le infezioni nelle manovre endourologiche · delle ivu con profilassi (dal 14 al 1%) alcuni rct:...
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LE INFEZIONI NELLE
MANOVRE
ENDOUROLOGICHE
Milano, 27 Aprile 2015
Alfredo Scalzini Erika Chiari
Malattie Infettive Spedali Civili, Brescia
Rischio infettivo
La chirurgia endoscopica e le procedure endourologiche
implicano l’uso di strumentazione che viene introdotta nel
sistema urinario attraverso l’uretra e tecniche percutanee
che consentono l’accesso anterogrado al sistema urinario
ogni procedura urologica con uso di strumentazione è
associata ad un aumentato rischio di infezione urinaria
e/o batteriemia/sepsi
il rischio di infezioni è legato all’invasività della manovra
e alla presenza di eventuali fattori aggiuntivi generali
e specifici
Inva
siv
ità
contaminazione
Grado di contaminazione e quindi rischio infettivo per le manovre/tecniche
urologiche.
Work Group EAU/ESUI
Fattori di rischio più rilevanti
- Batteriuria pre-operatoria
- Presenza e durata catetere vescicale
- Storia di precedente infezione uro-
genitale
Eziologia
Batteri endogeni che originano dal tratto
gastrointestinale + batteri provenienti dall’ambiente
circostante (es. mani degli operatori)
1° GRAM NEGATIVI:
E. coli (30%)
Pseudomonas spp (13%), Klebsiella spp (10%),
Proteus spp (6%)
2° GRAM POSITIVI:
Enterococchi (10%)
Stafilococco saprofitico
Dati del Global Prevalence Study on
Infections in Urology, 2013
Incidenza
Cistoscopia 1.8% batteriuria post-procedura
TURP 35.4% batteriuria post-operativa
presenza di catetere pre-operativo significativamente associata a
batteriuria post-operativa (25% di batteriuria in pz con catetere > 7 gg
con rischio giornaliero del 5% e incremento del rischio del 3-10% per
ogni giorno aggiuntivo oltre la settimana)
cistoscopia - 5% di IVU sintomatiche in pz con urine pre- operative sterili
- 10-35% batteriuria asintomatica
ureteroscopia 3.9-25% di IVU
TURP 17% batteriuria
10% IVU sintomatiche
6% batteriemie
TURBT 18-75% IVU (in relazione a presenza di batteriuria pre-operatoria) Urology Annals 2013
Principi di profilassi antibiotica perioperatoria
1) RAZIONALE: minimizzare le complicanze infettive degli interventi chirurgici ove esistono elevati livelli di evidenza circa l’efficacia nella riduzione significativa del rischio infettivo
2) LA GIUSTA MOLECOLA: antibiotico ben tollerato, con pochi effetti collaterali, di basso costo, battericida, che penetri nel sito di incisione e che agisca sui più comuni contaminanti per quel tipo di intervento
3) LA GIUSTA DOSE AL MOMENTO GIUSTO: somministrare la prima dose poco prima dell’incisione (30 minuti) per raggiungere concentrazioni adeguate, considerare alte dosi nei pazienti obesi; dosi aggiuntive intraoperatorie nelle procedure di lunga durata in base ai parametri di farmacocinetica dell’atb usato o in caso di perdita di più di 1500 ml di sangue
4) LA GIUSTA DURATA: stop una volta chiusa l’incisione
(terminata la procedura) o al massimo fino a 24 ore dopo
(se alta probabilità di contaminazione, 2 o + fattori di rischio
SENIC, impianto di materiale protesico, …)
Profilassi antibiotica nelle procedure
endourologiche:
Cistoscopia (1)
Associazione europea di urologia:
Wilson et al e Tsugawa et
al : La profilassi
non riduce batteriuria o
UTI sintomatiche
Jimenez Cruz et al e
MacDermott et al: la profilassi determina una diminuzione
significativa di batteriuria e UTI
sintomatiche
2 case series: Batteriuria
dopo cistoscopia
senza profilassi 4.9%
(n = 103) e 1.9% UTI
sintomatiche.
Eliminando i pazienti con
fattori di rischio si ha
una incidenza
dello 0.8% di
batteriuria.
