le infezioni ospedaliere - associazione animo · infezioni ospedaliere una corretta prevenzione ......
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Le infezioni ospedaliere
Non presenti clinicamente al momento del ricovero
ospedaliero
Insorgono dopo almeno 48-72 ore dal ricovero o entro le 48- 72 ore
dalla dimissione
Perin Le infezioni ospedaliere 2010
- tratto urinario 27% - basse vie respiratorie 24%- sito chirurgico in caso di interventi 17% - sangue 10,5%
Le infezioni più comunemente contratte nelle strutture sanitarie interessano
• Sono frequenti?• Sono gravi?• Quanto costano?• Sono evitabili?• Sono curabili?
Le infezioni ospedaliererappresentano un problema rilevante?
Possono causare Malattie più severe Prolungamento della degenza Disabilità a lungo termineMorti evitabili Consumo di risorse economiche aggiuntive Alti costi individuali sui pazienti e i loro familiari
Impatto delle infezioni correlate all’assistenza (ICA)
Su
articolo di Marta Buonadonna del 15/05/2011
“...ogni anno in Europa oltre 4 milioni di persone contraggono un'infezione durante la degenza in un ospedale e 37mila di loro ne muoiono. Solo gli incidenti stradali mietono lo stesso numero di vittime nei 27 paesi dell'Unione Europea. Ma proprio come molte delle morti sulla strada potrebbero essere evitate, anche nel caso delle infezioni ospedaliere una corretta prevenzione potrebbe diminuire l'incidenza del 20-30% ...”
Puntare sulla FORMAZIONE di base e la Formazione continua
Dare il «buon esempio» attraverso il tutoraggio al personale neo assunto
Sensibilizzare pazienti e familiari sull'importanza della prevenzione
- Limitare le procedure diagnostiche e terapeutiche invasive - Utilizzare il dialogo medico/infermiere laddove possibile – Evitare l’utilizzo improprio di presidi
Esempio del Cateterismo Vescicale: esiste una reale necessità all’utilizzo del presidio?
Posso avere lo stesso risultato se applico l’urocontrol? Se vi è la reale neccessità controllare giornalmente la possibile
rimozione
Le infezioni respiratorie rappresentano il 10-20% di tutte le infezioni ospedaliere
REPARTI A RISCHIO
Rappresentano le principali cause di morte tra tutte le infezioni nosocomiali
rianimazione
chirurgia
pediatriamedicina
HAP Hospital acquired pneumoniaPolmonite nosocomiale
Infezione del parenchima polmonare non presente clinicamentené in incubazione al momento del ricovero ospedaliero,
insorge dopo almeno 48-72 ore dal ricovero o entro 48-72 ore dalla dimissione
VAP Ventilator associated pneumoniaPolmonite che insorge dopo 48-72 ore dalla intubazione endotracheale
3 grandi categorie di polmoniti di origine ospedaliera
HCAP healthcare associated pneumonia polmonite del paziente che si trova in Casa di riposo, RSA, Lungodegenza
o a casa ma in ospedale nei 3 mesi precedenti,o è stato sottoposto a chemioterapia nei 3 mesi precedenti
I pazienti che si ricoverano in Medicina sono pazienti con pluripatologieportano già con sè fattori di rischio per andare incontro a polmoniti
Fattori predisponentiictus con problemi deglutitivirecenti interventi chirurgicirecente ventilazione invasivaterapia con steroidimalattie oncologiche, immunodepressione,insufficienza cardiaca congestizia, il diabete, l’alcolismo BPCOPresenza di dispositivi invasivi (CVP, catetere vescicale, CVC)
SINTOMI e SEGNI DELLA POLMONITE
Febbre
Tosse
dipnea
Tosse Tosse
dipnea
Diagnosi di labemocromoPCRVESEGA
DIAGNOSI MICROBIOLOGICA
EspettoratoEmocolture
Bal
INDAGINI STRUMENTALI
di I livelloRX torace
di secondo livelloTac torace
Broncoscopia
Accertamento infermieristico iniziale: valuta il paziente nella sua globalità fotografando il paziente al momento del ricovero
In MED IV CT
Piano assistenziale in paziente con polmonite nosocomiale
S-08/12/2012 Kule
M-09/12/2012 Di Domenico
M-10/12/2012 Di Domenico
PROBLEMA OBIETTIVI PIANIFICAZIONE INTERVENTI VALUTAZIONE
febbre sudorazione, brivido, tachipnea
mantenimento di un appropriato volume idrico
incoraggiare il paziente nell’assunzione di liquidi. somministrazione della terapia infusionale secondo prescrizione. somm.ne tp antipiretica secondo prescrizione.
alimentazione Apporto nutrizionale adeguato
Predisposizione dell’ambiente al pasto, controllare l’assunzione del pasto e verificare l’appetito, stimolare l’appetito con alimenti graditi, rilevare il peso corporeo. Somm.re integratori.
