il reporter q4 - aprile 2015

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Aprile 2015 www.ilreporter.it il giornale del tuo quartiere movida via dal centro, le notti “alternative” Editoriale bella stagione e buone occasioni Matteo Francini N on passa primavera senza che torni in primo piano la questione della movida. Con la bella stagione le occasioni per trascorrere momenti all’a- perto, tanto di giorno quanto di notte, si moltiplicano, con tutto ciò che questo comporta sia per chi vuol vivere la città che per i residenti delle zone più “calde”. Di quelle zone, cioè, più coinvolte dalla que- stione, dove è presente la mag- gior parte dei luoghi di ritrovo. SEGUE ALLE PAGINE 8-9 SEGUE A PAGINA 21 L a bella stagione riaccende i riflettori sulla movida. Con la pri- mavera Firenze si anima di giorno e anche di notte, per la gioia dei giovani e la preoccupazione, però, di molti residenti, soprattut- to del centro. Una questione annosa e dibattuta da tempo. Ma una movida fuori dal centro è possibile? Presto sarà possibile scoprirlo, dal momento che protagonista dell’Estate fiorentina in arrivo sarà il parco delle Cascine. Ma non solo: ecco una “mappa” dei luoghi che potrebbero diventare le nuove mete delle notti cittadine. Sara Camaiora PAGINE 10-11 PAGINA 13 “dentro” sollicciano, fra problemi e progetti Viaggio nel carcere, tra quello che ancora non va e le (tante) idee per i detenuti e la città. aiuto per gli anziani, c’è “Pronto badante” Al Forte Belvedere la mtra “Human” di Antony Gormley SEGUE A PAGINA 18 PAGINA 16 salah, come lui nessuno mai U n gol ogni 72 minuti. Un dato che fa stropicciare gli occhi e aggiornare gli almanac- chi del calcio. Perché Salah, nelle sue prime sette gare, ha messo a segno sei reti e regalato un assist. Fiorentina Periodico d’informazione locale. Anno IX n. 19 del 31 marzo 2015. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da CD produzione soc.coop. a r.l. Anno IX Ed. 19 Isolotto • Legnaia • Soffiano Firenze Quartiere 4 l’ex caserma cerca idee per il futuro Oltre al concorso di progettazione c’è l’ipotesi di nuove assemblee pubbliche Lupi di Toscana PAGINA 3 pontignale riparte dal fontanello Inaugurato a marzo, gli abitanti attendono ora altri interventi per questa zona “di confine”. PAGINA 2 l’isolotto festeggia (aspettando la piazza) PAGINA 4 La famiglia italiana della frutta

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"Il Reporter" il mensile del tuo quartiere.

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Aprile2015

www.ilreporter.it il giornale del tuo quartiere

movida via dal centro,le notti “alternative”

� Editoriale

bella stagionee buone occasioni

Matteo Francini

Non passa primavera senza che torni in primo piano

la questione della movida. Con la bella stagione le occasioni per trascorrere momenti all’a-perto, tanto di giorno quanto di notte, si moltiplicano, con tutto ciò che questo comporta sia per chi vuol vivere la città che per i residenti delle zone più “calde”. Di quelle zone, cioè, più coinvolte dalla que-stione, dove è presente la mag-gior parte dei luoghi di ritrovo.

☛ SEgUE aLLE paginE 8-9

☛ SEgUE a pagina 21

La bella stagione riaccende i rifl ettori sulla movida. Con la pri-mavera Firenze si anima di giorno e anche di notte, per la gioia

dei giovani e la preoccupazione, però, di molti residenti, soprattut-to del centro. Una questione annosa e dibattuta da tempo. Ma una movida fuori dal centro è possibile? Presto sarà possibile scoprirlo, dal momento che protagonista dell’Estate fi orentina in arrivo sarà il parco delle Cascine. Ma non solo: ecco una “mappa” dei luoghi che potrebbero diventare le nuove mete delle notti cittadine.

Sara Camaiora

☛ paginE 10-11

☛ pagina 13

“dentro” sollicciano,fra problemi e progettiViaggio nel carcere, tra quello che ancora non va e le (tante) idee per i detenuti e la città.

aiuto per gli anziani,c’è “Pronto badante”

Al ForteBelvederela m� tra “Human”di AntonyGormley

☛ SEgUE a pagina 18 ☛ pagina 16

salah, come luinessuno maiUn gol ogni 72 minuti. Un

dato che fa stropicciare gli occhi e aggiornare gli almanac-chi del calcio. Perché Salah, nelle sue prime sette gare, ha messo a segno sei reti e regalato un assist.

Fiorentina

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r.l.

Anno IX Ed. 19 Isolotto • Legnaia • SoffianoFirenze

Quartiere 4

l’ex casermacerca ideeper il futuroOltre al concorsodi progettazionec’è l’ipotesi di nuoveassemblee pubbliche

Lupi di Toscana

☛ pagina 3

pontignale ripartedal fontanelloInaugurato a marzo, gli abitanti attendono ora altri interventi per questa zona “di confine”.

☛ pagina 2

l’isolotto festeggia(aspettando la piazza)

☛ pagina 4

La famiglia italiana della frutta

Una veduta “panoramica” di Pontignale: dopo il fontanello, i cittadini avanzano altre richieste

I numeri

liscia o gassata,un fiume di acqua

Un fiume di “acqua del sin-daco”, liscia o gassata ma

comunque gratis. Negli ultimi tre anni dai quattro fontanelli del quartiere, a cui nelle scorse settimane si è aggiunto quello di Pontignale, sono sgorgati cinque milioni e mezzo di litri di acqua di alta qualità. Fatti due conti, i cittadini hanno ri-sparmiato un milione e mezzo di euro, evitando di comprare vagonate di bottiglie di plasti-ca. Oltre al nuovo “fiocco cele-ste” di Pontignale, i fontanelli del Q4 si trovano a Villa Vogel (il secondo nato a Firenze in ordine di tempo), davanti alla BiblioteCaNova, in via Dosio e in piazza della Crezia a Ugna-no.

G.C.

inauguratoa pontignale il fontanello “di confine”

Tra Firenze e Scandicci

La parola ai residentiChi abita a Pontignale,

frazione “di confine” alle spalle di Sollic-ciano, quattromila

famiglie tra i colorati caseggiati in territorio fiorentino e i bian-chi palazzi lato Scandicci, spera che il primo fontanello metro-politano, inaugurato qua il 14 marzo scorso, non sia un “buco nell’acqua” ma un nuovo inizio. I residenti della zona attendono ora che, oltre al “rubinetto del sindaco”, apra anche il super-mercato di cui si parla dal 1996, che sia potenziato il servizio bus ma soprattutto che via del Pan-tano “abbia finalmente fogne adeguate e un asfalto liscio, sen-za toppe”, dicono i “dimenticati di Pontignale”, come si autode-finiscono i residenti in un nu-trito gruppo su Facebook. Una folla delle grandi occasioni ha partecipato all’F-day, il giorno del fontanello, il ventunesimo a Firenze, il terzo a Scandicci: un taglio del nastro salutato da tan-ti selfie entusiasti, ma anche da qualche mugugno. “È ovvio che non ci possiamo fermare a que-sto. È un buon punto di parten-za, che risponde alle richieste dei cittadini”, spiega Ilaria Tesi, vice-presidente del Quartiere 4, che ha lavorato dietro le quinte col Q4 per portare la casetta di Pu-bliacqua fino al giardino su cui si affacciano palazzoni alti otto

piani. Intorno campi verdi e due lingue d’asfalto: la A1 e la Fi-Pi-Li. “Molte questioni sono ancora aperte, non ha influito positiva-mente la suddivisione della zona tra due Comuni – continua Tesi – crediamo però che l’entrata a regime della città metropolitana consentirà di superare le barrie-re che finora hanno bloccato le migliori intenzioni dell’ammi-nistrazione”. Proprio sul fronte della metropoli, i Comuni di Firenze e Scandicci stanno la-vorando a una convenzione per rimettere a nuovo carreggiate, marciapiedi e fogne, mentre il Quartiere 4 fa pressing per por-tare qui più controlli della poli-zia municipale, oltre a incontrare periodicamente i residenti. Tutti chiedono a Unicoop Firenze di costruire un supermercato sul terreno comprato da anni a Pontignale. “Coop continua a dirci che è interessata ad aprire: non un centro commerciale, ma un punto vendita di dimensioni ridotte per la spesa quotidiana”, fanno sapere dal Q4. E anche i soldi per ammodernare le “stra-de groviera” dipendono dall’o-perazione supermaket. Ma una buona notizia c’è: “Se Unicoop non si prenderà carico delle ope-re di urbanizzazione interverre-mo noi”, ha assicurato il sindaco Nardella, arrivato qua per inau-gurare il fontanello “di confine”.

Gianni Carpini

fra problemi e speranze

C’è chi ha gettato la spugna. “Non ne potevo più, vedevo pochi risultati”. A Pontignale Alessandro era diventato una sorta di

portavoce, candidandosi anche al Consiglio di Quartiere, che ha mancato per un voto, durante le ultime amministrative. Poi, un po’ deluso per i cambiamenti che si vedevano a rilento, ha venduto il suo appartamento, uno dei tanti all’interno dei palazzoni costrui-ti nel 2006. “Sono fortunato, almeno io sono riuscito a trovare un compratore – racconta – in molti ci provano, ma le agenzie faticano a individuare persone interessate”. Nonostante Pontignale non sia più la sua casa, Alessandro fa ancora il tifo per gli ex vicini. “Qual-che timido passo è stato fatto, ma manca ancora tanto”, sospira. E gli abitanti del “deserto” Pontignale, come lo chiamano loro, snoc-ciolano problemi e speranze. Si sentono imprigionati dalla sosta selvaggia e dai mancati controlli dei vigili, dimenticati da Ataf (due bus l’ora e un lungo giro di trenta minuti per arrivare alla tramvia) e “beffati” anche dal gps: le società dei navigatori satellitari – viene raccontato – non hanno ancora modificato le mappe, così i pul-lman diretti all’unico hotel della zona finiscono incastrati in via del Pantano, la strada che taglia in due l’isolato. “Qui ci sono solo case che fanno da dormitorio – dice Valerio – poi manca tutto, i servizi di base, le banche, i negozi. I più vicini sono a due chilometri di cammino”. Una farmacia c’è sulla parte di Scandicci, ma il sabato è chiusa. Tra le note positive c’è l’ultimo arrivato, il fontanello, una delle conquiste degli abitanti, che si aggiunge a quella della pulizia delle strade.

G.C.

#Primo piano

Gli abitantidell’areaauspicanoche questosia un nuovo inizio: attesiora interventiper asfalto,trasportie servizi

2 | Aprile 2015 Quartiere 4Isolotto . Legnaia . Soffiano

AAA cercasi idee per l’ex caserma GonzagaAltre assemblee pubbliche perdeciderne il futuro?

Lupi di Toscana

Focus

Un concorso di pro-gettazione urbana per trasformare l’ex caserma Gonzaga in

uno spazio che ospiti case per giovani coppie e anziani, aree verdi e servizi sulla base dei suggerimenti arrivati dagli stes-si cittadini durante la maratona dell’ascolto. Ma presto potreb-be partire anche un percorso di partecipazione dedicato al recu-pero dei Lupi di Toscana, una se-rie di assemblee pubbliche sulla falsariga di quanto già successo per piazza dell’Isolotto. È que-sto il piano per convertire in un moderno quartiere residenziale una delle più grandi aree mili-tari dismesse della città, 150mila metri quadrati di superficie di cui 33mila occupati da edifici. Il passaggio a titolo gratuito dell’ex caserma dallo Stato al Comune è cosa fatta, ora si aprono le por-te alla riqualificazione. Il primo passo per rivoluzionare la cit-tadella abbandonata dal 2008 è un avviso pubblicato da Palazzo Vecchio a gennaio per chiedere ai gruppi impegnati nel setto-

Gianni Carpini

Un momento della maratona dell’ascolto dello scorso febbraio, durante cui sono state raccolte le idee dei cittadini per l’ex caserma dei Lupi di Toscana

La viabilità nella zona osservata speciale: tra le ipotesi c’è quella di prolungare la tramvia fino all’ospedale

Viabilità nella zona, le priorità dei cittadini

Prolungare la tramvia fino all’ospedale, ciclovia Scandicci-Firenze e una nuova viabilità. Sotto la lente dei cittadini sono

finiti tutti i nodi legati al traffico. È stata ripresentata la richiesta di migliorare il collegamento con i mezzi pubblici verso Torregalli. “Il piano strutturale prevede la possibilità di prolungare la tram-via – dice Renzo Pampaloni, presidente della Commissione servizi al territorio del Q4 – da parte dei cittadini sono venute fuori altre soluzioni, avvalorate anche da studi dell’amministrazione, come navette su gomma con una cadenza più frequente delle attuali”. L’apertura del bypass del Galluzzo riverserà tante auto nella zona. Previsti incontri tra Q4 e Comune per vagliare alcuni progetti (le bozze esistono già): finire lo stradone tra Torregalli e il centro com-merciale Coop senza colli di bottiglia per il traffico e disegnare una viabilità fluida tra Ponte a Greve e l’Indiano. Sul fronte delle bici, l’i-dea rilanciata dal Q4 è includere nella riqualificazione della caser-ma piste ciclabili che dal polo ospedaliero, correndo su viale Nenni, si riallaccino alla rete che da viale Talenti abbraccia l’Isolotto.

re dell’housing sociale studi di fattibilità. In soldoni, ai profes-sionisti delle case è stato chiesto come rendere sostenibile dal punto di vista finanziario l’ope-razione, visto che il 60 per cento dell’area dovrà essere destinata ad abitazioni. Poi è arrivata la maratona dell’ascolto di febbra-io, che ha raccolto le idee dei cittadini coinvolgendo i vicini di casa scandiccesi: in duecento hanno partecipato ai sette tavoli di lavoro discutendo anche delle problematiche generali di questa zona di confine, come la viabilità (vedi articolo a fianco) e le que-stioni, compresa la nuova chiesa, legate a San Lorenzo a Greve. Su quest’ultimo tema l’assessore al verde Alessia Bettini tornerà a incontrare i residenti. “Per l’ex caserma avanza l’ipotesi di coin-volgere il Comune di Scandicci nel bando del concorso inter-nazionale di progettazione ur-bana, previsto dal regolamento urbanistico – spiega Mirko Dor-mentoni, presidente del Quar-tiere 4 – verificheremo inoltre la possibilità di svolgere anche un

percorso di partecipazione che potrebbe produrre indicazioni importanti condivise con i cit-tadini per definire gli obiettivi di recupero”. Tanti gli spunti arriva-ti durante la maratona sui “Lupi”, a partire dall’edilizia residen-ziale, con la proposta di un co-housing destinato agli anziani e una foresteria per le famiglie dei pazienti ricoverati tra Torregalli e Don Gnocchi. E ancora: spa-zi studio dedicati ai giovani, un polo scolastico per i più piccoli o di alta formazione legato agli ospedali, verde pubblico attrez-zato. Sul fronte della cultura, dal brainstorming collettivo è emer-sa la proposta di destinare parte dell’ex caserma, zona militare dal 1938, a quartier generale delle associazioni che organizzano iniziative culturali nel quartiere.

e c’è chi chiedevisite guidate

Visite guidate nella “pan-cia” dei Lupi. I cittadini,

durante la maratona dell’a-scolto dedicata all’ex caserma Gonzaga, hanno avanzato an-che una richiesta a cui hanno dimostrato di tenere molto: entrare nella cittadella per ve-derla da vicino e farsi un’idea più precisa sul suo futuro. Il Quartiere 4 sta verificando con i responsabili dell’area la possibilità di far spalancare di nuovo le porte della Gonzaga per piccoli gruppi di persone “scortati” da tecnici ed esper-ti, anche se a pesare su questa ipotesi c’è l’incognita sicurezza legata alle strutture pericolanti e alla vegetazione che ormai ha invaso le aree esterne.

G.C.

La proposta

#Primo piano

2008l’anno della sua dismissione

150milai metri quadridell’ex caserma

Ogni venerdì dalle ore 10.00 presso il Centro Dell’età Libera di via Carlo Bini 5 (tel. 055 4222119) e ogni martedì dalle ore 15.30 presso il Centro per L’Età Libera di Piazza Cavalieri di Vittorio Veneto n.11 (tel. 055 4361076).

PRONTO SOCCORSO GIURIDICOIl servizio di Pronto Soccorso Giuridico è attivo con l’obiettivo di fornire ai cittadini, tramite operatori giuridici volontari, un primo orientamento giuridico gratutito sui problemi relativi alla convivenza civile e alle controversie che sorgono nella vita di ciascuno di noi: difficoltà matrimoniali, questioni di natura condominiale o immobiliare, locazioni, problematiche ereditarie, necessità di far fronte all’incapacità di un familiare di provvedere a se stesso.Lo scopo è fornire una prima e pronta consulenza informativa, per valutare assieme i casi in cui è opportuno rivolgersi ad un legale di fiducia. Gli utenti ideali di questo “sportello” sono le persone anziane le quali, vuoi per la difficoltà di farsi ascoltare da chi li circonda, vuoi per la mancanza di dimestichezza con le questioni legali, qui trovano un’ideale punto di appoggio: da ciò l’ubicazione del servizio presso i Centri per l’Età Libera.

