i matematici italiani nel ventennio fascista · biomatematica. come fisico-matematico, le sue...
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LA SCUOLA DI GEOMETRIA ALGEBRICA
(ITALIENISCHE GEOMETRIE)
Luigi Cremona (1830-1903)
Studio delle curve
algebriche attraverso le
trasformazioni
birrazionali
Corrado Segre (1863-1924)
Studio delle superfici
algebriche con la
geometria proiettiva
iperspaziale
GLI ALLIEVI DI SEGRE A TORINO
Guido
Castelnuovo
(1865-1952)Federigo Enriques
(1871-1946) Francesco
Severi
(1879-1961)-Contribuiscono alla creazione della teoria delle superfici e
alla loro classificazione.
-Avviano gli studi sulle varietà algebriche di dimensione
superiore
Severi non nasconde le sue idee
socialiste.
A Padova si impegna molto sia in campo
amministrativo che politico: è direttore
della Scuola di Ingegneria, consigliere
comunale e assessore per l’Istruzione,
membro della commissione comunale
per il piano regolatore, presidente delle
aziende municipalizzate del gas e
dell’acqua.
Quando si trasferirà a Roma, diventeràrettore dell’Università di Roma.
Castelnuovo abbandonerà
le ricerche in Geometria
algebrica per dedicarsi alle
matematiche elementari,
alla storia della matematica
e al calcolo delle probabilità
Enriques non abbandonerà mai
completamente le sue ricerche
in Geometria algebrica, si
dedicherà alla formazione
docenti e alla didattica della
matematica.
LA POLEMICA TRA ENRIQUES E CROCE
Enriques è interessato alla filosofia come sintesi
dello studio e delle riflessioni non solo sulla
storia, ma anche sulla natura.
Croce invece sentiva il
dovere di proteggere il
proprio pensiero dal
potere della scienza.
Benedetto Croce
(1866-1952)
Giovanni Gentile
(1875-1944)
ENRIQUES FONDA LA SFI E LA RIVISTA DI
SCIENZE
Congressi nazionali SFI:
L’ordinamento delle università in
rapporto alla filosofia (1906);
Il rinascimento filosofico nella
scienza contemporanea (1907);
La metafisica di Hegel considerata
da un punto di vista scientifico
(1908).
Enriques fonda nel 1906 la Società
Filosofica Italiana e pubblica a Bologna la
Rivista di Scienze (dal 1910 Scientia), con
Eugenio Rignano (filosofo), Giuseppe
Bruni (chimico),, Antonio Dionisio
(medico), Andrea Giardina (biologo-
zoologo).
IV CONGRESSO INTERNAZIONALE
FILOSOFIA, BOLOGNA, 1911
……volenteroso Professor Enriques,
che con zelo ma scarsa preparazione
si diletta di filosofia… (Croce)
LA SCUOLA DI FISICA-MATEMATICA
Vito
Volterra
(1860-1940).
Pioniere dell’Analisi funzionale e della
Biomatematica. Come fisico-matematico, le sue
principali ricerche riguardano l’elasticità,
propagazione della luce nei mezzi birifrangenti,
gli spostamenti dei poli terrestri.
-Presidente della Società di Italiana di Fisica
-Riorganizza il Politecnico di Torino
-Nel 1908 organizza e presiede a Roma il
IV Congresso Internazionale dei Matematici
VOLTERRA FONDA LA SIPS
Nel 1907, Volterra fonda la Società italiana
per il Progresso delle Scienze ,che ha tra i
membri del comitato ordinatore Giovanni
Battista Pirelli, Orso Mario Corbino,
Bonaldo Stringher
La SIPS ha anche il compito di
rappresentare il mondo della scienza
italiana presso l’opinione pubblica del
paese per far comprendere loro, ma
soprattutto per far comprendere ai
governanti, le potenzialità della scienza.
IL MANIFESTO DEI 93
Gli intellettuali tedeschi difendono le ragioni del loro
impegno patriottico contro quelle che chiamano le
“distorsioni dell’opinione pubblica occidentale”.
Salvatore Pincherle
(1853-1936)
“…. se le idee cui s’ispira dovessero
prevalere, segnerebbe davvero la
bancarotta della scienza. […] Perché
l’etica rivelata dal proclama tedesco
troppo urtava contro quella che era per
noi la suprema idealità della scienza;
perché la scienza era stata coltivata a
patto che non divenisse monopolio di una
razza ed istrumento di brutale dominio.”
