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Esperimento di Villapiana Interazione tra fotoni polarizzati a radiofrequenze SHF e bio-dipoli organici complessi. Esperienze di ENTANGLEMENT con la CRC Digitale nell’Alto Jonio. www.radionicacallegari.com

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Esperimento di Villapiana Interazione tra fotoni polarizzati a radiofrequenze SHF e bio-dipoli organici complessi.

Esperienze di ENTANGLEMENT con la CRC Digitale nell’Alto Jonio.

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ATTORE 1° DELL’ESPERIMENTO La RADIONICA : Scienza che si occupa dello studio teorico ed applicato delle fenomenologie afferenti e conseguenti al regime della sub-eccitazione elettronica naturale a livello della materia tutta. Questa scienza che strumenti usa ? LA CRC ANALOGICA e DIGITALE: Cosa sono ? Un circuito LCR/SHF in versione Analogica ora anche in versione Digitale è un risonatore spaziale per lambda da 3 metri a mm 9 e 0,9

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LE CRC ANALOGICA E DIGITALE

• Le due CRC sono state Brevettate :

• La CRC Analogica è stata brevettata dall’Ing. Giuseppe Callegari il 18 novembre 2008 quale «Dispositivo jonisolare Callegari» brevetto italiano N°0001396664 e International Patent Pending Europa N°09804159 del 19 novembre 2009.

• La CRC Digitale è un software elaborato da Raffaele Gaudino RGC 75/05/011 (SIAE-ROMA-Registro Pubblico Speciale per i Programmi per Elaboratore-N°008991 del 15.10.2013-Associazione Giambattista Callegari Corso Novara,92 Napoli).

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La CRC o K Radiorisonatore

• E’ un circuito oscillante in montaggio particolare, sensibile alla sub-eccitazione elettronica naturale governata (funzionante e funzionale), non soggetta a «fading» (affievolamento, riduzione), generatore di Campi K differenziati. w

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QUALI EFFETTI PRODUCE ?

• 1. Un Campo Elettromagnetico Naturale (Campo K) variabile sinusoidalmente alle radiofrequenze super-elevate (SHF) dell’ordine tra i 30.000 e 333.000 megahertz e di lunghezza d’onda minore di 1 cm. I mezzi radiotecnici ordinari non sono in grado di rilevarle nè di governarli.

• 2. Si definisce Canale K il volume di spazio-aria in cui si manifestano gli effetti del Campo K.

• 3 EFFETTO K o RADIONICO. E’ un fenomeno di polarizzazione caratteristica, in funzione della radiofrequenza, delle molecole dello spazio aria normale dovuto alla interazione, per risonanza magnetica, tra il Campo K e le particelle del mezzo aria formante il Canale K

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La Scala K Callegari

• Le radiofrequenze: si definiscono con la locuzione Fk : sono comprese in una ottava intera di valori differenziati definita Scala K Callegari e sono caratteristiche del Circuito e dei Segnali e/magnetici ad esso relativi.

• La CRC Digitale traduce le grandezze Fk in «frequenze(in Hz)» e «lunghezza d’onda( in UA°)»

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LA SIGLA K

• Il prefisso K è utilizzato per ricordarci che il concetto è riferito al regime della sub-eccitazione elettronica naturale , cioè una oscillazione elettronica endoorbitale (nell’atomo di idrogeno è interessato il livello quantico K) governata dal famoso radicale LLC di Thomson (Lord Kelvin). w

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LA RADIOBIOLOGIA

• Dalla teoria Radionica, dalla sua realizzazione strumentale, verificata nel corso dei decenni , e da una Metodologia di uso degli strumenti CRC Analogica e poi Digitale, deriva la :

RADIOBIOLOGIA

La scienza che studia la materia inorganica e organica attraverso le loro stesse espressioni elettromagnetiche. Questa operazione di studio è stata definita da Giambattista Callegari «K Radioscopia in microonde hertziane»

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Riassumendo

• L’esperimento di cui oggi parliamo è stato possibile perché abbiamo:

• A-La Teoria Radionica di Giambattista Callegari.

• B-Gli Strumenti: la Centrale Radiobiologica Callegari Analogiche e la CRC Digitale più moderne e più «potenti» grazie al lavoro di Giuseppe Callegari, Arcangelo Cappuccio e Raffaele Gaudino.

