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Como 2015, 23 Ottobre 2015

CONGRESSO REGIONALE CFC LOMBARDIA

Andrea Macchi

U.O. C. di Cardiologia, UTIC ed Emodinamica

A.O. Ospedale di Circolo di Busto Arsizio (VA)

LA TERAPIA DELLA CARDIOPATIA ISCHEMICA NELL’ ANZIANO

E NEL GRANDE ANZIANO

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DISCLOSURES:

none

CONFLITTO DI INTERESSI

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Aumento della sopravvivenza agli eventi acuti

Da malattia dell’uomo di mezza eta’ a malattia della donna molto anziana

72

73

74

75

76

77

78

79

80

81

82

1982 1992 2022

CH

UK

US

an

ni

Aspettativa di vita a 65 anni : 17 anni,

a 80: 8 anni

RITA TRIAL

• Nei pazienti sottoposti a PTCA la percentuale di reintervento è del 28% nel primo anno, del 9% a due anni e del 3% dall’anno 3 all’anno 5

• Nei pazienti sottoposti a CABG la percentuale di reintervento rimane stabile al 2% per anno ma tende ad aumentare dopo il 7° anno

0

20

40

60

80

100

1 5 10

95 88

83

93

74

41

Perv

ieta

’ %

GRAFT ARTERIOSO VS GRAFT VENOSO

Huber CH et al, Eur J Cardiothorac Surg 2007 Kattainen A et al, Eur Heart J 2006 Barner HB, J Thorac Cardiovasc Surg 1985

AMI

Vena

Eta’ principale fattore di rischio CV

SENECTUS IPSA MORBUS EST

• 30% delle persone con eta’ >80 anni e’ affetta da coronaropatia sintomatica

• >25% popolazione >80 anni e’ funzionalmente limitata dalle patologie cardiovascolari

• 50% di essi andra’ incontro a morte per cardiopatia ischemica

US Governement Printing Office 1989

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Regions analyzed in the global burden of disease study 2013

Roth GA et al. N Engl J Med 2015;372:1333-1341

Changes in population growth, population aging, and rates of age-specific cardiovascular death and changes in cardiovascular mortality 1990–2013

Percentage change in cardiovascular death rate owing to changes in age- sex- and cause-specific death rates, according to change in country income

GBD 2013 Mortality and Causes of Death Collaboratores, Lancet2015

DOVE ANDIAMO?

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• Coronaropatia piu’ severa e piu’ estesa

• F=M

• Comorbidita’

• Aged heart (IVS, FE )

• Meno sintomi e meno tipici

• Ischemia silente

• Tolleranza variabile ai farmaci

• Effetti collaterali piu’ frequenti e severi

• Aumentato rischio delle procedure invasive

ETA’ principale

fattore di rischio per

morbilita’ e mortalita’

CV

ANZIANI popolazione ad elevato rischio cardiovascolare

SENECTUS…

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“… even in revasc era… ischaemia does still exist!”

Quanti pazienti con angina cronica vede il MMG?

Health Search Database

14.177 (nessun pregresso IM)

Selezione di pazienti con diagnosi di angina e/o

almeno 2 prescrizioni di Nitrati negli ultimi 12 mesi

550 MMG

Ogni mille assistiti un MMG deve aspettarsi

Patologia Pazienti/MG

Angina pectoris 25-30

Pregresso infarto 20

Pregresso ictus cerebrale 15

Arteriopatia ostruttiva sintomatica 15-20

ISS > 20% 20

Pazienti diabetici ipertesi 66

Pazienti con sindrome metabolica 200

Pazienti con danno renale 150

Pazienti ipertesi 210

20-30 pazienti / MMG

SIMGE

“IN THE REAL WORLD”

• Malattia distale

• Malattia di rami di secondo ordine ma a zone algogene

• Impossibilita’ anatomica alla rivascolarizzazione

• Rivascolarizzazioni non complete

IN U.S.

• 3.2 million CAD pts

• 0.8 – 2.4 million CAD pts not amenable for CABG or PCI

• ESC data 15 % of the pts presenting with aging

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IL NOSTRO PAZIENTE CON CARDIOPATIA ISCHEMICA

• IRC

• Diabete

• BPCO

• Ipertensione

• Distiroidismo

• Anemia

• Aritmie (FA)

• Infezioni

Prognosi ↓

Sintomi

Instabilizzazioni

Prognosi ↓

“Per non parlar di” Osteoporosi e Depressione

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…UNA BRUTTA STORIA DOPO CABG O PCI

Aumento del rischio vs. popolazione generale

Evento iniziale Infarto miocardico Ictus

Infarto miocardico 5-7 volte1

(inclusa la morte)

3-4 volte2

(incluso

TIA)

Ictus

2-3 volte2

(inclusa angina e morte

improvvisa*)

