giornalino premio studi 2010 - comune di tassarolo: home comunale/giornalino... · sposizione, i...
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In questa veste un po’
particolare si nasconde il
nostro lavoro di un intero
anno scolastico. Gli ab-
biamo dato il titolo Quò-
tru Paróle (come si chia-
mava un tempo il giorna-
lino di Tassarolo) perché
il tema principale, nonché
la fonte di ispirazione di
tutta questa ricerca, sono
le “quattro chiacchiere”
che abbiamo scambiato
con i Nonni del paese, e
non solo, che ogni lunedì,
durante l’anno scolastico,
sono venuti a trovarci in
Biblioteca a Tassarolo. Pro-
prio questo vogliamo rac-
contarvi: i proverbi, le favo-
le, le leggende, gli aneddoti,
gli usi e i costumi ma so-
prattutto...le emozioni; no-
stre nel sentire raccontare
dai nonni storie così lontane
dalla nostra televisione, dal-
la nostra PlayStation e dal
nostro computer, ma anche
e soprattutto dei nostri pre-
ziosi testimoni, toccati nel
PERCHE’...QUÒTRU PARÓLE
Numero Speciale del Giornalino della Biblioteca di Tassarolo
in occasione del XIV Premio Studio conferito alla
Scuola Elementare di Tassarolo
Tassarolo, 9 Giugno 2010
SOMMARIO
La scuola a
Tassarolo...una volta Pag. 2
Sull’orlo del burrone:
gli eroi! Pag. 3
Usi e Costumi…
di qualche tempo fa! Pag. 4-5
E’ Lunedì: un libro per
tutti!
Pag. 6
“Grammatica della Fan-
tasia” Pag. 7
Ringraziamenti Pag. 8
profondo mentre riscopri-
vano emozioni di un tem-
po che non c’è più. In que-
ste prossime pagine vi rac-
conteremo tutto, per filo e
per segno, quello che ab-
biamo imparato, quello
che ci ha divertito e fatto
sorridere, e metteremo ne-
ro su bianco tutti questi
preziosissimi ricordi che
speriamo così possano es-
sere un bagaglio culturale
importante per tutte le ge-
nerazioni che verranno.
Un giornalino un po’ particolare per raccontarvi tutto...
2
Lunedì 22 marzo, nel pomeriggio, è venuto a trovarci a
scuola il signor Bruno Soro e ci ha raccontato come si
svolgeva la vita a Tassarolo qualche tempo fa. Certo la
scuola non era come quella d’oggi!
Quando lui era un alunno come noi, la scuola si trovava
nello stesso edificio dove frequentiamo noi oggi, al piano
inferiore, invece al piano superiore c’erano le camere
delle suore che all’epoca erano anche le insegnanti, mol-
to più severe delle nostre! Per spostarsi in paese e rag-
giungere la scuola si usava la bicicletta e s’indossavano
ai piedi zoccoli di legno per tenerli caldi. La settimana
scolastica era di sei giorni, dal lunedì al sabato; di matti-
no, appena arrivati, bisognava fare il segno della croce
davanti ad una statua della Madonna posta nell’atrio: chi
non lo eseguiva bene doveva mettersi nuovamente in fila
e rifarlo. Si recitava insieme una preghiera, poi ci si se-
deva al proprio posto: in mezzo all’aula c’era una bella
stufa che, nelle fredde giornate invernali veniva alimen-
tata dai bambini che ogni mattina portavano un ciocco di
legna e che aiutava a studiare elargendo un bel calduccio.
Sui banchi, di legno a due posti, c’erano due buchi: uno
per l’inchiostro e uno più grande dove veniva messo il
piatto del pranzo che era di solito a base di riso e cavoli.
Quando l’inchiostro terminava, l’insegnante passava tra i
banchi con una brocca e provvedeva a riempire il cala-
maio vuoto. Si scriveva con l’aiuto della carta assorbente
per evitare le macchie sul quaderno e con due pennini,
uno adatto per il corsivo e l’altro per i caratteri maiusco-
lo e minuscolo.
La maestra entrava e, per mantenere l’ordine e la disci-
plina (le classi erano assai numerose!), si serviva di un
ramoscello di canna di bambù, lungo anche cinque metri
per arrivare comodamente anche dagli alunni sistemati
nei banchi in fondo all’aula.