• C-Una metodologia di studio delle microonde hertziane della materia inorganica ed organica definito da Giambattista Callegari K Radioscopia in microonde hertziane.

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i dispositivi CRC sono stati tarati per operare nel range dello spettro elettromagnetico delle microonde hertziane. P.Bianco

Spettro delle Onde Elettromagnetiche I fenomeni elettromagnetici, che stiamo per descrivere, sono afferenti ad un range specifico dello spettro elettromagnetico, quello delle microonde hertziane .

ATTORE 2° DELL’ESPERIMENTO

10 e12 10 e9

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Relazione tra frequenza e lunghezza d’ onda

le due grandezze fisiche sono strettamente collegate poiché:

λ = co / f λ è la lunghezza d’ onda, misurata in metri o (Angstrom) f è la frequenza, misurata in hertz

co è la velocità della luce nel vuoto che vale circa 300,000 Km/s

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Onde elettromagnetiche in fase e sfasate

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Range di frequenza delle micro onde Hertziane

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Scala K Callegari e Frequenzimetro

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La SCALA K IN LUNGHEZZA D’ONDA

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Il frequenzimetro rileva delle grandezze elettromagnetiche nel linguaggio della

Scala K Callegari . La CRC digitale contemporaneamente le indica in unità

Angstrom (lunghezza d’ onda), e in Hertz (frequenza)

f= 7,057 e14 hz

Fk unità di misura propria della Scala K Callegari

f k = 12,995 ----- > { λ

= 4248 A

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Max Planck (premio Nobel per la fisica 1918)

Dimostrò che l’ Energia di una particella elementare (fotone) viene emessa a pacchetti, ogni singolo fotote, (parte infinitesima della luce), ha un’ energia calcolabile dalla seguente formula:

n è un numero naturale (0,1,2,……)

h è la costante universale di Planck (6,626e-34 js)

f è la frequenza

Max Planck (Fisico)

Ed è la più piccola energia separabile dal fascio di luce di cui fa parte.

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Azione del ciruito LCR/SHF

Livello Energetico K (FONDAMENTALE)

λ K

Le suboscillazioni endorbitali atomiche sono governati dal radicale di Thomson Kelvin, che ci dice che la frequenza è:

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Questa formula è la pietra filosofale

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Energia allo stato fondamentale ed eccitato, atomo risonatore/oscillatore

Atomo risonatore (assorbe fotoni) e oscillatore (emette fotoni)

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Energia di una mole fotonica Conoscendo l’ energia di un singolo fotone è possibile calcolare l’ energia di una mole fotonica moltiplicandola per il numero di Avogadro.

NA numero di Avogadro NA = 6,022 e23 di atomi di sostanza E energia di una singola particella fotonica

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ATTORE 3° DELL’ESPERIMENTO

• M.L. IACONIANNI

Escherichia coli è stato descritto per la prima volta nel 1885 da Theodor Escherich con il nome di Bacterium coli. Appartiene alla famiglia delle Enterobacteriaceae

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Gram negativo, asporigeno, aerobio e anaerobio facoltativo.

Le cellule sono di forma bastoncellare, della lunghezza media di 1-2 µm, e 0,5 µm di diametro.

Il suo cromosoma è di tipo circolare

Il citoplasma è circondato da una membrana citoplasmatica formata da due strati elettrondensi tra i quali è interposto uno strato costituito da proteine e da lipidi.

La parete cellulare è dotata di flagelli peritrichi.

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Approssimativamente, il 50% delle donne adulte riferisce di aver avuto qualche episodio di IVU nel corso della vita.

E.coli possiede caratteristiche tali da facilitare IVU: • adesine che mediano il legame alle cellule epiteliali di rivestimento della vescica

e delle vie urinarie superiori (impedendo l’eliminazione del batterio con la minzione),

• l’emolisina HlyA, che lisa gli eritrociti e portando al rilascio di citochine e alla stimolazione di una risposta infiammatoria.

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La divisione batterica per scissione binaria determina la moltiplicazione del microrganismo in maniera esponenziale, dopo tre divisioni, da una cellula batterica se ne formano otto.

TEMPO DI GENERAZIONE= L’intervallo di tempo necessario al batterio per riprodursi.

Misurando il numero di batteri vivi presenti in una unità di volume a vari intervalli di tempo e riportando i valori in un diagramma ad assi cartesiani nel quale in ascisse si pone il tempo e in ordinate il log del numero dei batteri vivi si ottiene una curva che può essere suddivisa in fasi.