9 volte3

Arteriopatia

obliterante periferica

4 volte4

(inclusi solo IM fatale e altre

morti CV**)

2-3 volte3

(incluso

TIA)

RISCHIO DI UN SECONDO EVENTO VASCOLARE

1. Adult Treatment Panel II. Circulation 1994; 89: 1333–1363.

2. Kannel WB. J Cardiovasc Risk 1994; 1: 333–339.

3. Wilterdink JI, Easton JD. Arch Neurol 1992; 49: 857–863.

4. Criqui MH et al. N Engl J Med 1992; 326: 381–386.

La rivascolarizzazione non e’ la cura della cardiopatia ischemica ma solo una parte del trattamento

Solo l’aggressione dei fattori di rischio puo’ prevenire la progressione della malattia aterosclerotica

Solo stile di vita e farmaci prognostici modificano il corso della malattia

• Modificazioni dello stile di vita

• Controllo dei valori pressori

• Antiaggregazione piastrinica

• Trattamento della dislipidemia

• Controllo dell’iperglicemia

“… in revasc era…”

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TEST PROVOCATIVI

Informazione di tipo funzionale

STRESS

AUMENTO

CONSUMO DI

OSSIGENO

DISCREPANZA

APPORTO E

RICHIESTA O2

ISCHEMIA

CONDIZIONI

NORMALI

FLUSSO

ADEGUATO

ASSENZA DI

ISCHEMIA

ECG NORMALE

LOGICA DEI TEST PROVOCATIVI

PRESENZA DI STENOSI CORONARICA

STRESSORI

SFORZO FARMACI

treadmill

cicloergometro Dobutamina Dipiridamolo

> LAVORO FURTO

CUORE CORONARICO

LETTORI

ECG ECOCARDIOGRAMMA SCINTIGRAFIA

MODIFICAZIONI RIDUZIONE IPOPERFUSIONE

del tratto ST della CINESI

solitamente REGIONALE

sottolivellamento asinergie

TEST di IMMAGINE

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PROGNOSI “ISCHAEMIA DRIVEN”

Hachamovitch et al, Circulation 2003

0,0%

15,6%

22,3%

39,3%

0%

10%

20%

30%

40%

Death

or

MI

Rate

p=0.002

0%

(n=23)

p=0.023

p=0.063

1%-4.9%

(n=141)

5%-9.9%

(n=88)

>10%

(n=62)

% Total Ischemic Myocardium

0,7% 1,0%

2,9%

4,8%

6,7%

0%

1%

2%

3%

4%

5%

6%

7%

8%

N=7110 N=1331 N=718 N=545 N=252

N=9,956 pts

0% 1- 5% 5-10% 11-20% >20%

Card

iac D

eath

Rate

(%

)

(1.9

yr

FU

)

Prognosi in funzione dell’ ischemia residua

Shaw et al, AHA 2007 and Circulation 2008

5.4% cardiac mortality in 1.9 years

Is this “stable” angina?

Prognosi in funzione del “burden ischemico”

FROM GUIDELINES TO MINDLINES

% Total Ischemic Myocardium

1- 5% 5-10% 11-20% >20%

Card

iac D

eath

Rate

1331 56 718 109 545 243 252 267

P <.0001

OMT REVASC

Card

iac D

eath

Rate

P<0.0001

P=0.23

Allman KC et al, J Am Coll Cardiol 2002 Hachamovitch et al, Circulation 2003

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Arnold SV et al., Circ Cardiovasc Qual Outcomes 2009

MERLIN-TIMI 36 trial, 5460 pazienti ambulatoriali stabili dopo SCA, follow up 12 mesi

FREQUENZA DI ANGINA: RISCHIO DI OSPEDALIZZAZIONE ED IMPATTO ECONOMICO

0

1.000

2.000

3.000

4.000

5.000

6.000

7.000

No Angina Monthly Angina Weekly Angina Daily Angina

$

Total NON MEDICATION costs ($) Total MEDICATION ($)

0

1.000

2.000

3.000

4.000

5.000

6.000

7.000

No Angina(n=2.739)

Monthly Angina(n=1.608)

Weekly Angina(n=4.558)

Daily Angina(n=6.949)

$

overall costs attributable to cardiovascular hospitalizations, outpatient visitsand procedures, and medications

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“… l’eta’ > 70-75 anni e’ stata sempre criterio di esclusione dai grossi trial clinici”

“… with advancing patient age comes therapeutic ignorance”

Braunwald’s Heart Disease 2005

Peterson ED, Am Heart J, 1999

QUALE TRATTAMENTO PER IL PAZIENTE ANZIANO CON CARDIOPATIA

ISCHEMICA?

