laurea in filosofia 2012-2013 - programmi - mondodomani.org · lettura e commento dei testi della...

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1/29 Anno accademico 2012-2013 Programmi degli insegnamenti attivati dal corso di laurea in filosofia Revisione 29 dicembre 2012 I programmi qui pubblicati possono subire modifiche. Consultare al riguardo i docenti e il sito http://didattica.uniroma2.it. Ulteriori indicazioni possono trovarsi nel sito del corso di laurea http://mondodomani.org/filosofiatorvergata/. Laurea triennale: insegnamenti obbligatori p. 1 Laurea triennale e magistrale: insegnamenti opzionali p. 6 Laurea magistrale e 3º anno della laurea triennale: insegnamenti filosofici avanzati p. 15 Laurea magistrale: insegnamenti opzionali p. 28 Laurea triennale e magistrale: insegnamenti opzionali economici p. 29 Laurea triennale: insegnamenti obbligatori I seguenti insegnamenti sono obbligatori e devono essere collocati nei primi due anni di corso. Non dovrebbero essere rimandati al terzo anno, dato che tutti gli altri insegnamenti filosofici suppongono una buona conoscenza della storia delle filosofia e dei principali problemi delle discipline filosofiche. Filosofia teoretica A Luigi Manfreda, Adorno: i concetti fondamentali della filosofia. 1 Il modulo verterà sulla prima parte di un ciclo di lezioni tenuto da Adorno a Francoforte tra il 1962 e il 1963, che costituisce una sorta di introduzione alla terminologia filosofica. In essa Adorno espone e interpreta una serie di figure-chiave della storia del pensiero occidentale, come essere, dialettica, coscienza, sullo sfondo del tema decisivo del rapporto tra pensiero e linguaggio. 1. T.W. Adorno, Terminologia filosofica, Einaudi, Torino 2007, capp. I-XXIII , pp. 1-256 2. S. Petrucciani, Introduzione a Adorno, Laterza, Roma-Bari 2007 B Luigi Manfreda, Adorno: i concetti fondamentali della filosofia. 2 Il modulo verterà sulla seconda parte di un ciclo di lezioni tenuto da Adorno a Francoforte tra il 1962 e il 1963, che costituisce una sorta di introduzione alla terminologia filosofica. In essa Adorno espone e interpreta una serie di figure-chiave della storia del pensiero occidentale, come essere, dialettica, coscienza, sullo sfondo del tema decisivo del rapporto tra pensiero e linguaggio. 1. T.W. Adorno, Terminologia filosofica, Einaudi, Torino 2007, capp. XXIV-XLVI , pp. 257-513 2. S. Petrucciani, Introduzione a Adorno, Laterza, Roma-Bari 2007

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Anno accademico 2012-2013Programmi degli insegnamentiattivati dal corso di laurea in filosofiaRevisione 29 dicembre 2012

I programmi qui pubblicati possono subire modifiche. Consultare al riguardo i docenti e il sitohttp://didattica.uniroma2.it. Ulteriori indicazioni possono trovarsi nel sito del corso di laureahttp://mondodomani.org/filosofiatorvergata/.

Laurea triennale: insegnamenti obbligatori p. 1Laurea triennale e magistrale: insegnamenti opzionali p. 6Laurea magistrale e 3º anno della laurea triennale: insegnamenti filosofici avanzati p. 15Laurea magistrale: insegnamenti opzionali p. 28Laurea triennale e magistrale: insegnamenti opzionali economici p. 29

Laurea triennale: insegnamenti obbligatori

I seguenti insegnamenti sono obbligatori e devono essere collocati nei primi due anni di corso. Nondovrebbero essere rimandati al terzo anno, dato che tutti gli altri insegnamenti filosofici suppongono unabuona conoscenza della storia delle filosofia e dei principali problemi delle discipline filosofiche.

Filosofia teoretica

A Luigi Manfreda, Adorno: i concetti fondamentali della filosofia. 1

Il modulo verterà sulla prima parte di un ciclo di lezioni tenuto da Adorno a Francoforte tra il1962 e il 1963, che costituisce una sorta di introduzione alla terminologia filosofica. In essa Adornoespone e interpreta una serie di figure-chiave della storia del pensiero occidentale, come essere,dialettica, coscienza, sullo sfondo del tema decisivo del rapporto tra pensiero e linguaggio.

1. T.W. Adorno, Terminologia filosofica, Einaudi, Torino 2007, capp. I-XXIII , pp. 1-2562. S. Petrucciani, Introduzione a Adorno, Laterza, Roma-Bari 2007

B Luigi Manfreda, Adorno: i concetti fondamentali della filosofia. 2

Il modulo verterà sulla seconda parte di un ciclo di lezioni tenuto da Adorno a Francoforte tra il1962 e il 1963, che costituisce una sorta di introduzione alla terminologia filosofica. In essa Adornoespone e interpreta una serie di figure-chiave della storia del pensiero occidentale, come essere,dialettica, coscienza, sullo sfondo del tema decisivo del rapporto tra pensiero e linguaggio.

1. T.W. Adorno, Terminologia filosofica, Einaudi, Torino 2007, capp. XXIV-XLVI , pp. 257-5132. S. Petrucciani, Introduzione a Adorno, Laterza, Roma-Bari 2007

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Filosofia morale

A Francesco Miano, Martin Buber e la centralità della relazione

Il modulo è dedicato all’approfondimento della prospettiva etico filosofica di Martin Buber conpeculiare riferimento alle sue nozioni fondamentali di relazione e dialogo e alla loro portatanell’ambito dell’orizzonte filosofico-morale contemporaneo.

— M. Buber, Il principio dialogico e altri saggi, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2011

B Francesco Miano, Emmanuel Mounier: persona e comunità

Il modulo è dedicato all’approfondimento della prospettiva etico filosofica di Emmanuel Mouniercon peculiare riferimento alle sue nozioni fondamentali di persona e comunità e alla loro portatanell’ambito dell’orizzonte filosofico-morale contemporaneo.

1. E. Mounier, Rivoluzione personalista e comunitaria, Ecumenica, Bari 19842. E. Mounier, Il personalismo, AVE, Roma 2004

Estetica

A Giuseppe Patella, Il Senso del Bello

Il primo modulo del corso intende riflettere su una delle questioni fondamentali della disciplinaestetica da sempre al centro del suo orizzonte concettuale: il Bello. Dopo un’ampia ricognizionesulle molteplici conformazioni e declinazioni di questo concetto dall’antichità ad oggi, se neapprofondirà il senso prendendo in esame in particolare il pensiero estetico del filosofo americanoGeorge Santayana, in cui viene in primo piano la centralità della bellezza come esperienzavaloriale gioiosa e vitale, che sgorga dalla dimensione più profonda della nostra esistenza. Inquesto senso la bellezza si presenta tanto come un piacere quanto come un valore, come unapercezione valutativa che implica un compiacimento sensibile, un dire sì alla vita con slancio eimmediatezza.

1. F. Vercellone, A. Bertinetto, G. Garelli, Lineamenti di storia dell’estetica, Il Mulino, Bologna 2008, pp. 1-1932. G. Santayana, Il Senso della Bellezza, Aesthetica, Palermo 19973. G. Patella, L’estetica di George Santayana, UniversItalia, Roma 2012

B Giuseppe Patella, Estetica ed economia. Per un’economia dei beni simbolici

Dopo la familiarizzazione con la disciplina filosofica dell’estetica attraverso l’analisi dei suoitermini, delle sue figure e delle sue categorie principali, si intende procedere ad un ripensamentodell’estetica oggi attraverso il confronto singolare con la disciplina (anch’essa moderna,settecentesca) dell’economia. Se quest’ultima è tradizionalmente basata sulla nozione di«interesse», l’estetica viene al contrario associata alla categoria di «disinteresse», magistralmenteindagata da Kant. Da questo confronto, analizzato anche sulla scorta della riflessione del sociologofrancese Pierre Bourdieu, si intende muovere verso quella che si può chiamare una “teoria deibeni simbolici” che si occupa non solo di fenomeni estetici ed artistici, ma di valori economico-sociali, di capitali simbolici, lifestyles, oggetti del desiderio, insomma di tutte quelle attitudinilegate al paradigma di un «disinteresse interessato», in cui vengono a trovarsi non solo le arti, ma

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anche tutte quelle attività simbolico-culturali che sfuggono all’economia ristretta del profittoimmediato e puntano invece ad un’economia allargata dei beni simbolici e comuni in cui ildisinteresse trova propriamente riconoscimento e ricompensa.

1. E. Franzini, M. Mazzocut-Mis, I nomi dell’estetica, Bruno Mondadori, Milano 20032. P. Bourdieu, Ragioni pratiche, Il Mulino, Bologna 20053. A. Caillé, Critica dell’uomo economico, Il Melangolo, Genova 2009Testo integrativo per i non frequentanti:4. G. Patella, Articolazioni, ETS, Pisa 2010Per i frequentanti il modulo prevede la partecipazione attiva degli studenti interessati, che sono tenuti apresentare una relazione scritta e orale su argomenti e testi del corso. Le indicazioni bibliografichesaranno fornite all’inizio del corso.

Storia della filosofia antica

A Aldo Brancacci, Introduzione alla Metafisica di Aristotele

Il modulo si propone di fornire le chiavi d’accesso fondamentali alla Metafisica di Aristotele,mercé la lettura di capitoli salienti tratti dai libri Alpha, Beta, Gamma, Delta ed Epsilon, dispostisecondo una linea organica di argomentazione, in modo da lumeggiare alcuni temi essenziali deltrattato aristotelico: la critica della fisica presocratica, la polemica antiplatonica, la definizionedella filosofia prima, la nuova concezione ontologica introdotta da Aristotele, il rapporto trafilosofia prima e teologia.

1. La storia della filosofia antica dalle origini fino a Plotino preparata sul manuale di E. Berti e F. Volpi,Storia della filosofia, Laterza, Roma-Bari 2009 (si può usare indifferentemente l’edizione in due volumi ol’edizione in tre volumi)2. Lettura e commento dei testi della Metafisica letti durante il corso nell’edizione di G. Reale dellaMetafisica pubblicata nella collana «Bompiani. Testi a fronte».I non frequentanti, o coloro che hanno frequentato saltuariamente il modulo, porteranno, oltre alprogramma indicato sopra al punto 1,2. Lettura e commento del Libro Alpha (libro I) della Metafisica preparato o nell’edizione di G. Realepubblicata nella collana «il pensiero occidentale» di Bompiani, oppure nell’edizione di M. Zanattapubblicata nella BUR, in ognuno dei due casi con lettura dell’Introduzione (solo dei primi otto paragrafinel caso dell’Introduzione di Reale) e delle note di commento al libro Alpha3. E. Berti, In principio era la meraviglia, Laterza, Roma-Bari 2009

B Aldo Brancacci, Edipo e Socrate eroi del conoscere. Filosofia e tragedia in Sofocle, Platone, e nella Nascitadella tragedia di Nietzsche

Il modulo è dedicato ad approfondire il tema della coscienza, della conoscenza e della costituzionedel Soggetto teorico in due opere fondamentali del pensiero greco, e a lumeggiare a partire di quiil rapporto tra tragedia e filosofia, che in Platone è oggetto anche di una specifica riflessioneteorica, mostrando come nell’Apologia tale riflessione evidenzi rimandi polemici alla tradizionetragica. La lettura di parte della Nascita della tragedia completerà questo quadro, fornendo alcunechiavi d’accesso allo studio delle relazioni tra tragedia e filosofia.

1. Sofocle, Edipo re, traduzione e cura di L. Correale, Feltrinelli, Milano 20112. Platone, Eutifrone-Apologia-Critone, a cura di B. Centrone e A. Taglia, Einaudi, Torino 2010 (solo l’Apologia)3. F. Nietzsche, La nascita della tragedia, Adelphi, Milano 1977 (più volte ristampato)Gli studenti che non hanno frequentato, o hanno frequentato saltuariamente il modulo, porteranno laNascita della tragedia di Nietzsche nell’ed. a cura di V. Vitiello, Bruno Mondadori, Milano 2007, e leggeranno

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tutti e tre i dialoghi di Platone indicati sopra al punto 2.

