il bambù n. 30 - 06/2013

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Centro Volontari della Sofferenza Bari-Bitonto – Anno VIII, giugno 2013 30 Il Bambù Il Bambù Il Bambù Il Bambù Il Bambù Il Bambù Il Bambù Il Bambù Il Bambù Cristo Vera Speranza Beato! Beato! Beato! Beato! Beato! Beato! Beato! Beato! Beato!

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Giornalino del Centro Volontari della Sofferenza (CVS) - Diocesi di Bari - Bitonto ONLUS

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Centro Volontari della Sofferenza Bari-Bitonto – Anno VIII, giugno 2013

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Il BambùIl BambùIl BambùIl BambùIl BambùIl BambùIl BambùIl BambùIl BambùCristo Vera Speranza

Beato!Beato!Beato!Beato!Beato!Beato!Beato!Beato!Beato!

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C'era un giardino molto

bello. Il suo Signore ne era

orgoglioso. Il più bello degli

alberi, e anche il più caro al Signore, era un prezioso bambù. E lo stesso

sapeva di essere l'albero prediletto del Signore. Il Signore un giorno con fac-

cia seria si avvicinò al bambù e disse: “Caro bambù, io ho bisogno di te”.

Per il bambù sembrava venuto il giorno più bello della sua vita e con

gioia rispose: “Eccomi, Signore! Prendimi e fa' di me quello che vuoi!”.

“Caro bambù – il Signore rispose – ti devo tagliare,”

“Tagliare? No! Signore. Vedi che sono il più bello dei tuoi alberi – e tu mi

vuoi tagliare?”.

“Caro bambù, se non ti posso tagliare non ho bisogno di te”.

Dopo un lungo silenzio l'albero disse: “Se non ti posso servire senza essere

tagliato, allora, tagliami”.

Ma il Signore gli rispose con la stessa faccia seria: “Devo tagliare anche i tuoi

rami e le tue foglie”.

“No, Signore! Sai bene che la mia unica bellezza sono i rami e le foglie.

Tagliami, ma non togliermi i rami e le foglie”.

“Caro bambù, se non ti posso tagliare i rami e le foglie, non ho bisogno di te”.

“Signore, – disse il bambù a bassa voce – prendi i miei rami e le mie foglie”.

“Caro bambù io ti devo ancora dividere in due parti e devo strappare il tuo cuore!".

Dopo un lungo silenzio il bambù si inclinò davanti al Signore e disse: “Tagliami e

dividimi”.

Così il Signore del giardino tagliò il bambù, tirò via i rami, strappò le sue foglie,

lo divise in due parti e gli strappò il cuore.

Poi lo prese e lo portò dove acqua fresca da una sorgente sgorgava verso

campi aridi. Là il Signore posò il suo bambù e collegò un capo del tronco

tagliato con la sorgente e incanalò l'altro capo verso il campo.

La sorgente cantò un benvenuto e le chiare scintillanti acque si

riversarono attraverso il corpo straziato del bambù verso il canale che

correva sui campi inariditi che ne avevano tanto bisogno.

Così quello che era un magnifico bambù diventò una grande

benedizione in tutta la sua fragilità e umiltà.

Quando era ancora grande e bello egli cresceva solo per se stesso e

gioiva per la propria bellezza, invece per mezzo della sua

distruzione diventò un canale che il Signore poteva

usare per rendere il suo

regno più fruttuoso.

(Da un racconto

popolare cinese)

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Testimoni di gioia!

Il 22 febbraio scorso, nellaparrocchia SS. Maria Assuntadi Sannicandro di Bari, ilnostro GdA è stato invitato apartecipare ad una conferenzadal tema “Una riflessione

sulla speranza e sulla

sofferenza. E donò loro

l’acqua nel deserto”, per daretestimonianza del carisma edapostolato del CVS e dellastraordinaria vita del BeatoMons. Luigi Novarese.

La conferenza ha accostatole figure di Mons. Novarese edi frate Immacolato Brienza,carmelitano che ha vissutonella sofferenza fisica tutta lasua vita come dono e offertaper la Chiesa, anche lui incorso di beatificazione,presentato da don Fabio DiTommaso, postulatore dellasua causa di beatificazione.

Che bello conoscere nuovi

“fratelli” che hanno condivisola propria vita come offertasilenziosa, ma operosa efruttuosa, a Dio!

Con non poco orgogliopossiamo dire che nel cuoredei presenti breccia hannofatto la semplicità eschiettezza delle parole diMons. Novarese (ascoltate daun video proiettato durante laconferenza) e di Margherita eRocco, i nostri apostoli digioia!

L’entusiasmo nel racconta-re e parlare del proprioapostolato con e per gliammalati è stata “moneta diconquista” dell’attenzione ditutti, nei cui cuori, forse, letestimonianze – riportatenelle pagine seguenti –avranno gettato quel “seme”che con la mano di Dioporterà frutto!

Antonella

Tamborrino

(Capogruppo GdA

SS. Maria del

Carmine, Sanni-

candro di Bari)

Mi chiamo Mar-Il Bambù - Giugno 2013 3

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gherita, ho 25anni.

