono le basse temperature. Le zucche a tranci, invece, vanno conservate in frigorifero, avvolte in pellicola per alimenti, e consumate entro pochi giorni.


Un amore di zuccaCibo dei poveri che fa ricco il piatto. Colore arancio o giallognolo, dolce o più amaro, unisce l’italia da nord a sud.Con mantova capitale storica


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Buongiorno Iole, dint’’a tutte chist’anne,sì chella can un m’ha maje traduta,sempe pronta a m’aiutà:e tu?

Indifferentemente, comme a ‘nu surdatoire pronta a faticà, sempe cu chelli braccia tese,d’’a fatica nun te facive spaventà.

A te abbastava ‘na stretta ‘ e manoe aiere e ogge si capace ‘e vulà.

Me arricordo ca ‘nu vicchiariello,ca tuttte ‘e dummeneche jeva a fa ‘e tunninole,ce vulette raccuntà ‘nu ricordo d’’o sujo:quanno isso era guaglione, da copp’’a fenestavedeva passà ‘nu ciuccio e ‘nu cuntadinocu ‘a carretta sempe chiena: all’andata chiena ‘e frutta e ‘o ritorno cu’ chello ca truvava:tutto era buono p’’o purtà a’ casa.

E io e Iole facevamo ‘a stessa cosa: a saglìpe’ ghì o’ negozio sempe carreche ‘o massimoe ‘o ritorno carreche ‘e tutto chello ca truvaveme.

E io e Iole sempe d’accordo pure si eramo d’accordo‘ncopp’’a ‘na quistione ‘e ‘na semplice carriola.

Giovanna De Santis

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(tramite le tecnlogie Bluetooth o Wi-Fi); sono però anche equipaggiati con i tradizionali in-gressi di linea per quei dispositivi che di cavi ne hanno ancora bisogno e, grazie alla connessio-ne al web tramite computer, possono riprodur-re contenuti musicali in streaming (direttamen-te dalla rete, senza doverli scaricare).

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gAlAxy Note pro

Un “classico” top gamma

Nuove indiscrezioni svelano quelle che dovrebbero essere le specifiche tec-niche del Samsung Galaxy Note Pro, ovvero il chiacchierato tablet da 12,2

pollici che la casa sudcoreana dovrebbe in-trodurre nei negozi durante l’anno appena iniziato. Oltre a un comparto hardware molto potente, dovrebbe esservi anche una nuova versione dell’interfaccia TouchWiz ad affianca-re Android 4.4.2 KitKat. ➠➠


Le specifiche dei Galaxy Note Pro sarebbero di fascia molto alta e comprendereb-bero nello specifico un processore Qualcomm Snapdragon 800 da 2,3 Ghz, una GPU Adreno 330, ben 3 GB di memoria RAM, una fotocamera frontale da 2,1 megapixel e una posteriore con sensore da 8 megapixel, una porta a infrarossi, una batteria da 9500 mAh in grado di assicurare una ottima autonomia d’uso, e supporto alla connettività Wi-Fi, Bluetooth 4.0 + LE e NFC. Pare che il display avrà una diagonale da 12,2 pollici e una risoluzione di 2560×1600 pixel.

Il tablet dovrebbe comprendere non solo l’ultima release KitKat del robottino verde ma anche una nuova versione di TouchWiz, ovvero l’interfaccia utente di Samsung che ormai da diverso tempo caratterizza i propri prodotti: non è ancora chiaro qua-li saranno i cambiamenti apportati alla UI ma le modifiche dovrebbero renderla

«più unica», come dichiarato in un report su Sam Mobile. Probabile infine che il Galaxy Note Pro pervenga nei negozi in due varianti, una solo Wi-Fi (codice SM-P900) e l’altra invece Wi-Fi+4G LTE (SM-P905).

In un recente benchmark su AnTuTu, il nuovo dispositivo di Samsung ha ottenuto ben 34.261 punti utilizzando il sof-tware di prova sperimentale, e dovrebbe superare i 40 mila punti al momento del debutto, ovvero quando il software sarà già ottimizzato. I benchmark spesso significano molto poco quando si tratta di risultati reali ma forniscono comun-que una prova circa la potenza di un device, e in tal senso il Galaxy Note Pro dovrebbe superare tutti i diretti competitor. Samsung non ha comunque ancora fornito alcuna conferma circa l’effettiva realizzazione del tablet.


