il bambù n. 10, giugno 2008

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Il Bambù Il Bambù Il Bambù Il Bambù Il Bambù Il Bambù Il Bambù Il Bambù Il Bambù Cristo Vera Speranza Verso gli “Esercizi” Centro Volontari della Sofferenza Bari-Bitonto - Anno III, giugno 2008 10

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Page 1: Il Bambù n. 10, giugno 2008

Il BambùIl BambùIl BambùIl BambùIl BambùIl BambùIl BambùIl BambùIl BambùCristo Vera Speranza

Verso gli “Esercizi”

Centro Volontari della Sofferenza Bari-Bitonto - Anno III, giugno 200810

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C'era un giardino molto

bello. Il suo Signore ne era

orgoglioso. Il più bello degli alberi,

e anche il più caro al Signore, era un prezioso bambù. E lo stesso sapeva di

essere l'albero prediletto del Signore. Il Signore un giorno con faccia seria si

avvicinò al bambù e disse: “Caro bambù, io ho bisogno di te”.

Per il bambù sembrava venuto il giorno più bello della sua vita e con

gioia rispose: “Eccomi, Signore! Prendimi e fa' di me quello che vuoi!”.

“Caro bambù – il Signore rispose – ti devo tagliare,”

“Tagliare? No! Signore. Vedi che sono il più bello dei tuoi alberi – e tu mi

vuoi tagliare?”.

“Caro bambù, se non ti posso tagliare non ho bisogno di te”.

Dopo un lungo silenzio l'albero disse: “Se non ti posso servire senza essere

tagliato, allora, tagliami”.

Ma il Signore gli rispose con la stessa faccia seria: “Devo tagliare anche i tuoi

rami e le tue foglie”.

“No, Signore! Sai bene che la mia unica bellezza sono i rami e le foglie.

Tagliami, ma non togliermi i rami e le foglie”.

“Caro bambù, se non ti posso tagliare i rami e le foglie, non ho bisogno di te”.

“Signore, – disse il bambù a bassa voce – prendi i miei rami e le mie foglie”.

“Caro bambù io ti devo ancora dividere in due parti e devo strappare il tuo cuore!".

Dopo un lungo silenzio il bambù si inclinò davanti al Signore e disse: “Tagliami e

dividimi”.

Così il Signore del giardino tagliò il bambù, tirò via i rami, strappò le sue foglie,

lo divise in due parti e gli strappò il cuore.

Poi lo prese e lo portò dove acqua fresca da una sorgente sgorgava verso

campi aridi. Là il Signore posò il suo bambù e collegò un capo del tronco

tagliato con la sorgente e incanalò l'altro capo verso il campo.

La sorgente cantò un benvenuto e le chiare scintillanti acque si

riversarono attraverso il corpo straziato del bambù verso il canale che

correva sui campi inariditi che ne avevano tanto bisogno.

Così quello che era un magnifico bambù diventò una grande

benedizione in tutta la sua fragilità e umiltà.

Quando era ancora grande e bello egli cresceva solo per se stesso e

gioiva per la propria bellezza, invece per mezzo della sua

distruzione diventò un canale

che il Signore poteva usare

per rendere il suo regno più

fruttuoso.

(Da un racconto popolare cinese)

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Alla riscoperta dei doni ricevuti

E' giunta l'estate, stagionedelle vacanze. Quando gliimpegni si allentano e iltempo si dilata, abbiamo lapossibilità di soffermarci ariflettere su tutti i doni cheabbiamo ricevuto. Possiamocosì accorgerci che essi sonomolti di più e molto piùgrandi e belli di quanto nor-malmente pensiamo, presicome siamo dagli im-pegni e dagli affannidella quotidianità.

Prima di tutto, ildono della vita, che ilCreatore ci ha elargi-to affinché potessimoamarlo. Eppure a volte lavita può sembrare un peso,soprattutto quando siamonella sofferenza e nello scon-forto. Per evitare questo ri-schio occorre aprire leorecchie e il cuore al messag-gio di redenzione e di spe-ranza portatoci da GesùCristo. Questo è il secondo epiù grande dono di Dio. Lamisericordia divina ci fa pas-sare dal peccato alla grazia,trasforma la sofferenza in

dono di sé a beneficio dei fra-telli e infine la morte in vitaeterna.

I cristiani sono chiamatiad amare come Dio ama. L'a-more, per sua natura, nonpuò chiudersi in se stesso,ma deve rivolgersi agli altri.Le persone che ci stanno in-torno o che incontriamo nel-la vita sono allora un altro

dono prezioso. Se im-pariamo ad amare ilprossimo e a prende-re a cuore il benedell'altro, offrendo ilmeglio di noi stessi enello stesso tempo

facendo tesoro di quanto dibuono ci può essere offertoed insegnato, diventiamodavvero un dono l'uno perl'altro. Questo tratto è parti-colarmente importante nelCVS, dove percorriamo insie-me un cammino alla sequeladel Signore Gesù, facendocicarico ognuno delle fragilitàdell'altro.

Floriano Scioscia

(GdA Buon Pastore)

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L'Assistente�interrompe�eccezionalmente�il�dialogo�conil�Sig.�Rossi...

L'«anno paolino»: che fortuna per tutti!

Premessa: dopo aver dia-logato tante volte con me, ilsig. Rossi oggi prende il co-raggio a due mani e si lanciaad intervistare nientepopodi-meno che San Paolo di Tar-so, consapevole che nessunaltro potrebbe spiegargli me-glio il perché Benedetto XVIha chiamato la Chiesa a vi-vere un intero «anno paoli-no» (dal 28 giugno 2008 al 29giugno 2009).

1) ‹‹ESPOSIZIONE AIGRANDI?›› SI’, GRAZIE!

Sig. Rossi: Egr. San Paolo,mi scusi se La importuno. Sobene che voi Santi in paradi-so siete affaccendatissimicon Dio e tra di voi in una gi-randola di felicità che, lungidallo stordirvi o stancarvi, viimmerge in un vortice di gio-ia che cresce in progressionesempre più geometrica. Maso pure (me lo hanno sugge-rito, tra gli altri ... colleghi dilassù, S. Giovanni Bosco e S.