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Aprile 2015 | 3 Quartiere 4Isolotto . Legnaia . Soffiano

#Il quartiere che cambia

sessant’anni dell’isolotto,la festa al rush finaleNotte Bianca e un maxi-mercato:ultime celebrazioni in programma

piazza che sarà,cresce l’attesa

La città-giardino, la città satellite, la città ideale. Quella di La Pira, delle lotte sociali e della Comu-nità di base. Era il 6 novembre

2014 quando sono partiti i festeggia-menti per i 60 anni dell’Isolotto, ed era giusto celebrarlo a partire dal suo pas-sato. Ma l’Isolotto non si ferma. Aprile è il mese dedicato al quartiere di oggi e in particolare alle associazioni, circa 250 di ogni tipo, che qui hanno sede o sono impegnate. Quelle culturali, il mondo dei circoli Arci e Mcl, che il 9 alla Biblio-

teCaNova progetteranno una rete delle culture nel Q4. L’11 aprile, invece, passa-to, presente e futuro si incrociano anco-ra in una giornata di incontro e scambio tra giovani e anziani, a Villa Vogel, con i Nonni della Fattoria, le Misericordie, le associazioni parrocchiali e gli scout. I pomeriggi del 15 e del 21 saranno de-dicati alla pace, con gli operatori di coo-perazione internazionale che faranno il punto sui progetti nati all’Isolotto per le zone del mondo in conflitto. Il 19 apri-le “Si sta fuori!” ai giardini di Villa Vo-

gel: chiunque ami l’aria aperta troverà di che divertirsi grazie alle proposte di associazioni sportive, scout, appassio-nati di modellismo e fotografia. Ce n’è abbastanza per capire quanto l’Isolotto sia un quartiere vivo e forse addirittu-ra rumoroso, ma di quel rumore buo-no che fa la gente quando esce di casa. Già, come “suona” l’Isolotto? Il centro di ricerca Tempo Reale ha organizzato per il 9 maggio alcune passeggiate alla scoperta delle strade, dei suoni e delle voci, del paesaggio sonoro del quartie-re. Gli ultimi giorni della lunga celebra-zione per i 60 anni saranno segnati da due grandi iniziative. Il 30 aprile arriva all’Isolotto la Notte Bianca. La data è quella tradizionale, ma l’edizione 2015 sarà una festa per tutta la città, anche fuori dal centro. Nel Q4 si aspetterà l’al-ba tra piazza dei Tigli, viale dei Bambini e piazza dell’Isolotto, in un percorso tra musica, danza e teatro. La chiusura dei festeggiamenti verrà affidata ai ragazzi delle scuole. Segnatevi questa data: 17 maggio 2015, ultimo giorno dei sette mesi di celebrazioni. Un mercato di so-lidarietà dalle dimensioni enormi sarà allestito tra piazza dell’Isolotto, viale dei Bambini e il lungarno. Gli studenti degli istituti comprensivi stanno già rovistan-do in cantine e soffitte per mettere in-sieme quanti più oggetti possibili. Ogni classe allestirà poi un proprio banco e il ricavato della maxi-vendita servirà proprio a sostenere le scuole del Q4, alle quali andrà il 70% dell’incasso. Il restan-te 30% verrà destinato invece a un ente no-profit di cooperazione internaziona-le impegnato in progetti educativi nei paesi in via di sviluppo.

Bisognerà aspettare almeno fino a metà maggio per conoscere quale, tra i cento progetti presentati per riqualificare piazza dell’Isolotto, sarà il vincitore, ma

da queste parti di architetti se ne sono già visti tanti. Nei mesi scorsi si sono ap-postati agli angoli del mercato, raccontano i residenti, hanno contato una ad una le persone che entravano in edicola o passavano tra i banchi per avere una stima sull’affluenza, hanno ascoltato le richieste della gente comune prima di buttar giù il loro disegno. Adesso i progetti sono al vaglio di una giuria di esperti, tra i quali figura il celebre architetto Stefano Boeri, mentre i cittadini attendono con impa-zienza le novità per la piazza, al centro di un lungo percorso di partecipazione: una serie di assemblee durante le quali sono stati raccolti i suggerimenti di chi vive e lavora nella zona. Le idee degli abitanti sono diventate indicazioni, scritte nero su bianco nel bando di concorso lanciato insieme all’Ordine degli Architetti di Firen-ze. “Speriamo che i tempi non siano lunghi!”, esclamano in tanti. “Un milione di euro per rifare la piazza come quello preventivato mi sembra poco, no?”, chiede Sergio ai compagni di conversazione davanti al bar “I portici”. “Più che una piazza chic servono piccole cose, quelle che stanno a cuore alle tante persone di questo quartiere, soprattutto agli anziani”, il lampredottaio, da tredici anni con il suo ca-mioncino in mezzo al piazzone, è deciso: “Basterebbe un bagno auto-pulente, una nuova pavimentazione, parcheggio libero e un giardino con giochi per bimbi”. In-tanto, tra i banchi degli ambulanti avevano preso a girare voci incontrollate, come quella di un possibile spostamento del mercato vicino a via Torcicoda e al cosid-detto “quadrilatero verde”. Ipotesi che il Quartiere 4 smentisce categoricamente, spiegando che nel bando di progettazione uno dei punti principali prevede che i cantieri siano divisi in lotti successivi durante i quali il mercato resterà attivo. “Me-glio avere i piedi per terra – afferma Renza, dal chiosco dell’edicola – attendiamo i fatti. L’aspettativa come commercianti è che il progetto non penalizzi l’economia locale e ripristini il decoro”. Nel frattempo, per fine aprile il centro commerciale naturale “La piazza”, nato per rendere più viva l’area, ha previsto un mercatino nel weekend con banchi enogastronomici, di antiquariato e artigianato.

Andrea Tani

Gianni Carpini

La ricorrenza Il progetto

Piazza dell’Isolotto, il “simbolo” del quartiere, si prepara a ospitare le ultime celebrazioni per i sessant’anni (foto Marco Maestosi per Comune di Firenze)

Il sopralluogo di dicembre con i partecipanti al concorso per la riqualificazione

�Web q4.comune.fi.it

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4 | Aprile 2015 Quartiere 4Isolotto . Legnaia . Soffiano

Proseguono le iniziative legate ai 60 anni dell’Isolotto per ritrovare nel presente le ragio-ni profonde della nostra storia e ra� orzare ilrapporto fra il territorio e le tante Associazioni che vi operano. “Noi ci siamo. Le Associazio-ni del Q.4 si presentano” è il titolo generale di un ciclo di incontri ed eventi che permet-teranno ad ogni Associazione di descrivere la propria attività.9 aprile, ore 17, BiblioteCaNova, Dal ricreativo al culturale, i circoli Arci e Mcl discutono sulla creazione di una rete tra gli operatori culturali del Q.4; 11 aprile, ore 10, Villa Vogel, La Bella

Età, come ra� orzare il dialogo e il confronto positivo tra le generazioni; 11 aprile, ore 17,30, Baracche Verdi, via degli Aceri 1, Concerto di Cori Ensemble; 15 aprile, ore 17,30, Sala Consi-liare di Villa Vogel, La pace ha bisogno di noi, una ri� essione, dopo la strage di Parigi, sull’at-tualità del pensiero di Tiziano Terzani a partire dalla presentazione del suo libro Parole ritro-vate, interviene il vice-sindaco Cristina Giachi;18 aprile, ore 17,30, Baracche Verdi, via de-gli Aceri 1, spettacolo teatrale L’Istruttoria di Peter Weiss, a cura di Laboratorio Oltre; 19 aprile, ore 10, Si sta fuori!, una giornata di

giochi all’aria aperta nel parco di Villa Vogel con sport, scoutpark, modellismo, ballo e tan-to altro; 21 aprile, ore 17, Fattoria dei Ragazzi, via dei Bassi, incontro tra le associazioni im-pegnate per la pace e in progetti di coopera-zione internazionale; 30 aprile, dalle ore 19, La Notte Bianca nel Q.4. Arte, musica e danza lungo il percorso piazza dei Tigli-viale dei Bambini-piazza Isolotto.Il programma completo su http://q4.comune.� .it/

INFO: U� cio Cultura Q.4 • 055.2767151 leonardo.brunetti@comune.� .it

Cultura

IL CARTELLONE DEGLI EVENTI

Passaggio a Sud-OvestA cura del Quartiere 4

Sede del Quartiere 4Villa Vogel, via delle Torri 23tel. 055.2767132-2767150 fax. 055.2767123e-mail: [email protected] .itweb: http://q4.comune.fi .it

Nel parco di Villa Vogel

ISOLOTTO60ANNI • LA PRIMAVERA DELLE ASSOCIAZIONI

Dante a BiblioteCaNova: vita e opere di un grande fiorentinoConversazioni in occasione del 750° anni-versario della nascita di Dante Alighieri.

15 aprile, ore 17, 1° incontro: Gli anni gio-vanili fino al 1300. Beatrice e le altre. Le ope-re precedenti alla Divina Commedia22 aprile, ore 17,30, 2° incontro: I primi anni dell’esilio: speranze e delusioni. La Di-vina Commedia: Inferno 29 aprile, ore 17,30, 3° incontro: Gli ultimi anni, rassegnazione e creatività. La Divina Commedia: Purgatorio e Paradiso Dal 18 al 30 aprile, nei locali della Biblio-teca, mostra di disegni e pitture sulla vita e le opere di Dante.

BiblioteCaNova Isolotto via Chiusi 4/3 A, tel. e fax. 055.710834bibliotecanovaisolotto@comune.� .it http://bibliotecanovaisolotto.comune.� .

Isolotto sostenibileConcerti accompagnati da letture, pre-sentazioni, esposizioni di prodotti soste-nibili, nel rispetto della persona e nella cura dell’ambiente, a cura di Asd Brisken e RSA Il Giglio Senior Service.17 aprile, ore 16.30, Giardino RSA Il Giglio, Intervento musicale del Centro ‘Giovani e Musica Sonoria’;16 maggio, ore 15,30, Giardino RSA Il Gi-glio, concerto della banda I Sonati della Pirandello;4 giugno, ore 16,30, Giardino RSA Il Giglio Ensemble di flauti e Gruppo da Camera dell’I.C. “Malaparte” e del Liceo Musicale “Cicognini-Rodari” di Prato.

Incontri per i genitoriNew Staz, via Attavante 5, L’avventura del-la famiglia, incontri di sostegno alla ge-nitorialità a proposito del rapporto con i figli. A cura di Coop Sociale C.A.T.

11 aprile, 9 maggio, 6 giugno, ore 10.30.

Info e prenotazioni: 3358243770 [email protected] www.newstaz.it • www.coopcat.it

In ludotecaLa Ludoteca La Carrozza di Hans ha ri-preso l’orario ordinario che manterrà fino a metà giugno: lunedì, ore 14-19, dal martedì al venerdì, ore 9-13 e 14-19, sa-bato, ore 9-13. Nel mese di aprile il lunedì proseguono i laboratori creativi condotti dal personale della ludoteca. Il martedì in programma calcio balilla e laboratorio libero.

La Carrozza di Hans via Canova 170/b, tel. 055.7877734 carrozzadihans@comune.� .it

AVANZA IL PERCORSO CICLABILE LUNGO LA RIVA SINISTRANuovo passo avanti per la progettazione della ciclopista dell’Arno nel tratto � orentino in riva sinistra, dall’Argingrosso � no al con� ne comunale con Scandicci. Il 18 febbraio la giunta ha autorizzato la sottoscrizione dell’accordo con la Regione a cui l’intervento era stato presentato lo scorso agosto, partecipando a un bando per la realizzazione del sistema ‘Ciclopista dell’Arno-Sentiero della Boni� ca’ (il progetto prevede la realizzazione di un percorso ciclabile lungo l’Arno, dalla sorgente alla foce, per complessivi 432 chilometri). La pista ciclabile si spingerà dall’Argingrosso � no al con� ne comunale con Scandicci oltrepassando la Greve e traversando la piana di Settimo, � no a formare con la riva opposta (il collegamento avverrà mediante una passerella) un grande anello pedonale e ciclabile comprendente il Parco delle Cascine e il percorso dei Renai di Signa.

48 PIANTE PERSE NEL Q.4 CON LA BUFERA DEL 5 MARZOPesanti le conseguenze della bufera di vento abbattutasi su Firenze lo scorso 5 marzo. Ammontano a 622 gli alberi persi per il maltempo: 307 sono le piante abbattute dalla ra� che di vento (23 nel Q.4), 315 quelle eliminate perché pericolanti (25 nel Q.4). Nel Q.4 le conseguenze si sono fatte sentire meno che altrove grazie alla giovane età del patrimonio arboreo; non a caso solo il parco di Villa Strozzi, quello che presenta di gran lunga la maggiore anzianità vegetale, è rimasto chiuso per qualche giorno. Resta la gravità della situazione a livello cittadino, come ha sottolineato l’assessore all’ambiente Alessia Bettini nella sua comunicazione in consiglio comunale.«Un bilancio pesante, ben più grave del fortunale del settembre corso. Nel corso del 2014 le analisi visuali degli alberi sono state 21.230, praticamente sono state raddoppiate visto che nel 2012-2013 erano state circa 13mila. Purtroppo, in caso di eventi di tale portata, anche il ra� orzamento dei controlli non ci mette in totale sicurezza. Ricontrolleremo comunque tutti i lecci, i pini ed i cipressi, ovvero quelle piante che in caso di forte vento sono più soggette a cadute o rotture dei rami».

AZIONI PER IL RISPARMIO ENERGETICO NEGLI IMPIANTI SPORTIVIGli impianti sportivi sono per loro natura strutture “energivore” per dimensione, tipologia e caratteristiche d’uso. La situazione è ulteriormente aggravata dalla presenza di edi� ci in parte realizzati con criteri costruttivi e impiantistici non basati sul concetto di risparmio energetico. Proprio per questo il Consiglio comunale ha varato un piano per rendere più e� cienti gli impianti sportivi � orentini, utilizzando meglio l’energia e spendendo meno. Queste le azioni previste: sostituzione dei corpi illuminanti con nuove lampade a tecnologia led, installazione del solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria, installazione di so� oni a risparmio di acqua nei locali docce e, per le piscine, applicazione del telo isotermico per la copertura dello specchio d’acqua durante i periodi di non utilizzo. Nell’ambito di questo progetto di riquali� cazione nel Q.4 sono stati installati pannelli solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria presso l’impianto polivalente (rugby e football americano) di San Bartolo a Cintoia e al campo di calcio Giulio Bacci dell’Audace Legnaia.

U.R.P. DI VIA DELLE TORRI CHIUSO IL SABATO Dal 23 febbraio è cambiato l’orario di apertura dell’U� cio Relazioni con il Pubblico (U.R.P.) di via delle Torri 23. L’u� cio è in funzione dal lunedì al venerdì, ore 9-13; il giovedì è aperto anche in orario pomeridiano, ore 14.30-17.30. Il sabato mattina, in orario 9-13, resta operativo l’U.R.P. di piazza della Libertà 12 (Parterre cubo 4).

FONTANELLO A PONTIGNALEDal 14 marzo la frazione di Pontignale, posta nella piana di Settimo sul con� ne occidentale tra i comuni di Scandicci e Firenze (Quartiere 4), è dotata di un fontanello d’acqua di alta qualità. Il servizio è gestito da Publiacqua ed è collocato nei giardini pubblici di via del Pantano. Con questa installazione prosegue il processo di riquali� cazione urbanistica di una parte di città a lungo penalizzata, un percorso destinato a completarsi nei prossimi anni con l’arrivo di una bretella di prolungamento della linea 1 del tram.

SOLARE TERMICO AL PARCO DEGLI ANIMALIUn impianto solare termico sarà installato, grazie ad un co� nanziamento regionale, al ‘Parco degli animali’, la struttura comunale di Ugnano che cura e ospita cani in attesa di adozione. L’impianto garantirà una riduzione dei consumi energetici, stimata in 1350 metri cubi di gas metano ogni anno, con una signi� cativa diminuzione della produzione di anidride carbonica, calcolata in 3282 chili all’anno. Il costo totale dell’impianto ammonta a 50mila euro.

Notizie dal territorio

La mattina dell’8 marzo 1944, con il convo-glio numero 32 furono deportati nel cam-po di concentramento di Mauthausen 86 giovani � orentini, dei quali solo una decina fecero ritorno. Il 7 marzo, nel parco di Villa Vogel, ha avu-to luogo una cerimonia commemorativa di quella funesta giornata di 71 anni fa. Il punto di ritrovo era rappresentato dal mo-numento ai deportati realizzato sotto la gui-da del professor Bartolozzi dai ragazzi della scuola media Barsanti. Si tratta di un’opera

che, dopo ripetuti atti di vandalismo, è stata restaurata lo scorso anno e restituita alla sua funzione civile di testimonianza e rappre-sentazione della memoria storica. Per l’occasione era presentre un ospite d’ec-cezione, il Sindaco di Mauthausen, Thomas Punkenhofer, a� ancato dal presidente del Q.4, Mirko Dormentoni, e dal presidente dell’Aned (Associazione Deportati) Alessio Ducci.“È stato un grande onore ospitare il Sindaco Thomas Punkenhofer e rinnovare il patto di

gemellaggio tra Firenze e Mauthausen –ha commentato il Presidente Dormentoni – at-torno al monumento creato dai ragazzi del liceo artistico e dagli studenti della scuola media Barsanti. Ricordiamo il passato per pensare al presente e al futuro, per traman-dare alle nuove generazioni i valori della democrazia e della libertà”.

IL SINDACO DI MAUTHAUSEN RENDE OMAGGIO AI DEPORTATI

Vita dei quartieri

Sul sito web de “Il Reporter”(www.ilreporter.it) due videointerviste on line al presidente Q.4, Mir-ko Dormentoni. Nella prima, insieme al presidente della Commissione Servizi al Territorio Renzo Pampaloni, presenta i risultati della Maratona dell’Ascolto per la Caserma Gonzaga; mentre nella seconda, insieme alla Vicepresidente Ilaria Tesi, inaugura il fontanello a Pontignale.

VIDEO INTERVISTE ONLINE

#Il quartiere in pillole

parte il bypass,arriva l’infopointLo sportello dovrà informare i cittadini sui lavori per l’opera

Ugnano-Mantignano “Leggermente”

VIALE TALENTI, RIAPERTA LA LIBRERIA“Tornavo a Firenze dopo un’esperienza di tre anni all’estero. Non trovavo lavoro, non avevo grandi

prospettive. Mi sono detta: proviamoci”. E forse proprio i tempi di crisi come questi sono i più adatti per provarci, per lanciarsi in una grande sfida come quella di aprire una libreria indipendente. Alessandra Raddi, 27enne fiorentina, da poche settimane è la titolare di “Leggermente”, la libreria che ha raccolto l’eredità della “Gulliver” al civico 97 di viale Talenti, all’Isolotto. Mettersi a vendere libri, oggi, è un salto nel buio. Ma Alessandra è convinta che su passione e competenza si possa sempre contare, anche quando di lavoro non ce n’è: meglio tentare che continuare a lamentarsi con le mani in mano. “Leggermente” è una libreria non specializzata, un ambiente raccolto per tutti gli amanti dei libri, per chi vuol ricevere e dare consigli, magari durante pomeriggi o serate a tema letterario. “Abbia-mo ampliato la sezione per bambini, per il resto ci sarà un po’ di tutto, dai grandi classici agli autori emergenti. Le prime risposte sono incoraggianti. Ci piacerebbe poter essere un punto di riferimento per il quartiere, un ambiente familiare. E magari, più in là nel tempo – conclude Alessandra – far na-scere una rete delle librerie indipendenti di Firenze”.