dolore al torace alleviare il dolore controllo giornaliero del dolore attraverso nrs e dopo somm.ne di terapia antidolorifica
Tosse persistente espettorato rantoli
Inefficace clearance delle vie aeree dovuta a copiose secrezioni tracheobronchiale
miglioramento pervieta’ delle vie aeree
riposo sufficiente per permettere di conservare l’energia, evitando cosi sforzi eccessivi e un peggioramento dei sintomi
Valutazioni
S=stabile,M=miglioratoP=peggioratoR=risolto
PROBLEMI OBIETTIVI PIANIFICAZIONE VALUTAZIONE
Dispnea Migliorare la respirazione
assumere la posizione adeguata per facilitare la respirazione, controllare il colorito cutaneo, le caratteristiche del respiro, lo stato di coscienza, somministrare O2 tp come da prescrizione medica, educare il paziente e il familiare, favorire il microclima.
Tosse Favorire l’espettorazione
Assunzione di liquidi : un adeguata idratazione fluidifica e mobilizza le secrezioni polmonari, areosol tp e O2 tp secondo prescrizione
Valutazioni
S=stabile,M=miglioratoP=peggioratoR=risolto
PROBLEMI OBIETTIVI PIANIFICAZIONE VALUTAZIONE Il paziente non è cosciente e non riesce ad espettorare Il paziente ha una tracheostomia in respiro spontaneo che produce espettorato senza riuscire ad elinirarlo
Liberare le vie respiratorie
Quando cosciente invitare il paziente a tossire per eliminare le secrezioni cura della stomia e della cannula; • tecnica di aspirazione asettica; educazione sanitaria ai familiari in previsione della dimissione
Presenza di CVP O CVC (in assenza di patrimonio venoso)
Garantire la somministrazione della terapia endovenosa prescritta
-Posizionare il CVP in condizioni di sterilità secondo procedure. -Effettuare il controllo giornaliero per evidenziare arrossamenti o alterazioni in loco e provvedere alla rimozione/sostituzione Se CVC verificare le medicazioni con poliuretano trasparente in modo asettico, verificare la possibilità di rimozione il prima possibile.
S=stabile,M=miglioratoP=peggioratoR=risolto
PROBLEMI OBIETTIVI PIANIFICAZIONE VALUTAZIONE Alterazione della deglutizione: Livello di coscienza e vigilanza Lentezza ad iniziare una deglutizione e/o ritardo a deglutire(oltre i cinque secondi); • masticazione o deglutizione non coordinate; • deglutizioni multiple per ogni boccone; • Impacchettamento del cibo nelle guance; • Rigurgiti orali e nasali di cibo/liquidi; • Prolungamento del tempo del mangiare/bere; • Tosse
Garantire la nutrizione adeguata in relazione alle condizioni del paziente.
- possono essere necessari dei sostegni per la testa ed il tronco; - se costretto a letto, usare un’elevata posizione di Fowler con testa e collo appoggiati e il collo leggermente flesso; • La sicurezza nella deglutizione può essere aumentata usando liquidi più densi e una dieta semisolida con sostanza omogenea (cibo -il coinvolgimento della famiglia/caregiver nella pianificazione assistenziale del team)
- vie alternative alla somministrazione orale di cibo sono il posizionamento del SNG
- CVC/ NPT
Compromessa eliminazione urinaria
Garantire la diuresi delle 24 ore
Controllo della diuresi prodotta nelle 24 h. Posizionamento di urocontrol e, se
necessario, catetere vescicale con il controllo giornaliero per la possibile rimozione.
S=stabile,M=miglioratoP=peggioratoR=risolto
CLEARANCE DELLE SECREZIONI BRONCHIALI
Ristagnano nel paziente allettato, con BPCO riacutizzata, provocando atelectasie polmonari, sono suscettibili di sovrainfezione da
germi ospedalieri
Richiedono periodiche aspirazioni con sondino in asepsi o, nei casi più gravi, con FBS
(fibrobroncoscopia)
ALTRE MISURE PREVENTIVE
Mobilizzazione precoce del paziente - evita il ristagno delle secrezioni bronchiali e ne favorisce l'espettorazione- evita il rischio di piaghe da decubito che, se infette, sono responsabili di sepsi- da affiancare alla fisioterapia respiratoria con le stesse finalità
Si ricorda quanto sia importante nello svolgimento di qualsiasi attivitàsul paziente e da un paziente all’altro il lavaggio e la disinfezione delle mani. Tanto è stato fatto nelle nostra azienda per sensibilizzare il personale Allo svolgimento di questa pratica.
Conclusioni
- Data l'alta mortalità e la difficile gestione terapeutica, è molto importante la prevenzione
delle polmoniti nosocomiali- La prevenzione richiede attenta sorveglianza di
tutti i fattori di rischio intraospedalieri e di tutte le procedure invasive da effettuare in asepsi
- Ruolo chiave sulla sorveglianza è affidato agli infermieri, che si avvalgono di un piano
assistenziale adattato alla tipologia del paziente