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LA VIA DEL SALE LA VIA DEL SALE La via del sale 2008:Limone 2007 17-06-2008 10:24 Pagina 1

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LA VIA DEL SALELA VIA DEL SALE

La via del sale 2008:Limone 2007 17-06-2008 10:24 Pagina 1

LA VIA DEL SALE (E DEI BRIGANTI)

Nel cuore delle Alpi Liguri, lungo il crinale che separa la pianura dal mare,si sviluppa uno dei tracciati della «Via del Sale», così chiamata per il pre-zioso minerale trasportato per secoli a dorso di mulo attraverso questi

monti. Perché «Via del Sale»? Va ricordato che il sale, elemento base dell’ali-mentazione umana e animale, è stato nei secoli più prezioso dell’oro, tanto chele piste del sale hanno costituito le grandi strade commerciali dell’antichità, in Eu-ropa come in Asia e in Africa.Anche a Limone Piemonte il commercio di questa materia prima ha assuntogrande importanza per via della posizione geografica del Piemonte, circondatoper una metà dalle Alpi e senza alcuno sbocco verso il mare dall’altra. La Ligu-ria, un tempo Repubblica di Genova, era sempre in contrasto con Casa Savoia,ragion per cui i traffici provenienti da Torino e Cuneo facevano generalmente so-sta a Limone dove avveniva il cambio delle bestie da soma e da traino e dei re-lativi conducenti, per poiproseguire verso il Colle diTenda, che fin dall’antichitàha rappresentato una dellepoche via di collegamentotra la pianura e il mare. Lecarovane proseguivanopoi verso il Colle dellaBoaria e, attraverso la re-gione delle Carsene e ilColle dei Signori, prose-guivano in direzione di Mo-nesi e del successivo Pas-so di Tanarello.Tale caratteristico percorsomulattiero, pur superandoquote assai elevate, simanteneva abbastanza inpiano, senza presentarefastidiosi saliscendi ed eraconosciuta nel periodo du-cale dei Savoia anche co-me «Via Marenga» (cioèche portava al mare). Giàcitata in due documentidell’anno 1207, la Via Ma-

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renga ha quindi almeno 800 anni e può considerarsi una delle più antiche vie delsale. Il nome stesso di Colle delle Selle Vecchie è probabilmente la deformazio-ne dal francese di Col des Sels Vieils (colle dei vecchi sali) oppure Col des Sels,le vieil (il vecchio colle dei sali).Dalla strada si diramavano numerose vie secondarie, sentieri e scorciatoie, cheservivano a deviare i carichi di sale verso le varie destinazioni. La stessa stradaera percorsa da numerosi contrabbandieri, povera gente che cercava di trarrequalche guadagno per il sostentamento della famiglia commerciando clande-stinamente la preziosa materia prima. Le gole, i crocevia, gli anfratti, che si tro-vano numerosi lungo tutto il percorso, erano propizi ai numerosi agguati dei bri-ganti che depredavano del carico i mulattieri: sul Colle dei Signori, dietro l’at-tuale Rifugio Don Barbera, vi sono ben sette grotte, fra cui la Abisso Saracco el’Abisso Volante che, con il loro rispettivi 507 e 342 metri di profondità, offrivanoun sicuro riparo ai briganti.Prima dell’ultima grande guerra era particolare dovere degli alpini del I Reggi-

mento mantenere nellemigliori condizioni di viabi-lità la mulattiera, special-mente lungo il tratto Colledella Boaria-Passo di Ta-narello. Il compito fu svol-to con tanta dovizia cheancora oggi il tracciatopuò essere percorso dafuoristrada solidi e nonmolto ingombranti.Gli itinerari proposti inquesta pubblicazione con-sentiranno quindi di segui-re una pista che si snodain quota, circondati dauno scenario fra i più spet-tacolari e selvaggi dellenostre Alpi, sull’antica «Viadel Sale» tra i fischi dellemarmotte e il cozzare del-le corna degli stambecchiin amore.

dida

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trolio, che passa esattamente sotto il Forte Centrale e abbrevia il percorso di cir-ca 13 km. Nel 1898 fu ultimato anche il traforo ferroviario, molto più lungo diquello stradale (8099 m) e a esso parallelo. La costruzione della galleria ha de-terminato la perdita d’importanza del colle, che oggi mostra nella quiete alpestrei segni di un passato prossimo, se non burrascoso, in ogni caso movimentato.Oggi, la strada che si inerpica sui due versanti del Colle di Tenda, segnandolo inmodo evidente da duemila anni, è percorribile comodamente in auto nel perio-do estivo. Sul versante italiano la rotabile asfaltata si eleva da Limone-Quota1400. Nelle prime curve si può notare un cippo di confine che porta l’iscrizione«Colle di Nizza e Cuneo – 1838»: qui era posto, fino al 1945, il confine comuna-le tra i comuni di Limone e Tenda. Verso quota 1500 m, una diramazione secon-daria della strada si addentra nello stretto Vallone Cabanaira, nel quale sono an-

cora visibili le tracce del primo progetto di un tunnel stradale,noto come Galleria di Napoleone, di cui si è parlato in prece-denza. Si transita quindi presso le rovine della casa cantonie-ra Feida (1558 m), e dopo 6 km di tornanti si raggiunge lasommità del costone a quota 1804, dove dal 1947 è posto ilconfine italo-francese. Grandioso il panorama che spazia sututto l’arco alpino.Sul versante francese si percorre una spettacolare strada ster-rata che parte dall’imbocco sud del tunnel stradale e caratte-rizzata da 48 lunghi tornanti d’estrema bellezza panoramicasulla Valle Roya, raccomandabili in fuoristrada. Si trova su que-sto versante, nei pressi della pietra miliare del km 15 (distan-za dalla Cantina del Bragard), il più noto dei ricoveri per viag-giatori chiamato «La Ca’». Costruito per volere del Duca di Sa-voia Carlo Emanuele I, era un antico ricovero con ampia

chiesa dedicata alla S.S.Trinità. Sull’arco del por-tale d’ingresso è ancoravisibile l’iscrizione«1591» e nel cortile, nor-malmente chiuso, sorgeuna fontana. Notevoli ledue finestre ovali che siaprono sul lato del ca-seggiato.

dida per due

IL COLLE DI TENDA, CENNI STORICI

Il Colle di Tenda, anticamente noto come Monte Cornio, è il valico alpino chesepara le Alpi Liguri dalle Marittime ed è il passaggio meno elevato del lungospartiacque che costituisce la frontiera naturale tra la Francia e l’Italia. La sua

sommità divide la valle del Roya a sud con quella del Vermenagna a nord.Già identificato come un punto di delimitazione tra la Gallia Cisalpina e la GalliaNarbonense durante la Repubblica Romana, il Colle di Tenda trova la prima men-zione su un documento storico nel 1178. I sentieri che i mercanti di sale diretti inPiemonte e che i pellegrini diretti a Santiago de Compostela batterono durantel’intero Medioevo videro il primo tentativo d’ampliamento nel 1614 quando il du-ca Carlo Emanuele I di Savoia iniziò i lavori per un traforo che avrebbe dovuto ren-dere più sicuro l’attraversamento del va-lico rispetto alla pista di superficie. I lavo-ri terminarono dopo i primi scavi, permancanza di fondi.Nella seconda metà del Settecento il redi Sardegna Vittorio Amedeo III diedenuovo impulso ai traffici che passavanodal monte tentando di riavviare i lavori peril tunnel, seguendo ciò che era stato fat-to nel secolo precedente: eppure, nem-meno Vittorio Amedeo riuscì a conse-gnare un traforo ultimato. Ciò che rimanedegli scavi è tuttora visibile, a quota 1750,lungo una deviazione della strada a valledel versante italiano del colle: un antrobuio e freddo, di forma biforcuta (gli sca-vi andarono in un senso durante il XVII secolo e in un altro nel secolo successi-vo), oggi impropriamente noto ai valligiani come Galleria di Napoleone.Per rendere l’itinerario in superficie completamente carrozzabile, nel 1780 fu da-to inizio ai lavori che vennero conclusi nel 1792, quando si inaugurò il percorsoche prese il nome di «Strada Reale», quasi del tutto simile all’odierna rotabile.Fu la prima strada carrozzabile costruita sopra un passo alpino che, ampliandoe rendendo sicuri i sentieri che secoli di carovane avevano tracciato sulla mon-tagna, era larga in alcuni punti 18 metri e ridotta quasi in piano da Limone per 45miglia fino a Nizza (iscrizione murata presso il Colle e devastata nel 1794 dalletruppe francesi).Per evitare le grandi spese di manutenzione ed eliminare definitivamente l’in-conveniente dell’interruzione invernale del traffico, fu costruito, nel 1882, il Trafo-ro Stradale del Colle di Tenda, 3155 m di galleria illuminata con lampade a pe-