“Mamma anche per noi”

un aiuto per le famiglie con bimbiIl pacco della spesa, questa volta, è in formato baby, per aiutare le famiglie in difficoltà con bambini

piccoli. Sabato 9 maggio, alla vigilia della festa della mamma, torna per il decimo anno “Mamma anche per noi”, la raccolta promossa dal Quartiere 4 che si svolgerà davanti a quattro supermercati del territorio. Ai cittadini sarà chiesto di riempire il sacchetto della spesa con prodotti di prima necessità per l’infanzia, da lasciare poi ai volontari presenti all’esterno del punto vendita. Basta poco: un pacco di pannolini, omogeneizzati, una scatola di pastina. Tutto andrà in favore delle associazioni del quar-tiere che danno una mano alle mamme e ai papà in ristrettezze economiche. Ma quest’anno ci sono anche tre novità: opuscoli che saranno distribuiti nei punti di ritrovo del quartiere e che conterranno i consigli dei medici sulla salute dei più piccoli, dimostrazioni di primo soccorso pediatrico e tanti gadget creati dagli utenti del centro “Il Giaggiolo” di via Canova, che ospita una trentina di persone diversamente abili. “Mamma anche per noi è un’iniziativa che riscuote di anno in anno sempre più successo – dice Corinna Pugi, alla guida della Commissione servizi sociali del Q4 – nel nostro quartie-re c’è un’attenzione particolare dei cittadini alle raccolte di generi di prima necessità. In questa edizione vogliamo dare un valore in più all’iniziativa – continua – abbiamo affiancato alla classica ‘colletta’ altre azioni per educare a corretti stili di vita, per prevenire gli incidenti domestici e per valorizzare impor-tanti realtà sociali del territorio”.

A “New Staz”

Tre incontri per i dubbi dei genitoriÈ giusto mettere in punizione un bambino per insegnargli una regola? Come affrontare le difficoltà

dei figli sui banchi di scuola e quale dialogo instaurare con i più piccoli? Sono tante le domande che ogni genitore si pone quotidianamente. Per aiutare mamme e papà nella relazione con i figli che frequentano la scuola elementare, arriva un calendario di incontri di gruppo, coordinati da due psico-logi della cooperativa sociale Cat, per condividere con altri genitori i propri dubbi, aiutati da esperti. L’appuntamento è un sabato al mese (11 aprile, 9 maggio e 6 giugno) dalle 10.30 alle 12.30 negli spazi di New Staz, in via Attavante 5. “Non ci sono temi predominanti, ma solo un filo rosso, quello della genitorialità – spiega Barbara Tinti dell’équipe di professionisti che ha promosso l’iniziativa – affron-teremo gli argomenti che nasceranno via via dalla discussione. Le questioni possono essere le più diverse, visto che variano molto a seconda dell’età dei bambini”. Il costo degli incontri è di 12 euro per un genitore singolo o 18 euro a coppia. La stessa cooperativa sociale ha lanciato nei mesi scorsi, sempre a New Staz, anche un servizio di supporto psicologico personale, per ragazzi e adulti, a tariffe agevolate, visto che con la crisi molte famiglie tagliano anche le spese per il benessere psicologico. Per informazioni e prenotazioni sugli incontri: telefono 335.8243770, mail [email protected], web www.newstaz.it.

Il cartellone

dante e resistenza in bibliotecaDa Dante alla Resistenza, passando per la fantascienza. Sono questi alcuni dei temi protagonisti

del cartellone di aprile della BiblioteCaNova Isolotto. Per il ciclo di incontri “Storie resistenti”, il 7 aprile (ore 17.30) è in programma la presentazione del video “I partigiani e l’Acquedotto di Man-tignano. Il racconto di Ivan Cini ed altro” di Maurizio Dell’Agnello. Il 13 aprile, alle 17, si terrà la presentazione del libro “Testimonianze della Resistenza toscana (1943-1945)” di Orlando Baroncelli (Libriliberi, 2015). E ancora il 21 aprile, sempre alle 17, verrà presentato il libro “La maglia azzurra di Gino Scarpellini” di Franco Quercioli (Regione Toscana, 2014). Tre appuntamenti in programma anche per “Dante Alighieri. Vita, avventure e opere di un grande fiorentino”, conversazioni in occasio-ne del 750simo anniversario della nascita del Sommo Poeta a cura dell’Accademia Vittorio Alfieri. Il primo incontro si terrà il 15 aprile alle 17, il secondo il 22 (ore 17,30) e il terzo il 29 aprile (17,30). Dal passato al futuro, spazio questo mese anche al ciclo di film dedicati alla fantascienza e al suo rapporto con l’innovazione tecnologica dal titolo “Il futuro immaginato. Il cinema di fantascienza tra visione e tecnologia”. Dopo l’appuntamento del 2 aprile, i prossimi sono in programma il 16 (ore 20.30, “Alien” di Ridley Scott) e il 30 (ore 20, “Blade Runner” di Ridley Scott). Spazio poi, come ogni mese, a corsi, musica e presentazioni di libri: per il cartellone completo è possibile contattare la BiblioteCaNova Isolotto, via Chiusi 4/3 A, tel. 055.710834, mail [email protected], web http://biblio-tecanovaisolotto.comune.fi.

Per quindici anni è rima-sto un miraggio, ora i cittadini possono “toc-carlo con mano”. Pro-

getto, tempi e dettagli del bypass di Ugnano-Mantignano sono spiegati direttamente dai tecnici, che arrivano una volta a setti-mana nella zona per aprire uno sportello sull’opera la cui prima pietra è stata posata il 26 febbra-io scorso (nella foto). L’infopoint sullo “stradone” apre ogni mer-coledì dalle 11 alle 13 alla casa del popolo di Ugnano. La nuo-va arteria, tra quelle finanziate da Autostrade per compensare i disagi creati dai cantieri per la terza corsia della A1, permetterà di raggiungere ponte all’Indiano e via Canova senza passare dalle zone abitate e davanti alla scuo-la elementare: un chilometro e mezzo di asfalto, due corsie (una per senso di marcia), altrettanti

marciapiedi, quattordici mesi di lavori più altri due per i col-laudi e un investimento di 6,2 milioni. Se tutto filerà liscio il bypass, che una volta finito avrà un limite di velocità di 50 km/h, aprirà nel luglio 2016. “Il Quar-tiere, insieme ai cittadini, segui-rà i lavori perché si realizzino il più velocemente possibile”, assi-cura il presidente del Q4 Mirko Dormentoni. Ai due estremi, in

Gianni Carpini

fondo a via Canova da una parte e all’incrocio tra le vie dei Poz-zi di Mantignano e di Ugnano dall’altra, saranno realizzate due rotatorie. “L’opera porterà diversi vantaggi – aggiunge Dormen-toni – una maggiore velocità di collegamento con la zona di via Canova, la possibilità di svilup-pare un servizio bus più efficien-te e di togliere il traffico dal bor-go storico di Mantignano”.

Senzaappuntamento

NUOVA APERTURA Piazza Ferrucci, 3 info 333.40.22.251via Federico d'Antiochia 21 (di fianco all'ipercoop Gavinana) info 327.28.97.058

Senzaappuntamento

NUOVA APERTURA Piazza Ferrucci, 3 info 333.40.22.251via Federico d'Antiochia 21 (di fianco all'ipercoop Gavinana) info 327.28.97.058

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NUOVA APERTURA Via Gianpaolo Orsini, 78 info 333.40.22.251

via Federico d'Antiochia 21 (di fianco all'ipercoop Gavinana) info 327.28.97.058

6 | Aprile 2015 Quartiere 4Isolotto . Legnaia . Soffiano

#Zoom

e il sabato diventa il giorno del “bello”Appuntamento fisso a fine mese per combattereincuria e sporcizia: tutti possono dare una mano

Una città sporca non piace a nessuno. Ri-fiuti per terra, giardi-ni imbrattati, scritte

sui muri. Verrebbe voglia di fare qualcosa, di mettersi all’opera come quei volontari che di tan-to in tanto fanno notizia e che, anche quando non se ne parla, sono impegnati dalla parte della bellezza. Ma come si fa? Tra il la-voro, i figli, la fretta e i problemi di tutti i giorni, spesso è diffici-le ritagliarsi qualche momento libero. Ora però basta anche un solo giorno al mese, di sabato quando magari non si lavora, vi-cino a casa e con la bella stagione in arrivo. Insomma, davvero non ci sono scuse (o quasi) per non partecipare al “Sabato del bello”, l’iniziativa promossa dagli Ange-li del Bello e dedicata al decoro dei quartieri. La ricetta resta la stessa: acqua, spazzole e verni-ce, pettorine arancioni e buona volontà. Nulla di nuovo, se non il “format” proposto dalla fonda-zione che dal 2010 combatte la

bruttezza, il degrado e l’incuria per restituire a ogni angolo di Fi-renze, anche a quelli più nascosti, il bell’aspetto che merita. Un’idea nata quasi per caso, un giorno in cui l’assessore all’ambiente Ales-sia Bettini si unì agli “Angeli”. Era un sabato: da lì l’idea di farne un appuntamento fisso, chiamando in causa i Quartieri. Tra i primi a rispondere proprio il Q4, che ha subito “prenotato” l’ultimo sabato di ogni mese, facendo-ne la data dedicata al decoro di Isolotto e dintorni. Prima uscita il 28 febbraio scorso, quando di buon mattino i volontari iso-lottiani si sono ritrovati in viale dei Bambini per cominciare la pulizia dell’area e del lungarno dei Pioppi. Gente di tutte le età, dai bambini ai tanti anziani. Compresi quelli che autonoma-mente si erano già organizzati in gruppo scegliendo un nome ir-resistibile – “L’erba voglio senza un foglio” – per pulire una zona diversa del quartiere ogni lunedì pomeriggio e che, davanti alla

Andrea Tani

L’iniziativa

Nel quartiere ha preso il via il “Sabato del bello”, l’iniziativa promossa dagli Angeli del Bello dedicata al decoro delle varie zone di Firenze

le segnalazioni?si fannoil lunedì:la poliziamunicipaleva dagli abitanti

Se il cittadino non può an-dare dal servizio, sarà allora

il servizio ad andare dal citta-dino. È scattato “Il lunedì nei borghi”, l’iniziativa nata per portare nel territorio (o me-glio, nei territori) del quartiere un ufficio mobile della polizia municipale, per raccogliere re-clami e segnalazioni. L’ufficio su quattro ruote si può trova-re il primo lunedì del mese in via dell’Anconella, il secondo in via Chiusi, il terzo in piazza della Crezia e il quarto in piaz-za dell’Isolotto.

A.T.

Il servizio

proposta di raddoppiare il loro impegno, non si sono certo tira-ti indietro. “La prima giornata è andata molto bene – racconta il presidente del Quartiere 4 Mir-ko Dormentoni – e ora contia-mo su un progressivo aumento della partecipazione. Sono tanti i cittadini che vogliono prendersi cura degli spazi pubblici del pro-prio quartiere e con il ‘Sabato del bello’ cerchiamo di metterli tutti insieme. Naturalmente quest’i-niziativa non vuol sostituire il servizio pubblico, ma punta a promuove la cura degli spazi pubblici, a partire dalle aree ver-di”. A un mese esatto di distanza è arrivato il bis, sabato 28 mar-zo. Meglio prenderci l’abitudine: il 25 aprile si replica e lo si farà ancora ogni quarto sabato del mese.

BIBLIOPASSIÈ un progetto che si pone l’obiettivo di amplifi care il circuito informativo sulle attività di cammino, di promuovere programmi di sensibilizzazione sugli stili di vita e di integrazione ai bisogni di salute, di implementare l’offerta esistente realizzando nuove proposte che creano un legame tra il territorio e la “sua“ biblioteca quale luogo da scoprire, dove trovare suggerimenti di lettura e momenti di socializzazione.Le azioni sono rivolte a favorire il movimento fornendo stimoli ed informazioni per il mantenimento, il miglioramento della salute personale, ampliando così i benefi ci legati al benessere psicofi sico. Le Biblioteche Comunali interessate

sono il “campo base” degli itinerari, contribuiscono a dare una caratteristica originale all’intero progetto, un valore aggiunto: offrire ai partecipanti la documentazione sulla storia del territorio, uno scaffale tematico di invito alla lettura da consultare e prendere in prestito, un’ulteriore occasione per conoscere le Biblioteche e i loro servizi.Le soste della passeggiata saranno allietate da letture dalla bibliografi a dedicata al camminare in compagnia dei Lettori di BiblioteCaNova Isolotto.Iniziativa gratuita

Prossimo appuntamento: Sabato 18 aprile, Parco delle Cascine. Partenza ore 9.30. Ritrovo ore 9.00 presso la Biblioteca Filippo Buonarroti.

LE BIBLIOTECHE DEI PICCOLI FIORENTINI

Mercoledì 8 aprile, ore 17.00Italiano un gioco da bambiniBibliotecaCanova Isolotto

3° incontro: Capacità di salutare e presentarsi, laboratorio che si pone come scopo quello di favorire l’integrazione e l’apprendimento spontaneo dell’italiano in un ambiente accogliente e stimolante con fi abe, racconti, disegni, video e canzoniA cura di Dino Mancarella e Giulia Sadun Ass.ne Culturale Liberamente Pollicino • Per bambini dai 4 ai 7 anni

Giovedì 9 aprile, ore 17.00 Una passeggiata nel quadroBiblioteca Buonarroti

Ciclo artisti in erba. Lettura animata e laboratorio manuale “Il Museo d’Arte”, con costruzione di burattiniLibro di riferimento: Leo Lionni, Il sogno di Matteo, BabalibriA cura della Cooperativa Nuvole • Per bambini dai 4 ai 7 anni

Sabato 11 aprile, ore 10.30Quando i bambini sognanoe gli adulti li ascoltano Biblioteca Mario Luzi

Lettura animata e laboratorio con materiali di recupero per costruire mezzi di trasporto spazio-temporali

Libro di riferimento: Il libro dei sogni, Coccole e Caccole, illustrazioni di Monica AuriemmaA cura della Cooperativa Nuvole • Per bambini dai 4 ai 7 anni

Martedì 21 aprile, ore 17.00La strega era cattiva, perfi da persino Biblioteca Thouar

… e che può fare una strega perfi da se i suoi dispetti si trasformano in favori? Se venite a sentire, lo scoprirete! Lettura animata con kamishibaiLibro di riferimento: Gek Tessaro, L’albero e la strega, ArtebambiniA cura dell’Ass.ne Culturale Scioglilibro • Per bambini da 5 a 8 anni

Giovedì 23 aprile ore 16.30Costruiamo un alfabeto! Biblioteca delle Oblate

Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore • Laboratorio di invenzione di un codice di scrittura.Biblioteca delle OblateLibro di riferimento: Rudyard Kipling, Come fu scritta la prima lettera, in Il libro delle bestie, Prìncipi & Princípi A cura della Cooperativa Nuvole • Per bambini dagli 8 ai 10 anni

Venerdì 24 aprile ore 17.00Chi l’ha fatto?Biblioteca Orticoltura

Lettura animata e laboratorio con la creta “Al tempo dei dinosauri”Libro di riferimento: Dahlov Ipcar, L’uovo meraviglioso, OrecchioAcerboA cura della Cooperativa Nuvole • Per bambini dai 5 ai 7 anni

www.biblioteche.comune.fi .itSeguici anche sui profi li social:F Biblioteca Oblate

Biblioteche Comunali FiorentineT @Biblioblate

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APRILE nelle Biblioteche Comunali FiorentineBIBLIOTECA DELLE OBLATE

Storie ribelli. La narrativa contemporanea intorno alla ResistenzaIl Comune di Firenze e l’Istituto Storico della Resistenza in Toscana, in collaborazione con la Biblioteca delle Oblate, propongono un percorso per le scuole superiori di lettura e rifl essione su autori contemporanei che hanno trattato il tema del Fascismo e della Liberazione in Italia. Le letture dei brani selezionati saranno recitate dall’Associazione Culturale Venti Lucenti. Martedì 4 aprile, ore 17.00 - Sala Conferenze • Incontro con Giacomo

Verri autore del libro “Partigiano Inverno”, Einaudi e Antonella Sarti autrice de “Dalle cime al mare”, Effegi.

Giovedì 23 aprile, ore 17.00 - Sala Conferenze • Incontro con Valerio Va-resi autore del libro “La sentenza”, Frassinelli e Vanni Santoni ideatore, insieme a Gregorio Magini, del metodo di scrittura collettiva SIC e “compositore” del libro “In territorio nemico”, Minimum fax.

Il progetto è realizzato dalla Biblioteca delle Oblate

PO Funzionamento e Promozione biblioteche

Tel. 055 2616512 | www. biblioteche.comune.fi.it

S T O R I E R I B E L L IL A N A R R A T I V A C O N T E M P O R A N E A I N T O R N O A L L A R E S I S T E N Z A

Il Comune di Firenze e l’Istituto Storico della Resistenza in Toscana (ISRT), in collaborazione con la Biblioteca delle Oblate, propongono un percorso di lettura e riflessione su autori contemporanei che hanno trattato il tema del Fascismo e della Liberazione in Italia.Il progetto permette alle scuole superiori partecipanti di usufruire di letture di brani tratti dai testi selezionati dall’ ISRT e recitati dall’Associazione Culturale Venti Lucenti. Il percorso si conclude con due incontri presso la Biblioteca delle Oblate tra gli autori dei volumi e i ragazzi delle scuole.

// TesTiWu Ming2 e Tamar Mohamed Timira, Einaudi, 2012Scrittura Industriale Collettiva In territorio nemico, Minimum fax, 2013Valerio Varesi La sentenza, Frassinelli, 2011Giulio Questi Uomini e comandanti, Einaudi, 2014Wu Ming1 e Roberto Santachiara Poin Lenana, Einaudi, 2013Antonella Sarti Dalle cime al mare, Effigi, 2012Giacomo Verri Partigiano Inverno, Nutrimenti, 2012Paola Soriga Dove finisce Roma, Einaudi, 2012

Febbraio 2015

Presentazione dei testi nelle scuole da parte dell’ ISRT e

dell’Associazione Culturale Venti Lucenti

Marzo - aprile 2015

Stesura delle recensioni dei testi scelti da parte dei ragazzi

14-23 aprile 2015

Incontri pubblici tra autori e ragazzi presso la Biblioteca delle Oblate, con lettura di

recensioni dei libri e di brani da parte dell’ Associazione Culturale Venti Lucenti.