Teresa di G. B.) che fa partedella vostra felicità anchel'occuparvi di noi ancoraquaggiù alla maniera stessadi Dio, vale a dire esaudendole nostre richieste.

S. Paolo: Che cosa vuoi

dunque da me?

Sig. Rossi: Che mi spieghiperché Benedetto XVI hapromulgato l’‹‹anno paolino››.

S. Paolo: Presto detto.

Avendo gli storici fissato la

data della mia nascita intor-

no all'anno 9, il papa ha vo-

luto farmi il grande onore

(immeritatissimo in verità)

di celebrare, dopo il Grande

Giubileo del 2000 per il bi-

millenario del Signore Gesù,

anche il piccolo giubileo del

sottoscritto «servo di Cristo

Gesù» (Rm 1,1). Egli si pro-

pone non tanto, evidente-

mente, una riscoperta della

mia persona quanto delle

mie “Lettere”, che – al di là

di ogni mia previsione! –

4 Il Bambù - giugno 2008

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sono diventate Parola di Dio

alla pari dei quattro Vangeli

e degli altri scritti nel Nuovo

Testamento (solo a pensarci

mi vengono i brividi…). Però

tu sai bene, sig. Rossi, che vi

è nella liturgia (e quindi nel-

la catechesi) uno sbilancia-

mento a vantaggio dei

Vangeli.

Sig. Rossi: Cioè?

S. Paolo: Le mie lettere

sono spesso proclamate nella

Messa della domenica, ma,

non essendo coordinate al

Vangelo ed alla prima lettu-

ra, manca sempre il tempo ai

predicatori di spiegarle. Ed

io resto il grande sconosciu-

to! Mi permetti un guizzo di

santo orgoglio, sig. Rossi?

Non è forse per questa im-

pressionante assenza del mio

messaggio nella formazione

dei giovani e degli adulti cri-

stiani che troppe volte si vive

un cristianesimo incolo-

re/inodore/insapore (e per-

ciò, inevitabilmente infe-

lice!)? Si può essere, infatti,

felici quando, a motivo della

scarsa conoscenza della mia

teologia ci si accontenta di

un’adesione debole a ‹‹Cristo

e Cristo crocifisso›› (1Cor

2,2), non preoccupandosi di

fare un’esperienza battesi-

male forte, che generi una

vita altrettanto forte?

Sig. Rossi: Comincio a ca-pire perché Benedetto XVIcosì spesso cita il tuo sloganteologico ‹‹Non sono più ioche vivo, è Cristo che vive inme›› (Gal 2,20). Egli la sadavvero lunga: nel mondod’oggi, caratterizzato dalpensiero debole, e quindidalla fede debole, dalla mo-rale debole e dalla testimo-nianza debole egli ci proponeuna cura ricostituente mas-siccia di ‹‹paolinismo›› comel’antidoto più efficace, l’unicocapace di farci recuperare la

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serietà (e la felicità!) dellavita cristiana … Si tratta, inverità, di un confronto moz-zafiato, perché noi non siamodella tua stessa tempra.

2) TUTTI ‹‹AFFERRA-

TI›› E FELICI!

S. Paolo: Ma proprio per

questo un braciere con la

‹‹fiamma paolina›› arderà

per tutto l’anno nella basili-

ca romana a me intitolata.

Da parte mia prometto di

impegnarmi a fondo affinché

un po’ del mio fuoco d’amore

passi a voi.

Sig. Rossi: E cosa ti augu-ri che accada a noi durante iltuo ‹‹anno››?

S. Paolo: Che davvero an-

che per voi ‘accada’ Gesù

Cristo. Che anche voi vi ri-

troviate con la vita felice-

mente spezzata da Lui in

due parti, in un ‘prima’ e in

un ‘dopo’ completamente di-

versi. Sapete bene come io

prima, Gesù Cristo, Lo av-

versassi fieramente ritenen-

doLo (in buona fede,

evidentemente) un nemico

pericoloso di Mosè e dei pa-

dri, e quindi da eliminare,

ma poi Egli ‹‹mi afferrò››

(Fil 3,12) benignamente sca-

raventandomi giù dal caval-

lo delle mie sicurezze

fondamentaliste conforman-

domi a Sé benedetto. Ora au-

guro a voi di fare la stessa

esperienza: il vostro prima

non è, s’intende, quello di

averLo perseguitato, ma (for-

se è peggio) quello di averLo

sinora considerato importan-

te, ma non il più importante,

e neppure tanto importante

che senza di Lui nulla ha

senso. Ebbene, con

quest’‹‹anno paolino›› Gesù

Cristo in persona si sta ser-

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vendo di Benedetto XVI per

fare anche a voi il dono stu-

pendo di una vita nuova nel-

la quale a vostra volta vi

percepite ‹‹afferrati›› da Lui

e perciò irresistibilmente feli-

ci.

3) TUTTI ‹‹PAOLO DEINOSTRI TEMPI››!

Aggiungo ancora: se tu,

sig. Rossi, così come voi tutti

del terzo millennio accettere-

te ‹‹di buon grado e volentie-

ri›› di prendere il testimone

della staffetta cristiana dalle

mie mani e 'vivrete alla S.

Paolo', cioè in folle corsa d’a-

more (io percorsi circa

17.000 Km a piedi o in barca

sospinta dal vento!) non solo

anche voi diventerete ‹‹uomi-

ni di fuoco›› come me, e per-

ciò indistruttibilmente felici

(Rm 8,35-39), ma anche di-

venterete, ciascuno a suo

modo evidentemente, un

‹‹Paolo dei vostri tempi››.

Sig. Rossi: Vale a dire?

S. Paolo: Qualcuno che il

suo fuoco interiore non lo

trattiene per sé, ma per amo-

re lo appicca agli altri. Non

si propose forse questo papa

Montini quando scelse di

chiamarsi ‹‹Paolo VI››? E

non disse una volta ‹‹Gio-

vanni Paolo II›› di sentirsi

‹‹costretto›› (come me!) a

viaggiare per tutto il pianeta

per infiammarlo di Gesù

Cristo (cfr. 1Cor 9,16)? Sta’

bene attento a quanto ti...

minaccio in chiusura d’inter-

vista, sig. Rossi: se nessuno

vivrà così il mio ‹‹anno››

questo mondo in tempi bre-

vissimi morirà di freddo.