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tese: le costruzioni vennero quindi dismesse allo scoppio della Grande Guerra,quando i loro cannoni furono inviati nel Triveneto. Nell’autunno del 1943, le forti-ficazioni abbandonate dall’esercito offrirono ai primi partigiani una discreta quan-tità di armi e munizioni e, occupate dai tedeschi nell’inverno 1944/45, furono alcentro di alcune azioni di fuoco. Nel settembre 1947 l’entrata in vigore dei Trat-tati di Parigi consegnò alla Francia Briga (La Brighe), Tenda (Tende) e l’intera Val-le Roya. Nel tracciare la linea di confine, la commissione prestò particolare at-tenzione a lasciare alla Francia l’intero complesso dei forti, salvando le operedalla demolizione che lo stesso trattato di pace aveva previsto per tutte le forti-ficazioni rimaste in Italia.Oggi le montagne che segnano il passaggio dalle Alpi Liguri alle Marittime rac-colgono nel loro silenzio le testimonianze di quel passato militare, avvolgendo eneutralizzando nello splendido ambiente naturale gli echi di una vita dura e do-lorosa. Nell’ottica di una nuova Europa, i forti assumono un carattere diverso, dimemoria e monito: le costruzioni in pietra, con coperture spesso erbose, paio-no ben inserirsi nel paesaggio e, insieme agli aperti panorami, rappresentanocerto un motivo d’interesse che spinge l’escursionista a percorrere i sentieri e ciòche resta delle strade ex-militari.

I FORTI OTTOCENTESCHI DEL COLLE DI TENDA

Chiunque raggiunge il Colle di Tenda non può che rimanere colpito dallaserie di fortificazioni che costituiva il complesso sistema difensivo erettolungo il confine italo-francese. Tra il 1881 e il 1895, contemporaneamen-

te alla realizzazione del tunnel stradale, sul Colle e nell’alta Valle Roya fu costruitoun massiccio sbarramento fortificato, nell’ambito del sistema di difesa che miravaa proteggere il Piemonte da eventuali assalti nemici e che ha fatto nascere forti-ficazioni sull’intero vallo alpino e appenninico attorno alla regione.Sul versante italiano, i lavori di costruzione dei forti ebbero inizio verso il 1880 efurono ultimati nell’arco di un decennio. I nomi dei forti stessi sono quanto maifamiliari presso i limonesi: dal Forte Alto (o Colle Alto) una strada militare moltoardita raggiungeva a oriente il Forte Taborda (oggi Fort Tabourde) e, quasi sullavetta della cima omonima, il Forte Pepino (Fort de Pèpin), mentre a occidente unaltro elegante tracciato conduceva dapprima al Forte Pernante (Fort Pernante) equindi al Forte Giaura (Fort de Giaure); il Forte Margheria (Fort de la Marguerie)sulla strada per la Baisse de Peyrefique completava il possente sistema difensi-vo. Sull’altro costone della Valle Roya vennero scavate in seguito, tra il 1938 e1940, le famose batterie del Balcone di Marta. Li-mone fu direttamente interessato nella costruzio-ne delle opere fortificatorie, non tanto per l’impie-go della manodopera, che veniva reclutata inpaesi lontani per motivi di segretezza, quanto peril trasporto di grandi quantitativi di materiale.I sei forti che compongono la cintura fortificatadel Colle di Tenda sono accomunati dalle mede-sime caratteristiche: una costruzione principale,accessibile tramite un ponte levatoio, realizzatain pietra da taglio e terra, ingentilita dal sapienteinserimento decorativo di mattoncini rossi che or-lano i margini delle feritoie e delle finestre. Ac-canto alle opere fortificate sorsero altre strutturedestinate a ospitare le numerose truppe, come lacaserma sotto il Forte Alto (oggi indicata erro-neamente come Forte Centrale) e le caserme inzona Panice dalle quali partiva la teleferica cheraggiungeva il Forte Alto per il suo rifornimento.Un così terrificante apparato bellico rimase perfortuna inutilizzato, poiché, tra la fine del XIX e l’i-nizio del XX secolo, nessun nemico risalì la ValleRoya con l’intento di invadere il territorio piemon-

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LA VIA DEL SALELA VIA DEL SALE

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COLLE DI TENDA – COLLE DELLABOARIA

Questa prima parte del percorso,che si svolge totalmente nelterritorio di Limone Piemonte, offre numerosi e suggestivi puntipanoramici sull’alta Valle Vermenagna e sulla testata della ValleRoya. La strada militare parte dal Colle di Tenda e, transitandoattraverso il Colletto Campanin, raggiunge il successivo Colledella Boaria. Il colle, come tutti quelli che si incontreranno duranteil percorso, a esclusione del Tanarello, e più in generale comeaccade in questo settore delle Alpi Liguri, non presenta lecaratteristiche dei comuni valichi d’alta montagna, infatti la stradache vi transita è quasi in piano. Ai lati della strada si trovanoavvallamenti chiamati «gias», cioè luoghi di raccolta del bestiame.

NOTE TECNICHE

Partenza: Colle di TendaLunghezza: 10 kmDislivello: 300 mTempo di percorrenza: 1.40 ore in

mtbPunti d’appoggio: bar ristorante

presso gli chalet Le Marmotte eBaita 2000

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Dal cippo di confine, situato nei pres-si del nuovissimo chalet Le Marmotte(servizio di bar ristorante con apertu-ra stagionale), si segue il tracciato adestra che porta verso il Colle di Ten-da, transita vicino ai ruderi del ricove-ro Volta Lunga e raggiunge il sovra-stante Forte Alto (o Fort Central). Del-la caserma restano in piedi i muriperiferici che permettono di rendersiconto dell’imponenza della costruzio-ne. Si attraversa il lungo cortile e, la-sciata la diramazione per l’ex polve-riera, si tiene la destra per percorrerela bellissima rotabile erbosa che sicollega alla strada tralasciata neipressi del cippo di confine. Stupendo

il panorama su tutta la conca di Quo-ta 1400.Si prosegue sulla ex militare tra alcu-ni dirupi rocciosi sino a incontrare unbivio e, tralasciata la diramazione adestra che raggiunge il Fort Tabourde(1982 m), si prosegue sul ramo prin-cipale, che con lungo traverso tagliale pendici della Cima Becco Rosso,ricche di cespugli d’ontani e rodo-dendri. Si supera il rio Cabanaira e siraggiunge, dopo una breve salita, l’ar-rivo della nuova seggiovia nei pressidel rinnovato chalet Baita 2000 conservizio di bar ristorante. Splendido ilpanorama dalla terrazza sempreaperta.La strada si eleva ora con percorsotortuoso e fondo dissestato a montedegli impianti di risalita e con un lun-go e panoramico tornante raggiungeil Colletto Campanin (2142 m, 40 mi-nuti), nei pressi della pietra miliare delkm 5. La carrozzabile prosegue conandamento pianeggiante attraversoun’ampia conca ricca di rododendrie, superato il costone, una grandecurva in discesa raggiunge la pietramiliare del km 7 nei pressi del Lagodella Perla (2036 m) dove si trova uncaratteristico gias di pastori. Si ri-prende a salire sino al successivo Colde la Perle (2086 m) un avvallamentoerboso ricoperto ai lati da folte mac-

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C.to Campanin

Bric Campanino C. d. CuniC. du Coin

C. del BeccoC. du Bec

C. Aurusi

C. de Pépin

C. Becco RossoC. du Bec Roux

Fort Pepin

23441908

1884

22112264

2181

2300

2054

2102

22592262

1861

C.le dellaBoaria

Forte Alto

1

Limone Piemonte

T.ti MagnanCantoniera

14281378 1683

Gias Chiottodella Sella

C. dei Gherra

1558

Fort Central

la Ca

1424

Fort Tabourde

2263

2142

Cap.na Nicolin

1840 L. Terrasole

Col de la Perle2086

1820

1970

1804

1885

1871

Col de TendeC.le di Tenda

1279

1320

1982

Quota 1400

Gias dellaPerla

1927

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V.ne Cabanaira

F R A N C I A

I T A L I A

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km

chie di rododendri. Sul versante fran-cese, oltre a ruderi di ottocenteschi ri-coveri militari, si sviluppa una tortuosacarrareccia che termina ai sottostantipascoli della Vacherie de Valmaurine.Dal Col de la Perle una ripida salita ta-glia sul fianco la Cima del Cuni e rag-giunge il caratteristico tornante chedomina dall’alto il Vallone della Boa-ria, l’abitato di Limone e parte dellacatena alpina dalla quale emerge lacuspide triangolare del Monviso (il Redi pietra). La stretta curva, costruitasu un precipizio di circa 500 m e so-stenuta da un altissimo torrione in pie-tra a secco, è un miracolo dell’inge-gneria militare se si considera la per-fetta conservazione in completaassenza di manutenzione. Superatolo sperone si scende al vicino Colledella Boaria (2102 m, 10 km; palina326).