TIME, Lancet 2001 Pfisterer M, JAMA 2003

TIME

Trial of Invasive vs Medical therapy in Elderly patients

Nonostante il maggior rischio iniziale, il trattamento invasivo e’ piu’ sicuro riducendo la probabilita’ di un

successivo intervento d’urgenza

Circa il 50% dei pazienti trattati farmacologicamente va incontro ad ospedalizzazione per procedura di

rivascolarizzazione miocardica

pazienti 75 anni con angina cronica CSS II

7% coronarie indenni

12% anatomia non passibile di rivascolarizzazione

1/3 pz OMT Strategia invasiva prima

2/3 pz OMT non necessita’ di rivascolarizzazione

Rickenbacher P, Eur Heart J 2002

OUTCOME POST-PCI

successo clinico 96%

mortalita’ 3.0%

Mortalita’ intraospedaliera 1.0% 0.3% p<0.001

IMA intraospedaliero 1.4% 1.2% n.s.

Rivascolarizz. intraosp. 2.0% 1.3% n.s.

MACE intraospedalieri 3.8% 2.4% p=0.01

Misure che riducono le complicanze post-procedurali - sanguinamento, IRA,

dispersione enzimatica - migliorano l’outcome dei pazienti anziani sottoposti a PCI

Merchant FM et al, Coronary Artery Disease 2009

Abizaid AS, Am J Cardiol 2000

Wiemer M et al, Am Heart J 2007

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ATORVASTATINA 80 mg IL GIORNO PRIMA DELL’IMPIANTO DI STENT CORONARICO

Impatto sul danno miocardico peri-procedurale

Valori di picco Troponina I (ng/mL)

mediana e range inter-quartile

Qualsiasi incremento

Troponina I >ULN (%)

0

0,2

0,4

0,6

0,8

Atorvastatina Controllo 0

10

20

30

40

Atorvastatina Controllo

42.7

32.0

p = 0.037 p =0.011

0.10 (0.05-0.56)

0.2 (0.04-

0.75)

Tavano D

PREVENZIONE DELLA NEFROPATIA DA MEZZO DI CONTRASTO

Ipotonica+bicarbonato+N-Acetilcisteina+Vit. C

3,8

35

0

5

10

15

20

25

30

35

Incid

en

za

di

nefr

opatia (

%)

Trattato Ipo+N-Acetilc

p <0,001

0

5

10

15

20

25

30

Trattato Controllo

p< 0,01

Incid

en

za

di

ne

fro

pa

tia

(%

)

1

8

Diabetici con normale

funzione renale Pazienti con IRC

Macchi A et al, ESC 2007

Sicurezza dei DES nei pz > 80 anni

CABG vs DES nel TC non protetto

pz >75 anni

Palmerini T et al, Eur Heart J 2007

Wiemer M et al, Am Heart J 2007

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Anziani con sidrome coronarica acuta Coorte ad alto rischio in popolazione ad alto rischio

RIPERFUSIONE MANDATORIA

SINDROME CORONARICA ACUTA

STEMI Trombolisi vs PCI

DeGeare VS, Curr Control Trials Cardiovasc Med 2000

de Boer M-J, J Am Coll Cardiol 2002

Bueno H, ESC 2009 Barcellona

PCI

Thrombolysis

PCI

Thrombolysis

Successo PCI 90%

TRIANA Study (ESC 2009 Barcellona)

primary PCI piu’ efficace di trombolisi: ischemia ricorrente a 30 giorni 0.8% vs 9.7% (p<0.001)

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ISCHEMIA MIOCARDICA

Vasospasm

Thrombus

Atherosclerosis

Afterload

Heart rate

Contractility

Preload

O2

Supply Demand

Ischaemia

Microvascular

Flow

Sodium - Induced

Calcium Overload

Diastolic Wall

Tension

Impaired Diastolic

Relaxation

O2 Ischaemia

Late I Na

Na + Overload

Ca 2+ Overload

Diastolic relaxation failure

Coronary compression Chaitman BR, Circulation 2006

Belardinelli L et al, Eur Heart J 2004

• La cardiopatia ischemica e’ il principale fattore di rischio per la sviluppo di scompenso

cardiaco ed entrambe queste patologie si associano con aritmie severe atriali e

ventricolari

• Un gran numero di pazienti con CAD e’ affetto da diabete o presenta alterato

metabolismo glicidico

CAD - HF - ARITMIE - DIABETE

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RR

-70 mV

-40 mV

0 mV

IVA

+

O

H 3 C

N

O

C H 3

O

N O

O

C H 3

*

C H 3 C H

3

INIBITORE SELETTIVO E SPECIFICO DEI CANALI If

Specifico legame ai canali If delle cellule pacemaker

Inibizione selettiva dei canali quando sono in stato di apertura

Riduzione pura della frequenza cardiaca

Funzione cardiaca completamente preservata

Non effetto su inotropismo Non effetto sulla pressione arteriosa

Atherosclerosis

Endothelial dysfunction↑

Oxidative stress↑

Plaque stability↓

Arterial stiffness↑

Ischemia

Oxygen consumption↑

Duration of diastole↓

Coronary perfusion↓

Remodeling

Cardiac hypertrophy↑

Chronic heart failure

Oxygen demand↑

Ventricular efficiency ↓

Ventricular relaxation↑

Elevated heart rate

+

+ +

+

CARDIOPROTECTIVE EFFECTS OF HEART RATE REDUCTION

WITH IVABRADINE

INITIATIVE

ASSOCIATE I – II

REDUCTION -

ADDICTION

> 40.000 pts

Efficacy + Safety

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“BEYOND HR REDUCTION” IVA vs b-B