La mia primavolta che ho cono-sciuto il CVS èstato a Bari, tra-mite amici. Ri-cordo che quellavolta vedere adun primo impattotante personedella mia età condisabilità mi hacolpita profonda-mente: chi nonriusciva a direnulla, chi stavain carrozzina, chinon poteva muo-versi, ma soprat-tutto quello che più mi colpìfu una cosa in particolare: tut-ti erano con il sorriso sullelabbra, esprimevano tantagioia che mi ha contagiato. Daquel primo incontro ne sonoseguiti altri e adesso faccioparte del CVS. La mia vita ècambiata perché adessol’affronto con uno spirito di-verso: prima trascorrevo lemie giornate in solitudine emalinconia, non stavo benenemmeno con me stessa, mada quando frequento il CVS lamia vita la vivo serena nono-

stante un mio problema cheho, difatti vedendo loro chenonostante le proprie difficol-tà affrontano la vita quotidia-na con grande gioia, ed oraanch’io affronto la vita col sor-riso sulle labbra ma soprat-tutto con la conoscenza diGesù. Partecipo ai laboratorisettimanali tre volte (lunedì,martedì e venerdì) e una voltaal mese a Sannicandro c’è lacatechesi. Un altro momentobellissimo è quello degli in-contri mensili che si tengono aBari. Qui facciamo la cateche-si ma giochiamo anche e bal-

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liamo.. Questa estate ho partecipa-

to agli Esercizi Spirituali aValleluogoo, credevo che sa-rebbe stata una vacanza noio-sa, con sola preghiera e staretutti i giorni a Messa, ma an-che se credevo questo ci sonoandata lo stesso; invece misbagliavo, è stato tutto bellis-simo! Da questa esperienza hocapito tante cose importanti,ma soprattutto ho avuto la re-sponsabilità di prendermicura di una ragazza disabile.Questa per me è stata la cosapiù bella perché non credevodi farcela, credevo che fossemolto più difficile ma creden-do nel mio Gesù ce l’ho fattaaffrontando tutto molto bene

e serena. Il CVS noi tutti lo viviamo

come se fosse una grande fa-miglia infatti siamo tutti fra-telli e sorelle, ciascunocondivide la difficoltà e la spe-ranza dell’altro; per noi non è“servizio” ma è come se ognu-no portasse qualcosa che puòoffrire a Dio (gioia, malattia oprove particolari). Quello cheè speciale è che ho imparato èche solo quando vedo negli oc-chi delle persone si può essereveri testimoni della fede congioia ma anche con la malat-tia e sofferenza.

Margherita De Benedictis

(GdA Maria SS. del Carmine,

Sannicandro di Bari)

Mi chiamo Rocco, ho 21anni ed aiuto i miei genitorinelle loro attività.

La prima volta che ho sa-puto del CVS è stato quandoun mio amico mi ha invitato apartecipare ad un incontro

che si teneva qui a Sannican-dro, alla Casa del Fanciullo.In quest’occasione ho servito aMessa, poi c’è stato un mo-mento di festa con balli. Quiho conosciuto quelli che orasono i miei amici.

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Quel primo incontro mirese felice e da allora questagioia mi accompagna conti-nuamente perché ho trovatouna seconda famiglia.

La mia vita è rinata perchéora ho un sacco di amici, pri-ma ero sempre solo e nessunomi cercava. Con questi amicimi sento telefonicamente e livedo regolarmente.

Il CVS mi piace perché noiVolontari delle Sofferenzaaiutiamo gli altri.

Frequento settimanalmen-te i laboratori che si tengono a

Bari, in sede, dove si svolgonoattività quali pittura, danza,realizzazione di oggetti (incartapesta, ceramica….) davendere il cui ricavato servead autofinanziarci.

Un momento importanteper noi volontari è quando ciincontriamo una volta al mesenelle varie parrocchie delladiocesi di Bari. in questi in-contri c’è la Messa, la preghie-ra per gli altri, la catechesi. Inquesti momenti Gesù dice adognuno di noi qualcosa di im-portante.

In estate col CVS parteci-piamo agli Esercizi Spiritualia Valleluogo.

Gli Esercizi sono belli per-ché c’è l’Adorazione, la pre-ghiera di ringraziamento, laMessa e in questi momentitutti noi volontari partecipia-mo in modo attivo con canti edanze. Per me questa è davve-ro un’esperienza magnifica!

Rocco Signorile

(GdA Maria SS. del Carmine,

Sannicandro di Bari)

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La Beatificazione di

Mons. Novarese

E’ stato uno dei primi beatiad essere celebrato a Roma sa-bato 11 maggio 2013 sotto ilpontificato di papa Francesco.E’ Luigi Novarese, sacerdotepiemontese nato a CasaleMonferrato (Alessandria) nel1914 e morto a Rocca Priora(Roma) nel 1984. Papa Gio-vanni Paolo II lo definì “l’apo-stolo dei malati”.

La cerimonia si è svolta du-rante la messa alla Basilica disan Paolo Fuori le Mura da-vanti ad oltre 5mila fedeli ed èstata presieduta dal segreta-rio di Stato Vaticano, cardina-le Tarcisio Bertone.

Novarese fu un innovatore.Fin dalla seconda metà deglianni Quaranta si prese curadell’emarginazione dei disabi-li, fondò case di cura, tra cuiquella di Moncrivello a lui in-titolata, in provincia di Vercel-li, centri di assistenza, corsiprofessionali per i portatori dihandicap, diede vita ad asso-ciazioni come il Centro Volon-tari della Sofferenza e iSilenziosi Operai della Croce.

Organizzò convegni interna-zionali su temi religiosi escientifici mettendo a confron-to medici e malati, sottoli-neando in particolarel’importanza che la dimensio-ne spirituale viene ad assume-re nel rapporto fra l’infermo ela malattia.

“Don Luigi esortava inces-santemente i sofferenti ad es-sere non solo oggetto disolidarietà e di carità – hadetto Bertone durante l’omelia– ma soggetti attivi nell’operadi evangelizzazione, contras-segnata dal dinamismo spiri-tuale della consolazione, inunione con Cristo, il divinoConsolatore”.

Novarese si impegnò contutto se stesso nella lotta con-tro l’emarginazione dei disabi-li, che tolse dai ghetti in cuierano confinati e integrò nellasocietà. Insegnò loro un me-stiere con l’obiettivo, nei limitidelle possibilità di ognuno, direnderli autonomi anche dalpunto di vista economico.

“L’attività di Novarese ha

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esercitato un influsso non pic-colo anche nel tessuto civiledella Nazione, contribuendoefficacemente a promuovere inesso un’attenzione alle poten-zialità del mondo della soffe-renza, tesoro prezioso per lasocietà”, ha proseguito Berto-ne.