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per i dorsi rocciosi modellati dall’a-zione fisica dei ghiacciai e da quellachimica delle acque per giungere in-fine al Colle dei Signori (2112 m, 18km dal Colle di Tenda; palina 327),ampia distesa ai piedi del Marguareis.Il Colle dei Signori (o Colle del Lagodei Signori secondo la cartografiaIGM) si apre a sud del Marguareis,sullo spartiacque tra la Valle Roya e il

Vallone di Carnino, che confluisce inVal Tanaro. Poco oltre il confine, sulversante italiano del valico, sorge il Ri-fugio Don Umberto Barbera (2080 m):completamente ristrutturato nel 2005e aperto nel 2006, è di proprietà delParco Naturale Alta Valle Pesio e Ta-naro e serve come punto d’appoggioper salire alla Punta Marguareis a cir-ca 1.30 ore di cammino.

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COLLE DELLA BOARIA – COLLE DEISIGNORI

Questa parte dell’itinerario attraversa, in territorio francese,l’interessante e arida conca ai piedi del massiccio delMarguareis, caratterizzata da doline e caverne.Il dislivello tra il Colle della Boaria e il Colle dei Signori è di soli 9metri su un percorso di 8 km, tuttavia i numerosi saliscendi sonoresi difficili da un fondo generalmente poco scorrevole e talvoltadecisamente sconnesso.Il percorso non ha bisogno di indicazioni poiché si snodainteramente su strada carrozzabile con l’assoluta impossibilitàd’errore.

NOTE TECNICHE

Partenza: Colle della BoariaLunghezza: 8 kmDislivello: 135 mTempo di percorrenza: 1.15 ore in

mtbPunti d’appoggio: Rifugio Don

Barbera (apertura 15 giugno-15settembre; tel. 333 2700314)

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Dal Colle della Boaria, vera portad’accesso del gruppo del Margua-reis, si percorre il lungo troncone distrada che attraversa, in un paesag-gio lunare e desertico, tutto Plan Am-breuge, prosecuzione naturale dellaConca delle Carsene, così chiamataper i fenomeni di erosione che la ca-ratterizzano e che in migliaia di annihanno modellato le rocce in innume-revoli forme fantastiche. Il tortuosopercorso risale la testata del Vallon deMalabergue sino alla pietra miliare delkm 12 nei pressi di un bivio. La dira-

mazione che si eleva a sinistra con-duce tra i pascoli prima al diroccatobaraccamento militare Agaccio e poialla depressione della Colla di Mala-bera, dove sorge in territorio italiano,sullo spartiacque tra le valli Pesio eRoya, la Capanna Morgantini. Volutadal Gruppo Speleologico Alpi Maritti-me del CAI di Cuneo, la costruzione èstata inaugurata il 24 luglio 1977; arti-colata su due piani, dispone di 25 po-sti letto e costituisce un valido puntod’appoggio per le ricerche e le esplo-razioni nelle grotte e cavità naturaliesistenti nella zona.La strada militare procede sul ramoprincipale che, con percorso reso diffi-cile dal dissestato manto stradale, siinerpica sui pendii settentrionali delCastel Chevolail (2274 m), si inseriscenelle rocciose gorge a nord del CastelFrippi (2256 m) e si distende nel breveripiano del Plan Ambreuge, dove, al ri-paro di enormi massi, sorge un gias(2100 m; sorgente). Si tratta di un va-sto avvallamento di terra nera e grassasolcata da rocce nude e biancastre,che nascondono grosse buche dovetrovano rifugio le numerose marmotteche popolano questa regione.Si procede al margine di queste roc-ce biancastre situate sulle falde delcostone meridionale del Marguareise, scavalcati due costoni, si scende

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P. Marguareis

C. de Seneca

C. de la GalineCastel Frippi

P. Straldi

P. S. Salvatore

C. d. CuniC. du Coin

T. CiaudonT. Chaudon

2387

2415

2302

2650

2102

2259

2400

2138

2260

2112

C.le dei SignoriCol des Seigneurs

2256

Pas de Scarasson

C.le dellaBoaria

2237

Vach. de Malabergue1753

1848

P. Garelli2510

Castello d. AquileCastel de l'Aigle

2553

C. Scarasson2352Colle d. Malabera

Col Plane

2219

Col de la Perle2086

2080

Castel Chevolail2274

Col de la Galine2357

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Cap. MorgantiniCAI

Rif. Don BarberaCAI

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I T A L I A

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km

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LA VIA DEL SALELA VIA DEL SALE

La rotabile si inerpica sul fianco setten-trionale della Cime de Pertegue con untraverso leggermente esposto e rag-giunge al Passo di Flamalgal la quotamassima dell’itinerario (2268 m). Loscenario è grandioso in ogni direzione:a nordest il gruppo del Marguareis conle sue cime, a est la Valle d’Upega equella di Viozene, e a sud la grande vi-suale sul vasto Bosco delle Navette. Lastrada prosegue in leggera discesa esi inoltra, dopo avere superato il Colledelle Selle Vecchie (2098 m, 5 km dalColle dei Signori), nella stupenda abe-taia del Bosco delle Navette.Si percorrono così i fianchi orientalidella lunga catena spartiacque tra levalli Roya e Tanaro, che la rotabile ta-glia in quota, contornando valloni ecostoni con un percorso di circa 14km su buon fondo stradale.

A ogni curva, a ogni co-stone, il bosco offresuggestivi scorci pano-ramici, in un ambientedi silenzio e di pace, incui la natura sfoggia inogni stagione i suoi co-lori, dal verde degli al-beri (giallo oro nel pe-riodo autunnale) alle tin-te multicolori dei fiorinelle radure e nel sotto-bosco, ricco anche dipiccoli frutti come mirtil-

li e lamponi.Uscendo dal bosco, un falsopiano por-ta nell’ampia conca verde dai dolci pen-dii, ai piedi del Monte Saccarello, neipressi del bivio Monesi/Passo di Tana-rello (1830m, 35 km dal Colle di Tenda;punto acqua e, nel caso si volesse divi-dere l’itinerario in più tappe, possibilitàdi alloggiare in albergo a Monesi).

VARIANTE DI PERCORSO

Per chi volesse interrompere in que-sto punto l’itinerario e raggiungere ilmare attraverso altre strade propo-niamo questa variante.Dal bivio si percorre in discesa la ro-tabile sterrata, che dopo 6 km rag-giunge, a quota 1381, la zona alber-ghiera di Monesi di Triora e successi-vamente, seguendo il corso del rioTana, il suo centro storico. Una bellarotabile asfaltata collega il centro conla Colla San Bernardo (1263 m, 4 km)e prosegue in direzione di Mendaticaper scendere a Pieve di Teco e Al-benga lungo la pittoresca Valle d’Ar-roscia (48 km da Monesi).Dalla Colla San Bernardo si può an-che seguire l’ottocentesca strada diarroccamento che percorre una sug-gestiva cresta tra i boschi, scendendoquindi a Case di Nava (15 km da Mo-nesi), dove si inserisce nella SS 28per Ormea, Garessio e Ceva

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COLLE DEI SIGNORI – BIVIO MONESI/PASSO DI TANARELLO

Questa parte del percorso si inserisce, dopo tanti chilometri trapietre e terreno sconnesso, nel famoso Bosco delle Navette,secolare bosco a prevalente essenza di larice e abete bianco,ormai qualificato come SIC (sito d’interesse comunitario) per lasua bellezza e per le caratteristiche ambientali che locontraddistinguono.I 14 km di percorso nel bosco, dal buon fondo e conosciutianche come «strada dei ladri», corrono totalmente in territorioitaliano, sui fianchi della lunga catena spartiacque tra le valliRoya e Tanaro e terminano nei vasti pendii prativi di Monesi.

