il bambù n. 17, aprile 2010

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Il Bambù Il Bambù Il Bambù Il Bambù Il Bambù Il Bambù Il Bambù Il Bambù Il Bambù Cristo Vera Speranza Nel tempo di Pasqua Centro Volontari della Sofferenza Bari-Bitonto – Anno V, aprile 2010 17

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Page 1: Il Bambù n. 17, aprile 2010

Il BambùIl BambùIl BambùIl BambùIl BambùIl BambùIl BambùIl BambùIl BambùCristo Vera Speranza

Nel tempodi Pasqua

Centro Volontari della Sofferenza Bari-Bitonto – Anno V, aprile 201017

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C'era un giardino moltobello. Il suo Signore ne eraorgoglioso. Il più bello degli al-beri, e anche il più caro al Signore, era un prezioso bambù. E lo stesso sa-peva di essere l'albero prediletto del Signore. Il Signore un giorno con facciaseria si avvicinò al bambù e disse: “Caro bambù, io ho bisogno di te”.Per il bambù sembrava venuto il giorno più bello della sua vita e congioia rispose: “Eccomi, Signore! Prendimi e fa' di me quello che vuoi!”. “Caro bambù – il Signore rispose – ti devo tagliare,”“Tagliare? No! Signore. Vedi che sono il più bello dei tuoi alberi – e tu mivuoi tagliare?”.“Caro bambù, se non ti posso tagliare non ho bisogno di te”.Dopo un lungo silenzio l'albero disse: “Se non ti posso servire senza esseretagliato, allora, tagliami”.Ma il Signore gli rispose con la stessa faccia seria: “Devo tagliare anche i tuoirami e le tue foglie”.“No, Signore! Sai bene che la mia unica bellezza sono i rami e le foglie.Tagliami, ma non togliermi i rami e le foglie”.“Caro bambù, se non ti posso tagliare i rami e le foglie, non ho bisogno di te”.“Signore, – disse il bambù a bassa voce – prendi i miei rami e le mie foglie”.“Caro bambù io ti devo ancora dividere in due parti e devo strappare il tuo cuore!".Dopo un lungo silenzio il bambù si inclinò davanti al Signore e disse: “Tagliami edividimi”.Così il Signore del giardino tagliò il bambù, tirò via i rami, strappò le sue foglie,lo divise in due parti e gli strappò il cuore.Poi lo prese e lo portò dove acqua fresca da una sorgente sgorgava versocampi aridi. Là il Signore posò il suo bambù e collegò un capo del troncotagliato con la sorgente e incanalò l'altro capo verso il campo.La sorgente cantò un benvenuto e le chiare scintillanti acque siriversarono attraverso il corpo straziato del bambù verso il canale checorreva sui campi inariditi che ne avevano tanto bisogno.Così quello che era un magnifico bambù diventò una grandebenedizione in tutta la sua fragilità e umiltà.Quando era ancora grande e bello egli cresceva solo per se stesso egioiva per la propria bellezza, invece per mezzo della suadistruzione diventò un canaleche il Signore poteva usareper rendere il suo regno piùfruttuoso.

(Da un racconto popolare cinese)

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La Giornata del Malato: un'occasionespeciale di apostolato

Lo scorso 11 febbraio ri-correva la XVIII GiornataMondiale del Malato (GMM).Il tema proposto quest'annodalla CEI “La Chiesa a ser-vizio dell’amore per i soffe-renti” ci ha invitato, da unlato, ad apprezzare e pro-muovere la sollecitudine cheda sempre la comunità cri-stiana ha verso gli ammala-ti, e dall'altro a rafforzare laconsapevolezza del ruolo at-tivo e partecipe che questiultimi rivestono in essa. Lavalorizzazione delle personesofferenti attraverso un'azio-ne pastorale per e con i ma-lati e la ministerialitàdell'ammalato nei confrontidegli altri ammalati sonopunti messi in evidenza nelmateriale preparato dallaCEI per la GMM di quest'an-no. Essi colgono l'aspettocentrale del carisma delCentro Volontari della Soffe-renza (CVS), in risposta al-l'esigenza di un amoredavvero completo per il sof-ferente, che non lo veda solo

come oggetto di premura e diassistenza, ma punti al beneintegrale e alla realizzazionedella persona. Questo, nelcaso dell'ammalato battezza-to, comporta un inserimentopieno nella missione evange-lizzatrice della Chiesa.

I Gruppi d'Avanguardiadel Centro Volontari dellaSofferenza (CVS) presentinelle parrocchie dell'Arcidio-cesi, conformemente al cari-sma specificodell'associazione, si sono at-tivati cercando di valorizzareappieno gli spunti ricevuti edi promuovere il culto allaBeata Vergine di Lourdes. IlGruppo di Pastorale dellaSalute di ciascuna parroc-chia, composto dai ministristraordinari della Santa Co-munione e dai membri delGruppo d'Avanguardia delCVS, ha svolto un incontropreparatorio con il parroco,in cui sono state proposte epianificate diverse iniziative.

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Particolare rilevanza hachiaramente assunto la Li-turgia Eucaristica comuni-taria, animata daicomponenti del Gruppod'Avanguardia, che ha per-messo di sensibilizzare tut-ta la comunità parrocchialesui temi della GiornataMondiale del Malato e dicoinvolgere da vicino gliammalati e le loro famiglie,mediante specifici segni.Essi sono stati diversi daparrocchia a parrocchia: inalcune è stato amministra-to il sacramento dell'Unzio-ne degli infermi, in altresono state presentate testi-monianze e pensieri rivoltialla comunità parrocchialeda parte degli ammalati chericevono la S. Comunione do-menicale a casa.