Dal maggio 1942 al maggio1970 Novarese lavorò pressola Segreteria di Stato Vatica-na, e i pontefici ne apprezza-rono la spiritualità e ilcarisma. Nel 1970 lasciò la Se-greteria di Stato e passò alledipendenze della CEI dove sioccupò di pastorale sanitaria.Anche qui don Luigi lasciòun’importante traccia, comeha ricordato il cardinal AngeloComastri, arciprete della Ba-silica Vaticana, dove è stata

celebrata, lunedì 13, la messadi ringraziamento per la bea-tificazione di Novarese, citan-do l’Esortazione apostolicapost-sinodale, Christifideles

Laici, di Giovanni Paolo II:“‘Uno dei fondamentali obiet-tivi di questa rinnovata e in-tensificata azione pastoraleche non può non coinvolgere, ein modo coordinato, tutte lecomponenti della comunità ec-clesiale, è di considerare ilmalato, il portatore di handi-cap, il sofferente non sempli-cemente come terminedell’amore e del servizio dellaChiesa, bensì come 'soggettoattivo e responsabile dell’ope-ra di evangelizzazione e di sal-vezza’. Queste parole sono ilfrutto dell’opera di mons. Lui-gi Novarese”.

Beatificazione di Mons. Luigi Novarese – II

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Domenica 12 maggio, inve-ce, alle 11.26 in piazza S. Pie-tro a Roma, per lacanonizzazione dei martiri diOtranto, Papa Francesco haricordato Novarese come “ilsacerdote che ha saputo rinno-vare la pastorale degli amma-lati rendendoli soggetti attividella Chiesa”.

Domenica 19 maggio, da-vanti a Papa Francesco e a200 mila fedeli riuniti in piaz-za San Pietro a conclusionedel raduno dei movimenti ec-clesiali, monsignor Rino Fisi-chella, presidente delPontificio Consiglio per laNuova Evangelizzazione, haaffidato il cammino del laicatoalla protezione di tre beati:due pontefici, Giovanni XXIIIe Giovanni Paolo II, e un sa-cerdote, Luigi Novarese. Fisi-chella ha definito quest’ultimouno dei “primi promotoridell’apostolato dei laici” perl’azione svolta durante tuttala vita fra gli ammalati.

I due episodi sono stati ri-cordati domenica 19 maggioda don Janusz Malski, il mo-deratore generale dei Silenzio-si Operai della Croce(l’associazione fondata da No-varese nel 1950) che è interve-

nuto nella parrocchia di sanFrancesco a Tonengo di Mazzè(diocesi di Ivrea, provincia diTorino) dove, prima della mes-sa, è stato presentato ai fedeliil primo ritratto di Novaresedipinto sulla parete interna diuna chiesa dopo la beatifica-zione. L’autore è il pittore Die-go Crozza di Mazzé. Ilsacerdote è dipinto a figura in-tera, accanto alle stampellecon le quali si reggeva in piedidurante la tubercolosi osseache lo aveva colpito da ragaz-zo.

Ufficio Stampa

Silenziosi Operai della Croce

Beatificazione di Mons. Luigi Novarese – III

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Tutti a Roma per

beatificare Mons.

Novarese!

Finalmente Mons. LuigiNovarese è Beato! E' avvenutoil giorno 11/5/2013 nella Chie-sa di San Paolo fuori le mura,a Roma.

Siamo partiti alla volta diRoma, con lo spirito di un pel-legrinaggio, con tanta gioia enel cuore e, anche, qualchedifficoltà; con il pullman delmitico "Lopraino", capeggiatodall'autista molto sorprenden-te Michele; avvalso dal refe-rente Michele Scardicchio), edalle presenze di Chiara lac-carini e Annalisa Caputo, chehanno animato per tutto ilviaggio. Eravamo tutti moltoemozionati di tutto quello chedi lì a poco sarebbe accaduto.

Lungo il percorso abbiamodapprima recitato il Rosario;in seguito sono stati eseguitigiochi, indovinelli, e abbiamoimparato la canzone "C'eroanch'io", con 2 vallette e 2 val-letti che ne mimavano i gesti.

Arrivati nel pomeriggioinoltrato, ci hanno assegnato

le varie case, che riportavanoalcuni nomi, come Sion, Ere-mo e San Francesco. Abbiamotrovato lì anche altri gruppi dicivuessini provenienti dalNord Italia, Polonia e persinodall'Australia.

Di lì a poco abbiamo assisti-to nel salone principale allaveglia di preghiera, seguendoin testo trovato nel kit.

Il giorno seguente abbiamoassistito alla emozionantissi-ma Beatificazione del nostroFondatore, in cui abbiamo ve-ramente assaporato tutta lasua maestosità, con una cele-brazione eucaristica, presiedu-ta dal Card. Tarcisio Bertone.

Nel pomeriggio la festa diringraziamento, che è conti-nuata con l'esibizione di unballetto da parte dei ragazzi

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del "Gruppo Attivo" nella Ba-silica di San Paolo fuori lemura. Hanno ballato in onoredel Beato, classificandosi vin-citori nella sezione teatro delconcorso indetto dai "Silenzio-si Operai della Croce", e rice-vendo in dono un emeritomedaglione, donato alla loroinsegnante, Prof.ssa AnnalisaCaputo.

La sera, dopo cena, sonostate eseguite canzoni del fol-klore bergamasco e torinese inonore del Beato.