NOTE TECNICHE

Partenza: Colle dei SignoriLunghezza: 19 kmDislivello: 190 mTempo di percorrenza: 1.40 ore in

mtbPunti d’appoggio: Rifugio Don

Barbera (apertura 15 giugno-15settembre; tel. 333 2700314)

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Margh.Binda

C. di VelegaC. de V�l�que

C. del Caplet

R.ca del Fer�

C. de Pertegue

2061

P.so diFlamalgal

2179

2221

Gola dellaChiusetta

2059

1980 1746

P.so di Lagarè

2098

2404

C.le delleSelle Vecchie

2260

2112

C.le dei SignoriCol des Seigneurs

1597C.la di

Carnino

T.ti Donzelle

2267

S. Domenico

C. del FreraC. Rossan

Mad. d. Neve

C. Varcona

C. Nivorina1593

1532

Upega

1635

1336

Carninosuperiore

inferiore

C. deiSottan

13871397

Col del VescovoCol de l'Evêque

2080

2161

2364

V . l e d ' U p e g a

V. n ed i C a r n i n o

Gola delleFascette

2482M. Bertrand

1416

1527

1204

1076

Gravirola

Bens

Bergeriede Coro

1506

2006

16392272

2209

P. Farenga

C. Missoun 2356

2132

1687

2240

B.ie de la Mule

2175

1955

19001867

Colla Rossa

B.c Scravaglion1745

1350

1615C. Traversa le Salse

Fontana del Praeto

T.

Co

r v o

1615

1811

2028

Margh.Binda1765

C. Bricasso2137

2042

2094

2036

1601

1714

1893

Marg.di Loxe

C. Rotte

C. BaveraMargh.

d. Ciotto

C. Ventose

M. TanarelloM. Tanarel

P.so di TanarelloP. du Tanarel

P.so Basera

C. Chizzorane

Piaggia

Valcona sopr.

Valcona sott.Pigheugia

1350

1235

1407

P.gio Agnelli1650

.

.

.

.

.

) (

.

.

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.

.

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.

B

) ( Colletto

P.so d. Mastrelle

Monesi diTriora

Labassa

Rif. Don Barbera CAI

F R A N C I A

I T A L I A

CollaS. Bernardo

Baisse de Sanson

0 1

km

La via del sale 2008:Limone 2007 17-06-2008 10:24 Pagina 12

15

Sia il lato di destra (versante france-se), fresco e ombroso in un bosco dipini, che quello di sinistra (versanteitaliano), su larga strada sterrata resadifficile dal fondo disconnesso, si ri-congiungono in corrispondenza dellaBaisse de Sanson (1707 m, 1.30 ore;via d’uscita per La Brigue, 13 km).

PERCORSO DUE

Seguendo le indicazioni contenutenella variante dell’itinerario preceden-te, al bivio Monesi/Passo di Tanarellosi imbocca la rotabile di sinistra chescende a Monesi e raggiunge la Col-la San Bernardo (1263 m).Dal colle, evitando le strade che scen-dono a Nava e a Mendatica, si seguela rotabile di destra, che percorre ilpendio boscoso sulle pendici delMonte Frontè, per salire al Colle delGarezzo (1795 m), dove si attraversala maestosa Galleria Garezzo.La strada scende adesso in un am-biente spettacolare fino al Passo del-la Guardia, dove confluisce la strada

sterrata proveniente da Triora. Si se-gue la strada seguendo le indicazioniper Collardente e si incontra la Galle-ria Vesignana, vero e proprio gioielloarchitettonico. La galleria, ad anda-mento semicircolare, è lunga 450 me-tri e merita di essere percorsa con at-tenzione. Sulle pareti interne si notanole numerose nicchie per le lampade apetrolio, mentre nei pressi dell’im-bocco si trovano i cunicoli che con-ducono alle camere di mina, per l’e-ventuale distruzione della galleriastessa in caso di invasione nemica.Superata la galleria, si raggiungono,in 2 km, la casermetta della Guardiadi Finanza e i casolari di Collardente,nei pressi del confine italo-francese.Superato questo tratto dal fondo stra-dale assai pietroso, si arriva final-mente alla Baisse de Sanson (palina104; pietra confinaria 329 a destra e328 a sinistra).Dall’ampio altopiano del Colle di San-son, con giornate particolarmente ter-se e serene, è possibile scorgere ilmare e le coste della Corsica

LA VIA DEL SALELA VIA DEL SALE

PERCORSO UNO

Al bivio si prende a destra la stradasterrata che sale con stretti tornanti. Achi percorre l’itinerario in fuoristrada,si consiglia, al nono tornante, una pic-cola deviazione a sinistra che su co-moda strada conduce alla grandestatua del Redentore (2164 m) da cui,in giornate serene, si può ammirareun panorama eccezionale e vederechiaramente la Corsica. Trascurata ladiramazione, la strada raggiunge do-po breve percorso il Passo di Tanarel-

lo (2042 m; palina 277); stupendo ilpanorama su Monesi e sulla statuadel RedentoreIn un ambiente aspro e roccioso, tipi-camente d’alta quota, si percorre ladiscesa sul panoramico traverso dalfondo duro e sconnesso fino al PassoCollardente (1617 m; palina 270). Stu-pendo il panorama sull’alta ValleRoya. Al bivio che si incontra è possi-bile seguire una qualunque delle duevarianti che, correndo ai due lati dellospartiacque, aggirano su versanti op-posti la vetta del Monte Collardente.

14

BIVIO MONESI/PASSO DI TANARELLO –BAISSE DE SANSON

Questo tratto di percorso viene presentato in due varianti: ilprimo, più corto e quindi raccomandato a chi percorre la Via delSale in mountain bike, prevede la salita al Tanarello e la discesaalla Baisse de Sanson, lungo un panoramico traverso che fino aqualche anno fa era impossibile da praticare a causadell’alluvione del 1994; il secondo, lungo circa 30 km, è unmagnifico itinerario d’alta quota che, attraverso la strada militareche transita sulla Colla San Bernardo, corre tutto intorno alsistema montuoso che fa capo al Monte Saccarello. Si trova suquesto percorso una caratteristica galleria scavata nella roccia,della lunghezza di 450 metri e completamente buia.

NOTE TECNICHE

Partenza: bivio Monesi/Passo diTanarello

Lunghezza: 17,5 km percorso uno;31 km percorso due

Dislivello: 250 m percorso uno;560 m percorso due

Tempo di percorrenza: 1.30 ore inmtb percorso uno

Punti d’appoggio: bar e ristoranti aMonesi

4C. Ferrari

Bens

Vesignana

Case Penna

Goina

S. Antonio

il Pin

CollaS. Bernardo

Monesi

Piaggia

2200M. Saccarello

P.so diCollardente

Verdeggia

Realdo

2133

1263

1310

1600

Valcona

Poilarocca

i Pastorelli

.Rocca del Baus

1168

. C. Ventose2137

P. Farenga2209

.

C. d. Mola.1580

.

Passo diTanarello

2042 ) (

M.Tanarello +2094

) (

M. Frontè.

Cima Garlenda.

2141

Passo di Garlenda

2021 ) (

Cima dell’Ortica

.1845

.M. Pellegrino

1522

Passo della Guardia

) (

1461

M. Collardente

1777Baisse deSanson1707

il Redentore2164

Colle delGarezzo1795

)(

F R A N C I AI T A L I A

0 2

km

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17

ve, percorrendola Valle Argentina, sigiunge ad Arma di Taggia; se si giraa destra, la strada, assecondando lesinuosità della Testa del Carmo,scende con ampi giri tra castagneti euliveti verso Pigna, caratteristico cen-

tro abitato che trae il proprio nomedalla struttura, a forma di Pigna, delBorgo Medievale. Ventimiglia si rag-giunge percorrendo la lunghissimastrada asfaltata (25 km) del fondo-valle.