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CURVA DI CRESCITA

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FASE DI LATENZA • Fase di adattamento metabolico alle condizioni di crescita • Non si hanno atti moltiplicativi. • N°di cellule costante nel tempo. • Durata variabile, dipende dallo stato fisiologico delle cellule e dal terreno di coltura

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FASE ESPONENZIALE (o LOGARITMICA) •fase di duplicazione cellulare in cui la velocità di crescita è costante •N di cellule aumenta nel tempo e tutte le cellule impiegano lo stesso tempo per duplicarsi •Il batterio in questa fase produce metaboliti primari

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FASE STAZIONARIA •Interruzione della crescita, N°di cellule costante nel tempo •equlibrio tra divisione cellulare e morte(il 50% si divide mentre il resto muore) •accumulo di metaboliti tossici, scarsità di nutrienti

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FASE DI MORTE o di DECLINO •diminuzione del numero di cellule vive nel tempo •riduzione di sostanze nutritive •aumento di metaboliti tossici

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SCOPO DELL’ESPERIMENTO

• O.BELLINI

• VERIFICARE LA FUNZIONALITA’ DELLA CRC DIGITALE (Campi K canale K Effetto K o Radionico).

• VERIFICARE LA INTERAZIONE TRA CAMPI K e le Frequenze K

e un bio-dipolo complesso quale l’ESCHERICHIA COLI.

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Parole chiavi

• ENTANGLEMENT: significa letteralmente "groviglio, intreccio" introdotto da Erwin Schrödinger-

• In estrema sintesi, il concetto di entanglement è basato sull’assunzione che gli stati quantistici di due particelle microscopiche A e B (ma anche, in una certa misura, dei sistemi macroscopici) inizialmente interagenti possano risultare legati (appunto “intrecciati”) tra loro in modo tale che, anche quando le due particelle vengono poste a grande distanza l’una dall’altra, la modifica che dovesse occorrere allo stato quantistico della particella A istantaneamente avrebbe un effetto misurabile sullo stato quantistico della particella B, determinando in tal modo il fenomeno della cosiddetta “azione fantasma a distanza” (spooky action at distance). (L.M Caligiuri)

• • ENTANGLED : quando le «particelle» hanno subito un processo di

Entanglement legato

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METODOLOGIA

• Sono state usate :

• FOTO DELLA SOLUZIONE

• FOTO DELL’ESCHERICHIA COLI

• FOTO DELLA PIASTRA DI COLTURA CON L’E.COLI

• SOFTWARE .

• Tutto ciò è posto in un luogo, Villapiana, che chiamiamo O

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LA FOTO ? • Che cos’è una foto ?

• Qual è il processo fotografico ?

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Soggetto che viene fotografato

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Guardiamo la foto al buio

• Cosa vediamo ?

• NIENTE

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Per vedere occorre la luce

Foto

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Entangled

• Ciò che ha impressionato la pellicola sono i fotoni provenienti dal soggetto. Si stabilisce così un legame potenziale tra lo stato oscillatorio del soggetto e i punti sensibili impressionati della pellicola.

I sistemi oscillanti del soggetto e i sistemi oscillanti della pellicola fotografica sono entangled, legati, e quindi in uno stato di potenziale risonanza, cioè di scambio mutuo di energia e di informazioni.

• Osservando la foto alla luce noi possiamo riconoscere il soggetto ritratto perchè i fotoni dalla superficie della foto, i pixel del pc o smartphone che raggiungono il nostro occhio hanno la stessa modulazione di frequenza del soggetto ritratto.

Stiamo arrivando a dire che tra il soggetto e la sua foto c’ è una equivalenza. Vedremo in seguito come e perché.

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Entangled

• Nello spazio normale tra soggetto e foto non c’è nessun rapporto ma in un Campo K i fotoni del soggetto e i fotoni entangled con quelli della foto passano da uno stato di potenziale risonanza in uno stato di risonanza attuale

• «agire» sulla foto in queste condizioni, quindi, significa «agire» istantaneamente sul soggetto.

• MA SARA’ VERO ?

• Per la risposta occorre continuare a seguire la relazione ww

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METODOLOGIA

• Sono state usate:

• SOLUZIONE MADRE DI ESCHERICHIA COLI

• PIASTRE DI COLTURA

• TERMOSTATO.