Storia della filosofia medievale

A Cecilia Panti, Il divino e l’essere. Statuto e oggetto della metafisica nel tardoantico

Il modulo si avvale della collaborazione della prof.ssa Daniela P. Taormina, la quale terrà lezioniintroduttive in cui si esamineranno gli aspetti filosofici del superamento della metafisica classica(platonica e aristotelica) operata dagli autori tardoantichi, da Plotino sino ai filosofi di Alessandriadel VI sec. d.C. Tale superamento comporta anche una nuova gerarchia delle scienze e l’esigenzaprimaria di definire i confini tra filosofia e teologia, tematiche centrali che segnarono inprofondità anche l’aprirsi del pensiero filosofico cristiano e dell’età medievale, al cui esame saràdedicata l’ultima parte delle lezioni. Oltre ai problemi filosofici verranno messi a fuoco alcuniproblemi testuali e di esegesi filosofica. Fa parte integrante del corso un ciclo seminariale dilettura di testi plotiniani.

1. Passi scelti da Plotino, Giamblico, Proclo, Damascio2. R. Chiaradonna (a cura di), Filosofia tardoantica, Carocci, Roma 2012.3. M. Cristiani, «Agostino d’Ippona e la nuova cultura cristiana», in L. Perilli-D.P. Taormina, La filosofiaantica. Itinerario storico e testuale, UTET, Torino 2012, pp. 514-5574. A. Longo, «Le sostanze intermedie e le dimostrazioni astronomiche nel Prologo del Commento di Sirianoai libri M e N della Metafisica di Aristotele», in A. Longo, Amicus Plato. Métaphysique, langue, art, éducation dansla tradition platonicienne de l’Antiquité Tardive: Plotin, Théodore d’Asiné, Syrianus, Hermias, Proclus, Damascius,Augustin, Mimesis, Milano 2007, pp. 115-157Gli studenti non frequentanti dovranno integrare i testi d’esame con il volume:5. P. Hadot, Che cos’è la filosofia antica?, Einaudi, Torino 1998, pp. 143-241Per il seminario:1. Passi scelti da Enneadi III 5 (50) [sull’amore]. Riferimenti ulteriori a Enneadi I 6 (1) e V 8 (31) [sul bello]; IV1 (4) IV 3 (27) e IV 9 (8) [sull’unità e molteplicità dell’Anima]; III 4 (15) [sul demone]2. M. Abbate, Tra esegesi e teologia. Studi sul Neoplatonismo, Mimesis, Milano 2012, cap. IVGli studenti non frequentanti dovranno integrare i testi d’esame con il volume:3. P. Hadot, Plotino o la semplicità dello sguardo, Einaudi, Torino 1999, cap. IV

B Cecilia Panti, Il divino e l’essere. Statuto e oggetto della metafisica nel Medioevo

Il modulo si propone di esaminare lo statuto della metafisica nel Medioevo, dall’elaborazioneagostiniana della «metafisica dell’Esodo», alla ricezione della Metafisica aristotelica attraversol’apporto dei commentatori tardo-antichi e la mediazione araba. Tenendo conto della più recenteletteratura critica, verranno presentate le tematiche di maggiore dibattito dei teologi e filosofimedievali, quali l’oggetto della filosofia prima, il suo rapporto con le altre scienze e la relazionecon la teologia. Il modulo è suddiviso in due parti complementari e integrate: una parteistituzionale, volta a introdurre gli autori e i temi principali della filosofia medievale (secoli V-XIV) e una parte monografica, consistente nell’approfondimento del tema oggetto d’indagine,anche attraverso la lettura commentata di passi significativi.

1. Un manuale a scelta fra M. Pereira, La filosofia nel Medioevo, Carocci, Milano 2007; P. Porro — C. Esposito,Filosofia antica e medievale, Bari, Laterza 2009, parti II e III, pp. 200-4082. Per la parte monografica verranno indicati e resi disponibili (sulla pagina on-line del corso e/o indispense) testi in traduzione italiana di autori medievali e studi di approfondimento (circa 120 pagine intotale)Gli studenti non frequentanti dovranno integrare i testi d’esame con:3. M.-D. Chenu, La teologia come scienza nel secolo XIII, Jaca Book, Milano 1985

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4. Letture, concordate con la docente, da Pasquale Porro (a cura di), Metaphysica. Sapientia. Scientia divina.Soggetto e statuto della filosofia prima nel Medioevo, «Quaestio» 5 (2005), pp. 103-144

Storia della filosofia moderna

A Domenico Ferraro, Il De Cive di Thomas Hobbes

Delineando un modello esemplare di fondazione della società politica, retta da «regole imparziali»individuate dalla ragione per comporre egoismi altrimenti distruttivi di ogni convivenza, il De Civedi Thomas Hobbes costituisce il testo per antonomasia della moderna teoria politica, destinato adesercitare una perdurante influenza ben oltre la sua epoca. Oltre che in relazione al contestostorico e culturale del tempo, il testo sarà pertanto letto anche alla luce dei più recenti dibattitiattorno alle possibilità di una «società giusta».

1. T. Hobbes, De Cive, Edizioni Associate, Roma 20122. N. Bobbio, Thomas Hobbes, Einaudi, Torino 20043. A. Pacchi, Introduzione a Hobbes, Laterza, Roma-Bari 20054. J. Rawls, Lezioni di storia della filosofia politica, Feltrinelli, Milano 2009 (parti scelte)Ai fini dell’esame è richiesta una conoscenza della storia della filosofia moderna

B Domenico Ferraro, Il Trattato telogico-politico di Spinoza

Testo allo stesso tempo di esegesi biblica, filosofia della religione e filosofia politica, il Trattatoteologico-politico di Spinoza è anche uno straordinario esempio di «filosofia militante» in cui ladifesa della libertà di pensiero, contro le pretese avanzate in nome della sicurezza dello Stato el’autorità della religione, è il culmine di una più generale liberazione da ogni forma di pregiudizioe di oppressione.

1. B. Spinoza, Il trattato teologico-politico, a cura di E. Giancotti Boscherini, Einaudi, Torino 20072. P.F. Moreau, Spinoza e lo spinozismo, Morcelliana, Brescia 20073. S. Nadler, Spinoza e l’Olanda del Seicento, Einaudi, Torino 2002Ai fini dell’esame è richiesta una conoscenza della storia della filosofia moderna

Storia della filosofia contemporanea

A Anselmo Aportone, Edmund Husserl: Quinta e Sesta Ricerca Logica. 1

B Gianna Gigliotti, Edmund Husserl: Quinta e Sesta Ricerca Logica. 2

Le Ricerche Logiche di Edmund Husserl (1900) rappresentano una delle opere fondamentali dellafilosofia contemporanea. L’opera si compone di cinque ricerche, ovviamente strettamente legatetra loro; tra queste la quinta e la sesta affrontano tutta la tematica dell’intenzionalità e dellafenomenologia della conoscenza. La conoscenza di queste pagine è indispensabile per orientarsi intutte le costellazioni della fenomenologia e in molti aspetti della odierna filosofia della mente edel linguaggio.

— E. Husserl, Ricerche Logiche, vol. 2, a cura di G. Piana, Il Saggiatore, Milano 2005I testi di bibliografia secondaria — che non costituiscono materia d’esame — verranno indicati durante lelezioni.

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Laurea triennale e magistrale: insegnamenti opzionali

I seguenti insegnamenti sono opzionali. Possono essere sostenuti nella laurea triennale o (se non sostenutiprima) nella laurea magistrale.

Antropologia Culturale

A Pietro Vereni, L’antropologia culturale come programma di ricerca sulla contemporaneità. 1

Il modulo si articola in una serie di lezioni in cui vengono presentati i principali temi del dibattitoantropologico legati allo studio delle società contemporanee. Lo scopo del modulo è duplice:alfabetizzare gli studenti e le studentesse con i concetti di base della disciplina e renderli/leconsapevoli del fatto che la dimensione simbolica della vita sociale non riguarda solo uno sparutoresiduo di popolazioni «primitive», ma è parte integrante della vita di ogni essere umano insocietà. Studiare quindi «le culture» significa apprendere attraverso la comparazione che anche lanostra vita «moderna» è imbevuta di significati e simboli che dobbiamo sforzarci di comprenderee che spesso rimangono occultati sotto un velo apparente di naturalità o razionalità.

1. Dispensa con materiali didattici (informazioni a lezione su dove acquistarla)2. A. Appadurai, Modernità in polvere. Dimensioni culturali della globalizzazione, Raffaello Cortina, Milano 2012

B Pietro Vereni, L’antropologia culturale come programma di ricerca sulla contemporaneità. 2

Il modulo intende alfabetizzare gli studenti con le principali tematiche di discussionedell’antropologia economica nel corso del Novecento per giungere rapidamente al dibattitoattuale. In particolare, si porrà l’attenzione sui concetti di «sviluppo», «crescita», «modernità»,«globalizzazione», «beni comuni» e «crisi» come si sono delineati nel dibattito antropologico degliultimi decenni. L’intento è quello di offrire uno strumento di analisi non solo di sistemi economici«altri», esotici o primitivi, ma anche dell’attuale contesto socio-economico indagato secondo iprincipi teorici dell’antropologia economica e la metodologia della ricerca etnografica.

1. C. Hann, K. Hart, Antropologia Economica, Einaudi, Torino 20112. J.P. Olivier de Sardan, Antropologia e sviluppo, Raffaello Cortina, Milano 20083. F. Dei, M. Aria (a cura di), Culture del dono, Meltemi, Roma 20084. Dispensa con materiali didattici (informazioni a lezione su dove acquistarla) con una selezione di letturetratte dai testi citati nella bibliografia, in particolare: Mauss, Polanyi, Sahlins, Harris, Godelier,Meillassoux, Eisenstadt, Appadurai, Ostrom, Sen.

Cultura e tradizione classica

A Fabio Stok, Freud e i Greci

Il corso verterà sulla ricezione degli autori greci da parte di Freud, nel contesto degli studi sullaGrecia micenea classica nella seconda metà del sec. XIX. Verranno esaminate in particolare leopere in cui Freud utilizza Aristotele, Artemidoro ed altri autori. I testi verranno in parte forniti alezione in fotocopia.

1. F. Stok, I classici dal papiro a internet, Carocci, Roma 20122. S. Freud, L’interpretazione dei sogni (ed. a scelta)

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3. I testi in fotocopia letti nel corso delle lezioni4. Un saggio a scelta nell’ambito di un elenco che verrà fornito durante il corsoGli studenti non frequentanti sono pregati di concordare il programma con il docente.

B Lorenzo Perilli, Processi cognitivi nel mondo classico

Dall’Iliade di Omero all’Atene dell’età di Pericle, dal mondo presocratico ad Aristotele e alla scienzaancora in età romana, il corso seguirà il dibattito sui processi della coscenza e i modelli dellaconoscenza, la ricerca di un metodo che conduca dalla conoscenza del sensibile a quella del nonvisibile, lo sviluppo che porta dalla rivelazione divina alla laicizzazione del sapere e alla ricercaindividuale. Ma quali sono e come si sviluppano i processi della coscenza individuale? Dove hannosede gli organi della conoscenza? La civiltà occidentale si nutre dell’eredità della Grecia, nellessico e nel sistema del pensiero; ma questa permanenza si è verificata attraverso un continuo egraduale processo di spostamenti e adattamenti, sul quale il corso cercherà di fare luce.

1. C. Ginzburg, «Spie. Radici di un paradigma indiziario», in Miti emblemi spie, Einaudi, Torino 1986, pp. 158-2092. L. Perilli, D. Taormina (a cura di), Filosofia antica. Itinerario storico e testuale, UTET, Torino 2012 (i capitoliindicati durante il corso)Per gli studenti provenienti dal liceo classico, o che abbiano comunque familiarità con le lingue classiche:3. R.B. Onians, Le origini del pensiero europeo, Adelphi, Milano 2002, pp. 9-150, 243-270Gli studenti che non abbiano familiarità con le lingue classiche sostituiranno al volume di Onians ilseguente:3. Il sapere greco. Dizionario critico, voll. 1-2, a cura di J. Brunschwig e G.E.R. Lloyd, Einaudi, Torino 2005-2007(i capitoli indicati durante il corso)

Estetica musicale

A Claudia Colombati, L’estetica musicale. Il soggetto storico e mitico-simbolico nel pensiero e nell’opera diGiuseppe Verdi e Richard Wagner

Il mutare della concezione epico-narrativa da eroica a filosofica durante il XIX secolo, si profila, inparticolare nella musica «a programma» e nell’Opera, attraverso due differenti dimensioni inrelazione ad una visione storica, mitica o simbolica; tali aspetti sono insiti in particolare nellapoetica di compositori quali Verdi e Wagner che segnano con il loro pensiero e la loro musica laseconda metà dell’Ottocento.