Agli incontri saranno presenti gli autori Vanni santoni (SIC), antonella sarti,

Valerio Varesi e Giacomo Verri

NeI meSI dI FeBBRAIO, mARzO e APRILe gLI INCONTRI SI TeRRANNO NeLLe SCuOLe

anniversario della Resistenza e della Liberazione

in collaborazione con

Aprile 2015 | 7 Quartiere 4Isolotto . Legnaia . Soffiano

#L’inchiesta

se le notti fiorentine escono dal centroL’obiettivo è individuare nuovi luoghi di ritrovoin altre zone, per alleggerire il cuore della città

La bella stagione riaccende i rifl et-tori sulla movida. Con la prima-vera Firenze si anima di giorno e anche di notte, per la gioia

dei giovani e la preoccupazione, però, di molti residenti, soprattutto del centro storico, dove si concentra la maggior parte dei punti di ritrovo della città. Una questione annosa e dibattuta da tempo. Ma una movida fuori dal centro è pos-sibile? Presto sarà possibile scoprirlo, dal momento che protagonista dell’Estate fi orentina in arrivo sarà il parco delle Ca-scine, che diventerà sede di spettacoli di vario genere: l’ippodromo delle Mulina, pronto a rinascere, sarà uno dei luoghi deputati ad accogliere eventi, ma saran-no coinvolti anche il Teatro dell’Opera e altri angoli del grande polmone verde. “Ne stiamo ragionando anche con alcu-ni gestori di locali del centro, in via dei Benci, per coinvolgerli nella creazione di un polo attrattivo qui”, spiega Giovanni Bettarini, assessore comunale alle attivi-tà produttive. Si pone lo stesso obiettivo una delibera approvata dal Quartiere 1, che prevede l’attivazione di un tavolo di confronto tra i presidenti dei cinque quartieri della città, il sindaco, l’assessore alle attività produttive e l’uffi cio svilup-

po economico, con l’obiettivo di trovare nuovi spazi per le notti fi orentine, luoghi alternativi in cui organizzare momenti di ritrovo e convivialità per le serate dei giovani, in modo da decentrare la mo-vida e “decongestionare” le parti di città tradizionalmente più frequentate. Si par-la sempre dei grandi polmoni verdi della città, o in generale di luoghi da “risco-prire” o utilizzati fi nora solo per eventi sporadici. “Gli spazi sono molti, bisogna

capire come renderli appetibili per i citta-dini e anche per gli esercenti: decentrare non vuol dire chiudere il centro, ma al-largare la gamma dell’off erta”, puntua-lizza Maurizio Sguanci, presidente del Quartiere 1. Le associazioni di categoria concordano, ma con alcune precisazioni. “Bene la delocalizzazione per arginare il problema movida e rilanciare le Cascine: sediamoci subito tutti attorno a un tavolo per defi nire le regole e condividere idee

Sara Camaiora

Movida/1

GLI SPAZI “ALTERNATIVI”QUARTIERE 1 PARCODELLE CASCINE

QUARTIERE 3 PARCODELL’ANCONELLA

QUARTIERE 2 SAN SALVIVILLA ARRIVABENE

QUARTIERE 4 ARGINGROSSOVILLA STROZZI

QUARTIERE 5 PARCO S. DONATOORTICOLTURA

È il parco più grande della città e anche in passato ha ospitato piccoli e grandi eventi. Ora si sta pensando di renderlo un polo di attrazione per le serate dei fioren-tini: è già in corso un confronto tra l’amministrazione e alcuni locali di via dei Benci con questo obiettivo e sembra destinato ad avere un ruolo di primo piano nell’Estate fiorentina. E intanto l’ippodromo Le Mulina si appresta a ospitare grandi concerti: attesi a giugno la regina del rock Patti Smith, gli americani Limp Bizkit e i tedeschi Einsturzende Neuba-ten.

Anche quest’anno, da maggio a settembre, il parco dell’Anconella si riempirà di iniziative. Un punto ristoro ed eventi di vario genere animeranno nella bella stagione il secondo polmone verde della città, molto frequentato dai resi-denti. “Un luogo su cui puntiamo molto e che crediamo debba essere valorizzato come punto di ritrovo e aggregazione: per questo, anche come Quartiere, organizzeremo manifestazioni. A settembre, ad esempio, tornerà la festa dello sport”, annuncia il pre-sidente del Q3 Alfredo Esposito.

Non parla di movida ma di “un’of-ferta culturale ampia e variega-ta” il presidente del Q2 Michele Pierguidi, riferendosi a ciò che ospiteranno nei mesi a venire alcuni luoghi della zona. Ovvero Villa Arrivabene, sede del Quar-tiere ma anche di corsi e iniziative di vario genere, e i giardini di Campo di Marte. È dal 1998, inve-ce, che la compagnia Chille de la Balanza organizza la sua “Estate a San Salvi”, con eventi di teatro, musica e arti visive. Nel grande parco, però, da tempo viene de-nunciata anche una situazione di abbandono e incuria.

Galleria d’arte, bar e spettacoli di vario genere: la Limonaia di Villa Strozzi tornerà a essere viva e vissuta giorno e notte dai citta-dini. Ma anche il parco dell’Argin-grosso sarà inserito nel bando per gli spazi della prossima estate fiorentina. “Un luogo un po’ più nascosto ma che sarà sempre più accessibile ai cittadini, con possibilità di parcheggio e buona illuminazione, pronto a diventa-re uno spazio importante per la città”, spiega Mirko Dormentoni, presidente del Q4.

Non uno solo ma più luoghi da proporre, trattandosi di un’area molto grande della città. “Non stiamo cercando un unico spazio di attrazione, ma più possibilità adatte all’obiettivo, data l’am-piezza del quartiere”, fa presente Cristiano Balli, presidente del Q5. Tra questi non mancherà il giar-dino dell’Orticoltura che, ormai da qualche anno, ospita eventi e iniziative nella bella stagione, ma anche il parco di San Donato sembra essere sempre più in pole position come nuovo punto di ritrovo.

– dice Riccardo Tarantoli, vicepresiden-te di Silb-Fipe Confcommercio Firenze – a nostro avviso la priorità per allestire gli spazi alle Cascine andrebbe data agli operatori del centro storico. Che, ovvia-mente, non va svuotato”. “D’accordo con la proposta, nel momento in cui dal Co-mune arriva la possibilità di diversifi care le attrattive, no però a sostituire il cen-tro con la periferia”, commenta Daniele Locchi, Fiepet Confesercenti Firenze. E

se forte resta l’esigenza di alleggerire il centro storico, non mancano però note dolenti anche in altre zone della città, dove i residenti segnalano disagi a causa di una vita notturna troppo rumorosa, soprattutto nelle vicinanze di alcuni lo-cali. È quello che avviene ad esempio nel quartiere 5, dove sono stati attivati alcu-ni controlli mirati da parte della polizia municipale sulla base delle segnalazioni dei cittadini.

Il parco delle Cascine si appresta a diventare uno dei luoghi protagonisti della prossima estate fiorentina. L’obiettivo è “decentrare” la movida

8 | Aprile 2015

#L’inchiesta

torna il “patto”contro i disagiper i residenti

Movida/2

Torna anche quest’anno il “patto per la notte”. È lo strumento a cui ricorre-rà l’amministrazione per arginare la movida dannosa e permettere a chi lo desidera di vivere la notte, riducendo però al minimo i disagi per i residen-ti. “Firenze è una città viva quindi complessa, ma la sua vita notturna non

deve costituire un problema per i fi orentini – spiega Giovanni Bettarini, assessore alle attività produttive – la soluzione si chiama ‘patto per la notte’, perché è il modo migliore per conciliare le esigenze di tutti. Al ‘patto’ vengono poi abbinate ordinanze precise e cogenti”. Previste quindi, come l’anno passato, la collaborazione volontaria dei gestori dei locali, che metteranno a disposizione steward per sorvegliare i compor-tamenti degli avventori, e le ordinanze per il divieto di vendita di alcolici dalle 22 per i minimarket e di somministrazione dopo le due per i locali. E torneranno anche gli idranti nelle piazze. “Siamo in contatto con la Prefettura per organizzare quanto prima un nuovo tavolo tecnico”, aggiunge Bettarini. “Fallimentare”, invece, per risolvere il problema della movida, è il “patto per la notte” secondo l’associazione dei residenti “Ma noi quando si dorme”. Alcune delle richieste da loro avanzate all’amministrazione sono però state esaudite. Quella sui dehors, ad esempio: il nuovo regolamento non solo impone un tetto ai metri quadri occupabili, ma per la prima volta introduce la sospensione della concessione per episodi legati alla cosiddetta “movida molesta”. In caso di superamento dei limiti acustici, non solo all’interno del locale ma anche all’e-sterno, accertato dai rilievi fonometrici dei soggetti competenti, è prevista la sospen-sione dell’uso del dehor. Dovrà inoltre essere facilmente visibile l’atto di concessione rilasciato al titolare, con l’indicazione di ciò che l’amministrazione comunale ha auto-rizzato. Dal Quartiere 1, intanto, arriva una serie di “proposte per una civile fruizione della città notturna”, documento in cui si chiedono più controlli e sanzioni puntuali, rilievi fonometrici e la possibilità per il Comune di limitare l’apertura di nuovi esercizi in aree già sature. Novità in vista, infi ne, anche sul fronte della mobilità “by night”: se da questo mese sarà implementato il servizio della tramvia nel weekend, c’è anche il progetto di potenziare le corse dei bussini elettrici che collegano il centro storico con i parcheggi pertinenziali. Servizio, questo, che potrà però essere messo a punto solo quando sarà ultimata la gara regionale sul trasporto pubblico.

Le scelte degli altri

giro di vite anche in spagna, berlino è senza orariNon è un caso che il termine movida sia di origine spagnola.

La vita notturna nelle città iberiche è proverbiale: comin-cia tardi, fi nisce praticamente il giorno successivo e le possibi-lità sono innumerevoli. Ma neppure in Spagna sono mancate lamentele, disagi e richieste di interventi: basti pensare al giro di vite sul cosiddetto “botellon”, i maxi-ritrovi di giovani forniti di bevande alcoliche in piazze, parchi o spazi all’aria aperta, arriva-to con il divieto di consumo di alcol in luoghi pubblici di molte città, a partire da Barcellona. Altrettanto celebre è la vita not-turna di Berlino, dove mai, tra l’altro, è stato stabilito un orario di chiusura obbligatorio per i locali. Tornando “a casa nostra” e guardando cosa accade nelle principali città italiane, una cosa è certa: praticamente ovunque c’è il problema di come gestire la movida, i residenti spesso ne subiscono le conseguenze e si organizzano in comitati (molti dei quali ora si sono riuniti in un’associazione nazionale), gli esercenti e i giovani manifesta-no le loro ragioni e le varie amministrazioni cercano di trovare soluzioni. C’è chi sceglie la “linea dura”, con ordinanze stringen-

ti quanto a chiusura anticipata dei locali e vendita di alcolici, come nel caso di Trento o Parma, dove il sindaco ha imposto i bandoni giù a mezzanotte durante la settimana e all’una nei weekend, con deroghe solamente per chi ha dehor insonoriz-zati. C’è poi chi stringe non tanto sulle chiusure, quanto sulla musica, come a Palermo, dove il sindaco ne ha sancito lo stop nei locali a mezzanotte, all’una solo il venerdì, il sabato e i pre-festivi. Bologna è invece una delle poche città italiane a essersi dotata di un regolamento acustico, uno strumento normativo che ha l’obiettivo di limitare l’inquinamento sonoro, imponen-do ai locali di non superare i 75 decibel, pena sanzioni variabili che possono arrivare fi no alla chiusura. L’idea della delocalizza-zione della movida in zone meno frequentate e lontane dall’in-fl azionato centro storico ha preso campo anche a Torino, grazie a un lavoro congiunto di amministrazione e associazioni di categoria: si stanno studiando agevolazioni, come sgravi fi scali o incentivi, per chi vuol aprire locali in luoghi diversi da quelli “canonici”, che aspettano da anni una riqualifi cazione.

Sara Camaiora

Aprile 2015 | 9

#Focus

meno reclusi, maresta molto da fare

D’estate – viene racconta-to – il caldo è soff ocan-

te. D’inverno il problema non è solo il freddo, ma anche l’ac-qua: quando piove si allagano celle e corridoi, con l’umidità che invade molti ambienti. Un complesso senza ristruttu-razioni signifi cative da quan-do è stato aperto trentadue anni fa. Nel 2014 sono stati tre i suicidi, e gli atti di auto-lesionismo sono purtroppo frequenti. Non è rosea la fo-tografi a di Sollicciano scattata dall’associazione Antigone, che ogni anno stila il rapporto sulle carceri italiane. Sul fronte delle celle “pollaio” va meglio che in passato. Il numero dei detenuti è diminuito del 28 per cento nel giro di un anno, anche per eff etto dello svuota-carceri, ma Sollicciano rimane sempre stipato: mentre la ca-pienza regolamentare è di 494 posti, i detenuti al 31 dicembre 2014 erano 725, il 47% in più rispetto a quelli che sarebbero previsti sulla carta. Nel 2013 erano mille, l’anno precedente 939, secondo i dati forniti a Il Reporter dalla direzione dell’i-stituto penitenziario. Stando a questi stessi numeri, sette de-tenuti su dieci sono di origine straniera, principalmente tuni-sini, marocchini e albanesi. Gli uomini sono l’87% del totale. La maggior parte ha tra i 30 e 40 anni, è in attesa di un pro-cesso ed è fi nita dietro le sbarre per reati legati alla droga. Spes-so chi è stato “ospite” di Sollic-ciano torna dietro le sbarre: “La recidiva è dell’85% – osser-va Eros Cruccolini, garante dei detenuti di Firenze – vuol dire che qualcosa non ha funziona-to. Dobbiamo lavorare perché la permanenza in carcere pos-sa essere produttiva per il de-tenuto – aggiunge – grazie ad attività di lavoro o formazione che permettano di acquisire crediti da spendere poi fuori”. In media, oltre l’alta cancella-ta di Sollicciano lavorano 165 carcerati, mentre le attività che possono seguire i reclusi, se-condo l’associazione Antigone, sono “sproporzionate rispetto ai numeri della popolazione detenuta”. “Stiamo lavorando su questo fronte – conclude Cruccolini – c’è una grande di-sponibilità della direzione, per cui credo che ci possa essere un percorso virtuoso”.

G.C.

Il punto

“dobbiamo aprire il carcere alla città”Parla la direttrice Maria Grazia Giampiccolo, tra problemi e progetti: “L’istituto fa parte di Firenze”

È arrivata alla guida del più grande istituto penitenziario toscano dopo undici anni tra-

scorsi alla casa di reclusione di Volterra, un carcere modello di cui è ancora direttrice. Maria Grazia Giampiccolo (nella foto), classe 1961, è alla direzione di Sollicciano dal giugno scorso. A Firenze vuol portare la “formu-la Volterra”: off rire ai detenuti progetti di istruzione-lavoro e accompagnare i fi orentini “die-tro le sbarre” con eventi aperti alla città.Sollicciano e il sovraff olla-mento: qual è la situazione?C’è una notevole fl essione del numero di detenuti perché le recenti normative hanno indub-biamente infl uito sulle presenze. Siamo ancora sopra la capienza ottimale, ma non c’è il dato di sovraff ollamento del passato. In linea di massima, oggi, in ogni cella di dodici metri quadrati sono ospitati due detenuti.Il complesso come sta?Necessita di importanti lavori strutturali. Importantissimi, di-rei. È fortemente danneggiato da copiose infi ltrazioni d’acqua che riguardano la gran parte degli edifi ci: tutto l’istituto do-vrebbe essere ristrutturato. Su questo stiamo cercando di av-viare progetti di recupero: ser-vono somme ingenti non anco-ra quantifi cate.Pochi detenuti lavorano fuori dal carcere, perché?È necessario costruire percor-

si con il territorio per trovare imprenditori disponibili ad assumere: in questo momento c’è una congiuntura economica sfavorevole alle assunzioni in generale, si può immaginare per un detenuto. È bene tenere pre-sente che più si riesce a creare percorsi esterni e più si abbassa il livello di recidiva.Sollicciano può diventare un carcere modello?Le criticità sono forti, ma stia-mo lavorando. Secondo la mia opinione bisogna cercare di portare Sollicciano a Firenze e Firenze a Sollicciano. Tengo particolarmente alla creazione di eventi aperti alla città.Perché?Per le tante implicazioni posi-tive, non ultima quella dei con-tatti con imprenditori interessa-ti a creare situazioni lavorative all’interno del carcere. Abbiamo diverse zone verdi sottoutilizza-te, una vecchia falegnameria in disuso, tutta una serie di possi-

Gianni Carpini

Sollicciano/1

Il carcere di Sollicciano, il più grande istituto penitenziario toscano

bilità che potrebbero essere am-pliate o ripristinate.Ci sono progetti in cantiere?Sì: gli “aperitivi galeotti” che partono ad aprile (vedi altro articolo in questa pagina), l’idea di orti sociali nelle aree verdi dell’istituto in cui anziani del territorio insegnino ai detenuti come coltivare la terra. Mi pia-cerebbe molto riportare l’uni-versità a Sollicciano, avviando all’interno del carcere un corso fortemente ancorato al territo-rio, perché Sollicciano fa parte della città.

L’iniziativa

se l’aperitivo è “al fresco”

Un aperitivo curato da uno chef di grido, musica e momenti di teatro a fare da contorno. Tutto nella norma, se non fosse per

la location: un carcere. E gli invitati sono tutti i fi orentini. A Sol-licciano arrivano gli “Aperitivi galeotti”, sulla falsariga delle “Cene galeotte” che si svolgono nella casa di reclusione di Volterra, coin-volgendo detenuti-cuochi guidati da maestri dei fornelli. Si inizia con quattro serate (23 aprile, 21 maggio, 4 e 18 giugno) all’interno del Giardino degli incontri, la struttura voluta dentro Sollicciano dall’architetto Giovanni Michelucci come luogo della città nel car-cere. Come succede a Volterra, anche per gli aperitivi galeotti Uni-coop Firenze fornirà il cibo e assumerà una decina di detenuti a sera che saranno seguiti in cucina da chef professionisti, selezionati dal critico gastronomico Leonardo Romanelli. Ad allietare la serata saranno i reclusi che partecipano alle attività del carcere, come i laboratori teatrali e musicali. A ogni apericena possono partecipare cinquanta persone esterne, ma è meglio prenotare per tempo viste le procedure necessarie per andare al di là delle sbarre (agenzie Ar-gonauta Viaggi, telefono 055.2345040). Il costo è di 20 euro a testa, che saranno devoluti al restauro del Battistero di Firenze.

G.C.

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10 | Aprile 2015

#Focus

così i detenuti “evadono” in cella Corsi e laboratori, ma anche lavoretti che off rono uno stipendio minimo e competenze poi utili fuori

Cento. Tanti sono gli “angeli di Sollicciano” che varcano la soglia del block house, l’in-

gresso sorvegliato del carcere, per realizzare attività con i de-tenuti: laboratori, ma anche la-voretti che garantiscono a chi è in cella uno stipendio minimo e qualche competenza da giocarsi sul mercato del lavoro una volta usciti.

