lezione 4 produzione vitivinicola nel territorio pontino parte ii

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Latina: geografia, clima ed economia Geografia: Latina sorge nel cuore dell'Agro pontino, in un territorio in larga parte pianeggiante. La città si trova a pochi chilometri dal Mar Tirreno e dai rilievi montuosi dei Monti Lepini. Il suo territorio comunale, fra i più vasti del Lazio, comprende anche numerosi "borghi di fondazione", centri creati durante la bonifica delle paludi, che anticamente lo ricoprivano. Una parte del suo territorio fa parte delle aree tutelate del Parco Nazionale del Circeo, di cui costituisce l'estremo lembo settentrionale. Clima: il clima della città presenta le caratteristiche proprie delle città del medio Tirreno: relativamente mite d'inverno e temperato d'estate ma con qualche punta continentale. La temperatura più alta, registrata nell'agosto 2007 presso la Stazione meteorologica di Latina Aeroporto, è comunque superiore di poco ai 40°, mentre la più rigida, anch'essa registrata di recente (febbraio 2008) è vicina ai -6°. Questi eccessi sono probabilmente dovuti alla relativa distanza dal mare della Stazione meteorologica di riferimento. Economia: Seconda città della regione dopo Roma per numero di abitanti, è un importante centro agricolo (ortaggi, floricoltura, industria casearia), industriale (industria farmaceutica e chimica) e del terziario.

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Page 1: Lezione 4 Produzione Vitivinicola Nel Territorio Pontino Parte Ii

Latina: geografia, clima ed economia

Geografia: Latina sorge nel cuore dell'Agro pontino, in un territorio in larga parte pianeggiante. La città si trova a pochi chilometri dal Mar Tirreno e dai rilievi montuosi dei Monti Lepini.

Il suo territorio comunale, fra i più vasti del Lazio, comprende anche numerosi "borghi di fondazione", centri creati durante la bonifica delle paludi, che anticamente lo ricoprivano. Una parte del suo territorio fa parte delle aree tutelate del Parco Nazionale del Circeo, di cui costituisce l'estremo lembo settentrionale.

Clima: il clima della città presenta le caratteristiche proprie delle città del medio Tirreno: relativamente mite d'inverno e temperato d'estate ma con qualche punta continentale. La temperatura più alta, registrata nell'agosto 2007 presso la Stazione meteorologica di Latina Aeroporto, è comunque superiore di poco ai 40°, mentre la più rigida, anch'essa registrata di recente (febbraio 2008) è vicina ai -6°. Questi eccessi sono probabilmente dovuti alla relativa distanza dal mare della Stazione meteorologica di riferimento.

Economia: Seconda città della regione dopo Roma per numero di abitanti, è un importante centro agricolo (ortaggi, floricoltura, industria casearia), industriale (industria farmaceutica e chimica) e del terziario.

Page 2: Lezione 4 Produzione Vitivinicola Nel Territorio Pontino Parte Ii

La vite nel Lazio: SV/SAU*100

SV: superficie totale a vite (ettari)

SAU: superficie agricola utilizzata (ettari)

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La coltura della vite a Latina

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La coltura della vite nella provincia di Latina

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VOCAZIONE VITIVINICOLA PER I COMUNI DELLA PROVINCIA DI LATINA

COMUNI SAU SV SV/SAUaprilia 7896,78 1921,67 24,3bassiano 1217,04 1,38 0,1cisterna 7444,62 1027,79 13,8cori 4773,87 1078,96 22,6fondi 3622,88 26,63 0,7formia 3817,5 70,12 1,8gaeta 114,54 4,3 3,8itri 1364,89 3,66 0,3latina 11451,59 1018,29 8,9minturno 1395,34 377,44 27,1monte san biagio809,34 57,66 7,1ponza 64,46 60,03 93,1priverno 1572,17 67,76 4,3sabaudia 5274,07 116,74 2,2sermoneta 1489,71 35,1 2,4terracina 5863,72 97,48 1,7altre zone 34764,38 576 1,6TOT 92936,9 6541,01 7

SV: superficie totale a vite (ettari)

SAU: superficie agricola utilizzata (ettari)

Page 6: Lezione 4 Produzione Vitivinicola Nel Territorio Pontino Parte Ii

NOTIZIE SULLA VITE NELLA PROVINCIA DI LATINA

Page 7: Lezione 4 Produzione Vitivinicola Nel Territorio Pontino Parte Ii

Valori assoluti delle diverse superfici a vite relative percentuali sul totale, comuni di Latina