Le testimonianze ricevutehanno permesso di accorger-si di molti esempi di malat-tia vissuta quotidianamentein unione con Cristo, nellasemplicità e nel nascondi-mento, e di offerta delle pro-prie sofferenze per impetrareal Signore la pace universalee il conforto per gli altri sof-

ferenti. Alcuni ammalatihanno inoltre chiesto di po-ter ospitare incontri di con-divisione della Parola di Dio:ciò costituisce per il CVSuna preziosa opportunità diapostolato.

Il segno dell'invio dei mi-nistri straordinari della S.Comunione alla fine della S.Messa è stato particolarmen-te curato, per ricordare atutta l'assemblea che laChiesa e gli ammalati si cer-cano. In molti casi i ministrisono stati accompagnati dacomponenti adulti del Grup-po d'Avanguardia del CVS

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e/o ragazzi delle fasce dei sa-cramenti dell'iniziazione cri-stiana (iniziativa in cuihanno preso parte attiva an-che i Settori giovanili delCVS), a rappresentare tuttala comunità che si stringe at-torno alle persone sofferentio anziane, impossibilitate aduscire di casa.

Dopo la S. Messa, in alcu-ne parrocchie, i Gruppi d'A-vanguardia hannoorganizzato processioni auxflambeaux nelle vie del terri-torio parrocchiale, in comu-nione con il santuario diLourdes. Alcuni Gruppi d'A-vanguardia hanno inoltrepromosso nelle proprie par-rocchie la recita del SantoRosario adottando, comespunti di meditazione deimisteri, brani tratti dagliscritti di S. Pio da Pietrelci-na. La scelta è stata suggeri-ta dal logo della GMM, ilmosaico realizzato da p.Rupnik per la cappella dellaChiesa di S. Pio da Pietrelci-na a San Giovanni Rotondo.Esso, attraverso il riferimen-to alla figura di S. France-

sco, ci ricorda il grande amo-re per i sofferenti testimo-niato da S. Pio; amore che siè espresso sia nella sollecitu-dine per la cura degli amma-lati, sia nell'opera di guidaspirituale per condurli allasantificazione, unendo leloro sofferenze a quelle diCristo crocifisso ed illumi-nando anche i passaggi piùdifficili della vita con la lucedel Vangelo.

Al termine delle celebra-zioni per la Giornata Mon-diale del Malato nelleparrocchie della nostra Arci-diocesi, resta come ogni annol'auspicio e la speranza chele iniziative organizzate nonrestino un'esperienza circo-scritta, ma possano essereun autentico momento dicrescita nella sensibilità ver-so il mondo della sofferenzae nella consapevolezza che ilcristiano, anche se ammala-to, resta destinatario deldono di salvezza di Dio e te-stimone del Vangelo.

Floriano Scioscia(GdA Buon Pastore)

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Il dialogo con il Sig. Rossi continua...

Pasqua 2010, tutti sul cuore di Dio

Nello scorso tempo diQuaresima e in questi giornidel tempo di Pasqua avraiforse notato che non solo nel-la tua parrocchia, ma in tut-te le chiese della diocesi èstata collocata l'immagineche vedi a lato, quella, cioè,di Gesù che ha sul cuore ilcapo dell'apostolo Giovanni.Questa icone è davvero for-midabile nell'aiutarci a farePasqua il prossimo 4 aprile.Ciò che avvenne la sera diquel giovedì di duemila annifa nel cenacolo di Gerusa-lemme ha, infatti, valore pertutti gli uomini di tutti itempi: l'apostolo quella serain verità rappresentava cia-scuno di noi, nessuno esclu-so. Ricevendo il donostupendo di una intimità as-soluta con il Maestro, au-scultando i battiti del cuoredi Dio nelle ultime ore dellaSua vita terrena, percependogli abissi di passione e di te-nerezza che lo abitavano,egli comprese/sperimentò in

rappresentanza di ciascunodi noi che Dio tutti ci tenevasul cuore, anzi nel cuore, tut-ti Gli stavamo molto, molto acuore, quel cuore battevaproprio per ciascuno, per cia-scuno quel cuore stava peressere, dopo alcune ore, ad-dirittura squarciato dallalancia del soldato. In sintesi,egli sperimentò in rappre-sentanza di ciascuno di noila verità delle parole/carezzadi Gesù: «Non vi chiamo piùservi, ma amici» (Gv 15,15)ed anche le altre: «Nessunoha un amore più grande dichi dà la vita per i propriamici» (Gv 15,13). Nulla, in-fatti, è più gradito dall'uomoche il sentirsi amato.

E nessuno dica che ci tro-viamo di fronte ad un'imma-gine sdolcinata, di genereromantico, perché il Signoreper noi è stato “amico di san-gue”, per noi ha dato la vita.E' sfoderando un colpo ge-niale d'amore così che havinto, sorprendendo l'avver-

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sario e segnando il goal deci-sivo nel “prodigioso duello”con il male (Sequenza pa-squale). Ben descrisse lastrategia dell'Atleta di Dio edell'uomo S. Efrem dicendo:«Avvenne allora che la mortesi avvicinasse a lui per divo-rarlo con la sua abituale si-curezza e ineluttabilità. Nonsi accorse, però, che nel frut-to mortale che mangiava, eranascosta la Vita. Fu questache causò la fine della incon-sapevole e incauta divoratri-ce. La morte lo inghiottìsenza alcun timore ed egli li-

berò la vita e con essala moltitudine degliuomini. Fu ben potenteil figlio del falegname,che portò la sua crocesopra gli inferi che in-goiavano tutto e trasfe-rì il genere umanonella casa della vita.»