1. Un testo a scelta tra: E. Fubini, L’Estetica musicale dal settecento ad oggi, Einaudi, Torino 2001; E. Fubini,Musica e linguaggio nell’estetica contemporanea, Einaudi, Torino 19732. Due testi a scelta tra: I. Kant, Critica del giudizio, «Del sublime», Laterza, Bari, 1963; F. Schiller, Del Sublime,SE, Milano 1989; A. Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione, Laterza, Roma-Bari 2002 (libroIII); F. Nietzsche, La nascita della tragedia, Adelphi, Milano 19723. Due testi a scelta tra: Franz Liszt, Un continuo progresso. Scritti sulla musica, Unicopli/Ricordi, Milano 1987;A. Oberdorfer (a cura di), Giuseppe Verdi: autobiografia dalle lettere, ed. riveduta da M.Conati, Rizzoli Milano1981; F. Toye, Giuseppe Verdi, Longanesi, Milano 1951; R. Wagner, Una comunicazione ai miei amici,Studio/Tesi, Pordenone 1985; M. Chion, La Sinfonia romantica, SEI, Torino 1996.4. Due letture a scelta tra C. Dahlhaus, Il realismo musicale, Il Mulino, Bologna 1987, cap. VII, VIII, X; L.Magnani, Beethoven nei suoi quaderni di conversazione, Laterza, Bari 1978; L. Magnani, Beethoven lettore diOmero, Einaudi 1984; V. Levi, Richard Strauss, Studio/Tesi, Pordenone 1990; M. Mila, Brahms e Wagner,Einaudi, Torino 1994; C. Colombati, «Il nazionalismo e la musica nel XIX secolo», Annali della Facoltà diLettere e Filosofia, XXIX, Università di Macerata, 1996, pp. 63-93; C. Colombati, «La concezione romanticadella musica e i testi sacri dell’Antico e Nuovo Testamento», Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia, XXXIV,

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Università di Macerata, 2001, pp. 249-279Durante il corso saranno consigliati i testi di supporto: Enciclopedie, Dizionari, Storie della musica o altritesti monografici. Gli studenti non frequentanti possono sostituire gli appunti delle lezioni con unulteriore testo a scelta tra i volumi consigliati.

B Claudia Colombati, Il quadro storico e mitico-simbolico nel pensiero e nell’opera di Giuseppe Verdi,Richard Wagner e Modest Mussorgskij

Nella musica del secondo Ottocento diviene dominante la questione storica: Giuseppe Verdi,Richard Wagner e Modest Mussorgskij l’hanno rappresentata nella loro visione individuale enazionale: l’uno identificò nelle sue eroine la sofferenza degli oppressi, l’altro innalzò i suoi eroialle atmosfere del mito ed il terzo portò sulle scene l’affresco storico del popolo russo. Taliconcezioni si definiscono nella struttura del linguaggio musicale che le rappresenta e le distingue.

1. Un testo a scelta tra: E. Fubini, La musica: natura e storia, Einaudi, Torino 2004; E. Fubini, Musica elinguaggio nell’estetica contemporanea, Einaudi, Torino 19732. Due testi a scelta tra: G.W.F. Hegel, Estetica, Einaudi, Torino 1967 (Capitoli relativi alla poesia e allamusica); A. Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione, Laterza, Bari-Roma 2002 (libro III); A.Schopenhauer, Parerga e paralipomeni, Adelphi, Milano 1998 (vol. II, capp. 11,15,18-20); E. Hanskick, Del bellomusicale, Martello, Firenze 19783. Due testi a scelta tra: M. Chion, Le poème symphonique et la musique à programme, Fayard, Paris 1993; Th.Mann, Dolore e grandezza in Richard Wagner, Discanto, Fiesole 1979; V. Block (a cura di), Modeste Moussorgski etle drame musical russe, Radouga, Moscou-Paris 1987; F. Toye, Giuseppe Verdi, Longanesi, Milano 1951; R.Wagner, Una comunicazione ai miei amici, Studio Tesi, Pordenone 1985; Epistolario Wagner-Liszt, vol. 1, Passigli,Firenze 1983 (lettere scelte ed indicate durante il corso)4. Due testi a scelta tra: K. Jaspers, Del tragico, SE, Milano 2000; L. Magnani, La Musica in Proust, Einaudi,Torino 1978; F. Nietzsche, Sulla musica e la parola, Le Càriti, Firenze 2002; F. Nietzsche, Richard Wagner aBayreuth, Studio Tesi, Pordenone 1992; Novalis, Inni alla notte — Canti spirituali, Fabbri, Milano 1997; J.P.Richter, Sogni e visioni, Mondadori, Milano 1998; G.B. Shaw, Il wagneriano perfetto, EDT, Torino 1981; R.Wagner, L’opera d’arte dell’avvenire, Rizzoli, Milano 1983; C. Colombati, «Il suono dell’acqua», Acqua. Storia diun Simbolo tra vita e letteratura, Transeuropa, Fabriano 1997, pp. 22-46; C. Colombati, «Il mito e larappresentazione romantica dell’eroe», Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia, XXXV, Università diMacerata, 2003, pp. 97-115; C. Colombati, Mito classico e leggenda medievale nella visione musicale neoclassico-romantica, Aracne, Roma 2008, pp. 129-154; C. Colombati e M. D’Alessandro (a cura di), Nel cosmo di FranzLiszt, Aracne, Roma 2011Durante il corso saranno consigliati i testi di supporto: Enciclopedie, Dizionari, Storie della musica o altritesti monografici. Gli studenti non frequentanti possono sostituire gli appunti delle lezioni con unulteriore testo a scelta tra i volumi consigliati.

Filosofia del diritto

A Angela Votrico, Diritto naturale e diritto positivo: due modelli alternativi a confronto

Nel primo modulo, propedeutico al secondo, saranno affrontate le problematiche principali dellaFilosofia del diritto: il giusnaturalismo e il giuspositivismo, il rapporto tra il diritto e la morale, lagiustizia, la sanzione, il tema dei diritti dell’uomo, il pluralismo culturale.

1. F. D’Agostino, Lezioni di filosofia del diritto, Giappichelli, Milano 20062. N. Bobbio, Giusnaturalismo e positivismo giuridico, Laterza, Roma-Bari 20113. G. Solari, Il problema della giustizia e dello stato nell’antichità classica (a cura di A. Votrico), in corso distampa

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B Angela Votrico, Il problema della giustizia e dello Stato nell’antichità classica

Nel secondo modulo saranno analizzati temi di teoria generale dello Stato, attraverso la letturadei classici del pensiero, Platone e Aristotele in primo luogo: lo Stato, la sua origine e la sualegittimazione; la cittadinanza; il governo e le sue forme: monarchia, aristocrazia, tirannide,democrazia; sovranità e potere.

1. F. D’Agostino, Lezioni di filosofia del diritto, Giappichelli, Milano 20062. N. Bobbio, Giusnaturalismo e positivismo giuridico, Laterza, Roma-Bari 20113. G. Solari, Il problema della giustizia e dello stato nell’antichità classica (a cura di A. Votrico), in corso distampa

Fondamenti di psicologia

A Carmela Morabito, La psicologia nel suo sviluppo storico dalla filosofia alla scienza

La riflessione filosofica sui temi psicologici nel corso dei secoli (prima della nascita dellapsicologia scientifica). — La psicologia come scienza (articolazione teorica e metodologica) — Legrandi scuole psicologiche del ’900 — Lo sviluppo delle conoscenze sul rapporto mente-cervello —La neuropsicologia contemporanea: modelli teorici e tecniche di indagine («vedere» le funzionimentali nel cervello in azione: il brain imaging). In connessione al corso la dott.ssa Gloria Galloniterrà un laboratorio di Psicologia dei processi cognitivi sul tema «Modelli di rappresentazionedella conoscenza».

1. C. Morabito, Lineamenti di Storia della Psicologia, Laterza, Roma-Bari 20072. C. Morabito, La Mente nel Cervello, Laterza, Roma-Bari 2008

B Carmela Morabito, Lineamenti di psicologia generale

Introduzione alla psicologia: aspetti storici, epistemologici e metodologici (nascita della psicologiascientifica; definizione epistemologica della psicologia; metodi di indagine della psicologiacontemporanea). — Alcuni ambiti teorici della ricerca psicologica contemporanea: neuroscienze ecomportamento, sensazione e percezione, apprendimento e memoria, pensiero e intelligenza,linguaggio e comunicazione, emozioni. — Approfondimento monografico sul concetto di«rappresentazione» nelle scienze cognitive.

1. Feldman R.S., Psicologia Generale, McGraw-Hill, Milano 20082. Teorie & Modelli, vol. 15 (2010), n. 2-3, <http://www.pitagoragroup.it/pited/teoriamod2010.html>

Introduzione alla ricerca educativa e valutativa

A Vega Scalera, Introduzione alla ricerca educativa: storia, concetti e metodi

Nel modulo si intendono affrontare a livello introduttivo gli aspetti storico-epistemologici,nonché le metodologie di indagine che definiscono l’area della ricerca empirica e sperimentale ineducazione. In particolare nelle lezioni verranno approfonditi i seguenti temi: Origini e sviluppidella Pedagogia sperimentale; Scienza dell’educazione, Scienze dell’educazione e Ricercaeducativa, con particolare riferimento al pensiero di J. Dewey; Ricerca empirica in educazione ePedagogia sperimentale; I paradigmi metodologici della ricerca empirica in educazione (approcci

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positivistici/quantitativi e approcci interpretativi/qualitativi); Il repertorio metodologico econcettuale di base della ricerca educativa («stili» di ricerca, teorie, ipotesi, leggi, concetti ecostrutti, operazionalizzazione dei concetti, indicatori, variabili, ecc.) Alcuni temi del corsoverranno approfonditi mediante la proiezione di film. È prerequisito obbligatorio aver sostenutol’esame di Pedagogia generale; è prerequisito desiderabile aver sostenuto l’esame di Fondamentidi Psicologia.

1. P. Lucisano, A. Salerni, Metodologia della ricerca in educazione e formazione, Carocci, Roma 2002, prefazione,introduzione, capp. 1 (fino a p. 61) e 2 (fino a p. 108)2. C. Coggi, P. Ricchiardi, Progettare la ricerca empirica in educazione, Carocci, Roma 2006, premessa e capp. 1,2, 33. G. de Landsheere, Storia della Pedagogia sperimentale, Armando, Roma 1988, prefazione, introduzione,parte I, parte II fino a p. 85; parte III fino a p. 136 e da p. 172 alla fine del volume4. P. Corbetta, La ricerca sociale: metodologia e tecniche, vol. I, I paradigmi di riferimento, Il Mulino, Bologna 20035. B. Vertecchi, Le parole della scuola, La Nuova Italia, Firenze 20026. Antologia di testi tratti da opere di J. Dewey (Come pensiamo; Logica, teoria dell’indagine; Esperienza eeducazione; Le fonti di una scienza dell’educazione)7. Lucidi e materiali distribuiti nel corso delle lezioni e disponibili presso Universitalia

B Vega Scalera, Introduzione alla ricerca educativa: metodi, tecniche e procedure di indagine nella ricercaquantitativa e qualitativa

Il modulo intende offrire conoscenze metodologiche e procedurali relative al «fare» ricercaempirica e sperimentale in educazione, che consentano agli studenti: a) una lettura critica diarticoli e contributi di ricerca in ambito psicopedagogico e valutativo; b) la simulazione disemplici percorsi di indagine; c) l’esecuzione di semplici compiti di analisi dei dati (con l’ausilio diuna calcolatrice o mediante l’uso di Excel se partecipano alle attività integrative di laboratorio); d)l’eventuale esperienza sul campo (progettazione e implementazione di un intervento di ricerca)attraverso la partecipazione al tirocinio. In particolare nelle lezioni verranno approfonditi iseguenti temi: 1. La pianificazione di una ricerca: individuazione del problema; rassegna dellaletteratura; specificazione degli obiettivi della ricerca;formulazione dell’ipotesi; la selezione delcampione; la raccolta dei dati e gli strumenti di rilevazione; l’analisi e l’interpretazione dei dati; lapubblicizzazione dei risultati mediante un rapporto di ricerca; 2. Il paradigma positivistico-quantitativo: stili di ricerca (indagini descrittive, ricerche correlazionali, ricerche causalicomparative/ex post facto, disegni sperimentali);strumenti di rilevazione;validità interna edesterna; elementi di statistica descrittiva e inferenziale; 3. Il paradigma naturalistico-qualitativo:stili di ricerca (lo studio di caso, la ricerca-azione, gli studi etnografici); tecniche di rilevazione;validità interna ed esterna. Il tema degli approcci di ricerca quantitativi e qualitativi verràapprofondito mediante la proiezione di un film.