VOLTERRA SI ARRUOLA….
-Fu assegnato all’ Istituto Centrale Aeronautico
dove studiò la fluidodinamica dei dirigibili.
-Elaborò un innovativo metodo di calcolo degli
elementi di tiro per l’artiglieria aeronautica.
VOLTERRA SI ARRUOLA….
Visitò più volte le stazioni allestite per l’impiego degli
apparecchi fonotelemetrici sul fronte italo-austriaco.
VOLTERRA SI ARRUOLA….
Nel 1917 presentò al Ministero della guerra, un progetto
per l’istituzione di un Ufficio Invenzioni e Ricerche, su
modello di quello francese fondato nel 1894. Questo
ufficio aveva il compito di avviare un’attività di ricerca,
finalizzata nell’immediato allo sforzo bellico e nel
dopoguerra ai bisogni dell’industria e dell’economia del
paese.
MAURO PICONE
Mauro Picone
(1885-1977)
Le sue tavole di tiro furono sperimentate
con successo sul monte Pasubio.
Durante la guerra Picone organizzò un Ufficio di Studi di
Balistica, presso la VI Armata, al quale furono assegnati i
matematici (tenenti di Artiglieria o del Genio):
Alessandro Terracini, Arturo Cecconi, Domenico Montesano,
Antonio Signorini.
IL CNR E L’INAC
Volterra fonda nel 1923 il
Consiglio Nazionale delle
Ricerche
Picone fonda nel 1927 l’Istituto
Nazionale per le Applicazioni
del Calcolo
LA RIFORMA DELLA SCUOLA E DELL’UNIVERSITÀ-
1923
“….la più fascista tra tutte quelle
approvate dal mio governo”
(Mussolini)
MANIFESTO GENTILE
Nel marzo del 1925 Gentile organizza a Bologna il primo
Convegno Nazionale delle Istituzioni di Cultura
Fasciste, cui parteciperanno 250 intellettuali.
Nasce l’ Istituto nazionale di cultura fascista
--Manifesto degli intellettuali fascisti
Giovanni Gentile, 21 aprile 1925
Nel manifesto il fascimo è legittimato
ad usare la violenza contro chi si
oppone, in quanto ostacolare il partito
e il suo capo significa, secondo
Gentile, minacciare la sacralità dello
Stato e, dunque, la patria.
CONTROMANIFESTO CROCE
Una risposta di scrittori, professori, e pubblicisti
italiani al manifesto degli intellettuali fascisti
Benedetto Croce, 1 maggio 1925
Alcuni firmatari: Giovanni Amandela, Giorgio Levi della
Vida, Rodolfo Mondolfo, Matilde Serao, Leonida Tonelli,
Ernesto e Mario Pascal, Vito Volterra, Giuseppe Bagnera,
Guido Castelnuovo, Beppo Levi, Tullio Levi-Civita,
Alessandro Padoa, Giulio Pittarelli, e Francesco Severi,
Gaetano De Sanctis, Luigi Einaudi.
“Come reazione contro quel
metodo che pretenderebbe piegare
l’intellettualità a funzioni di
istrumentum regni”
ENRIQUES E L’ENCICLOPEDIA ITALIANA
[…]“Un’opera di carattere nazionale, che intende a raccogliere,
al di sopra di tutti i partiti politici o indirizzi scientifici, tutte le
energie intellettuali del paese, in una grande costruzione che
onori gli studi italiani, e degnamente li rappresenti nel mondo,
mentre li rivolga all’incremento della stessa cultura
nazionale”[…] (Lettera di Croce a Volterra)
REALE ACCADEMIA D’ITALIA
Nel1929 viene costituita la Reale Accademia d’Italia,
i cui membri erano tutti direttamente nominati da
Mussolini. Unico matematico nominato è Francesco
Severi.