Nei giorni solennis-simi della Settimanapiù Santa dell'annoquesto e nient'altroche questo è proposto aciascuno di noi: speri-mentare che la “mise-ricordia di Dio è un

torrente che straripa” in ognitempo e in ogni luogo, e nes-suno ne è escluso (curatod'Ars). Oh, se anche noi inquesta Pasqua avvertissimocome Giovanni la chiamata apoggiare il capo sul petto delSignore! Oh, se anche noi as-saporassimo con un brividodi stupore che sino a questopunto ha saputo amarci il Si-gnore! Oh, se anche noi cisentissimo i suoi “amici delCuore!” Potrebbe esserci unaPasqua più bella di questa?

Con affetto, tuo don VittorioIl Bambù - aprile 2010 7

Vi ho chiamati

amici

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Per portare più frutto

Lo Spirito Santo e ilmondo

Il Signore Gesù è vivo epresente in tutte le più di-verse situazioni del tempo edello spazio mediante lo Spi-rito santo: riempito di Spiri-to nell’atto del suorisuscitamento dai morti (cf.Rm 1,4), il Risorto dona loSpirito a ogni carne e si pre-senta vivo e vivificante nellostesso Spirito a tutte le gene-razioni degli uomini. L’abis-so dei secoli che ci separadalla storia del Figlio nellacarne è scavalcato grazie al-l’azione del Consolatore: nel-lo Spirito Gesù prendepossesso oggi dei cuori che siaprono a Lui sia nell’ascoltodella Parola e nella parteci-pazione ai sacramenti, siapiù in generale nell’accetta-zione del mistero della vita edella morte e nell’esperienzadella carità, della solidarietàe della giustizia. Lo Spiritosanto è la memoria potentedi Cristo, il Signore che dà la

vita perché rende presentequi ed ora il Vivente al di làdi tutte le barriere sociali,razziali, culturali, religiose.

Diventa allora necessariochiederci se e in che misurale nostre comunità ecclesialisono capaci di vivere, nelloro interno e nei rapporti ri-spettosi e amicali tra le varieaggregazioni, la profonda co-munione che le unisce nell’u-nico Signore e nell’unicoSpirito, accogliendosi reci-procamente nella carità in-torno al ministero deipastori, a partire dal mini-stero unificante del Vescovo.Non di meno si profila l’ur-genza di domandarci se ecome esse riconoscano la di-

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versità dei doni dello Spiritonon solo al loro interno e nel-la più ampia comunità eccle-siale, ma purenell’ordinarietà della vita ditanti uomini e donne chesono tempio dello Spirito, avolte perfino al di là dellaloro consapevolezza.

Occorre insomma ricono-scere lo Spirito, che soffiadove vuole, dovunque eglisoffi, senza rigidezze e scle-rotizzazioni, senza pregiudi-zi e forzature, senzachiusure ed indebite assolu-tizzazioni della propria ap-partenenza, anchedell’appartenenza al corpovisibile della Chiesa cattoli-ca: "Dove c’è lo Spirito del Si-gnore c’è libertà" (2Cor 3,17).Come affermavo all’inizio[cf. scheda di catechesi di no-vembre, NdR], lo Spirito c’è,opera dappertutto, c’è e ope-ra prima di noi, meglio dinoi, più di noi. Una delletentazioni più sottili e perfi-de del Maligno è quella difarci dimenticare la presenzadello Spirito, di farci caderenella tristezza come se Dio ci

avesse abbandonato in unmondo cattivo, con il qualelottiamo ad armi impari,perché l’indifferenza, l’egoi-smo e la dimenticanza di Diohanno a poco a poco il so-pravvento. E’ questo un gra-ve peccato "contro lo Spiritosanto" (cf. Mt 12,31s), chenega in pratica la sua forza ela sua capacità pervasiva, lasua penetrazione come ventoe come soffio in tutti i mean-dri della storia. Al contrario,la fiducia nel Signore che"ha un popolo numeroso inquesta città" (At 18,10) pro-muove un discernimentorealistico sulle condizioni po-sitive e negative della fedenel nostro mondo, senza in-dulgere né a vuoti ottimisminé a sterili pessimismi. LoSpirito santo fa intravvederequella rete di relazioni diamore che lui sta formandonel mondo e che è riflesso diquella rete di relazioni diamore che è la Trinità santa.

(Carlo Maria Martini,Tre racconti dello Spirito)

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CVS-TG

➔ 31 gennaio 2010 NicolaTagliaferro è stato sceltodal Padre come fiore nel Suogiardino celeste. Maria Mon-delli, sua moglie, ha scelto inquesto giardino terreno fioricolorati, delicati, profumati,identificati come persone sof-ferenti, chiamati all’accetta-zione ed alla valorizzazionedella sofferenza.Ella ha chiesto a tutti, per le esequie, nientefiori, ma di devolvere al CVS. Grazie alla gene-rosità dei contributi sono stati raccolti 1000euro circa, che saranno impiegati per l'acquistodi arredi sacri per le liturgie celebrate in sede edi un armadio destinato a conservarli. La famiglia associativa del Centro Volontaridella Sofferenza si stringe a Maria in un ab-braccio e nella preghiera, e ringrazia i benefat-tori.

Errata corrigeNello scorso numero è stato scritto che il 1° gennaio 2010Giuseppe Calò ha ricevuto il ministero del Lettorato, men-tre in realtà ha ricevuto il ministero dell'Accolitato. Ci scu-siamo per l'errore e rinnoviamo gli auguri a Giuseppe.