Le evidenze a favore della profilassi sono basse/ moderate
Cistoscopia (2)
Associazione americana di urologia:
Renè et al.: la profilassi
riduce significati- vamente la batteriuria
post-operativa dal
21 al 5%
Johnson et al.:
significativa riduzione
della batteriuria dal 9 al 3%
Alcuni RCT: non
riduzione con la
profilassi del tasso di IVU
Il Panel conclude che la profilassi è
giustificata SOLO nei pazienti con fattori di rischio (es. batteriuria
pre-procedura)
Biopsia prostatica transrettale
Associazione europea di urologia:
Associazione americana di urologia:
6RCT: L’utilizzo di una profilassi
antibiotica mostra una
grossa riduzione della batteriuria
La febbre non viene ridotta significativa-mente dalla
profilassi in 4 studi e viene
ridotta in un 5 studio di bassa
qualità
Differenza significativa
sulla batteremia
Vi sono evidenze (moderate to high) che indicano la necessità
di effettuare una profilassi antibiotica.
grande RCT mostra una riduzione
significativa dell’incidenza di batteriemia con
la profilassi
un RCT con tre bracci:
incidenza significativa-
mente più bassa per tutte le
complicanze infettive in tutti e due i gruppi con
antibiotico
un altro RCT conferma
l’equivalenza tra il regime
antibiotico a singola dose o 1 giorno rispetto al regime di 3
giorni
Profilassi, anche con una sola
somministrazione, raccomandata; livello
di evidenza 1B
Studio urodinamico
Associazione europea di urologia:
Associazione americana di urologia:
In letteratura le “Case series” riportano una
incidenza della batteriuria pre-
urodinamica pari all’ 1.9%–10.3%
Senza profilassi antibiotica la
batteriuria post-urodinamica ha
un incidenza dell’ 1.1%–19.6%
a 2–3 giorni di follow-up
Con la profilassi l’incidenza della batteriuria è pari
all’1.8%–4.0% nelle donne e
3.6%–6.2% per gli uomini
L’evidenza per la profilassi è bassa.
Anche l’incidenza della batteriuria dopo esame urodinamico è bassa e
quindi la profilassi antibiotica non è
consigliata in questi esami. Da considerare nei pz. con alto rischio
di IVU*
Un RCT: riduzione
significativa delle IVU con
profilassi (dal 14 al 1%)
Alcuni RCT: non
riduzione con la
profilassi del tasso di IVU
Il Panel conclude che la profilassi è
giustificata SOLO nei pazienti con fattori di rischio (es. batteriuria
pre-procedura)
*Tumore vescica, pazienti trapiantati, immunodepressi, reflusso vescico-uretrale
Resezione transuretrale della prostata (TURP)
Associazione europea di urologia:
Associazione americana di urologia:
La TURP è l’intervento
meglio studiato a proposito di
profilassi
Buon numero di studi RCT presenti in letteratura
(casistiche fino a 4474 pazienti)
la batteriuria postoperatoria è
l’outcome più considerato
Da tutti gli studi si evince che la profilassi
antibiotica consente un’ importante riduzione della
batteriuria, della febbre e della sepsi post-
TURP
Berry and Barratt: 32 RCT che mostrano
signif. Riduzione della febbre da 26% al 9.1% e della sepsi dal 4.4% allo 0.7% dopo profilassi
RCT con 400 pz rivela efficacia nella riduzione
delle infezioni con profilassi con
singola dose di levofloxacina o di cotrimossazolo
rispetto al placebo
Evidenze convincenti di riduzione del rischio di IVU e sepsi in tutti i
pz sottoposti a profilassi per TURP (livello di evidenza
Ia/b)
Resezione transuretrale di tumore della vescica
(TURB)
Associazione europea di urologia:
Associazione americana di urologia
Sebbene la TURB sia un intervento
estremamente comune , ci sono
pochissimi studi in letteratura che ne
determinino il rischio infettivo
2 RCT: Entrambi rilevano che la
profilassi antibiotica non apporta vantaggi
nel proteggere i pazienti dalla batteriuria, e
evidenziano una incidenza dello 0% di
UTI sintomatiche.
Le evidenze sono moderate o scarse e
non sostengono l’utilizzo di una
profilassi pre- TURB
1 RCT: riduzione significativa dei tassi di batteriuria post-
TURB (400 pz)
Il Panel dà indicazione alla profilassi per tutti i
pazienti sottoposti a TURB, ma non ci sono RCT così validi come
per la TURP
Litotrissia extracorporea ad onde d’urto (ESWL)
Associazione europea di urologia:
Associazione americana di urologia:
Metanalisi di 8 RCT: l’utilizzo di una
profilassi in pazienti con urine
sterili è utile e permette di ridurre le UTI post-ESWL
(studio poco conforme a regole
EBM)
RCT: 1 solo studio mostra una diminuzione significativa
dell’incidenza di UTI sintomatiche post- ESWL. 3 studi non
sostengono la profilassi pre-ESWL
In varie “case series” la
batteriuria post-ESWL è 0%–5.1%
in pazienti con urine sterili pre-
ESWL.
In generale vi sono evidenze
che non sostengono la
antibiotico profilassi
nell’ESWL in pazienti con urine sterili.