E’ curioso osservare come il Consiglio delle Ricerche, che
cominciò a funzionare effettivamente intorno al 1935, fino alla
guerra ebbe sì un comitato per la matematica applicata, ma non
uno per la matematica senz’altro. La ragione (naturalmente non
detta) fu di evitare che se ne impradronisse Severi che, divenuto
inopinatamente Accademico d’Italia nel 1929 e altrettanto
esuberante fascista quanto prima era stato antifascista, voleva
essere (e, in certa misura, fu) il “padrone” della matematica
italiana nel periodo fascista. Avemmo, comunque, la
consolazione che, mentre i regimi totalitari mettono, di regola, ai
posti di comando gli elementi peggiori, solo perché violenti o
servili o tutte e due le cose assieme, nel caso di Severi, l’uomo
era, dal punto di vista scientifico, ineccepibile. Ma fu merito del
filosofo G. Gentile che lo propose per la decisiva nomina
all’Accademia d’Italia nonostante i suoi eterodossi precedenti, e
Gentile, per quanto fascista, era in primo luogo un onesto uomo
di studi” (Tricomi)
IL GIURAMENTO
Già nel processo che portò alla costituzione dell’Italia unita, man
mano che i Stati preunitari venivano annessi, ai professori
universitari veniva richiesto un giramento politico di fedeltà al re,
allo statuto, e alle leggi dello stato. Anche la riforma di Gentile del
1923 prevedeva un giuramento secondo la seguente formula:
“Giuro di essere fedele al Re ed ai suoi reali successori, di
osservare lealmente lo statuto e le altre leggi dello Stato, di
esercitare l’ufficio di insegnante e adempiere a tutti i doveri
accademici col proposito di formare cittadini operosi, probi e
devoti alla Patria”.
IL GIURAMENTO
Nel 1931 fu disposto che i professori di ruolo e gli incaricati in
tutti gli Istituti di istruzione superiore prestassero il seguente
giuramento:
“Giuro di essere fedele al Re, ai suoi reali successori e al
Regime Fascista, di osservare lealmente lo statuto e le altre
leggi dello Stato, di esercitare l’ufficio di insegnante e
adempiere a tutti i doveri accademici col proposito di formare
cittadini operosi, probi e devoti alla Patria ed al Regime
Fascista. Giuro che non appartengo e non apparterrò ad
associazioni o partiti la cui attività non si concilii coi doveri
del mio ufficio”
Solo 20 su 1200 professori non presteranno giuramento:
Francesco Ruffini, Vittorio Emanuele Orlando,
Antonio De Viti De Marco, Agostino Rossi, Giuseppe
Vicentini, Giorgio Errera, Francesco Atzeri Vacca,
Pietro Martinetti; Giuseppe Antonio Borgese,
Edoardo Ruffini , Piero Sraffa, Ernesto Bonaiuti,
Mario Carrara, Gaetano De Sanctis, Giorgio Levi
Della Vida, Fabio Luzzato, Bartolo Nigrisoli, Lionello
Venturi, Guido De Ruggiero, Vito Volterra.
IL MANIFESTO DELLA RAZZA
Il Manifesto degli scienziati razzisti nel 1938 segna
l’atto di nascita dell’antisemitismo di stato,
proclamando l’appartenenza del popolo italiano alla
razza “ariana” e l’estraneità degli ebrei italiani alla
comunità nazionale.
“IL FASCISMO E I PROBLEMI DELLA RAZZA”
L’articolo viene annunciato da una formula perentoria :
“ Un gruppo di studiosi fascisti docenti delle Università
italiane sotto l’egida del Ministero della Cultura
popolare ha fissato nei seguenti termini quella che è la
posizione del Fascismo nei confronti dei problemi della
razza”
1. Le razze umane esistono
2. Esistono grandi razze e piccole razze
3. Il concetto di razza è concetto puramente biologico
4. La popolazione d’Italia è nella maggioranza di origine ariana e la sua
civiltà ariana
5. È una leggenda l’apporto di masse ingenti di uomini in tempi storici
6. Esiste ormai una pura razza italica
7. È tempo che gli italiani si proclamino francamente razzisti
8. È necessario fare una netta distinzione fra i Mediterranei d’Europa
(occidentali) da una parte, gli Orientali e gli Africani dall’altra
9. Gli Ebrei non appartengono alla razza italiana
10. I caratteri fisici e psicologici puramente europei degli italiani non
devono essere alterati in nessun modo.
Nel 1909 Burgatti scrive a Marcolongo a proposito di
una cattedra a Roma, dove Marcolongo era candidato :
“Per la scuola di Roma è un disasto; penso che tutto
andrà nelle mani degli ebrei, se tu non saprai farti
valere. La cattedra di Roma toccherebbe a te; ed io l’ho
scritto a Tonelli, ma temo che i giudei ti preparino una
guerra spietata. Comunque bisogna lottare e sperare
nella vittoria”.