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➔ 7 marzo 2010 Licia Scicutella, capogruppodel GdA di S. Maria Assunta in Palo del Colle,ha ricevuto la consacrazione nell'Ordo Vidua-rum (Ordine delle Vedove) nella Cattedrale diBari. A pagina 25 di questo giornalino ellastessa ce ne parla. Noi la ringraziamo, perchéci dà un esempio di come anche il dolore per lamancanza di una persona cara possa essere il-luminato dalla luce di Cristo. Il suo esempio cirenda più forti nella fede di fronte al dolore mo-rale e più convinti nell'apostolato della soffe-renza accettata ed offerta.

➔ 14 marzo 2010 Giuseppe Gaeta,seminarista che da due anni svolgecon passione il tirocinio pastoralenella nostra associazione, è statoistituito Accolito al Pontificio Semi-nario regionale di Molfetta. Porgen-dogli tanti auguri affettuosi perquesta importante tappa del cammi-no verso il sacerdozio, raccomandia-molo quotidianamente al Signorecon la nostra preghiera ed offerta.

➔ 24 marzo 2010 Nascita al cielo del padre diAntonio Carnevale (GdA S. Maria del MonteCarmelo/2). Tutta la famiglia civvuessina sistringe intorno a Tonio ed ai suoi cari.

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➔ 27 marzo 2010 Stupenda notizia pertutti noi, membri della grande famigliadel padre fondatore Mons. Luigi No-varese: la Congregazione per le Causedei Santi ha pubblicato il decreto in cuivengono ufficialmente riconosciute le“virtù eroiche” del fondatore dei Silen-ziosi Operai della Croce, della Lega Sa-cerdotale Mariana e del CentroVolontari della Sofferenza. Questo si-gnifica che presto Mons. Novarese po-trà essere proclamato Beato.

➔ 31 marzo La madre di Michele Scardic-chio, nostro Referente Fratelli/Sorelle, è stataaccolta dall'abbraccio del Signore nella casa delPadre celeste. Siamo vicini a lui ed alla sua fa-miglia.

➔ 1° aprile Zaira Ciaccia, per molto tempoappartenente al CVS di Bari-Bitonto matrasferitasi poi a Trieste, ha compiuto i suoiprimi 90 anni. Da tutta la famiglia civuessi-na affettuosi auguri!

Rosa Sinisi(Responsabile Diocesana)

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Una guida che continuaAvendo festeggiato il Natale e l'annonuovo, riproponiamo dei contributi

scritti su questi temi da EmmanueleFiore su “Cristo Vera Speranza”,

la mitica testata del nostro giornalinoprima de “Il Bambù”.

Maggio 1990 Anno VIII N. 3Il giorno delle Palme, 8

aprile, tutti a Valenzanopresso la nuovissima chiesadi Ognissanti, per celebra rela Pasqua. Bella chiesa, buo-na l'accoglienza, bella la cele-brazione. A me fu dato ilcompito di leggere il Passio,nella parte che mi spettava.Mi commossi a leggere diGesù, il giusto, il senza pec-cato, che si fece crocifiggereper la nostra salvezza. Ognivolontario della sofferenzadovrebbe meditare su questoed imitare Gesù: offrire pre-ghiere e sofferenze volonta-riamente per la salvezzapropria e degli altri. Offriretutto a Dio Padre, che perGesù salva. All'organizzazio-ne pensò Rosa Sinisi; un pull-man raccolse a varie fermatei partecipanti e li riportò alritorno, alle stesse fermate.Altri vennero con i mezzi pro-

pri. Alla fine, nel giardinodella parrocchia, gran distri-buzione di cioccolata. Tor-nammo a casa tutti gioiosi.

E' Pasqua. Cristo Gesù è

risorto veramente, come iprofeti avevano da tempoprofetizzato. Non vi è Pasquasenza il suo Venerdì Santo.Non si accede al Paradisosenza sofferenza, la provaterrena. Di fronte al dolorec'è solo da chinare il capo eaccettarlo. Gesù con la suasofferenza, la sua Croce, si èaddossato i nostri peccati. Seil Padre non avesse inviato ilsuo unico Figlio Gesù, nonavremmo potuto avere la sof-ferenza della salvezza. Orache Gesù è morto e risortopossiamo sperare che il Pa-dre, per Gesù, ci salvi. BuonaPasqua a tutti, ma ricordia-moci di ringraziare il Padre eil suo Figlio Gesù.

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Con la sua 'arma'preferita di apostolato

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Pellegrinaggio del CVS Italia “I giovani alla scuola del Vangelo”

La Terra Santa – Impressioni di unviaggio

La Terra Santa è grande epiccola. Grande per i fatti chevi sono accaduti, cioè che unDio si sia fatto uomo con tut-to quello che ne è conseguito.Piccola perché tutto è a di-mensione d’uomo; perché ècontesa metro per metro e inalcuni casi, come al Santo Se-polcro, centimetro per centi-metro, da Ebrei, Mussulmanie Cristiani di ogni confessio-ne.

Nessuno dei luoghi santi èrimasto come ai tempi diGesù.

Spesso la devozione dei fe-deli ha sommerso i luoghidella memoria con sovra-strutture murarie che segna-no si, con certezza, il posto davenerare, ma che ti fannoperdere la sua visione origi-naria. Se si aggiunge il fiumedi gente che, passando senzasosta davanti ai resti sacri, titrascina via con sé come unfiume in piena, si comprendecome le impressioni più forti

le abbiamo avute in luoghisolitari e poco frequentati.

Non potrò facilmente di-menticare lo spettacolo emo-zionante della città diGerusalemme vista da quellostesso punto dove Gesù pian-se prevedendo la sua fine o lavisita alla casa di Elisabettain Ain Karem.

