il faro - icmontoroinferiore.gov.it · per amare bisogna voler essere ama e volere amare. ... con...
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In questo numero
Petali di parole intorno al mondo
2
Vivere solidali 3
Lettera di un’adole-scente
8
Volersi bene 10
Piccoli gesti 12
Natale … in versi 15
Laboratorio d’Autunno 16
Il faro è il nostro occhio, il nostro sguardo sul mondo maltrattato e sofferente, che cerca un cammino senza dolore dove custodire il bene
IL FARO
Gennaio 2018 A.S. 2017/2018
“Girotondo intorno al mondo”
Se tutte le ragazze
Le ragazze del mondo
Si dessero la mano
Si dessero la mano
Allora ci sarebbe un girotondo
Intorno al mondo
E se tutti i ragazzi
I ragazzi del mondo
Volessero una volta
Diventare marinai
Allora si farebbe un grande ponte
Con tante barche
Intorno al mare
E se tutta la gente
Si desse una mano
Se il mondo finalmente
Si desse una mano
Allora ci sarebbe un girotondo
Intorno al mondo
Intorno al mondo.
IL NATALE CHE VORREI Vorrei un Natale pieno di pace, armonia e amicizia un Natale d’amore, dove anche Trump e Pyongyang si tengono la mano, ma questo forse è solo un sogno perché non tutti hanno un cuore aperto al prossi-mo. Vorrei che i ricchi accogliessero i poveri, e che i fucili spa-rassero i fiori , ma questo, forse, è solo un sogno. DELLA VALLE LAURA VA A.MANZI
CODING...NATALIZIO
V A-B MANZI PRIMARIA
Progetto:
“Ti prendo per
mano”
Pagina 2
NATALI DIVERSI Nel mondo ci sono tanti Natali. Natali uguali, Natali di-versi. Io li preferisco uguali. Li vorrei senza guerra e dove c’è che ci fosse una tregua sacra. Vorrei Natali con tanta neve, anche in Africa. Vorrei tanti alberi ad-dobbati e quelli più belli, anche se sono in Egitto, non vorrei aver paura di andare a vederli. Insomma, vorrei Natali con tanto amore condivisione, felicità. Vorrei un Natale norma-le In tutto il mondo. FRANCESCO MONTELLA V A A. Manzi Per un NATALE… Per un Natale perfetto vorrei organizzare un banchetto, porterei la pace nel mondo, unirei tutti quanti in un girotondo. Per un Natale migliore farei a tutti quanti un favore: lo vivrei in compagnia, e darei a tutti un po’ d’allegria. Per un Natale vissuto con amore riempirei a tutti il cuore, darei doni a tutti i miei amici così saremo tutti felici. DE GIOVANNI NICOLE VA A. MANZI
Petali di parole intorno al Mondo
Amicizia , affe�o e amore sono tre diversi modi di
esprimere e manifestare i sen�men� che si provano
per gli altri. L'amicizia è un legame che si ha con una o più
persone, nato da affinità di sen�mento e tenuto saldo da
s�ma e considerazione reciproca. Il sogge�o a cui è des�na-
to il sen�mento di cui s�amo parlando è qualcuno con cui si
è in confidenza e si conosce da un po' di tempo.
Un proverbio molto conosciuto è "Chi trova un amico trova
un tesoro". Questo , de�o pra�camente , vuole comunicare
che se trovi un ver'amico , quest'ul�mo vale tan�ssimo, co-
me un tesoro ed è molto raro. Di per sé è facile trovare un
amico, quello che è difficile è trovarne uno vero!
"Un VERO amico" significa sen�mento, stato d'ani-
mo, ma è ora usata per indicare forte benevolenza
e “a�accamento” nei confron� di qualcuno. L'amore è inve-
ce un affe�o vivo, un desiderio ardente per un'altra perso-
na. Per amare bisogna voler essere ama� e volere amare.
Scuola Secondaria 1 Grado Picarella Nicola III B
Solidarietà Pagina 3
. .Solidarietà
. AUGURI Auguro al mondo un Na-tale gioioso, Auguro a tutti di avere pazienza e volontà Per allontanare le guerre e le ingiustizie. Auguro agli amici un me-raviglioso Natale Ma allo stesso modo an-che ai nemici. Auguro a tutti salute e fortuna. Auguro alla mia famiglia serenità e prosperità. Auguro alle persone care tanto amore. RICCIARDELLI LUCA VA A.MANZI
NATALE Bambino Gesù che vieni quaggiù per dire al mondo che solo amando felici si è perché il Natale è la festa più bella che c’è! Che sboccia profondo in ogni cuore. A Natale ogni bambino contento sarà perché Gesù di nuovo nascerà. DE FALCO VALERIO VA A. MANZI
PER ME IL NATALE E’… Pe me il Natale è stare in famiglia accanto al focolare. E’ scartare i regali con chi amo di più
È fare l’albero col prese-pe. Per me il Natale è gioca-re con gli amici e fare un pupazzo di ne-ve. Per me il Natale È Gesù. Palermiti Daniel VA A.MANZI
Solidarietà significa aiutare persone che si tro-
vano in difficoltà e fa�cano ad andare avan�.E’ una
parola bellissima,una parola “leggera” perche’ a
volte serve veramente poco per me�erla in pra�-
ca.Nel mondo c’e’ bisogno di tanta solidarietà,di tanto aiuto e
per accorgercene basta spostare lo sguardo un pò più lonta-
no da noi.