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Disponibile anche in versione LT, guidabile con la normale patente auto (B). Le altre caratteristiche tecniche di questo modello, uniche nel panorama, rimangono invariate, così come le prestazioni eccezionali del suo potente motore monocilindrico da 40 CV.

Il tre ruote più potente e sportivo

Gilera Fuoco 500 i.e. è l’unico tre ruote del segmento che riesce a combinare la sicurezza dell’innovativa sospensione anteriore a quadrilatero articolato bre-

vettata dal Gruppo Piaggio, le prestazioni di un motore monocilindrico da 40 CV e l’originalità di forme fortemente sportive, dalla personalità forte e inconfondibile. Con il valore aggiunto della firma di Gilera, il marchio motociclistico italiano tra i più blasonati e vittoriosi al mondo. Forte di caratteristiche tecniche ed estetiche ineguagliabili, Gilera Fuoco si presenta per il 2013 in versione LT (acronimo di Large Tre-ad), che si distingue per alcune caratteristiche come la carreggiata anteriore, portata a 465 mm e la frenata integrale, azionabile tramite il pedale sulla pedana. Peculiarità che permetto-no di guidare Gilera Fuoco 500 i.e. LT con la normale patente auto (B).

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MASSIME PRESTAZIONITenere il ritmo delle migliori moto nei percorsi ricchi di curve in se-quenza, godere della guida anche quando le condizioni dell’asfalto non sono ottimali e al contempo consentire scatti brucianti nelle partenze cittadine, è un lusso che solo Gilera Fuoco 500 i.e. può

permettere. Il propulsore Master 500 che equipaggia Fuoco 500 i.e.

LT è un vero e proprio generatore di emozioni: si tratta di un monocilindri-

co di 492 cc a doppia accensione, con distribuzione a 4 valvole, alimentazione a

iniezione elettronica e raffreddamento a li-quido. La potenza massima è di 40 CV a 7.250

giri e la coppia massima di oltre 46,5 Nm a 5.250 giri. L’introduzione del sistema a doppia candela ha

permesso di ottimizzare la combustione all’interno del ci-lindro, con una diminuzione della rumorosità e dell’emissione

di gas inquinanti. Ne risulta un motore elastico e performante, ricco di coppia ai medi e bassi regimi, che permette a Fuoco 500 di raggiungere

una velocità massima di circa 150 km/h nel pieno rispetto delle vigenti normative an-tinquinamento, grazie all’avanzato impianto di iniezione “closed loop” dotato di sonda lambda allo scarico.


ASSOLUTAMENTE ORIGINALEInnovativo, personale e fuori dal coro: è innanzitutto il look a pre-sentare Gilera Fuoco, con forme decise e senza compromessi, che esprimono forza e carattere. Essenziale e originale, lo scudo anteriore si caratterizza per i tratti fortemente distintivi, esaltati dalla presenza della doppia ruota da 12 pollici e dall’estesa protezione tubolare in acciaio. Le plastiche ridotte permettono di lasciare in mostra tutta la bellezza della tecnologia della originale sospensione anteriore, mentre il gruppo ottico a cinque elementi, con i due maggiori dotati di griglie antiurto di derivazione off road, si abbina alla perfezione al rastrema-to cupolino nero e al manubrio di tipo motociclistico. Le linee tese caratterizzano anche il codone sul quale si trova la particolare struttu-ra tubolare che riprende nel design quella anteriore, con funzione di portapacchi oltre che di solide maniglie d’appiglio per il passeggero. Fuoco 500 i.e. LT presenta anche un portatarga rivisto nelle forme. Due le varianti cromatiche cui è disponibile, entrambe opache e spor-tivissime: Nero Demon e Grigio Opaco. Ricco il catalogo di accessori originali realizzati per il nuovo tre ruote Gilera.