Il mio obiettivo con questoarticolo, tuttavia, non vuoleessere quello di fornire unamera descrizione dell’itinera-rio e dei luoghi visitati, per-ché quello che ho visto eprovato in quei luoghi non sipuò descrivere; il mio obietti-vo è quello di provare a spie-gare il mistero di questa

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terra dal punto di vista di ungiovane che decide di metter-si in viaggio nella speranza dicolmare la sua sete di cono-scenza e di dare una rispostaagli interrogativi che si ponenell’esperienza di fede quoti-diana.

E quando un cristiano visi-ta per la prima volta la Pale-stina, l’incontro con la terradi Gesù, a meno che egli nonsia accecato dal sentimentali-smo, si traduce in un forteshock. E non solo sul pianoartistico, ma anche su quellodella fede.

La scoperta di quella terrasenza alcunché di celestiale,senza un fiume, senza unmonte di un certo rilievo; laconstatazione della “medio-crità artistica” di quasi tutti imonumenti che in qualchemodo ricordano Gesù; la com-mercializzazione del sacroche assale il pellegrino; ilcontinuo clima di guerra, conquei mitra spianati ad ogniangolo; l’accanita ostilità tra ivari gruppi cristiani (latini,greci, copti, armeni... ), tuttociò fa si che più d’uno, soprat-tutto se è giovane, senta va-

cillare la propria fede anzichévederla rinvigorire, come siera immaginato prima di par-tire per la Palestina.

È impressionante consta-tare come Dio nello scegliersiuna patria abbia privilegiatoquesta terra senza un gran-ché dal punto di vista geogra-fico.

Eppure nel mondo ci sono“paesaggi religiosi” dove lanatura già di per sé assumevibrazioni particolari: foresteo boschi o monti che sonocome porte spalancate sul mi-stero e in cui ci parrebbe logi-co che apparisse o siverificasse qualcosa di so-

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prannaturale. E non avrebbe

almeno potutopreservare dallaviolenza, dall’o-dio, dal cattivogusto questa“sua” terra!? Ve-ramente stranoquesto Dio, cheevidentementeha una logica di-versa dalla no-stra.Incarnandosi inPalestina Egli entra in pienonella pesantezza umana, si fauomo come qualsiasi altrouomo. È proprio vero, comeafferma il profeta Isaia che “isuoi pensieri non sono i no-stri pensieri e le sue vie nonsono le nostre vie”.

Dopo questa esperienzasembra più facile sperimen-tare la presenza di Dio nellanostra vita impastata di pec-cato e di grazie, di fede e diincredulità, poiché Dio si fapresente in una maniera par-ticolare, in quelli che sono iparadossi dell’esistenza del-l’uomo. Il nostro Dio non è ilDio delle cose semplicemente

possibili, ma di quelle impos-sibili. Come avvenne in Elisa-betta e Zaccaria o comeavvenne in Maria stessa.

A conclusione di questopellegrinaggio posso afferma-re che non occorre più scan-dalizzarci delle nostremiserie, poiché Dio in Cristosi è profondamente calato intutto l’uomo così com’è e l’haredento.

Ogni cristiano dovrebbe vi-sitare la Terra Santa almenouna volta, per fede, per capi-re il vangelo, ma anche perconoscere un mondo total-mente differente dal nostro.

Francesca Carofiglio(GdA S. Maria M.Carmelo/1)

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11 febbraio 2010 – XVIIIGiornata Mondiale del MalatoLa Chiesa a servizio

dell’amore per isofferenti

Il tema della 23a giornatamondiale del malato dell'an-no 2010 è: “La Chiesa al ser-vizio dell'amore per isofferenti”, e in tutto il mon-do viene celebrata nel giornodella prima apparizione del-la Vergine a Lourdes.

Con l'annuale giornata delmalato, la Chiesa vuole sen-sibilizzare la comunità eccle-siale circa l'importanza delservizio per la salute, perchési innesta nella stessa mis-sione salvifica dì Cristo.Egli, infatti, medico divino,salvò tutti quegli uomini chestavano sotto il potere deldiavolo. Infatti nel misterodella Sua Passione, morte erisurrezione, l'umana soffe-renza attinge senso e pienez-za di luce. Infatti la Croce diCristo è diventata una sor-gente dalla quale sgorga unfiume di acqua viva, e l'ha

dimostrato, come anticipodel supremo atto d'amoredella Croce, con la lavandadei piedi agli Apostoli. Conquesto gesto, si deve entrarenella dimensione dell'amoreche si dona ai più piccoli e aibisognosi, e ci esorta a chi-narci sulle ferite del corpo edello Spirito di coloro che in-contriamo sulle strade delmondo e diventare quindiesperienza di speranza. Tra-smettere quindi alla società ivalori evangelici, per tutela-re la vita umana in tutte lefasi, dal suo concepimentoalla sua fine naturale.

Dicevo, si è celebrato l'11febbraio 2010 la giornata de-dicata al malato, ormai tra-

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dizione annuale, nella qualeegli è il protagonista princi-pale mediante le sue soffe-renze, al progetto di Dio inognuno di loro. Infatti il ma-lato, nonostante le sue soffe-renze e le sue difficoltà, è unessere umano: Dio camminainsieme a lui, fianco a fianco.

Ma è proprio attraverso lasofferenza o la malattia cheDio si accosta a loro per farlicomprendere che la vita è co-munque e nonostante tutto,preziosa, e ne vale la pena diessere vissuta, perché è bellae gioiosa.