CONTRATTILITA’ DA SFORZO

GITTATA CARDIACA DA SFORZO

DURATA DELLA DIASTOLE

RILASCIAMENTO VS

VASODILATAZIONE DA SFORZO

FLUSSO CORONARICO DA SFORZO

Simon L et al, J Pharmacol Exp Ther 1995

Colin P et al, Am J Physiol Heart Circ Physiol 2003

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-18

-16

-14

-12

-10

-8

-6

-4

-2

0

OV

ER

AL

L

AG

E>

65

AG

E>

75

WO

ME

N

CC

S I

CC

S I

I

CC

S I

II

PR

EV

IOU

S M

I

CV

D

PR

EV

IOU

S P

CI

PR

EV

IOU

S C

AB

G

DIA

BE

TE

S

CO

PD

PV

D

CHANGE IN HEART RATE (%)

-75

-65

-55

-45

-35

-25

-15

-5

5

OV

ER

AL

L

AG

E>

65

AG

E>

75

WO

ME

N

CC

S I

CC

S I

I

CC

S I

II

PR

EV

IOU

S M

I

CV

D

PR

EV

IOU

S P

CI

PR

EV

IOU

S C

AB

G

DIA

BE

TE

S

CO

PD

PV

D

CHANGE IN ANGINA ATTACKS (%)

Tendera et al, Cardiology 2009

ANGINA ATTACKS, S-A NITRATE CONSUMPTION, HR 2,425 pts from 5 IVA randomized trial

IVA reduced: angina attacks by 59.4%, nitrate consumption by 53.7%

IVA had a good safety and tolerability profile in all the subpopulations assessed

2.330 pts

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Ivabradina , bloccante selettivo dei canali if, riducendo FC:

• diminuisce i marker dello stress ossidativo vascolare, migliora la

funzione endoteliale e riduce la formazione della placca aterosclerotica

• riduce il rischio di eventi coronarici del 22% (p=0.023), il rischio di IMA

fatale e non fatale del 36% (p=0.001) e le rivascolazzazioni coronariche

del 30% (p=0.016) nei pazienti con FC basale > 70 bpm Druin A et al ,Br J Pharmacol 2008

Custodis F et al, Circulation 2008

Tardif JC, Br Med Bull 2009

K Fox et al, Eur Heart J 2009

IVA:

nei pazienti sintomatici

riduce l’incidenza di morte

CV, IMA, scompenso (-24%)

ed ospedalizzazione per

IMA fatale e non (-42%),

indipendentemente da FC

basale

Fox K et al, Lancet 2008

In pazienti con coronaropatia e ventricolo sinistro disfunzionante IVA puo’

essere somministrata in piena sicurezza anche con il beta-bloccante

Angina limitante

Safety

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CIRCULATION OF BLOOD IN

CORONARY ARTERIES

Coronary flow occurs only in diastole « An increase of 1% of diastolic time, increases blood flow by 2,6 to 6% in the

subendocardium » - The difference between coronary artery pressure and LVEDP drives subendocardial perfusion

Beta-Blockers

Reduced

cardiac work

Coronary blood flow

Increased

diastolic time

Reduced

O2 demand Increased

O2 supply

Reduced

cardiac work

Reducing

O2 demand

Maximized

O2 supply

Ivabradine

Coronary blood flow

Increased

diastolic time

HEART RATE REDUCTION AND ISCHEMIA

Better ventricular filling and

stress cardiac adaptation

Preserved strength of

contraction / relaxation Coronary dilation

Additional benefits of ivabradine

WHAT A TRIAL DOES NOT SIGNIFY

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Muller-Werdan U et al , Experimental Gerontology 2014

Wider use in elderly, pts with incomplete myocardial revascularization or

Total chronic occlusions or too risky business for revascularization

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Borer et al. Am J Cardiol 2010

MIGLIORAMENTI DELLA CAPACITÀ DI ESERCIZIO E RIDUZIONE ATTACCHI DI

ANGINA INDIPENDENTI DALLA PRESENZA DI DIABETE

= FARMACOCINETICA

3000 Pts

Farmacocinetica, Efficacia, Safety,

Effetto sul metabolismo glicidico

IVABRADINA EFFETTI SUL PROFILO GLICEMICO DEL PAZIENTE DIABETICO A

CONFRONTO CON ALTRE TERAPIE

EFFETTI DELLA FREQUENZA CARDIACA

SUGLI EVENTI MICROVASCOLARI

11140 Pts

ADVANCE Trial

Graham S. Hillis et al Am Heart Assoc. 2012;1:e002832 doi: 10.1161/JAHA.112.002832