LA VIA DEL SALELA VIA DEL SALE

Dalla Baisse de Sanson, lasciata adestra la carrareccia che scende sulversante francese verso La Brighe, siprosegue diritti sulla strada ex milita-re che si mantiene in quota. Un lungoe assolato traverso transita nei pressidi una lunga caserma intitolata al IReggimento Alpini e raggiunge dopoun paio di chilometri un bivio che, per-corso verso destra, sale ai ruderi del-le sei caserme di Marta e ai vasti pia-nori sommitali della Cime de Marta edelle sue fortificazioni.Dai ruderi delle caserme, l’ampia mu-lattiera sale leggermente e, raggiuntala quota massima di 1960 m, inizia a

scendere passando nei pressi del Ri-fugio Grai; di fronte si erge la molerocciosa del Monte Pietravecchia.Superato uno stretto tornante, la di-scesa assume una pendenza più ac-centuata e, lasciata sulla destra la di-ramazione che porta al Monte Torag-gio, ci si dirige verso il fondo delvallone in direzione dell’evidente ba-cino. L’ambiente torna a farsi aspro eroccioso sino a raggiungere l’asfaltonelle vicinanze del Rifugio Allavena,situato in corrispondenza della CollaMelosa (1540 m), al limitare di una zo-na boscosa. Nei pressi dell’ultimo tor-nante passiamo a fianco di FontanaItala dalla quale parte l’attacco per ilSentiero degli Alpini (percorribile soloa piedi), proveniente dalla Gola del-l’Incisa e dai monti Toraggio e Pietra-vecchia.Su strada asfaltata, si raggiunge condolce pendio la Colla Langan (1127m), passando nelle vicinanze del La-go Tenarda, un’invaso artificiale di 700metri di lunghezza per 500 metri di lar-ghezza, posto in una pittoresca posi-zione.Dalla Colla si possono prendere tredirezioni diverse: la rotabile a fondonaturale porta al Monte Ceppo equindi a Baiardo per poi scendere aSanremo; la strada asfaltata a sini-stra scende a Molini di Triora da do-

16

BAISSE DE SANSON – COLLA MELOSA –VENTIMIGLIA

Ultimo tratto dell’itinerario che conduce al mare. Il percorsocosteggia, nella parte iniziale, il Monte Pietravecchia che, con ilMonte Grai e il Monte Toraggio, costituisce il principale nodoorografico della zona. Sui suoi fianchi è intagliato il famososentiero costruito negli anni precedenti la seconda guerramondiale per collegare la fitta rete di strade militari sui crinali econosciuto anche come «Sentiero degli Alpini».Alla Colla Melosa si trovano il Rifugio Allavena e un albergoprivato aperto tutto l’anno.Possibilità di scegliere, dalla Colla Langan, di raggiungere ilmare attraverso tre percorsi differenti.

NOTE TECNICHE

Partenza: Baisse de SansonLunghezza: 46 kmDislivello: 253 mTempo di percorrenza: 2.30 ore in

mtbPunti d’appoggio: Rifugio Franco

Allavena

5

++

+ +

++

++

++

++

++

++

++

++

++

++

++

++

++

++

++

++

++

++

++

++

++

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+ + + + + + + + ++

++

++ + +

Col de l'Afel1766 S. Antonio

B

T. dela Nava1939

M. Ceriane

1983

2028

C. Forestale C. Gerbonte

C. d. Costa

C. del Passo

C. Drondo878

744

796

1021

1728

1703

M. Gerbonte

B.c Castellaccio

C. Cascin

C. Abenin il Pin

C. Cravetti

i Casali

Borniga

C. Cabane

1436

1275 1262

1300

1393

1435981

Realdo

C. Grolle990

1010

1136

C. Piand. Paglia

M

1344

M. CroceCastagna

C. del Lerca

C. Castagna1135

C. Morlan

CreppoC. di Bregalla

1082806

Bregalla840

C. Gerbontina883

Carmo Gerbontina

Cetta

C. Goeto1010

Crocedi Cetta

1311

i Rielli774

T. Argentina

C. Susen

743

) (

CollaLangan

1127

CarmoBinelli

1329

1246Langan

1140

Vascello

1102

C. Remigio

M. Grai

C. d.Valletta

M. PietravecchiaM. Peirevieille

2013

1981

M. Corma1597

2038

14671581

Carmo d. Strade

le Ferrasse

Aiserea

994

Cassera

1043

.

852

la Geggio

L. Tenarda

1353

1402

C.la Belenda)(

.

.

.

.

.

..

.

.

.

.

. .

.

.

B

.

Baisse deSanson

S.la d'Agnaira

Colla Melosa

Marg. Tenarda1576

1707

Casernedi Marte

Rif. Realdo

Pigna

I T A L I A

) (

) (

) (

) (

Rif. dell’Amicizia

Rif. M. GraiCAI

Rif. AllavenaCAI

0 1

km

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19

LA VIA DEL SALE

CONSIGLI PER LA VISITA

La visita interna dell’opera, nonostan-te sia stata spogliata di tutto il mate-riale trasportabile, risulta piuttosto in-teressante. Vista la notevole esten-sione dei locali sotterranei (la visitacompleta richiede circa un’ora), siconsiglia di non avventurarsi all’inter-no da soli e di munirsi di efficientimezzi di illuminazione, prevedendolampade e batterie di riserva. A causadella presenza di correnti d’aria rela-tivamente forti, si consiglia inoltre dicoprirsi adeguatamente anche nellabella stagione.Le condizioni di conservazione dei lo-cali sono generalmente buone, fattaeccezione per la prima casamattad’artiglieria, dalla quale sono stateasportate le travi metalliche del soffit-to, e per le camerate dei due centri diresistenza, nelle quali si è parzial-

mente staccato il rivestimento. È co-munque bene prestare attenzionelungo le ripide rampe di scale chescendono ai Centri 35 e 35bis (com-plessivamente 327 scalini!), che lafrequente presenza di umidità puòrendere scivolose, come pure nel cor-ridoio in forte pendenza che le segue.Nel pavimento di quest’ultimo si tro-vano inoltre alcuni piccoli tombini pri-vi di copertura nei quali è possibile in-ciampare. Non essendo in grado difornire indicazioni circa la possibilitàdi ritornare all’ingresso dell’opera dal-l’esterno, uscendo dall’«ingresso atti-vo» del Centro 35bis, si consiglia di ri-percorrere il tragitto interno di andataattraverso il corridoio di collegamentoe le lunghe rampe di scale. Si segna-la infine che in alcune domeniche deimesi estivi vengono organizzateescursioni ai forti del Balcon de Mar-te con partenza dal Rifugio Allavena.

MAPPA DELL’OPERA

La Batteria 605, scavata nelle visceredel Balcon de Marte, è considerataper le sue dimensioni la più grandefortificazione in caverna di tutto l’arcoalpino occidentale. L’estensione dellesue gallerie sotterranee, dalle quali sidiramano corridoi e cunicoli secon-dari che portano alle bocche di fuo-co, è pari a 1350 metri, con un disli-vello interno di ben 115 metri fra i va-ri locali di servizio e le postazioni dicombattimento, collegati fra loro dainterminabili e ripidissime scale. Il pa-norama sulla Valle Roya che si pùògodere dall’osservatorio corazzato incasamatta è stupefacente. Sul pavi-

mento di una delle gallerie sono an-cora visibili i binari della piccola ferro-via interna a scartamento ridotto, peril continuo rifornimento sui carrelli deiproiettili d’artiglieria alle bocche difuoco e il trasporto dei pesanti nastriper mitragliatrice.Un’interminabile scala di 324 gradiniporta a una galleria inferiore, lunga255 metri, dalla quale si dividono nu-merose diramazioni che portano allepostazioni di combattimento, alle ca-merate, ai vari servizi e depositi muni-zioni, d’acqua, di benzina, agli im-pianti di ventilazione e ai generatori dicorrente. L’attività svolta originaria-mente nei locali è deducibile da alcu-ne scritte ancora leggibili.

18

LA VIA DEL SALE

Il Balcon de Marte è un costone roccioso che si protende dalla Cime de Marte, situata sul-lo spartiacque tra le valli Argentina e Roya, verso la parte mediana di quest’ultima. Nelle vi-scere del Balcon de Marte è stata scavata, tra il 1938 e il 1940, la batteria 605, considera-ta per le sue dimensioni il più vasto complesso fortificato in caverna di tutto l’arco alpinooccidentale.Per raggiungere il Balcon de Marte si seguono le indicazioni dell’itinerario precedente sinoai ruderi delle caserme di Marta, situate nel pianoro chiamato Pian delle Fosse, perché ri-tenuto dai valligiani il luogo di sepoltura dei caduti negli episodi bellici avvenuti nel 1794 du-rante la Rivoluzione Francese. Dai notevoli e interessanti ruderi si segue la pista erbosa chesi dirama sulla sinistra, dietro a un alpeggio, superando la sbarra che ne blocca l’accessoagli autoveicoli. Dopo circa 20-30 minuti di cammino si raggiungono i resti di una caser-metta situata sulla sinistra: a questo punto è necessario proseguire verso il tornante suc-cessivo, in corrispondenza del quale si deve imboccare una diramazione a sinistra, pocoevidente, che porta in breve all’«ingresso artiglieria» dell’opera sotterranea (prestare atten-zione ai resti di filo spinato che si possono trovare nei prati circostanti). Se si vuole salirealla cupola dell’osservatorio, non accessibile dall’interno dell’opera, occorre proseguirelungo la strada principale fino alla sommità del Balcon de Marte (2122 m).