ESSENZA DELLA SPORTIVITÀLe eccezionali caratteristiche di sicurezza, tenuta di strada e divertimento dell’innovativa sospensio-ne anteriore brevettata, trovano la loro massima espressione in Gilera Fuoco 500 i.e. LT. Il sofistica-to sistema a quadrilatero articolato, il cui meccani-smo di rollio è composto da quattro bracci fusi in alluminio, articolati su altrettante cerniere solidali al cannotto centrale, e da due cannotti laterali col-legati ai bracci della sospensione mediante perni e cuscinetti a sfere, consente di guidare Gilera Fuo-co 500 i.e. LT come un normale veicolo a due ruote, ma con tutta la solidità e la sicurezza che solo la doppia ruota anteriore può garantire.

Agendo sul comando di azionamento del siste-ma di blocco elettro-idraulico della sospensione anteriore, Fuoco 500 è in grado di autosostenersi anche senza estrarre il cavalletto centrale. Questo permette di parcheggiarlo con facilità e in ogni posizione, evitando inoltre di appoggiare il piede a terra nelle brevi soste al semaforo. Due ruote da-vanti per dominare la strada in qualsiasi condizio-ne, per concedersi il gusto e il divertimento della piega motociclistica nella più assoluta sicurezza di aderenza, che nessun altro scooter convenzionale può fornire. Sicurezza aumentata dalla presenza di un impianto frenante a tre dischi da 240 mm di diametro. La versione LT di Fuoco 500 i.e. dispo-ne di un sistema di frenata integrale, azionabile dal freno a pedale che permette, grazie anche alla carreggiata anteriore portata a 465 mm di guidare Fuoco 500 i.e. LT con la patente B.


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Denominata come il celebre passo alpino che congiunge la Valtellina alla Val Venosta attraverso 84 mitici tornanti, Stelvio ha riportato Moto Guzzi tra le protagoniste delle maxi enduro.

Osservandola viene spontaneo immaginarla anche a suo agio, oltre che tra i passi al-pini, tra le piste sahariane, grazie al suo design che evoca le grandi maratone afri-

cane. Del resto la Stelvio è la moto con la

Basta guardare come il suo grande serbatoio da 32 litri e cupolino siano raccordati in una legge-ra carenatura che integra il doppio gruppo ottico anteriore incassato per proteggerlo dagli even-tuali danni in caso di caduta.

Anche il cockpit di guida, dotato di una comple-tissima strumentazione e predisposto per l’appli-cazione del navigatore GPS, è pensato per i gran-di viaggiatori, che apprezzeranno la possibilità di regolare anche l’altezza del parabrezza e di avere portapacchi integrato con il maniglione del pas-seggero e gli attacchi per le valigie laterali.

Cuore pulsante di quest’affascinante granturi-smo è il celebre bicilindrico trasversale a V di 90° della serie 1.2 “Quattrovalvole”, la più pre-stazionale tra le famiglie di propulsori prodotte a Mandello di Lario giunto all’apice del suo svilup-po tecnico/prestazionale.

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In questa configurazione è stata particolarmen-te curata la silenziosità e la regolarità di funzio-namento intervenendo sulla gestione elettroni-ca, sulla distribuzione e sul raffreddamento.

La centralina integrata di accensione e iniezio-ne sfrutta segnali di due sonde lambda al fine di garantire un’accurata alimentazione lungo tutto il ciclo di combustione, migliorando la ri-sposta al comando del gas, l’erogazione ai bas-si e medi regimi oltre a consumi ed emissioni nocive sensibilmente ridotti. Inoltre è presente il controllo di trazione ATC: il sistema è in gra-do di limitare la coppia erogata dal motore nel caso rilevi improvvise perdite di aderenza, in-tervenendo sull’anticipo di accensione e sull’i-niezione, in modo da aiutare il pilota a control-lare la moto anche nelle condizioni più difficili e imprevedibili. Il dispositivo, come l’ABS, è escludibile.

In termini di prestazioni il “Quattrovalvole” esprime una coppia massima superiore a 113 Nm erogati a soli 5.800 giri/min e raggiunge agevolmente un picco di potenza superiore a 105 cavalli, il tutto a un regime di rotazione massimo pressoché automobilistico, 7250 giri/min.