Il giorno 13/5 ci siamo di-retti verso la località di RoccaPriora, presso la "Casa ReginaDecor Carmeli", in cui abbia-mo visitato la tomba del Bea-to, baciato la sua reliquia eacceso il cero che rappresenta-va il C.V.S. di Bari. Il giorno13/5 abbiamo fatto una piccola

tappa a piazza S. Pietro, in cuiabbiamo visto il nostro PapaFrancesco a malapena; menomale che c'erano 2 maxi-scher-mo, in cui abbiamo potuto ve-derlo, mentre salutava ebaciava alcuni dei nostri ci-vuessini. Dopo ci siamo direttiverso la Basilica di S. Pietro,per la celebrazione eucaristicadi ringraziamento in onoredella Madonna di Fatima.

Verso il pomeriggio inoltra-to ci siamo diretti verso il ri-torno a Bari, ripieni in cuoredi tanta, ma tanta gioia e rica-ricati spiritualmente, con lasperanza di poter imitare lasua ineguagliabile vita.

Rosa Pasqua Moschetta

con la collaborazione di

Giuseppina Attolico

(G.d.A. San Rocco)

Beatificazione di Mons. Luigi Novarese – V

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Grazie, Mons.

Novarese!

Ogni esperienza ci insegnasempre qualcosa e ci lasciadentro una serie di emozioni.La beatificazione del nostrofondatore mi ha trasmessotanta gioia; respirare quegliattimi, quelle ore di pace, alle-gria, serenità è stato davveroindescrivibile. Ancora una vol-ta mi trovo ad esprimere ilmio “Grazie”…

Innanzitutto a chi mi hafatto conoscere il CVS, Annali-sa Caputo… poi a chi mi hafatto innamorare della nostrarealtà, il meraviglioso gruppoattivo…

Grazie a Rosa Sinisi, che miha lasciato a bocca apertaquando ha chiesto un bacio aSebastiano… scena bellissimae piena di tenerezza…

Grazie a Chiara e Michele,che con pazienza e buona vo-lontà hanno organizzato nelmigliore dei modi il viaggio;agli amici con cui ho condivisoquesti attimi di bellezza pura,nonostante le difficoltà e gliimprevisti in particolare aRossella e Anna, mie compa-gne di camera e nottate.

Monsignore diceva sempreche dobbiamo allargare i no-stri orizzonti! Nella Basilica disan Paolo così gremita di gen-te, ho avuto davvero confermache il CVS è speciale, che sipuò capire la nostra realtàsolo vivendola… solo tuffando-ci nella spontaneità, nellasemplicità e mettendoci tutta

Beatificazione di Mons. Luigi Novarese – VI

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la forza e l’energia necessaria.Grazie ancora alle giovanis-

sime, perle rare della nostradiocesi barese… sempre pron-te e disponibili, sempre attive,sempre piene di sentimentipositivi. Questo viaggio aRoma mi ha permesso nonsolo di vivere momenti di fedee di ringraziamento intensima anche di vivere sorpreseinaspettate… come la presen-za dei nostri amici, Andrea[Lariccia, ndr] e Giuseppe[don Calò, ndr] e la conoscen-za di una silenziosa di vita infamiglia davvero fantastica.

Il nostro beato ha dato tan-to a tutti noi… quest’atmosfe-ra piena di entusiasmo vivràsempre nei cuori. E per finirecredo che nonostante la stan-chezza, il viaggio della speran-za, i momenti difficili questoevento speciale resterà indi-

menticabile insieme a tutte leemozioni che solo il cuore co-nosce e che non si possonoesprimere.

Prima di ripartire ho avutomodo di parlare per stradacon una zingara e le ho parla-to anche di Mons. Novarese…le sue frasi mi hanno davverocolpito, in particolare una“Non trattenere mai l’amore…Hai tanto da donare!”

Che sia d’insegnamento atutti… non fermiamoci mai,non fermiamo mai l’amore nelCVS e nella nostra vita! CheMons. Novarese ci aiuti inquesto percorso di fede, spe-ranza e amore. Buon Cammi-no e grazie a tutti!

Rosanna Grandolfo

(GdA S. Maria del

Monte Carmelo/1)

Beatificazione di Mons. Luigi Novarese – VII

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A Roma per Luigi con tanti

amici!

L’abbiamo tanto desideratoe, alla fine, il fatidico giorno èarrivato!

11 maggio 2013! Una datache resterà impressa nellamemoria di molti, anzi di mol-tissimi civuessini di tutto ilmondo.

Tanti scriveranno di questoevento, descriveranno le loroemozioni, le loro gioie, parle-ranno dei momenti belli ed an-che dei piccoli disguidi cheinevitabilmente un viaggioporta con sé.

Noi vogliamo soffermarcisull’esperienza dell’incontro,l’incontro di nuovi amici, anzifratelli, sorelle, volontari dellasofferenza provenienti da va-rie diocesi del Salento. Aveva-mo avuto occasione diconoscere qualcuno di loro invarie attività regionali mamai ci era capitato di condivi-dere esperienze così intense.

Pur essendo ospiti del loro

pullman ci siamo sentiti accol-ti e subito si è creato quel cli-ma di fratellanza e dicondivisione che ci ha permes-so di vivere al meglio il pelle-grinaggio, la Beatificazione euno dei momenti più impor-tanti di queste giornate: lapartecipazione alla SantaMessa in piazza san Pietropresieduta dal Papa el’abbraccio di papa Francescoad alcuni Volontari..

Ma chi ha favorito tuttociò?

Certamente lui, il nostroamico, il Beato Luigi Novare-se, che ha sempre osato, si èsempre affidato alla Provvi-denza, alla Mamma Celeste eoggi più che mai ci sostiene colsuo: “Coraggio, non perdetevid’animo…”

Laura, Matteo, Valeria Landi

(GdA S. Maria

del Monte Carmelo)

Beatificazione di Mons. Luigi Novarese – VIII

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Fotostoria del nostro

pellegrinaggio a Roma

Beatificazione di Mons. Luigi Novarese – IX

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Beatificazione di Mons. Luigi Novarese – X

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Beatificazione di Mons. Luigi Novarese – XII

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In cammino verso Roma

Emozionante, sì proprioemozionante è l’aggettivo giu-sto per descrivere questogrande evento che ha coinvol-to il CVS di tutto il mondo.