CIM

ED

EM

AR

TE

La via del sale 2008:Limone 2007 17-06-2008 10:24 Pagina 18

21

LA VIA DEL SALELA VIA DEL SALE

Dalla Baisse de Sanson si scendesul versante francese in direzione diLa Brigue, lungo una strada in terrabattuta conosciuta anche con il no-me di Route de l’Amitié.Dopo circa 500 metri si incontra unacaratteristica fontana perenne, scol-pita nella pietra, quindi ci si inserisce

nel fitto bosco che giunge al Col Li-naire (1440 m; 4 km). Si proseguesempre diritti tralasciando le duestrade laterali che si staccano rispet-tivamente a destra e a sinistra e do-po aver percorso un tratto asfaltatoe un paio di tornanti, si esce dal bo-sco su un assolato costone nei pres-si di un bivio (7 km).Lasciata la deviazione a sinistra, checon ripidi tornanti raggiunge La Bri-gue attraverso il Vallon du Ru Sec,si svolta e destra sul bellissimo ster-rato che, con pendenza continua,scende lungo il fianco della Cime duPinet e raggiunge il santuario di No-tre Dame des Fontaines (16 km).Inizia da qui il tratto di strada asfalta-ta che raggiunge il centro di La Bri-gue passando vicino al caratteristicoponte del Gallo caratterizzato, oltreche dall’arcata a schiena d’asino, daun curioso andamento angolare. Latradizione lo fa risalire all’epoca ro-mana, ma è più sicuramente attribui-bile al XV secolo.Il centro di Tende si raggiunge attra-versando Saint Dalmas de Tende eproseguendo sulla RN 204 della ValleRoya.

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BAISSE DE SANSON – NOTRE DAME DESFONTAINES – LA BRIGUE – TENDE

Inizia con questo itinerario la possibilità di chiudere ad anello ilpercorso delle strade militari fin qui descritto e raggiungere ilColle di Tenda seguendo le indicazioni proposte negli itinerarisuccessivi. Si scende nel bosco di Sanson in Valle Roya,toccando La Brigue e Saint Dalmas de Tende, per poi risalirelungo una stupenda strada militare che parte da Tende, tocca laBaisse de Peyrefique e raggiungere infine il Colle di Tenda dacui si era partiti.

NOTE TECNICHE

Partenza: Baisse de SansonLunghezza: 30 kmDislivello: solo discesaTempo di percorrenza: 1.30 ore

mtbPunti d’appoggio: locali

caratteristici a La Brigue e Tende

6

++++++++

+++++++

+

laR

oya

St. Dalmas

M. Bergiorin

1666.

864

.Cima di Boseglio

1286

.

696

C. di Riodore

1367

.C. di Durasca

1444

S. Anna

C. Terisso

C. Merlo Caserma

Case di Bergio

C. di Varaggio

S. Domenico

C. della Valle del Pra

C. di Pianesse

N. D. deFontaines

Bens

La Brigue

Morignolo985

1479

.Cima Volpigliaira

1458Cima Larvere.

Cima del Pin�.

Colle Linaire) (

C. d. Mola.1580

M

Baissede Sanson

1707Testa della Nava .

1939

Tende

1440

LimonePiemonte

F R A N C I A

0 2

km

Definita gioiello artistico delle Alpi Liguri, la cappella di Notre Dame des Fontaines è co-nosciuta anche come «Cappella Sistina delle Alpi» per la bellezza degli affreschi che de-corano interamente le pareti interne. La chiesa è documentata a partire dal XIV secolo, mala sua localizzazione all’incrocio di più vie, il culto delle acque, la successione delle arca-te sottostanti sono tutti elementi che depongono a favore della tradizione popolare, chefa risalire l’edificio all’età precristiana. Sotto la terrazza su cui poggia l’edificio sgorganosette sorgenti, una delle quali ha peculiarità assai singolari: ogni primavera sbocca in mo-do intermittente e acquista un leggero sapore di formalina. La sua posizione, lungo unadelle principali vie che conducevano ai colli alpini, ne giustifica la natura sia di luogo di cul-to sia di ricovero per i passanti. Il suo portico offriva rifugio e sosta a pastori, contadini eviandanti quanto il suo ammirevole ciclo pittorico dava conforto alle anime. Si poteva pre-gare prima di avventurarsi nel lungo viaggio o dopo, per ringraziare la Madre di Dio di averprotetto il cammino. La straordinaria sequenza di affreschi che ricopre le pareti del san-tuario risale alla fine del XV secolo ed è in gran parte opera di Giovanni Canavesio, sa-cerdote di Pinerolo, particolarmente attivo in queste zone. Quella che ai nostri occhi puòapparire una piccola chiesa persa nella natura, ai tempi era un importante santuario, me-ta di pellegrinaggi che giungevano dalla Valle Argentina e proseguivano sino a Laghet, al-le spalle del principato di Monaco. Canavesio realizzò i cicli della Passione sulle pareti la-terali e il Giudizio sulla controfacciata. Le composizioni sono vivaci, affollate, colorate. Leespressioni, gli atteggiamenti dei personaggi comunicano concetti e sentimenti con im-mediatezza, in modo da essere comprensibili da tutti senza difficoltà. Chiunque entrassea Notre Dame doveva avvertire la forza e la presenza del divino nella propria vita, anchela più umile.La Francia, dopo l’annessione di La Brigue nel 1947, diede inizio a una serie d’interventi di re-stauro e la dichiarò monumento artistico. Il santuario è sempre aperto nel periodo estivo.

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de Vergou, taglia un brullo pendio diroccia nerastra e raggiunge un pano-ramico costone spartiacque a quota1920 m. Stupenda la vista sia sullacresta spartiacque che spazia dalMarguareis al Balcon de Marte, sia suquella della Rocca dell’Abisso con iforti del Colle di Tenda.La carrareccia, lasciata una dirama-zione sulla destra, sale con due tor-nanti in pineta sulle ripide pendici del-la Cime du Prêtre, per raggiungere inlieve discesa lo scosceso pendio delMont Agnelino (sede di un caratteristi-co osservatorio militare) e poi risalireattraversando un ponte alla Baisse

d’Ourne (2040 m; 16 km da Tende).Stupendo il panorama che spazia suivalloni di Casterino e Fontanalba. Sitralascia la diramazione di sinistra cheporta al varco naturale fra rocce chia-mato La Porta, sede di insediamentimilitari, per proseguire diritto nel bo-sco di larici fino a incontrare il quadri-vio che un cartello erroneamente indi-ca come Baisse de Peyrefique (2040m, 18 km; palina 372). Suggestivo pa-norama sui valloni di Fontanalba e diValmasca con lo sfondo del MonteBego e delle cime del Clapier; case-matte e resti di insediamenti militarisono sparsi tutt’intorno.

LA VIA DEL SALELA VIA DEL SALE

Salendo da Saint Dalmas, poco pri-ma del centro abitato di Tende, subi-to dopo avere attraversato il pontesulla statale, si devia a sinistra sullastretta strada che prende quota deci-samente. Una lunga serie di tornantistretti e ripidi, alcuni dei quali legger-mente esposti, risale le erbose pendi-ci della Tête de Tinti con una penden-za non particolarmente accentuatama costante. Spettacolare la vedutasia sull’abitato sia sul Vallone del RioFreddo e la lontana vetta del Margua-reis. Superata la Fontana di Santa Ca-

terina, famosa per la sua leggerissi-ma acqua, si prosegue sempre a tor-nanti tra terrazzamenti abbandonati efasce di abeti. Si attraversa una seriedi valloni e, tralasciata la diramazioneche a sinistra conduce alla Côte deSpegi, si sale ancora a zig-zag fino auna sorgente, quasi sempre asciutta,chiamata Fonte Cantoniera.Ci si eleva con un nuovo tornante nelbosco e, dopo la pietra miliare chesegna il km 9,5, il lariceto lascia spa-zio a una breve radura che, passandosotto i rocciosi spuntoni della Pointe

22

TENDE – BAISSE DE PEYREFIQUE

Tende è oggi una graziosa stazione estiva sorta ai piedidel caratteristico borgo medievale. Qua e là bei portali in pietraverde, iscrizioni latine e stemmi segnalano i più antichi palazziche risalgono ai secoli XIII-XVI.Questo itinerario segue la strada militare 12, costruita dagliitaliani per scopi militari nel periodo che precedette la secondaguerra mondiale e perfettamente conservata grazie ai lavori dimantenimento recentemente effettuati. Da notare i numerosiponti, terrapieni e ripari costruiti a regola d’arte e le numerosefontane, individuabili sul bordo della strada grazie alle lastre dipietra verde che recano inciso il loro nome. Le pietre miliarimilitari poste ogni 500 metri sono ancora oggi ben visibili.