Infatti nel volto di ognipersona sofferente si può ri-conosciuto il volto di Dio; eche con la sua sofferenza sicollabora con Dio alla reden-zione del mondo. Il malato osofferente. mettendosi in sin-tonia con l'amore sconfinatodi Dio, scopre di essere unodi quei tanti mattoni o cocci,dei quali il Signore si serveper costruire i suoi monu-menti. Solo in Cristo c'è lasperanza della vera salute ela sua salvezza è la rispostaa tutti gli interrogativi uma-ni. Infatti Cristo, è morto e

risorto per la salvezza totaledell'uomo, per mezzo delloSpirito Santo consolatore.

La malattia è una provatremenda per il coraggio del-l'uomo: proprio perché è de-bilitato e oppresso, l'infermosperimenta la sua debolezza,e quando la malattia si ag-grava, l'uomo si sente solocon il suo destino che ormaista per compiersi. Proprio inquesti momenti la fede lodeve sostenere e non invecegettarsi nell'apatia; perchéla morte è un momento deci-sivo dell'esistenza umana.Anche Gesù si fece infermo,volendo, per volere del Pa-dre, sperimentare il turba-mento e la morte.

Con il sacramento l'Unzio-ne degli infermi, la Graziadello Spirito Santo lava ipeccati, che sono ancora daespiare, ne toglie i residui, ereca sollievo e conforto all'a-nima del malato, suscitandoin lui una grande fiducia nel-la Misericordia del Signore.

Rosa Pasqua Moschetta(GdA S. Rocco)

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7 marzo 2010 – Incontrodiocesano Fratelli/Sorelle

Fratelli e Sorelle invirtù della Cresima

Dopo vari tentativi dimettere su un incontro Fra-telli/Sorelle andati a vuotoper varie indisponibilità, il 7marzo 2010 finalmente si èpotuto fare questo incontroche può essere definito unafull immersion di verifica econfronto con tutti i presen-ti, tra cui i due seminaristiDario e Giuseppe, alcuni gio-vani molto interessati e par-tecipi alla discussione.

Temi trattati: una breverivisitazione del tema del-l'incontro regionale 2009 “Iministri straordinari dellaSanta Comunione all'internodel CVS” e il tema dell'incon-tro regionale 2010 “In virtùdella Cresima è forte il sensodi responsabilità che acqui-stano i fratelli e le sorelle.”

La giornata è iniziata conla recita delle Lodi, è conti-nuata con una verifica posi-

tiva di tutti i presenti, coin-volgendoli in quelle che sonole responsabilità che hannotutti i Fratelli e Sorelle ado-perandoci andando incontroa chi magari dalla vita è sta-to più sfortunato.

La giornata si è conclusacon la Celebrazione Eucari-stica recandoci presso la par-rocchia SS. Sacramento,salutando e ringraziando ilparroco che aveva officiato laMessa.

Michele Scardicchio(Referente F/S)

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La mia vocazione di Sorella degliammalati

Il 7 marzo si è svolto,presso la sede del CVS inVia Brennero a Bari, un in-contro diocesano di Fratelli eSorelle, in cui si è approfon-dito un tema interessante:“In virtù della Cresima, iFratelli e le Sorelle acquista-no un forte senso di Respon-sabilità, Identità eAppartenenza all'associazio-ne”, insieme al volontariodella sofferenza secondo ilcarisma di Mons. Novarese.

Ognuno di noi ha incon-trato nella propria vita unaggancio appartenente alCVS. Anche io, nella via del-la conoscenza di Cristo, re-stando nella parrocchia diSanta Cecilia, ho conosciutoil CVS in un momento vissu-to a contatto con Dio, trami-te Emmanuele Fiore. E'stato un giorno molto bello,di grande emozione; attra-verso un'amica andai a casasua per scoprire, nella pre-ghiera e penitenza, nel suoletto di dolore, la sua vita. Inseguito, con la sua voce gen-

tile m'invitò a entrare nelGruppo d'Avanguardia diSant'Antonio, dove conobbiRosa Sinisi e la sua espe-rienza nell'associazione. L'a-micizia con gli altri membriche componevano il Gruppod'Avanguardia mi diede unaspinta a proseguire il cam-mino e pensai che stare inun'altra parrocchia comequella di Sant'Antonio fosseun tirocinio per conoscere ilCVS.

La forte spiritualità diEmmanuele, donatagli daCristo e Mons. Novarese,contribuì a farmi capire tan-tissime cose che non conosce-vo. Dopo, ritornando nellamia parrocchia, ripresi conentusiasmo a fare apostola-to, non lasciando più il CVS.E con questa immagine diEmmanuele Fiore, che pregatutt'ora per tutti noi, do spa-zio agli altri nel descrivere lapropria esperienza, indimen-ticabile come la mia.

Giusy Attolico(GdA S. Rocco)

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14 marzo 2010 - Incontro RegionaleSettore Bambini e Adolescenti

Tutti insieme a TorremaggioreDomenica 14

marzo, in sedeTorremaggiore,si è tenuto l’in-contro dei grup-pi CVS di Bari,Taranto e Pe-scara. Gli adole-scenti e i neo-cresimati dellaBuon Pastore,dopo una lunga odissea inautobus, hanno ricevuto unagustosa accoglienza. In se-guito ai saluti e al solito po-werpoint di presentazione, ilcentinaio di ragazzi e ragaz-zini e stato diviso in piccoligruppetti, in cui, posti a cop-pie l’uno di fronte all’altro,sono stati disegnati i carat-teri o le sensazioni più sa-lienti che il compagnomostrava. Successivamenteè stata mostrata una secon-da rappresentazione. Questavoleva illustrare – o ricorda-re –, seguendo il vangelo e lelettere di San Paolo, cinquemotivi per cui si vuole fare –

o si è fatta – la cresima, dal-l’essere gioiosi all’avere laforza di incendiare il mondodella Parola di Dio.