• Le piastre di coltura sono state seminate e poste in termostato per h 24.

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METODOLOGIA Tutto ciò si è svolto in un luogo chiamato L, il laboratorio clinico, situato a 7 km 360 mt di distanza in linea d’aria dal luogo O

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DISTANZA

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Riassumendo

• La metodologia dell’esperimento comprende, tra l’altro, i seguenti concetti:

• 1-che tra foto e soggetto si la condizione in cui i fotoni sono

Entangled

• 2- che tra foto e soggetto non c’è nessuna interazione

nello spazio aria normale

• 3-che invece in un Campo K si stabilisce uno stato di attuale risonanza con scambio di energia come informazione tra il sistema foto e soggetto

• 4-che per il fenomeno di Entanglement se si agisce uno dei sistemi si ha una reazione immediata dell’altro.

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Riassumendo

• Quindi le foto e il software sono in luogo detto O.

• Le colonie di E. coli vere e reali sono a 7km e 360 mt. In un luogo detto L.

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Metodologia

• Continuiamo ad esporre la Metodologia dell’esperimento illustrando le Fk proiettate.

• Di tutte le FK proiettate ne riportiamo una piccola parte come esempio per economia di tempo.

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METODOLOGIA radiofrequenze SHF • PIETRO

• 1- si è stabilito lo stato di risonanza tra CRC Digitale (Campo K) foto e colonia di E.coli.

• 2- sono state rilevate e proiettate le FK :

• 3-sono riportate le date in cui si è operato con la CRC e le data di lettura delle piastre di semina dopo 24 ore di incubazione. w

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METODOLOGIA SHF

• Le fk rilevate e poi proiettate (irradiate) in data 21 novembre 2016 sono le seguenti:

DATA FKn Fn

21 nov ‘16 1,426 5,697 x 1014 Hertz 2,8 x 10-16 sec

λs E(1mole fotonica)

5262 Å 227320 jmol-1

DATA FKn Fn

21 nov ‘16 4,124 4,573 x 1014 Hertz 3,48 x 10-16 sec

λs E(1mole fotonica)

5262 Å 227320 jmol-1

DATA FKn Fn

21 nov ‘16 3,038 5,105 x 1014 Hertz 3,12 x 10-16 sec

λs E(1mole fotonica)

5872 Å 203699 jmol-1

Le fkn sono corrispondenti ai campi K1,k4 e k3

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Fk e campi K

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METODOLOGIA SHF

• L’ effetto della proiezione di queste fk non produce nessuna variazione.

• Alcune fk proiettate in data 27 novembre 2016 sono le seguenti:

27 nov ‘16 12,995 7,057 x 1014 Hertz 2,257 x 10-16 sec

λs E(1mole fotonica)

4248 Å 281587 jmol-1

DATA FK FKp

27 nov ‘16 3,934 4,676 x 1014 Hertz 3,41 x 10-16 sec

λs E(1mole fotonica)

6411 Å 186581 jmol-1

Le fkn sono corrispondenti ai campi K12 e k3

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Una parte delle fk sono proiettate sulla foto della soluzione

DATA FK FKp FKr Fr

27 nov ‘16 0,223 6,478 x 1014 Hertz 2,46 x 10-16 sec 3,887 4,697 x 1014 Hertz 3,39 x 10-16 sec

λp E(1mole fotonica) λr

4627 Å 258484 jmol-1 6383 Å

DATA FK FKp FKr Fr

27 nov ‘16 2,380 5,179 x 1014 Hertz 3,07 x 10-16 sec 13,191 6,970 x 1014 Hertz 2,28 x 10-16 sec

λp E(1mole fotonica) λr

5789 Å 206651 jmol-1 4301 Å

Dopo la proiezione di queste fk per la prima volta è diminuito in modo significativo il numero delle colonie.

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Proiezione anche su piastra di semina DATA FK Fkp

30 nov ‘16 4,135 4,566 x 1014 Hertz 3,49 x 10-16 sec

λp E(1mole fotonica)

6566 Å 182191 jmol-1

DATA FK FKp

30 nov ‘16 3,308 4,967 x 1014 Hertz 3,21 x 10-16 sec

λp E(1mole fotonica)

6036 Å 198192 jmol-1

DATA FK FKp

30 nov ‘16 0,223 6,478 x 1014 Hertz 2,46 x 10-16 sec

λp E(1mole fotonica)

4628 Å 258484 jmol-1

Queste sono una parte delle fk proiettate il giorno 30 nov 2016. La lettura della piastra del giorno 1 dicembre 2016 mostra che il numero delle colonie è diminuito maggiormente rispetto alla piastra di coltura degli esperimenti precedenti

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Esperimento B • L’Escherichia coli di questo esperimento proviene da un

soggetto diverso dal precedente.