Don Vittorio Borracci(Assistente Diocesano)

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CVS-TG

➔ 26 marzo Carmela Bono,mamma di Tonia Carella, èstata una ricca testimone digioia, di pace e di speranza.Il Signore l'ha recisa dal no-stro terreno arso per pian-tarla nel Suo giardinoeterno.

➔ 14 maggio Grazie, Signore, per i doni di ieri, dioggi e di domani. L'indimenticabile “seminatrice disperanza” Elvira Di Bari da lassù collaborafattivamente al progetto di ristrutturazione dellanostra sede. I suoi eredi, infatti, hanno volutodonarci una generosa offerta, molto opportuna perdare inizio ai lavori più urgenti.

➔ 30 maggio Suor Giuditta Quatela (per gli amiciLeila) dopo 10 anni di assenza da Bari è stata perqualche giorno in famiglia per ringraziare ilSignore del suo 25° di vita consacrata tra le Figliedi Madre Teresa di Calcutta. Noi civuessini siamolieti della sua fedele amicizia così profumata;continueremo ad affidarla al Cuore Immacolato diMaria, che è la sua compagna di viaggio.

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➔ 6 giugno Grande eventonella nostra diocesi: donArmando Aufiero SOdC, conla partecipazione dell'Ar-civescovo, del Sindaco edaltre autorità, ha presentatoil libro “Avanti con

fiducia, sempre! PadreMariano Magrassi: ricordi ememorie inedite di untestimone e profeta delnostro tempo”, edizioni CVS.Chi desidera acquistarlo può richiederlo in sede.

➔ 24 giugno E' stata oggi operata con buon successola carissima Annalisa Caputo. L'intero CVSdiocesano fa il tifo per la sua pronta e completaguarigione.

➔ 5 luglio Convoleranno a giuste nozzeMassimo Macchia e Maria Antonietta

Piperis, nella Parrocchia Concattedraledi Bitonto alle ore 10,30.

➔ 24 luglio Sorpresa! Domenico (Mim-

mo) Diliso e Carmen Donato si uni-ranno in matrimonio, nella Chiesa di S.Agostino in Modugno alle ore 11,00

Rosa Sinisi

(Responsabile Diocesana)

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Maria, donna del

piano superiore(In margine alle catechesi

dell'anno 2007/2008)

ICONA. Con questo termi-ne si indicano le immaginisacre dipinte sul legno, chegli orientali venerano conparticolare devozione. Avvol-te di luce, imprigionano unascintilla del misterodivino. ... Con questo termi-ne, ... oggi si usano chiamareanche quelle scene biblicheche ... racchiudono un impor-tante messaggio di salvezza.

Di queste icone, il primocapitolo degli Atti ne regi-stra una di straordinariosplendore, quando dice chegli apostoli, dopo l'ascensio-ne, in attesa dello SpiritoSanto “salirono al piano su-periore, dove abitavano”. Econ loro c'era anche Maria,la madre di Gesù. E' l'ultimasequenza biblica in cui com-pare la Madonna. Ella si sot-trae definitivamente alle lucidella ribalta così ... dal pianosuperiore. Quasi per indicar-ci i livelli spirituali su cuideve svolgersi l'esistenza di

ogni cristiano.

In verità tutta la vita diMaria si è sviluppata, percosì dire, ad alta quota. Nonche abbia disdegnato il domi-cilio della povera gente. Tut-t'altro ... pur consapevole delsuo sovrumano destino, nonha mai voluto vivere neiquartieri alti. Non si è maicostruita piedistalli digloria ... (ma) ci sono duepunti strategici della vita diMaria che ci danno la confer-ma di come lei fosse inquili-na abituale di quel pianosuperiore che lo Spirito San-to l'aveva chiamata ad abita-re: l'altura del Magnificat el'altare del Golgota. Da quel-l'altare ella spinge lo sguar-do fino agli estremi confinidello spazio.

Santa Maria, donna delpiano superiore, tu la tuapersonale pentecoste l'avevigià vissuta all'annuncio del-l'angelo, quando lo Spirito

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Santo scese su di te. Se, per-ciò, ti fermasti nel cenacolo,fu solo per implorare su colo-ro che ti stavano intorno lostesso dono che un giorno aNazaret aveva arricchito latua anima. Come deve farela Chiesa, appunto. ...Donalela misura dei tempi lunghi,la logica dei giudizi comples-sivi, prestale la tua lungimi-ranza, falle guardare lastoria dalle postazioni pro-spettiche del regno. Perchésolo se saprà mettere l'occhionelle feritoie più alte dellatorre, da dove i panorami siallargano, potrà divenirecomplice dello Spirito e rin-novare, così, la faccia della

terra.

Santa Maria, donna delpiano superiore, aiuta i pa-stori della Chiesa ... sollevalidal pianterreno dei codici ...fa' che non rimangano infles-sibili guardiani delle rubri-che ... intenerisci la loromente perché sappiano supe-rare la freddezza di un dirit-to senza carità, di unprogetto senza passione, diun rito senza estro, di un lo-

gos senza sophia ... Invitali asalire in alto con te ... Affret-teremo così, come facesti tu,la Pentecoste sul mondo.

Don Tonino Bello, “Maria,

donna dei nostri giorni”

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At 1,12-14: la Chiesa della speranza!

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L'Animatore di Gruppo

(I servizi del Consiglio diocesano – 2)

Intervista a Gina Cappiello, Animatrice di Gruppo

(eletta nell'Assemblea del 25 novembre 2007)

In che cosa consiste il

servizio di Animatore?

Un Animatore deve segui-re i Gruppi che gli sono statiaffidati in tutte le loro neces-sità. Deve assicurarsi chesiano informati delle inizia-tive prese a livello diocesanoe raccordarsi con i Capigrup-pi. Bisogna anche aiutare iGruppi nelle operazioni dicarattere più “burocratico”.

Qual è la virtù che unAnimatore deve esercita-re maggiormente?

E' importante seguire iGruppi con attenzione e vigi-

lare affinché le attività sianosvolte così come programma-to, in particolare la catechesinegli incontri dei GdA. Oc-corre a volte saper corregge-re, per aiutare a seguire ilcammino nel modo migliore.