Domenica scorsa sono stata a Napoli a passeggiare tra i vi-
cole: an�chi, tra profumi e colori di tante cose buone da
mangiare e belle da vedere. C’erano numerosi ar�s� di stra-
da,tra ques�,un pò in disparate,c’era un barbone seduto sul
gradino davan� ad un portone.Davan� a lui c’era un cartone
steso a terra con una coperta sopra.
All’inizio, quando vidi la scena, rimasi dispiaciuta,mi sen�vo
quasi in colpa perchè io ero li a diver�rmi con la mia famiglia,
mangiare e comprare ogge:ni natalizi, mentre lui era so-
lo,sporco e sicuramente affamato,in mezzo all’indifferenza di
tante persone che gli passavano davan�.
Mi avvicinai un pò perchè volevo dargli qualcosa,quando vidi
che so�o la coperta c’era un cane.
A quel punto mi commossi ancora di più perchè capii che il
cartone e la coperta li teneva per riparare il suo amico pelo-
so.Questo mi fece capire che per essere solidali ed amorevoli
con gli altri non serve molto.
Vedevo lui che,pur non avendo niente,aiutava ed ac-
cudiva il suo cane.
Presi dal portafoglio due euro, uno per il sigore ed
uno per il cane; non era molto solo un piccolo gesto per
aiutare una persona in difficoltà ed un animale che gli faceva
compagnia.
Proseguii la passeggiata più felice e soddisfa�a sapendo di
aver manifestato un po’ di solidarietà a qualcuno e… , cre-
detemi con il cuore molto più caldo
Scuola secondaria Gioia Masiello 2C
Pagina 4 Solidarietà
Solidarity
Che cos è la solidarietà?Che bella domanda!La solida-rietà è vicinanza a chi si trova in difficoltà è … aiutare
le persone . Quando noi parliamo di solidarietà ci viene subito in mente le persone più povere del mondo o i
bambini dell’Africa ma non sono solo loro le persone da aiutare!Un nostro compagno/a che ha dei problemi fa-miliari,un compaesano un vicino di casa,possono esse-re tutti delle possibili persone da aiutare. Esistono an-
che diversi modi per essere solidali,esiste anche la soli-darietà morale,quando un nostro compagno/a ha preso un brutto voto o non sta bene e noi gli diciamo che non si deve preoccupare,anche un piccolo gesto come que-sto è solidarietà . Esiste la solidarietà materiale cioè
quando per esempio i nostri genitori donano i soldi per mantenere una ragazza/o
in Africa . Non esiste che noi mandiamo i soldi in Africa e poi non aiutiamo un nostro vicino di casa che ha biso-
gno d’aiuto .a me è capitato di essere solidale,quando
mio nonno era all’ospedale e mia nonna era da solo io
ogni sabato e quando mi era possibile,andavo sempre a dormire a casa sua. In quel momento mi sentivo be-
ne,contenta,consapevole che stavo facendo una buona azione e inoltre mi sono divertita moltissimo con i suoi “20 Padre nostro”.Essere solidali,dunque, ci rende mi-gliori dentro e ci insegna tante cose e non va visto solo come un dovere anche se lo è ma anche un occasione
per divertirsi .
S. Secondaria Angela Guariniello 2C
One of the most beautiful
phrases of Martin Luther
King’s discourse for it
incorporates the most
beautiful keyed in the
word, “solidarity”.
“I have dream that one
day the red hills of Geor-
gia, the sons of former
slaves and sons of former
slave owners will be able
to sit down together to the
table of brotherhood”. In
this sentence, Martin Lu-
ther King, expresses one
of his dreams, in which he
describes the desire to sit
at the same table, with
people of different social
classes, who are able to
establish a relation ship of
peace and brotherhood
between them.
“The solidarity” for me is
one of the most important
theme today because it
represents civil life in a
world where men should
help each other. In this
world, solidarity is always
fut aside and the rich men
always tries to exploit the
poorest people, but Martin
Luther King sentence that
we could salve these pro-
blems if only we want to.
My appeal to the word is
to read it, but above all to
understand the wonderful
meaning of these word.
I have a dream too!