• Alcune fk proiettate il 14/12/2016 su soluzione B sono le seguenti:

DATA FK FKs nota

14 dic ‘16 1,988 5,222 x 1014 Hertz 3,05 x 10-16 sec Sulla foto provetta

λs E(1mole fotonica)

5743 Å 208287 jmol-1

DATA FK FKp nota

14 dic ‘16 3,308 4,967 x 1014 Hertz 3,21 x 10-16 sec Sulla foto provetta

λs E(1mole fotonica)

6036 Å 198192 jmol-1

DATA FK FKs nota

14 dic ‘16 13,789 6,681 x 1014 Hertz 2,38 x 10-16 sec Sulla foto provetta

λp E(1mole fotonica)

4487 Å 266584 jmol-1

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• Alcune fk proiettate il 17/12/2016 sono le seguenti:

DATA FK FKs nota

17 dic ‘16 1,918 5,277 x 1014 Hertz 3,02 x 10-16 sec Proiezioni di Fk su piastra seminata

λs E(1mole fotonica)

5681 Å 210562 jmol-1

DATA FK FKp nota

17 dic ‘16 4,646 4,282 x 1014 Hertz 3,72 x 10-16 sec Proiezioni di Fk su piastra seminata

λs E(1mole fotonica)

7001 Å 170859 jmol-1

Il giorno 18 dic 2016 il numero delle colonie è diminuito in maniera molto evidente. Se ne deduce che aumentando i tempi di perequazione si ottengono migliori risultati.

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La ricerca dei batteri nelle urine viene effettuata con l'urinocoltura. Per effettuare l'urinocoltura, il paziente deve raccogliere in un apposito contenitore sterile una quantità di urine prelevata a mitto intermedio

L’ansa è stata immersa nel contenitore delle urine in posizione verticale, è stato eseguito uno striscio lungo il raggio della piastra per scaricare l’ansa e poi per ricaricare l’ansa si striscia perpendicolarmente con strisciate ben serrate tutta la superficie della piastra. Le piastre seminate incubano, con il coperchio in basso, in termostato a 35°C+-2 °C. Le colture vengono esaminate dopo 24h di incubazione.

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Fase prima: sono state attivate e proiettate le frequenze della Scala K Callegari direttamente sulla foto della provetta contenente colonie pure di E. Coli, nel luogo L . per diverse semine.

Soluzione salina di 3ml (sodium chloride 0.45%) + 145 µl della soluzione madre (0.5-0.63MF) di E. Coli

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PRIMI RISULTATI: le piastre sono nel luogo L

Piastra (3) • trattamento del giorno 21 NOV • semina dell 22 NOV Variazioni non significative

Piastra (4) Ancora nessuna diminuzione significativa

Azione CRC sulla PROVETTA

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FINCHE’.. GIORNO 29 LA PIASTRA 5 MOSTRA UNA SIGNIFICATIVA DIMINUZIONE DEL NUMERO DELLE COLONIE

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IL 30 NOV LA CRC HA AGITO DIRETTAMENTE SULLA FOTO DELLA PIASTRA. DALLA LETTURA DI GIORNO 1 DICEMBREIL NUMERO DELLE COLONIE E’ DIMINUITO IN MODO MOLTO SIGNIFICATIVO.

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IL 7 DIC. a conferma della diminuzione delle colonie sono state seminate altre piastre, sempre della soluzione madre in cui le colonie sono effettivamente diminuite

Piastra 8

Piastra 9

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Piastra cromogena da 1.000.000 ufc/ml

Piastra cromogena dopo trattamento CRC

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Si ripetono le stesse procedure dell’esperimento A con la perequazione di Fk selezionate su una foto di una coltura di Escherichia coli (provetta B) proveniente dalle urine di un nuovo soggetto; si opera sempre a distanza dalla provetta originale posta a circa 7 Km e 360 metri. A differenza dell’esperimento precedente si utilizzano fasci di onde elettromagnetiche Fk proiettate per circa 24 ore (minimo 23 ore e 29 minuti e massimo 25 ore e 18 minuti); Si opera: • su foto della provetta contenente la

soluzione di Escherichia coli O157, • su foto di rappresentazioni di Escherichia

coli e • su foto della piastra seminata.