Che cosa rappresentaper te il CVS?

Una felice scoperta. Il Si-gnore ci mette qualcuno da-vanti per far partire lanostra storia personale. Nelmio caso, conobbi Rosa Casa-lino, Capogruppo con un ca-risma speciale. Conosciuto ilCVS tramite lei, me ne inna-morai: inizialmente iscrissimia madre come Volontaria

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Il GdA S. Ciro

Il GdA SS. Sacramento

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mentre io ero Sorella degliammalati. Mi piacquero lecatechesi e gli incontri.

Andando avanti mi sonoinnamorata sempre più delcarisma e dei principi diMons. Novarese: accettareed offrire le proprie sofferen-ze al Signore per la conver-sione dei peccatori, i bisognidella Chiesa e per il Papa,secondo le richieste dellaMadonna a Lourdes e Fati-ma. L'accettazione ed il dono

della sofferenza coinvolgonola volontarietà, sono una vo-cazione a collaborare nel no-stro piccolo con Cristo, che siimmolò e soffrì per salvarci.

Vuoi lanciare un mes-saggio ai civuessini diBari-Bitonto?

Vorrei che ogni civuessinosentisse sempre, nella suaazione, il senso di apparte-nenza all'Associazione e alproprio GdA, e che fosse pro-fondamente convinto che lasua vocazione serve alla sal-vezza delle anime.

N.B. Essendo 16 i GdA della nostra Diocesi, collaborano nel

ruolo di Animatori di Gruppo anche Angela Maria Forna-

relli (GdA Maria SS. del Rosario, S. Cecilia, S. Maria del

Monte Carmelo/1, S. Maria del Monte Carmelo/2 in Bari più

Immacolata in Modugno), Rosa Sinisi (GdA S. Antonio e S.

Marco in Bari) e Chiara Iaccarini (GdA Santa Croce in Ca-

samassima, S. Salvatore e Trasfigurazione in Bitritto, Ss.

Medici in Bitonto e S. Maria Assunta in Palo del Colle).

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Il GdA S. Pasquale

Il GdA Buon Pastore

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Giovani in ascolto

L'esperienza della “catechesi liturgica”1 settimanale

del Settore Giovani

Una volta alla settimana,noi giovani del CVS ci riu-niamo presso la nostra sede,in via Brennero, per vivereun momento di preghiera in-sieme.

È un incontro molto attesoda noi ragaz-zi, non vedia-mo l’ora dirivederci:dopo essercisalutati calo-rosamente, ciscambiamonotizie sullasettimanatrascorsa.

Annalisa ci richiama “al-l’ordine” e ci invita a fare si-lenzio per raccoglierci inpreghiera ed essere prontiad accogliere la Parola delSignore.

Dopo la lettura della Pa-rola di Dio della Domenica

successiva ed una breve e in-teressante spiegazione diAnnalisa, segue la risonan-za: ognuno di noi, liberamen-te, legge ad alta voce ilbrano che l’ha colpito di piùe l’ha fatto riflettere.

Scegliamopoi la frase ola parola chematerialmen-te portiamocon noi e sucui dobbiamoriflettere pertutta la setti-mana.

Alla fine dell’incontro, iopersonalmente scopro di noncamminare più da sola macon il Signore Gesù e tantifratelli che mi voglionobene.

Luciana De Giosa(GdA S. Antonio)

1 Dicesi “catechesi liturgica” l'incontro nel quale una comunità ecclesialesettimanalmente si prepara insieme alla Messa della Domenica successiva(cfr. F. Cacucci, Mistagogia, una scelta pastorale.)

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Mons. Novarese seminatore di speranzaIX e ultima puntata

Mons. Luigi Novarese, seminatore di speranza - XXXIII

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Mons. Luigi Novarese, seminatore di speranza - XXXIV

Page 17: Il Bambù n. 10, giugno 2008

Mons. Luigi Novarese, seminatore di speranza - XXXV

Page 18: Il Bambù n. 10, giugno 2008

Mons. Luigi Novarese, seminatore di speranza - XXXVI

Page 19: Il Bambù n. 10, giugno 2008

Parlerò di mio figlio

L'esperienza di una madre, condivisa durante il

Meeting regionale CVS del 1° maggio 2008 al

Seminario Teologico di Molfetta.

L'arrivo di mio figlio Carlonon è stato tranquillo, è sta-to sbattuto nella vita condue mesi d'anticipo (è natoal settimo mese di gravidan-za) già sofferente prima edopo la nascita, ha lottatoaggrappandosi ad essa, maciò non è bastato a dargli lanormalità.

Io e mio marito abbiamolottato per non soccomberealla tempesta che all'improv-viso ci aveva inghiottito e so-praffatto....

Ricordo che i primi annisono stati terribili, sembravache una forza negativa se-gnasse il nostro cammino,non c'era pace né di giornoné di notte, le sue urla lace-ravano il buio, c'era in luipaura... paura di vivere, (percirca sette anni non ha dor-mito, i medici dicevano cheera uno dei casi più gravi perla complessità delle patolo-gie che si erano incrociate in

lui). Anche la famiglia si eraammalata con lui, di tristez-za, impotenza, sfiducia...paura di non sopportare unfardello così pesante,dolore... senza respiro.

Nessuno ci sapeva consi-gliare, devi rimboccarti lemaniche e cercare la stradagiusta, spesso anche i medicinon sanno o conoscono pocole cure e i metodi più adatti.Quindi è toccato a me scopri-re che c'era un centro doveCarlo avrebbe potuto recupe-rare, almeno in parte, alcunepotenzialità; ma niente erafacile e così per tre anni ognigiorno l'ho accompagnato daBari ad Andria, dove ha im-parato a comunicare con ilcomputer, dove il suo terroresi è placato... dove ha impa-rato a mangiare da solo...dove ha fatto tanti piccoliprogressi (o piccoli Miracoli).

Il suo carattere si è pla-smato, è diventato dolce, af-

Il Bambù - giugno 2008 15

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fettuoso... e di più... Carlo tidà la forza di combattere,sono i suoi occhi che te lochiedono.