L’ASSOCIAZIONE“STORICA”È a Sollicciano dal 2001 con trenta volontari. “Pantagruel” è una delle associazioni storiche in questa città nella città: segue il progetto Francesco, che forni-sce ai detenuti bisognosi vestiti e prodotti per l’igiene, svolge colloqui con i reclusi e funge da intermediario con il personale sanitario presente nel carcere. Nella sezione femminile viene portato avanti un laboratorio di bambole, terapia e passatempo per una quindicina di persone.

E da poco sono partiti i “labora-tori al fresco”, che coinvolgono gruppi di detenuti con letture, pittura, scultura e ceramica.

TRA ROSE E BICICLETTETre detenuti, con un regolare contratto, curano 1.800 piante di rose, mentre un altro nella cicloffi cina tira fuori bici fi am-manti da rottami abbandonati. Sono i progetti della coopera-tiva Ulisse per il reinserimento sociale dei carcerati. Per il terzo anno consecutivo, sul terreno coltivato nell’area verde di Sol-licciano sbocciano le rose, ven-dute poi nei mercatini in giro per l’Italia. Sul fronte delle bi-ciclette, la doppia offi cina – una dentro al carcere, la gemella a Firenze dove lavorano due ex reclusi – recupera le carcasse abbandonate nei depositi co-munali per creare mezzi da città (ne vengono venduti cinque-cento l’anno: costano dai 20 ai 70 euro e si prenotano su coo-perativaulisse.it) o modelli grif-

Gianni Carpini

Sollicciano/2

L’officina in cui si recuperano le biciclette: a Sollicciano non mancano le buone pratiche,come corsi e laboratori per i detenuti

fati di alta fascia (piedelibero.it).

DIETRO AI BANCHIE IN BIBLIOTECANella pancia di Sollicciano na-scono tre “case dei libri”, grazie alla BiblioteCaNova Isolotto. La più fornita è nella sezione maschile: conta migliaia di vo-lumi, anche in lingua straniera. Dal 2013 gli arredi sono stati rinnovati, ma mancano ancora mesi di lavoro. Sono in una fase più embrionale gli scaff ali della sezione femminile, mentre nel vicino Solliccianino si pensa di inaugurare la nuova biblio-teca entro l’estate. Per quanto riguarda l’istruzione, centocin-quanta detenuti frequentano nelle aule interne al carcere le lezioni dell’istituto statale Rus-sell-Newton di Scandicci e del Sassetti-Peruzzi di Firenze.

SUL PALCOAlcuni recitano sulla ribalta e altri curano le scenografi e nel laboratorio seguito da France-

sco Givone. “Ogni anno mettia-mo in scena un progetto nuovo, che proponiamo a giugno alle scuole e al pubblico generali-sta”: Elisa Taddei di Krill Tea-tro da un decennio lavora nella sezione maschile e cura questi lavori sul palco interno al car-cere e in una location esterna. Per il 2015 venti detenuti stan-no preparando una rilettura del testo di Alfred Jarry “Ubu re”. Un altro gruppo di reclusi suo-na nell’Orkestra Ristretta diretta dal cantautore Massimo Alto-mare, che si esibirà il 19 maggio a Sollicciano (per info: Tempo Reale, tel. 055.717270).

A LEZIONE DI YOGA“Lavoriamo sulla mente calma e sulla possibilità di vivere questi giorni, mesi e a volte anni come un’opportunità di cambiamen-to”. Sergio Busi ha vissuto tra India e Nepal per sedici anni e dal 2005, con l’associazione fi orentina Druma Yoga (www.drumayoga.it), propone ai dete-nuti dell’ottava sezione maschile l’antica disciplina. Una lezione a settimana, un gruppo di allievi che varia da cinque a quindici persone. L’associazione ha an-che creato una biblioteca di cin-quanta testi dedicati allo yoga e fa appello ai cittadini perché donino libri e tappetini per i detenuti.

Aprile 2015 | 11

#Ricorrenze

“esplosione di gioia e lacrime, vi racconto la liberazione”Silvano Sarti, presidente dell’Anpi, parlain vista del settantesimo anniversario

25 aprile

Non passa giorno senza un’iniziati-va. Il tesseramento 2015 ha fatto partire

l’anno con molto fermento per arrivare “in forma” all’appunta-mento con i settant’anni dalla Liberazione dal fascismo. Dalle cene nelle case del popolo agli incontri per contrastare neo-fascismi e neorazzismi, l’Anpi, associazione nazionale partigia-ni d’Italia, costituita il 6 giugno 1944 a Roma, è oggi attiva come non mai. Anche dopo la dolorosa scomparsa del partigiano Mario Bonechi, detto “Fregio”, a febbra-io 2014, seguita un mese dopo da quella di Ivan Tognarini, fonda-tore dell’istituto storico della Re-sistenza, “strenuo combattente a difesa di quei valori che fecero grande la lotta partigiana”, l’Anpi Firenze è sempre più viva. Parla-re con il presidente Silvano Sarti è un’emozione. Ascoltare il rac-conto dell’esplosione di gioia per la liberazione di Firenze, “mista a lacrime perché la città era di-strutta”, fa comprendere la forza dei partigiani anche settant’anni dopo, “anche perché mai come oggi è necessario non cedere alla rassegnazione davanti al disagio cui si assiste ogni giorno”. Sarti tocca i temi più attuali, quelli che riguardano i giovani, come il la-voro, non nega qualche conside-razione politica (“ci faccia caso, di fronte a partiti politici che cambiano nome e forma ogni

Serena Wiedenstritt

Silvano Sarti, presidente dell’Anpi fiorentina, elenca i progetti in programma per i prossimi mesi

� Facebook:

AnpiFirenzeTel. 055.2001605

Mail: [email protected]

dieci anni, da oltre settant’anni l’Anpi si chiama sempre Anpi, siamo l’associazione più longeva e resistente del Paese”), ricorda il ruolo delle donne – 70mila partigiane, 30mila combattenti, novemila uccise e torturate – ed elenca i progetti per i prossimi mesi, che spaziano da Firenze all’Europa. “Il 25 aprile saremo a Milano per una manifestazione così forte e partecipata da scuo-tere il Paese – promette Sarti – saremo centinaia di migliaia e parteciperanno ex partigiani e istituzioni in arrivo da tutta Ita-lia. Sarà una grande esplosione di orgoglio, sarà il nostro modo per difendere i valori della de-mocrazia e il lavoro dei padri costituenti”. Ma la mobilitazione per celebrare i 70 anni della Li-berazione non si fermerà a Mila-no: “Ci saranno iniziative anche in Toscana, a Firenze e non solo. Inoltre stiamo lavorando a un convegno internazionale sull’an-tifascismo. Purtroppo vediamo diversi paesi europei in cui le forze estremiste e antidemocra-tiche stanno guadagnando con-sensi, come in Francia per fare un esempio, e non possiamo far fi nta di niente”. Intanto, in Tosca-na sta prendendo piede l’azione del comitato antifascista regio-nale: “È un coordinamento di tutte le forze sociali e dei partiti che si richiamano ai valori an-tifascisti – conclude Sarti – ed è uno strumento fondamentale”.

così bartali rischiòla vita per gli ebrei

Nel 2013 Gino Bartali è sta-to dichiarato “Giusto tra

le nazioni” dallo Yad Vashem, il memoriale uffi ciale israelia-no delle vittime dell’Olocausto. La storia di come rischiò la vita per salvare diversi cittadini ebrei dalle persecuzioni naziste è con-tenuta nel libro “Cento volte Bartali. 1914-2014”, pubblica-to nel centenario della nascita del ciclista toscano da Giunti Editori e promosso dall’associa-zione Giglio Amico. Il volume ripercorre la carriera sportiva e i traguardi di Bartali, ma anche aspetti più personali della sua vita, tra cui i viaggi da Firenze ad Assisi con i documenti nella canna della bicicletta per salvare i cittadini ebrei, senza dimenti-care le irripetibili vittorie al Tour de France. Il volume non è in vendita nelle librerie: informa-zioni per l’acquisto all’indirizzo mail [email protected].

Il libro

Villa Triste, in via Bolognese, è uno dei tragici emblemi fiorentinidella lotta al nazifascismo

I luoghi simbolo

sulle orme dei partigiani

Dagli aff ascinanti panorami di monte Morello e monte Gio-vi alla centralissima Villa Triste di via Bolognese. A Firenze

e dintorni il cammino sulle orme dei partigiani comprende tappe montane, dove l’organizzazione si rifugiava per sfuggire al nemico e organizzare le azioni, e luoghi cittadini. Sulle pendici di monte Morello avvenne il triste rastrellamento del lunedì di Pasqua, quel 10 aprile 1944 che vide i tedeschi salire in montagna con lo scopo di “bonifi care” la zona dove, con il favore della popolazione, si rifu-giavano i partigiani. Altra tappa di quel percorso ideale che è stato chiamato “i Sentieri della Libertà” è la stazione di Montorsoli, dove ancora oggi si trova una targa che ricorda un episodio di scontri fra partigiani e repubblichini.Un episodio che risvegliò la coscienza antifascista di molti giovani, che decisero di iniziare a lottare con i partigiani. Anche sul monte Giovi i partigiani, che qua si rifugiaro-no per organizzarsi subito dopo l’8 settembre, trovarono il sostegno incondizionato degli abitanti del luogo. E oggi può valer la pena fermarsi davanti alla lapide commemorativa della Resistenza del chiesino di monte Giovi, oppure a luglio partecipare all’annuale fe-sta dei partigiani e dei giovani organizzata dagli abitanti di Acone e dall’Anpi. A Firenze, due tragici emblemi della lotta al nazifascismo sono la Villa Triste di via Bolognese, dove fu torturato anche Bruno Fanciullacci, e piazza Santo Spirito, dove il capitano Potente, nome di battaglia di Aligi Barducci, venne ferito a morte da una granata nemica. Ma sempre a Firenze ci sono anche luoghi che celebrano i successi della lotta partigiana nei confronti degli occupanti: spicca fra questi Palazzo Medici Riccardi, dove l’11 agosto del 1944 si in-sediò e assunse il governo della città il Comitato Toscano di Libe-razione Nazionale.

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12 | Aprile 2015

#Società

nasce “pronto badante”l’aiuto arriva per telefono

Anziani

Da qualche settimana, chi ha un genitore, un parente o anche un amico anziano

può contare su un servizio in più. Completamente gratuito. Si chiama “Pronto Badante” ed è un numero verde (800.593.388) a cui si può richiedere un aiu-to immediato per una persona anziana che si trova in una si-tuazione di fragilità. “Pronto Badante” risponde dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 18 e il sabato dalle 8 alle 13. Il nuovo servizio è partito in via sperimentale il 16 marzo scorso in tutti i co-muni della provincia di Firenze ed è stato attivato dalla Regione Toscana, su proposta della vice-presidente con delega al Sociale Stefania Saccardi. Vicepresidente Saccardi, come funziona in concreto il “Pronto Badante”?Basta chiamare l’800.593.388, spiegare la situazione della per-sona anziana per cui si richiede l’aiuto e nel giro di 24-48 ore suonerà alla porta di casa un operatore specializzato, che darà all’anziano o alla sua famiglia tutte le informazioni necessarie sui percorsi socio-assistenziali da intraprendere, aiutandoli an-che a richiedere un buono lavoro da 300 euro, erogato dalla Regio-

Numero verde Pronto Badante

800.593.388

ne, per le prime spese per una badante. L’operatore ha anche il compito di guidarli nelle pro-cedure on-line dell’Inps per at-tivare un rapporto di assistenza familiare, svolgendo il ruolo di tutor nelle prime fasi del rappor-to tra famiglia e badante.Chi può usufruire del nuovo servizio?Tutte le persone anziane dai 65 anni in su che per qualche mo-tivo si trovano in diffi coltà (ad esempio perché sono stati appe-na dimessi dall’ospedale o perché vivono un momento di partico-lare disagio) e non possono già contare su una badante né usu-fruiscono già di un progetto di assistenza personalizzato. E il “buono lavoro” come fun-ziona? È un voucher di 300 euro che consente di coprire fi no a massi-mo trenta ore di lavoro regolare di una badante. Insomma, è un sostegno per i primissimi mo-menti di diffi coltà. Perché la Regione ha creato “Pronto Badante”? Non ci sono già altri servizi simili per gli anziani? No, che io sappia è il primo pro-getto del genere in Italia. Lo ab-biamo attivato pensando agli an-ziani soli che improvvisamente perdono la piena autosuffi cienza

e alle famiglie che spesso si tro-vano in grande diffi coltà nell’ac-cudimento di un anziano: non sanno a chi rivolgersi e di chi fi darsi per trovare una badante, non conoscono gli strumenti socio-assistenziali che possono attivare. Quanti fi orentini vivono una situazione di questo tipo?Tanti. Solo per dare un dato generale, preso dal bollettino statistico del Comune di Firen-ze, oggi oltre 97mila fi orentini hanno un’età che va dai 65 anni in su. E considerando che for-tunatamente si vive sempre più a lungo, saranno ancora di più in futuro. L’augurio è che ogni fi orentino goda di perfetta for-ma fi no a cento anni e oltre, ma realisticamente tutti noi, a una certa età, cominceremo a vivere in una condizione di fragilità. Mettiamoci nei panni di un an-ziano soff erente e spaventato o nei panni dei suoi fi gli, che sono preoccupati per lui e ogni gior-no devono gestire un caotico in-crocio di esigenze ed emergenze tra famiglia e lavoro. “Pronto Badante” è nato da questa idea: sono persone che non vanno la-sciate sole.

Attivato un servizio gratuito rivolto alle famiglieIl nuovo servizio “Pronto Badante” è stato attivato dalla Regione Toscana su proposta della vicepresidente con delega al Sociale Stefania Saccardi

Aprile 2015 | 13

�Facebook: manovradiheimlich

#Infanzia

Un bambino alla settimana. Sono tanti, troppi, i picco-li (spesso piccolissimi, dato che più della metà non ha nemmeno un anno di vita) che in Italia perdono la vita per soff ocamento, per aver ingoiato cibi “pericolosi” per

la loro età o parti di giocattoli. Una “strage silenziosa” spesso sotto-valutata anche dagli stessi genitori o nonni, che a Firenze si cerca ora di combattere con un’arma in più: una serie di appuntamenti gratuiti organizzati con cadenza mensile, nati dall’incontro tra un pediatra, il dottor Massimo Generoso, e una mamma, Antonella Cappelli, che hanno deciso di impegnarsi in prima persona per sensibilizza-re le famiglie e provare a mettere un freno a questi tragici episodi. “L’iniziativa degli incontri formativi nasce dall’incontro tra il dottor Generoso e la mia sensibilità di mamma. In stretta collaborazione organizziamo incontri gratuiti con cadenza mensile”, racconta Anto-nella, che poi spiega perché abbia deciso, da “semplice” mamma, di impegnarsi in questa battaglia. “Venire a conoscenza del fatto che in Italia muore un bambino alla settimana per soff ocamento e sapere che esistono delle semplici manovre che possono evitare queste tra-gedie mi ha spinto a voler diff ondere il più possibile l’informazione, sensibilizzando le persone e portando a conoscenza queste manovre”. Ma che cosa si sente di consigliare alle altre mamme (ma anche a babbi, nonni, ecc...)? “Il consiglio che dal cuore sento di dare – spie-ga – è quello di non ignorare il problema pensando che queste cose non accadano, basta poco per pentirsi tutta la vita di non aver sa-puto intervenire. Non dobbiamo dare niente per scontato. Ognuno di noi deve diff ondere la comunicazione a tutte le persone che sono in contatto con i bambini (come babysitter, insegnanti, nonni, zii) per poter essere in grado di salvare la vita al bambino in caso di ne-cessità”. Per cercare di raggiungere più persone possibili, Cappelli ha anche dato vita a una pagina Facebook (“Manovre antisoff ocamento nei bambini”) che ha raggiunto circa duemila “Mi piace”. “Ho creato questa pagina Facebook – sottolinea – perché ritengo che il social network sia l’unico vero mezzo per raggiungere più persone possibile in tempi rapidissimi”. È lei stessa, sulla pagina Facebook, a pubblicare informazioni e notizie sui rischi legati al soff ocamento nei bambini. E sempre sulla stessa pagina vengono rese note le date degli incontri formativi, a cui tutti possono partecipare: il prossimo appuntamento in programma è sabato 18 aprile. Chi è interessato può mandare una mail all’indirizzo [email protected].