AV: altri viniUT: uva da tavolaVNI: viti non innestateVMP: viti madri da portainnestoB: barbatelle

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Valori assoluti delle diverse superfici a vite relative percentuali sul totale, comuni di Latina

AV: altri viniUT: uva da tavolaVNI: viti non innestateVMP: viti madri da portainnestoB: barbatelle

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Vitigni autoctonO Bellone Bellone

Il Bellone è diffuso principalmente nella zona di Roma. Già citato da Plinio con il nome di uva pantastica, in alcune zone viene chiamata anche uva panepoiché, perchè i suoi grossi e delicati acini venivano gustati dai contadini della zona insieme al pane.

La notevole attitudine alla produzione ne consiglia la coltivazione in terreni freschi e fertili applicando un sistema di potatura ricca per valorizzarne le caratteristiche

Page 12: Lezione 4 Produzione Vitivinicola Nel Territorio Pontino Parte Ii

L’ autoctonO MALVASIA DEL LAZIO

Malvasia del lazio La Malvasia del Lazio, o 'Puntinata', è un

vitigno molto antico, diffuso nell'area dei Castelli Romani la cui coltivazione è stata progressivamente abbandonata a causa della produzione scarsa. Tuttavia il vitigno ha caratteristiche decisamente tipiche e conferisce al vino un colore giallo oro.

Page 13: Lezione 4 Produzione Vitivinicola Nel Territorio Pontino Parte Ii

L’autoctonO Moscato di Terracina

Questa varietà di Moscato veniva chiamata dagli antichi romani Uva Apiana, perchè grazie al suo profumo forte e all'elevato contenuto zuccherino attira le api molto più di altre uve. La coltivazione di questo vitigno nel comune di Terracina risale perlomeno al 1600 e la diffusione della varietà è andata aumentando man mano che i suoi pregi caratteristici venivano scoperti.

MOSCATO

Page 14: Lezione 4 Produzione Vitivinicola Nel Territorio Pontino Parte Ii

Vitign0 autoctonO Cesanese Cesanese

Con il termine Cesanese, si intende 'proveniente da Cesano', che é una località vicino Roma. Tra i vitigni a bacca rossa il Cesanese è quello che più di tutti si identifica con la regione Lazio grazie alla sua tipicità

Il Cesanese è un vino di antichissima tradizione, come testimoniano i reperti storici rinvenuti sul territorio. Già al tempo degli antichi Romani l'imperatore Nerva, colpito dalla squisitezza del vino del Piglio, fece costruire nella zona una residenza imperiale i cui resti sono tuttora visibili. Nel Medio Evo pare che fosse il vino prediletto da Federico II di Svevia, che lo beveva durante le sue battute di caccia. Altre testimonianze lo danno come il preferito fra i vini dei papi anagnini, Innocenzo III e Bonifacio VIII.

Page 15: Lezione 4 Produzione Vitivinicola Nel Territorio Pontino Parte Ii

Vitigno Trebbiano Giallo Trebbiano giallo Antico vitigno romano, già citato da

Plinio nella 'Naturalis Historia'

Page 16: Lezione 4 Produzione Vitivinicola Nel Territorio Pontino Parte Ii

Il vitigno Nero Buono di Cori Nero buono di cori

Vitigno rosso originario di Cori, si

caratterizza per il grappolo sferico di medie dimensioni con buccia spessa e pruinosa. Recuperato e rilanciato mediante ricerche e sperimentazioni che ne hanno documentato le peculiari caratteristiche qualitative.

Page 17: Lezione 4 Produzione Vitivinicola Nel Territorio Pontino Parte Ii

L’autoctono Bonvino Bianco È un vitigno che va senz'altro inserito

tra quelli in grado di conferire delle caratteristiche tipiche al vino. Conosciuto anche con il nome di "Ottonese" nella zona di Tivoli.