E’ stato un evento tanto at-teso da noi CVSsini perché ilnostro fondatore, mons. LuigiNovarese, è diventato Beato!E’ un qualcosa che prescindedall’ordinario, e che ci ha gui-dati tutti, sulle sue orme, aRoma.

“Scalerò le vette della spe-ranza” questo c’è scritto sul bi-gliettino che insieme ad altri

gadget Rosa Sinisi ci consegnòin preparazione di questogrande momento. Penso non cisia stata frase più adatta perchi, come me, stava perdendola speranza di poter essere aRoma per vari motivi. Il Si-gnore ci ha dato dapprima lasperanza ed in seguito la pos-sibilità di vivere questi giorni.

Abbiamo soggiornato neipressi di Roma, in una strut-tura chiamata “Sacrofano Fra-terna Domus”, di una bellezzae immensità straordinaria.

Il sabato abbiamo parteci-

Beatificazione di Mons. Luigi Novarese – XIII

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pato alla messa, celebrata dalCardinal Bertone, nella Basi-lica di San Paolo Fuori leMura, che prevedeva il rito dibeatificazione. La basilica eragremita di Volontari della sof-ferenza, Fratelli e Sorelle pro-venienti dalle varie diocesi delCVS di tutto il mondo chehanno vissuto il momento li-turgico e di festa con unagrande emozione nel cuore.

Non appena volgevi losguardo, ritrovavi persone co-nosciute in varie esperienzevissute con l’Associazione.Ognuno di noi si sarà sicura-mente sentito fiero di apparte-nere al CVS e di avere comeesempio di fede un Beato, unuomo che ha dedicato la suavita alle persone sofferenti eche ha dato vita a qualcosa di

straordinario! Un ulteriore motivo di feli-

cità è stata la proposta delCVS di Lecce, con cui alcuni dinoi condividevano il pullman,di recarsi, la domenica, inPiazza San Pietro per parteci-pare alla Santa Messa presie-duta dal Papa.

Un’emozione grandissima èstata vedere il nostro PapaFrancesco passare acclamatotra la folla con un sorriso eduno sguardo di tenerezza, maanche scendere dalla papa mo-bile e salutare, ad una ad una,tutte le persone disabili allafine della celebrazione. Bellis-sime le Sue parole durantel’omelia soprattutto quandoparlava dei martiri e dei beatiriflettendo sulla forza dellafede di cui dice: “Dove trova-vano la forza? Proprio nellafede, che fa vedere oltre i limi-ti dello sguardo umano, oltreil confine della vita terrena.”

Grazie CVS per questa bel-lissima esperienza di fede.

Annalisa Landi

(GdA S. Maria del

Monte Carmelo/1)

Beatificazione di Mons. Luigi Novarese – XIV

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Un grande dono che Dio ci ha

fatto: Luigi Novarese Beato!

L’11 maggio 2013 è unadata che rimarrà impressa nelcuore di ogni civuessino, diogni disabile e sofferente... fi-nalmente il nostro apostolodegli ammalati è salito suglionori degli altari, il nostroamato mons. Luigi Novarese èBeato!

Il consolato-consolatore, ilmedico dello spirito alla scuoladi Gesù maestro ha compiutoun bel salto nella Chiesa po-tendo, in questo modo, conti-nuare a più ampio raggio lasua azione di apostolato ancheda lassù! La giornata in cui èstato celebrato il rito della

beatificazione è stata spetta-colare... per il cuore!

La gioia di Luigino che can-tava vicino la finestra e cherallegrava i suoi compagni nelsanatorio era lì... sui volti deipresenti e nei sorrisi di tutti...

La misericordia del cuore diLuigi sacerdote consolatoredei sofferenti era nel cuore dichi diventava “mani”,“gambe”, “occhi” per gli altri..

La voglia di “costruire” unasocietà a misura di tutti erasu quell’altare e in tutta laChiesa, nella mente, nei pro-positi e progetti di ciascuno.

Ognuno si presentava come

Beatificazione di Mons. Luigi Novarese – XV

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testimone, davanti aquell’altare, dell’amoredell’ammalato per l’ammalato.

La celebrazione è stata pre-sieduta dal cardinal TarcisioBertone, segretario di Stato diPapa Francesco.

Il rito è stato introdottodalla richiesta ufficiale, pre-sentata formalmente dal Ve-scovo di Frascati mons.Raffaello Martinelli, di proce-dere alla beatificazione del no-stro fondatore poi è seguitauna sintesi della vita del Bea-to Novarese.

Il momento tanto atteso poiè arrivato, nella gioia e com-mozione di tutti: la lettura

della lettera apostolica attra-verso cui la Chiesa iscrivenell’albo dei Beati mons. LuigiNovarese!

Tra le sue parole, il cardi-nal Bertone ha ricordato alcu-ne del nostro amato Beato chediceva "la mia perfezione con-

sisterà nell'adeguarmi ai pia-

ni di Dio, nel realizzare la

Sua volontà volta per volta,

momento per momento, in

modo sempre più perfetto, in

modo sempre più totale, in

modo che Dio sia in me in ma-

niera sempre più estesa e io

possa essere come una presen-

za di Dio nel mio ambiente."

La “perfezione” Luigi l’ha

Beatificazione di Mons. Luigi Novarese – XVI

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trovata trasformando in vitaquello che è il progetto di amo-re di Dio per noi, guardandocome ad un “ostensorio vivente

della Passione di Cristo ogni

ammalato, ogni sofferente”,come ha sottolineato il cele-brante.

Un regalo a sorpresa ha im-preziosito la celebrazione: lapresenza di una reliquia (undente ed una ciocca di capelli)del Beato Novarese.