La NTX, versione “avventurosa” della Stelvio 8V, condivide ora tutte le caratteristiche tecni-che della versione base e si differenzia da que-sta per la robusta e imponente “corazza” che l’avvolge, composta da paracoppa, paramo-tore, protezione cilindri, paramani integrali e parabrezza maggiorato con appendici supple-mentari per preservare il pilota e la sua caval-catura dalle insidie di qualsiasi percorso.

Non mancano, in una moto dedicata ai grandi viaggiatori, le valigie in alluminio e i fari alo-geni supplementari. Una sontuosa dotazione ulteriormente incrementabile attingendo alla catalogo degli accessori disponibili in opzione che comprendono tra l’altro il kit di montag-gio del navigatore GPS, le manopole riscaldate la protezione del CA.RC (Cardano Reattivo Compatto), il bauletto in alluminio per la NTX o le appendici laterali, il parabrezza maggiorato il kit di valigie e bauletto in polimeri plastici in tinta con la carrozzeria, specifici per la versione 8V.

CONFORT:Inarrestabili viaggiatrici di lungo corsoLe Moto Guzzi Stelvio 1200 8V e NTX sono grandi viaggiatrici, con qualità da fuoristrada e prestazioni d’eccellenza su asfalto. Questo carattere emerge immediatamente una volta in sella, dove la percezione di una curata ergo-nomia è immediata: sella, pedane, manubrio, formano una triangolazione perfetta per qual-siasi utente. Inoltre per i più perfezionisti vi è la possibilità di regolare un po’ tutto: parabrezza, altezza della sella (820 o 840 mm), inclinazio-ne manubrio, leve, pedali, oltre ai professionali

registri per il freno idraulico in compressione ed estensione delle sospensioni.

In breve tutto è al posto giusto per affrontare qualsiasi impresa, dal traffico urbano fino

alle vie più impervie della guida in fuori-strada. In movimento, un ridotto tasso

di vibrazioni e l’efficiente protezio-ne aerodinamica del cupolino e

parabrezza e dei deflettori la-terali (specifici su NTX) che

garantiscono al pilota e al passeggero un confort

di marcia ideale per affrontare lunghe per-correnze.

Sul ponte di coman-do, la plancia comprende

una presa corrente da 12V,


un vano portafusibili e una cockpit della stru-mentazione con contagiri analogico e display con un indicatore carburante a sei tacche che s’integra alle altre funzioni fornite dal computer di bordo quali consumi medi e istantanei, velo-cità media, tempo di percorrenza, punta massi-ma di velocità raggiunta e diagnostica. Sempre dal display è possibile controllare il livello di calore delle manopole riscaldate (disponibili in opzione) e attivare il dispositivo antipattina-mento ATC, di serie su entrambe i modelli.

CICLISTICA Pensata per percorsi non convenzionali.Non deve trarre in inganno l’aspetto da fuori-strada di lusso: le Moto Guzzi Stelvio 1200 8V e NTX hanno un efficacia di guida superiore alla media di molte moto stradali, pur essen-do attrezzata per l’imprevedibile ed in grado di resistere alle sollecitazioni della guida off road.

Il segreto è nel telaio a doppio trave superiore, in acciaio ad alta resistenza, con tubi principali dallo spessore di 2,5 mm, dove il motore è an-corato attraverso sei punti di connessione, due in più rispetto ai consueti telai Moto Guzzi, che conferisce all’insieme una rigidezza elevatissi-ma ai momenti torsionali.

Le quote ciclistiche sono state definite favoren-do la maneggevolezza, con un canotto di sterzo inclinato di 27° per un’avancorsa di 125 mm, corretto dall’importante interasse da 1535 mm che garantisce rigore direzionale.

A rendere immediata e nitida la risposta alle pressioni sul manubrio, contribuiscono sospen-sioni di elevata qualità, regolabili sia nel preca-rico sia nella risposta idraulica in compressione ed estensione. L’avantreno è dominato da una forcella upside down Marzocchi con steli da 45 mm e 170 mm d’escursione, mentre al poste-riore i cinematismi della sospensione ad azione progressiva sono mossi da un’unità Sachs che lavora su 155 mm di corsa.