1. P. Lucisano, A. Salerni, Metodologia della ricerca in educazione e formazione, Carocci, Roma 2002, cap. 1 (da p.61 a p. 67); cap. 2 (da p. 108 al termine del capitolo); da cap. 3 a cap. 62. C. Coggi, P. Ricchiardi, Progettare la ricerca empirica in educazione, Carocci, Roma 2005, cap. 4 e eserciziario3. F. Celi, D. Fontana, Fare ricerca sperimentale a scuola, Erickson, Trento 2003 (esclusi cap. 11 e pp. 146-164)4. P. Sorzio, La ricerca qualitativa in educazione, Roma, Carocci 20055. Lucidi e materiali distribuiti nel corso delle lezioni e disponibili presso Universitalia.

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Letteratura latina

A Paolo Marpicati, Nozioni fondamentali della grammatica latina

Per il programma vedi Didattica Web.

B Fabio Stok, Strategie erotiche degli elegiaci latini

Il corso comprende una parte introduttiva sullo studio della letteratura latina (prime quattrolezioni), ed una parte monografica sul genere elegiaco latino, con lettura di elegie di Properzio,Tibullo e Ovidio. I testi utilizzati a lezione verranno forniti tramite Didattica Web.

1. F. Stok et al., Letteratura latina, La Scuola, Brescia 20042. Testi letti a lezione3. Cicerone, Sogno di Scipione, Marsilio, Venezia 2004 (lettura del testo latino dei capp. 9-13)Programma per i non frequentanti:1. F. Stok et al., Letteratura latina, La Scuola, Brescia 20042. Cicerone, Sogno di Scipione, Marsilio, Marittima (VE) 2004 (lettura del testo latino)3. Virgilio, Eneide, BUR, Milano 2008 (lettura integrale in traduzione; lettura del testo latino di libro I versi1-33 e libro VI versi 536-550)

Lettura di classici dello sperimentalismo educativo

A Vega Scalera, Lettura di opere di John Dewey e L.S. Shulman

L’insegnamento è destinato agli studenti di Filosofia che abbiano già frequentato nel presente A.A.almeno il Modulo A di Introduzione alla Ricerca educativa e valutativa. Nel corso delle lezioniverrà effettuata l’analisi testuale in lingua inglese del volume di J. Dewey The Sources of a Science ofEducation e di brani antologici tratti da altre opere di Dewey, rilevanti per la storia dellosperimentalismo educativo. Verrà inoltre analizzato un breve saggio di L.S. Shulman (Disciplines ofInquiry in Education: An Overview).

1. J. Dewey, The Sources of a Science of Education, Liveright, New York 1929,<http://archive.org/details/sourcesofascienc009452mbp>2. L.S. Shulman, «Disciplines of Inquiry in Education: An Overview», Educational Researcher, vol. 10 (1981), n.6, <http://digitalstrategist.typepad.com/Readings/Week%201%20-%20Schulman.pdf>3. Ulteriori materiali forniti dal docente

Pedagogia generale

A Donatella Palomba, Educazione e diversità fra epoca moderna e contemporaneità

L’«educazione alla diversità» è tema assai dibattuto negli ultimi anni, sia sul piano teorico, sianelle sue applicazioni, si collochino esse nell’ambito delle politiche scolastiche o in quello di unaattività educativa individuale. Spesso però il dibattito e lo studio sembrano focalizzarsi su aspettilegati a fenomeni di origine relativamente recente – quasi che la problematicità del rapporto conil «diverso», e di un’educazione che ne tenga conto, sia una questione con la quale non ci si siadovuti confrontare nel corso dei secoli. Senza voler risalire troppo lontano, il corso intendeindividuare alcuni momenti cruciali in cui tale problematicità si manifesta nella modernità — in

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particolare nella tensione fra prospettive universalistiche e confronto con la «non-norma» — persoffermarsi poi su alcuni aspetti da essa assunti nella contemporaneità.

1. J.-J. Rousseau, Emilio, libri I e IV (qualsiasi edizione, purché integrale)2. J. Dewey, Democrazia e Educazione, La Nuova Italia, Firenze 2000, capp. 1 e 73. C. Cappa, L’educazione nella torre, FrancoAngeli, Milano 2011, intr. e cap. 2

B Ignazio Volpicelli, La pedagogia di Herbart

1. J.F. Herbart, Pedagogia generale derivata dal fine dell’educazione, La Nuova Italia, Firenze 19972. I. Volpicelli, Herbart e i suoi epigoni, UTET, Torino 2003

Pedagogia interculturale

A Carla Roverselli, La diversità culturale in tempo di globalizzazione

Il corso si soffermerà su alcuni aspetti fondanti teorici della pedagogia interculturale ovvero lesfide che pone la diversità culturale in tempo di globalizzazione, considerando in particolare ivettori della diversità culturale ossia le lingue, l’educazione, la comunicazione e i contenuticulturali, la creatività. Ci si soffermerà poi sui presupposti e le modalità del dialogo interculturale,considerando in particolare gli ostacoli al dialogo ovvero gli stereotipi e l’intolleranza. Si presteràinfine attenzione al tema dell’eguaglianza e della diseguaglianza. A tale riguardo, alcuni aspettipratici, con ricadute nella scuola italiana, si coglieranno soprattutto attraverso i testi di donLorenzo Milani, nella misura in cui la sua opera si centra sul problema dell’offerta di pariopportunità a persone diverse. Durante il corso sono previsti lavori di gruppo, testimonianze einterventi di esperti.

1. Un manuale a scelta tra: Carla Roverselli, Giovani musulmani nella scuola inglese. Un saggio di pedagogiainterculturale, Aracne, Roma 2008; M. Santerini, Intercultura, La Scuola, Brescia 2003; Concetta SirnaTerranova, Postcolonial education e società multiculturali, Pensa Multimedia, Lecce 20032. Don Lorenzo Milani, Lettera a una professoressa, Libreria Editrice Fiorentina, Firenze 1996; Don LorenzoMilani, L’obbedienza non è più una virtù, Libreria Editrice Fiorentina, Firenze s.d.3. Investire nella diversità culturale e nel dialogo interculturale. Rapporto UNESCO 2009,<http://unesdoc.unesco.org/images/0018/001847/184755ita.pdf>; Consiglio d’Europa, Libro bianco suldialogo interculturale. «Vivere insieme in pari dignità», Strasburgo 2008,<http://www.coe.int/t/dg4/intercultural/Source/Pub_White_Paper/WhitePaper_ID_ItalianVersion.pdf>;Ministero della Pubblica Istruzione, La via italiana per la scuola interculturale e l’integrazione degli alunnistranieri, 2007, <http://www.istruzione.it/alfresco/d/d/workspace/SpacesStore/cecf0709-e9dc-4387-a922-eb5e63c5bab5/documento_di_indirizzo.pdf>4. Un libro a scelta tra i seguenti: Amartya Sen, Identità e violenza, Laterza, Roma-Bari 2006; M. Santerini,Antisemitismo senza memoria. Insegnare la Shoah nelle società multiculturali, Carocci, Roma 2001; TzvetanTodorov, La conquista dell’America. Il problema dell’altro, Torino, Einaudi 1984; Abdelmalek Sayad, La doppiaassenza. Dalle illusioni dell’emigrato alle sofferenze dell’immigrato, Raffaello Cortina, Milano 2002I lavori di gruppo verteranno su:1. Razzismo: i diritti civili dei neri d’America: W.E.B. Du Bois, Sulla linea del colore. Razza e democrazia negliStati Uniti e nel mondo, Il Mulino, Bologna 2010 (capitoli scelti)2. Dignità umana e differenze: M.C. Nussbaum, Giustizia sociale e dignità umana, Il Mulino, Bologna 2002; M.C.Nussbaum, Diventare persone. Donne e universalità dei diritti, Il Mulino, Bologna 2001 (capitoli scelti)3. Donne e religione: Fatima Mernissi, L’Harem e l’Occidente, Giunti, Firenze-Milano 2006Chi svolge i lavori di gruppo non è tenuto a portare il libro indicato al punto 4.

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Pedagogia sociale

A Elvira Lozupone, Una pedagogia sul territorio, una pedagogia per il territorio

«La pedagogia sociale è un’area di riflessione dedicata alla scoperta e all’analisi di quellamolteplicità di esperienze educative informali, diffuse, non intenzionali, extraistituzionali checoncorrono alla formazione dei soggetti individuali e collettivi lungo tutto il corso della loroesistenza. È un luogo teorico che si propone di produrre orientamenti generali e operativi per il“lavoro educativo territoriale”, con particolare attenzione all’aumento della complessità eproblematicità degli ambienti educativi e all’ampliamento del campo d’azione dell’educatoreprofessionale» (Tramma, 2010).

1. S. Tramma, Pedagogia sociale, Guerini, Milano 20102. AA.VV., Le scienze della formazione, Apogeo, Milano 20073. L. Maguire, Il lavoro sociale di rete, Erickson, Trento 19944. Un libro a scelta tra: D. Resico, A. Scaffidi (a cura di), Le professioni educative: riflessioni e prospettiveoccupazionali, FrancoAngeli, Milano 2011; S. Tramma, Che cos’è l’educazione informale, Carocci, Milano 2009;M. Magatti, La grande contrazione, Feltrinelli, Milano 2012

Storia della pedagogia

A Carlo Cappa, Un’inquieta modernità. L’educazione e il verosimile

Il corso sarà articolato attorno a due nuclei tematici. Il primo sarà costituito da un’illustrazione dialcuni aspetti particolarmente rilevanti della tradizione della prima modernità, dando risalto inquesta ai contributi dell’Umanesimo italiano e del Rinascimento europeo. Il XV e il XVI secolorappresentano, infatti, uno snodo fondamentale per comprendere l’ampia e complessa tradizionedell’educazione liberale, costituendo un momento nel quale l’eredità della paideia greca e deglistudia humanitatis latini sono assunti a modelli di altissimo valore, ma non per essere meramenteriproposti. Il secondo nucleo tematico del corso verterà sul concetto di teatro del mondo(theatrum mundi): la dimensione mondana e immanente della condizione umana, infatti,rappresenta l’orizzonte primario nel quale pensare l’educazione proposta nel Rinascimento. Si èdi fronte a quel complesso, sfaccettato e problematico processo di secolarizzazionedell’educazione e della riflessione sull’uomo che, esattamente come per altre acquisizioni teorichedell’epoca, ha permesso di produrre preziosi frutti, ma ha anche contribuito a indebolire i saldipunti di riferimento su cui si faceva affidamento nei secoli precedenti. Nel corso delle lezionisaranno appositamente indicate e illustrate dal docente alcune delle biblioteche specializzate diRoma.

I testi d’esame sono in via di definizione; gli studenti non frequentanti sono invitati a mettersi in contattocon il docente. Saranno permessi percorsi di lettura individuali, concordati con il docente, attingendo auna rosa ampia di temi e di autori che potranno essere fruiti gratuitamente attraverso le risorse presentiin rete o grazie a dispense dedicate.

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Storia greca

A Virgilio Costa, Introduzione alla storia greca dalle origini alla formazione degli imperi ellenistici

Geografia del mondo greco — Il Mediterraneo orientale dal IV al II millennio a.C. — Creta — Ilmondo miceneo (secoli XVI-XI a.C.) — Il Mediterraneo nel X e IX secolo a.C. — L’età dellacolonizzazione — Le aristocrazie — La nascita della polis — Le origini di Sparta e di Atene — Solone— Tiranni e legislatori — Clistene — La Persia e la rivolta ionica — Le guerre persiane — L’età dellapentekontaetia (478-432 a.C.) — La guerra del Peloponneso — Il regime dei Trenta — La guerra diCorinto — L’egemonia tebana — Filippo II e l’ascesa della Macedonia — Alessandro Magno — LaGrecia e il Mediterraneo orientale dopo Alessandro.

— Un manuale di Storia greca a scelta tra i seguenti: C. Bearzot, Manuale di storia greca, Il Mulino, Bologna2011; H. Bengtson, L’antica Grecia. Dalle origini all’ellenismo, Il Mulino, Bologna 1989; G. Giannelli, Trattato distoria greca, Pàtron, Bologna 1983.