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DIASTOLIC RELAXATION FAILURE INCREASES O2 CONSUMPTION AND REDUCES O2 SUPPLY

Increased myocardial tension during diastole:

• increases myocardial O2 consumption

• compresses intramural small vessels

(reduces myocardial blood flow)

WORSENS ISCHAEMIA AND ANGINA

ISCHAEMIA BEGETS ISCHAEMIA

Acute alteration in regional lusotropic properties, the very first abnormality

in “ischaemia cascade”

Tennant R and Wiggers CJ Am J Phisol 1935

Na+ channel

(Gating

mechanism

malfunction)

• Increase ATP consumption

• Decrease ATP formation

Oxygen supply and demand

• Abnormal contraction and relaxation

• ↑ diastolic tension (↑LV wall stiffness)

Mechanical

dysfunction

• Early after potentials

• Beat-to-beat ΔAPD

• Arrhythmias (VT)

Electrical

instability

• Diseases

(eg, ischemia, heart failure)

• Pathological milieu

(reactive O2 species,

ischemic metabolites)

• Toxins and drugs

(eg, ATX-II, etc.)

CARDIOPATIA ISCHEMICA E

TRATTAMENTO MEDICO

DECREASES LATE SODIUM CURRENT

Decreases calcium overload

Improves electrical stability Improves relaxation

Prolong APD

Afterpotential (EADs, DADs)

Abnormal automaticity

Disp. of repolarization

Ca++ transient duration

Relaxation time

Rate of relax

RANOLAZINE

Ischemia

Oxygen free

radicals

Heart failure

Post-MI

remodeling

Zaza A et al, Pharm Ther 2008

Moss J et al, Cardiovasc Electrophysiol 2008

Type-3 long-QT syndrome

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RANOLAZINE: A UNIQUE PHARMACOLOGIC

AND THERAPEUTIC ACTIVITY

Ranexa® (Ranolazine) has anti-ischaemic and anti-anginal effects with no

changes in heart rate and arterial blood pressure

Ranexa® does not

• slow heart rate (no bradycardia)

• decrease contractility (no depression of LV function)

• increase coronary or peripheral flow: no vasodilation (no hypotension)

• slow AV nodal conduction (no PR prolongation)

Therapeutic concentrations are ~750 -4,000 ng/ml

(~2 to 8 μM)

Chaitman BR, Circulation 2006

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LS

mean ±

SE

, sec

Time to onset of angina Time to 1-mm

ST-depression

P < .001

P < .001 P = .18

P < .001

P < .001 P = .86

Exercise duration

P < .001 P = .006

Placebo Ranolazine IR 400 mg tid

Atenolol 100 mg qd

All patients analysis, N = 142

300

320

340

360

380

400

420

440

460 P < .04

RAN080: IS RANOLAZINE AS GOOD AS ATENOLOL ?

Rousseau MF et al, Am J Cardiol 2005

0 3 6 9 12 15 18

10,000

20,000

30,000

40,000

Rate

-Pre

ssure

Pro

duct

(mm

Hg·m

in-1

±S

E)

Minutes on treadmill

* *

* * *

atenolol

placebo

ranolazine

* P < .001 vs placebo

RATE-PRESSURE

PRODUCT (RPP)

Beta blockers blunt

exercise performance

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8139 pazienti

STUDI CLINICI PRINCIPALI

CARISA N=823

Angina cronica

Ranolazina

vs placebo

in aggiunta

alla terapia standard

ERICA N=565

Angina cronica

Ranolazina vs placebo

in aggiunta ad

amlodipina 10mg

MARISA N=191

Angina cronica

Ranolazina

monoterapia

vs placebo

MERLIN

TIMI-36 N=6560

SCA non-STE

Ranolazina vs placebo

in aggiunta alla

terapia standard

Chaitman BR et al, J Am Coll Cardiol 2004

Stone PH et al, J Am Coll Cardiol 2006

Chaitman BR et al, JAMA 2004

Wilson SR et al, J Am Coll Cardiol 2009

STUDI CLINICI PRINCIPALI

8139 pazienti

CARISA N=823

Angina cronica

Ranolazina

vs placebo

in aggiunta

alla terapia standard

ERICA N=565

Angina cronica

Ranolazina vs placebo

in aggiunta ad

amlodipina 10mg

MARISA N=191

Angina cronica

Ranolazina

monoterapia

vs placebo

MERLIN

TIMI-36 N=6560

SCA non-STE

Ranolazina vs placebo

in aggiunta alla

terapia standard

Chaitman BR et al, J Am Coll Cardiol 2004

Stone PH et al, J Am Coll Cardiol 2006

Chaitman BR et al, JAMA 2004

Wilson SR et al, J Am Coll Cardiol 2009

MARISA

Picco

**p<0.01; ***p<0.001 vs placebo

***

*** ***

***

*** ***

***

***

***

** ***

***

**

***

*** ***

***

***

400

440

480

520

560

Durata dell’esercizio Tempo all’esordio dell’angina

Tempo al sottolivellamento 1 mm dell’ST

Durata dell’esercizio Tempo all’esordio dell’angina

Tem

po, sec.