Esperimento B

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La CRC è intervenuta sulla soluzione. Le colonie sono diminuite ma forse non ancora apprezzabili…

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La soluzione già sottoposta a Fk della CRC Digital è seminata sulla piastra cromogena sulla quale sono state proiettate per circa 25 ore e 18 minuti, a distanza su foto, delle onde elettromagnetiche. (Fk proiettate sono riportate sono state descritte prima)

Dopo 24h di incubazione le colonie

sono significativamente diminuite.

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CONFRONTO B

Il trattamento sulla piastra mostra risultati più soddisfacenti!! Si può confermare una AZIONE INIBENTE della CRC attraverso le Fk irradiate.

La piastra è il risultato del trattamento della sola soluzione.

La piastra è il risultato del trattamento della soluzione, del terreno di coltura e E. Coli

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CONCLUSIONI

• Da questo studio sperimentale emerge quanto segue:

• i risultati ottenuti sono interessanti e convalidano che la CRC Digitale è in grado di generare un Canale K nel quale si determina un Effetto K;

• che con la CRC Digitale si può stabilire uno stato di risonanza

• (SCAMBIO MUTUO DI ENERGIA E DI INFORMAZIONI) a distanza tra il soggetto e la sua foto. Questa condizione è istantanea e fa si che agendo su uno dei sistemi (foto) la funzione trasformativa agisce contemporaneamente anche sull’altro;

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Conclusioni

che la K Radioscopia in microonde hertziane così come descritta da Giambattista Callegari è la Metodologia per trasformare uno stato di risonanza potenziale in una risonanza attuale;

e di rilevare la Lambda K della materia.

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Conclusioni

• Che la lunghezza d’onda e la frequenza tra soggetto e foto sono coerenti e che le fk irradiate determinano processi trasformativi.

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Conclusioni

• Che la diminuzione del numero di colonie è dovuta alle interazioni tra Fk e bio-dipoli complessi (E.coli)

• Le FK irradiate hanno agito probabilmente sul sistema del repressore, sui ribosomi e mRNA.

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Conclusioni

• Popper diceva che negli esperimenti scientifici è facile vedere , ma il difficile è capire.

• Le ipotesi che si possono fare sono diverse ma riteniamo serio e professionalmente onesto prima di parlarne approfondire le ricerche.

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Conclusioni

• A tal fine : • la Facoltà di Fisica sperimentale, Cattedra del Prof.

Giovanni Falcone della Università di Calabria e il Primario della Microbiologia e Virologia dell’Ospedale di Cosenza, Prof.ssa Giraldi, hanno mostrato interesse e dato la loro disponibilità. Il Prof. Falcone, dopo un approfondimento della teoria Radionica, ci aiuterà nello stabilire una Metodologia sperimentale per un confronto rigoroso tra Meccanica quantistica e fenomeni afferenti alla Radionica e alla K Radioscopia in microonde hertziane e la Prof.ssa Giraldi ha offerto la sua disponibilità per la verifica di quanto fatto e per avviare, già dalla prossima settimana, una collaborazione per nuovi progetti di ricerca.

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Prossimi incontri • A Villapiana abbiamo in programma una serie di incontri

• 1-sulla Teoria Radionica e sulle CRC Analogiche e Digitale. Saranno svolti dal Pesidente dell’Associazione GB Callegari di Napoli Giuseppe Callegari, da Arcangelo Cappuccio e Raffaele Gaudino.

• 2-Il Dott. Domenico D’Andrea chirurgo oculista ci parlerà dell’azione diretta delle Fk sulle Maculopatie. Ha presentato uno Studio: A double blinded controllated study on the short termeffects (60 days) of Callegariradionic stimuli application onretinal distrophies.Morfological (OCT) sulla rivista ASCRS 2016 New Orleans e

• un secondo lavoro :Functional (Microperimetry)aspects. Low vision 1 volume 2016

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Centro Ricerche Scientifiche «Gb Callegari» Sezione Calabria Villapiana

Per contatti: [email protected]

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