B Virgilio Costa, Introduzione alla storiografia greca

Le origini: Elementi prestoriografici nella letteratura greca arcaica — Ecateo di Mileto — Acusilaodi Argo — Carone di Lampsaco — I più antichi storici greci secondo Dionigi di Alicarnasso — Lagenesi della storiografia greca secondo Felix Jacoby. II. Il quinto secolo: Erodoto — Tucidide —Ellanico di Lesbo — Altri. III. Il quarto e il terzo secolo: Continuatori di Tucidide — Senofonte — Lastoriografia mimetica — La tradizione aristotelica — Eforo — Teopompo — Anassimene diLampsaco — La storiografia della Magna Grecia — Gli Attidografi (Clidemo, Androzione,Fanodemo, Melanzio, Demone, Filocoro) — Gli storici di Alessandro — Ieronimo di Cardia — Timeodi Tauromenio. IV. Il tardo Ellenismo e la prima età imperiale: Polibio — Posidonio di Apamea —Strabone — Diodoro Siculo — Plutarco — Luciano — La storiografia romana in lingua greca. Non èrichiesta la conoscenza della lingua greca.

— Un manuale di Storiografia greca a scelta tra i seguenti: E. Lanzillotta e V. Costa, Storiografia greca,UniversItalia, Roma 2007 (in vendita presso Libreria UniversItalia, via di Passolombardo 421, nei pressidella Facoltà di Economia); D. Ambaglio, Storia della storiografia greca, Monduzzi, Bologna 2009.

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Laurea magistrale e 3º anno della laurea triennale:insegnamenti filosofici avanzati

I seguenti insegnamenti sono destinati al terzo anno della laurea triennale e alla laurea magistrale. Ingenere suppongono una buona conoscenza della storia delle filosofia e dei principali problemi dellediscipline filosofiche: possono dunque essere anticipati ai primi due anni solo se questa conoscenza èassicurata da un buono studio liceale o dallo studio personale. Un insegnamento con egualedenominazione di uno obbligatorio della laurea triennale può essere sostenuto solo dopo questo.

Antropologia filosofica

A Emilio Baccarini, Franz Rosenzweig e la critica alla filosofia della totalità

Secondo Il filosofo ebreo-tedesco Franz Rrosenzweig il pensiero occidentale «dalla Ionia a Iena» sicaratterizza come filosofia dell’identità (dell’essenza) che tutto riconduce alla totalità. Distruggerequesta logica totalizzante è stato il suo obiettivo teoretico fondamentale per affermare lapluralità.

1. G.W.F. Hegel, «Prefazione» alla Fenomenologia dello spirito, Bompiani, Milano 20002. F. Rosenzweig, La stella della redenzione, Vita e Pensiero, Milano 2005, I parte

B Emilio Baccarini, Franz Rosenzweig, il sistema delle relazioni

La distruzione della filosofia della totalità consente una nuova forma di sistema «aperto» al tempoe all’alterità chiamato da Rosenzweig «nuovo pensiero».

1. F. Rosenzweig, La stella della redenzione, Vita e Pensiero, Milano 2005, II e III parte2. F. Rosenzweig, Il nuovo pensiero, Arsenale, Venezia 1983

Bioetica

A Gabriella Gambino, Bioetica fondamentale

Innanzi alle sfide della biomedicina, da un lato, e ai cambiamenti sociali e di costume dall’altro,particolarmente rapidi nella società liquida e post-moderna, il corso si propone di introdurre glistudenti alla riflessione bioetica, a partire dai fondamenti antropologici ed etico-filosofici chesono alla base dei differenti approcci alla disciplina. Nella specie, verranno approfonditi lagiustificazione epistemologica e la definizione della bioetica, le origini storiche della disciplina,con particolare riguardo per i passaggi storici che hanno condotto dall’etica medica alla bioetica, ifondamenti dell’agire morale, la differenza tra etica, bioetica e deontologia, gli orientamenti etico-filosofici in bioetica, le ricadute biogiuridiche e biopolitiche delle questioni bioetiche negliordinamenti contemporanei, il rapporto tra bioetica e diritti umani.

— F. D’Agostino, Bioetica e biopolitica. Ventuno voci fondamentali, Giappichelli, Torino 2011 (i saggi su:autonomia, bioetica, biopolitica, biotecnologie, corpo e identità, evoluzione, fragilità, persona, tecnica,vita)Ulteriori indicazioni bibliografiche verranno date agli studenti durante il corso.

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B Gabriella Gambino, Bioetica, biogiuridica e biopolitica

La gestione della vita umana da parte del potere impone oggi urgenti riflessioni su alcunequestioni fondamentali dell’esistenza umana: la definizione di vita, il controllo medico e sociale sudi essa tramite le nuove tecnologie riproduttive, la sessualità, l’antropologia di genere, la famigliacome luogo di strutturazione dell’identità degli individui e l’emergere di nuovi modelli familiari,la gestione della fine della vita, i diritti degli animali. Nell’affrontare queste ed altre tematiche, ilcorso si propone di impostare insieme agli studenti un’attenta riflessione critica, capace di tenereconto delle recenti implicazioni biogiuridiche delle questioni bioetiche, che impongono ai giuristianalisi inedite di natura filosofica e antropologica, prima ancora che giuridica.

— F. D’Agostino, Bioetica e biopolitica. Ventuno voci fondamentali, Giappichelli, Torino 2011 (i saggi su: aborto,autodeterminazione, contraccezione, cure di fine vita, identità e corpo, nudità, omosessualità, sessualità,sofferenza, tecnomorfismo, testamento biologico)Ulteriori indicazioni bibliografiche verranno date agli studenti durante il corso.

Ermeneutica filosofica

A Marco Deodati, Ermeneutica e fenomenologia nel primo Heidegger

Alla base della prima grande opera di Martin Heidegger, Essere e tempo, c’è il riconoscimentodell’importanza della fenomenologia come specifico metodo filosofico, sebbene in un’accezionediversa rispetto a Husserl. Attraverso l’analisi approfondita di parti di quest’opera e di alcunelezioni universitarie degli anni Venti, il corso mira a esporre i tratti principali di quellafenomenologia ermeneutica che Heidegger va elaborando, nella prima fase della sua attivitàfilosofica, con l’intento di riproporre la questione del senso dell’essere.

1. M. Heidegger, Essere e tempo, ed. it. a cura di F. Volpi, Longanesi, Milano 2005 (parti scelte)2. M. Heidegger, Prolegomeni alla storia del concetto di tempo, Il Melangolo, Genova 1999 (parti scelte)3. M. Heidegger, Ontologia. Ermeneutica della effettività, Guida, Napoli 1998 (parti scelte)4. F. Volpi, Guida a Heidegger, Laterza, Roma-Bari 2012

B Federico Ferraguto, Filosofia come «ermeneutica dell’Esserci». La posizione di Heidegger

Il modulo muove da una lettura di Essere e tempo di Martin Heidegger, uno dei testi basedell’ermeneutica contemporanea e di tutta la filosofia del ’900. Nella sua opera del 1927 Heideggeranalizza gli aspetti fondamentali dell’ermeneutica (linguaggio, discorso, comprensione,interpretazione, orizzonte, storicità) e li riconduce rispettivamente ad una unica grandequestione filosofica – il problema del senso dell’essere – e ad un unico tema d’indagine, l’esistenza.Il corso si propone di mettere a fuoco questi aspetti e, grazie ad una lettura di alcuni passaggisignificativi del testo, mira a mostrare come l’ermeneutica, cioè la comprensione interpretativa,non sia soltanto una procedura che caratterizza le scienze umane, ma il modo fondamentale in cuil’uomo è nel mondo.

1. M. Heidegger, Essere e tempo, tr. it. a cura di Pietro Chiodi, Longanesi, Milano 2005 (Introduzione; PartePrima, Sezione Prima: capp. I, II, III, V, VI; Sezione Seconda: cap. IV)2. A. Fabris, «Essere e tempo» di Heidegger. Introduzione alla lettura, Carocci, Roma 2010Ulteriori indicazioni bibliografiche verranno fornite durante il corso

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Estetica

A Giuseppe Patella, Iconico/aniconico

Il corso intende riflettere sulla questione generale dell’immagine e della sua frequente negazione-distruzione, nei suoi molteplici aspetti estetici, etici, onto-teologici, storici, politici, sociologico-comunicativi, soffermandosi in modo particolare sulla riflessione del filosofo francese GeorgesDidi-Huberman, autore di una vastissima e suggestiva opera che indaga complessivamente lanatura dell’immagine interrogandosi continuamente sulle sue possibilità e sui suoi limiti, chesono sempre anche le possibilità e i limiti dell’opera d’arte, della figura e della memoria. Per ifrequentanti il programma prevede un approfondimento seminariale scritto sui temi del corso.

1. F. Vercellone, A. Bertinetto, G. Garelli, Lineamenti di storia dell’estetica, Il Mulino, Bologna 20082. G. Didi-Huberman, Immagini malgrado tutto, Raffaello Cortina, Milano 20023. G. Patella, Articolazioni, ETS, Pisa 2010

B Tonino Griffero, Ma davvero l’estetica si occupa di arte e bellezza? Per un’estetica «diffusa»

Il corso intende esaminare l’idea che l’estetica, prima che una filosofia dell’opera d’arte, sia unafilosofia dell’esperienza sensibile, analizzando in dettaglio il progetto di estensione in sensopragmatista dell’esperienza estetica formulato a suo tempo (1934) da John Dewey e mettendolo aconfronto con la più recente estetica come teoria della percezione di Gernot Böhme (2001).

1. J. Dewey, Arte come esperienza, a cura di G. Matteucci, Aesthetica, Palermo 20072. G. Böhme, Atmosfere, estasi, messe in scena. L’estetica come teoria generale della percezione, a cura di T.Griffero, Marinotti, Milano 2010 (integrale per i non frequentanti; pp. 5-60, 247-267 per i frequentanti)

Etica sociale

A Stefano Semplici, Il «liberalismo politico» di John Rawls

Il tema dell’organizzazione delle moderne società democratiche e pluraliste verrà affrontato apartire da uno dei punti di riferimento fondamentali per la filosofia contemporanea. Laconcezione «politica» della giustizia proposta da Rawls in questo testo, per molti versi innovativarispetto a quella proposta nel 1970 in Una teoria della giustizia, rinuncia alla «misura» della verità afavore di quella della ragionevolezza, con l’obiettivo di garantire il consenso almeno alle strutturedi base di una «società ben ordinata» nelle sue differenze.

— J. Rawls, Liberalismo politico, Einaudi, Torino 2012Non ci sono differenze di programma per i non frequentanti.

B Stefano Semplici, Un’idea di giustizia: Amartya Sen

Il premio Nobel per l’economia Amartya Sen si richiama spesso a Rawls in questo volume,scegliendo decisamente la strada della riflessione sugli strumenti per ridurre concretamentel’ingiustizia all’interno degli stati e nelle relazioni internazionali, piuttosto che quella dellacostruzione di una società perfetta. La giustizia, in questa prospettiva, ha sempre a che fare con lavita della persone non meno che con le istituzioni e si realizza là dove sono concretamente ingioco gli interessi e le passioni appunto delle persone, a partire dalle relazioni economiche esociali.

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— A. Sen, L’idea di giustizia, Mondadori, Milano 2009Non ci sono differenze di programma per i non frequentanti.Chi avesse già sostenuto un esame di etica sociale per la LM sul programma che comprendeva il volume diSen indicato e volesse inserire un secondo esame di Etica sociale nel piano di studi dovrà portare ilprogramma dell’anno accademico 2011/2012.

Filosofia della musica

A Claudia Colombati, Il tempo e la musica: la concezione romantica nella visione narrativa edrammaturgica

La musica ha sempre rappresentato una delle più misteriose ed enigmatiche esperienze del tempoin quanto sono plurime le dimensioni in cui esso si manifesta o viene recepito; tra di esse, piùevidenti sono i due aspetti che ne definiscono la visione filosofica, l’oggettiva, e quella riferibileall’ambito psicologico, la soggettiva. Nella visione romantica il tempo musicale si dilata o sicontrae a seconda delle necessità espressive, narrative o drammaturgiche; nel cromatismowagneriano se ne ha un esempio emblematico.