Valle

Tempo al sottolivellamento 1 mm dell’ST

Placebo Ranolazina 500 mg Ranolazina 1000 mg Ranolazina 1500 mg

0

1

2

3

4

5

6

Nu

me

ro m

edio

di a

tta

cchi d

i

ang

ina

per

se

ttim

ana

Num

ero

medio

di dosi per

se

ttim

ana

Basale

Ranolazina

Placebo

p=0.028

p=0.48

p=0.014

p=0.18

0

1

2

3

4

5

6

ENDPOINT PRIMARIO: FREQUENZA ANGINA ENDPOINT SECONDARIO: CONSUMO NITRATI

Amlodipina

+ placebo

Amlodipina

+ ranolazina

Amlodipina

+ placebo

Amlodipina

+ ranolazina

ERICA

Chaitman BR et al, J Am Coll Cardiol 2004

Chaitman BR, Circulation 2006

Stone P et al, J Am Coll Cardiol 2006

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CARISA

*p=0.03; **p=0.01; ***p=0.001; ****p=0.02; †p=0.002; §p=0.003; ††p<0.001; §§p=0.004 vs placebo

Chaitman BR et al, Circulation 2006

Chaitman BR, JAMA 2004

Cam

bia

men

to d

al

ba

sale

(seco

nd

i)

***

† §

†† §§

* *

****

50

100

150

Valle

Durata dell’esercizio

Tempo all’esordio dell’angina

Tempo al sottoslivellamento di 1 mm dell’ST

Durata dell’esercizio

Tempo all’esordio dell’angina

Tempo al sottoslivellamento di 1 mm dell’ST

Picco

** *

Nu

mero

per

sett

iman

e

6

5

4

3

2

1

0 Basale A 12 sett.

Fase dello studio

Basale A 12 sett.

Attacchi di angina Consumo di nitroglicerina

p<0.006

p<0.001

p<0.02

p<0.001

Placebo

Ranolazina 750 mg bid

Ranolazina 1000 mg bid

Rano vs placebo on top

of OMT (diltiazem, beta-

blocker, amlodipine)

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Endpoint primario: Placebo 23.5%, Ranolazina 21.8%

Morte CV, IM o ischemia ricorrente

0

10

20

30

0 180 360 540

Giorni dalla randomizzazione

HR 0.92 (IC 95% 0.83 - 1.02) p=0.11

Mo

rte C

V, IM

o i

sch

em

ia

ric

orr

en

te (

%)

MERLIN

Morrow et al, JAMA 2007

Ischemia ricorrente

0 180 360 540

HR 0.87 (IC 95% 0.76 - 0.99) Log-Rank p=0.03

0

10

20

30 Morti cardiovascolari

o infarto del miocardio

0

10

20

0 180 360 540

HR 0.99 (IC 95% 0.85 - 1.15) Log-Rank p=0.87

30

Giorni dalla randomizzazione

Perc

en

tuale

cu

mu

lati

va

Giorni dalla randomizzazione

Perc

en

tuale

cu

mu

lati

va

Componenti dell’endpoint primario di efficacia

p=0.003

13

10.6

0

2

4

6

8

10

12

14

16

Incremento terapia

anti-anginosa

p=0.02

5.9

4.2

0

1

2

3

4

5

6

7

8

Peggioramento

angina

Perc

en

tua

le p

z. (%

)

Perc

en

tua

le p

z. (%

)

Ranolazina

Placebo

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MERLIN: EFFICACIA IN PAZIENTI CON ANGINA CRONICA

Wilson SR et al, J Am Coll Cardiol. 2009

Endpoint primario

morte CV, IMA, ischemia

ricorrente

Ischemia ricorrente

-14 %

p=0.017

HR 0.86 (IC 0.75-0.97)

-22 %

p=0.002

HR 0.78 (IC 0.67-0.91)

Ranolazina vs placebo Ranolazina vs placebo

Ranolazina

Placebo

Perc

en

tuale

pz. (%

)

25

20

15

10

5

0 Angina

ingravescente Incremento della

terapia antianginosa

Ischemia

ricorrente

8.1

5.6

16.4

12.5

21.1

16.5

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RANOLAZINE - SCA - BNP > 80 pg/ml MERLIN-TIMI 36 4543 pts