Dopo il pranzo, tenutosinella pineta adiacente la Basi-lica, ha avuto luogo all’internodella Chiesa la festa di ringra-ziamento per il grande donoche Dio ci ha fatto. Tra le tan-te testimonianze (prima fratutte quella di Graziella Pa-derno, miracolata dal BeatoNovarese), interviste, canticon Giosy Cento ad allietare icuori di tutti ci sono stati an-che i nostri cari amici, i ragaz-zi della nostra diocesi chehanno riproposto uno dei fan-tastici balli preparati per ilmusical sulla vita del BeatoNovarese e dulcis in fundo... ilnostro gruppo è stato anchepremiato nella categoriadrammatizzazione per il con-corso “Il valore della sofferen-

za”, indetto dai SOdC ON-LUS.

Non c’è che dire propriouna giornata fantastica... Undono dopo un altro, ogni mo-mento ha regalato al cuoreuna “gemma” di felicità auten-tica, che resta indelebile!

Nel cuore di tutti c’eranoanche quelli che, purtroppo,per una ragione o per un’altra,non sono riusciti a parteciparefisicamente a questi momen-ti... nessuno “è rimasto acasa”, ciò che è stato portato lìè il frutto dell’amore,dell’impegno e della dedizionedi ciascuno, dell’amicizia conil Beato Novarese e della rico-

Beatificazione di Mons. Luigi Novarese – XVII

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noscenza a Dio per il Suogrande dono!

Un GRAZIE con la “G” ma-iuscola va in particolare adAnnalisa, Chiara e Michele etutti gli altri che hanno resopossibile tutte queste giornatein concreto per la nostra dioce-si, a Licia e Mimmo che hannoguidato il gruppo partito per 1

giornata, che il Signore e ilbeato Novarese siano semprelampada per i loro passi e licustodiscano puri e semplici..veri apostoli di gioia e di amo-re!

Antonella Tamborrino

(Capogruppo GdA

Sannicandro di Bari)

Beatificazione di Mons. Luigi Novarese – XVIII

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Andria chiama Bari

11 maggio 2013: Mons. Luigi

Novarese finalmente è beato!È un giorno di festa per il

Centro Volontari della Soffe-renza, per i Silenziosi Operaidella Croce e per la Chiesa in-tera. Da tutte le parti dell’Ita-lia e del mondo (Portogallo,Ungheria, Australia, Came-run, Polonia, Svizzera) conve-nuti nella basilica di S. PaoloFuori le Mura, ci ritroviamoesultanti a partecipare allabeatificazione del nostro fon-datore: Mons. Luigi Novarese.La celebrazione, presiedutadal cardinal Tarcisio Bertone,ha avuto una portata interna-zionale, che allarga gli sguardidell’umana sofferenza oltreconfine e dilata i nostri oriz-zonti sulla vocazione dellapersona sofferente, quale pro-fezia pastorale per la Chiesa. Inostri occhi erano puntati ver-so il pannello che gradata-mente scopriva l’effigedell’“apostolo degli ammalati”-così come lo ha definito Gio-vanni Paolo II – elevato aglionori degli altari. L’intuizionecarismatica di Novarese ha ri-voluzionato il modo di guarda-

re l’ammalato: non più oggettodi commiserazione, ma sogget-to attivo, apostolo presso glialtri ammalati, rendendo lasua sofferenza purificatrice,redentrice, evangelizzatrice.Da ora in poi ogni anno si po-trà commemorare la festa diMons Novarese il 20 luglio,giorno della sua nascita al cie-lo. Di seguito riportiamo alcu-ne testimonianze fra coloroche hanno partecipato.

Mariella: all’interno dellabasilica, le mani di tanti am-malati che stringevano il rosa-rio, rammentavano a noi tuttiquanto fosse cara a monsigno-re la preghiera alla VergineSanta, ed è un dono meravi-glioso che la sua beatificazioneavvenga proprio nel mese aLei dedicato. Si avvertiva unclima di amore, di preghiera,di fraternità, per la presenzadi tanti ammalati e di tantifratelli e sorelle di tutte le etàche condividono la spiritualitàe l’apostolato del CVS. Il mira-colo vivente della sofferenza sitrasforma in gioia e lacrime di

Beatificazione di Mons. Luigi Novarese – XIX

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commozione nelmomento in cui ve-niva scopertal’immagine delBeato Luigi Nova-rese. L’ammalatonon è più estraneoalle sorti dell’uma-nità. Egli ha unaspeciale parola pro-fetica da pronun-ciare etestimoniare: solola sofferenza vissu-ta con Cristo e come Cristosalva il mondo. E noi questacertezza l’abbiamo respiratain questa giornata!

Anna: ho partecipato allabeatificazione di Mons. LuigiNovarese come simpatizzantedel CVS, l’associazione da luifondata volta alla promozionee alla valorizzazione integraledella persona ammalata. Unulteriore tassello si è aggiuntoalla mia esperienza di vita edi fede.

Francesco: Ci siamo trova-ti a partecipare al grandissi-mo evento della beatificazioneche abbiamo aspettato e desi-derato con gioia, ansia e trepi-dazione. Questo momento èstato per me una gioia immen-

sa. Non avevo mai partecipatoad una celebrazione di cosìgrande portata e mi sono sen-tito unito spiritualmente aquell’umile sacerdote, grandemaestro di vita apostolica, checon il suo esempio e il suo ca-risma ha tracciato per noi unavia, lanciando una sfida pasto-rale, culturale e spirituale nelnostro tempo. Quando il no-stro fondatore è stato procla-mato beato, ha fatto seguitoun lungo applauso, espressio-ne viva della gioia di tutti ipresenti. È stata per meun’esperienza bellissima, riccadi emozioni, soprattutto inquesto speciale “anno dellafede”.

Gli amici del CVS di Andria

Beatificazione di Mons. Luigi Novarese – XX

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Che bellezza:

ancora sei mesi

in compagnia

di Luca!