I MATEMATICI ESPULSI:
Guido Ascoli, ordinario di Analisi matematica, Università di Milano
Ettore Del Vecchio ordinario di Matematica finanziaria, Università di Trieste
Federigo Enriques, ordinario di Geometria superiore, Università di Roma
Gino Fano, ordinario di Geometria analitica, Università di Torino
Guido Fubini, ordinario di Analisi, Politecnico di Torino
Guido Horn d’Arturo, ordinario di Astronomia, Università di Bologna
Beppo Levi, ordinario di Analisi, Università di Bologna
Tullio Levi-Civita, ordinario di Meccanica razionale, Università di Roma
Arturo Maroni, ordinario Geometria analitica, Università di Pavia
Giorgio Mortara, ordinario di Statistica, Università di Milano
Beniamino Segre, ordinario di Geometria analitica, Università di Bologna
Alessandro Terracini, ordinario di Geometria analitica, Università di Torino
NESSUNA SOLIDARIETÀ!
L’UMI all’indomani della promulgazione delle leggi razziali, decise di inviare una delegazione al Ministero dell’educazione:
“perché nessuna delle cattedre di Matematica, rimaste vacantiin seguito ai provvedimenti per l’integrità della razza, venissesottratta alle discipline matematiche. [...]
La scuola matematica italiana, che ha acquistato vastarinomanza in tutto il mondo scientifico, è quasi totalmentecreazione di scienziati di razza italica (ariana). […] Essa,anche dopo le eliminazioni di alcuni cultori di razza ebraica,ha conservato scienziati che, per numero e qualità, bastano amantenere elevatissimo, di fronte all’estero, il tono dellascienza matematica italiana, e maestri che, con la loro intensaopera di proselitismo scientifico, assicurarono alla Nazioneelementi degni di ricoprire tutte le cattedre necessarie”
LETTERA DI LUIGI BIANCHI A MICHELE DE
FRANCHIS
Personalmente, io ritengo che, come non vorrei essere tenutoresponsabile di una impresa abominevole eventualmente condottada una minoranza di faziosi col concorso del popolosuggestionato abilmente con falsi miraggi, così non possoaddossare su tutto un popolo e tanto meno su una eletta schieradi studiosi il peso degli orribili misfatti dei quali si è macchiatol’imperialismo germanico e dei quali, tra parentesi, sarebbecapace di macchiarsi qualsiasi altro imperialismo spinto alleultime conseguenze da un manipolo di persone interessate. Perme, il principale nemico dell’umanità è l’imperialismo il qualecostituisce ai nostri tempi un anacronismo e solo per iltornaconto di un esiguo gruppo di furbi che si arricchiscono egodono sui lutti e sulle miserie della grande maggioranza. Eritengo che inconsciamente i popoli che hanno lottato control’imperialismo siano ora scaltramente incanalati verso di esso;un indice è lo stato di inestinguibile odio che si vuole perpetuarenon fra umanitari e imperialisti ma fra popoli.
Per ciò che riguarda Gentile, sappiamo che si adoperò
subito per sostituire i matematici ebrei a Roma,
Antonio Signorini sostituisce Levi-Civita e Tonelli
prende il posto di Severi che ha preso il posto di
Enriques.
Ma Sappiamo anche che aiutò Castelnuovo ed
Enriques facendo leva sulle benemerenze culturali da
loro acquisite.
In altre discipline il suo distacco dalla politica del
regime fu più esplicito, per esempio aiutò a trovare
una sistemazione all’estero ad alcuni intellettuali
ebrei…….
PICONE FONDA L’INAC
Picone fonda nel 1927 Istituto Nazionale
per le Applicazioni del Calcolo
L’INAC diventa un organo di certificazione, controlla infatti i
calcoli relativi a progetti di costruzioni, civili, meccaniche ed
elettrotecniche allo scopo di garantire l’esatta applicazione delle
formule usate. Ma ben presto sarà tra i principali consulenti dei
ministeri dell’Aeronautica, dell’Esercito, della Marina, e
collaborerà con le industrie di costruzioni civili e produttrici di
energia elettrica per i progetti di grandi dighe.