Meta-analisi con 9 RCT:
No significativo beneficio con la profilassi nella
riduzione di batteriuria, IVU o febbre post-
operativa
Recente serie di 526 casi, prospettica:
Tassi molto bassi di IVU (0.2%) anche senza
profilassi
I bassi tassi di infezione mostrano
che la profilassi NON dà nessun beneficio se non nei pazienti
ad aumentato rischio infettivo
Ureteroscopia
Associazione europea di urologia:
Associazione americana di urologia:
2 RCT: effetto positivo atb-pro. sulla
batteriuria post URS; UTI sintomatiche nello
0% dei casi (anche senza profilassi)
Per quanto riguarda la URS
diagnostica ci si è affidati ad expert
opinion che hanno ritenuto poco utile
la profilassi antibiotica
1 RCT on 113 pz:
Incidenza di batteriuria ridotta nel braccio con
profilassi (13 vs 2%)
1 studio: il tasso atteso di
batteriuria post-operativa
senza profilassi è del 30% e del
4-25% di IVU
Profilassi indicata in tutti i
pazienti con livello di
evidenza 1B
Non differenze tra profilassi
con ciprofloxacina
per os vs cefazolina e.v. in termini di
incidenza di IVU e sepsi
Nefrolitotomia percutanea (PCNL)
Associazione europea di urologia:
Associazione americana di urologia:
Charton et al.: case study con 107
pazienti con urine sterili ; nel 35% dei casi batteriuria post
PNL e nel 10% febbre senza sepsi senza antibiotico
profilassi
Osman et al: case study con 315 pazienti, febbre transitoria nel 32% e IVU nel 3.5% con necessità
di terapia antibiotica
Quando le colture preoperatorie sono negative vi è una bassa evidenza a favore dell’utilizzo di una profilassi
antibiotica
No RCT che mostrino un vantaggio
significativo della profilassi
Studio prospettico non randomizzato: 49 pz; incidenza di IVU: 17%
in profilassi con ciprofloxa os, 0% con ciprofloxa e.v., 40%
senza profilassi
Evidenze moderate/basse di
utilità della profilassi (livello
IIB, III)
Benefici e rischi della profilassi Obiettivo razionalizzazione della profilassi per ridurre
l’uso improprio degli antibiotici minimizzando le conseguenze come l’antibiotico-resistenza
le linee guida americane indicano i fluorochinoloni e cotrimoxazolo come prima scelta nei RCT nessuna differenza di efficacia tra ciprofloxacina per os e cefalosporine e.v.
linee guida Italiane e “documento di indirizzo” degli Spedali Civili fluorochinoloni come seconda scelta, indicazione anche a fosfomicina
cefalosporine di III e IV gen., monobattami, carbapenemi e piperacillina/tazobactam non raccomandati in profilassi da riservare a scopi terapeutici per l’efficacia sui patogeni multiresistenti
Terapia: il problema delle resistenze
E. Coli 55% di R a cotrimoxazolo, 53% di R ad ampicillina,
17% di R a ciprofloxacina, 13% di R a cefazolina
ESBL + 5% di casi nel post-operatorio
Carbapenem-Resistant Enterics (CRE),
Europe
KPC VIM/NDM
OXA-48
OXA-48 KPC NDM
OXA-48 VIM KPC
OXA-48 VIM/NDM
KPC
KPC VIM
OXA-48
KPC VIM OXA-
48/NDM
Mostly caused by the
dissemination of
strains producing
CARBAPENEMAS
Giani et al – Eurosurv 2013
Voulgari et al – JAC 2013
http://hpa.org.uk
Huang et al – JAC 2013
Dortet et al – JAC 2014
Oteo et al – AAC 2013
Glasner et al – Eurosurv 2013
Almeno il 90% dei ceppi è risultato suscettibile alla fosfomicina in 11 dei 17 studi.
Utilizzando come indicatore di suscettibilità una concentrazione minima inibitoria di 64 mg/L o meno, 1604 (96,8%) dei 1657 ceppi isolati di Escherichia coli produttori di ESBL sono risultati suscettibili alla fosfomicina
Gli isolati di Enterobacteriaceae (E.coli + K. pneumoniae) che producono ESBL ammontavano a 4448 (88,0%) dei 5057 isolati con avanzata resistenza
MANOVRE ENDOUROLOGICHE: CONCLUSIONI
• Procedure relativamente sicure, con bassi tassi di incidenza
di infezioni delle vie urinarie/batteriemie post-operatorie
• Profilassi: dati contrastanti in letteratura tra le linee guida
americane, europee, italiane; forte raccomandazione in tutti i
pazienti solo per la TURP e la biopsia prostatica transrettale
• Fondamentale l’epidemiologia locale nella scelta della
molecola in profilassi
• “Search and treat” sia le colonizzazioni (batteriuria
asintomatica) che le infezioni pre-operative
• Profilassi e terapia sono due concetti ben diversi
• Terapia delle infezione urinarie: problema crescente dei
germi MDR in Italia
• Riscopriamo i vecchi antibiotici