E il cuore si riscalda

nel petto…

– Sig. Rossi, chiunque a giu-gno partecipa alla S. Messa,vuoi qui a Bari, vuoi in Ame-rica latina od in Australia,non può non notare il cambiodel colore dei paramenti litur-gici: adesso, infatti, si celebrain verde.Sig. Rossi: Siamo, cioè, nel ‘TempoOrdinario’.

– Bravo, sig. Rossi! Ed io colgola palla al balzo per chiacchie-rare un po’ con te circa l’evan-gelista Luca, il cui raccontod’ora in avanti sarà proclama-to ordinatamente in tutte ledomeniche fino al terminedell’anno liturgico, cioè sino afine novembre. Mi assale,però, un piccolo dubbio: ma tulo sai davvero che stiamonell’anno C del ciclo liturgicofestivo, cioè nell’anno per cosìdire affidato all’evangelistaLuca?Sig. Rossi: Mi sono sempre chiesto,in verità, perché esistono l’anno A,B e C del ciclo liturgico festivo…

– Questa è stata una felicissi-ma scelta del Vaticano II. IPadri conciliari hanno intesovalorizzare il fatto che laChiesa ha la fortuna di posse-dere non un solo vangelo diGesù Cristo, bensì quattro; equattro ritratti di una stessapersona la fanno conoscerecertamente meglio di uno solo,ciascun autore raccontandosecondo la propria sensibilitàinterpretativa. Prima del Con-cilio, purtroppo, essendo ognianno ripetute le stesse perico-pi evangeliche, quanta Paroladi Dio restava non proclama-ta…Sig. Rossi: Non avresti fatto meglioa chiacchierare su questo vangelogià a dicembre, la prima domenicadi Avvento/C?

– Apparentemente sì. Ma,come tu ben sai, nei ‘'Tempiforti' la proclamazione liturgi-ca non segue ordinatamente,capitolo per capitolo, il filo delracconto dell’evangelistadell’anno, focalizzandosi

Il Bambù - Giugno 2013 7

Quando si cammina con Gesù in

mezzo, nulla è più come prima…

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l’attenzione in modo prevalen-te sui santi misteri propri del‘Tempo’. Ma, ora che siamonelle ‘domeniche verdi’, è ilmomento giusto per approfon-

dire la conoscenza di lui. Nul-la di meglio, a riguardo, cheinviare in Paradiso proprio te,sig. Rossi, per intervistare di-rettamente S. Luca.

INTERVISTA - SCOOP ALL’EVANGELISTA LUCA

Sig. Rossi: Egregio evangelista, daimiei studi risulta che tutti ti voleva-no un sacco di bene anche ai tuoitempi e perfino quel “ciclone” di S.Paolo ti definiva “caro” (Col 4,14).Come mai?

Luca: Sarà certamente dipesoanche dall’indole ereditatadai miei genitori, persone de-gnissime, e dagli studi uma-nistici che mi avevanoaffinato la sensibilità (a queitempi, in verità, la “facoltà” dimedicina era proprio serissi-ma…); la…. colpa principaleperò la attribuisco addiritturaa Gesù di Nazaret.

Sig. Rossi: In che senso?

Luca: Mi spiego meglio. Misarebbe piaciuto tanto aver co-nosciuto di personaquell’Uomo capace di guarireogni malattia, anche quelle difronte alle quali noi medicisiamo impotenti (Lc 8,43); mifu fatta grazia, però, di incon-trare i suoi discepoli. Quandopoi ad Antiochia, la mia cittànatale, arrivò Paolo di Tarso,ne rimasi conquistato: nem-meno lui aveva conosciuto dipersona Gesù prima della Sua

morte e risurrezione, ma, daDamasco in poi, Ne era pienofino a traboccarNe. Non poteifar altro, da quando conobbil’apostolo, che mettermi a luivicino senza abbandonarlopiù. E presso di lui appresiGesù Cristo, la “carezza delPadre offerta agli uomini”. (Ciguadagnò anche lui, in verità,perché era malaticcio, ed ave-re in questa condizione un me-dico accanto è sempre moltoutile…)

Sig. Rossi: Capisco adesso perchéfosti chiamato “scriba mansuetudi-nis Christi”. Un’antichissima tradi-zione vuole che tu, oltre chemedico, sia stato anche pittore edabbia fatto diversi ritratti di Maria(ce n’è uno, veneratissimo, a Bolo-gna sul “colle di S. Luca”…)

Luca: Io ho soltanto dipintocon la penna, in verità; ma siè fantasticato che dipingessicol pennello, forse perché sonosempre stato più interessato aquello che succede dentro cheall’aspetto esteriore delle per-sone, mi è sempre piaciutoscendere dentro di esse, farnerisaltare i pensieri più nasco-

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sti, i sentimenti più intimi…

Sig. Rossi: Ma qual è stato il perso-naggio più bello che hai dipinto?Doveva essere proprio di eccezio-nale bellezza…

Luca: Ho fatto del mio meglioper dipingere, soprattutto, ilvolto/il cuore di Gesù negliepisodi più significativi dellasua vita: alla fine ho scopertoche era Lui che, in ogni paro-la, espressione del viso, gestodel corpo dipingeva il Padre,finalmente visibile agli uomi-ni… E’ solo questa visibilitàdi Dio che può dare ali al no-stro vivere sulla faccia dellaterra.

Sig. Rossi: Spiegati un po’ meglio…

Luca: Voglio dire che, specienel “mio” anno liturgico, do-vreste, grazie ai miei input,apprendere a guardare anchevoi più a fondo, perché Dio, ilvero protagonista della storia,è ben nascosto sotto la cortec-cia delle c.d. cause seconde:“L’essenziale è invisibile agliocchi” (S. Exupéry), il messag-gio della Volpe al PiccoloPrincipe è esattamente nellostesso senso. Sig. Rossi: E tu, “evangelista dellatenerezza di Dio”, come intendi ri-scaldarci il cuore nel “tuo” anno li-turgico?