S. Secondaria Carlotta
Cola, 3D
Pagina 5 Solidarietà
Solidarietà significa aiutare persone che si trovano in difficoltà e faticano ad andare avanti.E’ una parola bellissima,una parola “leggera” perche’ a volte serve veramente poco per metterla in pratica.Nel mondo c’e’ bi-sogno di tanta solidarietà,di tanto aiuto e per accorgercene basta spostare lo sguardo un pò più lontano da noi.
Domenica scorsa sono stata a Napoli a passeggiare tra i vicoletti antichi, tra profumi e colori di tante cose buone da mangiare e belle da vedere. C’erano numerosi artisti di strada,tra questi,un pò in disparate,c’era un barbone seduto sul gradino davanti ad un portone.Davanti a lui c’era un cartone steso a terra con una coperta sopra. All’inizio,quando vidi la scena,rimasi dispiaciuta,mi sentivo quasi in colpa perchè io ero lì a divertirmi con la mia famiglia,mangiare e comprare og-gettini natalizi,mentre lui era solo,sporco e sicuramente affamato,in mez-zo all’indifferenza di tante persone che gli passavano davanti. Mi avvicinai un pò perchè volevo dargli qualcosa,quando vidi che sotto la coperta c’era un cane. A quel punto mi commossi ancora di più perchè capii che il cartone e la coperta li teneva per riparare il suo amico peloso.Questo mi fece capire che per essere solidali ed amorevoli con gli altri non serve molto. Vedevo lui che,pur non avendo niente,aiutava ed accudiva il suo cane. Presi dal portafogli due euro,uno per il sigore ed uno per il cane;non era molto solo un piccolo gesto per aiutare una persona in difficoltà ed un an-imale che gli faceva compagnia. Proseguii la passeggiata più felice e soddisfatta sapendo di aver manifes-tato un pò di solidarietà a qualcuno e… , credetemi con il cuore molto più caldo
S. Sec. Gioia Masiello II C
Pagina 6
Quando parliamo di solidarietà ci riferiamo a quel grande valore e senti-mento che dovrebbe essere presente nella nostra società, anche se non è sempre così. Essere solidali vuol dire aiutare il prossimo, non solo materialmente ma anche moralmente. Il sentimento della solidarietà è legato al sentimento di fratellanza e amore verso gli altri che ci è stato insegnato dalla religione cristiana, ma è bene diffonderlo anche tra chi non è credente o ap-partiene ad altre etnie, perché la solidarietà dovrebbe essere sempre presente nel nostro modo di vivere e di fare. Purtroppo nel mondo in cui viviamo la solidarietà è un valore che sta scomparendo perché sostitui-to dall’egoismo, dalla corsa ad arricchirsi sempre di più non pensando al bene degli altri, ma solo a se stessi. Per essere solidali bisogna pensare oltre che a noi stessi, anche un po’ agli altri, anche se a volte risulta difficile rinunciare a qualcosa per pensare al bene degli altri. Anche io spesso mi sono trovato protagonista di diverse situazioni di solidarietà. Ricordo bene l’iniziativa solidale presa dal nostro sacerdote durante il periodo della preparazione al Sacramento della Comunione. Ci aveva chiesto di raccogliere dei soldi per i bambini terremotati. Ad ognuno di noi aveva dato un piccolo salvadanaio ed io facevo qualche rinuncia per depositare qualche moneta. Non è che l’ho riempito tutto, ma a metà ci arrivato. Questa iniziativa solidale mi aveva fatto senti-re felice e più ricco allo stesso tempo. Infatti, mettendo insieme tutti i soldi raccolti, abbiamo contribuito, anche se per poco, alla rico-struzione della scuola terremotata. Secondo me i gesti solidali, anche se piccoli e ci sembrano insignificanti, possono essere davvero di grande aiuto e importanti per chi li fa e per chi li riceve.
AlessioRussoClasse1DS.SEC
Mi piace molto l’esistenza del termine solidarietà nella nostra vita. È bello aiutare le perso-ne ed essere presenti nei loro momenti di difficoltà per cercare di risolvere insieme i pro-blemi. A volte basta anche un piccolo gesto per essere utili, come ad esempio far sedere una persona anziana quando il pullman è pieno. Una volta ho aiutato una signora che aveva delle buste pesanti da portare; era una signora anziana e camminava lentamente. Mi è di-spiaciuto vederla in difficoltà: per questo ho deciso di aiutarla. Ho visto diversi episodi di solidarietà e mi sono sentita felice, perché nel nostro mondo non esistono solo persone che pensano a se stesse o che amano umiliare gli altri, ma ci sono anche persone buone, umili e coraggiose che sono disposte ad aiutare i loro familiari ma anche le persone che non cono-scono e non hanno mai visto. La solidarietà, infatti, è bella anche per questo, perché per-mette di aiutare chiunque, piccolo o grande, uomo o donna, persone che conosciamo o per-sone straniere. Ora che siamo piccoli riusciamo a fare piccoli gesti, ma man mano che di-ventiamo grandi, potremmo essere utili per molte persone con cose più grandi. Sono gesti che possono rendere il mondo migliore e, se ognuno di noi facesse un piccolo passo verso l’altro, il mondo sarebbe stupendo.