Chi non faceva il “bravo” e si distraeva veniva punito
con una bella bacchettata sulle mani; inoltre, terminate le
lezioni a scuola, i bambini non potevano eseguire i com-
piti o giocare liberamente, non ne avevano il tempo per-
ché dovevano aiutare i genitori nei lavori domestici o nei
campi. A scuola si praticavano soprattutto queste materie
di studio: Italiano, matematica e religione, soltanto qual-
che breve nozione di scienze, storia e geografia. La calli-
grafia allora era così importante che era considerata una
vera e propria materia! Non si faceva ginnastica (noi sia-
mo fortunati invece, abbiamo anche una bella palestra!) e
non si usciva mai per qualche gita, soltanto molto più
tardi, durante gli anni dell’avviamento. All’asilo invece,
altro che disegnare e rilassarsi! Si facevano tante aste e
lineette e, per fortuna, si giocava un po’. Per fare il ripo-
sino pomeridiano non venivano certo usate comode bran-
dine come ora, i piccoli dormivano con la testa appoggia-
ta sui banchi. Nel poco tempo libero che si aveva a di-
sposizione, i bambini giocavano con un pallone fatto di
pezza oppure con le trottole. Di sera i genitori, molto
stanchi per il lavoro agricolo, non avevano certo più vo-
glia di raccontare favole della buonanotte ai loro figli!
Per quanto riguarda la vita del Paese, di Tassarolo ci ha
raccontato alcune situazioni interessanti riguardanti, per
esempio, le attrezzature “tecnologiche”. Infatti, c’erano
solo due televisioni: una dove adesso si trova il Circolino
della Parrocchia e l’altra alla Società di Mutuo Soccorso.
Non c’erano canali dedicati ai ragazzi ma uno soltanto, la
prima rete. Alla sera le persone si riunivano in quei luo-
ghi per guardare tutti insieme la televisione. C’erano
pochissimi telefoni quindi se occorreva mettersi in comu-
nicazione con una persona lontana, bisognava utilizzarne
uno pubblico e, per raggiungere la vicina cittadina di
Novi ligure, si usavano le biciclette anche d’inverno sotto
la neve, ci si spostava a piedi o per mezzo di carri trainati
da buoi, soprattutto per quanto riguardava i lavori in
campagna. Non esistevano certo le automobili, era un
privilegio ad esclusiva di ricchi signori!
Alla sera tutte le persone si riunivano per stare in compa-
gnia e per vedere quel “cinema” particolare: invece di
pagare il biglietto, bisognava almeno acquistare dei dolci,
soprattutto caramelle: il ricavato serviva per pagare le
spese elettriche. Non esistevano medicine, così ci si cura-
va con le erbe e, se si aveva mal di testa provocato dalla
pressione alta venivano messe dietro alle orecchie delle
sanguisughe che servivano, così si diceva, per depurare il
sangue! Che rimedio, eh? Finalmente dal 1956 un primo
pullman effettuava la tratta Tassarolo - Novi ligure, an-
che se la strada era ancora sterrata…
Il signor Soro ci ha fatto conoscere molte cose che ri-
guardano il nostro Paese: sicuramente non erano tempi
molto facili per i nostri nonni, adesso siamo decisamente
più fortunati!
Dopo tutto ciò
che abbiamo
sentito ci sembra
che, anche se ci
lamentiamo, a
scuola si stia
molto meglio
oggi!
La scuola a Tassarolo, una volta... QUANDO TUTTO ERA DAVVERO DIVERSO...ANCHE TRA I BANCHI
3
Sull’orlo del burrone: gli eroi! GIUSEPPE ANSALDI E L’ECCIDIO DELLA DIVISIONE ACQUI
Lunedì 10 maggio, noi
alunni delle classi III-
IV-V, ci siamo recati
in biblioteca per ascol-
tare il signor Giusep-
pe Andrea Ansaldi ,
che ha vissuto la brut-
ta esperienza della
seconda guerra mon-
diale e dei campi di
concentramento. Egli
è un superstite, scampato per miracolo alla
strage di 9000 militari della Divisione Acqui,
fucilati a Cefalonia e Corfù. Dall’Italia sono
partiti 11.500 soldati, tutti ragazzi giovani.
Questo è quello che ci ha raccontato: l’otto
Settembre del 1943 dopo la firma dell’ armi-
stizio, i tedeschi chiesero la resa dei soldati
italiani che si trovavano sull’isola di Cefalo-
nia, ma i militari decisero di combattere, senza
arrendersi, così vennero catturati. Dopo conti-
nui bombardamenti, il 19 Settembre i tedeschi
cominciarono a fucilare i prigionieri . Tra
quelli in fila per la fucilazione, c’era anche il
signor Ansaldi, che era terrorizzato, ma fortu-
natamente un generale tedesco fermò la fuci-
lazione e scelse dieci prigionieri, che ebbero il
compito di bruciare i cadaveri e raccogliere le
munizioni. L’11 novembre del 1943, Giusep-
pe con altre ottanta persone fu deportato nel
campo di concentramento di Moghilev, in
Russia, dove fu costretto ai lavori forzati, sen-
za indumenti pesanti, con mani e piedi conge-
lati dal freddo.