Aiutarlo a superare le sof-ferenze psichiche e fisiche èdiventato un dovere, un attod'amore, anche se non si rie-sce a eliminarle, ma almenoa limitarle. Se avessi chiusogli occhi, se avessi rifiutatola sua sofferenza, il suo gridodi dolore, ora tutta la fami-glia sarebbe a pezzi, infelicee piena di dolore, forse si sa-rebbe disgregata. InveceCarlo è diventato il cementoche ha unito e ha rafforzatole nostre fondamenta.

Tutto questo non è succes-

so per caso: prima non ave-vamo fede, eravamo moltolontani da Dio. Con Carlo,con la sofferenza c'è statol'avvicinamento, anzi sonoconvinta che Dio ci ha cerca-ti... perché da quel momentotutto è cambiato, non abbia-mo più sentito il dolore, losconforto, il peso, la dispera-zione. La sofferenza è diven-tata più lieve perchél'abbiamo condivisa facendo-la nostra, dividendola tra noie pochi altri, anzi potrei direche guarendo i nostri cuori ele nostre anime, Dio ha por-tato nella nostra famiglia laguarigione da altri mali peg-giori quali la superficialità,

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l'egoismo, la cecità... i nostriocchi si sono aperti.

Tutto quello che faccio perCarlo penso sia un dono aDio.

La cosa più bella che ci siacapitata è che noi siamo pie-ni di una gioia, una gioia chea volte penso sia propriostrana in una situazione nonfacile come la nostra e Carloè pieno di questa gioia, Carloha qualcosa di speciale, cheti porta a cambiare, lui tilegge dentro. Quello che por-ta ombra alla nostra gioia ealla nostra famiglia, sono glialtri... gli altri che non cisono, che al massimo ti fan-no una telefonata, che ci am-mirano ma ci tengonolontani.

Purtroppo i nostri ragazzipieni di problemi hanno solola famiglia e i momenti d'in-contro e condivisione delC.V.S., che danno dignità eimportanza ai nostri ragazzi,ne curano il lato spirituale,mettono a confronto le fami-glie, ci portano momenti diallegria, di festa e di crescitaspirituale e umana. Ma poiquando si torna alla norma-

lità quotidiana, i giorni, imesi e gli anni passano sen-za che nessun coetaneo/a deinostri ragazzi bussi alle no-stre porte per invitarli auscire, a mangiarsi un gelatoinsieme, a fare tutto quelloche i giovani fanno insieme.

Hanno sempre e solo lamamma (i padri poco), e piùpassa il tempo e più sonosoli, siamo soli. Non possonoavere quello che è normaleper gli altri, i nostri ragazzicrescono e noi invecchiamo.La nostra preoccupazioneora è il domani che verrà, il“dopo di noi”.

Un mio pensiero, anzi undesiderio segreto, sarebbe diriuscire nel tempo in un pro-getto per il “dopo di noi” peri nostri ragazzi, far nascereuna struttura residenzialegestita dallo spirito e dallafilosofia di vita del C.V.S.

Marina Sedicina, madre

di Carlo (“Gruppo Attivo”)

La signora Marina conclu-deva la sua testimonianzacon una bellissima citazione,che riportiamo alla paginaseguente.

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La madre speciale

Vi è mai capitato di chiedervi come vengono scelte le ma-

dri di figli con problemi?

In qualche maniera riesco a raffigurarmi Dio che dà istru-

zioni agli angeli, che prendono nota in un registro gigante-

sco.

“Alla signora Armstrong diamo una figlia. Protettrice del-

la mamma, Santa Cecilia”

“Alla signora Ruth diamo due gemelli e per protettore San

Gerardo. E' abituato alla scarsa religiosità”.

Finalmente passa un nome ad un angelo e sorride. “A que-

sta donna diamo un figlio con problemi.” L'angelo è curioso.

“Perché a questa donna, Dio? E' così felice!”

“Esattamente” risponde Dio sorridendo. “Potrei mai dare

un figlio con problemi ad una donna che non conosce l'alle-

gria? Sarebbe una cosa crudele.”

“Ma ha la pazienza?” chiede l'angelo.

“Non voglio che abbia pazienza, altrimenti affogherà in

un mare di autocommiserazione e pena. Una volta superati

lo shock e il risentimento, di sicuro ce la farà.”

“Ma, Signore, penso che questa donna non creda nemmeno

in te.”

Dio sorride: “Non importa. Posso provvedere. Questa don-

na è perfetta. E' dotata del giusto egoismo.”

L'angelo resta senza fiato: “Egoismo? E' una virtù?”

Dio annuisce: “Se non sarà capace di separarsi ogni tanto

18 Il Bambù - giugno 2008

Page 23: Il Bambù n. 10, giugno 2008

dal figlio non sopravviverà mai. Si, ecco una donna cui darò

la benedizione di un figlio meno che perfetto. Ancora non se

ne rende conto, ma sarà da invidiare. Non darà mai per cer-

ta una parola. Non considererà mai che un passo fatto da

suo figlio sia un fatto comune. Quando il bambino dirà

"mamma" per la prima volta, lei sarà testimone di un mira-

colo e ne sarà consapevole. Quando descriverà un albero o un

tramonto al suo bambino cieco, lo vedrà come poche persone

sanno vedere le mie creazioni. Le consentirò di vedere chiara-

mente le cose che vedo io: ignoranza, crudeltà, pregiudizio, e

le concederò di levarsi al di sopra di esse. Non sarà mai sola.

Io sarò al suo fianco ogni minuto di ogni giorno della sua

vita perché starà facendo il mio lavoro infallibilmente come

se fosse al mio fianco.”

“E quale Santo protettore vuoi dare a questa mamma spe-

ciale?”, chiede l'angelo, tenendo la penna sollevata a mezz'a-

ria.

Dio sorride: “Basterà uno specchio.”

(“La speranza è un fiore di campo”, libro scritto da Francesco Boni,papà di Andrea, affetto da una rarissima malattia.)

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La scuola artigianale

“Ala di riserva”

Gli studenti della scuolaartigianale della Cooperati-va “Ala di Riserva” da que-st'anno si vedono alla Sededel CVS, a Bari in Via Bren-nero 14/A, il lunedì mattinae il venerdì mattina dalle ore9,30 alle 12,00.