Nemras Charafa I D SCUOLA
SEC. 1 GRADO
Solidarietà
Pagina 7
Che cos è la solidarietà? Che bella domanda! La solidarietà è vicinanza a chi si trova in difficoltà è … aiutare le persone . Quando noi parliamo di solidarietà ci viene subi-to in mente le persone più povere del mondo o i bambini dell’Africa ma non sono so-lo loro le persone da aiutare! Un nostro compagno/a che ha dei problemi familiari,
un compaesano un vicino di casa, possono essere tutti delle possibili persone da aiutare. Esistono anche diversi modi per essere solidali, esiste anche la solidarietà morale, quando un nostro compagno/a ha preso un brutto voto o non sta bene e noi gli diciamo che non si deve preoccupare, anche un piccolo gesto come questo è soli-darietà . Esiste la solidarietà materiale cioè quando per esempio i nostri genitori do-nano i soldi per mantenere una ragazza/o in Africa . Non esiste che noi mandiamo i soldi in Africa e poi non aiutiamo un nostro vicino di casa che ha bisogno d’aiuto .a me è capitato di essere solidale, quando mio nonno era all’ospedale e mia nonna
era da solo io ogni sabato e quando mi era possibile, andavo sempre a dormire a ca-sa sua. In quel momento mi sentivo bene, contenta, consapevole che stavo facendo
una buona azione e inoltre mi sono divertita moltissimo con i suoi “20 Padre no-stro”. Essere solidali, dunque, ci rende migliori dentro e ci insegna tante cose e non
va visto solo come un dovere anche se lo è ma anche un occasione per divertirsi .
S. Secondaria Angela Guariniello 2C
Solidarietà
Se potrò impedire ad un cuore di spezzarsi, non avrò vissuto invano. Se allevierò il dolore di una vita O guarirò una pena, o aiuterò un pettirosso caduto a rientrare nel nido, non avrò vissuto invano”. Emily Dickinson A volte basta poco per fare tanto. Li chiamano piccoli gesti, ma i gesti gentili e discreti rendono preziosa e straordinaria l’esistenza. In un mondo dove spesso assistiamo a scene di indifferen-za, di egoismi, di sentimenti negati, per fortuna ci sono persone che hanno lo spirito dell’amore e della generosità, come se fosse un bisogno per non “ vivere invano” proprio come affermava Emily Dickinson. Tutto questo si chiama solidarietà, una forza straordinaria che spinge ad aiu-tare chi è in difficoltà, chi è rimasto senza una casa, chi dedica la propria vita ai bambini poveri, chi aiuta gli emarginati che vivono al freddo e non hanno una famiglia con cui condividere il pranzo di Natale o aprire il regalo posto sotto l’albero più bello e scintillante che mai. Le perso-ne solidali sono angeli che donano un sorriso a chi è malato per addolcirne la sofferenza. Soli-darietà…una parola che esprime non semplicemente un gesto, ma un sentimento che dovrem-mo provare sempre, non solo in una semplice occasione . Ciò renderebbe migliori noi e la vita di chi è stato meno fortunato. La solidarietà è il pensare agli altri, è donare una parte di noi solo per amore. Non sempre è così, allora sarebbe utile tornare agli antichi valori della fratellanza, dell’aiutarsi a vicenda e pensare che non sempre il più forte vince sul più debole perché tutti hanno diritto ad una vita dignitosa… Solo così non avremmo vissuto invano! S. sec. I A
Pagina 8 Lettera di un’ adolescente
Mercoledì 07/03/2015
Cara mamma,
ti scrivo per dirti alcune cose.
Ti stupirai quando leggerai questo, e forse penserai :''mia figlia mi scrive qualcosa?''
Ebbene sì, lo sto facendo...
Tu mi conosci bene, non sono una romanticona , infatti sono sempre stata fredda e di-staccata.
Sentivo il bisogno di scriverti , poi questo è l'unico modo per non piangere di fronte a te.
Non voglio farti stare sulle spine quindi ti racconto tutto, finalmente.
A scuola non sono mai stata un genio, anzi sono sempre stata ignorante.
Voti bassi e lamentele da parte dei professori, in tutto questo l'unica cosa che facevi tu era guardarmi...
Ho sempre odiato il tuo sguardo, quello sguardo, come per dirmi che non ne combino mai una giusta, e sai, forse avevi ragione. Anche se odio ammetterlo.
Sono sbagliata, e tutto quello che faccio lo è.
Non sono qui per autocommiserarmi, vorrei parlarti anche dei tuoi errori.