Dopo il pranzo a sacco eduna breve pausa, abbiamotutti festeggiato i 18 anni diLorenza, veterana del nostrogruppo, con sua grande sor-presa. Nel primo pomeriggioè stato fatto un ultimo gioco,

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al quale era inerente un’atti-vità che è stata tuttavia tra-lasciata per causa delritardo nell’arrivare. E’ statacosì celebrata la Messa, edopo i saluti di nuovi e vec-

chi amici, siamo tornati acasa con delle certezze in piùnel cuore.

Daniele Catacchio(Settore Adolescenti)

Domenica 14 marzo noigiovani di 2a media e 1° su-periore abbiamo fatto un ri-tiro spirituale a Torremag-giore. E' stata un'esperienzamolto interessante.

La partenza era stata fis-sata alle 7:30 ed è stato mol-to difficile alzarci presto. Ilviaggio è stato molto lungoma infine siamo stati ricevu-

ti con una calorosa acco-glienza seguita da una ab-bondante colazione. Subitodopo abbiamo iniziato il no-stro ritiro spirituale.

Noi di 2a media abbiamotrattato di un argomentosempre meno comune: la fra-tellanza. All'inizio abbiamodovuto riunirci in gruppo eformare la lettera mandata

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da San Paolo. Poi ci hannospiegato che per formare lalettera mandata siamo statiin fratellanza.

Dopo abbiamo mangiato.Poi, dopo esserci riposati, chigiocando o chi ammirando lanatura, siamo andati a Mes-sa. Dopo la Messa siamo ri-tornati alle nostre chiese e,

da lì, alle nostre rispettivecase.

E' stata una esperienzamolto bella e ci ha fatto pia-cere rivedere i nostri amicidi Valleluogo.

Giorgio Patruno eFrancesco Tramutola

(Settore Bambini)

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Spiritualità della naturaItinerari alpini, percorsi sul

margine dei fiumi, soste in anti-chi conventi, riscopri te stesso,in quei silenzi che riempiono ilcuore, e pensi e preghi e ascolti.Ti senti libero: disintossicatodalle troppe “tensioni” degli in-teressi quotidiani. Solo nellanotte che ti porta impercettibilisuoni: leggeri fruscii di una vitache adagio respiri così da vicino.E' vero: il monachesimo – cioèsolitudine – è stata una espe-rienza tra le più profonde delcristianesimo: e dalle solitudinicontemplative sono usciti i gi-ganti della Chiesa. E' questospirito in cerca di semplicità, èquesta riduzione in tutto all'es-senziale, è questa spoliazionedalle cose inutili.

Una tavola apparecchiatapuò divenire testo sacro, un si-stema di corrispondenza di alle-goria. Posata in coppie diopposti si offre all'intelligenzauna doppia trinità di simboli.L'acqua e il vino; l'olio e l'aceto;il sale e il pepe; compagni con-sueti e pur di natura contraria.L'acqua è la vena delle alture, ilricordo del Battesimo, il vino ilsangue di Cristo, il lusso dellecolline, il delirio dei violenti.L'olio, limpido e amaro come legioie dei Santi, ci richiama lanotte, le veglie dello studio e

delle agonie, la lampada che ri-splende davanti agli altari nellechiese taciturne e serrate. L'ace-to è una corruzione stizzosa delvino, e fu dato ai labbri di Coluiche aveva donato vino puro, dal-le sue vene, ma servì anche acurare le ferite del Samaritano.Il sale è la luce mediterranea, ilsapore degli oceani, la sacraospitalità delle antiche famiglie.Il pepe invece, ci porta i cattiviodori dell'Asia, le polveri stimo-lanti dei desideri, il seccume deideserti, il colore delle vipere.Queste sei si trasfigurano perun contemplativo in uno “specu-lum mundi”; a la faccia dellaterra, l'abisso del mare, le operee i lavori dell'uomo appaiononell'umiltà di provveditori, gioiafamiliare e giornaliera. Introdu-cendoci nella natura immediata-mente si apre a noi un mondodello spirito.

Si apre per via di raccogli-mento perché la natura inducealla osservazione meditativa.Ecco dunque un mondo vero,messo in correlazione con l'uo-mo a sua disposizione ed a suaedificazione, come avvenne perSan Francesco, e come lo visseGesù lungo le strade d'Israele.

Isa Ladisa(GdA S. Maria M. Carmelo)

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Spiritualità vedovileNella vita ecclesiale degli

ultimi decenni si è rafforzatasempre più la vocazione laica-le femminile, mettendo in lucela “preziosità” della vedovacristiana non solo come sor-gente di preghiera ma comeforza evangelizzatrice in co-munione con la chiesa locale.

La vedova attraverso l’espe-rienza del dolore vissuto cri-stianamente, si offre cometestimone di consolazione e disperanza verso i fratelli cheversano in condizioni di pover-tà spirituale e sociale.

Se dal punto di vista uma-no, l’essere vedova può costi-tuire un punto di debolezza,perché è più facile l’emargina-zione sociale, sotto il profilo re-ligioso si rivela essere segno diparticolare predilezione di Dio,come rivelano le Sacre Scrittu-re e la Storia della Chiesa.

Nella nostra diocesi, l’OrdoViduarum, è presente dal 2004e ufficialmente è stato istituitocon il suo Statuto e il Pro-gramma di vita, il 2 febbraio2006. Attualmente le consa-crate sono 14 e altre in forma-zione.