La raffinatezza del comparto sospensioni ga-rantisce sempre un assetto neutro, sia in uscita di curva, quando si richiede l’azione dei 105 cavalli erogati dal propulsore “Quattrovalvo-le”, sia in frenata, sotto la pronta decelera-zione generata dalla terna frenante Brembo coadiuvata dall’azione dell’ABS Continental disinseribile, di serie su NTX e su Stelvio 1200 8V. Su entrambe vi è anche una coppia di di-schi anteriori da 320 mm il disco posteriore da 282 mm.

Per quanto riguarda le ruote le due versioni di differenziano nettamente: ruote a raggi tu-beless per la NTX e in lega leggera per la 8V, mentre entrambe calzano un pneumatico po-steriore da 150/70-17.

MOTORE E TRASMISSIONE.Un “Quattrovalvole” in continua evoluzione.Le Moto Guzzi Stelvio 1200 8V e NTX sono motorizzate con l’ultima evoluzione del propul-sore 1.2 “Quattrovalvole” universalmente con-siderato come la più avanzata tappa evolutiva del mitico bicilindrico trasversale a V di 90°.

Si tratta di una meccanica raffinata, unica nel panorama motociclistico per architettura e luci-dità progettuale, che vanta molte componenti di assoluto pregio. Tra queste meritano di esse-re citati il sistema di distribuzione monoalbero a camma rialzata azionato da catene silenzio-se “morse” dotate di pattini tensionatori co-mandati idraulicamente, i pistoni forgiati a 3 segmenti, raffreddati da getti d’olio nel basa-mento, le leggerissime valvole in acciaio spe-ciale legato con steli da 5 mm, le molle valvole coniche che eliminano risonanze e perdite di potenza ad alti regimi di rotazione. Lubrifica-zione e raffreddamento sono assicurati da due pompe coassiali che mettono in circolo il lu-brificante in una canalizzazione separata della testata per raggiungere le sedi valvole di scari-co, punto dove si sviluppa la temperatura più elevata. Particolarmente moderno è il design dei cilindri con l’alettatura di raffreddamento rastremata verso il senso di marcia, mentre i coperchi valvole, sui quali campeggia la scritta “Quattrovalvole” sono dotati di un sistema di fissaggio flottante che attutisce la rumorosità meccanica.

Sul fronte dell’alimentazione il motore “Quat-trovalvole” ha introdotto l’impiego dei nuovi iniettori Marelli IWP 189 posti sul condotto d’a-limentazione dei corpi farfallati, dal rispettabile diametro di 50 mm mentre la centralina inte-grata di accensione e iniezione sfrutta ora i se-gnali di due sonde lambda al fine di garantire un’accurata dosatura lungo tutte le condizioni di utilizzo migliorando la risposta al comando del gas, l’erogazione ai regimi intermedi oltre a con-sumi ed emissioni. Rimanendo nell’ambito della componentistica elettronica le Stelvio 1200 8V e NTX portano al debutto il sistema di antipatti-namento ATC, un aiuto prezioso per trarsi d’im-paccio in situazioni di scarsa aderenza.

Confermate le qualità del cambio, un gioiello meccanico a sei rapporti, dalle molteplici qua-lità: silenzioso, semplice nella ricerca del folle e preciso, grazie anche all’adozione della silen-ziosa e morbida frizione monodisco.


21.MA edizioNe del trofeo MArcello cAMpoBAsso

Giovanissimi campioni in regata

Meritatissima vittoria di Alexander Ilsley, dello Yacht Club de Monaco

IL Trofeo Marcello Campobasso, giunto alla sua 21.ma edizione è un appuntamento ormai tradizionale dello sport velico a Napoli, ri-servato ai giovani atleti della classe Optimist.

Questa manifestazione, organizzata dal Reale Yacht Club Canottieri Savoia, ha coinvolto ragazzi e ragazze con età comprese tra 10 e 14 anni che hanno gareg-giato insieme. Due le classifiche, juniores e cadetti, in base all’età dei velisti. Il bando di regata 2014 pre-vedeva un numero massimo di 160 partecipanti, per consentire la migliore assistenza.