NOTE TECNICHE

Partenza: TendeLunghezza: 18 kmDislivello: 900 mTempo di percorrenza: 2.30 ore in

mtbPunti d’appoggio: bar e ristoranti a

Tende

71212

1230

Save Gr.ges

la Morte Gr.ges1127

Dente Gr.ge

2293

2161

1519

M. Chajol

M. Agnelino 2142

19392201

2018

C. du Pr�tre

1914

P. de Vergou

L. d. MeschesGr.ges

de CouventsGr.ges

1035Côte d. Spegi

1361

1464

T. de Tinti

1693

1773

1527

Riba de Bernou

Roc. de Mayme

M. Branegue1166

Canaresse

Gr.gesd'Arimonde

VievolaRabin�

1492

Mad. deVievola

936

979Erede

Paugui1284

1719

M. Court

936

St-Sauveur

.

.

.

.

.

.

.

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.

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C h e m i nd e

V a l a i r e

Baisse d'Ourne2040

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L. de Casterino

Baisse dePeyrefique

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Tende

F R A N C I A

Colle di Tenda

0 1

km

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un bosco di conifere, raggiunge il fon-do del vallone e supera il rio Valma-sca su un caratteristico ponte.Da qui la strada diventa asfaltata edopo avere raggiunto la località di Jasdu Bastu inizia la discesa verso l’abi-

tato di Casterino, posto al centro diuna spettacolare conca incorniciatada foreste di larici, ove è possibilepranzare presso i caratteristici locali.Per la risalita si abbandona il centro esi oltrepassa il torrente approfittandodel ponte posto nelle vicinanze delnuovissimo albergo.Tralasciate due diramazioni per pro-prietà private, ci si immette nella fa-mosa route jeepable. In realtà la rou-te è una rude e ripida carrareccia chesegue il tracciato di una preesistentemulattiera, inserendosi nel laricetosulle pendici del Mont Chajol e risa-lendolo.La sterrata, recentemente ampliata, sialza gradatamente di quota con unaserie di ripidissimi tornanti e raggiun-ge prima un gias di pastori e poi laBaisse de Peyrefique.

LA VIA DEL SALELA VIA DEL SALE

Dalla Baisse si percorre il ramo cen-trale che perde quota con larghi tor-nanti sui dolci pendii dove sorgonoancora isolati fortini smantellati.La spettacolare strada ex militare, in-tagliata nelle scoscese pendici della

Cime de Barchenzane, raggiungeuna caratteristica galleria, il cui fondoè stato asfaltato affinché le acque diinfiltrazione possano scorrere via. Su-perata la galleria, il tracciato si snodacon moderata pendenza e, attraverso

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LA BAISSE DE PEYREFIQUE E IL CIRCUITODI CASTERINO

La prima parte dell’itinerario si svolge sulla strada militare 91,costruita nel 1940 quale proseguimento della strada percorsa inprecedenza e utile per collegare la linea difensiva del MontAgnelino con le postazioni avanzate situate in Valmasca.Il percorso è una variante ad anello che permette di raggiungereCasterino attraverso la strada suddetta e ritornare alla Baisse dePeyrefique attraverso una stupenda ma ripida route jeepable nelbosco.Graziosa borgata di case e ville sparse, Casterino sorge a quota1577 m al centro di uno stupendo pianoro incorniciato daforeste di larici, ai piedi del pittoresco vallone di Fontanalba.

NOTE TECNICHE

Partenza: Baisse de PeyrefiqueLunghezza: 14 kmDislivello: 500 mTempo di percorrenza: 2.30 ore in

mtbPunti d’appoggio: caratteristici

locali nella conca di Casterino

8

2293

M. Chajol.

C. de Gratin2139

1851

1600

1732

Gias de la Gasta1925

Casterino1577

Scionin Gr.ges1628

Pian d'ArreilGr.ges

Blockh.

Baisse dePeyrefique

.

.2040

V. de Fontanalbe

V.

Ca

st e

ri n

o

F R A N C I A

Tende

Jas du Basto

Colle diTenda

0 1

km

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pochi chilometri più a valle sui pendiiattorno a Breil sur Roya alligna l’ulivo,riscaldato dalla mitezza del clima me-diterraneo. La Baisse è tutto questo:un luogo incredibilmente alpino e sor-prendentemente dolce posto al ter-mine di una vallata ricca di aspricanyon lungo la quale salgono lemorbide brezze mediterranee.Una lieve discesa asfaltata porta neipressi di alcuni edifici di chiara originemilitare, di cui uno curiosamente co-struito su tre piani, molto ben conser-vato ma senza tetto. Si tratta di unospedale di guerra, in posizione defi-lata rispetto alla traiettoria di tiro, per ilricovero dei feriti provenienti dai seiforti e dalle innumerevoli casemattedella zona.

Lasciato l’«ospidalas», come è chia-mato nella zona, la strada (asfaltataper qualche chilometro) supera il tor-rente Caramagne e continua nel lun-go traverso in piano perfetto che ag-gira la conca valliva e, dopo 4 km,passa sotto i forti Giaure e Pernante eraggiunge il Fort de la Marguerie; stu-penda la vista sulla vecchia stradache risale il Colle di Tenda.L’ultimo tratto in salita transita neipressi della Fontana Irene e raggiun-ge un passo, detto la Colletta (1907m, cippo n. 190) dove si biforca: il ra-mo a sinistra, chiuso da una sbarra,conduce ai forti Giaure e Pernantementre a destra si raggiunge il Colledi Tenda (9 km, cippo n. 191) e il so-vrastante Fort Central.

LA VIA DEL SALELA VIA DEL SALE

Dal quadrivio si prosegue in direzio-ne del piano erboso che costituisce lavera Baisse de Peyrefique.Immaginatevi un ampio ripiano ada-giato tra un’alta vetta resa chiara dal-la roccia calcarea e una cima minore,i cui pendii erbosi lasciano via viaspazio all’arida e bianca pietra carbo-natica, cima minore le cui forme sonorese accattivanti da una breve mapronunciata cresta che adduce alpunto culminante. Nel mese di luglio

la linea morbida della prateria si di-stende separando due boschi di lari-ci che non osano raggiungere il collese non con esemplari sparuti; sullosfondo una severa catena di montirocciosi contrasta con la quiete alpe-stre del luogo: si tratta di un susse-guirsi di vette tutte superiori ai tremilametri, i cui nomi – Gelas, Clapier Ma-ledia – sono familiari agli alpinisti.La natura alpina ha qui linee purissi-me: nulla farebbe immaginare che

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BAISSE DE PEYREFIQUE – COLLEDI TENDA

Peyrefique deve il nome alla traduzione maccheronicadall’occitano di «Peyra Ficcà», che significa pietra piantata(conficcata): in questo luogo probabilmente esisteva un anticotermine di confine con la Provenza.Quest’ultimo tratto dell’itinerario raggiunge il Colle di Tendalungo la strada militare, recentemente restaurata, che taglia l’altoVallon de Caramagne offrendo splendidi scorci panoramici.

NOTE TECNICHE

Partenza: Baisse de PeyrefiqueLLuunngghheezzzzaa:: 9 kmDDiissll ii vveell lloo:: 70 mTTeemmppoo ddii ppeerrccoorrrreennzzaa::1.30 ore in mtb

PPuunnttii dd’’aappppooggggiioo:: nessuno

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M. Deveille

le Ca�ron

1908

1884

Forte AltoFort Central

la Ca

1652

1424

Fort Tabourde

1804

1871

Col de TendeC.le di Tenda

1279

P. Bussaia2080

2011

2117

1842

2253

Fort Pernante

Fort de laMarguerieFort de Giaure

V. d e C a r a m a g n e 1329

1649

1212

1230

Save Gr.ges

la Morte Gr.ges1127

M. Branegue

Vievola

Rabin�1492

Mad. deVievola

936

979Erede

Paugui1284

Gr. Viorencou

Sambrun Gr.ges

C. le Mole

1591

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..