Quali sono le dimensioni del problema?L’inalazione da corpo estraneo è un evento frequente in età

pediatrica. In Italia muore un bambino alla settimana, la massima incidenza è nei bambini di età compresa tra 6 mesi e due anni. Più del 90% dei casi si verifi ca prima dei 5 anni di età, il 65% delle vittime sono sotto l’anno. Il corpo estraneo inalato tende a ingombrare le prime vie respiratorie ostacolando il passaggio dell’aria. Non sempre i meccanismi rifl essi come la tosse risultano effi caci. E per quanto veloci siano, non sempre i soccorsi qualifi cati riescono a interve-nire in tempo. Il soff ocamento da corpo estraneo accade ovunque: in ogni regione, in ogni fascia sociale, nei luoghi di vita quotidiana. Questa tragedia si dovrebbe evitare grazie a una corretta informa-zione su cosa fare per prevenire l’incidente e grazie alla conoscenza delle manovre da mettere in atto quando l’incidente si verifi ca, da parte di tutti coloro che ruotano intorno alla vita di un bambino.Cosa rischiano di inalare i bambini?Tra gli oggetti più frequentemente causa di ostruzione gli alimen-ti sono al primo posto, seguono i giocattoli e poi altro. Cito alcuni esempi: noccioline, arachidi, caramelle, prosciutto tagliato grosso, wurstel tagliati in grossi pezzi, pezzi di frutta tagliati grossi, acini di uva. E poi pile al litio, palline di gomma, parti di giocattoli, monete, pongo e tappi di biro. Quindi non si deve mai lasciare solo il bam-bino, ma seguirlo attentamente mentre gioca, mangia, guarda la tv e svolge qualsiasi altra attività.Come riconoscere un’ostruzione respiratoria da inalazione di corpo estraneo?Bisogna distinguere se l’ostruzione è parziale o completa. Se è parzia-le, il bambino respira anche se con diffi coltà, tossisce, emette suoni, piange. È sconsigliata qualsiasi azione. Il piccolo va tranquillizzato, incoraggiato a tossire e mantenuto nella posizione che preferisce. In caso di ostruzione totale il bambino non respira più, non tossisce, non emette suoni e mette le mani intorno al collo. Bisogna allertare il 118 e iniziare rapidamente le manovre di disostruzione.Qual è la manovra di disostruzione da eff ettuare? Si chiama “manovra di Heimlich”, ed è indicata per bambini di età superiore a un anno, o di peso da 10 chili in su, o di altezza a partire

da 75 cm. La sequenza è la seguente: bisogna collocarsi (in piedi o in ginocchio) alle spalle del bambino, facendo passare le braccia al di sotto delle sue, come se si volesse abbracciare. Con pollice e mignolo di una mano va formata una C che collega la punta dello sterno con l’ombelico. Poi inserire all’interno della C il pugno dell’altra mano con il pollice all’interno, in modo da creare una superfi cie piatta. A quel punto aff errare il pugno con l’altra mano ed eff ettuare decise compressioni dal basso verso l’alto e dal davanti all’indietro (movi-mento a cucchiaio), continuando fi no a disostruzione avvenuta o fi no a che il bambino diventa incosciente.E se il bambino ha meno di un anno?Le manovre sono diverse se il bambino, in questo caso il lattante, ha un’età inferiore a un anno, o un peso fi no a 10 chili o un’altezza fi no a 75 cm. In questo caso la sequenza è la seguente: seduti o in ginoc-chio, bisogna utilizzare la gamba come piano di appoggio. Bloccare la testa con la presa a C della mandibola per favorire la respirazione, sistemare il lattante a cavallo dell’avambraccio in posizione declive, cioè a testa in giù, posizionare l’avambraccio sulla coscia dello stesso lato, per garantire la stabilità. Poi dare cinque vigorosi colpi fra le due scapole con il palmo della mano, indirizzandoli verso l’esterno, per non colpire la nuca. Girare il lattante con cautela tenendolo sempre per la testa e posizionarlo supino sull’altro avambraccio, sempre con il capo rivolto verso il basso e assicurando la sua stabilità. Procedere con cinque compressioni toraciche lente e profonde con le due dita posizionate al centro dello sterno, nella zona a metà fra i due capez-zoli. Alternare queste due manovre fi no a disostruzione avvenuta o fi no a che il lattante diventa incosciente.Ci sono manovre che non bisogna fare?Sono assolutamente da evitare due manovre ancora purtroppo mol-to diff use nella cultura popolare: infi lare le dita in gola al bambino per farlo vomitare o per estrarre il corpo estraneo e aff errare per i piedi il bambino e metterlo a testa in giù. Queste due manovre rap-presentano soltanto una perdita di tempo e possono spingere ancora più in basso il corpo estraneo inalato.

soffocamentonei bimbi, scattala “battaglia”Una vittimaa settimana:una mammae un medicoorganizzanoincontri

L’allarme

Ivo Gagliardi

“Ecco le manovre da (non) fare” L’intervista | Dottor Massimo Generoso, pediatra di famiglia

14 | Aprile 2015

TUTTA UN’ALTRA MUSICA: VIAGgio TRA I NEGOZI DI DISCHITanti hanno chiuso, ma qualcuno resiste. E c’è il “ritorno” del vinile

una storia iniziatacon i diaframma

“I negozi di dischi non ti salva-no la vita, ma possono ren-derla migliore”. Parola dello scrittore inglese Nick Horn-

by, a sostegno di tutti quei negozi dove è ancora possibile chiedere consigli al venditore invece che premere il pulsante download e ritrovarsi la musica sul pc. Negozi che, anche a Firenze, sono sicu-ramente molti meno rispetto a qualche anno fa: ma alcuni riescono a resistere e raccontano una realtà di collezionisti e ascoltatori di musica dal “palato fi no”.

“Abbiamo chiuso il 2014 con diciasset-temila pezzi, nulla in confronto ai quasi centomila a cui arrivavamo negli anni ’90, ma se il prodotto vale il cd si vende ancora”, raccontano da Dischi Alberti, in borgo San Lorenzo. “Ora però è ine-vitabile essere un negozio multiprodot-to”, ammettono. “Solo con i cd non si va avanti”, concordano dalla Galleria del Disco, sotto la stazione di S. M. Novel-la. E in eff etti accanto ai dischi capita di trovare telefonia, digitale e altro ancora. Alla vendita di cd affi anca il noleggio

di dvd Yellow Records, storico negozio musicale nel cuore dell’Isolotto, mentre da Dischi Mastelloni, in piazza del Mer-cato Centrale, dj e aspiranti tali possono trovare tutto ciò che fa al caso loro. Di-schi Fenice nasce nel 1993, anzi rinasce dalle ceneri di Disclub, storico negozio in piazza San Marco che ha promosso anche varie riviste musicali. Diffi cile – spiegano dai negozi – tracciare il profi lo del cliente tipo: ci sono quelli piuttosto avanti con gli anni che puntano a pro-dotti di catalogo, ma anche chi cerca le novità e sono tanti pure i giovani. Ma quello che colpisce di più è il ritorno del vinile, cercato non solo dai collezionisti, ma anche da molti ragazzi che magari hanno riscoperto in casa un vecchio gi-radischi. E se in quasi tutti gli esercizi c’è un angolo dedicato ai vinili, non man-cano nemmeno i negozi specializzati, da Data Records 93 (vedi anche approfon-dimento a fi anco), in via dei Neri, con una vastissima esposizione di Ep che spaziano dalla new wave ai classici del rock passando dalla scena indie, a Rock Bottom, aperto da ventuno anni, da tre trasferitosi da via Alfani a via Giraldi e un catalogo con ogni genere, tranne che lirica e classica. Per gli appassionati di Coltrane o Keith Jarrett c’è Twisted Jazz Shop in borgo San Frediano, specializ-zato in jazz, mentre fa al caso di chi ama punk, grunge e rock anni ‘90 Danex Re-cords in via degli Artisti, catalogo onni-comprensivo ma con un’attenzione par-ticolare ai prodotti meno “classici”. E per chi cerca l’usato c’è Cortelloni in viale Petrarca, dove si trovano anche fumetti, sempre rigorosamente “vintage”.

C’è una storia particolare dietro Data Records 93. Una storia fi orentina ma anche un po’ internazionale, una storia di musica e passione, cominciata

ormai trent’anni fa con i dischi Altrove dei Diaframma e Yassassin dei Litfi ba. Siamo agli inizi degli anni ’80, i due gruppi sono al centro della scena musicale fi o-rentina e la Contempo Records è l’etichetta discografi ca che non solo lancia le loro produzioni, ma che porta in Italia la new wave, il genere di punta in quel perio-do. A fondare la Contempo è Giampiero Barlotti, dal 1977 gestore di un negozio omonimo di dischi in via Verdi. L’etichetta continua la sua produzione, stampa Ep di gruppi di rilievo italiani e stranieri, come i Pankow, band fi orentina di musica elettronica, o gli americani Pixies. Il negozio va bene, tanto che Giampiero decide di aprirne un altro più grande, in via dei Neri 15 rosso, l’attuale Data Records 93. Contempo continua a produrre dischi fi no alla metà degli anni ’90, quando so-spende la sua attività. Ora però il progetto è ripartito, proponendo una discografi a molto particolare, che riscopre artisti del passato e colonne sonore di pellicole di diversi anni fa. Si dedica alla ristampa di veri e propri “cimeli” che altrimenti non si troverebbero più, album di gruppi come i Ribelli e gli Equipe 84, protagonisti degli anni ’60, e poi le colonne sonore, come quella di Armando Trovajoli per il fi lm di De Sica “Ieri, oggi, domani” e quella di Morricone per “Quando le donne avevano la coda” del regista Pasquale Campanile. Tutti rigorosamente in vinile, il supporto in cui la Contempo crede di più.

S.C.

Sara Camaiora

La città che cambia Data Records 93

L’interno di Dischi Alberti, uno dei negozi di musica presenti in città. Negozi che sono molti meno rispetto a qualche anno fa,ma alcuni riescono a resistere

Data Records 93, una storia di musica cominciata da molti anni

#Ieri & oggi

L’iniziativa

Una giornata di uscite speciali, offerte e aperture straordinarie

È nato nel 2007 da un’idea di un commerciante statunitense e adesso viene festeggiato in tutto il mondo ogni terzo sabato di aprile. È il “Record Store Day”, la giornata

internazionale dei negozi di dischi, il cui scopo è promuovere le attività indipendenti e valorizzare i dischi in vinile e tutto il mondo che vi gravita attorno. Un prodotto appa-rentemente “vintage” il vinile, ma che oggi, nell’era di internet, sta conoscendo una se-conda giovinezza. Ambasciatore di questa ottava edizione è Dave Grohl, leader dei Foo Fighters nonché batterista dei compianti Nirvana. Per l’occasione tornano in stampa di-schi e singoli pressoché introvabili, edizioni speciali, rarità e “chicche” che i collezionisti cercheranno di accaparrarsi prima possibile. Si parla di circa trecento uscite tra cui gli stessi Foo Fighters, ma anche Metallica, Bob Dylan, gli Stooges di Iggy Pop e molti altri nomi, noti e meno noti. Tra quelle italiane sono da segnalare la ripubblicazione dell’lp “Bella ‘mbriana” di Pino Daniele e dell’album “La malavita” dei toscani Baustelle, ma an-che ristampe di Claudio Lolli, Alan Sorrenti, Cccp Fedeli Alla Linea, Paola Turci e tanti altri artisti. Anche nei negozi fiorentini sarà possibile trovare tutte queste novità: per l’occasione, inoltre, non mancheranno sconti e offerte particolari, ma anche iniziative e aperture straordinarie per celebrare come si deve questa giornata.

S.C.

Lavoro

Clausola sociale negli appaltipubblici, approvata la risoluzione Clausola sociale negli appalti pubblici, sì alla risoluzione proposta dal Pd. A marzo il con-

siglio comunale ha approvato la risoluzione sul tema. Di che cosa si tratta? Di una “nor-ma” che, se inserita in un bando di gara, impegna l’aggiudicatario dell’appalto a riassorbire il personale precedentemente impiegato nel servizio alle stesse condizioni contrattuali. In sostanza, chi lancia l’appalto si fa carico, nella stesura del bando, del futuro lavorativo delle persone che già svolgevano quel servizio. “Si tratta di un atto concreto che va nella giusta di-rezione – commentano i consiglieri del Pd Cecilia Pezza, presidente della commissione lavo-ro e scuola di Palazzo Vecchio, Niccolò Falomi, Luca Milani, Benedetta Albanese e Cosimo Guccione – volevamo dare un segnale politico forte diretto alla tutela dei lavoratori deboli che a ogni cambio di appalto non hanno la certezza di ricollocarsi”. “Si tratta – aggiungono – di un passo in avanti che riguarda quegli appalti in cui vi è la prevalenza di manodopera, dove l’appaltatore sostanzialmente fornisce il personale necessario. Questo è stato il risultato di un lavoro approfondito fatto sia in commissione che nel gruppo del Pd. L’adozione di una legge regionale che imponga l’uso della clausola sociale nei cambi di appalto non risolverà certamente tutti i problemi del settore, ma sarà un grimaldello fondamentale nella tutela di questi lavoratori. Auspichiamo – concludono i consiglieri del Pd – che la Regione Toscana possa al più presto adottare il provvedimento che oggi richiediamo, che appare ancor più giusto viste le recenti dichiarazioni del ministro Dario Franceschini, che ha assicurato che nel prossimo bando dei musei statali sarà inserita la clausola sociale”. P.S.

Aprile 2015 | 15

#Cultura

Antony Gormley e l’origine dell’uomoL’artista inglese porta al Forte di Belvedere un’esclusiva selezione di opere dal titolo “Human”

Dopo Zhang Huan nel 2013 e Giusep-pe Penone nel 2014, il 2015 del Forte di

Belvedere si appresta a comin-ciare con un grandissimo evento, “Human”, personale dell’ingle-se Antony Gormley – a cura di Arabella Natalini e Sergio Risali-ti – che apre i battenti il 26 aprile (fi no al 27 settembre). Il progetto espositivo, promosso dal Comu-ne di Firenze – organizzato da Mus.e con il sostegno di Galleria Continua e White Cube – vede per la prima volta riunite più di cento opere del maestro britan-nico nella più grande esposi-zione mai realizzata dall’artista in uno spazio storico all’aperto. Protagonista di importanti mo-stre personali e autore di nume-rose installazioni permanenti nel mondo, Gormley è stato invitato a realizzare un progetto in cui le opere, in parte appositamen-te realizzate per la mostra, in parte ripensate per il luogo, ri-attivano gli antichi spazi grazie

alla loro forte presenza, diff usa e pervasiva. Il progetto dell’artista prevede la collocazione “atten-ta e giudiziosa” di più di cento fi gure umane in scala 1:1, che popolano le stanze interne della palazzina, i bastioni, le scalina-te e le terrazze occupando tutti i lati del Belvedere, con il suo peculiare aff accio sulla città e le colline. Tra le opere in mostra la grande installazione Critical Mass, un “anti-monumento che evoca tutte le vittime del XX se-colo”. Ideata originariamente nel 1995 per un vecchio deposito di tram a Vienna, oltre a ricordare alcuni momenti drammatici del-la storia della capitale austriaca, l’opera era anche, per l’artista, un “modo di attivare l’intero edifi -cio e destabilizzarne il contesto architettonico”. Questo eff etto destabilizzante e rifl essivo trova al Forte di Belvedere – origina-riamente costruito come luogo di difesa – una perfetta colloca-zione, riproponendosi ora arric-chita da un nuovo riferimento

Barbara Biondi

La mostra

Un’installazione dell’artista inglese Antony Gormley,che dal 26 aprile al 27 settembre sarà in mostra al Forte di Belvedere

legato al contesto italiano, quello dell’entrata in guerra e, successi-vamente, della Liberazione. “Sul terrazzo più basso del Forte le dodici fi gure sono installate in senso lineare e progressivo dalla posizione fetale a quella per os-servare le stelle richiamando l’a-scesa dell’uomo – spiega Antony Gormley – all’estremo opposto del terrazzo più basso si trova un ammasso confuso degli stessi corpi”. Gormley è l’inventore di un inedito linguaggio artistico che mette al centro il corpo uma-no, inteso come architettura e luogo della mente. L’esposizione di sculture che mettono al centro la fi gura umana trova a Firenze la sua collocazione “naturale”, nella città in cui, tra Quattrocen-to e Cinquecento, artisti come Donatello, Michelangelo, Baccio Bandinelli e Benvenuto Cellini si sono dedicati allo studio del-la rappresentazione dell’uomo “ideale” in rapporto all’architet-tura, allo spazio urbano e a quel-lo religioso.

Notte bianca, artigianato, litfibae carmen consoli:il mese in pillole

Altro che “dolce dormire”. Aprile a Firenze è sinoni-

mo di mostre, eventi, concerti e soprattutto di “Notte bianca”, che come di consueto tornerà ad accendere di cultura la cit-tà nella notte che divide il 30 aprile dal 1° maggio. Ma urge un passo indietro: se è vero che il mese va a concludersi con il maxi-evento diventato un classico della primavera fi orentina, è altrettanto vero che comincia con un curioso appuntamento come lo Street foodtruck festival (dal 10 al 12) al parco delle Cascine, una tre giorni interamente dedicata al cibo di strada nelle sue varianti più insolite. Negli stessi giorni Tullio Solenghi salirà sul pal-coscenico del teatro della Per-gola (dal 7 al 17) per mettere in scena Il Tartufo di Molierè, con la regia di Marco Sciaccaluga. Il 17, una volta usciti da teatro, si può mettere in programma un salto al vicino Plaz (piazza dei Ciompi) per il concerto dei Pops!, trio di mad-jazz che re-galerà improbabili mix balca-nico-jazz-skaeggianti di sigle tv e fi lm più o meno famosi, in un’atmosfera vivace. Il 18, al Mandela Forum, sarà la volta dell’attesissimo ritorno di Car-men Consoli: la cantantessa si-ciliana sbarcherà a Firenze con il suo nuovo album in studio. Il 20 sono due gli appuntamenti imperdibili, per pubblici di-versi: il primo è al teatro Verdi, che farà spazio all’amatissimo compositore contemporaneo Giovanni Allevi, mentre il se-condo è all’Obihall, dove si esi-biranno i Litfi ba in una serata revival sulle note dei loro brani più celebri. Il 24 comincerà poi alla Fortezza da Basso uno dei grandi classici della primavera fi orentina, la Mostra dell’Ar-tigianato, che fi no al 3 mag-gio animerà il grande spazio a due passi dalla stazione con oggetti e prodotti provenienti dai quattro angoli del globo. Infi ne, il 29, al teatro Verdi, l’orchestra regionale della To-scana presenterà il concerto di Igudesmann e Joo, curioso duo di musicisti russi (violino e pianoforte) che abbinano al rigore della tecnica una serie di contorsioni da acrobati che lasciano il pubblico senza fi ato. Da non perdere.

Agenda

Alessandra Ferri, danzatrice famosa nei cinque continenti, è tornata nella città del giglio dopo una lunga assenza

Parla Alessandra Ferri

“Io e firenze, un lungo amore”

Alessandra Ferri saluta (per il momento) Firenze. Dopo aver danzato al Nuovo Teatro dell’Opera prima di partire alla volta

di Londra, parla a Il Reporter della sua fresca esperienza fi orentina.Quale ricordo si porta via da Firenze?Ho una lunga storia d’amore con Firenze. È stata la prima città ita-liana dove sono tornata a ballare dopo aver passato molti anni a Londra e New York nei primi anni ‘90. Una città meravigliosa, forse la più bella città del mondo, la mia seconda casa dopo Milano. Mi porto via la felicità di aver danzato ancora una volta qua e in un nuovo teatro al quale auguro tutto il meglio.Ha ballato nella città del David, simbolo di bellezza e perfezione: per Alessandra Ferri cosa sono bellezza e perfezione? La bellezza corrisponde per me all’autenticità, ovvero l’artista che viene fuori dalle sue opere d’arte. Ad esempio, sono stata agli Uffi zi e ho potuto constatare una volta in più, osservando quadri e statue, che in ogni forma d’arte c’è qualcosa di più grande di noi. C’è sempre qualcosa di inspiegabile ma insieme di meraviglioso, che va oltre l’essere uomo. Tornare a ballare dopo alcuni anni di ritiro dalle scene: qual è l’emozione più grande?Oggi ho una presa di coscienza maggiore prima di entrare in palco-scenico, rispetto a qualche anno fa. Ballerà nuovamente con Roberto Bolle, suo ultimo partner pri-ma dell’addio alle scene nel 2007?Sì, abbiamo l’intenzione di ballare nuovamente insieme. Tra i tanti progetti lavorativi di entrambi c’è l’idea di ritrovarci per creare un balletto solo per noi due. E magari, chissà tra le città potremmo scegliere di tornare proprio a Firenze.I prossimi impegni lavorativi? Dopo Londra tornerò ad aprile in Italia con alcune date a Parma, Modena e Cremona per Trio Concert. L’anno prossimo posso già anticipare che invece interpreterò la fi gura di Eleonora Duse per un altro importante progetto.