1. Due testi a scelta tra: G.W.F. Hegel, Estetica, Einaudi, Torino 1967 (capitoli relativi alla poesia ed allamusica); F. Schelling, Filosofia dell’arte, Fabbri, Bergamo 2001; A. Schopenhauer, Il mondo come volontà erappresentazione, Laterza 2002 (libro III); M. Heidegger, Il concetto di tempo, Adelphi, Milano 1998.2. Due testi a scelta tra: F. Busoni, Scritti e pensieri sulla musica, Ricordi, Milano 1954 (in particolare «Saggiodi una nuova estetica musicale»); R. Ingarden, L’opera musicale e il problema della sua identità, Flaccovio,Palermo 1989; F. Liszt, Un continuo progresso. Scritti sulla musica, Unicopli/Ricordi, Milano 1987; Th. Mann,Dolore e grandezza in Richard Wagner, Discanto, Fiesole 1979; A. Skrjabin, Appunti e riflessioni, Studio Tesi,Pordenone 1992; R. Wagner, Una comunicazione ai miei amici, Studio Tesi, Pordenone 1985; E. Bloch,Prefazione a Richard Wagner, Scritti scelti, Longanesi, Milano 1965.3. R. Wagner, Tristan und Isolde, Preludio, Partitura, Könemann Music, Budapest, 1994, pp. 5, 9-14.4. Due letture a scelta tra: E. Ansermet, Les Fondements de la Musique dans la conscience humaines, Langage, Ala Baconnière, Neuchâtel 1961; C. Colombati, «Metafora e mitopoietica nella concezione musicaleromantica», ITAMAR 2. Revista de Investigación musical: Territorios para el Arte, Valencia, 2010; C. Dahlhaus —H.H. Eggebrecht, Che cos’è la musica?, Il Mulino, Bologna 1988; H.J. Fröhlich, Franz Schubert, Studio Tesi,Pordenone 1990; E. Fubini, L’Estetica musicale dal settecento ad oggi, Einaudi, Torino 2001; E. Fubini, Musica elinguaggio nell’estetica contemporanea, Einaudi, Torino 1973; V. Jankélévitch, La musica e l’ineffabile, Tempimoderni, Napoli 1985; L. Magnani, La Musica in Proust, Einaudi, Torino 1978; Agostino d’Ippona, Confessioni,libri X-XII; G.B. Shaw, Il wagneriano perfetto, EDT, Torino 1981; A. Zaccaria Ruggiu, Le forme del tempo. AionChronos Kairos, Il Poligrafo, Venezia 2006; R. Wagner, Una comunicazione ai miei amici, Studio Tesi, Pordenone1985; R. Wagner, L’opera d’arte dell’avvenire, Rizzoli, Milano 1983.Durante il Corso saranno consigliati i testi di supporto: Enciclopedie, Dizionari, Storie della musica o altritesti monografici.Gli studenti non frequentanti possono sostituire gli appunti delle lezioni con un ulteriore testo a scelta trai volumi consigliati.

Filosofia della religione

A Pietro De Vitiis, Ermeneutica e religione in Gadamer

Il corso prende in esame il contributo gadameriano alla filosofia della religione allo scopo diapprofondire il contributo che l’impostazione ermeneutica in filosofia può dare alla comprensionedell’esperienza religiosa.

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1. H.-G. Gadamer, L’ultimo Dio, a cura di R. Dottori, Moltemi, Roma 20022. J. Grondin, Introduzione alla filosofia della religione, Queriniana, Brescia 20113. P. De Vitiis, Filosofia della religione fra ermeneutica e postmodernità, Morcelliana, Brescia 2010

B Stefano Semplici, Immanuel Kant e la «religione entro i limiti della sola ragione»

Il corso utilizzerà la celebre opera pubblicata da Kant nel 1793 come cartina di tornasole e lented’ingrandimento di alcuni snodi cruciali del rapporto fra fede e ragione nel diciottesimo secolo:l’autonomia della libertà, il destino del cristianesimo, il rapporto fra lo stato e la chiesa (le chiese).Particolare attenzione verrà data alla continuità, messa in discussione da molti dei primiinterpreti, fra quest’opera e quelle più note del filosofo di Königsberg.

— I. Kant, La religione entro i limiti della sola ragione, Laterza, Roma-Bari 1980 (o una delle edizionisuccessive).Non ci sono differenze di programma per i non frequentanti.

Filosofia della scienza

A Gloria Galloni, Filosofia della mente

Il programma del corso è articolato in due parti. Nella prima parte si proporrà un’analisi storico-epistemologica dei modelli della mente, dalla filosofia antica all’integrazione odierna dellafilosofia nel campo interdisciplinare delle neuroscienze cognitive. Nella seconda parte verràapprofondito il paradigma della embodied cognition, ovvero della cognizione intesa comeincorporata, integrata e dinamica, anche alla luce delle evidenze sperimentali e delle patologieneuropsicologiche. L’intento è quello di fornire uno strumento di analisi critica degli studiriguardanti il rapporto tra la mente, il corpo e l’ambiente.

1. S. Nannini, L’anima e il corpo. Un’introduzione storica alla filosofia della mente, Laterza, Roma-Bari 2005.2. A. Noë, Perché non siamo il nostro cervello. Una teoria radicale della coscienza, Raffaello Cortina, Milano 2010.

B Teresa Numerico, Le metafore della macchina. Uno studio su organizzazione, comunicazione eintelligenza

La Macchina di Turing, un dispositivo astratto, fu alla base dello sviluppo del calcolatore comestrumento pratico. Il calcolatore nacque all’interno della riflessione sulla logica al principio delXX secolo. La struttura teorica del computer è tuttora rappresentata dalla Macchina di Turing checostituisce lo spazio delle possibili operazioni. È evidente che tale legame rappresenti un notevolevincolo e insieme una potenzialità che consente di individuare potenzialità e limiti delcalcolatore. Il corso si propone di indagare alle origini dell’idea di macchina proposta dai varipionieri dell’informatica con particolare riguardo ai progetti per costruire macchine intelligenti emacchine simbiotiche con gli esseri umani, capaci di sostituirne le prestazioni o coadiuvarne iprocessi. L’indagine prenderà le mosse dai tre principali protagonisti della rivoluzioneinformatica: Alan Turing, Norbert Wiener e John von Neumann che offrono una panoramicaesaustiva delle diverse prospettive a confronto sull’argomento tra gli anni 40 e 50 del secoloscorso. Attraverso la lettura diretta dei loro testi principali le lezioni forniranno una ricostruzionedella temperie culturale oltre che filosofica nella quale maturarono le posizioni della cibernetica,dell’intelligenza artificiale e della teoria dell’informazione. Il corso ha inoltre l’obiettivo di offrireuna visione epistemologica dello sviluppo tecnologico, capace di identificare le metafore

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epistemiche prescentifiche che furono in azione e che orientarono le ricerche verso i diversiparadigmi che costituirono il centro degli interessi di quel periodo, sia dal punto di vistadell’invenzione del dispositivo che da quello psicologico del confronto con le abilità ’intelligenti’che ci si proponeva di simulare nelle macchine.

1. A. Turing, Intelligenza Meccanica, a cura di Gabriele Lolli, Bollati Boringhieri, Torino, 1994.2. V. Somenzi, R. Cordeschi (a cura di), La filosofia degli automi, Bollati Boringhieri, Torino, 1994, pp. 78-166,capp. 2-6.

Filosofia morale

A Francesco Miano, Karl Jaspers. Esistenza, etica, trascendenza

Il modulo è dedicato all’approfondimento della prospettiva etico esistenziale di Karl Jaspers conpeculiare riferimento alle sue nozioni fondamentali di esistenza, trascendenza, storicità,comunicazione, libertà, situazione-limite e alla loro portata nell’ambito dell’orizzonte filosofico-morale contemporaneo.

1. K. Jaspers, Filosofia, UTET, Torino 1978 oppure Mursia, Milano 1972ss2. G. Cantillo, Introduzione a Jaspers, Laterza, Roma-Bari 20013. F. Miano, Etica e storia nel pensiero di Karl Jaspers, Loffredo, Napoli 1993

B Giovanni Salmeri, Gabriel Marcel e la filosofia del Novecento

Circondato nel Novecento da celebri voci con le quali fu in fecondo dialogo (per esempio PaulRicœur, Emmanuel Levinas, Jean-Paul Sartre), Gabriel Marcel si pone all’incrocio di questioni checontinuano ad avere in forme diverse un’eco persistente nel dibattito attuale: l’alterità,l’ermeneutica, il problema dell’ontologia, la filosofia come forma di vita. Alcuni dei suoi temi piùcaratteristici (per esempio la speranza o la fedeltà creativa), benché apparentemente più isolati,toccano anche nodi cruciali del pensiero del Novecento. La lettura di alcune delle sue pagine piùcaratteristiche servirà a mettere in luce questo intreccio e a riflettere criticamente sul senso dellafilosofia contemporanea.

1. G. Marcel, Homo viator, Borla, Roma 19802. G. Marcel, Il mistero dell’essere, Borla, Roma 1987Durante le lezioni verranno indicati testi di bibliografia secondaria.

Filosofia teoretica

A Luigi Manfreda, L’epoca dell’immagine del mondo

Il modulo avrà a tema una conferenza tenuta da Heidegger il 9 giugno del 1938 a Friburgo, daltitolo «La fondazione dell’immagine moderna del mondo ad opera della metafisica», poicompresa, con alcune aggiunte, nella raccolta Holzwege, apparsa nel 1950.

1. M. Heidegger, «L’epoca dell’immagine del mondo», in Sentieri interrotti, La Nuova Italia, Firenze 1979, pp.71-1012. G. Vattimo, Introduzione a Heidegger, Laterza, Roma-Bari 1980

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B Riccardo Dottori, Il problema del linguaggio in Gadamer e nel secondo Wittgenstein

Il corso tratterà il problema del linguaggio sia come condizione dello sviluppo della riflessionefilosofica, sia dal punto di vista comunicativo e pragmatico, e sia come esso è inteso daltradizionale punto di vista del pensiero ermeneutico di Gadamer, sia dal punto di vista delpensiero analitico di Wittgenstein. In entrambi i casi il linguaggio gioca un ruolo centrale per losviluppo e la critica dei problemi filosofici, così come per i problemi della comunicazione umana,interpersonale e interculturale all’interno della vita civile, sociale e politica. Al modulo verràaffiancato un seminario settimanale dedicato alla lettura di testi e alla discussione comune direlazioni su temi e testi specifici da parte degli studenti.

1. H.-G. Gadamer, Verità e metodo, Parte Terza, a cura di G. Vattimo, Bompiani, Milano 19872. L. Wittgenstein, Ricerche filosofiche, nuova edizione, a cura di Mario Trinchero, Einaudi, Torino 1999Ulteriore materiale bibliografico verrà indicato durante il corso.

Storia della filosofia antica

A Aldo Brancacci, Ontologia, linguaggio e dottrina delle categorie in Aristotele

1. Lettura e commento dei testi di Aristotele che saranno esaminati durante il corso, nonché dei capitoli 1-12 del libro Delta (libro V) della Metafisica, preparati nell’edizione di Giovanni Reale della Metafisicapubblicata nella collana «Il pensiero occidentale» di Bompiani, oppure nell’edizione di Marcello Zanattapubblicata nella BUR, in ognuno dei due casi con lettura dell’Introduzione (solo dei primi otto paragrafinel caso dell’Introduzione di Reale) e delle note di commento relative ai testi letti.2. Pierluigi Donini, La Metafisica di Aristotele. Introduzione alla lettura, Carocci, Roma 2011.Gli studenti che non hanno frequentato, o hanno frequentato saltuariamente il corso, porteranno, oltre altesto indicato nel punto 2:1. Lettura e commento del libri Gamma (libro IV) e dei capp. 1-12 del libro Delta (libro V) della Metafisica diAristotele preparati o nell’edizione di Giovanni Reale della Metafisica pubblicata nella collana «Il pensierooccidentale» di Bompiani, oppure nell’edizione di Marcello Zanatta pubblicata nella BUR, in ognuno deidue casi con lettura dell’Introduzione e delle note di commento ai libri indicati.

B Francesco Aronadio, Platone e il linguaggio come banco di prova dell’eraclitismo

La riflessione di Platone sul linguaggio sarà presa in considerazione della prospettiva della suautilizzazione in chiave confutatoria. Nel Cratilo e nel Teeteto, in effetti, le considerazioni dicarattere linguistico assolvono una funzione argomentativa cruciale nel quadro del confronto diPlatone con l’ontologia e la gnoseologia di stampo eracliteo. Il modulo sarà incentrato inparticolare sulla parte centrale del Cratilo (la cosiddetta «sezione etimologica») e su alcuni passidella prima parte del Teeteto.1. Platone, Cratilo, Laterza, Roma-Bari 20042. Platone, Teeteto, a cura di F. Ferrari, BUR, Milano 20113. F. Aronadio, I fondamenti della riflessione di Platone sul linguaggio, Edizioni di storia e letteratura, Roma 20114. M. Erler, Platone. Un’introduzione, Einaudi, Torino 2008 (o altro testo da concordare con il docente)Le Introduzioni e le Note di commento dei due testi di Platone fanno parte integrante del programmad’esame.