Non sei mai stata presente, lavoro su lavoro. Tornavi a casa stanca e il tuo unico pensiero era dormire, non ti ricordavi mai di avere una figlia, no, purtroppo.
Ma non è finita qui.
Mai un’ uscita.
Mai una bella risata fra madre e figlia.
Non mi hai mai chiesto perché non mangiassi più o perchè avessi lo sguardo perso.
Ma tranquilla, sono sempre stata bene.
Lettera di un’adolescente Pagina 9
Anzi, se ci penso meglio non lo sono mai stata.
Ormai è abitudine scrivere ''sto bene'' o ''è tutto ok''.
Ormai ti domanderai '' e cosa mi sono persa?'' e io ti rispondo così: molte co-se. Forse ti sei persa e non riesco più a ritrovarti.
Mi dispiace dirtelo così, penserai che io sia una vigliacca (e forse lo sono), ma credimi, non riuscirei mai a parlarti faccia a faccia.
Sono cambiata ma non te ne sei accorta.
Ti vorrei dire un'ultima cosa, e forse me ne pentirò...
Sai quelle volte in cui tornavo a casa con i lividi?
No, non ero caduta e non ero andatab a sbattere da nessuna parte. Ero stata presa di mira dai bulli, in particolare da un ragazzo, il cui no ricordo il nome, credo Micol, o qualcosa del genere.
Mi picchiava, ogni giorno, non c'era pausa da tutto ciò, piangevo nei bagni e tornavo a casa con gli occhi gonfi e arrossati.
E tu?
Tu non ci sei mai stata.
Ora mi cercherai.
Forse per chiedermi scusa, forse per cercare di ricominciare da capo. Ma non mi troverai.
Tranquilla, non andare nel panico.
Siediti sul divano, rilassati, bevi qualcosa di caldo come un caffè e pensa. Pensa a me, che ora sono in un posto migliore. Un posto in cui verrò accetta-ta per quello che sono.
Addio mamma
S. Secondaria III A
Natale Arriva il Natale! una festa speciale che porta con sé una notizia sensazionale : anche quest’anno Gesù Bambino nascerà per portare gioia e pace a tutta l’umanità. Il Natale rende felici perché si fanno gli auguri a parenti e amici c’è aria di festa in tutti noi c’è più amore. Natale per tutti ha un dolce sapore. GAETA FRANCESCO VA A.MANZI
Natale Quando è Natale niente è uguale: la neve che scende, il ghiaccio che pende. Brrr… il gelo è intenso… Guardo alla finestra e penso “Io sono molto fortunata, sto bene e sto al calducc-cio” ma ci sono bambini al mon-do che soffrono fame e gelo che han perso la speranza perché nessuno amore gli dà. Allora cosa aspettiamo tendiamo una mano a chi bisogno ha. E’ Natale per tutti auguri, auguri Di un mondo migliore. DEL REGNO SIMONA VA A.MANZI VA A. MANZI
Pagina 10 Volersi bene
Esistono molti sentimenti positivi e purtroppo anche quelli negativi. Alcuni sentimenti positivi sono, ad esempio, la solidarietà, la compas-sione e la carità. Questi sono sentimenti positivi perché servono ad aiutare le persone in difficoltà, tristi, s ole; a me piace molto farlo, perché l’idea di aiutare qualcuno, sia moralmente che m terialmente mi rende felice. Mi sento soddisfatta quando vedo che la persona che ho aiutato, da un volto triste e cupo, passa a un volto sorridente, e tutto questo grazie a me. Sono sentimenti positivi perché mi fanno riflettere sui gesti buoni che dobbiamo fare a persone che hanno avuto un momento buio, triste e scuro durante la giorna-ta. Ci sono stati dei momenti in cui anche io sono stata triste e tante persone mi han-no aiutato a farmi di nuovo tornare a sorridere. Tra le tante persone, quelle che mi hanno aiutato fin da sempre e spero lo faranno per tutta la vita sono i miei genitori. Anche gli amici mi hanno consolata delle volte, soprattutto per quanto riguarda la scuola. I giorni in cui non mi sentivo bene o mi inventavo delle scuse per non andare a scuola, molte persone mi hanno aiutato ad affrontare al meglio la giornata. Mi ricordo un episodio in cui i miei amici mi hanno aiutata con solidarietà: stavo ancora alle elementari e la mattina a scuola c’era il compito di storia, io ovviamen-te ero molto ansiosa perché la sera prima non avevo ripetuto niente e quasi mi veniva da piangere. Finita la verifica, la maestra le corresse e io presi 5. Mi misi subito a piangere disperatamente, perché non avevo mai avuto un voto così bas-so, ma grazie all’ aiuto dei miei amici mi sono sentita bene e ho continuato la gior-nata al meglio. Anche io, ho aiutato tanti compagni che hanno avuto momenti tristi e cupi facendo-li tornare nuovamente a sorridere. A me piace molto aiutare la gente perché non mi piace vederla disperata, ma alle-gra e gioiosa. Nella mia vita c’è stato anche un momento in cui ho provato lo stesso sentimento di un’altra persona: ero alle elementari e tutta la classe aveva fatto uno scherzo alla maestra, però non era stato di buon gradimento e ci ha rimproverati chieden-doci di chi era stata l’iniziativa. Noi abbiamo risposto che era partita da una persona che in quel momento stava in bagno e non ne sapeva niente. Uscito dal bagno è arrivato