Vanessa Bambi

Un “nuovo corso”, ma in continuità con il passato.

Per non perdere quel fi lo diretto con il quartiere e quell’atmosfe-ra bohémien che aveva attirato artisti e scrittori, tanto da farlo diventare un punto di ritrovo per una nuova generazione di autori fi orentini, una sorta di salotto letterario degli anni duemila. Ri-apre questo mese il Caff è Notte, in via delle Caldaie, locale storico dell’Oltrarno. Aveva chiuso i bat-tenti a dicembre dell’anno scorso poiché l’allora proprietario, dopo oltre trent’anni, aveva deciso di cedere l’attività. Ora, grazie all’ini-ziativa di un gruppo di imprendi-tori – già proprietari del Pop Cafè di piazza Santo Spirito, della trat-toria La Lola in via della Chiesa e dell’Angie’s Pub in via dei Neri – e di una squadra di giovani, in primis Dario e Lorenzo dietro il bancone, sotto la supervisione di Agata, il locale torna ad animare la rive gauche fi orentina. Il loro intento è mantenere il ruolo che negli anni il Caff è si era ritagliato, puntando su due obiettivi: arte e aggregazione. Per questo il locale è aperto tutti i giorni, domenica compresa, giorno e sera, e sono

Il locale

stessa insegna, nuove idee:riapre il “caffè notte”

tutti già al lavoro su un calendario di eventi, mostre, concerti e proie-zioni. “Il nostro desiderio è off rire uno spazio aperto ad artisti di ogni genere, invitiamo chiunque abbia un progetto, sia per eventi, sia per esposizioni, a venire qui e propor-celo”, fanno presente dal locale, che lancia una sorta di “call for ideas” a chiunque si occupi di cultura. Un angolo fi sso è dedicato a mostre temporanee, artistiche o fotogra-fi che – in programma, per questi primi mesi d’apertura, incontri con esponenti fi orentini della “street art” – ed è prevista anche musi-ca dal vivo, “non oltre le undici di sera”, viene precisato, sottolineando che “è stata aumentata l’insono-rizzazione del locale”. L’ambiente non è molto diverso dal “vecchio” Caff è Notte: stessa insegna, stesso bancone, simile disposizione degli spazi, una cucina un po’ più ampia dal momento che viene proposto un menu home made con prodotti espressi sia per il pranzo che per l’a-peritivo. “Nell’allestimento – viene spiegato – abbiamo cercato di otte-nere un risultato quanto più simile al salotto di una casa”.

S.C.

16 | Aprile 2015

#Cultura

A fine mese Andrea Muzzi sarà nelle sale con il film “Basta poco”, diretto con Riccardo Paoletti

“Basta poco” per trovare la felicità:In uscita il film che fasorridere e pensare

Al cinema

Ludovica V. Zarrilli

�Facebook: Basta-PocoBasta poco per portare sul grande schermo una

commedia schietta e divertente, che faccia sorridere e rifl ettere insieme. Oddio, proprio poco no, potrebbe ribattere Andrea Muzzi,

che da due anni lavora incessantemente al fi lm che lo vede nei panni di regista – insieme a Riccardo Paoletti – e attore protagonista. “Basta poco”, si intitola proprio così il lungometraggio che sbarca nelle sale dal 30 apri-le, tutto incentrato sulla ricerca della felicità (ma, notare bene, non ha niente a che vedere con un fi lm di Muc-cino di qualche anno fa). “Il fi lm – spiega Paoletti – è semplice e poetico al tempo stesso, si trattano argomen-ti importanti ma in tono leggero. Quando si esce dal cinema, dopo aver passato un’ora e mezzo col sorriso, nel retrobottega del cervello si risveglia qualcosa, una rifl essione. Questo è l’obiettivo del progetto, far divertire rifl ettendo”. Si parla di gente comune, con problemi di tutti i giorni, che si rivolge a una bizzarra agenzia – at-torno alla quale ruota il fi lm – che vende soluzioni per chi è alla ricerca di un po’ di serenità. In questa sorta

di negozio un po’ speciale, dove lavora Muzzi insieme al suo collega di scorribande Massimiliano Galligani, passano tutti i personaggi (molti dei quali vecchie co-noscenze dei protagonisti) del fi lm: da Paolo Hendel a Daniela Morozzi, da Sergio Forconi a Ninni Bruschet-ta, da Marco Messeri a Daniela Poggi fi no a Elisabetta Cecchi. E poi due ospiti speciali come i fi gli di Andrea, Arturo e Pietro (dieci anni il primo e tredici il secondo), che per la prima volta si esibiscono davanti a una teleca-mera. Girato tra Chiusi e Roma, il fi lm è pieno di facce note al pubblico di casa nostra, ma “attenzione – avver-te Paoletti – non è un fi lm toscano nel senso classico del termine, non è un fi lm boccaccesco. È più una com-media in stile anni Cinquanta, senza parolacce, nudità, sesso né eff etti speciali. Abbiamo la ferma convinzione che la semplicità della narrazione racconti la verità”. “È stata una bella scommessa, sono stato tenace e alla fi ne ce l’abbiamo fatta – spiega soddisfatto Muzzi a pochi giorni dalla presentazione uffi ciale – avevo voglia di fare un fi lm divertente ma con un taglio diverso”.

L’iniziativa

torna in città il festival dei bambini

Torna a Firenze il Festival dei Bambini, in programma dal 17 al 19 aprile in vari spazi del centro (e non solo), che prenderà spunto dai temi dell’anno internazionale della Luce decretato dalle Nazioni Unite

per accendere – è il caso di dirlo – la fantasia, la curiosità, il divertimento, il gioco, la voglia di imparare e di stare insieme. Attraverso laboratori, spettacoli, letture animate e giochi, il tema della luce sarà interpretato dalle più diverse angolazioni: tecnica, scientifica, artistica, psicologica, ambientale e poetica. Torneranno, a disposizione dei più piccini, le attività di maggior successo dello scorso anno come i laboratori di televi-sione e cinematografia, il polo scientifico al museo della Specola, la robotica e le stampanti 3d, a fianco di nuove proposte come lo spettacolo di Giovanni Micoli “M’illumino di poesia”, le attività di orticoltura, un poetico laboratorio di costruzioni e tanti altri, tutti da scoprire.

Le strade di Mr. Moskovitch | Quarta puntata

Flash- Due napoli con la bufala (una alta), una prosciutto e funghi e il solito per

Ferruccio al tavolo sette - berciò il cameriere al pizzaiolo.Aveva un sorriso che andava da orecchio a orecchio.Poi si avvicinò al gestore, che se ne stava in piedi con un tovagliolo nella

cinta e l’apribottiglie in mano, questa volta parlando piano: “Oh, ma tu l’hai visto chi c’è al tavolo di Ferruccio? Dai... quell’attrice americana...”.

Il gestore allungò un po’ il collo per guardare.- Beh, però! Ferruccio va sempre di moda. Ma mi sa che ti sei bevuto il

cervello, Mario. Allora l’omo chi è? Cary Grant? Venvia, Mario... Oh senti un po’ icché vogliono ai’ quindici...

Boogey se ne stava in silenzio ad osservare i tre al tavolo che parlavano e ridevano, mentre sorseggiavano il vino rosso preso dal fiasco. Era quasi assente. Per un attimo ebbe la sensazione di osservare la scena da fuori dal suo corpo. Probabilmente iniziava a rendersi conto che se fosse invecchiato, tra dieci, quindici o venti anni, avrebbe voluto essere come loro. Esattamente come quei due pensionati che l’avevano invitato, lui e la sua splendida amica Helen: sorridenti, schietti, accoglienti. E dannatamente fieri di ciò che in vita loro avevano fatto.

Prima di uscire, Nella – la moglie – aveva estorto al marito la promessa che non avrebbe chiesto a Helen se “davvero era lei tutta nuda in quel film?”, o se Al Pacino e Russell Crowe fossero davvero piccoli come si diceva. L’ave-va ottenuto minacciandolo: “Te a letto con me un tu ci dormi più pe’ tre mesi se tu lo fai!”. Ferruccio aveva promesso.

- Sa, Moscovits (Ferruccio storpiava sempre i nomi e nessuno aveva mai capito se lo facesse per impertinenza, ma tutti credevano fosse così), io e la Nella ci siamo conosciuti qui. S’era operai tutti e due. Io alla Galileo, lei alla Superpila. E s’era comunisti tutt’e due. Mica poveri... no! Una volta quando

eri operaio in queste industrie eri a posto. E i padroni erano abbastanza intelli-genti da capire che se ti davano, poi tu spendevi. E qualcuno ti faceva anche il dopolavoro, e ti aiutava a far studiare i figli. Siamo l’ultima generazione eroica di italiani. Ci hanno dato l’opportunità di fare e l’abbiamo fatto meglio che poteva-mo. Era bello. Se sapevi fare te lo lasciavano fare. Ma nessuno ricorda più, ora. Anzi, dà noia ricordare.

Ferruccio estrasse il portafogli dalla giacca e ne tirò fuori alcune foto.- Guardi, noi il viaggio di nozze sulle Dolomiti s’è fatto con la Lambretta.

Guardi com’era la mi’ moglie!Porse le foto a Boogey. Ritraevano una bella donna sempre sorridente e con

un viso dolce, un uomo alto, anche lui raggiante, con le maniche della camicia arrotolate, e una Lambretta, simbolo meccanico della libertà.

- Dia retta a me, Moscovits, questa donna non se la faccia scappare: la sposi.- Credo sia già sposata, purtroppo.- Oh icché sarà, al giorno d’oggi... ci si impegni, Moscovits. Sa, se mi innamo-

rai della mia, e sono felice che sia accaduto, fu per il sorriso e il portamento. E i sorrisi di questa bella Helene sono per lei.

Ferruccio lo disse sorridendo dolcemente, quasi accorato.

* * *

Il flash del paparazzo li sorprese in quell’attimo in cui un uomo mette le mani sui fianchi della donna e lei mette le sue sulle spalle dell’uomo. E ci si guarda negli occhi per un attimo, si indugia per capire se proprio in quell’attimo lui/lei che hai di fronte ha proprio voglia di baciarti.

Helen, nella sequenza di fotografie che sarebbero state pronte per l’impagi-nazione su svariati settimanali scandalistici il giorno dopo, aveva un’espressione prima languida, poi sorpresa, e alla fine – mentre si dirigeva minacciosa verso il fotografo – piuttosto arrabbiata.

Boogey, invece, sullo sfondo, aveva una faccia da cretino.

Continua ☞

Dalla balera a un ristorante di periferia, continuano le avventure di Mr. Moskovitch e della sua bella Helen per le strade di una Firenze magica, raccontata attraverso le parole di Domenico Luigi Cena. Poteva mancare un colpo di scena? Ovviamente no.

Aprile 2015 | 17

#Sport

Il calendario

più grande dei grandi:che partenza, salahDa Ronaldo a Bati, nessunoaveva fatto meglio in serie A

Il personaggio

Un gol ogni 72 minuti. Un dato che fa stro-picciare gli occhi e aggiornare gli alma-

nacchi del calcio. Perché Moha-med Salah, nelle sue prime sette partite in viola, ha messo a segno sei reti e regalato un assist. È sta-to sempre decisivo, come nessun grande bomber della storia re-cente aveva saputo fare al suo ap-prodo in serie A. Superando per-fi no Ronaldo “il Fenomeno”, che ha segnato un gol ogni 88 minuti con la maglia dell’Inter nella

Sarà tempo di staff etta in ca-bina di regia la prossima

stagione. Perché, anche se il Pek rimarrà in viola un altro anno, a 36 anni compiuti non potrà scendere in campo in tre com-petizioni. Milan Badelj può so-stituirlo in caso di emergenza, ma apporta un maggior contri-buto al gioco della Fiorentina da mezzala. Il sostituto “part time” del cileno andrà così acquistato nel mercato estivo, dove Pradè potrà operare con più liquidità, visto che il bilancio trasferimen-ti è tornato in attivo grazie alla cessione di Cuadrado al Chel-sea nella sessione invernale. A Montella piace molto Allan, il centrocampista dell’Udinese che abbina qualità e quantità in mezzo al campo. Visionato non a caso proprio da Nicola Cac-cia, che il 26 gennaio si trovava al Castellani di Empoli in veste di osservatore speciale per con-to dell’Aeroplanino. Il valore di mercato del 24enne brasiliano, in Friuli dal luglio 2012 e con un contratto fi no al 2018, si at-testa sui 7,5 milioni. Ma, come

Irene Delfino

stagione ’97/’98. Terzo gradino del podio per Trezeguet, con un centro ogni 97 minuti. Con-tinuando a scorrere la classifi ca si trovano Higuain, Ibra in bian-conero e l’Apache Tevez, molto staccati dall’egiziano. Seguiti da Shevchenko e Gabriel Omar Batistuta. Non c’è da stupirsi nel vedere il Re Leone soltanto nono in classifi ca, perché – come te-stimoniano i numeri – quando arrivò alla Fiorentina non era ancora Batigol. Segnò una rete ogni 450 minuti nelle prime

sette partite in viola durante la stagione ’91/’92. Infi lando alla seconda giornata di campionato sull’erba del Franchi il portiere del Genoa (al 45’ del primo tem-po) per il momentaneo 2-0 vio-la. Poi Bati concluse la stagione in crescendo, con tredici gol in ventisette presenze. Fino a di-ventare il primo marcatore viola in serie A della storia del club con 152 reti. Tornando a Salah, nelle prime sette partite non solo ha fatto meglio del Re Leone, ma ha superato anche Kurt Hamrin,

che svetta sul primo gradino del podio come bomber assolu-to della Fiorentina con ben 208 gol. Nella stagione 1958/1959, la prima in maglia viola, non aveva certo segnato poco l’Uccellino, miglior marcatore della Fioren-tina con 26 centri. Ma il primo gol era arrivato solo alla quarta giornata contro la Triestina. Nel-la stagione in cui la Fiorentina era una vera e propria macchina da gol: ben 95 quelli insaccati nelle porte avversarie, stabilendo il nuovo record, ancora imbat-tuto per i campionati a diciotto squadre. Poco più della metà (48) messi a segno dalla prolifi -ca coppia Hamrin-Montuori. E proprio Miguel Angel è il terzo bomber della storia viola, con 84 reti in 188 presenze. Ma al suo approdo a Firenze, l’anno del primo scudetto (1955/1956), non riuscì a essere più incisivo di Salah, segnando due reti in sette match. La prima, al terzo minu-to, aprì le marcature di uno Ju-ventus-Fiorentina fi nito 4-0 per i viola, il 2 ottobre 1955. Mentre il secondo gol lo mise a segno alla sesta giornata, battendo il por-tiere dell’Atalanta al 14° del pri-mo tempo in un 4-1 tutto viola. Che impatto, Mohamed Salah, sulla serie A.

è noto, la società del presiden-te Pozzo è una bottega cara. E nonostante i buoni rapporti tra i due club dopo l’aff are Cuadra-do, per strapparlo alla concor-renza (Juventus, Inter, Napoli e attenzione al Milan in cerca di un regista) potrebbero non ba-stare quindici milioni. L’asta è già iniziata.

I.D.

Doppia sfida in questo mese di aprile tra Fiorentina e Juventus: prima in Coppa Italia, poi in campionato

Il ds della Fiorentina Daniele Pradè guarda già alla prossima stagione e ai possibili rinforzi per la squadra

un mese, due volte juventus

Un aprile a tinte bianconere per i viola. In campionato il mese è iniziato con la partita casalinga contro la Sampdoria dell’ex

Mihajlovic, mentre una settimana più tardi si respira aria di Cham-pions al San Paolo contro il Napoli di Benitez. Sette giorni dopo tor-na al Franchi Luca Toni con il suo Verona, squadra protagonista di una stagione di alti e bassi. Altro turno casalingo quello successivo con il Cagliari: prima con Zeman e poi con Zola, per i sardi le diffi -coltà in questa annata non sono certo mancate. Altra partita da uno secco per la squadra di Montella, per conquistare punti pesanti nella fase decisiva della stagione. Ma la sfi da più attesa dell’aprile viola in campionato arriva nel turno successivo, quello infrasettimanale di fi ne mese: in programma, per la quarta volta nella stagione (e per la seconda in questo mese), c’è nuovamente Juventus-Fiorentina, con i gigliati che ora, grazie a Salah, sanno però che niente è impossibile nemmeno allo Juventus Stadium. L’aprile di campionato fi nisce qua: a maggio si riparte poi dalla partita casalinga contro il Cesena.

Lorenzo Mossani

Le strategie

il mercato scalda i motori

Basket Da neopromosso in Dnc, il Basket Olimpia Legnaia aveva un obiet-tivo preciso per l’attuale stagione: fare bene, consolidando la nuova

e importante posizione in una categoria mai raggiunta prima dalla società nei suoi qua-rantuno anni di attività. Obiettivo raggiunto, pur non senza qualche difficoltà, come rac-conta l’allenatore Simone Trucioni: “Il nostro obiettivo per questa stagione era creare una squadra forte e unita e consolidare i risulta-ti ottenuti. Siamo riusciti a conquistarci una buona posizione in classifica, nonostante la Dea Bendata ci abbia decisamente remato contro: i ragazzi hanno subito svariati infor-tuni e raramente abbiamo potuto disporre della squadra al completo”.Non deve essere stato un ostacolo da poco: come siete riusciti a superarlo?Ho pescato molto dal vivaio del settore gio-vanile. E devo dire che le difficoltà hanno portato, come spesso accade, a qualcosa di positivo: i più giovani hanno avuto la possi-bilità di mettersi alla prova, maturando mol-

to come atleti.Dunque un risultato nel complesso soddi-sfacente. Il sostegno dei tifosi ha dato il suo contributo?Certo, come in ogni sport il pubblico dà una carica fondamentale e a noi certo non man-ca. A ogni incontro riusciamo a riempire il palazzetto e anche il minibasket gode di molte presenze, altro aspetto fondamentale perché questi bambini sono il nostro futuro.Il basket è uno degli sport più amati dai ra-gazzi: perché, secondo lei?È uno sport di squadra, dinamico e diverten-te, che trasmette tanti valori tramite il gioco. L’ideale per i bambini. Teniamo molto alla loro presenza e cerchiamo di stimolarli e far-li divertire il più possibile, anche durante la stagione più calda con i nostri centri estivi, e dando loro la possibilità di incontrare coeta-nei di altre società in giro per l’Italia. Voglia-mo che il basket diventi davvero la loro pas-sione e che non sia soltanto un passatempo che lasceranno facilmente crescendo.E a quanto pare ci state riuscendo, a giu-

dicare dal numero di presenze nel miniba-sket. Altri obiettivi per il futuro prossimo?Non ci interessa strafare, ma fare bene. Aspi-riamo a consolidare ulteriormente la po-sizione della prima squadra e il ruolo della società all’interno del territorio, come luogo di incontro e di sport, anche collaborando con le altre società della zona e con le scuole, come abbiamo sempre fatto. E poi vogliamo continuare a valorizzare i nostri ragazzi e a investire nel settore giovanile: quest’anno l’U17 ha raggiunto ottimi risultati.Insomma, una società che sa mantenere le promesse, raggiungendo con costanza e de-dizione gli obiettivi che si prefigge. E la spe-ranza, nel quartiere e non solo, è che possa continuare a crescere ancora.