“Non basta dimostrare un teorema di esistenza, ed
eventualmente di unicità, ma occorre – in modo altrettanto
essenziale – elaborare procedimenti costruttivi per il calcolo
della soluzione; occorre, in altre parole, la stessa attenzione e
lo stesso rigore per la determinazione dell’algoritmico
numerico, la dimostrazione della sua convergenza e la
maggiorazione dell’errore di approssimazione”
VOLTERRA FONDA IL CNR
Volterra fond nel 1923 il Consiglio
Nazionale delle Ricerche, che fu
progettato per:
“ Coordinare ed eccitare l’attività
nazionale nei differenti rami della
scienza e delle sue applicazioni;
tenersi a contatto con i vari centri
statali per le questioni scientifiche,
gestire ed eventualmente istituire
laboratori di ricerca di carattere
generale e speciale”.
La nascita del CNR fu sollecitata dal Consiglio
Internazionale delle Ricerche creato nel 1918
OSTRACISMO ANTITEDESCO: CONGRESSO
INTERNAZIONALE DEI MATEMATICI - 1920 “Per quanto riguarda in particolare questo nostro Congresso,
riunendolo a Strasburgo non abbiamo dissimulato che
intendevamo dargli un significato speciale. E siamo rimasti
estremamente impressionati dalla premura con la quale i nostri
amici stranieri hanno risposto al nostro appello. […] I legami
così stretti creati resteranno preziosi. […] Continueremo così,
tra popoli amici, i nostri lavori scientifici, portando qualità
diverse in questa collaborazione scientifica, senza che nessuno
pretenda di esercitare una insopportabile egemonia, senza
affliggerci per certe minacce che qualcuno ha osato profferire
con una impudenza che non ci meraviglia. Quanto a certe
relazioni che sono state interrotte dalla tragedia di questi ultimi
anni, i nostri successori vedranno se un tempo sufficientemente
lungo e un pentimento sincero potranno permettere di
riprenderle e se coloro che si sono esclusi dal concerto delle
nazioni civili saranno degni di rientrarvi. [...]” (Picard)
LETTERA DI LUIGI BIANCHI A MICHELE DE
FRANCHIS
Personalmente, io ritengo che, come non vorrei essere tenutoresponsabile di una impresa abominevole eventualmente condottada una minoranza di faziosi col concorso del popolosuggestionato abilmente con falsi miraggi, così non possoaddossare su tutto un popolo e tanto meno su una eletta schieradi studiosi il peso degli orribili misfatti dei quali si è macchiatol’imperialismo germanico e dei quali, tra parentesi, sarebbecapace di macchiarsi qualsiasi altro imperialismo spinto alleultime conseguenze da un manipolo di persone interessate. Perme, il principale nemico dell’umanità è l’imperialismo il qualecostituisce ai nostri tempi un anacronismo e solo per iltornaconto di un esiguo gruppo di furbi che si arricchiscono egodono sui lutti e sulle miserie della grande maggioranza. Eritengo che inconsciamente i popoli che hanno lottato control’imperialismo siano ora scaltramente incanalati verso di esso;un indice è lo stato di inestinguibile odio che si vuole perpetuarenon fra umanitari e imperialisti ma fra popoli.
Tullio Levi-Civita
(1873-1941)
Levi-Civita fu un fisico-matematico i cui
interessi spaziano dall’elettromagnetismo
alla meccanica analitica, dalla meccanica
celeste alla relatività, dall’idrodinamica
alla teoria del calore.
Con Gregorio Ricci-Curbastro fu
autore di importanti lavori sul calcolo
differenziale assoluto, che Einstein
userà nella Teoria della Relatività
generale.
André Weil
(1906-1998)
“Per concludere la questione del Manifesto,
voglio ancora riferire quello che soltanto in
seguito, in Germania, venni a sapere. […].
Mi venne detto che molti dei firmatari, e fra
coloro anche Felix Klein, non avevano
nemmeno visto il testo del documento; a
loro per telefono era stato soltanto richiesto
di aderire a un’iniziativa che veniva
presentata come dovere patriottico.
Si possono stupire coloro che non sanno in
che modo, fra gli intellettuali, si raccolgono
le firme a sostegno di dichiarazioni,
proteste, prese di posizioni di ogni genere.”
Le proteste dei matematici apparvero ispirate più a una difesa
dello status quo, che da un atteggiamento critico nei confronti
degli elementi base della riforma.
Così Gentile dichiarava in un intervista:
“Tutti illustri scienziati intendiamoci: ma quanti di loro hanno
fatto del problema scolastico materia del loro travaglio
spirituale come posso vantarmi di aver fatto io? Per questo le
critiche sono molto deboli e inconsistenti!”