Noi siamo i Soci studenti:Mino, Francesca, Raffaella,Giuseppe detto Pino, Franco,Mario, Lucia, Rosalba, Seba-stiano, Gianni, Emanuele,Anna, Rosanna. Le collabo-ratrici sono: Angela Maria,Annalisa, Rosa Di Ciaula,Alessandra, Mariella, Rosan-na, Gabriella, Maria, Lucia-na.

Quando arriviamo, ci riu-niamo e poi facciamo la pre-ghiera. Ascoltiamo ilVangelo della Domenica.Dopo facciamo i lavoretti: ildecoupage con la carta colo-rata e la sfoglia oro, che ap-

piccichiamo sugli oggetti, ivetri, i piatti, le palle di Na-tale, gli alberi di Natale. Poimettiamo la carta riso per fi-nire il lavoro.

Poi facciamo anche le ico-ne; prendiamo il legno e lo li-sciamo con la carta vetrata.Si dice “levigare”. Poi pren-diamo il colore marrone onero e lo mettiamo sul legno.Dopo lo facciamo asciugare eci mettiamo la colla. Sopra lacolla, le immagini dei Santi,di Gesù, la Trinità. Oppurele figurine di Natale. Abbia-mo fatto anche l'argilla conMichele, le tegole, i crocifis-si, le palline per il rosario.Oppure le pergamene con lacarta o il presepe con la car-tapesta. Abbiamo anche pre-parato i libri su cuimetteremo le figurine di Na-tale.

Il lunedì veniva Alessan-

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Il nostro fondamento biblico:

Lc 2,39-40.51-52!

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dra e ci faceva musicotera-pia, il battito delle mani edei piedi per imparare il rit-mo. Oppure gli esercizi diascolto. Abbiamo imparatoforte e piano, alto e basso.

Poi facciamo storia dell'ar-te con Annalisa. Abbiamostudiato i Primitivi, gli Egi-ziani e ora stiamo facendo iGreci, con i balletti, i disegnie i lavoretti. Annalisa ci favedere i libri con i disegnidei Faraoni, le mummie, idolmen.

Qualche volta siamo usci-ti. Una volta siamo andati aTerlizzi a vedere i forni dovesi fanno i vasi di argilla. Sia-mo andati a Bari Vecchiaalla Basilica di S. Nicola.Una volta siamo andati al-l'Università a vedere la Mo-stra sulle caverne degli

uomini primitivi e cihanno fatto vedereanche un filmato.

Ecco cosa pensia-mo della scuola arti-gianale. Gianni:“Sono contento.” Se-bastiano: “Mi piace,va bene.” Rosalba:“Mi piace venire il

lunedì e il venerdì.” Lucia:“Mi piace perché sto impa-rando tante cose.” Mario:“Per me è una seconda fami-glia.” Franco: “Sono bravo afare i lavoretti e non do fasti-dio a nessuno.” Giuseppe:“Mi piace venire a questascuola perché mi incontrocon gli amici e poi vorrei im-parare e fare molte cose.”Raffaella: “Sono contenta divenire; ho trovato una mam-ma che mi capisce e tantiamici.” Francesca: “Sonocontenta ma adesso sonostanca perché è arrivata l'E-state.” Mino: “Mi piace veni-re ma non voglio faresilenzio”.

Arrivederci alla prossimapuntata!

I Soci-Studenti

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Visita a Terlizzi al forno per l'argilla

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La posta del Bambù

Caro Bambù,Caro Bambù,Caro Bambù,Caro Bambù, ti invio una poesiati invio una poesiati invio una poesiati invio una poesia

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IL GIGANTE DELLA FEDEGiovanni Paolo nella tua terra hai sofferto,sotto un duro regime,negli anni più belli della tua giovinezza.

Soffocati pensieri di libertà correvano sulle ali del vento,raggiungevano spazi infiniti senza frontiere:“Ogni uomo libero di pensaree proclamare libertànella oscura notteingombra di paura”.

Una fervida preghiera rivolgevi a Mariache ti fu compagna nella tua vita,Gesù ti scelse pastore universaleper guidare la sua Chiesa.Tu missionario del Vangelo:“La tua parola vibrava nei cuori,ha raccolto il grido dell'umanità ferita,il tuo cuore di padre non poteva rimanere indifferente a tal dolore”.

Hai abbracciato tutta l'umanità,hai gridato giustizia e pace nell'arido deserto,hai fatto scaturire una fonte di luce diradando le ombre,hai radunato intorno a te, da buon Pastore,i giovani dando loro una ricchezza spiritualeche li accompagnerà nel cammino della vita.

Alla tua dipartita,tutti i potenti della terra si sono inginocchiatidavanti alla tua grandezza dell'uomo di Dio.

Page 27: Il Bambù n. 10, giugno 2008

Rosa CasalinoRosa CasalinoRosa CasalinoRosa Casalino(Capogruppo GdA SS. Sacramento)(Capogruppo GdA SS. Sacramento)(Capogruppo GdA SS. Sacramento)(Capogruppo GdA SS. Sacramento)

Caro Bambù,Caro Bambù,Caro Bambù,Caro Bambù, ti invio dei semplici versi, un momentoti invio dei semplici versi, un momentoti invio dei semplici versi, un momentoti invio dei semplici versi, un momentonell'arco della giornata per pensare a Maria, con gran gioianell'arco della giornata per pensare a Maria, con gran gioianell'arco della giornata per pensare a Maria, con gran gioianell'arco della giornata per pensare a Maria, con gran gioia

nel cuore anche nella tristezza e sofferenza. nel cuore anche nella tristezza e sofferenza. nel cuore anche nella tristezza e sofferenza. nel cuore anche nella tristezza e sofferenza.

Giusy AttolicoGiusy AttolicoGiusy AttolicoGiusy Attolico(GdA S. Cecilia)(GdA S. Cecilia)(GdA S. Cecilia)(GdA S. Cecilia)

Il Bambù - giugno 2008 23

A MARIA DI VALLELUOGOCi siamo incontrati,tanti cuori nuovi,immersi a poco a poconella sofferenza.Adulti, nelle orepassate insiemeai ragazzi CVS.Fra conoscenze tutterivolte verso Diouniti in LUI,nel cammino continuo.Fra il verde degli alberisuggeriti da entusiasmitesi a scoprire l'Amore.Guidati dallo spirito del Signore,nella speranza e gioia.