Carlo Marrone

LEGNAIA, I GIOVANIVANNO A CANESTRO

18 | Aprile 2015

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#Rubriche

Nell’era dei trasporti ultra veloci, a Fi-renze, si possono vedere una volta all’anno, esattamente nel giorno di

Pasqua, quattro buoi impegnati nello sforzo di traino, per le vie del centro storico. Sono due paia di candidi esemplari di razza chianina che, aggiogati in due pariglie, tirano possenti e pla-cidi il Carro del Fuoco Santo per il famoso, tra-dizionale “Scoppio”, dal piazzale del Prato fi no a piazza del Duomo e viceversa. Scortato da 150 fra armati, musici, madonne fi orentine e sban-dieratori del Calcio Storico Fiorentino, il festo-so carro pasquale, detto aff ettuosamente dai fi orentini “Brindellone”, si muove dal piazzale trainato dai buoi ornati di fi ori, con gli zoccoli e le corna dorati, le rosse moscaiole pendenti sul muso dalle larghe narici umide e nere e con le gualdrappe gigliate sulle possenti groppe. Il

faticoso cammino dei pazienti animali è facili-tato dalle tante palate di sabbia sparse sul man-to stradale, affi nché i loro zoccoli sotto sforzo abbiano una maggiore aderenza al suolo. Ver-so le dieci il carro arriva in piazza del Duomo, posizionandosi esattamente fra il Battistero e Santa Maria del Fiore. I buoi vengono stacca-ti e condotti in piazza della Signoria, distante dalle defl agrazioni che avverranno di lì a poco, mentre si provvede alla stesura del fi lo di ferro sul quale scorrerà la “colombina”. Il cavo viene fermato al centro del carro e dall’altra parte alla colonna di legno posta in Cattedrale, appena fuori dell’altar maggiore. Man mano, con il passare dei minuti, aumenta l’ondeggiare della folla incuriosita ed in trepidante attesa. Negli ultimi istanti ognuno cerca il miglior punto di osservazione, magari sulle punte dei piedi, per

scorgere l’arrivo della colombina che precede l’assordante spettacolo pirotecnico dello “scop-pio”. Alle ore undici in punto, terminato il rito religioso, al canto del Gloria in Excelsis Deo intonato dal Cardinale, il Diacono accende la miccia della colombina che, sibilando per tutta la navata centrale, scorre sul fi lo metallico e va ad incendiare i mortaretti ed i fuochi di artifi -cio disposti sul carro. La tradizione vuole che, nel caso la colombina percorra senza intoppi il tragitto completo nei due sensi, i raccolti della campagna saranno abbondanti, altrimenti il pronostico sarà molto meno favorevole. Inizia-no così, con fragore, le assordanti defl agrazioni e sia pure in maniera simbolica, la distribuzione a tutta la città del fuoco benedetto. L’imponente mole dell’antico carro si avvolge di nubi e scin-tillanti scoppi, come se l’aria stessa emettesse scintille sempre più luminose. Gli scoppi rag-giungono il massimo della loro potenza man mano che dal basso salgono verso la sommità del carro dove, infi ne, soffi a la girandola che al termine dei suoi sibilanti giri su se stessa, si apre come i petali di un giaggiolo, sprigionando tre piccoli gonfaloni con le insegne di Firenze, dell’Opera del Duomo e della famiglia dei Paz-zi. La fi ne della cerimonia è segnata da tre più potenti detonazioni, ultime delle 1600 cariche. Il momento dello scoppio è l’esaltazione simbo-lica della pace, è l’augurio e la speranza di unire tutti gli spiriti in amicizia, è simbolicamente la luce del Signore risorto che si estende a tutti i presenti e su tutta la città. Cessato il fragore assordante degli scoppi, si sentono in tutta la loro intensità i festosi rintocchi delle campane e man mano, con il dissolversi del denso fumo, riappare più nitido il profi lo del Brindellone che pian piano torna visibile dopo il caleidoscopico gioco della nebbia lasciata dai mortaretti e una volta dissipato il fumo, sono nuovamente visi-bili anche i marmi del Battistero, di Santa Maria del Fiore, del campanile di Giotto ed il ritorno volteggiante dei piccioni fuggiti fi n dalle prime esplosioni. Mentre la folla lascia lentamente la piazza in un brusio confuso, tornano i quattro buoi per essere nuovamente aggiogati al pesan-te carro che, con la loro possente forza, lenta-mente riconducono nella rimessa in via del Prato n° 20, da dove non si muoverà più fi no alla Pasqua dell’anno successivo.

LUCIANOE RICCIARDO ARTUSI

�Webartusi.net

Vi capita mai di sentirvi spaesati? A me capita un giorno sì e l’altro pure. Alcune cose non riesco proprio a capirle. Ad esempio: dopo essere stato arrestato per aver intascato una mazzetta da centomila

euro, c’è chi si è difeso dicendo: “Ne avevo bisogno”. Così ci rubano anche le giustifi cazioni. Ora, se un pensionato viene colto in fl agrante mentre ruba al supermercato perché non riesce ad arrivare a fi ne mese, cosa deve dire? “L’ho fatto perché me l’ha chiesto il partito”? Sono molto confuso. Una volta alle macchine mettevano dei nomi veri. Ora siamo passati alle esclama-zioni. C’è chi ha deciso di fare pubblicità a una macchina con “Oh!”. Pensa se per strada vedi un amico e tenti di chiamarlo: “Oh”. Dopo ti arrestano perché hai provocato un tamponamento! Oltretutto le brutte mode in Italia fanno sempre breccia e infatti anche la Fiat sta pensando a una nuova ver-sione della Multipla, che si chiamerà con un’esclamazione adeguata: Mah! Com’è possibile che un investitore compri una squadra di calcio di serie A, il Parma, con solo 1 euro? Con 1 euro fi nora ci compravo un pacchetto di fi gurine a mio fi glio. Un giorno mi presenterò con 2 euro e l’edicolante mi chiederà: “Vuole due pacchetti di fi gurine?”. “No, voglio il Parma e il Fro-sinone!”. Domani che resterà di noi? Per quello che mi riguarda ho deciso. Tre anni fa ho avuto un incidente e ora in una gamba ho sei placche e venti viti. Morirò con una chiave inglese in mano: così, quando troveranno i miei resti, penseranno che sia una scatola di Meccano.

ANDREA MUZZIComico, attore, regista e cabarettista

�Webandreamuzzi.it

A zonzo per Firenze

Il Pungiglione

BRICIOLE DI STORIA, FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI

LO SCOPPIO DEL CARRO

e io il frosinonelo compro in edicola

20 | Aprile 2015

Lettere

DUE RUOTE/1.“I DOVERI DI CHI VAIN BICICLETTA” Egregio Direttore,vorrei far presente che per i “signori del pedale” che vantano tanti diritti, ci sarebbero anche dei doveri:A) i segnali stradali ci sono per essere rispettati an-che dalle biciclette che si vantano di andare dove gli pare, indipendentemente da sensi vietati, sensi unici etc.B) sulle strisce pedonali, devono scendere e attra-versare a piedi.C) legare le bici a ogni palo disponibile può in-tralciare chi cammina sui marciapiedi e la viabili-tà. Inutile sottrarre spazi ai parcheggi auto per far posto alle loro biciclette perché non ce le mettono.D) studiare le tanto magnifi cate ciclabili e usarle. Quelle sui lungarni sono fantasticamente vuote, i ciclisti continuano ad usare via Salutati controma-no e Lungarno Vespucci sulle rotabili, impicciando spesso i bus, per non parlare di via Villamagna, via de’ Benci e simili.E) nelle zone pedonali centrali, sono tenuti a smontare e camminare.F) sarebbe l’ora che prendessero delle salate multe anche loro.Cordialmente,

M.G., zona Gavinana

DUE RUOTE/2.“NON PRENDETEVELACON NOI CICLISTI”Buongiorno...leggo sempre con piacere il giornale e proprio ieri mi è capitata la lettera della signora Daniela C. su “Automobilisti, pedoni e i problemi per i ciclisti”... mi trovo assolutamente d’accordo su tutta la linea con la signora. Anche io tutti i giorni, neve, piog-gia o solleone, attraverso per lavoro, per la spesa e per diletto, la città in bici ed è un vero schifo!!!!! Gli automobilisti, i motociclisti e gli stessi pedoni sono di una maleducazione e cafonaggine unica, e la signora me n’è testimone... invece di prendersela con noi, poveri ciclisti, che non inquiniamo, non consumiamo petrolio e affi ni, non incrementiamo il lucroso mercato delle assicurazioni automobili-stiche, sarebbe bene che tutti si facessero un bell’e-samino di coscienza e imparassero a circolare sulle strade e anche sulle piste ciclabili... che come dice il nome (e credo che basti un decimo di milligram-mo di cervello per capirlo) sono fatte per i ciclisti

e basta! Scusate lo sfogo ma noi ciclisti siamo stufi stufi stufi ! Grazie e complimenti per il giornale, esaustivo su ogni argomento.

“TRAFFICO E PARCHEGGI,LA SITUAZIONE DELLA ZONADI PIAZZA INDIPENDENZA”Spettabile Il Reporter,Firenze celebra quest’anno il 150° anniversario del suo glorioso trascorso di capitale, sia pur provvi-soria, del regno. La zona di Piazza Indipendenza, che è tutto un tributo alle vicende e ai personaggi dei quegli anni, risulta essere dopo un secolo e mezzo una delle più tartassate della città. In par-ticolare dopo la chiusura al traffi co di Piazza del Duomo, perché da allora, per somma sventura dei residenti, via XXVII aprile, Piazza Indipendenza e via Cosimo Ridolfi , sono percorse giornalmente da circa 2000 autobus pubblici nei due sensi. Più volte ho fatto presente agli uffi ci del Comune lo stato del fondo stradale battuto dai pachidermi dell’Ataf, ma nonostante questo il percorso è una striscia di asfalto piena di fosse nelle quali, nei rari momenti in cui il traffi co scorre, gli autobus rimbalzano gioiosamente provocando un piace-vole eff etto terremoto per gli appartamenti che si aff acciano su quel percorso, ormai visibilmente lesionati. Peraltro, quando il traffi co non scorre, la situazione risulta addirittura peggiore, perché gli autobus fermi che vibrano e in generale il cor-done di auto che si forma a ridosso dell’immis-sione di via Ridolfi sul Viale Strozzi producono un rombo costante ed assordante, per non parlare dell’inquinamento dell’aria. Mi piacerebbe che l’Arpat venisse a rilevare lo stato di inquinamen-to atmosferico e acustico della zona per capire in che inferno ci ritroviamo ad abitare. Un altro pro-blema assai sentito è quello del parcheggio, per-ché le strade sarebbero destinate al parcheggio dei soli residenti, ma nessuno si dà pena di lasciare la macchina, tanto i controlli dei vigili sono rarissi-mi, mentre basterebbe un paio di vigili al giorno in giro per queste strade per rimpinguare un po’ le casse dell’amministrazione svuotate dalla spen-ding review. In buona sostanza, questa storica zona sta pagando alla riorganizzazione logistica di Firenze un tributo molto alto che l’amministra-zione comunale farebbe bene a riconsiderare. Se-gnalo tanto disagio a codesta spettabile redazione sperando che si possa richiamare l’attenzione del

Quartiere.Cordiali saluti

Gianna L.

VIA VILLANI E LA PULIZIADELLE STRADEOggi 6 marzo 2015 mi è stato recapitato “Il Repor-ter” e nella pagina “Lettere” vi è un invito a “far sentire la propria voce”. Ebbene, poiché abbiamo da tempo in mente di scrivere al giornale, cogliamo l’occasione per segnalarvi quel che si sta verifi can-do nel nostro quartiere uno e, più precisamente, in via Villani. Dunque, in questa strada, nei giorni preposti alla pulizia, viene sistematicamente igno-rato il divieto di sosta ed il sacrifi cio dei residenti nello spostare le loro macchine in luoghi consentiti viene reso inutile da coloro che subentrano nei po-sti lasciati liberi posteggiando in barba al divieto e creando disagi agli operatori ecologici impedendo loro di eseguire, almeno una volta al mese, una pu-lizia adeguata e degna di tale nome. Ciò è dovuto principalmente alla mancata sensibilità dei cittadi-ni ma molto dipende anche dall’assenza dei Vigili Urbani che non intervengono a sanzionare coloro che si infi schiano delle regole di convivenza e im-punemente fanno quello che vogliono. Altro moti-vo del perché questa strada non venga mai pulita come si deve, sta nel fatto che gli operatori arrivano quasi sempre nelle ore crepuscolari, quasi alla fi ne del servizio, facendo le cose sempre in fretta e fu-ria, terminando quando è già sera e non si vede più nulla. Questo è dovuto anche all’organizzazione del servizio che prevede “l’inizio lavori” sempre da Via Prati, Via Monti e così via, intervenendo su questa strada sempre per ultima. Abbiamo chiesto più di una volta se potevano invertire l’ordine del servizio ma non se ne parla. Non riusciamo a capire per-ché nelle strade adiacenti, vedi Via S. Francesco di Paola, Via Burchiello ecc., nei giorni preposti alla pulizia, ci sia sempre una pattuglia dei Vigili a fare le contravvenzioni e qui, nonostante le telefonate alla Quadrifoglio ed ai Vigili stessi, non si vede mai nessuno, o come si suol dire, ogni morte di Papa, a fare una contravvenzione. Siamo pertanto a richiedere un intervento scadenzato all’inizio del servizio da parte dei VV.UU. e prendere in consi-derazione, da parte della Quadrifoglio, di iniziare i lavori da questa strada almeno una volta su tre.Vi ringraziamo per l’ospitalità.

Renzo R. e alcuni abitanti di Via Villani

Fate sentire la vostra voce:inviate segnalazioni, problemi o propostea [email protected]

Editorialedalla primaIn sintesi, il centro della città. Quest’anno, però, c’è una novità, riassunta in una parola: deloca-lizzazione. L’idea è quella di de-centrare la movida, cercando di ridisegnare la mappa del diver-timento notturno, “decongestio-nando” le zone tradizionalmente più frequentate e coinvolgendo-ne anche altre che, per le loro ca-ratteristiche, potrebbero diven-tare le nuove mete della movida fi orentina. A partire dalle Casci-ne, uno degli spazi più grandi su cui il capoluogo toscano può contare, sempre più alla ricerca di un suo “ruolo” nella vita della città. Ma non solo: sono anche altre, sparse nei vari quartieri, le aree individuate con questo obiettivo. Una sfi da non delle più facili, certo, quella di spo-stare (seppur in parte) il popolo della notte verso luoghi alterna-tivi, ma che potrebbe contribui-re ad aff rontare e risolvere quei problemi segnalati dagli abitanti delle zone in cui la movida si fa più sentire. Una sfi da, insomma, che potrebbe rappresentare una buona occasione per la città e i suoi abitanti. Intanto, in attesa di capire se e quanto sarà possibile attuare questa “delocalizzazione”, nel cuore di Firenze tornano al-cune misure per contrastare la movida molesta, con qualche novità rispetto agli anni passa-ti – come quelle che riguardano dehors e mobilità – che vogliono provare a migliorare la situazio-ne, su cui sono pronti a vigilare i residenti. A proposito di novità, un luogo inedito dove andare a bere qualcosa è senz’altro il car-cere di Sollicciano: partono que-sto mese gli “aperitivi galeotti”, una delle iniziative pensate per “aprire” l’istituto penitenziario alla città, obiettivo della nuova direzione della struttura. Un’al-tra buona occasione che la bella stagione porta in città, per cono-scere un lato diverso del carcere e il cui ricavato sarà utilizzato per il restauro di uno dei simboli di Firenze, il Battistero.

MATTEO FRANCINI

L’ILLUMINAZIONE DI VIALE DE AMICIS E L’ATTRAVERSAMENTO PEDONALE AL BUIO

Gentile redazione,segnaliamo la assoluta carenza di illuminazione del viale De Amicis, fra i numeri civici 181-195, un tratto di strada di non più di 200 metri, con un attraversa-mento pedonale, completamente al buio. L’illumina-zione presente è obsoleta e fatiscente e non si capisce come mai solo questo breve tratto di strada manca di illuminazione a luce arancione. Questa grave carenza, è stata ripetutamente segnalata al Comune e al Quar-tiere, senza avere risolto il problema. Ora apprendia-mo che nella zona Cure verranno installati 80 nuovi punti luce - ma a noi ne basterebbero soltanto una decina. Perché questo disinteresse?Grazie

IL REPORTER RISPONDECaro lettore,come ripetiamo spesso in questa pagina – l’ultima volta non più tardi di un paio di mesi fa, quando un altro cittadino aveva segnalato i problemi di un incrocio nel-la zona di via San Donnino – nessuno meglio di chi la città la vive e la percorre ogni giorno riesce ad accor-gersi di quello che non va e delle situazioni che meri-terebbero un intervento per migliorare la qualità della vita dei fi orentini. Con la sua lettera torniamo a par-lare di sicurezza, questa volta legata all’illuminazione pubblica, elemento certamente molto importante per garantire l’incolumità dei cittadini anche dopo il calar del sole, tanto più se – come da lei evidenziato – è coin-volto anche un attraversamento pedonale, nei cui pressi una luce adeguata non deve mai mancare. Bene, d’altro canto, che in altre zone della città (in questo caso quella

delle Cure, i cui abitanti ne avevano a loro volta segna-lato la necessità) siano stati intanto predisposti inter-venti per migliorare l’illuminazione: pubblicando la sua lettera, questo mese “accendiamo i rifl ettori” (è proprio il caso di dirlo) anche sull’area di viale De Amicis da lei indicata, perché possano essere eff ettuati i necessari controlli.

MATTEO FRANCINI [email protected]

Aprile 2015 | 21