in classe, la maestra, senza dirgli o domandargli niente, lo ha messo faccia al muro. Io mi sono sentita in colpa, perché in realtà, era stata colpa di tutta la classe. Il ragazzo si era sentito tutto ad un tratto spaesato, ma dato che era un ragazzo educato e rispettoso ha obbedito al comando senza fare storie. Mi sono tanto dispiaciuta e anche lui, credo che abbia provato la stessa sensazio-ne. La carità è un aiuto materiale, ma non solo di soldi, ma può essere anche di cibo, di un foglio prestato a scuola o di una merendina regalata ad un ragazzo che non può permettersela. Io ho fatto la carità prestando un foglio ad un amico che aveva dimenticato il qua-derno a casa e dando una merendina alla mia amica perché non l’aveva. Anche a me hanno ricambiato questi gesti di carità, dandomi i colori perché li ave-vo dimenticati e un pezzo di pane perché lo avevo lasciato a casa sul tavolo. Oltre a quando ho fatto la carità e mi è stata ricambiata, ho visto un episodio che è accaduto per strada: c’era una donna anziana che aveva due bambini piccoli, e questa stava per terra pregando e i suoi due bambini per terra a dormire. Una ra-gazza, appena uscita dal supermercato, ha regalato alla donna tre panini per lei e i suoi piccoli, rendendola felice. Non c’è cosa più bella che rendere le persone felici e gioiose di godersi la vita. S. Secondaria II E
Mi piace molto l’esistenza dell’espressione volere bene nella nostra vita. È bello aiutare le persone ed essere presenti nei loro momenti di difficol-tà per cercare di risolvere insieme i problemi. A volte basta anche un pic-colo gesto per essere utili, come ad esempio far sedere una persona an-ziana quando il pullman è pieno. Una volta ho aiutato una signora che aveva delle buste pesanti da portare; era una signora anziana e camminava len-tamente. Mi è dispiaciuto vederla in difficoltà: per questo ho deciso di aiutarla. Ho visto diversi episodi di solidarietà e mi sono sentita felice, perché nel nostro mondo non esistono solo persone che pensano a se stes-se o che amano umiliare gli altri, ma ci sono anche persone buone, umili e coraggiose che sono disposte ad aiutare i loro familiari ma anche le per-sone che non conoscono e non hanno mai visto. La solidarietà, infatti, è bella anche per questo, perché permette di aiutare chiunque, piccolo o grande, uomo o donna, persone che conosciamo o persone straniere. Ora che siamo piccoli riusciamo a fare piccoli gesti, ma man mano che diven-tiamo grandi, potremmo essere utili per molte persone con cose più gran-di. Sono gesti che possono rendere il mondo migliore e, se ognuno di noi facesse un piccolo passo verso l’altro, il mondo sarebbe stupendo.
Volersi bene
Libertà
Volersi bene Pagina 11
NATALE: RIFLESSIONI SUL MONDO NATALE significa pa-ce e in molte nazioni si continua ad uccide-re e a fare la guerra. La guerra uccide i soldati, gli anziani , le donne, i bambini,.. Molti (Madre Teresa, Gandhi, Martin Luther King, Giovanni Paolo II, Papa Francesco…) hanno lottato per la pace.” Bisogna usare la parola e l’amore , non la guerra”. La religione non deve essere usata come motivo di guerra. Cri-stiani e musulmani, insieme con i credenti di ogni religione, de-vono ripudiare ogni tipo di violenza per costruire un’ umanità amante della vita e della pace. Per Natale vorrei che tutti i bambini abbia-no una casa, dei geni-tori, da mangiare,… Che i politici si impe-gnino per il Bene del Paese, della gente, della povera gente, ad attuare un piano di ripresa. Vorrei dialogare con i miei compagni e non litigare, aiutando e donando a chi ha bi-sogno. La scuola, nell’ attua-le contesto storico e sociale, è importante più che mai, perché fa nascere in noi idee giuste e piene d’ amo-re e di comprensione per gli altri. Non vo-gliamo essere igno-ranti vogliamo impa-rare per costruire, per fare, per agire nel bene e nel giusto. Buon Natale nel se-gno del BUON SEN-SO. CLASSE QUARTA A - A. Manzi
La solidarietà è un comportamento spontaneo che nasce dal cuore. Essere solidali significa essere altruisti e disposti ad aiutare gli altri nei momenti di difficoltà, senza aspettarsi qualcosa in cambio. Alle elementari è capitato anche a me di aiutare un amico in difficoltà. Il suo nome è Valentin, veniva dalla Romania. Il primo giorno di terza elementare le nostre maestre lo han-no messo vicino a me e lui si sentiva solo perché non aveva amici. Con il passare del tempo io e Valentin siamo diventati buoni amici perché cercavo sempre di coinvolgerlo facendolo avvi-cinare agli altri compagni. Lui è riuscito ad integrarsi e ha preso confidenza anche con le maestre. In quei giorni mi sentivo soddisfatto e felice perché ero riusci-to ad aiutare, anche se in piccola parte, un compagno in diffi-coltà, facendogli mancare meno il suo Paese e i suoi amici.