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Cari amici del CVS,Cari amici del CVS,Cari amici del CVS,Cari amici del CVS, in questo mondo, dove la sofferenza dei in questo mondo, dove la sofferenza dei in questo mondo, dove la sofferenza dei in questo mondo, dove la sofferenza deipropri simili cade nel dimenticatoio, un gruppo di angelipropri simili cade nel dimenticatoio, un gruppo di angelipropri simili cade nel dimenticatoio, un gruppo di angelipropri simili cade nel dimenticatoio, un gruppo di angeli

opera per ridare ai più sfortunati la certezza di ritrovare un sorrisoopera per ridare ai più sfortunati la certezza di ritrovare un sorrisoopera per ridare ai più sfortunati la certezza di ritrovare un sorrisoopera per ridare ai più sfortunati la certezza di ritrovare un sorrisoperduto, una carezza sconosciuta, l'amore per la vita. Nel loro cuoreperduto, una carezza sconosciuta, l'amore per la vita. Nel loro cuoreperduto, una carezza sconosciuta, l'amore per la vita. Nel loro cuoreperduto, una carezza sconosciuta, l'amore per la vita. Nel loro cuorela felicità per questi gesti d'amore li fa sentire tutti uguali agli alla felicità per questi gesti d'amore li fa sentire tutti uguali agli alla felicità per questi gesti d'amore li fa sentire tutti uguali agli alla felicità per questi gesti d'amore li fa sentire tutti uguali agli al----tri e i confini si uniscono per gioire e cantare insieme l'amore per iltri e i confini si uniscono per gioire e cantare insieme l'amore per iltri e i confini si uniscono per gioire e cantare insieme l'amore per iltri e i confini si uniscono per gioire e cantare insieme l'amore per ilSignore. A questi angeli, che dedicano e donano le loro vite conSignore. A questi angeli, che dedicano e donano le loro vite conSignore. A questi angeli, che dedicano e donano le loro vite conSignore. A questi angeli, che dedicano e donano le loro vite contanto amore ai meno fortunati, il Signore ha riservato lassù neltanto amore ai meno fortunati, il Signore ha riservato lassù neltanto amore ai meno fortunati, il Signore ha riservato lassù neltanto amore ai meno fortunati, il Signore ha riservato lassù nelcielo stellato un posto speciale, ove nostro Signore li abbraccerà unocielo stellato un posto speciale, ove nostro Signore li abbraccerà unocielo stellato un posto speciale, ove nostro Signore li abbraccerà unocielo stellato un posto speciale, ove nostro Signore li abbraccerà unoper volta, donando a tutti un sorriso d'amore. E il grazie di tutti coper volta, donando a tutti un sorriso d'amore. E il grazie di tutti coper volta, donando a tutti un sorriso d'amore. E il grazie di tutti coper volta, donando a tutti un sorriso d'amore. E il grazie di tutti co----loro che soffrono si innalzerà nel cielo in un canto d'amore e di feliloro che soffrono si innalzerà nel cielo in un canto d'amore e di feliloro che soffrono si innalzerà nel cielo in un canto d'amore e di feliloro che soffrono si innalzerà nel cielo in un canto d'amore e di feli----cità.cità.cità.cità.

Un papà del “Gruppo Attivo”Un papà del “Gruppo Attivo”Un papà del “Gruppo Attivo”Un papà del “Gruppo Attivo”

Caro Bambù,Caro Bambù,Caro Bambù,Caro Bambù, Dio ci cerca e si lascia cercare da noi, rispettoso Dio ci cerca e si lascia cercare da noi, rispettoso Dio ci cerca e si lascia cercare da noi, rispettoso Dio ci cerca e si lascia cercare da noi, rispettosodella nostra capacità di amare. Chiede agli uomini di esseredella nostra capacità di amare. Chiede agli uomini di esseredella nostra capacità di amare. Chiede agli uomini di esseredella nostra capacità di amare. Chiede agli uomini di essere

amato, ma senza imporlo. Chiede e non impone: questo è un misteamato, ma senza imporlo. Chiede e non impone: questo è un misteamato, ma senza imporlo. Chiede e non impone: questo è un misteamato, ma senza imporlo. Chiede e non impone: questo è un miste----ro di tenerezza. E' Lui che riempie la nostra vita, è Lui che rispondero di tenerezza. E' Lui che riempie la nostra vita, è Lui che rispondero di tenerezza. E' Lui che riempie la nostra vita, è Lui che rispondero di tenerezza. E' Lui che riempie la nostra vita, è Lui che rispondealle nostre domande, che consola le nostre angosce.alle nostre domande, che consola le nostre angosce.alle nostre domande, che consola le nostre angosce.alle nostre domande, che consola le nostre angosce.

Noi abbiamo bisogno di tenerezza, come Dio ha bisogno di teneNoi abbiamo bisogno di tenerezza, come Dio ha bisogno di teneNoi abbiamo bisogno di tenerezza, come Dio ha bisogno di teneNoi abbiamo bisogno di tenerezza, come Dio ha bisogno di tene----rezza.rezza.rezza.rezza.

La tenerezza è il misterioso atteggiamento di un Dio che si naLa tenerezza è il misterioso atteggiamento di un Dio che si naLa tenerezza è il misterioso atteggiamento di un Dio che si naLa tenerezza è il misterioso atteggiamento di un Dio che si na----sconde affinché lo cerchiamo, ma ci lascia liberi di amare, nonsconde affinché lo cerchiamo, ma ci lascia liberi di amare, nonsconde affinché lo cerchiamo, ma ci lascia liberi di amare, nonsconde affinché lo cerchiamo, ma ci lascia liberi di amare, nonamare, di sbagliare e di condividere quel mistero di Amore, Libertà,amare, di sbagliare e di condividere quel mistero di Amore, Libertà,amare, di sbagliare e di condividere quel mistero di Amore, Libertà,amare, di sbagliare e di condividere quel mistero di Amore, Libertà,Tenerezza.Tenerezza.Tenerezza.Tenerezza.