Nello stesso anno fu man-
dato a Tambov, nei pressi
di Mosca, il principale ri-
cordo del signor Giuseppe è
la grande quantità di ghian-
de mangiate, fino a star
male, perché era affamato.
In questo campo di concen-
tramento morivano al gior-
no circa trenta persone, chi
per il tifo pidocchiale, chi
per la diarrea, chi per la
fame. I corpi erano poi get-
tati in fosse comuni.
Il signor Giuseppe rimase il
quel lager per due mesi e poi venne trasferito a
Taschen, nel Turkestan, e insieme ai suoi compa-
gni destinato alla raccolta del cotone….quanti se-
mi di cotone mangiò!!
Giuseppe, a causa delle sofferenze, infatti dimagrì
molto ed era pieno di pidocchi, date le pessime
condizioni igieniche.
La sua famiglia non aveva sue notizie da tre anni,
lo credevano morto.
Finita la guerra nel 1945, dopo un lungo viaggio
durato settantasette giorni, ritornò a casa, in Sici-
lia, da dove dovette ripartire in cerca di lavoro.
Il grande desiderio della sua vita è stato quello di
intitolare un monumento alla Divisione Acqui, in
ricordo dei compatrioti morti in guerra affinché
nessuno li dimentichi mai.
4
Lunedì 26 aprile, siamo andati
in biblioteca. Come sempre, ci
siamo seduti, aspettando la
registrazione dei libri presi in
prestito dalla biblioteca. Lì ci
aspettava una bella sorpresa:
Mario e Sandrina, due anziani
del paese, che erano venuti a
raccontarci la loro infanzia a
Tassarolo. Hanno parlato in
dialetto, è stato bellissimo e
anche un po’ strano ascoltare
il Tassarolese…
Ci hanno parlato degli abiti: si indossavano vestiti molto semplici e fatti con materiali pove-
ri. Le scarpe erano in legno, si chiamavano zoccoli e durante l’inverno venivano riempite di
paglia per tenere i piedi al caldo. Quando si andava a lavorare, se il posto di lavoro era lon-
tano, non essendoci le auto, si camminava a piedi e per non consumare le scarpe, perché co-
stavano molto, si andava scalzi.
Gli uomini erano principalmente agricoltori, mentre le donne erano casalinghe, però faceva-
no qualcosa di particolare: coltivavano il baco da seta.
Usi e costumi...di qualche tempo fa! IDA E MARIO CI HANNO RACCONTATO LA REALTA’ DEL TEMPO CHE
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I bambini giocavano a nascondino, a cal-
cio o con i bastoncini di legno. Quando
andavano a scuola, nei mesi invernali,
dovevano portarsi un pezzo di legno per
riscaldare l’aula.
La scuola elementare si trovava nel luogo
in cui oggi c’è il comune di Tassarolo.
Mario e Sandrina ci hanno anche raccon-
tato di quando erano venuti i tedeschi e
avevano occupato tutte le stalle per met-
terci i loro cavalli. Un giorno due cavalli,
scappando dalle stalle, morirono in un
dirupo perché erano legati insieme.
I tedeschi,vedendo che erano
morti, credettero che la colpa
fosse dei tassarolesi, così pre-
sero un abitante a caso e lo
misero in prigione, ma dopo si
accorsero che i cavalli erano
morti per sbaglio pertanto li-
berarono l’uomo. Nonostante
questo episodio, Mario e San-
drina ci hanno detto che ave-
vano comunque stretto un le-
game di amicizia con alcuni
soldati tedeschi.
Ci è dispiaciuto ritornare a
scuola perché questo viaggio
nel passato, alla scoperta della
storia di Tassarolo, ci ha dav-
vero affascinato.
Qualche giorno dopo i racconti di Mario e Ida in Biblioteca,
siamo andati a visitare il piccolo museo delle antichità che
Mario ha allestito vicino a casa sua. Proprio quel giorno ab-
biamo potuto raccogliere tutte le fotografie che ci sono in que-
ste pagine. Abbiamo fotografato tutti gli attrezzi che si utiliz-
zavano una volta, ma non solo! Mario ha infatti ricostruito in
miniatura una serie di modellini di pozzi che c’erano una vol-
ta a Tassarolo insieme ad una specie di presepe fatto di legno
e cartone e rami di piccole piante. E’ stata una giornata davve-
ro interessante perché non solo i suoi modellini sono splendi-
di, ma anche vedere gli attrezzi vecchi e capire come funzio-
navano è stata un’esperienza bellissima per tutti noi!
6
Leggere per acquisire
capacità tecniche
Leggere per conoscere generi letterari
Perché leggere...