Bonvino Bianco

Page 18: Lezione 4 Produzione Vitivinicola Nel Territorio Pontino Parte Ii

Vitigni internazionali MERLOT Questo vitigno a bacca nera, il cui nome deriva dalla particolare predilezione che ha il merlo per le sue bacche, è originario della Gironde, nel Sud-Ovest della Francia, e in particolare della zona di Bordeaux MERLOT

Page 19: Lezione 4 Produzione Vitivinicola Nel Territorio Pontino Parte Ii

L’internazionali CABERNET Vitigno di origine bordolese, nelle zone del Médoc e delle

Graves, è senz'altro la varietà più rinomata al mondo per la produzione di vini di grande qualità e longevità. Viene spesso usato in assemblaggio con Cabernet Franc e Merlot, uvaggio che ha preso il nome di bordolese, dove è stato introdotto. In Italia ne esistono molte versioni, sia in purezza che con altri vitigni rossi. Ha grandi capacità di adattamento alle più disparate condizioni climatiche e tecniche di vinificazione, mantenendo le sue caratteristiche di riconoscibilità pur esprimendo perfettamente anche quelle del terroir. E' in grado di produrre vini intensi già nel colore, ricchi di tannini e sostanze aromatiche, capaci di lungo invecchiamento; grazie alla grande struttura di questo vitigno, si possono osare lunghe macerazioni e affinamento in legno, soprattutto rovere francese, che gli consentono di esprimere nel tempo un bouquet complesso e affascinante. Ha foglia media, pentalobata e dentellata; grappolo medio-piccolo, oblungo, cilindro-piramidale, di buona compattezza, con un'ala spesso evidente; acino di dimensioni medie, quasi rotondo, con buccia molto resistente, blu-nera con sfumature violacee, ricca di pruina.

CABERNET

Page 20: Lezione 4 Produzione Vitivinicola Nel Territorio Pontino Parte Ii

Vitigni internazionali SYRAH La storia della maggior parte dei vitigni internazionali è legata ai

movimenti dei popoli, alle migrazioni delle genti ed al desiderio di portare con sé qualcosa che potesse fungere da legame con la terra natìa.

Se questo è vero in generale, lo è ancor di più nello specifico per il Syrah, vitigno a bacca nera le cui possibili origini sono ritenute prevalentemente due: quella più "esotica" lo fa provenire dal Medio Oriente, in particolare dalla città di Shiraz (Iran); quella più "autoctona" lo deriva dalla città siciliana di Siracusa

SYRAH

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Page 22: Lezione 4 Produzione Vitivinicola Nel Territorio Pontino Parte Ii

Tipo di comercializzazione Totale aziende

Uva da vino Totale di 8.920 aziende

Vendita diretta al consumatore 21% delle aziende che producono uva da vino

Vendita con vincoli contrattuali ad imprese (Industriali; Commerciali)

4% delle aziende che producono uva da vino

Vendita senza vincoli contrattuali 22% delle aziende che producono uva da vino

Vendita ad organismi associativi 58%

Uva da tavola Totale di 546 aziende

Vendita diretta al consumatore 47% delle aziende che producono uva da tavola

Vendita con vincoli contrattuali ad imprese (industriali; commerciali)

2,6% delle aziende che producono uva da tavola

Vendita senza vincoli contrattuali 28% delle aziende che producono uva da tavola

Vendita ad organismi associativi 27% delle aziende che producono uva da tavola

Tipi di commercializzazione del vino nel Lazio

Page 23: Lezione 4 Produzione Vitivinicola Nel Territorio Pontino Parte Ii

Numero delle aziende che commercializzano vino e mosti nei

comuni di Latina

Vdc: vendita diretta al consumatore

Vv: vendita con vincoli contrattuali alle imprese

Vi: vincoli industriali

Vc: vincoli commerciali

Vsv: vendita senza vincoli contrattuali

Voa: vendita ad organismi associativi

Page 24: Lezione 4 Produzione Vitivinicola Nel Territorio Pontino Parte Ii

Le forme di conduzione in provincia di Latina

Le forme di conduzione delle aziende in provincia di Latina è prevalentemente costituita da: Conduzione diretta: con solo manodopera familiare o con

manodopera familiare prevalente

Page 25: Lezione 4 Produzione Vitivinicola Nel Territorio Pontino Parte Ii

aziende con vite in provincia di Latina

1069; 15%

3868; 56%

2037; 29%

aziende con superf icie investita avite in montagna

aziende con superf icie investita avite in colina

aziende con superf icie investita avite in pianura

Page 26: Lezione 4 Produzione Vitivinicola Nel Territorio Pontino Parte Ii

percentuali di aziende con vite in provincia di Latina rispetto al totale aziende con vite nel Lazio

1,54

5,57

2,93 aziende con superficie investitaa vite in montagna %

aziende con superficie investitaa vite in colina %

aziende con superficie investitaa vite in pianura %

TOTALE AZIENDE CON VITE PER NATURA DELLA PRODUZIONE NEL LAZIO

uva per vini DOC uva per vini DOCG uva per altri vini

3.849 877 64.773

totale aziende 69.499 9%