In noi si rivela in tutta la sua potenza il bisogno, la tenerezza,In noi si rivela in tutta la sua potenza il bisogno, la tenerezza,In noi si rivela in tutta la sua potenza il bisogno, la tenerezza,In noi si rivela in tutta la sua potenza il bisogno, la tenerezza,la vicinanza di Dio.la vicinanza di Dio.la vicinanza di Dio.la vicinanza di Dio.

Angela D'AmbrosioAngela D'AmbrosioAngela D'AmbrosioAngela D'Ambrosio(Capogruppo GdA Buon Pastore)(Capogruppo GdA Buon Pastore)(Capogruppo GdA Buon Pastore)(Capogruppo GdA Buon Pastore)

24 Il Bambù - giugno 2008

Page 29: Il Bambù n. 10, giugno 2008

Ai discepoli del Risorto è severamente

vietato perdersi d'animo

Cuore mio!

Cuore mio, non dire:

sono troppo povero,

donati coraggiosamente.

Non dire: sono troppo debole,

lanciati in avanti.

Non dire: sono troppo piccolo,

ergiti in tutta la tua statura.

Anima mia,

se il tuo fardello è troppo grande,

pensa agli altri: se tu rallenti, essi si fermano;

se tu ti stanchi, essi desistono;

se tu ti siedi, essi si coricano;

se tu dubiti, essi disperano;

se tu critichi, essi demoliscono.

Ma...

se tu cammini, essi corrono;

se tu corri, essi volano;

se porgi loro le mani,

essi ti salutano e ti sostengono;

se ti prendi cura di loro,

essi ti amano.

Prega per loro e in nome loro,

essi ti divinizzano;

rischia la tua vita

e mangia la tua morte,

essi vivranno e tu rivivrai!

P. Monier, in Scelte Coraggiose, n. 382, marzo-aprile 2008

Il Bambù - giugno 2008 25

Page 30: Il Bambù n. 10, giugno 2008

Se non hai ancora fatto la tua dichiarazione dei redditi

Puoi destinare il “5 per mille” al CVS-Bari/Bitonto

Sappiamo come la legge finanziaria (Legge 23 dicembre 2005 n.266, articolo 1, comma 337) preveda che, per il 2008, si possa de-stinare il 5 per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisicheanche alle Associazioni di volontariato e alle organizzazioni nonlucrative di utilità sociale.

La nostra Associazione dal 2005 è anche ONLUS e quindi rien-tra a pieno titolo tra quelle che possono beneficiare del 5 per mil-le.

Basta apporre la propria firma nel primo (lettera A) dei quattroriquadri che figurano sui modelli di dichiarazioni (CUD 2008;730/1-bis redditi 2007; UNICO persone fisiche 2008):

(A). sostegno del volontariato, delle organizzazioni non lucrati-ve di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale e dialtre fondazioni e associazioni riconosciute.

E' consentito scegliere una sola associazione a cui destinare laquota. La scelta di destinazione del 5 per mille e quella dell'8 permille, però, non sono alternative fra loro.

All’albo del registro, il CVS diocesano risulta iscritto con que-sta dizione completa:

“ASSOCIAZIONE CENTRO VOLONTARI DELLA SOF-FERENZA – DIOCESI DI BARI–BITONTO – ONLUS”

Il codice fiscale dell'Associazione è: 93071810720 GRAZIE!!!!

P.S.: nel caso tu non fossi tenuto alla dichiarazione mediantemodello 730 o Unico, perché avente solo redditi da lavoro dipen-dente o da pensione, puoi ugualmente destinare il 5 per mille alCVS Bari-Bitonto compilando il modello CUD e spedendolo a

chi di dovere. Se sei furbo ti fai aiutare dal tuo animatore.

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Page 31: Il Bambù n. 10, giugno 2008

Esercizi Spirituali 2008 aValleluogo

7 – 12 luglio Bambini e Adolescenti

4 – 9 agosto Coppie (don Vittorio)

19 – 24 agosto Giovani e “Gruppo Attivo”

25 – 31 agosto Adulti e Giovani

Giovanni Paolo II in persona ci

invita agli

Esercizi Spirituali 2008

“Non abbiate paura di dareil vostro tempo a Cristo! Iltempo donato a Cristo non èmai tempo perduto, ma piutto-sto tempo guadagnato per l'u-manizzazione profonda deinostri rapporti e della nostravita.” (Dies Domini, 7)

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SommarioAlla riscoperta dei doni ricevuti.............................................................3Un «anno paolino»: che fortuna per noi!................................................4CVS-TG....................................................................................................8Maria, donna del piano superiore........................................................10L'Animatore di Gruppo.........................................................................12Giovani in ascolto..................................................................................14

Mons. Novarese seminatore di speranza - ultima puntata.Parlerò di mio figlio...............................................................................15La madre speciale.................................................................................18La scuola artigianale “Ala di riserva”..................................................20La posta del Bambù..............................................................................22Ai discepoli del Risorto è severamente vietato perdersi d'animo.......25Puoi destinare il “5 per mille” al CVS-Bari/Bitonto............................26Esercizi Spirituali 2008 a Valleluogo...................................................27

“Il Bambù” è la continuazione di “Cristo Vera Speranza”, il glorioso gior-nalino che ha raccontato il cammino del CVS di Bari-Bitonto per moltianni.

La nuova testata si rifà ad una antichissima parabola cinese cheesprime (inconsapevolmente) in termini poetici il carisma della nostraassociazione: così infatti il bambù esclama con termini molto... cristiani:«Eccomi, Signore! Prendimi e fa' di me quello che vuoi» (cfr. Lc 1,38 e Mc14,36).

Hanno collaborato a questo numero:

I Soci-Studenti della Scuola artigianale, Gina Cappiello, Luciana DeGiosa, Marina Sedicina, Rosa SinisiRedazione:

Don Vittorio Borracci, Floriano Scioscia

Indirizzo postale: “Il Bambù”, c/o Scioscia, Via Maranelli 2, 70125 BariIndirizzo e-mail: [email protected] informativo generale del CVS: www.sodcvs.org Sito a livello locale: cvsbari.altervista.org

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