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R.

Pra

t id . Ch iesa

C. de Gratin

2617

2755

2221

2049

2139

1851

1600

R.ca d. Bastera

Roche del’Abisse

Scionin Gr.ges

Pian d'ArreilGr.ges

Blockh.

Baisse dePeyrefique

Berg.1915

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Lacs dePeïrefique

2040

V.

Ca

st e

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F R A N C I A

I TA L I A

LimonePiemonte

0 1

km

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LA VIA DEL SALE

Tutto l’itinerario è caratterizzato da un numeroconsiderevole di pietre a forma di paracarro ocippo: si tratta di pietre miliari o di pietre confi-narie.Le pietre miliari, a forma di cippo, sono poste al-la distanza di 1 km l’una dall’altra, in ordine cre-scente a partire da un punto convenzionale, inquesto caso il Colle di Tenda.Le pietre confinarie, a differenza di quelle mi-liari, oltre che a forma di cippo possono esse-re costituite da una pietra preesistente, purchécompatta, su cui è stato inciso il numero. Nonesiste una distanza fissa tra una pietra e l’altraperché non sono misure di distanza ma termi-ni di confine di Stato, generalmente posti alvertice di un angolo formato dall’incontro didue segmenti rettilinei di frontiera. Le pietreportano un numero decrescente dal mare alColle di Tenda e proseguono per tutto l’arcoalpino. Il numero, alto circa 9 cm e largo 15cm, è sempre scolpito sul lato italiano e ac-compagnato dall’anno di rettifica delle frontie-re, che per questa zona è avvenuta nel 1947.Le nuove pietre confinarie portano quasi tuttidata a partire dal 1992.

dida per due

Cime non troppo elevate, pendii non eccessi-vamente scoscesi, condizioni climatiche nonestreme fanno sì che la zona delle Alpi Liguri eMarittime (i due settori sono inscindibili dal pun-to di vista floristico) sia senza dubbio l’area amaggiore biodiversità vegetale delle Alpi, infat-ti nella sola parte italiana del territorio si conta-no più di 3100 entità vegetali segnalate, ovveroil 58% dell’intera flora nazionale.Ricchezza vegetale e facilità di accesso furonoanche le ragioni per cui, fin dagli albori delleesplorazioni floristiche, i pionieri nel campo del-le erborizzazioni fre-quentarono con assi-duità la zona: alla finedel XVIII secolo CarloAllioni, il Linneo pie-montese, padre Cu-mino, monaco dellaCertosa di Pesio, edEmile Burnat, svizze-ro, autore dell’insupe-rabile Flore des AlpesMaritimes, seguiti nel-l’Ottocento dai ricer-catori delle Universitàdi Torino e Genova, tra i quali Clarence Biknell. Clarence Bicknell nacque nel 1842 a Herme Hill,sobborgo rurale di Londra. Nel 1862, dopo lascomparsa del padre, Clarence si iscrisse al Tri-nity College dell’università di Cambridge perstudiare matematica. Divenne successivamen-te curato della chiesa anglicana e scelse disvolgere la sua missione nei quartieri più pove-ri, ma, deluso dalla rigidità e dai dogmatismidella chiesa ufficiale, si allontanò dalla madre-patria e, dopo avere viaggiato in vari paesi, ap-prodò in Italia, nel ponente ligure. Correva l’an-no 1878 quando l’Inglese decise di fermarsi aBordighera, all’epoca località di villeggiaturamolto in voga per la dolcezza del suo clima. Ab-bandonata definitivamente l’attività pastorale,tornò a dedicarsi agli studi e cominciò a esplo-rare la Liguria di Ponente per catalogarne la flo-ra. Nei primi cinque anni di soggiorno a Bordi-ghera dipinse un migliaio di acquerelli di pian-te e fiori, ed essendo un buon camminatore

estese l’esplorazione alle montagne, arricchen-do il suo taccuino di nuove segnalazioni. Traqueste, Micrometria marginata, un endemismoesclusivo delle Alpi Liguri e Marittime, Campa-nula stenocodon, Silene campanula, Linum suf-fruticosum ed Eryngium spinalba, rara speciecolonizzatrice trovata sul terreno delle piste dasci di Monesi.Si deve al botanico inglese il primo ritrovamen-to in Italia del Sempervivum calcareum, unaspecie endemica della Alpi sudoccidentali, fo-tografata presso la Capanna Morgantini a 2219

m di quota.Inoltre, nei pressi diColle Malabera vi so-no numerosi esempla-ri di Berardia subacau-lis, una specie che ri-sale all’epoca dellaformazione delle Alpi.Sempre qui si può tro-vare la Phyteuma cor-datum, una rarissimacampanulacea dall’a-spetto spettinato pre-sente in dieci stazioni

in tutto il mondo, due delle quali lungo questopercorso.Luoghi di straordinario valore naturalistico epaesaggistico sono rappresentati dagli altopia-ni carsici con le loro morfologie «lunari». In que-sti ambienti, tra i 1800 e i 2200 m di quota, spic-cano specie rilevanti quali l’Asplenium fissum,minuscola felce delle montagne dell’Europa su-dorientale.Le Alpi Liguri rappresentano senza dubbio unconcentrato di tutte le principali formazioni ve-getali d’Europa. Per queste ragioni sono stateproposte nel 1999 quale uno dei dieci hotspotdel bacino del Mediterraneo. Gli hotspot (25 intutta la Terra) sono i «punti caldi» della biodiver-sità, stabiliti in base al numero di specie vegetaliendemiche presenti e alla percentuale di habitatin fase di riduzione. Un vero paradiso per gli stu-diosi e gli appassionati di botanica, meta irri-nunciabile per gli escursionisti sensibili, nonchémotivo di grande orgoglio per suoi abitanti.

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LA VIA DEL SALE

LA FLORA DELLE ALPI LIGURI. SULLE ORME DI CLARENCE BICKNELL SENAVIA

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LA VIA DEL SALE

RRiiffuuggiioo CCaappaannnnaa MMoorrggaanntt iinn iialla Conca Oiana di Malabera, 2237 m, Valle Pesio.Proprietà del CAI Cuneo, Gruppo Speleologico Alpi Marittime,tel. 0171 67998 (apertura martedì e venerdì dalle ore 16 alle ore 19)[email protected]

RRiiffuuggiioo DDoonn BBaarrbbeerraa al Colle dei Signori, 2070 m, Valle Tanaro,18025 Briga Alta (CN).Il rifugio è stato completamente ristrutturato nel 2005 e riaperto nel 2006.tel. 0174 1771000 (da maggio a ottobre )tel. e fax 0174 738077(durante la chiusura)cell. 333 [email protected]

RRiiffuuggiioo MMoonnttee GGrraaiisituato lungo la strada che da Cime de Marte conduce alla Colla Melosa, è ge-stito dal CAI Bordighera (tel. 0184-262797).Incustodito e sempre aperto.

RRiiffuuggiioo FFrraannccoo AAllllaavveennaaalla Colla Melosa, 1540 m, Pigna (IM). Proprietà del CAI Bordighera, tel. 0184 241155.Aperto dal 01/12 al 31/10, dispone di 70 posti letto.Nei periodi di alta stagione è possibile effettuare la visita guidata alle fortifica-zioni del Balcon de Marte accompagnati dal gestore.

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LA VIA DEL SALE

RIFUGI E BIVACCHI

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spiegazione

Pubblicità valle delle meraviglie, BLU EDIZIONI

Una guida completa.€ 9,30

Le pubblicazioni sono in vendita presso le edicole e tabaccherie di Limone Piemonte.

Per informazioni

EDICOLA LIBRERIA AMBERTO E BALLESTRA snc, via Roma 11, Limone Piemonte (www.limonedicola.com)

EDICOLA TABACCHERIA MARTINO PIERGIORGIO, via Roma 85, Limone Piemonte ([email protected])

Tutti i diritti riservati© Blu Edizioni 2007

Progetto grafico: Maria Beatrice Zampieri Testi a cura di Piergiorgio Martino e Mauro Ballestra

Disegno cartografico: Patricia Caponewww.bluedizioni.it

Finito di stampare nel mese di giugno 2007 presso Stargrafica srl, San Mauro (TO)

€ 3,50

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