Leggere per capire forme di comunicazione letteraria
Leggere per il piacere di leggere
Il Progetto Lettura:
ÂZÜtÅÅtà|vt wxÄÄt ÂZÜtÅÅtà|vt wxÄÄt ÂZÜtÅÅtà|vt wxÄÄt ÂZÜtÅÅtà|vt wxÄÄt
YtÇàtá|tÊYtÇàtá|tÊYtÇàtá|tÊYtÇàtá|tÊ
Leggere per
crescere e
diventare grandi
Leggere per vo-lare con la fantasia
7
Ogni Lunedì pomeriggio tutte
le classi della scuola primaria di
Tassarolo vanno nella bibliote-
ca comunale per prendere di-
versi libri e occuparsi del Pre-
mio Studi, che, quest’anno si
occuperà delle storie tipiche del
nostro piccolo paese e anche di
altre città, tenendo conto della
diversa provenienza di noi alun-
ni.
Lunedì 8 Marzo, ci siamo recati
per la prima volta in biblioteca
dove un signore che già cono-
scevamo, Dino Bergaglio, ci ha
raccontato una fiaba dal titolo
“Le tre galline”, che gli veniva
narrata quando a sua volta era
bambino; essa c’è sembrata
subito simile ai tre porcellini,
con delle espressioni in dialetto
E’ Lunedì: un libro per tutti!
che c’invitava ad indovinare e
che ci hanno fatto sorridere.
Con lui abbiamo parlato anche
di com’ era tanti anni fa la no-
stra scuola, sommergendolo di
domande! Inoltre abbiamo in-
contrato l’ex sindaco Cavriani,
gentile e disponibile come sem-
pre, che s’interessa di noi pic-
coli e ci “ha spronato” a fre-
quentare di più questo bel luo-
go, aperto anche di sabato mat-
tina, quando la scuola è chiusa
e quindi è possibile andare a
leggere in tutta tranquillità!
In quell’occasione abbiamo
anche preso in prestito un libro
e la maestra ci ha chiesto il per-
ché della scelta: alcuni di noi
sono rimasti colpiti dalla coper-
tina, con colori sgargianti e bel-
le illustrazioni, altri hanno sele-
zionato in base al titolo e al ri-
assunto che si trova sul retro del
libro. Con noi c’era Marco, un
ragazzo che svolge il servizio
civile presso il Comune che ci
ha aiutato a scegliere il libro più
adatto per la nostra età e ha
compilato le schede di prestito.
I nostri amici di prima e secon-
da, invece, seguono un percorso
diverso: insieme alla maestra
Maria Rita leggono alcuni brani
tratti dai libri più conosciuti di
Rodari, “I viaggi di Giovannino
Perdigiorno” e “Favole al tele-
fono”. Poi hanno realizzato co-
me prodotto finale tanti disegni
con i quali formeranno un
“librone” che doneranno alla
biblioteca, contenente le varie
illustrazioni realizzate durante
questi bei pomeriggi.
Speriamo di continuare quest’interessantissimo progetto anche l’anno prossimo!
I TANTI RISVOLTI AFFASCINANTI DI UN PROGETTO SCOLASTICO
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Comune di Tassarolo
SUMPS
di Tassarolo
UNPLI
Servizio Civile
Un doveroso ringraziamento per la collaborazione e l’appoggio Un doveroso ringraziamento per la collaborazione e l’appoggio Un doveroso ringraziamento per la collaborazione e l’appoggio Un doveroso ringraziamento per la collaborazione e l’appoggio a questo progetto va a:a questo progetto va a:a questo progetto va a:a questo progetto va a:
Pro-Loco
di Tassarolo
I Grandi Protagonisti di questo progetto,
i bambini della Scuola Elementare di Tassarolo:
Provincia di
Alessandria
MERLANO SILVIA
TRAVERSO FRANCESCA
CAJANO MANUEL
COVALEA MARIA ROSARIA
MONCALVO LUKA
NESCI MARIA ROSARIA
STRANIERI GAIA
FRIZZA DAVIDE
GHIARA MELISSA
GRADINARU COSMIN
PERVAZA ERIDJONA
PONTA RICCARDO
RIZZUTO SARA
BIANCHI MATILDE
BISIO ARIANNA
BISIO GRETA
CASAVECCHIA VALENTINA
GIORDANO CHIARA
GRADINARU IONUT
PONTA GIORGIA
REGALBUTO ALESSANDRO
SERRATORE GIULIA
BRUNO GIACOMO
COVALEA FRANCESCO
DANTE FRANCESCO
FORMIGA FAN JEAN FRANCO
MERLANO ISABELLA
Unione Collinare
del Gavi