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Storia della filosofia tardoantica

A Daniela P. Taormina, Plotino: le due memorie

Plotino considera la memoria una una facoltà peculiare dell’anima individuale. Essa è acquisitadall’anima che, aspirando all’individualità, abbandona il mondo intelligibile, si spinge verso ilsensibile e giunge in esso. Entro questi confini ontologici, gli oggetti ai quali l’anima si rivolgesono discriminanti della sua memoria. Sia gli intelligibili sia i sensibili o gli intellettuali sono,infatti, oggetti propri a due generi distinti di memoria. La memoria dei sensibili o degli oggettiintellettuali rinvia esclusivamente ad acquisizioni dell’anima nel corpo e avviene nel tempostorico, che avanza secondo il prima e il dopo, cioè nel mutamento. La memoria degli intelligibili,detta anche reminiscenza, rinvia a una conoscenza diretta che l’anima ha acquisito prima dellasua unione col corpo. Essa presuppone l’immortalità e la migrazione dell’anima e non comportauna dimensione temporale. Sopo del corso è indagare i caratteri di queste due funzioni e imeccanismi cognitivi che a loro sottengono. Un seminario sarà dedicato al tema «Eros platonico eeros plotiniano: la ridefinizione della dottrina dell’amore a partire dal modello olisticodell’anima».

1. Plotino, Enneadi IV 6 (41) e passi scelti da altri trattati2. R. Chiaradonna (a cura di), Filosofia tardoantica, Carocci, Roma 20123. Uno dei seguenti testi a scelta dello studente: R. Chiaradonna, Plotino, Roma, Carocci 2009; D. J. O’Meara,Plotino. Introduzione alle «Enneadi», Edizioni di pagina, Bari 2010Gli studenti non frequentanti dovranno integrare i testi d’esame con i volumi:4. P. Hadot, Che cos’è la filosofia antica?, Einaudi, Torino 1998, pp. 143-2415. M.M. Sassi (a cura di), Tracce nella mente. Teorie della memoria da Platone ai moderni, Edizioni della Normale,Pisa 2007, pp. 67-98Per il seminario:1. Passi scelti da Enneadi III 5 (50) [sull’amore]. Riferimenti ulteriori a Enneadi I 6 (1) e V 8 (31) [sul bello]; IV1 (4) IV 3 (27) e IV 9 (8) [sull’unità e molteplicità dell’Anima]; III 4 (15) [sul demone].2. M. Abbate, Tra esegesi e teologia. Studi sul Neoplatonismo, Mimesis, Milano 2012, cap. IVGli studenti non frequentanti dovranno integrare i testi d’esame con il volume:3. P. Hadot, Plotino o la semplicità dello sguardo, Einaudi, Torino 1999, cap. IV

B Daniela P. Taormina, Elementi di estetica tardoantica. Plotino, sul bello

Scopo del corso è indagare i molteplici livelli di “bello” individuati da Plotino e la funzione cheessi svolgono nel percorso filosofico.

1. Plotino, Enneadi I 6 (1) e passi scelti da altri trattati2. D. Susanetti, Plotino. Sul bello. Enneade I.6, Padova 1995Letteratura:E. Panofsky, Idea. Contributo alla storia dell’estetica, Collana «Universale Bollati Boringhieri» 2006J.D. O’Meara, Textes de Plotin sur la beauté : initiation et remarques, in I. Schüssler et al., Art et Vérité, Lausanne,Genos, 1996, pp. 56-68P. Hadot, Plotino o la semplicità dello sguardo, Torino, Einaudi, 1999, cap. IVGli studenti non frequentanti dovranno integrare i testi d’esame.M. Abbate, Tra esegesi e teologia. Studi sul Neoplatonismo, Milano, Mimesis, 2012, cap. IV

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Storia della filosofia medievale

A Cecilia Panti, Tommaso d’Aquino e la metafisica

Il modulo intende introdurre al pensiero e all’opera di Tommaso d’Aquino e, in modo specifico,alla sua concezione della metafisica attraverso l’esame di due opere significative: il commento alDe Trinitate di Boezio e il commento alla Metafisica di Aristotele. Verranno prese in esame, inparticolare, la collocazione della filosofia prima nel quadro della divisione delle scienzespeculative di Metafisica VI, trasmessa nel mondo latino da Boezio, l’interpretazione, attraverso lamediazione di Avicenna, della metafisica come scienza dell’ente in quanto ente e la questionedella relazione fra teologia e metafisica.

1. P. Porro, Tommaso d’Aquino. Un profilo storico-filosofico, Carocci, Roma 20122. S.L. Brock (a cura di), Tommaso d’Aquino e l’oggetto della metafisica, Armando, Roma 2004 (alcuni studi chesaranno indicati durante il corso)3. Tommaso d’Aquino, Commenti a Boezio, a cura di P. Porro, Bompiani, Milano 2007 (alcune sezioni chesaranno indicate a lezione)4. Tommaso d’Aquino, Commento alla Metafisica (Sententia super Metaphysicam), a cura di L. Perotto, 3 voll.,Edizioni Studio Domenicano, Bologna 2004-2005 (alcune sezioni che saranno indicate a lezione e resedisponibili agli studenti)Gli studenti non frequentanti prepareranno l’esame sui volumi ai punti 1, 2 e 3 e su alcune sezioni delvolume al punto 4, da concordare con la docente. Gli studenti della laurea triennale che intendono seguireil modulo devono aver seguito le lezioni del modulo B di Storia della filosofia tardoantica e medievale (Isemestre). Per gli studenti che leggono l’inglese, il programma può essere personalizzato, previo accordocon la docente, utilizzando due studi fondamentali dedicati alla metafisica di Tommaso da uno deimaggiori studiosi contemporanei del suo pensiero: John F. Wippel, The Metaphysical thought of ThomasAquinas. From Finite Being to Uncreated Being, The Catholic University of America Press, Washington DC 2000;John F. Wippel, Metaphysical Themes in Thomas Aquinas II, The Catholic University of America Press,Washington DC 2007.

B Marta Cristiani, Il problema del tempo nelle Confessioni di Agostino

Il modulo affronta il problema del tempo formulato nella complessa sintesi del libro XI delleConfessioni di Agostino, considerato come esito conclusivo di una tradizione filosofica, che implicarilevanti contributi di riflessione sul linguaggio e sulle regole metriche della poesia antica, sullamusica, sul numero, sul ritmo. Il corso consisterà nell’analisi e commento del testo, di particolarerilievo per gli sviluppi e le suggestioni che ha suscitato fino al pensiero moderno econtemporaneo.

1. S. Agostino, Le Confessioni, libro XI, Mondadori–Fondazione Valla, Milano 1995, vol. IV (si consiglia questaedizione per l’ampio commento, la cui traccia è seguita nel corso)2. Per l’esame si richiede la buona conoscenza del seguente manuale: É. Gilson, La filosofia nel Medioevo,Rizzoli, Milano 2011 (fino a Giovanni Scoto Eriugena incluso). In alternativa si richiede la conoscenza deiseguenti capitoli del volume La Filosofia antica, a cura di L. Perilli–D. Taormina, Utet, Torino 2012: cap. 13(«Cenni sulla scienza antica»); cap. 14 («La Filosofia a Roma»); cap. 16 («Platonismo, Pitagorismo,Aristotelismo»); cap. 17 («Filosofia e filosofi di lingua greca nei secoli III-VI d. C.»); cap. 18 («Agostinod’Ippona e la nuova cultura cristiana»)

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Storia della filosofia moderna

A Domenico Ferraro, Spinoza e Hobbes

Nel modulo saranno lette parti dell’Ethica e del Trattato teologico-politico, al fine di individuareelementi di continuità e trasformazione del modello hobbesiano, non sempre presente nellariflessione politica di Spinoza.

1. B. Spinoza, Etica, a cura di E. Giancotti, Editori Riuniti, Roma 20022. B. Spinoza, Trattato teologico-politico, a cura di E. Giancotti Boscherini, Einaudi, 20073. P.F. Moreau, Spinoza e lo spinozismo, Morcelliana, Brescia 20074. A. Matheron, Scritti su Spinoza, Mimesis, Sesto San Giovanni (MI) 2009

B Paolo Quintili, Il sistema dei bisogni. Mente, corpo, coscienza

La parola «desiderio» viene dal latino de-siderare, che significa innanzitutto constatare erimpiangere che le costellazioni degli astri (sidera) non facciano più segno agli uomini, che gli dèinon indichino più nulla negli astri. Il desiderio è la delusione del buon augurio. La filosofia, inquanto appartiene alla dimensione della filìa, cioè del desiderio, indica che in essa è espressal’«indigenza», quel «bisogno» che prende corpo e ha inizio quando gli dèi tacciono… È possibile, ènecessario indagare le nozioni di «bisogno», di «desiderio», di «bene(i)», che appartengono aidomini distinti e insieme complementari della filosofia e dell’economia, alla luce delle conquistedella filosofia moderna e contemporanea, da Hegel a Freud, scandagliando il senso che possonoavere oggi, in un mondo percorso da crisi ricorrenti, anzitutto di natura antropologica. Bisogni,desideri, beni della mente, del corpo, della coscienza. Il lavoro del corso intende chiarire il sensoproprio di tali (ambigue) nozioni, alla luce della saggezza filosofica.

1. J.-F. Lyotard, Perché filosofare? Due lezioni introduttive (dispense)2. G.W.F. Hegel, Lineamenti di Filosofia del diritto, parte III («Sistema dei bisogni»), , Laterza, Roma-Bari 20043. F. Nietzsche, Genealogia della morale e Frammenti postumi (1887-89), Milano, Adelphi 1986 (passi scelti,saranno indicati durante il corso)4. S. Freud, Metapsicologia e primi scritti sull’isteria, Bompiani, Milano (anche Newton Compton) (passi scelti,saranno indicati durante il corso)

Storia della filosofia dell’Illuminismo

A Paolo Quintili, Immagini filosofiche del corpo nella modernità. 1

Esiste una razionalità pensabile separatamente dalla corporeità di un soggetto di ragione? Diquale «corpo» e di quale «ragione» si parla, quando viene posta una tale questione? Dopo Cartesioi problemi della mente e della ragione umana si pongono in maniera radicalmente diversa, inrapporto al passato della metafisica occidentale. La fenomenologia, la psicanalisi e le scienzecognitive contemporanee sono debitrici, esse stesse, di questa nuova «tradizione cartesiana».Eppure, le nozioni di «ragione» e di «corpo», afferrate nella rete concettuale di tale tradizionehanno permesso di mettere in evidenza, al di là della contraddizione tra l’idealismo (primato delpensiero) e il materialismo (primato dell’essere e del corpo), una difficoltà più profonda: quella diafferrare, al livello del pensiero razionale, che cos’è questo «corpo» di cui già la filosofia cristiana,prima di Cartesio, aveva dato una rappresentazione complessa, ricca e ambigua. Dopo larivoluzione scientifica, con l’Illuminismo, questo «corpo», ancora impregnato di spirito e diinfinito, è divenuto altro. Che cos’altro precisamente? Alla fioritura delle scienze mediche e

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biologiche, dal Rinascimento ai giorni nostri, si deve l’evacuazione di ogni «spiritualità» dal senodell’essere corporeo del mondo.

1. Th. Hobbes, Il corpo, l’uomo, a cura di A. Negri, UTET, Torino 1972 (passi scelti, saranno indicati durante ilcorso)2. R. Descartes, Trattato dell’uomo, in Opere, a cura di E. Garin, Laterza, Roma-Bari 1986 (passi scelti, sarannoindicati durante il corso)3. B. Spinoza, Etica, parte II («De Mente»), a cura di E. Giancotti Boscherini, Editori Riuniti, Roma 2002(oppure in Opere, a cura di R. Mignini, Mondadori, Milano 2007)

B Paolo Quintili, Immagini filosofiche del corpo nella modernità. 2

1. J.-O. de La Mettrie, L’Uomo-macchina, in Opere, a cura di S. Moravia, Laterza, Roma-Bari 19742. P.-H. Th. D’Holbach, Sistema della natura, a cura di A. Negri, UTET, Torino 1978 (passi scelti, sarannoindicati durante il corso)

Storia della filosofia

A Gianna Gigliotti, Alle origini di Essere e Tempo: la fenomenologia di Edmund Husserl

Il corso offrirà una presentazione essenziale della fenomenologia husserliana nel suo complesso.Facendo riferimento in particolare all’opera del 1907, L’idea della fenomenologia, e a quella del 1910-1911, I problemi fondamentali della fenomenologia, si metteranno a fuoco i temi del concetto dimondo, del rapporto intersoggettivo, della temporalità della coscienza.