Morrow et al, J Am Coll Cardol 2010

Ranolazine significantly

reduced (-21%) the

primary end point (CV

death-Mi, recurrent

ischemia) p=0.009

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0

20

40

60

80

100

120

140

Placebo Ran 750 mg Ran 1000 mg

With Diabetes

Without Diabetes

Ch

an

ge f

rom

ba

seli

ne

in

exerc

ise d

ura

tio

n

(LS

Mean

± S

E, sec) 85.4 ± 17.2

93.4 ± 9.2

114.1 ± 15.5 115.9 ± 9.1

119.6 ± 16.6

114.6 ± 9.2

Timmis AD et al, Eur Heart J 2006

Rich MW et al, Am J Geriatr Cardiol 2007

Wenger NK et al, Am J Cardiol 2007

EFFICACIA DI RANOLAZINA NEI SOTTOGRUPPI AD ALTO RISCHIO

Dagli studi CARISA ed ERICA aumento significativo di :

• durata dell’esercizio

• tempo all’insorgenza di angina

• tempo al sottolivellamento ST 1 mm

nei pazienti diabetici, anziani e donne

160

140

120

80

60

40

20

0

Tem

po (

sec)

variazio

ni dal basale

Età <70 anni Età ³70 anni

107.6

(n=179)

130.0

(n=183) 127.4

(n=181)

56.5

(n=79)

86.3

(n=89)

88.9

(n=80)

∆=22.4 ∆=19.8

∆=29.8 ∆=32.4

100

Placebo

Ranolazina 750 mg bid

∆= variazioni medie vs placebo

Ranolazina 1000 mg bid

PAZIENTI DIABETICI

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MERLIN: SAFETY AND TOLERABILITY

End point Placebo

(n = 3273) Ranolazine (n = 3268)

Hazard ratio

P value

Death, any cause (number of patients)

175 172 0.99 .91

Sudden cardiac death (number of patients)

65 56 0.87 .43

Symptomatic documented arrhythmia (number of patients)

102 99 0.97 .84

Clinically significant arrhythmia on Holter (% of patients)

83.1% 73.1% 0.89 <.001

Ranolazina

Vertigini

Nausea

Stipsi

Placebo

7.4

6.1

3.3

12.4

9.7

8.5

EVENTI AVVERSI PIÙ FREQUENTI (%)

Wilson SR, et a. J Am Coll Cardiol 2009

Morrow et al, JAMA 2007

Gli eventi avversi più comuni sono stati: vertigini e stipsi

Riscontrati modesti allungamenti del QTc: allungamento medio di 2.4 ms

Nessun paziente ha interrotto lo studio per allungamento del QTc

Profilo di sicurezza e tollerabilità a lungo termine di ranolazina

Non incremento della mortalità cardiaca a lungo termine

L’elevata percentuale di pazienti che hanno volontariamente deciso di continuare il

trattamento open label con ranolazina

STUDIO ROLE Ranolazine Open Label Experience 746 pz FU @ 2.8 anni

MARISA

n=168 hanno completato

e sono risultati

eleggibili per il ROLE

n=143 (85% dei pazienti

eleggibili)

CARISA

n=731 hanno completato

e sono risultati eleggibili per il ROLE

n=603 (82% dei pazienti eleggibili)

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0

2

4

6

8

10

0 24 48 72 96 120 144 168

Ore dalla randomizzazione

Incid

en

za d

i tv

>8

batt

/min

(%)

RANOLAZINA

PLACEBO

P<0.001

RIDUZIONE DEGLI EPISODI DI TACHICARDIA

VENTRICOLARE

ALL’ HOLTER 7 GG CON RANOLAZINA

Late INa effect mitigates IKr effect

Ion current Ranolazine

potency IC50

Effect on

action potential

Effect on

ECG

IKr inhibition 12 µM* Lengthens QT

Late INa inhibition 6 µM* Shortens QT

*At 500–1000 mg bid, mean concentration range ~2–6 µM

No proarrhythmic effects

• No potential for early afterdepolarizations (EADs)

Did not cause EADs

Suppressed EADs induced by proarrhythmic agents

• Does not cause dispersion of ventricular repolarization

Concentration-dependent transmural dispersion of APD

No effect on QT dispersion in humans

No torsade de pointes reported in clinical trials

Scirica BM et al, Circulation 2007

Antzelevitch C et al, J Cardiovasc Pharmacol Therapeut. 2004

Antzelevitch C et al, Circulation 2004

Cobbe S, Eur Heart J Suppl 2004

Chaitman BR et al, J Am Coll Cardiol 2004

Prokopczuk E et al, HR 2009

Scirica B et al, Circulation 2007

Scirica B et al, J Am Coll Cardiol 2009

RANOLAZINA ED EFFETTO ANTIARITMICO

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RANOLAZINE: PILL IN THE POCKET FOR AF AF <3HRS >48 HRS, RANOLAZINE 2000 MG P.O., SINGLE DOSE