Nel 2013, gli iscritti furono ben 304. < Il numero ri-dotto di partecipanti, rispetto allo scorso anno, ha consentito di alzare il livello tecnico ed agonistico del-le regate. - ha commentato Bruno Frangipani, consi-gliere al Naviglio del Savoia - E’ difficile che vengano fuori sorprese, vincerà davvero il più bravo”. Anche quest’anno, numerosi team provenivano dall’estero. Le regate si sono svolte nelle giornate di venerdì 3, sa-bato 4 e domenica 5 gennaio, come di consueto nello specchio di mare antistante Castel dell’Ovo, a breve distanza dal porticciolo di Santa Lucia dove ha sede il Savoia. Nella prima giornata, il vento di libeccio ha consentito lo svolgimento di tutte le regate in program-ma: tre per gli juniores e due per i cadetti.

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Giovanissimi campioni in regata

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La seconda giornata è stata caratterizzata da un forte vento di scirocco e da mare mosso che hanno messo a dura prova i giovani velisti; si sono comunque disputate due delle tre prove in programma. Nell’ultima giornata le condi-zioni meteo sono ulteriormente peggiorate: un temporale con vento teso da sud, onde alte e forte pioggia. Il comitato di regata, presiedu-to da Giovanni Pellizza, ex presidente della V

Zona Fiv, ha ritenuto la situazione non idonea e le regate sono quindi state annullate. Il prin-cipale protagonista del Trofeo Campobasso 2014 è stato Alexander Ilsley, dello Yacht Club de Monaco, che ha dominato incontrastato vincendo tutte le regate di venerdì e una delle due regate di sabato; il giovane rappresentante del circolo nautico del Principato di Monaco, gemellato col Reale Yacht Club Canottieri Sa-voia, ha così dimostrato di essere una grande promessa dello sport velico. Alle spalle di Ilsley c’è un’italiana aggueritissima, Arianna Passa-monti (Nauticlub Castelfusano) che ha con-quistato un ottimo secondo posto. Sul podio anche Andrea Orlando del Tognazzi Marine Village di Roma. Al sesto posto, Antonio Per-sico del Savoia. Il Trofeo Unicef, giunto alla ventesima edizione e destinato agli under 12, è invece stato vinto da Tommaso Viola (Circolo Posillipo), che nelle acque di casa ha precedu-to l’ungherese Jeney Matè (Spartacus) e l’altro italiano Andrea Valentino Marotta (Cn Gela).

La manifestazione ha assegnato altri tre trofei: la Coppa Kinder (miglior club) allo Spartacus; la Coppa Branko Stancic (atleta proveniente da più lontano) a Zur Gay, nato a Zrufa, Isra-ele; la targa Irene Campobasso (migliore clas-sificata tra le ragazze) ad Arianna Passamonti. Sabato sera, inoltre, è stato estratto a sorte un Optimist messo a disposizione da uno degli sponsor dell’evento, “Kinder+Sport”: se l’è aggiudicato un velista dello Sdot Yam Sailing Club di Kibbutz, Israele, l’unico club straniero presente al Campobasso sin dalla prima edi-zione del 1993. In segno di amicizia, il team manager della squadra, Erez Eliahou, ha rega-lato lo scafo al Savoia. A consegnare i premi ai giovani velisti sono stati i componenti della squadra del circolo di Santa Lucia, presieduto dallo scorso ottobre da Carlo Campobasso, fi-glio del compianto Marcello, e i familiari dello stesso Campobasso.


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53.MA edizioNe del sAloNe NAutico di pArigi

Bilancio positivo, nonostante la crisi

di Giuseppe Farace - foto di Raoul Dobremel e Jérôme Dominé / AFP / Nautic 2013

Tra gli espositori, anche 25 aziende italiane

Anche all’ombra della Torre Eiffel, la crisi ha penalizzato l’industria nautica; Il “Salon Nautique” di Parigi, ultimo grande salone europeo del 2013 che si

è svolto dal 7 al 15 dicembre, è stato caratte-rizzato da un calo di espositori (circa -5%) e di spazi occupati (circa -10%) nella struttura fieri-stica del “Parc des Expositions de la Porte de Versailles”. Nonostante ciò, il bilancio è stato comunque positivo, con un’affluenza dichiara-ta di oltre 240.000 visitatori.