1. E. Husserl, L’idea della fenomenologia, a cura di C. Sini, Laterza, Roma-Bari 19932. E. Husserl, I problemi fondamentali della fenomenologia, a cura di V. Costa, Quodlibet, Macerata 2008I testi di bibliografia secondaria — che non costituiscono materia d’esame — verranno indicati durante lelezioni.

B Gianna Gigliotti, Genesi e significato di Essere e Tempo

Il corso offrirà una lettura del capolavoro heideggeriano individuando la sua genesi e il suorapporto con la fenomenologia husserliana, in modo da sottrarre l’opera alla scolasticaheideggeriana e restituirla al momento cruciale della storia della filosofia in cui vide la luce.

— M. Heidegger, Essere e Tempo, a cura di P. Chiodi, UTET, Torino 1994I testi di bibliografia secondaria — che non costituiscono materia d’esame — verranno indicati durante lelezioni.

Storia del pensiero teologico

A Giovanni Salmeri, La fede cristiana di fronte all’altro: filosofia e non filosofia nel II secolo

Il confronto con la cultura ambiente, e in particolare con la filosofia, rappresenta una delle sfidepiù complesse che il cristianesimo nascente dovette affrontare, al punto che la stessa origine dellateologia viene spesso ricondotta a questa esigenza. Attraverso alcune pagine caratteristicheverranno prese in esame soprattutto due voci apparentemente estreme: quella di Tertulliano(tradizionalmente classificato tra i «nemici» della filosofia) e quella di Origene (normalmente

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ritenuto un «amico»). Una lettura attenta mostrerà un panorama ricco di sfumature eproblematico, in cui la fede cristiana apprende dal suo «altro» nel momento stesso in cui se nevuole distinguere.

1. Tertulliano, Difesa del cristianesimo, Edizioni Studio Domenicano, Bologna 2008 (passi scelti)2. Origene, I princìpi, UTET, Torino 2010 (passi scelti)Altri testi saranno forniti durante le lezioni. I non frequentanti sono invitati a prendere contatto perconcordare il programma di esame.

B Giovanni Salmeri, Cristianesimo e secolarizzazione nel XX secolo

Il tema della secolarizzazione, cioè in generale del regresso della presenza religiosa dalla sferapubblica, rappresenta uno degli argomenti di riflessione tipici del pensiero teologico cristianocontemporaneo, che si trova ad essere espressione di una società sempre meno definibile«cristiana» in termini sociologici. Verranno prese in considerazione tre voci sul versanteteologico, molto differenti tra loro e tuttavia concordi nel riconoscere elementi positivi di questoregresso (Gogarten. Bonhoeffer, Quinzio). Il quadro risultante permetterà di mettere a fuoco unadelle questioni cruciali: la secolarizzazione è liberazione dal peso del conformismo sociale o èperdita della mediazione culturale?

1. F. Gogarten, Demitizzazione e Chiesa, Queriniana, Brescia 19812. D. Bonhoeffer, Resistenza e resa. Lettere e scritti dal carcere, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 19963. S. Quinzio, La sconfitta di Dio, Adelphi, Milano 1992Altri testi saranno forniti durante le lezioni. I non frequentanti sono invitati a prendere contatto perconcordare il programma di esame.

Storia del pensiero scientifico antico

A Lorenzo Perilli, L’evoluzione del pensiero scientifico antico. Magia, razionalità, esperienza

Il corso indagherà il progressivo costituirsi di un pensiero che i moderni diranno «scientifico», diun metodo d’indagine che vede il passaggio da una fase aurorale avvolta nella dimensione sacralealla consapevolezza metodologica della medicina, tuttavia accompagnata anch’essa dal parallelopersistere di pratiche magico-religiose. Da Esiodo e gli Orfici alla scienza di Ippocrate, dallescoperte della matematica preplatonica fino a Euclide, Galeno, Tolemeo, la scienza antica segue unpercorso spesso meno lineare e progressivo di quanto spesso si pensi, e la continua esistenza erilevanza sociale della dimensione magico-sacrale ne è indicativa testimonianza.

1. L. Perilli, D. Taormina (a cura di), La filosofia antica. Itinerario storico e testuale, UTET, Torino 2012 (i capitoliindicati durante il corso)2. G.E.R. Lloyd, Magia ragione esperienza, Bollati Boringhieri, Torino 19823. M.L. Gemelli, «A chi profetizza Eraclito di Efeso? Eraclito “specialista del sacro” fra Oriente e Occidente»,in Grecia Maggiore: Intrecci culturali con l’Asia nel periodo arcaico, ed. C. Riedweg, Basel 2009 (il saggio èdisponibile online)È richiesta la lettura di alcuni brevi testi di autori classici che saranno indicati durante il corso.

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Storia e prassi dell’interpretazione musicale

A Claudia Colombati, La figura del direttore d’orchestra nella dimensione storico-estetica dell’Ottocento

La direzione d’orchestra affonda le radici storiche nel XVIII secolo, anche se, nella sua dimensioneautonoma, rientra in una tradizione che si presenta già all’inizio dell’Ottocento evolvendosi, nelcorso del secolo, fino a ricoprire un ruolo centrale nell’ambito dell’interpretazione musicale. Ledifferenze sostanziali paiono andare di pari passo col variare della concezione estetica stessa dellamusica tra XVIII e XIX secolo mantenendo anche quelle che furono, e spesso rimasero, tipologie diparticolari aree culturali europee.

1. G. Graziosi, L’Interpretazione Musicale, Einaudi, Torino 19672. K. Morski, «L’interpretazione pianistica come parte immanente dell’idea creativa tra arte e didattica»,Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Macerata 20003. Due testi a scelta tra: R. Wagner, Del dirigere, Studio Tesi, Pordenone 1989; D. Bertotti, Il direttored’orchestra da Wagner a Furtwängler, L’Epos, Palermo 2005; F. Liszt, Lohengrin e Tannhäuser di Richard Wagner,Mondadori, Milano 1983; E. Bloch, Prefazione a R. Wagner, Scritti scelti, Longanesi, Milano 1965; K. Morski,«La constante variable dans la vision interprétative du soliste et du chef d’orchestre», in L’imaginairemusical entre création et interprétation, L’Harmattan, Paris 2006.4. Due letture a scelta tra: H. Berlioz, Memorie, Ricordi-LIM, Milano 2004; W. Furtwängler, Dialoghi sullamusica, Curci, Milano 1950; N. Lebrecht, Il mito del maestro. I grandi direttori d’orchestra e le loro lotte per ilpotere, Longanesi, Milano 1992; Epistolario Wagner-Liszt, vol. I, Passigli, Firenze 1983 (lettere scelte edindicate durante il corso); R. Schumann, Gli Scritti Critici, vol. I e II, Unicopli, Milano 1991 (brani sceltiindicati durante il corso); R. Strauss, Note di passaggio. Riflessioni e ricordi, EDT, Torino 1991; M. Zurletti, Ladirezione d’orchestra, Giunti-Ricordi, Milano 2000.5. Ascolti consigliati: tre opere a scelta di Verdi e di Wagner (oppure due opere ed una scelta di due tra leOuvertures o gli altri brani consigliati) tra: G. Verdi, Trilogia (Rigoletto, Trovatore, Traviata), Aida, Don Carlos,Otello, Falstaff; R. Wagner, Tannhäuser, Lohengrin, Il vascello fantasma, Tristan und Isolde, Parsifal, Tetralogia; M.Mussorgskij, Boris Godunov, Kovančiśna; P.I. Čajkovskij, ouverture Giulietta e Romeo, balletto Il lago dei cigni; A.Dvořák, sinfonia Dal nuovo mondo; F. Liszt, dai Poemi sinfonici: Les Préludes, Mazeppa; M. Mussorgskij — M.Ravel, Tableaux d’une exposition; N. Rimskij-Korsakov, poema ShéhérazadeGli studenti non frequentanti possono sostituire gli appunti delle lezioni con un ulteriore testo a scelta trai volumi consigliati e l’ascolto di due ulteriori opere tra quelle consigliate.

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Laurea magistrale: insegnamenti opzionali

I seguenti insegnamenti sono opzionali. Possono essere sostenuti nella laurea magistrale.

Sociologia generale

A Massimo Rosati, Memoria sociale, trauma e identità collettiva

Il corso di sociologia generale è dedicato all’approfondimento del concetto di memoria sociale e alrapporto tra memoria, trauma e identità collettiva. A partire dal pensiero del sociologo franceseMaurice Halbwachs, si analizzerà il ruolo che la memoria ha nella costruzione e nelmantenimento di un’identità collettiva, le caratteristiche essenziali della memoria sociale, e ilnesso che esiste tra memoria di eventi traumatici e formazione di identità di gruppo. In secondoluogo, verranno analizzate le modalità di costruzione sociale della memoria di eventi traumatici,mediante il ricorso ad alcune esemplificazioni (memoria della Shoah, 11 Settembre). Gli studentiverranno stimolati a immaginare possibili forme di applicazione del modello di costruzionesociale della memoria studiato a casi ulteriori particolarmente significativi, proposti dal docente oconcordati con gli studenti (es. stragi di mafia, 25 Aprile, genocidio armeno etc.).

— T. Grande, O. Affuso (a cura di), M come memoria. La memoria nella teoria sociale, Liguori, Napoli 2012

Storia del pensiero scientifico

A Barbara Continenza, Darwin, Wallace, Huxley: l’evoluzionismo e il posto dell’uomo nella natura

Il corso intende approfondire il problema del «posto dell’uomo nella natura» all’interno deldibattito evoluzionistico ottocentesco e, in particolare tra alcuni dei suoi protagonisti più noti,ovvero Darwin stesso e due delle figure di scienziati a lui più vicine. Wallace, di cui nel 2013ricorre il primo centenario della morte, è considerato il «co-ideatore» dell’idea stessa di selezionenaturale; Huxley è famoso con l’appellativo il «mastino di Darwin» per la sua intrensigente difesadel darwinismo, eppure le loro posizioni, soprattutto in relazione all’uomo e alle ricadute etichedelle loro teorie, furono alquanto diverse. Nell’ottica della storia della scienza, ci si propone diricostruire le loro diverse posizioni nel contesto ottocentesco, ma tenendo in considerazioneanche gli sviluppi che tale dibattito vive attualmente. Dai testi sotto elencati saranno effettuateselezioni di parti funzionali all’argomentazione condotta durante lo svolgimento del corso e che,pertanto, saranno definite in corso d’opera e comunicate successivamente alla conclusione delcorso stesso per gli studenti non frequentanti.

1. C. Darwin, L’origine dell’uomo, 18712. F. Focher, L’uomo che gettò Darwin nel panico. La vita e le scoperte di di Alfred Russel Wallace, Bollati-Boringhieri, Torino 20063. T. Huxley, Evoluzione ed etica (a cura di A. La Vergata), Bollati-Boringhieri, Torino 19954. G. Scarpelli, Il cranio di cristallo. Evoluzione della specie e spiritualismo, Bollati-Boringhieri, Torino 19935. F. de Waal, Primati e filosofi. Evoluzione e moralità, Garzanti, Milano 20086. P. Tort, Effetto Darwin. Selezione naturale e nascita della civilizzazione, Angelo Colla, Vicenza 2009

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Laurea triennale e magistrale:insegnamenti opzionali economici

Dall’anno accademico 2012-2013, grazie all’integrazione del corso di laurea in Filosofia nel nuovoDipartimento di Studi di Impresa Governo Filosofia, gli studenti in Filosofia possono con più facilitàinserire nel loro piano di studio insegnamenti attivati presso i corsi di laurea di carattere economico (inparticolare Economia e Management). Nel piano di studi saranno esplicitamente indicati quelli che,inseriti nella normale programmazione di tali corsi di laurea, possono essere seguiti dagli studenti inFilosofia senza la necessitàparticolari prerequisiti. Oltre ad essi, per favorire il confronto tra i due campi diricerca, verranno attivati (se ci saranno sufficienti preiscrizioni) alcuni insegnamenti opzionali (30 ore dilezione, 6 CFU) esplicitamente destinati ad entrambi i tipi di studenti e dunque pensati fin dall’inizio inun’ottica interdisciplinare. Di seguito elenchiamo gli insegnamenti proposti dai docenti di Economia.

Economia delle aziende non profit e delle imprese sociali

Marco Meneguzzo, Gloria Fiorani

Economia e gestione delle imprese

Roberto Cafferata, Paola Paniccia

Microeconomia

Gustavo Piga