Quando mi fu proposto que-

sto cammino mi sembrava as-surdo perché avevo elaboratoil lutto in modo umano e vede-vo la mia vita triste e inconso-labile; con l’aiuto del mioPadre Spirituale e dalla GuidaSpirituale del gruppo, ho capi-to che quel dolore era un mo-mento di passaggio, dipurificazione, di ascesi, attra-verso cui si compie il miracolodella metamorfosi.

Il riferimento assoluto è di-ventato Dio e da questo ognivissuto trovava senso ed ogniatto d’amore trovava il suo ini-zio ed il suo preciso compito.

E' il Signore stesso che ac-cende gli animi ha fatto nasce-re in me la chiamata allaconsacrazione, cioè ad una vitatotalmente donata a Lui do-nando il mio cuore di sposa.

Grazie anche alle preghieredella Comunità “Santa MariaAssunta”e del CVS, il 7 mar-zo, nella cattedrale di Bari si èrealizzato il mio antico sogno,essere Sposa del mio AmatoGesù e ho scelto con il consen-so del Vescovo di mettermi alservizio della comunità e degliultimi.

Licia Scicutella(GdA S. Maria Assunta - Palo)

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La posta del Bambù

Caro Bambù, con questa poesia condivido con voiuna Quaresima vissuta nei miei pensieri di piccoladonna cattolica,

Giusy Attolico(GdA S. Rocco)

QuaresimaVivo ogni giorno,un momento importante,il contatto con DIOin chiesa,di pregarLo.Lui ci salva.Che ore interminabilidi silenzio,per concentrarminella figura di Cristore del cielo e della terraPosso ricordarenella mia preghiera ogni personaa me carain diverse circostanzedi dolore nella mia vita,è parte della mia Quaresima.

La stagione fra l'invernoe la primavera,per la Pasquache viene nell'anno.Per iniziare una nuova vitafatta d'amorecon fatti, non a paroleimpresse in un libro.La Bibbia, la vita di Cristo,che insegna ogni cosa,ad essere davvero piccoli,umiliin questa vitabizzarra che conduciamo.Chiamo, con attenzionela mia anima, per fare chiarezzadella mia fragilità umana.

Ringrazio tutti quelli che hanno partecipato con la presenza, messaggi o telegrammi alla nascita in cielo della mamma.

Michele Scardicchio(Referente F/S)

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Se non hai ancora fatto la tua dichiarazione dei redditiPuoi destinare il “5 per mille”

alla Cooperativa Sociale“Ala di Riserva”

Sappiamo che si può destinare il 5 per mille dell'imposta sulreddito delle persone fisiche alle associazioni di volontariato e alleorganizzazioni non lucrative di utilità sociale.

La “Cooperativa Sociale Ala di Riserva”, nata come ramo socialedel Centro Volontari della Sofferenza, rientra a pieno titolo traquelle che possono beneficiare del 5 per mille.

Come fare? Basta:1) apporre la propria firma nel primo dei riquadri che figura-

no sui modelli di dichiarazioni (CUD 2010; 730/1-bis reddi-ti 2009; UNICO persone fisiche 2010):“Sostegno del volontariato, delle organizzazioni non lucrati-ve di utilità sociale, delle associazioni di promozione socialee di altre fondazioni e associazioni riconosciute “

2) scrivere il codice fiscale della Cooperativa: 04601590724E' consentito scegliere una sola associazione a cui destinare la

quota. La scelta di destinazione del 5 per mille e quella dell'8 permille, però, non sono alternative fra loro.

GRAZIE!!!!

P.S.: nel caso tu non fossi tenuto alla dichiarazione mediante mo-dello 730 o Unico, perché avente solo redditi da lavoro dipendenteo da pensione, puoi ugualmente destinare il 5 per mille alla Coope-rativa “Ala di Riserva” compilando il modello CUD e speden-dolo a chi di dovere. Se sei furbo ti fai aiutare dal tuoanimatore.

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SommarioLa Giornata del Malato: un'occasione speciale di apostolato...............3Pasqua 2010, tutti sul cuore di Dio.......................................................6Lo Spirito Santo e il mondo...................................................................8CVS-TG................................................................................................10Una guida che continua.......................................................................13La Terra Santa – Impressioni di un viaggio.......................................14La Chiesa a servizio dell’amore per i sofferenti.................................17Fratelli e Sorelle in virtù della Cresima.............................................19La mia vocazione di Sorella degli ammalati.......................................20Tutti insieme a Torremaggiore...........................................................21Spiritualità della natura.....................................................................24Spiritualità vedovile............................................................................25La posta del Bambù.............................................................................26Puoi destinare il “5 per mille”.............................................................27

“Il Bambù” è la continuazione di “Cristo Vera Speranza”, il glorioso gior-nalino che ha raccontato il cammino del CVS di Bari-Bitonto per moltianni.

La nuova testata si rifà ad una antichissima parabola cinese cheesprime (inconsapevolmente) in termini poetici il carisma della nostraassociazione: così infatti il bambù esclama con termini molto... cristiani:«Eccomi, Signore! Prendimi e fa' di me quello che vuoi» (cfr. Lc 1,38 e Mc14,36).

Hanno collaborato a questo numero: Giusy Attolico, Daniele Catac-chio, Francesca Carofiglio, Isa Ladisa, Rosa Pasqua Moschetta, GiorgioPatruno, Michele Scardicchio, Licia Scicutella, Rosa Sinisi, FrancescoTramutola.

Redazione: Don Vittorio Borracci, Maria Rita Pisani, Floriano Scioscia

Indirizzo postale: “Il Bambù”, c/o Scioscia, Via Maranelli 2, 70125 BariIndirizzo e-mail: [email protected]

Sito informativo generale del CVS: www.sodcvs.org Sito a livello locale: cvsbari.altervista.org

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