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Non è mancata la presenza di aziende italiane: venticinque, tra cantieri e società che opera-no in settori collegati al diporto nautico, erano nell’elenco ufficiale degli espositori. Tra le at-trazioni del Salone, il CNB 60, la barca a vela più grande esposta, lunga 18,60 mt, e il cabi-nato a motore Jeanneau Prestige 500, lungo 15 mt.

Particolarmente innovativo il Flying Phantom, catamarano “volante” concepito dallo staff di Franck Cammas; si tratta di un modello lungo 18 piedi (mt 5,52) che offre le prestazioni acro-batiche dei catamarani dell’America’s Cup. Era anche esposta la storica imbarcazione Pen Duick II impiegata da Eric Tabarly per la sua prima Transat nel 1964. La 54.ma edizione del Salone parigino si svolgerà dal 5 al 14 di-cembre 2014.

per ulteriori informazioni: http://www.salonnautiqueparis.com/


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Ottava edizione di big blua Roma, dal 12 al 16 febbraio

Big Blu, il Salone nautico che si svolge presso la nuova Fiera di Roma, è giunto alla sua ot-tava edizione. Dal 12 al 16 febbraio i padiglioni della struttura fieristica ospiteranno il mon-do della nautica da diporto, degli sport acquatici e del mare. La manifestazione è ormai un importante appuntamento per il settore nautico in Italia, con un programma espositivo ricco di eventi. In un momento cruciale per il diporto in Italia, Big Blu si propone sempre più come occasione di visibilità il comparto; un punto di riferimento per appassionati e sportivi, operatori professionali, aziende e istituzioni. Anche per il 2014 viene riproposto un intenso programma articolato su cinque giornate.

Per ulteriori informazioni: http://www.big-blu.it/


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grANde eveNto Al circolo cANottieri NApoli

è Vela in Campania 2013

Premiati i circoli e gli atleti campani protagonisti dello sport velico

Una grande festa dello sport velico che ha evidenziato ancora una volta la grande vitalità dei Circoli nautici e degli atleti della nostra regione, protagonisti

di notevoli successi in campo agonistico, a li-vello nazionale e internazionale. La manifesta-zione “E’ Vela in Campania 2013” si è svolta venerdì 6 dicembre 2013, alle ore 18.30, pres-so il Circolo Canottieri Napoli.

Sono stati assegnati due premi speciali ai vin-citori del concorso on line promosso dalla V Zona FIV che ha permesso agli utenti web di scegliere i vincitori delle categorie UDR e At-leta Under 19. Per la categoria UdR Nazionale vince Saverio Granato (LNI CS) mentre per la categoria Atleta Under 19 vince Mario Marsilia. Un Premio speciale è stato consegnato a Gio-vanni Pellizza, Presidente della V Zona FIV dal 1989 al 2013.

Durante la serata, il Presidente Onorario FIV Carlo Rolandi ha tenuto un discorso sullo sta-to della vela campana oggi con uno sguardo alle aspettative future. Paolo Rastrelli ha invece voluto celebrare i cento anni di Catello Rus-so, figura rappresentativa della vela campana:


grANde eveNto Al circolo cANottieri NApoli

è Vela in Campania 2013<Un personaggio che non può essere dimenticato e che dove essere indicato ai giovani di oggi e alle future generazioni qua-le esempio di vita per la tenacia e la passione con le quali ha raggiunto traguardi che ai nostri giorni possono tranquillamente essere considerati irraggiungibili. Ha contribuito alla formazione d’intere generazioni di velisti.

Per meriti sportivi gli è stata assegnata la Medaglia d’Ar-gento del CONI, il premio E’ vela a Napoli e la nomi-na di Cavaliere della Repubblica da parte del Capo dello Stato> cosi Rastrelli ha presentato il velista. <Un monito a tutti i genitori in sala - ha sottolineato Catello Russo - Fate fare questo sport ai vostri figli; è sano e trasferisce valori importanti>. È stato inoltre assegnato un premio alla me-moria di Giuseppe Leonetti, recentemente scomparso. La vela napoletana si è alzata in piedi per applaudire e ricordare il Con-sigliere alla Vela del Circolo Canottieri Napoli.