Murdock DK et al, Indian Pacing Electrophisyol J 2009 Murdock D K et al, American College of Cardiology 60 cientific Session 2011, New Orleans Miles RH et al, Am J Cardiol 2011

RANO MEGLIO DI AMIODARONE NEL PREVENIRE FA POST-CABG

393 pazienti

211 Amiodarone 400 mg pre-intervento + 200 mg post

182 Ranolazina 1500 mg pre-intervento +1000 mg post

26.5 % FA nel gruppo Amiodarone

17.5 % FA lel gruppo Ranolazina P = 0.035

Ranolazina prolunga la refrattarieta’ atriale , inibisce le depolarizzazioni e

l’attivita’ triggerata

CONVERSION RATE 72%

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Chislom JW et al, Diabetes Care 2010

RANOLAZINA E METABOLISMO GLICIDICO

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Dhalla A K et al, Diabetes 2014

EFFETTO ANTIDIABETICICO DI RANO

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1. Il mio pz 80enne con IMA ha fumato per decenni. Perche’ dovrebbe smettere?

2. I pz anziani hanno abitudini radicate. Modificazione di dieta e stile di vita hanno senso?

Riduzione mortalita’ 25-50%, meta’ nel primo anno

Riduzione di mortalita’ a quella ottenuta con ASA, b-blocc,

ACE-I. Houston TK et al, Am J Med 2005

Uomini e donne di eta’ 70-90 anni hanno una riduzione di

mortalita’ per tutte le cause e CV > 50% con dieta e abitudini

sane di vita. Knoops KTB et al, JAMA 2004

RIABILITAZIONE E TERAPIA

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3. Gli anziani sono spesso malnutriti. E’ importante la sindrome metabolica?

4. Il mio 75enne infartuato riferisce fatica e paura a muoversi. Puo’ e come iniziare attivita’ fisica?

Il 40% degli anziani ha sindrome metabolica. Dislipidemia,

ipertensione, insulino-resistenza danno di per se’ rischio e si

potenziano. Lavie CJ, Am J Geriatr Cardiol 2004

Riferire ad una riabilitazione cardiologica permette di iniziare

attivita’ fisica e ridurre il rischio CV. La capacita’ funzionale e

sintomi esercizio-relati migliorano dopo 12 settimane. Attivita’

fisica impatto su obesita’, ipertensione, dislipidemia e insulino-

R. Williams MA et al, Circulation 2002

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5. Le statine sono costose e potenzialmente pericolose in associazione multifarmaco. Il beneficio vale il costo ed il rischio?

La riduzione LDL con statina riduce nell’anziano gli eventi CV

come nel giovane ed il beneficio e’ evidente dopo un anno di

trattamento; concomitante riduzione del rischio di stroke. Le

statine sono sicure, ben tollerate e con minimi effetti collaterali

negli anziani. PROSPER Study, Lancet 2002 Grundy SM et al, Circulation 2004

Ko DT, JAMA 2004 Ray KK et al, Eur Heat J 2006

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GRAZIE PER L’ATTENZIONE

[email protected]

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Andersson C et al, J Am Coll Cardiol 2014

Bangalore S et al, JAMA 2012

Manfrini O et al, Am J cardiol 2014

Effetto prognostico del b-bloccante solo nel

breve periodo post-IMA

BELIEVE IT OR NOT

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bB - CAD - PROGNOSI

Manfrini O et al , Am J Cardiol 2014

Bangalore S et al , JAMA 2012

Andersson C et al , J Am Coll Cardiol 2014

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TAKE HOME POINTS

UNIQUE MODE OF ACTION OF RANOLAZINE

Composto con potente azione

antiischemica ed antianginosa, con

proprierta’ antaritmiche, effetto sulla

disfunzione diastolica/sistolica e che

migliora il metabolismo glicidico

Sossala S, Maier LS, Pharmacol Therapeutics 2011

CAD - HF - ARITMIE - DIABETE

0

5

10

15

20

25

Ranolazina Nitrati

- 51% P<0,001

0

5

10

15

20

25

Ranolazina B-bloccanti/Ca-antagonisti

- 35,7% P<0,001

PERCENTUALE DI RIVASCOLARIZZAZIONE

COSTI TOTALI DI CURA ($)

0

2.000

4.000

6.000

8.000

10.000

12.000

14.000

16.000

18.000

20.000

Ranolazina Nitrati

- 23% P<0,001

0

2.000

4.000

6.000

8.000

10.000

12.000

14.000

16.000

18.000

20.000

Ranolazina B-bloccanti/Ca-antagonisti

- 20,7% P=0,002

4.545 angina pts

Phelps C E et al,Clinical Therapeutics May 16 2012 in press


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