Luca: DipingendoveLo dome-nica per domenica così comeio l’ho scoperto grazie al mio

maestro Paolo. A) Ogni treanni vi dipingo la predile-zione di Gesù per i poveri(Lc 4,18) affinché tutti i poveridella storia, anche quelli dioggi, alzino il capo odorandoil profumo della liberazione!B) Ogni tre anni vi ripresentole parabole della pecorellasmarrita, della monetinaperduta e del figliol prodi-go (Lc 15,3-32) affinché tutti iprodighi, gli smarriti, i per-duti presenti sulla faccia del-la terra oggi si sentano unoper uno cercati, abbracciati,festeggiati da un Dio che èsempre Madre/Padre dallelarghe braccia grondanti mi-sericordia! C) Ogni tre anni viripropongo l’avventura incre-dibile del “buon ladrone”,

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passato senza anticamera al-cuna dalla morte in croce alParadiso (Lc 23,40-43) affin-ché anche oggi sperimentiateche non è vero che l’uomo“perde il pelo ma non il vizio”:diventa possibilissimo per chisi affida all’amore di Diocambiare (anche all’ultimominuto della vita!). D) Ognitre anni vi dipingo MariaMaddalena (Lc 8,2) per con-vincervi che quando si incon-tra Gesù Cristo, che ti guardain quel modo, anche tu oggipuoi essere trasformato daschifezza in meraviglia. E)Soprattutto mi sta a cuoreogni tre anni ri-evangelizzarvila gioia di Dio (Lc15,7.10.24): infatti dinull’altro avete più bisognovoi, uomini “gaudenti e dispe-rati” (Benedetto XVI) di oggi,che di conoscere/sperimentarel’oceanica gioia di Dio, cosìsventuratamente sconosciuta,così scarsamente testimonia-ta… F) Ed ogni tre anni vi ri-propongo, naturalmente,anche la chiamatadell’uomo alla gioia: unavolta che ci si sente cercati,guardati, chiamati per nomeed invitati ad ospitare a casapropria Dio in persona, si puòforse non scoppiare di gioia?L’avventura di Zaccheo (Lc19,6), così simile a quella del

collega Matteo, ha ispiratonientepopodimeno che PapaFrancesco per il motto del suostemma “miserando atque eli-gendo”: da sempre egli ha con-siderato rivolti a sé lo sguardod’amore e l’invito di Gesù amangiare a casa sua, di unpeccatore!

Sig. Rossi: Resto proprio sorpresoed ammirato: è meraviglioso quelloche hai nel cuore il primo giugno,evangelista dell’anno. Infinite gra-zie, caro Luca: è proprio un donogrande averti come compagno diviaggio perché, di domenica in do-menica, noi scopriamo che tu asso-migli terribilmente a quel Gesù,l’amico discreto che si affiancò aidue smarriti di Emmaus e, passodopo passo, ne “riscaldò il cuorenel petto” (Lc 24,32). Beatissimiloro, d’accordo, ma anche noi micada meno…

Con affetto, tuo don Vittorio

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Estate 2013 del CVS diBari – Bitonto

5-7 luglio Campo scuola non residenziale per il Gruppo Attivo, presso il Villaggio del fanciullo di Sannicandro di Bari

20 luglio Memoria del Beato Luigi Novarese

20-26 luglio Pellegrinaggio LSM e CVS a Lourdes

Esercizi Spirituali a Valleluogo

29 luglio - 4 agosto

Adulti, Giovani-adulti e Coppie

15-19 agosto Giovani

20-25 agosto Ragazzi e Adolescenti

Giovanni Paolo II in persona ci invita

agli Esercizi Spirituali 2013

“Non abbiate paura di dare il vostro tempoa Cristo! Il tempo donato a Cristo non èmai tempo perduto, ma piuttosto tempoguadagnato per l'umanizzazione profondadei nostri rapporti e della nostra vita.”

(Dies Domini, 7)

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SommarioTestimoni di gioia!........................................................................3La Beatificazione di Mons. Novarese...........................................I

Tutti a Roma per beatificare Mons. Novarese!.........................IV

Grazie, Mons. Novarese.............................................................VI

A Roma per Luigi con tanti amici!.........................................VIII

Fotostoria del nostro pellegrinaggio a Roma............................IX

In cammino verso Roma..........................................................XIII

Un grande dono che Dio ci ha fatto: Luigi Novarese Beato!....XV

11 maggio 2013: Luigi Novarese finalmente è beato!.............XIX

Che bellezza: ancora sei mesi in compagnia di Luca..................7Estate 2013 del CVS di Bari-Bitonto.........................................11

“Il Bambù” è la continuazione di “Cristo Vera Speranza”, il glorio-so giornalino che ha raccontato il cammino del CVS di Bari-Biton-to per molti anni.

La nuova testata si rifà ad una antichissima parabola cineseche esprime (inconsapevolmente) in termini poetici il carisma del-la nostra associazione: così infatti il bambù esclama con terminimolto... cristiani: «Eccomi, Signore! Prendimi e fa' di me quelloche vuoi» (cfr. Lc 1,38 e Mc 14,36).

Hanno collaborato a questo numero: Il CVS di Andria, Giuseppina Attolico, Margherita De Benedictis,Rosanna Grandolfo, Matteo, Laura, Valeria e Annalisa Landi,Rosa Pasqua Moschetta, Rocco Signorile, Antonella Tamborrino,Ufficio Stampa SOdC

Redazione: Don Vittorio Borracci, Angela e Damiana Moschetta (Andria), Floriano Scioscia, Maria Ida Todisco (Bisceglie)

Indirizzo postale: “Il Bambù”, c/o Scioscia, Via Maranelli 2, 70125 BariIndirizzo e-mail: [email protected]

Sito Web della Confederazione CVS: www.sod cvs .org Sito Web del CVS diocesano: cvsbari.altervista.org

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