Durante la serata sono stati consegnati i Premi Eolo: opere prodotte in argilla interamente a mano e successivamente fuse in bronzo, assegnate alle società affiliate, ai migliori dirigenti, tecnici e all’armatore dell’anno oltre che agli atleti che più si sono distinti nell’anno agonistico appena concluso. Vi è stata infine la presentazione del calendario delle attività 2014. La promessa è PrimaVela 2014, evento che coinvolgerà oltre 1500 atleti nell’agosto 2014. Roberto Mottola, Consigliere Naziona-le FIV, ha sottolineato la volontà di portare questa importante


Ecco i Premi Eolo consegnati: alla memoria di Giuseppe Leonetti

a Giovanni Pellizza, Presidente della V Zona FIV dal 1989 al 2013

Maggior numero di tesserati totali 2012 e 2013: Lega Navale Italiana Sezione di Napoli

Maggior numero di tesserati juniores 2013: Lega Navale Italiana Sezione di Napoli

Maggior numero di tesserati juniores 2012: Circolo Nautico Torre del Greco

Maggior numero di tesserati cadetti 2012 e 2013: Circolo Nautico Posillipo

Maggior numero di tesserati velascuola 2012: Lega Navale Italiana Sezione di Agropoli

Maggior numero di tesserati velascuola 2013: Yacht Club Capri

Mondo Vela 2013: Pierluigi De Felice

Cultura Marinara 2013: Circuito delle Sirene

Campione Zonale Optimist Cadetti 2012: Antonio Persico RYCCS

Campione Zonale Optimist Juniores 2012: Nereo Pellone RYCCS

Campione Zonale Optimist Cadetti 2013: Massimiliano Cinquanta CVS

Campione Zonale Optimist Juniores 2013: Marco Crispino LNI NA

Campione Zonale Laser 4.7 2012: Nicola Radano LNI NA

Campione Zonale Laser 4.7 2013: Michael Cimmino LNI NA

Campione Zonale Laser radial 2012: Elio Rosapepe CCI

Campione Zonale Laser radial 2013: Giuseppe Capaldi LNI CS

Campione Zonale Laser radial femminile 2012 e 2013: Gabriella Pirro LNI NA

Campione Zonale Laser standard 2012: Francesco Asaro LNI NA

Campione Zonale Laser standard 2013: Pierluigi Guida LNI NA

Campione Zonale 420 f. 2012: Sara Scotto Vittoria Barbiero CNP

Campione Zonale 420 m. 2012: Ruggiero Di Luggo Davide Russo CNP

Campione Zonale meteor 2012: Vincenzo Panella LNI NA

Campione Zonale meteor 2013: Gianluca Albano CCN

Campione Zonale minialtura 2012 e 2013: Claudio Polimene CNTG

Campione Italiano minialtura 2013: Raimondo Cappa RYCCS

Campione Italiano altura cl.3 2013: Salvatore Casolaro LNI NA

Campione Mondiale ORC 2012 e 2013: Vincenzo De Blasio CCN

3° Eurosaf 420 2013: Ruggiero Di Luggo Luca Giamattei CNP

PREMIO EOLO V ZONA FIV - 3° mondiale 420 e 2°Eurosaf 2013: Sara Scotto Vittoria Barbiero CNP

PREMIO EOLO V ZONA FIV - Campione Europeo Melges 20 2013: Giancarlo Capolino CCN

manifestazione a Napoli alla quale seguirà, dopo pochi giorni, l’Under 16 e l’Under 19. <L’impegno è importante ma abbiamo tutte le intenzioni di accettarlo e realizzare un villaggio della vela che permetta ai tanti atleti che saranno a Napoli di interagire per oltre dieci giorni> afferma Mottola su Pri-maVela, uno degli eventi di punta della vela giovanile italiana.

Il Comitato Promotore Grande Vela sarà coinvolto, secondo quanto detto durante la serata, nell’organizzazione dei due even-ti. Il Vice Presidente federale, Francesco Ettorre, ha dichiarato la volontà di por-tare a Napoli questa manifestazione, feli-ce di poter collaborare con il Comitato V Zona FIV per la realizzazione del progetto. Per ulteriori informazioni sullo sport velico in Campania: www.velaincampania.it

Giuseppe Farace


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