Antonio Cavaliere 1^D
SCUOLA SECONDARIA 1 GRADO
Pagina 12
v
Elvia Capozzi Teresa Ercolino
Scuola se-
PICCOLI GESTI
Emily Dickinson A volte basta poco per fare tanto. Li chiamano piccoli gesti, ma i gesti gentili e discreti rendono preziosa e straordinaria l’esistenza. In un mondo dove spesso assistiamo a scene di indifferenza, di egoismi, di sentimenti negati, per fortuna ci sono persone che hanno lo spirito dell’amore e della generosi-tà, come se fosse un bisogno per non “ vivere invano” proprio come afferma-va Emily Dickinson. Tutto questo si chiama solidarietà, una forza straordina-ria che spinge ad aiutare chi è in difficoltà, chi è rimasto senza una casa, chi dedica la propria vita ai bambini poveri, chi aiuta gli emarginati che vivono al freddo e non hanno una famiglia con cui condividere il pranzo di Natale o aprire il regalo posto sotto l’albero più bello e scintillante che mai. Le perso-ne solidali sono angeli che donano un sorriso a chi è malato per addolcirne la sofferenza. Solidarietà…una parola che esprime non semplicemente un gesto, ma un sentimento che dovremmo provare sempre, non solo in una semplice occasione . Ciò renderebbe migliori noi e la vita di chi è stato me-no fortunato. La solidarietà è il pensare agli altri, è donare una parte di noi solo per amore. Non sempre è così, allora sarebbe utile tornare agli antichi valori della fratellanza, dell’aiutarsi a vicenda e pensare che non sempre il più forte vince sul più debole perché tutti hanno diritto ad una vita dignito-sa… Solo così non avremmo vissuto invano! S. sec. I A
Se potrò impedire ad un cuore di spezzarsi, non avrò vissuto invano. Se allevierò il dolore di una vita O guarirò una pena, o aiuterò un pettirosso caduto a rientrare nel nido,
Elvia Capozzi Teresa Ercolino Scuola secondaria di I°
Classe I A
Pagina 13
PICCOLI GESTI: RACCONTI FANTASTICI
CLASSE IV B Plesso Manzi.
Quindici ragazzi nella giungla
Un anno fa nella giungla vivevano diciotto bambini di otto anni. Erano orfani dei loro genitori e , perciò, senza regole . Bisticciava-no spesso, soprattutto i maschi . Un giorno tre di loro, stanchi di tutte le liti, decisero di andare in giro a cercare un posto silenzioso in cui sta-re . Ad un tratto arrivò una scimmia affamata che, quando li vide, si mise ad urlare perché desiderava gustarli . Perciò decise di seguirli e preparare una trappola per loro . I bambini, ignari di tutto quello che sarebbe successo, adocchiarono finalmente una tana abbandonata . Tutti d’accordo s’incamminarono lungo un sentiero impervio per raggiungerla , ma caddero nella trappola che aveva preparato la scimmia per loro. Gli altri quindici amici, nel frattempo, conobbero una tigre buona che li vide bisticciare . Questa, dispiaciuta del litigio a cui aveva as-sistito, cercò di fare in modo che loro imparassero ad essere amici e a sapere rispettare le regole per discutere di un avvenimento . Alla fine tutti i bambini impararono a non litigare e a comunicare tra di loro come veri amici.
N.B. Questa è la storia della classe III B del plesso Manzi . I bimbi ora frequentano la classe IV B .
VORREI UN NATALE Vorrei un Natale un Natale speciale dove tutto è bello e non c’è il male. Vorrei un mondo gioioso dove tutto è meraviglioso senza guerra e senza odio. Vorrei un Natale un Natale speciale. AUFIERO ALFONSO V A A. MAZI
Pagina 14
v
Elvia Capozzi Teresa Ercolino
Scuola se-
PICCOLI GESTI
I VOLONTARI DI LEGAMBIENTE AL MANZI
Oggi, 9 novembre, dalle 10,15 alle 12,15 , noi alunni di 4 A del plesso A. Manzi, assieme alla 4B e C, abbiamo partecipa-to all’ incontro con i volontari di LEGAMBIENTE, per trattare il tema dell’ inquinamento, in particolare della “SOLOFRANA” , tanto vicina a noi. Sono venuti dei ragazzi a spiegarci la problematica dell’ in-quinamento dell’ acqua; ci hanno fatto capire, con immagini
toccanti, che l’ acqua che scarichiamo dalle nostre case, tramite dei tubi sotterranei arri-va dentro grandi depuratori e viene poi imboccata nei fiumi. Spesso le acque vengono contaminate da prodotti chimici e scarichi industriali, da fertilizzanti e pesticidi. Hanno proiettato altre immagini spiegando che l’ uomo ha distrutto tutti i letti dei fiumi e li ha cementificati per costruire case abusive, ma quando il livello del fiume ha iniziato a sali-re, le case che avevano costruito lì vicino si erano allagate, così l’ uomo ha costruito grandi muri per non fare oltrepassare l’ acqua, ma è passata lo stesso perché restringen-do i metri del letto del fiume l’ acqua è andata oltre il limite del livello. La cosa grave che dopo l’ accaduto, a causa dell’ abusivismo, l’ uomo ha cominciato a cercare denaro al COMUNE, allo STATO, perché l’ acqua aveva danneggiato “ le sue case”. Può lo Stato ri-sarcire con i soldi di altri cittadini, una casa abusiva, cioè costruita senza permesso? I volontari hanno spiegato anche il rispetto per gli alberi, senza queste “creature” respire-remo anidride carbonica e non ossigeno. Durante l’ estate, l’ uomo, purtroppo, ha incen-diato tante montagne piene di alberi, distruggendo un pezzo di noi. Attraverso varie let-ture abbiamo capito che forse ai piromani nessuno ha mai insegnato ad amare gli alberi, infatti nella storia dove il bambino col nonno faceva belle esperienze di semina e innesti il piccolo rispettava le piante: le abbracciava, le coccolava , ci parlava; nell’ altra storia al bambino egoista tutto era dovuto: all’ albero chiese la casa, la barca, i frutti, i soldi e l’ albero sempre pronto a dare i rami per costruire la casa e la barca, i frutti da mangiare e da vendere per guadagnare soldi. Pure alla fine l’ albero rimasto nudo, senza rami e sen-za foglie e frutti dona il tronco per un appoggio all’ uomo ormai vecchio, ma l’ uomo conti-nua ad approfittarne, senza fare niente per l’ al-bero. Secondo me ogni uomo deve diventare co-me il primo bambino, deve parlare anche con la natura, deve coccolarla, curarla e rispettare , perché siamo ancora in tempo per salvare il mondo. STA A NOI. Dopo la lezione, molto inte-ressante, abbiamo giocato al “Gioco dell’ oca” , dividendoci in tre gruppi, (4 A- B- C-) lanciando il dado e rispondendo alle domande relative alla lezione fatta prima. La mia classe poteva vince-re perché abbiamo risposto a tutte le domande, ma il lancio del dado ha fatto arrivare la pedina sulla casella”Torna al via”. PECCATO! Non abbiamo vinto , ma sicuramente abbia-mo fatto una bella esperienza. Alla fine uno dei volontari ha detto che ognuno di noi deve diventare una SENTINELLA richiamando al rispetto chi non ha cura dell’ ambiente, anche fuori dalla scuola. IL RISPETTO DEVE NASCERE TRA I BANCHI DI SCUOLA I bambini delle classi quarte Manzi
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IL NATALE...IN VERSI E IN CODING…
Natale in compagnia Con gli amici e parenti trascorriamo questo Notte con regali e allegria, a mezzanotte andiamo in chiesa. E’ Natale e si può fare di più, amare di più, Aiutare di più i poveri a sentirsi bene. LUCIA CERUSO VA A.MANZI
Vorrei u Natale… Vorrei un Natale speciale dove non ci sia alcun male. Vorrei un Natale non da perdente E con un regalo divertente. Vorrei un Natale festoso con un banchetto assai gustoso. Vorrei un Natale carino dove tutto vale, anche se piccolino. Vorrei un Natale con un grande cuore con pace e tanto amore. MIRIAM GUERRIERO VA A.MANZI
Natale Vorrei un Natale speciale e che sia per tutti festoso. Vorrei un Natale gioioso per tutti i bambini del mondo. Vorrei un Natale felice e spensierato come un amore appena incontrato. Vorrei un Natale perfetto Con amore, giustizia e affetto. ALEXANDRA ERCOLINO VA A.MANZI
V A-B MANZI PRIMARIA
V A-B MANZI PRIMARIA
OPEN DAY 2017-2018
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Gli alunni della
scuola dell’In-
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